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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 27 Gennaio 2009
MEDIO ORIENTE: AIUTO UMANITARIO SUPPLEMENTARE DI 58 MILIONI DI EURO DA PARTE DELL´UNIONE EUROPEA ALLE POPOLAZIONI PALESTINESI  
 
 Bruxelles, 27 gennaio 2009 - Il commissario europeo incaricato dello sviluppo e degli aiuti umanitari, Louis Michel, ha annunciato un piano di finanziamento durante la sua missione umanitaria di due giorni in Medio Oriente. Effettuando questa visita il commissario Michel intende vedere con i propri occhi la distruzione subita da Gaza a seguito del conflitto e le difficili condizioni di vita degli 1,5 milioni di palestinesi. Il commissario visiterà anche la città israeliana di Sderot e incontrerà i principali responsabili politici israeliani e palestinesi. La Commissione europea vara il Piano globale 2009 che stanzia 58 milioni di euro per venire in aiuto alle popolazioni palestinesi: 32 milioni di euro saranno destinati ad alleviare la drammatica situazione umanitaria di Gaza, 20 milioni saranno destinati alla Cisgiordania e 6 milioni ai profughi palestinesi in Libano. Dopo avere visto le macerie degli edifici bombardati, Louis Michel ha dichiarato: “Le distruzioni di questa portata mi rattristano profondamente. Il fatto di aver visto la situazione catastrofica di Gaza con i miei occhi rende ancora più accorato il mio appello per un aumento dell’azione umanitaria. Nelle settimane scorse la popolazione civile di Gaza ha affrontato una sofferenza terribile e senza precedenti e gli aiuti umanitari sono ancora più essenziali per la sua sopravvivenza. Questo piano di finanziamento di 58 milioni di euro contribuirà sensibilmente allo sforzo internazionale per aiutare queste persone sofferenti e darà forza alla nostra ininterrotta solidarietà con l’intera popolazione palestinese”. All’inizio del mese, immediatamente dopo l’avvio della campagna militare, la Commissione aveva deciso di fornire a Gaza 3 milioni di euro per l’assistenza umanitaria di emergenza. Il nuovo Piano globale consentirà di dare una risposta alla disperata situazione umanitaria della popolazione palestinese. Il finanziamento sarà utilizzato per fornire aiuti di prima necessità come l’approvvigionamento di cibo e acqua, i servizi igienici, la costruzione di ricoveri, la messa in circolazione di denaro liquido per remunerare il lavoro, la sanità e l’assistenza psicologica. Una valutazione completa delle conseguenze umanitarie e dei danni causati dall’operazione militare non è stata ancora realizzata, ma si prevede che gli aiuti necessari saranno enormi. Le attività realizzate nella Striscia di Gaza faranno parte di un piano di ricostruzione che verrà attuato sulla base di una valutazione delle esigenze eseguita in coordinamento con i donatori multilaterali ed internazionali. A ciò si aggiunge la crisi umanitaria in Cisgiordania: la crescente dipendenza dall’aiuto internazionale e il continuo deteriorarsi della situazione socioeconomica della popolazione palestinese complicano ulteriormente questa antica crisi. Infine, la situazione umanitaria di oltre 400. 000 profughi palestinesi in Libano continua anch’essa a preoccupare. Tutti i fondi destinati ad aiutare la popolazione palestinese sono convogliati attraverso il Dipartimento per gli aiuti umanitari della Commissione (Echo) sotto la responsabilità del commissario Louis Michel. I progetti saranno attuati da Agenzie Onu, da organizzazioni non governative e dalla Croce Rossa/mezzaluna Rossa. .  
   
   
RAPPORTO MOSTRA CHE L´UE È SULLA BUONA STRADA, MA RISTAGNANO GLI INVESTIMENTI IN R&S  
 
Bruxelles, 27 gennaio 2009 - I risultati del "European Innovation Scoreboard 2008" ("Segnapunti dell´innovazione europea 2008") e del rapporto "Science, Technology and Competitiveness key figures report 2008/2009" ("Rapporto sui dati chiave di scienza, tecnologia e competitività 2008/2009") recentemente pubblicati, indicano miglioramenti sostanziali in determinate aree, ma mostrano che l´intensità della R&s (ricerca e sviluppo) nell´Ue-27 ristagna. Ambedue i rapporti sono stati presentati questa settimana a Bruxelles dal vicepresidente della Commissione europea Günter Verheugen e dal commissario resposabile per la Scienza Janez Potocnik. Gli investimenti in R&s e innovazione sia pubblici che privati sono considerati essenziali per contribuire alla stabilizzazione economica ed uscire dai periodi di crisi economica. L´intensità degli investimenti dedicati alla ricerca (il denaro investito in R&s rispetto al Pil) non è tuttavia cresciuta negli ultimi anni e si assesta intorno all´1,84%. Il commissario Potocnik ha sottolineato che soprattutto il mondo imprenditoriale europeo deve darsi da fare e aspirare al meglio. "Nei periodi di crisi non è il caso di interrompere gli investimenti nella ricerca e innovazione", ha affermato. "Essi sono vitali se l´Europa intende emergere più forte dalla crisi economica [. ] Le iniziative della Commissione per migliorare l´efficienza della ricerca europea, per stimolare l´innovazione e sviluppare mercati high tech, mettono l´Ue sulla giusta via. " Il commissario Verheugen ha sostenuto questa tesi dicendo: "Una crisi è una cosa che non va assolutamente sprecata. È importante sfruttare tutte le possibilità e fornire delle forti raccomandazioni alle aziende europee di non tagliare gli investimenti, la spesa per la ricerca, lo sviluppo e l´innovazione, nonché di non mettere in cassa integrazione i dipendenti altamente qualificati, perché abbiamo bisogno di tutti loro. " Il rapporto sulla competitività analizza i dati appartenenti al periodo che va dal 2000 al 2006, mentre il segnapunti per l´innovazione include i dati del 2007; nessuno dei due riflette l´impatto della crisi economica attuale. Ambedue mostrano tuttavia chiaramente che mentre le università europee producono un numero maggiore di laureati nel campo della ricerca, è possibile che molti di loro si rivolgeranno a regioni concorrenti a causa della mancanza di opportunità di lavoro. Anche gli investimenti esteri nell´Ue-27 sono cresciuti notevolmente, con l´Europa che si aggiudica il 62% degli investimenti esteri degli Usa per R&s. Tutti gli Stati membri hanno incrementato la loro spesa in R&s tra il 2000 e il 2006, mostrando il loro impegno di rispettare la strategia di Lisbona di investire il 3% del Pil in R&s. Soprattutto il Portogallo e la Grecia hanno compiuto sforzi notevoli. Molti rimangono comunque al di sotto della media. Il commissario Verheugen ha detto che in Italia, Spagna e Lituania "è essenziale compiere uno sforzo maggiore per migliorare la situazione". In termini di competitività anche Finlandia, Svezia e Svizzera hanno ottenuto ottimi risultati, ma l´intensità di R&s non è aumentata nel Regno Unito, in Francia o in Italia, e pochissimo in Germania. Si tratta di un dato importante, perché questi paesi hanno il Pil più alto nell´Ue-27. Mentre le differenze negli investimenti tra i vari Stati membri europei si stanno riducendo, la stagnazione sta avendo un impatto sulla competitività globale dell´Europa, specialmente rispetto alla rapida crescita della Cina. In particolare, 12 Stati membri hanno dimostrato un´intensità di R&s maggiore della Cina, mentre 15 hanno speso molto meno della Cina per la ricerca. L´intensità di R&s in Giappone, Corea del sud e Cina sta crescendo, e anche se l´intensità negli Usa è diminuita, ciò è avvenuto comunque partendo da una posizione di forza notevole. Stando a un´affermazione della Commissione, l´Europa è ancora lontana dal raggiungere l´obiettivo di Lisbona. "Un livello basso prolungato degli investimenti in R&s da parte delle aziende, legato alla struttura industriale dell´Ue (caratterizzata da un settore high-tech ridotto rispetto agli Usa) ostacola il rendimento dell´Ue [. ] L´ue deve modificare la sua struttura industriale, potenziare l´innovazione e assicurare un uso migliore della R&s. " È necessario creare condizioni favorevoli per le Pim in rapida crescita impegnate nell´alta tecnologia , nonché un mercato europeo più favorevole all´innovazione e un più facile accesso ai brevetti validi a livello comunitario. Il segnapunti dell´innovazione mostra che Danimarca, Germania, Finlandia, Svezia e Regno Unito sono leader dell´innovazione, "con performance di innovazione molto al di sopra della media europea e di tutti gli altri paesi. Di questi paesi, la Germania è il paese che sta migliorando più in fretta la sua performance, mentre quella della Danimarca è stagnante. " La creatività e l´innovazione sono fortemente collegate tra loro. Il segnapunti includeva l´analisi degli indicatori della creatività e della progettazione, che hanno dimostrato che i paesi con una forte creatività tendono ad avere livelli più alti di attività di R&s e progettazione, nonché una forte performance dell´innovazione in generale. Un numero crescente di ricercatori sono attratti a spostarsi in Europa da paesi terzi, e l´Eruopa produce più laureati che mai nel campo della ricerca; il numero di ricercatori impegnati come forza lavoro sono però tuttora più bassi che negli Usa o in Giappone. I ricercatori europei pubblicano su riviste professioniste più che in qualsiasi altra regione, benché i ricercatori statunitensi rimangano primi per quanto riguarda le pubblicazioni su riviste con un fattore d´impatto alto. Il rapporto sulla competitività indica anche che c´è ancora molto da fare per migliorare il numero dei brevetti europei registrati. Stando al segnapunti dell´innovazione, "Il divario persistente rispetto agli Usa e al Giappone è concentrato in quattro campi: brevetti internazionali [. ], collegamenti pubblico-privati e numero di ricercatori (malgrado i miglioramenti in questi due campi), nonché la spesa dedicata dalle aziende a R&s . " Il commissario Potocnic ha concluso dicendo: "I primi passi dell´attuazione dello Spazio europeo della ricerca, che è stato misurato per la prima volta attraverso questo rapporto, mostrano risultati incoraggianti. L´ue è diventata più aperta al mondo e sempre più attraente per gli investimenti, gli studenti e i ricercatori stranieri. Rimane ancora molto da fare per accelerare queste tendenze, ma la Commissione ha iniziato ad agire e gli Stati membri iniziano a stanziare il denaro necessario. " La European Innovation Scoreboard viene pubblicata indipendentemente e include gli indicatori dell´innovazione e l´analisi della tendenza per gli Stati membri dell´Ue-27 nonché di Croazia, Turchia, Islanda, Norvegia e Svizzera. Per ulteriori informazioni, visitare: Rapporto sui dati chiave di scienza, tecnologia e competitività 2008/2009: http://ec. Europa. Eu/research/era/publication_en. Cfm European Innovation Scoreboard 2008: http://www. Proinno-europe. Eu/eis2008 Spazio europeo della ricerca: http://ec. Europa. Eu/research/era .  
   
   
GUIDA PRATICA DEI FINANZIAMENTI DELL´UE PER LA RICERCA, LO SVILUPPO E L´INNOVAZIONE  
 
Bruxelles, 27 gennaio 2009 - La promozione dell´economia del sapere è fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di Lisbona, in particolare attraverso la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l´innovazione (Rsti). Il sostegno finanziario dell´Ue alla Rsti è fornito soprattutto attraverso il settimo programma quadro per la ricerca, il programma per la competitività e l´innovazione e attraverso i fondi strutturali. Prese individualmente queste tre fonti di finanziamento già rappresentano validi stumenti di supporto della Rsti. Tuttavia, la loro combinazione potrebbe incrementarne ulteriormente il valore. Questo come può essere raggiunto? La risposta a questa domanda ce la fornisce la ´´guida pratica dei finanziamenti dell´Ue per la ricerca, lo sviluppo e l´innovazione´´, compilata dai servizi della Commissione europea. Oltre a fornire informazioni pratiche su come le diverse fonti di finanziamento possono essere combinate tra loro, la guida offre una descrizione di ogni fondo, consigli per i fautori delle politiche e anche una innovativa lista di controllo e un segnapunti. Questi permettono ai potenziali beneficiari di individuare rapidamente e con esattezza come possono accedere ai finanziamenti europei in ogni stadio di sviluppo e allargamento di un progetto. Il testo inglese della guida pratica è stato presentato in forma di bozza dal commissario Potočnik in occasione della recente conferenza sulle infrastrutture della ricerca organizzata dalla Commissione e la presidenza slovena (Brdo, Slovenia, 5-6 marzo 2008). Alla conferenza, il commissario ha annunciato che gli utilizzatori potenziali della guida pratica avrebbero avuto tempo fino alla fine di aprile per fornire commenti e suggerimenti su come il testo potrebbe essere reso ancora più pratico e facile da usare, dopodiché sarà completato e tradotto. Allegati: il testo della guida pratica ftp://ftp. Cordis. Europa. Eu/pub/fp7/docs/practical-guide_en. Pdf [Pdf], la lista di controllo ftp://ftp. Cordis. Europa. Eu/pub/fp7/docs/check-list-guide_en. Pdf [Pdf] e il segnapunti ftp://ftp. Cordis. Europa. Eu/pub/fp7/docs/scorecard_en. Pdf [Pdf]. Tutti i commenti e suggerimenti vanno spediti entro la fine di aprile al seguente indirizzo e-mail: Rtd-practical-guide@ec. Europa. Eu .  
   
   
PUBBLICATO INVITO A PRESENTARE PROPOSTE PER EURAXESS  
 
Bruxelles, 27 gennaio 2009 - La direzione generale della Ricerca della Commissione europea ha pubblicato un invito a presentare proposte nell´ambito del programma di lavoro "Persone" del Settimo programma quadro (7°Pq) sollecitando proposte concernenti l´operazione transnazionale della rete Euraxess Services. Questa azione specifica ha lo scopo di rafforzare la rete Euraxess Services attraverso la promozione della cooperazione transnazionale. Con particolare attenzione al funzionamento complessivo della rete, sono incluse attività di sessioni di formazione, workshop congiunti e attività di promozione a livello europeo e nel corso di eventi rivolti ad un pubblico transnazionale. Inoltre, i proponenti devono poter assicurare un uso complessivo e sistematico del portale per l´occupazione e dei portali nazionali Euraxess europei per migliorare l´efficacia delle procedure aperte di reclutamento dei ricercatori in tutta Europa. Già conosciuta come Rete europea dei centri per la mobilità (Era-more), Euraxess Services è una rete di 200 centri in 35 paesi europei che sostiene i ricercatori in materia di mobilità occupazionale. Per i dettagli completi dell´invito, consultare il seguente indirizzo internet: http://cordis. Europa. Eu/fp7/calls/ .  
   
   
CROAZIA, DEBITO ESTERO A 42,1 MLD DI EURO  
 
Zagabria, 27 gennaio 2009 - Il debito estero complessivo della Croazia alla fine di ottobre 2007 era stato di 37,7 miliardi di euro, una cifra cresciuta di ulteriori 4,4 miliardi nei primi dieci mesi del 2008, secondo B92. Net. Questo aumento è stato soprattutto il risultato di un continuo alto livello di debito estero da parte delle aziende, i cui debiti sono aumentati, nel periodo, di 3,4 miliardi di euro. L´aumento a fine ottobre 2008 è stato causato, in larga parte, da cambi monetari (0,7 miliardi di euro), esacerbati dall´indebolimento dell´euro nei confronti del dollaro e del franco svizzero .  
   
   
SLOVENIA, REVISIONE PAGHE STATALI PRIORITA´ 2009  
 
Lubiana, 27 gennaio 2009 - Presentando le priorità del ministero dell´Amministrazione pubblica per il 2009, il ministro sloveno Irma Pavlinic Krebs ha rilevato emendamenti al sistema di stipendi statali, cambiamenti alla legislazione sulle elezioni e adozione di una legge per rafforzare la commissione anti-corruzione. Lo rende noto il sito internet del governo sloveno. Il governo discuterà i punti iniziali dei negoziati con i sindacati del settore pubblico, perché vuole rimandare la seconda fase degli aumenti di stipendio su cui erano stati presi accordi nella riforma del 2008. Le motivazioni sono la mancanza dei fondi necessari e la necessità di risparmiare. Il ministro ha anche presentato i progetti nel campo degli sforzi anti-corruzione, annunciando una legge sull´integrità del settore pubblico, volta a fornire una base legale moderna per incrementare l´integrità e trasparenza del settore pubblico. .  
   
   
BANCHE: GLI ITALIANI “PROMUOVONO” LE CARTE DI PAGAMENTO PER COMODITÀ E SICUREZZA SECONDO UN SONDAGGIO ISPO, IL 59% LE SCEGLIE PERCHÉ FANNO RISPARMIARE TEMPO, IL 77% PERCHÉ SONO LO STRUMENTO PIÙ COMODO ED IL 56% PER SENTIRSI PIÙ TRANQUILLO. EPPURE IN ITALIA TANTI PAGAMENTI SI FANNO ANCORA IN CONTANTE.  
 
 Roma, 27 gennaio 2009 - Più comode, pratiche e sicure del denaro contante, le carte di pagamento fanno risparmiare tempo e preoccupazioni alle famiglie italiane che le considerano anche un valido aiuto per tenere sotto controllo – grazie all´estratto conto - il budget e le spese familiari. Eppure, come ammettono anche coloro che possiedono una o più carte di credito, di debito o prepagate nel proprio portafogli, la “moneta elettronica” resta rispetto al contante uno strumento ancora troppo poco utilizzato nella maggior parte delle occasioni di pagamento. Sono questi i principali risultati di un sondaggio condotto dall´Istituto per gli Studi sulla Pubblica Opinione (Ispo) in occasione della campagna promossa da Pagobancomat e Visa per favorire la riduzione dell´utilizzo del contante in favore delle carte, più moderne ed efficienti. Ecco, in sintesi, la fotografia degli “italiani e gli strumenti di pagamento” che emerge dallo studio condotto su un campione rappresentativo della popolazione nazionale. Con le carte si risparmia tempo . La “moneta elettronica” è uno strumento efficiente e veloce, che fa risparmiare tempo prezioso, oltre che ansie e preoccupazioni. Per il 59% degli italiani pagare con le carte permette di evitare “code” e attese inutili, soprattutto ai caselli dell´autostrada (65%) e alle casse dei supermercati (53%), mentre per il 55% tutti dovrebbero usare il “denaro di plastica” per accelerare i tempi di pagamento. Secondo il sondaggio realizzato dall´Ispo, ad apprezzare la velocità delle carte sono soprattutto le persone d´età compresa tra i 25 e i 54 anni (68%), che lavorano (74%, specie se imprenditori, liberi professionisti ed impiegati) e dunque fanno del “risparmio di tempo” un imperativo categorico. Con le carte pagare è più comodo . Per il 77% degli italiani intervistati - l´88% se si considerano solo quelli che ne possiedono una – la carta è lo strumento di pagamento più comodo. Soprattutto in occasioni particolari come i viaggi e le vacanze, infatti, il “denaro di plastica” consente di lasciare a casa il contante insieme alle preoccupazioni per gli eventuali furti o smarrimenti (86%). Ma la “moneta elettronica” è utile anche in periodi come quello dello shopping natalizio o dei saldi di fine stagione, perché permette di fare i propri acquisti in tranquillità senza il timore di ritrovarsi senza soldi in tasca e senza lasciarsi scappare qualche affare (83%). Con le carte meno ansie e preoccupazioni. Le carte di pagamento aiutano le famiglie italiane a vivere gli impegni e gli appuntamenti quotidiani senza ansie e preoccupazioni. Il 56% degli intervistati, infatti, si sente più tranquillo con una carta in tasca o nel portafogli. In primo luogo perché sono uno strumento sicuro: anche in caso di furto o smarrimento, infatti, è sufficiente una telefonata per bloccarle e renderle inutilizzabili, come dichiara l´80% degli intervistati. Inoltre, con la “moneta elettronica” in tasca si può lasciare a casa il contante e andare in giro tranquilli: il 92% della popolazione considera rischioso girare con molto denaro nel portafogli, soprattutto se si trova in una grande città, mentre solo il 27% si sente sicuro portando con sé molto contante. Con le carte pianificare le spese familiari è più facile . Il “denaro di plastica” facilita anche la migliore gestione del budget familiare. Secondo il 68% degli italiani, infatti, l´estratto conto della carta è uno strumento prezioso per conservare traccia delle proprie spese - evitando di dimenticare quelle fatte nel corso del mese, come accade di frequente al 47% degli intervistati - e per progettare i pagamenti da fare. Ad apprezzare l´aiuto fornito dalle carte sono soprattutto le casalinghe e le persone con più di sessantacinque anni che sottolineano l´efficienza di questo sistema di “pianificazione finanziaria”. Ma gli italiani usano ancora troppo il contante . Nonostante le carte siano considerate lo strumento di pagamento più comodo, sicuro e veloce, la maggior parte degli italiani preferisce il denaro contante per le spese quotidiane: nel negozio sotto casa (92%), dal parrucchiere o dall´estetista (91%), in palestra (78%), al ristorante o in pizzeria (73%), al supermercato o nei centri commerciali (58%), nei negozi di abbigliamento (56%), e così via. Su questo fronte, il sondaggio Ispo conferma dunque il ritardo dell´Italia rispetto al resto d’Europa: ogni italiano, infatti, fa mediamente 21,6 operazioni con carte l´anno, meno della metà della media europea pari a 50,5. .  
   
   
BANCA GENERALI, RACCOLTA NETTA A DICEMBRE POSITIVA PER €45 MILIONI SI ATTESTA A €686 MILIONI LA RACCOLTA COMPLESSIVA DA INIZIO ANNO DI BANCA GENERALI E BANCA BSI ITALIA  
 
Milano, 27 gennaio 2009 – La raccolta netta totale del gruppo Banca Generali1 nel mese di dicembre 2008 è stata positiva per €45 milioni, di cui €37 milioni realizzati da Banca Generali e €8 milioni da Banca Bsi Italia. La raccolta del mese è stata trainata dalla raccolta assicurativa (€163 milioni), che in queste fasi turbolente del mercato continua ad essere adatta alle necessità della clientela con prodotti sicuri e trasparenti. Dall’inizio dell’anno la raccolta netta totale ha raggiunto €686 milioni, di cui €592 milioni attribuibili a Banca Bsi Italia e €94 milioni a Banca Generali. Sulla base delle informazioni disponibili, i dati complessivi del 2008 proiettano Banca Generali ai primi posti della classifica di Assoreti in termini di raccolta netta. Inoltre merita di essere evidenziata la qualità della raccolta complessiva realizzata nel 2008 in cui spicca il grande successo di Bg Selection Sicav (i nostri fondi di fondi lussemburghesi) con una raccolta netta di circa €2,5 miliardi. Molto positivo inoltre il contributo della polizza vita Rialancio, con oltre €1,3 miliardi, e delle gestioni a capitale protetto Bg Target, con una raccolta netta positiva per €320 milioni L’amministratore Delegato Giorgio Girelli ha commentato: “I dati di dicembre e in generale quelli di tutto l’esercizio 2008 sono per noi fonte di grande soddisfazione perché si prospettano tra i migliori del nostro settore e soprattutto per il contesto di mercato in cui sono stati ottenuti. I risultati del 2008 inoltre ci portano a guardare con più ottimismo al 2009. Essi dimostrano una grande vitalità da parte della nostra rete e l’efficacia della nostra strategia commerciale imperniata su prodotti gestiti, assicurativi, amministrati oltre che sull’uso dell’open architecture che è diventata un obbligo per tutta la competizione ma su cui Banca Generali gode di un vantaggio competitivo di almeno quattro anni di esperienza ”. .  
   
   
BANCA POPOLARE DI SONDRIO (SUISSE) SA - LUGANO BILANCIO ESERCIZIO 2008  
 
Lugano, 27 gennaio 2009 - Il Consiglio di amministrazione della Banca Popolare di Sondrio (Suisse) Sa, istituto di credito di diritto elvetico con sede a Lugano, controllato al 100% dalla Banca Popolare di Sondrio scpa, ha approvato ieri le risultanze dell´esercizio 2008, tredicesimo dalla fondazione. L´utile netto segna franchi svizzeri 12. 666. 619 (pari a circa euro 8,4 milioni), con una contrazione dell´8,69%, risultato più che soddisfacente in considerazione della pesante crisi che, nel 2008, ha interessato i mercati finanziari mondiali e del rilevante incremento registrato nell´esercizio di confronto (37,25). Le consolidate linee gestionali, che assegnano alla Bps (Suisse) il ruolo di banca al dettaglio a sostegno delle economie locali, hanno quindi consentito di affrontare con determinazione il difficile contesto di mercato. L´espansione degli aggregati patrimoniali e dei servizi attesta la capacità della banca di inserirsi con successo nelle aree presidiate, quindi la professionalità del personale e la competitività dell´offerta commerciale. La raccolta diretta da clientela ammonta a franchi svizzeri 1. 593 milioni, in crescita del 22,56%; quella complessiva segna franchi svizzeri 5. 478 milioni, in diminuzione del 2,22%, a motivo del deprezzamento dei valori che formano la componente indiretta. L´incremento dei crediti, più 24,92% a franchi svizzeri 1. 830 milioni, di cui circa due terzi rappresentati da operazioni ipotecarie soprattutto riferite a edilizia abitativa, esprime il sostegno alle famiglie e alle imprese. Il totale di bilancio si afferma a franchi svizzeri 2. 323 milioni, con un aumento del 23,05%. Nell’esercizio l’organico è passato da 303 a 331 unità. Quanto all´articolazione territoriale, nel 2008 è stata istituita la seconda dipendenza di Basilea. La rete si compone quindi, a oggi, di venti filiali: Lugano via Luvini, Lugano via Maggio, Lugano Cassarate, Bellinzona, Biasca, Chiasso, Locarno e Mendrisio nel Canton Ticino; Castasegna, Celerina, Coira, Davos, Pontresina, Poschiavo e St Moritz nel Cantone dei Grigioni; Basilea (Greifengasse e Münsterberg), San Gallo, e Zurigo nei rispettivi cantoni; Monaco, nell´omonimo Principato. La Bps (Suisse) si conferma prima banca estera della Confederazione Elvetica per numero di sportelli. Nel corrente anno sono programmate le istituzioni delle dipendenze di Berna, capitale federale, nell´omonimo Cantone, e di Paradiso, confinante con Lugano, nel Canton Ticino. L´amministrazione della Bps (Suisse) ha infine deliberato di proporre all´Assemblea generale, convocata a Lugano il 16 febbraio 2009, di destinare l´intero utile netto, come negli esercizi precedenti, a riserva legale generale, con l´obiettivo di rafforzare gradualmente il presidio patrimoniale a fronte dell´accresciuta operatività. Dopo l´approvazione assembleare il patrimonio netto passerà da franchi svizzeri 135 milioni a franchi svizzeri 163 milioni. .  
   
   
FABIO COLOMBERA NUOVO VICEDIRETTORE GENERALE DI UNIPOL BANCA S.P.A.  
 
Bologna, 27 gennaio 2009 - Il dottor Fabio Colombera entra in Unipol Banca S. P. A. Con l’incarico di Vicedirettore Generale – Area Affari. Colombera proviene dalla Banca Popolare di Vicenza nell’ambito del quale, dal 2007, ricopriva il ruolo di Direttore Commerciale. Il Dottor Colombera affianca il nuovo Direttore Generale di Unipol Banca Luciano Colombini, recentemente nominato anche Vicedirettore Generale per l’Area Banca di Unipol Gruppo Finanziario, con il quale ha già condiviso in passato parte della sua esperienza professionale. Il rinnovo del vertice direttivo di Unipol Banca conferma l’intento strategico di migliorare e rendere ancora più efficaci le sinergie di business tra il comparto bancario ed il comparto assicurativo, coordinando ed indirizzando anche le attività di tutte le altre società del Gruppo presenti ed operanti nel comparto bancario, assicurando altresì l’implementazione di tutte le iniziative per un ottimale realizzazione delle strategie e delle azioni organizzative e commerciali finalizzate a realizzare gli ambiziosi obiettivi di sviluppo del Gruppo nel business bancario. Fabio Colombera è nato a Venezia nel 1962 e vanta una pluriennale esperienza bancaria. Ha iniziato la propria carriera nel 1983 al Credito Italiano, dove è restato fino al 1990 per poi passare alla Banca Popolare di Vicenza. Ricoprendo incarichi di responsabilità sempre crescente, ha ottenuto nel 2000 il ruolo di Responsabile delle Aree Padova e Vicenza. Nel 2006 è stato nominato Vicedirettore Generale Vicario di Banca Nuova per la Divisione Mercati; nel 2007 Amministratore Delegato di Prestinuova – Società operante nel Credito al Consumo – e, nel dicembre dello stesso anno, Direttore Commerciale della Banca Popolare di Vicenza. .  
   
   
SEMINARIO: NUOVA BRETTON WOODS COME PROTEGGERE L´ECONOMIA REALE DAL CROLLO DELLA FINANZA SPECULATIVA  
 
Milano, 27 gennaio 2009 - La crisi provocata dalle bolle finanziarie ha ripercussioni sempre più pesanti sull´economia reale. Cresce la disoccupazione, diminuisce il Pil, le banche falliscono. Urge una riorganizzazione del sistema economico, per proteggere i settori produttivi dal buco infinito dei derivati. E´ possibile trovare un´armonia di interessi tra le parti sociali, con una politica economica che promuova il bene comune? Dopo il fallimento dei tentativi di salvataggio del sistema finanziario negli ultimi mesi, l´arrivo della Presidenza Obama potrà segnare un punto di discontinuità. L´america tornerà a seguire le linee guida di quel "Sistema americano" che l´ha resa la prima potenziale mondiale? Il modello da seguire è la riorganizzazione messa in atto dal grande presidente Franklin Roosevelt negli anni ´30 con il New Deal, e poi gli accordi internazionali che hanno inaugurato decenni di sviluppo economico. Questo è il nocciolo della "Nuova Bretton Woods" come proposta dall´economista americano Lyndon Larouche. Oggi la proposta di una "Bad Bank" per risanare i bilanci delle principali banche rischia invece di prolungare l´agonia del sistema. Come indicato dal Ministro dell´Economia Giulio Tremonti, lo stato non può e non deve salvare la speculazione; deve garantire l´attività dell´economia reale. Il seminario avrà luogo martedì 27 gennaio – ore 14,30 Facoltà di Scienze Politiche – Università degli Studi di Milano, via Conservatorio, 7 – Aula 13. Interverranno: Sandro Bonomi – Presidente dell´Anima (Federazione Industria Meccanica); Annamaria Ortolani - Segretaria Regionale Uilca Lombardia e Milano; Luciano Fasano – Docente di Scienze Politiche, Università degli Studi di Milano; Andrew Spannaus – Segretario Generale del Movimento Solidarietà. Www. Movisol. Org .  
   
   
DERIVATI : FINALMENTE LA CAUSA DA PARTE DEL COMUNE ORA IL SINDACO MORATTI AMMETTA E RICOSTRUISCA LE RESPONSABILITA´ POLITICHE  
 
Milano, 27 gennaio 2009 - Il Sindaco Moratti dovrebbe, a questo punto, contribuire a fare chiarezza rispetto alle responsabilità politiche legate alla vicenda dei "Derivati". Ll Gruppo del Pd del Comune di Milano saluta come un fatto positivo la scelta del Comune di intentare, come era stato chiesto da tempo e attraverso il lavoro faticoso e preziosissimo (e spesso ignorato dal centrodestra) svolto in questi due anni dai consiglieri comunali del Pd Davide Corritore e Fabrizio Spirolazzi, una causa civile nei confronti delle Banche. Tale atto però non può essere ciò dietro cui si nasconda chi ha avuto in tutti questi anni responsabilità amministrative e politiche nella gestione dei medesimi Derivati per conto del Comune. Quel che viene chiesto al Sindaco, a questo punto, è di spiegare chiaramente attraverso quali scelte errori si è arrivati a, scelte che, come dimostrato dall´avvio della Causa, hanno generato il rischio di gravi danni alle casse dei milanesi. .  
   
   
QUATTRO MOTORI EUROPA, LA RUSSA: UNITI CONTRO CRISI  
 
Sitges/Spagna, 27 gennaio 2009 - Quattro Motori per l´Europa (Lombardia, Catalogna, Rhone-alpes e Baden Wuerttenberg) e Regioni associate (Galles e Fiandre) uniti contro la crisi economica che colpisce in particolare le piccole e medie imprese e sulle misure per sostenerne la ripresa. Al vertice di Sitges, nei pressi di Barcellona, è stata infatti approvata una dichiarazione congiunta dei rispettivi "ministri" delle Attività produttive (per la Lombardia era presente l´assessore all´Industria, Piccola e Media Imprese, Romano La Russa), che recepisce in buona parte alcune delle proposte di recente varate dalla Giunta regionale della Lombardia. "Torniamo da Sitges soddisfatti - ha commentato l´assessore La Russa - perché i nostri contributi per sostenere il tessuto produttivo formato dalle piccole e medie imprese sono stati riconosciuti e apprezzati". Sussidiarietà, competitività, internazionalizzazione, cooperazione e valorizzazione delle piccole e medie imprese sono, per i responsabili di settore dei "Quattro Motori per l´Europa e Regioni associate", le chiavi per superare, insieme, la crisi economica. In particolare, La Russa ha illustrato il corposo pacchetto di interventi varato dalla Regione Lombardia. "Abbiamo sostenuto politiche di accesso al credito, migliorato in termini di velocità e di dotazione economica il Fondo rotazione per l´imprenditorialità (Frim), sostenuto l´innovazione coi metadistretti e favorito l´internazionalizzazione con progetti bilaterali e di partnership molto gradito dalle nostre aziende". Una delle sfide comuni ai "Quattro Motori", emerso dal summit di Sitges, è quello della lotta alla contraffazione, un tema sul quale le Regioni lavoreranno per creare percorsi di garanzia per i marchi e i prodotti delle aziende. Ne è nata l´idea di creare, come ha riferito l´assessore lombardo, un marchio dei "Quattro Motori" quale possibile forma di contrasto alla contraffazione dei marchi, in grado di rendere più conosciuti i nostri progetti e, quindi, favorire la competitività e l´internazionalizzazione delle nostre imprese, a cominciare dalle piccole e medie imprese, realtà cruciale del panorama economico lombardo e non solo". Nel valutare positivamente la collaborazione fin qui attuata, sono stati individuati come settori di lavoro comune l´internazionalizzazione (decisa la prosecuzione di missioni all´estero), l´innovazione (con dialogo tra Distretti e finanziamenti europei sul benckmarking di progetti bilaterali), le politiche di miglioramento e l´organizzazione del Gruppo "Economia" con un piano di azione ad approvazione anno per anno per rispondere meglio alle esigenze dell´economia dei "Quattro motori e delle Regioni associate". Dal 27 febbraio la presidenza di turno dei Quatto Motori passerà alla Regione Lombardia, che già il 12 e 13 marzo ospiterà la riunione della Commissione Economia "Abbiamo poi convenuto - ha aggiunto da ultimo l´assessore La Russa - di lavorare per il rafforzamento del ruolo politico delle Regioni nella crescita economica europea. Riteniamo necessario sviluppare politiche mirate in modo da uscire al più presto dalla crisi e, in parallelo, varare misure urgenti per evitare il rischio di una destabilizzazione dei mercati e delle imprese". .  
   
   
I PROGRAMMI DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA DEVONO INSERIRSI IN MANIERA SINERGICA NELLE AZIONI DEGLI ENTI LOCALI E DELLA REGIONE  
 
Venezia, 27 gennaio 2009 - I programmi di cooperazione transfrontaliera hanno visto in questi ultimi anni la nostra regione schierata in prima linea con un ruolo di coordinamento e sempre più spesso di capofila. Di come valutare e giudicare gli esiti delle progettualità europee e soprattutto di come tradurre e declinare i risultati nelle attività della pubblica amministrazione si è discusso ieri mattina in un convegno promosso dalla Commissione europea nell’aula magna dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e concluso dall’assessore all’Economia, Vendemiano Sartor. I fondi strutturali devono coerentemente inserirsi nell’ampio quadro logico composto dagli orientamenti comunitari e dagli strumenti operativi della politica europea, ma è bene soprattutto che facciano sistema con le azioni promosse dagli enti locali e dalla stessa regione. “Una corretta valutazione delle attività transfrontaliere - ha detto l’assessore - può essere pertanto un momento importante di aggiornamento dell’analisi sociale ed economica del nostro territorio. Una riflessione che non può che essere condivisa con gli operatori e con gli amministratori locali per l’individuazione delle potenzialità e dei rischi che, poi, si traducono nella scelta delle priorità di intervento. La validazione degli obiettivi centrati con successo serve, inoltre, ad accumulare la conoscenza utile a pensare nuove iniziative oppure opzioni alternative. ” Per Vendemiano Sartor rimane fondamentale evitare l’accentuazione di atteggiamenti formalistici e di schemi troppo rigidi nella gestione dei programmi europei e in particolare nella cooperazione transfrontaliera. Per il 2007-2013 i documenti di lavoro della Commissione europea prevedono la stesura di piani di valutazione che giudichino non solo il raggiungimento dei traguardi, ma soprattutto le strategie adottate per promuovere una politica sistemica e di coesione. Una decisione che trova “concorde” l’assessore. .  
   
   
BOLZANO: WIDMANN INCONTRA MINISTRO DELLA BASSA SASSONIA  
 
 Bolzano, 27 gennaio 2009 - Gli interventi delle Regioni per contenere gli effetti negativi della recessione economica sono stati discussi il 22 gennaio dall´assessore provinciale Thomas Widmann con il ministro all´economia dela Bassa Sassonia Walter Hirche. Sono state approfondite misure nel settore della formazione e programmi per la conservazione dei posti di lavoro. Il vicepremier della Bassa Sassonia nonché ministro all´economia, lavoro e traffico Walter Hirche, giunto in Alto Adige su invito della Camera di commercio, ha incontrato a Bolzano l´assessore provinciale Widmann. Con il politico tedesco l´assessore ha approfondito le strategie adottate in Germania per fronteggiare la crisi economica. Sono stati discussi interventi in materia di formazione e aggiornamento mirati del lavoratori, incentivi per il risanamento energetico e mantenimento dei posti di lavoro. Hirche e Widmann si sono scambiati informazioni anche sui programmi per la riduzione della disoccupazione. "Abbiamo la fortuna di poter contare sulla piena occupazione, ma mantenerci a questi livelli resta uno dei nostri compiti prioritari", ha sottolineato Widmann ricordando gli sforzi aggiuntivi compiuti dalla Giunta provinciale e le offerte disponibili sul piano dell´intermediazione e della riqualificazione. L´assessore provinciale ha informato il collega tedesco sul pacchetto di misure varato dalla Giunta per il rafforzamento dell´economia, "che hanno tra i punti qualificanti un programma di investimenti, un accesso agevolato delle aziende al capitale ma anche istruzione, innovazione e snellimento della burocrazia", ha concluso Widmann. .  
   
   
RIUNITO A BOLOGNA IL "TAVOLO DI CRISI" REGIONALE. BERTELLI: L´IMPEGNO DI TUTTI PER RAFFORZARE LA COMPETITIVITA´ DELL´ EMILIA-ROMAGNA E PROMUOVERE NUOVE OCCASIONE DI SVILUPPO.  
 
 Bologna, 27 gennaio 2009 - - Affrontare la crisi lavorando tutti insieme, su più fronti: ammortizzatori sociali, dunque, ma anche sostegno agli investimenti e formazione. E’ questa l’indicazione che è arrivata il 23 gennaio a Bologna dalla prima riunione del “tavolo di crisi” regionale, l’organismo, che riunisce istituzioni, mondo economico, sindacati, sistema bancario , e che è stato voluto dal presidente della regione Vasco Errani come luogo di confronto per seguire l’evoluzione della crisi in Emilia-romagna e giocare d’attacco promuovendo nuove occasioni di sviluppo. “Abbiamo rivolto un appello, condiviso da tutti i presenti - ha detto il sottosegretario alla presidenza Alfredo Bertelli illustrando l’iniziativa ai giornalisti – a impegnarci per rafforzare la nostra competitività e uscire più forti dalla crisi”. Da qui l’importanza di affiancare alle misure di sostegno ai lavoratori, anche interventi per lo sviluppo specialmente nei settori della ricerca e dell’innovazione. Con un impegno forte in questa direzione da parte del sistema pubblico, Regione in testa. Si tratta delle risorse in arrivo grazie al Dup, il Documento Unico di Programmazione che verrà presentato il prossimo 2 febbraio a Bologna e che mette a disposizione tra il 2007 e il 2013 1 miliardo 479 milioni di euro, tra fondi europei (Fas, Fesr, Fse) e risorse straordinarie del bilancio regionale. “Si tratta di una modalità innovativa di intervento per convogliare questi finanziamenti su una serie di obiettivi strategici concordati con i territori, velocizzando dunque la spesa ed evitando distribuzioni a pioggia - ha spiegato Bertelli”. Il nuovo strumento di programmazione negoziata, al quale la Regione ha lavorato in questi mesi e che prevede anche il cofinanziamento di Enti locali e privati, comprende 10 diversi settori di intervento ( dai tecnopoli, alle infrastrutture; dalla riqualificazione urbana agli investimenti nelle aree ex obiettivo 2 ) e si concretizzerà in 9 accordi di programma con Province e Comuni. “Gli accordi verranno sottoscritti da qui alla prossima primavera – ha annunciato Bertelli – e permetteranno di partire da subito con gli interventi” . Ulteriori 14 milioni di euro sono già stati destinati dalla Regione ad interventi nel campo della formazione e con un progetto particolare rivolto alla preparazione di figure professionali in campo sanitario. In aumento anche in Emilia-romagna il ricorso alla cassa integrazione Primi segnali di sofferenza occupazionale anche in Emilia-romagna, ma in linea con quanto si sta verificando in altre regioni affini per struttura produttiva e comunque partendo da una situazione di particolare solidità economica ed occupazionale. Unica regione italiana tecnicamente non in crisi , con un Pil che nel 2008 ha continuato ad avere il segno più (+ 0,1%), l’Emilia-romagna è infatti arrivata all’esplodere della crisi mondiale nel settembre 2008, con un numero di persone occupate (in parte dovuto all’ingresso della popolazione straniera) mai toccato in precedenza: 2 milioni e 7 mila ovvero 35 mila unità in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Sempre nel settembre 2008 il tasso di occupazione in Emilia-romagna era al 70,6% , al primo posto in Italia, così come al di sopra della zona euro e dell’intera Unione europea, oltre che agli obiettivi europei del 2010. Vanno in questa direzione in particolare i dati sul ricorso alla cassa integrazione che nel 2008 è aumentata rispetto al 2007 del 51% (8,1 milioni di ore in tutto, pari a poco più di 4. 500 lavoratori “equivalenti” a tempo pieno) , con un’incidenza maggiore (+160%) per gli interventi ordinari, che hanno avuto un’impennata proprio a partire dal settembre 2008. Si tratta infatti di un incremento superiore a quello medio nazionale (25%) , ma che tuttavia appare in linea con l’andamento rilevato nelle altre regioni del nord est e del centro (Veneto, Friuli Venezia Giulia, Umbria e Marche). Inoltre il ricorso alla Cig in Emilia-romagna, se rapportato al peso occupazionale della regione, appare più limitato di quello che si è verificato nello stesso periodo in regioni quali il Piemonte, la Lombardia, la Campania, la Puglia e la Basilicata, è inferiore ai valori registrati nel biennio 2004-2005 e molto al di sotto della precedente crisi internazionale del 1993-1994. I settori maggiormente interessati dal ricorso alla Cig, sia ordinaria che straordinaria sono il metalmeccanico (più della metà delle ore), il ceramico e il tessile-abbigliamento. .  
   
   
CALABRIA: QUADRO TERRITORIALE REGIONALE, AVANTI TUTTA  
 
Reggio Calabria, 27 gennaio 2009 - Entro il prossimo mese di marzo sarà presentato il documento preliminare del Quadro territoriale e paesaggistico, uno strumento che rappresenta una rivoluzione nel campo della pianificazione regionale e darà il via a una nuova stagione urbanistica, attraverso un percorso di partecipazione ai processi di pianificazione in Calabria. La decisione è scaturita al termine di una “due giorni” di incontri, svoltasi nella sede dell’assessorato il 22 e 23 gennaio scorsi, tra Regione e Province al fine di facilitare il processo di costruzione di un sistema coerente di previsioni urbanistiche, territoriali e paesaggistiche tra il livello regionale e i livelli provinciali, in continuità con gli incontri che si sono già svolti nei mesi passati, per definire in maniera coerente le visioni strategiche dello sviluppo dei territori. Alla riunione, presieduta dall’assessore Michelangelo Tripodi, erano presenti il gruppo di lavoro per la redazione del “Quadro”, guidato coordinatore scientifico Alberto Clementi, i componenti della direzione tecnico-scientifica e i consulenti del Qtr, il gruppo operativo e la segreteria tecnica; Rosaria Amantea, dirigente generale del Dipartimento regionale; Pietro Mari, assessore all’Urbanistica della Provincia di Cosenza e Antonio Perri, dirigente della stessa Provincia, Antonio Leone, dirigente dell’Urbanistica e il gruppo di lavoro del Ptcp, guidato da Salvatore Ruperto e Concettina Fallanca, per la Provincia di Crotone; Michele Tripodi, assessore all’Urbanistica, Pietro Foti, dirigente Urbanistica, e il gruppo di lavoro del Ptcp per la Provincia di Reggio Calabria; Angelo Alcaro, Maurizio Mancuso, Pierluigi Mancuso e Alfredo Gigliotti per la Provincia di Catanzaro. La scommessa ambiziosa dell’assessore Tripodi, condivisa dall’intero Esecutivo regionale, è quello di adottare un documento di pianificazione regionale, pienamente discusso, confrontato e condiviso con il territorio. Concertazione e partecipazione sono le linee guida dell’assessorato: il metodo nella definizione di strumenti e scelte che interessano il territorio e la comunità calabrese e il mezzo per raggiungere obiettivi di sostenibilità. Il gruppo di lavoro del Qtr si è confrontato, in diverse occasioni, con le Province e i Comuni capoluogo, proprio perché la redazione di questo importante strumento di pianificazione passa attraverso il confronto con i rappresentanti delle amministrazioni calabresi e i gruppi di lavoro impegnati nella redazione dei Piani territoriali di coordinamento provinciale, al fine di seguire un percorso comune, il più possibile condiviso per la redazione dei piani ai diversi livelli, tenendo conto anche dello stato di avanzamento della elaborazione dei Piani territoriali di coordinamento provinciale. Tripodi, aprendo i lavori, ha ribadito la volontà politico- programmatica della Giunta regionale di dotare la Calabria del Qtr, uno strumento che stabilisce gli obiettivi generali e le strategie della pianificazione regionale e indirizza ai fini del coordinamento la programmazione e la pianificazione degli enti locali. Durante gli incontri con i rappresentanti delle Province e i gruppi di lavoro per la redazione dei piani territoriali di ordinamento provinciale, si è lavorato per mettere in coerenza, attraverso un percorso condiviso e concertato, i contenuti del documento preliminare del Qtr con quelli degli strumenti di pianificazione provinciale adottati o in fase di redazione. Ci si è confrontati con le previsioni dei piani relativi agli aspetti delle articolazioni degli assetti territoriali, alle articolazioni degli assetti paesaggistici (regionali o di area vasta), alle previsioni infrastrutturali e relazionali e al sistema dei vincoli, con particolare riferimento ai vincoli idrogeologici, ambientali e delle aree protette. Dal confronto è scaturito un percorso condiviso per la redazione del documento preliminare del Qtr, uno strumento di pianificazione che indicherà gli indirizzi e le strategie di sviluppo del territorio regionale, e sarà caratterizzato da sussidiarietà, partnerariato, congruenza con i territori per la pianificazione, fissando poche regole certe, forti e chiare che governino le trasformazioni. I Ptcp individueranno le strategie e lo sviluppo nei territori di area vasta, con regole certe,chiare e forti, in coerenza con gli indirizzi del Qtr, utili anche agli enti locali. L’assessore Tripodi, nel corso dei lavori, ha ribadito che “il Quadro territoriale regionale paesaggistico dovrà necessariamente indicare strumenti adeguati per evitare il consumo indiscriminato di suolo, così come prevede la legge urbanistica regionale, e indirizzare lo sviluppo verso forme alternative: la riqualificazione e il recupero”. Una scelta che è stata condivisa dai rappresentanti delle province. La bozza del documento preliminare del Qtr, condiviso con le Province, sarà presentata nelle prossime settimane alla visione del presidente Loiero e degli assessorati regionali. Successivamente sarà avviata una campagna di comunicazione che consentirà di presentare la bozza del documento preliminare al territorio in tutte le sue articolazioni istituzionali, politiche, sociali, culturali e professionali attraverso incontri pubblici che si svolgeranno nelle cinque province calabresi. Il traguardo di questo percorso sarà la redazione definitiva del documento preliminare del Qtr paesaggistico che sarà proposto all’esecutivo regionale per l’approvazione per poi essere trasmesso al Consiglio regionale, a cui spetta il compito dell’approvazione definitiva. .  
   
   
BOLZANO: WIDMANN INCONTRA I VERTICI DI ASSOIMPRENDITORI  
 
Bolzano, 27 gennaio 2009 - L´assessore provinciale Thomas Widmann ha incontrato il direttore e il presidente di Assoimprenditori, Udo Perkmann e Christoph Oberrauch. Tra gli argomenti affrontati gli effetti della crisi sul mondo economico altoatesino, con particolare attenzione al settore automobilistico e delle costruzioni. Durante il primo incontro con il nuovo assessore a industria, commercio e artigianato, Oberrauch e Perkmann hanno illustrato struttura e attività dell´associazione, che conta circa 500 imprenditori dei settori industria e servizi, con oltre 33mila occupati. "Assoimprenditori rappresenta uno dei partner privilegiati del mio nuovo Assessorato - ha commentato Thomas Widmann - e ritengo fondamentale conoscerne a fondo i meccanismi e il ruolo che ricopre. Per il futuro mi auguro che la collaborazione tra la Provincia e gli imprenditori possa proseguire nella maniera più efficiente e snella possibile". Durante il colloquio, si è anche affrontato il tema della crisi economica, i cui effetti si stanno facendo sentire anche in Alto Adige, dove i settori più colpiti risultano essere quello automobilistico e quello delle costruzioni. "Dobbiamo essere capaci - ha aggiunto Widmann - di elaborare modelli in grado di utilizzare nella maniera più efficace possibile le risorse a disposizione, soprattutto per quanto riguarda i progetti di formazione e aggiornamento". .  
   
   
APPELLO DELL´ASSESSORE GABRIELE AGLI ASSESSORI DELLE REGIONI DEL SUD PER DIFENDERE I FONDI REGIONALI FAS  
 
Napoli, 27 gennaio 2009 - L´assessore al Lavoro della Campania Corrado Gabriele rivolge un appello ai colleghi delle regioni del Mezzogiorno, con delega alla gestione del Fondo Sociale, per chiedere una difesa unitaria dei fondi Fas. “Il nord – dice Gabriele - non può trasformare le risorse destinate allo sviluppo del sud in fondi destinati a tamponare le emergenze occupazionali e le crisi aziendali. Non possiamo assistere all´ennesimo tentativo di svuotare le casse del Mezzogiorno. Bisogna difendere con forza le risorse che servono a potenziare i sistemi formativi e di istruzione, strumenti necessari per il nostro mercato del lavoro. “E´ importante che le Regioni mantengano una posizione ferma con il Governo, per giungere ad un accordo costruttivo. Questi fondi vengono utilizzati, attraverso meccanismi di trasparenza e controllo, per potenziare il sistema di apprendimento e l´ innalzamento delle competenze per migliaia di giovani che ogni anni sono costretti ad emigrare dal sud in cerca di un lavoro. “La crisi che attraversa oggi il nostro Paese rappresenta in modo paradossale un´occasione di rilancio strutturale e a lungo termine per l´intero sud. Perciò non si può barattare lo sviluppo con il contenimento delle crisi aziendali del nord”, conclude Gabriele. .  
   
   
INCONTRO GIUNTA MARCHIGIANA - SINDACATI: DECISI I CRITERI GENERALI PER LA DESTINAZIONE DI 10 MILIONI DI EURO DEL FONDO DI SOLIDARIETA´ A SOSTEGNO DEL LAVORO E DEI SERVIZI SOCIALI.  
 
Ancona, 27 gennaio 2009 - La proposta operativa per la destinazione di 10 milioni di euro alle famiglie marchigiane in difficolta` a causa della crisi economica internazionale in atto e` ormai definita. Questa mattina il presidente della Regione Gian Mario Spacca con gli assessori al bilancio Pietro Marcolini, al lavoro Fabio Badiali, alla formazione Stefania Benatti, alla sanita` Almerino Mezzolani e ai servizi sociali Marco Amagliani ha incontrato i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil per definire i criteri generali per l´assegnazione dei 5 milioni del Fondo di solidarieta` sociale previsti dal bilancio e di altri 5 milioni reperiti dal Fas (Fondo aree sottoutilizzate). Quattro le misure concordate: 1) 3 milioni per attivare contratti di solidarieta` per garantire la sicurezza del posto di lavoro attraverso la riduzione incentivata dell´orario. 2) 2 milioni per il sostegno tramite contributo alle famiglie con lavoratori licenziati, in mobilita` e in cassa integrazione e reddito Isee (Indicatore di Situazione Economica Equivalente) 3) 3,5 milioni di euro per famiglie con disabile e caduta di reddito dovuta alla situazione economica in atto. Il reddito verra` calcolato sempre in base all´indice Isee 4) 1,5 milioni di euro ai Comuni per le politiche sociali con priorita` ai minori non accompagnati, alla non autosufficienza e all´assistenza domiciliare. .  
   
   
IN FVG CRESCONO MOBILITA´´ E CASSA INTEGRAZIONE  
 
 Trieste, 27 gennaio 2009 - Mercoledì e giovedì prossimi sarà a Roma per parlare delle azioni previste dal Decreto 185 e dei fondi per attuarle a livello regionale, ma intanto l´assessore regionale al Lavoro, Università e Ricerca Alessia Rosolen garantisce trasparenza e una conferenza stampa al mese sullo stato di avanzamento della crisi occupazionale in Friuli Venezia Giulia. Il monitoraggio dei principali indicatori (dalla Cassa integrazione agli incentivi alle imprese che assumono e stabilizzano i lavoratori) e un costante flusso di informazioni su ciò che la Regione sta facendo per contrastare il fenomeno saranno al centro degli incontri con i media a partire da quello che oggi è servito ad illustrare l´aumento di cassa integrazione e mobilità. Il peggioramento del mercato era già stato messo in evidenza in occasione del convegno del 16 dicembre scorso sulla crisi e la riforma dei servizi per il lavoro. Questa mattina a Trieste, nella sede della direzione regionale al Lavoro, l´assessore e il direttore dell´Agenzia del Lavoro Domenico Tranquilli hanno confermato l´andamento ed in conseguenza l´aumento della cassa integrazione, che a fine 2008 tocca i 4. 245 milioni di ore con un incremento del 54 per cento rispetto al 2007 e con 902 lavoratori in più coinvolti. Nel contesto il dato più significativo e direttamente connesso alla difficoltà congiunturale della produzione è rappresentato dalla crescita del 141 per cento della Cigo (che in termini assoluti ammonta però a sole 369 mila ore) mentre la Cassa integrazione straordinaria, che fotografa invece le situazioni di crisi aziendale, registra un aumento del 47,7 per cento, cui si somma il 22,3 cento dell´edilizia. In regione la Cig aumenta ovunque, meno che a Trieste, dove si registra invece un calo del 31,8 per cento legato alla diminuzione del 43,1 per cento della Cis. Notevoli sono gli incrementi della Cig registrati nell´Isontino (+123,4 per cento, con l´ordinaria a 497,8 per cento e la straordinaria a 119,6) e nel Pordenonese (+99,6 per cento, con l´ordinaria a 213,8 e la straordinaria a 94,4), mentre a Udine l´incremento della Cig del 32,9 per cento fa riferimento in particolare alla componente ordinaria, che è del 56,4 per cento contro il 20,8 di quella straordinaria. Nel 2008 sono entrati in mobilità 5. 324 lavoratori e la provincia più interessata al fenomeno è Udine, con il 44 per cento dei lavoratori, anche se rispetto al 2007 qui l´incremento è solo dell´8 per cento. Complessivamente la regione registra una crescita della mobilità del 24 per cento e in particolare, rispetto al 2007, Gorizia registra un più 52,8 per cento, Pordenone il 51,9 e Trieste il 20 per cento. A questi dati se ne aggiungono altri, anch´essi illustrati oggi e relativi al mercato del lavoro per il periodo aprile-giugno 2008. Dati che confermano come all´epoca l´occupazione complessiva fosse in fase di aumento (+1,7 rispetto allo stesso periodo del 2007) con un incremento parallelo delle persone in cerca di occupazione che era però pari ad 8 mila unità ed un tasso di disoccupazione, che già accennava a scenari futuri, del 4,4 per cento rispetto al 3,0 per cento dell´anno precedente. In riferimento alle tipologie contrattuali, è interessante rilevare, nello stesso periodo, una flessione delle assunzioni a tempo indeterminato del 24 per cento. Ferma restando l´azione costante di monitoraggio della situazione Rosolen ha confermato che per fronteggiare la crisi la Regione intende muoversi su più fronti, a partire dalla dichiarazione dei diversi stati di crisi con la predisposizione, assieme alle amministrazioni provinciali, dei piani per fronteggiarla individuando i settori più colpiti. Alle otto dichiarazioni di crisi della precedente Giunta regionale si sommano ora, ha spiegato l´assessore, quelle della gomma-plastica e del legno di Gorizia, mentre già questo pomeriggio il Comitato di concertazione prenderà in esame la richiesta di Pordenone per la dichiarazione della crisi dei settori del legno e della meccanica. Stanno inoltre per esser formalizzate le richieste di Trieste relative ad attività portuali e chimica ed è in fase di valutazione lo stato dell´industria udinese. La massima estensione degli ammortizzatori a tutte le categorie di lavoratori che sinora ne siano stati esclusi, - compresi i lavoratori licenziati e non coperti da misure di tutela per cui viene proposta un´integrità di disoccupazione che corrisponda ad una mobilità di sei mesi - ed il potenziamento dei servizi per il lavoro, sono gli altri fronti su cui la Regione si muoverà, conferma Rosolen, per rispondere alla gravità del momento. "I quattro masterplan provinciali dei Servizi per il lavoro prevedono da soli un impegno di spesa di oltre 106 milioni di euro nel periodo 2007-2013 - ha ricordato l´assessore - ed i primi due interventi, per cui è stato stabilito un impiego di 6 milioni di euro, prevedono il rafforzamento dei Centri per il lavoro con 31 nuovi operatori del collocamento e un bando di gara per la selezione di 4 organi di formazione e di 4 agenzie di collocamento che completeranno l´attività dei centri". .  
   
   
TRENTO: APPROVATO IL PIANO STRAORDINARIO PER L´OCCUPAZIONE  
 
Trento, 27 gennaio 2009 – Via libera ieri dalla Commissione provinciale per l´impiego al Piano straordinario per l´occupazione, adottato dalla Giunta provinciale lo scorso venerdì. Accelera quindi l´azione dell´amministrazione provinciale per contrastare gli effetti della crisi economica sul versante del lavoro. Il Piano prevede da un lato il sostegno al reddito dei lavoratori che perdono o interrompono il lavoro a causa della recessione e dall´altro l´adozione di misure per favorire il loro reimpiego. Approvato Ieri all´unanimità dalla Commissione provinciale per l’impiego della Provincia autonoma di Trento (composta da Provincia, rappresentati del mondo imprenditoriale, associazioni datoriali, rappresentati dei lavoratori e associazioni sindacali) il Piano straordinario per l´occupazione, licenziato venerdì scorso nella riunione della Giunta provinciale. Si consolida dunque l´azione dell´amministrazione provinciale - di concerto con le parti economiche e sociali - per contrastare gli effetti negativi della crisi per i lavoratori e le loro famiglie. Gli interventi descritti nel Piano, riservati al settore privato, perseguono i seguenti obiettivi: 1. Assicurare un sostegno al reddito, volto ad integrare i sussidi offerti dallo Stato, a favore dei lavoratori che cessano il rapporto di lavoro per motivi riconducibili a crisi di mercato, garantendo al contempo un’attività formativa per la manutenzione delle competenze professionali e per consentire un più agevole riassorbimento occupazionale e l’incremento della loro occupabilità. 2. Garantire l’anticipazione dei sussidi di disoccupazione richiesti allo Stato, onde favorire la disponibilità immediata di reddito da parte dei soggetti disoccupati. 3. Favorire l’integrazione del reddito dei lavoratori sospesi dal lavoro, mediante l’erogazione di un sussidio aggiuntivo a quello assegnato dallo Stato per i periodi di sospensione non indennizzati dallo Stato. 4. Erogare ai lavoratori impegnati in attività formativa durante il periodo di disoccupazione, in aggiunta al sostegno al reddito, un’indennità di frequenza oraria; 5. Assicurare maggiori opportunità occupazionali alle persone disoccupate portatrici di svantaggio sociale nell’ambito dell’Azione 10 (lavori socialmente utili) degli interventi di politica del lavoro previsti per il triennio 2008-2010. .  
   
   
IL SISTEMA CAMERALE PIEMONTESE CONTRO LA CRISI: 10 MILIONI DI EURO A SOSTEGNO DELLE IMPRESE SISTEMA DEI CONFIDI, SOSTEGNO ALL’INNOVAZIONE E CONTENIMENTO DEI PREZZI TRA LE PRIORITÀ D’INTERVENTO  
 
 Torino, 27 gennaio 2009 - È forte l’impegno delle Camere di commercio del Piemonte nel fronteggiare la crisi che sta attraversando l’economia regionale. Il sistema camerale piemontese - già impegnato nel Comitato d’indirizzo per la definizione delle linee strategiche e delle priorità d’intervento in ambito di misure anticrisi voluto dalla Giunta regionale - ha infatti finora investito complessivamente circa 10 milioni di euro in progetti e misure a sostegno delle imprese e del territorio. "In una fase congiunturale così delicata, le Camere di commercio sono chiamate a dare una risposta veloce ed efficace alle difficoltà economiche che stanno attraversando le imprese. Per usare le parole del Ministro per lo Sviluppo Economico Claudio Scajola durante l’Assemblea annuale di Unioncamere nazionale, le Camere di commercio sono in grado di comprendere per prime le difficoltà delle aziende e quindi di orientarne i comportamenti e di aiutarle, soprattutto oggi, a superare le difficoltà del momento in cui viviamo - commenta Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere Piemonte - . Per dare fiducia al nostro sistema imprenditoriale, così da rilanciare lo sviluppo del nostro territorio e i consumi delle famiglie, abbiamo adottato, tra le prime e più concrete misure anticrisi, la strategia del sostegno all’accesso al credito per le Pmi attraverso i confidi. Fino ad oggi l´intero sistema camerale piemontese ha deciso di investire circa 10 milioni di euro per promuovere la competitività delle nostre imprese e veicolare nuove opportunità di crescita, con l´obiettivo di attenuare l´impatto recessivo e la stretta creditizia di questi mesi e dare finalmente una boccata d´ossigeno alle aziende che operano in Piemonte". I principali interventi si concretizzano in garanzie per l’accesso al credito da parte delle Pmi attraverso il sistema dei confidi, secondo una scelta adottata a livello nazionale dalle Camere di commercio, che complessivamente hanno già destinato 4,2 miliardi di euro. Si muove in questa direzione la Camera di commercio di Torino che, in collaborazione con il sistema dei confidi che operano a livello provinciale, ha predisposto un intervento straordinario di 4 milioni di euro per sostenere l’accesso al credito delle Pmi di Torino e provincia. Anche la Camera di commercio di Cuneo ha destinato 2 milioni di euro di contributi in conto interesse alle piccole e medie imprese del cuneese e 2 milioni euro di contributi in conto capitale alle imprese che finanziano i propri investimenti con mutui garantiti dalle cooperative di garanzia. La Camera di commercio di Novara mette a disposizione contributi a fondo perduto per un totale di 670mila euro a favore delle imprese del territorio che realizzino interventi di ammodernamento e sviluppo di innovazioni di prodotto, di processo e di sviluppo eco-sostenibile ovvero che realizzino per la prima volta un sistema di gestione della qualità o conseguano una certificazione di conformità dei prodotti e servizi, a cui si affiancheranno ulteriori fondi per il sostegno dell’accesso al credito attraverso il sistema dei confidi, pari a 150mila euro. La Camera di commercio di Vercelli, in collaborazione con la Provincia di Vercelli e la Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli, stanzierà a sua volta 300mila euro destinati al sostegno delle Pmi locali attraverso il sistema dei confidi. Anche le Camere di commercio di Biella e Alessandria si stanno attivando per potenziare ulteriormente l’appoggio al sistema dei confidi a favore delle imprese del territorio. L’ente camerale biellese, inoltre, si sta adoperando da tempo in difesa e a supporto delle aziende tessili muovendosi su due fronti: da un lato promuovendo il sistema volontario di tracciabilità dei prodotti tessili e calzaturieri creato attraverso l’Italian Textile Fashion, l’ente creato da alcune Camere di commercio italiane; e dall’altro, aderendo all’azione di lobby per l’approvazione del regolamento sul “Made in” dalla Commissione Europea. Rafforzamento delle reti con il sistema bancario locale, a supporto delle difficoltà finanziarie delle imprese, anche per la Camera di commercio del Verbano Cusio Ossola, che ha inoltre promosso progetti diretti a favorire l’internazionalizzazione delle filiere produttive e dei settori leader (casalinghi, lapidei e turismo). Il sostegno all’economia del territorio passa anche attraverso il rilancio dei consumi: la Camera di commercio di Asti, oltre ad iniziative di promozione e sostegno al credito, ha promosso, nell’ambito del “Tavolo di analisi provinciale dei prezzi al consumo”, l’iniziativa “Il Salvatasche”. Il progetto consiste in un accordo con la piccola e media distribuzione, finalizzato al contenimento dei prezzi di alcuni prodotti di prima necessità che, in base al protocollo, nei prossimi sei mesi non supereranno i prezzi massimi concordati. Anche la Camera di commercio di Biella, nell’ambito del “Tavolo prezzi” costituito straordinariamente dalla Prefettura a livello locale, ha collaborato a varare l’operazione “Prezzo Ok” al fine di creare un paniere di beni di prima necessità distribuiti da alcuni esercizi commerciali, che hanno aderito all’iniziativa, a prezzi particolarmente vantaggiosi. L’iniziativa riguarda anche il comparto della somministrazione, in particolare le pizzerie, che assicurano il pasto comprensivo di pizza e bevanda a 5,5 euro. Inoltre, alcuni supermercati hanno riservato uno sconto particolare ai pensionati. Sempre nell’ambito del controllo delle dinamiche di prezzi per un corretto funzionamento del mercato, da aprile 2008 Unioncamere Piemonte coordina il “Tavolo sulle Dinamiche dei Prezzi in Piemonte” composto dalle Camere di commercio regionali, dalle Associazioni di categoria (consumatori, artigiani, commercianti, industriali, imprese bancarie, agricoltori e lavoratori) e dai rappresentanti di Regione Piemonte, Unione Province Piemontesi e Anci Piemonte. .  
   
   
TRENTO: REDDITIVITA’ E SITUAZIONE FINANZIARIA DELLE IMPRESE IL SERVIZIO STATISTICA RENDE PUBBLICI IN UN VOLUME I DATI 2003-2005  
 
Trento, 27 gennaio 2009 – È disponibile per tutti coloro che ne fossero interessati la terza edizione dell’”Analisi della redditività e della situazione finanziaria delle imprese trentine nel periodo 2003-2005”. Il volume, edito dal Servizio Statistica della Provincia autonoma di Trento, fa parte della collana “studi monografici”. Può essere richiesto al Servizio stesso (e. Mail: serv. Statistica@provincia. Tn. It ) e a breve sarà diffuso anche attraverso il sito internet www. Statistica. Provincia. Tn. It. Il lavoro nasce dalla collaborazione tra il Servizio statistica della Provincia e il Dipartimento di informatica e studi aziendali dell’Università di Trento, con l’intento di esplorare l’universo delle società di capitale con sede in provincia di Trento attraverso l’analisi per grandi settori delle performance economiche e finanziarie, misurate attraverso i tradizionali indici di bilancio. In questa terza edizione i risultati locali sono messi a confronto con gli analoghi indicatori elaborati a livello nazionale e con i dati riferiti a società di capitali con sede nel Nord-est. Le imprese di capitale trentine confermano, anche per il 2005, una condizione generale di sottocapitalizzazione, peraltro bilanciata a livello di sistema da una buona redditività del capitale netto. Ovviamente la situazione appare più frammentata e articolata analizzando la situazione per singoli settori. In generale, comunque, si può affermare che nel corso del 2005 il comparto industriale ha diminuito il livello di sottocapitalizzazione di cui soffriva, consentendo un miglioramento dell’esposizione finanziaria delle imprese. Lo stesso dicasi per le imprese dei servizi, mentre le imprese commerciali continuano ad essere esposte a livelli di indebitamento elevati, pur in presenza di una redditività netta decisamente superiore a quella media nazionale. .  
   
   
PREZZI CONTENUTI E ALTA QUALITÀ. E´ "SPENDO MENO. LA REGIONE EMILIA-ROMAGNA PER I CONSUMATORI", ACCORDO FIRMATO IERI DA REGIONE E ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA DELLA DISTRIBUZIONE COMMERCIALE AL DETTAGLIO E ALL´INGROSSO, DELL´ARTIGIANATO E DELL´AGRICOLTURA.  
 
Bologna, 27 gennaio 2009 – L’anno scorso, ad aprile, ci fu l´accordo per un chilo di pane comune a 1 euro. Ora il “pacchetto” s’allarga – anzi, raddoppia – con opportunità d’acquisto a prezzi contenuti su altri alimenti d’uso quotidiano (carne, prodotti da forno, ortofrutta) e consigli utili per gli acquisti. E’ quanto prevede l’accordo, firmato oggi, tra Regione e associazioni di categoria della distribuzione commerciale al dettaglio e all’ingrosso, dell’artigianato e dell’agricoltura. “Spendo meno. La Regione Emilia-romagna per i consumatori”: questo il nome dell’iniziativa, che entrerà a regime a partire dal mese di marzo. Obiettivo, difendere il potere d’acquisto dei consumatori e, al tempo stesso, valorizzare i prodotti locali e la loro qualità per diffonderli sempre più. “Per quanto riguarda le iniziative a favore dei cittadini, avevamo iniziato lo scorso anno con l’intesa per ‘un chilo di pane comune a 1 euro’ – ha ricordato l’assessore regionale al commercio Guido Pasi – . L’accordo siglato oggi, in una situazione di crisi economica grave, è molto più articolato, sia per la quantità di prodotti, sia per la platea più ampia di associazioni che aderiscono”. Un risultato importante, ha sottolineato l’assessore, che mostra “la capacità di coesione, la volontà di cercare un’intesa in questa regione”. “Il nostro impegno – ha concluso Pasi – non finisce qui: continueremo a lavorare per creare nuove intese, trovare nuovi aderenti. E per rinnovare gli accordi, quando arrivano alla scadenza”. L’accordo (siglato da Confcommercio Emilia-romagna, Conferesercenti Emilia-romagna, Federcarni Emilia-romagna, Fedagromercati-acmo, Associazione panificatori di Bologna, Accda, Ancd-conad, Cna e Confartigianato Emilia-romagna) prevede due pacchetti: uno sui prezzi, l’altro per l’informazione sulle iniziative di convenienza e la qualità dei prodotti locali. I punti vendita che aderiscono verranno identificati da un apposito marchio. Il pacchetto “prezzi” Il pacchetto riguarda prodotti che compaiono (o dovrebbero comparire) normalmente sulla tavola dei cittadini, e che negli ultimi tempi hanno subito un aumento dei prezzi. Carne e prodotti di macelleria - “Spesa amica”: le macellerie che partecipano mettono in vendita, almeno nell’ultima settimana del mese, un pacco di prodotti di carne per famiglie, di qualità garantita, a un costo massimo di 10-15 euro con uno sconto minimo del 10% sul prezzo normale di vendita. Il pacco contiene un mix di carni scelto da ciascuna macelleria. Chi compra il pacco di “Spesa amica” riceve in omaggio anche un piccolo ricettario oppure alcuni opuscoli con consigli utili su come acquistare, conservare e cucinare la carne. Aderiscono Confcommercio, Federcarni, Cna. - “Carne in tavola”. L’impegno è ad applicare uno sconto (almeno nell’ultima settimana del mese) dal 10 al 20% sul prezzo di vendita su uno o più tipi di carne tra pollo, tacchino, bovino e suino. Aderiscono Confcommercio, Federcarni, Cna. Pane e prodotti da forno - “Settimana promozionale dei prodotti da forno”. Ci sarà una settimana al mese in cui i panificatori artigiani che aderiscono metteranno in vendita un prodotto tipico locale (crescente, raviole con la mostarda, ciambella, pizza, biscotto del mattino) a un prezzo scontato dal 10 al 20% su quello normale di vendita. L’obiettivo è duplice: offrire un prodotto a un prezzo conveniente valorizzandone la tipicità e la qualità. Aderiscono all’iniziativa Confcommercio, Associazione panificatori di Bologna, Confartigianato e Cna. “Prezzi bloccati nei forni”. I forni che partecipano all’iniziativa s’impegnano a vendere tutti i tipi di pane e dei prodotti da forno fino al 30 aprile 2009 allo stesso prezzo di novembre 2008. Aderiscono Conferesercenti e Confartigianato. Dopo una fase di sperimentazione viene rinnovata l’iniziativa “un pezzo di pane comune da un chilo a 1 euro”. Partecipano Accda e Ancd-conad. Bar “Prezzi bloccati nei bar”. Nei pubblici esercizi che partecipano all’iniziativa il listino prezzi del mese di novembre 2008 non verrà modificato fino al 30 giugno 2009. Aderiscono Confcommercio, Conferesercenti e Confartigianato. Frutta e verdura “Ortofrutta in offerta”. I commercianti che prendono parte all’iniziativa si impegnano a mantenere fisso il prezzo di due specie di prodotti di stagione per un periodo minimo di un mese, rinnovabile. Partecipano Confcommercio e Fedagromercati-acmo. Il pacchetto “informazione sulle iniziative di convenienza e sulla qualità dei prodotti locali” Due le attività previste. Verrà realizzata “Consigli per gli acquisti”, campagna di comunicazione di livello regionale a cura delle associazioni che aderiscono al progetto. Ogni mese verrà svolto un approfondimento specifico su una fascia di alimenti (carne, ortofrutta, pane e derivati, e così via). Oltre alle indicazioni utili rispetto al prodotto, al miglior periodo per l’acquisto e alla sua convenienza, verrà fornita anche una vera e propria “pagella” del mese per i prodotti della categoria interessata dall’analisi e una sezione di approfondimento su un tema specifico, con l’intervento di un rappresentante della categoria interessata. E’ previsto anche uno spazio per promuovere e dare visibilità alle singole iniziative di contenimento e blocco prezzi in vigore nel mese in questione. La seconda iniziativa è “Guida all´ortofrutta di qualità”: nei punti vendita alimentari aderenti, verrà distribuito un opuscolo informativo dedicato ai consumatori, in un’ottica di qualità e risparmio. Le imprese sottoscrittrici e le loro associazioni s’impegnano ad attuare le iniziative concordate per tutto il 2009, ad eccezione di “Prezzi bloccati nei forni” (fino al 30 aprile) e “Prezzi bloccati nei bar” (fino al 30 giugno); la Regione, dal canto proprio, s’impegna a fare informazione per i cittadini utilizzando tutti i mezzi a disposizione e a monitorare l’andamento delle iniziative, affinché l’accordo venga applicato correttamente. Carne, pasta, pane, olio e ortofrutta a Bologna. Prezzi a confronto tra il 2007 e il 2008 A febbraio 2007, comprare della carne fresca di bovino adulto (un taglio da un chilo) a Bologna significava spendere mediamente 14,59 euro. A febbraio 2008 il prezzo era salito a 15,45, per arrivare a 15,88 euro in media al chilo a fine anno (dicembre). Anche il pollo nello stesso periodo è aumentato: da 3,86 (costo medio di un chilo a febbraio 2007) è passato a 4,19 euro al chilo (febbraio 2008), fino a raggiungere quota 4,26. L’ingrediente simbolo delle cucina italiana, la pasta: sempre a Bologna, un chilo di pasta di semola di grano duro costava in media 1,14 euro (febbraio 2007), poi 1,45 (febbraio 2008) e infine 1,59 euro (dicembre 2008). Sono alcune delle cifre disponibili sul sito dell’Osservatorio regionale prezzi e tariffe: la Regione, in base a un accordo stipulato con l’Istat e il ministero per lo Sviluppo economico, acquisisce parte dei dati rilevati dagli uffici comunali di statistica – la totalità viene inviata all’Istat per il famoso “paniere” – per definire invece un paniere di dimensioni più ridotte (attualmente circa 100 tra beni e servizi maggiormente rappresentativi dei consumi delle famiglie, secondo i dati di contabilità nazionale). Ancora: per quanto riguarda il pane, a Bologna nel mese di febbraio 2007, su un campione di 28 esercizi, un chilo di pane costava in media 3,16 euro (prezzo minimo 1,29 euro, massimo 4,50 euro). A febbraio 2008 era arrivato a 3,45, per scendere a 3,30 a fine anno. L’olio extravergine di oliva: una bottiglia da 100 cl è aumentata da 5,78 euro (prezzo medio a febbraio 2007) a 5,80 (febbraio 2008), per poi diminuire leggermente (5,79 euro a dicembre 2008). Uno sguardo all’ortofrutta: un chilo di patate primura sono passate da un costo medio di 1,06 euro (su 29 esercizi rilevati a febbraio 2007) a 1,09 esattamente un anno dopo, per poi scendere a 1 euro a dicembre 2008. Una verdura di stagione, il cavolfiore bianco: a febbraio 2007 costava al chilo mediamente 1,52 euro (su un campione di 29 esercizi), un anno dopo nello stesso mese si comprava a 1,44 euro e a dicembre 2008 a 1,62 euro. Infine, le mele delicious rosse: da 1,93 euro al chilo a febbraio 2007 sono salite a 1,96 a febbraio 2008, per raggiungere i 2,06 euro di dicembre 2008. .  
   
   
CONFERENZA ORGANIZZATIVA TERRITORIALE DEI CONSORZI DI BONIFICA DI CAMPANIA, PUGLIA E BASILICATA DEL 23 GENNAIO 2009 POSSIBILE RIDUZIONE DEGLI ENTI IN CAMPANIA DA 11 A 7.  
 
Napoli, 27 gennaio 2009 - La Campania ha 992mila ettari destinabili ad uso agricolo, il 73% del totale, e la metà del territorio è sottoposto all’opera di 11 Consorzi di Bonifica. Allo stesso tempo, dei 200 comuni a rischio idrogeologico della regione la maggior parte insistono all’interno dei comprensori di bonifica governati da Consorzi. Secondo le norme regionali, attualmente in fase di studio, i Consorzi potrebbero diventare 7. “Siamo convinti che proprio per il peso di questi numeri anche in Campania deve concretizzarsi al più presto la riforma dei Consorzi di Bonifica così come stabilito dalla Conferenza Stato – Regioni, che nello scorso mese di settembre ha approvato il testo contenente i criteri per l´attuazione dell´articolo 27 del decreto-legge n. 248/2007, convertito in legge n. 31/2008 - ha detto Massimo Gargano, presidente dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni della Campania, intervenendo a Napoli a margine della Conferenza Organizzativa delle Unioni Regionali delle Bonifiche e Irrigazioni di Campania, Puglia e Basilicata, che ha visto anche la partecipazione dell’assessore regionale all’ambiente della Campania Walter Ganapini. Gargano ha inoltre aggiunto: “L´intesa raggiunta nella Stato-regioni delinea con chiarezza il quadro di riferimento per la disciplina dei Consorzi di bonifica in sede regionale, confermando la polivalenza funzionale dell´azione della bonifica sul territorio, quale azione finalizzata alla crescita del Made in Italy agroalimentare, che è fattore di competitività del Paese, ed alla sicurezza territoriale, tutela ambientale, e difesa del territorio”. Sempre secondo il presidente dell’Anbi Gargano: “La valorizzazione e la tutela dell’ambiente e del paesaggio appartiene alla cultura dei Consorzi di Bonifica, è bene che tale cultura entri anche nelle altre istituzioni, preposte alla programmazione del territorio, al fine di uscire da una logica dell’emergenza, che ha spesso caratterizzato territori come quelli della Campania. ” Secondo Gargano: “Solo una programmazione accurata dell’uso dei suoli e delle acque, con il risparmio idrico, può portare sviluppo e occupazione, tenendo presente che il nostro Paese deve tutelare paesaggi e territori preziosi dal punto di vista turistico, oltre che agricolo, ormai i consumi irrigui di acqua sono già scesi al 50% del totale, rispetto al 70% grazie all’azione di razionalizzazione dei Consorzi. ” Sulla riforma dei Consorzi il presidente Gargano sottolinea: “La gestione della trasformazione dei Consorzi non può certo prescindere dall’alleanza strategica con le Organizzazioni Agricole, insieme alle quali da sempre, storicamente i Consorzi sono cresciuti e si sono sviluppati. ” Vito Busillo, presidente dell’Unione regionale bonifiche e irrigazioni della Campania ha detto: “In Campania esistono già alcuni progetti di legge per il riordino dei Consorzi. “ L’attuale legge regionale è del 2003: “Si tratta già di una buona legge – sottolinea Busillo – va solo affinata e raccordata con i principi stabiliti dalla Stato-regioni, che porteranno sicuramente ad una razionalizzazione degli enti di Bonifica”. Per Busillo uno degli assi che i Consorzi possono giocare è la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili: ”In tal modo, oltre a contribuire alla salvaguardia ambientale, e all’adempimento degli obblighi derivanti dalla Direttiva Comunitaria su Kyoto, i Consorzi avranno la possibilità di ridurre la bolletta elettrica e quindi gli oneri tributari per i consorziati. ” Paolo D’alba, direttore dell’Unione regionale bonifiche e irrigazioni azzarda: ”Stando ad i principi stabiliti dalla Stato regioni si potrebbe passare da 11 a 7 o 8 enti di Bonifica in Campania. ” La Stato-regioni nel settembre scorso ha stabilito la delimitazione dei comprensori di bonifica, che dovrà essere effettuata con riferimento ai confini idrografici ed idraulici, tenendo conto dell´esigenza di garantire dimensioni gestionali idonee ad assicurare funzionalità operativa, economicità di gestione e adeguata partecipazione da parte dei consorziati. Su ogni comprensorio, le Regioni costituiscono un solo Consorzio di bonifica e possono anche prevedere che su più comprensori di bonifica venga costituito un unico Consorzio. .  
   
   
FONDAZIONE PER IL SUD: DUE PROGETTI PER LA BASILICATA  
 
 Roma, 27 gennaio 2009 - La Fondazione per il Sud è nata due anni fa dall’alleanza tra le fondazioni di origine bancaria e il mondo del terzo settore e del volontariato per promuovere l’infrastrutturazione sociale e lo sviluppo del Mezzogiorno. Nel perseguire i propri obiettivi nelle sei regioni meridionali (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia), ha scelto di operare nelle seguenti aree tematiche: l’educazione dei giovani ai vari livelli culturali; lo sviluppo di capitale umano di eccellenza, per contrastare la “fuga di cervelli” dal Mezzogiorno e favorire la crescita dei suoi talenti; la cura e la valorizzazione dei "beni comuni"; la mediazione culturale e l´accoglienza/integrazione degli immigrati; lo sviluppo, la qualificazione e l´innovazione dei servizi socio-sanitari. Con l’approvazione del Documento Programmatico annuale 2009, avvenuta nel dicembre scorso, nel nuovo anno la Fondazione si propone di concentrare la propria azione sugli ultimi due ambiti di intervento ancora da attivare, focalizzando il proprio sostegno su un tema principale per ciascuno di essi, al fine di realizzare iniziative significative, esemplari e visibili. Nello specifico, la Fondazione rivolgerà la propria attenzione su: la promozione dell’integrazione culturale e il sostegno alla formazione scolastica e professionale dei giovani immigrati di seconda generazione (nati in Italia o arrivati in giovane età); il sostegno ai disabili (incluso il disagio psichico) e agli anziani non autosufficienti, nell’ambito dello sviluppo, qualificazione e innovazione dei servizi socio-sanitari. I bandi relativi alle due iniziative sopra indicate verranno emessi nella primavera del 2009. La Fondazione, inoltre, promuoverà azioni selettive per dare continuità alle linee di intervento attivate nel 2007 (educazione dei giovani e sviluppo del capitale umano di eccellenza) e nel 2008 (cura e valorizzazione dei beni comuni e proposte di sviluppo locale). In tali ambiti, la Fondazione intende operare attraverso tre azioni specifiche: un bando che preveda un’azione integrata di formazione di eccellenza e di tutela e valorizzazione dei beni comuni affrontando due tematiche di particolare rilevanza per il Mezzogiorno: la tutela e la gestione delle risorse idriche e il sostegno alle energie rinnovabili; un bando mirato a favore del contrasto alla dispersione scolastica; un bando aperto su proposte di sviluppo locale, non vincolato a specifici temi, che, come nel 2008, si concentrerà su circoscritte aree locali caratterizzate da maggior disagio sociale e economico, ma con una consolidata presenza dell’associazionismo. Tali iniziative verranno pubblicate nel corso dell’estate 2009. La Fondazione, infine, conferma l’impegno per promuovere la costituzione di Fondazioni di Comunità, attraverso il raddoppio delle risorse raccolte a patrimonio, nell’ottica di favorire uno sviluppo endogeno del Mezzogiorno. Questi i progetti selezionati e finanziati per la Basilicata nel 2008: Si tratta dei parchi: le Piccole Dolomiti Lucane, delle Chiese rupestri del Materano e del Parco Nazionale del Pollino. In media ogni iniziativa è sostenuta con circa 320mila euro .  
   
   
FORMAZIONE GRATUITA PER DONNE CHE LAVORANO  
 
Pordenone , 27 gennaio 2009 - Al via un percorso formativo promosso dalla Provincia e dalla Camera di Commercio di Pordenone e dall´Azienda Speciale Concentro, che ha come obiettivo stimolare la crescita professionale e personale delle donne che già operano in qualsiasi ruolo e settore nel mondo del lavoro. Ulteriori informazioni sul sito della Provincia di Pordenone. .  
   
   
CAMPANIA, MARZO DELLE DONNE  
 
 Napoli, 27 gennaio 2009 - L´assessore alle Pari Opportunità della Regione Campania Alfonsina De Felice ha messo a punto i temi che faranno da sfondo all’iniziativa intitolata "Marzo delle donne". Tre i punti a cui sarà dedicata l’attenzione della Regione: la prevenzione e la promozione della salute delle donne, anche riguardo alle malattie sessualmente trasmesse; la lotta alla violenza contro le donne, con il coinvolgimento anche degli uomini, per responsabilizzare tutti e tutte rispetto a un fenomeno che rappresenta una vera e propria emergenza sociale; il potenziamento delle attività scolastiche e del lavoro di cura, per accrescere le esperienze ed i saperi delle donne, anche immigrate. "E´ importante - ha dichiarato l´Assessore alle Pari Opportunità Alfonsina De Felice - che le singole iniziative per le donne offrano un concreto apporto al raggiungimento degli obiettivi strategici di qualità, assegnati dall´Unione Europea, per il raggiungimento del benessere sociale ed economico per tutte e tutti. "Invito perciò gli enti locali e l´associazionismo a rilanciare la cultura delle differenze di genere e delle pari opportunità su tutto il territorio regionale attraverso la realizzazione di specifici interventi sociali e la messa in rete tutte le iniziative utili al perseguimento degli obiettivi indicati", ha concluso l´assessore De Felice. .  
   
   
BONUS BEBÈ, ACCOLTE DALLA REGIONE LAZIO QUASI 15MILA RICHIESTE  
 
 Roma, 27 gennaio 2009 - Oltre 7. 240. 000 € per le famiglie a basso reddito del Lazio e con figli in arrivo. E, finora, assegni per circa 15. 000 piccoli. Sono i primi significativi dati del progetto “Bonus Bebè”, attivato dall´Assessorato alle Politiche sociali della Regione Lazio nello scorso settembre e che ha trovato riscontro positivo in tutta la regione. Il progetto prevede, infatti, l’assegnazione di un contributo una tantum di 500 euro alle neo mamme, residenti da oltre un anno nel territorio laziale e con un indicatore della situazione economica (Isee) inferiore o uguale a 20mila euro. Fino a oggi sono 9. 547 gli assegni erogati dall’Assessorato regionale, sulla base di altrettante richieste trasmesse dai Comuni. Le donne interessate, e con i requisiti previsti, hanno, infatti, presentato le domande di contributo proprio agli sportelli municipali. Inoltre, sono state ritenute idonee 4. 995 richieste inviate dalle donne della Capitale al Comune di Roma fino al 30 ottobre, che a breve porteranno all’erogazione del contributo. In base ai dati disponibili, è Latina, dopo Roma, la località che ha fatto segnare il maggior numero di bonus bebè (512), per un totale di 256. 000 euro assegnati alle famiglie. E sempre in provincia di Latina, ad Aprilia, sono 293 richieste di sostegno assegnate, con 146. 500 euro complessivi erogati. E le mamme laziali possono ancora presentare la domanda di bonus al Comune di residenza, per le nascite o le adozioni avvenute nel periodo compreso tra il 1° ottobre e il 31 dicembre 2008, fino alla scadenza del 31 gennaio 2009. Spetterà poi ai Comuni, come già avvenuto per le domande relative alle nascite o le adozioni avvenute nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 30 settembre 2008, verificare i requisiti e trasmettere, entro il 28 febbraio, la documentazione all´Assessorato regionale. “La scelta di avere un figlio è fortemente condizionata da vincoli economici e da incertezze lavorative – ha dichiarato l’assessore regionale alle Politiche Sociali, Anna Salome Coppotelli – e per questo la Regione Lazio con l’erogazione del bonus bebè si è impegnata a sostenere le donne che hanno preso la decisione di avere un figlio. Infatti – ha continuato l’assessore – sono quasi sempre le donne a sopportare i costi delle scelte di maternità in termini di rinuncia al lavoro. E sono consapevoli che spesso la condizione di non occupazione, nel caso di uscita dal mondo del lavoro per la nascita di un figlio, diventa irreversibile”. “Il bonus bebè – ha spiegato ancora l’assessore Coppotelli – è un contributo di 500 euro una tantum, che accompagna altre misure strutturali come il potenziamento dei servizi all´infanzia con la creazione di oltre 2. 300 posti per bambini da o a 3 anni. E come il contributo alle famiglie numerose con quattro o più figli minori. L’obbiettivo della Regione Lazio – ha concluso – è quello di contrastare l’esclusione e la povertà, per rendere partecipi tutti i cittadini a un progetto comune di crescita. ” .