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Notiziario Marketpress di Mercoledì 25 Novembre 2009
Politica
PACCHETTO TELECOM: VIA LIBERA DEL PARLAMENTO ALLE NUOVE NORME EUROPEE CHE MIRANO A RAFFORZARE I DIRITTI DEGLI UTENTI TELEFONICI E DI INTERNET E INCORAGGIARE LA CONCORRENZA FRA LE COMPAGNIE TELEFONICHE.  
 
Strasburgo, 25 novembre 2009 - Il Parlamento europeo ha approvato una revisione globale delle norme Ue in materia di telecomunicazioni, che mira a rafforzare i diritti degli utenti telefonici e di Internet e incoraggiare la concorrenza fra le compagnie telefoniche. Le nuove regole, da applicarsi entro i prossimi 18 mesi, garantiranno maggiori diritti ai consumatori, la salvaguardia della libertà di Internet, la protezione dei dati personali, una maggiore concorrenza e un più moderno utilizzo delle frequenze radio. Il nuovo quadro regolamentare è stato approvato con 510 voti favorevoli, 40 contrari e 24 astensioni. Questo pacchetto legislativo, ha dichiarato il Presidente Buzek, "è un ottimo esempio di come il lavoro che svolgiamo quali legislatori ha un impatto sulla vita quotidiana dei cittadini". "Sono lieto" - ha aggiunto - "che abbiamo contribuito a rafforzare i diritti degli utenti dei servizi di comunicazione elettronica e di Internet". Questo mercoledì, il Presidente Buzek e il ministro delle comunicazioni svedese Åsa Torstensson firmeranno il pacchetto Telecom. La relatrice Catherine Trautman (S&d, Fr), da parte sua, ha dichiarato: "abbiamo voluto garantire che i diritti dei cittadini non siano mai disprezzati o ignorati . È la prima volta che un testo giuridico si riferisce all´uso di Internet come l´esercizio di un diritto e di una libertà fondamentale". Garanzie sull´accesso ad Internet - In base all´accordo raggiunto con il Consiglio, qualunque provvedimento che restringa l´accesso a Internet potrà essere imposto solo se ritenuto "appropriato, proporzionato e necessario nel contesto di una società democratica". E a condizione che, "nel rispetto del principio della presunzione d´innocenza e del diritto alla privacy", sia garantita "una procedura preliminare equa ed imparziale, compresi il diritto della persona o delle persone interessate di essere ascoltate". Dev´essere inoltre garantito "il diritto ad un controllo giurisdizionale efficace e tempestivo". I deputati hanno ottenuto che all´accesso a Internet sia riconosciuta, per la prima volta al mondo, una protezione giuridica equivalente a quella garantita a un diritto o a una libertà fondamentale. Gli Stati membri hanno fino al 24 maggio 2011 per adattare la propria legislazione a queste nuove garanzie. La nuova legislazione include inoltre regole per: l´armonizzazione delle norme sulla gestione delle frequenze radio nell´Ue, specialmente in vista del passaggio (switch off) dalla Tv analogica a quella digitale, previsto nel 2012, il miglioramento della cooperazione fra le autorità di telecomunicazione degli Stati membri e la facoltà di procedere alla cosiddetta "separazione funzionale", che permette agli operatori dominanti sul mercato di creare entità commerciali separate, con l´obiettivo di commercializzare l´uso delle proprie infrastrutture di rete. I diritti dei cittadini e le autorità di telecomunicazione - Il Parlamento e il Consiglio si erano già accordati, nel maggio 2009, sulle rimanenti due parti del "pacchetto Telecom" (diritti dei cittadini e autorità di telecomunicazione), approvate dal Parlamento il 6 maggio 2009 e dal Consiglio il 26 ottobre dello stesso anno. La nuova legislazione amplia i diritti degli utenti, garantendo, ad esempio, la portabilità del numero di telefono al momento di cambiare l´operatore Gsm. Intende poi rafforzare la protezione dei dati personali e della privacy, ad esempio sancendo l´obbligo di ottenere il consenso degli utenti prima dell´installazione di "cookies" sui computer. I deputati hanno raggiunto un accordo con i ministri per le telecomunicazioni dell´Ue sull´istituzione di un nuovo organismo comunitario (Berec regulators - Body of European Regulators for Electronic Communications) formato dalle 27 autorità nazionali di regolazione. .  
   
   
LOTTA ALLA CRIMINALITÀ: IL PARLAMENTO VUOLE INCIDERE SULLE NORME EUROPEE  
 
Strasburgo, 25 novembre 2009 I deputati hanno respinto un pacchetto di proposte legislative relative all´attività di Europol, all´accreditamento dei laboratori forensi e alla Rete Europea di Prevenzione della Criminalità. Intendono infatti partecipare alla definizione delle norme con pieni poteri, come previsto dal trattato di Lisbona che entrerà tra breve in vigore. Riguardo alla rete di prevenzione, adducono inoltre la mancanza di sufficiente ambizione. Con 10 voti favorevoli, 642 contrari e 9 astensioni, il Parlamento ha respinto la proposta di decisione avanzata da un gruppo di Stati membri volta a esternalizzare e rafforzare il Segretariato della Rete Europea di Prevenzione della Criminalità (Repc), formalizzare le modifiche strutturali proposte e rendere più espliciti i compiti della rete e i vari ruoli e responsabilità. Secondo diverse valutazioni, infatti, la rete non ha finora raggiunto i suoi obiettivi. Seguendo la linea dettata dalla relatrice Sonia Alfano (Alde, It), i deputati sostengono che vi siano problemi sia in termini di contenuti sia di procedura. Infatti, oltre a ritenere che la proposta non sia "sufficientemente ambiziosa", rilevano che il trattato di Lisbona, la cui entrata in vigore è prevista per il 1° dicembre 2009, "offre una nuova base giuridica . Che conferisce al Parlamento poteri di codecisione (la ´procedura legislativa ordinaria´) nel campo della prevenzione della criminalità". Nel corso del dibattito in Aula, Sonia Alfano ha affermato che "non si possono immaginare la lotta o la prevenzione al crimine senza ipotizzare una più complessa opera di repressione e di prevenzione rispetto al crimine organizzato e alla mafia". Il Parlamento chiede quindi al Consiglio di non adottare formalmente l’iniziativa prima dell’entrata in vigore del trattato di Lisbona affinché l’atto finale possa essere ultimato consentendo alla Corte di giustizia dell’Unione europea, alla Commissione e al Parlamento "di esercitare pienamente il loro ruolo e la loro funzione di controllo". In questo caso, "si impegna ad esaminare con procedura d’urgenza ogni ulteriore proposta, in particolare quella relativa alla creazione di un osservatorio". Analoghe considerazioni sono addotte dal Parlamento per altre cinque proposte di decisione che riguardano le norme sulla protezione del segreto delle informazioni di Europol, le norme di attuazione relative alle relazioni di Europol con i partner, l´elenco dei paesi e delle organizzazioni terzi con cui Europol stipula accordi, le norme di attuazione degli archivi di lavoro per fini di analisi di Europol, nonché una decisione quadro sull´accreditamento delle attività dei laboratori forensi. .  
   
   
BORGHEZIO : L´UE AGGREDISCA I PATRIMONI CRIMINALI  
 
Bruxelles, 25 novembre 2009 - Intervenendo ieri nell´Aula di Strasburgo sul "programma di Stoccolma", l´On. Borghezio ha criticato il documento in quanto riduttivo rispetto alle stesse conclusioni del Consiglio e perchè "non accoglie importanti istanze formulate dal Governo italiano in tema di anti-mafia". Borghezio ha sottolineato "la mancanza di una seria strategia europea di aggressione ai patrimoni della criminalità organizzata: un terreno su cui il Ministro italiano dell´Interno Maroni ha già conseguito risultati di eccezionale portata. Ma l´Europa sembra non volersi muovere in tale direzione". Borghezio ha invitato Commissione e Consiglio "a dar vita ad un regime giuridico europeo unitario sul punto, se si vuol contrastare a livello europeo una criminalità internazionalizzata che si muove a suo agio fra banche, paradisi fiscali, piazze finanziarie, mercati mobiliari e immboliari". .  
   
   
CODICE ANTIMAFIA: LOMBARDO, “UNA GUIDA PER GOVERNO E ASSEMBLEA”  
 
 Palermo, 25 novembre 2009 - Prevenire le infiltrazioni della mafia nella pubblica amministrazione, aiutare il Governo e ispirare l’attività legislativa dell’Assemblea regionale siciliana. A questo servirà il ‘Codice antimafia e anticorruzione nella Regione Siciliana’ che è stato presentato ieri mattina, a palazzo d’Orleans, nel corso di una conferenza stampa. Il ‘Codice’ è stato redatto da una commissione di giuristi ed economisti, presieduta da Pier Luigi Vigna, già procuratore nazionale antimafia. Della Commissione, oltre a Vigna, hanno fatto parte Mario Busacca, già procuratore della Repubblica di Catania; Sergio Barbiera, magistrato; Ignazio Tozzo, dirigente generale del personale della Regione; Gaetano Lo Cicero, direttore generale del Comune di Palermo; Alessandra Bonafede, funzionaria dell’Ance; e i docenti universitari Mario Centorrino, Andrea Piraino ed Ernesto Savona. “I componenti di questa Commissione - ha detto il presidente della Regione, Raffaele Lombardo - hanno prestato la loro opera gratuitamente e per questo li ringrazio”. Lombardo ha ricordato i colpi che la magistratura e le forze dell’ordine hanno assestato alla mafia nelle ultime settimane. “E penso - ha aggiunto - alle mille iniziative di contrasto e di lotta alla mafia che fioriscono nella società civile siciliana. Il Codice antimafia e anticorruzione è un’altra iniziativa importante che guiderà il Governo nell’amministrazione di ogni giorno e il Parlamento siciliano nell’attività legislativa”. “Anche sul fronte della lotta alla mafia - ha detto Pier Luigi Vigna - prevenire è sempre meglio che curare. Alcune delle disposizioni contenute in questo ‘Codice’ dovranno essere recepite con leggi, altre potranno essere applicate in via amministrativa. Il ‘Codice’ si configura come un segnale di comportamento attivo nella lotta alla mafia. Un segnale che speriamo sia accolto e rilanciato dall’intera società civile siciliana”. “Il ‘Codice’ - ha sottolineato l’assessore regionale alla Presidenza, Gaetano Armao - non vuole essere esaustivo né ha intenti moralizzatori o punitivi. Vuole esaltare valori come l’impegno della Regione Siciliana a prevenire e contrastare infiltrazioni mafiose. Con la consapevolezza che la presenza della mafia costituisce una variabile pesantemente negativa per lo sviluppo socio-economico della Sicilia”. “Sarà mia cura - ha aggiunto Armao - provvedere a trasfondere gli schemi normativi elaborati nei disegni di legge di riordino del personale della Regione e di riforma dei procedimenti amministrativi già all’esame della Giunta. Le disposizioni che riguardano invece la normativa sui contratti pubblici e la disciplina urbanistica faranno parte di uno schema di disegno di legge che, con i colleghi competenti per materia, porterò alla prima Giunta utile”. Ci sono, poi disposizioni che verranno applicate in via amministrativa: per esempio, gli accessi delle Prefetture nella banca dati della Regione. Tra le innovazioni introdotte con il ‘Codice antimafia e anticorruzione’, l’introduzione di clausole per garantire trasparenza nelle gare d’appalto; una più efficace valutazione per la professionalità e affidabilità dei dipendenti regionali, anche attraverso iniziative di formazione; la tracciabilità delle movimentazioni di denaro; una più puntuale previsione dell’obbligo di costituzione di parte civile della regione per reati dei quali siano imputati i dipendenti dell’amministrazione; controlli sulle variazioni urbanistiche,per evitare che la mafia approfitti dei cambiamenti di destinazione d’uso dei terreni. .  
   
   
ROMA: SERVIZIO ANTICORRUZIONE E TRASPARENZA, RELAZIONE SUL PRIMO ANNO DI ATTIVITÀ  
 
Roma, 25 novembre 2009 - Il Ministro per la Pubblica Amministrazione e l´Innovazione Renato Brunetta ha presentato al Parlamento la Relazione sul primo anno di attività del Servizio Anticorruzione e Trasparenza (Saet), organo al quale sono state trasferite le funzioni precedentemente svolte dall’ Alto Commissario per la prevenzione e il contrasto della corruzione e delle altre forme di illecito nella Pa. La Relazione dà conto dell’attività svolta dall’ottobre 2008 all’ottobre 2009, periodo in cui il contesto normativo risulta modificato da due importanti novità: la riforma della P. A. , attuata con il decreto legislativo n. 150/09 e la ratifica della Convenzione Onu sulla corruzione (legge 116/09). Entrambe migliorano il sistema di difesa dell’integrità e della correttezza dell’azione amministrativa: la riforma Brunetta, attraverso la valorizzazione degli strumenti della trasparenza, della meritocrazia e della responsabilità dirigenziale; la Convenzione Onu, creando un sistema internazionale di regole condivise per la prevenzione ed il contrasto della corruzione. La legge di ratifica della Convenzione Onu designa come Autorità nazionale anticorruzione il Dipartimento della funzione pubblica, che opera attraverso il Saet. Progetti avviati - Il Saet, oltre a realizzare numerose iniziative a livello internazionale, ha stipulato protocolli d’intesa con istituzioni pubbliche e private per la promozione della trasparenza dell’azione amministrativa: la collaborazione si è concretizzata in un reciproco scambio di informazioni e conoscenze tecniche. Tra queste le attività nel Comitato per la lotta contro le frodi comunitarie e quelle in materia di appalti con l´Anci e con l´Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture; la collaborazione con il ministero dell’interno in tema di Enti Locali e nelle Aziende sanitarie sciolte per infiltrazione mafiosa; la collaborazione con la Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione, allo scopo di realizzare iniziative per la formazione in materia di anticorruzione. Un protocollo realizzato con Transparency International Italia ha portato alla realizzazione di un progetto volto a individuare le migliori best practies e a definire una serie di proposte di modifica legislativa da rivolgere alle competenti sedi istituzionali. Con Cittadinanzattiva si è compiuta una ricognizione sulla trasparenza in materia di sanità e servizi pubblici essenziali. .  
   
   
RIFORMA SERVIZI PUBBLICI LOCALI A RILEVANZA ECONOMICA  
 
Roma, 25 novembre 2009 - In questi giorni si è parlato molto di "privatizzazione dell´acqua" con riferimento all’art. 15 del decreto legge 135/2009 approvato definitivamente dal Parlamento il 19 novembre scorso. In realtà, la nuova norma non contiene la riforma dei servizi pubblici locali, ma modifica solo alcune parti dell´art. 23 bis del decreto legge 112/2008 convertito in legge n. 133/2008. E´ infatti nel decreto dell´anno scorso che la riforma dei servizi pubblici locali a rilevanza economica è contemplata. La riforma è dunque in vigore dall´anno scorso e sulla questione della proprietà dei servizi idrici - molto dibattuta nei giorni scorsi - il comma 5 dell’art. 23 bis del decreto legge 112/2008 afferma “la proprietà pubblica delle reti" mentre prevede che solo "la loro gestione possa essere affidata a soggetti privati". ´´Si è parlato strumentalmente di privatizzazione dell´acqua" ha dichiarato il ministro per le Politiche europee, Andrea Ronchi, nel corso di una conferenza stampa convocata dopo il via libera definitivo al decreto legge 135/2009. "L´acqua è, resta e sarà pubblica: non è privatizzabile e l´art. 15 del decreto rafforza questo principio´´ ha aggiunto il ministro prima di dare la parola al ministro per gli Affari regionali Raffaele Fitto che ha illustrato il percorso di attuazione della riforma dei servizi pubblici locali. Il ministro Fitto ha garantito che entro la fine dell´anno sarà varato il decreto attuativo che dovrà sciogliere alcuni nodi come il meccanismo delle gare, indispensabile strumento di trasparenza che tutela la concorrenza e migliora l´efficienza dei servizi e se istituire o no una apposita autorità di garanzia per i servizi idrici. Fitto rispondendo in conferenza stampa a chi paventava un rialzo delle tariffe sull´acqua a seguito della presunta privatizzazione ha affermato ´´i rischi sulla tariffa non sono un rischio futuro, ma la fotografia dell´esistente, se è vero che esistono differenze tra regione e regione e spesso si paga di più dove il servizio è più carente. La gestione dei servizi idrici - ha spiegato il ministro - avverrà per il tramite di gare, che devono essere attivate, a cui potranno partecipare sia le società private che pubbliche a condizione che si attivi un meccanismo di concorrenza che va solo a beneficio dei cittadini. ´´ .  
   
   
RIFORMA ENTI LOCALI E CODICE DELLE AUTONOMIE  
 
 Roma, 25 novembre 2009 - Attesa da tre legislature, ha tagliato il traguardo la riforma degli Enti locali. Il Consiglio dei Ministri del 19 novembre 2009, ha approvato in via definitiva, il disegno di legge di riforma degli organi e delle funzioni degli enti locali e il Codice delle autonomie locali, già approvato in via preliminare nella seduta dello scorso 15 luglio. Il provvedimento rappresenta un importante passo avanti verso il federalismo. Il disegno di legge individua le funzioni fondamentali degli enti locali e chiarisce “chi fa cosa”, eliminando la sovrapposizione di funzioni ed individuando i relativi finanziamenti. Gradualmente, ad ogni livello di governo, saranno ridotti enti ed organismi, consentendo una migliore qualità dei servizi e risparmi di spesa. Diminuiranno i componenti degli organi delle amministrazioni esistenti. Grazie alla Carta delle autonomie verrà riordinata tutta la materia degli enti locali. Cosa contiene il provvedimento: individuazione delle funzioni amministrative fondamentali che spettano a comuni, province e città metropolitane - obbligo dell’esercizio di alcune funzioni fondamentali in forma associata per i comuni sotto i 3. 000 abitanti - razionalizzazione dell’amministrazione provinciale e periferica dello Stato - eliminazione di enti e organismi, quali: difensore civico; comunità montane; circoscrizioni di decentramento comunale, salvo che nei comuni con più di 250. 000 abitanti; consorzi di enti locali, compresi i Bacini imbriferi montani (Bim); consorzi di bonifica - riduzione del numero di consiglieri e assessori locali, nomina del direttore generale solo nei comuni più grandi che sono capoluogo di città metropolitana - semplificazione dei documenti finanziari e contabili nei piccoli comuni - adeguamento delle regole del patto di stabilità - potenziamento dei controlli di tipo amministrativo, finanziario e contabile. Il disegno di legge è stato esaminato il 18 novembre dalla Conferenza Unificata e il testo approvato nel Consiglio dei ministri del 19 novembre risulta integrato da alcuni emendamenti presentati in forma congiunta da Anci, Upi e Conferenza delle Regioni. Il provvedimento, curato dal ministro Calderoli e dal sottosegretario all’Interno Davico, modifica il Decreto legislativo 267/2000 (Testo unico degli Enti locali) e ridisegna complessivamente il sistema delle autonomie locali, in armonia con la riforma federalista in vigore dall’aprile scorso. “È stato fatto un buon lavoro, di concerto tra più Ministeri e di dialogo costruttivo con le Autonomie locali e le Regioni. Auspico che si rinnovi anche in Parlamento lo spirito di collaborazione e di sensibilità che già si è manifestato nell’altra grande riforma del federalismo fiscale, già avviata con la legge delega 42/2009 . È questo l’atteggiamento per arrivare velocemente a dare agli Enti locali quella riforma ordinamentale che attendono da anni”. Così il Sottosegretario al Ministero dell’Interno, Michelino Davico, che ha seguito tutti i lavori. Il Consiglio dei ministri ha deciso poi di uniformarsi alla sentenza n. 237/2009 della Corte costituzionale che ha sancito la potestà regionale in materia di riordino e soppressione degli enti montani. Lo Stato dunque non si occuperà più di comunità montane. Il Consiglio dei ministri ha dato il benestare al meccanismo proposto dagli enti che prevede la possibilità per i governatori di attribuire, di volta in volta, la titolarità di funzioni provinciali a un comune (e viceversa). Confermato anche il restringimento delle funzioni che dovranno essere esercitate obbligatoriamente in forma associata nei comuni fino a 3 mila abitanti, così come anche il rafforzamento delle unioni di comuni che diventano gli unici enti a cui spetti l´esercizio associato di funzioni e servizi. La gestione del catasto (e dell´anagrafe) resta esclusa dalle funzioni fondamentali dei comuni, così come previsto dal testo del Codice approvato in via preliminare dal consiglio dei ministri il 15 luglio scorso. .  
   
   
COOPERAZIONE ALTO ADIGE-KAMCHATKA: DURNWALDER FIRMA LA CONVENZIONE A MOSCA  
 
Bolzano, 25 novembre 2009 - Al Ministero degli esteri a Mosca il presidente della Provincia Luis Durnwalder ha firmato il 24 novembre una convenzione con il governatore della Regione della Kamchatka. "Abbiamo gettato le basi per sviluppare progetti di cooperazione, in particolare nei settori dell´economia, del turismo, della tecnologia alpina e del risparmio energetico", ha sottolineato Durnwalder nel suo discorso, presenti il ministro degli Esteri Sergei Lavrov e oltre cento ambasciatori accreditati. Accompagnati da una delegazione di imprenditori altoatesini, il presidente Durnwalder e l´assessore Michl Laimer sono a Mosca per una "due giorni" che ha avuto come momento culminante, oggi pomeriggio (24 novembre), la stipula della convenzione tra Provincia di Bolzano e Regione della Kamchatka. Nella cerimonia nella sede del Ministero degli esteri russo, Durnwalder e il governatore Alexey Kuzmitskyi hanno firmato un accordo di cooperazione bilaterale in diversi settori, tra cui commercio, cultura, formazione, sport e turismo. Alla cerimonia erano presenti anche il ministro degli Esteri russo Segei Lavrov e oltre cento ambasciatori accreditati a Mosca. "Puntiamo a sviluppare i contatti tra le imprese e le categorie economiche delle nostre due regioni - ha detto Durnwalder nel suo discorso a Mosca - ma anche ad organizzare manifestazioni congiunte, attuare scambi tra le strutture culturali e tra gli istituti di ricerca. " Tra le iniziative prospettate figurano anche gli scambi nelle esposizioni d´arte, tra gruppi di artisti, tra squadre sportive. La convenzione, con validità cinque anni, ha istituito un gruppo di lavoro che coordina l´attività di partnership ed elabora progetti concreti. Il governatore Kuzmitskyi ha illustrato le prospettive della Kamchatka, Regione siberiana sorta dalla fusione di due Provincia nel giugno 2007. Punti di forza del tessuto economico sono la pesca, il turismo e i giacimenti minerari. Proprio nel settore turistico si punta a crescere con l´aiuto del know how altoatesino nel campo della tecnologia alpina e del marketing per gli sport invernali. Con Durnwalder e Laimer si è discusso anche di risparmio energetico e delle potenzialità del modello Casaclima (la temperatura media annua in Kamchatka si aggira sui 5 gradi). Più in generale, si punta ad attirare investimenti stranieri nella penisola siberiana grande quasi come la Francia. La Kamchatka, infatti, è lunga oltre 1200 km, con una superficie di quasi 500mila kmq. Gli abitanti sono circa 400mila. Il 25 novembre Durnwalder e Laimer avranno colloqui con i vertici delle Ferrovie russe. La visita a Mosca sarà anche un´occasione per allacciare i contatti tra gli imprenditori altoatesini e l´economia russa: è prevista tra l´altro la presentazione dell´economia e del territorio locali, alla quale interverrà Vladimir Jakunin, diplomatico e presidente dell´ente ferroviario russo. .  
   
   
TOSCANA: PRIMO BILANCIO DEL PROGRAMMA COMUNITARIO POR CREO 2007-2013 AD OGGI GIÀ FINANZIATI 1372 PROGETTI  
 
 Firenze, 25 novembre 2009 - In Toscana il programma comunitario Por Creo-fesr 2007-2013 è partito in quarta, i risultati sono buoni come dimostra il bilancio dei primi due anni. Complessivamente sono stati finanziati 1372 progetti presentati da privati ed enti pubblici. Por Creo-fesr (Programma operativo regionale – Obiettivo competitività regionale e occupazione – Fondo europeo di sviluppo regionale) sostiene le iniziative progettuali delle imprese che realizzano investimenti per aumentare la loro capacità competitiva e i progetti dei Comuni ed altri soggetti pubblici per la realizzazione di infrastrutture. Complessivamente sono stati pubblicati 71 bandi, 17 quelli che erogano contributi per investimenti in ricerca industriale, innovazione, trasferimento tecnologico e creazione di nuove imprese. Dei 1372 progetti finanziati 1072 sono stati presentati da piccole, medie e grandi imprese che chiedono contributi per l’acquisizione di servizi avanzati e qualificati, la ricerca e l’innovazione a 360 gradi. Le linee di intervento del programma che sono partite con maggiore velocità sono quelle dei bandi rivolti alle imprese. «Questo è un dato di grande importanza – è il commento dell’assessore alle attività produttive Ambrogio Brenna – alla Regione va riconosciuto il merito di essersi attivata rapidamente per offrire un ampio ventaglio di opportunità, alle imprese toscane vanno riconosciuti il dinamismo e la capacità di innovare. Nonostante la crisi c’è una Toscana che non si ferma, sono infatti numerose le aziende che corrono e si attivano per presentare progetti e domande di contributo. Le imprese toscane, il sistema della ricerca, i centri di trasferimento tecnologico si attivano per non farsi trovare impreparate al momento della ripresa. Una riprova è venuta negli ultimi mesi con l´att uazione del bando per gli aiuti alla ricerca e allo sviluppo sperimentale. Sono state coinvolte 313 imprese (anche in forma aggregata) che hanno presentato 285 domande; 137 sono state ammesse e 38 verranno finanziate subito». Nutrito anche il pacchetto dei progetti pubblici a cominciare dai tre grandi progetti finalizzati al potenziamento del trasporto su ferro e su acqua (finanziamenti per la tramvia di Firenze, il raddoppio ferroviario Pistoia-lucca e per lo scolmatore d’Arno). Entro il 2010 i fondi del Por consentiranno di portare la banda larga nei comuni rurali e montani; a partire dal 2008 sono stati finanziati numerosi progetti per la salvaguardia ambientale presentati dai Comuni ed altri soggetti pubblici (riduzione del rischio sismico negli edifici pubblici e nelle scuole, miglioramento della qualità dell’aria nelle aree urbane, riduzione del rischio di erosione costiera, di frane e di alluvioni, progetti per l’I-mobility). Contribut i anche ai progetti per lo sviluppo economico (centri servizi, centri di competenza per le piccole e medie imprese, infrastrutture per il turismo e il commercio) presentati dai Comuni delle aree montane e svantaggiate. Il risultato più importante e di maggiore impatto è stato nel 2009 quello raggiunto con i Piuss (Piani integrati di sviluppo urbano sostenibile) promossi dal Por e ai quali il programma comunitario ha riservato un contributo di 134 milioni di euro. Questi i numeri di un bilancio largamente positivo presentati a Firenze in occasione della seduta del Comitato di sorveglianza del Por. Apprezzamenti positivi sono venuti dai rappresentanti degli enti locali, delle categorie economiche e dei sindacati. Il Por è partito bene, la Toscana è stata tra le prime regioni a dare il via all’attuazione, il collaudato sistema che vede operare insieme la macchina regionale, il sistema delle autonomie e le associazioni di categoria, ha permesso di raggiungere ottimi risultati. I dati finanziari illustrati al Comitato di sorveglianza confermano la brillante tabella di marcia dell’attuazione del programma. «Le risorse già assegnate ai progetti che sono stati presentati dalle imprese e dagli enti pubblici ammontano a 721 milioni di euro – sottolinea Albino Caporale, Autorità di gestione del Por – considerando che il programma ha una dote di 1. 126 milioni di euro questo vuol dire che la Regione, nei primi due anni di attuazione, ha già assegnato il 63 per cento delle risorse disponibili. Un risultato in piena linea con le indicazioni dell’Unione Europea che spingono per una rapida allocazione. A buon punto, sempre con le sollecitazioni e le richieste di Bruxelles, anche l’informatizzazione di tutte le procedure (presentazione domande di contributo, istruttorie, pagamenti, rendicontazioni, ecc. )». .  
   
   
UNA DELEGAZIONE DELLA SARDEGNA A DUBAI  
 
Dubai, 25 Novembre 2009 ©\ A sostenere la presenza italiana alla Big Five di Dubai ¨¨ giunto nella mattina di ieri il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola. "La Sardegna ¨¨ sempre nei miei pensieri", ha detto il ministro, ricevendo lo stemma della Regione come omaggio della delegazione isolana rappresentata dal consigliere regionale Francesco Mula. Il ministro Scajola ha poi incontrato gli imprenditori italiani nella sala convegni della Big Five. "Dubai ©\ ha dichiarato il Ministro ©\ ¨¨ uno straordinario esempio di eccellenza e velocit¨¤ nella realizzazione dei progetti. Noi italiani sprechiamo invece il 60% del tempo della fase di progettazione cercando le autorizzazioni. Snellire la burocrazia sar¨¤ uno dei prossimi obiettivi di Governo". Tra gli espositori l´unica azienda isolana presente in fiera ¨¨ "Sardegna Marmi" di Orosei, impresa che da cinque anni promuove il prodotto sardo in Medio Oriente. "E´ un onore - ha affermato Valentina Trois, responsabile export e marketing della Sardegna Marmi - portare nel mondo i marmi della nostra terra, continuando una tradizione iniziata da mio nonno negli anni Cinquanta. Nonostante il raffreddamento delle attivit¨¤ edilizie immobiliari, gli Emirati rimangono una piattaforma molto importante. Per un´azienda come la nostra, che realizza l´80% del fatturato all¡¯estero, la partecipazione alle fiere internazionali ¨¨ un investimento decisivo realizzato grazie anche alla collaborazione della Camera di Commercio di Nuoro". La Big Five di Dubai si rivela una grande vetrina per il "made in Italy", oltre che richiamare operatori provenienti da tutto il mondo. "Siamo alla Big Five di Dubai - ha affermato Ivo Ratti, amministratore delegato della Marmi Daino Reale di Orosei - grazie alla collaborazione della Regione Sardegna e dell´Ice. Dopo anni bui le cose stanno migliorando anche grazie alle azioni portate avanti dalla Giunta Cappellacci. All´ex assessore regionale dell´Industria, Andreina Farris, che ha recentemente visitato il nostro distretto, vanno i ringraziamenti di tutti gli imprenditori sardi del settore marmi e graniti per la recente delibera a favore del settore lapideo". .  
   
   
IL PIANO TERRITORIALE DELL´EMILIA-ROMAGNA APPRODA IN ASSEMBLEA LEGISLATIVA  
 
Bologna, 25 novembre 2009 – «Il piano territoriale è uno nuovo strumento di governance che contiene strategie indirizzi e obiettivi per l´Emilia-romagna del futuro. È la cornice di riferimento per le scelte delle famiglie, dei lavoratori e delle imprese: un invito a progettare e immaginare il futuro». Lo ha affermato l’assessore regionale alla programmazione e sviluppo territoriale Gian Carlo Muzzarelli nel corso dei lavori dell’Assemblea legislativa Emilia-romagna durante la comunicazione della Giunta sulla fase conclusiva dell’iter del Piano territoriale regionale (il Ptr). Il Ptr è il principale strumento di programmazione territoriale della Regione con cui questa traccia la rotta - a quasi 20 anni di distanza dal primo Ptr, che fu approvato nel 1990 - di quello che dovrà essere il “sistema Emilia-romagna” del futuro. Il 10 luglio 2007 con le linee di indirizzo del Ptr si è aperta una ampia fase di consultazione dei territori e delle comunità provinciali dell’Emilia Romagna. Terminata questa fase, il Ptr adottato dalla Giunta potrà essere osservato dalle autonomie locali e dalle associazioni, nei prossimi 60 giorni, e alla fine passerà in Assemblea legislativa per l’approvazione. «La famiglia - ha sottolineato l’assessore Muzzarelli - è la prima comunità alla quale dobbiamo e vogliamo prestare attenzione e sostegno. Essa deve essere aiutata a svolgere il proprio insostituibile ruolo di educazione e assistenza della persona e contribuire a diffondere valori civili e sociali. Sostenere le famiglie significa sostenere le persone, promuovere valori comuni e fare società». Tra gli obiettivi della Regione c´è «la costituzione della Città Metropolitana di Bologna, punto di forza della Regione-sistema. La Regione – ha aggiunto Muzzarelli - sosterrà le eccellenze, la creatività e l´innovazione in ogni città e ogni territorio per far crescere tutto il sistema regionale». Per quanto riguarda l´economia, l´assessore ha ricordato che le imprese emiliano romagnole hanno bisogno di legalità, di una amministrazione pubblica efficiente e soprattutto di ricerca e trasferimento tecnologico e che è anche necessario sostenere la piena occupazione e i redditi dei lavoratori. Inoltre, ha proseguito Muzzarelli «l’immigrazione mette in tensione la coesione sociale e l’identità delle comunità locali, il welfare e le politiche abitative e urbanistiche, ma dall’altro lato copre i vuoti del mercato del lavoro e riequilibra l’invecchiamento della popolazione. Le politiche di integrazione pertanto, ancor prima che una scelta, sono una necessità. Non ci proponiamo di cambiare i principi del patto sociale che hanno dato identità e forza alla società regionale: proponiamo di allargare il patto sociale a chi vuole investire il proprio capitale umano in questa regione e renderla ancora più ricca, aperta e vivace». Per la crisi ambientale, la proposta della Giunta chiede di assumere con coraggio la sfida della dello sviluppo sostenibile: l´Emilia-romagna può candidarsi ad essere il laboratorio nazionale della green economy». Il Piano, per rispondere contemporaneamente a queste sfide, propone infine l´obiettivo di ripensare le città che rappresentano il motore dello sviluppo, della socialità, della cultura e dell´identità dell´Emilia-romagna. .  
   
   
FONDI STRUTTURALI, IL DIRETTORE GENERALE DELLE POLITICHE UE PRADO RINGRAZIA IL PRESIDENTE LOIERO PER L’EFFICIENTE ORGANIZZAZIONE DELL’INCONTRO DI REGGIO CALABRIA  
 
Reggio Calabria, 25 novembre 2009 - Il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero ha ricevuto una lettera di ringraziamento da parte del direttore generale per le “Politiche regionali dell’Unione Europea”, Raoul Prado “per l’efficiente organizzazione” dell’incontro annuale tra la Commissione europea e le Autorità di gestione dei programmi operativi finanziati a titolo del Fesr, che si è svolto lo scorso 20 ottobre a Reggio Calabria. Lo rende noto l’ufficio del portavoce del presidente Loiero. “Le sarei grato di estendere i miei ringraziamenti all’Autorità di gestione del Por e ai suoi collaboratori - scrive Prado nella lettera - nonché alle autorità incontrate durante le visite ai progetti, che mi hanno consentito di comprendere in prima persona le significative potenzialità dell’intervento dei Fondi strutturali in Calabria”. Durante l’incontro dello scorso ottobre il presidente Loiero aveva esposto ai responsabili della Commissione europea i progetti integrati di sviluppo urbano per le nove aree urbane della Regione: ben 300 milioni di euro del Por Fesr 2007-2013, il piano di interventi per la modernizzazione delle strutture e dei servizi scolastici (120 milioni), la Rete regionale delle Case della Salute, il piano di Difesa del Suolo al quale sono stati destinati circa 850 milioni di euro, il progetto per la Sicurezza e Legalità essenziale in una regione a rischio come la Calabria, il piano per la modernizzazione della pubblica amministrazione affinché sia resa più vicina alle esigenze dei cittadini. .  
   
   
TOSCANA CAPOFILA DI NUOVE INIZIATIVE: COOPERAZIONE A SOSTEGNO DI DECENTRAMENTO E DEMOCRAZIA IN UNA “CARTA” I PRINCIPI GUIDA PER RENDERE PIÙ EFFICACE IL LAVORO L´ASSESSORE TOSCHI IN MISSIONE IN BURKINA FASO.  
 
Firenze, 25 novembre 2009 - Sono le “Giornate della cooperazione decentrata Italo-brukinabè” la cornice della missione istituzionale guidata dall´assessore Massimo Toschi che si trova da l’altro ieri in Burkina Faso. Da tempo la Toscana ha un´intensa attività di cooperazione con il Burkina Faso. Fra i progetti più noti c´è senz´altro quello che ha visto il sostegno alla coltivazione e alla commercializzazione di prodotti della terra, come i fagiolini, ma una recente mappatura ha censito oltre 45 soggetti toscani, fra Ong, enti locali, associazioni, diocesi ecc. Che operano con diversi progetti, in diverse zone del paese, su temi che vanno dal decentramento alla sanità, dalle risorse idriche all´educazione. Nel corso dell´ultimo anno un gruppo di lavoro, che vede impegnate, oltre la Toscana che ha il ruolo di capofila, anche l a Regione Piemonte e la Provincia di Bolzano, si è assunto l´obiettivo di legare in maniera più strutturata le diverse tematiche affrontate dalla cooperazione italiana in Burkina Faso al processo di decentramento in atto nel Paese. Un obiettivo questo in linea con gli ultimo orientamenti della Commissione Europea, delle Nazioni Unite e dell´Ocse, condiviso dal Ministero degli Esteri italiano. Durante le “Giornate della cooperazione decentrata Italo-burkinabè” verrà presentata la “Carta dei principi e criteri di efficacia e qualitàdella cooperazione decentrata in Burkina Faso” che promuove una serie di principi di qualità ed efficacia della cooperazione. Fra i suoi capisaldi c´è il collegamento con le autorità locali in ogni attività di cooperazione, l´allineamento alle strategie di sviluppo locale, relazioni intense e continue tra le strutture del governo locale e rurale e g li altri attori locali, per assicurare la partecipazione, la trasparenza e la responsabilità, l´autonomia finanziaria delle istituzioni locali. Infine la carta sottolinea l´importanza del dialogo multilivello, lo scambio di informazioni e la capitalizzazione delle esperienze. «Il risultato che ci attendiamo – ha sottolineato l´assessore Toschi – è quello di arrivare a linee guida condivise per un piano di azione congiunto sulle priorità e le strategie della cooperazione decentrata. Ciò significherà delineare insieme obiettivi, metodi e strumenti di lavoro comune instaurando un dialogo permanente e strutturato con gli attori locali e il coordinamento di tutte le attività. » Ai lavori in corso in questi giorni ad Ougadogou partecipano il Ministro del decentramento del Burkina Faso e numerosi rappresentanti dei ministeri della sanità, dell´economia e dell´agricoltura burkinabè ;, l´ambasciatore d´Italia in Burkina, Costa d´Avorio, Liberia, Niger, Sierra Leone, l´ambasciatore della Commissione Europea, rappresentanti della cooperazione francese e tedesca, della Regione Piemonte e della provincia di Bolzano. Il 26 novembre l´assessore Toschi sarà l´unico relatore italiano invitato a parlare al seminario promosso dalla direzione per le politiche regionali dell´Unione Europea a Ougadogou ed interverrà sul tema del “Contributo delle autorità locali e Regionali allo sviluppo economico dell´Africa. ” .  
   
   
SIGLATI IN REGIONE 6 ACCORDI PER NUOVI PIANI DI ASSETTO TERRITORIALE COMUNI PADOVANI  
 
Venezia, 25 novembre 2009 - Altri sei Comuni della provincia di Padova si sono aggiunti ieri alla già lunga lista delle Amministrazioni che hanno sottoscritto con la Regione del Veneto i rispettivi Accordi di Copianificazione per la redazione del propri Piani di Assetto Territoriale – Pat – (l’ex Piano Regolatore Generale). A Palazzo Balbi, sede della Giunta regionale a Venezia, l’Assessore all’Urbanistica della Regione del Veneto, Renzo Marangon e i vari Sindaci o loro delegati hanno firmato gli Accordi che porteranno alla definizione dei Pat dei Comuni di Agna, Candiana, Cinto Euganeo, Galzignano Terme, Merlara e Teolo. Per Candiana e Teolo ha sottoscritto gli Accordi anche l’Amministrazione Provinciale di Padova, che parteciperà direttamente alla copianificazione, possibilità questa espressamente prevista dalla legge urbanistica regionale. La procedura prevede ora che i Comuni attivino la fase della concertazione sul proprio territorio; presentino un rapporto sul quadro conoscitivo della loro realtà territoriale; adottino il Piano e realizzino una Conferenza di Servizi per l’esame delle osservazioni che perverranno dai cittadini. Conclusa questa fase di concertazione e approvazione in sede comunale, ognuno dei Piani verrà ratificato dalla Giunta regionale e pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione (Bur), per avere efficacia entro i 15 giorni successivi. Il Piano di Assetto Territoriale Comunale è lo strumento di pianificazione urbanistica che delinea le scelte strategiche di assetto e sviluppo per il governo del territorio, al fine di perseguire la tutela dell’integrità fisica ed ambientale, nonché dell’identità culturale e paesaggistica. Tra le sue finalità, il Pat mira a indirizzare scelte verso una trasformazione urbanistica equilibrata, armonica, e policentrica, ed uno sviluppo adeguato a soddisfare le esigenze socio-economiche del presente, senza compromettere la conservazione e l’utilizzo futuro delle risorse del territorio, in particolare quelle non riproducibili. .  
   
   
CONVEGNO CGIL PESARO ´ SPACCA:´GLI ENTI LOCALI FANNO LA LORO PARTE PER TUTELARE I CITTADINI, MA SERVONO RISPOSTE CONCRETE DAL GOVERNO CENTRALE´.  
 
Ancona, 25 Novembre 2009 - Una voce unica per chiedere al Governo nazionale di correggere i suoi conti e di sostenere gli enti locali in prima linea nella difesa dei diritti fondamentali dei cittadini come il lavoro, la salute, l´istruzione e il welfare. A sollecitarla e` stato il presidente della Regione Gian Mario Spacca ieri mattina a Pesaro in occasione del Convegno della Cgil sulla contrattazione sociale territoriale. ´La Regione, cosi` come le Province e i Comuni, ´ ha detto Spacca - sta facendo la propria parte per garantire una risposta adeguata alla crisi e per mettere in sicurezza la nostra comunita` sul fronte del lavoro, del diritto alla salute, dei servizi per la non autosufficienza e i disabili, degli asili e del sostegno alle famiglie, in modo da continuare ad assicurare la coesione sociale. Oggi come non mai l´imperativo deve essere la tutela delle categorie sociali piu` deboli e auspichiamo che si ristabilisca in questo senso anche un principio di leale collaborazione con il Governo. La Regione Marche ha messo in campo una strategia d´urto contro la crisi basata sulla resistenza ma anche l´attacco´. Spacca ha ricordato che sono stati attivati contratti e contributi di solidarieta` per 4. 000 lavoratori, fondi di garanzia anti-crisi per 4. 000 piccole imprese che hanno mobilitato oltre 160 milioni di finanziamenti, 70 milioni di euro di ammortizzatori sociali in deroga per le piccole imprese, 20 milioni di euro del Fse a tutela diretta del lavoro. Sono poi state stanziate risorse per gli anticipi Cig e la sospensione dei mutui, oltre 180 milioni di euro per aiuti alle assunzioni, creazione d´impresa, progetti di formazione, tirocinio e orientamento, voucher, interventi che nel corso della legislatura hanno interessato oltre 55 mila lavoratori. Con la manovra finanziaria 2010 della Regione, poi, l´attenzione si e` rivolta alle emergenze sociali prodotte della crisi. In questa direzione vanno le agevolazioni sui ticket sanitari per i lavoratori in cassa integrazione o mobilita`, la riduzione dei canoni Erap, ma anche la cancellazione dell´addizionale Irap legata all´occupazione e applicata alle imprese che assumono. ´La resistenza ´ ha proseguito il presidente - ha consentito di mantenere intatta la base occupazionale tra il luglio 2008 e il luglio 2009 (dati Istat), ma dobbiamo andare anche all´attacco con un´azione di rilancio delle nostre imprese e di diversificazione dell´economia per creare nuovi posti di lavoro a partire dal settore turismo-cultura ancora poco sfruttato rispetto alle sue potenzialita`. Abbiamo presentato gia` da tempo una serie di proposte concrete sottoforma di accordi di programmi e progetti come quello della Domotica al governo centrale su cui attendiamo ancora risposte certe e immediate. E risposte chiediamo anche sulla Finanziaria nazionale che, come abbiamo gia` sottolineato tramite un documento consegnato ai nostri parlamentari, dovrebbe a nostro avviso destinare una parte delle risorse derivanti dallo scudo fiscale ai Comuni in prima linea sul welfare per coprire i mancati introiti dell´Ici; prevedere deroghe al patto di stabilita`, dare certezze rispetto ai fondi Fas, dare la possibilita` di utilizzare la Cassa Depositi e Prestiti per anticipare i pagamenti alle imprese che vantano crediti dagli enti locali´. In conclusione Spacca ha ringraziato la Cgil e le altre organizzazioni presenti ´per aver, attraverso il dialogo, il confronto e un grande senso di responsabilita`, collaborato nell´affrontare questa crisi che morde ma dalla quale, con l´aiuto di tutti e dei sindacati in primis, si puo` uscire ancora piu` forti´. .  
   
   
ARTIGIANATO: 5,5 MILIONI PER IMPRESE SICILIANE  
 
Palermo 25 novembre 2009 – Arrivano 5 milioni e mezzo di euro per gli artigiani siciliani. Si tratta di 74 delibere di finanziamento a medio termine o per scorte, approvate dal consiglio di amministrazione della Crias. Nella stessa seduta sono state anche deliberate, prescindendo dall’ordine cronologico di arrivo, 5 pratiche relative al credito di esercizio, presentate dalle imprese operanti nella zone alluvionate del Messinese. “Siamo in linea – sottolinea il presidente Crias, Rosario Alescio – con gli impegni assunti dell’Ente per garantire un effettivo sostegno a tali aziende nel difficile percorso di ripresa”. Per l’assessore regionale Titti Bufardeci “l’amministrazione regionale vuole sostenere le azioni della Crias, per questo c’è la piena volontà di assegnare alla cassa, nel più breve tempo possibile, nuovi fondi per dare risposte concrete alle imprese artigiane che, in tale momento di generale empasse economica hanno bisogno di strumenti agevolativi per dare forza allo sviluppo aziendale”. .  
   
   
ABRUZZO: 2 MILIONI DI EURO PER PROGETTO AR.CO.  
 
 Pescara, 25 novembre 2009 - E´ stato presentato ieri mattina, a Pescara, dall´assessore al Lavoro, Paolo Gatti, insieme con Domenico Bova, responsabile dell´area mobilita´ territoriale di Italia Lavoro, lo schema operativo del progetto Ar. Co, che prevede interventi finanziari pari a 2 milioni di euro in favore dei settori dell´artigianato e del commercio. Presenti i rappresentanti delle 4 province abruzzesi e delle associazioni di categoria del commercio e dell´artigianato. L´iniziativa ministeriale mira allo sviluppo del territorio per la crescita dell´occupazione ed e´ finalizzato a favorire lo sviluppo territoriale sostenibile. I fondi stanziati dal Ministero del Lavoro (circa 800 mila), dall´Assessorato regionale al Lavoro (500 mila), dall´Assessorato allo sviluppo economico (500 mila) e dell´Assessorato al turismo (150 mila), saranno indirizzati per attivare servizi di consulenza e di assistenza tecnica alle imprese, agevolazioni per le assunzioni di lavoratori disoccupati, per la creazione di filiere e reti d´impresa e per il contributo alla creazione di nuove imprese. Le quattro aree territoriali interessate dal progetto sono: Valle Peligna e Alto Sangro come area di minore dinamismo economico, Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga per gli aspetti paesaggistici e naturali, i 12 Comuni del distretto del Benessere a vocazione turistico termale e l´area del Sisma (esclusi i Comuni gia´ ricompresi nei primi tre ambiti). "Questo progetto ha una valenza non occasionale - ha dichiarato l´assessore Gatti - bensì strategica come ipotesi di costruzione di Progetti di sviluppo replicabili. Segna un ulteriore passo sul versante delle politiche attive del lavoro, con le quali stiamo cercando di accompagnare gli interventi degli ammortizzatori sociali. Mi auguro - ha concluso l´Assessore - che possa contribuire alla nascita di nuove imprese artigiane e commerciali e a dare occupazione ai tanti giovani preparati e con voglia di fare". .  
   
   
IPAB VICENZA: GIUNTA VENETA DICHIARA SCIOLTO CONSIGLIO AMMINISTRAZIONE E NOMINA COMMISSARIO PER 6 MESI  
 
Venezia, 25 novembre 2009 - La Giunta regionale, su proposta dell’Assessore alle politiche sociali Stefano Valdegamberi, ha approvato un provvedimento con cui si prende atto della grave situazione economico–finanziaria e istituzionale dell’Ipab “I. P. A. B. Di Vicenza” con sede in Vicenza, e della assoluta necessità per la Regione, secondo la normativa di legge, di intervenire dichiarando sciolto il consiglio d’amministrazione dell’Ipab. Con lo stesso atto il governo veneto ha nominato quale Commissario straordinario regionale Tiziano Zenere, dirigente regionale della Direzione Risorse Socio Sanitarie, con un mandato della durata massima di sei mesi dalla data del provvedimento (ma potrà concludersi anche prima di detto termine, in caso di insediamento del nuovo Consiglio di Amministrazione), oltre a quanto fissato dalla legge, allo scopo di: assumere la gestione temporanea dell’ente, accertando l’esatta situazione economico–finanziaria, gestionale e patrimoniale dell’Ipab anche sulle risultanze della relazione commissariale svolta dallo stesso Zenere del 10 novembre 2009. Il commissario, secondo la deliberazione regionale, dovrà verificare le vie più opportune per ricondurre a normalità la situazione (in particolare con riferimento alle problematiche evidenziate nella relazione da lui svolta alla Regione), approntare un adeguato programma per la gestione e il rilancio dell’Ipab, proporre le soluzioni più idonee, tenendo presente la disciplina attualmente vigente in materia di Ipab, avviare i conseguenti interventi operativi, a seguito d’ intesa con la Direzione regionale per i Servizi Sociali, riferendo periodicamente alla struttura regionale sullo stato degli adempimenti prescritti e redigendo una relazione finale, assumere le iniziative necessarie alla ricostituzione dell’organo di governo dell’Ipab, vagliando la possibilità di intervenire riducendo la compagine consigliare, al fine di una riduzione dei costi e di una maggiore funzionalità del medesimo organo .  
   
   
VALLE D’AOSTA: INCONTRO CON I SINDACATI PER MONITORARE LA SITUAZIONE DELLA CRISI OCCUPAZIONALE  
 
Aosta, 25 novembre 2009 - La Presidenza della Regione informa che si è svolto martedì 24 novembre, un incontro convocato dal Presidente Augusto Rollandin con i segretari confederali dei sindacati, allargato ai presidenti della Ii, Iii, Iv e V Commissione consiliare, per fare il punto della situazione relativa al precariato e alla disoccupazione in Valle d’Aosta. Alla luce della complessità della tematica trattata, dal confronto tra le parti è emersa la necessità di approfondire lo studio del fenomeno, per delinearne un quadro regionale chiaro ed esaustivo. A tal fine, è stato dato mandato al Dipartimento politiche del lavoro e della formazione di attivare i gruppi di lavoro già istituiti in seno al Consiglio delle politiche del lavoro con il compito di realizzare un’analisi approfondita volta a conoscere e monitorare gli effetti della crisi in atto. Al termine dell’incontro è stato deciso di convocare una riunione del Consiglio delle politiche del lavoro entro Natale, nell’obiettivo di definire, sulla base dei dati emersi, le strategie da adottare per far fronte alla crisi occupazionale nella regione. .  
   
   
IL PIEMONTE PER IL 25 NOVEMBRE, GIORNATA INTERNAZIONALE PER L´ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA SULLE DONNE AD UN ANNO DALL´APPROVAZIONE DEL PIANO REGIONALE - 1 MILIONE DI EURO PER LE CASE RIFUGIO  
 
 Torino, 25 novembre 2009 - Ad un anno dall’approvazione del Piano Regionale ogni provincia ha attivato, almeno, uno sportello di sostegno alle vittime. Più di 70 le richieste di aiuto raccolte durante la campagna “Voci nel Silenzio”. 9 le domande di patrocinio legale gratuito. 1 milione di euro per le “case rifugio”. In occasione del 25 novembre “Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne”, la Regione Piemonte fa il punto sulle numerose azioni intraprese per contrastare un fenomeno che coinvolge, in Italia, milioni di donne appartenenti a tutte le fasce sociali, le età e le origini etniche. Un male subdolo e comune, trasversale alle culture. Una violenza nella quasi totalità dei casi subita nel silenzio e nascosta, perché perpetrata nell’impensabile prigione della propria casa, tra mura che dovrebbero proteggere e per mano di uomini con i quali le vittime hanno sempre un legame forte, affettivo e spesso consanguineo. “Aiutare le vittime a uscire dal silenzio e proteggerle, permettendo loro di ricostruirsi una vita, è l’obiettivo di tutto quello che abbiamo fatto e stiamo facendo con il Piano Regionale contro la violenza sulle donne – dichiara Mercedes Bresso, presidente della Regione Piemonte – Un impegno professionale e umano profondo per cui dobbiamo ringraziare la collaborazione di tutto il territorio: Enti Locali, Forze dell’Ordine, associazioni e servizi sanitari e sociali. Ma, anche, un investimento economico importante e trasversale a tutti gli Assessorati che, ad oggi, ha visto la Regione schierata contro la violenza sulle donne con più di 8 milioni di euro. ”. “Molte donne non sanno che esiste una rete pronta ad aiutarle e sostenerle – dichiara l’assessore alle Pari Opportunità Giuliana Manica – Per questo se da una parte è importante lavorare sui servizi e sui progetti, dall’altra è fondamentale far capire alle vittime come chiedere aiuto e a chi. Da oggi diffonderemo i nuovi opuscoli informativi sugli sportelli dedicati esistenti sul nostro territorio. Le 70 richieste di aiuto raccolte durante la campagna Voci nel Silenzio ci incoraggiano nel continuare la lotta per stanare tutto il sommerso che avvolge questo terribile fenomeno. ”. I Dati - Per l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) la violenza è la prima causa di morte per le donne di età compresa fra i 15 e i 44 anni. Da un’indagine Istat risulta che, in Italia, circa 6,7 milioni di donne hanno subito nel corso della vita violenza fisica o sessuale; oltre 7 milioni violenza psicologica e circa 2,7 milioni sono state vittima di stalking. Il 96% delle vittime non denuncia gli aggressori. In Piemonte la ricerca svolta in collaborazione tra la Consulta delle Elette della Regione e l’Ordine dei Giornalisti del Piemonte ha evidenziato in un biennio 19. 656 denunce, l’88% determinato da minacce, ingiurie e lesioni, il 12% da reati più violenti e l’1% da omicidi e tentati omicidi. Il 36% degli abusi denunciati è compiuto in casa e un altro 33% è, comunque, opera di un conoscente. Il Piano Regionale Contro La Violenza Sulle Donne - Approvato dalla Giunta nel 2008 ha raggiunto tutti gli obiettivi prefissati per l’anno in corso con un investimento totale di oltre 8 milioni di euro, di cui 3 stanziati dall’Assessorato alle Pari Opportunità: · Attivazione del Centro di Coordinamento regionale presso l’Ires · 1,5 milioni di euro alle Province per gli sportelli di ascolto e sostegno alle vittime: Alessandria: 177. 000 euro, Asti: 143. 000euro, Biella: 140mila euro, Cuneo: 198mila euro, Novara: 165mila euro, Torino: 453mila euro, Vco:135mila euro, Vercelli: 138mila euro. Individuati 31 servizi sul territorio della Regione Piemonte: ad Alessandria e a Biella, dove non esistevano servizi dedicati, apertura di uno centro anti-violenza ex-novo; specializzazione di sportelli precedentemente generici (cioè non specificamente rivolti alle vittime di violenza) ad Asti dove sono presenti 4 servizi e a Vercelli dov’è attivo un servizio; potenziamento dei servizi già esistenti 5 a Cuneo, 12 a Torino, 5 a Novara e 2 nel Vco. · Creazione della Rete Sanitaria: 300mila euro per la formazione di 950 operatori sanitari e socio-sanitari. Ogni pronto soccorso regionale ha oggi un referente specializzato nei casi di violenza sulle donne e a Torino l’Aso Oirm-sant’anna ha potenziato il Centro Soccorso Violenza Sessuale, mirato all’accoglienza in emergenza delle vittime 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno e dotato, anche, di un ambulatorio pediatrico specialistico per visite sui minori in caso di sospetto abuso e maltrattamento. È stato realizzato, anche, uno specifico approfondimento per medici di base e realizzato materiale informativo in diverse lingue da diffondere negli ambulatori dei medici, nelle farmacie, all’interno dei servizi sociali. È stato previsto anche materiale informativo e un corso di formazione sulle mutilazioni genitali femminili. · 1 milione di euro per il patrocinio legale gratuito alle vittime (L. R. 11/08). Più di 160 gli avvocati iscritti all’elenco e ai quali è possibile rivolgersi. 9, al momento, le richieste di patrocinio già pervenute. · 1 milione di euro, per il biennio 2009-2010 per il sostegno alle “case rifugio” (L. R. 16/09), di cui è stato approvato il regolamento attuativo il 16 novembre 2009. · 732mila euro ai Consorzi socio-assistenziali per 35 progetti di pronto intervento a favore delle donne, sole e con figli, vittime di violenza. · 3. 600. 000 euro per progetti innovativi di riorganizzazione dei Consultori familiari, con particolare attenzione alla prevenzione ed il contrasto del fenomeno della violenza e del maltrattamento intrafamiliare ed extrafamiliare, ai danni delle donne e dei minori. · Primo corso sperimentale, rivolto alle Forze di Polizia (C. C. , P. D. S. , G. D. F. ) ed alla Polizia Locale, sul tema della violenza domestica e sessuale contro le donne. · Inserimento delle donne vittime di violenza tra i destinatari del primo bando sperimentale di “social housing”. · Autorizzazione ai Comuni a destinare alloggi di Edilizia Residenziale pubblica a comunità che accolgono donne vittime di violenza e attenzione specifica al tema nei futuri programmi del Piano Casa. · Focus group con insegnanti e genitori sulle pari opportunità e sulla prevenzione della violenza sulle donne e per contrastare i fenomeni di bullismo sottoscrizione di un protocollo d’intesa triennale con l’Ufficio Scolastico Regionale, le Questure dei capoluoghi di Provincia e il Comando Carabinieri “Piemonte e Valle d’Aosta” per la realizzazione di azioni di sensibilizzazione e di formazione nelle scuole primarie e secondarie di primo grado, oltre alla realizzazione delle pubblicazioni “Bulli e bulle? No grazie!”, rivolte ad alunni e a insegnanti. · Molte azioni del Piano sono mirate al contrasto della violenza domestica, si sta agendo, però, anche sul fronte della sicurezza urbana, con la realizzazione del manuale “La Città Si*cura”, finalizzato ad indirizzare l’attività concreta di amministratori locali e progettisti verso interventi urbani attenti alle condizioni base della sicurezza per le fasce più deboli, come donne, anziani e bambini. La Campagna “Voci Nel Silenzio” - Fino al 26 novembre sarà la suggestiva cornice della Reggia di Venaria Reale ad accogliere la tappa conclusiva di “Voci nel Silenzio. La violenza nega l’esistenza”, la grande campagna di informazione e sensibilizzazione della Regione Piemonte sul fenomeno della violenza domestica sulle donne. Partito l’8 marzo da Torino, l’evento in questi mesi ha fatto tappa nelle province piemontesi, portando letteralmente “in piazza” uno dei fenomeni più tragici e taciuti dei nostri tempi e raccogliendo oltre 70 richieste d’aiuto, prese ora in carico dai servizi dedicati. Più di 1. 600 gli studenti che hanno preso parte ai laboratori didattici e più di 500 i lettori che hanno prestato la propria voce a 60 ore di maratona di letture. 300 le storie vere raccontate dalle sagome viola e bianche di “Voci nel Silenzio”. Quando Il Cinema Dice “No” Alla Violenza Sulle Donne: “Schermi Violati” - Infine, sempre nell’ambito del Piano Regionale contro la violenza sulle donne, la Regione Piemonte e il Festival Sottodiciotto promuovono, domani tutto il giorno al Cinema Massimo di Torino, la rassegna cinematografica “Schermi Violati”, pellicole di diverso stile e provenienza che parleranno al pubblico più giovane di questo fenomeno, drammatico quanto scomodo, attraverso il linguaggio incisivo e universale del cinema. .  
   
   
BOLZANO: INIZIATIVE PER LA GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA ALLE DONNE  
 
Bolzano, 25 novembre 2009 - In occasione della Giornata internazionale contro la violenza alle donne che si celebra mercoledì 25 novembre, vengono organizzate in Alto Adige numerose manifestazioni che mirano alla sensibilizzazione della popolazione nei confronti di questo problema. La mobilitazione contro questa forma di violenza particolarmente grave vede in prima linea i Servizi delle Case delle Donne presenti in provincia. Domani la Consulta provinciale per le pari opportunità organizza, in collaborazione con l’Ordine degli avvocati un convegno incentrato sul tema dello “Stalking”. A tale proposito va sottolineato che nei primi sei mesi dall’entrata in vigore di questa legge sono stati denunciati a livello nazionale 2. 950 casi di stalking e sono state arrestate 520 persone. Da parte sua il Comune di Bolzano prende parte alla “Campagna del Fiocco Bianco” promossa a livello internazionale attraverso la quale in particolare gli uomini intendono evidenziare la propria partecipazione alla lotta contro la violenza nei confronti delle donne. A Merano la “Casa delle Donne” distribuirà una pubblicazione incentrata sulla violenza economica contro le donne mentre a Bressanone un apposito stand della locale Casa delle Donne distribuirà materiale informativo. In occasione della Giornata internazionale contro la violenza nei confronti delle donne l’assessore alla sanità ed alle politiche sociali, Richard Theiner, ha diramato una nota nella quale afferma “La violenza contro le donne, ma anche contro bambini e minori, è una realtà vergognosa e spesso ben celata. Dobbiamo mobilitare tutte le forze sociali per tutelare e soccorrere tutte le vittime della violenza domestica. Cambiare i comportamenti atavici di violenza è assolutamente necessario e questo obiettivo deve essere perseguito da tutta la società, uomini e donne insieme!” Nelle Case delle Donne che operano in Alto Adige sono disponibili complessivamente 37 posti oltre a 3 posti per i casi di emergenza. Nel corso del 2008 sono state accolte nelle strutture residenziali provinciali 120 donne e 128 bambini. Le utenti sono per il 47,5% di cittadinanza italiana, il 41,7% sono donne extracomunitarie ed il 10,8% di cittadinanza europea. Il 63,5% delle violenze viene perpetrata dai mariti, il 16,7% dei casi dal convivente, il 4,2% dall’ex marito, il 2,5% dall’ex convivente e 13,3% viene classificato “altro”. .  
   
   
CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE, TOSCANA A CONFRONTO AL TAVOLO REGIONALE DI COORDINAMENTO SI DISCUTONO SITUAZIONI E POLITICHE  
 
Firenze, 25 novembre 2009 - Si celebra oggi la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, un´occasione importante per riflettere, per richiamare l´attenzione delle istituzioni e della società, per lanciare con forza una battaglia di civiltà, in un mondo in cui la violenza è ancora la prima causa di morte per le donne tra i 16 e i 44 anni. Istituita dalle Nazioni Uniti nel 1999, per la Regione Toscana questo non è un giorno da lasciare solo a commemorazioni formali. Per questo a Firenze (Palazzo Strozzi Sacrati, piazza Duomo 10, inizio ore 9,30), si riunirà il Tavolo regionale di coordinamento delle politiche sulla violenza di genere, che riunisce tutte le realtà – istituzioni, enti e associazioni – attivamente impegnate contro la violenza di genere. Sarà l´occasione per fare il punto su quanto è stato fatto e quanto deve essere ancora fatto in Toscana. I lavori si apriranno con l´intervento del vicepresidente Federico Gelli, che nel governo regionale ha anche la delega alle pari opportunità e alle politiche di sicurezza. .  
   
   
IL VENETO PER LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE  
 
Venezia, 25 novembre 2009 - La Regione del Veneto, Assessorato alle Pari Opportunità, in collaborazione con la Commissione regionale Pari Opportunità e con l’Osservatorio Nazionale Violenza Domestica, ha promosso il “Programma di Prevenzione e contrasto al fenomeno della violenza contro le donne e in famiglia”, con lo scopo di combattere e contrastare il fenomeno e diffondere nel Veneto una cultura concreta e consapevole delle pari opportunità. “Presentiamo oggi i risultati emersi dal progetto – ha sottolineato l’assessore regionale alle pari opportunità Isi Coppola nell’illustrare lo stato dell’indagine ai Prefetti, Questori e Comandante dei Carabinieri del Veneto, agli assessori provinciali alle pari opportunità e ai presidenti delle Commissioni pari opportunità delle Province e dei Comuni capoluogo – come contributo della Regione in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, indetta per domani, mercoledì 25 novembre”. “E’ importante – ha sottolineato l’assessore veneto alle Politiche del Lavoro e dell’Istruzione Elena Donazzan – che le donne che subiscono violenza sappiano che non sono sole e che nel Veneto è attiva un rete di sostegno importante”. Una prima fase del progetto, rivolta indistintamente ai cittadini, è stata dedicata alla comunicazione di indicazioni generali per identificare il fenomeno della violenza domestica, attraverso una serie di materiali informativi distribuiti in luoghi specifici come i Pronto Soccorso, gli ambulatori dei medici di base, le farmacie e i Comuni. La seconda fase del Programma si è posta invece come obiettivo quello di individuare e rendere operativa la logica di rete attraverso la conoscenza e i coordinamento dei diversi soggetti istituzionali e di censire l’esistente: le strutture pubbliche e private di accoglienza e rifugio (tanto per adulti, che per minori) fornendo i riferimenti di contatto; un panorama sul tipo di servizi offerti; i costi sostenuti dalla vittima e/o da Istituzioni o privati). La conclusione di questa importante fase sull’analisi del problema è il Manuale per operatori, in corso di stampa, dal titolo “Guardiamo avanti con sicurezza. Come Individuare la violenza domestica. ”, che è stato oggi presentato. Il manuale è uno strumento operativo rivolto agli operatori della rete istituzionale (personale delle Unità Operative di Pronto Soccorso, Medici di Medicina Generale, personale dei Consultori familiari territoriali, operatori dell’Arma dei Carabinieri, della Polizia di Stato e Magistrati) che quasi quotidianamente si trovano ad affrontare queste problematiche. “Guardiamo avanti con sicurezza” è il risultato del lavoro di molte mani – ha affermato Isi Coppola – nella convinzione che ognuno possa e debba contribuire con le proprie competenze specifiche all’individuazione di ogni forma di abuso e di violenza. La sua stesura ha inteso rispettare la specificità dei linguaggi dei diversi stakeholder a cui si rivolge, proponendo l’immediatezza nella trasmissione delle informazioni, la chiarezza nelle indicazioni di intervento e l’utilità, anche quella immediata e contingente”. Il manuale è articolato in due parti: - la prima parte fornisce agli operatori indicazioni e suggerimenti comportamentali e operativi nell’intercettare episodi di violenza in famiglia, per meglio seguire ogni specifico iter e contribuire ad approcciare la violenza “dichiarata” o ad aiutare l’emersione dal silenzio di quella “negata e nascosta” dalla stessa vittima, ma percepita dall’operatore. - la seconda parte è costituita dalla mappatura, su base provinciale, delle strutture territoriali e dei servizi offerti, per fornire informazioni dettagliate ed essere un riferimento immediato, agile e puntuale da utilizzare per indicare alla persona vittima di violenza le possibili soluzioni e “via di fuga”. L’osservatorio Nazionale Violenza Domestica, partner scientifico del Progetto, è stato punto di raccordo, riferimento e confronto nella stesura della prima parte e di rilevazione, coordinamento e verifica per la seconda. Contestualmente alla distribuzione della pubblicazione, verrà reso disponibile sul sito Web istituzionale della Regione (www. Regione. Veneto. It) e sul sito web di Onvd il data base realizzato con i dati delle strutture oggetto della rilevazione. I Risultati Emersi Le strutture presenti sul territorio della Regione del Veneto sono complessivamente 413, di cui: 139 Centri diurni o di “ascolto”. Strutture pubbliche o private (consultori familiari, centri antiviolenza, etc. ) specifiche di genere o rivolte alla generalità degli utenti (singoli, coppie, famiglie) che svolgono attività di informazione, formazione e educazione, offrono prestazioni sanitarie, psicologiche, psicosociali e sociali, mettendo a disposizione anche consulenza legale. L’attività si svolge durante il giorno, in orari predeterminati. Questa la localizzazione delle strutture sul territorio, su base provinciale: Belluno: 14 complessivi (di cui 3 nel capoluogo e 11 in provincia); Padova: 24 complessivi (di cui 8 nel capoluogo e 16 in provincia); Rovigo: 9 complessivi (di cui 1 nel capoluogo e 8 in provincia); Treviso: 23 complessivi (di cui 4 nel capoluogo e 19 in provincia); Venezia: 28 complessivi (di cui 12 nel capoluogo -Venezia, Mestre, Marghera- e 16 in provincia); Verona: 23 complessivi (di cui 10 nel capoluogo e 13 in provincia); Vicenza: 18 complessivi (di cui 2 nel capoluogo e 16 in provincia). 82 Centri d’accoglienza (“case rifugio”). Strutture pubbliche o private in grado di fornire accoglienza residenziale immediata, se la vittima è accompagnata dalla Forze di Polizia oppure su diposizione del Magistrato o a seguito di segnalazione dei Servizi sociali sulla base di un progetto individuale programmato e approvato dal Comune di residenza della vittima. La localizzazione delle strutture sul territorio, su base provinciale, è la seguente: Belluno: 1 (nel capoluogo); Padova: 11 complessivi (di cui 5 nel capoluogo e 6 in provincia); Rovigo: 5 (nel capoluogo); Treviso: 6 complessivi (di cui 1 nell’hinterland e 5 in provincia); Venezia: 5 (nel capoluogo Venezia, Mestre); Verona: 28 complessivi (di cui 8 nel capoluogo e 20 in provincia); Vicenza: 25 complessivi (di cui 7 nel capoluogo e 18 in provincia); 192 Strutture per minori (“case famiglia”, “comunità educative”). Strutture pubbliche o private in grado di accogliere e “prendere in carico” minori (seguendoli anche attraverso consulenze esterne di personale dell’Ulss di appartenenza), su segnalazione dei Servizi Sociali o per disposizione del Tribunale dei Minori. Questa la localizzazione delle strutture sul territorio, su base provinciale: Belluno: 3 complessive (di cui 1 nel capoluogo e 2 in provincia); Padova: 50 complessive (di cui 32 nel capoluogo e 28 in provincia); Rovigo: 4 complessive (di cui 2 nel capoluogo e 2 in provincia); Treviso: 22 complessive (di cui 5 nel capoluogo e 17 in provincia); Verona: 49 complessive (di cui 18 nel capoluogo e 31 in provincia); Vicenza: 38 complessive (di cui 10 nel capoluogo e 28 in provincia). .  
   
   
BOLZANO: CORSO SUGLI ASPETTI TEORICI E GIURIDICI DELLA VIOLENZA DOMESTICA SPOSTATO AL 16 - 17 DICEMBRE  
 
Bolzano, 25 novembre 2009 - Il Servizio Sviluppo del Personale della Ripartizione affari sociali organizza un corso in lingua italiana incentrato sul tema “Violenza domestica: aspetti teorici e giuridici con donne in situazione di violenza e modalità d’intervento” che si terrà il 16 e 17 dicembre, dalle ore 9. 00 alle 17. 30, presso il “Ferienhof Masatsch” di Pianizza di Sopra, 30 nei pressi di Caldaro. Il corso è rivolto ad operatori/trici dei distretti sociali, delle case delle donne e delle comunità socio-pedagogiche per minori. La violenza alle donne è un fenomeno sociale molto diffuso, perciò sono molte le donne in situazione di violenza che si rivolgono ai distretti sociali in provincia. Scopo del seminario è di acquisire informazioni e accrescere conoscenze sulla violenza domestica. Si approfondiranno le diverse forme, le dinamiche e gli aspetti legali e giuridici. Si analizzeranno situazioni concrete per individuare le migliori strategie d’intervento e per rendere efficace il lavoro di rete tra servizi diversi, per far fronte alla complessità di tali situazioni. I contenuti comprendono le forme della violenza contro le donne e la violenza assistita dei minori, le dinamiche della violenza domestica ed i pregiudizi ad essa associati, le modalità d’intervento, la rete dei servizi specifici sul territorio, la rete nazionale ed internazionale, il lavoro di rete, le misure legislative contro la violenza alle donne : normativa penale , civile e minorile, concreti strumenti di intervento e relative procedure. I due incontri saranno tenuti da Stefania De Cicco, educatrice professionale, operatrice Casa delle Donne Bolzano dal 2000 e referente per le formazioni, Sabrina Di Blasi, Educatrice Professionale, operatrice Casa delle Donne Bolzano dal 2005 e referente per le formazioni e Marcella Pirrone, avvocata libera professionista a Bolzano e socia consulente legale della associazione che gestisce la Casa delle Donne di Merano, Docente di “Diritto penale” presso la Libera Università di Bolzano, Facoltà Scienze della Formazione, Corso di laurea in Servizio Sociale. Per ulteriori informazioni ed iscrizioni gli interessati possono rivolgersi alla coordinatrice del corso: Ass. Soc. Maria Minacapilli-baumgartner, maria. Minacapilli@provinz. Bz. It; Tel. 0471/418225 Fax. 0471/418229. .  
   
   
BOLZANO: SENSIBILIZZARE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE  
 
Bolzano, 25 novembre 2009 - Con una campagna di sensiblizzazione, un convegno e due pubblicazioni l´assessorato provinciale competente ed il Comitato provinciale per le pari opportunità intendono ricordare la Giornata internazionale contro la violenza alle donne che ricorre il 25 novembre. L´assessora Barbara Repetto ed i vertici del Comitato hanno presentato le iniziative martedì 24 novembre 2009. È importante tenere alta l´attenzione e sensibilizzare verso il fenomeno delle violenza sulle donne, come ha posto in evidenza l´assessora provinciale competente, Barbara Repetto, nel presentare le iniziative predisposte in occasione della Giornata internazionale indetta dall´Onu dedicata a questo tema. Basti pensare, ha riferito, che un terzo delle donne italiane, circa 7 milioni, di età compresa fra i 16 ed i 70 anni hanno subito violenza nel corso della vita. Da qui l´urgenza di promuovere ogni intervento che contribuisca ad arginare il fenomeno. A tal riguardo Patrizia Trincanato, vicepresidente del Comitato provinciale per le pari opportunità ha specificato che in Alto Adige oltre il 32 per cento delle donne di età compresa fra i 16 ed i 70 anni hanno subito violenza sottolineando come il fenomeno della violenza sulle donne, trasversale a tutte le classi sociali ed età (da non stigmatizzare come fenomeno legato all´immigrazione) sia in continua crescita e come esso sia un problema della società e non un problema delle donne; come ha proseguito, è una guerra caratterizzata dalla violenza di genere, maschile, contro le donne che deve essere avversata congiuntamente da uomini e donne. La ricorrenza del 25 novembre deve pertanto avere valenza tutto l´anno. In Alto Adige nel 2008 sono state 550 le donne a chiedere aiuto a persone esperte dei vari servizi presenti sul territorio; nella prima metà del 2009 lo hanno fatto già 300 donne. Per ricordare la Giornata internazionale, come ha illustrato Ulrike Oberhammer, presidente del Comitato provinciale per le pari opportunità, viene avviata una campagna di sensibilizzazione anti-violenza, tra il 25 novembre ed il 10 dicembre 2009 (Giornata internazionale dei Diritti umani) che reca gli slogan "Apri gli occhi! Ascolta! Parlane!"; accanto a manifesti, inserzioni pubblicitarie e cartoline, la campagna prevede la distribuzione di spille con fiocchi bianchi che devono essere indossate dagli uomini chiamati a mostrare pubblicamente la loro posizione anti-violenza maschile ed il loro impegno a costruire una cultura di genere maschile non violenta. Un paio a testo di questi fiocchi bianchi, come ha riferito Oberhammer, sono stati consegnati ai membri della Giunta e del Consiglio provinciali e di altri enti, quali il Commissariato del Governo. Nell´ambito della campagna anti-violenza domani, 25 novembre 2009, presso Palazzo Widmann, in via Crispi 3 a Bolzano, si terrà il convegno "Le nuove disposizioni contro la violenza" indirizzato a giuristi e addetti del settore, in cui si parlerà del fenomeno dello "stalking" e della violenza in famiglia. Come hanno riferito l´assessora Repetto e la presidente del Comitato Oberhammer, segnali "positivi", con l´incremento delle denunce di atti persecutori o "Stalking" (fenomeno con connotazione maschile nel 95 per cento dei casi), giungono in seguito all´entrata in vigore delle misure entrate in vigore di recente a livello nazionale. Inoltre sono state presentate due pubblicazioni: il nuovo numero di "ëresinfodonne", bollettino informativo del Comitato pari opportunità dedicato al tema della violenza sulle donne e "Violenza economica sulle donne - riflettere e agire" pubblicato dalla Casa delle Donne di Merano. Come ha sottolineato Sigrid Pisanu della Casa delle Donne Merano l´opuscolo costituisce un buon punto di partenza per fornire risposte alle domande che le donne che hanno subito violenza si pongono. Per ogni tipologia viene indicato anche il sevizio più adatto a cui rivolgersi. La pubblicazione è in distribuzione gratuita presso il Centro antiviolenza di Merano e presso il Servizio donna della Provincia a Bolzano. .  
   
   
IMPRENDITORIA FEMMINILE: PER LE REGIONI LA LEGGE VA EMENDATA  
 
Potenza, 25 novembre 2009 - La Conferenza delle Regioni propone di emendare la legge 244 del 2007 in materia di imprenditoria femminile, prevedendo un fondo che dovrebbe essere coperto dalle risorse finanziarie derivanti da revoche ed economie derivanti dall’applicazione della legge 215/92. La proposta è contenuta in un documento dalla Conferenza delle Regioni nel quale si sottolinea che le risorse finanziarie “derivanti da revoche ed economie della legge 25 febbraio 1992 n. 215 e successive modificazioni, trattenute dalle Regioni e dalle Province Autonome, restano nelle loro disponibilità con destinazione prioritaria alle iniziative per l’Imprenditoria femminile”. Viene inoltre sollecitata l’istituzione, presso il Ministero per lo Sviluppo Economico, di un fondo destinato a compensare le Regioni che hanno provveduto a restituire le risorse derivanti da revoche ed economie in attuazione della legge 215/92, fino al 1 settembre 2009. Secondo la proposta di emendamento approvata dalla Conferenza delle Regioni il fondo “è finanziato in quota proporzionale al valore delle economie e revoche della legge 25 febbraio 1992 n. 215, accertate dalle Regioni al 31 dicembre 2009 a costituzione della quota totale restituita. Il Ministero dello Sviluppo Economico provvede alla attribuzione delle risorse del fondo in quote pari alla risultante della differenza tra quanto restituito e la rispettiva quota di cofinanziamento del fondo. Le risorse riassegnate sono prioritariamente destinate a iniziative per l’Imprenditoria Femminile”. . .