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Notiziario Marketpress di Giovedì 02 Settembre 2004
Pagina1
GLI SCIENZIATI DEI PAESI TERZI SI ESPRIMONO SUL FUTURO DELLA POLITICA SCIENTIFICA EUROPEA  
 
Bruxelles, 2 settembre 2004 - L'ue dovrebbe individuare gli ostacoli alla collaborazione globale ed eliminarli: è questo l'avvertimento lanciato dagli scienziati non europei che hanno partecipato all'Esof 2004. Sollecitati ad esprimersi su come dovrebbe presentarsi la futura politica scientifica europea, gli scienziati - provenienti da Giappone, Repubblica sudafricana e Stati Uniti - si sono detti preoccupati che l'Agenzia europea per le Scienze possa essere eurocentrica, col rischio, in tal caso, di tendere più difficile la collaborazione internazionale. Kiyoshi Kurokawa, del Consiglio giapponese per le scienze, ha spiegato che in un mondo sempre più globalizzato, in cui si assiste a straordinari progressi scientifici e tecnologici, bisogna risolvere tre problemi di portata mondiale: la crescita demografica, lo stress ambientale che ne consegue, la dicotomia nord-sud. 'Ecco le situazioni di base che condizionano la politica mondiale', ha aggiunto Kurokawa, spiegando che tali problemi portano inevitabilmente alla necessità di una maggiore cooperazione scientifica globale, di politiche scientifiche interdipendenti e quindi di un diverso ruolo delle accademie scientifiche. 'Qualunque sia la struttura organizzativa di cui l'Ue vorrà dotarsi, bisogna essere sicuri che tutte le voci della scienza possano farsi sentire', ha aggiunto Kurokawa. Il successivo oratore, Judy Franz dell'American Physical Society, ha spiegato che gli Stati Uniti si augurano che i tentativi dell'Ue di dotarsi di istituzioni scientifiche a livello europeo incoraggino anche la cooperazione internazionale al di là dei confini comunitari. 'Ogni regione del mondo considera la scienza importante per l'innovazione, e l'innovazione importante per la stabilità economica. È quindi estremamente importante trovare un equilibrio tra cooperazione scientifica e competitività', ha sottolineato la Franz. 'L'europa eccelle nella ricerca scientifica, ma deve lavorare in cooperazione con gli altri, e noi americani ci auguriamo che l'Ue non sviluppi le nuove strutture in modo tale da rendere la collaborazione più difficile'. Nel presentare il punto di vista dei paesi in via di sviluppo, il sudafricano Khotso Mokhele ha spiegato che in questi paesi la realtà è l'indifferenza politica o, nel migliore dei casi, una posizione ambigua, verso la scienza. 'Contiamo molto sull'Ue per cambiare questa situazione', ha detto Mokhele. Ha però fatto notare che mentre l'Ue considera Giappone e Stati Uniti al suo stesso livello, e ha recentemente cominciato a vedere la Cina nello stesso modo, ci vorrà molto tempo prima che cominci ad avere lo stesso atteggiamento verso i paesi in via di sviluppo. Ha quindi chiesto ai governi dei paesi in via di sviluppo di modificare radicalmente il loro atteggiamento d'indifferenza politica verso la scienza, se veramente vogliono mettere fine a una emarginazione auto imposta. Il Sesto programma quadro (6Pq) e i futuri programmi quadro potrebbero essere gli strumenti adatti ad avviare gl'investimenti endogeni dei paesi in via di sviluppo nei settori scientifico e tecnologico, ha aggiunto. In risposta all'intervento di Mokhele, un rappresentante dell'Ue ha ricordato che nel bilancio del 6Pq ai paesi in via di sviluppo erano stati riservati 32 milioni di euro, ma che solo 17 sono stati fino ad oggi impegnati, soprattutto perché i progetti presentati spesso non raggiungono gli standard minimi richiesti. 'Ci siano resi conto che in questi paesi il problema principale è quello delle infrastrutture, e ne terremo conto nel 7Pq', ha promesso. Si è poi detto contrariato perché gli scienziati europei spesso non sono al corrente di questi fondi e della possibilità di far partecipare ai consorzi anche i paesi in via di sviluppo. Ha quindi sollecitato gli scienziati europei a fare sempre più ricorso agli scienziati dei Pvs. Nel presentare la prospettiva europea, Ian Corbett dell'Eso (European Southern Observatory), ha detto la politica europea è in massima parte eurocentrica e non tiene conto di quel che succede al di fuori dell'Europa. 'È il paradigma dell'Europa prima di tutto', ha affermato. 'L'europa si concentra attualmente sulla collaborazione piuttosto che sulla concorrenza, una scelta migliore per l'economia. Spero che il Consiglio europeo per la Ricerca si occupi della concorrenza finanziando gruppi individuali di ricerca. La concorrenza innalza la qualità', ha sottolineato. Corbett ha poi aggiunto: 'I grandi progetti sono sempre più intercontinentali. La politica dell'Ue ne deve tenere conto e fare in modo che le posizioni degli scienziati e delle agenzie europee influenzino i progetti e che le decisioni non siano prese esternamente alla sfera d'influenza dell'Ue'. 'Le politiche dell'Ue passano sotto silenzio la partecipazione europea nei progetti internazionali, e questa situazione deve cambiare', ha ribadito Corbett.  
   
   
GLI SCIENZIATI DEI PAESI TERZI SI ESPRIMONO SUL FUTURO DELLA POLITICA SCIENTIFICA EUROPEA  
 
Bruxelles, 2 settembre 2004 - L'ue dovrebbe individuare gli ostacoli alla collaborazione globale ed eliminarli: è questo l'avvertimento lanciato dagli scienziati non europei che hanno partecipato all'Esof 2004. Sollecitati ad esprimersi su come dovrebbe presentarsi la futura politica scientifica europea, gli scienziati - provenienti da Giappone, Repubblica sudafricana e Stati Uniti - si sono detti preoccupati che l'Agenzia europea per le Scienze possa essere eurocentrica, col rischio, in tal caso, di tendere più difficile la collaborazione internazionale. Kiyoshi Kurokawa, del Consiglio giapponese per le scienze, ha spiegato che in un mondo sempre più globalizzato, in cui si assiste a straordinari progressi scientifici e tecnologici, bisogna risolvere tre problemi di portata mondiale: la crescita demografica, lo stress ambientale che ne consegue, la dicotomia nord-sud. 'Ecco le situazioni di base che condizionano la politica mondiale', ha aggiunto Kurokawa, spiegando che tali problemi portano inevitabilmente alla necessità di una maggiore cooperazione scientifica globale, di politiche scientifiche interdipendenti e quindi di un diverso ruolo delle accademie scientifiche. 'Qualunque sia la struttura organizzativa di cui l'Ue vorrà dotarsi, bisogna essere sicuri che tutte le voci della scienza possano farsi sentire', ha aggiunto Kurokawa. Il successivo oratore, Judy Franz dell'American Physical Society, ha spiegato che gli Stati Uniti si augurano che i tentativi dell'Ue di dotarsi di istituzioni scientifiche a livello europeo incoraggino anche la cooperazione internazionale al di là dei confini comunitari. 'Ogni regione del mondo considera la scienza importante per l'innovazione, e l'innovazione importante per la stabilità economica. È quindi estremamente importante trovare un equilibrio tra cooperazione scientifica e competitività', ha sottolineato la Franz. 'L'europa eccelle nella ricerca scientifica, ma deve lavorare in cooperazione con gli altri, e noi americani ci auguriamo che l'Ue non sviluppi le nuove strutture in modo tale da rendere la collaborazione più difficile'. Nel presentare il punto di vista dei paesi in via di sviluppo, il sudafricano Khotso Mokhele ha spiegato che in questi paesi la realtà è l'indifferenza politica o, nel migliore dei casi, una posizione ambigua, verso la scienza. 'Contiamo molto sull'Ue per cambiare questa situazione', ha detto Mokhele. Ha però fatto notare che mentre l'Ue considera Giappone e Stati Uniti al suo stesso livello, e ha recentemente cominciato a vedere la Cina nello stesso modo, ci vorrà molto tempo prima che cominci ad avere lo stesso atteggiamento verso i paesi in via di sviluppo. Ha quindi chiesto ai governi dei paesi in via di sviluppo di modificare radicalmente il loro atteggiamento d'indifferenza politica verso la scienza, se veramente vogliono mettere fine a una emarginazione auto imposta. Il Sesto programma quadro (6Pq) e i futuri programmi quadro potrebbero essere gli strumenti adatti ad avviare gl'investimenti endogeni dei paesi in via di sviluppo nei settori scientifico e tecnologico, ha aggiunto. In risposta all'intervento di Mokhele, un rappresentante dell'Ue ha ricordato che nel bilancio del 6Pq ai paesi in via di sviluppo erano stati riservati 32 milioni di euro, ma che solo 17 sono stati fino ad oggi impegnati, soprattutto perché i progetti presentati spesso non raggiungono gli standard minimi richiesti. 'Ci siano resi conto che in questi paesi il problema principale è quello delle infrastrutture, e ne terremo conto nel 7Pq', ha promesso. Si è poi detto contrariato perché gli scienziati europei spesso non sono al corrente di questi fondi e della possibilità di far partecipare ai consorzi anche i paesi in via di sviluppo. Ha quindi sollecitato gli scienziati europei a fare sempre più ricorso agli scienziati dei Pvs. Nel presentare la prospettiva europea, Ian Corbett dell'Eso (European Southern Observatory), ha detto la politica europea è in massima parte eurocentrica e non tiene conto di quel che succede al di fuori dell'Europa. 'È il paradigma dell'Europa prima di tutto', ha affermato. 'L'europa si concentra attualmente sulla collaborazione piuttosto che sulla concorrenza, una scelta migliore per l'economia. Spero che il Consiglio europeo per la Ricerca si occupi della concorrenza finanziando gruppi individuali di ricerca. La concorrenza innalza la qualità', ha sottolineato. Corbett ha poi aggiunto: 'I grandi progetti sono sempre più intercontinentali. La politica dell'Ue ne deve tenere conto e fare in modo che le posizioni degli scienziati e delle agenzie europee influenzino i progetti e che le decisioni non siano prese esternamente alla sfera d'influenza dell'Ue'. 'Le politiche dell'Ue passano sotto silenzio la partecipazione europea nei progetti internazionali, e questa situazione deve cambiare', ha ribadito Corbett.  
   
   
IL COORDINATORE DEGLI NCP FRANCESI PRESENTA LA SUA VISIONE DI UN PUNTO DI CONTATTO EUROPEO  
 
Bruxelles, 2 settembre 2004 - Parlando al Notiziario Cordis del ruolo dei Punti di contatto nazionali (National Contact Points, Ncp) nell'ambito del prossimo programma quadro, il coordinatore degli Ncp francesi Paul Jamet ha espresso l'opinione della Francia secondo cui il futuro sta proprio nei Punti di contatto nazionali. 'Ci troviamo in un ambiente sempre più competitivo, e se vogliamo costruire lo Spazio europeo della ricerca [Ser] dobbiamo sviluppare sempre più le nostre attività e i servizi', ha spiegato Jamet. 'Gli Ncp devono essere maggiormente proattivi ed offrire servizi d'alta qualità', ha aggiunto. Jamet ha anche affermato che 'dobbiamo modificare le nostre mentalità. Troppo spesso gli Ncp si sentono in competizione con gli Ncp di altri paesi dell'Ue. È giunto il momento di sviluppare un atteggiamento molto più collaborativo. Dobbiamo imparare ad essere più orientati alla cooperazione'. A questo riguardo la Francia, su iniziativa del ministero degli Esteri francese, è andata sviluppando contatti con gli Ncp in vari altri paesi. Sono stati organizzati numerosi incontri bi e trilaterali con la Repubblica ceca, la Turchia, la Polonia, la Germania e la Repubblica sudafricana, per non citarne che alcuni. La Francia sta anche prevedendo d'infittire i suoi contatti con i paesi dell'Europa orientale, specie Bulgaria e Romania. Inoltre la Francia è a stretto contatto con il Ceco, l'ufficio di promozione della cooperazione per la scienza e la tecnologia Cina-ue, che a maggio ha compiuto una visita di sei giorni a Parigi. Le attività degli Ncp sono cambiate, ha spiegato Jamet: 'Non possiamo continuare a fare i duplicatori dell'informazione'. In effetti il coordinatore francese ritiene fortemente che gli Ncp siano gli attori che ci vogliono per costruire il Ser, ma hanno bisogno di essere incoraggiati. 'Alla fine del 5Pq (Quinto programma quadro), ho presentato una proposta alla Commissione in merito alla creazione di una rete europea di punti di contatto, basata sull'esempio della rete degli Irc (Centri relais d'innovazione)', ha dichiarato Jamet al Notiziario Cordis. 'Io credo che dobbiamo ripensare il ruolo degli Ncp nel Ser, e da quanto ho sentito la Dg Ricerca si sta preparando a raccogliere questa sfida, e il Dr Mitsos sta considerando questa proposta'. Alcuni Irc sono già transnazionali, ha sottolineato Jamet. 'Dovremmo seguire il loro esempio, adattando il loro modello alle nostre esigenze'. La Francia ha anche sollecitato un incontro informale tra Ncp per discutere la questione. L'incontro dovrebbe svolgersi in autunno e la Commissione europea vi sarà invitata. Jamet ha spiegato che l'incontro avverrà a Praga per facilitare la partecipazione del nuovo membro. 'Il dibattito dovrebbe essere entusiasmante e eccitante', ha proseguito Jamet, 'perché inviteremo i due opposti, gli Ncp scettici e quelli favorevoli ad una cooperazione più transnazionale'. L'ecp (European Contact Point) sta veramente a cuore a Jamet. 'Gli Ncp sono attualmente finanziati al livello nazionale e non dalla Commissione europea. Potremmo prevedere una situazione in cui la Commissione potrebbe patrocinare alcune attività europee'. Come ha fatto notare Jamet, alcuni Ncp hanno più mezzi di altri. Quindi lo scopo sarebbe, per i paesi con più risorse ed esperienza, quello di aiutare gli altri. 'Personalmente, sarei più che felice di aiutare uno scienziato straniero il cui Ncp non ha la capacità di farlo', ha dichiarato Jamet al Notiziario Cordis. Jamet ha insistito sulla necessità di sviluppare strategie a lungo termine, come è stato fatto in Austria e nei Paesi Bassi. I due paesi hanno predisposto programmi per aiutare i migliori consorzi a presentare richieste di finanziamento nel 6Pq. Jamet ha poi detto di ritenere che Cordis potrebbe fare di più per gli Ncp e ha proposto una maggiore collaborazione: 'Dobbiamo riflettere insieme su quali nuovi servizi Cordis potrebbe offrire agli Ncp. Vi sono molte possibilità importanti. Inoltre, se dobbiamo passare a un Punto di contatto europeo nel 7Pq, dobbiamo sviluppare una fonte unica d'informazione e Cordis sarebbe assai utile in questo senso'. Riguardo al 7Pq, Jamet ha notato che il dibattito sembra lanciato ogni volta sempre più presto. Venendo alla relazione Marimon di valutazione degli strumenti del 6Pq, Jamet ha premesso di stare esprimendo la sue personali opinioni e di non parlare a nome del ministero francese. 'Il vantaggio della relazione', ha detto, 'è che rilancia il dibattito su vecchi e nuovi strumenti. Le raccomandazioni che contiene sono molto stimolanti. Sebbene non possa dire se la Francia è favorevole o contraria, è opinione comune che chiedere direttamente agli scienziati sia un'ottima cosa. In fin dei conti, sono gli scienziati ad essere maggiormente interessati da queste decisioni'.  
   
   
IL COORDINATORE DEGLI NCP FRANCESI PRESENTA LA SUA VISIONE DI UN PUNTO DI CONTATTO EUROPEO  
 
Bruxelles, 2 settembre 2004 - Parlando al Notiziario Cordis del ruolo dei Punti di contatto nazionali (National Contact Points, Ncp) nell'ambito del prossimo programma quadro, il coordinatore degli Ncp francesi Paul Jamet ha espresso l'opinione della Francia secondo cui il futuro sta proprio nei Punti di contatto nazionali. 'Ci troviamo in un ambiente sempre più competitivo, e se vogliamo costruire lo Spazio europeo della ricerca [Ser] dobbiamo sviluppare sempre più le nostre attività e i servizi', ha spiegato Jamet. 'Gli Ncp devono essere maggiormente proattivi ed offrire servizi d'alta qualità', ha aggiunto. Jamet ha anche affermato che 'dobbiamo modificare le nostre mentalità. Troppo spesso gli Ncp si sentono in competizione con gli Ncp di altri paesi dell'Ue. È giunto il momento di sviluppare un atteggiamento molto più collaborativo. Dobbiamo imparare ad essere più orientati alla cooperazione'. A questo riguardo la Francia, su iniziativa del ministero degli Esteri francese, è andata sviluppando contatti con gli Ncp in vari altri paesi. Sono stati organizzati numerosi incontri bi e trilaterali con la Repubblica ceca, la Turchia, la Polonia, la Germania e la Repubblica sudafricana, per non citarne che alcuni. La Francia sta anche prevedendo d'infittire i suoi contatti con i paesi dell'Europa orientale, specie Bulgaria e Romania. Inoltre la Francia è a stretto contatto con il Ceco, l'ufficio di promozione della cooperazione per la scienza e la tecnologia Cina-ue, che a maggio ha compiuto una visita di sei giorni a Parigi. Le attività degli Ncp sono cambiate, ha spiegato Jamet: 'Non possiamo continuare a fare i duplicatori dell'informazione'. In effetti il coordinatore francese ritiene fortemente che gli Ncp siano gli attori che ci vogliono per costruire il Ser, ma hanno bisogno di essere incoraggiati. 'Alla fine del 5Pq (Quinto programma quadro), ho presentato una proposta alla Commissione in merito alla creazione di una rete europea di punti di contatto, basata sull'esempio della rete degli Irc (Centri relais d'innovazione)', ha dichiarato Jamet al Notiziario Cordis. 'Io credo che dobbiamo ripensare il ruolo degli Ncp nel Ser, e da quanto ho sentito la Dg Ricerca si sta preparando a raccogliere questa sfida, e il Dr Mitsos sta considerando questa proposta'. Alcuni Irc sono già transnazionali, ha sottolineato Jamet. 'Dovremmo seguire il loro esempio, adattando il loro modello alle nostre esigenze'. La Francia ha anche sollecitato un incontro informale tra Ncp per discutere la questione. L'incontro dovrebbe svolgersi in autunno e la Commissione europea vi sarà invitata. Jamet ha spiegato che l'incontro avverrà a Praga per facilitare la partecipazione del nuovo membro. 'Il dibattito dovrebbe essere entusiasmante e eccitante', ha proseguito Jamet, 'perché inviteremo i due opposti, gli Ncp scettici e quelli favorevoli ad una cooperazione più transnazionale'. L'ecp (European Contact Point) sta veramente a cuore a Jamet. 'Gli Ncp sono attualmente finanziati al livello nazionale e non dalla Commissione europea. Potremmo prevedere una situazione in cui la Commissione potrebbe patrocinare alcune attività europee'. Come ha fatto notare Jamet, alcuni Ncp hanno più mezzi di altri. Quindi lo scopo sarebbe, per i paesi con più risorse ed esperienza, quello di aiutare gli altri. 'Personalmente, sarei più che felice di aiutare uno scienziato straniero il cui Ncp non ha la capacità di farlo', ha dichiarato Jamet al Notiziario Cordis. Jamet ha insistito sulla necessità di sviluppare strategie a lungo termine, come è stato fatto in Austria e nei Paesi Bassi. I due paesi hanno predisposto programmi per aiutare i migliori consorzi a presentare richieste di finanziamento nel 6Pq. Jamet ha poi detto di ritenere che Cordis potrebbe fare di più per gli Ncp e ha proposto una maggiore collaborazione: 'Dobbiamo riflettere insieme su quali nuovi servizi Cordis potrebbe offrire agli Ncp. Vi sono molte possibilità importanti. Inoltre, se dobbiamo passare a un Punto di contatto europeo nel 7Pq, dobbiamo sviluppare una fonte unica d'informazione e Cordis sarebbe assai utile in questo senso'. Riguardo al 7Pq, Jamet ha notato che il dibattito sembra lanciato ogni volta sempre più presto. Venendo alla relazione Marimon di valutazione degli strumenti del 6Pq, Jamet ha premesso di stare esprimendo la sue personali opinioni e di non parlare a nome del ministero francese. 'Il vantaggio della relazione', ha detto, 'è che rilancia il dibattito su vecchi e nuovi strumenti. Le raccomandazioni che contiene sono molto stimolanti. Sebbene non possa dire se la Francia è favorevole o contraria, è opinione comune che chiedere direttamente agli scienziati sia un'ottima cosa. In fin dei conti, sono gli scienziati ad essere maggiormente interessati da queste decisioni'.  
   
   
SEMINARIO SUL FINANZIAMENTO COMUNITARIO DELL'INNOVAZIONE: LA RISPOSTA DELLE REGIONI  
 
Bruxelles, 2 settembre 2004 - L'8 settembre si svolgerà a Bruxelles un seminario sul finanziamento comunitario dell'innovazione, organizzato dalla rete Errin (European Regions Research and Innovation Network). Il seminario - che si propone di esplorare le future opportunità di finanziamento offerte alle regioni, e al tempo stesso segnalare ai decisori politici dell'Ue i fattori che influenzano il valore del finanziamento comunitario per lo sviluppo economico regionale - si rivolge alle Istituzioni europee e agli operatori regionali. Tra gli argomenti in discussione: la dimensione innovativa della politica regionale e le nuove norme dei fondi strutturali; il sostegno europeo alle reti e ai cluster regionali; le azioni regionali del Settimo programma quadro (7Pq) il sostegno alle Pmi start-up; le buone prassi per l'innovazione nei paesi nordici; gli Iti (intermediary technology institutes) in Scozia; l'inquadramento della prospettiva regionale per il finanziamento dell'innovazione. Per informazioni: Elena Bordini Errin Tel.: +32 2 238 10 40 E-mail: elena.Bordini@errin-brussels.org  
   
   
SEMINARIO SUL FINANZIAMENTO COMUNITARIO DELL'INNOVAZIONE: LA RISPOSTA DELLE REGIONI  
 
Bruxelles, 2 settembre 2004 - L'8 settembre si svolgerà a Bruxelles un seminario sul finanziamento comunitario dell'innovazione, organizzato dalla rete Errin (European Regions Research and Innovation Network). Il seminario - che si propone di esplorare le future opportunità di finanziamento offerte alle regioni, e al tempo stesso segnalare ai decisori politici dell'Ue i fattori che influenzano il valore del finanziamento comunitario per lo sviluppo economico regionale - si rivolge alle Istituzioni europee e agli operatori regionali. Tra gli argomenti in discussione: la dimensione innovativa della politica regionale e le nuove norme dei fondi strutturali; il sostegno europeo alle reti e ai cluster regionali; le azioni regionali del Settimo programma quadro (7Pq) il sostegno alle Pmi start-up; le buone prassi per l'innovazione nei paesi nordici; gli Iti (intermediary technology institutes) in Scozia; l'inquadramento della prospettiva regionale per il finanziamento dell'innovazione. Per informazioni: Elena Bordini Errin Tel.: +32 2 238 10 40 E-mail: elena.Bordini@errin-brussels.org  
   
   
VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO: SINISCALCO E VELTRONI FIRMANO UNA NUOVA INTESA  
 
Roma, 2 settembre 2004 - Il Mef comunica che il Ministro, Domenico Siniscalco, ed il Sindaco di Roma, Walter Veltroni, hanno sottoscritto oggi un atto aggiuntivo al "Protocollo d’intesa" firmato il 28 novembre 2002 e finalizzato alla valorizzazione di alcuni complessi immobiliari di proprietà dello Stato ricadenti nell’ambito del territorio capitolino. L’atto aggiuntivo prevede la futura permuta del complesso "Istituto Angelo Mai", inserito nel citato Protocollo d’intesa, con "Palazzo Medici Chiarelli", di proprietà del Comune, sito in via Giulia. Attraverso questa operazione il Ministero potrà portare avanti in maniera più proficua il processo di valorizzazione del proprio patrimonio, grazie alle maggiori potenzialità di sviluppo del nuovo immobile, mentre il Comune di Roma potrà destinare l’edificio acquisito a nuova sede delle scuole dell’obbligo della 1° Circoscrizione.  
   
   
VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO: SINISCALCO E VELTRONI FIRMANO UNA NUOVA INTESA  
 
Roma, 2 settembre 2004 - Il Mef comunica che il Ministro, Domenico Siniscalco, ed il Sindaco di Roma, Walter Veltroni, hanno sottoscritto oggi un atto aggiuntivo al "Protocollo d’intesa" firmato il 28 novembre 2002 e finalizzato alla valorizzazione di alcuni complessi immobiliari di proprietà dello Stato ricadenti nell’ambito del territorio capitolino. L’atto aggiuntivo prevede la futura permuta del complesso "Istituto Angelo Mai", inserito nel citato Protocollo d’intesa, con "Palazzo Medici Chiarelli", di proprietà del Comune, sito in via Giulia. Attraverso questa operazione il Ministero potrà portare avanti in maniera più proficua il processo di valorizzazione del proprio patrimonio, grazie alle maggiori potenzialità di sviluppo del nuovo immobile, mentre il Comune di Roma potrà destinare l’edificio acquisito a nuova sede delle scuole dell’obbligo della 1° Circoscrizione.  
   
   
FABBISOGNO DEL SETTORE STATALE – AGOSTO 2004  
 
Roma, 2 settembre 2004 - Il Mef comunica che nel mese di agosto 2004 si è registrato un fabbisogno del settore statale di circa 4.200 milioni di euro a fronte di un disavanzo di 6.300 milioni nell’agosto 2003. Nei primi otto mesi del 2004 si è registrato complessivamente un fabbisogno di circa 42.500 milioni, mentre nell'analogo periodo 2003 si era avuto un disavanzo pari a 33.387 milioni.  
   
   
FABBISOGNO DEL SETTORE STATALE – AGOSTO 2004  
 
Roma, 2 settembre 2004 - Il Mef comunica che nel mese di agosto 2004 si è registrato un fabbisogno del settore statale di circa 4.200 milioni di euro a fronte di un disavanzo di 6.300 milioni nell’agosto 2003. Nei primi otto mesi del 2004 si è registrato complessivamente un fabbisogno di circa 42.500 milioni, mentre nell'analogo periodo 2003 si era avuto un disavanzo pari a 33.387 milioni.  
   
   
COMMENTO AL FABBISOGNO DEL SETTORE STATALE – AGOSTO 2004  
 
Roma, 2 settembre 2004 - Il miglioramento del fabbisogno del mese di agosto 2004, rispetto a quello dell’agosto dello scorso anno, è conseguenza delle misure di controllo della spesa corrente, anche in applicazione del decreto legge di metà luglio. Sconta inoltre il venir meno di alcuni pagamenti straordinari verificatisi nel 2003. L’andamento delle entrate fiscali ordinarie risulta in linea con le stime e coerente con gli obiettivi di fine anno. Il differenziale tra il fabbisogno cumulato di quest’anno e quello 2003 si è ridotto: dai 12.600 milioni del primo semestre 2004 è infatti sceso a 9.146 dei primi otto mesi.  
   
   
COMMENTO AL FABBISOGNO DEL SETTORE STATALE – AGOSTO 2004  
 
Roma, 2 settembre 2004 - Il miglioramento del fabbisogno del mese di agosto 2004, rispetto a quello dell’agosto dello scorso anno, è conseguenza delle misure di controllo della spesa corrente, anche in applicazione del decreto legge di metà luglio. Sconta inoltre il venir meno di alcuni pagamenti straordinari verificatisi nel 2003. L’andamento delle entrate fiscali ordinarie risulta in linea con le stime e coerente con gli obiettivi di fine anno. Il differenziale tra il fabbisogno cumulato di quest’anno e quello 2003 si è ridotto: dai 12.600 milioni del primo semestre 2004 è infatti sceso a 9.146 dei primi otto mesi.  
   
   
FIAT AUTO SPA E CONSORZIO AREA AQUILANA. CONTRATTO DI PROGRAMMA FIAT AUTO  
 
Roma, 2 settembre 2004 - In data 22 luglio sono stati sottoscritti, alla presenza del Prof. Roberto Pasca di Magliano – Direttore Generale per il coordinamento degli incentivi alle imprese, in rappresentanza del Ministero delle Attività Produttive e le controparti interessate i Contratti di Programma “Fiat Auto Spa e Consorzio Area Aquilana. Contratto Di Programma Fiat Auto” Il contratto , che si inserisce nel più ampio e generale piano di rilancio del Gruppo, prevede la realizzazione di investimenti industriali, di ricerca e sviluppo la cui conclusione è prevista per il 2007. Negli stabilimenti di Pomigliano D’arco, Melfi e Cassino, finalizzati al lancio di nuovi modelli di autovetture, per una spesa complessiva di 1.251 milioni di euro ed un incremento occupazionale di 1251 unità. Per il progetto esecutivo e la certificazione del merito creditizio è stata presentata una relazione di Mediocredito Centrale Spa. L’onere massimo a carico della finanza pubblica è di 151,8 milioni di euro, che tiene conto dei massimali della U.e. In merito agli aiuti di Stato per i grandi progetti di investimento nel settore autoveicolistico. Consorzio Area Aquilana Il “Consorzio Area Aquilana” è costituito da 11 Società operanti nel settore delle telecomunicazioni e dell’elettronica , che hanno programmato investimenti sia industriali che nel settore della ricerca, nella Provincia dell’Aquila. L’importo degli investimenti previsto è di 91.734,64 migliaia di euro di cui 53.173,06 relativi all’industria, e 38.561,58 relativi alla ricerca. La relazione illustrativa del progetto in parola è stata rilasciata da Meliorconsulting Spa assistita dalla Carispaq – Gruppo Bper. L’onere massimo a carico della finanza pubblica è di 23.647,23 migliaia di euro. La ricaduta occupazionale prevista è di 243 unità lavorative. Gli investimenti dovranno essere ultimati nel 2005.  
   
   
FIAT AUTO SPA E CONSORZIO AREA AQUILANA. CONTRATTO DI PROGRAMMA FIAT AUTO  
 
Roma, 2 settembre 2004 - In data 22 luglio sono stati sottoscritti, alla presenza del Prof. Roberto Pasca di Magliano – Direttore Generale per il coordinamento degli incentivi alle imprese, in rappresentanza del Ministero delle Attività Produttive e le controparti interessate i Contratti di Programma “Fiat Auto Spa e Consorzio Area Aquilana. Contratto Di Programma Fiat Auto” Il contratto , che si inserisce nel più ampio e generale piano di rilancio del Gruppo, prevede la realizzazione di investimenti industriali, di ricerca e sviluppo la cui conclusione è prevista per il 2007. Negli stabilimenti di Pomigliano D’arco, Melfi e Cassino, finalizzati al lancio di nuovi modelli di autovetture, per una spesa complessiva di 1.251 milioni di euro ed un incremento occupazionale di 1251 unità. Per il progetto esecutivo e la certificazione del merito creditizio è stata presentata una relazione di Mediocredito Centrale Spa. L’onere massimo a carico della finanza pubblica è di 151,8 milioni di euro, che tiene conto dei massimali della U.e. In merito agli aiuti di Stato per i grandi progetti di investimento nel settore autoveicolistico. Consorzio Area Aquilana Il “Consorzio Area Aquilana” è costituito da 11 Società operanti nel settore delle telecomunicazioni e dell’elettronica , che hanno programmato investimenti sia industriali che nel settore della ricerca, nella Provincia dell’Aquila. L’importo degli investimenti previsto è di 91.734,64 migliaia di euro di cui 53.173,06 relativi all’industria, e 38.561,58 relativi alla ricerca. La relazione illustrativa del progetto in parola è stata rilasciata da Meliorconsulting Spa assistita dalla Carispaq – Gruppo Bper. L’onere massimo a carico della finanza pubblica è di 23.647,23 migliaia di euro. La ricaduta occupazionale prevista è di 243 unità lavorative. Gli investimenti dovranno essere ultimati nel 2005.  
   
   
FIAT : NEVIO DI GIUSTO AMMINISTRATORE DELEGATO DI ELASIS  
 
Torino, 2 settembre 2004 - Nevio Di Giusto è stato designato ad assumere la carica di Amministratore Delegato di Elasis S.c.p.a., la Società del Gruppo Fiat con sede a Pomigliano d'Arco che svolge attività di Ricerca e Sviluppo per l'ingegneria automotoristica. Di Giusto sostituisce Antonio Bene, che assume da oggi la responsabilità del Manufacturing di Fiat Auto.  
   
   
FIAT : NEVIO DI GIUSTO AMMINISTRATORE DELEGATO DI ELASIS  
 
Torino, 2 settembre 2004 - Nevio Di Giusto è stato designato ad assumere la carica di Amministratore Delegato di Elasis S.c.p.a., la Società del Gruppo Fiat con sede a Pomigliano d'Arco che svolge attività di Ricerca e Sviluppo per l'ingegneria automotoristica. Di Giusto sostituisce Antonio Bene, che assume da oggi la responsabilità del Manufacturing di Fiat Auto.  
   
   
DICHIARAZIONE DELL'AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA FIAT, SERGIO MARCHIONNE, SULLA NUOVA ORGANIZZAZIONE DI FIAT AUTO  
 
Torino, 2 settembre 2004 - Abbiamo agito in tempi molto rapidi, ridefinendo in poco più di un mese l'organizzazione di Fiat Auto, dando vita ad una struttura più snella, più efficiente e più competitiva. Il nostro obiettivo era quello di valorizzare le competenze, le doti di leadership e le qualità personali dei manager per formare la squadra che da oggi, sotto la direzione di Herbert Demel, avrà il compito di guidare la trasformazione culturale e il rilancio dell'Auto. Nel definire la nuova struttura abbiamo guardato sia ad elevati profili esterni sia alle migliori risorse interne, facendo crescere professionalità consolidate e permettendo ai giovani ad alto potenziale di entrare a far parte del processo decisionale. Un cambiamento profondo non puಠvenire che da una forte partecipazione. Per questo abbiamo scelto persone che, per esperienze professionali e carattere, siano in grado di farsi loro stesse promotrici di una diversa mentalità . Persone che abbiano un'attitudine al lavoro di squadra e al raggiungimento degli obiettivi, votate al miglioramento continuo. Il cambiamento manageriale, di persone e di mentalità , sviluppa la responsabilità , favorisce la rapidità decisionale e l'attivazione di sinergie tra le funzioni e porterà sicuramente molti benefici, a livello di efficienza operativa, gestione delle risorse e riduzione dei costi. Sono convinto che questo team, composto da manager giovani e motivati, abbia competenze, personalità ed entusiasmo per confrontarsi con la migliore competizione internazionale e far compiere alla Fiat Auto il salto di qualità .  
   
   
DICHIARAZIONE DELL'AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA FIAT, SERGIO MARCHIONNE, SULLA NUOVA ORGANIZZAZIONE DI FIAT AUTO  
 
Torino, 2 settembre 2004 - Abbiamo agito in tempi molto rapidi, ridefinendo in poco più di un mese l'organizzazione di Fiat Auto, dando vita ad una struttura più snella, più efficiente e più competitiva. Il nostro obiettivo era quello di valorizzare le competenze, le doti di leadership e le qualità personali dei manager per formare la squadra che da oggi, sotto la direzione di Herbert Demel, avrà il compito di guidare la trasformazione culturale e il rilancio dell'Auto. Nel definire la nuova struttura abbiamo guardato sia ad elevati profili esterni sia alle migliori risorse interne, facendo crescere professionalità consolidate e permettendo ai giovani ad alto potenziale di entrare a far parte del processo decisionale. Un cambiamento profondo non puಠvenire che da una forte partecipazione. Per questo abbiamo scelto persone che, per esperienze professionali e carattere, siano in grado di farsi loro stesse promotrici di una diversa mentalità . Persone che abbiano un'attitudine al lavoro di squadra e al raggiungimento degli obiettivi, votate al miglioramento continuo. Il cambiamento manageriale, di persone e di mentalità , sviluppa la responsabilità , favorisce la rapidità decisionale e l'attivazione di sinergie tra le funzioni e porterà sicuramente molti benefici, a livello di efficienza operativa, gestione delle risorse e riduzione dei costi. Sono convinto che questo team, composto da manager giovani e motivati, abbia competenze, personalità ed entusiasmo per confrontarsi con la migliore competizione internazionale e far compiere alla Fiat Auto il salto di qualità .  
   
   
“HEDGE FUNDS: THEORIES AND PRACTICES”  
 
Lugano 2 settembre 2004 – Il prossimo 16 settembre presso l’ University of Lugano Via Giuseppe Buffi 13 – si terrà un incontro sul tema: “Hedge Funds: Theories And Practices” Conferenza Bsi Gamma Foundation in collaborazione con l'Università della Svizzera Italiana (Istituto di Finanza - Facoltà di Scienze Economiche Lugano) e con Finrisk Nccr (Financial Valuation and Risk Management National Centre of Competence in Research). Di seguito il programma della conferenza: Ore 09:45 Coffee welcome; 10:00 Welcome René Stulz (President of Bsi Gamma Foundation and Ohio State University); 10:15 Introductory Speech Rajna Gibson (Director of the Nccr Finrisk, Zurich); 10:30 “Hedge Fund Diversification: the Good, the Bad and the Ugly” François-serge Lhabitant (Kedge Capital, Edhec and Hec Lausanne) ; 11:30 “Bleed or Blowup: Why Do We Prefer Asymmetric Payoffs” Nassim Nicholas Taleb (Empirica Capital, New York University); 12:00 “Risk Return and Event Arbitrage” Pat Hess (University Capital Strategy Group, Minnesota); 14:00 “Risk Management in a Chaotic Environment” Myron Scholes, Nobel Prize in Economics 1997 (Oakhill Platinum Partners, Stanford University); 14:30 “Arbitrage in Equity Markets” Robert Fernholz (Intech, New Jersey); 15:00 “Some Key Macroeconomic Issues” Sushil Wadhwani (Wadhwani Asset Management, London); 15:45 "Hedge Fund Performance Attribution" Stanley Kon (Smith Breeden, North Carolina); 16:15 Round Table Chairwoman,tanya Beder (Tribeca Investments, New York); 17:30 Closing Remarks Giovanni Barone-adesi (Lugano University). Infolink: http://www.Bsigammafoundation.com  
   
   
“HEDGE FUNDS: THEORIES AND PRACTICES”  
 
Lugano 2 settembre 2004 – Il prossimo 16 settembre presso l’ University of Lugano Via Giuseppe Buffi 13 – si terrà un incontro sul tema: “Hedge Funds: Theories And Practices” Conferenza Bsi Gamma Foundation in collaborazione con l'Università della Svizzera Italiana (Istituto di Finanza - Facoltà di Scienze Economiche Lugano) e con Finrisk Nccr (Financial Valuation and Risk Management National Centre of Competence in Research). Di seguito il programma della conferenza: Ore 09:45 Coffee welcome; 10:00 Welcome René Stulz (President of Bsi Gamma Foundation and Ohio State University); 10:15 Introductory Speech Rajna Gibson (Director of the Nccr Finrisk, Zurich); 10:30 “Hedge Fund Diversification: the Good, the Bad and the Ugly” François-serge Lhabitant (Kedge Capital, Edhec and Hec Lausanne) ; 11:30 “Bleed or Blowup: Why Do We Prefer Asymmetric Payoffs” Nassim Nicholas Taleb (Empirica Capital, New York University); 12:00 “Risk Return and Event Arbitrage” Pat Hess (University Capital Strategy Group, Minnesota); 14:00 “Risk Management in a Chaotic Environment” Myron Scholes, Nobel Prize in Economics 1997 (Oakhill Platinum Partners, Stanford University); 14:30 “Arbitrage in Equity Markets” Robert Fernholz (Intech, New Jersey); 15:00 “Some Key Macroeconomic Issues” Sushil Wadhwani (Wadhwani Asset Management, London); 15:45 "Hedge Fund Performance Attribution" Stanley Kon (Smith Breeden, North Carolina); 16:15 Round Table Chairwoman,tanya Beder (Tribeca Investments, New York); 17:30 Closing Remarks Giovanni Barone-adesi (Lugano University). Infolink: http://www.Bsigammafoundation.com  
   
   
BORSA ITALIANA BIT MONTHLY FLASH LUGLIO 2004  
 
Milano, 2 settembre 2004 - L'indice Mib ha chiuso il mese di luglio a quota 20.145, +3,4% rispetto ai valori di fine 2003 e -2,1% rispetto a fine giugno. Gli indici continui hanno evidenziato un andamento omogeneo: -1,7% il Mibtel (+4,1% da fine 2003), -2,0% l'S&p/mib (+2,4%), -1,9%% il Mib30 (+3,6%), -2,2% il Midex (-0,1%). L'indice Mibstar ha chiuso il mese a quota 1.028, con una variazione da inizio anno di +9,4% e mensile di -0,4%; il Numex a quota 1.250 (-10,5% su giugno 2004). La volatilità si è mantenuta su livelli prossimi ai minimi storici per la Borsa, posizionandosi al 7,7%, mentre è cresciuta al 19,8% per il Nuovo Mercato. La capitalizzazione si è attestata a 510 miliardi di euro: 499 miliardi di euro la Borsa, 6,2 miliardi di euro il Nuovo Mercato e 4,8 miliardi di euro il Mercato Expandi. Il rapporto con il Pil (37,4% a fine 2003) è pari al 38,2%. Scambi di azioni stabili in termini di contratti (107.000 al giorno) e in calo su giugno per controvalore (media giornaliera di 2,34 miliardi di euro). I primi sette mesi dell'anno si chiudono con una media giornaliera di 138.000 contratti e 2,93 miliardi di euro di controvalore. Nel mese la dimensione media degli scambi diurni delle azioni della Borsa è stata di 24.200 euro; di 5.300 euro quella del Nuovo Mercato. In crescita gli scambi di Etfs, passati da una media giornaliera di 9,3 a una di 12,0 milioni di euro, nuovo massimo storico. Lunedì 26 è stato stabilito il nuovo record di scambi in una singola seduta, con un controvalore di 48,6 milioni di euro. In crescita la dimensione media dei contratti, salita da 25.900 a 28.500 euro. Covered warrant e certificates hanno registrato in luglio una crescita a 45,7 milioni di euro del controvalore medio giornaliero (+4,1% su giugno) e una crescita della media giornaliera dei contratti, salita a 13.400 (+9,7% su giugno). Scambi dell'After Hours pari a una media giornaliera di 25,1 milioni di euro di controvalore (+15,2% su giugno, +12,8% su luglio 2003) e di 4.100 contratti (+26,1% su giugno, +13,4% su luglio 2003). In luglio sono iniziate le negoziazioni in Borsa di Procomac (martedì 6), Azimut Holding (mercoledì 7) e Greenvision Ambiente (mercoledì 14): quest'ultima è la prima matricola del Mercato Expandi. A seguito della revoca di Stayer (lunedì 19), le società quotate sono pertanto 278. Da segnalare in luglio due operazioni di accelerated bookbuilding presso investitori istituzionali, una che ha interessato i titoli di Autostrade (911,4 milioni di euro) e l'altra quelli di Banca Intesa (136,0). Sono state infine collocate due obbligazioni convertibili, da parte di Azimut Holding e Banca Ifis (rispettivamente per 85,6 e 50,0 milioni di euro). Gli aumenti di capitale a pagamento sono stati 5 (As Roma, Buzzi Unicem, Enertad, Kaitech, Premuda) per una raccolta complessiva di 361,9 Ml euro. Tutti in crescita gli scambi di strumenti a reddito fisso. I titoli di Stato si attestano a una media giornaliera di 486,1 milioni di euro (+2,4% su giugno), le obbligazioni del Mot a 24,3 milioni di euro (+19,9%), le obbligazioni Euromot a 9,8 milioni di euro (+10,4%). Il mercato dei derivati azionari ha registrato in luglio una media giornaliera complessiva di 52.300 contratti standard. 10.000 in media al giorno i contratti standard per i futures su indice, 5.100 quelli per i mini-futures, 7.000 i contratti standard delle opzioni su indice. Gli scambi delle serie sul nuovo sottostante S&p/mib sono stati contenuti - in linea con le previsioni -; da sottolineare l'operatività sulle opzioni, che è giunta a rappresentare oltre il 15% dei contratti standard scambiati. La media giornaliera dei contratti standard dei futures su azioni è stata pari a 2.900 mentre le opzioni su azioni si sono attestate a 27.300 contratti standard al giorno.  
   
   
BORSA ITALIANA BIT MONTHLY FLASH LUGLIO 2004  
 
Milano, 2 settembre 2004 - L'indice Mib ha chiuso il mese di luglio a quota 20.145, +3,4% rispetto ai valori di fine 2003 e -2,1% rispetto a fine giugno. Gli indici continui hanno evidenziato un andamento omogeneo: -1,7% il Mibtel (+4,1% da fine 2003), -2,0% l'S&p/mib (+2,4%), -1,9%% il Mib30 (+3,6%), -2,2% il Midex (-0,1%). L'indice Mibstar ha chiuso il mese a quota 1.028, con una variazione da inizio anno di +9,4% e mensile di -0,4%; il Numex a quota 1.250 (-10,5% su giugno 2004). La volatilità si è mantenuta su livelli prossimi ai minimi storici per la Borsa, posizionandosi al 7,7%, mentre è cresciuta al 19,8% per il Nuovo Mercato. La capitalizzazione si è attestata a 510 miliardi di euro: 499 miliardi di euro la Borsa, 6,2 miliardi di euro il Nuovo Mercato e 4,8 miliardi di euro il Mercato Expandi. Il rapporto con il Pil (37,4% a fine 2003) è pari al 38,2%. Scambi di azioni stabili in termini di contratti (107.000 al giorno) e in calo su giugno per controvalore (media giornaliera di 2,34 miliardi di euro). I primi sette mesi dell'anno si chiudono con una media giornaliera di 138.000 contratti e 2,93 miliardi di euro di controvalore. Nel mese la dimensione media degli scambi diurni delle azioni della Borsa è stata di 24.200 euro; di 5.300 euro quella del Nuovo Mercato. In crescita gli scambi di Etfs, passati da una media giornaliera di 9,3 a una di 12,0 milioni di euro, nuovo massimo storico. Lunedì 26 è stato stabilito il nuovo record di scambi in una singola seduta, con un controvalore di 48,6 milioni di euro. In crescita la dimensione media dei contratti, salita da 25.900 a 28.500 euro. Covered warrant e certificates hanno registrato in luglio una crescita a 45,7 milioni di euro del controvalore medio giornaliero (+4,1% su giugno) e una crescita della media giornaliera dei contratti, salita a 13.400 (+9,7% su giugno). Scambi dell'After Hours pari a una media giornaliera di 25,1 milioni di euro di controvalore (+15,2% su giugno, +12,8% su luglio 2003) e di 4.100 contratti (+26,1% su giugno, +13,4% su luglio 2003). In luglio sono iniziate le negoziazioni in Borsa di Procomac (martedì 6), Azimut Holding (mercoledì 7) e Greenvision Ambiente (mercoledì 14): quest'ultima è la prima matricola del Mercato Expandi. A seguito della revoca di Stayer (lunedì 19), le società quotate sono pertanto 278. Da segnalare in luglio due operazioni di accelerated bookbuilding presso investitori istituzionali, una che ha interessato i titoli di Autostrade (911,4 milioni di euro) e l'altra quelli di Banca Intesa (136,0). Sono state infine collocate due obbligazioni convertibili, da parte di Azimut Holding e Banca Ifis (rispettivamente per 85,6 e 50,0 milioni di euro). Gli aumenti di capitale a pagamento sono stati 5 (As Roma, Buzzi Unicem, Enertad, Kaitech, Premuda) per una raccolta complessiva di 361,9 Ml euro. Tutti in crescita gli scambi di strumenti a reddito fisso. I titoli di Stato si attestano a una media giornaliera di 486,1 milioni di euro (+2,4% su giugno), le obbligazioni del Mot a 24,3 milioni di euro (+19,9%), le obbligazioni Euromot a 9,8 milioni di euro (+10,4%). Il mercato dei derivati azionari ha registrato in luglio una media giornaliera complessiva di 52.300 contratti standard. 10.000 in media al giorno i contratti standard per i futures su indice, 5.100 quelli per i mini-futures, 7.000 i contratti standard delle opzioni su indice. Gli scambi delle serie sul nuovo sottostante S&p/mib sono stati contenuti - in linea con le previsioni -; da sottolineare l'operatività sulle opzioni, che è giunta a rappresentare oltre il 15% dei contratti standard scambiati. La media giornaliera dei contratti standard dei futures su azioni è stata pari a 2.900 mentre le opzioni su azioni si sono attestate a 27.300 contratti standard al giorno.  
   
   
BCE: STATO DELLA CONTRAFFAZIONE DEL CONTANTE IN EURO NEL PRIMO SEMESTRE DEL 2004  
 
Francoforte, 2 settembre 2004 - Nel primo semestre di quest’anno è stato ritirato dalla circolazione un totale di 307.223 banconote in euro contraffatte, un volume analogo a quello registrato nella seconda metà del 2003, quando gli esemplari rinvenuti erano stati quasi 312.000. Ripartizione delle banconote contraffatte in base al taglio:
€5 €10 €20 €50 €100 €200 €500 Totale
Quantità 3.258 7.955 86.671 133.921 65.393 8.889 1.136 307.223
Percentuale 1,0 2,6 28,2 43,6 21,3 2,9 0,4 100%
Questi dati vanno considerati in rapporto al numero di biglietti autentici in circolazione (circa 9 miliardi). Può essere infatti fuorviante confrontare le cifre relative alla falsificazione del contante in euro e quelle concernenti altre valute, a causa delle differenze nei tagli e nei volumi e profili di circolazione. Maggiore rilevanza ha invece il raffronto storico, giacché l’euro circola ormai da oltre due anni. Il pubblico può guardare con fiducia alle banconote in euro, per la loro qualità e le caratteristiche di sicurezza di cui sono dotate. Nondimeno, la Banca centrale europea (Bce) rinnova ai cittadini il consiglio di mantenere un atteggiamento vigile riguardo alla possibilità di ricevere biglietti contraffatti. La netta maggioranza dei falsi è facilmente riconoscibile con il semplice metodo basato sulle tre parole chiave “toccare, guardare, muovere”, che viene descritto nel materiale divulgativo dell’Eurosistema.[1] Applicando questo metodo con attenzione, è possibile individuare anche le contraffazioni di buona qualità. In caso di dubbio, la banconota sospetta va confrontata con un’altra di autenticità comprovata. L’eurosistema è impegnato nella lotta alla falsificazione del contante in stretta collaborazione con l’Europol, l’Interpol, la Commissione europea e le forze di polizia nazionali. Chiunque entri in possesso di esemplari contraffatti è esortato a consegnarli alle autorità di polizia locali e a fornire quanti più dettagli possibile in merito alla loro provenienza. Infolink: http://www.Ecb.int/bc/banknotes/security/recognise/html/index.it.html
 
   
   
BCE: STATO DELLA CONTRAFFAZIONE DEL CONTANTE IN EURO NEL PRIMO SEMESTRE DEL 2004  
 
Francoforte, 2 settembre 2004 - Nel primo semestre di quest’anno è stato ritirato dalla circolazione un totale di 307.223 banconote in euro contraffatte, un volume analogo a quello registrato nella seconda metà del 2003, quando gli esemplari rinvenuti erano stati quasi 312.000. Ripartizione delle banconote contraffatte in base al taglio:
€5 €10 €20 €50 €100 €200 €500 Totale
Quantità 3.258 7.955 86.671 133.921 65.393 8.889 1.136 307.223
Percentuale 1,0 2,6 28,2 43,6 21,3 2,9 0,4 100%
Questi dati vanno considerati in rapporto al numero di biglietti autentici in circolazione (circa 9 miliardi). Può essere infatti fuorviante confrontare le cifre relative alla falsificazione del contante in euro e quelle concernenti altre valute, a causa delle differenze nei tagli e nei volumi e profili di circolazione. Maggiore rilevanza ha invece il raffronto storico, giacché l’euro circola ormai da oltre due anni. Il pubblico può guardare con fiducia alle banconote in euro, per la loro qualità e le caratteristiche di sicurezza di cui sono dotate. Nondimeno, la Banca centrale europea (Bce) rinnova ai cittadini il consiglio di mantenere un atteggiamento vigile riguardo alla possibilità di ricevere biglietti contraffatti. La netta maggioranza dei falsi è facilmente riconoscibile con il semplice metodo basato sulle tre parole chiave “toccare, guardare, muovere”, che viene descritto nel materiale divulgativo dell’Eurosistema.[1] Applicando questo metodo con attenzione, è possibile individuare anche le contraffazioni di buona qualità. In caso di dubbio, la banconota sospetta va confrontata con un’altra di autenticità comprovata. L’eurosistema è impegnato nella lotta alla falsificazione del contante in stretta collaborazione con l’Europol, l’Interpol, la Commissione europea e le forze di polizia nazionali. Chiunque entri in possesso di esemplari contraffatti è esortato a consegnarli alle autorità di polizia locali e a fornire quanti più dettagli possibile in merito alla loro provenienza. Infolink: http://www.Ecb.int/bc/banknotes/security/recognise/html/index.it.html
 
   
   
SAN PAOLO IMI : FITCH RATING HA ALZATO A "B" DA "B/C" IL RATING INDIVIDUALE DELLA BANCA  
 
Torino, 2 settembre 2004  - Sanpaolo Imi ha comunicato ieri che, l'agenzia internazionale Fitch Rating ha alzato a "B" da "B/c" il rating individuale della Banca e ha confermato il rating del debito a lungo termine a "Aa-", del debito a breve termine a "F1+" e quello di Support a "2". L'outlook rimane stabile. L'upgrade dell'agenzia riflette le prospettive di un ulteriore miglioramento della redditività del Gruppo a seguito del processo di riorganizzazione, che include il successo ottenuto nell'integrazione delle reti bancarie, l'applicazione di un modello unificato di distribuzione e l'integrazione dei sistemi di It all'interno del Gruppo. I rating assegnati si basano inoltre sulla buona qualità degli asset, che presentano crediti problematici pari solo al 2% del totale dei prestiti e tengono conto anche della moderata esposizione al rischio di mercato, dei sofisticati sistemi di risk management utilizzati e della solidità patrimoniale del Gruppo ( Tier 1 ratio pari al 7,4% a fine 2003).  
   
   
SAN PAOLO IMI : FITCH RATING HA ALZATO A "B" DA "B/C" IL RATING INDIVIDUALE DELLA BANCA  
 
Torino, 2 settembre 2004  - Sanpaolo Imi ha comunicato ieri che, l'agenzia internazionale Fitch Rating ha alzato a "B" da "B/c" il rating individuale della Banca e ha confermato il rating del debito a lungo termine a "Aa-", del debito a breve termine a "F1+" e quello di Support a "2". L'outlook rimane stabile. L'upgrade dell'agenzia riflette le prospettive di un ulteriore miglioramento della redditività del Gruppo a seguito del processo di riorganizzazione, che include il successo ottenuto nell'integrazione delle reti bancarie, l'applicazione di un modello unificato di distribuzione e l'integrazione dei sistemi di It all'interno del Gruppo. I rating assegnati si basano inoltre sulla buona qualità degli asset, che presentano crediti problematici pari solo al 2% del totale dei prestiti e tengono conto anche della moderata esposizione al rischio di mercato, dei sofisticati sistemi di risk management utilizzati e della solidità patrimoniale del Gruppo ( Tier 1 ratio pari al 7,4% a fine 2003).  
   
   
BANCHE: CON FONDO PER IL CREDITO AL CONSUMO PIÙ SOSTEGNO A FAMIGLIE  
 
 Roma, 2 settembre 2004  - “Il Fondo per il credito al consumo rappresenta uno strumento a sostegno delle famiglie, in particolare quelle più disagiate, che vogliono ricorrere al prestito personale per sostenere i propri acquisti”. È quanto dichiara il Direttore generale dell'Abi Giuseppe Zadra nel corso di un convegno, che si è tenuto oggi in Abi, in cui è stato illustrato alle banche il nuovo Fondo di garanzia per il credito al consumo recentemente istituito dal ministero delle Attività Produttive e nato dalla collaborazione con Abi e Assofin. “Il credito - prosegue Zadra - può consentire anche alle famiglie con redditi più bassi di risolvere situazioni di difficoltà domestica e di soddisfare importanti bisogni di consumo. Il sistema bancario sta sostenendo le esigenze di spesa delle famiglie anche in un periodo di congiuntura economica non favorevole”. Il Fondo è destinato a garantire al 50% prestiti al consumo per l’acquisto di beni durevoli da parte di nuclei familiari con un reddito annuo non superiore a 15.000 euro. Il finanziamento, fino ad un massimo di 1500 euro, è rimborsabile in 12-48 rate. “L’impegno delle banche – aggiunge Zadra – mira a facilitare l’accesso ai servizi finanziari per queste fasce di popolazione, e a ridurne l’esposizione verso fenomeni che si situano ai margini della legalità. Ciò è evidente anche con l’iniziativa Servizio bancario di base del progetto Pattichiari. Un conto per tutti, facile da usare e poco costoso, con i principali servizi per gestire il proprio denaro e fare pagamenti, ad oggi disponibile in oltre 15.000 sportelli”. Nel corso del convegno, al quale hanno partecipato, tra gli altri, il ministro delle Attività Produttive Antonio Marzano e il segretario generale di Assofin Umberto Filotto, sono emersi anche elementi che potrebbero essere introdotti per migliorare il funzionamento e l’efficacia del Fondo: dall’aumento della dotazione finanziaria pubblica (oggi 16 milioni di euro), ad un ulteriore snellimento dei tempi burocratici necessari ad ottenere la risposta di accettazione della pratica di finanziamento da parte del Fondo. I prestiti erogati dalle banche alle famiglie hanno raggiunto quota 55.300 milioni di euro con un tasso di crescita annuale del 10% nel 2003, superiore a quello registrato nell’area dell’Euro. Tuttavia, il gap tra l’Italia ed i principali mercati industrializzati resta elevato (il tasso di indebitamento medio delle famiglie italiane è pari al 34,2%, in Francia è pari al 58,6%, è l’83% in Spagna e l’111,8% in Germania).  
   
   
BANCHE: CON FONDO PER IL CREDITO AL CONSUMO PIÙ SOSTEGNO A FAMIGLIE  
 
 Roma, 2 settembre 2004  - “Il Fondo per il credito al consumo rappresenta uno strumento a sostegno delle famiglie, in particolare quelle più disagiate, che vogliono ricorrere al prestito personale per sostenere i propri acquisti”. È quanto dichiara il Direttore generale dell'Abi Giuseppe Zadra nel corso di un convegno, che si è tenuto oggi in Abi, in cui è stato illustrato alle banche il nuovo Fondo di garanzia per il credito al consumo recentemente istituito dal ministero delle Attività Produttive e nato dalla collaborazione con Abi e Assofin. “Il credito - prosegue Zadra - può consentire anche alle famiglie con redditi più bassi di risolvere situazioni di difficoltà domestica e di soddisfare importanti bisogni di consumo. Il sistema bancario sta sostenendo le esigenze di spesa delle famiglie anche in un periodo di congiuntura economica non favorevole”. Il Fondo è destinato a garantire al 50% prestiti al consumo per l’acquisto di beni durevoli da parte di nuclei familiari con un reddito annuo non superiore a 15.000 euro. Il finanziamento, fino ad un massimo di 1500 euro, è rimborsabile in 12-48 rate. “L’impegno delle banche – aggiunge Zadra – mira a facilitare l’accesso ai servizi finanziari per queste fasce di popolazione, e a ridurne l’esposizione verso fenomeni che si situano ai margini della legalità. Ciò è evidente anche con l’iniziativa Servizio bancario di base del progetto Pattichiari. Un conto per tutti, facile da usare e poco costoso, con i principali servizi per gestire il proprio denaro e fare pagamenti, ad oggi disponibile in oltre 15.000 sportelli”. Nel corso del convegno, al quale hanno partecipato, tra gli altri, il ministro delle Attività Produttive Antonio Marzano e il segretario generale di Assofin Umberto Filotto, sono emersi anche elementi che potrebbero essere introdotti per migliorare il funzionamento e l’efficacia del Fondo: dall’aumento della dotazione finanziaria pubblica (oggi 16 milioni di euro), ad un ulteriore snellimento dei tempi burocratici necessari ad ottenere la risposta di accettazione della pratica di finanziamento da parte del Fondo. I prestiti erogati dalle banche alle famiglie hanno raggiunto quota 55.300 milioni di euro con un tasso di crescita annuale del 10% nel 2003, superiore a quello registrato nell’area dell’Euro. Tuttavia, il gap tra l’Italia ed i principali mercati industrializzati resta elevato (il tasso di indebitamento medio delle famiglie italiane è pari al 34,2%, in Francia è pari al 58,6%, è l’83% in Spagna e l’111,8% in Germania).  
   
   
UNICREDIT, NASCE LA DIVISIONE GLOBAL BANKING SERVICES  
 
Milano, 2 settembre 2004 - Sarà responsabile dell’ottimizzazione dei processi chiave e del controllo dei costi a livello di Gruppo. La guiderà il Vice Direttore Generale Paolo Fiorentino. Prosegue la riorganizzazione del Gruppo Unicredit nel solco del progetto S3 che un anno e mezzo fa ha portato alla creazione di tre Banche di segmento e quattro Divisioni (Retail, Corporate, Private&asset Management e New Europe). Il Consiglio di Amministrazione, nella sua riunione di oggi, ha deciso, su proposta dell’Amministratore Delegato, di istituire una quinta Divisione, chiamata Global Banking Services, che avrà la responsabilità di ottimizzare i processi interni al Gruppo garantendo ulteriori sinergie e risparmi. Alla nuova struttura riporteranno i settori delle Risorse Umane, dell’Organizzazione, dei Sistemi Informativi, della Gestione Acquisti, del Back Office, oltre a tutte le società immobiliari e alle strutture di Custody e Correspondent Banking e di Organizzazione e Information Technology delle banche estere del Gruppo. Il Cda ha affidato la guida della nuova divisione a Paolo Fiorentino, attualmente Vice Direttore Generale responsabile della Divisione New Europe. Il suo posto verrà preso dal Vice Direttore Generale Andrea Moneta il quale, a sua volta, lascerà la responsabilità della Divisione Private&asset Management a Dario Frigerio, Amministratore Delegato di Pioneer Investments che è stato nominato Vice Direttore Generale e cumulerà i due incarichi.  
   
   
UNICREDIT, NASCE LA DIVISIONE GLOBAL BANKING SERVICES  
 
Milano, 2 settembre 2004 - Sarà responsabile dell’ottimizzazione dei processi chiave e del controllo dei costi a livello di Gruppo. La guiderà il Vice Direttore Generale Paolo Fiorentino. Prosegue la riorganizzazione del Gruppo Unicredit nel solco del progetto S3 che un anno e mezzo fa ha portato alla creazione di tre Banche di segmento e quattro Divisioni (Retail, Corporate, Private&asset Management e New Europe). Il Consiglio di Amministrazione, nella sua riunione di oggi, ha deciso, su proposta dell’Amministratore Delegato, di istituire una quinta Divisione, chiamata Global Banking Services, che avrà la responsabilità di ottimizzare i processi interni al Gruppo garantendo ulteriori sinergie e risparmi. Alla nuova struttura riporteranno i settori delle Risorse Umane, dell’Organizzazione, dei Sistemi Informativi, della Gestione Acquisti, del Back Office, oltre a tutte le società immobiliari e alle strutture di Custody e Correspondent Banking e di Organizzazione e Information Technology delle banche estere del Gruppo. Il Cda ha affidato la guida della nuova divisione a Paolo Fiorentino, attualmente Vice Direttore Generale responsabile della Divisione New Europe. Il suo posto verrà preso dal Vice Direttore Generale Andrea Moneta il quale, a sua volta, lascerà la responsabilità della Divisione Private&asset Management a Dario Frigerio, Amministratore Delegato di Pioneer Investments che è stato nominato Vice Direttore Generale e cumulerà i due incarichi.  
   
   
BNL SIGLA ACCORDO CON L´AGENZIA DELLE ENTRATE  
 
Roma, 2 settembre 2004 - Bnl e Agenzia delle Entrate hanno annunciato il 20 luglio in presenza di rappresentanti di Abi e Confindustria, la sottoscrizione di un accordo per lo stanziamento da parte della Banca di un plafond rotativo di 300 milioni di euro destinati a finanziare l´anticipazione dei crediti Iva vantati dalle imprese. La linea di credito è destinata a supportare le esigenze di tesoreria delle imprese nelle more della liquidazione dei crediti Iva, anticipando gli stessi fino al 90% dell’importo, e sarà considerata quale linea di fido a tassi di interesse particolarmente favorevoli, aggiuntiva rispetto a quelle già concesse sotto altre forme. L´accordo intende semplificare l´accesso al credito per tutte le aziende che vantino un credito Iva, facendo leva sulla attestazione di certezza e liquidità dei crediti tributari rilasciata dalla Agenzia delle Entrate in base alla legge n.326 del 24 novembre 2003. Per dare operatività all´accordo è stata definita congiuntamente una procedura che favorisca la riduzione al minimo delle incombenze amministrative a carico delle imprese. In base all´accordo, Bnl valuterà le richieste di anticipazione con la massima celerità, e comunque assicurando il rispetto dei tempi medi di risposta previsti nel progetto “Patti Chiari”. Per l´accesso all´anticipazione da parte delle imprese sarà sufficiente la presentazione a Bnl dell´attestazione di certezza e liquidità dei crediti tributari rilasciata dall´Agenzia delle Entrate, oltre alla domiciliazione presso la Banca del conto fiscale. La Banca si riserva infine la facoltà di richiedere un’appendice di vincolo alla fideiussione rilasciata ai sensi dell’art. 38 bis del Dpr 633/72. Questo strumento agevolerà anche l´operatività dell´Agenzia delle Entrate che nel 2003 ha erogato 60.000 rimborsi Iva in conto fiscale per un totale di circa 6.350 milioni di euro, mentre nei primi sei mesi di quest´anno ha effettuato 20.000 rimborsi, per un importo complessivo di 3.150 milioni di euro. “Questa innovativa formula di finanziamento – ha commentato Attilio Befera, direttore centrale Amministrazione dell’Agenzia delle Entrate – è il primo passo per il più ampio coinvolgimento del sistema bancario grazie all’opera di promozione che Abi farà presso i propri associati e del mondo imprenditoriale per il tramite di Confindustria”.  
   
   
BNL SIGLA ACCORDO CON L´AGENZIA DELLE ENTRATE  
 
Roma, 2 settembre 2004 - Bnl e Agenzia delle Entrate hanno annunciato il 20 luglio in presenza di rappresentanti di Abi e Confindustria, la sottoscrizione di un accordo per lo stanziamento da parte della Banca di un plafond rotativo di 300 milioni di euro destinati a finanziare l´anticipazione dei crediti Iva vantati dalle imprese. La linea di credito è destinata a supportare le esigenze di tesoreria delle imprese nelle more della liquidazione dei crediti Iva, anticipando gli stessi fino al 90% dell’importo, e sarà considerata quale linea di fido a tassi di interesse particolarmente favorevoli, aggiuntiva rispetto a quelle già concesse sotto altre forme. L´accordo intende semplificare l´accesso al credito per tutte le aziende che vantino un credito Iva, facendo leva sulla attestazione di certezza e liquidità dei crediti tributari rilasciata dalla Agenzia delle Entrate in base alla legge n.326 del 24 novembre 2003. Per dare operatività all´accordo è stata definita congiuntamente una procedura che favorisca la riduzione al minimo delle incombenze amministrative a carico delle imprese. In base all´accordo, Bnl valuterà le richieste di anticipazione con la massima celerità, e comunque assicurando il rispetto dei tempi medi di risposta previsti nel progetto “Patti Chiari”. Per l´accesso all´anticipazione da parte delle imprese sarà sufficiente la presentazione a Bnl dell´attestazione di certezza e liquidità dei crediti tributari rilasciata dall´Agenzia delle Entrate, oltre alla domiciliazione presso la Banca del conto fiscale. La Banca si riserva infine la facoltà di richiedere un’appendice di vincolo alla fideiussione rilasciata ai sensi dell’art. 38 bis del Dpr 633/72. Questo strumento agevolerà anche l´operatività dell´Agenzia delle Entrate che nel 2003 ha erogato 60.000 rimborsi Iva in conto fiscale per un totale di circa 6.350 milioni di euro, mentre nei primi sei mesi di quest´anno ha effettuato 20.000 rimborsi, per un importo complessivo di 3.150 milioni di euro. “Questa innovativa formula di finanziamento – ha commentato Attilio Befera, direttore centrale Amministrazione dell’Agenzia delle Entrate – è il primo passo per il più ampio coinvolgimento del sistema bancario grazie all’opera di promozione che Abi farà presso i propri associati e del mondo imprenditoriale per il tramite di Confindustria”.  
   
   
IL BANCO POPOLARE DI VERONA E NOVARA TRA LE TOP 1000 PER BUSINESS WEEK  
 
Verona, 2 settembre 2004 - 21 Il Banco Popolare di Verona e Novara, presieduto dall'Avv. Carlo Fratta Pasini, fa il suo ingresso nella lista delle 1.000 più importanti società del mondo elaborata annualmente dal settimanale “business Week' e si colloca in 894^ posizione, 21^ azienda italiana Questo prestigioso inserimento rappresenta una conferma dell'apprezzamento degli analisti della storica testata americana, di proprietà della The Mcgraw-hill Companies, specializzata nella informazione finanziaria e nell'analisi sulle società quotate. Lo scorso anno Banco Popolare di Verona e Novara era stato il primo istituto di credito italiano presente nella classifica “the Best European Fifty'. Con questa inclusione, Business Week aveva voluto fornire alcuni importanti esempi per gli investitori di tutto il mondo attraverso la descrizione di storie esemplari, tratte da un approfondito esame degli indicatori che sono normalmente utilizzati nell'indice azionario tra i più rappresentativi delle società quotate europee e cioè lo Standard  
   
   
IL BANCO POPOLARE DI VERONA E NOVARA TRA LE TOP 1000 PER BUSINESS WEEK  
 
Verona, 2 settembre 2004 - 21 Il Banco Popolare di Verona e Novara, presieduto dall'Avv. Carlo Fratta Pasini, fa il suo ingresso nella lista delle 1.000 più importanti società del mondo elaborata annualmente dal settimanale “business Week' e si colloca in 894^ posizione, 21^ azienda italiana Questo prestigioso inserimento rappresenta una conferma dell'apprezzamento degli analisti della storica testata americana, di proprietà della The Mcgraw-hill Companies, specializzata nella informazione finanziaria e nell'analisi sulle società quotate. Lo scorso anno Banco Popolare di Verona e Novara era stato il primo istituto di credito italiano presente nella classifica “the Best European Fifty'. Con questa inclusione, Business Week aveva voluto fornire alcuni importanti esempi per gli investitori di tutto il mondo attraverso la descrizione di storie esemplari, tratte da un approfondito esame degli indicatori che sono normalmente utilizzati nell'indice azionario tra i più rappresentativi delle società quotate europee e cioè lo Standard  
   
   
JEAN-YVES CHARLIER ACQUISTA 500.000 AZIONI COLT  
 
Milano, 2 settembre 2004 - Colt Telecom Group plc (Colt), gruppo di punta nelle soluzioni e servizi di telecomunicazioni per le imprese, ha confermato ieri l’entrata in carica di Jean-yves Charlier come Presidente, Amministratore Delegato e Direttore di Colt. Si tratta di una nomina già comunicata lo scorso 21 luglio 2004. Come segno della propria fiducia nel successo di Colt per il futuro, Jaen-yves Charlier ha acquistato 500.000 titoli ordinari Colt, pari allo 0,03% del capitale azionario emesso dalla società. Per tale investimento, Charlier ha ricevuto un premio azionario di una azione ogni due, per un totale di 250.000 titoli. Legato a un rendimento da raggiungere, il premio perderà tale vincolo dopo tre anni. Charlier, inoltre, ha una opzione su 800.000 titoli ordinari Colt ad un prezzo di opzione di £ 0,38 per azione. Soggetta anche questa a un rendimento da raggiungere, il 50% della opzione potrà essere esercitata dopo tre anni, il 25% dopo quattro e il rimanente 25% dopo 5. Questa nomina non presenta aspetti soggetti a comunicazione obbligatoria che siano collegati ai paragrafi dal 6.F.2(b) al (g) delle Regole di Quotazione previste dalla Autorità per le Quotazioni in Uk.  
   
   
JEAN-YVES CHARLIER ACQUISTA 500.000 AZIONI COLT  
 
Milano, 2 settembre 2004 - Colt Telecom Group plc (Colt), gruppo di punta nelle soluzioni e servizi di telecomunicazioni per le imprese, ha confermato ieri l’entrata in carica di Jean-yves Charlier come Presidente, Amministratore Delegato e Direttore di Colt. Si tratta di una nomina già comunicata lo scorso 21 luglio 2004. Come segno della propria fiducia nel successo di Colt per il futuro, Jaen-yves Charlier ha acquistato 500.000 titoli ordinari Colt, pari allo 0,03% del capitale azionario emesso dalla società. Per tale investimento, Charlier ha ricevuto un premio azionario di una azione ogni due, per un totale di 250.000 titoli. Legato a un rendimento da raggiungere, il premio perderà tale vincolo dopo tre anni. Charlier, inoltre, ha una opzione su 800.000 titoli ordinari Colt ad un prezzo di opzione di £ 0,38 per azione. Soggetta anche questa a un rendimento da raggiungere, il 50% della opzione potrà essere esercitata dopo tre anni, il 25% dopo quattro e il rimanente 25% dopo 5. Questa nomina non presenta aspetti soggetti a comunicazione obbligatoria che siano collegati ai paragrafi dal 6.F.2(b) al (g) delle Regole di Quotazione previste dalla Autorità per le Quotazioni in Uk.  
   
   
CORPORATE VALUATION IN AUTUNNO L’AREA FINANZA AZIENDALE E IMMOBILIARE DELLA SDA BOCCONI PROPONE UN CICLO DI SEMINARI SULLA VALUTAZIONE DELLE AZIENDE  
 
Milano, 2 settembre 2004 – E’ in programma, per l’autunno 2004, un nuovo ciclo di seminari dal titolo Corporate Valuation, organizzato dall’Area Finanza Aziendale e Immobiliare della Sda Bocconi. L’iniziativa nasce dal desiderio di fornire alle aziende metodologie di valutazione e nuove chiavi interpretative per valutare e impostare i piani di acquisizione e ristrutturazione aziendale. L’approfondimento di tali tematiche è reso necessario dalla sempre maggior rilevanza delle operazioni di acquisizione, scorporo di rami d’azienda, disinvestimento e riorganizzazione interna. Si tratta pertanto di un momento indispensabile di crescita e di arricchimento professionale per il management che quotidianamente si trova ad affrontare queste dinamiche. I programmi sono: Le Operazioni di Finanza Straordinaria: dal 27 al 29 settembre 2004; Metodologie e Strumenti per Determinare il Valore delle Aziende: 2 moduli, il primo dal 9 all’11 novembre 2004, il secondo dal 23 al 25 novembre 2004; La Finanza Strategica: dal 17 al 20 novembre 2004. Il ciclo di seminari Corporate Valuation si rivolge a manager, consulenti, professionisti e imprenditori che debbano impostare le loro valutazioni in un’ottica di creazione di valore. La metodologia didattica, fortemente interattiva e operativa, privilegia, accanto alle classiche ore d’aula, l’analisi e la discussione di casi aziendali, l’impiego di simulazioni e di esercitazioni di gruppo. Un contributo interessante è rappresentato dalle testimonianze di qualificati operatori finanziari e industriali. Infolink: www.Sdabocconi.it/fin04/267167  www.Sdabocconi.it/fin04/267168  www.Sdabocconi.it/fin04/267169
 
   
   
CORPORATE VALUATION IN AUTUNNO L’AREA FINANZA AZIENDALE E IMMOBILIARE DELLA SDA BOCCONI PROPONE UN CICLO DI SEMINARI SULLA VALUTAZIONE DELLE AZIENDE  
 
Milano, 2 settembre 2004 – E’ in programma, per l’autunno 2004, un nuovo ciclo di seminari dal titolo Corporate Valuation, organizzato dall’Area Finanza Aziendale e Immobiliare della Sda Bocconi. L’iniziativa nasce dal desiderio di fornire alle aziende metodologie di valutazione e nuove chiavi interpretative per valutare e impostare i piani di acquisizione e ristrutturazione aziendale. L’approfondimento di tali tematiche è reso necessario dalla sempre maggior rilevanza delle operazioni di acquisizione, scorporo di rami d’azienda, disinvestimento e riorganizzazione interna. Si tratta pertanto di un momento indispensabile di crescita e di arricchimento professionale per il management che quotidianamente si trova ad affrontare queste dinamiche. I programmi sono: Le Operazioni di Finanza Straordinaria: dal 27 al 29 settembre 2004; Metodologie e Strumenti per Determinare il Valore delle Aziende: 2 moduli, il primo dal 9 all’11 novembre 2004, il secondo dal 23 al 25 novembre 2004; La Finanza Strategica: dal 17 al 20 novembre 2004. Il ciclo di seminari Corporate Valuation si rivolge a manager, consulenti, professionisti e imprenditori che debbano impostare le loro valutazioni in un’ottica di creazione di valore. La metodologia didattica, fortemente interattiva e operativa, privilegia, accanto alle classiche ore d’aula, l’analisi e la discussione di casi aziendali, l’impiego di simulazioni e di esercitazioni di gruppo. Un contributo interessante è rappresentato dalle testimonianze di qualificati operatori finanziari e industriali. Infolink: www.Sdabocconi.it/fin04/267167  www.Sdabocconi.it/fin04/267168  www.Sdabocconi.it/fin04/267169
 
   
   
INTERPUMP GROUP: IL CDA DELIBERA ANNULLAMENTO DI 4.106.240 AZIONI PROPRIE  
 
Milano, 2 settembre 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Interpump Group S.p.a. Ha deliberato lo scorso 21 luglio di proporre all’Assemblea degli Azionisti, da convocare in sede straordinaria nel prossimo mese di ottobre 2004, la cancellazione di n. 4.106.240 azioni proprie, rispetto al totale di 8.106.240 attualmente detenute dalla Società. Le azioni proprie detenute dalla Società dopo tale operazione di annullamento, pari a 4.000.000 di azioni, restano al servizio del piano di stock option oggi in vigore. L’assemblea sarà inoltre chiamata a deliberare l’autorizzazione al Consiglio di Amministrazione di Interpump Group S.p.a. All’acquisto di un ulteriore numero di azioni proprie, nei limiti e quantità consentiti dalla normativa vigente. L’ing. Giovanni Cavallini, Vice Presidente e Amministratore Delegato di Interpump Group, ha dichiarato: “La cancellazione delle azioni proprie si inserisce nella più ampia strategia di creazione di valore per gli azionisti, da sempre perseguita con determinazione da Interpump Group. Ritengo che il mercato apprezzerà questa decisione, che va incontro anche a numerosi suggerimenti e richieste dei nostri investitori”. Interpump Group ha recentemente reso noti i risultati preliminari di fatturato relativi ai primi sei mesi dell’anno in corso. Interpump Group ha fatturato nel primo semestre 2004 oltre 311 milioni di euro, con un incremento del 12% rispetto ai 278 milioni di euro registrati nel primo semestre 2003. Da rilevare, inoltre, la crescita del fatturato del secondo trimestre 2004 pari al 13,3% a 155 milioni di euro, con previsioni per l’anno in corso di un fatturato nell’intorno dei 550 milioni di euro, se il dollaro si manterrà ai valori attuali.  
   
   
INTERPUMP GROUP: IL CDA DELIBERA ANNULLAMENTO DI 4.106.240 AZIONI PROPRIE  
 
Milano, 2 settembre 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Interpump Group S.p.a. Ha deliberato lo scorso 21 luglio di proporre all’Assemblea degli Azionisti, da convocare in sede straordinaria nel prossimo mese di ottobre 2004, la cancellazione di n. 4.106.240 azioni proprie, rispetto al totale di 8.106.240 attualmente detenute dalla Società. Le azioni proprie detenute dalla Società dopo tale operazione di annullamento, pari a 4.000.000 di azioni, restano al servizio del piano di stock option oggi in vigore. L’assemblea sarà inoltre chiamata a deliberare l’autorizzazione al Consiglio di Amministrazione di Interpump Group S.p.a. All’acquisto di un ulteriore numero di azioni proprie, nei limiti e quantità consentiti dalla normativa vigente. L’ing. Giovanni Cavallini, Vice Presidente e Amministratore Delegato di Interpump Group, ha dichiarato: “La cancellazione delle azioni proprie si inserisce nella più ampia strategia di creazione di valore per gli azionisti, da sempre perseguita con determinazione da Interpump Group. Ritengo che il mercato apprezzerà questa decisione, che va incontro anche a numerosi suggerimenti e richieste dei nostri investitori”. Interpump Group ha recentemente reso noti i risultati preliminari di fatturato relativi ai primi sei mesi dell’anno in corso. Interpump Group ha fatturato nel primo semestre 2004 oltre 311 milioni di euro, con un incremento del 12% rispetto ai 278 milioni di euro registrati nel primo semestre 2003. Da rilevare, inoltre, la crescita del fatturato del secondo trimestre 2004 pari al 13,3% a 155 milioni di euro, con previsioni per l’anno in corso di un fatturato nell’intorno dei 550 milioni di euro, se il dollaro si manterrà ai valori attuali.  
   
   
GENIALLOYD (RAS): PREMI E UTILE NETTO IN FORTE CRESCITA NEL PRIMO SEMESTRE 2004 RISULTATO DI PERIODO A 2 MILIONI DI EURO RISPETTO AI 192 MILA DEL 30 GIUGNO ‘03  
 
Milano, 2 settembre 2004 – Genialloyd, la compagnia di vendita diretta del Gruppo Ras chiude i primi sei mesi dell’anno con un utile netto di 2 milioni di euro (+958%), rispetto ai 192 mila di giugno 2003. I premi contabilizzati sono stati pari a 107,2 milioni di euro (+23,2%), mentre nei primi sei mesi dello scorso anno erano attestati a 87 milioni. Il canale Internet ha contribuito per 44 milioni di euro (+24,1%), il call center ha invece generato una raccolta pari a 63,2 milioni di euro (+22,5%). Il numero delle polizze emesse è stato di 236 mila, pari a 1 polizza al minuto: 139 mila attraverso il Call center e 97 mila via Internet. Nel primo semestre 2004 gli accessi al sito www.Genialloyd.it sono stati 2,6 milioni (14.200 al giorno); oltre un milione le telefonate gestite attraverso il call center (7.600 al giorno); 1,3 milioni, infine, i preventivi realizzati in tempo reale (5 preventivi al minuto). Secondo i dati di una ricerca del Politecnico di Milano presentata lo scorso giugno, Genialloyd conferma la propria leadership dell’e-commerce assicurativo raggiungendo il 32% della quota di mercato; un dato che rappresenta il 6% di tutto l’e-commerce italiano. “I risultati dei primi sei mesi dell’anno sono la conferma che Genialloyd è un’azienda solida e in forte espansione”, afferma Alessandro Santoliquido, amministratore delegato della compagnia, “contiamo di chiudere l’anno in ulteriore crescita sulla base degli buoni risultati che presentiamo oggi. Ci auguriamo, infine, che nel mercato italiano, connotato spesso da insoddisfazione degli assicurati per le tariffe Rc Auto, si diffonda sempre più l’abitudine di effettuare confronti tra le diverse offerte. Da un’indagine svolta dalla Databank, “conclude Santoliquido, “emerge infatti che l’81% degli intervistati continua – alla scadenza della polizza - a non richiedere alcun preventivo Rc Auto ad una compagnia diversa dalla propria”.  
   
   
GENIALLOYD (RAS): PREMI E UTILE NETTO IN FORTE CRESCITA NEL PRIMO SEMESTRE 2004 RISULTATO DI PERIODO A 2 MILIONI DI EURO RISPETTO AI 192 MILA DEL 30 GIUGNO ‘03  
 
Milano, 2 settembre 2004 – Genialloyd, la compagnia di vendita diretta del Gruppo Ras chiude i primi sei mesi dell’anno con un utile netto di 2 milioni di euro (+958%), rispetto ai 192 mila di giugno 2003. I premi contabilizzati sono stati pari a 107,2 milioni di euro (+23,2%), mentre nei primi sei mesi dello scorso anno erano attestati a 87 milioni. Il canale Internet ha contribuito per 44 milioni di euro (+24,1%), il call center ha invece generato una raccolta pari a 63,2 milioni di euro (+22,5%). Il numero delle polizze emesse è stato di 236 mila, pari a 1 polizza al minuto: 139 mila attraverso il Call center e 97 mila via Internet. Nel primo semestre 2004 gli accessi al sito www.Genialloyd.it sono stati 2,6 milioni (14.200 al giorno); oltre un milione le telefonate gestite attraverso il call center (7.600 al giorno); 1,3 milioni, infine, i preventivi realizzati in tempo reale (5 preventivi al minuto). Secondo i dati di una ricerca del Politecnico di Milano presentata lo scorso giugno, Genialloyd conferma la propria leadership dell’e-commerce assicurativo raggiungendo il 32% della quota di mercato; un dato che rappresenta il 6% di tutto l’e-commerce italiano. “I risultati dei primi sei mesi dell’anno sono la conferma che Genialloyd è un’azienda solida e in forte espansione”, afferma Alessandro Santoliquido, amministratore delegato della compagnia, “contiamo di chiudere l’anno in ulteriore crescita sulla base degli buoni risultati che presentiamo oggi. Ci auguriamo, infine, che nel mercato italiano, connotato spesso da insoddisfazione degli assicurati per le tariffe Rc Auto, si diffonda sempre più l’abitudine di effettuare confronti tra le diverse offerte. Da un’indagine svolta dalla Databank, “conclude Santoliquido, “emerge infatti che l’81% degli intervistati continua – alla scadenza della polizza - a non richiedere alcun preventivo Rc Auto ad una compagnia diversa dalla propria”.  
   
   
CIMENTS FRANCAIS: +7,1% IL FATTURATO NEL 1° SEMESTRE  
 
Parigi, 2 settembre 2004 - Ciments Frangais, società di Italcementi Group, ha registrato nel semestre 1 gennaio - 30 giugno 2004 un fatturato consolidato di 1.524 milioni di euro, in aumento del 7,1% rispetto a quello del primo semestre 2003. L’effetto cambio ha inciso negativamente per il 2,5% (35,9 milioni di euro) mentre è cresciuta dello 0,1% la componente legata all’evoluzione dell’area di consolidamento. Ripartizione Per Aree Geografiche Al 30 giugno
(in milioni di euro) 2004 2003 % % (1)
Unione Europea 912 860 6,1 6,4
di cui Francia 659 595 10,7 9,6
Nord America 245 238 2,8 14,2
Asia (2) 111 94 18,1 14,4
Altri paesi 256 231 10,9 14,3
Totale 1 524 1 423 7,1 9,5
(1) A perimetro e tasso di cambio omogenei (2) Thailandia, India e Kazakhistan. Kazakhistan consolidato dal 2004 Ripartizione Per Attivita’ Al 30 giugno
(in milioni di euro) 2004 2003 % % (1)
Cemento e Clinker 981 908 8,0 10,8
Inerti / Calcestruzzo 504 472 6,8 7,7
Altri 39 43 (7,6) 0,9
Totale 1 524 1 423 7,1 9,5
(1) A perimetro e tasso di cambio omogenei Il fatturato del primo semestre 2004 conferma la tendenza favorevole già constatata nel corso del primo trimestre. Rispetto al primo semestre 2003, il periodo in esame ha anche beneficiato di migliori condizioni meteorologiche e di un numero di giorni lavorativi più elevato in alcuni paesi. Il volume delle vendite è cresciuto in tutte le aree, seppure con un ritmo leggermente inferiore a quello del primo trimestre, ma con aumenti di prezzo globalmente favorevoli. L’attività è stata particolarmente intensa in Francia e negli Stati Uniti, così come in Thailandia e Bulgaria. L’evoluzione del fatturato del periodo - più favorevole del previsto - potrebbe tradursi (esclusi gli elementi straordinari) in un miglioramento dei risultati 2004 rispetto al 2003.
 
   
   
CIMENTS FRANCAIS: +7,1% IL FATTURATO NEL 1° SEMESTRE  
 
Parigi, 2 settembre 2004 - Ciments Frangais, società di Italcementi Group, ha registrato nel semestre 1 gennaio - 30 giugno 2004 un fatturato consolidato di 1.524 milioni di euro, in aumento del 7,1% rispetto a quello del primo semestre 2003. L’effetto cambio ha inciso negativamente per il 2,5% (35,9 milioni di euro) mentre è cresciuta dello 0,1% la componente legata all’evoluzione dell’area di consolidamento. Ripartizione Per Aree Geografiche Al 30 giugno
(in milioni di euro) 2004 2003 % % (1)
Unione Europea 912 860 6,1 6,4
di cui Francia 659 595 10,7 9,6
Nord America 245 238 2,8 14,2
Asia (2) 111 94 18,1 14,4
Altri paesi 256 231 10,9 14,3
Totale 1 524 1 423 7,1 9,5
(1) A perimetro e tasso di cambio omogenei (2) Thailandia, India e Kazakhistan. Kazakhistan consolidato dal 2004 Ripartizione Per Attivita’ Al 30 giugno
(in milioni di euro) 2004 2003 % % (1)
Cemento e Clinker 981 908 8,0 10,8
Inerti / Calcestruzzo 504 472 6,8 7,7
Altri 39 43 (7,6) 0,9
Totale 1 524 1 423 7,1 9,5
(1) A perimetro e tasso di cambio omogenei Il fatturato del primo semestre 2004 conferma la tendenza favorevole già constatata nel corso del primo trimestre. Rispetto al primo semestre 2003, il periodo in esame ha anche beneficiato di migliori condizioni meteorologiche e di un numero di giorni lavorativi più elevato in alcuni paesi. Il volume delle vendite è cresciuto in tutte le aree, seppure con un ritmo leggermente inferiore a quello del primo trimestre, ma con aumenti di prezzo globalmente favorevoli. L’attività è stata particolarmente intensa in Francia e negli Stati Uniti, così come in Thailandia e Bulgaria. L’evoluzione del fatturato del periodo - più favorevole del previsto - potrebbe tradursi (esclusi gli elementi straordinari) in un miglioramento dei risultati 2004 rispetto al 2003.
 
   
   
IMPRESE: LA NATALITÀ TORNA AI LIVELLI RECORD DI INIZIO 2001 OLTRE 100MILA IMPRESE IN TRE MESI, IL SALDO A QUOTA 48MILA (+1%), 15MILA SONO ARTIGIANI AL NORD-EST E AL SUD I TASSI DI CRESCITA PIÙ ALTI  
 
Roma, 2 settembre 2004 – Oltre 100mila imprese nate in tre mesi, vale a dire 1.720 per ogni giorno lavorativo, 72 ogni ora su tutto il territorio. E’ questo il bilancio in “pillole” dell’anagrafe delle imprese nel secondo trimestre del 2004. Al netto di quelle che nello stesso periodo hanno cessato l’attività, il numero delle aziende che a fine giungo risultano iscritte al Registro gestito dalle Camere di Commercio italiane è pertanto cresciuto di 47.800 unità rispetto alla fine di marzo, con un tasso di crescita trimestrale pari allo 0,97%. I dati nazionali, regionali e provinciali diffusi oggi da Unioncamere sulla base di Movimprese, la rilevazione trimestrale condotta da Infocamere (società consortile di informatica delle Camere di Commercio italiane), sono disponibili come di consueto su Internet all’indirizzo www.Infocamere.it “La grande vitalità del tessuto imprenditoriale italiano – ha detto il Presidente di Unioncamere, Carlo Sangalli - rappresenta certamente il punto di forza più evidente della nostra economia. Ogni giorno lavorativo si registrano alle Camere di Commercio oltre 1700 nuove aziende. Alcune sono imprese già strutturate per creare lavoro dipendente, altre rappresentano forme di auto-impiego attraverso le quali l’intraprendenza e la creatività di tanti giovani diventano lavoro autonomo e palestra d’impresa, da cui a volte possono avere origine anche importanti storie aziendali. Tutto questo – ha detto il Presidente di Unioncamere - testimonia una grande fiducia delle nuove generazioni nelle possibilità che offre il mercato ed è questa cultura a rigenerare continuamente il nostro tessuto produttivo. E’ fondamentale che questa fonte di benessere di tante famiglie sia sostenuta da politiche che incentivino anche i processi di integrazione tra piccole, medie e grandi aziende, le reti di subforniutura, le filiere (dal turismo all’agroalimentare, dal made in Italy alle nuove tecnologie), gli investimenti in innovazione e formazione. E’ una grande sfida – ha concluso Carlo Sangalli - e per vincerla tutta la pubblica amministrazione deve essere al fianco delle imprese, garantendo efficienza e quei servizi ‘fuori cancello’ che contribuiscono a creare un ambiente favorevole per competere”. Il Quadro Generale I segni di ripresa della congiuntura, sommati ai processi di ristrutturazione del sistema produttivo nazionale (che da tempo favoriscono decentramento produttivo e crescita della singola azienda per “gemmazione”, più che per dimensione), sembrano aver ridato slancio all’incremento dello stock delle imprese italiane che, alla fine dello scorso giugno, ha raggiunto il valore di 4.972.110 unità (5.947.942 se si considera anche il settore agricolo). Al buon risultato dell’ultimo trimestre ha concorso in modo determinante l’andamento delle iscrizioni pari, nei tre mesi in esame, a 108.379 unità (nei primi sei mesi dell’anno il consuntivo delle nascite è pertanto di 222.258 unità). Come evidenziato dalla tabella 1, si tratta della seconda miglior performance degli ultimi dodici anni dopo quella del 2001 quando, sempre tra aprile e giugno, fu superata la soglia delle 110mila unità. Il boom di nascite ha così contrastato ampiamente il pur elevato numero di cessazioni rilevate nel trimestre (il terzo in termini assoluti dal 1993 ad oggi: 60.579 unità che, sommate alle cessazioni di gennaio-marzo, portano il consuntivo delle chiusure tra gennaio e giugno a 167.705 unità). Conseguentemente, il tasso di crescita trimestrale dello stock delle imprese è stato pari allo 0,97%, superiore non solo a quello registrato nel corrispondente trimestre del 2003 (0,79%), ma anche a quello del 2002 (0,90%). Tabella 1 - Serie storica delle iscrizioni, delle cessazioni e dei saldi rilevati dal Registro delle Imprese nel secondo trimestre di ogni anno (anni 1993-2004). Anni Iscrizioni Cessazioni Saldi
1993 81.556 72.952 8.604
1994 88.514 62.045 26.469
1995 81.961 47.345 34.616
1996 88.999 49.199 39.800
1997 89.231 58.607 30.624
1998 78.492 46.790 31.702
1999 83.359 47.339 36.020
2000 100.825 50.849 49.976
2001 110.916 58.465 52.451
2002 107.137 64.392 42.745
2003 87.937 49.810 38.127
2004 108.379 60.579 47.800
Fonte: Unioncamere-infocamere: Movimprese, Ii trimestre 2004 Nb: Valori al netto dell'agricoltura Saldi Positivi In Tutti I Settori Tutti i settori economici hanno fatto registrare saldi positivi tra i valori di fine marzo e quelli di fine giugno, sia a livello nazionale che a livello delle grandi circoscrizioni. Unica eccezione, la sezione “Estrazione di minerali” – peraltro numericamente poco consistente - che presenta un modesto saldo negativo nella circoscrizione Sud e Isole. In termini assoluti, il 2° trimestre 2004 fa registrare una piccola “rivoluzione” nei pesi relativi dei singoli settori rispetto al totale dell’economia nazionale. Per la prima volta le “Attività manifatturiere” – da sempre al secondo posto per numerosità di imprese - vengono scavalcate dalle “Costruzioni”: alla fine di giugno, infatti, le unità di quest’ultimo settore erano 757.371, contro le 751.578 dell’industria manifatturiera. Con ogni probabilità, la ragione va ricercata nel protrarsi nel tempo delle misure fiscali in favore degli interventi di manutenzione e di ristrutturazione delle abitazioni che, da un lato, può avere spinto verso la regolarizzazione molte attività prima “sommerse”; dall’altro ha favorito l’aumento del numero di imprenditori individuali (9.338 in più nel trimestre, i tre quarti del saldo del settore). Tabella 2 – Graduatoria per dimensione numerica dei sei principali settori produttivi: stock, saldo e variazione dello stock nel Ii trimestre 2004.
Sezione Stock al Saldo del Var. % dello stock
30 giugno 2004 Ii trimestre nel trimestre
Commercio ingrosso e dettaglio 1.570.567 11.582 0.74
Costruzioni 757.371 12.260 1.65
Attività manifatturiere 751.578 1.790 0.24
Informatica e servizi alle imprese 569.560 8.818 1.57
Alberghi e ristoranti 280.434 3.093 1.12
Altri servizi pubblici, sociali e personali 237.402 1.519 0.64
Trasporti e comunicazioni 209.596 2.285 1.10
Altro 595.602 6.197 1.09
Totale 4.972.110 47.544 0.97
Fonte: Unioncamere-infocamere: Movimprese, Nb: Valori al netto dell'agricoltura Ii trimestre 2004
Significativo, a questo proposito, sembra il fatto che lo scavalcamento operato dalle costruzioni sia interamente addebitabile alla dinamica del Mezzogiorno (dove il settore edile supera di 16.095 unità quello dell’industria). In termini relativi, infine, il sorpasso si rispecchia nell’elevato tasso di crescita del settore (+1,65% a livello nazionale), secondo soltanto – tra i macro settori - a quello fatto registrare dalla sanità (+2,12%), peraltro di scarso rilievo numerico (509 unità il saldo in valore assoluto). Al saldo delle costruzioni seguono quelli del commercio (+11.582 imprese, ma solo lo 0,74% in più rispetto al trimestre precedente) e del settore che, per brevità, può essere definito dei servizi alle imprese (informatica, noleggio, servizi professionali): +8.818 unità nel trimestre, grazie ad una dinamica di crescita molto accentuata rispetto alla media (+1,57%). Notevoli anche i risultati del settore alberghiero e della ristorazione (oltre 3mila imprese in più in tre mesi, pari ad una crescita dell’1,12%) e del settore trasporti e comunicazioni (2.285 unità in più). Sotto la media nazionale (lo ricordiamo, pari a +0,97%) si colloca, invece, la crescita dell’industria manifatturiera (+0,24%, corrispondente a 1.790 imprese in più) e quella dell’altro grande settore dei servizi pubblici, sociali e personali: +0,64% tra aprile e giugno, con un saldo in termini assoluti di 1.519 unità. Nuovo Slancio Del Nord-est, Il Sud Continua A Consolidarsi La distribuzione dei dati fra le quattro grandi circoscrizioni territoriali non presenta particolari squilibri. In termini assoluti, si conferma la dinamica di lungo periodo che vede estendersi il tessuto imprenditoriale del Mezzogiorno: nel trimestre aprile-giugno il numero delle nuove iscrizioni nel Mezzogiorno ha superato di 2.840 unità quello del Nord-ovest (il vantaggio era stato di 2.682 unità nel secondo trimestre dello scorso anno). Osservando le serie storiche, è da ben 30 trimestri che il numero complessivo delle imprese meridionali si mantiene superiore a quello del Nord-ovest, mentre è da 41 trimestri consecutivi che il saldo del Sud risulta positivo. In termini relativi, la conferma viene invece dalla rinnovata vitalità del Nord-est che, come un anno fa, mette a segno il tasso di crescita più elevato del trimestre (1,03%). Tra le regioni, la palma della più dinamica spetta alla Calabria (+1,3%), seguita da Sardegna (+1,25%), Valle d’Aosta (+1,24%) e Abruzzo (+1,17%). All’estremo opposto si collocano la Basilicata (che con il suo 0,16% rappresenta il fanalino di coda delle regioni), il Friuli Venezia Giulia (+0,61%) e le Marche (+0,63%). Tra le province, è Reggio Emilia a guidare la classifica della crescita (1,81% nel trimestre), seguita a ruota da Rimini (1,80%), mentre al terzo posto si colloca Reggio Calabria (1,70%). Da notare che delle prime venti posizioni, ben 11 sono appannaggio di province meridionali. Nel confronto con il dato fatto registrare nello stesso trimestre dell’anno precedente, le province che hanno recuperato maggiormente vigore sono Lecce, Brindisi e Reggio Calabria. Rispetto a 12 mesi fa hanno invece fatto peggio soprattutto Isernia, Macerata e Pavia. Tabella 3 – Graduatoria per tassi di crescita delle prime e delle ultime 5 province (Ii trimestre 2004 e variazioni rispetto al Ii trimestre 2003).
Province Tasso di crescita Province Variazione %
Ii° trim. 2004 2004/2003
1 Reggio Emilia 1,81 1 Lecce 1,25
2 Rimini 1,80 2 Brindisi 1,01
3 Reggio Calabria 1,70 3 Reggio Calabria 0,98
4 Ragusa 1,58 4 Biella 0,91
5 Brindisi 1,51 5 Imperia 0,81
Italia 0,97 Italia 0,18
99 Caltanissetta 0,24 99 Grosseto -0,34
100 Pavia 0,14 100 Potenza -0,45
101 Macerata -0,16 101 Pavia -0,53
102 Potenza -0,21 102 Macerata -0,92
103 Trieste -0,26 103 Isernia -0,98
Fonte: Unioncamere-infocamere: Movimprese, Ii trimestre 2004 Nb: Valori al netto dell'agricoltura Territorio e settori - Passando ad osservare i dati del territorio dalla prospettiva dei settori, si può notare come la lieve crescita dell’industria manifatturiera sia da attribuire soprattutto al Sud e al Nord-est (rispettivamente +0,37 e +0,31%). All’interno del comparto, si distingue la buona performance di quest’ultima area che fa registrare i tassi di crescita più elevati sia nell’industria agroalimentare (+1,19%), che nel settore dell’editoria e stampa (+0,95%). Nord-est leader anche nel settore più dinamico di tutti, quello delle costruzioni, dove mette a segno una crescita del 2,18% (1,65% la media nazionale) e in quello delle attività professionali (+1,63%). Per contro, all’area va il peggiore risultato nel tessile-abbigliamento (-1,83% il tasso di crescita), settore che a livello nazionale continua a contrarsi facendo registrare la perdita di 330 unità produttive, pari ad una riduzione nello stock di imprese dello 0,80%. In arretramento anche l’industria del legno, che ha nel Nord-ovest l’area di maggior sofferenza (-1,14% a fronte di una media nazionale pari a -0,97%). L’area si riscatta con i migliori risultati negli alberghi e ristoranti (+1,31%), nei trasporti (+1,61%) e nel commercio all’ingrosso (+0,89%). Senza spunti di rilievo le performance del Centro in tutti i settori, mentre è al Mezzogiorno che si registrano alcuni “picchi” di natalità: nella fabbricazione di elaboratori e macchine per ufficio (+3,59% a fronte di una crescita media del comparto pari all’1,90%), nella fabbricazione di macchine ed apparati meccanici (+1,55%), nell’industria del mobile (+1,87%). Sempre al Sud si concentra buona parte della crescita delle imprese del commercio: delle 11.582 imprese in più a livello nazionale, infatti, 5.239 (il 45,2%) sono localizzate nelle regioni meridionali, dove si registrano i tassi di crescita più elevati sia del commercio al dettaglio (+0,94%) che all’ingrosso (+0,89%). Le Forme Giuridiche L’esame dei dati per forma giuridica conferma una novità emersa già negli scorsi due anni e cioè il recupero di importanza – in valore assoluto – del fenomeno dell’auto-impiego nella spiegazione del saldo. Come avvenuto nel 2002 e nel 2003, anche nel secondo trimestre del 2004 è aumentata la percentuale del saldo spiegato dalle Ditte individuali che ha determinato il 49,4% dell’incremento complessivo dello stock avvenuto tra aprile e giugno: 23.610 unità su un saldo totale pari a 47.800 unità (nel 2003 l’incidenza delle Ditte individuali sul saldo complessivo era stata pari al 45,0%, e nel 2002 al 41,7%). Come mostra la tabella 4, il dato contrasta con la tendenza di lungo periodo alla riduzione del peso complessivo di questo tipo di imprese, passate (tra il 1997 e il 2004) dal 55,2% al 51,7% dell’intero stock. Nello stesso periodo, conseguentemente, è aumentato il peso delle forme societarie d’impresa, passato dal 44,8% del 1997 al 48,3% del 2004. Tabella 4 - Confronto storico delle imprese registrate, per forme giuridiche, al 30 giugno degli anni considerati: valori assoluti e distribuzione percentuale
Forme Giuridiche Numero di imprese Pesi percentuali
1997 2004 var.% 1997 2004
Ditte individuali 2.392.264 2.572.510 7,5 55,2 51,7
Società di capitali (spa, srl, sapa) 737.245 1.042.473 41,4 17,0 21,0
Altre forme societarie 1.204.751 1.357.127 12,6 27,8 27,3
Totale 4.334.260 4.972.110 14,7 100 100
Fonte: Unioncamere-infocamere: Movimprese, Ii trimestre 2004 Nb: Valori al netto dell'agricoltura Il riproporsi anche nello scorso trimestre del fenomeno in questione è spiegabile - almeno in parte - dalle maggiori opportunità offerte al lavoro individuale da settori in questo momento molto dinamici (e numericamente consistenti) come le costruzioni e il commercio. In termini di crescita relativa, tuttavia, le società di capitale si confermano le più dinamiche tra le forme giuridiche, con un tasso che nel trimestre scorso ha toccato l’1,50% (a fronte di una crescita dello 0,93% delle ditte individuali). Prosegue, pertanto, la loro avanzata di lungo periodo che, tra il 1997 e il 2004, ha prodotto una crescita complessiva del 41,4%. Dal punto di vista territoriale, nel secondo trimestre del 2004 la crescita delle Ditte individuali si localizza maggiormente nel Nord-ovest (1,07% il tasso di crescita nella circoscrizione, rispetto allo 0,93% nazionale) e in misura minore nel Nord-est (+0,99%). Nel Sud e nelle isole, invece, prosegue in modo più accentuato che nelle altre tre circoscrizioni la crescita delle Società di capitali: 1,95% contro l’1,50% nazionale, ribadendo il risultato fatto segnare nel corrispondente trimestre dello scorso anno (anche allora il tasso di crescita delle Società di capitali aveva fatto registrare nel Mezzogiorno il valore più elevato tra tutte le circoscrizioni: 1,67% contro l’1,38% nazionale). Gli Artigiani Il miglioramento del saldo demografico del 2° trimestre 2004 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno si riscontra in misura lievemente più accentuata nel comparto artigiano. Tra aprile e giugno di quest’anno, infatti, le imprese artigiane sono cresciute ad un ritmo dell’1,03%, a fronte dello 0,69% del 2003. Lo stock a fine giugno ha così raggiunto il valore di 1.448.750 unità, 14.795 in più rispetto alla fine di marzo. Tabella 5 - Serie storica della nati-mortalità delle imprese artigiane negli ultimi quattro anni
Anni Imprese registrate al 30 Iscrizioni nel trimestre Cessazioni nel trimestre Saldo trimestrale Tasso di crescita Tasso di crescita
giugno imprese artigiane totale imprese
2001 1.397.921 37.780 24.425 13.355 0,96% 1,13
2002 1.414.020 36.694 23.964 12.730 0,91% 0,90
2003 1.430.844 30.660 20.785 9.875 0,69% 0,79
2004 1.448.750 40.260 25.465 14.795 1,03% 0,97
Fonte: Unioncamere-infocamere: Movimprese, Ii trimestre 2004 La crescita accomuna tutte le regioni con l’eccezione del Lazio, unica a far segnare una diminuzione dello stock pari allo 0,42%. Le grandi circoscrizioni settentrionali si confermano la culla dell’artigianato: al Nord-est (+1,36%) e al Nord-ovest (+1,19%) si registrano, infatti, i tassi di crescita più elevati. Analizzando i dati a livello regionale, tuttavia, emerge la forza di alcune aree del Centro Italia ad elevata concentrazione artigiana. Le regioni più dinamiche sono risultate la piccola Valle d’Aosta (+2,11%), la Toscana (+1,92%) e la Liguria (+1,79%). Poco distanziate l’Emilia Romagna (+1,55%) e il Piemonte (+1,50%). Nel Mezzogiorno, la rincorsa degli artigiani vede in testa l’Abruzzo (+1,34%), seguito da Sardegna (+1,29%) e Molise (+1,25%). Sostanzialmente ferma la Puglia (+0,07%). L’elemento più caratteristico del trimestre resta, comunque, la forte dinamica delle società di capitale artigiane, che anche tra aprile e giugno hanno continuato a crescere a ritmi “cinesi”: +8,28% (pari a 1.510 imprese in più) rispetto al trimestre precedente, con uno stock che supera ormai le 20mila unità. Guardando al dettaglio settoriale, la crescita più consistente si registra ancora una volta nelle Costruzioni, che chiudono il trimestre con 11.920 imprese in più (+2,41%). Segue il settore cosiddetto dei “servizi alle imprese” (informatica, noleggio, servizi professionali), cresciuto dell’1,17% (717 unità in più). Lievemente positiva anche la crescita dell’industria manifatturiera: 1.511 unità il saldo, pari ad un tasso di crescita dello 0,34%. L’agricoltura Il secondo trimestre dell’anno si rivela positivo anche per il comparto agricolo, che realizza un saldo di 2.240 unità, prevalentemente concentrato nel Mezzogiorno (1.812 unità, l’81% del saldo complessivo). Tabella 6 – Settore agricoltura: imprese registrate al 30 giugno 2004, saldi e tassi trimestrali per aree geografiche Nord-ovest Nord-est Centro Registrate Saldo Tasso Registrate Saldo Tasso Registrate saldo Tasso 225.727 -91 -0,04% 161.696 288 0,18% 223.891 -81 -0,04% 159.055 271 0,17% 1.836 -10 -0,54% 2641 17 0,65% Sud E Isole Italia Registrate Saldo Tasso Registrate Saldo Tasso Totale Agricoltura 438.964 1.812 0,41% 975.832 2.240 0,23% - Agricoltura,caccia e servizi 436.164 1.845 0,42% 966.361 2.270 0,24% - Silvicoltura 2.800 -33 -1,16% 9.471 -30 -0,32% Fonte: Unioncamere-infocamere: Movimprese, Ii trimestre 2004 Il dato sulle forme giuridiche sottolinea come – anche se molto lentamente - il processo di ristrutturazione che da tempo interessa il settore stia riflettendo l’orientamento delle imprese agricole verso l’adozione di assetti organizzativi più moderni e in linea con il mercato. Sebbene il saldo delle ditte individuali rappresenti oltre l’80% del saldo totale, appare significativo che il tasso a cui crescono le società di capitale (1,06%) sia 4 volte e mezzo quello medio del comparto (0,23%). Tabella 7 – Settore agricoltura: imprese registrate al 30 giugno 2004, saldi e tassi trimestrali per aree forme giuridiche
Totale Societa' Capitale Societa' Persone
Registrate Saldo Tasso Registrate Saldo Tasso Registrate Saldo Tasso
Totale Agricoltura 975.832 2.240 0,23% 8.962 94 1,06% 53.022 302 0,57%
- Agricoltura, caccia e servizi 966.361 2.270 0,24% 8.624 89 1,04% 51.956 307 0,59%
- Silvicoltura 9.471 -30 -0,32% 338 5 1,50% 1.066 -5 -0,47%
Ditte Individuali Altre Forme
Registrate Saldo Tasso Registrate Saldo Tasso
Totale Agricoltura 898.444 1.816 0,20% 15.404 28 0,18%
- Agricoltura,caccia e servizi 891.125 1.844 0,21% 14.656 30 0,21%
- Silvicoltura 7.319 -28 -0,38% 748 -2 -0,27%
Fonte: Unioncamere-infocamere: Movimprese, Ii trimestre 2004 * * * Totale Agricoltura 149.445 231 0,15% - Agricoltura,caccia e servizi 147.251 235 0,16% - Silvicoltura 2.194 -4 -0,18%
 
   
   
IMPRESE: LA NATALITÀ TORNA AI LIVELLI RECORD DI INIZIO 2001 OLTRE 100MILA IMPRESE IN TRE MESI, IL SALDO A QUOTA 48MILA (+1%), 15MILA SONO ARTIGIANI AL NORD-EST E AL SUD I TASSI DI CRESCITA PIÙ ALTI  
 
Roma, 2 settembre 2004 – Oltre 100mila imprese nate in tre mesi, vale a dire 1.720 per ogni giorno lavorativo, 72 ogni ora su tutto il territorio. E’ questo il bilancio in “pillole” dell’anagrafe delle imprese nel secondo trimestre del 2004. Al netto di quelle che nello stesso periodo hanno cessato l’attività, il numero delle aziende che a fine giungo risultano iscritte al Registro gestito dalle Camere di Commercio italiane è pertanto cresciuto di 47.800 unità rispetto alla fine di marzo, con un tasso di crescita trimestrale pari allo 0,97%. I dati nazionali, regionali e provinciali diffusi oggi da Unioncamere sulla base di Movimprese, la rilevazione trimestrale condotta da Infocamere (società consortile di informatica delle Camere di Commercio italiane), sono disponibili come di consueto su Internet all’indirizzo www.Infocamere.it “La grande vitalità del tessuto imprenditoriale italiano – ha detto il Presidente di Unioncamere, Carlo Sangalli - rappresenta certamente il punto di forza più evidente della nostra economia. Ogni giorno lavorativo si registrano alle Camere di Commercio oltre 1700 nuove aziende. Alcune sono imprese già strutturate per creare lavoro dipendente, altre rappresentano forme di auto-impiego attraverso le quali l’intraprendenza e la creatività di tanti giovani diventano lavoro autonomo e palestra d’impresa, da cui a volte possono avere origine anche importanti storie aziendali. Tutto questo – ha detto il Presidente di Unioncamere - testimonia una grande fiducia delle nuove generazioni nelle possibilità che offre il mercato ed è questa cultura a rigenerare continuamente il nostro tessuto produttivo. E’ fondamentale che questa fonte di benessere di tante famiglie sia sostenuta da politiche che incentivino anche i processi di integrazione tra piccole, medie e grandi aziende, le reti di subforniutura, le filiere (dal turismo all’agroalimentare, dal made in Italy alle nuove tecnologie), gli investimenti in innovazione e formazione. E’ una grande sfida – ha concluso Carlo Sangalli - e per vincerla tutta la pubblica amministrazione deve essere al fianco delle imprese, garantendo efficienza e quei servizi ‘fuori cancello’ che contribuiscono a creare un ambiente favorevole per competere”. Il Quadro Generale I segni di ripresa della congiuntura, sommati ai processi di ristrutturazione del sistema produttivo nazionale (che da tempo favoriscono decentramento produttivo e crescita della singola azienda per “gemmazione”, più che per dimensione), sembrano aver ridato slancio all’incremento dello stock delle imprese italiane che, alla fine dello scorso giugno, ha raggiunto il valore di 4.972.110 unità (5.947.942 se si considera anche il settore agricolo). Al buon risultato dell’ultimo trimestre ha concorso in modo determinante l’andamento delle iscrizioni pari, nei tre mesi in esame, a 108.379 unità (nei primi sei mesi dell’anno il consuntivo delle nascite è pertanto di 222.258 unità). Come evidenziato dalla tabella 1, si tratta della seconda miglior performance degli ultimi dodici anni dopo quella del 2001 quando, sempre tra aprile e giugno, fu superata la soglia delle 110mila unità. Il boom di nascite ha così contrastato ampiamente il pur elevato numero di cessazioni rilevate nel trimestre (il terzo in termini assoluti dal 1993 ad oggi: 60.579 unità che, sommate alle cessazioni di gennaio-marzo, portano il consuntivo delle chiusure tra gennaio e giugno a 167.705 unità). Conseguentemente, il tasso di crescita trimestrale dello stock delle imprese è stato pari allo 0,97%, superiore non solo a quello registrato nel corrispondente trimestre del 2003 (0,79%), ma anche a quello del 2002 (0,90%). Tabella 1 - Serie storica delle iscrizioni, delle cessazioni e dei saldi rilevati dal Registro delle Imprese nel secondo trimestre di ogni anno (anni 1993-2004). Anni Iscrizioni Cessazioni Saldi
1993 81.556 72.952 8.604
1994 88.514 62.045 26.469
1995 81.961 47.345 34.616
1996 88.999 49.199 39.800
1997 89.231 58.607 30.624
1998 78.492 46.790 31.702
1999 83.359 47.339 36.020
2000 100.825 50.849 49.976
2001 110.916 58.465 52.451
2002 107.137 64.392 42.745
2003 87.937 49.810 38.127
2004 108.379 60.579 47.800
Fonte: Unioncamere-infocamere: Movimprese, Ii trimestre 2004 Nb: Valori al netto dell'agricoltura Saldi Positivi In Tutti I Settori Tutti i settori economici hanno fatto registrare saldi positivi tra i valori di fine marzo e quelli di fine giugno, sia a livello nazionale che a livello delle grandi circoscrizioni. Unica eccezione, la sezione “Estrazione di minerali” – peraltro numericamente poco consistente - che presenta un modesto saldo negativo nella circoscrizione Sud e Isole. In termini assoluti, il 2° trimestre 2004 fa registrare una piccola “rivoluzione” nei pesi relativi dei singoli settori rispetto al totale dell’economia nazionale. Per la prima volta le “Attività manifatturiere” – da sempre al secondo posto per numerosità di imprese - vengono scavalcate dalle “Costruzioni”: alla fine di giugno, infatti, le unità di quest’ultimo settore erano 757.371, contro le 751.578 dell’industria manifatturiera. Con ogni probabilità, la ragione va ricercata nel protrarsi nel tempo delle misure fiscali in favore degli interventi di manutenzione e di ristrutturazione delle abitazioni che, da un lato, può avere spinto verso la regolarizzazione molte attività prima “sommerse”; dall’altro ha favorito l’aumento del numero di imprenditori individuali (9.338 in più nel trimestre, i tre quarti del saldo del settore). Tabella 2 – Graduatoria per dimensione numerica dei sei principali settori produttivi: stock, saldo e variazione dello stock nel Ii trimestre 2004.
Sezione Stock al Saldo del Var. % dello stock
30 giugno 2004 Ii trimestre nel trimestre
Commercio ingrosso e dettaglio 1.570.567 11.582 0.74
Costruzioni 757.371 12.260 1.65
Attività manifatturiere 751.578 1.790 0.24
Informatica e servizi alle imprese 569.560 8.818 1.57
Alberghi e ristoranti 280.434 3.093 1.12
Altri servizi pubblici, sociali e personali 237.402 1.519 0.64
Trasporti e comunicazioni 209.596 2.285 1.10
Altro 595.602 6.197 1.09
Totale 4.972.110 47.544 0.97
Fonte: Unioncamere-infocamere: Movimprese, Nb: Valori al netto dell'agricoltura Ii trimestre 2004
Significativo, a questo proposito, sembra il fatto che lo scavalcamento operato dalle costruzioni sia interamente addebitabile alla dinamica del Mezzogiorno (dove il settore edile supera di 16.095 unità quello dell’industria). In termini relativi, infine, il sorpasso si rispecchia nell’elevato tasso di crescita del settore (+1,65% a livello nazionale), secondo soltanto – tra i macro settori - a quello fatto registrare dalla sanità (+2,12%), peraltro di scarso rilievo numerico (509 unità il saldo in valore assoluto). Al saldo delle costruzioni seguono quelli del commercio (+11.582 imprese, ma solo lo 0,74% in più rispetto al trimestre precedente) e del settore che, per brevità, può essere definito dei servizi alle imprese (informatica, noleggio, servizi professionali): +8.818 unità nel trimestre, grazie ad una dinamica di crescita molto accentuata rispetto alla media (+1,57%). Notevoli anche i risultati del settore alberghiero e della ristorazione (oltre 3mila imprese in più in tre mesi, pari ad una crescita dell’1,12%) e del settore trasporti e comunicazioni (2.285 unità in più). Sotto la media nazionale (lo ricordiamo, pari a +0,97%) si colloca, invece, la crescita dell’industria manifatturiera (+0,24%, corrispondente a 1.790 imprese in più) e quella dell’altro grande settore dei servizi pubblici, sociali e personali: +0,64% tra aprile e giugno, con un saldo in termini assoluti di 1.519 unità. Nuovo Slancio Del Nord-est, Il Sud Continua A Consolidarsi La distribuzione dei dati fra le quattro grandi circoscrizioni territoriali non presenta particolari squilibri. In termini assoluti, si conferma la dinamica di lungo periodo che vede estendersi il tessuto imprenditoriale del Mezzogiorno: nel trimestre aprile-giugno il numero delle nuove iscrizioni nel Mezzogiorno ha superato di 2.840 unità quello del Nord-ovest (il vantaggio era stato di 2.682 unità nel secondo trimestre dello scorso anno). Osservando le serie storiche, è da ben 30 trimestri che il numero complessivo delle imprese meridionali si mantiene superiore a quello del Nord-ovest, mentre è da 41 trimestri consecutivi che il saldo del Sud risulta positivo. In termini relativi, la conferma viene invece dalla rinnovata vitalità del Nord-est che, come un anno fa, mette a segno il tasso di crescita più elevato del trimestre (1,03%). Tra le regioni, la palma della più dinamica spetta alla Calabria (+1,3%), seguita da Sardegna (+1,25%), Valle d’Aosta (+1,24%) e Abruzzo (+1,17%). All’estremo opposto si collocano la Basilicata (che con il suo 0,16% rappresenta il fanalino di coda delle regioni), il Friuli Venezia Giulia (+0,61%) e le Marche (+0,63%). Tra le province, è Reggio Emilia a guidare la classifica della crescita (1,81% nel trimestre), seguita a ruota da Rimini (1,80%), mentre al terzo posto si colloca Reggio Calabria (1,70%). Da notare che delle prime venti posizioni, ben 11 sono appannaggio di province meridionali. Nel confronto con il dato fatto registrare nello stesso trimestre dell’anno precedente, le province che hanno recuperato maggiormente vigore sono Lecce, Brindisi e Reggio Calabria. Rispetto a 12 mesi fa hanno invece fatto peggio soprattutto Isernia, Macerata e Pavia. Tabella 3 – Graduatoria per tassi di crescita delle prime e delle ultime 5 province (Ii trimestre 2004 e variazioni rispetto al Ii trimestre 2003).
Province Tasso di crescita Province Variazione %
Ii° trim. 2004 2004/2003
1 Reggio Emilia 1,81 1 Lecce 1,25
2 Rimini 1,80 2 Brindisi 1,01
3 Reggio Calabria 1,70 3 Reggio Calabria 0,98
4 Ragusa 1,58 4 Biella 0,91
5 Brindisi 1,51 5 Imperia 0,81
Italia 0,97 Italia 0,18
99 Caltanissetta 0,24 99 Grosseto -0,34
100 Pavia 0,14 100 Potenza -0,45
101 Macerata -0,16 101 Pavia -0,53
102 Potenza -0,21 102 Macerata -0,92
103 Trieste -0,26 103 Isernia -0,98
Fonte: Unioncamere-infocamere: Movimprese, Ii trimestre 2004 Nb: Valori al netto dell'agricoltura Territorio e settori - Passando ad osservare i dati del territorio dalla prospettiva dei settori, si può notare come la lieve crescita dell’industria manifatturiera sia da attribuire soprattutto al Sud e al Nord-est (rispettivamente +0,37 e +0,31%). All’interno del comparto, si distingue la buona performance di quest’ultima area che fa registrare i tassi di crescita più elevati sia nell’industria agroalimentare (+1,19%), che nel settore dell’editoria e stampa (+0,95%). Nord-est leader anche nel settore più dinamico di tutti, quello delle costruzioni, dove mette a segno una crescita del 2,18% (1,65% la media nazionale) e in quello delle attività professionali (+1,63%). Per contro, all’area va il peggiore risultato nel tessile-abbigliamento (-1,83% il tasso di crescita), settore che a livello nazionale continua a contrarsi facendo registrare la perdita di 330 unità produttive, pari ad una riduzione nello stock di imprese dello 0,80%. In arretramento anche l’industria del legno, che ha nel Nord-ovest l’area di maggior sofferenza (-1,14% a fronte di una media nazionale pari a -0,97%). L’area si riscatta con i migliori risultati negli alberghi e ristoranti (+1,31%), nei trasporti (+1,61%) e nel commercio all’ingrosso (+0,89%). Senza spunti di rilievo le performance del Centro in tutti i settori, mentre è al Mezzogiorno che si registrano alcuni “picchi” di natalità: nella fabbricazione di elaboratori e macchine per ufficio (+3,59% a fronte di una crescita media del comparto pari all’1,90%), nella fabbricazione di macchine ed apparati meccanici (+1,55%), nell’industria del mobile (+1,87%). Sempre al Sud si concentra buona parte della crescita delle imprese del commercio: delle 11.582 imprese in più a livello nazionale, infatti, 5.239 (il 45,2%) sono localizzate nelle regioni meridionali, dove si registrano i tassi di crescita più elevati sia del commercio al dettaglio (+0,94%) che all’ingrosso (+0,89%). Le Forme Giuridiche L’esame dei dati per forma giuridica conferma una novità emersa già negli scorsi due anni e cioè il recupero di importanza – in valore assoluto – del fenomeno dell’auto-impiego nella spiegazione del saldo. Come avvenuto nel 2002 e nel 2003, anche nel secondo trimestre del 2004 è aumentata la percentuale del saldo spiegato dalle Ditte individuali che ha determinato il 49,4% dell’incremento complessivo dello stock avvenuto tra aprile e giugno: 23.610 unità su un saldo totale pari a 47.800 unità (nel 2003 l’incidenza delle Ditte individuali sul saldo complessivo era stata pari al 45,0%, e nel 2002 al 41,7%). Come mostra la tabella 4, il dato contrasta con la tendenza di lungo periodo alla riduzione del peso complessivo di questo tipo di imprese, passate (tra il 1997 e il 2004) dal 55,2% al 51,7% dell’intero stock. Nello stesso periodo, conseguentemente, è aumentato il peso delle forme societarie d’impresa, passato dal 44,8% del 1997 al 48,3% del 2004. Tabella 4 - Confronto storico delle imprese registrate, per forme giuridiche, al 30 giugno degli anni considerati: valori assoluti e distribuzione percentuale
Forme Giuridiche Numero di imprese Pesi percentuali
1997 2004 var.% 1997 2004
Ditte individuali 2.392.264 2.572.510 7,5 55,2 51,7
Società di capitali (spa, srl, sapa) 737.245 1.042.473 41,4 17,0 21,0
Altre forme societarie 1.204.751 1.357.127 12,6 27,8 27,3
Totale 4.334.260 4.972.110 14,7 100 100
Fonte: Unioncamere-infocamere: Movimprese, Ii trimestre 2004 Nb: Valori al netto dell'agricoltura Il riproporsi anche nello scorso trimestre del fenomeno in questione è spiegabile - almeno in parte - dalle maggiori opportunità offerte al lavoro individuale da settori in questo momento molto dinamici (e numericamente consistenti) come le costruzioni e il commercio. In termini di crescita relativa, tuttavia, le società di capitale si confermano le più dinamiche tra le forme giuridiche, con un tasso che nel trimestre scorso ha toccato l’1,50% (a fronte di una crescita dello 0,93% delle ditte individuali). Prosegue, pertanto, la loro avanzata di lungo periodo che, tra il 1997 e il 2004, ha prodotto una crescita complessiva del 41,4%. Dal punto di vista territoriale, nel secondo trimestre del 2004 la crescita delle Ditte individuali si localizza maggiormente nel Nord-ovest (1,07% il tasso di crescita nella circoscrizione, rispetto allo 0,93% nazionale) e in misura minore nel Nord-est (+0,99%). Nel Sud e nelle isole, invece, prosegue in modo più accentuato che nelle altre tre circoscrizioni la crescita delle Società di capitali: 1,95% contro l’1,50% nazionale, ribadendo il risultato fatto segnare nel corrispondente trimestre dello scorso anno (anche allora il tasso di crescita delle Società di capitali aveva fatto registrare nel Mezzogiorno il valore più elevato tra tutte le circoscrizioni: 1,67% contro l’1,38% nazionale). Gli Artigiani Il miglioramento del saldo demografico del 2° trimestre 2004 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno si riscontra in misura lievemente più accentuata nel comparto artigiano. Tra aprile e giugno di quest’anno, infatti, le imprese artigiane sono cresciute ad un ritmo dell’1,03%, a fronte dello 0,69% del 2003. Lo stock a fine giugno ha così raggiunto il valore di 1.448.750 unità, 14.795 in più rispetto alla fine di marzo. Tabella 5 - Serie storica della nati-mortalità delle imprese artigiane negli ultimi quattro anni
Anni Imprese registrate al 30 Iscrizioni nel trimestre Cessazioni nel trimestre Saldo trimestrale Tasso di crescita Tasso di crescita
giugno imprese artigiane totale imprese
2001 1.397.921 37.780 24.425 13.355 0,96% 1,13
2002 1.414.020 36.694 23.964 12.730 0,91% 0,90
2003 1.430.844 30.660 20.785 9.875 0,69% 0,79
2004 1.448.750 40.260 25.465 14.795 1,03% 0,97
Fonte: Unioncamere-infocamere: Movimprese, Ii trimestre 2004 La crescita accomuna tutte le regioni con l’eccezione del Lazio, unica a far segnare una diminuzione dello stock pari allo 0,42%. Le grandi circoscrizioni settentrionali si confermano la culla dell’artigianato: al Nord-est (+1,36%) e al Nord-ovest (+1,19%) si registrano, infatti, i tassi di crescita più elevati. Analizzando i dati a livello regionale, tuttavia, emerge la forza di alcune aree del Centro Italia ad elevata concentrazione artigiana. Le regioni più dinamiche sono risultate la piccola Valle d’Aosta (+2,11%), la Toscana (+1,92%) e la Liguria (+1,79%). Poco distanziate l’Emilia Romagna (+1,55%) e il Piemonte (+1,50%). Nel Mezzogiorno, la rincorsa degli artigiani vede in testa l’Abruzzo (+1,34%), seguito da Sardegna (+1,29%) e Molise (+1,25%). Sostanzialmente ferma la Puglia (+0,07%). L’elemento più caratteristico del trimestre resta, comunque, la forte dinamica delle società di capitale artigiane, che anche tra aprile e giugno hanno continuato a crescere a ritmi “cinesi”: +8,28% (pari a 1.510 imprese in più) rispetto al trimestre precedente, con uno stock che supera ormai le 20mila unità. Guardando al dettaglio settoriale, la crescita più consistente si registra ancora una volta nelle Costruzioni, che chiudono il trimestre con 11.920 imprese in più (+2,41%). Segue il settore cosiddetto dei “servizi alle imprese” (informatica, noleggio, servizi professionali), cresciuto dell’1,17% (717 unità in più). Lievemente positiva anche la crescita dell’industria manifatturiera: 1.511 unità il saldo, pari ad un tasso di crescita dello 0,34%. L’agricoltura Il secondo trimestre dell’anno si rivela positivo anche per il comparto agricolo, che realizza un saldo di 2.240 unità, prevalentemente concentrato nel Mezzogiorno (1.812 unità, l’81% del saldo complessivo). Tabella 6 – Settore agricoltura: imprese registrate al 30 giugno 2004, saldi e tassi trimestrali per aree geografiche Nord-ovest Nord-est Centro Registrate Saldo Tasso Registrate Saldo Tasso Registrate saldo Tasso 225.727 -91 -0,04% 161.696 288 0,18% 223.891 -81 -0,04% 159.055 271 0,17% 1.836 -10 -0,54% 2641 17 0,65% Sud E Isole Italia Registrate Saldo Tasso Registrate Saldo Tasso Totale Agricoltura 438.964 1.812 0,41% 975.832 2.240 0,23% - Agricoltura,caccia e servizi 436.164 1.845 0,42% 966.361 2.270 0,24% - Silvicoltura 2.800 -33 -1,16% 9.471 -30 -0,32% Fonte: Unioncamere-infocamere: Movimprese, Ii trimestre 2004 Il dato sulle forme giuridiche sottolinea come – anche se molto lentamente - il processo di ristrutturazione che da tempo interessa il settore stia riflettendo l’orientamento delle imprese agricole verso l’adozione di assetti organizzativi più moderni e in linea con il mercato. Sebbene il saldo delle ditte individuali rappresenti oltre l’80% del saldo totale, appare significativo che il tasso a cui crescono le società di capitale (1,06%) sia 4 volte e mezzo quello medio del comparto (0,23%). Tabella 7 – Settore agricoltura: imprese registrate al 30 giugno 2004, saldi e tassi trimestrali per aree forme giuridiche
Totale Societa' Capitale Societa' Persone
Registrate Saldo Tasso Registrate Saldo Tasso Registrate Saldo Tasso
Totale Agricoltura 975.832 2.240 0,23% 8.962 94 1,06% 53.022 302 0,57%
- Agricoltura, caccia e servizi 966.361 2.270 0,24% 8.624 89 1,04% 51.956 307 0,59%
- Silvicoltura 9.471 -30 -0,32% 338 5 1,50% 1.066 -5 -0,47%
Ditte Individuali Altre Forme
Registrate Saldo Tasso Registrate Saldo Tasso
Totale Agricoltura 898.444 1.816 0,20% 15.404 28 0,18%
- Agricoltura,caccia e servizi 891.125 1.844 0,21% 14.656 30 0,21%
- Silvicoltura 7.319 -28 -0,38% 748 -2 -0,27%
Fonte: Unioncamere-infocamere: Movimprese, Ii trimestre 2004 * * * Totale Agricoltura 149.445 231 0,15% - Agricoltura,caccia e servizi 147.251 235 0,16% - Silvicoltura 2.194 -4 -0,18%
 
   
   
LUXOTTICA GROUP ANNUNCIA CHE GLI AZIONISTI DI COLE NATIONAL CORPORATION HANNO APPROVATO L’ACCORDO DI FUSIONE  
 
Milano, 2 settembre 2004 - Luxottica Group S.p.a. Ha annunciato che il 22 luglio gli azionisti di Cole National Corporation hanno votato in favore dell’accordo di fusione tra Luxottica Group e Cole National Corporation per l’acquisto della stessa al prezzo di Us$ 27,50 per azione, più gli interessi del 4% all’anno a partire da ieri fino alla data del perfezionamento dell’accordo. I voti a favore sono stati pari al 99,5% circa delle azioni votanti in assemblea, che corrispondono al 78% circa delle azioni in circolazione. L’accordo di fusione rimane subordinato al via libera dell’antitrust. A tale proposito, le due società si sono impegnate con la Federal Trade Commission (Ftc) a non finalizzare la transazione prima del 30 settembre 2004, in assenza del consenso della stessa.  
   
   
PIRELLI : PERFEZIONATO L'ACCORDO FRA ALCATEL E PIRELLI NEL SETTORE DEI SISTEMI SOTTOMARINI TELECOM  
 
Milano, 2 settembre 2004 àˆ stato perfezionato il 26 agosto, dopo aver ottenuto il via libera dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato italiana, l'accordo fra Alcatel e Pirelli nel settore dei sistemi sottomarini telecom annunciato lo scorso 6 maggio. Tale accordo prevede che Alcatel acquisti alcune attività di Pirelli in questo business e che le siano concessi alcuni diritti di proprietà intellettuale nel medesimo settore. Al contempo, Pirelli acquista una partecipazione del 5% nel business dei sistemi sottomarini per telecomunicazioni di Alcatel con un'opzione incrociata di "put  
   
   
PIRELLI : PERFEZIONATO L'ACCORDO FRA ALCATEL E PIRELLI NEL SETTORE DEI SISTEMI SOTTOMARINI TELECOM  
 
Milano, 2 settembre 2004 àˆ stato perfezionato il 26 agosto, dopo aver ottenuto il via libera dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato italiana, l'accordo fra Alcatel e Pirelli nel settore dei sistemi sottomarini telecom annunciato lo scorso 6 maggio. Tale accordo prevede che Alcatel acquisti alcune attività di Pirelli in questo business e che le siano concessi alcuni diritti di proprietà intellettuale nel medesimo settore. Al contempo, Pirelli acquista una partecipazione del 5% nel business dei sistemi sottomarini per telecomunicazioni di Alcatel con un'opzione incrociata di "put  
   
   
TREVISAN COMETAL S.P.A.: CONCLUSA L’ACQUISIZIONE DI MIDA INDUSTRIE S.R.L.  
 
 Verona, 2 settembre 2004 - Trevisan Cometal, Gruppo leader mondiale nella realizzazione di impiantistica integrata per l’intero ciclo della lavorazione dei profilati di alluminio, e proprietario del brevetto Effecta, ha concluso il 21 luglio l’acquisizione di Mida Industrie S.r.l., società di Melpignano (Le) attiva nella verniciatura dei profilati e proprietaria del brevetto Woodall, un sistema per la verniciatura “ad effetto legno” complementare alla tecnologia Effecta. Il valore dell’acquisizione, annunciata in data 15 dicembre 2003, ammonta a 2,1 milioni di euro. Secondo i termini dell’accordo, Trevisan Cometal acquisisce i brevetti e le attività di verniciatura di Mida S.r.l. Trasferite tramite una scissione perfezionatasi recentemente alla società di nuova costituzione Mida Industria S.r.l., di cui ha acquisito il 51%. Grazie a questa operazione, Trevisan Cometal rafforza ulteriormente il proprio posizionamento nel business del Coating: con il brevetto Woodall, una tecnologia ottimale per la lavorazione di piccoli lotti con elevata resa estetica, viene infatti ampliata la gamma di servizi di verniciatura “ad effetto legno”. Mida S.r.l, che concede l’utilizzo del brevetto e del marchio Woodall a licenziatari italiani ed europei, ha chiuso il 2003 con ricavi superiori a 3,5 milioni di euro e una produzione diretta di alluminio decorato che si aggira attorno alle 2.000 tonnellate.  
   
   
TREVISAN COMETAL S.P.A.: CONCLUSA L’ACQUISIZIONE DI MIDA INDUSTRIE S.R.L.  
 
 Verona, 2 settembre 2004 - Trevisan Cometal, Gruppo leader mondiale nella realizzazione di impiantistica integrata per l’intero ciclo della lavorazione dei profilati di alluminio, e proprietario del brevetto Effecta, ha concluso il 21 luglio l’acquisizione di Mida Industrie S.r.l., società di Melpignano (Le) attiva nella verniciatura dei profilati e proprietaria del brevetto Woodall, un sistema per la verniciatura “ad effetto legno” complementare alla tecnologia Effecta. Il valore dell’acquisizione, annunciata in data 15 dicembre 2003, ammonta a 2,1 milioni di euro. Secondo i termini dell’accordo, Trevisan Cometal acquisisce i brevetti e le attività di verniciatura di Mida S.r.l. Trasferite tramite una scissione perfezionatasi recentemente alla società di nuova costituzione Mida Industria S.r.l., di cui ha acquisito il 51%. Grazie a questa operazione, Trevisan Cometal rafforza ulteriormente il proprio posizionamento nel business del Coating: con il brevetto Woodall, una tecnologia ottimale per la lavorazione di piccoli lotti con elevata resa estetica, viene infatti ampliata la gamma di servizi di verniciatura “ad effetto legno”. Mida S.r.l, che concede l’utilizzo del brevetto e del marchio Woodall a licenziatari italiani ed europei, ha chiuso il 2003 con ricavi superiori a 3,5 milioni di euro e una produzione diretta di alluminio decorato che si aggira attorno alle 2.000 tonnellate.  
   
   
WORKSHOP IN BULGARIA BOROVETZ 12-13 OTTOBRE 2004  
 
 Roma, 2 settembre 2004 - L'istituto Per Il Commercio Estero sta studiando l’opportunità di realizzare un Workshop in Bulgaria allo scopo di incrementare le opportunità commerciali degli operatori italiani del settore delle attrezzature turistiche invernali e forniture alberghiere della ristorazione e del catering con particolare riferimento ai comparti dell’arredamento, dei tessuti (per l’arredamento e biancheria), delle grandi attrezzature per la ristorazione e per la pulizia industriale. Negli ultimi anni, infatti, la Bulgaria ha registrato un aumento nel turismo del 25% anche grazie ai programmi di agevolazione e investimenti nel settore, varati dallo Stato ed ai contributi del programma “Phare” dell’Unione Europea appena concessi al Paese. Il Workshop avrà luogo a Borovetz presso le sale dell’hotel Rila, nei giorni 12 e 13 ottobre 2004. L’istituto predisporrà l’agenda degli incontri per ogni ditta italiana con le controparti locali, selezionate attraverso una mailing diretta a promotori alberghieri, albergatori, importatori/distributori di arredamento per alberghi, attrezzature per ristoranti, bar, ecc., giornalisti radio-televisi di quotidiani e periodici. Gli incontri bilaterali saranno organizzati sulla base dell’attività e dell’interesse delle ditte italiane partecipanti. Per dare maggiore risalto all’iniziativa, il workshop sarà promosso sui più importanti periodici locali, quali il settimanale “Kapital”, la rivista specializzata di settore “Horemag” e le riviste “Tvoia business” e “Odissey” Per informazione: Rosaria Bologna (tel. 06.5992.9325) e Silvia Albanesi (tel. 06. 5992.6910) e.Mail progetti.Speciali@ice.it  
   
   
WORKSHOP IN BULGARIA BOROVETZ 12-13 OTTOBRE 2004  
 
 Roma, 2 settembre 2004 - L'istituto Per Il Commercio Estero sta studiando l’opportunità di realizzare un Workshop in Bulgaria allo scopo di incrementare le opportunità commerciali degli operatori italiani del settore delle attrezzature turistiche invernali e forniture alberghiere della ristorazione e del catering con particolare riferimento ai comparti dell’arredamento, dei tessuti (per l’arredamento e biancheria), delle grandi attrezzature per la ristorazione e per la pulizia industriale. Negli ultimi anni, infatti, la Bulgaria ha registrato un aumento nel turismo del 25% anche grazie ai programmi di agevolazione e investimenti nel settore, varati dallo Stato ed ai contributi del programma “Phare” dell’Unione Europea appena concessi al Paese. Il Workshop avrà luogo a Borovetz presso le sale dell’hotel Rila, nei giorni 12 e 13 ottobre 2004. L’istituto predisporrà l’agenda degli incontri per ogni ditta italiana con le controparti locali, selezionate attraverso una mailing diretta a promotori alberghieri, albergatori, importatori/distributori di arredamento per alberghi, attrezzature per ristoranti, bar, ecc., giornalisti radio-televisi di quotidiani e periodici. Gli incontri bilaterali saranno organizzati sulla base dell’attività e dell’interesse delle ditte italiane partecipanti. Per dare maggiore risalto all’iniziativa, il workshop sarà promosso sui più importanti periodici locali, quali il settimanale “Kapital”, la rivista specializzata di settore “Horemag” e le riviste “Tvoia business” e “Odissey” Per informazione: Rosaria Bologna (tel. 06.5992.9325) e Silvia Albanesi (tel. 06. 5992.6910) e.Mail progetti.Speciali@ice.it  
   
   
CELL THERAPEUTICS INC.: NUOVO GENERAL COUNSEL NELL’EXECUTIVE MANAGEMENT TEAM  
 
Seattle e Bresso, 2 Settembre 2004 - Cell Therapeutics, Inc. Ha annunciato l’inserimento di Richard E. Leigh, Jr. In qualità di Executive Vice President e General Counsel. Leigh entrerà a far parte del Senior Management Team della società sovrintendendo a tutti gli affari legali inclusi la proprietà intellettuale e i contratti strategici e coordinerà tutti gli aspetti legali gestiti da consulenti esterni. Leigh arriva in Cti da Vulcan Inc., una società di management e sviluppo del gruppo Paul G. Allen dove è stato Vice President e General Counsel. Vulcan Inc. Gestisce partecipazioni azionarie in società private e quotate appartenenti ai settori life science, media ed entertainment. Precedentemente a Vulcan, Leigh è stato Vice President e General Counsel per i Seattle Seahawks. Inoltre ha lavorato per otto anni come avvocato esperto nel diritto societario per lo studio legale Foster Pepper & Shefelman, Pllc di Seattle, dove è stato il partner specializzato in fusioni, acquisizioni ed altre operazioni di finanza straordinaria. Leigh ha ottenuto il baccalaureato presso la Brown University di Providence, Rhode Island, il Master in politica internazionale presso la The Johns Hopkins University School of Advanced International Studies in Washington, D.c. E la laurea in legge presso la Columbia University School of Law di New York.  
   
   
CELL THERAPEUTICS INC.: NUOVO GENERAL COUNSEL NELL’EXECUTIVE MANAGEMENT TEAM  
 
Seattle e Bresso, 2 Settembre 2004 - Cell Therapeutics, Inc. Ha annunciato l’inserimento di Richard E. Leigh, Jr. In qualità di Executive Vice President e General Counsel. Leigh entrerà a far parte del Senior Management Team della società sovrintendendo a tutti gli affari legali inclusi la proprietà intellettuale e i contratti strategici e coordinerà tutti gli aspetti legali gestiti da consulenti esterni. Leigh arriva in Cti da Vulcan Inc., una società di management e sviluppo del gruppo Paul G. Allen dove è stato Vice President e General Counsel. Vulcan Inc. Gestisce partecipazioni azionarie in società private e quotate appartenenti ai settori life science, media ed entertainment. Precedentemente a Vulcan, Leigh è stato Vice President e General Counsel per i Seattle Seahawks. Inoltre ha lavorato per otto anni come avvocato esperto nel diritto societario per lo studio legale Foster Pepper & Shefelman, Pllc di Seattle, dove è stato il partner specializzato in fusioni, acquisizioni ed altre operazioni di finanza straordinaria. Leigh ha ottenuto il baccalaureato presso la Brown University di Providence, Rhode Island, il Master in politica internazionale presso la The Johns Hopkins University School of Advanced International Studies in Washington, D.c. E la laurea in legge presso la Columbia University School of Law di New York.  
   
   
FIRMATO L’ATTO INTEGRATIVO LINEA FERROVIARIA NOVARA-MILANO IMPREGILO PUNTO DI RIFERIMENTO DEL SISTEMA ALTA CAPACITA’  
 
 Sesto San Giovanni, 2 settembre 2004 - “La firma dell’atto integrativo per la tratta ferroviaria veloce tra Novara e Milano costituisce un ulteriore riconoscimento delle capacità tecniche e dell’afidabilità del Gruppo Impregilo, primo General Contractor in Italia e vero e proprio punto di riferimento nella realizzazione del sistema ferroviario ad Alta Capacità”. Lo ha dichiarato, lo scorso 21 luglio, Pier Giorgio Romiti, Amministratore Delegato di Impregilo, la società capofila, con il 74%, del consorzio Cav.to.mi (partecipato anche dalla società Condotte con il 23% e dalla Maire Engineering con il 3%), chiamato a realizzare l’intera linea ferroviaria veloce Torino-milano, lunga complessivamente 125 chilometri. Il valore del contratto per la realizzazione della tratta Novara-milano ammonta a 1.976 milioni di euro. Il portafoglio ordini di Impregilo per le attività di costruzioni al 31 marzo 2004 è di 5.105 milioni di euro; con la firma dell’atto integrativo della Novara – Milano va ad attestarsi ad oltre 6.000 milioni di euro. I lavori della prima parte della linea, tra Torino e Novara, iniziati nel marzo 2002, presentano un valore di circa 4.000 milioni di euro comprensivi sia dell’opera ferroviaria che delle opere di riqualificazione delle infrastrutture esistenti. La tratta Novara-milano, lunga circa 38 chilometri, si sviluppa da Novara est all’innesto di Milano Certosa (Pero-zona Fiera) e sarà realizzata in 57 mesi per essere completata entro i primi mesi del 2009. Per realizzare l’opera saranno attivati tre cantieri nei comuni di Pero, Mesero e Arluno. Il progetto prevede, tra le opere principali, la realizzazione di 3 nuovi viadotti (Ticino, Pregnana, Rho), di un nuovo cavalcavia autostradale, di 2 varianti all’autostrada A4 Torino-milano, di 3 nuovi svincoli autostradali, di 9 sovrappassi e di 28 chilometri tra rilevati e trincee. I lavori dei primi 87 chilometri di linea, tra Torino e Novara, hanno raggiunto un avanzamento medio di circa il 63%. Il personale complessivamente impegnato, tra personale diretto e indiretto, è di circa 6.000 persone. I lavori procedono nel pieno rispetto dei tempi contrattuali che prevedono la messa in esercizio per le Olimpiadi invernali di Torino 2006. Il gruppo Impregilo partecipa al progetto italiano di Alta Capacità ferroviaria svolgendo altresì il ruolo di leader, con una quota del 76%, nel consorzio Cavet, che realizza la linea Bologna-firenze, l’opera in sotterraneo più complessa al mondo, e con una quota del 70%, nel Consorzio Cociv che realizzerà la linea Milano-genova.  
   
   
FIRMATO L’ATTO INTEGRATIVO LINEA FERROVIARIA NOVARA-MILANO IMPREGILO PUNTO DI RIFERIMENTO DEL SISTEMA ALTA CAPACITA’  
 
 Sesto San Giovanni, 2 settembre 2004 - “La firma dell’atto integrativo per la tratta ferroviaria veloce tra Novara e Milano costituisce un ulteriore riconoscimento delle capacità tecniche e dell’afidabilità del Gruppo Impregilo, primo General Contractor in Italia e vero e proprio punto di riferimento nella realizzazione del sistema ferroviario ad Alta Capacità”. Lo ha dichiarato, lo scorso 21 luglio, Pier Giorgio Romiti, Amministratore Delegato di Impregilo, la società capofila, con il 74%, del consorzio Cav.to.mi (partecipato anche dalla società Condotte con il 23% e dalla Maire Engineering con il 3%), chiamato a realizzare l’intera linea ferroviaria veloce Torino-milano, lunga complessivamente 125 chilometri. Il valore del contratto per la realizzazione della tratta Novara-milano ammonta a 1.976 milioni di euro. Il portafoglio ordini di Impregilo per le attività di costruzioni al 31 marzo 2004 è di 5.105 milioni di euro; con la firma dell’atto integrativo della Novara – Milano va ad attestarsi ad oltre 6.000 milioni di euro. I lavori della prima parte della linea, tra Torino e Novara, iniziati nel marzo 2002, presentano un valore di circa 4.000 milioni di euro comprensivi sia dell’opera ferroviaria che delle opere di riqualificazione delle infrastrutture esistenti. La tratta Novara-milano, lunga circa 38 chilometri, si sviluppa da Novara est all’innesto di Milano Certosa (Pero-zona Fiera) e sarà realizzata in 57 mesi per essere completata entro i primi mesi del 2009. Per realizzare l’opera saranno attivati tre cantieri nei comuni di Pero, Mesero e Arluno. Il progetto prevede, tra le opere principali, la realizzazione di 3 nuovi viadotti (Ticino, Pregnana, Rho), di un nuovo cavalcavia autostradale, di 2 varianti all’autostrada A4 Torino-milano, di 3 nuovi svincoli autostradali, di 9 sovrappassi e di 28 chilometri tra rilevati e trincee. I lavori dei primi 87 chilometri di linea, tra Torino e Novara, hanno raggiunto un avanzamento medio di circa il 63%. Il personale complessivamente impegnato, tra personale diretto e indiretto, è di circa 6.000 persone. I lavori procedono nel pieno rispetto dei tempi contrattuali che prevedono la messa in esercizio per le Olimpiadi invernali di Torino 2006. Il gruppo Impregilo partecipa al progetto italiano di Alta Capacità ferroviaria svolgendo altresì il ruolo di leader, con una quota del 76%, nel consorzio Cavet, che realizza la linea Bologna-firenze, l’opera in sotterraneo più complessa al mondo, e con una quota del 70%, nel Consorzio Cociv che realizzerà la linea Milano-genova.  
   
   
INAUGURAZIONE NUOVA AEROSTAZIONE DI CROTONE - 20 LUGLIO 2004  
 
Roma, 2 settembre 2004 - Si è svolta il 20 luglio scorso, a Crotone, la cerimonia di inaugurazione della nuova aerostazione passeggeri “Pitagora”, alla presenza del Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, On. Mario Tassone, del Presidente della Regione Calabria, Dott. Giuseppe Chiaravalloti, delle autorità e rappresentanti delle Istituzioni nazionali e regionali, oltre al Presidente ed al Vice Direttore Generale dell’Enac, On. Prof. Vito Riggio ed Ing. Salvatore Sciacchitano, al Presidente e agli Amministratori Delegati della Aeroporto S. Anna, Avv. Fabrizio Criscuolo, Dott. Michele Proto e Dott. Savino Cocco, ed al Responsabile Area Operativa dell’Enav, Dott. Nadio Di Rienzo. La cerimonia, organizzata dall’Enac, Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, dalla Aeroporto S. Anna S.p.a., società di gestione dell’Aeroporto di Crotone, e dall’Enav S.p.a., Società Nazionale per l’Assistenza al Volo, ha celebrato il completamento dell’opera di riqualificazione della nuova aerostazione per la quale sono stati investiti 4 milioni di Euro. Il progetto della nuova aerostazione è basato su una previsione di 250.000 passeggeri all’anno ed occupa una superficie di oltre 4.000 metri quadrati, su due livelli. Gli interventi infrastrutturali rientrano nel programma dell’Enac di ammodernamento degli aeroporti finalizzato al miglioramento dei parametri di sicurezza (safety e security), all’elevazione degli standard di qualità dei servizi resi al passeggero e, più in generale, allo sviluppo del sistema dell’aviazione civile nazionale. Per l’Aeroporto di Crotone, infatti, nel dicembre del 2002, è stato sottoscritto l’Accordo di Programma Quadro Regione Calabria – Enac – Società Aeroporto S. Anna S.p.a., per importanti opere, tra le quali, oltre alla nuova aerostazione, ricordiamo la realizzazione di un’area di sicurezza di fondo pista, la nuova segnaletica orizzontale e verticale, l’implementazione dei controlli del 100% dei bagagli da stiva, il potenziamento e aggiornamento delle radioassistenze, ampliamento piazzali di sosta degli aeromobili, l’ultimazione della strada perimetrale, la nuova viabilità interna ed il nuovo parcheggio. Inoltre, per i prossimi tre anni, l’Enav ha previsto di investire sull’aeroporto di Crotone, più di 7 milioni di euro per l’allestimento di una nuova torre di controllo, di un nuovo blocco tecnico e di importanti strumentazioni per l’assistenza dei voli (Als – sentiero luminoso di avvicinamento, sistemi per le telecomunicazioni, strumentazioni meteo, Avl - Aiuti Visivi Luminosi). Enav, attraverso questi investimenti, mira ad implementare le strutture tecnologiche dell’aeroporto, mantenendo sempre i massimi standard di sicurezza, in una prospettiva di crescita del traffico aereo dello scalo calabrese.  
   
   
INAUGURAZIONE NUOVA AEROSTAZIONE DI CROTONE - 20 LUGLIO 2004  
 
Roma, 2 settembre 2004 - Si è svolta il 20 luglio scorso, a Crotone, la cerimonia di inaugurazione della nuova aerostazione passeggeri “Pitagora”, alla presenza del Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, On. Mario Tassone, del Presidente della Regione Calabria, Dott. Giuseppe Chiaravalloti, delle autorità e rappresentanti delle Istituzioni nazionali e regionali, oltre al Presidente ed al Vice Direttore Generale dell’Enac, On. Prof. Vito Riggio ed Ing. Salvatore Sciacchitano, al Presidente e agli Amministratori Delegati della Aeroporto S. Anna, Avv. Fabrizio Criscuolo, Dott. Michele Proto e Dott. Savino Cocco, ed al Responsabile Area Operativa dell’Enav, Dott. Nadio Di Rienzo. La cerimonia, organizzata dall’Enac, Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, dalla Aeroporto S. Anna S.p.a., società di gestione dell’Aeroporto di Crotone, e dall’Enav S.p.a., Società Nazionale per l’Assistenza al Volo, ha celebrato il completamento dell’opera di riqualificazione della nuova aerostazione per la quale sono stati investiti 4 milioni di Euro. Il progetto della nuova aerostazione è basato su una previsione di 250.000 passeggeri all’anno ed occupa una superficie di oltre 4.000 metri quadrati, su due livelli. Gli interventi infrastrutturali rientrano nel programma dell’Enac di ammodernamento degli aeroporti finalizzato al miglioramento dei parametri di sicurezza (safety e security), all’elevazione degli standard di qualità dei servizi resi al passeggero e, più in generale, allo sviluppo del sistema dell’aviazione civile nazionale. Per l’Aeroporto di Crotone, infatti, nel dicembre del 2002, è stato sottoscritto l’Accordo di Programma Quadro Regione Calabria – Enac – Società Aeroporto S. Anna S.p.a., per importanti opere, tra le quali, oltre alla nuova aerostazione, ricordiamo la realizzazione di un’area di sicurezza di fondo pista, la nuova segnaletica orizzontale e verticale, l’implementazione dei controlli del 100% dei bagagli da stiva, il potenziamento e aggiornamento delle radioassistenze, ampliamento piazzali di sosta degli aeromobili, l’ultimazione della strada perimetrale, la nuova viabilità interna ed il nuovo parcheggio. Inoltre, per i prossimi tre anni, l’Enav ha previsto di investire sull’aeroporto di Crotone, più di 7 milioni di euro per l’allestimento di una nuova torre di controllo, di un nuovo blocco tecnico e di importanti strumentazioni per l’assistenza dei voli (Als – sentiero luminoso di avvicinamento, sistemi per le telecomunicazioni, strumentazioni meteo, Avl - Aiuti Visivi Luminosi). Enav, attraverso questi investimenti, mira ad implementare le strutture tecnologiche dell’aeroporto, mantenendo sempre i massimi standard di sicurezza, in una prospettiva di crescita del traffico aereo dello scalo calabrese.  
   
   
IL PRESIDENTE RIGGIO ALL’INAUGURAZIONE DELLA NUOVA AEROSTAZIONE DI CROTONE  
 
 Roma, 2 settembre 2004 - Il Presidente dell’Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, On. Prof. Vito Riggio, partecipando, il 20 luglio, alla cerimonia di inaugurazione della nuova aerostazione di Crotone, ha espresso il proprio vivo compiacimento per l’attuazione del programma di investimenti negli aeroporti italiani finalizzato all’innalzamento della sicurezza, allo sviluppo del settore e ad offrire standard più elevati in termini di servizi resi all’utenza. Molti scali italiani stanno realizzando opere di ristrutturazione ed ammodernamento delle proprie strutture ed infrastrutture, secondo quanto richiesto dal “Regolamento per la costruzione e l’esercizio degli aeroporti” adottato dall’Enac nell’ottobre del 2003, in base all’Annesso 14 dell’Icao, utilizzando anche i finanziamenti comunitari e nazionali. Tali investimenti si inseriscono nel più ampio programma del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di sviluppo del settore dell’aviazione civile e dell’intero sistema intermodale dei trasporti. “Gli aeroporti – ha dichiarato il Presidente Riggio – devono essere concepiti come parte vitale di un sistema di trasporti e di logistica, integrato con il proprio bacino di utenza. Gli aeroporti, infatti, rappresentano una porta di accesso all’intera economia del territorio e l’intesa Stato – Regione è finalizzata proprio alla realizzazione di opere per lo sviluppo della Comunità”.  
   
   
IL PRESIDENTE RIGGIO ALL’INAUGURAZIONE DELLA NUOVA AEROSTAZIONE DI CROTONE  
 
 Roma, 2 settembre 2004 - Il Presidente dell’Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, On. Prof. Vito Riggio, partecipando, il 20 luglio, alla cerimonia di inaugurazione della nuova aerostazione di Crotone, ha espresso il proprio vivo compiacimento per l’attuazione del programma di investimenti negli aeroporti italiani finalizzato all’innalzamento della sicurezza, allo sviluppo del settore e ad offrire standard più elevati in termini di servizi resi all’utenza. Molti scali italiani stanno realizzando opere di ristrutturazione ed ammodernamento delle proprie strutture ed infrastrutture, secondo quanto richiesto dal “Regolamento per la costruzione e l’esercizio degli aeroporti” adottato dall’Enac nell’ottobre del 2003, in base all’Annesso 14 dell’Icao, utilizzando anche i finanziamenti comunitari e nazionali. Tali investimenti si inseriscono nel più ampio programma del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di sviluppo del settore dell’aviazione civile e dell’intero sistema intermodale dei trasporti. “Gli aeroporti – ha dichiarato il Presidente Riggio – devono essere concepiti come parte vitale di un sistema di trasporti e di logistica, integrato con il proprio bacino di utenza. Gli aeroporti, infatti, rappresentano una porta di accesso all’intera economia del territorio e l’intesa Stato – Regione è finalizzata proprio alla realizzazione di opere per lo sviluppo della Comunità”.  
   
   
IL SINDACATO DEI TRASPORTI INGLESE ITF LANCIA UN SITO PER LE DISCUSSIONI DEI DIPENDENTI RYANAIR  
 
Milano, 2 settembre 2004 - Per i sindacati, la Ryanair si e' sempre rifiutata di negoziare con loro la paga e le condizioni di lavoro dei suoi dipendenti a seguito di ciò, il sindacato dei trasporti (Itf) ha lanciato un sito internet per mettere in comunicazione i dipendenti della compagnia aerea Ryanair. Il website si chiama www.Ryan-be-fair.org  (giustizia nella Ryanair) e vuole consentire libere discussioni tra colleghi i cui nomi registrati rimarranno segreti per non mettere a rischio il posto di lavoro.  
   
   
IL SINDACATO DEI TRASPORTI INGLESE ITF LANCIA UN SITO PER LE DISCUSSIONI DEI DIPENDENTI RYANAIR  
 
Milano, 2 settembre 2004 - Per i sindacati, la Ryanair si e' sempre rifiutata di negoziare con loro la paga e le condizioni di lavoro dei suoi dipendenti a seguito di ciò, il sindacato dei trasporti (Itf) ha lanciato un sito internet per mettere in comunicazione i dipendenti della compagnia aerea Ryanair. Il website si chiama www.Ryan-be-fair.org  (giustizia nella Ryanair) e vuole consentire libere discussioni tra colleghi i cui nomi registrati rimarranno segreti per non mettere a rischio il posto di lavoro.  
   
   
AUTO, 6 MESI 2004: IL MERCATO ITALIANO SUDDIVISO PER CARROZZERIE CRESCENTE SUCCESSO DELLE PICCOLE MONOVOLUME, AL 7,5% DELLA DOMANDA. SCENDONO LE STATION WAGON  
 
 Roma, 2 settembre 2004 -  Dopo i primi sei mesi del 2004, le elaborazioni Unrae delle immatricolazioni per tipo di carrozzeria hanno evidenziato la notevole crescita delle monovolume piccole, che sono salite di 2,5 punti di quota in sei mesi: nel 2003 erano al 5,47%, oggi sono salite al 7,90% avvicinandosi, in sei mesi (102.493 immatricolazioni), al totale dell’intero 2003 (124.394). I segnali, per il secondo semestre, tendono a confermare la crescita di questo specifico ambito del mercato, che nel complesso delle tre tipologie di monovolume (piccole, compatte, grandi) ha ormai raggiunto una quota del 17,04%, frutto di un interesse sempre molto elevato per questi veicoli che fanno dello spazio l’elemento premiante per il cliente in cerca di vetture capaci di rispondere a determinati stili di vita. A fare da contrappeso all’incremento di questa fascia di mercato, l’Unrae registra la prima significativa flessione delle vendite di station wagon in termini di quota di mercato. I valori assoluti sono sempre rilevanti (140.846 targhe), ma la quota sul totale per la prima volta fornisce un segnale piuttosto evidente, scendendo dal 12,28% dell’intero 2003 al 10,85% del primo semestre 2004. Interessante appare anche la crescita dei coupè da 0,87 a 1,12% di quota. “Il merito - spiega Gianni Filipponi, Segretario Generale dell’Unrae - va accreditato alla tecnologia: i tettucci rigidi con apertura automatica, di recente diffusione sul mercato, di fatto hanno dato ormai vita ad un unico segmento che comprende spider/cabriolet e coupè, offrendo al cliente la possibilità di avere con un’unica vettura due tipologie di carrozzerie”. E anche in questo caso, il bilancio dei primi sei mesi (26.949 immatricolazioni) è assai vicino a quello dell’intero 2003 (31.146 unità). Una sottolineatura, infine, per il grande segmento delle berline. La loro perdita di quota è costante ormai da anni, ma la discesa questa volta è piuttosto vistosa: a fine 2003 le berline costituivano il 65,43% dell’intero mercato, dopo i primi sei mesi dell’anno in corso la quota è del 62,60%.  
   
   
AUTO, 6 MESI 2004: IL MERCATO ITALIANO SUDDIVISO PER CARROZZERIE CRESCENTE SUCCESSO DELLE PICCOLE MONOVOLUME, AL 7,5% DELLA DOMANDA. SCENDONO LE STATION WAGON  
 
 Roma, 2 settembre 2004 -  Dopo i primi sei mesi del 2004, le elaborazioni Unrae delle immatricolazioni per tipo di carrozzeria hanno evidenziato la notevole crescita delle monovolume piccole, che sono salite di 2,5 punti di quota in sei mesi: nel 2003 erano al 5,47%, oggi sono salite al 7,90% avvicinandosi, in sei mesi (102.493 immatricolazioni), al totale dell’intero 2003 (124.394). I segnali, per il secondo semestre, tendono a confermare la crescita di questo specifico ambito del mercato, che nel complesso delle tre tipologie di monovolume (piccole, compatte, grandi) ha ormai raggiunto una quota del 17,04%, frutto di un interesse sempre molto elevato per questi veicoli che fanno dello spazio l’elemento premiante per il cliente in cerca di vetture capaci di rispondere a determinati stili di vita. A fare da contrappeso all’incremento di questa fascia di mercato, l’Unrae registra la prima significativa flessione delle vendite di station wagon in termini di quota di mercato. I valori assoluti sono sempre rilevanti (140.846 targhe), ma la quota sul totale per la prima volta fornisce un segnale piuttosto evidente, scendendo dal 12,28% dell’intero 2003 al 10,85% del primo semestre 2004. Interessante appare anche la crescita dei coupè da 0,87 a 1,12% di quota. “Il merito - spiega Gianni Filipponi, Segretario Generale dell’Unrae - va accreditato alla tecnologia: i tettucci rigidi con apertura automatica, di recente diffusione sul mercato, di fatto hanno dato ormai vita ad un unico segmento che comprende spider/cabriolet e coupè, offrendo al cliente la possibilità di avere con un’unica vettura due tipologie di carrozzerie”. E anche in questo caso, il bilancio dei primi sei mesi (26.949 immatricolazioni) è assai vicino a quello dell’intero 2003 (31.146 unità). Una sottolineatura, infine, per il grande segmento delle berline. La loro perdita di quota è costante ormai da anni, ma la discesa questa volta è piuttosto vistosa: a fine 2003 le berline costituivano il 65,43% dell’intero mercato, dopo i primi sei mesi dell’anno in corso la quota è del 62,60%.  
   
   
CONFERENZA INTERNAZIONALE SULL'INTEGRAZIONE DELLE FONTI DI ENERGIA RINNOVABILE E LE RISORSE DI ENERGIA DISTRIBUITA  
 
Bruxelles, 2 settembre 2004 - Dall'1 al 3 dicembre si svolgerà a Bruxelles la prima conferenza internazionale sull'integrazione delle fonti di energia rinnovabile e le risorse di energia distribuita. La conferenza, nata da un'iniziativa della direzione generale Ricerca della Commissione europea, è la prima nel suo genere e si propone di dar vita a un dialogo tra professionisti dei settori dei servizi, scientifico, industriale e delle scelte politiche. Tra i principali argomenti della conferenza: i punti di vista dei vari operatori nel campo; gl'insegnamenti tratti da programmi e politiche nazionali; come stimolare il coordinamento dei programmi internazionali, nazionali e regionali; situazione e risultati dei progetti di ricerca; temi principali, priorità di ricerca, possibili soluzioni. Infolink: http://www.Conference-on-integration.com/  
   
   
CONFERENZA INTERNAZIONALE SULL'INTEGRAZIONE DELLE FONTI DI ENERGIA RINNOVABILE E LE RISORSE DI ENERGIA DISTRIBUITA  
 
Bruxelles, 2 settembre 2004 - Dall'1 al 3 dicembre si svolgerà a Bruxelles la prima conferenza internazionale sull'integrazione delle fonti di energia rinnovabile e le risorse di energia distribuita. La conferenza, nata da un'iniziativa della direzione generale Ricerca della Commissione europea, è la prima nel suo genere e si propone di dar vita a un dialogo tra professionisti dei settori dei servizi, scientifico, industriale e delle scelte politiche. Tra i principali argomenti della conferenza: i punti di vista dei vari operatori nel campo; gl'insegnamenti tratti da programmi e politiche nazionali; come stimolare il coordinamento dei programmi internazionali, nazionali e regionali; situazione e risultati dei progetti di ricerca; temi principali, priorità di ricerca, possibili soluzioni. Infolink: http://www.Conference-on-integration.com/  
   
   
GAS NATURAL POTRÀ UTILIZZARE L'IMPIANTO DI PANIGAGLIA  
 
Milano, 2 settembre 2004 - L'autorità per l'energia elettrica e il gas ha ordinato a Gnl Italia, società del Gruppo Eni proprietaria dell'impianto di Panigaglia, di concedere l'accesso al servizio di rigassificazione alla Società Gas Natural, in precedenza negato. Si è così conclusa l'istruttoria, avviata lo scorso 12 febbraio, avviata sull'ipotesi che Gnl Italia avesse ingiustificatamente rifiutato l'accesso al proprio terminale di rigassificazione alla società Gas Natural. Nel corso dell'istruttoria tutti i soggetti interessati hanno avuto l'opportunità di motivare i propri comportamenti. Una ulteriore istruttoria, che dovrà concludersi entro 50 giorni, è stata avviata per sanzionare pecuniariamente il comportamento di Gnl Italia. Il provvedimento è disponibile sul sito internet www.Autorita.energia.it La messa a disposizione della capacità di rigassificazione dell'impianto di Panigaglia - unico esistente in Italia - agli operatori che ne fanno richiesta è regolato da procedure non discriminatorie disposte dall'Autorità. Il rifiuto dell'accesso al servizio era stato motivato da Gnl Italia con l'indisponibilità dell'impianto, la cui intera capacità di rigassificazione era stata conferita a Eni Spa. Nel corso del procedimento sono intervenute, oltre alle citate società, anche le società E-noi Spa e Spigas le quali hanno segnalato che anche nei loro confronti Gnl Italia aveva adottato un comportamento analogo a quello tenuto nei confronti di Gas Natural. L'istruttoria ha accertato che Gnl Italia ha rifiutato ingiustificatamente l'accesso anche nei confronti di E-noi e Spigas, per le quali però non sussistono le condizioni per determinare un ordine di cessazione della condotta lesiva nei loro confronti. Gnl Italia avrà ora 10 giorni di tempo, dal momento della notifica del provvedimento dell'Autorità per permettere l'accesso all'impianto alla società Gas Natural che potrà così rigassificare il proprio gas trasportato via nave.  
   
   
GAS NATURAL POTRÀ UTILIZZARE L'IMPIANTO DI PANIGAGLIA  
 
Milano, 2 settembre 2004 - L'autorità per l'energia elettrica e il gas ha ordinato a Gnl Italia, società del Gruppo Eni proprietaria dell'impianto di Panigaglia, di concedere l'accesso al servizio di rigassificazione alla Società Gas Natural, in precedenza negato. Si è così conclusa l'istruttoria, avviata lo scorso 12 febbraio, avviata sull'ipotesi che Gnl Italia avesse ingiustificatamente rifiutato l'accesso al proprio terminale di rigassificazione alla società Gas Natural. Nel corso dell'istruttoria tutti i soggetti interessati hanno avuto l'opportunità di motivare i propri comportamenti. Una ulteriore istruttoria, che dovrà concludersi entro 50 giorni, è stata avviata per sanzionare pecuniariamente il comportamento di Gnl Italia. Il provvedimento è disponibile sul sito internet www.Autorita.energia.it La messa a disposizione della capacità di rigassificazione dell'impianto di Panigaglia - unico esistente in Italia - agli operatori che ne fanno richiesta è regolato da procedure non discriminatorie disposte dall'Autorità. Il rifiuto dell'accesso al servizio era stato motivato da Gnl Italia con l'indisponibilità dell'impianto, la cui intera capacità di rigassificazione era stata conferita a Eni Spa. Nel corso del procedimento sono intervenute, oltre alle citate società, anche le società E-noi Spa e Spigas le quali hanno segnalato che anche nei loro confronti Gnl Italia aveva adottato un comportamento analogo a quello tenuto nei confronti di Gas Natural. L'istruttoria ha accertato che Gnl Italia ha rifiutato ingiustificatamente l'accesso anche nei confronti di E-noi e Spigas, per le quali però non sussistono le condizioni per determinare un ordine di cessazione della condotta lesiva nei loro confronti. Gnl Italia avrà ora 10 giorni di tempo, dal momento della notifica del provvedimento dell'Autorità per permettere l'accesso all'impianto alla società Gas Natural che potrà così rigassificare il proprio gas trasportato via nave.  
   
   
CITTADINANZATTIVA E MOVIMENTO DIFESA DEL CITTADINO SU PROPOSTA LUNARDI: “TARGHE ALTERNE TUTTO L’ANNO SOLO CON FORTI RIDUZIONI BOLLO E RC AUTO E FORTE AUMENTO MEZZI PUBBLICI”  
 
 Roma, 2 settembre 2004 - Maggiori investimenti per il trasporto pubblico e forti riduzioni di bollo e Rc auto. Questo il commento di Cittadinanzattiva e Movimento difesa del cittadino in merito alla proposta del Ministro Lunari di introdurre le targhe alterne tutto l’anno. “Alcune intenzioni del Ministro Lunardi sulla sicurezza stradale sono buone” dichiarano in una nota congiunta Giustino Trincia, vicesegretario generale di Cittadinanzattiva e Antonio Longo, Presidente del movimento difesa del cittadino “ma si può essere d’accordo con la sua proposta delle targhe alterne tutti i giorni solo a tre precise condizioni: contestuale riduzione del bollo auto e dell’assicurazione Rc Auto di almeno il 30/40%; forte investimento per il potenziamento dei trasporti pubblici nelle città e su rotaia, contrariamente a quanto accade in Italia da troppi anni”. “Senza queste misure” continuano i due responsabili delle Associazioni dei consumatori “la proposta Lunardi è fuori dalla realtà e finirebbe ancora una volta per colpire duramente i cittadini consumatori, a tutto vantaggio delle solite casse dello stato e delle tante Compagnie di Assicurazione”. Per quanto riguarda i possibili aumenti tariffari delle Fs per il 2005, concludono Trincia e Longo “è un po’ da irresponsabili alludere a possibili incrementi dopo il generale aumento di prezzi e tariffe degli ultimi tre anni che nel caso del trasporto ferroviario si è già pesantemente manifestato nel settore del trasporto ferroviario locale, con aumenti di circa il 10%”. Infolink: www.Cittadinanzattiva.it  
   
   
CITTADINANZATTIVA E MOVIMENTO DIFESA DEL CITTADINO SU PROPOSTA LUNARDI: “TARGHE ALTERNE TUTTO L’ANNO SOLO CON FORTI RIDUZIONI BOLLO E RC AUTO E FORTE AUMENTO MEZZI PUBBLICI”  
 
 Roma, 2 settembre 2004 - Maggiori investimenti per il trasporto pubblico e forti riduzioni di bollo e Rc auto. Questo il commento di Cittadinanzattiva e Movimento difesa del cittadino in merito alla proposta del Ministro Lunari di introdurre le targhe alterne tutto l’anno. “Alcune intenzioni del Ministro Lunardi sulla sicurezza stradale sono buone” dichiarano in una nota congiunta Giustino Trincia, vicesegretario generale di Cittadinanzattiva e Antonio Longo, Presidente del movimento difesa del cittadino “ma si può essere d’accordo con la sua proposta delle targhe alterne tutti i giorni solo a tre precise condizioni: contestuale riduzione del bollo auto e dell’assicurazione Rc Auto di almeno il 30/40%; forte investimento per il potenziamento dei trasporti pubblici nelle città e su rotaia, contrariamente a quanto accade in Italia da troppi anni”. “Senza queste misure” continuano i due responsabili delle Associazioni dei consumatori “la proposta Lunardi è fuori dalla realtà e finirebbe ancora una volta per colpire duramente i cittadini consumatori, a tutto vantaggio delle solite casse dello stato e delle tante Compagnie di Assicurazione”. Per quanto riguarda i possibili aumenti tariffari delle Fs per il 2005, concludono Trincia e Longo “è un po’ da irresponsabili alludere a possibili incrementi dopo il generale aumento di prezzi e tariffe degli ultimi tre anni che nel caso del trasporto ferroviario si è già pesantemente manifestato nel settore del trasporto ferroviario locale, con aumenti di circa il 10%”. Infolink: www.Cittadinanzattiva.it  
   
   
IL NUOVO PIANO REGOLATORE DELLA CITTÀ IN UN PLASTICO TRIDIMENSIONALE AL VISITOR CENTER DI ROMA  
 
Roma, 2 settembre 2004 - E' stato inaugurato dal Sindaco di Roma Walter Veltroni, Roberto Morassut, Assessore alle Politiche della Programmazione e Pianificazione del Territorio e Eugenio La Rocca, Sovrintendente ai Beni Culturali il "Plastico virtuale del Nuovo Piano Regolatore" della città di Roma. Il progetto promosso dal Comune di Roma, Assessorato alle Politiche della Programmazione e Pianificazione del Territorio nasce dalla esigenza di rappresentare la realtà cittadina con maggiore efficacia e completezza. Al fine di una migliore qualità della rappresentazione, è stato realizzato un plastico fisico-multimediale della città, costituito da una base materiale orografica e da uno schermo verticale destinato alle proiezioni. L'ambizioso obiettivo è quello di coniugare la lettura della realtà fisica e materiale, espressa dalla base tridimensionale, con la visione della realtà virtuale consistente nella raffigurazione sullo schermo di dati, immagini, video che supportano la parallela proiezione di tracce, confini, aree e visioni urbane sulla base materiale orografica. L'organizzazione generale è curata da Comunicare Organizzando di Alessandro Nicosia. Il plastico consente di superare quel limite fisiologico insito in ogni plastico tradizionale, ossia la non aggiornabilità, e di poter dunque rappresentare gli sviluppi urbanistici di Roma con grande flessibilità, illustrando con dovizia di particolari le previsioni urbanistiche di dettaglio, aggiornate peraltro nel corso delle fasi di attuazione del Piano e di realizzazione dei singoli progetti urbani. Si tratta di un pratico strumento di consultazione, oltre che di un efficace mezzo di comunicazione rivolto a tutti i cittadini; una duplice funzione resa efficace dalla possibilità di proiettare contributi video sullo schermo verticale del plastico, oppure tracce e linee virtuali direttamente sulla base orografica del plastico. Il plastico sarà il "palcoscenico" su cui saranno allestiti, mediante proiezioni multimediali, i diversi scenari del nuovo Piano Regolatore. La base orizzontale del plastico ha lo scopo di rappresentare la morfologia del territorio e di tutti i suoi elementi naturali: lo scopo è di raffigurare il territorio vergine su cui si è storicamente sviluppata la città di Roma. La lettura delle previsioni di piano sarà possibile a più livelli: da quello più generale (relativa a tutto il territorio comunale, con la proiezione delle tavole di sintesi dei principali interventi) alla visione di dettaglio di un tema specifico (come il centro storico, il verde, le municipalità.) L'approfondimento dei temi sarà possibile mediante la proiezione sul grande schermo verticale (8 x 4,5 m) di tutte le informazioni relative all'area di interesse che sarà evidenziata, di volta in volta sul plastico. Secondo il tema prescelto, il plastico è dunque oscurato nelle parti non interessate e contemporaneamente, sullo schermo posto alle spalle del plastico e circa a un metro da terra saranno illustrate le previsioni urbanistiche di dettaglio, aggiornabili durante le fasi di attuazione del piano. Sulla base orografica neutra, grazie a proiettori posti a otto metri circa da terra, si evidenziano gli elementi fondamentali del nuovo piano regolatore. Contemporaneamente è stata presentata l'esposizione "Tra passato e futuro. La Roma di oggi" a cura della Sovraintendenza ai Beni Culturali del Comune di Roma. Organizzazione Generale: Comunicare Organizzando. Ingresso (Via dei Fori Imperiali di fronte alla Chiesa dei Ss. Cosma e Damiano): gratuito tutti i giorni 9,30-19,30. Per informazioni: 06/6797702.  
   
   
IL NUOVO PIANO REGOLATORE DELLA CITTÀ IN UN PLASTICO TRIDIMENSIONALE AL VISITOR CENTER DI ROMA  
 
Roma, 2 settembre 2004 - E' stato inaugurato dal Sindaco di Roma Walter Veltroni, Roberto Morassut, Assessore alle Politiche della Programmazione e Pianificazione del Territorio e Eugenio La Rocca, Sovrintendente ai Beni Culturali il "Plastico virtuale del Nuovo Piano Regolatore" della città di Roma. Il progetto promosso dal Comune di Roma, Assessorato alle Politiche della Programmazione e Pianificazione del Territorio nasce dalla esigenza di rappresentare la realtà cittadina con maggiore efficacia e completezza. Al fine di una migliore qualità della rappresentazione, è stato realizzato un plastico fisico-multimediale della città, costituito da una base materiale orografica e da uno schermo verticale destinato alle proiezioni. L'ambizioso obiettivo è quello di coniugare la lettura della realtà fisica e materiale, espressa dalla base tridimensionale, con la visione della realtà virtuale consistente nella raffigurazione sullo schermo di dati, immagini, video che supportano la parallela proiezione di tracce, confini, aree e visioni urbane sulla base materiale orografica. L'organizzazione generale è curata da Comunicare Organizzando di Alessandro Nicosia. Il plastico consente di superare quel limite fisiologico insito in ogni plastico tradizionale, ossia la non aggiornabilità, e di poter dunque rappresentare gli sviluppi urbanistici di Roma con grande flessibilità, illustrando con dovizia di particolari le previsioni urbanistiche di dettaglio, aggiornate peraltro nel corso delle fasi di attuazione del Piano e di realizzazione dei singoli progetti urbani. Si tratta di un pratico strumento di consultazione, oltre che di un efficace mezzo di comunicazione rivolto a tutti i cittadini; una duplice funzione resa efficace dalla possibilità di proiettare contributi video sullo schermo verticale del plastico, oppure tracce e linee virtuali direttamente sulla base orografica del plastico. Il plastico sarà il "palcoscenico" su cui saranno allestiti, mediante proiezioni multimediali, i diversi scenari del nuovo Piano Regolatore. La base orizzontale del plastico ha lo scopo di rappresentare la morfologia del territorio e di tutti i suoi elementi naturali: lo scopo è di raffigurare il territorio vergine su cui si è storicamente sviluppata la città di Roma. La lettura delle previsioni di piano sarà possibile a più livelli: da quello più generale (relativa a tutto il territorio comunale, con la proiezione delle tavole di sintesi dei principali interventi) alla visione di dettaglio di un tema specifico (come il centro storico, il verde, le municipalità.) L'approfondimento dei temi sarà possibile mediante la proiezione sul grande schermo verticale (8 x 4,5 m) di tutte le informazioni relative all'area di interesse che sarà evidenziata, di volta in volta sul plastico. Secondo il tema prescelto, il plastico è dunque oscurato nelle parti non interessate e contemporaneamente, sullo schermo posto alle spalle del plastico e circa a un metro da terra saranno illustrate le previsioni urbanistiche di dettaglio, aggiornabili durante le fasi di attuazione del piano. Sulla base orografica neutra, grazie a proiettori posti a otto metri circa da terra, si evidenziano gli elementi fondamentali del nuovo piano regolatore. Contemporaneamente è stata presentata l'esposizione "Tra passato e futuro. La Roma di oggi" a cura della Sovraintendenza ai Beni Culturali del Comune di Roma. Organizzazione Generale: Comunicare Organizzando. Ingresso (Via dei Fori Imperiali di fronte alla Chiesa dei Ss. Cosma e Damiano): gratuito tutti i giorni 9,30-19,30. Per informazioni: 06/6797702.  
   
   
NESTLE' ITALIANA INAUGURA A MILANO L'ASILO NIDO CHE OFFRE AI DIPENDENTI LA POSSIBILITÀ DI STARE VICINO AI LORO BIMBI  
 
Milano, 2 settembre 2004 - Il nuovo asilo nido Nestlé, pensato e realizzato per i dipendenti dell'azienda, rientra in un progetto più ampio di bilanciamento tra vita e lavoro dei dipendenti che Nestlé persegue con uno dei valori su cui fonda il proprio operato - Nestlé Care - ovvero prendersi cura dei propri collaboratori ed avere a cuore le loro esigenze. All'interno del progetto Nestlé Care, infatti, l'Azienda offre ai dipendenti della sede la possibilità di frequentare gratuitamente un centro sportivo, fruire di cure specialistiche a prezzi agevolati, vacanze e campus estivi per i figli, iniziative culturali e, per agevolare gli spostamenti casa-lavoro, ha promosso una speciale convenzione con la società Atm sotto la responsabilità di un mobility manager. "Nel settembre 2001 inauguravamo il primo asilo nido aziendale nato in convenzione con noi e oggi, dopo neppure tre anni, siamo già a quota quindici", ha dichiarato Bruno Simini, Assessore all'Educazione e Infanzia del Comune di Milano. "Segno evidente che il nostro piano di ampliamento dell'offerta di posti per la città, chiamando a collaborare le aziende, i privati e le famiglie, è stato accolto positivamente dai milanesi. Dal canto suo, il Comune ha fatto e continua a fare la propria parte: nello stesso periodo, abbiamo aperto sette nuovi nidi, ne abbiamo ampliati quattro e presto ne apriremo altri tre. Questo risultato raggiunto non ci fa per nulla allentare la presa, ma il lavoro prosegue incessantemente sulla stessa linea della collaborazione pubblico-privato". Situato a pochi metri dagli uffici, in via Cottolengo 25, l'asilo è caratterizzato da un orario estremamente flessibile (dal lunedì al venerdì, dalle ore 8.00 alle 19.30, compreso il mese di agosto) pensato proprio per conciliare le esigenze dei genitori che lavorano. L'asilo può ospitare fino a 30 bambini di età compresa tra i 12 ed i 36 mesi. Venti posti sono riservati ai figli dei dipendenti Nestlé mentre gli altri sono a disposizione dei bambini in lista d'attesa negli asili nido di zona. Anche dal punto di vista strutturale l'asilo nido Nestlé è stato concepito per il massimo comfort e sicurezza dei "piccoli ospiti". Gli ampi locali che occupano uno spazio di 450 mq. Sono privi di barriere architettoniche e interamente realizzati con materiali naturali mentre le pareti sono state dipinte con diversi colori per stimolare e rasserenare i bambini. L'asilo dispone di un giardino attrezzato con giochi e di una cucina interna per preparare il cibo adeguato alle esigenze nutrizionali dei più piccoli. "Siamo particolarmente orgogliosi dell'apertura di questo asilo, un'iniziativa tesa a migliorare il nostro ambiente di lavoro" - afferma Gianluigi Toia, Direttore Risorse Umane di Nestlé Italiana. "Questo servizio è dedicato alle persone che lavorano con noi e che ogni giorno contribuiscono alla nostra crescita. Il nostro asilo nasce proprio dal desiderio di valorizzare e rafforzare i rapporti umani all'interno dell'Azienda. Siamo certi che questo nuovo progetto semplificherà e migliorerà la qualità della vita dei nostri dipendenti e delle loro famiglie". A gestire l'asilo nido è S.p.i - Servizi per l'Infanzia , una società con una lunga esperienza nella gestione degli asilo nido, che ha realizzato un progetto educativo ed organizzativo che si contraddistingue per l'adozione di un approccio ludico, un metodo di insegnamento particolare che stimola l'apprendimento attraverso il gioco e l'utilizzo del linguaggio teatrale e musicale e l'"educazione" alla lingua inglese.  
   
   
NESTLE' ITALIANA INAUGURA A MILANO L'ASILO NIDO CHE OFFRE AI DIPENDENTI LA POSSIBILITÀ DI STARE VICINO AI LORO BIMBI  
 
Milano, 2 settembre 2004 - Il nuovo asilo nido Nestlé, pensato e realizzato per i dipendenti dell'azienda, rientra in un progetto più ampio di bilanciamento tra vita e lavoro dei dipendenti che Nestlé persegue con uno dei valori su cui fonda il proprio operato - Nestlé Care - ovvero prendersi cura dei propri collaboratori ed avere a cuore le loro esigenze. All'interno del progetto Nestlé Care, infatti, l'Azienda offre ai dipendenti della sede la possibilità di frequentare gratuitamente un centro sportivo, fruire di cure specialistiche a prezzi agevolati, vacanze e campus estivi per i figli, iniziative culturali e, per agevolare gli spostamenti casa-lavoro, ha promosso una speciale convenzione con la società Atm sotto la responsabilità di un mobility manager. "Nel settembre 2001 inauguravamo il primo asilo nido aziendale nato in convenzione con noi e oggi, dopo neppure tre anni, siamo già a quota quindici", ha dichiarato Bruno Simini, Assessore all'Educazione e Infanzia del Comune di Milano. "Segno evidente che il nostro piano di ampliamento dell'offerta di posti per la città, chiamando a collaborare le aziende, i privati e le famiglie, è stato accolto positivamente dai milanesi. Dal canto suo, il Comune ha fatto e continua a fare la propria parte: nello stesso periodo, abbiamo aperto sette nuovi nidi, ne abbiamo ampliati quattro e presto ne apriremo altri tre. Questo risultato raggiunto non ci fa per nulla allentare la presa, ma il lavoro prosegue incessantemente sulla stessa linea della collaborazione pubblico-privato". Situato a pochi metri dagli uffici, in via Cottolengo 25, l'asilo è caratterizzato da un orario estremamente flessibile (dal lunedì al venerdì, dalle ore 8.00 alle 19.30, compreso il mese di agosto) pensato proprio per conciliare le esigenze dei genitori che lavorano. L'asilo può ospitare fino a 30 bambini di età compresa tra i 12 ed i 36 mesi. Venti posti sono riservati ai figli dei dipendenti Nestlé mentre gli altri sono a disposizione dei bambini in lista d'attesa negli asili nido di zona. Anche dal punto di vista strutturale l'asilo nido Nestlé è stato concepito per il massimo comfort e sicurezza dei "piccoli ospiti". Gli ampi locali che occupano uno spazio di 450 mq. Sono privi di barriere architettoniche e interamente realizzati con materiali naturali mentre le pareti sono state dipinte con diversi colori per stimolare e rasserenare i bambini. L'asilo dispone di un giardino attrezzato con giochi e di una cucina interna per preparare il cibo adeguato alle esigenze nutrizionali dei più piccoli. "Siamo particolarmente orgogliosi dell'apertura di questo asilo, un'iniziativa tesa a migliorare il nostro ambiente di lavoro" - afferma Gianluigi Toia, Direttore Risorse Umane di Nestlé Italiana. "Questo servizio è dedicato alle persone che lavorano con noi e che ogni giorno contribuiscono alla nostra crescita. Il nostro asilo nasce proprio dal desiderio di valorizzare e rafforzare i rapporti umani all'interno dell'Azienda. Siamo certi che questo nuovo progetto semplificherà e migliorerà la qualità della vita dei nostri dipendenti e delle loro famiglie". A gestire l'asilo nido è S.p.i - Servizi per l'Infanzia , una società con una lunga esperienza nella gestione degli asilo nido, che ha realizzato un progetto educativo ed organizzativo che si contraddistingue per l'adozione di un approccio ludico, un metodo di insegnamento particolare che stimola l'apprendimento attraverso il gioco e l'utilizzo del linguaggio teatrale e musicale e l'"educazione" alla lingua inglese.  
   
   
DENUNCIA AL SINDACO DI ARESE: INASCOLTATE LE NUMEROSE RICHIESTE DI ANNULLAMENTO DELL’UTILIZZO DI DISINFESTANTI ANTI-ZANZARE PERICOLOSI PER LA SALUTE PUBBLICA  
 
 Milano, 2 settembre 2004 - Davvero bizzarro appare il comportamento del Sindaco di Arese(Mi) che, nonostante le numerose richieste avanzate dall’ Associazione Amici della Terra Lombardia e da diversi cittadini, non si è opposto all’utilizzo di pericolosi disinfestanti anti-zanzare in luogo pubblico. In data 23/06/2004 la Polizia Locale, su parere tecnico dell’Asl che non ha ritenuto i prodotti in questione utili nella lotta alle zanzare adulte e li ha valutati addirittura dannosi per l’uomo, emette una diffida formale che impone il divieto di utilizzo dei prodotti Deltatrin 2,5 Flow e Saga. Tuttavia, né la diffida né una segnalazione dell’ Associazione Amici della Terra Lombardia scritta che esplicitamente chiedeva all’Amministrazione il rispetto di quanto indicato nella diffida stessa, hanno impedito l’impiego di questi disinfestanti pericolosi per la salute umana, animale e per l’ambiente. Le ditte produttrici hanno avuto piena libertà d’azione sul territorio. È pertanto intenzione dell’ Associazione Amici della Terra Lombardia segnalare, nei prossimi giorni, quanto accaduto alla procura della Repubblica, affinché si possa verificare se nel comportamento del Sindaco di Arese vi siano state negligenze e/o omissione d’atti d’ufficio.  
   
   
DENUNCIA AL SINDACO DI ARESE: INASCOLTATE LE NUMEROSE RICHIESTE DI ANNULLAMENTO DELL’UTILIZZO DI DISINFESTANTI ANTI-ZANZARE PERICOLOSI PER LA SALUTE PUBBLICA  
 
 Milano, 2 settembre 2004 - Davvero bizzarro appare il comportamento del Sindaco di Arese(Mi) che, nonostante le numerose richieste avanzate dall’ Associazione Amici della Terra Lombardia e da diversi cittadini, non si è opposto all’utilizzo di pericolosi disinfestanti anti-zanzare in luogo pubblico. In data 23/06/2004 la Polizia Locale, su parere tecnico dell’Asl che non ha ritenuto i prodotti in questione utili nella lotta alle zanzare adulte e li ha valutati addirittura dannosi per l’uomo, emette una diffida formale che impone il divieto di utilizzo dei prodotti Deltatrin 2,5 Flow e Saga. Tuttavia, né la diffida né una segnalazione dell’ Associazione Amici della Terra Lombardia scritta che esplicitamente chiedeva all’Amministrazione il rispetto di quanto indicato nella diffida stessa, hanno impedito l’impiego di questi disinfestanti pericolosi per la salute umana, animale e per l’ambiente. Le ditte produttrici hanno avuto piena libertà d’azione sul territorio. È pertanto intenzione dell’ Associazione Amici della Terra Lombardia segnalare, nei prossimi giorni, quanto accaduto alla procura della Repubblica, affinché si possa verificare se nel comportamento del Sindaco di Arese vi siano state negligenze e/o omissione d’atti d’ufficio.  
   
   
IL MINISTRO LETIZIA MORATTI: “ECCO IL NOSTRO PIANO D’AZIONE CONTRO I DIPLOMIFICI  
 
” Roma, 2 settembre 2004 - Si è concluso il 21 luglio, presso la Commissione Cultura e Istruzione del Senato, il dibattito sulla relazione triennale della Legge 62 del 2000, recante norme sulla parità scolastica e il diritto allo studio. Il Ministro Letizia Moratti – accogliendo quanto i senatori avevano sollecitato nei loro interventi - ha riaffermato l’impegno a proseguire il percorso di piena attuazione della Legge 62, al fine di rendere effettivi i principi ed i valori sanciti dalla Legge stessa, quali la libertà di scelta delle famiglie e la pluralità dell’offerta formativa. Raccogliendo anche il contributo della Commissione di indagine e di studio sull’area dell’istruzione non statale – istituita dallo stesso Ministro con il compito di intervenire amministrativamente sulle questioni poste in evidenza dalle recenti indagini giudiziarie della Procura di Verona - il Ministro ha presentato gli strumenti atti a superare le storiche anomalie che hanno portato al fenomeno dei cosiddetti “diplomifici”, con provvedimenti sul piano amministrativo e legislativo. Il Ministro Moratti ha annunciato le misure che saranno quanto prima adottate dal Ministero. “Anzitutto”, ha detto, “sarà prescritto, quale requisito indispensabile per il riconoscimento ed il mantenimento della parità nelle scuole di secondo grado, un numero minimo di 8 – 10 studenti per classe, escludendo la possibilità di ‘classi articolate’. Inoltre, nel caso in cui in una scuola non vi sia un corso completo di studi, ma soltanto una classe collaterale – che non sia la prima – sarà revocata la parità al corso incompleto”. “Sia per le scuole statali che per quelle paritarie, con riferimento ai candidati interni”, ha aggiunto il Ministro, “verrà fissata una percentuale di frequenza minima obbligatoria per consentire l’accesso agli scrutini ed agli esami di Stato. Quanto agli esami di idoneità, sarà posto il vincolo di frequentare le lezioni nell’anno successivo, presso lo stesso istituto ove vengono sostenuti gli esami, pena la non ammissione agli scrutini o agli esami di Stato; infine”, ha concluso il Ministro, “le scuole non potranno superare una soglia di ricettività delle relative domande, pari al numero di studenti che completino le classi esistenti”. Il Ministro ha proposto anche altri interventi, che richiedono invece la fonte legislativa, a cui si porrà mano con urgenza. In particolare, si esclude la possibilità di costituire commissioni per candidati soltanto esterni agli esami di Stato (ovvero saranno specificate in modo tassativo le condizioni per le deroghe). Saranno rese più rigorose le condizioni di ammissione agli esami di Stato di candidati“ per merito” (i cosiddetti “ottisti”), prevedendo che si sia compiuto un regolare percorso scolastico senza alcun debito formativo in tutto il quinquennio, con la media del sette nello scrutinio finale del primo e del secondo anno del corso dei studi e con non meno di 8 decimi in ciascuna materia nello scrutinio finale del terzo e del quarto anno del corso stesso. Si prevede, infine, che sia nominato un Presidente per non più di due o tre commissioni d’esame. Il Ministro ha comunicato che sono stati già revocati i riconoscimenti di parità alle scuole coinvolte nell’indagine giudiziaria e che è stato portato a termine il piano di vigilanza che ha visto impegnati 160 ispettori durante lo svolgimento degli esami di Stato. Per il prossimo anno, verrà ulteriormente intensificata la vigilanza ispettiva e si procederà alle verifiche sistematiche relativamente alla permanenza dei requisiti di tutte le scuole paritarie, a partire dalle scuole secondarie di secondo grado.  
   
   
IL MINISTRO LETIZIA MORATTI: “ECCO IL NOSTRO PIANO D’AZIONE CONTRO I DIPLOMIFICI  
 
” Roma, 2 settembre 2004 - Si è concluso il 21 luglio, presso la Commissione Cultura e Istruzione del Senato, il dibattito sulla relazione triennale della Legge 62 del 2000, recante norme sulla parità scolastica e il diritto allo studio. Il Ministro Letizia Moratti – accogliendo quanto i senatori avevano sollecitato nei loro interventi - ha riaffermato l’impegno a proseguire il percorso di piena attuazione della Legge 62, al fine di rendere effettivi i principi ed i valori sanciti dalla Legge stessa, quali la libertà di scelta delle famiglie e la pluralità dell’offerta formativa. Raccogliendo anche il contributo della Commissione di indagine e di studio sull’area dell’istruzione non statale – istituita dallo stesso Ministro con il compito di intervenire amministrativamente sulle questioni poste in evidenza dalle recenti indagini giudiziarie della Procura di Verona - il Ministro ha presentato gli strumenti atti a superare le storiche anomalie che hanno portato al fenomeno dei cosiddetti “diplomifici”, con provvedimenti sul piano amministrativo e legislativo. Il Ministro Moratti ha annunciato le misure che saranno quanto prima adottate dal Ministero. “Anzitutto”, ha detto, “sarà prescritto, quale requisito indispensabile per il riconoscimento ed il mantenimento della parità nelle scuole di secondo grado, un numero minimo di 8 – 10 studenti per classe, escludendo la possibilità di ‘classi articolate’. Inoltre, nel caso in cui in una scuola non vi sia un corso completo di studi, ma soltanto una classe collaterale – che non sia la prima – sarà revocata la parità al corso incompleto”. “Sia per le scuole statali che per quelle paritarie, con riferimento ai candidati interni”, ha aggiunto il Ministro, “verrà fissata una percentuale di frequenza minima obbligatoria per consentire l’accesso agli scrutini ed agli esami di Stato. Quanto agli esami di idoneità, sarà posto il vincolo di frequentare le lezioni nell’anno successivo, presso lo stesso istituto ove vengono sostenuti gli esami, pena la non ammissione agli scrutini o agli esami di Stato; infine”, ha concluso il Ministro, “le scuole non potranno superare una soglia di ricettività delle relative domande, pari al numero di studenti che completino le classi esistenti”. Il Ministro ha proposto anche altri interventi, che richiedono invece la fonte legislativa, a cui si porrà mano con urgenza. In particolare, si esclude la possibilità di costituire commissioni per candidati soltanto esterni agli esami di Stato (ovvero saranno specificate in modo tassativo le condizioni per le deroghe). Saranno rese più rigorose le condizioni di ammissione agli esami di Stato di candidati“ per merito” (i cosiddetti “ottisti”), prevedendo che si sia compiuto un regolare percorso scolastico senza alcun debito formativo in tutto il quinquennio, con la media del sette nello scrutinio finale del primo e del secondo anno del corso dei studi e con non meno di 8 decimi in ciascuna materia nello scrutinio finale del terzo e del quarto anno del corso stesso. Si prevede, infine, che sia nominato un Presidente per non più di due o tre commissioni d’esame. Il Ministro ha comunicato che sono stati già revocati i riconoscimenti di parità alle scuole coinvolte nell’indagine giudiziaria e che è stato portato a termine il piano di vigilanza che ha visto impegnati 160 ispettori durante lo svolgimento degli esami di Stato. Per il prossimo anno, verrà ulteriormente intensificata la vigilanza ispettiva e si procederà alle verifiche sistematiche relativamente alla permanenza dei requisiti di tutte le scuole paritarie, a partire dalle scuole secondarie di secondo grado.