Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MERCOLEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 WEB E BEAUTY FLASH ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Mercoledì 05 Settembre 2007
Politica
LA CITTADINANZA DELL´UE IN SERIE B?  
 
 Roma, 5 settembre 2007 - La cittadinanza costituisce per ogni individuo lo stato giuridico più importante della sua appartenenza ad una comunità, normalmente legata all´esistenza di uno Stato (o, laddove la legislazione lo consente anche a due Stati) od anche ad una città. In diritto romano, il civis era colui che possedeva la pienezza dei diritti intra muros e si contrapponeva non solo al peregrinus che giungeva intra muros provvisoriamente ma anche all´hospes e soprattutto al servus (lo schiavo acquistato) e al captivus (il prigioniero, divenuto per questa ragione schiavo). Si diventava civis per nascita da padre cittadino o, se non vi fossero state giuste nozze, da madre cittadina (nell´uno e nell´altro caso per ius sanguinis) o per adozione da parte di pater cittadino. Il termine cittadino (citoyen) è divenuto di uso corrente solo con la rivoluzione francese per affermare l´uguaglianza di tutti i francesi di fronte alle leggi. Da allora ed ispirandosi al diritto romano, lo stato di cittadino è rimasto legato dunque all´esistenza di uno Stato all´interno dei cui confini nascevano, si sviluppavano e si esaurivano i diritti degli individui sanciti progressivamente da costituzioni non più octroyées ma patti fondativi delle democrazie nazionali. Per quasi quarant´anni e cioè dall´entrata in vigore del Trattato che istituì la Comunità europea del Carbone e dell´Acciaio lo stato giuridico della cittadinanza è stato considerato estraneo al sistema comunitario nonostante il fatto che tutti gli atti di diritto primario adottati dai governi dai trattati di Parigi (Ceca) e di Roma (Cee e Ceea) fino all´Atto Unico europeo del 1987 ed anche tutti gli atti di diritto derivato avessero come ragion d´essere quella di rispondere agli interessi dei cittadini degli Stati membri. Abbiamo dovuto attendere il progetto di Trattato che istituisce l´Unione europea, adottato dal Parlamento europeo il 14 febbraio 1984 (il c. D. Progetto Spinelli) perché venisse alla luce il principio della cittadinanza europea che è stato poi formalizzato nel Trattato sull´Unione europea del 1993 (il Trattato di Maastricht) al quale sono stati progressivamente associati diritti propri ai cittadini appartenenti agli Stati membri dell´Unione europea. Nel Trattato che adotta una Costituzione per l´Europa, firmato a Roma dai capi di Stato e di governo di venticinque paesi sovrani e dai loro ministri degli esteri, la cittadinanza dell´Europa figurava nella parte I all´articolo 10, che riprendeva testualmente quel che era stato proposto dal progetto Spinelli del 1984 e confermato successivamente dai trattati di Maastricht, Amsterdam e Nizza secondo cui è cittadino dell´Unione ogni individuo che abbia la nazionalità di uno Stato membro precisando che la cittadinanza dell´Unione completa la cittadinanza nazionale e non la sostituisce. La costituzionalizzazione della cittadinanza dell´Unione era completata nella parte prima dal riferimento ai diritti dei cittadini e da un titolo completamente dedicato alla vita democratica nell´Unione, che pure prevedeva alcuni vecchi e nuovi diritti come per esempio quello di iniziativa pre-legislativa che esiste in Austria e Italia, e dalla Carta di Nizza integralmente innestata nella Costituzione europea. Abbiamo preso atto con rammarico del fatto che l´integrale innesto della Carta sarà sostituito da un articolo di riferimento, che fortunatamente non annulla il carattere giuridicamente vincolante dei diritti elaborati dalla Convenzione Herzog e decisi a Nizza, e con preoccupazione del fatto che un paese membro abbia annunciato di voler essere esentato dal rispetto di questi diritti e che altri paesi potrebbero seguire l´esempio di questo paese. Giunge ora voce da Bruxelles che i giuristi incaricati di tradurre in modifiche al Trattato di Nizza il mandato del Consiglio europeo di giugno si orientino a "declassare" la cittadinanza dell´Europa collocandola non più all´interno del Trattato sull´Unione europea ma in un articolo 17ter nel Trattato sul funzionamento dell´Unione. Dopo l´abolizione del nome "costituzione" e di tutto ciò che fosse in odore di costituzione (i simboli, i termini "ministro degli esteri" e "legge europea", il riferimento al primato del diritto dell´Unione…) il declassamento della cittadinanza dell´Europa sarebbe un ulteriore e grave segnale proprio nel momento in cui le istituzioni europee e quelle nazionali avevano annunciato di voler agire per avvicinare l´Unione europea ai suoi cittadini. Attendiamo ora con fiducia la reazione del Parlamento europeo e dei paesi che avevano manifestato a Bruxelles la loro determinazione a far parte del gruppo dei "willing countries". Pier Virgilio Dastoli Direttore della Rappresentanza. .  
   
   
PERCHÈ L´EUROPA HA BISOGNO DELL´UNBUNDLING?  
 
Bruxelles, 5 settembre 2007 - In un momento in cui l´agenda politica è occupata dalla lotta contro i cambiamenti climatici, l´Unione Europea ha voluto assumere il difficile ruolo di guida in questo percorso, impegnandosi in una triplice sfida: ridurre l´impatto negativo del riscaldamento globale, garantire l´indipendenza energetica e - last but not least – di tenere i prezzi dell´energia al livello più basso possibile. Questi sono gli obiettivi principali della politica europea, già formalmente adottati dai 27 Paesi membri in occasione del Consiglio europeo dello scorso aprile sulla scia del pacchetto presentato dalla Commissione all´inizio del 2007. Ma tale orientamento - soprattutto per quanto riguarda il settore dell´energia – risale a molto prima, ovvero al lancio nei primi anni Novanta della liberalizzazione del mercato energetico europeo. Su questi presupposti, il collegio di Bruxelles è da tempo convinto che per riuscire a garantire la sicurezza energetica e sostenere il forte impegno comune per la salvaguardia dell´ambiente bisogna, più che mai, puntare sulla realizzazione di un vero e proprio mercato unico dell´energia e dei servizi annessi. Tale nesso diventa ancora più evidente quando si scopre che a beneficiare di una energia a basso costo ed ecologicamente sostenibile sia proprio il cittadino – consumatore. Tenendo a mente le suddette considerazioni, la Commissione si prepara ad una tornata decisiva di azione politica ed iniziativa legislativa per completare, da qui a fine anno, il quadro abbozzato nel pacchetto di gennaio. Parallelamente alle importanti proposte sull´utilizzo di energie rinnovabili e la maggiore razionalizzazione del sistema di incentivi per la riduzione dell´anidride carbonica, gli esperti di Bruxelles sono in questi giorni impegnati in un colossale tentativo di portare al termine l´apertura del mercato rendendolo pienamente libero e concorrenziale. A partire dal 1 luglio 2007 anche i consumatori privati possono scegliere il proprio fornitore di energia elettrica dopo che nel 2004 a beneficiare per prime di questa opportunità erano state le imprese. Ma è sufficiente questo per realizzare a pieno gli obiettivi prefissati? La risposta è "no". E´ piuttosto pacifico che scegliere liberamente tra pochi costituisce una libertà solo parziale. Ergo, la vera liberalizzazione, intesa come processo che massimizza la performance economica riducendone il costo, può avvenire solo e soltanto quando viene garantito un accesso paritario a tutti gli operatori del sistema, sul lato sia della domanda che dell´offerta. Uno degli strumenti allo studio della Commissione che porta senza dubbi in questa direzione è il cosiddetto "unbundling". La parola inglese di difficile pronuncia non significa altro che una "separazione" delle reti di produzione e di distribuzione di energia elettrica e gas. Il disegno è atteso per il prossimo 19 settembre, ma nel frattempo non sono mancate anche alcune note polemiche. Per ovviare ai malfunzionamenti nel settore, messi in luce dal rapporto pubblicato nel gennaio 2007, la Commissione europea ritiene basilare poter introdurre un meccanismo vincolante che imponga lo scorporo delle reti di distribuzione dai produttori di energia e gas. Questa soluzione è nota anche come full ownership unbundling in quanto prevede la proprietà e la gestione separata delle due attività. Questa situazione spingerebbe le nuove società di distribuzione ad operare autonomamente sul mercato, offrendo i propri servizi ad una pluralità di produttori. L´obbligo della cessione di una parte dei propri assets, ovviamente non è ben visto dalle compagnie, soprattutto dai grandi e consolidato colossi europei, come la tedesca E. On, la francese Électricité de France oppure il nuovo gigante nato dalla fusione tra Gas de France e Suez. Per questo motivo è possibile che si arrivi a proporre una opzione di compromesso che invece di una cessione preveda la semplice divisione nella gestione. L´idea di fondo anche in questo caso sarebbe quella di incentivare la società di trasmissione di investire di più nella rete per favorire la concorrenza che la Commissione ritiene, in questo momento, ostacolata a causa della presenza di operatori integrati che controllano simultaneamente entrambi i versanti. Tutte le soluzioni alternative che circolano nella stampa degli ultimi giorni come, ad esempio, l´introduzione dell´Operatore sistemico indipendente (Iso) – gestore unico della rete con riferimento alle decisioni di investimento e di politica commerciale, mentre la proprietà rimarrà ancora in capo alle aziende – nonché quella di mantenere lo status quo attuale sarebbero da ritenersi inefficaci e incoerenti con la politica della Commissione. A maggior ragione, visto che quest´ultima mira ultimamente a istituire e tutelare i diritti del consumatore, promuovendo una Carta dei diritti nel settore energetico e meccanismi di controllo effettivo dei prezzi dell´energia in tutti i 27 paesi membri. Alcuni temono che un simile intervento potrebbe tradursi in perdita da parte delle compagnie energetiche di forza vis-à-vis i loro concorrenti mondiali. Ma forse essi trascurano i benefici che questo comporterà per il consolidamento di un mercato unico europeo e una dimensione politica consolidata in questo campo. Per non parlare dei concreti benefici per il singolo consumatore. Forse è il momento di cominciare a cambiare prospettiva e capire che ciò che è bene per l´Europa è bene per tutti noi, nessuno escluso. Anguel K. Beremliysky .  
   
   
RISORSE UMANE NELLA RICERCA: LA COMMISSIONE EUROPEA PUBBLICA I RISULTATI DEL 2006  
 
Bruxelles, 5 settembre 2007 - La Commissione europea ha pubblicato un documento di lavoro che illustra i miglioramenti compiuti nel 2006 nelle attività di sostegno alle risorse umane nel settore della ricerca. Fra le iniziative della Commissione figurano la Carta europea dei ricercatori e il Codice di condotta per la loro assunzione, il Portale europeo per la mobilità del ricercatore e il servizio di assistenza Era-more. «L´europa ha bisogno di più ricerca», ha commentato Janez Potocnik, commissario europeo per la Scienza e la ricerca. «Ma la ricerca non può crescere se non cresce il numero di ricercatori. All´interno della Commissione europea stiamo lavorando per fornire servizi ai ricercatori e rendere la loro vita più agevole e stiamo cercando di incoraggiare le persone a vedere nella scienza un´opportunità di carriera». Solo nel 2006, oltre 170 istituzioni hanno aderito alla Carta europea dei ricercatori e al Codice di condotta per la loro assunzione. Al tempo stesso, sul Portale europeo per la mobilità del ricercatore sono state pubblicate ogni mese oltre 1 000 offerte di lavoro. Ad oggi esistono inoltre 31 portali nazionali, ognuno dei quali è integrato nel portale europeo. Gli avvenimenti salienti del 2006 comprendono la nuova veste grafica del portale bulgaro, elaborata in seguito ai commenti della Commissione europea sulla facilità d´uso, nonché l´inserimento di una banca dati di offerte di lavoro. In Irlanda è stata realizzata una complessa operazione di sviluppo tecnico per integrare la funzionalità di ricerca delle offerte di lavoro con dati strutturati relativi alle organizzazioni. La Rete europea di centri di mobilità (Era-more) fornisce assistenza ai ricercatori che si trasferiscono da un paese ad un altro e alle loro famiglie. La rete comprende oltre 200 centri di mobilità di 32 paesi e punti di contatto locali e ha assistito circa 17 000 ricercatori nel solo periodo compreso tra settembre e dicembre 2006. Nel documento della Commissione si legge tuttavia che Era-more non è ancora riuscita a ottenere sufficiente visibilità nella comunità dei ricercatori, nonostante gli sforzi compiuti a livello sia nazionale sia europeo. Il documento aggiunge che le attività promozionali e di sensibilizzazione sono fattori cruciali per il successo. Altre attività di sensibilizzazione hanno riscosso notevole successo nel 2006. A livello Ue, nel mese di settembre è stata organizzata a Bruxelles la notte europea dei ricercatori; la manifestazione è stata replicata in 21 paesi e ha attirato in totale la partecipazione di oltre 100 000 persone. La Lituania ha ospitato nelle sue due più grandi città un festival di due settimane incentrato su temi quali la scienza e il futuro delle tecnologie dell´informazione, lo sviluppo energetico e la medicina personalizzata. In Norvegia la notte europea dei ricercatori si è svolta in concomitanza con la giornata di apertura della settimana nazionale della scienza, che ha visto l´organizzazione di circa 1 000 manifestazioni da parte di 200 enti in tutto il paese. Nel 2006 è stata inoltre lanciata Era-link, una rete creata con lo scopo di consentire ai ricercatori europei all´estero di interagire, tenersi informati e mantenere i contatti con l´Europa. Per ora il programma è implementato solo negli Usa, dove il numero di membri ha già raggiunto quota 3 000; la Commissione sta tuttavia esaminando la possibilità di estendere tale strumento ad altri paesi e regioni del mondo. Il documento di lavoro dei servizi della Commissione conclude che le varie iniziative introdotte per rafforzare il potenziale umano in materia di scienza e tecnologia nell´Ue hanno prodotto progressi concreti, ma che tale sfida desta ancora preoccupazioni. Secondo quanto riportato nel documento, è evidente che occorre compiere un salto di qualità essenziale e procedere con vera e propria urgenza al fine di compiere progressi nel modo di affrontare le mutevoli realtà del mondo. . . .  
   
   
L´AUSTRIA PROMUOVE LA COOPERAZIONE REGIONALE NEL SETTORE DELLA RICERCA  
 
 Bruxelles, 5 settembre 2007 - «La cooperazione fra l´Europa centrale e orientale non sarà mai abbastanza», ha dichiarato il ministro della Scienza e della ricerca austriaco, Johannes Hahn, in occasione della firma del protocollo d´intesa trilaterale tra l´Austria e i due più recenti nuovi Stati membri dell´Ue, la Bulgaria e la Romania. Il documento pone particolare attenzione sulla collaborazione fra i tre paesi nell´ambito del Settimo programma quadro dell´Ue e invita a una più ampia collaborazione tra le università. «Considero la cooperazione con i nuovi Stati membri dell´Ue una questione importante», ha commentato il ministro Hahn. «Quale sede di attività scientifiche e di ricerca, abbiamo bisogno di una solida rete nell´Europa centrale e orientale». Oltre al suo omologo bulgaro e rumeno, il ministro Hahn ha invitato in Austria i ministri della Ricerca o segretari di Stato di Repubblica ceca, Slovenia, Ungheria, Slovacchia, Polonia e Svizzera. In tale occasione, i ministri hanno convenuto di lavorare a più stretto contatto sui progetti infrastrutturali comuni. Attualmente tali iniziative sono condotte principalmente in Germania, Francia e Regno Unito e in misura minore nel resto d´Europa. «Occorre raggiungere un equilibrio nella distribuzione geografica delle infrastrutture di ricerca», ha commentato Hahn. «Attraverso progetti infrastrutturali comuni con i paesi vicini dell´Europa centrale, orientale e meridionale, potremo nel lungo termine acquisire visibilità nell´Ue a 27». Secondo il ministro Hahn, per l´Austria è importante avere vicini economicamente forti che dispongano di risorse per la scienza e per i progetti infrastrutturali. Nel corso della riunione tenutasi a Salisburgo, i ministri hanno inoltre discusso sulla «fuga dei cervelli» e hanno espresso la speranza che, attraverso l´apertura di importanti infrastrutture nella regione, un maggior numero di scienziati decida di trasferirsi stabilmente nei paesi in questione. I ministri si riuniranno nuovamente a Salisburgo nel corso dell´anno. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Bmwf. Gv. At .  
   
   
DALLE INFORMAZIONI ALLE ISPIRAZIONI: COME I DATI SUI BREVETTI INCORAGGIANO L´INNOVAZIONE  
 
Mosca, 5 settembre 2007 - Rafforzare le competenze relative alle informazioni sui brevetti in Russia stimolerà la concorrenza, l´innovazione e la crescita economica a beneficio dell´intero paese, ha dichiarato Wolfgang Pilch, direttore responsabile delle informazioni relative ai brevetti dell´Ufficio europeo dei brevetti (Epo), ai delegati presenti a un incontro tenutosi a Mosca il 17 luglio. L´avvenimento ha segnato il primo passo in una campagna congiunta organizzata dall´Ueb e dal Rospatent (l´ufficio dei brevetti russo) intesa a promuovere l´utilizzo delle informazioni relative ai brevetti quale impulso per l´innovazione e le idee. Uno strumento importante in questo progetto è esp@cenet, la banca dati on line dell´Ueb, che offre libero accesso a milioni di documenti relativi ai brevetti provenienti da tutto il mondo. È stata appena lanciata una versione in lingua russa del portale; l´interfaccia base è già disponibile e operativa in rete, ed entro l´anno dovrebbe essere attiva la versione russa del modulo di formazione. Il coinvolgimento del Rospatent nell´iniziativa esp@cenet garantirà inoltre ai ricercatori stranieri un più agevole accesso ai brevetti russi, potenziando quindi la visibilità del paese. «La Russia è una grande fonte di informazioni scientifiche e tecnologiche», ha dichiarato al Notiziario Cordis Nina Formby capo progetto presso l´Ueb per la Comunità degli Stati indipendenti (Cis) e la Mongolia. Quali vantaggi, quindi, possono trarre i ricercatori russi, o meglio qualsiasi ricercatore, dall´accesso alle informazioni sui brevetti? La risposta più ovvia è che in questo modo si evita che i ricercatori lavorino inutilmente su un´idea che è già stata brevettata. Su questo argomento Olivier Eulaerts del Centro comune di ricerca della Commissione europea ha raccontato un aneddoto su un ricercatore che aveva presentato domanda per brevettare la sua tecnologia relativa all´eliminazione del nitrato dall´acqua, peccato che qualcun altro avesse inventato lo stesso dispositivo qualche anno prima. Da una semplice ricerca a inizio progetto in una banca dati dei brevetti sarebbe venuto a conoscenza della situazione. «È stata una perdita di tempo e uno spreco di denaro pubblico!», ha dichiarato il dottor Eulaerts. Tuttavia, evitare di svolgere ricerche identiche è solo uno dei vantaggi della consultazione delle informazioni sui brevetti. «Le informazioni sui brevetti sono risorse estremamente preziose», ha affermato Eugene Sweeney della Iambic Innovation. «Contengono dettagli relativi alle tecnologie, ai mercati, alla concorrenza e ai potenziali clienti». Le aziende possono utilizzare le informazioni relative ai brevetti al fine di individuare opportunità commerciali, strutturare il proprio programma di R&s, cercare nuovi mercati e trovare nuovi partner o titolari di licenze. Al contempo, i ricercatori possono rapidamente trovare informazioni sullo stato dell´arte nel proprio settore, individuare nuove sfide di ricerca e reperire altri ricercatori o partner aziendali. Inoltre, se da un´analisi delle informazioni sui brevetti può emergere che un´invenzione è già stata brevettata, un ulteriore approfondimento può rivelare lacune da colmare. Diverse aziende hanno sviluppato un software sofisticato che visualizza le informazioni contenute nei brevetti in una forma grafica facilmente comprensibile. A un livello base, semplici grafici possono mostrare non solo il numero di brevetti detenuto da un´azienda, ma anche quanti non sono più validi e quanti invece sono in fase di valutazione. «Gli alberi delle citazioni» forniscono una riproduzione grafica di chi ha citato un brevetto. A un livello più complesso, le mappe dei brevetti riuniscono assieme brevetti simili, con le aree di alta attività rappresentate come picchi. Questi ultimi possono essere modificati al fine di illustrare, per esempio, quali aziende sono impegnate in specifiche aree di attività, un esercizio che spesso rivela delle sorprese. Tuttavia, come evidenziato da una dimostrazione del servizio di esp@cenet, gli utenti possono ottenere informazioni pertinenti e dettagliate semplicemente utilizzando in maniera corretta il motore di ricerca del servizio. Purtroppo, molti ricercatori continuano a non sfruttare questa preziosa fonte di informazioni. «I nostri ricercatori non usano abbastanza lo strumento per le informazioni sui brevetti, e molto spesso lavorano senza sapere che cosa sta accadendo nel mondo», ha affermato Boris Simonov, direttore generale del Rospatent. «Questo riduce la competitività». E in quale modo si possono incoraggiare i ricercatori a fare un maggior utilizzo delle informazioni relative ai brevetti? Non pochi oratori sono stati concordi sul fatto che i brevetti debbano avere maggiore peso nella valutazione del lavoro di uno studioso; attualmente molti ricercatori vengono valutati solo in base alle pubblicazioni realizzate. Inoltre, le organizzazioni di finanziamento dovrebbero esigere informazioni relative allo stato dell´arte a coloro che richiedono la sovvenzione. Il dottor Sweeney ha sottolineato che la Commissione europea ha raccomandato che chi presenta domanda per i fondi europei per la ricerca utilizzi esp@cenet per reperire le rispettive informazioni. Un´altra ragione per consultare le informazioni sui brevetti è l´eccellenza. «Non si conosce il potenziale della propria tecnologia finché non si sa cosa dice la letteratura dei brevetti», ha affermato Peter Cordsen dell´Istituto tecnologico danese. Il parere di Wolfgang Pilch riguardo al valore dell´utilizzo delle informazioni sui brevetti è chiaro: «Non utilizzarle comporta un grosso dispendio di denaro, ma utilizzarle è gratuito», ha dichiarato. L´ueb e il Rospatent hanno cominciato a collaborare più di dieci anni fa. Nel corso degli anni il rapporto si è rafforzato e all´inizio di quest´anno le due organizzazioni hanno firmato un protocollo d´intesa che definisce la portata di possibili attività comuni future. Questa conferenza è il primo importante avvenimento da quando è stato firmato il protocollo. Per ulteriori informazioni consultare: http://it. Espacenet. Com/ http://ru. Espacenet. Com .  
   
   
BANCAPERTA APPROVA I DATI SEMESTRALI AL 30 GIUGNO 2007 UTILE NETTO DI PERIODO A 7,8 MILIONI DI EURO (+ 21,1% RISPETTO AL PRIMO SEMESTRE 2006)  
 
 Sondrio, 5 settembre 2007 - Il Consiglio di Amministrazione di Bancaperta – società del Gruppo Credito Valtellinese – si è riunito ieri sotto la presidenza di Miro Fiordi, per esaminare i risultati relativi al primo semestre 2007, che sottolineano il positivo andamento della gestione. I proventi operativi raggiungono 24,7 milioni di euro e segnano un miglioramento del 4,5% rispetto al primo semestre dello scorso anno. Gli oneri operativi, complessivamente pari a 13,1 milioni di euro, diminuiscono dell’8% attestando un sensibile miglioramento dell’efficienza gestionale complessiva. In dettaglio, i costi per il personale, pari a 5,1 milioni di euro, flettono del 5,3% mentre le altre spese amministrative, pari a 7,8 milioni di euro, diminuiscono del 9,8%. Il risultato netto della gestione operativa si attesta quindi a 11,6 milioni di euro e registra un incremento del 23,6% rispetto a giugno 2006. Gli oneri fiscali del periodo – stimati in 3,9 milioni di euro – determinano un risultato netto di 7,8 milioni di euro che, rapportato a 6,4 milioni del corrispondente periodo dell’anno scorso, evidenzia un progresso superiore al 21% confermando un trend in continua e significativa crescita. Nella medesima seduta, il Consiglio di Amministrazione ha preso atto con soddisfazione dell’attribuzione, il 21 agosto scorso, da parte dell’Agenzia Fitch Ratings dei seguenti rating: - Issuer Default (Long Term) A-, con outlook stabile - Short term F2 - Support 1 .  
   
   
NASCE CREACASA (100% CREDEM) SOCIETA’ SPECIALIZZATA IN MUTUI E FINANZIAMENTI ALLE FAMIGLIE.  
 
 Reggio Emilia, 5 settembre 2007 - 100 agenti, oltre 300 milioni di euro di mutui, 2. 000 nuovi clienti, 80 nuovi corner all’interno delle filiali Credem e cinque punti finanziari nelle principali città italiane, sono questi i principali obiettivi che si pone entro il 2008 Creacasa, la nuova società partecipata al 100% da Credem, che sarà attiva nella distribuzione di mutui, finanziamenti alle famiglie e prodotti assicurativi collegati al mutuo. Creacasa punterà allo sviluppo di una rete di distribuzione costituita da professionisti con mandato di agenzia in esclusiva. L’offerta di Creacasa sarà complementare (per durata, caratteristiche, personalizzazione) ai prodotti attualmente offerti da tutte le reti distributive del Gruppo Credem in questo segmento di business (mutui, finanziamenti alle famiglie e prodotti assicurativi collegati al mutuo). La società potrà già contare, per quanto riguarda la struttura distributiva di dipendenti, su 18 professionisti che provengono dall’attuale canale di specialisti in credito immobiliare (Cci, consulenti in credito immobiliare) attivo all’interno di Credem e che ora confluisce in Creacasa. La rete Creacasa punterà ad utilizzare tutte le sinergie con la rete distributiva del Gruppo Credem anche attraverso la costituzione di appositi corner nelle principali filiali bancarie. Creacasa distribuirà in particolare, con una logica multibrand tramite accordi con primarie controparti, mutui (con percentuale di finanziabilità fino al 100%), mutui di ristrutturazione, mutui di consolidamento debiti, rivolti anche a lavoratori atipici ed extracomunitari residenti, carte di credito revolving, leasing immobiliare, prestiti personali, prodotti per la cessione del quinto dello stipendio, prodotti assicurativi collegati al mutuo. Creacasa, società a responsabilità limitata, la cui costituzione è già stata autorizzata da Banca d’Italia, inizierà la propria attività una volta iscritta nell’elenco degli intermediari finanziari ex art. 106 del T. U. B tenuto dall’ U. I. C. Creacasa sarà l’unica società del Gruppo Credem autorizzata ad operare sul canale indiretto, attraverso accordi e partnership, con agenzie immobiliari, liberi professionisti, reti di promozione finanziaria, nel settore mutui e prestiti alle famiglie. Direttore Generale di Creacasa è Lorenzo Montanari che mantiene anche la responsabilità della Divisione Sviluppo di Credem. Presidente è Ferdinando Rebecchi che in Credem è anche responsabile della Direzione Crescita, mentre la Direzione Commerciale di Creacasa è affidata a Giandomenico Carullo, con esperienza di oltre 20 anni nel settore dei mutui. L’attività di reclutamento sarà indirizzata alle principali città italiane, e per quanto riguarda il centro-nord, sarà coerente con le nuove aperture di filiali bancarie di Credem. “Il grande punto di forza della rete di Creacasa risiede nel modello di business che prevede totale integrazione con le filiali Credem pur salvaguardando l’autonomia operativa e di governo della rete degli agenti finanziari”, ha dichiarato Lorenzo Montanari direttore generale di Creacasa. “Il nostro obiettivo”, continua Montanari, “è offrire alla clientela attraverso un continuo lavoro di screening sul mercato, prodotti sempre innovativi e all’avanguardia. Rilevante sarà la formazione che abbiamo pensato per tutti i nostri professionisti anche con l’utilizzo di strumenti a distanza”. Creacasa ha siglato accordi distributivi per i mutui e le carte di credito con Credem, per i prodotti assicurativi collegati al mutuo con il gruppo Helvetia Vita e Danni, per i prodotti di prestito personale e prodotti cessione del quinto dello stipendio con Linea Spa, società specializzata nel credito al consumo. .  
   
   
BUY-BACK DI ASSICURAZIONI GENERALI  
 
Trieste, 5 settembre 2007. A seguito dell’annuncio del riavvio del programma di buy-back, comunicato in data 2 agosto 2007, Assicurazioni Generali rende noto di aver acquistato nel mese di agosto 2007 complessivamente 7. 986. 884 di azioni proprie, ad un prezzo medio di € 29,63 per un controvalore totale di circa € 236,7 milioni. .  
   
   
RIORGANIZZAZIONE SOCIETARIA SOSPENSIONE DELLA FUSIONE DI DUOMO UNIONE IN CATTOLICA  
 
 Verona, 5 settembre 2007 - Nella piena conferma del complessivo percorso di riorganizzazione del Gruppo finalizzato alla riconfigurazione dell’assetto industriale dello stesso e che prosegue secondo gli obiettivi e le tempistiche stabilite nel Piano Strategico, il Consiglio di Amministrazione di Cattolica Assicurazioni, al fine di conservare un veicolo societario disponibile per future opzioni strategiche incrementali, ha deliberato in data 31 Luglio la sospensione dell’iter di fusione per incorporazione in Cattolica Assicurazioni di Duomo Unione Assicurazioni. .  
   
   
COMMERCIO ESTERO: ASSOCAMERESTERO, IL MADE IN ITALY IN EUROPA CONTINUA A TRAINARE L’EXPORT. BENE SPAGNA, FRANCIA E GERMANIA  
 
Roma, 5 settembre 2007 - Continua la performance decisamente positiva delle nostre esportazioni sul mercato europeo e a livello mondiale, a beneficiarne è il nostro saldo commerciale. E’ il made in Italy a permetterci di consolidare a livello europeo le nostre posizioni con un saldo attivo per 6,9 miliardi di euro contro il passivo di 4,8 degli altri settori. Il saldo complessivo verso i paesi Ue passa da un passivo di 2,6 miliardi di euro dei primi sei mesi dell’anno scorso all’attivo di 2,1 miliardi raggiunto a giugno di quest’anno mentre verso il resto del mondo permane il deficit ma dimezzato da 14,3 miliardi agli attuali 7,3. Nei soli mercati europei i nostri settori di specializzazione produttiva (abbigliamento, arredamento, alimentare, meccanica e strumenti di precisione) registrano un incremento del saldo del 60% rispetto al primo semestre 2006, mentre l’analogo dato relativo al totale dei nostri scambi con l’estero è del 18%. L’incidenza del contributo positivo del made in Italy al saldo commerciale verso l’Europa aumenta di ben dieci punti sul totale (dal 25% al 35%). Insomma è sempre l’Europa a guidare in maniera forte la ripresa delle vendite all’estero, in controtendenza rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Del 12% è l’incremento medio delle esportazioni sui mercato europei (quattro punti in più rispetto allo stesso periodo 2006), con picchi ancora più elevati in Spagna (+17,2% contro il 5,2% del primo semestre 2006) nostro terzo mercato di sbocco, e buone performances in Germania (con il 10,8% miglioriamo di quasi tre punti rispetto allo scorso anno) e in Francia dove cresciamo dell’8% (quasi il doppio dello scorso anno). Tre mercati che da soli rappresentano quasi un terzo delle nostre export complessivo (il 32% quest’anno). Quanto ai principali mercati extra europei “in attesa di vedere eventuali contraccolpi negativi dei recenti effetti della crisi del mercato immobiliare statunitense per le nostre vendite nell’area, anche se è probabile che ne risentiranno meno i mercati di alta gamma– secondo Gaetano Fausto Esposito, direttore generale di Assocamerestero - il consolidamento della crescita dei valori unitari dell’export in Cina (12%) e Stati Uniti (9%) e la flessione dei volumi esportati, soprattutto nel mercato statunitense, denota che le imprese stanno innalzando il valore aggiunto dei beni esportati localmente e riducendo i pezzi venduti”. .  
   
   
TEQNOPOLIS PORTA OLTRE FRONTIERA LA COLLABORAZIONE RICERCA/PMI PRIMO FORUM INTERNAZIONALE DEI POLI DI COMPETITIVITÀ FRANCESI E DEI DISTRETTI E PARCHI SCIENTIFICI E TECNOLOGICI ITALIANI  
 
Milano, 5 settembre 2007 – Cresce l’interesse e la mobilitazione attorno a Teqnopolis, l’evento che riunirà il 28 Novembre presso il Crowne Plaza Hotel Milano - San Donato Milanese (Mi) per la prima volta in Europa i Poli di Competitività Francesi, i Distretti e i Parchi Scientifici e Tecnologici Italiani. La manifestazione, organizzata dall’Ambasciata di Francia, vanta il sostegno di tutti i ministeri dei due paesi coinvolti nelle tematiche dello sviluppo economico, della ricerca e della formazione universitaria. Anche le associazioni italiane che riuniscono i Parchi Scientifici e Tecnologici (Apsti) ed i Distretti Tecnologici (Adite), insieme all’associazione italo-francese per la Ricerca (Afirit), hanno accolto con grande entusiasmo questa iniziativa. Apsti: “Oggi una delle priorità dei Parchi Tecnologici è favorire l’internazionalizzazione nelle imprese hi-tech e Teqnopolis può essere un punto d’avvio di questo percorso” Spiega Alessandro Giari, Presidente del Polo Tecnologico di Navacchio e dell’Apsti: “I Parchi Tecnologici italiani, come quello di Navacchio (Pi) che io stesso presiedo, hanno l’obiettivo di aiutare i processi di crescita innovativa delle imprese attraverso un nuovo rapporto con il mondo della ricerca. Oggi una delle priorità per i Parchi e per le loro imprese, riuniti nell’Apsti, è l’internazionalizzazione, anche e soprattutto delle piccolissime imprese. Siamo convinti che la partecipazione all’evento Teqnopolis possa rappresentare un qualificante punto di avvio di un percorso preliminare di confronto e di definizione di accordi tra i Parchi Tecnologici Italiani, le imprese, i Poli di competitività francesi. Adite: “ La dimensione transfrontaliera risulta strategica per sfruttare al meglio le sinergie e per sviluppare sistemi imprenditoriali nelle regioni di appartenenza”. Dello stesso parere è l’Adite. Spiega il Prof. Zich, Presidente dell’Associazione dei Distretti Tecnologici: “L’alleanza con i Poles de competitivité è un elemento fondamentale delle azioni di internazionalizzazione dell’Associazione dei Distretti Tecnologici, soprattutto grazie all’esperienza francese dei Poles de competitivité. La prossimità geografica favorisce la creazione di un rapporto costruttivo e fiduciario fra i due poli, come nel caso dell’accordo del 2006 tra il distretto Torino Wireless e il Polo Scs della Regione di Nizza. La dimensione transfrontaliera, e più in generale internazionale, risulta strategica per sfruttare al meglio le sinergie ed il contributo allo sviluppo knowledge based dei sistemi imprenditoriali nelle regioni di appartenenza, rafforzando al contempo la dimensione di internazionalità delle attività di ciascun polo/distretto. A fronte di tali risultati positivi, l’Adite ha scelto di sostenere attivamente Teqnopolis. Afirit (Associazione Franco-italiana per la Ricerca Industriale e Tecnologica): Teqnopolis può far nascere nuovi programmi di ricerca e di formazione direttamente legati a progetti industriali. Oggi i ricercatori sono convinti della necessità di aprirsi verso il mondo delle imprese. Dal lato francese, si è certi che la necessità per i Poli Tecnologici e le loro imprese di raggiungere una massa critica passa obbligatoriamente attraverso lo sviluppo delle collaborazioni internazionali. Lo spiega il Prof. Favero, Consigliere Scientifico dell’Ambasciata di Francia a Roma: “Teqnopolis può avvicinare i Poli di Competitività francesi ai Distretti ed ai Parchi Tecnologici italiani e far nascere nuovi programmi di ricerca e di formazione direttamente legati a progetti industriali concreti. Teqnopolis è quindi estremamente importante perché la manifestazione ospiterà testimonianze che confermeranno come la collaborazione tra Poli francesi ed italiani può funzionare e portare a risultati concreti. Pensiamo inoltre che tale evento possa contribuire ad avvicinare gli operatori italiani e francesi di diversi settori industriali e scientifici e a far nascere accordi (ad esempio, nel campo delle nanoscienze, delle nanotecnologie e nel settore alimentare”) Dalla reazione dei vari operatori italiani e francesi, Teqnopolis si conferma quindi uno strumento importantissimo per far crescere la competitività delle imprese dei due paesi sotto diversi aspetti: le collaborazioni tra Ricerca e Imprese, la crescita dimensionale dei Poli francesi ed italiani per raggiungere un peso internazionale, l’avvio di nuovi programmi di collaborazione transfrontalieri. Www. Teqnopolis. Eu .  
   
   
BOLZANO: CASA, ENERGIA E NUOVE COMPETENZE IN PRIMO PIANO  
 
 Bolzano, 5 settembre 2007 - L´autosufficienza e l´azionariato popolare nel settore energetico, la definitiva soluzione del problema casa con un programma innovativo, le nuove competenze da definire con il Governo: sono alcune delle future piste politiche che il presidente della Provincia Luis Durnwalder ha illustrato il 16 agosto nel consueto incontro estivo con i giornalisti nella sua casa di Falzes. "È stato un vero anno di riforme": così il presidente Durnwalder ha sintetizzato gli interventi decisi dalla Giunta provinciale e i risultati raggiunti negli ultimi 12 mesi, "che hanno portato quasi interamente a completare il programma di coalizione della legislatura", ha detto Durnwalder. Anche con l´Ue i rapporti sono buoni: "Cerchiamo di applicare le direttive europee calandole nella realtà locale e abbiamo gettato le basi per il futuro: il nostro Piano di sviluppo rurale è stato il primo piano regionale approvato da Bruxelles, sono pronti anche i programmi per i fondi comunitari che ci hanno assegnato 311 milioni € fino al 2013. " Durnwalder ha ricordato tra le norme varate il riordino del settore sanitario ("con un risparmio di costi ma un aumento di qualità; ora vedremo di trovare una soluzione ragionevole al contratto dei medici, che meritano di essere pagati bene ma che non possono chiedere di beneficiare dei vantaggi del contratto provinciale e allo stesso tempo di esercitare la libera professione nella struttura"); la riforma urbanistica ("adesso tocca ai regolamenti di attuazione, con cui puntiamo a ridurre concretamente le speculazioni, ad abbassare gli affitti e calmierare il mercato della casa"); il ddl sull´assistenza contro la non autosufficienza ("la Provincia stanzia 141 milioni €, più i 25 della Regione: è un primo passo per assicurare la sostenibilità degli aiuti anche in futuro, in particolare per aumentare del 50% i contributi a chi cura il familiare a casa"); e poi ancora la legge su ricerca e innovazione, la riforma delle aree produttive, il nuovo piano di sviluppo rurale e la toponomastica ("un buon compromesso, e forse per questo nessuno lo vuole", così Durnwalder). Il rapporto con il Governo Prodi è definito "buono", il dialogo con i ministri è aperto, avere un incontro è molto meno complicato che con il Governo precedente. Durnwalder ha ricordato che con Roma "abbiamo fatto passi avanti importanti nelle concessioni idroelettriche, nel conservatorio, nelle aree militari (90 ettari alla Provincia), nel nuovo carcere. Divergenze sono emerse nella politica fiscale, causa la poca chiarezza iniziale e le lacune nel coordinamento. Ma abbiamo ribadito le nostre modalità di compartecipazione al risanamento del debito pubblico, senza dover partecipare al Fondo perequativo di solidarietà nazionale, e ora si tratta di definire le nuove competenze delegate dallo Stato alla Provincia. " Durnwalder ha riconfermato "la disponibilità a gestire le Poste, alcune agenzie sul territorio e a subentrare allo Stato nell´espletamento di vari servizi a favore del cittadino. " Si è guardato poi ai concreti impegni per il prossimo futuro. In tema di economia, ribaditi i numeri felici della realtà locale (disoccupazione al 2,4%, Pil al 2,3% rispetto al 2,1% del 2006, 2. 900 dipendenti in più rispetto allo scorso anno, tasso di occupazione maschile al 71% e femminile al 63%, con i parametri 2010 della Strategia di Lisbona già raggiunti), Luis Durnwalder ha chiesto agli imprenditori di guardare ogni tanto anche al bicchiere mezzo pieno e ha annunciato i prossimi concreti interventi della Giunta per potenziare ulteriormente l´Alto Adige come destinazione economica: "È stato affidato l´incarico di uno studio per comparare l´incidenza della tassazione delle imprese in Italia e Austria - ha detto Durnwalder - ma non dobbiamo dimenticare, come rivela la recente indagine del Sole24ore, che l´imposizione effettiva in Italia è già inferiore a quella in Austria e Germania. " Per l´Irap è in vista una ulteriore riduzione dello 0,5% (oltre al mezzo punto già ribassato), collegata alla rinuncia a determinate agevolazioni da parte delle imprese. "Modifiche sono previste nell´assegnazione dei terreni produttivi e nei criteri per l´infrastrutturazione delle aree. Agiremo più a fondo anche su ricerca e innovazione, per far crescere l´attuale 0. 5% del Pil finora destinato a questo settore. " Sul fronte energetico la Provincia punta a raggiungere l´autosufficienza dal fossile entro il 2020: "Oggi l´Alto Adige copre circa il 45% del fabbisogno con fonti di energia rinnovabili, nel 2008 raggiungeremo il 50% e nel 2015 il 75%". Sono stati avviati inoltre i passi, attraverso un Istituto tecnologico (con Provincia e A22), per dotare entro il 2010 di impianti di rifornimento ad idrogeno la tratta autostradale tra Brennero e Modena. "In autunno confidiamo di chiudere anche le trattative per le centrali idroelettriche, ma anzitutto di varare un regolamento generale sulle concessioni che eviti il ripetersi dei problemi sorti in passato", così Durnwalder. Aperture importanti anche sul fronte delle partecipazioni societarie: "La Giunta intende creare un´unica società mista, con privati e Comuni, nel settore della produzione e distribuzione dell´energia. Ma più in generale - ha confermato Durnwalder - è mia intenzione far scendere sotto il 50% la partecipazione dell´ente pubblico in Sel, Sel Trade e Brennercom, per aprire alla privatizzazione parziale e all´azionariato popolare. " In tema di mobilità - ribadito il dettagliato programma di cadenzamento orario (ogni mezz´ora nelle fasce critiche) dei treni e del combinato bus-treno, di ristrutturazione delle stazioni e di acquisto di nuovo materiale rotabile (la Provincia ha già ordinato 16 moderni convogli), dell´ampliamento del citybus - Durnwalder ha ricordato che nel 2008 "tutte le direttrici principali della rete ciclabile saranno coperte da finanziamento e si partirà con i lavori anche sulle tratte secondarie. " Il pacchetto famiglia verrà ulteriormente potenziato con l´assegno familiare concesso a partire dall´anno di età del figlio (oggi dai 2 anni) sulla base del reddito e con aiuti specifici alle donne che vogliono riprendere a lavorare. Sempre in tema di lavoro, spazio per quanto possibile ai neocomunitari e al collocamento di circa 2mila disoccupati del mercato locale. Novità confermate sul fronte della casa: "In questa legislatura vogliamo impostare i programmi per risolvere definitivamente il problema abitativo - ha detto Durnwalder - mettendo a disposizione 5mila alloggi, attraverso Ipes e cooperative, in 15 Comuni. La nuova riforma prevede la costruzione attraverso enti senza scopo di lucro, che saranno agevolati nell´operazione e che dovranno in cambio offrire alloggi a un prezzo non superiore al canone provinciale. Dopo un certo numero di anni in affitto, l´inquilino potrà riscattare l´alloggio a costi contenuti. L´obiettivo è quello di arrivare in Alto Adige all´80% di case in proprietà", ha spiegato il Presidente. Una risposta anche alle critiche dei Comuni riguardo al finanziamento: "Finora hanno sempre deciso internamente la ripartizione dei 13,5% dei trasferimenti statali, se ora intendono rivedere il sistema, ad esempio per l´edilizia scolastica, gli investimenti, i comprensori, le ciclabili, attendo una proposta e ne possiamo discutere. Ma strutture sportive, biblioteche e caserme dei vigili del fuoco sono beni di interesse extracomunale e quindi sottoposti a precise regole. Il Consorzio dei comuni, che deve restare tale e non diventare una struttura amministrativa, non può suscitare speranze illusorie. " Infine il capitolo Cortina e Bellunese: "Ribadisco per l´ennesima volta - così Durnwalder - che la Provincia non ha nessuna voglia di chiedere altri territori. Vogliamo bene alla comunità ladina del Bellunese, che per 400 anni ha condiviso le nostre sorti sotto l´Austria, ma non abbiamo mai spinto né frenato sulla loro richiesta. Tutta la questione politica va chiarita dagli stessi Comuni con la Provincia di Belluno, la Regione Veneto e Roma. In Alto Adige la strategia politica e la politica di sviluppo sono evidentemente diverse dal Veneto: noi investiamo nella periferia, abbiamo combattuto anni per evitare lo spopolamento della montagna, e non abbiamo puntato solo sui grandi centri urbani. " Al Veneto Durnwalder manda un chiaro messaggio: "Siamo disposti a discutere forme di collaborazione per promuovere assieme le aree di confine, ad avviare progetti comuni per valorizzarle: penso ad esempio ai settori della sanità, della cultura, dei trasporti, dello sport. Ma andare alla Corte costituzionale per mettere in discussione l´autonomia altoatesina è la strada sbagliata: la nostra è una specialità basata su accordi internazionale e fissata nella Costituzione. " .  
   
   
PROTOCOLLO PER IL CONTENIMENTO DEI PREZZI IN TRENTINO OGGI INCONTRO CON LE PARTI ECONOMICHE E SOCIALI  
 
Trento, 5 settembre 2007 - La Provincia autonoma di Trento segue con attenzione le notizie legate agli annunciati aumenti dei prezzi, in particolare di alcuni generi di prima necessità. Proprio per questo ha già accolto l’invito a convocare tutte le parti economiche e sociali per fare il punto sul protocollo d’intesa per una politica di contenimento dei prezzi in provincia di Trento, sottofirmato in data 27 gennaio 2006. L’incontro è in programma mercoledì , 5 settembre, alle ore 16. “Questo – ha detto oggi Tiziano Mellarini, assessore provinciale all’agricoltura, commercio e turismo – conferma l’impegno della Provincia di fronte alla preoccupazioni per quanto riguarda possibili rincari di fine estate, sollevate in particolare dalle associazioni di tutela dei consumatori. Ritengo altresì necessario puntualizzare alcuni aspetti, per non alimentare inutili ed a volte pretestuose polemiche”. Iniziativa “stop ai prezzi”: va ricordato che l’impegno sottoscritto da parte di oltre 80 titolari di negozi rappresentativi di tutto il territorio provinciale per non aumentare i prezzi di 60 prodotti di generi di prima necessità è scaduto il 31 dicembre 2006. In questo periodo, da parte di funzionari del Servizio Commercio della Provincia, sono stati effettuati i necessari controlli presso alcuni esercizi aderenti scelti a campione ed è stato riscontrato un rispetto pressoché totale per quanto riguarda il mantenimento dei prezzi comunicati. Tutti aspetti puntualmente comunicati al competente organismo di controllo. L’osservatorio provinciale del commercio sta completando le indagini programmate per la pubblicazione del secondo rapporto sul commercio. I risultati saranno resi pubblici entro l’autunno. Nella ricerca saranno inserite l’indagine sulla consistenza e sulla struttura della rete commerciale, un’indagine sui clienti e gli esercenti dei centri commerciali al dettaglio; l’indagine sui differenziali di prezzo fra le diverse tipologie di Comuni (città, comuni turistici, comuni svantaggiati e altri comuni) e fra le diverse tipologie distributive (esercizi di vicinato, medie strutture di vendita, grandi strutture di vendita). E’ inoltre in corso uno studio sulle abitudini di acquisto dei consumatori e l’ impatto dell’inflazione sulle diverse tipologie di famiglie. Per quanto riguarda la filiera dei prezzi la Provincia autonoma di Trento ha formalmente avviato l’indagine concordata nel Protocollo d’intesa. E per questo il 3 maggio scorso ha chiesto alle organizzazioni rappresentanti degli agricoltori, dei produttori ortofrutticoli, all’associazione troticoltori, al consorzio dei caseifici sociali ed ai maggiori rappresentanti della grande distribuzione di voler comunicare i prezzi medi nonché i prezzi minimi e massimi d’acquisto e di vendita al pubblico di alcuni prodotti (principalmente agroalimentari). Ha chiesto inoltre ulteriori elementi ed indicazioni per completare un’analisi approfondita. I dati stanno affluendo in questi giorni e saranno oggetto di attenta analisi anche da parte del Comitato scientifico dell’Osservatorio. Per quanto riguarda infine le associazioni di tutela dei consumatori – conclude l’assessore Mellarini – “la Provincia ribadisce il suo convinto e pieno sostegno, anche economico e auspica che il Centro Tutela Consumatori, in questo periodo chiuso per incomprensioni tra le stesse associazioni, possa al più presto riprendere il suo ruolo a tutela di tutti i cittadini”. .  
   
   
INCONTRO DEI PICCOLI COMUNI DI MONTAGNA, DELLAI: “IL TRENTINO DEL FUTURO È UN LAND DELLE PARI OPPORTUNITÀ PER TUTTI”  
 
Trento, 5 settembre 2007 - –“Il Trentino che vogliamo è un Land che abbia piena autonomia politica, un Trentino delle responsabilità, della partecipazione, che sia forte e unito al proprio interno ma alleato con i territori ad esso vicini e lontani, un Trentino aperto al mondo e proiettato sui giovani, una terra delle pari opportunità tra centro e periferia pur nel rispetto delle diverse identità e sensibilità”. Sono questi per Lorenzo Dellai, presidente della Provincia autonoma di Trento, i “sogni possibili” che definiscono il Trentino del futuro, un futuro al quale la riforma istituzionale ha aperto la porta, disegnando un nuovo assetto che vedrà i Comuni e le Comunità di Valle protagonisti e artefici di uno sviluppo collettivo che non dovrà escludere e lasciare indietro nessuno. Un Trentino che Dellai ha “proiettato” il 4 agosto a Roncone intervenendo all’incontro dei sindaci e amministratori dei piccoli comuni di montagna. Tema dell’incontro, promosso dal consigliere provinciale Adelino Amistadi e che riprende il dibattito avviato lo scorso anno con la proposta di una Carta delle Autonomie locali, il ruolo dei sindaci e degli amministratori locali per “disegnare il nuovo Trentino”. Un dibattito (presenti, tra gli altri, anche gli assessori Salvaterra e Mellarini, l’ex assessore alle autonomie locali e presidente dell’A 22 Silvano Grisenti, il presidente del Consiglio delle Autonomie Renzo Anderle, che è dentro quel passaggio storico che proprio la riforma istituzionale ha aperto, un passaggio ricco di opportunità ma anche rischi, e che – come ha affermato Nadio Delai – chiede agli amministratori delle Comunità di “diventare classe dirigente e non solo gerente, capace di interpretare le esigenze dei propri censiti con generosità e la propria identità nella relazione con altri territori”. Una visione condivisa dal presidente Dellai, che ha chiamato i sindaci dei piccoli comuni riuniti stamane a Roncone a “riscoprire il senso della gestione dei beni comuni”, alla responsabilità (“basta con le liste della spesa, le risorse devono prima essere prodotte e poi ripartite”, a promuovere la partecipazione come impegno nel volontariato ma anche nella politica intesa come servizio per la comunità, a saper interpretare e “raccontare” il territorio con “saggezza ed equilibrio” puntando con coraggio ed anche fantasia sul rinnovamento delle istituzioni, perché “solo ristrutturando l’articolazione dei poteri e delle responsabilità sarà possibile dare pari opportunità a tutti”. A quanti chiedono oggi “più servizi” in periferia, Dellai ha risposto che “non possiamo più permetterci duplicazioni di costi”. “Non si darà più potere alle Comunità se non si passerà dalla rete dei soggetti alla rete delle relazioni”. E proprio un Trentino delle reti – quella telematica ma anche quella ambientale, fisica, della pubblica amministrazione, della viabilità – è ciò che Dellai ha disegnato. “Pari opportunità – ha concluso il presidente – non significa moltiplicazione dei servizi ma mettere le valli nella condizione di essere meglio collegate alla rete dei servizi”. Di qui il progetto, già illustrato dal presidente, di nuovi collegamenti ferroviari “ad impatto zero”. “Le valli – questo il messaggio conclusivo di Dellai – devono però avere grande forza politica per diventare interlocutori credibili e forti”. .  
   
   
IL PIT APRE I CANTIERI A FIRENZE,, VIA AI SEMINARI DI FORMAZIONE  
 
 Firenze, 6 settembre 2007 - Il Pit apre i cantieri. Ormai approvato dal Consiglio regionale il 24 luglio scorso, il Piano di indirizzo territoriale entra nella “fase 2”, la messa in opera. «Ci attende un grande lavoro – spiega l’assessore regionale al territorio Riccardo Conti –. Ora che disponiamo di un piano che ci indica compiti, scenari e regole per il futuro del territorio toscano e dei beni comuni che lo compongono, per noi amministratori inizia l’impegno più duro e complesso: quello di dare corpo e sostanza alla piena “fattibilità” del Pit». Per questo è stata organizzata una serie di incontri seminariali che vedono la cooperazione della Regione Toscana, delle Associazioni dei Comuni e delle Province toscane, dell’Istituto nazionale di urbanistica, dell’Università. Il ciclo di seminari,nel corso dei prossimi mesi, affronterà via via tutte le tematiche cruciali: dallo “statuto” della città policentrica toscana, alla disciplina del paesaggio e all’implementazione del piano paesaggistico, dalle questioni inerenti alle aree industriali e commerciali. Il primo appuntamento si svolgerà a Firenze il 10 settembre, presso l’Auditorium del Consiglio regionale, in via Cavour 4 con inizio alle 9. 30. Il seminario, dal titolo “La messa in opera del Pit”, sarà diviso in due sessioni. La prima, mattutina, si articolerà sul tema “Il Pit come agenda politica e istituzionale”. Introdotta dall’assessore Riccardo Conti e conclusa dal presidente Claudio Martini, vedrà la partecipazione, tra gli altri, del sindaco di Livorno Alessandro Cosimi, di quello di Prato Marco Romagnoli, di quello di Orbetello Altero Matteoli. La seconda, che inizierà alle 15. 00, affronterà la gestione della messa in opera del Pit e verrà conclusa da un dialogo a tre fra l’assessore Conti, il direttore generale dei Beni ambientali e architettonici del Ministero dei beni e delle attività culturali Roberto Cecchi e Massimo Morisi, docente di Scienza dell’amministrazione all’Università di Firenze e garante regionale della comunicazione ai fini del governo del territorio. «Tutti gli incontri della serie saranno tappe importanti per la messa in opera del Pit – conclude Conti - per il suo aggiornamento e, più in generale, per la migliore evoluzione del governo del territorio in Toscana». .  
   
   
OSSERVATORIO E CONSULTA GARANTIRANNO TARIFFE PIÙ EQUE FRAGAI: «E’ UNO DEI NOSTRI IMPEGNI. PRESTO LA FIRMA DEL PATTO»  
 
Firenze, 5 settembre 2007 - «Estendere e studiare nuove tariffe sociali destinate a chi soffre situazioni di difficoltà e ai consumi domestici essenziali, come uniformare le tariffe ordinarie per evitare le palesi, e in gran parte ai più incomprensibili, difformità di costi tra i cittadini di una stessa regione quali oggi si registrano nel settore idrico, fa parte degli impegni che ci siamo presi ed è uno dei capisaldi del patto per il riordino del servizi pubblici locali che stiamo scrivendo con i Comuni e con le forze economiche e sociali. Ben venga dunque un vademecum come quello di Cisl ed Adiconsum Toscana che aiuti i consumatori a districarsi tra norme e diritti e che diventa un ricerca importante anche per noi amministratori». L’assessore alle riforme Agostino Fragai, che per la giunta sta scrivendo la nuova legge regionale sui servizi pubblici locali nel suo percorso parallelo alla nuova normativa nazionale anch’essa in gestazione – ovvero acqua, raccolta e smaltimento dei rifiuti, fornitura di gas, energia elettrica e trasporti locali - fa il punto dopo la pausa estiva. «Il patto è quasi pronto – dice - Potremmo firmarlo entro ottobre. Dopodiché passeremo alla stesura della proposta di legge vera e propria, che raccoglierà le norme cogenti e che ritengo che la giunta possa approvare prima della fine dell’anno”. Da una ricerca pubblicata l’anno scorso da Cittadinanzattiva emergeva che tra le dieci città d’Italia dove l’acqua e i canoni di depurazione costavano di più, sette erano toscane (con notevoli differenze tra una provincia e l’altra), conseguenza degli investimenti avviati. Anche il peso dei servizi pubblici sui bilanci familiari (vedi tabelle nella scheda allegata) era notevolmente cresciuto negli ultimi anni. «Con il patto dovremo decidere chi si farà carico dei costi delle tariffe sociali - spiega l’assessore – Quelle tariffe sono comunque necessarie». E al riguardo la Regione alcune idee già ce l’ha: applicare anzitutto le norme che già esistono come il contributo dell’1% sulle tariffe di distribuzione del gas, fondi di solidarietà, risorse specifiche destinate al cofinanziamento degli investimenti in grado di alleggerire le tariffe,nuovi meccanismi di calcolo. La vera novità che aiuterà il controllo delle tariffe e la contrattazione sarà comunque l’osservatorio sui servizi pubblici che dovrà nascere ed assieme all’osservatorio la consulta regionale che sarà composta da un campione di cittadini ed associazioni ambientaliste e di tutela dei consumatori, sindacati, enti locali ed imprenditori. « Il primo passo è ridurre sprechi e diseconomie laddove esistono – spiega Fragai, che ricorda la proposta di ridurre anche gli Ato - Per questo con il patto e la legge che stiamo scrivendo vogliamo costituire un’authority che con grande trasparenza e in modo scientificamente rigoroso controlli e vigili sulla qualità del servizio e sulle tariffe applicate». L’osservatorio sarà dotato di autonomia scientifica. Elaborerà proposte sulla produzione e gestione dei servizi pubblici, valuterà la qualità del servizio e pubblicherà un rapporto biennale. «Anche alla consulta – conclude l’assessore – spetterà avanzare proposte, oltre che segnalare situazioni di criticità. E sarà un nuovo strumento per far partecipare attivamente i cittadini alla gestione del servizio». .  
   
   
PISTOIA: MOVIMENTAZIONE DELLE IMPRESE NEL I SEMESTRE 2007  
 
Pistoia, 5 settembre 2007 - È positivo di 240 unità, il bilancio fra le imprese nate e quelle che hanno cessato l’attività a Pistoia dal 1 aprile al 30 giugno del 2007. Questo dato porta un saldo dall’inizio dell’anno di 74 imprese in più. Hanno aperto infatti 1. 645 imprese e ne sono cessate 1. 571. E’ alto sia il tasso di natalità 4,8%, che il tasso di mortalità 4,6% mentre il tasso di crescita si ferma allo 0,2% (0,36 % se si toglie l’agricoltura). Per le imprese artigiane la crescita non c’è stata e il dato è leggermente negativo (-0,01%). Alla data del 30 giugno 2007 abbiamo quindi 34. 474 imprese registrate al Registro Imprese della Camera di Commercio di Pistoia, di queste 29. 678 sono attive e 10. 911 sono artigiane. Il confronto con le altre realtà territoriali della Toscana mostra che il tasso di crescita di Pistoia è in linea con la media regionale (0,22%) e superiore solo a Firenze, Livorno e Massa Carrara. La disaggregazione del dato, nei Comuni della Provincia, mostra valori negativi nei Comuni della montagna e nei Comuni ad alta vocazione manifatturiera nei settori del tessile e del calzaturiero come Montale, Agliana e Monsummano Terme. Per il resto della provincia il tasso è positivo. L’andamento settoriale mantiene inalterato il trend degli ultimi anni: cresce ancora l’edilizia (+2,4%) ed i servizi ad essa connessi. Diminuisce il manifatturiero (-1,95%) l’agricoltura (-0,90%) i trasporti (-3,5%) il commercio e il turismo (rispettivamente -1,52% e -2,03%). La scomposizione del dato per natura giuridica conferma l’aumento delle società di capitale (+1,1%) nella componente delle Srl (+1,2%). Aumentano lievemente anche le imprese individuali (0,2%), mentre diminuiscono le società di persone (-0,7%). .  
   
   
LAVORO:IL PROGETTO LEA PER COMBATTERE VIOLENZA SULLE DONNE DAL POR 40 MLN DI EURO PER LE PARI OPPORTUNITA´  
 
Pescara, 5 settembre 2007 - Il progetto Lea, lavoro e accoglienza, è stato presentato, il 20 luglio, a Pescara, in una conferenza stampa che si è tenuta nella sede della Regione. L´iniziativa, inserita nel Por, il Programma Operativo Regionale, Obiettivo 3 Fondo Sociale Europeo 2000-2006, è teso alla realizzazione ed alla sperimentazione di modelli per l´assistenza ed il reinserimento delle donne vittime di maltrattamenti. Ad illustrarne i contenuti sono state Sara Ranocchiaro, in rappresentanza dell´assessore al Lavoro ed alla Formazione, Fernando Fabbiani, la direttrice del progetto, Maria Rosa Lotti, responsabile dell´associazione Onlus "Le Onde", la consigliera di parità regionale, Maria Loretta Del Papa, e la dirigente regionale del servizio Sviluppo Sistemi e Comunicazione, Flora Antonelli. L´iniziativa in questione consiste nella raccolta e nela sistemazione delle buone prassi attivate in ambito comunitario, nazionale e regionale, in un´indagine sulla diffusione e sulle caratteristiche del fenomeno in ambito regionale e nella progettazione e realizzazione di modelli di intervento per potenziare i servizi già esistenti e la creazione di servizi specifici. Determinante il coinvolgimento di partner locali come le amministrazioni provinciale e comunale di Pescara ed il Consorzio Sviluppo Sistema Mediterraneo mentre referente locale dell´associazione "Le Onde" sarà l´associazione Ananke Onlus. Sara Ranocchiaro ha ricordato come, all´interno del Por, siano stati destinati ben 40 milioni di euro all´area delle pari opportunità attraverso il sostegno ad interventi di conciliazione, l´impulso alla creazione di nuove imprese femminili, la realizzazione di cicli formativi con l´erogazione di specifici voucher e lo stimolo a sviluppare tematiche inerenti le pari opportunità. Nello specifico, il progetto Lea, che considera come territorio di riferimento i quattro capoluoghi di provincia, si propone di offrire alle donne vittime di violenza una opportunità di riscatto attraverso l´insermento o il reinserimeno nel mondo del lavoro. Due sono le linee di attività: la prima è relativa ad un monitoraggio della situazione regionale mentre la seconda consiste in un´azione pilota che vedrà interessato il territorio di Pescara e che sarà diretto a sperimentare un dispositivo di orientamento e di sostegno all´inserimento lavorativo di donne vittime di violenza. Inoltre, grazie al coinvolgimento di soggetti pubblici e privati dei servizi per l´impiego, di enti di formazione e di servizi specializzati nella lotta alla violenza verso le donne, verrà istituito un apposito tavolo di lavoro. Tra le finalità del progetto c´è quella di far compiere a sei donne un tirocinio formativo della durata di sei mesi presso varie aziende. Tra circa un anno si traccerà un primo bilancio. . .  
   
   
REINSERIMENTO OCCUPAZIONALE PER LE DONNE  
 
Vicenza, 5 settembre 2007 - Il reinserimento lavorativo delle donne è un tema che torna sempre d’attualità. E’ fondamentale svolgere un’efficace azione di formazione e orientamento e per questo la Fondazione Giacomo Rumor-centro Produttività Veneto (Cpv) è stata scelta per coordinare il progetto regionale S. O. L. E. (Sistemi di Orientamento al Lavoro per valorizzare le esperienze al femminile). In partnership con l’Informagiovani del Comune di Vicenza e i Centri per l’impiego della Provincia di Vicenza, il Cpv organizza le numerose attività di orientamento/formazione a favore di cinquanta donne che non hanno un’occupazione da almeno due anni e che hanno dimostrato la volontà di rientrare nel mercato del lavoro. S. O. L. E. Ha l’obiettivo di sviluppare una serie di attività integrate per la creazione di un bagaglio di strumenti per l’acquisizione di competenze chiave che permettano la realizzazione di percorsi flessibili e personalizzati. Due le fasi del progetto: la prima dedicata all’informazione e alla promozione delle attività (luglio/settembre); la seconda dedicata all’orientamento e alla consulenza (settembre/ dicembre). Da settembre infatti prenderanno l’avvio le sessioni di orientamento di gruppo nella sede di Via Fermi a Vicenza. Molteplici i temi trattati, dall’evoluzione del mercato del lavoro e dall’analisi delle competenze professionali, alla predisposizione di un curriculum e di una lettera di presentazione, fino alla gestione di un colloquio di lavoro, e agli strumenti e alle tecniche per la ricerca attiva di un’occupazione e per l’approccio mirato all’azienda. Un occhio di riguardo anche a chi desidera avviare un’attività imprenditoriale autonoma, con un seminario di una giornata sulla creazione d’impresa al femminile (16 ottobre) e con altri incontri di approfondimento sugli aspetti economico-finanziari, fiscali e sulle attività di marketing. A seguito degli incontri tutte le partecipanti avranno la possibilità di avere dei colloqui individuali e di avvalersi della consulenza di esperti di tecniche di self marketing e di psicologi del lavoro. Nel complesso, sono previste 16 ore di orientamento di gruppo e 5 ore di colloqui individuali, per chi vuole rientrare come lavoratrice dipendente; 20 ore di orientamento di gruppo e 2 ore di colloqui individuali, per chi desidera avviare un’attività d’impresa. Per informazioni e adesioni ai corsi contattare il Servizio Nuova Impresa attivo presso il Cpv di Vicenza (telefono 0444/994700; www. Cpv. Org). .  
   
   
FIRST ATLANTIC RE SGR S.P.A. APPROVA IL RENDICONTO DI GESTIONE PER IL PRIMO SEMESTRE 2007  
 
Milano, 5 settembre 2007 - Ii Consiglio di Amministrazione di First Atlantic Re Sgr S. P. A. Ha approvato il 31 luglio il rendiconto semestrale di gestione del fondo al 30 giugno 2007, deliberando lo stacco di un provento pari ad euro 14,25 lordi per quota. Ii valore della quota di Atlantic 1 al 30 giugno 2007 corrisponde ad euro 731,263; il valore complessivo netto del Fondo ammonta ad euro 381. 368. 133. Il portafoglio del Fondo comprende quarantasei immobili, di cui otto ad uso ufficio e trentotto supermercati, per un importo complessivo rivalutato pari ad euro 748. 510. 000 che rappresenta il 97% circa del totale delle attività. Si precisa inoltre che il Fondo, per tre immobili ad uso supermercato, detiene esclusivamente il diritto di superficie. Il Fondo iniziava la propria attività in data 1 giugno 2006, con un valore della quota pari ad euro 500,00; in tale data si avverava la condizione sospensiva prevista nell´atto di apporto che aveva per oggetto l´integrale collocamento delle quote offerte nell´ambito dell´Offerta Globale. Al 31 dicembre 2006 il valore della quota risultava pari ad euro 687,353. In data 15 marzo 2007 la Società di Gestione ha provveduto alla distribuzione di un importo pari ad euro 16,25 per quota. Atlantic 1 veniva emesso per un valore complessivo netto pari ad euro 260. 760. 000 suddiviso in numero 521. 520 quote. Tale valore teneva conto sia della valutazione complessiva del portafoglio immobiliare, stimato dall´Esperto Indipendente Reag - Real Estate Advisory Group S. P. A. , in sede di apporto in euro 720. 110. 000 al quale veniva applicato, convenzionalmente, uno sconto rispetto al valore di mercato pari all´11,68% (pertanto il valore scontato del portafoglio ai fini dell´apporto era pari ad euro 636. 000. 000) e dell´indebitamento finanziario trasferito al Fondo in sede di apporto pari ad euro 375. 240. 000. Il finanziamento è stato erogato da Ixis Corporate & Investment Bank - Milan Branch. Inoltre il finanziatore ha concesso al Fondo una linea linea di credito specificatamente dedicata al finanziamento delle opere di manutenzione straordinaria o di ristrutturazione e riqualificazione del portafoglio immobiliare. Di tale linea attualmente il Fondo utilizza un importo pari ad euro 2. 528. 850. La strategia perseguita dalla Società di Gestione, per conto del Fondo, nel primo semestre dell´anno in corso non ha previsto operazioni di carattere straordinario, tuttavia ipotizzabili nel breve-medio periodo. Nell´interesse dei partecipanti, la Società di Gestione sta proseguendo nelle implementazioni di attività mirate all´ottimizzazione sia della gestione tecnico-amministrativa degli immobili che alla valorizzazione degli stessi anche tramite la rinegoziazione dei rapporti locativi unitamente all´esecuzione di opere migliorative degli edifici. Si precisa che, in conformità alle disposizioni del decreto 228/99, Atlantic 1 è quotato sul Mercato Telematico Azionario (Mta), segmento Mercato Telematico Fondi (Mtf) gestito da Borsa Italiana. L´utile di esercizio pari ad oltre 31,3 milioni di euro deriva per oltre il 76% dalla rivalutazione effettuata sugli immobili, in sede di valutazione semestrale, e per il rimanente dalla gestione caratteristica del Fondo. La liquidità del Fondo è prevalentemente investita in titoli emessi dalla Stato Italiano con vita residua sempre inferiore ai sei mesi. Le giacenze sono depositate in conti e dossier accesi presso la Banca Depositaria Intesa Sanpaolo S. P. A. Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato, con riferimento al periodo di attività del Fondo compreso tra il 1 gennaio 2007 ed il 30 giugno 2007, la distribuzione di un provento nella misura di euro 14,25 lordi per quota. I proventi verranno riconosciuti agli aventi diritto con decorrenza 23 agosto 2007 e data stacco 20 agosto 2007, nel rispetto del calendario previsto dal regolamento di Borsa Italiana S. P. A. .  
   
   
IMPREGILO: FISIA ITALIMPIANTI SI AGGIUDICA UN NUOVO CONTRATTO PER IMPIANTO DI DISSALAZIONE IN KUWAIT VALORE DEL CONTRATTO DI 480 MILIONI DI DOLLARI  
 
Sesto San Giovanni, 5 settembre 2007 - Impregilo ha reso noto lo scorso 18 Luglio che la propria controllata Fisia Italimpianti, società attiva nel settore dell’impiantistica e dei servizi ambientali, si è aggiudicata un ordine per la fornitura chiavi in mano di un impianto di dissalazione da 45 milioni di galloni al giorno (205 milioni di litri al giorno) da costruire a Shoaiba North in Kuwait. Il valore del contratto per Fisia Italimpianti e’ pari a 480 milioni di dollari Usa. L’impianto sarà costituito da una centrale per la produzione di energia elettrica a ciclo combinato della capacità di 750 Mw che sarà realizzata dalla Hyundai Engineering & Construction e da un impianto di dissalazione da 45 milioni di galloni che sarà realizzato da Fisia Italimpianti. L’entrata in esercizio dell’impianto è prevista fra 34 mesi. L’offerta è stata presentata nel novembre 2006 dal consorzio Fisia–hyundai alla società giapponese Mitsui che si è aggiudicata in data odierna il contratto con il Ministero dell’Energia ed Acqua (Mew) dello Stato del Kuwait. Per Fisia Italimpianti si tratta del primo ordine nello Stato del Kuwait per un impianto di dissalazione. Con questo importante nuovo ordine che si aggiunge ai recenti ordini acquisiti a Dubai e in Qatar, Fisia Italimpianti raggiunge un valore totale di acquisizioni negli ultimi cinque mesi di circa 2 miliardi di dollari Usa. .  
   
   
LA PRIMA GUIDA ALLA MARCATURA CE PER LE AZIENDE DEL LAPIDEO PER FACILITARE L’APPLICAZIONE DELLE NORMATIVE EUROPEE AI MATERIALI DA COSTRUZIONE  
 
Carrara, 5 settembre 2007 - Il settore della pietra naturale dispone finalmente di una Guida alla Marcatura Ce , realizzata per dare alle aziende ed ai professionisti del settore uno strumento ormai indispensabile per orientarsi nell’applicazione delle normative italiane ed europee ai prodotti da costruzione in pietra naturale. La pubblicazione è stata realizzata dall’Internazionale Marmi e Macchine Carrara (Imm) con l’ausilio di Uni (Ente Nazionale di Normazione) e della Presidenza del Centc 246 grazie all’impegno di un’esperta come Frisa Morandini ed è stata presentata ufficialmente alla stampa il 31 maggio nell’ambito di Carraramarmotec la fiera specializzata dei marmi e delle tecnologie. La Guida alla Marcatura Ce è un volume di 62 pagine per ciascuna versione, con testi, didascalie e tabelle redatti in italiano e inglese dove viene presentato, prima di tutto, il quadro legislativo di riferimento per il comparto dei prodotti da costruzione nella Comunità Europea e sono poi approfonditi i mandati della Commissione e le norme “armonizzate”, predisposte dai gruppi tecnici settoriali europei e recepite dai singoli enti normatori nazionali. Il testo contiene anche tutte le norme di interesse, includendo specificazioni tecniche sulle procedure e sui test da effettuare per ottenere il riconoscimento di conformità. La Guida offre, nell’ultima parte, esempi di etichettatura dei prodotti con marcatura Ce e presenta le procedure di svolgimento delle prove sui materiali lapidei necessarie all’identificazione dei valori da dichiarare in etichetta. “Con la pubblicazione della Guida alla marcatura Ce nel settore lapideo – ha detto il presidente dell’Internazionale Marmi e Macchine Giancarlo Tonini presentando alla stampa il volume frutto di tre anni di lavoro – la nostra società segna un altro passo significativo nel suo impegno a promuovere la cultura della pietra naturale e delle sue applicazioni nel rispetto delle caratteristiche tecniche specifiche di ogni materiale oltre che in conformità alle normative nazionali e internazionali. Di fronte alla concorrenza dei mercati mondiali le nostre imprese devono puntare soprattutto sulla qualità , unico vantaggio competitivo realmente remunerativo, offrendo prodotti e servizi di livello medio-alto, offrendo garanzie qualitative che i nostri concorrenti non possono assicurare . Per assicurare standard elevati nella produzione, nella fornitura e nell’assistenza post-vendita le aziende italiane ed europee devono possedere anche una profonda conoscenza dei materiali e metodi migliori per applicarli e conservarli. La Guida, codificando i comportamenti, definendo il quadro legislativo e proponendo un sistema operativo per la “Marcatura” sarà uno strumento necessario alle aziende ed ai professionisti”. L’impegno dell’Imm andrà oltre la realizzazione e diffusione della Guida, perché intende sostenere le aziende sulla strada della marcatura Ce offrendo alle aziende un servizio di assistenza pluriennale calibrato sulle esigenze di ogni singola impresa, proponendosi come partner delle imprese nelle fasi di Itt (Initial Type Testing – prove iniziali di tipo) e di Fpc (Factory Production Control – controllo di produzione in fabbrica) e offrendo alle aziende di trasformazione un “pacchetto triennale” di servizi di assistenza nella gestione del controllo di processo ed ai fornitori di blocchi un “pacchetto biennale” di servizi per supportarli nell’applicazione delle normative relative al controllo della materia prima. .  
   
   
ESERCITATE LE OPZIONI PUT & CALL IN EDIPOWER IN SEGUITO AL TRASFERIMENTO DELLE AZIONI AEM SALIRÀ AL 20% DEL CAPITALE SOCIALE DI EDIPOWER  
 
Milano, 5 settembre 2007 – In data 16 luglio Aem S. P. A. Ha esercitato le opzioni call sulle azioni Edipower S. P. A. Nei confronti dei soci finanziari Interbanca S. P. A. E Albojo Limited (100% The Royal Bank of Scotland) per l’acquisto di complessive n. 28. 826. 000 azioni pari al 2% del capitale sociale. Il trasferimento delle azioni verrà effettuato il 31 luglio 2007. Aem S. P. A. Ha inoltre ricevuto comunicazione dell’esercizio da parte di Unicredit S. P. A. Dell’opzione put avente ad oggetto la vendita ad Aem S. P. A. Di complessive n. 28. 826. 000 azioni Edipower S. P. A. Pari al 2% del capitale sociale. Il trasferimento delle azioni è previsto a fine gennaio 2008. L’esborso totale dell’operazione sarà di circa 105 milioni di euro. In seguito al trasferimento delle azioni, Aem S. P. A. Salirà dal 16% al 20% del capitale sociale di Edipower S. P. A. . .  
   
   
HERA: APPROVATE DAL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE L’OPERAZIONE DI FUSIONE CON SAT SPA E LA PARTECIPAZIONE DI HERA ALLA FUSIONE TRA ASPES E MEGAS NELL’AREA PESARESE APPROVATE LE LINEE GUIDA DEL PIANO INDUSTRIALE 2007-2010  
 
Bologna, 5 settembre 2007 - Nel corso della riunione del 23 luglio, il Consiglio di Amministrazione del Gruppo Hera ha esaminato le linee di fondo del Piano Industriale 2007- 2010 in corso di elaborazione. Sul versante dello sviluppo della società, il vertice ha illustrato quanto emerso nei recenti incontrio con il Patto di Sindacato, in merito alle prospettive di sviluppo territoriale dell’azienda. Il vertice dell’Azienda, con soddisfazione, ha poi sottoposto al consiglio di amministrazione le seguenti operazioni - L’approvazione dell’accordo quadro e del progetto di fusione di Sat Spa in Hera Spa, che avrà efficacia dal 1°gennaio 2008. Si porta così a compimento il processo di integrazione, iniziato a suo tempo, con l’acquisto da parte di Hera del 46,5% di Sat realizzato lo scorso ottobre per un corrispettivo pari a Euro 34 milioni. Sat è la multiutility che opera nel territorio di Sassuolo, Formigine, Maranello, Fiorano e Serramazzoni, nella provincia di Modena, servendo 116. 000 abitanti. Nel 2006 la società ha distribuito 116 milioni di mc di gas e circa 10 milioni di mc di acqua, raccolto 79. 000 ton di rifiuti ed ha registrato un fatturato di 62,6 milioni e un Ebitda consolidato di 12,3 milioni di Euro. I soci pubblici di Sat, che attualmente possiedono il 53,5% del capitale sociale, riceveranno in concambio 14. 540. 334 azioni Hera di nuova emissione del valore nominale di Euro 1, secondo un rapporto di cambio che è stato fissato in 5,063 azioni Hera per ogni azione Sat, e aderiranno al Patto di Sindacato della Società. Le attività operative entreranno a far parte della Società operativa Hera Modena, presupposto per lo sviluppo di importanti sinergie e nuovi sviluppi. - Il progetto di fusione tra Megas di Urbino e Aspes Multiservizi di Pesaro. L’operazione darà vita alla nuova società Marche Multiservizi, secondo operatore della Regione, con un fatturato che nel 2006 è stato di oltre 110 milioni di Euro e con oltre 15 milioni di Ebitda, di cui il Gruppo Hera deterrà il 41,8%. Nell’ambito dell’operazione è anche previsto che Hera acquisti la società Megas Trade, che conta nell’area di Pesaro- Urbino oltre 35. 000 clienti gas. L’operazione approvata oggi completa un percorso avviato da tempo e potrà, con i suoi risultati concreti, essere un forte riferimento per ulteriori processi di aggregazione nel territorio regionale Queste operazioni hanno anche reso necessaria la convocazione di un’Assemblea straordinaria che sarà indetta in prima convocazione il 15 ottobre e in seconda convocazione il 16 ottobre. “E’ stato un Consiglio di Amministrazione importante – ha sottolineato il Presidente Tomaso Tommasi di Vignano - perché ha permesso di condividere sia le prospettive di sviluppo industriale e reddituale previste per il Gruppo nel triennio, sia l’avvenuta concretizzazione di due operazioni di ulteriore consolidamento territoriale nell’area di riferimento. ” .  
   
   
IDROGENO PER CARBURANTI PULITI: AIR LIQUIDE AVVIA LA PRODUZIONE IN UNA NUOVA UNITÀ IN ITALIA  
 
 Milano, 5 settembre 2007 - L’idrogeno viene utilizzato nel processo di “hydro conversion*” e nella desolforazione dei carburanti per la produzione di benzine e gasoli a basso contenuto di zolfo. Nel 2006, i volumi di idrogeno forniti da Air Liquide in tutto il mondo alle raffinerie per ridurre le emissioni di ossido di zolfo (Sox), hanno raggiunto approssimativamente le 700,000 tonnellate, più del totale delle emissioni emesse in un anno da un paese come la Francia. Negli ultimi 6 anni Air Liquide ha costruito 16 nuove unità di produzione di idrogeno in tutto il mondo e ha recentemente avviato la produzione nel sito di Priolo Gargallo in Italia. Questa nuova unità situata nella raffineria Erg Med (Gruppo Erg), ha una capacità di 30,000 Nm3/ora e l’obiettivo di produrre oltre 220 milioni m3 di idrogeno puro all’anno. L’unità fornirà idrogeno per i prossimi 15 anni alle due raffinerie presenti nel distretto petrolchimico di Augusta Priolo: la raffineria Erg Med e quella della Exxon Mobil. L’idrogeno verrà utilizzato nell’unità di conversione per ridurre la quantità di zolfo presente nei carburanti prodotti da queste raffinerie. Air Liquide ha investito circa 45 milioni di Euro in questa nuova unità. Patrick Jozon, Direttore Generale e Amministratore Delegato di Air Liquide Italia ha dichiarato: “Siamo molto soddisfatti di aver realizzato questo progetto. L’idrogeno che forniremo contribuirà a migliorare l’efficacia dei processi dei nostri clienti e li aiuterà ad essere all’altezza delle loro responsabilità ambientali. Questo progetto è perfettamente in linea con il nostro impegno nello sviluppo sostenibile. ” .  
   
   
AVVIATO IL NUOVO IMPIANTO DI PRE-TRATTAMENTO DELLA CARICA FCC. COMPLETATO IL PIANO DI INVESTIMENTI DI OLTRE 300 MILIONI DI EURO. SI RAFFORZA LA SOSTENIBILITÀ ECONOMICA E AMBIENTALE DELLA RAFFINERIA ISAB DI PRIOLO (SR).  
 
Genova, 5 settembre 2007 – E’ entrato in piena operatività, lo scorso 17 luglio, il nuovo impianto di pre-trattamento della carica Fcc (Fluid Catalytic Cracker), realizzato all’interno degli Impianti Nord della Raffineria Isab. Si conclude così l’importante piano di investimenti di oltre 300 milioni di Euro, avviato nel 2003, che rafforzerà la sostenibilità della Raffineria Isab da un punto di vista sia economico, grazie all’aumentata capacità di conversione, sia ambientale, attraverso la riduzione delle emissioni in atmosfera ed il miglioramento della qualità di benzine e gasoli, anticipando le specifiche comunitarie in vigore dal 2009. Nelle prossime settimane sarà completato il passaggio al nuovo assetto della raffineria che prevede di portare la capacità di raffinazione a 320 mila b/g dagli attuali 380 mila b/g, attraverso una riduzione delle lavorazioni marginali. Alessandro Garrone, Amministratore Delegato del Gruppo, ha commentato: “Siamo molto soddisfatti dell’avvio del nuovo impianto e della conclusione dell’importante piano di investimenti che ci permette di migliorare l’efficienza della Raffineria Isab da un punto di vista economico ed ambientale. Questo è un importante passo nella strategia del Gruppo che si pone l’obiettivo di aumentare sempre di più la sostenibilità delle attività industriali. ” .  
   
   
L´UE AVVIA UN PROGRAMMA MIGLIORE E PIÙ AMPIO PER L´ISTRUZIONE SUPERIORE  
 
Bruxelles, 5 settembre 2007 - La Commissione europea ha adottato una proposta volta a rinnovare il proprio programma per l´istruzione superiore, Erasmus Mundus, per il periodo 2009-2013. Il nuovo programma, Erasmus Mundus Ii, riceverà poco più di 950 Mio Eur nell´arco di cinque anni per iniziative quali programmi congiunti o partenariati collaborativi tra l´Unione europea e università «di paesi terzi», nonché per l´assegnazione di borse di studio a studenti comunitari ed extra-Ue per un´esperienza di studio internazionale. L´attuale programma Erasmus Mundus, che è stato avviato nel 2004 quale progetto di cooperazione e mobilità nell´istruzione superiore post-laurea, è volto a promuovere l´istruzione superiore europea come centro di eccellenza a livello mondiale nel campo dell´apprendimento. Fino al 2006 hanno partecipato al programma 2 300 studenti e altri 1 800 sono appena stati selezionati per iniziare i loro studi in Europa il prossimo settembre. «L´attuale programma Erasmus Mundus che si è svolto con successo fin dal suo avvio nel 2004 , incoraggia la creazione di corsi master di alta qualità in Europa e attrae nelle università europee studenti di ottimo livello provenienti da paesi terzi», ha dichiarato il commissario europeo per l´Istruzione, la formazione, la cultura e la gioventù, Ján Figel´. «Pur dovendo consolidare i risultati incoraggianti raggiunti dal programma in corso, riteniamo che sia anche necessario compiere un ulteriore passo avanti e ampliare la portata del programma, cosicché Erasmus Mundus possa diventare il marchio della cooperazione dell´Ue con i paesi terzi nel campo dell´istruzione superiore», ha aggiunto il commissario. Erasmus Mundus Ii amplierà il programma attuale coprendo una vasta gamma di nuove attività, tra cui programmi di dottorato congiunti, un maggior sostegno finanziario per gli studenti europei e partenariati collaborativi con regioni del mondo specifiche. «Con Erasmus Mundus Ii vogliamo ora sfruttare appieno il potenziale della cooperazione tra atenei europei di paesi terzi a livello mondiale: il nuovo programma amplierà la portata delle proprie attività in termini di partecipanti, offerta di programmi di istruzione superiore e borse di studio», ha commentato il commissario europeo per le Relazioni esterne Benita Ferrero-waldner. Ora la Commissione europea dovrà negoziare la proposta con il Consiglio e il Parlamento europeo. La Commissione auspica che il nuovo programma possa essere adottato entro il 2008 per entrare in vigore nel gennaio 2009, data di scadenza del programma attuale. Per maggiori informazioni sul programma consultare: http://ec. Europa. Eu/education/programmes/mundus/index_en. Html .  
   
   
IL CALENDARIO SCOLASTICO PER IL 2007-2008  
 
Roma, 5 settembre 2007 - Per gli studenti della Lombardia, del Molise, del Piemonte, del Veneto, della Valle d´Aosta e della Provincia di Bolzano, il 10 settembre 2007 sarà il primo giorno di scuola dell´anno scolastico 2007-2008. Secondo i calendari scolastici regionali saranno infatti proprio i ragazzi di queste Regioni i primi a cominciare il prossimo anno scolastico. L´11 settembre sarà il turno degli studenti dell´Umbria, il 12 di quelli del Friuli Venezia Giulia e della Provincia di Trento, mentre il 13 riapriranno i battenti le scuole della Basilicata, del Lazio, e della Toscana. A seguire tutte le altre Regioni. Diversificate anche le chiusure degli istituti. Si va infatti dal 6 giugno 2008 del Molise al 14 giugno 2008 dell´Abruzzo e della Provincia autonoma di Bolzano. Nella maggior parte delle Regioni comunque le scuole chiuderanno il 7 giugno 2008. Il calendario scolastico nazionale, ordinanza del 4 luglio 2007 del Ministro della Pubblica Istruzione, fissa invece la data, 18 giugno 2008, dell´inizio degli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore e il calendario delle festività a rilevanza nazionale. .  
   
   
PREMIO SAPIO PER LA RICERCA ITALIANA - EDIZIONE 2007  
 
 Milano, 5 settembre 2007 - Il Premio Sapio per la Ricerca Italiana, rappresenta dal 1999 uno degli appuntamenti più attesi dalla comunità scientifica italiana. Il Premio è il frutto di un’efficace concertazione tra Università, Centri di Ricerca e Istituzioni, creata per dare impulso alla ricerca scientifica, sensibilizzando cittadini, mondo politico, imprenditoriale e accademico sull’importanza che essa riviste nella nostra vita. La peculiarità del Premio è rappresentata dalla sinergia tra privato, il Gruppo Sapio, leader nel settore dei gas tecnici e medicinali, puri e purissimi, e dei liquidi criogenici e pubblico - l’edizione 2006, ha ottenuto il patrocinio, ad esempio, del Senato della Repubblica, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Miur - Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, del Cnr e delle Università di Cagliari, Palermo, Milano, Milano-bicocca, Venezia, Urbino, Camerino, Bari e Torino. Soggetti diversi per ruolo e funzioni, ma uniti dall’intento di creare sviluppo puntando in modo netto sull’innovazione scientifica. Per questa ragione, il Premio Sapio rappresenta un esempio concreto di divulgazione, promozione, valorizzazione della ricerca nel nostro Paese. Un’opportunità per far conoscere studi innovativi, per valorizzare il lavoro di tante persone che si impegnano quotidianamente per contribuire allo sviluppo economico e al miglioramento delle condizioni di vita. Lo scambio di saperi, la gratificazione di chi “scopre” nuove strade, a vantaggio della nostra salute, della qualità dell’ambiente in cui viviamo, la divulgazione delle conoscenze, sono strumenti indispensabili per la ricerca scientifica. Che si nutre di finanziamenti, ma anche di impegno e di passione, di incentivi economici ma anche “morali”, che ha bisogno di diventare sempre di più “cosa pubblica”, argomento di discussione tra addetti ai lavori, ma anche e soprattutto tra mondi e ambienti differenti, per alimentare un circolo virtuoso di crescita, sviluppo, opportunità. Anche nel 2007 il Premio Sapio per la Ricerca Italiana vuole continuare a dare il suo contributo per valorizzare l’innovazione in ambito scientifico e promuovere la circolazione di idee, la discussione scientifica, la conoscenza di nuove tecnologie. Quest’anno il Premio si articola in quattro aree tematiche e prevede l’organizzazione di quattro Giornate di Studio, allo scopo di rendere possibile una più attiva collaborazione tra chi fa Ricerca, chi la promuove e chi la applica. Queste le giornate di studio promosse dall’edizione 2007: Giornata di Studio dedicata ai temi dell’Acqua – “H2o: Gestione o conflitti?”. L’acqua rappresenta già ora la risorsa più preziosa che esiste anche se noi ancora non riusciamo a percepirne appieno il valore, come invece capita a coloro che non riescono ad averne la disponibilità. La Giornata di Studio vuole essere un momento di confronto sui rischi politico-ambientali ed economici legati alla scarsità e all’uso a volte dissennato di una risorsa così preziosa e sulle implicazioni internazionali dell’acqua come fonte di conflitti potenziali. La Giornata di Studio si svolgerà: 12 ottobre 2007 - Università degli Studi di Roma La Sapienza. Sede Sala Congressi - Facoltàdi Scienze della Comunicazione, Università degli Studi di Roma La Sapienza, Via Salaria 113, Roma. Giornata di Studio dedicata all’Economia e all’Energia – “Ambiente ed energia sostenibile: occasione di sviluppo dell’economia”. Dopo il Forum di Davos nel quale la maggior parte dei rappresentanti delle grandi multinazionali ha dato la massima importanza ai temi ambientali dando corpo ad una vera e propria svolta, diventa d’obbligo riprendere il tema del collegamento tra ambiente, economia ed energia. E proprio sulla base dell’importanza di tale tematica, la Giornata viene dedicata ad un tema, oggi, straordinariamente importante come quello del rapporto tra economia ed energia, in particolare dell’impatto socio-economico relativo all’introduzione di nuove modalità d’uso dell’energia. La Giornata di Studio si svolgerà: 26 ottobre 2007 - Camera dei Deputati Sede Sala del Refettorio - Palazzo del Seminario, Camera dei Deputati, via del Seminario, 76 – Roma. Giornata di Studio dedicata ai temi "Energia, Trasporti e Clima, il rapporto tra produzioni energetiche e modificazioni climatiche". Dopo la divulgazione del rapporto Onu sul clima, redatto dai 2500 esperti dell’Ippc (Intergovernmental Panel on Climate Change), è diventato ancora più forte l’interesse verso le fonti energetiche alternative a quelle tradizionali. La Giornata tratterà dell’influenza che le fonti energetiche tradizionali hanno sul clima e soprattutto metterà l’accento sulle fonti energetiche alternative e su come possono contribuire ad affrontare con soluzioni adeguate il fenomeno del riscaldamento globale. La Giornata di Studio si svolgerà: 21 novembre 2007 – Ies Joint Research Centre Sede Joint Research Centre - Ies , Via E. Fermi 1 Ispra (Va) Italy. - Giornata di Studio dedicata alle Biotecnologie - “Stem Cell Research & Clinical Application” La Giornata di Studio si svolgerà: 23 novembre 2007 – Dipartimento di Biotecnologie Dibit Hrs Sede Dipartimento Dibit – Università Vita Salute San Raffaele, Via Olgettina, 58 – Milano. Oltre alla Giornate di Studio, l’altro momento importante della rassegna è rappresentato dalla scelta dei ricercatori meritevoli ai quali assegnare i premi, individuati sulla base dei curricula presentati dagli Enti coinvolti. L’edizione 2007 del Premio prevede l’assegnazione di due diverse tipologie di premi: Premi Junior: tre, da attribuire a giovani ricercatori italiani. Premio Industria: uno, da assegnare a un ricercatore operante in particolare nel settore industriale. L’iscrizione al Premio Sapio è gratuita, i candidati dovranno semplicemente compilare l’apposito modulo – scaricabile dal sito www. Premiosapio. It - entro il 10 novembre 2007. .  
   
   
UNA GUIDA MULTIMEDIALE PER LA RICERCA UNIVERSITARIA  
 
 Vicenza, 5 settembre 2007 – D’ora in avanti per gli imprenditori e per il personale tecnico delle piccole e medie imprese sarà più semplice consultare le iniziative di ricerca che le università del Veneto stanno portando avanti. Grazie allo speciale software che sfrutta il portale internet delle singole università, adesso è possibile verificare direttamente progetti, schede di dottorato e curricula così come vengono esposti e aggiornati dagli atenei in modo da individuare personale e tecnologie utili all’imprenditoria privata. Nato dal contributo della Fondazione Giacomo Rumor – Centro Produttività Veneto (Cpv) ed Eurosportello Veneto – Unioncamere, questo strumento vede la collaborazione dell’Università degli studi di Padova, dell’Università degli studi Ca’ Foscari di Venezia, dell’Università degli studi Iuav di Venezia e dell’Università degli studi di Verona. La guida multimediale, reperibile gratuitamente contattando l’Area Innovazione del Cpv, è suddivisa in quattro sezioni in cui vengono descritti sia gli indirizzi che caratterizzano l’offerta didattica dei quattro atenei sia il mondo della ricerca universitaria italiana con uno sguardo particolare alla situazione veneta. Oltre ad illustrare le possibilità di finanziamento e collaborazione, il software mette pertanto in evidenza i contenuti legati all’attività di ricerca e, di conseguenza, tutta la serie di riferimenti utili per contattare i vari ambiti di sviluppo. Come sottolinea anche Antonio Girardi, direttore del Cpv: “La guida multimediale è uno strumento che permette agli imprenditori veneti di entrare in contatto con i progetti realizzati dalle università. Attraverso questa iniziativa il Cpv rende più solido il legame tra il settore della Ricerca&sviluppo e il mondo del lavoro, fornendo uno strumento prezioso sia per chi necessita di risorse, sia per chi le crea”. E, concludendo, aggiunge: “Sempre attento alle necessità dell’imprenditoria, il Cpv offre un servizio capace di rispondere alle necessità del settore”. .  
   
   
EDUCAZIONE SCIENTIFICA NELLE SCUOLE: WORKSHOP INTERNAZIONALE  
 
Bucarest, 5 settembre 2007 - Dall´11 al 14 ottobre si terrà a Bucarest (Romania) un workshop internazionale sull´educazione scientifica nelle scuole. Il workshop tratterà i seguenti argomenti: educazione scientifica formale, informale e non formale nelle scuole; educazione scientifica basata sull´indagine (Ibse) e apprendimento basato sui problemi (Pbl); apprendimento attivo e incentrato sugli studenti nel settore dell´educazione scientifica; insegnamento scientifico basato su progetti; esperimenti reali e virtuali nel campo dell´educazione scientifica; eLearning e realtà virtuale nell´ambito dell´educazione scientifica; nuovi programmi scientifici nelle scuole d´Europa; partecipazione allargata all´educazione scientifica (comunità locali, industria, istituti di ricerca, università, genitori); il programma di apprendimento permanente e il Settimo programma quadro dell´Ue. La manifestazione è rivolta ai ricercatori attivi nel campo dell´educazione scientifica, ai dirigenti e al personale delle istituzioni che si occupano di educazione scientifica. Per ulteriori informazioni visitare: http://education. Inflpr. Ro/en/ses07. Htm .  
   
   
AL VIA IL PROGETTO INTERCULTURA, EDUCAZIONE E PARI OPPORTUNITÀ NELL’APPRENDIMENTO PER I RAGAZZI STRANIERI ALLA RIPRESA DELL’ANNO SCOLASTICO TORNA D’ATTUALITÀ IL PROBLEMA DELL’INTEGRAZIONE DEGLI STUDENTI STRANIERI.  
 
 Milano, 5 settembre 2007 - Alla ripresa dell’anno scolastico torna d’attualità il problema dell’integrazione degli studenti stranieri. Per questo, prende il via il “Progetto Intercultura”, nato dalla collaborazione tra Fondazione Cariplo, Ufficio Scolastico Regionale e Fondazione Ismu (per le iniziative e gli studi sulla multietnicità), volto a favorire il processo di reciproca inclusione delle giovani generazioni di immigrati e delle loro famiglie nel tessuto sociale, grazie al rapporto con la scuola e il territorio. Il progetto tende a garantire pari opportunità ai ragazzi stranieri facilitando, per esempio, percorsi di conoscenza reciproca tra studenti italiani e stranieri e tra le loro famiglie, grazie all’ausilio delle associazioni presenti nei territori coinvolti. La Fondazione vuole, infatti, sperimentare un modello di accoglienza e integrazione diffondibile e riprodubicile. Negli ultimi anni il numero degli alunni stranieri nelle scuole è aumentato progressivamente: in Italia gli studenti stranieri sono ormai quasi mezzo milione pari al 5% della popolazione scolastica complessiva. Nell’anno scolastico 2005/2006 la Lombardia risultava essere la regione italiana con il maggior numero di presenze con 88. 170 alunni stranieri. Il numero elevato interessa in particolare Milano, ma anche altri territori: nella provincia di Brescia, 17. 830 sono alunni stranieri (10. 37 %), mentre nella provincia di Mantova 6. 000 ragazzi sono stranieri ( 11. 94%). Dall’analisi effettuata è risultato che, malgrado la consapevolezza del problema da parte delle scuole, permangono forti criticità legate all’assenza di coordinamento tra le singole iniziative, alla mancanza di risorse sufficienti e alla necessità di individuare nuovi strumenti che favoriscano l’integrazione degli alunni immigrati e delle loro famiglie a scuola e più in generale nella comunità. Il “Progetto Intercultura” avrà durata pluriennale e si svilupperà a partire da settembre 2007, attraverso una prima fase di sperimentazione su un numero ristretto di 30 scuole di ogni ordine e grado, ognuna delle quali realizzerà il proprio intervento. Per candidarsi alla fase di sperimentazione, le scuole delle tre province interessate troveranno la modulistica necessaria sul sito dell’Ufficio Scolastico Regionale all’indirizzo www. Istruzione. Lombardia. It/questionari/intercultura/index. Php “Rendere fruibile il diritto allo studio- ha commentato Giuseppe Guzzetti, Presidente Fondazione Cariplo- rappresenta una sfida per la coesione sociale che si desidera costruire nei territori di accoglienza. La conoscenza è infatti condizione per la partecipazione attiva alla vita democratica: formare cittadini consapevoli dei propri diritti, doveri e regole di convivenza sociale, c onsente di contrastare atteggiamenti di diffidenza verso le culture diverse”. Ad accompagnare le scuole nell’analisi dei bisogni e nella progettazione degli interventi verranno messe a disposizione équipe territoriali composte da ricercatori, esperti di tematiche interculturali e di progettazione educativa. La diffusione su scala più ampia dei percorsi di accoglienza e integrazione sperimentati, infine, costituirà la fase conclusiva del progetto. Non soltanto alfabetizzazione e mediazione culturale, quindi, ma una serie di opportunità per le scuole con l’obiettivo di migliorare le procedure, le strategie e gli strumenti finalizzati all’inserimento degli alunni stranieri, a partire dalle specificità del proprio piano educativo e del contesto di riferimento. L’ambizione è quella di avviare progetti nelle scuole che abbiano poi continuità sul territorio, affinché i beneficiari degli interventi non siano soltanto gli studenti e gli insegnanti, ma la comunità intera così che l’alunno possa realmente diventare cittadino attivo non soltanto all’interno della propria scuola, ma dentro e insieme alla propria comunità. .  
   
   
NUOVO «OCCHIO» PER IL VERY LARGE TELESCOPE DELL´ESO L´OSSERVATORIO EUROPEO AUSTRALE (ESO) HA DOTATO IL SUO VERY LARGE TELESCOPE (VLT) DI UN NUOVO «OCCHIO» AL FINE DI STUDIARE L´UNIVERSO PIÙ IN PROFONDITÀ.  
 
 Bruxelles, 5 settembre 2007 - Gli scienziati della struttura faro per l´astronomia europea hanno progettato e costruito Hawk-i (High Acuity, Wide field K-band Imaging) per studiare corpi indistinti quali galassie lontane o pianeti e stelle di piccole dimensioni a lunghezze d´onda a infrarosso vicino. Dopo tre anni di lavoro, il nuovo strumento, che copre circa un decimo dell´area della luna piena in un´unica esposizione, ha visto la prima luce sul telescopio Yepun nella notte tra il 31 luglio e il 1° agosto. Gli astronomi hanno ritenuto convincenti le prime immagini e hanno confermato il potenziale del nuovo imager ad ampio raggio. «Hawk-i è un vanto per l´équipe dell´Eso che ha progettato, costruito e commissionato lo strumento», ha dichiarato Catherine Cesarsky, direttore generale dell´Eso. «Senza dubbio Hawk-i consentirà rapidi progressi in molti settori dell´astronomia moderna, ritagliandosi uno spazio tra gli imager ad ampio raggio, ben collaudati e nell´intervallo dell´infrarosso vicino su telescopi della classe 8 m». «È meraviglioso; la prestazione di questo strumento è stata eccezionale», ha affermato Jeff Pirard, project manager di Hawk-i. «Non avremmo potuto sperare in un esordio migliore; attendiamo immagini scientificamente emozionanti e bellissime negli anni a venire». Con tutte le funzioni dello strumento controllate e operanti effettivamente al livello di prestazione previsto, gli astronomi sono stati in grado di ottenere immagini stellari con una risoluzione di soli 3,4 pixel (0,34 arcosecondi) in modo uniforme lungo l´intero campo visivo, confermando pertanto l´eccellente qualità ottica di Hawk-i. Hawk-i catturerà immagini tra gli 0,9 e i 2,5 micron lungo un campo visivo esteso di 7,5 x 7,5 arcominuti, nove volte maggiore di quello di Isaac, un altro imager a infrarosso vicino sul Vlt. Così come Isaac ha dimostrato quale contributo le immagini a infrarosso vicino possano apportare alla scoperta e allo studio di vaste e remote galassie, sulla base di tale esperienza Hawk-i dovrebbe essere in grado di analizzare aree molto più vaste con un´eccellente qualità d´immagine. Hawk-i ha quattro rilevatori in serie da 2k x 2k, ossia un totale di 16 milioni di pixel a 0,1 arcosecondo. «Fino a quando non sarà disponibile il telescopio spaziale James Webb nel prossimo decennio, è chiaro che i telescopi della classe 8 m forniranno la migliore sensibilità ottenibile nell´intervallo dell´infrarosso vicino inferiore ai tre micron», ha spiegato Mark Casali, scienziato dell´Eso responsabile dello strumento. Considerati l´ampio raggio, il collaudo perfezionato e l´alta sensibilità di Hawk-i, l´impatto scientifico più forte dovrebbe interessare i settori delle fonti indistinte. «Con la sua serie di filtri speciale, Hawk-i ci permetterà di scrutare nell´universo più remoto», ha affermato Markus Kissler-patig, uno degli scienziati dello strumento. «In particolare, tramite Hawk-i, analizzeremo i primi corpi che hanno dato origine all´universo». Hawk-i dovrebbe inoltre essere adeguato per la ricerca delle stelle a massa più grande e dei corpi a massa minore nella galassia, quali i pianeti gioviani caldi. Sarà poi un utile dispositivo per lo studio di corpi extrasolari, quali i lontani asteroidi ghiacciati e le comete. Hawk-i è l´11° strumento da installare sul Vlt dell´Eso e colma il divario tra la prima e la seconda generazione di strumenti da collocare sullo strumento ottico più avanzato del mondo. Http://www. Eso. Org .  
   
   
1° GIORNO ALTOATESINO DI VOLONTARIATO: “QUALCOSA DI BUONO ANCHE PER UN GIORNO SOLO” (20 OTTOBRE)  
 
Bolzano, 5 settembre 2007 - Si svolgerà sabato 20 ottobre la prima edizione del “Giorno altoatesino del volontariato” che ha lo scopo di sensibilizzare ed avvicinare i cittadini al mondo del volontariato. È stata presentata ieri mattina presso il Centro Pastorale di Bolzano alla presenza dell’assessore provinciale alla sanità ed alle politiche sociali, Richard Theiner, il "1° Giorno altoatesino di Volontariato" che si svolgerà sabato 20 ottobre e sarà all’insegna del motto “Qualcosa di buono anche per un giorno solo”. Il 1° Giorno di Volontariato è organizzato dalla Caritas e dalla Ripartizione provinciale Politiche Sociali, assieme alla Federazione Provinciale delle Associazioni Sociali, all’Associazione“la Strada – Der Weg”, all’Associazione Case di riposo ed all’Associazione S. Vincenzo. Nel corso della giornata i volontari prenderanno parte alla realizzazione di 43 progetti proposti da 30 associazioni di volontariato che operano nel sociale. Si tratta di progetti che spaziano dall’assistenza agli anziani, al gioco con i bambini, dall’aiuto ai disabili, all’animazione in strutture sociali di vario tipo ed ai quali possono prendere parte complessivamente circa 260 persone. I progetti richiederanno da tre ad un massimo di otto ore. Nel corso della presentazione dell’iniziativa l’assessore provinciale, Richard Theiner, ha posto in rilievo l’importante ruolo svolto in provincia di Bolzano dai volontari ed ha affermato “Senza il loro apporto non sarebbe possibile assicurare gli attuali standard qualitativi esistenti in provincia di Bolzano nei settori della sanità e del sociale”. Il volontariato ha, in Alto Adige, una lunga tradizione, circa il 40% dei cittadini prende parte ad attività di volontariato sia in campo sociale, che culturale e ricreativo. “Per comprendere sino in fondo il ruolo del volontariato in provincia di Bolzano” ha quindi aggiunto l’assessore Theiner “`è sufficiente menzionare il fatto che il 60% dei pasti consegnati a domicilio a persone anziane o disabili è frutto del lavoro dei volontari. Anche le case di riposo provinciale non potrebbero offrire i loro attuali servizi senza l’apporto del volontariato”. Con l’offerta del “Giorno di Volontariato“ gli organizzatori si rivolgono in particolar modo a quanti non hanno mai fatto esperienza di volontariato in ambito sociale. “Non si contraggono obbligazioni future per il semplice fatto di partecipare all’iniziativa del 20 ottobre”, ha chiarito l’Assessore provinciale, “si pensa piuttosto ad un’occasione per avvicinare più persone possibile al lavoro volontario. Se i volontari vorranno proseguire l’impegno, essi saranno i benvenuti”. I medesimi concetti sono stati quindi ribaditi e sottolineati anche dal direttore della Caritas, Heiner Schweigkofler, dalla presidentessa della Federazione provinciale delle Associazioni sociali, Ida Lardschneider, e dal direttore dell’Associazione “La Strada/der Weg”, Paolo Marcato. Per conoscere i vari progetti è online il nuovo sito internet www. Giornodivolontariato. It in cui si trovano anche i moduli di iscrizione ed altre utili informazioni. Informazioni anche al numero telefonico 0471 304 330 della Caritas. E’ possibile iscriversi fino al 10 ottobre 2007. Successivamente all’iscrizione si riceverà una conferma in cui verrà comunicato al candidato/a volontario/a se nel progetto scelto sono ancora disponibili dei posti. La conferma conterrà anche l’indirizzo, il nominativo di una persona di riferimento e l’orario in cui il volontario dovrà prestare servizio. Come segno di riconoscenza per l’impegno dei volontari, la sera del 20 ottobre si terrà una grande festa presso la “Kolpinghaus” di Bolzano a cui tutti i volontari sono invitati a partecipare. .  
   
   
SERVIZIO CIVILE: BANDI PER LA SELEZIONE DI 10.357 VOLONTARI  
 
 Roma, 5 settembre 2007 - Sono complessivamente 10. 357 i posti di volontari da impiegare nei progetti di servizio civile nazionale previsti dai bandi di selezione dell´Ufficio Nazionale per il Servizio Civile e dei quali dà notizia la "Gazzetta Ufficiale" n. 69 del 31 agosto 2007 - Iv Serie Speciale - Concorsi ed esami. Di questi, 3. 644 volontari saranno impiegati in progetti di servizio civile presentati dagli Enti iscritti negli Albi regionali e 6. 713 volontari saranno impiegati in progetti presentati dagli Enti inseriti nell´Albo nazionale. Alla selezione possono partecipare ragazze e ragazzi tra i 18 e i 28 anni interessati ad un’esperienza di partecipazione e cittadinanza attiva, utile per una formazione umana e professionale nei settori dell´assistenza, della protezione civile e dell´ambiente, del patrimonio artistico e culturale, dell´educazione e promozione culturale. La scadenza per la consegna della domanda di partecipazione, che dovrà essere presentata esclusivamente agli enti proponenti i progetti, è prevista - per tutti i bandi - entro le ore 14. 00 del 1° ottobre 2007. Per maggiori informazioni è a disposizione anche il call-center al numero 848-800715. .  
   
   
BUONA RISPOSTA AL PRIMO INVITO A PRESENTARE PROPOSTE IN CAMPO AMBIENTALE NELL´AMBITO DEL 7°PQ  
 
Bruxelles. 5 settembre 2007 - In risposta al primo invito a presentare proposte in campo ambientale, a titolo del Settimo programma quadro (7°Pq), conclusosi il 2 maggio, sono pervenute in totale 600 proposte. Con un bilancio totale di 200 Mio Eur, l´invito comprende 72 tematiche nel settore della ricerca ambientale. La Commissione rende noto che, secondo le prime indicazioni, le proposte del progetto ricoprono un ampio spettro tematico. Sebbene i settori di ricerca tradizionali, come il cambiamento climatico, continuino a suscitare un forte interesse, anche altri settori tematici, che di recente hanno assunto una maggiore rilevanza politica, sono stati oggetto di un elevato numero di proposte, tra essi figurano l´ambiente in relazione alla salute e le previsioni e le valutazioni relative allo sviluppo sostenibile. È stato anche registrato un aumento notevole di proposte provenienti da paesi extraeuropei, in particolare nei settori dei sistemi di osservazione della Terra, del cambiamento climatico e delle risorse idriche. Questo può derivare dal fatto che il 7°Pq è il primo a consentire la partecipazione di partner internazionali a tutte le sue aree tematiche. Un altro motivo potrebbe essere rappresentato dal fatto che l´ambiente oggi è considerato come una problematica globale che esige una risposta globale. Poiché la valutazione e la selezione delle proposte sono quasi terminate, si prevede che le trattative sui fondi vengano avviate all´inizio dell´autunno. Se tutto si svolgerà come previsto, i primi progetti potranno essere già operativi entro la fine del 2007. Sono inoltre già in corso i preparativi per un secondo invito a presentare proposte la cui pubblicazione è prevista in autunno. Il termine ultimo per la presentazione delle proposte sarà nella primavera del 2008. Per ulteriori informazioni visitare: http://cordis. Europa. Eu/fp7/cooperation/environment_en. Html .  
   
   
MINISTRO AUSTRIACO INVITA A CONDURRE ATTIVITÀ DI RICERCA DI BASE SUL CLIMA  
 
 Vienna, 5 settembre 2007 - Il ministro austriaco della Scienza e della ricerca Johannes Hahn ha richiesto maggiori finanziamenti per la ricerca di base sul cambiamento climatico e ulteriori studi sull´adeguamento ad esso. Il 21 agosto, nel corso di una conferenza stampa, Hahn ha rivolto un chiaro appello per la ricerca fondamentale, proponendo che tra il 6 e l´8% dei fondi destinati alla ricerca sul clima siano incanalati in tale direzione. Ha specificato che l´elettricità verde e l´effetto serra sono attualmente al centro di «spettacolari» progetti dimostrativi, ma che le idee da cui sono scaturiti non sarebbero mai uscite dai laboratori senza la ricerca di base. «Non dobbiamo delegare la protezione del clima e la ricerca su di esso al mercato e alle sue "rapide vittorie"», ha affermato Hahn. «Come indica un numero sempre crescente di ricercatori, ulteriori conoscenze sono necessarie per affrontare nella pratica la ricerca sul clima. La validità di molte delle conoscenze finora ritenute fondamentali sta costantemente diminuendo. » All´appello di Hahn si è unita Helga Kromp-kolb, docente di meteorologia presso l´Università per le risorse naturali e le scienze della vita applicate di Vienna, secondo cui le conoscenze e i dati di cui disponiamo attualmente sono lacunosi e superati e la nuova ricerca di base su parassiti e virus generati dal cambiamento climatico è anch´essa in grave ritardo. L´austria, se non rompe gli indugi, potrà utilizzare unicamente i dati ottenuti dagli altri paesi e non riuscirà a stare al passo coi cambiamenti. «Il nostro territorio e lo sviluppo del nostro clima non sono paragonabili a quelli di altri paesi o regioni. L´austria non si trasformerà nella Grecia se diventerà più calda, si tratta di una convinzione errata» ha affermato la docente. Hahn ha inoltre richiesto ai ricercatori del settore di modificare i loro obiettivi: molte risorse sono attualmente utilizzate per indagare i metodi per rallentare e evitare il cambiamento climatico, mentre poche persone si interessano alle possibili sembianze future delle città. Secondo il ministro, invece, anche le questioni sociologiche e filosofiche legate al cambiamento climatico devono essere oggetto di studio. .  
   
   
ASSEGNATE AL COMPRENSORIO BASSA VALSUGANA E TESINO LE PRIME CERTIFICAZIONI AMBIENTALI PER AREA GEOGRAFICA  
 
Trento, 5 settembre 2007 – E’ stato presentato il 31 luglio a Borgo Valsugana il riconoscimento dello standard internazionale Uni En Iso 14001 e lo standard europeo Emas al Comprensorio della Bassa Valsugana e Tesino. Si tratta del primo attestato internazionale rilasciato in Trentino ad una realtà che copre un’intera area omogenea di territorio. Alla presentazione erano presenti, oltre all’assessore provinciale all’ambiente Mauro Gilmozzi, il presidente del Comprensorio Flavio Pacher e l’assessore Claudio Pellegrini, i sindaci delle diverse amministrazioni coinvolte dal progetto. “La certificazione ambientale – ha sottolineato l’assessore Gilmozzi – è un punto di partenza, e non di arrivo, per un cambiamento della cultura generale verso l’ambiente che deve essere considerato una risorsa da gestire in accordo con la popolazione. Il rapporto tra il Trentino e il territorio fa parte del programma di questa giunta che ne comprende il valore, sia culturale (identità), sia economico (turismo), sia sociale (qualità della vita e capacità di attrarre in Trentino imprese e risorse umane). I marchi Iso e Emas sono molto importanti perché il primo si riferisce a cosa il singolo, privato o amministrazione sta facendo, e il secondo a cosa si può fare all’esterno, con il coinvolgimento di diverse realtà”. Una maggiore consapevolezza dello stato di salute dell´ambiente, nonché una migliore diffusione e semplificazione delle informazioni che riguardano la tutela dello stesso, sono sempre più spesso strumenti utili per supportare le scelte degli amministratori pubblici verso programmi di politica ambientale più corretti e consapevoli. Questi ultimi sono oggi consapevoli che una “buona amministrazione” passa attraverso il rispetto delle norme ambientali ed il miglioramento progressivo delle proprie prestazioni. “E’ per questa ragione – ha ribadito l’assessore provinciale all’ambiente Mauro Gilmozzi – che le certificazioni riconosciute al Comprensorio Bassa Valsugana e Tesino hanno un alto valore perché si riferiscono ad un’area estesa, ad un sistema, e non ad una singola zona. E’ la prima volta che questo avviene in Trentino e credo che si tratta solo di un inizio: altre ne arriveranno in futuro”. “L’idea di certificare il Comprensorio Bassa Valsugana e Tesino – ha ricordato il presidente Flavio Pacher – prende forma nel 2002 dal progetto Acerparco, progetto di Agenda 21 Locale realizzato con il cofinanziamento del Ministero dell’Ambiente. Un anno di attività, oltre 1500 ore complessive di lavoro, ha visto coinvolte un centinaio di persone in 25 incontri dei laboratori tematici, con riunioni mensili a partire da maggio fino a dicembre 2002”. Uno dei tavoli tematici, in particolare quello sulla certificazione ambientale, ha elaborato uno studio di fattibilità per la certificazione del comprensorio definendone le tappe del percorso. Con la chiusura del progetto Acerparco matura l’idea che la certificazione ambientale rappresenti un’opportunità per l’Amministrazione comprensoriale e nel 2005, grazie anche al contributo della Provincia, si dà avvio al percorso di certificazione, secondo lo standard internazionale Uni En Iso 14001 e lo standard europeo Emas Ii (Regolamento Ce 761/2001). Emas è il mezzo idoneo per una corretta gestione ambientale, perché consiste in un sistema che indica azioni e strumenti, pianifica obiettivi e mezzi attraverso i quali migliorare le prestazioni di un´Organizzazione per la salvaguardia e la protezione dell´ambiente e consente anche di migliorare la qualità complessiva del proprio servizio. “La certificazione di una struttura complessa quale quella comprensoriale – ha riconosciuto l’assessore Gilmozzi - non è stata un’operazione semplice. Il percorso è stato lungo ed impegnativo, non solo per la parte politica, ma soprattutto per gli uffici comprensoriali. E lo è stato ancora di più per la scelta fatta dall’amministrazione di non intendere la certificazione ambientale come un prassi tecnico-burocratica da risolvere dentro le mura del comprensorio, ma come processo che nelle sue fasi ha trovato nella partecipazione locale lo stimolo vivace e costante per indirizzare il proprio percorso”. Il progetto è partito con 8 incontri rivolti alla cittadinanza e alle categorie economico e sociali, realizzati in diverse sedi su tutto il territorio comprensoriale, 800 lettere di invito spedite, 5. 000 opuscoli informativi distribuiti anche attraverso il mercato di Borgo Valsugana. Nel percorso di coinvolgimento locale abbiamo incontrato i consigli di amministrazione di tutte le casse rurali presenti sul territorio comprensoriale. Contestualmente all’avvio del progetto è nato un gruppo territoriale formato da cittadini, che si è affiancato al gruppo di lavoro comprensoriale formato da dipendenti sensibili alle problematiche ambientali. Sono state coinvolte le scuole di ogni ordine e grado e l’Azienda di promozione turistica. Un questionario conoscitivo è stato sottoposto telefonicamente a 400 cittadini residenti nel comprensorio e lo stesso questionario è stato sottoposto all’attenzione di tutti i 320 consiglieri comunali dei 21 paesi per conoscere la sensibilità alle tematiche ambientali, l’interesse per la certificazione del comprensorio e gli aspetti ambientali ritenuti più problematici. “Il Comprensorio – ha spiegato l’assessore comprensoriale Claudio Pellegrini - ha lavorato quindi come un “laboratorio a cielo aperto”, con la duplice attenzione da un lato di percorrere tutte le tappe standard per l’ottenimento del marchio di registrazione ambientale, dall’altro di suscitare interesse intorno all’iniziativa, sensibilizzando alle tematiche ambientali le categorie economiche sociali del territorio e tutta la cittadinanza in generale. E’ necessario, affinché la certificazione sia conservata nel tempo, che si sviluppi un’anima ambientale all’interno della amministrazione e della società. La speranza è che in questo senso la registrazione Emas del nostro Comprensorio venga accolta da tutti gli operatori come un’azione di stimolo culturale sul ruolo dell’ente pubblico locale nel processo evolutivo di un nuovo modello di sviluppo, volto ad indirizzare l’apparato produttivo ad assumere atteggiamenti tesi ad una sostenibilità ambientale che veda nella concertazione pubblico – privato di fronte ai cittadini, la svolta strategica nell’era moderna”. Ecco che allora, tra gli strumenti attualmente disponibili per l’ente pubblico, il Sistema di Gestione Ambientale secondo la norma Uni En Iso 14001 ed il Regolamento Ce 761/2001 (Emas) costituisce un approccio innovativo ed organico per gestire in modo razionale e sistematico le problematiche connesse all’ambiente ed al territorio. In particolare la Registrazione Emas, (che diversamente dallo standard Uni En Iso 14001 ha valenza pubblica in quanto marchio dell’Unione europea), rappresenta il massimo impegno che una pubblica amministrazione possa assumere nei confronti della cittadinanza per il perseguimento di una Politica di Sviluppo Sostenibile. L’adozione di un sistema di gestione ambientale per una pubblica amministrazione, quale il Comprensorio Bassa Valsugana e Tesino non si limita al governo delle procedure interne dell’ente (riduzione di consumi energetici ed idrici, scelta di acquisti meno impattanti, verifica degli adempimenti normativi applicabili) ma si esplicita anche nel governo degli impatti indiretti, ovvero quegli impatti dovuti alla responsabilità territoriale di una pubblica amministrazione: programmazione, autorizzazioni, gestione di appalti e servizi, partecipazione ad altre organizzazioni o soggetti istituiti per la gestione di servizi pubblici. L’adesione ad Emas comporta molteplici vantaggi per la pubblica amministrazione che si registra: Permette il continuo rispetto e aggiornamento delle leggi e normative ambientali, cosa non sempre scontata anche per la pubblica amministrazione (rif. Al Bando provinciale su Piano di zonizzazione acustica); questo indirettamente porta alla riduzione delle probabilità di eventi che possano recare danno all’ambiente. Permette di gestire in maniera ottimale le attività delegate a fornitori e appaltatori; Permette di razionalizzare le attività sotto controllo diretto dell’ente attraverso un insieme di procedure e istruzioni operative che riorganizzano in maniera sistematica i modi di procedere all’interno della pubblica amministrazione aumentandone l’efficienza. Favorisce l’instaurarsi di un rapporto di maggiore fiducia con i soggetti preposti al controllo ambientale dovuto alla maggiore credibilità che l’organizzazione assume impegnandosi pubblicamente con la dichiarazione ambientale a sua volta convalidata da un verificatore accreditato a livello europeo; Favorisce la diffusione di una cultura ambientale tra i cittadini; Garantisce i cittadini residenti nei Comuni registrati e i turisti dell’area sulla bontà delle scelte ambientali dell’Ente. Permette una crescita della motivazione dei dipendenti e della loro partecipazione, con conseguente riduzione delle conflittualità interne; Ultimo ma non meno importante per la pubblica amministrazione una riduzione dei costi nel medio lungo periodo dovuto ad una razionalizzazione nell’uso delle risorse e nell’adozione di tecnologie più pulite. La certificazione ambientale secondo il Regolamento Emas Ii è oggi una realtà consolidata a livello europeo: attualmente sono oltre 5. 587 le registrazioni rilasciate, di cui 1. 486 solo in Germania. (dati fine giugno 2007) L’italia è al terzo posto, dopo la Spagna, in quanto a numero di registrazioni ottenute (a fine giugno erano 692), di cui 52 riguardano enti pubblici (comuni, Province, Comunità Montane…). La Provincia autonoma di Trento sta investendo notevolmente nel settore della certificazione ambientale degli enti pubblici. Grazie agli ultimi due bandi provinciali del 2005 e 2006 ben 137 comuni e 8 comprensori hanno intrapreso il percorso di certificazione ambientale. Il Comprensorio Bassa Valsugana e Tesino ha già raggiunto il traguardo della certificazione ambientale secondo lo standard Uni En Iso 14001 e ha avviato il procedimento per la registrazione Emas da parte del Comitato Emas di Roma riconoscimento che dovrebbe essere ufficiale già nei prossimi mesi. Il Comprensorio è la prima realtà sovracomunale in Trentino ad ottenere questo prestigioso riconoscimento, facendo da apripista per le altre amministrazioni comprensoriali, e soprattutto per le future Comunità di valle. “La Registrazione Emas – ha riconosciuto ancora Gilmozzi - è un bel risultato, un ‘fiore all’occhiello’, il riconoscimento di uno sforzo collettivo. Ma è soprattutto un forte impegno, perché la certificazione ambientale non si esaurisce nell’ottenimento di un ‘bollino’, ma diventa il punto di partenza per un processo di continuo miglioramento, che riguarda in primis le prestazioni ambientali dell’ente pubblico, ma indirettamente anche quelle di tutto il territorio che l’ente pubblico governa, attraverso il dialogo, lo scambio, la promozione di un linguaggio condiviso tra i principali attori – istituzionali e non – per la definizione di obiettivi ambientali comuni, nell’interesse di tutti”. .  
   
   
LA FES ANNUNCIA SVOLTE IMMINENTI NELLA DATAZIONE GEOLOGICA  
 
Bruxelles, 5 settembre 2007 - Gli scienziati della Fondazione europea della scienza (Fes) dichiarano che è imminente una svolta nel campo della datazione geologica, ossia l´utilizzo di analisi chimiche per il calcolo dell´età dei campioni geologici. Tale svolta, che dovrebbe combinare gli attuali metodi di datazione con nuovi sviluppi, comporterà una più alta precisione negli archi temporali più lunghi, avvicinandosi maggiormente alle origini della Terra. Gli studiosi ritengono che questo non dovrebbe produrre benefici solo per le scienze della terra, ma anche per altri campi che si basano sulla datazione precisa nel tempo geologico. Le scienze della terra fanno affidamento su un´elevata precisione per poter chiarire cause ed effetti del passato e comprendere le forze che guidano gli eventi dalle ere glaciali alle estinzioni di massa. Al contempo, altre discipline scientifiche, quali la biologia evoluzionistica e le scienze climatiche, dipendono da una precisa misurazione temporale dei processi geologici per ottenere un quadro iniziale per le proprie ricerche. Negli ultimi decenni sono stati compiuti progressi significativi, ma rimangono incertezze che limitano le ricerche nel campo degli avvenimenti importanti del passato e dei processi formativi. Per questo motivo, la Fes ha organizzato un workshop teso a promuovere la posizione di leadership dell´Europa nel campo della geocronologia e ha individuato la necessità di migliorare i tre principali metodi di datazione attualmente utilizzati e di procedere, qualora fosse possibile, a una calibrazione incrociata tra loro per ottenere un livello di precisione persino superiore. «Il principale risultato [del workshop] è che noi miriamo innanzi tutto a lavorare sul potenziamento degli strumenti numerici per calibrare la scala dei tempi geologica», afferma Klaudia Kuiper, responsabile delle convocazioni in ambito del workshop promosso dalla Fes. I metodi attualmente impiegati raggiungono livelli di precisione molto elevati, nell´ordine dello 0,5% - 1%; ciononostante, questo può tradursi nei tempi geologici in un errore di diversi milioni di anni. L´obiettivo sarà la riduzione del margine di errore a un valore inferiore a 0,1%, equivalente a un errore di meno di 100 000 anni su un periodo di 100 milioni di anni. I tre principali strumenti attualmente impiegati per la datazione degli avvenimenti geologici sono la datazione argo-argo, la datazione uranio-piombo e i metodi astronomici. La datazione argo-argo misura il livello di decadimento da un isotopo di potassio in argo, che avviene in maniera prevedibile nel tempo, tenendo conto delle proporzioni dei due diversi isotopi di argo che si formano durante tale processo. Anche la datazione uranio-piombo, uno dei metodi più vecchi e perfezionati, utilizza il decadimento radioattivo. Tuttavia, in questo caso la misurazione è basata su una correlazione tra il decadimento dei due isotopi di uranio che avviene a ritmi differenti, accrescendo pertanto la precisione del risultato. La misurazione astronomica è, invece, molto diversa. Essa utilizza i cambiamenti ciclici a lungo termine nell´orbita e negli assi terrestri. Questi provocano cambiamenti climatici che possono essere misurati nei depositi di sedimenti, fornendo un metodo di datazione che può essere collegato agli avvenimenti geologici. Ciascuno dei metodi ha i suoi pro e i suoi contro. La datazione astronomica è molto precisa, tuttavia solo su periodi di tempo relativamente brevi su scala geologica, fino a circa 250 milioni di anni, pari ad appena il 5% dell´attuale vita della Terra. La datazione radiometrica può misurare la storia del nostro pianeta fino a 4,5 miliardi di anni fa, ma con minore precisione e qualche ambiguità. Al momento, la misurazione astronomica del tempo viene utilizzata per gli avvenimenti degli ultimi 23 milioni di anni, la argo-argo fino a 100 milioni di anni e la uranio-piombo per eventi persino più lontani nel tempo. Ulteriori progressi si potrebbero compiere attraverso la combinazione di questi metodi. Secondo la dottoressa Kuiper, tali progressi condurranno a una nuova generazione di misurazioni della scala dei tempi geologici che, in cambio, genererà nuove conoscenze sugli avvenimenti principali della storia della Terra. La dottoressa Kuiper ritiene che queste ultime potrebbero essere emozionanti come alcune di quelle derivanti dalla precedente generazione di tecnologie di datazione, come la datazione delle grandi glaciazioni del Pleistocene che si collocano all´incirca tra i 2 milioni e gli 11 000 anni fa. Http://www. Esf. Org/ .  
   
   
UN PROGETTO MONITORERÀ IL CAMBIAMENTO CLIMATICO NELL´ARTICO  
 
 Bruxelles, 5 settembre 2007 - Poiché l´andamento della situazione del ghiaccio e della neve nell´Artico esercita un effetto diretto sul clima europeo, un nuovo progetto di ricerca sta monitorando da vicino il cambiamento climatico in questa regione dal clima rigido. Scopo del progetto Eurocryoclim sarà lo sviluppo di un sistema operativo e sostenibile in grado di monitorare i cambiamenti climatici nell´Artico e in altre aree del mondo coperte da ghiacci e neve. «Obiettivo del progetto è la creazione di un sistema di monitoraggio operativo e sostenibile in grado di analizzare i dati dagli anni Settanta a oggi e da oggi in avanti su base annuale, visto che i dati vengono acquisiti su base giornaliera», ha spiegato al Notiziario Cordis Rune Solberg del Centro informatico norvegese. Raccogliendo e analizzando tre decenni di osservazioni dal satellite e da strumenti in situ, il progetto si propone di quantificare i cambiamenti climatici per regione, in modo da consentire a governi e cittadini di prevedere le conseguenze del cambiamento dei regimi meteorologici e di intervenire di conseguenza. «è importante comprendere le reazioni del sistema terrestre al cambiamento climatico (riconducibile soprattutto agli aumenti dei livelli di Co2) ed è essenziale determinare l´entità e l´ubicazione di tali cambiamenti per promuovere azioni di contenimento e adattamento», ha dichiarato il dottor Solberg. Solberg, oltre a coordinare il nuovo progetto che verrà finanziato dall´Agenzia spaziale europea e dal Centro spaziale norvegese, è stato anche a capo dell´iniziativa che l´ha preceduto, Euroclim. Finanziata in parte dall´Unione europea, quest´ultima ha sviluppato la tecnologia necessaria a produrre le osservazioni accurate e gli scenari climatici che hanno reso possibile il progetto Eurocryoclim. «Ci siamo resi conto della necessità di monitorare costantemente l´Artico più di 10 anni fa, quando i rilevamenti hanno iniziato a evidenziare che in questa regione il clima stava cambiando più rapidamente che altrove», afferma il dottor Solberg. «Dovevamo riuscire a capire cosa stava accadendo, il motivo per cui il ghiaccio si stava sciogliendo così rapidamente e quali potevano essere le conseguenze. Nei 10 anni successivi al primo dibattito sul concetto di Euroclim si sono verificati cambiamenti notevoli. I ghiacci estivi e i ghiacciai sono diminuiti, mentre la coltre ghiacciata della Groenlandia si sta assottigliando molto più rapidamente del previsto», ha aggiunto. Poiché un decennio è un periodo breve nella scienza del clima, i partner di Euroclim hanno attinto agli archivi dei dati delle stazioni satellitari e meteorologiche degli ultimi 25-30 anni. Hanno poi calibrato le informazioni per garantire la comparabilità dei dati e per poterli combinare con i nuovi rilevamenti che andranno ad alimentare una base dati capillarmente distribuita contenente informazioni sul cambiamento climatico in Groenlandia, Scandinavia e nell´area circostante il Polo Nord. Tale tecnologia consente ora di prevedere le tendenze a lungo termine. «Possiamo esaminare un mese di un anno qualsiasi, fare raffronti stagionali e confrontare anni interi. I cambiamenti più significativi interessano le variazioni stagionali, ad esempio da estate a estate nel caso del ghiaccio marino», ha precisato il dottor Solberg. L´obiettivo finale dei due progetti è mettere le informazioni a disposizione di quanti più utenti possibile, divulgando i risultati della ricerca sotto forma di servizio basato sul web. «Gli scienziati non sono gli unici a volere tali informazioni e ad averne bisogno. Ad esempio, l´opinione pubblica è sempre più interessata al cambiamento climatico. Sta diventando una questione sempre più scottante, ma le informazioni che circolano sono molte e i cittadini non sanno quali ripercussioni tale fenomeno avrà sulle loro vite», ha dichiarato il dottor Solberg. Eurocryoclim cercherà di ampliare l´area di monitoraggio del sistema Euroclim, contribuendo alla messa a punto di metodi di miglioramento dei modelli climatici per le regioni polari settentrionali e meridionali, oltre che per il resto del mondo. Il progetto confluirà poi in sistemi di monitoraggio terrestre di più ampio respiro quali i sistemi europei Gmes (sistema di monitoraggio globale per l´ambiente e la sicurezza) e Geoss (Global Earth Observation System of Systems - Sistema dei sistemi di osservazione globale della Terra). Per maggiori informazioni consultare: http://euroclim. Nr. No/ http://www. Gmes. Info/ .  
   
   
PROGETTO CARBON-PRO A LUBIANA IL 19 OTTOBRE  
 
Passariano, 5 settembre 2007 - Saranno presentati a Lubiana, il 19 ottobre, i risultati del progetto Ue Carbon-pro che si propone di sviluppare strategie per l´applicazione del Protocollo di Kyoto in particolare per quanto riguarda la gestione delle risorse forestali e agricole. Sostenuto da fondi Interreg, il progetto è internazionale e coinvolge la Regione Friuli Venezia Giulia, attraverso la direzione centrale Risorse agricole, naturali e forestali, assieme alla Regione Veneto, l´Università di Udine, il Servizio metereologico ungherese, il Politecnico di Monaco di Baviera, l´Istituto forestale sloveno, il Cere/centro di eccellenza per l´energia rinnovabile dell´Austria, il Comune di Salonicco in Grecia, l´Istituto di ricerca forestale della Croazia e Informest. A Lubiana saranno presenti gli otto Paesi europei partner del progetto, che, nel corso della prima Conferenza internazionale dei Governi sulle politiche integrate, cercheranno di sollecitare le autorità politiche e amministrative alla firma dell´accordo con il quale verrà riconosciuta l´importanza del sequestro di Co2, dei meccanismi di contabilizzazione e della creazione di mercati locali dei debiti-crediti di anidride carbonica. "Iniziato ad aprile dello scorso anno, il progetto si concluderà a dicembre di quest´anno e fornirà un censimento per capire quali tipi di vegetazione sarebbero più adatte per l´assorbimento del carbonio e strumenti per la quantificazione della fissazione di carbonio in relazione a diverse strategie di gestione del territorio", ha comunicato Giulio Volpi, segretariato scientifico del Progetto Carbon-pro, nel corso del convegno sulle opportunità per il settore agro-forestale nell´ambito del Protocollo di Kyoto che si è tenuto oggi a Villa Manin, alla presenza dell´assessore regionale alle Risorse agricole, Enzo Marsilio. Carbon-pro non si propone come un progetto di ricerca finalizzato a creare nuova conoscenza quanto piuttosto come un´iniziativa nell´ambito della quale le soluzioni individuate dai diversi gruppi di ricerca potranno essere confrontate, integrate e proposte in chiave operativa alle amministrazioni pubbliche che operano nel campo della gestione territoriale. .  
   
   
INAUGURATO IL NUOVO IMPIANTO DI DEPURAZIONE DI FONDO È CARATTERIZZATO DA SOLUZIONI TECNOLOGICHE DI ULTIMA GENERAZIONE  
 
Trento, 5 settembre 2007 - – È stato inaugurato l’ 1 agosto il nuovo impianto di depurazione di Fondo, importante struttura di tutela ambientale al servizio degli abitanti dei Comuni di Fondo e Malosco. Alla cerimonia di inaugurazione sono intervenuti i Sindaci dei Comuni serviti, il dirigente generale del Dipartimento protezione civile e tutela del territorio della Provincia autonoma di Trento Claudio Bortolotti, il dirigente del Servizio Opere igienico sanitarie, la struttura provinciale che ha curato la progettazione e diretto i lavori, Paolo Nardelli, e i rappresentanti delle imprese coinvolte. L’appalto era stato aggiudicato nel corso del 2003 all’Impresa R. P. A di Fano che ha provveduto all’esecuzione con l’ausilio del Consorzio Idrotecnico Trentino, subappaltatore delle opere civili. I lavori sono stati conclusi nell’ottobre 2006 ed il tempo fino ad ora trascorso è stato impiegato, come contrattualmente previsto, per l’esecuzione delle prove e tarature di strumenti e macchinari funzionali al collaudo. A giorni verranno realizzati i collegamenti definitivi della fognatura e l’opera potrà così svolgere la sua funzione depurativa. L’impianto si trova nel Comune di Fondo in località “Coste” ed è stato dimensionato per una potenzialità massima di 10. 000 abitanti equivalenti, parametro utilizzato per la valutazione dei carichi inquinanti in ingresso. La struttura presenta dimensioni in pianta di 28,00 metri x 66,00 metri ed è disposta su 3 volumi architettonici. Il processo depurativo, suddiviso su 2 linee parallele, è dotato delle soluzioni tecniche di ultima generazione che consentono l’abbattimento, oltre che della sostanza organica carboniosa, anche dei composti azotati e del fosforo. Il costo complessivo dell’impianto ammonta ad euro 4. 644. 753,42, comprensivi dei costi per la realizzazione di circa 700 metri di strada di accesso. .