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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 29 Aprile 2008
PRIORITÀ POLITICHE PER IL 2009 DEL PARLAMENTO EUROPEO  
 
Strasburgo, 29 aprile 2008 - Favorire le Pmi, completare il mercato unico, vigilare sui mercati finanziari e incentivare la formazione continua. Sono queste alcune delle priorità individuate dal Parlamento per il 2009, che sollecita anche soluzioni comuni sulla flessicurezza e nuove misure per proteggere i passeggeri. Chiede poi lo sviluppo di politiche comuni in materia energetica, dell´immigrazione e di lotta al terrorismo. In vista delle elezioni europee del 2009, occorre una politica di comunicazione efficace. A seguito del dibattito in Aula tenutosi nella sessione di marzo, con 304 voti favorevoli, 240 contrari e 23 astensioni, il Parlamento ha adottato una risoluzione sostenuta da Ppe/de, Alde e Uen sulla strategia politica annuale della Commissione per il 2009. Al riguardo, sottolinea nuovamente l´importanza di «una vigorosa attuazione della Strategia di Lisbona», ponendo l´accento sull´interdipendenza del progresso economico, sociale e ambientale ai fini della creazione di un´economia sostenibile dinamica e innovativa. Il Parlamento ritiene che la legge europea sulle piccole imprese costituisca una strategia «importantissima» a sostegno delle Pmi e che sono anche necessari un quadro finanziario e atti legislativi che sostengano nel modo più opportuno le Pmi. Mette tuttavia in guardia da un uso indebito di tali strumenti per chiudere i mercati nazionali, riducendo in tal modo la competitività europea e la scelta per i consumatori. Inoltre, sollecita nuovamente la Commissione a presentare una proposta legislativa sullo statuto della società privata europea. Appoggia poi l´obiettivo della riduzione del 25% degli oneri amministrativi entro il 2012 ed esorta a conseguire quanto prima risultati tangibili poiché la ritiene una priorità fondamentale, in particolare per le Pmi. Nel chiedere di prestare una costante attenzione al recepimento delle più importanti direttive relative al mercato interno, in particolare la direttiva sui servizi, e all´ulteriore sviluppo degli strumenti del mercato interno, il Parlamento appoggia le proposte di modifica di diverse direttive al fine di ammodernare il mercato unico dei beni. In proposito, sottolinea l´importanza del reciproco riconoscimento abbinato a un´armonizzazione mirata allo scopo di completare il mercato interno per beni e servizi. In proposito, reitera inoltre la sua richiesta di riesaminare le otto direttive settoriali che stabiliscono i principi del mercato interno. Incoraggiando poi la Commissione a garantire l´attuazione della normativa sulla sicurezza dei prodotti per i consumatori, sottolinea la persistente necessità di normative concrete nel settore del marchio "Ce" e dei marchi di sicurezza. Evidenziando «l´assoluta importanza» di preservare la stabilità dei mercati finanziari e rassicurare i consumatori alla luce dell´attuale crisi finanziaria, il Parlamento osserva che la crisi attuale dimostra la necessità che l´Unione europea metta a punto misure di vigilanza, al fine di accrescere la trasparenza degli investitori, istituire migliori norme di valutazione, migliorare la vigilanza prudenziale nonché il ruolo delle agenzie di rating. Occorre inoltre migliorare la concorrenza in taluni settori dei servizi finanziari «per offrire vantaggi concreti ai consumatori» e invita la Commissione a seguire rigorosamente l´attuazione della direttiva sul credito ai consumatori. Riafferma inoltre l´importanza cruciale di disporre di un´unica e migliore rappresentanza dell´Ue in seno alle istituzioni finanziarie internazionali e deplora l´assenza di una proposta in tal senso. Il Parlamento attende la proposta della Commissione sulla salute transfrontaliera pur sottolineando che devono essere rispettate le competenze degli Stati membri in questo settore. Deplora peraltro, «la persistente vaghezza della strategia politica nel settore della sanità pubblica» e incoraggia la Commissione a rafforzare le sue capacità di coordinamento e di risposta rapida nei confronti di minacce globali di carattere sanitario. Per quanto riguarda Reach, ricorda alla Commissione che la corretta applicazione della normativa «è un fattore cruciale per la sua riuscita». I deputati sottolineano inoltre la necessità di accordare maggiore centralità alla protezione dei passeggeri che viaggiano su lunghe distanze in autobus, in pullman e in aereo nonché ai passeggeri di treni e di navi. In tale ambito, ritiene importante portare a buon fine lo sviluppo dei sistemi di gestione del traffico e lavorare allo sviluppo del sistema europeo di nuova generazione per la gestione del traffico aereo (Sesar) e del sistema europeo di gestione del traffico ferroviario (Ertms). Il Parlamento incoraggia poi la Commissione a continuare a sviluppare soluzioni comuni in materia di flessicurezza, «ossia una maggiore flessibilità sul mercato lavorativo coniugata alla sicurezza per i lavoratori». Si rammarica, peraltro, della scarsa priorità data dalla Commissione alla cultura e ai temi educativi nella sua strategia politica annuale, ritenendo che vada prestata una particolare attenzione alla formazione continua sviluppando la mobilità degli studenti, le competenze linguistiche e la formazione degli adulti. Nel ritenere che la politica di coesione debba rimanere una politica comunitaria, il Parlamento rileva che in futuro dovranno essere garantite le necessarie risorse finanziarie per affrontare le nuove sfide previste che hanno un importante impatto territoriale. Riguardo alla Pac, accoglie con favore le future proposte volte a ridurre la burocrazia e auspica che esse si applicheranno anche agli agricoltori, in particolare per quanto riguarda la condizionalità. Si compiace inoltre dell´intenzione della Commissione di promuovere una produzione agricola di qualità. Il Parlamento sostiene fermamente l´ulteriore sviluppo della politica energetica dell´Ue in vista della sua indipendenza energetica e per rafforzare la solidarietà fra Stati membri. Invita la Commissione a fornire tempestivamente un´analisi obiettiva sulle possibili implicazioni economiche e sociali dell´aumento dei prezzi energetici al fine di orientare il processo legislativo sul pacchetto cambiamenti climatici/energia. Anche perché rileva che l´Ue deve continuare a dimostrare che la crescita economica e lo sviluppo «possono essere conciliabili con un´economia a basse emissioni di carbonio». Si dice peraltro consapevole che il successo di tale strategia «dipende anche dalla capacità dell´Unione europea di persuadere i partner» internazionali e sottolinea pertanto la necessità che l´Ue «parli con una voce sola e mostri in questo settore la necessaria solidarietà». Il Parlamento accoglie con favore l´impegno della Commissione di sviluppare una politica comune in materia di immigrazione. Sottolinea inoltre che un Patto europeo sulla politica di migrazione dovrebbe riguardare le problematiche legate alla lotta all´immigrazione clandestina e alla gestione di quella legale, così come a una politica d´integrazione più ambiziosa. Ma anche l´avvio di una politica europea di asilo. Ritiene poi della massima importanza accelerare la piena applicazione di Sis Ii e Vis e rileva l´esigenza di rafforzare Frontex, «che dipende dall´impegno degli Stati membri di fornire personale e strutture». I deputati invitano la Commissione a definire le politiche globali di lotta al terrorismo e la esortano a presentare una proposta mirata a tutelare e a promuovere gli interessi delle vittime del terrorismo nonché a sviluppare proposte intese ad assicurare un più elevato grado di preparazione contro gli attacchi biologici. Sottolineano peraltro che nel 2009 il nuovo trattato riconoscerà al Parlamento europeo un nuovo ruolo per quanto riguarda le politiche relative allo spazio di libertà, sicurezza e giustizia e la conclusione di accordi internazionali in materia, «il che implica una profonda revisione di una parte della legislazione». Il Parlamento sottolinea l´importanza di preparativi adeguati per l´entrata in vigore del trattato di Lisbona, in particolare per quanto riguarda la creazione del servizio europeo per l´azione esterna. Rileva poi l´importanza di difendere e promuovere i diritti umani e il rispetto dello stato di diritto in tutto il mondo. Nell´evidenziare l´importanza di concludere al più presto i negoziati di adesione con la Croazia, chiede alla Commissione di controllare da vicino la piena attuazione delle condizioni fissate nel Piano di accordo globale sul Kosovo e di insistere sulla necessità di gettare le basi per un Kosovo multietnico. Il Parlamento, infine, invita la Commissione «a mettere i cittadini al centro del progetto europeo» e a concentrare ulteriormente i propri sforzi nello sviluppo di una politica di comunicazione efficace «per dare ai cittadini i mezzi per capire meglio l´Unione europea soprattutto nell´anno delle elezioni europee». .  
   
   
VERSO UNA ZONA EURO-LATINOAMERICANA INTEGRATA, NEL 2012  
 
Strasburgo, 29 aprile 2008 - Il Parlamento europeo chiede un partenariato strategico con l´America latina e i Caraibi che culmini, nel 2012, in un´area in cui beni, servizi, capitali e persone possano circolare liberamente. La cooperazione dovrà includere le sfide comuni quali i cambiamenti climatici, la crisi alimentare mondiale e la lotta al terrorismo. Al riguardo chiede la liberazione di tutti i prigionieri delle Farc in Colombia. Nella lotta alla povertà occorrerà avere particolare riguardo per le popolazioni indigene. Con 542 voti favorevoli, 12 contrari e 12 astensioni, il Parlamento ha adottato una risoluzione sostenuta da tutti i gruppi politici (eccetto l´Ind/dem) con la quale ribadisce l´impegno ad appoggiare i lavori dei diversi organi di integrazione regionale in Europa e in America latina e a fare tutto quanto in suo potere affinché il Vertice Ue- America Latina e Caraibi, che avrà luogo a Lima il 16 maggio prossimo, «rappresenti un effettivo passo avanti per il partenariato strategico». In proposito, il Parlamento propone «una visione strategica d´insieme per il partenariato» con l´obiettivo ultimo di creare, intorno al 2012, una zona euro latinoamericana di associazione interregionale globale «che comprenda un vero partenariato strategico in ambito politico, economico, sociale e culturale, nonché la ricerca comune di uno sviluppo sostenibile». Tale partenariato, dovrebbe basarsi «su obiettivi realistici e su programmi comuni ispirati alla comune scelta a favore del multilateralismo». I deputati sottolineano infatti che l´impostazione multilaterale «è quella più idonea per affrontare le minacce e le sfide comuni che riguardano i partner euro-latinoamericani». E, in proposito, citano, il cambiamento climatico, la sicurezza energetica e la lotta contro il traffico di stupefacenti, la criminalità organizzata, la corruzione e il riciclaggio di denaro, il traffico di esseri umani (comprese le organizzazioni mafiose che sfruttano l´immigrazione illegale) e il terrorismo. Nel ribadire che la lotta contro il terrorismo deve svolgersi «nell´ambito del più rigoroso rispetto dei diritti umani, delle libertà civili e dello Stato di diritto», il Parlamento chiede la liberazione «incondizionata e immediata di tutte le persone sequestrate in Colombia, e in primo luogo degli ammalati». Ritiene peraltro che tale liberazione «debba avvenire mediante una decisione unilaterale delle Farc . O, in mancanza di una simile decisione, nel contesto di un accordo di scambio umanitario d´urgenza». In ambito economico e commerciale, il Parlamento propone la creazione di una zona euro latinoamericana fondata su un modello compatibile con l´Omc e il regionalismo. In una prima fase, spiegano i deputati, sarà caratterizzata dalla conclusione dei negoziati dell´accordo di partenariato interregionale Ue-mercosur, Ue-comunità andina e Ue-centroamerica nei termini più brevi possibili, così come dall´approfondimento degli accordi già esistenti tra Ue e Messico e tra Ue e Cile. Nella seconda fase, che dovrebbe culminare nel 2012, andrebbe concluso un accordo che preveda la libera circolazione delle persone e scambi commerciali biregionali, mediante l´approfondimento degli accordi di integrazione in America latina e del processo di associazione dell´Unione con tutti i paesi e gruppi regionali. Riguardo alle politiche migratorie, il Parlamento propone di definire, entro il 2012, disposizioni e norme comuni di portata generale volte ad agevolare la circolazione delle persone, oltre che di merci, servizi e capitali. Raccomanda inoltre la creazione, già proposta in precedenza, di un "Osservatorio delle migrazioni" incaricato di seguire in modo permanente e da vicino tutte le questioni connesse con i flussi migratori nell´area euro-latinoamericana. Per quanto concerne una delle grandi aree tematiche che saranno affrontate nel corso del Vertice di Lima, la lotta alla povertà, il Parlamento raccomanda di prestare una particolare attenzione alla riduzione delle disuguaglianze sociali e all´integrazione dei gruppi che attualmente si trovano ai margini della società e difettano di opportunità, «in primo luogo le popolazioni indigene». A quest´ultimo proposito, peraltro, sollecita i partecipanti al Vertice a includere sistematicamente negli accordi biregionali la Dichiarazione dei diritti dei popoli indigeni delle Nazioni Unite. Inoltre, reputa indispensabile andare al di là di un approccio puramente assistenziale nella cooperazione allo sviluppo con l´America latina, privilegiando la cooperazione nel settore tecnologico, dell´istruzione superiore e dell´innovazione. Il Parlamento, infine, chiede al Vertice di Lima di elaborare iniziative congiunte in settori quali il cambiamento climatico, la desertificazione, l´energia (in particolare le energie rinnovabili e i biocarburanti), l´acqua, la biodiversità, le foreste e la gestione dei prodotti chimici sulla base dell´Accordo di Bali. Ma anche di affrontare e analizzare la crisi alimentare mondiale e di apportarvi possibili soluzioni. .  
   
   
DAL PARLAMENTO EUROPEO PROMUOVERE UN FISCO PIÙ “VERDE”  
 
 Strasburgo, 29 aprile 2008 - Gli strumenti di mercato sono uno dei mezzi più efficaci per tutelare l´ambiente. E’ quanto sostiene il Parlamento chiedendo di internalizzare i costi ambientali nei prodotti e servizi, senza però danneggiare i meno abbienti. Occorre innalzare le tasse nel settore dei trasporti e differenziarle in funzione delle emissioni di Co2, rivedere l’Eurobollo, detassare il lavoro, consentire crediti fiscali o la riduzione dell´Iva per i prodotti ecologici e adottare norme per tassare i rifiuti. Va anche rivisto il sistema di scambio di emissioni. L´aula ha non ha accolto l´idea di chiedere alla Commissione di presentare una proposta legislativa relativa ad una tassa comunitaria minima in materia di Co2. Approvando con 479 voti favorevoli, 53 contrari e 5 astensioni la relazione di Anne Ferreira (Pse, Fr), il Parlamento sottolinea anzitutto che è necessaria «un´azione energica» volta a limitare gli effetti del cambiamento climatico e, in tale ambito, gli strumenti di mercato (Mbi) utilizzati ai fini della politica ambientale sono uno dei mezzi «più efficaci» per raggiungere gli obiettivi ambientali ad un costo ragionevole, oltre ad essere importanti ai fini dell´applicazione del principio «chi inquina paga». Per il Parlamento, il principio “chi inquina paga” è uno dei pilastri della politica ambientale Ue, poiché consente di includere nel prezzo di un prodotto il costo dell´eliminazione dell´inquinamento e l´indennizzo dei danni causati col processo produttivo. Ma «la prevenzione è meno costosa di qualsiasi ripristino e indennizzo». D´altronde, l´internalizzazione totale dei costi ambientali «è un requisito indispensabile» per creare una concorrenza equa fra le varie imprese, aumentare gli incentivi economici alla produzione e al consumo più puliti e stimolare l´innovazione di tecnologie meno inquinanti. L´incapacità a procedere in tal senso, invece, «equivale a sovvenzionare attività dannose per l´ambiente». Gli strumenti di mercato, pertanto, sono un metodo «adeguato ed efficace per internalizzare gli effetti esterni» e dovrebbero «venire utilizzati con maggiore frequenza, senza tuttavia sostituirsi agli strumenti regolamentari, ma piuttosto integrandoli». Il Parlamento sollecita quindi la Commissione a mettere a punto una «chiara strategia» sull´uso degli strumenti di mercato «per determinare il prezzo dei danni ambientali e correggere le carenze di mercato riscontrate». Una strategia che includa la fiscalità, la revisione del sistema comunitario di scambio delle emissioni e la politica in materia di scambi commerciali e tecnologica. Gli strumenti di mercato, rammenta il Parlamento, comprendono ad esempio, i permessi negoziabili ideati per ridurre l´inquinamento, le imposte ambientali che incidono sui prezzi influenzando il comportamento di produttori e consumatori, le tasse destinate a coprire i costi dei servizi ambientali e le sovvenzioni intese a sostenere lo sviluppo di tecnologie più pulite. Il Parlamento, tuttavia, ritiene che le conseguenze sociali dell´attuazione degli Mbi «devono essere compensate da specifiche misure», quali prezzi soglia, riduzione dei tassi e sovvenzioni per le famiglie a basso reddito. Sostiene inoltre la necessità di adottare misure volte a penalizzare i consumi eccessivi. Con 300 voti contrari e 213 favorevoli, l´Aula ha però soppresso il paragrafo che chiedeva di reinvestire le entrate degli Mbi in programmi a sostegno di obiettivi ambientali e volti a mitigare gli impatti sociali e sulla concorrenza. Fiscalità ambientale dissuasiva e incitativa Le tasse legate all´ambiente, secondo i deputati, dovrebbero essere considerate soprattutto come «uno strumento per prevenire l´inquinamento pregiudizievole e il degrado ambientale» e, così, accrescere il benessere della società a «costi ragionevoli». Tali tasse consentono inoltre di raggiungere gli obiettivi ambientali. D’altra parte, il Parlamento osserva che in materia di fiscalità ambientale, esistono forti disparità tra i diversi paesi dell´Ue (che oscillano tra il 2 e 5% del Pil). Nel sottolineare che gli Stati membri dovrebbero decidere da soli cosa sia opportuno per i propri sistemi fiscali, li invita tuttavia a progredire in materia di fiscalità ambientale a livello europeo «per impedire qualsiasi dumping fiscale». Per realizzare gli obiettivi ambientali è peraltro necessario «disporre di strumenti tanto incitativi quanto dissuasivi». L´imposizione di tasse su fattori negativi come l´inquinamento, secondo i deputati, dovrebbe quindi «essere compensata attraverso una riduzione di quelle sui fattori positivi come il lavoro» o da una diminuzione delle sovvenzioni alle energie fossili che danneggiano l’ambiente. Appoggiano pertanto la riduzione della fiscalità sul lavoro al livello nazionale, sottolineando però che essa «non è connessa alla sola riforma della fiscalità ambientale». L´aula ha tuttavia respinto - 196 voti favorevoli, 333 contrari e 4 astensioni - l´invito rivolto alla Commissione a presentare entro la fine del 2008 una proposta legislativa relativa ad una tassa comunitaria minima in materia di Co2. I deputati sostengono inoltre le proposte volte a consentire agli Stati membri di ridurre le aliquote Iva o di offrire crediti fiscali per prodotti ad efficienza energetica e materiali a risparmio energetico. Ma l´introduzione di un´aliquota Iva ridotta sui prodotti ecologici, a loro parere, deve essere «rigorosamente inquadrata» affinché ne possano realmente beneficiare i consumatori e deve essere accompagnata da dispositivi complementari come l´Ecolabel per creare un sistema di facile comparazione dei prodotti. Il Parlamento ritiene che, con la riforma delle sovvenzioni dannose per l´ambiente, è necessaria un´azione «tempestiva e determinata» nel settore dei trasporti, in particolare quelli stradali. Nell´ambito della revisione della legislazione sulla tassazione dei prodotti energetici, il livello minimo di tasse nel settore dei trasporti per uso industriale o commerciale dovrebbe essere innalzato e occorre procedere alla differenziazione della tassazione sulla base del livello di emissione di Co2. E’ inoltre necessario rendere obbligatoria in tutti gli Stati membri la direttiva sull´Eurobollo per i mezzi di trasporto pesanti ed estenderla all´intera rete stradale. La direttiva dovrebbe inoltre essere modificata «per consentire l´internalizzazione dei costi esterni grazie alla tariffazione delle infrastrutture, in particolare del trasporto stradale». Nel deplorare che la normativa comunitaria non abbia affrontato il problema del volume dei rifiuti nell´Ue, il Parlamento invita la Commissione e gli Stati membri a riflettere su un quadro legislativo in materia di tassazione dei rifiuti al fine di prevenire e ridurre a medio termine la loro produzione. D’altra parte, si compiace del fatto che, in aggiunta alla tassazione e ai sistemi di scambio delle emissioni, stiano emergendo anche altri strumenti finanziari tra cui la crescente disponibilità di investimenti verdi/etici, ad esempio le obbligazioni verdi, «che assicurano una maggiore consapevolezza e offrono una scelta di mercato agli investitori». Rivedere il sistema comunitario di scambio delle emissioni Secondo i deputati esiste «l´urgente necessità» di rivedere il sistema di scambio di quote di emissione (Ets) dell´Ue per colmare in modo efficace le lacune riscontrate nel periodo di prova. D’altra parte, ritengono che attualmente l´Ets abbia un campo di applicazione «troppo ristretto» rispetto alle molteplici fonti di gas a effetto serra (Ghg) e dei settori implicati. Esortano quindi la Commissione a rafforzare il sistema fissando una soglia sempre più rigorosa ed estendendola ai maggiori emittenti. Con la Strategia Ue per lo sviluppo sostenibile, inoltre, l´Ets dell´Ue deve concentrarsi soprattutto sulla messa all´asta delle licenze di emissione e su un tetto massimo di emissioni coerente con l´obiettivo Ue di riduzione del 30% previsto per il 2020, includendo limiti quantitativi e criteri qualitativi per l´uso degli stanziamenti ai progetti del meccanismo per lo sviluppo pulito/attuazione comune. La tassazione dell´energia, peraltro, «dovrebbe rimanere uno strumento secondario e complementare ai fini della riduzione delle emissioni», da usare esclusivamente laddove il sistema comunitario di scambio delle quote non può incidere direttamente o indirettamente. Il Parlamento sostiene infine il processo legislativo volto ad includere il settore dell´aviazione nel sistema Ets e chiede con insistenza alla Commissione di presentare, prima del 2009, un progetto legislativo per la riduzione dei Ghg nel settore dei trasporti marittimi. Ricorda poi che i settori dei trasporti e dell´edilizia «rappresentano gran parte della domanda di energia e dell´emissione di Co2, non coperte dall´Ets dell´Ue». .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: RAFFORZARE LE SANZIONI CONTRO LA BIRMANIA  
 
Strasburgo, 29 aprile 2008 - Il Parlamento denuncia la legittimità del referendum sulla nuova costituzione birmana criticandone il contenuto. Sollecita elezioni libere, il rilascio dei dissidenti, inclusa Aung San Suu Kyi, e di rendere conto dei monaci e delle suore scomparsi. Sostenendo le iniziative di Piero Fassino nel paese, chiede di ampliare le sanzioni Ue e di rivederle in funzione del rispetto dei diritti umani. Condanna poi l´uso di bambini soldato e auspica un embargo mondiale sulla vendita di armi alla Birmania. Il 10 maggio 2008 si svolgerà un referendum su una nuova costituzione che sarà seguito da elezioni multipartitiche nel 2010. Approvando con 551 voti favorevoli, 7 contrari e 8 astensioni una risoluzione sostenuta da tutti i gruppi politici (eccetto Gue/ngl e Ind/dem), il Parlamento deplora il fatto che il processo di referendum costituzionale «non abbia nessuna legittimità democratica», in quanto i cittadini birmani sono privi di tutti i diritti democratici fondamentali. In proposito, condanna il rifiuto del governo birmano di accogliere le proposte dell´inviato speciale delle Onu che garantivano lo svolgimento libero ed equo della consultazione. Chiede inoltre di garantire la convocazione di una commissione elettorale indipendente, compilare un´anagrafe elettorale adeguata, abolire le restrizioni imposte sui media, consentire la libertà di associazione, di espressione e di riunione, nonché di consentire la presenza di osservatori internazionali. I deputati sottolineano peraltro che, nel progetto di costituzione, il governo birmano ha inserito disposizioni che riservano un quarto dei seggi agli ufficiali delle forze armate, danno al Capo delle forze armate del paese il diritto di sospendere in qualsiasi momento la costituzione e vietano di candidarsi alla presidenza chi abbia un coniuge o un figlio di nazionalità straniera e offrono anche l´impunità ai funzionari dello Stato per azioni commesse nello svolgimento delle loro funzioni. Notano inoltre che il governo ha promulgato una legge che nega i diritti di voto agli appartenenti ad ordini religiosi. Il Parlamento chiede anche il rilascio immediato e incondizionato degli oppositori politici del regime e degli oltre 1. 800 prigionieri politici, inclusi Aung San Suu Kyi (leader della Lega nazionale per la democrazia e vincitore del premio Nobel per la pace e del premio Sakharov), i leader degli studenti della generazione ´88 e i leader della Lega delle nazionalità Shan per la democrazia arrestati nel 2005. Sollecita inoltre il regime a rendere conto di tutte le vittime e le persone scomparse dopo la repressione operata nel settembre scorso contro le proteste dei monaci buddisti e degli attivisti democratici, e di rendere note le località dove si trovano i monaci e le suore scomparsi. Il Parlamento sostiene la transizione democratica mediante un processo di riconciliazione nazionale. Notando poi che il governo birmano continua a godere di strette relazioni economiche e politiche con i paesi vicini e con l´Asean, appoggia le iniziative dell´inviato speciale dell´Ue in Birmania, Piero Fassino, per promuovere il dialogo con i paesi Asean, i quali sono anche invitati a fare «pressioni sostanziali» sulle autorità birmane perchè operino un cambiamento democratico. Invita inoltre l´Ue e gli Stati membri a lavorare di concerto con l´inviato speciale delle Nazioni Unite per garantire la coerenza dell´impegno della comunità internazionale in Birmania. Il Parlamento ritiene le sanzioni adottate dall´Ue contro il governo birmano «non sono state finora efficaci». Invita quindi il Consiglio a prorogare e ad ampliare le specifiche sanzioni imposte che dovrebbero concentrarsi sulle restrizioni all´accesso ai servizi bancari internazionali da parte di società appartenenti alle forze militari e sulle restrizioni all´accesso da parte di alcuni generali, e delle loro famiglie, a opportunità personali nel settore commerciale, delle cure sanitarie, degli acquisti di carattere privato, dell´istruzione all´estero per i figli. Sollecita inoltre il Consiglio a vietare «esplicitamente e totalmente» a precisi individui ed enti di effettuare qualsiasi transazione finanziaria che passi attraverso banche di compensazione o comunque di utilizzare servizi finanziari nell´ambito della giurisdizione Ue. Il Consiglio dovrebbe poi riesaminare le sanzioni sulla base di specifici criteri riguardanti i diritti umani. Tali criteri, in particolare, dovrebbero includere il rilascio dei prigionieri politici e di tutte le persone arbitrariamente detenute per avere esercitato i propri diritti umani fondamentali di libertà d´espressione, associazione e riunione. Ma devono anche comprendere un´accurata conta ufficiale dei numeri, dei luoghi, delle condizioni degli individui uccisi, arrestati e detenuti dalle forze di sicurezza, la fine degli attacchi dell´esercito contro i civili e la transizione verso la democrazia. Il Parlamento chiede anche di prendere in considerazione ulteriori sanzioni specifiche, quali il divieto assoluto di nuovi investimenti, il divieto di fornire servizi assicurativi per investimenti in Birmania e l´embargo sullo scambio di quei beni chiave che forniscono notevoli profitti al governo militare. Allo stesso tempo, l´Ue e la comunità internazionale, dovrebbero offrire incentivi di riforma «per equilibrare la minaccia e l´imposizione di sanzioni e per motivare positivamente il governo militare al cambiamento». Commissione, Consiglio e Stati membri sono poi sollecitati a cogliere qualsiasi opportunità sulla scena internazionale per quanto riguarda «il maltrattamento continuato e persistente di bambini» che avviene in Birmania, soprattutto per quanto riguarda l´uso di bambini soldato. In proposito, il Parlamento condanna fermamente la coscrizione di bambini soldato in Birmania e invita il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite a indagare attentamente su questa situazione. Nel notare peraltro che l´embargo Ue sulle armi nei confronti della Birmania «è inefficace in quanto il governo militare si rifornisce in Cina, Russia e India», sollecita l´Ue a fare una campagna attiva per un «embargo mondiale» sulle armi nei confronti della Birmania. Il Parlamento, infine, invita la comunità internazionale, i governi occidentali e i gruppi attivi a intensificare gli esistenti programmi umanitari nel settore sanitario e ad avviarne nuovi a sostegno dell´educazione di base, per raggiungere le persone sfollate nell´interno e le altre «intrappolate nelle zone di conflitto», soprattutto lungo la frontiera con la Thailandia. In tale contesto invita la Commissione a estendere il fondo per l´aiuto umanitario nel quadro dello strumento di cooperazione allo sviluppo per la Birmania (attualmente 32 milioni di euro per il 2007-2010) e ad investire maggiormente nell´aiuto umanitario transfrontaliero a favore degli sfollati. Occorre anche creare e ampliare programmi di assistenza volti a rafforzare i gruppi che sono stati privati dei diritti civili, incluse le donne e le minoranze etniche e religiose. .  
   
   
RIFORMARE L´OMC E CHIUDERE I NEGOZIATI  
 
Strasburgo, 29 aprile 2008 - Il commercio favorisce la riduzione della povertà. E´ quanto sostiene il Parlamento chiedendo la rapida chiusura dei negoziati e una riforma sostanziale dell´Omc. Anche per avere più coerenza con le altre organizzazioni internazionali e includere i temi ambientali e sociali. Occorre poi differenziare gli impegni dei Pvs in base al livello di sviluppo, migliorare il sistema di composizione delle controversie, prevedendo anche sanzioni per le violazioni delle norme Omc, rendere più democratico il processo decisionale e sviluppare la dimensione parlamentare. Approvando con 495 voti favorevoli, 15 contrari e 53 astensioni la relazione di Cristiana Muscardini (Uen, It), il Parlamento sottolinea che l´Organizzazione Mondiale del Commercio (Omc) svolge un «ruolo essenziale» nel governo economico internazionale e ribadisce l´importanza del commercio «come meccanismo efficace a favore dello sviluppo e della riduzione della povertà». Rileva poi l´importanza del multilateralismo in qualità di strumento inteso a promuovere un commercio libero ed equo e a conseguire gli Obiettivi di sviluppo del Millennio delle Nazioni Unite. I vari negoziati commerciali bilaterali e regionali recentemente avviati dall´Ue devono pertanto essere complementari e non possono costituire un´alternativa alla conclusione del ciclo di Doha per lo sviluppo. I deputati ribadiscono quindi l´appello a tutte le parti interessate affinché dimostrino flessibilità per sbloccare i negoziati e trovare un accordo completo e equilibrato che, al contempo, sia favorevole al rilancio del commercio internazionale e della crescita mondiale, nonché allo sviluppo dei paesi meno sviluppati del pianeta. D´altro canto, ritengono necessario riprendere la riflessione sul processo decisionale, sul mandato, sul funzionamento e sul futuro dell´Omc in vista di una sua riforma sostanziale. Chiedono quindi alla Commissione di presentare non appena possibile a Ginevra «un´iniziativa forte» in vista del rilancio del dibattito. In tale ambito, invitano a riflettere sui limiti dell´approccio dei negoziati commerciali per "cicli" di lunga durata che coinvolgono tutti i membri dell´Omc nella discussione di un´ampia gamma di temi sulla base di un "impegno unico". Pur riconoscendone i meriti storici, i deputati ritengono infatti che nei settori in cui sono stati compiuti sufficienti progressi si potrebbe far ricorso «ad altre formule più flessibili ed efficaci». Invitano inoltre a ridefinire il ruolo e il formato della Conferenza ministeriale, notando già la tendenza dei membri dell´Omc a privilegiare metodi più informali di coordinamento e decisione a tale livello. Il Parlamento ricorda peraltro che l´Omc non fa parte della famiglia delle organizzazioni delle Nazioni Unite. Per rendere il sistema commerciale coerente con l´azione condotta dalle altre organizzazioni internazionali propone quindi di rafforzare il coordinamento delle attività dell´Omc con quelle dell´Organizzazione internazionale del lavoro (Oil), del Fondo delle Nazioni Unite per l´alimentazione (Fao), del Programma delle Nazioni Unite per l´ambiente (Unep), del programma delle Nazioni Unite sullo sviluppo (Pnud), dell´Organizzazione mondiale per la Salute (Oms), della Conferenza delle Nazioni Unite per il commercio e lo sviluppo (Unctad) e del Protocollo di Kyoto sulle energie rinnovabili. Ciò peraltro garantirebbe anche una maggiore coerenza nel processo decisionale di tali organizzazioni. I deputati chiedono inoltre di esaminare in modo approfondito il problema di affrontare meglio le preoccupazioni extracommerciali (non trade concerns) nell´ambito delle norme dell´Omc, «allo scopo di permettere ai suoi membri di perseguire obiettivi politici legittimi, pur salvaguardando l´accesso al mercato». Ritengono poi che il requisito più difficile per la coerenza tra il sistema Onu e l´Omc sia la necessità che quest´ultima adotti norme commerciali che rispettino pienamente i diritti dell´uomo e le norme sociali e ambientali. Dicendosi favorevoli a istituire un Comitato "commercio e lavoro decoroso", sostengono un´impostazione basata sugli incentivi per l´osservanza delle norme ambientali e sociali da parte dei membri dell´Omc, ma chiedono anche di affrontare il dumping sociale e ambientale. I deputati si dicono poi convinti che l´assenza di una sufficiente differenziazione tra i paesi in via di sviluppo (Pvs) possa costituire un ostacolo all´adozione di misure efficaci a favore di tali paesi e possa addirittura nuocere quelli che ne hanno più bisogno. Sollecitano quindi i più avanzati ad assumersi la loro parte di responsabilità e ad assicurare che il loro contributo sia proporzionato al loro livello di sviluppo e alla loro competitività (settoriale). Ritengono, inoltre, che la rifusione del trattamento speciale e differenziato rivesta «un´importanza cruciale» per l´Omc sotto il profilo dello sviluppo e, in tale ambito, raccomandano il ricorso a criteri di differenziazione efficaci che tengano conto non solo della crescita del Pil, ma anche di indicatori quali l´indice di vulnerabilità economica e l´indice di commercio e sviluppo. Nel deplorare l´assenza prolungata di risultati dei negoziati destinati a chiarirne talune regole e a migliorare l´applicazione del memorandum sulla composizione delle controversie, il Parlamento sostiene la proposta Ue per un aumento dell´autonomia degli organismi che operano in questo campo. Chiede peraltro che le riunioni di organi si svolgano pubblicamente - così come avviene per le udienze di una corte - e che i documenti, in particolare le memorie delle parti o degli esperti, siano messi a disposizione del pubblico, salvo rare eccezioni giustificate. Sarebbero inoltre necessari taluni aggiustamenti, in particolare a livello di attuazione delle raccomandazioni o delle decisioni dell´organo per la composizione delle controversie. In proposito, propone di introdurre la possibilità di infliggere sanzioni nei confronti dei paesi che si rifiutano di conformare le proprie legislazioni o misure ai rispettivi obblighi. Nel chiedere l´introduzione in seno all´Omc di un sistema decisionale più democratico che prenda in considerazione le opinioni di tutti i membri, la relazione non reputa però realistico né tanto meno auspicabile rimettere in questione il principio del consenso nel processo decisionale dell´Omc. Questo, infatti, contrariamente alla votazione a maggioranza (o ponderata), garantisce «la parità di tutti i membri». D´altro canto, nota che varie soluzioni potrebbero essere studiate per facilitare, caso per caso, l´emergere di tale consenso. Allo stesso tempo ritiene fondamentale rafforzare la partecipazione attiva dei paesi in via di sviluppo facendo in modo che si sentano pienamente rappresentati nel processo negoziale e siano in grado di identificare, esprimere e difendere i propri interessi commerciali. La relazione, infine, ribadisce l´importanza della dimensione parlamentare dell´Omc ai fini di un rafforzamento della legittimità democratica e della trasparenza dei negoziati e sottolinea la necessità di creare un´assemblea parlamentare dell´Omc dotata di poteri consultivi. .  
   
   
RIPRENDERE I NEGOZIATI PER DARE UN NOME ALLA FYROM  
 
Strasburgo, 29 aprile 2008 - Accogliendo con favore i progressi realizzati dall´ex Repubblica iugoslava di Macedonia, il Parlamento auspica l´avvio dei negoziati d´adesione entro la fine del 2008. Sollecita quindi la Repubblica balcanica a proseguire le riforme e identifica i principali problemi da risolvere. Invita poi la Grecia e la Fyrom a riprendere presto i negoziati sul nome del paese e a trovare un compromesso affinché la questione non sia più un ostacolo all´adesione della Fyrom alle organizzazioni internazionali. Approvando con 601 voti favorevoli, 52 contrari e 30 astensioni la relazione di Erik Meijer (Gue/ngl, Nl), il Parlamento europeo constata che, sebbene il paese abbia compiuto progressi significativi dal 2005, anno in cui ha ottenuto lo status di paese candidato, dei tre paesi candidati «è l´unico con cui non siano ancora in corso negoziati di adesione». Ritiene pertanto auspicabile «che si ponga fine a questa situazione eccezionale» e invita l´ex Repubblica iugoslava di Macedonia (Fyrom) a garantire che siano avviate le riforme necessarie. Auspica poi che il rispetto degli otto parametri predisposti dalla Commissione porterà all´apertura dei negoziati di adesione «prima della fine del 2008» e chiede che, in occasione del prossimo vertice, il Consiglio valuti i progressi conseguiti e stabilisca, se possibile, una data per l´avvio dei negoziati di adesione. Anche perché accoglie con favore il rinnovato consenso politico sull´adesione del paese all´Unione europea e i notevoli sviluppi positivi dall´ultima relazione pubblicata nel novembre 2007 sui progressi compiuti dal paese. Per quanto riguarda la controversa questione del nome, con 601 voti favorevoli, 52 contrari e 30 astensioni, l´Aula ha approvato un emendamento di compromesso sostenuto da Ppe/de, Pse, Alde e Gue/ngl che accoglie con favore «il rafforzamento della cooperazione bilaterale e dei contatti tra i popoli tra l´ex Repubblica iugoslava di Macedonia e la Grecia». Rileva poi con soddisfazione che si sono tenuti colloqui bilaterali nella regione, sotto l´egida delle Nazioni Unite e con l´assistenza dell´inviato speciale Matthew Nimitz, «al fine di individuare una soluzione reciprocamente accettabile alla controversia sorta in merito al nome del paese». Il Parlamento, prendendo quindi atto «del maggiore ritmo impresso ai negoziati», invita entrambe le parti «a cogliere tale opportunità per riprendere senza indugio i negoziati, alla luce degli importanti progressi realizzati di recente, e a conseguire una soluzione di compromesso affinché la questione non costituisca più un ostacolo all´adesione dell´ex Repubblica iugoslava di Macedonia a organizzazioni internazionali». Il Parlamento rivolge poi una serie di suggerimenti al paese per adempiere ai criteri di adesione all´Ue. Tra questi, invita il governo a proseguire con l´attuazione della legislazione anticorruzione e della riforma giudiziaria, «portando a un rafforzamento dell´indipendenza e della capacità complessiva del sistema giudiziario». Lo invita inoltre a portare avanti la riforma della pubblica amministrazione, «al fine di garantire la sua depoliticizzazione, professionalità, competenza ed efficienza, e ad astenersi da qualsiasi azione che possa pregiudicare la capacità amministrativa che è già stata creata». I deputati ritengono poi auspicabile raggiungere un ampio consenso, anche con la partecipazione dei rappresentanti albanesi, su un´eventuale revisione della legge elettorale, e confidano che si procederà a ulteriori consultazioni a tal fine. In proposito auspicano che la coalizione al governo garantisca elezioni a breve termine, «eque e democratiche». Richiamano poi l´attenzione sulle «persistenti discriminazioni» nei confronti della comunità rom - soprattutto in materia di istruzione, protezione sociale, sanità, alloggi e occupazione - e auspicano che la strategia nazionale nei loro confronti sia attuata quanto prima. Il Parlamento ricorda poi l´auspicio di salvaguardare l´indipendenza della radiotelevisione pubblica nei confronti degli organi dello Stato e di dare spazio all´esistente diversità di opinioni «evitando che altri mezzi di informazioni subiscano ostacoli a causa dell´interferenza delle autorità». Sollecita inoltre le autorità a garantire il rispetto delle norme dell´Unione europea e del Consiglio d´Europa «volte a impedire la recrudescenza dell´"incitamento all´odio", in particolare nei mezzi d´informazione, contro Stati limitrofi». Nell´osservare che l´approccio globale nei confronti dell´ambiente «può essere migliorato», il Parlamento plaude ai progressi realizzati nel settore della legislazione relativa ai diritti di proprietà intellettuale, ma sottolinea che sono necessari ulteriori sforzi per garantire l´attuazione della legislazione adottata. Constata poi che occorrono ulteriori investimenti nello sviluppo dei collegamenti delle infrastrutture del paese con i suoi vicini, al fine di contribuire allo sviluppo economico e alla stabilità della regione nel suo complesso. Esprime poi preoccupazione per il tasso di disoccupazione ancora elevato ed esorta il governo ad affrontare tale problema. Accogliendo con favore l´attiva partecipazione della Fyrom al processo di cooperazione nell´Europa sud-orientale e il suo contributo alla creazione del Consiglio di cooperazione regionale, esprime tuttavia preoccupazione per i ritardi nella demarcazione tecnica dei confini con il Kosovo e ritiene che tale questione dovrebbe procedere come previsto nella proposta presentata dall´ex inviato speciale delle Nazioni Unite per la definizione dello status del Kosovo. Il Parlamento, poi, si rammarica della firma e della ratifica da parte della Fyrom dell´accordo bilaterale di immunità con le autorità statunitensi, che concede ai cittadini di tale paese l´esenzione dalla giurisdizione del Tribunale penale internazionale dell´Aia. In proposito, sottolinea che tale atto «è contrario alle norme e alle politiche dell´Unione europea, che sono tutte mirate a sostenere il Tribunale penale internazionale, come pure ai principi guida dell´Unione europea relativi agli accordi bilateri di immunità». Invita pertanto il governo e il parlamento della Macedonia a uniformare la legislazione del paese ai principi e alle norme degli Stati membri dell´Unione europea. .  
   
   
LA CINA PROMUOVA LO SVILUPPO SOSTENIBILE DELL´AFRICA  
 
 Strasburgo, 28 aprile 2008 - Notando i crescenti interessi e investimenti cinesi in Africa, soprattutto in campo energetico, il Parlamento chiede una strategia europea coerente per il continente che, includendo la cooperazione con la Cina, non ricalchi però il modello asiatico. La Cina dovrebbe svincolare i propri aiuti che penalizzano le iniziative Ue, aprire il mercato ai prodotti africani, garantire il rispetto dei diritti umani e dei lavoratori e cessare di fornire armi ai paesi africani in guerra. Gli interessi della Cina in Africa «stanno crescendo». E´ quanto osserva il Parlamento che - adottando con 618 voti favorevoli, 16 contrari e 17 astensioni la relazione di Ana Gomes (Pse, Pt) - sottolinea come il paese asiatico si sia impegnato a costituire un fondo di 5 miliardi di dollari per incoraggiare le sue imprese ad investire in Africa. Nota inoltre che il 50% dei progetti di lavori pubblici in Africa è realizzato da appaltatori cinesi e ricorda che la banca cinese Exim ha annunciato l´intenzione di mettere a disposizione 20 miliardi di dollari per finanziare gli scambi commerciali e le infrastrutture in Africa nei prossimi tre anni. Osserva poi che la Cina si è impegnata a fornire all´Africa 3 miliardi di dollari in prestiti agevolati e 2 miliardi sotto forma di credito agevolato nei prossimi tre anni e sottolinea che tale paese potrebbe diventare il maggior partner commerciale dell´Africa entro il 2010. Per i deputati, questa presenza ha, di per sé, «un impatto reale, anche politico», per i paesi ospitanti. Ma L´ue dovrebbe «evitare le generalizzazioni» in merito al ruolo della Cina e dovrebbe considerarla «con un atteggiamento aperto e costruttivo senza cercare di imporle modelli e punti di vista europei». D´altra parte, esortano l´Ue a sviluppare una strategia coerente «per rispondere alle nuove sfide sollevate dai donatori emergenti in Africa, quali la Cina». Questa risposta, ammonisce però il Parlamento, «non deve tentare di emulare i metodi e gli obiettivi della Cina», dal momento che ciò «non sarebbe necessariamente compatibile con i valori, i principi e gli interessi a lungo termine dell´Ue». Il Parlamento, peraltro, si compiace della volontà della Cina di offrire una cooperazione pratica ai paesi africani senza imposizioni ma, rammaricandosi della cooperazione avviata «con regimi repressivi in Africa», sottolinea che sarebbe auspicabile accompagnarla da condizioni politiche, attribuendo un ruolo maggiore ai criteri in materia di diritti dell´uomo. Invita quindi l´Unione europea e la Cina a discutere, sviluppare e formulare le loro strategie africane in vista di un «impegno responsabile» volto a promuovere lo sviluppo sostenibile. Dialogo permanente e aiuti non vincolati per lo sviluppo sostenibile - I deputati invitano l´Unione europea a perseguire un dialogo con l´Africa e la Cina al fine di rafforzare l´efficienza e la coerenza della cooperazione allo sviluppo, di esplorare concrete possibilità di cooperazione e di promuovere i partenariati, evitando la frammentazione dell´azione. Propongono quindi che l´Ue, l´Unione Africana e la Cina costituiscano un organo permanente di consultazione attraverso il quale promuovere la coerenza e l´efficacia delle diverse attività di cooperazione allo sviluppo. Il Parlamento invita poi l´Ue a rafforzare gli impegni per gli aiuti non vincolati e ad incoraggiare la Cina a intraprendere la medesima strada. D´altra parte osserva che gli investimenti economici europei in Africa patiscono svantaggi competitivi «a causa del sovvenzionamento aperto e dissimulato dei progetti cinesi». Scontano inoltre i più elevati costi indotti da standard sociali ed economici non applicati dai concorrenti cinesi, gli aiuti vincolati della Cina che impediscono alle imprese europee di partecipare a progetti finanziati da aiuti cinesi e il limitato accesso delle aziende europee agli strumenti di copertura del rischio finanziario e di investimento. Migliorare trasparenza e gestione dei proventi energetici - Per i deputati, la sua crescente domanda di energia e il desiderio di ampliare le sue importazioni di energia hanno indotto la Cina a cercare fornitori di petrolio negli Stati africani. Negli ultimi quattro anni, osservano, la Cina ha contribuito per circa il 40% alla crescita complessiva della domanda mondiale di petrolio e il 30% delle sue importazioni di greggio provengono dall´Africa. Notano inoltre che la Cnpc (una società petrolifera cinese di proprietà dello Stato) controlla il 60-70% della produzione petrolifera del Sudan, mentre nel 2006 l´Angola era il maggior fornitore di petrolio della Cina. Visto l´impegno della Cina in Africa, il Parlamento chiede all´Ue di dare maggiore importanza alla cooperazione con l´Africa nel settore della politica energetica. L´ue dovrebbe inoltre incoraggiare i paesi africani ricchi di risorse a aderire all´Iniziativa per la trasparenza dell´industria estrattiva (Eiti), fornendole un maggiore supporto politico, finanziario e tecnico. Per quanto concerne il gettito generato dalle risorse naturali, l´Ue dovrebbe anche promuovere il principio del "prestito responsabile" presso tutti i donatori, chiedendo ai paesi beneficiari ricchi di risorse con precedenti di malgoverno e corruzione, di adottare misure concrete per migliorare la trasparenza della gestione delle entrate quale condizione per la concessione di qualsiasi assistenza non umanitaria. Aprire i mercati ai prodotti africani - In materia commerciale, il Parlamento osserva che la Cina potrebbe diventare il maggior partner commerciale dell´Africa entro il 2010, anche perchè i loro scambi sono passati da 4 miliardi di dollari nel 1995 a 55 miliardi nel 2006, con l´obiettivo della Cina di raddoppiarli entro il 2010. Ammonisce pertanto che le esportazioni di prodotti cinesi in Africa «non devono ostacolare lo sviluppo dell´industria africana o minarne la competitività». Esorta poi l´Ue ad incoraggiare tutte le parti interessate, compresa la Cina, a diversificare le proprie attività commerciali e di investimento, a trasferire tecnologie agli africani e a rafforzare le norme internazionali in materia di commercio equo. Dovrebbero inoltre estendere l´accesso dei prodotti africani al mercato mondiale, ridurre le tasse sui prodotti trasformati provenienti dall´Africa, promuovere lo sviluppo del settore privato e il suo accesso al finanziamento nonché l´agevolazione del commercio ed incoraggiare l´integrazione regionale in Africa. D´altra parte, i deputati sottolineano l´interesse dell´Africa «a sviluppare una strategia autonoma verso la Cina», anche per conferire un accentuato carattere di reciprocità alle loro relazioni commerciali. La strategia deve puntare a una maggiore disponibilità della Cina a un migliore accesso al mercato cinese per i prodotti tipici africani destinati all´esportazione, come il caffè, il cacao e le pelletterie. Dovrebbe inoltre mirare a una maggiore partecipazione - a condizioni eque - dei lavoratori africani ai progetti cinesi in Africa. In tale contesto, il Parlamento chiede all´Ue di coinvolgere la Cina nell´espansione del mercato del lavoro locale africano «invece di immettervi migliaia di lavoratori cinesi» e raccomanda un maggiore impegno nella formazione professionale dei lavoratori mediante borse di studio e migrazione circolare. I deputati invitano poi Ue e Cina a tener maggiormente conto delle possibilità di sviluppo del settore agricolo africano nelle riforme delle proprie politiche agricole, ad agevolare le importazioni di prodotti agricoli dall´Africa e a verificare con maggior rigore che le esportazioni non compromettano lo sviluppo della produzione agricola africana. La esortano infine a sostenere controlli internazionali più rigorosi sul commercio illegale di legname e avorio e chiedono di vietare tutte le importazioni di legnami e prodotti del legno di provenienza illegale nell´Ue, «così da scoraggiare la Cina dal ricorrere illegalmente al legname africano per le proprie esportazioni di mobili». Garantire il rispetto dei diritti umani e dei lavoratori in Africa - Il Parlamento rivolge un pressante appello alle autorità cinesi affinché rispettino i principi della democrazia, della buona governance e dei diritti dell´uomo nelle relazioni con l´Africa. Invita inoltre l´Ue a chiedere agli altri donatori - quali la Cina - vincolati da strumenti internazionali relativi ai diritti dell´uomo, di fornire l´assistenza attraverso organizzazioni locali della società civile in quei paesi che violano i diritti umani. Sottolinea peraltro che gli investimenti svincolati da qualsiasi condizione realizzati dalla Cina nei paesi africani sottoposti al malgoverno di regimi oppressivi, «contribuiscono a perpetuare le violazioni dei diritti dell´uomo e non fanno che ritardare il progresso democratico e impedire il riconoscimento del buon governo». I deputati invitano quindi l´Ue a chiedere a tutti i donatori e a tutti i paesi beneficiari di rispettare gli orientamenti e le norme in materia di trasparenza stabiliti dagli istituti finanziari internazionali. La Cina dovrebbe inoltre incoraggiare le proprie banche nazionali a adottare i "principi dell´Equatore" relativi a norme sociali e ambientali, adottare volontariamente le disposizioni della Convenzione dell´Ocse sulla lotta alla corruzione, ratificare le Convenzioni Oil - che non ha ancora adottato - e garantirne l´applicazione nei paesi in via di sviluppo in cui siano presenti investimenti, società, esperti o lavoratori cinesi, soprattutto in Africa. Non fornire armi ai paesi africani in guerra - Il Parlamento invita l´Ue a rendere il suo codice di condotta sulle esportazioni di armi uno strumento giuridicamente vincolante. Dovrebbe inoltre mantenere l´embargo sulla vendita di armi alla Cina fino a quando «continuerà a fornire armi a forze e gruppi armati di paesi, spesso africani, che alimentano e protraggono i conflitti e commettono gravi violazioni dei diritti dell´uomo». In tale ambito, dovrebbe incoraggiare la Cina a sospendere gli accordi commerciali nel settore delle armi con governi colpevoli di violazioni dei diritti dell´uomo e coinvolti in conflitti o in procinto di entrare in guerra, quali i governi di Kenia, Zimbabwe, Sudan, Ciad, Repubblica democratica del Congo, Etiopia, Eritrea e Somalia. I deputati invitano poi l´Ue e la Cina a sospendere, prevenire e vietare trasferimenti di armamenti a soggetti armati non statali che minacciano i diritti umani, la stabilità politica e lo sviluppo sostenibile nel continente africano. Nel chiedere loro di sostenere la creazione di una forza di pronto intervento africana, invitano l´Ue ad incoraggiare la Cina a continuare ad aumentare la propria partecipazione alle missioni di mantenimento della pace dell´Onu e dell´Ua in Africa, e a rafforzare il proprio contributo inviando truppe da combattimento, se del caso e in conformità con i mandati dell´Onu. .  
   
   
CONFERENZA CONNECT RESEARCH 2008, ROMA, ITALIA  
 
Bruxelles, 29 aprile 2008 - La conferenza Connect Research 2008 si svolgerà l´8 e il 9 maggio a Roma, in Italia. Connect Research 2008, organizzata congiuntamente dall´Ambasciata Britannica a Roma, dall´Ambasciata Italiana a Londra e da Itaca (Italians in Cranfield Association), costituirà la sede europea per il raffronto fra modelli e prassi migliori aziendali e incoraggerà la creazione di nuovi contatti. La conferenza verterà su quattro temi principali: innovazione attraverso le reti: dibattito su modelli imprenditoriali positivi, legami efficaci fra istituti di ricerca, aziende private e organizzazioni del settore pubblico, esempi di accesso alla ricerca pubblica per le piccole e medie imprese (Pmi); gestione dei diritti di proprietà intellettuale (Dpi): sfruttamento della tecnologia e innovazione del marketing prospettive per la ricerca e per le aziende sulle possibilità di proteggere l´innovazione e metterla a profitto: casistica della gestione della proprietà intellettuale; innovazione nei finanziamenti: come individuare le fonti giuste nelle varie fasi dello sviluppo di una tecnologia innovativa; esempi di linee di finanziamento pubbliche e private; settimo Programma quadro (7°Pq) dell´Ue: in che modo le Pmi possono avvalersi del 7°Pq; quale tipo di assistenza occorre alle Pmi per partecipare; modi in cui possono essere semplificati i procedimenti burocratici. Per ulteriori informazioni: http://www. Britishembassy. Gov. Uk/italy .  
   
   
PROMUOVERE UN FISCO PIÙ “VERDE”: “CHI INQUINA PAGA” È UNO DEI PILASTRI DELLA POLITICA AMBIENTALE UE  
 
 Strasburgo, 29 aprile 2008 - Gli strumenti di mercato sono uno dei mezzi più efficaci per tutelare l´ambiente. E’ quanto sostiene il Parlamento europeo chiedendo di internalizzare i costi ambientali nei prodotti e servizi, senza però danneggiare i meno abbienti. Occorre tassare l’energia in funzione delle emissioni di Co2, rivedere l’Eurobollo, detassare il lavoro, consentire crediti fiscali o la riduzione dell´Iva per i prodotti ecologici e adottare norme per tassare i rifiuti. Va anche rivisto il sistema di scambio di emissioni. Approvando con 479 voti favorevoli, 53 contrari e 5 astensioni la relazione di Anne Ferreira (Pse, Fr), il Parlamento sottolinea anzitutto che è necessaria «un´azione energica» volta a limitare gli effetti del cambiamento climatico e, in tale ambito, gli strumenti di mercato (Mbi) utilizzati ai fini della politica ambientale sono uno dei mezzi «più efficaci» per raggiungere gli obiettivi ambientali ad un costo ragionevole, oltre ad essere importanti ai fini dell´applicazione del principio «chi inquina paga». Per il Parlamento, il principio “chi inquina paga” è uno dei pilastri della politica ambientale Ue, poiché consente di includere nel prezzo di un prodotto il costo dell´eliminazione dell´inquinamento e l´indennizzo dei danni causati col processo produttivo. Ma «la prevenzione è meno costosa di qualsiasi ripristino e indennizzo». D´altronde, l´internalizzazione totale dei costi ambientali «è un requisito indispensabile» per creare una concorrenza equa fra le varie imprese, aumentare gli incentivi economici alla produzione e al consumo più puliti e stimolare l´innovazione di tecnologie meno inquinanti. L´incapacità a procedere in tal senso, invece, «equivale a sovvenzionare attività dannose per l´ambiente». Gli strumenti di mercato, pertanto, sono un metodo «adeguato ed efficace per internalizzare gli effetti esterni» e dovrebbero «venire utilizzati con maggiore frequenza, senza tuttavia sostituirsi agli strumenti regolamentari, ma piuttosto integrandoli». Il Parlamento sollecita quindi la Commissione a mettere a punto una «chiara strategia» sull´uso degli strumenti di mercato «per determinare il prezzo dei danni ambientali e correggere le carenze di mercato riscontrate». Una strategia che includa la fiscalità, la revisione del sistema comunitario di scambio delle emissioni e la politica in materia di scambi commerciali e tecnologica. Gli strumenti di mercato, rammenta il Parlamento, comprendono ad esempio, i permessi negoziabili ideati per ridurre l´inquinamento, le imposte ambientali che incidono sui prezzi influenzando il comportamento di produttori e consumatori, le tasse destinate a coprire i costi dei servizi ambientali e le sovvenzioni intese a sostenere lo sviluppo di tecnologie più pulite. Il Parlamento, tuttavia, ritiene che le conseguenze sociali dell´attuazione degli Mbi «devono essere compensate da specifiche misure», quali prezzi soglia, riduzione dei tassi e sovvenzioni per le famiglie a basso reddito. Sostiene inoltre la necessità di adottare misure volte a penalizzare i consumi eccessivi. Con 300 voti contrari e 213 favorevoli, l´Aula ha però soppresso il paragrafo che chiedeva di reinvestire le entrate degli Mbi in programmi a sostegno di obiettivi ambientali e volti a mitigare gli impatti sociali e sulla concorrenza. Fiscalità ambientale dissuasiva e incitativa Le tasse legate all´ambiente, secondo i deputati, dovrebbero essere considerate soprattutto come «uno strumento per prevenire l´inquinamento pregiudizievole e il degrado ambientale» e, così, accrescere il benessere della società a «costi ragionevoli». Tali tasse consentono inoltre di raggiungere gli obiettivi ambientali. D’altra parte, il Parlamento osserva che in materia di fiscalità ambientale, esistono forti disparità tra i diversi paesi dell´Ue (che oscillano tra il 2 e 5% del Pil). Nel sottolineare che gli Stati membri dovrebbero decidere da soli cosa sia opportuno per i propri sistemi fiscali, li invita tuttavia a progredire in materia di fiscalità ambientale a livello europeo «per impedire qualsiasi dumping fiscale». Per realizzare gli obiettivi ambientali è peraltro necessario «disporre di strumenti tanto incitativi quanto dissuasivi». L´imposizione di tasse su fattori negativi come l´inquinamento, secondo i deputati, dovrebbe quindi «essere compensata attraverso una riduzione di quelle sui fattori positivi come il lavoro» o da una diminuzione delle sovvenzioni alle energie fossili che danneggiano l’ambiente. Appoggiano pertanto la riduzione della fiscalità sul lavoro al livello nazionale, sottolineando però che essa «non è connessa alla sola riforma della fiscalità ambientale». L´aula ha tuttavia respinto - 196 voti favorevoli, 333 contrari e 4 astensioni - l´invito rivolto alla Commissione a presentare entro la fine del 2008 una proposta legislativa relativa ad una tassa comunitaria minima in materia di Co2. I deputati sostengono inoltre le proposte volte a consentire agli Stati membri di ridurre le aliquote Iva o di offrire crediti fiscali per prodotti ad efficienza energetica e materiali a risparmio energetico. Ma l´introduzione di un´aliquota Iva ridotta sui prodotti ecologici, a loro parere, deve essere «rigorosamente inquadrata» affinché ne possano realmente beneficiare i consumatori e deve essere accompagnata da dispositivi complementari come l´Ecolabel per creare un sistema di facile comparazione dei prodotti. Il Parlamento ritiene che, con la riforma delle sovvenzioni dannose per l´ambiente, è necessaria un´azione «tempestiva e determinata» nel settore dei trasporti, in particolare quelli stradali. Nell´ambito della revisione della legislazione sulla tassazione dei prodotti energetici, il livello minimo di tasse nel settore dei trasporti per uso industriale o commerciale dovrebbe essere innalzato e occorre procedere alla differenziazione della tassazione sulla base del livello di emissione di Co2. E’ inoltre necessario rendere obbligatoria in tutti gli Stati membri la direttiva sull´Eurobollo per i mezzi di trasporto pesanti ed estenderla all´intera rete stradale. La direttiva dovrebbe inoltre essere modificata «per consentire l´internalizzazione dei costi esterni grazie alla tariffazione delle infrastrutture, in particolare del trasporto stradale». Nel deplorare che la normativa comunitaria non abbia affrontato il problema del volume dei rifiuti nell´Ue, il Parlamento invita la Commissione e gli Stati membri a riflettere su un quadro legislativo in materia di tassazione dei rifiuti al fine di prevenire e ridurre a medio termine la loro produzione. D’altra parte, si compiace del fatto che, in aggiunta alla tassazione e ai sistemi di scambio delle emissioni, stiano emergendo anche altri strumenti finanziari tra cui la crescente disponibilità di investimenti verdi/etici, ad esempio le obbligazioni verdi, «che assicurano una maggiore consapevolezza e offrono una scelta di mercato agli investitori». Rivedere il sistema comunitario di scambio delle emissioni Secondo i deputati esiste «l´urgente necessità» di rivedere il sistema di scambio di quote di emissione (Ets) dell´Ue per colmare in modo efficace le lacune riscontrate nel periodo di prova. D’altra parte, ritengono che attualmente l´Ets abbia un campo di applicazione «troppo ristretto» rispetto alle molteplici fonti di gas a effetto serra (Ghg) e dei settori implicati. Esortano quindi la Commissione a rafforzare il sistema fissando una soglia sempre più rigorosa ed estendendola ai maggiori emittenti. Con la Strategia Ue per lo sviluppo sostenibile, inoltre, l´Ets dell´Ue deve concentrarsi soprattutto sulla messa all´asta delle licenze di emissione e su un tetto massimo di emissioni coerente con l´obiettivo Ue di riduzione del 30% previsto per il 2020, includendo limiti quantitativi e criteri qualitativi per l´uso degli stanziamenti ai progetti del meccanismo per lo sviluppo pulito/attuazione comune. La tassazione dell´energia, peraltro, «dovrebbe rimanere uno strumento secondario e complementare ai fini della riduzione delle emissioni», da usare esclusivamente laddove il sistema comunitario di scambio delle quote non può incidere direttamente o indirettamente. Il Parlamento sostiene infine il processo legislativo volto ad includere il settore dell´aviazione nel sistema Ets e chiede con insistenza alla Commissione di presentare, prima del 2009, un progetto legislativo per la riduzione dei Ghg nel settore dei trasporti marittimi. Ricorda poi che i settori dei trasporti e dell´edilizia «rappresentano gran parte della domanda di energia e dell´emissione di Co2, non coperte dall´Ets dell´Ue». .  
   
   
EUROPA IN TESTA RISPETTO AGLI USA NEL FINANZIAMENTO ALLA RICERCA SUI RISCHI DELLE NANOTECNOLOGIE  
 
Bruxelles, 29 aprie 2008 - L´europa investe quasi il doppio rispetto agli Stati Uniti nella ricerca sui rischi potenziali delle nanotecnologie, questo è quanto ha indicato un rapporto del Progetto sulle Nanotecnologie Emergenti (Pen). Mentre la National Nanotechnology Initiative (Nni) negli Usa ha stanziato 13 Mio Usd (8,1 Mio Eur) per progetti relativi ai rischi nell´anno finanziario 2006, l´Europa ha messo da parte 24 Mio Usd (15 Mio Eur) per lo stesso periodo. Il rapporto è stato effettuato dal Pen, una iniziativa del Centro Internazionale Woodrow Wilson con sede negli Usa e del Pew Charirable Trusts, e si basa su dati elencati nella strategia di ricerca Nni. Secondo la valutazione del Pen, 62 progetti sulle nanotecnologie finanziati dal governo degli Stati Uniti con un budget totale annuale di 13 Mio Usd potrebbero essere catalogati come altamente rilevanti per i potenziali rischi ambiente, salute e sicurezza (Ehs). Il governo degli Stati Uniti d´altro canto non è d´accordo. Le loro stime portano questa cifra a 37,7 Mio Usd (23,6 Mio Eur) investiti nella ricerca Ehs nelle nanotecnologie. "Sembra che gli Stati Uniti siano colpevoli di velleitarismo nella propria valutazione della ricerca che porterà allo sviluppo di nanotecnologie sicure," ha commentato Andrew Maynard, capo consigliere scientifico del Pen. "Provano a sostituire la ricerca che potrebbe informare la comprensione scientifica generale sui possibili rischi delle nanotecnologie con la ricerca che si concentra sull´ottenere risposte a domande dirette che vengono poste oggi: cosa rende potenzialmente pericoloso un nanomateriale, come può essere usato in sicurezza e cosa succede quando viene alla fine eliminato?" "Sia la cifra fornita dal governo degli Stati Uniti che i risultati della valutazione del Pen mostrano che meno del tre per cento del budget federale per la ricerca sulle nanotecnologie di 1,4 Mld Usd (876 Mio Eur) è stato speso per la ricerca su ambiente, salute e sicurezza," ha aggiunto Maynard. Tuttavia, è stata presentato un progetto di legge che modificherebbe la strategia Nni per assicurare che almeno il 10% dei finanziamenti (150 Mio Usd = 94 Mio Eur) vada alla ricerca sui rischi. Invece l´Ue ha incorporato le preoccupazioni Ehs nella ricerca sulle nanotecnologie come parte fondamentale di un approccio equilibrato all´argomento. ´Possedere un alto livello di salute e sicurezza pubblica e protezione ambientale e del consumatore è fondamentale,´ ha detto Janez Potocnik, Commissario Ue per la Ricerca, durante una conferenza a Bruxelles nell´aprile del 2007. All´inizio di quest´anno la Commissione ha adottato un codice di comportamento per una ricerca sulle nanotecnologie responsabile, che comprende sette principi generale per garantire che le nanotecnologie vengano sviluppate in modo sicuro. Tra le altre cose, questi principi includono inviti alla sostenibilità e alla cautela come anche alla responsabilità dei ricercatori e delle organizzazioni di ricerca. Inoltre, i finanziamenti alla ricerca per la sicurezza delle nanotecnologie sono stati aumentati nel settimo Programma quadro (7°Pq) dell´Ue, portando in primo piano i dati quantitativi sulla (eco)tossicologia e anche su test specifici per le nanotecnologie, esposizione e metodi di valutazione del rischio e metodologie per l´analisi del ciclo di vita. Il 7°Pq è diventato la più grande fonte di finanziamenti pubblici al mondo per le nanotecnologie, con un budget totale di 3,5 Mld Eur. Gli esperti stimano che entro il 2014, circa il 15% del totale della produzione mondiale di prodotti industriali, del valore di 2600 Mld Usd (1600 Mld Eur), conterrà delle nanotecnologie. Per ulteriori informazioni: Progetto Pen: http://www. Nanotechproject. Org/ Informazioni sui progetti sulle nanotecnologie nell´Ue: http://cordis. Europa. Eu/nanotechnology/ .  
   
   
CONFERENZA IRE, RENNES, FRANCIA  
 
Bruxelles, 29 aprile 2008 - 5 e 6 giugno la rete Ire (Innovating Regions in Europe) organizza a Rennes (Francia) una conferenza su ´Governance dell´innovazione: migliorare l´interazione nel sistema regionale d´innovazione´. La conferenza discuterà i modi per intensificare l´interazione tra operatori del sistema regionale d´innovazione. Come punto di partenza verranno usati i risultati dei Gruppi di lavoro che riuniscono le regioni aderenti all´Ire, con particolare attenzione ai sistemi regionali d´innovazione, i cluster come piloti dell´innovazione, e il trasferimento di tecnologia tra i settori della ricerca e industriale. L´avvenimento analizzerà le sfide politiche legate alla globalizzazione dei cluster regionali e dei sistemi d´innovazione, e la necessità di una maggiore collaborazione tra i settori pubblico e privato per farvi fronte. Tre workshop paralleli permetteranno ai partecipanti di discutere più in dettaglio i seguenti argomenti: promuovere l´interazione dinamica nel sistema regionale d´innovazione; approcci quantitativi alla governance dei cluster e dei sistemi d´innovazione; rendere più efficienti i servizi di trasferimento della tecnologia. .  
   
   
CARLO CORAZZA SUCCEDE A ROBERTO SANTANIELLO NELLA DIREZIONE DELLA RAPPRESENTANZA A MILANO DELLA COMMISSIONE EUROPEA.  
 
Milano, 29 aprile 2008 - Da aprile Carlo Corazza succede a Roberto Santaniello nella direzione della Rappresentanza a Milano della Commissione europea. Corazza, 42 anni, è funzionario della Commissione europea dal 1994. Tra i suoi precedenti incarichi è stato membro di Gabinetto della Commissaria europea Emma Bonino, Responsabile per i negoziati con i Paesi candidati dell´Europa centrale e orientale e Portavoce della Commissione europea in Italia a Roma. .  
   
   
MOLDOVA: IL PAESE AI PRIMI POSTI NELL’EST EUROPEO PER NUMERO DI INVENZIONI  
 
Kichinev, 29 aprile 2008 - La Moldova è ai primi posti nell’Europa dell’est per numero di invenzioni pro capite ed è necessario incrementare la dinamica dell’introduzione di queste invenzioni nell’economia azionale. Lo ha dichiarato l’accademico Boris Gaina, che partecipa all’ Xi simposio scientifico "Agepi Readings". L’agenzia nazionale per la proprietà industriale (Agepi) aiuterà gli scienziati cinesi e moldavi a registrare i diritti di proprietà per varietà di uva da tavola e industriale, testate nella Zona economica libera cinese di Yantai per sette anni. Il direttore generale dell’Agenzia per l’innovazione e il trasferimento tecnico dell’accademia delle Scienze, Viaceslav Afanasiev ha dichiarato che l’economia dovrà essere necessariamente innovativa. Nei Paesi sviluppati, il 75% della crescita del Pil è determinata dalla scienza e dall’istruzione, e il 50% di questa dipende dall’innovazione. I progetti introdotti dall’Accademia delle scienze stanno aumentando: 8 nel 2005, 27 nel 2006, 43 nel 2007, ed è cresciuto anche il finanziamento da parte dello Stato, che nel 2007 ha destinato 8,3 mln lei, nel 2008, 9 mln lei e nel 2009 l’aiuto previsto è di 19 mln lei. .  
   
   
MONTENEGRO: ATTRATTI 130 MLN EUR IN INVESTIMENTI ESTERI DIRETTI NEL PRIMO BIMESTRE  
 
Podgorica, 29 aprile 2008 - Gli investimenti esteri diretti attratti nei primi due mesi dell’anno hanno raggiunto i 130 mln Eur, crescendo solo del 17% a/a dopo i notevoli aumenti degli ultimi 3 anni. La Banca centrale (Cbcg) ha reso noto che a febbraio l’afflusso di Ide è stato di 71,2 mln Eur, rappresentando una riduzione del 4%. La principale ragione per lo sviluppo negativo potrebbe essere il raffreddamento del mercato immobiliare, seguito alla forte espansione registrata negli ultimi 2 anni. La maggior parte degli investimenti esteri del primo bimestre è stata registrata nelle imprese e nelle banche locali (58,9 mln Eur, o 45,3% del totale), mentre gli quelli nel settore immobiliare hanno inciso del 38,9% dell’afflusso (50,6 mln Eur). Inoltre, circa 18,4 mln Eur sono giunti sottoforma di debiti intersocietari, mentre 2,2 mln Eur sono investimenti restituiti da agenti locali dall’estero. L’afflusso di Ide ha raggiunto il 5,1% del Pil previsto per l’intero anno. Gli investimenti esteri diretti in uscita sono arrivati a 58,1 mln Eur a gennaio febbraio, con un aumento del 52,1% a/a. La maggior parte di quelli in uscita sono legati al settore immobiliare (73%). Gli investimenti esteri diretti netti hanno raggiunto i 71,9 mln Eur, riducendosi dell’1,4% a/a. .  
   
   
AMMONTARE DI CCT E BTP IN EMISSIONE  
 
Roma, 29 aprile 2008 - Il Mef, comunica l´ammontare dei Cct e dei Btp che verranno offerti nell´asta del 29 aprile: Certificati di Credito del Tesoro settennali 1º dicembre 2007/2014 settima tranche: 1. 250 milioni di euro - Buoni del Tesoro Poliennali triennali 1º febbraio 2008/2011 quinta tranche: 2. 500 milioni di euro decennali 1º febbraio 2008/1º agosto 2018 prima tranche: 4. 000 milioni di euro. .  
   
   
UNIPOL GRUPPO FINANZIARIO HA APPROVATO IL BILANCIO 2007 DELIBERATA LA DISTRIBUZIONE DI DIVIDENDI ORDINARI E STRAORDINARI PER UN MILIARDO DI EURO  
 
 Bologna, 29 aprile 2008 - L’assemblea ordinaria degli Azionisti di Ugf S. P. A. Riunitasi in data odierna, ha approvato il Bilancio dell´esercizio 2007, i cui principali dati sono i seguenti: Utile netto di 288,8 milioni di euro. Dividendi complessivi per 999,8 milioni di euro, di cui 815,7 milioni straordinari e 184,1 milioni ordinari, corrispondenti a dividendi unitari di 0,4161 euro per ogni azione ordinaria (di cui 0,0750 ordinari e 0,3411 straordinari), e 0,4213 euro per ogni azione privilegiata (di cui 0,0802 ordinari e 0,3411 straordinari). Data di stacco cedola 19 maggio 2008 e pagamento 22 maggio 2008. Nel 2007 Unipol Gruppo Finanziario ha realizzato una raccolta assicurativa aggregata Danni di 4. 289 milioni di euro (+5,6%), di cui 2. 611 Auto (+4,4%) e di 1. 678 non Auto (+7. 5%), entrambi in crescita a tassi superiori a quelli di mercato; una raccolta assicurativa aggregata Vita di 4. 653 milioni di euro (-26,8%), ma con margini sulla nuova produzione Vita in crescita al 19% (14% nel 2006). Nel Gruppo Bancario Unipol Banca, la raccolta diretta è stata di 9,1 miliardi di euro (+15%), gli impieghi 8 miliardi (+ 20%) e l’utile di 39,5 milioni di euro (+31,6%). L’utile netto consolidato è salito a 421 milioni di euro (+ 16,5%), dopo avere scontato una svalutazione per 59 milioni di euro della partecipazione in Hopa; l’utile di pertinenza del Gruppo è aumentato a 389 milioni di euro (+38,4%). L’assemblea ordinaria di Unipol Gruppo Finanziario S. P. A. , riunitasi in data odierna, ha approvato il Bilancio relativo all’esercizio 2007, un anno caratterizzato dalla realizzazione del progetto di riassetto societario e di riorganizzazione funzionale del Gruppo. Dal primo settembre 2007 è infatti divenuta operativa Unipol Gruppo Finanziario S. P. A. , quale holding di partecipazioni e servizi posta a capo del gruppo assicurativo e bancario. Ne risulta che Unipol Gruppo Finanziario S. P. A. Ha esercitato per il periodo 1° gennaio – 31 agosto 2007 attività prevalentemente assicurativa e per il periodo 1° settembre – 31 dicembre 2007 la sola attività di holding di partecipazioni e servizi. Unipol Gruppo Finanziario ha mantenuto lo status di società quotata sul Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana S. P. A. I dati economici che maggiormente contraddistinguono l’andamento della gestione 2007 della Società sono i seguenti: ricavi dell’attività caratteristica di holding di partecipazioni e servizi di Ugf S. P. A pari a 95,0 milioni di euro; altri ricavi e proventi pari a 3. 646,3 milioni di euro, inclusi ricavi derivanti dall’esercizio dell’attività assicurativa per 3. 592,4 milioni di euro; costi della produzione pari a 3. 941,4 milioni di euro, inclusi tutti i costi derivanti sia dall’attività assicurativa che dall’attività di holding esercitata nel 2007; proventi finanziari netti pari a 669,6 milioni di euro; risultato economico prima delle imposte di 402,3 milioni di euro; utile netto di esercizio di 288,8 milioni di euro. Il patrimonio netto della Società al 31 dicembre 2007, incluso l’utile d’esercizio, ammontava a 5. 333,6 milioni di euro. Relativamente al Gruppo nel suo complesso, si evidenzia che nel 2007 la raccolta assicurativa aggregata Danni è stata di 4. 289 milioni di euro (+5,6%), di cui 2. 611 Auto (+4,4%) e di 1. 678 non Auto (+7. 5%), entrambi in crescita a tassi superiori a quelli di mercato; la raccolta assicurativa aggregata Vita è stata di 4. 653 milioni di euro (-26,8%), ma con margini sulla nuova produzione Vita in crescita al 19% ( 14% nel 2006). Nel Gruppo Bancario Unipol Banca, la raccolta diretta è stata di 9,1 miliardi di euro (+15%), gli impieghi 8 miliardi (+ 20%) e l’utile di 39,5 milioni di euro (+31,6%). L’utile netto consolidato è salito a 421 milioni di euro (+ 16,5%), dopo avere scontato una svalutazione per 59 milioni di euro della partecipazione in Hopa; l’utile di pertinenza del Gruppo è aumentato a 389 milioni di euro (+38,4%) Distribuzione dividendi L’assemblea ha quindi deliberato la distribuzione di un monte dividendi complessivo di 999,8 milioni di euro, di cui 815,7 milioni straordinari e 184,1 milioni ordinari. In particolare, i dividendi unitari sono pari a: 0,4161 euro per ogni azione ordinaria (di cui 0,0750 ordinari e 0,3411 straordinari), corrispondenti ad un dividend yield totale del 24,2% (e del 4,4% se calcolato al netto della componente straordinaria) sulla base dei prezzi ufficiali del 19 marzo 2008 (giorno antecedente la data del Consiglio di Amministrazione che ha approvato il progetto di Bilancio); • 0,4213 euro per ogni azione privilegiata (di cui 0,0802 ordinari e 0,3411 straordinari), corrispondenti ad un dividend yield totale del 26,6% (e del 5,1% se calcolato al netto della componente straordinaria) sulla base dei prezzi ufficiali del 19 marzo 2008. Si informa che il 20,621% del suddetto dividendo straordinario costituisce utile da partecipazione per gli Azionisti, da assoggettarsi a tassazione. La data di stacco cedola è prevista per il 19 maggio 2008, quella di pagamento per il 22 maggio 2008. L’assemblea ha inoltre deliberato: l’adozione di un piano di stock granting, a beneficio esclusivo della categoria degli ex dipendenti della società incorporata Aurora Assicurazioni S. P. A. Il cui rapporto di lavoro a tempo indeterminato sia stato trasferito, per effetto della riorganizzazione societaria, in capo a Unipol Gruppo Finanziario. Tale piano trae origine da un impegno assunto da Aurora Assicurazioni S. P. A. Con le Organizzazioni Sindacali di Categoria nel luglio 2007, assunto da Unipol Gruppo Finanziario per effetto della fusione. Il piano ha le medesime caratteristiche di quello già adottato a favore di tutti i dipendenti di Unipol Gruppo Finanziario lo scorso giugno 2007 e sarà servito con azioni proprie, che saranno acquistate sul mercato dalla Società, nei termini e con le modalità di cui alla normativa nazionale e comunitaria vigente; il rinnovo dell’autorizzazione al Consiglio di Amministrazione ad acquistare e/o disporre, in una o più volte, di azioni proprie e/o della controllante Finsoe, per la durata di 18 mesi dalla delibera assembleare e la conferma della consistenza del fondo acquisto azioni proprie e del fondo acquisto azioni della controllante (pari rispettivamente a 100 milioni di euro e 45 milioni di euro). Alla data odierna, né Unipol Gruppo Finanziario né le società da esso controllate risultano detenere alcuna azione propria o della controllante Finsoe. Assemblea Speciale degli Azionisti possessori di azioni privilegiate Al termine dell’Assemblea ordinaria si è riunita l’Assemblea Speciale degli Azionisti possessori di azioni privilegiate che ha provveduto a: nominare, per gli esercizi 2008, 2009 e 2010, il Rappresentante comune degli azionisti privilegiati, nella persona del Prof. Massimo Franzoni, con il riconoscimento di un compenso annuo lordo pari a euro 25. 000,00; costituire il Fondo per la tutela degli interessi comuni dei titolari di azioni privilegiate, ai sensi dell’Art. 146, comma primo, lett. C) del Decreto Legislativo n. 58/1998, per un ammontare pari ad euro 100. 000,00. .  
   
   
INVESTIMENTI ITALIANI ALL’ESTERO: NEL 2008 BUONE PROSPETTIVE DI CRESCITA E RADICAMENTO DELLA PRESENZA ITALIANA IN ASIA E SUDAFRICA  
 
Roma, 29 aprile 2008 - Prospettive positive nel 2008 per gli investimenti e l’interscambio commerciale dell’Italia con i Paesi asiatici: per Cina e India, grazie anche a regolamentazioni e incentivi introdotti dai Governi locali, è previsto un aumento degli investimenti soprattutto in comparti a maggior valore aggiunto come le infrastrutture, le attività eco-sostenibili, i servizi di logistica avanzata e le telecomunicazioni, mentre in Giappone, Thailandia, Singapore e Hong Kong dovrebbero consolidarsi trend di crescita già in atto nel consumo di prodotti italiani di alta gamma e collaborazioni con l’Italia anche nel settore della ricerca e sviluppo. Gli investimenti italiani nel continente asiatico sono il tema dell’incontro che vede riunirsi a Johannesburg il 29 aprile le Camere di Commercio Italiane presenti in Cina, Giappone, Hong Kong, India, Singapore, Sudafrica e Thailandia e i rappresentanti del mondo imprenditoriale e istituzionale italiano e sudafricano. Alla fine del 2007, l’Italia, pur presentando una diminuzione sia per numero che per valore di investimenti, si è posizionata terza fra i Paesi europei in termini di progetti realizzati in Cina. Attualmente sono 348 le iniziative imprenditoriali italiane per un ammontare di 347 milioni di dollari, concentrati soprattutto nel settore della consulenze, dei servizi legali e nella produzione di macchinari industriali, quindi non solo su alcuni modelli di eccellenza nazionale per i quali potrebbe risultare più semplice investire. Per quanto riguarda la localizzazione scelta per l’investimento, le tre maggiori aree di sviluppo sono nell’ordine Shanghai, Pechino e Guangzhou. Tra le iniziative incoraggiate dal governo cinese rientrano gli investimenti esteri nell’ovest della Cina, allo scopo di promuovere una strategia per lo sviluppo coordinato fra le regioni orientali ed occidentali. Strettamente legata allo sviluppo degli investimenti in Cina è la crescita della presenza italiana nella Regione Amministrativa Speciale di Hong Kong. Le aziende italiane presenti con una propria filiale a Hong Kong e Macao sono oltre 300, principalmente del comparto moda di lusso. Malgrado le dimensioni limitate del territorio e della relativa popolazione, il mercato di consumo è, infatti, particolarmente ricettivo per gli articoli di alta gamma. A febbraio 2008 le importazioni di Hong Kong dall’Italia hanno registrato un +20,5% rispetto allo stesso periodo del 2007. In materia di ricerca e sviluppo, esistono crescenti potenzialità di cooperazione bilaterale tra la ricerca di base italiana e quella applicata particolarmente vivace ad Hong Kong. Le Pmi italiane potrebbero infatti trarre beneficio dalla posizione privilegiata della Regione in termini di produzione e commercializzazione dei propri prodotti in Cina e di accesso ai fondi locali dedicati alla promozione del settore della R&s. Singapore si conferma per l’Italia un importante mercato di riferimento nella regione, con un valore delle esportazioni nel 2007 pari a 1,7 miliardi di euro, concentrate soprattutto nel settore dei macchinari industriali. Il Paese asiatico offre buone opportunità anche per le aziende del settore della difesa, soprattutto per la fornitura di velivoli da addestramento di nuova generazione all’Aeronautica singaporeana. Come per la Regione di Hong Kong, elevata è la ricettività del mercato ai prodotti italiani di alta gamma. Singapore, sta inoltre potenziando i propri impianti portuali per soddisfare le crescenti esigenze del mercato turistico emergente. In India, il flusso di investimenti si è triplicato nel biennio 2006-2007, passando da 3,5 a 10 miliardi di euro. I servizi e l’industria informatica, i settori che complessivamente raccolgono oltre il 35% del totale degli investimenti diretti esteri. L’italia, con oltre 330 imprese presenti sul territorio, si posiziona tra i primi 5 Paesi al mondo per collaborazioni nel settore tecnologico, con un totale di 484 collaborazioni dal 1991 al 2007. Per favorire una maggiore apertura del mercato, il governo indiano sta cercando di semplificare l’iter burocratico per l’approvazione degli Ide incoraggiando quei progetti per cui risulti sufficiente la “via automatica”, ossia il semplice consenso governativo successivo all’investimento. La presenza italiana in Giappone, articolata attorno ai due poli di Tokyo e Osaka, è rappresentata da filiali commerciali e investimenti immobiliari effettuati dalle principali case di moda, per un valore di 20 milioni di euro, pari a oltre la metà degli investimenti complessivi. Gli Ide italiani in Giappone risentono in alcuni casi delle difficoltà tipicamente legate ad una struttura industriale imperniata sulla piccola e media azienda e amplificate dall’incontro con un mercato maturo, altamente competitivo e di difficile penetrazione linguistica. Ciononostante, buone opportunità per le Pmi italiane potrebbero derivare dall’indotto della grande industria giapponese, come quella meccanica, che, colpita da processi di rilocalizzazione verso la Cina, si mostra particolarmente adatta per il matching con le aziende italiane. In Thailandia, da flussi di investimento scarsi, analoghi a quelli verso il Giappone, negli ultimi cinque anni si è passati ad un forte incremento della presenza italiana, con l’approvazione da parte del governo locale di 36 progetti, pari al 50% di quelli realizzati dal 1970 ad oggi, di cui 11 approvati solo nel 2007. I settori con maggiori opportunità di investimento sono rappresentati dall’automotive, l’elettronica, l’agroalimentare e il tessile e ampi spazi di penetrazione si stanno aprendo nei comparti delle energie alternative e dei servizi ad alto valore aggiunto. “Le economie asiatiche si sono poste l’obiettivo di creare un contesto favorevole per gli investimenti stranieri – sottolinea Davide Cucino, presidente della Camera di Commercio Italiana in Cina e rappresentante delle Camere di Commercio Italiane dell’Area Asia e Sudafrica – incoraggiando la presenza di imprese estere attraverso modalità che non si riducano alla compravendita di prodotti ma possano generare positive ricadute di lungo periodo sia per i Paesi asiatici che per quelli investitori. Con la loro attività, le Camere di Commercio Italiane dell’Area promuovono il posizionamento delle imprese italiane cercando di orientarlo verso quei settori a più elevato contenuto di conoscenza e tecnologia che in tema di investimenti godono di un maggior supporto governativo”. Anche il Sudafrica ha messo a punto una serie di iniziative finalizzate non solo ad incentivare gli investimenti ma anche le esportazioni. Tra queste, il “National Industrial Participation Programme” (Nipp), il cui target principale é l’impresa straniera che acquisti o effettui leasing per almeno 6,3 miliardi di euro, e l’”Export Marketing & Investment Assistance Scheme” (Emia), finalizzato al supporto delle Pmi attraverso sussidi alle esportazioni. “La Coppa del Mondo di Calcio 2010 costituirà un’ottima opportunità di investimento per il Sistema Italia, soprattutto nel settore dei lavori civili, dei servizi e delle forniture” afferma Nicolina Di Santolo, presidente della Camera di Commercio italo-sudafricana. “Tuttavia – prosegue la Di Santolo – è importante prendere in considerazione tutte le potenzialità che offre il mercato sudafricano, guardando oltre la pur importante scadenza dei Mondiali di calcio. Per diffondere la conoscenza di tali opportunità d’investimento un ruolo primario può essere giocato dalle Camere di Commercio Italiane all’Estero, il cui punto di forza è certamente quello di favorire contatti diretti tra operatori, assicurando il necessario rispetto delle normative locali”. .  
   
   
IMPRESE ITALIANE ALLA FIERA DELLE AUTOMOTIVE IN MESSICO DAL 9 ALL’11 LUGLIO ITALIA – MESSICO ACCELERA: +36% IL GIRO D’AFFARI LOMBARDIA, UMBRIA E SICILIA PRIME REGIONI PER INTERSCAMBIO ED EXPORT  
 
 Milano, 29 aprile 2008 - Aumenta del 35,8% in un anno il giro d’affari tra Italia e Messico, toccando quasi i 3 miliardi e 900 milioni di euro di interscambio nel 2007. Tra le regioni italiane che più pesano nell’interscambio con il Messico primeggia la Lombardia (21,7% del totale interscambio nazionale, +7,4% dal 2006) seguita da Umbria (12,1% del totale italiano, +36,1% in un anno) e Sicilia (11,4% del totale, +313,1% in un anno). Tra le province, prima Milano (12% del totale interscambio nazionale, +7,9% in un anno) seguita da Terni (11,8%, +34,8%) e Siracusa (11,1%, +347%). E di nuovo sono Lombardia (20,9% del totale nazionale), Umbria (13%) e Sicilia (12,8%) le regioni che pesano di più quanto ad esportazioni in Messico, crescendo in un anno rispettivamente del +5,1%, +34,6% e +315,5%. Nel settore import messicano, il giro d’affari nazionale è aumentato del 47,9%; la Lombardia si conferma prima (28% del totale importazioni nazionali, +24,1% in un anno), seguita da Piemonte (14,3%, +65,9% dal 2006) e Veneto (11%, +57,8% in un anno). Ma quali sono i prodotti italiani più apprezzati in Messico? Macchinari e materiali da trasporto (32,7% del totale prodotti italiani esportati in Messico, +15,4% in un anno), combustibili minerali, lubrificanti e prodotti connessi (26,6%, +230,4%) e prodotti finiti classificati secondo la materia prima (22,5%, +17,3%). Fra i prodotti messicani che l’Italia importa figurano di nuovo prodotti finiti classificati secondo la materia prima (22,8% delle importazioni totali messicane, +111,9% in un anno) e macchinari e materiale da trasporto (21,8%, +10%); il 15,2% dell’import messicano è costituito da prodotti alimentari ed animali vivi (+44,4%). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Istat al Iv trimestre 2007 a confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente. Imprese italiane alla fiera automotive in Messico. Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per le attività internazionali, organizza la partecipazione di imprese a Paace Automechanika 2008, a Città del Messico dal 9 all’11 luglio, nell’ambito delle fiere selezionate congiuntamente da Regione e sistema delle Camere di commercio. È un’iniziativa realizzata in collaborazione con Pro – Brixia, azienda speciale della Camera di commercio di Brescia, e Messe Frankfurt Italia. Paace Automechanika è la fiera internazionale più importante dell’America Latina nel settore automotive: parti e componenti dei gruppi di trasmissione, telaio, carrozzeria, impianto elettrico ed elettronico, sistemi e moduli dei gruppi allestimento interno ed esterno, trasmissione, dinamica di guida e comando elettronico, accessori per autoveicoli, allestimenti speciali, tuning, sistemi di prestazione, nobilitazione del design, equipaggiamento per l’assistenza e la riparazione dei veicoli, manutenzione della carrozzeria, verniciatura, arredamenti e management concessionarie, equipaggiamento per stazioni di servizio, cura dei veicoli e lavaggio. Per aderire, ottenere così i finanziamenti pari a 5. 000 euro ed abbattere i costi di partecipazione è necessario inoltrare la richiesta entro il 9 maggio 2008, collegandosi al sito www. Lombardiapoint. It. Per informazioni: Promos/camera di commercio di Milano, tel. 02/8515. 5393 fax 02. 8515. 5227/5394 e-mail: bertocci@mi. Camcom. It .  
   
   
ASTA BOT E CTZ DEL 24 APRILE  
 
asta di fine mese dei Buoni Ordinari del Tesoro
regolamento 30/04/2008 Durata gg. 92* 184
prezzo medio ponderato 98,973 97,978
ritenuta fiscale 12,5% 0,17287 0,25275
arrotondamento 0,00413 -0,00075
prezzo netto d´aggiudicazione 99,15 98,23
rendimento semplice netto 3,35 3,53
rendimento composto netto 3,40 3,56
nell´ipotesi di applicazioni delle commissioni massime, i prezzi ed i rendimenti risultano
così modificati:
commissioni massime 0,10 0,20
prezzo netto d´aggiudicazione+commissioni (massime) 99,25 98,43
rendimento semplice (minimo) 2,96 3,12
rendimento composto netto (minimo) 2,99 3,14
* Bot Durata Residua fonte Assiom
Asta Titoli Di Stato - Ctz - Fine Mese
ctz
Scadenza 30. 04. 2010
Cod. /tranche it0004361058/1
Imp. Offerto 3500
Regolamento 30/04/2008
Imp. Domandato 4510
Imp. Assegnato 3500
Prezzo aggiudicazione 92,280
Prezzo esclusione 90,355
Rendimento lordo 4,10
Variazione Rend. Asta prec. (*) 0,210
Rendimento netto 3,60
Riparto 18,945
Importo in circolazione (mln) 3500
Riapertura (mln) 875
Prezzo nettisti 92,280000
(*) raffronto con titolo di pari durata
Elaborazione Assiom - Associazione Italiana Operatori Mercati dei Capitali
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UNIONCAMERE PIEMONTE PRESENTA IL BILANCIO SOCIALE E OTTIENE LA CERTIFICAZIONE PER IL BILANCIO D´ESERCIZIO 2007  
 
Torino, 29 aprile 2008 - Per il terzo anno consecutivo Unioncamere Piemonte, l’associazione delle otto Camere di commercio piemontesi, ai sensi della legge 580/92, ha scelto di far certificare il proprio Bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2007. Durante l’Assemblea dell’ente è stato approvato infatti il Bilancio d’esercizio che ha superato il valore di 5 milioni di euro di entrate totali. Anche quest’anno il percorso di valorizzazione della trasparenza ha portato alla redazione del Bilancio Sociale, uno strumento di gestione e comunicazione volto a qualificare il rapporto con tutti gli stakeholders, che si propone di fare emergere nella sua completezza la dimensione operativa e istituzionale dell’ente. Trattandosi di uno strumento volontario, sono stati assunti come modalità operative i “Principi generali e linee guida per l’adozione del Bilancio Sociale nelle aziende non profit” elaborati dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti, e come schema di riferimento i “Principi Gbs di redazione del Bilancio Sociale”, strumenti che a loro volta integrano e accolgono le metodologie di Corporate Social Responsability - Csr più accreditate a livello internazionale. Da un punto di vista operativo, il Bilancio Sociale di Unioncamere Piemonte è stato realizzato da un Gruppo di lavoro interno, coordinato dal Direttore Massimo Deandreis, con l’intervento del Gruppo di studio in materia di Bilancio Sociale dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Torino-ivrea-pinerolo, che in ogni fase del processo ha svolto un ruolo di supervisione scientifica finalizzato alla validazione professionale della metodologia adottata. “Anche quest’anno Unioncamere Piemonte ha provveduto alla stesura del proprio Bilancio Sociale, che viene presentato contestualmente al Bilancio di esercizio 2007, nell’ottica di fornire un utile strumento di conoscenza e comprensione dell’insieme delle attività che svolge il nostro ente, e per realizzare una ulteriore tappa nel percorso di trasparenza e chiarezza delle relazioni con i portatori di interesse” ha commentato il presidente di Unioncamere Piemonte, Renato Viale. All’interno del Bilancio Sociale, Unioncamere ha presentato infatti “I numeri del sistema camerale piemontese”, un’analisi dell’impatto del sistema camerale sulla promozione dell’economia locale, basato sui bilanci e sulle iniziative promozionali dirette delle Camere di commercio e di Unioncamere Piemonte. “Quest’anno abbiamo compiuto un ulteriore passo avanti, inserendo nella presente edizione uno studio che analizza l’impatto del sistema camerale sulla promozione dell’economia piemontese, basandosi sui bilanci e sulle risorse spese per iniziative promozionali dirette delle Camere di commercio e di Unioncamere Piemonte” ha dichiarato Massimo Deandreis, direttore di Unioncamere Piemonte. Dallo studio emerge che il sistema camerale regionale spende annualmente 54,5 milioni di euro (circa il 60% del totale del bilancio delle Camere di commercio) in iniziative volte alla promozione dell’economia locale, confermandosi così uno degli attori chiave per la crescita del tessuto imprenditoriale del Piemonte. .  
   
   
BIENNALE DEMOCRAZIA 2009: TRA UN ANNO LA PRIMA EDIZIONE: CINQUE GIORNI DI APPUNTAMENTI PUBBLICI PER DISCUTERE L’ESPERIENZA DELLA DEMOCRAZIA.  
 
Torino, 24 aprile 2008 - La democrazia è stata scelta come tema fondamentale del progetto “Esperienza Italia” che dà il titolo ai festeggiamenti del 2011: Biennale Democrazia rappresenta così il primo grande momento di dibattito che avvicinerà a tale scadenza. A Torino dal 22 al 26 aprile 2009 prenderà il via la prima edizione di Biennale Democrazia, una grande manifestazione di respiro internazionale in cui la comunità scientifica e la società civile si confronteranno su questo tema prioritario per il futuro del Paese. In cinque giorni di appuntamenti, attraverso lezioni, dibattiti, letture, forum e incontri pubblici, si lavorerà alla formazione e diffusione di una cultura della democrazia per tradurla in una vera e propria pratica democratica. Biennale Democrazia dunque non sarà solo un evento, ma un laboratorio pubblico permanente, radicato sul territorio, aperto a tutti i cittadini e capace di coinvolgere i giovani delle scuole e delle università. Proprio per questo motivo la manifestazione sarà caratterizzata da una serie di attività preparatorie che prenderanno il via nell’autunno 2008 e coinvolgeranno, con l’apertura del nuovo anno scolastico, i giovani e gli studenti. Non si tratterà solo di riflessioni teoriche sul tema, ma di veri e propri laboratori in cui fare esperienza e approfondire gli aspetti in cui la democrazia viene quotidianamente declinata: dai nuovi media alla cittadinanza, dalla legalità alle responsabilità pubbliche. La manifestazione realizzata dalla Città di Torino e dal Comitato Italia 150, con la partecipazione della Regione Piemonte, è presieduta dal Professor Gustavo Zagrebelsky, giurista e figura di primo piano nel panorama intellettuale internazionale. L’appuntamento avrà cadenza biennale: la prima edizione si terrà nel 2009 in concomitanza con le celebrazioni per il centenario della nascita di Norberto Bobbio, a cui la manifestazione renderà omaggio e dalle cui Lezioni tenutesi nel 2004 prende idealmente spunto. La seconda edizione sarà invece nel 2011 in occasione di Esperienza Italia, i festeggiamenti per i 150 anni dell’unità d’Italia che animeranno Torino e il Piemonte dal 17 marzo al 20 novembre di quell’anno. “Nel 2011 Torino si offrirà come grande palcoscenico per raccontare la nuova identità italiana” afferma il Sindaco di Torino Sergio Chiamparino “ma per farlo bisogna passare inderogabilmente da una riflessione sulla democrazia e sulle sue declinazioni quotidiane. Parlare a tutti di un argomento così complesso è sicuramente una grande scommessa” prosegue “ma questa città ha tutte le caratteristiche, anche storiche, per poterla vincere”. La manifestazione prenderà il via nel 2009, per proseguire nel 2011 all’interno del programma di Esperienza Italia, e così successivamente, a cadenza biennale. Il programma di Biennale Democrazia 2009 sarà presentato a novembre 2008. .  
   
   
PROSEGUE LA COLLABORAZIONE SUL TEMA DELLA LEGALITÀ TRA TOSCANA E CALABRIA  
 
Firenze, 29 aprile 2008 - «Ci sono prodotti che hanno il gusto della vitamina L, la vitamina della legalità» sottolinea alla cerimonia nella Sala dei Dugento di Palazzo Vecchio il vice presidente della giunta regionale toscana Federico Gelli, che stamani ha partecipato alla presentazione dell’iniziativa “Gusto di Calabria”: un ponte tra produttori calabresi e la grande distribuzione toscana, con 40 aziende coinvolte già dal 14 aprile. «I prodotti con la vitamina L sono sicuramente quelli coltivati nei campi strappati alla mafia in Sicilia, dove dal 2005 lavorano d’estate tanti giovani toscani – prosegue Gelli - Ma lo stesso gusto hanno anche i prodotti calabresi che in questi giorni sono in bella vista sugli scaffali degli ipermercati toscani e che da domani saranno alla Mostra dell’artigianato di Firenze. Per due motivi! , che poi sono alla base del protocollo di collaborazione che ! abbiamo firmato il 30 agosto di due anni fa con la Regione Calabria: perché aiutare le piccole imprese è un modo per aiutare lo sviluppo dell’economia legale e dunque combattere la criminalità organizzata e perché, anche in Calabria nei terreni anche qui sottratti alla criminalità, lavorano d’estate altri ragazzi e ragazze toscane. Come in Sicilia, appunto». Il ponte per un comune sviluppo economico diventa dunque patto di solidarietà e promozione della legalità e della sicurezza, che assieme ad una stretta collaborazione sul fronte dell’innovazione e della società dell’informazione e allo scambio di buone pratiche ed esperienze sono alla base dell’accordo tra le due Regioni. «Il protocollo che abbiamo firmato nel 2006 – aggiunge il vice presidente Gelli - si è dimostrato in questi due anni non solo una dichiarazione d’intenti ma una piattaform! a operativa solida su cui sono cresciute nel tempo iniziative e collaborazioni che hanno coinvolto più realtà associative». L’anno scorso 35 ragazzi, grazie all’iniziativa dell’associazione “Cieli Aperti” di Prato, sono stati ospiti fino ai primi di agosto nella parrocchia di San Giorgio Martire a Stilo in Calabria. Hanno lavorato bei campi della Locride e della Piana di Gioia Tauro e hanno svolto attività culturali e sociali nei comuni di Pazzano, Bordingiano, San Luca, Bivongi e Bovalino. Dopo di loro altri tre gruppi toscani, organizzati da Libera, sono partiti sempre l’anno scorso per lavorare sulle terre confiscate alla ‘ndrangheta e gestite dalla cooperativa ‘Valle del Marro’. «Su questa strada – conclude Gelli - intendiamo di comune accordo proseguire. Le relazioni che si sono create hanno avviato un’importante fronte collaborazione sul terreno d! ella diffusione e del consolidamento della cultura della legal! it&agrav e;. L’esperienza dei volontari toscani è sicuramente preziosa, ma anche noi possiamo fare tesoro delle tante esperienza maturate in Calabria all’indomani dell’omicidio Fortugno». .  
   
   
TONDO INCONTRERA´ RUPEL A FINE MAGGIO FVG  
 
 Trieste, 29 aprile 2008 - Il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, è stato invitato a Lubiana dal ministro degli Esteri e presidente del Consiglio per la politica estera e comune europea Dimitrij Rupel. L´invito è stato consegnato dal console generale di Slovenia Joze Susmelj, che questa mattina ha incontrato Tondo nella sede del governo regionale a Trieste. Il governatore ha ringraziato Susmelj e ha fatto mettere in agenda la sua visita a Lubiana per la fine di maggio. Tondo ha auspicato di poter incontrare, oltre a Rupel, anche il capo del Governo sloveno, Janez Jansa, che ha conosciuto nel corso del suo precedente mandato ai vertici della Giunta regionale. "Abbiamo già lavorato bene assieme e continueremo a farlo anche in futuro" ha dichiarato Tondo. Il governatore ha quindi confermato la sua disponibilità a collaborare con la Slovenia sui temi di reciproco interesse, a partire "dalla necessità di fare politiche comuni in tema di sicurezza in seguito all´allargamento dell´Unione europea". Tutela delle minoranze, riattivazione dei tavoli tecnici che vedono impegnati Slovenia e Friuli Venezia Giulia, attenzione per l´ambiente sono alcuni dei temi su cui sin da ora Tondo ha manifestato piena apertura. In particolare, il presidente della Regione ha ribadito il suo no ai rigassificatori a mare, posizione condivisa dalle autorità slovene. Tondo ha infine comunicato a Susmelj la volontà di trattenere per se la delega ai rapporti internazionali e comunitari. .  
   
   
CALABRIA,: PRESENTATA LA PROPOSTA DI BILANCIO DI PREVISIONE 2008  
 
Reggio Calabria, 29 aprile 2008 - Un bilancio “bloccato”, senza concedere alcuna possibilità di gestire le risorse in modo discrezionale. Un bilancio che lascia immaginare scenari critici per la quasi certa approvazione di un federalismo fiscale che riduce alle Regioni più deboli circa il 35% delle risorse. È questo il dato più significativo della condizione finanziaria della Calabria contenuta nella proposta di bilancio di previsione 2008 che l’assessore Demetrio Naccari Carlizzi ha presentato oggi a Catanzaro nel cortso di una conferenza stampa. Sulla spesa sostenuta dalla Regione, Naccari Carlizzi ha richiamato la necessità di aumentare la trasparenza e la partecipazione, con un’operazione qualità che dovrà riguardare il modo in cui la Regione spende. Il bilancio 2008 ammonta, in ogni caso, a 9,3 miliardi di euro, con la quota di spesa realizzata con le risorse libere destinata in prevalenza a fronteggiare le situazioni di tensione sociale ed emergenze occupazionali. Le attività produttive e le politiche sociali, le cui previsioni sono state ridotte, sono finanziate con le risorse comunitarie, con il solo piano per la lotta alla povertà che vale 40 milioni di euro nel 2008 e 120 milioni nel triennio. Per quanto riguarda, poi, le politiche a sostegno del disagio socio-economico, sono previsti il ticket per prodotti dell´infanzia, con 300 euro mensili per i primi dieci mesi dalla nascita; il sostegno per la distribuzione alimentare; prestiti a tasso agevolato per favorire l’impresa individuale e l’occupazione. Grazie al patto per il credito e lo sviluppo, sottoscritto tra Regione, Abi e partenariato economico, sono stati previsti anche interventi in materia di credito alle imprese e mitigazione del costo del denaro. Per quanto concerne la caratterizzazione del bilancio, l’assessore Naccari ha illustrato l’acronimo Csr, che racchiude “lo sforzo collegiale di cambiamento del sistema calabrese”. Il primo significato è quello legato a Calabria Sviluppo Responsabilità”, che prevede non solo interventi di razionalizzazione della spesa, ma anche di controlli e di procedimenti che possano aumentare l’efficienza e l’efficacia dell’azione amministrativa. Il secondo significato è “Comprehensive Spendine Review”, ed è legato al sistema di governo della spesa in Inghilterra. Infine, spazio al significato “Calabria Regione Sostenibile”, con l´obiettivo di fare della Calabria una Regione vicina al cittadino. Tra le caratteristiche del bilancio di previsione 2008, l’assessore ha sottolineato l’attuazione di un bilancio generazionale, tra i pochi a essere attuati in un ente regionale, con l’obiettivo di garantire equità di opportunità tra le generazioni. .  
   
   
FESTA FONDAZIONE “NOSTRA SIGNORA DEL BUON CONSIGLIO” IL SALUTO DELL’ASSESSORE IVA BERASI A TIRANA TRA UNIVERSITÀ E OSPEDALE OPERANO CINQUE TRENTINI  
 
Trento, 29 aprile 2008 - “E’ un ponte non solo ideale, quanto invece concreto, fatto di iniziative, strutture, contatti, possibilità di studio, quello che è stato gettato tra il Trentino e l’Albania. Non potrò essere presente, sabato prossimo, 26 aprile, alla festa patronale della Fondazione Nostra Signora del Buon Consiglio, che vedrà un momento di inaugurazione delle strutture mediche finanziate dalla Provincia autonoma di Trento, a Tirana. Voglio però ribadire l’impegno a continuare una collaborazione che ritengo decisiva nello spirito di amicizia che deve legare popoli in questo caso davvero vicini. E’ attraverso queste relazioni concrete, dove la solidarietà va di pari passo con una visione del mondo che punta sull’apertura, sul confronto e sulla fiducia, che può essere costruita una realtà migliore”. Con queste parole Iva Berasi, assessore alla solidarietà internazionale della Provincia autonoma di Trento, si rivolge alla Fondazione albanese cui fa riferimento l’Università Nostra Signora del Buon Consiglio, istituita nel 2004 e che ha come rettore Paolo Ruatti di Rabbi. Oggi l’Università ha circa 800 studenti, molti dei quali parlano italiano e sette corsi di laurea, soprattutto ad indirizzo sanitario. La Provincia ha sostenuto l’avvio di una laurea in infermieristica – con importanti ricadute anche sul nostro sistema sanitario – che segue i nostri stessi programmi di studio. L’intervento della Provincia avrà una durata triennale, per un importo totale di euro 300 mila. Né va dimenticato che la comunità albanese è la più numerosa in Trentino: oltre 5 mila persone sempre più inserite nel nostro sistema economico e sociale. A ribadire l’importanza di questo “ponte” il fatto che all’interno dell’Università vi siano altri quattro trentini: il direttore generale Mariano Passerini, Franco Decaminada, Franco Sartori e padre Ruggero Valentini di Arco che tiene i contatti tra Italia ed Albania. Alla Fondazione Nostra Signora del Buon Consiglio fanno capo anche: Poliambulatorio Padre Monti. Si tratta della prima iniziativa sostenuta con contributo della Provincia. Il Poliambulatorio sorge nel centro della capitale albanese e opera dal 1995, con circa 40 mila prestazioni sanitarie all’anno. Inizialmente ha svolto un ruolo d’avanguardia in una situazione sanitaria che presenta ancora forti limiti. Sostenuto dalla Congregazione di Padre Monti oggi esso ha raggiunto il pareggio economico. La Provincia – attraverso le iniziative di solidarietà internazionale dell’assessorato - ha fornito attrezzature per circa 80 mila euro per qualificare il servizio di oculistica. Ospedale: reparto di odontoiatria. La Provincia ha partecipato al progetto di realizzazione del reparto di odontoiatria dell’ospedale in costruzione. Fornito di 12 “poltrone” e delle attrezzature necessarie alla diagnostica, il reparto è stato realizzato con alti standard edilizi da operatori trentini, in collaborazione con aziende locali, conseguendo un risultato ammirato da tutti come il migliore in Albania. Esso costituisce anche lo spazio di tirocinio per gli studenti di odontoiatria dell’ Università della Fondazione. L’intervento della Provincia è stato di euro 100 mila. “L’apporto della Provincia alle attività della Fondazione in Albania – ricorda l’assessore Berasi - risulta significativo e ha permesso l’avvio di importanti iniziative. Come è noto la Fondazione è gestita da un gruppo di religiosi trentini ed ha incontrato un positivo interesse da parte di molte persone della nostra provincia. Ciò ha fatto nascere scambi, viaggi e opportunità reciproche. Negli ultimi due anni sono intervenuti diversi soggetti imprenditoriali trentini nella realizzazione delle nuove strutture a servizio dell’Università e dell’Ospedale, avviando canali di collaborazione che potrebbero avere ulteriori sviluppi”. .  
   
   
EMILIA-ROMAGNA: UN COLPO D’OCCHIO AL MERCATO FRANCESE  
 
Bo0logna, 29 aprile 2008 - Un’occasione per conoscere meglio il mercato francese, da sempre tra i più importanti per le imprese emiliano-romagnole che nel 2007 hanno esportato beni per quasi 5 miliardi di euro. All’interno del progetto di scambio delle buone prassi e la promozione dei mercati esteri, denominato “Chamber Link”, sviluppato con Unioncamere Emilia-romagna, Christel Fievet, responsabile internazionalizzazione della Chambre de Commerce Italienne di Nice, Sophia Antipolis e Cộte d’Azur, ha incontrato una ventina di aziende regionali per approfondire la conoscenza del mercato transalpino e gli scambi tra la Francia e l’Italia. La “giornata paese”, rivolta alle piccole e medie imprese artigianali, industriali, commerciali e di servizi per sviluppare opportunità di business e creare partnership in Francia, è stato l’ultimo momento di un programma più ampio che ha riguardato anche la conoscenza delle attività di internazionalizzazione promosse da Unioncamere Emilia-romagna e l’incontro con rappresentanti delle associazioni di categoria più rappresentative della regione. La Francia è un grande mercato per settori come: gastronomia, turismo, industria, nuove tecnologie, trasporti, servizi bancari e assicurativi. Christel Fievet ha illustrato i servizi di supporto che la Camera di Commercio italiana di Nizza e della Costa Azzurra offre alle imprese italiane per avvicinarsi al mercato francese. Dal 25 maggio al 2 giugno, data della festa della Repubblica Italiana, sulla famosa Promenade Des Anglais, anche le aziende emiliano-romagnole del settore alimentare saranno protagoniste della prossima edizione della manifestazione dedicata all’eccellenza della gastronomia italiana. “L’obiettivo del progetto Chamber Link – dice il segretario generale di Unioncamere Emilia-romagna, Ugo Girardi – è di avviare collaborazioni tra Emilia-romagna e Costa Azzurra rafforzando il partenariato tra le Camere di Commercio delle due regioni e contribuendo a ampliare, con il sostegno delle associazioni di categoria, il mercato di riferimento delle pmi emiliano-romagnole”. .  
   
   
CAMBIO AI VERTICI DELLA DIREZIONE DELL’INCUBATORE DI IMPRESE INNOVATIVE DEL POLITECNICO DI TORINO. IL PROF. MARCO CANTAMESSA È STATO NOMINATO OGGI PRESIDENTE E AMMINISTRATORE DELEGATO DI I3P.  
 
Torino, 29 Aprile 2008 - Marco Cantamessa, Professore Straordinario presso la Facoltà di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Torino è stato nominato il 24 aprile ad unanimità nuovo presidente di I3p, l’Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico, il cui fine consiste nel sostenere la nascita di imprese che mettano a frutto i risultati della ricerca offrendo i servizi necessari per la creazione e la crescita di imprese innovative. "Ringrazio tutti per il prestigioso incarico conferitomi – ha commentato il Prof. Cantamessa alla conclusione del consiglio di amministrazione - e, in particolare, il presidente e l’amministratore delegato uscenti, il prof. Pozzolo e l’Ing. Patrissi dai quali "prendo in consegna" un ente vitale, riconosciuto a livello nazionale e internazionale, e con un ruolo ben consolidato sul territorio. Continuerò a lavorare per far crescere l´Incubatore e renderne sempre più incisiva l’azione, così da aiutare a portare sul mercato imprese ad alto potenziale di crescita e competitive a livello internazionale. , In particolare, saranno potenziati i servizi forniti e sarà ulteriormente arricchito l’”ecosistema” che fa riferimento a I3p, nel quale sono oggi coinvolti diversi professionisti ad elevata specializzazione, venture capitalist, banche e partner industriali. Intendo inoltre promuovere attività di sensibilizzazione con le quali diffondere la cultura imprenditoriale, e offrire un’opportunità concreta a quanti intendano creare un’impresa innovativa, possibilità che è aperta a tutti, e non solo ai ricercatori provenienti dal mondo accademico. I3p nasce nel 1999 da un’idea del Prof. Pozzolo, Professore Ordinario presso il Dipartimento di Elettronica del Politecnico di Torino e dell’Ing. Michele Patrissi, direttore di Corep, il Consorzio per la Ricerca e l´Educazione Permanente di Torino. L’ipotesi progettuale alla base di I3p è la volontà di generare nuova imprenditoria ad alta intensità di conoscenza, traendo vantaggio dal rapporto con il Politecnico e dalla sua capacità di catalizzare e stimolare iniziative progettuali di frontiera. “Siamo soddisfatti e appagati dei risultati raggiunti – ha affermato l’Ing. Patrissi – avendo contribuito alla costituzione di una filiera locale di creazione di imprese innovative. E’ questa una sorta di eredità che lasciamo al nuovo presidente che potrà così portare l’Incubatore verso mete più prestigiose”. Il Prof. Pozzolo ha quindi aggiunto “In I3p abbiamo vissuto anni di esperienze che ci hanno arricchito non solo culturalmente ma anche umanamente. Desidero ringraziare innanzitutto i soci che ci hanno creduto e sostenuto sempre, poi gli amministratori che mi hanno affiancato, il piccolo staff che ha sempre dimostrato entusiasmo, professionalita’ e impegno oltre il dovuto, e infine tutti coloro che ci hanno sottoposto idee imprenditoriali, che si sono misurati con la sfida di creare nuove imprese costituendo la speranza per il futuro del nostro territorio: senza di loro tutto sarebbe inutile”. .  
   
   
LUIGI PAGANETTO PRESIEDE GRUPPO DI ESPERTI PER INTER-AMERICAN DEVELOPMENT BANK  
 
Roma, 29 aprile 2008 - La Inter-american Development Bank ha nominato il prof. Luigi Paganetto Presidente del gruppo di esperti del programma “Innovation for Inclusive Development”, che sono stati incaricati di valutare progetti di innovazione tecnologica per migliorare le condizioni di vita delle popolazioni economicamente più svantaggiate dell’America Latina e dei Caraibi. A tal proposito, la Inter-american Development Bank ha promosso un bando che prevede il finanziamento di sei progetti pilota a carattere tecnologico, con l’obiettivo di apportare nuove soluzioni in grado di sviluppare il mercato del lavoro su larga scala e di contribuire a risolvere il problema della povertà nell’area latino-americana e caraibica. Il programma, promosso in collaborazione con l’Italian Trust Fund on Information and Communication Technologies, e rivolto ad aziende private ed istituzioni, punta a sostenere quelle innovazioni che presentano elevate ricadute sociali anche se non attraggono investimenti. I progetti selezionati dovranno presentare tecnologie innovative, prevedere il miglioramento di quelle già esistenti, identificare nuove opportunità di mercato per strumenti e applicazioni accessibili ad una fascia sociale in stato di indigenza, tenendo presente le specifiche esigenze delle comunità latino-americane e caraibiche, legate alle condizioni ambientali e geografiche della regione. . .  
   
   
FORMAZIONE PARI OPPORTUNITÀ LAVORO: CORSO DI FORMAZIONE PER OPERATORI DI CONCILIAZIONE. ISCRIZIONI  
 
Rimini, 29 aprile 2008 - Parte il 15 maggio il corso di formazione per operatori di conciliazione, organizzato dalla Provincia di Rimini, Politiche di genere e pari Opportunità. Il corso vuole formare e/o aggiornare chi intende operare all’interno del nuovo Sportello di consulenza ed orientamento per la tematica della Conciliazione tra i tempi del lavoro e i tempi della cura familiare. Corso Di Formazione Per Operatore Di Conciliazione maggio / giugno 2008. Cosa Offre: approfondimenti sul tema della conciliazione e cono-scenza della normativa • informazioni sui campi di intervento (congedi, flessi-bilità organizzativa e di ora-rio) ; elementi e strumenti per la progettazione di azioni/interventi a favore del prin-cipio di Pari Opportunità • analisi di esperienze di buo-ne prassi e strumenti di progettazione. Obiettivi: Diffondere la cultura della conciliazione; Ampliare le conoscenze sul tema della conciliazione tra lavoro e famiglia. Destinatari : Il corso viene realizzato al fine di formare e/o aggiornare i soggetti che andranno ad operare all’interno del nuovo Sportello di consulenza ed orientamento per la temati-ca della Conciliazione tra i tempi del lavo-ro e i tempi della cura familiare. Al fine di utilizzare tale intervento formativo anche per una diffusione della cono-scenza e per una sensibilizzazione sulle tematiche di conciliazione, al corso potranno partecipare anche altri soggetti pro-posti dalle organizzazioni firmatarie del “Protocollo d’intesa su piano delle azioni positive per la buona e piena occupazione femminile”. Programma: Le lezioni si svolgeranno a cadenza settimanale nelle giornate di giovedì, dalle ore 15. 00 alle ore 18. 00. Il corso sarà articolato in 3 moduli: aspetti culturali della conciliazione: Giovedì 15 maggio, Giovedì 22 maggio, 6 ore. Aspetti giuridici: Giovedì 5 giugno, Giovedì 12 giugno, 6 ore. Aspetti pratico-organizzativi: Giovedì 19 giugno, 3 ore. A conclusione del corso e’ previsto un modulo aggiuntivo solo per chi andra’ ad operare nel nuovo sportello di conciliazione, previsto nell’ambito del protocollo d’intesa e progettatto dal tavolo "Donne conciliazione e nidi”. Al termine del corso sarà rilasciato un attestato di frequenza a chi avrà frequentato almeno il 70% delle lezioni. Le lezioni si svolgeranno a Rimini, nella sede provinciale di corso d’Augusto 231. Il corso è gratuito ma è necessario iscriversi entro il 9 maggio telefonando allo 0541-716257 o inviando una email a f. Macchitella@provincia. Rimini. It Numero massimo di partecipanti 25. .  
   
   
"DA GRAMSCI ALLE DONNE": OGGI L´ULTIMO INCONTRO  
 
Cagliari, 29 Aprile 2008 - Si parlerà di linguaggio, comunicazione e della presunta neutralità delle parole oggi alle 17, nell´aula magna della Facoltà di Scienze politiche a Cagliari, nell´ultimo degli incontri del ciclo di seminari "Da Antonio Gramsci alle donne – Politica delle donne, donne per la politica". L´incontro è promosso dall´Assessorato regionale della Pubblica istruzione in collaborazione con il Dipartimento per la ricerca economica e sociale, Facoltà di Scienze Politiche, dell´Università degli Studi di Cagliari. La professoressa Silvia Niccolai, docente di Istituzioni di diritto pubblico nella Facoltà di Scienze Politiche dell´Università di Cagliari, analizzerà alla luce del pensiero della differenza alcune categorie giuridiche del diritto pubblico. L´incontro verterà su "Gli stereotipi di genere nel linguaggio delle istituzioni europee". A seguire interverrà Cristina Marras, Ph. D in Filosofia all´Università di Tel Aviv, docente di Teoria della Comunicazione presso la Facoltà di Filosofia della Sapienza di Roma, collaboratrice dell´Istituto Iliesi del Cnr e dell´associazione Donne e Scienza. "Rappresentanza e rappresentazione: strumenti, linguaggi e comunicazione politica" il titolo dell´intervento conclusivo dei quattro pomeriggi rivolti soprattutto alle giovani generazioni per sensibilizzarle ai temi dell´egemonia, della differenza sessuale e dei "cultural studies" che tanto hanno contribuito e contribuiscono a definire l´orizzonte della contemporaneità. .  
   
   
L´EUROPA COSTRUISCE UN FUTURO SOSTENIBILE CON LA FUSIONE  
 
Bruxelles, 29 aprile 2008 - Iter, un progetto internazionale di ricerca comune, tenterà di riprodurre sulla Terra le reazioni nucleari che alimentano il Sole e le altre stelle. Per vedere se la cosa è possibile, vengono sviluppati strumenti di modellizzazione e simulazione di turbolenze del plasma, che usano però enormi risorse informatiche nell´elaborazione dei dati. Ed è qui che interviene Euforia, un progetto da 3,65 milioni di euro finanziato dall´Ue, che intende collegare computer sparsi in tutta Europa e armonizzare le simulazioni condotte in differenti aree di fusione. Il progetto, che riunisce partner di Francia, Finlandia, Germania, Italia, Spagna, Polonia, Slovenia, Svezia e Regno Unito, andrà avanti fino al 2010 per distribuire su reti di computer e Hpc (computer ad alte prestazioni) in tutta Europa le capacità di calcolo necessarie per simulare Iter. ´Cerchiamo di collegare le differenti architetture informatiche in modo che i punti di forza di ognuna possano venire sfruttati al massimo´, ha sottolineato Marcus Hardt, coordinatore del progetto Euforia al Karlsruhe Research Centre (Fzk) in Germania. Fino ad oggi i programmi di simulazione nei vari settori della fisica erano stati condotti in modo indipendente. I singoli programmi di simulazione richiedono di solito complessi processi di calcolo, i cui risultati tardano mesi prima di essere disponibili. Il progetto Euforia spera di mettere insieme i vari programmi per simulare il reattore di fusione come un tutto unico. In un primo tempo il progetto si occuperà di adattare e ottimizzare i codici della fusione a confinamento magnetico e della fisica del plasma da usare nella rete e in ambienti Hpc. L´obiettivo è di far sì che i programmi che contengono tali codici possano girare più velocemente e di permettere loro di usare un più gran numero di processori, in modo da risolvere problemi sostanzialmente più ampi. Gl´insegnamenti tratti in questa fase di sviluppo saranno resi pubblici e verrà fornito un sostegno diretto ai nuovi utilizzatori interessati ad integrare i loro codici di fusione nella piattaforma Euforia. Da sola, questa attività permetterà un notevole progresso delle capacità di modellizzazione e delle possibilità della comunità di modellizzatori di fusione, affermano i partner del progetto. Accoppiare moduli e codici di calcolo diversi esige un notevole livello di coordinamento, di gestione dei dati strutturati e di programmazione efficiente delle risorse. Nella seconda fase, il progetto svilupperà uno strumento di coordinamento dei flussi di lavoro che agevoli il processo d´integrazione e fornisca una struttura o quadro di riferimento per svolgere compiti supplementari, come computational steering e monitoraggio o controllo interattivi. Il risultato finale che i partner del progetto sperano di raggiungere è una migliore capacità di modellizzazione integrata dei plasma da fusione, oltre a nuove infrastrutture e strumenti di calcolo della fusione. Per maggiori informazioni, visitare: http://www. Euforia-project. Eu http://www. Iter. Org http://fusionforenergy. Europa. Eu/ .  
   
   
ERG SPA APPROVA IL BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2007 DELIBERATA LA DISTRIBUZIONE DI UN DIVIDENDO DI 0,40 EURO PER AZIONE  
 
Genova 29 aprile 2008 - L’assemblea degli Azionisti di Erg S. P. A. Ha esaminato il Bilancio Consolidato del Gruppo al 31 dicembre 2007 che evidenzia un risultato netto di Gruppo a valori correnti1 di 39 milioni di Euro ed ha approvato il Bilancio della Capogruppo per l’esercizio 2007. L’assemblea ha deliberato la distribuzione di un dividendo di 0,40 Euro per azione, invariato rispetto al 2006, che sarà messo in pagamento a partire dal 22 maggio 2008, previo stacco della cedola a partire dal 19 maggio 2008. L’assemblea ha inoltre confermato Presidente del Collegio Sindacale Mario Pacciani e sindaco effettivo Paolo Fasce ed ha integrato l’organo di controllo con la nomina a sindaco supplente di Lelio Fornabaio. L’assemblea ha infine confermato Consigliere di Amministrazione Aldo Garozzo. .  
   
   
ERG: PARTNERSHIP PER LO SVILUPPO DI UN SITO DI STOCCAGGIO DI GAS NATURALE  
 
 Genova, 29 aprile 2008 - Independent Resources (“Irg”) e Erg Power & Gas (“Erg”) hanno firmato un accordo di partnership per lo sviluppo del sito di stoccaggio di gas naturale a Rivara (Mo), nella valle del Po. A fronte di un investimento di 9,5 milioni di Euro (di cui il 25% versato al closing), Erg riceverà una partecipazione del 15% nella società di nuova costituzione (‘’Newco’’), in cui verranno conferiti tutti gli assets relativi al progetto. Erg inoltre disporrà dell’utilizzo di una quota della capacità di stoccaggio. Lo stoccaggio di Rivara, impianto di importanza strategica per il sistema italiano ed europeo, avrà una capacità nominale di 3,2 miliardi di metri cubi in termini di “working gas” e una capacità di immissione nella rete nazionale di oltre 32 milioni di metri cubi/giorno. Il gruppo Schlumberger, leader mondiale nei servizi all’industria petrolifera, fornirà consulenza e gestirà le attività di sviluppo. L’inizio di operatività del sito, una volta ottenute tutte le autorizzazioni necessarie, è previsto per il 2013. Il Ceo di Erg Power & Gas, Raffaele Tognacca ha affermato: “Siamo molto soddisfatti dell’accordo concluso con Independent Resources che ci consente di compiere un importante passo in avanti nella strategia di crescita nel mercato del gas”. Il Presidente Esecutivo di Irg, Grayson Nash, ha commentato: “Siamo felici di aver raggiunto questo accordo con Erg Power & Gas, con cui condividiamo la visione di crescita del mercato italiano del gas”. .  
   
   
TERNA: APPROVATO IL BILANCIO 2007 DELIBERATO DIVIDENDO DI 15,1 CENTESIMI DI EURO PER AZIONE RELATIVO ALL’INTERO ESERCIZIO  
 
 Roma, 29 aprile 2008 – Si è riunita ieri a Roma, sotto la presidenza di Luigi Roth, l’Assemblea ordinaria degli Azionisti di Terna S. P. A. Che ha approvato il bilancio di esercizio di Terna Spa al 31 dicembre 2007, illustrato dall’Amministratore Delegato Flavio Cattaneo. E’ stato inoltre presentato il bilancio consolidato. Su proposta del Consiglio di Amministrazione è stato poi deliberato un dividendo per l’intero esercizio 2007 pari a 15,1 centesimi di euro per azione, e la distribuzione – al lordo delle eventuali ritenute di legge – di 9,5 centesimi di euro per azione, a saldo dell’acconto sul dividendo di 5,6 centesimi di euro già posto in pagamento nel novembre 2007 (+7,86% rispetto al 2006 e +7,7% rispetto al 2005). Il saldo del dividendo verrà messo in pagamento a decorrere dal 26 giugno 2008, con “data stacco” della cedola n. 8 coincidente con il 23 giugno 2008. L’assemblea, in sede ordinaria, ha altresì provveduto a nominare il nuovo Consiglio di Amministrazione, il cui mandato scadrà in occasione dell’approvazione del bilancio dell’esercizio 2010, che sarà composto da Luigi Roth, Flavio Cattaneo, Cristiano Cannarsa, Paolo Dal Pino, Matteo Del Fante, Michele Polo (tratti dalla lista presentata dall’Azionista di controllo Cassa Depositi e Prestiti S. P. A. ), Claudio Machetti (tratto dalla lista presentata dall’Azionista di minoranza Enel S. P. A. ), Salvatore Machì e Vittorio Rispoli (tratti dalla lista presentata dall’Azionista di minoranza Assicurazioni Generali S. P. A. E società dallo stesso controllate). L’assemblea ha quindi eletto Luigi Roth Presidente della Società. Paolo Dal Pino, Michele Polo, Salvatore Machì e Vittorio Rispoli hanno dichiarato di essere in possesso dei requisiti di indipendenza stabiliti dalla Legge (anche con riferimento alle disposizioni del Testo Unico della Finanza) e dallo Statuto Terna S. P. A. E dal Codice di Autodisciplina delle società quotate di Borsa Italiana per gli amministratori. L’assemblea ha inoltre nominato Sindaci effettivi, per il triennio di legge, Marcello Cosconati e Lorenzo Pozza, tratti dalla lista presentata dall’Azionista di controllo Cassa Depositi e Prestiti S. P. A. , e Luca Aurelio Guarna che, tratto dalla lista presentata dall’Azionista di minoranza Assicurazioni Generali S. P. A. E società dallo stesso controllate, ha conseguentemente assunto la carica di Presidente del Collegio Sindacale. Sindaci supplenti sono stati nominati Stefania Bettoni (tratto dalla lista presentata dall’Azionista di minoranza Assicurazioni Generali S. P. A. E società dallo stesso controllate) e Mario Paolillo (tratto dalla lista presentata dall’Azionista di controllo Cassa Depositi e Prestiti S. P. A. ). Le liste di provenienza ed i profili professionali dei nuovi Amministratori e Sindaci sono reperibili sul sito internet aziendale (www. Terna. It). .  
   
   
TERNA: IL NUOVO CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE NOMINA FLAVIO CATTANEO AMMINISTRATORE DELEGATO  
 
Roma, 29 aprile 2008 – Si è riunito ieri per la prima volta, sotto la presidenza di Luigi Roth, il nuovo Consiglio di Amministrazione di Terna S. P. A. Nominato dall’ Assemblea. Il Consiglio ha confermato all’unanimità Amministratore Delegato della Società Flavio Cattaneo. I Consiglieri della Società Paolo Dal Pino, Michele Polo, Salvatore Machì e Vittorio Rispoli hanno dichiarato di possedere i requisiti di indipendenza richiesti dalla Legge (anche con riferimento alle disposizioni del Testo Unico della Finanza) e dallo Statuto Terna S. P. A. E dal Codice di Autodisciplina delle società quotate di Borsa Italiana per gli amministratori. Il Consiglio di Amministrazione ha altresì provveduto alla nomina dei nuovi componenti il Comitato per il controllo interno e del Comitato per le remunerazioni, istituiti al suo interno e composti da tutti Amministratori non esecutivi ed a maggioranza indipendenti secondo le disposizioni del Codice di Autodisciplina delle società quotate di Borsa Italiana. .  
   
   
CORDAR ENERGIA ENTRA IN EUROPA A SOSTEGNO DEL PROGETTO EUROPEO “E-QUEM” CURATO DA ENEA PER LA FORMAZIONE NEL SETTORE ENERGIA.  
 
 Biella, 29 aprile 2008 - Cordar energia, la Energy Service Company della Provincia di Biella, è entrata a far parte come sostenitore del progetto europeo “e-quem” curato da Enea (ente nazionale per le nuove tecnologie e l’ambiente). La Esco biellese, una delle prime in Italia, sta anche attivando le procedure per ottenere i requisiti previsti dalla normativa europea per la certificazione della società prevista dalla Ue. “E-quem” si propone di fornire formazione continua per chi lavora nel settore energia ma anche formazione iniziale per chi intende avvicinarsi alla professione di tecnico esperto in gestione dell’energia: una figura professionale interdisciplinare che agisce nel contesto di un nuovo mercato europeo dell’energia che, secondo le direttive comunitarie che impongono la liberalizzazione del settore, sta cambiando l’equilibrio degli interessi tra consumatori, distributori di energia ed Energy Service company. Il progetto punta a integrare le competenze di tutti i gestori dell’energia per favorire l’uso efficiente delle risorse. Il nuovo scenario legislativo, infatti, richiede agli operatori e ai tecnici di acquisire nuove competenze per sfruttare tutte le opportunità, a partire dall’acquisto di energia sul libero mercato. Cordar Energia è nata nel giugno 2006 da un accordo tra Provincia e Cordar: è una società per i servizi energetici integrati. Dall’ottobre 2006 è accreditata presso l’Autorità per l’energia elettrica e il gas come soggetto in grado di operare interventi che mirano all’efficienza energetica. Ha collaborato con l’amministrazione nella stesura del Piano d’azione per l’energia (Pae) che si articola principalmente su tre azioni di promozione: delle fonti rinnovabili, dell’efficienza e della cultura energetica. Si sta occupando anche di predisporre i contratti di rendimento energetico per la Provincia e per i Comuni. Cordar Energia punta al miglioramento del sistema energetico del territorio attraverso formazione, educazione e la promozione del Patto Biellese per l’energia e il clima insieme agli enti locali. .  
   
   
MAIRE TECNIMONT S.P.A.: IL BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2007 APPROVATA LA DISTRIBUZIONE DI UN DIVIDENDO PARI A €0,07 PER AZIONE, CON STACCO DELLA CEDOLA IL 19 MAGGIO E PAGAMENTO DAL 22 MAGGIO 2008  
 
Roma, 29 aprile 2008 – L’assemblea degli Azionisti di Maire Tecnimont S. P. A. , riunita in prima convocazione, ha approvato Ieri il bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2007, che ha riportato un risultato netto di € 15,447 milioni. Durante l’Assemblea il Presidente e Amministratore Delegato, Fabrizio Di Amato, ha illustrato i risultati del Gruppo che hanno registrato un utile netto consolidato pari ai €73,2 milioni (+143% rispetto al 31 dicembre 2006). Sulla base di tali risultati l´Assemblea ha deliberato di utilizzare €15,218 milioni dell’utile d’esercizio e una quota parte di €7,357 milioni della riserva straordinaria per distribuire €22,575 milioni in dividendi, pari a €0,07 per azione, con un payout ratio del 30,8% rispetto ai risultati consolidati e in linea con società peer. Il dividendo sarà messo in pagamento dal 22 maggio 2008 con data di stacco cedola il 19 maggio. .  
   
   
MOL GROUP: RISULTATI POSITIVI  
 
Budapest, 29 aprile 2007 - La compagnia petrolifera di Budapest ottiene i consensi degli azionisti all´Annual General Meeting confermando la propria strategia di crescita indipendente Si è tenuto il 23 aprile a Budapest l´Annual General Meeting di Mol Plc. Gli azionisti hanno accolto positivamente le ottime performance della compagnia per il terzo anno consecutivo e l´Assemblea Generale ha approvato la diminuzione del capitale azionario. I risultati del 2007 sono frutto della strategia indipendente di lungo termine che Mol ha perseguito, realizzando passi significativi in termini di crescita dell´organico, acquisizioni e partnership strategiche. L´assemblea generale ha riconosciuto i brillanti risultati raggiunti da Mol negli ultimi tre anni e il successo della strategia indipendente dell´azienda. Nell´anno fiscale 2007 il margine operativo, escluse le voci speciali, è cresciuto del 5% per un ammontare di 1. 629 milioni di dollari, secondo i principi contabili Ifrs. L´ Ebitda ha raggiunto il record di 2. 4 miliardi di dollari. Il profitto netto, sulla base dell´anno precedente, ha avuto un incremento del 13% arrivando a 1. 144,7 milioni di dollari. L´utile netto, escludendo la differenza di valutazione non realizzata della conversione di Magnolia e altre voci speciali è stato di 1. 215,2 milioni di dollari (+ 12% rispetto all´anno precedente). La svalutazione del dollaro ha avuto un impatto negativo sui risultati in valuta ungherese. L´ottima efficienza delle attività sia downstream che upstream ha contribuito a mantenere una crescita stabile anche in un contesto industriale caratterizzato da rapidi cambiamenti. Oltre ad una crescita significativa nell´organico, la compagnia ha dato forte impulso al programma di acquisizioni e partnership. Mol ha realizzato diverse acquisizioni tra cui: Ies in Italia, un ulteriore partecipazione in Tvk, Tifon e nel giacimento di Matjuskhinskaja. Nell’ultimo anno l´azienda ha concluso due importanti accordi di cooperazione: è entrata nel mercato dell´elettricità a fianco di una delle maggiori compagnie elettriche europee la Cez, ed ha inaugurato una collaborazione di lungo periodo con Ooc, la Oman Oil Company. La compagnia ha anche esteso il settore dell´esplorazione internazionale con il Camerun e il Kurdistan ed ha firmato un Memorandum of Understandings con l´Autorità per gli Investimenti Libica e la India’s State Oil Company. All´assemblea generale l´anno di attività 2007 si è concluso con l´approvazione del rendiconto finanziario. L´assemblea ha deciso di concedere agli azionisti un dividendo di 85 miliardi di Huf pari al 40% dell´utile netto. Gli azionisti hanno accettato una riduzione del capitale attraverso la cancellazione del 5% delle azioni e hanno confermato il diritto del Consiglio alla ri-acquisizione di azioni proprie fino al 25% del capitale. L´assemblea generale ha inoltre rettificato molti degli articoli statutari di Mol per rispettare la legislazione corrente e per favorire una maggiore flessibilità nella gestione della compagnia. Zsolt Hernádi, György Mosonyi, Iain Paterson e Gábor Horváth sono stati rieletti nel Consiglio di Amministrazione dall´assemblea generale. Neo-eletto del Consiglio è Mulham Basheer Abdullah Al Jarf, mentre Michel–marc Delcommune si è dimesso. Gyula Dávid e István Gergely sono stati designati dall´Hungarian Energy Office rispettivamente in qualità di membro del Consiglio di Amministrazione e membro del Consiglio di Supervisione e saranno membri non votanti secondo la Legge di Fornitura del Gas. In seguito ad una richiesta avanzata da uno degli azionisti, l´Assemblea Generale ha approvato la nomina di un revisore per avere un parere tecnico su specifiche transazioni e sui conti del gruppo nel 2007. In conclusione dell´incontro il Ceo di Mol Zsolt Hernádi ha dichiarato:“Il supporto ottenuto oggi dagli azionisti è un segno chiaro della loro fiducia nell´azienda, nei vertici e nella strategia intrapresa. Questo significa che essi confidano nel ripetersi in futuro dei risultati ottenuti negli ultimi tre anni”. .  
   
   
APER CREA UN OSSERVATORIO PER IL MONITORAGGIO PERMANENTE DEL MERCATO DEI CERTIFICATI VERDI  
 
Milano, 29 aprile 2008 - Consapevole della strategicità dello strumento dei Certificati Verdi nell’economia di sviluppo del settore delle rinnovabili, Aper - Associazione Produttori Energia da fonti Rinnovabili - ha deciso di creare uno strumento di monitoraggio continuo degli andamenti del mercato dei Cv, dando vita a un Osservatorio specifico, in maniera tale da aiutare gli operatori del settore delle rinnovabili nelle proprie scelte quotidiane. “Aper osserva – commenta Marco Pigni, direttore di Aper - come nel corso delle ultime sessioni di scambio dei Certificati Verdi sul sito predisposto dal Gme si sia verificata una forte diminuzione del prezzo di vendita. Tale inversione di tendenza è dovuta solo in parte alle novità introdotte con la Finanziaria 2008 ed alle dinamiche di domanda ed offerta. In buona parte la diminuzione del prezzo dei Certificati sembra infatti essere imputabile al clima d’incertezza conseguente alla modifica normativa”. Risulta pertanto importante fare chiarezza sulle regole e sui fondamentali dei certificati verdi per eliminare il più possibile le influenze sul prezzo dei Cv derivanti da preoccupazioni relative alla solidità di fondo del meccanismo. L’attività dell’Osservatorio sul mercato Cv, sotto la consulenza tecnica del dott. Matteo Leonardi, da anni attivo collaboratore dell’Associazione, si concreterà in report periodici sull’andamento del mercato dei Cv, analisi e studi previsionali. Tali report saranno disponibili in versione completa e dettagliata per gli associati Aper sul sito istituzionale dell’Associazione (sezione Normativa Tecnologia Mercato - area Mercato) e su Quotidiano Energia. .  
   
   
STABILE IL MERCATO DEI MUTUI  
 
Milano, 29 aprile 2008 - Chi si aspettava una brusca frenata del mercato dei mutui è rimasto deluso. Il credito ipotecario destinato alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, nel 2007, presenta un volume di erogazioni in linea con quello del 2006. Una differenza negativa di soli 150 milioni di euro che tradotto in termini percentuali (-0,23%) conferma la stabilità del mercato. Il valore dei flussi erogati ha raggiunto la cifra di 62,7 miliardi di Euro. Nell’ultimo trimestre si evidenzia una crescita del volume dell’erogato rispetto al medesimo trimestre dell’anno precedente (+3%). A livello di macro aree sono in crescita le aree dell’ Italia Nord-occidentale (+3%) e l’area Insulare (+1,9%), quest’ultima conferma l’andamento positivo registrato già nei primi 3 trimestri del 2007 (+1,7%). Il decremento maggiore, invece, si registra nell’area Nord-orientale (-2,8%). Per quanto riguarda il valore delle consistenze dei mutui in Italia registriamo una crescita. Dopo le tre battute di arresto, l’importo mostra un aumento nei primi mesi del 2008. Considerando un arco temporale di un anno rispetto all’ultimo dato pubblicato da Banca d’ Italia otterremo una crescita dell’ 8% delle consistenze. Andando ad analizzare l’importo medio erogato osserviamo come continui la diminuzione di tale valore. Il mutuo medio, che nel corso del 2007 era pari a 123. 000 €, si è ridotto ancora arrivando a quota 121. 000 €. Il calo è frutto sia della diminuzione della capacità di spesa delle famiglie, sia della fase riflessiva del mercato immobiliare. Tale dato rappresenta la media di valori molto eterogenei che vanno dal mutuo medio più alto della Toscana (145. 000 €) a quello più basso della Basilicata. (86. 000 €). Raggruppando i dati per macroarea si nota come sia ancora ben marcata la differenza tra i prezzi degli immobili nelle varie aree italiane. L’incremento del costo del denaro, dovuto alle recenti tensioni dei mercati finanziari, ha portato i mutuatari a preferire il tasso fisso, scelto da 7 famiglie su 10 secondo i dati dei primi mesi del 2008. Il grafico dell’Euribor (parametro di riferimento della maggior parte dei mutui a tasso variabile) messo a confronto con l’Irs (uno dei principali parametri utilizzati dai mutui a tasso fisso), mostra come la forbice tra i due tassi si è assottigliata nel corso degli anni. Addirittura nei primi mesi del 2008 l’Euribor ha superato l’Irs. Se fino a poco tempo fa si pensava ad un taglio del costo del denaro, oggi l´inflazione, che corre ben oltre il 2% a causa dei prezzi delle materie prime, rende molto difficile prevedere come si comporterà la Banca Centrale Europea. In conclusione, non c’è stata che la frenata dei mutui che ci si aspettava, nel prossimo futuro, però, giocheranno un ruolo fondamentale le mosse della Banca Centrale Europea in merito ai tassi d’interesse. Fonte: Ufficio Studi Kìron (Gruppo Tecnocasa) .  
   
   
GRANITIFIANDRE BILANCIO 2007, RISULTATI IN DECISA CRESCITA E IN LINEA CON LE PREVISIONI FATTURATO CONSOLIDATO A 230 MILIONI DI EURO (+15,2%) E RICAVI DELLE VENDITE A MARCHIO A 173,8 MILIONI (+22,2%)  
 
 Castellarano (Re), 23 aprile 2008 - L’assemblea degli Azionisti di Granitifiandre si è riunita il 23 aprile per l’analisi del Bilancio Civilistico e Consolidato al 31 dicembre 2007. L’assemblea ha approvato i risultati economici raggiunti, con indicatori in crescita a doppia cifra e in linea con le previsioni effettuate in sede di budget, e apprezzato il lavoro portato avanti dal management in termini di sviluppo dei marchi sui mercati internazionali, aumento della capacità produttiva, innovazione dei processi e sviluppo della rete distributiva. I ricavi consolidati hanno raggiunto nell’esercizio 2007 i 229,4 milioni di Euro, in crescita di oltre 30,3 milioni (+15,2%) rispetto al corrispondente dato del 2006. Crescita del fatturato che, a parità di tassi di cambio Euro/dollaro Usa, risulterebbe ancora maggiore, pari a +17,3%. Ancor più consistente lo sviluppo delle vendite di materiale a marchio, caratterizzato da maggiori marginalità: +22,2% a 173,8 milioni di Euro. Volumi in crescita in tutte le macro aree geografiche in cui il Gruppo Granitifiandre opera, in particolare sul mercato nord americano - dove il brand Stonepeak è sempre più apprezzato da architetti, operatori della distribuzione e clienti finali e dove le vendite sono aumentate del 49,7% a 43,6 milioni di Euro – e sui mercati Europei dove, grazie alla controllata Porcelaingres, si registra una crescita complessiva dei ricavi a marchio del 12,6%. In Italia si consolida e si rafforza la posizione di leadership di Granitifiandre, con vendite di materiale a marchio sul mercato domestico aumentate del 9,6%. Crescita a doppia cifra per tutti i principali indicatori di redditività operativa con: - Margine Operativo Lordo (Ebitda) dell’esercizio a 40,2 milioni di Euro, +41,9% a fronte dei 28,3 milioni di Euro dell’anno precedente, e un’incidenza sul fatturato del 17,5%; - Risultato Operativo (Ebit) a 25,3 milioni di Euro, +79,5% rispetto ai 14,1 milioni di Euro del 2006 e un’incidenza sul fatturato del 11%; - Utile Netto a 13,8 milioni di Euro contro i meno 0,5 milioni di Euro del 2006 (risultato allora influenzato da perdite su cambi per 6,8 milioni di Euro di cui 6,3 da valutazione). In miglioramento la posizione finanziaria netta, negativa per 46,4 milioni di Euro, contro i -47,8 milioni di Euro al 31 dicembre 2006; il dato è molto positivo poiché ottenuto al netto di investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali per 16 milioni di Euro e del pagamento di 4,4 milioni relativi al dividendo 2006. I flussi di cassa generati dalla gestione corrente al lordo di imposte sono stati pari a 22,5 milioni di Euro. Si precisa inoltre che nel primo bimestre 2008 la posizione finanziaria netta è migliorata di 5,5 milioni di Euro, dopo investimenti per 1,5 milioni di Euro, raggiungendo i meno 40,9 milioni di Euro. Granitifiandre S. P. A. La capogruppo Granitifiandre S. P. A. Ha raggiunto nell’esercizio 2007 un fatturato di oltre 130,8 milioni di Euro, in crescita del 7,5% rispetto ai 121,7 milioni dell’anno precedente. In crescita anche l’Ebitda, 24,1 milioni di Euro (+4% rispetto ai 23,2 milioni del 2006), e l’Ebit, pari a 17,9 milioni di Euro, +7,1% in confronto ai 16,8 milioni dell’esercizio precedente. Grazie anche all’ottima performance della gestione finanziaria, che ha visto una riduzione degli oneri sul debito di oltre 4 milioni di euro, il risultato ante imposte si attesta ad oltre 17 milioni di euro, in netta crescita rispetto agli 11,7 milioni del 2006. Destinazione Utile di esercizio L’assemblea degli Azionisti ha approvato la proposta del C. D. A. Di destinare l’utile di esercizio per circa 5,5 milioni di Euro a dividendo e per circa 3,2 milioni di Euro a riserva straordinaria. Il dividendo di Euro 5. 529. 401,70 pari a 0,15 Euro per azione, risulta superiore del 25% rispetto a quanto distribuito in sede di approvazione dei risultati 2006 (0,12 Euro per azione). Il dividendo verrà posto in pagamento il 29 maggio 2008, previo stacco della cedola n° 7 il 26 maggio 2008. .