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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 06 Dicembre 2011
UE: DICHIARAZIONE DEL VICE PRESIDENTE OLLI REHN IN MERITO ALL´ADOZIONE, DA PARTE DEL GOVERNO ITALIANO, DI MISURE FISCALI ED ECONOMICHE STRAORDINARIE.  
 
Bruxelles, 6 dicembre 2011 - Dopo l´adozione, da parte del governo italiano, di un ampio pacchetto di misure fiscali e riforme economiche, il Vice Presidente della Commissione europea, responsabile degli Affari economici e monetari ed Euro, Olli Rehn, ha rilasciato la seguente dichiarazione. "Accolgo con favore l´adozione odierna del rilevante pacchetto di misure di politica economica e di bilancio da parte del governo italiano. Questo pacchetto rappresenta un passo molto importante per sostenere le finanze pubbliche e incentivare la crescita economica, pur mantenendo l´equità sociale, attraverso misure riguardanti le imposte, le pensioni, la riforma della pubblica amministrazione, le liberalizzazioni e gli incentivi alle imprese. La Commissione effettuerà una valutazione approfondita del nuovo pacchetto appena ricevuti tutti i dettagli. Ma nel complesso, questo insieme di misure appare tempestivo e ambizioso, in quanto dà un segnale di cui si ha molto bisogno per un nuovo approccio di politica economica. Il pacchetto, che comporta un netto sforzo di ulteriore consolidamento dei conti per circa € 20 miliardi, ovvero 1,3% del Pil, dovrebbe aiutare l´Italia a raggiungere l´obiettivo del pareggio di bilancio nel 2013. Questo è essenziale non solo per rafforzare la credibilità dell´economia italiana, ma anche per riprendere il controllo sul debito molto elevato e alleviare il carico sulle future generazioni di italiani. Nel settore previdenziale alcune misure tanto attese sono state introdotte, con l´obiettivo di ridurre più rapidamente il costo delle pensioni, rafforzando l´equità del sistema e aumentando la partecipazione della forza lavoro. Nel settore della fiscalità, le misure di incremento delle entrate saranno in parte compensate da incentivi fiscali per sostenere le imprese e l´occupazione, un provvedimento che implica un riorientamento del carico fiscale dal lavoro e capitale ai consumi e proprietà. Anche l´intensificazione della lotta contro l´evasione fiscale è benvenuta. Il basso tasso di crescita dell´economia italiana non può essere corretto nello spazio di una notte, ma le misure annunciate oggi aiuteranno a rimuovere alcuni ostacoli alla crescita. Occorre agire maggiormente in linea con quanto ho indicato nella riunione dell´Eurogruppo del 29 novembre scorso. Il governo ha annunciato a breve ulteriori misure strutturali, anche nel settore del mercato del lavoro, previa consultazione delle parti sociali. E´ fondamentale, al fine di mantenere lo slancio delle riforme economiche e del rinnovamento politico, adottare ulteriori decisioni che possano portare a una maggiore crescita e a migliori e più numerosi posti di lavoro.  
   
   
UE E LEGISLATORI STATUNITENSI INTENSIFICARE LA LORO COOPERAZIONE CONCENTRANDO SUI MERCATI FINANZIARI E LA SICUREZZA DEI TRASPORTI.  
 
Bruxelles, 6 dicembre 2011 – Poiché la crisi del debito richiede "una forte e coordinata risposta politica transatlantica", i legislatori del Parlamento europeo e del Congresso degli Stati Uniti si sono incontrati il 3-4 dicembre a Jacksonville, in Florida, I legislatori hanno convenuto di sviluppare gruppi di lavoro transatlantico concentrando sui mercati finanziari e la sicurezza dei trasporti. "Abbiamo avuto colloqui sulla crisi finanziaria e dei mercati, e ha convenuto che i mercati globali hanno bisogno di regole globali. E ´responsabilità di noi, i legislatori, a rafforzare la nostra cooperazione nelle questioni finanziarie. Lo stesso vale per il nostro altro argomento chiave del dibattito, sicurezza dei trasporti ", ha detto Elmar Brok (Ppe, Germania), presidente della delegazione del Parlamento a Jacksonville. Brok ha aggiunto: ". Sono felice Camera dei Rappresentanti statunitense ha approvato gruppi di lavoro congiunti a tal fine" Il legislatore ha deciso di sviluppare comuni Pe-congresso gruppi di lavoro per contribuire al loro prossimo incontro nel 2012. Il lavoro è già iniziato sui mercati finanziari e la stabilità, così come la sicurezza dei trasporti, e può essere successivamente ampliato per un terzo gruppo di lavoro sull´agricoltura e la sicurezza alimentare. I membri del Parlamento europeo e dei rappresentanti degli Stati Uniti Casa discusso i modi per rafforzare la cooperazione Ue-usa commercio e gli investimenti, e ha detto che "rimuovere gli ostacoli commerciali transatlantiche ha urgente bisogno". Sulla politica di bilancio, essi hanno convenuto che ha bisogno di essere collegato con le riforme strutturali per garantire la competitività e la stabilità economica. I legislatori hanno discusso il nuovo negoziato Ue-usa Nome accordo Passenger Record, e ha detto che "dovrebbe riflettere il rispetto dei principi di proporzionalità e di certezza del diritto e incorporare un adeguato sistema di garanzie". Questo nuovo accordo non è stato ancora approvato dal Parlamento europeo. Le delegazioni hanno discusso anche della situazione in Iran. Brok ha detto che entrambe le delegazioni "hanno espresso la loro solidarietà alla Gran Bretagna, e ha condannato gli attacchi all´ambasciata britannica in Iran". "Abbiamo tutto il sostegno della cooperazione Ue-usa in materia di sanzioni contro l´Iran", ha detto. La delegazione statunitense House è stato guidato dal Rappresentante Cliff Stearns (R-florida). Delegazioni del Parlamento e il Congresso si incontrano due volte l´anno per concentrarsi su questioni d´attualità che interessano i cittadini in entrambi i continenti.  
   
   
STIMOLARE LA CRESCITA: LA COMMISSIONE EUROPEA ANNUNCIA 80 MILIARDI DI EURO PER LA RICERCA E L´INNOVAZIONE  
 
Bruxelles, 6 dicembre 2011 - Il 30 novembre il commissario europeo per la Ricerca, l´innovazione e la scienza, Máire Geoghegan-quinn, ha annunciato un pacchetto di proposte di misure del valore di 80 miliardi di euro volte a stimolare la ricerca, l´innovazione e la competitività in Europa. Se accettato dal Consiglio e dal Parlamento europeo, Horizon 2020 rappresenterà una pietra miliare dell´iniziativa Unione dell´innovazione dell´Ue, una politica faro di Europa 2020 intesa a garantire la base scientifica e tecnologica nonché la competitività dell´Europa. Il commissario Máire Geoghegan-quinn ha detto: "Abbiamo bisogno di una nuova visione per la ricerca e l´innovazione europee in un contesto economico radicalmente mutato. Horizon 2020 fornisce uno stimolo diretto all´economia e garantisce la nostra base scientifica e tecnologica e la nostra competitività industriale per il futuro, promettendo una società più intelligente, più sostenibile e più inclusiva". A complemento di questo annuncio, il commissario Androulla Vassiliou ha presentato un´agenda strategica per l´innovazione per l´Istituto europeo di innovazione e tecnologia (Eit), che riceverà 2,8 miliardi di euro nell´ambito di Horizon 2020. Inoltre, il vicepresidente Antonio Tajani ha annunciato un nuovo programma complementare per rafforzare la competitività e l´innovazione nelle piccole e medie imprese (Pmi), con un bilancio supplementare di 2,5 miliardi di euro. Tutti questi nuovi programmi saranno operativi dal 2014 fino al 2020, dopo la conclusione dell´attuale programma quadro di ricerca della Commissione, il Settimo programma quadro (7° Pq), nel 2013. A differenza dei precedenti programmi di ricerca, Horizon 2020 riunisce per la prima volta tutti i finanziamenti dell´Ue per la ricerca e l´innovazione in un unico programma. L´attenzione è rivolta soprattutto alla trasformazione dei risultati scientifici in prodotti e servizi innovativi che offrono opportunità commerciali e migliorano la vita dei cittadini europei. Un´altra caratteristica fondamentale di Horizon 2020 è il suo approccio semplificato. C´è stato un grande impegno per ridurre la burocrazia e semplificare le norme e procedure per agevolare l´accesso dei ricercatori e degli innovatori ai finanziamenti di cui hanno bisogno. Un obiettivo chiave è quello di ridurre il tempo necessario per ricevere un finanziamento, in seguito a una domanda di sovvenzione, ad una media di 100 giorni affinché i progetti possano partire più velocemente. 24,6 miliardi di euro del bilancio sono stati stanziati per la scienza e c´è stato un aumento del 77% dei finanziamenti del Consiglio europeo della ricerca (Cer), saliti a 13,2 miliardi di euro. Il Cer supporta gli scienziati più brillanti e creativi per svolgere ricerca di frontiera di altissima qualità in Europa. Un altro programma che supporta i singoli ricercatori è quello delle azioni Marie Curie che ha sostenuto la formazione, la mobilità e lo sviluppo delle competenze di più di 50.000 ricercatori da quando è stato lanciato nel 1996. In seguito alla proposta del commissario Geoghegan-quinn, esso riceverà un ulteriore importo di 5,75 miliardi di euro. Sono stati assegnati 17,9 miliardi di euro per assicurare la leadership industriale nel campo dell´innovazione. Questo include un investimento importante di 13,7 miliardi di euro nelle tecnologie chiave, nonché un maggiore accesso al capitale e al sostegno per le Pmi. Saranno erogati 31,7 miliardi di euro per affrontare i grandi problemi riguardanti sei temi chiave: Salute, cambiamento demografico e benessere; Sicurezza alimentare, agricoltura sostenibile, ricerca marina e marittima e bio-economia; Energia sicura, pulita ed efficiente; Trasporti intelligenti, verdi e integrati; Azione per il clima, efficienza delle risorse e materie prime; Società inclusive, innovative e sicure. La Commissione auspica inoltre che Horizon 2020 sia più aperto ai partecipanti provenienti da tutta l´Europa, esplorando le sinergie con i finanziamenti nell´ambito della politica di coesione dell´Ue. Horizon 2020 individuerà potenziali centri di eccellenza nelle regioni non sfruttate in pieno e offrirà loro consulenza strategica e supporto; mentre i fondi strutturali dell´Ue possono essere usati per applicare gli aggiornamenti necessari delle infrastrutture e delle attrezzature. Saranno assegnati 3,5 miliardi di euro per un uso maggiore e più esteso degli strumenti finanziari che fanno leva sui prestiti delle istituzioni finanziarie del settore privato. Nel passato questi si sono dimostrati efficaci nello stimolare gli investimenti privati ??nell´innovazione, che conduce direttamente alla crescita e all´occupazione. Le Pmi si vedranno assegnare circa 8,6 miliardi di euro, un riconoscimento per il loro ruolo decisivo nell´innovazione. Horizon 2020 investirà quasi 6 miliardi di euro nello sviluppo di capacità industriali europee riguardanti le principali tecnologie abilitanti (Key Enabling Technologies - Ket), quali la fotonica, la microelettronica e nanoelettronica, le nanotecnologie, i materiali avanzati, la fabbricazione e la produzione avanzate, e le biotecnologie. Per maggiori informazioni, visitare: Horizon 2020: http://ec.Europa.eu/research/horizon2020/index_en.cfm?pg=home    
   
   
UE, POLITICA DI ASILO: MENO DISCORSI, PIÙ SOLIDARIETÀ  
 
Bruxelles, 5 dicembre 2011 – La Commissione europea ha proposto il 2 dicembre di aumentare la solidarietà tra gli Stati membri nel campo dell´asilo e di fare in modo che sia garantita protezione alle persone in cerca di rifugio. Negli ultimi mesi, gli avvenimenti della primavera araba e il numero crescente di migranti in arrivo a Malta e nell´isola italiana di Lampedusa hanno portato in primo piano la questione della solidarietà in materia di asilo. Questi eventi hanno manifestato ancor più chiaramente la necessità di un sistema europeo comune di asilo e hanno rivelato la mancanza di fiducia reciproca tra gli Stati membri. La solidarietà dev´essere al centro della politica di asilo dell´Unione europea e la Commissione europea sta lavorando per questo. Anche se disponiamo già, in larga misura, di norme comuni, la solidarietà tra gli Stati membri in materia di asilo è ancora troppo scarsa. In alcuni paesi i sistemi di asilo non funzionano abbastanza bene. Altri paesi semplicemente accettano troppo pochi richiedenti asilo: ad esempio, nel primo semestre di quest´anno più del 75% di tutte le domande di asilo sono state presentate in sei soli Stati membri (Francia, Germania, Belgio, Regno Unito, Svezia e Italia), il che significa che molti membri dell´Ue potrebbero assumere una porzione molto più elevata di responsabilità. Inoltre, eventi imprevisti possono ridurre allo stremo le capacità di qualunque Stato membro: in simili casi l´Unione europea dev´essere pronta a sostenere gli Stati, per garantire che le persone in arrivo siano ricevute in modo dignitoso. "Abbiamo assistito a numerose dichiarazioni di solidarietà in materia di asilo, in particolare nel corso di quest´anno, ma le iniziative non sono state altrettante. Non è più tempo di parlare, adesso. I valori della solidarietà, della tolleranza e del rispetto reciproco devono essere tradotti in risultati concreti. Ecco perché quest´oggi proponiamo misure dirette ad aiutare gli Stati membri dell´Ue ad assolvere il loro compito di offrire protezione a chi ne ha bisogno. Per gli Stati membri con sistemi di asilo carenti, è arrivato il momento di mettere le cose a posto", ha affermato Cecilia Malmström, Commissaria per gli Affari interni dell´Unione europea. In una comunicazione adottata oggi sul "Rafforzamento della solidarietà all´interno dell´Unione in materia di asilo", la Commissione europea propone di migliorare i sistemi di asilo grazie all´interazione tra la legislazione dell´Unione, una cooperazione pratica rafforzata e un uso migliore dei meccanismi di finanziamento europei. Per conseguire questi obiettivi si propongono le seguenti iniziative: rendere più efficace il ruolo dell´Ufficio europeo di sostegno per l´asilo (Easo): per rafforzare la cooperazione pratica, ad esempio, si potrebbe facilitare l´invio di funzionari all´estero al fine di aiutare gli Stati membri a far fronte a situazioni di particolare pressione; aumentare la quantità di fondi disponibili agli Stati membri e renderli più flessibili, tenendo conto delle notevoli oscillazioni del numero di richiedenti asilo; sviluppare e promuovere la ricollocazione di beneficiari di protezione internazionale da uno Stato membro all´altro, soprattutto tramite assistenza finanziaria; introdurre meccanismi di valutazione e di allarme rapido che consentano di individuare e affrontare problemi emergenti nei sistemi di asilo degli Stati membri. Basandosi sulla reazione dell´Unione alle conseguenze migratorie degli avvenimenti nel Mediterraneo meridionale, la comunicazione sottolinea soprattutto l´esigenza di un migliore coordinamento tra agenzie dell´Unione quali Frontex, Europol e l´Agenzia per i diritti fondamentali. Rafforzare la cooperazione tra le agenzie è importante sia per la reazione alle emergenze che nel lavoro proattivo, come l´analisi dei rischi e la capacità di allarme rapido.  
   
   
L´ALTO RAPPRESENTANTE DELL´UE / VICE PRESIDENTE CATHERINE ASHTON SELEZIONA CINQUE CAPI NUOVI DI DELEGAZIONI DELL´UE  
 
 Bruxelles, 5 dicembre 2011 - Catherine Ashton, Alto Rappresentante dell´Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza / Vice Presidente della Commissione, ha annunciato la sua intenzione di nominare cinque nuovi capi delle delegazioni dell´Unione europea nel mondo. Una volta che le procedure di accreditamento sono state completate, Marchel Gerrmann diventerà capo delegazione in Eritrea, James Moran in Egitto, Norbert Jousten in Uzbekistan, Richard Zink in Mali e Sven von Kuehn Burgsdorff in Sud Sudan. Catherine Ashton ha dichiarato: "Sono felice di nominare questi ottimi candidati a tali posti importanti nel servizio di azione esterna La loro esperienza e competenza sarà di vitale importanza per continuare a costruire il servizio ancora una volta, sono stato molto impressionato dalla qualità di.. I candidati che si mettono in avanti. L´opportunità di rappresentare l´Ue nel mondo continua ad attrarre in modo chiaro i diplomatici più brillanti e meglio ". Marchel Gerrmann sta deliberando l´ambasciatore olandese in Zimbabwe, e ha una vasta esperienza diplomatica, specializzato in particolare allo sviluppo. James Moran agisce attualmente capo della nuova delegazione dell´Unione europea in Libia. In precedenza è stato direttore per la regione dell´Asia e del Pacifico nel Seae ed è stato anche capo delle delegazioni della Commissione europea in Giordania e in Giamaica. Norbert Jousten è attualmente capo della delegazione Ue in Kazakistan, e ha lavorato per molti anni nel settore delle relazioni esterne per l´Unione europea. Richard Zink è attualmente capo della delegazione dell´Unione europea nella Repubblica democratica del Congo, e ha una lunga esperienza in delegazioni dell´Ue in Africa e con l´Agenzia europea per la ricostruzione. Sven von Kuehn Burgsdorff Attualmente è consigliere presso la Direzione generale per lo sviluppo e la cooperazione. Ha una lunga esperienza di lavoro di sviluppo all´interno delle istituzioni dell´Ue.  
   
   
UE: UN INSIEME COMUNE DI DIRITTI PER I LAVORATORI STRANIERI CON IL PERMESSO NUOVO SINGOLO  
 
 Bruxelles, 6 dicembre 2011 - Migranti di paesi terzi che lavorano legalmente nell´Unione europea dovrebbero godere di diritti analoghi a quelli dei cittadini dell´Ue per quanto riguarda le condizioni di lavoro, sicurezza sociale e l´accesso ai servizi pubblici, sotto una nuova "permesso unico" direttiva approvata dal Parlamento e dal Consiglio e sostenuta dalla libertà civili e comitati per l´occupazione il Lunedi. La nuova legge dovrebbe anche ridurre la burocrazia, consentendo ai lavoratori stranieri di ottenere permessi di lavoro e di residenza tramite una procedura unica. Il "permesso unico" direttiva - che integra le altre misure in materia di immigrazione legale - è stato progettato per facilitare la migrazione ad esempio dove incontra le esigenze del mercato del lavoro dell´Ue. Dopo il voto, relatore Véronique Mathieu (Ppe, Fr) ha commentato: "Questo è il primo rapporto sulla migrazione legale da adottare in codecisione Questa direttiva è un primo passo verso una politica comune europea in materia di migrazione economica Esso permetterà di più.. Un´azione efficace contro l´immigrazione clandestina, che beneficia di reti mafiose, e aiutano a soddisfare le esigenze del lavoro che l´Europa dovrà affrontare nei prossimi anni. Riconosce inoltre che tutte le persone che lavorano legalmente in Europa deve avere gli stessi diritti dei lavoratori europei. Sarà quindi anche aiutare per combattere la concorrenza sleale per i lavoratori europei ". La direttiva proposta dovrebbe semplificare i requisiti amministrativi per cittadini di paesi terzi, permettendo loro di ottenere permessi di lavoro e di soggiorno attraverso una procedura unica e concedere loro un set standard di diritti analoghi a quelli di cui godono i lavoratori dell´Ue, come decenti condizioni di base di lavoro, il riconoscimento dei titoli di studio e professionali e l´accesso alla sicurezza sociale. Gli Stati membri hanno quattro mesi per decidere su una domanda di permesso unico. Queste regole non influisce sul potere paesi dell´Ue ´di decidere se ammettere o meno lavoratori extracomunitari o quanti ad ammettere. Il testo di compromesso approvato dal Comitato per le libertà civili avevano già vinto l´appoggio del Comitato per l´occupazione (commissioni associate). Chi è coperto? Le regole concordate si applicherebbe ai cittadini di paesi terzi che desiderano soggiornare e lavorare in uno Stato membro, o che già risiedono legalmente o lavorano in uno Stato membro. La nuova legge non coprirebbe soggiornanti di lungo periodo, i rifugiati ei lavoratori distaccati (che sono già oggetto di altre norme Ue), i lavoratori stagionali o intra-aziendali in trasferimento (che sarà coperto da altre direttive Ue). Pari e marittimi battenti bandiera di uno Stato membro sono esclusi. Una nuova serie di diritti - In base all´accordo, i titolari di permesso unico sarebbe parità di trattamento con i cittadini dell´Ue in materia di retribuzione, licenziamento, salute e sicurezza sul lavoro, il diritto di aderire ai sindacati, il riconoscimento dei diplomi, l´accesso a beni e servizi pubblici e sicurezza sociale. Lavoratori extracomunitari potrebbero richiedere i benefici fiscali ai sensi della direttiva se sono residenti fiscali nello Stato membro interessato. Le loro famiglie sarebbe in grado di ricevere tali prestazioni, soltanto se vivono nello stesso paese Ue come l´operaio. Tuttavia, gli Stati membri possono limitare l´accesso ai servizi pubblici, come ad esempio edilizia residenziale pubblica, a quei lavoratori stranieri che hanno un lavoro. Sicurezza sociale e le pensioni - Come regola generale, lavoratori extracomunitari avranno accesso alla sicurezza sociale, alle stesse condizioni dei cittadini dell´Ue. Tuttavia, gli Stati membri potrebbero applicare restrizioni ai lavoratori con contratti di durata inferiore ai 6 mesi ´. Per i cittadini extracomunitari ammessi a seguire un corso di studio, assegni familiari potrebbe anche essere ulteriormente limitato. Su richiesta dei deputati, la proposta di direttiva assicura che i lavoratori extracomunitari sarebbero in grado di ricevere le loro pensioni quando ci si sposta al loro paese d´origine alle stesse condizioni e alle stesse tariffe previste per i cittadini dello Stato membro interessato. Formazione professionale e istruzione - Anche su richiesta dei parlamentari europei, formazione professionale e dell´istruzione sarebbe prevista lavoratori extracomunitari che hanno un lavoro o sono registrati come disoccupati. Durante i negoziati, i deputati hanno respinto una proposta da parte degli Stati membri di limitare questi servizi a lavoratori stranieri nel mondo del lavoro. Per quanto riguarda l´accesso all´università o alla formazione professionale non collegata direttamente alla attività lavorativa, i paesi dell´Ue potrebbe fissare condizioni specifiche, come la conoscenza della lingua. Di fondo - Il testo sostenuto dalla libertà civili e dei comitati di occupazione il Lunedi è la stessa di quella concordata dal Parlamento e dagli Stati membri nel luglio scorso, che è stata approvata dal Consiglio in prima lettura il 24 novembre. I prossimi passi - Parlamento nel suo complesso è quello di mettere il testo approvato al voto nella prossima sessione plenaria (12-15 dicembre). Gli Stati membri avranno due anni per recepire la direttiva nella loro legislazione nazionale.  
   
   
UE: PROTEZIONE ALLE VITTIME DI REATI IN TUTTA L´UE  
 
 Bruxelles, 6 dicembre 2011 - Le vittime di reato che hanno ottenuto protezione in uno Stato membro dell´Unione europea sarà in grado di ottenere una protezione simile se si spostano in un altro, secondo le regole di protezione nuovo ordine europeo approvato dalla libertà civili e dei Comitati i diritti delle donne. Protezione sarebbero disponibili, per esempio, le vittime della violenza di genere, molestie, sequestro, stalking o tentato omicidio. Misure volte a proteggere le vittime di reato dagli aggressori già esistenti negli Stati membri dell´Ue, ma allo stato attuale essi cessano di applicarsi se la vittima si trasferisce in un altro paese. Quando ha effetto, l´ordine di protezione europeo (Epo) consentirà a chiunque tutelati dal diritto penale in uno Stato dell´Unione europea di chiedere la protezione simili se passare a un altro. Lunedi ´comitati di diritti delle donne le libertà civili hanno approvato il testo finale concordato con i governi nazionali. "La direttiva Epo è un passo importante nella costruzione di uno spazio europeo di giustizia, che proteggerà le donne che sono minacciate, per salvaguardare la loro integrità fisica, psicologica e sessuale e la loro dignità mentre si muovono in Europa. La necessità di proteggere le vittime e prevenire nuovi crimini devono ispirare diritto penale europeo ", ha detto relatore della commissione per le libertà civili Carmen Romero López (S & D, Es). "Oggi è un grande giorno per tutte le vittime di violenza. Una donna che ha subito violenza di genere e stata concessa la protezione contro l´autore del reato in uno Stato membro, sarà ora in grado di ottenere la stessa protezione in un altro paese dell´Ue. Questa direttiva, che ha fatto molta strada, sarà presto pronta per fornire una protezione reale per le vittime in tutta l´Ue. Non è solo per le vittime della violenza di genere, ma per tutti i tipi di vittime ", ha aggiunto delle donne Diritti relatore della commissione Teresa Jiménez-becerril Barrio (Ppe, Es). La direttiva Epo è stata un´iniziativa inizialmente richiesto da 12 Stati membri e promosso dalla Presidenza spagnola dell´Unione europea (primo semestre del 2010). Tutte le vittime di reato a carico - Deputati ha cercato fin dall´inizio di rendere più chiaro che le regole dovrebbero coprire tutte le vittime del crimine, non solo le vittime della violenza di genere. La maggior parte delle misure di protezione sono concessi alle donne vittime di violenza di genere, ma un Epo potrebbe coprire le vittime di entrambi i sessi e altri crimini troppo. Le regole si applicano alle vittime o possibili vittime che hanno bisogno di protezione "contro un atto criminale di un´altra persona che può, in alcun modo mettere in pericolo la sua vita, integrità fisica, psicologica e sessuale [...] così come la sua dignità e libertà personale". Tali atti di molestie, il rapimento, stalking e "altre forme di coercizione indiretta". Aggressori tenere lontano Il testo concordato afferma che quando una persona viene concessa protezione in uno Stato membro ai sensi del diritto penale nazionale, s / egli può richiedere un Epo di estendere questa protezione in un altro paese Ue in cui s / decide di trasferirsi. Spetterà allo Stato membro di origine a rilasciare l´Ueb e la comunica al paese. Un Epo può essere rilasciata solo se l´aggressore è vietato dal paese iniziale da luoghi dove la persona protetta risiede o che s / che visita, o se le restrizioni sono imposte a contatto o si avvicina per l´aggressore alla persona protetta. La persona che determina il pericolo dovrebbe avere il diritto di essere ascoltati e di sfidare l´Epo. Tuttavia, nella notifica dell´aggressore o potenziale aggressore ", tenendo conto da adottare per l´interesse della persona protetta di non avere la sua / il suo indirizzo o altri dati di contatto divulgato", sottolinea il testo. Questa direttiva si applica soltanto alle misure di protezione adottate in materia penale. Tuttavia, a causa delle differenze tra i sistemi giuridici degli Stati membri ´, il paese in cui si sposta Possono essere applicati altri tipi di misure (penale, amministrativo o civile), a condizione che garantiscono un livello di protezione. Proteggere i parenti delle vittime ´ - Grazie ai deputati europei, un Epo può anche essere richiesto per salvaguardare i parenti di un beneficiario di un ordine di protezione europeo. Protezione ampia per le vittime: una nuova normativa per coprire materia civile L´epo in materia penale sarà integrato da una normativa separata per gli affari civili. A tal fine, la Commissione ha proposto maggio 2011 un regolamento sul mutuo riconoscimento della protezione accordata dal diritto civile. La combinazione dei due strumenti (la direttiva Epo e il regolamento) dovrebbe coprire la più ampia gamma di misure di protezione per le vittime emesse negli Stati membri. I prossimi passi - Il Parlamento dovrà votare per il testo definitivo in occasione della sessione plenaria di dicembre. Una volta formalmente adottata, gli Stati membri avranno tre anni per recepire la nuova direttiva nella legislazione nazionale.  
   
   
UN APPUNTAMENTO DA NON PERDERE: NUOVI IMPORTANTI ORATORI PER PARLARE DELLA PRIMAVERA ARABA IN OCCASIONE DELLE GIORNATE EUROPEE DELLO SVILUPPO A VARSAVIA  
 
Bruxelles, 6 dicembre 2011 – Il Primo Ministro ad interim della Tunisia, Beji Caid el Sebsi, e il presidente del Consiglio nazionale di transizione della Libia, Mustafa Mohammed Abdul Jalil, sono gli ultimi ospiti speciali in ordine di tempo che hanno confermato la loro partecipazione alle giornate europee dello sviluppo, che avranno luogo il 15 e 16 dicembre. Sulla scia degli eventi della primavera araba di quest´anno, queste giornate saranno imperniate per la prima volta sulla democrazia, i diritti umani e la governance. Questi due oratori vanno ad aggiungersi ad una folta schiera di leader mondiali e personalità di alto profilo della scena internazionale che hanno già confermato la propria partecipazione, tra cui il Presidente del Niger Mahamadou Issoufou, il Presidente haitiano Michel Martelly, il Presidente della Georgia Mikheil Saakashvili, la Presidentessa della Repubblica kirghisa Roza Isakovna Otunbaeva e il premio Nobel Shirin Ebadi. L´elenco delle personalità che hanno confermato la propria partecipazione può essere consultato al seguente indirizzo: http://www.Eudevdays.eu/2011-forum/programme/useful-documents. È prevista la partecipazione del Presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, del Commissario per lo sviluppo, Andris Piebalgs, e della Commissaria per la cooperazione internazionale, gli aiuti umanitari e la risposta alle crisi Kristalina Georgieva. Il Presidente della Repubblica polacca, Bronislaw Komorowski, presenzierà alla cerimonia di apertura. Diretta streaming Sarà possibile seguire l´intero evento in diretta on-line o scegliere particolari riunioni e discorsi. Le foto e i video potranno essere scaricati dal sito Internet che offrirà anche un apposito servizio di citazioni. Per seguire l´evento basterà collegarsi all´indirizzo: www.Eudevdays.eu Programma e altri partecipanti ad alto livello Le Giornate europee dello sviluppo, organizzate quest´anno dalla Commissione europea e dalla Presidenza polacca, sono ormai considerate uno dei principali eventi del calendario internazionale in materia di sviluppo e si svolgeranno a Varsavia il 15 e 16 dicembre. Il tema chiave di queste giornate sarà il legame esistente tra lo sviluppo e la democrazia. L´edizione del 2011 – la prima organizzata in un paese dell´ex cortina di ferro e nel contesto dei mutamenti politici in corso nel mondo arabo - riunirà i principali attori di entrambe le regioni. Questo incontro fornirà una piattaforma per inserire le esperienze di transizione dell´Europa orientale in un nuovo contesto. Gli altri temi principali sono: efficacia degli aiuti il nuovo approccio dell´Unione europea alla cooperazione allo sviluppo: un "Programma di cambiamento" diritti umani (Il programma ufficiale è disponibile all´indirizzo: http://www.Eudevdays.eu/2011-forum/programme/agenda-overview ) Il Commissario Andris Piebalgs terrà una conferenza stampa giovedì 15 dicembre alle ore 13. L´evento offrirà inoltre l’opportunità alla comunità internazionale che si occupa di sviluppo di discutere il nuovo approccio della Commissione europea alla cooperazione allo sviluppo ("Programma di cambiamento"), ossia l´impegno ad aumentare l´effetto degli aiuti concentrandoli su un numero minore di settori e sui paesi che ne hanno maggiormente bisogno. Accreditamento Il modulo per l´accreditamento dei giornalisti può essere compilato on line utilizzando la guida on line http://www.Eudevdays.eu/sites/default/files/docs/edd_2011_media_guide_v6.pdf    
   
   
BRUXELLES: “REGIONI PARTE ATTIVA NELLE POLITICHE UE”  
 
Firenze, 6 dicembre 2011 – Le Regioni chiedono di essere parte attiva nelle decisioni relative alle politiche di coesione e alla destinazione dei fondi europei. A farsi portavoce di questa posizione è stato l’assessore alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini che è intervenuto ieri a nome della Conferenza delle regioni periferiche marittime (Crpm) alla tavola rotonda promossa dal Comitato delle Regioni su questi temi a Bruxelles e alla quale hanno partecipato i rappresentanti delle Regioni e i commissari europei Joannes Hahn e Laszlo Andor. L’assessore ha sottolineato, in particolare, l’importanza dell’introduzione dell’obbligatorietà degli accordi di partnership che le Regioni e la Crpm chiedono di estendere e meglio precisare, introducendo anche patti territoriali nazionali che vedano il coinvolgimento di Regioni e parti sociali fin dall’inizio dei percorsi decisionali. “Crediamo che questa scelta possa contribuire ad una migliore applicazione del principio di una governance multilivello – ha detto Simoncini – che servirà, fra l’altro, anche a garantire una migliore integrazione fra i fondi comunitari e le risorse nazionali e regionali”. Dopo aver espresso apprezzamento per il documento presentato dalla Commissione e che, anche per la Crpm, contiene elementi utili “a far fare un salto di qualità a una politica di coesione più orientata ai risultati e all’efficacia dei programmi”, l’assessore ha illustrato anche gli elementi tuttora critici e sui quali è necessario fare un approfondimento di discussione. In particolare ha insistito sul concetto di partnership e sulla necessità di coinvolgimento delle Regioni lungo tutto il percorso decisionale, invitando la Commissione ad avanzare una proposta in questo senso, “non lasciando alla discrezionalità degli stati membri passaggi cruciali per la riuscita di tutto il processo di preparazione della futura programmazione”. “Siamo convinti – ha spiegato ancora Simoncini – che i governi regionali, che sono i più vicini ai territori, possono e devono contribuire al perseguimento degli obbiettivi di Europa 2020. Per far questo sarà necessario un solido accordo di partnership. La Crpm sempre sottolineato la necessità di formalizzare gli accordi di partenariato tra la Commissione, gli stati membri e le Regioni attraverso l’introduzione di patti territoriali nazionali che, fin dalle prime fasi di discussione per la predisposizione dei programmi dei fondi strutturali, vedano formalmente coinvolte Regioni e parti sociali. Ma per raggiungere questo obiettivo, la Commissione dovrebbe avanzare una proposta più ambiziosa, dove il ruolo delle Regioni dovrebbe assumere una centralità riconosciuta pienamente, senza se e senza ma”. Le Regioni auspicano anche uno snellimento delle procedure. “Eccessivi – osserva Simoncini – sono i continui rinvii nelle proposte di regolamento ad una disciplina attuativa successiva: in questo modo non solo si elude il confronto, ma si rischia di rallentare i tempi di avvio dei programmi (com’è successo nell’attuale fase di programmazione) e di realizzazione degli interventi. Anche sul lato della semplificazione, il Contratto di partenariato dovrebbe rendere più facile la vita degli utilizzatori dei fondi comunitari” con meno costi amministrativi e sovrastrutture gestionali”.  
   
   
UE: PRESIDENTE MARINI INCONTRA COMMISSARI EUROPEI,”IMPORTANTE DEFINIRE CRITERI PER ASSEGNAZIONI FONTI COMUNITARI”  
 
Bruxelles, 6 dicembre 2011 - "E´ molto importante per tutte le Regioni d´Europa definire adeguati criteri per l´assegnazione dei nuovi fondi comunitari per il periodo 2013-2020 perchè saranno questi gli unici strumenti che Regioni e città avranno a disposizione per mettere in campo politiche di sostegno allo sviluppo e per la crescita economica". E´ quanto ha detto ieri a Bruxelles la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, incontrando i commissari europei Johannes Hahn e Laszlo Andor, rispettivamente alle politiche regionale e all´occupazione e integrazione, assieme ai quali ha partecipato ad una tavola rotonda dedicata proprio al tema della nuova "politica europea di coesione", e dunque ai nuovi Fondi comunitari, da quello proprio di coesione, a quello sociale, quello per le politiche regionali, al Fondo per le politiche rurali e quello per gli affari marittimi e la pesca. "In questa fase di discussione della proposta della Commissione Europea di regolamento dei nuovi Fondi - ha detto la presidente Marini rivolgendosi ai due Commissari europei - è di particolare rilevanza il confronto tra il Comitato delle regioni (per il quale la presidente Marini è relatrice del parere che il Cdr deve fornire al Parlamento e alla Commissione europea), la Commissione ed il Parlamento. Ciò che vorrei innanzitutto sottolineare e che, proprio in presenza di una crisi economica così pesante e che investe ed interessa in particolare l´Europa, i nuovi Fondi potrebbero rappresentare un´occasione positiva, sia per garantire maggiore incisività alle politiche di coesione, sia come strumento per agevolare la crescita e la ripresa economica in tutto il nostro continente. Per questo motivo ciò che come Regioni auspichiamo e che vi sia, per il Fondo di coesione, un budget adeguato alla ambiziosa strategia di Europa 2020. Così come dobbiamo definire criteri che consentano un equilibrato trattamento di tutte le Regioni d´Europa". A tale riguardo la presidente ha anche ricordato come tra i criteri che vengono utilizzati vi e sempre quello del Pil pro capite in ogni singola Regione: "Penso - ha detto la presidente - che in considerazione dell´attuale crisi finanziaria sia necessario rafforzare la necessità di utilizzare anche altri indicatori complementari al Pil, per permettere una più giusta determinazione del livello reale di sviluppo e di coesione delle diverse aree dell´Europa, e quindi anche in grado di poter aiutare in una più attenta identificazione dei bisogno di ogni singolo territorio". Altro tema posto dalla presidente Marini - che sarà formalizzato nel parere del Cdr - quello della partecipazione diretta delle Regioni nella fase decisiva di assegnazione dei Fondi comunitari: "Le Regioni sono nella maggior parte dei casi i gestori finali delle risorse comunitarie, ed in alcuni casi anche soggetti cofinanziatori. Per questo riteniamo che, in base al principio della concertazione molto caro all´Europa comunitaria, vi debba essere un pieno coinvolgimento delle Regioni nella elaborazione e negoziazione del Contratto di partenariato che ogni singolo Stato membro dovrà sottoscrivere con la Commissione europea. E sarebbe auspicabile che il Contratto di partenariato venisse firmato anche dalle Regioni. Almeno nel caso in cui vengano affidate ad esse compiti di primo piano nella elaborazione e gestione dei programmi comunitari.  
   
   
LA REGIONE LOMBARDIA SFRUTTA APPIENO I FONDI COMUNITARI  
 
Milano, 6 dicembre 2011 - ´In questo periodo caratterizzato da forti ristrettezze economiche, i fondi comunitari devono essere considerati un´importante opportunità per le Regioni europee, in termini di crescita, occupazione e, più in generale, di competitività. Regione Lombardia questa opportunità la sta sfruttando appieno´. E´ quanto detto ieri dal vice presidente e assessore all´Industria e all´Artigianato Andrea Gibelli aprendo la giornata di analisi e riflessione sullo stato di attuazione del Programma in corso nella Sala dei Cinquecento a Palazzo Lombardia, incontro a cui hanno partecipato anche gli assessori Raffaele Cattaneo (Infrastrutture e Mobilità) e Stefano Maullu (Commercio, Turismo e Servizi). L´evento, organizzato dall´Autorità di gestione, riunisce le pubbliche amministrazioni e i beneficiari coinvolti dalle iniziative del Por Fesr e fa il punto sull´avanzamento del Programma, ponendo l´accento sui risultati ottenuti sul territorio lombardo e sulle prospettive per i successivi anni di programmazione. ´Tutti i dati in nostro possesso - ha detto Gibelli - confermano che l´attuazione della programmazione lombarda procede regolarmente e che tutti gli obiettivi d´impegno di spesa sono stati raggiunti, anche quelli recentemente aggiunti dall´Unione Europea. In questo contesto, il Programma Operativo della Lombardia ha un ruolo fondamentale, quale strumento per la pianificazione degli interventi, di coordinamento degli stessi e di controllo di gestione´. Da parte sua Raffaele Cattaneo ha spiegato che ´l´impegno di Regione Lombardia nell´ambito della Mobilità è su due fronti: da una parte puntiamo a completare il quadro infrastrutturale, per potenziare l´accessibilità nazionale e internazionale e consentire alla Lombardia di competere con i più avanzati sistemi europei´. ´Stiamo lavorando per migliorare l´offerta complessiva di mobilità´ ha detto ancora Cattaneo. ´I progetti finanziati in questo momento sono 66 e riguardano le 4 linee di intervento. La prima punta a sviluppare il trasporto ferroviario, la seconda mira a ridurre l´impatto ambientale della mobilità in ambito urbano. La terza prevede interventi strutturali per potenziare l´intermodalità nel trasporto merci e la quarta linea punta a garantire un migliore collegamento tra reti di trasporto primarie (Ten-t) e reti stradali secondarie´. Stefano Maullu ha aggiunto che ´L´impegno di Regione Lombardia dimostra concretamente quanto tutto il territorio - Amministrazioni locali, Enti e operatori - si stia impegnando per garantire il successo di Expo 2015. Gli interventi previsti dal Por sono la migliore testimonianza delle sinergie e della trasversalità messa in campo da Regione per poter garantire risorse aggiuntive per lo sviluppo. Sull´asse 4, riguardante interventi di valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale, abbiamo attivato azioni di promozione turistica significative. L´obiettivo è uno sviluppo turistico sostenibile, attento alla tutela del paesaggio e dell´ambiente naturale, in cui l´acqua è l´elemento centrale. Parliamo di un´area importante, che comprende i bacini di Ticino, Adda e Po. Oltre 3 milioni di presenze turistiche nel 2010, che vogliamo raddoppiare con questi interventi in vista del 2015´.  
   
   
KLAGENFURT: VENETO, FRIULI E CARINZIA, UN ACCORDO TRILATERALE DESTINATO A RAFFORZARSI  
 
Venezia, 6 dicembre 2011 - Si è svolto il 3 dicembre a Klagenfurt, in Austria, un incontro tra i rappresentanti delle istituzioni regionali della Carinzia, del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, per fare il punto sulle iniziative di cooperazione Italia-austria e sulle prospettive di attuazione del programma comunitario Interreg. Accolti dal Governatore della Carinzia, Gerhard Dörfler, l’assessore veneto al bilancio e alla cooperazione transfrontaliera e transnazionale, Roberto Ciambetti, insieme al collega friulano, Elio De Anna, hanno confermato la necessità di rafforzare l’intesa trilaterale che ha sino ad ora prodotto utili risultati nei territori interessati, grazie all’attuazione di progetti nel campo dell’economia, della cultura e della ricerca. “In una situazione di crisi e di scarsità di risorse – ha sottolineato Ciambetti – l’utilizzo degli strumenti comunitari è indispensabile. Il Veneto ha sempre dimostrato una forte propensione alla collaborazione e al dialogo con partner italiani e stranieri, mettendo ampiamente a frutto i finanziamenti che l’Unione Europea ha destinato per la cooperazione. Il nostro obiettivo è rafforzare tale impegno e, in particolare consolidare questo accordo che a breve il presidente Luca Zaia sarà chiamato a rinnovare con i colleghi di Carinzia e Friuli Venezia Giulia”.  
   
   
FVG: TONDO INCONTRA CONSOLE GENERALE USA KYLE R.SCOTT  
 
Udine, 6 dicembre 2011 - Il Presidente della Regione, Renzo Tondo, ha ricevuto a Udine il Console generale degli Stati Uniti d´America Kyle R. Scott, che dallo scorso agosto ricopre l´incarico nella sede di Milano. La visita del rappresentante del Dipartimento di Stato statunitense fa seguito ai precedenti incontri del Presidente Tondo con l´ambasciatore Thorn e conferma l´attenzione che il Governo degli Stati Uniti pone nei confronti del Friuli Venezia Giulia, che ospita nel suo territorio una significativa comunità statunitense. Il Presidente Tondo ha sottolineato i buoni rapporti con le istituzioni degli Stati Uniti d´America, favoriti anche dalla presenza oltreoceano di associazioni di corregionali emigrati negli Usa ed oggi partecipi alla vita della società americana. Tondo ed il Console generale Scott si sono soffermati sull´attuale crisi economica e sui suoi riflessi nelle realtà regionali del Nordest italiano.  
   
   
POSITIVI GLI INCONTRI TECNICI DELLA DELEGAZIONE CALABRESE DURANTE LA MISSIONE “PROGETTO PAESE” IN TUNISIA  
 
Catanzaro, 6 dicembre 2011 - Si è conclusa con un grande successo la seconda fase della missione commerciale-scientifica della delegazione calabrese in Tunisia, promossa dalla Regione Calabria Assessorato alle Politiche Euro-mediterranee ed Internazionalizzazione, guidato dall’Assessore Fabrizio Capua e Unioncamere Calabria – Desk Enterprise Europe Network in collaborazione con la Camera Tunisino Italiana di Commercio e Industria. Dopo gli incontri formali con le Istituzioni governative ed industriali della Tunisia e l’Ambasciatore Italiano in Tunisia, la delegazione calabrese ha iniziato le visite specifiche previste dal ricco programma di appuntamenti, compresi singoli confronti tra aziende operanti nel medesimo settore. Nel corso delle visite è emersa la piena soddisfazione da parte degli interlocutori tunisini nell’incontrare una missione congiunta economica-scientifica, una particolarita’ che e’ stata molto apprezzata soprattutto nel corso degli incontri tecnici ai Poli di Competitivita’ e Tecnologici di Bizerte, Borjcedria e Sousse, nel corso dei quali la Regione, Unioncamere Calabria, i docenti delle Universita’ calabresi e gli imprenditori hanno avuto modo di entrare in stretta sinergia con i colleghi tunisini. Molti spunti interessanti sono emersi in questi giorni, soprattutto per comprendere come avviare future azioni di partenariato economico-scienfitico con le imprese tunisine, fortemente interessate ad azioni congiunte con la Calabria, soprattutto per via di una maggiore competitività del sistema formativo nel campo della ricerca. L’interesse maggiore è giunto dall’organizzazione tunisina all’interno dei Poli di Competitività, una sorta di incubatori di imprese che garantiscono l’avvio più semplice di attività imprenditoriali in Tunisia, sfruttando i numerosi incentivi economici garantiti dal nuovo corso tunisino. Dai numerosi contatti sono già emerse diverse proposte di partenariato, sia a livello istutuzionale, in ambito alla mobilità studentesca, ma soprattutto imprenditoriale-scientifico, molte delle quali legate alle innovazioni tecnologiche. Strategico in questo caso potra’ essere il supporto della Camera Tunisino Italiana di Commercio e Industria, interlocutore molto accreditato sul territorio. Della delegazione calabrese presente in Tunisia hanno fatto parte l’Unical (Laboratorio di Geografia) e l’Incubatore delle Imprese Technest, la Mediterranea dipartimento Distafa sez. Meccanica, la ditta Muraca, la Deltamobili, la Triano, la Conferedazione Europea Piccole Imprese, la Fiorillo Srl, Caffe’ Mauro. Successivamente per la delegazione calabrese si e’ trasferita in Marocco, e si sono aggiunte la ditta Metal Sud, Energia & Servizi, Progeotech e la Calme Spa.  
   
   
VENDOLA INCONTRA L´AMBASCIATORE DEL KAZACHSTAN  
 
Bario, 6 dicembre 2011 -   “Noi confidiamo che gli incontri con gli imprenditori e con i sistemi camerali possano rendere comprensibile la frontiera del business in questa nazione. Noi siamo terra in cui gli investimenti possono essere di grande giovamento per la loro economia e noi possiamo portare nel loro territorio una parte delle nostre eccellenze imprenditoriali”. Lo ha dichiarato il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola incontrando  ieri  mattina, insieme al Presidente del Consiglio Regionale Onofrio Introna e agli assessori Silvia Godelli e Dario Stefàno, l’Ambasciatore del Kazachstan, Almaz Khamzayev. “Il Kazachstan – ha proseguito Vendola – è una delle terre più ricche e più prodigiosamente gonfie di materie prime. È un territorio sconfinato e molto ricco, con pochissima popolazione e, quindi, con un notevole interesse a costruire relazioni stabili. L’italia è l’interlocutore assolutamente naturale per un’area come quella del Kazachstan e il Mediterraneo rappresenta proprio un punto fondamentale per tessere una relazione legata all’import-export. La Puglia è una regione molto orgogliosa di essere collocata in questo punto strategico del mappamondo. Si dice che siamo una regione strabica, perché con un occhio guardiamo ai Balcani, cercando di lanciare la nostra pupilla fino alla Cina, e con l’altro occhio guardiamo il continente nero. Sappiamo che il Kazachstan si stia man mano modernizzando e siamo curiosissimi di carpirne di più su questa realtà”. Nel ringraziare il Presidente Vendola l’Ambasciatore Almaz Khamzayev si è detto “molto interessato a fecondi rapporti di collaborazione e cooperazione con la Puglia”.  
   
   
MANOVRA. MANZATO: ENNESIMA PENALIZZAZIONE PER LE FAMIGLIE DEL NORD  
 
Venezia, 6 dicembre 2011 - “Non vedo dove sia l’equità: si succhia altro denaro a chi lo guadagna in modo onesto e dichiara tutto. Non mi pare che nella manovra abbondino le misure contro gli sprechi e i debiti delle Regioni del Sud o contro gli evasori che pagano tutto in nero”. L’assessore alla tutela del consumatore del Veneto Franco Manzato non nasconde le sue perplessità sulla manovra “salva Italia” varata ieri. “Secondo le stime dell’Istat – chiarisce l’assessore – il valore dell’economia sommersa vale tra i 255 e i 275 miliardi di euro, cioè tra il 16,3 e il 17,5 per cento del Pil. Il fenomeno dell’evasione fiscale, però, non si distribuisce in maniera omogenea sul territorio nazionale: c’è un indice negativo nelle regioni del Sud, dove la propensione al consumo e tenore di vita sono mediamente superiori al reddito ufficialmente prodotto. E a me non pare che sia stato richiesto a tutti i territori di condividere il principio di equità: ancora una volta cinque Regioni (del Nord, guarda caso) pagheranno il sovrapprezzo delle inefficienze e dei debiti dello Stato e del Sud, senza alcuna garanzia che questi non si approfondiscano e non si ripetano”. “Ma andiamo sul concreto – dice ancora Manzato – e guardiamo al cittadino lavoratore – consumatore normale e onesto. Stiamo facendo qualche conto ma, già ad una prima sommaria analisi, una famiglia media (marito, moglie, un figlio), che magari si è svenata (o sta svenandosi) per comparsi un appartamento e con uno stipendio netto attorno ai 15 – 20 mila euro l’anno, si troverà a pagare dal 2012 circa 1500 euro di nuovi balzelli certi, cioè grosso modo il 10 per cento delle proprie disponibilità, sempre che non vi siano ulteriori aumenti nel costo dei servizi essenziali come i trasporti. Aggiungiamo tra sei mesi un probabile ulteriore 2 per cento di Iva su tutto, ovvero sui soldi che gli restano, visto che a queste condizioni si risparmia poco e si vive ogni mese con l’acqua alla gola. Tutto questo avviene in un Paese dove si vendono ogni anno più automobili di lusso dal costo superiore al numero di redditi annui dichiarati di pari entità. Non si riempie un vaso rotto aggiungendo sempre acqua – conclude Manzato –ma chiudendo prima le falle”.  
   
   
MANOVRA; PRESIDENTE UMBRIA MARINI "UNITÀ E STRATEGIA COORDINATA PER SALVARE IL PAESE"  
 
Perugia, 6 dicembre 2011 - "Questa manovra segna la situazione di grave emergenza nella quale si trova il Paese, che chiama tutti noi ad una forte unità, e soprattutto impone una strategia coordinata tra tutti i livelli di governo, da quello nazionale a quelli regionali e degli enti locali, in vista delle conseguenti ed immediate azioni che dovremo assumere". Lo afferma la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini. "Accanto ad un primo orientamento da parte della Giunta regionale di accelerazione di misure volte ad una maggiore riduzione della spesa anche della pubblica amministrazione regionale - sottolinea la presidente -, si aprirà al più presto un confronto con le Province, alla luce delle modifiche introdotte dalla manovra del Governo, e successivamente con tutti i Comuni umbri al fine di accelerare i processi di integrazione e associazione, volti anche questi a ridurre in maniera significativa il costo di funzionamento della pubblica amministrazione locale. Ciò per salvaguardare la rete dei servizi, in particolare quelli rivolti all´assistenza delle persone, al trasporto pubblico locale e all´erogazione di servizi essenziali al cittadino". "Vogliamo con responsabilità essere parte attiva e positiva di quel processo di salvataggio del Paese e del suo risanamento - prosegue. Per questo chiederò al Consiglio regionale ed alle altre assemblee elettive di assumere tutti, responsabilmente, l´impegno a mettere in atto una fase di ancor maggiore collaborazione tra i livelli di governo e le rappresentanze elettive affinché i provvedimenti di competenza vengano adottati nei tempi che la gravita della situazione impone". L´umbria "in maniera molto positiva - dice la presidente Marini - ha già avviato negli anni recenti un percorso di riordino e razionalizzazione teso alla riduzione dei costi ed a rendere più efficiente l´azione della pubblica amministrazione". "Ad esempio - ha proseguito, la piena operatività, già nel corso del 2011, dell´Azienda unica del trasporto locale ci metterà nelle condizioni migliori per affrontare il processo di riorganizzazione che ora tutte le Regioni d´Italia saranno chiamate a mettere in atto, sempre in base alla manovra del Governo, per determinare da subito l´efficientamento dei costi e della gestione del trasporto pubblico su scala regionale. Così come - aggiunge - la conclusione dell´iter del disegno di legge relativo all´abolizione delle Comunità montane, e la modifica sostanziale del meccanismo di controllo dei bilanci della nascente Agenzia di forestazione, permetterà alla Regione, già dal 2012, un consistente risparmio di risorse nel proprio bilancio, allo stesso modo la definizione delle Unioni dei Comuni che dovranno assumere nuove competenze anche alla luce delle modifiche introdotte per le Province". "La difficile situazione generale - sottolinea la presidente della Regione Umbria - impone, inoltre, anche l´ulteriore accelerazione di una serie di atti in fase di elaborazione riguardanti il servizio sanitario regionale, quali l´istituzione del 118 unico regionale, contenimento della spesa farmaceutica ospedaliera, accorpamento di dipartimenti ospedalieri, definizione del disegno di legge per il riordino e la riduzione delle Asl e delle Aziende ospedaliere". "L´insieme di questi provvedimenti, e la necessità di fare presto, oltre che fare bene, ci consentiranno di tenere al riparo e salvaguardare quella parte del bilancio regionale che riguarda le misure per i cittadini e per le imprese, volte a sostenere le opportunità di sviluppo e di crescita. In questo senso - conclude Marini - ho valutato positivamente anche le indicazioni venute dal ministro Corrado Passera di un coordinamento di azioni e misure tra Governo e Regioni sia sul fronte delle infrastrutture e di opere immediatamente cantierabili, sia su quello del sostegno alle imprese ed all´occupazione, sempre per agevolare e sollecitare processi di sviluppo e crescita dell´economia e di ripresa complessiva del Paese, a cominciare dall´accelerazione ulteriore dei Fondi comunitari destinati allo sviluppo".  
   
   
INCONTRO GOVERNO-REGIONI SULLA MANOVRA - IL PRESIDENTE SPACCA: ´NESSUN COMPROMESSO SUI DIRITTI FONDAMENTALI DELLA PERSONA´. L´ASSESSORE MARCOLINI: ´SCONGIURATO IL TAGLIO DI 2,5 MILIARDI SULLA SANITA`´..  
 
 Ancona, 6 dicembre 2011 - ´Tutela e garanzie per i diritti fondamentali della persona, a partire da quello alla salute e alla tutela di ogni fragilita`. Su questi punti non si accettano compromessi ne` ulteriori tagli´. Cosi` il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, riassume la posizione delle Regioni che, domenica 4 dicembre, hanno incontrato il Governo Monti sulla manovra. Prima della riunione a Palazzo Chigi i governatori si sono incontrati per elaborare una posizione comune da sottoporre all´esecutivo. Le Regioni hanno ribadito la leale collaborazione nei confronti del Governo e la disponibilita` ad affrontare i sacrifici necessari in uno scenario economico e finanziario che appare difficilissimo. ´Su sanita` e trasporto pubblico locale ´ dice Spacca - dobbiamo trovare le risorse per rispondere necessariamente ai diritti dei cittadini perche` e` in gioco la coesione del nostro sistema di vita comunitario. Siamo fiduciosi che la stesura finale della manovra del Governo acquisisca queste indicazioni. Gia` ora, comunque, e` emerso che non ci saranno ulteriori tagli sulla sanita`, ma le risorse necessarie per il sistema sanitario deriveranno dalla fiscalita`. Anche nel trasporto pubblico locale, alla dotazione di 400 milioni di euro gia` prevista vengono aggiunte nella bozza di proposta elaborata dal Governo e presentata oggi alle Regioni altri 600 milioni che comunque significherebbero un taglio del 50% rispetto alle risorse 2011. Le Regioni chiedono quindi al Governo di fare ricorso alle accise sui carburanti di 2,5-3,8 centesimi per incrementare ulteriormente il fondo, con l´impegno da parte di tutte le Regioni di riorganizzazione del servizio su base regionale´. Domani tutte le Regioni delibereranno formalmente questa richiesta al Governo Monti. Con il presidente Spacca ha partecipato agli incontri di oggi l´assessore regionale al Bilancio Pietro Marcolini. ´L´azione prodotta dalle Regioni ´ dice Marcolini ´ riuscira` a scongiurare il taglio programmato di 2,5 miliardi di euro di risorse alla sanita`, che avrebbe prodotto nelle Marche 70 milioni di risorse in meno da recuperare nel 2012, con una ristrutturazione dolorosissima. E comunque e` importante che il confronto non abbia riguardato solo i temi dell´emergenza, ma abbia consentito l´apertura di tavoli di confronto sulle diverse materie che riguardano il rapporto con le autonomie locali´.  
   
   
TOSCANA: FONDO SOCIALE EUROPEO, CONTRASTARE LA CRISI GUARDANDO AL FUTURO  
 
Livorno, 6 dicembre 2011 – Se gli effetti della crisi economica globale non sembrano ancora prossimi ad esaurirsi, la Regione toscana chiama a raccolta tutte le sue risorse per proseguire in un’efficace azione di contrasto, senza trascurare una visione di prospettiva, capace di gettare concretamente le basi per una nuova fase di sviluppo. E’ con questo spirito che si fa il punto sui risultati del Por Cro Fse 2007-2013, il programma europeo grazie al quale la Toscana, con una dote complessiva di 664 milioni di euro, si prefigge di favorire l’occupazione, la qualità del lavoro e la coesione sociale attraverso gli investimenti sul capitale umano. “In questi anni di crisi – avverte l’assessore alle attività produttive lavoro e formazione Gianfranco Simoncini – l’Fse è stato lo strumento principale che ha permesso la tenuta sociale, con gli interventi sulla cassa integrazione e per il riorientamento dei lavoratori e delle lavoratrici espulse dal mercato del lavoro. E’ un ruolo che dovrà continuare a svolgere, in una fase nella quale viene preannunciata la recessione per il nostro paese”. “Il Fondo sociale europeo – spiega l’assessore alle attività produttive lavoro e formazione Gianfranco Simoncini – in un contesto socio-economico molto critico quale quello attuale, nel quale scarseggiano le risorse pubbliche, assume un ruolo fondamentale anche per gettare le basi per l’avvio di iniziative di sviluppo. I risultati sui quali oggi riflettiamo non sono solo numeri. Dietro i risultati ci sono persone, giovani, donne, disoccupati, imprenditori che hanno scommesso su se stessi, sulle proprie capacità, sulle idee e sul talento e, grazie al sostegno dei fondi, hanno realizzato un investimento che ha permesso loro di crescere e di far crescere la Toscana”. L’evento, organizzato a Livorno nell’auditorium della Camera di commercio, oltre a fornire informazioni sullo stato di avanzamento e sulle prospettive del programma, è stato un momento di confronto e riflessione con i soggetti istituzionali ed economici interessati alla progettazione e alla realizzazione degli interventi . I numeri Ad oggi dei 664 milioni che costituiscono la dote complessiva, 352 sono impegnati (circa il 53% della programmazione totale, di cui 204 milioni effettivamente spesi. I destinatari, cioè le persone che in vario modo hanno usufruito di queste risorse, sono 75.269, mentre gli interventi finanziati sono 65.543 (4.843 progetti e 22.060 interventi individuali). Gli interventi Fra gli interventi più significativi finanziati con il Fse, ricordiamo gli interventi, per circa 100 milioni, per la cassa integrazione in deroga e le politiche attive ad essa collegate: ad oggi oltre 43 mila lavoratori ne hanno usufruito, mentre altri 40 mila hanno usufruito di 219 mila iniziative di politica attiva. Fra le novità più recenti, grazie a 11 milioni stanziati per il 2011, i tirocini formativi nell’ambito del progetto Giovanisì, con l’obiettivo di correggere l’uso distorto e riportare lo strumento alle sue finalità formative: serviranno per le borse di studio e a incentivare l’assunzione dei tirocinanti da parte delle aziende. Ci sono poi gli sportelli per i lavoratori atipici (5,4 milioni), i progetti transnazionali per la mobilità internazionale di studenti, lavoratori, insegnanti, apprendisti, giovani laureati, imprenditori) che con 14 milioni di contributo hanno fatto muovere oltre 5000 persone. E ancora, i corsi di istruzione e formazione tecnica superiore (Ifts), che hanno consentito la creazione di percorsi mirati di formazione tecnica superiore attraverso il finanziamento di 43 corsi. Sono stati inoltre finanziati, con circa 5 milioni, progetti formativi per i settori economici: energia, antichi mestieri, spettacolo, manifatturiero, nautica da diporto (18 progetti, 1800 persone coinvolte, creazione di posti di lavoro per circa 200 persone). Altri interventi hanno riguardato l’alta formazione (11 milioni hanno finanziato, ad esempio, giovani ricercatori con 87 borse di ricerca per progetti in partenariato pubblico-privati. Ancora si possono citare la formazione a distanza (5 milioni per il portale della formazione Trio), il finanziamento (8 milioni) della carta Ila (individual learning account), i voucher di conciliazione (4,2 milioni per 2780 voucher per favorire il lavoro delle donne), l’educazione degli adulti (4,4 milioni). Fra le misure in cantiere a partire dal 2012, quella che, grazoie a 5,7 milioni consentirà di mettere in campo incentivi ad hoc per le donne over 35 e per persone diversamente abili, sia per favorire assunzioni a tempo determinato che indeterminato. Uno sguardo al futuro Pur consapevoli delle molteplici sfide che ancora dobbiamo affrontare per un vero rilancio della nostra economia, pensiamo già al futuro. E’ in questi mesi infatti, che si sta discutendo a livello europeo sulla nuova programmazione dei fondi. “La Toscana – ha ricordato l’assessore – consapevole che questi strumenti sono e restano leve fondamentali per lo sviluppo del paese e della nostra regione, anche come titolare del coordinamento del Ix Commissione della Conferenza delle Regioni, è impegnata in prima linea per rivendicare un ruolo nelle scelte determinanti della programmazione 2014-2020”.  
   
   
DALLA REGIONE SARDEGNA 8 MILIONI PER IL SOSTEGNO AGLI ENTI LOCALI  
 
Cagliari, 6 Dicembre 2011 - Ammontano complessivamente a 8 milioni di euro, risorse reperite con la Legge Regionale 12 del 2011 e ricadenti a decorrere dall’annualità 2012, le somme stanziate dalla Giunta regionale, su proposta dell´Assessore degli Enti locali, Nicola Rassu, in favore dei piccoli Comuni della Sardegna (con popolazione pari o inferiore ai mille abitanti) per mettere in campo azioni necessarie a sostegno delle famiglie isolane. Un milione di euro per le attività socio-assistenziali, 2 milioni di euro per interventi nel settore edilizio a favore delle famiglie e ancora 5 milioni per la promozione e lo sviluppo del sistema dei servizi. "Nonostante le ristrettezze economiche che dobbiamo affrontare dovute alla crisi economica globale e alla pressione di un Patto di stabilità che sta frenando lo sviluppo delle amministrazioni locali dell’Isola - ha commentato l’assessore degli Enti locali, Nicola Rassu – la Giunta Cappellacci sta proseguendo nel suo programma di rilancio delle economie locali mettendo in campo ancora una volta tutta una serie di misure agevolative utili a dare respiro ai Comuni in difficoltà. Con questi provvedimenti stiamo mettendo in circolo nei sistemi economici territoriali, importanti risorse atte a promuovere e sostenere le attività economiche e sociali esercitate nei piccoli comuni. In questo modo vogliamo rilanciare i sistemi economici sardi puntando alla base sostenendo direttamente le famiglie”. L´intervento licenziato dalla Giunta permetterà di ripartire a 118 Comuni le risorse stanziate, seguendo delle precise direttive di attuazione. Tra le più significative risultano le direttive per le famiglie residenti verso le quali è previsto un contributo per ogni nuova nascita o adozione pari a 1.500 euro per il primo figlio e 2 mila per ogni figlio successivo in base al reddito familiare; un contributo a fondo perduto fino a un massimo di 30 mila euro per l’acquisto, costruzione o ristrutturazione di immobili destinati a prima abitazione per coloro i quali trasferiscono nel piccolo comune la propria residenza da uno con popolazione superiore a 5mila abitanti. Ma ancora si segnala il contributo a fondo perduto, fino a un massimo di 50 mila euro in favore di chi trasferisce la propria attività artigianale, commerciale o professionale da un comune di oltre 5 mila abitanti a un piccolo comune. “Grazie a questi interventi – ha concluso Rassu – vogliamo sostenere le aree più disagiate del la nostra isola, dove maggiormente si registrano situazione di criticità ambientale, condizioni di marginalità socio-economica e di disagio insediativo con una densità di attività economiche e produttive non elevate".  
   
   
LE DECISIONI DELLA GIUNTA REGIONALEDEL PIEMONTE: TRASPORTI, CASA, ENTI LOCALI  
 
Torino, 6 dicembre 2011 - Nuove risorse per i trasporti, Programma casa a Torino, bonifica di Pieve Vergonte ed enti locali sono i principali argomenti esaminati il 5 dicembre dalla Giunta regionale. La seduta è stata coordinata dal presidente Roberto Cota. Trasporti. La rimodulazione delle risorse derivanti dalle economie realizzate con il ciclo di programmazione 2000-2006 del Fondo per le aree sottoutilizzate prevede, su proposta del presidente Roberto Cota e dell’assessore Giovanna Quaglia, l’assegnazione di 17 milioni di euro per completare l’acquisizione di materiale rotabile per il trasporto regionale e le dotazioni di sicurezza dei treni e per finanziare cinque nuove opere: interventi nelle stazioni ferroviarie di Chieri (2.700.000 euro), Avigliana (1.930.000), Carmagnola (3.070.000), posa di sistemi di sicurezza nella tratta Settimo-rivarolo Canavese (2.800.000) ed elettrificazione della tratta Rivarolo-pont Canavese (5.800.000). Programma casa di Torino. I contributi concessi al Comune di Torino con il primo biennio del Programma casa sono stati assestati, su proposta dell’assessore Ugo Cavallera, con la destinazione alla misura Agenzie sociali per la locazione di 2 milioni di euro da utilizzare per la sottoscrizione di canoni concordati da parte dei cittadini in emergenza abitativa, dei giovani con meno di 35 anni anche in uscita dal nucleo familiare di origine, delle vittime di violenza. Bonifica di Pieve Vergonte. Per quanto riguarda le operazioni di bonifica del sito di interesse nazionale ex Enichem di Pieve Vergonte viene previsto, su proposta dell’assessore Roberto Ravello, che vengano soggetti a valutazione di impatto ambientale tutti gli interventi individuati dal cosiddetto “annesso 16” del progetto operativo, e riguardanti alcune fasi dello postamento dell’alveo del torrente Marmazza, della realizzazione e gestione dell’impianto di sconfinamento per rifiuti pericolosi, del trattamento fisico-chimico dei rifiuti liquidi derivanti dalla bonifica dei terreni e della falda, della costruzione e gestione del deposito preliminare, del trattamento chimico-fisico dei terreni contaminati e delle emissioni in atmosfera. Ddl enti locali. E’ stato esaminato il disegno di legge “Disposizioni organiche in materia di enti locali”, presentato dall’assessore Elena Maccanti. L’approvazione del testo è stata però rimandata, in quanto è stato giudicato opportuno verificarne i contenuti con quelli della manovra finanziaria approvata il 4 dicembre dal Governo. Sono stati inoltre approvati: - su proposta dell’assessore Massimo Giordano, l’espressione dell’intesa per il rilascio dell’autorizzazione unica per la costruzione e l’esercizio a Torino della stazione elettrica Politecnico e di un elettrodotto in cavo interrato tra questa struttura e l’esistente impianto Torino Centro; - su proposta dell’assessore Paolo Monferino, la revisione della pianta organica delle sedi farmaceutiche delle province di Vercelli, Biella, Alessandria e Asti; - su proposta dell’assessore Roberto Ravello, l’espressione di una valutazione complessivamente positiva sul programma generale di gestione dei sedimenti del torrenti Pellice e Chisone.  
   
   
CRISI: FVG, MIX DI SOSTEGNO E FORMAZIONE PER USCIRE DAL TUNNEL  
 
Udine, 6 dicembre 2011 - Contro la crisi, la soluzione passa necessariamente dalla qualità, ovvero da una formazione del lavoratore sempre più specifica e capillare in grado di soddisfare le richieste di un mercato del lavoro sempre più esigente. Serve Più Qualità - La conferma dell´innalzamento dei requisiti necessari per accedere al mondo delle professioni giunge anche dal convegno "Guardare oltre la crisi: come intervenire efficacemente oggi pensando a domani", organizzato a Udine dalla Regione Friuli Venezia Giulia nell´ambito delle iniziative legate al Fondo sociale europeo (Fse). Conoscenza E Competitività - "In questo momento - ha affermato l´assessore al Lavoro del Friuli Venezia Giulia, Angela Brandi - serve soprattutto un mix attento e mirato di iniziative di sostegno al reddito e di politiche attive volte a migliorare la conoscenza e, di conseguenza, la competitività del singolo e della collettività in un contesto di coesione sociale". Fse, 165 Mila Beneficiari - Su 320 milioni di Fse a disposizione dell´estremo Nordest nell´arco temporale 2007-13, ha spiegato ancora Brandi, supportata da cifre ed analisi predisposte dall´Agenzia del Lavoro e dalla competente Direzione regionale, ne sono stati spesi (in particolare per la formazione continua ma anche per l´occupabilità) il 75 per cento, raggiungendo 165 mila persone nell´arco dei primi cinque anni. I rimanenti 98 milioni (a gennaio l´approvazione del Ppo 2012) saranno quindi utilizzati nel prossimo biennio per ridurre ulteriormente l´impatto della crisi sul territorio e anticipare la gestione positiva dei cambiamenti. Anticipati Obiettivi Europei - "Precorrendo gli obiettivi di qualità previsti dai regolamenti comunitari 2014-20 - ha aggiunto Brandi - estenderemo il raggio d´azione ad ulteriori tipologie formative del sistema di riconoscimento e certificazione delle competenze, elevando in questo modo i livelli di efficacia complessiva sia nella fase di accesso sia in quella di consolidamento della posizione lavorativa". +10 Mila Formati Nel 2011 - Nel solo 2011, è stato detto nel corso del convegno a cui hanno partecipato anche rappresentanti del ministero del Lavoro e della Commissione europea, 10 mila lavoratori in più tra quelli che beneficiano degli ammortizzatori in deroga hanno preso parte ai programmi di formazione. Altri 4 mila, invece, sono stati inseriti nei progetti creati assieme al comparto produttivo in relazione al fabbisogno delle imprese. Da Crescita A Riduzione - In un panorama mondiale caratterizzato da cifre e resoconti, anche il Friuli Venezia Giulia si deve perciò confrontare con una realtà che, come emerge dal rapporto del direttore dell´Agenzia regionale del Lavoro, Domenico Tranquilli, nella seconda parte del 2011 sta velocemente riducendo i dati positivi del primo semestre. Occupazione, Alti E Bassi - Da gennaio a giugno, infatti, la disoccupazione era considerevolmente calata con l´occupazione media attestata a quota 519 mila, 10.500 unità in più rispetto allo stesso periodo del 2010 e 3mila disoccupati in meno (27 mila contro 30 mila). Sempre Meno Assunzioni - Nel terzo trimestre, con probabile conferma tendenziale nel quarto, si è verificato un dimezzamento (-5.550) della crescita pregressa imputabile ad una diminuzione di assunzioni ed al contemporaneo aumento di ingressi in mobilità.  
   
   
SARDEGNA: MIGLIOR FINANZIARIA POSSIBILE IN UN PERIODO DI CRISI GLOBALE  
 
Cagliari, 6 Dicembre 2011 - "In questo periodo di crisi globale, questa è la miglior finanziaria possibile, senza tagli lineari e ingiustificati. Nella Manovra 2012 abbiamo inserito 175 milioni, di cui 44 residui, per le politiche del lavoro e l´occupazione, 332 milioni per l´emergenza socio economica 122 milioni per l´istruzione e 213 milioni per gli incentivi alle imprese ai quali sono da sommare anche i finanziamenti comunitari. Il pessimismo e le critiche distruttive non aiutano certo ad affrontare e superare la crisi". E´ quanto sottolineato dal vice presidente della Regione e assessore della Programmazione, Giorgio La Spisa, replicando alle critiche sulla Finanziaria 2012. "Per il prossimo anno - ha proseguito - si passa da un totale di entrate proprie manovrabili di 6,8 miliardi a 6,958 miliardi di euro, mentre complessivamente il bilancio, comprese le entrate a copertura del disavanzo, arriverà a 8,363 miliardi rispetto agli 8,2 inizialmente previsti. Per la spesa sanitaria ci sono 3,205 miliardi, 58 milioni per la mobilità interregionale, 32 milioni per il rinnovo delle attrezzature tecnologiche, 197,9 milioni a favore del fondo per la non autosufficienza e 30 milioni per le azioni di contrasto alla povertà. Sul Patto di stabilità stiamo proseguendo la battaglia e siamo pronti ad arrivare alla Corte Costituzionale. Confido in un confronto sereno che anche nell´Aula del Consiglio regionale della Sardegna tenga conto dei punti di coesione che si registrano a livello nazionale ed europeo".  
   
   
MANOVRA, SICLIA: CHIESTE A MONTI MISURE PER AREE COLPITE DA ALLUVIONE  
 
Roma, 6 dicembre 2011 - Il governo Monti, durante l´incontro Del 4 dicembre con i rappresentanti delle Regioni e delle Autonomie locali, ha presentato le misure per il rigore, la crescita e l´equita´ che saranno approvate domani in sede di Consiglio dei Ministri. Le Regioni hanno richiesto il rifinanziamento del trasporto pubblico locale, la revisione del patto per la salute e del patto di stabilita´, l´utilizzo di parte dei proventi delle accise, anche per far fronte alle emergenze in Sicilia di protezione civile. E´ stata anche annunciata una manovra di inasprimento fiscale per fronteggiare la crisi e la riduzione dei trasferimenti per la spesa sanitaria, da compensare con l´incremento dell´addizionale Irpef regionale. In tale contesto e´ stato confermato per le Regioni a statuto speciale il taglio da un miliardo di euro. "Questa ulteriore riduzione - spiega l´assessore all´Economia della Regione siciliana, Gaetano Armao - pesera´ per la Sicilia, per 400 milioni di euro circa. In piu´ ci saranno i tagli alla sanita´: nell´isola, come nel resto d´Italia, comporteranno un incremento dell´addizionale Iperf, che in Sicilia e´ gia´ al massimo". "Abbiamo confermato - aggiunge Armao - la collaborazione a riformare il sistema Paese, partendo dalle Regioni, dai Comuni e dalle Province, ma abbiamo anche evidenziato che non si puo´ continuare a far gravare sul Mezzogiorno il peso maggiore del risanamento. La Sicilia ancora attende l´attuazione delle norme finanziarie dello statuto e del federalismo fiscale, concesse invece alle Regioni a statuto speciale del nord. Questo ritardo pesa sulle tasche dei siciliani e dei servizi che ricevono. Gli evasori beneficiari dello scudo fiscale - per lo piu´ residenti al Nord - hanno pagato solo il 5 per cento sui 100 miliardi rientrati in Italia: una nuova ed inaccettabile ingiustizia a danno di coloro che pagano le tasse". "Ho infine ribadito al Presidente Monti - prosegue l´assessore - l´esigenza di un incontro urgente, gia´ richiesto dal presidente Lombardo, per affrontare definitivamente tali questioni e consentire il varo del bilancio regionale. Ho anche sottolineato la necessita´ che il governo attivi misure fiscali in favore di cittadini e imprenditori dei territori della Provincia di Messina, colpiti e feriti dal recente alluvione. Attendiamo di vedere le misure nel dettaglio per valutare gli effetti sul bilancio, gia´ all´esame dell´Assemblea, e le eventuali modifiche da apportare". "E´ importante - conclude l´assessore Armao - dare all´Unione e ai Paesi europei una risposta e un segno di azioni concrete, e le Regioni non si sottrarranno a questo impegno, che e´ per il bene comune, ma non dimenticando che c´e´ un Sud e c´e´ una Sicilia che debbono poter ripartire per sostenere il rilancio dell´economia italiana".  
   
   
VENETO: LA CRISI NON SI SUPERA COLPENDO LAVORATORI, IMPRESE E PENSIONATI, MA CANCELLANDO INACCETTABILI PRIVILEGI E PROTEZIONI  
 
Venezia, 6 dicembre 2011 - “La crisi attuale non si supera scaricando i costi sul mondo del lavoro, sui lavoratori, sull’artigiano, sulle piccole imprese e sui pensionati, ma impedendo a quei gruppi che prosperano, vivono o sopravvivono tra benefici e privilegi, tra protezioni e favori, di perpetuare la loro posizione”. Lo ha detto l’assessore veneto al bilancio, Roberto Ciambetti, intervenendo il 2 dicembrea Milano al convegno promosso dalle organizzazioni Cisl regionali di Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Piemonte e Veneto, dal titolo: ‘Un gioco di squadra per il Paese. Sviluppo e welfare: un manifesto per il Nord’. “I nuovi scenari impongono sicuramente una diversa organizzazione del territorio, dell’economia, del welfare, delle relazioni anche internazionali – ha sottolineato Ciambetti – e lo imporranno ancor più se si verificherà una profonda modifica nell’assetto monetario europeo. Chiedersi cosa sarà, forse a breve, della grande area padano-veneta, non è argomento ozioso, visto che per quanto riguarda il Veneto, ma vale anche per la Lombardia e l’Emilia, la Germania è il primo partner commerciale sia per quanto riguarda l’export ma anche per l’importazione”. Ciambetti ha poi parlato di “welfare diffuso in una città diffusa” nell’area padano-veneta allargata all’Emilia: “Qui potremmo sperimentare un nuovo rapporto tra lavoratore e impresa – ha detto –, anche nella partecipazione al capitale di rischio, anche nella piccola impresa e nella bottega artigiana, soggetti che caratterizzano il nostro sistema economico”. “Spesso – ha concluso Ciambetti – non si tratta di inventare nuove soluzioni, ma di mettere a sistema esperienze vissute. Penso, richiamandomi a quanto accaduto nella mia regione, ai risultati positivi ottenuti attraverso la bilateralità lavoratore-impresa, che è risultata un’arma efficace, fino ad oggi, per fronteggiare gli effetti della crisi. Ma ha avuto un altro grande risultato: quello di aver introdotto una nuova cultura del welfare e del dialogo tra diversi attori sociali. Questa è la strada da seguire e, se possibile, da consolidare. Fino a quando si continuerà a guardare al Mezzogiorno d’Italia come ad un baratro da riempire di fondi per trasformarlo in miniera di consensi, continueremo ad essere immersi nella crisi di valori che stiamo vivendo oggi. Potremo costruire clientele, ma non futuro”.  
   
   
BOLZANO: SULLA MANOVRA SERVONO TRATTATIVE E NORMA DI ATTUAZIONE  
 
Bolzano, 6 dicembre 2011 - Avvio delle trattative tra Governo e Provincia, come previsto per legge, compartecipazione fissata con norma di attuazione, ripresa del dialogo sul trasferimento di competenze: sono le piste discusse oggi (5 dicembre) dalla Giunta provinciale dopo le comunicazioni del governo Monti riguardo airispami aggiuntivi imposti all´autonomia speciale con la nuova manovra finanziaria. Il vicepresidente Christian Tommasini, che ieri a Roma ha rappresentato la Provincia, ha riferito nella seduta di Giunta dell´andamento del vertice di Palazzo Chigi tra il governo e gli enti territoriali, chiamati a compartecipare con 5 miliardi di euro alla nuova manovra finanziaria "salva-Italia" da complessivi 30 miliardi lordi. "Le autonomie speciali dovranno contribuire al risanamento con un miliardo, che per la Provincia di Bolzano, se viene mantenuto lo schema di ripartizione delle manovre precedenti, significano risparmi aggiuntivi di 120 milioni", ha riassunto oggi il presidente Luis Durnwalder dopo la seduta. Durnwalder si é detto deluso che il Governo non abbia ritenuto di aprire con la Provincia una procedura di concertazione sui tagli e sui nuovi obblighi del patto di stabilità. "Interverremo, assieme alla Provincia di Trento, per chiedere il rispetto di quanto sancito dall´Accordo di Milano stipulato a suo tempo con Tremonti e Calderoli." Durnwalder ha ricordato che la legge stabilisce una procedura di consultazione tra Roma e Bolzano in caso di variazioni nell´assetto dei finanziamenti alle autonomie, "variazioni che dovranno essere fissate con norme di attuazione." Il Presidente ha ribadito che la Provincia di Bolzano "è consapevole del momento difficile ed è sempre stata disponibile a contribuire ai necessari sacrifici, ma sui tagli all´autonomia una comunicazione del premier non può essere sufficiente." Ricordando i termini del contributo provinciale al risanamento del deficit pubblico, il presidente Durnwalder ha ricordato che "l´Alto Adige ha già rinunciato a 500 milioni con l´Accordo di Milano, cui si sono aggiunti con le varie manovre 280 milioni, poi altri 49 milioni. Non è pensabile che a pagare in maniera considerevole vengano chiamati sempre i soggetti che hanno i conti in ordine e che negli ultimi anni hanno puntualmente rispettato la disciplina di entrate e uscite." La Giunta provinciale ha anche discusso dei contenuti della manovra, confidando che il nuovo Governo non intenda proseguire sulla strada del precedente, vale a dire insistendo sulle entrate ma non affrontando in modo sostanziale il fronte delle spese dell´Amministrazione. "Solo in Alto Adige, ad esempio, le possibilità di un potenziale risparmio dello Stato sono molteplici: si pensi al Servizio veterinario di confine. All´archivio di Stato, ai controlli multipli condotti dalla polizia ambientale. Servizi che potrebbero essere assunti senza costi aggiuntivi da Provincia, Comuni o sistema sanitario", ha concluso Durnwalder.  
   
   
VALLE D’AOSTA: PROGETTI DI COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO  
 
Aosta, 6 dicembre 2011 - Nella seduta di, venerdì 2 dicembre, la Giunta regionale ha approvato la Relazione sulle attività dell’anno 2011 predisposte nell’ambito della legge regionale n. 6 del 2007 Nuove disposizioni in materia di interventi regionali di cooperazione allo sviluppo e di solidarietà internazionale, che sarà trasmessa al Consiglio regionale in occasione dell’esame del bilancio di previsione della Regione per il triennio 2012/2014. La Relazione include anche i progetti approvati dal Comitato per la cooperazione allo sviluppo e la solidarietà internazionale nella riunione di ieri, giovedì 1° dicembre, e che saranno avviati nel 2012 Gli interventi di cooperazione approvati sono 8, di cui 6 relativi al continente africano (2 in Etiopia, 1 in Niger, 1 in Uganda, 1 in Camerun e 1 in Mauritania), 1 all’America centrale e al Sud America (Argentina) e 1 nei Balcani e in Medio Oriente (Bosnia Erzegovina). Il costo totale per la realizzazione dei progetti è di 767 mila euro e il contributo da imputare sulla legge regionale 6/2007 ammonta complessivamente a 108 mila euro. La Giunta regionale procederà all’approvazione definitiva dei progetti e dei relativi contributi a inizio 2012, con l’entrata in vigore del bilancio regionale 2012/2014.  
   
   
SARDEGNA: IMPORTANTI OPPORTUNITÀ DI COLLABORAZIONE CON LA REGIONE VENETO  
 
Mestre, 6 Dicembre 2011 - "Dopo la firma dell´accordo tra le Regioni Sardegna e Veneto, in tema di cooperazione per progetti di contrasto alla crisi economica, nell´incontro ho colto ulteriori opportunità di collaborazione anche nel campo del lavoro e della formazione". É il commento dell´assessore del Lavoro, Antonello Liori, al termine della riunione, svoltasi a Mestre, il 2 dicembre con il presidente di "Veneto innovazione", Raffaele Zanon, ed il direttore di "Veneto lavoro", Sergio Rosato. "Un proficuo scambio di idee che ha fatto scaturire ipotesi di progetti comuni di sviluppo e di sinergie nella ricerca di finanziamenti europei per attività che coinvolgano entrambe le regioni - ha sottolineato l´assessore Liori - Uno scambio fruttuoso con una regione come il Veneto potrà favorire anche la crescita della cultura di impresa e lo sviluppo del tessuto produttivo della nostra isola con importanti ricadute in tema di lavoro." "Sono un convinto sostenitore della cooperazione interregionale - ha concluso Liori - Questi incontri rappresentano l´occasione per mettere in rete le reciproche conoscenze e risultano strategici per attivare un canale privilegiato di dialogo".  
   
   
ECONOMIA, LE ASSUNZIONI TORNANO A CRESCERE IN TRENTINO I DATI DI AGOSTO DIFFUSI DALL´AGENZIA DEL LAVORO E DALL´OSSERVATORIO DEL MERCATO DEL LAVORO  
 
 Trento, 6 dicembre 2011 - Dopo due mesi consecutivi di calo, nel mese di agosto 2011 la dinamica delle assunzioni torna in positivo. Questa crescita - rispetto all’agosto del 2010 - si deve quasi per intero al settore agricolo che, anche a ragione di un’anticipata stagionalità determinata dalle favorevoli condizioni climatiche, mette a segno un aumento di 1.210 unità per una variazione superiore all’80%. Sempre rispetto all’agosto 2010, un lieve aumento delle assunzioni si rileva anche per il secondario (ma in aumento di 55 unità nel manifatturiero ed in calo di 31 nelle costruzioni). Il terziario, causa la flessione delle assunzioni dei pubblici esercizi, perde invece 61 unità per una variazione del -1,6%. Favorevole è anche la dinamica sul più lungo periodo, grazie al contributo del settore dell’agricoltura (su cui ha naturalmente influito il dato dell’ultimo mese) e anche del manifatturiero che conferma una tendenza di crescita degli ultimi mesi e che a differenza del settore agricolo non è soggetto a fenomeni di stagionalità. In numeri: rispetto al gennaio-agosto 2010, le assunzioni nei primi otto mesi del corrente anno crescono di 1.388 unità, per un +1,8%. La crescita nel settore primario nei primi otto mesi raggiunge le 1.691 unità, per un +26,0%. In flessione di 204 unità risulta invece il settore secondario, ma all’interno di questo si deve segnalare la dinamica ancora favorevole del manifatturiero (+473 unità corrispondenti ad un +6,3% sui primi otto mesi del 2010), e al contrario il persistente calo delle costruzioni (-677 unità e -11%). Sostanzialmente stabili, (-99 unità) che però visto la movimentazione lavorativa del settore corrispondono ad una variazione negativa dello 0,2%, risultano le assunzioni nel terziario. Il dato del terziario sarebbe stato certamente più negativo senza l’aumento delle assunzioni del comparto dei servizi alle imprese, giacché tanto nel commercio, che nei pubblici esercizi e negli altri servizi del terziario si assiste invece ad un calo dei rapporti lavorativi. A fronte di un aumento complessivo delle assunzioni che sfiora le 1.400, le cessazioni del periodo gennaio-agosto 2011 sono aumentate di sole 103 unità. Ciò comporta un ulteriore miglioramento dei saldi occupazionali fin qui rilevati. Nei primi otto mesi del 2011 le assunzioni (79.597) superano le cessazioni (76.023) per un saldo positivo pari a 3.574 unità. Saldo che, grazie anche all’apporto nel mese di agosto dell’agricoltura, risulta migliore rispetto a quello, pur positivo, del gennaio- agosto 2010 (con un differenziale che sfiora le 1.300 unità). Da segnalare come sia nei primi otto mesi del 2011 che nei primi otto del 2010 il saldo positivo si costruisca oltre che nel settore agricolo anche in quello del secondario (con differenziali tra i due anni rispettivamente in crescita di 1.010 e 500 unità). Nel terziario e per i due anni, le cessazioni dei rapporti di lavoro superano invece le nuove assunzioni (con una tendenza al peggioramento giacché nel 2010 la differenza tra le prime e le seconde era di 2.280 unità che sale a 2.505 nel 2011). Bisogna però dire che per il terziario e la stessa cosa vale per l’agricoltura, questi saldi sono ancora in parte legati a fenomeni di un’anticipata o ritardata stagionalità (nel turismo e nella raccolta della frutta) e trovano quindi un maggior assestamento sulla verifica dei dodici mesi. Dopo la crescita dei primi sei mesi dell’anno e la fortissima caduta invece in luglio, nell’agosto 2011 le assunzioni a tempo indeterminato rilevano una certa tenuta. Sul lungo periodo, sempre gennaio-agosto, le assunzioni a tempo indeterminato crescono ancora di 33 unità, anche se a ben vedere questo leggero aumento si deve solo alla crescita di 107 unità di lavoro intermittente, che il vero tempo indeterminato è invece diminuito di 74. A fonte di una sostanziale stabilità del tempo indeterminato, i lavori a termine crescono tra il gennaio e l’agosto del 2011 per un ammontare di 1.355 unità. A crescere di 161 unità è stato il lavoro somministrato, e addirittura per 1.119 e una variazione del + 22,2% quella che a tutti gli effetti è la forma più flessibile di lavoro, l’occupazione a chiamata a termine. Tra gli altri contratti, positivo per 267 unità è anche l’andamento dell’altro tempo determinato (che pur tuttavia ha subito un autentico spiazzamento da parte del lavoro intermittente). Al dunque calano, ma non è una novità, le sole assunzioni di giovani con contratto di apprendistato (che perde nel periodo 195 posizioni). A fine agosto 2011 i soggetti iscritti alle liste dei Centri per l’impiego sono 28.069, 1.460 in più rispetto al dato di fine agosto 2010. In termini di variazione, la crescita dell’aggregato si attesta al +5,5%. Di queste iscrizioni 2.241, l’8%, sono motivate da una finalità diversa dalla ricerca di lavoro, il fine è poter accedere a agevolazioni di ordine vario sul versante dei ticket sanitari delle agevolazioni Itea o quant’altro. Le iscrizioni che si accompagnano ad una dichiarazione di immediata disponibilità a lavorare sono 25.828. Per effetto dell’ulteriore riduzione delle ore autorizzate di Cigs, il monte ore complessivo di cassa integrazione risulta in calo per il secondo mese consecutivo, attestandosi su un valore di 106.709 ore (-37,6% su settembre). Molto più consistente appare il decremento rispetto alla situazione di un anno fa, quando si registrava un totale di ore concesse pari a 398.470: in questo caso il calo si attesta al -73,2%. Anche considerando un arco temporale più allargato, quello di un trimestre, l’andamento tendenziale risulta in calo, con un differenziale di -38,5% tra il monte ore autorizzato nel periodo Agosto – Ottobre 2010 e lo stesso intervallo di quest’anno. L’andamento delle presenze nelle liste di mobilità in provincia di Trento non ha subito forti scostamenti nel corso del 2011, con variazioni positive o negative abbastanza modeste attorno ad una media di circa 4.600 iscritti. L’ultima rilevazione indica uno stock ad ottobre 2011 di 4.603 iscritti, in linea quindi con la consistenza degli ultimi mesi. Rispetto alle 4.446 presenze registrate nell’ottobre 2010 l’incremento, del 3,5%, conferma quella tendenza all’assestamento che è stata evidenziata nel corso degli ultimi mesi, da quando i tassi di incremento annuo si stanno via via ridimensionando.  
   
   
IMMIGRAZIONE: UMBRIA TERRA SEMPRE PIÙ MULTICULTURALE, FONDAMENTALE DIALOGO INTERRELIGIOSO  
 
Perugia, 6 dicembre 2011 – “Nel solco della tradizione di questa terra, l’educazione alla pace, all’intercultura e ai diritti umani, ha occupato e continuerà ad occupare un posto di assoluto rilievo nell’agenda di governo della Regione Umbria”. Lo ha detto la vicepresidente della giunta regionale con delega all’immigrazione, Carla Casciari, a margine del convengo “La religione emigrata”, che si è svolto a Perugia nell’ambito del progetto “Identità e pluralità nel dialogo interreligioso”. L’iniziativa, finanziata dal Fondo Europeo per l’integrazione di cittadini di paesi terzi e dal Ministero dell’interno, è sostenuta dalla Regione Umbria e realizzata da Aliseicoop e dal Dipartimento Uomo e Territorio dell’Università degli studi di Perugia, in collaborazione con alcune comunità religiose, amministrazioni locali e organismi del territorio, con lo scopo di affrontare i problemi, gli interrogativi e le potenzialità di un dialogo interreligioso che intenda costruire spazi di negoziazione ed interazione fra fedeli e comunità religiose del territorio. “Ogni individuo che apprende come confrontarsi con la diversità di cui l’altro è portatore – ha detto la vicepresidente - rappresenta un investimento prezioso in termini di qualità per la società di domani. Le azioni previste dal progetto, puntano al dialogo tra uomini e comunità di fedi diverse e ben si armonizzano con i principi della normativa regionale in materia di immigrazione.” “L’umbria è oggi una società multiculturale nella quale sono rappresentati diversi gruppi etnici e linguistici, e dove si registra un considerevole aumento di confessioni religiose. Ciò comporta per le amministrazioni una sfida nel saper creare società inclusive e differenziate dal punto di vista culturale e in questo contesto cresce l’importanza dell’educazione interculturale e del dialogo, da affiancare alle azioni contro l’esclusione e la discriminazione economica e sociale”. “La Regione Umbria riconosce nel proprio Statuto il rispetto dei diritti umani genericamente intesi – ha concluso - fra i quali si annovera il diritto alla libertà religiosa. Inoltre, sostiene la cultura dell’accoglienza e la coesione sociale, ed è impegnata in azioni che mirano al raggiungimento di questi obiettivi promuovendo momenti di ascolto fra le comunità presenti sul territorio. Questa conoscenza reciproca non può che passare anche dal confronto fra religioni che hanno per gli immigrati un forte valore aggregativo e rappresentano una componente identitaria fondamentale nel loro percorso di inclusione”.  
   
   
INFILTRAZIONI CRIMINALI: FONDAZIONE LIBERA INFORMAZIONE, INCONTRO A PERUGIA  
 
Perugia, 6 dicembre 2011 - Per contrastare le infiltrazioni criminali nel territorio italiano l´informazione svolge un ruolo fondamentale tenendo "accesa" l´attenzione dell´opinione pubblica sul sistema delle mafie, sulle sue vaste complicità, sugli interessi contigui che consentono la contaminazione dell´economia legale. E´ il messaggio lanciato dalla Fondazione Libera Informazione nel corso dell´incontro che si è svolto il 3 dicembre a Perugia, nella sede della Giunta regionale di Palazzo Donini. Sono intervenuti la vicepresidente della Regione Umbria, Carla Casciari, il presidente della Commissione antimafia del Consiglio regionale, Paolo Brutti, il presidente della Fondazione - Osservatorio Libera Informazione, Santo Della Volpe, il referente di Libera per l´Umbria, Walter Cardinali. Ha coordinato il dibattito, il giornalista Fabrizio Ricci. Durante l´incontro, che ha concluso un percorso di riflessione avviato dalla Fondazione sul territorio, intitolato "Diritti negati dalle mafie. Il ruolo dell´informazione per una società responsabile in Umbria" e realizzato in collaborazione con l´Assessorato alle Politiche Sociali delle Regione Umbria, è stata presentata la pubblicazione "Il covo freddo" su mafie e antimafie in Umbria, che evidenzia ed analizza la diffusione del fenomeno sul territorio che si mantiene come "base fredda" della criminalità organizzata di tipo mafioso che, proprio per la sua peculiare connotazione di regione tranquilla, costituisce l´ambiente ideale per attività illecite. Walter Cardinali e Santo della Volpe, dopo aver ricordato il fondatore di Libera Informazione, Roberto Morrione, scomparso la scorsa primavera, hanno richiamato l´attenzione proprio sulla realtà umbra, sempre più a rischio infiltrazioni. In particolare, Santo della Volpe ha evidenziato che spesso il fenomeno non è evidente agli occhi dei cittadini ed per questo che, nel settembre 2007, Libera ha dato vita alla Fondazione Libera Informazione con lo scopo di realizzare una rete tra la stampa locale e il vasto arcipelago dell´antimafia (associazioni, fondazioni, comitati, siti web, blog, quotidiani, emittenti radio e tv, riviste, singoli attivisti, enti locali e istituzioni decentrate) con il grande mondo dell´informazione. "In Umbria - ha detto - la Fondazione opera dal 2008 data di pubblicazione della prima ricerca su mafie e antimafia nella regione e ha creato una rete regionale su base volontaria. Dal 2010 con il sostegno della Regione Umbria il percorso antimafia è stato rafforzato e diffuso agli enti locali, alla stampa umbra, ai cittadini, ai tanti studenti del coordinamento scolastico che aderisce a Libera". La vicepresidente della Regione Umbria, Carla Casciari, ha sottolineato che quella delle infiltrazioni mafiose è una nuova emergenza che l´Umbria, in questo periodo di contingenza economica, si trova ad affrontare. La nostra regione non è più un´isola felice, ma non bisogna abbassare la guardia - ha affermato - Al contrario, il coinvolgimento della collettività è fondamentale, a partire dalle fasce più giovani della popolazione, così come è importante una piattaforma comune tra istituzioni e associazioni per studiare percorsi condivisi". Il presidente della Commissione antimafia del Consiglio regionale, Paolo Brutti, dopo aver illustrato la situazione umbra, ha reso noto che "siamo alla vigilia della presentazione in Consiglio regionale della prima relazione della Commissione che ha condotto anche un´indagine conoscitiva sul cambiamento in atto nelle pratiche mafiose".