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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 08 Giugno 2010
UE, BUZEK: "FONDARE UNA NUOVA COMUNITÀ EUROPEA DELL´ENERGIA"  
 
 Bruxelles, 8 giugno 2010 - "La gente di geo-politica magari non capisce niente, ma quando le tagliano il riscaldamento, quello sì lo capisce", ha esordito il presidente del Parlamento Jerzy Buzek alla riunione della commissione Industria, dove ha presentato un´iniziativa che gli sta a cuore: la creazione di una nuova Comunità europea dell´energia. Il primo giugno in commissione Industria, oggi in commissione Ambiente: quasi un "tour de force" per il presidente Buzek, che ha lanciato la sua idea di "Comunità europea dell´energia" il 5 maggio insieme all´ex-presidente della Commissione europea, e ora di appresta a difenderla davanti a deputati e governi. La settimana prossima, sarà il turno dell´assemblea interparlamentare: Buzek spiegherà ai deputati di tutta Europa perché la comunità dell´energia è un fondamento essenziale per l´Europa del Xxi secolo. Infrastrutture, ricerca e negoziati comuni - L´idea si basa su un rapporto di Notre Europe, il think thank di Delors, e si basa su tre principi: network integrati, sostegno alla ricerca e all´innovazione, e una voce unica nei negoziati internazionali. La questione sta molto a cuore al presidente Buzek, che ha un passato di ricercatore nel campo ambientale: "60 anni fa - ha detto martedì davanti alla commissione Industria - fu creata la prima Comunità europea dell´energia. Per i nostri nonni era basata sul carbone e l´acciaio. Oggi, dobbiamo andare avanti e avere una prospettiva più ampia". Il presidente ha spiegato che i primi passi porterebbero già grandi vantaggi all´Europa: rafforzare la cooperazione fra Stati sulle reti dell´energia "creerebbe importanti economie di scala, rendendo l´Europa forse più competitiva della Cina". Un sostegno agli investimenti nel campo della ricerca per le energie rinnovabili e l´efficienza energetica aiuterebbe gli Stati a sostenere costi altrimenti troppo elevati. Infine, "un blocco di paesi potente nei negoziati sul petrolio e il gas, permetterebbe di ridurre i prezzi. Invece di 27 negoziati bilaterali separati, dobbiamo avere un modo comune ed efficiente di negoziare i contratti, gestire la ripartizione, il trasporto e lo stoccaggio del gas fra i 27". Buzek ha concluso dicendo che se "i 27 paesi non sono pronti, si può comunque andare avanti, basta che ce ne siano almeno 9 interessati, con un´opzione di entrata ritardata per gli altri".  
   
   
UE: SETTORE FINANZIARIO: PREVENIRE LA PROSSIMA CRISI . NEL NUOVO SISTEMA, LE AGENZIE DI RATING REGISTRATE NELL´UE, SAREBBERO SOGGETTE AL CONTROLLO DIRETTO ED ESCLUSIVO DI UN´AUTORITÀ DI VIGILANZA EUROPEA TRA QUESTE ANCHE FITCH, MOODY´S E STANDARD & POOR´S  
 
Bruxelles, 8 giugno 2010 - Nuove norme per una vigilanza paneuropea delle agenzie di rating e un dibattito pubblico sulla gestione degli istituti finanziari. Nuove norme sulle agenzie di rating  del credito erano già previste nel quadro del nuovo sistema di vigilanza del settore finanziario approvato dai leader dell´Ue l´anno scorso. Oggi però si levano nuove richieste di una vigilanza più rigorosa su queste agenzie, che sono società private. Gli investitori fanno riferimento alle agenzie di rating per valutare il rischio insito negli strumenti finanziari. Le agenzie svolgono un ruolo importante per la stabilità dei mercati finanziari e la loro valutazione ha un´enorme incidenza sulla disponibilità e il costo del credito. Esse sono state criticate per aver creato i presupposti per la crisi finanziaria sottovalutando i rischi e, ultimamente, per essersi comportate in modo da far precipitare la situazione del debito greco. Finora, la vigilanza è stata esercitata soprattutto a livello nazionale. Nel nuovo sistema, le agenzie di rating registrate nell´Ue, comprese le filiali europee di agenzie basate fuori dell´Ue, sarebbero soggette al controllo diretto ed esclusivo di un´autorità di vigilanza europea.. Tre delle agenzie più conosciute - Fitch, Moody´s e Standard & Poor´s - hanno la loro sede principale a New York. Secondo le norme proposte il 7 giugno, l´autorità per gli strumenti finanziari, che dovrebbe essere istituita e funzionare entro il 2011, avrebbe il potere di svolgere indagini e ispezioni e proporre penali e multe. Gli istituti finanziari, le banche e le imprese d´investimento dovrebbero fornire informazioni anche alle agenzie da loro non utilizzate in modo che queste possano esprimere una valutazione indipendente. Si ritiene che una vigilanza centralizzata delle agenzie promuoverà una maggiore trasparenza delle operazioni, una più efficace protezione degli investitori e una più forte concorrenza nel settore della valutazione del credito. La Commissione ha inoltre lanciato una consultazione pubblica sulle regole di governo societario nel settore finanziario, comprese le banche e le imprese di assicurazione. Tra i temi trattati sono la supervisione degli alti dirigenti e il coinvolgimento delle autorità di vigilanza nel governo societario. Si chiede anche come evitare che la struttura delle retribuzioni degli operatori bancari li incentivi ad assumere rischi eccessivi. La Commissione ha già pubblicato raccomandazioni sulle politiche retributive ma, da due relazioni dell´Ue pubblicate oggi, risulta che molti paesi non vi hanno ancora dato seguito.  
   
   
LE RETRIBUZIONI DEI BANCHIERI HANNO CONTRIBUITO ALLA CRISI  
 
Bruxelles, 8 giugno 2010 - Stipendi di banchieri e manager sul banco degli imputati: livelli di rischio eccessivi, premiati con bonus da capogiro, hanno fatto sì che banche e imprese privilegiassero i rendimenti a breve termine piuttosto che la stabilità finanziaria. E così le buste paga dei manager continuavano ad aumentare mentre si creavano le premesse per la crisi finanziaria. Il 2 giugno il belga Saïd El Khadraoui ha presentato le sue ricette per tenere sotto controllo i super-stipendi. La commissione per gli Affari economici e monetari del Parlamento ha discusso lunedì 1 giugno la relazione di Saïd El Khadraoui, socialista belga, che propone di mettere un tetto alle retribuzioni di banchieri e di manager delle società quotate in borsa. La proposta dovrebbe essere approvata dalla plenaria in luglio. Premiare il rischio, una scelta pericolosa - Il testo discusso sostiene che i manager delle principali banche e di altre istituzioni finanziarie sono stati incoraggiati ad assumere comportamenti imprudenti e altamente rischiosi, perché tali scelte erano premiate con lauti bonus e stipendi d´oro. In effetti, se il consiglio di amministrazione di una società stabilisce le retribuzioni dei suoi manager, sarà incoraggiato a premiare i profitti nel corto termine, incentivando l´assunzione di rischi e perdendo di vista la stabilità finanziaria di più lungo termine della società. I manager non possono stabilirsi lo stipendio - Per questo El Khadraoui propone che tutte le società quotate e le istituzioni finanziarie siano obbligate a nominare un "comitato di retribuzione" indipendente, che stabilisca tetti e salari per il management. I manager e i decision maker non devono fare parte di questo comitato, per evitare il "conflitto d´interesse" fra le decisioni in merito alla società che sono chiamati a prendere e il loro stipendio. Si presume, infatti, che se le decisioni sugli stipendi sono in mano a persone indipendenti, gli incentivi saranno orientati maggiormente alla salute della società nel lungo termine, e non al massimo profitto nel breve. Le società quotate dovrebbero, poi, essere totalmente trasparenti rispetto ai compensi e ai bonus con i loro azionisti, i quali dovrebbero poter dire la loro. Infine il rapporto propone un maggior equilibrio fra stipendi e bonus (retribuzione fissa e variabile), stabilendo che i secondi non dovrebbero mai superare il 50% del totale. "Serve un segnale forte" - Secondo il relatore, che ha incassato il sostegno di massima degli altri gruppi politici, "sulla questione degli stipendi serve un segnale forte, perché le conseguenze possono essere molto pericolose". Il collega polacco Sławomir Witold Nitras, del centro-destra europeo (Ppe), ha accolto favorevolmente "il legame fra stipendi e interessi di lungo termine della società in questione". Il liberale Haglund, finlandese, ha sostenuto che "le regole europee devono essere in linea con quello che si discute al G20", e ha messo in guardia: "Non possiamo imporre uno schema obbligatorio. E i sindacati devono restarne fuori".  
   
   
STOP ALL´INDEBITAMENTO DELLE SOCIETÀ DI CALCIO: IL PARLAMENTO EUROPEO PLAUDE ALL´INIZIATIVA UEFA  
 
 Bruxelles, 8 giugno 2010 - Una regola semplice: non spendere più di quello che si guadagna. Sembra banale, eppure la proposta Uefa fa tremare il mondo del calcio: se la norma entrasse in vigore subito, quasi la metà dei club europei non sarebbe in ordine, e rischierebbe di non essere ammessa ai più prestigiosi tornei, come la Champions. Martedì i rappresentanti Uefa hanno esposto il loro programma ai deputati della commissione Cultura del Parlamento. Le regole di fair play finanziario prevedono che, per poter partecipare alle coppe Uefa, come la Champions league e la Europa league, i club europei abbiano i bilanci in pari su un periodo di tre anni. Società di calcio indebitate - Il problema è che moltissime squadre di calcio europee sono altamente indebitate: si parla di un rosso di 5,5 miliardi di euro. Il 47% dei club hanno chiuso il 2008 in perdita, con quasi 600 milioni di debiti solo per le squadre più grandi. E la spesa più grande sono gli stipendi dei calciatori, che assorbono il 65% delle uscite. "Una situazione non più sostenibile, e che è andata peggiorando nel 2009", ha spiegato Andrea Traverso, direttore delle licenze per i club Uefa, ai parlamentari martedì scorso. L´obiettivo dell´iniziativa Uefa è, quindi, promuovere la sostenibilità finanziaria dei club, incoraggiando gli investimenti di lungo termine sui giovani e sulle infrastrutture. "Queste regole in qualche modo sono nate qui al Parlamento", ha affermato William Gaillard, consigliere del Presidente Uefa Platini. "Ci sono stati due rapporti parlamentari e poi il Libro Bianco della Commissione sullo sport, che hanno identificato il problema della salute finanziaria dei club come una sfida chiave per il calcio europeo". Le regole Uefa nel dettaglio - Le nuove norme Uefa sulle licenze per club e il fair play finanziario sono state adottate il 27 maggio scorso. Il caposaldo è il pareggio di bilancio su un periodo di tre anni. Ci sarà una fase d´implementazione progressiva di tre anni – 2010, 2011 e 2012. Il criterio del pareggio entrerà poi pienamente in vigore durante il campionato 2013-2014. I club saranno obbligati a fornire le informazioni finanziarie alla Uefa, e in caso di mancato rispetto delle regole, sono previste sanzioni graduali. "Le squadre saranno soggette a una supervisione triennale", ha spiegato Traverso: "Se notiamo problemi, manderemo in primo luogo un avviso, e poi - dopo il secondo anno - applicheremo sanzioni e penalità. In ultima istanza, potranno essere espulse dalle competizioni Uefa". "Iniziativa Uefa entusiasmante" - La presidente della commissione Cultura (responsabile anche per le questioni attinenti allo sport) Doris Pack (Ppe) si è felicitata con la Uefa per l´iniziativa: "Abbiamo sempre detto che i bilanci delle organizzazioni sportive, non solo nel calcio, devono essere in ordine. Per questo è così entusiasmante vedere cosa ha deciso la Uefa". Apprezzamento anche da parte di Iva Zanicchi: "Importanti le azioni volte a sviluppare i settori giovanili e lottare contro il doping". Il nuovo regolamento, secondo la deputata Pdl, costituirà un "freno all´acquisizione dei club europei da parte di grandi investitori arabi o asiatici, evitando che l´afflusso di ingenti capitali nei club possa portare a speculazioni". Il deputato della destra finlandese Timo Soini ha chiesto se la Uefa prevede di applicare tetti agli stipendi dei calciatori, come succede negli Usa. "Vorremmo ottenere lo stesso risultato, ma in maniera meno coercitiva", ha risposto Traverso. "Non vogliamo imporre una riduzione degli stipendi, ma diciamo: guardate alle vostre entrate e alle vostre uscite, se volete avere i bilanci in ordine la prima spesa su cui tagliare sono gli stipendi. Ma non vogliamo impedire alla squadre di comprare e vendere campioni: se se lo possono permettere, sono libere di farlo. Le regole Uefa non si applicheranno ai campionati nazionali, che non sono di competenza Uefa. "Ma, ha concluso l´italiano, speriamo che i presidenti delle associazioni nazionali vogliano prendere provvedimenti simili. Per questo stiamo lavorando strettamente con loro".  
   
   
IL 79% DEI DIRIGENTI EUROPEI È PREOCCUPATO DALLO STRESS LEGATO AL LAVORO, MA MENO DI UN TERZO DELLE AZIENDE HA STABILITO PROCEDURE PER AFFRONTARLO.  
 
Bruxelles, 8 giugno 2010 - Nelle organizzazioni europee è in crescita la preoccupazione dovuta ai rischi psicosociali quali stress, violenza e molestie, come rivelano i primi risultati della più grande indagine in Europa su salute e sicurezza nel luogo di lavoro. I nuovi dati sono stati pubblicati il 3 giugno 2010 dall´Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (Eu-osha) in seno alla conferenza di revisione intermedia della strategia comunitaria per la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro (2007-2012). I rischi psicosociali preoccupano la maggior parte delle aziende europee Come rivela l´indagine europea fra le imprese sui rischi nuovi ed emergenti (Esener), quattro dirigenti europei su cinque esprimono le loro preoccupazioni in merito allo stress legato al lavoro, rendendo per le aziende (79%) lo stress sul lavoro altrettanto importante degli incidenti sul luogo di lavoro. Lo stress legato al lavoro è molto presente nei lavori in ambito sanitario e sociale (il 91% delle imprese lo considerano un elemento che causa una certa o forte preoccupazione) e in quello dell´istruzione (84%). Jukka Takala, direttore dell´Eu-osha, in occasione della conferenza di Barcellona ha affermato che: "Nel pieno della crisi finanziaria, il 79% dei dirigenti europei esprime la propria preoccupazione per lo stress sul lavoro, già riconosciuto quale peso notevole sulla produttività europea". "Ma nonostante gli alti livelli di preoccupazione, è senza dubbio allarmante che soltanto il 26% delle organizzazioni dell´Ue abbia predisposto procedure per affrontare lo stress. L´indagine Esener evidenzia quanto sia importante fornire un sostegno efficace perché le imprese affrontino lo stress. Ciò sarà fondamentale per garantirci una forza lavoro sana e produttiva necessaria per incrementare le prestazione e la competitività economiche europee". L´indagine rivela anche che il 42% dei rappresentanti dei dirigenti ritiene che affrontare i rischi psicosociali sia più difficile rispetto ad altre questioni legate alla sicurezza e alla salute. Stando ai risultati, la sensibilità del problema (53%) e la mancanza di consapevolezza (50%) rappresentano gli ostacoli principlali per affrontare efficacemente i problemi psicosociali. Il coinvolgimento dei lavoratori è un fattore chiave nella gestione della salute e della sicurezza L´esener rivela che i luoghi di lavoro in cui i dipendenti hanno una partecipazione attiva presentano molte più probabilità di vedere attuate misure efficaci per la salute e la sicurezza. Questo, in particolare, è il caso di luoghi di lavoro di dimensioni più piccole, animati da un importante stimolo per la gestione efficace dei rischi psicosociali. Di fatto, l´84% delle imprese con in sede una rappresentanza ufficiale dei dipendenti dispone di una politica in materia di sicurezza e salute sul lavoro (Ssl) o un piano di azione, a fronte del 71% delle imprese prive di tale rappresentanza. Le imprese che consultano i propri dipendenti applicano misure per affrontare i rischi psicosociali, quali violenza, stress e bullismo, con una frequenza di circa due volte superiore rispetto a quelle che stabiliscono le proprie misure senza la partecipazione dei dipendenti. Le piccole dimensioni non devono rappresentare un ostacolo per la gestione efficace del rischio L´esener ha scoperto che i principali ostacoli nell´affrontare questioni in materia di salute e sicurezza sono la mancanza di risorse (36%), come tempo, personale o denaro, e la mancanza di consapevolezza (26%). I risultati dell´indagine rivelano inoltre che anche le imprese più piccole sono in grado di effettuare una valutazione del rischio internamente, ma che necessitano di un supporto sotto forma di competenza, assistenza e strumenti per gestire in modo efficace il proprio processo di gestione del rischio e attuare misure preventive. Attraverso le proprie campagne e i servizi di informazione, l´Eu-osha si adopera per aumentare la consapevolezza sui rischi nei luoghi di lavoro e promuovere una gestione dei rischi totale e integrata. L´eu-osha mette a disposizione un insieme di prodotti per agevolare questo processo, specialmente per imprese di piccole e medie dimensioni (Pmi). Una nuova "banca dati di strumenti per la valutazione dei rischi" comprende liste di controllo, manuali, opuscoli, questionari e strumenti interattivi da tutta Europa ed è facilmente consultabile sul sito web. Attualmente si sta realizzando uno "strumento interattivo online per la valutazione dei rischi" (Oira), che dovrebbe incoraggiare e aiutare diverse migliaia di Pmi europee in tutti i settori a effettuare le valutazioni dei rischi. Nell´ambito della strategia comunitaria 2007-2012 per la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro, è importante sapere come gestire efficacemente i rischi sul luogo di lavoro e quali ostacoli possono emergere in tale processo, in modo da poter meglio elaborare le future strategie per la Ssl e adattare le misure di sostegno alle esigenze delle imprese. L´indagine Esener è un indicatore paneuropeo unico dei risultati nel settore della Ssl e dovrebbe assistere i responsabili politici nella valutazione del progresso e dell´applicazione della strategia. Sul nostro sito web sono disponibili la relazione Esener completa e una sintesi in 22 lingue. Visualizzare i risultati online con lo strumento interattivo di mappatura sul sito http://www.esener.eu/  
   
   
EMERGENZA UMANITARIA IN SUDAN: LA COMMISSIONE EUROPEA STANZIA 46 MILIONI DI EURO PER IL PROGRAMMA ALIMENTARE MONDIALE  
 
 Bruxelles, 8 giugno 2010 - La commissaria europea per la cooperazione internazionale,gli aiuti umanitari e la risposta alle crisi, Kristalina Georgieva, e ladirettrice esecutiva del Programma alimentare mondiale (Pam), Josette Sheeran, hanno presentato oggi a Roma il più sostanzioso accordo di finanziamento concluso quest’anno tra la Commissione europea e il Pam. L’accordo annunciato oggi, per un importo di 46 milioni di euro, servirà a fornire aiuti alimentari immediati alle popolazioni del Darfur e del Sudan meridionale. Dopo l’annuncio ufficiale, la commissaria Georgieva, che ha partecipato a una riunione del consiglio direttivo del Pam, ha dichiarato: “La situazione umanitaria si è notevolmente aggravata in Sudan ed è di vitale importanza stanziare ulteriori finanziamenti. Sono estremamente preoccupata per la situazione delle popolazioni civili coinvolte nei recenti scontri verificatisi in alcune zone del Darfur meridionale, in particolare a Jebel Marra, e occidentale. Migliaia di sfollati hanno urgente bisogno della nostra assistenza e la situazione è complicata dal fatto che le agenzie umanitarie non possono raggiungerli”. La direttrice esecutiva del Programma alimentare mondiale (Pam) Josette Sheeran ha dichiarato: “Il contributo dell’Unione europea arriva proprio all’inizio di una nuova stagione di penuria alimentare in Sudan, durante la quale le scorte alimentari scarseggiano e il Pam deve costituire riserve alimentari per far fronte alle esigenze di milioni di sudanesi affamati. Questa generosa donazione rafforza il partenariato del Pam con l’Europa, essenziale per proteggere le popolazioni più vulnerabili del Sudan. Una cosa è certa: questo finanziamento salverà numerose vite umane”.  
   
   
EUROREGIONE ALPI MEDITERRANEO: INCONTRO AD AOSTA  
 
Aosta, 8 giugno 2010 - Venerdì 4 giugno scorso, a Palazzo regionale, si è tenuta, a conclusione del semestre di Presidenza valdostano, la Conferenza dei Presidenti dell’Euroregione Alpi Mediterraneo. Nell’occasione è stato fatto il bilancio delle attività organizzate dall’Euroregione negli ultimi sei mesi e sono stati condivisi ed approvati documenti d’indirizzo per lo sviluppo futuro delle realtà coinvolte. In particolare, sono state ricordate le iniziative prese per far sentire la posizione euroregionale sulla nuova strategia europea e per sollecitare una considerazione maggiore delle Regioni e delle collettività territoriali. E’ stata, inoltre, validata la strategia dell’Euroregione Alpi Mediterraneo che identifica le aree di lavoro e le priorità comuni alle cinque Regioni, grazie alla quale, i gruppi di lavoro attivati in materia di educazione e formazione, cultura e turismo, ambiente e prevenzione dei rischi naturali, trasporti e innovazione, avranno una linea euroregionale comune e condivisa come punto di riferimento per le attività di cooperazione. La Conferenza ha, anche, preso atto delle risultanze del seminario Programmi Tematici e Spazio Alpino: proposte progettuali per l’Euroregione Alpi Mediterraneo del 3 e 4 maggio scorso, organizzato dalla Regione autonoma Valle d’Aosta, che ha illustrato le molteplici opportunità di finanziamento offerte dai programmi e che ha permesso la condivisione di proposte progettuali concrete da attivare nei prossimi mesi in seno a ciascuno dei cinque gruppi di lavoro dell’Euroregione. La riunione si è conclusa con la presentazione del programma del prossimo semestre; da luglio, infatti, l’Euroregione sarà sotto la Presidenza dalla Regione Provence-alpes-côte d’Azur.  
   
   
IL PRESIDENTE DELLA PUGLIA VENDOLA A BRUXELLES DALL´8 AL 10 GIUGNO OGGI CONCLUDERÀ IL FORUM: “LOTTA ALLA POVERTÀ E ALL’ESCLUSIONE SOCIALE”  
 
Bruxelles, 8 giugno 2010 - Un’agenda ricca di impegni quella del Presidente Nichi Vendola che da oggi e per due giorni sarà a Bruxelles. Il primo appuntamento, nel pomeriggio di martedì 8 giugno alle ore 15.00 per concludere il Forum “Lotta alla povertà e all’esclusione sociale”, organizzato dal Comitato delle Regioni. Vendola porterà all’attenzione dei numerosi interlocutori le molteplici esperienze portate avanti dal suo governo regionale negli ultimi cinque anni, nell’ambito del più ampio e complesso piano regionale denominato Puglia sociale. Il Presidente inoltre focalizzerà l’attenzione sul concetto di “crescita inclusiva” contenuto nella Strategia Eu2020, e cioè quella crescita capace di promuovere un´economia con un alto tasso di occupazione, che favorisca la coesione economica, sociale e territoriale. Obiettivo del Forum, che si svolge nel quadro dell’Anno europeo della lotta alla povertà e l’esclusione sociale (2010), è quello di analizzare il problema e le soluzioni adottate dalle collettività territoriali d’Europa, favorendo lo scambio di buone prassi. In un periodo dominato dai segnali negativi dell’economia, in cui i bilanci pubblici sono in sofferenza, la disoccupazione avanza e il rischio che la crisi economica e finanziaria si tramuti in crisi sociale è evidente. A ciò si aggiunga che già circa 80 milioni di Europei (il 16% della popolazione) vive sotto la soglia di povertà. Gli enti locali e regionali, i più vicini ai cittadini, hanno un ruolo importante da giocare in questo campo: riconoscere le esigenze, definire una strategia di risposta e individuare le fonti di finanziamento a disposizione. Al Forum anche Anna Maria Candela, dirigente regionale, titolare del Servizio Programmazione sociale ed integrazione socio-sanitaria, che presenterà una best practice pugliese, nell’ambito della prima tematica (migliorare l’accessibilità ai servizi sociali):“Misure di sostegno economico per nuclei familiari fragili con persone non autosufficienti”, che ha avuto avvio a giugno 2009 e terminerà a gennaio 2011, con successivi rinnovi annuali. Il progetto è stato selezionato, assieme ad altri 19 in tutta Europa, tra circa 70 candidature, sia per la sua qualità ed innovatività sia perché esso rientra in un piano di azione regionale più ampio, denominato “Puglia Sociale”. “Puglia sociale” è un approccio complesso e rivoluzionario mediante cui il Governo regionale intende affrontare i temi dell´inclusione sociale, della parità di genere, dell´inclusione dei migranti, della disabilità, della lotta alla povertà, violenza e tratta. E´ costituito da atti normativi, piani regionali, progetti, di cui alcuni anche finanziati dalla Commissione Europea, finalizzati a facilitare l´accesso dei cittadini ai servizi sociali, incrementare il riconoscimento e l´esercizio di diritti fondamentali, costruire un´idea più forte di solidarietà tra le persone. Al termine del Forum poi, Vendola incontrerà, presso la sede della regione Puglia a Bruxelles, i numerosi pugliesi presenti in Belgio e premierà l’imprenditrice Luciana Delle Donne, individuata dalla Commissione europea quale testimonial per l’Italia nella Settimana Europea delle Pmi. Luciana Delle Donne, leccese, amministratore unico della società cooperativa sociale Officina Creativa, impegnata da anni nella creazione di strumenti di lavoro e modelli di sviluppo volti alla inclusione sociale e lavorativa di soggetti emarginati, quali ed esempio le donne detenute e minori a rischio. Con il marchio “Made in Carcere”, vengono creati dei manufatti con tessuti di scarto dell’industria manifatturiera, impiegando il lavoro delle detenute del carcere di massima sicurezza Borgo San Nicola di Lecce e il carcere di Trani. Il 9 giugno poi il presidente Vendola sarà nominato ufficialmente coordinatore della Piattaforma Cambiamenti climatici e sviluppo sostenibile del Comitato delle Regioni, una sorta di nuovo soggetto, una “sezione specializzata” della Eu2020 (monitoring platform) che nasce per dare risalto all’impegno delle collettività territoriali in materia. Il coordinatore della Piattaforma avrà il compito di effettuare una sintesi politica dei dati tecnici che affluiscono da tutta Europa. Avrà inoltre il compito di dare un’identità alla Piattaforma, fornendo una guida ragionata alla lettura dei dati che pervengono dai territori d’Europa, dando voce all’impegno delle collettività territoriali sui temi in questione.  
   
   
CROAZIA, PRODUZIONE INDUSTRIALE IN CALO  
 
Zagabria, 8 giugno 2010 - Nonostante la produzione industriale avesse registrato lo scorso marzo un lieve incremento dello 0,3 per cento, le stime preliminari fornite dall´Istat croato sull´andamento della produzione industriale della Croazia registrano, ad aprile scorso, un calo dell´1,9 per cento rispetto a marzo, mentre rispetto all´aprile del 2009 registrano un calo del 6,6 per cento. Nel confronto tra l´aprile scorso e il marzo scorso, si è registrato un maggior calo del 4 per cento per i beni di consumo durevoli e dell´1,8 per l´energia. Nel confronto tra l´aprile scorso e il corrispondente periodo del 2009, un maggior calo ha interessato i beni intermedi (-12,2 per cento) e l´energia (-7,8), seguiti dai beni di consumo durevoli (-4,7), dai beni di consumo non durevoli (-3,4), e dai beni capitali (-0,2).  
   
   
MERCATI: ABI, LE NUOVE REGOLE SUL CAPITALE DELLE BANCHE NON PENALIZZINO I BOND IBRIDI AL VIA LA MIB CONFERENCE, L’APPUNTAMENTO ORGANIZZATO DALL’ABI DEDICATO AI TEMI DEL RAFFORZAMENTO PATRIMONIALE DELLE BANCHE, IERI E OGGI A MILANO. FOCUS SULLE OPERAZIONI DI OTTIMIZZAZIONE DEL CAPITALE E DEL DEBITO CARTOLARE  
 
Milano, 8 giugno 2010 - È necessario che le proposte del Comitato di Basilea e della Commissione Ue in tema di qualità del capitale portino ad un rafforzamento patrimoniale delle banche senza imporre penalizzazioni alle emissioni di strumenti di capitalizzazione e alla concorrenza tra gli intermediari. È questa la principale indicazione emersa in apertura della Markets & Investment Banking Conference - Mib Conference 2010 su “Le Banche e le operazioni di ottimizzazione del capitale e del debito cartolare: esigenze del mercato ed indicazioni delle Autorità”. Alla sua prima edizione, la Mib Conference è l’evento dell’Abi dedicato ai temi della finanza ‘wholesale’. Al centro del dibattito di quest’anno, il confronto sulle migliori soluzioni per ottimizzare il capitale delle banche e per gestire in maniera più equilibrata il passivo, tenendo allo stesso tempo conto delle indicazioni e dei provvedimenti che le Autorità hanno in corso sul tema. “La crisi finanziaria ha evidenziato l’utilità di una revisione delle regole sui requisiti di capitale delle banche – ha commentato il Direttore generale dell’Abi Giovanni Sabatini in apertura del convegno - L´esigenza di un ulteriore rafforzamento patrimoniale ma anche organizzativo per contenere i rischi è corretta, ma è necessario che le nuove proposte non penalizzino le emissioni di strumenti di capitalizzazione. L´importante è che il ‘contenuto equity’ di tali strumenti consenta alle banche di avere un patrimonio sufficiente per poter affrontare le sfide del futuro e che, allo stesso tempo, renda appetibili tali strumenti per gli investitori istituzionali che li acquistano”. È necessario evitare che regole eccessivamente restrittive possano, tra l’altro, avere effetti sulla raccolta, penalizzando così la ripresa economica. La vera sfida è un corretto bilanciamento tra esigenze di collocamento degli strumenti finanziari ed esigenze di rafforzamento del capitale, introducendo elementi di innovazione finanziaria negli strumenti calcolabili ai fini dei requisiti di capitale. Tra le esigenze, emerge quella di considerare le specificità nazionali e le diverse categorie degli intermediari. Le banche italiane, anche in considerazione di una normativa di vigilanza che tuttora è più restrittiva rispetto a quella di altri paesi e dell’atteggiamento prudente dell’Autorità di controllo che ha da sempre privilegiato un’elevata qualità del capitale, hanno fatto ricorso in maniera moderata agli strumenti ibridi di capitale, che tuttavia possono essere in alcuni casi una opzione utile per la patrimonializzazione delle banche stesse. In particolare, queste le richieste del sistema: - chiarire la disciplina da applicare alle nuove emissioni di strumenti ibridi di Tier 1 considerata l’incertezza che al momento condiziona l’attività sul mercato primario di tali titoli; - rendere compatibili le caratteristiche dei nuovi strumenti finanziari in particolare di Tier 1 con le esigenze del mercato e degli investitori istituzionali; - prevedere meccanismi meno complessi e più trasparenti per gli strumenti di Tier 2.  
   
   
FORMIGONI:MENO BUROCRAZIA PER AIUTARE LA RIPRESA IL PRESIDENTE AD ASSEMBLEA FEDERCHIMICA: ATTUARE FEDERALISMO MANOVRA ECONOMICA: NECESSARIA, MA VANNO REDISTRIBUITI I PESI  
 
Milano, 8 giugno 2010 - Per aiutare le imprese a essere più competitive e favorire la crescita sono "quanto mai necessarie" le riforme, a cominciare dallo snellimento della burocrazia e dall´attuazione del federalismo. E´ quanto ha sostenuto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, intervenendo in apertura all´assemblea di Federchimica, alla presenza del ministro dell´Ambiente, Stefania Prestigiacomo, del presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, e del presidente di Federchimica, Giorgio Squinzi. Burocrazia E Federalismo - "E´ indispensabile - ha detto Formigoni - proseguire nel percorso di snellimento della burocrazia, diminuendo di molto il peso della burocrazia stessa. Regione Lombardia ha già fatto molto in questo senso; non a caso la nuova legislatura si è aperta con la creazione di un assessorato specifico per la semplificazione e l´insediamento di una task force che ha l´obiettivo di azzerare l´eccesso di burocrazia". Inoltre, l´attuazione del federalismo, secondo il presidente lombardo, deve "premiare le virtuosità e sanzionare con forza chi, governando le Regioni, le Province, i Comuni ma anche i comparti dello Stato, rompe il patto con i cittadini". Si tratta quindi di "un federalismo che scelga con chiarezza un modello fondato sul ruolo di coordinamento attribuito alle Regioni, con la gestione affidata agli enti locali e il controllo esercitato dallo Stato". Rilancio Dell´economia - Sul fronte economico, "Regione Lombardia vuole continuare ad essere un interlocutore chiaro e stabile per le imprese per sostenere la domanda proveniente da fuori i confini nazionali, la vocazione internazionale delle nostre aziende e gli specifici percorsi di internazionalizzazione in particolare verso i paesi emergenti". Sulla questione della crisi di liquidità, che resta "il problema più serio per le nostre imprese", occorre mettere in campo "una serie di misure, sempre più adeguate e rispondenti ai bisogni reali della nostre imprese". A questo proposito, Formigoni ha ricordato le azioni realizzate dalla Regione come il "Pacchetto della Fiducia", una serie di interventi del valore di 200 milioni di euro e il rafforzamento dello strumento di Federfidi. "Sfide centrali per il futuro del settore chimico - ha aggiunto Formigoni - che è uno dei più vivaci e importanti nel panorama economico sono certamente quelle di sviluppare una filiera della sostenibilità e della qualità ambientale e di investire in ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico". "Sono queste - ha sottolineato Formigoni - le leve che possono garantire da un lato il conseguimento di modalità produttive sempre più rispettose dell´ecosistema e dall´altro di prodotti sempre più utili e competitivi". Manovra - Interrogato dai giornalisti a margine dell´incontro sui contenuti della manovra economica, Formigoni ha ribadito, la necessità di "un confronto vero con le Regioni, come è già accaduto in occasioni precedenti, sui numeri della manovra". "La manovra è necessarie e indispensabile - ha proseguito Formigoni -. La quantità complessiva la decide il Governo ma il peso della manovra è inaccettabile per le Regioni, cui viene chiesto di contribuire in una percentuale che è sproporzionata rispetto agli altri comparti dello Stato". "E´ evidente - ha detto ancora il presidente - che questa sproporzione va sanata e sono sicuro che nel confronto con il Governo verrà ridimensionata. Ho già avuto un colloquio con il presidente del Consiglio e sono sicuro che sarà garante perché le cifre complessive della manovra vengano mantenute ma il peso sia distribuito in maniera più equa tra i vari comparti dello Stato".  
   
   
LOMBARDIA/CINA. FORMIGONI: UNA PARTNERSHIP DA INCRMENTARE L´INCONTRO CON HE GUOGIANG, OTTAVA CARICA DELLO STATO A OTTOBRE MISSIONE ISTITUZIONALE PER VISITARE EXPO SHANGAI  
 
Milano, 8 giugno 2010 - L´economia cinese sta dando un grande contributo alla ripresa mondiale. E in questo scenario non si può non guardare al paese asiatico con un´attenzione crescente. Lo ha ribadito ieri mattina il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, intervenendo al Forum sulla cooperazione delle Pmi cinesi e italiane. Hanno partecipato alla mattinata di lavori anche il vice ministro del Commercio estero, Adolfo Urso, e l´ottava carica dello Stato, nonché membro del Comitato permanente del Politburo del Partito Comunista Cinese, He Guoqiang, e il vice ministro del Commercio, Gao Hucheng. "Negli ultimi anni - ha detto Formigoni- abbiamo sviluppato rapporti di intensità crescente: sono infatti già molte le imprese lombarde che collaborano con realtà cinesi, ma il nostro obiettivo è quello di lavorare affinché si creino le condizioni perché si possa fare ancora di più". Sono numeri importanti quelli che fotografano lo scambio lombardo/cinese. La Cina è infatti il quarto partner commerciale della Lombardia: nel solo 2009 l´interscambio è stato pari a 9,3 miliardi di euro. In termini di export, invece, il mercato cinese rappresenta la quarta piazza di sbocco delle merci lombarde con 2,3 miliardi di euro (pari al 2,8% del totale.) Da notare che dal 2000 la crescita dell´export lombardo verso la Cina (+198,4%) è stata decisamente superiore alla crescita dell´export complessivo lombardo (11,69%). I principali prodotti esportati l´anno passato sono stati macchinari e materiale di trasporto che rappresentano oltre la metà dell´export totale, con il 60,2%. Anche per quanto concerne l´import, per un ammontare complessivo di 6,96 miliardi di euro, la Cina è il quarto partner della Lombardia. E anche in questo caso la crescita delle importazioni (+162,23%) è stata decisamente superiore al dato complessivo lombardo (+0,16%). "Su questi dati - ha specificato Formigoni - si fondano la fiducia reciproca e la volontà di dare ulteriore impulso a rapporti già consolidati nel tempo". "I cinesi poi - ha aggiunto Formigoni riferendosi al colloquio privato avuto con He Guoqiang prima dell´inizio del Forum - ritengono la Lombardia la culla delle Pmi, apprezzano la nostra capacità di creare, di inventare, il nostro buon gusto e i nostri prodotti di design. Non è infatti un caso se il padiglione dell´Italia all´Expo di Shangai è in assoluto il più visitato e apprezzato dopo quello cinese". Anche per questo motivo Formigoni ha ribadito che guiderà una missione istituzionale in Cina (di cui faranno parte imprenditori, università, centri di ricerca, istituzioni e rappresentanti del mondo della cultura) durante le ultime due settimane di ottobre, proprio in concomitanza con la chiusura dell´Expo. "Siamo di fronte ad una grande occasione - ha concluso Formigoni - vogliamo sfruttarla per rafforzare le opportunità per i nostri cittadini, affinché si realizzino le condizioni perché siano sempre più protagonisti".  
   
   
40° REGIONI, IL 7 GIUGNO DEL 1970 VENIVANO ELETTI PER LA PRIMA VOLTA I CONSIGLI DELLE REGIONI A STATUTO ORDINARIO. LE CELEBRAZIONI IERI AL SENATO ALLA PRESENZA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA -  
 
Roma, 8 giugno 2010  - Una delegazione del Consiglio regionale della Basilicata era presente ieri all’iniziativa organizzata in Senato, alla presenza del presidente della Repubblica, per celebrare il quarantesimo anniversario della prima elezione dei Consigli regionali italiani. La delegazione lucana era composta dai presidenti di Giunta e Consiglio, Vito De Filippo e Vincenzo Folino, e dai vicepresidenti dell´Assemblea Antonio Autilio e Romeo Sarra e dai consiglieri Alfonso Ernesto Navazio e Alessandro Singetta. L’inizio delle celebrazioni con l’inaugurazione di una mostra a Palazzo Madama per poi proseguire con il saluto del presidente del Senato e gli interventi del presidente della Conferenza delle Regioni, del rappresentante della Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative regionali e del ministro per i Rapporti con le Regioni Raffaele Fitto. Si sono svolti gli interventi ed i saluti di altri rappresentanti politici ed istituzionali.  
   
   
REGIONE MOLISE, I SUOI PRIMI QUARANT´ANNI DAL PRESIDENTE IORIO L´INVITO ALLA SCUOLA MOLISANA A RICORDARE L´ANNIVERSARIO  
 
Roma, 8 giugno 2010 - Quarant´anni fa, il 7 giugno del 1970, il Molise, unitamente ad altre quattordici regioni a statuto ordinario, eleggeva i suoi primi organismi legislativi. Per la nostra regione, si trattò del compimento di un percorso di autonomia politica iniziato sette anni prima con la Legge n.3 del 27 dicembre, che separò il Molise dal vicino Abruzzo e lo promosse regione a statuto ordinario. E pochi mesi prima da quel 7 giugno, per l´esattezza il 3 marzo, fu istituita la Provincia di Isernia. I partiti che allora si presentarono al giudizio degli elettori - Dc, Pci, Psi, Psu, Pli, Msi, Pri, Psiup - oggi non esistono più o, per meglio dire, hanno cambiato denominazione. Vinse la Democrazia Cristiana con il 52,08 per cento. Florindo D´aimmo fu il primo Presidente del neo-nato Consiglio regionale, mentre Carlo Vitale fu eletto Presidente della Giunta. Erano ancora forti le tendenze centralistiche ed i principi costituzionali del decentramento politico ed amministrativo registravano resistenze e scetticismi. Le regioni nacquero come una scommessa, prive di risorse, di personale, di strutture. Era questo lo scenario all´interno del quale tanti politici e tecnici molisani lavorarono, con grande ed inedito sforzo, per dare corpo al nuovo organismo e per renderlo operativo. Lo Statuto della Regione Molise fu deliberato dal Consiglio regionale nelle sedute del 26 gennaio, del 12 e 26 marzo 1971. Palazzo Moffa. L´aula consiliare"L´insegnamento che ci viene dagli eletti in quella consultazione del 1970 - afferma il Presidente Iorio - è forte ed è un esempio sicuramente da seguire. La loro volontà di sfuggire alla dialettica demagogica, alla banale speculazione elettoralistica, al populismo senza contenuti, alle offese gratuite, alle illazioni malevoli, è un monito a tutta la classe dirigente attuale. Oggi, più che mai, dobbiamo trovare quell´unità di intenti che ci fece avere lo status di regione autonoma nel 1963, e consentì di autodeterminarci nel 1970. Solo l´unità e la voglia di sfuggire alla vacua e puerile polemica potranno farci vincere le sfide della crisi internazionale, della riforma della nostra sanità e della rivisitazione, in chiave moderna, operativa e poco costosa, del nostro assetto istituzionale". Oggi nuovi traguardi attendono la Regione Molise nell´ambito di un contesto globalizzato e nella prospettiva di una riforma federalista, per cui è necessario rilanciarne il ruolo propulsivo e di guida. E Iorio ricorda che "il Molise di oggi non è quello del dopoguerra, non è più neanche quello dell´emigrazione e del depauperamento del territorio". "Questo - continua - lo dobbiamo a quarant´anni di democrazia e di autonomia. Il benessere di oggi, la possibilità di mandare i propri figli in una scuola e in un´università moderna e ben strutturata nei maggiori centri della regione, una sanità che certo va riformata ma ha punti di eccellenza indiscutibili, sono il risultato di quell´esercizio di democrazia di un popolo che si autodetermina e sceglie la propria classe dirigente, non affidandosi più, come aveva fatto per secoli, alla «benevolenza» di uno Stato centrale troppo lontano e molto distratto da territori più grandi e forti". "Mi auguro - conclude il Presidente - che in tutte le scuole del Molise possa essere ricordata la strada fatta da questa regione per costruire il proprio futuro e per dare ai molisani di oggi quella elevata qualità di vita che è un vanto per l´intera regione".  
   
   
ZAIA: BENE ACCORDO BANCHE-SVILUPPO ARTIGIANO. BISOGNA FARE COMUNITÀ PER RILANCIARE ECONOMIA  
 
Venezia, 8 giugno 2010 “Non posso che dirmi soddisfatto per la convenzione sottoscritta oggi, perché per rilanciare l’economia della Regione c’è bisogno di un patto forte tra i diversi attori del nostro tessuto produttivo e finanziario che liberi le risorse del territorio aiutando le nostre Pmi a tornare competitive sul mercato, in Italia e all’estero”. Lo ha detto il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, commentando la notizia della convenzione firmata ieri tra Cassa di Risparmio del Veneto, Cassa di Risparmio di Venezia - le banche del Gruppo Intesa Sanpaolo nel Veneto - e Sviluppo Artigiano, consorzio fidi promosso da Cna Veneto. L’accordo consentirà di migliorare il sostegno del credito alle Pmi associate, anche con la diminuzione del costo del denaro. È previsto un plafond di 100 milioni di euro di finanziamenti. “In un contesto difficile come quello attuale, in cui anche le imprese venete risentono della crisi, non si può rimettere il fieno in cascina e aspettare che torni il bel tempo, ma bisogna fare comunità ancora più di prima. Iniziative come quella di oggi servono a rinsaldare quella sinergia tra banche, aziende e cittadini che è indispensabile per lo sviluppo. Solo con una rete ben radicata nel territorio le nostre piccole e medie imprese, che costituiscono l’impalcatura dell’economia veneta, e nazionale, possono ritrovare lo slancio per ripartire, innovando e aprendosi ai nuovi mercati.“  
   
   
LA GIUNTA DELLA CALABRIA HA NOMINATO ALTRI NUOVI DIRIGENTI GENERALI DEI DIPARTIMENTI  
 
Reggio Calabria, 7 giugno 2010 - La Giunta regionale, presieduta dal Presidente Giuseppe Scopelliti, ha approvato una serie di provvedimenti amministrativi. Su proposta dello stesso Presidente e dell’Assessore al Personale Domenico Tallini, è stato deliberato l’accorpamento del Segretariato generale della Giunta al Dipartimento della Presidenza della stessa Giunta. Ora, quindi, le funzioni di Segretario della Giunta regionale e di coordinatore del Comitato di direzione dei dirigenti generali dei vari Dipartimenti regionali saranno svolte dal Dirigente generale della Presidenza che è l’avvocato Francesco Zoccali. Su proposta dell’Assessore al Personale Domenico Tallini sono stati nominati i seguenti nuovi Dirigenti generali: Dipartimento “Lavori Pubblici, Infrastrutture, Politiche della casa”: Giovanni Laganà, quarantadue anni, Laurea in ingegneria; Dipartimento “Programmazione nazionale e comunitaria”: Anna Tavano, trentanove anni, Laurea in Economia e commercio; Dipartimento “Politiche dell’Ambiente”: Bruno Gualtieri, cinquantasei anni, Laurea in ingegneria; Dipartimento “Lavoro, Politiche della Famiglia, Formazione Professionale”: Bruno Calvetta; Autorità di Audit: Francesco Antonio Tucci, sessantasei anni, Laurea in economia e commercio; Su proposta dell’Assessore all’Agricoltura Michele Trematerra è stato sostituito il Commissario straordinario del Consorzio del Bergamotto di Reggio Calabria. Il nuovo commissario è Ezio Pizzi ed ha l’incarico di pervenire, entro sei mesi, alla nomina degli organi statutari. Sempre su proposta di Trematerra, è stato approvato il Piano regionale per la Programmazione delle attività di previsione, prevenzione e lotta contro gli incendi boschivi per il periodo 2010-2012.  
   
   
SICILIA, FONDI COMUNITARI: ENTRO GIUGNO COMPLETATA L´EMISSIONE DEI BANDI  
 
Palermo, 8 giugno 2010 - Saranno pubblicati entro la data ultima del 30 giugno tutti i bandi ancora in fase di definizione, relativi ai programmi comunitari. E´ il quadro emerso dall´incontro voluto ieri a Palazzo d´Orleans dal presidente della regione, Raffaele Lombardo, con tutti i dirigenti generali e le quattro autorita´ di gestione dei programmi comunitari. Nel corso della riunione e´ stato esaminato lo stato di attuazione del Po-fesr 2007-2013, dotato di oltre 6 miliardi e mezzo di euro; del Po-fondo sociale, che impegna 2 miliardi e 100 milioni; del programma Sviluppo rurale, che utilizzera´ 2 miliardi e 100 milioni; e del programma Fep, destinato alla pesca, che mobilita 150 milioni di euro. Sono state esaminate le diverse criticita´ incontrate dai dipartimenti nell´attuazione dei programmi di spesa. E sono state individuate le soluzioni e le azioni correttive che permetteranno alla Regione di rispettare il "cronoprogramma" di spesa concordato con la Commissione europea e il Ministero dello sviluppo economico. Non emergono, sulle grandi linee, problemi di difficile soluzione per il rispetto dei volumi di spesa previsti per il 2010. Solo nell´esercizio finanziario successivo, infatti, nel 2011, il programma di investimenti prevede l´impegno di ingenti risorse finanziarie. Un salto di qualita´ che sara´ possibile solo con l´attivazione dei grandi progetti che coinvolgono anche soggetti istituzionali esterni alla Regione, a cui e´ stata chiesta, gia´ da tempo, la massima collaborazione e attenzione.  
   
   
IL GOVERNATORE SCOPELLITI HA INCONTRATO I PRESIDENTI DELLE PROVINCE CALABRESI  
 
Reggio Calabria, 8 giugno 2010 - Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti ieri ha incontrato a palazzo “Alemanni” i rappresentanti dell´Upi Calabria, l´Unione delle Province Italiane. All’appuntamento con il Governatore erano presenti Wanda Ferro, Presidente dell´Upi Calabria e della provincia di Catanzaro e gli altri presidenti delle province calabresi, Mario Oliverio (Cosenza), Stanislao Zurlo, (Crotone), Giuseppe Morabito (Reggio Calabria) e Francesco De Nisi (Vibo Valentia). Nel corso dell’incontro si è discusso delle risorse relative ai danni alluvionali. Scopelliti ha illustrato ai presenti la ripartizione condividendo l’esigenza dei presidenti di formare un tavolo di lavoro, all’interno del quale inserire una figura tecnica per ogni provincia, al fine di approfondire le problematiche relative al dissesto idrogeologico attraverso un monitoraggio del territorio. Si è inoltre discusso del passaggio di deleghe e funzioni. Su questo punto si è deciso di aggiornare i lavori istituendo tavoli singoli nelle rispettive province. La questione sanitaria è stata anche al centro dell’incontro. Il Presidente Scopelliti ha ritenuto opportuno coinvolgere i Presidenti sulle scelte che si andranno a compiere nei rispettivi territori. Aggiornata alle prossime settimane, invece, la discussione su depurazione ed Ato relativa al nuovo decreto ministeriale. Al termine della riunione è stato deciso di promuovere singoli tavoli di concertazione tra i vari Assessori ed i Presidenti per ottimizzare al meglio e rendere più funzionale il lavoro. “Un incontro positivo. Abbiamo affrontato - ha detto il Governatore Giuseppe Scopelliti - temi concreti avviando con i Presidenti un percorso fatto di sinergie istituzionali e condivisione delle scelte. Una riunione dai toni cordiali e soprattutto proficua”.  
   
   
EQUITA’ E PARTECIPAZIONE: IL PROGETTO “VIVO POSITIVO LA MIA CITTA"  
 
Trento, 8 giugno 2010 - Nell’incontro del 6 giugno all’”ombra” della tenda, dedicata alle strategie provinciali di uscita dalla crisi, in primo piano non ci sono state cifre, dati, o scadenze sui i termini di pagamento di contributi, ma un altro fattore, non meno importante per il benessere di una società, come si è sentito dire qui al festival dal primo ministro del Bhutan, ovvero quello relativo al vivere bene con se stessi e con gli altri. Nell’approfondimento si è parlato infatti di un’iniziativa socio-salutistica finalizzata a migliorare il clima delle relazioni umane in Trentino e organizzata dall’ associazione «Vivo positivo la mia città». Una realtà che da anni si occupa di rendere Trento una città più sorridente e positiva. «Vivo positivo la mia città» ha organizzato varie iniziative in Trentino per aiutare la gente a sorridere. Tra queste si ricorderanno la rete delle città sorridenti, i totem lungo le vie della città con i sette patti per stare meglio con sè stessi e con gli altri, la classifica di luoghi e uffici pubblici più sorridenti e l’indice “Qri”, che misura la Qualità dei Rapporti Interpersonali. A parlarne oggi nel primo incontro della giornata alal ore 10.00 nella” tenda aperta” in piazza Duomo sono stati invitati Renzo De Stefani, Primario Dipartimento di psichiatria A.p.s.s. E Valentina Spagni, collaboratrice dell’Associazione “Vivo positivo”. “Dire che una migliore qualità di rapporti interpersonali porti a stare meglio con sé stessi e con gli altri sembra scontato- ha esordito De Stefani - ma di fatto non è facile pensare positivo e sorridere agli altri. Le nostre inizative, anche fuori dal Trentino, hanno raccolto, anche in modo inaspettato, un grande interesse. Tanto che è nata una piccola rete delle città italiane del sorriso. Abbiamo scelto di dare suggestioni fisiche oltre le disquisizioni teoriche: un ‘iniziativa è stata dedicata a trovare l’ufficio pubblico con il più alto indice di sorriso. Un esempio concreto di alcune nostre provocazioni: una delle nostra collaboratrici è entrata in un ufficio postale per chiedere (come provocazione implicita) come poteva spedire un cagnolino per posta , da qui si apriva una discussione che se portava al sorriso e non all’aggressività veniva premiata. All’epoca della nostra “inchiesta” l’ufficio pubblico meno sorridente risultò essere quello delle Ferrovie dello Stato, mentre quello delle tasse del comune di Trento ha ottenuto il primo premio. Abbiamo visto che questa iniziativa aveva avuto un indice di gradimento molto alto: il fatto di essere premiati e di avere un riscontro sulla stampa aveva corroborato l’atteggiamento degli impiegati nei confronti del pubblico. In linea, quindi, con il nostro desiderio di creare situazioni piacevoli di stimolo a migliorare la qualità dei rapporti. La nostra prossima iniziativa si chiamerà “la multa al contrario”: i nostri collaboratori cercheranno di individuare i comportamenti positivi degli automobilisti per premiarli e non punirli. Grazie anche al finanziamento dell’Assessorato provinciale per le politiche sociali possiamo continuare a mettere in campo questo tipo di sollecitazioni per migliorare la qualità della vita del nostro territorio”. Sull’iniziativa “La Bottega dei sogni” è intervenuta Valentina Spagni, collaboratrice dell’associazione, qui in sostituzione di Luisa Tamanini (rappresentante del Centro salute mentale) . “ Se ci impegniamo anche solo per un breve periodo a fare un sorriso in più e a dissentire sul comportamento e non sulla persona, sicuramente la qualità della nostra vita migliorerà.“La bottega dei sogni” è infatti un’iniziativa mirata a suscitare l’autostima necessaria per riuscire a realizzare un’aspirazione. Più di 500 persone ci hanno seguito. I sogni sono stati suddivisi secondo tre fasce d’età: bambini, adolescenti e adulti. Queste tre tipologie hanno indicato il grado di fantasia o di aderenza alla realtà dei sogni. Alle persone piaceva raccontarsi ed essere ascoltate, mostrando quindi la chiara necessità di aprirsi agli altri. Entro settembre faremo la festa dei sognatori”.  
   
   
UNA CRISI CHE RAFFORZA: PARTIRE DALLA FAMIGLIA PER RISANARE L’ECONOMIA 529 EURO MENSILI E 3.000 ALLOGGI A FAVORE DEI NUCLEI FAMIGLIARI TRENTINI.  
 
Trento, 8 giugno 2010 - Al Festival dell’Economia di Trento Luciano Malfer, Claudia Loro e Andrea Rudari parlano delle nuove prospettive di welfare sociale. È l’alba di un’era difficile. La crisi economica è diventata sociale (sono sempre di più i giovani disoccupati) e come malattia virale si diffonde rapidamente in tutti gli organi della nostra comunità. In termini hegeliani però, questo è solo l’inizio di un periodo che porterà al superamento dell’era precedente, che – in sostanza – consentirà di raggiungere una nuova era completamente rinnovata e positiva. “Uscire rafforzati dalla crisi” suona, infatti, il titolo della tenda aperta del Festival dell’Economia che questa mattina ha trattato il tema delle “nuove prospettive di welfare, politiche per la famiglia e nuova imprenditorialità” con Luciano Malfer (dirigente del Progetto Speciale Coordinamento politiche familiari e sostegno della natalità della Provincia Autonoma di Trento), Andrea Rudari (funzionario dell’associazione imprese turistiche e albergatori di Trento) e Claudia Loro (segretaria della Cgil del Trentino). Per trovare “l’antibiotico” adatto per risanare la crisi Luciano Malfer ha spiegato che “la Provincia autonoma di Trento si sta muovendo nella direzione di creare un territorio a misura della famiglia con manovre che vanno nella direzione di sostenere economicamente e quotidianamente le attività delle famiglie trentine”. Quest’anno, infatti, si è introdotto un reddito di garanzia, di circa 529 euro mensili per mantenere una soglia minima di stabilità economica delle famiglie e si è preventivata la realizzazione di 3.000 appartamenti entro il 2016 (di cui sono già stati realizzati 350 progetti). Parlare di welfare e di politiche per la famiglia significa altresì affrontare il tema del lavoro femminile, così Claudia Loro ha spiegato che “la crescita dell’occupazione femminile è avvenuta negli anni ’70 ed era prevalentemente legata all’aumento dell’istruzione delle donne e alla crescita del settore terziario. Ciò che però deve colpirci è che nel 2009 in Italia il tasso di occupazione femminile è pari al 46,4% a fronte del 72% dei paesi scandinavi e della soglia fissata dall’Unione Europea a 60%”. Le soluzioni, secondo Loro, a questo punto sembrano essere due: “muoversi nella direzione di garantire livelli di istruzione più alti alla fascia femminile e agire con misure di conciliazione per sgravare le donne dalla responsabilità famigliare che da sempre si sono assunte”. Il tema dell’imprenditorialità è stato poi approfondito da Andrea Rudari che ha portato dei dati positivi affermando che il turismo in Trentino sopravvive anche in tempi di crisi. “Magari – ha affermato - si rinuncia alla settimana bianca. Ogni famiglia ha le sue priorità, ma per ora, non abbiamo notato una diminuzione del turismo. Le famiglie scelgono ancora di venire qui, sulle nostre montagne a trascorre le vacanze”. Molte le politiche messe in atto dalla Provincia autonoma di Trento con un’attenzione a tutti gli aspetti della vita famigliare, dalle politiche che consentono di risparmiare tempo attraverso nuove tipologie di orari sia scolastici che lavorativi, e ancora dalle politiche che favoriscono il turismo senza penalizzare le famiglie residenti, per esempio con sky pass dotati di prezziari distinti dai residenti ai turisti, ai servizi che promuovono uno stretto contatto della famiglia con il territorio. Perché come è stato ribadito da Claudia Loro: “non basta agire in un unico settore per aiutare le famiglie”.