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Notiziario Marketpress di Lunedì 19 Febbraio 2007
LA CRESCITA ECONOMICA NELL´UNIONE EUROPEA SI MANTIENE AD UN RITMO SOSTENUTO  
 
Bruxelles, 19 febbraio 2007 - Secondo le proiezioni intermedie della Commissione europea, la crescita economica nell´Unione europea dovrebbe mantenere un ritmo sostenuto nel 2007, con una crescita stimata al 2,7% nella Ue e al 2,4% nell´area dell´euro, ovvero 0,3 punti percentuali al di sopra delle previsioni di autunno per entrambe le aree. Il 2006 è stato un anno straordinario, con una crescita trainata dalla domanda interna, grazie al miglioramento della situazione del mercato del lavoro (3 milioni di posti di lavoro creati, di cui 2 milioni nell´area dell´euro). Ciò ha consentito alla economia della Ue di resistere all´impennata dei prezzi dell´energia, che hanno raggiunto livelli record in estate, a condizioni monetarie più restrittive e ad un rallentamento della congiuntura negli Stati Uniti. Questi sviluppi sono di buon auspicio per il 2007. Sul fronte dell´inflazione, benché l´aumento dei prezzi dell´energia abbia fatto lievitare i prezzi al consumo del 2,2% lo scorso anno, sia nella Ue che nell´area dell´euro, l´inflazione nel 2007 dovrebbe scendere all´1,8% nell´area dell´euro (2% nella Ue) grazie alla discesa dei prezzi del petrolio e all´impatto relativamente limitato dell´incremento dell´Iva in Germania. “L´economia europea ha registrato risultati particolarmente positivi nel 2006 e dovrebbe mantenere un ritmo di crescita sostenuto nel 2007. Questa situazione non è dovuta soltanto a condizioni cicliche favorevoli, ma riflette anche una maggiore robustezza dell´economia europea e dimostra che le riforme economiche già realizzate meritavano lo sforzo fatto. Il risultato è che la Ue sta creando più posti di lavoro, e la disoccupazione strutturale è scesa al livello più basso da oltre un decennio. Dobbiamo evitare di ripetere gli errori del passato e sfruttare questi periodi economici favorevoli per continuare sulla via del risanamento delle finanze pubbliche e delle riforme strutturali, che è la sola via in grado di garantire una crescita economica più forte e sostenibile", ha affermato il commissario per gli affari economici e monetari Joaquín Almunia. La crescita economica ha raggiunto il 2,7% nell´area dell´euro e il 2,9% nella Ue nel 2006, a fronte rispettivamente dell´1,4% e dell´1,7% nel 2005. Si tratta della crescita più elevata osservata nelle due aree dal 2000. L´aumento dei prezzi del petrolio ha mantenuto l´inflazione dei prezzi al consumo al 2,2% nel 2006, sia nell´area dell´euro che nella Ue, come nel 2005. Quanto all´inflazione di base (esclusi i prezzi dell´energia e degli alimenti non lavorati), è rimasta stabile attorno all´1,5%. Per quanto riguarda le prospettive, la crescita del Pil dovrebbe continuare ad un ritmo relativamente sostenuto, per quanto più modesto, ovvero il 2,4% nell´area dell´euro e il 2,7% nella Ue. Questi valori restano tuttavia superiori di 0,3 punti percentuali alle proiezioni presentate dai servizi della Commissione nell´autunno 2006. Quanto all´inflazione, dovrebbe scendere all´1,8% nell´area dell´euro e al 2% nella Ue. Si tratta della terza serie di previsioni intermedie pubblicate dalla Direzione generale Affari economici e finanziari della Commissione. Esse consentono di effettuare un aggiornamento delle prospettive economiche per la Francia, la Germania, l´Italia, la Polonia, la Spagna, il Regno Unito e, per la prima volta, i Paesi Bassi. Complessivamente, questi sette paesi rappresentano oltre l´80% del Pil della Ue. Le economie europee hanno registrato risultati migliori del previsto nel 2006, malgrado il livello elevato dei prezzi del petrolio, le condizioni monetarie più restrittive e un rallentamento dell´economia degli Stati Uniti. In base ai dati dell´inchiesta, l´economia della Ue manterrà una crescita superiore al potenziale. La crescita mondiale, rivista al rialzo al 5½% per quest´anno, continua a supportare prospettive favorevoli. Tuttavia è la domanda interna, ovvero il consumo e gli investimenti privati, che saranno i principali motori della ripresa. In particolare, le prospettive migliori del previsto in materia di inflazione e l´evoluzione favorevole del mercato del lavoro faranno salire il reddito disponibile reale, sostenendo così ulteriormente il consumo privato. La ripresa della crescita va di pari passo con la riduzione degli scarti tra i tassi di crescita delle principali economie. Nel caso della Germania, il profilo di crescita è inoltre influenzato dall´aumento dell´aliquota standard dell´Iva di 3 punti percentuali nel gennaio 2007. L´inflazione dovrebbe calare nel 2007 a seguito della discesa dei prezzi del petrolio e dell´incidenza meno forte dell´innalzamento dell´Iva in Germania. Sul mercato dei future, il prezzo medio del greggio Brent è stimato a 59,9 dollari Usa al barile nel 2007, ovvero 6½ dollari Usa meno che in autunno. La ripresa della produttività del lavoro ed un´intensa concorrenza internazionale a livello di prezzi dovrebbero anch´esse contribuire a mantenere l´inflazione nell´area dell´euro ad un tasso inferiore alla soglia del 2% della Banca centrale europea. Tuttavia talune pressioni sui prezzi a livello dei produttori e accordi salariali più elevati del previsto potrebbero rappresentare un rischio per questa previsione favorevole in materia di inflazione nella parte successiva dell´anno. A seguito dell´attività economica vigorosa, la crescita dell´occupazione ha registrato una straordinaria accelerazione dall´ultimo trimestre del 2005, con 3 milioni di nuovi posti di lavoro nella Ue, di cui 2 milioni nell´area dell´euro. Nel dicembre 2006 il tasso di disoccupazione ammontava a 7,5% nell´area dell´euro (media annuale del 7,8%), il suo livello più basso da oltre un decennio. Questo dato è pari a quello del tasso di disoccupazione naturale stimato, che ha registrato un calo incoraggiante negli ultimi anni, il che fa ritenere che le riforme strutturali stiano dando i propri frutti. Dalle informazioni disponibili risulta inoltre che in parecchi Stati membri i risultati di bilancio si sono rivelati migliori di quanto previsto nel 2006, un´evoluzione positiva che dovrebbe continuare, almeno in parte, nel 2007. I rischi legati alle previsioni sembrano sostanzialmente controbilanciarsi. In particolare l´inversione di tendenza nel mercato del lavoro potrebbe dare luogo ad un circolo virtuoso: crescita dei redditi da lavoro, maggiore fiducia e aumento della spesa dei consumatori. D´altra parte e nonostante i margini creati dalla recente ripresa della crescita della produttività, un´accelerazione dei salari scollegata da previsti incrementi di produttività potrebbe soffocare l´espansione determinando una stretta di politica monetaria più rapida del previsto. Permane inoltre elevata l´incertezza per quanto riguarda l´impatto dell´innalzamento dell´Iva in Germania, dove ai buoni risultati del secondo semestre del 2006 potrebbe seguire un rallentamento della crescita nel primo semestre del 2007. Sul lato esterno, mentre sembra attenuarsi il rischio di una crisi dell´economia Usa, la questione degli squilibri mondiali e del rischio che si manifestino in modo disordinato continua ad essere fonte di preoccupazione. .  
   
   
ATTIVITÀ SEGRETE DELLA CIA IN EUROPA: ADOTTATA LA RELAZIONE FINALE  
 
Strasburgo, 19 febbraio 2007 - Il Parlamento europeo ha adottato la relazione conclusiva della sua commissione temporanea sulle presunte attività illegali della Cia in Europa. Condannando con fermezza il rapimento e la detenzione di sospetti terroristi sul suolo dell´Ue, deplora la mancanza di collaborazione da parte di taluni governi e del Consiglio. Per i deputati, il terrorismo va combattuto nel rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Riguardo all´Italia la relazione si concentra essenzialmente sul caso Abu Omar. Con 382 voti favorevoli, 256 contrari e 74 astensioni e dopo aver esaminato ben 270 emendamenti, il Parlamento ha adottato la relazione di Claudio Fava (Pse, It) «sul presunto uso dei paesi europei da parte della Cia per il trasporto e la detenzione illegali di prigionieri». Con "paesi europei" si intendono gli Stati membri, i paesi candidati e i paesi associati. Lottare contro la minaccia terrorista nel rispetto dei diritti umani - Il Parlamento ricorda anzitutto che, nel novembre 1990, adottando una risoluzione sul caso Gladio, il Parlamento aveva già messo in evidenza «l´esistenza di attività clandestine che coinvolgevano i servizi segreti e organizzazioni militari sottratti a qualsiasi adeguato controllo democratico». Pur ribadendo che il terrorismo rappresenta una delle principali minacce alla sicurezza dell´Unione europea, i deputati sottolineano che esso «deve essere combattuto con iniziative legittime e coordinate da tutti i governi europei, in stretta collaborazione con partner internazionali e segnatamente con gli Stati Uniti, seguendo le linee della strategia definita a livello delle Nazioni Unite». La lotta contro il terrorismo, in particolare, «va condotta sulla base dei nostri valori comuni di democrazia, Stato di diritto, diritti umani e libertà fondamentali e a tutela degli stessi». In proposito, il Parlamento ritiene che dopo gli eventi dell’11 settembre 2001, la cosiddetta “guerra al terrore”, «con i suoi eccessi», abbia prodotto «una grave e pericolosa erosione dei diritti umani e delle libertà fondamentali». E´ pertanto necessario che, nel contemperare l´esigenza di sicurezza con i diritti dei singoli individui, «siano sempre pienamente rispettati i diritti umani, garantendo quindi che i sospetti terroristi siano sottoposti a processo e condannati nel rispetto delle regole di diritto». Nel prendere atto della dichiarazione del Presidente Bush e di altre testimonianze che hanno confermato le attività della Cia al di fuori degli Usa, il Parlamento chiede al Consiglio e agli Stati membri di mettere a punto una dichiarazione per sollecitare il governo degli Usa «in modo chiaro ed energico» a porre fine alla prassi delle detenzioni e consegne straordinarie. I deputati chiedono inoltre al Consiglio di esercitare pressioni su tutti i governi interessati affinché forniscano informazioni complete e esaurienti nonché di aprire senza indugio, ove necessario, un´indagine indipendente. Poca collaborazione da Stati membri e Consiglio. Ringraziamenti a Frattini - Il Parlamento denuncia la mancanza di cooperazione da parte di molti Stati membri, nonché del Consiglio Ue, nei confronti della commissione temporanea, sottolineando che tale atteggiamento «si è dimostrato di gran lunga inferiore alle legittime aspettative del Parlamento». D´altra parte, sottolinea la serietà e il rigore del lavoro svolto dalle autorità giudiziarie di Italia, Germania, Spagna e Portogallo e incoraggia i parlamenti nazionali dei paesi europei a proseguire o ad avviare approfondite indagini, «anche attraverso l´istituzione di commissioni parlamentari d´inchiesta». Più in particolare, i deputati deplorano che il Consiglio e la sua Presidenza siano venuti meno al loro obbligo di tenere il Parlamento pienamente informato sui principali aspetti e sulle scelte fondamentali della politica estera e di sicurezza comune (Pesc) e sui lavori svolti nel settore della cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale. In tale contesto, inoltre, ritengono «totalmente inaccettabile» che il Consiglio abbia inizialmente nascosto e in seguito fornito soltanto informazioni frammentarie sulle discussioni svolte con alti funzionari del governo americano. Si dicono poi «indignati» per la proposta che sarebbe stata avanzata dall’allora Presidenza del Consiglio di istituire un “quadro” comune con gli Usa sulle norme relative alla consegna di sospetti terroristi. Prendendo nota del fatto che Javier Solana ha riaffermato che gli Stati membri devono garantire il rispetto del diritto internazionale nella lotta al terrorismo, i deputati si dichiarano preoccupati per le omissioni contenute nelle sue dichiarazioni e in quelle del Consiglio rese alla commissione temporanea in merito alle discussioni del Consiglio e alla consapevolezza dei metodi utilizzati dagli Stati Uniti nella lotta al terrorismo. Gli chiedono quindi di rendere noti tutti i fatti e le discussioni tenute su temi che rientrano fra le competenze della commissione temporanea e di promuovere una Pesc e una strategia internazionale contro il terrorismo che rispetti i diritti umani e le libertà fondamentali. Il Parlamento, peraltro, mette in dubbio «la concretezza effettiva» del posto di Coordinatore Ue per la lotta al terrorismo, visto che «non è stato in grado di dare risposte soddisfacenti alle domande della commissione temporanea». Auspica quindi una revisione e un rafforzamento delle sue competenze e del suo mandato, nonché una maggiore trasparenza e controllo delle sue attività da parte del Parlamento. Inoltre, i deputati deplorano il rifiuto del Direttore dell´Ufficio europeo di polizia (Europol) di comparire di fronte alla commissione temporanea ed esprimono «profonda preoccupazione» per l´analogo rifiuto del precedente e dall´attuale Segretario generale della Nato. D´altra parte, i deputati ringraziano il Vicepresidente della Commissione, Franco Frattini, per la cooperazione prestata ai lavori della commissione temporanea, apprezzando in modo particolare «l´impegno manifestato . Per rilanciare un quadro di cooperazione euro-atlantica nella lotta contro il terrorismo internazionale, con regole armonizzate sul piano della tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali». Incoraggiano quindi la Commissione a intensificare la sua azione nel contesto del proseguimento della ricerca delle verità e dei mezzi miranti ad «impedire che si riproducano i fatti analizzati». La relazione ringrazia poi Eurocontrol per la sua eccellente cooperazione e si compiace della stretta collaborazione con il Consiglio d´Europa. Consegne straordinarie: i governi sapevano - Il programma di consegne straordinarie, ricorda il Parlamento, è una prassi extragiudiziale che contrasta con le norme internazionali vigenti in materia di diritti umani, e secondo la quale un individuo sospetto di coinvolgimento in attività terroristiche viene illegalmente rapito, arrestato e/o posto sotto la custodia di funzionari statunitensi e/o trasportato in un altro paese per essere sottoposto a interrogatori, il che, nella maggior parte dei casi, comporta torture e detenzione in "incommunicado". Tra la fine del 2001 e la fine del 2005, i voli effettuati dalla Cia nello spazio aereo europeo o che hanno fatto scalo in aeroporti europei sono stati almeno 1. 245. Ad essi va aggiunto un imprecisato numero di voli militari utilizzati per lo stesso scopo. I deputati condannano le consegne straordinarie quale «strumento illegale» utilizzato dagli Stati Uniti nella lotta al terrorismo, così come il fatto che, in diverse occasioni, «questa prassi sia stata accettata e tenuta nascosta dai servizi segreti e dalle autorità governative di taluni paesi europei». Nel condannare anche «chiunque abbia partecipato all´interrogatorio di individui che sono vittime di consegne straordinarie», il Parlamento ritiene che tale prassi abbia inoltre dimostrato «di esser controproducente nella lotta al terrorismo», visto che danneggia e indebolisce le normali procedure giudiziarie e di polizia contro i sospetti terroristi. Condanna inoltre il fatto che paesi europei «abbiano rinunciato al controllo sul proprio spazio aereo e sui propri aeroporti chiudendo gli occhi nei confronti dei voli operati dalla Cia o autorizzando detti voli, che in talune occasioni sono stati usati per consegne straordinarie o per il trasporto illegale di detenuti». Nel sottolineare poi che la Cia ha utilizzato norme dell´aviazione civile per aggirare gli obblighi giuridici degli aeroplani di Stato, i deputati confermano che «non sembra possibile che taluni governi europei non fossero a conoscenza delle attività connesse con le consegne straordinarie che hanno avuto luogo sul loro territorio». Il Parlamento peraltro invita gli Stati membri a adottare adeguate misure per garantire che le autorizzazioni di sorvolo siano concesse ad aerei militari e/o della polizia «soltanto a condizione che siano accompagnate da garanzie in materia di rispetto e di controllo dei diritti umani». Nel prendere atto che, nella sentenza della Corte suprema degli Stati Uniti in cui si chiede la chiusura della prigione di Guantanamo, si afferma che la maggioranza dei detenuti nella base cubana è proveniente dall´Afghanistan ed è pertanto certamente transitata negli spazi aerei europei, i deputati ritengono dunque «probabile» che «molti dei voli della Cia provenienti dall´Afghanistan che hanno fatto scalo in aeroporti europei avessero prigionieri a bordo». Le consegne straordinarie in Italia: il caso Abu Omar e il ruolo del Sismi - In merito alle consegne straordinarie e ai voli segreti, il Parlamento commenta dettagliatamente i vari casi esaminati che riguardano ben 14 paesi: Italia, Regno Unito, Germania, Svezia, Austria, Spagna, Portogallo, Grecia, Cipro, Danimarca, Belgio, Turchia, Macedonia e Bosnia-erzegovina. Sulle attività della Cia in Italia, i deputati deplorano anzitutto che i rappresentanti dell´attuale e del precedente governo italiano che sono, o sono stati, responsabili dei servizi segreti (Enrico Micheli, Enzo Bianco e Gianni Letta) abbiano declinato l´invito a comparire di fronte alla commissione temporanea. La relazione prende poi atto dei 46 scali effettuati negli aeroporti italiani da aerei della Cia ed esprime profonda preoccupazione quanto alla finalità di tali voli, che provenivano da paesi collegati con i circuiti delle consegne straordinarie e col trasferimento di prigionieri o che vi erano diretti. In proposito, i deputati condannano la consegna straordinaria da parte della Cia del funzionario egiziano Abu Omar, rapito a Milano nel febbraio 2003 e trasportato in aereo verso l´Egitto, «dove da allora viene tenuto in "incommunicado" e torturato». Al riguardo, la relazione condanna «il ruolo attivo svolto da un maresciallo dei carabinieri e da taluni funzionari dei servizi segreti e di sicurezza militari italiani (Sismi) nel rapimento». Peraltro, i deputati ritengono «molto probabile», visto il coinvolgimento dei suoi servizi segreti, «che il governo italiano allora in carica fosse al corrente della consegna straordinaria di Abu Omar avvenuta sul suo territorio». D´altra parte, ringraziano il Pubblico Ministero Spataro per la testimonianza resa davanti alla commissione temporanea e plaudono alle indagini «efficienti e indipendenti» svolte, sostenendo «pienamente» le sue conclusioni e «la decisione del Gup di rinviare a giudizio 26 cittadini statunitensi, agenti della Cia, 7 alti funzionari del Sismi, un carabiniere del Ros e il vicedirettore del quotidiano Libero». Invitano quindi il Ministro della giustizia italiano a procedere «quanto prima» alle richieste di estradizione dei 26 cittadini Usa, «affinché possano essere processati in Italia». Il Parlamento si rammarica poi che il rapimento di Abu Omar abbia messo in pericolo l´indagine del Pubblico Ministero Spataro sulla rete terroristica alla quale era collegato Abu Omar e ricorda che se questo non fosse stato illegalmente rapito e trasportato in un altro paese «sarebbe stato sottoposto ad un processo equo e regolare in Italia». Si rammarica inoltre profondamente del fatto che i dirigenti del Sismi abbiano «sistematicamente fuorviato» la procura di Milano «al fine di compromettere l´indagine». I deputati si dichiarano anche estremamente preoccupati per il fatto che i dirigenti del Sismi «pare perseguissero obiettivi paralleli», ma anche per la mancanza di adeguati controlli interni e governativi. Chiedono pertanto al governo italiano «di porre urgentemente rimedio alla situazione istituendo controlli parlamentari e governativi rafforzati». Più precisamente, i deputati deplorano il fatto che il generale Nicolò Pollari, già direttore del Sismi, «abbia nascosto la verità» quando è comparso di fronte alla commissione temporanea». Egli, è spiegato, aveva infatti affermato che gli agenti italiani non avevano partecipato a nessun rapimento perpetrato dalla Cia e che i servizi segreti italiani non erano a conoscenza del piano per il rapimento di Abu Omar. Notano inoltre che la testimonianza fornita dal generale Pollari «non concorda con diversi documenti trovati nei locali del Sismi e confiscati dalla procura milanese» e che dimostrano come il Sismi venisse regolarmente informato dalla Cia sulla detenzione in Egitto di Abu Omar. Il Parlamento critica poi il governo italiano «per la lentezza con cui ha deciso di destituire il generale Pollari dalla sua carica e di sostituirlo» e si rammarica che i documenti sulla cooperazione Usa-italia nella lotta al terrorismo, «che avrebbe favorito l´indagine», siano stati secretati dal precedente governo italiano e che l´attuale governo ne abbia confermato la secretazione. Condanna inoltre «i pedinamenti illegali» dei giornalisti italiani che indagavano sulla consegna straordinaria di Abu Omar, le intercettazioni delle loro conversazioni telefoniche e il sequestro dei loro personal computer, sottolineando che le testimonianze di questi giornalisti «sono state del massimo aiuto ai lavori della commissione temporanea». I deputati, infine, condannano la consegna straordinaria del cittadino italiano Abou Elkassim Britel, sottolineando che le indagini penali in Italia contro di lui erano state chiuse senza che egli fosse incriminato e invitano il governo italiano a prendere misure concrete per ottenere il suo immediato rilascio. Si rammaricano inoltre che l´allora Ministero degli Interni italiano «fosse in "costante cooperazione" con servizi segreti stranieri». Deplorano poi «profondamente» che il territorio italiano sia stato usato dalla Cia per uno scalo del volo utilizzato per effettuare la consegna straordinaria di Maher Arar, il quale ha testimoniato di fronte alla commissione. Centri di detenzione segreta - Compiacendosi delle indagini svolte da Human Rights Watch, dal Washington Post e dall´Abc News sull´esistenza di centri di detenzione segreta in Europa, i deputati si dicono profondamente preoccupati per il fatto che, in alcuni casi, questi centri possano essere stati situati presso basi militari statunitensi. Al riguardo, sottolineano che, secondo la Commissione di Venezia, il regime giuridico delle basi militari straniere nel territorio degli Stati membri del Consiglio d´Europa deve consentire agli Stati di esercitare competenze sufficienti per adempiere ai propri obblighi in materia dei diritti umani. La relazione illustra poi il risultato delle indagini realizzate in Romania, Polonia e Kossovo. Ritorno e risarcimento delle vittime e valutazione della legislazione antiterrorismo - Il Parlamento ritiene necessario che i paesi europei che hanno avviato inchieste e indagini a livello governativo, parlamentare e/o giudiziario su materie di competenza della commissione temporanea attuino i loro lavori il più celermente possibile e pubblichino i risultati di tali indagini. Nel sollecitare poi la chiusura di Guantanamo ed esortando i paesi europei ad attivarsi immediatamente per ottenere il ritorno dei rispettivi cittadini e residenti «detenuti illegalmente dalle autorità statunitensi», chiede ai paesi europei di «risarcire le proprie vittime innocenti delle consegne straordinarie e di assicurare che abbiano accesso a una compensazione effettiva e rapida». Alla Commissione è poi chiesto di effettuare una valutazione di tutta la legislazione antiterrorismo negli Stati membri nonché degli accordi, formali o informali, tra questi e i servizi segreti di paesi terzi, «nella prospettiva dei diritti dell´uomo». Per i deputati, inoltre, occorre riesaminare le eccezioni derivanti dalla nozione di "segreto di Stato", limitandole e definendole in modo restrittivo. E´ anche necessario che le istituzioni Ue adottino dei principi comuni per quanto riguarda il trattamento delle informazioni riservate, al fine di evitare abusi «sempre più inaccettabili nel contesto degli Stati democratici moderni». Il Parlamento esorta poi i paesi europei, quando conducono operazioni militari in paesi terzi, a, garantire che qualunque centro detentivo istituito dalle loro forze militari sia soggetto al controllo politico e giudiziario, vietando la detenzione in incommunicado, e adottare misure positive volte ad impedire a qualunque altra autorità di gestire centri detentivi che non sono soggetti al controllo politico e giudiziario o in cui è consentita la detenzione in incommunicado. Rafforzamento del controllo parlamentare e definizione comune di terrorismo - I deputati ritengono che i poteri della commissione temporanea di inchiesta del Parlamento debbano essere rafforzati e che il Parlamento debba essere adeguatamente associato ogni qualvolta la Comunità o l´Unione europea adottino misure vincolanti aventi un´influenza sui diritti e le libertà civili. Chiedono inoltre la creazione di un sistema di cooperazione adeguato e strutturato tra il Parlamento e gli organismi competenti delle Nazioni Unite e del Consiglio d´Europa per le questioni attinenti alla sicurezza interna dell´Ue ed esortano una cooperazione rafforzata con i parlamenti nazionali «al fine di condividere tutte le informazioni di dominio pubblico relative alla lotta contro il terrorismo internazionale». Sottolineano poi l´importanza di una definizione comune del concetto di "terrorismo" da realizzarsi a livello di Nazioni Unite e chiedono che vengano creati, nel diritto internazionale, strumenti giuridici efficienti per lottare contro di esso. Servizi segreti più controllati e rispettosi dei diritti umani - Il Parlamento condivide pienamente le conclusioni del Segretario generale del Consiglio d´Europa sulla mancanza di meccanismi di controllo e di controllo giudiziario nei confronti dei servizi di sicurezza. Invita quindi gli Stati membri a esercitare un controllo parlamentare adeguato ed efficace (creando commissioni di controllo dotate di adeguati poteri di accesso ai documenti e a informazioni di bilancio) e di scrutinio giuridico sui rispettivi servizi segreti e di controspionaggio e le reti formali e informali di cui essi sono parte. Inoltre, tutti i paesi europei dovrebbero avere normative nazionali specifiche che disciplinino e controllino le attività dei servizi segreti di paesi terzi nel loro territorio nazionale, al fine di assicurare un miglior controllo e supervisione anche delle loro attività, nonché sanzionare gli atti o attività illegali, in particolare per quanto riguarda le violazioni di diritti dell´uomo. E´ poi auspicato un rafforzamento della cooperazione tra i servizi segreti e di sicurezza degli Stati membri, su base sia multilaterale – preferibilmente nel quadro dell´Ue – sia bilaterale. A condizione, però, che sia creata a tal fine una base giuridica che garantisca il pieno controllo democratico parlamentare e giudiziario e che i diritti umani siano sempre rispettati e tutelati. Consiglio e Stati membri sono a loro volta invitati a introdurre in via prioritaria un sistema di sorveglianza e controllo democratico delle attività comuni e coordinate di intelligence a livello europeo, attribuendo «un ruolo importante» al Parlamento europeo. Il Parlamento, infine, si dice fermamente convinto che sia necessario promuovere, nel quadro delle Nazioni Unite, codici di condotta per tutti i servizi militari e di sicurezza, «che siano basati sul rispetto dei diritti umani, del diritto umanitario e del controllo politico democratico». .  
   
   
ADOTTATI NUOVI STRUMENTI FINANZIARI PER RAFFORZARE LA SICUREZZA IN EUROPA E PROMUOVERE LA COOPERAZIONE GIUDIZIARIA IN MATERIA PENALE  
 
Bruxelles, 19 febbraio 2007 - Il Consiglio dell´Unione europea ha approvato tre nuovi strumenti per il periodo 2007-2013 per combattere più efficacemente il terrorismo e la criminalità, potenziare la tutela dei cittadini in Europa e promuovere la cooperazione giudiziaria penale tra gli Stati membri. Il vicepresidente Frattini, commissario responsabile del portafoglio Giustizia, libertà e sicurezza, ha espresso la propria soddisfazione per l´adozione da parte del Consiglio dell´Unione europea di tre strumenti finanziari specifici: "L´unione europea si è dotata di ancora nuovi mezzi per potenziare la tutela dei cittadini, combattere più efficacemente il terrorismo e la criminalità e promuovere la cooperazione giudiziaria, contribuendo alla creazione di un autentico spazio europeo di giustizia basato sul reciproco riconoscimento e sulla fiducia reciproca". Il programma specifico “Prevenzione, preparazione e gestione delle conseguenze in materia di terrorismo e di altri rischi correlati alla sicurezza per il periodo 2007-2013” quale parte del programma generale sulla sicurezza e tutela delle libertà, con una dotazione pari a 140 milioni di euro, è diretto ad affrontare la prevenzione, preparazione e gestione delle conseguenze delle minacce alla sicurezza, che sono aspetti essenziali dell’obiettivo di conservare e sviluppare l´Unione quale spazio di libertà, sicurezza e giustizia. Per tutelare la libertà e la sicurezza dei cittadini e della società dalle attività criminose, l’Unione europea deve sostenere misure per prevenire, individuare, indagare e perseguire in maniera efficiente ed efficace tutte le forme di criminalità, soprattutto di carattere transfrontaliero. Per conseguire meglio questo obiettivo è stato istituito il programma specifico “Prevenzione e lotta contro la criminalità” quale parte del programma generale sulla sicurezza e tutela delle libertà, con una dotazione globale fino a 600 milioni di euro per il periodo 2007-2013. È stato quindi adottato il programma specifico "Giustizia penale" quale parte del programma generale sui diritti fondamentali e sulla giustizia. Con una dotazione globale di 196,2 milioni di euro per il periodo 2007-2013, il programma finanzierà le attività di promozione della cooperazione giudiziaria in materia penale, contribuendo alla creazione di un autentico spazio europeo di giustizia basato sul reciproco riconoscimento e sulla fiducia reciproca. .  
   
   
DAL PARLAMENTO EUROPEO: BIOCARBURANTI NEI SERBATOI CONTRO I RINCARI DEL PETROLIO  
 
Starsburgo, 19 febbraio 2007 - L´aumento del prezzo del petrolio mina la crescita economica e riduce il potere d´acquisto delle famiglie. Il Parlamento chiede quindi maggiori sforzi sul fronte dell´efficienza, inclusa un´imposta armonizzata sui veicoli basato sul Co2, e l´aumento delle riserve minime di petrolio. Sollecita anche massicci investimenti nelle reti infrastrutturali e la loro separazione dai fornitori. Occorre poi promuovere fonti verdi e giungere all´eliminazione totale dei combustibili fossili nei trasporti. Adottando la relazione di Manuel António dos Santos (Pse, Pt), il Parlamento esprime anzitutto inquietudine per la grande fluttuazione e il fortissimo aumento del prezzo del petrolio, passato da 12 dollari al barile prima del 2000 a 79 dollari al barile l´8 agosto 2006. Paragonando le ultime impennate dei prezzi alle crisi degli anni ´70 e ´80, ritiene però che esse siano dovute più alla crescita della domanda (soprattutto in Cina) che alla scarsità dell´offerta. Inoltre, sostiene che il recente aumento del prezzo presenta una componente «essenzialmente permanente». Sottolinea poi che, se non si adottano adesso misure, la dipendenza dell´Europa dalle importazioni di energia passerà dal 50% odierno al 71% nel 2030 (le importazioni di petrolio incidono per il 94%), aggravando quindi le ripercussioni negative sull´economia europea. I deputati temono che l´aumento del prezzo del petrolio possa pregiudicare la ripresa economica europea, attraverso il rallentamento della crescita del prodotto interno lordo (Pil), delll´occupazione e degli investimenti, «rafforzando le pressioni inflazionistiche e i tassi d´interesse». Al riguardo, rilevando che la Bce ha già aumentato i tassi d´interesse cinque volte dal dicembre 2005, esprimono preoccupazione per la crescente imprevedibilità del costo del credito per le Pmi e per le ripercussioni negative sull´investimento e sull´occupazione nell´Unione europea. Deplorano inoltre che la pressione inflazionistica «rende inevitabile un certo rigore della politica monetaria» e sottolineano i rischi per la crescita di un aumento dei tassi d´interesse. Attirano poi l´attenzione sui rischi connessi all´evoluzione del tasso di cambio dell´euro e al prezzo del petrolio «a causa del loro impatto sul potere d´acquisto delle famiglie». A questo proposito, esprimono preoccupazione riguardo agli effetti sociali di questi aumenti che, portando a una crescita dei prezzi al consumo, con i salari «che registrano aumenti moderati», causano una diminuzione del reddito disponibile. L´aumento del costo degli alloggi, del riscaldamento e dei trasporti, è poi sottolineato, colpisce in particolar modo, «i segmenti della popolazione a basso reddito, poveri e vulnerabili». Per tale motivo sollecitano gli Stati membri a prendere le opportune misure al fine di garantire ugualmente «la mobilità e scongiurare l´esclusione sociale e l´impoverimento». Nel ricordare poi l´urgenza di far diminuire i prezzi dell´energia sui mercati nazionali dell´energia, Il Parlamento constata che questi restano essenzialmente nazionali e «sono dominati da una manciata di società sia private che pubbliche che spesso possiedono anche le infrastrutture». Invita pertanto la Commissione e le autorità garanti nazionali in materia di concorrenza «a sorvegliare con attenzione le società operanti nel settore dell´energia». Sottolineando che la separazione delle infrastrutture dai fornitori «è essenziale per il corretto funzionamento dei mercati nazionali e del mercato interno nonché per incentivare l´investimento nelle infrastrutture», il Parlamento evidenzia anche la necessità nei prossimi anni di «massicci investimenti nelle infrastrutture e nell´approvvigionamento energetico». Rileva inoltre la necessità di orientare le infrastrutture energetiche verso la cogenerazione di elettricità e calore e la produzione di energia decentralizzata e ritengono che «il petrolio non andrebbe utilizzato per generare energia». Chiedono anche il completamento del mercato interno dell´energia mediante l´adozione di misure «volte a superare le attuali divergenze relative alle competenze delle autorità, l´assenza di un´autorità europea in materia di energia competente delle questioni transfrontaliere, l´assenza di un piano prioritario di interconnessione, di norme di rete, di regimi di equilibrio e di stoccaggio del gas». Ponendo poi l´accento «sui promettenti mercati per le tecnologie relative alle energie rinnovabili e all´aumento dell´efficienza energetica», il Parlamento invita la Commissione e il Consiglio a elaborare un piano dettagliato per ridurre la dipendenza dell´Unione europea dalle importazioni petrolifere e per passare all´energia pulita. Chiede inoltre l´immediata adozione di misure volte a migliorare l´efficienza energetica, ricordando che quest´ultima «è di gran lunga il metodo più economico per ridurre le emissioni di anidride carbonica e aumentare la sicurezza energetica». Ritiene pertanto che occorra inserire gli obiettivi relativi all´efficienza energetica in altre politiche settoriali, in particolare nelle politiche fiscali, dei trasporti e di coesione. Più precisamente, sostiene che i regimi fiscali dovrebbero adottare il principio "chi inquina paga". Il Parlamento osservando che il settore dei trasporti assorbe il 56% del consumo totale del petrolio nell´Unione europea e sottolinea che il mutamento dei modi di trasporto «è un importante mezzo per ridurre il consumo di petrolio. Chiede pertanto una strategia completa Ue per la progressiva eliminazione totale dei combustibili fossili in tale settore che, a suo parere, «porterebbe a una riduzione progressiva della dipendenza Ue dal petrolio e all´impiego progressivo di energie pulite». In proposito, ritiene che «le forniture di combustibili destinati ai trasporti potrebbero essere potenziate agevolando la produzione di combustibili liquidi e oli non convenzionali a base di gas naturali o carbone», qualora ciò sia economicamente realizzabile. Si dice poi favorevole allo sviluppo e alla produzione di combustibili alternativi come biocarburanti, di veicoli a idrogeno/cellule di combustibile e di veicoli ibridi. Il Parlamento chiede una direttiva quadro sull´efficacia energetica nei trasporti ed è favorevole all´armonizzazione delle legislazioni sulle automobili private, ivi compresa un´imposta dei veicoli in base al Co2 e armonizzata a livello dell´Unione europea con procedure di certificazione, di etichettatura e di incentivi fiscali per diversificare le fonti energetiche. Sollecita poi una strategia globale per favorire l´arrivo sul mercato di veicoli a bassa emissione di Co2, utilizzando biocombustibili di ultima generazione e/o bioidrogeno. I deputati sottolineano inoltre l´importanza di misure fiscali adeguate, anche nel settore degli alloggi, «come mezzo per ridurre la dipendenza economica dai combustibili fossili, affrontare il cambiamento climatico e stimolare gli investimenti nell´efficacia energetica, nelle energie rinnovabili e nei prodotti rispettosi dell´ambiente». A loro parere, d´altra parte, la politica energetica, in particolare la sicurezza dell´approvvigionamento energetico, deve diventare parte integrante della politica esterna comune, nonché delle politiche commerciale e di sicurezza dell´Unione europea. Chiedono quindi una strategia comune per garantire e diversificare gli approvvigionamenti e le rotte di transito, assicurando la solidarietà nell´ambito dell´Ue. A tal fine, propongono di utilizzare gli accordi di partenariato e di cooperazione con regioni produttrici di petrolio per promuovere gli investimenti nelle infrastrutture di sfruttamento e di trasporto e per garantire gli approvvigionamenti a lungo termine. Nel chiedere poi che sia accordato un ruolo centrale alla costituzione di un vero e proprio mercato euromediterraneo dell´energia, sottolineano l´importanza di integrare nella nuova diplomazia dell´energia dell´Unione europea un dialogo costruttivo con i paesi esportatori di petrolio, i paesi che si trovano sulle rotte di trasporto e tutti i grandi consumatori di energia. Il Parlamento, infine, invita la Commissione a esaminare eventuali misure volte a ridurre l´impatto del picco del petrolio sui cittadini dell´Ue, compresa un´analisi di proposte programmatiche quali il protocollo sull´esaurimento mondiale degli idrocarburi che renderebbe meno drammatica l´eliminazione di carburanti fossili. In proposito, peraltro, chiede la creazione di un meccanismo d´urgenza integrato dell´Unione europea per la sicurezza dell´approvvigionamento con un aumento delle riserve minime di petrolio nell´Unione europea, passando dai 90 ai 120 giorni di consumo e la costituzione di riserve di gas minime per almeno 90 giorni di consumo. A tale riguardo deplora che la Commissione non abbia proposto l´aumento e la ripartizione delle riserve di emergenza di petrolio e di gas nel contesto del suo pacchetto integrato sull´energia e il cambiamento climatico. .  
   
   
CAMBIAMENTI CLIMATICI: IL COMMISSARIO EUROPEO DIMAS INVITA AD AVVIARE NEGOZIATI SU UN ACCORDO GLOBALE PER IL DOPO-KYOTO  
 
 Bruxelles/Washington, 19 febbraio 2007 - In occasione del secondo anniversario dell´entrata in vigore del protocollo di Kyoto, che ricorre domani, il Commissario europeo all´Ambiente, Stavros Dimas, ha invitato la comunità internazionale ad avviare urgentemente negoziati su un trattato esauriente, di scala mondiale, sui cambiamenti climatici che faccia seguito al protocollo di Kyoto, la cui scadenza è prevista per il 2012. Il Commissario Dimas si trova a Washington fino a domani per una serie di incontri ad alto livello con funzionari del governo statunitense e membri del Congresso per discutere delle future iniziative mondiali in tema di cambiamenti climatici e altri aspetti ambientali. Per l´anniversario del protocollo di Kyoto la Commissione ospita a Bruxelles un incontro di meteorologi e presentatori di programmi televisivi europei sulle previsioni del tempo nell´ambito della campagna di sensibilizzazione su ciò che ognuno di noi può fare per contribuire alla lotta contro i cambiamenti climatici. Il Commissario Dimas ha dichiarato: ” La partecipazione degli Stati Uniti e di tutti i principali paesi responsabili delle emissioni è un elemento determinante. I cambiamenti climatici rappresentano una gravissima minaccia su scala mondiale che può essere evitata solo con una soluzione della stessa portata. Sono molto rassicurato nel vedere che negli Stati Uniti sta aumentando rapidamente l´interesse per i sistemi di scambio delle quote di emissione, che in Europa stiamo già utilizzando come strumento essenziale per contenere le emissioni di gas serra. Il protocollo di Kyoto è un primo, fondamentale passo per l´abbattimento delle emissioni di gas serra, ma servono riduzioni molto più consistenti per evitare che i cambiamenti climatici raggiungano livelli pericolosi, con pesanti conseguenze economiche, sociali e ambientali per tutta l´umanità. Dopo le nuove e allarmanti proiezioni sul surriscaldamento globale che il Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (Ipcc) ha presentato all´inizio di questo mese, la comunità internazionale deve muoversi con urgenza e avviare negoziati per approvare un nuovo accordo di portata mondiale, esauriente e rigoroso, che possa succedere al protocollo di Kyoto. " Il Commissario Dimas ha inoltre aggiunto: “Nell´ambito del pacchetto di interventi sui cambiamenti climatici e l´energia che abbiamo presentato il 10 gennaio, la Commissione europea è in prima fila nel proporre la strada da percorrere. Il prossimo passo essenziale riguarda i paesi sviluppati che, come gruppo, entro il 2020 dovranno ridurre le proprie emissioni del 30% rispetto al 1990. Ma anche i paesi in via di sviluppo devono iniziare a contenere l´aumento delle loro emissioni secondo le proprie capacità. Questo obiettivo ambizioso è raggiungibile a costi accettabili, ma è soprattutto indispensabile se vogliamo avere la possibilità di limitare il surriscaldamento del pianeta a non più di 2°C al di sopra dei livelli di temperatura dell´epoca pre-industriale. La soglia dei 2°C è il limite oltre il quale la scienza ci dice che aumenta drasticamente il rischio di cambiamenti irreversibili e probabilmente catastrofici. Per il bene delle generazioni future non possiamo permettere che questo accada. " Nel corso della sua visita a Washington il Commissario Dimas illustra il contenuto del pacchetto integrato su energia e cambiamenti climatici che la Commissione ha presentato il mese scorso (cfr. Ip/07/29). Il pacchetto di iniziative punta ad accelerare la lotta contro i cambiamenti climatici a livello mondiale, aumentando al contempo la sicurezza energetica e rafforzando la competitività dell´Unione europea. Con gli obiettivi e le proposte di intervento concreti presentati, il pacchetto ha dato nuovo impulso al dibattito finalizzato a preparare il terreno per un nuovo accordo globale sui cambiamenti climatici. La Commissione si auspica che tale dibattito si traduca rapidamente nell´avvio di negoziati concreti. Nell´ambito della campagna di sensibilizzazione "Sei tu che controlli i cambiamenti climatici" varata dalla Commissione, oltre 45 meteorologi e presentatori televisivi di programmi sulle previsioni del tempo dell´Unione europea si riuniranno domani a Bruxelles, presso la sede della Commissione (edificio Berlaymont). Essendo al contempo esperti di clima e personaggi mediatici nei rispettivi paesi di origine, i presentatori delle previsioni del tempo si trovano nella posizione ottimale per contribuire alla realizzazione degli obiettivi della campagna, che sono appunto quelli di sensibilizzare il pubblico sui cambiamenti climatici e illustrare ciò che i singoli individui possono fare per contribuire a far diminuire le emissioni di gas serra. Essi sono invitati a costituire una rete per sostenere il conseguimento di tali obiettivi. L´incontro sarà aperto dal Direttore generale della Dg Ambiente, Mogens Peter Carl; tra gli oratori figurano Jerry Lengoasa, Assistente del Segretario generale dell´Organizzazione meteorologica mondiale (Omm), e due eminenti autori del Quarto rapporto di valutazione dell´Ipcc di prossima pubblicazione, il Professor Stefan Rahmstorf del Pik, l´Istituto di ricerca sul clima di Potsdam (Germania), e il Professor Pavel Kabat dell´Università e centro di ricerca di Wageningen (Paesi Bassi). La campagna intende responsabilizzare le persone fornendo consigli pratici su come ognuno di noi può contribuire a ridurre le emissioni attraverso semplici gesti come l´installazione di lampadine a basso consumo o il riciclaggio dei rifiuti. Per questa iniziativa si ricorre a vari strumenti di comunicazione tra cui la televisione, campagne pubblicitarie online e per le strade, un sito web apposito e un programma speciale per le scuole. .  
   
   
BRUSSELS INNOVATION AWARDS 2007  
 
Bruxelles, 19 febbraio 2007 - Il 28 marzo 2007 si terrà a Bruxelles (Belgio) la prima edizione dei «Brussels Innovation Awards». Il concorso, organizzato da Benoît Cerexhe, ministro del governo della regione di Bruxelles Capitale, ha lo scopo di ricompensare le piccole e medie imprese (Pmi) locali che hanno ideato e attuato innovazioni con un impatto positivo sulla regione. Le Pmi interessate devono iscriversi entro il 28 febbraio. Il vincitore si aggiudicherà un trofeo e la possibilità di partecipare a una formazione di una settimana sull´imprenditoria presso il Massachusetts Institute of Technology a Boston (Usa). Le imprese fortunate avranno inoltre l´opportunità di incontrare degli investitori (capitalisti di rischio, business angels ecc. ) cui potranno presentare i progetti più innovativi per ottenere i finanziamenti necessari alla loro elaborazione e attuazione. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Brusselsinnovationawards. Be/ .  
   
   
AUSTRIA E SLOVENIA SU ALLARGAMENTO AREA SCHENGEN  
 
Trieste, 19 febbraio 2007 - Il ministro degli interni sloveno, Dragutin Mate, e la controparte austriaca, rappresentata dal ministro austriaco Guenther Platter, hanno sottolineato l´importanza di dare effetto agli standard di Schengen nei Balcani Occidentali. I due ministri si sono incontrati a Brdo pri Kranju, in Slovenia, il 12 febbraio scorso. Secondo l´Ufficio del Governo Sloveno per i Rapporti con i Media, Platter ha detto che l´espansione della zona Schengen rappresenta una grande opportunità, ma che devono essere attuati adeguati concetti di sicurezza. Mate ha espresso fiducia sul fatto che la Slovenia rispetterà i criteri per entrare nella zona Schengen, e Platter si è congratulato con il Paese per gli sforzi attuati in vista della prossima entrata del Paese nella zona, che dovrebbe avvenire entro la fine dell´anno corrente. .  
   
   
RIUNIONE DELL’ESECUTIVO DELL’ASSOCIAZIONE EUROPEA DEGLI ELETTI DI MONTAGNA  
 
Aosta, 19 febbraio 2007 - Il presidente della Regione, on. Luciano Caveri, ha partecipato, il 14 febbraio, a Bruxelles, alla riunione dell’esecutivo dell’Associazione europea degli eletti di montagna-Aem. Fra i vari punti all’ordine del giorno, di particolare importanza è stata la risposta favorevole che il Presidente della Commissione europea ha formulato in merito alla richiesta di un libro verde sulla futura politica europea a favore dei massicci di montagna. “Il presidente Barroso – spiega Luciano Caveri – nel quadro del dialogo strutturato tra le associazioni d’enti locali e regionali e la Commissione, ha comunicato il suo accordo di principio a che i suoi servizi s’interessino a tale iniziativa trasversale e territoriale, alla stregua di quanto realizzato per la dimensione marittima dell’Europa. C’è qui un riconoscimento che ci vedrà ampiamente impegnati come Associazione degli eletti di montagna nel corso del 2007. ” “Nel quadro dell’attività di sensibilizzazione alle politiche della montagna – precisa ancora il Presidente della Regione – l’Aem intende, inoltre, mobilizzare i propri membri che partecipano al Comitato delle Regioni affinché venga costituito un Intergruppo ‘montagne’ in seno al Comitato stesso, sulla scorta di quanto già istituito al Parlamento europeo con il gruppo ‘Amici della Montagna’, che durante il mio mandato di europarlamentare avevo contribuito a rilanciare. ” .  
   
   
6 REGIONI DEL NORD CREANO “ADRIA PO VALLEY” SIGLATA LA “CARTA DI VENEZIA” PER COOPERARE E CONTARE DI PIU’ IN EUROPA. MARANGON: “DATA STORICA PER L’AREA PADANO-VENETA”  
 
Venezia, 19 febbraio 2007 - Le Regioni Veneto, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e le Province Autonome di Trento e Bolzano hanno dato vita il 15 febbraio ad un Tavolo Interregionale per lo Sviluppo Territoriale Sostenibile di una vastissima area (praticamente l’intero nord Italia) denominata “Adria-po Valley”, che vuole cooperare in tema di programmazione territoriale e di sviluppo, ed acquisire maggiore peso e visbilità in un’Europa che nelle sue carte ufficiali che definiscono i “poli d’attrazione” cita solo la metropoli di Milano. Il primo passo è stato compiuto o a Venezia, nella sede della Giunta regionale del Veneto dove, su iniziativa dell’Assessore alle Politiche del Territorio Renzo Marangon, si è tenuta la prima riunione del Tavolo, al termine della quale è stato sottoscritto un documento, la “Carta di Venezia”, che indica il cammino da intraprendere ed alcuni temi forti da affrontare. Si tratta di una novità che interessa un’area capace di produrre quasi il 50% del Prodotto Interno Lordo nazionale, e composta da oltre 3. 600 Comuni. “Oggi – ha detto Marangon – è per certi versi una data storica, perché storicamente queste Regioni sono sempre state poco propense a parlarsi. Ora che tutti stanno predisponendo le rispettive pianificazioni territoriali e quelle europee si è affermata la consapevolezza della necessità di coordinarsi per dare vita ad una vera macroarea, capace di individuare e valorizzare le peculiarità comuni, e di inserirsi nello spazio europeo da protagonista. E’ una sfida anche culturale – ha aggiunto Marangon – che vogliamo accettare per lo sviluppo compatibile di un territorio nel quale tante vicende si legano al grande fiume Po che lo attraversa”. “La sfida competitiva – ha sottolineato da parte sua l’Assessore al Territorio della Regione Piemonte Sergio Conti – non può certamente più giocarsi l’uno contro l’altro, ed è per questo che consideriamo una scelta lungimirante quella di prefigurare uno spazio ‘a rete’ come l’Adria-po Valley”. La firma del Protocollo è stata preceduta da una serie di relazioni tecniche che hanno inquadrato la situazione attuale e le prospettive future, svolte dal Professor Claudio Minca dell’Università di Londra; da Maria Prezioso dell’Università Tor Vergata di Roma; da Gabriele Zanetto di Cà Foscari; e da Paolo Feltrin dell’Università di Trieste. Compito del Tavolo Interregionale è quello di disegnare una visione condivisa dell’intera area per promuovere ed accrescere la competitività delle Regioni interessate nel nuovo contesto europeo. Tra i temi che le Regioni ritengono utile affrontare in modo integrato vi sono la programmazione territoriale e infrastrutturale, la definizione dei grandi corridoi ecologici a scala sovraregionale, il tema delle città, considerate il vero motore del futuro. Città come Milano, Venezia, Torino, Bologna e Trieste devono essere trattate come un unico grande sistema urbano policentrico per poter pesare di più in Europa, ma anche per sviluppare maggiormente il loro forte potenziale innovativo a attrarre servizi e investimenti di eccellenza. Nel breve periodo, le Regioni firmatarie della Carta di Venezia si sono impegnate a definire obbiettivi comuni da inserire nella Territorial Agenda Of European Union che sarà sottoscritta dai Ministri competenti il 25 maggio prossimo a Lipsia; a confrontare i rispettivi strumenti di pianificazione territoriale attualmente in fase di stesura; a dare corso ad un approfondimento di quelle tematiche territoriali di comune interesse che risultino utili per migliorare la qualità dell’abitare e del produrre. Il prossimo incontro del Tavolo è già stato fissato per l’8 giugno a Milano, nella sede della Regione Lombardia. .  
   
   
TRE SCENARI PER LE REGIONI NEL MERCATO UNICO MONDIALE MARTINI: "LA COESIONE TERRITORIALE DELL´EUROPA DIPENDE DALL´EQUITÀ DELLE SUE POLITICHE"  
 
Firenze, 19 febbraio 2007 - Tre scenari per il futuro della politica regionale sono stati presentati al Bureau politico della Conferenza delle Regioni Periferiche (Crpm) che si è riunito il 16 febbraio a Firenze, grazie all´invito di Claudio Martini, Presidente della Toscana e della Crpm e alla presenza di Jean Charles Leygues, Direttore Aggiunto della Direzione Generale per la Politica Regionale della Commissione europea. « Una lunga marcia indietro » è la prima possibilità immaginata dal documento (http://www. Crpm. Org/pub/agenda/241_defis_politique_regionale_periode_2014-2020-it. Pdf) della Crpm: le sole Regioni che rientrerebbero nel regime di aiuti comunitari sarebbero solo quelle in ritardo di sviluppo arrivate con gli ultimi allargamenti. Una politica regionale basata su una seconda generazione di politica di convergenza, negoziata ai minimi perchè difesa solo da una piccola minoranza di Stati membri. « L´esasperazione degli egoismi » è la seconda possibilità, la più pessimista : anche se si tratterbbe di uno scenario di cui nessuno osa parlare, il rischio di un netto passo indietro della costruzione europea non è una ipotesi del tutto impossibile. Ha affermato Xavier Gizard, Secrétaire Général de la Crpm illustrando questa ipotesi. In uno scenario del genere, la Crpm immagina un bilancio europeo trasformato in un grande «phasing out» che conserverebbe qualche insignificante politica comunitaria del tutto simbolica e poco costosa esclusivamente per dare ancora qualche piccola illusione di europeismo « In una prospettiva storica, ha continuato Gizard, tale scenario non sarebbe una gran novità; seguirebbe la discesa iniziata nel 1989. Infine, la possibilità più ottimista, « la ricostruzione politica» : l´Europa ha messo in atto una politica commerciale per essere unita al Wto, ha ormai un Euro forte per evitare le svalutazioni del passato e una politica di concorrenza che cominicia ad adattarsi alla globalizzazione; il suo mercato unico ormai conta ben 480 milioni di abitanti e la disoccupazione tende invece ad attenuarsi « Nell´ultimo scenario », ha affermato Claudio Martini Presidente de la Crpm « l´Europa sarebbe in grado di conservare la propria coesione territoriale grazie allequità delle sue politiche e per una coesione sempre più stretta dei suoi territori. Il lancio di una vera e propria politica fiscale comunitaria sarebbe anche ipotizzabile, e una fiscalità diretta europea per alimentare il bilancio dell´Unione permetterebbe di pagare una politica regionale più ambiziosa. Ovviamente, questo è lo scenario per cui ci battiamo !». Ha concluso il Presidente della Regione Toscana. La risposta di Jean Charles Leygues, Direttore Aggiunto alla Dg Regio a queste tre ipotesi ha ridato la speranza ai 26 Presidenti di Regione presenti a Firenze e li ha anche motivati per continuare a battersi a favore della costruzione europea. «L´accordo di Dicembre 2006 sotto Presidenza Britannica», ha affermato Leygues «era il migliore possibile visto il nuovo contesto politico di un´Europa allargata. Non dobbiamo nascondere che gli Stati hanno indebolito la dimensione regionale e rinforzato quella nazionale anche nei paesi federali». La Globalizzazione, per Leygues, causerà degli sconvolgimenti economici negli anni a venire. Nel 2007 la Cina e l´India hanno il doppio degli studenti dell´Ue. Nel 2020 questa differenza sarà sei volte piu importante. «Per far fronte a queste sfide», ha detto Leygues «voi Regioni, dovrete migliorare la vostra capacità d´accesso all´innovazione. Una politica regionale forte e salvaguardata sui nuovi Trattati sarà una delle possibilità per far fronte a questi cambiamenti. » I presidenti di Regione presenti al Bureau Politico della Crpm hanno anche abbordato altre tematiche che riguardano i futuri obiettivi della Conferenza delle Regioni Periferiche Marittime (Crpm). Un trasporto aereo tra Regioni periferiche che darebbe spazio agli aeroporti regionali e alle compagnie Low cost, ma anche lo sviluppo sostenibile, l´energia e la politica d´immigrazione. La Crpm ha poi adottato una Convenzione con Eurocean, (European Centre for Information on Marine Science and Technology) et ha lanciato un gruppo di lavoro di Regioni nel campo dell´innovazione sotto la spinta di Christel Liljeström, Presidente della Commissione del Mar Baltico della Crpm e di Inger Linge, Presidente della Assemble a della Regione di Stoccolma. « Come ha detto Leygues », ha affermato la Presidente norvegese, « l´accesso all´innovazione non e´ un tema facile per le Regioni. L´idea di questo gruppo di lavoro è proprio per prepare le Regioni Ue ai cambiamenti che arrivano dalla globalizzazione. Le Regioni del Baltico, per esempio, possono offrire un contributo importante in tema di innovazione e ricerca, poichè presentano delle forti performances in questi campi ». Il Bureau politico della Crpm si riunisce due volte l´anno e conta un Presidente di Regione per ciascuno dei 26 paesi rappresentati alla Crpm. Fissa gli obbiettivi a medio termine della Conferenza e rappresenta a livello decisionale le 155 Regioni Periferiche e Marittime. Www. Crpm. Org - www. Cpmr. Org .  
   
   
IL PRESIDENTE DELLE PUGLIE NICHI VENDOLA E STATO NOMINATO RELATORE CDR SULLO SVILUPPO SOSTENIBILE  
 
Bruxelles, 19 febbraio 2007 - Il Presidente della Regione Puglia Vendola ha espresso grande soddisfazione per la nomina da parte del Comitato delle Regioni a Relatore del Parere di Prospettiva sulla Strategia europea in materia di Sviluppo sostenibile. I temi legati allo Sviluppo sostenibile si impongono infatti per la loro attualità all´attenzione di tutti, occupando un posto di rilievo nell´agenda politica dei governi nazionali e locali. "Il fatto che la Commissione europea abbia deciso di coinvolgere operativamente le autorità territoriali nell´elaborazione di una strategia per la crescita e lo sviluppo sostenibili – ha spiegato il nuovo relatore -, e in particolare il ruolo guida assegnato alla nostra Regione nel formulare proposte in tale direzione, costituiscono per noi un motivo di compiacimento e di grande responsabilità". ’ .  
   
   
VOTO AGLI STRANIERI, LA TOSCANA SCRIVE UNA PROPOSTA PER IL PARLAMENTO BASTERÀ AVERE LA RESIDENZA DA ALMENO CINQUE ANNI PER PARTECIPARE A REGIONALI, PROVINCIALI E COMUNALI  
 
Firenze, 19 febbraio 2007 - Vivono e lavorano in Toscana come in altre regioni, pagano le tasse e negli ultimi anni si sono fatti spesso raggiungere dalle famiglie che avevano lasciato nei paesi d´origine. Sono gli stranieri immigrati nel nostro paese, più di 3 milioni alla fine del 2005 secondo le stime della Caritas, 244 mila nella sola nostra regione. E presto, forse, potranno anche votare: per le elezioni del Comune e della Provincia, ma anche per le regionali o ai referendum. Almeno quelli che sono qui da cinque anni: 1 milione e 200 mila in tutta Italia, tra 90 e 100 mila le stime probabili per la Toscana. La proposta arriva dalla giunta regionale, che già aveva fissato per il 2010 l´obiettivo di estendere agli stranieri il diritto di voto. E ieri l´assessore alle riforme istituzionali Agostino Fragai ha informato il Consiglio regionale sulla strada che si intende percorrere: una legge regionale e una proposta di legge al Parlamento era il doppio binario ipotizzato all´inizio, la seconda è la via scelta in questo momento. "La Toscana - spiega l´assessore alle riforme istituzionali Agostino Fragai - si farà dunque promotrice di una legge che ratifichi il capitolo C della Convenzione di Strasburgo del 1992, quello che prevedere l´estensione del diritto di voto agli stranieri residenti. L´italia, a differenza di altri paesi, nel 1994 aveva infatti ratificato solo i primi due capitoli della convenzione". Una proposta di legge ordinaria è sicuramente una via più breve rispetto ad una modifica costituzionale. Con una sola legge il diritto di voto viene inoltre esteso a tutti gli enti locali, dando ai diritti politici degli stranieri che vivono in Italia un trattamento uniforme. La giunta ha già scritto una bozza di legge, di cui ieri il Consiglio regionale è stato informato. Prevede l´estensione dell´elettorato passivo ed attivo, la possibilità dunque di eleggere ma anche essere eletti, a tutti gli stranieri e apolidi: dai consigli di quartiere alle regioni. Unici requisiti richiesti: essere residenti da almeno cinque anni prima della data delle elezioni nel posto dove si vota ed essere in regola con il permesso di soggiorno. La proposta di legge dovrà ora essere sottoposta al tavolo di concertazione, quindi ripassare dalla giunta ed essere inviata in consiglio, per essere discussa e, se approvata, inviata al Parlamento. Per la parta che riguarda la Regione potrebbero bastare pochi mesi. "Abbiamo deciso di farci promotori di questa legge - sottolinea l´assessore Fragai - per rispondere a ragioni oramai ampiamente condivise, che muovono dal dato di fatto di una presenza oramai diffusa di stranieri che vivono, lavorano e pagano le tasse nel nostro paese. Ma la legge è anche una risposta ad una sollecitazione che arrivava dallo Statuto che la Regione Toscana ha approvato due anni fa e che tra i principi generale prevedeva la promozione del diritto di voto tra gli immigrati, che poi è anche un modo per coinvolgerli e renderli più partecipi della vita pubblica locale". "Certo - conclude Fragai - stupisce l´atteggiamento assunto da Forza Italia in consiglio regionale, che a dispetto di quel partito delle libertà che si definisce ha preferito arroccarsi su posizioni leghiste. Stupisce ancor di più di fronte ad una timida ma evidente apertura che invece è arrivata dai banchi di Alleanza nazionale". Gli immigrati al voto nel vecchio continente - Il primato in Europa è dell´Irlanda, dove dal 1963 tutti gli immigrati che risiedono sull´isola da almeno sei mesi possono partecipare alle elezioni comunali. Nel Regno Unito gli immigrati possono votare dal 1972 (ma solo quelli provenienti dal Commonwealth), nel 1975 è stata poi la volta della Svezia dove le urne delle comunali, regionali e dei referendum sono aperte a tutti gli stranieri che vivono nel paese da almeno tre anni. Il resto dell´Europa si è mosso negli ultimi anni. L´olanda ha dato il via libera per le comunali a chi vi risiede da cinque anni, in Danimarca possono votare alle comunali ma anche alle provinciali gli immigrati che vi abitano da tre anni. Pure il Belgio, dove le prime proposte di legge risalgono agli anni Settanta, ha deciso di aprire le urne delle consultazioni locali ai cittadini nati al di fuori dell´Unione europea: la Costituzione è stata modificata nel 1998, la legge di attuazione che estende il diritto di voto ai residenti da almeno sei anni è arrivata sei anni dopo. Tra i paesi dell´Unione dove gli immigrati ancora invece non possono votare ci sono l´Italia, l´Austria, la Germania, la Grecia, il Lussemburgo e la Francia. Voto per gli stranieri, gli indirizzi della Ue - Il trattato di Maastricht ha esteso in Europa il concetto di cittadinanza e ai cittadini comunitari non italiani è stato esteso il diritto di voto nella consultazioni locali. Anche per i cittadini extracomunitari l´Europa si è però pronunciata con indirizzi chiari, ma spesso finora inascoltati. Nel parlamento ci sono dieci progetti di legge, tutti ben lontani dal traguardo. In Italia il testo unico sull´immigrazione del 1998 già prevedeva la partecipazione attiva e passiva alle elezioni locali per gli stranieri con una carta di soggiorno e presenti da almeno sei anni, ma è un diritto rimasto sulla carta perché legato alla ratifica (non ancora avvenuta, almeno non completamente) della Convenzione internazionale di Straburgo del 1992 sulla partecipazione degli stranieri alla vita pubblica locale. Per adesso sono stati infatti ratificati solo i capitoli che prevedono per gli stranieri la costituzione di organismi consultivi di rappresentanza. Nella penisola è stato Nonantola, 13 mila abitanti del modenese, il primo comune dove gli immigrati hanno votato il loro consigliere comunale ´aggiunto´. Ed è stato il primo organismo di rappresentanza degli stranieri in Italia non nominato, ma eletto. .  
   
   
FABBISOGNO DEL SETTORE STATALE DEL MESE DI DICEMBRE 2006  
 
Roma, 19 febbraio 2007 - Il Ministero dell´Economia e delle Finanze comunica i dati di sintesi del conto del settore statale del mese di dicembre 2006. Fabbisogno del settore statale del mese di dicembre 2006
Milioni di euro
Formazione del fabbisogno
Entrate 96. 662
Spese 75. 051
di cui: spesa per interessi 2. 922
Fabbisogno (-) / Disponibilità (+) 21. 611
Copertura
Totale -21. 611
Titoli a breve termine -15. 450
Titoli a medio-lungo termine -16. 504
Titoli esteri -4. 621
Altre operazioni (1) 14. 964
(1) Comprendono la raccolta postale e la variazione del conto di disponibilità. In conformità al programma Special Data Dissemination Standard (Sdds) del Fondo Monetario Internazionale, il calendario delle pubblicazioni dei dati sopraesposti è disponibile sul sito ( Collegamento a sito esterno http://dsbb. Imf. Org/). .
 
   
   
SAN PAOLO IMI CRESCE IN ROMANIA  
 
Trieste, 19 febbraio 2007 - Alla fine del 2006 Sanpaolo Imi Bank Romania aveva assets per 327,8 milioni di euro, con una crescita del 63,2 per cento rispetto al 2005; i profitti sono raddoppiati, arrivando a 8,2 milioni di euro. Lo scrive Nine O´clock, riprendendo quanto comunicato dall´istituto. Il portafoglio crediti della banca ha conseguito un progresso del 54,3 per cento, arrivando a 168,5 milioni di euro. La rete territoriale della banca si è estesa da 26 a 38 filiali. Il management della compagnia prevede l´apertura di altri dieci uffici nel corso di quest´anno. La banca è presente in Romania dal 2002, quando acquistò la West Bank di Arad. .  
   
   
BANCA POPOLARE DI MILANO: APPROVATI LA MODIFICA DELL’ART. 47 DELLO STATUTO E L’AUMENTO IN FORMA GRATUITA DEL CAPITALE SOCIALE DELLA BANCA  
 
Milano, 19 febbraio 2007 L´assemblea straordinaria dei Soci della Banca Popolare di Milano S. C. A. R. L. - tenutasi il 15 febbraio presso il Centro Congressi del Nuovo Polo Fiera Milano di Rho (Mi) - ha approvato le proposte del Consiglio di Amministrazione inerenti la modifica dell’art. 47 dello Statuto e l’aumento in forma gratuita del capitale sociale della Banca. Nel dettaglio, l’Assemblea dei Soci ha deliberato: 1. La modifica dell’art. 47 dello Statuto sociale relativo al riparto dell’utile di esercizio (e la conseguente modifica dell’art. 10, co. 1). In particolare la nuova formulazione del dettato statutario stabilisce un nuovo criterio di calcolo per la quota di utile riservata ai dipendenti, attualmente pari al 20% dell’utile netto dopo aver detratto gli accantonamenti a riserve legale e statutaria. Il nuovo criterio oggi deliberato - che avrà applicazione già a partire dal bilancio al 31. 12. 2006 - prevede che l´importo da erogare al personale sia pari al 5% dell´utile dell´operatività corrente al lordo delle imposte della Banca. Ciò consentirà, da un lato di garantire un´equilibrata correlazione tra la crescita dell´azienda e i benefici riconosciuti ai dipendenti, dall´altro di rendere la determinazione dei dividendi da assegnare agli azionisti indipendente rispetto all´importo erogato ai dipendenti. Con la stessa delibera di modifica del suddetto art. 47 si è inoltre provveduto a rideterminare i meccanismi di calcolo della quota di utile da assegnare al Consiglio di Amministrazione (0,25% dell´utile dell´operatività corrente al lordo delle imposte), mentre per la beneficenza si è stabilito di destinare un importo massimo del 2% dell´utile netto dell´esercizio precedente; 2. L’aumento del capitale sociale, a titolo gratuito, mediante l´aumento del valore nominale - da Euro 3 a Euro 4 - delle n. 415. 034. 231 azioni emesse (e la conseguente modifica degli artt. 8 e 17 dello Statuto sociale), da realizzarsi attraverso l´imputazione a capitale sociale dell´intero ammontare della riserva da valutazione da leggi speciali di rivalutazione costituita in sede di transizione agli Ias (pari a ca. Euro 264,6 milioni) e di parte della riserva sovrapprezzi di emissione (pari a ca. Euro 150,4 milioni). Una volta effettuate le prescritte formalità di legge, il capitale sociale della Banca passerà dall´attuale ammontare di Euro 1. 245. 102. 693 all´importo di Euro 1. 660. 136. 924. .  
   
   
BANCA POPOLARE ITALIANA: ESAMINATA L’IPOTESI DI FUSIONE TRA MITTEL ED HOPA  
 
Lodi, 19 Febbraio 2007 – Il Consiglio di Amministrazione di Banca Popolare Italiana, riunitosi il 15 febbraio sotto la presidenza di Dino Piero Giarda, ha esaminato la relazione dell’Amministratore Delegato Divo Gronchi in ordine agli esiti sinora raggiunti per l’ipotesi di fusione tra Mittel ed Hopa. Le valutazioni dei consulenti nominati per tale progetto hanno indicato un valore unitario minimo per azione pari ad 1 euro. A fronte di questo valore si registrerebbe una svalutazione dell’interessenza in Hopa Spa (n. 101. 019. 756 azioni, pari al 7,4% circa del capitale, classificata in bilancio tra le “attività disponibili per la vendita”), per un importo stimabile in massimi 80 milioni di euro sul conto economico, con un impatto negativo a Patrimonio Netto di circa 46 milioni rispetto all’ultima relazione trimestrale, in quanto già nella semestrale 2006 il Consiglio aveva proceduto ad adeguare il valore di carico delle azioni, iscrivendo il minor valore ad apposita riserva di Patrimonio Netto quale variazione di fair value delle azioni in oggetto. .  
   
   
GRUPPO BANCARIO BANCA POPOLARE DI SONDRIO ESERCIZIO 2006  
 
- bilancio consolidato (in milioni di euro):
2006 2005 Variazione
Raccolta diretta da clientela 12. 670,6 11. 323,8 + 11,89%
Raccolta indireta da clientela 20. 960,4 18. 181,1 + 15,29%
Raccolta assicurativa da clientela 483,0 448,0 + 7,82%
Raccolta complessiva da clientela 34. 114,0 29. 952,9 + 13,89%
Crediti di cassa verso clientela 11. 299,6 9. 770,5 + 15,65%
Margine di interesse 302,7 258,5 + 17,11%
Margine di intermediazione 523,3 460,2 + 13,73%
Risultato netto dela gestione finanziaria 484,1 422,0 + 14,70%
Utile del´operatività corrente al lordo dele imposte 200,4 155,8 + 28,62%
Utile netto 122,2 95,5 + 27,97%
Numero filiali 249 234 + 6,41%
Principali componenti del perimetro di consolidamento (invariate): Banca Popolare di Sondr io, società cooperativa per azioni (capogruppo); Banca Popolare di Sondrio (Suisse) Sa (controlata 100%).
- proposta di dividendo unitario lordo Banca Popolare di Sondrio scpa:
2006 2005 Variazione
€ 0,23 € 0,19 + 21,05%
Sondrio, 19 febbraio 2007 - Bilancio consolidato del Gruppo Bancario Banca Popolare di Sondrio, esercizio 2006. Il Consiglio di amministrazione della Banca Popolare di Sondrio ha esaminato il 15 febbraio e approvato i bilanci civilistico e consolidato dell´esercizio 2006. Le risultanze patrimoniali ed economiche conseguite nel 2006 attestano la capacità del Gruppo bancario di svolgere un ruolo attivo nei mercati di riferimento, proseguendo con determinazione nella prolungata fase di espansione territoriale e operativa. I consolidati indirizzi gestionali - essenzialmente riassumibili nella crescita in piena autonomia per linee interne - continuano quindi a manifestare concreta efficacia, sostenuti dal corale impegno del personale delle banche del Gruppo. L´azione è supportata dalla competitività dell´offerta commerciale, in costante aggiornamento, e dalla volontà di assistere le economie locali delle aree presidiate attraverso un´attenta e dinamica attività creditizia, fattori che consentono un inserimento sufficientemente rapido nelle piazze di nuovo insediamento e, più in generale, un graduale incremento delle quote di mercato. Il Gruppo bancario si pone l´obiettivo, nel segno della continuità, di sviluppare ulteriormente la rete territoriale e le masse, curando particolarmente la qualità dei servizi e il controllo dei rischi, quindi la professionalità del personale e il necessario supporto tecnologico e organizzativo. Con tali finalità l´Amministrazione ha proposto un´operazione di rafforzamento dei mezzi propri di circa € 308 milioni, oggetto della parte straordinaria dell´Assemblea del 24 marzo prossimo venturo. L´utile netto consolidato si afferma a € 122,2 milioni, in progresso del 27,97%. La raccolta diretta segna € 12. 670,6 milioni, con un aumento dell´11,89%, mentre i crediti verso clientela sommano € 11. 299,6 milioni, in progresso del 15,65%. La raccolta indiretta si attesta, ai valori di mercato, a € 20. 960,4 milioni, più 15,29%, mentre quella assicurativa somma € 483,0 milioni, più 7,82%. La raccolta complessiva da clientela si posiziona quindi a € 34. 114,0 milioni, più 13,89%. Le sofferenze nette sono pari allo 0,72% dei crediti verso clientela consolidati. Relativamente al conto economico, il margine di interesse evidenzia un progresso del 17,11% a € 302,7 milioni. Le commissioni nette da servizi, pari a € 171,8 milioni, aumentano dell´8,31%. Il margine d´intermediazione segna € 523,3 milioni, più 13,73%. Il risultato netto della gestione finanziaria si attesta a € 484,1 milioni, più 14,70%. Le spese amministrative, che riflettono lo sviluppo della rete territoriale e dell´operatività, aumentano del 6,69%, a € 296,0 milioni. Il totale dei costi operativi, derivante dalla somma di spese amministrative, accantonamenti, rettifiche di attività materiali e immateriali, cui si aggiunge il saldo tra «altri oneri e proventi di gestione», ammonta a € 290,4 milioni, più 8,14%. Sommati gli utili su partecipazioni e quelli derivanti dalla cessione di cespiti e dedotte le imposte, si perviene al predetto utile netto di € 122,2 milioni. Il patrimonio netto consolidato ammonta, prima dell´utile d´esercizio, a € 1. 277,4 milioni, con un incremento di € 119,1 milioni, pari al 10,29%, determinato dagli accantonamenti in sede di riparto dell´utile dell´esercizio precedente e dall´incremento della riserva da valutazione delle attività detenute per la vendita. La rete territoriale del Gruppo Bancario si componeva, a fine anno, di 249 filiali, con un incremento di 15, di cui 13 della capogruppo e 2 della controllata elvetica. Quanto alla prevedibile evoluzione della gestione, dovrebbe proseguire, in uno scenario economico in positiva evoluzione, l´incremento delle masse intermediate, anche in riferimento all´operazione sul capitale della Capogruppo. Ne dovrebbe beneficiare il margine d´interesse, pure a motivo della dinamica dei tassi. Positivi contributi sono inoltre attesi dalla gestione dei servizi. Ciò dovrebbe ragionevolmente consentire di far fronte al previsto incremento delle spese amministrative, correlate fra l´altro all´ampliamento della rete territoriale. Bilancio civilistico della capogruppo Banca Popolare di Sondrio scpa, esercizio 2006. L´utile netto si afferma a € 107,1 milioni, in progresso del 25,75%. La raccolta diretta segna € 11. 807,7 milioni, con un aumento del 10,73%, mentre i crediti verso clientela sommano € 10. 560,5 milioni, in progresso del 14,81%. La raccolta indiretta si attesta, ai valori di mercato, a € 18. 733,8 milioni, più 13,05%, mentre quella assicurativa somma € 483,0 milioni, più 7,82%. La raccolta complessiva da clientela si posiziona quindi a € 31. 024,6 milioni, più 12,07%. Le sofferenze nette sono pari allo 0,77% dei crediti verso clientela, rapporto che, tra i migliori a livello di sistema, attesta la qualità dell´erogato. Quanto al conto economico, il margine di interesse evidenzia un progresso del 16,89% a € 289,6 milioni. Le commissioni nette da servizi, pari a € 142,1 milioni, aumentano del 9,13%. Il margine d´intermediazione segna € 475,7 milioni, più 14,41%. Il risultato netto della gestione finanziaria si attesta a € 437,8 milioni, più 15,69%. Il totale dei costi operativi, derivante dalla somma di spese amministrative, accantonamenti, rettifiche di attività materiali e immateriali, cui si aggiunge il saldo tra «altri oneri e proventi di gestione», ammonta a € 256,1 milioni, più 8,98%. Sommati gli utili su partecipazioni e quelli derivanti da cessioni di cespiti e dedotte le imposte, si perviene al predetto utile netto di € 107,1 milioni. Il patrimonio netto ammonta, prima dell´utile d´esercizio, a € 1. 231,0 milioni, con un incremento di € 111,5 milioni, pari al 9,96%, determinato dagli accantonamenti in sede di riparto dell´utile dell´esercizio precedente e dall´incremento della riserva da valutazione delle attività detenute per la vendita. I crediti di firma si attestano a € 2. 289,8 milioni, più 9,47%. Le attività finanziarie, rappresentate da titoli di proprietà e derivati, ammontano a € 3. 206,2 milioni, più 20,77%. Le partecipazioni sommano € 87,2 milioni, più 2,69%. La rete territoriale della banca contava a fine anno 231 unità, di cui 13 istituite nell´esercizio in rassegna. Precisamente: due agenzie a Milano, corso Lodi e via Capecelatro; tre a Roma, via del Tritone, viale dei Parioli e piazza Cavour; Iseo e Montichiari (Bs); Cannobio e Verbania (Vb); Viadana (Mn); Canzo (Co); Albano Sant´alessandro (Bg); Cles, primo insediamento in provincia di Trento. Completa l´articolazione la rappresentanza di Genova, che nei prossimi mesi verrà trasformato in dipendenza a piena operatività. L´espansione della rete proseguirà anche nel 2007 con l’obiettivo di intensificare via via il presidio nella Regione Lombardia, nelle aree immediatamente limitrofe e nella città di Roma. Nell´ambito dei servizi di tesoreria e cassa a favore di controparti istituzionali - nel quale la Capogruppo opera intensamente tramite circa 600 incarichi - spiccano le acquisizioni di Ama spa - Azienda Municipale Ambiente, Roma; Epap - Ente di Previdenza e Assistenza Pluricategoriale; Camera di Commercio, Industria Artigianato e Agricoltura del Verbano-cusio-ossola; Università degli Studi di Milano Bicocca; Cai - Club Alpino Italiano; Comune di Mantova. Il risultato economico dell´esercizio permette di proporre all´Assemblea la distribuzione di un dividendo unitario lordo di € 0,23, il 21,05% in più rispetto a quello di € 0,19 corrisposto per l´esercizio 2005. Il pagamento, cedola n. 25, nel rispetto delle vigenti disposizioni e considerato che lo stacco è fissato il 2 aprile prossimo, decorrerà dal 5 aprile 2007. L´utile di cui viene proposta la distribuzione ammonta pertanto a complessivi € 50,6 milioni. Il dividendo è soggetto all´imposizione fiscale fissata dalla normativa vigente; in particolare, i dividendi corrisposti a persone fisiche sono soggetti alla ritenuta a titolo d´imposta del 12,50%. Per la rimanente parte dell´utile netto verrà proposta la destinazione a riserve per € 56,1 milioni e al fondo beneficenza per € 0,4 milioni. L´azione Banca Popolare di Sondrio, negoziata all´Expandi, ha segnato nell´anno 2006 un apprezzamento del 18,63%. La compagine sociale comprendeva, a fine anno, oltre 143. 000 soci, con un aumento nell´esercizio di circa 10. 500 unità. A oggi i soci sono 148. 656. L´assemblea ordinaria e straordinaria dei Soci della Banca Popolare di Sondrio scpa è fissata in prima convocazione il 23 marzo 2007, alle ore 10. 00, presso la sede sociale in Sondrio, piazza Garibaldi 16, e in seconda convocazione sabato 24 marzo 2007, alle ore 10. 30, presso il centro polifunzionale «Pentagono» in Bormio (So), via Manzoni 22. La parte straordinaria attiene alla proposta di aumento del capitale sociale in forma mista, il cui progetto è stato approvato dall´Amministrazione il 28 novembre 2006 e diffuso al mercato, con le correlate motivazioni, in pari data. L´operazione - che si ritiene di poter attuare entro il corrente semestre - prevede l´assegnazione gratuita di una nuova azione ogni cinque possedute e l´offerta in opzione a pagamento di una nuova azione ogni cinque possedute (prima dell´assegnazione gratuita) al prezzo unitario di € 7, di cui € 3 di valore nominale ed € 4 di sovrapprezzo. Qualora la proposta conseguisse pieno successo il patrimonio della banca si incrementerebbe di circa € 308 milioni, rafforzamento finalizzato all´ulteriore impulso del concreto e prolungato sviluppo aziendale. Bilancio della Banca Popolare di Sondrio (Suisse) Sa, esercizio 2006. La controllata Banca Popolare di Sondrio (Suisse) Sa, all´undicesimo esercizio, ha concretamente accresciuto gli aggregati patrimoniali, sviluppando l’attività al dettaglio. L´utile netto si attesta a franchi svizzeri 10. 107. 194, (pari a circa € 6,2 milioni), più 16,38%. Il Consiglio di amministrazione della partecipata ha deliberato, come in precedenza, di destinare a riserve l’intiero utile netto, con l´obiettivo di rafforzare il presidio patrimoniale in relazione alla crescita dimensionale e operativa della banca. Il progetto di bilancio verrà sottoposto all´Assemblea della controllata del 19 corrente mese. Nell´esercizio 2006 sono state istituite le agenzie di Biasca, nel Canton Ticino, e di Pontresina, nel Cantone dei Grigioni; la rete della Bps (Suisse) è pertanto composta di 18 dipendenze, articolazione di maggiore estensione tra le banche estere che operano nella Confederazione Elvetica. .
 
   
   
GRUPPO HYPO ENTRA IN MACEDONIA  
 
Trieste, 19 febbraio 2007 - Il gruppo austriaco Hypo ha avviato l´offerta di servizi di leasing in Macedonia, mostrando la chiara intenzione di penetrare nel settore bancario del Paese. I Ceo di Hypo Alpe-adria-leasing hanno presentato al pubblico una promozione ufficiale per segnare l´inizio delle operazioni, con un investimento programmato per il 2007 di 35 milioni di euro. Lo scrive Seeurope. Josef Kircher, presidente del comitato esecutivo di Hypo Alpe-adria-leasing, ha affermato che il gruppo si impegnerà dapprima in attività sul mercato del leasing e, se i risultati saranno positivi, in seguito prenderà in considerazione l´apertura di una banca. Il rappresentante del gruppo ha ricordato che questa è la strategia solitamente portata avanti dalla compagnia. Secondo Kircher, l´entrata di Hypo in Macedonia attirerà l´attenzione di altri investitori stranieri. La prima filiale macedone del gruppo austriaco ha aperto a Skopje; l´apertura di altri uffici è prevista a Tetovo, Kumanovo, Ohrid, Strumica e Bitola nel corso dei prossimi due anni. .  
   
   
PRIVATIZZAZIONE SETTORE BANCARIO IN SERBIA  
 
Trieste, 19 febbraio 2007 - La privatizzazione del settore bancario serbo è quasi terminata. Lo riporta il sito B92. Net. Il numero delle banche in Serbia scenderà a 30, in seguito alle fusioni che sono previste per il prossimo periodo, mentre la vendita delle banche statali Kredi Banka e Privredna Banka Pancevo caratterizzerà la conclusione del processo di privatizzazione del settore. Lo Stato ha incassato 795,9 milioni di euro dalla vendita della Jubanka, della Continental Bank, della Novosadska Banka, della Vojvodjanska Banka e della Panonska Banka. Il mercato bancario serbo è entrato in una fase matura, e presto evolverà la competizione per conquistare fette di mercato e nuova clientela. .  
   
   
SOTTOSCRITTI ACCORDI COMMERCIALI NEL SETTORE ASSICURATIVO VITA E DANNI PER L’ANNO 2007 TRA IL GRUPPO FONDIARIA SAI, IL GRUPPO INGLESE AVIVA, LA BANCA POPOLARE ITALIANA E IL BANCO POPOLARE DI VERONA E NOVARA  
 
 Lodi/Verona, 15 febbraio 2007 - I Gruppi Bpi e Bpvn, con esclusione delle Banche legate da accordi di esclusiva con la Compagnia assicurativa Aurora, hanno stipulato, per l’anno 2007, un accordo: con Fondiaria Sai per la distribuzione di prodotti vita (Banca Popolare Italiana per il ramo Iii); con la Compagnia inglese Aviva per la distribuzione di polizze relative al ramo danni per i prodotti di credit protection e di personal protection. Le due società assicurative vantano da tempo una positiva consuetudine operativa con i due Gruppi bancari che ha espresso risultati molto favorevoli. .  
   
   
ABRAMOVIC NON E´ PIU´ IL ´RE´ DEGLI OLIGARCHI RUSSI  
 
Trieste, 19 febbraio 2007 - Potrà anche sembrare incredibile ma Roman Abramovic non è più il cittadino russo più ricco in assoluto. Infatti, secondo uno studio condotto e pubblicato dalla rivista finanziaria americana ``Forbes´´, il patron del Chelsea è stato scalzato in questa speciale classifica dal magnate dell´alluminio Oleg Deripaska. Lo studio, relativo alla fine del 2006, ha riguardato i 220 uomini d´affari più ricchi del mondo, il cui capitale accumulato è cresciuto nel corso dell´anno scorso di ben una volta e mezza, andando a toccare la quota complessiva di 425,1 miliardi di dollari, l´esatto doppio delle spese del bilancio statale della Russia per il 2007. Si tratta della quarta volta che ´Forbes´ stila la classifica relativa al capitale degli oligarchi russi. Abramovic è stato scalzato dal re dell´alluminio russo, Oleg Deripaska, il cui capitale è stato valutato in 21,2 miliardi di dollari, 200 milioni di dollari in più rispetto ad Abramovic. Inoltre, da notare il notevole balzo in avanti da parte dell´unica donna presente nelle prime venti posizioni, Elena Baturina, moglie del sindaco di Mosca Yurij Luzhkov, la quale grazie alla sua attività immobiliare è passata dalla 29. Ma alla 17. Ma posizione. .  
   
   
3,2,1…. MIFID! L’ATTIVITA’ DI NEGOZIAZIONE- LA NUOVA DISCIPLINA: EFFICIENZA DI MERCATO E TUTELA DELL’INVESTITORE  
 
Milano, 19 febbraio 2007 - Accenture, Assosim e Sia organizzano un ciclo di tre giornate di approfondimento sulle tematiche-chiave previste dalla direttiva Mifid in materia di negoziazione: Compliance, Informativa e Trading. Compliance: L’innovazione per il nuovo processo di execution 20 Febbraio 2007, ore 9. 00 - 13. 00; Informativa: La gestione delle informazioni di mercato tra vincoli e opportunità 06 Marzo 2007, ore 9. 00 - 13. 00: Trading: Il riposizionamento strategico degli operatori 27 Marzo 2007, ore 9. 00 - 13. 00. I momenti di confronto verteranno su: i nuovi ruoli di responsabilità che la funzione compliance e le altre funzioni aziendali, dal trading al back office, assumeranno nell’avviare il circolo virtuoso di miglioramento e personalizzazione del processo di Execution Policy per ciascun cliente; il trattamento dei dati di mercato per la gestione efficiente delle fasi di pre e post negoziazione, nel rispetto della tutela della trasparenza e della migliore esecuzione sul mercato; la fine dell’obbligo di concentrazione sui mercati regolamentati e l’apertura alla competizione tra sedi di esecuzione e tra infrastrutture di post-trading. Le tre giornate si svolgeranno a Milano presso il Sia Atrium in Via Taramelli, 26 .  
   
   
UN TERZO DELL’EXPORT ITALIANO VERSO IL MEDITERRANEO PARTE PER LA TURCHIA PER LE IMPRESE: MISSIONE IN TURCHIA DAL 2 AL 7 MARZO E POSSIBILITÀ DI ACCEDERE GRATUITAMENTE AL NETWORK MEDITERRANEO  
 
Milano, 16 febbraio 2007. Un terzo dell’export italiano verso il Mediterraneo parte per la Turchia (33,9%), per un valore che nei primi nove mesi del 2006 raggiunge quasi i 5 miliardi di euro. In crescita in un anno del 10,6%. La Lombardia guida la corsa delle regioni italiane al mercato turco con un export di quasi un miliardo e mezzo di euro, il 29,5% del totale nazionale, +3,1% dal 2005. Seguono Piemonte con quasi 777 milioni di euro (il 15,7% delle esportazioni italiane verso la Turchia, +15,7%), Veneto con 633 milioni di euro (12,8% del totale nazionale, +14%). In forte crescita anche l’Emilia Romagna, +26,4% in un anno, che con oltre mezzo miliardo di euro rappresenta il 12,1% dell’export nazionale. Ma tra i maggiori esportatori nel Mediterraneo è il Piemonte quello che sceglie di più la Turchia: vi destina infatti oltre la metà del proprio export totale verso questa area. E nel 2006 sono di gran lunga i macchinari e il materiale da trasporto i prodotti italiani più richiesti sul mercato turco (46,4% del totale delle esportazioni italiane) per un valore che nei primi nove mesi del 2006 supera i due miliardi di euro. È quanto emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Istat al terzo trimestre 2006 e 2005. Per le imprese missione in Turchia e network mediterraneo. Missione istituzionale e imprenditoriale in Turchia, a Istanbul e Ankara, dal 2 al 7 marzo, la organizza Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per le attività internazionali in collaborazione con altre Camere di Commercio e le Associazioni artigianali lombarde e con Regione Lombardia e Unioncamere Lombardia. L’iniziativa è rivolta alle imprese artigiane e alle piccole e medie imprese con l’organizzazione di incontri d’affari con aziende locali. Il settore interessato è il meccanico ed elettromeccanico. Il programma prevede, ad Istanbul, una presenza presso la Fiera della subfornitura, Subconist e, successivamente, l´organizzazione di incontri operativi presso il distretto meccanico di Ostim ad Ankara. L’iniziativa rientra nel progetto Medart 2006 che si propone di promuovere la presenza commerciale e la cooperazione economica di aziende artigianali lombarde nei Paesi del Mediterraneo. Il progetto prevede inoltre la costituzione di un network mediterraneo tra imprese. Si tratta di un servizio di informazione e di primo contatto a cui le aziende possono aderire gratuitamente e che permetterà loro di ricevere assistenza gratuita da parte degli uffici locali e accesso scontato ai servizi specialistici. Sarà inoltre possibile entrare in contatto e comunicare elettronicamente e in maniera gratuita con aziende e controparti dei Paesi partner aderenti al progetto (Tunisia, Marocco, Egitto e ora Turchia). È possibile aderire al network anche se non si partecipa alla missione. Per informazioni sulla missione e sul network e adesioni: contattare Promos/camera di commercio di Milano – tel. 02. 8515. 5386, e-mail: cingoli@mi. Camcom. It. "L’area mediterranea, di cui la Turchia fa parte, rappresenta un mercato importante, a cui le nostre imprese guardano con sempre crescente interesse - ha dichiarato Bruno Ermolli, presidente di Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per le attività internazionali -. La Camera di commercio di Milano, attraverso Promos, la sua azienda speciale per le attività internazionali, da tempo favorisce le occasioni di dialogo, incontro e scambio tra i Paesi del Mediterraneo, anche grazie all’organizzazione dell’annuale appuntamento con la conferenza internazionale del Laboratorio Euro-mediterraneo. E tra le iniziative promosse in collaborazione con le altre istituzioni e il mondo associazionistico e imprenditoriale, questa missione in Turchia e il network mediterraneo per le imprese pensiamo possano essere utili strumenti per accrescere ed intensificare le relazioni commerciali". Interscambio tra Italia e Turchia
Territorio 2006 Iii trim. var. 05-06 % su tot. 2006 2006 Iii trim. var. 05-06 peso%
import export import export import export interscambio interscambio interscambio
Lombardia 862. 354. 254 1. 455. 679. 389 26,0% 3,1% 21,2% 29,5% 2. 318. 033. 643 10,6% 25,7%
Piemonte 705. 212. 627 776. 887. 991 28,6% 14,0% 17,3% 15,7% 1. 482. 100. 618 20,5% 16,5%
Veneto 376. 545. 564 632. 967. 921 44,5% 17,9% 9,3% 12,8% 1. 009. 513. 485 26,6% 11,2%
Emilia Romagna 376. 511. 878 595. 802. 986 31,7% 26,4% 9,3% 12,1% 972. 314. 864 28,4% 10,8%
Toscana 191. 012. 423 288. 772. 705 26,1% 1,8% 4,7% 5,9% 479. 785. 128 10,2% 5,3%
Sicilia 172. 940. 742 221. 363. 095 62,9% -12,4% 4,3% 4,5% 394. 303. 837 9,9% 4,4%
Lazio 421. 460. 996 136. 826. 096 4,4% 5,8% 10,4% 2,8% 558. 287. 092 4,7% 6,2%
Marche 118. 417. 029 136. 660. 925 82,2% 25,2% 2,9% 2,8% 255. 077. 954 46,5% 2,8%
Friuli-venezia Giulia 127. 097. 618 129. 020. 645 319,2% -19,3% 3,1% 2,6% 256. 118. 263 34,7% 2,8%
Puglia 128. 033. 506 95. 396. 370 46,1% 109,2% 3,1% 1,9% 223. 429. 876 67,7% 2,5%
Abruzzo 69. 283. 929 93. 409. 382 17,5% 31,9% 1,7% 1,9% 162. 693. 311 25,3% 1,8%
Sardegna 56. 665. 506 84. 985. 147 -32,0% 2,0% 1,4% 1,7% 141. 650. 653 -15,0% 1,6%
Basilicata 8. 278. 732 82. 817. 778 14,9% 599,7% 0,2% 1,7% 91. 096. 510 378,4% 1,0%
Campania 319. 019. 935 74. 770. 831 42,0% 16,5% 7,8% 1,5% 393. 790. 766 36,3% 4,4%
Liguria 62. 943. 281 36. 987. 282 17,1% -24,7% 1,5% 0,7% 99. 930. 563 -2,9% 1,1%
Umbria 18. 688. 678 34. 503. 895 -1,3% -6,7% 0,5% 0,7% 53. 192. 573 -4,9% 0,6%
Trentino-alto Adige 29. 168. 203 20. 960. 948 2,8% -10,8% 0,7% 0,4% 50. 129. 151 -3,4% 0,6%
Molise 16. 255. 152 7. 158. 388 15,5% 66,2% 0,4% 0,1% 23. 413. 540 27,4% 0,3%
Valle d´Aosta 1. 339. 810 2. 679. 679 -62,6% -5,4% 0,0% 0,1% 4. 019. 489 -37,3% 0,0%
Calabria 5. 936. 685 2. 200. 202 -13,3% -45,8% 0,1% 0,0% 8. 136. 887 -25,4% 0,1%
altro 205. 504 24. 854. 185 22,4% -17,9% 0,0% 0,5% 25. 059. 689 -17,7% 0,3%
tot. Italia 4. 067. 372. 052 4. 934. 705. 840 30,2% 10,6% 100,0% 100,0% 9. 002. 077. 892 18,7% 100,0%
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat nel terzo trimestre 2006. Valori in euro .
 
   
   
RIUNIONE DI NETWORKING NANOMICROCLUB  
 
Bruxelles, 19 febbraio 2007 - L´8 marzo a Nottingham (Regno Unito) la European Nanotechnology Trade Alliance organizza una delle sue riunioni di networking Nanomicroclub. Obiettivo dell´iniziativa è mettere in vetrina e in contatto tra loro aziende start-up e spin-out del settore nanomicrotecnologico. I partecipanti avranno inoltre l´opportunità di incontrare consulenti aziendali, grandi società e utenti finali della tecnologia interessati a conoscere le più recenti attività condotte in campo nanotecnologico dalle piccole e medie imprese (Pmi) e dalla base di ricerca. I rappresentanti del dipartimento britannico del Commercio e dell´industria (Dti) e della rete Micro and Nanotechnology (Mnt) saranno invitati a presentare e descrivere le loro attività nel settore. L´iniziativa tratterà inoltre questioni normative. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Euronanotrade. Com/ . .  
   
   
FEDERMACCHINE PARTECIPA AGLI INCONTRI CON LE AUTORITÀ INDIANE IN OCCASIONE DELLA MISSIONE ORGANIZZATA DA ICE, ABI E CONFINDUSTRIA.  
 
Milano, 19 febbraio 2007 - Alberto Sacchi, presidente Federmacchine, la federazione che rappresenta i costruttori italiani di beni strumentali, ha partecipato alla missione in India organizzata da Confindustria, Ice e Abi. Obiettivo della sua presenza era la verifica delle opportunità di collaborazione per favorire lo sviluppo di un nuove e più strette relazioni tra operatori italiani e indiani del macro settore del bene strumentale. “Le autorità indiane, durante gli incontri che ci hanno visto coinvolti - ha affermato Alberto Sacchi - hanno ribadito l’impegno volto, da un lato, alla attuazione della riforma economica del paese e, dall’altro, alla riduzione delle barriere tariffarie ai prodotti in ingresso nel paese, provvedimenti questi che favoriranno sicuramente lo sviluppo degli investimenti in beni strumentali”. “D’altro canto, la forte domanda generata dall’ampliamento della classe media benestante, caratterizzata da una sempre più elevata propensione al consumo - ha continuato Alberto Sacchi - rappresenta una ottima opportunità per il settore del bene strumentale, a monte della catena produttiva”. “Oltre a queste affermazioni e agli intenti delle autorità di governo del paese - ha concluso il presidente di Federmacchine - sono i numeri a confermare l’attrattività del mercato indiano per l’offerta di made in Italy di settore. Ora spetta a noi cogliere questa opportunità”. Secondo le stime elaborate dal Gruppo Statistiche di Federmacchine, nel 2005, l’India ha acquistato macchinari italiani per un valore pari a 328 milioni di euro, ben il 30% in più rispetto all’anno precedente. Tale andamento dovrebbe proseguire: le previsioni 2006, infatti, indicano un ulteriore incremento dell’export italiano destinato all’India, a conferma della vivacità del mercato e dell’apprezzamento dell’offerta italiana da parte degli utilizzatori locali. .  
   
   
IL SISTEMA ABRUZZO PIACE ALL´INDIA  
 
Pescara, 19 febbraio 2007 - La partnership tra Regione Abruzzo e l´associazione All India Association of industries (Aiai) è stato il tema trattato nel corso dei negoziati della delegazione italiana in India, in un incontro tra l´assessore alle Attività produttive, Valentina Bianchi, e il presidente dell´Aiai e della Dighi Port Ltd, Kalantri. Dopo aver presentato le eccellenze dell´Abruzzo, l´Assessore ha proposto a Kalantri una visita istituzionale in Abruzzo, nel mese di aprile, con l´obiettivo di presentare il sistema economico della regione, senza escludere l´eventualità di incontri business to business (B2b) tra le imprese regionali e le aziende indiane. Bianchi ha quindi accennato alla prospettiva di nuovi insediamenti in Abruzzo e dei progetti già avviati nel segmento delle tecnologie informatiche e per le telecomunicazioni, cui si aggiungono i progetti per lo sviluppo delle tecnologie satellitari, per le quali lo stesso Kalandri era a conoscenza del ruolo che l´Abruzzo recita nel programma europeo Galileo. Kalandri ha, inoltre, espresso interesse per il settore del e-transport e dell´automotive in India. "Sempre di più si sente l´esigenza di costruire dei partenariati pubblico privati tra paesi diversi", ha affermato il Presidente dell´Aiai. "L´india è in un momento storico di grandi possibilità economiche, siamo un paese che ha bisogno di interfacciarsi con l´esterno per acquisire il know how necessario per progredire e per stare al passo con i tempi, da qui la volontà di stringere rapporti con le Università e le istituzioni italiane". A Bombay, negli incontri del pomeriggio di ieri, è stato sottolineato l´impegno della Regione nella realizzazione di infrastrutture (porti ed interporti), ed è stata rimarcata la potenzialità che queste potrebbero avere per i rapporti commerciali nell´area del Mediterraneo e dei Balcani, nonché il particolare supporto tecnico che il sistema Abruzzo potrebbe fornire alle imprese indiane. Nuovamente è stato sottolineato il bisogno di formazione di quest´ultime e la possibilità di stringere accordi anche tra le imprese e gli istituti di ricerca. "Anche nel Forum di Bombay - ha commentato l´assessore Bianchi - è stata ribadita l´esigenza per l´agroindustria indiana di know how per il trattamento dei prodotti alimentari, ed è stato importante per i centri di ricerca abruzzesi presenti, quali Cotir e Crab, partecipare agli incontri, illustrando gli studi sui processi di conservazione e trasformazione". All´appuntamento era presente anche il rettore dell´Università di Teramo, Mauro Mattioli, che ha descritto in maniera dettagliata le attuali ricerche proprio nel settore dell´agroindustria. .  
   
   
DELEGAZIONE DELLA CAMERA PER INDUSTRIA DI INSTANBUL IN FRIULI  
 
Trieste, 19 febbraio. 2007 - Nell’ambito del progetto “Friuli Venezia Giulia-turchia: un ponte per l’Europa”, avviato dalla Camera di Commercio di Trieste con il supporto della Regione Friuli Venezia Giulia è in questi giorni in regione una delegazione della Camera per l’Industria di Istanbul. La delegazione formata da Uran Tiryakioglu, membro dell’Assemblea e presidente della Commissione Ricerca & Sviluppo, responsabile pianificazione strategica di Neta Elektronik, Haktan Akin, vice segretario generale, Gonca Undul, responsabile Servizi alle Pmi, Serap Isiklar, responsabile Relazioni economiche internazionali ed Eu parteciperà a una serie di incontri sul tema dell’Innovazione Tecnologica proprio in concomitanza con “Innovaction” inaugurata quest’oggi a Udine e dove l’3nte camerale triestino è presente con uno stand della sua Agenzia per la Promozione della Ricerca e dell’Innovazione. Per approfondire queste tematiche e allo scopo di preparare una successiva missione di imprese di enti scientifici turchi in Friuli Venezia Giulia la delegazione parteciperà a una serie di incontri e visite predisposte dalla Camera di Commercio di Trieste. Dopo aver visitato il 14 febbraio lo stabilimento di Monfalcone della Fincantieri, il 15 è stata la volta, nel contesto di “Innovaction”, di una serie di incontri con aziende ed Enti che operano nel settore dell’Innovazione, mentre il 16 febbraio mattina la delegazione turca è stata ricevuta all’Area Science Park mentre alle 14,15, nella sala rossa dell’ente camerale, alla presenza del presidente, Antonio Paoletti e dell’assessore regionale, Roberto Cosolini, si è svolta un incontro/dibattito con gli enti di ricerca regionali, le associazioni di categoria per parlare di politiche e strumenti di sviluppo dell’Innovazione delle aziende nel Friuli Venezia Giulia con la presentazione di best practices, normative e incentivi regionali. .  
   
   
FORMIGONI RICEVE AMBASCIATORE CANADA HIMELFARB  
 
Milano, 19 febbraio 2007 - Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, affiancato dal sottosegretario Robi Ronza, ha ricevuto il 16 febbraio l´ambasciatore del Canada, Alexander Himelfarb, che era accompagnato dal console Margaret Huber. Formigoni ha reso nota all´ambasciatore l´intenzione della Regione di studiare nei prossimi mesi una missione lombarda in Canada. Tre i principali ambiti di collaborazione indicati da Formigoni come possibili leit motiv della missione: gli scambi economici e commerciali ("molte imprese lombarde sono interessate a conoscere le opportunità che il Canada è in grado di offrire"); la cooperazione tra università e centri di ricerca, legata alle nuove tecnologie e alla sanità; nuovi rapporti in campo culturale. L´ambasciatore Himelfarb si è detto felice di poter collaborare a questa nuova iniziativa, sottolineando come tra Italia (Lombardia in particolare) e Canada esista una "partnership naturale" date le molte somiglianze che legano i due paesi in diversi campi. Formigoni ha infine illustrato all´ambasciatore la candidatura di Milano per l´Expo 2015, riscontrando da parte di Himelfarb favore e apprezzamento per l´iniziativa. .  
   
   
MILANO: OLTRE 13MILA DOMANDE DI BREVETTO DEPOSITATE  
 
Milano, 19 febbraio 2007 - Sono circa 13. 400 le domande di brevetto depositate a Milano nei primi dieci mesi del 2006, un quarto del totale italiano (24,7%) che supera le 54. 000. E se sono i marchi a fare la parte del leone a Milano e provincia con quasi 11. 000 domande su 41. 840 in tutta Italia (il 25,7% del totale), molti sono anche gli inventori che scelgono Milano per depositare le loro scoperte, oltre 2. 000, il 23,5% italiano. Con proposte anche curiose come: il cous cous digeribile, lo stuzzicadenti di liquirizia, il diesel “alternativo”, il “risparmia” dentifricio. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Uibm (Ufficio Italiano Brevetti e Marchi) al 31 ottobre 2006. E di brevetti e di novità nell’ambito della proprietà industriale si è parlato oggi in Camera di commercio al convegno “La proprietà industriale e l’impresa: le novità del Codice di Proprietà Industriale nel contesto delle Pmi lombarde”, organizzato dalla Camera di commercio di Milano in collaborazione con Assotec. Dal cous cous ad alta digeribilità allo stuzzicadenti ottenuto dalla pianta della liquirizia, dalle miscele di caffè dotate di particolari proprietà biologiche al dispositivo per il raffreddamento dei fusti di birra. Ce n’è per tutti i gusti tra le invenzioni depositate a Milano nel 2006. Dai sistemi di autoilluminazione per la fioriera del giardino ma anche per il bersaglio delle freccette al lampadario di tipo veneziano infrangibile e ultraleggero. Molte le invenzioni per biciclette e motocicli: una ruota a raggi per pneumatici senza camera d’aria, portaborse parapioggia per la bicicletta, un meccanismo per migliorare la frenata, un dispositivo per l’aggancio o sgancio della visiera del casco. Un dispositivo per proteggere il braccio dal calore, particolarmente adatto per camerieri o addetti alla distribuzione di recipienti bollenti e una macchina per il ghiaccio. Una felpa porta lettore multimediale e una scheda “intelligente” con controllo di identità. Per i ragazzi e per chi ama gli sport, pattini con ruote in linea utilizzabili su tutti i terreni. Contro i disagi del tempo, una macchina per lo scioglimento della neve adatta per lo sgombero di strade e piazze. E per rendere più comoda la vita di tutti i giorni: un leggio per la posizione supina e un dispositivo universale per l’espulsione dosata del dentifricio dal tubetto. Ma c’è pure chi inventa un dispositivo per l’alimentazione di motori tipo diesel con miscele idro-alcoliche e uno per la termoregolazione automatica degli ambienti mediante previsione dei dati meteorologici. Per informazioni, Ufficio Brevetti e Informazioni Tecnologiche, Camera di Commercio di Milano, tel. 02 85155673, fax 02 85155631, email: brevetti. Mi@mi. Camcom. It, web: www. Mi. Camcom. It/brevetti .  
   
   
NASCE IL CONSIGLIO DELLE AUTONOMIE DEL LAZIO  
 
Roma, 19 febbraio 2007 - - Il Consiglio regionale del Lazio ha varato il 16 febbraio il Cal, Consiglio delle Autonomie Locali, la cosiddetta “seconda camera del Lazio”. Si tratta di un organo di partecipazione democratica che metterà le Province, i Comuni e le Comunità montane del Lazio in più stretto collegamento con la Regione e la sua attività di governo, attuando il principio di sussidiarietà e il dettato del titolo V della Costituzione italiana. Il Cal, approvato a seguito della proposta di legge del consigliere regionale Guido Milana, sarà composto oltre che dai rappresentanti di Anci, Upi, Uncem, Lega delle Autonomie e Aiccre Lazio, dai presidenti delle cinque e Province e dai sindaci dei rispettivi capoluoghi e di altri 17 comuni. Parteciperanno inoltre alle sedute del Cal i presidenti delle Camere di commercio, i rettori delle università statali e non statali del Lazio e potranno sedervi anche i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, professionali e imprenditoriali. Il Consiglio delle Autonomie Locali sarà la voce dei territori all’interno dell’amministrazione regionale. Tra i suoi compiti quello di esprimere pareri sulla revisione dello Statuto regionale, sulle proposte di legge di approvazione dei bilanci di previsione, sulla legge finanziaria e sul documento di programmazione economico-finanziaria regionale. Il Cal si occuperà inoltre di materie come i trasporti, la viabilità locale, i servizi sociali. .  
   
   
MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO: SIEMENS: UFFICIO STAMPA MSE SU NUOVA GALILEO  
 
 Roma, 19 Febbraio 2007 - La Siemens intende mettere in liquidazione la Nuova Magrini Galileo di Battaglia Terme, però non vuole procedere alla vendita dell’azienda a eventuali competitori. Quindi mette in mobilità i lavoratori e si limita a dichiarare solo la disponibilità a cedere il sito e a procedere alla deindustrializzazione con diverse attività. Di tutto ciò, tuttavia, il Ministro Bersani non può che rammaricarsi. Lo precisa l’Ufficio Stampa del Ministero dello Sviluppo economico. .  
   
   
A MANTOVA ARTIGIANATO IN CRESCITA PRESENTA CONVENZIONE CON ELBA A SOSTEGNO DEL SETTORE  
 
Mantova, 19 febbraio 2007 - In Lombardia vi sono 265. 000 imprese artigiane con 850. 000 addetti, che rappresentano più di un terzo del nostro settore produttivo, impegnano il 17% degli occupati e producono l´11% del valore aggiunto regionale, e costituiscono il 25% dell´artigianato italiano. A Mantova le imprese (settembre 2006) sono 14. 168 (il 5,3% del totale regionale) e vantano una loro precisa specificità, testimoniata da alcuni dati particolarmente significativi. Ad esempio, se l´incidenza delle imprese artigiane sul totale delle imprese è a livello regionale del 33%, nel Mantovano sale al 35,5%. Inoltre, mentre l´incidenza media regionale di addetti artigiani è del 17,2%, a Mantova raggiunge il 28,6, e se a un addetto ogni 6 famiglie lombarde corrisponde un addetto, in provincia di Mantova ne corrisponde uno ogni 4. Infine, alla media di 170 imprese per ogni Comune lombardo, corrispondono qui 202 imprese per Comune. Analoga vivacità riveste lo sviluppo del settore: dal 2001 al 2006 le imprese artigiane sono aumentate di 1. 872 unità con un incremento del 15% a fronte di un incremento regionale del 12%. Nel Mantovano sono poi presenti due distretti industriali di specializzazione produttiva, quello del Casalasco-viadanese per la lavorazione del legno e quello di Castelgoffredo per tessile-calze, e altre interessanti realtà produttive inserite in 5 metadistretti, "biotecnologie alimentari" (21 Comuni), "moda" (12 Comuni) e "design", "nuovi materiali"e "biotecnologie non alimentari" con un Comune per ogni realtà produttiva. Questi dati sono stati resi noti dall´assessore regionale all´Artigianato e Servizi, Domenico Zambetti, che il 16 febbraio nella sede della Camera di Commercio ha presentato la convenzione che la Regione ha sottoscritto con Elba (Ente Lombardo Bilaterale dell´Artigianato) e che rappresenta una profonda innovazione nell´ottica con cui si sempre guardato a questo settore. "Di conseguenza - ha proseguito Zambetti - l´attenzione di Regione Lombardia in questi anni è sempre stata altissima per questo territorio. Dal 2003 al 2006 le agevolazioni creditizie hanno riguardato più di 8. 000 interventi per i quali abbiamo approvato 263. 850. 060 euro di finanziamenti. Per gli interventi a fondo perduto negli stessi anni abbiamo approvato più di 3 milioni di euro e a favore dei servizi per l´impresa circa cinque milioni". Zambetti ha quindi analizzato le novità che la convenzione tra Regione e Elba ha introdotto nei tradizionali meccanismi di sostegno dell´occupazione. "Oggi, come emerge dall´ultima analisi congiunturale - ha detto - gli indici sono tornati positivi in tutti i campi. Ma negli anni passati il trend negativo ha colpito con forti conseguenze proprio il mondo produttivo artigiano, che è fatto di imprese molto spesso al di sotto dei 15 dipendenti. Questa soglia non permette di avere paracaduti in caso di crisi aziendale, in quanto questo ambito è ancora generalmente escluso dall´applicazione degli ammortizzatori sociali". La convenzione quindi rappresenta una importante novità nel panorama normativo italiano, perché mette in atto 8 misure concrete, specificamente rivolte a sostenere l´occupazione artigiana, sia attraverso la contribuzione economica, sia con interventi di riqualificazione dei lavoratori. "Abbiamo destinato a queste iniziative - ha proseguito Zambetti - un cospicuo finanziamento, pari a oltre 1,5 milioni di euro, che integrandosi con le risorse messe a disposizione dal sistema bilaterale movimenterà risorse per circa 2 milioni di euro. Nella convenzione sono comprese misure rivolte a sostenere il reddito dei lavoratori sospesi dall´attività a causa di crisi o eventi eccezionali e dei licenziati per motivo oggettivo". E vi sono anche interventi di natura ´proattiva´. Si è infatti voluto incentivare le assunzioni, prestando un´attenzione prioritaria al delicato fenomeno della disoccupazione che va a colpire la fascia di età più critica in termini di reinserimento sia per le donne sia per gli uomini: quella degli ultraquarantenni. Per questa ragione tra le azioni presenti nella convenzione ve n´è una che destina un contributo per ogni assunzione di 1. 500 euro alle aziende che assumono lavoratrici ultraquarantenni o lavoratori ultraquarantacinquenni disoccupati, oltre che in caso di assunzione di persone disabili o svantaggiate. Il Fondo eroga un sussidio di disoccupazione del 40% per cento della paga base. "Infine - ha concluso Zambetti - vi sono cinque interventi progettuali, due dei quali focalizzati sull´introduzione degli strumenti informatici e telematici e gli altri orientati al monitoraggio delle dinamiche del comparto: tra questi, uno che mi sta particolarmente a cuore, realizzare una mappa sui mestieri/profili professionali artigiani a rischio di estinzione e sulle nuove professionalità A Elba aderiscono circa 40. 000 imprese per un totale di 160. 000 addetti e ne fanno parte le principali Associazioni lombarde dell´Artigianato (Confartigianato, Cna, Casartigiani e Claai), nonché le Organizzazioni Sindacali (Cgil, Cisl, Uil), con l´obiettivo di potenziare le relazioni bilaterali e rispondere a esigenze di mutualità. Esattamente quelle che il protocollo di intesa sottoscritto nel luglio 2006 e perfezionato in novembre contribuisce a rendere ulteriormente concrete. All´incontro di oggi hanno partecipato, tra gli altri, il Vice presidente del Consiglio regionale Enzo Lucchini (´´la convenzione è una iniziativa che ha avuto il plauso di tutto il mondo imprenditoriale e che conferma il grande interesse che la Regione Lombardia ha sempre avuto per l´artigianato´´), il presidente della Camera di Commercio, Ercole Montanari, il presidente della Cna, Aldino Sgarbi, il vice direttore dell´Upa, Daniele Perdetti, il segretario provinciale della Cisl, Marco dal Zoppo, il presidente di Elba, Eugenio Ferodi. . .  
   
   
IL SINDACO DI RAVENNA HA INAUGURATO LA NUOVA SEDE DI 2R – DUE ERRE ENGINEERING RAVENNA  
 
Ravenna, 19 febbraio 2007 - Il Sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci, ha inaugurato domenica 18 febbraio la nuova sede di Due Erre Engeneering Ravenna in via Travaglini 8 a Ravenna. All’inaugurazione erano presenti oltre 200 persone da tutta Italia e dall’estero, collaboratori e partner di Due Erre, azienda ravennate che da oltre da 20 anni svolge attività di ispezione, certificazione, monitoraggio e consulenza tecnica per industrie navali, chimiche, petrolchimiche in Italia e in tutto il mondo. L’attività del Gruppo Due Erre conta attualmente su una rete capillare di 1. 500 ispettori che svolgono 60-80 interventi di ispezione al giorno in tutto il mondo, 7 sister companies e 17 uffici di rappresentanza a tutte le latitudini, un fatturato che nel 2006 si è attestato intorno ai 7 milioni di euro. Negli ultimi anni la crescita di Due Erre Engineering Ravenna è stata davvero vertiginosa, il fatturato è raddoppiato di anno in anno, e così il numero di commesse a livello internazionale. Questo sviluppo esponenziale ha reso indispensabile il trasferimento di Due Erre dalla sede di sempre (in Via Trieste 227, a Ravenna) in una nuovissima sede più spaziosa (in Via Travaglini 8, sempre a Ravenna), per gestire la rete di collaboratori sempre più ampia, organizzare meeting e master di formazione per ispettori provenienti da tutto il mondo. “Certamente il trasferimento nella nuova sede darà ancora più slancio all’attività di Due Erre – commenta Giancarlo Emanuelli, presidente e fondatore di Due Erre Ravenna. “E’ un momento molto importante nella storia dell’azienda, che in oltre 20 anni di esperienza ha saputo creare una rete capillare di oltre 1. 500 ispettori, in grado di operare a tutte le latitudini. Abbiamo scelto di puntare moltissimo sulla formazione e qualificazione delle risorse umane: la qualità, la serietà, l’etica professionale sono il miglior biglietto da visita dei nostri ispettori. E il servizio al cliente non si ferma alla verifica di standard e requisiti, ma va oltre, rendendo disponibili competenza professionale e la ricerca comune di soluzioni. Per questo i nostri partner e clienti riconfermano la loro fiducia a noi, che da Ravenna abbiamo saputo conquistarci un livello di fiducia molto alto in tutto il mondo. ” .  
   
   
“LAVORO &SVILUPPO”: DA FIUMICINO GLI OBIETTIVI PER IL 2007  
 
Roma, 19 febbraio 2007 - A conclusione di un intenso anno di attività, per Italia Lavoro è stato il momento di fare il punto della situazione sul progetto Lavoro&sviluppo. Dal 13 al 15 dicembre, a Fiumicino presso l’Hotel Marriott, si è tenuto infatti un meeting di riflessione ed analisi delle prospettive future, che ha visto partecipi operatori, tutor e responsabili territoriali di Lavoro&sviluppo. Dopo l’ottima riuscita del convegno “Lavorare per lo Sviluppo” tenutosi lo scorso 28 novembre a Roma, che ha rappresentato il primo bilancio del Progetto, l’incontro di Fiumicino ha consentito di analizzare le prospettive future e di tracciare nuove linee d’azione per il 2007; è stato un momento di approfondimento per gli addetti ai lavori sui temi e le attività affrontati da Lavoro&sviluppo, finalizzato ad individuare strategie sempre più valide ed efficaci. Partiamo da risultati veramente incoraggianti: 623 le imprese che hanno aderito al Progetto, 2. 350 i tirocini attivati, 1. 123 dei quali si sono già conclusi. Degli 876 percorsi di tirocinio conclusi in Area Obiettivo 1, 750 si sono trasformati in un’offerta di lavoro, per una percentuale pari all’87,1%. Per il futuro si dovrà lavorare sempre meglio sulla mobilità nazionale ed internazionale, promuovendola quale strumento di acquisizione di competenze e comunicandone in modo efficace i vantaggi e le finalità. Sarà necessario stringere una fitta rete di collaborazioni con tutti gli attori sociali del territorio, in primo luogo con le Università: Cagliari, Catania, Palermo, Reggio Calabria e Potenza, questi sono gli Atenei che si intende coinvolgere. Punto nodale saranno le attività di comunicazione che supporteranno in modo costante il Progetto e sapranno raccontare all’esterno le opportunità che Lavoro&sviluppo offre e i servizi erogati, i risultati del monitoraggio, i problemi risolti e le soluzioni adottate nell’ambito del progetto. Tra i contributi più interessanti emersi nel meeting di Fiumicino, sicuramente da evidenziare le relazioni della Ismeri Europa e della Isfol. La Ismeri, un Istituto di ricerca interdisciplinare operante a livello internazionale, ha realizzato indagini dirette su Lavoro&sviluppo, completate da studi di caso e analisi desk, che hanno individuato un altissimo livello di soddisfazione dei tirocinanti e delle imprese. La Isfol, Istituto per la Formazione Professionale dei Lavoratori, ha realizzato un’indagine di tipo qualitativo, analizzando le figure professionali create da Lavoro&sviluppo e gli strumenti a disposizione del progetto. Da quanto emerso, il progetto Lavoro&sviluppo sembra essere diventato un modello organizzativo da imitare, che potrà essere studiato e preso ad esempio da altri, sia per i risultati concreti ottenuti che per l’eccellenza delle metodologie operative che utilizza. Il Convegno di Fiumicino ha soprattutto voluto dar voce ai responsabili di progetto e ai produttori, (nuova figura professionale introdotta proprio da Lavoro&sviluppo, che si occupa di promuovere e seguire il progetto a livello locale) consentendo loro di presentare in modo ampio le loro opinioni e proposte. Il Responsabile di Lavoro&sviluppo, Giovanni Chiabrera, ha espresso il suo punto di vista sulle prospettive operative del 2007, evidenziando un concetto-chiave: puntare sulla qualità. Al primo posto tra gli obiettivi di Lavoro&sviluppo per il 2007 c’è il desiderio di ampliare il proprio raggio d’azione, far conoscere il progetto ad un numero di aziende sempre maggiore e sperimentare nuove forme di tirocinio più efficienti e adeguate alle esigenze delle imprese, che allo stesso tempo rappresentino per i giovani laureati un’occasione di inserimento sempre più rispondente alle aspettative. Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi al numero verde presso il Ministero del Lavoro e della Previdenza sociale 800. 196. 196 o visitare il sito Internet http://lavoroesviluppo. Welfare. Gov. It. .  
   
   
VERTENZA IKEA-STOVMON: INTERVIENE LA REGIONE  
 
Napoli, 19 febbraio 2007 - Si è svolta il 15 febbraio, presso gli uffici dell´Assessorato regionale all´Agricoltura e alle Attività produttive, una riunione per discutere della vertenza Stovmon-ikea. All´incontro erano presenti, oltre a dirigenti regionali, i rappresentanti di Ikea e della Stovmon, i delegati sindacali e della Rsu dell´azienda campana, il sindaco del comune di Sparanise. La Stovmon, azienda di Sparanise che conta circa 80 dipendenti è impegnata nel campo della produzione di articoli da cucina. Dal 2000, è fornitrice di pentole per il gruppo leader mondiale dell´arredamento che alla fine dello scorso anno ha proposto una revisione della commessa. La Regione è intervenuta per verificare se esistano le condizioni per una soluzione condivisa, richiamando anche il protocollo di intesa sottoscritto un anno fa tra l´assessore Andrea Cozzolino, promotore dell´accordo, e l´amministratore delegato di Ikea Italia Holding srl, Roberto Monti. L´intesa prevedeva di favorire il coinvolgimento di aziende campane nel circuito distributivo mondiale della società. Nel corso dell´incontro i responsabili di Ikea si sono detti disponibili a studiare forme di fornitura di prodotti da parte della Stovmon che garantiscano il mantenimento del rapporto. Una possibilità accolta con soddisfazione dagli interessati. Le parti si incontreranno presto per verificare lo stato della vertenza. .  
   
   
CORSI DI FORMAZIONE PER PERSONALE IKEA: "OGGI TUTTI ASSUNTI", DICE BARBIERI  
 
Bari, 19 febbraio 2007 - L’assessore al Lavoro e Formazione Professionale, prof. Marco Barbieri ha partecipato il 15 febbraio alla cerimonia di inaugurazione del centro commerciale “Ikea” di Bari e ha diffuso il seguente commento: “Tutti i 216 tra ragazzi e ragazze che hanno partecipato al corso di formazione per il personale Ikea tenuto dall’ente Epcep, promosso e finanziato dalla Regione, sono stati assunti. La società “Ikea” è quindi andata anche oltre i termini dell’accordo, che prevedevano l’assunzione di 2/3 dei partecipanti, di cui la metà a tempo indeterminato. Voglio esprimere pertanto la mia soddisfazione: l’esito di oggi, che vede 216 giovani al lavoro, dimostra che l’impostazione programmatica dell’assessorato funziona: i corsi organizzati e pagati servono poi per andare a lavorare. Forse prima non era così”. .  
   
   
IMPRENDITORIA FEMMINILE: INCONTRO IL 20 FEBBRAIO  
 
 Lodi, 19 febbraio . 2007 - Per iniziativa del Comitato per la Promozione dell’Imprenditorialità Femminile costituito presso la Camera di Commercio di Lodi con il compito di realizzare iniziative per la diffusione e la cultura d’impresa tra le donne, il 20 febbraio prossimo si terrà a Lodi presso la sala consiglio dell’ente camerale una tavola rotonda sul tema: “L’imprenditoria femminile, finanziamenti, sfide e opportunità”. L’iniziativa ha l’obiettivo di approfondire le cause che sono ancora di ostacolo all’accesso delle donne al mondo del lavoro e dell’imprenditoria e di pubblicizzare le opportunità per le donne di mettere a frutto come imprenditrici istruzione, abilità professionale, esperienza, avvalendosi dei finanziamenti e delle agevolazioni all’accesso del credito esistenti. Alla tavola rotonda porterà il saluto della Camera di Commercio il presidente Enrico Perotti. “Negli ultimi anni – ha dichiarato Perotti - le donne sono divenute sempre più soggetti attivi e protagoniste del lavoro autonomo e delle imprese. Nel lodigiano, con 2. 972 unità e un peso del 19 per cento sul totale delle imprese, c’è però ancora spazio per un ulteriore sviluppo e quindi per una azione di promozione della presenza femminile nel tessuto economico, tenendo conto che il 30 per cento delle imprenditrici opera nel ramo commerciale e il 12 per cento in quello manifatturiero, mentre in percentuale consistente svolge servizi sociali, personali e di pulizia. Ci auguriamo che l’iniziativa non si fermi a raccogliere le testimonianze delle imprenditrici operanti nei diversi settori dell’economia locale, ma possa servire da stimolo a tutte coloro che vogliono intraprendere una attività imprenditoriale, contribuendo allo sviluppo economico provinciale”. Ai lavori della tavola rotonda porteranno il loro contributo le imprenditrici Maria Bergamaschi, Bianca Bodini Bruno, Claudia Ferrari; Carla Nuraghi dell’Università Cattolica di Milano; Luisa Rosti, docente di Economia di Genere all’Università di Pavia; Caterina Vignoli, psicoterapeuta e Ornella Veglio, consigliera per le pari opportunità della Provincia di Lodi, coordinate da Gloria Ilaria Ferrari, nuovo presidente provinciale del Comitato per l’imprenditoria femminile di Lodi. Alla discussione seguirà una informativa a cura di Giusy Mongolia, dirigente del Formaper e di Susanna Ercoli della Banca Popolare Italiana sulle opportunità di finanziamento esistenti per le imprese femminili. La tavola rotonda è stata promossa dal Comitato provinciale per l’imprenditorialità femminile in relazione all’attuale quadro strutturale delle imprese, caratterizzato anche quest’anno da un sostanziale ristagno demografico. Sia mantenendo, sia escludendo dal computo statistico le presenze che non implicano coinvolgimento reale dei soggetti nella gestione aziendale l’indicatore di sviluppo resta ancora immobile, tende quindi ad allargare la forbice esistente rispetto alla presenza degli uomini e, sia pure di poco, rispetto alla media regionale lombarda. L’esigenza è quindi di tenere sotto controllo sia l’imprenditorialità delle donne in provincia di Lodi sia la loro presenza sul mercato del lavoro, individuando e mettendo a fuoco gli ostacoli che ne condizionano lo sviluppo per poter mettere in campo azioni in grado di sconfiggere lo stereotipo di una imprenditoria femminile debole e marginale. .  
   
   
PRATO: SI È INSEDIATO IL COMITATO PER L’IMPRENDITORIA FEMMINILE  
 
Prato, 19 febbraio 2007 - Si è insediato ufficialmente il nuovo Comitato per l´imprenditoria femminile della Camera di Commercio di Prato. Il Comitato è nato per sostenere e diffondere la cultura di impresa al femminile attraverso iniziative diversificate che vanno dall´analisi dello stato delle imprese donna nella provincia, all´elaborazione di proposte e programmi di finanziamento, dall´organizzazione di convegni e corsi di formazione per imprenditrici e aspiranti imprenditrici. Questa mattina il Comitato, non appena insediato, ha provveduto anche ad eleggere il Presidente, individuato in Ina Paola Calandra. Il Comitato è composto da 7 membri in rappresentanza del consiglio e dalle associazioni di categoria e sindacali impegnate nella promozione delle pari opportunità è così composto: Antonella Giulia Rastrelli - in rappresentanza del settore agricoltura; Ina Paola Calandra - in rappresentanza del settore artigianato; Sabrina Brezzo - in rappresentanza delle organizzazioni dei lavoratori; Piergiorgio Fornello - in rappresentanza del settore assicurazioni; Monica Mariotti - in rappresentanza del settore servizi alle imprese; Gaia Gualtieri - in rappresentanza del settore industria; Vanna Vivarelli - in rappresentanza del settore credito; Gabriella Melighetti - in rappresentanza del Consiglio camerale. .  
   
   
LO STUDIO LEGALE ASSOCIATO BDDF È IL CONSULENTE DI EDINTESA, IL PIÙ GRANDE CONSORZIO EDILE ITALIANO  
 
 Milano, 19 febbraio 2007 – Lo Studio Associato Bddf ha fornito l’assistenza legale alla creazione del Consorzio Edintesa, centrale acquisti e marketing a servizio di un gruppo di aziende leader nel settore del commercio e distribuzione dei materiali per l’edilizia, con un fatturato aggregato di oltre 500 milioni di euro. “La sfida principale è stata la risoluzione dei problemi di governance, dovuti alla diversità di dimensioni e di esigenze delle imprese che fanno parte del Consorzio Edintesa” – ha dichiarato l’Avv. Fulvio Di Domenico, partner dello Studio Legale Associato Bddf. “Abbiamo intavolato, con i professionisti delegati dalle imprese, un negoziato che ci ha portati ad individuare nel consorzio la forma giuridica più adatta. Questo ci ha permesso di garantire eguale peso decisionale ai consorziati e di definire, in maniera condivisa, le regole di funzionamento e la struttura organizzativa”. Partner di Bddf nell’operazione è stata Syntesi S. R. L. , azienda che opera nel settore della consulenza strategica. Secondo Andrea Cavaliere, amministratore di Syntesi, “la peculiarità del progetto sta nel fatto che, accanto all’attività tradizionale di negoziazione e definizione dei contratti quadro e accordi con l’industria, il Consorzio sviluppa concretamente una politica di marketing congiunto e altre aree di servizio. L’attività si propone di sviluppare una logistica integrata per gli associati sino all’assicurazione dei crediti”. “Abbiamo voluto creare una realtà di sinergia e sviluppo aperta” – commenta Claudio Cammi, neopresidente del Consorzio Edintesa – “che guarda con interesse all’ingresso di nuovi soci che per dimensioni, contiguità territoriale e visione strategica condividono i valori dell’operazione e si pongono una prospettiva di sviluppo in un’ottica europea, anche alla luce dei fenomeni di concentrazione in atto e dell’ingresso nel mercato di grandi operatori stranieri”. .  
   
   
ISPEZIONI ALL’ IPI  
 
 Torino, 15 febbraio 2007 - Ipi S. P. A. Conferma che il 15 febbraio sono state effettuate ispezioni presso la sede di Ipi S. P. A. E della propria controllante Finpaco Properties S. P. A. , disposte dall’Autorità Giudiziaria di Torino, di cui hanno già dato notizia le principali agenzie di stampa. Ipi precisa che nell’esercizio 2005 ha conseguito un utile consolidato di 41. 355. 000 Euro e un utile della capogruppo di 27. 931. 000 Euro. Tali dati risultano dai bilanci certificati da Pricewaterhousecoopers S. P. A. Sui quali la Consob – dopo aver a suo tempo richiesto specifiche informazioni – non ha esercitato il diritto di impugnativa spettantele ai sensi dell’art. 157, comma 2 del D. Lgs. 58/98. Nel ribadire la correttezza del proprio operato, la società e l’azionista di controllo ipi conferma la propria totale fiducia nella Magistratura, auspicando che in tempi brevi ciò possa essere conclusivamente accertato. .  
   
   
INSEDIATO IN REGIONE IL TAVOLO DI CONCERTAZIONE SU LAVORI PUBBLICI E SICUREZZA SUI CANTIERI  
 
 Napoli, 19 febbraio 2007 - Si è insediato presso la Regione Campania il tavolo di concertazione in materia di lavori pubblici e sicurezza sui cantieri. L´incontro si è tenuto all´indomani dell´approvazione, da parte del Consiglio Regionale della Campania, del Testo Unico sugli appalti, e giunge dopo lo svolgimento della Conferenza Nazionale sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro tenutasi a Napoli il 25 e 26 gennaio 2007 a Città della Scienza. Ai lavori erano presenti gli assessori regionali ai Lavori Pubblici Vincenzo De Luca, alla Sicurezza delle città Andrea Abbamonte e all´Istruzione, Formazione e Lavoro Corrado Gabriele. Sono intervenuti i Procuratori Capi delle Procure di Ariano Irpino Amato Barile, Sant Angelo dei Lombardi Antonio Guerriero, Torre Annunziata Diego Marmo, i magistrati Elia Taddeo della Procura di Avellino, Antonio Clemente della Procura di Benevento, Rosario Cantelmo della Procura di Napoli, Giuseppe Cimmarota della Procura di Nola, Donato Ceglie della Procura di Santa Maria Capua Vetere. Con l´aiuto dei fondi europei, la Regione finanzierà la formazione dei soggetti deputati ai controlli. Verrà altresì istituita un´apposita Unità sulla Sicurezza dei cantieri all´interno dell´istituendo Osservatorio sugli Appalti Pubblici. Il sito www. Lavorocampania. It, è aperto un forum on line accessibile alle Procure e a tutti i soggetti deputati al controllo della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro, per un confronto continuo sul tema. E´ stato infine annunciato un accordo con Fondimpresa per l´utilizzo di 3 milioni di euro di finanziamenti regionali da destinare a corsi di formazione ed aggiornamento su salute e sicurezza: 6000 voucher formativi saranno attribuiti ad altrettanti lavoratori impegnati nei settori maggiormente a rischio. "I cardini della nuova normativa sui lavori pubblici - ha detto l´assessore De Luca - risiedono in una sempre maggiore collaborazione tra Asl, Inail, Inps, Ispettorato del Lavoro e forze dell´ordine per sviluppare più coscienza civile sul territorio. Maggiori sforzi si potranno fare con le imprese e categorie sane, per fare emergere il tessuto migliore che esiste in Campania. Ci sono ancora delle contraddizioni riguardo i controlli, che con la collaborazione di tutti e con laiuto di questa legge, cercheremo di appianare". "Realizzeremo le iniziative necessarie - ha aggiunto l´assessore Gabriele - per un coordinamento tra le procure e la Regione al fine di avere a avere a disposizione un monitoraggio certo degli incidenti che si verificano sempre più numerosi, utile ad individuare i colpevoli delle infrazioni penali. Vogliamo affondare le mani nel sommerso, nella miriade di cantieri e di aziende abusive, dove il lavoro è ad altissimo rischio e troppo spesso pagato con la vita". "Obiettivo di questo tavolo di concertazione - ha aggiunto l´Assessore Abbamonte - è di sostenere le iniziative progettate e realizzate per garantire la sicurezza sul lavoro e l´applicazione piena della legge regionale sui lavori pubblici". .  
   
   
IL 5 MARZO A BOLZANO CONGRESSO INTERNAZIONALE SULLA SICUREZZA SUL LAVORO  
 
Bolzano, 19 febbraio 2007 - "La sicurezza sul lavoro alla prova dei fatti", questo il titolo di un congresso internazionale organizzato dalla Ripartizione provinciale lavoro, dall´Inail e dalla Fiera di Bolzano. Proprio il centro congressi della fiera ospiterà l´incontro, che si svolgerà lunedì 5 marzo. Le iscrizioni sono già aperte. Il congresso avrà luogo nell´ambito della rassegna "Baumec/lignomec", e verterà principalmente sulla progettazione, realizzazione ed esecuzione delle misure di sicurezza. La Ripartizione lavoro concentrerà la propria attenzione sulla costruzione del tunnel di base del Brennero. Accanto al direttore Helmuth Sinn, ci saranno tecnici ed esperti provenienti da Italia e Svizzera, che relazioneranno su rischi e opportunità collegati a questo tipo di opere. Il contributo del direttore dell´Inail Robert Pfeifer sarà invece legato ad alcune delle più grandi opere di edilizia compiute nell´Italia settentrionale negli ultimi anni, come la Fiera di Milano e le strutture olimpiche di Torino 2006. "La sicurezza sul luogo di lavoro - commenta l´assessore provinciale Luisa Gnecchi - è un tema sempre di attualità, e che troppo spesso viene sottovalutato. Avere l´opportunità di organizzare una manifestazione di questo genere aiuterà sicuramente a sottolineare l´importanza di garantire i massimi standard di sicurezza ai lavoratori, soprattutto per quanto riguarda la prevenzione". Chi volesse partecipare al congresso può già iscriversi tramite il sito internet www. Baumec. It. Il contributo di 50 euro richiesto ai partecipanti comprende una corposa documentazione sulla tematica della sicurezza, oltre all´ingresso gratuito alla fiera "Baumec/lignomec". .  
   
   
PROGETTO UE-CINA PER LA CREAZIONE DI CENTRALI ELETTRICHE A CARBONE PULITO  
 
Bruxelles, 19 febbraio 2007 - Un nuovo progetto finanziato dall´Ue riunirà ricercatori europei e cinesi con l´obiettivo di mettere a punto e costruire in Cina centrali elettriche alimentate a carbone più ecologiche. Al fine di soddisfare il fabbisogno energetico in continua crescita della popolazione più numerosa del mondo, la Cina è attualmente impegnata in un vasto programma inteso a costruire un numero elevato di centrali elettriche; nel solo 2005 il paese ha aumentato la propria capacità di produzione di energia di oltre 52 Gigawatt. La maggior parte delle nuove centrali elettriche sarà alimentata a carbone, e pertanto la Cina dovrebbe diventare entro il 2010 il paese con le più elevate emissioni di biossido di carbonio (Co2) del mondo. L´obiettivo del progetto Coach (Cooperation Action Within Co2 Capture and Storage China-eu - Azione di cooperazione Cina-ue nel campo della cattura e dello stoccaggio di Co2) è sfruttare le competenze europee per progettare una centrale elettrica alimentata a carbone che integri tecnologie di cattura e stoccaggio di Co2, da costruire in Cina entro il 2010. I partner del progetto individueranno quali delle centrali elettriche più vetuste della Cina dovrebbero essere sostituite da nuovi impianti, e valuteranno quali dei nuovi progetti sono più adatti alle tecnologie di cattura di Co2. In seguito raccomanderanno quali tipi di tecnologia o metodi dovrebbero essere utilizzati per gestire il biossido di carbonio prodotto dalle singole centrali elettriche. «Coach offrirà ai fornitori europei l´opportunità di posizionarsi su un futuro mercato cinese della tecnologia di cattura di Co2», ha sottolineato Jens Hetland, uno scienziato della Sintef, uno dei partner del progetto. «Coach offrirà inoltre a europei e cinesi la possibilità di sviluppare una tecnologia comune per il Co2 che potrà essere impiegata in altre parti del mondo. » Il progetto rientra nell´ambito del partenariato concluso tra Ue e Cina agli inizi del 2006 per discutere le strategie volte ad affrontare il problema del cambiamento climatico, riunisce partner di Cina e Ue e comprende rappresentanti del mondo accademico, dell´industria petrolifera e di altri settori. La durata prevista del progetto è di tre anni. Per maggiori informazioni consultare: http://www. Sintef. No .  
   
   
CONSORZIO ITALIANO COSTRUIRA´ LA CENTRALE TERMOELETTRICA (TEC) DI VALONA  
 
Trieste, 19 febbraio 2007 - Le banche hanno dato il via libera per la costruzione della centrale termoelettrica (Tec) di Valona e la Kesh, l´Ente elettrico albanese, ha firmato il contratto per la sua costruzione. Lo rende noto l´Ice. Fonti presso la Kesh hanno reso noto che le procedure sono state concluse e molto presto inizieranno i lavori per la costruzione di quest´opera che aumenterà del 30 per cento la produzione di energia in loco. La società che ha vinto la gara è il consorzio italiano Maire Engineering, composto da Ansaldo e Tecnomod. Per la costruzione della Tec sono previsti due anni, ma la produzione dell´energia potrà iniziare già dopo il primo anno, mentre i lavori saranno ancora in corso. Il finanziamento per la sua costruzione ammonta a 120 milioni di dollari Usa, assicurati dai crediti concessi da Banca Mondiale, Bers e Bei. .  
   
   
ENERGIA, FORMIGONI: RISPARMIO E FONTI RINNOVABILI  
 
Milano, 19 febbraio 2007 - Un impegno forte "a favore dell´efficienza e del risparmio energetico", in tutti i settori, dall´edilizia, alla pubblica amministrazione, dal comparto produttivo, all´industria e ai servizi, che sia agevolato "dalla ricerca e dall´innovazione, con i necessari sgravi fiscali per chi consuma meno" e contribuisca così a ridurre le emissioni inquinanti. Il lavoro compiuto da Regione Lombardia in queste direzioni è stato ribadito dal presidente, Roberto Formigoni, in apertura del convegno "Strategia delle utilities europee e politiche energetiche nazionali" (organizzato nell´ambito del settimo Workshop annuale dell´Osservatorio sulle alleanze e le strategie delle utilities). "La Lombardia - ha detto il presidente - si sta muovendo su questo fronte, in particolare per quanto riguarda l´energia da biogas, il mini idroelettrico e l´energia da biomassa". L´utilizzo di fonti alternative di energia non può prescindere da uno sviluppo tecnologico del settore sempre più avanzato e rispettoso dell´ambiente, sul quale occorre investire. "La Lombardia lo sta facendo - ha ricordato il presidente - con il solare fotovoltaico, attraverso investimenti su abitazioni, impianti di riscaldamento insieme a un progetto nuovo di pannello solare ad alta efficacia; inoltre, con la sperimentazione dell´idrogeno come combustibile per autotrazione, attraverso il progetto europeo Zero Regio, e per il riscaldamento nella futura nuova sede regionale". Investimenti, progetti e sperimentazioni che si innestano nel nuovo Piano di azione per l´Energia, che Regione Lombardia sta preparando, come previsto dal Programma Energetico Regionale. "Le nostre sono azioni di governance ambientale - ha concluso Formigoni - che comportano l´integrazione delle tematiche del rispetto per l´ambiente con le politiche territoriali ed economiche, e che danno valore aggiunto agli sforzi che la Lombardia sta producendo per migliorare la qualità dell´ambiente, dei processi produttivi e della vita di tutti i cittadini". . .  
   
   
RIORDINO SETTORE ENERGETICO, LA CNA DI BASILICATA SCRIVE AL GOVERNO  
 
 Potenza, 19 febbraio 2007 - Con una nota inviata al Presidente del Consiglio dei Ministri On. Romano Prodi, ai Ministri per le Politiche Comunitarie e dello Sviluppo Economico Bonino e Bersani nonché al Sottosegretario allo Sviluppo Economico Filippo Bubbico e a tutti i Parlamentari lucani la Cna Regionale di Basilicata ha espresso la propria ferma contrarietà alla norma contenuta nello schema di Decreto Legge recante disposizioni urgenti volte a dare attuazione ad obblighi comunitari ed internazionali che prevede la soppressione del comma 34, art. 1 della Legge 239/04 “Riordino del settore energetico”, meglio nota come Legge Marzano. “Tale provvedimento – afferma Leonardo Montemurro Segretario Regionale Cna - è estremamente sbagliato ed ingiustificabile e, se convertito in legge, penalizzerebbe la libera concorrenza tra imprese con pari opportunità e favorirebbe l’espansione di monopoli basati su concessioni pubbliche remunerate dall’intera collettività. Infatti il comma 34 della Legge Marzano, approvato dal Parlamento quasi all’unanimità, vietando alle aziende distributrici di energia di operare sugli impianti a valle del contatore, limitatamente ai territori nei quali esse operano come concessionarie di pubblico servizio, pone le condizioni basilari affinchè il mercato non sia squilibrato dall’intervento di soggetti in posizione oggettivamente privilegiata, ed in tal modo al contempo si da la possibilità a tante piccole e micro imprese installatrici, principalmente artigiane, di proseguire nella propria attività. E’ del tutto evidente – continua Montemurro - che l’abrogazione del comma 34 della Legge Marzano danneggerebbe tutti i cittadini assoggettando gli stessi alle volontà delle società monopoliste e contrasterebbe con la volontà liberalizzatrice espressa in altre occasione dal Governo. Abbiamo già mobilitato la categoria degli installatori, coinvolto in questa nostra iniziativa le altre Confederazioni artigiane e tutti insieme chiediamo con forza che non sia alterata la libertà di concorrenza. Chiediamo, infine, - conclude Montemurro - che il Governo incontri le Associazioni di Categoria e concerti le modalità di risposta alla procedura di infrazione avviata dall’Unione Europea”. .  
   
   
LOMBARDIA: BANDO INNOVAZIONE ENERGETICA: 80 DOMANDE  
 
 Milano, 19 febbraio 2007 - Si è chiuso il 31 gennaio il Bando per la realizzazione di nuovi impianti solari per la produzione di acqua e aria calda, promosso da Regione Lombardia e Sistema camerale lombardo nell´ambito dell´Accordo di Programma. Hanno presentato domanda 80 imprese per oltre 2. 700. 000 euro di contributi richiesti a fronte di 1 milione di euro complessivamente stanziati. Le graduatorie provinciali saranno disponibili il 15 marzo 2007. .  
   
   
SAIPEM SI AGGIUDICA TRE NUOVI CONTRATTI PER UN VALORE COMPLESSIVO DI OLTRE 1 MILIARDO DI EURO  
 
 San Donato Milanese (Milano), 19 febbraio 2007 – Saipem ha acquisito tre nuovi contratti nei settori offshore e onshore per un valore complessivo di oltre 1 miliardo di euro. Onshore Saipem, attraverso la controllata Snamprogetti, si è aggiudicata due nuovi contratti onshore in Arabia Saudita e Tunisia. Il primo contratto, di tipo Epc (Engineering, Procurement, Construction), è stato assegnato dalla società saudita Saudi Aramco e riguarda l’espansione dell’impianto di Qurayyah (Qswp- Qurayyah Sea Water Plant), che fa parte degli impianti del giacimento di Khurais, situato 250 chilometri a sudovest di Dhahran, e impiegato per il trattamento dell’acqua di mare e la sua successiva iniezione in pozzo. Il contratto, originariamente assegnato su base rimborsabile nel secondo trimestre del 2006, è stato convertito in contratto chiavi in mano, e riguarda l’ingegneria, l’approvvigionamento e la costruzione di nove nuovi moduli di trattamento per l’acqua di mare che porteranno la capacità dell’impianto a 4,5 milioni di barili al giorno. I lavori saranno completati nel quarto trimestre del 2008. Il secondo contratto è stato assegnato dalla società Scogat per il potenziamento del gasdotto Trans Tunisian Pipeline, che è parte del sistema di trasporto del gas che collega Algeria e Italia. Il contratto riguarda l’ingegneria, l’approvvigionamento, la costruzione e l’avvio di due nuove stazioni di compressione del gas e il potenziamento degli impianti di compressione esistenti. L’obiettivo dell’attività è l’aumento di complessivi 6,5 miliardi di metri cubi all’anno della capacità di trasporto totale di gas dell’infrastruttura. I lavori saranno completati nel secondo trimestre del 2008. Offshore Il terzo contratto, di tipo Epic, è stato assegnato da Medgaz. , un consorzio internazionale formato da cinque società (Sonatrach 36%, Cepsa 20%, Iberdrola 20%, Endesa 12% e Gaz De France 12%). Il contratto riguarda l’installazione di un sistema di condotte sottomarine, nell’ambito del progetto Medgaz, che consentirà il trasporto del gas naturale dall’Algeria alla Spagna, attraverso il Mar Mediterraneo. Saipem, in particolare, sarà responsabile dell’ingegneria, dell’approvvigionamento, dell’installazione e del precommissioning(1) di un gasdotto sottomarino del diametro di 24 pollici, lungo 208 chilometri, che collegherà Beni Saf, in Algeria, e Almería, sulla costa spagnola. La condotta, i cui tubi saranno forniti dal cliente, sarà posata a una profondità massima di 2. 160 metri e avrà una capacità iniziale di 8 miliardi di metri cubi l’anno. Le attività a mare saranno svolte nel 2008 prevalentemente dal mezzo navale Saipem 7000 e in parte minore dal Castoro Sei. .  
   
   
SODDISFAZIONE IN TRENTINO PER IL NO ALLE PROROGHE SULLE CONCESSIONI IDROELETTRICHE  
 
Bolzano, 19 febbraio 2007 - Il presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder ha preso atto con estrema soddisfazione del provvedimento varato ieri sera (mercoledì 14) dal Senato, che concede la non applicazione della proroga delle concessioni idroelettriche per le province autonome di Bolzano e Trento. "Ora - commenta Durnwalder - possiamo riprendere a pieno ritmo le trattative con le società concessionarie Enel ed Edison". Il provvedimento che ha ottenuto il via libera da Palazzo Madama, blocca la proroga decennale delle concessioni, che avrebbe permesso ad Enel ed Edison di mantenere la proprietà e la gestione delle centrali idroelettriche altoatesine sino al 2020. "In questo modo - spiega il presidente Durnwalder - è stato bocciato il tentativo del precedente governo di centro-destra di porre un freno alle trattative tra la Provincia, l´Enel e l´Edison. Il provvedimento varato nel 2005 dall´esecutivo Berlusconi non sarà dunque valido per la Provincia Autonoma di Bolzano, e di questo dobbiamo ringraziare soprattutto il Presidente del Consiglio Romano Prodi, il ministro dell´Industria Pierluigi Bersani, nonchè quei deputati e senatori che si sono impegnati a fondo per trovare la soluzione più adeguata". Allo stato attuale, dunque, le concessioni a Enel ed Edison per le centrali idroelettriche scadranno come inizialmente previsto nel 2010. "Abbiamo la possibilità di riaprire le trattative al più presto - conclude Durnwalder - e credo che con un pizzico di buona volontà da ambo le parti si possa giungere ad una soluzione positiva della vicenda nell´interesse della popolazione altoatesina, delle forze economiche, e dell´ambiente". .  
   
   
EDISON: GIAMPAOLO RUSSO NUOVO DIRETTORE AFFARI ISTITUZIONALI E REGOLAMENTARI  
 
Milano, 19 febbraio 2007 – Giampaolo Russo, 45 anni, sarà dal mese di marzo il nuovo Direttore Affari Istituzionali e Regolamentari di Edison. Eugenio Bruti Liberati, che ha guidato ad interim la Direzione nel corso del 2006, tornerà, nella sua veste di avvocato e Professore di diritto amministrativo, al suo ruolo di autorevole consulente del Gruppo per tematiche regolamentari nazionali e internazionali. Nel suo nuovo incarico, Russo avrà la responsabilità di gestire i rapporti del Gruppo con le istituzioni nazionali e internazionali, garantendo un’adeguata rappresentazione, nelle sedi istituzionali, delle attività di Edison sia nel settore elettrico sia in quello degli idrocarburi. Russo si occuperà inoltre di regolamentazione nazionale ed europea in tema di energia elettrica, gas e ambiente, curando in particolare i rapporti con l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas e con l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Giampaolo Russo, già Responsabile dell’Area Attrazione Investimenti di Sviluppo Italia, vanta una consolidata esperienza nel settore. Dopo 16 anni trascorsi in Banca d’Italia, Russo ha infatti ricoperto il ruolo di Responsabile degli Affari Comunitari e Internazionali di Enel e Government Affairs Director di Glaxosmithkline. .  
   
   
ENERGIA: "ENERGIOCHI" SU RISPARMIO UN CONCORSO PER BAMBINI  
 
Pescara, 15 febbraio 2007 - Un concorso sul temi del risparmio energetico rivolto ai bambini delle scuole elementari e medie è l´inizitiva scelta dall´Assessorato all´Ambiente per celebrare i dieci anni dalla sottoscrizione del protocollo di Kyoto. Il trattato internazionale prevede l´obbligo per i paesi industrializzati di operare una drastica riduzione delle emissioni di elementi inquinanti in atmosfera. Il concorso, denominato "Energiochi", è stato presentato alla stampa e ai dirigenti scolastici dall´assessore all´Ambiente, Franco Caramanico, venerdì 16 febbraio, nell´ambito di un convegno organizzato nella sala dell´Aeroporto d´Abruzzo a Pescara. "Il concorso - spiega l´assessore Caramanico - è stato organizzato in collaborazione con il Ministero dell´Istruzione, l´Ufficio Scolastico Regionale e la Facoltà di Scienze della Formazione dell´Università dell´Aquila allo scopo di promuovere nelle scuole la conoscenza dei criteri di risparmio energetico, delle energie provenienti da fonti rinnovabili, nonché la consapevolezza dell´incidenza che i gesti quotidiani hanno sull´ambiente e sulle risorse energetiche disponibili". Il concorso prevede premi per tutti i bambini partecipanti, oltre che un viaggio in Grecia per i docenti delle scuole vincitrici. .  
   
   
VERSO UN "PIANO KYOTO" PER COMBATTERE SMOG E GAS SERRA "VA AGGREDITO ANCHE L´INQUINAMENTO AUTOSTRADALE E QUELLO PRODOTTO DALLE ABITAZIONI"  
 
Pisa, 19 febbraio 2007 - "Un Piano Kyoto. E´ in questa direzione che, dopo aver posto le basi del piano per la qualità dell´aria, dobbiamo incanalare tutti gli sforzi della Regione Toscana sia per combattere i cambiamenti climatici, riducendo le emissioni di gas serra di 4-5 milioni di tonnellate entro il 2010, che per ridurre l´inquinamento atmosferico deleterio per la salute". Lo ha annunciato il 16 febbraio a Pisa l´assessore regionale all´ambiente Marino Artusa, intervenendo al convegno su "2010: polveri fini, 20 microgrammi al metro cubo. Obiettivo raggiungibile?" organizzato nell´anniversario dell´entrata in vigore del Protocollo di Kyoto da Regione Toscana, Anci Toscana, Cnr e Comune, Università e Scuola superiore Sant´anna di Pisa. "La Regione Toscana sta prendendo di petto la questione dei cambiamenti climatici e dell´inquinamento, due aspetti che sono strettamente correlati - ha proseguito l´assessore e vuole dare risposte concrete. Oggi disponiamo di un quadro completo sulle fonti di emissione e sulle sostanze inquinanti. La rete regionale di rilevamento del Pm10 con le sue 24 postazioni indica che c´è stato un decremento significativo del numero di superamenti giornalieri consentiti, ma che dobbiamo darci parecchio da fare per centrare l´obiettivo comunitario per il 2010, che sembra passerà da 20 a 30 microgrammi al metro cubo. Insieme alle amministrazioni delle città più inquinate stiamo ultimando la revisione dell´accordo di programma antismog, che sarà basato sui piani comunali e rivolgerà un´attenzione particolare alla distribuzione delle merci mediante mezzi elettrici e ad altre importanti sperimentazioni per legare sempre di più gli obiettivi da raggiungere a misure concrete. Le risorse che abbiamo stanziato sotto questa voce nel Piano di azione ambientale sono di 4,5 milioni di euro all´anno ". Nelle linee di indirizzo del Piano regionale di risanamento e mantenimento della qualità dell´aria, appena licenziate dalla giunta, "si sta valutando - ha detto Artusa - l´ipotesi di una legge che definisca i soggetti responsabili della qualità dell´aria e i provvedimenti che l´autorità regionale può adottare. Ma il fronte su cui occorre intervenire non è solo solo il traffico urbano. Va aggredito anche l´inquinamento prodotto dal traffico autostradale, che è una componente non indifferente ad esempio nella piana di Firenze, Prato, Pistoia. E abbiamo iniziato a farlo richiamando alle sue responsabilità la società Autostrade con cui abbiamo avuto un primo incontro. Un´altra voce su cui fare dei passi avanti è l´inquinamento prodotto dalle abitazioni civili. Basta pensare che noi consumiamo 140 kwh al metro quadro, mentre in Germania, paese molto più freddo, il consumo è esattamente la metà. E anche qui i comuni hanno un ruolo chiave per far rispettare criteri di ecoefficienza nell´edilizia. Le linee guida regionali in questo settore sono già state recepite da 37 comuni toscani, auspichiamo che lo facciano anche tutti gli altri. Sarebbe un contributo notevole alla riduzione sia dell´inquinamento che dei gas serra". "Rispetto alla portata del problema delle emissioni, le risorse impegnate per il loro abbattimento sono inadeguate - ha affermato il sindaco di Pisa e presidente di Anci Toscana, Paolo Fontanelli - Occorre dunque potenziarle, una richiesta che abbiamo posto con fermezza sia ai governi passati che a quello attuale, ma essenziale è anche un cambiamento degli stili di vita. Per avvicinarci agli obiettivi europei è necessario attuare un mix di azioni. Ad esempio bisogna sviluppare il trasporto pubblico rinnovando il parco dei bus con mezzi non inquinanti, e attuare politiche disincentivanti del trasporto privato. Bisogna avere il coraggio di portare avanti politiche restrittive". .  
   
   
AMBIENTE: 100.000 EURO A PROVINCE PER RACCOLTA DIFFERENZIATA  
 
Pescara, 19 febbraio 2007 - La Regione incentiverà le Province nella raccolta differenziata dei rifiuti ed in particolare attribuirà alle stesse un fondo di 100. 000 euro per la rimozione dei rifiuti dagli argini fluviali. Lo hanno reso noto il 16 febbraio l´assessore all´Ambiente, Franco Caramanico ed il dirigente del servizio rifiuti della Regione, Franco Gerardini, a conclusione dell´incontro tenuto a Pescara con gli assessori provinciali all´Ambiente. "Il provvedimento di stanziamento del fondo a beneficio delle Province si è reso indispensabile dopo che l´Unione Europea nel 2003 ha avviato una procedura d´infrazione verso le Regioni proprio per effetto di un censimento compiuto dal Corpo Forestale dello Stato sui rifiuti depositati sugli argini dei fiumi, ravvisando situazioni di irregolarità" ha spiegato Gerardini. Finanziamenti per incentivare la raccolta differenziata dei rifiuti sono stati inoltre annunciati dall´assessore Caramanico a beneficio dei Comuni ancora inadempienti con lo stanziamento della somma di un milione e 500. 000 euro. La Regione parteciperà con una quota del 60% per sostenere finanziariamente i progetti di raccolta differenziata. "Un raccordo migliore tra Regione e Province sui temi della politica ambientale" è stato auspicato a conclusione dell´incontro dall´assessore Franco Caramanico. .  
   
   
LA REGIONE LIGURIA, NELL´AMBITO DEL PROGETTO EUROPEO ROBINWOOD, SOTTOSCRIVE IL "PIANO DI AZIONE PER LE FORESTE" DELLA UE  
 
Genova, 19 febbraio 2007 - La Regione Liguria, attraverso l´Assessore all´ambiente Franco Zunino e in collaborazione con l´Assessorato regionale all´Agricoltura e alla Protezione Civile, presieduto da Giancarlo Cassini, ha sottoscritto ieri, nell´ambito della Conferenza Internazionale sulle Foreste del Progetto Robinwood, svoltasi a Llandudno nel nord del Galles, un manifesto politico - strategico di intenti per la diffusione della gestione forestale sostenibile, ispirato al ´Piano d´azione per le foreste´ approvato dal Consiglio dell´Unione Europea, il 24 e 25 ottobre scorso. Il ´Piano di azione per le foreste´, definito dalla Commissione Europea il 15 giugno 2006 integra e concretizza la strategia forestale europea di Lisbona del 1998. L´obiettivo principale del piano è potenziare la gestione sostenibile e integrata delle foreste europee, attraverso strategie e azioni differenziate secondo la tipologia di bosco presente sul territorio. Il piano, oltre agli obiettivi generali, indica una serie di azioni-chiave da realizzarsi nel periodo 2007-2011, in sinergia con le altre rilevanti iniziative della Commissione (il piano d´azione per le biomasse, il piano d´azione per la biodiversità, il piano d´azione Flegt/forest law enforcement, governance and trade), tra le quali: stimolare la ricerca e lo sviluppo tecnologico per migliorare la competitività del settore forestale promuovere l´utilizzo della biomassa forestale per la produzione di energia promuovere la cooperazione tra proprietari di boschi e potenziare l´istruzione e la formazione nel campo forestale mantenere e valorizzare la funzione di difesa delle foreste stimolare l´impiego del legno e degli altri prodotti della foresta provenienti da foreste gestite secondo i principi della sostenibilità La sottoscrizione da parte dell´Assessore all´ambiente della Regione Liguria Franco Zumino, e dei corrispettivi rappresentanti delle regioni europee coinvolte con la Liguria nel progetto Robinwood (Mursia, Galles, Slovacchia dell´Est, Brandeburgo), del manifesto per lo sviluppo della gestione forestale sostenibile nelle cinque regioni conferma l´impegno dei partner coinvolti nel progetto Robinwood (di cui la Regione Liguria è capofila) nella realizzazione di azioni comuni ispirate ai principi indicati dalla Ue, e li impegna a realizzare sul proprio territorio, in sinergia con gli enti locali (Comuni, Province, Comunità Montane, etc. ), attività concrete volte a potenziare la gestione sostenibile ed integrata delle foreste. La Regione Liguria è tra le prime regioni italiane per rapporto superficie forestale/superficie totale. Negli ultimi 20 anni, la superficie coperta da boschi è aumentata, arrivando a coprire circa il 70% della superficie regionale. Tale incremento è da imputare principalmente a fenomeni di abbandono di superfici agricole che ora vengono colonizzate da vegetazione forestale. Tuttavia l´abbandono della attività selvicolturali e il conseguente degrado del patrimonio boschivo hanno provocato uno scadimento della qualità del boschi con conseguente aumento del rischio di degrado idrogeologico e di incendi. In generale infatti il bosco ligure si sta dequalificando con fenomeni franosi, ribaltamenti, formazione di boschi fitti e difficilmente accessibili. Robinwood è un progetto cofinanziato dalla Commissione Europea sul programma Interreg Iii C Sud. Il Progetto ha come obiettivo lo sviluppo socio-economico delle aree rurali attraverso la rivitalizzazione della filiera del legno. Propone dunque un approccio sostenibile di gestione forestale, che permetta di mitigare il degrado idrogeologico dei boschi e di sviluppare allo stesso tempo un mercato del legno (per l´edilizia, l´industria dei mobili o il settore energetico) che possa supportare e mantenere l´economia delle comunità rurali. Il progetto è partito ufficialmente nell´ottobre del 2004 e avrà una durata complessiva di 42 mesi, fino al marzo del 2008. Il Programma Interreg Iii C è un´iniziativa comunitaria del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (Fesr) per la cooperazione tra regioni dell´Unione Europea. Per questo è fondamentale, anche nell´ambito del Progetto Robinwood, il ruolo del partenariato internazionale. I partner coinvolti sono 5: Regione Liguria (capofila del progetto), Brandeburgo, Murcia, Galles e Slovacchia Orientale Nell´ambito del progetto sono stati selezionati e finanziati tramite bando una serie di interventi. Beneficiari del contributo in Liguria, che è utilizzati agli Enti Locali per avviare sul proprio territorio sperimentazioni della filiera legno-energia, sono le Comunità Montane Valli Stura ed Orba (in un progetto che vede associato anche il Comune di Genova), Valle Arroscia e Ingauna, la Provincia di La Spezia, Il Parco dell´Aveto, il Comune di Millesimo. .  
   
   
REGIONE UMBRIA IN PRIMA LINEA PER RISPARMIO IDRICO  
 
 Perugia, 19 febbraio 2007 – In Umbria si distribuiscono 3600 litri di acqua potabile al secondo e la Regione, a fronte di un futuro aumento delle necessità, punta a mantenere stabile questi consumi sensibilizzando l’utente ad un utilizzo più razionale, anche attraverso incentivi. A pochi giorni dall’approvazione da parte del Consiglio regionale del “Piano regionale acquedotti”, l’assessore regionale all’ambiente, Lamberto Bottini, ha incontrato i rappresentanti dei 3 Ambiti territoriali umbri per impostare una politica sul risparmio idrico. “L’acqua non è una risorsa inesauribile – ha detto Bottini – per cui è indispensabile che i cittadini adottino abitudini per contenere i consumi. In questo momento non siamo in una fase di emergenza ma, a causa della scarsa piovosità, ci troviamo in un momento delicato. L’obiettivo – ha aggiunto l’assessore – è quello di arrivare ai prossimi anni in cui si prevede un aumento delle necessità, con un consumo invariato di acqua potabile rispetto a quello attuale”. Per lo scopo con una Determinazione della Giunta regionale sono stati stanziati 250 mila euro che andranno a finanziare iniziative di sensibilizzazione dei cittadini anche attraverso incentivi sotto forma di finanziamento, che gli “Ato” dovranno definire, per l’acquisto di apparecchiature che consentono un risparmio domestico di acqua: tra questi gli elettrodomestici di classe A. Tra le iniziative concordate con gli “Ato”, c’è anche quella di contenere intorno al 20 per cento le perdite degli acquedotti attraverso un processo permanente di rilievo e monitoraggio con tecniche innovative, già in corso. Tra le altre novità programmate dalla Regione ci sarà, oltre all’obbligo di redazione del bilancio idrico annuale a scala comunale e del sistema degli acquedotti, anche la programmazione di una serie di azioni obbligatorie per le utenze pubbliche da attuare attraverso le utenze private: tra queste al primo posto incentivi per l’applicazione nelle abitazioni private di erogatori di flusso ai rubinetti, per l’installazione di miscelatori di acqua e di fotocellule o pulsanti per l’apertura di rubinetti, di cassette per il water a doppio scomparto o con il tasto di stop, di impianti a goccia per ridurre i consumi di irrigazione delle piante da vaso e giardini, di recupero di acqua piovana tramite cisterne, ed infine, l’ incentivazione per le attività produttive al riutilizzo delle acque reflue depurate. “La determinazione della Giunta regionale – ha riferito l’assessore Bottini – punta a sensibilizzare l’utenza verso piccoli gesti quotidiani ed abitudini che possono fare molto per salvaguardare una risorsa preziosa per l’umanità ed il Pianeta. Basta inserire il miscelatore d’aria nei rubinetti per risparmiare 2600 litri d’acqua a persona l’anno. Non occorrono grandi sacrifici, ma solo un uso più razionale delle risorse e l’applicazione delle nuove tecnologie”. L’analisi dei consumi domestici evidenzia che il 39 per cento del consumo totale di acqua in Umbria è utilizzato per bagno e doccia, il 20 per cento per altri usi sanitari, l’uno per cento per uso potabile, il 10 per cento per il lavaggio stoviglie, il 12 per cento per il bucato e la restante parte è equamente distribuita tra la cucina, lavaggio auto ed altri usi. “Una disponibilità dell’acqua in tutti i periodi dell’anno – ha concluso Bottini – comporta necessariamente che i principi dell’economia e del risparmio idrico diventino i riferimenti principali dei cittadini e comportano, di conseguenza, la responsabilizzazione di tutte le utenze”. .  
   
   
CENTRO INTERNAZIONALE RICERCA SUL COOPERATIVE LEARNING LAVORO DI GRUPPO MIGLIORA QUALITÀ DELLA VITA E RISULTATI L’ASSESSORE PANIZZA: “NECESSARIA LA COLLABORAZIONE TRA COOPERAZIONE E UNIVERSITÀ”  
 
 Trento, 19 febbraio 2007 – E’ stato presentato il 16 febbraio “Circle”, il Centro internazionale di ricerca sul cooperative learning, la nuova area di ricerca del Dipartimento di sociologia e ricerca sociale dell’Università degli studi di Trento. Alla presentazione, che si è tenuta presso la Facoltà di sociologia di piazza Venezia a Trento, erano presenti oltre al direttore del Circle, il professor Giorgio Chiari, anche l’assessore provinciale all’artigianato e alla cooperazione Franco Panizza. “E’ necessario – ha sottolineato Panizza – che il mondo cooperativo e quello universitario collaborino per individuare nuovo modello e nuovi standard lavorativi, in grado di valorizzazione il lavoro di gruppo partendo proprio dall’attenzione verso le capacità individuali”. Dal canto suo il professor Chiari ha spiegato il senso della giornata di incontri su Circle: “Abbiamo esteso l´invito ad alcuni docenti di università e istituzioni educative e a responsabili del mondo del lavoro e delle imprese che condividono con noi la sfida della ricerca di nuove strade per risolvere due grossi problemi: la caduta delle motivazioni e la crescente conflittualità delle relazioni che si manifestano sia negli ambienti formativi che nella realtà del mondo del lavoro. In occasione di questo incontro, contiamo di confrontarci sulle esperienze elaborate in diversi ambienti, e di valutare alcune prospettive e iniziative di lavoro e di ricerca teoricamente fondate”. Da alcuni anni l´Università di Trento sta compiendo sperimentazioni nel settore della didattica e nelle sue applicazioni sul posto di lavoro con particolare riferimento al campo delle metodologie di Cooperative Learning. Numerose sono le esperienze compiute e i contatti organici di collaborazione stabiliti con esperti e gruppi di ricerca e sperimentazione italiani, europei e statunitensi. In questo contesto nasce Circle, il Centro internazionale di ricerca sul cooperative learing che opera presso il dipartimento di sociologia e di ricerca sociale dell’Università degli studi di Trento e in particolare della Facoltà di sociologia. Nel suo creare e potenziare le abilità sociali (Social Skills), definite dalla moderna "Teoria dell´apprendimento e della Leadership", il Cooperative Learning tende a produrre notevoli miglioramenti nei vari ambienti formativi e lavorativi degli individui ed anche in quelli relazionali e familiari. Come la ricerca ha ampiamente dimostrato: a) il Cooperative Learning migliora lo sviluppo dell´identità personale, dell’autostima, della capacità di stare e lavorare in gruppo, in team, in ‘squadra’; b) il lavorare in stretta sinergia con i colleghi migliora le abilità interpersonali e di comunicazione, la responsabilità, lo spirito di iniziativa e la capacità di prendere decisioni, di risolvere problemi e conflitti (decision making, problem solving, conflict resolution); c) questo miglioramento delle relazioni e dell’ambiente di lavoro produce infine una più soddisfacente salute fisica e psicologica e un migliore controllo sociale e ambientale del contesto. A questo proposito, l’assessore provinciale all’artigianato e alla cooperazione Franco Panizza ha ribadito che “molto ancora rimane da fare per valorizzare nel mondo del lavoro la logica di gruppo, partendo dalla persona. Mi rendo conto che non è facile ma dobbiamo affidarci a diverse discipline così da generare una nuova integrazione fra cooperazione e mondo accademico”. Il primo obiettivo di Circle è rivolto al mondo della scuola, dell´università e più in generale della formazione, e mira al superamento della lezione frontale e della didattica centrata sul docente, modello essenzialmente deduttivo, aristotelico, ancora elitaristico, caratteristico della prima metà del secolo scorso. Inoltre, Circle ha come secondo obiettivo il mondo del lavoro e delle imprese, puntando al superamento del modello gerarchico, tuttora largamente prevalente nella gestione e organizzazione aziendale, essenzialmente autoritario ed eccessivamente asimmetrico. “In effetti – spiega il professor Giorgio Chiari, direttore di Circle - educazione e formazione risentono dello stesso quadro di riferimento teorico: lo studente e il lavoratore non partecipano attivamente perché l´insegnante o il manager è autoritario. L´approccio gerarchico, impositivo su studenti e lavoratori, blocca l´apprendimento di ordine superiore e le capacità di creazione e produce un apprendimento superficiale, passivo, reattivo e controautoritario, un´incapacità di comprensione e una notevole incompetenza. La presenza di un clima cooperativo di studio e di impresa è frutto di una formazione diversa, che punta sullo sviluppo di capacità e atteggiamenti strategici attivati a monte dell´organizzazione: un efficace lavoro di gruppo, di apprendimento, di insegnamento, di formazione, di management, di leadership”. In particolare, il Circle si pone l´obiettivo pratico di innalzare il livello di efficacia del lavoro di gruppo, del team che viene ormai largamente avviato e praticato i numerosi ambienti educativi, universitari e imprenditoriali. Sulla base di istruzioni specifiche teoricamente fondate, il processo di microteaming del gruppo cooperativo si è rilevato di straordinaria efficacia per la formazione di elementi cognitivi, sociali e relazionali. A questo fine il Circle tende a potenziare il clima di apprendimento e di lavoro e le relazioni che in esso si formano, oltre a prospettare sperimentazioni fondate su modelli di Cooperative Learning fortemente strutturati, e a rafforzare senso di appartenenza, affiliazione, autostima, eterostima, autoefficacia e altruismo (We-ness e giving) dei partecipanti. .  
   
   
CORSO DI FORMAZIONE CREATE SUL PENSIERO CREATIVO  
 
Bruxelles, 19 febbraio 2007 - Dal 23 al 30 marzo si svolgerà a Udine il primo corso di formazione Create (Creating a competitive Era through empowerment of young researchers, Creare uno spazio europeo della ricerca competitivo rafforzando il ruolo dei giovani ricercatori). Il corso, intitolato «From creativity to innovation - which factors boost innovation in a global context?» (Dalla creatività all´innovazione: i fattori che stimolano l´innovazione in un contesto globale), intende rafforzare il pensiero creativo tra i giovani ricercatori e sviluppare in loro le capacità necessarie per la gestione di attività di ricerca multidisciplinari e innovative in un contesto europeo. Il corso fa parte di una serie di manifestazioni gestite da Create, un progetto Marie Curie. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Year-network. Eu/udine. Html .  
   
   
OBBLIGO A 16 ANNI, IN TOSCANA SI RAGGIUNGERÀ A SCUOLA SIMONCINI: "LA REGIONE HA GIÀ SCELTO, NON CI SARANNO STRUTTURE PARALLELE ESTERNE"  
 
Firenze, 19 febbraio 2007 - "La Toscana ha già scelto. L´attuazione della norma della finanziaria che prevede l´innalzamento dell´obbligo scolastico a 16 anni non prevederà, nella nostra regione, la costruzione di un percorso formativo esterno alternativo alla scuola. Il raggiungimento dell´obbligo scolastico avverrà, pertanto, all´interno del biennio della scuola superiore". Così l´assessore all´istruzione, formazione e lavoro Gianfranco Simoncini annuncia, per la prima volta, le linee di fondo attorno alle quali intende muoversi la Regione nell´attuazione di quella che il mondo della scuola saluta come una vera e propria rivoluzione. Una rivoluzione che tuttavia, come è stato notato nel corso del convegno organizzato dal Cidi (centro iniziativa democratica insegnanti) all´Istituto degli Innocenti a Firenze, lascia spazio a interpretazioni restrittive dell´obbligo come semplice obbligo formativo e quindi alla possibilità che questo percorso possa svolgersi anche in strutture esterne alla scuola. "Lo faremo - precisa l´assessore - in coerenza con la nostra posizione contraria alla proposta dell´ex ministro Moratti e con i percorsi triennali integrati istruzione-formazione, sperimentati, in Toscana, all´interno della scuola". Per questo crediamo di dover seguire un percorso chiaro e su questo intendiamo confrontarci anche con il governo. In Toscana, diversamente da altre Regioni che hanno fatto scelte diverse, l´obbbligo a 16 anni coinciderà con l´obbligo scolastico e ci dovremo porre il problema di strutturare un nuovo sistema, basato su un biennio unitario al quale aggiungere un terzo anno che consenta ai ragazzi che non proseguono gli studi di conseguire un diploma di qualifica professionale. Dovremo poi affrontare, con il governo, il problema del percorso post diploma e del nuovo assetto che dovrà avere l´alta formazione tecnica e professionale, cercando di fare ordine nelle diverse tipologie esistenti e ridisegnando in manera più razionale questo importante segmento educativo". Se quella dell´obbligo a sedici anni, ancorchè passata un po´ in sordina, è davvero una svolta epocale per la scuola italiana, il successo del processo di riforma che il governo sta portando avanti ("un processo a strappi - commenta Simoncini - ma comunque da sostenere") dipende anche dalla piena attuazione del Titolo V della Costituzione, laddove affida alle Regioni le competenze in materia di programmazione scolastica. "Per far funzionare la programmazione è necessario poter gestire le risorse umane e finanziarie cosa che, al momento, per le Regioni non è possibile perché i fondi restano centralizzati. Ma su questo qualcosa si sta muovendo. Il 28 febbraio le Regioni si incontreranno con il ministro Fioroni e si ipotizza l´avvio, entro aprile, di un tavolo formale". In attesa di un accordo nazionale, la Regione sta portando avanti la sua battaglia contro la dispersione scolastica (in Toscana oggi siamo al 17% - ha detto l´assessore - ma l´obiettivo cui puntiamo è quello di portarla al 10% entro il 2010, così come vogliamo portare la percentuale dei diplomati dall´attuale 78% all´85% indicato dalla Ue". Per raggiungere questi obiettivi, sono stati messi a punto numerosi interventi, tutti volti all´obiettivodi realizzare una "scuola pubblica di qualità, che non lasci indietro nessuno". .  
   
   
NEL PROSSIMO NUMERO DI EUROPEI UN DOSSIER DEDICATO AI PROGRAMMI COMUNITARI ERASMUS E LEONARDO. I DATI AGGIORNATI AL 2005-2006 PER TUTTI GLI ATENEI DELLA REGIONE: 2000 GLI STUDENTI ERASMUS "IN USCITA" DALL´EMILIA-ROMAGNA VERSO L´EUROPA; 1500 GLI STRANIERI OSPITATI IN REGIONE  
 
Bologna, 19 febbraio 2007 - Il programma comunitario Erasmus compirà 20 anni il prossimo anno. Al tema degli scambi studenteschi internazionali è dedicato un ampio dossier nel numero 27 di Europei, il periodico bimestrale della Regione sui temi comunitari, in distribuzione nei prossimi giorni. I dati raccolti in "Europei" sono aggiornati all´anno accademico 2006-2007 e si riferiscono a tutte le università dell´Emilia-romagna. Il bilancio degli scambi "Erasmus" per gli atenei emiliano-romagnoli è più che positivo, sia in termini di accoglienza degli studenti stranieri che in veste di promotori della mobilità studentesca in uscita: circa 2000 gli studenti universitari che dagli atenei dell´Emilia-romagna sono andati, lo scorso anno, a studiare all´estero; quasi 1500, invece, gli studenti stranieri giunti dall´Europa per frequentare le nostre università. La parte del leone la fa Bologna, al secondo posto in Europa dopo l´Universidad Complutense di Madrid, per numero di studenti italiani in uscita (1305 nell´anno accademico 2005-2006) e per numero di studenti stranieri ospitati (1402). Sarebbero in aumento gli "erasmiani" in partenza da Bologna nel 2006-2007 (1478), ma i dati sono ancora provvisori. Quanto alla meta del loro periodo all´estero, un terzo dei bolognesi predilige la Spagna, oltre 200 studenti hanno raggiunto Francia, circa 160 l´Inghilterra e 140 la Germania. A seguire, Belgio, Olanda e Portogallo. A Bologna, nel 2005-2006, sono arrivati 442 spagnoli, 196 francesi, 142 inglesi, 107 tedeschi. A viaggiare per l´Europa sono soprattutto coloro che studiano Lettere e filosofia e Lingue e letterature straniere, con un dato omogeneo in tutte le nostre università. A Bologna nel 2005-2006 sono stati 228 gli studenti di Lettere e filosofia che sono andati all´estero, 141 quelli di Lingue e letterature straniere. Alta la partecipazione anche di Scienze Politiche (144 studenti da Bologna e 110 da Forlì, sede distaccata dell´Università di Bologna); della Scuola Superiore di lingue moderne per interpreti e traduttori (103), di Ingegneria (108 studenti in mobilità), Giurisprudenza (82) e Economia (75). Analoga la distribuzione nelle facoltà bolognesi degli studenti stranieri: 234 sono venuti a studiare Lettere e filosofia; 161 Giurisprudenza; 146 Lingue e letterature straniere moderne; 103 Scienze Politiche a Bologna e 79 a Forlì; 98 Ingegneria. Anche le altre principali Università dell´Emilia-romagna - Modena, Ferrara e Parma - si difendono bene. Parma si colloca nelle top 20 delle Università italiane per studenti in mobilità: 250 sono stati gli italiani partiti per l´estero. A Modena, nell´anno accademico 2005-2006, si sono registrati 180 studenti in uscita e 118 in entrata; a Ferrara sono partiti in 166 e sono arrivati in 175. Nell´ordine della decina o poco più sono invece gli studenti in mobilità nelle restanti sedi universitarie regionali: Faenza, Forlì, Ravenna e Reggio Emilia. I Dati Del Programma Leonardo - Il Programma Leonardo Da Vinci permette ai laureandi e ai neo-laureati di svolgere un periodo di tirocinio in un´azienda con sede in un Paese dell´Ue. Nel 2006 sono stati 193 in tutto i borsisti dai quattro atenei emiliano-romagnoli che hanno svolto uno stage all´estero: 150 sono partiti da Bologna (60 studenti e 90 laureati). Buona parte di questi (58), come per il Programma Erasmus, erano laureandi o laureati in Lettere e Filosofia. Le nazioni preferite per i tirocini sono state la Gran Bretagna (45 borsisti), la Spagna (44), la Francia (19) e la Germania (18). All´università di Modena l´anno scorso sono state 16 le borse per laureati assegnate: 8 provenivano dalla facoltà di Lettere e Filosofia, 3 erano neo-laureati in Scienze della Comunicazione, 2 in Scienze matematiche, fisiche e naturali e 1 rispettivamente da Economia, Ingegneria e Biotecnologie farmaceutiche. Sette sono andati a lavorare in Gran Bretagna, 4 in Spagna e Francia e 1 in Germania. Da Ferrara i borsisti del Programma Leonardo, tutti laureati, sono stati 15. Dall´università di Parma invece sono partiti in 12. I Finanziamenti Comunitari - Il finanziamento complessivo dell´Unione europea, per sostenere economicamente lo scambio tra gli studenti europei, ammonta a circa 2 milioni di euro annui per le università emiliano-romagnole: nell´anno accademico 2005-2006 a Bologna sono stati erogati finanziamenti per 1. 342. 696 euro (200mila euro in più rispetto all´anno), a cui vanno agggiunti 1. 956. 000 euro provenienti da fondi dell´Università di Bologna e dal ministero dell´Univeristà e della Ricerca. I finanziamenti comunitari per l´università di Parma sono stati di circa 312mila euro, per Modena sui 190mila e per Ferrara sui 180mila. Europei è in distribuzione gratuita nelle sedi degli Infopoint Europa e degli Uffici per le Relazioni con il Pubblico dell´Emilia-romagna. Oppure può essere richiesto inviando una mail alla redazione: europei@regione. Emilia-romagna. It Europei e la newsletter - con il giornale in pillole - si possono leggere anche on line, sul sito della Regione dedicato all´Europa www. Spazioeuropa. It /Sm .