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Notiziario Marketpress di Mercoledì 02 Marzo 2011
Politica
PREVISIONI INTERMEDIE DELL´UE: LA RIPRESA ECONOMICA SI CONSOLIDA  
 
 Bruxelles, 2 marzo 2011 - Prosegue la ripresa economica dell´Ue. Dopo aver conseguito buoni risultati nella prima metà del 2010, il Pil reale dell´Ue e nell´area dell´euro ha subito una flessione nel secondo semestre. Il rallentamento era previsto e corrisponde al punto di minima nell´andamento della crescita e degli scambi commerciali a livello mondiale dovuto alla sospensione delle misure di stimolo. Le stime per il 2011, leggermente superiori alle previsioni di autunno, indicano una crescita del Pil dell´1,8% nell´Ue e dell´1,6% nell´area dell´euro. L´aumento delle previsioni poggia sulle migliori prospettive per l´economia mondiale e su una maggiore fiducia delle imprese. La ripresa dovrebbe essere sostenuta dalla domanda interna. L´incertezza resta elevata ma la situazione varia da un paese all´altro. La Commissione ha rivisto al rialzo le previsioni d´inflazione per il 2011 a causa dell´aumento dei prezzi dell´energia e delle materie prime. I prezzi dovrebbero aumentare del 2,5% nell´Ue e del 2,2% nella zona euro. Olli Rehn, Commissario europeo per gli affari economici e monetari, ha detto: «Benché sia rallentata nel secondo semestre dell´anno scorso, la crescita nell´Ue dovrebbe ripartire quest´anno. Le esportazioni dovrebbero continuare a sostenere la ripresa, e il riequilibrio della crescita verso la domanda interna previsto nel 2011 dovrebbe dar luogo a una crescita più sostenibile. Tuttavia, la ripresa economica è irregolare e molti Stati membri attraversano un difficile periodo di adattamento. Inoltre, nonostante la relativa calma tornata da poco su alcuni mercati finanziari la situazione non si è ancora normalizzata. Per consolidare la ripresa, dobbiamo adottare un ambizioso programma di risanamento fiscale e riforme strutturali, come sottolineato dalla Commissione nella sua valutazione annuale della crescita.» Le previsioni di crescita per l´Ue e la zona euro riviste leggermente al rialzo - Per il 2011 le previsioni di crescita del Pil reale sono dell´1,8% per l´Ue e dell´1,6% per l´area dell´euro a motivo delle migliorate prospettive per l´economia globale e il clima di ottimismo che si riscontra nell´Ue. Entrambe le zone beneficiano quindi di un aumento di 0,1 punti percentuali rispetto alle previsioni autunnali del 29 novembre 2010. Tali dati aggregati si basano su previsioni aggiornate per Germania, Spagna, Francia, Italia, Paesi Bassi, Polonia e Regno Unito, che insieme rappresentano circa l´80% del Pil Ue. I dati individuali segnalano un andamento disuguale nei diversi Stati membri. Nella zona euro, la Germania dovrebbe essere il motore della ripresa economica con una crescita del Pil stimato al 2,4%, seguita da Francia (1,7%); la Spagna invece ottiene dei risultati limitati (0,8%). Al di fuori dell´area dell´euro, la crescita prevista è del 4,1% per la Polonia e del 2,0% per il Regno Unito. Dopo una ripresa sostenuta nella prima metà del 2010, l´economia globale ha subito un calo nel terzo trimestre per poi risalire negli ultimi mesi dell´anno. I principali indicatori suggeriscono che l´attività proseguirà con la medesima dinamica. Il Pil mondiale (esclusa l´Ue) dovrebbe crescere di circa il 4,75% nel 2011, un quarto di punto percentuale in più rispetto alle stime autunnali. Prospettive più favorevoli per la domanda interna - Le migliori prospettive a livello mondiale stimoleranno le esportazioni dell´Unione europea. Le esportazioni dovrebbero continuare a sostenere la ripresa, ma è previsto anche un riequilibrio della crescita verso la domanda interna nel 2011. Le prospettive per gli investimenti privati, in particolare in attrezzature sono ottimistiche. I consumi delle famiglie, che sono rimasti modesti nel 2010, dovrebbero gradualmente riprendere in modo stabile entro l´anno. La stabilizzazione in atto del mercato del lavoro, la ripresa dei prestiti alle famiglie e la costante diminuzione dei tassi di risparmio delle famiglie sono elementi di buon auspicio per la spesa dei consumatori del prossimo semestre, che sarà in certa misura compensata dall´aumento dell´inflazione. Sebbene ancora instabile, la situazione complessiva del mercato finanziario dell´Ue è migliorata rispetto all´ autunno. L´attività sul mercato monetario è in ripresa, e le reali condizioni di finanziamento restano favorevoli. Aumento dell´inflazione - L´aumento dei prezzi dell´energia e delle materie prime negli ultimi mesi ha generato un aumento dell´inflazione complessiva, calcolata sulla base della metodologia Ipca. Le previsioni di inflazione per il 2011 sono riviste al rialzo; l´inflazione calcolata sulla base dell´Ipca è stimata al 2,5% per l´Ue e al 2,2% per l´area dell´euro. Tuttavia, la stagnazione economica, la modesta crescita dei salari e la credibilità della previsione generale di inflazione fanno ritenere che le pressioni inflazionistiche sottostanti resteranno sotto controllo e, alla fine dell´anno, l´inflazione sarà vicina al 2% in entrambe le zone. L´inflazione sottostante dovrebbe crescere lentamente, come corollario della ripresta dell´attività e, potenzialmente, di un aumento dell´inflazione importata dalle economie emergenti.  
   
   
INCONTRO TRA LA COMMISSARIA PER LA GIUSTIZIA, VIVIANE REDING, E I DIRIGENTI DELLE IMPRESE EUROPEE PER PROMUOVERE LA PRESENZA DELLE DONNE NEI CONSIGLI DI AMMINISTRAZIONE  
 
Bruxelles, 2 marzo 2011 - L´impresa in Europa è ancora un mondo al maschile: nei consigli di amministrazione delle maggiori imprese europee solo un membro su dieci è donna e nel 97% dei casi l´amministratore delegato è un uomo. Secondo alcuni studi, le imprese con una maggiore presenza femminile ai vertici mettono a segno risultati migliori di quelle dirette esclusivamente da uomini e, oltre a conseguire proventi di gestione più elevati, sono più abili ad attirare personale dotato e a comprendere le esigenze della clientela. Valorizzare pienamente il talento della forza lavoro femminile non solo è vantaggioso per le imprese, ma anche per l´intera economia e l´intera società. Le donne rappresentano il 60% dei laureati, eppure continuano ad essere sottorappresentate nei luoghi decisionali dell´economia. In una riunione convocata oggi su questo tema a Bruxelles, la Vicepresidente della Commissione europea Viviane Reding incontra gli amministratori delegati e i membri dei consigli di amministrazione di imprese quotate in borsa di dieci Paesi europei (v. Allegato). La riunione sarà presieduta dalla Vicepresidente della Commissione Viviane Reding insieme a Gertrude Tumpel-gugerell, membro del consiglio direttivo della Banca centrale europea. Si esaminerà come sia possibile accrescere la presenza femminile ai posti di comando e se, per ottenere rapidamente mutamenti concreti, sia meglio l´autoregolamentazione o la regolamentazione. Nel pomeriggio i servizi della Dg Giustizia della Commissione incontreranno le parti sociali sullo stesso tema (v. Allegato). La riunione odierna tra la Commissione, i dirigenti d´impresa e le parti sociali segna la prima tappa verso un maggiore equilibrio tra i generi nei consigli di amministrazione e ai vertici delle maggiori imprese europee. Il tema è stato affrontato per la prima volta nel settembre 2010, quando la Commissione europea, facendo seguito a una proposta della Vicepresidente Reding, ha affermato nella Strategia per la parità tra donne e uomini (v. Ip/10/1149) che intendeva "esaminare iniziative mirate al miglioramento della parità di genere nei processi decisionali." In base ai nuovi dati pubblicati oggi, la Commissione avrà uno scambio di opinioni con le imprese e le parti sociali per appurare quali misure abbiano preso o intendano prendere in un futuro prossimo per migliorare l´equilibrio tra i generi nei consigli di amministrazione. Nei prossimi 12 mesi la Commissione farà un monitoraggio serrato dei progressi compiuti e valuterà in seguito se siano necessarie altre misure. "Voglio lanciare un segnale chiaro alle imprese europee: l´impresa è donna", ha affermato la Vicepresidente Reding, commissaria europea alla Giustizia. "Per rilanciare l´economia europea dobbiamo sfruttare tutti i talenti che la nostra società racchiude. Per questo è tanto importante il dialogo tra la Commissione e le parti sociali. Sono convinta che un´autoregolamentazione credibile ed effettiva in tutta Europa possa davvero fare la differenza, ma mi riprometto di ritornare su questo tema tra un anno: se l´autoregolamentazione dovesse fallire, sono pronta ad avviare nuove azioni a livello dell´Unione." Secondo il recente rapporto sull´equilibrio di genere ai vertici delle imprese, le donne rappresentano in media il 12% dei membri dei consigli di amministrazione delle maggiori imprese dell´Ue quotate in borsa e solo il 3% ne è l´amministratrice delegata (v. Allegato). Naturalmente queste cifre variano da un Paese all´altro: si va dal 26% di leadership al femminile in Svezia e in Finlandia ad appena il 2% a Malta. Nonostante la lentezza con la quale si cerca di raggiungere un equilibrio ragionevole su scala europea (40% di rappresentanti dei due sessi), alcuni Paesi stanno facendo reali progressi. La Finlandia, la Svezia, i Paesi Bassi e la Danimarca hanno adottato codici di governance per le imprese e/o carte – l´adesione alle quali è facoltativa – che hanno permesso a un maggior numero di donne di entrare nei consigli di amministrazione. La Norvegia ha già introdotto una legislazione sulle quote "rosa" e lo stesso si accingono a fare la Francia e la Spagna, mentre se ne discute nei Paesi Bassi, in Italia e in Belgio.  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA METTE A DISPOSIZIONE 267 MILIONI DI EURO PER NUOVI PROGETTI AMBIENTALI  
 
Bruxelles, 2 marzo 2011 - La Commissione europea ha lanciato l´invito annuale a presentare proposte da finanziare a titolo del programma Life+, il Fondo europeo per l´ambiente. Sono ammesse proposte riguardanti una delle tre tematiche del programma: Natura e biodiversità, Politica ambientale e governance, Informazione e comunicazione. Sono in totale disponibili 267 milioni di euro, che saranno erogati sotto forma di cofinanziamenti nell´ambito di accordi di sovvenzione. Il termine ultimo dell´invito è il 15 luglio 2011. Il programma Life+ verte su tre tematiche: i progetti Life+ Natura e biodiversità migliorano lo stato di conservazione delle specie e degli habitat in pericolo, contribuendo ad attuare le direttive dell´Ue Uccelli e Habitat, la rete Natura 2000 e l´obiettivo postosi dall´Unione di arrestare la perdita di biodiversità. La percentuale massima di cofinanziamento è di norma pari al 50%, ma può arrivare al 75% per le specie e gli habitat prioritari; i progetti Life+ Politica e governance ambientali sono progetti innovativi o progetti pilota che contribuiscono allo sviluppo di strategie, tecnologie, metodi e strumenti in vari settori d´intervento, tra cui l´aria, l´acqua, i rifiuti, il clima, il suolo e l´agricoltura. Questa parte di Life+ va in aiuto a progetti che migliorano l´attuazione della legislazione Ue in materia ambientale, che consolidano la base di conoscenze su cui si fondano le politiche e che sviluppano fonti di informazioni sull´ambiente mediante attività di monitoraggio (ivi compreso il monitoraggio delle zone boschive). I progetti possono essere cofinanziati fino ad un massimo del 50%; nella categoria Life+ Informazione e comunicazione rientrano progetti che vertono sull´allestimento di campagne di comunicazione e sensibilizzazione in materia di ambiente, protezione della natura o conservazione della biodiversità, come pure progetti relativi alla prevenzione degli incendi boschivi (sensibilizzazione, formazione specifica). Informazioni dettagliate sulla candidatura sono disponibili alla pagina: http://ec.Europa.eu/environment/life/funding/lifeplus.htm  In ogni Stato membro si terranno sessioni di informazione, indicate alla pagina: http://ec.Europa.eu/environment/life/news/events/events2011/info_workshops11.htm  I progetti finanziati da Life+ devono presentare un interesse per l´Ue, contribuendo in maniera significativa al conseguimento dell´obiettivo generale di Life+. Devono inoltre essere coerenti e realizzabili sotto il profilo tecnico e finanziario e offrire un buon rapporto costi-benefici.  
   
   
FESR. OGGI LA PUGLIA A BRUXELLES  
 
Bari, 2 marzo 2011 - L’assessore regionale alle Opere Pubbliche e Protezione Civile Fabiano Amati partecipa, mercoledì 2 marzo a Bruxelles, ad un incontro tecnico per l’analisi dell’applicazione delle regole comunitarie che disciplinano l’utilizzo del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale. L’incontro è stato convocato presso la sede del Parlamento europeo alle 17,00, dall’onorevole Gianni Pittella, primo vicepresidente del Parlamento europeo, su richiesta dell’assessore Amati. Quest’ultimo, con rappresentanti dell’Ato Puglia e dell’Acquedotto pugliese, incontrerà referenti a livello europeo per analizzare le modalità di attuazione dell’articolo 55 del regolamento, i cui criteri di applicazione sembrano essere inconciliabili con quelli imposti dalla normativa italiana in materia di servizi idrici. La Regione Puglia ha già provveduto ad inviare a Bruxelles una relazione con la quale, oltre a descrivere le peculiarità della legislazione nazionale, è stato proposto un criterio di determinazione del Deficit di Finanziamento “Funding-gap” su scala d’Ambito e non per singolo investimento, come invece previsto dall’articolo 55. Quest’ultimo infatti, disciplina i criteri di utilizzo del fondo relativamente ai cosiddetti “progetti generatori di entrate”, facendo riferimento a operazioni di investimento in infrastrutture il cui utilizzo sia soggetto a tariffe direttamente a carico degli utenti. I criteri di applicazione della norma però stabiliscono che l’analisi per la determinazione “dei proventi netti”, ovvero del Deficit di Finanziamento (Funding-gap ), avvenga per singolo investimento, ponendosi in contrasto con le modalità di gestione del Sii, che in Italia deve avvenire per legge in base ad Ambiti Territoriali Ottimali (Ato) definiti dalle Regioni, che stabiliscono costi e investimenti non per singolo investimento, come prevede la Commissione, ma sull’intero ambito territoriale. L’ato definisce il Piano d’Ambito e la tariffa da applicare agli utenti in base ai costi di gestione del Sii e agli investimenti che dovranno essere sostenuti dal Gestore. Dopo diversi incontri sull’argomento, si attende una risposta definitiva ma il rischio – ha spiegato Amati in una lettera inviata a Pittella lo scorso 9 febbraio proprio allo scopo di convocare un incontro con tutti i soggetti interessati - è che a fronte della nostra richiesta di definire una procedura complessiva per l´insieme degli interventi programmati per il Sii, nell´impossibilità tecnica di definire valutazioni esaustive per ogni singolo intervento, la Commissione punti comunque a far si che la valutazione complessiva non sia altro che la sommatoria delle singole valutazioni unitarie, di fatto vanificando e rendendo impraticabile la richiesta avanzata dalla Puglia.  
   
   
ALBANIA, PROGETTO UE PER MIGLIORAMENTO APPALTI PUBBLICI  
 
Tirana, 2 marzo 2011 - Un piano da 1 milione di euro finanziato dall´Unione europea porterà al miglioramento delle procedure per gli appalti pubblici, le concessioni e le aste in Albania nel corso dei prossimi anni. Il progetto utilizzerà l´esperienza Ue e le conoscenze degli Stati membri nell´assistere il Paese balcanico nel completamento della propria legislazione sugli appalti, e nell´allineamento delle procedure a quelle applicate a livello comunitario. L´unione europea fornisce da tempo il suo sostegno all´Albania in questo settore: partendo dai miglioramenti ottenuti in passato, questo progetto punta a sostenere ulteriormente l´Agenzia albanese per gli Appalti pubblici attraverso attività e formazione disegnate sulle proprie necessità. In particolare, la collaborazione tra l´Agenzia albanese e gli analoghi enti di Romania e Polonia porterà in Albania esperti degli Stati Ue per assisterla in un´ampia gamma di processi, tra i quali l´avvicinamento della legislazione albanese agli standard comunitari; la preparazione di un Piano d´azione per l´adozione delle riforme nel sistema di appalto; il rafforzamento dell´Agenzia, degli altri enti responsabili dei contratti e in generale dei soggetti coinvolti nelle procedure di appalto pubblico; la stesura di una strategia di comunicazione. Nel corso della presentazione, il capo della delegazione Ue in Albania, Ettore Sequi, ha sottolineato l´importanza di tali riforme nell´ottica dell´integrazione europea, evidenziando la necessità da parte dell´Albania di armonizzare il proprio sistema con gli standard comunitari, soprattutto in termini di trasparenza e affidabilità, nel quadro della lotta alla corruzione, uno dei cardini del processo di integrazione Ue albanese. Il progetto si protrarrà fino al 2012 e verrà portato avanti dall´Ufficio polacco degli Appalti pubblici con supporto dell´Authority nazionale rumena di Regolamentazione e Monitoraggio degli Appalti pubblici.  
   
   
SLOVENIA, STIPENDIO MENSILE NETTO PARI A 967 EURO  
 
Lubiana, 2 marzo 2011 - In Slovenia lo stipendio mensile medio netto 2010 è stato di 966,62 euro mentre quello lordo era pari a 1.494,88. Rispetto al 2009 è aumentato in termini reali del 2,1 per cento; in termini nominali, invece, del 3,9 per cento. Lo stipendio medio lordo nel 2010 è diminuito solo per le attività dell´amministrazione pubblica, quelle della difesa (dello 0,6 per cento), le attività sanitarie e della previdenza sociale (dello 0,3 per cento)  
   
   
"LA POLITICA ESTERA ITALIANA A 150 ANNI DALL’UNITÀ: CONTINUITÀ, RIFORME E NUOVE SFIDE"  
 
Roma, 2 Marzo 2011 - Il prossimo 10 marzo, alle ore 17.30 - in occasione della presentazione del rapporto introduttivo dell´Annuario Ispi-iai sulla politica estera italiana (edizione 2011), realizzato con il sostegno della Compagnia di San Paolo e della Fondazione Cariplo, edito da Il Mulino - si terrà una Tavola Rotonda dal titolo: "La politica estera italiana a 150 anni dall’Unità: continuità, riforme e nuove sfide" L´incontro, che si terrà al Senato della Repubblica, presso la Sala Capitolare (Chiostro del Convento di Santa Maria sopra Minerva, ingresso da Piazza della Minerva, 38). Segreteria (tel. 02 86 93 053, e-mail: ispi.Eventi@ispionline.it  sito: www.Ispionline.it/ ).  
   
   
IL PRESIDENTE DELLA CAMPANIA CALDORO INCONTRA IL CORPO CONSOLARE DELLA CAMPANIA: "UN´AGENDA DI LAVORO PER PROMUOVERE L´INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLA REGIONE"  
 
Napoli, 2 marzo 2011 - Il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro ha ricevuto ieri mattina in sala giunta il Corpo Consolare della Campania, guidato dal decano console generale di Gran Bretagna Michael Burgoyne. All’incontro ha partecipato una delegazione di circa 40 consoli in rappresentanza dei 10 di carriera e dei 56 onorari. Era presente il consigliere diplomatico del presidente Francesco Calogero. "Ieri sera - ha detto il presidente Caldoro – abbiamo approvato la Finanziaria regionale, con la quale assicuriamo la tenuta ed il controllo dei conti pubblici. Grazie al senso di responsabilità della politica, che ha condiviso la necessità del rigore e della lotta agli sprechi, ed alle misure per lo sviluppo, restituiamo credibilità alla Regione e garantiamo quanti vogliono venire ad investire in Campania. "Definiremo con il Corpo Consolare nelle prossime settimane un´agenda di lavoro tesa a promuovere l’internazionalizzazione della Regione ed a intensificare gli scambi commerciali e culturali con tutti i Paesi del mondo, a partire dai settori che rappresentano i punti di forza della nostra economia, come l’agroalimentare, l´aerospazio, la cantieristica e le aree portuali, il turismo, l’arte e la cultura, il tessile e manifatturiero, la cultura”, ha concluso il presidente. "Nutriamo - ha aggiunto il console decano Burgoyne - grandi sentimenti di affetto verso Napoli e la Campania, e continueremo a lavorare con le istituzioni per cambiare l’immagine con cui vengono rappresentate nel mondo".  
   
   
COOPERAZIONE INTERNAZIONALE E SVILUPPO: TAVOLO CONGIUNTO TRA MINISTERO E REGIONE UMBRIA  
 
Roma, 2 marzo 2011 - Ministero degli affari esteri e Regione Umbria daranno vita ad un tavolo congiunto per definire un´agenda rispetto a tutte le azioni di cooperazione allo sviluppo che l´Umbria ha avviato, sia come Regione coordinatrice per la conferenza delle Regioni, che per quelle avviate direttamente. E´ quanto deciso al termine di una riunione svoltasi ieri a Roma, alla Farnesina, presente il sottosegretario agli affari esteri, Vincenzo Scotti, e la presidente della regione Umbria, Catiuscia Marini. Durante l´incontro il sottosegretario Scotti ha dato ampia disponibilità a collaborare con la Regione Umbria, attraverso le strutture del ministero e della rete diplomatica e consolare, "per sostenere la Regione Umbria e le Regioni italiane in generale nel loro insieme, nelle azioni di cooperazione allo sviluppo". "Tutto ciò che come Ministero potremo fare - ha detto Scotti alla presidente Marini - lo faremo, perché siamo convinti che il sistema Italia si promuove se congiuntamente tutti gli attori istituzionali ed imprenditoriali mettono in atto azioni concordate e coordinate". La presidente Marini, che ha apprezzato la disponibilità della Farnesina ad offrire ampia collaborazione, ha esposto i principali progetti di cooperazione internazionale per i quali proprio la Regione Umbria svolge il ruolo di capofila per le Regioni. Dal programma "Brasil Proximo", a "Le ali della colomba" nei territori della Palestina, fino ai progetti di diretta iniziativa umbra, quali quelli nel Mali e nell´area dei Balcani. "Crediamo molto nello strumento della cooperazione internazionale e l´Umbria in ciò vanta un´antica e positiva tradizione - ha detto la presidente marini - Grazie a questi progetti ed alla nostra idea di cooperazione sono tutti gli attori a trarne beneficio diretto, sia nei paesi destinatari delle iniziative, che in quelli che li realizzano. In particolar modo intendiamo favorire tutto il sistema delle imprese umbre che, anche grazie a queste azioni, possono accrescere il loro grado di internazionalizzazione e di capacità di export". La Presidente Marini, ricordando che la Regione Umbria ha recentemente riorganizzato le modalità di promozione delle imprese all´estero costituendo il Centro Estero, in modo da mettere in campo un sistema regionale di promozione, ha aggiunto: "Si tratta in sostanza di mettere a leva, anche con il sostegno del Ministero degli Affari Esteri, tutto il patrimonio di cui l´Umbria già dispone in termini non solo di relazioni, ma di prodotti anche culturali, per sostenere tutte le imprese nel loro livello di internazionalizzazione In questo percorso, molto importante, sarà anche il ruolo delle due università umbre". Ministero e Regione hanno quindi convenuto sull´opportunità di definire, da subito, un quadro preciso di tutte le attività, per giungere al più presto ad un Tavolo congiunto che dovrà definire un´agenda precisa di tutte le priorità, non escludendo anche la possibilità della stipula di un vero e proprio accordo per delineare gli impegni reciproci in funzione di una "operazione decentrata rafforzata".  
   
   
FVG INCONTRA DELEGAZIONE DELLA ROMANIA  
 
Trieste, 2 febbraio 2011 - La Romania guarda al Friuli Venezia Giulia per accelerare il proprio sviluppo economico e produttivo, facendo leva sul know-how delle nostre imprese innovative, sollecitando investimenti da possibili partner e puntando sui centri di eccellenza della ricerca scientifica e tecnologica. Con questi obiettivi una delegazione rumena, guidata da Razvan Toader, direttore generale del dipartimento delle Politiche industriali e degli Affari del ministero dell´Economia e del Commercio, e accompagnata dal console generale di Romania a Trieste Radu Dobre, ha incontrato ieri l´assessore regionale alle Attività produttive Federica Seganti. Nel corso del colloquio, che fa seguito alla ´´Country presentation´´ del 28 febbraio a Udine ed è propedeutico alla visita che il presidente del Friuli Venezia Giulia Renzo Tondo ha in programma in Romania nella seconda metà di marzo, sono stati esaminati tutti i possibili ambiti di collaborazione che, ha spiegato Seganti, potranno fare perno sull´attività di Informest, agenzia per la cooperazione nell´area del Sud Est Europa, e di Finest, per quanto riguarda il supporto finanziario. La Romania, come ha precisato il direttore Toader, oltre che agli scambi commerciali e all´agricoltura, è interessata in particolare alla produzione di energia da fonti rinnovabili, alla componentistica, alle nanotecnologie. Esaminate anche le prospettive di crescita del movimento turistico, alla luce dell´interesse alle spiagge e alle montagne del Friuli Venezia Giulia. Come è stato ricordato oggi, alcune forme di collaborazione sono già in atto tra il Friuli Venezia Giulia e il distretto di Alba, in Transilvania, nel cui capoluogo, Alba Iulia, è presente un parco industriale con agevolazioni per gli imprenditori che investiranno almeno 1,5 milioni di euro.  
   
   
DALLA GIUNTA DELL’ EMILIA ROMAGNA UN PROGETTO DI LEGGE CONTRO L’INFILTRAZIONE DEL CRIMINE ORGANIZZATO E MAFIOSO  
 
 Bologna, 2 marzo 2011 – L’obiettivo è la prevenzione dell’infiltrazione e del radicamento mafioso in regione. Gli strumenti comprendono un osservatorio permanente sul fenomeno criminale; un nuovo meccanismo per permettere ai Comuni di utilizzare al meglio i beni confiscati alla mafia; la collaborazione con le forze dell’ordine, il mondo della scuola e il volontariato. La Giunta regionale ha approvato il 28 febbraio un progetto di legge per l’“attuazione coordinata delle politiche regionali a favore della prevenzione del crimine organizzato e mafioso, nonché per la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile”. Il testo, che ora sarà discusso dall’Assemblea legislativa, è stato illustrato ieri mattina in Regione dalla vicepresidente della Regione e assessore alle politiche per la sicurezza Simonetta Saliera e si presenta come una sorta di “scatola di attrezzi” - pensata insieme a enti locali, associazioni impegnate nel settore, Prefetture e magistratura - cui attingere per promuovere una serie interventi di prevenzione e contrasto. Attraverso un articolato sistema di accordi e intese la Regione condividerà con i Comuni, le associazioni di categoria e del sociale e il mondo scolastico, progetti di intervento preventivo finalizzati alla sensibilizzazione, comunicazione, “sollecitazione delle conoscenze” e formazione. “L’emilia-romagna è un terreno sano ma non indenne dall’infiltrazione mafiosa”, ha sottolineato la vicepresidente Saliera. “Con questa legge vogliamo mantenere alta l’allerta di tutta la comunità, i suoi anticorpi. L’emilia-romagna ha una buona rete di imprese, sindacati, volontariato, ha un’identità forte e partecipe che vogliamo sostenere perché rappresenta la nostra corazza che va mantenuta solida e sana”. Il progetto di legge nasce da un’ampia opera di consultazione sia istituzionale che delle parti sociali - associazioni di categoria, sindacati ed altre espressioni del mondo economico regionale - e porta a unità le diverse politiche regionali che danno un contributo alle finalità della legge: dalle politiche per la sicurezza a quelle scolastiche e sociali, dalla formazione alle politiche giovanili. Il testo affiancherà la nuova legge per la disciplina degli appalti pubblici (legge regionale 11/2010) che semplifica le normative del settore riducendo le pratiche cartacee e l’uso indiscriminato del massimo ribasso d’asta negli appalti, aumenta i controlli nei cantieri anche con l’utilizzo di tecnologie informatiche per segnalare appalti nei quali possano annidarsi fenomeni di infiltrazione mafiosa, lavoro irregolare e usura. Tra le novità del nuovo progetto di legge, ci sono anche l’istituzione il 21 marzo di ogni anno della “giornata regionale in ricordo delle vittime delle mafie e per la promozione della cittadinanza responsabile” e l’adesione della Regione all’associazione Avviso Pubblico, una rete nazionale di enti locali che da anni lavora in questo campo. I beni confiscati - Con il progetto di legge si punta alla prevenzione ma anche ad intervenire sui danni che l’infiltrazione della criminalità mafiosa ha già prodotto nel territorio regionale, attraverso il sostegno ai Comuni che hanno in gestione beni confiscati alla mafia. Ad oggi sono stati 31 i beni (tra appartamenti, poderi, capannoni e zone rurali) sequestrati alla criminalità organizzata e mafiosa in Emilia-romagna. Per facilitare il recupero ad uso sociale di tali beni da parte dei Comuni, la Regione attiverà uno sportello per fornire assistenza e informazioni e saranno erogati contributi per cofinanziare gli interventi di restauro, risanamento e riutilizzo. La prevenzione dell’usura e delle altre fattispecie criminose - Per quanto riguarda i fenomeni connessi all’usura, la Regione promuoverà azioni di tipo educativo e culturale per favorire l’emersione, anche in collaborazione con le istituzioni e le associazioni economiche e sociali presenti nel territorio regionale. Stessa attenzione sarà data a interventi per prevenire le situazioni di disagio e dipendenza connesse ad attività criminose. L’osservatorio regionale - Un altro aspetto importante del progetto di legge è la costituzione di un Osservatorio regionale, interno all’amministrazione (specificamente al Servizio politiche per la sicurezza), in cui si raccoglieranno in maniera sistematica dati ed elementi di conoscenza sull’infiltrazione mafiosa in regione per renderli disponibili alle altre istituzioni e alla comunità regionale. Gli interventi nelle scuole - La legge prevede il sostegno a interventi nelle scuole e università, per la realizzazione di attività di qualificazione e aggiornamento del personale della scuola; per la valorizzazione di tesi di laurea sul tema della criminalità organizzata; per la promozione di iniziative finalizzate allo sviluppo della coscienza civile, costituzionale e democratica, alla lotta contro la cultura mafiosa, alla diffusione della cultura della legalità. La formazione delle forze di polizia locale e il sostegno alle vittime - Il progetto di legge della Giunta interviene, infine, sul rafforzamento della formazione per la polizia locale, sulla cooperazione tra le diverse forze di polizia e sul sostegno alle vittime di reato attraverso la Fondazione per le vittime di reato.  
   
   
VENEZIA: COSTO OPERAZIONI BANCARIE DI SPORTELLO, NO A BALZELLI IMPROPRI  
 
 Venezia, 2 marzo 2011 - “Un balzello iniquo, un costo improprio per i clienti”. Non ci sta l’assessore alla tutela del consumatore del Veneto Franco Manzato all’annunciata introduzione da parte di alcuni istituti di credito di una sorta di prelievo forzoso sulle operazioni bancarie di sportello. “E’ una commissione assurda, costosa oltre misura, che non copre i cosiddetti costi: l’impiegato allo sportello lo si paga anche se non si fanno operazioni – sottolinea Manzato – a meno che questo tipo di pesante scoraggiamento non sia anche il preludio ad una forzosa riduzione del personale. Comprendo la necessità di supportare il passaggio dalle operazioni manuali a quelle telematiche da gestire interamente online, ma questo si può fare con incentivi anziché con penalizzazioni, mentre vi sono operazioni comunque obbligate, come quelle con assegni. Nello stesso tempo una “tassa” privata su questo genere di attività penalizza soprattutto gli utenti che hanno meno possibilità di accesso tecnologico, ovvero le fasce più anziane e quelle a più basso reddito, alle quali semmai – ha concluso l’assessore – bisognerebbe dare alternative possibili, semplici e convenienti”. La posizione di Manzato è condivisa anche da Ermes Coletto, presidente regionale di Federconsumatori: “la moneta elettronica è il presente e il futuro, ma un sistema che va incontro ai risparmiatori e ne protegge i risparmi non può essere un mezzo improprio per ingrassare le banche. Se sommiamo i vari passaggi che una decisione del genere comporta, possiamo arrivare infatti a milionate colanti nelle casse degli istituti di credito a scapito dei clienti, che invece giustamente pretendono la trasparenza delle operazioni”.  
   
   
SICILIA:LOMBARDO,"ABUSO UFFICIO? PRONTO A CHIARIRE TUTTO CON I PM"  
 
Palermo, 2 marzo 2011 - Il presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo ha incaricato i suoi legali di verificare la notizia di una eventuale iscrizione nel registro degli indagati della Procura della Repubblica di Palermo. Secondo quanto riportato ieri mattina dalla stampa, al presidente della Regione verrebbe contestata l´ipotesi di abuso d´ufficio, a proposito della nomina di dirigenti esterni all´Amministrazione regionale. Se il fatto dovesse essere confermato, il presidente Lombardo chiedera´, domani stesso, di essere sentito dai Magistrati di Palermo, per chiarire ogni punto. La presidenza della Regione siciliana precisa che le nomine sono state effettuate dopo avere attivato un attento e rigoroso confronto fra i titoli dei dirigenti esterni, poi nominati, e quelli dei dirigenti interni. Le nomine di dirigenti esterni rientrano, in ogni caso, nell´ambito della percentuale stabilita dalla legge regionale, in una materia la cui competenza e´ esclusiva della Regione.  
   
   
CAMPANIA, BILANCIO: IMPORTANTI PROVVEDIMENTI PER LE AUTONOMIE LOCALI  
 
Napoli, 2 marzo 2011 - "La Finanziaria regionale approvata in Consiglio contiene importanti provvedimenti per gli enti locali della Campania. Discipliniamo, tra l’altro, il Consiglio delle Autonomie ed avviamo una collaborazione con l´Ifel per il processo di attuazione del federalismo". L´assessore ai Rapporti con le Autonomie locali della Campania Pasquale Sommese sottolinea soddisfatto gli aspetti innovativi della legge di bilancio. "Il Cal - sottolinea Sommese - sarà composto da quaranta membri, di cui dieci di diritto, ovvero i presidenti di provincia ed i sindaci delle città capoluogo e trenta elettivi, per i quali nelle prossime settimane definiremo in Giunta le modalità di elezione. Ci dotiamo così di uno strumento importante di partecipazione degli enti alle scelte ed alle decisioni di sviluppo e di programmazione, attribuendo ad essi un ruolo strategico e fondamentale. "Contestualmente – aggiunge l’assessore - promuoveremo con l´Istituto per la finanza e l´economia locale una struttura tecnica di supporto alla Regione e alle istituzioni periferiche per attuare il federalismo. "Manteniamo così gli impegni assunti all’atto dell’insediamento tesi a valorizzare al meglio ruoli, compiti e funzioni della autonomie, anche nella prospettiva del nuovo modello federale", conclude Sommese.  
   
   
PRIMO MARZO, IL CAPODANNO DEL VENETO. ZAIA: BUON ANNO A TUTTI I VENETI  
 
Venezia, 2 marzo 2011 - “Voglio usare le parole che la Madonna dei Miracoli ha utilizzato il 9 marzo di 500 anno fa per augurare a tutti i veneti “bondì, bon anno” e ricordare una tradizione che ci arriva dalla Repubblica Serenissima e che sottolinea ancora una volta il forte legame che i veneti hanno con le radici cristiane.” Con queste parole il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, fa gli auguri di buon anno a tutti i veneti riprendendo un’antica tradizione. “La Repubblica Serenissima – spiega Zaia – con il primo marzo, festeggiava il primo giorno del nuovo anno. Il giorno dell’Incarnazione di Gesù era lo spunto per riaffermare la propria autonomia rispetto ad ogni altro potere e la propria identità, legata alla terra e, più tardi, all’attività manifatturiera”. Lo storico Giuseppe Gullino spiega che, siccome nel Medioevo ogni Comune, ogni città tendeva valorizzare la propria identità accreditandosi origini, patroni o eroi eponimi che le conferissero una valenza propria e riconoscibile rispetto ai vecchi dominatori o ai centri vicini, il Popolo delle lagune ebbe a scegliere questa data anche nell´intento di affermare la propria autonomia da Roma, dalle cui interferenze fu sempre bene attenta a prendere le distanze. “La scelta di festeggiare in questa data il capodanno - dice Zaia - segna la propensione al federalismo e all’autonomia anche culturale di questa regione. E oggi, come ieri, il Veneto vuole il federalismo. Perché siamo consapevoli che questa riforma porterà effetti positivi dirompenti nei nostri territori e finalmente ammodernare profondamente lo Stato”. Secondo la tradizione, consolidatasi in età umanistica, Venezia sarebbe stata fondata il 25 marzo 421, ossia il giorno dell´incarnazione di Gesù, cioè esattamente nove mesi prima del 25 dicembre. Inizialmente fu proprio il 25 marzo ad essere prescelto come inizio del calendario della Serenissima, ma poichè fare iniziare il computo dei giorni dal numero 25 avrebbe comportato una quantità di confusioni e fraintendimenti, con il tipico pragmatismo dei mercanti (il Senato veneziano è stato felicemente paragonato a un consiglio di amministrazione) si fece coincidere il capodanno veneto con l´inizio del mese. “La scelta di festeggiare il capodanno in queste giornata – sottolinea Zaia – ribadisce il legame con la terra che ha, da sempre, chi vive in questa regione. Il primo marzo fissa alcuni significati che fanno parte della cultura popolare: questo mese chiude l´inverno e apre la primavera. È, inoltre, la stagione in cui terminano i lavori negli arsenali e le navi vengono messe in acqua. Sempre a marzo cominciano i lavori campestri, le piogge ridanno vita alla terra, gonfiano i fiumi e i fiumi conferiscono vigoria ai mulini, ai magli, alle segherie, ai mangani, all´industria insomma, così presente appunto lungo i corsi d´acqua.” “È una data – conclude Zaia - carica di significati, che non dobbiamo dimenticare perché fa parte del nostro patrimonio storico e culturale oltre che ribadire il legame inscindibile con le radici cristiane di questa regione. Non mi resta che rinnovare il mio augurio di buon anno a tutti i veneti”.  
   
   
PATTO PER LO SVILUPPO: LA GIUNTA DELLA SARDEGNA AVVIA I TAVOLI TEMATICI  
 
Cagliari, 2 marzo 2011 - La Giunta regionale ha approvato la delibera per l´attivazione di tre cabine di regia e quattro tavoli tematici per dare attuazione al patto per lo sviluppo. L´iniziativa è stata richiamata dal presidente della Regione, Ugo Cappellacci, anche durante gli incontri istituzionali con il sindaco di Nuoro, Alessandro Bianchi, e il presidente della Provincia, Roberto Deriu. Le tre cabine di regia saranno impegnate rispettivamente sui temi del lavoro, dell´impresa e dei territori. I quattro tavoli tematici, invece, si occuperanno di Sanità, Riforme, Attività Produttive e Infrastrutture. "In questo modo - ha commentato il presidente - vogliamo rilanciare e potenziare la concertazione con i principali attori istituzionali e le rappresentanze economiche e sociali della Sardegna, per dare una fisionomia compiuta alla partecipazione degli stessi e garantire la massima condivisione delle scelte strategiche per lo sviluppo dell´Isola".  
   
   
STIME CGIA DI MESTRE. MORATTI: “IL FEDERALISMO PREMIA MILANO”  
 
Milano, 2 marzo 2011 - Il Centro studi della Cgia di Mestre sostiene che dagli effetti economici derivanti dall´applicazione del Federalismo Fiscale, Milano sarà il Comune più premiato con un vantaggio economico di 211 euro per residente. “I dati dello studio della Cgia di Mestre sono un’ulteriore positiva conferma - ha commentato il Sindaco Letizia Moratti - il federalismo premia Milano, e dunque premia i Comuni virtuosi. Abbiamo sempre creduto in questa Riforma mantenendo un atteggiamento costruttivo verso questo Governo che la sta attuando”. Secondo la Cgia di Mestre la differenza tra i trasferimenti che saranno soppressi e le imposte devolute ai Comuni premia fra tutti Milano, che da questi calcoli, riceverebbe 211 euro pro capite, al primo posto tra i Comuni italiani. Lo studio inoltre evidenzia che, essendo l’operazione a saldo zero per l’Erario, si tratta di un doveroso riequilibrio nella distribuzione delle risorse sulla base delle imposte prodotte dalla diverse realtà locali. Infatti i circa 11,243 miliardi di euro di trasferimenti che saranno soppressi a tutti i Comuni italiani, saranno devoluti a questi ultimi secondo il gettito delle imposte prodotte sul territorio.  
   
   
VALORIZZARE LE RISORSE DELLA MONTAGNA IL VICE PRESIDENTE DEL PIEMONTE CAVALLERA AL SEMINARIO CONCLUSIVO DEL PROGETTO CAPACITIES  
 
Torino, 2 Marzo 2011 - “Valorizzare le risorse della montagna” è il titolo del seminario conclusivo del progetto Capacities che si è svolto ieri al Museo regionale di Scienze Naturali di Torino. All’incontro è intervenuto il Vice Presidente della Regione, Ugo Cavallera , che ha sottolineato “ il ruolo della cooperazione transnazionale: un’occasione per mettere a confronto le diverse esperienze, capacità e conoscenze, sperimentare approcci innovativi rispetto alle attività di programmazione e progettazione dello sviluppo locale .” La Regione ha riservato fin dall’inizio una particolare attenzione a questo tipo di attività, che ben si integrano con la sua vocazione internazionale. Il Progetto, finanziato nell’ambito del programma di cooperazione comunitario “Spazio Alpino”, ha come obiettivo promuovere il potenziale dei piccoli centri alpini, attraverso politiche di sviluppo condivise ed innovative. In particolare, si punta alla riqualificazione e alla rivitalizzazione delle borgate alpine di versante, per contrastare gli accentuati fenomeni di spopolamento e favorire il mantenimento o l’avvio di nuove attività economiche. Il Progetto Capacities ha come partners: Regione Lombardia, come capofila; Di Herbert Liske (Austria); Anton Melik Geographical Institute (Slovenia); National Tourist Association (Slovenia); Institut d’Urbanisme de Grenoble (Francia); Conseil d’Architecture, d’Urbanism e de Environnement de Vaucluse (Francia); Langhe, Monferrato e Roero; Regione Autonoma Valle d’Aosta; Regione Piemonte; Cantone dei Grigioni (Svizzera). L’incontro ha presentato alcuni risultati del progetto. In particolare i temi della discussione, legati ai progetti pilota Piemontesi e Valdostani, sono stati la valorizzazione delle risorse della montagna (Valle Ossola e Valle Varaita), l’imprenditorialità in contesti montani (provincia di Cuneo), la partecipazione e la costruzione di progetti.  
   
   
TRENTO: ASSUNZIONI DI PERSONALE, LE REGOLE 2011 DELLA PROVINCIA  
 
Trento, 2 marzo 2011 - Fissate le regole - così come avviene annualmente dopo il varo delle legge finanziaria provinciale - in materia di assunzioni di personale del comparto delle autonomie locali. Le determinazioni sono contenute nella deliberazione di Mauro Gilmozzi, assessore all´urbanistica, enti locali e personale, approvata oggi dalla Giunta provinciale. Le regole sono fissate di anno in anno proprio per fornire indicazioni operative alle strutture competenti in materia di personale. La novità di quest´anno è data dalla proroga della validità delle graduatorie a tempo indeterminato: quelle scadute a partire dal 1° novembre 2010 o in scadenza entro il 31 dicembre 2010 sono dunque prorogate fino al 31 dicembre 2012. L’autorizzazione all’effettuazione delle nuove assunzioni sarà oggetto di delibera adottata successivamente. Assunzioni A Tempo Indeterminato Per Particolari Finalita’ - Anche per il 2011 si intendono autorizzate le assunzioni di personale a tempo indeterminato per compensare il personale cessato a seguito di dimissioni volontarie o altre cause diverse dal collocamento a riposo per maturazione del diritto a pensione. A seguito della cessazione dal servizio per pensionamento, la copertura dei posti può invece avvenire solo nell’ambito del limite massimo dello 0,85% della spesa complessivamente prevista per il personale provinciale - escluso il comparto scuola - per ciascun esercizio del triennio 2011-2013. Come detto il dettaglio di questo adempimento sarà disposto con successiva delibera. Continueranno peraltro ad essere garantite le assunzioni necessarie per il funzionamento del corpo permanente dei vigili del fuoco, del nucleo elicotteri, del corpo forestale provinciale nonché del centro provinciale per l´infanzia. Saranno inoltre fatte salve le assunzioni relative al personale con funzioni di conservatore del libro fondiario e del personale tecnico dell´Agenzia provinciale per la protezione dell´ambiente, nonché le assunzioni obbligatorie previste dalla legge per il diritto al lavoro dei disabili. Saranno garantite le assunzioni conseguenti all´inquadramento del personale già in servizio (mobilità inter-enti) e quelle previste in materia di concorsi pubblici per la stabilizzazione, rispettivamente, delle posizioni di collaborazione e di quelle a tempo determinato. Infine, sempre per garantire l’operatività minima delle strutture, si autorizzano assunzioni a tempo indeterminato anche nei seguenti casi: -per l’inquadramento di personale in ingresso per mobilità o assunto dalle vigenti graduatorie nel caso di compensazione con mobilità in uscita; -per riammissione in servizio; -per mobilità dalla Regione Trentino – Alto Adige di personale per la gestione di funzioni delegate; -per l’assunzione dei vincitori dei concorsi pubblici per l’accesso alla qualifica di dirigente o di direttore; -per l’inquadramento, sempre che vi sia uno specifico e fondato interesse da parte dell’Amministrazione, di personale già in posizione di comando da almeno due anni, termine dal quale si può prescindere per particolari circostanze e dietro motivate esigenze. Sarà inoltre autorizzato l’inquadramento nel caso di eventuale impossibilità di prosecuzione del servizio per espressa disposizione dell’ente distaccante o per disposizione di legge. Limiti Alle Assunzioni A Tempo Determinato In Generale - Sono fatte salve le assunzioni a tempo determinato fondate su rapporti di tipo fiduciario previsti dalla vigente normativa nonché quelle destinate a strutture che possono sostenere gli oneri conseguenti attraverso finanziamenti dello Stato o dell’Unione europea o necessarie per adempimenti obbligatori previsti da norme nazionali. Per quanto riguarda invece i contratti a tempo determinato stipulati per l’assenza di personale, si ritiene, sempre per il contenimento della spesa, di stabilire un limite massimo annuo, fissato in 65 unità. Dal computo sono escluse le sostituzioni di personale assente per aspettative non retribuite o in quelle relative a personale impegnato a vario titolo in altre amministrazioni che rimborsino alla Provincia i relativi costi. Assunzioni Di Personale Di Altre Amministrazioni In Posizione Di Comando - Sono autorizzate nuove assunzioni in posizione di comando – in entrata - nel limite di 25 unità. Questo limite potrà essere superato per il potenziamento dell’Agenzia per i servizi nonché per le esigenze di eventuali altre forme di condivisione di servizi che dovessero avviarsi in corso d’anno. Le tipologie delle figure professionali da assumere in tale modo, saranno selezionate in base alla professionalità specifica necessaria per un impiego ben determinato, che l’Amministrazione provinciale non riesce a reperire al proprio interno, valutando nel contempo anche le motivazioni personali e familiari addotte alle istanze di comando.  
   
   
CAMPANIA, BILANCIO: DALL´AULA SEGNALI IMPORTANTI SU WELFARE E BENI ALIENABILI  
 
Napoli, 2 marzo 2011 - Il Consiglio regionale ha votato una manovra finanziaria rigorosa e di grande equilibrio, che dà segnali importanti sul fronte del welfare e un impulso significativo al processo di vendita dei beni alienabili”. Così Ermanno Russo, assessore regionale all´Assistenza sociale, Demanio e Patrimonio, all´indomani dell´approvazione in Consiglio del Bilancio di Previsione e della Legge finanziaria 2011. "In un momento difficile per i conti della Campania - prosegue l´assessore - l´assemblea regionale non si è sottratta ad una riflessione attenta sul futuro del welfare, varando provvedimenti di rilievo per il settore e, ciò che più conta, mirati; rispondenti cioè alla logica dei target di assistenza. In questo modo, l´assemblea regionale ha dimostrato di voler dar seguito speditamente a quell´inversione di tendenza già intrapresa dalla giunta Caldoro, individuando in minori a rischio, famiglie numerose e donne lavoratrici tre categorie su cui investire subito per rilanciare il sistema dei servizi alla persona in Campania. Il riconoscimento delle funzioni sociali svolte dagli oratori delle parrocchie della chiesa cattolica e di altre confessioni, il bonus di 2000 euro per nuclei familiari già con due figli minorenni e con reddito annuo inferiore a 16mila euro, il sostegno ai genitori attraverso la realizzazione nei luoghi di lavoro di asili nido rappresentano tre azioni concrete per il welfare campano. A ciò si aggiunge l´istituzione del Registro delle Associazioni di Promozione sociale, previsto da una legge del 2000 ma, di fatto, mai attivato. "Dal canto nostro - rilancia l´esponente del governo regionale - stiamo accelerando come Assessorato sul terreno della riorganizzazione della governance territoriale, dando piena attuazione alla legge regionale di settore, la 11 del 2007, e studiando modifiche ed integrazioni che possano renderla più aderente alle esigenze delle comunità campane. A fronte di ciò, continua il lavoro per rilanciare azioni di sistema in tema di politiche sociali, anche attraverso l´utilizzo dei fondi europei, che dovranno essere spesi in modo mirato e coerente con i bisogni delle fasce più deboli. "Al fine di semplificare ed accelerare il processo di dismissione del patrimonio immobiliare - conclude Russo - si è infine individuata la parte carente della legislazione in vigore e proposto dei correttivi alle norme che sottendono la vendita dei beni alienabili della Campania".  
   
   
"SUPPORTARE LA GENITORIALITÀ PER PREVENIRE IL DISAGIO INFANTILE" DALLA PARTE DELLE MADRI PER PREVENIRE IL DISAGIO DEI FIGLI  
 
Rovereto, 2 marzo 2011 - Neanche un posto a sedere disponibile, il 26 febbraio, nell´aula magna della Facoltà di Scienze cognitive di Rovereto - e nelle due sale adiacenti collegate in video -, per l´ incontro "Supportare la genitorialità per prevenire il disagio infantile" dove è stato tracciato il bilancio di un anno di esperienza del progetto "Scommettiamo sui giovani", promosso dalla Provincia autonoma di Trento e realizzato dall´Azienda provinciale per i servizi sanitari e dall´Università degli Studi di Trento - Facoltà di Scienze cognitive. La risposta del pubblico è la dimostrazione dell´interesse suscitato dal progetto di prevenzione psico-sociale. Progetto che intende affrontare il disagio infantile intervenendo in quelle situazioni che la letteratura scientifica definisce più a rischio. L´obiettivo è quello di dimostrare come sia possibile prevenire nei bambini il disagio psichico attraverso un percorso di supporto alle madri alla prima esperienza come genitori, intervenendo durante la gravidanza e la prima infanzia (da 3 mesi prima del parto a 24 mesi dalla nascita del bambino). Ad Ugo Rossi, assessore provinciale alla salute e alle politiche sociali, il compito di chiudere una giornata ricca di interventi e di stimoli, a partire dalla lezione magistrale di Massimo Ammaniti dell´Università degli Studi La Sapienza di Roma. "Quello di Rovereto - ha detto l´assessore Rossi - è un momento importante perché traccia le coordinate di una esperienza che sottolineo e segnalo con forza. Certo, esperienza che nasce in un contesto favorevole, quello della nostra autonomia, che ci permette di sviluppare politiche di welfare in chiave innovativa. In questo senso siamo all´interno di quella rete di sostegno alla famiglia e alle persone in difficoltà che trova espressione ad esempio nel reddito di garanzia. E che, pochi giorni fa, ha vissuto un´altra tappa importante con l´approvazione della legge sul benessere della famiglia. Un provvedimento che non a caso si sviluppa attorno a quelle politiche, cui noi affidiamo il compito di rafforzare la coesione sociale e il contesto entro il quale ci si trova oggi a vivere ed operare". "Sono tutti segnali - ha proseguito l´assessore Rossi - di un sistema che ha dentro di sè la propensione al cambiamento. Mi piace chiamare questo nostro operare come un lavorare assieme mettendo sempre la persona al centro. In questo contesto la genitorialità è fattore decisivo e dunque sarà sempre più forte il nostro supporto allo sviluppo di politiche che vadano in questa direzione. Certo, c´è ancora molto da fare ma sono altresì certo che territorio e identità si rafforzano anche con lo sviluppo di tutti questi servizi. E in questo segnalo come centrale e decisiva la scelta di puntare con forza sulla domiciliarità, sul fatto cioè di saper intervenire direttamente nelle case delle famiglie". In precedenza, detto della applaudita lezione magistrale di Massimo Ammaniti, "Sostegno della genitorialità a rischio e prevenzione del disadattamento infantile" - gli interventi del convegno di oggi verranno resi disponibili nelle prossime settimane sui siti internet della Provincia e dell´Università - , era stata Livia Ferrario, del Dipartimento Politiche sanitarie della Provincia autonoma di Trento, a tracciare il bilancio dell´esperienza "Scommettiamo sui giovani", partito un anno fa. Esperienza che trova le sue premesse nei numerosi studi in psicologia dello sviluppo che hanno dimostrato come la qualità della relazione madre-bambino sia di fondamentale importanza per un sano sviluppo psicologico del bambino e come alcune condizioni materne di rischio psico-sociali possano minare la qualità di questa relazione e, conseguentemente, dar luogo a forme di disagio psichico più o meno grave nel bambino. L’obiettivo è quello di sperimentare un intervento di prevenzione innovativo rivolto a madri in condizioni di rischio psico-sociale che supporti le loro capacità genitoriali e riduca così le probabilità di disagio psichico nel bambino. E´ realizzato dall´Apss (attraverso gli operatori sanitari, ostetriche, e sociali, educatrici professionali, già operatrici delle cooperative sociali impegnate sul territorio nell’ambito dell’età evolutiva) in coordinamento con l´Università di Trento, che garantisce la supervisione scientifica e metodologica nonché la valutazione degli interventi che si stanno realizzando (sia in termini di appropriatezza problematica/intervento sia di esiti). Il progetto di ricerca-intervento, che si sta attuando in Alta e Bassa Valsugana, Tesino, Primiero e Alto Garda e Ledro (e nei prossimi mesi a Trento), prevede l´accompagnamento con visite domiciliari (negli ultimi due mesi di gravidanza e nei successivi tre dopo la nascita del bimbo da parte di personale sanitario, ostetriche; dopo i tre mesi di vita del bimbo da parte di educatrici professionali) di mamme (primipare che si trovino in almeno una di queste situazioni/fattori di rischio, individuati dalla letteratura: giovane età, bassa scolarizzazione, assenza di partner, fragilità psico-sociale) e dei loro bambini. L’intervento prevede un accompagnamento fino ai due anni di vita ma viene consigliato/facilitato l´inserimento al nido in modo da proporre un buon setting, diminuendo gli interventi domiciliari che andranno a coordinarsi con quanto di fatto operato nella struttura educativa. La grande novità di questo progetto è la centralità dell´aspetto preventivo sia nei termini di individuazione dei fattori di rischio, sociali e non, sia di intervento educativo concreto (attualmente si interviene purtroppo ancora troppo tardi e anche gli interventi di educativa domiciliare raramente sono approntati in fasce di età così “giovani”). In questo senso la lezione magistrale del prof. Massimo Ammaniti (tra i massimi esperti in Italia di interventi di prevenzione precoce anche su problematiche di cui ancora si fatica a parlare quali l´abuso e il maltrattamento) ha voluto essere l´occasione per rimarcare che investire nella tutela e nella crescita dei bambini fin dalla loro primissima infanzia, rappresenta non solamente una scelta doverosa ma è stato dimostrato un efficace strumento finanziario a cui il sistema pubblico, con le sue attuali criticità, non può rimanere insensibile. “Contro la crisi investire sui bimbi” ci dice non a caso il professor James J. Heckman della University of Chicago, insignito del premio Nobel per l’economia nel 2000; ed ideatore di un modello teorico che, mettendo insieme i risultati di ricerche condotte in economia e in psicologia, fornisce nuove interessanti prospettive per l’azione politica nei programmi di formazione, nella legislazione sui salari minimi, nelle politiche di sostegno sociale e in quelle relative ai diritti civili. Primi risultati del Progetto - Le analisi preliminari dei dati raccolti fino ad oggi sono perfettamente in linea con la letteratura. Infatti, le madri reclutate in base ai criteri di rischio stabiliti (giovane età e/o monogenitorialità e/o basso livello di istruzione e/o fragilità psichica) hanno subito evidenziato segni più o meno marcati di disagio psichico e difficoltà nella sfera della genitorialità. Inoltre, le analisi dei primissimi dati sul bambino sembrano mostrare in alcuni casi la presenza di un lieve rallentamento dello sviluppo psicomotorio, probabilmente riconducibile alla condizione di disagio della madre. Infatti, in base ai test standardizzati, è emerso che quasi metà delle mamme coinvolte mostra segni di depressione postpartum e un quarto del campione mostra sintomi psicopatologici di varia natura. Inoltre, in base ai colloqui psicologici con le valutatrici e alle osservazioni delle operatrici, è emerso che la maggioranza delle madri presenta significative difficoltà nelle capacità genitoriali nonché situazioni familiari conflittuali e/o reti sociali scarsamente supportive, e necessita quindi di un intervento di supporto alla genitorialità. Occorre sottolineare, che molte delle donne incluse nella ricerca-intervento non hanno disturbi psichiatrici o psicologici conclamati e non sono quindi seguite dai servizi sociali e sanitari, se non in modo sporadico. Si tratta in altre parole di donne che non sarebbero state prese in carico dai servizi, pur avendo serie difficoltà che, se non affrontate attraverso un intervento precoce di supporto, potrebbero ripercuotersi sulla salute del bambino. Le necessità e l’appropriatezza dell’intervento preventivo non è emersa solo dalla valutazione delle psicologhe e delle operatrici ma anche dalle stesse mamme partecipanti, sia a livello esplicito che implicito. Da una parte, le madri hanno più volte espresso apertamente un’elevata soddisfazione e giudizi positivi sull’utilità e la validità dell’intervento in un momento delicato e difficile della loro vita e, dall’altra, la bassa percentuale di abbandono dopo molti mesi di inclusione dimostra effettivamente il loro positivo coinvolgimento. Punti di forza e criticità emerse Le ostetriche dei consultori si sono dimostrate di fondamentale importanza per il delicato lavoro di reclutamento e, nel campione target, per l’intervento domiciliare. In particolare le ostetriche operanti nell’area target hanno applicato l’intervento domiciliare con professionalità limitando il numero di abbandoni delle mamme partecipanti. Gli interventi condotti in questi mesi hanno visto fortemente impegnati operatori sociali e sanitari – dell’Apss dei servizi sociali del territorio del privato sociale operante nell’ambito socio-educativo con minori d’età – dando prova di quanto sia determinante in situazioni multiproblematiche, il lavoro integrato di competenze professionali con funzioni e compiti diversi. L’intenso lavoro di questi mesi inoltre ha testimoniato la strategicità dell’intervento domiciliare (sanitario, di educazione alla salute e socio-educativo) per un efficace lavoro di cura che abbia come obiettivo la prevenzione del disagio e la promozione del benessere. Infine di non poco conto la valenza di un lavoro che come questo risponde pienamente agli obiettivi di un sistema integrato di sicurezza delle diverse politiche pubbliche improntate alla prevenzione e fortemente legato alle comunità locali sempre più investite di competenze alla luce della riforma istituzionale in corso.  
   
   
VIOLENZA DONNE: POLVERINI, IL 7 MARZO AL COLOSSEO MANIFESTAZIONE ´MAI PIU´ VIOLATE´  
 
Roma, 2 marzo 2011 - Una manifestazione per dire ‘no alle violenza sulle donne’ il 7 marzo alle 19 al Colosseo. E un Manifesto programmatico contro la violenza sulle donne che sarà presentato per l’occasione. ‘Mai più violate’, lo slogan dell’iniziativa annunciata ieri dal presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, e dal sindaco di Roma Capitale, Gianni Alemanno, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta presso la Regione Lazio. “Abbiamo istituito un gruppo di lavoro – ha spiegato Polverini - di cui faranno parte l’assessore regionale al lavoro Mariella Zezza, il consigliere regionale Isabella Rauti e il delegato del sindaco Lavinia Mennuni, che sta già lavorando alla definizione del manifesto” . Un Manifesto ha aggiunto Polverini, “che non sarà di dichiarazioni di principio, ma indicherà azioni concrete, operative da subito, per prevenire e contrastare la violenza sulle donne, tutte le forme di violenza non solo quella sessuale. E’ un Manifesto aperto al quale mi auguro vogliano aderire associazioni e le altre istituzioni, a cominciare dalle Province e in particolare dalla Provincia di Roma Inoltre ci sarà una campagna di comunicazione e informazione, con Polverini che si è detta convinta “che bisogna partire dalle scuole e stiamo valutando come farlo”. “Da donna – ha voluto sottolineare la presidente - voglio fare un appello: non strumentalizziamo più la violenza sulle donne. Si tratta di un momento drammatico da cui è difficile uscirne nella vita, quindi farne un oggetto di arma politica è sbagliato e da contrastare”. Stesso concetto ribadito dal sindaco Alemanno per il quale è importante dare adesso un segnale istituzionale chiaro, con l’auspicio che la manifestazione di lunedì non diventi anch’essa oggetto di strumentalizzazione politica. In occasione della festa dell’8 marzo, la presidente Polverini ha annunciato inoltre che è stata convocata una giunta regionale straordinaria “dedicata interamente a varare misure a sostegno delle donne”, in quanto spiega “l´8 marzo quest´anno non sarà solo un momento di riflessione o di festa, ma anche l´occasione per mettere in campo iniziative concrete”. Nel pomeriggio dell’8 marzo i quattro assessori donna della Regione, Mariella Zezza, Fabiana Santini, Angela Birindelli e Gabriella Sentinelli, illustreranno i provvedimenti adottati nelle province del Lazio, nel corso di appositi incontri e dibattiti.