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Notiziario Marketpress di Lunedì 13 Dicembre 2010
SAVIANO: "L´ EUROPA STA SOTTOVALUTANDO IL FENOMENO MAFIOSO" A BRUXELLES PER RICEVERE IL PREMIO DEL LIBRO EUROPEO, LO SCRITTORE HA PARLATO DI MAFIA E DEL CORAGGIO DI RACCONTARLA FRA I PROMOTORI DELL´INIZIATIVA, L´EX-PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE JACQUES DELORS  
 
 Bruxelles, 13 dicembre 2010 Roberto Saviano e la finlandese Sofi Oksanen sono i vincitori del Premio del Libro europeo 2010 "La letteratura crea visioni per l´Europa di domani. Quello a cui contribuisce, non è il mercato unico, ma qualcosa di più importante: lo spirito di solidarietà europea" - così il presidente Jerzy Buzek ha aperto la cerimonia del Premio del Libro europeo, che si è tenuta mercoledì 8 dicembre in un´affollatissima sala del Parlamento. Abbiamo parlato a Roberto Saviano - uno dei due vincitori - nel corso della serata. Il Premio del Libro europeo ha festeggiato la sua quarta edizione, con una cerimonia presieduta da Jacques Delors, alla testa del comitato di sostegno al premio ed ex-presidente della Commissione. Insieme a lui, il presidente della Commissione José Manuel Barroso, il leader del gruppo dei Socialisti e Democratici Martin Schulz - che ha rivelato le sue origini di libraio prima di intraprendere la carriera politica - e lo scrittore, resistente ed ex-ministro spagnolo Jorge Semprún. I due libri premiati sono stati il romanzo "Purga" della finlandese Sofi Oksanen, e il saggio di Saviano "La bellezza e l´inferno". Buzek li ha definiti "testimoni della lotta per l´emancipazione che è parte integrante dell´identità europea". La mafia, un fenomeno europeo - Roberto Saviano, 31 anni, scrittore e simbolo della lotta alla mafia, vive sotto scorta dal 2006, da quando le organizzazioni criminali hanno emesso contro di lui una condanna a morte per Gomorra, il libro che racconta la vita quotidiana della camorra. "Perché la mafia ha paura delle parole di uno scrittore?", si è chiesto ieri, ritirando il premio a Bruxelles. "Perché la magia della letteratura permette a storie lontane di diventare vicine ed essere ricordate. La mafia ha paura non di chi scrive, ma di chi legge quelle storie, teme una letteratura che rompe l´isolamento di cui si circonda". Visto che, sostiene lo scrittore, è nel silenzio che le organizzazioni criminali riescono a crescere e a diventare più potenti, specialmente in questo momento di crisi economica. "Quando si parla di mafia non si parla soltanto di Italia", ha sottolineato. "Oggi in Europa c´è bisogno di liquidità e le mafie ne hanno moltissima. Così si stanno insinuando nel mondo degli affari europei e negli istituti di credito. L´economia criminale, capace di fatturare 100 miliardi di euro l´anno, oggi viene prima di quella legale". Gli abbiamo parlato dopo la premiazione. Saviano, l´Europa sottovaluta la presenza e l´attività delle mafie? Sì, moltissimo - In quali campi si muove la mafia in Europa? È molto attiva nel narcotraffico, nell´edilizia, nei trasporti, nei rifiuti, nel turismo, nel riciclaggio, nel settore della ristorazione e anche nel tessile. Credo sia un elenco abbastanza completo. Gli Stati europei fanno abbastanza per combattere le mafie? A parte l´Italia, gli altri paesi europei non hanno neanche il reato di associazione mafiosa. Almeno non c´è in Inghilterra, in Spagna, in Germania, in Francia. L´unico paese ad averlo è l´Italia, che ha anche la legislazione antimafia migliore nel mondo, ma nonostante questo i problemi continuano ad esserci. Cosa dovrebbero fare le autorità europee per contrastarla? Creare una giurisprudenza antimafia condivisa da tutti gli Stati e una polizia unica europea per la lotta alle organizzazioni criminali. La collaborazione fra diverse polizie c´è già e funziona molto, ma servirebbe qualcosa in più, uno strumento come l´Agenzia antidroga americana, la Dea, però europeo e composto da ufficiali di tutte le nazioni. Nel libro premiato stasera, La bellezza e l´inferno, racconta diverse storie di personaggi che hanno pagato con la propria vita il desiderio di verità, come Anna Politkovskaja. In questo contesto, come vede il furore scatenato intorno a Julian Assange? Assange sta vivendo una vera e propria persecuzione e sono interessanti i dati venuti fuori da Wikileaks. Da scrittore quello che sta succedendo con Wikileaks sembra un bel capitolo scritto da un romanziere. Le autorità dovrebbero cercare di capire quello che davvero è successo, invece di inventarsi storie di reati sessuali. Dovrebbero indagare su come è arrivato a fare quello che ha fatto. Invece quello che sta subendo oggi Assange è soltanto delegittimazione ed è inaccettabile.  
   
   
UE: CONSULTAZIONE SULLE CONCLUSIONI DELLA QUINTA RELAZIONE SULLA COESIONE ECONOMICA E SOCIALE  
 
Bruxelles, 13 dicembre 2010 - La consultazione è rivolta a Stati membri, regioni, città, istituzioni dell´Ue, partner economici e sociali, organizzazioni della società civile, studiosi e cittadini. Mira a raccogliere idee e contributi sul modo di adeguare la politica di coesione dell´Unione a nuove sfide e a migliorarne l´attuazione in campo finanziario, politico e sociale. La consultazione verrà tenuta in conto nelle proposte legislative della Commissione a Parlamento e Consiglio in tema di politica di coesione. La consultazione è aperta fino al 31 gennaio 2011. Tutti i contributi saranno pubblicati online. Http://ec.europa.eu/regional_policy/consultation/5cr/index_it.cfm    
   
   
BOSNIA, SECONDO LA UE LE OMBRE SUPERANO LE LUCI  
 
Sarajevo, 13 dicembre 2010 - Nel report annuale sulla Bosnia Erzegovina pubblicato recentemente, la Commissione europea afferma che il Paese ha compiuto piccoli passi avanti sulla strada per diventare un´economia di mercato funzionante; continuano ad essere necessari sforzi considerevoli nel settore delle riforme per poter portare la Bosnia Erzegovina ad affrontare le pressioni competitive sul lungo termine ed il mercato Ue. L´adozione dello "Stand-by Arrangement" con il Fondo monetario internazionale è stata ampiamente soddisfacente; la fiducia nelle banche locali è tornata; progressi limitati sono stati invece compiuti nell´"ambiente" d´impresa, con particolare riferimento alla registrazione delle imprese; la situazione fiscale resta difficile. L´impegno per il raggiungimento delle correzioni fiscali concordate e per l´adozione delle riforme strutturali resta debole: privatizzazioni, ristrutturazione delle imprese pubbliche, liberalizzazione della rete industriale non appaiono andare avanti. Gli elevati e mal orientati trasferimenti sociali riducono la propensione al lavoro, mettendo ulteriormente in luce la necessità di una riforma del sistema degli ammortizzatori sociali: la disoccupazione resta elevata e l´economia definita come "informale" continua a costituire un grande problema. L´ambiente delle imprese continua ad essere danneggiato da inefficienze amministrative e da una legalità ancora debole: i progressi verso la costituzione di un unico spazio economico all´interno del Paese continuano ad essere limitati.  
   
   
UE: CHIODI, AER OSPITE SEDE ABRUZZO DI BRUXELLES PER CONTARE DI PIU´ IN EUROPA. TAGLI A SPESE TROPPO ONEROSE  
 
Bruxelles, 13 dicembre 2010 - Avenue Louise 210. E´ l´indirizzo della nuova sede dell´Aer (Assemblea delle Regioni d’ Europa) ospite a Bruxelles nei locali degli uffici di rappresentanza della Regione Abruzzo che sorge su un edificio di quattro piani in una delle strade più importanti e suggestive nel cuore della capitale belga. Il 6 dicembre, alle 18, il Presidente della Regione, Gianni Chiodi, ha firmato il contratto per l´uso dei locali con la Presidente dell´Assemblea, la francese Michele Sabban. "Sono convinto - ha commentato il Presidente Chiodi - che, attraverso lo scambio delle nostre esperienze e conoscenze e grazie allo sviluppo della cooperazione e un intenso lavoro in rete potremo rispondere con successo alle sfide e accrescere il ruolo dell´Abruzzo nei processi decisionali europei. C´è stato un lungo lavoro di preparazione per una presenza politica vera, forte e importante, per creare un´ampia rete di alleanze e di sinergie con le altre regioni e organizzazioni europee che ci porterà indubbi benefici. Siamo convinti, infatti, che per incidere davvero occorre fare un´intensa attività di lobbing con gli altri governi regionali: il patto collaborativo con l´Aer e la mia recente nomina a vice presidente dell´assemblea vanno proprio in questa direzione. E´ questo un tipico esempio di contenimento dei costi visto che in questo modo, affittando all´associazione l´esosa ambasciata abruzzese di Avenue Louise a Bruxelles e, ovviando alla nomina del dirigente della Regione Abruzzo nella capitale belga, siamo riusciti a conseguire un risparmio notevole a fronte di spese troppo onerose per la casse regionali". L´iniziativa pone l´Abruzzo su un piano di evidenza a livello comunitario e all´Are fornisce ulteriori mezzi per servire al meglio i suoi membri nel cuore della capitale europea. Del resto, con l´Aer, già da tempo, Chiodi aveva avviato una collaborazione fattiva nella convinzione che i processi decisionali piu´ importanti si compiono a Bruxelles. E la scelta di svolgere l´assemblea a Montesilvano in ottobre s´inseriva proprio in questo contesto insieme alla volontà, oggi concretizzata, di ospitare gli uffici dell´Assemblea nella sede della Regione Abruzzo. Poi, lo scorso novembre la sua nomina a vice presidente dell´Aer decretata a Istanbul. L´assemblea delle Regioni d´Europa (Are) è un´organizzazione indipendente di regioni e la più importante rete di cooperazione interregionale nella Grande Europa. Rappresenta 12 organizzazioni interregionali e 250 regioni provenienti da 30 Paesi.  
   
   
DURNWALDER INCONTRA IL VICEPRESIDENTE UE TAJANI: IN ALTO ADIGE PROGETTI PILOTA PER TURISMO E INNOVAZIONE  
 
Bolzano, 13 dicembre 2010 - Aiuti per le reti di piccole imprese che cooperano in ricerca e innovazione, Alto Adige come Provincia pilota nella politica europea per il turismo, nuove forme di collaborazione transfrontaliera nella politica industriale: sono alcuni dei temi che il presidente della Provincia Luis Durnwalder ha approfondito il 2 dicembre a Bruxelles con il vicepresidente della Commissione Ue Antonio Tajani. Nell´ultimo appuntamento della trasferta a Bruxelles il presidente Durnwalder ha incontrato il vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani, responsabile per le imprese e il turismo. "Abbiamo discusso della promozione delle piccole e medie imprese, anche alla luce della congiuntura economica, e ho prospettato al vicepresidente Ue le possibilità di prevedere un sostegno dell’Unione ai progetti di cooperazione delle Pmi che fanno rete per investire in ricerca, sviluppo e innovazione", riferisce Durnwalder. Il tema verrà approfondito dai competenti uffici della Commissione. Grande spazio nel colloquio è stato riservato a due iniziative che prefigurano un ruolo di regione pilota per l´Alto Adige in Europa nei campi del turismo e dell´innovazione industriale. Secondo Tajani, le specialità della Provincia di Bolzano, a cominciare dalla funzione di ponte tra gli Stati e dal plurilinguismo, ne fanno la candidata ideale di battistrada nel programma europeo del turismo, una sorta di best practice da estendere poi ad altre realtà e che avrà tra i punti qualificanti il turismo termale e quello enogastronomico. Dal canto suo Durnwalder ha definito molto interessante la proposta e ha inltre ricordato che le infrastrutture e il knowhow locale nel campo del turismo possono garantire adeguate possibilità di organizzare in Alto Adige eventi di livello europeo e manifestazioni specializzate. Il vicepresidente Ue ha infine approfondito con Durnwalder la possibilità di consolidare la collaborazione tra Regioni europee in campo industriale e ha accennato alla possibile costituzione di un distretto industriale transfrontaliero sull´asse del Brennero. Infine il Presidente della Provincia ha poi invitato il commissario Ue a Bolzano, la visita è prevista già nei primi mesi del 2011, e vedrà tra l’altro Tajani incontrare gli studenti dell´Iti Max Valier. "Il commissario si è mostrato molto interessato al prototipo di nanosatellite sviluppato dagli studenti di Bolzano - riferisce Durnwalder - e vuole conoscere da vicino questa esperienza che punta al lancio nello spazio."  
   
   
EUROREGIONE- FVG, V COMM: AUDIZIONE TONDO E DE ANNA SU POLITICHE COMUNITARIE. FRANCO BRUSSA: SIAMO, CON IL MOLISE, L´ULTIMA REGIONE IN ITALIA NELL´UTILIZZO DEI FONDI COMUNITARI  
 
Trieste, 13 dicemrbe 2010 - Audizione lo scorso 6 gennaio, in V Commissione consiliare, del presidente della Regione, Renzo Tondo, sulla programmazione comunitaria del Friuli Venezia Giulia dopo che il Pd aveva chiesto informazioni in merito, spinto dalla preoccupazione che la Regione da più di un anno stesse perdendo tempo e soldi preziosi per il territorio e il suo sistema produttivo. Il programma Italia-austria è monitorato e va avanti spedito, il freno è semmai nel programma Italia/slovenia - ha esordito Tondo. E la causa sta nel fatto che da un lato ci viene chiesto di agire in sintonia con le altre Regioni italiane Veneto e Emilia Romagna, dall´altra la Slovenia pretende un rapporto privilegiato con noi. Ci sono state anche difficoltà ed errori degli uffici, ma la ragione principale sta in questo cul de sac. Alla fine un´intesa è stata trovata sul trasferimento delle risorse per il prossimo anno, le difficoltà si avranno con il 2012. Il presidente ha, quindi, dichiarato di aver già convocato tutte le direzioni spiegando che quelle del programma competitività sono risorse fondamentali per la Regione, soprattutto vista la grande difficoltà di reperire fondi. L´area su cui ci si deve concentrare è quella ionico-adriatica con Veneto, Emilia Romagna, Marche, Molise e Puglia, Croazia, Slovenia, Montenegro. La Carinzia e il Veneto sono contrarie ad allargare l´Euroregione alla Slovenia che non è ancora dotata di un sistema regionale. È necessario elaborare Agenda 2014 tenendo conto dei cambiamenti e portando a un tavolo con il Governo i punti della programmazione per lo sviluppo del territorio. È vero - ha chiosato prima che il presidente della Commissione, Roberto Marin (Pdl), desse la parola all´assessore Elio De Anna - ci sono stati degli errori, anche da parte degli uffici, ora abbiamo il compito di recuperare tempo e soldi. Guardiamo al futuro. Da parte sua, l´assessore ha ricordato i diversi programmi comunitari in atto per il periodo 2007-2013, soffermandosi in particolare su quello più critico, ovvero l´Interreg Italia/slovenia, del cui Comitato di sorveglianza il Friuli Venezia Giulia avrà la presidenza da gennaio. Ha poi detto del percorso in atto, da parte degli Stati membri dell´Ue, di diminuire l´assegnazione delle risorse programmatiche comunitarie per riaffermare il concetto che saranno i singoli Stati a farsene maggior carico. Anche per lui, quelle comunitarie sono risorse importanti se non determinanti per il territorio e ha chiesto un coinvolgimento di tutto il Consiglio regionale in queste scelte perché - ha detto - lì dove si tratta di portare a casa soldi per il territorio si deve remare tutti dalla stessa parte. Già quando il presidente Tondo decise di avocare a sé la direzione delle Relazioni internazionali eravamo in ritardo con la pubblicazione dei bandi comunitari - ha sostenuto Franco Iacop. La paura del Pd è dettata non solo dal rischio di perdere risorse, ma anche dal fatto ci sono 812 domande bloccate perché non ancora valutate. Ci sono più di mille aziende in attesa dei bandi. La responsabilità dei funzionari è preceduta dalla responsabilità dei politici che non sono intervenuti a dovere. Se poi Mauro Travanut (Pd) ha fatto presente che nella legislatura 1993-1998, pur con un periodo nefasto della politica regionale visto il susseguirsi dei presidenti, gli Uffici riuscirono ad andare avanti con i Programmi Ue, il suo collega di gruppo Alessandro Tesini ha ricordato gli anni 1998-2003. Allora i consiglieri erano costantemente sommersi da dati e tabelle, cosa indispensabile per poter entrare nel merito di qualunque considerazione. I fondi comunitari - ha aggiunto - sono prima di tutto un diritto dei cittadini e delle imprese, non un mezzo per far quadrare il bilancio regionale. Franco Brussa (Pd) ha chiesto un altro incontro con Tondo per parlare delle azioni di politica internazionale nel loro complesso e ha puntato il dito sulla perdita di credibilità che sta registrando la Regione. La sua internazionalità - ha spiegato - è anche un suo obiettivo su cui si basa la sua specialità. E ha denunciato una scarsissima azione posta in essere prima dal presidente Tondo e poi dall´assessore Federica Seganti quando ebbe la delega. Siamo, con il Molise, l´ultima Regione in Italia nell´utilizzo dei fondi comunitari - ha concluso. Per fortuna che Bruxelles ci ha concesso un anno in più per rendicontarli.  
   
   
EUROPA: CHIODI, ABRUZZO PIU´ VICINO AI PROCESSI DECISIONALI IL MINISTRO FRATTINI E´ INTERVENUTO AL TELEFONO DA ROMA  
 
Pescara, 13 dicembre 2010 - "La Regione Abruzzo non ha mai partecipato alla fase ascendente dei processi decisionali europei poichè non è stata mai in grado di creare, ai massimi livelli, una solida rete di alleanze e di relazioni istituzionali". Lo ha sostenuto, il 9 dicembre , a Pescara, il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, anche nella sua veste di vice presidente dell´Aer,l´assemblea delle Regioni d´Europa, nel corso del convegno dal tema "L´abruzzo alla guida della Conferenza delle assemblee legislative europee". Accanto a Nazario Pagano, neo eletto presidente della Carle, la Conferenza dei Presidenti delle Assemblee regionali europee, Chiodi ha rimarcato "l´importanza della politiche di coesione nell´ottica della futura programmazione dello sviluppo dei territori dell´Ue. Su questo aspetto - ha proseguito - si giocherà gran parte del nostro futuro in Europa. Ma per incidere concretamente sulle scelte ed avere un ruolo da protagonisti in seno all´Unione Europea - ha insistito il presidente della Regione Abruzzo - è fondamentale rafforzare i rapporti con le altre Regioni e costruire delle reti autentiche di collaborazione". Per Chiodi, "nonostante le difficoltà derivanti dal pesante debito, dalla crisi economica, dagli effetti del terremoto e dalla difficile situazione della sanità regionale, ci sono anche motivi per guardare al futuro con un certo ottimismo ed opportunità che l´Abruzzo non deve lasciarsi sfuggire. E´, infatti, la prima volta in assoluto che questa Regione si trova avere due suoi rappresentanti ai vertici di altrettanti organismi europei come la Carle e l´Aer. Tutto questo - ha concluso - non è affatto casuale ma rientra in una strategia volta ad accrescere il grado di integrazione dell´Abruzzo nei processi decisionali di vertice a Bruxelles". Nel corso della serata c´è stato anche un collegamento telefonico da Roma con il Ministro degli Esteri, Franco Frattini, che ha salutato con soddisfazione questo ulteriore riconoscimento alla capacità della classe dirigente politica abruzzese.  
   
   
COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA: IPA-ADRIATICO; OK A 32 PROGETTI DI SVILUPPO  
 
L´aquila, 13 dicembre 2010 - Via libera ai primi 32 progetti di sviluppo nell´ambito del programma comunitario di cooperazione transfrontaliera Ipa-adriatico 2007-2013. E´ quanto ha deciso il 6 dicembre il Comitato di sorveglianza al termine della riunione che si è tenuta all´Aquila e che ha analizzato 134 progetti dichiarati ammissibili scegliendone 32 e liberando risorse per 75 milioni di euro. Tre sono gli assi inseriti nel programma comunitario, ognuno con una risorse di 25 milioni. Per quanto riguarda i 32 progetti selezionati dal Comitato di sorveglianza, 11 sono riferiti al primo asse "cooperazione istituzionale, sociale ed economica"; 10 al secondo asse "risorse naturali e culturali"; ed infine 11 riferiti al terzo asse "infrastruttura e reti". Con una dotazione finanziaria complessiva di 280 milioni di euro il programma comunitario mira ad armonizzare l´area transfrontaliera adriatica nel nome della cooperazione istituzionale, economica, culturale, turistica, ambientale e infrastrutturale. "Siamo soddisfatti del lavoro fatto dai componenti del tavolo - spiega l´Autorità di gestione, Giovanna Andreola, dirigente del settore Attività internazionali della Regione Abruzzo -, è stato un lavoro complesso considerato la diversità degli obiettivi e delle pianificazioni strategiche degli Stati e dei territori coinvolti nel Programma. Il risultato raggiunto è la dimostrazione della capacità di concertazione del territorio dell´intera area adriatica". Ipa Adriatico coinvolge otto Stati: Slovenia, Croazia, Bosnia ed Erzegovina, Montenegro, Albania, Serbia, Grecia e per l´Italia, oltre all’ Abruzzo, regione capofila, partecipano Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Marche.  
   
   
GLOBALIZZAZIONE NEL MEDITERRANEO: IL RUOLO DELLA CALABRIA  
 
 Catanzaro, 13 dicembre 2010 - Il presidente della Regione Giuseppe Scopelliti, il 9 dicembre, ha aperto i lavori della Conferenza internazionale dal titolo “La globalizzazione nel Mediterraneo. Il ruolo della Calabria: politiche e strategie”, promossa dall’assessorato regionale alla Cooperazione, Internazionalizzazione e Politiche di Sviluppo Euro-mediterranee, guidato da Fabrizio Capua, in programma oggi e domani al Teatro Francesco Cilea di Reggio Calabria. “Sin dall’inizio della mia esperienza da presidente della Regione – ha esordito Scopelliti - ho sempre pensato che lo sviluppo economico della Calabria debba necessariamente passare da una sua apertura ai mercati in fase di ampliamento, quale quello del Mediterraneo. La Calabria – ha evidenziato il governatore Scopelliti - ha innumerevoli potenzialità e ambisce a rivestire un ruolo da protagonista su questo palcoscenico per diventare un punto di riferimento, non solo per il Meridione ma per l’Italia intera e per l’Europa. Questa Conferenza è un momento di confronto e di sintesi tra addetti ai lavori. L’obiettivo comune è di rafforzare i rapporti e le collaborazioni tra le varie realtà che dominano l’ambito economico e produttivo del Mediterraneo. Pertanto, è indispensabili gettare le basi per nuove partnership tra i principali soggetti che operano nel Mediterraneo, attraverso strategie che guardino agli investimenti sui mercati globali dinamici e in fase di crescita. Lo sviluppo economico – ha proseguito Scopelliti - è solo una della finalità dell’ambiziosa sfida che la Calabria si appresta ad affrontare. Anche in questo settore, infatti, credo che sia fondamentale innescare nuovi processi culturali necessari per la crescita e il progresso dei Popoli. In questa prospettiva si muove l’attività dell’amministrazione regionale, attraverso la realizzazione di progetti concreti per una reale internazionalizzazione della nostra terra”. Il presidente Scopelliti, ribadendo un concetto affrontato nel recentissimo incontro avuto con l’ex Sindaco di New York, Rudolph Giuliani, ha detto che “la prima cosa da fare è sconfiggere la criminalità, perché – ha evidenziato - io immagino una Calabria forte e protagonista nell’area euro-mediterranea, nel segno della crescita economica e in un contesto di legalità”. Citando, poi, una frase del Papa Giovanni Paolo Ii: “la pace non può regnare tra gli uomini se prima non regna nel cuore di ciascuno di loro”, il governatore Scopelliti ha affermato: “i segnali che colgo in questo momento storico mi convincono che i cittadini di questa regione hanno intenzione di seguire e di andare fino in fondo lungo la nuova rotta che abbiamo tracciato tutti insieme guardando con grande fiducia al futuro. Dal governo nazionale si guarda sempre più verso Sud. E la Calabria, che è baricentrica sul Mediterraneo, vuole essere un punto estremo dell’Europa anche nel processo di pacificazione nel Medi Oriente. Sono certo - ha detto infine il presidente Scopelliti - che la Calabria saprà sfruttare le grandi occasioni che il Mediterraneo è in grado di offrire e che queste due giornate saranno molto utili per tramutare i progetti in azioni necessari per il rilancio economico della nostra regione”.  
   
   
A BRUXELLES IL DISTRETTO TECNOLOGICO LUCANO  
 
 Bruxelles, 13 dicembre 2010 - L’8 Dicembre 2010, la Regione Basilicata ha organizzato , con il patrocinio del Primo Vicepresidente del Parlamento Europeo On. Pittella e del Presidente dell’Intergruppo “Sky and Space” del Parlamento Europeo, Vittorio Prodi, in occasione della missione istituzionale nella capitale europea del Presidente De Filippo con una delegazione di operatori del settore delle tecnologie spaziali, la tavola rotonda “L´esperienza lucana del ‘Distretto tecnologico dell’Osservazione della Terra’ e le opportunità offerte dai programmi Ue per lo spazio, la ricerca, l’innovazione, l’ambiente, la sicurezza e le Pmi”. Lo scopo dell´iniziativa, realizzata con il supporto dello Sprint Servizio Europa della Regione Basilicata a Bruxelles, era quello di presentare alle istituzioni europee il know - how, i progetti e le politiche del sistema a Tripla Elica della Basilicata (composto da centri di ricerca, università, grandi imprese, Pmi e pubblica amministrazione) e di confrontarsi sulle opportunità offerte dalle politiche, dai programmi e dai finanziamenti dell’Unione Europea nei settori: spazio, ambiente, ricerca, innovazione, Pmi e sicurezza. Il Distretto tecnologico lucano è specializzato nell’Osservazione della Terra e nelle Tecnologie Spaziali. Una rete di imprese, centri di ricerca e dipartimenti universitari sono specializzati nelle tecnologie satellitari, nel monitoraggio ambientale, nella ricerca sismica e nella previsione ed attenuazione dei rischi legati alle catastrofi naturali. Oltre un migliaio di persone lavorano in questo Cluster nel quale confluiscono: il Consorzio Tern, il Centro di Geodesia Spaziale (Agenzia Spaziale Italiana, Telespazio and E-geos), il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr, Istituto di Metodologie per l´Analisi Ambientale), l’Università degli Studi della Basilicata, Reluis (Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica), Arpab (Agenzia Regionale per la Protezione dell´Ambiente della Basilicata), Createc (Consorzio di Pmi per l’Ambiente e l’Innovazione Tecnologica) ed Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile). Il consorzio Tern gestisce lo sportello regionale dell’Apre (Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea).  
   
   
BBT, EUREGIO, DOPPIA CITTADINANZA: DURNWALDER IN TV ALLA ORF-PRESSESTUNDE  
 
 Bolzano, 13 dicembre 2010 - Tanti i temi di attualità affrontati il 5 dicembre dal presidente della Provincia Luis Durnwalder ospite in tv della nota trasmissione politica Orf-pressestunde: dalla situazione politica italiana al tunnel del Brennero, dall´Euregio all´economia altoatesina fino alla questione della doppia cittadinanza per i sudtirolesi. Intervistato in studio dal giornalista dell´Orf Andreas Pfeifer (altoatesino) e da Alois Vahrner, direttore della Tiroler Tageszeitung di Innsbruck, Durnwalder ha espresso, rispetto alla situazione economica nazionale e all´indebitamento pubblico, il timore che la difficile congiuntura possa condurre a una sfiducia generalizzata dei cittadini verso la pubblica amministrazione. "Questo perchè a Roma le risorse e l´impegno vengono sempre più indirizzati alla soluzione di problemi politici e non di quelli concreti." Anche la Provincia di Bolzano, ha ricordato Durnwalder, partecipa al risanamento del deficit statale "ma non attraverso i versamenti nei fondi di solidarietà bensì assumendo funzioni delegate dallo Stato. In Alto Adige conteniamo le spese investendo i mezzi a disposizione non nell´amministrazione ma nei settori individuati come prioritari per la popolazione." Alla domanda sui rapporti tra Roma e Bolzano, Durnwalder ha confermato che nelle ultime settimane sono giunti segnali di disgelo, "che potrebbero trovare un effetto concreto già la prossima settimana con la possibile approvazione di nuove norme di attuazione nella seduta del Consiglio dei ministri." Un disgelo che Durnwalder ha attribuito da un lato ai pressanti e continui interventi di Bolzano per dare corso ai punti concordati, dall´altro ai precari rapporti nella maggioranza politica in Parlamento: "Noi restiamo fuori dai blocchi: non sgomitiamo, non ci vendiamo ma siamo pronti a parlare con tutti", ha ribadito il Presidente. Durnwalder ha ricordato la nuova strada intrapresa da Alto Adige, Trentino e Tirolo per dare una veste istituzionale all´Euregio, stante il fatto che l´Italia non ha ancora ratificato l´Accordo di Madrid: "Abbiamo completato la documentazione per istituire il Gruppo europeo di cooperazione territoriale, un nuovo strumento previsto dall´Ue. Attendiamo fiduciosi il via libera da Roma entro gennaio." Si è discusso nella trasmissione anche del Bbt e Durnwalder ha ricordato agli austriaci che "il tunnel non viene costruito per collegare Alto Adige e Tirolo, ma per unire il Nordeuropa all´Europa del sud. E´ irrinunciabile per il traffico internazionale." Il Landeshauptmann si è detto convinto, in tema di finanziamento, che sia Austria che Italia rispetteranno gli impegni presi. "Il tunnel verrà costruito, anche se forse non sarà aperto nel 2022 ma nel 2025 o 2026." Durnwalder ha poi ricordato che l´orientamento sul versante italiano sembra previlegiare la creazione di una Società di corridoio, composta da Ferrovie, Anas, Autobrennero Spa e le Province di Bolzano, Trento e Verona, a cui assegnare la concessione dell´A22 in scadenza nel 2014: "Con la maggiorparte degli introiti che potrebbe essere destinata al finanziamento trasversale del Bbt." Interpellato sulla richiesta di doppia cittadinanza (italo-austriaca) per i sudtirolesi, Durnwalder si è detto favorevole in linea di principio, "ma bisognerebbe prima analizzare tutti i possibili effetti: non posso immaginare che l´Austria sarebbe molto contenta di trovarsi all´improvviso con 35mila cittadini in più che vorrebbero compartecipare alle decisioni sullo Stato senza essere contribuenti." Durnwalder ha espresso i suoi dubbi su una soluzione in tempi brevi della questione. Riguardo alla raccolta di firma per un referendum popolare sul futuro dell´Alto Adige, il Presidente della Provincia ha messo in guardia dal creare false speranze: "Siamo per l´autonomia, non vogliamo farci manovrare a fini politici per poi ritrovarci in un vicolo cieco e forse con l´unico risultato di renderci ridicoli sul piano internazionale." Si è parlato infine del modello economico altoatesino che vede una presenza forte della Provincia: "Quando si parla del deciso impegno dell´ente pubblico nell´economia, bisogna sempre tenere presente che negli ultimi vent´anni abbiamo dovuto creare da zero infrastrutture e interi settori", ha premesso Durnwalder. Il Presidente vede con favore una maggiore partecipazione dei privati, ad esempio nei modelli di Ppp, e parallelamente un passo indietro della Provincia: "Ma in questo caso anche i privati devono attivarsi e mostrare un impegno adeguato e convinto", ha concluso Durnwalder.  
   
   
CROAZIA, STIPENDIO MEDIO A 734 EURO  
 
Zagabria, 13 dicembre 2010 - Secondo i dati diffusi dall´Istat croato, lo stipendio medio netto in Croazia lo scorso settembre è stato pari a 5.291 kune (circa 734,86 euro), che rappresenta un calo dell´1,8 per cento in termini nominali rispetto allo scorso agosto, quando lo stipendio medio netto è ammontato a 5.391 kune (ca. 748,75 euro), ossia si e´ registrato un calo di 100 kune (ca. 13,88 euro). A livello annuo lo stipendio medio netto è aumentato di 55 kune (circa 7,63 euro), pari all´1 per cento in termini nominali.  
   
   
MSE: ROMANI INCONTRA ASSESSORI ALLE ATTIVITA’ PRODUTTIVE FARE SISTEMA TRA GOVERNO E REGIONI PER RAFFORZARE SVILUPPO  
 
 Roma, 13 dicembre 2010 – Il ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani ha riunito il 9 dicembre presso il dicastero di Via Veneto gli assessori alle attività produttive delle amministrazioni regionali. Nel corso dell’incontro, è stato fatto il punto su diverse tematiche riguardanti lo sviluppo territoriale quali l’accesso al credito delle Pmi, l’attuazione dello Small Business Act e gli interventi per la finanza di impresa. Il ministro Romani ha inoltre presentato la bozza del decreto di riforma degli incentivi sulla quale le Regioni hanno chiesto un approfondimento che si terrà nei prossimi giorni. Nel corso della cordiale riunione si è convenuto di rafforzare ulteriormente la collaborazione e le occasioni di confronto tra ministero dello Sviluppo Economico e amministrazioni regionali.  
   
   
GIBELLI INCONTRA ROMANI: ATTENZIONE PER LE PMI  
 
Roma, 13 dicembre 2010 "Pmi, Small Business Act e Regioni a Statuto ordinario: sono questi i punti centrali che vogliamo sviluppare". E´ quanto detto il 9 dicembre dal vice presidente di Regione Lombardia Andrea Gibelli, al termine del tavolo della concertazione in corso a Roma presso il Ministero per lo Sviluppo Economico. Un incontro finalizzato, ha detto il vice presidente, "a garantire che siano messi in campo tutti gli strumenti possibili a sostegno delle piccole e medie imprese, su cui si basa l´economia del nostro Paese". Tre, nello specifico, le richieste avanzate al Ministro Paolo Romani. "Per prima cosa - ha spiegato Gibelli - è fondamentale che siano stabiliti dei criteri di ripartizione delle risorse economiche, che destinino il 50 per cento delle stesse risorse alle Pmi". Seconda richiesta: le Regioni a Statuto ordinario, "costantemente ´minacciate´ dalla concorrenza sleale di quelle a Statuto speciale, devono essere messe nella condizione di poter aiutare le proprie imprese a rimanere sul territorio, scoraggiando la tentazione di delocalizzare verso Paesi neo comunitari, dove i costi di produzione sono decisamente più bassi". "Infine - ha detto ancora l´assessore all´Industria e Artigianato - è necessario che venga istituito un tavolo comune Ministero-regioni per l´attuazione dello Small Business Act, un tavolo di confronto per far camminare insieme speditamente grandi, piccoli e piccolissimi, che punti a una sburocratizzazione, semplificazione e facilitazione nell´accesso al credito, a una legislazione, insomma, all´altezza delle esigenze del mondo produttivo e particolarmente attenta alle piccole imprese".  
   
   
ELEZIONI IN LOMBARDIA, FORMIGONI: FALLITO GOLPE RADICALI  
 
Milano, 13 dicembre 2010 - "Fallisce miseramente il tentativo di golpe dei radicali. Evidentemente il voto popolare non si può ancora sovvertire con manovre di palazzo". E´ il commento del presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, alla sentenza del Tar della Lombardia che ha respinto il ricorso dei radicali sulle firme di presentazione delle liste elettorali.  
   
   
VENDOLA INCONTRA L’AMBASCIATORE DELLA REPUBBLICA DI COREA IN ITALIA  
 
Bari, 13 dicembre 2010 - “È stato un incontro molto interessante, che spero possa produrre una relazione feconda di scambi e di conoscenze”. Lo ha dichiarato il 6 dicembre, il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola incontrando insieme alla Vice Presidente Loredana Capone, l’Ambasciatore della Repubblica di Corea Kim Young-seok. “La Corea del Sud – ha proseguito Vendola – è un Paese che sta decollando verso il futuro ad una velocità impressionante. È un Paese che rappresenta quell’Oriente vitale e carico di fascino. Il dott. Kim Young-seok è qui per invitare la Puglia a partecipare all’Expo che si terrà nel 2012 proprio in Corea. Naturalmente, noi siamo ben lieti di quest’invito, perché siamo convinti che tale evento potrà rappresentare un ulteriore stimolo alle imprese pugliesi per crescere e rafforzarsi”. “Mi auguro – ha concluso Vendola - che l’incontro di oggi sia alla base di una relazione feconda e carico di prospettive di sviluppo”.  
   
   
SOTTOSCRITTO DAL PRESIDENTE DELLA CALABRIA SCOPELLITI UN PROTOCOLLO D´INTESA CON DUE REGIONI EGIZIANE  
 
Catanzaro, 13 dicembre 2010 - La Regione Calabria ha sottoscritto un protocollo d’intesa con due Regione dell’Egitto, Damietta e Beheira,finalizzato a realizzare scambi di natura culturale ed incentivare la cooperazione nel turismo, commercio, industria e pesca attraverso il coinvolgimento di amministratori pubblici e privati. Alla firma dell’accordo erano presenti, oltre al Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti, l´ambasciatore egiziano in Italia Ashraf Rashed ed il consigliere dell´Ambasciata in Italia Taha Mattar. In pratica le Regioni concordano di favorire, promuovere e sviluppare le culture di entrambi i Paesi, avvalendosi di rapporti con enti pubblici e privati, centri di formazione e studio, interessati allo scambio di rappresentazioni ed iniziative artistiche, musicali, culturali. Inoltre con il protocollo d’intesa si realizzeranno attività e programmi congiunti di studio e di ricerca, attraverso lo scambio di studenti, ricercatori, professori ed amministratori, tirocini in aziende ed istituzioni locali.  
   
   
IL PRESIDENTE DELLA CALABRIA SCOPELLITI A NEW YORK ALLA SEDE PERMANENTE DELLE NAZIONI UNITE PER DISCUTERE LE “BEST-PRATICSES” IDONEE A FRONTEGGIARE LE ORGANIZZAZIONI CRIMINALI.  
 
 Catanzaro, 13 dicembre 2010 - Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti, il Sottosegretario alla Presidenza Alberto Sarra ed il Consigliere regionale delegato all’Emigrazione Alfonsino Grillo, lo scorso 7 dicembre, sono stati alla sede di rappresentanza permanente delle Nazioni Unite, a New York, per avviare un progetto di collaborazione sui temi della criminalità organizzata che porterà, nel 2011, in Calabria, esperti internazionali per discutere delle strategie di cooperazione e delle “best-praticses” idonee a fronteggiare le organizzazioni criminali. Successivamente, Scopelliti, Sarra e Grillo sono stati accolti dal Console Generale d’Italia Francexco Talò, nella sede del Consolato italiano, ed hanno avuto modo di confrontarsi con un’ampia rappresentanza di imprenditori e professionisti italo-americani, orginari della Calabria. All’incontro, svoltosi alla presenza dell’on. Amato Berardi, hanno preso parte, anche alcuni rappresentanti della Consulta regionale dell’emigrazione. Il Presidente Scopelliti ha esposto la strategia della Regione, a livello internazionale, evidenziando il ruolo fondamentale dei calabresi all’estero e l’importanza di un rapporto permanente che possa incrementare lo sviluppo della Calabria, creando nuove opportunità d’investimento e lavoro.  
   
   
IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA SCOPELLITI HA INCONTRATO L’EX SINDACO DI NEW YORK RUDOLPH GIULIANI  
 
Catanzaro, 13 dicembre 2010 - Sicurezza e lotta al crimine sono stati gli argomenti al centro dell’appuntamento tra il Governatore Giuseppe Scopelliti e Rudolh Giuliani nel corso dell’incontro avvenuto l’ 8 dicembre nello studio dell’ex Sindaco di New York. Alla riunione hanno preso parte il Sottosegretario alle riforme Alberto Sarra ed il consigliere regionale con delega all’emigrazione Alfonsino Grillo. Rudolph Giuliani ha illustrato al Governatore Giuseppe Scopelliti l’esperienza e le metodologie adottate durante il periodo in cui ha guidato il comune newyorkese, Scopelliti da parte sua ha evidenziato a Rudolph Giuliani l’esperienza da Sindaco di Reggio Calabria in questo delicato comparto e le strategie dell’amministrazione regionale per combattere il crimine organizzato e tenere fuori dell’ente ogni tipo di condizionamento delinquenziale. Durante l’incontro, che si è svolto in un clima di grande cordialità, si sono discussi inoltre i problemi legati alla globalizzazione delle attività criminali e si è evidenziata la necessità di una collaborazione sempre più stretta non solo tra apparati giudiziari e forze di polizia dei vari paesi, ma tra le istituzioni tutte. In questa prospettiva, Giuliani e il Presidente Scopelliti hanno discusso del ruolo delle Regioni nel contrasto alla criminalità e dell’opportunità di varare “best practises” condivise a livello mondiale che possano aiutare a diffondere la cultura della legalità. Giuliani ha anche voluto ricordare il ruolo e l’importanza degli italiani di origine calabrese presenti negli Stati Uniti, e in particolare a New York, sottolineando la forza del rapporto che unisce gli Usa all’Italia. “Un appunto molto importante – ha sottolineato il Presidente Giuseppe Scopelliti. E’ stato un momento di grande arricchimento personale e professionale. Ascoltare le parole di Rudolph Giuliani alla luce di quanto ha fatto realmente a New York durante la sua esperienza da Sindaco, in cui il tasso di criminalità scese in modo significativo soprattutto durante il primo mandato di Giuliani come sindaco, è stata per noi un’esperienza particolarmente significativa. Dopo la riunione presso alla sede di rappresentanza permanente delle Nazioni Unite, a New York, quella con Giuliani è un’altra tappa fondamentale che fa parte di un percorso più ampio. E’ chiaro che a queste giornate ricche di esperienza e formazione ne seguiranno altre in cui, ovviamente, avvieremo percorsi ancora più concreti”.  
   
   
ISEE, PIU´ EQUITA´ E LOTTA ALL´EVASIONE, MADRE DI INGIUSTIZIE IL PRESIDENTE DELLA TOSCANA ENRICO ROSSI RISPONDE A PREOCCUPAZIONI E POLEMICHE IL LAVORO SARA´ CONDOTTO DI CONCERTO CON COMUNI E PROVINCE  
 
Firenze, 13 dicemrbe 2010 - «Anche con questo strumento vogliamo combattere l´evasione fiscale, che è la madre di tutte le ingiustizie». Lo afferma il presidente della Regione Enrico Rossi in una dichiarazione nella quale affronta il discusso tema dell´Isee regionale, in questi giorni fonte di polemiche e proteste. «Vorrei in primo luogo precisare – afferma Rossi – che elaboreremo questo strumento di concerto con i Comuni e le Province, in un confronto aperto e approfondito. Non solo nulla è deciso, ma vogliamo continuare a lavorare per imprimere un sempre più forte segno di equità al sistema dell´accesso ai servizi. In questa ottica è del tutto esclusa dalle nostre previsioni qualsiasi ipotesi di penalizzazione delle fasce più deboli della società. Nonostante la carenza drammatica di risorse abbiamo sempre garantito politiche di sostegno alla disabilità e alla non autosufficienza, sostituendoci anche a drammatici vuoti nazionali. E continueremo a farlo».  
   
   
IN ARRIVO LA STRETTA SULLA SPESA, LE CONSEGUENZE DELLA MANOVRA FINANZIARIA DEL GOVERNO MARTEDÌ 14 DICEMBRE AL TEATRO DELLA GIOVENTÙ DI GENOVA  
 
Genova, 13 dicembre 2010 - La manovra governativa del maggio scorso mette in grande difficoltà anche la Liguria. Per questo, la giunta regionale ha convocato per martedì 14 dicembre, alle 14,30, al Teatro della Gioventù di Genova, i cittadini, le singole istituzioni e i rappresentanti dei vari comparti sociali, culturali ed economici per illustrare gli effetti della drastica riduzione della possibilità di spesa in tutti gli ambiti regionali. “Siamo in presenza di una sostanziale modifica delle modalità di accesso, della fruibilità e della consistenza di tutti i servizi pubblici gestiti da comuni, province e Regione Liguria. Assistiamo a un taglio delle risorse che riduce drasticamente la disponibilità della Regione: al 46 % per l’agricoltura, al 57% per l’istruzione, al 19% per l’industria, al 91% per le infrastrutture, i trasporti e su tutti gli altri settori”, spiega l’assessore alle Finanze Pippo Rossetti. “Importante per noi è illustrare le precise scelte politiche a fronte della ridotta discrezionalità del bilancio, come quella di sostenere tutte le quote utili per mantenere le compartecipazioni e i finanziamenti statali ed europei”, afferma Rossetti. Fra le scelte che la giunta regionale si appresta a compiere una più incisiva azione sul de-finanziamento degli impegni di spesa per iniziative finanziate e non decollate, la valorizzazione degli immobili non solo della Regione Liguria, ma di tutti gli enti del sistema regionale allargato (Arpal, Arssu, Asl, aziende ospedaliere, Agenzia Liguria Lavoro, i parchi regionali e l’Istituto Floricolo Regionale e Arte), un maggior controllo sull’autonomia finanziaria patrimoniale e di gestione degli stessi enti, la riduzione degli investimenti sui fondi regionali in attesa della messa a disposizione dei fondi Fas da parte del Governo, l’avvio delle associazioni dei comuni con il conseguente superamento delle Comunità Montane  
   
   
PUGLIA: BILANCIO, TERMINATA GIUNTA. I COMMENTI DI VENDOLA E PELILLO  
 
 Bari, 13 dicembre 2010 - Sarà una manovra di lacrime e sangue. “Lacrime nostre, sangue del popolo” ha detto l’ 8 dicembre il presidente Vendola al termine della riunione di giunta sul Bilancio. “Il governo Berlusconi ha tagliato somme ingenti, circa 300 milioni di euro, sulle competenze che lo Stato ha trasferito alle regioni. La Regione Puglia con circa un miliardo di euro organizza la propria esistenza: a malapena si potranno pagare gli stipendi e poco più. Si tratta, come ho già detto, di un’opera di macelleria sociale fatta da Tremonti, con ferite purulente sulla carne viva dei ceti più disagiati”. Trasporti e welfare i settori più falcidiati: lo ha confermato l’assessore Pelillo. “E’ stata una manovra difficile. I dirigenti, per scriverla, non sono tornati a casa per giorni. Ci siamo trovati di fronte a esigenze nuove: un patto di stabilità invalicabile, tagli lineari impietosi dal Governo su tutti i settori anche i più cruciali, il piano di rientro. Nel 2011 queste esigenze saranno strutturali, e nei fatti abbiamo dovuto predisporre un bilancio sia preventivo che consuntivo quasi allo stesso tempo, pur in presenza di variabili non quantificabili. Abbiamo tuttavia assicurato alcune priorità: il cofinanziamento dei fondi europei (93 mln), 34,5 mln per il piano di rientro, 17,5 mln per il fondo rischi, 10 mln per l’ospedale della Murgia, 3 mln per le Università, un settore tagliato rispetto all’anno scorso ma che abbiamo voluto comunque finanziare”. Pelillo ha precisato che il bilancio autonomo assomma a circa 728 milioni di euro per le risorse disponibili. “Per quanto riguarda l’articolato abbiamo confermato lo zero per le addizionali irpef e irba, mentre per l’irap siamo a disposizione per un confronto sulla crescita occupazionale per le nuove imprese. In più c’è la partecipazione al capitale sociale di Banca Etica, la destinazione del 5x1000 della Regione ai gravi indigenti e il comodato d’uso di stabili per l’università di Foggia (Palestra) e il comune di Brindisi (Tommaseo).  
   
   
BOLZANO: RELAZIONE DI DURNWALDER AL BILANCIO: "NON UN MASTERPLAN, MA DIRETTIVE CHIARE"  
 
Bolzano, 13 dicembre 2010 - No a strategie elaborate per l’arco di un decennio e oltre, sì a una pianificazione mirata per settore. La Giunta provinciale non ha un suo Masterplan, ma si è dotata di direttive chiare, sulle quali modula l’azione di governo e - come dimostrano dati e indicatori - con successo: lo ha ribadito il presidente della Provincia Luis Durnwalder leggendo il 10 dicembre la sua Relazione al bilancio provinciale 2011. Nel documento Durnwalder ha illustrato le linee guida alla base della politica della Giunta, che si trova anche a fronteggiare "la mentalità di chi vuole tutto, tutto subito e tutto gratis" o di chi chiede risparmi, ma solo quelli che non lo toccano direttamente. Una pace sociale e etnica stabile, uno dei tassi di disoccupazione più bassi d’Europa, una crescita economica costante, anche in periodo di recessione, uno tra i Pil più alti: il presidente Durnwalder ha aperto la sua Relazione al bilancio davanti al plenum del Consiglio provinciale con una sintesi dello status quo in Alto Adige, perché “ritengo che sia necessario affrontare la discussione politica sul bilancio del 2011 tenendo realisticamente ben presente la situazione effettiva della nostra provincia. A prescindere da tutte le beghe politiche, da tutte le divergenze di opinioni, deve essere consentito di collocare nelle giuste proporzioni le discussioni che effettuiamo, senza perdere mai di vista la vera situazione dell’Alto Adige: con realismo, pragmatismo e andando oltre le logiche partitiche.” Durnwalder ha invitato a riflettere su uno sviluppo negativo che contraddistingue la società: “La costante sensazione di essere svantaggiati, di sentirci penalizzati ogni volta che si profilano dei cambiamenti. La mentalità con cui fare i conti sempre più spesso è purtroppo quella di chi vuole tutto, tutto subito e tutto gratis.” Le critiche delle associazioni di categoria al bilancio provinciale 2011 in fondo sono un buon segnale, secondo il Presidente: “Quando tutte le parti s’indignano allo stesso modo, o abbiamo sbagliato tutto – e il quadro che ho tracciato inizialmente dell’Alto Adige contraddice sicuramente questa ipotesi – oppure abbiamo fatto molte cose giuste, distribuendo in modo equilibrato i necessari tagli di bilancio e le riallocazioni dei fondi.” Chi chiede alla Giunta di risparmiare su burocrazia, costi e doppioni, non può lamentarsi quando viene toccato da questi risparmi. Durnwalder ha spiegato che nella formazione del bilancio la Giunta provinciale ha agito con ponderazione, ovvero senza compensare le contrazioni del bilancio con maggiori entrate e neppure usando il metodo del tagliaerba (dovendo risparmiare, si tagliano tutti i capitoli in percentuale). “Siamo una tra le poche regioni in Europa che hanno ridotto le imposte”, ha ricordato il Presidente con riferimento all’azzeramento dell’addizionale Irpef per i redditi più bassi e alla rinuncia ad introiti per complessivi 150 milioni di euro. Niente opzioni facili, dunque: “Abbiamo piuttosto orientato la nostra proposta di bilancio per il prossimo anno – ha spiegato il Governatore dell’Alto Adige – alla definizione di priorità, motivo per cui i tagli risultano estremamente diversificati. I settori che abbiamo ritenuto strategici per lo sviluppo della nostra provincia possono persino contare su un lieve aumento della dotazione finanziaria.” Alle critiche di mancanza di strategia, il Presidente ha risposto in modo chiaro: “Non credo che l’Alto Adige abbia potuto compiere lo sviluppo che ha caratterizzato gli ultimi vent‘anni, se fosse stato governata da persone che pensavano solo ad interventi episodici. Certo non c’è stato un Masterplan, ma sono state sviluppate linee guida di settore a cui orientiamo le nostre decisioni”, ha precisato Durnwalder. Non si tratta di regole rigide e immutabili nel tempo, bensì “di una consapevolezza che acquisiamo nel corso del nostro lavoro, che adeguiamo costantemente e che guida il nostro agire.” La consapevolezza, ad esempio, della necessità di lavorare per la comprensione e la pace sociale in alcune questioni che potrebbero riaccendere le tensioni qualora venissero trasposte dalla dimensione politica concreta a quella emotiva, ispirata da ideologie partitiche: “Bisogna fare appello alla razionalità dei cittadini, e non sollecitare i loro istinti più bassi”, ha chiarito Durnwalder riferendosi in particolare alla legge provinciale sull‘immigrazione. La Provincia, così la Relazione del Presidente, non vuole scatenare nuovi flussi migratori, generando una corsa alle prestazioni sociali, e punta invece a favorire una società che sia tollerante, ma che non faccia l’errore di confondere la tolleranza con la rinuncia alla propria identità, una società che sia ospitale, ma che non permetta che si abusi della sua ospitalità, una società che riconosca le situazioni di difficoltà e contribuisca attivamente ad attenuarle, ma che non divenga un bacino di raccolta per avventurieri di ogni genere: “In sintesi, dobbiamo divenire un’unica società”, ha riassunto Durnwalder. Un altro degli aspetti qualificanti: l’Alto Adige deve essere forte sotto il profilo economico, se la sua società desidera svilupparsi in senso positivo. “La performance economica – ha detto Durnwalder – deve andare a vantaggio di tutti gli strati sociali, ciascuno deve poter partecipare al crescente benessere, nessuno deve essere emarginato o scivolare tra le maglie della rete sociale. La Giunta provinciale, quando si tratta di sostenere l’economia, si muove lungo cinque assi prioritarie citate da Durnwalder: istruzione (a cominciare dalla riforma della scuola superiore), ricerca e sviluppo (Parco tecnologico, investimenti nelle infrastrutture, e-government), rafforzamento dei siti economici periferici (banda larga, servizi di vicinato), mobilità (tunnel del Brennero, trasporto pubblico locale, aeroporto) e energia. A tale proposito il Presidente si è soffermato sulla questione dell’energia idroelettrica “che dopo lunghe e faticose trattative siamo riusciti a riportarci a casa”. L’alto Adige decide sull’assegnazione delle concessioni idroelettriche, secondo criteri oggettivi: “Le priorità non sono di natura meramente economica, non sono unicamente orientate ai quantitativi di corrente elettrica prodotta, bensì perseguono altri obiettivi: la sicurezza dell’approvvigionamento della popolazione locale e dell’economia locale in primo luogo, a cui si aggiungono anche gli aspetti ambientali, poiché si parla di produzione di energia pulita, in cui deve rientrare la tutela della flora e del paesaggio, dei torrenti e dei fiumi”, ha ribadito Durnwalder. A ciò si aggiunge un positivo aspetto collaterale, quello finanziario: la produzione di corrente elettrica fa affluire denaro nelle casse dell’ente pubblico sottoforma di imposte ma anche di risorse che vengono stanziate per misure ambientali compensative. Durnwalder ha citato a titolo di esempio i 382 milioni di euro che saranno investiti solo per le ex centrali elettriche dell’Enel nei prossimi 30 anni in misure ambientali e qualità della vita in Alto Adige, nelle attività ricreative, nello sport.” In conclusione il Presidente ha rimarcato un’altra linea guida fondamentale per la Giunta: l’esigenza della sostenibilità. Agire in un’ottica di sostenibilità significa non agire a spese delle generazioni successive. Lo abbiamo sempre fatto sotto il profilo finanziario, considerando che siamo una delle poche regioni che non si è mai indebitata. Lo abbiamo sempre fatto a livello sociale, cercando di dirimere i conflitti nella nostra provincia, invece di fomentarli. E abbiamo anche cercato di farlo a livello politico-ambientale, adottando in molti settori decisioni proiettate nel futuro e creando le premesse per una gestione sostenibile.” Certo sarebbe più facile offrire soluzioni semplici a problemi complessi: “Ma queste soluzioni semplici possono essere vendute da coloro che non hanno la responsabilità di attuarle. Chi invece sa che le sue affermazioni dovranno passare il test della realtà concreta, preferisce giocare a carte scoperte, non fa vuote promesse e a volte è costretto anche a menzionare e affrontare verità sgradevoli”, ha ricordato Durnwalder nell’aula del Consiglio. Da qui la conclusione del Presidente: un Masterplan della durata di venti, trenta, cinquant’anni per l’Alto Adige non può esistere, “ci sono però linee guida a cui si orienta il lavoro quotidiano della Giunta. Perché il futuro non si gestisce solo mettendo sulla carta strategie, programmi e progetti: il futuro lo si realizza soprattutto sfruttando le chances che offre il presente.  
   
   
FONDO SVILUPPO EUROPEO, MANCA: "SARDEGNA VIRTUOSA, IMPEGNATI 434 MLN"  
 
 Cagliari, 13 Dicembre 2010 - Le iniziative e le risorse degli assi di intervento dell’occupazione, dell’inclusione sociale e della valorizzazione del capitale umano, messe in campo dalla Giunta regionale, collocano la Sardegna nell’area delle regioni virtuose. L´ha sottolineato l´assessore del Lavoro, Franco Manca, intervenendo il 10 dicembre a Cagliari ai lavori del convegno sullo stato di avanzamento delle azioni promosse dalla Regione nell’ambito del Por Fse 2007/2013. "I risultati che presentiamo oggi sono la testimonianza - ha aggiunto - delle buone prassi applicate e pongono prospettive positive per il futuro". "Nell’ultimo anno - ha proseguito l’esponente della Giunta Cappellacci - abbiamo decisamente cambiato passo nella spesa e nell’impegno dei fondi Por Fse. Un’accelerazione molto significativa che si traduce in una serie di iniziative, come l’erogazione della cassa integrazione in deroga, l’erogazione, già iniziata, del microcredito, il progetto ‘Lunga Estate’, per sostenere i livelli occupazionali in ‘bassa’ stagione nel settore turistico, o bandi come ‘Europeando’, per premiare le migliori idee imprenditoriali". La spesa dei fondi al 30 novembre del 2010 è pari a 150 milioni di euro, mentre si attestava a 119 milioni a fine dicembre dello scorso anno ed era ferma ad appena 11mila euro a ottobre dello stesso anno. Le risorse impegnate per iniziative già avviate ammontano a 434 milioni di euro, con una capacità di programmazione di quasi il 60 per cento. Inoltre, in un anno, si è passati da 12 a 45 iniziative messe in campo. "Per il 2011 – ha spiegato l’assessore del Lavoro - sono previsti dall’articolo 3 della Finanziaria, attualmente in discussione in Consiglio regionale, 40 milioni che, come d’intesa con le organizzazioni sindacali, saranno destinati, all’auto-imprenditorialità femminile e giovanile, ai cassintegrati e a interventi in piccoli comuni a rischio spopolamento". A proposito del ‘Microcredito’, Manca ha spiegato che "la tempistica e gli obiettivi, cioè creare condizioni di accesso al credito integrative a quelle delle banche, sono determinanti negli ottimi riscontri dell’inziativa". Sullo stesso progetto, che ha avuto notevole successo e un’ottima riuscita, ha tenuto la sua relazione il presidente della Sfirs, Antonio Tilocca, che ha definito questa forma di finanziamento come "un elemento fondamentale per rilanciare l’auto-impresa” e "utile a ridurre il gap con gli altri paesi europei". "Abbiamo fatto un tratto di strada - ha concluso l’assessore -, ora dobbiamo proseguire in questo percorso condiviso, con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati. Le risorse rimaste sono esigue, perciò l’assessorato del Lavoro si sta attrezzando per reperire nuovi fondi e cercare nuove opportunità, anche grazie all’eccellente rapporto stabilito con la Commissione europea e con il Ministero del Lavoro; fondi che serviranno a sostenere lo sviluppo in questa fase di crisi, non solo congiunturale ma anche strutturale, e a continuare ad annoverare la nostra Regione tra quelle considerate di buone prassi".  
   
   
CAPONE INCONTRA MINISTRO ROMANI: "ITALIA NON ADOTTA POLITICHE DI SVILUPPO"  
 
Bari, 13 dicembre 2010 - Importanti le questioni che gli assessori regionali alle Attività produttive hanno posto al ministro allo Sviluppo economico, Paolo Romani, durante l´incontro che si è svolto il 9 dicembre a Roma. La Puglia era rappresentata dalla vicepresidente e assessore allo Sviluppo economico, Loredana Capone, la quale ha chiesto una più sollecita istruttoria delle pratiche relative agli Accordi di programma al fine di evitare che le aziende - che manifestano interesse ad investire in aree di crisi per assorbire personale in cassa integrazione - desistano scegliendo altri territori per i loro investimenti. La vicepresidente Capone, insieme agli assessori dell´Emilia e delle Marche, ha sottolineato come altri Stati europei stanno investendo notevolmente nell´attrazione di investimenti da parte delle nostre aziende con pacchetti di agevolazioni che vanno dalle riduzioni fiscali alle zone franche, a importanti misure incentivanti. "In tal modo, alla concorrenza dei Paesi extracomunitari e di quelli che stanno entrando nell´Unione europea, si aggiunge anche quella di Paesi come Svizzera, Austria e Germania. Mentre, soltanto l´Italia non adotta serie politiche di sostegno rischiando di perdere imprese", ha concluso l´assessore Loredana Capone.  
   
   
TOSCANA, PRS 2011-15: RESPONSABILITÀ SOCIALE E IDENTITÀ COMPETITIVA UNA RIPOSTA COSTRUTTIVA E RIGOROSA  
 
Firenze, 13 dicemrbe 2010 - «Responsabilità sociale e identità competitiva: queste sono le scelte al centro del Piano Regionale di Sviluppo 2011-2015». Lo ha affermato il presidente Enrico Rossi presentando il 7 dicemrbe al Consiglio regionale il documento preliminare. «Abbiamo evitato – ha proseguito il presidente - di reagire ai tagli solo con la protesta o con lamentosi vittimismi e pur dichiarando la situazione, come in effetti lo è, insostenibile, ci siamo rimboccati le maniche. Abbiamo impostato un bilancio rigoroso e avviato una fase di riorganizzazione dell’amministrazione regionale, degli enti derivati e dei soggetti che erogano i servizi pubblici locali, consapevoli che l’efficienza e la produttività del settore pubblico e dei grandi servizi costituisce da sola il 15% del Pil. Evitare gli aumenti di tasse, migliorare i servizi a i cittadini e alle imprese è la nostra sfida, il banco di prova di una coalizione riformista. Oltre a ciò il nostro obiettivo è quello di sostenere il manifatturiero, di fare in modo che i costi della crisi siano ripartiti più equamente, di creare le condizioni per contribuire alla ripresa». Nel suo discorso il presidente Rossi si è soffermato sui cardini della strategia regionale: la creazione di un Ufficio attrazione degli investimenti, le scelte in campo ambientale e sociale, ispirate all´efficienza e all´equità. Ha annunciato uno specifico «progetto per l´autonomia dei giovani», sottolineato l´importanza strategica dello sviluppo infrastrutturale e della semplificazione amministrativa. Ha ribadito che, nonostante i vincoli siano sempre più stringenti, il bilancio manterrà l´equilibrio senza un aumento delle tasse, anche grazie al pareggio dei conti della sanità negli anni 2009, 2010 e 2011. Le priorità del Psr dovranno tradursi in un numero selezionato di progetti: «I progetti di sviluppo regionali – ha proseguito - avranno al centro i distretti e le reti di impresa del sistema toscano. Sia i distretti tipici (ovvero 13.130 imprese con circa 88 mila addetti, rispetto ad una forza lavoro regionale di 1,2 milioni) sia quelli high-tech o ad alto valore aggiunto (Ict, scienze della vita, nautica, mobilità sostenibile, tecnologie per i beni culturali e per il settore energetico), sia i grandi poli industriali (in Toscana 70 imprese hanno più di 500 addetti, di cui 22 nel manifatturiero). C’è poi il distretto energetico; le attività economiche a presenza diffusa come il turismo ed il settore del commercio e distribuzione, i servizi pubblici locali, le costruzioni, l’agricoltura ed accanto ad essa, l’industria agroalimentare. Pensiamo di concentrare le politiche di supporto per le attività economiche intorno a 15-20 progetti che facciano la differenza evitando la dispersione e frammentazione. Si dovranno fare scelte – ha concluso il presidente Rossi - e cioè si dovrà dire anche qualche no. Selezionare e puntare su ciò che garantisce maggiore crescita e innovazione. Vogliamo mettere accanto ad ogni progetto le risorse, gli strumenti di monitoraggio e di valutazione. Vogliamo non essere soli ma chiamare tutta la società toscana ad uno sforzo conseguente sui progetti integrati di sviluppo».  
   
   
REGIONE CAMPANIA: INCONTRO CALDORO-PASSERA SU TEMI SVILUPPO  
 
Napoli, 13 dicembre 2010 - Si è svolto il 10 dicembre a palazzo Santa Lucia un incontro tra il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro e il consigliere delegato di Banca Intesa Sanpaolo Corrado Passera. Nel corso del colloquio, sono stati affrontati i temi legati alle iniziative di sviluppo per la Campania nel quadro dell´impegno del Gruppo Intesa San Paolo per il Sud. Erano presenti all´incontro anche il direttore generale responsabile della divisione Banca dei Territori Marco Morelli, il direttore generale responsabile della divisione Corporate Gaetano Miccichè, il presidente del Banco di Napoli Enzo Giustino e il direttore generale Giuseppe Castagna.  
   
   
LA REGIONE FINANZIA CON 3 MILIONI E 580MILA EURO IL CONSOLIDAMENTO DELLE PASSIVITÀ A BREVE DI 104 IMPRESE DELLA CAMPANIA  
 
Napoli, 13 dicembre 2010 - L’assessorato ai Trasporti e alle Attività produttive della Regione Campania ha avviato l’iter per la liquidazione di una prima tranche di circa 3 milioni e 580mila euro, destinati a un primo gruppo di 104 imprese campane ammesse agli incentivi per il consolidamento delle passività a breve. Il finanziamento di questi primi incentivi arriva al termine di un lungo e complicato iter avviato nel 2008, che ha subìto dall’inizio notevoli problemi tecnico-burocratici che ne hanno rallentato la procedura, fino alle ultime difficoltà derivanti dallo sforamento del patto di stabilità da parte della precedente amministrazione regionale. Si tratta di un primo provvedimento sul bando di consolidamento 2008, che assegna il finanziamento delle prime rate per una parte delle aziende beneficiarie. Restano da assumere i provvedimenti di erogazione delle altre rate per queste prime aziende e quelli di erogazione delle prime rate per le altre ammesse al beneficio. L´iniziativa rientra tra le azioni previste dalla legge regionale n. 12 del 2007, che riguarda gli incentivi alle imprese per l’attivazione del piano di azione per lo sviluppo economico regionale. "Il provvedimento adottato - spiega l’assessore ai Trasporti e alle Attività produttive della Regione Campania, Sergio Vetrella - è un risultato significativo, che sblocca una situazione complessa, e dà una prima importante boccata di ossigeno, attesa da lungo tempo, a un centinaio di imprese campane, in un periodo particolarmente difficile per l’economia della nostra regione e del nostro Paese. Per questo voglio ringraziare i dirigenti e i funzionari dell’assessorato, che sono riusciti finalmente ad avviare il completamento di una procedura che si era più volte arenata nella precedente legislatura regionale, e che ora continuerà la sua strada per la liquidazione degli altri incentivi previsti. Accanto a questa iniziativa, che si aggiunge a quelle già realizzate di un primo finanziamento per borse di studio e credito d´imposta, stiamo avviando numerose altre attività, che a breve porteremo a conoscenza dei cittadini e delle imprese, per rilanciare lo sviluppo economico e occupazionale della Campania".  
   
   
REGIONE ABRUZZO: ACCORDO CON POSTE ITALIANE PER SERVIZI A CITTADINI  
 
 L´aquila, 13 dicembre 2010 - Regione Abruzzo e Poste italiane avvieranno una collaborazione per il miglioramento dei servizi ai cittadini abruzzesi. È il senso del protocollo d´intesa che il 10 dicembre è stato sottoscritto all´Aquila dal vicepresidente Alfredo Castiglione e dal direttore Grandi industrie e Pubblica amministrazione di Poste italiane, Dario Cassinelli. L´accordo tende a valorizzare quelli che sono i punti di forza dei due soggetti: da una parte la capacità della Regione Abruzzo di colloquiare con gli enti locali e i soggetti sociali ed economici del territorio; dall´altro la forza di penetrazione sul territorio di Poste italiane con la sua capillarità di servizi e di sportelli. "L´accordo con Poste - spiega il vicepresidente Alfredo Castiglione - guarda con attenzione alle esigenze dei singoli cittadini avviando quella semplificazione amministrativa della P.a. Che viene richiesta da più parti. All´interno di questo protocollo si dà il via a successivi protocolli operativi con settori dell´amministrazione regionale a partire dalla sanità. In questo modo con Poste italiane intendiamo sempre di più avvicinarsi ai cittadini e ai loro bisogni e soprattutto garantire i servizi essenziali in comuni e zone disagiate e difficili da raggiungere". Come indicato nel protocollo, l´intesa Regione-poste toccherà l´area socio sanitaria, l´area dei servizi al cittadino e della fiscalità locale e l´area della gestione documentale, con la digitalizzazione dei documenti cartacei. "Questo protocollo - ha spiegato Dario Cassinelli - rafforza la strategia di Poste italiane che è quella di avvicinare la cittadinanza ai servizi che i vari enti locali sono in grado di erogare. La realizzazione dei vari servizi non sono altro che i servizi erogati tramite gli uffici postali, attraverso i postini, la tecnologia e la rete internet e tecnologia propria del cellulare". L´accordo con Poste accelera quel processo di digitalizzazione e innovazione della P.a. Voluta dal Ministro Brunetta. "Su questo punto siamo perfettamente in linea con le indicazioni del Ministro - insiste Castiglione -. Siamo convinti che questa sia la via migliore per avvicinare il cittadino alla Pubblica amministrazione". Nei prossimi mesi, infine, è previsto un incontro a Roma tra il presidente della Regione, Gianni Chiodi, e l´amministratore delegato di Poste italiane, Massimo Sarmi, per fare il punto sull´intesa sottoscritta oggi.  
   
   
DDL COSTI APPARATI AMMINISTRATIVI REGIONE PUGLIA  
 
Bari, 13 dicembre 2010 - L’assessore alle Risorse Umane, Maria Campese, ha rilasciato la seguente dichiarazione in merito al Ddl relativo alla valutazione della produttività del lavoro e di contenimento dei costi degli apparati amministrativi nella Regione Puglia. “Su diversi quotidiani sono stati riportati stralci delle norme contenute nel Ddl cosiddetto “taglia costi della politica” licenziato dalla Giunta Regionale, riunita in seduta straordinaria nella giornata dell’ 8 dicembre. In particolare, per quel che riguarda le spese per “Missioni” dei dipendenti distaccati in via continuativa presso le segreterie particolari degli organi politici, ovvero segreterie particolari degli Assessori, gruppi consiliari ecc, si fa riferimento ad una prima stesura del testo normativo che, invece, è stato modificato a seguito di una ampio confronto con le Oo.ss. E con le forze politiche di maggioranza”. “Il testo licenziato ieri - precisa l’assessore Campese - prevede un rimborso forfettario giornaliero di 25 centesimi a chilometro e per un massimo di 210 giornate di effettivo servizio, ma significativa è l’assegnazione del budget per tale spesa. Infatti, nello stesso articolo si precisa che le diverse strutture avranno a disposizione un budget pari al 50% di quello a disposizione nel 2009”. “Anche per tale spesa, quindi, si prevede un consistente risparmio a partire dal 2010, e ciò in linea con quanto previsto dal Dl n. 78/2010, convertito con L. N. 122/2010, che pur non essendo di immediata applicazione alle Regioni, la Giunta Regionale volontariamente ha inteso adeguarsi con il presente Ddl al fine di ottenere significative riduzioni della spesa pubblica ed, in particolare, di quella relativa al personale”. L’assessore Campese auspica che “tale provvedimento legislativo possa essere discusso ed approvato in tempi rapidi dal Consiglio Regionale”.  
   
   
CAMPANIA, CONTRIBUTI UNIONI PICCOLI COMUNI, APPROVATO IL BANDO: SERVIZI MEGLIO ORGANIZZATI E PIÙ RISPONDENTI AI REALI BISOGNI DEL TERRITORIO  
 
 Napoli, 13 dicembre 2010 - E’ stato approvato il 6 dicembre il bando per l´accesso ai contributi 2010 per l´associazionismo dei piccoli Comuni. Il 20 dicembre prossimo scadono i termini per la presentazione delle domande. L´effettiva concessione dei contributi è prevista entro la fine dell´anno. Il finanziamento stanziato è pari a 1,5 milioni di euro. L´intervento, voluto dalla Giunta Regionale su proposta dell´assessore alle Autonomie Locali e al Personale Pasquale Sommese, è finalizzato a sostenere le Unioni di Comuni e le Comunità Montane che gestiscono per le piccole realtà locali, spesso prive delle necessarie risorse, le funzioni ed i servizi comunali al fine di garantire alle popolazioni interessate servizi migliori a costi più economici. "Con questo intervento – ha affermato l´assessore Pasquale Sommese – rendiamo ancora più incisiva e concreta l´azione regionale a sostegno dei piccoli Comuni che si associano per garantire ai propri cittadini servizi più efficienti. "Pur in presenza delle difficoltà contingenti che sta attraversando la Regione Campania e delle necessarie manovre di contenimento della spesa - ha concluso Sommese - il sostegno economico che garantiamo a queste piccole realtà locali fornisce alle comunità che vivono fuori dalle grandi aree urbane la possibilità di usufruire di servizi meglio organizzati e quindi più rispondenti ai reali bisogni del territorio".  
   
   
LA GENEROSITÀ DEI PRIVATI PER GLI ALLUVIONATI DEL VENETO. I CRITERI DI ASSEGNAZIONE DEI BENI DONATI  
 
Venezia, 13 dicembre 2010 - Il Commissario delegato per il superamento dell’emergenza alluvione in Veneto, Luca Zaia, ha firmato l’Ordinanza n. 7 relativa ai “criteri per la distribuzione dei beni mobili donati alle popolazioni colpite”. L’ordinanza, con l’elenco dei beni, periodicamente aggiornato, è pubblicata nel sito www.Venetoalluvionato.it, nello spazio destinato alla “Documentazione”. Al momento sono materialmente disponibili 300 elettrodomestici donati dalla Electrolux (100 lavatrici, 100 frigoriferi e 100 piani cottura). “Vi sono imprese che hanno deciso di alleviare i disagi dei cittadini alluvionati, donando direttamente al Commissario, o esprimendo l’intenzione di donare, beni mobili da loro prodotti e di notevole valore economico – ha spiegato Zaia – per la cui destinazione abbiamo ritenuto di indicare regole oggettive finalizzate alla loro destinazione ai Comuni che vorranno richiederli per i loro cittadini”. I Comuni dovranno presentare domanda al Commissario in prima battuta entro il 10 dicembre; in seguito secondo ulteriori scadenze in relazione ai beni rimasti o resi disponibili. Nella distribuzione dei beni loro assegnati, i sindaci considereranno in maniera prioritaria i soggetti più deboli, in relazione al loro stato di necessità economica. Il cittadino che accetterà la donazione dovrà rinunciare alla quota dell’eventuale contributo economico riferito al bene ottenuto. I criteri di assegnazione sono i seguenti: il 70 per cento dei beni mobili disponibili sono a disposizione dei Comuni con popolazione residente colpita superiore al 50 per cento; il 20 per cento sono per Comuni con popolazione colpita fino al 30 per cento; la parte restante per Comuni con popolazione colpita fino al 10 per cento. Su motivata istanza del Sindaco, potranno essere valutate eventuali deroghe ai criteri dell’ordinanza. La competenza sugli adempimenti relativi a questa partita è statA attribuita all’ing. Roberto Tonellato, che per l’espletamento delle istruttorie può avvalersi di personale della Croce Rossa Italiana.  
   
   
OK A CRITERI PER BANDO "LAVORARE IN ABRUZZO 2" 8 MLN PER AZIENDE IN AREE CRISI E IN POLI..  
 
Pescara, 13 dicembre  2010 - A Pescara, presieduta dall´Assessore al Lavoro Paolo Gatti, la Commissione Tripartita Regionale ha approvato il 10 dicembre all´unanimità i criteri per l´individuazione delle aree di crisi in cui insistono le aziende che potranno partecipare al nuovo bando "Lavorare in Abruzzo 2", programmato dall´Assessorato al Lavoro della Regione con le risorse del Piano Operativo 2009/10/11 del Fondo Sociale Europeo. La Commissione ha deciso che al nuovo bando, che prevede 8 milioni di euro destinati all´incentivi assunzionali potranno partecipare tutte le imprese che insistono nei territori della Val Peligna, della Val Vibrata e dell´area del Cratere. Inoltre potranno partecipare le aziende che operano nei settori previsti dai poli d´innovazione e quelle che presenteranno progetti per la realizzazione di importanti insediamenti occupazionali. I fondi previsti si aggiungono ai 24 milioni di euro per primo progetto "Lavorare in Abruzzo" che ha già prodotto oltre 2.500 opportunità di lavoro. "Vogliamo dare concretezza a questo intervento in tempo brevissimo per dare un ulteriore segnale forte di contrasto alla crisi occupazionale e di sostegno alle imprese che vogliono assumere. Diamo una mano alle imprese dei settori di innovazione e due a quelle delle aree di maggiore crisi, il tutto con il consenso unanime di tutti gli attori sociali e istituzionali. Pur tra tante difficoltà mi pare che le nostre politiche occupazionali siano tra le più incisive e determinate nel panorama politico nazionale e non solo".  
   
   
REDDITO DI GARANZIA, RISORSE ALLE COMUNITÀ DEL TRENTINO  
 
Trento, 13 dicembre 2010 - La Giunta provinciale- approvando la relativa deliberazione di Ugo Rossi, assessore alla salute e politiche sociali, ha assegnato il 10 dicembre alle Comunità di valle, ai Comprensori e ai Comuni di Trento e Rovereto le risorse necessarie all´erogazione dell´intervento di sostegno economico per le politiche sociali (articolo 35). La somma prevista è 1.487.689,67 euro. Come noto l’articolo 35 della legge provinciale n. 13 del 2007 prevede l’attivazione di interventi di sostegno economico a favore sia di soggetti che lavorano o sono comunque in grado di assumere o riassumere un ruolo lavorativo, sia di soggetti non idonei ad assumere un ruolo lavorativo. E´ stato inserito all’interno della manovra anticongiunturale nell’ambito delle azioni per fronteggiare la crisi occupazionale e a contrastare il fenomeno della povertà delle famiglie residenti in Trentino. Questi criteri prevedono, tra l’altro, l’attivazione di progetti sociali a favore dei nuclei familiari che oltre a difficoltà di natura meramente economica presentano anche problematiche sociali. Questi interventi sono preventivamente sottoposti al vaglio da parte dei servizi sociali e la relativa erogazione è effettuata dagli enti locali, in particolare le Comunità di valle, i Comprensori, i Comuni di Trento e Rovereto. Con deliberazione del dicembre 2009, la Giunta provinciale ha poi approvato un atto di intesa con il Consiglio delle Autonomie locali, con il quale sono state individuate le attività da mantenere a livello provinciale, fra le quali gli interventi di sostegno economico volti al soddisfacimento di bisogni generale (reddito di garanzia). Rientra pertanto tra le competenze dell’assessore alla salute e politiche sociali il finanziamento di questo intervento economico. E proprio per questo gli enti locali hanno trasmesso al Servizio provinciale competente le previsioni per l’anno 2010, quantificando una spesa complessiva pari a 1.487.689,67 euro. Riparto tra le Comunità di valle, i Comprensori, i Comuni di Trento e Rovereto di fondi dei finanziamenti connessi all’erogazione del reddito di garanzia: Comunità territoriale della Valle di Fiemme, euro 12.640,00; Comunità di Primiero, euro 8.000,00; Comprensorio Bassa Valsugana e Tesino, euro 40.000,00; Comunità Alta Valsugana e Bersntol, euro 250.000,00; Comune di Trento, euro 280.000,00; Comprensorio della Valle dell’Adige, euro 80.000,00; Comunità della Valle di Non, euro 60.000,00; Comprensorio della Valle di Sole, euro 15.000,00; Comunità delle Giudicarie, euro 70.549,67; Comprensorio Alto Garda e Ledro, euro 120.000,00; Comune di Rovereto, euro 288.000,00; Comprensorio della Vallagarina, euro 260.000,00; Comprensorio Ladino di Fassa, euro 3.500,00.  
   
   
ANCHE IN ALTO ADIGE TEST DI LINGUA PER IL PERMESSO DI SOGGIORNO  
 
 Bolzano, 13 dicembre 2010 - Prenderanno il via tra breve anche in Alto Adige i test di lingua italiana riservati ai cittadini extracomunitari che intendono ottenere il permesso di soggiorno permanente. Lo ha deciso il 6 dicembre la Giunta provinciale, recependo una legge nazionale: ci sarà anche la possibilità di sostenere una prova non obbligatorio per l´accertamento delle conoscenze della lingua tedesca. Il decreto emanato il 4 giugno scorso dal Ministero dell´interno di concerto con il Ministero dell´istruzione, prevede che, per ottenere il permesso di soggiorno permanente, i cittadini provenienti da paesi extra Ue debbano sostenere un test per l´accertamento della lingua italiana. L´esame deve essere sostenuto entro i 2 anni dal loro arrivo sul territorio statale, con la possibilità di ottenere una successiva proroga di massimo un anno. "Abbiamo fatto il possibile - sottolinea il presidente Luis Durnwalder - per far inserire l´obbligo di conoscenza della lingua italiana o della lingua tedesca in Provincia di Bolzano, ma la nostra linea non è passata perchè avrebbe posto un limite eccessivo allo spostamento delle persone all´interno del territorio nazionale. In ogni caso, i test che verranno svolti in Alto Adige offriranno anche la possibilità di svolgere l´esame per l´accertamento della lingua tedesca: non si tratta di un passaggio obbligatorio per i cittadini extracomunitari, ma potrà indubbiamente rappresentare un vantaggio in più quando in futuro si tratterà di accedere ad alcune prestazioni provinciali". I test verranno effettuati a livello provinciale, e sono in corso le trattative fra il Commissariato del Governo, che materialmente coordina le operazioni, e gli uffici provinciali. In Alto Adige, infatti, la Provincia è chiamata a mettere a disposizione le aule nelle quali svolgere i test, le persone in grado di organizzare e sovrintendere gli esami, e le attrezzature informatiche necessarie. E´ prevista la possibilità di effettuare 40 test alla settimana, per un totale di 150 candidati al mese.  
   
   
INDAGINE CRESA IN ABRUZZO: CHIODI, TUTTI INDICATORI CON SEGNO POSITIVO L´OCCUPAZIONE DIMINUISCE MA I SEGNALI SONO POSITIVI  
 
Pescara, 13 dicembre 2010 - "Tutti i principali indicatori mantengono, anche per il terzo trimestre 2010, un andamento positivo. Cresce la produzione, cresce il fatturato, cresce il commercio internazionale. Merito degli imprenditori e del sistema economico abruzzese che stanno cercando di reagire alla crisi".. Così il Presidente della Regione, Gianni Chiodi, ha commentato l´indagine congiunturale del Cresa sulle imprese manifatturiere relativamente al terzo trimestre di quest´anno. "I principali indicatori - ha aggiunto Chiodi - evidenziano un segno positivo a doppia cifra anche se l´occupazione fa registrare un dato in diminuzione. Parliamo comunque di dati che si riferiscono ad un particolare periodo dell´anno con la sospensione estiva dell´attività produttiva. Sappiamo anche che in questa difficile fase le imprese tendono a razionalizzare e, questo potrebbe avere ripercussioni sulla tendenza a creare occupazione. Si possono comunque prevedere effetti benefici in prospettiva. Un altro dato interessante, infatti, è la capacità competitiva delle piccole e medie imprese in crescita rispetto all´anno precedente. Tutti segnali, flebili ma significativi, che possono lasciare spazio a possibili previsioni positive per il 2011. Dunque, le aspettative già per il prossimo semestre, potrebbero far ipotizzare un andamento piuttosto positivo degli indicatori congiunturali fermi restando, ovviamente, alcuni fattori di incertezza".  
   
   
FIRMATO IN VENETO ACCORDO SU APPLICAZIONE AMMORTIZZATORI SOCIALI BASATO SU RESPONSABILITA’, SUSSIDIARIETA’ E LUNGIMIRANZA  
 
Venezia, 13 dicembre 2010 - “E’ un accordo coraggioso perché si basa e sulla responsabilità nel verificare le singole crisi, per cui alcuni strumenti come la deroga varranno solo per quelle imprese che realmente possono riprendere; sulla sussidiarietà, perché premia il ruolo degli enti bilaterali, e sulla lungimiranza, perché non è la mera prosecuzione degli accordi precedenti”. Commenta così Elena Donazzan, assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro, l’accordo relativo alle “Linee guida per l’applicazione degli ammortizzatori sociali in deroga anno 2011” sottoscrito il 7 dicembre dalla Regione Veneto e dalle parti sociali (Friv, Frav, Confapi, Cna, Casa Confcooperative, Legacoop, Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Confcommercio, Confesercenti, Federclaii, Consilp, Confsal, Cisl, Uil, Cisal, Ugl). Donazzan sottolinea poi: “La crisi è cambiata e noi dobbiamo stare al passo di questo cambiamento anche quando è difficile”. “Mi amareggia - conclude l’assessore regionale- che la Cgil non abbia voluto, per la prima volta in cinque anni, firmare questo accordo. E’ un fatto che va tenuto nella giusta gravità, ma che ha lasciato la Cgil isolata rispetto alla totalità delle parti sociali”.  
   
   
SARDEGNA: "AVVIATO PERCORSO CONDIVISO PER STABILIZZAZIONE PERSONALE"  
 
Cagliari, 13 Dicembre 2010 - Nel pieno rispetto dei tempi concordati in una precedente riunione con le organizzazioni sindacali del 20 ottobre scorso, l’assessore regionale Francesco Manca, ha aperto il tavolo di confronto e concertazione per la stabilizzazione dei lavoratori di Csl e Cesil. Due gli appuntamenti in programma il 6 dicembre nella sede dell’assessorato del Lavoro, il primo incontro è stato con le Province, molte delle quali assenti, per avviare un percorso condiviso di qualificazione dei servizi per il lavoro. Nel corso della mattinata il tavolo di lavoro è proseguito con un positivo confronto con i sindacati confederali e di categoria, ai quali l’assessore Manca ha illustrato la bozza di lavoro che intende portare avanti e possibilmente, migliorare con il contributo di tutti gli attori interessati: "La vertenza - ha spiegato l’esponente della Giunta Cappellacci - vede coinvolti Regione, Consiglio regionale, province, Commissione per il lavoro e sindacati. Si tratta di una materia complicata, ma crediamo di aver trovato un percorso, che è ancora oggetto di dibattito e discussione, teso a trovare una soluzione praticabile, che al momento prevede la possibilità di far confluire i dipendenti di Csl e Cesil nell’Agenzia regionale per il lavoro. Punto centrale sarà trovare la stabilizzazione finanziaria necessaria per la copertura degli oneri del personale". Si tratta di una fase intermedia, il confronto proseguirà venerdì 10 dicembre, ancora con gli assessori provinciali del lavoro, e lunedì 13 con la consultazione della Commissione per il lavoro. “Prima di licenziare il testo in Giunta – ha detto l’assessore Manca -, mi attendo riflessioni e osservazioni utili a offrire una risposta condivisa a una problema molto complesso".  
   
   
MARCHE: INCONTRO TRA LA REGIONE E I SINDACATI SUL FUTURO DEI DIPENDENTI DELLE COMUNITA` MONTANE.  
 
 Ancona, 13 Dicembre 2010 - L´assessore agli Enti locali, Antonio Canzian, ha incontrato il 9 dicembre le organizzazioni sindacali Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl per esaminare la situazione in cui si trovano le Comunita` montane e per affrontare, in particolare, i problemi del personale dipendente che vi lavora. Nel corso dell´incontro le parti hanno convenuto sul fatto che il venir meno dei finanziamenti statali alle Comunita` montane rischia di pregiudicare il loro regolare funzionamento potendo queste, attualmente, fare affidamento quasi esclusivamente sulle risorse finanziarie assegnate dalla Regione. L´impegno e` comunque quello di mettere in campo una `politica´ per le aree montane in grado di tutelarne e valorizzarne il ruolo individuando l´architettura istituzionale piu` idonea al raggiungimento di questo obiettivo e, comunque, tenendo ben presenti le legittime aspettative dei lavoratori degli Enti Montani. L´assessore ha altresi` annunciato che e` in corso di elaborazione una proposta di legge in merito.  
   
   
POTENZA ADERISCE A PATTO DEI SINDACI  
 
Potenza, 13 dicembre 2010 - L’adesione all’iniziativa della Comunità europea ‘Patto dei Sindaci’ e la disciplina della realizzazione delle opere di urbanizzazione, con particolare riguardo al contributo di costruzione. Queste le due importanti delibere approvate nel corso dell’ultima seduta di giunta comunale, che proseguiranno ora il loro iter in Consiglio. La prima prevede di porre in essere ogni sforzo utile a ridurre le emissioni di Co2 del 20% entro il 2020. Le Comunità locali in occasione della Settimana europea dell’energia sostenibile sono state individuate quali protagoniste dell’attuazione di un apposito piano d’azione che preveda tempi di realizzazione certi, l’individuazione di apposite risorse umane, la realizzazione di un monitoraggio puntuale e di processi che garantiscano una informazione e una educazione capillari. “Siamo impegnati da tempo sui temi ambientali e, più in particolare, su quelli che riguardano le fonti di energia rinnovabile e di abbattimento delle emissioni. E’ prossima la partenza dell’impianto alla Pallareta che utilizza i gas emessi dal complesso di discariche per produrre energia per oltre 500 W. Abbiamo già attivato – spiega il sindaco Vito Santarsiero – impianti di cogenerazione, di energia fotovoltaica, siamo pronti alla realizzazione di un impianto all’avanguardia di trigenerazione, e soprattutto è in itinere un bando europeo di grande rilievo per un importo di 9 milioni di euro per realizzare impianti fotovoltaici per 2,5 Mw. Riteniamo che la riduzione delle emissioni in atmosfera di anidride carbonica sia più di un obiettivo perseguibile, sia piuttosto un obbligo per il bene delle generazioni future e quindi dell’intero pianeta”. L’altra delibera determina le modalità e le misure secondo le quali va corrisposto il contributo di costruzione e la disciplina della realizzazione delle opere di urbanizzazione. Si tratta in pratica dei costi di costruzione e degli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria. Il provvedimento prevede un aumento degli oneri a carico del privato. Il Sindaco Vito Santarsiero e l’assessore all’urbanistica Campagna hanno dichiarato: “continua il percorso di attuazione del Ru che, come previsto, garantisce il pieno rispetto della città pubblica con cessioni, opere di urbanizzazione e maggiori oneri a carico dei privati.”  
   
   
SARDEGNA: PUBBLICATO IL BANDO PER I PIANI DI INSERIMENTO PROFESSIONALE (PIP).  
 
Cagliari, 13 dicembre 2010 - L’agenzia regionale del lavoro ha pubblicato il bando per i piani di inserimento professionale -Pip. I Pip sono strumenti di inserimento in un’azienda privata o all’interno di associazioni di categoria, studi, ordini o collegi professionali, realizzato attraverso appositi progetti nell’ambito dei quali i giovani beneficiari porteranno avanti delle attività lavorative, svolgendo delle mansioni ben precise e riconducibili ad uno specifico profilo professionale, accompagnate da un percorso formativo. Possono partecipare i giovani di età compresa fra i 18 e i 25 anni compiuti, se in possesso di diploma di scuola secondaria superiore. In assenza del diploma è necessario avere conseguito una qualifica professionale a seguito di un corso di formazione professionale legalmente approvato o riconosciuto. L’età è elevata a 29 anni compiuti per i giovani in possesso di un diploma di laurea, anche di I livello. I beneficiari inoltre devono essere disoccupati o inoccupati, devono essere residenti in Sardegna e possedere la cittadinanza nell’ambito di un paese dell’Unione Europea. Il Pip ha una durata di 6 mesi full time o 12 mesi part time, per un monte ore complessivo di 960 ore, articolate in 760 ore lavorative e 200 ore dedicate specificamente alla formazione. Durante il Pip il giovane apprenderà delle mansioni nuove con l’aiuto e sotto la supervisione di un tutor aziendale e, allo stesso tempo, sarà gradualmente messo nelle condizioni di svolgere il proprio lavoro in autonomia. I giovani riceveranno mensilmente una indennità pari ad 619,20 euro nel caso di Pip semestrale full time o 309,60 euro nel caso di Pip annuale part time. Il Piano di inserimento professionale è uno strumento che ha una connotazione formativa e lavorativa. Esso permette al soggetto utilizzatore di formare e mettere alla prova un giovane, anche in vista di una eventuale trasformazione del Pip in un rapporto di lavoro; al giovane è data l’opportunità di imparare un mestiere e di metterlo in pratica con la possibilità di valutare se quella tipologia di lavoro sia adatta a lui. Inoltre, il giovane, ha l’occasione di creare in questo modo un network di conoscenze che possa essergli utile nella ricerca attiva del lavoro. Nell’ipotesi in cui, al termine del Pip, il risultato finale non fosse l’assunzione del giovane, questi avrà comunque avuto la possibilità di fare un’esperienza preziosa e di arricchire il proprio curriculum vitae funzionalmente al suo inserimento nel mondo del lavoro. A breve sarà reso disponibile nel sito internet dell’amministrazione un apposito spazio all’interno del quale i giovani e i soggetti utilizzatori dovranno caricare i propri dati, quale condizione indispensabile per poter accedere allo strumento dei Pip . L’inserimento nella banca dati dei Pip sarà consentito in qualunque momento fino ad esaurimento dei fondi disponibili. Per favorire l’incontro tra domanda e offerta Pip i ragazzi potranno inoltre prendere contatto direttamente con le aziende, le associazioni di categoria, gli ordini ed i collegi professionali o rispondere agli annunci pubblicati nella vetrina degli annunci dell’agenzia regionale per il lavoro.  
   
   
FAMIGLIA FVG: SÌ ACCOMPAGNAMENTO, NO AMMORTIZZATORE SOCIALE  
 
 Udine, 13 dicembre 2010 - La possibilità di far conciliare i tempi tra lavoro e famiglia dipende dalle opportunità presenti nella società in termini di servizi; la disparità tra i generi nell´ambito lavorativo e famigliare persiste e gli uomini non sono molto disposti a cambiare la propria mentalità. E´ quanto è emerso nell´ambito della tavola rotonda "Donne in Alto Friuli tra lavoro e famiglia: ieri, oggi e...Domani?" promossa il 6 dicembre dalla Cisl Alto Friuli a Venzone (Ud) ed alla quale ha partecipato l´assessore regionale alla Famiglia Roberto Molinaro. Secondo gli organizzatori dell´incontro, il punto di equilibrio tra lavoro e famiglia dovrebbe vedere le donne e gli uomini perfettamente in grado di poter scegliere in base alle proprie aspettative ed ai propri progetti di vita: personale e professionale, senza subordinare l´uno all´altro. Annalisa Bergagnini (Cisl) ha sottolineato nel suo intervento introduttivo come nelle famiglie attuali, "molto più fragili e vulnerabili" rispetto a quelle dei nostri genitori, ci sarebbe ancora disparità ("i maschi non utilizzano sufficientemente i congedi parentali"); inoltre, la mancata offerta di alcuni servizi sul territorio incide negativamente sulle nascite e gli orari di lavoro "troppo rigidi" non permettono alle donne di conciliare il lavoro con la famiglia. All´incontro, moderato dalla giornalista Luana De Francisco, hanno presentato la propria specifica, ma per tanti aspetti simile, esperienza Renata Bon, Fulvia De Reggi, Maria Grazia Del Fabbro, Cristiana Gallizia, Lucila Marzullo e Maria Ortis, per le quali la conciliazione lavoro-famiglia "non è stata facile": più semplice è stato per quelle che potevano contare sull´aiuto di qualche famigliare. E la vostra esperienza in termini di pari opportunità? L´avete conosciuta al lavoro? "Poca". La fatica per farsi valere in ambienti lavorativi prevalentemente maschili, "è stata tanta". Ed in politica? Gli ostacoli erano e sono tanti: oltre al radicato "maschilismo italiano", costituiscono un problema, ad esempio, gli orari (comodi) fatti dagli uomini, i quali poi non li rispettano. L´assessore regionale Molinaro, ricordando come i molti freni alla conciliazione ed alla parità hanno fondamento nella dimensione culturale ("che quindi va cambiata"), ha precisato come la famiglia "va sì accompagnata", ma non per "svolgere il ruolo dell´ammortizzatore sociale". Per quanto concerne la maternità - ha chiesto la De Francisco -: pone dei limiti alla carriera professionale o sono le donne che se li pongono da sole quando hanno avuto un figlio? "La coperta è stretta e la presenza femminile è centrale nella famiglia. La crescita professionale richiede formazione permanente, impegno, relazioni sociali, etc.: non si può conciliare tutto", hanno risposto le relatrici. Com´è invece la situazione nell´Alto Friuli? "Qui si vive bene, ma è necessario un rinnovamento di mentalità". I passi in avanti da parte degli uomini, che non sarebbero disposti ad accettare le donne per la loro capacità professionale, "sono lenti". La parità da noi "forse arriverà tra qualche decennio", ha commentato ironicamente una delle relatrici, secondo le quali il cambiamento dovrebbe indirizzare gli uomini "di più verso la famiglia". L´assessore Molinaro ha menzionato i progetti e le azioni messe in campo dall´Amministrazione regionale per favorire lo sviluppo delle Pari opportunità ed ha ricordato i 43 milioni di euro della Finanziaria 2011 a disposizione delle famiglie per interventi d´aiuto ed i servizi in termini di sviluppo della socialità. In conclusione, l´esponente dell´esecutivo regionale ha sottolineato come dal prossimo anno saranno sostenuti dalla Regione anche i progetti presentati dalle associazioni tra famiglie che si adopereranno per offrire vari servizi (doposcuola, etc.): "rinsaldando i legami tra le famiglie si sviluppa quella socialità che abbiamo perso per strada", ha commentato Molinaro.  
   
   
FAMIGLIE E BAMBINI, I NUMERI DELL´EMILIA-ROMAGNA: MENTRE IL GOVERNO TAGLIA, LA REGIONE INTENDE RICONFERMARE PER IL 2011 L´IMPEGNO PER IL WELFARE. UN WELFARE COMUNITARIO A LIVELLO DISTRETTUALE  
 
 Bologna, 13 dicembre 2010 – Più bambini (+5,3% sulla popolazione complessiva), più famiglie (+11%), più servizi (+19%) per i piccolissimi, quelli della fascia zero-due anni. E più minori (+21,8%) accolti negli ultimi anni in comunità. Sono numeri significativi quelli dell’Emilia-romagna, sostenuti da un sistema complesso e articolato, su cui si è investito molto. Di fronte alla scure dei tagli nazionali sui servizi sociali, la Regione “punta a riconfermare per il 2011 l’impegno economico sul welfare. Compreso il Fondo straordinario per le politiche sociali, che significa 22 milioni di euro in più, la metà da destinarsi ai servizi per i minori e per le famiglie. Dobbiamo salvare il ‘buono’ di quanto è stato fatto sinora, e contemporaneamente innovare”. Così l’assessore regionale alle Politiche Sociali Teresa Marzocchi ha concluso il 6 dicembre l’iniziativa “A fianco di famiglie e bambini”. A circa un anno dall’approvazione della delibera di giunta 378/2010 con cui la Regione ha assegnato un finanziamento straordinario a favore degli enti locali per l’attuazione di un “Programma regionale per la promozione e la tutela dei diritti, la protezione e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva e il sostegno alla genitorialità”, si è voluto organizzare un momento di discussione e confronto su quanto è stato fatto a livello tecnico, anche in vista della riprogrammazione con il nuovo Fondo. “Nell’assoluto rispetto dell’autonomia degli enti locali – ha ribadito l’assessore – quello che vogliamo realizzare è un welfare comunitario a livello distrettuale. L’impegno, come sottolineato dagli obiettivi di mandato, è lavorare sulle famiglie, senza tralasciare però il singolo come persona con i suoi diritti. Massima attenzione andrà ai servizi per la prima infanzia, alle diverse risposte di aiuto per i minori e gli adolescenti, e ai Centri per le famiglie, da promuovere nei prossimi anni in ogni distretto”. Dati e numeri dell’Emilia-romagna Una regione con più bambini - Dopo anni caratterizzati da uno “stallo” delle nascite, l’Emilia-romagna è tornata a essere una regione più giovane, con un +5,3% di bambini e ragazzi sulla popolazione complessiva (2008-2010). Negli ultimi due anni, in particolare, ci sono oltre 34.000 bambini e ragazzi in più. L’aumento più consistente riguarda la fascia dei piccolissimi (0-2 anni), che superano quota 125mila; nel complesso, la fascia 0-10 anni (con circa 437mila bimbi) rappresenta il 9,9% della popolazione. La “primavera” demografica dell’Emilia-romagna è molto legata al fenomeno migratorio: al 1 gennaio 2010 i bambini e ragazzi stranieri rappresentano il 15,6% circa di tutti quelli residenti. Più famiglie, ma più piccole - Cresce anche il numero delle famiglie: sono 1.940.000 quelle anagrafiche (dati 2009), +11% rispetto al 2003. Ma sono nuclei sempre più piccoli: se nel 2003 la dimensione media era di 2,30 persone, nel 2009 scende a 2,24. Le coppie con figli di qualsiasi età sono 640 mila (il 51% del totale nuclei), e 154 mila i monogenitori con figli (11%). Famiglie e povertà Nel 2009, le famiglie che si trovano in condizioni di povertà relativa sono poco più di 79mila (pari al 4,1%; il dato del nord Italia è 4,9%, 10,8% quello nazionale). L’emilia-romagna si riconferma la regione italiana con la minore incidenza di povertà relativa. Minori in carico ai servizi - Al 31/12/2008 risultano essere 48.500 (il 7,3%). Le cause principali sono problemi economici non abitativi della famiglia (48%) e problemi socio-educativo-relazionali (15%). Poco più di 40mila sono in carico alle unità di neuropsichiatria infantile (5%). Sul totale dei bambini e ragazzi in carico ai servizi sociali, il 52% lo è per problemi abitativi/economici della famiglia. Minori e interventi - Su una popolazione minorile residente di 684.231 bambini e ragazzi (dati al 31/12/2009) sono 2.727 quelli temporaneamente fuori dalla propria famiglia (tra affidamenti eterofamiliari, inserimenti in comunità …); 1278 quelli in affidamento a tempo pieno (etero familiare e parentale) e 1449 quelli inseriti in comunità senza la madre. Complessivamente sono 1806 i bambini e i ragazzi in comunità (+21,8% negli ultimi tre anni; la metà sono ragazzi tra gli 11 e i 17 anni). Il sistema dei servizi sociali per i minori in Emilia-romagna Gli enti gestori sono 67, di cui 29 Comuni singoli, 10 Unioni di Comuni, 9 Ausl, 6 Comuni capofila/associazioni, 5 Asp, 4 Azienda sociale/speciale, 2 Ausl e Comuni in accordo di programma, 1 Comunità montana, 1 istituzione comunale per gestione distrettuale. I Centri per le famiglie - Sono 27 i Centri, presenti almeno in tutti i Comuni con più di 50mila abitanti. In media ricevono ogni anno 3688 famiglie; 22.900 gli accessi agli sportelli informativi. Servizi educativi per la prima infanzia (0-2 anni): numeri in crescita Si trovano nel 79% dei Comuni; la percentuale dei piccoli della fascia 0-2 anni che vive in questi Comuni è del 97%. Facendo un confronto tra il 2005/2006 e il 2009/2010, va rilevato l’aumento in termini di servizi (+180, che significa percentualmente un +19%) e di bambini accolti (+5.031, e cioè +16%). La spesa per settori dei Comuni - Per quanto riguarda gli interventi e i servizi sociali dei Comuni, singoli o associati (fonte Istat-regione Emilia-romagna), la parte più cospicua della spesa va al settore “famiglia e minori”, che include anche i nidi: circa 326 i milioni di euro spesi nel 2006 (il 49,5% sul totale), 332,4 nel 2007 (il 47,9% sul totale), 353,7 nel 2009 (il 50,5%).