Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


LUNEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 WEB E DIRITTO PER LE NUOVE TECNOLOGIE
Notiziario Marketpress di Lunedì 27 Giugno 2011
LA COMMISSIONE EUROPEA LANCIA LA "PIATTAFORMA INTELLIGENTE DI SPECIALIZZAZIONE" PER PROMUOVERE ULTERIORMENTE L´INNOVAZIONE NELLE REGIONI DELL´UE  
 
 Bruxelles, 27 giugno 2011 - La Commissione europea il 23 giugno ha lanciato la "piattaforma intelligente di specializzazione" per sostenere le regioni e gli Stati membri a definire meglio le loro strategie di ricerca e innovazione. Poiché non vi è alcuna " - taglia - si adatta a tutte " le soluzione, la nuova struttura potrà aiutare le regioni a valutare la loro specifica ricerca e innovazione (R & I) punti di forza e di debolezza e valorizzare il proprio vantaggio competitivo. Questo è un altro passo sulla strada verso il raggiungimento degli obiettivi fissati dagli Stati membri nel settore della ricerca e dell´innovazione come parte della strategia di Europa 2020. Uno sguardo al "quadro europeo dell´innovazione regionale" dimostra che c´è una notevole diversità nel campo dell´innovazione regionale in tutta Europa. Solo 27 regioni dell´Unione europea - uno su dieci - ha raggiunto l´obiettivo di investire il 3% del prodotto interno lordo (Pil) in ricerca e sviluppo. Per quanto riguarda le piccole e medie imprese (Pmi), il panorama dell´innovazione in Europa mostra forti contrasti: la quota di Pmi innovative nel 2008, compresa tra il 13% in Ungheria al 46% in Germania. Vi è una relativa mancanza di visione nella definizione delle priorità di R & I in Europa: a volte o non chiare priorità sono definiti o priorità sono solo copiate da una regione all´altra. La nuova piattaforma si propone di incoraggiare le autorità nazionali e regionali per la progettazione " strategie di specializzazione intelligente ". Ogni regione dovrà individuare i propri migliori risorse e le potenzialità R & I al fine di concentrare i propri sforzi e risorse su un numero limitato di priorità dove può realmente sviluppare l´eccellenza e competere nell´economia globale. La piattaforma riunisce le competenze di università, centri di ricerca, enti locali e imprese. Il Commissario alla politica regionale Johannes Hahn ha detto: "la politica regionale è già in gran parte a sostegno dell´innovazione nelle regioni, ma dobbiamo fare in modo che l´investimento Ue crea il miglior impatto possibile sul terreno La piattaforma aiutare le regioni nella progettazione lungimirante, ben.. Strategie progettate e integrate per aumentare ulteriormente l´innovazione, fattore chiave per la competitività dell´Europa ". Maire Geoghegan-quinn, commissario per la Ricerca, innovazione e la scienza ha aggiunto: "Questa piattaforma specializzazione intelligente dimostra la determinazione della Commissione di portare la politica regionale e politica di ricerca e innovazione più vicini al fine di ottenere i migliori risultati possibili in termini di crescita e di occupazione. La piattaforma sarà aiutare i responsabili politici e le imprese a fare pieno uso della ricerca e dell´innovazione potenziale e talento in ogni parte dell´Unione. L´obiettivo finale è quello di promuovere e sviluppare in tutta Europa il genere di eccellenza a livello mondiale nella scienza e nell´innovazione che oggi si limita solo ad alcune regioni dell´Ue. Questa è una necessità se vogliamo a trasformare l´Europa in un´Unione Innovazione e creare posti di lavoro dove sono maggiormente necessari. " La piattaforma viene lanciato oggi al " Regioni per il cambiamento economico conferenza "a Bruxelles, il punto di incontro annuale dei responsabili europei dei fondi strutturali. Strategie di Specializzazione intelligente - Si tratta di strategie pluriennali definizione di una combinazione di politiche e quadro di bilancio concentrandosi su un numero limitato di priorità per stimolare la crescita intelligente. La strategia si basa su un forte partenariato tra le autorità regionali, la comunità imprenditoriale e le parti interessate dalla ricerca e mondo accademico. Tali strategie dovrebbero non solo la scienza target e basato sulla tecnologia di innovazione, ma anche promuovere l´innovazione che è non-scienza based (cioè stimolare l´imprenditorialità, l´innovazione nel settore pubblico e servizi innovativi). Dovrebbe inoltre garantire un uso più efficace e complementare degli investimenti dell´Ue nelle regioni e contribuire a incrementare gli investimenti privati ​​verso i settori delle regioni ´di specializzazione. Un esempio di tale strategia è " Fiandre in azione ", un piano con il quale vuole Fiandre si collocano tra le prime cinque regioni di alta intensità di conoscenza in Europa nel 2020. Il ruolo della piattaforma Questa nuova struttura, chiamata anche la piattaforma di ³ S , fornirà assistenza diretta alle regioni e agli Stati membri nello sviluppo, attuazione e monitoraggio delle strategie specializzazione intelligente, sarà: fornire feed-back e le informazioni agli Stati membri e le regioni; creare e gestire banche dati dei responsabili politici, esperti, ecc; promuovere un incontro annuale sulla specializzazione intelligente per i decisori politici; condividere informazioni e conoscenza (elaborare una guida per i decisori politici, studi di casi, una metodologia di peer review per valutare le strategie di specializzazione intelligente, ecc.) Dove e chi? La piattaforma è stabilita presso l´Institute for Prospective Technological Studies (Centro comune di ricerca) a Siviglia in Spagna per tre anni. E ´gestito da un team direttivo che riunisce i rappresentanti dei vari servizi della Commissione. Tutte le regioni dell´Ue possono partecipare alla piattaforma. Lo sviluppo di strategie intelligenti specializzazioni è importante non solo per le regioni all´avanguardia, ma anche quelli che stanno ancora sviluppando le loro capacità. Per maggiori informazioni: http://ipts.Jrc.ec.europa.eu/s3platform.html http://ec.Europa.eu/regional_policy/themes/research/publications_en.htm  
   
   
GOVERNANCE ECONOMICA: IL PARLAMENTO EUROPEO FISSA LA SUA POSIZIONE PRIMA DEL CONSIGLIO EUROPEO  
 
 Bruxelles, 27 giugno 2011- L´aula ha adottato giovedì 23 giugno la sua posizione sul pacchetto relativo alla governance economica, chiedendo una serie di regole nuove che diano maggiore ambizione e peso alle proposte originarie della Commissione. Maggiore trasparenza, avvertimenti automatici e sanzioni più forti, nonché nuove multe, rientrano in questo accordo. I gruppi del centrosinistra, tuttavia, avvertono tutto ciò implica più austerità. Parti del pacchetto, in particolare quelle che si occupano del rafforzamento del patto di stabilità e di crescita, sono state approvate con margini ridotti, con l´S&d, i Verdi/ale e il Gue/ngl che si sono espressi contro, in quanto ritengono vi sia un´eccessiva focalizzazione sul controllo fiscale e poco margine per continuare con gli investimenti vitali necessari per una crescita e un´occupazione a lungo termine. Tuttavia, i testi per prevenire gli squilibri macro-economici hanno ottenuto maggioranze significative. I testi adottati forniranno ora ai ministri delle finanze e ai Capi di Stato la posizione ufficiale del Parlamento europeo nel suo complesso, in vista del Consiglio europeo del 23-24 giugno. Questa posizione costituirà la base per le trattative tra gli eurodeputati e gli Stati membri, che sono destinate a proseguire speditamente, per raggiungere un accordo definitivo non appena possibile. Punti importanti che emergono dal voto - I testi adottati contengono una serie di miglioramenti ottenuti dai deputati durante l´ultima sessione dei negoziati conclusi con la Presidenza ungherese la scorsa settimana. Non comprendono tuttavia le proposte avanzate lo scorso lunedì da Ecofin poiché ritenute insufficienti dai relatori. Tra i nuovi punti figurano: Un maggiore utilizzo del voto a maggioranza qualificata inversa (Rqmv) per rendere più automatiche le raccomandazioni e le avvertenze. Ciò riguarda in modo particolare la dichiarazione che uno Stato membro non ha preso alcuna azione correttiva per porre rimedio allo squilibrio macroeconomico accertato. Una maggiore trasparenza, rendendo pubblici più testi e più discussioni di quanto previsto inizialmente, anche attraverso il coinvolgimento del Parlamento europeo e dei parlamenti nazionali per responsabilizzare gli Stati membri. La codifica del semestre europeo in testi giuridici, dando così valore giuridico a tale procedura. L´aumento dei poteri della Commissione, attraverso maggiori informazioni da fornire alla Commissione rispetto a quanto previsto in precedenza e missioni di sorveglianza negli Stati membri. Una nuova sanzione (0,2% del Pil) per le statistiche fraudolente in relazione ai dati su deficit e debito. Un deposito fruttifero come sanzione (0,1% del Pil) nel caso uno Stato membro non agisca come raccomandato per correggere uno squilibrio macroeconomico. Una maggiore indipendenza degli istituti statistici. Maggiori dettagli sugli indicatori da utilizzare per il controllo degli squilibri macroeconomici per garantire che la Commissione non basi il suo giudizio solamente su dati puramente economici, ma consideri anche la dimensione sociale. La salvaguardia dei processi di contrattazione sociale e gli accordi di fissazione dei salari. Una clausola di revisione sugli Eurobond (Eurosecurities). Entro la fine del 2011, la Commissione preparerà una relazione e, eventualmente, delle proposte legislative. Questioni in sospeso comunque inseriti nel pacchetto adottato in Plenaria - Sebbene non vi sia ancora un accordo definitivo con gli Stati membri sui punti seguenti, essi figurano nei testi adottati questo giovedì dai deputati. Nessun accordo ancora sulle dichiarazioni automatiche da inviare agli Stati membri che ignorano gli avvertimenti della Commissione sul superamento della spesa. Questo automatismo è previsto nei testi adottati in quanto è considerato il mezzo per riuscire a imporre sanzioni, e quindi in grado di fornire un reale incentivo a un paese per regolarizzare la propria situazione. La clausola inserita riduce il potere dell´accordo di Deauville proposto da Francia e Germania di mantenere una salda presa sulle valutazioni di non conformità espressa dalla Commissione. Audizione dei ministri delle Finanze da parte del Pe. In base alla proposta della Plenaria, "lo Stato membro interessato si vedrebbe offerta l´opportunità (...) di partecipare a uno scambio di opinioni". Un riferimento alla necessità di guardare ai paesi con una partita corrente attiva (come la Germania), nonché ai paesi con partite correnti in deficit (paesi che importano molto) al momento di valutare le cause di uno squilibrio macroeonomico. Risultati delle votazioni - Rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (Relazione Wortmann-kool): 333 voti favorevoli, 303 voti contrari, 26 astensioni Accelerazione e chiarimento delle modalità di attuazione della procedura per i disavanzi eccessivi (Relazione Feio): 339/304 Effettiva applicazione della sorveglianza di bilancio nell´area dell´euro (Relazione Goulard): 336/269/58 Prevenzione e correzione degli squilibri macroeconomici (Relazione Ferreira): 551/88/29 Misure esecutive per la correzione degli squilibri macroeconomici eccessivi nell´area dell´euro (Relazione Haglund): 368/80/209 Requisiti per i quadri di bilancio degli Stati membri (Relazione Ford): 468/156/48  
   
   
ASSISTENZA ALLE REGIONI: FONDAMENTALE PER LA CRESCITA, SECONDO IL PARLAMENTO EUROPEO  
 
Bruxelles, 27 giugno 2011 - L´ue dovrebbe dotare la sua politica di coesione 2014-2020 di un bilancio almeno equivalente a quello del periodo in corso, per consentire alle regioni più povere di colmare il loro ritardo e, a tutte le regioni - comprese quelle frontaliere - di implementare il loro potenziale economico e innovativo nel quadro della strategia Ue 2020. Nelle quattro risoluzioni non legislative sullo sviluppo regionale, adottate giovedì 23 giugno, il Parlamento europeo difende l´attuale architettura dei Fondi strutturali. Nel corso del dibattito i deputati hanno assunto una posizione in favore di una politica di coesione efficace, solidale e ambiziosa "che è stata testata e ha fornito impulsi alla crescita e all´occupazione", ha dichiarato Markus Pieper (Ppe, De), autore della relazione di sintesi "Strategia per la politica di coesione dopo il 2013", il cui voto è stato rimandato alla prossima sessione plenaria di inizio luglio. Nel dibattito con il Commissario Johannes Hahn, responsabile per lo sviluppo regionale, i deputati hanno sottolineato la loro ferma opposizione a qualsiasi proposta "di nazionalizzazione o settorializzazione della politica di coesione, soprattutto tramite i nuovi fondi tematici (clima, energia, trasporti). Superare le frontiere, integrare le città e le campagne - Approvando con 612 voti favorevoli, 46 voti contrari e 15 astensioni le proposte dettagliate di Maria Teresa Sanchez-schmid (Ppe, Fr) sull´agenda futura della cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale, il Parlamento incita la Commissione a aumentare la quota dei fondi strutturali dedicata alla cooperazione transfrontaliera (dall´attuale 2,5% al 7%) per l´obiettivo 3 (coesione territoriale), in particolare per migliorare le infrastrutture di trasporto. Il rafforzamento della cooperazione tra città e aree suburbane e rurali per uno sviluppo regionale più equilibrato è al centro della relazione di Oldřich Vlasák (Ecr, Cz), approvata con 603 voti favorevoli, 41 voti contrari e 3 astensioni. Controlli più mirati e meno burocratici - Sulla base della relazione di Miroslav Mikolášik (Ppe, Sk) sull´esecuzione dei programmi per la politica di coesione 2007-2013, approvata con 610 voti favorevoli, 61 voti contrari e 12 astensioni, i deputati chiedono che sia semplificato e accelerato il processo di attribuzione, in particolare per le Pmi e che sia incoraggiato il finanziamento multi-fondo e incrociato. Una migliore sinergia tra i vari fondi dovrebbe permettere di portare avanti una politica di sviluppo regionale maggiormente focalizzata sui risultati, come indicato nella relazione di Georgios Stavrakakis (S&d, Gr) sulle future sinergie per una maggiore efficacia tra il Fesr e altri fondi strutturali, approvata con 613 voti favorevoli, 47 voti contrari e 10 astensioni. I prossimi passi - La relazione di Marjus Pieper (Ppe, De), sarà posta in votazione nel corso della prossima sessione plenaria di inizio luglio. A fine settembre, la Commissione proporrà un pacchetto legislativo comprensivo di un regolamento generale nonché regolamenti per i fondi sociali, di coesione, di sviluppo regionale e per la cooperazione territoriale. A fine 2011 seguirà una proposta quadro comune per tutti i fondi europei.  
   
   
OGGI CHAT DI FACEBOOK CON IL PRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO JERZY BUZEK  
 
Bruxelles, 27 giugno 2011 - La Polonia assumerà la presidenza del Consiglio dell´Unione europea il 1° luglio. Quale dovrebbe essere la sua priorità? L´economia e l´occupazione, l´immigrazione, l´allargamento? Puoi discuterne direttamente con il presidente del Parlamento europeo Jerzy Buzek, questo lunedì 27 giugno dalle 14.15 alle 15. A sei mesi dalla fine del suo mandato, Buzek sarà disponibile a chattare su Facebook e ha accettato di riferire i commenti dei cittadini al governo polacco.  
   
   
LA COMMISSIONE E IL PARLAMENTO EUROPEO VARANO IL REGISTRO COMUNE PER LA TRASPARENZA CHE FORNISCE INFORMAZIONI SUI SOGGETTI CHE CERCANO DI INFLUENZARE LA POLITICA EUROPEA  
 
Bruxelles, 27 giugno 2011 – Nell´intento di migliorare ulteriormente i livelli di trasparenza del processo decisionale dell´Ue, il Parlamento europeo e la Commissione europea varano il 23 giugno un registro per la trasparenza, comune e pubblico, che mai come prima conterrà informazioni sui soggetti che cercano di influenzare la politica europea. Il nuovo registro subentra a quello istituito dalla Commissione nel 2008, nel quale figuravano già più di 4000 organizzazioni i cui dati verranno gradualmente trasferiti nel registro comune per la trasparenza entro i prossimi 12 mesi. Il registro non si limiterà più a contenere dati riguardanti i lobbisti tradizionali, ma la sua funzione si estenderà anche a studi legali, Ong, think tank, insomma a qualunque organizzazione o professionista autonomo che operi per influenzare l´elaborazione e l´attuazione della politica dell´Ue. Si tratta di un passo fondamentale verso l´obiettivo dell´Ue di giungere ad una democrazia più partecipativa. I soggetti iscritti al registro dovranno fornire più informazioni di prima, ad esempio il numero di dipendenti che esercitano l´attività di lobbying, le principali proposte legislative che hanno sostenuto e gli importi dei finanziamenti dell´Ue ricevuti. Iscrivendosi al registro per la trasparenza, i soggetti in questione si impegnano a rispettare un codice di condotta comune che li obbliga, ad esempio, a fornire sempre la propria identità e quella della società per cui lavorano e ad astenersi dall´ottenere informazioni in modo disonesto. Sono contemplati altresì un meccanismo di denuncia e misure da applicare in caso di violazione del codice di condotta. Il vicepresidente della Commissione, Maroš Šefčovič, ha affermato: "È una buona notizia per la trasparenza del processo di elaborazione delle politiche in Europa. Tutte le organizzazioni, siano esse associazioni commerciali e professionali, Ong, think tank o altro, se non hanno nulla da nascondere figureranno nel registro e metteranno a disposizione del pubblico e delle istituzioni le informazioni sul loro lavoro. Quanto alle organizzazioni che non figureranno nel registro, la loro mancanza di trasparenza solleverà dubbi e il fatto di non comparirvi renderà il loro lavoro quotidiano più difficile, soprattutto in considerazione dei requisiti richiesti dal Parlamento europeo. Mi fa piacere che anche il Consiglio intenda adesso svolgere un ruolo attivo nel registro. Con il nuovo codice di condotta per i commissari e, adesso, con il registro comune per la trasparenza abbiamo fissato dei parametri di riferimento per molte altre capitali d´Europa e del mondo." Diana Wallis, vicepresidente del Parlamento europeo, ha affermato: "Ritengo che si sia finalmente raggiunto un obiettivo che il nostro gruppo di lavoro si era posto diversi anni fa e oggi, grazie al registro dei rappresentanti di interessi, comune per la Commissione e il Parlamento, spero che contribuiremo all´affermarsi di una più solida cultura della trasparenza a Bruxelles." "Se finora la situazione si prestava talvolta a confusione, adesso non è più possibile che ciò si verifichi: un unico registro, un unico strumento cui iscriversi. E per coloro che desiderano prendere parte al processo di elaborazione delle politiche dell´Ue, il registro dimostrerà anche che le nostre istituzioni lavorano insieme. È per questo che sono così entusiasta del fatto che il Consiglio abbia annunciato l´intenzione di avvicinarsi anch´esso a questa nostra iniziativa. Insieme stiamo compiendo un importante passo nella giusta direzione. Colgo l´occasione per ringraziare il vicepresidente Maroš Šefčovič per l´atteggiamento aperto e cooperativo assunto nel corso di questi negoziati." Sito web del registro per la trasparenza: http://europa.Eu/transparency-register Memo/11/446 Cosa dicono gli altri: Jana Mittermaier, capo dell´ufficio di Bruxelles di Transparency International - "Transparency International guarda con favore all´istituzione del nuovo registro per la trasparenza, che ritiene essere un ulteriore passo nella giusta direzione, ed esorta la Commissione europea e il Parlamento europeo ad adottare altre iniziative in questo senso. Il nuovo registro è una pietra miliare per l´instaurazione di un clima di maggior trasparenza attorno alle attività di lobbying nell´Ue, ma la sua efficacia dipenderà dal suo corretto utilizzo e dal rispetto dello spirito del codice di condotta che lo accompagna. Sarà inoltre un mezzo per verificare l´impegno che tutte le parti interessate all´attività di lobbying hanno adottato per una maggior apertura." José Laloum, presidente dell´Epaca: European Public Affairs Consultancies Association - "Per la nostra categoria è chiaramente un bene che il registro abbia successo e invitiamo la Commissione e il Parlamento a garantire che l´esservi iscritti comporti effettivi vantaggi, in termini di accesso, partecipazione a eventi e consultazioni." Richard Linning, presidente dell´Ipra: International Public Relations Association - "L´ipra, l´associazione internazionale delle relazioni pubbliche, guarda con favore all´istituzione di un registro comune per la trasparenza, i cui obiettivi sono in perfetta sintonia con il nostro ormai cinquantennale codice deontologico, recentemente rilanciato in un linguaggio più chiaro e tradotto in più di 25 lingue. Ci auguriamo che il nuovo registro faciliti l´accesso ai funzionari della Commissione e ai membri del Parlamento europeo." Lyn Trytsman-gray, presidente della Seap: Society of European Affairs Professionals - "La Seap guarda con favore al varo di un registro per la trasparenza comune per il Parlamento europeo e la Commissione, strumento che la Seap ha a lungo sostenuto. La trasparenza e la fiducia sono l´anima di un buon processo decisionale e di un corretto lobbismo. Vi sono tuttavia alcuni settori che richiedono ancora attenzione e, per garantire che ciò avvenga, porteremo avanti una stretta collaborazione con la Commissione."  
   
   
ANTONIO TAJANI È A ROTTERDAM PER CONTROLLARE LA SICUREZZA DEI GIOCATTOLI NELL´UE  
 
Bruxelles, 27 giugno 2011 - Rotterdam, 23 giugno 2011 – Il vicepresidente Antonio Tajani, commissario europeo responsabile per l´industria e l´imprenditoria, il 23 giugno si è recato al porto di Rotterdam per verificare l´apertura di container contenenti giocattoli che vengono controllati giornalmente per assicurare che nessun giocattolo pericoloso venga immesso sul mercato dell´Ue. A partire dal 20 luglio i fabbricanti/importatori devono rispettare requisiti più rigorosi in tema di sicurezza per quanto concerne i giocattoli importati nell´Ue. Entro tale data gli Stati membri dovranno applicare tutti i requisiti previsti nella nuova direttiva sulla sicurezza dei giocattoli adottata nel 2009. Antonio Tajani ha affermato: "Sono compiaciuto nel constatare che le misure di controllo sono efficaci e assicurano un ambiente sicuro per i nostri bambini. Ho fiducia che sia gli Stati membri che l´industria ci aiuteranno a raggiungere questo obiettivo". Le nuove regole rispondono ai più elevati requisiti mondiali in tema di sicurezza, in particolare a quelli relativi all´uso delle sostanze chimiche. È estremamente importante che gli Stati membri assicurino una più intensa sorveglianza del mercato. Antecedenti - Che cosa cambierà con la nuova direttiva sui giocattoli? Il nuovo quadro giuridico rimpiazzerà la vecchia direttiva sulla sicurezza dei giocattoli del 1988 che disciplina sinora l´immissione dei giocattoli sul mercato. La nuova direttiva giocattoli affronta un´ampia gamma di questioni al fine di assicurare che i giocattoli non presentino pericoli per la salute o rischi di lesioni. A decorrere dal 20 luglio 2011 essa migliorerà le regole attuali in merito alla commercializzazione dei giocattoli prodotti nell´Ue o in essa importati al fine di ridurre gli infortuni legati ai giocattoli e raggiungere nel lungo termine benefici sul piano sanitario. La direttiva stabilisce soltanto i requisiti essenziali di sicurezza che devono soddisfare i giocattoli immessi sul mercato dell´Ue. Le specifiche tecniche dei prodotti sono stabilite dagli organismi di normalizzazione. Forti sistemi nazionali di sorveglianza del mercato - Gli Stati membri devono assicurare che le autorità preposte alla sorveglianza del mercato (elenco di questi organismi negli Stati membri) eseguano controlli adeguati ai confini esterni dell´Ue e all´interno dell´Ue, comprese ispezioni nei locali di tutti gli operatori economici, per assicurare che i giocattoli pericolosi vengano immediatamente proibiti o ritirati.Le autorità preposte alla sorveglianza del mercato hanno la facoltà di distruggere i giocattoli che presentino un grave rischio. Obblighi per i fabbricanti, gli importatori e i distributori di giocattoli - Tutti i giocattoli commercializzati nell´Ue devono recare la marcatura di conformità Ce la quale corrisponde a un´attestazione del fabbricante che il giocattolo soddisfa tutti i requisiti essenziali in tema di sicurezza (la marcatura Ce deve essere ora apposta anche sulla confezione se non è visibile dall´esterno. I giocattoli che recano la marcatura Ce fruiscono della libera circolazione nello Spazio economico europeo (See). Prima di ottenere la marcatura Ce un fabbricante deve effettuare una valutazione di sicurezza e di conformità. Il fabbricante deve raccogliere una documentazione tecnica più completa per tutti i propri prodotti, comprendente anche informazioni sulle sostanze chimiche usate, e deve assicurarne la tracciabilità. Gli importatori devono controllare se i fabbricanti abbiano effettuato la valutazione di conformità dei giocattoli in modo corretto e, se del caso, devono realizzare essi stessi test random. Se i fabbricanti/importatori/distributori di giocattoli non soddisfano questi requisiti di sicurezza previsti dalla direttiva gli Stati membri possono comminare sanzioni. Per ulteriori informazioni sull´ottenimento della marcatura Ce e sul modo in cui gli Stati membri assicurano la sorveglianza del mercato si rinvia al Memo/11/448). Nuovi requisiti in materia di sicurezza- Questi sono i più importanti requisiti che i giocattoli devono rispettare: meccanico, fisico, elettrico, chimico e igenico Nuovi requisiti d´ordine chimico - Per le sostanze chimiche in particolare la nuova direttiva contiene il divieto delle sostanze Cmr (sostanze classificate come cancerogene, mutagene o tossiche) che possono essere usate soltanto a condizioni estremamente rigorose (ad esempio allorché sono del tutto inaccessibili per i bambini). L´uso di certi metalli pesanti e di fragranze allergizzanti è rigorosamente regolamentato. Inoltre, se emergono nuove prove scientifiche, la Commissione può modificare certe disposizioni in merito alle sostanze chimiche al fine di aggiornarle alle più recenti conoscenze scientifiche. Requisiti di sicurezza più rigorosi per evitare i rischi di soffocamento - Le regole che si applicano ai giocattoli e alle parti degli stessi per prevenire il rischio di strangolamento o soffocamento sono ora rafforzate. I giocattoli contenuti negli alimenti o incorporati ad essi devono essere sempre inseriti in una confezione a parte. Sono vietati i giocattoli che, per essere accessibili, richiedono che l´alimento venga prima consumato. Avvertimenti sui giocattoli - Gli avvertimenti apposti sui giocattoli devono essere chiaramente visibili e facilmente leggibili in una lingua facilmente compresa dai consumatori. Non sono consentiti gli avvertimenti che contraddicono l´uso al quale è destinato un giocattolo, in particolare l´avvertimento "Non adatto a bambini di meno di 36 mesi" apposto su giocattoli chiaramente destinati a questa classe di età. Campagna europea sulla sicurezza dei giocattoli - Nel 2012 verrà organizzata in diversi Stati membri una campagna europea per la sicurezza dei giocattoli. Obiettivo della campagna è sensibilizzare gli operatori economici sulle nuove regole che entrano ora in vigore organizzando azioni di formazione e seminari specifici.  
   
   
NUOVE NORME UE SUGLI ASSEGNI ALIMENTARI  
 
Bruxelles, 27 giugno 2011- A partire dalla scorsa settimana si applicheranno nell´Unione nuove norme Ue che sveltiranno i pagamenti degli assegni alimentari per i figli di genitori separati. Con una stima di 16 milioni di coppie internazionali nell’Unione e 1 milione di divorzi l’anno, sono sempre più numerose le famiglie che devono recuperare gli alimenti da un genitore che vive all’estero e si rifiuta di prestare il sostegno finanziario dovuto. Le nuove norme costituiscono un sistema europeo che facilita il recupero dei crediti alimentari, impedendo così ai genitori assenti di eludere i propri obblighi. “L’interesse dei figli viene sempre per primo e con queste norme si è voluto per l´appunto garantire che i figli continuino a ricevere il sostegno finanziario anche del genitore che vive lontano, in un altro paese dell’Unione”, ha dichiarato la Vicepresidente Viviane Reding, Commissaria europea per la Giustizia. Attualmente può essere un problema recuperare gli assegni alimentari non corrisposti, o altre forme di sostegno per i figli, da una persona che vive in un altro Stato membro, ad esempio quando una coppia divorzia e un genitore si trasferisce all’estero. L´onere finanziario e psicologico di questa situazione può essere gravoso tanto per i genitori che per i figli. Inoltre, spesso è lo Stato a dover pagare per compensare l’inadempimento del debitore. Le nuove norme consentiranno ai cittadini di recuperare efficacemente i crediti alimentari nelle situazioni transnazionali. Nella maggior parte dei casi le decisioni in materia di obbligazioni alimentari emesse in uno Stato membro saranno esecutive in un altro Stato membro senza che siano necessari procedimenti intermedi. In tal modo le procedure saranno più rapide e i genitori risparmieranno denaro. Il regolamento contiene inoltre norme sulla cooperazione tra autorità centrali affinché sia prestata assistenza per le domande di alimenti. Contesto - Il regolamento (Ce) n. 4/2009 relativo alla competenza, alla legge applicabile, al riconoscimento e all’esecuzione delle decisioni e alla cooperazione in materia di obbligazioni alimentari è stato adottato il 18 dicembre 2008 ed è applicabile negli Stati membri dal 18 giugno 2011. Sul piano internazionale, la convenzione dell’Aia sugli obblighi alimentari istituisce un sistema mondiale per l’esazione delle prestazioni alimentari nei confronti di figli e altri membri della famiglia. L’unione ha firmato la convenzione il 6 aprile 2011 (Ip/11/441). La convenzione crea un quadro giuridico comune all’Unione europea e ai paesi terzi che consente alle autorità di cooperare per l’esecuzione dei crediti alimentari e fa sì che i debitori non possano più sottrarsi ai propri obblighi lasciando il territorio dell’Unione. La Commissione controlla attentamente l’attuazione del regolamento nei singoli Stati membri al fine di garantirne il rispetto e, se necessario, adotterà tutte le misure opportune.  
   
   
42A CONFERENZA DEI CAPI DI GOVERNO DELL´ARGE ALP (1° LUGLIO)  
 
Bolzano, 27 giugno 2011 - Si svolgerà venerdì 1° luglio a Zell am See, nel salisburghese la 42a Conferenza dei Capi di Governo della Comunità di Lavoro delle Regioni Alpine (Arge Alp) alla quale prenderà parte il presidente della Provincia, Luis Durnwalder. L´arge Alp, Comunità di Lavoro delle Regioni Alpine, è stata fondata il 12 ottobre 1972 a Mösern in Tirolo con l´intenzione di risolvere problemi comuni a diverse regioni dell’arco alpino in un rapporto di buon vicinato e mutua collaborazione. I membri dell´Arge Alp sono: Germania: Libero Stato di Baviera; Austria: Länder Vorarlberg, Tirolo e Salisburgo; Italia: Provincia Autonoma di Bolzano e Provincia Autonoma di Trento; Svizzera: Cantoni Grigioni, San Gallo e Ticino. L´organo supremo dell´Arge Alp è la Conferenza dei capi di Governo. La presidenza passa ogni anno ad un´altra Regione. Un Comitato direttivo, composto da funzionari dirigenti delle diverse regioni, si occupa della preparazione delle conferenze dei capi di Governo e dell´attuazione delle loro decisioni. Per la vera e propria attuazione del programma di lavoro vengono istituiti gruppi di progetto con specialisti provenienti dalle singole Regioni. La 42a Conferenza dei Capi di Governo della Comunità di Lavoro delle Regioni Alpine (Arge Alp), alla quale prenderà parte il presidente della Provincia, Luis Durnwalder, si svolgerà, venerdì 1° luglio, a Zell am See, a partire dalle ore 9,00, presso il Centro Congressi “Ferry Porsche”, che ha sede nella Brucker Bundesstraße,1a. Negli ultimi dodici mesi la presidenza della Conferenza dei Capi di Governo dell’Arge Alp è stata ricoperta dalla presidente del Land Salisburgo, Gabi Burgstaller, nel corso della conferenza la presidenza passerà al Cantone di San Gallo.  
   
   
UN NUOVO MEDITERRANEO ? UNA NUOVA EUROPA ? UN NUOVO MONDO ? ECCO LA RISPOSTA DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE MOLISE, SEN. MICHELE IORIO A MARKETPRESS.INFO  
 
Campobasso, 27 giugno 2011 - Il così detto “villaggio globale” non può non interessarsi a ciò che ormai da sei mesi accade nei paesi arabi del Mediterraneo e nello Yemen. Un fenomeno senza dubbio sociologico che parte dall’iniziale protesta di importanti parti della popolazione, a causa di condizioni economiche difficili da sopportare, per arrivare, gradualmente, alla richiesta rivolta ai rispettivi governi di cambiamento del sistema politico, di rinnovamento, di possibilità di giungere a contare in modo più pregnante nelle scelte di stato e nel sistema istituzionale. La Tunisia prima, l’Egitto poi, quindi lo Yemen, la Libia e la Siria, sono esempi di una volontà di cambiamento che apparentemente viene dal basso e che è stata definita “Primavera Araba”. Non si può non tenere conto in ogni tipo di analisi del fenomeno che questi paesi erano, ed in parte sono, governati da regimi autoritari con spazi democratici ristretti se non nulli. La richiesta di cambiamento che viene dalla popolazione, non ha apparentemente un’unitarietà nella tipologia che lo stesso cambiamento dovrebbe portare. L’occidente guarda a quelle frange di dimostranti che chiedono democrazia e libertà, ma teme quell’altra parte della “piazza” che, invece, si rifà ad una più stretta applicazione della legge islamica a scapito della laicità dello Stato e delle istituzioni. L’ Europa, ed il nostro Paese nello specifico, si trovano a dover svolgere un ruolo particolare nel sostenere un processo di democratizzazione, assumendo, per questo, precise responsabilità per quanto riguarda alcuni tipi di interventi, che nella Libia sono anche militari. Il tutto subendo delle conseguenze immediate che per l’Italia si sono concretizzate nel dover subire ondate migratorie di dimensioni rilevanti. Purtroppo l’Europa ha fallito l’ennesima occasione di avere un atteggiamento unitario che si concretizzasse in azioni comuni. Al di là della diversa posizione di alcuni paesi sull’intervento militare a sostegno delle popolazioni civili in Libia, pare evidente che la Ue non ha voluto dare particolare attenzione alla richiesta dell’Italia di rendere una problematica comune quella dell’immigrazione. Gli interessi nazionali hanno quindi svolto ancora una volta determinante rispetto ad una politica unitaria. Dobbiamo attendere l’evolversi delle singole situazioni. La mia regione è geograficamente posizionata al centro del Paese e vede il proprio futuro fortemente legato ad una politica Mediterranea da far svolgere al Mezzogiorno ed all’Italia intera in una logica di forte interscambio culturale ed economico con gli stati transfrontalieri. Crediamo quindi nella responsabilità dell’Italia, dell’Europa ed in generale dell’occidente a voler difendere comunque il diritto dei popoli ad autodeterminarsi. Ma crediamo anche nella necessità che quest’autodeterminazione si sviluppi all’interno di un quadro di assicurazione delle libertà personali, religiose, democratiche ed economiche. Se questi processi in atto giungeranno alla meta di un nuovo contesto istituzionale che dia la possibilità alle singole società di evolversi e di crescere in piena libertà, allora la “primavera araba” avrà dato inizio ad una nuova era di pace e di sviluppo per il Mediterraneo e quindi per il “villaggio Globale”. Se invece dovessero prevalere elementi di restrizione delle libertà e quindi di una graduale processo di teocratismo religioso, con velleità fondamentaliste, in quel caso credo che la civiltà umana avrebbe fatto un passo indietro e il futuro sarebbe caratterizzato da nebbie che renderebbero difficile il cammino del mondo in generale ma soprattutto dell’Europa e del nostro Paese. Sen. Michele Iorio, Presidente Regione Molise.  
   
   
EUREGIONE ADRIATICA A CAMPOBASSO, OGGI CONFERENZA STAMPA DEL PRESIDENTE IORIO  
 
Campobasso, 27 giugno 2011 - Il Presidente della Regione, Michele Iorio, terrà lunedi 27 giugno, alle ore 16.30, presso la Giunta Regionale, una conferenza stampa per illustrare due eventi importanti di caratura internazionale che si terranno a Campobasso il 29 e il 30 giugno prossimi: mercoledì 29 giugno - Hotel Centrum Palace, a partire dalle ore 15.30 - convegno dal titolo "Il ruolo della pubblica amministrazione e i nuovi modelli di governance nelle strategie marco-regionali dell´Unione Europea", organizzato dalla Regione Molise, dall´Euroregione Adriatica e dall´Eipa; giovedi 30 giugno - Aula Magna del Convitto Nazionale Mario Pagano - ore 9.30 - Vi Assemblea Generale Euroregione Adriatica. Nella conferenza stampa il Presidente Iorio presenterà ufficialmente le iniziative intraprese dalla Regione Molise con l´Eipa e parlerà dell´Assemblea Generale dell´Euroregione Adriatica, che si riunisce per la prima volta in Molise e che sarà chiamata ad eleggere il nuovo Presidente dell´Euroregione. Seguirà la Tavola Rotonda presieduta dal Ministro degli Affari Esteri italiano, on. Franco Frattini, dal tema "La strategia Adriatico-ionica sul percorso dell´integrazione Europea". All´assemblea Generale dell´Euroregione parteciperanno i massimi esponenti istituzionali delle 25 Regioni ed Enti locali componenti l´organismo interregionale, e i rappresentanti di governo e delle diplomazie degli Stati che affacciano sul Bacino Adriatico.  
   
   
BENE LA SPESA DEL FSE,RIDATA DIGNITA´ ABRUZZO  
 
Chieti, 27 giugno 2011 – Il 23 giugno a Chieti, presso il Museo "La Civitella", si è tenuto il Comitato di sorveglianza del Fondo Sociale Europeo per la valutazione da parte della Commissione Europea dei Piani Operativi 2007/13. Presieduto dall´assessore al Lavoro, Paolo Gatti, ha visto la presenza dei rappresentanti della Commissione Europea, del Ministero del Lavoro, del Ministero dell´Economia, delle parti sociali e datoriali della Regione. "La Regione Abruzzo - ha commentato durante il suo intervento Paola Bertolissi della Commissione Europea - ha intrapreso la strada giusta e sta recuperando il ritardo accumulato in passato. C´è un indubbio avanzamento di progettualità e capacità di spesa. E´ stata data una grande accelerazione con pieno rispetto del cronoprogramma, presentato negli scorsi mesi. Ora occorre non abbassare la guardia, consolidare i progressi ottenuti". "L´assessorato ha dimostrato, soprattutto alla luce della situazione data dopo il terremoto - ha dichiarato Angelina Curci, rappresentate della Ragioneria dello Stato - un´ottima capacità amministrativa nel gestire la programmazione del Fse". Nel suo intervento l´assessore Gatti ha invece sottolineato: "In 30 mesi di intenso lavoro abbiamo ridato dignità alla Regione Abruzzo agli occhi degli organismi di controllo europei. Dopo una lunga notte, finalmente, ritorniamo al giorno: la progettualità e la spesa delle risorse europee del Fondo Sociale è ripartita con forza. Abbiamo progettato, speso e certificato oltre 49,6 milioni di euro a fronte delle poche centinaia di migliaia di euro certificati nel gennaio 2009, evitando il disimpegno automatico dei fondi. Di fatto abbiamo incrementato del 98,8% la spesa certificata del Fse 2007/13 rispetto ai dati trovati al nostro insediamento. Entro fine anno siamo fiduciosi di giungere alla quota di 78 milioni di spesa per evitare anche per il 2011 il disimpegno. Siamo soddisfatti dei giudizi positivi sia della Commissione Europea che della Ragioneria dello Stato e del Ministero del Lavoro che hanno giudicato il nostro lavoro lodevole per la qualità dei progetti e per la celerità della spesa. Proseguiamo con impegno il nostro lavoro - ha concluso l´assessore Gatti - puntando al confronto sinergico con le parti sociali e datoriali, che ci hanno espresso apprezzamento per l´attività svolta, per dare risposte concrete ai cittadini, alle imprese, al mondo del sociale e della ricerca dell´Abruzzo. La cosa straordinaria che emerge dalla riunione è che l´Abruzzo torna ad essere una Regione normale agli occhi dei suoi interlocutori".  
   
   
FORUMED 2011: INAUGURA IL MINISTRO DEGLI ESTERI FRATTINI L´EVENTO DAL 27 GIUGNO ALLA CAMERA DI COMMERCIO DI CHIETI  
 
Pescara, 27 giugno 2011- Franco Frattini inaugurerà "Forumed 2011". La conferma della partecipazione del ministro degli Affari Esteri alla seconda edizione dell´evento che rende l´Abruzzo protagonista della scena economico-istituzionale è stata data il 23 giugno, nella sede pescarese della Regione, in Viale Bovio, dall´assessore regionale allo Sviluppo economico e vice presidente della Giunta, Alfredo Castiglione, promotore dell´iniziativa. "Forumed" si svolgerà nel Centro espositivo della Camera di Commercio di Chieti, da lunedì´ 27 a giovedì 30 giugno prossimi, alla presenza anche del presidente Gianni Chiodi, e ruoterà attorno ai temi del network e della conoscenza quali chiavi strategiche fondamentali per favorire le attività di collaborazione con l´estero e i processi di internazionalizzazione delle imprese. In particolare, la cooperazione tra diverse realtà dell´area euro-mediterranea, con l´Abruzzo a fungere da collante. "Siamo lieti - ha annunciato l´assessore Castiglione - che il ministro Frattini abbia voluto qualificare con la sua presenza questa edizione. Ciò testimonia l´attenzione del governo centrale verso la nostra realtà e la bontà del lavoro svolto dall´istituzione regionale nell´ambito delle relazioni bilaterali a favore dell´internazionalizzazione delle imprese. Il nostro obiettivo è di accelerare il processo di avvicinamento delle nostre imprese all´area dei Balcani occidentali, la porta della nuova Europa, con tutti gli scenari e le opportunità che le stesse potranno cogliere da qui a qualche anno. Se l´Abruzzo si mostra, dati alla mano, come una delle regioni che negli ultimi trimestri riesce ad avere le migliori performance per l´export, ad esempio un significativo + 21,9% nel primo di quest´anno, è perché ormai crede nei processi di internazionalizzazione che non sono più una meteora, ma qualcosa che inizia ad essere radicato come concetto nelle nostre Pmi". Forumed, il Forum biennale del Mediterraneo, godrà di un prestigioso parterre grazie all´adesione di numerose autorità e delegazioni straniere, quali Albania, Bosnia Erzegovina, Montenegro, Croazia, Serbia, Turchia, Moldavia, Russia, Romania, Marocco e Tunisia. L´appuntamento a cadenza biennale, nato in occasione dei Giochi del Mediterraneo Pescara 2009, è pronto alla prima replica in grande stile nel corso della quale proietterà sui mercati esteri il sistema produttivo regionale. "Intendiamo rafforzare il proficuo percorso iniziato due anni fa con la prima edizione - ha continuato il vice presidente - un´esperienza che ha fornito le basi per la successiva stipula di intese rilevanti con Paesi e territori dell´area mediterranea, utili per l´organizzazione di iniziative formative e di sensibilizzazione ad esse collegate. Ricordiamo, tra i documenti firmati, l´intesa con Bosnia Erzegovina, la dichiarazione d´intenti con la regione di Scutari della Repubblica di Albania, il protocollo d´intesa con il Comune di Mostar per attivare un volo diretto da Pescara e la lettera d´intenti con la Camera di Commercio Regionale di Valjevo in Serbia". Per dare continuità al progetto, durante l´anno 2010 si sono svolti dei Focus per la formazione degli imprenditori verso i nuovi mercati. Una fase propedeutica all´evento ormai prossimo. Il programma di Forumed 2011 è vario e articolato. Le giornate dedicate alla manifestazione sono state raddoppiate (da due a quattro) per consentire una maggiore articolazione dei lavori e facilitare le opportunità di contatto con gli interlocutori esteri. La mattinata di lunedi´ 27 giugno, a partire dalle ore 11.30, sarà caratterizzata dagli aspetti istituzionali, con l´intervento del ministro Frattini e i saluti e le riflessioni delle autorità. Le tre giornate seguenti vedranno protagoniste le aziende impegnate a internazionalizzarsi. Dunque, una serie di incontri e contatti bilaterali su appuntamento con interlocutori stranieri per favorire la nascita di partnership e generare opportunità di affari. Inoltre, un supporto diretto fornito da esperti del settore e teso a facilitare i processi di intesa verso aree e Paesi selezionati. Infine, sessioni tematiche (denominate "Orizzonti") nel corso delle quali verranno condivise esperienze tangibili di network internazionali in virtù della presenza di reti di successo già operanti nello scenario euro-mediterraneo. Maggiori informazioni sono disponibili sui siti www.Forumed.it e www.Sprintabruzzo.it, quest´ultima struttura regionale in cui confluiscono i principali enti nazionali e territoriali preposti all´internazionalizzazione delle imprese. "Il fatto che l´Abruzzo organizzi il Forumed - ha concluso l´assessore allo Sviluppo economico - significa che vuole porsi l? obiettivo di formare una vera e propria cabina di regìa per le Pmi abruzzese ed euro-mediterranee che guardano con interesse al nostro futuro. Molte aziende sono già in fase avanzata di rapporti nei settori delle infrastrutture, dell´edilizia e dai servizi. In autunno apriremo anche uno sportello dedicato presso la Camera di Commercio di Pescara per assistere e incentivare le imprese all´internazionalizzazione".  
   
   
SLOVENIA, CRESCITA ECONOMICA TRIMESTRALE AL 2PC  
 
Lubiana, 27 giugno 2011 - Nel primo trimestre di quest´anno la Slovenia ha generato 8,5 miliardi di euro di prodotto interno lordo e la crescita economica reale ha raggiunto il 2 p.C. Questa crescita è costante già da quattro trimestri. La causa principale per cui non vi è un aumento della crescita economica è da attribuire principalmente alla situazione precaria in cui si trovano le imprese edili: l´Ufficio di Statistica sloveno ha dichiarato che se il trend negativo delle imprese edili si fermasse, la crescita economica salirebbe in poco tempo al 3 p.C.  
   
   
CHIMICA: SAGLIA, GOVERNO SOSTIENE SVILUPPO SOSTENIBILE DEL SETTORE  
 
Roma, 27 giugno 2011 - “Il Governo sta lavorando affinchè il settore della chimica diventi sempre più ecosostenibile con l’utilizzo di sostanze sempre meno nocive per l’ambiente”. A dirlo è Stefano Saglia, sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico con delega all’energia, nel corso del suo intervento al convengo Sustainable Chemistry che si è svolto il 23 giugno al Cento Ricerche Bracco a Colleretto Giacosa in provincia di Torino. “L’industria chimica – continua il sottosegretario – è riuscita a sviluppare una gamma di tecnologie in grado di ridurre il consumo energetico. Auspico che si continui su questa strada. Guardiamo con particolare attenzione ai progetti a elevato contenuto innovativo come quello della Chimica Verde a Porto Torres”. “L’azione del Ministero dello Sviluppo Economico – conclude Saglia – punta a riqualificare i poli chimici e a promuoverne la reindustrializzazione con il minimo impatto ambientale”.  
   
   
ITALIA –REGNO UNITO: POLIDORI INCONTRA LIDINGTON, AVANTI ASSIEME IN UE SU PMI  
 
Roma, 27 giugno 2011 – Italia e Regno Unito confermano il loro pieno sostegno alle piccole e medie imprese come motore della crescita economica del vecchio continente. Il sottosegretario al Commercio con l’estero, Catia Polidori, e il sottosegretario inglese per l’Europa, David Lidington, intendono infatti lavorare congiuntamente alla piena attuazione dello Small business act (il piano d’azione europeo per il rafforzamento delle pmi), in particolare per quanto riguarda l’alleggerimento degli oneri amministrativi e burocratici che spesso penalizzano in modo sproporzionato proprio le aziende di minori dimensioni. E’ stato questo il punto centrale del bilaterale tra i due membri del governo, avvenuto il 23 giugno nel corso di una colazione di lavoro presso la residenza dell’Ambasciatore britannico a Roma. Lidington aveva già incontrato ieri il ministro degli Esteri Franco Frattini ed era intervenuto ad un convegno alla Luiss con il presidente della Confindustria, Emma Marcegaglia. “Con il sottosegretario Lidington ho trovato piena convergenza sul ruolo del commercio internazionale come elemento insostituibile del rilancio economico”, ha precisato Catia Polidori, “ruolo che l’Europa deve perseguire anche con accordi equilibrati di libero scambio. Ho infatti ribadito all´esponente del Governo Cameron che siamo favorevoli alla riduzione e, se possibile, alla eliminazione degli ostacoli al commercio internazionale, ma a patto che questo avvenga nel rispetto di ogni forma di tutela del nostro Made in Italy. In sintesi: maggior mercato, migliori regole ”. Nel corso dell’incontro infatti il sottosegretario Polidori ha confermato le posizioni italiane su alcuni dossier cruciali per il nostro Paese: la tutela delle indicazioni geografiche, specie nel settore dell’agroalimentare; l’etichettatura obbligatoria per i beni introdotti nell ‘Unione europea da paesi terzi, cosiddetto regolamento ‘Made in’ ; il negoziato con il Giappone, dove andranno difesi gli interessi dell’economia italiana, compresa l’industria automobilistica. Polidori e Lidington si sono infine soffermati sul dossier ‘Pakistan’: entrambi hanno condiviso l’opportunità di assistere economicamente il paese, colpito di recente da gravi alluvioni, favorendo l’accesso dei suoi prodotti sul mercato comunitario. Tuttavia Polidori ha fermamente ribadito la necessità di ripartire, in maniera equa tra tutti i paesi Ue, gli oneri economici derivanti dalle riduzioni temporanei dei dazi su alcuni prodotti pakistani, per evitare di penalizzare i produttori tessili italiani.  
   
   
CONSUMATORI: MISE E DOGANE INSIEME PER TUTELA E SICUREZZA GIOCATTOLI  
 
Roma, 27 giugno 2011 - Per i piccoli consumatori al via progetto “Giocattolo sicuro” con controlli su metalli pesanti, ftalati e meccanismi elettrici Parte lunedì 27 giugno il progetto “Giocattolo Sicuro” realizzato congiuntamente da Ministero dello Sviluppo Economico, Agenzia delle Dogane, Istituto Superiore di Sanità e Istituto Italiano del Marchio di Qualità. L’iniziativa è finalizzata a prevenire l’immissione sul mercato dell’Unione Europea di giocattoli non rispondenti ai requisiti di sicurezza previsti dalla normativa comunitaria. L’attenzione si focalizzerà sui rischi connessi alla presenza di metalli pesanti e al contenuto di ftalati, nonché, per i giocattoli destinati ai bambini di età inferiore ai 36 mesi, sulla presenza di piccole parti e di meccanismi funzionanti elettricamente. Durante lo svolgimento dell’iniziativa, gli uffici doganali, in presenza di elementi di sospetta pericolosità, potenzieranno l’attività di prelievo dei campioni inviandoli all’Istituto Superiore di Sanità e all’Istituto Italiano del Marchio di Qualità per le relative analisi, dandone comunicazione al Ministero dello Sviluppo Economico. Lo scorso anno, l’analoga operazione denominata “Per un mercato più sicuro” ha conseguito notevoli risultati. I controlli effettuati sui campioni di merce fermata alla dogana, sulla base di un’analisi dei rischi particolarmente efficace, hanno accertato la non conformità dei prodotti in oltre il 30% di casi nei giocattoli e del 75% nei prodotti elettrici. Allo scopo di migliorare ulteriormente la capacità di individuare i giocattoli non conformi alla legislazione di settore, l’Agenzia delle Dogane, in collaborazione con l’Assogiocattoli e con la partecipazione del Ministero dello Sviluppo Economico, ha avviato eventi formativi sulla nuova Direttiva “Sicurezza giocattoli” 2009/48/Ce rivolti al personale doganale addetto ai controlli.  
   
   
FORMIGONI A TETTAMANZI: REGIONE PER FAMILY 2012 L PRESIDENTE INCONTRA L´ARCIVESCOVO E IL CARDINALE ANTONELLI E METTE A DISPOSIZIONE 2 MILIONI E IL 27° PIANO DEL PIRELLI  
 
Milano, 27 giugno 2011 - Il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni è intervenuto il 24 giugno , presso la Curia arcivescovile di Milano, all´incontro tra la Fondazione Milano Famiglie 2012 e il Pontificio Consiglio per la Famiglia, i due enti impegnati nell´organizzazione del Vii Incontro mondiale delle famiglie, che si terrà a Milano nel 2012 (30 maggio-3 giugno) dal titolo ´La Famiglia: il lavoro e la festa´. La riunione, a un anno dall´evento, è servita a fare il punto sulla preparazione dell´Incontro. Formigoni ha annunciato in questa sede gli impegni concreti di Regione Lombardia per l´evento. Il cardinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo di Milano, introducendo il presidente Formigoni, ha spiegato che è "una buona notizia l´impegno della Regione nei confronti dell´Incontro mondiale delle famiglie. Un interessamento variegato - ha aggiunto Tettamanzi - ma concreto". La famiglia, ha ricordato l´arcivescovo, "sta a cuore alla Chiesa in modo particolare. Anche la società positivamente si deve interessare alla famiglia secondo tutti gli ambiti che la riguardano". Formigoni ha dunque ufficializzato la decisione di Regione Lombardia di contribuire all´organizzazione del Vii Incontro mondiale delle famiglie con lo stanziamento di 2 milioni di euro, la messa a disposizione del 27° piano del Palazzo Pirelli e l´aiuto a individuare e realizzare un segno permanente e tangibile come ricordo vivo e operante del grande evento. "La famiglia - ha detto Formigoni - ha una rilevanza e una centralità non solo ecclesiale, ma sociale e politica. Nel governo della Regione abbiamo in tutti questi anni attuato questa impostazione con il varo di una legge sulla famiglia, il sostegno all´associazionismo familiare, l´aiuto alle madri, la conciliazione famiglia-lavoro. Vogliamo che l´appuntamento del 2012 possa incidere a livello internazionale sul futuro delle scelte politiche in tema di famiglia". Formigoni ha infine ringraziato il cardinale Tettamanzi "per la grande paternità ed elevazione con cui svolge il suo ruolo di pastore e di punto di riferimento costante non solo per i credenti, ma per l´intera comunità civile milanese e lombarda". Il cardinale Ennio Antonelli, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, organismo vaticano incaricato dal Papa di organizzare con la Diocesi di Milano l´incontro Mondiale delle Famiglie, ha concluso ringraziando Formigoni per il "lodevole impegno di Regione Lombardia: ciò dimostra la consapevolezza che la famiglia è un soggetto sociale di importanza fondamentale". "La famiglia - ha precisato Antonelli - è di interesse pubblico, non un tema da circoscrivere alla sfera privata come vorrebbe la cultura dominante".  
   
   
LODI, GIBELLI PRESENTA DOCUMENTO STRATEGICO 2012  
 
 Lodi, 27 giugno 2011 - Il vicepresidente e assessore all´Industria e Artigianato di Regione Lombardia Andrea Gibelli ha partecipato, il 24 giugno , al Tavolo territoriale di confronto di Lodi, in cui ha presentato il ´Documento Strategico Annuale 2012´. Nel suo intervento il vicepresidente ha affermato: "che sono quattro le linee guida di Regione Lombardia. Sul piano istituzionale, i temi fondamentali sono l´efficienza, la sburocratizzazione, la digitalizzazione e l´innovazione. Alcuni esempi, che vanno proprio in questa direzione, sono i termini di pagamento di Regione Lombardia, che oggi sono entro i 60 giorni, e il fatto che Regione Lombardia abbia già digitalizzato il 50 per cento delle misure messe a disposizione delle imprese lombarde". Sul versante economico invece la novità più importante di Regione Lombardia è quella di mettere finalmente l´impresa al centro delle proprie politiche. "La logica di Regione Lombardia - ha spiegato ancora Gibelli - è quella, da una parte, di promuovere le misure per rendere il nostro territorio più attrattivo e, dall´altra, di investire sulle reti d´impresa. Si vuole passare quindi da eccellenze di singole imprese all´eccellenza di un sistema di reti d´impresa. Questo permetterebbe alle nostre aziende di conquistare mercati, anche internazionali, prima impensabili da raggiungere. Inoltre, per rispondere alle imprese in difficoltà, Regione Lombardia, attraverso le sue competenze e conoscenze, riesce a dare loro risposte concrete per poter uscire dallo stato di difficoltà". Il vice presidente ha esaminato anche i temi sociali. "Il bando sullo start up - ha affermato - è un´importante misura, che cerca di rispondere alla difficile situazione della disoccupazione giovanile. Le risorse messe a disposizione da Regione Lombardia infatti riguardano i giovani, le donne e le persone svantaggiate. La grande novità che ho fortemente voluto è il criterio dei cinque anni per poter accedere al bando: chi volesse partecipare all´iniziativa dovrà infatti essere residente in Regione Lombardia da almeno cinque anni". Durante l´incontro si è parlato anche dei temi legati alla tutela del patrimonio del suolo. "Queste - ha concluso Gibelli - sono solo alcune delle misure più importanti di Regione Lombardia, per rispondere concretamente alla crisi economica, che purtroppo ancora non ci siamo lasciati alle spalle. Anche per questo, quindi, la Regione continuerà a lavorare per sostenere i suoi imprenditori".  
   
   
IL PRESIDENTE GIAN MARIO SPACCA RICEVE L´AMBASCIATORE PIGLIAPOCO, NUOVO SEGRETARIO GENERALE DELLO IAI E L´AMBASCIATORE GRAFINI, SEGRETARIO USCENTE.  
 
Ancona, 27 Giugno 2011 - l presidente della Regione, Gian Mario Spacca, ha incontrato il 24 giugno l´Ambasciatore Fabio Pigliapoco, nuovo Segretario Generale dell´Iniziativa Adriatico Ionica e l´Ambasciatore Alessandro Grafini, Segretario uscente. Anconetano, del 1945, il neo Segretario lascia l´Ambasciata d´Italia presso la Repubblica Ceca e, in seguito alla nomina del 23 maggio nel corso Xiii Consiglio Adriatico Ionico riunito a Bruxelles alla presenza dei Ministri degli Esteri di Slovenia, Croazia, Serbia, Bosnia, Montenegro, Albania e Grecia e il sottosegretario Alfredo Mantica, succede ad Alessandro Grafini a cui, nel corso dell´incontro di oggi, sono stati rivolti i piu` calorosi saluti e il ringraziamento del presidente Spacca per il prezioso lavoro svolto alla guida dello Iai, che ha sede ad Ancona. L´ideale passaggio di consegne e` avvenuto oggi in un giorno particolarmente importante: il Consiglio Europeo riunito a Bruxelles ha approvato infatti il lancio della strategia macroregionale adriatico-ionica. ´La nomina dell´Ambasciatore Pigliapoco ´ ha detto Spacca - e` un riconoscimento che ci riempie di orgoglio, rappresenta una conferma dell´impegno e del ruolo svolto dall´Italia e dalle Marche, quale sede del Segretariato dell´Iniziativa Adriatico Ionica, verso l´istituzione della Macroregione Adriatico Ionica, obiettivo strategico che continuiamo a perseguire con grande determinazione´. L´ambasciatore Pigliapoco assume il nuovo incarico all´inizio di un triennio che portera` alla creazione, da parte dell´Unione Europea, della Macro Regione Adriatico- Ionica, obiettivo che si intende raggiungere nel 2014, anno in cui Grecia e Italia avranno la Presidenza di turno dell´Unione Europea ed in cui partira` il nuovo bilancio comunitario per il periodo 2014 ´ 2019. ´E´ poi un enorme piacere ´ ha aggiunto Spacca - salutare l´insediamento e il `ritorno a casa´ di un nostro corregionale che contribuisce ad accrescere il prestigio internazionale della nostra comunita`´. ´Sono estremamente felice di ricoprire questo incarico finalizzato a consolidare i rapporti con Paesi i paesi dell´Adriatico e dello Ionio. E per noi marchigiani, che riusciamo a intravedere le isole della Croazia, e` naturale sentire forte questo legamene di amicizia e di cittadinanza comune´. L´ambasciatore Pigliapoco ha poi ringraziato il presidente Spacca, ´senza la cui azione il Segretariato non esisterebbe´, e il suo predecessore ´che lo ha creato´. ´Siamo partiti da lontano ´ ha asserito l´ambasciatore Grafini ´ nel 2000 e` nato lo Iai e con l´organizzazione del Segretariato alla Cittadella di Ancona dal 2008 abbiamo dato seguito alla necessita` di rafforzamento e coesione tra i Paesi´. Fabio Pigliapoco, laureato in Scienze Politiche, ha iniziato la carriera diplomatica quale Capo della Segreteria delle Relazioni Culturali e quindi al Servizio Stampa della Farnesina. Inviato a Washington nel marzo del 1975, come Primo Segretario, e` stato trasferito a Praga per svolgere funzioni di Primo Consigliere. Al rientro a Roma e` stato nominato Capo della Segreteria della Direzione Generale degli Affari Politici. Promosso Consigliere d´Ambasciata ha ricoperto il ruolo di Capo della Cancelleria Politica della nostra Rappresentanza nel Regno Unito. E´ stato Corrispondente Europeo, nell´ambito della Direzione Generale Affari Politici contribuendo alla preparazione ed al positivo svolgimento della Presidenza italiana dell´Unione Europea nel corso del primo semestre del 1996. Promosso Inviato Straordinario e Ministro Plenipotenziario il 23 dicembre del 1997, e` stato nominato Ambasciatore in Croazia. Rientrato al Ministero con l´incarico di Coordinatore presso la Direzione Generale per i Paesi dell´Europa, e` stato Vice Direttore Generale.  
   
   
TAVOLA ROTONDA ´ LE OPPORTUNITA` DI COOPERAZIONE ECONOMICA OFFERTE OGGI ALL´ITALIA DAL KAZAKHSTAN´  
 
Ancona, 27 giugno 2011 - L´assessore regionale alle Attivita` produttive delle Marche, Sara Giannini, ha partecipato alla tavola rotonda: ´Le opportunita` di cooperazione economica offerte oggi dal Kazakhstan alle imprese italiane´ presso la sala congressi dell´Hotel Emilia di Portonovo, nell´ambito dell´evento celebrativo dei 20 anni di indipendenza della Repubblica del Kazakhstan e del 150 anni dell´Unita` d´Italia, svoltosi il 24 giugno in Regione. Alla presenza di numerose aziende e delle associazioni di categoria dei settori produttivi, l´assessore ha ribadito l´importanza dell´iniziativa, anche per le possibilita` di cooperazione economica e scientifica tra il mondo produttivo dei due Paesi.  
   
   
ROSSI SU MANOVRA: “SUBITO UN INCONTRO POLITICO CON IL GOVERNO”  
 
Firenze, 27 giugno 2011 – “Abbiamo chiesto un incontro politico con il Governo. Le Regioni vogliamo chiarimenti sulla manovra finanziaria annunciata dai giornali, su cui però non siamo stati minimamente né informati, né coinvolti. Così è difficile avere rapporti istituzionali corretti e collaborativi. Per questo motivo non parteciperemo alla Conferenza Stato-regioni di oggi”. Questo il commento di Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, al termine della seduta del 23 giugno dei presidenti regionali che si è svolta a Roma. “Il Governo non sta rispettando gli impegni che aveva preso – prosegue il presidente Rossi – Mancano infatti i 420 milioni che avrebbe dovuto trasferirci per il trasposto pubblico locale, mancano altri 400 milioni che il Governo doveva mettere per la copertura dei ticket, ritardano i trasferimenti in materia sanitaria, e ciò produce, anche in una regione come la nostra che ha i conti in regola, un allungamento dei tempi di pagamento dei fornitori da parte delle Asl”. Il presidente Rossi, sempre in riferimento alle notizie di stampa circa un taglio alla sanità di 5-6 miliardi, ricorda infine che “l’Italia è tra i paesi Ocse quello che spende di meno per la cura dei cittadini. E’ una follia pensare di tagliare la sanità del 6% mentre aumenta l’evasione fiscale, non si tassano patrimoni e rendite finanziarie e non si affronta la pesante crisi economica con provvedimenti efficaci”.  
   
   
ABRUZZO: 134 MILIONI DI OPPORTUNITA’ PRESENTATA NEWSLETTER INFORMATIVA DEL FONDO SOCIALE EUROPEO  
 
Pescara, 27 giugno 2011 - Presentata il 24 giugno a Pescara dall´assessore al Lavoro Paolo Gatti la newsletter della Regione Abruzzo in distribuzione in questi giorni nelle case di tutte le famiglie abruzzesi per presentare e far conoscere le opportunità offerte dal Piano Operativo 2009-10-11 del Fondo Sociale Europeo 2007-2013. "Viviamo una strana epoca dell´informazione. Le brutte notizie, gli insuccessi e le polemiche - ha detto l´assessore Gatti - trovano ampio spazio sui mezzi di informazione classici. Le buone notizie, le informazioni di utilità sociale, gli eventi che testimoniano progressi e miglioramenti della nostra realtà, o vengono ignorati o semplicemente marginalizzati. Per fortuna c´è la rete e una nuova consapevolezza da parte dei cittadini sulla possibilità di reperire informazioni altrove. Abbiamo ritenuto indispensabile, quindi, nel programmare la comunicazione del Fondo Sociale Europeo, costruire una conversazione diretta con gli abruzzesi, entrando direttamente nelle loro case. Per questo - ha proseguito l´assessore regionale al Lavoro - abbiamo deciso di essere presenti in rete con profili dedicati su twitter e facebook molto attivi e in costante crescita di contatti. Ma soprattutto abbiamo ritenuto di dovere portare un documento fruibile a tutte le fasce della popolazione per informare sulle opportunità che offre questo Piano Operativo, che per la prima volta riguardano i cittadini come possibili diretti fruitori delle risorse europee. Abbiamo atteso prima di distribuire la newsletter - ha detto ancora l´assessore Paolo Gatti - che terminassero le tornate amministrative e referendarie per non incorrere in inutili polemiche. Spero che questa iniziativa porti da un lato consapevolezza sulle opportunità che ci sono, e a volte non vengono colte rispetto alle risorse messe a disposizione dall´Europa, e dall´altro testimoni l´impegno della Regione e di tutte le parti sociali che in questi mesi sono state coinvolte in una epocale inversione di rotta rispetto alla capacità di programmare e spendere le risorse del Fse. Impegno che ieri la Commissione Europea - ha concluso Gatti - ci ha riconosciuto pubblicamente". La newsletter in distribuzione alle famiglie italiane si compone di 16 pagine a colori in un comodo formato tabloid per una lettura facile e snella. Oltre ai saluti istituzionali del Presidente Chiodi e dell´assessore Gatti e a una breve presentazione di cosa sia il Fondo Sociale Europeo, la newsletter è dedicata alla spiegazione dei 23 progetti inclusi nel Piano Operativo 2009/10/11. Una lettura dettagliata con la spiegazione analitica del progetto, affiancata da una efficace tabella infografica per comprendere al volo le principali informazioni: beneficiari, destinatari, tipo di procedura, fondi a disposizione, tempi di pubblicazione. Come ha sottolineato l´assessore Paolo Gatti, proprio ieri a Chieti, nel corso del Comitato di Sorveglianza del Fondo Sociale Europeo per la valutazione da parte della Commissione Europea dei Piani Operativi 2007/13, Paola Berttolissi (Ue) e Angela Curci (ragioneria dello Stao), parlando della Regione Abruzzo, avevano elogiato il recupero del ritardo accumulato negli anni passati, l´avanzamento e la capacità di spesa e l´ottima capacità amministrativa nel gestire la programmazione del Fondo Sociale Europeo.  
   
   
TUTTE LE REGIONI CON BRAMERINI: SUBITO INCONTRO COL GOVERNO PER IL POST-REFERENDUM  
 
 Firenze, 27 giugno 2011- Accogliendo all’unanimità la richiesta avanzata dall’assessore regionale Anna Rita Bramerini, la Commissione di tutti gli assessori regionali all’ambiente si farà carico di richiedere un incontro urgente delle Regioni con i ministri per i rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, e all’ambiente, Stefania Prestigiacomo. L’obiettivo delle regioni è capire come il Governo intenda colmare il vuoto normativo lasciato dall’esito dei referendum, sia per gli affidamenti in essere, con particolare attenzione al servizio idrico integrato, sia per quanto riguarda gli affidamenti futuri. La Commissione ha accolto all’unanimità la richiesta che verrà quindi inoltrata al presidente della Conferenza dei Presidenti delle Regioni Vasco Errani cui compete di presentare l’istanza al Governo in ambito di Conferenza Stato Regioni.  
   
   
LE REGIONI DISERTANO LE CONFERENZE CON LO STATO: NESSUNA RISPOSTA DA UN GOVERNO INCOERENTE  
 
Firenze, 27 giugno 2011 – ”E’ stata una scelta inevitabile e non potevamo fare altrimenti. Se infatti il governo non mantiene gli impegni presi, si dimostra incoerente e neppure tiene di conto i patti che ha sottoscritto sul trasporto pubblico locali, sanità e federalismo è impossibile andare avanti. Su questo le Regioni sono tutte d’accordo”. Commenta cosìil 23 giugno l’assessore al bilancio e alle finanze della Regione Toscana, on. Riccardo Nencini, la scelta delle Regioni di disertare le conferenze Stato-regioni e Unificata previste per il pomeriggio. Riunione a cui anche Nencini avrebbe dovuto partecipare. “Peraltro – aggiunge l’assessore – nel frattempo si è aperta la discussione sulla manovra economica e come Regioni vogliamo anche noi poter dire la nostra: nell’interesse del paese, come sempre, dialogando seduti ad un tavolo istituzionale”.  
   
   
FVG, ENTI LOCALI: CAL, RIPARTO DI OLTRE 20 MILIONI PER LE AUTONOMIE  
 
 Udine, 27 giugno 2011 - Il Consiglio delle autonomie locali 23 giugno ha espresso intesa all´unanimità (21 presenti) sui trasferimenti agli Enti locali previsti dall´assestamento di bilancio. L´avanzo destinato alle Autonomie locali è di 20 milioni 489 mila euro. La Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia ha considerato che questa entrata straordinaria, che ha il carattere di ´una tantum´, visto lo stato di sofferenza di molti Enti locali, venga destinata per parte corrente. I criteri di assegnazione, illustrati dall´assessore regionale, Andrea Garlatti, sono i seguenti: ai Comuni è attribuita un´assegnazione straordinaria di 17 milioni e 51 mila euro, erogata per metà in base alla proporzione dell´assegnazione ordinaria del 2011 e per metà in proporzione al territorio (50 p.C.) e alla popolazione (50 p.C.). Alle Province saranno invece destinati 2 milioni e 946 mila euro, da ripartire per il 50 per cento in base all´assegnazione ordinaria del 2011 e per la rimanente metà in proporzione alla superficie territoriale (60 p.C.) e alla popolazione (40 p.C.). Altri 200 mila euro sono stanziati a favore dell´Associazione tra le Province di Udine e Pordenone e ulteriori 290 mila euro a rimpinguare capitoli relativi alle aspettative sindacali e al rimborso per il minor gettito di un imposta provinciale. Il Consiglio, non avendo ottenuto il differimento richiesto per poter valutare più approfonditamente i documenti relativi alla manovra di assestamento illustrata dall´assessore regionale alle Finanze, Sandra Savino, non ha espresso il parere sul disegno di legge nel suo complesso per mancato raggiungimento del quorum (18 presenti, 9 favorevoli e 9 astenuti).  
   
   
APPRENDISTATO, SÌ ALLE RICHIESTE DELLE REGIONI: “ORA LE CONDIZIONI PER INTESA COL GOVERNO”  
 
 Firenze, 27 giugno 2011 – Valorizzazione del carattere formativo dell’apprendistato, rafforzamento delle tutele per lavoratrici e lavoratori che lo utilizzano, garanzie per le competenze regionali sulla materia. Sono questi gli aspetti più significativi usciti dall’incontro sulla proposta di Testo unico sull’apprendistato che si è svolto a Roma tra il ministro Maurizio Sacconi, le parti sociali e la delegazione delle Regioni guidata dall’assessore Gianfranco Simoncini, coordinatore degli assessori a lavoro e formazione. Il positivo confronto con il Governo ha consentito di ottenere sostanziali miglioramenti al testo dall’Esecutivo nazionale, in modo da garantire le competenze delle Regioni sulla certificazione delle competenze e la regolamentazione dell’apprendistato per il conseguimento della qualifica e del diploma professionale. Scongiurato anche il rischio che venissero scaricati sulle Regioni oneri finanziari non propri. Rilevanti miglioramenti anche nella definizione dello strumento come contratto finalizzato alla formazione: si è infatti concordato sull’innalzamento a 25 anni dell’apprendistato per la qualifica, sull’aumento delle ore di formazione trasversale, sulla riduzione del periodo massimo del contratto di apprendistato. Ulteriori miglioramenti sono stati introdotti per la durata minima dei contratti e la previsione della stabilizzazione di una percentuale di apprendisti. “Abbiamo fatto un buon lavoro – è il commento dell’assessore Simoncini – Dall’incontro di ieri è emerso con più forza il carattere formativo dell’apprendistato e l’idea che esso debba essere meglio tutelato e promosso come forma principale e prioritaria di ingresso nel mercato del lavoro con contratto a tempo indeterminato, combattendone un uso distorto che viene fatto di altri strumenti come i tirocini formativi e i contratti atipici e di collaborazione. In questo senso – dice ancora Simoncini – le Regioni e le parti sociali hanno concordato col Governo di aprire un tavolo per la definizione di linee guida sui tirocini e uno per arrivare ad un avviso comune sui contratti di collaborazione: la Regione Toscana parteciperà al tavolo sui tirocini forte della esperienza anticipatrice che sta svolgendo dal primo di giugno e del lavoro in corso per presentare la prima legge regionale sui tirocini. A questo punto – conclude l’assessore – sulla base del lavoro svolto ci sono le condizioni perché le Regioni possano esprimere l’intesa, prevista dalla legge delega, al nuovo testo unico sull’apprendistato, così come modificato dal confronto di queste settimane”.  
   
   
FVG: NEL 2011 ATTIVITÀ DELLE AZIENDE IN CRESCITA DEL 5 P.C.  
 
Udine, 27 giugno 2011 - "Sono sempre di più le imprese del Friuli Venezia Giulia che escono progressivamente dal tunnel della crisi e danno prova di grande coraggio e determinazione nell´affrontare una sfida che richiede impegno, capacità di riposizionarsi sui mercati, voglia di innovare". L´ha affermato, il 23 giugno, l´assessore regionale alle attività produttive Federica Seganti nel corso della presentazione a Udine, nell´Auditorium della Regione, della ricerca "Performance e fabbisogni di sviluppo delle imprese manifatturiere del Fvg, 2010/2012", realizzata dall´ Centro Regionale Servizi per la Piccola e Media industria (Cres) per conto della Direzione regionale alle attività produttive. "Il dato importante evidenziato da questo studio - ha detto Federica Seganti - è che nel complesso è previsto un recupero del livello di attività sia nel 2011 che nel 2012, con una crescita nel primo anno del 5 per cento e nel secondo del 2,6 per cento che, tuttavia, é ancora parziale rispetto alle perdite registrate nel 2009". "Si tratta comunque di un andamento più che apprezzabile - ha rilevato l´assessore - ed il fatto che esso sia dovuto all´aumento dell´export è una conferma in più della necessità di tenere in giusto conto quella che resta la via privilegiata, se non l´unica, per il rilancio e per il ritorno ai livelli occupazionali pre-crisi". Le 330 imprese intervistate - pari a oltre 1/3 delle imprese in attività che fatturano almeno 3 milioni di euro l´anno - hanno consentito di far conoscere le loro performance economiche, commerciali e di investimento, individuare i fabbisogni di sviluppo e, infine, raccogliere le proposte per migliorare la produttività, approfondire la presenza sui mercati esteri e disporre di fonti di finanziamento adeguate al loro progetti di crescita. Dall´indagine emerge con forza una richiesta importante: le imprese desiderano avere un dialogo costruttivo con la Direzione regionale competente su priorità come l´accesso semplice al credito, la disponibilità di informazioni tempestive sulle agevolazioni che le riguardano, il sostegno all´internazionalizzazione, la disponibilità di credito, contatti diretti per valutare i propri progetti di sviluppo e l´attivazione di un Centro di assistenza tecnica manifatturiero. "Una richiesta che non può che farci piacere perchè conferma una maggior consapevolezza delle imprese per le tematiche evidenziate dalla crisi - ha affermato l´assessore Seganti - e ci trova disponibili a proseguire nel confronto, già abbondantemente avviato, tra il tessuto produttivo regionale e le istituzioni ai fini dello sviluppo". Un obiettivo che riguarda tutto il sistema, ma in particolare le Pmi, "che costituiscono, ora più che mai, una parte importantissima della nostra economia e vanno pertanto aiutate a cogliere le opportunità utili ad agganciare la ripresa" rileva l´assessore Seganti. La ricerca evidenzia che, da solo, il settore manifatturiero dà conto del 27% di tutta l´occupazione del Friuli V.g. E del 22% del reddito prodotto ogni anno, mentre la piccola impresa concorre per la metà ad entrambi, e la media e la grande, in parti simili, all´altra metà, per cui la ricerca ha provveduto a illustrare le prospettive a breve e medio termine per queste realtà imprenditoriali. La ripresa, stando ai dati prodotti dal Cres, va quindi posizionata verso il 2014 e sarà comunque subordinata all´aumento dell´internazionalizzazione delle imprese del Friuli Venezia Giulia, al riavvio degli investimenti (che nel 2011 si prevede debole, ancorché di segno positivo: +1,5% dopo il +2,5% del 2010), alla disponibilità degli ammortizzatori sociali. E´ già decisamente più ampia, rispetto agli anni scorsi, la platea delle aziende inserita in una situazione positiva: nel 2012 si troveranno in una condizione di sviluppo oltre il 25% del totale, mentre quelle in assetto normale saranno oltre la metà; il resto delle imprese dovrà sopportare invece qualche difficoltà.  
   
   
FVG: AMMORTIZZATORI SOCIALI IN DEROGA, ACCORDO CON GOVERNO  
 
Trieste, 27 giugno 2011 - L´assessore regionale al Lavoro, Angela Brandi, e il ministro al Lavoro e politiche sociali, Maurizio Sacconi, hanno sottoscritto nei giorni scorsi un accordo grazie al quale vengono messi a disposizione del Friuli Venezia Giulia 10 milioni di euro da destinare nell´anno in corso agli ammortizzatori sociali in deroga. Ne ha dato notizia lo stesso assessore Brandi, esprimendo la propria soddisfazione e sottolineando che a queste risorse statali - cui va aggiunta una compartecipazione della Regione, pari al 40%, erogata tramite il Fondo Sociale Europeo - si sommano circa 18 milioni di euro non utilizzati lo scorso anno. Il che "ci consente - ha detto - di guardare con tranquillità a tutto il 2011, nella consapevolezza di poter far fronte alle richieste di sostegno al reddito dei lavoratori che non possono beneficiare di altri tipi di ammortizzatori". Gli ammortizzatori sociali in deroga (trattamento di cassa integrazione guadagni in deroga e trattamento di mobilità in deroga erogati dall´Inps) sono concessi sulla base di accordi regionali tra Regione, organizzazioni datoriali e organizzazioni sindacali, per sostenere lavoratori licenziati o sospesi, privi di qualsiasi altra tipologia di trattamento di sostegno al reddito connesso alla sospensione o cessazione del rapporto di lavoro. Da ottobre 2009 condizione necessaria all´erogazione della cassa integrazione e della mobilità è la partecipazione ai corsi di formazione e riqualificazione professionali, finalizzati a favorire un rapido ricollocamento dei lavoratori. Attualmente sono 6.500 le persone interessate a corsi di formazione (alcuni lavoratori ne seguono più d´uno), mentre nel complesso dal 2009 i dipendenti che hanno beneficiato degli ammortizzatori sociali in deroga sono 8.100. La fetta più consistente (quasi il 50%) proviene dal settore manifatturiero. L´assessore Brandi ha anche reso noti alcuni interessanti dati per quanto riguarda le ore di cassa integrazione in deroga. Nel 2009 sono state un milione 522 mila; nel 2010, anno in cui la crisi economica si è fatta più sentire, vi è stata un´esplosione, con 4 milioni 750 mila ore. Nei primi quattro mesi del 2011 le ore richieste sono state ´appena´ 462 mila, con una tendenza che dunque appare in significativa discesa rispetto allo scorso anno. "Contiamo che il trend rimanga stabile - ha auspicato Brandi - in modo di poter far fronte, con i fondi a disposizione, a tutte le domande che giungeranno. In ogni caso il ministro ci ha già dato garanzie che, qualora non bastassero, vi saranno le opportune integrazioni". L´accordo con il ministro Sacconi demanda alle singole Regioni la stipula di un´intesa territoriale, da sottoscrivere al Tavolo di concertazione con le parti sociali. Un´intesa che per quanto riguarda il Friuli Venezia Giulia, ha ricordato l´assessore regionale al Lavoro, è già stata siglata lo scorso 20 dicembre. Mercoledì prossimo 29 giugno il Tavolo si riunirà per apportare a quell´intesa alcune piccole modifiche, per adeguarla al quadro nazionale.  
   
   
A ROMA LA CONFERENZA DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME PER PARLARE DI EMERGENZA PROFUGHI : SVILUPPARE UNA CULTURA DELLA PROTEZIONE CIVILE COMUNE A TUTTO IL PAESE  
 
 Trento, 27 giugno 2011 - La scorsa settimana si è riunita a Roma la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. All´ordine del giorno figurava anche l´incontro con il capo del Dipartimento della Protezione civile, Franco Gabrielli. Si discusso dell´emergenza profughi - con particolare riferimento all´accoglienza dei minori non accompagnati provenienti dai Paesi africani - esaminando la situazione ad oggi nelle diverse regioni. La riunione è stata preparata dall´incontro che si è svolto al Dipartimento dove si è insediata - con il coordinamento del presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai, accompagnato dal dirigente della protezione civile Raffaele De Col - la Commissione speciale di Protezione civile della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. Come noto la Provincia autonoma di Trento è subentrata dal 1 giugno alla Regione Friuli Venezia Giulia come capofila in materia di Protezione civile. Va detto inoltre che per la prima volta una riunione collegiale di questo organismo si svolge nei locali della Protezione civile nazionale. Ciò è stato reso possibile dalla convenzione sottoscritta il 4 maggio tra il Dipartimento e la Provincia autonoma di Trento: il primo ha messo a disposizione, in comodato d´uso gratuito, due stanze e una sala riunioni della sede, la seconda ha eseguito gli interventi infrastrutturali per garantire le connessioni con la rete informatica provinciale e per l´installazione di sistemi multifunzionali e di videoconferenza necessari per i lavori della Commissione. ´´Questa riunione ha un significato davvero rilevante per il Servizio Nazionale di Protezione civile - ha detto il Capo Dipartimento, prefetto Franco Gabrielli - E´ necessario che, per fare crescere il sistema, si punti ad una migliore sinergia tra le sue varie componenti. Il fatto che la Commissione Speciale di Protezione civile abbia degli uffici e una sala conferenze all´interno dell´edificio del Dipartimento nazionale è il segnale evidente dell´impegno condiviso di creare un rapporto efficiente tra il centro e il territorio, per rispondere in modo adeguato alle richieste dei cittadini´´. “Il valore di questo momento – ha detto a sua volta il presidente Dellai – sta nel fatto che si inaugura un metodo importante, quello della cooperazione stretta tra la Protezione civile nazionale e le Protezioni civili di tutte le Regioni e Province autonome. E’ una responsabilità comune quella di costruire una cultura della protezione civile in tutto il nostro Paese ed è anche una responsabilità comune affrontare insieme le emergenze. Oggi parliamo soprattutto delle emergenze profughi, ma questo sarà il metodo che seguiremo anche per il futuro: autonomie regionali e delle Province autonome che si fanno carico delle loro responsabilità e, dall’altra parte, lo Stato che riconosce la necessità di lavorare insieme”.  
   
   
PROFUGHI: IL TRENTINO RIFERISCE ALLA CONFERENZA DELLE REGIONI  
 
Trento, 27 giugno 2011- E´ stato l´aggiornamento sul programma di accoglienza dei profughi africani l´argomento centrale della riunione del 23 giugno della Conferenza delle Regioni e della Province autonome svoltasi nella sede di Via Parigi a Roma. Introdotti dal presidente Vasco Errani, i lavori - ai quali ha preso parte il responsabile della Protezione civile nazionale, Franco Gabrielli - sono subito entrati nel vivo con la relazione del presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, coordinatore della Commissione speciale di protezione civile che si è insediata ufficialmente . Da qui Dellai ha preso spunto sottolineando la valenza simbolica dell´insediamento di ieri che inaugura di fatto un metodo che coinvolge le diverse componenti del "sistema" della Protezione civile, dallo Stato agli altri livelli istituzionali su base regionale fino alle altre realtà del volontariato. "Per rafforzare questo percorso - ha detto Dellai dopo aver ringraziato il prefetto Gabrielli ed i rappresentanti della Regione Friuli Venezia Giulia che hanno coordinato la Commissione fino al mese scorso - è necessario garantire una costante continuità attivando tutti gli strumenti già a disposizione, recuperando ad esempio la Commissione paritetica prevista dalla legge". Dellai ha inoltre riconfermato le parole di apprezzamento espresse per il lavoro svolto da Franco Gabrielli che "sta riposizionando la Protezione civile nell´alveo che le è proprio. Stiamo registrando tutti una certa preoccupazione per il futuro della Protezione civile - ha aggiunto Dellai - ecco perché tutti i livelli istituzionali devono porre la massima attenzione per evitare di perdere questo grande patrimonio, non solo operativo ma anche identitario, del nostro Paese. Personalmente ritengo - ha detto ancora Dellai - che il Parlamento dovrebbe con urgenza abrogare le norme che hanno portato la Protezione civile a occuparsi di grandi eventi e intorno alle quali si sono intrecciate vicende che con la Protezione civile non c´entrano nulla. Nel contempo, però, è ora e tempo di ribadire con forza che, in Italia, la Protezione civile è un insieme straordinario di donne, di uomini, di organizzazioni, professionistiche e volontarie che operano con onestà e generosità nell´interesse del Paese." Giudizio positivo infine per la scelta adottata all´inizio di coinvolgere la Protezione civile per gestire l´emergenza profughi: "Questi primi mesi - ha detto Dellai - lo hanno dimostrato coi fatti, ma rimangono alcune criticità su cui occorre ancora lavorare". Si chiede ad esempio di migliorare il sistema delle comunicazioni relative allo smistamento dei profughi nelle varie regioni. Ad oggi il piano di suddivisione degli arrivi nelle diverse località rispetta sostanzialmente il principio di equa distribuzione concordato dall´accordo firmato a Palazzo Chigi, ma occorre insistere per una forte integrazione fra i diversi livelli istituzionali. Al Ministero dell´interno è diretta invece la richiesta di un maggiore impegno per snellire le procedure di riconoscimento dello status di rifugiato secondo tempistiche che furono adottate ad esempio nel periodo dell´emergenza Kossovo. Altri problemi riguardano infine la "gestione" dei minori, l´anticipazione delle spese da parte delle Regioni, la collaborazione dei Comuni, il passaggio dalla fase di emergenza a quella successiva, che prevede già da adesso il coinvolgimento dei settori più propri delle politiche sociali. E a questo proposito Dellai ha richiamato la necessità di affrontare il tema anche attraverso progetti specifici in grado di impiegare il tempo dei profughi - non possono ad esempio lavorare per i primi sei mesi - disinnescando così potenziali rischi per la tranquillità sociale degli ambienti dove vengono inseriti.  
   
   
IMMIGRAZIONE: IN VENETO ILLUSTRATO PROGETTO “NIRVA” PER RIMPATRI VOLONTARI. NETWORK IMPORTANTE. LAVORARE SUI RIENTRI ELEMENTO CENTRALE DI SERIE POLITICHE DI SETTORE  
 
Venezia, 27 giugno 2011 - Il Veneto è una delle Regioni che aderiscono del progetto “Nirva”, Network Italiano per il Rimpatrio Volontario Assistito, cofinanziato dall’Unione Europea e dal Ministero dell’Interno, nell’ambito del quale agisce una vera e propria rete territoriale finalizzata a sostenere ed accompagnare il ritorno volontario in patria dei cittadini extracomunitari immigrati. Le modalità operative sul territorio per le “antenne” locali della rete Nirva sono state al centro di un incontro organizzato a Venezia su iniziativa della Regione in collaborazione con il Comune di Verona (antenna regionale per il Veneto), il Cir (Consiglio Italiano per i Rifugiati), l’Aiccre (Sezione Italiana del Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa) e lo Iom (International Organization for Migration). Del Network, per il Veneto, fanno parte la Regione e l’Aiccre come “punti di sensibilizzazione”; il Comune di Verona ed il Cir come “antenne regionali”; e 11 entità del settore pubblico e del volontariato con la funzione di punti informativi (i Comuni di Padova, Venezia e Verona, l’Ulss 22 di Bussolengo, le cooperative sociali Gea, Nuovo Villaggio e Il Sestante di Padova, l’Onlus “I Care” di Treviso, le opere Riunite Buon Pastore di Venezia, l’associazione immigrati e la Comunità San Benedetto dell’Istituto Don Calabria di Verona). “Il Veneto – ha sottolineato l’assessore ai flussi migratori Daniele Stival introducendo i lavori – aderisce e lavora con convinzione nell’ambito di questo network, convinti come siamo, e l’abbiamo inserito anche nel nostro ultimo Piano Regionale per l’Immigrazione, che sia necessario e utile dare agli immigrati che intendono rientrare nel loro paese d’origine un supporto concreto sul piano dell’informazione, dell’accompagnamento e del sostegno logistico. E’ un cardine di una seria politica dell’immigrazione – ha aggiunto Stival – anche perché molte di queste persone, nel corso del loro soggiorno in Veneto, hanno potuto accedere a iniziative di formazione, hanno potuto lavorare ed acquisire un mestiere, molti hanno imparato anche a fare impresa, tutti si sono creati un patrimonio conoscitivo dal mondo del lavoro ed esperienza sul campo che potrà essere molto utile per poter avviare attività economiche nei loro paesi, contribuendo così allo sviluppo in loco”. I tecnici del progetto Nirva hanno quindi illustrato le principali azioni di competenza delle realtà territoriali venete del nuovo programma per i rimpatri finanziato dal fondo Europeo 2008-2013. Il lavoro sul territorio è considerato fondamentale sul piano dell’informazione e della sensibilizzazione sui contenuti del Rimpatrio Volontario Assistito (Rva) presso attori locali e cittadinanza per creare contesti in grado di favorire l’attuazione delle misure europee; per l’informazione preliminare ai migranti; per fornire loro orientamento e consulenza sulle caratteristiche dell’Rva e sulle modalità con cui presentare la richiesta; per fornire accompagnamento e supporto logistico al migrante prima della partenza.  
   
   
PROFUGHI, REGIONE LOMBARDIA A GABRIELLI: QUI NESSUN PROBLEMA  
 
 Milano, 27 giugno 2011 - Regione Lombardia risponde con una Nota alle affermazioni del capo della Protezione civile Franco Gabrielli, che ha parlato di presunti ´problemi´ sulla gestione dei profughi in Lombardia: ´Non riusciamo a capire di cosa parli Gabrielli. Certamente Regione Lombardia non ha mai posto alcun problema. Abbiamo sempre collaborato con grande solerzia ed efficienza, tanto è vero che siamo di gran lunga la regione che ha accolto e ospita più profughi in Italia e questo benché già prima di questa emergenza noi avessimo un indice di presenza di stranieri ed extracomunitari ben più alto delle altre regioni. Appaiono dunque immotivate le critiche di sua eccellenza il prefetto Gabrielli´.  
   
   
CONFERENZA REGIONALE, DE FILIPPO SU GESTIONE ACCOGLIENZA PROFUGHI  
 
Potenza, 27 giugno 2011 - Apprezzamento per l´opera svolta dalla protezione civile nella gestione dell´accoglienza ai profughi, ma giudizi negativi su come sia stata impostata la gestione dei centri di accoglienza, con decisioni centralistiche fatte subire ai territori. Questa la posizione espressa dal presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, nel corso dell’incontro avvenuto il 23 giugno presso la Conferenza dei Presidenti delle Regioni in merito all’accoglienza profughi. De Filippo ha sottolineato positivamente la gestione e il rapporto istituzionale con la Protezione civile. “Del Resto - ha detto - avevamo proposto noi Regioni questa soluzione, dimostrando senso di responsabilità, ma anche consapevolezza della necessità di strumenti e capacità di lavoro in emergenza. Questo sta avvenendo e ne va dato atto stamane alla presenza del Prefetto Gabrielli”. Il riferimento del governatore lucano è all´ospitalità diffusa dei rifugiati in diversi paesi della Basilicata, di cui, d´intesa con la protezione civile è soggetto attuatore il dirigente generale del Dipartimento Salute della Regione Basilicata. “Anche in Basilicata – prosegue De Filippo – l’accoglienza di circa 130 profughi sta avvenendo senza particolari problemi. Tuttavia, una vicenda, quella della trasformazione della tendopoli di Palazzo San Gervasio in C.i.e. (Centro di Identificazione ed Espulsione) ha generato qualche tensione, poiché non si era preparato il terreno con una corretta, preventiva e tempestiva informazione, replicando la pratica errata di quando è stato impiantato nello stesso sito il prim centro di accoglienza, mandando le ruspe di notte e senza informare nè Regione nè Provincia.. Il Ministero dell’Interno avrebbe dovuto usare un metodo di condivisione che avrebbe evitato le strumentalizzazioni avvenute. La delicatezza del tema – conclude De Filippo – richiede massima sensibilità nella qualità dell’accoglienza e nella rappresentazione esterna, che migliora il clima generale di solidarietà, di cui abbiamo fortemente bisogno”.  
   
   
FVG, EMERGENZA IMMIGRATI: CIRIANI, SINDACI SEMPRE AVVISATI APPENA POSSIBILE  
 
Trieste, 27 giugno 2011 - Il vicepresidente della Regione, Luca Ciriani, ha convocato il 22 giugno un tavolo di confronto con gli Enti locali, e con i rappresentanti dell´Anci in particolare, per fare il punto della situazione sull´arrivo Friuli Venezia Giulia di profughi provenienti dal Nord Africa. "Ho apprezzato molto lo spirito dell´incontro avuto ieri con i rappresentanti dell´Anci - ha affermato Ciriani -, all´insegna della collaborazione e dello scambio di utili informazioni. I sindaci stanno facendo un lavoro importante per la gestione di questa emergenza, ma non posso non chiarire con forza che non corrisponde al vero che proprio i sindaci non siano stati informati per tempo dell´arrivo di queste persone nei loro comuni", ha precisato il vicepresidente, riferendosi alle dichiarazioni, comparse oggi sulla stampa, del segretario dell´Anci, Lodovico Nevio Puntin. "La Regione solitamente - ha chiarito il vicepresidente - viene informata dal Governo con circa 24 ore di anticipo, talvolta anche meno, sull´arrivo dei migranti. Una volta individuate, di concerto con il prefetto Giacchetti, le strutture cui destinare queste persone, i sindaci vengono immediatamente avvisati con una comunicazione ufficiale della Prefettura, e questo è sempre avvenuto dall´inizio dell´emergenza ad oggi. Quando è stato possibile ho anche chiamato personalmente i sindaci per avvisarli in tempo reale di quanto stava succedendo". "E´ estremamente irrituale inoltre - ha aggiunto Luca Ciriani - che simili dichiarazioni prettamente politiche vengano rilasciate dal segretario dell´Anci, cioè da un funzionario tecnico. Non è chiaro infatti a che titolo faccia determinate considerazioni, soprattutto perché prive di fondamento". Il vicepresidente Ciriani è stato oggi a Roma alla riunione della Conferenza delle Regioni con il Capo della Protezione Civile Franco Gabrielli, a cui proprio Ciriani ha sottolineato la necessità di avere preavvisi più lunghi. "Le emergenze per definizione hanno tempistiche molto strette, ma il prefetto Gabrielli ha recepito le nostre osservazioni e se ne è fatto carico. Speriamo quindi - ha concluso il vicepresidente - di ricevere le necessarie informazioni con maggior preavviso e, di conseguenza, di essere messi nelle condizioni per poter avvisare prima anche i sindaci dei Comuni interessati".  
   
   
POLITICHE DI GENERE: PRESIDENTE MARINI: "AZIONI CONCRETE PER RENDERE L´UMBRIA REGIONE SOSTENIBILE ANCHE PER LE DONNE"  
 
 Perugia, 27 giugno 2011 - "Dobbiamo costruire, insieme, azioni concrete affinché l´Umbria sia una regione più sostenibile anche per le donne. E più lo sarà per le donne, più la nostra sarà una regione sviluppata, moderna e forte in termini di coesione sociale, a anche economicamente. E su donne che, come me, rivestono ruoli istituzionali pensa ancor più la responsabilità del fare. Una responsabilità che dobbiamo assumerci per intero e che personalmente mi assumo". E´ quanto affermato, il 23 giugno dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, nella sua relazione di apertura dei lavori della conferenza "Le politiche di genere per lo sviluppo dell´Umbria", in corso a Perugia, presso la Biblioteca del Convento di Monteripido, a cui hanno partecipato esperte, filosofe, economiste, associazioni di donne, organismi di parità, istituzioni, parti sociali, mondo della scuola e dell´Università. "Se pensiamo che la pesante crisi economica ha cancellato come un colpo di spugna gli effetti positivi sin qui avuti della politiche e azioni messe in campo in favore di un riequilibrio del ruolo della donna nell´ambito della nostra società, e che i costi di questa crisi sono stati pagati essenzialmente dalle donne, probabilmente dobbiamo riflettere su un aspetto: ciò che è stato pensato e realizzato evidentemente non ha inciso nella struttura del nostro sistema economico e sociale. E dunque dobbiamo rivedere alla radice le politiche di genere. Dai lavori di questa giornata mi auguro giungeranno preziosi contributi per riflettere su ciò che occorre fare. E c´è molto da fare. Ciò nell´interesse di tutta la società, se è vero il dato che gli economisti riferiscono, e cioè che se vi fosse un giusto equilibrio e peso delle donne nel mondo del lavoro il Pil nazionale aumenterebbe del 30 per cento". "Le politiche pubbliche, dunque, ad ogni livello, non sono neutrali rispetto al genere, ma assumono effetti e conseguenze differenziate a seconda che il cittadino sia uomo o donna. E anche le scelte ed i flussi finanziari si traducono in maggiori o minori vantaggi in termini di politiche di genere. Così come - e ce lo dice l´Osce - la presenza delle donne sul mercato del lavoro costituisce un elemento positivo in termini di crescita economica, tanto che la componente femminile ha contribuito a un quarto della crescita annuale dal 1995 al 2008. Nel definire le linee programmatiche di questa legislatura - ha proseguito Marini - abbiamo voluto indicare con estrema chiarezza che volevamo e vogliamo adottare adeguate politiche di genere, anche in considerazione di quanto ci chiede l´Europa, a cominciare dall´invito agli Stati membri ad adottare misure, in particolare per via legislativa, che stabiliscano obiettivi vincolanti per garantire la presenza paritaria di donne e uomini nei posti di responsabilità delle imprese, dell´amministrazione pubblica e degli organi politici". La presidente ha quindi illustrato la "strategia regionale" che, appunto ispirata anche all´impostazione europea e discussa nell´ambito dei vari incontro svolti nell´ambito del "Tavolo per le politiche di genere", si muove essenzialmente su alcuni assi principali: favorire proposte vincolanti per l´occupazione e la conciliazione; rimuovere ostacoli alla parità; aiutare le vittime della violenza e contrastare fenomeni di violenza; sviluppare strumenti di formazione ed attuazione affinché tutte le parti interessate possano tenere debitamente conto, nei rispettivi ambiti di competenza, della prospettiva basata sulle pari opportunità tra uomini e donne; definire indicatori quantitativi e qualitativi e statistiche basate sul genere, da utilizzare nel monitoraggio dell´integrazione della dimensione di genere in tutte le politiche; promuovere campagne di comunicazione volte a neutralizzare, dal punto di vista del genere, le professioni o le attività tradizionalmente maschili o femminili; realizzare programmi di sensibilizzazione nell´ambito dell´istruzione cosi che le ragazze possano essere orientate verso filiere e carriere non tradizionalmente femminili. "Tra le azioni che abbiamo messo in campo, soprattutto per ciò che riguarda il lavoro, e per sostenere la creazione d´impresa e lo sviluppo delle imprese femminili, vorrei citare il fondo per il microcredito, previsto dalla nuova legge finanziaria con una dotazione di 1 mln di euro. Nei prossimi giorni, ha annunciato la presidente, sarà realizzato un seminario di informazione per promuovere la partecipazione al bando per accedere ai finanziamenti della legge nazionale per il sostegno della maternità e della paternità, che stanzia 15 milioni di euro finalizzati a realizzare iniziative per la conciliazione dei tempi di vita e lavoro. "La prossima riunione del Comitato scientifico sarà ancora dedicata al tema del lavoro, alle azioni da proporre soprattutto nell´ambito del Piano regionale triennale per il lavoro che stiamo predisponendo. Sempre nella prossima riunione del Comitato si comincerà a trattare la legge di cittadinanza con l´intenzione di proporre l´esame del testo alla Giunta regionale entro ottobre: una legge - ha affermato la presidente - che vorremmo contribuisse a rimuovere gli ostacoli che impediscono di raggiungere una piena parità di genere nella vita sociale, culturale ed economica; promuovere l´imprenditorialità femminile. Ma anche tesa a valorizzare il ruolo delle associazioni e formazioni sociali che intervengono in questo specifico settore, così come per contrastare modelli e condizioni che favoriscono e generano forme di violenza e di discriminazione". Secondo la presidente, molto importante è anche l´aspetto della comunicazione in quanto è necessaria anche una maggiore visibilità e valorizzazione delle iniziative specifiche realizzate per le politiche di genere, nonché delle attività poste in essere dagli altri settori regionali che assumono rilevanza sotto un profilo di genere: "si tratta di diffondere a tutti i livelli - ha concluso, sia nell´ambito pubblico che in quello privato, una cultura attenta alle differenze di genere e alle trasformazioni in atto nelle condizioni di uomini e donne. Una comunicazione ´mirata´ ha lo scopo di offrire occasioni di confronto su tematiche di genere tra soggetti pubblici e privati che hanno interessi e obiettivi diversi, per incentivare lo sviluppo di sinergie e iniziative di rete, e avvicinare inoltre i cittadini e le cittadine alle politiche di genere messe in atto dalle istituzioni".  
   
   
POLITICHE DI GENERE: CONVEGNO A MONTERIPIDO; PISTE DI RICERCA PER LA LETTURA DELL´UMBRIA CONTEMPORANEA  
 
 Perugia, 27 giugno 2011 - "Offrire spunti e riflessioni adeguate per una lettura di genere della società regionale è una operazione complessa", per la tipologia e la diversità di elementi e fattori che condizionano e compongono l´analisi e per la necessità di avere "una visione più avanzata e meno lineare della società umbra dei nostri tempi". Si è aperto il 23 giugno con questa premessa l´intervento che il presidente dell´Agenzia Umbria Ricerche, Claudio Carnieri, ha tenuto durante il convegno su "Le politiche di genere per lo sviluppo dell´Umbria" che si è svolto a Monteripido di Perugia, e a cui è intervenuta la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini. Nel suo intervento Carnieri ha indicato, tenendo conto di dati e contributi derivanti da studi, Rapporti e pubblicazioni, possibili "piste di ricerca" e ipotesi di lavoro per una lettura di genere dell´Umbria contemporanea nei vari ambiti della società regionale: dai servizi, all´economia, dal lavoro al welfare, dalla educazione alla formazione, alla famiglia fino alla politica e ai meccanismi informativi. Un excursus a tutto campo da cui emerge un "processo di scomposizioni e ricomposizione di valori, di orientamenti, di legami per i quali la condizione di vita e di lavoro, le idee, le culture, il senso di sé delle donne costituisce uno spaccato fondamentale e una dimensione decisiva per capire i cambiamenti in corso". Luci e ombre di una presenza femminile che tra i giovani si caratterizza come più colta e più studiosa dei maschi, più forte nel denunciare l´ingiustizia sociale, ma che allo stesso tempo manifesta la più intensa "gracilità sociale" rispetto a tutti gli indici del disagio giovanile, sino alla solitudine e allo scarso apprezzamento di sé. Anche nelle dinamiche familiari, nella natalità, nella composizione di famiglie con più nuclei si evidenzia la complessità di processi dove le donne svolgono un ruolo di tenuta sociale, ma subiscono un accumulo di stress, di tensioni e pesi che testimoniano, nel vissuto femminile, un punto di caduta forte delle dimensioni di possibilità e libertà. Anche sul fronte del lavoro c´è un gap di genere che vede, nel 2010, un tasso di disoccupazione femminile dell´8,6% rispetto al 5,1% maschile, con un andamento negativo che si ripresenta anche nei tassi di occupazione, nella possibilità di accesso al lavoro, soprattutto per le giovanissime, e nelle retribuzioni medie delle lavoratrici dipendenti, del 27% inferiore a quella degli uomini. Al contrario è invece alto il dato sull´imprenditoria femminile con 24 mila 795 imprese umbre ad inizio 2011, ed un tasso di femminilizzazione di quasi il 26 per cento del totale. Allo stesso modo è alto nel mercato regionale il dato di scolarizzazione della componente femminile. Uno spaccato fondamentale per leggere la presenza delle donne nella società umbra è dato poi dal lavoro di cura che, complessivamente considerato (svolto dalla famiglie, da persone esterne a pagamento e a titolo gratuito) è stato stimato in oltre 8 miliardi di euro l´anno, pari al 37% del Pil regionale. Gran parte di queste attività sono svolte dalle donne, anche quando hanno una occupazione, nell´ambito di attività domestiche che le accompagnano per tutto l´arco della vita. A ciò si aggiunge, con il tempo, la cura dei bambini, di adulti e anziani non autosufficienti. Relativamente alla partecipazione alla politica solo il 29,8 per cento delle donne parla di politica almeno una volta la settimana e oltre il 42 per cento non ne parla mai, un dato che colloca l´Umbria (secondo una ricerca Istat) vicino alle regioni meridionali. Allo stesso modo nei meccanismi informativi più forte appare in Umbria il "peso della Tv" (oltre il 95%, il dato più alto del centro Nord). Più basso è il livello di lettura dei quotidiani (37,4% è il dato regionale, contro un 38.8% della Marche, un 45.8% della toscana e 47.7% dell´Emilia Romagna). Al contrario le relazioni di lavoro (13.1%), come dinamiche di socializzazione informativa, collocano l´Umbria ai livelli delle regioni più avanzate.  
   
   
ANCHE LA COMUNITA´ ROTALIANA-KöNIGSBERG VUOLE IL "DISTRETTO FAMIGLIA"  
 
Trento, 27 giugno 2011 - Anche la Comunità Rotaliana-königsberg diventerà un Distretto Famiglia. L´intenzione di incamminarsi su tale percorso, già intrapreso da altri territori, è stata annunciata dal presidente Gianluca Tait in occasione dell´incontro, all´auditorium di Lavis, con l´assessore alla salute e alle politiche sociali Ugo Rossi. La serata, alla quale sono intervenuti gli amministratori della Comunità e dei Comuni che vi fanno riferimento ed i rappresentanti del Forum delle Associazioni familiari del Trentino e dell´Associazione famiglie numerose, si è dimostrata un´occasione utile per approfondire, in particolare, i temi della natalità. L´assessore Rossi, affiancato dal dirigente del progetto speciale Coordinamento Politiche familiari e natalità, Luciano Malfer, ha illustrato le opportunità che le neocostituite Comunità potranno ben presto iniziare a sfruttare utilizzando le competenze a loro attribuite, in particolare, nel campo delle politiche di welfare. Interesse prioritario degli amministratori locali è acquisire tutte le informazioni sulle possibilità offerte dalla nuova legge sul benessere familiare e poter disporre a breve degli strumenti operativi per dare corpo a politiche ed interventi volti a sostenere le famiglie. Una richiesta alla quale l´assessore ha risposto annunciando che a breve verranno attivati i primi interventi, che riguarderanno il contributo per le famiglie numerose, ed entro la fine dell´anno quello relativo all´assegno integrativo sul primo anno di vita del bambino. Al dibattito è intervenuto, tra gli altri, il sindaco di Lavis, Pellegrini, che ha illustrato il percorso fatto dalla propria amministrazione per qualificare Lavis "Comune amico della famiglia", una certificazione che ora intende perseguire anche il Comune di Mezzocorona.  
   
   
INAUGURATO ASILO NIDO CARCERE OPERA  
 
Opera/mi, 27 giugno 2011 - Un asilo nido per i figli degli agenti di Polizia Penitenziaria che lavorano al carcere di Opera. Lo ha inaugurato il 24 giugno l´assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale della Regione Lombardia Giulio Boscagli. Erano presenti anche il presidente della Provincia di Milano Guido Podestà, l´assessore provinciale alle politiche sociali Massimo Pagani, il sindaco di Opera Ettore Fusco, il provveditore Regionale dell´Amministrazione Penitenziaria della Lombardia Luigi Pagano e il direttore della Casa di reclusione di Milano-opera Giacinto Siciliano. L´asilo nido aziendale, che ospiterà trenta bambini, è stato realizzato con il contributo di Regione Lombardia, che ha finanziato con 64.000 euro i lavori di ristrutturazione di un immobile già esistente nell´area adiacente il carcere. Altri fondi sono stati destinati dalla Provincia di Milano, dal Comune di Opera e da un istituto bancario. "E´ un´iniziativa - ha commentato l´assessore Boscagli - che, da un lato, sottolinea la perfetta collaborazione interistituzionale e, dall´altro, è un esempio di come esperienze del genere siano una vera ricchezza che merita di essere conosciuta". "Il progetto è stato presentato e approvato da Regione Lombardia, che lo ha ritenuto idoneo a ricevere i fondi previsti dal nostro bando nidi aziendali - ha continuato Boscagli - in quanto consente maggiore serenità, soprattutto alle mamme di questi bambini, nell´affrontare gli impegni di lavoro con la certezza che i loro figli si trovano a contatto con altri coetanei, in una struttura gestita da professionisti, con la possibilità di vivere interessanti percorsi educativi". Nel carcere è già operativo il ´Centro estivo´, riservato non solo ai figli di chi lavora nella struttura o vi è detenuto, ma aperto anche al pubblico per tutto il periodo della chiusura delle scuole. "Un servizio - ha precisato il direttore della Casa circondariale Siciliano - che traduce il nostro impegno orientato ad offrire condizioni sempre migliori a chi qui sconta la sua pena, ma anche agli agenti di Polizia Penitenziaria che lavorano a Opera".  
   
   
EMILIA ROMAGNA, WELFARE: I TAGLI DEL GOVERNO SONO INSOSTENIBILI  
 
Bologna, 27 giugno 2011 - “Siamo qui oggi tutti uniti, Regione, Enti locali, Associazioni, per protestare contro tagli che ormai sono diventati insostenibili. Qui a Bologna così come a Roma vogliamo dire al Governo che non è possibile continuare in questo modo. E’ una questione di civiltà, chiediamo un cambio di marcia e fatti concreti.” E’ quanto ha affermato l’assessore alle politiche sociali Teresa Marzocchi che ha incontrato il 23 giugno a Bologna, davanti alla sede della Regione, i rappresentati del Forum regionale del Terzo settore e le associazioni del cartello "I diritti alzano la voce", promotori della manifestazione nazionale contro i tagli del Governo al welfare, in programma questa mattina a Roma. “La Regione aderisce a questa mobilitazione – ha sottolineato Marzocchi - la manovra dello scorso anno, la manovra attuale, che si annuncia anch’essa pesantissima, la crisi economica stanno mettendo fortemente a rischio nel nostro Paese la sopravvivenza stessa del sistema di welfare. Questa Regione non permetterà che vengano azzerati servizi essenziali per i cittadini”. Dal 2008 al 2011 i fondi nazionali per le politiche sociali sono passati da oltre 2,5 miliardi a soli 538 milioni di euro, con una diminuzione dell’80%. Oltre alla drastica riduzione dei trasferimenti statali , sono stati completamente azzerati il Piano straordinario dei servizi socio-educativi, il Fondo nazionale per la non autosufficienza, cui la Regione Emilia-romagna ha scelto di sopperire ancora nel 2011 con proprie risorse, e il Fondo per le politiche della famiglia