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Notiziario Marketpress di Martedì 17 Febbraio 2004
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"L'ATTUAZIONE DELLA POLITICA MONETARIA NELL'AREA DELL'EURO. CARATTERISTICHE GENERALI DEGLI STRUMENTI E DELLE PROCEDURE DI POLITICA MONETARIA DELL'EUROSISTEMA"  
 
Francoforte, 17 febbraio 2004 La Banca centrale europea (Bce) ha publicato il 6 febbraio il documento intitolato L'attuazione della politica monetaria nell'area dell'euro. Caratteristiche generali degli strumenti e delle procedure di politica monetaria dell'Eurosistema (una versione rivisitata della pubblicazione nota come General Documentation). Il documento contiene una descrizione dettagliata degli strumenti e delle procedure di politica monetaria utilizzati dall'Eurosistema. Questa versione rivista della General Documentation sostituisce il documento intitolato La politica monetaria unica nell'area dell'euro. Caratteristiche generali degli strumenti e delle procedure di politica monetaria dell'Eurosistema, pubblicato nell'aprile 2002. Il nuovo documento incorpora le modifiche all'assetto operativo dell'Eurosistema per la conduzione della politica monetaria approvato dal Consiglio direttivo della Bce nel corso del 2003. Una descrizione dettagliata di tali modifiche, corredata delle relative date di attuazione, è contenuta nel comunicato stampa del 12 gennaio 2004 sulle

Fasi dell'introduzione nei primi mesi del 2004 delle modifiche all'assetto operativo dell'Eurosistema per la conduzione della politica monetaria

. Il documento entrerà in vigore l'8 marzo 2004 (tuttavia, la prima operazione di rifinanziamento a lungo termine – Orlt – condotta conformemente alle nuove regole avrà luogo il 25 febbraio). Il documento sarà disponibile in formato elettronico sul sito Internet della Bce, in tutte le lingue ufficiali della Comunità, a partire dalle ore 15.00 (ora dell'Europa centrale) di oggi (pdf xx kB). Copie cartacee gratuite saranno disponibili a partire dall'8 marzo 2004 e potranno essere richieste per iscritto alla Divisione Stampa e informazione della Bce o a una delle banche centrali nazionali dell'Ue.
 
   
   
INVITO A PRESENTARE PROPOSTE PER IL MONITORAGGIO DELLA PARITÀ TRA DONNE E UOMINI NEL PROGRAMMA TSI  
 
Bruxelles, 17 febbraio 2004 - La Commissione europea ha pubblicato un invito a presentare proposte per monitorare i progressi verso la parità tra donne e uomini nelle Tsi (tecnologie della società dell'informazione), una delle priorità del sesto programma quadro (6Pq). Scopo del contratto sarà il monitoraggio dei progressi verso la parità e la consapevolezza dell'importanza del genere nell'area di attività Tsi del 6Pq del programma specifico 'Integrare e rafforzare lo Spazio europeo della ricerca'. Il bilancio previsto per questo invito a presentare proposte va dai 150.000 ai 200.000 euro. Per informazioni: European Commission, Attn: Nancy Pascall , rue de la Loi/wetstraat 200, B-1049 Brussels, Tel +32-2 296 3483, Fax +32-2 299 2865 , E-mail: nancy.Pascall@cec.eu.int  Per leggere l'invito in forma completa: http://fp6.Cordis.lu/fp6/tender_details.cfm?call_id=123  
   
   
RELAZIONE DELLA CORTE DEI CONTI EUROPEA SULL'EFFICIENZA OPERATIVA DELLA GESTIONE DELLA BCE PER L'ESERCIZIO FINANZIARIO 2002 E RISPOSTA DELLA BCE  
 
Bruxelles, 17 febbraio 2004 - La Banca centrale europea (Bce) ha reso disponibile sul proprio sito Internet la relazione della Corte dei conti europea sull'audit dell'efficienza operativa della gestione della Bce per l'esercizio finanziario 2002, unitamente alla risposta della Banca. La relazione è stata elaborata dalla Corte conformemente all'articolo 27.2 dello Statuto del Sistema europeo di banche centrali e della Banca centrale europea. I due documenti sono pubblicati nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea. Nel sito della Bce ( http://www.Ecb.int )  essi sono consultabili alla voce "Corporate governance information" della sezione "About the Ecb".  
   
   
DATI DI SINTESI DEL CONTO DEL SETTORE STATALE – DICEMBRE 2003  
 
 Roma, 17 febbraio 2004 - Il Mef comunica i dati di sintesi del conto del settore statale del mese di dicembre 2003.
Milioni di euro
Formazione del fabbisogno
Entrate 91.896
Spese 75.554
di cui: spesa per interessi 2.829
Fabbisogno (-) / Disponibilità (+) 16.342
Copertura
Totale -16.342
Titoli a breve termine -18.250
Titoli a medio-lungo termine -19.454
Titoli esteri -3.131
Altre operazioni (1) 24.493
Comprendono la raccolta postale e il conto di disponibilità.
 
   
   
GENERALI DATI PRELIMINARI: SUPERATI GLI OBIETTIVI DI RACCOLTA 2003 DEL PIANO INDUSTRIALE PREMI CONSOLIDATI SALGONO A 49,6 MLD € (+5,8%)  
 
Milano, 17 febbraio 2004. Il Comitato Esecutivo delle Assicurazioni Generali, riunitosi ier, ha esaminato le prime indicazioni relative alla raccolta dell’esercizio 2003. I premi consolidati del Gruppo sono ammontati a circa 49,6 miliardi, superando l’obiettivo di 47,9 miliardi di raccolta fissato per il 2003 nel Piano industriale triennale, con una crescita del 5,8% rispetto al 2002 (+4,6% a condizioni omogenee). Nel ramo vita, la raccolta complessiva è cresciuta del 7,9% (+5,1% a condizioni omogenee) raggiungendo i 31,4 miliardi, al di sopra del target di 29,8 miliardi; nei rami danni i premi consolidati sono ammontati a circa 18,2 miliardi rispetto all’obiettivo di 18,1 miliardi, registrando un incremento del 2,2% rispetto all’esercizio precedente (+3,6% a condizioni omogenee). Per quanto riguarda l’andamento della attività assicurativa in Italia, la raccolta complessiva è cresciuta del 18,8% (+10,2% a condizioni omogenee) raggiungendo i 19,3 miliardi. Nei rami danni, la raccolta si è attestata a 5,4 miliardi con un incremento del 6,4% (+6,6% a condizioni omogenee). Nel ramo vita, i premi sono ammontati a 13,9 miliardi con una crescita del 24,5% che tiene conto degli effetti delle operazioni di razionalizzazione dell’attività di banca assicurazione (+11,7% a condizioni omogenee). Nei mercati esteri il volume dei premi ammonta a 30,2 miliardi in flessione del 1,2% a causa del rafforzamento dell’euro rispetto alle altre valute dei Paesi extra europei in cui il Gruppo opera. A termini omogenei il Gruppo ha infatti registrato una crescita del 1,3% pienamente in linea con gli obiettivi fissati nel Piano Industriale, che per i mercati esteri prevedeva delle azioni più incisive sul recupero di redditività rispetto all’espansione dei volumi. In tal senso è stato perseguito con vigore una marcata azione di selezione dei rischi e di abbandono di contratti non redditizi in tutti i principali territori esteri di operatività. Nel vita, la raccolta è pari a 17,5 miliardi (+ 0,6%), nei rami danni è pari a 12,7 miliardi (2,3+%). I risultati definitivi del bilancio del Gruppo e della Capogruppo saranno esaminati dal Consiglio di amministrazione, che si terrà il giorno 16 marzo prossimo e saranno illustrati alla comunità finanziaria il 5 aprile prossimo.  
   
   
TELECOM MEDIA: RISULTATI PRELIMINARI AL 31 DICEMBRE 2003 I RICAVI CONSOLIDATI DELL’ESERCIZIO 2003 CRESCONO DEL 3% (+25% IN TERMINI OMOGENEI) AREA INTERNET IN CRESCITA: RICAVI +80% E MOL IN AUMENTO RISPETTO AL 2002 (DA 10,1 A 47,6 MILIONI DI EURO).  
 
Milano, 17 febbraio 2004 – A seguito della scissione di Seat Pagine Gialle Spa, divenuta efficace il 1° agosto 2003, le attività nel settore delle Directories sono confluite in una società beneficiaria e successivamente cedute. Queste operazioni hanno determinato variazioni tali nel perimetro della società scissa Telecom Italia Media da non consentire un confronto omogeneo con l’esercizio 2002. Pertanto i risultati economici al 31 dicembre 2003 di Telecom Italia Media Spa e del gruppo, fino al risultato operativo, sono stati ricostruiti escludendo le componenti relative alle attività cedute. Il Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia Media (Gruppo Telecom Italia), riunitsi il 16 febbraio sotto la presidenza di Riccardo Perissich, ha esaminato i risultati preliminari del Gruppo e della capogruppo per l’esercizio 2003, ancora in corso di revisione da parte degli auditors esterni. Risultati preliminari del Gruppo Telecom Italia Media per l’esercizio 2003 (dati economici ricostruiti) I ricavi ammontano a 594,6 milioni di euro ed evidenziano una crescita del 3% rispetto ai 577,4 milioni dello stesso periodo del 2002. Escludendo l’effetto delle variazioni di perimetro, la crescita organica dei ricavi è pari al 25%. A tale risultato hanno contribuito principalmente l’Area Internet, che ha registrato un significativo incremento dei ricavi pari all’80% e l’Area Television, che presenta un aumento dei ricavi pari al 28%. Il margine operativo lordo è pari a 11,6 milioni di euro ed evidenzia un significativo miglioramento (+142%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (era negativo per 27,9 milioni di euro). Il risultato operativo ante ammortamento delle differenze da consolidamento, negativo per 71,9 milioni di euro, migliora del 39% rispetto all’esercizio 2002 (era negativo per 118,7 milioni di euro). Il risultato operativo, negativo per 103 milioni di euro, migliora del 33% rispetto allo stesso periodo del 2002 (era negativo per 153,4 milioni di euro). Escludendo l’effetto delle variazioni di perimetro, la crescita organica del risultato operativo è pari al 35%. La posizione finanziaria netta consolidata al 31 dicembre 2003 è positiva per 59,1 milioni di euro (rispetto ad un indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2002 pari a 679,6 milioni di euro); tale valore tiene conto degli effetti positivi della scissione e delle variazioni di perimetro di consolidamento. Risultati preliminari delle Aree di Business Internet - I ricavi dell’Area di Business Internet per l’esercizio 2003 ammontano a 251 milioni di euro e registrano un incremento dell’80% rispetto allo stesso periodo del 2002 (139,2 milioni di euro). Il margine operativo lordo dell’esercizio 2003, positivo per 47,6 milioni di euro, registra una forte crescita (+371%) rispetto all’esercizio 2002 (10,1 milioni di euro). Il risultato operativo dell’Area Internet migliora dell’91% rispetto allo stesso periodo del 2002 (era negativo per 47,1 milioni di euro), pur restando negativo per 4,4 milioni di euro. In particolare: · la Divisione Tin.it nell’esercizio 2003 registra ricavi per 222,1 milioni di euro (114,9 milioni di euro nello stesso periodo del 2002) con una crescita del 93%. Il margine operativo lordo aumenta del 146% risultando pari a 44,5 milioni di euro (18,1 milioni di euro nel 2002). Il risultato operativo è positivo per 2,2 milioni di euro (nonostante 11,6 milioni di ammortamento del goodwill) e migliora di 30 milioni di euro rispetto all’esercizio 2002 (perdita di 27,8 milioni). Gli utenti attivi al 31 dicembre 2003 sono circa 2.514.000 con un incremento del 13% rispetto al 31 dicembre 2002. · Matrix registra ricavi per 35,5 milioni di euro (27,7 milioni di euro nell’esercizio 2002) con una crescita del 28% e un margine operativo lordo positivo per 3,1 milioni di euro, in netto miglioramento (+142%) rispetto al 31 dicembre 2002 (era negativo per 7,3 milioni di euro). Il risultato operativo, negativo per 4,7 milioni di euro, registra un miglioramento del 68% rispetto alla perdita di 14,6 milioni dell’esercizio 2002. Al 31 dicembre 2003 gli utenti di Virgilio, che si conferma il primo portale italiano, sono circa 13,1 milioni di unique browsers (+19% rispetto al 31 dicembre 2002). Sempre a fine 2003, le pagine viste sono state 6,6 miliardi (+25% rispetto al 31 dicembre 2002). Television - I ricavi complessivi dell’Area di Business Television per l’esercizio 2003, pari a 113 milioni di euro, risultano in forte crescita (+28%) rispetto allo stesso periodo del 2002 (88,4 milioni di euro). Il margine operativo lordo, nonostante i maggiori costi sostenuti per il riposizionamento dell’emittente e il conseguente arricchimento del palinsesto, registra un miglioramento del 36% attestandosi a -28,7 milioni di euro rispetto ai -44,9 milioni dell’esercizio 2002. Il risultato operativo (-71,2 milioni di euro) migliora del 16% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-85 milioni di euro). La crescita della raccolta pubblicitaria lorda complessiva dell’Area Television è stata del 41% rispetto al 2002. Nel corso del 2003 La7 ha consolidato la propria immagine editoriale e ha visto crescere la notorietà del suo marchio e dei suoi programmi, con uno share sopra il 2% (fonte Auditel), in aumento rispetto all’esercizio precedente. Nello stesso periodo, Mtv si conferma televisione leader nel segmento televisivo per i giovani, con ricavi per 64,1 milioni di euro (+26% rispetto al 2002) e un risultato operativo positivo rispetto alla perdita dell’esercizio precedente. Office Products & Services - I ricavi dell’Area di Business Office Products & Services per l’esercizio 2003 ammontano a 184,8 milioni di euro e registrano una flessione del 6% rispetto all’esercizio 2002 in termini omogenei, cioè al netto degli effetti delle attività cedute ad aprile e uscite dal perimetro di consolidamento. Tale flessione è principalmente riconducibile ad un rallentamento del mercato consumer e dei prodotti per ufficio.Il margine operativo lordo registra, in termini omogenei, una riduzione dell’11% circa mentre il risultato operativo, sempre in termini omogenei, diminuisce del 42% rispetto allo stesso periodo del 2002. Risultati preliminari di Telecom Italia Media Spa per l’esercizio 2003 (dati economici ricostruiti) I ricavi di Telecom Italia Media Spa per l’esercizio 2003 ammontano a 223 milioni di euro in aumento del 94% rispetto allo stesso periodo del 2002 (114,9 milioni di euro). Il margine operativo lordo dell’esercizio 2003 sale a 20,2 milioni di euro dai 2,8 milioni di euro del 2002. Anche il risultato operativo del periodo registra un deciso miglioramento (+51%) rispetto allo stesso periodo del 2002: la perdita risulta infatti più che dimezzata, attestandosi a 25,1 milioni di euro (rispetto ad una perdita di 51,1 milioni di euro registrata nell’esercizio 2002). Altri Eventi Del Periodo - Il 30 settembre 2003 Telecom Italia Media ha acquisito la partecipazione totalitaria di e.Bisnews, editrice di Ap.biscom, agenzia stampa multimediale nata dall’accordo con Associated Press, cambiandone successivamente le denominazioni rispettivamente in Tmnews e in Apcom. A fine novembre è partita la sperimentazione della televisione digitale terrestre di La7 e di Mtv. La sperimentazione interessa le città di Torino, Milano, Roma, Bologna, Modena, Pesaro, Macerata ed entro marzo 2004 coinvolgerà 4.000 famiglie selezionate con l’ausilio di società specializzate. Nel rispetto del piano di progetto ed in accordo con le norme di regolamentazione del settore radio-televisivo, le televisioni del Gruppo Telecom Italia Media hanno provveduto ad acquisire le frequenze e gli impianti necessari alla realizzazione di una rete trasmissiva digitale terrestre già in linea con i requisiti per la richiesta delle autorizzazioni previste per la costituzione dell’Operatore di rete digitale terrestre. I dati storici consolidati e di Telecom Italia Media Spa - L’operazione di scissione parziale proporzionale di Seat Pagine Gialle Spa (società scissa) a favore di una società di nuova costituzione (società beneficiaria), approvata dall’Assemblea straordinaria degli azionisti del 9 maggio 2003, ha comportato il trasferimento alla società beneficiaria, in data 25 luglio 2003, del complesso aziendale attivo nel mercato delle Directories (editoria telefonica, Directory Assistance e Business Information). La società scissa ha assunto la denominazione di Telecom Italia Media Spa e la società beneficiaria quella di Seat Pagine Gialle Spa. La scissione è divenuta efficace il 1° agosto 2003; a partire dalla stessa data, decorrono gli effetti contabili della variazione del perimetro di consolidamento. Nel secondo trimestre 2003, inoltre, Telecom Italia ha avviato le procedure per la dismissione della partecipazione in Seat Pagine Gialle Spa, operazione che è stata perfezionata l’8 agosto dello stesso anno. Alla luce di tali operazioni non risulta possibile, per mancanza di omogeneità, confrontare i dati storici dell’esercizio 2003 con quelli relativi al Gruppo Seat Pg che fanno riferimento allo stesso periodo del 2002.  
   
   
MEDIAMARKET CHIUDE IL 2003 IN ITALIA CON UNA CRESCITA DEL FATTURATO SUPERIORE AL 20% IL FATTURATO 2003 DELLA PRINCIPALE CATENA EUROPEA DELL'ELETTRONICA DI CONSUMO, CHE OPERA CON I MARCHI MEDIA WORLD, SATURN E MEDIA WORLD COMPRA ON LINE, SUPERA, IN ITALIA, 1,2 MILIONI DI EURO  
 
Curno (Bg), 17 febbraio 2004 – Mediamarket Spa, filiale italiana di Media Markt Saturn Holding Gmbh e appartenente al gruppo Metro Ag (Dax: Meo), annuncia di aver chiuso il 2003 con un fatturato superiore a 1,2 milioni di Euro, con una crescita in valore assoluto di oltre il 20% rispetto all'anno precedente. Nel corso del 2003 l'espansione dell'azienda in Italia ha visto l'apertura di 8 nuovi punti vendita tra insegne Media World e Saturn. Nonostante le numerose nuove aperture, è in crescita anche la media del fatturato per punto vendita, che nel 2003 si è assestata su un +7% rispetto all'anno precedente. "Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti nello scorso anno in Italia, dove, con il nostro +20% di fatturato rispetto al 2002, abbiamo registrato una crescita ampiamente superiore a quella del mercato, che ha segnato un +3-4%. Il gruppo ha registrato una crescita superiore al mercato in tutta Europa", ha commentato Pierluigi Bernasconi, Amministratore Delegato di Mediamarket Spa. "Forti di questi successi, abbiamo importanti piani di espansione anche per il 2004, che si concretizzeranno già entro l'estate con l'apertura di nuovi punti vendita a Sassari, Ravenna, Parma, Roma e Cremona." Uno dei punti di forza dell'azienda è rappresentato dalla fedeltà della clientela, testimoniata dal fatto che il 60% delle vendite Media World nel 2003 sono state realizzate su clienti che possiedono una carta fedeltà Media World. L'altro dato di grande interesse è rappresentato dalla crescita degli utenti del sito e dei servizi online di Media World. Media World Compra On Line, l'e-commerce del gruppo, conta infatti oggi 1.500 prodotti a catalogo, oltre 140.000 utenti registrati e ha acquisito 37.000 nuovi clienti nel solo 2003. "I risultati dell'area e-commerce beneficiano del nostro sistema integrato di relazione con il cliente", ha aggiunto Bernasconi. "La multicanalità e l'integrazione tra punto vendita, sito, call center, e naturalmente una piattaforma logistica di grande efficienza, hanno rappresentato per noi un punto di forza significativo nel raggiungimento dei risultati operativi del 2003 e sono un asset sul quale faremo leva per un'ulteriore crescita nel 2004. Sempre all'insegna dell'innovazione."  
   
   
GRUPPO AMGA S.P.A.: APPROVA I RISULTATI DELL’ESERCIZIO AL 31 DICEMBRE 2003. VALORE DELLA PRODUZIONE A 348,8 MILIONI DI EURO (341,1 NEL 2002), EBITDA A 71 MILIONI DI EURO (59,4 NEL 2002), EBIT A 44,4 MILIONI DI EURO (35,7 NEL 2002).  
 
Genova, 17 febbraio 2004 - Questi in sintesi i principali dati riferiti al Bilancio Consolidato al 31.12. 2003 di Amga S.p.a. Azienda Mediterranea Gas e Acqua - approvati dal Consiglio di Amministrazione della società genovese. Nel corso della riunione svoltasi ieri- I risultati conseguiti dal Gruppo Amga nell'esercizio 2003 registrano, rispetto all'esercizio precedente, un significativo aumento del margine operativo lordo e del risultato operativo. Per ciò che concerne nello specifico il quarto trimestre del 2003, il valore della produzione è salito a 120,7 milioni di Euro (+17,2% rispetto allo stesso periodo del 2002), l’Ebitda a 22,8 milioni di Euro (+9%) e l’Ebit a 15,9 milioni di Euro (+21,3%). L’aumento dei principali aggregati economici è da imputarsi all’incremento della redditività della filiera del settore gas, ai maggiori volumi venduti e alla maggiore produzione e commercializzazione di energia elettrica. Per quanto riguarda il settore Gas i ricavi sono cresciuti a 234,9 milioni di Euro rispetto ai 212,4 dell’esercizio precedente sia per l’effetto climatico positivo che per l’aumento dell’attività di commercializzazione verso le differenti società del gruppo. In relazione ai margini dell’attività di commercializzazione di gas si segnala che gli stessi risentono sia di minori costi di acquisto sia di una nuova metodologia contrattuale che comporta una diversa distribuzione temporale dei costi fissi di importazione di gas. L’attività di vendita di energia elettrica ha registrato ricavi per 48,5 milioni di Euro, con un sensibile incremento rispetto all’esercizio 2002 (Euro/mil. 22,9) dovuto essenzialmente all’aumento della produzione e, secondariamente, all’attività di acquisto e vendita di energia prodotta anche all’esterno del Gruppo. Nel settore dei servizi idrici i ricavi ammontano a 49,3 milioni di Euro, in lieve crescita rispetto ai 47,6 milioni di Euro dell’esercizio precedente. La gestione del Gruppo ha evidenziato una flessione dei volumi venduti che sono passati da 44 a 40 milioni di mc (- 9%) per la parte acqua potabile. La differenza è dovuta ad un nuovo sistema di calcolo dei volumi fatturabili introdotto dalla delibera Cipe 52/01 che prevede, peraltro, il successivo recupero degli effetti economici connessi. Per quel che concerne le altre linee di business, queste hanno registrato risultati positivi: la gestione calore ha realizzato ricavi per 18,4 milioni di Euro (16,3 nel 2002), mentre i ricavi per affitto reti in fibra ottica sono stati pari a 3,7 milioni di Euro. La posizione finanziaria netta è pari a -57,8 milioni di Euro (-85,9 al 31 dicembre 2002) mostrando miglioramento di circa 28,1 milioni di Euro. Nel corso del 2003 il Gruppo ha proseguito la propria strategia di sviluppo orientata su due direttrici distinte: in senso verticale, è proseguita l’integrazione delle diverse fasi della filiera energetica, dalla produzione/approvvigionamento della materia prima fino alla vendita al cliente finale - al proposito è particolarmente significativa l'avvio del repowering di Tirreno Power (la terza Gen.co, dismessa da Enel); in tal modo il Gruppo potrà aumentare in misura considerevole la disponibilità di energia elettrica da destinare all'attività di trading sul territorio nazionale. In senso orizzontale, sono state costituite diverse società commerciali per la vendita di metano ed energia elettrica, nei territori dove il Gruppo è presente attraverso società collegate operanti nella distribuzione gas o nella gestione dei servizi idrici. Fra gli altri fatti di rilievo verificatisi dopo nel corso del 4° trimestre si segnalano: la conferma, da parte della Conferenza dei Sindaci dell’Ambito Territoriale Ottimale della Provincia di Genova (Ato Genovese), dell’affidamento ad Amga S.p.a. Fino al 31.12.2008 della gestione del Sii nell’Ambito medesimo, nonché il coordinamento dei Gestori salvaguardati e degli eventuali Gestori autorizzati (già decisi in data 13 giugno 2003); l’emissione di un prestito obbligazionario convertibile in Azioni di Amga S.p.a., la cui sottoscrizione è riservata alle Fondazioni Bancarie aventi sede nelle province Liguri e Piemontesi; l’operazione di scissione del ramo d’azienda di Aquamet Commerciale S.p.a. (partecipata al 60% da Amga S.p.a. E al 40% da Saira S.r.l.) relativo all’attività di vendita del metano ai clienti finali, mediante conferimento dello stesso nel capitale sociale di Gea Commerciale S.p.a.. Con il raggruppamento viene creata un’azienda con un totale di oltre 50.000 clienti serviti che seguirà strategie unitarie, con razionalizzazione dell’attuale organizzazione aziendale facente capo alle due aziende preesistenti e sfruttamento delle sinergie tra i vari settori delle stesse. La costituzione di Mediterranea S.c.p.a. Avente ad oggetto la gestione delle concessioni di distribuzione gas a suo tempo acquisite da Aquamet S.p.a. In alcuni comuni campani; l’acquisizione di quote di Idrocons S.r.l., operante nel settore delle analisi e del monitoraggio delle acque in particolare nel Bacino della Valle Scrivia; l’ingresso nella Compagnia sociale di Idrotigullio S.p.a. Di quattro Comuni attraverso l’acquisizione di una parte delle quote precedentemente possedute da Amga. Nella stessa seduta il Consiglio di Amministrazione ha approvato modifiche allo statuto sociale in applicazione della nuova disciplina delle Società per Azioni prevista dal D.lgs n.6/2003. Tali modifiche saranno sottoposte all’Assemblea Straordinaria degli azionisti convocata per il 25 marzo 2004.  
   
   
BIT:IL MINISTRO TUNISINO DEL TURISMO E DELL’ARTIGIANATO PARLA DELLE NUOVE STRATEGIE DI SVILUPPO DEI FLUSSI TURISTICI DALL’ITALIA ALLA TUNISIA.  
 
 Milano, 17 febbraio 2004 - Il Ministro del Turismo e dell’Artigianato, M. Abderrahim Zouari, nominato lo scorso 14 gennaio dal Presidente della Repubblica della Tunisia Zine El Abidine Ben Ali, ha tenuto oggi una conferenza stampa in occasione della presenza dell’Ente Nazionale del Turismo Tunisino alla Bit, nel corso della quale ha esposto i programmi di sviluppo nell’ambito del turismo per il 2004. Il discorso del Ministro si è aperto con una menzione alle già ottime relazioni che legano i nostri paesi e alla volontà comune di rafforzarle ancor più, oltre che di approfondire i legami storici che li uniscono. Alla fine del 2003 la capacità ricettiva era di 220.000 posti letto, di cui il 40% in hotel a 4* e 5*, gli ingressi turistici hanno raggiunto il numero di 5.115.000, le notti i 29.000.000 e gli introiti registrati i 2.000 milioni di dinari. Il settore turistico in Tunisia rappresenta il 6,5% del Pil, occupa l’8% della popolazione attiva, con 90.000 posti di lavoro diretti e 240.000 posti di lavoro indotto. Fino a qualche anno fa il turismo tunisino si basava quasi unicamente sul prodotto balneare che continuerà comunque ad occupare un posto rilevante nella sua offerta turistica. In realtà la Tunisia oggi non offre solo belle spiagge, ma anche altre proposte: un ricco patrimonio culturale, i siti archeologici, la bellezza del patrimonio architettonico, il vigore di un artigianato dalla forte dimensione artistica, la vicinanza ai grandiosi paesaggi del Sahara, oltre che la valorizzazione dei bellissimi siti marini con centri per la talassoterapia Un orientamento politico saggio e lungimirante, assicurato con abilità dal Presidente Ben Alì, ha permesso di valorizzare questi aspetti garantendo al paese stabilità e sicurezza. Le strategie nel settore del turismo seguono le politiche della diversificazione e dell’arricchimento del prodotto turistico la cui opzione principale è il miglioramento della qualità, sia delle strutture ricettive che delle infrastrutture che dei prodotti. L’offerta si articola in: turismo di talassoterapia e benessere - con i suoi 23 centri la Tunisia è la seconda destinazione nel bacino del Mediterraneo, turismo ludico - con 5 casinò -, turismo golf - con 8 campi e presto un nono a Tozeur -, turismo culturale con oltre 50 siti aperti e 3 milioni di visitatori. Questa politica, che comincia a produrre i suoi risultati, permette di accogliere un flusso turistico maggiore e diversificato da parte di tutti i paesi partner, a partire dall’Italia. L’italia rappresenta per la Tunisia il terzo mercato turistico dopo la Francia e la Germania, con 380.000 presenze (+ 1,2% nel 2003) e 2.715.000 notti (+ 5,3% nel 2003) di cui circa il 50% in hotel 4* e 5*. L’interesse della Tunisia nei confronti dell’Italia fa pensare ad un numero maggiore di turisti, meglio suddivisi nel tempo e nello spazio, dal momento che oggi il 52% dei flussi turistici si concentrano d’estate con una punta del 27% ad agosto, mentre la domanda di voli charter si rivolge principalmente sulle zone balneari di Djerba e Monastir. L’adozione di nuove strategie in termini di ricezione accrescono ulteriormente il livello di qualità del prodotto favorendo le località integrate come El Kantoui e Yasmine Hammamet e sviluppando il turismo culturale sahariano ed ecologico.  
   
   
SOSPESA LA COMPAGNIA GRECA GEE BEE AIR  
 
Roma, 17 febbraio 2004 - L’ente Nazionale per l'Aviazione Civile rende noto di aver effettuato una ispezione alla compagnia aerea ellenica Gee Bee Air che opera i collegamenti tra Palermo e Lampedusa e Palermo e Pantelleria. All’esito dell’ispezione, l’Enac ha temporaneamente sospeso la Gee Bee Air, fino al completo ripristino, in base alla normativa internazionale, dei rilievi tecnici emersi. Inoltre, in merito alla partecipazione della Gee Bee Air al bando di gara per operare in regime di oneri di servizio pubblico sulle tratte Palermo-lampedusa, Palermo- Pantelleria, Catania-lampedusa e viceversa, la Direzione Generale dell’Enac sta tempestivamente valutando la definitiva assegnazione delle suddette tratte a seguito dell’attuale sospensione del vettore greco.  
   
   
IL PRESIDENTE RIGGIO CHIEDE INFORMAZIONI SULLA CONTABILITÀ DELLE SOCIETÀ DI GESTIONE AEROPORTUALE  
 
Roma, 17 febbraio 2004 - Il Presidente dell’Enac, On. Prof. Vito Riggio, al fine di informare compiutamente il Consiglio di Amministrazione ed il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha chiesto al Direttore Generale dell’Ente, Comandante Silvano Manera, di ricevere comunicazione sulle azioni conoscitive, svolte anche attraverso strumenti ispettivi, e sugli eventuali provvedimenti adottati per verificare la contabilità delle società di gestione aeroportuale in ordine al corretto adempimento di tutti gli obblighi di legge, ed in particolare alla riscossione di canoni e tariffe da parte degli utenti vettori.  
   
   
ALITALIA: CONSIDERA LO STATO DI ATTUAZIONE DEL PIANO INDUSTRIALE  
 
Roma, 17 febbraio 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Alitalia, riunitosi ieri, ha attentamente considerato lo stato di attuazione del Piano Industriale e la situazione del confronto svoltosi, al riguardo, in sede sindacale e di Governo. A questo proposito, il Consiglio è giunto nella determinazione di inviare una lettera all’on. Letta, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, attraverso cui prospettare la necessità che il Governo ponga in essere tempestivamente quanto indispensabile per consentire di superare l’attuale fase di stallo ed attuare il Piano Industriale varato dalla Compagnia, decidendo, altresì, di riconvocarsi su questa tema il 26 febbraio p.V.. Il Consiglio di Amministrazione ha, inoltre, approvato una serie di azioni per il riassetto della flotta del Gruppo. In particolare, il Consiglio ha deliberato l’assunzione di un finanziamento a lungo termine per cinque Airbus A-319-100 (con la possibile estensione ad altri due aeromobili di questa tipologia) ed ha autorizzato la cessione del contratto di acquisto di sei Embraer Erj170, che saranno consegnati alla controllata Alitalia Express a partire dal prossimo mese di marzo, e la successiva riassunzione in locazione di questa flotta.  
   
   
MARCO POLO VOLA A SHANGHAI  
 
Venezia, 17 febbraio 2004 - L’aeroporto è uno spazio in cui si intrecciano le vite delle persone, non più semplice stazione di transito ma luogo di incontro e di aggregazione. A Venezia, il “Marco Polo” svolge questo nuovo ruolo rappresentando concretamente la vocazione di una città votata da secoli alla conoscenza di sempre nuovi orizzonti culturali e fortemente legata all’Estremo Oriente. Con l’occasione del Carnevale 2004, Venezia e il suo aeroporto incontrano realmente la Cina, attraverso una mostra piena di fascino dal titolo Dal Marco Polo Alla Cina. Trent’anni di scatti tra storia e presente 1972 – 2004, Fotografie di Alberto Cannetta. Prodotta e organizzata da :venews, city magazine di Venezia e del Veneto, l’esposizione si svolge grazie al pieno sostegno di Save, Società di Gestione dell’Aeroporto, e di Volareweb.com, marchio low-cost di Volare Airlines, una delle principali compagnie aeree per numero di voli dello scalo veneziano, che prevede di inaugurare nel prossimo mese di giugno la prima tratta Venezia-shanghai. La mostra è un percorso attraverso trent’anni di immagini “rubate” dall’occhio attento e curioso, ma soprattutto dalla delicata sensibilità di Alberto Cannetta. Tra i primi fotografi occidentali “autorizzati” a scattare fotografie in Cina, Cannetta ha saputo cogliere una realtà composita e autentica, scevra da qualsiasi forma di macchiettismo folcloristico. “Vado per strade, case, scuole e scatto…la mia è semplice curiosità, attenzione, disponibilità al bello…” questo il filo conduttore che si dipana in 200 fotografie dalle quali emerge un personalissimo ritratto della Cina dal 1972 ad oggi, dagli anni della distanza agli anni della globalizzazione, dei grattacieli e dei fast-food. Una testimonianza colta e discreta dei progressivi cambiamenti, che svela un universo rimasto oscurato in occidente e che anela invece a esprimere la sua articolatissima contemporaneità, da un punto di vista sociale, culturale ed economico. L’esposizione trova nell’Aeroporto lo spazio di esaltazione dell’idea di porta verso altre civiltà, luogo di passaggio e di incontro. Lo spazio della mostra è quindi l’aeroporto stesso nel suo complesso. Uno splendido ed enorme “canneto” in vetro soffiato di Murano, una "architettura naturale" dalla vocazione verticale e un pronunciato gigantismo, opera dello scultore Pino Castagna gentilmente concessa dalla Berengo Fine Arts, accoglierà i viaggiatori all’esterno dell’aerostazione. Un percorso per grandi immagini guiderà i passeggeri fino all’area partenze al secondo piano, dove la mostra aprirà alla suggestione e alla bellezza delle immagini, esaltate dalla materialità/immaterialità dei canneti di vetro.  
   
   
ANTITRUST: OCCORRE RIFLETTERE SU COSA È CONSENTITO PER LE IMPRESE  
 
Roma, 16 febbraio 2004 – L’ania dà notizia che l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, dopo avere effettuato accertamenti presso alcune imprese interessate da un’indagine nel comparto delle assicurazioni sulla vita, ha effettuato un’ispezione presso le sue sedi. Si è trattato di un’attività di accertamento, per acquisire dati e informazioni utili al procedimento e alla comprensione delle dinamiche relative al settore vita. All’ania non è stato formulato alcuno addebito; l’Ania non è dunque parte del procedimento. L’ania è peraltro convinta della piena compatibilità dei propri comportamenti con la disciplina Antitrust ed ha offerto all’Autorità tutta la necessaria collaborazione. "Rispettiamo le decisioni dell’Antitrust e abbiamo piena fiducia nel suo operato – ha dichiarato Giampaolo Galli, Direttore generale dell’Ania. – Riteniamo però che sia opportuna una riflessione da parte dell’Autorità, aprendosi anche al dialogo con il sistema delle imprese e con l’opinione pubblica, volta a chiarire quali siano i comportamenti corretti, dal punto di vista della concorrenza, per le imprese e per le associazioni di rappresentanza. Oggi permane una incertezza eccessiva su quale sia la linea di demarcazione fra attività non consentite dal punto di vista della concorrenza e attività che sono invece utili o addirittura necessarie per il corretto esercizio dell’attività d’impresa e per la stessa promozione della concorrenza. Le imprese, l’opinione pubblica, gli analisti hanno bisogno, ad esempio, di statistiche aggregate e di indagini di mercato per monitorare i fenomeni economici e gli andamenti di settore. Queste informazioni in alcuni casi vengono messe a disposizione degli operatori in modo efficiente dal settore pubblico, come avviene ad esempio nel caso delle banche con la Centrale dei Rischi e le Statistiche di Vigilanza, in altri casi devono essere raccolte da organismi privati o associazioni. Nel caso delle assicurazioni è evidente ad esempio che è utile mettere in comune le statistiche sulla frequenza dei sinistri e sul loro costo medio nei diversi rami perché solo così si può sfruttare in modo efficiente la cosiddetta legge dei grandi numeri che è alla base dell’attività assicurativa. Senza queste statistiche solo pochissime compagnie sarebbero in grado di valutare correttamente i rischi e di operare sul mercato: aumenterebbe di conseguenza il grado di concentrazione del mercato stesso. L’ania ha più volte sollecitato un confronto con l’Autorità Antitrust su questi temi ed è pronta da sempre a mettere a disposizione tutte le informazioni necessarie circa l’attività associativa e i rapporti con le imprese. È peraltro nostro preciso interesse evitare di porre in essere attività che l’Autorità dovesse considerare non consentite. Ci auguriamo quindi – ha concluso Galli – che questa occasione possa servire per chiarire cosa è consentito e cosa non lo è, tenendo conto delle esigenze del sistema produttivo. Al fine di avviare un dibattito su questi temi l’Ania si farà promotrice di un seminario pubblico cui saranno invitati in particolare gli studiosi della materia, l’Autorità stessa e le associazioni di categoria".  
   
   
UNA GIURIA INTERNAZIONALE SELEZIONA I TRE PROGETTI VINCITORI DEL CONCORSO DI ARCHITETTURA INDETTO PER LA COSTRUZIONE DELLA NUOVA SEDE DELLA BCE 13 FEBBRAIO 2004  
 
Francoforte, 17 febbraio 2004 - Una giuria internazionale presieduta da Lucas Papademos, Vicepresidente della Banca centrale europea (Bce), ha selezionato il 13 febbraio i tre progetti vincitori del concorso mondiale di progettazione architettonica e urbanistica per la costruzione della nuova sede della Bce a Francoforte sul Meno (Germania). La seconda e ultima fase del concorso è così giunta al termine. Elenco dei vincitori Primo premio: Coop Himmelb(l)au, Vienna, Austria - Questo progetto rappresenta un'intelligente sintesi fra il vecchio e il nuovo in forme scultoree. L'insieme è composto da tre unità fondamentali: la Grossmarkthalle, un edificio a sviluppo orizzontale (groundscraper) e due torri gemelle poligonali. Nel progetto preliminare sottoposto nella prima fase, l'edificio a sviluppo orizzontale tagliava la Grossmarkthalle e si proiettava sul lungofiume. Nel progetto elaborato per la seconda fase questa struttura è invece disposta parallelamente alla Grossmarkthalle, lasciando intatto l'edificio storico. La Grossmarkthalle, che funge da entrata principale e da spazio pubblico, è collegata alle due torri di uffici attraverso il centro conferenze situato nell'edificio a sviluppo orizzontale. Il progetto è sobrio e funzionale. Secondo premio: Asp Schweger Assoziierte, Berlino, Germania - Il ponte sospeso ("ponte aereo") contrasta con la Grossmarkthalle senza sopraffare l'edificio storico, che risulta ben preservato malgrado la sostituzione del tetto con una struttura in vetro. Questo progetto innovativo punta sull'effetto entusiasmante creato dagli edifici a sviluppo verticale collegati mediante il piazzale di ingresso e il piano sopraelevato. Il modulo previsto per una possibile futura espansione consiste in un'ulteriore torre. Terzo premio: 54f architekten / T. R. Hamzah & Yeang, Darmstadt, Germania / Selangor, Malaysia - Il progetto prolunga gli assi urbani nello spazio della Bce e se ne serve per creare diversi paesaggi ed elementi architettonici. Due torri rettangolari, diverse fra loro, sorgeranno a sud della Grossmarkthalle "arricchendo il profilo urbano preesistente". La progettazione degli spazi aperti risulta molto accurata. La concezione di postazioni di lavoro a elevato standard qualitativo si basa su considerazioni energetiche e ambientali. Il progetto valorizza lo spazio a disposizione, e le dimensioni delle nuove costruzioni non sono tali da sopraffare la Grossmarkthalle. Si rilevano una buona integrazione con il circondario e il rispetto di numerosi requisiti del programma di articolazione funzionale. Nel novembre 2002 era stato bandito il concorso per progetti a procedura ristretta articolato in due fasi (si veda il comunicato stampa della Bce del 26 novembre 2002), precedute dalla selezione di ottanta candidati qualificati (si veda il comunicato stampa della Bce del 7 aprile 2003) ed eventualmente seguite da una fase di revisione. Entro il 7 luglio 2003, ossia alla scadenza prevista per la prima fase, settantuno degli ottanta candidati prescelti avevano sottoposto un progetto preliminare. Il 28-29 agosto la giuria ha quindi selezionato i dodici candidati da ammettere alla seconda fase, con inizio il 15 settembre e termine ultimo per la presentazione dei progetti fissato al 12 dicembre. La giuria ha valutato i dodici progetti sulla base dei seguenti criteri: progettazione urbanistica generale, architettonica e paesaggistica; conformità con i principali aspetti del programma di articolazione funzionale e spaziale; integrazione di soluzioni energetiche e ambientali realizzabili e conformità con i punti salienti dei requisiti tecnici definiti dalla Bce; osservanza della normativa attinente, in particolare in materia di edilizia e ambiente. In una futura fase di revisione il Consiglio direttivo della Bce inviterà uno o più vincitori a riesaminare i progetti sottoposti, e verrà concordato un progetto finale in collaborazione con la Bce e la Città di Francoforte. Al termine della revisione il Consiglio direttivo assegnerà il contratto per la progettazione della nuova sede a uno dei tre architetti. Dal 21 febbraio al 14 marzo 2004 il Deutsches Architektur Museum di Francoforte sul Meno ospiterà una mostra aperta al pubblico, dedicata a tutti i progetti elaborati nella prima e nella seconda fase. Il 20 febbraio, alle ore 11.00, si terrà un'anteprima per la stampa. Infolink: http://www.Ecb.int/premises  
   
   
DAL 1992 AL 2004. POLITICA DEI REDDITI E CONCERTAZIONE: DODICI ANNI DOPO  
 
Roma, 17 febbraio 2004 - Ne discutono: Luigi Abete, Stefano Cetica, Sergio D’antoni, Guglielmo Epifani, Pietro Larizza, Adriano Musi, Stefano Parisi, Savino Pezzotta, Bruno Trentin. Coordina: Dario Di Vico Con gli accordi del luglio 1992 e del luglio 1993, si avviava in Italia la stagione della politica dei redditi e della concertazione. A dodici anni di distanza, il Cnel ha chiamato a tracciare un bilancio di quella esperienza i rappresentanti delle parti sociali di ieri e di oggi. Non si tratta, ovviamente, di una semplice “operazione nostalgia”: l’intenzione del Cnel è di compiere una analisi, veritiera e non propagandistica, su ciò che è stata la politica dei redditi degli anni Novanta. Nel contempo, l’obiettivo è quello di avere dai protagonisti sociali risposte utili a colmare il vuoto che si è creato “tra ciò che c’era e non c’è più e ciò che non c’è ancora”. Programma Ore 15: apertura dei lavori - relazione introduttiva del presidente del Cnel, Pietro Larizza - dibattito coordinato da Dario Di Vico (inviato del Corriere della Sera) Intervengono: Luigi Abete, presidente Bnl Stefano Cetica, segretario generale Ugl Sergio D’antoni, vice segretario Udc Guglielmo Epifani, segretario generale Cgil Adriano Musi, segretario generale aggiunto Uil Stefano Parisi, direttore generale Confindustria Savino Pezzotta, segretario generale Cisl Bruno Trentin, parlamentare europeo Pse. 18 febbraio 2004 ore 15:00 Parlamentino del Cnel  
   
   
ALTROCONSUMO: "CONTO DI BASE" IN BANCA? MEGLIO LA POSTA  
 
 Milano, 17 febbraio 2004 - Il “conto di base” bancario che ha debuttato ieri agli sportelli degli istituti di credito Abi offre di base solo i servizi, ma i costi sono più alti di quelli di conti on-line o persino del conto presso le Poste! Altroconsumo ha realizzato un’inchiesta su tutte le 37 offerte presenti nel motore di ricerca del progetto Pattichiari www.Pattichiari.it dell’Abi, che definisce il “Servizio bancario di base” partito oggi uno strumento-calmiere alla crescita dei costi dei servizi bancari. I risultati, per il correntista: meno servizi e maggiori costi. “In verita” - commenta Vincenzo Somma, responsabile studi economico-giuridici per Altroconsumo, “è l’ennesima operazione di facciata in un ambito, quello della trasparenza dei costi e delle offerte bancarie al risparmiatore, ormai minato nella credibilità”. Secondo i dati dell’inchiesta, i "conti di base" non sono conti senza spese, non danno diritto ad alcun interesse sulle giacenze, il bancomat può essere usato solo per prelevare e non per pagare, offrono a pagamento servizi che altri forniscono gratuitamente. Questi i conti in dettaglio, con l’analisi voce per voce: Non sono conti senza spese: tra le principali banche, infatti, solo i servizi bancari di base del banco di Sicilia, di Carige, Cassa rispamio di Savona e Banca del Monte di Lucca, non prevedono un canone periodico. Al Banco di Sicilia però le prime 60 scritture costano 52 centesimi l'una, dalla 101esima in poi ben 1,75 euro a scrittura. Negli altri casi si va da un minimo di 8 euro all'anno (Banca Sella, Banca Popolare di Milano) ai 36 euro di Mps. Inoltre l'invio dell'estratto conto non sempre è gratuito: per esempio Mps fa pagare 2,45 euro, Banca Sella 1,55 e Banca Popolare di Milano 2 euro. Il bancomat emesso Non comprende mai la funzione "pagobancomat", si può quindi usare solo per prelevare. In alcuni casi non da diritto nemmeno al bancomat, ma solo ad una carta prepagata, come per esempio per Banca Sella e Mps. In questi casi la carta prepagata Non è gratuita: infatti banca Sella fa pagare 8 euro per la versione usa e getta, mentre 12 per quella ricaricabile, mentre la Mps fa pagare da 1,5 a 3 euro per la ricarica (banca Sella da 2 a 5 euro per la ricarica); Gli altri servizi (bonifici, domiciliazioni, prelievi, pagamenti ricorrenti) Non sono gratuiti nella maggior parte dei casi, mentre molti conti internet, che comunque danno diritto a tutti i tipici servizi bancari (compresa carta di credito) sono gratuiti e spesso danno diritto ad un interesse. Se confrontiamo invece il migliore dei conti di base, cioè il conto di base di Carige con un conto tradizionale, per esempio Bancoposta - un buon conto -, vediamo che anche qui Bancoposta è più conveniente del conto di base. Secondo un profilo di utilizzo basico (1000 euro di giacienza, 12 accrediti di stipendio, 6 bonifici e 10 prelievi in un anno) Bancoposta ci costerebbe 35,15 euro in un anno, il conto di base di Banca Carige 37,50 euro. Questo conto non ha canone, ma costa 10 euro solo la carta prepagata più 1,5 o 2,5 per ricarica.  
   
   
RISPARMIO: LA CONSOB ACCOGLIE SOLO IL PARTE LE RICHIESTE DI INTESACONSUMATORI  
 
Roma, 17 febbraio 2004 - Apprezziamo il fatto che 15 società, tra le 54 segnalate dall’Intesa, siano già sotto stretta sorveglianza della Consob. Ci stupisce però il fatto che per le altre 39 la Consob affermi che “le risorse disponibili non consentono un'ulteriore impegnativa attività istruttoria" riferita al passato. Così Intesaconsumatori replica alla risposta che la Consob ha dato alle richieste avanzate dalle 4 associazioni in tema di risparmio. Davvero la Consob non ha i mezzi per svolgere le indagini a tutela dei risparmiatori? Se così fosse, affermano all’Intesa, sarebbe grave e servirebbe un intervento del Governo per consentire all’istituto di svolgere compiti di questo tipo. Per questo Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori chiedono al Governo un decreto legge di finanziamento straordinario della Consob, così da far fronte alla mancanza di risorse dell’ente ed ovviare ad indagini sacrosante che dovrebbero essere fatte nell’interesse dei tanti risparmiatori, alla luce degli ultimi crac finanziari. In merito al rifiuto della Consob di aprire un tavolo tecnico con i consumatori per l’analisi delle segnalazioni, Intesaconsumatori esprime la più viva delusione. Si trattava, informano le 4 associazioni, di una proposta avanzata proprio dal Presidente Cardia. Non capiamo questo improvviso cambio di rotta nell’arco di pochi giorni.  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA APPROVA L'ACQUISTO DA PARTE DI VOLKSWAGEN DI UNA PARTECIPAZIONE DI MAGGIORANZA IN HAHN + LANG  
 
Bruxelles, 17 febbraio 2004 - La Commissione europea ha autorizzato, conformemente alla regolamentazione vigente, l'acquisto da parte di Volkswagen di una partecipazione di maggioranza in Vw Automobile Stuttgart e Audi Zentrum Stuttgart, due controllate del concessionario di auto Hahn + Lang avente sede sociale a Stoccarda. Dall'esame della Commissione è risultato che l'operazione non suscita preoccupazioni sotto il profilo della concorrenza nei mercati della produzione e della vendita di autoveicoli nuovi e dei pezzi di ricambio originali. Il 14 gennaio 2004, l'impresa Volkswagen Ag (in appresso "Vw") ha notificato alla Commissione la propria intenzione di acquistare una partecipazione di maggioranza nelle imprese Vw Automobile Stuttgart Kg ed Audi Zentrum Stuttgart Gmbh & Co. Kg, due società recentemente costituite, di cui l'attuale proprietario Hahn + Lang Gmbh & Co. Kg (in appresso "H+l") manterrà una quota di minoranza con esercizio congiunto del controllo. L'operazione non ha suscitato alcuna preoccupazione sotto il profilo della concorrenza per quanto riguarda i mercati della produzione e della vendita al dettaglio di autoveicoli nuovi, trattandosi di mercati nei quali esiste sufficiente concorrenza da parte di altre marche automobilistiche. L'esame della Commissione si è concentrato sull'incidenza dell'integrazione verticale sulla concorrenza relativa alla vendita di pezzi di ricambio d'auto originali delle marche Vw ed Audi. L'operazione non rafforza ulteriormente la già forte posizione detenuta da Volkswagen nel mercato della produzione. Le imprese al centro dell'operazione detengono elevate quote del mercato delle vendite di pezzi di ricambio originali ad autofficine indipendenti ed ai consumatori nella regione di Stoccarda. Si può tuttavia escludere che l'operazione rafforzi la loro posizione. La liberalizzazione del mercato dei pezzi di ricambio, avviata con il nuovo regolamento di esenzione per categoria concernente gli autoveicoli nuovi, favorisce l'ingresso nel mercato di nuovi operatori, soprattutto produttori e distributori di pezzi di ricambio originali e di "qualità equivalente". Grazie a tale liberalizzazione l'operazione non produrrà alcun potenziale rafforzamento di posizione.  
   
   
RICERCA INDUSTRIALE: FINANZIATI DAL MIUR 222 PROGETTI PER OLTRE 445 MILIONI DI EURO IL VICEMINISTRO POSSA: "LA COMPETITIVITÀ TECNOLOGICA DELLE NOSTRE AZIENDE COME PRIORITÀ STRATEGICA PER LO SVILUPPO DEL PAESE"  
 
Roma, 17 febbraio 2004 - Un nuovo forte impulso alla ricerca industriale da parte del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. Dopo il decreto di sblocco firmato dal Ministro dell'Economia e delle Finanze il 10 ottobre 2003, con una serie di provvedimenti è stato riattivato il Far (Fondo per le agevolazioni alla ricerca), sottoposto lo scorso anno a una revisione tecnica prevista dalla legge Finanziaria 2003. Con l'adozione di questi provvedimenti il Miur ha dato il via al cofinanziamento di 222 progetti di ricerca industriale per complessivi 445,2 milioni di euro, su un costo totale di circa 500 milioni di euro. La metà circa dei finanziamenti è erogata a fondo perduto, per un ammontare tra il 25 e il 50 per cento del costo di ciascun progetto; l'altra metà è distribuita a credito agevolato, da restituire nell'arco di dieci anni con un interesse dello 0,5 per cento. Alle piccole e medie imprese sono stati finanziati 127 progetti; alle grandi imprese i rimanenti 95. In testa, tra i settori produttivi maggiormente interessati, quello informatico (36 progetti), meccanico (34), dei materiali (24), alimentare (22) e delle tecnologie meccaniche (15). Per quanto riguarda la distribuzione sul territorio nazionale, è la Lombardia la regione con il maggior numero di progetti premiati (45), seguita da Emilia Romagna (31), Campania (25) e Veneto (23). I progetti finanziati sono stati proposti autonomamente dalle aziende secondo il sistema "bottom up" (mediante presentazione "a sportello"). Ad essere interessate dai finanziamenti sono state le imprese industriali nazionali, che hanno partecipato al bando di gara anche con Università ed Enti pubblici di ricerca. In particolare, gli interventi riguardano progetti autonomi per lo svolgimento di attività di ricerca industriale; per la formazione professionale per ricercatori e tecnici di ricerca; per la creazione di centri di ricerca. La valutazione di ogni progetto è stata effettuata mediante apposita istruttoria condotta insieme da un istituto di credito (per gli aspetti economico-finanziari) e da un esperto scientifico (per gli aspetti di natura più strettamente tecnica); la concessione del finanziamento è stata deliberata del Comitato tecnico scientifico del Far. Spiega il Viceministro Guido Possa: "Il Far è il principale canale di cui dispone il Miur per il sostegno alla ricerca industriale. L'investimento di oltre 445 milioni di euro rappresenta uno sforzo economico importante, che contribuirà in maniera rilevante allo sviluppo della capacità innovativa di molte piccole, medie e grandi imprese. Un'attenzione particolare è stata rivolta al Mezzogiorno, cui sono stati destinati oltre 175 milioni di euro, provenienti dalle risorse dei fondi strutturali della misura 1 del Pon (Programma operativo nazionale) e dalle risorse della delibera Cipe n. 36 del 2002". "Abbiamo destinato i finanziamenti - conclude il Viceministro - a progetti di reale interesse scientifico e tecnologico, premiando la qualità delle proposte. L'obiettivo è incrementare la competitività delle nostre aziende e valorizzare al meglio il capitale umano del Sud, stabilendo un collegamento sempre più stretto tra il settore pubblico della ricerca e quello produttivo del Paese e sviluppando tra questi due settori ogni possibile sinergia".  
   
   
ANDAMENTI CONGIUNTURALI DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE (1-500 DIPENDENTI) CONSUNTIVI IV TRIMESTRE 2003 E PREVISIONI I TRIMESTRE 2004 FRENO ANCORA TIRATO PER AZIENDA ITALIA MA L’EXPORT, DOPO 6 MESI DI SEGNO MENO, CHIUDE IN STABILITÀ  
 
Roma, 17 febbraio 2004 – Ancora un trimestre difficile per l’industria manifatturiera italiana. A mostrarlo è la rilevazione sulla congiuntura delle piccole e medie imprese con 1-500 dipendenti, relativa al Iv trimestre 2003, curata dal Centro Studi di Unioncamere. L’indagine evidenzia, infatti, una flessione della produzione (-1,4%), del fatturato (-1,6%) e degli ordinativi (-1,6%) rispetto all’analogo trimestre 2002. Le esportazioni, dopo il calo registrato nei sei mesi precedenti, risultano invece stabili. Commercio e i servizi registrano, invece, una contrazione minore (rispettivamente -0,7% e –0,6%). Industria manifatturiera L’andamento della produzione e del fatturato nel Iv trimestre 2003 Nel Iv trimestre 2003, il 23% delle imprese manifatturiere ha segnalato una diminuzione della produzione rispetto al trimestre precedente, contro il 29% che ha indicato un aumento. Il 48% segnala invece stabilità. Analogo andamento viene evidenziato anche per il fatturato (il 30% delle imprese dichiara aumento, il 24% diminuzione, il 46% stabilità). Rispetto al periodo ottobre-dicembre 2002, in evidente difficoltà appaiono le imprese con 1-9 dipendenti (-4,1% l’andamento della produzione e –4,0% il fatturato). Tutte le ripartizioni territoriali mostrano andamenti negativi, più sensibili al Centro (-1,9% per la produzione e – 2,1% per il fatturato). Fatta eccezione per le industrie petrolchimiche, farmaceutiche, della gomma e plastica (+1,0% per la produzione ma –0,1% per il fatturato), per quelle alimentari e delle bevande (+0.5% per la produzione, +0,6% per il fatturato) e per quelle dell’energia, gas e acqua (+0,4% per la produzione, +1,0% per il fatturato), tutti gli altri settori evidenziano andamenti negativi. Particolarmente delicata sembra la congiuntura per il sistema moda, che registra un calo del –5,2% per la produzione e del –5,1% per il fatturato. L’export In controtendenza rispetto alle precedenti rilevazioni appaiono però le esportazioni. Dopo due trimestri preceduti dal segno meno, comincia a intravedersi una timida ripresa delle vendite all’estero, trainata dalle medie imprese (+0,9%) e dal Nord-ovest (+1,3%). Ancora in difficoltà, invece, le altre dimensioni d’impresa (-3,1% il dato delle imprese con 1-9 dipendenti e –1,8% quelle con 10-49 dipendenti), così come le altre ripartizioni territoriali, soprattutto il Centro, dove si segnala un –2,5%. Il dato medio si declina in maniera differente nei diversi settori. In positivo appaiono le industrie di trattamento metalli e minerali metalliferi (+2,9%), le alimentari (+2,1%), le meccaniche e dei mezzi di trasporto (+0,9%), il legno e mobile (+0,4%). Negativi, invece, gli altri settori, soprattutto quello delle altre industrie manifatturiere (oreficeria, giocattoli, ecc. –5,4%), della carta, stampa ed editoria (-2,1%), del sistema moda (-2,2%). Gli ordinativi In frenata appaiono anche gli ordinativi: la variazione tendenziale segna complessivamente un –1,6%%, con il Centro ed il Nord-est che registrano i dati meno positivi (-2,1% e –2,0%). Le aspettative per il I trimestre 2004 Un moderato ottimismo impronta le previsioni degli imprenditori: +9, infatti, il saldo tra quanti prevedono una crescita della produzione rispetto a quanti prevedono una sua diminuzione. Le attese più positive appaiono quelle delle imprese con oltre 50 dipendenti (+13 il saldo per queste dimensioni d’impresa). Pari al dato medio, invece, la previsione delle imprese con 10-49 dipendenti. Stabilità totale, infine per le imprese minori (il saldo è pari a 0). Le previsioni migliori giungono dalle industrie del trattamento metalli e minerali metalliferi (il saldo si attesta a +23), seguite dalle industrie energetiche ed estrattive (+20). A livello territoriale, le più fiduciose appaiono le imprese del Nord-ovest (+11), seguite da quelle del Nord-est e del Mezzogiorno (+10). Stabile, invece, la situazione secondo gli imprenditori del Centro. Il commercio al dettaglio Le vendite nel Iv trimestre 2003 Rispetto all’analogo trimestre del 2003, il volume delle vendite complessive si è contratto per un valore pari al –0,7%. Le imprese commerciali di piccola dimensione, in particolare, evidenziano una flessione pari a –2,6%, mentre la media distribuzione registra un –1,9%. In crescita appare, invece, la grande distribuzione (2,6%). L’andamento negativo della piccola e media distribuzione si riflette tanto negli esercizi di vendita di prodotti alimentari (-1,2% il dato medio, che diviene –2,2% negli esercizi minori e –0,9% in quelli di media dimensione), quanto nel settore non alimentare (-1,7% la media, con una punta del –2,8% per i piccoli esercizi e del –2,4% nella media distribuzione). In entrambi i settori, invece, la grande distribuzione presenta dati positivi (+2,4% nel commercio alimentare e +2,2% in quello non alimentare). In crescita anche le vendite di supermercati, ipermercati e grandi magazzini (+2,6%). A livello territoriale, sostanziale la stabilità di Nord-ovest (+0,2%) e Nord-est (-0,1%), cui si contrappongono gli andamenti meno positivi del Centro (-1,0%) e del Mezzogiorno (-1,7%). Le aspettative per il I trimestre 2004 Un clima di incertezza accompagna le previsioni degli operatori, i quali, nel 35% dei casi, prevedono una contrazione delle vendite per il trimestre gennaio-marzo 2004, mentre nel 23% un aumento (il 42% conta sulla stabilità). L’incertezza appare più sensibile nella piccola distribuzione, dove il saldo tra attese positive e negative si attesta a -17 punti percentuali. Le costruzioni Il volume d’affari nel Iv trimestre 2003 Il comparto nel Iv trimestre 2003 ha segnalato una diminuzione del fatturato rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno pari a -1,6%. Le imprese con 1-9 dipendenti rivelano la contrazione più consistente (-2,2%). Positivo, invece, l’andamento delle imprese con oltre 50 dipendenti (+0,6%). Le aspettative per il I trimestre 2004 Stabilità totale. Questa la previsione per il prossimo trimestre fatta dagli operatori. Il saldo tra attese positive e attese negative, infatti, è pari a 0 punti percentuali, espressione di un cauto ottimismo delle imprese maggiori (+4%) che diviene più consistente nelle aziende di media dimensione (+11%). A queste di contrappone una lieve sfiducia delle imprese minori (-6%). I servizi Il volume d’affari nel Iv trimestre 2003 Rispetto all’analogo trimestre dello scorso anno, la lieve flessione (-0,6%) del settore appare dovuta essenzialmente all’andamento negativo delle imprese con 1-9 dipendenti (-2,5%). Postivi, invece, i dati relativi alle imprese con 10-49 dipendenti (+0,7%) e soprattutto alle imprese con oltre 50 dipendenti (+1,5%). A livello settoriale viene registrata la performance positiva dell’informatica e telecomunicazioni (+0,7%), cui si contrappongono gli andamenti negativi del sistema turistico (-2,6%) e dei servizi alle persone (-2,3%). Le aspettative per il I trimestre 2004 Per il I trimestre 2004 è prevista una lieve ripresa del volume degli affari. Ammonta, infatti, a +4 punti percentuali il saldo tra attese di crescita e di diminuzione del fatturato. Più positiva appare la previsione delle imprese di medio-grandi dimensioni (il saldo è pari a +11). Tutti i dati dell’Osservatorio congiunturale sono disponibili all’indirizzo Web http://www.Starnet.unioncamere.it  
   
   
ALLA SCOPERTA DELL’ “ALTRA” AMERICA LATINA: GRANDI OPPORTUNITÀ PER LE AZIENDE ITALIANE NEI PAESI IN BUONA SALUTE ECONOMICA COME IL BRASILE  
 
Milano, 17 Febbraio 2004 - Si è svolto ieri, lunedì 16 febbraio, a Palazzo Turati, il seminario “La rete delle infrastrutture per lo sviluppo e l’integrazione in America Latina”, promosso dal Ministero degli Affari Esteri, dalla Regione Lombardia e dalla Camera di Commercio di Milano. Ha aperto i lavori il sottosegretario di Stato del Ministero degli Affari Esteri, Mario Baccini, che ha sottolineato come il Ministero si stia muovendo su due direttrici per favorire gli investimenti delle imprese italiane in America Latina: un sistema veloce e capillare di raccolta e diffusione delle informazioni e un’azione diplomatico-commerciale su tutti i mercati per valorizzare la qualità dell’offerta delle imprese italiane. “Da parte italiana – ha aggiunto – siamo pronti a mettere in gioco la nostra solidarietà, la qualità del nostro lavoro e della nostra tecnologia, la nostra esperienza e la sincera simpatia con cui storicamente guardiamo al processo dell’integrazione latinoamericana”. “Brasile e Perù – ha spiegato Roberto Formigoni, Presidente della Regione Lombardia - hanno sottoscritto un accordo che impegna i due Paesi alla realizzazione di un sistema di infrastrutture di collegamento tra i porti brasiliani sull’Atlantico, il bacino del Rio delle Amazzoni - l’immensa “Renania” potenziale della parte nord dell’America meridionale - e i porti peruviani sull’Oceano Pacifico. Con l’Iirsa il presidente brasiliano Inacio Lula da Silva e il presidente peruviano Alejandro Toledo giocano una carta epocale: puntano infatti a creare un continuum inter-oceanico di linee di comunicazione e trasporto simile a quello il cui completamento già alla fine del secolo Xix costituì poi uno dei motori principali del successivo sviluppo degli Stati Uniti. Tre importanti istituti internazionali di credito allo sviluppo, il Banco interamericano di Sviluppo (il 30 per cento del cui capitale è detenuto dal ministero del Tesoro degli Stati Uniti), la Corporación andina de Fomento, Caf, e il Fondo finanziario per lo sviluppo del bacino del Rio de la Plata, Fonplata, si sono già impegnati a finanziare il progetto. E’ un’impresa ciclopica, che può diventare un grande mercato per le nostre aziende attive nel settore delle infrastrutture. Mi auguro che i nostri operatori e le nostre imprese non perdano questa occasione. Certamente con buoni motivi il caso dell’Argentina ha allungato sull’intera America del Sud un’ombra che tuttavia i fatti non confermano, come dimostra appunto il caso del Brasile”. “Il consolidamento delle infrastrutture nella regione sudamericana rappresenta un’opportunità per il nostro mondo imprenditoriale e un mezzo per consolidare i rapporti tra il nostro sistema Paese e il continente latino-americano – ha dichiarato Bruno Ermolli, Presidente di Promos, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano - E interessanti prospettive si aprono in particolare per le imprese di minori dimensioni, quelle che più diffusamente caratterizzano il nostro tessuto economico. Una realtà da incentivare e che sarà sicuramente favorita dall’apertura di una vasta area regionale di libero scambio nelle Americhe”. In tale prospettiva si colloca un’agenzia per l’America Latina di prossima istituzione a Milano promossa dalla Regione Lombardia e dalla Camera di Commercio: un progetto nel quale Ermolli ha un ruolo di primo piano. L. Enrique García, presidente della Corporación Andina de Fomento (Caf), prevede, dopo la crisi degli ultimi 4 anni, una crescita del Pil in America Latina di oltre il 4% e un tasso di inflazione al di sotto del 10% (tranne che per due Paesi). Ha quindi evidenziato i punti critici dell’America Latina: innanzitutto il problema delle infrastrutture, poi il basso livello di risparmio (solo il 18% del Pil) e la volatilità dei flussi esterni di capitale. Guido Mantega, Ministro della Pianificazione e del Bilancio del Brasile, ha quindi delineato le azioni che il nuovo governo Lula sta portando avanti in Brasile dall’anno scorso. Il governo, che gode della fiducia della popolazione (recenti sondaggi hanno fatto registrare che il presidente Lula ha il consenso del 65% dei brasiliani) è riuscito a superare la grave crisi economica e a porre le basi per lo sviluppo, soprattutto attraverso un grande sforzo fiscale. Soprattutto è stata molto ridotta l’inflazione e stabilizzata la valuta brasiliana. Le previsioni per il 2004 sono molto incoraggianti: Mantega prevede un 3,5% di crescita, anche se il mercato è più ottimista e prevede un 4%. Ora occorrono investimenti soprattutto nelle infrastrutture – sono 20 anni che non si investe in questo settore – ma il governo non ha abbastanza risorse. E’ qui che entrano in gioco gli investimenti privati brasiliani e dall’estero. Sta per essere votata una legge di Ppp (partnership tra pubblico e privato) che renderà estremamente vantaggiosi gli investimenti privati. In particolare, il governo intende creare un fondo fiduciario per garantire il settore privato. Tra i progetti dei prossimi anni, la creazione di una rete di 12.000 km ferroviari e l’erogazione di 14mila mega watt di potenza. Mantega ha concluso il suo intervento augurandosi che l’Italia, ultimamente rimasta indietro rispetto agli altri Paesi negli investimenti in America Latina, recuperi presto terreno.  
   
   
INSTABILITÀ FINANZIARIA? PIÙ DI 12 MILA LE IMPRESE ITALIANE ATTIVE IN SUDAMERICA  
 
Milano, 17 febbraio 2004. Le difficili procedure doganali, l'instabilità finanziaria, le alte tariffe e le barriere non tariffarie ma anche la paura per la sicurezza: sono queste le maggiori difficoltà che incontrano le imprese ad operare con i Paesi dell'America latina. Nonostante questo, sono più di 12 mila le imprese italiane che commerciano con i Paesi dell'America Latina. Hanno in media oltre 40 addetti e operano soprattutto nel settore dell'industria (59,4%). Nel 2003 il giro d'affari italiano con il Sudamerica ha superato i 6 miliardi di euro. Nel nord arriva il 60% dell’import e parte l’80% dell’export sul totale nazionale. Nel centro le percentuali sono del 14,6% e del 4,9%, nel sud e isole del 17% e del 7%. E le importazioni vengono soprattutto da Cile (18,9%), Brasile (39%) e Argentina (18,1%), mentre le esportazioni sono attratte da Brasile (51,1%), Argentina (12,2%) e Cile (10,5%). E' quanto emerge da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano su dati Istat e Sdoe, anagrafe delle ditte operanti con l'estero su dati del Registro delle Imprese. Ma qual è il piano complessivo, quali i progetti di infrastrutture che si realizzeranno in Sud America e quali le opportunità che si apriranno per le aziende italiane operanti nei settori: infrastrutture, energia, trasporti e telecomunicazioni? Ottimizzare la competitività e la sostenibilità della catena logistica in America Latina di questo si è parlato durante il convegno "La rete delle infrastrutture per lo sviluppo e l'integrazione dell'America Latina", svoltosi oggi a Palazzo Turati. All’evento, promosso dal Ministero degli Affari Esteri, dalla Regione Lombardia e dalla Camera di Commercio di Milano, hanno partecipato, tra gli altri: il sottosegretario agli Esteri Mario Baccini; il vice ministro dell’Economia Mario Baldassarri; il Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni e il Presidente di Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per le attività internazionali, Bruno Ermolli. "Il consolidamento delle infrastrutture nella regione sudamericana rappresenta un'opportunità per il nostro mondo imprenditoriale e un mezzo per consolidare i rapporti tra il nostro sistema Paese e il continente latino-americano – ha dichiarato Bruno Ermolli, Presidente di Promos, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano per le attività internazionali-. E interessanti prospettive si aprono in particolare per le imprese di minori dimensioni, quelle che più diffusamente caratterizzano il nostro tessuto economico. Una realtà da incentivare e che sarà sicuramente favorita dall'apertura di una vasta area regionale di libero scambio nelle Americhe. Inoltre, la radicata presenza italiana in questa regione del mondo ha alimentato il rapporto di vicinanza. Mi piace quindi pensare alle comunità di origine italiana come ad un'infrastruttura sociale molto importante per alimentare e facilitare le relazioni tra i due continenti”. Interscambio Italia– America Latina- Iii trimestre 2003 - Valori in euro
2.003 % su tot Italia 03
import export import export
1-Italia Nord-occidentale 1.390.128.206 1.233.754.990 33,9% 52,8%
2-Italia Nord-orientale 1.076.661.870 631.591.402 26,2% 27,0%
3-Italia Centrale 928.851.411 307.069.490 22,6% 13,1%
4-Italia Meridionale 601.090.993 115.158.523 14,6% 4,9%
5-Italia Insulare 104.976.610 45.834.143 2,6% 2,0%
6-Diverse o non specificate 1.458.449 3.154.512 0,0% 0,1%
Tot. Italia 4.103.167.539 2.336.563.060 100,0% 100,0%
Fonte: Elaborazione Camera di Commercio di Milano su dati Istat Interscambio Italia– America Latina- Iii trimestre 2003 - Valori in euro Fonte: Elaborazione Camera di Commercio di Milano su dati Istat
Italia_america Latina 3° trimestre 2003
0480-Colombia 0484-Venezuela 0500-Ecuador
import export import export import export
Italia Nord-occidentale 81.873.007 80.271.004 36.513.811 91.867.509 78.470.446 36.076.655
Italia Nord-orientale 92.802.235 52.868.771 49.852.420 33.199.044 39.000.479 22.481.169
Italia Centrale 62.438.724 32.453.320 34.960.167 24.857.625 64.041.915 7.280.361
Italia Meridionale 17.093.882 12.131.921 60.372.076 6.564.942 22.090.745 7.335.894
Italia Insulare 1.362.030 1.242.541 52.065.371 20.111.075 5.847.761 35.758
Diverse o non specificate 0 56.728 0 642.431 0 5.358
Tot. Italia255.569.878 179.024.285 233.763.845 177.242.626 209.451.346 73.215.195
% per Paese su tot. Italia 6,2% 7,7% 5,7% 7,6% 5,1% 3,1%
0504-Peru' 0508-Brasile 0512-Cile
import export import export import export
52.673.566 50.139.334 576.221.938 674.159.228 371.387.295 122.346.705
21.751.099 33.231.623 434.718.009 305.492.012 98.703.476 77.365.698
18.663.449 12.120.661 327.053.948 138.869.112 158.424.806 35.797.917
33.393.890 4.197.868 247.613.092 56.706.931 143.630.753 8.891.455
10.944.251 653.563 13.151.280 17.304.504 1.219.927 737.930
0 18.385 950.911 1.991.890 246.319 345.228
137.426.255 100.361.434 1.599.709.178 1.194.523.677 773.612.576 245.484.933
3,3% 4,3% 39,0% 51,1% 18,9% 10,5%
0516-Bolivia 0520-Paraguay 0524-Uruguay 0528-Argentina
import export import export import export import export
2.170.315 7.211.541 3.476.765 6.193.325 22.902.112 16.361.273 164.438.951 149.128.416
6.534.023 4.157.358 29.468.984 7.342.183 38.374.345 12.591.800 265.456.800 82.861.744
1.520.438 1.940.135 14.463.397 8.917.835 19.634.271 13.489.229 227.650.296 31.343.295
301.857 117.709 7.330.785 514.401 5.122.841 2.289.963 64.141.072 16.407.439
0 46.231 84.357 9.275 1.123.814 596.270 19.177.819 5.096.996
37.469 12.139 199.293 0 24.457 82.353
10.564.102 13.485.113 55.023.581 22.977.019 87.157.383 45.328.535 740.889.395 284.920.243
0,3% 0,6% 1,3% 1,0% 2,1% 1,9% 18,1% 12,2%
Ostacoli a commerciare con l'America Latina per le imprese. Al primo posto ci sono le difficili procedure doganali: in un voto tra 0 e 10, ottengono quasi 9. Segue l'instabilità finanziaria (8,5), le alte tariffe e le barriere non tariffarie (quasi 7). Ai primi posti anche la paura per la sicurezza (oltre 6), la bassa protezione per gli intellectual property rights (5,5). Seguono la concorrenza sleale (4,5), le barriere linguistiche (3,5). Meno problematici i costi dei trasporti, la distanza culturale e la corruzione (tutti sotto 1). Emerge da un'indagine del 2002 delle Camere di commercio europee.
 
   
   
LASTMINUTE.COM NON HA NULLA A CHE FARE CON LASTMINUTETOUR (SOCIETÀ DI EFFETTIVA PROPRIETÀ DI PARMALAT).  
 
Milano, 17 febbraio 2004 - In questi giorni si fa un gran parlare del caso Parmalat in riferimento al crack del suo settore turismo e Continuamente viene citato genericamente ed erroneamente lastminute al posto di lastminutetour (società di effettiva proprietà di Parmalat). La società si chiama lastminute.Com e Non c'entra Nulla col gruppo Parmalat ma sono costantemente danneggiati, sia a livello di immagine sia a livello di credibilità verso il cliente ogni singola volta che viene citato questo marchio al posto di quello corretto (che è lastminutetour). Per una approssimazione nell'informazione si è creata una confusione di marchi che sta danneggiando solo lastminute e alla quale bisogna porre fine. Si tratta, infatti, di una realtà online che funziona, non ha alcun problema legale e la cui casa madre è Inglese e con Parmalat non ha Nulla a che fare. Sono quindi necessarie smentite ufficiali da parte degli organi informativi che hanno erroneamente citato lastminute e verificare che in futuro Non si ripetano più tali errori.  
   
   
GRUPPO CREMONINI: MOTO S.P.A. SI AGGIUDICA 7 AREE DI RISTORO AUTOSTRADALE SU 8 IN GARA. LE CONCESSIONI SVILUPPERANNO UN FATTURATO ANNUO COMPLESSIVO STIMATO DI 10,7 MILIONI DI EURO.  
 
 Castelvetro di Modena, 16 febbraio 2004 - Moto S.p.a., società partecipata dal Gruppo Cremonini in joint venture paritetica con Compass Group Plc, si è aggiudicata 7 punti di ristoro nelle aree di servizio autostradali italiane, su 8 gare a cui aveva preso parte. L’aggiudicazione è avvenuta nell’ambito della seconda tranche di gare che ha portato alla riassegnazione di concessioni riferite a tratte autostradali gestite da Autostrade per l’Italia S.p.a.. Le sette concessioni, che svilupperanno complessivamente un fatturato annuo stimato in circa 10,7 milioni di Euro, si riferiscono alle seguenti aree di servizio: · Mirabella Sud, sulla A16, nei pressi di Avellino (14 anni di concessione) · Sangro Est, sulla A14, nei pressi di Chieti (14 anni di concessione) · Tolfa Est, sulla A12, nei pressi di Civitavecchia ( 10 anni di concessione) · Mirabella Nord, sulla A16, nei pressi di Avellino ( 10 anni di concessione) · Valle Scrivia Est, sulla A7, nei pressi di Tortona (10 anni di concessione) · Valle Scrivia Ovest, sulla A7, nei pressi di Tortona ( 6 anni di concessione) · Piceno Ovest, sulla A14, nei pressi di Ascoli Piceno (6 anni di concessione) Dall’inizio del processo di riassegnazione delle concessioni autostradali, Moto S.p.a. Ha partecipato a 22 gare sulle 56 assegnate da Autostrade per l’Italia S.p.a. E si è aggiudicata 12 punti di ristoro, che svilupperanno un fatturato annuo stimato a regime di 20 milioni di Euro. Complessivamente, salgono quindi a 19 le aree di ristoro che saranno presenti sulla rete autostradale italiana con il marchio “Moto”, di cui 7 derivano da precedenti acquisizioni (ex marchio Plose). Cremonini, con oltre 6.100 dipendenti, è uno dei più importanti gruppi alimentari in Europa, con attività focalizzate in tre aree di business: produzione, distribuzione al foodservice e ristorazione. Il Gruppo, con ricavi totali per 1.786,2 milioni di Euro nel 2003, è leader assoluto in Italia nella produzione di carni bovine e prodotti trasformati a base di carne (Montana) e nella commercializzazione e distribuzione al foodservice di prodotti alimentari (Marr). Ha, inoltre, una presenza rilevante nel settore della ristorazione e, in particolare, la leadership in Italia nella ristorazione a bordo treno e nelle stazioni ferroviarie (Chef Express). Compass Group plc è la più grande azienda di ristorazione collettiva nel mondo, occupa oltre 375.000 persone in più di 90 paesi, il suo fatturato annuo supera i 10 miliardi di Sterline derivanti da servizi di ristorazione collettiva e commerciale e distributori automatici.  
   
   
AVVIATA UNA ISTRUTTORIA FORMALE NEI CONFRONTI DELLA SOCIETÀ GNL ITALIA SPA  
 
Milano, 17 febbraio 2004 - L'autorità per l'energia elettrica e il gas ha avviato una istruttoria formale nei confronti della Società Gnl Italia Spa, per il rifiuto opposto alla Società Gas Natural Vendita Italia Spa per l'utilizzo del servizio di rigassificazione del gas naturale. Gnl Italia Spa gestisce l'unico impianto italiano attualmente in attività di rigassificazione del gas naturale liquido importato via mare (Panigaglia, La Spezia). L'istruttoria durerà 50 giorni e tutti i soggetti interessati potranno fornire, anche in audizione, le più ampie motivazioni dei comportamenti adottati. Se l'istruttoria confermasse le ipotesi formulate in base ai dati sino ad ora raccolti, l'Autorità potrebbe ordinare a Gnl Italia Spa di permettere l'accesso su base annuale di Gas Natural all'impianto di Panigaglia.  
   
   
LA SLOVENIA OSPITERÀ UNA CONFERENZA SULLE TECNOLOGIE DELLE TURBINE A GAS INDUSTRIALI  
 
Bled, 17 febbraio 2004 - Il 29 e 30 aprile si svolgerà a Bled, in Slovenia, la conferenza internazionale sulle tecnologie delle turbine a gas industriali. Lo scopo della conferenza è riunire ricercatori europei, giapponesi e statunitensi che lavorano sulle tecnologie delle turbine a gas per analizzare la situazione attuale e gli sviluppi futuri. Nel corso della conferenza verranno esaminati progetti per ridurre le emissioni e si parlerà del futuro delle centrali con turbine a gas, con un occhio alle nuove tecnologie. Alla sessione plenaria interverranno rappresentanti europei, giapponesi e statunitensi del settore industriale e degli organismi governativi. In sessioni parallele saranno invece discussi progetti del quinto programma quadro (5Pq) e di programmi simili non europei. Per ulteriori informazioni: Rana Baroud Eumigt Tel: +32 2 647 9277 Fax: +32 2 646 1578 E-mail: eumigt@skynet.Be  http://www.Came-gt.com  
   
   
TDC ANNUNCIA IL SUCCESSORE DI MICHAEL SZE  
 

Milano, 17 febbraio 2004 l’ Hong Kong Trade Development Council (Tdc) ha annunciato il 12 febbraio 2004 la nomina di Frederick Lam a Direttore Esecutivo, succedendo a Michael Sze che andrà in pensione il 1° maggio. La nomina è stata decisa con il consenso del Chief Executive della Hksar (Regione ad Amministrazione Speciale di Hong Kong) Tung Chee Hwa. Il Consiglio ha scelto all’unanimità Lam dopo un periodo di nove mesi di esercizio di reclutamento globale che ha coinvolto due società di ricerca di dirigenti. Queste ultime facevano capo a una commissione di ricerca del Consiglio diretta dal Presidente del Tdc Peter Woo e costituita dal Segretario per il Commercio, l’Industria e la Tecnologia e altri tre membri del Tdc. "La commissione di ricerca ha intrapreso un accurato processo fino ad arrivare alla nostra decisione" ha affermato Woo. La commissione ha riconosciuto le capacità e l’impegno dimostrati da Lam nel corso degli anni. Ha guidato e introdotto molte innovazioni e miglioramenti di servizio nelle attività del Tdc. "Frederick Lam si è inoltre dimostrato molto efficace in prima linea nella promozione commerciale estera, sostenendo in prima persona le Pmi di Hong Kong nei momenti e nelle situazioni difficili" ha aggiunto Woo. "Io e i miei colleghi del Consiglio confidiamo di lavorare insieme al Signor Lam per portare il Tdc a un livello superiore". Lam ha detto di essere molto onorato da questa nomina. "Sono ben consapevole della pressione esercitata sul Tdc perché mantenga la sua posizione di rilievo e rimanga al passo con un mondo in rapida e continua evoluzione. La sfida che Michael Sze ha lanciato al suo successore è di ricevere un’organizzazione ottima e renderla ancora migliore" ha detto Lam. Assumerà il suo incarico a partire dal 1° maggio 2004. Frederick Lam, 45 anni, è entrato a far parte del Tdc nel 1986 e dal 1993 ha assunto la carica di vice direttore esecutivo. Attualmente è responsabile per la promozione internazionale da parte dell’Hktdc di prodotti e servizi di Hong Kong, così come della sua rete globale di filiali nonché, responsabile del portafoglio di esposizioni e pubblicazioni commerciali. Il Tdc è l’ente semigovernativo responsabile della promozione del commercio estero della Sar. La sua missione è quella di creare e agevolare opportunità di commercio internazionale per le società con sede a Hong Kong, molte delle quali sono piccole e medie imprese, e i loro partner commerciali. Il Tdc promuove inoltre l’immagine di Hong Kong come piattaforma globale per il commercio, l’industria e gli scambi. Il Direttore Esecutivo è il responsabile del Tdc, alla guida di una squadra internazionale e una rete di oltre 40 uffici nei centri più importanti di tutto il mondo. Egli fa capo a un Consiglio di Amministrazione di 19 membri che comprendono rappresentanti delle principali istituzioni commerciali di Hong Kong, singoli dirigenti e rappresentanti del governo.
 
   
   
ICE E FONDAZIONE CUOA FORMANO ESPERTI NEI PROCESSI DI INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE PMI DEL NORD-EST  
 
Roma, 17 febbraio 2004 - Si è tenuto ieri a Vicenza presso la Camera di Commercio, la conferenza stampa di presentazione del Master che formerà venti esperti in grado di supportare le imprese del Nord-est nel loro processo di internazionalizzazione. La crescente concorrenza internazionale, impone una sempre maggiore professionalità del management capace di operare nei mercati esteri e la nuova figura professionale che verrà formata, sarà quella di un tecnico polivalente che affiancherà l'imprenditore nelle scelte strategiche di internazionalizzazione e nella gestione di filiali produttive oltre i confini nazionali. Dei venti candidati, quindici dovranno essere disoccupati, con età preferibilmente non superiore ai 31 anni, con in tasca una laurea in Ingegneria (tutte le specializzazioni ad eccezione di quella edile), Fisica, Matematica, Architettura, Informatica e Chimica conseguita presso una qualsiasi università del Nord-est, mentre i rimanenti cinque posti sono riservati a laureati occupati presso aziende operanti nelle regioni del Veneto, Friuli Venezia Giulia e province autonome di Trento e Bolzano. L'articolazione del corso prevede un periodo d'aula di quattro mesi più altri quattro di stage in aziende italiane e presso uffici Ice nei paesi dell'Est, area balcanica, Russia e Cina. Diverse le tematiche che saranno trattate, tra queste management control ed organizzazione, quality management, tecniche di commercio estero, project management, It&c. Alla conferenza stampa hanno partecipato l'Assessore alle Politiche per le Pmi della Regione Veneto, Marino Finozzi, il Presidente del Cuoa, Gian Carlo Ferretto ed il consigliere delegato del Cuoa Giuseppe Caldiera, il Direttore Generale dell'Ice, Ugo Calzoni, Il presidente dell'Associazione Industriali di Vicenza e consigliere di Confindustria, Massimo Calearo, il presidente della Cciaa di Belluno e Unioncamere del Veneto, Paolo Terribile.  
   
   
A GENOVA, LA PRESENTAZIONE DELL'ISTITUTO ITALIANO DI TECNOLOGIA SVILUPPO TECNOLOGICO E ALTA FORMAZIONE SCIENTIFICA E TECNOLOGICA PER CONTRIBUIRE ALLA COMPETITIVITÀ E ALLA CRESCITA DEL PAESE  
 
Roma, 17 febbraio 2004 - Il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Letizia Moratti ed il Ministro dell'Economia e delle Finanze Giulio Tremonti hanno presentato oggi a Genova, nella sede della Regione Liguria, l'Istituto Italiano di Tecnologia. Si tratta di un centro per la ricerca tecnologica e scientifica, istituito con legge alla fine del 2003, che si inserisce nell'ambito dell'ampio processo di riforma che il Governo sta attuando per la modernizzazione ed il potenziamento del sistema scientifico e tecnologico italiano. L'istituto Italiano di Tecnologia ha la forma giuridica della Fondazione. Tra le finalità, lo sviluppo tecnologico e l'alta formazione scientifica e tecnologica, per contribuire alla competitività e alla crescita del Paese. Tra gli obiettivi, la realizzazione di nuove tecnologie e di nuovi prodotti per la creazione di maggiore ricchezza, più posti di lavoro e coesione sociale. Il Centro di ricerca opererà in una nuova sede resa disponibile dalla Regione Liguria, ma sarà dedicato ad operare verso tutto il sistema scientifico ed economico nazionale; si avvarrà della partecipazione di illustri scienziati internazionali in collegamento con tutti gli altri centri di ricerca pubblici. L'intento fondamentale è di contribuire a superare le storiche barriere esistenti anche in Europa fra Scienza ed Impresa. Proprio perché rivolto all'eccellenza della ricerca in generale, l'Istituto di Genova si proporrà di attrarre scienziati e ricercatori residenti in Italia ed all'estero, indipendentemente dalla loro nazionalità ed età. I due Ministri hanno ricordato gli elementi altamente innovativi che caratterizzeranno la Fondazione Iit: Missione. E' indirizzata a facilitare ed accelerare la crescita, nel sistema della ricerca nazionale, di capacità scientifiche e tecnologiche. Con l'obiettivo di realizzare la transizione del sistema economico verso produzioni a più alto contenuto tecnologico e valore aggiunto, e quello di incentivare e promuovere la collaborazione tra gruppi di eccellenza che operano nelle università e nei centri pubblici di ricerca ed il sistema produttivo del paese. Attività. E' inizialmente prevista nei settori strategici dei "Sistemi di Produzione", della Salute e delle Biotecnologie. Il settore "Sistemi di Produzione" contribuisce fortemente alle esportazioni italiane di prodotti ad alta tecnologia, ed è alla base della competitività del manifatturiero italiano in molti settori del "made in Italy"; esso ha un carattere fortemente interdisciplinare e risulta strettamente connesso alle aree tecnologiche della microelettronica, dei nuovi materiali, dell'Ict; il settore della "Salute e delle Biotecnologie" è in forte espansione poiché in esso si registrano forti avanzamenti nelle conoscenze; esso deve corrispondere alla necessità di scoprire nuovi farmaci più efficaci e con meno effetti collaterali e allo sviluppo di nuove tecnologie biomediche per la diagnosi, la cura e la prevenzione delle malattie. Si tratta di un'area in cui il paese investe oltre 100 miliardi di euro all'anno attraverso il Sistema Sanitario Nazionale e il contributo privato dei cittadini, in cui si concentrano forti aspettative e bisogni della popolazione italiana e le cui tecnologie e prodotti avanzati registrano un notevole passivo nella bilancia dei pagamenti. Pubblico-privato. La natura giuridica della Fondazione, ed i suoi mezzi economici, non gravati da forti spese fisse di personale, favorirà la promozione di significative collaborazioni tra ricerca pubblica e privata, affiancando e potenziando le iniziative già in corso. In questo modo fornirà un forte contributo al superamento delle tradizionali barriere alla cooperazione tra Università, ricerca pubblica ed imprese. Barriere esistenti non solo in Italia, ma anche in altri paesi europei, radicate nella profonda diversità dei sistemi di valore attualmente esistenti all'interno sia della ricerca pubblica che delle imprese. Board. Per la prima volta in Italia, analogamente a quanto si riscontra nelle più qualificate istituzioni internazionali, l'indirizzo e la direzione di una iniziativa di così alto rilievo sarà affidata ad illustri esponenti del mondo scientifico, economico, industriale e finanziario italiano ed internazionale. In più, la presenza di illustri scienziati stranieri o italiani residenti all'estero nel "board" di indirizzo della Fondazione, assicurerà la possibilità di attivare programmi di collaborazione e di alta formazione con le rispettive istituzioni di appartenenza. Per la sua natura di Fondazione, l'Iit è autonomo ed indipendente. La fase di start-up, che durerà due anni, verrà gestita da un Commissario Unico, nominato congiuntamente dal Ministro dell'Economia e delle Finanze e dal Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. Il Commissario sarà affiancato da un comitato di indirizzo e regolazione, composto da personalità del mondo dell'industria e dell'accademia italiana e da illustri membri della comunità scientifica internazionale, tra cui due Premi Nobel. Durante il periodo di start-up verranno definiti lo statuto, l'organizzazione ed il funzionamento a regime della Fondazione. Il patrimonio iniziale della Fondazione Iit è stato costituito dallo Stato con un finanziamento pari al 2,8 per cento dell'incremento di risorse per la ricerca assicurato dalla legge finanziaria 2004. Come tale non viene a sovrapporsi né a ridurre significativamente le risorse per altre attività o iniziative di ricerca operanti nel paese. Tale patrimonio costituisce il mezzo proprio con cui la Fondazione dovrà finanziare le proprie attività. Tuttavia la Fondazione può ricevere donazioni e apporti da soggetti pubblici e privati. Si tratta di un nuovo modello che rappresenta uno stimolo ed una opportunità per tutto il sistema scientifico italiano.  
   
   
LA TERRA RISCHIA LA CATASTROFE. LO SVELA LA GEOCHIMICA ISOTOPICA  
 
Roma, 17 febbraio 2004 - Pensate che la geochimica isotopica, con le sue tecniche di ricostruzioni di paleoclimi e di condizioni paleoambientali sia utile solamente per studiare il passato? Vi sbagliate. Questa disciplina consente di fare previsioni anche sull’evoluzione futura delle condizioni climatiche del nostro Pianeta. Lo dimostra l’intervento di Antonio Longinelli dell’Università di Parma, che apre il convegno La geologia del Quaternario in Italia: temi emergenti e zone d’ombra, organizzato dall’Istituto di geologia ambientale e geoingegneria del Cnr, che prende l’avvio oggi Roma nell’aula convegni del Consiglio nazionale delle ricerche e che si conclude il 18 febbraio. “Gli ultimi modelli climatologici”, sostiene il docente, “indicano un sostanziale incremento delle temperature atmosferiche, che può essere riferito principalmente alla crescente concentrazione di quelli che vengono genericamente definiti gas serra”. Tra questi, una delle maggiori imputate è l’anidride carbonica (Co2), il cui incremento annuo di concentrazione nell’atmosfera è arrivato a poco meno di due parti per milione. Questa quantità, che di per sé potrebbe sembrare minima, deve invece essere considerata assai elevata, particolarmente se si tiene conto che per ora, fortunatamente, quasi il 50% di Co2 di origine antropogenica viene assorbita dalle acque oceaniche e dalle foreste. “Ma le foreste”, spiega Longinelli, “vengono distrutte al ritmo di decine di migliaia di ettari per anno e il comportamento degli oceani tende a modificarsi nel tempo”. Quest’ultima considerazione è il frutto di quasi dieci anni di misurazioni della concentrazione di Co2 compiute in mare aperto, sulla rotta compresa tra l’Italia e l’Antartide. Nel corso delle spedizioni, oltre a misurare la concentrazione atmosferica di Co2, se ne è esaminata la composizione isotopica e dagli indicatori rilevati è emerso che in alcune aree oceaniche, in particolare nella fascia circumpolare tra la Nuova Zelanda e l’Antartide, l’acqua anziché assorbire costantemente, come normalmente fa, l’anidride carbonica, tende sempre di più a rilasciarla, contribuendo quindi all’incremento della sua concentrazione atmosferica. “Se si arriverà a una sostanziale modificazione degli equilibri atmosfera-oceano”, spiega Longinelli, “questa potrà contribuire a un’accelerazione del fenomeno e, nel giro di poche decine di anni, determinare condizioni climatiche a dir poco catastrofiche per il nostro Pianeta”. Il convegno mira a fare il punto della situazione sullo stato della ricerca sulla geologia del Quaternario in Italia. Questo periodo è infatti uno dei più importanti della storia geologica poiché fornisce elementi utili per valutare lo sviluppo futuro di settori quali il clima, la stabilità dei versanti e la sismicità. Gli interventi, circa novanta, oltre a dare spazio a temi emergenti, tra cui la geoarcheologia e le fluttuazioni climatiche, vogliono evidenziare anche le attuali lacune nella ricerca sul Quaternario. Per informazioni: Carlo Bosi, Istituto di geologia ambientale e geoingegneria del Cnr, Roma, tel. 06/49934483, cell. 347/3352392, c.Bosi@igag.cnr.it