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Notiziario Marketpress di Martedì 30 Gennaio 2007
VERSO UNO STATUTO EUROPEO DELLE PMI  
 
 Strasburgo, 30 gennaio 2007 - Una relazione all´esame dell´Aula sollecita la definizione di uno statuto della società privata europea (Spe), soprattutto per agevolare le piccole e medie imprese europee nelle loro attività transfrontaliere. I deputati formulano una serie di raccomandazioni che riguardano, tra le altre cose, la strutturazione della forma societaria, il capitale iniziale, l´organizzazione e le responsabilità degli amministratori. A loro parere, alle Spe dovrebbe applicarsi in via esclusiva la normativa Ue. L’esigenza di uno statuto della società privata europea è stata di recente espressa in occasione di un’audizione della commissione giuridica del Parlamento, che ha avuto luogo il 22 giugno 2006. Secondo i deputati, questo statuto potrebbe infatti offrire alle piccole e medie imprese europee una forma giuridica societaria capace di agevolare le loro attività transfrontaliere. Partendo da questa premessa, la relazione di Klaus-heiner Lehne (Ppe/de, De) chiede alla Commissione europea di sottoporre al Parlamento, nel corso del 2007, una proposta legislativa sullo statuto della Spe che sia in linea con una serie di raccomandazioni indicate dai deputati. La relazione puntualizza che, mentre la società europea per azioni (Se) interessa il segmento delle grandi società di capitali, la Spe si rivolge alle piccole e medie imprese. Secondo i deputati la fase di elaborazione della statuto della Se si è rivelata lunga e complicata, e il mercato non ha ancora adottato tale modello quale forma giuridica per le società per azioni. A loro parere, uno dei motivi di tale situazione è che la Se non rappresenta una forma giuridica unitaria a livello europeo, ma i molteplici rinvii al diritto nazionale l’hanno resa «un’opera incompiuta, aumentando l’incertezza giuridica e determinando ripercussioni negative sui costi». Lo statuto della Spe, secondo i deputati, dovrebbe evitare tali inconvenienti. In merito alla strutturazione della forma societaria, i deputati ritengono che lo statuto della Spe dovrebbe «contenere il più possibile norme comunitarie, rinunciare a riferimenti alle legislazioni nazionali ed essere pertanto ideato come uno statuto uniforme ed organico». Raccomandano, quindi, che alla Spe siano applicate, «in via esclusiva», le disposizioni di diritto societario previste dal regolamento sullo statuto della Spe, sottraendo i settori di diritto societario disciplinati in tale regolamento dalla sfera normativa degli Stati membri. Ciò - specificano i deputati - vale in particolare per la natura giuridica, la capacità giuridica e la capacità d´agire, la costituzione, la trasformazione e lo scioglimento, la denominazione o la ragione sociale e per quanto riguarda la governance in generale. Riguardo alle modalità di costituzione, i deputati ritengono che la Spe dovrebbe poter essere creata ex-novo, o a partire da una società esistente, o a seguito di una fusione tra società o ancora nell´ambito di una società sussidiaria comune. Inoltre - continua il testo - la società privata europea dovrebbe poter essere trasformata in società europea. Il capitale iniziale della Spe, inoltre, dovrebbe essere ripartito in quote, con un determinato valore nominale, mentre il capitale minimo dovrebbe essere pari a 10. 000 euro. E´ anche precisato che tale capitale minimo, determinando l´entità della responsabilità dei soci, non deve essere necessariamente versato. I deputati propongono poi che la Spe abbia almeno un amministratore e che gli amministratori vengano nominati con decisione dei soci o nell´Atto costitutivo. Su di essi, inoltre, non deve gravare alcuna interdizione emessa da un tribunale o da un´autorità amministrativa di uno Stato membro all´assunzione di questa funzione. L´amministratore o gli amministratori, è anche raccomandato, devono essere responsabili singolarmente o come debitori solidali nei confronti della società, di tutti gli atti contrari alle disposizioni di diritto civile o penale applicabili alla società. E´ poi precisato che gli organi societari dovrebbero essere responsabili come debitori solidali per il danno che viene causato alla Spe in caso di riduzione del capitale. In materia di rendicontazione, i deputati ritengono che la Spe dovrebbe sottostare alle norme armonizzate di rendiconti annuali contenute in due direttive comunitarie. Sulla possibilità di trasformazione, raccomandano che a una Spe sia consentito di procedere a fusioni, trasferimento di sede, scissione e cambiamento di forma in una società anonima europea, sempre nell´ambito di una legislazione comunitaria già armonizzata. Dovrebbe inoltre essere consentita la trasformazione di società nazionali in Spe, «mantenendo i vigenti diritti dei lavoratori». Infine, l´ultima raccomandazione riguarda gli amministratori delle Spe, i quali dovrebbero essere tenuti, in presenza di uno stato di insolvenza, a sollecitare «senza colpevoli esitazioni» (entro e non oltre tre settimane) l´avvio di una procedura fallimentare. In caso di inadempimento a tale obbligo, secondo i deputati, dovrebbero rispondere direttamente ed in solido ai creditori che abbiano subito un danno. .  
   
   
TERRY DAVIS, SEGRETARIO GENERALE DEL CONSIGLIO D’EUROPA, IN OCCASIONE DELLA GIORNATA PER LA PROTEZIONE DEI DATI : “IL DIRITTO AL RISPETTO DELLA PRIVACY NON OSTACOLA LA LOTTA AL TERRORISMO”  
 
 Strasburgo, 30 gennaio 2007 - “Tutti i governi hanno il dovere di tutelare i cittadini dalla minaccia terroristica ma devono farlo nella legalità, con intelligenza ed efficacia. La Convenzione europea dei diritti dell’uomo garantisce il diritto al rispetto della privacy e dona alle autorità un potere di ingerenza in caso di minaccia alla sicurezza nazionale e pubblica. Allo stesso tempo, tali limitazioni devono essere necessarie, adeguate, proporzionate e previste dalla legge”. “Alcune disposizioni recenti relative allo scambio di dati introdotte sotto la pressione esercitata dagli Stati Uniti d’America mi preoccupano perché sembrano non rispettare tali criteri, in particolare per quanto concerne i dati personali relativi all’origine razziale ed etnica, il credo politico, la fede religiosa, la salute e gli orientamenti sessuali. ” “Il Consiglio d’Europa è disposto a fornire un parere a tutti gli Stati membri, siano essi appartenenti all’Unione europea o meno, per concludere accordi soddisfacenti, che non soltanto permetterebbero una cooperazione efficace nella lotta al terrorismo, ma anche di rispettare la Convenzione europea dei diritti dell’uomo e di evitare che gli stessi diventino oggetto di ricorso dinanzi alla Corte di Strasburgo”. “Vorrei ringraziare l’Unione europea e, in particolare il commissario Franco Frattini, per il prezioso sostegno apportato alla ‘Giornata europea per la protezione dei dati’ celebrata il 28 gennaio dal Consiglio d’Europa per segnare la firma della Convenzione sulla protezione delle persone rispetto al trattamento automatizzato di dati a carattere personale”. .  
   
   
LE RISPOSTE DELLA POLITICA REGIONALE ALLE SFIDE DEMOGRAFICHE SECONDA CONFERENZA DEL CICLO “REGIONI PER IL CAMBIAMENTO ECONOMICO”  
 
Bruxelles, 30 gennaio 2007 - E’ intitolata “Le risposte della politica regionale alle sfide demografiche” la conferenza del 25 gennaio a Bruxelles e organizzata dalla Direzione generale Politica regionale della Commissione nell’ambito del ciclo “Regioni per il cambiamento economico”. Nel suo discorso di apertura, la commissaria per la politica regionale Danuta Hübner ha sottolineato che la nuova politica di coesione a livello europeo riveste un ruolo primario nel sostenere gli sforzi delle regioni per adattarsi ai cambiamenti demografici in corso. Posizione ribadita anche dal suo collega, responsabile per l’occupazione, gli affari sociali e le pari opportunità, Vladimir Špidla, il quale interverrà nel secondo giorno della manifestazione. Egli ha infatti sottolineato che il Fondo sociale europeo interviene proprio per superare gli effetti di una forza lavoro in continua riduzione. Alla conferenza partecipavano rappresentanti di ben 30 paesi – responsabili politici nazionali, regionali e locali, esperti e consulenti di programmazione e implementazione della nuova generazione dei fondi strutturali, nonché esponenti della società civile, del mondo accademico e dell’imprenditoria. Tra i preziosi contributi vi sono quelli del Ministro di Sassonia-anhalt Karl-heinz Daehre ed del Presidente del Comitato delle regioni, Michel Delebarre, del Presidente del Comitato economico e sociale, Dimitris Dimitriadis, nonché del membro della commissione Sviluppo regionale del Parlamento europeo, Lambert van Nistelrooij. La questione dei cambiamenti demografici e il modo di affrontarli riceve negli ultimi anni particolare attenzione da parte della Commissione. Più di recente, infatti, a seguito di una ampia consultazione, il collegio ha formulato le sue proposte per un approccio di lungo periodo, contenute nella comunicazione “Il futuro demografico dell’Europa, trasformare una sfida in opportunità”. A detta della commissaria Hübner, infatti, “la dimensione ed il ritmo dei trend demografici variano significativamente da paese a paese e da regione a regione”. Non esiste dunque una risposta politica standard a tali fenomeni, è invece indispensabile – sottolinea Danuta Hübner – mettere insieme la ricca esperienza che le regioni hanno acquisito in questo settore. Questo è infatti l’obiettivo prioritario della Conferenza, in cui saranno presentati gli esempi delle politiche innovative adottate da 20 regioni all’avanguardia nell’affrontare i rapidi cambiamenti demografici. “Per il nuovo periodo di programmazione 2007-2013 – ha aggiunto la commissaria - dobbiamo basarci su questi successi e integrare, in maniera più strategica e sistematica, la questione della sfida democratica nei nostri programmi”. Secondo Danuta Hübner, uno degli strumenti più adatti è proprio la politica di coesione dell’Ue che non solo incoraggia tutti i partner ad agire attraverso piani strategici di medio termine inseriti in un contesto finanziario stabile, ma permette altresì alle regioni di rispondere alle esigenze scaturite dai cambiamenti demografici, adattando gli interventi alle necessità specifiche. Un altro strumento utile è il Fondo sociale europeo (Fse), che, come rileva il commissario Špidla “è dotato annualmente di 10 miliardi euro destinati a combattere gli effetti negativi dell’invecchiamento della popolazione oppure, ad esempio, finalizzati a migliorare l’accesso ai servizi per l’infanzia o alla formazione professionale dei lavoratori, specie di quelli più anziani”. E’ un dato di fatto che oggi gli europei vivono più a lungo, ma per il commissario si tratta di “un’evoluzione positiva che riflette i successi scientifici e sociali degli ultimi anni”. La sempre crescente aspettativa di vita richiede modifiche e adeguamenti nelle politiche pubbliche, soprattutto per quanto concerne l’istruzione, l’occupazione, gli affari sociali, i trasporti, i servizi pubblici e l’urbanistica in generale. Anche la Strategia di Lisbona ne tiene conto e propone obiettivi in merito, da raggiungere a livello europeo. La conferenza di questi giorni – la seconda delle tre iniziative del ciclo - aiuterà a capire come farlo mobilitando e utilizzando al meglio strumenti politici, risorse finanziarie e conoscenze già in possesso. .  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA DELINEA UN PIANO VOLTO A PROMUOVERE LA RICERCA SULLE TECNOLOGIE AD ALTA EFFICIENZA ENERGETICA SVILUPPARE I BIOCARBURANTI DI SECONDA GENERAZIONE  
 
Bruxelles, 30 gennaio 2007 - Il commissario europeo per l´Energia Andris Piebalgs ha fornito ulteriori dettagli in merito all´imminente piano strategico europeo per le tecnologie energetiche. Intervenuto il 25 gennaio in occasione di una conferenza dell´Ue su energia e diritto, Andris Piebalgs ha dichiarato che l´Europa ha perso l´occasione di guidare il mercato emergente del valore di vari miliardi di euro nel campo delle tecnologie a basso impiego di carbonio e ad alta efficienza energetica. «I fatti dimostrano che, malgrado il raddoppio dei fondi per l´energia nel Settimo programma quadro rispetto al Sesto, gli Stati Uniti, il Giappone e la Cina stanno progredendo più rapidamente», ha affermato il commissario. «L´europa si sta lasciando sfuggire un´opportunità; deve approfittare del proprio impegno a gestire il cambiamento climatico, associando al carbonio i prezzi imposti dal meccanismo di scambio delle emissioni, e utilizzarlo quale trampolino di lancio per sviluppare un settore energetico guidato dall´innovazione, ponendosi al primo posto nel mondo e creando forti esportazioni e opportunità occupazionali per l´Europa», ha proseguito. Affinché l´Unione sia all´avanguardia per quanto riguarda la prossima generazione di energie rinnovabili e a basso impiego di carbonio, la Commissione sta preparando un piano strategico europeo per le tecnologie energetiche volto a stabilire obiettivi precisi per la ricerca e la tecnologia nel campo dell´energia in Europa. Sviluppare i biocarburanti di seconda generazione affinché possano rappresentare alternative pienamente competitive rispetto agli idrocarburi e rendere competitiva nel breve periodo l´energia eolica offshore su larga scala, per preparare il terreno a una superrete europea offshore, sono due degli obiettivi dell´iniziativa. Il piano comprenderà inoltre obiettivi precisi quali preparare l´energia elettrica fotovoltaica allo sfruttamento dell´energia solare, compiere progressi più celeri verso i reattori a fissione nucleare di quarta generazione e la tecnologia futura per la fusione e sviluppare tecnologie del gas e del carbone più sostenibili, in particolare relativamente a sequestro e stoccaggio del carbonio. «Sono soltanto alcuni esempi; nel 2007 proporremo un programma concreto per coordinare meglio le risorse esistenti, impiegarle in maniera più mirata e, se necessario, investire di più», ha dichiarato il commissario Piebalgs. La Commissione intende redigere il piano in consultazione con le parti interessate, tra cui le piattaforme tecnologiche europee corrispondenti e i gruppi consultivi del 7Pq. Sarà inoltre organizzata una consultazione pubblica e la Commissione auspica di presentare la versione definitiva del piano ai capi di Stato e di governo europei in occasione del Consiglio di primavera del 2008. Per maggiori informazioni consultare: http://ec. Europa. Eu/energy/energy_policy/index_en. Htm .  
   
   
GOVERNMENT LEADERS FORUM 2007: PILLITTERI A EDIMBURGO AL FORUM DI MICROSOFT SUI RAPPORTI TRA GOVERNI E CITTADINI  
 
Milano, 30 gennaio 2007 – Oggi alle ore 9. 00, l’Assessore ai Servizi Civici e Semplificazione Stefano Pillitteri parteciperà al Government Leaders Forum 2007, il forum organizzato da Microsoft per i leader europei, che riunirà per due giorni a Edimburgo i più importanti rappresentanti di governo e del mondo accademico di tutta Europa. L’incontro vedrà la presenza, tra gli altri, di Jack Mcconnell, Primo Ministro scozzese, Günter Verheugen, vice Presidente della Commissione Europea, e del Presidente di Microsoft Bill Gates. Il tema portante del forum, “Come le democrazie europee possono rafforzare i propri rapporti con i cittadini per costruire insieme un futuro migliore”, sarà affrontato all’interno di sessioni plenarie, che si terranno presso la Camera del Parlamento Scozzese, e in gruppi di discussione interattivi con relatori e opinion leaders di fama internazionale. L’assessore Pillitteri osserva: “Si tratta di un’occasione di confronto importante, anche rispetto al programma di semplificazione dell’Amministrazione di Milano che ha, tra i suoi obbiettivi primari, quello di potenziare, anche mediante un massiccio impiego dello strumento informatico, l’interrelazione tra il Comune e i cittadini”. .  
   
   
DONNE IN CARRIERA: AIUTARE LE MADRI E RICONOSCERE LA PROFESSIONALITÀ  
 
Strasburgo, 30 gennaio 2007 - Una relazione all´esame dell´Aula chiede maggiore impegno per promuovere le pari opportunità delle donne nella società, anche grazie all´istruzione. Sono quindi sollecitate misure per incentivare le madri a proseguire gli studi, eliminare ogni discriminazione - anche salariale - nelle carriere e per conciliare meglio vita familiare e professionale. Va garantita un´adeguata istruzione alle immigrate, rifiutando ogni relativismo culturale e religioso che possa violare i loro diritti fondamentali. «L´istruzione e la formazione di ragazze e donne è un diritto umano e un elemento essenziale per il pieno godimento di tutti gli altri diritti sociali, economici, culturali e politici». E´ quanto afferma la relazione di Věra Flasarová (Gue/ngl, Cz), sottolineando che, in Europa, nei settori dell´istruzione e della ricerca, seppure il numero di donne diplomate (59%) sia superiore a quello degli uomini, la loro presenza diminuisce costantemente man mano che avanzano nella carriera. «La cura della casa e della famiglia spettano ancora in ampia misura alle donne» - continua la relazione - «di conseguenza il tempo a loro disposizione per un´ulteriore formazione e per l´apprendimento lungo tutto l´arco della vita è limitato». Per tale ragione, i deputati invitano gli Stati membri a facilitare l´accesso all´istruzione per le donne e gli uomini che si occupano dei figli, e per i genitori che hanno interrotto il processo di ottenimento di una qualifica per avere figli. Inoltre, raccomandano agli Stati membri di adeguare i loro programmi di studio alle esigenze dei giovani che hanno un´occupazione e delle persone, in particolare ragazze e donne, che si occupano di figli piccoli o sono in congedo di maternità. Approvando la riforma del sistema universitario realizzata a seguito della Strategia di Lisbona che fornisce alle giovani donne la possibilità di proseguire la loro istruzione attraverso l´apprendimento continuo, i deputati raccomandano agli Stati membri di elaborare programmi più flessibili per l´istruzione e l´apprendimento, affinché anche le madri e le donne che lavorano possano proseguire la loro istruzione nell´ambito di programmi che si adattino ai loro orari. Inoltre, la relazione sottolinea la necessità di rivedere i piani di studio a tutti i livelli d´istruzione e il contenuto dei libri di testo, verso un orientamento più soddisfacente dei requisiti di una politica di genere equilibrata. La relazione ricorda inoltre che persiste un divario tra le retribuzioni femminili e maschili. Le donne, infatti, guadagnano mediamente il 15% in meno degli uomini e ciò, per i deputati, è dovuto «sia al mancato rispetto della legislazione sulla parità retributiva, sia ad una serie di disuguaglianze strutturali quali, ad esempio, segregazione del mercato del lavoro, differenze negli schemi lavorativi, accesso all´istruzione e alla formazione, sistemi impari di valutazione e di retribuzione nonché stereotipi». D´altra parte, chiedono agli Stati membri di favorire l´accesso delle donne a posizioni di responsabilità e a livello decisionale in imprese pubbliche e private, prestando un´attenzione particolare ai posti accademici. E´ poi evidenziato il problema delle donne appartenenti a minoranze nazionali, in particolare alla minoranza Rom, e ai gruppi di immigrati. Contro questa doppia discriminazione, i deputati chiedono a Consiglio, Commissione e Stati membri di adottare tutte le misure necessarie per tutelare i diritti di queste donne e per combattere le discriminazioni cui esse devono far fronte nella loro comunità d´origine «rifiutando qualsiasi forma di relativismo culturale e religioso suscettibili di violare i diritti fondamentali delle donne». .  
   
   
PARI OPPORTUNITA´´: FIRMATO A UDINE NUOVO CONTRATTO SOCIALE  
 
 Udine, 30 gennaio 2007 - Firmato ieri sera a Udine, con una cerimonia svoltasi nel Teatro Nuovo, il "Nuovo Contratto Sociale", ovvero il primo passo per l´avvio di un processo di profondo e duraturo cambiamento nella società, orientato al raggiungimento di un´effettiva parità per uomini e donne in ambito politico, lavorativo e familiare. Per la Regione erano presenti gli assessori regionali alle Pari Opportunità, Michela Del Piero, e al Lavoro, Roberto Cosolini, la Consigliera di Parità, Maria Grazia Vendrame, numerosi esponenti del Consiglio regionale. Aziende private del Friuli Venezia Giulia, enti pubblici (diversi Comuni, Province e Comunità Montana) e rappresentanze regionali dei partiti politici nazionali hanno aderito alla firma del "Nuovo Contratto Sociale", un´iniziativa promossa dalla cooperativa Cramars di Tolmezzo - come ha spiegato il presidente Vanni Treu - nell´ambito del progetto transnazionale "Equal Esserci", realizzato con il Fondo Sociale europeo e la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia per la riscrittura del contratto sociale in direzione di una politica di buone prassi sulle Pari Opportunità. Vari, poi, i partner diretti del progetto. Il 2007 è stato proclamato "Anno delle Pari Opportunità per tutti": questo "Contratto" è basato dunque sul riconoscimento della differenza di genere come uno dei valori-chiave che sostengono il sistema democratico e che promuovono la condizione delle donne come agenti attivi dello sviluppo economico e sociale. I firmatari si impegnano a promuovere politiche di genere per raggiungere una effettiva parità tra donne e uomini, condividendo l´impegno a eliminare le disuguaglianze di genere attualmente esistenti nella società e a raggiungere così una parità reale tra tutte le persone affinché donne e uomini possano fruire delle stesse opportunità di realizzazione attraverso la famiglia, il lavoro e la politica. La sperimentazione delle Aziende e degli enti coinvolti si articolerà attraverso diversi laboratori: Laboratorio "Gender Budgeting"; Laboratorio "Mentoring politico"; Laboratorio "Imprese private"; Laboratorio "Enti pubblici"; Laboratorio "Servizi di conciliazione"; Laboratorio "Territorio e conciliazione". L´assessore Michela Del Piero ha definito il "Contratto sociale" uno strumento innovativo, simbolico, ma concreto nelle sue azioni. "Ciò che serve, e il contratto aiuta, - ha affermato - è una nuova cultura per una reale presenza delle donne nella vita pubblica, sociale, culturale. Per questo il governo regionale ha istituito il Servizio delle Pari Opportunità. Stiamo lavorando con gli enti locali per il ´bilancio di genere´ e per corsi di formazione. E´ nostra intenzione aprire alle donne, sia pure solo come uditrici, la partecipazione ai consigli di amministrazione delle società partecipate dalla Regione". Da parte sua l´assessore Cosolini, nel ringraziare "Cramars" e i vari partner per il raggiungimento di questo traguardo, ha auspicato che l´Anno delle Pari Opportunità sia concreto: "inizia bene con questa firma - ha detto - e speriamo che continui confermando le iniziative avviate e ne faccia nascere di nuove". Soffermandosi sulle azioni concrete intraprese nel Friuli Venezia Giulia, Cosolini ha ricordato il "Progetto Futura", esprimendo l´impegno a intraprendere nuovi progetti anche nel periodo 2007-2013 dei fondi comunitari; il successo registrato nel contrasto alla "segregazione orizzontale" delle donne favorendo ingresso di giovani donne nelle facoltà scientifiche delle Università regionali. Infine l´assessore ha ricordato che il Friuli Venezia Giulia si conferma un buon laboratorio per il miglioramento dell´occupazione femminile: finora dal punto di vista quantitativo, d´ora in poi anche da quello qualitativo. Maria Grazia Vendrame ha invece posto l´accento sull´importanza dei laboratori previsti dal Contratto e sulla esigenza che le donne siano "accompagnate" nel percorso verso un sempre maggiore impegno in politica. Interventi sono stati svolti anche dai deputati Flavio Pertoldi, Vanni Lenna, Grazia Francescano e dal consigliere regionale Bruno Zvech. La serata si è conclusa con lo spettacolo "Via della Croce" da "La buona novella" di Fabrizio De André in forma di oratorio per voce recitante, soli, coro femminile e insieme strumentale con Rita Maffei, Cadmos Ensemble, Gruppo Vocale "Le Pleiadi" e Insieme Strumentale. .  
   
   
MANIFESTO PER L´EDUCAZIONE AL COMITATO STRATEGICO SUMMIT SULLA COMPETITIVITA´ CONVOCATO IERI SERA DA FORMIGONI A TEMA: SVILUPPO DEL CAPITALE UMANO E RIFORMA DELL´ISTRUZIONE  
 
Milano, 30 gennaio 2007 - Un manifesto per "Un sistema educativo per la persona e per la competitività": è il primo punto all´ordine del giorno del Comitato strategico per la competitività, che è tornato a riunirsi ieri sera alle 20, al Palazzo della Regione, su invito del presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. Si è discusso, dunque, tra l´altro, delle linee guida per una riforma lombarda dell´istruzione e della formazione, cioè dello sviluppo del capitale umano (che il Comitato strategico per aveva già individuato come leva fondamentale per la crescita e per la competitività). Ieri sera esponenti di spicco dell´economia lombarda (e italiana) hanno fatto il punto sui cospicui risultati già raggiunti in un anno di lavoro: leggi recentemente approvate sul mercato del lavoro e sulla competitività, l´accordo con il sistema camerale e sui progetti per l´immediato futuro. Insieme a diversi assessori della Giunta regionale, vi erano imprenditori, banchieri e presidenti del mondo associativo e camerale come Auricchio, Bombassei, Diana Bracco, Colaninno, Emma Marcegaglia, Micheli, Paolucci, Rocca, Scaglia, Squinzi, Tronchetti Provera, Versace, Passera, Profumo, Sangalli e altri ancora. "È un´iniziativa di altissimo livello - spiega Formigoni - che risponde all´esigenza di puntare l´attenzione, dell´opinione pubblica, della classe dirigente e della classe politica sulla competitività del nostro sistema, che è il tema cruciale che noi abbiamo individuato, e in particolare sul capitale umano e quindi sull´educazione, che ne sono il primo fattore. La Regione, in questo, ha un ruolo molto importante: non perché la competitività si faccia per legge o per atto amministrativo ma perché noi vogliamo riconoscere al mondo della ricerca, dell´impresa e del lavoro, che sono i primi attori della competitività, l´importanza per tutta la collettività del loro ruolo, perché deve creare condizioni di contesto favorevoli alla intrapresa economica". Il Comitato strategico per la Competitività è stato istituito nel maggio del 2005 con l´avvio dell´ottava legislatura lombarda. Ha funzionato come un libero ma impegnativo laboratorio di strategie regionali, che coinvolgono il sistema lombardo, nel capo dell´economia, delle infrastrutture, della compatibilità ambientale, dell´educazione e della introduzione al lavoro. Un percorso organico e articolato, i cui traguardi raggiunti lunedì sera verranno valutati e rilanciati nelle dinamiche attuative: la riforma del mercato del lavoro, le norme per le riduzioni delle emissioni nell´atmosfera, gli strumenti per la competitività delle imprese (si tratta di tre leggi di iniziativa della Giunta, già approvate dal Consiglio regionale); l´Accordo di Programma con il sistema camerale. E, ancora, si parlerà della costituzione dell´Agenzia nazionale per l´Innovazione (che avrà sede a Milano), dei Poli formativi, del programma per la Sovvenzione Globale Ingenio (sostegno ai giovani ricercatori), di programmazione comunitaria (2007-2013) nell´Europa allargata, nonché della candidatura di Milano per Expo 2015. E, infine, anche dei risultati e delle opportunità aperte dalla recente missione istituzionale in India verrà dato resoconto. .  
   
   
OCCUPAZIONE: LE AGENZIE EUROPEE SI RACCONTANO  
 
Bruxelles, 30 gennaio 2007 - Agenzie europee per l´apprendimento durante tutto l´arco della vita Globalizzazione, immigrazione, equilibrio fra vita lavorativa e privata, invecchiamento, uguaglianza di genere, apprendimento permanente durante tutto l´arco della vita, salute e sicurezza nel posto di lavoro. Questi temi rappresentano solo alcune delle sfide più importanti che l´Unione europea sta affrontando e che continuano a rappresentare una priorità anche per il 2007. Di questo, ma non solo, si è discusso lo scorso mercoledì in un incontro tenutosi nella commissione parlamentare occupazione e affari sociali, alla presenza di quattro agenzie europee direttamente legate al tema dell´occupazione. I direttori delle quattro agenzie hanno presentato agli eurodeputati il loro programma per il 2007, ciascuno incentrando la propria analisi sulle previsioni per il futuro del mercato europeo del lavoro europeo. Durante il suo discorso, la direttrice Aviana Bulgarelli del Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale (Cedefop), ha sottolineato le priorità per il 2007, con al centro la continuità e l´innovazione per collegare formazione professionale, apprendimento e occupazione. L´obiettivo strategico dell´Agenzia, secondo la Bulgarelli, è quello di contribuire a raggiungere l´obiettivo di Lisbona, realizzando ricerche e analisi politiche, garantendo un sostegno specifico ai legislatori e predisponendo un supporto ai paesi entranti e candidati all´Ue, per renderli più familiari con le recenti innovazioni in campo "istruzione e apprendimento". "Il valore aggiunto delle attività del Cedefop è quello di rafforzare la cooperazione europea", ha affermato la Bulgarelli, che ha aggiunto "é fondamentale lavorare per decisioni politiche basate sulla conoscenza". Il programma per il 2007 della Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, riflette l´agenda politica europea, prendendo in considerazione, fra gli altri, temi quali la globalizzazione, l´allargamento, la mobilità, il cambiamento demografico e la protezione sociale. Il direttore Jorma Karppinen, ha affermato che il lavoro dell´agenzia sarà incentrato sulla ricerca, in particolare le sfide della globalizzazione, la mobilità dei lavoratori e la qualità e l´innovazione nel luogo di lavoro. L´attività si concentrerà, si è appreso, sugli effetti economici del lavoro sommerso e sugli eventi dell´Anno europeo delle pari opportunità per tutti. Una delle sfide più importanti nel 2007 per la Fondazione europea della formazione, sarà rappresentata dall´educazione professionale, con maggiore attenzione allo sviluppo delle competenze generali e in una prospettiva di apprendimento più collegata alle necessità del mercato del lavoro. L´agenzia sosterrà le qualifiche, il finanziamento, la decentralizzazione, la migrazione e il riconoscimento delle competenze, anche in prospettiva di una riduzione della povertà e della partecipazione di genere. Per la direttrice Muriel Dunbar, uno dei maggiori problemi è connesso al fatto che a volte, la formazione non corrisponde alle necessità del mercato del lavoro, e l´invecchiamento della popolazione e i cambiamenti nell´età pensionabile necessitano di prospettive di medio-lungo termine in campo formazione e apprendimento. Il lavoro si concentrerà, si è appreso, sull´inclusione sociale, lo sviluppo delle qualità e l´apprendimento all´imprenditorialità, Spazio, infine, alla governance e alla capacità occupazionale nell´ambito della strategia europea. Per l´Agenzia europea della sicurezza e salute sul luogo lavoro, infine, il cui ruolo è quello di raccogliere informazioni e diffondere buone prassi rispetto alla situazione della sicurezza e della salute in ambito lavorativo nell´Unione europea, il 2007 vedrà, fra gli altri, queste priorità: assenteismo, incidenti sul luogo di lavoro e malattie correlate, lancio di una campagna di sensibilizzazione sulle malattie muscolari, problematica lavoro-stress, problemi della pelle e radiazioni ultraviolette. In occasione della scorsa sessione plenaria, molti eurodeputati hanno espresso la loro preoccupazione su diverse tematiche legate all´occupazione. In particolare, l´Aula ha approvato una relazione sull´uguaglianza di genere nelle istituzioni europee, dove il numero delle donne che ricoprono incarichi di alta responsabilità è ancora a livelli inferiori rispetto a quello degli uomini. . .  
   
   
L´ITALIANO FA SCUOLA A BRUXELLES I RISULTATI DEL TERZO INCONTRO DELLA REI  
 
 Bruxelles, 30 gennaio 2007 - “Le autorità o altri esponenti di uno Stato membro hanno tutto il diritto di protestare se ritengono che la loro lingua sia stata ingiustamente discriminata. Anche questo è un modo di promuovere l’identità nazionale. Per quanto mi riguarda, tuttavia, trovo molto più interessante e produttivo l’approccio seguito dalla vostra rete di eccellenza: collaborare per garantire un costante ed equilibrato sviluppo della lingua”: con queste parole, pronunciate simpaticamente in italiano, il Direttore generale della Traduzione Karl Johan Lönnroth ha salutato l´avvio della Terza giornata della Rete di eccellenza dell´italiano istituzionale (Rei), ospitata venerdì scorso a Bruxelles dalla Commissione europea. Nel suo discorso, Lönnroth ha sottolineato il reciproco interesse delle istituzioni nazionali ed europee a collaborare per assicurare la chiarezza della legislazione direttamente applicabile a tutti i cittadini. Tra i temi affrontati da un´affollata riunione di italianisti, giuristi e traduttori, la terminologia dell´economia e della finanza e i problemi legati alla traduzione dei testi legislativi comunitari, complesso sforzo di creare un ponte tra il diritto comunitario e quello nazionale. Più di cento partecipanti hanno seguito con interesse le relazioni di rappresentanti delle istituzioni nazionali, regionali ed europee. Nata da un´iniziativa del dipartimento italiano della Direzione generale della Traduzione della Commissione europea, la Rete di eccellenza dell´italiano istituzionale ha rapidamente catalizzato l´attenzione dell´Accademia della Crusca, di Università e istituti impegnati nella promozione dell´italiano nonché di ministeri ed altri organismi direttamente interessati a favorire un continuo e coerente sviluppo della nostra lingua. L´obiettivo della rete non è imbrigliare l´uso creativo della lingua, ma piuttosto indirizzare un armonico sviluppo dell´italiano utilizzato dalle istituzioni per permettergli di resistere meglio all´impatto del globish, l’inglese della globalizzazione. A Bruxelles è stata decisa la costituzione di cinque gruppi di lavoro, corrispondenti alle tematiche trattate nel corso della conferenza: terminologia dell’economia e della finanza, terminologia giuridica, qualità della normazione e redazione delle leggi, redazione di un manuale di stile e criteri lessicografici e giuridici di accettabilità del materiale da immettere nel sito Rei. I risultati concreti dell’attività dei gruppi di lavoro saranno presentati al prossimo incontro della Rete, che si terrà in Italia dopo l’estate. Sull´onda del successo della Rei vari dipartimenti linguistici hanno già manifestato l´intenzione di seguire l´esempio degli italiani. . .  
   
   
PROGETTO EUROPEO PER LO SVILUPPO DI UN SISTEMA AUTOMATICO DI APPRENDIMENTO E TRADUZIONE NELLE LINGUE DELL´UE  
 
 Bruxelles, 30 gennaio 2007 - Per far fronte all´esplosione della domanda di servizi di traduzione che ha accompagnato l´allargamento dell´Ue, un nuovo progetto europeo mira a sviluppare un sistema automatico di traduzione per le 23 lingue ufficiali parlate attualmente nell´Unione europea. Obiettivo del progetto Euromatrix, dotato di un bilancio di 2,5 Mio Eur, è realizzare un progresso tecnologico nel settore della traduzione automatica attraverso lo sviluppo di tecniche statistiche di traduzione. Anziché utilizzare sistemi artigianali e complessi di regole il cui sviluppo e perfezionamento richiede decenni di intenso lavoro, l´équipe incaricata del progetto si servirà del corpus di testi pretradotti per applicare i processi di apprendimento automatico. Ne scaturirà un nuovo programma informatico in grado di tradurre autonomamente. Secondo il prof. Hans Uszkoreit, direttore del progetto presso l´Università del Saarland (Germania), «il traduttore umano deve avere una perfetta padronanza della lingua di arrivo, perché è più difficile redigere un testo perfetto sul piano stilistico che capire semplicemente il contenuto di un documento. Allo stesso modo i programmi statistici di traduzione possono essere perfezionati nella lingua di arrivo». «A tal fine si ricorre all´apprendimento automatico per il quale è necessario un elevato numero di testi monolingui, abbondantemente presenti su Internet. Benché i sistemi di traduzione autodidattici siano lungi dall´essere perfetti, le loro prestazioni migliorano di anno in anno. Da un´inchiesta sulle tecnologie esistenti risulta che sia i metodi statistici di traduzione sia le tecniche basate sulle regole linguistiche commettono ancora molti errori, ma non gli stessi. » Nell´ambito del progetto sarà inoltre organizzato un concorso rivolto ad altri ricercatori e ad altre imprese in Europa al fine di individuare il sistema di traduzione migliore. Per ulteriori informazioni http://cordis. Europa. Eu/search/index. Cfm?fuseaction=proj. Simpledocument&pj_rcn=9055296 .  
   
   
MONTENEGRO DIVENTA MEMBRO DEL FMI  
 
Trieste, 30 gennaio 2007 - Il Montenegro è entrato ufficialmente nel Fondo Monetario Internazionale. La repubblica di 620. 000 abitanti è la nazione più giovane d´Europa. Il direttore del Fmi, Rodrigo de Rato ha dichiarato che il Montenegro vuol prendere posto tra i membri più rispettati del mondo, e sta dimostrando impegno nel prendersi le responsabilità derivanti da tale membership. L´entrata nel Fmi permetterà, inoltre, al Montenegro, di ricevere i benefici della cooperazione internazionale. La transizione verso la democrazia è stata notevole, e le attività economiche hanno preso slancio. Il Paese sta diventando meta di investimenti. Le prossime sfide economiche riguardano la stabilità e le condizioni per un´ulteriore crescita economica. .  
   
   
AMMONTARE DI CCT E BTP IN EMISSIONE  
 
Roma, 30 gennaio 2007 - Il Mef, comunica l´ammontare dei Cct e dei Btp che verranno offerti nell´asta del prossimo 30 gennaio: - Certificati di Credito del Tesoro settennali 1° luglio 2006/2013 nona tranche: 2. 000 milioni di euro - Buoni del Tesoro Poliennali triennali 15 giugno 2006/2009 tredicesima tranche: 2. 000 milioni di euro decennali 1° agosto 2006/1° febbraio 2017 terza tranche: 3. 500 milioni di euro. .  
   
   
MEDIOBANCA: NON REVOCA I CONSIGLIERI COLANINNO E GERONZI  
 
 Milano, 30 gennaio 2007 - L’assemblea degli Azionisti di Mediobanca riunitasi ieri ha deliberato di non procedere alla revoca dei Consiglieri dott. Roberto Colaninno e dott. Cesare Geronzi dalla carica di amministratore. .  
   
   
BANCA MPS: DELIBERATO IL REINTEGRO DI LORENZO GORGONI  
 
Siena, 30 gennaio 2007 - L´assemblea dei soci della Banca Monte dei Paschi di Siena S. P. A. (Bmps) ha deliberato, di reintegrare pienamente il consigliere Lorenzo Gorgoni, del quale il Consiglio di Amministrazione della Banca aveva dichiarato, in data 14 dicembre 2006, la sospensione. .  
   
   
NOMINA DEL PROF. FRANCESCO CESARINI NEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DEL BANCO DI DESIO E DELLA BRIANZA  
 
 Desio, 30 gennaio 2007 - Il Consiglio di Amministrazione del Banco di Desio e della Brianza S. P. A. Ha deliberato la cooptazione del Prof. Francesco Maria Cesarini, ordinario di Economia delle Aziende di Credito, presso la facoltà di Scienze Bancarie dell´Università Cattolica di Milano. Il Prof. Cesarini è stato nominato Amministratore indipendente in sostituzione del Dr. Vincenzo Sozzani, dimissionario per motivi di salute. .  
   
   
INVESTIMENTI E SVILUPPO S.P.A.: RISULTATI DELL’AUMENTO DI CAPITALE RACCOLTI 45,6 MILIONI DI EURO IL SOCIO DI MAGGIORANZA RELATIVA, INVESTIMENTI E SVILUPPO HOLDING S.R.L. SCENDE DAL 74,84% AL 44,36% DEL CAPITALE  
 
Milano, 30 gennaio 2007– Investimenti e Sviluppo, società che svolge attività di acquisizione di partecipazioni e advisory per operazioni di finanza straordinaria, ha concluso l’operazione di aumento di capitale (l’asta dei diritti inoptati al 22 dicembre 2006 è avvenuta dal 15 al 19 gennaio 2007) con una sottoscrizione pari al 100%. Al termine del periodo d’offerta – dal 4 dicembre 2006 al 22 dicembre 2006 – erano state sottoscritte n. 224. 002. 752 azioni ordinarie e successivamente, al termine dell’offerta in Borsa dei diritti di opzione non esercitati sono state sottoscritte ulteriori 3. 997. 248 nuove azioni. Sono state quindi sottoscritte complessivamente 228. 000. 000 nuove azioni per un controvalore complessivo di 45,6 milioni di euro, corrispondente all’intero importo offerto. Il Socio Investimenti e Sviluppo Holding S. R. L. , secondo gli impegni assunti, ha sottoscritto l’aumento di capitale per circa 19,36 milioni di euro. A conclusione dell’aumento di capitale sociale, Investimenti e Sviluppo Holding s. R. L è sceso dal 74,84% al 44,36%. L’operazione di aumento di capitale, così come deliberato dall’Assemblea straordinaria di Investimenti e Sviluppo S. P. A. Del 5 ottobre 2006, è funzionale all’obiettivo strategico di far acquisire alla società il ruolo di holding d’investimento in aziende di piccole e medie dimensioni. .  
   
   
INFINCON SYSTEMS: OTTIMIZZAZIONE DEL PORTAFOGLIO SECONDO MARKOWITZ PER TUTTI! E FAVORISCONO UN’IDEALE INTERAZIONE TRA ANALISTI E CONSULENTI FINANZIARI ED OFFRONO, CON L’OTTIMIZZAZIONE DI PORTAFOGLIO SECONDO MARKOWITZ, NOTEVOLI VANTAGGI PER GLI INVESTITORI.  
 
Birmingham / Castiglione delle Stiviere, Lunedì 30 Gennaio 2007 - Nessuna teoria ha sinora trovato un tale riscontro nel mondo della finanza internazionale quanto la teoria della selezione del portafoglio, per la quale il suo creatore, Harry Markowitz, ricevette nel 1990 il premio nobel per le scienze economiche. Ma cosa comporta in realtà l’applicazione del postulato di Markowitz per le attività quotidiane di istituti di private banking o Sim? La teoria di Markowitz si basa sul principio semplice, per altro secolare, della distribuzione del rischio, evitando quindi, in sede di investimenti, di puntare tutto su una singola carta: „Don’t trust all your goods on one ship“ (Erasmo da Rotterdam, 1466-1536). Sebbene molti applichino questo principio intuitivamente, la semplice diversificazione degli investimenti tramite un’arbitraria combinazione di titoli in un portafoglio non è una soluzione ottimale. Solo Markowitz riuscì nel 1952 a fondere questa intuizione in formule matematiche generando regole comprensibili per una ottimale costruzione del portafoglio. Secondo Markowitz „a good portfolio is more than a long list of good stocks and bonds. ” È necessario combinare gli investimenti facendo attenzione a come i singoli titoli si comportano ed interagiscono in base ai cambiamenti delle condizioni del mercato, misurandone quindi la correlazione statistica. Si corrono ad esempio minori rischi di perdita del capitale investito, optando per azioni sia di un’azienda petrolifera, sia di un produttore automobilistico. Lo sviluppo delle quotazioni di questi due titoli rispetto alle oscillazioni dei prezzi del greggio è infatti opposto. Applicando questa regola sistematicamente attraverso combinazioni accurate di un congruo numero di titoli, si minimizza il rischio insito nell’obiettivo rendita e si ottiene un portafoglio ottimale. L’estremo fascino esercitato da questa teoria sul mondo della finanza non é però accompagnato da un’applicazione pratica nel business quotidiano di istituti di private banking o Sim. L’applicazione di tale postulato richiede infatti un’analisi accurata di rendite, rischi e correlazioni di ogni singolo titolo. Considerando l’enorme quantità di possibili varianti d’investimento (azioni, obbligazioni, fondi ecc. ) si può realizzare un buon portafoglio ottimizzato solo attraverso migliaia di calcoli statistici combinati alle valutazioni degli analisti. „È proprio questo il punto di partenza delle nostre soluzioni“, afferma Björn Hackenberg, direttore generale del gruppo Infincon con sede in Inghilterra. „Siamo riusciti a sviluppare e mettere a disposizione degli esperti uno strumento di navigazione statistica efficace. “ Con l’ottimizzazione di portafoglio secondo Markowitz di Infincon é infatti possibile combinare automaticamente ed in modo matematicamente corretto le quotazioni di decine di migliaia di titoli con le valutazioni di mercato condotte dagli analisti. L’analista può quindi generare strategie mirate per ogni tipo di propensione al rischio, preferenza o volume di investimento, sotto forma di portafogli campione. Fornire agli analisti un semplice strumento di supporto però era insufficiente per lo specialista inglese di software per il private banking. „Le soluzioni di Infincon favoriscono un’ideale interazione tra analisti e consulenti. La nostra analisi di portafoglio in tempo reale é il clou, e stupisce immancabilmente tutti i professionisti che l’hanno vista“, afferma Silvia Amelia Bianchi, responsabile di Infincon Ltd. In Italia e Direttore Marketing del gruppo, commentando il concetto rivoluzionario di Infincon. „Di fatto però é necessario che l’utilità ed i vantaggi dell’ottimizzazione scientifica degli investimenti secondo Markowitz venga compresa anche dai clienti finali. Per quale motivo istituti di private banking o Sim dovrebbero offrire la migliore ottimizzazione sul mercato, se nessun cliente la richiede?“ La piattaforma d’analisi di Infincon è legata al portale dedicato ai consulenti. I dati sulla propensione al rischio ed il volume di investimento del cliente, inseriti dal consulente, vengono combinati matematicamente in tempo reale ai risultati delle ricerche degli analisti. Il consulente dovrà semplicemente selezionare la strategia che meglio risponde alle esigenze del suo cliente per ottenere un’analisi di portafoglio personalizzata che include, tra l’altro, le proposte di transazione per la realizzazione del suo portafoglio ottimizzato. Grazie alla sua chiara impostazione grafica, l’analisi di portafoglio personalizzata consente all’investitore di comprendere totalmente la strategia d’investimento consigliata dagli analisti. La conseguenza é un’incremento del numero di clienti acquisiti, poiché sono proprio la competenza e la trasparenza dimostrate a destare la fiducia del cliente. „Attraverso i nostri strumenti scientifici di facile impiego gli analisti possono utilizzare al meglio le proprie risorse, migliorando le proprie prestazioni, cosa che comporta naturalmente un’incremento della soddisfazione del cliente”, continua il direttore europeo Hackenberg. Sebbene il modello di selezione di portafoglio di Markowitz sia ormai un modello standard per l’identificazione di portafogli efficienti, „senza un buon analista anche il nostro sistema scientifico di ottimizzazione del portafoglio non produce risultati ottimali”, chiarisce Hackenberg, commentando il ruolo fondamentale dell’analista. “Il nostro sistema é uno strumento di supporto efficace per la navigazione statistica nel mare di titoli disponibili e per l’ottimizzazione degli investimenti. Genera però proposte di investimento di qualità superiore esclusivamente se l’analista ha valutato correttamente le tendenze del mercato ed ha impostato i giusti criteri”. .  
   
   
LE PRINCIPALI ASSOCIAZIONI EUROPEE RAPPRESENTATIVE DEGLI INTERMEDIARI MOBILIARI COSTITUISCONO IL FORUM EUROPEO DELLE ASSOCIAZIONI DEGLI INTERMEDIARI MOBILIARI (EFSA)  
 
Roma. 30 gennaio 2007 - L’associazione italiana degli Intermediari Mobiliari (‘Assosim’), L’associazione francese delle Imprese di Investimento (‘Afei’), l’Associazione delle Banche d’Investimento londinesi (‘Liba’) e l’Associazione svedese degli Intermediari Mobiliari (‘Ssda’) hanno deciso di costituire un Forum (Forum Europeo delle Associazioni degli Intermediari Mobiliari – ‘Efsa’) che avrà il compito di meglio perseguire i comuni interessi dei rispettivi membri in Europa. L’attività del Forum si appunterà sulle problematiche inerenti al mercato europeo dei valori mobiliari in relazione alle quali sia richiesto un lavoro congiunto. Per il suo tramite, saranno opportunamente veicolate le istanze degli operatori del mercato di riferimento a policy makers ed autorità di settore competenti, su tematiche quali la better regulation e le infrastrutture di mercato. Il Forum non si sostituirà completamente alle Associazioni partecipanti, le quali continueranno a svolgere regolarmente le loro attività e a rappresentare le esigenze dei rispettivi associati; inoltre, il Forum continuerà a cooperare attivamente con altre Associazioni europee ed internazionali, eventualmente estendendo a queste la possibilità di consociarsi. Il Forum disporrà di un proprio sito Internet: efsa-securities. Eu I rappresentanti delle quattro Associazioni coinvolte salutano tutti entusiasticamente la creazione dell’istituendo Forum: Gianluigi Gugliotta Segretario Generale di Assosim, ha dichiarato: “In virtù del livello di integrazione raggiunto dai mercati finanziari a livello comunitario, la creazione di un Forum nell’ambito del quale perseguire gli interessi comuni agli operatori, appare un passo obbligato. La natura sovranazionale delle problematiche che coinvolgono gli operatori del settore richiede la creazione di un’entità che faccia da collettore delle istanze degli stessi e possa, con maggiore forza, manifestarle nelle sedi opportune. Assosim è orgogliosa di essere uno dei partner fondatori del costituendo Forum”. Pierre de Lauzun, Direttore Generale dell’Afei ha detto: “Nel settore dei valori mobiliari le Istituzioni europee hanno man mano ampliato il loro potere di regolamentazione sulle attività poste in essere dai nostri associati. Per molti anni abbiamo lavorato in stretta collaborazione con le omologhe Associazioni degli altri Stati membri, al fine di sviluppare azioni comuni nei confronti del legislatore comunitario. La nascita del Forum è un passo importante per proseguire questo lavoro e rafforzare le nostre possibilità di intervento. ” Jonathan Taylor, Direttore Generale dell’Associazione delle Banche d’Investimento londinesi ha aggiunto: ‘Le nostre Quattro Associazioni hanno per lungo tempo lavorato insieme, proprio in ragione della natura trans-frontaliera delle problematiche di settore. Abbiamo più volte condiviso e promosso posizioni comuni su importanti temi, come quello della concorrenza nella prestazione dei servizi d’investimento nell’Unione Europea. La creazione del Forum è stato il naturale completamento di questa cooperazione informale. ” Kerstin Hermansson, Amministratore Delegato della Ssda, esprimendo la sua soddisfazione per la nascita del Forum, ha infine concluso: “Il Forum semplicemente dà veste formale ad un’interazione già esistente da tempo tra le quattro Associazioni coinvolte. Il nuovo e maggiore peso specifico che la nuova entità conferirà agli operatori del mercato europeo dei valori mobiliari sarà determinante per uno sviluppo positivo e concreto del mercato medesimo. Nel lungo periodo il Forum si potrebbe porre quale elemento di riferimento per l’industria di settore e per la produzione di codici di autoregolamentazione”. .  
   
   
“IL FACTORING: LA GESTIONE PROFESSIONALE DEI CREDITI AL SERVIZIO DELL’IMPRESA”  
 
 Milano, 30 gennaio 2007 - L’incontro si terrà martedì 6 febbraio dalle ore 9. 00 alle 14. 00, a Firenze, presso il Teatro della Pergola, via della Pergola 12/32. Sarà l’occasione per un’approfondita analisi del ruolo e dell’efficacia del factoring nella gestione e nel finanziamento dei crediti commerciali. Secondo le più recenti stime di Credifact - Osservatorio su credito commerciale e factoring promosso da Assifact, il factoring in Italia rappresenta circa il 7% del Pil, interessando il 15% del totale dei crediti vantati dalle imprese nei confronti dei propri clienti. L’88% delle imprese che si rivolgono al factoring è costituito da aziende private, Pmi e grandi gruppi. Si tratta quindi di uno strumento molto utilizzato, i cui principali elementi di successo sono la velocità e sicurezza dei tempi di erogazione dei fondi, la gestione specializzata dei crediti, l´assunzione diretta del rischio dell´operazione con la cessione pro soluto. Nel corso del convegno, saranno trattati argomenti di stringente attualità quali: le opportunità del factoring per le imprese “dopo” Basilea Ii; il factoring tra finanza e servizi; factoring e distribuzione; il trattamento contabile del factoring secondo gli Ias; il factoring per le piccole e medie imprese; il ruolo del factoring per la clientela bancaria. Parteciperanno all’incontro: Aureliano Benedetti (Cassa di Risparmio di Firenze) ; Alessandro Carretta (Università di Roma Tor Vergata e Sda-bocconi) ; Sergio Ceccuzzi (Associazione Industriali Toscana e della Provincia di Firenze) ; Antonio De Martini (Italease Factorit) ; Martino Dettori (Ifitalia) ; Lorenzo Gai (Università di Firenze) ; Antonio Gaveglio (Kpmg) ; Antonio Lo Monaco (Banca d’ Italia) ; Mario Marinesi (Centro Factoring) ; Paola Musile Tanzi (Università di Perugia e Sda-bocconi) ; Giampiero Nigro (Università di Firenze) ; Angelo Peppetti (Abi) ; Francesco Sacchi (Philips) ; Sandro Santi (Fondazione dei Dottori Commercialisti e Ragionieri di Firenze) ; Roberto Todeschini (Kpmg). .  
   
   
STANDARD & POOR’S HA ASSEGNATO IL RATING “A -” AL GRUPPO CATTOLICA ASSICURAZIONI  
 
Verona, 30 gennaio 2007. Standard & Poor’s ha annullato il credit watch con implicazioni negative, attribuito a Cattolica lo scorso novembre all’indomani della rottura delle trattative con Bpvn, assegnando al Gruppo Cattolica il giudizio di “A -” (da “A” dell’anno precedente) per quanto attiene il rischio di credito di lungo termine e la solidità finanziaria. Standard & Poors’ precisa che il rating rimane comunque sostenuto sia per la solida capitalizzazione che per la forte flessibilità finanziaria che caratterizzano il Gruppo, completando il giudizio con un outlook stabile per il prossimo futuro. A supporto del rating, Standard & Poor’s evidenzia la qualità del capitale di Cattolica che è stata definita “forte” e la flessibilità finanziaria anche grazie alle recenti operazioni di vendita del portafoglio immobiliare e di costituzione della joint-venture con Mapfre nel business auto che hanno generato una certa disponibilità di capitale libero. L’outlook stabile riflette le aspettative di Standard & Poor’s sul fatto che Cattolica manterrà la sua forte posizione competitiva e riprenderà la crescita del core business e il miglioramento della redditività per allinearsi col mercato italiano, anche in attesa dell’uscita del nuovo Piano strategico di Gruppo per il periodo 2007-2010 che elaborerà i tratti industriali e gli obiettivi economico-finanziari al 2010 del Gruppo Cattolica nel suo complesso, e che verrà presentato in eventi dedicati alla comunità finanziaria, istituzionale e agli organi di stampa, a Milano e a Verona, presumibilmente entro febbraio 2007. .  
   
   
FITCH : POSTE ITALIANE E´ DA “A+” SARMI, “ I RISULTATI RAGGIUNTI CONFERMANO L’AFFIDABILITÀ DEL GRUPPO”  
 
Roma, 30 gennaio 2007 - L’amministratore delegato di Poste Italiane, Massimo Sarmi, accoglie con soddisfazione l’ok che giunge dall’agenzia internazionale di rating Fitch. Un risultato positivo che arriva proprio in vista dell’annuncio del bilancio d’esercizio 2006. “Poste Italiane ottiene la riconferma A+, resta invariato anche l´F1 sul breve periodo e l´outlook stabile”, dichiara l’Ad di Poste Italiane. “Gli ottimi risultati in termini di redditività – prosegue Sarmi - raggiunti anche grazie alle eccellenti perfomance di Bancoposta, tengono Poste Italiane nei piani alti della classifica di affidabilità”. .  
   
   
LIBERALIZZAZIONI: IL CODACONS CHIEDE AL MINISTRO BERSANI DI ISTITUIRE UN OSSERVATORIO SU PREZZI E TARIFFE PER VERIFICARE IL REALE EFFETTO DELLE MISURE ADOTTATE ED EVITARE CHE COMPAGNIE TELEFONICHE, BANCHE E ASSICURAZIONI BEFFINO GLI UTENTI  
 
Roma, 30 gennaio 2007 - Un Osservatorio permanente, composto dai consumatori e dal Ministero per lo sviluppo, per verificare il reale effetto delle misure introdotte con il nuovo pacchetto sulle liberalizzazioni. Lo chiede oggi il Codacons al Ministro Bersani, ventilando la possibilità che comportamenti scorretti da parte dei soggetti colpiti dai nuovi provvedimenti possano vanificare i benefici delle liberazioni e danneggiare gli utenti. “Il rischio è che le grandi corporazioni, i cui guadagni vengono intaccati dal pacchetto Bersani, possano in qualche modo rifarsi sui consumatori finali, attraverso un rapido ritocco delle tariffe – afferma il Presidente Codacons, Carlo Rienzi – Il timore di molti cittadini è che ad esempio le compagnie telefoniche, per rifarsi dei due miliardi l’anno che verranno loro sottratti grazie all’abolizione dei costi di ricarica, possano ritoccare al rialzo le tariffe. Allo stesso modo le assicurazioni, che non potranno più peggiorare immotivatamente la classe di merito dell’assicurato, potrebbero rivalersi in altro modo sugli utenti, ad esempio imponendo rincari repentini sulle tariffe rc auto. Altro timore dei consumatori riguarda le banche – spiega Rienzi – colpite dalla “nullità della clausola di massimo scoperto”, e che potrebbero inasprire gli altri numerosi balzelli a carico dei correntisti”. Per questi motivi il Codacons ritiene indispensabile monitorare i comportamenti delle varie lobby e verificare nel dettaglio cosa accade nei prezzi e nelle tariffe dei vari settori coinvolti nel pacchetto Bersani, attraverso un Osservatorio composto da rappresentanti dei consumatori e del Ministero per lo sviluppo, il cui compito sia quello di segnalare con tempestività eventuali anomalie e registrare i benefici concreti ottenuti grazie alle nuove liberalizzazioni. .  
   
   
FORUM COMPETITIVITA’ VENETO  
 
Venezia, 30 gennaio 2007 - Si apre mercoledì prossimo 31 gennaio alle 10. 30 nella sala Pedenin di palazzo Balbi, sede della Giunta regionale a Venezia, il “Forum della Competitività”, un’iniziativa ad ampio respiro voluta dalla Giunta veneta per studiare e determinare i maggiori fattori di sviluppo della Regione, sia in chiave complessiva che territoriale. Il lungo lavoro tecnico preparatorio ha prodotto 3 “libri verdi” incentrati sugli aspetti dell’economia, della conoscenza e fromazionae professionale e delle infrastrutture e logistica. I 3 studi verranno presentati ai rappresentanti delle forze istituzionali, economiche, sociali e produttive del Veneto dai 3 assessori competenti: Fabio Gava (Politiche Economiche), Renato Chisso (Mobilità e Infrastrutture), ed Elena Donazzan (Istruzione e Formazione). Interverrano anche l’economista Prof Enzo Rullani, il Segretario Regionale della Programmazione Adriano Rasi Caldogno; il direttore di Veneto Innovazione Enzo Moi. Nel corso della mattinata verrà anche presentato il portale http://forumcompetitivita. Regione. Veneto. It, che sarà utilissimo per il confronto con il territorio che si aprirà nel periodo immediatamente successivo. I 3 Libri verdi che verranno presentati hanno per titolo “Ricerca e Sviluppo, Innovazione e Trasferimento Tecnologico”; “Conoscenza, Formazione Superiore, Università e Imprese: Strutture Organizzative e Percorsi di Collaborazione”; “Infrastrutture e Logistica”. .  
   
   
TOSCANA, PIÙ OCCUPAZIONE MA AUMENTA IL RISCHIO PRECARIETÀ CONTRATTI ATIPICI E OCCUPAZIONE FEMMINILE AL CENTRO DEGLI INTERVENTI DELLA REGIONE  
 
Firenze, 30 gennaio 2007 - Un mercato del lavoro dinamico ma ancora caratterizzato da elementi contraddittori, con settori come il turismo e i servizi che tirano e l´industria ancora in sofferenza, un mercato dove l´occupazione continua ad aumentare più della media italiana e del centro nord, il tasso di discoccupazione cala e le donne che lavorano sono aumentate rispetto allo scorso anno. Ma dove, a fronte di questo fenomeni positivi, emerge anche un´ampia area di precarietà e minore tutela, cui, forse per la prima volta, si riesce a dare una connotazione più precisa. Una dettagliata fotografia del mercato del lavoro toscano - grazie alle prime anticipazioni del consuntivo Istat cui si aggiugnono nuovi elementi conoscitivi sul lavoro flessibile, resi possibili dalla messa a regime della banca dati informatizzata dei Servizi per l´impiego di tutta la Toscana (Idol) - dei punti critici del sistema, dei correttivi ai quali la Regione sta già lavorando e degli interventi che stanno per essere avviati nei prossimi mesi, emerge dalla comunicazione che l´assessore all´istruzione, formazione e lavoro Gianfranco Simoncini ha presentato nell´ultima seduta alla giunta regionale. I dati Istat 2006 Secondo il preconsuntivo dei dati Istat 2006, il mercato del lavoro toscano ha conseguito buone performance, con un aumento medio di + 2,8%, pari a + 42. 000 occupati. La Toscana è andata meglio della media italiana (+2%) e del centro nord (+2,1%). L´occupazione si attesta così su un tasso del 64,9% rispetto al 63,6% dell´anno precedente, avvicinando così la nostra regione all´obiettivo di Lisbona che prevede un tasso di occupazione del 70% entro il 2010. Quanto alla disoccupazione, il tasso si è attestato sul 4,7%, a fronte del 5,1% dell´anno precedente, il che significa 5000 persone in meno in cerca di lavoro (da 81. 000 a 76. 000). Restano forti le differenze fra i diversi settori, con l´occupazione in flessione nell´industria e in crescita nei servizi. In particolare, nell´industria si assiste a un calo complessivo del - 4,1% (con la novità delle costruzioni, per la prima volta in flessione con un -2,6%). Nei servizi si registra un +5,8%, con una punta massima nel commercio, cresciuto di un +9,1%. Torna a crescere anche l´agricoltura, con un +7,1%. I dati Idol La disponibilità dei dati della rete dei servizi per l´impiego, grazie alla messa a regime del sistema informatico Idol è una novità del 2006 e permette, fra l´altro, di fare un quadro più preciso della flessibilità del lavoro in Toscana. Gli avviamenti registrati nel primo semestre 2006 indicano un totale di 279. 018 movimenti (+2,6%), di cui 136. 658 riferiti a donne, pari al 49% del totale (+4,1%). Il lavoro delle donne Buona la performance dell´occupazione femminile, salita di un punto rispetto al 2005 (dal 54 al 55%) e tutta concentrata nel terziario, dove il numero delle lavoratrici ha superato per la prima volta quello dei lavoratori (50,6% del totale del settore). Secondo i dati di Idol, dei 279. 018 avviamenti del 2006, 136. 658 sono riferiti a donne, pari al 49% del totale (+4,1%). "Cresce la partecipazione delle donne al mercato del lavoro - nota l´assessore - e questo è un dato positivo, che ci avvicina all´Europa. Restano però alcune ombre, legate agli ostacoli che molte donne ancora incontrano nella carriera, al permanere di forme di segregazione di genere. Se a questo aggiungiamo il fatto che le donne, come vedremo, sono la stragrande maggioranza dei lavoratori atipci e anche di quelli in mobilità, è evidente che emerge un problema che dobbiamo affrontare con forza. Ed è appunto quello che stiamo facendo". La flessibilità Come si vede nelle tabelle allegate, nel primo semestre 2006 su 279. 018 avviamenti totali, ben 218. 330 sono a tempo determinato o riferiti ad altre modalità di lavoro a termine, pari al 79,2% degli avviamenti totali. Ma non è tutto. Dall´elaborazione dei dati Istat 2005 da parte dell´Irpet e del settore lavoro della Regione, risulta che i lavoratori temporanei toscani, sia dipendenti che collaboratori, fra i 15 e i 64 anni, sono 162 mila, di cui 129. 300 a termine e 33. 300 collaboratori. (l´11% del totale); più numerosi i dipendenti a termine (8,7% ), meno i collaboratori (2,2%). In entrambi i casi prevalgono le donne (quelle a termine sono il 14%, contro l´8,8% maschile; mentre le collaboratrici sono il 3,8%, contro l´1,8% maschile). Anche nel part time (in tutto 212. 000 persone), la stragrande maggioranza è costituita da donne (80,3%). "Se i dati sugli avviamenti - sottolinea l´assessore Simoncini - cioè sulle persone che hanno realmente cominciato un rapporto di lavoro mostrano una dinamicità che conferma sostanzialmente la positiva tendenza evidenziata dall´Istat, l´analisi più approfondita resa possibile dai nuovi dati dei servizi per l´impiego, fa emergere la presenza di un´area di occupazione debole che non può non suscitare preoccupazione, perché, negli anni, la flessibilità del lavoro è andata sempre più trasformandosi da prospettiva transitoria, al limite utile per entrare nel mondo del lavoro, in forme che tendono, invece, a "intrappolare" i lavoratori i condizioni di prolungata precarietà". Cassa integrazione e mobilità Nel corso del 2006 si assiste a una netta flessione delle ore di cassa integrazione ordinaria (legate, cioè a a crisi congiunturali), mentre aumenta (+6,7%) il peso della Cassa integrazione straordinaria, legata alle crisi strutturali che ancora gravano sul quadro economico toscano, come dimostrano le vertenze aziendali ancora aperte. Nel corso del 2006 sono state portate all´attenzione della Regione 26 situazioni di crisi e vertenze aziendali (vedi scheda). La perdita di posti di lavoro per riduzione di personale o cessazione di attività ha poi determinato un aumento dei lavoratori in mobilità. Alla fine del primo semestre 2006 gli iscritti alle liste di mobilità risultavano 24. 926, rispetto ai 22. 608 registrati un anno prima (+10,3%). Le donne sono il 50% del totale. Cosa fa la Regione "Questi dati ci incoraggiano - spiega l´assessore - nel proseguire con le iniziative messe al centro dei principali documenti della Regione, dal Prs al Piano di indirizzo fino al documento di programmazione del Fondo sociale europeo. Tutti strumenti che puntano a combattere la precarietà del lavoro fovorendo la stabilizzazione occupazionale e, in particolare, il lavoro delle donne, a sostenere il reddito dei lavoratori di aziende in crisi, consolidando le posizioni dipendenti a tempo determinato e offrendo tutele e garanzie ai cosiddetti lavoratori atipici". Le risorse I più innovativi fra gli interventi messi in cantiere negli ultimi mesi puntano sulla qualificazione del capitale umano per rilanciare lo sviluppo. Questa, in estrema sintesi, l´asse centrale della strategia della Regione, che conta su due importanti strumenti e su risorse complessive ingenti: da una parte il Piano di indirizzo integrato per istruzione formazione e lavoro, documento fondamentale per l´attuazione di queste politiche nel quinquennio 2006-2010 e prevede uno stanziamento complessivo di 1 miliardo e 119 milioni di euro. Dall´altra c´è il nuovo Programma operativo del Fondo sociale europeo, che stanzia 670 milioni di euro per il periodo 2007-2013, già trasmesso al ministero dopo l´approvazione da parte della giunta, lo scorso dicembre. Le novità Se lo strumento principe per l´incrocio fra domanda e offerta di lavoro, per la formazione professionale e l´apprendistato restano i servizi per l´impiego, nel campo della lotta alla disoccupazione è già stato messo in cantiere un pacchetto di iniziative, alcune della quali già partite e alle quali se ne aggiungono altre, operative dal 2007. Tre fondi sono già stati costituiti, rispettivamente prevedono stanziamenti di 200 mila euro, per garantire continuità retributiva ai lavoratori in cassa integrazione, 400 mila euro per il reinserimento al lavoro delle donne fra i 35 e i 45 anni e 450 mila euro per favorire il reinserimento dei lavoratori in mobilità a seguito di crisi aziendali. Per il 2007, oltre alla riproposizione e se necessario alla rimessa a punto dei tre precedenti, diventeranno operativi due nuovi fondi: il Fondo di garanzia per favorire l´accesso al credito dei lavoratori atipici e quello per incentivi alle imprese che stabilizzano i lavoratori con contratti a tempo determinato. Del pacchetto lavoro fa parte anche la prossima revisione della legge 27, per l´imprenditoria giovanile, che verrà adattata alle nuove esigenze del mercato. Ma quando si parla di capitale umano non si può non pensare alla formazione professionale, che viene rimodellata con l´obiettivo di adeguarla alle necessità del mondo produttivo. Oltre che sulla formazione continua, si punta su quella degli imprenditori, essenziale per rispondere alle esigenze di innovazione del nostro sistema produttivo. .  
   
   
IN CRESCITA PRODUZIONE INDUSTRIALE UNGHERESE  
 
Trieste, 30 gennaio 2007 - In base ai dati rilasciati dall´Ufficio Centrale di Statistica, ripresi dall´Ice, la produzione industriale ungherese, a novembre 2006, è cresciuta del 10,8 p. C. Su base annuale. Nei primi undici mesi dell´anno la produzione industriale è cresciuta del 10,3 p. C. Su base annuale. Le esportazioni industriali sono aumentate del 14,6 p. C. , mentre le vendite sul mercato interno sono aumentate del 5 p. C. .  
   
   
NUOVO MINIMO DISOCCUPAZIONE IN BULGARIA  
 
Trieste, 30 gennaio 2007 - Il livello di disoccupazione in Bulgaria è arrivato al 9,12 p. C. Secondo le rilevazioni relative al mese di dicembre 2006, riprese dalla Sofia News Agency. Il nuovo tasso è il più basso mai osservato dal lontano mese di settembre 1991. Rispetto al 2005, il tasso di disoccupazione è sceso di 1,61 punti. .  
   
   
SIGLATO UN ACCORDO TRA BIC LA FUCINA E MANAGERITALIA MILANO PER FORNIRE CONSULENZA MANAGERIALE “A TEMPO” ALLE INIZIATIVE IMPRENDITORIALI INNOVATIVE E ALTAMENTE COMPETITIVE  
 
Sesto San Giovanni, 30 gennaio 2007 - E’ stato firmato presso il Laboratorio Innovazione Breda (Lib) di Sesto San Giovanni un accordo tra Bic La Fucina, il Business Innovation Centre milanese che offre servizi all’impresa, e Manageritalia Milano, l’associazione che rappresenta a livello lombardo i dirigenti del terziario e dei servizi. Il protocollo d’intesa, siglato da Fabio Terragni, amministratore delegato di Bic La Fucina, e da Giuseppe Truglia, presidente di Manageritalia Milano, stabilisce che le due istituzioni lavoreranno insieme per promuovere la cultura dell’innovazione tra le piccole e medie imprese lombarde, favorire la nascita e lo sviluppo di iniziative imprenditoriali innovative, sostenere le imprese più competitive nei settori strategici. Start up tecnologiche e spin off da ricerca saranno affiancati nella delicata fase di avvio e sviluppo dell’attività imprenditoriale da un Temporary Manager, un consulente selezionato da Bic La Fucina attraverso la banca dati dei manager di Manageritalia. Grazie alla lunga esperienza maturata in ambito aziendale, a spiccate doti organizzative unite a competenze economiche, commerciali e gestionali, il manager offrirà alle nuove imprese per un determinato periodo di tempo servizi di consulenza mirata, le aiuterà nella definizione delle strategie aziendali più vantaggiose, nella ricerca di canali di finanziamento pubblico o privato, al fine di aumentare le loro opportunità di successo sul mercato. I Temporary Manager selezionati si occuperanno soprattutto di supportare le imprese dei settori più innovativi come Information & Communication Technologies (Ict), multimediale, bio e nanotecnologie, alimentare, nuovi materiali, moda, design ecc. Questo accordo nasce da una precedente collaborazione tra Bic La Fucina e Manageritalia Milano per il progetto Temporary Manager e Spin off di successo (Te. Ma. Spin off), realizzato con il contributo di Regione Lombardia (Misura Intec 2) e rivolto a team scientifici, spin off universitari, start up tecnologiche lombarde. Al momento stanno utilizzando il servizio di Temporary Manager tre società sestesi del settore Ict insediate presso l’incubatore d’impresa Lib, ovvero Alpha Consulting and Engineering, Sourcesense, Alias Consulting, e due spin off da ricerca dell’Università degli Studi di Milano che si occupano di analisi genetica, Lea Biotech e Vetogene. .  
   
   
PRODUZIONE CERAMICA: SEMINARIO SULLE EMISSIONI SONORE DELLE MACCHINE  
 
Modena, 30 gennaio 2007 - In una linea di produzione ceramica la corretta gestione del fattore “rumore” collegato ai macchinari è certamente molto importante per l’effettiva tutela della salute dei lavoratori. Entrambe le parti in gioco – costruttori di macchine e utilizzatori – sono chiamate dalle normative vigenti a rigorosi adempimenti e obblighi onerosi. Da un lato, le direttive comunitarie impongono al costruttore adempimenti ben precisi inerenti al rumore in termini di corretta progettazione e di misurazioni; dall’altro, le aziende ceramiche hanno la necessità di ricevere una puntuale e completa informazione dal costruttore circa i livelli di rumorosità emessi dalle macchine in uso, in modo da poter poi svolgere le proprie valutazioni sull’effettiva esposizione degli addetti. Per chiarire al meglio questa importante e complessa materia, Acimac (Associazione Costruttori Italiani Macchine e Attrezzature per Ceramica) ha organizzato un seminario tecnico che si terrà giovedì 8 febbraio per tutta la giornata presso la Sala Convegni dell’Hotel Executive, a Fiorano Modenese. Particolarmente di prestigio il relatore: si tratta infatti dell’ingegner Marco Vigone (Presidente Commissione Sicurezza Uni), certamente il massimo esperto italiano in materia di rumore delle macchine. Proprio il taglio particolarmente operativo che caratterizza l’incontro fa sì che l’appuntamento dell’8 febbraio rappresenti un momento formativo importante sia per i progettisti delle aziende costruttrici di macchine sia per i responsabili sicurezza delle aziende ceramiche. .  
   
   
"DISTRETTO INTEGRATO REGIONALE, STRADA TOSCANA PER LA COMPETITIVITÀ" L´ESEMPIO DEL ´PROGETTO MODA´ CHE HA PERMESSO INTERVENTI PER OLTRE 137 MILIONI DI EURO  
 
Arezzo, 30 gennaio 2007 - "Distretto integrato regionale": questo in estrema sintesi il modello sul quale si impernia la politica della Regione Toscana illustrato dall´assessore alle attività produttive Ambrogio Brenna nella tavola rotonda pomeridiana, dedicata in particolare a "La governance dei distretti e la legislazione regionale" al convegno nazionale di Arezzo sui distretti industriali. "Distretto integrato regionale - ha spiegato l´assessore - non come superamento dei distretti locali, dei sistemi territoriali e dei singoli poli produttivi, ma come modello competitivo fondato sulla loro messa in rete su scala regionale, comprendendone settori, attori, imprese, territori, centri di ricerca e sistema del credito. " Tre i punti focali del progetto: Sostegno all´evoluzione dei modelli organizzativi delle imprese; Creazione e promozione di una rete di poli di competitività regionale; Sostegno agli investimenti innovativi integrati delle imprese. In questo ambito l´assessore Brenna ha ribadito la centralità del manifatturiero, così come aveva fatto il Presidente Martini, sottolineando al contempo la necessità di valorizzare le potenzialità presenti nei distretti accompagnandone la trasformazione in uno scenario mondiale in veloce trasformazione. Il riferimento, con l´impegno ad una ancora maggiore incisività, è a quanto la Regione ha già sperimentato nell´ambito del "progetto moda" che ha interessato nel triennio 2003-2005 i sette distretti del tessile abbigliamento calzature e il distretto orafo di Arezzo, con una serie di interventi per un totale di oltre 137 milioni di euro finanziati e con un denominatore comune dato dal concetto di "integrazione". In particolare per il settore orafo che ha come fulcro Arezzo Brenna si è soffermato sulle misure previste dal "nuovo patto per uno sviluppo qualificato" siglato nel 2004 che prevede fra le aree progettuali quella della riorganizzazione dei distretti industriali e dei sistemi produttivi locali. In questo ambito 3 progetti riguardano il settore orafo (progetto Performa, progetto Gestione, progetto Fondo) che prevedono interventi in cofinanziamento regionale per oltre 40 milioni di euro. In generale inoltre la Regione, che ha già rifinanziato con 1,3 milioni di euro, il Fondo per partecipazioni nel capitale delle Pmi gestito da Fidi Toscana, è impegnata a promuovere e sostenere nuovi strumenti di accesso al credito. Fra questi: un fondo per partecipazioni al capitale di rischio (expansion capital), un fondo per le imprese in fase di avvio (early stage) e un fondo di rotazione per prestiti a favore di piccole e medie imprese per favorire innovazione tecnologica, integrazione e per programmi di promozione e internazionalizzazione. .  
   
   
A COMO FOCUS ROMANIA E BULGARIA  
 
Como, 30 gennaio 2007 - – La Camera di Commercio di Como ha elaborato due focus sui rapporti commerciali tra il territorio lariano e i due paesi appena entrati a far parte dell’Unione europea: Romania e Bulgaria. Nel corso del 2005 la provincia di Como ha intrattenuto, con la Romania, rapporti commerciali per un valore di 114 milioni di euro: 52 milioni di import e 62 milioni di export, pari ad una incidenza percentuale, sul totale dell’import e dell’export comasco, rispettivamente del 2% e dell’1,4%. Rispetto all’anno precedente le importazioni sono cresciute del 5,7% e le esportazioni del 26,7%. Anche in Lombardia ed in Italia l’interscambio commerciale con la Romania si è intensificato nel corso del 2005, soprattutto nella corrente esportativa. L’interscambio commerciale di Como con la Romania riguarda in misura prevalente i prodotti tessili e dell’abbigliamento. Gli acquisti comaschi in Romania non sono particolarmente specializzati. La quota più consistente, 27%, riguarda infatti i manufatti vari con un importo di 14 milioni di euro. Seguono gli articoli per abbigliamento ed accessori, per un valore di 13 milioni di euro (24% del totale), i filati di fibre tessili ed i tessuti, per un valore di 11 milioni di euro. Per quanto riguarda l’export, oltre la metà è costituita dai prodotti del comparto tessile-abbigliamento. Seguono le macchine per impieghi speciali, le macchine utensili, gli articoli in materie plastiche, i prodotti chimici di base, gli articoli di coltelleria, utensili ed oggetti diversi in metallo ed i mobili. Dal 2003 al 2005 l’interscambio di Como si è sensibilmente incrementato per entrambe le correnti di scambio: il saldo attivo della bilancia commerciale è passato dai 3 milioni di euro del 2003 ai 10 milioni del 2005. Rumeni con cariche in imprese iscritte all´Anagrafe camerale di Como: 181. I rapporti commerciali con la Bulgaria sono stati ancora più esigui ed hanno movimentato un valore di 27 milioni di euro: 12 milioni di import e 15 milioni di export, pari ad una incidenza dello 0,5% e dello 0,3% del totale delle due correnti di scambio. Rispetto all’anno precedente l’import ha subito una contrazione del 15%, mentre l’export è risultato stazionario (+0,3%). Per la Lombardia e per l’Italia l’interscambio con questo Paese ha mostrato maggior dinamismo come risulta dalla tavola a lato. Le voci più significative delle importazioni della provincia di Como dalla Bulgaria riguardano i manufatti tessili confezionati, 4 milioni di euro, i motori, i generatori e i trasformatori elettrici, 4 milioni di euro, e gli articoli di abbigliamento in tessuto. Per quanto concerne le esportazioni, i 15 milioni di fatturato sono frammentati su una vasta gamma di prodotti, tra i quali spiccano le vendite di mobili, 1,6 milioni di euro, di fili e cavi isolanti, 1,6 milioni, di autoveicoli, 1,4 milioni, e di motori elettrici, 1,3 milioni di euro. Diversamente dalla Romania, l’interscambio della provincia di Como con la Bulgaria ha registrato, nel triennio 2003-2005 una flessione delle importazioni ed una stazionarietà nelle esportazioni. Il saldo della bilancia commerciale, dopo il passivo del 2003, è stato in attivo nel 2004 per meno di un milione di euro e nel 2005 ha raggiunto quasi i 3 milioni di euro. Bulgari con cariche in imprese iscritte all´Anagrafe camerale di Como: 20. .  
   
   
A CATANIA LA SECONDA TAPPA DI EUREKA L’ORGANIZZAZIONE EUROPEA PER LA COMPETITIVITÀ DELLA TECNOLOGIA E DELLA RICERCA INDUSTRIALE HA TENUTO UNA ‘TRE GIORNI’ NELLA CITTÀ SICILIANA, LANCIANDO 58 NUOVI PROGETTI DI CUI 13 CON PARTECIPAZIONE ITALIANA  
 
Roma, 30 gennaio 2007 - Si è svolta dal 23 al 25 gennaio a Catania, la seconda serie di riunioni dell’iniziativa Eureka, la più importante organizzazione pan-europea per lo sviluppo e la crescita per la competitività del continente nei settori della tecnologia avanzata e della ricerca industriale. Con 37 paesi membri, a cui si aggiunge l’Unione Europea, dopo oltre 20 anni di esperienza da quando fu concepita dal presidente François Mitterrand e dal cancelliere tedesco Helmut Kohl, con oltre tremila progetti realizzati di cui 619 in corso, Eureka è lo specchio della capacità europea di farsi largo nell’arena globale dell’industria avanzata. Quest’anno l’Italia ha assunto la presidenza dell’iniziativa, responsabilità non solo logistica e organizzativa ma che ci vede ricoprire un ruolo di indirizzo e di stimolo. Le riunioni dei “rappresentanti di alto livello” e dei “coordinatori nazionali” dei vari Paesi si sono significativamente svolte a Catania, in un distretto industriale, dove sta crescendo un polo di alta tecnologia nell’elettronica, nella biotecnologia e farmaceutica e quant’altro. Il 25 gennaio i Paesi membri hanno lanciato 58 nuovi progetti, di cui ben 13 con la partecipazione dell’Italia: dalla realizzazione di aerei senza pilota per la sorveglianza del territorio e la protezione civile, alla creazione di nuovi materiali per l’industria aeronautica; dallo sviluppo di protesi ottiche per la chirurgia oculistica avanzata, alla realizzazione di nuovi strumenti farmacologici per la prevenzione e cura dell’osteoporosi e delle malattie legate all’invecchiamento; dalla messa a punto di nuovi strumenti elettronici e informatici per l’ottimizzazione del traffico, alla realizzazione di pneumatici speciali per veicoli da lavoro. Durante le riunioni il dott. Salvatore Coffa, Direttore R&s dell’Mpa group (Micro,power,analog) di Stmicroelectronics, ha presentato le attività del gruppo nel distretto tecnologico di Catania, sottolineando il ruolo di attrazione e di crescita che la Stmicroelectronics ha esercitato in ambito territoriale nei confronti delle piccole medie imprese, italiane e non, e dell’Università. Inoltre, ha dichiarato, “da un´azienda che produceva perdite equivalenti al 120% dei ricavi con 2100 posti di lavoro di cui solo 300 produttivi e 10 per laureati si è giunti ad una realtà produttiva con 4800 posti lavoro di cui il 93% aventi il livello tecnico di diploma o laurea e impegnati per il 25% nella Ricerca e Sviluppo. Tale realtà contribuisce fortemente ai ricavi ed ai profitti del gruppo internazionale Stmicroelectronics, che già dall’inizio degli anni ‘80 ha compreso come il sud dell’Italia ed in particolare la Sicilia rappresenti una occasione anche per le imprese operanti nei settori dell’alta tecnologia come la microelettronica”. Il prof. Rodolfo Zich, presidente di Torinowireless/adite ed ex-rettore del Politecnico di Torino, ha presentato il quadro generale del distretto tecnologico di Torino ed ha analizzato le possibili convergenze e sinergie tra Torinowireless e l’iniziativa internazionale Eureka. Il prof. Zich ha sottolineato che “ il distretto di alta tecnologia Torinowireless ha realizzato una forte interazione nelle attività di ricerca e sviluppo tra le imprese e il venture capital e ha migliorato la capacità delle imprese ad avere personale di elevata professionalità nell’innovazione tecnologica”. Il presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche e di Eureka, prof. Fabio Pistella, ha ratificato la sostituzione del Capo del Segretariato Eureka a Bruxelles. .  
   
   
AIR LIQUIDE, RISULTATI CONSOLIDATI 2006: UN ALTRO ANNO DI CRESCITA GAS E SERVIZI COLLATERALI HANNO REGISTRATO UNA CRESCITA COSTANTE NELL’ANNO  
 
 Parigi, 30 gennaio 2007 - Principali indicatori
Ricavi (milioni €) 2006 Comparazione 2006/2005 4°trimestre Q4 06/05 comparazione
Gas e servizi 9. 628 +6,1% 2. 440 +5,2%
Gruppo 10. 949 +5,7% 2. 800 +4,4%
Benoît Potier, Chairman e Ceo di Air Liquide, ha così commentato: “Il 2006 è stato un altro anno di crescita costante per Air Liquide, molto ben bilanciato sia a livello di attività sia a livello geografico. I nostri risultati sono stati molto performanti in Asia, con un continuo ristabilimento in Giappone, dove consolideremo la nostra posizione nel 2007 attraverso l’acquisizione totale di Japan Air Gases. La crescita è stata anche costante nelle Americhe, and è significativa in Europa. Le nostre attività nell’idrogeno, sanità e i nuovi contratti siglati in Cina in particolare hanno contribuito a tale dinamismo. Su queste basi, confermiamo i nostri obiettivi di crescita di quest’anno. Siamo fiduciosi per il 2007 e gli anni a venire considerando la nostra posizione nei mercati ad alto tasso di crescita, le nostre nuove attività e i nostri successi commerciali. Tali fattori ci permettono di accelerare ulteriormente il nostro sviluppo”. 1- Gas e servizi - Nel quarto trimestre 2006, i ricavi del settore gas e servizi ammontano a 2. 440 milioni di Euro, con un incremento del 5,2% rispetto al quarto trimestre 2005 (su base comparabile). La crescita è stata continua nei settori Industrial Customers, Elettronica e Sanità e leggermente inferiore nel segmento Large Industries. Nel 2006, i ricavi del settore gas e servizi sono stati pari a 9. 628 milioni di Euro, registrando un incremento del 6,1% su base comparabile *.
Ricavi 4th trimestre 2006 Variazione Q4 06/05 (come riportata) Variazione Q4 06/05 (comparabile) 2006 Variazione 06/05 (come riportata) Variazione 06/05 (comparabile*)
(milioni €)
Europa 1. 350 +5,9% +5,3% 5. 171 +7,2% +5,6%
Americhe 616 -15,7% +1,2% 2. 568 +0,8% +4,8%
Asia - Pacifico 432 +4,8% +11,3% 1. 715 +6,3% +9,1%
Africa e Medio Oriente 42 +0,2% +11,7% 174 +6,5% +10,5%
Gas e Servizi 2. 440 -0,8% +5,2% 9. 628 +5,3% +6,1%
Clienti industriali 1. 109 +4,1% +7,4% 4. 364 +5,1% +5,5%
Large Industries 733 -9,6% +2,1% 2. 922 +6,5% +6,7%
Elettronica 211 -0,1% +5,7% 864 +1,0% +6,9%
Sanità 387 +4,3% +5,5% 1. 478 +6,0% +5,9%
* base comparabile: esclusi oscillazioni di valuta, gas naturali e l’impatto del deconsolidamento delle attività negli Usa dal secondo trimestre 2005. 2 – Attività collaterali -
Ricavi (milioni €) 4° trimestre 2006 Variazione Q4 06/05 (comparabile**) 2006 Variazione 06/05 (comparabile**)
Saldatura 158 +15,4% 563 +9,8%
Ingegneria e costruzioni 118 -18,3% 380 -8,4%
Altre attività 84 +2,7% 378 +6,4%
Attività collaterali 360 -1,0% 1. 321 +2,9%
** su base comparabile: escludendo oscillazioni di valuta Il segmento Saldatura ha registrato una crescita del 15,4% nel quarto trimestre, una decisa accelerazione rispetto al trimestre precedente. Nel 2006 i ricavi sono cresciuti del 9,8%, grazie ai servizi e alle macchine automatiche da saldatura. I ricavi in Europa centrale e orientale e derivanti dalle esportazioni sono aumentati in modo considerevole, specialmente nei mercati dell’energia e delle infrastrutture. Le attività relative al segmento Ingegneria e Costruzioni continuano ad operare a pieno regime, focalizzandosi sui progetti interni e le priorità di investimento del gruppo .
 
   
   
CRESCONO I FALLIMENTI IN GRAN BRETAGNA  
 
Milano, 30 gennaio 2007 – Il numero delle imprese britanniche colpite da procedure fallimentari è risultato nel 2006 superiore a 20. 000, il 10,7% in più rispetto al 2005. Lo comunica Experian, specializzata nelle informazioni sulle imprese e i consumatori, che ha anche rilevato come nell’ultimo trimestre del 2006 il numero di dissesti sia cresciuto del 29% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente, facendo registrare il picco massimo da 10 anni a questa parte. Nell’intero 2006, il numero dei dissesti è cresciuto in 22 dei 34 settori osservati, e in particolare in quelli dei materiali da costruzione (+95%), dei servizi di assistenza e riparazione (+64%), del retail alimentare (+48,2%) e dei servizi per il business ( +26,6%). Per contro, sempre secondo Experian e in Gran Bretagna, sono risultati in netto calo i dissesti nei settori delle lavorazioni petrolifere (-92%), chimico (-14,3%) e delle utility (-14%) .  
   
   
BORGOSESIA S.P.A: ANTICIPATA LA CHIUSURA DEL PERIODO DI SOTTOSCRIZIONE PER IL FONDO GIOIELLO, PRIMO FONDO IMMOBILIARE CHIUSO DI BORGOSESIA GESTIONI SGR.  
 
Biella, 30 gennaio 2007 - Il Consiglio di Amministrazione di Borgosesia Gestioni Sgr S. P. A. - società del Gruppo Borgosesia attiva nella gestioni dei fondi immobiliari - ha deliberato la chiusura anticipata del periodo di sottoscrizione di Gioiello, il primo fondo immobiliare chiuso promosso dal Gruppo Borgosesia, riservato ad investitori qualificati. Con questa operazione, Borgosesia Gestioni Sgr da il via all’operatività del Fondo Gioiello. Al momento della chiusura, la raccolta di impegni di sottoscrizione – in denaro ed in natura – è stata pari a 80 milioni di Euro. Tra i sottoscrittori di Gioiello anche la stessa Borgosesia che, direttamente ed attraverso il gruppo Borgore (Borgosesia Real Estate), apporterà al fondo, complessivamente, 63 milioni di Euro. Borgosesia S. P. A. , fondata nel 1873 e quotata al mercato Expandi di Borsa Italiana, holding di partecipazioni industriali. Con circa 500 dipendenti e 8 stabilimenti, la società detiene partecipazioni nei settori: tessile, tramite il Gruppo Penelope attivo nella creazione di tessuti greggi e finiti; meccanotessile, tramite il Gruppo Smit, uno dei principali produttori di telai e macchinari per la realizzazione di tessuti; immobiliare, tramite il Gruppo Borgosesia Real Estate, proprietaria di un portafoglio immobiliare diversificato, e tramite Borgosesia Gestioni Sgr S. P. A. Attiva nella gestione di fondi chiusi immobiliari. .  
   
   
MUTUI: IN AUMENTO DURATA E IMPORTO  
 
 Milano, 30 gennaio 2007 - Continua la crescita del credito ipotecario destinato alle famiglie per l’acquisto di abitazioni. Secondo le indicazioni della Banca d’Italia relative al terzo trimestre 2006 la crescita è ancora molto significativa +16,31% rispetto al corrispondente trimestre 2005. Il valore dei flussi erogati ha raggiunto la cifra di 45,2 miliardi di Euro. Per quanto riguarda i valori relativi alle macro aree è l’Italia centrale che fa registrare la maggiore crescita +12,78% rispetto al corrispondente terzo trimestre 2005. Seguono l’Italia orientale +10,49%, l’Italia meridionale +8,50%, l’Italia occidentale +4,80% e l’Italia insulare +3,88%. Tra le regioni è la Basilicata che ha registrato la percentuale di crescita maggiore +35,4% rispetto allo stesso terzo trimestre 2005, seguono la Calabria +29%, la Liguria +27,5% e l’Emilia +23%. Il Lazio è cresciuto di più tra le “grandi” regioni +14,9%, seguito da Campania + 8,9%, Lombardia +5,9% e Piemonte +3,73%. Valori negativi sono stati registrati in Molise -3,8% e nel Veneto -0,3%. Gli andamenti favorevoli dei flussi erogati sono stati determinati dall’andamento dei tassi di interesse di questi ultimi anni ritenuti ancora contenuti. I recenti interventi della Banca Centrale Europea sul tasso di sconto hanno determinato un rialzo del costo delle rate. Come è indicato nella tabella riportata sopra, il tasso Taeg medio è aumentato di 0,95 punti percentuali dall’inizio del 2006 al 30 settembre 2006. Sarà possibile che la Banca Centrale Europea intervenga ancora sui tassi al fine di contenere il livello del tasso di inflazione. Si ritiene comunque che l’attuale tensione sui tassi non pregiudicherà la crescita dei flussi delle erogazioni nel nostro Paese per l’anno 2007. La crescita dei tassi di interesse ha portato le famiglie a preferire durate di rimborso più lunghe, oltre il 49% dei finanziamenti hanno durate superiori ai 21 anni, di cui il 25% di essi superiore ai 26 anni. Questa tendenza è agevolata anche dall’offerta da parte degli intermediari finanziari specializzati che hanno proposto linee di prodotti con durate fino a 40 anni a costi più competitivi rispetto al passato. L’andamento dei prezzi degli immobili ha comportato un aumento dell’importo medio erogato che, secondo i dati dell’Ufficio Studi Kìron, è aumentato dell’8,6% rispetto al 2005 portandosi a 126. 000 Euro. Volendo indicare delle previsioni nel breve periodo si può affermare che il mercato del credito alle famiglie in Italia continua ad essere caratterizzato da un andamento di crescita sostenuta. La previsione per l’anno 2007 sarà ancora positiva per effetto della domanda del mercato immobiliare che continua ad essere considerato per gli italiani un mercato “sicuro” dove investire i propri risparmi. Ulteriore elemento che favorirà la crescita del mercato del credito ipotecario sarà l’ampliamento dell’offerta da parte degli istituti specializzati. In particolare gli interventi riguarderanno i costi dei prodotti che diventeranno sempre più competitivi e adattabili alle diverse esigenze della famiglie italiane. Molti istituti di credito hanno introdotto linee di prodotti che coprono fino al 100% del valore dell’immobile a costi molto più contenuti rispetto al passato, favorendo in questo modo un numero sempre maggiore di clienti che non hanno un risparmio sufficiente per far fronte alle spese legate alla compravendita. .  
   
   
2006: SVILUPPO RECORD PER IL FRANCHISING DI BRICOCENTER  
 
Rozzano, 30 gennaio 2007 - Anche nel 2006 la strategia di sviluppo del Franchising di Bricocenter, iniziata tre anni fa con un ambizioso progetto di rilancio di questa formula commerciale, è stata premiata da risultati in crescita a due cifre. In un esercizio che ha visto la focalizzazione degli sforzi sull’attività di sviluppo della rete – con l’inaugurazione di ben 7 nuovi punti vendita in franchising, dei 12 aperti dall’insegna – il fatturato ha raggiunto quota 50 milioni di euro, pari a una crescita del 10% a rete omogenea. Nel 2006 le iniziative di espansione della rete in affiliazione - che ha visto le aperture di Bibbiena (Ar), Crotone, Almenno San Bartolomeo (Bg), Palazzolo sull’Oglio (Bs), Bolzano, Melfi (Pz) e Quarrata (Pt) - ha comportato un incremento della superficie di vendita di circa 10mila mq, oltre a circa 70 addetti in più. «Conclusa la fase di remodeling e di razionalizzazione della rete secondo rigorosi criteri di qualità, il 2006 ha segnato una svolta, con il conseguimento di risultati interessanti – ha affermato Paolo Filoramo, responsabile della divisione franchising di Bricocenter -. La strategia di sviluppo 2007 si concentrerà ulteriormente sulle nuove aperture, con l’obiettivo di completare il presidio territoriale e consolidare la dimensione della rete». La rete di vendita in franchising di Bricocecenter, che consta attualmente di 25 negozi, si arricchirà nel corso di quest’anno di una decina di ulteriori nuovi punti vendita, con l’obiettivo di raggiungere la soglia dei 50 negozi entro la fine del prossimo triennio. Il Progetto Franchising di Bricocenter ha puntato sulla creazione di negozi capaci di distinguersi dalle formule di affiliazione concorrenti per due elementi fondamentali. La creazione e diffusione di un format totalmente comparabile a quello della rete diretta, in primo luogo per il tipo di offerta (più compatta) e, in secondo, per il livello di redditività raggiunto. Il successo del format “Affiliato Bricocenter” si basa infatti su un know-how aziendale messo a punto in oltre vent’anni di attività nel comparto bricolage, che va a integrarsi con un’accurata attività di formazione continuativa del personale, oltre che a un elevato livello di servizio offerto al franchisee. A conferma dei risultati positivi ottenuti dai singoli punti vendita, sono sempre più numerosi i franchisee di Bricocenter che progettano di aprire più di un negozio in affiliazione, tendenza che in futuro potrebbe portare alla creazione di cluster di punti vendita gestiti da un´unica società di riferimento. .  
   
   
AZIENDE FRIULANE A MOSCA AD APRILE  
 
 Trieste, 30 gennaio 2007 - Le Camere di Commercio di Pordenone e Udine, nell´ambito del Progetto Russia e in collaborazione con l´Ice - Istituto del commercio estero e con gli enti camerali di Trieste e Gorizia, organizzano dal 1° al 4 aprile 2007 una visita delle aziende del Friuli Venezia Giulia a Mosbuild, la maggiore fiera dell´edilizia e dei prodotti di settori affini. Tra i settori di interesse della fiera, costruzioni, sanitario, ceramica e mattoni, giardinaggio, sistemi di refrigerazione a freddo e a caldo, ceramica, materiali per l´edilizia, serramenti, arredamento per interni ed esterni. .  
   
   
AEDES: CEDUTA LA QUOTA DEL 49% DI ARRIVEDERCI A MICHELE AMARI SRL PER UN VALORE DI EURO 11,5 MILIONI.  
 
Milano, 30 gennaio 2007 - Aedes ha ceduto a Michele Amari Srl la quota del 49% detenuta in Arrivederci, società proprietaria del Centro Multisala Mood di Rozzano e partecipata da Michele Amari Srl con il 26% e dal Gruppo Fininvest con il 25%. In particolare, il prezzo della quota ceduta è pari a Euro 11,5 milioni. Grazie a tale operazione Aedes registra una plusvalenza al lordo delle imposte pari a Euro 2,5 milioni e un effetto positivo sulla posizione finanziaria netta per Euro 11,5 milioni. La cessione della partecipazione in Arrivederci è successiva al raggiungimento dell’obiettivo prefissato da Aedes di sviluppo e commercializzazione dello spazio Multisala di Rozzano, portando quindi a conclusione uno dei principali progetti di development dell’hinterland milanese, ultimato nel corso del 2006. Aedes continua a perseguire il potenziamento e lo sviluppo dell’attività di servizi, mantenendo attivo il mandato di gestione del centro da parte di Agorà. .  
   
   
DEPOSITO DEL DOCUMENTO INFORMATIVO RELATIVO ALLA FUSIONE PER INCORPORAZIONE DI LA GAIANA S.P.A. IN GABETTI PROPERTY SOLUTIONS S.P.A.  
 
 Genova, 30 gennaio 2007 – Dal 25 gennaio è a disposizione del pubblico presso la sede legale della società in Genova – Via Xx Settembre 28 e presso la Borsa Italiana S. P. A. Il documento informativo relativo alla fusione per incorporazione di La Gaiana S. P. A. In Gabetti Property Solutions S. P. A. La medesima documentazione è disponibile anche sul sito internet della società www. Lagaiana. It .  
   
   
IN ALTO ADIGE MANCA UN CENTRO COMMERCIALE  
 
Bolzano, 30 gennaio 2007 - "Il commercio al dettaglio, in Provincia di Bolzano, può contare su una superficie di vendita di gran lunga superiore alla media nazionale, ma si sente la mancanza di un vero e proprio centro commerciale". L´assessore provinciale al commercio Werner Frick prende posizione sul dibattito in corso in questi giorni, schierandosi a favore della creazione di un polo "che non danneggi una struttura commerciale in salute come quella altoatesina". Il piano provinciale 2007-2012 per le grandi strutture di vendita sta monopolizzando il dibattito in Alto Adige. Anche l´assessore provinciale Werner Frick è convinto che la nostra Provincia abbia bisogno di un centro commerciale, ma la sua realizzazione non deve andare a discapito dei piccoli esercizi al dettaglio, che garantiscono una capillare copertura del territorio. "Ritengo assolutamente prioritario - spiega Frick - che la scelta di creare un centro commerciale di interesse provinciale ricada su un´area nelle immediate vicinanze del centro storico di Bolzano". Tenendo conto del fatto che, secondo gli studi più recenti, il bacino d´utenza ideale per un centro commerciale è stimato tra i 400mila e i 700mila abitanti, una grande struttura di vendita risulterebbe più che sufficiente per soddisfare le esigenze degli altoatesini. "Per evitare possibili speculazioni - prosegue Frick - tutta l´operazione dovrà essere dettagliatamente regolata dal nuovo piano provinciale, e nelle legge dovrà essere specificata l´ubicazione del futuro centro commerciale nella zona compresa tra la stazione ferroviaria di Bolzano e il quartiere Piani". Riferendosi poi agli esercizi commerciali presenti in Alto Adige, Frick si dice stupito del fatto che la popolazione locale ancora non si renda conto della notevole crescita delle grandi strutture di vendita presenti sul territorio provinciale. "Credo che questo sia dovuto proprio alla mancanza di un centro commerciale - commenta l´assessore - fatto che differenzia l´Alto Adige dalle altre regioni europee. Le statistiche a disposizione sul rapporto tra superficie di vendita al dettaglio e popolazione, piazzano infatti la nostra Provincia ampiamente al di sopra della media nazionale, e ai primi posti tra le province italiane". Secondo i dati dell´Osservatorio sul commercio del Ministero dell´economia, l´Alto Adige può contare su 1. 546 metri quadarati di vendita al dettaglio per ogni mille abitanti, contro i 1. 014 della media nazionale, e gli 801 della Provincia di Verona. Positive anche le statistiche per quanto riguarda le grandi strutture di vendita, ovvero quegli esercizi con una superficie superiore ai 500 metri quadrati. Negli ultimi quattro anni, infatti, le grandi strutture sono cresciute addirittura del 66%, passando dai 148 esercizi del 2002 (per una superficie di 172mila metri quadrati) ai 227 esercizi del dicembre 2006 (per una superficie di 287mila metri quadrati). . .  
   
   
LA FOTOGRAFIA DEI CENTRI COMMERCIALI NATURALI NEL RAPPORTO INNOVA-COM IL FUTURO DEL PICCOLO COMMERCIO STA NEL ´GIOCO DI SQUADRA´  
 
Firenze , 30 gennaio 2007 - Sono 110, diffusi in tutta la Toscana, e raccolgono al loro interno circa 15. 000 attività commerciali. I Centri Commerciali Naturali, nati nel 2002 grazie ad un progetto regionale che negli anni si è sviluppato ed ha visto crescere il numero e la tipologie di esercizi aderenti, sono veri e propri centri commerciali a ´cielo aperto´, costituiti dagli esercizi storicamente presenti in una piazza, un centro storico, e riuniti in un´unica realtà per valorizzare la propria attività e promuoverla secondo la logica che ´l´unione fa la forza´. Si tratta di insiemi di negozi organizzati in consorzi di imprese o associazioni, una risposta innovativa per valorizzare il commercio di vicinato e proiettarlo in una dimensione più competitiva tenendo conto dei cambiamenti determinati dalle variate abitudini al consumo delle famiglie e dalla presenza della grande distribuzione. La Regione Toscana ha stimolato la nascita dei Centri commerciali naturali sostenendo iniziative e azioni di comunicazione, promozione ed eventi organizzati al loro interno e co-finanziando la riqualificazione dei centri urbani. Il rapporto Innova-com, voluto dalla Regione e realizzato dai due centri regionali di assistenza tecnica per le imprese del terziario (Cat) è stato presentato questa mattina nell´auditorium del Consiglio regionale nel corso di un seminario organizzato dalla Regione in collaborazione con Confesercenti e Confcommercio Toscana. Il rapporto parte da una ricerca empirica, svolta attraverso un questionario sottoposto a 364 operatori, e vuol fotografare la situazione attuale dei Centri commerciali naturali: quali sono le loro caratteristiche, quali sono i loro punti di forza e quali le debolezze, quali le tipologie da seguire per strutturare i Centri passando dalla sperimentazione di questi anni a modelli più definiti. Quello che ne emerge è l´istantanea di una realtà dove è difficile forzare l´individualismo per entare in una logica di rete, ma dove è chiara la percezione che solo operando insieme si potranno ottenere risultati concreti. "Questo rapporto - spiega l´assessore regionale al commercio Anna Rita Bramerini - ci mostra quella che è ad oggi la realtà dei Centri commerciali naturali, realtà molto diverse a seconda del luogo in cui sorgono e delle componenti da cui sono animate. I negozi di una grande città e le attività di un piccolo centro storico hanno esigenze differenti: è proprio per cercare le risposte più adatte ad ogni singola realtà che sono nati i Centri commerciali naturali, per ottimizzare le risorse e vincere con l´aggregazione la sfida della competitività. L´anima dei Centri commerciali naturali sono le imprese del commercio, che solo in parte hanno dimostrato di essere disponibili a mettersi insieme per abbattere i costi di gestione e promuoversi ricercando la fidelizzazione della clientela. Il futuro successo dei Centri commerciali naturali sarà sempre di più determinato dalla capacità di queste imprese di considerarli come un´opportunità per uscire ´dall´isolamento´ in cui molti esercizi rischiano di rimanere". Dal 2000 ad oggi sono stati attivati più di 10 Centri commerciali naturali in ogni provincia toscana. Tutti i capoluoghi hanno almeno un Centro Commerciale Naturale in città (con le eccezioni di Firenze che ne ha individuati ben 24, Prato e Lucca che ne hanno tre, Pisa che ne ha due, e di Massa e Carrara che ne hanno uno per città), e in tutti i casi si tratta di Centri che contano numerosi aderenti. In media i grandi Centri cittadini raccolgono oltre 100 esercenti. Si distinguono Lucca e Pistoia, con 200, e Firenze-antica città di Fiorenza, che ne comprende più di 400. Ma la forza dei Centri commerciali naturali viene soprattutto dalle realtà più piccole (Castellina in Chianti, Bibbiena, Cortona, Piombino-val di Cecina, Altopascio, Montecatini, Castelfiorentino, Cutigliano, San Miniato, Rete degli empori polifunzionali dell´Amiata grossetana, ecc), dove la media va dai 30 ai 50 aderenti. Sono questi i centri che dalla ricerca Innova-com appaiono più motivati e dinamci (anche per la necessità di contrapporsi alla grande distribuzione) e per loro sembrano prospettarsi maggiori possibilità di sviluppo. Sono proprio questi i modelli vincenti, nei quali si sviluppa valore aggiunto. Il progetto, infatti, ha funzionato meglio dove la nascita del centro commerciale è stata la risposta ad una domanda spontanea del territorio, mentre si sono avuti risultati inferiori dove l´aggregazione è stata ´indotta´ dalle opportunità di finanziamenti e dalla normativa regionale. L´indagine mette inoltre in evidenza come il processo evolutivo sia più veloce in quei centri che sono sorti spontaneamente, hanno avuto un forte sostegno a livello comunale ed un´elevata adesione degli operatori. Ma cosa raccontano, esattamente, i risultati dell´inchiesta condotta tra 364 esercenti? Quella che emerge è una realtà molto variegata, dove oltre alla distinzione tra quei Centri posti in centri storici di grandi città (che hanno come cliente tipo il turista o un cliente di fascia medio-alta) e Centri sorti in realtà piccole o periferiche (che si rivolgono ad un ceto medio) ci sono differenze date dalla competitività e dalla qualificazione del commercio tradizionale e dalla promozione turistica che viene fatta del luogo. Nonostante la varietà merceologica, è il settore dell´abbigliamento e delle calzature a fare la parte del leone, con ben il 30 % delle attività rappresentate. Il turn-over tra i negozi è discreto, anche se questo fattore indica una certa debolezza delle attività commerciali. La superficie media dei negozi presenti nei centri commerciali naturali è di circa 85 mq, anche se la situazione è molto eterogenea e il 10% dei fondi resta compreso nei 25 mq. Il 40% dei negozi non ha periodi di spsoensione della propria attività ed è riuscito a raggiungere questo risultato attraverso sforzi gestionali e organizzativi che mirano comunque a rendere continuo anche il commercio minore. La maggioranza dei negozianti (55%) tiene inoltre aperta la propria attività alemno una domenica al mese. Coordinando le aperture domenicali è possibile aumentare fortemente l´attrattività dei Centro commerciale naturale nel giorno di apertura comune. Per quanto riguarda le spese sostenute dai commercianti, il 60% sembra dovuto all´acquisto dei prodotti da commercializzare. Questo in larga parte dipende da condizioni di acquisto che sono deboli di fronte al fornitore ed offrono pochi margini di negoziabilità. Una possibilità, per abbassare i costi, potrebbe venire da forme di collaborazione con i produttori artigianali e agricoli locali, nell´ottica della filiera corta. Il canone di locazione incide per il 18%, una percentuale che va aumentando dato che la crescita della domanda di locali in affitto da parte di catene internazionali in franchising ha contribuito a far alzare la rendita immobiliare e ad occupare le posizioni migliori. Quasi la metà dei clienti è residente nel Centro commerciale naturale o in aree ad esso vicine. Nei piccoli centri gli acquisti effettuati da residneti rapprresentano addirittura il 70% del fatturato. Questo conferma che la presenza di una comunità di residenti è fondamentale per la vitalità di un Centro commerciale naturale e che una città-museo o una città-università, popolata solo da turisti o studenti, male si adatta al commercio minore. La vita dei Centri commerciali naturali dipende dalla varietà della clientela ed è utile per queste strutture riscoprire il ´valore´ dei residenti e partire dai loro bisogni e dalla loro domanda. Nell´ottica della riqualificazione dei Centri molti operatori hanno segnalato anche la necessità di valorizzare le strutture di ambulantato, come i mercati, e stabilire sinergie. Una delle maggiori debolezze evidenziate dalla ricerca è il fatto che circa il 50% degli intervistati afferma di non aver intrapreso in questi anni nessun cambiamento nella propria attività. Questa condizione di inerzia può essere imputata al fatto che non si hanno le informazioni, le competenze, le energie professionali e le risorse per provare a cambiare. Tutto questo rischia di portare verso un lento ma progressivo deterioramento del tessuto commerciale. E´ forse per rispondere a questa minaccia che il 70% degli intervistati dichiara che il Centro commerciale naturale dovrebbe attivarsi organizzando eventi comuni e migliorare l´arredo urbano per aumentare l´attrattività, potrebbe inventarsi strategie di pubblicità collettiva o promuovere servizi più qualificati. Il 50% degli operatori si affiderebbe ad eventi, il 38% vorrebbe la nascita di fidelity card, il 35% sottolinea inoltre l´esigenza di consulenze specifiche e qualificate. Tra le tipologie di interventi proposte si notano due filoni, specchio di altrettanti tipi di approccio alla realtà del Centro commerciale naturale: chi chiede di potenzializzare l´attrattività con iniziative a tema o con un migliore arredo urbano rischia di venire a dipendere fortemente da investimenti pubblici perché eventi autofinanziati di minore importanza possono portare aumenti della domanda molto limitati. Chi, invece, vorrebbe investire in strategie coordinate tra gli operatori (fidelity card, orari e aperture festive, acquisti collettivi dai fornitori, ecc) mira a creare una governance collettiva basata su obiettivi comuni, dipende poco dagli investimenti pubblici, sembra capace di conseguire i vantaggi maggiori ed è probabilmente il modello più appropriato alla realtà toscana. .  
   
   
CONFINDUSTRIA SIRACUSA ED ANCE ALLA “BUILD UP EXPO” DI MILANO. CONVEGNO: “INVESTIRE A SIRACUSA, CONTESTO IN EVOLUZIONE” – 6 FEBBRAIO  
 
 Siracusa, 30 gennaio 2007 - Confindustria ed Ance di Siracusa, insieme ad un gruppo significativo di aziende associate del settore delle costruzioni, impiantistica ed ingegneria saranno presenti con due stand alla “Build Up Expo” organizzata dalla Fiera di Milano dal 6 al 10 febbraio prossimi. “Gli incontri e gli eventi programmati nel corso dei cinque giorni, ha commentato il presidente di Confindustria Siracusa, Alvaro Di Stefano, saranno l’occasione per le aziende siracusane di essere protagoniste di un momento di crescita complessivo e di arricchimento professionale oltre che una vetrina particolare per azioni di marketing territoriale per l’intera provincia di Siracusa”. Il 6 febbraio, giorno di apertura, nel corso di un apposito convegno dal titolo: “Investire a Siracusa, contesto in evoluzione”, che si terrà all’interno della Fiera (Sala Gamma, padiglione 5) con inizio alle ore 9,30, la provincia di Siracusa sarà al centro di una presentazione alle istituzioni, agli operatori e alla stampa, dei progetti di sviluppo, riqualificazione e valorizzazione dei nostri siti culturali ed architettonici, già riconosciuti “patrimonio dell’umanità” dall’Unesco. Saranno presenti il Sindaco di Siracusa, Titti Bufardeci, il Presidente della Provincia Regionale, Bruno Marziano, il Soprintendente ai Beni Culturali, Mariella Muti, il Presidente di Confindustria Sicilia e della Camera di Commercio di Siracusa, Ivan Lo Bello, oltre ai Presidenti di Confindustria Siracusa, Alvaro Di Stefano ed Ance Siracusa, Domenico Cutrale. “A Siracusa, sostiene il Presidente di Confindustria Di Stefano, abbiamo da tempo aziende che operano con grande competenza e professionalità nel campo delle costruzioni di impianti industriali e tuttavia abbiamo sviluppato, negli ultimi anni, anche grande capacità nel restauro e riqualificazione dei beni architettonici e culturali. La diversificazione produttiva, già in atto, dunque, riteniamo che sia la vera carta vincente per la promozione e lo sviluppo di un territorio che complessivamente dimostra di essere attivo e propulsivo nel panorama economico siciliano”. .  
   
   
REDILCO REAL ESTATE ACQUISTA L’HOTEL KAOS DI AGRIGENTO CON UN INVESTIMENTO COMPLESSIVO DI CIRCA 15 MILIONI DI EURO.  
 
Milano, 30 gennaio 2007 - Redilco Real Estate, primario gruppo immobiliare che svolge a livello nazionale ed internazionale attività di sviluppo, costruzione e gestione di patrimoni, intermediazione e consulenza, ha acquistato, attraverso la società-veicolo Iniziative Turistiche Siciliane S. R. L. , l’Hotel Kaos di Agrigento, situato in prossimità della Valle dei Templi. Il Kaos è una struttura alberghiera di 4 stelle composta da 111 stanze, di cui 105 in un corpo principale e 6 in una dependance; inoltre sono presenti 3 campi da tennis, una grande piscina, un campo da volley, un ristorante, una zona pizzeria, sale congressi ed un ampio parco di circa 5 ettari che arriva fino al mare. L’investimento complessivo sarà di circa 15 milioni di Euro, inclusi i lavori per la completa ristrutturazione della struttura al fine di renderla conforme ai più moderni standard delle catene internazionali (ne verrà infatti selezionata una tra le più importanti per il branding) e di dotarlo di tutti migliori comfort. Redilco Hotels & Tourism, società del Gruppo che opera per la completa gestione di progetti immobiliari nel settore turistico-alberghiero, ha curato lo studio di fattibilità dell’operazione e si occuperà della realizzazione dei lavori di ristrutturazione e della successiva gestione dell’hotel. L´acquisizione rientra nella strategia del Gruppo Redilco di forte sviluppo nel comparto alberghiero, anche attraverso investimenti diretti, grazie alle competenze specifiche di Redilco Hotels & Tourism nella gestione e nei processi di riqualificazione di strutture alberghiere. All’interno del portafoglio immobiliare del gruppo, l’Hotel Kaos si aggiunge all´Hotel Metropole Opera di Parigi, già di proprietà di Redilco dal 2002. Agrigento, superba testimonianza dell’antico splendore di una delle più importanti colonie greche attraverso la “Valle dei Templi” (patrimonio dell´umanità Unesco dal 1997), a breve potrà fruire anche dell´aeroporto di Comiso (riconvertito in civile entro il 2007). La città, oltre che location ad altissima potenzialità di sviluppo dal punto di vista turistico, è già - e diventerà ancor più - per il turismo nazionale ed internazionale una base strategica per il raggiungimento anche di molti altri siti d´interesse in Sicilia quali Segesta, Selinunte, Piazza Armerina, etc. .  
   
   
CASA, ECCO LE NOSTRE POLITICHE PER MILANO NUOVI ALLOGGI E CONTRATTI DI QUARTIERE, RISPETTO DELLA LEGALITA´  
 
 Milano, 30 gennaio 2007 - Stato di avanzamento dei contratti di quartiere, attuazione del Piano di Edilizia Residenziale Pubblica (Prerp), problema degli abusivi: sono stati i principali temi affrontati dall´assessore regionale alla Casa e Opere pubbliche, Mario Scotti, nell´incontro odierno con i vertici dell´Aler di Milano. I contratti di quartiere (7 a Milano e 8 in Provincia) riguardano 19. 000 alloggi e 34. 000 residenti. Altri 1. 672 alloggi saranno assegnati a Milano nel 2007 in base al Prerp. Per gli sfratti si sta procedendo con serietà e rigore (già 410 nel 2006 su 2. 854 occupazioni abusive, 3. 481 se si considera tutta la Provincia) ma "senza fare di ogni erba un fascio". Prerp - Il momento di lavoro è stato l´occasione per illustrare il nuovo Piano per l´Edilizia Residenziale e Pubblica (Prerp) 2007/2009 che il Consiglio regionale ha approvato lo scorso dicembre. "Un piano molto ambizioso e fortemente innovativo - ha spiegato Scotti - che, nonostante le ristrettezze economiche in cui ci troviamo, si propone di fare fronte al riacutizzarsi del bisogno abitativo, causato dall´emergere di nuove categorie sociali in difficoltà che si affiancano alle tradizionali fasce di popolazione a basso reddito". Scotti ha anche detto che per l´attuazione del nuovo Prerp "avranno un ruolo fondamentale le modifiche alla legge di governo del territorio che stiamo studiando d´intesa con l´assessore al Territorio e Urbanistica Davide Boni". Ecco nel dettaglio cosa permetterà il Prerp 2007-2009, forte di una disponibilità economica pari a 512 milioni di euro: - la realizzazione di 5. 200 fra nuovi alloggi a canone sociale e moderato e posti letto per locazione temporanea - la riqualificazione di interi quartieri popolari - il sostegno a oltre 10. 000 famiglie nell´acquisto della prima casa - il sostegno a 210. 0000 famiglie nel pagamento dell´affitto. "A breve invece - ha detto ancora Scotti - e comunque entro l´anno saranno assegnati (a Milano) altri 1. 672 alloggi, nuove costruzioni o edifici completamente riqualificati grazie anche alle legge regionale che consente il recupero dei sottotetti. In questo caso l´investimento è stato di 182 milioni di euro. Dunque se a Milano sono oltre 70. 000 le case popolari, non si può proprio dire che l´abusivismo sia ciò che caratterizza le abitazioni pubbliche. Vale forse la pena ragionare sulle politiche per la casa che stiamo attuando, a partire da ciò che è già avviato". Contratti Di Quartiere - Quindici quelli già attivati a Milano (Molise Calvairate, Gratosoglio, Mazzini, Ponte Lambro, San Siro, Spaventa, Stadera) e provincia (Cernusco sul Naviglio, Cinisello Balsamo, Limbiate, Pioltello, Rho, Rozzano, Seregno, Sesto San Giovanni) per un investimento di 450 milioni di euro circa. Nel complesso 19. 000 alloggi per 34. 000 residenti. Tutti i progetti sono stati approvati grazie anche alla collaborazione coi cittadini. Nel 70% dei casi i cantieri sono già stati aperti e prevedono, accanto al risanamento, interventi per la realizzazione di servizi innovativi, infrastrutture e nuove case, come al Gratosoglio, dove stanno sorgendo, nell´area in fase di ristrutturazione, due residenze, una per giovani coppie e l´altra per studenti universitari. Si prevede che entro il 2011 tutti gli alloggi potranno essere consegnati. Abusivi - Bisogna ripartire dalla legalità. Dai dati presentati oggi, è emerso che nel 2006 sono già stati effettuati 410 sfratti a Milano, su un numero complessivo di 2. 854 occupazioni abusive (3. 481 se si tiene conto anche della Provincia). "Le norme regionali - a spiegato Scotti - sono chiare e prevedono che chi occupa senza titolo una casa non può partecipare a graduatorie per l´assegnazione di alloggi. Per questo, già quando viene accertata l´infrazione, interveniamo immediatamente d´intesa con le forze dell´ordine". Certo, le occupazioni abusive possono avere cause scatenanti differenti, come ad esempio i casi di persone o famiglie che perdono i requisiti per la mutata composizione del nucleo famigliare. "Non bisogna fare però di tutta l´erba un fascio - ha concluso Scotti - ma la legalità va rispettata". Il presidente Niero, da parte sua, ha spiegato che "l´Aler in questi anni non è rimasta a guardare, ma grazie ad un proprio servizio di Vigilanza, è riuscita a predisporre un valido dispositivo di controllo e contrasto delle occupazioni abusive che aggiorna costantemente il Tavolo Interistituzionale attorno al quale siedono, oltre alla Regione, anche Comune e Provincia di Milano, prefettura e questura". Se si considera il totale di 410 sfratti, 92 sono stati gli interventi programmati con la questura, 219 le estromissioni in flagranza e 99 i recuperi di alloggi in seguito ad abbandono consensuale. Per mettere la parola "fine" alla strumentale polemica sui presunti appartamenti sfitti, Niero ha ricordato che "a Milano, sono 326 gli alloggi inagibili e 81 quelli sottodimensionati". .  
   
   
CASA, A PAVIA: PRESTO LEGGE PER RIFORMA ALER  
 
Pavia, 30 genaio 2007 - Una legge quadro di revisione delle Aler (e quindi anche dei canoni di locazione), la situazione del patrimonio di edilizia residenziale e pubblica di Pavia e lo stato di avanzamento dei cantieri pavesi dell´"Ex Macello" e di Fossarmato. Sono stati questi i principali temi dell´incontro dell´assessore regionale alla Case e Opere Pubbliche, Mario Scotti, con il consiglio di amministrazione dell´Azienda Lombarda per l´Edilizia Residenziale e Pubblica (Aler) di Pavia, presieduto da Giuseppe Rossetti. "Stiamo lavorando con le Aler, i sindacati, i Comuni - ha infatti spiegato Scotti - all´elaborazione di una legge di riforma complessiva delle Aler. Una legge che non sia centralizzata e identica per ogni provincia della nostra Regione, ma che parta proprio delle specifiche caratteristiche ed esigenze di ciascuna di esse". "In un ottica di vera sussidiarietà - ha aggiunto l´assessore Scotti - il decentramento è uno dei pilastri fondamentali. La Regione avrà dunque solo il compito di stabilire criteri ed indirizzi, ma la gestione spetterà poi agli enti attuatori". Una legge che avrà come centro la revisione dei canoni di locazione che, ad oggi, non subiscono aggiornamenti da oltre 10 anni (dimostrando quindi tutti i limiti che derivano da una tale situazione), ma che sarà anche aggiornata ogni tre anni proprio in concomitanza con le scadenze dei Prerp. L´economicità e la sopportabilità per gli inquilini, il coinvolgimento delle Aler e di tutti i soggetti gestori nell´attuazione delle linee di indirizzo regionali, una giusta valutazione della superficie e dello stato di conservazione dell´alloggio, la tipologia del Comune stesso e dell´ubicazione dell´immobile sul territorio comunale, sono i principi ai quali si dovranno ispirare canoni e legge quadro. In questo contesto di riforme rientra anche la possibilità che le Aler stanno dando agli inquilini che se lo possono permettere di comprare la casa in cui vivono, così da reinvestire poi l´entrata in nuove costruzioni. Il momento di lavoro è stato anche l´occasione per illustrare il Piano per l´Edilizia Residenziale e Pubblica (Prerp) 2007/2009 che il consiglio regionale ha approvato lo scorso dicembre. "Un piano molto ambizioso e fortemente innovativo - ha spiegato Scotti - che, nonostante le ristrettezze economiche in cui ci troviamo, si propone di fare fronte al riacutizzarsi del bisogno abitativo, causato dall´emergere di nuove categorie sociali in difficoltà che si affiancano alle tradizionali fasce di popolazione a basso reddito". Scotti ha anche annunciato che per l´attuazione del nuovo Prerp "avranno un ruolo fondamentale le modifiche alla legge di governo del territorio che stiamo studiando d´intesa con l´assessore all´Urbanistica Davide Boni". Ecco nel dettaglio cosa permetterà la disponibilità economica di 512 milioni di euro del Prerp: - la realizzazione di 5. 200 fra nuovi alloggi a canone sociale e moderato e posti letto per locazione temporanea - la riqualificazione di quartieri popolari - il sostegno di almeno 10. 000 famiglie nell´acquisto della prima casa - e quello di 210. 0000 famiglie nel pagamento dell´affitto. Per quanto riguarda, nello specifico, lo stato di avanzamento dei cantieri di Pavia, si è stimato che entro la fine del 2009 saranno circa 200 i nuovi alloggi a disposizione delle fasce più deboli, questo grazie anche a un contributo regionale di circa 15 milioni di euro. Scotti ha anche poi voluto visitare di persona gli interventi nell´area "Ex Macello" e in località Fossarmato. Entro marzo 2007 saranno 95 gli appartamenti realizzati (45 a canone moderato e 50 a canone sociale) che serviranno ad arginare l´emergenza abitativa che anche a Pavia è molto sentita soprattutto per le fasce più deboli. "Siamo consapevoli che il problema della casa - ha detto ancora l´assessore - sia sempre più d´attualità, e per questo stiamo studiando strumenti nuovi e economicamente significativi per i lombardi". .  
   
   
CASACLIMA A PREZZI CONTENUTI: PRESENTATA IL 27 GENNAIO ALLA "KLIMAHOUSE 07"  
 
Bolzano, 30 gennaio 2007 - Sabato 27 gennaio all´ingresso della Fiera a Bolzano Sud, l´assessore provinciale Michl Laimer nell´ambito dell´esposizione fieristica "Klimahouse 07" ha presentato il primo modello di Casaclima realizzato con tipologie costruttive vantaggiose dal punto di vista dei costi. Il progetto è stato sviluppato dalla Provincia di Bolzano in collaborazione con il Land tedesco della Bassa Sassonia. "Low Cost Climatehouse" così si chiama la prima Casaclima realizzata a livello mondiale a prezzi contenuti nell´ambito di un progetto congiunto che vede partners la Provincia di Bolzano ed il Land tedesco della Bassa Sassonia. Il modello Casaclima è stato in pratica adattato: mantenendo la tipologia costruttiva che garantisce efficienza energetica, è stata allestita una versione modulare più semplice e compatta, che comporta il contenimento dei costi. Inizialmente questo tipo di Casaclima sarà impiegato in Sudafrica ("African Sustainable House"), ma potrà essere impiegato a livello mondiale in interventi di emergenza in caso di catasrofi naturali. Questo nuovo tipo di Casaclima è stata presentata dall´assessore provinciale Michl Laimer, assieme al direttore di dipartimento Walter Huber, al direttore dell´Agenzia Casaclima Norbert Lantschner, a Bernd Heins dell´istituto "Inep-institut Oldenburg (D) e della signora Heide Merk ministro alla giustizia e agli affari sociali a riposo del Land tedesco della Bassa Sassonia. .  
   
   
MILANO LO DICE: CITTADINI E IMPRESE PUNTANO SULL’ENERGIA  
 
Milano, 39 gennaio 2007 - Si è chiusa con un successo indubitabile e per certi versi inatteso la prima edizione delle Giornate della Microgenerazione, organizzate dalla Camera di Commercio di Milano, dal settimanale e-gazette. It e da Updating. L’evento, che ha fatto il punto della situazione sul “mondo nuovo” dell’energia, fatto di vento, sole, acqua, biomasse, ciclo combinato e di una produzione più vicina al consumo, ha visto a consuntivo un numero di registrati complessivo di 612 partecipanti. L’evento si è svolto a Milano a Palazzo Turati, sede della Camera di Commercio, strutturandosi su due momenti complementari. Il primo, “Microgen! …. Fonti rinnovabili di energia”, il 24 gennaio, è stato dedicato a tecnologie come l’eolico e il solare sia fotovoltaico che termico di piccole dimensioni, il mini-idro e lo sfruttamento delle biomasse autoprodotte. Il secondo, “Nuova cogenerazione. Guadagni e risparmi per le Pmi”, svoltosi oggi, si è rivolto a un settore di enorme potenziale che viene spesso trascurato, quello della produzione combinata di calore ed energia elettrica da parte di piccole e medie imprese e comunità come i complessi ospedalieri. “L’impegno delle imprese – ha ricordato Massimo Sordi, Presidente dell’Osservatorio Ambiente e Infrastrutture della Camera di Commercio di Milano commentando il successo dell’evento – è importante per la tutela dell’ambiente e produce benefici rilevanti sia per la collettività che per le imprese stesse. La microgenerazione è un esempio di come si possa produrre l’energia ricorrendo alle fonti rinnovabili. In questo modo le aziende migliorano la propria capacità di competere e dimostrano di essere in sintonia con i valori delle comunità locali. Ecco perché la Camera di Commercio di Milano con eventi come quello di oggi vuole sollecitare una riflessione su questi argomenti a partire dalle istituzioni, dal mondo imprenditoriale ed economico”. Le Giornate della Microgenerazione hanno suscitato l’interesse di sponsor industriali di primaria importanza: Ab Energy, Dalmine Energie, Intergen, General Electric Jenbacher, Caterpillar, Gpl Concordia, Gruppo Icq, Helianthus, Jonica Impianti e Astrim. .  
   
   
FORNITURA DI ENERGIA E MANUTENZIONE DI IMPIANTI TERMICI: DUE RUOLI INCOMPATIBILI CHIARA LA POSIZIONE DELLA PROVINCIA DI MILANO CHE SOTTOSCRIVE UN ACCORDO CON LE ASSOCIAZIONI DEGLI IMPIANTISTI E CONDIVIDE LA POSIZIONE DI CNA MILANO.  
 
Milano, 30 gennaio 2007 - Nell’ambito della “Campagna di dichiarazione obbligatoria degli impianti termici”, la Provincia di Milano ha deciso di sottoscrivere un accordo volontario con le Associazioni di categoria dei manutentori (delibera nr. 855/06 del 20. 11. 2006) per ottimizzare le verifiche agli impianti di riscaldamento autonomi di tutte le famiglie che vivono nei piccoli comuni della provincia (fino a 40 mila abitanti). “L’accordo che abbiamo firmato oggi presso la sede della Provincia - dichiara Maurizio Calzolari, presidente Cna Milano - rappresenta un intervento importante e definitivo nell’annosa “querelle” che vede protagoniste le stesse associazioni di categoria di installatori e manutentori e le aziende di distribuzione di energia, un contenzioso in cui le prime rivendicano l’assoluta incompatibilità tra le due funzioni (vedi Legge Marzano 239/2004) nel denunciare il comportamento scorretto delle seconde”. Sottoscrivendo l’accordo con installatori e manutentori la Provincia di Milano riconosce in modo esplicito la titolarità della loro funzione che interessa l’installazione, la manutenzione e la relativa responsabilità sugli interventi svolti. Un intervento che supera finalmente qualsiasi ambiguità e da piena soddisfazione alle posizioni per anni sostenute con forza dalle Associazioni di categoria. “Una posizione, quella della Provincia - sottolinea Calzolari - che trova conferma in una recente comunicazione che l’assessore provinciale Brembilla ha trasmesso a Cna Milano. Si tratta di una risposta a una serie di valutazioni avanzate dalla stessa Cna in cui l’assessore, partendo proprio dall’incompatibilità esistente tra le due funzioni, impegna la Provincia di Milano ad intensificare le attività di controllo e l’applicazione delle relative sanzioni laddove previsto dalla normativa. La soddisfazione legata al positivo giudizio che accompagna le scelte operate dalla Provincia di Milano – conclude Calzolari - è inevitabilmente contenuta dalla considerazione che l’intero sistema amministrativo pubblico non appare puntuale su queste posizioni. Lo stesso Governo del Paese tarda ad analizzare situazioni che solo apparentemente vanno verso una liberalizzazione dei servizi energetici ma che in realtà riconfermano il ruolo determinante di alcune aziende (ex-monopoliste). Ne è chiara dimostrazione l’esclusione delle Associazioni di categoria dal tavolo di consultazione attualmente impegnato nel recepimento della normativa europea nell’ambito della legge 192/05”. .  
   
   
PRESENTATA LA FUSIONE TRA CONSIAGAS E INTESAGAS FRAGAI: "SERVIZI PUBBLICI, LA STRADA GIUSTA È QUELLA DELLE AGGREGAZIONI"  
 
Firenze, 30 gennaio 2007 - "Sia pur per strade diverse, in Toscana le imprese che gestiscono i servizi pubblici locali si stanno aggregando. E´ un primo passo che sta portando alla scomparsa delle imprese più piccole e tutto ciò, soprattutto in un settore come quello del gas dove più forte è la concorrenza, grazie a sinergie ed economie di scala non può che auspicabilmente favorire il consumatore". L´assessore alle riforme istituzionali Agostino Fragai commenta così l´annuncio di uno scambio di azioni tra gruppo Consiag e gruppo Intesa, il primo di Prato ed il secondo di Siena, che porterà alla successiva nascita di un unico operatore per la commercializzazione del gas metano, tra i primi in Italia e secondo in Toscana. I dettagli dell´accordo sono stati illustrati stamani nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Bastogi, nella sede della Regione. Consiaggas ha ceduto il 28,31% del capitale sociale e ha acquistato il 40% di Intesacom, prima passo verso la fusione da completare entro l´anno. Grazie a questa operazione la società che nascerà potrà contare su un fatturato di 187 milioni di euro, 255 mila clienti e 537 milioni di metri cubi di gas venduto, oltre a 70 milioni di euro di fatturato dalla vendita di energia elettrica. Un´operazione analoga, l´anno scorso, era stata portata avanti da Fiorentinagas e Toscanagas - Firenze e Pisa - con la nascita di Toscana Energia. "Guardiamo al processo in atto convinti che una maggiore liberalizzazione sia funzionale al consumatore - sottolinea Fragai - un mercato aperto dove soggetti pubblici o privati possono convivere e dove spero non vada dispersa quell´enorme risorsa e ricchezza, in termini anche di competenze, che la Toscana ha nelle aziende pubbliche". L´obiettivo della Regione rimane quello di costituire un´unica grande holding regionale da 14 mila dipendenti. "Per noi il percorso di aggreggazione avviato deve dunque proseguire - conclude l´assessore - Quello di oggi è certo un passo in avanti, che è sempre meglio di un passo indietro, ma comunque solo un primo passo" A margine della conferenza, Fragai ha poi confermato l´impegno della Regione e i contatti in corso perché del gasdotto Galsi che dal 2009 porterà dieci miliardi l´anno di gas algerino fino in Sardegna (e da lì a Piombino) possa beneficiare anche la Toscana. "Vorremmo - spiega Fragai - che un po´ di quel gas rimanesse nella nostra regione". E con Enel, Eni e Ascopiave già nella partita, nella lista dei possibili acquirenti toscani Consiaggas e Intesa sarebbero a questo punto ai primi posti. .  
   
   
BIOCOMBUSTIBILI: EFFICACI TANTO PER LO SVILUPPO QUANTO PER L´AMBIENTE?  
 
 Bruxelles, 30 gennaio 2007 - «La novità rappresentata dai biocombustibili, le innumerevoli questioni correlate e la mancanza di conoscenza per affrontare molte di esse, unitamente ai divergenti interessi politici e commerciali, non permettono di raggiungere un´intesa. Pertanto, diventa sempre più urgente tracciare un percorso per l´industria mondiale dei biocombustibili che favorisca uno sviluppo sostenibile», dichiara Annie Dufey, autrice di una nuova relazione sui biocombustibili. Il documento è stato pubblicato dall´International Institute for Environment and Development. Prende in considerazione i vantaggi sociali, economici e ambientali che potrebbero derivare dall´uso di biocombustibili, ma ne esamina altresì gli eventuali danni nei paesi in via di sviluppo. I biocombustibili sono combustibili liquidi prodotti a partire da «colture energetiche» oleose o amidacee, quali canna da zucchero, granturco e soia. L´ue sta investendo nella ricerca sullo sviluppo dei biocombustibili di seconda generazione, fra cui gas o biomassa, che sono potenziali alternative competitive agli idrocarburi. Annie Dufey teme che una domanda sempre più accentuata di biocombustibili di prima generazione nei paesi industrializzati potrebbe avere un impatto negativo sui paesi in via di sviluppo. I Paesi Bassi, ad esempio, dovrebbero importare l´80% delle materie prime necessarie per soddisfare i propri ambiziosi obiettivi in materia di biocombustibili. «Oltre agli elevati costi del petrolio che si registrano attualmente, il rapido sviluppo dei biocombustibili è stato favorito in larga misura dalla promessa di riduzione delle emissioni dei gas ad effetto serra; eppure potrebbero perdersi i vantaggi per l´ambiente se l´espansione del settore dovesse provocare un´ulteriore deforestazione», dichiara Annie Dufey. «I vantaggi in termini di sviluppo potrebbero andare perduti se la scelta delle colture dovesse scatenare la concorrenza per quanto riguarda le risorse idriche o i terreni usati per la produzione di colture alimentari», scrive. Altri potenziali problemi sono la monocoltura, il degrado del suolo e l´inquinamento idrico. Un aspetto positivo riconducibile all´impiego di biocombustibili è il potere di ridurre i gas ad effetto serra e le emissioni di sostanze tossiche, quali il monossido di carbonio, il particolato e i solfati. La relazione invita i paesi industrializzati ad analizzare gli impatti globali delle rispettive politiche nazionali in materia di biocombustibili e a prestare particolare attenzione allo sviluppo sostenibile dei paesi in via di sviluppo. Da parte loro, i paesi in via di sviluppo sono incoraggiati a cogliere le opportunità nel momento in cui queste si presentano, a non trascurare l´aspetto dei costi del mercato dei biocombustibili e ad individuare quelli che meglio si adeguano ai loro obiettivi di sviluppo sostenibile. I biocombustibili saranno oggetto di discussione nel corso di una conferenza internazionale sull´energia rinnovabile che si tiene a Bruxelles dal 29 al 31 gennaio nell´ambito della Settimana europea dell´energia sostenibile. Per ulteriori informazioni consultare: http://www. Iied. Org .  
   
   
CONSUMI: DAL RAPPORTO SUI PREZZI NOVEMBRE-DICEMBRE 2006 CALA IL COSTO DELLA BENZINA, AUMENTANO GAS ED ENERGIA ELETTRICA RISPETTO A NOVEMBRE 2006 LA TOSCANA REGISTRA UN +1,5%, MENO DELL´1,8% DELLA MEDIA NAZIONALE  
 
 Firenze, 30 gennaio 2007 - Alle soglie dell´inverno la Toscana marcia a due velocità. I primi mesi freddi fanno registrare una leggera diminuzione nell´indice dei prezzi di Firenze (-0,1%). A determinare la flessione ha contribuito in particolare il ribasso del costo dei servizi alberghieri (-3,7). In senso contrario vanno invece Pistoia e Grosseto per le quali i dati - registrati dal nuovo numero Le variazioni dell´indice dei prezzi al consumo" a cura del Sistema statistico regionale - mostrano una tendenza al rialzo dei prezzi con un +0,1%; mentre l´aumento maggiore si registra a Pisa (+0,2%), soprattutto nei costi per gli spettacoli e gli eventi culturali in genere (+0,6%). Rispetto al dicembre 2005 le variazioni tendenziali mostrano un aumento assai più considerevole dei prezzi a Grosseto (+2,0%) e Pisa (+2,1%), mentre Firenze (+1,6%) e Pistoia (+1,7%) si collocano entro la media nazionale (+1,9%). Negli ultimi 12 mesi, inoltre, i rincali maggiori appartengono al settore alimentare, a quello degli alcolici e dei tabacchi, al combustibile, all´elettricità, all´acqua e all´abitazione, nonché all´istruzione. I ribassi più considerevoli, invece, si sono registrati nella comunicazione e, in generale, nel settore della Salute. La variazione annuale rispetto al novembre 2005 in Toscana è pari al +1,5% e quindi inferiore al dato italiano (+1,8%). La differenza si spiega con una variazione dei prezzi nei prodotti alimentari e nel costo dei servizi alberghieri che, rispetto alle altre regioni, in Toscana è stata più contenuta. Prendendo come riferimento ottobre 2006, invece, su scala regionale, i prezzi sono rimasti praticamente invariati, tranne forse per Pisa che registra un + 0,3%, mentre Firenze presenta la diminuzione più consistente (-0,4%), la media nazionale è invece a +0,1%. Considerati i dati definitivi di novembre si registra una forte diminuzione, su base mensile, del costo dei beni energetici non regolamentati (come i carburanti per esempio) che oscilla tra il - 0,6 di Pisa e il - 1,9 di Firenze. Su base annuale invece, e quindi in relazione a novembre 2005, il costo dei beni energetici regolamentati (gas ed energia elettrica per esempio) segnala un aumento consistente, pari al +10,0%. Il dato acquista ancora più significato se si calcola che negli ultimi mesi, in particolare da agosto 2006, si è registrata una diminuzione progressiva del prezzo della benzina, prodotto maggiormente indagato e indicativo. .  
   
   
INNOVAZIONE ENERGETICA IMPRESE: IL 31 GENNAIO SCADE IL BANDO  
 
Mantova, 30 gennaio 2007 - Scade il prossimo 31 gennaio il termine per partecipare al bando “Efficienza e innovazione energetica nelle imprese”, finanziato dal Sistema camerale lombardo e dalla Regione Lombardia. Le micro, piccole e medie imprese mantovane possono presentare domanda di finanziamento per la realizzazione di nuovi impianti solari, per la produzione di acqua e/o aria calda per uso igienico-sanitario, riscaldamento o per l’impiego nelle attività d’impresa. Per le aziende mantovane sono stati messi a disposizione, complessivamente, 40mila euro. Il bando è scaricabile dal sito internet camerale (www. Mn. Camcom. It, sezione “Promozione e finanziamenti”) e dalla quello di Promoimpresa (www. Promoimpresaonline. It ). Per informazioni, è possibile contattare lo Sportello Ambiente & Qualità: tel. 0376 367508; email: fanin@promoimpresaonline. It o eurosportello@mn. Camcom. It .  
   
   
LOSAPPIO INCONTRA IL 31.1 COMITATO CERIGNOLA CONTRO CENTRALE BIOMASSE  
 
Bari, 30 gennaio 2007 - Mercoledì 31 gennaio alle ore 11, presso gli uffici dell’Assessorato all’Ecologia (v. Le Magnolie, zona industriale Modugno Bari) l’assessore Michele Losappio incontrerà una delegazione di cittadini e associazioni di Cerignola (Fg) che si sono costituiti in comitato per fermare la realizzazione di una centrale elettrica a biomasse alimentata con rifiuti. L’incontro è stato richiesto dal comitato per sensibilizzare la Regione sulla questione. .  
   
   
VENDOLA: "SU EMERGENZA RIFIUTI, NO A LOGICA TANTO PEGGIO, TANTO MEGLIO"  
 
Bari, 30 gennaio 2007 - “Bisogna smascherare il tentativo in atto di giocare al <tanto peggio, tanto meglio>. Una maniera un po’ troppo carica di rabbia politica che tenta di distrarre l’opinione pubblica dalla realtà dei fatti. Suggerisco al Presidente Palese di attendere con tranquillità fino a martedì prossimo. La Puglia non è e soprattutto non sarà paragonabile alla Campania per quanto riguarda la ventilata minaccia di una emergenza rifiuti fuori controllo. Quando sono diventato Commissario erano passati già 11 anni e mezzo di un’emergenza che sembrava non avere fine. Ora, dopo appena 1 anno e mezzo dal mio insediamento,posso tranquillamente dire che l’emergenza è avviata a conclusione e al prossimo Consiglio Regionale di martedì 30 spiegherò dettagliatamente il perché”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, in qualità di Commissario Straordinario per l’Emergenza Rifiuti in Puglia, replica alle affermazioni fatte dal Presidente del Gruppo Regionale di Forza Italia Rocco Palese su presunti “ritardi attribuiti a Vendola nel dare risposta alle pesanti accuse che arrivano anche dal Centrosinistra”. “Una volgarità che non conosce limiti e che si allinea all’altrettanta disgustosa volgarità presente nell’intervento dell’On. Raffaele Fitto e dei suoi accoliti ieri alla Camera, con una interpellanza già rigettata dal Governo perché ritenuta senza alcuna veridicità effettiva, perché, in caso contrario, sarebbe materia di interesse della Procura della Repubblica” sostiene Vendola. “Trovo singolare poi che l’on. Fitto abbia addirittura chiesto al Governo di bloccare i finanziamenti previsti per l’Ato Lecce 2 pari a due tranches di 2 Milioni di Euro ciascuna. In realtà quello che è sicuramente saltato finora è il giocattolo da loro inventato per un business milionario dei rifiuti basato sui termovalorizzatori” aggiunge Vendola. “Sono tranquillo nel lasciare alle Province la delega sui rifiuti” conclude Vendola “perché nessun Comune e nessuna Provincia finora ha avuto il benché minimo dubbio sulla trasparenza e la correttezza di questa fase di passaggio, dall’espletamento delle gare per i nuovi impianti fino all’esproprio dei siti destinati ad ospitarli. A partire da Febbraio le deleghe a Province, Comuni e Ato contribuiranno a responsabilizzare gli Enti Locali a camminare con le proprie gambe, per evitare che la Puglia, in questo caso sì, possa rimanere sepolta dai rifiuti come sta accedendo in Campania”. .  
   
   
SOCOTHERM: AGGIUDICATO UN CONTRATTO PER LA PROGETTAZIONE, MONTAGGIO E INSTALLAZIONE DI UN IMPIANTO DI RIVESTIMENTO ANTICORROSIVO DI TUBAZIONI IN INDIA IL VALORE DEL CONTRATTO È DI CIRCA 6,5 MLN USD  
 
Vicenza, 30 gennaio 2007 – Socotherm, Società quotata sul segmento Star di Borsa Italiana (Sct. Mi), leader mondiale nel rivestimento protettivo di tubazioni per l’estrazione ed il trasporto dell’energia, si è aggiudicata un contratto per la progettazione, montaggio e installazione di un impianto di rivestimento anticorrosivo di tubazioni in India. Steel Authority of India Ltd. (Sail) ha aggiudicato a Socotherm un contratto per la progettazione, l’ingegneria, la fabbricazione, l’installazione e l’avviamento di un impianto di rivestimento anticorrosivo per tubazioni che verrà installato all’interno del loro tubificio di Rourkela, India. Si tratta del primo impianto di rivestimento tubazioni installato da Sail. L’impianto, la cui installazione è prevista a partire dal 1° trimestre 2008, sarà in grado di applicare i rivestimenti anticorrosivi esterni in resine poliolefiniche triplo strato (Plastykote) su tubazioni da 8” a 42” di diametro. La Società Statale Steel Authority of India Limited (Sail) è la più grande produttrice indiana di acciaio con una produzione di 22 Milioni di tonnellate/anno e una delle maggiori nel mondo, mentre Rourkela Steel Plant (Rsp), produce oltre 2 milioni di tonnellate/anno di acciaio. .  
   
   
"UNO STRUMENTO PER RECUPERARE I MATERIALI EDILI INERTI E RIDURRE LE CAVE" NEI PROSSIMI MESI SARANNO ORGANIZZATI IN TUTTE LE PROVINCE INCONTRI INFORMATIVI  
 
 Firenze, 30 gennaio 2007 - "Uno strumento fondamentale per favorire l´utilizzo di materiali inerti riciclati ottenuti dai rifiuti dei processi di costruzione e demolizione e per ridurre l´uso delle cave". Così l´assessore all´ambiente Marino Artusa ha definito stamani il "capitolato d´appalto tipo" approvato dalla giunta regionale nei mesi scorsi, presentandolo a enti locali, associazioni di categoria e gestori degli impianti che trattano materiali inerti. All´appuntamento odierno seguirà un ciclo di presentazioni specifiche in tutte le province toscane. Il capitolato standard è uno strumento-guida nel quadro delle politiche regionali di sostenibilità ambientale che si rivolge principalmente alle pubbliche amministrazioni che hanno la necessità di appaltare opere civili, stradali, ferroviarie, ma anche a tutti i professionisti, progettisti e direttori dei lavori, e alle aziende e imprese che operano nel campo del recupero e riciclaggio di rifiuti inerti da costruzione e demolizione. "E´ un modo concreto - spiega Artusa - per contribuire a diminuire l´uso delle cave, perché l´impiego corretto di inerti riciclati limita l´estrazione dei materiali dai luoghi naturali. Del resto il materiale riciclato è di qualità equivalente e spesso superiore a quello estratto dalle cave. Inoltre, attraverso il recupero degli inerti, diminuiscono notevolmente anche i conferimenti in discarica, abbassando la percentuale di rifiuti prodotti. A questo punto è necessario che anche Province e Comuni recepiscano il capitolato d´appalto che la Regione Toscana, prima in Italia, ha provveduto a realizzare. A tale fine occorre lavorare a normative stringenti per la sua applicazione, e prevedere sostegni specifici per le amministrazioni virtuose. Sarà compito di un osservatorio regionale dedicato monitorare in maniera capillare l´implementazione del protocollo prestazionale. Ma insieme alla Regione e agli enti locali anche la società toscana, e in particolare le associazioni di categoria e gli operatori del settore edile, devono fare la propria parte". Il capitolato-tipo è stato redatto, su incarico della Regione, dal dipartimento di ingegneria civile dell´Università di Pisa, e dalla Federazione regionale degli Ordini degli ingegneri della Toscana, con la supervisione del settore rifiuti e bonifiche della Regione Toscana e dell´Agenzia regionale recupero risorse (Arrr). "Ma alla versione definitiva del documento - aggiunge l´assessore - siamo giunti attraverso un percorso partecipato e condiviso, attento alle esigenze di tutti gli interessati. Sono stati infatti ascoltati e coinvolti i soggetti pubblici e privati che fanno parte del comitato tecnico di verifica dell´accordo volontario per la promozione del recupero e riciclaggio dei rifiuti inerti". Il capitolato d´appalto presentato oggi ha un carattere "prestazionale", è cioè finalizzato ad assicurare che un´opera, una volta ultimata, garantisca adeguate prestazioni in termini di caratteristiche tecniche ed ambientali, a cui vengono associati una serie di parametri di controllo. Esso comprende alcune norme tecniche prescrittive, che riguardano importanti aspetti quali l´accettabilità dei materiali per l´impiego, il confezionamento delle miscele e i controlli ambientali sugli aggregati riciclati. .  
   
   
CERTIFICAZIONE AMBIENTALE PIÙ FACILE PER LE IMPRESE DEL NORD MILANO GRAZIE ALLA REGISTRAZIONE EMAS DELL’ORGANISMO DI GESTIONE SENOMI  
 
Milano, 30 gennaio 2007 - Essere più competitivi e salvaguardare allo stesso tempo l’ambiente sarà da ora in poi più facile per gli imprenditori dei distretti produttivi del Nord Milano. Questo, grazie alla registrazione Emas ottenuta dall’organismo di gestione Senomi, l’associazione non profit nata nell’ambito del progetto Senomi di certificazione ambientale europea Emas 2 per il Nord Milano. L’iscrizione ufficiale è stata decisa il 19 dicembre scorso dal Comitato per l’Ecolabel e l’Ecoaudit – Sezione Emas Italia. L’organismo rappresenta un’ esperienza innovativa di sistema di gestione ambientale in una area industriale diversificata di piccole e micro-imprese priva di organismi gestionali unitari pre-esistenti. Il suo percorso può inoltre essere replicato in molte aree industriali analoghe. E’ composto da Milano Metropoli Agenzia di Sviluppo, Provincia di Milano, Comune di Sesto San Giovanni, Associazione Imprenditori Nord Milano, e dalle imprese Sai Automazione, Leva Arti Grafiche e Autotrasporti Fraconti, già partner del progetto Senomi, dislocate nel distretto produttivo Falck Concordia Sud di Sesto San Giovanni. A questi si aggiunge il sostegno della Camera di Commercio di Milano e il supporto tecnico di Ambiente Italia Istituto di Ricerche. Il suo compito principale è affiancare le aziende dei distretti che hanno già avviato o intendono avviare un processo di certificazione, oltre a favorire e mantenere i programmi di miglioramento del loro impatto ambientale. L’organismo sostiene inoltre un’importante opera di diffusione di Emas presso le altre imprese del Nord Milano. L’ottenimento della registrazione Emas è frutto di due anni di lavoro partiti con il progetto Senomi e che ora proseguiranno fino al 2009 proprio con le attività dell’organismo. In questo periodo l’associazione ha dapprima completato tutte le procedure richieste dalla protocollo di certificazione ambientale Emas; successivamente ha visto convalidato dall’ente certificatore Certiquality un proprio documento nel quale viene specificato in che modo pianifica il miglioramento continuo delle proprie prestazioni ambientali, secondo i parametri europei, e i risultati raggiunti rispetto agli obiettivi prefissati. Ora il traguardo della certificazione Emas, obiettivo primario del progetto Senomi, sta per essere raggiunto anche da alcune imprese sestesi partner: F. A. R. T. I. L’ha già ottenuta il 19 dicembre scorso, mentre Sadema e Sai Automazione stanno ancora attendendo la conclusione delle pratiche burocratiche da parte del Comitato nazionale. Senomi, acronimo di Sustainable Emas North Milan, è stato avviato nell’ottobre 2004 nell’ambito del programma Life Ambiente e ha avuto come partner, oltre a Milano Metropoli che ha svolto prevalentemente un ruolo di promozione e di coordinamento tra i vari soggetti coinvolti, sono stati: Regione Lombardia; Comune di Sesto San Giovanni; Associazione Imprenditori Nord Milano; Ambiente Italia Istituto di Ricerche; cinque imprese dei distretti produttivi di Sesto San Giovanni: Leva Arti Grafiche, Autotrasporti Fraconti e Sai Automazione del distretto Falck Concordia Sud; F. A. R. T. I e Sadema del distretto Breda Cimimontubi. .  
   
   
AMBIENTE: ISTITUITE TRE NUOVE RISERVE REGIONALI  
 
Pescara, 30 gennaio 2007 - Il Comitato tecnico-scientifico regionale per le aree naturali protette, nella sua prima seduta, ha approvato l´istituzione di tre nuove Riserve naturali regionali: "Grotta delle farfalle", nei Comuni di Rocca S. Giovanni e S. Vito Chietino, "Fiume Tirino", nel Comune di Bussi e "Monte Aurunzo", nel Comune di Cappadocia. "I territori interessati - spiega l´assessore ai Parchi, Franco Caramanico - sono di grande interesse naturalistico, essendo anche Sic (Siti importanza Comunitaria). A questo punto non resta che avviare l´iter burocratico per pervenire all´istituzione delle nuove Riserve". L´istituzione delle riserve è stata accolta con grande favore dalle associazioni ambientaliste regionali e dalle municipalità ricadenti sui territorio di riferimento. "L´istituzione di queste riserve - conclude l´assessore Caramanico - darà inizio a una nuova fase di valorizzazione naturalistica di queste zone tra le più pregevoli del nostro territorio. Non possiamo che esserne orgogliosi". .  
   
   
CORSI DI ALTA FORMAZIONE ADFOR E UNIVERSITÀ CATTOLICA: TEORIA E PRATICA, UN MIX CHE FUNZIONA  
 
Milano, 30 gennaio 2007 - Aperte le iscrizioni ai corsi di Project Management e Ict Management tenuti dai docenti Adfor con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Le lezioni cominceranno rispettivamente il 9 e il 16 marzo 2007. Project Management. Il corso si articola in 3 blocchi - Generale - Approfondimenti – Economics - e 12 sessioni, 8 nel primo semestre 2007 e 4 nel secondo. La parte generale affronta tutte le aree formative collocandole in una visione organica, da approfondire e verticalizzare nei cicli successivi. Il ciclo di approfondimento descrive le principali tematiche di governo e gestione dei progetti con evidenziazione delle principali tecniche a supporto degli stessi. Il ciclo Economics affronta i temi della pianificazione e del controllo dei progetti, illustrando le implicazioni economiche e di pianificazione strategica implicate dall’approccio per progetti. Ict Management Il corso affronta in modo organico e approfondito i seguenti argomenti: L’ict come fattore chiave di successo per l’azienda ; Gestione delle applicazioni al passo con l’evoluzione aziendale ; La gestione delle tecnologie e i processi di Service Management ; Il governo dell’Ict: strategia, pianificazione e controllo ; Quality & Information Security Management ; Cultura e strumenti di Project Management ; Nuovi orizzonti per il governo e la gestione dell’Ict. I contenuti vertono sulle 4 variabili in gioco – il cliente, le tecnologie, il servizio, la trasformazione – affrontate in base a indirizzi di fondo, conoscenze, best practices (Itil, Cobit, Bs7799, Pmibok) e modelli di gestione di ciascuna area. Nel 2006, la collaborazione di Adfor con l’Università Cattolica ha riconfermato il successo dell’iniziativa che contribuisce alla crescita professionale dei partecipanti, e di riflesso, accresce il potenziale delle loro aziende. I corsi, infatti, combinano il rigore accademico alla concretezza delle esperienze vissute sul campo dai docenti Adfor. Altro punto di forza: la visuale tecnologica, organizzativa e manageriale insieme, delle varie tematiche. .  
   
   
BIC LAZIO: AL VIA IL PREMIO TESI 2007  
 
Roma, 25 Gennaio 2007 – Prende il via il Premio Tesi 2007. Uno strumento del Programma Università&impresa promosso da Bic Lazio per favorire la diffusione della cultura imprenditoriale nei contesti universitari. La terza edizione del Premio intende selezionare le migliori tesi che abbiano come oggetto studi e ricerche riguardanti: creazione e sviluppo d´impresa e/o sviluppo occupazionale; sviluppo imprenditoriale in ambito organizzativo, gestionale e tecnologico; nuovi prodotti o processi produttivi; azioni di valorizzazione del territorio. La partecipazione è riservata agli studenti di tutte le discipline delle Università pubbliche e private del Lazio, che hanno discusso o discuteranno (nel periodo compreso tra il 31 ottobre 2005 ed il 30 settembre 2007) la tesi in corsi universitari, master post-lauream, dottorati di ricerca. I premi prevedono un contributo in denaro, e la fornitura gratuita di assistenza e servizi per l´eventuale realizzazione di un´impresa da parte dei candidati. Il Bando prevede l´assegnazione di premi per un ammontare complessivo di 50. 000 Euro così distribuiti: n. 10 premi da € 1. 500, per tesi di laurea triennale; n. 13 premi da € 2. 000, per tesi di laurea magistrale (nuovo e vecchio ordinamento) e per tesi di master; n. 3 premi da € 3. 000, per tesi di dottorato di ricerca. Tutti i premi in denaro sono da intendersi al lordo delle ritenute di legge. Sulla base delle candidature pervenute e degli esiti della valutazione, Bic Lazio si riserva di variare la distribuzione del numero di premi fra le categorie, nel rispetto dell´ammontare totale previsto. La documentazione richiesta per partecipare al Bando deve essere consegnata a mano od inviata in busta chiusa a mezzo raccomandata A/r a Bic Lazio (via Casilina 3/T, 00182 Roma), con l´indicazione “Premio Tesi 2007”, entro le ore 16. 00 del 10 ottobre 2007. Per informazioni consultare il sito www. Biclazio. It. .  
   
   
SEICENTO STUDENTI DIALOGANO CON MARGHERITA HACK  
 
Bolzano, 30 gennaio 2007 - Un affollatissimo auditorium di circa 600 studenti delle scuole superiori e della formazione professionale ha partecipato a Bolzano all´incontro con l’astrofisica Margherita Hack, una delle menti più brillanti nella comunità scientifica italiana. Si è parlato di stelle e galassie ma anche di discriminazioni nella società di oggi. La mia vita tra le stelle: del suggestivo tema, che prende spunto dal suo libro, l´astrofisica Margherita Hack ha discusso con una platea di 600 studenti delle scuole superiori e della formazione professionale riuniti stamattina (25 gennaio) a Bolzano nell´auditorium dell´istituto commerciale "Kuntner" di via Guncina. L´incontro promosso dalla biblioteca dell’Assessorato provinciale Formazione professionale italiana, che da anni promuove incontri con prestigiosi autori della realtà socio-economico e scientifica nazionale, e il Circolo La Comune si è rivelato un successo. L´appuntamento con Margherita Hack riservato agli studenti, con l’obiettivo di favorire la diffusione della cultura scientifica presso le nuove generazioni, si è sviluppato in uno stimolante dialogo con una protagonista della scienza, che è riuscita a “tradurre”, per l’occasione, in un linguaggio comune argomenti ostici e complessi. Hack ha compiuto un breve excursus alla scoperta dei segreti del cielo, allo sviluppo delle galassie ed alla nascita e morte delle stelle. Intrecciati ad una serie di puntualizzazioni scientifiche su astronomia, astrofisica e cosmologia, sono emersi spezzoni di vita autobiografica che hanno restituito, ai presenti, una figura di donna impegnata a tutto tondo, nei più svariati ambiti, dalla ricerca scientifica all’impegno civile e politico. Non è mancato infatti anche un riferimento alla giornata della memoria con espressioni di aberrazione nei confronti del razzismo. “Siamo fatti tutti della stessa materia”, ha sottolineato Margherita Hack, nel senso che tutti gli essere viventi, i pianeti e le stelle sono fatte della materia che si disperde nella galassia dopo l’esplosione di una supernova. “Pertanto - ha continuato - qualsiasi genere di discriminazione che si fonda su un concetto di diversità tra gli uomini è, anche dal punto di vista scientifico, assolutamente infondata”. .  
   
   
CASA UNIVERSIADE BAIRATI: "GRANDE SUCCESSO E FORTE COLLABORAZIONE DEGLI ATENEI DEL TERRITORIO"  
 
Torino, 30 gennaio 2007 - Grande successo di pubblico e fermento di attività a Casa Universiade. Lo spazio allestito dalla Regione Piemonte, grazie alla collaborazione di Cus Torino, Università e Politecnico, presso il Palazzetto Aldo Moro, è stato, per oltre una settimana, uno dei principali punti di aggregazione e divertimento delle notti torinesi. "Abbiamo raggiunto l´obiettivo che ci eravamo prefissati: Casauniversiade - ha spiegato l´assessore regionale all´Università, Andrea Bairati – ha rappresentato un luogo di incontro tra i giovani, grazie allo spazio lounge, al ricco calendario di appuntamenti e alle numerose iniziative organizzate dagli studenti. Proprio come è successo durante le Olimpiadi nelle Case olimpiche. Queste Universiadi hanno visto una forte collaborazione degli Atenei di tutto il territorio piemontese, soprattutto dal punto di vista organizzativo. Anche dalle Universiadi, ereditiamo un lascito solido e permanente, come l´iniziativa di fare delle nostre sedi universitarie dei Campus dove si fa anche attività sportiva. Un modo per avvicinarci sempre di più all´Europa. " I numeri di Casa Universiade sono stati davvero considerevoli: oltre 55. 000 le presenze complessive registrate a Casa Universiade; 18 i concerti live di gruppi di estrazione universitaria provenienti da tutta Italia; 20 i dj set con gli artisti di Piemontegroove; più di 50 gli ospiti al Salotto di Mao, uno dei momenti più apprezzati dai giovani, con una media di 70-80 spettatori al giorno; - oltre 170 le ore di programmazione della Wrap (Web Radio degli Atenei piemontesi) con 20 conduttori e oltre 3500 videoascoltatori; circa 200 le Carte Musei Torino Piemonte 2007 distribuite gratuitamente ogni giorno; oltre 50 le attività di laboratorio proposte da circa 30 associazioni e gruppo universitari. Anche gli accessi ai siti web di riferimento sono stati consistenti: www. Piemontefeel. It ha registrato circa 1 milione di contatti, www. Studyinpiemonte. It oltre 300. 000. .  
   
   
L´ASSESSORE PENTENERO INTERVIENE SUL DIBATTITO DEL LICEO CURIE: "TRA I COMPITI DELLA SCUOLA ANCHE QUELLO DI PARLARE DI SESSUALITÀ"  
 
Torino, 30 Gennaio 2007 - In merito all´articolo comparso sui quotidiani torinesi domenica 28 e lunedì 29 gennaio, circa il divieto imposto della preside del liceo scientifico "Curie" di svolgere un´assemblea d´istituto sul tema dell´omosessualità, se non a patto che al dibattito prendesse parte un prete o un medico, l´assessore all´Istruzione e Formazione professionale, Giovanna Pentenero ribatte: "Invito la preside a rivedere la sua posizione. Invito inoltre a riaffrontare il tema proposto dai ragazzi nell´ambito del Consiglio d´Istituto. Se assumersi la responsabilità di rispondere autenticamente alle domande e alle curiosità dei ragazzi è essenziale - continua Pentenero - parlare di omosessualità a scuola lo è altrettanto, poiché rientra pienamente nei compiti educativi che il nostro sistema scolastico deve assolvere. Bisogna tenere presente, che i giovani e le giovani sentono il bisogno di sviluppare un´identità sessuale che si traduce da sempre in un bisogno di conoscenza e in una maggiore interazione con il mondo adulto. È compito di presidi e docenti, liberi da condizionamenti e capaci di osservare e di proporre, mettere in grado gli studenti di sperimentare modalità di espressione, di comunicazione, di apprendimento gratificanti e responsabilizzanti. Esprimo infine apprezzamento per la proposta degli studenti del Curie che, nel voler affrontare un tema come quello della sessualità e della omosessualità in modo serio e costruttivo, contrariamente a quanto lascerebbero pensare gli ultimi episodi di cronaca riguardanti comportamenti antisociali in classe, hanno dimostrato un atteggiamento maturo e sensibile di fronte ad argomenti delicati come la sessualità". .