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Notiziario Marketpress di Mercoledì 24 Novembre 2004
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NON È STATO RAGGIUNTO L'ACCORDO PER UN TRATTATO DELLE NU SULLA CLONAZIONE UMANA  
 
 Bruxelles, 24 novembre 2004 - I diplomatici delle Nazioni Unite sembrano aver rinunciato agli sforzi per preparare un progetto di trattato vincolante che vieti la clonazione a fini di riproduzione umana, dopo aver constatato l'impossibilità di arrivare a un compromesso sul controverso problema di autorizzare o meno la clonazione terapeutica per la ricerca. Gli sforzi dei giuristi delle Nu si concentreranno invece sul tentativo di concordare una dichiarazione non vincolante che soddisfi entrambi gli aspetti di questo tema estremamente dicotomico. A detta di Marc Pecsteen, un diplomatico belga che ha partecipato alle discussioni, 'La divisione nella comunità internazionale è tale che nessun trattato potrebbe arrivare al risultato voluto, cosicché l'idea alla base della dichiarazione è di trovare un linguaggio abbastanza generale da essere accettato da tutti'. Gli Stati membri hanno accettato di usare il progetto di dichiarazione proposto dall'Italia come punto di partenza per le nuove discussioni che prenderanno il via a febbraio. 'Non è che esista un consenso sul testo italiano', ha chiarito Pecsteen. 'C'è solo un consenso ad usarlo come punto di partenza [per ulteriori discussioni]'. Le nazioni hanno però cominciato a tracciare labili linee già prima del dibattito. Nel testo italiano proposto, i paesi sono invitati a 'vietare ogni tentativo di creare la vita umana con la clonazione e a interdire ogni ricerca che miri a tale scopo'. Ma il Belgio, che rifiuta un bando della clonazione terapeutica umana, obietta al termine 'vita umana', sostenendo che potrebbe essere interpretata per vietare tutte le forme di clonazione. Quand'anche si dovesse arrivare a un accordo sui termini della dichiarazione, il documento finale potrebbe solo incoraggiare le nazioni ad adottare leggi in linea con la posizione. La Associated Press ha citato le parole di un anonimo rappresentante americano: 'Speriamo in un risultato che soddisfi tutti, con una formulazione che salvaguardi il principio della dignità umana e sia unanimemente accettata'.  
   
   
MEDICINA CINESE, MINISTRO SIRCHIA INCONTRA VICE MINISTRO SHE JING  
 
Roma, 24 novembre 2004 - Il Ministro della Salute Girolamo Sirchia ha incontrato ieri il vice Ministro della Salute della Repubblica Popolare Cinese She Jing, in visita ufficiale in Italia, al fine di dare attuazione ai Memorandum di intesa nel settore della medicina tradizionale cinese siglati nei mesi scorsi. Obiettivo dell’incontro la definizione di un Protocollo di intesa per introdurre in Italia la medicina tradizionale cinese e promuovere l’accesso dei farmaci cinesi sul mercato europeo. A tal fine è stata ravvisata la necessità di definire specifici percorsi di formazione in medicina tradizionale cinese validati dalle autorità italiane e cinesi per essere sicuri che in Italia si pratichi la vera medicina tradizionale cinese, e non varianti della stessa come sta attualmente accadendo, e che i trattamenti terapeutici siano eseguiti esclusivamente da medici. La delegazione cinese proseguirà la sua visita a Roma, accompagnata dal Sottosegretario Cesare Cursi, con meeting all’Università di Tor Vergata, al Policlinico Umberto I, alla Fondazione Santa Lucia e all’Ospedale S.andrea. Gli incontri si concluderanno il 25 novembre prossimo con la Cerimonia di chiusura che si svolgerà al Ministero della Salute alla presenza del Ministro Sirchia.  
   
   
LA FRANCIA FINANZIA LA RICERCA SULLE MALATTIE RARE  
 
Bruxelles, 24 novembre 2004 - Nel trattamento delle malattie rare, la Francia vuole ottenere risultati superiori a quelli americani: è quanto ha dichiarato il ministro francese per la Ricerca François d'Aubert. Nel corso della presentazione del piano nazionale francese per le malattie rare, d'Aubert ha annunciato che il suo ministero destinerà in quattro anni 20 milioni di euro alla ricerca sulle principali malattie genetiche che colpiscono 3 milioni di persone in Francia e 27 nell'intera Ue. 'Facendo tesoro delle misure già adottate a livello europeo per la ricerca farmaceutica sulle malattie rare, ma tenendo anche conto delle indicazioni e delle scoperte ottenute dalle ricerche americane e giapponesi, possiamo ragionevolmente sperare di conseguire risultati realmente convincenti', ha dichiarato d'Aubert. D'aubert ha spiegato che tra il 1973 e il 1982 gli Usa avevano lanciato in media un farmaco all'anno per curare le malattie orfane. Con il piano del 1982, la media era salita a 12. Nel 1980, erano morti 200.000 americani a causa di malattie orfane, ma il numero era sceso a 165.000 nel 1995; in altri termini, il tasso di mortalità per malattie rare era sceso in America dall'11,6% del 1980 al 7,8% del 1995. 'La nostra ambizione è di fare ancora meglio con il nostro piano nazionale', ha detto d'Aubert. Il piano mira a scoprire strategie efficaci che permettano sensibili progressi nella maggior parte delle 700 malattie etichettate come rare. Nei prossimi quattro anni, i ministeri della Salute e della Ricerca destineranno in totale 98 milioni di euro alla lotta contro le malattie rare, un investimento che servirà anche a garantire un accesso equo alle diagnosi, al trattamento e alle cure dei pazienti. D'aubert ha spiegato che il programma di ricerca finanziato dal suo ministero coprirà sei importanti aree: ricerca epidemiologica, ricerca sulla caratterizzazione genetica e molecolare delle malattie rare, fisiopatologia, ricerca diagnostica, ricerca terapeutica, ricerca sulla valutazione delle conseguenze psicosociali delle malattie rare. Inoltre, 400.000 euro verranno usati per sviluppare partenariati a livello europeo, ha aggiunto d'Aubert. Il ministero francese per la Ricerca intende creare una piattaforma europea per la malattie rare, e incoraggiare anche un maggiore coordinamento nella disponibilità di test biologici per le malattie estremamente rare, la nascita di centri di riferimento clinici e biologici, la definizione di indicatori di sanità pubblica, la ricerca in generale. Per il testo del piano nazionale sulle malattie rare (in francese): http://www.Recherche.gouv.fr/discours/2004/dpplanmr.pdf  
   
   
TRENTA MINUTI IN PIÙ AL GIORNO DI ATTIVITÀ FISICA PER PREVENIRE IL DIFFONDERSI DELL'OBESITÀ TRA GLI STUDENTI MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA E FEDERALIMENTARE LANCIANO L'OFFENSIVA PER PROMUOVERE UN'ALIMENTAZIONE EQUILIBRATA E STILI DI VITA CORRETTI. PRENDE L'AVVIO ANCHE UN CONCORSO PER LE SCUOLE SULLA STORIA DELL'ALIMENTAZIONE  
 
Roma, 24 novembre 2004 - Trenta minuti di attività fisica al giorno in più all'interno o all'esterno della scuola: è uno degli obiettivi del Progetto "Alimentazione, movimento, stili di vita: istruzioni per l'uso" promosso dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e da Federalimentare (l'organizzazione che riunisce le 18 Associazioni di categoria aderenti a Confindustria), in collaborazione con la Federazione Medico Sportiva del Coni, la Federazione Italiana dei Medici Pediatri, l'Unione Nazionale Consumatori, i Forum Regionali dei Genitori. "Per la prima volta in Italia, - spiega Luigi Rossi di Montelera, Presidente di Federalimentare - e coerentemente a quanto indicato dalla recente "Strategia globale su dieta, attività fisica e salute" dell'Organizzazione Mondiale della sanità, istituzioni pubbliche e private uniscono i loro sforzi per promuovere stili di vita salutari nelle scuole, per contribuire a ridurre i rischi derivanti da una alimentazione non corretta e da una ridotta attività fisica. Il diffondersi del sovrappeso e dell'obesità anche tra le giovani generazioni è causato da una molteplicità di fattori tra loro diversi: per questo al Progetto parteciperanno tutti i diversi soggetti che possono contribuire ad affrontare il problema globalmente, in linea con le più avanzate esperienze europee. Basti pensare a quella realizzata nelle città di Fleurbaix e Laventie nel nord della Francia, dove nel periodo 1992-2000 un Progetto sperimentale multidisciplinare nelle scuole ha permesso di contenere l'aumento dell'obesità dei ragazzi all'1% e delle ragazze al 4% a fronte di una media nell'area circostante rispettivamente del 95 e del 195%. O basti pensare alla iniziativa per combattere l'obesità tra i giovani appena avviata in Germania, dove alla "Piattaforma Alimentazione e Movimento" proposta dal Governo hanno aderito ben 800 diversi soggetti, in rappresentanza dei diversi settori coinvolti: dall'educazione alla sanità, dall'industria ai sindacati, dallo sport ai genitori, ecc.". "Questo Progetto", osserva il Ministro Letizia Moratti, "si inquadra in un percorso didattico per le scuole di primo e secondo grado, che prevede di inserire stabilmente nel curriculum scolastico il tema di una corretta alimentazione correlata ad una sana attività motoria, visti unitariamente come componenti essenziali per uno stile di vita salutare, coerentemente con quanto prevede la recente Riforma della scuola e con le indicazioni dell'Organizzazione mondiale della sanità". "Tra i problemi che dobbiamo affrontare", sottolinea il Ministro Moratti, "c'è quello dell'obesità, che sta assumendo proporzioni preoccupanti, per l'aumento del numero di soggetti interessati e per l'accentuazione della gravità di quei quadri clinici per i quali l'obesità rappresenta un fattore di rischio. In Italia, negli ultimi dieci anni, la prevalenza dell'obesità è aumentata del 50%. Ancor più evidente è l'incremento nei soggetti in età pediatrica". "La comunità scientifica internazionale", conclude il Ministro Moratti, "è concorde nel ritenere che numerosi e complessi sono i fattori che determinano questo incremento del fenomeno: dalle caratteristiche individuali alle condizioni socio-economiche, ambientali e culturali, agli stili di vita "non salutari", questi ultimi caratterizzati da abitudini alimentari scorrette accompagnate da una progressiva e marcata riduzione dell'attività fisica. Tutti siamo ben coscienti di quanto sia difficile individuare percorsi atti ad indurre un cambiamento negli stili di vita, tanti sono gli stimoli e i condizionamenti socio-ambientali a cui sono sottoposte soprattutto le giovani generazioni. Il mondo della scuola non può e non vuole sottrarsi a questa responsabilità". I risultati di una indagine condotta in 5 stati membri (Germania, Francia, Gran Bretagna, Italia e Repubblica Ceca) su "Cosa pensano gli europei della loro alimentazione e della loro salute?", condotta da Globescan (e presentata in Italia in occasione della conferenza stampa) ha evidenziato che i programmi di educazione scolastica sono considerati di gran lunga il mezzo più efficace per promuovere salutari stili di vita e abitudini alimentari equilibrate: in tutti e cinque i Paesi coinvolti essa viene infatti risulta al primo posto tra cinque possibili opzioni, con una media del 43% di risposte, seguita a distanza dalla riduzione di alcune sostanze negli alimenti, con il 17%. L'avvio dell'iniziativa "Alimentazione, movimento, stili di vita: istruzioni per l'uso", in questa prima fase, vuole introdurre nelle scuole attività che garantiscano una pratica quotidiana di almeno 30 minuti di attività motoria al giorno. L'obiettivo del Progetto è infatti quello di validare, con il coinvolgimento diretto di docenti e allievi, un percorso didattico per le scuole elementari e medie inferiori che permetta di inserire stabilmente nel curriculum scolastico il tema dello sviluppo dell'attività motoria e di una corretta alimentazione ad essa correlata, visti unitariamente come componenti essenziali per uno stile di vita salutare, coerentemente con quanto prevede la recente Riforma della scuola. L'attività didattica, che coinvolgerà nel corso di un biennio alcune centinaia di scuole in tutte le ventidue province dell'Abruzzo, della Calabria, del Piemonte e della Puglia, si articolerà nel concreto, da una parte in un monitoraggio, analisi ed elaborazione di proposte sulle abitudini alimentari individuali correlate agli stili di vita, dall'altra in una attività pratica di educazione al movimento (attraverso giochi e semplici esercizi che non richiedono attrezzature particolari) al fine di abituare i più giovani a sviluppare una propria capacità al muoversi, attività utile non solo per la crescita fisica, ma anche per un armonioso e "gioioso" inserimento nel proprio contesto sociale. A supporto di questa attività didattica sarà realizzata una "Guida pratica per gli insegnanti". La seconda iniziativa presentata in occasione della conferenza stampa è inserita nell'ambito della grande rassegna espositiva promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali dedicata ai "Cibi e sapori nell'Italia antica", che nei prossimi dodici mesi coinvolgerà oltre 110 musei e siti archeologici. La rassegna, finalizzata a valorizzare il patrimonio archeologico ed artistico italiano e ad affermare la dimensione multietnica e multiculturale della nostra civiltà, prevede l'allestimento di mostre ed esposizioni, la ricostruzione storica di ambienti di conviti e banchetti e la organizzazione di convegni, visite guidate ed eventi culinari, anche in collaborazione con altre Amministrazioni. Nell'ambito di tale importante rassegna nazionale il Miur di intesa con il Ministero dei Beni e le Attività Culturali e in collaborazione con Federalimentare, ha bandito un concorso sul seguente tema: "Il linguaggio del cibo: storia dell'alimentazione in Italia dalle origini ai nostri giorni". Al concorso potranno partecipare classi e/o gruppi di studenti delle scuole di ogni ordine e grado con lavori singoli o collettivi, che, in relazione all'età degli studenti e alla tipologia dell'indirizzo di studio, potranno essere realizzati in forma di elaborati scritti, rassegne storiche, ricerche, o in forma grafico-pittorica, plastica o multimediale (video - cd eccetera).  
   
   
AL VIA, CON L’APERTURA DEL X CONGRESSO NAZIONALE A.GI.CO. LA CAMPAGNA CHILLY E A.GI.CO PER UNA SESSUALITÀ SANA E CONSAPEVOLE.  
 
Milano, 24 novembre 2004 - Parte la campagna A.gi.co (Associazione Ginecologi Consultoriali) che, insieme a Chilly, parlerà ai giovani di educazione sessuale attraverso la rete dei 2.000 consultori familiari distribuiti sul territorio italiano. La campagna di sensibilizzazione toccherà alcuni dei temi riguardo ai quali appare più alta la richiesta di informazioni da parte dei giovani stessi: innanzitutto igiene, malattie a trasmissione sessuale e metodi anticoncezionali, come emerge da un’indagine nazionale documentata dall’Istituto Superiore della Sanità (“Salute riproduttiva tra gli adolescenti: conoscenze, attitudini e comportamenti” – Rapporti Istisan 00/7). La partnership tra A.gi.co e Chilly, marchio di Manetti & Roberts dedicato all’igiene intima, è stata presentata nel corso del X Congresso Nazionale A.gi.co (Roma, 15-17 novembre 2004) e ha avuto come principale obiettivo, per questo primo anno di collaborazione, la diffusione di materiale informativo su temi legati all’igiene intima, al corretto utilizzo dei principali metodi anticoncezionali e, di conseguenza, alla prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili. Dal sopracitato rapporto Istisan, condotto su un campione di 6.532 liceali adolescenti tra i 14 e i 16 anni, emerge infatti come i giovani siano generalmente bene informati circa l’Aids (riconosciuta come malattia a trasmissione sessuale dal 98% del campione) ma come sia invece decisamente scarsa la loro conoscenza di altre malattie sessuali come la sifilide e la gonorrea (citate soltanto rispettivamente dal 17% e 19% del campione), estremamente semplici da contrarre, soprattutto per le giovani inesperte. Lo studio mette in luce altri dati, ancora più sconcertanti: il 18% degli intervistati dichiara di aver avuto rapporti sessuali completi e, di questi, l’11,4% (con una netta prevalenza del campione femminile) afferma di non utilizzare mai alcun metodo contraccettivo; nonostante il preservativo sia il metodo anticoncezionale più conosciuto (98%), ad averlo davvero usato è soltanto il 52% delle ragazze del campione (contro il 70% dei ragazzi); infine, il 28,4 % degli intervistati dichiara di conoscere una coetanea che ha avuto una gravidanza indesiderata. L’atteggiamento dei giovani tratteggiato da questa indagine riflette quindi una generale inconsapevolezza nell’affrontare la propria vita sessuale: i metodi anticoncezionali, ad esempio, sono un argomento che non viene approfondito e, tra coloro che dichiarano di utilizzare un metodo anticoncezionale, il secondo più citato dopo il preservativo è il coito interrotto. “Un atteggiamento confermato dalla nostra esperienza sul campo” dichiara la Dott.ssa Giulia Zinno Consigliere del Direttivo Nazionale e segretario A.gi.co della Regione Campania “la maggior parte delle giovani che vediamo in Consultorio hanno conoscenze scarse ed errate sui metodi contraccettivi e molto spesso si rivolgono a noi solo per la prescrizione della ‘pillola del giorno dopo’. Ritengo che trasmettere un atteggiamento più consapevole e correttamente informato circa la prevenzione della gravidanza non desiderata e delle malattie a trasmissione sessuale sia doveroso da parte nostra ed è una missione cui la nostra Associazione continuerà a dedicare particolare impegno.” Da queste considerazioni e dall’attività trentennale dei consultori italiani nasce così oggi il progetto, coordinato da A.gi.co, “ A.gi.co e Chilly per una intimità sana e consapevole” che, grazie alla creazione e diffusione di materiale informativo e ad una vasta opera di sensibilizzazione svolta dai ginecologi operanti in nel Consultori Familiari, presidi socio-sanitari ampiamente radicati sul territorio, mira ad indirizzare sempre di più i giovani verso i Consultori Familiari perché diventino sempre di più luoghi di informazione, prevenzione, accoglienza e cure primarie nel campo della salute sessuale e riproduttiva degli adolescenti di oggi, gli adulti di domani.  
   
   
ANSIE E PAURE, INTERVIENE IL PRONTO SOCCORSO PSICOLOGICO MILANO,CONSIDERATA LA CITTÀ STRESSATA D’ITALIA, OSPITA IL PRIMO INCONTRO SUL TEMA  
 
Milano, 24 novembre 2004 - In Italia sono circa 6 milioni le donne che soffrono di ansia in modo patologico e 4 milioni e mezzo gli uomini. Milano è stata scelta come città campione per un sondaggio che ha attraversato 10 anni di paure: dall’Aids al terrorismo. Le paure dei milanesi come sono cambiate e quali comportamenti si stanno progressivamente modificando. Se ne parlerà nel corso dell’incontro ‘Il Pronto Soccorso Psicologico’ che approfondisce i rischi delle fasi immediatamente successive a un evento traumatico. Tra gli argomenti che saranno affrontati: l’importanza del confronto con realtà internazionali toccate direttamente da atti terroristici: da Madrid a Beslan. Il processo di trasformazione della Croce Rossa per una migliore assistenza emotiva. Come intervenire sugli individui più fragili, bambini e adolescenti, di fronte alla ‘globalizzazione della paura’. L’influenza degli alimenti sull’equilibrio emotivo, tra alimenti ‘acceleranti’ e ‘rallentanti’. Milano, 25 Novembre 2004, Sala Leonardo, Palazzo delle Stelline, Corso Magenta, 61 – Milano, Ore 19.30 – 21.30. Interverranno: Tiziana Semplici, medico nutrizionista, presidente Associazione Culturale Essere Benessere. Fabio Sbattella, docente di Psicologia dello Sviluppo del Linguaggio e della Comunicazione presso l’università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, responsabile Master di Psicologia dell’emergenza. Vito Tùmmino, responsabile Unità Operativa di Psicologia, ospedale Sant’anna di Como, Alberto A. A. Bruno, Commissario Provinciale Croce Rossa Italiana. Cristina Silva D'entrèves psicoterapeuta dell’età evolutiva. Modera Andrea Franchini, giornalista Per maggiori informazioni: Segreteria scientifica Essere Benessere Numero Verde 800168332  
   
   
PROGETTO COMORBILITA' PSICHIATRICA  
 
Roma, 24 novembre 2004 - Si svolge oggi (dalle 9 alle 13 presso il Centro Congressi "Conte di Cavour" via Cavour 50°), il convegno che conclude il progetto "Comorbilità psichiatrica", coordinato dall’Ati (Associazione Temporanea d?Impresa) composta da Galgano & Associati, Cult e Vision & Value. Sarà l’occasione per presentare i risultati del progetto omonimo , finanziato dal Ministero della Salute, Dipartimento della Prevenzione e Comunicazione- Direzione generale della Prevenzione sanitaria, tramite le risorse del Fondo nazionale per la lotta alla droga. Il duplice obiettivo del progetto è stato quello di analizzare e censire servizi e prestazioni offerti ai pazienti tossicodipendenti con patologia psichiatrica e porre le basi per una migliore integrazione delle risorse assistenziali. Al convegno interverranno Bastiana Pala del Ministero della Salute e Gino Pozzi dell?Istituto di Psichiatra e Psicologia dell?Università Cattolica del Sacro Cuore, che illustrerà il tema "Comorbilità psichiatrica delle dipendenze: una nozione utile?". I risultati della "Ricerca sulla risposta assistenziale alla doppia diagnosi nei Sert", realizzata nel progetto, saranno presentati da Alessandra Frustaci sempre dell?Università Cattolica di Roma. La panoramica complessiva del progetto, delle azioni e degli obiettivi saranno a cura di Ilaria Rispoli della Galgano & Associati. La partecipazione al convegno è gratuita. Per informazioni e iscrizioni: www.Ricercasalute.it  
   
   
“PINOCCHIO – CASA DELLE ARTI E DEI MESTIERI PER ADOLESCENTI CON DISABILITÀ PSICHICA” MARIA GRAZIA CUCINOTTA TESTIMONIAL DEL PROGETTO  
 
 Roma, 24 novembre 2004 - Il progetto “Pinocchio – Casa delle Arti e dei Mestieri per adolescenti con disabilità psichica” che sarà presentato a Roma (Campidoglio, Sala della Protomoteca, Giovedì 2 Dicembre 2004) prevede la sperimentazione di modelli di intervento sociale innovativi, il trasferimento di buone prassi e una auspicata assimilazione degli strumenti proposti nella legislazione corrente bielorussa, al fine del raggiungimento dell’obiettivo principale: il superamento della istituzionalizzazione psichiatrica di bambini e ragazzi con problemi psichici o con disagio sociale. Il 30 Ottobre 2004, è stata ufficialmente inaugurata a Begoml la prima Casa-famiglia per adolescenti con disabilità psichica in Bielorussia. Infatti, le case-famiglia finora aperte sono rivolte a bambini e giovani senza disabilità. L’associazione Volontari “Il Cavallo Bianco” è nata nel 1988 dall’incontro tra giovani con e senza disabilità mentali e/o disagio psichiatrico, come ipotesi di laboratorio permanente delle diversità sul territorio. Le diversità fisiche, psichiche, sensoriali, culturali, politiche, religiose, etniche ed economiche non sono considerate come motivo di discriminazione ed emarginazione, ma divengono occasione di scambio reciproco e crescita comune, nell’ascolto dell’altro. I giovani con e senza disabilità dell’Associazione sono persone che cercano di vivere quotidianamente una cittadinanza partecipata, individuando i problemi del territorio e proponendo concretamente delle soluzioni di convivenza pacifica ed interculturale. L’associazione Volontari “Il Cavallo Bianco” opera per un graduale passaggio da una mentalità diffusa che vede la persona con disabilità come oggetto di assistenza ad una cultura nuova che riconosca il valore di ogni diversità, valorizzando la persona con disabilità come soggetto di cittadinanza attiva. L’associazione Volontari “Il Cavallo Bianco” è costituita da volontari con e senza disabilità, è una associazione “integrata”, che non prevede una distinzione tra operatori ed utenti. I volontari con e senza disabilità propongono delle attività a favore del territorio nei settori della cultura, dell’ambiente e dell’accoglienza di persone in difficoltà (diverse dai volontari svantaggiati dell’Associazione). Infolink: www.Ilcavallobianco.it  
   
   
FULL IMMERSION DI COMICOTERAPIA CONDOTTO DA: LUCIA VASINI E MARISA MIRITELLO  
 
Milano, 24 novembre 2004 - Il corso nasce dalla collaborazione delle due attrici che, insegnando in vari corsi di teatro, si accorgono che il metodo da loro utilizzato si presta a qualsiasi tipo di persona voglia entrare in contatto con se stessa attraverso il teatro e la comicità.Da qui iniziano a sperimentare il loro metodo ai “non attori”,ossia a quelle persone che si avvicinano al teatro non per diventare attori ma per allargare i propri orizzonti. Scoprono così che nel teatro non esiste il “diverso”, anzi il diverso nutre il teatro. Di conseguenza succede che i “non attori”,soprattutto quelli che la società emargina e considera diversi per hendicap, depressione, difetti nel parlare si mettono in gioco con maggiore coraggio. Si vuole sottolineare il fatto che la giornata teatrale sarà condotta da due Trainers, il che dà un valore aggiunto al lavoro. Le due attrici collaborano con l’ Associazione Nazionale Balbuzienti,il Centro Diurno dell’Ospedale di Piacenza e con la psicoterapeuta Maria Fumusa c/o Il Centro Donne Depresse di Cinisello Balsamo. Inoltre sono state invitate dall’ Università di Padova per un seminario sulla Comicoterapia. Cos’e’ La Comicoterapia? La comicoterapia è una “cura” che attraverso il buonumore e le emozioni positive che si staboliscono durante il corso, stimola la nostra possibilità di stare meglio. Il riso quindi inteso come rinascita, esorcismo contro la paura e i propri “demoni”, per conoscersi meglio e progredire come individui. Tutti gli esercizi del training si basano su mini sfida personale per mettersi in gioco e superare così i propri limiti attraverso l’ironia e il ridere. Il riso è una potente comunicazione non verbale, se accompagnato dalle parole ne amplifica i messaggi. Il riso ha in sé valenze antiaggressive.Spesso contenuti difficili da esprimere per drammaticità o perché creano disagio all’altro sono alleggeriti, mitigati da un sorriso. Non solo, l’umorismo, la battuta ironica sono potenti elementi di ristrutturazione del nostro io interiore. Alla base della creazione di una battuta e dell’accettazione di essa sta un completo mutamento del proprio orizzonte mentale. L’umorismo rappresenta una eccezionale opportunità per ribaltare situazioni problematiche operando una ristrutturazione completa del nostro essere in quelle situazioni. In questo senso il Cabaret terapeutico trasforma i nostri problemi o insicurezze in veri e propri monologhi umoristici. Attraverso tecniche di rilassamento, giochi teatrali, improvvisazioni guidate, piccoli skecth arriviamo a raccontarci alcuni fatti della nostra vita, a vederli con distacco e autoironia, elaborandoli attraverso l’identificazione con personaggi rubati al teatro. Il trainig darà largo spazio a esercizi collettivi, indispensabili per sentirsi parte di un gruppo di lavoro. La fiducia e la solidarietà reciproca tra i partecipanti renderanno possibile un lavoro individuale, lavoro indispensabile alla persona per potersi mettere in gioco esplorando le proprie capacità e allargando i propri limiti. Chi Sono Le Due Conduttrici? Lucia Vasini Diplomata presso la scuola di Teatro “Piccolo” di Milano . Studia voce, canto, recitazione con Linda Wise. Segue vari stages a Los Angeles con Judy Weston. (metodo actor’s studio) In teatro lavora con Dario Fo, Gabriele Salvatores,cesare Lievi, Enzo Iacchetti , Bebo Storti e altri. Insieme a Paolo Rossi e Giampiero Solari fonda la Compagnia Teatrale “Les Italiens” di cui ricordiamo ,tra gli altri, gli spettacoli teatrali:”La Commedia da due lire” ,”Le visioni di Mortimer”, “Peggio che andar di notte”, “Il circo”.In Tv al fianco di P. Rossi in “Giù la testa” e “Scatafascio”. Attualmente all’attività teatrale e cinamatografica Intervalla i corsi di Comicoterapia. Marisa Miritello Diplomata presso la scuola”Piccolo Teatro” di Milano. Studia danza presso il C.s.c.di Milano. Frequenta stages di clowneries in Francia presso la scuola del circo dei “Fratellini” e la scuola di teatrodanza di I.alvarez(francia). Stages di recitazione con Dominique De Fazio (metodo actor’s studio)In teatro lavora con Dario Fo, Gabriele Salvatores,giorgio Pressburgher,bob Wilson, Andrèe Ruth Shammah.in televisione al “Costanzo Show” e in “Presi Diretti” Happy Channel. Attualmente alterna il lavoro di attrice alla Comicoterapia. 27 Novembre 2004, dalle 9,30 alle 17,30, c/o lo studio del dott. Antonio Fassina, via Galilei 6 Mi. Tel.02-29000415.
Il corso è aperto a tutti. Si consiglia un abbigliamento comodo.Costo 80 euro. Orari 9,30- 17,30. E’ prevista una breve pausa pranzo. Il corso prevede max 15 partecipanti.
 
   
   
POLICLINICO-MANGIAGALLI-REGINA ELENA, NASCE LA FONDAZIONE NE FANNO PARTE MINISTERO, REGIONE, COMUNE E CURIA. BORSANI: "NON È UNA PRIVATIZZAZIONE"  
 
Milano, 24 novembre 2004 - Via libera all'istituzione della Fondazione "Ospedale Maggiore Policlinico, Mangiagalli, Regina Elena" sarà un Irccs (Istituto di ricerca e cura a carattere scientifico). Il Consiglio regionale ha infatti approvato il provvedimento che prevede di accorpare in un unico soggetto, giuridicamente riconosciuto e identificato come Fondazione parte degli Icp (Istituti Clinici di Perfezionamento) e l'ex Ircss. Conseguentemente Policlinico, Mangiagalli e Regina Elena costituiranno un unico soggetto di cui faranno parte il Ministero della Sanità, la Regione Lombardia, il Comune di Milano e la Curia ambrosiana. La restante parte degli Icp sarà ora ora integrata con l'afferimento dell'intera rete poliambulatoriale pubblica. L'assessore alla Sanità, Carlo Borsani, ha espresso la propria soddisfazione per l'approvazione del provvedimento. "Non ho sentito in aula obiezioni fondamentali contro la Fondazione - afferma Borsani - ma solo critiche, abbastanza pretestuose, tendenti a procrastinare questa scelta che rappresenta un modello organizzativo per la sanità milanese destinato a creare una struttura pubblica, con una capacità di gestione non appesantita da eccessiva burocrazia e in grado quindi di adeguarsi rapidamente sia alla domanda di salute sia alle diverse esigenze che la moderna medicina richiede". "Quanto alle critiche sul pericolo di privatizzazione della sanità milanese con questa iniziativa, ricordo ancora - ha aggiunto Borsani - che la Fondazione è ampiamente in mano pubblica, dal momento che ne fanno parte il Ministero, la Regione, il Comune di Milano e la Curia milanese, istituzioni pubbliche e a valenza pubblica". "La società di gestione, che potrà aprire ai privati - ha concluso l'assessore - sarà quindi solo un braccio operativo di un'istituzione pubblica non più ingessata però da lacci e lacciuoli degli iter burocratici che tanto appesantiscono l'operatività di una struttura sanitaria".  
   
   
GOTOWEB PROTAGONISTA AL TED E AL 5° SALONE EDUCATIONAL MEETING  
 
Ivrea, 24 novembre 2004 – Gotoweb, azienda del Gruppo Comdata attiva nella fornitura di servizi e soluzioni per le Pmi, professionisti e pubblica amministrazione locale, annuncia la sua partecipazione a 2 importanti eventi legati al mondo dell’istruzione: il Ted, l’esposizione dedicata alle tecnologie multimediali per la scuola che si terrà dal 25 al 27 novembre presso la Fiera di Genova e il 5° Salone Educational Meeting, l’evento organizzato dal Cifs, Consorzio per l’Istruzione e la Formazione Superiore, in programma dal 27 al 30 novembre a Godeva di Sant’urbano (Tv). Al Ted (stand 53) e all’Educational Meeting (area presidiata dal partner Gotoweb Computer s.R.l. Di Susegana), i visitatori potranno assistere alla presentazione di Pitagora, una soluzione innovativa che, tramite un semplice collegamento a Internet, offre a docenti, studenti e famiglie un’ampia scelta di servizi e informazioni, fruibili 24 ore su 24: dalle votazioni alle presenze degli alunni, dagli orari delle lezioni ai giorni di ricevimento dei professori e, in generale, tutte le comunicazioni che interessano la scuola. Il servizio, disponibile sul mercato solo da pochi mesi, è già stato implementato con successo in diversi istituti italiani. In occasione di queste manifestazioni, Gotoweb presenterà una versione potenziata di Pitagora, proponendo un’ancora più ricca offerta di servizi ed informazioni. Oltre alla possibilità di partecipare a forum di discussione con i compagni e di accedere a tutte notizie di natura scolastica, una rilevante novità è costituita dal portfolio dell’alunno, un archivio in cui gli studenti potranno consultare e conservare agevolmente tutti le prove scolastiche più significative, i lavori di ricerca e gli approfondimenti prodotti individualmente o in gruppo. “Pitagora fornisce una piattaforma di e-learning che consente l’elaborazione di programmi d’apprendimento personalizzati, nonché l’opportunità di semplificare e modernizzare i tradizionali metodi di comunicazione con i genitori” afferma Fabiana Vudafieri, responsabile vendite di Gotoweb.“grazie a Pitagora, i docenti hanno l’opportunità di gestire al meglio la formazione e le relazioni con studenti e famiglie, senza dover dedicare risorse preziose ad attività di coordinamento e segreteria.” Pitagora si integra con i principali sistemi gestionali diffusi negli istituti scolastici, non richiede costosi investimenti hardware né alcun supporto da parte del personale tecnico. I partner Gotoweb, dislocati capillarmente in tutta Italia, garantiscono il supporto e l’assistenza tecnica durante tutte le fasi di utilizzo di Pitagora. Dal punto di vista della sicurezza, Pitagora risponde ai più rigorosi criteri di protezione nella gestione delle informazioni. I dati risiedono su server protetti e affidabili all’interno dell’Internet Data Center di Gotoweb, in grado di garantire l’accesso alle informazioni in modo sicuro e riservato. Sempre nell’ambito di questi importanti eventi, Gotoweb presenterà il kit della sicurezza, un pacchetto completo di soluzioni e servizi progettato per consentire alle organizzazioni, pubbliche e private, di uniformarsi correttamente alla nuova normativa sulla protezione dei dati personali. “In seguito all’ingresso dell'Information e Communication Technology (Ict) in ambito scolastico, anche i dirigenti delle scuole hanno oggi l’esigenza di affrontare la questione della sicurezza informatica e di tutela della privacy” commenta Paolo Carminati, Direttore Marketing di Gotoweb. “In questo contesto, il kit di sicurezza fornisce alle scuole sistemi di firewall in grado di disciplinare l’utilizzo di internet da parte degli studenti, impedendo ad esempio l’accesso a siti pericolosi, in base alle specifiche politiche di sicurezza concordate con gli istituti.”  
   
   
AVEDISCO AL JOB&ORIENTA € 110 MILIONI INVESTITI IN FORMAZIONE DALLE ASSOCIATE NEL 2003. 25,26,27 NOVEMBRE - FIERA DI VERONA  
 
Verona, 24 novembre 2004 - 160mila Incaricati alle vendite, con un + 16,74% nel terzo trimestre 2004. Fatturati in costante crescita (+ 10,14 nello stesso periodo), il 10% dei fatturati netti delle aziende investito in formazione, pari nel 2003 a € 110 milioni, e un fatturato complessivo, sempre nel 2003, di € 1 miliardo e 100 milioni. La realtà rappresentata da Avedisco, associazione della vendita diretta, è vista con sempre maggiore attenzione da istituzioni, analisti e in genere da tutti gli attori del mondo dell’orientamento al lavoro. Non è un caso dunque che Avedisco quest’anno partecipi per la prima volta al Job&orienta, il salone nazionale dedicato alla scuola, alla formazione e al lavoro che si svolgerà alla Fiera di Verona il 25, 26 e 27 novembre 2004. Il messaggio Avedisco è riassunto nel titolo del convegno che l’associazione ha organizzato per sabato 27, a conclusione della tre giorni fieristica: “Dall’illusione del posto fisso alla certezza del lavoro sicuro - La vendita diretta come risposta vincente ai cambiamenti del mercato”. Secondo una recente indagine condotta dall’Osservatorio della Provincia di Milano sul mercato del lavoro, su 220mila nuovi assunti almeno il 50% è precario. La vendita diretta offre la certezza di un lavoro sicuro perché, pur essendo un’attività aperta a tutti, permette di formarsi competenze professionali distintive, acquisendo un bagaglio di esperienza che può essere utile in molte altre attività marketing e commerciali e tale da costituire comunque una fonte di forte autorealizzazione. In quanto sistema basato su prodotti di qualità, la vendita diretta richiede infatti la capacità di capire i bisogni del cliente, dimostrazioni personalizzate per far percepire i vantaggi dei prodotti stessi, capacità di comunicazione interpersonale e di organizzazione delle proprie risorse. Per queste caratteristiche, la vendita diretta è quindi oggi riconosciuta come valida soluzione per molte categorie di persone (giovani, uomini e donne che devono inserirsi o reinserirsi nel mondo del lavoro, etc) ed è portata a modello delle più moderne teorie di marketing basate proprio sul principio di cocreazione del valore con il cliente (C.k. Prahalad). Avedisco partecipa alla Fiera con uno stand, una manifestazione dedicata al Premio Nazionale Avedisco 2004 per i migliori Incaricati alla vendita e un Convegno. Corsi con il mimo per imparare a comunicare nella vita di tutti i giorni. Titolo ‘Comunicare per essere’. Ogni giorno allo stand un formatore e un mimo, con l’aiuto di strumenti audiovisivi, affronteranno temi inerenti la vita quotidiana di tutti, dalla gestione di un rifiuto, alla conquista della fiducia. Venerdì 26 ore 16,30, sarà assegnato il Premio Nazionale Avedisco 2004 che premierà i due migliori Incaricati alla vendita di ogni azienda associata. E’ uno dei momenti più importanti nella vita associativa e darà modo di conoscere da vicino la realtà dei venditori. Presenterà l’evento Mara Carfagna, conduttrice del programma Tv “Piazza Grande” in onda tutti i giorni su Rai 2. Sabato 27 ore 10,30 si terrà il convegno “Dall’illusione del posto fisso alla certezza del lavoro sicuro - La vendita diretta come risposta vincente ai cambiamenti del mercato”. La manifestazione vuole essere un confronto a più voci sulla vendita diretta, un lavoro che offre la sicurezza di una forte professionalità e la certezza di poter guadagnare in base all’impegno: una proposta significativa nell’attuale mercato del lavoro.  
   
   
L’«ITALIAN WINE STYLE» CONQUISTA LA CINA  
 
Pechino-shanghai 24 novembre 2004 - Ristorazione, turismo, enogastronomia, qualità della vita: in una parola Italian Style. E’ questa la chiave che può aprire definitivamente le porte della Cina ai prodotti agroalimentari italiani, ed in particolare al vino. A sottolinearlo l’ambasciatore d’Italia a Pechino, Gabriele Menegatti, intervenuto questa mattina alla conferenza stampa di presentazione di Vinitaly 2005 (Veronafiere 7 - 11 aprile) e di Vinitaly China, in programma a Shanghai dal 24 al 26 novembre, primo appuntamento della settimana di promozione del vino e del cibo italiano nel paese asiatico, organizzata da Veronafiere in collaborazione con l’Ice (Istituto nazionale per il commercio estero) e la Ccpit (agenzia dell’agricoltura del governo cinese), ed in partnership con le più importanti associazioni cinesi del food and wine e delle catene di hotel. L’incontro, che si è svolto nella prestigiosa cornice dello Shangri-la Beijing Hotel, è poi proseguito con un wine tasting ed un workshop dell’Istituto del Vino italiano di qualità - Grandi Marchi, riservato agli operatori professionali, che ha proposto un assaggio delle migliori produzioni made in Italy. Vinitaly China accoglie più di 160 espositori, tra i quali figurano alcune prestigiose «griffe» del panorama enologico nazionale: Gaja, Antinori, Frescobaldi, Biondi Santi, Carpenè Malvolti, Masi, Pio Cesare, Sartori, Mastroberardino, Michele Chiarlo, Tasca d’Almerita, Zonin, ecc. «L’internazionalità degli operatori professionali alla rassegna, l’osservatorio delle tendenze in atto sui mercati mondiali e la liason con il mondo della ristorazione», ha osservato Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere, «sono i punti di forza della 39ª edizione di Vinitaly, in programma nell’aprile 2005 a Veronafiere. Illustrare le caratteristiche della manifestazione in Cina ha un significato molto importante, proprio per il ruolo del nostro marchio in tutto il mondo e per la dinamicità dimostrata da questo Paese, divenuto una delle locomotive economiche del pianeta». Mantovani, tra gli eventi clou dell’iniziativa, ha ricordato l’accordo, firmato in questi giorni con la Ccipt, che consente ad alcuni rinomati chef cinesi di partecipare ai seminari-degustazione di Vinitaly 2005 per migliorare le loro capacità di abbinamento tra la cucina locale ed il vino italiano. «Vinitaly China», ha spiegato ancora Mantovani, «rappresenta un punto di partenza per l’utilizzo del nostro marchio su tale mercato, grazie al quale il sistema delle imprese nazionale può trovare i giusti canali di promozione e coordinamento per penetrare con i propri prodotti». Prodotti, che secondo l’ambasciatore Menegatti, potrebbero essere favoriti anche dal turismo. «L’interscambio culturale della Cina verso l’Italia», ha affermato, «può generare una rilevante domanda interna di beni e lo sviluppo di ristoranti italiani nelle grandi città cinesi, come è avvenuto in Giappone». Del resto il profilo del consumatore cinese è ormai molto simile a quello internazionale. Dai dati de Il Sole 24-Ore emerge infatti che dispone di un reddito medio-alto, ha un’età compresa tra 35 e 45 anni, ha compiuto studi universitari, è un colletto bianco, un burocrate o un libero professionista (donna a Pechino, uomo a Shanghai), aperto agli stili di vita stranieri e amante degli status symbol. Quanto al gusto, predilige il vino rosso, giovane, secco, dal gusto fermo. La giornata si poi conclusa con un wine – dinner, organizzato da Gaja e Veronafiere, al Palladio Restaurant del The Portman Ritz-carlton Hotel di Shanghai, nel corso del quale Angelo Gaja ha illustrato la storia della sua azienda, soffermandosi anche sui grandi vini italiani che costituiscono la ricchezza del panorama enologico nazionale. «Il Vinitaly sta compiendo un’azione di prim’ordine», ha commentato il famoso produttore, «con l’adesione di viticoltori di qualità che partecipano con grande interesse non solo alle manifestazioni in Cina, ma anche in Russia, Stati Uniti ed in altri importanti mercati. Si tratta di occasioni di contatto con la stampa, con gli importatori ed il mondo del trade che aiutano le aziende a crescere, stimolandole ad unirsi per fare massa critica nei confronti della promozione». «Voglio continuare a seguire queste iniziative anche su altri mercati come ad esempio l’India», ha proseguito, «perché in tal modo Vinitaly svolge un’azione utilissima e mirata». Questa mattina, sempre a Shanghai, alla presenza delle autorità italiane e cinesi, si inaugura ufficialmente Vinitaly China, con un articolato programma di degustazioni, eventi e seminari sul vino italiano.  
   
   
OCÉ-ITALIA SBANCA AL VISUAL COMMUNICATION 2004  
 
 Cernusco sul Naviglio, 23 Novembre 2004 – Un pieno successo di pubblico e di ordini per Océ-italia alla manifestazione milanese, punto fermo per il mondo della comunicazione visiva italiana. Operatori del settore Display Graphics in arrivo da tutta Italia hanno ammirato le prestazioni delle ammiraglie dell'offerta Océ, come il sistema flatbed Arizona T220uv che ha lavorato a pieno regime per tutto l'evento, e Arizona 600, per stampe outdoor di grande produttività, oltre ai sistemi entry level Cs6060 e Rockhhopper 2 - Océ Edition. Ma grande successo di pubblico ha fatto registrare l'anteprima italiana del sistema Arizona 60Uv, ospitata nello stand di Danielli Materie Plastiche, lo storico partner di Océ per il mondo flatbed: il primo sistema entry level flatbed/roll to roll presente sul mercato che ha stampato su tutta la gamma di supporti offerta da Danielli nelle giornate della fiera, richiamando numerosi visitatori. "Il binomio Océ Danielli - commenta soddisfatto Walter Bano, Strategic Business Unit Manager Wide Format Printing Systems e Is di Océ-italia - non passa inosservato. La perfetta unione delle nostre soluzioni con i loro materiali consente prestazioni eccellenti, in termini di qualità, produttività e ritorno dell'investimento. Effetti che il pubblico attento di Sign Italia sembra avere colto appieno". 700 i visitatori registrati da Océ, che oltre a confermare il forte interesse per le soluzioni e le novità presentate in fiera, hanno anche gradito il gadget più gettonato: il trolley colorato, per trasportare con la massima comodità stampe e brochure raccolte tra gli stand, già apprezzato a Drupa 2004. Inoltre, tutte le soluzioni di stampa presentate sono state vendute, a testimonianza del valore della proposta Océ per il mondo Océ Display Graphics e del fatto che eventi come Visual Communication generano interesse ma soprattutto business.  
   
   
DEALERS' SHOW - SALONE DEI SERVIZI PER LE CONCESSIONARIE DI AUTOMOBILI, AFTERMARKET E RICAMBI SECONDA EDIZIONE A BOLOGNA, DAL 3 AL 5 DICEMBRE 2004, PER UN EVENTO CHE PROPONE NOVITÀ E CONTENUTI  
 
Milano, 24 novembre 2004 - Dopo il successo al suo esordio nel 2003, il Dealers' Show sta ultimando i preparativi per l'edizione 2004, che si svolgerà dal 3 al 5 dicembre a Bologna. Il Salone dei servizi per le Concessionarie di Automobili, Aftermarket e Ricambi si propone con importanti novità. Innanzi tuffo, la logistica: l'evento si svolgerà al Padiglione 20 di Bolognafiere, integrato di fatto per la prima volta al Motor Show. Il Dealers' Show 2004 si propone quindi come versione "Business to Business", dedicata agli espositori ed a professionisti del mercato delle quattro ruote, del Motor Show. La nuova sistemazione al Padiglione 20, su un'area totale di 11.000 mq, permetterà un efficace coordinamento delle zone espositive con le aree riservate ad incontri e workshop. Saranno allestite una sala da 1.500 posti, che ospiterà l'annuale convegno riservato ai concessionari, organizzato da Federaicpa e dal mensile Interauto News, due sale dealer meeting da 300 posti, a disposizione delle Case auto per incontrare le proprie reti di vendita e due sale workshop da 100 posti per i convegni e le presentazioni. La parte espositiva del Dealers' Show 2004 si svilupperà su una superficie lorda di 4.000 mq, il doppio rispetto a quella del 2003, che vide la presenza di 55 espositori, 3.157 operatori e 1.115 accreditati ai 48 workshop organizzati. Numeri importanti, che il Dealers' Show 2004 ha in progetto di incrementare. Altra fondamentale novità per il Dealers' Show è il coinvolgimento dei settori ricambi aftermarket, ormai realtà vitali nelle concessionarie auto, in base anche alla normativa Monti che liberalizza il mercato delle parti originali, con la vendita e la gestione delle stesse, non più di esclusiva pertinenza delle Case. Il Dealers' Show 2004 svilupperà le sue tematiche grazie ad un'importante attività convegnistica che ad oggi prevede per venerdì 3 dicembre l'evento organizzato da Federaicpa ed Interauto News, riservato alle concessionarie ed un convegno realizzato dal Centro Studi Promotor rivolto al noleggio auto a lungo termine. Per la giornata di sabato 4 - dedicata all'Autoriparazione - sono in via di definizione accordi con le associazioni di categoria e le testate di riferimento del settore per dar vita ad una serie di importanti eventi. Durante il Dealers' Show concessionari ed autoriparatori potranno accedere gratuitamente anche al Motor Show, entrando così in contatto diretto con il pubblico dei due Saloni.  
   
   
IN PRIMA NAZIONALE DEBUTTA SUL PALCOSCENICO DEL TEATRO LEONARDO DI MILANO IL MALATO IMMAGINARIO DI MOLIÈRE CON LA COMPAGNIA QUELLI DI GROCK  
 
 Milano, 24 novembre 2004 - Il Malato Immaginario è per noi una sorta di cabaret tragicomico, in cui i vizi dei protagonisti vengono messi alla berlina senza un giudizio morale. Trattandosi di una commedia balletto, la scelta di questo testo si lega coerentemente con la tradizione dei nostri spettacoli - che abbinano parola, gesto e movimento - e rappresenta un'evoluzione necessaria in un percorso che, dopo Caos e altri lavori di forte impatto fisico, scopre la necessità di parlare anche attraverso gestualità differenti, che tengono conto di ciò che il corpo spesso non mostra esplicitamente: il dolore. È un testo brillante, che ha messo in luce i nostri talenti clowneschi, ma che sottende un fondo amaro e tragico, tale da averci permesso anche di evocare il mondo della malattia - vera o fittizia che sia - attraverso quei segni e simboli che caratterizzano il nostro linguaggio teatrale, che spesso non si alimenta in maniera convenzionale, ma spazia altrove e va oltre le parole, cercando di portare il pubblico verso l'emozione e non verso il concetto. Il Malato Immaginario è un'opera sull'ipocrisia e una satira affilata sulla società di ieri come di oggi, affrontata senza la benevolenza di un sorriso, ma con un ghigno e uno sberleffo. Ci siamo serviti delle indicazioni di Molière per dipingere i protagonisti con tratti volutamente e impietosamente caricaturali; oltre che per Argante, il protagonista, che, segnato dalla sua ipocondria, rappresenta già di per sé una macchietta del malato "vero", per quasi tutti gli altri personaggi della commedia ci siamo ispirati al clown in tutte le sue accezioni, sia esso bianco o augusto. Clown inteso, naturalmente, come maschera ed esasperazione di un carattere. Allo stesso modo abbiamo seguito le indicazioni dell'autore per parte la coreografica: non possiamo certo parlare di balletti nel vero senso della parola e neppure era nostra intenzione ripresentare il nostro stile spesso dinamico e frenetico all'interno di una commedia come questa. Le coreografie sono momenti di gioco, spesso ironici e interpretati volutamente non con rigore e pulizia asettica, ma con divertimento. Lo spettacolo - come spesso succede nella tradizione di Quelli di Grock - è una perfetta combinazione di parole e movimento e, anche laddove non ritroviamo una coreografia vera e propria, la scelta registica verte comunque su un lavoro tutt'altro che convenzionale, che mette il corpo al servizio del testo. Anche la musica ed il canto rivestono un ruolo fondamentale: pur non volendo trasformare lo spettacolo in un musical, Gipo Gurrado e Carlo Zerri, che da anni seguono i nostri lavori, hanno costruito una vera e propria drammaturgia musicale, strettamente intrecciata al testo. Non a caso, dunque, fin dall'inizio,si evidenzia la figura di un attore-baritono, che abbiamo deciso di chiamare Monsieur Partout che quasi accompagna il pubblico e lo fa entrare nei deliri di Argante e a volte presenta gli altri personaggi e introduce le situazioni. La scenografia di Carlo Sala ci porta in un'atmosfera di finzione, come finta è la malattia di Argante e come finti sono i rapporti che egli intrattiene con gli altri protagonisti dello spettacolo. La scena è un palcoscenico in cui una serie di sipari svelano e nascondono; un palco su cui le entrate degli attori sono marcatamente delle entrees. Unici veri oggetti importanti sono il letto e la poltrona di Argante, che per lui rappresentano un rifugio, un'isola, una casa, sui quali muoversi e agire. Non sono simbolo di riposo, ma sono il luogo del delirio, del sogno, ed anche una sorta di tana protettiva, nella quale egli si sente al sicuro. La vicenda di Argante ci insegna come molto spesso nella vita le cose non siano quello che sembrano: un malato può essere sano, un nobile può essere un delinquente e una governante può trasformarsi nel paladino difensore della verità, dell'amore e della giustizia. La nostra lettura registica opta per l'attualizzazione della parola universale di Molière, affiancando - come lui stesso volle - al linguaggio verbale quello gestuale e musicale, con l'intento ultimo di parlare una stessa lingua: quella del popolo e della gente comune. Infolink: www.Elfo.org  
   
   
AL TEATRO CARCANO DI MILANO FRANCA NUTI E GIAN CARLO DETTORI IN "LA BROCCA ROTTA" DI HEINRICH VON KLEIST  
 
Milano, 24 novembre 2004 - Rappresentata da Goethe a Weimar nel 1808, La brocca rotta (Der zerbrochen Krug, pubblicata nel 1811), è una commedia che il drammaturgo tedesco Heinrich von Kleist scrisse nel 1806 ispirandosi ad un'incisione di Jean-jacques Le Veau ( Le juge ou la cruche cassée, 1782). Il testo conferma la tendenza "metafisica" delle opere di Kleist che trasformano in caricatura grottesca, dando consistenza all'intreccio a cui si aggiunge una lettura simbolica e filosofica dell'intricata vicenda: in ciascuno di noi si nasconde una natura potenzialmente criminale e sempre si troverà qualcuno pronto a salire sullo scranno del giudice e a condannare quella che è in fondo una parte di se stesso. Adam, giudice disonesto e un po' infingardo di un villaggio olandese, ha tentato un'avventura notturna con una giovane e bella ragazza, Eva, la quale gli ha resistito; scoperto senza però essere riconosciuto, l'uomo le ha prese di santa ragione dal fidanzato di lei. Nel tafferuglio viene rotto un orcio di un certo valore, di cui la madre della ragazza chiede il risarcimento con una querela presentata davanti al giudice. La donna è convinta che il colpevole del danno materiale e dell'impresa amorosa sia Ruprecht, il fidanzato della figlia, e pertanto pretende che lui ripari sposandola. Il processo si svolge alla presenza di un consigliere di giustizia venuto da Utrecht per un'ispezione all'ufficio del giudice e Adam, nonostante ricorra alle più sfrontate menzogne, è assediato dalla verità fino a quando la ragazza lo accusa apertamente. "La brocca rotta" è in scena al Teatro Carcano di Milano (Corso di Porta Romana 63) da mercoledì 24 novembre a domenica 5 dicembre 2004. Ctb Teatro Stabile di Brescia - Emilia Romagna Teatro Fondazione. Con Franca Nuti e Gian Carlo Dettori, Sandra Toffolatti, Marco Balbi, Emanuele Carucci Viterbi, Leonardo de Colle, Piero Domenicaccio, Giuseppina Turra, Paola Di Meglio, Carlotta Viscovo. Le scene e costumi sono di Maurizio Balò, le luci di Gigi Saccomandi. Traduzione e regia di Cesare Lievi. Infolink: www.Teatrocarcano.com  
   
   
GIUSEPPE MOTTI. PITTORE DEL PO L’OPERA GRAFICA AD ARENA PO (PAVIA) DAL 4 DICEMBRE AL 1° MAGGIO 2005  
 
 Arena Po, 24 novembre 2004 - L’iniziativa, che inaugura il nuovo spazio espositivo dell’ex Ospitale San Giacomo, presenta 60 opere donate al comune di Arena Po dalla vedova dell’artista, Maria Scarani. Previsti itinerari turistici sul Po. Il percorso artistico di Giuseppe Motti nel campo della grafica sarà documentato nella mostra Pittore del Po in programma ad Arena Po (Pv), città natale dell’artista, dal 4 dicembre 2004 al 1° maggio 2005. L’iniziativa nasce dalla donazione di un corpus di 60 opere (disegni, tecniche miste) al Comune di Arena Po effettuata dalla vedova, Maria Scarani, e inaugura il nuovo spazio espositivo all’ex Ospitale San Giacomo. La mostra, curata da Flavio Arensi, è promossa dal Comune di Arena Po, dall’Associazione Acqua Benessere e Sicurezza, dalla Provincia di Pavia e dalla Regione Lombardia con la collaborazione del Consorzio Tutela Vini Oltrepo e del centro nautico Amici del Po. Secondo le parole del curatore: “I visi marcati dei pescatori fluviali, le mani rotte delle mondine ancora curve, o gli occhi faticosi dei vecchi, Giuseppe Motti li ha sempre rappresentati in forza di un destino che la geografia impone agli uomini segregandoli in un preciso contesto ambientale. Quelli nati sul Po esternano quasi per dovere un’indole diversa dagli altri, perché in diretto confronto con l’assidua calma del fiume, il pericolo delle sue secche e delle piene insieme alla loro limacciosa incombenza. Motti esprime nel disegno l’instancabile passaggio delle stagioni, coi ritmi e le liturgie che sempre hanno distinto lo scorrere dei secoli precedenti, e tuttora resistono in forme moderne, eppure continuative. (…) narra un intero territorio e la sua età evitando la mitizzazione degli aspetti umili, anzi restituendone la semplicità dei gesti e degli aneddoti: la pesca, la sagra, addirittura l’esorcismo come rito. Coesistono due indirizzi poetici in Motti, la decifrazione delle sorti umane attraverso le abitudini della popolazione meno abbiente, e la traduzione sentimentale degli stati d’animo nell’iconografia del paesaggio. Egli dunque assembla motivi intimi a quelli esterni, e legge nelle vicende paesaggistiche quelle animiche della gente, le saghe del cuore. La commistione dunque fra panorama e popolo, fra il Po e la sua gente, subordinando quest’ultima al primo, potrebbe rivitalizzare il titolo che per molti versi già De Grada riteneva stretto all’artista, ossia quello di “pittore del Po”, individuando con giustezza il limite di una cifratura attenta a una produzione benché poderosa non totale. Motti come pittore del Po non si riduce dunque a simbolizzare una parte limitata e caratteriale della storia italiana, ma allarga un sogno all’intero consorzio terrestre; il suo rappresentare il Po significa inscenare l’avventura di un destino comune”. Completa il percorso espositivo una sezione dedicata alle fotografie realizzate da William Zanca negli anni ‘70 e ‘80 che svelano un Motti più privato, al lavoro nel suo studio milanese o immerso in quei luoghi del ‘Grande Fiume’ che avrebbe poi ritratto in molte delle sue opere. In occasione della mostra sarà possibile visitare la grande tempera a muro (6 x 2 metri ca.) dedicata alla gente del Po che Motti realizzò a metà degli anni ‘80, nella ex sala giunta del Comune di Arena, che dimostra quanto l’artista si sentisse legato a queste zone e ai suoi abitanti. Lo stesso artista si ritrae in primo piano in mezzo agli altri protagonisti di una giornata di lavoro e divertimento sul fiume. Gli Enti promotori hanno previsto, durante il periodo della mostra, di offrire ai visitatori la possibilità di conoscere da vicino il Po, scegliendo di percorrerne su barca i tratti pavesi, invitandoli così a scoprire, o riscoprire, la bellezza di una delle zone più ricche di storia, tradizioni, prodotti enogastronomici e di cultura della Lombardia. Questi itinerari sono organizzati dal centro nautico “Amici del Po” del Ponte della Becca (tel. 0382 485050 – mail info@amicidelpo.Com). Giuseppe Motti nasce ad Arena Po (Pv) nel 1908. A Milano frequenta i corsi all’Accademia di Brera. Si avvicina al gruppo dei chiaristi, li frequenta, stringe rapporti di amicizia con Lilloni. Ma presto la sua vocazione lo condurrà a percorrere altre strade. Il rapporto dell’artista con la sua terra e la sua gente, infatti, non è soltanto di ordine sentimentale, è piuttosto un pensiero costante che ha radici più profonde. E’ una realtà che fa parte della sua natura di uomo e di artista, una realtà depositaria di valori morali insostituibili. Dopo la fine del conflitto partecipa al movimento realista, ne diventa animatore, e con gli amici del gruppo che fa centro alla Galleria Borgonuovo di Milano s’impegna fervidamente nella ricerca di una nuova espressività, sempre desunta da precisi riferimenti con il mondo reale, che lo porterà attraverso varie esperienze formali alla maturazione di una singolare e personale qualità pittorica, incentrata sui luoghi, sul paesaggio del grande fiume, sulla gente a lui cara segnata da profonde ferite insanabili. Dagli anni Settanta si sono susseguite alcune importanti mostre antologiche, dalla Rotonda di via Besana di Milano, al Palazzo dei Diamanti di Ferrara, alla Casa del Mantegna di Mantova, a Jesolo, e poi a Londra, Varsavia, Berlino, Parigi. Giuseppe Motti muore a Milano, il 15 aprile 1988. Per informazioni e prenotazioni: segreteria Comune di Arena Po, tel. 0385 270005  
   
   
IMPERDIBILE NATALE FRA LA PUBBLICITÀ SCORCI PUBBLICITARI SULLA SPONDA PIEMONTESE DEL LAGO MAGGIORE ADRIANA CHIARI E STUDIOKEY PER REALIZZARE LA MOSTRA DELL’ANNO. DALLA PRESTIGIOSA RACCOLTA DI MARCO GUSMEROLI  
 
Arona, 24 novembre 2004 - Pubblicità: da sempre l’anima del commercio, ma … non solo. Prima di tutto pubblicità è comunicazione, coinvolgimento, legame inscindibile fra produttore e consumatore. Motore pulsante del nostro modo di pensare. Eccola quindi di scena in un’imperdibile mostra, Scorci Pubblicitari sulla sponda piemontese del Lago Maggiore , con un omaggio a Franco Mosca, interessante esposizione ad Arona sull’arte pubblicitaria della sponda piemontese nel periodo compreso fra il 1890 ed il 1950. Un’amarcord nostalgica di un passato lontano, ma ancora vicino perché vivo nei ricordi dei nostri nonni. La rassegna dedica un omaggio a Franco Mosca, uno fra i più brillanti cartellonisti italiani e per molti anni cittadino aronese. Celebri ed indelebili nella memoria dell’advertising restano le realizzazioni per Coca Cola e Moto Mosquito. Scorci Pubblicitari viene realizzata attingendo dalla collezione privata del dott. Marco Gusmeroli, uno dei più importanti collezionisti italiani di materiale pubblicitario dall’inizio del ‘900, autore del libro “Pubblicità smaltata in Italia” e coautore di “Targhe pubblicitarie da collezione”, l’enciclopedia in fascicoli edita da Hachette. Collaborano alla realizzazione Studiokey, agenzia di comunicazione e marketing operante ad Arona, e la dott.Ssa Adriana Chiari, curatrice anche delle mostre tematiche degli anni passati. Ciò che ha spinto Studiokey a collaborare a questa edizione è, sicuramente, il tema pertinente all’attività che svolge con successo da più di trent’anni, ma soprattutto, il desiderio di contribuire ad aiutare l’Associazione Genitori Bambini Down a cui sarà devoluto il ricavato degli ingressi. Durante la mostra sarà possibile acquistare calendari, cartoline, che in prossimità delle feste natalizie si rivelano un utile pensiero e originali biglietti di auguri. Saranno in vendita anche locandine e, su ordinazione, dispense relative a quanto è in esposizione. Organizzatori: dott.Ssa Adriana Chiari e Studiokey Pubblicità – Arona; Esposizione ad Arona (No) - Sala Delle Mostre - Piazza San Graziano 1 dicembre 2004 - 31 gennaio 2005  
   
   
FORMAZIONE IN TOUR HA LASCIATO IL SEGNO ANCHE A ROMA  
 
Roma, 24 novembre 2004 - Il Centro Sportivo Italiano ha organizzo a Roma, venerdì 19 novembre, due appuntamenti di grande qualità sul ruolo dello sport nell’educazione dei giovani, nell’ambito della campagna itinerante di formazione e sensibilizzazione allo sport in 100 città italiane, “Formazione in tour”, da tempo intrapresa. Ogni tappa del tour prevede un convegno a livello diocesano, uno a livello provinciale e un talk-show che coinvolge studenti, genitori ed insegnanti delle scuole medie superiori della città. Gli appuntamenti di Roma hanno riguardato due ambiti formativi di vitale importanza per il Csi: la scuola e la parrocchia. Presso il Liceo Seneca, alla presenza di circa 300 studenti e con la partecipazione di Gianluca Donato di Sky Sport e Paolo Fradeani del Miur, Lorenzo Porzio, medaglia di bronzo nel 4 senza senior alle Olimpiadi di Atene 2004, ha ricordato la sua esperienza di studente e atleta, ribadendo l’importanza che ha la costanza nella pratica sportiva: “ragazzi, voi dovete avere una cosa in cui credere fortemente, solo con i sacrifici potrete raggiungere la meta! Anche io sono stato studente, mi alzavo la mattina alle 5 per allenarmi, andavo a scuola e dopo tornavo ad allenarmi. I campioni che vedete in tv non sono perfetti, dietro ognuno di noi c’è sempre un uomo con le sue debolezze, è tutta una questione di volontà e di scelte”. In tale sede si è parlato anche del progetto circolo culturale sportivo studentesco, uno spazio interamente autogestito dagli studenti in cui ognuno può trovare la sua collocazione più congeniale, non solo nel contesto sportivo: il circolo prevede anche attività musicali, teatrali, cineforum, visite ai musei, giornalismo, fotografia, progetti di volontariato, corsi di formazione promossi con i comitati Csi. La tappa di Roma, infatti, come le precedenti del tour, ha illustrato la strada per aderire ai corsi di formazione che inizieranno a dicembre 2004, per formare nuovi animatori culturali sportivi in parrocchia (laboratorio ludico-motorio, grafico pittorico, teatrale, musicale, multimediale) ed educatori sportivi (arbitri, giudici di gara e allenatori) sensibilizzando, nel contempo, gli studenti nei confronti del volontariato sportivo. Per ciò che concerne il contesto parrocchiale, presso la Fiera di Roma, nell’ambito delle manifestazioni della 40esima edizione della Settimana della vita collettiva, si è svolto, invece, il convegno dal titolo “Sport in parrocchia: uno spazio educativo”. Il convegno, organizzato e fortemente voluto dal Csi, ha visto la partecipazione di autorevoli esponenti del mondo sportivo, politico e religioso. Valerio Piccioni, giornalista de La Gazzetta dello Sport ha introdotto i lavori dell’incontro, cui sono intervenuti Edio Costantini, presidente nazionale del Csi, Franco Mazzalupi, presidente provinciale del Csi, l’assessore regionale Bruno Prestagiovanni, don Massimiliano Sabbadini, presidente del Foi, don Mario Pieracci, del Vicariato di Roma. Il calciatore della A.s Roma, Damiano Tommasi, ha voluto partecipare all’evento rilasciando un’intervista al Csi. “Credo che unire lo sport ad una realtà come la parrocchia con obiettivi di formazione umana chiari e precisi - afferma Tommasi - non può che favorire la crescita di valori nello sport che spesso passano in secondo piano. Lo sport è sicuramente scuola di vita, spero che le mie figlie in futuro siano attratte dallo sport come il padre e che nel loro percorso di vita trovi spazio la dimensione spirituale e la ricerca di risposte che vedono come punto di riferimento la parrocchia, perchè sia lo sport che la parrocchia sono realtà positive nella formazione di un ragazzo”. Con l’occasione del convegno è stata poi presentata l’attività formativa riguardante i circoli culturali sportivi in parrocchia: una riflessione sull’insostituibile funzione sociale dell’attività sportiva svolta nell’ambito delle parrocchie italiane.  
   
   
CITROEN MILANO CITY MARATHON SCALDA I MOTORI  
 
 Milano, 24 novembre 2004 - Venerdì pomeriggio, con inizio alle 15.30, nel salone di rappresentanza della Regione Lombardia, in via Pola 14, a Milano, avrà luogo l'attesa conferenza stampa con gli atleti elite che domenica 28 daranno vita a Citroen Milano Marathon 04. Un appuntamento riservato agli addetti ai lavori, con la consegna dei pettorali ai runner di spicco e alle autorità - il Presidente della Regione Formigoni, il sindaco Albertini - preceduto da un incontro che fa giustamente clamore. Gli organizzatori della maratona di Milano (il Consorzio Milano Marathon, composto da Rcs Sport/la Gazzetta dello Sport e da Rosa& Associati) hanno infatti invitato Vanderlei Lima, lo sfortunato protagonista della maratona olimpica di Atene, bronzo nonostante un esagitato che lo spintonò mentre si trovava in testa alla gara, e Stefano Baldini, che quella gara vinse con pieno merito. Stefano Baldini, che di Citroen Milano City Marathon è l'ambasciatore nel mondo, di buon grado ha accettato l'opportunità di rivedere il rivale al quale, sul podio di Atene, all'oscuro dell'accaduto, non aveva nemmeno potuto dire "mi spiace". Lo farà venerdì, alla prima occasione utile. Sarà presente anche Gelindo Bordin, l'altro italiano oro in maratona (Seul 1988), per ancor più affratellare un mondo che lancia da sempre segnali di grande civiltà.  
   
   
DOMENICA IL VIA CON IL CANNONE  
 
Milano, 24 novembre 2004 - Grazie alla collaborazione con il Reggimento e i suoi Artiglieri, ancora una volta il via a Citroen Milano City Marathon sarà dato, domenica 28 novembre, dal cannone. Il botto, invero fortissimo, lo produrrà il pezzo da 75/27 mod. 1912, in uso presso il Reggimento dal 1915 al 1943. Trainato da sei cavalli di razza French Mountain, gli stessi attualmente impiegati per la riabilitazione ai ragazzi disabili (ippoterapia), e scortato da una rappresentanza di Artiglieri in uniforme storica di fine Ottocento, il cannone raggiungerà domenica mattina poco dopo l'alba via Vittor Pisani. Il colpo di cannone sarà sparato alle 9.15.