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Notiziario Marketpress di Mercoledì 21 Ottobre 2009
Politica
QUESTION TIME A BARROSO: DAL TRATTATO DI LISBONA A TONY BLAIR I TEMI AFFRONTATI DAI DEPUTATI  
 
Strasburgo, 21 ottobre 2009 - Per la prima volta nella sua storia, il Parlamento ha tenuto Ieri un´´ora di interrogazioni rivolte direttamente al Presidente della Commissione europea. Barroso ha prima risposto alle domande formulate dai rappresentanti dei gruppi politici incentrate essenzialmente sul trattato di Lisbona, sulla disoccupazione, sugli aiuti alla Opel e sul sostegno a Tony Blair. In seguito, ha replicato alle domande di singoli deputati sul tema della crisi finanziaria. Paulo Rangel (Epp, Pt) ha chiesto se la Commissione ha preso qualche disposizione sul periodo transitorio tra i trattati di Nizza e di Lisbona. In proposito, Barroso ha risposto che "tutti i paesi hanno adottato il trattato di Lisbona democraticamente, anche se vi è una questione pendente, e la Commissione sta aspettando di vedere cosa deciderà la Corte costituzionale ceca". Stephen Hughes (S&d, Uk) ha espresso preoccupazione sulla crisi finanziaria che "sta diventando una crisi sociale" e ha chiesto chiarimenti al Presidente della Commissione riguardo alla sua politica per la ripresa economica. Barroso ha risposto che "senza un piano europeo di ripresa, la situazione sarebbe molto peggiore". Ha anche spiegato di aver chiesto un vertice sull´occupazione. Guy Verhofstadt (Alde, Be) ha chiesto a Barroso se concorda con la posizione di Neelie Kroes in merito agli aiuti concessi alla Opel da parte della Germania. "Appoggio sempre i miei commissari" ha spiegato Barroso, precisando che aveva già dato il proprio sostegno a Neelie Kroes. Rebecca Harms (Verdi/ale, De) ha interrogato il Presidente in merito ai negoziati di Copenhagen e ai piani dell´Ue sull´accordo globale riguardo alla riduzione delle emissioni. "Auspico che il Consiglio europeo giungerà ad una posizione solida in materia alla fine del mese", ha detto Barroso, assicurando che la Commissione si batterà per una proposta forte. Michał Tomasz KamiŃski (Ecr, Pl) ha chiesto a Barroso cosa intende fare per uscire dalla crisi attraverso l´approfondimento del mercato interno. Il Presidente ha replicato che il mercato interno rappresenta una delle principali priorità e che una nuova relazione sarà pubblicata al riguardo. Lothar Bisky (Gue/ngl, De) ha sottolineato che la Commissione ha chiesto di ridurre i deficit di bilancio negli Stati membri e di tagliare la spesa pubblica per poter affrontare la crisi. "A un certo momento dovremo tornare alla sostenibilità", ha detto Barroso indicando la data del 2011. "E´ una questione di solidarietà con le future generazioni", ha spiegato. Nigel Farage (Efd, Uk) ha accolto con favore "l´occasione per chiedere conto all´esecutivo" e ha chiesto se la posizione di favorito di Tony Blair quale Presidente del Consiglio fosse dovuta al fatto che egli si sia arreso sulla ´correzione britannica´. Barroso ha negato che vi fosse una simile "accordo segreto". .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO : RISOLUZIONE SULLA LIBERTÀ D´INFORMAZIONE IN ITALIA E IN ALTRI STATI MEMBRI DELL´UE  
 
 Strasburgo, 21 ottobre 2009 - Il Parlamento europeo, – visti gli obblighi internazionali ed europei riguardanti i diritti dell´uomo, come quelli contenuti nelle convenzioni delle Nazioni Unite sui diritti dell´uomo e nella Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell´uomo e delle libertà fondamentali, – visto l´articolo 10 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell´uomo concernente la libertà di espressione e d´informazione e il diritto al pluralismo dei media, – visto l´articolo 21 della Costituzione della Repubblica italiana, – viste le dichiarazioni della Commissione e la discussione svoltasi al Parlamento europeo l´8 ottobre 2009, – visto l´articolo 110, paragrafo 4, del suo regolamento, A. Considerando che non è corretto sostenere che in Italia la libertà d´informazione è negata, dal momento che i cittadini, compresi i giornalisti, gli storici, i filosofi, gli studiosi, gli scrittori e gli insegnanti, fanno uso della libertà di espressione nella loro vita quotidiana, B. Considerando che la mancanza di libertà d´informazione è tipica di quelle realtà in cui le dittature e i regimi totalitari hanno negato o ancora negano alle persone i loro diritti e le loro libertà fondamentali, C. Considerando che in Italia la libertà di stampa è garantita dalla Costituzione, che sancisce il pieno diritto alla libertà di pensiero e di espressione, D. Considerando che in Italia esiste una pluralità di mezzi d´informazione liberi e indipendenti, tra cui giornali, radio e televisioni che operano a livello nazionale, regionale e locale e che godono della piena libertà d´informazione e di espressione, E. Considerando che, secondo i dati dell´Osservatorio indipendente di Pavia sui mezzi di comunicazione, durante i mesi di maggio e giugno 2009, in concomitanza con la campagna elettorale per le elezioni europee, il tempo di trasmissione riservato a rappresentanti dei partiti dell´opposizione è stato del 60% nei telegiornali Rai e del 49% nei telegiornali del Gruppo Mediaset, F. Considerando che proprio nei giorni scorsi il Presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano affermava, in occasione di un apposito incontro con i parlamentari europei eletti in Italia, che il Parlamento europeo "non può essere una sorta d´istanza d´appello nei confronti di decisioni dei parlamenti nazionali e di comportamenti dei governi nazionali" e che per tali questioni esistono sedi appropriate, G. Considerando che, come affermato l´8 ottobre scorso dal Commissario Reding durante il dibattito sulla libertà d´informazione in Italia, i deputati al Parlamento europeo non dovrebbero "fare uso delle istituzioni europee per risolvere problemi che, in base ai trattati, devono essere risolti a livello nazionale", H. Considerando che in Italia il ricorso all´autorità giudiziaria è una facoltà che può esercitare chiunque sia stato oggetto di presunta diffamazione poiché questo è un diritto riconosciuto dalla legge italiana ad ogni cittadino, che in passato tale diritto è stato esercitato anche da leader politici di ogni orientamento e che l´esercizio di un diritto non può in nessun caso essere considerato un atto intimidatorio, 1. Afferma che la libertà di stampa e d´informazione è un valore ormai consolidato nella vita quotidiana di ogni cittadino italiano e che non è assolutamente a rischio; 2. Sottolinea il ruolo svolto in Italia dai media locali e regionali nella promozione del pluralismo delle fonti d´informazione e nella salvaguardia della diversità delle lingue e delle culture regionali; 3. Sottolinea altresì che il pluralismo dell´informazione in Italia è ulteriormente garantito dall´accesso vasto e libero ai più moderni settori della comunicazione, quali Internet, il digitale, il satellite e il cavo; 4. Incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri. .  
   
   
UE: INCONTRO POLITICO SUI "DIRITTI UMANI NEI CONFLITTI: IL RUOLO DELLA SOCIETÀ CIVILE",  
 
 Bruxelles, 21 ottobre 2009 - Il progetto Shur ("Human rights in conflicts: the role of civil society") finanziato dall´Ue, organizza un incontro politico che si terrà il 10 novembre a Bruxelles, in Belgio. Durante l´evento il consorzio del progetto presenterà i risultati principali ottenuti nell´ambito della sua ricerca sul ruolo svolto dagli attori della società civile nei conflitti etno-politici. L´obiettivo generale di Shur è di analizzare l´impatto della società civile sui conflitti etno-politici attraverso i diritti umani e di individuare gli strumenti per rafforzare le azioni complementari degli attori della società civile e dell´Ue. Tramite l´analisi comparativa degli esempi della Bosnia-erzegovina, Cipro, Turchia e Israele-palestina, il progetto ha abbozzato delle linee guida su misura per le azioni della società civile governative e non-governative. Per l´iscrizione e per informazioni sul progetto, visitare: http://www. Luiss. It/shur Oppure scaricare il volantino dell´evento: ftp://ftp. Cordis. Europa. Eu/pub/fp7/ssh/docs/shur_agenda_en. Pdf .  
   
   
LA CORTE DEI CONTI EUROPEA ANALIZZA IL SUCCESSO DI DUE IMPORTANTI STRUMENTI DEL 6° PQ  
 
Bruxelles, 21 ottobre 2009 - Le reti di eccellenza (Noe) e i progetti integrati (Ip) nell´ambito del Sesto programma quadro (6° Pq) sono riusciti a promuovere collaborazioni di ricerca efficaci. Questo è quanto risulta da una relazione speciale redatta dalla Corte dei conti europea (Cc) sull´analisi di due strumenti per il finanziamento della ricerca introdotti dal 6° Pq. Per riuscire ad aumentare ulteriormente l´impatto dei finanziamenti dell´Ue, la Cc ritiene necessaria la creazione di indicatori della performance atti a facilitare il controllo e la valutazione. La Commissione europea conviene sulla necessità di una salda logica di intervento e sottolinea che una tale logica ha sempre fatto parte di tutti i suoi programmi quadro (Pq). "Nell´ambito del 7° Pq [il Settimo programma quadro], [. ] tutti i programmi di lavoro contengono dichiarazioni sull´impatto previsto, che corrispondono agli obiettivi, alla logica e alle attività delineate nei programmi specifici", recita la risposta della Commissione alla relazione. "Questo rafforzerà uteriormente il sistema di valutazione e di controllo". La Commissione aggiunge che nel 7° Pq anche gli scopi e gli obiettivi sono delineati nei programmi di lavoro, e gli obiettivi e scopi scientifici delle attività sono definiti chiaramente. Seguendo la sua propria valutazione, la Commissione è d´accordo con il suggerimento della Cc che il finanziamento di reti di eccellenza specifiche nel 7° Pq andrebbe deciso caso per caso, sulla base dei risultati raggiunti, del valore aggiunto potenziale e delle prospettive di riuscire ad autosostenersi. Mentre alcune Noe non hanno ottenuto i risultati riportati da altre, molte hanno comunque raggiunto l´integrazione autosostenuta come previsto, sottolinea la Commissione. Essa mette anche in evidenza i dati riportati dalla Cc sui bassi livelli di partecipazione al 6° Pq da parte del settore privato e degli investimenti dei partecipanti alla ricerca, ma fa notare che i tassi di partecipazione erano simili a quelli del Quinto programma quadro (5° Pq). "La Commissione compie un´analisi continua del panorama della ricerca, controlla le politiche nazionali in materia di R&s ed è attivamente impegnata in tentativi di aumentare ulteriormenti gli investimenti nella ricerca attraverso il metodo aperto del coordinamento", recita la risposta. Anche per quanto riguarda un quarto e ultimo punto, la Commissione conviene con la Cc che la gestione dei progetti è fondamentale per la loro buona riuscita e che una "conduzione chiara e puntuale, un processo di contrattazione tempestivo e un migliore controllo del progetto sono elementi molto importanti per l´attuazione di un programma quadro europeo per la ricerca. " Mentre la Cc esprime delle critiche sulla durata dei processi di negoziazione e sulla - a volte - mancanza di consulenza, la Commissione conclude che "la grande quantità di progetti nell´ambito dei nuovi strumenti - che indica il coinvolgimento di migliaia di partecipanti - nonché i loro risultati generalmenti buoni, dimostrano che eventuali mancanze non hanno influito negativamente sulla riuscita generale dell´uso delle Ip e delle Noe". Gli strumenti di finanziamento tradizionali precedenti al 6° Pq comprendono i progetti Strep (Specific Targeted Research Projects), le Ca (Coordination Actions), le Ssa (Specific Support Actions), le azioni Marie Curie, le iniziative per le infrastrutture integrate (I3) e le azioni relative all´articolo 169. Con il 6° Pq, le Noe e le Ip sono state aggiunte agli strumenti disponibili. L´obiettivo specifico delle Noe era di creare un´integrazione essenziale e duratura delle attività di ricerca dei partner della rete, mentre le Ip erano piuttosto volte a produrre conoscenze relative alle priorità tematiche del 6° Pq. Ulteriori informazioni, scaricare la relazione speciale della Cc n. 8/2009: http://eca. Europa. Eu/portal/pls/portal/docs/1/3074294. Pdf .  
   
   
SESSIONE PLENARIA: LA CASA DEL PARLAMENTO È L´EMICICLO  
 
Strasburgo, 21 ottobre 2009 - L´emiciclo di Strasburgo - Il Parlamento si riunisce questa settimana a Strasburgo per la seduta di ottobre: l´aula, detta emiciclo per la sua forma di semi-cerchio, è la casa dei deputati europei. Gli europarlamentari si riuniscono a Strasburgo dodici volte l´anno per quattro giorni di seduta, più sei volte a Bruxelles per sedute di due giorni dette ´mini-plenarie´. Prima di guardare la seduta in diretta, leggi questa breve guida alla settimana della plenaria! Quattro giorni uguale una sessione Lunedì: La seduta si apre alle cinque in punto. Il presidente Jerzy Buzek fa una serie di annunci - sulle procedure da seguire, i cambi dell´ultimo minuto all´agenda, l´arrivo di un nuovo membro o le dimissioni di un altro. Il presidente usa questo momento anche per fare le condoglianze nell´eventualità di tragedie o disastri naturali. In questo caso, di solito la camera intera si raccoglie in un minuto di silenzio. Dopo l´apertura, si passa alle cosiddette "dichiarazioni di un minuto": gli eurodeputati dispongono di 60 secondi per sollevare un argomento d´attualità. A questa mezzora di "libertà di parola", seguono i dibattiti a tempo stabilito sugli argomenti all´ordine del giorno. I sette gruppi politici normalmente passano la giornata in incontri dell´ultimo minuto, per finalizzare la propria posizione e discutere di eventuali cambi all´agenda della sessione. Martedì: La seduta inizia alle 9. 00 di mattina e finisce in tarda serata. I deputati iniziano votando se accettare o no l´eventuale richiesta del Consiglio o della Commissione di applicare la cosiddetta "procedura d´urgenza" per un determinato dossier legislativo. A mezzogiorno, si votano le relazioni su cui il dibattito si è concluso il giorno prima o nel corso della mattinata. Mercoledì: è la giornata dedicata al voto delle leggi più importanti, in particolare quelle che richiedono la maggioranza assoluta (almeno 369 voti su 736). E´ anche il giorno in cui normalmente i Ministri o Primi Ministri del Paese che ha la Presidenza di turno del Consiglio dell´Ue discutono con gli eurodeputati. Si vota dalle 12. 00 alle 13. 00. Giovedì: Gli ultimi rapporti all´ordine del giorno vengono votati a partire dalle 11. 00 alle 13. 00. Per tradizione, questo ultimo giorno di seduta si chiude con tre brevi dibattiti su casi di violazione dei diritti umani nel mondo, seguiti dal voto sulle risoluzioni in merito. La mini-sessione plenaria a Bruxelles si differenzia da quella di Strasburgo solo per la durata. Due giorni che iniziano il mercoledì pomeriggio, spesso con una dichiarazione da parte della Commissione, e si concludono il giovedì con i voti di mezzogiorno. Chi e dove? La camera dei deputati - l´emiciclo - è un semicerchio concepito in modo tale che i parlamentari ai due estremi si trovino gli uni di fronte agli altri e possano vedersi. Il presidente del Parlamento - o uno dei 14 vicepresidenti in sua vece - è seduto nel mezzo del semicerchio in modo tale che, parlando, possa rivolgersi a tutti i deputati. Gli eurodeputati non si siedono per nazione, ma per gruppo politico di appartenenza, e il leader del gruppo si trova normalmente in prima fila. Dalla prospettiva del presidente, i gruppi politici possono essere visti, da sinistra a destra, in questo modo: i deputati associati al gruppo della Sinistra Unita si siedono a sinistra. In seguito, il gruppo dei Socialisti e Democratici e il gruppo dei Verdi. Proseguendo verso destra, i Liberali e poi i Popolari, che occupano il centro e la destra dell´emiciclo. Affianco, il gruppo dei Riformisti e Conservatori europei, e gli eurodeputati che non fanno parte di nessun gruppo, i cosiddetti non-iscritti. Infine, il gruppo Europa della Libertà e la Democrazia siede in fondo a destra dell´aula. Ai due estremi della Camera, due file di banchi sono riservati al Consiglio, a sinistra, e alla Commissione, a destra. Tutte le sedute plenarie del Parlamento europeo sono aperte al pubblico, a cui è riservata la galleria in alto, che viene divisa tra giornalisti, visitatori e corpi diplomatici. Cosa bolle in pentola nell´agenda del Parlamento e come è deciso l´ordine del giorno? Il Parlamento si occupa dei più svariati temi e in una sessione plenaria può capitare di sentire discutere della sperimentazione di cosmetici sugli animali e di un trattato internazionale. Durante la sessione di voto, si possono vedere alzare e abbassare le mani degli eurodeputati per votare, emendare o rigettare proposte di leggi europee, per eleggere una nuova Commissione europea, per approvare il bilancio annuale, per approvare un trattato internazionale o, ad esempio, per esprime il parere sulla richiesta di uno Stato europeo di diventare membro dell´Unione europea. Con un ventaglio di argomenti così ampio, è chiaro che non è facile decidere cosa inserire nell´agenda della sessione. A questo scopo il giovedì precedente la sessione si riunisce, normalmente a Bruxelles, la Conferenza dei Presidenti - formata dai leader dei gruppi politici e dal Presidente del Parlamento - per stabilire, di comune accordo o a maggioranza, i punti all´ordine del giorno. .  
   
   
UE: NON C´È TEMPO DA PERDERE PER QUANTO RIGUARDA L´ECO-ECONOMIA  
 
Bruxelles, 21 ottobre 2009 - La crisi economica e questioni di interesse globale come i cambiamenti climatici potrebbero fornire nuove opportunità commerciali, nuovi mercati e nuovi posti di lavoro, se l´Europa riuscirà a compiere il passo verso un´economia eco-efficiente. Questo è ciò che hanno concluso i ministri europei per la Competitività a un incontro informale tenutosi in Svezia il 14 e 15 ottobre. Organizzato dalla presidenza svedese del Consiglio dell´Unione europea, l´incontro è stato la continuazione delle discussioni avvenute a luglio tra i ministri per l´Energia e i ministri per l´Ambiente. In linea con la strategia di Lisbona e con le tecnologie e le industrie verdi, che sono alla base della creazione di prosperità e posti di lavoro per i prossimi decenni, i ministri hanno sottolineato che la futura strategia dell´Ue per la crescita e l´occupazione dovrebbe avere come punto centrale il passaggio ad un´eco-economia. I relatori hanno insistito sul fatto che la transizione deve iniziare subito, visto che più si aspetta, più saliranno i costi. L´europa potrebbe rischiare di perdere i vantaggi legati alla crescita del mercato internazionale se l´iniziativa verrà prima adottata da altre economie. Sfruttare le sfide ambientali ed economiche attuali per ricaricare le sue batterie economiche, potrebbe comportare notevoli vantaggi e nuove opportunità per l´Unione europea. Inoltre, un´economia eco-efficiente condurrebbe alla crescita consumando meno risorse naturali. Per poter raggiungere questi obiettivi - si è detto all´incontro - va adottato un nuovo approccio per un´ampia gamma di industrie. Molte industrie dispongono di grandi potenzialità per lo sviluppo di un approccio eco-compatibile, tra queste quelle delle tecnologie efficienti per l´energia e le risorse, dell´energia rinnovabile, delle tecnologie ambientali, delle tecnologie dell´informazione e della telecomunicazione (Tic) e del trasporto sostenibile. Uno dei passi più importanti verso l´eco-economia è la creazione delle condizioni di mercato e commerciali giuste, e a questo potrà contribuire l´accordo internazionale sui cambiamenti climatici che dovrebbe essere approvato a dicembre a Copenaghen. All´incontro si è parlato anche di un prezzo internazionale sul carbonio, come importante incentivo per invitare i mercati a investire nelle tecnologie verdi. Si è inoltre discusso degli aspetti centrali necessari per passare a un´eco-economia, tra i quali la necessità di illustrare alle aziende e all´industria il potenziale di crescita di tale economia, nonché l´impegno nella ricerca, innovazione, sviluppo e creazione di nuovi prodotti correlati. Altri strumenti importanti sono rappresentati da una normativa per gli appalti pubblici e specifiche di funzionamento più verdi. Sono state altresì menzionate le piccole e medie imprese (Pmi), che rappresentano il 99% di tutte le aziende dell´Unione europea. Vista la loro massa critica e influenza, è importante fornire alle Pmi le condizioni giuste per agevolare il loro passaggio verso l´eco-efficienza. Tra gli ostacoli da superare sulla strada verso l´eco-economia ci sono le barriere istituzionali e burocratiche, i finanziamenti insufficienti per l´eco-trasformazione delle aziende e le conoscenze carenti su come effettuare la transizione. Per maggiori informazioni, visitare: Presidenza svedese del Consiglio dell´Unione europea: http://www. Se2009. Eu/ .  
   
   
UE: CORSO DI FORMAZIONE SULLA PREPARAZIONE E LA PRESENTAZIONE DELLE PROPOSTE PER IL 7° PQ, MALTA  
 
Bruxelles, 21 ottobre 2009 Il 5 e 6 novembre si terrà a Malta un evento di due giorni intitolato "Malta and Italy networking together: training courses on preparing successful Fp7 proposals and introduction to financial management of Fp7 projects". La prima giornata sarà dedicata alla preparazione e presentazione di proposte per il Settimo programma quadro (7° Pq), con particolare attenzione all´aiutare i partecipanti ad individuare opportunità di finanziamento nell´ambito del 7° Pq e alle informazioni essenziali necessarie per preparare candidature di successo. La seconda giornata si concentrerà sulla gestione finanziaria dei progetti del 7° Pq. Questa parte dell´evento intende aiutare i partecipanti a sviluppare la capacità di interpretare e attuare le norme finanziarie del 7° Pq nella gestione giornaliera dei loro progetti. L´evento è organizzato dalla rete Enterprise Europe Network - Malta. I partecipanti ideali sono professionisti e project manager coinvolti nella gestione dei progetti del 7° Pq, sia nel settore pubblico che privato. Per ulteriori informazioni, contattare: Malta Enterprise, Industrial Estate , San Gwann Sgn 3000, Malta . Tel: +356 2542 0000 , Fax: +356 2542 3401. .  
   
   
ABRUZZO: RICOSTRUZIONE PIÙ RAPIDA E AMPIA CON IL NUOVO ACCORDO CDP-ABI  
 
Roma, 21 ottobre 2009 - L’amministratore delegato della Cassa depositi e prestiti (Cdp), Massimo Varazzani, e il Direttore generale dell’Associazione bancaria italiana (Abi), Giovanni Sabatini, hanno firmato un accordo che rafforza gli effetti della Convenzione per la Ricostruzione dell’Abruzzo, sottoscritta lo scorso luglio. Da un lato diventa immediato l’ottenimento dei finanziamenti agevolati Cdp erogati dalle banche aderenti operanti sul territorio; dall’altro – grazie all’ampliamento della platea dei beneficiari – l’intervento si allarga anche alle parti comuni condominiali degli edifici danneggiati dal sisma di aprile. Per quanto riguarda la tempistica dell’erogazione dei fondi, nel caso di ricostruzione leggera una quota dei finanziamenti potrà essere ottenuta subito: basterà presentare il provvedimento comunale “provvisorio” per ottenere un anticipo pari al 25% del finanziamento, fino ad un tetto di 20mila euro, per coprire le spese iniziali che saranno in seguito documentate con le fatture relative agli stati di avanzamento dei lavori. Il saldo verrà erogato all’ottenimento del provvedimento comunale che attesta definitivamente il diritto all’agevolazione. Grazie al nuovo accordo, quindi, i proprietari degli immobili potranno dare avvio immediato ai lavori. Inoltre, si arricchisce la platea dei beneficiari, che include ora anche i condomini, le società cooperative a proprietà indivisa e le cosiddette comunioni (ossia i condomini di fatto). Oltre che le singole unità immobiliari destinate ad abitazione principale, potranno in tal modo godere del finanziamento agevolato anche gli interventi sulle strutture, sulle parti comuni e sugli impianti funzionali alla piena agibilità ed abitabilità degli edifici. In tal caso, oltretutto, non vi sono limiti agli importi erogabili: il finanziamento agevolato potrà coprire il 100% del costo degli interventi. Tutti i documenti e la contrattualistica che recepiscono le novità sono già a disposizione delle banche aderenti sul sito Cdp ( www. Cassaddpp. It ) e sul sito Abi ( www. Abi. It ). .  
   
   
DIALOGO ISRAELE-PALESTINA, MARRAZZO INCONTRA "COMBATTENTI PER LA PACE"  
 
Roma, 21 ottobre 2009 - Erano nemici, soldati israeliani e palestinesi che, lasciate le armi, hanno deciso di diventare "combattenti per la pace". Sono gli attivisti dell´Associazione "Combatants for Peace", con cui ieri il presidente Piero Marrazzo ha voluto tenere un incontro presso la Regione per conoscerne le attività e stabilire le basi di una futura collaborazione. Al colloquio hanno partecipato l´israeliano Roni Segoly e il palestinese Raed Al Hadar, il consigliere regionale Enrico Fontana e rappresentanti dell´Ong italiana Crocevia. L´associazione "Combatants for Peace" è nata alla fine del 2005 dall´iniziativa di veterani del conflitto israelo-palestinese e conta attualmente oltre 200 attivisti impegnati in progetti di promozione del dialogo e della pace attraverso incontri, lezioni, testimonianze e azioni non-violente. "Ho conosciuto la storia dell´Associazione ´Combattenti per la pace´ in occasione dei viaggi istituzionali in Israele e Palestina" - ha detto il presidente Marrazzo - "e sono rimasto davvero colpito dal coraggio e dai valori che ne animano gli obiettivi. La vostra esistenza è una ragione in più per sperare nella pace. " "Come Regione siamo fortemente impegnati nel dialogo interculturale e interreligioso" - ha precisato Marrazzo - "come dimostra l´istituzione della Casa delle Regioni del Mediterraneo, il progetto ´il percorso dei Giusti´ con cui abbiamo portato circa 300 studenti a visitare lo il Museo della Shoah e il recentissimo accordo con l´Autorità palestinese per l´istituzione di un Istituto per l´audiovisivo. " "Con questo incontro - ha concluso Marrazzo - vogliamo avviare progetti di collaborazione e assicurare il pieno sostegno alla coraggiosa sfida dei ´Combattenti per la Pace´. .  
   
   
APPROVATA IN PIEMONTE LA LEGGE PER LA PROMOZIONE E DIFFUSIONE DEL COMMERCIO EQUO E SOLIDALE VERRA´ ISTITUITO L´ELENCO REGIONALE DELLE ORGANIZZAZIONI CON L’OBIETTIVO DI AFFERMARE UN MODELLO DI CONSUMO SOCIALMENTE RESPONSABILE ED ETICAMENTE SOSTENIBILE  
 
Torino, 21 ottobre 2009 - È stata approvata ieri all’unanimità dal Consiglio Regionale il disegno di legge, proposto dalla Giunta regionale su iniziativa dell’ assessore al Commercio Sergio Luigi Ricca, che detta le “Disposizioni per la promozione e la diffusione del commercio equo e solidale”. Il testo di legge è il risultato del lavoro che unisce anche le proposte presentate a livello consiliare sia dalla maggioranza che dall’opposizione. “Con questa legge – sottolinea l’assessore regionale al Commercio Sergio Luigi Ricca – si creano le condizioni per una maggiore conoscenza e diffusione dei prodotti del commercio equo e solidale con l’obiettivo di affermare un modello di consumo socialmente responsabile ed eticamente sostenibile. Attraverso il commercio equo e solidale si intende infatti promuovere uno sviluppo sostenibile, sostenere comportamenti che favoriscano la giustizia sociale ed economica quindi il rispetto per le persone e l’ambiente. Questa legge - prosegue Ricca - favorisce anche la crescita della consapevolezza dei consumatori riguardo alla possibilità di praticare relazioni commerciali ispirate a valori etici nei confronti dei produttori di Paesi svantaggiati”. La legge stabilisce in modo preciso che cosa si intende per commercio equo e solidale ed annuncia l’istituzione dell’elenco regionale dei soggetti del commercio equo e solidale, oltre all’individuazione dei prodotti e dei provvedimenti di intervento per la diffusione di questo commercio. Sarà possibile inoltre promuovere e sostenere iniziative nel settore della cooperazione internazionale; promuovere iniziative culturali e divulgative anche sostenendo forme di coordinamento tra gli enti locali; concedere agli enti e organizzazioni iscritte all’elenco regionale contributi finalizzati alla ristrutturazione della sede del negozio, dell’acquisto di attrezzature così come di arredi e dotazioni informatiche; promuovere la giornata del commercio equo solidale; favorire la costituzione di fondi di garanzia per linee di credito a sostegno dei progetti avviati dalle organizzazioni iscritte nell’elenco regionale. << In questo modo – aggiunge Ricca – sarà possibile valorizzare il ruolo fondamentale svolto dalle organizzazioni operanti in Piemonte per agevolare le relazioni commerciali fra i produttori del Sud del mondo e i consumatori piemontesi restituendo così dignità ai produttori più poveri ed alleviandone le condizioni di svantaggio >>. La Giunta regionale, entro 90 giorni, individuerà con propria deliberazione i requisiti e le modalità di selezione e di funzionamento dell’elenco regionale delle associazioni del commercio equo e solidale. La Giunta informerà il Consiglio regionale sull’entità dei contributi erogati annualmente. .  
   
   
ACQUA BENE COMUNE: GIUNTA PUGLIESE APPROVA. DICHIARAZIONI VENDOLA E AMATI  
 
Bari, 21 ottobre 2009 - L’acqua è un bene comune dell´umanità, un diritto di tutti, non assoggettabile a logiche di mercato: è quanto sancito dalla delibera, proposta dell’assessore regionale alle Opere Pubbliche Fabiano Amati, che è stata approvata ieri dalla Giunta regionale pugliese. La delibera, partendo da quanto stabilito dall’articolo 2 della nostra Costituzione nonché dal Parlamento Europeo e dall’Ue, ha approvato e fatto propri i principi basilari della concezione dell’acqua quale bene comune. La delibera approvata demanda innanzitutto all´Avvocatura regionale l´incarico di impugnare dinanzi alla Corte Costituzionale l´art. 15 del D. L. N. 135 del 2009, entro il 24 novembre, data entro cui il decreto dovrà essere convertito in legge. Con tale impugnazione la Regione punta ad ottenere il riconoscimento della propria competenza esclusiva in una materia che non può essere regolata come se fosse un ordinario servizio pubblico di rilevanza economica e pertanto assoggettabile alle regole della concorrenza. Inoltre: la delibera istituisce un gruppo di lavoro che entro il 31 dicembre 2009 proponga alla Giunta regionale un disegno di legge con il quale introdurre il principio dell´acqua bene comune dell´umanità, il riconoscimento del Servizio idrico integrato quale servizio pubblico essenziale, di interesse generale e privo di rilevanza economica, il tutto nell´ambito del concreto riorientamento del sistema di tariffazione in base alle condizioni reddituali, pur nell´assicurazione di una dotazione minima pari per tutti i Cittadini. I principi approvati dalla deliberazione, inoltre, dovrebbero garantire la disponibilità e l´accesso da parte di tutti all’acqua potabile e la priorità del consumo umano delle risorse idriche rispetto ad altri usi. "L´acqua bene comune dell´umanità è un principio unanimemente riconosciuto sul quale è giunta l´ora senza totem e tabù - ha commentato il presidente Vendola - di applicarsi per giungere ad una regolamentazione di dettaglio che tenga conto del principio ed allo stesso tempo non ci faccia tornare indietro, con strumenti di gestione che hanno abbondantemente segnalato la loro inadeguatezza”. ”Con il disegno di legge che la Giunta regionale ha l´intenzione di portare all´attenzione del Consiglio regionale - ha precisato l’assessore Amati - si conta di aprire un cantiere di valutazione, la cui serietà sarà misurata anche sulla tempistica abbreviata che la Puglia dimostrerà di utilizzare". La delibera approvata contiene inoltre la candidatura della Puglia quale sede Onu per l´organizzazione di una conferenza internazionale per la formalizzazione del riconoscimento del diritto universale all´acqua per tutti. .  
   
   
SARDEGNA: IL PRESIDENTE CAPPELLACCI INCONTRA OMAR AL-RAFIE  
 
Cagliari, 21 Ottobre 2009 - Il Presidente della Regione Ugo Cappellacci ha ricevuto ieri mattina a Cagliari Omar Al-rafie, direttore dell´Hashemite Fund for the Development of Jordan Badia. Un ente governativo, considerato assai vicino al Re di Giordania, che promuove lo sviluppo della Badia, regione arida che occupa circa l´80 per cento del territorio dello Stato. Una visita di cortesia al termine di un incontro, promosso dall’ufficio di gabinetto della presidenza, sulle questioni legate allo scambio delle esperienze relative alla raccolta dell’acqua, al sistema agro-pastorale e a quello energetico al quale hanno partecipato: rappresentanti dell´Enas, dell´Ato (Autorità d’ambito Territoriale Ottimale della Sardegna), del Centro Regionale di Programmazione, delle agenzie Agris e Laore e rappresentanti degli uffici di gabinetto degli assessorati regionali dell´Industria e dei Lavori Pubblici. Al-rafie ha manifestato apprezzamento al Presidente Cappellacci per il buon livello di specializzazione tecnica raggiunto dalla Sardegna sulle materie oggetto dell’incontro e dicendosi interessato, anche per conto della Giordania, di una possibile collaborazione con la Regione su raccolta e distribuzione dell’acqua, agricoltura, allevamento, sanità, istruzione e formazione. Al termine della visita il direttore dell´Hashemite Fund, Omar Al-rafie, ha invitato ufficialmente in Giordania il Presidente Cappellacci, ed una delegazione della Regione Sardegna, per un incontro con Abdullah Ii, Re di Giordania. .  
   
   
RICERCA E INNOVAZIONE; COOPERAZIONE: REGIONE UMBRIA ADERISCE AD ACCORDO INTERREGIONALE  
 
Perugia, 21 ottobre 2009 – La Giunta regionale, su proposta della presidente Maria Rita Lorenzetti, ha approvato l’adesione all’accordo di cooperazione interregionale per lo sviluppo delle politiche sulla ricerca e l’innovazione tecnologica tra le Regioni Umbria, Toscana, Lazio, Marche, Campania ed Puglia. “La nostra regione ha da sempre sostenuto la necessità di una proficua collaborazione e cooperazione tra le Regioni sulla base di esigenze ed iniziative concrete che possano contribuire ad un comune sviluppo e progresso, mettendo insieme competenze, professionalità e risorse finanziarie”. E’ quanto affermato dalla Presidente Lorenzetti, commentando l’adesione della Regione Umbria all’accordo. “Proprio su questo specifico terreno l’Umbria ha investito moltissimo, perché siamo stati sempre convinti che la sfida della globalizzazione si può vincere puntando prima di tutto sulla ricerca e l’innovazione tecnologica per rendere le nostre economie competitive sul piano della qualità. E farlo insieme ad altre regioni, che con noi ne condividono obiettivi e finalità, rappresenta un valore aggiunto che ritengo sia l’elemento decisivo per crescere insieme”. L’accordo impegna le parti a sviluppare sistematicamente il confronto tra le rispettive esperienze, in particolare attraverso l’analisi delle esperienze legislative, programmatiche ed amministrative per promuovere e sostenere l’alta formazione la ricerca e l’innovazione nei rispettivi territori. In concreto le Regioni si impegnano per la realizzazione di programmi congiunti, finalizzati al potenziamento delle capacità di ricerca, alla diffusione della conoscenza ed al trasferimento dei risultati della ricerca e dell’innovazione alle istituzioni ed alle imprese, sulla scorta delle migliori esperienze già realizzate e replicabili su un territorio più vasto, anche sperimentando la possibilità di promuovere la partecipazione a progetti interregionali. Altri punti significativi dell’accordo prevedono la condivisione delle informazioni relative alla ricerca, alla diffusione della conoscenza ed al trasferimento dei risultati della ricerca e dell’innovazione alle istituzioni ed alle imprese, e il coordinamento dei programmi regionali nell’ambito dell’obiettivo “Competitività e occupazione” per il periodo 2007-2013; la messa in rete di specifici strumenti e iniziative di ricerca, diffusione della conoscenza e trasferimento tecnologico e di supporto all’innovazione; la collaborazione per lo sviluppo di sinergie reciproche nell’ambito di specifici obiettivi strategici in materia di ricerca e innovazione; la condivisione dei metodi per l’analisi degli ambiti applicativi e dei sistemi di valutazione delle iniziative per verificarne l’efficacia e che favoriscano la messa a sistema delle eccellenze presenti a livello interregionale, anche con la creazione di un sistema informativo comune, comprensivo delle banche dati dei valutatori. Infine l’accordo impegna gli enti sottoscrittori alla promozione delle capacità dei centri di ricerca, delle università e delle imprese delle regioni firmatarie dell’accordo ad attivare reti di collaborazione internamente e livello europeo e quindi a partecipare direttamente con centri di ricerca, università e imprese a progetti di ricerca di dimensione europea nell’ambito del Vii Programma Quadro (7Fp) e/o di altri strumenti con le stesse finalità. .  
   
   
TERREMOTO: CHIODI, DA UE 35 MLN PER RISTORO DANNI IMPRESE  
 
 L´aquila, 21 ottobre 2009 - La Commissione europea ha stanziato 35 milioni di euro in favore delle imprese e dei titolari di partita Iva che hanno subito danni dal sisma del 6 aprile. A comunicarlo al presidente della Regione, Gianni Chiodi, è stato il ministro degli Affari esteri, Franco Frattini, dopo che la Commissione ha valutato positivamente la richiesta della Regione Abruzzo che ha istruito tutta la documentazione pervenuta in Commissione il 28 luglio. "La decisione della Commissione europea rappresenta un successo per la Regione - ha commentato il presidente Gianni Chiodi - perché in questo modo le imprese aquilane che hanno subito danni materiali dal terremoto hanno modo di rivalersi su un fondo con destinazione specifica. L´attività svolta dalla Regione e sostenuta dal governo italiano - ha aggiunto il presidente -, ha permesso di raggiungere questo importante risultato che rende possibile sostenere patrimonialmente tutte le imprese che hanno subito danni". Nello specifico, la decisione della Commissione europea, in ottemperanza con l´art. 87. 2b del trattato Ce, assume le vesti di aiuto di Stato che verrà gestito direttamente dalla Regione Abruzzo. Potranno beneficiare del regime le imprese che hanno sede nei comuni della Regione Abruzzo individuati come "cratere" nelle ordinanze della Protezione civile; gli aiuti si applicano a tutti i settori economici, dalle imprese agli artigiani, dai professionisti ai commercianti, ad eccezione di quelle operano nella produzione di prodotti agricoli, che invece potranno contare su altri fondi. Il risarcimento può essere erogato fino al 31 dicembre 2013. "A questo fondo - ha spiegato meglio il presidente Chiodi - si aggiungono gli 85 milioni di euro stanziati dalla Regione con la rimodulazione dei fondi Fesr e l´impegno alla conclusione favorevole dei tavoli sollecitati dalla Regione per il Fondo di solidarietà regionale a valere su fondi Fas e sui Por in sede di Conferenza delle regioni". Dal punto di vista tecnico, la decisione della Commissione europea fa riferimento alla risarcibilità dei danni materiali e danni economici provocati dal sisma: per i danni materiali è previsto un contributo a copertura dei danni subiti ai beni mobili e immobili, compreso le scorte, pari al 100% del valore del danno subito fino a un massimo di 5 milioni di euro; per i danni economici è previsto un contributo a copertura dei danni subiti per la sospensione dell´attività d´impresa per il periodo necessario ad eseguire i lavori di riparazione dell´edificio sede dell´attività stessa e per interventi necessari per rimuovere le cause di impedimento alla riattivazione dell´impresa. La Commissione ha inoltre previsto, in alternativa, un contributo a copertura del 100% dei costi di trasferimento della sede o dell´unità produttiva nello stesso comune o in altri comuni facente parte del "cratere". .  
   
   
CAMORRA IN TOSCANA, UNA BATTAGLIA PER LA LEGALITÀ A PISA L´INIZIATIVA SULLE INFILTRAZIONI NELLA REGIONE GELLI: «L´ORGANIZZAZIONE CRIMINALE È GIÀ PRESENTE, STA A NOI ISOLARLA E COMBATTERLA»  
 
Firenze, 21 ottobre 2009 - «Che la camorra sia presente in Toscana non è un mistero, è quanto è già emerso in diverse inchieste giudiziarie, il problema è come isolarla, combatterla e fare in modo che non contamini il corpo sano della nostra società». Questo quanto ha voluto sottolineare il vicepresidente della Regione Toscana Federico Gelli, commentando la giornata di studio a Pisa sulle infiltrazioni camorristiche in Toscana. Prendendo spunto anche dalla realtà fotografata da indagini come quella che portò al sequestro di tre alberghi in Valdinievole, Gelli ha richiamato l´attenzione sul fatto che la camorra investe in Toscana e in Toscana ha emissari in grado di riciclare i proventi delle attività criminali. «La Toscana non è certo terra di mafia e tuttavia, anche per le caratteristiche della sua economia, risulta permeabile alle infiltrazioni camorristiche – ha proseguito – E questo è bene ricordarlo con forza, perché se da noi manca il consenso sociale alla criminalità organizzata, in realtà di tutto questo non si parla ancora a sufficienza. Come governo regionale faremo il massimo per sostenere il lavoro delle forze dell´ordine e cercheremo di essere ancora più incisivi su terreni quali il contrasto ai fenomeni di usura, che possono nascondere attività di riciclaggio del denaro sporco. Ma soprattutto lavoreremo ancora di più per fare terreno bruciato attorno alla cultura mafiosa e camorristica, contrapponendo a essa la cultura della legalità sempre e ovunque. Questo è il vero antidoto per evitare che dalle infiltrazioni si arrivi a mettere vere e proprie radici nella nostra società». .  
   
   
13-14-15 NOVEMBRE, MILANO : MOBILITAZIONE ANTIMAFIA  
 
 Milano, 21 ottobre 2009 - Dal 13 al 15 novembre si svolgeranno a Milano alcune iniziative contro le mafie promosse dai consiglieri comunali che hanno dato vita, dopo la "morte" della Commissione Antimafia, ad un Comitato volontario. Si tratterà di appuntamenti di vario genere fra questi il 13 e il 15 verrano lasciati dei "segni" nella città e Sabato 14, tutto il giorno, si svolgerà una conferenza pubblica presso l´Umanitaria. In quell´occasione rifletteremo assieme a giornalisti, parlamentari, magistrati, esponenti delle forze dell´ordine, rappresentanti del mondo dell´associazionismo, dell´economia e della cultura di come si possa mettere in campo una dura lotta alle mafie in città, di quali siano le nuove forme della presenza delle organizzazioni criminali e di cosa si possa fare per contrastarle. .  
   
   
COME SARA´ IL TRENTINO NEL 2050? LA STATISTICA CI AIUTA A CAPIRE FAMIGLIE, IMMIGRATI E POPOLAZIONE SCOLASTICA AL CENTRO DELL´ATTENZIONE  
 
 Trento, 21 ottobre 2009 - Il Servizio statistica della Provincia autonoma di Trento ha presentato ieri i risultati più significativi del modello di proiezione demografica, predisposto in collaborazione con il dott. Enzo Migliorini, per prevedere in termini statistici l´evoluzione della popolazione residente trentina fino all´anno 2050. Alla presentazione erano presenti anche il prof. Enrico Zaninotto, presidente del Consiglio Statistico Provinciale e la dott. Ssa Francesca Lanzafame del Servizio statistica. I dati forniti sono stati elaborati sia a livello provinciale sia a livello di comprensori, comunità di valle, comuni di maggiori dimensioni ecc. , ma anche alcuni grandi aggregati territoriali, e si riveleranno utili per indirizzare scelte strategiche e politiche sul futuro della nostra provincia. Per la prima volta, e questa è la vera novità, vengono introdotti tre moduli particolari per la stima della dinamica delle famiglie residenti, della popolazione straniera residente e della popolazione scolastica in provincia di Trento, con risultati al tempo stesso attesi e che fanno riflettere. La popolazione residente continuerà a crescere fino a raggiungere, nel 2030, le 620mila unità. In aumento la fascia anziana della popolazione, i residenti con cittadinanza straniera ( dagli attuali 42. 500 ai 65mila tra una decina di anni), il numero delle famiglie (cresceranno di 60mila unità nel prossimo trentennio, raggiungendo il numero di 290mila) e i single saranno la quota maggiore con 90mila unità. Ecco in sintesi alcuni dati statistici comunicati: La popolazione residente in provincia di Trento è in continua e costante ascesa, anche se il tasso di incremento ha subito nei decenni periodi di rialzo e di ribasso. Nel decennio 1972-81 l’incremento complessivo è stato di circa 15. 000 unità, nel 1982-1991 di meno di 8. 000 unità, balzando poi ad oltre 30. 000 unità nel decennio 1992-2001 e cifre maggiori sono previste nei decenni successivi. Nel complesso, dal 1971 ad oggi la provincia di Trento è passata da circa 428. 000 abitanti a quasi 520. 000, livello raggiunto nel 2008. Nel 2030 si stima che la popolazione residente si avvicinerà a quota 620. 000. L’ipotesi naturale, vale a dire con assenza totale del movimento migratorio, evidenzia come la popolazione trentina, in rapido invecchiamento, senza l’apporto di nuova popolazione da fuori provincia, sarebbe destinata a ridursi, tornando nel 2030 a meno di 490. 000 abitanti, con una quota di circa il 30% di anziani. Nell’ultimo trentennio la struttura demografica per età e sesso della popolazione trentina ha subito profonde modificazioni, passando dalla classica forma detta a piramide(con tanti giovani e pochi anziani) all’attuale forma detta a punta di lancia(con pochi giovani e numerosi anziani). La principale causa di questa trasformazione è l’evoluzione della natalità nel secolo scorso, dato che mortalità e movimento migratorio incidono sulla struttura molto meno della natalità, fatta eccezione per le guerre o le grandi epidemie. Attualmente la base, rappresentata dai giovani, è molto stretta mentre i quarantenni (figli del baby-boom) sono eccezionalmente numerosi. La speranza di vita alla nascita è salita, fra il 1972 e il 2007, dai 68 ai 78 anni circa per i maschi, dai 75 agli 85 anni per le donne. Fra una ventina di anni si prevede che i maschi avranno una vita media di quasi 83 anni e le femmine di circa 88 anni, con una progressiva riduzione della differenza fra i sessi. Gli anziani (ed in particolare le donne anziane) sono sempre più numerosi in conseguenza dell’allungamento della vita media: mentre nel 1961 le persone di 65 anni ed oltre costituivano circa il 10% della popolazione (9% dei maschi e 12% delle femmine) ora sono il 19% e fra trent’anni saranno addirittura circa il 27% (il 24% dei maschi ed il 29% delle femmine). Anche i “grandi anziani” sono aumentati considerevolmente: dalle 11. 000 persone di 80 anni ed oltre del 1981 si è passati alle quasi 30. 000 attuali, destinate a diventare oltre 53. 000 nel 2032. Una conferma del considerevole aumento degli anziani si ricava dall’indice di vecchiaia, costruito rapportando il numero degli anziani (di 65 anni ed oltre) al numero dei giovani (fino a 14 anni compiuti). L’indice è praticamente triplicato dal ’62 ad oggi, passando dal 43% al 125%; nel 2032 esso sarà probabilmente arrivato oltre il 190%. Ciò significa che mentre nel ’62 per ogni nonno c’erano più di due nipoti, ora ci sono più nonni che giovani e fra trent’anni ci saranno da due a tre anziani per ciascun giovane, rendendo più facile l’assistenza all’infanzia, ma sempre più problematica l’assistenza agli anziani. L’unico comprensorio che fra 30 anni sarà ancora al di sotto del 180% sarà la Valle di Fassa. I residenti in provincia di Trento con cittadinanza straniera sono cresciuti in modo consistente dall’inizio degli anni ’90, sono ora poco più di 42. 500 e si stima raggiungeranno quota 65. 000 fra una decina d’anni. Il numero delle famiglie trentine cresce ad un ritmo molto sostenuto, dato il forte incremento delle famiglie con un solo componente e la quasi estinzione delle famiglie numerose. Mentre nel 1971 le famiglie con 5 o più componenti costituivano il 23% delle famiglie totali e contenevano il 40% della popolazione, oggi la famiglia che si riscontra con maggior frequenza è quella monopersonale del “single”, che può essere costituita, ad esempio, da un giovane che si è staccato dalla famiglia di origine o da una vedova senza figli; le famiglie con 5 o più componenti si sono, invece, ridotte al 5%. In prospettiva si prevede che il numero delle famiglie trentine aumenterà di oltre 60. 000 unità nel prossimo trentennio, sfiorando quota 290. 000: a quella data ci saranno circa 90. 000 famiglie monopersonali, quasi 80. 000 famiglie di due persone, circa 60. 000 famiglie composte da tre individui, più di 50. 000 famiglie di 4 persone e meno di 10. 000 famiglie con almeno cinque componenti. La pubblicazione è disponibile sul sito del Servizio Statistica della P. A. T. All’indirizzo: www. Statistica. Provincia. Tn. It. Per eventuali informazioni contattare il Servizio Statistica al 0461-497802 .  
   
   
IN SARDEGNA UN FORUM PER FAVORIRE LA PARTNERSHIP TRA IMPRESE CENTRI DI RICERCA LOCALI E OPERATORI ESTERI  
 
Cagliari, 21 Ottobre 2009 - L´assessorato regionale dell´Industria ha promosso nelle giornate di giovedì 22 e venerdì 23 ottobre, un´iniziativa volta ad attirare l’attenzione in Sardegna di investitori esteri e favorire partnership scientifiche e tecnologiche tra imprese e centri di ricerca locali ed operatori esteri. Al Forum, che si svolgerà presso il Parco scientifico e tecnologico Polaris, prenderà parte una folta delegazione di rappresentanti di aziende, enti e centri di ricerca provenienti da 14 Paesi esteri, quali Canada, Cina, Emirati Arabi Uniti, Francia, Germania, Giappone, India, Israele, Regno Unito, Russia, Spagna, Svezia, Svizzera e Usa, per un totale di 61 imprese. La manifestazione è organizzata dalla Regione Sardegna e dall´Istituto nazionale per il commercio estero (Ice), con il supporto operativo di Sardegna Ricerche, l’Agenzia regionale che ha realizzato e gestisce Polaris. I lavori prenderanno il via nella mattinata di giovedì 22, con la conferenza plenaria, nel corso della quale verranno presentate le opportunità offerte per chi volesse localizzare la propria attività all’interno del parco, così come le possibilità di partnership e le piattaforme tecnologiche offerte all’interno di Polaris, nonché le politiche della Regione in materia di biomedicina. Si proseguirà con due interventi di due relatori scientifici di rilevanza internazionale che illustreranno i progressi scientifici compiuti da Università, centri di ricerca e imprese sarde nei settori della biomedicina e dell’ambito delle tecnologia dell’informazione comunicazione, Ict; previsti anche alcuni interventi che presenteranno programmi nazionali e regionali per il periodo 2009-2013 nell’ambito della Ricerca e Sviluppo in Sardegna, nonché i regimi d’aiuto programmati dall’assessorato regionale dell’Industria, così come anche i vantaggi competitivi offerti dalla semplificazione delle procedure amministrative. Il pomeriggio di giovedì 22 sarà dedicato alla visita ai laboratori e alle aziende di Polaris, mentre per la giornata del 23 sono previsti gli incontri diretti, one to one, tra aziende e centri di ricerca esteri, nazionali e regionali. Nel corso delle due giornate è stato previsto un spazio espositivo in cui le imprese, gli enti e i centri di ricerca che operano attualmente nel Parco scientifico e tecnologico di Polaris, avranno a disposizione una vetrina per illustrare le proprie attività nei settori della Biomedicina e della Ict. La manifestazione è stata finanziata all’interno della convenzione in materia di internazionalizzazione tra la Regione Sardegna e l’Ice, che prevede la realizzazione di iniziative promozionali finalizzate a contribuire allo sviluppo economico-produttivo della regione Sardegna, sotto il profilo dell’internazionalizzazione e della promozione delle esportazioni. "Siamo convinti che anche attraverso le attività del marketing territoriale – ha detto l’assessore regionale dellIndustria Andreina Farris - si possa incentivare e attrarre nuova forma d´imprenditoria in Sardegna. L´opportunità che possano arrivare nuovi investitori nel campo delle Ict attraverso i nostri centri d´eccellenza scientifica e di ricerca, pone la nostra regione al centro dell´interesse economico internazionale. Le nostre aziende di servizi ed i nostri giovani – ha continuato l’esponente dell’Esecutivo regionale - potranno solo trarre vantaggi positivi dalla collaborazione con imprese ad alto valore tecnologico”. Le conclusione della prima parte dei lavori di giovedì 22 saranno tratte, alle ore 13, dal presidente della regione Ugo Cappellacci; nel corso della mattinata sono previsti, fra gli altri, gli interventi dell’assessore dell’Industria Andreina Farris, che aprirà i lavori, e dell’assessore della sanità Antonello Liori, che incentrerà il suo intervento sulla materia della biomedicina. .  
   
   
ELEZIONI 2010: INTESA FRA REGIONE TOSCANA E PREFETTURE RISULTATI ELETTORALI IN REGIONE DIRETTAMENTE DAI COMUNI  
 
Firenze, 21 ottobre 2009 - La Regione Toscana acquisirà i risultati elettorali direttamente dai comuni senza dover passare più dalle prefetture. L´innovazione deriva da un protocollo d´intesa siglato ieri mattina, in Palazzo Medici Riccardi, fra il presidente della Regione Toscana e il prefetto di Firenze nella sua veste di rappresentante dello Stato per i rapporti con le autonomie. L´intesa riguarda l´organizzazione congiunta delle elezioni regionali 2010. «E´ un buon esempio di collaborazione fra Stato e Regione a servizio di un momento fondamentale per la vita di ogni democrazia: la scelta dei cittadini». Questo il commento del presidente Claudio Martini. Parole positive anche dal prefetto di Firenze, Andrea De Martino, secondo cui «per la prima volta si taglierà quel cordone ombelicale fra comuni e prefetture rappresentato dalla trasmissione dei risultati». La Regione Toscana, avvalendosi dell´autonomia statutaria, gestirà direttamente gran parte delle operazioni elettorali, stabilendo tuttavia, per alcune fasi del procedimento, alcune forme di collaborazione con le prefetture. Il protocollo firmato oggi, alla presenza dei prefetti toscani, stabilisce ulteriori forme di sinergia rispetto a quelle sperimentate con le elezioni 2005. Un organismo di raccordo, composto da rappresentanti della Regione e delle Prefetture, avrà il compito di sovrintendere nell´applicazione concreta dei vari punti dell´intesa. .  
   
   
TOSCANA: CASSA INTEGRAZIONE, VIA LIBERA AGLI ULTERIORI 50 MILIONI  
 
Firenze, 21 ottobre 2009 - Cassa integrazione, i 50 milioni preannunciati dal governo sono in arrivo. L´assessore all´istruzione, formazione e lavoro lavoro Gianfranco Simoncini ha firmato ieri a Roma, con il sottosegretario al lavoro Pasquale Viespoli, l´accordo che rende operativa l´integrazione delle risorse per la Cassa integrazione in deroga delle aziende toscane con altri 50 milioni di euro. L´ulteriore stanziamento era stato sollecitato dalla Regione per fare fronte al prevedibile fabbisogno di qui alla fine dell´anno, in aggiunta ai 60 milioni già arrivati e ai quali si sono aggiunti quelli stanziati direttamente dalla Regione. «L´accordo di oggi è la risposta a una nostra precisa richiesta - commenta l´assessore Simoncini – che aveva già avuto un riscontro positivo e che oggi riceve anche un via libera formale. L´ulteriore stanziamento di 50 milioni ci permette di gua rdare con fiducia alle prossime settimane. La Regione, per parte sua, ha già reso disponibile la sua quota di cofinanziamento che, come previsto dall´intesa stipulata ad aprile con il ministero e le altre regioni, è pari al 30 per cento del finanziamento nazionale. Nell´accordo è stata inoltre prevista, in accordo con il ministero, una verifica prima della fine dell´anno per capire se saranno necessarie o meno ulteriori integrazioni per fare fronte alle nuove crisi aziendali che, eventualmente, si dovessero aprire nella regione». .  
   
   
LAVORO, LAZIO: ALTRI 30 MILIONI PER AMMORTIZZATORI SOCIALI IN DEROGA  
 
Roma, 21 ottobre 2009 - ´´Stamattina presso il Ministero del Lavoro e´ stato siglato un accordo-ponte, che spero possa preludere a quello successivo e conclusivo da me richiesto per il 15 novembre, che finalmente svincola ulteriori 30 milioni di euro, in aggiunta ai 60 già ottenuti in precedenza, per gli ammortizzatori sociali in deroga´´. Lo ha detto ieri l´assessore al Lavoro della Regione Lazio Alessandra Tibaldi. "In questo modo - aggiunge l´assessore - si tampona una situazione insostenibile che stava interessando le lavoratrici ed i lavoratori del Lazio coinvolti da questi trattamenti e la stessa Regione, le principali vittime di questa situazione. Con l´accordo ci sarà, quindi, una copertura finanziaria per gran parte degli accordi di cassa integrazione in deroga finora sottoscritti in Regione e non ancora autorizzati per mancanza di fondi. E´ una boccata di ossigeno per le molte lavoratrici e lavoratori esasperati dalle numerose situazioni di crisi - conclude Tibaldi - generate dalla difficile congiuntura economica mondiale, compresi quelli della Videocon´´. Inoltre sarà autorizzata la cassa integrazione per i lavoratori della Videcocon che da ieri stanno attuando una dura protesta contro la procedura di mobilità avviata dall´azienda. L´assessore Tibaldi ha rassicurato i lavoratori dopo un incontro con una delegazione di dipendenti davanti ai cancelli dello stabilimento di Anagni. "Voglio rassicurare i lavoratori della Videocon in agitazione - fa sapere l´assessore Tibaldi - che la Direzione Regionale Lavoro sta procedendo all´autorizzazione della Cassa Integrazione Straordinaria avendo finalmente ricevuto dal Governo i fondi necessari. Resta fermo il giudizio estremamente negativo sul comportamento della multinazionale indiana e dei suoi dirigenti, che hanno disatteso gli impegni presi con la Regione Lazio e con il Governo Italiano di non aprire la procedura di mobilità nei confronti dei lavoratori. I proprietari della Videocon - prosegue Tibaldi - erano perfettamente informati che nell´incontro odierno presso il Ministero del Lavoro sarebbero stati stanziati ulteriori fondi per attivare gli ammortizzatori sociali´´. .  
   
   
CRISI. NUOVE AGEVOLAZIONI PER AZIENDE ARTIGIANATO, INDUSTRIA E TURISMO DEL VENETO  
 
Venezia, 21 ottobre 2009 - Una nuova forma di utilizzo di tre Fondi di rotazione, gestiti dalla finanziaria Veneto Sviluppo, è stata introdotta dalla giunta regionale per sostenere le imprese dei settori artigianato, industria e turismo che si trovino temporaneamente in difficoltà finanziarie per problemi di liquidità. Il provvedimento è stato adottato nella seduta odierna, su proposta dell’assessore regionale all’economia Vendemiano Sartor, di concerto con l’assessore al bilancio Marialuisa Coppola e l’assessore al turismo Franco Manzato, e diventerà operativo non appena acquisito il parere della competente commissione consiliare. “Nell’attuale situazione di crisi – sottolinea l’assessore Sartor – si è verificato un calo negli investimenti delle imprese, con un conseguente minor ricorso ai Fondi di rotazione. Per garantire la continuità aziendale delle imprese che presentano difficoltà finanziarie temporanee ed evitare quindi il verificarsi di un “effetto domino”, la Regione ha deciso di utilizzare la liquidità disponibile presso la Veneto Sviluppo per un intervento di carattere straordinario, che avrà carattere di uniformità per tutte e tre i fondi in questione”. L’intervento consiste in un finanziamento chirografario della durata massima di 36 mesi, con un periodo di preammortamento fino ad un massimo di 12 mesi. Le situazioni di difficoltà a cui è destinato dovranno essere determinate da crediti insoluti, a partire dal mese di giugno 2009; in secondo luogo da crediti maturati verso le pubbliche amministrazioni; in terzo luogo da rimborsi di finanziamenti agevolati a medio-lungo termine a fronte di investimenti aziendali, oppure da rimborsi di finanziamenti non agevolati per le sole quote interessi. L’iniziativa regionale avrà un’estensione temporale limitata – fa presente Sartor – e prevede come termine di scadenza il 31 dicembre 2010, eventualmente prorogabile. L’assessore evidenzia inoltre che questo intervento straordinario va nella direzione indicata dal Protocollo d’Intesa sottoscritto il 30 luglio scorso tra la Regione, la Commissione regionale Abi Veneto e la Federazione Veneta delle Banche di Credito Cooperativo per l’attuazione di misure a sostegno delle imprese. Anche la richiesta di semplificazione delle procedure burocratiche – conclude Sartor – trova un’ulteriore risposta in questo provvedimento che fissa le stesse regole per le agevolazioni di tutti e tre i Fondi di rotazione, con l’auspicio che dal 2010 la crisi sia superata e tornino ad essere utilizzati per gli investimenti delle aziende. .  
   
   
MOBBING E DISAGIO NEI LUOGHI DI LAVORO: REGIONE VENETO RAFFORZA PREVENZIONE CON CODICE COMPORTAMENTO E CONSIGLIERA DI FIDUCIA  
 
 Venezia, 21 ottobre 2009 - Il mobbing e il disagio delle lavoratrici e dei lavoratori nei luoghi di lavoro sono temi di stretta attualità constatato che qualche giorno fa è stato approvato il decreto legislativo voluto dal ministro della Funzione Pubblica Brunetta. La Regione Veneto ha focalizzato da tempo l’azione di prevenzione basandosi su un codice di comportamento per la tutela della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori dell’ente (realizzato dal Comitato Paritetico sul fenomeno del mobbing della Regione Veneto) e sull’attività della Consigliere di Fiducia, nominata nei mesi scorsi dalla Giunta veneta. Se ne è parlato ieri a Venezia, alla Scuola Grande di S. Giovanni Evangelista, nel corso di un convegno al quale è intervenuto l’Assessore regionale al personale e agli enti locali Flavio Silvestrin. L’incontro, che ha visto la partecipazione di una numerosa rappresentanza di lavoratrici e lavoratori e di dirigenti della Regione, aveva come titolo: “Mobbing: sensibilizzazione e prevenzione per il benessere lavorativo in Regione Veneto”. “La Regione Veneto – ha ricordato Silvestrin- sta rafforzando la prevenzione che è fondamentale per evitare l’insorgere di disagi, di insoddisfazione e/o di stress lavorativo, che ricadono negativamente sul benessere e la serenità nel lavoro, prima che essi degenerino ed assumano carattere problematico o addirittura patologico – si pensi al fenomeno, appunto, del mobbing nei suoi diversi risvolti (giuridici, clinici, sociali). Tutto questo pesa anche sull’organizzazione del lavoro e, conseguentemente, sull’erogazione di risposte efficaci che la pubblica amministrazione deve ai propri cittadini. Il Veneto – ha proseguito - è stata tra i primi enti pubblici in Italia, a muoversi in questa direzione, attuando le indicazioni di legge nazionali e comunitarie, e quanto previsto nei contratti collettivi di lavoro, e ha portato avanti analisi, ricerche e studi, fatti attraverso il coinvolgimento dei dipendenti, per monitorare il livello di benessere organizzativo negli uffici regionali, allo scopo di adottare idonei interventi formativi ed organizzativi che permettano il miglioramento del clima nei luoghi di lavoro”. In Regione lavorano circa 3300 dipendenti. “Il Governo regionale – ha aggiunto l’assessore – intende diffondere tra i dipendenti e i dirigenti una cultura di rispetto della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori, per avere ambienti di lavoro sereni e capaci di far funzionare al meglio le risorse umane della pubblica amministrazione”. .  
   
   
VAL D’AOSTA: APPROVATO IL PIANO REGIONALE PER LA SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO  
 
 Aosta, 21 ottobre 2009 - Si è riunito martedì 20 ottobre 2009 a Palazzo regionale il Comitato regionale di coordinamento in materia di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro, presieduto dal Presidente della Regione Augusto Rollandin e composto dai rappresentanti delle istituzioni pubbliche interessate e delle parti sociali. Nel corso della riunione, è stato approvato il Piano operativo per la vigilanza e la prevenzione nei luoghi di lavoro, predisposto dal Dipartimento politiche del lavoro e della formazione della Presidenza della Regione. In particolare, il documento interessa i settori dell’edilizia, dell’agricoltura, il settore delle lavorazioni meccaniche e i settori con rischi significativi all’apparato muscolo-scheletrico. Obiettivo 1. Settore edilizia: in base al piano presentato, si prevede di realizzare un archivio informatico regionale sugli infortuni e una campagna di vigilanza per il controllo di circa 240 cantieri scelti in funzione della grandezza e dei rischi specifici. È prevista inoltre l’organizzazione di corsi di formazione a livello regionale per incrementare la cultura della sicurezza e l’adozione di corretti stili di lavoro e di vita, in collaborazione con Enti bilaterali. Obiettivo 2. Settore agricoltura: è stata prevista una campagna informativa in collaborazione con le Associazioni di produttori, l’Assessorato dell’agricoltura e risorse naturali, l’Ispesl (Istituto Superiore Prevenzione e Sicurezza sul Lavoro) e l’Inail (Istituto Nazionale Per L´assicurazione Contro Gli Infortuni Sul Lavoro), possibilmente con azioni omogenee a livello regionale, sia sulle misure da adottare, sia su eventuali interventi di prevenzione e promozione. Inoltre, è prevista una campagna di sensibilizzazione degli agricoltori per la messa a norma dei trattori attivando anche controlli per i mezzi agricoli che circolano su strada e l’esecuzione di controlli nelle aziende agricole regionali (almeno 10). Obiettivo 3. Settore produzione e lavorazione dei metalli: il Piano prevede l’attivazione di controlli in modo da far percepire una presenza capillare nel territorio, attivando anche controlli sulle attrezzature e sui processi più pericolosi. Ancora, l’esecuzione di controlli nelle aziende metalmeccaniche regionali e, infine, una campagna informativa in concomitanza con i controlli programmati. Obiettivo 4. Settore con rischi significativi all’apparato muscolo-scheletrico: è previsto il coinvolgimento degli Enti pubblici e privati che gestiscono le strutture in esame. Inoltre, sarà effettuato uno studio che porti alla definizione di misure tecniche, organizzative e procedurali condivise finalizzate alla riduzione del rischio lesioni dorso – lombari. Anche in questo settore saranno attivate campagne di informazione e formazione agli addetti e saranno attivati controlli per verificare l’efficacia delle soluzioni messe a punto. Inoltre, nel corso della riunione odierna, è stato sottoposto all’attenzione del Comitato dall’Adava (Associazione Degli Albergatori Della Valle d’Aosta) e approvato il progetto sperimentale per un video corso multimediale interattivo sulla sicurezza in ambito turistico ricettivo che possa ovviare alla difficoltà di fare formazione per i lavoratori stagionali del settore. .  
   
   
SICUREZZA FVG: 6 ML. EURO PER COMUNI E PROVINCE  
 
Udine, 21 ottobre 2009 - Ammonta a circa 6 milioni di euro il riparto 2009 approvato dalla Giunta regionale per finanziare progetti di sicurezza del territorio presentati da Comuni e Province. Precisamente, sul totale dei contributi ammissibili, ossia 8 milioni 505. 860 euro, sono stati concessi fondi per 5. 815. 000 euro. In particolare sono stati stanziati oltre 2 milioni di euro per completare il sistema di videosorveglianza, 800 mila euro per le Sale operative, 2 milioni e 500 mila euro per dotazioni tecnico-strumentali, 94 mila per interventi a favore di fasce deboli e 56 mila euro per progetti contro bullismo e vandalismo. Altri 250 mila euro verranno impiegati per armare i corpi di Polizia locale nella gran parte dei Comuni del Friuli Venezia Giulia. "Non abbiamo a disposizione un dato storico di confronto - ha affermato l´assessore Seganti - ma indicativamente riteniamo che attualmente circa il 40 per cento dei Comuni risulti già armato. Di certo con questo riparto la maggioranza degli Enti locali della regione, i principali centri ma anche i Comuni di più piccoli e le due Province di Gorizia e Trieste, riceveranno fondi per dotare di armi i propri corpi di polizia". La filosofia che sta alla base del Programma di sicurezza 2009 è, tenendo conto delle minori risorse disponibili a bilancio, finalizzata a premiare la qualità dei progetti che sono stati presentati. Dunque, nessun contributo a pioggia, ha commentato Seganti, ma analisi puntuale dell´efficacia prodotta da ogni singolo progetto. "Sono state premiate soprattutto le domande per rendere più capillare la videosorveglianza, per aumentare la compatibilità tra le varie centrali operative sul territorio e i progetti a favore della sicurezza di soggetti deboli come anziani, donne e contro il vandalismo nelle scuole", ha spiegato Seganti. Per garantire il finanziamento di questi ultimi sono stati stornati 200 mila euro che erano destinati ai volontari per la sicurezza da qui a fine anno. "Li abbiamo riposizionati per progetti a favore di associazioni che si occupano assieme alle istituzioni di contrastare il bullismo nelle scuole, di prevenzione contro furti e scippi ai danni degli anziani e per l´autodifesa delle donne. Abbiamo dunque sostenuto comunque un´attività di volontariato che si basa in questo caso su specifici progetti", ha precisato Seganti. Ingente anche la domanda di dotazioni di sicurezza da parte degli Enti locali collocati sulla fascia confinaria. "I controlli di retrovalico sono tra i temi ritenuti importanti per questi Comuni che hanno infatti richiesto soprattutto telecamere ed auto per incrementare le pattuglie di controllo", ha spiegato Seganti. In merito al raggio di azione dei servizi di videosorveglianza, Seganti ha precisato che "la presenza di telecamere non sarà segnalata tramite cartelli" e che la loro tipologia sarà duplice: alcune collegate in diretta a monitor in visione alla Polizia locale, altre collocate in registrazione 24 ore su 24 con conservazione dei nastri per 8 giorni. La possibilità di zoomare sui particolari sarà commisurata al potere di indagine degli utenti: massima per la polizia giudiziaria, minima per gli altri. .  
   
   
CARCERI VENETE: 400 MILA EURO A SOSTEGNO 30 PROGETTI CON FINALITA´ EDUCATIVE A FAVORE DETENUTI"  
 
 Venezia, 21 ottobre 2009 - La Giunta regionale del Veneto, su proposta dell´Assessore regionale alle politiche sociali Stefano Valdegamberi, ha approvato ieri una delibera che assegna 400 mila euro di contributi a favore di 30 progetti che riguardano gli istituti penitenziari del Veneto e che hanno finalità educative. 21 di essi sono a favore dei detenuti negli Istituti di Pena del Veneto e 6 delle persone in area penale esterna (cioè affidate in prova ai servizi sociali, o in semilibertà, o detenzione domiciliare) e 3 riguardano azioni a favore di minorenni. Le iniziative sono proposte e curate da associazioni di volontariato e del privato sociale, in stretta collaborazione con le Direzioni degli Istituti, degli Uffici di Esecuzione Penale Esterna e dell’Ufficio di Servizio Sociale Minorenni. "I progetti finanziati - spiega l´Assessore regionale - sono quelli che maggiormente traducono in azioni operative gli obiettivi regionali previsti anche dal Protocollo d’Intesa tra Regione e Ministero: acquisizione di competenze lavorative, esercizio dei doveri/diritti di cittadinanza, costruzione di percorsi di accompagnamento per il reinserimento sociale". Inoltre Valdegamberi sottolinea che "il provvedimento, in coerenza con le politiche regionali di tutela dei minori, promuove uno specifico progetto a sostegno dei bambini che vivono con le madri detenute nella Casa di Reclusione della Giudecca e favorisce la realizzazione di progetti educativi personalizzati a favore di adolescenti sottoposti a misure penali. Da un punto di vista generale - aggiunge - il sostegno delle iniziative educative, destinate alle persone in esecuzione penale, conferma l´impegno costante della Regione Veneto in questo settore, nel perseguimento dell’obiettivo rieducativo, che deve caratterizzare il tempo della pena. In questi ultimi sette anni - conclude Valdegamberi - la Giunta Regionale, ha stanziato oltre 3 milioni di euro, la maggior parte dei quali con fondi propri, coinvolgendo la totalità degli istituti penitenziari del Veneto e realizzando 244 progetti che hanno riguardato oltre 40. 000 detenuti". Il quadro provinciale degli interventi finanziati dalla Regione è il seguente: Provincia di Belluno, Ente Sede Istituto* contributo, Associazione “Antorio Miari” Belluno C. C. Bl € 5. 928,93; Lavoro Associato Società Cooperativa Sociale Belluno C. C. Bl € 10. 400,87; Totale € 16. 329,80. Provincia di Padova; Ente Sede Istituto* contributo; Granello di Senape Padova Onlus Padova C. R. Pd € 16. 161,70; ltra Città Società Cooperativa Sociale a. R. L. Onlus Padova C. R. Pd € 15. 744,73; Cosep Società Cooperativa Sociale s. R. L. Padova C. R. Pd € 9. 787,54; Tam Teatromusica Società Cooperativa Padova C. R. Pd € 11. 656,64; Orizzonti Cooperativa Sociale a. R. L. Padova C. C. Pd € 10. 198,04; Nuovi Spazi Cooperativa Sociale Selvazzano Dentro C. C. Pd € 16. 140,69; Associazione Nemesi Montegrotto Terme C. C. Pd € 15. 444,13; La Fattoria in città Onlus Padova Uepe Pd € 7. 717,18; Totale € 102. 850,65. Provincia di Rovigo; Ente Sede Istituto* contributo; Polesine Innovazione Rovigo C. C. Ro € 15. 959,68; Totale € 15. 959,68. Provincia di Treviso Ente Sede Istituto* contributo; Uisp Comitato Provinciale di Treviso Treviso Ipm € 16. 161,70; Cooperativa Sociale Alternativa Ambiente Carbonera C. C. Tv € 15. 994,43; Cooperativa Sociale Alternativa Carbonera C. C. Tv € 16. 161,70; Servire Cooperativa Sociale Treviso Uepe Ve € 13. 921,70; Totale € 62. 239,53. Provincia di Venezia Ente Sede Istituto* contributo: La Gabbianella e altri animali Venezia C. R. Ve € 10. 720,86; Novamedia Cooperativa Sociale Onlus Marghera C. R. Ve € 5. 527,30; Co. Ge. S. Società Cooperativa Sociale Mestre C. C. Ve € 13. 831,18; Rio Terà dei Pensieri Soc. Coop. Sociale Venezia C. C. Ve € 13. 371,38; Il Granello di Senape – Venezia Venezia Uepe Ve € 13. 942,51; Caritas Diocesana di Venezia Venezia Uepe Ve € 12. 199,69; Totale € 69. 592,92. Provincia di Vicenza Ente Sede Istituto* contributo; Centro Sportivo Italiano – Vicenza Vicenza C. C. Vi € 16. 161,70; Progetto Zattera Blu Società Cooperativa sociale Schio Ussm € 12. 171,81; Totale € 28. 333,51. Provincia di Verona Ente Sede Istituto* contributo; Segni Società Cooperativa Sociale Onlus Verona C. C. Vr € 16. 161,70; Progetto Carcere 663 - Acta non verba Verona C. C. Vr € 16. 161,70; Picot - Associazione Sportiva dilettantistica Verona C. C. Vr € 16. 161,70; Associazione La Fraternità Verona C. C. Vr € 16. 161,70; Associazione Iride Onlus Legnago Ussm € 13. 942,51; Ass. Ne Don Giuseppe Girelli Onlus Ronco All’adige Uepe Vr € 13. 719,42; Energie Sociali - Cooperativa Sociale Verona Uepe Vr € 12. 385,18; Totale € 104. 693,91. *Legenda: C. C. – casa circondariale, C. R. – casa di reclusione, Uepe – Unità di esecuzione penale esterna, Ussm – Unità servizi sociali per minori, Ipm – Istituto per minori. .  
   
   
OGGI I LAVORI DELLA CONSULTA EMIGRAZIONE CON I LIGURI DI 45 ASSOCIAZIONI DI CINQUE CONTINENTI  
 
Genova, 21 Ottobre 2009 - Giacomo Canepa, originario di Chiavari, vive a Lima, in Perù, dal 1948. Sposato con cinque figli e dieci nipoti fa l´architetto nella capitale sudamericana, Gian Paolo Carrea volerà a Genova da Rosario, in Argentina Marika Viano, giornalista da Amsterdam, Luigi Ripandelli arriverà da Toronto, in Canada, Emilio Balestrero dalla Svizzera, Adriano Bonaspetti da Porto Alegre, Carmen Lavezzari e Gian Andrea Agnelotti da Sidney, Rodolfo Bafico dal Cile. Sono solo alcuni dei numerosi protagonisti della annuale sessione della Consulta regionale per l´Emigrazione in programma a Genova, da mercoledì 21 ottobre, con inizio alle 9,30, nella sede della Regione Liguria in via Fieschi, 15 (sala riunioni 11°´ piano, torre A) la Consulta dell´Emigrazione. La Consulta è un organismo guidato dall´assessore Enrico Vesco e rappresenta i corregionali liguri all´estero, riuniti in una rete di 45 associazioni sparse in tutto il mondo. Parteciperanno l´assessore all´Emigrazione Enrico Vesco, i rappresentanti delle associazioni dei liguri nel mondo e i giovani discendenti liguri. .  
   
   
FIRMATO PROTOCOLLO EUROPEO SU DONNE IN ECONOMIA  
 
Venezia, 21 ottobre 2009 - “Politiche di genere a 360 gradi, perché è la stessa Unione Europea a sostenere che il riconoscimento del ruolo della donna può offrire una chiave di uscita anche dalla crisi economica verso la ripresa”. Lo ha detto l’assessore regionale del Veneto alle relazioni internazionali, alle pari opportunità e all’imprenditoria femminile Marialuisa Coppola intervenendo ieri a Venezia alla conferenza internazionale sul tema “Genere in Economia: una via d’uscita dalla crisi” durante la quale è stato sottoscritto un protocollo d’intesa sul tema del riconoscimento e della promozione delle donne nell’economia. L’iniziativa si inserisce nell’ambito del progetto europeo “Gender for Growth”, cofinanziato dal programma comunitario Interreg Ivc e dedicato alla parità di genere nel settore economico. Le realtà europee che vi aderiscono oltre alla Regione del Veneto sono la Regione Ile de France (Francia) che fa da capofila, il governo delle isole Baleari (Spagna), la Contea di Timis (Romania), il comune di Lidkoeping (Svezia), il Centro regionale per il welfare di Budapest (Ungheria), l’Istituto catalano delle Donne (Spagna) e il Centro di ricerca sull’uguaglianza di genere – Kethi (Grecia). L’assessore Coppola ha sottolineato che la visione di genere rappresenta per il Veneto un tema prioritario, da tempo al centro delle politiche regionali e che ha portato al consolidamento di una rete di relazioni sul territorio. E proprio nell’ottica del “fare rete” la Regione del Veneto ha aderito al progetto “Gender for Growth” perché il raggiungimento delle pari opportunità è un traguardo non ancora conseguito. L’italia, ad esempio – ha ricordato l’assessore - è il fanalino di coda in Europa come presenza politica al femminile, ma questo si riscontra anche in settori come l’economia. L’assessore ha concluso evidenziando che la Regione del Veneto ha aderito, nel 2008, alla “Carta europea per l’uguaglianza e la parità tra uomini e donne nella vita locale”, adoperandosi perché fosse adottata capillarmente dagli enti locali che hanno risposto in maniera condivisa ed importante. Il documento sottoscritto oggi conferma che le donne sono sottorappresentate sulla scena dell’economia europea, sia in termini numerici che di qualità del lavoro svolto, e impegna i firmatari a far conoscere e diffondere modelli di politiche economiche che abbiano un impatto positivo sulle pari opportunità, imprimendo con azioni concrete un’accelerazione verso un cambiamento radicale. Il progetto avrà una durata di 36 mesi a partire dal 1 novembre 2008 e un finanziamento da parte della Commissione Europea di poco meno di un milione 700 mila euro per tre anni. .  
   
   
BASILICATA. MAMME PER IL LAVORO: SOSTEGNO A TIROCINI FORMATIVI  
 
Potenza, 21 ottobre 2009 - Il Comitato “Mamme e figli per il lavoro” sostiene il programma regionale dei “Tirocini Formativi”, “convinto che per le imprese lucane e non e per la Pubblica Amministrazione saranno messi a disposizione 1. 000 giovani diplomati e laureati, selezionati in modo trasparente tra i più meritevoli, creando così reali prospettive occupazionali senza correre il rischio, come in passato, di alimentare vane aspettative e ulteriori sacche di precarietà”. Il Comitato “che ha già espresso soddisfazione per la pubblicazione dei bandi relativi all’approvazione del programma per 1. 000 tirocini formativi nella Pubblica Amministrazione” ricorda che “il percorso formativo è riservato a diplomati e laureati, tra i 18 e i 40 anni di età, disoccupati o inoccupati, con una spesa complessiva di 15 milioni 300 mila euro, approvato dalla Giunta Regionale, su proposta dell’Assessore alla Formazione-lavoro”. “Il Programma è una misura concepita per accrescere le competenze e le esperienze dei tirocinanti e, allo stesso tempo, migliorare la qualità organizzativa e incrementare la gamma dei servizi degli enti ospitanti, che non può essere snaturata – sostiene ancora il Comitato - con il sospetto di replicare analoghe esperienze del passato, in sede di applicazione pratica”. L’efficacia concreta sarà garantita dal “coinvolgimento pieno di tutti i soggetti del sistema formativo, a partire dagli enti e società sino alle imprese e i destinatari degli interventi, per raggiungere alcuni obiettivi prioritari: ridurre la disoccupazione intellettuale, favorendo una futura collocazione lavorativa di persone in possesso di elevati livelli di istruzione e di competenze specifiche acquisite sul campo; promuovere il rafforzamento dell’occupazione delle donne, il cui alto livello di scolarizzazione in regione non trova sbocchi adeguati; incentivare l’assunzione di inoccupati e disoccupati nel sistema produttivo regionale”. .