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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 19 Giugno 2007
STRASBURGO: PARLAMENTO EUROPEO "PREOCCUPARSI DEL FUTURO?" SESSIONE PLENARIA 18-21 GIUGNO 2007  
 
Strasburgo, 19 giugno 2007 - Accogliendo una richiesta del Pse, il Parlamento ha deciso di tenere ieri mattina un breve dibattito sulla situazione in Palestina. Contestualmente, su proposta dell´Alde/adle, ha deciso di rinviare l´adozione della risoluzione sul Medio Oriente alla prossima sessione di luglio, per poter tener conto degli sviluppi nella regione. Nell´ambito delle urgenze sui diritti umani, il punto sui rifugiati iracheni è stato sostituito con la situazione a Cuba. Punti Forti Della Sessione Lunedì 18 giugno - La Russia deve completare le necessarie riforme politiche e economiche e garantire il rispetto dei diritti umani. E’ quanto afferma una relazione all’esame dell’Aula, chiedendo alla Russia di non politicizzare l’economia. Dovrebbe anche migliorare il clima economico, aprendo maggiormente agli investimenti esteri, soprattutto, nel settore energetico e finanziario, nonché lottando più efficacemente contro le contraffazioni. Va poi valutata l’opportunità di negoziare un accordo di libero scambio. In base a un compromesso negoziato con il Consiglio, l´Aula è chiamata ad approvare un regolamento sulla definizione, designazione, presentazione e etichettatura degli alcolici. Ma resta un´incognita sulla vodka che rischia di minare l´accordo. Oltre ad attualizzare le norme sulle indicazioni geografiche, è anche integrato l´elenco di quelle già registrate che salgono a 329, di cui 39 italiane. Esordio per due limoncelli campani, il Mirto di Sardegna, il Nocino di Modena e due grappe siciliane (relazione Schnellhardt). Il Parlamento è chiamato a sottoscrivere il compromesso con il Consiglio in merito al regolamento che vieta la commercializzazione, l´importazione e l´esportazione di pellicce di cani e gatti e di prodotti che le contengono. Se i deputati inizialmente volevano escludere qualsiasi deroga, hanno infine accettato una formulazione più restrittiva che ne limita l´applicazione ai soli scopi educativi e per gli animali impagliati. (relazione Svensson). Un´interrogazione orale chiede alla Commissione quali misure concrete sono state prese per dare seguito a una risoluzione del Parlamento europeo del 2003 sulla sclerosi multipla che, in particolare, chiedeva lo sviluppo di un codice di buone pratiche. A seguito del dibattito in Aula sarà adottata una nuova risoluzione. A margine della Plenaria, la commissione per i trasporti adotterà una relazione legislativa sul completamento del mercato interno dei servizi postali. Martedì 19 giugno - Visti i recenti sviluppi, l´Aula terrà un breve dibattito sulla situazione in Palestina. Il Presidente ha comunicato che cercherà di coinvolgere il Consiglio nella discussione. Prendendo spunto dai risultati delle indagini della commissione d´inchiesta condotte nell´ambito del crack della società Equitable Life, una relazione all´esame della Plenaria formula delle raccomandazioni riguardo alla vigilanza prudenziale, alla cooperazione tra le autorità di regolamentazione e alle loro responsabilità. Se la protezione e l´informazione dei consumatori deve essere la priorità, i deputati chiedono anche maggiore attenzione alla qualità delle norme e ai meccanismi per attuarle (relazione Wallis). Il Parlamento è chiamato a adottare una risoluzione proposta dalla sua commissione per i bilanci in merito al finanziamento del sistema europeo di radionavigazione satellitare Galileo. I mancati progressi nel contratto di concessione hanno spinto la Commissione a proporre un finanziamento esclusivamente pubblico del sistema. Il progetto di risoluzione esige che i fondi provengano esclusivamente dal Bilancio Ue, senza fondi intergovernativi aggiuntivi. Una relazione all´esame dell´Aula sul bilancio intermedio degli obiettivi di sviluppo del Millennio (Osm), osserva che l´Italia - assieme ad altri paesi - non ha rispettato l´impegno a fornire lo 0,7% del suo Rnl in aiuti pubblici allo sviluppo e rileva che ha gonfiato i propri aiuti. Nel chiedere di porre rimedio a tale situazione, sottolinea che occorre azzerare il debito di 60 paesi, chiede all´Ue di finanziare gli Osm tramite la Bei e pone in luce l´importanza dell´assistenza sanitaria (relazione Kinnock). Mercoledì 20 giugno - Nel sostenere l´esigenza di una politica comune in materia di asilo basata sul principio di non respingimento, una relazione all´esame dell´Aula chiede una procedura unica, equa ed efficace per le domande di asilo. Auspicando poi maggiore solidarietà per gli Stati membri di frontiera, sottolinea l´esigenza di realizzare centri di accoglienza adeguatamente strutturati e valutati e di definire un regime Ue di rimpatrio. Occorrono anche campagne d´informazione sui rischi dell´immigrazione illegale (relazione Pirker). La Plenaria esaminerà una direttiva volta a migliorare la trasferibilità dei diritti a pensione complementare. Una serie di emendamenti intendono chiarire il campo d´applicazione e le condizioni di acquisizione dei diritti. Altri hanno lo scopo di garantire un trattamento equo ai lavoratori che cessino un lavoro prima di aver maturato il diritto alla pensione complementare. I deputati chiedono anche un miglioramento graduale della trasferibilità. Ma sulla direttiva pesa il veto dei Paesi Bassi (relazione Oomen-ruiten). Allarmata dall´aumento della violenza giovanile, in particolare nelle scuole, una relazione all´esame dell´Aula sollecita la definizione di una strategia integrata a livello nazionale e europeo, che combini misure di prevenzione, di inclusione sociale e di gestione legislativa. Sottolineando il ruolo della famiglia, della scuola e dei mezzi di comunicazione, chiede di agire sulle cause della delinquenza (disagio sociale, droga e mass media), ma insiste sulla limitazione di sanzioni penali. Chiede poi agli Stati membri di ricorrere ai programmi europei esistenti e di adottare norme minime europee. Sollecita inoltre la Commissione a istituire senza indugio un Osservatorio europeo sulla delinquenza giovanile e un numero verde per giovani con problemi, nonché a definire un programma quadro comunitario (relazione Batzeli). Giovedì 21 giugno - Una relazione all’esame della Plenaria chiede di aumentare la fiducia dei consumatori negli acquisti on line: campagne d’informazione, audit esterno per i servizi elettronici e sistema di allerta rapido. Occorre anche definire norme volontarie, un marchio di fiducia europeo e una Carta europea dei diritti degli utenti. Va poi rafforzata la tutela giuridica dei consumatori estendendo le norme sui contratti a distanza alle aste, all’acquisto di biglietti aerei e al noleggio auto via Internet (relazione Roithová) Sulla base di un compromesso raggiunto con il Consiglio, il Parlamento è chiamato a approvare la modifica di due direttive relative agli appalti pubblici finalizzata a salvaguardare le possibilità di ricorso dei candidati, con la sospensione in tempo utile della firma del contratto, e a proporre misure che consentano di lottare contro le aggiudicazioni illegittime mediante trattativa privata (relazione Fruteau). .  
   
   
LOTTA ALLA CORRUZIONE: NORMATIVA UE NON ANCORA RECEPITA PUBBLICATA LA RELAZIONE SULL´ATTUAZIONE DELLA DECISIONE QUADRO  
 
Bruxelles, 19 giugno 2007 - La Commissione europea ha adottato ieri una relazione sull´attuazione della decisione quadro 2003/568/Gai del Consiglio, del 22 luglio 2003, relativa alla lotta contro la corruzione nel settore privato, dalla quale emerge che la maggior parte degli Stati membri non ha ancora qualificato come illecito penale tutte le possibili fattispecie di corruzione nel settore privato. Il vicepresidente Frattini, commissario responsabile del portafoglio giustizia, libertà e sicurezza, ha dichiarato: "Dobbiamo contrastare la corruzione nei settori pubblico e privato ogniqualvolta e ovunque si presenti, in quanto essa costituisce una grave minaccia per lo stato di diritto. Dobbiamo, in particolare, lottare contro la corruzione nel settore privato in quanto essa danneggia il mercato interno, provoca distorsioni della concorrenza e ostacola il corretto sviluppo delle economie degli Stati membri". Il vicepresidente Frattini si è complimentato con il Belgio e il Regno Unito, che hanno dato piena attuazione alle principali disposizioni della decisione quadro. Ha tuttavia aggiunto: "Esprimo rammarico per il fatto che così tanti Stati membri non abbiano ancora qualificato come illecito penale la promessa o la sollecitazione, tramite un intermediario, di un indebito vantaggio e non abbiano esteso il campo di applicazione della propria normativa alle entità senza scopo di lucro". L´obiettivo della decisione quadro del Consiglio è garantire che in ogni Stato membro costituiscano un illecito penale sia il "promettere, offrire o concedere" (corruzione attiva) sia il "sollecitare o ricevere" (corruzione passiva) un indebito vantaggio di qualsiasi natura nell´ambito di attività professionali nel settore privato. La decisione quadro, che si applica alle entità con e senza scopo di lucro, prevede inoltre che anche le persone giuridiche possano essere dichiarate colpevoli di tali reali. La relazione, che si basa sulle informazioni ricevute dagli Stati membri, constata principalmente che è ancora agli inizi il recepimento da parte degli Stati membri della decisione quadro del Consiglio. La Commissione invita gli Stati membri, compresi quelli che hanno comunicato di essere impegnati nell´elaborazione della normativa, a fornirle al più presto ogni ulteriore informazione utile. La relazione, prevista dall´articolo 9 della decisione quadro, sarà trasmessa al Consiglio, che si baserà su questo documento per valutare il grado di rispetto delle disposizioni della decisione quadro da parte degli Stati membri. Nel corso dell´autunno la Commissione europea pubblicherà un documento di lavoro sui rapporti tra corruzione e criminalità organizzata; essa selezionerà inoltre una serie di progetti in questo settore a seguito del primo invito a presentare proposte il quale si inserisce nel quadro del primo programma specifico "Prevenzione e lotta contro la criminalità" che ha una dotazione finanziaria di 18,5 milioni di euro. .  
   
   
LA CARTA DEI VALORI DELLA CITTADINANZA E DELL´INTEGRAZIONE  
 
Roma, 19 giugno 2007 - Centralità della persona umana e della sua dignità, uguaglianza dei diritti fra uomo e donna, diritto alla libertà religiosa. Sono questi i principi cardine contenuti nella “Carta dei valori della cittadinanza e dell´integrazione” pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 137 del 15 giugno scorso. La Carta dei valori, redatta secondo i principi della Costituzione italiana e delle principali Carte europee e internazionali dei diritti umani, si sofferma in modo particolare su quei problemi che la multiculturalità pone alle società occidentali. La Carta nasce da un percorso avviato dal Ministro dell´Interno a metà del 2006 con l´obiettivo di enunciare valori e principi validi per tutti coloro che desiderano risiedere stabilmente in Italia, di qualsiasi gruppo o comunità facciano parte, di natura culturale, etnica o religiosa. La Carta dei valori della cittadinanza e dell’integrazione, disponibile oltre che nel testo italiano anche nelle traduzioni ufficiali in inglese, francese e arabo, sarà presto tradotta nelle versioni in lingua spagnola, tedesca, cinese, russa, rumena. Http://www. Governo. It/governoinforma/dossier/decreto_carta_valori/index. Html .  
   
   
RIFORMA DEI REGIMI DI RESPONSABILITÀ DELLE SOCIETÀ DI REVISIONE BRUXELLES PRESENTA I RISULTATI DELLA CONSULTAZIONE LANCIATA A GENNAIO  
 
 Bruxelles, 19 giugno 2007 - La Commissione europea ha presentato una sintesi delle 85 risposte alla consultazione pubblica sull’opportunità di modificare i regimi di responsabilità dei revisori nell’Ue, lanciata a gennaio del 2007. La consultazione era stata avviata dopo la diffusione di uno studio indipendente sull’impatto economico degli attuali regimi di responsabilità e sulla situazione in materia di assicurazione negli Stati membri. Risultati della consultazione - Per le società di revisione è necessaria un´iniziativa dell´esecutivo Ue in materia. Tra i partecipanti alla consultazione esterni al settore, favorevoli all’intervento della Commissione la maggior parte di quelli provenienti da paesi in cui esistono delle limitazioni della responsabilità dei revisori. Al contrario, rifiutano ogni azione di Bruxelles le parti interessate degli Stati in cui non sono previste tali limitazioni. Tra le proposte contenute nel documento di consultazione per limitare la responsabilità, le società di revisione prediligono l´introduzione di un massimale finanziario, mentre gli altri sostenitori dell´iniziativa della Commissione, preferirebbero una soluzione basata sul principio della responsabilità proporzionale. Alcune parti interessate hanno sottolineato che se la Commissione adottasse una raccomandazione, questa dovrà garantire la massima flessibilità a livello nazionale in relazione al metodo di limitazione. In molti sottolineano, inoltre, l´esigenza di prendere in considerazione il principio di sussidiarietà. La possibilità di scelta nel mercato delle società di revisione è considerata come un tema importante che può minacciare l´efficienza dei mercati finanziari. Non tutti i partecipanti, però, concordano nell´affermare che limitare la responsabilità delle società di revisione sia la maniera più appropriata di affrontare la questione. .  
   
   
ACCORDI DI RIAMMISSIONE E DI FACILITAZIONE DEL VISTO CON L´UCRAINA FIRMATI IERI A LATERE DEL CONSIGLIO DI COOPERAZIONE  
 
 Bruxelles, 19 giugno 2007 - A latere del Consiglio di cooperazione Ue-ucraina che si è svolta ieri, l´Unione europea e l´Ucraina faranno un concreto passo avanti nelle loro relazioni bilaterali firmando due accordi: uno sulla riammissione, l´altro sulla facilitazione del visto. L’evento segue l´inizio ufficiale dei negoziati per un nuovo accordo rafforzato che denota tutta l´importanza strategica attribuita allo sviluppo delle relazioni Ue-ucraina. "Sono molto soddisfatto di questi accordi di riammissione e di facilitazione del visto", ha dichiarato il vicepresidente Frattini, commissario responsabile del portafoglio giustizia, libertà e sicurezza. "D’ora in poi gli Ucraini potranno viaggiare più facilmente ma saranno anche mantenuti gli sforzi per dare un giro di vite all´immigrazione clandestina". Frattini ha poi aggiunto: "L´unione europea e l´Ucraina possono aspirare a un livello di relazioni qualitativamente più elevato, e in quest´ottica gli accordi odierni sono quanto mai importanti: facilitare i contatti fra i cittadini può contribuire considerevolmente ad aumentare la comprensione reciproca e a migliorare le relazioni in tutti i settori". Gli accordi per un rilascio agevolato dei visti e per la riammissione degli immigrati clandestini saranno firmati in concomitanza col Consiglio di cooperazione Ue-ucraina. Lo scopo è facilitare i viaggi e i contatti diretti fra i popoli d´Europa, continuando nel contempo a lottare contro l’immigrazione illegale. L’accordo di facilitazione del visto snellisce le procedure di rilascio ai cittadini ucraini dei visti per soggiorni di breve durata: la decisione se rilasciare o meno il visto deve essere presa di norma entro 10 giorni e sono semplificati i documenti da presentare. L’accordo semplifica anche i criteri per il rilascio dei visti per ingressi multipli a molte categorie di persone, come i parenti stretti, gli autotrasportatori, le persone in viaggio d’affari, gli studenti, i giornalisti e i membri delle delegazioni ufficiali. Quanto ai diritti di rilascio, gli Stati Schengen applicheranno un importo di 35 euro. Dal pagamento di questi diritti sono esonerate alcune categorie di persone quali i parenti stretti, gli studenti, i disabili, i giornalisti e i pensionati. L’accordo prevede infine l’esenzione dall’obbligo di visto per i titolari di passaporti diplomatici ucraini. L’accordo di riammissione stabilisce obblighi e procedure chiare a beneficio sia delle autorità ucraine che di quelle degli Stati membri quanto alle modalità e alla tempistica del rimpatrio delle persone in posizione irregolare sui rispettivi territori. Questi obblighi riguardano i cittadini dell’Ucraina, degli Stati membri dell’Ue, i cittadini di paesi terzi e gli apolidi. Le disposizioni sulla riammissione dei cittadini di paesi terzi e degli apolidi saranno applicabili solo dopo un periodo transitorio di 2 anni. Per le persone fermate in zone di frontiera comuni, e che possono essere rimpatriate in pochi giorni, varrà una speciale procedura accelerata. L’accordo contiene le necessarie garanzie di protezione dei dati e di tutela dei diritti fondamentali. Gli accordi entreranno in vigore dopo che entrambe le parti avranno completato le procedure interne di ratifica, possibilmente entro la fine dell’anno. .  
   
   
FONDO SOCIALE EUROPEO, AL VIA IL NUOVO BANDO 2007  
 
Bolzano, 19 giugno 2007 - Dopo l´approvazione della giunta provinciale, è entrato quasi a pieno regime il nuovo bando 2007 del Fondo sociale europeo, che si inserisce nel programma operativo 2007-2013. 21 i milioni di euro a disposizione quest´anno per i progetti di formazione, ma sono in calo le risorse finanziarie garantite dall´Unione Europea. Con la programmazione 2007-2013, l’Alto Adige rientra nel nuovo Obiettivo 2, che mira a valorizzare e a sostenere la competitività regionale e l’occupazione. Il primo bando per l’anno 2007-2008, che è in fase di pubblicazione, finanzierà solamente i progetti di formazione, mentre i bandi per le cosiddette azioni di sistema sono previsti per quest´autunno. I progetti dovranno pervenire al Fondo sociale europeo entro il 31 luglio. "Il Fondo sociale europeo è uno strumento di sviluppo socio-economico che ha ormai ottenuto un pieno riconoscimento da parte della popolazione altoatesina - ha spiegato durante la presentazione del bando la coordinatrice del servizio Fse, Barbara Repetto - grazie alle risorse che mette a disposizione contribuisce al rafforzamento del settore sociale, della formazione e dell´impiego". Adattabilità, occupabilità, accessibilità e invecchiamento attivo, inclusione sociale, capitale umano. Questi gli assi portanti del nuovo programma operativo, le cui risorse disponibili per i progetti di formazione inclusi nel primo bando ammontano a poco più di 21 milioni di Euro. A proposito di risorse, da sottolineare come il nuovo programma operativo 2007-2013, ancora in attesa dell´approvazione definitiva da parte dell´Unione Europea, dovrà fare i conti con una contrazione dei finanziamenti attorno al 20-25% rispetto al periodo precedente, durante il quale furono finanziati circa 1. 700 progetti per un investimento totale di 174 milioni di euro, sui 204 a disposizione. "La Provincia di Bolzano - ha spiegato il coordinatore dell´area programmatica Fse, Claudio Spadon - presenta dati socio-economici così positivi, da non poter pretendere di accedere a finanziamenti troppo elevati, ed è stata inserita nella zona Obiettivo 2, che fa riferimento ai paesi con un avanzato stato di sviluppo". Il nuovo bando 2007 è a disposizione sul sito internet del Fondo sociale europeo www. Provincia. Bz. It/europa/fse/ .  
   
   
GLI INVESTIMENTI STRANIERI FANNO CRESCERE L’ECONOMIA SERBA  
 
Belgrado, 19 giugno 2007 - L’anno scorso 4 milioni di dollari sono stati investiti in Serbia da aziende estere, e altri 2-3 miliardi di dollari saranno investiti quest’anno. Il grosso delle esportazioni ungheresi verso la Serbia proviene da aziende multinazionali attive in Ungheria. Lo afferma il Budapest Business Journal. L’economia serba ha sperimentato un veloce e naturale sviluppo negli anni recenti, e le aziende ungheresi hanno contribuito a questa crescita. L’ungheria è il sesto investitore in Serbia, ha dichiarato il direttore del dipartimento di economia dell’ambasciata ungherese a Belgrado, Tamas Bako. L’economia serba è cresciuta del 6,5% negli ultimi tre anni, e il Pil pro capite è valutato a 3. 518 dollari. .  
   
   
KIRGHIZISTAN QUATTRO DONORS HANNO MESSO A DISPOSIZIONE 1, 6 MILIARDI DI DOLLARI  
 
Bishkek, 19 giugno 2007 - La Banca Mondiale, Asian Development Bank, La banca tedesca Kfw e la Islamic Development Bank hanno messo a disposizione del Kirghizistan un totale superiore a 1,6 miliardi di dollari da quando il Paese ha ottenuto l’indipendenza. Il Primo Ministro Almazbek Atambayev spiega che “durante il periodo della cooperazione congiunta il Paese ha ricevuto prestiti e finanziamenti per più di un miliardo e mezzo, oltre ai 117 milioni in aiuti tecnici. Tutte le risorse sono state usate per lo sviluppo di vari settori dell’economia kirgiza e continueranno ad essere implementati grandi progetti per condurre una riforma nella gestione governativa, nei settori bancario e finanziario, dell’energia, delle infrastrutture, dell’agricoltura, così come delle Pmi. Gran parte degli aiuti sono andati a favore di sanità ed istruzione”. Il Kirghizistan ha ancora bisogno del sostegno internazionale soprattutto per il pagamento del debito estero. Il peso del debito condiziona le riforme e rallenta lo sviluppo economico. Fra i successi raggiunti recentemente dal Paese vi è la crescita del Pil del 9,1% nei primi quattro mesi dell’anno, oltre all’approvazione di un piano strategico di sviluppo fino al 2010. Un memorandum d’intesa fra il Kirghizistan e i suoi donors è stato siglato durante il meeting di valutazione congiunta sul portafoglio dei progetti del 2007. Obiettivo principale del confronto è valutare i progetti implementati e discutere ad approvare eventuali misure per aumentare l’efficacia della loro realizzazione. .  
   
   
CINQUE PER MILLE: I DATI DELLE PREFERENZE 2006 E I BENEFICIARI 2007  
 
 Roma, 19 giugno 2007 - L´agenzia delle Entrate ha ultimato il censimento delle autocertificazioni ridefinendo l´elenco dei soggetti validamente iscritti relativamente al volontariato che possono usufruire del 5 per mille 2006. Nel complesso i contribuenti italiani hanno espresso, considerando tutti e 4 i settori interessati, 15. 854. 201 preferenze su un totale di 26. 391. 936 dichiarazioni. Le preferenze a favore del volontariato sono state 9. 418. 595, 2. 172. 226 quelle per gli enti della ricerca scientifica, 2. 195. 203 per la ricerca sanitaria e 2. 068. 177 a sostegno delle attività sociali di 8. 093 Comuni italiani. I possibili destinatari del cinque per mille 2007 sono invece 32. 355, così distribuiti: 31. 773 nell´elenco dell´Agenzia delle Entrate (lettera a), che comprende 24. 259 Onlus, 3. 011 associazioni di promozione sociale e 4. 503 associazioni riconosciute; 496 enti della ricerca scientifica e dell´università (elenco lettera b); 86 enti della ricerca sanitaria (elenco lettera c). Sul sito Internet dell´Agenzia è disponibile anche un motore di ricerca che consente l´individuazione dei soggetti iscritti negli elenchi dei possibili beneficiari per il 2007. Http://www. Governo. It/governoinforma/dossier/5permille/index. Html .  
   
   
UBI BANCA: APPROVATO ALL’UNANIMITÀ IL PIANO INDUSTRIALE D’INTEGRAZIONE PER IL PERIODO 2007-2010 CON I SEGUENTI TARGET AL 2010: UTILE NETTO SUPERIORE A 1,4 MILIARDI € AL NETTO DI COMPONENTI NON RICORRENTI ROE AL NETTO DELLE DIFFERENZE DI FUSIONE SUPERIORE AL 16% DIVIDENDO IN PROGRESSIVA CRESCITA DAGLI ATTUALI 0,80 EURO A 1,30 EURO PER AZIONE  
 
Bergamo, 19 giugno 2007 – In data 15 giugno il Consiglio di Sorveglianza, riunitosi sotto la Presidenza di Gino Trombi, ha approvato all’unanimità il Piano Industriale d’Integrazione 2007-20 10 come proposto pure all’unanimità dal Consiglio di Gestione, riunitosi in mattinata sotto la Presidenza di Emilio Zanetti. Le prem esse - Il Piano Industriale 2007-2010 rappresenta la seconda fase dell’integrazione del Gruppo Ubi Banca. La prima fase, avviata con l’annuncio della fusione tra Bpu e Banca Lombarda nel novembre 2006, ha visto il progressivo realizzo di tutti gli interventi propedeutici alla realizzazione dell’operazione e si è conclusa il 1° aprile 2007, data di efficacia della fusione, con la creazione della nuova Capogruppo, motore d’integrazione. Questa prima fase ha coinvolto 200 persone. La seconda fase dei lavori è stata dedicata all’elaborazione del Piano Industriale d’Integrazione 2007-2010, con la definizione degli obiettivi strategici sulla base di un approccio analitico “bottom-up” e con il coinvolgimento, in 17 cantieri operativi e 35 progetti guidati dal top management del Gruppo, di circa 600 risorse in tutto il Gruppo. Ambedue le fasi si sono concluse pienamente in linea con la tempistica programmata. Il Piano Industriale d’Integrazione si basa sulla conferma del modello federale, polifunzionale, integrato, in cui le banche rete federate, con forte radicamento sul territorio e responsabili della gestione della rispettiva clientela, operano coadiuvate e supportate da fabbriche prodotto specializzate, in grado di fornire prodotti/servizi altamente competitivi, e da una Capogruppo con compiti di coordinamento, supporto e fornitura di servizi comuni accentrati. Gli obiettivi del Piano - Premessa: i risultati non comprendono gli effetti dell’allocazione del disavanzo di fusione, che si stima in via preliminare potrebbe avere un impatto netto negativo di circa 100 milioni annui nell’arco del piano. Il Piano Industriale 2007-2010 stima un tasso di crescita annuo composto dell’utile per azione del 10,5%, da 1,49 a oltre 2,20 euro al 2010, con l’obiettivo di una creazione di valore in termini di Eva più che triplicata nel corso del periodo da 227 a 738 milioni di euro grazie al contributo positivo di tutti i segmenti di mercato. Tale evoluzione dovrebbe consentire la distribuzione di un dividendo stimato in 1,15 euro per azione al 2009 e 1,30 euro per azione al 2010. Il Piano industriale è stato elaborato sulla base di: un’evoluzione dei ricavi ordinari che riflette il potenziale di creazione di valore del Gruppo, tenendo comunque in considerazione gli adeguamenti richiesti da condizioni di mercato fortemente concorrenziali e influenzate da interventi normativi recenti e in via di definizione; una forte focalizzazione sul contenimento dei costi che, abbinata alle sinergie conseguibili dalla fusione, abilita un andamento virtuoso della voce; rettifiche su crediti contenute, consentite dall’elevata qualità dell’attivo del Gruppo, in crescita dallo 0,29 allo 0,38% nell’arco del Piano; - un’evoluzione dei volumi di impieghi, raccolta diretta e indiretta che rispecchiano le particolarità del Gruppo in termini di radicamento territoriale e di sviluppo delle fabbriche prodotto. Il Piano non comprende l’effetto di potenziali partnership nel settore della Bancassurance vita, del Consumer finance e del Corporate banking, che rappresentano una forte riserva di valore. In termini di coefficienti patrimoniali, il Piano stima un Core Tier 1 al 2010, calcolato in base a Basilea 2 standardizzato, pari al 6,5%. Il progressivo passaggio all’Irb Advanced, previsto per il 2009 subordinatamente alla validazione dell’autorità competente, si stima consentirà di mantenere un Core Tier 1 target al 2010 del 7% con una liberazione di capitale pari, prudenzialmente, a circa 1 miliardo di euro, che potrà essere utilizzata a progressivo aumento della remunerazione degli azionisti. I risultati non comprendono gli effetti dell´allocazione del disavanzo di fusione che si stima in via preliminare potrebbe avere un impatto netto negativo di I fattori abilitanti : 1) La scelta del sistema informativo - Per quanto riguarda la scelta del sistema informativo del nuovo Gruppo, il Consiglio di Gestione, avvalendosi anche della consulenza di advisor esterni, ha deliberato nel senso di adottare un sistema informativo integrato costituito centralmente dal sistema mainframe ex Bl, più consolidato e più garantista ai fini del superamento della delicata fase di migrazione, integrato con gli elementi maggiormente qualificanti della piattaforma ex Bpu (in particolare il Crm considerato tra i migliori sul mercato) al fine di rendere possibile una rapida accelerazione della spinta commerciale di tutte le Banche Rete del Gruppo. Tutte le attività informatiche e di back office confluiranno nella società Ubi Sistemi e Servizi. L’utilizzo e la valorizzazione della lunga e qualificata esperienza del team Bpu nel campo delle piattaforme tecnologiche open e alcuni elementi architetturali già oggi presenti nel sistema ex Bl consentiranno inoltre al Gruppo di perseguire una strategia informatica di miglior bilanciamento fra componenti open in espansione e componenti mainframe con un potenziale effetto positivo in termini di economicità. I processi per le migrazioni inizieranno come previsto a partire dal mese corrente, e si ritiene potranno completarsi entro il terzo trimestre 2008. 2) La valorizzazione e la razionalizzazione delle risorse umane - La razionalizzazione delle funzioni duplicate e l’ottimizzazione dei processi operativi consentirà di liberare risorse da destinare al rafforzamento dell’area commerciale delle Banche Rete, con una forza vendita che passerà dalle attuali 7. 900 risorse alle 8. 200 risorse previste al 2010 (con un’incidenza delle risorse commerciali rispetto alle risorse di rete del 62% al 2010 rispetto al 58% al 2006), e di definire un piano di esodi su basi volontarie di 1700 persone (400 a completamento dei piani ex Bpu ed ex Bl e 1. 300 relative alla formazione del nuovo Gruppo). Al 31 dicembre 2010, si prevede che la forza lavoro complessiva del Gruppo (inclusi gli interinali) si attesti dalle attuali 21. 700 a circa 20. 000 unità. A queste si aggiungeranno circa 300 persone per soddisfare le esigenze del Piano Sportelli. Per il quadriennio è stato varato un rilevante programma di formazione delle risorse (complessivamente 400. 000 giornate di cui 21. 000 di riqualificazione professionale) volto a consolidare e sviluppare le qualità professionali presenti nel Gruppo, a valorizzare le risorse umane e a sostenerne la qualificazione professionale. 3) L’azione commerciale - Il modello adottato dal Gruppo conferma la scelta di un assetto distributivo specializzato al tempo stesso per zona geografica e per segmenti, basato sul modello divisionale (Retail, Corporate e Private), sulla focalizzazione dell’azione commerciale mediante la creazione di portafogli omogenei di clientela (mass, affluent, poe, small business, corporate e private) assegnati a gestori commerciali dedicati allo sviluppo della relazione, su strumenti evoluti di Crm e su una gamma prodotti completa e differenziata. La base di clientela del Gruppo conta circa 4 milioni di clienti, di cui circa 3,3 milioni mass+affluent, 415. 000 small business, 40. 000 corporate e 46. 000 private. Una recente analisi della base clientela ha confermato l’elevato grado di fidelizzazione della clientela retail del Gruppo, che risulta per il 55% intrattenere rapporti con le banche del Gruppo da più di 10 anni. Il Piano industriale di Ubi Banca prevede azioni commerciali mirate e ben definite sviluppate per ogni segmento di mercato. Il Mercato Retail - La strategia di sviluppo commerciale del Mercato Retail differenzia l’offerta di prodotti e di servizi per i privati - suddivisi in sotto-segmenti di clientela identificati in base ai bisogni potenziali (6 sotto-segmenti “cluster” privati) - e per le piccole imprese. Per quanto riguarda i privati, la suddivisione in cluster consente la semplificazione dell’offerta commerciale grazie allo sviluppo di panieri di prodotti specifici per ogni cluster. I principali obiettivi economici per il segmento puntano allo sviluppo deciso dei volumi di consumer lending, con pricing competitivo (mutui cagr 10%, prestiti personali cagr circa 34%, finanziamenti mediante cessione del quinto in forte crescita con stock di circa 400 milioni di euro al 2010). E’ inoltre previsto lo sviluppo dei prodotti ad alto valore quali le Cpi e i prodotti danni, e la crescita (cagr 5,4%) e il miglioramento del mix di prodotto e di composizione della raccolta gestita, con un miglioramento della redditività di circa 6 punti base. Per quanto riguarda le piccole imprese, sono stati identificati settori merceologici specifici nei quali focalizzare azione ed offerta commerciale; verranno inoltre progressivamente attivati modelli di servizio differenziati tra Piccoli Operatori Economici e Piccole e Medie Imprese. I principali obiettivi commerciali nel segmento prevedono il proseguimento della crescita sostenuta degli impieghi (cagr 12%) sia nel comparto a breve termine (cagr circa 8%) sia in quello a medio lungo (cagr circa 15%). L’evoluzione del margine d’interesse è attenuata da una prevista significativa tendenziale riduzione della commissione di massimo scoperto. Il previsto incremento della penetrazione dei conti correnti a pacchetto dal 26% al 44%, consentita dalla forma modulare del prodotto, rappresenterà, assieme allo sviluppo dei volumi intermediati (incassi, pagamenti e finanziamenti), un fattore di crescita delle commissioni. Il Mercato Corporate - La strategia di sviluppo commerciale del mercato corporate si basa sulla focalizzazione delle banche nei segmenti “core”, vale a dire nelle relazioni con le imprese da 5 a 150 milioni di fatturato. La crescita dei relativi impieghi a breve termine è stimata del 6,7% (cagr) e di quelli a medio lungo termine, inclusi quelli riferiti a Centrobanca, del 12,4% circa (cagr). E’ previsto un modello di servizio specifico per il comparto Large Corporate, che, attraverso il coordinamento della Capogruppo, andrà a focalizzarsi sui primi 100 gruppi economici. Il Piano prevede altresì, grazie alla presenza delle fabbriche prodotto di Gruppo, lo sviluppo della componente parabancario (leasing e factoring) con un apporto ai ricavi delle banche rete in crescita nell’arco del Piano. E’ prevista l’attuazione operativa del processo di risk adjusted pricing entro la prima metà del 2008, che consentirà una sempre più puntuale valutazione del rapporto rischio rendimento degli impieghi. Il Mercato Private - Il Gruppo Ubi Banca è il terzo player in Italia nel settore del private banking, con asset totali della clientela di oltre 32 miliardi di euro. La crescita del comparto avverrà sinergicamente con i mercato Retail e Corporate, attraverso lo sviluppo dell’offerta di consulenza specializzata (Active Wealth Advisory) e il miglioramento e completamento dell’offerta di prodotto (es. Open platform). I principali obiettivi del comparto concernono la crescita del risparmio gestito e del bancassurance vita, stimate superiori a quella del mercato (cagr 8,5%) e la focalizzazione sul miglioramento della redditività delle masse (+2 punti base) attraverso un ribilanciamento del mix di prodotto. E’ inoltre previsto il miglioramento della produttività commerciale dei Private Banker, con flussi di Net New Money (flussi di raccolta gestita, amministrata, polizze e incremento dei saldi medi liquidi di impieghi e raccolta diretta) in crescita del 25% (cagr). 4) Il Piano sportelli di Gruppo: Il piano sportelli di Gruppo verrà attuato nel corso del Periodo di piano in base a due direttive: 1) Cessioni filiali per adempimenti antitrust: Nel corso dei lavori di elaborazione del Piano sono state individuate le filiali da cedere nel rispetto degli impegni presi con l’Autorità garante del mercato e della concorrenza. Trattasi di 61 filiali, di cui 24 a Bergamo e 37 a Brescia, con raccolta a breve termine complessivamente pari a circa 430 milioni di euro, per l’allineamento delle quote di mercato al 35%. 2) Nuove aperture nelle aree contigue alle aree di forte radicamento: Sempre nell’arco del Piano sono previste aperture di circa 140 sportelli, superando così le 2. 000 filiali. Gli effetti di tali aperture sono inclusi nelle proiezioni di Piano Industriale. 5) La razionalizzazione delle Società prodotto e l’estensione dei prodotti all’intero Gruppo: Il Piano Industriale prevede l’integrazione delle società prodotto presenti all’interno del Gruppo, allo scopo di garantire un presidio solido e specialistico dei settori a maggior potenziale di crescita ed una rapida estensione delle rispettive offerte a tutto il Gruppo. Nei settori del credito al consumo, della bancassurance danni e del corporate banking si procederà alla valutazione di potenziali partnership con operatori specializzati per internalizzare competenze e accelerare il percorso di sviluppo. L’eventuale impatto economico e sinergico non è stato incluso nel Piano. E’ prevista la realizzazione dei seguenti interventi: Credito al consumo : Integrazione di Banca 24-7 e Silf con: Accentramento in Banca 24-7 delle attività di Fabbrica; Affiancamento di Silf alle reti distributive esistenti (Prestitalia e By You) e focalizzazione sulle attività distributive rivolte al mercato extra captive con mantenimento della struttura societaria e brand distinto Estensione dell’offerta di Banca 24-7 (prestiti personali, carte di credito e cessione del quinto) a tutte le reti bancarie. Asset management : Integrazione di Capitalgest in Ubi Pramerica ed estensione della partnership con Prudential a tutto il Gruppo Bancassurance vita : Prosecuzione delle attuali partnership strategiche con Aviva sul perimetro ex-Bpu e con Cattolica sul perimetro ex-Bl con allineamento dell’offerta commerciale a livello di Gruppo (prodotti e pricing) Bancassurance danni : Estensione delle attività di bancassurance danni di Bpu Assicurazioni a tutte le Banche del Gruppo Corporate e Investment banking : Estensione dell’offerta di Centrobanca a tutte le Banche del Gruppo Leasing : Integrazione di Sbs Leasing e Bpu Esaleasing Factoring : Estensione dell’offerta di Cbi Factor a tutte le Banche del Gruppo.
Recupero Crediti (E. Bottoli)
Crediti (G. Lupinacci)
sinergie e oneri di integrazione : Gli oneri una tantum stimati per l’integrazione ammontano complessivamente a 390 milioni di euro, di cui 370 con impatto a conto economico e 20 da imputare ad avviamento (380 nel piano preliminare presentato a novembre 2006). Le sinergie complessive, esclusi 30 milioni ancora da conseguire in base ai piani di esuberi ex Bpu ed ex Bl, risultano di oltre 402 milioni di euro (365 nel piano preliminare presentato a novembre 2006). Risultano maggiori - sebbene con ripartizione temporale più diluita nel tempo rispetto a quella preliminarmente stimata a novembre, a motivo delle scelte organizzative assunte su basi analitiche nel corso dell’elaborazione del Piano Industriale - sia le sinergie da costo che da ricavo, rispettivamente pari a 256,5 milioni di euro (225 nelle stime preliminari del novembre 2006) e 145,3 milioni di euro (140 nelle stime preliminari del novembre 2006). Organigramma aziendale : Il Consiglio di Gestione ha attribuito al Dott. Alfredo Gusmini l’incarico di sovrintendere le funzionalità del Sistema di Controllo Interno ai sensi dell’articolo 43 bis dello Statuto. Il Vice Direttore Generale Dott. Pierangelo Rigamonti e il Vice Direttore Generale Dott. Elvio Sonnino sono stati chiamati ad assumere la guida di Ubi Sistemi e Servizi rispettivamente con il ruolo di Presidente e di Amministratore Delegato. Il Vice Direttore Generale Dott. Renzo Parisotto ricopre la funzione di Staff Assistenza Fiscale e Progetti Speciali. La Dottoressa Elisabetta Stegher svolge il ruolo di Cfo del Gruppo. .
 
   
   
BANCA GENERALI, RACCOLTA NETTA TOTALE A MAGGIO: €131 MILIONI  
 
Milano, 19 giugno 2007 - La raccolta netta totale del gruppo Banca Generali nel mese di maggio è stata pari a €131 milioni, di cui €41 milioni di Banca Generali, €78 milioni di Banca Bsi Italia e €12 milioni di Simgenia. Nei primi cinque mesi dell’anno la raccolta netta totale ha raggiunto €973 milioni. A maggio la raccolta netta di risparmio gestito e assicurativo è stata positiva per €65 milioni, portando il totale dall’inizio dell’anno a €478 milioni. La nuova produzione assicurativa è stata pari nel mese a €36 milioni, con un progressivo annuo di €212 milioni. Nella seconda metà di maggio è stata lanciata la nuova gestione patrimoniale mobiliare a capitale protetto “Bg Target”, con le due linee di investimento “Alfa” (che seleziona i migliori mercati internazionali attraverso metodi quantitativi) e “Cinindia” (che investe sui mercati emergenti asiatici, in particolare Cina e India), che ha da subito riscontrato un buon successo. .  
   
   
BANCA POPOLARE DI INTRA: RISULTATI DELL’OFFERTA IN OPZIONE  
 
Intra, 19 giugno 2007 - Banca Popolare Di Intra comunica che il 14 giugno si è conclusa l’offerta in opzione agli azionisti Banca Popolare di Intra, diversi dai recedenti, e riguardante le n. 481. 353 azioni ordinarie Banca Popolare di Intra per le quali è stato esercitato il diritto di recesso, ai sensi dell’art. 2437-quarter cod. Civ. Le azioni erano offerte in proporzione al numero di azioni possedute, sulla base del rapporto di n. 1 Azione ogni n. 115 azioni ordinarie possedute e al prezzo di Euro 13,823. Nel periodo in cui si è svolta l’offerta in opzione, 14 maggio-13 giugno 2007, hanno aderito alla stessa 56 Azionisti per complessive 471 azioni, mentre le restanti azioni sono state acquistate da Veneto Banca come previsto dal protocollo di Intesa e dal Documento dell’ Offerta Pubblica di Acquisto Preventiva Parziale. L’intero periodo di offerta il prezzo dell’azione Banca Popolare di Intra, quotata sul Mercato Telematico Azionario, si è mantenuto costantemente al di sotto del prezzo dell’offerta medesima. .  
   
   
BANCA CARIGE INAUGURA LA FILIALE DI CESANO MADERNO  
 
Genova, 18 giugno 2007 - Banca Carige ha inaugurato la nuova filiale di Cesano Maderno, ubicata in Via Volta 31, la 44° agenzia bancaria in Lombardia, operativa già dall’aprile scorso. Il Vice Presidente Onorevole Alessandro Scajola e il Vice Direttore Generale Vicario Dott. Carlo Arzani, accompagnati da rappresentanti della Direzione Generale, hanno fatto gli onori di casa e porto il saluto di benvenuto al folto pubblico di cittadini e alle numerose autorità intervenute, tra le quali il Sindaco Paolo Vaghi, il Commissario di Governo presso la Provincia di Monza e Brianza Luigi Piscopo e il Comandante della Stazione dei Carabinieri Mauro Maronese. Don Lino Marelli della Parrocchia di S. Stefano Protomartire ha benedetto i presenti e i locali. Il Vice Presidente della Banca ha parlato delle strategie della Carige, capofila di un Gruppo bancario assicurativo tra i principali in Italia. <La dinamicità della banca - ha detto Scajola – è testimoniata dalla crescita dimensionale degli ultimi anni che ci ha portato a raggiungere gli oltre 500 sportelli bancari in tutta Italia a livello di Gruppo. Mi piace ricordare, anche, che Carige è stata la prima Cassa di Risparmio a essere quotata in Borsa, 10 anni fa. Il titolo è sempre cresciuto, quasi quadruplicando il proprio valore con un rendimento annuo medio intorno al 16% netto. > <Le nostre strategie di espansione – ha concluso Scajola - si stanno concentrando nel Nord Italia, in particolare in Lombardia, dove stiamo crescendo in termini di volumi e di clienti. E questa continua attenzione al cliente ci ha premiato: il bilancio 2006 è il migliore della storia di Carige con un utile netto di € 156,9 milioni (+14,6% rispetto al 2005) e un monte dividendi di ben € 107,7 milioni (+22,4%). Anche l’andamento del primo trimestre 2007 presenta indici tutti in crescita con un utile netto consolidato che si attesta a € 54,1 milioni (+27,3% rispetto all’analogo periodo 2006)> Il Vice Direttore Generale Vicario Carlo Arzani ha sottolineato che <la nuova filiale - diretta da Ivan Vago - costituisce l’avanguardia di altri nuovi sportelli bancari, ben 13, che Carige inaugurerà in Brianza entro il 2009. Infatti nel prossimo biennio la rete operativa a livello di Gruppo si implementerà di oltre 80 nuove filiali, 65 delle quali con il marchio Banca Carige, prevalentemente ubicate in Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna>. <Siamo, quindi, lieti di entrare a far parte del tessuto economico di Cesano Maderno – continua Arzani – città di solida vocazione produttiva, specialmente mobiliera e chimica, ed auspichiamo di poter instaurare proficui legami di collaborazione con le famiglie e gli operatori economici, forti della nostra tradizione di banca regionale, che da sempre fonda il proprio modo di operare sulla valorizzazione dei territori di riferimento e sulla vicinanza con le comunità che vi risiedono>. <Rinnovo – ha concluso Arzani – l’invito ai cesanesi a rivolgersi con fiducia al direttore della nostra filiale, Rag. Ivan Vago ed ai suoi collaboratori, nella certezza che potranno trovare soluzioni personalizzate e prodotti competitivi per soddisfare le loro esigenze in materia finanziaria e creditizia>. .  
   
   
ALLEANZA ASSICURAZIONI: L’ASSEMBLEA STRAORDINARIA APPROVA LE MODIFICHE STATUTARIE  
 
 Milano, 19 giugno 2007 – L’assemblea degli azionisti di Alleanza Assicurazioni S. P. A, riunitasi il 14 giugno a Milano, sotto la presidenza di Amato Luigi Molinari, ha approvato in sede straordinaria le modifiche ad alcuni articoli dello Statuto Sociale, essenzialmente in adeguamento alla Legge sulla tutela del Risparmio (Legge n. 262 del 28 dicembre 2005). In sede ordinaria l’Assemblea ha altresì approvato la modifica all’art. 2 del Regolamento assembleare. .  
   
   
GEMINA: FRANCO TATÒ HA RASSEGNATO LE DIMISSIONI  
 
 Milano, 19 giugno 2007 - Gemina comunica che, il 15 giugno, il Dr. Franco Tatò ha rassegnato le dimissioni dalle cariche di Consigliere ed Amministratore Delegato della Società. .  
   
   
IMPRESE PUGLIESI ALLA CONQUISTA DEI MERCATI ESTERI: CORSO DI FORMAZIONE DELL´ICE  
 
Bari, 19 giugno 2007 - La Regione Puglia e l’Ice, Istituto nazionale per il Commercio Estero, uniscono le forze per accompagnare e sostenere le Pmi pugliesi nei rispettivi percorsi di internazionalizzazione, proponendo iniziative mirate di formazione imprenditoriale, assistenza personalizzata e study tour rivolti ai mercati esteri più promettenti. Martedì 19 giugno alle ore 12,30 presso la sala riunioni dello Sprint Puglia (Padiglione della Regione Puglia n. 152 Fiera del Levante, Bari) verrà presentato il Programma di formazione ed affiancamento per le Pmi pugliesi, attivi nei settori dell’agroalimentare, tessile-abbigliamento e calzature (Tac) e mobile imbottito che intendono dare una dimensione internazionale alla propria attività. All’incontro di presentazione, presieduto dall’Assessore al Lavoro, Cooperazione e Formazione Professionale, Marco Barbieri, interverranno, da parte dell’Ice, il Direttore Generale, Massimo Mamberti, il Dirigente dell’Area Formazione Manageriale, Luigi Ferrelli, ed il Direttore dell’Ufficio Ice di Bari, Alfredo Rizzo. E’ prevista, inoltre, la partecipazione dei coordinatori del Programma di formazione e affiancamento, Elisabetta Kustermann e Michele Lenoci, e del Dirigente dell’Assessorato allo Sviluppo Economico – Innovazione Tecnologica, Davide Pellegrino. Obiettivo primario del programma formativo, incentrato sulle tematiche di internazionalizzazione delle Pmi, è il rafforzamento della cultura e della propensione all’export ed alle altre forme di sviluppo sui mercati esteri presso un tessuto imprenditoriale locale spesso troppo frammentato e sottodimensionato proprio nei settori chiave e più tradizionali dell’economia regionale pugliese. L’iniziativa intende offrire un sostegno concreto alle strategie di penetrazione e consolidamento delle imprese pugliesi sui mercati esteri più importanti. L’avvio del programma formativo è previsto per la terza settimana di settembre 2007. .  
   
   
FDEDERLAZIO: 2° RAPPORTO LUGLIO 2006 – MAGGIO 2007 OSSERVATORIO ANTONIO NORI SULL’AZIONE DEL GOVERNO REGIONALE RELAZIONE DEL PRESIDENTE MASSIMO TABACCHIERA  
 
 Roma, 19 Giugno 2007 - Considerazioni Di Sintesi - Questo Report illustra i risultati dell’attività dell’ “Osservatorio Antonio Nori sull’azione del governo regionale” relativo al periodo luglio 2006– maggio 2007. L’osservatorio rappresenta il naturale proseguimento dell’iniziativa messa in piedi dalla Federlazio nel maggio del 2000 con lo scopo di monitorare tutti gli atti aventi un impatto diretto o indiretto sul tessuto delle Pmi emanati dalla Giunta regionale di allora. Di quell’esperienza l’Osservatorio odierno conserva inalterata la filosofia ispiratrice, le finalità e la metodologia, mentre con la nuova denominazione si è voluto ricordare il compianto presidente della Confesercenti di Roma, che nel mondo dell’associazionismo romano, e non solo, ha lasciato per tutti noi una traccia indelebile. Si ricorda inoltre che l’azione di monitoraggio è realizzata con il supporto tecnico del Dipartimento di Studi sull’Impresa dell’Università di Roma Tor Vergata, che si ringrazia, così come si ringraziano gli uffici della Regione per averci messo a disposizione la documentazione richiesta. In queste Considerazioni di sintesi ci si soffermerà su quelli che sono gli elementi salienti emersi dal monitoraggio, articolandoli per aree tematiche e rinviando alla lettura integrale del Report per un esame più complessivo e analitico degli atti. 1. Nel periodo in esame abbiamo registriamo complessivamente un certo attivismo da parte della Giunta relativamente a quell’insieme di provvedimenti che per comodità possiamo riunire sotto la voce Promozione dell’impresa. Prosegue l’attenzione al tema della responsabilità sociale, un aspetto certamente non irrilevante che già avevamo colto nel precedente Report. L’articolo 62 della finanziaria regionale promuove infatti interventi volti alla tracciabilità sociale, alla diffusione della cultura della responsabilità sociale e all’adozione di standard internazionali per l’implementazione di sistemi di gestione che assicurino la trasparenza e la credibilità delle pratiche in materia di responsabilità sociale. Da segnalare, inoltre, una particolare attenzione alle realtà distrettuali, con l’istituzione del Sistema Produttivo Locale della carta nella provincia di Frosinone e quello della nautica a cavallo tra le province di Roma, Latina e Viterbo, che potrebbero rappresentare entrambi un importante volano di sviluppo per i rispettivi territori. A questi atti si aggiunge l’approvazione del protocollo d’intesa tra la Regione, il Ministero dello Sviluppo Economico, la Provincia di Viterbo e i comuni del distretto della ceramica, finalizzato alla riqualificazione, innovazione e crescita occupazionale dell’area di Civita Castellana. Tutta questa indubbia attenzione alla valorizzazione dei distretti avrebbe bisogno però di un adeguato supporto finanziario, ben superiore ai 4 milioni di euro assegnati alla legge 36 dal piano di riparto del Fondo Unico per l’anno 2006. Abbiamo rilevato, infine, una proposta di legge a sostegno dell’editoria locale, un settore di cui si parla poco ma che rappresenta invece una fetta assai importante dell’economia di questa regione, alla quale occorre fornire attenzione e strumenti di sostegno che finora esse non hanno avuto. A tale proposito segnaliamo che è allo studio una seconda proposta di legge per questo settore, alla quale la Federlazio ha dato il proprio contributo, che gli assessori Rodano e De Angelis stanno terminando di mettere a punto e che dovrebbe iniziare a breve il suo iter legislativo. Registriamo, per finire, l’approvazione del Por – uno dei documenti programmatici fondamentali nelle strategie di sviluppo della nostra regione nei prossimi anni – che nella sua filosofia di fondo sembra aver scelto opportunamente di privilegiare la grande progettualità, quella con ricadute più significative in termini di sistema, a scapito della micro-progettualità con scarsa o nulla valenza stategica. 2. Nell’ambito che abbiamo chiamato Formazione e Lavoro l’azione deliberativa nel periodo preso in esame si è incentrata particolarmente sul terreno della qualificazione professionale, del miglioramento dell’incontro tra domanda e offerta di lavoro, del reinserimento lavorativo dei manager e della creazione di nuove professionalità nel distretto ceramico di Civitacastellana. Tra le leggi approvate nell’intervallo compreso tra luglio 2006 e maggio 2007 va senz’altro segnalata quella sull’apprendistato la quale, dettando disposizioni relative agli aspetti formativi, rafforza l’integrazione tra formazione e lavoro, mirando alla qualificazione e alla professionalizzazione dei giovani al fine di favorirne l’inserimento. Si tratta di una legge attesa da tempo e molto importante, perché interviene su uno dei nodi strategici dell’intero percorso di professionalizzazione della forza lavoro. Ci sembra tuttavia che in alcuni passaggi essa risulti un po’ appesantita da un eccesso di adempimenti a carico del datore di lavoro, che forse potevano essere evitati. Rimaniamo in ogni caso ancora in attesa del regolamento attuativo, senza il quale la legge è ovviamente inapplicabile. Ricordiamo anche che a questa legge la Regione ha fatto seguire uno studio finalizzato ad elaborare un modello sperimentale di apprendistato sulla base dell’analisi delle buone prassi a livello nazionale. Sempre nell’ambito della Formazione e Lavoro, abbiamo colto nell’azione della Giunta lo sforzo di rendere più vicini la domanda e l’offerta di lavoro, mediante l’attivazione del nodo regionale della borsa continua nazionale del lavoro, la razionalizzazione e la normazione dei Centri per l’impiego. Da ultimo, abbiamo rilevato l’approvazione degli articoli 42 e 70 della legge finanziaria, concernenti rispettivamente l’adozione di interventi per l’occupabilità e la prosecuzione dei percorsi sperimentali di istruzione e formazione professionale. 3. Per quanto riguarda l’area Opere pubbliche e Appalti, l’azione della Regione nel periodo osservato ci è sembrata guidata in buona misura dall’obiettivo di migliorare la mobilità e l’accessibilità al territorio con alcuni provvedimenti che riguardano la rete viaria regionale. Tra i principali, abbiamo rilevato l’accordo per la realizzazione di opere di completamento della viabilità per il miglioramento dei flussi di pendolarismo; il finanziamento di interventi a favore di strade provinciali e comunali; la deliberazione che approva il bando per il miglioramento dell’accessibilità al litorale ed alle Isole Pontine; il provvedimento che concede contributi ai Comuni per la costruzione e la ristrutturazione della rete viaria. Interventi, questi, ai quali va pure aggiunto il recente via libera dato dalla Giunta all’autostrada Roma-latina. Da segnalare è anche l’articolo 65 della legge finanziaria, che promuove interventi finalizzati al miglioramento delle connessioni tra la Capitale e le altre aree del Lazio, e l’articolo 59 che promuove interventi straordinari minori per la viabilità e il recupero dei centri storici. Infine, non ci è sfuggita la delibera che approva la costituzione di un gruppo di lavoro interassessorile per la definizione di una proposta di legge regionale in materia di appalti pubblici di lavori, servizi e forniture. Non ci è sfuggita proprio perchè essa riguarda un tema particolarmente critico per le Pmi. Noi oggi viviamo una situazione nella quale il settore delle costruzioni è di fatto monopolizzato da pochi grandi gruppi che hanno completamente estromesso le Pmi, lasciando loro, nel migliore dei casi, il ruolo di subappaltatrici, peraltro a condizioni di assoluto svantaggio per queste ultime. Vi è dunque una grande necessità che vengano rivisti a fondo i sistemi di gara, quali ad esempio l’offerta economicamente più vantaggiosa, pensando a ridisegnare per le Pmi un ruolo non subalterno, come accade oggi, ma coerente con la posizione che esse si sono guadagnate sul campo, grazie alla loro professionalità e alle loro capacità imprenditoriali, come la storia dello sviluppo di Roma e del Lazio dimostra. 4. Per quanto riguarda il capitolo della Sanità, è indubbio che ci troviamo di fronte a quello che rappresenta il vero grande nodo per questa amministrazione, e anche – dobbiamo dirlo - uno delle aree nelle quali si sono riscontrati negli ultimi 12 mesi motivi di maggiore frizione tra la Giunta e le Pmi. Il debito del sistema sanitario, che sappiamo bene non può essere ascritto all’operato dell’attuale Giunta, essendo il risultato di stratificazioni progressive che hanno interessato le ultime amministrazioni regionali, ha pesato come un macigno sugli spazi di manovra della Giunta e sulla sua possibilità di programmare investimenti per il futuro. Il Piano di rientro dal debito si è abbattuto pesantemente su tutto il sistema delle imprese, in primo luogo attraverso l’aumento dell’Irap, di cui, ironia della sorte, le imprese da tempo invocano invece la totale abolizione. Ma non possiamo qui tacere sulle conseguenze nefaste che il piano di rientro ha prodotto in particolar modo sul sistema della sanità privata accreditata, che ha dovuto subire, con la delibera 96/2007 l’eliminazione dall’accreditamento delle prestazioni di fisokinesiterapia antidolorifica, che oltre tutto va a colpire la popolazione più bisognosa ed economicamente più disagiata come gli anziani, oltre a mettere in discussione l’autonomia professionale del medico. Non solo, ma a quel provvedimento si aggiunge il fatto che il Ministero della Salute, avendo respinto la delibera regionale 268/2007, che rimodulava il sistema tariffario vigente abbattendolo del 20%, impone di fatto addirittura il dimezzamento delle attuali tariffe e dei budget dei laboratori analisi. Il che porterà questi ultimi a sospendere l’attività a partire dal 1° luglio con effetti intuibili sui lavoratori. Le nostre imprese del settore su queste questioni sono decise a far valere le proprie ragioni con tutti gli strumenti consentiti, politici e giuridici. Abbiamo avuto finalmente l’approvazione della delibera che dispone i pagamenti dei fornitori di beni e servizi del Sistema Sanitario Regionale per debiti relativi a costi fatturati nel 2006. Anche se non possiamo non far notare che i tempi della politica hanno ulteriormente fatto slittare di altri due mesi la data prevista per il pagamento, con costi aggiuntivi per il sistema delle imprese. Vorremmo in ogni caso che ci fosse un impegno altrettanto forte e formale da parte della Regione, affinchè i pagamenti anche in futuro possano avvenire regolarmente, evitando così che da qui a pochi mesi le imprese fornitrici del sistema sanitario possano nuovamente trovarsi in una situazione di estremo disagio. 5. Una discreta attività deliberativa ha riguardato il filone che possiamo chiamare Partecipazione e Modernizzazione della P. A. , sia sul fronte dell’ e–Government che in quello della semplificazione dei rapporti con gli utenti dell’amministrazione. In particolare, registriamo una convenzione con il Cnipa (il Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione) per il consolidamento e lo sviluppo del Centro Regionale di Competenza; una collaborazione con la Regione Liguria finalizzata allo sviluppo della società dell’informazione; e l’approvazione del piano strategico “ i-Lazio2010 “ finalizzato alla semplificazione elettronica. Sulla stessa linea si colloca l’approvazione dell’iniziativa “Semplificazione” per l’attuazione del piano di e-government sui territori provinciali attraverso il finanziamento dei progetti delle amministrazioni provinciali volti, tra l’altro, a ridurre i tempi e i costi degli adempimenti amministrativi di cittadini e imprese. Infine, abbiamo preso atto della modifica della legge istitutiva del Crel, che ci auguriamo inizia presto a funzionare e a svolgere quel ruolo che gli è stato assegnato quale sede istituzionale di confronto tra Regione e forze sociali. Ma parlare di modernizzazione della P. A. Significa anche parlare delle misure messe in atto dalla Giunta per il contenimento delle spese. A questo proposito riconosciamo alla Giunta di aver dato dei segnali di voler procedere all´eliminazione di alcuni sprechi con misure di contenimento delle spese che fanno ben sperare per il futuro. Occorre però che tali misure siano strutturali, non episodiche, durature e soprattutto vincolanti per tutte le Giunte che seguiranno. Sulla stessa linea si muove tutto il processo di riordino e razionalizzazione del sistema degli enti pubblici dipendenti, delle agenzie e delle società a partecipazione regionale, cui la Regione ha deciso di porre mano. Siamo per la verità un po’ preoccupati per le varie ipotesi su accorpamenti e soppressioni che si rincorrono sui giornali e che non aiutano a fare chiarezza. Anche i tempi si sono allungati e rischiano di allungarsi ancora anche a causa dei veti politici incrociati sulle nomine dei nuovi amministratori. Ci auguriamo che nei prossimi giorni la nebbia si possa diradare. 6. Sul versante dell’Internazionalizzazione delle Pmi, rileviamo con soddisfazione l’avvio, in collaborazione con il Ministero del Commercio Internazionale, dello Sportello regionale per l’internazionalizzazione, strumento di supporto alle Pmi nei rapporti di promozione dell’export e di internazionalizzazione. Registriamo altresì alcune azioni rivolte alla valorizzazione dell’immagine del territorio, attraverso ad esempio la partecipazione alle manifestazioni organizzate per la celebrazione dell’Anno dell’Italia in Cina 2006, o l’accordo con alcune regioni rumene che prevede finanziamenti alle imprese laziali per le attività di animazione economica in Romania. Importante è anche segnalare la delibera che autorizza la realizzazione di alcuni progetti pervenuti dai consorzi export delle imprese. Cosa, questa, che apprezziamo perché supera una certa separatezza che si era determinata in passato tra l’istituzione regionale e quei fondamentali strumenti per l’internazionalizzazione delle Pmi che sono i consorzi export. Diamo infine atto all’assessorato alla Pmi di avere predisposto un disegno di legge sull’internazionalizzazione di cui le imprese hanno assolutamente bisogno, e di averlo fatto con il concorso attivo delle associazioni di rappresentanza. Ci auguriamo che l’iter legislativo proceda in modo spedito e che il Consiglio regionale possa approvare il testo in tempi rapidi. 7. Passando all’area che riguarda Credito, andiamo a toccare un punto assolutamente nevralgico per il nostro tessuto imprenditoriale. Rispetto al quale la nostra impressione è che il problema non sia stato ancora affrontato in tutta la sua rilevanza. Non c’è ancora chiarezza sul ruolo che dovrà essere assegnato a Unionfidi nè su quello che dovrà ricoprire Banca Impresa Lazio. Noi non siamo particolarmente interessati a quale sarà, diciamo così, il “contenitore”. Ci interessa molto invece conoscere quale ne sarà il contenuto. Fuor di metafora, quello che le Pmi si aspettano è di avere un soggetto che consenta loro di avere credito più facilmente e a costi più bassi di quanto non avvenga oggi. Un soggetto che sappia avvalersi in modo strutturato e organizzato della rete dei confidi già esistenti sul territorio, i quali sono portatori, proprio perché espressione delle associazioni, di una conoscenza approfondita dell’ampio mercato delle Pmi. Anzi, una sfida più ambiziosa potrebbe essere rappresentata dalla costituzione di un confidi regionale unitario, verso cui convogliare le risorse dei singoli consorzi, delle associazioni imprenditoriali, della Regione e degli Enti Locali. Di questo organismo i confidi potrebbero divenire degli autentici sportelli, apportando il loro know-how e la loro esperienza. Quello del credito, secondo noi, oggi non è “un” problema, bensì “il” problema per eccellenza delle Pmi. Se la Regione non metterà mano tempestivamente e intelligentemente a tale questione, sarà il tessuto delle Pmi, e con esso tutto il territorio, ad aver perso la partita dello sviluppo. E non sarà certo con il microcredito, o assegnando all’Unionfidi funzioni improprie, che si potrà pensare di sopperire all´assenza di uno strumento moderno per rendere più agevole e meno costoso l’accesso al credito da parte delle imprese. 8. Un’altra area di osservazione importante per noi è stata quella del Turismo e Commercio, dove abbiamo riscontrato alcune apprezzabili iniziative. In primo luogo, l’approvazione del bando relativo agli interventi a sostegno della promozione turistica nel territorio regionale, che concede contributi finalizzati alla realizzazione di mostre, di eventi di forte richiamo turistico e di manifestazioni legate alla valorizzazione di itinerari e circuiti turistici extra-romani. In secondo luogo, abbiamo registrato la rimodulazione del Piano delle attività turistico-promozionali, che destina risorse finananziarie ad iniziative finalizzate alla promozione turistica di specificità locali sul territorio regionale, ad attività di marketing, fiere, workshop in Italia ed all’estero ed all’osservatorio turistico regionale. Abbiamo poi rilevato la delibera che approva le modalità di funzionamento del Fondo unico per il turismo. Il comparto turistico in senso stretto e tutto l’indotto che viene messo in moto rappresentano un atout fondamentale per l’economia di questa regione e sempre più sarà così negli anni a venire. Dobbiamo dunque abituarci a pensare al fenomeno turistico, soprattutto quando esso si sposa con la cultura, come al settore trainante sia della Capitale che della regione. Dobbiamo dunque dedicargli tutte le attenzioni che si dedicherebbero ad una risorsa strategica. E’ per questo che bisogna al più presto licenziare il testo unico sul turismo che da tempo giace in Consiglio. Quanto al Commercio, abbiamo registrato la conclusione del procedimento di aggiornamento e revisione della Legge Regionale n° 33/99 sul commercio che ha dotato di una normativa unica ed organica il settore. Segnaliamo, ancora, l’emanazione del regolamento che detta disposizioni per gli interventi a favore dei centri commerciali naturali nei comuni minori e nei centri storici delle grandi città; l’approvazione del bando per la concessione di contributi per interventi di riqualificazione e rinnovo delle imprese commerciali; e, infine, l’approvazione degli indirizzi programmatici per la concessione di contributi finalizzati all’adeguamento dei locali commerciali alle norme antifumo. 9. Per quanto riguarda Ricerca e Innovazione Tecnologica, ci sembra che vi sia nella Giunta la consapevolezza dell’importanza di lavorare su questo terreno se si vuole portare tutto il sistema a recuperare competitività sui concorrenti. Va certamente in questa direzione lo stanziamento di 5 milioni per il progetto Free Electron Laser, che potrebbe avere un significativo impatto sul sistema scientifico e industriale del Lazio nel campo della biotecnologia e nella ricerca di nuovi materiali. Così come l’intesa tra la Regione e l’Agenzia Spaziale Europea, volta all’attuazione di iniziative finalizzate allo stimolo di processi innovativi in vari campi tra cui l’Ict, l’audiovisivo e l’aerospazio; o come l’istituzione del Fondo per lo sviluppo economico e la competitività. Da segnalare anche l’approvazione dei bandi per i progetti di ricerca da parte delle Pmi a valere sul Fondo per la ricerca scientifica, che prevedono la collaborazione delle Pmi con Università o Enti pubblici di ricerca. Da ultimo, merita senz’altro ricordare la proposta di legge su ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico, presentata dall’assessorato all’Innovazione. Con tale proposta, come abbiamo avuto modo di dire già in sede di concertazione, diamo atto alla Giunta di essere intervenuta a colmare un vuoto legislativo che si avvertiva da tempo su una materia così importante per lo sviluppo del nostro sistema economico e imprenditoriale. Confermiamo che l’impianto della legge e gli obiettivi che persegue ci paiono complessivamente condivisibili, anche se invitiamo a non dimenticare che la realtà delle Pmi del Lazio è tale da imporre a tutti noi, nel campo dell’innovazione, uno sforzo non soltanto per recepire le istanze, diciamo così consapevoli, espresse dalle Pmi, ma anche per stimolare quelle istanze che le stesse imprese a volte ignorano di avere. Da qui l’importanza di dotarsi di strumenti per conoscere in profondità le caratteristiche della domanda. 10. Possiamo concludere questa nostra disamina dell’attività della Giunta negli ultimi 12 mesi dando atto alla Regione degli sforzi compiuti in questi primi due anni di legislatura per fronteggiare un debito della Sanità assolutamente fuori dalla norma, che ha indotto l’amministrazione ad adottare provvedimenti fortemente penalizzanti nei confronti dell’intero tessuto delle imprese, in particolare del comparto dei fornitori del sistema sanitario, e delle aziende della sanità privata specificatamente, come ho affermato poc’anzi. Potevano esserci soluzioni alternative a molte delle misure varate e la stessa Federlazio ha a suo tempo anche indicato alla Regione in quale direzione potevano essere applicati provvedimenti restrittivi senza indebolire la parte vitale del sistema economico regionale. La Regione ha legittimamente fatto le sue scelte e noi, altrettanto legittimamente, non smetteremo di far valere le ragioni delle nostre imprese laddove lo riterremo opportuno. Resta il fatto che bisogna ora cominciare a guardare avanti. Vale per la Regione quello che vale per il Governo nazionale. L’obiettivo del risanamento dei conti, che la Regione ha avviato con l’approvazione del Piano di rientro dal debito, non può essere considerato un punto di arrivo, bensì una pre-condizione sulla quale costruire una politica di sviluppo e di crescita di medio-lungo periodo per il sistema economico di questa regione nella sua globalità. Dobbiamo ricondurre al nostro contesto regionale l’esortazione che il Governatore della Banca d’Italia nelle sue ultime Considerazioni finali ha rivolto al Paese quando ha affermato: “Perché la finanza pubblica torni ad essere di beneficio per la crescita e non di freno, occorre che il suo riordino veda meno spese correnti, più investimenti, meno tasse e che soprattutto continui: abbiamo smesso di accumulare debito, non abbiamo iniziato a ridurlo”. Per fare questo occorre che la politica metta ordine al proprio interno e faccia uno o forse due passi indietro, lasciando che siano la parte produttiva, gli operatori economici, il sistema delle imprese ad esprimere le proprie indicazioni, almeno su tutti quegli aspetti dove il sapere e l’esperienza imprenditoriale possono opportunamente essere utilizzati. Non possiamo consentire che su questioni vitali che riguardano il sistema delle imprese e delle Pmi in particolar modo – parlo, solo per fare un esempio, di Unionfidi, Bil e in generale dei principi sui quali si dovrà impostare la politica del credito nei prossimi anni – la politica agisca in maniera autoreferenziale. Dobbiamo stimolarla affinché essa si apra ad un ascolto non formale ma sostanziale delle associazioni, le quali possono fornire un contributo reale e non soltanto di facciata. A patto però che questo contributo le Istituzioni lo vogliano recepire con lo spirito di rendere un servizio non alla politica stessa, ma al sistema che essa è chiamata a governare. Dove invece la politica – o per meglio dire il sistema istituzionale – può e deve applicarsi con più forza è nella ricerca del coordinamento e delle sinergie al proprio interno, tra i diversi attori quali la Regione, gli Enti Locali, e non possiamo dimenticare le Camere di commercio, che in particolar modo a Roma, ma non solo, hanno dimostrato di saper dare un impulso straordinario alla crescita e alla modernizzazione dei territori e che svolgono un ruolo nel governo dei processi economici al pari delle autonomie locali. Occorre dunque che vi sia tra tutti questi soggetti una più decisa, costante e sistematica concertazione interistituzionale che eviti i particolarismi, le rivalità, le gelosie, le contrapposizioni strumentali, che generano spesso duplicazioni di interventi in alcuni campi e assenza completa in altri. Le Associazioni dovranno dal canto loro fare lo sforzo di semplificare un quadro della rappresentanza che oggi si presenta eccessivamente e inutilmente frammentato. In tal senso, tutte le esperienze che si muovono in questa direzione sono meritevoli di essere perseguite. Esse da un lato potrebbero consentire al mondo della rappresentanza un’interlocuzione più agevole al proprio interno: il che non potrà che migliorare la messa a fuoco delle problematiche reali e la capacità di individuare soluzioni unitarie; dall’altro potrebbe fluidificare il processo concertativo tra forze sociali e istituzioni, scongiurando il rischio che gli aspetti procedurali possano prendere il sopravvento su quelli sostanziali. Oggi è giunto il tempo di superare sterili contrapposizioni – che non hanno prodotto risultati per nessuno – per condividere invece una visione integrata dello sviluppo, nella consapevolezza che ciascun soggetto economico svolge una funzione correlata con quella degli altri e che nessuno per questo può illudersi di vincere da solo la sfida della competizione. Solo attraverso la ricerca di nuove modalità di collegamento tra i diversi soggetti della rappresentanza potremo fronteggiare meglio le problematiche che ci si ergono dinanzi, individuando le migliori soluzioni possibili nell’interesse del nostro sistema economico nel suo insieme. Massimo Tabacchiera (Presidente della Federlazio).  
   
   
BONI E ZAMBETTI A MANTOVA PER LA "CITTA´ DEI MOTORI" CONDIVISE LE PREOCCUPAZIONI PER LE RICADUTE DEL PROGETTO VENETO  
 
 Mantova, 19 giugno 2007 - Un tavolo di confronto con la Regione Veneto, da convocare nelle prossime settimane, per valutare gli effetti del progetto sul territorio mantovano. E´ la richiesta emersa ieri dall´incontro che gli assessori al Territorio e Urbanistica e all´Artigianato e Servizi della Regione Lombardia, Davide Boni e Domenico Zambetti, hanno avuto a Mantova con il presidente della Provincia, Maurizio Fontanili, e i sindaci del territorio coinvolti dal progetto "Città dei Motori", che la Regione Veneto vuole realizzare su un´area di 400 ettari al confine il Mantovano. Il maxi complesso , inserito nel Piano d´area Quadrante Europa, approvato dalla Regione Veneto nel 1999, prevede la realizzazione di un autodromo con una pista di 5. 300 metri di sviluppo, aree tecniche collegate per 70 ettari, un parco divertimenti tematico con palazzetto e stadio per 50 ettari e un´area commerciale al dettaglio e all´ingrosso per circa 120 ettari. L´investimento complessivo è valutato attorno al miliardo di euro, e interesserà i Comuni veronesi di Trevenzuolo e Vigasio, a pochi chilometri dal confine con la provincia di Mantova, in particolare con i Comuni di Castelbelforte, Casteldario, Roverbella e Villimpenta. "Venerdì prossimo, - ha precisato l´assessore Boni - avrò un incontro con l´assessore al Territorio della Regione Veneto, Renzo Marangon, in vista del tavolo tra le Regioni a cui parteciperanno anche le province di Mantova e Verona". "C´è la necessità di un confronto sereno, nel rispetto delle prerogative delle due Regioni" - ha osservato l´assessore Zambetti, che ha ricordato le preoccupazioni del presidente Formigoni per l´impatto delle trasformazioni territoriali e ambientali previste dal progetto. "Non abbiamo ancora i dettagli del progetto - ha aggiunto Boni - anche perché il Piano d´area approvato nel 1999 prevedeva solo la realizzazione dell´autodromo, a cui sono poi stati aggiunti i successivi interventi di completamento dell´iniziativa privata". Boni ha ricordato,quindi, che si tratta di un progetto da "approfondire al più presto e sul quale effettuare una valutazione ambientale su scala più ampia per l´impatto che una trasformazione di milioni di metri quadri avrà necessariamente sul territorio". Forte preoccupazione, infine, è stata espressa dal presidente della Provincia di Mantova, Maurizio Fontanili, portavoce delle posizioni contrarie dei sindaci mantovani: "Il progetto dell´autodromo - ha commentato - non accrescerà la competitività del territorio, ma aumenterà le problematiche legate alla viabilità con gravi danni all´ambiente, in particolare per quanto riguarda gli ambiti agricoli". .  
   
   
L´IMPEGNO DEL FRIULI VENEZIA GIULIA IN SERBIA PER SVILUPPO PMI  
 
Trieste, 19 giugno 2007 - Si è svolta ieri a Belgrado la conferenza "Supporto tecnico e finanziario alla Piccole e Medie imprese in Serbia", che fa parte del programma di sviluppo delle Pmi nei Balcani, finanziato dal Governo italiano. Al dibattito erano presenti, tra gli altri, l´ambasciatore d´Italia in Serbia Alessandro Merla, l´assessore regionale per le Relazioni Internazionali e Comunitarie Franco Iacop, i ministri serbi delle Finanze ed Economia e dello Sviluppo Regionale, Mirko Cvetkovic e Mladan Dinkic, il governatore della Banca centrale serba, Radovan Jelasic, il general manager dell´Img-international Management Group, Dino Bocciato, e il dirigente del dipartimento Advisory di Simest, Francesco Tilli. Negli interventi dei ministri sono stati evidenziati i progressi dell´economia serba e il ruolo dell´Italia nel processo d´integrazione della Serbia nell´Unione europea. L´economia serba è votata al controllo dell´inflazione e questa politica - è stato indicato - è ritenuta alla base delle strategia di lungo periodo per dare certezza e stabilità anche ad uno sviluppo della piccola e media impresa. Nel corso dei lavori è stato anche evidenziato il ruolo delle regioni italiane nello sviluppo delle Pmi, in particolare della Regione Friuli Venezia Giulia, unica invitata (oggi alla conferenza di Belgrado) tra le Regioni italiane. L´impegno nelle relazioni internazionali (basti pensare al recente rinnovo dell´intesa con la Provincia Autonoma serba della Vojvodina) e nella cooperazione allo sviluppo promosse dalla Regione sono tra quelli più determinanti nel favorire i processi di transizione economica. Diverse sono le iniziative realizzate ed in corso di realizzazione grazie alle risorse messe a disposizione dalle leggi 212/92 e 84/01, nonché quelle finanziate direttamente dall´Amministrazione del Friuli Venezia Giulia con interventi che si concentrano soprattutto sull´azione di rafforzamento istituzionale e sullo sviluppo socio economico. "Per quel che concerne il programma, finanziato dal ministero degli Esteri, che ha come componente principale una linea di credito a tassi agevolati in favore delle Pmi serbe che desiderano acquistare macchinari e tecnologia italiana, va detto che esso riveste un´importanza fondamentale per la crescita delle imprese di piccole dimensioni serbe ma riveste altresì un ruolo fondamentale anche per la promozione di molti settori chiave del sistema produttivo italiano" ha sottolineato Iacop. "L´opportunità della linea di credito è stata utilizzata da Pmi serbe per l´acquisto di beni e servizi che hanno interessato tre imprese regionali per un valore di investimenti pari a oltre 1,7 milioni di euro. In termini assoluti il valore dei beni esportati è inferiore solo alla Lombardia e al Piemonte. Se invece misuriamo il ´peso´ della regione sul numero di abitanti o di imprese ci collochiamo al primo posto. Ciò non fa altro che confermare la naturale apertura del Friuli Venezia Giulia verso la Serbia". Non da ultimo sono stati illustrati gli strumenti finanziari e di credito che le imprese che investono in Serbia hanno a disposizione. Finest, a supporto delle imprese regionali che realizzano investimenti produttivi all´estero, è un´istituzione finanziaria con capitale pubblico con forte vocazione al finanziamento di progetti proposti dal sistema produttivo locale, che può accedere facilmente al capitale di rischio finalizzato alla costituzione di società miste. Dalla costituzione ad oggi Finest in Serbia ha impegnato 4,09 milioni di euro, finanziando 14 operazioni che hanno generato un volume di investimenti per 22,8 milioni di euro. I principali settori per numero di operazioni e per ammontare impegnato sono l´edile (21 p. C. ) e legno (21 p. C. ). Anche la finanziaria regionale Friulia da alcuni anni favorisce i processi di internazionalizzazione partendo dal presupposto che per le piccole imprese si tratta di un´importante innovazione nel sistema organizzativo. Vi sono poi i progetti che Informest, su indicazione dell´Amministrazione regionale, ha avviato in questi anni in diverse aree della Serbia. . .  
   
   
ICE: A TOKYO LA 19^ ASSEMBLEA DELL´ITALY JAPAN BUSINESS GROUP  
 
Tokyo, 19 giugno 2007 - Si è svolta il 13 giugno nella prestigiosa sede dell´Istituto Italiano di Cultura di Tokyo, la Xix Assemblea Plenaria dell´Italy Japan Business Group, l´organismo creato dalle comunità imprenditoriali italiana e giapponese, con il patrocinio dei rispettivi Ministeri per il commercio internazionale, per promuovere una maggiore cooperazione industriale tra i due Paesi. I lavori dell´Assemblea sono stati aperti dai due co-presidenti, Giorgio Zappa, Direttore Generale di Finmeccanica e Presidente di Alenia Aeronautica e Yoshiharu Fukuhara, Presidente onorario di Shiseido, alla presenza di 400 tra operatori economici, giornalisti e rappresentanti delle principali istituzioni giapponesi. La parola è stata poi presa dal Ministro dell´Economia, del Commercio e dell´Industria giapponese, Akira Amari, e dal Sottosegretario al Commercio Internazionale Mauro Agostini, i quali hanno sottolineato l´esigenza di approfondire la conoscenza di alcune realtà economiche in settori non tradizionali, attraverso politiche di partenariato a favore dell´alta tecnologia e degli investimenti reciproci. Di particolare interesse l´intervento di Ken Okuyama, noto disegnatore nel settore dell´automotive, che ha esplorato aspetti e tendenze delle Pmi italiane e giapponesi, soffermandosi sulle qualità vincenti della nostra produzione. Dal canto loro il Presidente dell´Istituto nazionale per il Commercio Estero (Ice), Umberto Vattani e il Presidente del Japan External Trade Organization (Jetro), Hiroshi Tsukamoto hanno rimarcato le prospettive di investimento reciproco nei settori dell´Ict, delle nanotecnologie, delle biotecnologie e dell´automotive, approfondite successivamente in seminari tematici. La Xix Assemblea Plenaria costituisce un punto di svolta nella storia dell´Italy Japan Business Group grazie alla rinnovata attenzione che i presidenti Zappa e Fukuhara intendono porre nei confronti di settori non tradizionali del Made in Italy, in particolare in quelli dell´alta tecnologia. Riunitosi in Sessione Plenaria per la prima volta a Tokyo il 24 ottobre 1989 l´Italy Japan Business Group, presieduto per 15 anni da Umberto Agnelli, rappresenta la sede privilegiata in cui gli imprenditori italiani e giapponesi individuano le possibili aree e le forme di collaborazione (sul piano industriale e dei servizi) per favorire lo sviluppo di accordi e joint-ventures. L´italy Japan Business Group ha anche l´obiettivo di analizzare gli ostacoli che si frappongono al miglioramento dell´interscambio bilaterale e allo sviluppo degli investimenti e di individuare le opportunità offerte dai rispettivi "sistemi Paese" anche verso mercati terzi. L´italy Japan Business Group, cui l´Ice e il suo omologo giapponese Jetro assicurano la Segreteria Operativa, si riunisce una volta l´anno alternativamente in Italia e in Giappone. La ventesima assemblea, prevista per il prossimo autunno in Italia, verrà organizzata tramite una nuova metodologia di lavoro che contempla comitati tecnico-organizzativi. .  
   
   
CINA: NUOVE VIE PER LE PROFESSIONI E L’IMPRESA COME INTRAPRENDERLE, COME CONOSCERLE. MERCOLEDÌ 27 GIUGNO A BOLOGNA UN SEMINARIO SULLE PIÙ ATTUALI OPPORTUNITÀ DI BUSINESS TRA ITALIA E CINA.  
 
Milano, 19 giugno 2007 - Mercoledì 27 giugno 2007, presso il Jolly Hotel de la Gare di Bologna, si terrà il seminario di aggiornamento: “Cina: nuove vie per le professioni e l’impresa. Come intraprenderle, come conoscerle”, organizzato da Praxis S. P. A. E Praxis Institute. Un’occasione di confronto con alcuni tra i maggiori esperti. Non solo dibattito “accademico”: verranno presentati case-study e esperienze recenti per fornire ai presenti strumenti concreti per relazionarsi correttamente con il mercato, la mentalità e le normative cinesi e attivare efficaci canali di business. La potente affermazione della Cina sulla scena internazionale non è stata rilevata pienamente dalle aziende italiane. Oggi però si assiste a una “seconda ondata” di opportunità che riguarda terziario avanzato, finanza, consulenza legale e professionale. «Questi settori hanno finora conosciuto uno sviluppo inferiore rispetto a quello industriale», afferma il Prof. Romeo Orlandi, vice Presidente di Osservatorio Asia e docente dell’Università di Bologna. «Le aziende italiane hanno sempre più bisogno di servizi qualificati e sul luogo delle operazioni. Per questa economia dei servizi la Cina oggi - nel 2007 - offre valide opportunità», anticipa Orlandi, che interverrà al Seminario con la relazione “L’emersione della Cina e le opportunità per professionisti e aziende italiane”. Di grande attualità anche le problematiche che verranno analizzate dagli altri relatori in programma. La Prof. Ssa Marina Timoteo (docente di diritto comparato all’Università di Bologna) parlerà, tra l’altro, del progressivo allineamento del diritto cinese agli standard normativi internazionali e delle novità normative per le imprese estere o a partecipazione estera in Cina. L’avvocato Luca Birindelli parlerà dell’esperienza del suo studio legale - il primo studio italiano abilitato all’esercizio della professione legale in Cina e presenterà, tra gli altri temi, gli strumenti giuridici a disposizione degli imprenditori stranieri in Cina e una analisi delle fasi evolutive del processo, compresi i prevedibili sviluppi futuri. Durante la sessione pomeridiana interverrà l’Ing. Eugenio Emiliani, direttore generale di Sacmi (Leader mondiale nei settori delle macchine per ceramica, del packaging, delle macchine per l´industria alimentare e del beverage). Di particolare interesse due punti della sua relazione: le differenze culturali nel trattare con imprenditori e maestranze locali; i vantaggi legati alla riduzione dei costi di manodopera, energia, trasporto, valuta e produzione. Concluderà il seminario la Dott. Ssa Marina Ines Scrosoppi, psicanalista e brainworker, con una relazione dal titolo “Il pericolo giallo: non c’è più copia”: «Cercare l´origine è confermare una visione circolare della vita che vede il cerchio al posto del viaggio, il ritorno anziché l´andare avanti». Al termine di ciascun intervento è previsto un ampio dibattito. .  
   
   
TRANSALP LAVORO SENZA FRONTIERE: I RISULTATI  
 
Torino, 19 giugno 2007 - Rendere più vicino il mercato del lavoro francese e il Piemonte, creando una rete di sportelli all’interno dei servizi per l’impiego italiani e francesi. Questo l’obiettivo del progetto europeo Transalp Lavoro senza frontiere, i cui risultati sono stati presentati questa mattina a Torino, nel corso di un seminario conclusivo tenutosi a Palazzo Chiablese. La Regione Piemonte è capofila del progetto, finanziato dal programma di iniziativa comunitaria Interreg Iii, con l’Agenzia nazionale per l’impiego francese Anpe Rhône-alpes e il coordinamento organizzativo dell´Agenzia Piemonte Lavoro, la collaborazione della Provincia di Torino e della Città di Torino, di Csi Alpi Arco Lemano, del Ministero del Lavoro Francese, del Consiglio regionale Rhône-alpes e del Consiglio generale della Savoia. Risultati concreti raggiunti e consolidati sono lo sportello Olyjob Point, e il sistema telematico Olyjob Net, realizzati per avvicinare domanda e offerta di lavoro nel settore dell’accoglienza, del turismo e dei servizi. Per la Francia sono state individuate le sedi delle Anpe di Chambéry, Saint Jean de Maurienne e Montmélian, per l’Italia invece sono state attrezzate due sedi Olyjob Point a Torino e a Susa. I locali che ospitano l’Olyjob Point di Torino sono in via Palazzo di Città 22, grazie alla concessione gratuita dei locali di proprietà della Città di Torino prorogata fino al 2009, il servizio di Susa è confluito nel locale Centro per l’impiego. Il servizio Olyjob, dopo le Olimpadi Invernali, ha modificato la propria identità diventando a tutti gli effetti un servizio specialistico permanente per il lavoro e l’orientamento nel settore turistico alberghiero, rivolgendosi a profili in possesso di professionalità e competenze tecniche. “Transalp Lavoro senza frontiere ha svolto la sua funzione progettuale - ha sottolineato l’Assessore al Welfare e Lavoro, Teresa Angela Migliasso - diventando uno strumento operativo a tutti gli effetti e inserendosi nella realtà piemontese e francese. Si sono create le condizioni di competenze e strutture attraverso una collaborazione efficace e capillare e le autorità italiane e francesi auspicano la prosecuzione del progetto per il 2007-2013”. “La conclusione del progetto Transalp - ha affermato il Vice Sindaco e assessore al Lavoro del Comune di Torino, Tom Dealessandri - lascia in eredità al nostro sistema territoriale l´interconnessione, fortemente voluta dalla città a partire dalle Olimpiadi, tra promozione del settore turistico alberghiero e promozione del lavoro e della sua qualità. Eredità che dobbiamo saper raccogliere e mantenere anche nel post Olimpico”. “Il progetto Transalp - ha commentato l’assessore al Lavoro della Provincia di Torino, Cinzia Condello - è stata un’esperienza molto importante per mettere a punto servizi innovativi nei confronti delle imprese e dei cittadini della provincia. L’iniziativa ha consentito ai Centri per l’Impiego di specializzare la loro attività, attivando sportelli specifici per i settori dell’edilizia e dell’alberghiero, e ha permesso di confrontarsi con i servizi per il lavoro francesi, condividendo le modalità di analisi delle competenze”. Nel dopo Olimpiadi, da aprile a dicembre dello scorso anno, Olyjob ha proposto 216 offerte di lavoro e segnalato 508 lavoratori. Nei primi cinque mesi del 2007 ha presentato 126 offerte di lavoro, nel settore alberghiero e della ristorazione. Hanno visitato i locali del servizio Olyjob per avere informazioni e inserire il proprio curriculum 646 lavoratori e lavoratrici da gennaio a maggio 2007. L’utilizzo della banca dati dei Centri per l’Impiego della Provincia di Torino si è rivelata molto utile per l’attività di preselezione. Sono stati rafforzati i contatti con le Aziende. Le realtà ristorative-alberghiere hanno riconosciuto nel servizio Olyjob un buon supporto alla ricerca di personale, anche grazie al successo delle prime due edizioni della manifestazione Io Lavoro nel settore turistico alberghiero. E’ stato approntato inoltre il Repertorio delle professioni italo-francese dei settori edilizia-turismo-servizi, che individua le competenze che un determinato profilo professionale è chiamato ad avere. Si tratta di strumenti associati al repertorio delle professioni, come la traccia per il colloquio di verifica dei livelli di competenza della persona in cerca di lavoro, la scheda per la registrazione dei risultati del colloquio, e un software per la consultazione di gap di competenza e necessità formative. “Il Repertorio delle professioni è uno strumento veramente innovativo – ha affermato il direttore dell’Agenzia Piemonte Lavoro, Lucia Mollica - che permette alle lavoratrici e lavoratori la diagnosi delle proprie competenze professionali e alle imprese la conoscenza delle capacità professionali dei candidati”. Il repertorio è utilizzato dagli operatori italiani e francesi dei Servizi per l’impiego coinvolti nel progetto, è stato realizzato con la consulenza del Centro internazionale di Formazione dell’Oil ed è disponibile anche sul sito web www. Lavorosenzafrontiere. Org. .  
   
   
INNOVAZIONE: POSITIVE RICADUTE SULLE IMPRESE DELLA REGIONE DALL’ACCORDO SIGLATO OGGI A GORIZIA TRA AREA SCIENCE PARK E INFORMEST  
 
 Gorizia, 19 giugno 2007. Area Science Park e Informest - Agenzia per lo Sviluppo e la Cooperazione Economica Internazionale – hanno siglato il 15 giugno a Gorizia un importante accordo di collaborazione finalizzato allo sviluppo congiunto di progetti di cooperazione internazionale nel settore dell’innovazione tecnologica per le imprese. L’accordo – che avrà la durata di tre anni - prevede la realizzazione di un programma congiunto di collaborazione all’animazione economica e imprenditoriale del territorio regionale e dell’area transfrontaliera slovena, in coerenza ai piani di sviluppo regionale e ai Programmi Operativi del Friuli Venezia Giulia 2007-2013. Come è stato sottolineato nel corso di una conferenza stampa tenuta da Ugo Poli, Vicepresidente di Informest e Giuseppe Colpani, Direttore Generale di Area Science Park, Area e Informest, collaboreranno nello sviluppo dell’offerta di servizi e di iniziative comuni nell’ambito della nuova rete comunitaria di servizio all’impresa, promossa dalla Commissione Europea per promuovere ed agevolare investimenti nella formazione di un ambiente imprenditoriale ricettivo e consapevole delle sfide, necessità ed opportunità generate dal “mercato globale”. Inoltre, è stato ricordato, l’accordo consentirà di stimolare il raccordo e la cooperazione tra le strutture preposte alla produzione della conoscenza, le imprese, le associazioni imprenditoriali, le amministrazioni locali, le istituzioni del credito; sostenere la competitività e l’innovazione in maniera complementare alle attività improntate alla ricerca promosse dai programmi quadro comunitari e dai programmi nazionali e regionali; sostenere programmi integrati di crescita economica, integrazione sociale e tutela dell’ambiente; promuovere e stimolare l’uso sostenibile delle risorse. Poli e Colpani hanno ricordato poi che l’accordo si pone anche l’obiettivo di promuovere con forza l’eco-innovazione e le tecnologie ambientali; promuovere e sostenere i programmi e gli investimenti sulle fonti energetiche rinnovabili e l’efficienza energetica; promuovere e stimolare la cooperazione transfrontaliera e transnazionale, anche al fine di favorire il trasferimento di esperienze e competenze maturate nel Friuli Venezia Giulia ai Nuovi Stati Membri, ai Paesi candidati o in fase di pre-adesione ed ai Paesi di Prossimità dell’Unione Europea. “Il programma congiunto di sviluppo progettuale – ha spiegato Poli - si concentrerà in particolare sulle tecnologie ambientali, l’eco-innovazione e la gestione ottimale delle risorse energetiche, settori oggi di importanza prioritaria, come risulta anche evidente nella nuova programmazione 2007-2013 dei Fondi europei per la ricerca e lo sviluppo”, mentre Colpani ha sottolineato come “l´accordo di collaborazione con Informest ci permetterà di rafforzare ulteriormente i legami con l´area isontina, strategica per lo sviluppo del distretto regionale tecno-industriale dell´energia a cui Area intende dar vita, promuovendo e stimolando anche la cooperazione transfrontaliera e transnazionale”. Nel corso della conferenza stampa è stato infine ricordato che Area Science Park e Informest hanno già collaborato in diverse occasioni nell’ambito di programmi europei e su progetti di assistenza tecnica e formazione rivolti ai Paesi dell’Est Europa. Ora che questa collaborazione viene formalizzata Area Science Park e Informest potranno attuare importanti sinergie a favore dell’internazionalizzazione delle imprese della Regione e questo avrà certamente importanti e positive ricadute economiche anche per consentire un posizionamento più competitivo del sistema produttivo regionale sul mercato globale. .  
   
   
"IMPARO L´ITALIANO CON IL COMUNE DI PARADISO" PER I SUOI CITTADINI DI ORIGINE STRANIERA, ENORMEMENTE AUMENTATA LA PRESENZA. GRAZIE ALLE DOCENTI ANIMATRICI: MELITA SKRINJAR SEGATTO E DONATELLA FALDARINI.  
 
Paradiso, 19 giugno 2007- Si sono appena conclusi i tre corsi d´italiano gratuiti per adulti promossi dal Comune di Paradiso con l´obiettivo di favorire l´integrazione a livello sociale di domiciliati stranieri. Il progetto "Imparo l´italiano con il Comune di Paradiso" ha riscontrato un considerevole successo per il terzo anno consecutivo. Questa interessante esperienza, nata nel 2005 con il primo "progetto pilota" per principianti, è stata riproposta anche quest´anno, vista l´esperienza positiva, articolata su tre corsi di complessità crescente. Il sindaco di Paradiso, Avv. Ettore Vismara, ha dichiarato "Questa occasione è certamente un momento di grande soddisfazione per chi ha felicemente superato corsi ed esami, ma anche per noi, Amministratori e organizzatori. Sono, infatti, lieto che anche quest´anno abbiano partecipato in tanti a questo nostro progetto educativo, nella convinzione che gli stranieri residenti siano un bene prezioso per la nostra comunità, tenendo presente la variegata complessità e articolazione della nostra popolazione. La lingua italiana, la nostra lingua di tutti i giorni, è qualcosa di fondamentale per il singolo e per la famiglia, al fine di meglio integrare le nostre conoscenze, le nostre culture e i valori di base comuni. ". Il Municipio di Paradiso si è fatto promotore di questo importante progetto di utilissimi corsi rivolti a cittadini domiciliati che hanno poche conoscenze della lingua italiana o solo conoscenze discrete che intendono migliorare. Il progetto è sostenuto dal collegio docenti Si/se Istituto scolastico di Paradiso. Della durata di circa 6 mesi (da gennaio a giugno) i corsi hanno riscosso un interesse e una partecipazione assolutamente lusinghieri, con ben 58 allievi adulti provenienti da ben 31 paesi e 9 Svizzeri, e ciò rappresenta motivo di grande soddisfazione per le docenti Ma. Melita Skrinjar Segatto e Ma. Donatella Faldarini. L´età media dei partecipanti è stata di 30 anni, con punte dai 10 anni ai 77. Per quanto riguarda la provenienza dei partecipanti, è stata molto differenziata: Svizzera tedesca, Angola, Armenia, Bosnia, Brasile, Bulgaria, Cecenia, Cile, Congo, Equador, Eritrea, Ghana, Giappone, Guadalupe, Italia, Kazakhistan, Kosovo, Mongolia, Montenegro, Mozambico, Nigeria, Polonia, Portogallo, Romania, Russia, Serbia, Sierra Leone, Sri Lanka, Svizzera tedesca. Questa pluralità di culture e di lingue madri è stata anche motivo di accrescimento personale. Gli obiettivi del Comune di Paradiso che sostiene finanziariamente questi corsi si possono riassumere con l´interesse da parte delle persone d´origine straniera residente a Paradiso ad integrarsi con la nostra lingua e la nostra cultura. Con una maggiore conoscenza della lingua, anche i cittadini d´origine straniera potranno partecipare alle manifestazioni e agli incontri promossi dalle autorità e meglio seguire i figli a scuola. La distanza tra questi due "poli sociali" si accorciano così a tutto vantaggio di ambo le parti. È anche da rilevare, in questo senso, la serietà dei corsi: l´attestato di frequenza viene rilasciato solo a chi ha frequentato almeno ¾ del corso,mentre gli studenti più preparati hanno anche potuto accedere agli esami Cils dell´Università di Siena con il rilascio del diploma del Portfolio europeo di lingue. I corsi sono stati conclusi da una suggestiva cerimonia di chiusura ufficiale con la consegna da parte del Sindaco Ettore Vismara degli attestati di frequenza ai partecipanti, seguita da un meritato rinfresco offerto dal Municipio. .  
   
   
CONVEGNO INTERNAZIONALE "IL MEDITERRANEO. ALLEANZA O SCONTRO DI CIVILTÀ?" IL LAZIO TRA EUROPA E MEDITERRANEO II E D I Z I O N E 19 E MERCOLEDÌ 20 GIUGNO ROMA, VILLA PICCOLOMINI  
 
Roma, 19 giugno 2007 - La seconda edizione del Festival "Il Lazio tra Europa e Mediterraneo" che ha luogo dal 5 giugno all´8 luglio 2007 nasce dalla volontà di proseguire il fruttuoso dialogo tra l´Europa e i Paesi del Mediterraneo, in cui il Lazio è chiamato a svolgere un ruolo di crocevia, di scambio e di intermediazione culturale. E´ previsto un calendario di eventi per l´intero territorio laziale, con forum internazionali, mostre d´arte. Primo appuntamento, il 19 e il 20 giugno a Villa Piccolomini, casa delle Regioni del Mediterraneo, simbolo del dialogo tra le culture mediterranee dove avrà luogo il Forum "Il Mediterraneo. Alleanza o scontro di civiltà?". L´interrogativo che viene posto trae origine, da un lato, dalle insanate questioni politiche ed economiche che caratterizzano il nostro tempo e che hanno come scenario molti dei paesi coinvolti, dall´altro dalla linea di pensiero condivisa da molti uomini di cultura che vedono nell´incontro e nel dialogo una strada per la convivenza pacifica tra i popoli nel rispetto delle singole identità. La seconda edizione del Festival "Il Lazio tra Europa e Mediterraneo" è promossa dalla Regione Lazio - Presidenza - in collaborazione con Sviluppo Lazio. L´evento, che nasce sotto l´Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, si avvale del Patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e dell´Unric - Centro Regionale di Informazione delle Nazioni Unite. .  
   
   
P.A.; RITARDI DI PAGAMENTO: LE ORGANIZZAZIONI IMPRENDITORIALI DEI SERVIZI CHIEDONO INCONTRO URGENTE A PADOA SCHIOPPA; IN ASSENZA DI RISPOSTE GIORNATA DI PROTESTA IL 27 GIUGNO  
 
 Roma, 19 giugno 2007 - Se il Governo continuerà ad ignorare la richiesta di convocare urgentemente un tavolo per dare soluzione al grave problema dei ritardi di pagamento delle pubbliche amministrazioni alle imprese fornitrici di servizi, le organizzazioni che le rappresentano daranno vita, il 27 giugno, ad una giornata di protesta nelle Aziende sanitarie locali, garantendo esclusivamente l’erogazione dei servizi essenziali. È questo il senso della lettera inviata al Ministro dell’Economia e Finanze, Padoa Schioppa, al Presidente del Consiglio, Romano Prodi, e ai ministri Bersani, Turco e Lanzillotta, dalle organizzazioni imprenditoriali che rappresentano le imprese di servizi aderenti a Confapi, Confcommercio, Confindustria, Agci, Confcooperative e Legacoop. Si tratta di ben 16 sigle: Agci/psl - Ancst/legacoop - Angem/fipe - Anseb/fipe - Assiv/confindustria - Agci/solidarietà - Federlavoro e Servizi/confcooperative - Federsicurezza/confcommercio - Federsolidarietà/confcooperative - Fise/confindustria - Fise Anip - Fise Assioma - Fise Auil - Fnip/confcommercio - Legacoopsociali - Unionservizi/confapi. Nel messaggio inviato oggi, le organizzazioni sollecitano il Ministro dell’Economia a convocare urgentemente un “tavolo” di approfondimento della situazione e di individuazione delle soluzioni, rimarcando che è rimasta del tutto senza riscontro la richiesta che avevano avanzato in tal senso in una lettera inviata il 24 maggio. “Poiché perdura il silenzio del Governo sulla nostra richiesta” -concludono le organizzazioni imprenditoriali- “e temendo con ragione gravissime ripercussioni sulle imprese aderenti, tutte labour intensive e quindi con assolute e significative rigidità nei costi e nelle uscite, abbiamo ritenuto doveroso, nel frattempo, indire per il 27 giugno una giornata di protesta nelle Aziende sanitarie locali, Enti verso i quali si registra la maggiore pesantezza della situazione, nel corso della quale verranno garantiti esclusivamente i servizi essenziali”. .  
   
   
INSEDIATO IL CDA DEL COMITATO ITALIA150  
 
 Torino, 19 giugno 2007 - Si è svolto ieri mattina il primo Consiglio di Amministrazione del Comitato Italia150 per i festeggiamenti del Centocinquantenario dell´Unità d´Italia nel 2011. Presieduto da Mercedes Bresso, prima Presidente del Comitato, e con i rappresentanti degli undici enti promotori riuniti (Regione Piemonte, Provincia di Torino, Città di Torino, Compagnia di San Paolo, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Torino, Unioncamere Piemonte e i quattro atenei del Sistema Universitario Regionale, Università degli Studi di Torino, Politecnico di Torino, Università del Piemonte Orientale e Università di Scienze Gastronomiche), il Consiglio d´Amministrazione ha proceduto alla designazione del Vicepresidente operativo, nominando Alberto Vanelli. Vanelli, già Direttore ai Beni culturali della Regione Piemonte, ha coordinato il progetto di recupero della Reggia di Venaria Reale, recentemente inaugurata. Il Cda ha inoltre designato i nove membri del Comitato Esecutivo, l´organo che coordinerà le attività del Comitato, e ha approvato il bilancio per l´anno 2007. I nove membri sono: Mercedes Bresso, Gianni Oliva, Walter Giuliano, Fiorenzo Alfieri, Alessandro Barberis, Silvio Boccardo, Carlo Callieri, Sergio Roda, Alberto Vanelli. Al termine del Consiglio di Amministrazione, si è svolta la prima riunione del Comitato Esecutivo, nel corso del quale è stata affidata la Direzione di Italia150 a Paolo Verri. Verri, Direttore del Salone del Libro dal 1993 al 1997, è stato direttore dell´Associazione Torino Internazionale curando la realizzazione del primo Piano Strategico di Torino e area metropolitana. Con queste nomine prende il via la fase operativa del Comitato Italia150, costituitosi ufficialmente lo scorso 7 maggio. Tra i primi obiettivi, la definizione del piano di sponsorizzazioni grazie al quale sarà possibile sostenere le manifestazioni di maggior rilievo del 2011. .  
   
   
PARI OPPORTUNITA´´: DEL PIERO PRESENTA BILANCIO DI GENERE FVG  
 
Gorizia, 19 giugno 2007 -  Parte dal Friuli Venezia Giulia la prima sperimentazione in Italia di un "bilancio di genere e di filiera" fra tre Amministrazioni pubbliche: Regione, Provincia di Gorizia e Comune di Monfalcone. Rileggere l´operato di un ente per indirizzare la spesa pubblica secondo criteri di promozione delle pari opportunità uomo-donna è quanto si prefigge il cosiddetto "gender budget", il bilancio di genere, strumento nato in Australia negli anni Ottanta e il cui studio di fattibilità per il Friuli Venezia Giulia è stato presentato oggi a Gorizia, alla presenza dell´assessore regionale alle Pari opportunità, Michela Del Piero. Lo studio, elaborato dal servizio Pari opportunità della Regione con la consulenza di Scs Azioninnova Spa, ha fatto seguito ad un ciclo di incontri svolti con un´ampia partecipazione di enti locali e ad un monitoraggio su due tematiche di interesse fondamentale: le politiche del lavoro e della conciliazione. "Sulla base di questo esperimento e dei corsi di formazione che abbiamo promosso per tutti gli Enti locali della regione e che hanno visto un´elevatissima partecipazione - ha spiegato l´assessore Del Piero - stiamo predisponendo le fondamenta per avviare già dalla prossima legislatura un bilancio di genere in Friuli Venezia Giulia". Nel suo intervento l´assessore ha ribadito l´impegno dell´Amministrazione regionale a favore delle iniziative per le Pari opportunità. "Per la prima volta è stato creato un Servizio regionale con capacità di spesa e risorse destinate ad hoc, un milione e 600 mila euro per il 2007", ha ricordatola Del Piero. "Qui a Gorizia prendo l´impegno di implementare queste risorse nel bilancio 2008 e di proseguire il percorso che ci vedrà promotori di nuove iniziative. Stiamo immaginando un bando per finanziare nuovi progetti di filiera che consentiranno di moltiplicare le risorse e di impiegarle con efficienza", ha concluso la Del Piero. Gli esiti dello studio hanno fornito un riscontro positivo per quel che riguarda la fattibilità di un bilancio di genere in Friuli Venezia Giulia. "La Regione Friuli Venezia Giulia - ha commentato Bernadetta Chiusoli, senior manager di Scs Azioninnova Spa - ha ottimi indicatori sia di occupazione che di stato complessivo dell´impiego delle donne. Si tratta di indicatori che possono però essere migliorati nell´ottica del raggiungimento degli obiettivi della strategia di Lisbona che prevedono per il 2010 il 60 per cento di occupazione femminile. Il Friuli Venezia Giulia è già superiore di sei punti alla media nazionale, grazie anche ad una imprenditorialità diffusa, ma si tratta di un trend positivo che potrà crescere ancora". Al convegno, introdotto dal saluto del presidente della Provincia di Gorizia, Enrico Gherghetta, e moderato da Paola Asquini, direttore del Servizio Pari Opportunità, sono intervenuti Sara Vito, assessore al Bilancio della Provincia di Gorizia, Silvia Altran, vicesindaco del Comune di Monfalcone e Serena Fedel, ricercatrice universitaria di Trieste. .  
   
   
L’ITALIA È UNA REPUBBLICA FONDATA SUL LAVORO DELLE DONNE  
 
Milano, 19 giugno 2007 - Circa 450 miliardi: a tanto ammonterebbe il reddito delle donne se anche il lavoro di casa e la cura dei bambini fosse remunerato (di cui più di 200 per il lavoro dipendente e autonomo e oltre 240 per le attività casalinghe). Superando quelli degli uomini: circa 430 miliardi (di cui 385 per il lavoro dipendente e autonomo e 44 per le attività casalinghe). Ma a Milano donne in testa ancor di più: con quasi 35 miliardi (quasi 17 per lavori di casa) contro 31 degli uomini (poco più di 3 per le attività casalinghe). A Milano il lavoro non remunerato conta di più: il reddito femminile supererebbe quello maschile del 12% contro una media italiana del 3,6%. Vita dura per le donne milanesi. Lavorano ben più delle italiane (60,5% di quelle in età lavorativa contro 46,3% che rende l’Italia penultima in classifica europea meglio solo di Malta). Ma fanno meno figli: difficile conciliare. Manca l’aiuto del partner. Anche Milano, come le loro stesse vite, dalle milanesi è vissuta come città in affanno per il 52% delle imprenditrici, una difficoltà molto meno avvertita dai colleghi uomini (38,8%). Sono 787. 000 le occupate a Milano e provincia, quasi pari agli uomini (44%). In numero ma non per ruoli, ancora stereotipi nelle assunzioni femminili: dirigenti 1 a 7, dominano nel part time, sono loro le commesse, infermiere, pulizie, segretarie. Parità più lontana per le imprenditrici: 69. 147 nel 2006 (20,2%, una ogni cinque uomini). Che comunque solo a Milano offrono 50 mila posti di lavoro e fatturano 10 miliardi all’anno. Le difficoltà maggiori le vivono proprio le donne che lavorano ed in particolare le trentenni: solo una su tre ha figli. Fanno eccezione le immigrate: se oggi un neonato su tre è figlio di stranieri, il sorpasso arriverà tra quattro anni. Oltre una trentenne su due (56%) non fa figli, o decide di non farne altri, perché rendono difficile per la madre lavorare e tre su quattro perché crescere figli procura problemi e preoccupazioni. E quando hanno figli, li fanno sempre più fuori dal matrimonio (oltre 1. 400 nel 1991, oltre 4. 100 nel 2004 con un aumento del 188%) anche se le milanesi che lavorano non trovano abbastanza aiuto da parte del partner. Quasi una donna sposata su due (42%) a Milano deve sia lavorare che occuparsi da sola di casa e figli contro la media nazionale del 25%. Nel confronto europeo donne milanesi regine del lavoro domestico: circa 5 ore e mezza al giorno, in linea con le italiane, e più di tutti gli altri Paesi europei. Anche perché l’uomo italiano è quello che lavora meno in Europa: solo il 70% fa qualcosa e in media appena 1 ora e mezza al giorno circa, in linea con il dato milanese, quasi tutto per acquisti e giardinaggio. Protagoniste le pulizie e la preparazione del cibo. Ma specializzate in pulizie, in stiratura e in lavaggio piatti dove battono tutti i Paesi. Emerge dal dossier “Donne e lavoro a Milano” a cura della Camera di commercio di Milano a giugno 2007. Premio Milano Produttiva: la Camera di commercio premia l’impresa che lavora. Dedicato alle donne quest’anno delle pari opportunità il tradizionale riconoscimento della Camera di commercio alla diciottesima edizione. Questa mattina alla Scala premiati 282 imprenditori di Milano e provincia riconosciuti per la correttezza commerciale e l’impegno imprenditoriale e 365 lavoratori distinti per la diligenza e l’attaccamento al lavoro: medaglia d´oro e diploma. Premio Piazza Mercanti, dedicato – in occasione dell’anno europeo della pari opportunità e in collaborazione con il Comitato per l’imprenditoria femminile presieduto da Gianna Martinengo - soprattutto alle donne: Anna Molinari di Blumarine, Adriana Mavellia nella comunicazione, Valeria Malvicini per il no profit, Filippina Alagia per l’ambiente, Maria Luisa Nolli per l’innovazione, Teresa Valcasara per internazionalizzazione oltre a Francesco Micheli per il mecenatismo. Infine i premi speciali quest’anno sono stati assegnati ad Ansamed per il canale informativo in arabo dedicato al Mediterraneo, Impresalive. Tv per il primo canale interattivo dedicato agli imprenditori, Brera F. C. Per aver coniugato calcio e impegno sociale. Al termine della premiazione – che ha visto la partecipazione del ministro Barbara Pollastrini, del presidente del tribunale Livia Pomodoro e dell’Assessore Tiziana Maiolo - un concerto della Filarmonica e Coro del Teatro alla Scala diretti dal Maestro Riccardo Chailly con musiche di Giacomo Puccini, dall’opera Madame Butterfly. .  
   
   
ITALMOBILIARE:L’ASSEMBLEA STRAORDINARIA APPROVA LE MODIFICHE ALLO STATUTO IN BASE ALLA LEGGE SUL RISPARMIO  
 
Milano, 19 giugno 2007 – L’assemblea straordinaria degli azionisti di Italmobiliare S. P. A. , riunitasi ieri, in seconda convocazione, ha deliberato l’adeguamento dello statuto sociale in ottemperanza alle norme contenute nella Legge per la tutela del risparmio. L’assemblea ha deliberato, inoltre, il rinnovo al Consiglio di amministrazione della delega all’aumento del capitale sociale per un periodo di 5 anni e per un importo massimo di nominali 910 mila euro al servizio del piano di stock option per gli amministratori, nonché il rinnovo, per un ulteriore periodo di 5 anni, della delega per l’aumento del capitale sociale e l’emissione di obbligazioni convertibili per un valore complessivo massimo di nominali 260 milioni di euro. .  
   
   
GABETTI PROPERTY SOLUTIONS S.P.A.: MAURIZIO MONTEVERDI LASCIA ALL’AZIONISTA DI RIFERIMENTO IL TIMONE DELLA SOCIETA’  
 
Milano, 19 giugno 2007 - In prossimità dell’Assemblea degli Azionisti, prevista per il prossimo 29 giugno, che dovrà nominare il nuovo Consiglio di Amministrazione, Maurizio Monteverdi, già Ceo di Gabetti Property Solutions, ha deciso consensualmente con la Società di lasciare la stessa e, quindi, il timone del Gruppo passa al Ceo Ugo Giordano. Con la fusione tra Gabetti e La Gaiana si è concluso un ciclo di forte cambiamento e di consolidamento per il Gruppo, così come previsto dal piano industriale elaborato agli inizi del 2006, e, quindi, Maurizio Monteverdi considera esaurita la sua missione. Per Gabetti Property Solutions si apre un nuovo ciclo ed è pertanto opportuno che la nuova compagine azionaria, e dunque il nuovo Cda che gli azionisti vorranno esprimere, definisca come già ampiamente annunciato, le nuove linee guida per uno sviluppo strategico coerente con i mutati scenari di riferimento. Monteverdi resta azionista del Gruppo e la Società si augura che, in questa veste, possa intravedersi una prospettiva di future sinergie. . . .  
   
   
TRE CONVEGNI SULLO SVILUPPO DELLA BIOEDILIZIA  
 
Trieste, 19 giugno 2007 - Esperti di assoluto livello nazionale saranno i docenti di un seminario particolarmente innovativo nei contenuti, interamente dedicato alla certificazione energetica degli edifici, organizzato nei prossimi giorni in tre diversi sedi dalla direzione centrale Risorse Agricole, Naturali, Forestali e Montagna della Regione. Infatti, di "sviluppo della filiera regionale foresta-legno nel settore della bioedilizia" (questo il titolo dell´iniziativa) si parlerà mercoledì prossimo, 20 giugno, a Villa Chiozza di Scodovacca di Cervignano, giovedì 21 al Centro Servizi per le Foreste e le Attività della Montagna di Paluzza (piazza Xxi-xxii luglio), venerdì 22 alla Sala conferenze di "Montagna Leader", presso il Centro Servizi Nip, via Venezia 18/a, Zona industriale di Maniago, sempre con inizio alle ore 10. 00. I relatori saranno l´architetto Paolo Tomasella, dell´Istituto "Protocollo Itaca" di Roma, il dottor Luca Devigili, dell´Agenzia "Casa Clima" di Bolzano, e l´architetto Stefano Dotta, di "Environment Park", parco scientifico e tecnologico di Torino, tutte e tre esperienze particolarmente note ed apprezzate nella bioedilizia, vera e propria "nuova frontiera" per lo sviluppo sostenibile delle scienze delle costruzioni. Nel corso dei seminari si parlerà del futuro dell´edilizia e delle novità normative per il settore, con particolare riferimento alla progettazione della certificazione energetica, ai vantaggi delle abitazioni con struttura portante in legno rispetto alle tipologie edilizie tradizionali dal punto di vista della certificazione energetica. L´obiettivo dell´iniziativa è senz´altro quello di fornire agli operatori del settore, sia pubblico che privato, criteri di progettazione degli edifici e linee guida per le verifiche che siano testate e validate da soggetti pubblici nazionali, oltre ad essere di semplice attuazione. Ai partecipanti sarà consegnata una nota riassuntiva sulle principali novità e sulle metodologie relative alle migliori pratiche per la certificazione energetica degli edifici e per la loro sostenibilità ecologica, oltre ad una copia gratuita delle dispense previste per i seminari. Per ogni ulteriore informazione, è possibile contattare la Segreteria organizzativa, presso il Cesfam di Paluzza (tel. 0433 - 775648; fax 0433 - 775921; e-mail: cs. Foreste. Agrifor@regione. Fvg. It). .  
   
   
MACCHINE PER CERAMICA, UN CALO CHE NON PREOCCUPA LA XV INDAGINE STATISTICA PRESENTATA DA ACIMAC SEGNALA UN FATTURATO 2006 PARI A 1.702,1 MILIONI DI EURO, IN FLESSIONE DEL 4,2%  
 
Modena, 18 giugno 2007 - Il fatturato complessivo del settore macchine per ceramica, nel 2006, è stato pari a 1. 702,1 milioni di euro, in flessione del 4,2% sull’anno precedente (in valori assoluti, 75 milioni in meno), ma in crescita del 6,8% sul risultato del 2004. Segno che si è trattato di un calo congiunturale e non strutturale, determinato da una pausa di riflessione negli investimenti in nuove tecnologie di alcuni importanti paesi produttori di ceramica. L’area del Medio Oriente, ad esempio, dopo aver proiettato in alto il fatturato del settore nel 2005, cede il 24,4%, così come l’Asia (Cina esclusa) diminuisce del 21,1%. Positive invece le performance di Unione Europea, Africa e Cina. Il mercato domestico risulta sostanzialmente stabile (+0,3%) a 458,3 milioni di euro, in un anno che non ha visto particolari investimenti in nuovi impianti produttivi da parte delle aziende ceramiche italiane, impegnate piuttosto a internazionalizzare parte della produzione o a ricercare un innalzamento qualitativo della gamma. Le esportazioni valgono 1. 243,8 milioni di euro (-5,8%) e incidono per il 73,1% sul fatturato totale del settore, ribadendo ancora una volta la dimensione mondiale dei produttori italiani di macchine per la ceramica. Nel 2006 erano attive in Italia 166 aziende, un saldo positivo di 10 unità rispetto alle 156 del 2005. Il dato riportato dall’indagine potrebbe essere considerato in contraddizione con le notizie di concentrazione aziendale, attraverso acquisizioni o fusioni, che hanno caratterizzato l’anno passato e che verosimilmente saranno la tendenza anche per il prossimo futuro. La causa è da ricercare nell’inserimento in questa rilevazione di aziende – perlopiù di piccole dimensioni – precedentemente escluse. Sul fronte occupazionale, nel 2006 il settore ha impiegato 6. 939 addetti (+6,8% rispetto ai 6. 495 del 2005). L’unione Europea, spodestata l’anno scorso dal Medio Oriente, cresce per il terzo anno consecutivo (+11,2%) e torna ad essere il primo mercato per i produttori italiani di macchine per ceramica, con un totale di 313,6 milioni e una quota del 25,2%. Nonostante un calo del 24,4%, il Medio Oriente è al secondo posto (218,7 milioni, 17,6% del totale). Dopo il boom degli anni 2004 e 2005, quindi, l’area conferma un risultato comunque confortante: nell’ultimo triennio la crescita è stata pari, infatti, al 20,4%. In Est Europa le vendite hanno raggiunto i 179,9 milioni, in diminuzione del 9,2%, per una percentuale del 14,5% del totale di settore. Si tratta del secondo miglior risultato degli ultimi dieci anni nel mercato est europeo. Cresce di parecchio l’Africa (+36,2%) con un fatturato mai raggiunto prima di 138,3 milioni, mentre il resto dell’Asia – Cina esclusa – perde terreno a 119,2 milioni (-21,1% sul 2005, anno quasi da record, ma +22,5% rispetto ai 97,6 milioni del 2004). Centro e Sud America, dopo due anni di intenso sviluppo, contribuiscono per 115,6 milioni, in calo del 4,6%. Sorpresa positiva dall’area Cina, Hong Kong, Taiwan che risale a 78,8 milioni, +21,3%. Si tratta di una ripresa che induce all’ottimismo, anche se i valori restano lontani dai picchi raggiunti una decina d’anni fa. Frena il Nord America – Messico incluso – a 72,4 milioni (-30,1%), scontando la conclusione delle forniture per alcuni importanti progetti di nuovi stabilimenti. Chiude l’Oceania a 7,3 milioni, -11,5%. Interessante notare, ancora una volta, come la torta dell’export del settore sia suddivisa in molte fette di dimensioni analoghe, a dimostrazione di una presenza globale e spalmata nei diversi continenti. Una garanzia per la stabilità del settore, che non dipende unicamente da un solo mercato e che è in grado quindi di compensare andamenti negativi di talune aree. Se l’Europa la fa da protagonista con il 39,7%, l’Asia pesa per il 33,5%, l’America per 15,1% e l’Africa per l’11,1%. Il 2006 conferma, senza particolari scostamenti, la ormai consolidata ripartizione delle vendite di macchine in riferimento alle sei tipologie di industrie ceramiche clienti. L’80% del fatturato di settore è rappresentato dalle macchine per piastrelle, che, pur contraendosi del 3%, rimangono quindi, di gran lunga, il settore clienti più importante, a 1. 361,2 milioni (quota export: 72,6%). A lunga distanza seguono le macchine per laterizio, che però registrano un’impennata pari all’8,3%, arrivando a 179,1 milioni (10,5% del totale del fatturato di settore e un export del 65,7%). Ancora più staccate, e in frenata del 5,3% – dopo il notevole incremento del 2004 e l’assestamento del 2005 – le macchine per sanitari, a 87,3 milioni (5,1% del totale), con le esportazioni all’83,5%. In contrazione anche il settore clienti della stoviglieria (-21,2%) fermo a 45,7 milioni, il 2,7% del totale. Chiudono, in ordine di importanza, le macchine per refrattari, a 27,5 milioni (1,6% del totale) e per la ceramica varia, a 1,2 milioni (0,1% del fatturato totale del settore). Quest’anno, seppur lievi, per diverse famiglie di macchine si sono registrate diminuzioni di fatturato, tranne che per gli impianti di formatura (+11,6%), smaltatura e decorazione (+5,2%), finitura (+15,6%), controllo di qualità e processo (+382%) e strumenti di laboratorio (+ 85,8%). La produzione e il consumo di ceramica a livello mondiale, secondo i più accreditati analisti, sono destinati e crescere ancora e, indubbiamente, questa previsione costituisce il principale motivo di fiducia per i costruttori italiani di macchine. In particolare, oltre all’aspetto quantitativo, giova al settore la costante e crescente necessità – soprattutto da parte dei produttori di piastrelle ceramiche sia italiani sia stranieri – di elevare il livello qualitativo dei prodotti. Centrale anche da un punto di vista estetico è tuttora il ruolo dei fornitori italiani di tecnologia, in grado di offrire un ampio spettro di soluzioni, effetti e design, e di determinare così le tendenze prevalenti. Sul fronte dei mercati, si attende un incremento degli investimenti in tecnologia da parte dell’Italia e, in generale, a livello europeo. Si confida inoltre in una ripresa del Medio Oriente. Sud America e Africa potrebbero a loro volta registrare dinamiche interessanti. Il 2007 dovrebbe segnare comunque un sostanziale consolidamento del fatturato per il settore delle macchine italiane per ceramica, in un mercato contraddistinto dalla stabilità. .  
   
   
PRODUZIONE E PREFABBRICAZIONE DEL CALCESTRUZZO: NEL 2006 LA PRODUZIONE FA RILEVARE UNA LIEVE CRESCITA IN TERMINI MONETARI SIA PER L’AREA D’AFFARI PREFABBRICATI (+1,2%) CHE PER QUELLA PRECONFEZIONATO (+2,7%).  
 
Milano, 19 giugno 2007 - Il contesto competitivo nell’area della prefabbricazione risulta strutturalmente frammentato; prevalgono le imprese di dimensioni medio-piccole a controllo privato, a fianco di un numero decisamente ristretto di imprese o gruppi di imprese di dimensioni maggiori. Le strategie competitive fanno leva, oltre che sul prezzo, su elementi come l’offerta di servizi e gli aspetti estetici e prestazionali. Poche aziende operano a livello nazionale, in genere l’ambito di azione si sviluppa su scala regionale o interregionale. L’area d’affari del calcestruzzo preconfezionato è caratterizzata dalla forte presenza dei grandi gruppi cementieri. Resta tuttavia significativa la presenza di imprese indipendenti minori, che rendono estremamente frammentato il tessuto produttivo locale nelle diverse regioni. Il prezzo rimane la principale leva competitiva anche se gli operatori più evoluti tendono a fornire un mix di servizi e livelli prestazionali più elevati. La struttura dell’area tende ad evolvere verso una maggiore concentrazione, per effetto delle acquisizioni messe in atto dai gruppi maggiori. Il modesto trend settoriale rilevato nel corso del 2006 è destinato a perdurare anche nel biennio 2007-2008, in relazione alle previsioni di rallentamento della crescita degli investimenti in edilizia. A partire dal 2008 è prevedibile una lenta ripresa delle opere pubbliche dopo i tagli operati negli scorsi anni. Nell’area dei prefabbricati il segmento industriale subisce gli effetti delle basse dinamiche della crescita nazionale e si è stabilizzato su livelli fisiologici. Più dinamici sono invece i segmenti della prefabbricazione commerciale e di quella destinata alla logistica. L’area d’affari del calcestruzzo preconfezionato presenta, rispetto a quella dei prefabbricati, il vantaggio di una maggiore versatilità dei prodotti, i cui impieghi in edilizia sono molteplici (dai fabbricati residenziali a quelli non residenziali, fino alle opere pubbliche). Dati Di Sintesi 2006
Prefabbricazione Preconfezionamento
Numero di imprese 270 1. 500
Numero di addetti 13. 500 8. 200
Numero medio di addetti per impresa 50,0 5
Valore della produzione a prezzi ex-fabrica (Mn. Euro) 2. 400 4. 600
Variazione media annua della produzione 2006/2002 (%) 1,9 1,7
Fatturato per addetto (‘000 euro) 177,8 561
Valore aggiunto (Mn. Euro) 588 759
Valore aggiunto per addetto (‘000 euro) 43,6 92,6
Quota della produzione dei primi 4 gruppi(a) (%) 16,9 35,3
Previsioni di sviluppo della produzione(a):
· 2007/2006 (%) 2,0 1,5
· tendenza di medio periodo stabile stabile
a) - in valore Fonte: Databank * Data di chiusura della ricerca: Maggio 2007 .
 
   
   
MISURE URGENTI PER LA LIBERALIZZAZIONE DEI MERCATI DELL´ENERGIA  
 
 Roma, 19 giugno 2007 - Il Consiglio dei Ministri del 15 giugno scorso ha approvato un decreto legge per l’immediato recepimento di disposizioni comunitarie in materia di liberalizzazione dei mercati dell’energia. In particolare, il provvedimento prevede prime misure di avvio del mercato per i clienti domestici che diventeranno clienti idonei dal 1° luglio, mantenendo allo stesso tempo le misure di garanzia a tutela delle famiglie, in modo che chi vuole muoversi verso nuove offerte possa farlo subito senza incorrere nel rischio di aumenti ingiustificati dei prezzi e chi, invece, vuole rimanere con il proprio attuale fornitore possa farlo, continuando a usufruire delle garanzie in atto fino a quando il processo di liberalizzazione non sarà compiutamente realizzato. Per le imprese di piccola dimensione, che non hanno ancora scelto il fornitore, il decreto legge stabilisce l’estensione del regime di garanzia previsto per le famiglie, mentre per le imprese di grande dimensione verranno selezionati fornitori di ultima istanza sul libero mercato attraverso gare pubbliche. Http://www. Governo. It/governoinforma/dossier/liberalizzazione_energia/index. Html .  
   
   
LIBERALIZZAZIONE DEI MERCATI DELL’ENERGIA: PRIME MISURE PER TUTELARE E ACCOMPAGNARE GLI UTENTI VERSO LA TOTALE APERTURA DEL MERCATO ELETTRICO  
 
 Milano, 19 giugno 2007 - La Direttiva 2003/54/Ce prevede che gli Stati membri mettano in campo misure adeguate per rendere, a partire dal 1° luglio 2007, i clienti domestici del mercato elettrico liberi di scegliere il proprio fornitore. Allo Stato italiano, che ha introdotto per legge tale scadenza, spetta quindi il compito di definire regole e regimi di tutela per i clienti finali e, considerato che l’iter del disegno di legge governativo (approvato dall’esecutivo il 9 giugno 2006 ed ora all’esame del Senato - As 691) finalizzato anche a disciplinare il nuovo regime, non consente di adottare in tempo utile il decreto delegato, il governo ha ritenuto necessario adottare misure urgenti per tutelare l’utenza nella fase di passaggio e per evitare sanzioni da parte della Commissione Europea. Bruxelles, infatti, con parere motivato del 15 dicembre 2006, ha rilevato un eccesso di “tutela regolatoria” accordato dallo Stato italiano alle forniture elettriche per i clienti liberi (piccole industrie, professionisti, artigiani) che, di fatto, sono rimasti nel mercato vincolato. Le norme del decreto, inoltre, consentono di prevenire la nuova procedura di infrazione che nascerebbe in caso di mancato recepimento tempestivo della direttiva sulla totale apertura del mercato a partire dal 1° luglio. Il decreto legge varato oggi dal Consiglio dei Ministri adotta, quindi, prime misure in vista del completo recepimento della direttiva 2003/54/Ce ma lascia la definizione dell’impianto riformatore al disegno di legge attualmente all’esame del Senato. L’attuale decreto legge interviene con misure di tutela per fare in modo che chi vuole muoversi verso nuove offerte possa farlo subito senza incorrere nel rischio di aumenti ingiustificati dei prezzi e chi, invece, vuole rimanere con il proprio vecchio fornitore possa farlo continuando ad avere le garanzie attuali fino a quando il processo di liberalizzazione non sarà compiutamente realizzato. Verso Le Nuove Tariffe Sociali - Entro la fine dell’estate il Ministero dello Sviluppo economico completerà la concertazione in corso con gli altri ministeri (Economia, Solidarietà sociale, Salute, Famiglia) e chiederà il parere della Conferenza Unificata sul decreto interministeriale in modo da fornire all’Autorità per l’energia elettrica e il gas i criteri in base ai quali riordinare l’attuale meccanismo di agevolazione tariffaria a partire dal 1° gennaio 2008. I nuovi criteri di tutela individueranno le categorie di soggetti in condizioni di svantaggio economico e sociale, mentre l’entità del contributo potrà essere commisurata alla revisione del sistema tariffario per le utenze domestiche, in corso presso l’Autorità per l’energia elettrica e il gas, in modo da contenere l’impatto economico complessivo della manovra sulle varie tipologie di consumatori, in considerazione dei livelli di consumo. 2 Ecco ‘In Pillole’ Cosa Prevede Il Decreto Legge Per Il Mercato Elettrico E Del Gas: Dal 1° luglio possibilità di recedere dal vecchio contratto di fornitura per i clienti domestici. Regime di tutela - Stop agli allarmi sul rischio di aumenti ingiustificati dei prezzi per le forniture ai clienti domestici elettrici che cambiano fornitore e per i clienti domestici del gas che, pur potendo già cambiare fornitore dal 2003, ancora non lo hanno fatto: l’Autorità per l’energia elettrica e il gas (Aeeg) indicherà condizioni standard di erogazione e prezzi di riferimento nelle forniture di energia elettrica e del gas (nel caso del gas la norma non fa che confermare il regime attuale che affida all’Aeeg il compito di fissare un’offerta economica di riferimento per i clienti domestici). Regime di Garanzia - Garanzia di erogazione del servizio in continuità con la situazione attuale per i clienti domestici e per le pmi (meno di 50 dipendenti e fatturato non superiore a 10 mln) che non scelgono un nuovo fornitore sul mercato libero: queste due tipologie di clienti potranno continuare a beneficiare delle attuali condizioni del servizio e, quindi, delle economie di scala derivanti dall’approvvigionamento tramite Acquirente Unico. Sono fatti salvi i poteri di vigilanza e di intervento ex post dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas a tutela dei diritti degli utenti, anche nei casi di verificati e ingiustificati aumenti dei prezzi e alterazioni delle condizioni del servizio per i clienti che non hanno ancora esercitato il diritto di scelta. Servizio di Salvaguardia - agli altri clienti non domestici (imprese con oltre 50 dipendenti che, di fatto, non hanno ancora lasciato il mercato vincolato) che non scelgono un nuovo fornitore di energia elettrica e a chi transitoriamente dovesse rimanere senza fornitore è assicurato il sevizio di salvaguardia, a tutela della continuità della fornitura. Questo servizio sarà temporaneamente svolto dalle imprese di distribuzione o dalle loro società di vendita, ma al più presto il Ministero dello sviluppo economico individuerà i fornitori attraverso procedure concorsuali. I criteri di organizzazione del nuovo servizio saranno tali da incentivare le imprese a rientrare nel mercato in poco tempo, utilizzando, quindi, la salvaguardia solo come servizio temporaneo. Regole di trasparenza per l’avvio del mercato per i clienti domestici - Con l’obbligo di separazione societaria tra attività di vendita ed attività di distribuzione di energia elettrica, con la separazione funzionale tra la gestione delle infrastrutture dei sistemi elettrico e del gas naturale ed il resto delle attività (separazione estesa anche all’attività di stoccaggio del gas), alla totale apertura del mercato da lato della domanda corrisponderà una completa apertura dal lato dell’offerta, favorendo lo sviluppo di una piena concorrenza a beneficio dei consumatori e garantendo la neutralità della gestione delle infrastrutture di rete. La stessa finalità verrà perseguita anche con la garanzia di accesso tempestivo e non discriminatorio ai dati di misura relativi ai consumi dei clienti finali elettrici e del gas. Il riferimento è strettamene circoscritto ai dati necessari alla formulazione di offerte commerciali e alla gestione delle forniture. Informazione trasparente su mix energetico - I fornitori di energia elettrica sono obbligati a informare i propri clienti finali circa il mix di fonti energetiche utilizzato per la produzione dell’energia fornita e a indicare le fonti informative. Disponibili sull’impatto ambientale della produzione, secondo modalità operative che saranno definite dal Ministero, su proposta dell’Aeeg. In dettaglio le norme - si prevede l’obbligo di separazione societaria tra l’attività di vendita e l’attività di distribuzione per le imprese di distribuzione con almeno 100mila clienti finali che svolgono al 30 giugno 2007 l’attività di vendita di energia elettrica in forma integrata. Il decreto, in particolare, stabilisce che le imprese di distribuzione di energia elettrica che svolgono in forma integrata attività di vendita di energia elettrica debbano costituire entro 180 giorni dall’entrata in vigore dal decreto stesso, una o più società per azioni alle quali trasferiscono i beni e i rapporti, le attività e le passività relativi alla vendita. L’autorità per l’energia elettrica e il gas adotta disposizioni per la separazione funzionale delle attività di gestione di infrastrutture del sistema elettrico dalle altre attività che non siano direttamente connesse ad essa. La separazione funzionale è estesa anche alle attività di stoccaggio di gas naturale, considerato che sono svolte per la quasi totalità da un’impresa totalmente controllata dall’operatore dominante. Questo al fine di assicurare una gestione delle infrastrutture trasparente ed indipendente, consentendo così lo sviluppo di una maggiore concorrenza nelle forniture al cliente finale. La norma consente anche di evitare sanzioni da parte della Commissione europea. →- l’Autorità per l’energia elettrica e il gas definisce le modalità con cui le imprese di distribuzione di energia elettrica (che attualmente possiedono i dati di misura dei propri clienti) garantiscono l’accesso tempestivo e non discriminatorio ai dati sulla misura relativi ai consumi dei clienti connessi alla propria rete, necessari per la formulazione delle offerte commerciali e per la gestione dei contratti di fornitura. In questo modo si evita che le società di vendita appartenenti a gruppi integrati con la distribuzione siano avvantaggiate rispetto a società non integrate nella formulazione di opzioni commerciali. Effetti - In questo modo all’apertura del mercato dal lato della domanda (apertura che diventa reale dal momento che tutti i consumatori possono scegliere sul mercato l’offerta che desiderano) corrisponde così una completa apertura dal lato dell’offerta. La separazione societaria tra attività di distribuzione (attività esercitata in concessione e che fino ad oggi per i clienti civili elettrici ha coinciso in parte con quella di vendita) e attività di vendita di energia elettrica (attività svolta in regime di libero mercato) garantisce la neutralità nella gestione della rete che è utilizzata da tutti i venditori senza asimmetrie informative e, 4 quindi, favorisce lo sviluppo di una piena concorrenza sul lato dell’offerta. Tale separazione inoltre consente di evitare che le società di distribuzione di energia elettrica (che fino al 1° luglio possono coincidere con quelle di vendita per i clienti domestici) trasferiscano alla società di vendita che a loro fanno capo il proprio portafoglio clienti, impedendo così un’offerta plurale in regime di concorrenza. La separazione funzionale tra le attività di gestione delle infrastrutture dei sistemi elettrico e del gas dalle altre attività che non siano direttamente ad esse connesse rafforza una gestione indipendente e trasparente delle infrastrutture. Stessa finalità si persegue anche estendendo la separazione funzionale all’attività di stoccaggio di gas naturale. La piena concorrenza nei mercati elettrico e del gas, inoltre, si realizza rendendo tempestivamente accessibili a tutti i venditori i dati di misura relativi ai consumi dei clienti finali. In questo modo si garantiscono a tutti le stesse informazioni consentendo a ciascun venditore in egual modo di costruire un’offerta commerciale vantaggiosa per l’utenza. Dal 1° luglio 2007 i clienti domestici hanno il diritto di recedere dal vecchio contratto di fornitura come clienti vincolati, secondo modalità stabilite dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas, e di scegliere un nuovo fornitore. - Per i clienti domestici che non scelgono un nuovo fornitore fino al completo recepimento della direttiva Ue 2003/54/Ce, resta in vigore un regime di tutela. Tutela che si concretizza nel fatto che l’erogazione del servizio di fornitura è garantita dall’’impresa di distribuzione, anche attraverso apposite società di vendita costituite in seguito alla separazione societaria e la funzione di approvvigionamento continua ad essere svolta dall’Acquirente Unico Spa che continuerà a comprare l’energia elettrica mediante operazioni di mercato. Questa tutela vale anche per le imprese connesse in bassa tensione, con meno di 50 dipendenti e fatturato annuo non superiore a 10 milioni di euro, fino al completo recepimento della direttiva Ue (ciò è consentito da direttive comunitarie, anche se molte di queste imprese sono già nel mercato libero) . Per i clienti finali non domestici che non rientrano nella categoria di imprese sopra citata, che non hanno esercitato il recesso dal vecchio contratto o che si trovino transitoriamente senza fornitore, scatterà il servizio di salvaguardia (che sarà spiegato di seguito). Il decreto prevede che l’Autorità per l’energia elettrica e il gas indichi condizioni standard di erogazione del servizio e definisca, in base ai costi effettivi del servizio, prezzi di riferimento per le forniture di energia elettrica ai clienti domestici e alle 5 imprese sotto i 50 dipendenti e con fatturato non superiore ai 10 mln e per le forniture di gas ai clienti domestici. Prezzi che le società di distribuzione e di vendita sono tenute ad inserire nelle proprie offerte commerciali. Il decreto, inoltre, affida all’Autorità per l’energia elettrica e il gas il compito di vigilare ed intervenire ex post a tutela dei diritti degli utenti, anche nei casi di verificati e ingiustificati aumenti dei prezzi e alterazioni delle condizioni del servizio per i clienti che non hanno ancora esercitato il diritto di scelta. Effetti - Le norme del decreto consentono di accompagnare con gradualità il passaggio dal vecchio al nuovo regime, evitando il rischio di interruzione delle forniture di energia elettrica e di aumenti ingiustificati dei prezzi. Il decreto prevede che il Ministro dello Sviluppo economico emani indirizzi e, su proposta dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas, detti disposizioni entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, per assicurare il servizio di salvaguardia ai clienti finali (che non siano domestici e che non siano imprese sotto i 50 dipendenti con fatturato oltre i 10 mln) senza fornitore di energia elettrica o che non ne abbiano scelto uno al 1° luglio. Il servizio di salvaguardia verrà assicurato attraverso un sistema di gare pubbliche per aree territoriali e a condizione che tali gare incentivino il passaggio di questi clienti al mercato libero, secondo criteri di gradualità. Fino alla operatività del servizio di salvaguardia la continuità della fornitura è assicurata dalle imprese di distribuzione o dalle società di vendita a loro collegate, a condizioni e prezzi pubblicati e non discriminatori. Effetti - ↓ Il servizio di salvaguardia da un lato, evita ai clienti finali di restare senza fornitura di energia elettrica; dall’altro incentiva le imprese che fino ad ora sono rimaste nel mercato vincolato ad uscirne, mettendoci al riparo da sanzioni della Commissione europea. Le imprese di vendita di energia elettrica forniscono, nelle fatture e nel materiale promozionale inviato ai propri clienti finali, le informazioni sulla composizione del mix energetico complessivo per la produzione dell’energia elettrica fornita, con riferimento alla quota delle varie fonti energetiche sull’approvvigionamento dell’anno precedente, e indicano le fonti informative disponibili sull’impatto ambientale della produzione. Per l’energia acquistata attraverso il mercato elettrico o importata da un’impresa situata 6 in un Paese al di fuori dell’Unione Europea possono essere utilizzati i dati aggregati forniti dal gestore del medesimo mercato o dalla stessa impresa. Con decreto del Ministro dello sviluppo economico, su proposta dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas, sono definite le modalità per l’attuazione della norma, entro 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto. Effetti - Questa norma consente all’Italia di non incorrere in sanzioni comunitarie e aiuta i consumatori a sviluppare maggiore consapevolezza circa gli effetti ambientali del consumo di energia, sensibilizzandoli al risparmio energetico. Un obiettivo, questo, per raggiungere il quale il governo si è già attivato con gli incentivi previsti in Finanziaria per creare una domanda di prodotti più efficienti dal punto di vista energetico. Il decreto sblocca i fondi per ricerca e sviluppo in particolare sui temi connessi alla riorganizzazione del mercato elettrico e alle nuove scadenze poste dal processo di liberalizzazione. Si tratta comunque di attività di ricerca per le quali le risorse sono state già raccolte attraverso la bolletta. Effetti Sbloccare i fondi per ricerca e sviluppo significa garantire la sicurezza del sistema elettrico in questa fase di passaggio dal vecchio al nuovo regime e la confrontabilità dei prezzi per i clienti finali. .  
   
   
ENEL: LANCIATA CON PIENO SUCCESSO EMISSIONE DI BOND PER COMPLESSIVI 5 MILIARDI DI EURO CIRCA, DOMANDA PARI AD OLTRE IL DOPPIO DELL’OFFERTA  
 
Roma, 19 giugno 2007 - Enel Spa (rating A/a-1 per S&p’s e A1/p-1 per Moody’s) ha lanciato sul mercato un’emissione obbligazionaria multitranches per totali 3. 350 milioni di Euro e 1. 100 milioni di Sterline, per un controvalore complessivo in Euro di 5,0 miliardi circa, nell’ambito del proprio programma di emissione di Global Medium Term Notes. L’operazione, guidata da un sindacato di banche composto da Goldman Sachs e Morgan Stanley in qualità di Global Coordinators e Banca Imi, Bbva, Banco Santander, Credit Suisse, Deutsche Bank, Dresdner Kleinwort, Mediobanca, Royal Bank of Scotland, Ubs e Unicredit in qualità di joint-bookrunners, ha raccolto adesioni pari ad oltre il doppio dell’importo richiesto ed è strutturata nelle seguenti 5 tranches: 1. 000 milioni di Euro a tasso variabile con durata settennale, prezzo di emissione pari a 99,757 con cedola pari ad Euribor 3 mesi +0,20% ed un rendimento complessivo dello 0,24% sull’Euribor a 3 mesi; 1. 500 milioni di Euro a tasso fisso 5,25% con durata decennale, prezzo di emissione 99,582, pari ad uno spread dello 0,34% sul tasso swap di durata equivalente, per un rendimento effettivo del 5,305%; 850 milioni di Euro a tasso fisso 5,625% con durata ventennale, prezzo di emissione 99,834, pari ad uno spread dello 0,55% sul tasso swap di durata equivalente, per un rendimento effettivo del 5,639%; 550 milioni di Sterline a tasso fisso 6,25% con durata dodecennale, prezzo di emissione 99,671, pari ad uno spread dello 0,83% sul Gilt di durata equivalente, per un rendimento effettivo del 6,194%; 550 milioni di Sterline a tasso fisso 5,75% con durata trentennale, prezzo di emissione 98. 286, pari ad uno spread dello 0,94% sul Gilt di durata equivalente, per un rendimento effettivo del 5,789%. La domanda degli investitori istituzionali internazionali sulle tranches in Euro è stata pari a circa l’80% della domanda complessiva. Per la prima volta la società si è affacciata sul mercato pubblico della Sterlina, dove ha potuto raccogliere l’interesse dei principali investitori britannici, che si è tradotto in una domanda complessiva sulle due tranches vicina ai 3 miliardi di Sterline. Grazie ad operazioni di copertura del rischio di tasso effettuate a suo tempo attraverso l’utilizzo di Interest Rate Swap per complessivi nozionali 5,0 miliardi di Euro, la società ha potuto neutralizzare completamente il forte rialzo dei tassi d’interesse registratosi negli ultimi tre mesi. .  
   
   
ENI: NUOVI SUCCESSI ESPLORATIVI IN PAKISTAN LA JOINT VENTURE PER LO SVILUPPO DELLA LICENZA È COSTITUITA DA ENI (30%), OMV (35% E OPERATORE), PPL (30%) E GHPL (5%).  
 
S. Donato M. Se (Mi), 19 giugno 2007 - Eni continua con successo la campagna esplorativa in Pakistan e annuncia nuove scoperte di gas. Il successo esplorativo più recente è stato raggiunto nei giorni scorsi con il pozzo esplorativo Tajjal 1, che ha evidenziato la presenza di gas nella licenza esplorativa Gambat, nella Provincia di Sindh. La joint venture per lo sviluppo della licenza è costituita da Eni (30%), Omv (35% e Operatore), Ppl (30%) e Ghpl (5%). Il pozzo esplorativo è stato perforato a sud del campo di Sawan a una profondità complessiva di 3. 845 metri e ha evidenziato la presenza di gas a diversi livelli. Eni ha inoltre perforato il pozzo Kadanwari 18, trovando gas a circa 3. 400 metri di profondità in una struttura di roccia indipendente rispetto al giacimento principale. Questo successo esplorativo consente di aggiungere nuove riserve al giacimento e indica nuove potenziali concentrazioni di idrocarburi nell’area. Eni è operatore della licenza produttiva Kadanwari con una quota del 18. 42%, gli altri partner sono Ogdcl (50%) e Premier Kupfec Pakistan (31. 58%). Il pozzo esplorativo Latif 1 è stato invece perforato a una profondità massima di 3. 520 metri e ha evidenziato tre livelli di idrocarburi. La Joint venture per lo sviluppo del giacimento, costituita da Eni (33. 3%), Omv (33. 4% e Operatore) e Ppl (33. 3%), sta valutando l’opportunità di nuove attività esplorative per meglio definire l’estensione della scoperta, che si trova vicino al giacimento in produzione di Kadanwari, di cui Eni è operatore. Presente in Pakistan dal 2000, Eni è ad oggi il primo produttore straniero di gas in Pakistan, con una quota di circa 55. 000 barili di olio equivalente al giorno. Eni ha quote di partecipazione in 7 giacimenti la cui produzione è stimata in crescita e in 12 blocchi esplorativi onshore, in 5 dei quali svolge anche il ruolo di operatore. Più recentemente Eni è anche entrata nell’offshore del Delta dell’Indo, individuata come area di frontiera ad elevato potenziale, acquisendo 3 blocchi esplorativi. Per rafforzare ed espandere le attuali attività Eni ha in programma per i prossimi 3 anni un investimento di 170 milioni di dollari in attività di sviluppo e 110 milioni in nuove esplorazioni. Eni è inoltre impegnata nello sviluppo sostenibile del Pakistan con importanti iniziative di sostegno delle comunità locali nelle regioni in cui opera e attraverso numerose collaborazioni con Ong locali dalla comprovata esperienza nella realizzazione di importanti programmi di sviluppo rurale. Le iniziative di sviluppo di Eni riguardano anche la fornitura di servizi sanitari e di acqua, l’istruzione e la creazione di profitto e di nuovi posti di lavoro. Ulteriori progetti specifici sono stati effettuati nella gestione delle risorse naturali, nel rispetto dell’ambiente e nella salvaguardia e promozione delle risorse artistiche e paesaggistiche del Paese. .  
   
   
ELETTRICITÀ: PRONTA LA ‘TARIFFA DI TRANSIZIONE’ PER GARANTIRE LE FAMIGLIE  
 
Milano, 19 giugno 2007 - Pronta la ‘tariffa di transizione’ per l’energia elettrica, da applicare ai clienti domestici dal 1 luglio, in attesa della definizione del futuro assetto tariffario comprensivo della tariffa sociale. L’autorità per l’energia elettrica e il gas, ha predisposto una tariffa ristrutturata per rendere il sistema più coerente con il mercato liberalizzato, mantenendo, allo stesso tempo, un sistema di garanzie diffuse e una spesa sostanzialmente invariata per le famiglie. La delibera 135/07 è pubblicata sul sito www. Autorita. Energia. It La ‘tariffa di transizione’, introdotta con la delibera 135/07, è il primo passo di un processo di revisione dell’intero sistema tariffario. Le tappe successive - che sono subordinate alla revisione del quadro normativo di riferimento - riguardano i criteri per la fornitura di energia elettrica e la definizione di un nuovo sistema di tutela sociale (famiglie povere, numerose, malati gravi). Come funziona la nuova tariffa di transizione La nuova tariffa di transizione: mantiene nella sostanza invariata l’articolazione per scaglioni di consumo e la distinzione residente/non residente prevista dalle attuali tariffe; elimina i sussidi incrociati nella componente a copertura dei costi di acquisto e vendita dell’energia elettrica, così da rendere il sistema compatibile con la liberalizzazione; prevede una rimodulazione dei corrispettivi tariffati a copertura dei costi di trasmissione, distribuzione, misura e oneri di sistema tale da compensare l’eliminazione dei sussidi incrociati per la parte di acquisto e vendita dell’energia elettrica. In questo modo si ottiene il risultato di minimizzare la variazione di spesa per la generalità dell’utenza domestica. Nota - Come funziona l’attuale sistema tariffario - L’attuale sistema tariffario per le utenze domestiche in bassa tensione, prevede tuttora l’applicazione di tariffe differenziate D2 (clienti domestici residenti fino a 3kW di potenza) e D3 (clienti domestici residenti con più di 3 kW e clienti non residenti) che include una sovvenzione incrociata tra clienti relativamente alla componente a copertura dei costi acquisto e vendita dell’energia elettrica. La presenza di tali sussidi su componenti che dall’1 luglio risulteranno contendibili risulta incompatibile con il completamento del processo di liberalizzazione. La struttura delle attuali tariffe D2 e D3, peraltro, garantisce una tutela generalizzata per i clienti domestici con non più di 3 kW di potenza e consumi medio bassi, nell’abitazione di residenza anagrafica. Tale tutela è ottenuta anche tramite i sussidi incrociata a cui si faceva riferimento nel precedente punto (in pratica, il costo di produzione e vendita dell’energia elettrica di clienti D2 con consumi inferiori a 3. 000 kWh/anno è, oggi, in parte sostenuto dai clienti D2 che consumano più di 3. 000 kWh e dai clienti D3). .  
   
   
MISURE A TUTELA DEI CONSUMATORI IN VISTA DELLA SCADENZA DEL 1 LUGLIO ELETTRICITÀ: SU INTERNET UN ELENCO DI SOCIETÀ DI VENDITA QUALIFICATE  
 
 Milano, 19 giugno 2007 - Dal mese di luglio, sul sito internet dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas (www. Autorita. Energia. It) sarà disponibile un elenco delle società qualificate per la vendita di energia elettrica ai clienti domestici e ad altri piccoli consumatori, quelli dotati quindi di minor potere contrattuale (ad esempio, famiglie, piccole imprese e terziario). L’elenco, aperto alle società di vendita su base volontaria, contribuirà a rendere più agevole, consapevole e ponderata la scelta del proprio fornitore da parte dei consumatori, in vista della completa liberalizzazione del mercato dal 1° luglio. Con la disponibilità dell’elenco, si intende offrire uno strumento utile per fornire maggiori informazioni ai clienti finali e garantire la più ampia conoscenza sulle aziende che operano nel mercato libero come venditori qualificati. Per ciascun venditore iscritto, l’elenco riporterà: i dati anagrafici, quali la ragione sociale, la sede legale, la partita Iva, il codice fiscale, il numero di iscrizione al registro delle imprese; i riferimenti utili per contatti da parte dei clienti (numeri telefonici, siti internet, ecc); l’indicazione delle aree territoriali in cui il venditore svolge o intende svolgere la propria attività; l’indicazione delle tre tipologie di clienti serviti, distinguendo fra clienti domestici, altri clienti in bassa tensione e ogni altra clientela finale; la data di costituzione della società, quella in cui ha avuto inizio l’attività di vendita e quella in cui il venditore è stato iscritto all’elenco; L’iscrizione all’elenco è volontaria e richiede il possesso di particolari requisiti di affidabilità. Per poter essere iscritti, i venditori devono dichiarare di possedere determinati requisiti; tra questi: l’essere costituiti in forma di società di capitali, società cooperative in forma di società di capitali, società consortili, consorzi con attività esterna; l’aver sottoposto a controllo contabile gli ultimi due bilanci approvati; detenere un giudizio di rating rilasciato da organismi riconosciuti a livello internazionale (quali Moody’s Investor Services, Standard & Poor’s Corporation o Fitch Ratings) o presentare una dichiarazione di affidabilità da parte di una società controllante, a sua volta in possesso di un giudizio di rating o di una dichiarazione di affidabilità da parte un primario istituto di credito. L’elenco sarà oggetto di aggiornamenti continui e tempestivi. I venditori possono chiedere in qualsiasi momento di essere iscritti all’elenco, secondo le modalità previste dalla deliberazione n. 134/07, pubblicata il 12 giugno sul sito dell’Autorità. La pubblicazione di un elenco dei venditori qualificati rientra fra le azioni intraprese dall’Autorità per l’energia in vista della completa apertura del mercato lato domanda per offrire strumenti di tutela ai consumatori e fa seguito ad altre iniziative quali, ad esempio, la ‘scheda confronto prezzi’ e il ‘Codice di Condotta Commerciale’. .  
   
   
ORDINE SAIPEM PER LA REALIZZAZIONE DI SCARABEO 8  
 
S. Donato Milanese, 19 giugno 2007 - Saipem, società dell’Eni, ha commissionato a Fincantieri il completamento e l’allestimento della piattaforma di perforazione “Scarabeo 8”. I lavori saranno effettuati presso lo stabilimento di Palermo, garantendo la piena occupazione di tutte le componenti del cantiere e assicurando un importante coinvolgimento del personale delle ditte dell’indotto. La piattaforma, che sarà consegnata nell’estate del 2009, sarà lunga 120 metri, larga 73 e alta 40, sarà autopropulsa in condizioni leggere di transito, mentre in operazione avrà una immersione di circa 23,5 metri con un dislocamento pari a 54. 000 tonnellate. Sarà composta da due scafi, sei colonne e un ponte principale su cui saranno installati gli impianti di perforazione e di servizio della piattaforma, inclusa una sovrastruttura per gli alloggi con 128 cabine singole, nonchè servizi alberghieri e altri locali di lavoro per l’equipaggio e i tecnici specializzati che opereranno a bordo. La piattaforma, che sarà dotata di un impianto di posizionamento dinamico e di un ponte elicotteri, opererà in acque profonde, anche in climi avversi, oltre il circolo polare artico. Giuseppe Bono, Amministratore Delegato di Fincantieri ha affermato: “Questa acquisizione, che conferma l’autorevolezza e l’elevato livello tecnologico raggiunto dell’azienda, rafforza la nostra mission produttiva nel settore delle navi speciali, e segna il nostro rientro in un comparto sul quale puntiamo molto per le interessanti potenzialità che offre. Nei prossimi anni, infatti, all’attesa crescita della domanda di energia corrisponderà l’aumento della richiesta di nuovi mezzi e la necessità di sostituire unità obsolete”. Bono ha poi concluso: “Sono certo che il cantiere di Palermo farà un ottimo lavoro, potendo vantare significative referenze maturate con l’espletamento di attività di riparazione e manutenzione di piattaforme offshore”. .  
   
   
‘VIA COL VENTO’: CON IL PARCO EOLICO ADDIO AI TRALICCI DELL’ALTA TENSIONE ARTUSA: “CON ENDESA E TERNA E CON GLI ENTI LOCALI INTERESSATI TROVEREMO LA SOLUZIONE”  
 
Firenze, 19 giugno 2007 - ‘Via col vento’… e addio ai tralicci dell’alta tensione. Non è un remake dello storico film romantico con Clark Gable e Vivian Leigh, ma la proposta che l’assessore regionale all’ambiente, Marino Artusa, lancia a Terna ed Endesa e agli enti locali interessati dopo l’inaugurazione di ieri del Parco Eolico Poggi Alti di Scansano, in provincia di Grosseto. Artusa, che a Scansano ha preso parte all’inaugurazione e al convegno “Energia per un futuro sostenibile”, ribadisce la posizione della Regione Toscana sull’eolico. “E’ nostra ferma intenzione – sottolinea – coniugare il rispetto dell’ambiente, inteso come incremento di energie rinnovabili, con il rispetto dell’ambiente volto alla salvaguardia del bene paesaggio”. “Se l’obiettivo della Regione – fa notare l’assessore – è quello di arrivare al 50% dell’energia consumata in regione grazie alle fonti rinnovabili, vogliamo però che questo non vada a discapito di un altro bene primario della Toscana, quale, appunto, quello del paesaggio”. “Per questo – annuncia Artusa – ho già iniziato a lavorare sia con Endesa che con Terna per far sì che, in tempi brevi, dopo l’inaugurazione del Parco Eolico di oggi, si possano eliminare i tralicci dell’Alta tensione che deturpano la zona. Credo che le pale che producono energia eolica, se rappresentano in qualche modo un sacrificio per la skiline del paesaggio, siano da preferire rispetto ai tralicci dell’alta tensione, che sono certamente più brutti e in più producono anche inquinamento elettromagnetico”. “Su questa proposta – conclude Artusa – ho trovato un atteggiamento di disponibilità al dialogo da parte di Endesa e su questo credo che sia importante lavorare insieme a Terna e agli enti locali, in modo da far sì che si possa raggiungere celermente un risultato importante come quello dell’interramento dei cavi e della sparizione dei tralicci. Così avremo non solo energia più pulita, ma anche vantaggi sotto il profilo dell’inquinamento elettromagnetico e più rispetto del paesaggio. ” Grazie all’impianto inaugurato oggi a Scansano, che è composto da 10 aerogeneratori della potenza di 2 Mw ciascuno, sarà possibile produrre 40 Gw/h all’anno e soddisfare il fabbisogno di oltre 40 mila persone. Si risparmieranno così, ogni anno, 38 mila tonnellate di anidride carbonica, 230 tonnellate di anidride solforosa e di ossidi di azoto, 2500 tonnellate di polveri sottili. Si risparmieranno inoltre 150 mila barili di petrolio. All’inaugurazione del Parco Eolico Poggi Alti farà seguito, oltre all’azione di ripristino ambientale, anche un “Parco didattico dell’energia” che illustrerà i vantaggi dell’energia eolica e delle emergenze paesistico-ambientali della zona, attraversata dall’antica via Clodia. .  
   
   
GRUPPO EEMS: SIGLATO CONTRATTO DI FORNITURA DI SILICIO PER LA FUTURA PRODUZIONE DI CELLE E PANNELLI FOTOVOLTAICI DA PARTE DI EEMSOLAR S.P.A.  
 
Cittaducale (Rieti), 15 giugno 2007 - Eemsolar S. P. A. , la società del Gruppo Eems recentemente costituita per la produzione di celle e pannelli fotovoltaici, ha sottoscritto con Deutsche Solar, società di produzione di wafer di silicio del gruppo Solar World, un contratto per la fornitura di wafer di silicio multicristallino per il periodo 2010 – 2017. Eemsolar si è assicurata anche l’approvvigionamento di una quantità di wafer di silicio per il periodo 2008 e 2009, L’accordo sottoscritto coprirà la fornitura pluriennale di wafer di silicio per una potenza di oltre 250 Megawatt e assicura alla Eemsolar una sorgente competitiva di materia prima per far fronte ai suoi piani di sviluppo nel settore Fotovoltaico. Eemsolar inizierà a produrre celle e pannelli fotovoltaici a partire da metà del 2008, quando saranno completate tutte le attività propedeutiche in termini di adeguamento degli impianti, di installazione dei nuovi macchinari e di formazione e training del personale. Questo accordo fa seguito al contratto per la fornitura di linee produttive e relative tecnologie per la produzione di celle fotovoltaiche recentemente sottoscritto da Eemsolar con Centrotherm Photovoltaics. .  
   
   
GRUPPO KERSELF: SIGLATO IL CLOSING PER L’ACQUISIZIONE DEL 60% DI DEA S.R.L. MASSELLI: “IL 2007 È L’ANNO DEL FOTOVOLTAICO”  
 
Correggio, 19 giugno 2007 – In data odierna Kerself, il 15 giugno ha siglato il closing per l’acquisizione del 60% del capitale sociale di Dea S. R. L. Di Cori (Latina) ad un prezzo provvisorio di 7,31 milioni di Euro. Il prezzo provvisorio si basa sul budget Dea 2007 che prevede un fatturato 2007 di 18. 545. 000, un Ebitda di 2. 363. 000 e una posizione finanziaria netta negativa per 812. 000 euro. Viene utilizzato per determinare il prezzo un moltiplicatore pari a 5,5 volte Ebitda 2007 al netto dalla posizione finanziaria netta 2007. L’acquisizione della società Dea S. R. L. , attiva prevalentemente in Italia nel settore della progettazione, produzione, installazione, riparazione e commercializzazione di elementi per gli impianti produttivi di energia da fonti alternative, rientra nelle strategie del Gruppo Kerself, destinate a sviluppare partnership societarie, industriali e commerciali nel settore dell’energia alternativa aumentando l’integrazione a valle nella catena del valore dell’industria. Pier Angelo Masselli, Presidente e Amministratore Delegato di Kerself Spa ha commentato: ”Il 2007 si sta confermando un anno di straordinario sviluppo del settore fotovoltaico in Italia e in Europa. Kerself si è posizionata da tempo come azienda di riferimento nel settore con l’acquisizione del maggior produttore italiano di moduli fotovoltaici, la Helios Technology, e oggi consolida la sua leadership con la finalizzazione del contratto con Dea, che ci consentirà una maggiore capillarità di servizio e di vendita sul territorio. Senza dimenticare le ricadute positive anche sulla crescita del fatturato e della redditività a livello di Gruppo”. L’operazione prevede una opzione put, in base alla quale il dott. Luigi Sellaroli amministratore delegato di Dea. Avrà il diritto di vendere a Kerself la residua partecipazione del 40% del capitale sociale, mentre Kerself avrà l’obbligo, in caso di esercizio del diritto di opzione, di comprare dal venditore a un prezzo calcolato sul valore della Società, pari a 5,5 volte l’Ebitda al netto della Pfn risultanti dal bilancio chiuso al 31. 12. 2009. L’opzione put potrà essere esercitata dal 28 febbraio 2010 e non oltre il 30 maggio 2010 a condizione che il bilancio di esercizio, chiuso al 31. 12. 2009, ancorché non approvato, sia certificato con relazione positiva. Il prezzo a cui si è conclusa l’acquisizione del 60% di Dea S. R. L. , verrà regolato nel seguente modo: il 60% alla data del closing; il 20% entro il 30 settembre 2007; il saldo del restante 20%, se dovuto, al momento dell’approvazione, da parte; dell’Assemblea dei soci, del bilancio di esercizio della Dea S. R. L. Chiuso al 31. 12. 2007, e comunque, entro e non oltre il 30 aprile 2008. Il cedente ha garantito l’eventuale conguaglio negativo a suo carico anche con fideiussione bancaria. Kerself ha effettuato il pagamento (pari al 60% del prezzo provvisorio di 7,31 milioni di euro) e effettuerà quello del 30 di settembre tramite un finanziamento ponte che verrà estinto con i proventi derivanti dall’aumento di capitale in corso. La struttura finanziaria obiettivo post aumento di capitale e dopo le acquisizioni previste, sarà di 70/30 (D/e). Le quote Dea S. R. L. Si intendono acquisite con godimento dal primo gennaio 2007, cosicché l’utile di competenza dell’esercizio 2007 spetterà a Kerself. A seguito del closing, Kerself e Dea S. R. L. Hanno sottoscritto un patto parasociale che, tra l’altro, prevede: il diritto di Kerself a designare 2 membri del Cda di Dea, tra i quali sarà scelto il Presidente; il diritto di Dea a designare un membro del Cda, che assumerà la qualifica di Ad. .  
   
   
IL CONSIGLIO D’EUROPA OSPITA L’UNIVERSITÀ ESTIVA PER LA DEMOCRAZIA  
 
 Strasburgo, 18 giugno 2007 - 2007 – Dal 2 al 6 luglio, oltre 600 partecipanti provenienti dalle scuole di studio politico di 15 diversi paesi europei si riuniranno a Strasburgo in occasione della seconda Università estiva per la Democrazia organizzata dal Consiglio d’Europa. L’università estiva è dedicata ai “Progetti per l’Europa”. Il Segretario generale del Consiglio d’Europa, Terry Davis, inaugurerà l’evento lunedì 2 luglio alle ore 9. 30 nell’Emiciclo del Palais de l’Europe. Boris Tadic, il presidente serbo, dovrebbe tenere la conferenza di apertura. Sono previsti inoltre interventi da parte di Thomas Hammarberg, commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Göran Lindblad, vice presidente dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa e Philippe Richert, vice presidente del senato francese. L’evento ospiterà diverse conferenze a tema e seminari presentati da eminenti personalità internazionali fra cui George Soros, presidente della Fondazione Open Society e Ivan Vejvoda, direttore esecutivo della Balkan Trust for Democracy. Il capo dell’opposizione in Bielorussia, Alexandre Milinkevich, parteciperà alla cerimonia di chiusura di venerdì 6 luglio insieme a Fabienne Keller, sindaco di Strasburgo, e Oliver Dulic, presidente del parlamento serbo. In occasione di questa cerimonia verrà adottata una dichiarazione finale. Per giovedì 5 luglio è prevista una speciale tavola rotonda che si concentrerà sulla domanda: 50 anni dopo i Trattati di Roma, a che punto è il Progetto europeo? Tra i partecipanti invitati figurano Jean-dominique Giuliani, presidente della Fondazione Robert Schuman, Daniel Tarschys, ex segretario generale del Consiglio d’Europa, Adrian Severin, membro del Parlamento europeo, Gabriela Konevska-trajkovska, vice premier della “ex Repubblica jugoslava di Macedonia” e ministro degli Affari europei. .  
   
   
UNIVERSITA´INSUBRIA,A BIZZOZERO NUOVA SEDE COLLEGIO  
 
Milano, 19 giugno 2007 - Via libera al potenziamento delle strutture dell´Università dell´Insubria, con la realizzazione della nuova sede del collegio universitario a Bizzozero, il quartiere medievale di Varese. La Giunta regionale, su proposta dell´assessore al Territorio e Urbanistica, Davide Boni, ha infatti manifestato la "favorevole volontà d´intesa", come si definisce in termini tecnici questo passaggio dell´iter amministrativo, alla sua costruzione, dopo aver considerato tutti gli aspetti (paesaggistico, urbanistico, ecc. ) di propria competenza. Oltre alla costruzione del collegio universitario, il progetto prevede la sistemazione a verde e parcheggio delle aree esterne e la realizzazione di una strada di collegamento tra via Dunant e via Monte Generoso, dalla quale si accederà al nuovo collegio. L´edificio in progetto sarà formato da sei corpi rettangolari - denominati "isole" - collegati da un corpo centrale a corte che ospita le funzioni collettive, le residenze del rettore, del custode e degli ospiti del collegio, e si svilupperà su quattro piani fuori terra più uno seminterrato. In dettaglio, al piano terra oltre all´ingresso e alla portineria, sono previsti gli uffici amministrativi, l´alloggio del custode, un´aula di 36 posti e l´aula magna; il primo piano è interamente dedicato ai servizi ricreativi, con palestra e spogliatoi, sala musica e tv, sala internet e area bar; al secondo piano sono previsti locali per lo studio, la ricerca e le riunioni, oltre a una biblioteca; il terzo piano sarà interamente dedicato alla residenza. .  
   
   
SCIENZA E PARTECIPAZIONE DEMOCRATICA: HA PRESO IL VIA A PROCIDA IL FORUM DEL CIPAST  
 
 Procida, 19 giugno 2007 - Stoccaggio dei rifiuti tossici, nanotecnologie, Ogm e i carburanti alternativi: sono questi alcuni dei temi su cui si discuterà al Forum del Cipast “How to design and organize public deliberation?” (“Come progettare ed organizzare le decisioni pubbliche”), promosso dalla Fondazione Idis-città della Scienza diretta da Luigi Amodio, ed iniziato ieri a Procida. All’incontro di apertura, svoltosi questa mattina nella chiesa di S. Giacomo, hanno partecipato questa mattina il Presidente della Fondazione Idis-città della Scienza Vittorio Silvestrini, il coordinatore del progetto Cipast e direttore dello Sviluppo culturale della Citè des Sciences della Villette di Parigi Roland Schaer ed il direttore della Ricerca dell’Istituto Francese Inra Pierre Benoit Joly. Dopo l’edizione di Dresda nel 2006, quello di Procida è il secondo Workshop dedicato alla realizzazione del progetto Cipast (Citizen Participation in Science and Technology) curato da Guglielmo Maglio. Lo scopo del progetto è quello di incoraggiare la partecipazione attiva dei cittadini nelle politiche della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica. Il workshop si articolerà in più momenti, dando spazio anche a gruppi di lavoro, con l’ unico intento, realizzare un esteso network di attori europei coinvolti nelle procedure di partecipazione. I lavori si concluderanno poi a Città della Scienza giovedì 21 giugno con un incontro nel quale saranno presentati i progetti elaborati dai gruppi di lavoro. L’obiettivo dell’incontro procidano sarà creare un vero e proprio network d’informazione mettendo a disposizione, di tutti i partner che parteciperanno, gli strumenti adatti, per dar vita ad iniziative partecipative in tutta Europa. I vari appuntamenti previsti nella settimana che va da oggi al 21 di Giugno, vedranno la partecipazione di importanti studiosi del mondo scientifico, che animeranno il dibattito favorendo la circolazione delle informazioni sulle attività scientifiche di maggior rilievo nel quadro del coinvolgimento della società civile. “Occorre un rapporto più stretto tra scienza e società – ha dichiarato il Presidente della Fondazione Idis- Città della Scienza Vittorio Silvestrini- presupposto necessario per lo sviluppo economico e più in generale per il benessere. D’altra parte, ricerca e innovazione rischiano di perdere un’effettiva possibilità di impatto se non si integrano con le diverse aree di creatività ed esperienza pratica. La sfida è, quindi, quella di concretizzare il dialogo tra scienza e società, tra innovazione e territorio attraverso le intelligenze, le passioni e le esperienze di scienziati, artisti, filosofi; di renderlo così più comprensibile e affascinante ai cittadini”. .  
   
   
INCONTRI SUL DESIGN 2006.2007 PAOLO LOMAZZI CORSO DI LAUREA IN DISEGNO INDUSTRIALE ANTICO MONASTERO DI SANTA CHIARA SAN MARINO CITTÀ  
 
San Marino 19 giugno 2007 - Con la conferenza di Paolo Lomazzi venerdì 29 giugno alle ore 9. 30, presso il Monastero di Santa Chiara a San Marino città, si conclude il secondo ciclo degli Incontri sul design organizzato dal Corso di laurea in disegno industriale dell’Università degli Studi della Repubblica di San Marino. Anche quest’anno Incontri sul design ha visto la partecipazione di importanti autori come: Piero Castiglioni, Andra Zani, Francesca Ghermandi, Stefano Massari, Marco Zito, Roberto Mantelli, oltre all’editrice Marzia Corraini ed il giornalista e scrittore Michele Serra. Paolo Lomazzi e Donato D’urbino operano insieme nei campi dell’architettura, degli allestimenti, degli arredamenti e del product design, collaborando con alcune tra le più note aziende in Italia e nel mondo. D’urbino e Lomazzi hanno fondato lo Studio nel 1966 insieme a Jonathan Des Pas. L’architetto Des Pas è mancato nel 1991. All’attività progettuale uniscono quella teorica e quella culturale. Partecipano a numerose giurie di concorsi, al Consiglio dell’Ordine degli Architetti, alla Commissione Edilizia del Comune di Milano e svolgono numerose attività didattiche. Tra queste la docenza al Politecnico di Milano –Facoltà di Design dal 1999, e quella allo Iuav di Venezia –Facoltà di Design dal 2005. La produzione dello Studio è documentata nella letteratura storica sul design italiano e nelle principali pubblicazioni internazionali di architettura e disegno industriale. Numerose opere dello Studio sono presenti nelle collezioni permanenti di design presso vari musei nel mondo e sono state selezionate per mostre itineranti sul design italiano. Tra i premi e riconoscimenti ottenuti ricordiamo il Compasso d’Oro-1979 Milano, il Bio 7-1977 Lubiana e il Bio 9-1981 Lubiana, il Design Award Winner-1998 Hannover. Le loro opere sono presenti nelle collezioni di design del Museum of Modern Art di New York, del Victoria and Albert Museum di Londra, del Centre Pompidou di Parigi e di altre ancora. Http://www. Durbinolomazzi. It .  
   
   
AD UDINE UN CONVEGNO SU: "PAESAGGIO H2O"  
 
Trieste, 19 giugno 2007 - Con la denominazione di "Scenari d´Ambiente" la direzione centrale per le Relazioni Internazionali e Comunitarie della Regione, nell´ambito del Programma Interreg Iiia Italia-austria 2000-2006, intende presentare mediante due convegni la tematica dell´ambiente e dello sviluppo sostenibile del territorio alla luce dei nuovi strumenti comunitari per il periodo 2007-2013. I convegni, organizzati in collaborazione con il dipartimento di Scienze Geografiche e Storiche dell´Università di Trieste, si propongono di offrire ai partecipanti uno "stato dell´arte" aggiornato e scientificamente valido, divulgare i risultati di progetti o iniziative già realizzati, aumentare la conoscenza dei nuovi strumenti di finanziamento 2007-2013 e promuovere la nascita di nuova progettualità sovranazionale sugli specifici temi. "Paesaggio H2o", il primo dei due appuntamenti, intende affrontare il tema dell´Acqua. Si tratta di un tema che può essere esaminato sotto diversi e molteplici aspetti, dalla salvaguardia ambientale, alle riserve idriche, all´utilizzo a fini energetici. "Paesaggio H2o", in programma a Udine domani, martedì 19 giugno, con inizio alle ore 9. 30, nel Salone del Chiostro del Convento dei Servi di Maria (Bv delle Grazie), focalizza l´attenzione sull´aspetto paesaggistico, approfondendo il tema della valorizzazione dei bacini d´acqua (fiumi, laghi, riserve marine) come risorsa "culturale" del paesaggio. Sotto questa luce sono stati strutturati gli interventi che, con la partecipazione degli assessori regionali Enzo Marsilio e Franco Iacop, saranno articolati in una prima parte teorica e scientifica, seguita da una serie di testimonianze su iniziative concrete di valorizzazione, in ambito transfrontaliero, della risorsa Acqua. Nello specifico saranno illustrate sei iniziative (tre realizzate in Friuli Venezia Giulia e le rimanenti in Carinzia, Tirolo e Salisburgo) incentrate sulla valorizzazione di fiumi (Tagliamento, Noncello), riserve marine (Laguna di Marano), laghi e sull´"Acqua Didattica", disciplina sviluppata particolarmente dalle Regioni austriache. I lavori del pomeriggio saranno invece caratterizzati da un approfondimento delle opportunità offerte dal periodo di programmazione 2007-2013 per iniziative di carattere ambientale. A seguire saranno proposti due tavoli di lavoro, dedicati alle valorizzazioni turistica ed ambientale alla della risorsa Acqua. .  
   
   
PARCO OROBIE VALTELLINESI: + 20% DEI FINANZIAMENTI RICONOSCIUTI LO SCORSO ANNO  
 
Sondrio, 19 giugno 2007 - A distanza di pochi mesi dall´appello promosso dal Coordinamento Regionale dei Parchi della Lombardia aderenti alla Federazione Italiana dei Parchi e delle Riserve Naturali, volto a chiedere adeguate risorse per i Parchi regionali e per il Sistema delle Aree Protette Lombarde, l´assessore alla Qualità dell´Ambiente della Regione Lombardia, Marco Pagnoncelli, ha garantito per il 2007 il mantenimento dei finanziamenti riconosciuti lo scorso anno, in ordine agli stanziamenti di parte corrente, con un incremento del 20%. Si recupera così, quasi interamente, la riduzione di risorse registrate nell´anno 2006 rispetto agli anni precedenti. A esprimere soddisfazione e gratitudine per un risultato che scongiura il rischio, per le aree protette lombarde, di vedere drasticamente ridotti i fondi sul funzionamento e sugli investimenti, è il Presidente del Parco delle Orobie Valtellinesi, Walter Raschetti, che lo scorso dicembre si era fatto portavoce, insieme al Presidente del Coordinamento regionale di Federparchi e del Parco dell´Adda Sud, Attilio Dadda, dei timori emersi all´indomani della discussione della Legge di bilancio per l’anno 2007. “L´assegnazione di una quota di contributi per le spese di funzionamento pari a quella del 2006, incrementata di ulteriori risorse – commenta Raschetti – tiene fede agli impegni assunti dall´Assessore Pagnoncelli, che da subito si è rivelato un interlocutore attento e disponibile. Si tratta di un importante risultato per le aree protette lombarde – continua – che, unitamente alla previsione di finanziamenti aggiuntivi sul capitolo investimenti, consentirà anche al Parco delle Orobie Valtellinesi di proseguire in una logica di sviluppo e crescita, attraverso l´attivazione di nuovi progetti e di iniziative finalizzati alla tutela e alla valorizzazione del nostro patrimonio ambientale”. A beneficiare di una ulteriore quota finanziaria di parte corrente, secondo quanto comunicato nei giorni scorsi dall´Assessore regionale all´Ambiente, saranno progetti speciali e spese finalizzate quali studi, indagini e manutenzioni ordinarie, mentre sono attualmente in corso e si concluderanno entro luglio, con le relative assegnazioni, le valutazioni delle domande di contributo in conto capitale sulla base del bando 2007, con la possibilità di ottenere risorse aggiuntive, in sede di assestamento di bilancio, anche per gli investimenti. “I Parchi e le aree protette lombarde, alla luce dei concreti impegni assunti dall´Assessore Pagnoncelli – conclude Raschetti – possono guardare al futuro con rinnovata fiducia e proseguire nell´azione di salvaguardia ambientale che non puo´ prescindere dallo stanziamento di risorse adeguate, pena la vanificazione degli importanti risultati fino ad oggi conseguiti”. .  
   
   
PROGRAMMA DI COOPERAZIONE SCIENTIFICA E TECNOLOGICA ITALIA USA SUI CAMBIAMENTI CLIMATICI  
 
Milano, 19 giugno 2007 – Ieri il Dipartimento di Stato ha ospitato a Washington la riunione annuale del gruppo di esperti impegnato nel programma di collaborazione Italia-usa sui cambiamenti climatici. Il programma è stato avviato nel 2002, in attuazione della dichiarazione congiunta del 19 luglio 2001 che impegnava i due paesi a sviluppare programmi comuni di ricerca sui cambiamenti climatici e sulle tecnologie innovative a “basso contenuto di carbonio”. Il programma era articolato in sette linee di attività: Modellistica climatica – Progetto Columbus, per la valutazione della variabilità interannauale e regionale del clima, per lo studio dell’effetto degli aerosol di origine antropica (inquinamento atmosferico) sul clima globale e regionale. Ciclo del Carbonio, per la valutazione del ruolo degli oceani e delle foreste nei cambiamenti climatici. Impatti dei cambiamenti climatici sui climi mediterranei e sulle regioni dell’emisfero nord Impatti dei cambiamenti climatici sulla salute. Tecnologie a basse emissioni di carbonio, fonti rinnovabili di nuova generazione, cattura e sequestro del carbonio. Tecnologie dell’idrogeno e delle celle a combustibile. Per la parte Usa, coordinata da Harlan Watson, responsabile per i Global Affairs del Dipartimento di Stato, partecipavano al programma la National Science Foundation, la Environmental Protection Agency, la National Ocean Atmosphere Agency, il Department of Energy , il Goddard Space Institute. Per la parte italiana, coordinata da Corrado Clini, direttore generale per la Ricerca Ambientale e lo Sviluppo del Ministero dell’Ambiente, partecipavano il Centro Euromediterraneo sui Cambiamenti Climatici, gli Istituti Scientifici Nazionali di Ricerca (Cnr, Enea, Ingv), il Centro Internazionale di Fisica Teorica di Trieste, la Fondazione Eni Enrico Mattei, le Università di Milano, Roma, Bologna, Firenze, Torino, Pisa, Tuscia, le Imprese italiane Ansaldo, Enel, Eni, Fiat-centro Ricerche, Ausimont - Solvay, Pirelli, Nuvera. E’ inoltre stato avviato un programma con l’Università di Harvard per la ricerca e la formazione di esperti italiani, e dei paesi in via di sviluppo, sui temi dello sviluppo sostenibile. La riunione di Washington si è svolta immediatamente dopo il Vertice G8, che ha favorito la ripresa del dialogo tra Unione Europea e Usa sui cambiamenti climatici nella prospettiva di un impegno globale per la riduzione delle emissioni dei gas serra. Il meeting Italia Usa è stata l’occasione per esplorare le possibilità di estendere la collaborazione bilaterale nella prospettiva indicata dal Vertice G8. A questo fine hanno partecipato alla riunione di Washington rappresentanti della Banca Mondiale, Global Environment Facility e della Commissione Europea al fine di valutare l’integrazione dei progetti bilaterali Italia Usa con i programmi delle istituzioni finanziarie multilaterali per la promozione e lo sviluppo delle tecnologie a bassa emissione e per la protezione dagli effetti dei cambiamenti climatici in Brasile, Cina, India, Messico, Sud Africa, oltrechè delle regioni più povere del pianeta. Il meeting ha consentito anche uno scambio di idee sulle prospettive della prossima Conferenza Mondiale di Bali sui cambiamenti climatici, che avrà un ruolo decisivo per il raggiungimento di un accordo globale sul clima. .  
   
   
RITOSSA, LA REGIONE HA VIOLATO DIRETTIVE UE SU RIFIUTI  
 
 Trieste, 19 giugno 2007 - L´italia è stata condannata dalla Corte di giustizia europea per avere violato le direttive dell´Ue sui rifiuti comuni e sui rifiuti pericolosi. E ciò perché non ha presentato alla Commissione europea nessun progetto per gli impianti - compresi quelli in Friuli Venezia Giulia - di gestione e smaltimento. Eppure, sottolinea il consigliere regionale di An Adriano Ritossa in un´interpellanza, dopo l´incendio verificatosi all´impianto di smaltimento rifiuti di Rive D´arcano (Ud) il 23 settembre scorso, si è dovuto metter mano a nuovi correttivi sul piano regionale dei rifiuti, autorizzando l´esportazione - se necessario - di rifiuti nel vicino Veneto ed eventualmente anche in Lombardia. Ritossa, quindi, vuol comprendere dalla Giunta i motivi per cui a oggi da parte della Regione sussistano una serie di ritardi nell´ottemperare a tali necessità, visto che era ben noto a tutti che la Comunità europea aveva aperto un contenzioso nei confronti dell´Italia già dal 2002. .