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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 03 Giugno 2008
PARLAMENTO EUROPEO, ANTEPRIMA SESSIONE PLENARIA 4 E 5 GIUGNO: PROSSIMO VERTICE UE-STATI UNITI PROMUOVERE SERVIZI BANCARI E ASSICURATIVI TRANSFRONTALIERI  
 
Strasburgo, 3 giugno 2008 - I Punti Forti Della Sessione - Una politica estera e di sicurezza più efficace per l´Ue - Due relazioni all´esame dell´Aula sollecitano delle riforme volte a rafforzare l´efficacia, la coerenza e la responsabilità della politica estera europea. A tal fine, la Pesc deve definire i suoi obiettivi comuni e dotarsi degli strumenti adeguati. I deputati individuano alcune priorità tematiche (terrorismo, immigrazione, energia, armi di distruzione di massa) e geografiche (Balcani, Mediterraneo, Usa e Russia). Chiedono di creare un Corpo civile di pace e di potenziare i Gruppi tattici (relazioni Saryusz-wolski e Kuhne). Prossimo Vertice Ue-stati Uniti - Le dichiarazioni del Consiglio e della Commissione apriranno un dibattito in Aula sul prossimo Vertice Ue-stati Uniti che si svolgerà a Brdo, in Slovenia, il prossimo 10 giugno. Il Vertice tratterà di tematiche regionali e politiche e di sicurezza globale, nonché delle attuali sfide globali e del partenariato bilaterale transatlantico. Il Parlamento adotterà una risoluzione. Commercio: un piano Ue per la lotta alla contraffazione - Una relazione all´esame dell´Aula rileva l´importanza di assicurare il rispetto delle misure di difesa commerciale e di preferenze tariffarie per garantire l´efficacia della politica commerciale. Occorre inoltre predisporre un piano Ue di lotta alla contraffazione e alla pirateria e trovare un equilibrio tra le esigenze di sicurezza e di facilitazione degli scambi. Sollecita poi una semplificazione e una maggiore trasparenza delle norme d´origine, nonché l´unificazione dei servizi doganali Ue (relazione Audy). Banche: agevolare il trasferimento dei conti correnti - Una relazione all’esame dell’Aula chiede di agevolare il trasferimento dei conti bancari con procedure più rapide e commissioni solo pienamente giustificate nonché fornendo ai clienti una sintesi, comparabile a livello Ue, di tutti i costi bancari. Occorre anche garantire la concorrenza tra i sistemi di pagamento, chiarire i metodi di calcolo delle commissioni interbancarie per le operazioni via bancomat e le responsabilità degli intermediari. E’ rilevato il ruolo delle cooperative bancarie (relazione Pittella). Promuovere servizi bancari e assicurativi transfrontalieri - Più concorrenza transfrontaliera nei servizi finanziari al dettaglio porterebbe vantaggi concreti per i consumatori e le Pmi. E´ quanto afferma una relazione all´esame della Plenaria chiedendo norme più uniformi a livello Ue, anche con l´autoregolamentazione. Vanno agevolati il cambio di fornitore, l´accesso a meccanismi extragiudiziali e a forme di azioni collettive. Occorre rafforzare il settore degli intermediari finanziari e controllare i gruppi transfrontalieri. E´ sottolineato il ruolo delle assicurazioni mutualistiche (relazione Karas). Euro 2008: continuare la lotta alla prostituzione coatta - Un´interrogazione orale alla Commissione aprirà un dibattito in Aula sulla lotta alla prostituzione forzata e sulla tratta degli esseri umani durante i prossimi campionati europei di calcio. I deputati, che intendono così sensibilizzare i cittadini su questo fenomeno, chiedono in quale misura e con quali risultati è stato attuato il piano d´azione Ue contro la tratta di donne e ragazze a scopo di sfruttamento sessuale e come intende incoraggiare la cooperazione transfrontaliera di polizia. Giovedì 5 giugno Un´unione per il Mediterraneo - Le dichiarazioni del Consiglio e della Commissione apriranno un dibattito in Aula sul futuro delle relazioni euro-mediterranee nel quadro del processo di Barcellona. Il prossimo 13 luglio è, infatti, previsto un vertice a Parigi che creerà un´Unione per il Mediterraneo, rilanciando così le relazioni euro-mediterranee. Si prevede inoltre la creazione di un segretariato e l´istituzione di un comitato permanente di rappresentanti euromediterranei. Il Parlamento adotterà una risoluzione. Accesso al mercato dei servizi per gli autobus - Il Parlamento si pronuncerà sulla proposta di regolamento che fissa regole comuni di accesso al mercato dei servizi per i bus. I deputati propongono di dispensare dall´autorizzazione i servizi transfrontalieri che operano nel raggio di 50 km e di escludere l´orario di lavoro dalle disposizioni nazionali applicabili ai trasportatori che esercitano il cabotaggio. Chiedono poi di applicare sanzioni solo in caso di infrazioni gravi e di prevedere pene pecuniarie, oltre che amministrative (relazione Grosch). Meno oneri per le microimprese alimentari, garantendo la sicurezza - Una relazione all´esame dell´Aula accoglie con favore l´idea di esentare le microimprese alimentari da taluni oneri derivanti dal sistema analisi dei pericoli e punti critici di controllo (Haccp). Tuttavia, chiede che tale esenzione non sia concessa automaticamente, bensì associando alla flessibilità un´analisi dei rischi delle autorità competenti nazionali al fine di garantire la sicurezza dei consumatori. Non è esclusa una decisione definitiva se l´Aula approva degli emendamenti di compromesso (relazione Schnellhardt). Favorire il ricambio generazionale nell´agricoltura - Una relazione all´esame dell´Aula chiede di promuovere l´ingresso dei giovani nell´attività agricola, creando una "banca delle terre", fornendo prestiti agevolati e aumentando i massimali degli aiuti Ue. Occorre poi preservare l´unità aziendale nelle successioni ereditarie e subordinare i prepensionamenti al subentro di giovani imprenditori, agevolare l´insediamento in isole e montagne, dotandole di servizi pubblici, nonché promuovere la formazione e la mobilità degli agricoltori (relazione Veraldi). .  
   
   
MANIFESTO PER UNA NUOVA URBANITÀ: IL CONGRESSO ADOTTA LA CARTA URBANA EUROPEA II  
 
Strasburgo, 3 giugno 2008 - In occasione della sessione plenaria di Strasburgo (Francia), il Congresso ha adottato la Carta urbana europea Ii: manifesto per una nuova urbanità. Tale manifesto è un messaggio ambizioso per i rappresentanti eletti a livello locale, i cittadini e tutte le parti coinvolte nello sviluppo urbano. Le città sono l’ambiente ideale per ciò che concerne l’adattamento alle nuove condizioni economiche, sociali e ambientali della società contemporanea. Questo Manifesto tenta di identificare dei principi per una nuova urbanità, completa e aggiorna la Carta urbana del 1992 al fine di attuare, nelle politiche pubbliche, una governance etica e rinnovata e pratiche diverse nell’ottica di uno sviluppo sostenibile nonché di un maggiore grado di solidarietà. Presentando la bozza del testo, Myriam Constantin, membro del Congresso, ha ribadito che “il ruolo delle città è e continuerà ad essere sempre più importante. Noi intendiamo consolidare, promuovere e far riconoscere tale ruolo insieme a tutte le responsabilità che pesano su ciascuno di noi. Questa è la nostra più grande ambizione”. “Ciò nonostante, un Manifesto da solo non è sufficiente. Alle città spetta l’iniziativa di attuare, in concreto, tale documento”, ha dichiarato Henk Kool, vice sindaco dell’Aia e vice presidente di Eurocities, nel discorso di presentazione della Carta urbana pronunciato di fronte i membri del Congresso. Nella raccomandazione e nella risoluzione adottate in data 28 maggio 2008, il Congresso invita le autorità locali e i governi a tradurre i principi contenuti in questo manifesto in azioni e politiche pubbliche al fine di costruire un’Europa in cui le città siano sostenibili, solidali e al servizio dei nostri cittadini. .  
   
   
UE: PRESENTATO NUOVO PARTENARIATO PER I RICERCATORI  
 
Bruxelles, 3 giugno 2008 - Schemi pensionistici paneuropei, maggiore flessibilità del lavoro e più formazione delle abilità sono solo alcuni dei benefici promessi ai ricercatori europei da un nuovo partenariato tra la Commissione europea e gli Stati membri. Con questi incentivi l´Europa spera di incoraggiare i suoi migliori ricercatori a rimanere e allo stesso tempo di far ritornare i ricercatori che avevano lasciato il vecchio continente. Il partenariato europeo per i ricercatori, il cui contenuto è stato presentato a Bruxelles il 27 maggio, si fonda su varie iniziative già esistenti. Le più importanti sono la Carta europea dei ricercatori e il Codice di condotta per l´assunzione dei ricercatori del 2005 e il pacchetto del "visto scientifico" per agevolare l´ammissione e la residenza dei ricercatori non europei. "Non iniziamo da zero," ha detto Janez Potocnik, Commissario europeo per la scienza. "Ma i progressi rimangono lenti e le politiche esistenti tendono ad affrontare singole questioni, o ad adottare una prospettiva nazionale limitata. " Il partenariato sostituisce il passaporto europeo dei ricercatori, che, secondo Potocnik, era troppo limitato. "Non si tratta soltanto di ricercatori che varcano dei confini," ha sottolineato. Il campo d´azione e le scadenze fissate dal partenariato sono certamente più ambiziosi. Entro il 2010, la Commissione e gli Stati membri ambiscono a compiere congiuntamente "progressi quantificabili" in quattro aree chiave, che sono: reclutamento, previdenza sociale e pensioni, condizioni di lavoro e formazione. Per quanto riguarda il reclutamento, il partenariato vuole dare alle università e ai centri di ricerca pubblici maggiore autonomia sulle assunzioni e rendere il processo più aperto e competitivo. Tutti i lavori di ricerca finanziati dal pubblico dovrebbero essere quindi resi noti apertamente. Le organizzazioni pubbliche di ricerca dovrebbero anche godere di maggiore libertà di assumere dall´estero, poiché non è sempre possibile trovare il giusto candidato per un lavoro nel proprio Paese. Fino ad oggi, quasi tutte le sovvenzioni sono legate all´ente di ricerca. Questo impedisce ai ricercatori di muoversi; persino quando il trasferimento porterebbe benefici alla ricerca. Nella speranza di riorganizzare la situazione, il nuovo partenariato propone di consentire la portabilità delle sovvenzioni, seguendo le linee del sistema di sovvenzioni del Consiglio europeo della ricerca (Cer) o lo schema "il denaro segue il ricercatore" testato dalle agenzie di finanziamento nazionali. Anche le esigenze dei ricercatori in tema di previdenza sociale vengono affrontate dal partenariato. Sebbene l´attuale legislazione dell´Ue garantisca un po´ di flessibilità agli Stati membri per fare deroghe o eccezioni per i ricercatori al fine di permettere una maggiore mobilità, il partenariato suggerisce che gli sforzi dovrebbero essere coordinati allo scopo di fare un uso più appropriato di queste deroghe. I fornitori dei fondi pensione dovrebbero essere incoraggiati a rendere disponibile uno schema pensionistico paneuropeo mirato ai ricercatori e le aziende dovrebbero essere incoraggiate ad usare fornitori di fondi pensione in altri Stati membri dell´Ue. La Commissione ha detto che questo permetterebbe ai ricercatori mobili di contribuire allo stesso fondo pensionistico supplementare mentre lavorano in diversi Paesi dell´Ue rispettando comunque le diverse legislazioni su sociale, lavoro e pensione negli Stati membri partecipanti. Rendere le condizioni di lavoro dei ricercatori più attraenti è un´altra promessa del partenariato. Attualmente una carriera nel mondo della ricerca si presenta precaria, specialmente per i ricercatori giovani, che sono spesso assunti con contratti temporanei a breve termine. La Commissione dice che sono questi contratti a impedire a queste giovani persone di diventare ricercatori indipendenti. Nel frattempo i ricercatori anziani hanno spesso contratti stabili con avanzamenti di carriera basati sull´anzianità piuttosto che sui risultati ottenuti. Secondo la Commissione questo limita gli incentivi a cambiare il percorso della carriera. Il partenariato propone quindi di migliorare le opportunità di carriera per i ricercatori che hanno iniziato da poco movendosi verso principi di ´flessicurezza´ per assunzioni e licenziamenti più semplici, valutazioni regolari, più ampia autonomia e migliore formazione. Gli Stati membri, i finanziatori e i datori di lavoro dovrebbero anche introdurre progressivamente maggiore flessibilità contrattuale e accordi amministrativi per i ricercatori anziani per premiare i buoni risultati. La maggior parte dei ricercatori in Europa ricevono ancora la loro formazione in un ambiente accademico tradizionale. Il partenariato sottolinea la necessità di fornire ai ricercatori nuove e più aggiornate capacità, per permettere loro di gestire la proprietà intellettuale e di fare offerte per finanziare un progetto o per avviare la propria azienda start-up. Alla fine della prima fase del partenariato nel 2010, verrà effettuata una valutazione generale della situazione e dei risultati delle azioni intraprese dal partenariato e verrà valutata la necessità di ulteriori azioni Ue per affrontare specifiche questioni straordinarie. Con questi incentivi l´Europa spera di incoraggiare i suoi migliori ricercatori a rimanere dove si trovano e allo stesso tempo di far ritornare dei ricercatori nel vecchio continente. Nel 2004, di circa 400. 000 ricercatori stranieri presenti negli Stati Uniti, 100. 000 erano nati nell´Ue15. Questa è una quota significativa della popolazione totale di ricercatori Ue che è pari a 1,3 milioni, e si tratta anche probabilmente dei ricercatori più brillanti nei loro campi. Il partenariato verrà proposto durante il prossimo Consiglio sulla competitività il 29 maggio. Potocnik ha anche invitato gli Stati membri che assumono le prossime presidenze Ue a valutare la possibilità di organizzare un incontro congiunto dei Consigli per la competitività e gli affari sociali per discutere il partenariato. "Si tratterebbe di un primo e forte segnale inviato alla comunità dei ricercatori," ha detto. Il partenariato europeo per i ricercatori è una delle cinque azioni pianificate dalla Commissione allo scopo di trasformare lo Spazio europeo della ricerca in una realtà. Le altre iniziative riguardano la gestione della proprietà intellettuale da parte delle organizzazioni pubbliche di ricerca, un quadro legale per le infrastrutture di ricerca paneuropee, programmazione e programmi congiunti e una cooperazione internazionale su scienza e tecnologia. .  
   
   
ORA IN RETE SERVIZIO "TROVA UN PROGETTO" PER I PROGETTI DEL 7°PQ  
 
Bruxelles, 3 giugno 2008 - Cordis, il servizio comunitario di informazione in materia di ricerca e sviluppo, ha aggiunto un nuovo servizio di ricerca per i progetti sul suo sito web per il settimo Programma quadro (7°Pq). Scegliendo "Trova un progetto" nella barra di navigazione del sito web, gli utenti avranno accesso ad un modulo di ricerca che permetterà loro di condurre ricerche a testo libero. Gli utenti potranno anche condurre una ricerca secondo priorità tematiche (da Fp7-energy a Fp7-transport) o attraverso un´attività specifica all´interno di ogni priorità. Inoltre, le informazioni sul progetto possono essere recuperate in base al Paese, con ricerche che producono una lista di progetti coordinati da un´istituzione o un´organizzazione nel Paese in questione. I dettagli del progetto saranno pubblicati su Cordis dopo i negoziati e la firma dell´accordo della sovvenzione tra Commissione Europea e beneficiari. Ciò significa che saranno resi disponibili soltanto dopo la conclusione della procedura di selezione. Potete trovare il servizio "Trova un progetto" qui: http://cordis. Europa. Eu/fp7/projects_it. Html .  
   
   
ILLUSTRATE A STRASBURGO, LE STRATEGIE E I PROGRAMMI DELL’ EUROREGIONE ADRIATICA.  
 
Strasburgo, 3 giugno 2008 - Il Presidente della Regione Molise Michele Iorio ha illustrato il 29 maggio, nella seduta plenaria del Congresso delle Autonomie Locali e Regionali presso il Consiglio d´Europa a Strasburgo, le strategie e i programmi dell´Euroregione Adriatica. Quale Vice Presidente dell´Euroregione Adriatica, Iorio, ha evidenziato agli oltre 400 delegati del Congresso delle Autonomie Locali e Regionali, il lungo percorso fatto dal nuovo organismo nel coinvolgere 22 tra regioni e comuni che affacciano sul bacino adriatico per un totale di 20 milioni di abitanti. "Un esempio virtuoso e coraggioso –ha detto Iorio- di una programmazione di uno viluppo e di una crescita di un´area molto vasta che viene direttamente dal territorio e dalle istituzioni dirette che lo rappresentano e lo governano. Dal 2004, anno della nascita avvenuta a Termoli dell´Euroregione, abbiamo stabilizzato un organismo in cui trovano rappresentanza le istituzioni e le autonomie locali e funzionali degli enti che affacciano sull´Adriatico e che appartengono a 6 Stati diversi. Abbiamo insediato commissioni tematiche che stanno lavorando per la messa a punto di progetti per le infrastrutture, per lo sviluppo del commercio, e dello scambio culturale, turistico e scientifico di esperienze tra le sponde dell´Adriatico. Sono già emerse 23 progettualità comuni e condivise da tutti i componenti dell´Euroregione". Il Presidente Iorio ha poi ricordato che a valle dell´Euroregione è nato anche un nuovo organismo, sempre a Termoli, che racchiude le autonomie comunali dell´Adriatico. Un organismo interessante che ha sposato le nostre idee di cooperazione e sviluppo, e che ci consentirà, come Euroregione, di affrontare insieme le varie problematiche del territorio, e conseguire gli obiettivi di crescita armonica e funzionale che ci siamo prefissi per le popolazioni adriatiche. Il Presidente Iorio era accompagnato dall´ Assessore alla Programmazione Gianfranco Vitagliano e dal Consigliere per le Politiche e per la Cooperazione Internazionale, Francesco Cocco. .  
   
   
INIZIATIVA ADRIATICO IONICA, L``AMBASCIATORE GRAFINI NOMINATO SEGRETARIO GENERALE  
 
 Ancona, 3 giugno 2008 - L´ambasciatore Alessandro Grafini e` stato nominato primo segretario generale dell´Iniziativa Adriatico Ionica con sede in Ancona. L´incarico e` stato conferito, a Zagabria, martedi` scorso, dagli otto Stati membri: Italia, Slovenia, Croazia, Serbia, Bosnia-erzegovina, Montenegro, Albania e Grecia. La designazione e` venuta su indicazione degli ´alti funzionari´ che hanno proposto la nomina di un diplomatico italiano. I ministri dei Paesi aderenti all´Iniziativa hanno ringraziato l´Italia e la Regione Marche per l´interessamento logistico e finanziario, in grado di garantire una rapida funzionalita` del Segretariato permanente. Il Segretariato verra` inaugurato in Ancona, presso la Rocca della Cittadella (1530), con una serie di iniziative (19 e 20 giugno 2008) che vedranno la partecipazione dei rappresentanti degli otto Stati membri.  
   
   
INTERREG ITALIA-SVIZZERA: PRESENTAZIONE PROGETTI DAL 13 GIUGNO  
 
Bolzano, 3 giugno 2008 - Ammontano a quasi 70 milioni di euro i finanziamenti per progetti di cooperazione transfrontaliera messi a disposizione dall´Ue a favore del programma Interreg Italia-svizzera nel periodo 2007-2013. Da venerdì 13 giugno possono essere presentati i progetti. Ogni soggetto pubblico o privato interessato a realizzare progetti di cooperazione transfrontaliera Italia-svizzera può presentare domanda di contributo pubblico dal 13 giugno online sul sito www. Interreg-italiasvizzera. It/ e in copia cartacea alla Provincia. Le risorse finanziarie messe a bando ammontano a 51. 763. 200 €, ripartite fra gli Assi del Programma Ambiente e territorio, Competitività, Qualità della vita. Il Comitato di Pilotaggio selezionerà le domande pervenute entro e non oltre le ore 12 del 22 settembre e procederà alla formulazione dell’elenco dei progetti ammessi e del relativo finanziamento in base ai criteri di ammissibilità e selezione riportati nel Vademecum per l’utilizzo del Programma relativo ai progetti ordinari. Le domande presentate dopo la data del 22 settembre saranno esaminate nella prima finestra di valutazione nella primavera del 2009. Analogamente possono essere presentate, entro il 31 ottobre, le manifestazioni di interesse per i Piani integrati transfrontalieri che dispongono di risorse finanziarie per oltre 17 milioni €. Il Vademecum per l’attuazione del Programma che fornisce le indicazioni utili alla presentazione dei progetti, e il fascicolo progettuale possono essere scaricati dal sito ufficiale del Programma www. Interreg-italiasvizzera. It/ Per ogni chiarimento gli interessati potranno rivolgersi al Stc e a tutte le Amministrazioni corresponsabili: per l’Italia: Regione Lombardia, Regione Piemonte, Regione Autonoma Valle d’Aosta, Provincia Autonoma di Bolzano; per la Svizzera: Cantone Ticino, Cantone dei Grigioni e Cantone Vallese, ai recapiti riportati nel suddetto Vademecum. .  
   
   
INNOVAZIONE: INFORMEST, PROGETTO DELLA UE PER MIGLIORARE LA COMPETITIVITÀ NELL’AREA ADRIATICA. UN MILIONE DI EURO PER LE LOCALIZZAZIONI PRODUTTIVE SOSTENIBILI. L’INIZIATIVA E I PRIMI RISULTATI PRESENTATI IL 3 GIUGNO A VILLA MANIN DI PASSARIANO.  
 
Codroipo (Ud), 3 giugno 2008 - Rafforzare e qualificare le infrastrutture per gli insediamenti produttivi dei sistemi territoriali nell’area adriatica; migliorare la competitività territoriale quando si impostano e si avviano strategie di sviluppo locale nell’ambito dell’accesso alla società della conoscenza, nella gestione energetica efficiente e nella sostenibilità ambientale. Questi gli obiettivi di Acind – Adriatic Cooperation for Industrial Development - un progetto dell’Unione Europea finanziato dal Programma Interreg Iiia Transfrontaliero Adriatico, i primi risultati del quale vengono presentati martedì prossimo, 3 giugno, a Villa Manin di Passariano, Codroipo (Ud). “Il progetto – spiega Ugo Poli, vice-Presidente di Informest – ha coinvolto il Comune di Codroipo ed Informest sulla base del lavoro comune che a partire dal 2005 ha portato al riconoscimento del distretto termo-elettromeccanico del Medio Friuli, evidenziando l’importanza del rapporto territorio – impresa anche ai fini della competitività dei prodotti. Il finanziamento europeo di quasi un milione di euro ha consentito l’elaborazione di una serie di analisi territoriali e di studi di fattibilità per nuovi progetti pilota, rivolti ad aumentare la competitività delle localizzazioni di investimenti produttivi anche esteri nei Paesi partner. ” Poli spiega poi che “il Progetto coinvolge realtà di Italia, Albania, Bosnia, Croazia e Serbia. Oltre ad Informest e allo stesso Comune di Codroipo, partecipano all’iniziativa la Provincia di Ferrara, l’Ente “Ambito Pescarese”, il Comune di Lecce, il Centro Regionale di Sviluppo Pmi di Subotica (Serbia), l’Agenzia Regionale per lo Sviluppo delle Pmi Almamons di Novi Sad (Serbia), l’Associazione degli imprenditori croati Cea (Croazia), l’Associazione di Sviluppo Nerda della Bosnia nord-orientale e l’Agenzia di Sviluppo locale Teuleda di Scutari (Albania)”. All´incontro, che inizierà alle ore 18, parteciperanno il sindaco di Codroipo, Vittorino Boem, Antonio Ferraioli, project manager del Comune di Codroipo, e Claudio Di Giorgio, responsabile dell´Area Servizi Informativi & Innovazione di Informest. Le conclusioni saranno svolte dal Vice Presidente di Informest. .  
   
   
450 MILIONI DI EURO PER SVILUPPARE UN TRASPORTO MERCI “VERDE” IN EUROPA – CONFERENZA A VENEZIA  
 
Venezia, 3 giugno 2008 - Sono disponibili 450 milioni di euro per contribuire a sviluppare un trasporto merci “verde” in Europa: è questa infatti la dote finanziaria del programma comunitario Marco Polo Ii, che si propone di sviluppare per le merci modalità alternative di trasporto a più basso inquinamento, spostando dalla strada 20,5 miliardi tonnellate /km all’anno da qui al 2013. L’iniziativa è finalizzata a dare una risposta concreta alla previsione di una crescita del 60 per cento della movimentazione delle merci in ambito europeo nei prossimi cinque – sei anni. I contenuti del programma, le emergenze nel futuro dei trasporti, le progettualità e le iniziative finanziabili saranno approfonditi nella Conferenza Marco Polo, in programma a Venezia il 10 e 11 giugno prossimo, su iniziativa congiunta della Agenzia Esecutiva della Commissione Europea per la Competitività e l’Innovazione (Eaci), della Regione del Veneto e dall’Autorità Portuale di Venezia. Vi parteciperanno amministratori ed operatori economici e del trasporto del vecchio continente. Il Programma Marco Polo Ii si rivolge ad aziende del trasporto merci, operatori logistici e altre imprese che vogliono proporsi come leaders dei trasporti sostenibili. Per informazioni sulla Conferenza Marco Polo: http://ec. Europa. Eu/transport/marcopolo/events/new_en. Htm .  
   
   
OSTRA VETERE, UNA FIRMA PER L``EUROPA.  
 
Ancona, 3 giugno 2008 - Ostra Vetere e` il primo Comune delle Marche a firmare, il 30 Maggio, con la Regione un Protocollo d´Intesa che lo mette in contatto direttamente con l´Ufficio di Collegamento con le istituzioni comunitarie che ha sede a Bruxelles. Il Presidente Gian Mario Spacca e il sindaco Massimo Bello hanno siglato degli accordi considerati davvero innovativi per i diversi livelli degli enti locali, che mette a disposizione anche di Ostra Vetere la fruizione dei servizi e delle collaborazioni dell´Ufficio che la Regione ha gia` nella sede ufficiale dell´Unione Europea. L´intesa infatti prevede collaborazione piena sullo scambio di informazioni su politiche comunitarie, iniziative, finanziamenti europei, progetti di sviluppo, partenariati di vario tipo, assistenza alle delegazioni organizzate, supporto per i corsi di formazione. ´Le nostre imprese, i giovani e molte societa` possono cosi` trovare diretta assistenza a Bruxelles ´ ha detto Bello ´ tutte le iformazioni e veri esperti di settore che possono sostenere e indirizzare al meglio le nostre aziende sui progetti e sui molti partnerariati che la Regione Marche ha gia` avviato. Questo Comune ha aperto di conseguenza a Ostra Vetere anche uno speciale Ufficio Europa sull´internazionalizzazione accorpando ai compiti dell´Assessorato alla Cultura locale anche il ruolo delle Politiche comunitarie´. Da parte della Regione, c´e` la continuazione nei fatti dell´impegno preso per lo sviluppo del territorio a supporto e in piena integrazione con gli sforzi degli enti locali. Da parte del sindaco Bello, la consapevolezza di essere alla guida di un Comune che ha aperto una proficua e ulteriore finestra per l´Europa. .  
   
   
IL 6 GIUGNO: ESPERIENZE IN EUROPA E IN ITALIA SUL COINVOLGIMENTO DEI CITTADINI NELLE DECISIONI PUBBLICHE A FORTE DEI MARMI UNA GIORNATA DEDICATA ALLA PARTECIPAZIONE E SULLA LEGGE TOSCANA GIÀ PRONTO UN UTILE E AGILE VADEMECUM  
 
Firenze, 3 giugno 2008 - Per percorrere le vie della partecipazione serve una guida: per lo meno una mappa. Ed è questo lo scopo della giornata organizzata dalla Regione Toscana in programma per venerdì 6 giugno alla Capannina di Forte dei Marmi. Non un convegno, ma un seminario modellato sugli strumenti della partecipazione e dove saranno raccontate le buone pratiche della partecipazione in Europa, in Italia e in Toscana. Un modo per capire come i cittadini partecipano e sono coinvolti nelle decisioni delle istituzioni. Ma anche un’occasione per fare il punto sulla legge toscana sulla partecipazione approvata lo scorso dicembre, la prima legge regionale del genere in Italia, e che a giorni, una volta che il Consiglio regionale nominerà l’Autorità che dovrà vigilare sui vari processi partecipativi, diventerà pienamente operativa. Per aiutare cittadini e amministrazioni pubbliche è stata stampata un’agile guida su cosa prevede e come funziona la legge e su come presentare una domanda per aprire un processo partecipativo. Diritti e doveri, condensati in otto pagine. Le esperienze europee che saranno raccontate venerdì a Forte dei Marmi riguarderanno il dibattito pubblico sul tratto di alta velocità Marsiglia-nizza e il bilancio partecipato e le giurie di cittadini che a Berlino sono state utilizzate per coinvolgere gli abitanti nei programmi di sviluppo urbano della città. La Toscana dei comuni racconterà invece l’esperienza del progetto Cisternino 2020 del Comune di Livorno, un modo innovativo per coinvolgere i giovani nel creare uno spazio per i giovani, partecipando con le loro idee al recupero di una parte di città. L’esperimento di dibattito pubblico di Castelfalfi, nel comune di Montatone, sarà l’altro caso. Sarà presentato anche Ideal-eu, un progetto europeo all’avanguardia nell’uso delle nuove tecnologie per ! promuovere la partecipazione e che vede la Toscana di nuovo in prima fila. La giornata si aprirà attorno alle 9. 30, con un’intervista del giornalista Antonello Riccelli a Umberto Buratti, sindaco di Forte dei Marmi, e a Agostino Fragai, assessore regionale alle riforme istituzionali e alla partecipazione dei cittadini. I lavori si concluderanno attorno alle 17. 30 e le conclusioni spetteranno di nuovo all’assessore Fragai. .  
   
   
GOVERNO GRECO A FAVORE DEL DECENTRAMENTO  
 
Atene, 3 giugno 2008 - Il Governo greco crede nella necessità di creare forti istituzioni locali, riducendo il numero di municipalità e prefetture e aumentandone il potere. Lo scrive "Seeurope", riportando le dichiarazioni del Ministro dell´Interno, Prokopis Pavlopoulos. Pavlopoulos ha affermato che le attuali municipalità potrebbero essere riunite e ridotte a un terzo del loro attuale numero, mentre le prefetture non dovrebbero superare il numero delle regioni amministrative del Paese, che attualmente è di 13. Il Ministro dell´Interno ha espresso la speranza che la legge relativa possa essere pronta a inizio autunno, così da poter essere votata dal Parlamento entro la fine dell´anno. Riguardo alla burocrazia e alla corruzione nel settore pubblico, Pavlopoulos ha riconosciuto che vi sono stati miglioramenti, sottolineando però che chi si occupa della vita quotidiana dei cittadini non può ancora essere soddisfatto. . .  
   
   
SEMINARIO ICE BUDAPEST – CCIU: I FONDI EUROPEI, OPPORTUNITá PER LE PMI ITALIANE  
 
Budapest, 3 giugno 2008 - Si è svolto il 29 maggio 2008 a Budapest, presso la sede dell´Istituto Italiano di Cultura, il seminario: “Fondi Europei: sostegni diretti alle Pmi e alle microimprese”, organizzato dall’Istituto nazionale per il Commercio Estero (Ice) e dalla Camera di Commercio Italiana per l’Ungheria (Cciu) in collaborazione con il Banco Popolare Hungary. Al seminario hanno partecipato più di 40 addetti ai lavori, provenienti da aziende, camere di commercio, istituti di credito e banche, vi è stata una notevole presenza di aziende ungheresi di proprietà italiana. Dopo una breve introduzione tenuta dal Direttore dell’Ufficio Ice di Budapest, Alessio Ponz de Leon Pisani, e dal Presidente della Camera di Commercio Italiana per l’Ungheria, Alessandro Stricca, i partecipanti hanno affrontato temi riguardante i fondi europei, dedicando maggiore attenzione a quelli diretti alle Pmi e alle microimprese. Il panel dei relatori comprendeva il capo dipartimento della comunicazione del Mag Zrt. (autorità intermedia dei bandi per lo sviluppo economico e per l’Ungheria Centrale), Gáspár Bence, il referente dello Sportello Europa della Cciu, Barna Zsuzsanna, il referente del Desk Fondi Strutturali dell’Ice, Konja Zsófia, l’esperto fondi europei di Apri Consulting Kft. , Michele Scataglini, e il responsabile commerciale del Banco Popolare Hungary, Pintér Szabolcs. Nel corso del seminario sono stati presentanti lo Sportello Europa della Camera di Commercio Italiana in Ungheria, il Desk Fondi Strutturali dell’Ufficio Ice di Budapest, e in particolare la loro collaborazione volta ad informare ed assistere le imprese italiane relativamente ai Fondi Europei disponibili in Ungheria. Particolare attenzione è stata dedicata ai sostegni dell’Unione Europea nell’ambito del Programma Operativo per lo sviluppo economico, rivolti soprattutto alle Pmi. Infatti sono stati presentati i bandi in uscita e la “Guida ai finanziamenti per le Pmi” redatta congiuntamente da Cciu, Ice e Apri Kft. Infine è stato presentato anche “l’International Desk” del Banco Popolare Hungary, che fornisce servizi personalizzati alle imprese locali. .  
   
   
PRESENTATE LE LISTE DEL MEF PER IL RINNOVO DEL CDA DI ENEL E ENI E DEL COLLEGIO SINDACALE DI ENI  
 
 Roma, 3 giugno 2008 - Con riferimento alle Assemblee degli Azionisti di Enel e Eni, convocate per i giorni 9 e 11 giugno 2008 (Enel in prima e seconda convocazione), nonché per i giorni 9 e 10 giugno (Eni in prima e seconda convocazione) il Ministero dell´Economia e delle Finanze comunica che depositerà presso la sede della società le seguenti liste Consiglio di Amministrazione di Enel: Gianfranco Tosi; Piero Gnudi (Presidente); Fulvio Conti; Alessandro Luciano; Fernando Napolitano; Lorenzo Codogno. Consiglio di Amministrazione di Eni: Roberto Poli (Presidente); Paolo Scaroni; Paolo Colombo; Paolo Marchioni; Pierluigi Scibetta; Mario Resca. Collegio Sindacale di Eni: Tiziano Onesti (Sindaco effettivo); Roberto Ferranti (Sindaco effettivo); Luigi Mandolesi (Sindaco effettivo); Francesco Bilotti (Sindaco supplente). Ai consiglieri di amministrazione di Eni e Enel si potrà aggiungere un amministratore senza diritto di voto, la cui nomina - ai sensi dei poteri speciali previsti nello Statuto delle due società - sarà disposta con decreto del Ministro dell´Economia e delle Finanze, di concerto con il Ministro dello Sviluppo Economico. .  
   
   
CRÉDIT AGRICOLE S.A. E INTESA SANPAOLO PERFEZIONANO LA VENDITA DELLA QUOTA DETENUTA DA INTESA SANPAOLO IN AGOS  
 
Torino, Milano, Parigi, 3 giugno 2008 – In data 30 maggio, ottenute le necessarie autorizzazioni, Intesa Sanpaolo S. P. A. E Crédit Agricole S. A. Hanno perfezionato la vendita a Crédit Agricole da parte di Intesa Sanpaolo dell’intera quota del 49% detenuta in Agos S. P. A. , la joint venture nel settore del credito al consumo in Italia, per un corrispettivo di 546 milioni di euro. Agos S. P. A. Proseguirà la propria attività come controllata di Sofinco, società di Crédit Agricole S. A. .  
   
   
BANCO SANTANDER PERFEZIONA LA VENDITA DI ANTONVENETA A BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA  
 
Madrid, 3 giugno 2008 – Banca Monte dei Paschi di Siena (Bmps) e Banco Santander hanno concluso il 30 Maggio le operazioni di vendita di Antonveneta per 9. 000 milioni di euro, in ottemperanza dell’accordo annunciato l’8 novembre 2007. I presidenti di Banco Santander, Emilio Botín, e di Bmps, Giuseppe Mussari, con il direttore generale di Bmps Antonio Vigni, hanno colto l’occasione dell’incontro a Madrid per valutare la possibilità di opportunità di accordi congiunti in settori quali il corporate banking, servizi di tesoreria e servizi bancari in America Latina. .  
   
   
PARTNERSHIP DISTRIBUTIVA TRA BANCO DESIO ED HELVETIA E RIASSETTO PROPRIETARIO DI CHIARA VITA SPA  
 
Desio, 3 giugno 2008 - Il Banco di Desio e della Brianza Spa ha concluso in data 29 maggio con il gruppo assicurativo svizzero Helvetia le trattative per una partnership impostata su un accordo distributivo di lungo termine. Nell’ambito di tale schema, coerente con le linee guida strategiche delineate dal Piano Industriale di Gruppo 2008-2009, si colloca il riassetto proprietario della compagnia Chiara Vita Spa, attualmente posseduta al 100% dal Banco stesso. Più in dettaglio, gli accordi prevedono, subordinatamente al verificarsi delle condizioni sospensive inerenti le autorizzazioni delle competenti autorità italiane e svizzere, l’ingresso del gruppo Helvetia nel capitale di Chiara Vita con una quota del 70%. Tale operazione verrà eseguita presumibilmente nell’ultima parte del corrente esercizio, laddove saranno precisati i principali elementi economici della compravendita. La partnership sarà regolata da patti parasociali che, per quanto attiene alla governance della compagnia, assicureranno una significativa rappresentanza del Banco nel Consiglio di Amministrazione della Compagnia stessa. . .  
   
   
FONDIARIA-SAI S.P.A.: PROGRAMMA DI ACQUISTO DELLE AZIONI PROPRIE  
 
Firenze, 3 giugno 2008 - Fondiaria-sai S. P. A. Ha comunicato il 30 maggio l´avvio delle operazioni di acquisto di azioni proprie in esecuzione dell´autorizzazione deliberata dall´assemblea del 23 aprile 2008. All´avvio del programma di acquisto, Fondiaria-sai S. P. A. Detiene n. 2. 580. 000 azioni proprie, di cui n. 1. 780. 000 azioni ordinarie (1,42% del capitale sociale ordinario) e n. 800. 000 azioni risparmio(per un totale dell’ 1,53% dell’intero capitale sociale). Ricordiamo che l’assemblea straordinaria del 23 aprile 2008 ha deliberato la riduzione del capitale sociale mediante annullamento di tutte tali azioni. Sempre alla data di avvio del programma, sono detenute dalla controllata Milano Assicurazioni S. P. A. N. 8. 382. 557 azioni ordinarie della Compagnia, pari al 6,69% del capitale ordinario ed al 4,97% dell´intero capitale sociale, nonché dalla controllata Sai Holding Italia S. P. A. N. 1. 200. 000 azioni ordinarie della Compagnia, pari allo 0,96% del capitale ordinario ed allo 0,71% dell´intero capitale sociale. Lo scorso 29 aprile è scaduto il termine di dodici mesi fissato dall´assemblea del 30 aprile 2007 per l´acquisto e la vendita di azioni proprie. L´assemblea del 23 aprile 2008 ha autorizzato, ai sensi degli articoli 2357 e 2357-ter del codice civile, ulteriori acquisti di azioni proprie, in una o più volte e per un periodo di dodici mesi dalla data della deliberazione, secondo il programma nel seguito illustrato. L´assemblea ha inoltre autorizzato la cessione, se del caso, delle azioni proprie attualmente in portafoglio nonché di quelle che saranno acquistate in base alla delibera citata. Nell´ambito del Piano Industriale 2006-2008 del Gruppo Fondiaria-sai, il programma autorizzato dall´assemblea si propone di cogliere ulteriori opportunità di investimento avuto riguardo alla liquidità di volta in volta del titolo e all´andamento del titolo stesso e del mercato, nonché di procedere, se del caso, ad una riduzione del capitale sociale mediante annullamento delle azioni proprie. Con riguardo alla vendita, invece, l´obiettivo è quello di consentire, se del caso, il conseguimento di positivi risultati. Ai sensi dell´art. 144-bis del Regolamento Consob n. 11971/1999, gli acquisti e le alienazioni saranno effettuati esclusivamente secondo la modalità di cui al comma 1 sub lettera b) del medesimo articolo e, quindi, sui mercati regolamentati secondo modalità operative, stabilite da Borsa Italiana S. P. A. , che non consentano l´abbinamento diretto delle proposte di negoziazione in acquisto con predeterminate proposte di negoziazione in vendita. Resta altresì esclusa l´operatività sui blocchi. L´assemblea del 23 aprile 2008 ha autorizzato l´effettuazione nel periodo di dodici mesi da tale data, con la sola modalità di cui al capoverso che precede, di ulteriori acquisti di azioni proprie, per un incremento massimo, tenuto conto delle eventuali vendite nel frattempo effettuate, di n. 4. 600. 000 azioni proprie ordinarie e/o risparmio da nominali € 1,00 cadauna, comunque entro l´importo massimo di € 130 milioni, fermo restando il rispetto dei limiti di cui all´art. 2357-ter del codice civile. Il numero massimo di azioni proprie acquistabili sopra indicato deve intendersi quale differenza fra le azioni proprie acquistate e quelle vendute giusta autorizzazione da parte dell´Assemblea. Ciascun acquisto verrà effettuato ad un corrispettivo unitario non superiore del 5% (cinque per cento) rispetto alla media dei prezzi di riferimento registrati al sistema telematico della Borsa Italiana nelle tre sedute precedenti ogni singola operazione e ciascuna cessione verrà effettuata ad un prezzo che non dovrà essere inferiore del 5% (cinque per cento) rispetto alla media dei prezzi di riferimento registrati al sistema telematico della Borsa Italiana nelle tre sedute precedenti ogni singola operazione. Con riguardo ai volumi, non saranno acquistate né alienate, volta per volta, azioni per un quantitativo superiore al 25% del volume medio giornaliero di azioni negoziato sul mercato regolamentato in cui l´operazione viene effettuata, calcolato sulla base del volume medio giornaliero degli scambi del mese precedente al mese nel corso del quale il programma viene comunicato al pubblico e fissato, su tale base, per tutta la durata del programma. Tutte le operazioni di acquisto e/o vendita verranno effettuate nel rispetto di ogni disposizione di legge e di vigilanza applicabile. Al termine del periodo per il quale è accordata l´autorizzazione dell´assemblea, la Compagnia comunicherà inoltre al pubblico informazioni sull´esito del programma e sulla sua realizzazione. .  
   
   
MILANO ASSICURAZIONI PROGRAMMA DI ACQUISTO DELLE AZIONI PROPRIE  
 
 Firenze, 30 maggio 2008 – Milano Assicurazioni comunica l’avvio delle operazioni di acquisto di azioni proprie in esecuzione dell’autorizzazione deliberata dall’assemblea del 24 aprile 2007. Acquisto di azioni proprie - All’avvio del programma di acquisto, Milano Assicurazioni detiene n. 3. 614. 860 azioni ordinarie proprie, pari allo 0,799% del capitale sociale ordinario ed allo 0,748% dell’intero capitale sociale. La Compagnia non detiene azioni di risparmio proprie. Il valore medio unitario di carico delle azioni ordinarie proprie detenute dalla Compagnia è di € 5,190. Lo scorso 21 aprile è scaduto il termine di dodici mesi fissato dall’assemblea del 24 aprile 2007 per l’acquisto e la vendita di azioni proprie. L’assemblea del 21 aprile 2008 ha autorizzato, ai sensi degli articoli 2357 e 2357-ter del codice civile, ulteriori acquisti di azioni proprie ordinarie e/o di risparmio, in una o più volte e per un periodo di dodici mesi dalla data della deliberazione, secondo il programma nel seguito illustrato. L’assemblea ha inoltre autorizzato la cessione, se del caso, delle azioni proprie attualmente in portafoglio nonché di quelle che saranno acquistate in base alla delibera citata. L’obiettivo del programma è, con riguardo all’acquisto, di cogliere ulteriori opportunità di investimento avuto riguardo alla liquidità di volta in volta del titolo e all’andamento del titolo stesso e del mercato. Con riguardo alla vendita, invece, l’obiettivo è quello di consentire, se del caso, il conseguimento di positivi risultati. Ai sensi dell’art. 144-bis del Regolamento Consob n. 11971/1999, gli acquisti e le alienazioni saranno effettuati esclusivamente secondo la modalità di cui al comma 1 sub lettera b) del medesimo articolo e, quindi, sui mercati regolamentati secondo modalità operative, stabilite da Borsa Italiana S. P. A. , che non consentano l’abbinamento diretto delle proposte di negoziazione in acquisto con predeterminate proposte di negoziazione in vendita. Resta altresì esclusa l’operatività sui blocchi. L’assemblea del 21 aprile ha autorizzato l’effettuazione nel periodo di dodici mesi da tale data, con la sola modalità di cui al capoverso che precede, di ulteriori acquisti di azioni proprie e/o di risparmio, per un incremento massimo, tenuto conto delle eventuali vendite nel frattempo effettuate, di n. 5. 000. 000 azioni proprie ordinarie e/o di risparmio da nominali € 0,52 cadauna, comunque entro l’importo massimo di € 34 milioni, fermo restando il rispetto dei limiti di cui all’art. 2357-ter del codice civile. Il numero massimo di azioni proprie acquistabili sopra indicato deve intendersi quale differenza fra le azioni proprie acquistate e quelle vendute giusta autorizzazione da parte dell’Assemblea. Ciascun acquisto verrà effettuato ad un corrispettivo unitario non superiore del 5% (cinque per cento) rispetto alla media dei prezzi di riferimento registrati al sistema telematico della Borsa Italiana nelle tre sedute precedenti ogni singola operazione e ciascuna cessione verrà effettuata ad un prezzo che non dovrà essere inferiore del 5% (cinque per cento) rispetto alla media dei prezzi di riferimento registrati al sistema telematico della Borsa Italiana nelle tre sedute precedenti ogni singola operazione. Con riguardo ai volumi, non saranno acquistate né alienate, volta per volta, azioni per un quantitativo superiore al 25% del volume medio giornaliero di azioni negoziato sul mercato regolamentato in cui l’operazione viene effettuata, calcolato sulla base del volume medio giornaliero degli scambi del mese precedente al mese nel corso del quale il programma viene comunicato al pubblico e fissato, su tale base, per tutta la durata del programma. Tutte le operazioni di acquisto e/o vendita verranno effettuate nel rispetto di ogni disposizione di legge e di vigilanza applicabile. Al termine del periodo per il quale è accordata l’autorizzazione dell’assemblea, la Compagnia comunicherà inoltre al pubblico informazioni sull’esito del programma e sulla sua realizzazione. .  
   
   
ASTE TITOLI DI STATO A MEDIO/LUNGO TERMINE DEL 29 MAGGIO 2008  
 
Cct T. V. Btp 3,75% Btp 4,50%
Scadenza 01. 03. 2012 01. 02. 2011 01. 08. 2018
Cod. /tranche It0003858856/13 It0004332521/7 It0004361041/3
Imp. Offerto 750 2500 3000
Regolamento 02. 06. 2008 02. 06. 2008 02. 06. 2008
Ced. God. 2,10
Imp. Domandato 1418 3918 4257
Imp. Assegnato 750 2500 3000
Prezzo aggiudicazione 100,08 98,26 97,58
Prezzo esclusione 98,127 96,305 95,717
Rendimento lordo 4,43 4,49 4,86
Variazione Rend. Asta prec. (*) ** 0,34 0,21
Rendimento netto 3,87 4,01 4,27
Riparto 44,259 73,874 83,681
Importo in circolazione (mln) 13053 13000 8000
Riapertura (mln) 75 250 300
Prezzo nettisti 100,08000000 98,26000000 97,57677800
(*) raffronto con titolo di pari durata
(**) dato non pervenuto
Elaborazione Assiom
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FESTIVAL ECONOMIA: MARIO DRAGHI GOVERNATORE DELLA BANCA D’ITALIA : QUALE ANTIDOTO ALLA TURBOLENZA DEI MERCATI?  
 
 Roma, 3 giugno 2008 - La “turbolenza dei mercati” che, partendo dalla crisi dei mutui negli Stati Uniti con il peggioramento del settore immobiliare e l’indebitamento e l’insolvenza delle famiglie, ha fatto sentire globalmente le proprie conseguenze. Il ruolo delle banche centrali nel prevedere e nel far fronte a questa situazione. Quindi il quadro economico italiano con uno sguardo particolare ai problemi (e alle prospettive) propri delle regioni del Sud. Infine i temi della finanza pubblica con parole di soddisfazione per la riduzione del debito registrata, ma con altre di preoccupazione per le prospettive per il 2008 definite “meno favorevoli”. Sono i punti salienti della relazione annuale che il governatore Mario Draghi ha tenuto 31 maggio all’assemblea della Banca d’Italia. La relazione è stata seguita in diretta Tv dai partecipanti al Festival dell’Economia 2008 nella sala conferenze della Facoltà di Economia dell’Università di Trento, che dalle 10. 20 in poi si è progressivamente affollata e animata con momenti di riflessione e di dialogo. L’appuntamento, inserito nel programma con il titolo “A viva voce. Parla il governatore”, è stato un incontro multimediale con relatori presenti in sala e altri in diretta tv e telefonica. A coordinare i commenti Francesco Daveri, docente di Economia politica all’Università di Parma che con gli ospiti e grazie anche alle domande del pubblico ha ripercorso e approfondito i passaggi più interessanti della relazione del governatore. In sala, al tavolo con Daveri, Giorgio Barba Navaretti, docente di Economia politica all’Università di Milano, si è soffermato sulla riforma della Banca d’Italia (Daveri ha ricordato che, fra le varie cose, è stata decisa la chiusura di un terzo delle sedi) e sulla trasformazione e il rilancio dell’istituto Einaudi come centro di ricerca d’eccellenza su economia e finanza. Per Barba Navaretti è significativo che Draghi abbia voluto citare questi due aspetti in apertura della sua relazione. Accanto a lui Alfredo Macchiati, della Direzione centrale Affari istituzionali e della Concorrenza delle Ferrovie dello Stato, si è detto colpito dall’attenzione riservata da Draghi alla tutela del cliente e del consumatore e alle questioni del fisco. “Non mi aspettavo ne parlasse con tanta enfasi” ha commentato. Gli ha fatto eco Marco Onado, docente di Economia dei mercati e degli intermediari finanziari dell’Università Bocconi, in collegamento telefonico dall’assemblea della Banca d’Italia. Onado ha osservato: “Nella relazione di Draghi la parte reale è stata prevalente rispetto a quella finanziaria”. Dello stesso avviso Francesco Vella, docente di Diritto commerciale all’Università di Bologna, anche lui al telefono dall’assemblea di Roma. Vella ha sottolineato l’attenzione alla tutela del cliente e l’indicazione di Draghi alle banche di estendere anche a chi è già cliente le condizioni migliori proposte ai nuovi. Per Vella l’autoregolamentazione è preferibile a una norma dirigistica. Tra gli argomenti affrontati nel dialogo ha avuto spazio il messaggio lanciato da Draghi sullo sviluppo come risultato di un impegno comune. In altri termini: per fare sviluppo non bastano le imprese, occorre che tutte le istituzioni svolgano il proprio ruolo. Dalla fase di programmazione a quella di controllo e di valutazione. Occorre che funzionino la scuola, la macchina della giustizia, il sistema della sanità pubblica. Un altro argomento che ha raccolto interesse è stato quello della mancata progressione del salari rispetto al rialzo dei prezzi, dell’instabilità del lavoro che penalizza i più giovani e della difficoltà di conciliare flessibilità ed equità. . .  
   
   
FESTIVAL ECONOMIA: L’EX- COMMISSARIO EUROPEO MARIO MONTI: LA GLOBALIZZAZIONE VA GOVERNATA SENZA ANTITRUST UN’EUROPA IN MANO AI PIU’ FORTI “L’EUROPA EMERGE SUGLI USA GRAZIE A MONETA UNICA E REGOLE SULLA CONCORRENZA”  
 
Trento, 3 giugno 2008 - L’europa come caso tipico di come il mercato – comune, e governato da regole antitrust – abbia arricchito la democrazia: di questo ha parlato al teatro Sociale di Trento l’ex Commissario europeo e presidente dell’Università Bocconi Mario Monti, intervistato dal vicedirettore del Corriere della Sera Dario Di Vico. “A Trento ho iniziato la mia carriera di docente universitario, nel 1969 – ha detto Monti in apertura – e devo dire che è stata un’esperienza che mi ha temprato. ” L’europa, secondo Monti, non solo integra, ma trasforma anche in meglio. E ciò vale in primo luogo per la politica. “Non credo che la costruzione di un’Europa unita abbia tolto spazi alla politica – ha aggiunto – ma semmai ha costretto la politica a cambiare. La stessa crisi della Prima Repubblica credo sia stata dovuta meno a Mani Pulite che all’avvento dell’Unione europea. E’ stata Maastricht a a costringere i politici a mollare un po’ la presa sull’economia, grazie alla fine degli aiuti di Stato e all’introduzione di regole per la concorrenza. Quando non c’erano regole per il disavanzo pubblico si poteva dire di sì a tutti, scaricando le conseguenze sulle generazioni future. Dopo non è stato più possibile, la politica ha dovuto cominciare a scegliere. ” E oggi, che molti traguardi sono stati raggiunti, “la sfida è quella di agire per convinzione e non per costrizione. Anche se per l’Italia l’emergenza rimane: è la perdita di competitività. Ma non c’è un momento della verità, dove l’emergenza diventa drammaticamente visibile. Ecco allora l’importanza di una buona leadership, e di maggioranze forti. L’europa, dal canto suo, le regole le fa rispettare a tutti, grandi e piccoli. Io ho gestito la fase della fine delle garanzie governative alle Landesbanken da parte del governo centrale tedesco: non è stato facile, c’era un accordo bypartisan per respingerla al mittente, ma alla fine la politica europea si è imposta. Invece ricordo quella volta che mi ha telefonato Berlusconi per dirmi che non ci sarebbero stati aiuti di Stato alla Fiat. Questo aiutò moltissimo l’azienda a risanarsi. ” Riguardo alla globalizzazione, Monti è netto: “Sono d’accordo che un maggiore governo della globalizzazione sia necessario perché la globalizzazione non finisca e venga accettata dalla gente. Fino a qualche anno fa molti pensavano che si potesse lasciare il governo della globalizzazione ad una serie – peraltro decrescente – di grandi imprese multinazionali e a un’unica superpotenza. E’ sbagliato che i politici italiani si siano appiattiti a zerbino sulle posizioni di Bush. Il più strenuo oppositore ad una governance multilaterale della globalizzazione sono stati gli Usa. Qualcuno, anche per snobbismo antieuropeista, si è allineato. Ma adesso stanno arrivando dei cambiamenti e bisogna approfittarne. Comunque – ha chiarito Monti – non credo nemmeno in una maggiore intromissione della politica negli affari. La politica deve agire nei campi che le competono, ad esempio nella lotta alle tante corporazioni che ci affliggono. Altrimenti, senza una chiara ed efficace politica antitrust, l’Europa cadrebbe nelle mani dei più forti, come ho ripetuto tante volte ai socialisti e ai comunisti europei, parlando loro della necessità di regole a garanzia del buon funzionamento dei mercati. ” Sempre rimanendo all’Europa, però, un problema rimane aperto: “L’europa è l’unica realtà al mondo in cui una autorità sovranazionale può far prevalere la sua volontà rispetto ai governi nazionali. Quindi l’Europa deve portare anche al di fuori dei suoi confini regole un po’ simili alle sue. Oggi, comunque, essa sta emergendo rispetto agli Usa con la moneta unica e le regole sulla concorrenza. I semi di queste scelte, peraltro, vennero piantati in Europa dagli americani nel Secondo dopoguerra, attraverso la Germania: lì gli Usa crearono una banca centrale e posero le basi per la Ceca, la comunità del carbone e dell’acciaio. Comunque, riguardo al rapporto Europa-democrazia, non mi stanco di dire che l’Europa può fare passi avanti, ma già offi essa non è ‘vuota’ di democrazia: il Parlamento europeo è eletto a suffragio universale, e oggi ha poteri sempre maggiori. ” Monti infine si è detto favorevole al nucleare in Italia, “dopo che avremo risolto il problema dei rifiuti a Napoli”, ad una politica fiscale redistributiva, ad un ruolo ben definito per le organizzazioni sindacali e datoriali, “la cui rappresentanza dovrebbe essere forse un po’ meglio verificata”. . .  
   
   
FESTIVAL ECONOMIA: FEDERICO RAMPINI PROFONDO CONOSCITORE DI “CINDIA” DUE MODELLI ANTITETICI: FORTE SVILUPPO E REGIME AUTORITARIO E “MAGNIFICA COSTRUZIONE DI MERCATO E DEMOCRAZIA” RIUSCIRÀ L’INDIA A PORTARE LA CINA DALLA SUA PARTE?  
 
Trento, 3 giugno 2008 - La sfida del Xxi secolo - secondo Federico Rampini editorialista e inviato speciale di “Repubblica” - si giocherà in India, “straordinaria confutazione del modello cinese, produttrice di sviluppo, di benessere e di speranza”. Profondo conoscitore delle due realtà economiche che riescono ad avere un tasso di crescita invidiato dal resto del mondo (Cina Pil 11% annuo e India 9%) Rampini - con grande capacità espositiva e in un teatro “colmo” – ha comparato i due opposti modelli di sviluppo. Da un lato la Cina, un mercato senza democrazia che produce sviluppo, dall’altro la più grande democrazia del mondo - l’India - che ugualmente produce sviluppo supportata dalla grande forza, non solo della democrazia ma anche dal vantaggio di una popolazione giovane (il 70% degli indiani ha meno di 35 anni). Entrambi i Paesi contano ciascuno circa 1 miliardo e 300 milioni di persone ma, in Cina, per le note leggi che regolamentano le nascite, la popolazione è vecchia. L’uno - la Cina - con un regime autoritario e una classe dirigente estesa, l’altro - l’India - con una democrazia federalista nella quale diversità etniche, linguistiche e religiose convivono senza le repressioni tipiche cinesi (vedi Tibet). L’india - secondo Rampini - è candidata a sorpassare la Cina almeno anagraficamente e, anche se lo sviluppo indiano è in ritardo rispetto a quello cinese, “nessuno in India vorrebbe cambiare la propria democrazia con il decisionismo cinese. Per un 2% di Pil all’anno, gli indiani non sono disposti a rinunciare allo stato di diritto”. E, mentre in Occidente assistiamo ad “una stanchezza di democrazia” per vedere l’India nella sua veste migliore, dice Rampini, “andateci quando ci sono le elezioni. Assisterete ad un esempio di fiducia straordinario: tutti in fila per ore, per andare a votare. Perché la libertà - in India - non è un lusso borghese, ma un’arma preziosa. Per i poveri di quel Grande paese, quello è il giorno che conta. Le caste inferiori si sono impadronite del diritto di voto”. La Cina, che ha imparato la lezione di Tienamen (1989 - la rivolta soffocata nel sangue dal Partito Comunista Cinese) non mostra più le sue divisioni all’esterno e quegli studenti universitari che protestavano sono diventati la grande maggioranza dei 74 milioni di iscritti al Partito Comunista Cinese. Solo il 29% sono rimasti quegli operai e contadini che per tanto tempo sono stati lo stereotipo della Cina. Tutti gli altri sono studenti universitari che diventeranno la futura classe dirigente. “La Cina - sostiene Rampini - è riuscita a creare un mercato che rischia diventare un esempio alternativo per tanti Paesi che non vogliono seguire il modello occidentale: addirittura si propone di diventare il modello alternativo agli Stati Uniti”. Stiamo assistendo - di fatto - ad un nuovo espansionismo cinese: “La Cina è presente in tutti i Paesi del mondo come investitore e acquirente di materie prime per garantirsi l’accesso alle fonti energetiche”. Un esempio citato da Rampini è quello delle misure prese dai vertici cinesi in materia di agricoltura: l’acquisto di grandi terreni agricoli per essere autosufficienti. Ma non solo: la Cina porta in tutti i Paesi africani infrastrutture “chiavi in mano”, aereoporti, ponti, strade… “E, se per 4 secoli la Cina è stata una grande potenza terrestre - continua Rampini - oggi aspira a diventare un’enorme potenza marina. Ha ricostruito una grande flotta militare”. E, l’aspetto politico di questo modo di agire, non tiene in considerazione questioni legate alla democrazia: “la Cina - dice Rampini - arriva in Africa con il libretto d’assegni. E’ un partner ideale per tutti i tipi di dittatura. L’espansionismo cinese è mondiale e, fa regredire, quello occidentale”. Uno dei fenomeni che - secondo Rampini - ha maggiormente agevolato questo tipo di sviluppo e di mercato è da leggere nel “trauma” Mao Zedong e nella sua famosa “pagina bianca per far crescere l’uomo nuovo”. “Una furia distruttrice - dice Rampini - che per 10 anni tenne le università chiuse provocando una paralisi dell’attività intellettuale e scientifica”. Oggi, naturalmente la Cina è molto diversa: la classe dirigente ha dovuto concedere ai propri cittadini molte libertà. I cinesi possono viaggiare all’estero (ci sono 70 milioni di emigrati nel mondo), ci sono 250 milioni di cittadini abbonati a Internet (sviluppo promosso dal governo ma naturalmente con la censura: si pensi che il sito di Amnesty International non si vede), c’è una forte libertà di consumo (i giovani cinesi vestono e si comportano proprio come i loro coetanei occidentali), ma non votano il proprio governo. . .  
   
   
FESTIVAL ECONOMIA: “ALLE BANCHE – HA DETTO IL PRESIDENTE DELLAI – CHIEDO CORAGGIO NEL PUNTARE SULLE IDEE DEGLI IMPRENDITORI” MENTRE SI STA RISCOPRENDO IL GUSTO DELLA “BANCA PICCOLA”, L’IMPRENDITORE CHIEDE UNA BANCA DAL VOLTO UMANO E IL BANCHIERE RISPONDE CON SERVIZI PERSONALIZZATI E APERTI SUL MONDO  
 
Trento, 3 giugno 2008 - Hanno provato in sei seduti attorno allo stesso tavolo, presso la sede della Banca di Trento e Bolzano di via Mantova, a rispondere alla medesima domanda: “Che cosa possono fare gli istituti bancari per supportare le aziende impegnate in processi di internazionalizzazione?”. Coordinati da Gregorio De Felice, responsabile del Servizio Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, via via le idee e le riflessioni dei vari relatori si sono intrecciate per costruire un quadro complessivo abbastanza compiuto: idee e riflessioni di Giorgio Gobbi, del Servizio studi di Struttura Economica e Finanziaria della Banca d’Italia; il roveretano Mario Marangoni, presidente dell’omonimo gruppo industriale; il noneso emigrato a Roma ormai da trent’anni Giuseppe Zadra, in qualità di direttore generale di Abi (Associazione Bancaria Italiana), Giuseppe Cuccurese, responsabile Rete Estera di Intesa Sanpaolo; Lorenzo Dellai, Presidente della Provincia autonoma di Trento. Il fuoco alle “polveri” lo ha acceso Giorgio Gobbi di Banca Italia, che ha sintetizzato alcuni recenti studi sulla diffusione degli istituti di credito in Italia. “È sotto agli occhi di tutti la ‘rivoluzione’ che in questo ultimo decennio abbiamo registrato nel nostro Paese. Da circa mille banche, infatti, siamo passati per via di fusioni, di concentrazioni e di acquisti, agli attuali ottocento istituti di credito, con il mercato che assiste alla presenza di due grosse concentrazioni, Unicredit e Banca Intesa, ed al persistere di una fitta rete di banche locali di dimensioni medio-piccole”. I dati, però, sono assai chiari: in questo processo di fusione e di rafforzamento bipolare del credito italiano, le due “sorelle” maggiori hanno perso clienti a favore delle banche medio-piccole, circa 10% percentuali in meno che voglion dire un bel po’ di conti correnti che sono transitati dai grandi ai piccoli. Quel che sta avvenendo oggi, ha concluso Gobbi, è assai semplice: “le grandi reti bancarie stanno cominciando a capire che forse è più vantaggioso, all’interno di una regia centrale unica e capace di utilizzare anche sulla platea mondiale il forte pacchetto clienti, la battaglia vera la si vince a livello locale, con banche regionali che mantengono il loro logo, ma anche il loro modo di lavorare, di capire e di interpretare le realtà produttive della loro zona”. Banche medio-piccole per imprese medio-piccole, insomma. “Banche soprattutto che abbiano un volto umano – ha chiesto l’imprenditore Mario Marangoni, – banche in cui venga coltivato il rapporto umano, la conoscenza personale. Sta tutta qui, in Trentino, la fortuna delle Casse Rurali perché, visita dopo visita, del cassiere si diventa quasi amici! Se poi anche le banche medio-piccole hanno la possibilità di supportare i propri clienti in giro per il mondo, chi ce lo fa fare di preferire il rapporto anonimo? Il tema di questo Festival dell’Economia è Mercato e Democrazia: bene – ha concluso Marangoni, – e io allora dico che sta proprio in questo volto umano delle banche di piccole dimensioni la vera democrazia”. La risposta alla pressante richiesta dell’imprenditore è venuta immediata da parte di Giuseppe Cuccurrese, responsabile della rete estera di Intesa Sanpaolo: “Ricordiamoci che solo dieci anni fa non si parlava né di globalizzazione né di internazionalizzazione, la Cina era solo la Cina lontana e le piccole banche funzionavano a meraviglia. Poi tutto è precipitato e nel giro di pochi anni ci ritroviamo a dover gestire ed esaudire richieste di rapporti commerciali con il mondo intero da parte non tanto delle grandi imprese, che a questo proposito sono abbastanza autosufficienti, quanto proprio delle piccole e medie industrie, che grazie alle nuove e nuovissime tecnologie hanno imboccato decise la strada dell’innovazione e della ricerca di nuovi mercati. Ecco perché s’è sentita la necessità di creare Intesa Sanpaolo: per dare massa critica e presenza efficace là dove i mercati ci chiamano, ma anche per rispondere in modo il più possibile personalizzato alle più diverse richieste dei nostri clienti” Banca Intesa, quindi, ha imboccato la strada della valorizzazione delle singole banche regionali del Gruppo (“È bello vedere oggi nei cartelloni in giro per Trento, che la Banca di Trento e Bolzano è presente in tutti e cinque i continenti!”), ma anche quella dei rapporti diversificati con le varie aree geografiche, attraverso filiali o uffici di rappresentanza”. E se Giuseppe Zadra, dell’Abi, ha ricordato che oggi internazionalizzazione significa non solo delocalizzare imprese o industrie per risparmiare sulle spese di personale, ma anche trovare mercati per prodotti di nicchia di grande impatto qualitativo (e a questo proposito ha fatto l’esempio della sua Val di Non, “che con il marchio “Melinda” oggi è presente in tutto il mondo”), è toccato poi al presidente Lorenzo Dellai tirare le conclusioni dell’incontro con alcune riflessioni. “Per prima cosa è necessario che, per parlare di internazionalizzazione, cresca una cultura diffusa improntata al dialogo e non alla chiusura, all’incontro fra culture e mercati diversi e non alla paura reciproca. Il Trentino, malgrado la crisi internazionale, può guardare alla globalizzazione con fiducia e con qualche elemento in più di stabilità: abbiamo livelli di crescita migliori di tutto il Nord-est e registriamo un aumento negli investimenti, non solo pubblici e questo ci conforta ancor di più. Assistiamo, anche, ad una forma originale di internazionalizzazione, quella per interposta-azienda: in altre parole sono sempre più numerose le ditte trentine che giungono sul mercato mondiale perché forniscono prodotti o servizi ad altre aziende nazionali impegnate oltre confine. Anche questa è una nuova frontiera di cui tener conto. All’amico Zadra, poi, vorrei dire che è vero, oggi il Trentino vende le sue mele in tutto il mondo, ma con la mappatura del melo siamo impegnati seriamente a metter sul mercato in un prossimo futuro addirittura i meli da piantare, e quindi anche le tecnologie frutto di ricerche e di innovazione”. Ma che cosa chiediamo alle banche? “A loro chiediamo di avere fiducia nelle idee, di premiare gli imprenditori intelligenti non solo puntando sulle garanzie materiali, ma anche su quelle immateriali; chiediamo, anche, che assistano i clienti non solo finanziariamente, ma mettendosi a disposizione anche in senso più complessivo. Alle banche ma anche a noi politici – ha concluso il nostro Presidente – chiedo di essere più orientati alle imprese. Noi Trentini non ci montiamo la testa, ma nel nostro piccolo pensiamo di aver fatto qualcosa di importante, anche se molto altro resta da fare”. . .  
   
   
FESTIVAL ECONOMIA: GUIDO ROSSI E LE PATOLOGIE DEL CAPITALISMO ITALIANO ATTENTI, LA CRISI FINANZIARIA NON E’ PASSATA IL MONITO E L’ALLARME DELL’EX PRESIDENTE DELLA CONSOB: “IL MERCATO DEI FONDI È A RISCHIO, OGGI IL CAPITALISMO È COME LA FENICE CHE STA BRUCIANDO”  
 
Trento, 3 giugno 2008 - La domanda più secca per la risposta più laconica. A farla Federico Rampini, editorialista ed inviato di “Repubblica” chiamato al dialogo –al teatro Sociale, per uno degli appuntamenti più attesi di “Testimoni del tempo” - con Guido Rossi, ex senatore e presidente della Consob, ispiratore della legge italiana dell´antitrust, alla guida del salvataggio del gruppo Ferruzzi-montedison e privatizzatore della Telecom: “il grande borghese per eccellenza per la sua antica conoscenza del capitalismo italiano, e al tempo stesso un fustigatore spietato dei suoi vizi, un giurista a suo agio fra i testi dei grandi economisti, dei filosofi classici, del dibattito etico sulle diseguaglianze sociali”, per dirla con parole non nostre. La domanda: “Un sondaggio dice che il 5 per cento degli italiani ritiene importante la questione del conflitto di interessi?. Che ne pensa di questo?”. La risposta: “Mi vengono i brividi”. E di brividi, durante l’ora e mezza dell’intenso dialogo sulle “patologie del capitalismo italiano”, Guido Rossi ne ha fatti venire anche al folto pubblico presente. A cominciare da un paragone: “Il capitalismo vero è incominciato con la Compagnia delle Indie, 400 anni fa. Oggi il sistema che si reggeva sulle società per azioni, il centro stesso del capitalismo, come la Fenice del mito sta bruciando sui rami e sugli alberi che null’altro sono se non gli strumenti finanziari di un mercato impazzito. E’ il capitalismo che mangia se stesso. La crisi è innescata, i principi non sono più quelli che hanno accompagnato, ad esempio, la grande crisi del 1929. Non ci siamo ancora accorti che quel capitalismo non è più quello di oggi. Spa, azionisti, mercati finanziari non sono gli stessi. Un esempio? Allora il 92 per cento delle azioni era dei cittadini. Era la grande democrazia azionaria americana, almeno una azione per cittadino. L’anno scorso più del 70 per cento delle azioni a New York era nelle mani dei Fondi”. Domanda. “Ieri il governatore della Banca d’Italia, Draghi, ha detto che il nostro paese è uno dei meno esposti alla crisi finanziaria. Condivide?”. Risposta. “No. Non me la sento di dare messaggi rassicuranti. Lui avrà le sue ragioni per queste dichiarazioni: io non sarei così ottimista. Perché? Ad esempio perché ci sono 45 trilioni di dollari in un mercato fuori controllo, quello dei cosiddetti Fondi scommessa, dei derivati fatti sulla possibile insolvenza delle società. E’ una cifra pari a cinque volte il debito pubblico americano. Lo ha scritto Soros recentemente sul “New York Review of Books”: è la maggiore minaccia che incombe sul mondo economico. E in Italia la crisi di questi derivati, altro che quella delle banche per i mutui, non è ancora arrivata”. Domanda. “E la proposta di Draghi per istituire una sorta di difensore civico italiano dei risparmiatori?”. Risposta: “Se lo fa lui, va bene. E’ il suo compito”. La serata era partita con una battuta di Rossi a Rampini: “So che nelle precedenti edizioni di questo Festival lui era vestito alla cinese. Gli ho chiesto perché oggi, per me, avesse cambiato. Mi ha detto che è una protesta verso la Cina per il trattamento riservato ai monaci tibetani. Allora capisco”. Poi, una citazione di Keynes: “Guai a quelle società che trasformano l’economia in un casinò”. In un mercato d’azzardo, per citare questa volta proprio Rossi. Che ha ribadito la necessità di una agenzia indipendente europea sul mercato finanziario europeo, dotata di poteri per controllare i Fondi derivati. “Siamo in un mondo nel quale l’ipotetica classifica delle cento aziende più ricche del pianeta vedrebbe presenti 51 aziende private e 49 Stati”. “Io credo – ha detto ancora Rossi - che tra gli economisti del secolo scorso Keynes è stato il più lucido, aveva capito che quando l’investimento nel mercato è in relazione non a ciò che rappresenta dei beni ma è solo investimento di liquidità, la questione si fa pericolosa. La crisi dei mercati è proprio questo: è solo liquidità, i beni sono spariti. E i tentativi di correzione della crisi non risolvono la crisi: siamo solo alluvionati da nuove norme, nuove leggi. Ma dalla crisi italiana degli anni Novanta ad oggi ben poco è cambiato, eppure il sistema economico non è più quello, se non cambiamo mentalità non ce la faremo. Prendiamo i cosiddetti Fondi sovrani: sconvolgono le regole, hanno scopi diversi, la loro caratteristica è l’opacità. Ci sono oggi tre trilioni di dollari investiti dai Fondi sovrani (vuol dire il governo cinese, vuol dire i paesi arabi) nelle borse europee”. Ancora Rossi: “Gli Usa? Fino al 1970 era il paese della democrazia capitalista, oggi il supercapitalismo per offrire i prodotti ai consumatori al costo più basso possibile, in una concorrenza spietata, che fa? Taglia i diritti dei lavoratori. La democrazia si è affievolita. La concorrenza ha ucciso la democrazia. Non basta: negli anni Sessanta lo stipendio di un manager della General Motors era 60 volte quello di un operaio; oggi il manager di Walmart, la grande catena di supermercati dove i diritti dei lavoratori sono messi a dura prova, guadagna 900 volte quello che porta a casa il commesso dei suoi negozi”. La globalizzazione? “Solo i paesi ricchi se ne lamentano. Perché la globalizzazione non uccida la democrazia bisogna tornare a sistemi legislativi”. Cosa non va in Italia? “Resta il paese dove quel che conta è l’appartenenza e non la competenza”. Ci si lamenta della mancanza di etica. “Ognuno ha la morale che si ritrova. Io penso che quando si invoca l’etica vuol dire che o non ci sono leggi buone o, se ci sono, non vengono fatte rispettare”. . .  
   
   
FESTIVAL ECONOMIA: IL LIVELLO DI ISTRUZIONE DELLE ÉLITE DI GOVERNO INFLUISCE SULLA DEMOCRAZIA GLI EFFETTI DELLA FORMAZIONE E DELLO STUDIO ALL’ESTERO SONO STATI ANALIZZATI IN UNO STUDIO DA ANTONIO SPILIMBERGO  
 
 Trento, 3 giugno 2008 - “Negli ultimi anni, gli economisti hanno dimostrato che istruzione e istituzioni sono fondamentali per spiegare la crescita economica “ ha affermato Antonio Spilimbergo che, dal 2007 lavora presso il Research department del Fondo Monetario Internazionale. Durante l’incontro dedicato a “Istruzione e democrazia” e moderato da Andrea Bonoldi, ricercatore presso la Facoltà di Economia dell’Università di Trento, Spilimbergo ha mostrato le relazioni che intercorrono tra il livello di istruzione (sia quella “di massa” che quella di “élite”) di un Paese e la sua democratizzazione. Già negli anni Sessanta, all’aumentare del primo dato si riscontrava un incremento anche del secondo, con alcune eccezioni. I paesi dell’est Europa e la Russia, ad esempio, godevano al tempo di un buon livello di istruzione, ma purtroppo l’esperienza comunista non ha permesso l’affermarsi degli standard democratici; l’India, al contrario, già dagli anni Sessanta conobbe una grande democratizzazione, anche se con poca istruzione di massa; il regime democratico della Turchia durò fino al 1960, per essere poi sovvertito da un colpo di stato nel 1961; in Italia, infine, l’istruzione non è molto elevata, al contrario dei livelli di democraticità: questo fenomeno è probabilmente riconducibile al forte processo di formazione della democrazia, (e tra tutti quelli che vi hanno contribuito oggi è stato ricordato proprio il trentino De Gasperi). Nel 2005, le eccezioni alla regola generale “più istruzione, più democrazia” sono diverse: Cuba, Cina e il Medio Oriente, pur vivendo ancora in regimi scarsamente democratici, hanno un buon livello di istruzione. Poste queste premesse, la questione centrale riguarda la formazione culturale e scientifica dei gruppi di élite, nel Paese di origine, ma soprattutto all’estero. In particolare i Paesi in via di sviluppo dedicano attenzione all’istruzione da acquisire però in altri Stati: spesso infatti più è forte la crisi economica in casa e più si intensificano i progetti di apprendimento in altre zone e viceversa. Gli Stati Uniti, ad esempio, hanno oggi un eccellente sistema di borse di studio per accogliere studenti stranieri (il progetto Fulbright) al quale il dipartimento di stato destina 148 milioni di dollari all’anno. Hanno studiato negli Usa tre principali loro alleati politici: il presidente Afgano Hamid Garzai, il presidente messicano Vincent Foz e l’ex primo ministro inglese Tony Blair. Se, quindi, i costi di tale operazione sono facilmente quantificabili, non si può dire altrettanto dei benefici, che corrispondono invece ad una maggiore “influenza”dello Stato di destinazione sugli “ospiti”. Allo stesso modo, quello che un’esperienza di formazione all’estero può offrire, al di là delle competenze tecniche, è un trasferimento di idee, di contatti con il mondo esterno e di identità che varia dalle condizioni dello Stato ospitante. . .  
   
   
FESTIVAL ECONOMIA ENRICO MORETTI: ULISSE E LE SIRENE DEL PETROLIO LA CRESCITA DEL SUO PREZZO, L’ECONOMIA DEI PAESI PRODUTTORI, IL PROGRAMMA “OIL FOR FOOD” E LE RENDITE ILLECITE. IL PETROLIO PUÒ DIVENTARE UNA VERA E PROPRIA ARMA, POLITICA E IN QUALCHE CASO MILITARE.  
 
Trento, 3 giugno 2008 - Enrico Moretti ha iniziato ricostruendo l’andamento del prezzo del petrolio. Dalla seconda guerra mondiale fino alla crisi del ‘72 il suo prezzo è rimasto sostanzialmente invariato. Nel ‘79 si è verificata un’altra impennata e in seguito anche nel 2001. Poi il prezzo ha continuato a salire e oggi si pensa che questo aumento sia strutturale e non cambierà. Per chi lo importa è certamente una brutta notizia. Teoricamente è invece buona per chi lo produce. Spesso si tratta di paesi in via di sviluppo che potrebbero trarre vantaggio da questo andamento. Storicamente, ha sottolineato Moretti, in molti di questi paesi si sono però verificati due problemi: mancanza di democrazia e corruzione. Per evitare questi problemi, uno strumento recente e utilizzato in due casi è quello degli “Escrow Accounts”, che consentono il controllo delle risorse derivanti dalla vendita del petrolio da parte di organismi come Onu o Banca Mondiale. Queste organizzazioni possono controllare direttamente le risorse ricavate dalla vendita del petrolio e destinarle alle priorità di sviluppo indicate preventivamente dal paese produttore. “Oil for Food” è uno di questi strumenti (un altro esempio è Exxon-mobil in Chad). Varato nel 1995, il programma consentiva all’Irak, sotto embargo, di importare cibo e medicinali vendendo petrolio. Ha avuto effetti positivi per la popolazione, soprattutto sul fronte del contrasto alla malnutrizione. Ha fornito alla popolazione civile 32 miliardi di dollari in cibo e medicine. E’ stato il programma umanitario più imponente che si sia mai realizzato ma ha avuto anche problemi notevoli. L’errore di fondo, secondo Moretti è stato permettere all’Irak di scegliere i compratori del petrolio e di fissarne il prezzo. La sua tesi è che l’Irak avrebbe venduto il petrolio sotto prezzo movimentando in questo modo un sistema di corruzione basato su tangenti. Per dimostrare questa teoria ha usato tecniche statistiche e dati pubblici. Ha ammesso che questo modo di procedere non permette di raggiungere una prova dei fatti utile ad ottenere condanne in tribunale. E’ sufficiente però per porsi molti interrogativi. . .  
   
   
FESTIVAL ECONOMIA: INGEGNERIA ELETTORALE ROHINI PANDE E LA DEMOCRAZIA DAL BASSO VERSO L’ALTO L’INDIA DEI GOVERNI ELETTI IN OGNI VILLAGGIO DATI ALLA MANO: COSÌ LE QUOTE ROSA E IL CONTROLLO POPOLARE SUI BENI PUBBLICI HANNO PERMESSO UNA SIGNIFICATIVA DIFFUSIONE DI FORME DEMOCRATICHE  
 
 Trento, 3 giugno 2008 - E se le buone notizie su democrazia e mercato venissero, per dirne una, dall’India? Beh, stando alle parole di Rohini Pande, docente di politiche pubbliche ad Harvard, brillante e tosta quanto basta, dopo aver svolto ricerca anche ad Yale e al Mit, vale davvero la pena di dare una occhiata non distratta a forme di “democrazia dal basso verso l’alto”, per dirla con il titolo della sua applaudita relazione, oggi, per gli incontri “alla frontiera” di Palazzo Geremia. A presentarla, Tonia Mastrobuoni, giornalista de “Il riformista”. Prima considerazione. Il mondo è sempre più blu, ovvero: cartine geografiche alla mano ed indicato in colore blu i paesi democratici, è questo il colore che avanza a scapito delle zone in rosso dove ancora a farla da padrone sono regimi e dittature. Davanti alle sue cartine Rohini Pande, ci conforta: nel 1950 la percentuale di paesi democratici al mondo era del 14,3 per cento, nel 2000 abbiamo toccato quota 62,5. Ovvio: molte delle nuove democrazie sono paesi in via di sviluppo nei quali, per dirne un’altra, la Banca Mondiale preferisce trattare, quanto a finanziamenti ed aiuti, non tanto con i governi nazionali quanto con quelli locali. La Pande ci informa: su 127 paesi a basso reddito il 76 per cento ha una qualche forma di decentramento politico e il 33 per cento ha due o più livelli di governo eletto subnazionale. Domanda? I paesi a basso reddito riescono a sostenere la democrazia? Lei ha parlato di un paese che conosce e che ha studiato bene, l’India. Un vero e proprio laboratorio che, conquistata l’indipendenza, nel 1950, ha scelto una unione di tipo federale e ha poi avviato, a partire dal 1993, una politica di decentramento assai interessante. Spiega Rohini Pande: “Nel 1993 la Costituzione indiana fu emendata, inserendo la prescrizione di avere governi di villaggio eletti. Questi governi sono responsabili di erogare beni pubblici - acqua potabile, strade, illuminazione pubblica - nei villaggi e di fornire sussidi ai più poveri. Ogni cinque anni vengono eletti i consiglieri dei villaggi. Più della metà dei posti sono riservati alle donne e a gruppi storicamente svantaggiati. E’ uno dei più grandi esperimenti tentati per dar voce ai gruppi tradizionalmente emarginati, esempio di ingegneria elettorale unico al mondo, tentativo di cambiare le regole per dare rappresentanza vera”. Le cifre, parlano. Al 2002 si contavano in India 265 mila consigli di villaggio con due milioni e mezzo di consiglieri eletti, il 31 per cento donne e il 23 per cento provenienti da livelli bassi di casta o da gruppi tribali. A partire da questa esperienza Rohini Pande ha cercato di rispondere a due domande: la rappresentanza conta? ovvero le donne nei governi locali. Il potere conta? ovvero le tessere per l’acquisto di cibo e la rappresentanza elettorale. Quote rosa in India, dunque. Rohini Pande ha raccontato di una ampia ricerca da lei svolta sul posto. Partendo dalla considerazione che il caso delle quote rosa per le donne nei livelli di governo locale in India rappresenta una opportunità unica per capire l’impatto di una tendenza internazionale. Nel 2008 più di cento paesi avevano introdotto una qualche forma di quote rosa e in molti paesi (non sembra essere il caso dell’Italia…) ciò ha permesso un forte aumento del numero di donne in politica. La Pande ha ricordato che in Rwanda ci sono più donne deputato che uomini deputato e in Spagna il governo conta fra i ministri più donne che uomini. Ebbene, tornando alla “sua” India, Rohini Pande – dati alla mano e dopo aver svolto una ricerca assai originale, che comprendeva anche una sorta di “gioco verità” con lo stesso messaggio registrato affidato ad una voce femminile e ad una maschile… - avverte: “Gli abitanti dei villaggi che non avevano mai avuto leader donna esprimono una forte preferenza per leader donna. E gli abitanti dei villaggi cui in passato era stato chiesto di avere leader donna hanno maggiori probabilità di associare la donna con attività di leadership e non discriminano le donne quando sentono lo stesso discorso fatto da una voce femminile rispetto ad una maschile”. La docente di Harvard ha poi fornito dati ed informazioni sulle tessere di povertà in India, dove il 25 per cento della popolazione è al di sotto della soglia di povertà (70 milioni di famiglie). Nel 1997 è stato attuato un programmo governativo, il Bpl (Below the Poverty Line) che permette alle famiglie povere di acquistare generi alimentari ad un prezzo inferiore rispetto a quello di mercato. E qui torna in azione il consiglio di villaggio, giacché a questo è demandato di identificare i beneficiari in base ai loro bisogni. Evidenti i rischi di corruzione e di cattiva distribuzione delle tessere. Però, ricorda la Pande, occhio: c’è l’evidenza di una significativa partecipazione politica da parte degli abitanti dei villaggi, paragonabile a quella che si trova negli Usa. Per dirne un’altra. I politici che cercano di avere tessere Bpl pur non avendone diritto hanno vita più dura nei villaggi con elevati tassi di alfabetismo e dove l’assemblea di villaggio si fa regolarmente. Conclusione possibile. “A partire dagli anni 1980 si è avuta una significativa diffusione di forme democratiche di governo in tutto il mondo in via di sviluppo”. Domanda. “I governi locali eletti possono essere disegnati in modo tale che i cittadini ottengano i beni pubblici che desiderano?”. Dipende. “Uno. Dal fatto che le istituzioni locali diano voce ai diversi gruppi di popolazione. Due. Dall’introduzione di istituzioni forti – quali il consiglio di villaggio – e dall’utilizzo di campagne di informazione della società civile”. . .  
   
   
FESTIVAL ECONOMIA, GESTIONE BENI CULTURALI: LA SOLUZIONE VINCENTE ARRIVA DALLA FRANCIA  
 
 Trento, 3 giugno 2008 - Piaccia o non piaccia, i beni culturali del nostro Paese sono ancora appannaggio, o quasi, della pubblica amministrazione e un ruolo fondamentale è ancora svolto dall’apparato centrale, cioè dal Ministero e dal suo complesso apparato periferico di soprintendenza. Le sorti del patrimonio culturale italiano non possono dunque essere disgiunte né a livello normativo, né a livello operativo e nemmeno a livello di analisi da quelle del sistema pubblico nel suo complesso, e dal potente fenomeno di “managerializzazione” che lo ha recentemente investito. Parte da queste considerazioni “Management, beni culturali e pubblica amministrazione” (Franco Angeli Editore), volume firmato da Sara Bonini Baraldi. “Ripercorrendo i principali interventi di riforma che hanno connotato il settore dei beni culturali in Italia – dichiara la ricercatrice di scienze aziendali all’Università di Bologna – ho analizzato in un’ottica di studioso di management il complesso funzionamento delle soprintendenze ed alcuni recenti cambiamenti che le hanno riguardate. Primo tra tutti la costituzione dei poli museali dotati di autonomia e l’introduzione di un intricato sistema di gestione”. Quello che emerge – è stato sottolineato durante l’incontro – è un quadro attualmente contraddittorio in cui il linguaggio giuridico e manageriale dialogano con estrema difficoltà compromettendo le capacità delle amministrazioni di tutelare e gestire bene il patrimonio culturale del Paese. Sotto accusa la legge Ronchey e le riforme da essa scaturite. Riforme definite dall’autrice del tutto inefficaci. “Quello che si è ottenuto – ha affermato Sara Bonini Baraldi – è stata una carente autonomia periferica e la conferma del forte ruolo centrale del ministero”. Sedici anni persi chiede il moderatore del dibattito Roberto Ippolito, Direttore delle relazioni esterne all’Università Luiss? “Non proprio – risponde la ricercatrice – c’è stato uno sforzo di introdurre strumenti manageriali per rendere più efficace la gestione del patrimonio. L’intenzione, quindi, era buona. Gli effetti, al contrario, si sono rivelati critici”. “L’intento dei governi in campo dei beni culturali – ha proseguito Roberto Balzani, docente di storia contemporanea all’Università di Bologna, - è stato quello di decentrare i costi per riorganizzare il settore. Si è dato vita a poli regionali che hanno portato alla paralisi. In secondo luogo le privatizzazioni e le esternalizzazioni non hanno trovato funzionamento perché i musei non producono soldi. Risultato: i privati sono rimasti alla finestra”. Quello che emerge è che c’è una retorica nel management dal punto di vista teorico mentre dal punto di vista pratico c’è la burocrazia che blocca tutto. “Un altro problema – ha sottolineato Francesco De Biase, responsabile degli eventi culturali del comune di Torino – è come introdurre il cambiamento. La legge fotografa il cambiamento, in alcuni casi vuole produrlo e questo si scontra con il fatto che spesso quel cambiamento non è pronto”. Ma come può una pubblica amministrazione, che per decenni ha gestito ogni aspetto, lasciare il posto alla managerializzazione? “E’ necessario – ha proseguito De Biase – coinvolgere il personale in fase di elaborazione del testo normativo, formare i dipendenti, aggiornarli”. Un modello da prendere come esempio è quello francese. Le soluzioni trovate suggeriscono l’importanza di un processo di cambiamento maggiormente partecipativo ed attento non solo alla definizione di nuovi obiettivi ma anche alla determinazione delle risorse necessarie al loro raggiungimento. “Ma l’Italia – fa notare Roberto Balzani – ha un patrimonio più frammentato rispetto alla Francia. Ci sono alla base tradizioni che rendono complicata la creazione di una gestione comune del patrimonio. Quello che ci vorrebbe, forse, sarebbe una formazione unitaria per i conservatori. Una formazione al passo con i tempi, che si basi anche sull’utilizzo delle nuove tecnologie. Oggi non siamo più in grado di tutelare il patrimonio. E’ assolutamente necessario la messa in essere di forme gestionali diverse per territori ma unificati da un soggetto centrale”. Concorde su quest’ultimo punto anche De Biase che aggiunge: “bisogna lavorare anche sulla fruizione culturale”. Nel 2007 i beni culturali sono stati ammirati da 27 milioni di persone. 17 milioni di queste hanno concentrato la loro attenzione in cinque musei. Questo significa che ci sono oltre 300 musei con pubblico quasi assente. Il 50% dei visitatori, all’uscita di una mostra, non si ricordano che cosa hanno appena visto. Forse perché il tempo in media dedicato alla visione di un quadro oscilla tra 1 e 3 secondi. Cifre, commentano i relatori, che non possono e non devono essere ignorati. . .  
   
   
FESTIVAL ECONOMIA: LUISA DIOGO: IL MIO PAESE SUL CAMMINO DELLO SVILUPPO IL PRIMO MINISTRO DEL MOZAMBICO AL TEATRO SOCIALE DI TRENTO  
 
 Trento, 3 giugno 2008 - Non c’è solo l’Africa disperata, l’Africa “persa” alla causa dello sviluppo, l’Africa delle guerre, della fame, della mancanza di democrazia. C’è anche un’Africa come quella rappresentata dal Mozambico, paese uscito nel 1992 da una disastrosa guerra civile, con il 98% della popolazione sotto la soglia di povertà, che ha saputo conquistare una pace duratura, un assetto democratico e multipartitico, e che si è messa in cammino sulla strada dello sviluppo, con tassi di crescita del Pil dell’8-10%. E’ questa l’Africa che ha raccontato il 30 maggio Luisa Diogo, Primo ministro del Mozambico, cioè di un paese con il quale il Trentino ha stretto da tanti anni rapporti di solida amicizia, rinsaldati proprio qualche settimana fa con un viaggio del Presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai, per incontrare il Presidente della Repubblica Emilio Armando Guebuza (che a sua volta è stato a Trento lo scorso ottobre) e inaugurare una scuola agraria a Caia, realizzata assieme ad un consorzio di associazioni trentine. Ad introdurre la serata, al teatro Sociale, il giornalista Pietro Veronese, per anni inviato nel continente africano, che ha ricordato come Luisa Diogo, economista con master a Londra, già ministro delle finanze prima di assumere la carica di Primo ministro, da sempre si sia adoperata per tagliare le spese militari, che rappresentavano un freno allo sviluppo del suo Paese. “Vi svelo un segreto – ha detto a questo proposito – se volete tagliare le spese militari, c’è un solo modo: farlo subito, e farlo in maniera radicale, draconiana. Con i militari non si ragiona!”. In realtà le cose, per il Mozambico, sono state tutt’altro che facili. Dopo la firma degli accordi di pace, a Roma, nel 1992, grazie alla fondamentale mediazione di alcuni attori italiani, fra cui la Comunità di Sant’egidio e, per il governo italiano, proprio di un trentino, l’onorevole Mario Raffaelli, l’altro ospite della serata, la strada è stata tutta in salita. “Nel 1992 la metà delle nostre infrastrutture era distrutta – ha ricordato il premier mozambicano - la povertà era ovunque, erano morte un milione di persone e un altro milione e mezzo erano rifugiate all’estero. Per uscire da questa situazione abbiamo varato due piani successivi: il primo avente come obiettivo la stabilizzazione, nella pace e nello sviluppo delle istituzioni democratiche, il secondo la crescita economica. I risultati si sono visti quasi subito. Nel 1994 ci sono state le prime elezioni multipartitiche, seguite nel ’98 dalle amministrative e nel ’99 di nuovo dalle elezioni generali. Grazie alle riforme economiche, alla priorità data alle risorse umane, allo sviluppo dei settori produttivi, alla ricostruzione del sistema fiscale e finanziario, agli effetti moltiplicatori dei nostri interventi, siamo passati da una povertà pari quasi al 100% ad un 54% nel 2003. Nel frattempo, in soli 5 anni, abbiamo ristabilito quasi il 100% della rete ospedaliera. , e domato l’inflazione, scesa dal 74% al 6%, il che ha favorito anche gli investimenti dall’estero. Nel 2000 avevamo dato il via alla seconda fase dello sviluppo del Paese, ma ci siamo scontrati con le alluvioni. L’italia ancora una volta ci ha aiutato; alla conferenza dei donatori, tenutasi a Roma, raccogliemmo 500 milioni di dollari. Abbiamo imparato la lezione: il Mozambico è un paese bellissimo ma esposto a queste catastrofi naturali, abbiamo iniziato perciò a varare un piano per prevenirle e per affrontare le emergenze. ” Il maggiore problema attuale, però, si chiama crisi delle derrate alimentari. E’ un problema mondiale, dovuto fra le altre cose all’uso sempre più massiccio dei biocombustibili e alla crescita dei consumi (di cereali e riso ma anche di carne) dei “giganti” dell’Asia, India e Cina. “Il Mozambico purtroppo non è autosufficiente né per il frumento né per il riso, e inoltre non produce petrolio. E il prezzo del riso è passato in un anno da 200 a 1000 dollari, una crescita a cui nessun aumento dei salari può stare dietro. L’impatto si è avvertito di meno nelle campagne, di più nelle città. Avevamo di fronte due strade: i sussidi, che però a me non piacciono particolarmente, o la leva fiscale. Abbiamo optato per la seconda. Ma non ci perdiamo d’animo. Abbiamo lottato tanto per avere la pace, come ricorda Mario Raffaelli, e ora anche di fronte alle sfide per lo sviluppo io dico: vinceremo!”. . .  
   
   
ALBERTO TRIPI: “I SISTEMI DI TELECOMUNICAZIONE, INFORMATICA E COMUNICAZIONE SONO FONDAMENTALI PER LA DIGITALIZZAZIONE DELLO STATO E PER QUALSIASI RIFORMA”.  
 
Roma, 3 giugno 2008 - “Il Piano Industriale che il Ministro Brunetta ha illustrato rappresenta un salto di qualità per la riforma della Pubblica Amministrazione”. E’ questo il giudizio di Alberto Tripi, Presidente di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici, che sottolinea gli aspetti positivi indicati nel Piano. “Finalmente – dice Tripi - ci troviamo di fronte a linee programmatiche che non hanno un significato astratto, e introducono nell’area pubblica criteri, metodi e strumenti largamente diffusi tra le imprese private. Mi sembra particolarmente importante sottolineare la volontà del Ministro di rivedere i processi produttivi della P. A. Per ottenere non solo efficienza e risparmi, ma sopratutto una migliore soddisfazione dei bisogni dei cittadini e delle imprese. Da tempo Confindustria si batte per superare i nodi che impediscono una riforma del lavoro pubblico e frenano l’innovazione nei servizi e nelle tecnologie. Il Piano Industriale – continua Tripi – contiene indicazioni precise per riconoscere e premiare il merito dei dipendenti in una logica che deve creare un “circolo virtuoso” e rendere responsabilmente credibile il servizio pubblico. In quest’ottica è indispensabile che nell’Amministrazione si affermino meritocrazia, eccellenze, e nuovi modelli di management. Un ruolo fondamentale può essere svolto dalle tecnologie e dai servizi innovativi che, oltre a misurare la soddisfazione del cittadino-cliente, garantiscono la semplicità, la trasparenza, e l’interoperabilità tra le banche dati e le procedure delle diverse Amministrazioni centrali e locali. Mi sembra particolarmente rilevante – continua Tripi - l’attenzione che il Ministro rivolge al ruolo strategico della digitalizzazione della Pubblica Amministrazione. Attraverso la connettività dei sistemi informatici della Pubblica Amministrazione si può arrivare allo “sportello unico on-line” per i cittadini e per le imprese, completando il progetto che da tempo auspichiamo. Allo stesso modo – conclude Tripi - si deve considerare positiva la volontà di creare una “cabina di regia” che guidi l’intero processo di ammodernamento tecnologico, ed è altresì fondamentale l’indicazione che riguarda il rinnovamento degli obiettivi dei diversi Enti che operano per la riforma e l’efficienza della Pubblica Amministrazione. Le imprese di Confindustria sono pronte a dare il loro sostegno e un contributo costruttivo alla realizzazione del Piano Industriale. ” .  
   
   
LOMBARDIA/ISRAELE. LETTERA DI FORMIGONI AL PREMIER OLMERT CONSEGNATA DA SOTTOSEGRETARIO MORPURGO IN INCONTRO A GERUSALEMME AUGURI PER 60 ANNI NAZIONE E OFFERTA DI NUOVE COLLABORAZIONI  
 
Milano, 4 giugno 2008 - Un "fervido ed amichevole augurio per i primi 60 anni della storia nazionale di Israele" è stato rivolto dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, al premier Ehud Olmert, con una lettera consegnata personalmente il 29 maggio dal sottosegretario alla Presidenza della Regione Lombardia e già Presidente dell´Unione delle Comunità ebraiche italiane, Claudio Morpurgo. Formigoni, dopo aver confermato che "la salvaguardia dell´esistenza di Israele costituisce una condizione essenziale per sperare in un mondo di pace", si dice convinto che "la modalità migliore per celebrare i 60 anni di Israele sia quella di costruire insieme progetti che rendano sempre più vicini i nostri popoli". Formigoni ricorda in particolare l´accordo di collaborazione in tema di sanità, realizzato insieme all´assessore Luciano Bresciani, e assicura che è tra le priorità della Lombradia sviluppare nuove forme di collaborazione "coinvolgendo le nostre eccellenze industriali, finanziarie e accademiche". Nell´incontro con il premier Olmert (affiancato dal direttore generale dell´Ufficio del primo ministro Ranaan Dinur), il sottosegretario Morpurgo era accompagnato dal segretario generale del Movimento dei Kibbutzim, Gavri Bargil, e dal presidente dell´Associazione Monte Sinai, Enrico Mairov. Sono stati analizzati possibili ambiti di cooperazione tra Israele e la Regione Lombardia. In particolare, l´attenzione è stata posta sul settore socio-sanitario, nel quale, anche grazie all´attività dell´assessore alla Sanità Luciano Bresciani e dell´Associazione Monte Sinai, è stato appunto sottoscritto a Gerusalemme lo scorso 17 marzo l´innovativo accordo di collaborazione tra il Ministero della Sanità dello Stato di Israele e la Regione Lombardia. Inoltre, si è discusso di sviluppare programmi nei campi della ricerca e dell´innovazione e di realizzare partnership in ambito comunitario e nell´area del Mediterraneo. .  
   
   
“NON NEL MIO GIARDINO”: I COMITATI ESPRESSIONE DI UNA NUOVA CULTURA DEL RIFIUTO, DEL NO A TUTTO DIBATTITO A CAPALBIO SUL MODELLO URBANISTICO  
 
 Capalbio, 3 giugno 2008 - «C’è una nuova forma della cultura di destra, si chiama “non nel mio giardino”. E’ la cultura del rifiuto, del no a tutto, e alcuni comitati fanno parte di questa cultura, con cui peraltro dobbiamo confrontarci». Riccardo Conti, assessore regionale al territorio, inquadra così lo scontro che ha fatto diventare la Toscana un caso nazionale per alcune scelte urbanistiche e di gestione del territorio, nel corso di un dibattito svoltosi il 31 maggio a Capalbio, presenti il senatore Roberto Della Seta e l’onorevole Luca Sani insieme al sindaco Lucia Biagi. «La Toscana viene proposta troppo spesso come il lecca-lecca della polemica, ora si è aggiunto anche il ministro Bondi, appena insediato, riprendendo il tema di Monticchiello. Lì le forze di governo del centro-sinistra hanno preso il 74 per cento alle ultime elezioni, forse l’intervento del ministro le farà crescere di un altro dieci per cento. Ma a parte le battute – ha aggiunto Conti – noi rifiutiamo il ruolo del lecca-lecca per far parlare il protagonista del momento sugli organi d’informazione. Noi lavoriamo per fare tutela facendo sviluppo, e sviluppo facendo tutela. Non possiamo ingessare una società dove apparentemente le città si svuotano di residenti, ma dove si mantiene una domanda di abitazioni per la crescita di una parallela società di residenti invisibili come masse di studenti fuori sede o immigrati che creano le basi per questa nuova società multirazziale. E anche a chi è andato a vivere fuori, dobbiamo consegnare gli strumenti per spostarsi in tranquillità e velocemente, creando i sistemi di trasporto pendolare, in particolare quelli su ferro che dovranno portare nei prossimi cinque anni da 250mila a 500mila i toscani a bordo dei treni. Per questo – ha concluso l’assessore – occorre puntare ad uno sviluppo che è recupero della tradizionale coesione sociale che caratterizza la nostra cultura, e risposta alle nuove esigenze sociali». .  
   
   
TASK FORCE ITALO´RUSSA SUI DISTRETTI E LE PMI A LIPETSK - LE MARCHE ALLA GUIDA DELLE REGIONI ITALIANE SI CONFRONTANO CON QUELLE RUSSE.  
 
Ancona, 3 giugno 2008 - Alla tredicesima sessione della task force italo-russa, conclusa il 29 maggio, le Marche confermano il proprio ruolo guida nello sviluppo delle relazioni economiche e commerciali tra l´Italia e la Russia, dopo essere stata la prima ad ´arrivare´ a Lipetsk (territorio a 400 chilometri da Mosca). ´E´ stato riconosciuto pubblicamente ´ ha dichiarato l´assessore regionale alle Attivita` produttive, Gianni Giaccaglia ´ alle Marche, al sistema economico marchigiano e al presidente Spacca, da parte dei rappresentanti del Governo russo e della Regione ospitante di Lipetsk, una delle tre principali della Federazione russa dal punto di vista economico, di aver sviluppato negli anni relazioni importanti che hanno inciso nell´economia locale, e i cui effetti sono stati particolarmente efficaci anche a livello sociale´. Ai lavori hanno partecipato 7 Regioni italiane e 11 russe. ´L´espansione delle attivita` delle Pmi italiane all´estero ´ ha ribadito Giaccaglia, a capo della delegazione marchigiana, nel corso degli incontri - viene ritenuta vincente. La forte crescita negli ultimi anni dell´export marchigiano e` il frutto di un preciso modello di sviluppo che ha come base il sistema dei distretti che ora si stanno trasformando in filiere multilocalizzate. Si sono affermate nuove formule organizzative e imprenditoriali, basate soprattutto su reti e gruppi di impresa. Tuttavia, le attivita` direzionali e il cosiddetto cervello delle imprese sono rimasti radicati nelle Marche. Cio` ha permesso di generare flussi di cassa che sono stati reinvestiti nel territorio regionale. L´internazionalizzazione si e` cosi` sviluppata senza fratture con il territorio e ha generato nuovo reddito per alimentare la crescita e la coesione della comunita`. Sul fronte russo l´attivita` e` in pieno fermento. Con questa esperienza si vuole condividere l´elaborazione di un modello di distretto a partire dal fabbisogno russo e dalle eccellenze italiane nel settore del made in Italy´. Le Marche, in qualita` di coordinatrici nazionali delle Regioni italiane in materia di internazionalizzazione, hanno posto all´attenzione vari progetti, presentati in tavoli di lavoro dai componenti della delegazione, che sono stati recepiti nel documento finale dell´incontro intergovernativo. Si tratta del progetto di cooperazione sul ´Made in Italy´ tra le Regioni italiane Marche, Emila-romagna, Campania, e russe; la realizzazione di un Parco industriale a Dmitrov; la costituzione di un centro tecnologico per l´innovazione e la qualita` per i settori della meccanica, plastica ed elettronica; la collaborazione industriale e commerciale con l´amministrazione di Ekaterinburg; il progetto di penetrazione commerciale della filiera agroindustriale nella regione di Krasnodar; il progetto di cooperazione tecnologica nel settore del legno e del mobile con la Regione di S. Pietroburgo e, in particolare, con il Parco Tecnologico e l´Unione dei mobilieri. ´Abbiamo inoltre ´ ha concluso Giaccaglia ´ la necessita` e l´interesse comune ad approfondire altre forme di collaborazione su temi di grande rilievo come quelli nei settori innovativi delle bio e nano tecnologie, dell´aerospazio e della logistica. Sul tavolo della discussione e dell´approfondimento anche la collaborazione `local to local´, ovvero l´incontro tra Regioni italiane e russe, nonche` gli investimenti per lo sviluppo delle Pmi´. La delegazione marchigiana era composta, inoltre, da Svim, Asteria, Meccano, Cosmob, Universita`, e da rappresentanti delle categorie imprenditoriali ed artigiane. Presente anche il presidente della Provincia di Ancona, Patrizia Casagrande, e il suo vice Giancarlo Sagramola, presidente del Consorzio Zone Imprenditoriali Ancona. .  
   
   
RAPPORTO CRENOS, UNA FOTOGRAFIA SULL´ECONOMIA SARDA  
 
Cagliari, 3 giugno 2008 - "Una fotografia della struttura economica della Sardegna in chiaroscuro, ma anche una conferma della strategia di sviluppo sulla quale abbiamo puntato investendo nelle infrastrutture, nell´istruzione, nella conoscenza e nella ricerca". Lo ha detto il 30 Maggio l´assessore regionale della Programmazione, Eliseo Secci, commentando il 15° rapporto del Crenos. Il Presidente della Regione, Renato Soru, durante il suo intervento nell´aula magna della Facoltà di ingegneria di Cagliari ha elencato i risultati raggiunti negli ultimi quattro anni dal governo della Regione: dai treni veloci per Cagliari-sassari che hanno permesso il percorso in due ore contro le 5 ore degli anni scorsi, al rinnovo del parco autobus dell´Arst: "Se parliamo di dotazioni infrastrutturali, magari quel dato così sbagliato lo abbiamo perché l´area vasta di Cagliari, che ha superato i 400mila abitanti, è cresciuta così velocemente, si è inurbata, è diventata un´unica grande città, ma nessuno ha mai pensato che forse ci vogliono anche i mezzi di trasporto dentro l´area vasta. Finalmente la settimana scorsa è stato firmato un accordo di programma con tutti i comuni dell´area vasta, che ci permette di investire 350 milioni per fare 40 chilometri di metropolitana leggera". Il Presidente Soru ha parlato anche dell´energia, delle infrastrutture che hanno portato alla potabilizzazione dell´acqua, delle reti ospedaliere e degli investimenti in conoscenza, senza trascurare la tutela dell´ambiente grazie al piano paesaggistico. A proposito del rapporto sull´economia della Sardegna presentato dal Crenos il Presidente Soru, ha detto: "È uno strumento utile alla politica regionale e alla società sarda. Ci dà un sacco di spunti di riflessione e ci costringe a mettere il nostro pensiero dentro a qualche percorso più sistematico, ma forse questi dati devono essere pesati e non utilizzati maldestramente", e ha proseguito, "questa è un´isola e io devo dire che sono così contento che la Sardegna sia un´isola, lo trovo un fattore di competitività positivo nel mondo di oggi, pensando solo alla riconoscibilità che abbiamo". "L´utilità del rapporto del Crenos - ha detto ancora l´assessore Secci - sta nel rigore metodologico e scientifico e nella completezza della indagine che ne fanno il riferimento obbligato per chi voglia analizzare la condizione della struttura economica della nostra isola con un minimo di obiettività". "Potrei evidenziare - ha proseguito l´assessore regionale della Programmazione - le sottolineature in positivo, che pure ci sono nel rapporto, della nostra situazione produttiva ed economica, e farei anche cosa utile perché l´ottimismo e il ´crederci´ sono una componente non meno importante di altre per superare la condizione di crisi o di stagnazione. Non lo faccio, ma credo sarebbe utile anche dismettere i proclami catastrofisti o le sentenze di un declino inarrestabile della nostra economia che troppo spesso vengono anche da associazioni di rappresentanza". "Noi abbiamo scommesso sul futuro - ha concluso Secci - e il rapporto del Crenos ce ne dà atto, investendo intensamente sul capitale umano e impostando quei processi virtuosi che daranno alla nostra terra uno sviluppo fondato e duraturo". .  
   
   
LE REGIONI PREPARANO LA SFIDA AI FONDI EUROPEI SEMINARIO ALL´AQUILA SUI "TERRITORI INNOVATIVI"  
 
 L´aquila, 3 giugno 2008 - "Territori innovativi per la cooperazione territoriale europea". Questo il tema del seminario, promosso dalla Regione Abruzzo e dal Formez, che si è tenuto il 30 maggio al palazzo dell´Emiciclo, all´Aquila. Al tavolo dei relatori i responsabili dei progetti comunitari di Abruzzo, Emilia Romagna, Campania e Calabria, oltre a dirigenti e coordinatori del Formez. Nel corso dei lavori sono state illustrate le linee guida per la presentazione dei progetti e l´entità dei finanziamenti per il periodo 2007/2013. Nel dettaglio. Il programma di cooperazione transnazionale Europa sud orientale (Po Sees) si pone come obiettivi prioritari il sostegno all´innovazione ed all´imprenditorialità, la protezione ed il miglioramento dell´ambiente e dell´accessibilità e lo sviluppo di sinergie transnazionali per favorire una crescita sostenibile. Il totale del Fondo Fesr disponibile (2007-2013) è pari ad euro 206. 691. 645,00. Oltre ai numerosi partner internazionali, interessate una decina di regioni italiane. Il programma di cooperazione transnazionale Mediterraneo (Po Med) si propone di rafforzare le capacità d´innovazione, di tutelare l´ambiente e promuovere uno sviluppo territoriale sostenibile, migliorare la mobilità e l´accessibilità territoriale e favorire uno sviluppo integrato e policentrico dello spazio Med. Il totale del Fondo Fesr disponibile è, sempre fino al 2013, pari ad euro 193. 218. 590,00. Anche in questo caso la concorrenza è elevata, essendo ammessi alla gara tutti i Paesi di contatto col Mediterraneo. Il programma di cooperazione interregionale Interreg Iv C interessa innovazione ed economia della conoscenza e ambiente e prevenzione dei rischi. Disponibili risorse per euro 321. 321. 762,00. Il programma di cooperazione transnazionale Ipa transfrontaliero adriatico (Po Ipa) ha come priorità la cooperazione economica, sociale ed istituzionale; le risorse naturali e culturali e la prevenzione dei rischi; l´accessibilità e le reti. Disponibili, stavolta per il periodo 2007-2010, euro 150. 796. 813,00. Agli amministratori presenti al seminario sono state fornite tutte le indicazioni utili per la presentazione dei progetti. "La pubblica amministrazione regionale e locale - è stato detto nel corso dei lavori - è chiamata a far fronte a nuove responsabilità per promuovere lo sviluppo e la coesione, superando gli squilibri economici e sociali che penalizzano ancora rilevanti aree del Paese. La sfida si gioca sulla coerenza programmatica e sulla qualità progettuale". Coloro che hanno avuto esperienze negli anni passati hanno suggerito di elaborare a livello nazionale "delle idee organiche ed economicamente e socialmente valide che consentano alle regioni italiane di vincere la concorrenza di Paesi spesso più organizzati e perspicaci". .  
   
   
TORINO E IL PIEMONTE NEL 2011 IN MOSTRA A ROMA AL VITTORIANO DA MARTEDÌ 3 GIUGNO  
 
Roma, 3 giugno 2008 - Esperienza Italia, il grande evento che animerà nel 2011 Torino e il Piemonte, sarà in mostra a Roma da martedì 3 giugno all’interno del punto espositivo-informativo Verso il 2011 allestito presso il Vittoriano, a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri. All’inaugurazione delle ore 17 saranno presenti il Presidente Emerito e Presidente del Comitato dei Garanti Carlo Azeglio Ciampi e il Sindaco di Roma Gianni Alemanno, mentre all’anteprima per la stampa (ore 11) è annunciata la presenza del Sottosegretario al Turismo Michela Vittoria Brambilla. La mostra, che rimarrà aperta fino al 2011 con periodici aggiornamenti sullo stato dei preparativi, presenterà un percorso che, partendo dal processo storico che ha dato vita all’unità nazionale, porterà il visitatore a scoprire le attività e le proposte per il 2011, con un focus su Torino e il Piemonte, attraverso i due grandi “giubilei” del 1911 (la grande Esposizione internazionale di Torino) e del 1961 (Italia 61) e i progetti innovativi che li hanno caratterizzati. L’informazione in vista delle celebrazioni, oltre che dal Centro al Vittoriano, è offerta da www. Italia150. It: un blog in cui, oltre alle informazioni sulle celebrazioni passate e su quella futura, è aperto un forum di costante dibattito sui temi “caldi” dell’Italia, come identità e democrazia. Hanno già lasciato il proprio contributo nel forum, tra gli altri, Carlo Azeglio Ciampi, Tito Boeri, Elio e le Storie Tese, Victoria Cabello, Edoardo Boncinelli e Giovanni Allevi. Sul sito anche il cliccatissimo contributo di Mario Margiocco sull’economia italiana che è ai primi posti di Youtube Italia con 30. 000 visualizzazioni in meno di un mese. .  
   
   
SICILIA, COOPERAZIONE: LOMBARDO INCONTRA MINISTRI DI LIBIA, EGITTO E TUNISIA  
 
Palermo, 3 guigno 2008 - La Sicilia come punto di aggregazione culturale e integrazione fra i popoli, terreno fertile per favorire lo sviluppo delle reciproche potenzialità a servizio di un progetto comune, di convivenza e solidarietà, che serva da esempio per tutte lo comunità. E’ stato questo uno dei temi dell’incontro che si è svolto a palazzo d’Orleans, tra il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, e i ministri della Pesca di Tunisia ed Egitto, Abderrazak Daaloul e Ezzat Awwad Ibrahim, e il sottosegretario della Libia, Hussein Marai. Lombardo ha sottolineato la necessità di rafforzare la collaborazione tra i governi dei paesi rivieraschi attraverso lo snellimento delle procedure burocratiche per la realizzazione di progetti di cooperazione internazionale nei settori della pesca, dell’industria, del commercio e anche dell’olio d’oliva. I rappresentanti dei governi nord africani si sono impegnati a favorire le visite e gli scambi tra imprenditori di settore al fine di favorire un percorso comune già avviato con il governo siciliano, ed incrementarne i fiorenti scambi. Nel corso della riunione sono stati affrontati anche i temi relativi allo sviluppo sostenibile, all’ambiente, alla ricerca, e alla salvaguardia delle risorse, sottolineando l’importanza del potenziamento del know –how in particolare nel settore della pesca. Infine, il presidente Lombardo ha invitato i capi di stato dei paesi del Maghreb ad un incontro che suggelli i rapporti di pace e collaborazione con i territori delle opposte rive del Mediterraneo. Alla riunione ha partecipato una delegazione del Distretto della Pesca di Mazara del Vallo. .  
   
   
IMPRESA E SOSTENIBILITA’ APPUNTAMENTO ALLA CASA DELLA CULTURA DAL 4 AL 5 GIUGNO AD AGRATE BRIANZA  
 
 Agrate Brianza, 3 giugno 2008 - Due giorni di incontro, confronto e analisi dei grandi e piccoli temi dei processi di sostenibilità promossi dalla Provincia di Milano e Pentapolis con il patrocinio del Comune di Agrate Brianza e in collaborazione con il Distretto Industriale Milano Brianza, Legambiente e Fairtrade Italia. Al centro le imprese, pubbliche e private, ma anche le istituzioni, le associazioni e fondazioni, le università e il mondo della comunicazione, dei media, della cultura. L’obiettivo è contribuire ad alimentare la sensibilità e la conoscenza dei nuovi mondi della sostenibilità in tutti i campi del vivere civile ed economico. L’evento si apre con un - incontro confronto con Adriano De Maio, Presidente designato Distretto Industriale Milano Brianza, Pasquale Pistorio, Presidente designato Comitato Scientifico Distretto Industriale Milano Brianza, direttore Mario Molteni, Alta Scuola Impresa e Società dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Il dibattito sarà preceduto dalla presentazione dell’Osservatorio sulla Sostenibilità di Antonio Valente, presidente di Lorien Consulting/wwp e dai saluti istituzionali del sindaco di Agrate Brianza, Adriano Poletti,e dall’Assessore al Lavoro Provincia di Milano Bruno Casati e dal presidente di Pentapolis Enzo Argante. Coordinatore della prima sessione è Antonio Cianciullo, inviato di Repubblica. Aziende protagoniste della seconda giornata (a partire dalle 10)con una sequenza di case histories di imprese nazionali, internazionali ma anche espressione del territorio brianzolo che hanno fatto già la loro parte nell’ambito dei processi di sostenibilità. Dopo i saluti di Ezio Casati, Assessore Attività Economiche Provincia di Milano, si alterneranno i massimi dirigenti di: Stmicroelectronics, Banca Prossima, Corepla, Philips, Federabitazione Liguria,tetra Pak, Terna, Pirelli Ambiente, Consorzio Canapa, Metalli Preziosi, Tnt, Ecodom, Fiper. Nel pomeriggio, dopo i saluti di Luigi Ponti, Assessore alla Provincia di Monza e Brianza, le testimonianze di personaggi eccellenti della cultura della sostenibilità che in diversi campi hanno raggiunto importanti obiettivi: Quintiliano Valenti (Transparency International Italia) La corruzione; Marco Roveda (Lifegate) Ecobusiness; Thomas Mccarthy (Ghanacoop) L’equosolidale; Fernando Solvetti (Logos Knowlegde) La formazione; Andrea Poggio (Legambiente) Il Car sharing; Ilaria Catastinic(anima per il Sociale) Imprese responsabili; Gaetano Giannetto (Epipoli Group) Consumatori, Marco Lucchini Fondazione Banco Alimentare) La solidarietà. La conclusione della serata sarà dedicata alla consegna del Premio Consumabile all’azienda di grande distribuzione che si è contraddistinta nel campo. A consegnare il riconoscimento sarno il vicepresidente di Pentapolis e amministratore delegato di La Nuova Ecologia Massimiliano Pontillo, il presidente della giuria del premio Paolo Fregosi, amministratore delegato di Adm e il presidente di Fairtrade Italia Carlo Testini. .  
   
   
ICI/REGIONE SICILIA, LOMBARDO: “VALUTERÒ SE RICORRERE ALLA CORTE COSTITUZIONALE PER IL MANCATO INVITO A PARTECIPARE ALLA SEDUTA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI”  
 
Palermo, 3 giugno 2008 - “Sono sorpreso che il Consiglio dei ministri abbia deliberato la copertura finanziaria del provvedimento che prevede l’eliminazione dell’Ici sulla prima casa, provvedimento che certamente condividiamo nel merito, ricorrendo anche alle risorse finanziarie che erano destinate alla realizzazione di infrastrutture in Sicilia. In questo modo, si è realizzata un’evidente violazione dell’articolo 21 dello statuto autonomistico, secondo cui il presidente della Regione partecipa con voto consultivo alle sedute del Consiglio quando si discutono materie di interesse regionale”. Lo afferma il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, in merito ai tagli dei fondi da parte del governo centrale per sorreggere lo sgravio fiscale dell’Ici. Lombardo ricorda che “è stato lo stesso presidente Berlusconi, nel 2004, a firmare quel decreto che, proprio in attuazione di un principio recitato dallo statuto, prevede l’invito alla seduta del Consiglio del presidente della Regione, da parte del Primo ministro, qualora siano deliberati provvedimenti che attengono alla sfera delle attribuzioni proprie della Sicilia”. "Pertanto, ho dato mandato ai miei uffici - conclude il presidente della Regione – di valutare se sussistono le condizioni per accendere un conflitto presso la Corte costituzionale affinché sia assicurato il rispetto delle prerogative costituzionali della nostra Regione”. .  
   
   
EMPULIA: NUOVE STRATEGIE PER IL CENTRO ACQUISTI TERRITORIALE (CAT)  
 
Bari, 3 giugno 2008 - Empulia, il Centro Acquisti Territoriale (Cat) per la pubblica amministrazione varato in autunno dalla Regione Puglia, intensifica la sua mole di attività e si apre agli enti locali in partnership con l’Anci. Gli ultimi sviluppi della piattaforma di e-procurement - realizzata in collaborazione con Tecnopolis Csata - i principali bandi, convenzioni e accordi quadro conclusi finora, nonché le nuove strategie di sviluppo saranno illustrati alla stampa mercoledì 4 giugno nella sede della Presidenza della Giunta regionale (l. Nazario Sauro 33) alle 10. 30; saranno presenti l’assessore regionale alla Trasparenza e cittadinanza attiva Guglielmo Minervini, il presidente Anci Puglia Michele Lamacchia ed il presidente di Tecnopolis Guido Pasquariello. ( comun. ) Empulia è nato per far incontrare online domanda e offerta, razionalizzare la spesa pubblica e modernizzare il rapporto tra imprese e pubblica amministrazione locale. Utilizza una piattaforma di e-procurement sviluppata in base alle esigenze delle amministrazioni pubbliche pugliesi ed in grado di gestire in modo trasparente ed efficiente le procedure di acquisto e approvvigionamento di beni e servizi. .  
   
   
MONZA E BRIANZA – INDAGINE SUI PREZZI DEI BENI DI LARGO CONSUMO PER ABBATTERE IL COSTO DELLA SPESA VISITARE PIÙ PUNTI VENDITA ACQUISTANO I PRODOTTI A PRIMO PREZZO.  
 
Monza, 3 giugno 2008 - Sono 38 i punti vendita visitati (7 ipermercati, 15 supermercati, 3 superette, 2 hard discount, 3 dettaglio tradizionale alimentare, 4 panetterie, 4 macellerie), 20 i prodotti rilevati (di cui 17 alimentari e 3 per la cura della casa/persona), oltre 2000 le quotazioni di prezzo raccolte con l’indagine che, per la prima volta, ha monitorato i prezzi di alcuni generi alimentari di largo consumo nel comune di Monza. La rilevazione – realizzata dalla Camera di Commercio di Monza e Brianza con il coordinamento scientifico di Ref-ricerche per l’Economia e la Finanza – ha individuato un paniere di prodotti che rappresentano il 45% della spesa per beni di largo consumo confezionato, per i quali ogni famiglia spende circa 2000 euro l’anno. Secondo la rilevazione, fare la spesa a Monza costa in media 119 euro, ma si può risparmiare fino al 47%, e scendere a 63 euro, se si ha il tempo di visitare tutti i punti vendita è ricercare quelli al prezzo più basso disponibili sul mercato; al contrario, se li si acquista tutti al prezzo più alto, si può arrivare a spendere fino al 41% in più della media, cioè oltre 167 euro. In definitiva, visitare più punti vendita è un primo modo per abbattere il costo della spesa. Un’altra opportunità del consumatore è quella di scegliere se fare la spesa acquistando prodotti di marca, prodotti a marchio commerciale (del distributore) oppure i cosiddetti primi prezzi, (cioè i prezzi a prezzo più basso presenti in assortimento); in questo caso il costo medio della spesa scende del 32% se, anziché acquistare tutti prodotti di marca, si acquistano prodotti a marchio commerciale e di ben il 56% se si acquistano quelli a primo prezzo. E’ il discount il canale distributivo più economico a Monza, quello che consente di risparmiare il 20% sulla spesa alimentare, il negozio tradizionale è invece quello più caro (+14%); fare la spesa agli ipermercati è più conveniente del 5%, nelle superette invece si spende in più l’8%. In linea con il costo medio della spesa a Monza (119 euro) è il costo della spesa nei supermercati. Nelle tre zone di Monza – nord, sud-est e sud-ovest – fare la spesa costa in media uguale: le maggiori differenze di prezzo per zona riguardano il pane, più caro del 3% nella zona nord della città, e la carne fresca bovino adulto più cara del 7% nella zona sud-est e più conveniente del 4%, rispetto al prezzo medio, negli altri quartieri di Monza. Non conviene acquistare il pollo fresco nella zona sud-ovest, perché sarebbe più caro del 6%, mentre qui bisognerebbe comprare il parmigiano, più conveniente del 4%. La zona decisamente più economica per l’acquisto del pane è quella di sud-est di Monza dove si riesce a risparmiare il 2% rispetto al prezzo medio, anche nel caso del prosciutto crudo. Monza e la Lombardia La spesa più conveniente in Lombardia si fa a Como, dove si risparmia il 7% rispetto alla media lombarda, seguono Brescia (-2,4%), Cremona (-0,8%) e Bergamo (-0,4%); superiori al costo medio della spesa in Lombardia Milano (+5%), la più cara a livello regionale, seguita da Varese (+3,4%) e Monza e Brianza (+1,6%). Rispetto al prezzo medio regionale, a Monza risulta più conveniente acquistare uova (-7%), mozzarella e parmigiano (-5%); più costosi invece i biscotti e l’acqua (+14%) e la carne fresca bovino adulto (+5%). Se si passa ad osservare il livello di prezzo dei prodotti che all’interno del paniere hanno un peso rilevante la situazione è diversificata tra le province lombarde: Milano è la città più cara, con il 5,6% in più rispetto alla media regionale, Como la città più economica (-7%). Monza è invece il capoluogo di provincia in cui è più elevato il prezzo dell’acqua minerale (+18%) rispetto alla media regionale, Cremona la più economica (-23%). La carne fresca di bovino adulto costa di più a Brescia che nel resto della Lombardia (+11%), mentre la città più conveniente in cui acquistarla è Cremona, dove si risparmia fino al 19% rispetto al prezzo medio regionale. Monza e l’Italia Sebbene a Monza fare la spesa alimentare sia più caro del 4% rispetto alla media italiana, a Genova e Milano si spende ancora di più (+8%) e Bologna risulta essere una città non proprio conveniente (+6% rispetto alla media Italia). Decisamente più economiche Napoli e Firenze dove fare la spesa costa rispettivamente ben il 13% e il 6% in meno rispetto al costo medio nazionale. .  
   
   
TOSCANA – RAPPORTO DELL’OSSERVATORIO SUI BILANCI  
 
Firenze, 3 giugno 2008 - I dati di bilancio delle società di capitale in Toscana segnalano, fra il 2005 e il 2006, una ripresa del fatturato (+6,1%), del valore aggiunto (+6,4%) e della redditività degli investimenti (il Roi operativo passa dal 6,5% del 2005 al 7,3% del 2006) grazie anche a buoni incrementi della produttività del lavoro. La struttura finanziaria si irrobustisce, nonostante cresca il peso degli oneri finanziari e delle imposte. Il quadro emerge dai risultati dell’Osservatorio sui bilanci delle società di capitale in Toscana – presentato oggi da Unioncamere Toscana e Università di Firenze – che, giunto alla Iii edizione, rispetto alle precedenti presenta affinamenti metodologici e un focus di analisi su industria e servizi in relazione alle traiettorie tecnologiche e d’innovazione dei singoli settori. L’osservatorio rileva, per il 2006, una crescita nel numero delle società di capitale (+3,7% rispetto all’anno precedente), a dimostrazione che, come nel resto del paese, gli imprenditori tendono a dotare le loro aziende di vesti giuridiche più strutturate. La società di capitali può essere, di fatto, uno strumento per un rafforzamento produttivo e patrimoniale delle aziende, necessario ad affrontare le sfide organizzative e finanziarie determinate dall’accresciuta competizione. Dal confronto dei principali risultati, conseguiti dall’imprenditoria toscana, con quelli mediani di un campione di imprese delle regioni del nord Italia, dove si concentra l’imprenditoria più vitale del nostro Paese, emerge come oltre il 30% delle società toscane presenti risultati migliori in termini di capacità di crescita del fatturato e di efficienza economica. Tra queste, le piccole imprese risultano le più brillanti. Riescono a sostenere la redditività beneficiando, da un lato, dei processi di esternalizzazione realizzati dalle aziende di maggiori dimensioni e, dall’altro, della loro flessibilità produttiva e di strategie di nicchia. Non altrettanto bene, invece, si comportano le aziende più grandi, nonostante proprio in queste si registrino i più decisi incrementi di fatturato e valore aggiunto. Con riferimento ai principali risultati reddituali e finanziari, nel 2006 l’industria ottiene dati superiori alla media toscana su crescita e redditività (+5,9% il fatturato, +7,6% il valore aggiunto 7,7% il Roi operativo). All’interno dell’aggregato industriale, si muovono settori e comparti che ottengono risultati molto diversi fra loro. Bene si comportano estrazione di minerali, trattamento metalli e meccanico, quest’ultimo da sempre uno dei punti di forza del sistema produttivo regionale. Positivo il settore delle costruzioni che, alle buone prestazioni sul piano della redditività già evidenziate nel 2005, aggiunge ora una crescita dei volumi di produzione superiore alla mediana regionale. Deciso rilancio del fatturato per il settore della chimica anche se continua a mostrare debolezza sui margini. In affanno, invece, appaiono lavorazioni minerali, carta ed editoria, legno e mobili, alimentare e sistema moda. Anche se il divario con l’industria resta sensibile in termini di valore aggiunto, non sono poi così distanti quando si parla di prestazioni di servizi (+6,4% il fatturato e +5,6% il valore aggiunto nel 2006). Il quadro che offrono è nel complesso positivo, con punte sopra la media per quanto riguarda la produttività del lavoro e del capitale, e il livello di capitalizzazione. Guardando ai singoli settori, bene turistico-ricettivo e trasporti. In forte ripresa il settore poste e telecomunicazioni. Ambigua è, invece, la posizione del commercio: in crescita quello all’ingrosso anche se riduce i margini rispetto al 2005, in arretramento quello al dettaglio. Difendono i margini ma non riescono a crescere, infine, i servizi a maggiore contenuto tecnologico e più alto valore aggiunto: informatica e ricerca. Il dato non è incoraggiante, tenuto conto che lo sviluppo di queste attività costituisce il necessario presupposto e supporto per lo sviluppo di un sistema produttivo evoluto, capace di sostenere le nuove forme di competizione. A considerazioni analoghe si presta l’arretramento dei servizi sociali e alla persona. Il punto di vista di Pierfrancesco Pacini – presidente di Unioncamere Toscana: “Con questa terza esperienza si consolida ulteriormente la collaborazione fra l’Ufficio Studi di Unioncamere Toscana ed il Dipartimento di Scienze Aziendali della Facoltà di Economia dell’Università di Firenze. Grazie a questo, l’indagine è stata quest’anno affinata sia metodologicamente che operativamente, consentendo di disporre di un “Osservatorio” non soltanto in grado di misurare le performance economico finanziarie delle imprese locali, ma anche di tracciare l’evoluzione di alcuni aspetti delle strategie organizzative e gestionali approfondendo peraltro il tema delle traiettorie tecnologiche e di innovazione dei vari settori economici. L’analisi conferma per molti aspetti gli andamenti descritti dalla contabilità economica degli ultimi anni: nel periodo 2005-2006 il sistema delle imprese ha agganciato la ripresa del prodotto interno lordo regionale, realizzando buoni incrementi di fatturato (+6,1%) e valore aggiunto (+6,4%) ed intraprendendo processi di riposizionamento competitivo sui mercati. Lo testimonia una più elevata redditività degli investimenti, oltre che il buon incremento nel numero di società di capitali (+3,7%), indice del rafforzamento produttivo e patrimoniale delle aziende. La realizzazione di rapporti di analisi sui bilanci delle imprese rappresenta un importante contributo conoscitivo nel tentativo di interpretare le dinamiche in atto nell’economia regionale, valorizzando il vasto patrimonio informativo contenuto negli archivi disponibili presso il Sistema Camerale, e costituisce una novità all’interno del panorama delle metodologie di indagine tradizionalmente utilizzate”. .  
   
   
BANDI PER IL POLO INNOVAZIONE BIELLESE  
 
Biella, 3 giugno 2008 - Giovedì 5 giugno, alle ore 18, nella sala Giunta della Camera di Commercio di Biella si terrà un incontro pubblico di presentazione del decreto regionale attuativo dei poli dell’innovazione in Piemonte. Il presidente dell’ente camerale biellese, Gianfranco De Martini, farà gli onori di casa accogliendo Andrea Bairati, assessore regionale alle Politiche per l’innovazione e l’internazionalizzazione, e Mario Calderini, presidente di Finpiemonte, che spiegheranno nei dettagli i decreti della giunta regionale del 5 e del 26 maggio scorso coi quali è stato approvato il progetto dei poli dell’innovazione e le relative misure attuative. Nel quadro dell’iniziativa, Biella è stata individuata come polo dell’innovazione tessile e i relatori illustreranno come accedere al bando regionale (la cui scadenza è fissata al 31 luglio prossimo), le tipologie di servizi e attività ammesse, l’iter di valutazione e le procedure di gestione. Vista la portata del progetto e l’impatto che potrà avere sull’economia provinciale, si invitano pertanto le aziende del territorio a partecipare all’incontro. .  
   
   
BIELLA: PROGETTO DI INTERNAZIONALIZZAZIONE  
 
Biella, 3 giugno 2008 - Favorire l’internazionalizzazione delle imprese biellesi con partners bulgari nei seguenti settori merceologici: tessile; agroalimentare; ambiente ed energia e relativa impiantistica; Ict (Information & Communication Tecnologies). E’ questo l’obiettivo del progetto promosso dalla Cdc di Biella in collaborazione con Confartigianato Biella, Api Biella e con il supporto tecnico della Camera di Commercio Italiana in Bulgaria e del Centro Estero per l’Internazionalizzazione del Piemonte. Destinatari del progetto sono le imprese biellesi appartenenti ai settori target che desiderano sviluppare la propria presenza sul mercato bulgaro. Al fine di consentirne lo sviluppo e l’internazionalizzazione, verrà offerto loro un percorso di “accompagnamento d’impresa” personalizzato che permetta l’acquisizione di nuovi strumenti e metodologie di gestione e marketing aziendale. E’ previsto un aggiornamento approfondito sui grandi cambiamenti in corso nell’Unione Europea conseguenti all’allargamento del mercato unico e a livello globale con l’apertura di opportunità di business in aree emergenti strategiche quali la Bulgaria. Alle aziende partecipanti sarà fornito un servizio di assistenza per l’individuazione di nuove opportunità di sbocco per i propri prodotti/ servizi nel mercato bulgaro attraverso la realizzazione di ricerche partner e B2b meeting. Il progetto mira, inoltre, a favorire il coinvolgimento delle istituzioni, Camere di Commercio e Associazioni professionali e di Categoria, al fine di rafforzare le alleanze strategiche tra tutte quelle che operano nelle aree identificate dal progetto per stimolare ulteriormente i rapporti con le Pmi che rappresentano. Il progetto, che ha durata annuale e prevede un budget di circa Euro 100. 000,00-, è stato presentato ufficialmente lo scorso 23 maggio in occasione della manifestazione Italian Festival, cui hanno partecipato i rappresentanti di tutte le Camere di Commercio italiane all’estero e le più alte cariche governative bulgare. Per il territorio biellese erano presenti Livio Calbi - segretario generale Cdc Biella, Sergio Ceccon - vicepresidente di Confartigianato Biella e Roberto Scenna - Direttore Api. Nel mese di settembre è prevista l’organizzazione a Biella di un’apposita Country Presentation, nel corso della quale verranno presentate alle aziende locali l’iniziativa e le opportunità commerciali e di investimento presenti nel mercato bulgaro con particolare riferimento ai settori target sopraelencati. Dopo la selezione delle aziende che costituiranno il “core business” del progetto, verrà avviato un percorso formativo e si procederà all’attivazione e alla predisposizione di un sito Internet e di 2 sportelli multimediali, che consentiranno di fornire quotidianamente ed in tempo reale tutte le informazioni di carattere economico afferenti i soggetti associativi e le imprese biellesi interessate. Per potenziare maggiormente l’azione di business promotion è prevista la partecipazione in collettiva a manifestazioni fieristiche di rilievo e di interesse per le aziende del territorio biellese (Fiera internazionale di Plovdiv, manifestazione Balkan Gate Apparel and Textile Exhibition), nonché l’accoglienza a Biella di operatori bulgari interessati ad sviluppare relazioni commerciali, distributive, di scambio tecnologia, e/o produttive con aziende biellesi. .  
   
   
SONDRIO: BASILEA 2, INCONTRI FORMATIVI  
 
Sondrio, 3 giugno 2008 - La Camera di Commercio di Sondrio organizza a partire dalla prima settimana del mese di giugno una serie di incontri informativi, dedicati alle imprese, sugli Accordi di Basilea 2. L’iniziativa si inserisce nell’ambito di un progetto più ampio, avviato lo scorso anno in collaborazione con Associazioni di categoria, Consorzi Fidi ed Istituti di credito locali, diretto a promuovere il dialogo tra tessuto imprenditoriale e sistema bancario, allo scopo di analizzare, monitorare e valutare gli effetti della nuova regolamentazione sull’accesso al credito, individuando al contempo le soluzioni più idonee per aiutare le imprese a cogliere le opportunità da questa offerte. Gli incontri in programma, che sono rivolti alle imprese, oltre ad illustrare la nuova disciplina dettata dagli Accordi, forniranno una serie di elementi utili a far comprendere le opportunità finanziarie e gestionali che le imprese possono trarre da questo nuovo regime che introduce un diverso modello nelle relazioni banca-impresa. E’ prevista anche un’esercitazione pratica sull’autovalutazione del rischio. Il programma degli incontri e la scheda di adesione sono scaricabili dal sito camerale (www. So. Camcom. It). .  
   
   
TUTELA DELLA PROPRIETÀ INDUSTRIALE  
 
Torino, 3 giugno 2008 - Lo Sportello Tutela Proprietà Industriale della Camera di Commercio di Torino propone, in collaborazione con il Settore Brevetti, Marchi e Patlib e gli iscritti all’Ordine dei Consulenti in Proprietà Industriale operativi in Torino e provincia, un ciclo gratuito di incontri di formazione sulla tutela della Pi rivolti alle Pmi, ai ricercatori, agli studenti e a tutti gli utenti interessati ad approfondire l’argomento. Il primo incontro avrà per tema: "Contraffazione di marchi e giurisprudenza più rilevante" e si terrà giovedì 12 giugno dalle ore 14. 30 alle ore 17. 00 presso il Centro Congressi Torino Incontra, in Via Nino Costa, 8 a Torino. I seminari si terranno in Sala Sella. La contraffazione consiste nella produzione e commercializzazione di prodotti in violazione di altrui diritti di proprietà intellettuale e/o industriale. Secondo dati diffusi dalla Guardia di Finanza, dal 1993 al 2005 il fenomeno della contraffazione è aumentato del 1. 850%. Si tratta di un dato certamente inquietante, soprattutto se raffrontato con altre ipotesi delittuose che non hanno avuto una tale crescita esponenziale. La contraffazione compromette il buon funzionamento del mercato, genera deviazioni dei flussi commerciali e distorsioni della concorrenza. La normativa vigente offre gli strumenti per reagire e per contrastare un fenomeno in costante mutazione. Un breve rassegna giurisprudenziale per verificare come il fenomeno "contraffazione" dei marchi viene sanzionato a livello penale e civile. Gli effetti dannosi della contraffazione, tra l’altro, non si limitano ai soli danni economici alle imprese per le mancate vendite, la riduzione del fatturato, la perdita di immagine; ma anche alla salute e alla sicurezza pubblica, ai danni sociali a quelli dell’erario. I fenomeni contraffattivi più rilevanti non riguardano più, o non solo, le "classiche" ipotesi di uso di un marchio identico per prodotti identici. La maggioranza dei casi affrontanti dalla giurisprudenza riguardano le c. D. Ipotesi di agganciamento parassitario, ove l’uso del segno (nella maggioranza dei casi dotato di rinomanza) è finalizzato ad attrarre indebitamente l’attenzione del consumatore, con innegabile svilimento del marchio contraffatto. Evidenti sono poi, gli episodi di utilizzazione di marchi accreditati sul mercato costituenti forma di illecita pubblicità comparativa. .  
   
   
MANTOVA: LA CRESCITA DELLE IMPRESE RALLENTA  
 
Mantova, 3 giugno 2008 - Nel primo trimestre del 2008 le imprese mantovane raggiungono quota 42. 863 registrando un tasso di crescita negativo pari allo 0,2% dovuto al numero superiore di cessazioni rispetto alle iscrizioni (95 imprese). L’andamento provinciale rispecchia quello nazionale (-0,36%) che coinvolge la maggior parte delle province italiane in questa dinamica di rallentamento. Mantova figura al ventottesimo posto in Italia nella classifica per tassi di crescita mentre la Lombardia, che si trova in una situazione di stasi (-0,04%), conquista il secondo posto in quella per regione. Le forme giuridiche che mantengono un risultato positivo sono le società di capitali (+0,7%) e le altre forme (+0,5%); mentre le società di persone e le imprese individuali calano di uno 0,4%. Sostanzialmente sono il commercio (-1,8%), i trasporti (-1,0%) l’intermediazione finanziaria (-0,9%) e gli alberghi e ristoranti (-0,8%) a risentire maggiormente della dinamica negativa di inizio anno. Mentre gli altri settori come l’agricoltura (-0,6%), il manifatturiero (-0,6%) e i servizi sociali. .  
   
   
VERBANO CUSIO OSSOLA: INCONTRO DI PRESENTAZIONE POLI D’INNOVAZIONE  
 
Baveno, 3 giugno 2008 - I Poli di Innovazione sono raggruppamenti di imprese indipendenti innovative, piccole, medie e grandi imprese nonché centri di ricerca universitari, attivi in un particolare settore o regione, e destinati a stimolare l´attività innovativa incoraggiando l´interazione, l´uso in comune di installazioni e lo scambio di conoscenze ed esperienze, nonché contribuendo in maniera effettiva al trasferimento di tecnologia, alla messa in rete e alla diffusione delle informazioni tra le imprese che costituiscono il polo. La Regione Piemonte ha individuato i seguenti domini tecnologici e applicativi di riferimento e i rispettivi territori di riferimento per l’attivazione dei Poli di innovazione: Agroalimentare, nelle aree del cuneese e dell’astigiano; Biotecnologie e Biomedicale, nelle aree del canavese e del vercellese; Chimica sostenibile, nelle aree del novarese e dell’alessandrino; Creatività digitale e multimedialità, nell’area torinese; Energie rinnovabili, risparmio e sostenibilità energetica, nelle aree del verbano-cusio-ossola, del torinese, del tortonese e del vercellese; Information & Communication Technology, nell’area del torinese e del canavese; Meccatronica e sistemi avanzati di produzione, nell’area del torinese; e Tessile, nell’area del biellese. La normativa regionale in materiale prevede la possibilità di presentare dossier di candidatura a soggetto gestore dei poli di innovazione entro il 31 luglio. In vista di questa importante scadenza per il nostro tessuto economico, è stato organizzato un incontro per giovedì 5 giugno 2008, h 14,30- 16,30 Camera di Commercio del Verbano Cusio Ossola Ss Sempione 4- 28831 Baveno. Interverranno: Tarcisio Ruschetti, presidente Camera di Commercio del Verbano Cusio Ossola; Andrea Bairati, assessore alla Ricerca e Innovazione Regione Piemonte; Mario Calderini, presidente Finpiemonte Spa. L’incontro si pone l´obiettivo di informare e sensibilizzare le aziende sul modello dei Poli di Innovazione e facilitare di conseguenza la collaborazione tra mondo della ricerca e imprese. La partecipazione al convegno è libera, previa iscrizione sul sito www. Promopoint. Pie. Camcom. It/iniziative .  
   
   
OBIETTIVO DIFFUSIONE EMAS  
 
Pordenone, 3 giugno 2008 - Saranno gli scenari e le opportunità che si vanno delineando a livello nazionale e comunitario per lo sviluppo sostenibile, con particolare riferimento alla diffusione di Emas tra le aziende inserite in Ambiti Produttivi Omogenei (Apo), i temi del workshop programmato per giovedì 5 giugno a Palazzo Monterale Mantica a partire dalle 9. 30, e promosso dalla Cdc di Pordenone-azienda Speciale Concentro e dall’Unione Industriali di Pordenone in collaborazione con la Provincia, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e Arpa. L’incontro è destinato ai quadri dirigenti dei Distretti regionali, delle Zone industriali nonché alle aziende ed amministrazioni locali insediate o facenti parte degli ambiti territoriali nei quali è già stato condotto il conseguimento della certificazione Emas o ne è previsto l’avvio. In coerenza con la “posizione” del Comitato Ecolabel Ecoaudit sezione Emas Italia, l’Apat nazionale-Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e per i servizi Tecnici, illustrerà le semplificazioni in questi contesti. La finalità principale del workshop è di incoraggiare nuove adesioni a Emas di aziende ed Amministrazioni nonché di illustrare ai Distretti ed ai gestori delle Zone Industriali di interesse regionale presenti in Friuli Venezia Giulia, la via percorsa, come caso di studio, da quello del Distretto del Mobile di Pordenone. Per offrire utili spunti a quanti volessero intraprendere o proseguire verso Emas, nella sessione pomeridiana del workshop, sono previsti dei brevi interventi preordinati di quelle organizzazioni che stanno lavorando o intendono promuovere la diffusione sul proprio territorio, di Sistemi di Gestione Ambientale, per individuare gli eventuali punti di forza o di debolezza dei rispettivi progetti al fine, rispettivamente, di esaltarne le potenzialità o individuare possibili azioni correttive. Nelle settimane successive al workshop, sarà tenuto uno specifico corso per aziende dei distretti e loro consulenti, volto ad approfondire le modalità di adozione delle semplificazioni facilitate dalla “posizione” di cui sopra. Il workshop è la prima iniziativa promossa nell’ambito della nuova rete europea “Enterprise Europe Network” di sportelli ufficialmente riconosciuti dalla Commissione europea a supporto delle imprese di cui Concentro-azienda Speciale della Cdc di Pordenone è membro. .  
   
   
INCONTRI BILATERALI IN SERBIA  
 
Pordenone, 3 maggio 2008 - La Camera di Commercio di Pordenone, in collaborazione con Unioncamere nazionale e con il sistema camerale regionale nell’ambito del progetto “Friuli Venezia Giulia-serbia: una porta verso l’Est”, promuove una missione imprenditoriale in Serbia dal 21 al 24 settembre 2008. La Serbia, con suoi 10 milioni di abitanti e potenziali consumatori particolarmente attratti dal made in Italy, rappresenta un mercato di sicuro interesse per le aziende italiane. Grazie anche all’accordo di libero scambio con la Russia, il mercato serbo presenta un trend in costante crescita e l’Italia occupa una posizione di primo piano nell’interscambio commerciale. Il programma della missione, aperta a tutti i settori economici, prevede una giornata dedicata ad incontri di approfondimento del mercato serbo, con organizzazione di incontri bilaterali tra aziende serbe e italiane a Belgrado. Il giorno seguente la delegazione imprenditoriale avrà la possibilità di approfondire le opportunità offerte dal mercato della Vojvodina e Kraguievac, quest’ultimo particolarmente interessante per il settore della meccanica grazie al nuovo accordo appena siglato dalla Fiat con il governo serbo per la produzione di autoveicoli destinati al mercato russo. Le aziende interessate a partecipare alla missione dovranno inviare, entro il 6 giugno 2008, la scheda di manifestazione di interesse, scaricabile dal sito camerale www. Pn. Camcom. It, compilando accuratamente il profilo d’impresa, necessario per la ricerca di interlocutori. L’ufficio Internazionalizzazione di Concentro resta a disposizione per eventuali ulteriori informazioni, tel. 0434. 381250, fax 0434. 381636 .  
   
   
PESCARA – EMIRATI ARABI: UN WORKSHOP DI SUCCESSO  
 
Pescara, 3 giugno 2008 - Si è svolto dal 29 al 30 maggio un workshop tra imprenditori abruzzesi del settore dei materiali per l’edilizia ed operatori provenienti dagli Emirati Arabi. Gli incontri sono stati promossi dal Centro Estero Delle Camere Di Commercio D’abruzzo in collaborazione con la Camera di Commercio di Pescara e con l’Ufficio Ice di Dubai, che ha selezionato le aziende emiratine invitate in Abruzzo. Il settore dell’edilizia degli Emirati Arabi Uniti è in fortissima espansione. Si stima che il capitale investito nel paese in progetti, in corso di realizzazione o programmati per i prossimi anni, raggiunga la cifra di 300 miliardi di dollari Usa. La maggior parte degli investimenti sono previsti a Dubai dove sono in calendario svariate iniziative di nuova edilizia residenziale, infrastrutturale, commerciale, turistica e sportiva dal valore complessivo di 70 miliardi di dollarii. E’ in fase di completamento la torre “Burj Dubai”, un grattacielo destinato a diventare il più alto edificio del pianeta (l’altezza definitiva rimane tuttora segreta, ma si vocifera che raggiungerà gli 800 metri). Le esportazioni italiane di materiali ed attrezzature per l’edilizia negli Emirati sono aumentate in valore del 21% nel 2005, del 28% nel 2006 e, si stima, di oltre il 30% nel 2007. Nel corso dei colloqui one-to-one tra le 8 aziende abruzzesi e le 5 aziende emiratine partecipanti al workshop, sono state gettate le basi per una fruttuosa collaborazione commerciale che darà ai produttori locali l’opportunità di soddisfare la crescente domanda di prodotti italiani proveniente dagli Emirati. Il primo giorno della iniziativa è stato dedicato agli incontri di affari che si sono svolti presso la Camera di Commercio. Nel secondo giorno i contatti stabiliti sono stati approfonditi nel corso di visite presso le aziende locali produttrici di porte, infissi e serramenti, materiali per l’arredo di interni, lavorazioni metalliche per l’edilizia, impermeabilizzanti, pareti mobili, articoli per l’illuminazione. La delegazione degli Emirati è stata ricevuta ufficialmente dal Presidente del Centro Estero, e della Camera di Commercio di Pescara, Ezio Ardizzi che ha auspicato che i rapporti stabiliti tra gli imprenditori partecipanti al workshop possano contribuire allo sviluppo delle relazioni commerciali tra l’Abruzzo e gli Emirati Arabi, obiettivo questo che si intende raggiungere anche con la realizzazione di altre iniziative promozionali già programmate quale, per esempio, la partecipazione nel febbraio 2009 alla fiera Gulf Food di Dubai. .  
   
   
FESTIVAL DELL’ECONOMIA: LA RETE INTERNAZIONALE DELLE DONNE PER LA SOLIDARIETA’  
 
Trento, 3 giugno 2008 - In rete un nuovo servizio per mettere in relazione i destinatari di risorse per lo sviluppo e i finanziatori. Www. Donneperlasolidarieta. It è il sito presentato il 31 maggio dall’Assessore provinciale all´emigrazione, solidarietà internazionale, sport e pari opportunità Iva Berasi alla presenza del premio Nobel Senatrice Rita Levi Montalcini. “Ho 99 anni – ha detto la professoressa Montalcini - ma il mio lavoro non è diminuito, sia sul fronte scientifico che su quello della solidarietà. C’è bisogno infatti di tanta solidarietà nel mondo. Il progetto presentato oggi è di estrema importanza per aiutare le donne a superare le tragiche difficoltà in cui si trovano in tanti paesi. Anche in situazioni drammatiche le donne hanno dimostrato di avere grandi risorse per fronteggiare i problemi della vita. Bisogna dare a queste donne del sud del mondo il massimo di visibilità e di aiuto. Le possibilità offerte dalla tecnologia informatica potranno aiutarle a colmare le gravi mancanze di informazione e di formazione di cui sono state vittime. Il capitale umano è ugualmente distribuito tra uomini e donne, oggi dobbiamo dare a queste le stesse possibilità degli uomini”. La “Rete internazionale delle donne per la solidarietà” è un progetto della Provincia autonoma di Trento. Attraverso il web vuole mettere in contatto donne del nord e del sud del mondo per consolidare relazioni e scambiare informazioni e buone pratiche. La Provincia autonoma di Trento è molto impegnata nell’ambito della solidarietà internazionale. Per legge riserva almeno lo 0,25% del proprio bilancio ad interventi nei paesi poveri. Si tratta di 10 milioni di euro all’anno, che consentono la realizzazione di circa 150 progetti. La “Rete” vuole anche favorire il finanziamento di progetti promossi da gruppi di donne da parte di enti pubblici e privati cittadini, sia a livello locale che internazionale. Vuole essere infatti un luogo virtuale dove le richieste di aiuto possano incontrare le offerte di finanziamento. Il nuovo strumento informatico metterà in contatto le donne impegnate socialmente per sviluppare una reciproca collaborazione attraverso incontri, eventi e la diffusione delle informazioni. L’idea che ha portato al varo di questo progetto è che nel mondo si combatte la povertà e si aiuta lo sviluppo anche riducendo le differenze tra uomini e donne. L’esperienza degli operatori dimostra che dove le donne hanno opportunità di formazione e di lavoro le società si sviluppano prima e in modo più equilibrato. Le donne, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, sono le prime vittime delle situazioni di arretratezza e nonostante questo quando viene data loro una possibilità rappresentano uno dei principali fattori di riscatto. Investire sui progetti delle donne significa investire sullo sviluppo delle comunità, migliorando la situazione alimentare, sanitaria, educativa e sociale, in particolare delle fasce più esposte della popolazione. Le donne, con il loro attaccamento alla terra e alla famiglia e con il loro senso di responsabilità, sono la garanzia che anche un solo euro investito su una loro idea porterà frutti e contribuirà a migliorare effettivamente le condizioni di vita della comunità e ad avviare il circolo virtuoso dello sviluppo locale. Nel mondo è principalmente la donna che ogni giorno vive sulla propria pelle la fatica di far quadrare i conti. Deve garantire il cibo e le medicine ai propri figli, deve farli vivere in una casa ordinata e dignitosa, deve mandarli a scuola immaginando il loro domani, deve rispondere ad ogni altra loro necessità. Spesso deve pensare prima per gli altri e poi per se stessa. Anche nella povertà e nel degrado la donna è capace di analizzare i bisogni suoi e della famiglia e di trovare le soluzioni. .  
   
   
FESTIVAL DELL’ECONOMIA, DONNE E DENARO: COM’E’ DIFFICILE FAR CARRIERA IN UN MONDO ANCORA SEGNATO DAL POTERE MASCHILE ROSANNA MASSARENTI DI ALTRO CONSUMO HA PRESENTATO AL FESTIVAL IL SUO NUOVO LIBRO  
 
Trento, 3 giugno 2008 - La direttrice responsabile di Altroconsumo nel volume edito da Mondadori sprona le donne a sciogliere quei nodi psicologici e sociali che le condizionano nelle scelte lavorative, rendendole incapaci di far valere i propri diritti L’autonomia finanziaria per le donne è una conquista recente dopo che per secoli di fatto sono state in qualche modo ai margini dell’economia, all’ombra del potere maschile esercitato anche tramite il denaro. E’questo il punto di partenza dell’analisi fatta da Rosanna Massarenti, direttrice responsabile di Altroconsumo, nel suo libro “Donne e denaro”. Pubblicato dalla Mondatori, il volume è stato al centro dell’incontro di questo pomeriggio alla Biblioteca Comunale di Trento, presente anche il sindacalista della Uil, Paolo Pirani. “Ho voluto analizzare attraverso la lente del denaro - ha spiegato Rossana Massarenti - la vita delle donne e la società in cui attualmente si muovono”. “Le donne sono pagate sempre meno degli uomini – ha esordito l’autrice - anche per il fatto che spesso sono loro stesse a non saper far valere, a non saper riconoscere, un proprio potere economico”. Si tratta di fatto di una sorta di segregazione orrizontale a cui è posta la figura femminile nel mondo del lavoro che spesso si concretizza in mansioni in qualche modo più umili. “Ancor oggi sulla maggior parte delle donne grava il peso del lavoro domestico e pur senza generalizzare – ha sottolineato la direttrice di Altronconsumo – le donne fanno sempre più fatica a far carriera rispetto agli uomini, hanno insomma più difficoltà ad arrivare ai livelli elevati delle gerarchie aziendali”. E’ chiaro che l’altra metà del cielo debba quindi pretendere adeguati riconoscimenti in termini di carriera e di retribuzione ma questo si scontra con ragioni culturali, come pure strutturali, che permeano ancora la nostra società “A volte siamo proprio noi – ha evidenziato la Massarenti - le prime a non rivendicare i nostri diritti, ma questo non deve comunque spostare l’attenzione sulle difficoltà oggettive incontrate da molte nel mondo del lavoro”. Non si poteva poi non parlare di “spese”: “le donne sono le principali responsabili degli acquisti a livello familiare…alle donne piace comprare e sono loro l’obiettivo primo del marketing pubblicitario ”. L’invito di Rosanna Massarenti rivolto alle lettrici è quindi in primo luogo quello di vivere il più serenamente possibile il rapporto con il denaro e a non cadere nelle tante trappole sociali, psicologiche o del mercato che ancora esistono nella nostra società e all´interno delle nostre famiglie. E soprattutto, fra le pagine del libro, ha provato a svelare all´universo femminile in quale modo pretendere il denaro quando ne hanno diritto, come spenderlo bene e consapevolmente e come farlo rendere al meglio, senza sensi di colpa o complessi di inferiorità. .  
   
   
PARI OPPORTUNITA´:VIOLENZA SULLE DONNE,CONOSCENZA E RECUPERO CONVEGNO E PROGRAMMI FUTURI  
 
Pescara, 3 giugno 2008 - Lavoro e accoglienza è il tema del Progetto Lea, portato a termine dalle consigleire regionali di Parità e presentato il 29 maggio mattina in un Convegno, all´ex Aurum a Pescara. "Si tratta, ad oggi, di un Progetto unico in Italia - ha subito spiegato la consigliera Sara Ranocchiaro - che rientra nell´ambito del Por, e che mira a quantizzare e a caratterizzare il fenomeno della violenza di genere nella regione Abruzzo. Un´iniziativa, dunque, molto interssante per il nostro territorio - ha continuato Ranocchiaro - perchè ha permesso di fare più luce sul fenomeno della violenza, fisica o mentale che sia, cha avvenga per strada o tra le mura domestiche, perpretrata a danno delle donne. Un dramma sociale - ha sottolineato - che ha avuto in questi ultimi tempi un escalation particolarmente allarmante, raggiungendo dimensioni non più sostenibili per una società che si definisce civile. Il Progetto prevede due ambiti di lavoro - ha precisato - quello rivolto alla ricerca e quello dedicato al reinserimento lavorativo di donne che hanno subito violenza, offrendo loro un´armna di riscatto. Il nostro lavoro ha chiamato a collaborare tutte le Istutuzioni pubbliche, le forze dell´ordine, che insieme ai soggetti dell´associazionismo sociale, possono concorrere con l´offerta di una serie diversificata di proposte, secondo le rispettive competenze. Credo che le consigliere regionali di Parità - ha concluso Sara Ranocchiaro - debbano aver un ruolo sempre più attivo su queste tematiche". "Un lavoro che ha messo a nudo un grave fenomeno in Abruzzo - ha detto l´Assessore alle Pari Opportunità, Valentina Bianchi - perchè conosce il problema, la sua dimensione e le sue caratteristiche diventa fondamentale per metter in campo le azioni più adeguate. La violenza su una donna crea dei problemi devastanti, che possono portare anche alla morte della vittima, con il suicdio o l´omicidio o con patologie ad essa correlata. Dunque, da un lato è fondamentale saper affrontare i danni che la donna ha subito con la violenza, e l´altro aspetto da non trascurare è quello legato alle conseguenze in ambito familiare che si possono verificare. Conoscenza e formazione nel lavoro, nella famigle, nella sanità, nelle forze di polizia, è imprescindibile per una rete che possa permettere di raccogliere nel modo migliore una donna violentata e per riportarla alla vita". La violenza sulle donne, non è solo quella fisica e sessuale, perchè si manifesta e consuma in tutti i luoghi di vita. "Quella morale, e quindi invisibile, è la violenza che procura il maggior danno - ha commentato l´assessore al Lavoro, Fernando Fabbiani - logora e può distruggere una donna. Il risultato dell´indagine condotta attraverso i fondi europei, ha messo infatti in evidenza quanta violenza sottaciuta ci sia. Le Consigliere Sara Ranocchiaro e Loretta Del Papa hanno svolto un ottimo lavoro, facendo risultare l´Abruzzo la prima regione in Italia che ha eseguito un censimento ed un percorso di conoscenza su una problematica come questa. Il nostro Assessorato continuerà a mostrare la massima attenzione e a nome dell´intera Giunta - ha concluso Fabbiani - faccio un grande ringraziamento alle consigliere di Parità, ed un augurio per i lavori futuri". .  
   
   
VIOLENZA CONTRO DONNE E BAMBINI IN EUROPA. IL VENETO PRESENTERA’ PROPOSTE PROGETTI IN AMBITO PROGRAMMA “DAPHNE III”  
 
Venezia, 3 giugno 2008 - - La Regione Veneto presenterà tre proposte specifiche all’Unione Europea di partecipazione al Programma generale “Diritti fondamentali e giustizia” che comprende il Programma “Daphne Iii” e che si propone nel periodo 2007-2013 di prevenire e combattere la violenza contro i bambini, i giovani e le donne e di proteggere le vittime e i gruppi a rischio. Ne dà notizia Stefano Valdegamberi, assessore regionale alle politiche sociali, relatore alla Giunta veneta di un provvedimento che presenta i seguenti tre progetti: “G. E. T Project” per costituire e rafforzare reti di soggetti plurimi capaci di una presa in carico complessiva dei soggetti, in funzione delle specifiche competenze; il progetto “Protecting Children In Child Protection Systems”, il progetto “Class Act” - Cooperazione tra Servizi Legali e Sociali rivolta alle azioni finalizzate alla protezione dei bambini dagli abusi dovuti a separazioni e divorzi dei genitori. Per quanto riguarda il primo progetto (Get Project) leader del Progetto è la Società Cooperativa “Galdus” di Milano; il Veneto è partner del progetto assieme alla Regione Lombardia, Asl di Bergamo, Associazione “La Strada” di Milano, "Prosec Promotora Social" per la Spagna, "Avsi Polska" per la Polonia, "Fondatia Parada" per la Romania. L budget complessivo del progetto, che avrà una durata di 24 mesi, è di 492. 000,00 euro circa ed è cofinanziato dalla Commissione Europea all’80%. A carico della Regione Veneto è prevista la spesa di euro 25. 000,00. Il secondo progetto (“Protecting Children In Child Protection Systems”) ha come leader l’Aibi – l’Associazione Amici dei Bambini con sede a Mezzano di San Giuliano Milanese (Mi), in collaborazione con Sinergia srl – Istituto di Ricerca di Milano e con l’Associazione Nadia No Profit di Verona. Per la Regione Veneto non è previsto alcun impegno finanziario. Il terzo progetto (“Class Act”) prevede la cooperazione tra servizi legali e sociali rivolta alle azioni finalizzate alla protezione dei bambini dagli abusi dovuti a separazioni e divorzi dei genitori. Il Leader del Progetto è l’Azienda U. L. S. S. 20 di Verona in cooperazione con Aiaf (Associazione degli Avvocati Italiani), l’Osservatorio dei Diritti dei Minori, I Servizi Sociali del Comune di Verona ed il Tribunale di Verona. Il budget complessivo del progetto, che avrà una durata di 24 mesi, è di 280. 000,00 euro circa ed è cofinanziato dalla Commissione Europea all’80%. A carico dell’Azienda U. L. S. S. Di Verona è prevista la spesa di euro 25. 000,00. Valdegamberi fa presente che, con una deliberazione del marzo scorso, la Giunta regionale del Veneto ha approvato il programma operativo e l’adesione a specifiche progettualità europee nell’area dei servizi sociali. “Nell’ambito di una realtà nazionale e internazionale – spiega Valdegamberi - nella quale, con sempre maggior frequenza, si manifestano fenomeni di violenza – sia fisica che psicologica – ai danni di minori, soggetti svantaggiati, soggetti deboli (a tale proposito basta quotidianamente aprire le pagine di cronaca), risulta sempre più urgente che realtà pubbliche e private mettano in atto sforzi comuni al fine di individuare strategie di azione condivise per affrontare il fenomeno della violenza nel miglior modo possibile”. . .  
   
   
“L’ADOZIONE TRA PENSARE GLOBALE E AGIRE”  
 
Venezia, 3 giugno 2008 - “Il Veneto è la seconda regione a livello nazionale per numero di adozioni. In questi ultimi 8 anni sono state 1873 coppie che hanno adottato, e in media sono circa 300 coppie all’anno che rientrano in Veneto con uno o più figli adottati all’estero”. Lo ha ricordato stamani a Padova l’Assessore regionale alle politiche sociali Stefano Valdegamberi intervenuto all’Auditorium Pontello, al seminario dal titolo “L’adozione: tra agire locale e pensare globale” al quale hanno preso parte gli operatori veneti riferimenti del progetto regionale “Veneto Adozioni”. “La Regione ha quindi costituito 26 equipe adozioni presso i consultori familiari pubblici, costituite da psicologi ed assistenti sociali specializzati e formati. Ma c’è l’esigenza - ha sottolineato l’Assessore veneto - di portare a unità il percorso adottivo, ora troppo frammentato. La Giunta ha approvato il nuovo Protocollo Operativo Regionale la cui prima versione è stata sottoscritta nel 2001. Con questo Protocollo il Tribunale per i Minorenni, i servizi del territorio e gli enti autorizzati puntano alla costruzione di una rete che sostenga la famiglia ed il bambino adottato. L’accordo aggiuntivo potrà essere sottoscritto solamente dagli enti in possesso di determinati requisiti”. Valdegamberi ha ricordato che in questi anni la Regione ha promosso alcuni significativi progetti:dal post adozione (iniziative provinciali che hanno fatto crescere sul campo la collaborazione tra gli enti autorizzati ed i servizi ma anche la partecipazione della scuola e di tutti gli ambienti che i bambini adottati frequentano una volta arrivati in Italia. “Ho sperimentato personalmente – ha detto l’Assessore - l’importanza di andare all’estero e conoscere da vicino la realtà dei paesi di origine dei bambini adottati. Le visite in Etiopia, Russia e Colombia sono state utili per il lavoro quotidiano degli operatori pubblici. E gli stage all’estero hanno visto l’apporto qualificato degli enti autorizzati e degli operatori pubblici, che ringrazio per la professionalità e per l’impegno che ogni giorno mettono nel loro lavoro, permettendo al Veneto di essere in prima fila nella preparazione e nel sostegno alle famiglie adottive” Valdegamberi ha fatto gli auguri alle due delegazioni di operatori in partenza per la Cambogia e l’India dopo l’estate e ha concluso: “Queste attività non possono essere azioni a spot o fini a se stesse. Dobbiamo dare continuità facendole crescere ogni giorno in un percorso di continuo miglioramento, di conoscenza delle realtà straniere, di trasparenza e collaborazione tra enti autorizzati e servizi territoriali. Solo così le nostre famiglie ed i bambini che accogliamo ogni giorno potranno essere davvero aiutati e sostenuti”. . .  
   
   
NUCLEARE IN LOMBARDIA, SMENTITA NOTIZIA SU POSSIBILI SITI  
 
Milano, 3 giugno 2008 - Regione Lombardia, in una Nota, definisce "del tutto infondata la notizia sui siti in cui collocare centrali nucleari". "Non vi è alcuna procedura in atto a livello regionale, - si legge nella Nota - non vi è alcuna richiesta da parte del Governo, tanto meno sono in atto ricognizioni o ipotesi per valutare i siti: nulla di nulla". "Se e quando il Governo - prosegue la Nota - darà seguito alle sue intenzioni e se e quando individuasse in Regione Lombardia un ipotetico interlocutore, solo allora la Giunta regionale darà il via, dandone adeguata notizia, ai complessi studi per valutare, con grande trasparenza, se sarà possibile e opportuna una installazione in Lombardia". .  
   
   
ENI ACQUISISCE DISTRIGAS DA SUEZ. A SEGUITO DEL CLOSING DELL’OPERAZIONE, ENI LANCERÀ UN’OPA OBBLIGATORIA SULLE AZIONI DISTRIGAS SUL MERCATO ALLE MEDESIME CONDIZIONI  
 
San Donato Milanese (Mi), 3 giugno 2008 – Eni ha firmato il 29 maggio con Suez-tractebel il contratto vincolante per l’acquisizione per cassa della partecipazione del 57,243% della società belga Distrigas S. A. L’operazione è il risultato di un processo d’asta durato oltre 6 mesi che ha visto coinvolti tutti i principali operatori europei del settore. La quota oggetto dell’acquisizione è stata messa in vendita da Suez nell’ambito delle condizioni imposte dalla Commissione Europea per la fusione con Gaz de France. L’acquisizione di Distrigas rappresenta per Eni un risultato di assoluta rilevanza strategica che consente alla compagnia di consolidare la propria leadership europea nel gas. Eni si assicura così una posizione chiave in Belgio, nodo nevralgico del mercato del gas dell’Europa continentale grazie alla posizione geografica e all’alto grado di interconnessione delle reti di transito del gas dell’Europa centro settentrionale. Distrigas, quotata su Euronext Brussels, opera da oltre 75 anni come player di riferimento nella commercializzazione del gas in Belgio, vendendo a clienti industriali, distributori locali di gas e produttori di energia elettrica. Distrigas commercializza gas anche in Francia, Germania, Olanda e Lussemburgo e detiene una partecipazione in Interconnector Uk Ltd, la società proprietaria dell’interconnessione delle reti di transito del gas fra Belgio e Regno Unito, nonché la metaniera Methania. Attualmente Distrigas detiene il 16,4% di Interconnector Uk Ltd ma è previsto che una quota del 5% venga ceduta a Suez. Nel 2007, il bilancio consolidato di Distrigas ha registrato un fatturato di 4,3 miliardi di euro, un margine operativo netto pari a 439 milioni di euro e un utile al netto degli interessi di minoranza pari a 294 milioni di euro. Il patrimonio netto della società al 31 dicembre 2007 era di circa 1,3 miliardi di euro e la posizione finanziaria netta si è confermata positiva e pari a 826 milioni di euro. Le vendite totali hanno raggiunto i 17 miliardi di metri cubi di gas, il 90% del quale approvvigionato mediante contratti a lungo termine con Norvegia, Olanda e Qatar. Il prezzo riconosciuto da Eni a Suez per il 57,243% di Distrigas è pari a Euro 2. 738,88 milioni o 6. 809,64 euro per azione ex cedola, che rappresenta un premio dell’8,3% sull’ultimo prezzo di chiusura di venerdì 23 maggio (euro 6. 290 per azione) ovvero dell’11,2% sulla media dell’ultimo mese (6. 125 euro per azione). Un dividendo lordo di 251,36 euro è stato pagato il 20 maggio scorso. Il prezzo è soggetto a possibili aggiustamenti in aumento in fase di closing in base al valore effettivo a cui Distrigas venderà Distrigas & Co. , la società del gruppo la cui attività principale è la commercializzazione di capacità di transito. Qualora Distrigas dovesse ricevere dal compratore di Distrigas & Co. , dopo la cessione della società ed entro un periodo di cinque anni, un aggiustamento di prezzo dovuto alla revisione al rialzo delle tariffe di transito, Eni riconoscerà tale valore pro quota a Suez (l’"Incremento di Prezzo Distrigas & Co. "). A seguito del closing, Eni lancerà un’offerta pubblica d’acquisto (Opa) obbligatoria sulle rimanenti azioni Distrigas alle medesime condizioni. Eni pagherà per le azioni che saranno apportate in sede di offerta lo stesso prezzo riconosciuto per l’acquisto delle azioni da Suez, ivi incluso l’eventuale Incremento di Prezzo Distrigas & Co. Di competenza. In relazione a questa particolare situazione, la Commissione per le Banche, la Finanza e le Assicurazioni belga, in deroga all’art. 53, primo alinea, del Decreto Reale 27 aprile 2007 sulle offerte pubbliche, e per quanto necessario, ha deciso che il prezzo medio ponderato di Borsa delle azioni Distrigas sarà calcolato con riferimento ai 30 giorni solari precedenti il 29 maggio 2008, data in cui è stato reso noto al mercato il prezzo di acquisto ai sensi dell’art. 8 di detto Decreto. L’acquisizione sarà finalizzata attraverso Eni G&p Belgium S. P. A. , società interamente controllata attraverso Eni S. P. A. Il closing dell’acquisizione è atteso entro il 2008, ed è soggetto, tra l’altro, all’autorizzazione della Commissione Europea, all’approvazione della fusione Gdf/suez da parte dei rispettivi azionisti e al mancato esercizio del diritto di prelazione sulla partecipazione del 57,243% in Distrigas detenuta da Suez da parte di Publigas, che detiene in Distrigas la quota del 31,25%. L’offerta pubblica d’acquisto sarà lanciata entro 40 giorni dal closing. Il periodo di accettazione dell’Opa inizierà decorsi quaranta giorni dal closing dell’acquisizione. . .  
   
   
EDISON E DOLOMITI ENERGIA: AL VIA L’IMPRESA COMUNE IN PROVINCIA DI TRENTO  
 
 Milano-Trento, 3 giugno 2008 – E’ stata perfezionata 29 maggio, una volta ottenuta l’approvazione delle autorità competenti, la cessione da parte di Edison a Dolomiti Energia del 51% della società “Dolomiti Edison Energy S. R. L. ”. In base agli accordi già comunicati al mercato lo scorso novembre, a Dolomiti Edison Energy, impresa comune fra Dolomiti Energia e Edison operante nel settore idroelettrico nella provincia di Trento, erano stati conferiti a inizio maggio da Edison i rami d’azienda relativi a 3 centrali idroelettriche di proprietà di Edison (Taio-santa Giustina, Mezzocorona/mollaro e Pozzolago, le cui concessioni sono in scadenza rispettivamente nel 2008, 2017 e 2016), per una potenza installata complessiva di circa 180 Mw e una producibilità media annua di oltre 500 milioni di Kwh. Edison ha mantenuto il residuo 49% del capitale di Dolomiti Edison Energy. Edison continuerà a gestire il dispacciamento e, fino alla scadenza delle attuali concessioni, a ritirare tutta l’energia prodotta dalle centrali conferite. Il prezzo, predeterminato, a cui sarà ritirata l’energia prodotta sarà in grado di coprire i costi della Società e di remunerare il capitale investito. In caso di prolungamento, nel periodo successivo alla scadenza delle concessioni l’energia elettrica prodotta sarà ritirata dai due soci (o loro controllate) in misura proporzionale alla quota di capitale posseduta. Secondo quanto previsto dagli accordi Dolomiti Energia avrà quindi diritto a ritirare la propria quota di spettanza dell’energia prodotta dalla centrale di Taio a partire dal 31 luglio 2008. Il prezzo per la vendita del 51% è stato pari a 30,86 milioni di euro, determinato sulla base di un valore complessivo dei rami di azienda pari a 105 milioni di euro: tale prezzo tiene anche conto del conferimento alla nuova società, concordato con l’acquirente, di debiti finanziari per circa 40 milioni di euro e delle modalità di ritiro dell’energia elettrica su indicata per il periodo di durata delle attuali concessioni. Nel caso in cui il termine delle attuali concessioni non fosse esteso, le parti avranno reciproche opzioni di acquisto / vendita del 51% di Dolomiti Energia esercitabili dal 30 giugno 2008 al 31 marzo 2018. I criteri di determinazione del prezzo di esercizio di tali opzioni sono stati contrattualmente definiti e sono parametrati al corrispettivo per la vendita della partecipazione del 51%, rettificato per tenere conto dei risultati della società fino al momento di esercizio. “Nel ringraziare tutte le persone che si sono spese in questo progetto esprimo la massima soddisfazione per la chiusura dell’accordo che è si un risultato “storico” sotto ogni punto di vista, ma che rappresenta al contempo l’assunzione da parte del nostro territorio Trentino di una nuova e delicata responsabilità in un settore strategico per lo sviluppo qual è quello dell’energia. Dolomiti Energia e il suo management sono pronti ad accettare sfida e responsabilità e sono determinati a una piena collaborazione con Edison per lo sviluppo della Società”, ha dichiarato Rudi Oss, Presidente di Dolomiti Energia. “Grazie a questo accordo, Edison rafforza i propri rapporti con un territorio in cui il Gruppo è storicamente presente, condividendo la proprietà delle centrali idroelettriche con Dolomiti Energia, una società fortemente radicata in Trentino, e ponendo quindi le basi per il futuro sviluppo della Società”, ha dichiarato Umberto Quadrino, amministratore delegato di Edison. Dolomiti Energia partecipa indirettamente al capitale di Edison in quanto è socia per il 10% di Delmi, a sua volta azionista al 50% di Transalpina di Energia, controllante diretta di Edison. .  
   
   
CROATI E SLOVENI PER CENTRALI IDROELETTRICHE RUSSE  
 
Trieste, 3 giugno 2008 - La società edile croata Igh, in collaborazione con la slovena Riko Grupa, dello stesso settore, ha firmato il contratto per la progettazione di 10 centrali idroelettriche nel sud della Russia del valore complessivo di circa 100 milioni di euro. Lo afferma l´Ice. Si tratta della più grande commessa estera finora negoziata da una società croata. Oltre alla realizzazione delle centrali idroelettriche, i due partner costruiranno anche i collegamenti stradali fino alle centrali ed i sistemi di rifornimento idrico. L´inizio dei lavori di costruzione della prima centrale è previsto per l´anno prossimo, mentre il resto sarà costruito nell´arco dei prossimi 10 anni. Il valore complessivo dell´intero progetto ammonta a circa 2,5 miliardi di euro. La Igh è gia presente sul mercato russo dallo scorso anno, quando ha firmato accordi di collaborazione con il partner russo Most per la costruzione di strutture residenziali a Mosca e di un centro sportivo nella città di Penza. .  
   
   
A2A SOTTOSCRIVE L’ACCORDO CON COFATHEC/GAZ DE FRANCE PER L’ACQUISTO DI COFATHEC CORIANCE SAS  
 
Milano, 3 giugno 2008 – A2a ha sottoscritto, il 29 maggio, con Cofathec Sas, filiale del Gruppo Gaz de France, l’accordo per l’acquisto del 100% del capitale di Cofathec Coriance Sas, società operante in Francia nel settore del teleriscaldamento e della produzione di energia elettrica da centrali di cogenerazione. Cofathec Coriance, direttamente e tramite società controllate, gestisce, attraverso concessioni pluriennali, impianti cittadini di teleriscaldamento e teleraffrescamento. Gli impianti gestiti ed oggetto di cessione sono 20, con una potenza installata di circa 670 Mwt; la società detiene inoltre alcune partecipazioni di minoranza in altri impianti. Gli impianti sono alimentati con diverse modalità: cogenerazione, biomasse, geotermia, caldaie, gas industriali ed incenerimento di rifiuti. La potenza elettrica installata degli impianti di cogenerazione è di oltre 80 Mwe. Nel 2007 la produzione è stata pari a circa 670 Gwht e 250 Gwhe. Dal perimetro oggetto di cessione è esclusa la partecipazione del 50% detenuta da Coriance in Climespace, che svolge attività di teleraffrescamento a Parigi. Gli impianti sono localizzati principalmente nell’hinterland parigino ed in alcune importanti città francesi (come Tolosa e Digione) e sono gestiti sulla base di specifiche concessioni accordate dalle municipalità locali, che presentano una durata residua media di circa 13 anni. Nel 2007 le attività oggetto di cessione hanno realizzato, su base pro-forma, un fatturato di circa 63 milioni di euro, con un margine operativo lordo di 8,6 milioni di euro. Tali dati includono solo parzialmente i risultati di alcuni impianti avviati nel 2007, mentre non includono quelli degli impianti che saranno avviati durante il corrente anno. Nel 2008, per effetto dei nuovi impianti entrati in funzione, si prevede di incrementare la produzione di energia termica ad oltre 800 Gwht. Il prezzo che sarà pagato per l’acquisizione è di 44,6 milioni di euro; a fine 2007 l’indebitamento finanziario netto contabile consolidato di Coriance era pari a circa 34 milioni di euro; a fini contrattuali la posizione finanziaria netta è stata incrementata di circa 8 milioni di euro per tener conto di alcuni accantonamenti e altre passività di natura non finanziaria. La cessione di Cofathec Coriance rientra nell’ambito delle disposizioni imposte dalla Commissione Europea per autorizzare la fusione tra Gaz de France e Suez (che detiene in Francia, attraverso Elyo, una quota rilevante del settore del teleriscaldamento). Il closing dell’operazione, subordinato all’ottenimento delle necessarie autorizzazioni da parte del governo e dell’autorità antitrust francesi, è previsto nel corso del terzo trimestre dell’anno. Con questa operazione, A2a entra anche in Francia nel settore del teleriscaldamento, posizionandosi in un mercato che presenta interessanti spazi di crescita, soprattutto per gli impianti alimentati da fonti rinnovabili, facendo leva, oltre che sulle specifiche caratteristiche di Coriance, anche sulla considerevole esperienza maturata dal gruppo in questo settore. Inoltre, Coriance potrà rappresentare un punto di partenza importante per l’ulteriore sviluppo di A2a sul mercato francese, non solo relativamente alla produzione di energia elettrica, ma anche in altre aree in cui è attivo il gruppo. .  
   
   
A2A S.P.A.: PROPOSTA LA DISTRIBUZIONE DI UN DIVIDENDO PARI A EURO 0,097  
 
Brescia, 30 maggio 2008 – L’odierna Assemblea degli Azionisti di A2a S. P. A. Ha approvato la proposta di distribuzione di un dividendo pari a euro 0,097 per azione che verrà posto in pagamento a decorrere dal 26 giugno 2008, con stacco della cedola n. 10 il 23 giugno 2008. Al dividendo non compete alcun credito d’imposta e, a seconda dei percettori, è soggetto a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta ovvero concorre in misura parziale alla formazione del reddito imponibile. Sul punto 2 all’ordine del giorno “Acquisto e disposizione di azioni proprie: deliberazioni inerenti e conseguenti. ” l’Assemblea – su proposta del Comune di Brescia alla quale ha aderito il Comune di Milano – ha deciso di posticipare la deliberazione sull’argomento ad una prossima assemblea della Società. .  
   
   
BIOENERGIA, EUROPARLAMENTARI VISITANO IMPIANTI TRISAIA  
 
Potenza, 3 giugno 2008 - Una delegazione di parlamentari europei - l’on. Vittorio Prodi, vicepresidente della commissione sul clima, l’on. Gianni Pittella Commissione Bilanci del Parlamento Europeo e il senatore Alfonso Andria (ora al Senato, già Europarlamentare in Commissione ambiente) - ha visitato il Centro Enea Trisaia per conoscere lo stato dell’arte sulle bioenergie ed acquisire strumenti conoscitivi per compiere scelte di politica energetica che possano portare a sistemi energetici e territoriali sostenibili. “In particolare – si legge in un comunicato stampa dell’Enea - sono stati visitati gli impianti sperimentali per la produzione di Biocarburanti e per la produzione di energia elettrica da Biomassa. Attualmente il bioetanolo viene prodotto dallo zucchero, dall’amido o dall’etilene (un derivato del petrolio). Destinare superfici agricole a coltivazioni energetiche è una strada difficile da realizzare in Italia. È necessario quindi pensare, accanto ai processi tradizionali per la produzione di bioetanolo, processi innovativi da applicare a materie prime alternative. Quali? Le biomasse residuali. L’elevata disponibilità di residui agro-industriali e di alcune tipologie di rifiuti (paglia, carta da macero) rappresentano un potente stimolo alla messa a punto di processi più efficienti in grado di convertire anche tali materiali in bioetanolo. Nei laboratori e impianti Enea di Trisaia si studiano processi di conversione - non ancora maturi sotto il profilo tecnico-economico- delle biomasse residuali in etanolo attraverso l’impiego della tecnologia di steam explosion. Sul versante della produzione di combustibili gassosi, tra i quali l’idrogeno, l’Enea ha messo a punto diversi processi per la gassificazione delle biomasse. Nello specifico, il Centro ha realizzato un impianto di gassificazione da 1 Mw e unimpianto di gassificazione a letto fluido (impianto Joule) in grado di produrre un gas con un contenuto di idrogeno fino al 50% da inviare a celle a combustibile. .  
   
   
VENOSA, CONVEGNO SULLA FILIERA LEGNO-ENERGIA  
 
 Potenza, 3 giugno 2008 - Le realizzazioni e le prospettive della filiera legno – energia nel Comune di Venosa e nel Vulture Alto – Bradano è il tema di un importante convegno che si è svolto il 31 maggio, a Venosa, nella Sala del Trono del Castello Del Balzo – Orsini. Organizzato dalla Regione Basilicata, dal Comune della città oraziana, dalla Sael Srl (Società agricola energetica lucana) e dal Cra, il Consiglio nazionale per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura, l’incontro ha visto la partecipazione di alcuni operatori del settore (la Sael Srl e l’Eva Srl), il contributo del mondo universitario di Basilicata, dello stesso Cra (con il suo presidente sen. Romualdo Coviello), dei Sindaci della zona, delle Comunità Montane e dell’assessore regionale Roberto Falotico. La costruzione di una filiera agroenergetica fondata sulla produzione di biomassa legnosa è un tema che interessa sempre più le comunità locali ed i distretti agricoli: a Venosa il progetto è partito due anni fa e sta proseguendo nella sua realizzazione grazie sicuramente al forte convincimento di alcune aziende ed imprese locali, ma, anche, alla consapevolezza, da parte della regione e degli Enti locali, di trovarsi di fronte un importante strumento di rinnovamento energetico. Al convegno, cui non ha fatto mancare il suo apporto il sen. Romualdo Coviello (presidente del Cra che è parte attiva nella costruzione del distretto agroenergetico nel Vulture Alto - Bradano), seguirà, nel pomeriggio, è seguita la visita a tre campi sperimentali (c/o lo Scalo Ferroviario di Venosa, in C. Da Valle della Spada e Contista) ed alle operazioni di coppatura di sarmenti di vite, potatura di ulivo ed altro materiale agro – forestale (nella Zona Industriale di Venosa). .  
   
   
ASSOEDILIZIA DENUNCIA: NUOVA OFFENSIVA DEGLI IMBRATTATORI SUI MURI DELLA CITTA´ OGGI IN SENATO IL DDL SICUREZZA CHE CONTIENE INASPRIMENTI DELLE PENE CONTRO I VANDALI  
 
Milano, 3 giugno 2008 - Nuova offensiva degli imbrattatori di muri e monumenti. Quasi obbedendo ad una strategia programmata, sono tornati a colpire in pieno centro città. L´"offensiva", probabilmente la risposta alle denunce di vandali colti sul fatto dalla polizia locale, ha riguardato parecchie vie e piazze prevalentemente del centro storico. Segnalazioni sono giunte da proprietari di case ripulite e di nuovo insozzate di via Giangiacomo Mora - che conquista la palma negativa - mentre via Bagnera è fuori concorso: seguono Cornaggia e Lanzone, Inoltre assalti hanno colpito Mazzini, Missori, Diaz, Larga, P. Ta Romana, Italia, Torino, S. Maurilio, Correnti, Borromeo, S. Marta, Mentana, S. Sofia, Amedei, Olmetto, Cappuccio, Quasimodo, Cardinal Caprara, Vetra, Celestino Iv, Urbano Iii, P. Ta Ticinese, De Amicis, Orazio, Carducci, Monti, Xx Settembre, Boccaccio, Zenale, S. Vittore, Bandello, Bramante, Maciachini, Jenner, Imbonati, Garibaldi, Mercato, Pontaccio, Solferino. S. Marco, Mirabello, Procaccini. "Si è così in buona parte vanificata - lamenta il Presidente di Assoedilizia avv. Achille Colombo Clerici - l´azione di ripulitura gratuita operata dall´Amsa, con la collaborazione di Assoedilizia, negli scorsi mesi. Dimostrando, se ce ne fosse ancora bisogno, la capacità organizzativa degli imbrattatori che agiscono in città, provenienti anche da altre parti d´Italia e talora dall´estero. Non sono poche decine di teppistelli, ma alcune migliaia (da 3 a 5. 000) con una rete di centri operativi e di punti vendita, collegamenti internet, riviste, trasmissioni radio e televisive e non pochi "ideologi". "Per limitare la loro illegale attività bisogna adottare non una ma una serie di misure: indagini sugli autori degli imbrattamenti, identificazioni e relative denunce/condanne come fatto dalla task-force istituita dal Comune; incremento della sorveglianza; inasprimento delle pene". A questo proposito martedì 3 giugno viene presentato al Senato il Ddl governativo,in materia di sicurezza, che affianca il Decreto legge già varato dal Governo. Il disegno di legge (in conformità alle richieste formulate dal Sindaco Moratti e dal Sen. Valditara) contiene un inasprimento delle sanzioni penali per gli imbrattatori dei muri cittadini, con il conferimento della competenza alla magistratura penale e la procedibilità d´ufficio dell´azione penale. Assoedilizia si augura che in sede di dibattito parlamentare si possano introdurre altresì misure (quali il divieto di detenere, senza giustificato motivo, bombolette, colori e vernici in luogo pubblico e durante le manifestazioni pubbliche, nonché il divieto di vendita degli stessi ai minorenni) in grado di permettere azioni preventive di una certa efficacia. Sono tutti provvedimenti utili. Ma fondamentale rimane il sollecito intervento di ripulitura dei muri. Conclude Colombo Clerici: "Ribadiamo la nostra convinzione che essendo quello degli imbrattatori un fenomeno sociale, produca un danno sociale; e quindi il relativo onere debba essere sostenuto dalla pubblica amministrazione e non dai soli proprietari di casa". .  
   
   
DA MORIMONDO A MONLUE´,INTESA SU OPERE AREE ABBAZIE DEL PROGETTO FANNO PARTE ANCHE CHIARAVALLE E LA CERTOSA DI PAVIA BECCALOSSI: IMPORTANTE VALORE AGGIUNTO PER OPERE DELL´EXPO 2015  
 
Milano, 3 giugno 2008 -Riqualificare attraverso una serie di interventi riguardanti agricoltura, ambiente, turismo e cultura i territori circostanti e di collegamento delle abbazie milanesi di Chiaravalle, Mirasole, Monluè, Viboldone, Morimondo e della Certosa di Pavia. E´ questo l´obiettivo del protocollo d´intesa, siglato 30 maggio in Regione, dalla vicepresidente e assessore all´Agricoltura, Viviana Beccalossi, e dai rappresentanti delle Province di Milano e Pavia, del Comune di Milano, del Parco Sud Milano, del Parco del Ticino, delle Organizzazioni Professionali Agricole, consorzio di Bonifica Est Ticino Villoresi, Navigli Lombardi Scarl. Per svolgere al meglio il lavoro, attraverso interventi pianificati e condivisi, si è deciso di attivare un Gruppo Tecnico che si impegnerà ad individuare strategie e strumenti necessari per realizzare il progetto. "Realizzeremo una serie di azioni che potranno offrire un contributo in più e quindi un valore aggiunto in vista dell´Expo 2015 - commenta Viviana Beccalossi - Nell´ambito di una serie di interventi già previsti dai soggetti che partecipano all´iniziativa abbiamo quindi deciso, anche in stretta collaborazione con l´Ersaf (Ente regionale per i servizi alle foreste e all´agricoltura), di dedicare uno spazio preciso alla valorizzazione delle aree che si trovano in prossimità e che collegano tra loro le abbazie. Il tutto in un contesto rurale, in parte già sviluppato, che può contare su elementi importanti e caratterizzanti come, ad esempio, le risorgive dei fiumi Adda e Ticino". Ed ecco che allora nell´intenzione dei sottoscrittori dell´intesa vengono ipotizzati nuovi percorsi ciclabili e pedonali immersi nella campagna e nel verde, il recupero o l´insediamento di filari e spazi verdi che assumano anche rilevanza botanica, la riqualificazione del sistema secolare dei canali, la realizzazione di un sistema infrastrutturale "dolce", compatibile con l´ambiente e in grado di rendere più gradevole l´accessibilità alle abbazie anche attraverso l´inserimento di elementi di carattere culturale. Le aziende e gli imprenditori agricoli saranno tra i principali attori di questa riqualificazione unitamente a tutti coloro che svolgono attività imprenditoriali compatibili con il territorio. L´obiettivo è di definire progettazione e individuazione degli strumenti tecnici e finanziari dell´intero progetto entro il 2009 per poi dare inizio alla realizzazione delle opere. "Anche se, di fatto - sottolinea Viviana Beccalossi - il progetto è già partito. Infatti l´assessorato all´Agricoltura, con il supporto istituzionale e propositivo della Provincia di Milano, ha già finanziato in questo territorio la realizzazione di oltre 150 ettari di siepi, filari, boschi, riqualificazione di fontanili e canali accompagnati da percorsi rurali nei comuni di Milano, Arluno, Cusago, Morimondo, Pieve Emanuele, Gaggiano, Cesano Boscone, Corsico, Buccinasco". "Le abbazie di Chiaravalle, Mirasole, Monluè, Viboldone, Morimondo e la Certosa di Pavia - conclude Viviana Beccalossi - oltre ad essere tradizionali luoghi di culto per moltissimi fedeli e ad assumere importante rilevanza artistica, possono anche diventare il punto di riferimento per lo sviluppo di aree rurali fruibili dai cittadini nel rispetto dell´ambiente". E´ utile ricordare che il progetto "abbazie" prosegue iniziative quali quella delle "Dieci Grandi Foreste di Pianura" e del "Programma 10. 000 ettari di nuovi boschi e sistemi verdi" e si propone come riferimento concreto per lo sviluppo di un progetto per la riqualificazione delle aree rurali che è in corso di definizione per Expo 2015 . .  
   
   
GROTTAFERRATA: APPROVATO PIANO RIQUALIFICAZIONE COLLE GINESTRE  
 
Grottaferrata, 3 giugno 2008 - Su proposta dell’Assessore all’Urbanistica Esterino Montino, la Giunta della Regione Lazio ha approvato il 30 maggio il Piano integrato per la riqualificazione del comprensorio Colle delle Ginestre nel Comune di Grottaferrata in Provincia di Roma. Il programma, considerato prioritario dall’amministrazione comunale, è caratterizzato dalla presenza di pluralità di funzioni e dall’integrazione di diverse tipologie di intervento, comprese le opere di urbanizzazione e le infrastrutture. “L’intervento coinvolge 29. 524 mq di territorio dove a fronte di nuove edificazioni a destinazione residenziale e direzionale il programma prevede la cessione di un’area per il verde pubblico pari a 12. 225 mq di cui una parte sarà attrezzata con giochi per i bambini e dove saranno messi a dimora 20 alberi di quercia – spiega Esterino Montino, Assessore all’Urbanistica e Vicepresidente della Giunta regionale del Lazio - Con un finanziamento di 823. 000 da parte dei privati saranno sistemati i giardini pubblici di piazza De Gasperi e realizzate opere pubbliche da prevedere nel programma triennale”. .  
   
   
GRUPPO IGD: SIGLATO ACCORDO PRELIMINARE PER L’ACQUISTO DI UNA GALLERIA COMMERCIALE A GORIZIA  
 
Bologna, 3 giugno 2008 - Igd Siiq Spa. , attiva nel settore immobiliare della grande distribuzione, le cui azioni sono quotate nel segmento Star di Borsa Italiana, ha siglato un accordo preliminare per l’acquisizione di una galleria commerciale nel Comune di Gorizia, in prossimità del confine con la Slovenia. Il progetto prevede la realizzazione di un centro commerciale, costituito da un ipermercato di 4. 500 mq - ampliabile fino a 6. 000 mq - e da una galleria commerciale di 14. 300 mq di Gla (Gross Leasable Area). L’apertura del centro commerciale è prevista nella prima parte del 2011. Igd si impegna ad acquisire la galleria commerciale per 49 milioni di euro. L’ipermercato è invece acquistato da Coop Consumatori Nordest. Il centro vanta un interessante bacino d’utenza. Nel raggio di 30 minuti d’auto sono infatti presenti 150. 000 abitanti, per poco più di metà cittadini sloveni. Il bacino d’utenza “primario” – compreso quindi in un raggio più ristretto, entro i 10 minuti d’auto – include le città di Gorizia e di Nova Gorica in Slovenia, per un totale di oltre 70. 000 abitanti. Filippo Carbonari, Amministratore Delegato di Igd, ha commentato: “Questa operazione conferma la capacità di Igd di individuare opportunità di investimento in aree interessanti sotto il profilo della densità della popolazione e di una favorevole situazione in termini di presenza competitiva. In una città di provincia di medie dimensioni come Gorizia, interessante per il bacino d’utenza primario che offre, stiamo investendo in quello che riteniamo possa diventare il centro commerciale più importante della zona, anche attraverso un’efficiente integrazione con la struttura commerciale locale. ” Igd Immobiliare Grande distribuzione Siiq Spa. È uno dei principali player del segmento retail del mercato immobiliare italiano, con un valore commerciale del patrimonio immobiliare di Gruppo pari a 1. 007,80 milioni di euro alla data del 31 dicembre 2007; tale patrimonio è costituito da 10 gallerie commerciali, 14 ipermercati, 3 terreni oggetto di sviluppi e 2 centri commerciali nella jv Rgd. Igd, che offre agli operatori della grande distribuzione organizzata uno strumento per la gestione e la valorizzazione del patrimonio immobiliare, gestisce anche gallerie commerciali di proprietà di terzi. .  
   
   
BOLZANO, 7 GIUGNO: A ORA SIMPOSIO DI ARCHITETTURA  
 
Bologna, 3 giugno 2008 - "Edilizia pubblica, un impegno culturale": questo il tema del simposio di architettura in programma sabato 7 giugno a Ora. Interverranno il presidente della Provincia Luis Durnwalder e l´assessore ai Lavori pubblici Florian Mussner. L´architettura in Alto Adige e il suo valore nell´arco alpino, il confronto internazionale e la garanzia della sicurezza nelle costruzioni sono al centro del simposio in programma sabato 7 giugno a Ora. Il presidente Durnwalder e l´assessore Mussner apriranno i lavori che vedono tra i relatori numerosi architetti che hanno firmato molte opere pubbliche e strutture culturali in Alto Adige, il ministro bavarese Emilia Müller, Reinhold Messner. Tutti gli interessati sono invitati a partecipare e a registrarsi al numero telefonico 0471 412332 o e-mail herta. Mauracher@provincia. Bz. It .