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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 06 Dicembre 2011
SENTINEL-2 PREPARATORY SYMPOSIUM  
 
 Frascati, 6 dicembre 2011 - L´evento "Sentinel-2 preparatory symposium" avrà luogo dal 23 al 27 aprile 2012 a Frascati, in Italia. I satelliti Sentinel-2 hanno il compito di fornire immagini ottiche ad alta risoluzione. La missione orbita a un´altitudine media di circa 800 km e, con una coppia di satelliti in funzione, ha una rivisitazione ogni cinque giorni all´equatore (in condizioni prive di nuvolosità) e ogni 2-3 giorni alle medie latitudini. L´aumentata larghezza della striscia insieme alla rivisitazione in tempi brevi permette di monitorare i cambiamenti rapidi, come la vegetazione durante la stagione di crescita. Il lancio del primo satellite è previsto nel 2013. Il convegno riunirà i ricercatori principali dell´Agenzia spaziale europea, co-ricercatori, utilizzatori di Sentinel-2, scienziati, studenti, rappresentanti delle agenzie spaziali nazionali, europee e internazionali e le parti interessate dell´industria. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.S2symposium.org/    
   
   
SECURITY IN INFORMATION SYSTEMS  
 
Breslavia, 6 dicembre 2011 - Un workshop intitolato "Security in information systems" si terrà il 28 giugno 2012 a Breslavia, in Polonia. La sicurezza dei sistemi informativi è uno dei più pressanti problemi di qualsiasi organizzazione di oggi. Anche se molte aziende hanno scoperto quanto importante siano le informazioni per il successo dei propri affari e dell´amministrazione, molto poche sono riuscite a mantenere sicure le proprie informazioni, evitando accessi non autorizzati, prevenendo le intrusioni, bloccando la divulgazione di informazioni segrete ecc. Ci sono varie definizioni di sicurezza, ma la maggior parte di esse ha gli stessi componenti. La sicurezza dei sistemi informativi copre la protezione delle informazioni e dei sistemi da una varietà di minacce per assicurare la continuità del business, minimizzare i rischi e massimizzare il ritorno di investimento e le opportunità di affari. Allo stesso tempo, la società dell´informazione è sempre più dipendente da un´ampia gamma di sistemi software che sono fondamentali per il funzionamento di un´economia moderna. Le potenziali perdite cui potrebbero andare incontro le aziende e le organizzazioni che si basano su tutti questi sistemi, sia hardware che software, significano dunque che è vitale per i sistemi informativi siano protetti adeguatamente fin dall´inizio. La conferenza si occuperà non solo di argomenti riguardanti i sistemi informativi tradizionali, ma anche di sicurezza nel cloud computing. Anche se ci sono molti vantaggi nell´adozione del cloud computing, ci sono anche importanti barriere alla sua adozione come la sicurezza, seguita da questioni riguardanti la conformità, la privacy e le questioni legali. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Iceis.org/wosis.aspx    
   
   
FIEMME 2013, I MONDIALI DI SCI NORDICO VIAGGERANNO IN FIBRA OTTICA TRENTINO NETWORK GARANTIRÀ I COLLEGAMENTI TELEVISIVI E INTERNET ULTRAVELOCE  
 
Trento, 6 dicembre 2011 - Fiemme 2013 saranno i primi mondiali della storia dello sci nordico interamente serviti dalla fibra ottica. Tutti i collegamenti televisivi e i servizi dedicati alla manifestazione internazionale sfrutteranno l’infrastruttura realizzata da Trentino Network per conto della Provincia in collaborazione con il comitato organizzatore di Fiemme 2013. La conferma è arrivata ieri in occasione dell’incontro tra i tecnici della società incaricata della stesura della fibra e i responsabili di Fiemme 2013. “L’infrastruttura di rete – ha affermato l’ingegner Isacco Fontana di Trentino Network – è già stata realizzata nell’intero territorio coinvolto dai campionati ed i servizi principali saranno già disponibili per i premondiali del gennaio 2012”. Soddisfazione è stata espressa dal comitato Fiemme 2013: “Solo Trentino Network – ha ribadito Angelo Corradini, segretario generale di Fiemme 2013 – poteva garantirci una rete di nuova generazione e un livello di servizi di assoluta qualità”. La rete in fibra ottica di Fiemme 2013 rientra nel progetto Trentino Digitale che entro il 2017 porterà sull’intero territorio provinciale e in valle di Fiemme, a tutte le famiglie e le aziende, la connettività a banda ultralarga. La necessità di realizzare l’infrastruttura in fibra ottica è presto detta: garantire a tutti gli utenti – in modo particolare alle televisioni e ai giornalisti nazionali e internazionali – che seguiranno i mondiali di sci nordico una copertura totale per consentire il trasferimento di contenuti multimediali (testi, immagini e foto) ai broadcast televisivi e alle testate internazionali. Nel 2013 i mondiali di sci nordico saranno ospitati dalla Val di Fiemme. Nell’ ambito del progetto di cablatura in fibra ottica del Trentino, della Provincia autonoma di Trento, è stato deciso di cablare le aree – stadi, sale stampa e principali location – della manifestazione internazionale, così da garantire i servizi più innovativi, sia all’organizzazione e alla stampa, e di dotare da subito il territorio delle tecnologia del futuro. L’infrastruttura è stata completata e consegnata in questi giorni da Trentino Network a Fiemme 2013. Non solo. A gennaio e febbraio 2012, infatti, verranno ospitate le prime gare dei premondiali (Tour de Ski il 7-8 gennaio, Coppa del Mondo di salto femminile il 14-15 gennaio Coppa del Mondo di salto maschile assieme alla Coppa del Mondo di combinata nordica nel fine settimana del 4 e 5 Febbraio 2012). Rispettando i tempi prefissati, Trentino Network è riuscita a completare i lavori garantendo così l’attivazione dei primi servizi nei prossimi giorni: ”In questa prima fase – ha proseguito l’ingegner Fontana – attiveremo nelle sedi coinvolte la rete internet a banda ultra larga che servirà il circuito internazionale delle televisioni, l’organizzazione di Fiemme 2013 e quella internazionale dello sci, oltre ai media accreditati”. Nello specifico, da subito sarà possibile viaggiare a una velocità variabile da 2 a 40 Mbps, mentre per i mondiali del 2013 si prevede che la Rai e l’Eurovisione utilizzino la fibra ottica per garantire il trasporto di segnali audio e video per consentire a tutti i cittadini di seguire lo svolgimento delle gare sciistiche”. I lavori, iniziati nel corso del 2010 dai tecnici di Trentino Network, hanno permesso di raggiungere con la fibra ottica le aree che comprendono i comuni di Cavalese, Predazzo e Tesero, oltreché zone un po’ più impervie quali il monte Cermis, teatro delle gare internazionali. I servizi legati alla fibra ottica garantiranno la connettività delle aree coinvolte dall’evento sportivo come ad esempio lo stadio del salto, lo stadio del fondo e il Palacongressi di Cavalese. Tali luoghi sono stati dotati di infrastrutture in fibra ottica che consentiranno la connettività a banda ultra larga (10 Gbps) di tutte le sale e le aree esterne limitrofe agli edifici principali. Complessivamente saranno realizzati 70 chilometri di fibra ottica - che vanno a inserirsi come parte integrante nel progetto di cablatura dell’intero territorio trentino e della valle di Fiemme in particolare - e verrà garantita una velocità di trasmissione di 10 Gbps. Il Trentino in rete è già realtà.  
   
   
OPERATIVO IL NUOVO PORTALE DEL VOLONTARIATO ALTOATESINO  
 
Bolzano, 6 dicembre 2011 - L’ufficio affari di gabinetto della Presidenza della Provincia in collaborazione con l’Informatica Alto Adige ha dato vita ad un nuovo portale dedicato alle associazioni di volontariato e non-profit che è operativo da oggi. Lunedì 5 dicembre. L’indirizzo del portale è: http://volontariato.Provincia.bz.it. E’ operativo nell’ambito della rete civica dell’Alto Adige all’indirizzo http://volontariato.Provincia.bz.it il nuovo portale del volontariato e delle associazioni creato dall’Ufficio affari di gabinetto della Presidenza della Provincia in collaborazione con l’Informatica Alto Adige. Nel nuovo sito gli utenti possono trovare preziose informazioni riguardo alle associazioni ed alle organizzazioni che operano nel settore del volontariato, nonché i servizi offerti dall’Ufficio come ad esempio l´iscrizioni al registro provinciale delle associazioni di volontariato, l´iscrizione al registro provinciale delle associazioni di promozione sociale, gli interventi a favore degli altoatesini all´estero ed i contributi del Fondo Sociale Europeo per il volontariato. Nel sito si può trovare anche la modulistica per l’iscrizione al Registro provinciale delle persone giuridiche di diritto privato, al Registro provinciale delle organizzazioni di promozione sociale, e per quanto riguarda gli emigrati la domanda di contributo delle associazioni. Sono inoltre presenti online nel nuovo sito le pubblicazioni dell’Ufficio affari di gabinetto come: La protezione dei dati personali per gli enti non-profit, Responsabilità giuridica a tutela assicurativa, Manuale per le organizzazioni di volontariato in Alto Adige ed Informazioni per gli emigrati altoatesini all´estero.  
   
   
BOLZANO: RICHIESTE AL MINISTERO PER GLI STUDENTI LUB  
 
Bolzano, 6 dicembre 2011 - Per ripristinare la formazione ad hoc dei futuri insegnanti di sostegno e avviare il biennio di specializzazione che abilita all´insegnamento post laurea, la Giunta provinciale ha deciso il 5 dicembre di intervenire a Roma nel Ministero competente. "Se Roma non risponderà alle richieste, sarà la Provincia a trovare una strada per assicurare questi corsi essenziali", ha annunciato il presidente Luis Durnwalder. La Giunta provincia ha discusso tre problemi di stretta attualitá per gli studenti della Lub che frequentano Scienze della formazione a Bressanone. Il primo riguarda l´abolizione del corso per l´abilitazione degli insegnanti di sostegno, che era garantito dal vecchio ordinamento quadriennale ma che è stato cancellato con l´avvento della riforma Gelmini. "Manca ancora il decreto ministeriale che avrebbe dovuto dare indicazioni per varare i nuovi corsi, ma tutti quegli studenti che hanno già iniziato a frequentare questa formazione ad hoc ora sono bloccati, senza sapere se e quando potranno completare il ciclo di studi", ha ricordato il presidente Durnwalder nella conferenza stampa dopo la seduta. La Giunta provinciale non condivide questa decisione governativa e ha deciso un intervento al Ministero, "sperando che il nuovo Governo sia più sensibile e reattivo del precedente", ha aggiunto Durnwalder. Se la situazione non si chiarirà, la Provincia è intenzionata a trovare in autonomia una soluzione che consenta di completare la formazione dei futuri insegnanti di sostegno, "una categoria di docenti di cui le scuole hanno certamente necessità", ha concluso Durnwalder. Simile il secondo problema che interessa gli studenti della Lub a Bressanone, riferito al biennio di specializzazione post universitario per accedere all´insegnamento di ruolo: questi corsi sono previsti dallo Stato, ma con la riforma Gelmini non sono state ancore emanate le relative autorizzazioni, con il risultato che decine di laureati della Lub e del Conservatorio sono ancora in attesa e non possono accedere alle cattedre. "Anche in questo caso la Giunta ha deciso un passo ufficiale al Ministero per sbloccare una situazione insostenibile", ha spiegato Durnwalder. Si chiede ufficialmente al Governo il rilascio dell´autorizzazione per poter organizzare i corsi a livello locale, anche per eliminare la disparità di trattamento che attualmente sussiste tra chi frequenta la Lub a Bressanone e l´università di Innbruck La Giunta si è occupata anche della richiesta di intervento inviata da un gruppo di iscritti alla facoltà di Scienze della formazione, che contesta l’obbligo di frequenza minimo del 90% varato di recente dal Consiglio di Facoltà. Una misura che – a loro dire - penalizza gli studenti lavoratori, impossibilitati a seguire tale regola. La Giunta non entra nel merito e conferma che la decisione spetta al Consiglio di facoltà, "ma se l´università è d´accordo e chiede uno specifico intervento, la Giunta è disponibile ad interessarsi della questione per cercare una soluzione", ha detto Durnwalder.  
   
   
ISTRUZIONE: PER IL FVG RAGAZZI PROTAGONISTI LORO FORMAZIONE  
 
Udine, 6 dicembre 2011 - Avviare una stagione nuova, che veda i giovani del Friuli Venezia Giulia protagonisti nella vita della nostra società e del loro futuro. Questo l´obiettivo che si pone la Regione, e che è stato ribadito a Udine, nell´auditorium di via Sabbadini, dall´assessore regionale all´Istruzione, Università e Ricerca, Roberto Molinaro, intervenuto al seminario ´La sfida dei giovani: verso la cittadinanza attiva nell´Italia e nell´Europa di oggi e di domani´. Vi hanno partecipato ieri oltre duecentocinquanta ragazzi delle scuole secondarie di Udine, Pordenone e Sacile, in una mattinata imperniata sull´evoluzione del pensiero europeista ed organizzata in occasione del 150.Mo anniversario dell´Unità d´Italia. Mentre Molinaro ha illustrato l´impegno dell´Amministrazione per una comunità regionale intesa nel senso più moderno del termine, la vicepresidente di Risorse Umane Europa (Rue, l´associazione che con la Regione aveva organizzato le assise), Orsolina Valeri, ha spiegato i percorsi concreti verso la formazione dei nuovi cittadini europei. Ai giovani presenti, rivelatisi molto interessati ai temi sottoposti, Sandro Morachioli, della Scuola Normale Superiore di Pisa, ha poi parlato del ruolo dell´informazione e della comunicazione, svolto nel Risorgimento dalle vignette e dai giornali satirici. Due filmati, realizzati nell´ambito di laboratori ai quali avevano partecipato in precedenza ragazzi delle scuole, hanno consentito di confrontare diversi aspetti del ruolo svolto dai giovani nei 150 anni della storia recente dell´Italia. I due video trattavano de ´Il momento delle scelte´, e ´Una lettera anonima. Sulle tracce delle origini dell´Irredentismo giuliano´, curati rispettivamente dall´Isis Pujati, di Sacile, e dall´Itas D´annunzio, di Gorizia. Facevano parte del Iii percorso del progetto Rue. Mentre il Iv percorso della stessa iniziativa, ´L´europa non solo economia´, anche oggetto di un concorso rivolto agli studenti per un logo, è stato spiegato da Anna Piuzzi. Molinaro, nel compiacersi per i risultati raggiunti dal progetto Rue, nato nel 2009, ha rilevato come tale successo sia stato ottenuto anche con il partecipato supporto delle scuole, dei ragazzi, delle associazioni e dei centri di aggregazione giovanile. L´assessore ha poi spiegato che ´giovani´, in questo progetto, e secondo la definizione intesa dalla Regione, sono i cittadini dai 15 ai 35 anni d´età, che nel Friuli Venezia Giulia sono 242 mila, e rappresentano il 19,6 per cento della popolazione. Ovvero, attualmente, nella regione, le persone appartenenti a questa fascia d´età sono uno ogni cinque abitanti. Molinaro ha poi affermato che il concetto di ´cittadinanza attiva´ non sta a indicare soltanto l´appartenenza a una comunità, ma vuole significare una persona che è titolare dei diritti conseguenti, come pure dei doveri correlati all´appartenenza a una comunità. Essere partecipi della ´Cittadinanza attiva´ rappresenta infatti una precisa forma di responsabilità, perché tale concetto interpreta il raccordo tra il singolo cittadino e la comunità. Per l´assessore, l´aggettivo ´attiva´ deve indicare un percorso di crescita che ha quale traguardo il raggiungimento della figura del cittadino consapevole, partecipe, protagonista della realtà nella quale esso vive e opera. Secondo Molinaro, a questo progetto (Rue) l´Amministrazione ha attribuito un significato profondo: quello di accompagnare i giovani, sostenerli, aiutarli ad approfondire e a progettare il loro futuro. Mentre lo stesso Rue si affianca a una aspirazione fondante della comunità regionale: i rapporti, le relazioni, la consapevolezza di potersi confrontare e di poter interagire con le comunità di due Paesi contermini. L´assessore si è quindi soffermato sugli esiti della Iii fase del progetto Rue, che sono stati illustrati per sostenere che la conoscenza di momenti recenti, e non, della nostra storia, dall´Unità d´Italia alla caduta del muro di Berlino, rappresenta, assieme agli elementi della storia locale, un caposaldo della formazione di cittadini consapevoli del loro ruolo futuro. La mattinata ha dunque confermato, per Molinaro, l´efficacia del metodo perseguito dalla Regione che vede per protagonisti i ragazzi, e assieme a loro tutti gli attori del mondo scolastico, orientati assieme verso una formazione moderna alla cittadinanza attiva.  
   
   
I VINCITORI DEL PREMIO BERNARDO NOBILE 2011 PER LA PRIMA VOLTA UNO DEI TRE RICONOSCIMENTI VA A UN RICERCATORE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA PER LA SUA TESI SUL CAFFÈ  
 
Trieste, 6 dicembre 2011 - La Conferenza annuale Cer, l’ 1 dicembre, ha fatto da cornice anche alla cerimonia della settima edizione del Premio Bernardo Nobile, riconoscimento che premia tesi di laurea e di dottorato che abbiano dato risalto all´uso dei brevetti come fonte di documentazione. A ricevere il premio Giovanni Cristiano Piano dell’Università degli Studi di Trieste (categoria Dottorato di Ricerca), per la tesi in Scienza, Tecnologie ed economia del Industria del caffè svolta, e Francesca Rosa Fardelli (categoria laurea specialistica), per la tesi di laurea in Ingegneria Gestionale conseguita presso l’Università di Brescia. Per il primo anno, inoltre, è stato dato risalto al settore dell´efficienza energetica o delle energie rinnovabili, dedicando un premio a coloro la cui tesi abbia portato al deposito di una domanda di brevetto. Ad aggiudicarsi il premio Giampaolo Cetraro ingegnere aereonautico con specializzazione in aereodinamica all’Università “La Sapienza” di Roma. Il Premio Nobile è un’iniziativa di Area Science Park istituita per ricordare la professionalità del dott. Bernardo Nobile, fondatore e primo responsabile del Centro Patlib. È rivolto a laureati di tutte le facoltà e di tutte le Università italiane e conferisce tre riconoscimenti di € 2.000 ciascuno. A scegliere le migliori tesi: Emilia Ferraris (presidente), che ha creato e diretto il Centro Documentazione di Documont e ha formato una generazione di documentalisti italiani; Guido Moradei, presidente dell’Associazione Italiana Documentalisti Brevettuali, Daniela Cason, che ha curato corsi di aggiornamento su tematiche brevettuali, Giulio Groppi (vicepresidente) che ha fatto parte del primo Centro documentazione di Area ed è ora funzionario dell’Unione Europea, Liana Nardone responsabile dell’Ufficio Studi Patlib e socio fondatore dell’Associazione Italiana Documentalisti Brevettuali. Giulio Groppi, vicepresidente della Commissione Giudicatrice, e sostenitore di prima ora del Premio, commenta: "La cerimonia commemora degnamente la figura del dott. Bernardo Nobile il cui ruolo fu essenziale nell´avvio del centro di informazione brevettuale Patlib di Area. In più, quest’anno, mi piace ricordare che ricorre il decennale della scomparsa di Fulvio Anzellotti, padre fondatore di Area Science Park. La sua attività, tanto instancabile quanto intelligente ed efficace, ha permesso lo sviluppo di questo ente che dà lustro alla città e a tutto il territorio". I vincitori: Giovanni Cristiano Piani - Tesi di dottorato in Scienza, tecnologie ed economia nell’industria del caffè presso l’Università degli Studi di Trieste dal titolo “Proposte di valorizzazione della ricerca universitaria mediante processi di trasferimento tecnologico finalizzate alla costituzione di spin-off della ricerca: il caso del caffè a Trieste”. Francesca Rosa Fardelli - Laureata in Ingegneria Gestionale, curriculum economico-organizzativo, presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Brescia con la tesi dal titolo “Academic patenting in Sweden: a citation-based analysis of quality”. Giampaolo Cetraro - Laureato in ingegneria Aeronautica con la specializzazione in Aerodinamica presso l’Università “La Sapienza” di Roma. La tesi di Laurea specialistica dal titolo: “Analisi numerica di una turbina eolica ad asse verticale” ha portato all’ideazione e al deposito del brevetto di una nuova turbina eolica.  
   
   
QUALITÀ ARCHITETTONICA, REGIONE UMBRIA BANDISCE BORSE DI STUDIO PER GIOVANI LAUREATI  
 
Perugia, 6 dicembre 2011 - Ci sarà tempo fino al 31 gennaio 2012 per presentare domanda di accesso alle due borse di studio per la qualità architettonica bandite dalla Giunta regionale dell’Umbria, su proposta dell’assessore all’urbanistica Silvano Rometti, e rivolte a giovani laureati. “Attraverso le borse di studio, ha spiegato Rometti, che ammontano a 8 mila euro ciascuna, abbiamo voluto promuovere e valorizzare le capacità tecniche e intellettuali di giovani laureati in facoltà e dipartimenti universitari dell’Umbria nel campo dell’architettura, dell’ingegneria civile, ambientale e dell’urbanistica”. In attuazione di quanto previsto dall’apposita legge regionale in materia (l.R. 6/2010) le borse sono riservate a laureati in discipline inerenti l’architettura, l’ingegneria civile, l’urbanistica, l’ingegneria civile e ambientale ed il territorio, in possesso di laurea magistrale conseguita da non più di tre anni, nelle Università con sede in Umbria, di età non superiore a 30 anni che presentino, in accordo con un professore di riferimento afferente ad un Dipartimento universitario umbro, programmi di ricerca ritenuti di elevato interesse per la qualificazione e lo sviluppo del territorio regionale e della qualità urbana. Le borse di studio possono essere concesse a cittadini di qualunque nazionalità e di entrambi i sessi. Le ricerche oggetto dei programmi presentati dai soggetti assegnatari hanno durata massima di 12 (dodici) mesi, non rinnovabili. La borsa di studio è erogata con una prima quota pari al 50% dell’importo complessivo al raggiungimento della fase intermedia, come risultante dal cronoprogramma presentato, e successivamente con una seconda quota a saldo pari al residuo 50%, dopo la presentazione dei risultati della ricerca. A valutare i programmi di ricerca sarà una apposita Commissione. Per informazioni è possibile rivolgersi alla Regione Umbria Direzione programmazione, innovazione e competitività dell’Umbria – Ambito di Coordinamento territorio, infrastrutture e mobilità’ - U.o.d.t. Politiche dei Centri Storici, Via M. Angeloni, 61, 06124 – Perugia. - tel. 075/5045993, fax 075/5045567. Il presente bando verrà a breve pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione Umbria (B.u.r.u.) e nella home page del sito istituzionale www.Regione.umbria.it alla voce bandi.  
   
   
IL PORTALE “SCUOLA MIA” SUPERA IL 60% DEGLI ISTITUTI CALABRESI REGISTRATI  
 
Catanzaro, 6 dicembre 2011 - Il sito del Ministero dell’Istruzione “Scuola mia” ha superato il 60% degli istituti scolastici calabresi registrati. Soddisfatto del risultato l’assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri il quale riferisce che “al 30 novembre 317 scuole calabresi su 506 si sono registrate al portale. Si tratta del 62,65% di tutti gli Istituti regionali. In pratica, in poche settimane siamo passati dal 10 al 60 per cento. Un risultato lusinghiero che – afferma Caligiuri - testimonia l’interesse delle scuole calabresi verso le nuove tecnologie”. Il progetto del Miur semplifica le relazioni amministrative tra famiglie e istituzioni scolastiche. Il portale “Scuola Mia” è un sito internet all’interno del quale sono disponibili diversi servizi online. Si presenta in modo molto semplice e facilita la consultazione delle informazioni. “E’ un modo veloce e intelligente – ha evidenziato ancora l’assessore Caligiuri – di semplificare le relazioni. Il sito facilita la partecipazione delle famiglie alla vita scolastica realizzando servizi innovativi, come le comunicazioni relative alla vita scolastica degli studenti, i risultati dell’apprendimento, l’agenda di ricevimento dei docenti, la notifica in tempo reale delle presenze e delle assenze, non solo via web ma anche per sms”. L’obiettivo è quello di raggiungere il 100% delle scuole calabresi registrate. Per questi motivi l’assessorato regionale alla Cultura sta continuando nella sua attività di stimolo verso dirigenti scolastici e famiglie.  
   
   
NUOVA GRADUATORIA PER IL POTENZIAMENTO DELLE STRUTTURE SCOLASTICHE IN SARDEGNA  
 
Cagliari, 6 dicembre 2011 - L´assessorato regionale della Pubblica istruzione ha esteso la graduatoria finale dei progetti finanziati dell´avviso per il potenziamento delle dotazioni tecniche delle strutture scolastiche e degli spazi per attività extrascolastiche. La nuova graduatoria comprende i progetti parzialmente finanziati o non finanziati inizialmente per mancanza di risorse. Ricordiamo che i fondi serviranno alle scuole per riqualificare e adeguare alle nuove esigenze didattiche i locali e gli spazi attrezzati esistenti, quali: aule speciali/laboratori di orientamento scientifico, tecnologico, linguistico, espressivo e musicale; locali per attività culturali o ricreative in genere; altri locali da destinare ai servizi di accoglienza; palestre e impianti sportivi di base o polivalenti, con l’esclusione di nuove costruzioni.  
   
   
 RAPPORTO UOMO ´ FORESTA, CONCORSO A PREMI DELLA REGIONE RIVOLTO ALLE SCUOLE.  
 
Ancona, 6 Dicembre 2011 - Ieri mattina in Regione si tenuta una conferenza stampa per presentare il concorso a premi rivolto agli istituti scolastici delle Marche dal titolo: ´Il rapporto uomo ´ foresta, la multifunzionalita` delle foreste e la gestione forestale sostenibile´. L´incontro e` stato anche occasione per la presentazione dell´accordo tra l´Assam e il Lions Clubs International Association, per la realizzazione di iniziative comuni nel settore della forestazione. Erano presenti Paolo Petrini ´ vicepresidente della Giunta Regionale della Marche e assessore all´Agricoltura, Adriano Cardogna, presidente della sesta Commissione assembleare regionale permanente, Gianluca Carrabs ´ amministratore unico Assam, Giulietta Bascioni ´ governatore del distretto 108 A del Lions Clubs. ´Quello che presentiamo oggi ´ ha detto Petrini - e` un esempio di collaborazione tra pubblico e privato, un fare rete con la societa` civile che dovra` caratterizzare sempre piu` in futuro l´esercizio di funzioni pubbliche. Il 2011 e` l´anno internazionale delle foreste e la Regione ha realizzato una serie di attivita` per celebrarlo. Tra gli obiettivi perseguiti, anche la riqualificazione delle aree urbane attraverso il verde. Come ex sindaco so che uno dei migliori modi di combattere il degrado urbano e` quello di rivitalizzare le aree verdi delle citta`. Abbiamo anche pensato a un concorso a premi che coinvolgesse le scuole, sia per accrescere la consapevolezza delle giovani generazioni sulla multifunzionalita` delle foreste, sia per concorrere alla mitigazione dei cambiamenti climatici e al contenimento del dissesto idrogeologico. Un concorso con un riconoscimento economico all´istituto vincitore, sicuramente gradito nel contesto difficile in cui si trovano a operare le scuole´. ´L´assam e il Lions Club - ha detto Carrabs ´ sottoscrivono oggi un´intesa che promuove la riforestazione del territorio, sotto il patrocinio della Regione Marche e con la collaborazione dei comuni. Grazie alle competenze specifiche dell´Assam, verranno individuate le aree e le specie autoctone maggiormente idonee al raggiungimento dell´obiettivo´. ´Sono molto soddisfatta dell´accordo con l´Assam ´ ha detto la Bascioni ´ Lions a livello mondiale e` presente in 106 paesi e annovera 1,3 milioni di iscritti, la collaborazione con le istituzioni e` molto importante per perseguire i propri scopi sociali e solidaristici. Ad oggi, nel mondo, per celebrare l´anno internazionale delle foreste, abbiamo piantato oltre 6 milioni di alberi, un lascito importante per le future generazioni´. Il concorso regionale coinvolge le scuole primarie, secondarie e superiori. Per le classi vincitrici prevede 2mila e 500 euro come primo premio, mille e 500 come secondo, e mille euro come terzo. Cio` per le primarie, le secondarie e le superiori, per un totale di 15mila euro.  
   
   
MATERIA OSCURA: EFFETTO MATRIOSKA NELLE GALASSIE NANE  
 
Trieste, 6 dicembre 2011 - Continua il dibattito sulla materia oscura e uno studio in corso di pubblicazione sulle Monhtly Notices della Royal Astronomical Society mette in discussione la validità del Modello Standard nel spiegarne l’esistenza. Un team internazionale, tra cui l’astronomo Gerard Gilmore di Cambdrige, coordinato dal cosmologo Paolo Salucci della Sissa di Trieste, ha misurato la distribuzione della luce e la velocità di un migliaio di stelle nelle galassie nane più vicine alla nostra. Sono sei nane sferoidali, si chiamano Draco, Sextans, Carina, Leo I, Leo Ii e Sculptor, distano dai 30 ai 100 mila anni luce e orbitano intorno alla Via Lattea, attratte dal suo campo gravitazionale. I ricercatori hanno scoperto che l’alone di materia oscura che circonda queste galassie non è caratterizzato da un picco di densità al centro. A differenza delle aspettative, in contrasto cioè con quanto suggeriscono numerose simulazioni realizzate nell’ambito del paradigma standard della materia oscura fredda, all’allontanarsi dal centro galattico si continua a riscontrare un andamento costante della densità di materia oscura, anziché una sua diminuzione. Il fenomeno osservato è da attribuire al fatto che in ogni galassia lo sferoide stellare è immerso in un alone di materia misteriosa di cui subisce gli effetti gravitazionali. Come conseguenza di questa attrazione, i corpi celesti manifestano un moto anomalo, riconducibile proprio a un potenziale gravitazionale invisibile. Il moto anomalo delle stelle è infatti una prova sperimentale a favore dell’esistenza della materia oscura. Se le galassie fossero composte soltanto da stelle e gas, per la terza legge di Keplero, ci aspetteremmo che la velocità di rotazione delle stelle decresca via via che ci spostiamo verso l’estremità della galassia. «Invece la velocità di rotazione aumenta o rimane costante per gli effetti gravitazionali che proprio questa materia misteriosa determina sulla materia luminosa» precisa Salucci. Rimane ancora da chiarire, però, quanta materia invisibile ci sia e soprattutto come sia distribuita. «Grazie alle nostre osservazioni abbiamo riscontrato un effetto matrioska: la materia invisibile che avvolge le piccole galassie è una sfera a densità costante e omogenea, del tutto simile a quella che circonda le galassie più grandi, ma in dimensioni in scala – continua l’astrofisico della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati -. Questo fenomeno lo avevamo già osservato nelle galassie a spirali e in quelle ellittiche, ma la questione era ancora aperte per le galassie nane». Per lo studio, il team ha utilizzato rivelatori di nuovissima generazione, tra i quali il telescopio spaziale Hubble, e accurati metodi statistici di analisi dei dati. «Il risultato è molto interessante perché da un lato dimostra che lo stesso fenomeno agisce su tutte le galassie, indipendentemente dalla loro morfologia. Dall’altro complica il tentativo di spiegare la nascita e l’evoluzione del nostro Universo sulla base degli attuali modelli cosmologici. In particolare, secondo il Modello Standard la più probabile forma di materia oscura è quella cosiddetta fredda, costituita dalle particelle Wimps (Weakly Interacting Massive Particles). Ma la teoria della materia oscura fredda lascia irrisolte alcune questioni. Per esempio, prevede che gli aloni di materia oscura intorno o all´interno delle galassie abbiano distribuzione e densità particolari, che però non risultano verificate dalle osservazioni». Proprio questo studio rileva sia nelle galassie nane sia in quelle grandi a spirale, come la nostra, un’anomalia nella distribuzione della materia oscura rispetto alle previsioni del Modello Standard. Se la materia oscura esiste, forse allora è necessario un altro paradigma: «Con molta umiltà, però, diciamo che ancora non sappiamo quale. Forse un’alternativa possibile potrebbe essere la Warm Dark Matter». Ma il dibattito è aperto. Cos’è la materia oscura Il 90% della materia dell’Universo è di natura sconosciuta: non è composto da atomi di idrogeno o di ossigeno o di qualsiasi altro elemento noto, né è costituito da particelle elementari conosciute. Ha una massa, ma non possiamo osservarla direttamente, perché non emette luce visibile né altre radiazioni elettromagnetiche. Per questo è definita materia oscura: è invisibile all´osservazione e alla misurazione diretta e possiamo rilevarla solo indirettamente, attraverso gli effetti gravitazionali che determina sulla materia luminosa. Anche la materia oscura, infatti, come il resto della materia, è sottoposta alla forza di gravità: attrae altri corpi (per esempio le stelle) ed è attratta da loro. Come conseguenza di questa attrazione, i corpi celesti possono manifestare un moto apparentemente anomalo che è appunto riconducibile a un potenziale gravitazionale invisibile. La natura della materia oscura resta tuttavia ancora un enigma, una sfida che impegna astrofisici e cosmologi di tutto il mondo da circa trent´anni.  
   
   
PROGETTO UE SVILUPPA SISTEMA AVANZATO PER LA GESTIONE DEI DATI  
 
Bruxelles, 6 dicembre 2011 - Un team di ricercatori finanziato dall´Ue è riuscito a sviluppare una nuova struttura contabile che utilizza strumenti sofisticati per l´analisi delle linee politiche. Il progetto Exiopol ("A new environmental accounting framework using externality data and input-output tools for policy analysis") è sostenuto nell´ambito dell´area tematica "Sviluppo sostenibile, cambiamento globale ed ecosistemi" del Sesto programma quadro (6°Pq) dell´Ue con 5 milioni di euro. Poiché nell´economia globale ogni paese è collegato agli altri, è importante comprendere i reali effetti del consumo in ciascun paese. Tuttavia, molti degli effetti del consumo sono generati all´estero. Gli strumenti sviluppati da Exiopol supportano il nostro bisogno di capire il complesso schema tra causa ed effetto, e di comprendere anche il commercio e le implicazioni della competitività per le politiche. Il consorzio Exiopol ha trasformato e armonizzato dati, e ha sviluppato un avanzato sistema per la gestione e l´analisi dei dati. I partner del progetto hanno messo in collegamento i dati sui costi esterni che sono stati definiti a livello micro con stime a livello nazionale. Per la prima volta in assoluto, i database hanno quindi incluso informazioni riguardanti gli impatti ambientali. I partner del progetto hanno sviluppato il dettagliato database globale delle interdipendenze strutturali che influenzano tutti i paesi, dove 43 paesi rappresentano il 95% dell´economia globale e 160 paesi costituiscono ciò che rimane. Exiopol ha distinto 130 settori e prodotti, e ha registrato 30 emissioni e 80 tipi di estrazioni di risorse primarie per ciascuna industria. Il team, utilizzando il database, ha inoltre inventariato l´uso di 60 vettori energetici per ogni industria. Il consorzio Exiopol ha inoltre aggiornato ed elencato i costi esterni in base al tipo di emissioni, settore industriale e paese, e per una gamma di temi: salute, agricoltura, biodiversità, selvicoltura e rifiuti. Coordinati dalla Fondazione Eni Enrico Mattei (Feem) in Italia, i partner di Exiopol sono partiti con in mente tre obbiettivi. Il primo era quello di sintetizzare e sviluppare delle stime dei costi esterni dei principali impatti ambientali per l´Europa. Il secondo era quello di stabilire una dettagliata tavola operativa delle uscite per tutti e 25 gli Stati membri dell´Ue che include estensioni ambientali comprendenti il maggior numero possibile di queste stime. Il terzo obbiettivo era quello di applicare le conclusioni delle stime dei costi esterni e l´analisi delle interdipendenze strutturali ampliata su base ambientale allo scopo di analizzare questioni politiche chiave e di valutare valore ed effetti della precedente ricerca sui costi esterni sulla creazione delle politiche. Spingendosi oltre l´Ue-25, tuttavia, il team Exiopol ha detto che la tavola delle interdipendenze strutturali verrà integrata anche in un contesto globale. Ciò permetterà ai responsabili delle politiche di valutare gli effetti di misure per la sostenibilità basate sull´Europa sulla competitività economica dei 25 Stati membri dell´Ue. Il team Exiopol ha reso possibile la realizzazione di stime su scala mondiale dei costi esterni della produzione globale e ha permesso la valutazione di come il consumo finale in un paese abbia effetti anche sulle catene di valore globali e di come gli effetti mutano nei vari paesi. In definitiva, il progetto ha aiutato a espandere e sintetizzare il database sui costi ambientali all´interno dell´Ue, misurato in termini monetari. Il team Exiopol comprendeva esperti provenienti da Austria, Belgio, Cina, Repubblica ceca, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, India, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Spagna, Svezia e Regno Unito. Per maggiori informazioni, visitare: Exiopol: http://www.Feem-project.net/exiopol/  Fondazione Eni Enrico Mattei (Feem): http://www.Feem.it/getpage.aspx?id=62    
   
   
INCONTRO SULLO STATO DI ATTUAZIONE DELLE ATTIVITÀ DI MONITORAGGIO NEI COMUNI DI MAIERATO, GIMIGLIANO E DELLA FRAZIONE DI JANÒ  
 
 Catanzaro, 6 dicembre 2011 - Il dirigente generale del Dipartimento regionale Infrastrutture e Lavori pubblici Giovanni Laganà, in qualità di coordinatore della struttura di supporto al Commissario per le emergenze idrogeologiche verificatesi in Calabria nelle stagioni invernali 2008/2009/2010, ha presieduto una riunione tecnica con le Amministrazioni comunali di Catanzaro, Gimigliano e Maierato. Nel corso dell’incontro è stato fatto il punto sullo stato di attuazione delle attività di studio, indagini e monitoraggio, nonché sulle procedure attivate dai Comuni per il presidio territoriale delle aree di Maierato, Gimigliano e della frazione Ianò della città di Catanzaro, tra le più colpite dagli eventi alluvionali di febbraio 2010. “Il sistema di presidio e monitoraggio dei siti di Maierato, Gimigliano e della frazione Ianò della città di Catanzaro, interessati dalle gravi situazioni di dissesto causate dagli eventi alluvionali del mese di febbraio dello scorso anno – ha commentato il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti - prevede la collaborazione in sinergia delle strutture tecniche regionali, comunali e dei centri di ricerca, rappresentando così un modello d’intervento unico, attivato in via sperimentale per la prima volta in Calabria che, a costi relativamente contenuti, consentirà di operare una drastica riduzione dei livelli di rischio”. Alla riunione, oltre ai rappresentanti dei centri di competenza della Protezione civile (Cnr Irpi di Cosenza e Camilab Unical) ed ai tecnici regionali facenti parte della struttura di supporto, hanno preso parte anche amministratori e responsabili degli uffici tecnici dei Comuni interessati e i professionisti incaricati delle operazioni di presidio e monitoraggio. Durante l’incontro è emerso che sono stati istituiti i presidi territoriali delle aree in questione, ai sensi degli specifici protocolli d’intesa stipulati tra il Presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, in qualità di Commissario delegato per il superamento dell’emergenza, le singole Amministrazioni comunali, il settore regionale di Protezione civile, il Centro funzionale multirischi regionale presso l’Arpacal ed i suddetti Centri di competenza. I protocolli attivati prevedono, tra l’altro che, in caso di previsione di particolari criticità meteorologiche, accertate dal Centro funzionale attraverso stazioni di misura dedicate, appositamente installate sui siti interessati, vengano attivate verifiche e controlli da parte di squadre di tecnici specializzati lungo possibili punti di crisi preventivamente individuati e riportati su mappe operative, nonché una serie misure sui sensori di monitoraggio già installati per un controllo in tempo reale dell’evoluzione dei fenomeni in atto. Ciò consente, in ultima analisi, di adottare in tempi rapidissimi ed in situazioni di emergenza conclamata, le necessarie misure di salvaguardia della pubblica incolumità. Infine, nel corso della riunione, sono state stabilite ulteriori misure per assicurare la massima tempestività di attivazione dei presidi e la condivisione di dati e informazioni, tanto in relazione all’attività “in tempo di pace” che in emergenza.  
   
   
CONGRESSO NAZIONALE LEGAMBIENTE DI BARI  
 
Bari, 6 dicembre 2011 - Di seguito, l’intervento dell’assessore all’Ambiente, Lorenzo Nicastro, al congresso nazionale di Legambiente svoltosi a Bari: “ Saluto in voi i “Custodi del mondo”, avete una responsabilità enorme, ma avete anche spalle assai larghe e robuste per sopportarne il peso. Un ricordo personale, Francesco sa di cosa parlo, l’emozione della lettura del primo rapporto di Legambiente sulle “Ecomafie” nel 1994. Ecomafia, un neologismo sulla cui sopravvivenza lessicale pochi avrebbero allora scommesso, divenuto via via nel tempo un sostantivo di uso comune non solo in Italia, non solo in Europa, ma nel mondo intero. Chi aveva a quei tempi a disposizione, per combattere le aggressioni all’ambiente, le spade di latta del Dpr 915 del 1982 o della legge 319 del 1976 (legge Merli) cominciava finalmente ad intravedere una possibile uscita dal tunnel. Molto c’è ancora da fare sul fronte della individuazione e tipizzazione degli illeciti ambientali, sia penali che amministrativi. Moltissimo, poi, c’è ancora da fare sul fronte degli assetti sanzionatori, ancora larghissimamente insufficienti, quando non risibili. Dice Luciano Gallino, in un suo recentissimo saggio che il “Financapitalismo” è una mega-macchina creata con lo scopo di massimizzare il valore estraibile sia dagli esseri umani sia dagli ecosistemi. E’ il precipitato storico e finanziario della civiltà-mondo, come Gallino la definisce, quella civiltà che ha imposto il modello occidentale alla quasi totalità delle società del pianeta. La nuova civiltà, a livello planetario, non presenta ormai confini di alcun genere. Questo comporta che la civiltà-mondo non può più soddisfare il suo bisogno di risorse commerciando con altre civiltà, oppure espropriandole come avveniva in epoca coloniale. Può soddisfarlo solamente contenendolo nei limiti delle risorse biologiche e fisiche che il pianeta è in grado di riprodurre. Consumare, oggi, risorse in quantità superiore a tale limite significa sottrarle alle generazioni future. In tema di rapporto con l’ambiente e di sostenibilità del suo modello di sviluppo, lo stato attuale e prossimo della civiltà-mondo si compendia in una cifra: l’impronta ecologica del pianeta toccava nel 2008 il livello di 1,3. Questo significa che il nostro pianeta, oltre alle proprie, sta consumando un terzo delle risorse di un altro pianeta. Se questa tendenza fosse confermata, entro il 2050 la civiltà-mondo avrebbe bisogno di un altro pianeta accanto al nostro per soddisfare i propri consumi di risorse. Questo è però un dato medio, se i paesi emergenti si avvicinassero ai livelli di consumo dei paesi della Ue sarebbero già oggi necessari 2,1 pianeti Terra per soddisfarli. Se il mondo intero giungesse a consumare quanto gli Stati Uniti d’America, di pianeti Terra accanto al nostro ne occorrerebbero altri quattro. Scomponendo la questione ecologica la situazione appare ancora più critica. Pensiamo alla distruzione delle foreste primarie, che procede al tasso di 13 milioni di ettari all’anno, al mutamento climatico che aggrava lo scempio, all’inquinamento dell’aria, dei suoli e delle acque fluviali e marine, all’erosione, alla desertificazione, alla salinizzazione dei suoli, alla perdita della biodiversità, all’accumulazione di rifiuti tossici. Tutti aspetti di un deterioramento sistemico dell’ambiente terrestre che è, come abbiamo detto, il prodotto diretto della civiltà-mondo che, orientata da teorie economiche predatorie, attribuisce valore solo al consumo delle risorse naturali, ignorando il valore della loro produzione e riproduzione ad opera del pianeta. “  
   
   
ACQUEDOTTO PUGLIESE: MARTEDÌ 6 IL SECONDO BANDO PER RISANAMENTO RETI  
 
Bari, 6 dicembre 2011 - "Martedì prossimo sarà pubblicato il bando di gara per il secondo progetto di risanamento delle reti idriche, per un importo complessivo di 62.500.000 di euro". Lo ha annunciato l´Assessore regionale alle Opere pubbliche Fabiano Amati. "Stiamo tentando di capovolgere anche la rassegnazione degli esperti - ha commentato Amati - che ancora oggi lamentano l´assenza di gloria per chi si occupa delle cose che popolano l´invisibile sottosuolo, ma che a pensarci bene illuminano il suolo in termini di salute, servizi ed efficienza. La Regione Puglia, l´Autorità d´Ambito e l´Acquedotto Pugliese, ancora una volta con impegno e visione, stanno dimostrando la fedeltà alla propria missione ed assieme la capacità di incrociare con il servizio idrico l´esigenza comune di risollevarsi dalla crisi." Il progetto di risanamento posto in gara, segue il primo progetto di risanamento aggiudicato nel 2007, e riguarda 95 comuni, 704 mila cittadini (il 17% della popolazione residente totale regionale) e 3.700 chilometri di reti urbane di distribuzione oggetto dell’intervento. Il valore del progetto ammonta a 62,5 milioni di euro ed è suddiviso in due lotti: area centro nord della Regione per € 31.976.500,00 ed area centro sud della Regione per € 30.523.500,00. L´obiettivo del progetto consiste nella riduzione ulteriore delle perdite e nella razionalizzazione della gestione delle reti, attraverso la ottimizzazione dei volumi immessi e dei campi di pressione, lo sviluppo dell’automazione (con valvole automatiche) e del controllo in remoto delle reti e la estensione della modellazione a tutte le reti di distribuzione idrica. L’area di intervento include complessivamente le reti di distribuzione urbana di 95 comuni, pari a circa il 40% dei comuni serviti, distribuiti nelle 6 province pugliesi. Circa i tempi di realizzazione, il programma prevede la pubblicazione del bando il 6 dicembre 2011, l´aggiudicazione e la stipula del contratto entro l´estate 2012 e la fine dei lavori entro il 2015. "Il progetto che portiamo in gara - ha puntualizzato l´assessore Fabiano Amati - è il fratello maggiore del progetto di risanamento avviato nel 2007 per un valore di 150 milioni di euro, la cui conclusione è prevista nei primi mesi del 2012, sul quale ritengo opportuno dare conto, affinché si affermi la normalità della vita amministrativa, che consiste nell´annunciare il futuro e contemporaneamente dar conto del passato." Circa il passato, il primo progetto di risanamento delle reti, per un importo complessivo di 151 milioni di euro ed attualmente in fase di ultimazione, ha interessato 143 comuni, 3,3 milioni di Cittadini e 9.800 chilometri di rete. Nella realizzazione sono state rilevate e riparate 5.184 perdite, sono stati sostituiti 275 chilometri di reti e sono stati realizzati 187 chilometri di nuovi tronchi, comportando una riduzione delle perdite fisiche nelle reti di distribuzione urbana del 25% del volume prodotto ed un risparmio complessivo di 40 milioni di metri cubi di risorsa. Il risultato di risparmio è stato ottenuto anche in conseguenza di ulteriori progetti che si sono intersecati con quello di risanamento reti, e cioè l´installazione di un innovativo sistema di controllo in remoto dei flussi nelle reti (oltre 3.500 sensori applicati), che permette una maggiore rapidità di intervento in caso di anomalie ed una migliore razionalizzazione nella gestione della risorsa e l´introduzione di nuovi automezzi dotati di avanzata tecnologia, che permettono ogni tipo di intervento sulla rete, programmato e non, in tempo reale ed in piena autonomia (solo nell’ultimo anno sono stati effettuati oltre 150.000 interventi sulle reti cittadine).  
   
   
VALLE D’AOSTA: TAVOLA ROTONDA SULLA GESTIONE DEL PATRIMONIO FORESTALE  
 
Aosta, 6 dicembre 201 1- L’assessorato dell’agricoltura e risorse naturali comunica che martedì, 6 dicembre, con inizio alle ore 9.30, al Vivaio regionale Abbé Henry di Quart, si svolgerà la tavola rotonda dal tema Progetto Manfred – Strategie di gestione forestale sostenibile come strumento di adattamento del territorio agli effetti del cambiamento climatico. L’iniziativa rientra nel quadro delle molteplici collaborazioni tra il Ministero dell’Ambiente e la Regione Valle d’Aosta. Il progetto Manfred, che fa parte del Programma di Cooperazione Territoriale Europea Spazio Alpino 2007-2013, coinvolge Italia, Francia, Austria, Svizzera, Slovenia e Germania. Per la Valle d’Aosta la sua attuazione è curata dalla Direzione foreste e infrastrutture e dal Corpo Forestale, con la consulenza tecnico-scientifica dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente. La giornata di studio ha la finalità di unire e condividere i risultati dei vari monitoraggi sin qui eseguiti sui territori dell’arco alpino, con l’obiettivo di preservare gli ecosistemi forestali e la loro corretta gestione in un’ottica di prevenzione dei rischi.  
   
   
ATTIVITÀ DI PREVENZIONE SISMICA, LA TOSCANA FA IL BILANCIO DEGLI ULTIMI TRE ANNI  
 
 Firenze, 6 dicembre 2011 – “La prevenzione sismica è da sempre considerata una priorità a livello regionale. La Regione Toscana già da numerosi anni sta infatti portando avanti, tramite finanziamenti regionali rivolti principalmente alle amministrazioni locali, numerose iniziative finalizzate a promuovere una adeguata politica di prevenzione e di riduzione del rischio sismico, visti anche gli elevati livelli di pericolosità sismica di alcune aree del territorio toscano”. Lo ha detto oggi l’assessore regionale all’ambiente e energia Anna Rita Bramerini, intervenendo al convegno regionale organizzato per tracciare un quadro completo delle attività di prevenzione sismica del triennio 2009-2011 in Toscana. “Per fissare gli obiettivi e indicare le priorità di intervento – ha spiegato Bramerini – bisogna innanzi tutto disporre di un quadro di conoscenza del rischio sismico completo ed approfondito, che implica sia la ricostruzione di eventi sismici passati sia il monitoraggio sismico attuale del territorio regionale. Un compito in cui la Regione si è impegnata da più di 15 anni”. L’assessore all’ambiente ha fatto il punto di tali attività, i cui filoni principali sono in primo luogo le indagini conoscitive sui terreni e sulle strutture, con i programmi Vsca (Vulnerabilità sismica cemento armato), Vsm (Vulnerabilità sismica muratura), Vel (Valutazione effetti locali nei centri urbani). Nel 2010 dalla Legge regionale 58/09 sono stati assegnati circa 537 mila euro di contributi che hanno riguardato 43 edifici pubblici nei comuni a maggior rischio sismico. Nel 2011 i contributi per le indagini su altri 30 edifici assommano a 271 mila euro. Sono state poi effettuate verifiche tecniche di vulnerabilità sugli edifici strategici e rilevanti mediante finanziamenti nazionali. Il bilancio in questo ambito è di circa 149 edifici già verificati (finanziamento totale erogato pari a € 1.815.000) e di altri 70 in corso di verifica (finanziamento totale erogato pari a € 730.000). Sono state avviate una serie di verifiche sismiche anche sugli edifici ospedalieri. A ciò va aggiunta l’attività di monitoraggio dell’attività sismica attuata mediante l’installazione, manutenzione ed aggiornamento delle apparecchiature scientifiche di rilevamento. “Tra le iniziative recenti voglio segnalare – ha detto ancora Bramerini – il protocollo di intesa stipulato tra le Università toscane di Firenze, Pisa e Siena e la Regione Toscana al fine di garantire un confronto continuo con tutta la comunità scientifica, e contribuire in maniera efficace allo sviluppo di una adeguata politica conoscitiva, formativa ed informativa”. A fianco di queste attività conoscitive, vi sono numerose altre attività di prevenzione del rischio sismico mirate alla programmazione e al finanziamento (un capitolo sempre più critico) di interventi sul patrimonio edilizio pubblico strategico e rilevante, mediante finanziamenti europei (Programma Por Creo Fesr 2007/2013), nazionali (ordinanze di protezione civile a seguito di eventi sismici e/o di interventi, leggi nazionali) e regionali (L.r. 58/2009), rivolti agli enti locali. Complessivamente sono stati erogati circa 145 Milioni di finanziamenti di provenienza comunitaria, statale e regionale, di cui il 63% hanno riguardato edifici scolastici, il 19% edifici pubblici, il 5% ospedali e il rimanente 13% ad altre tipologie. “Allo stato attuale – afferma l’assessore all’ambiente – su un quadro conoscitivo di circa 1500 edifici pubblici individuati, circa il 75% sono stati oggetto di indagini conoscitive e/o di verifiche sismiche che hanno portato ad interventi di messa in sicurezza per circa 250 edifici. Il restante 25% rimane ancora da esaminare”. La Regione Toscana è stata sempre in prima linea anche rispetto agli aspetti normativi, e in particolare per gli aspetti di progettazione edilizia e per quelli di pianificazione territoriale e urbanistica: il Settore Coordinamento Regionale Prevenzione Sismica sta collaborando all’aggiornamento dei regolamenti attuativi delle legge 1/2005 e ha collaborato alla stesura del nuovo regolamento regionale 53R in cui si prevede tra l’altro la realizzazione di cartografie di “microzonazione” sismica a livello comunale, recependo le indicazioni e i finanziamenti nazionali. “Tutto ciò – ha concluso l’assessore – non può prescindere dal fatto che deve essere parallelamente messa in atto una politica regionale di formazione tecnico-professionale specialistica e di informazione alla popolazione sul rischio sismico in Toscana, tutti aspetti che sono stati previsti nell’ambito della L.r.58/2009”.  
   
   
CARTA GEOMORFOLOGICA E BANCA DATI FRANE PER UNA PIANIFICAZIONE RESPONSABILE SULLE ISOLE  
 
 Firenze, 6 dicembre 2011 – “I recenti eventi alluvionali che hanno interessato l’Elba hanno riportato alla ribalta dell’attualità le problematiche da sempre presenti nel territorio elbano, un territorio eterogeneo e complesso con forte varietà geomorfologica e molteplici fattori di rischio idrogeologico”. Lo ha affermato il 2 dicembre l’assessore al governo del territorio Anna Marson, aprendo i lavori della giornata di studi sulla Carta geomorfologica dell’Arcipelago Toscano realizzata dal Servizio geologico nazionale (Ispra) e sulla Banca dati frane e coperture della Regione Toscana, “due strumenti importanti per l’individuazione delle aree di maggior rischio e per una conseguente pianificazione e gestione responsabile dei territori particolarmente sensibili”. Se l’Elba è l’”osservato speciale” perché si tratta dell’isola più grande e più densamente abitata (e per la quale quindi più elevato è il rischio in caso di dissesto idrogeologico) non vanno trascurate altre realtà geomorfologiche non meno interessanti riguardanti le altre isole dell’Arcipelago Toscano. La Carta realizzata dall’Ispra (consultabile all’indirizzo www.Isprambiente.gov.it ) con la sua analisi accurata della geomorfologia elbana costituisce, secondo l’assessore, uno strumento di elevato livello scientifico che si integra perfettamente con la recente Banca dati su frane e coperture, realizzata dalla Regione Toscana, e frutto di un lavoro durato oltre tre anni ed oggi disponibile sul sito www.Regione.toscana.it/geologia . Si tratta di un archivio aggiornato di tutti i fenomeni franosi censiti della Toscana che si è già rivelato di grande utilità in occasione dei recenti fenomeni alluvionali che hanno interessato anche Aulla e la Lunigiana. “Questi due lavori complementari – ha affermato Marson – consentiranno di avere un quadro di grande dettaglio delle aree geomorfologicamente instabili o comunque potenzialmente pericolose dell’Elba e delle altre isole dell’Arcipelago Toscano, permettendo così di fornire alle strutture tecniche regionali, all’Ente parco nazionale dell’Arcipelago Toscano, alla Provincia di Livorno e ai Comuni elbani tutte le indicazioni necessarie per una gestione e pianificazione del territorio più responsabile e lungimirante”.  
   
   
RIFIUTI, LA RELAZIONE DI FORMIGONI IN AULA CONDANNO GLI ATTI ILLECITI, E SONO GRATO ALLA MAGISTRATURA GIUNTA INECCEPIBILE.RESPINGERE CHI SPECULA PER DELEGITTIMARCI  
 
Milano, 6 dicembre 2011 - Sui ´recenti gravi episodi´, oggetto di iniziative giudiziarie, connessi alla Cava Retorto di Cappella Cantone e a due cantieri della Brebemi, è intervenuto nell´aula del Consiglio regionale il presidente della Regione Roberto Formigoni, con una relazione ampia e dettagliata. Dalla quale si evincono alcuni punti fermi: ´I comportamenti emersi sono del tutto inaccettabili e li condanno senza tentennamenti, in quanto lesivi e contrari all´idea di politica e di buona amministrazione che abbiamo´. ´Nessuna responsabilità per i fatti commessi è da attribuirsi ad alcun membro della Giunta regionale´. Non solo: ´La Giunta stessa ha in questi anni operato per approntare una serie di importanti misure di contrasto alla criminalità in materia di appalti e opere pubbliche´. Responsabilità penali, se ci sono, sono individuali. ´Ben venga dunque una magistratura che ha strumenti di indagine, di contrasto e repressione superiore ai nostri: e io sono grato che essa individui casi di comportamento illegale a danno di cittadini e della stessa Amministrazione regionale lombarda´. Perché la Regione ´è parte lesa´. Formigoni ha poi definito ´del tutto infondate e pretestuose´ le critiche rivolte da alcune opposizioni e alcuni organi di stampa ´che in taluni casi sono equivalse a vere e proprie speculazioni´. E´ da respingere, insomma, per Formigoni, il ´tentativo di delegittimare un´esperienza di governo eccellente, con attacchi indiscriminati e l´uso strumentale delle polemiche´. ´Difenderemo il valore emblematico di quello che Giunta e maggioranza hanno fatto e stanno facendo per Regione Lombardia: hanno ottenuto risultati straordinari, continueremo su questa strada´. La relazione si è articolata in quattro parti: l´iter per l´autorizzazione per la Cava Retorto; i presunti illeciti nell´uso di materiali nei cantieri 2 e 3 della Brebemi; il ruolo dell´Arpa; l´azione della Lombardia di contrasto alla criminalità. Cappella Cantone, Un´autorizzazione Trasparente - Formigoni ha ripercorso dettagliatamente ed esaurientemente tutto l´iter autorizzativo, dalla richiesta di Cave Nord presentata nel 2007 fino alla Conferenza dei servizi finale del settembre 2011, documentando che ´è privo di fondamento il voler ricercare nella procedura autorizzativa della discarica di Cappella Cantone elementi di irregolarità o difetto, che non ci sono´. Al contrario ´la procedura per l´autorizzazione alla discarica di Cappella Cantone per ogni fase attribuibile a Regione Lombardia può definirsi ineccepibile, trasparente, attenta e intensamente collegiale. Proprio il metodo della collegialità Formigoni ha difeso con convinzione: ´Ho voluto sviluppare procedimenti e decisioni collegiali - ha detto - in modo da assicurare il massimo della trasparenza e la maggiore corresponsabilità di tutte le parti interessate, con solide basi tecnico-scientifiche rispetto alle scelte effettuate´. Sta di fatto che ´nessuna delle persone arrestate ha avuto compiti o ruoli decisionali rispetto a questo procedimento - ha sottolineato ancora il presidente -. Nessuno di loro, a nessun titolo, ha partecipato ad alcuna fase o passaggio della procedura; il loro posizionamento istituzionale o professionale, facilmente riscontrabile, nemmeno li poneva nella condizione di poter intervenire nella procedura, indipendentemente da quanto da loro, eventualmente, fatto ritenere ad altri´. Brebemi - In questo caso si tratta di una (presunta) irregolarità nel conferimento di materiali, che non sarebbero stati adeguatamente trattati. Peraltro gli atti parlano di una ´contraffazione di certificati´, il che colloca il (presunto) reato in un ambito ben definito e preciso, rispetto al quale Regione Lombardia, ancora una volta, non ha nessuna competenza né responsabilità. La responsabilità è nella filiera della Concessione: il ruolo di Cal è quello di soggetto concedente ed aggiudicatore e, come tale, la Società è quindi estranea ai fatti in parola e, anzi, è parte lesa in via mediata; la stessa Concessionaria Brebemi, avendo affidato i lavori di realizzazione dell´autostrada al Consorzio Bbm (Pizzarotti, Unieco e Ccc) in qualità di contraente generale, è anch´essa parte lesa, in via diretta; il Consorzio Bbm, qualora sia in grado di dimostrare di aver posto in essere gli adempimenti e i controlli imposti dalle disposizioni normative applicabili, sarà anch´esso parte lesa in via diretta. Sta a cuore a Formigoni che ´l´accertamento dei colpevoli non rallenti la realizzazione dell´opera. Ritengo urgente e doveroso chiarire al più presto le responsabilità e ristabilire le necessarie condizioni di legalità e sicurezza, per poter riaprire al più presto i cantieri di un´opera strategica per l´economia del nostro territorio, che non merita di essere minimamente rallentata per l´azione spregiudicata di qualche operatore disonesto´. Arpa - Nella terza parte della sua relazione Formigoni ha sottolineato il ruolo e l´autorevolezza di Arpa Lombardia, ´punta avanzata del sistema delle agenzie ambientali d´Italia´. Dotata di autonomia tecnica, amministrativa, organizzativa e contabile: Arpa Lombardia è l´unica Agenzia dotata di un Consiglio di Amministrazione, nel cui ambito trovano rappresentanza anche le opposizioni, rispetto a quanto avviene nelle altre agenzie regionali al cui vertice è presente solo la figura del Direttore generale, che risponde direttamente al presidente della Giunta regionale, ovvero a un assessore. Arpa conta circa 1.050 dipendenti su 12 Dipartimenti provinciali, articolati in circa 25 Sedi. ´Va sottolineato - ha detto Formigoni - come, pur nella difficile situazione delle finanze regionali, tuttavia il contributo annuale di funzionamento erogato da Regione Lombardia all´Agenzia è stato incrementato, dal 2010 al 2012, portandolo da 69 a 71,5 milioni di euro. Quanto al funzionario oggetto di custodia cautelare, Formigoni ha riferito che è stato immediatamente sospeso e che comunque non aveva a che fare in alcun modo con le attività di controllo. Il Contrasto Alla Criminalità - Regione Lombardia ha creato e potenziato - dal 1997 a oggi - un forte sistema di controlli e monitoraggio, che rappresenta un contributo importante alla lotta alla criminalità, ´senza il quale - ha rivendicato Formigoni - ben più numerose irregolarità sarebbero state commesse, soprattutto in un contesto come quello della realizzazione di grandi infrastrutture, che vale complessivamente 10 miliardi di euro´. Il presidente ha ricordato gli organismi collegiali come il Comitato dei Controlli - operativo dal 1997; il Comitato per la legalità e la trasparenza delle procedure regionali (agosto 2009 - giugno 2010); il Comitato regionale per la trasparenza degli appalti e sulla sicurezza dei cantieri. E numerose altre iniziative delle quali Regione Lombardia è co-protagonista, quali: il Tavolo Giustizia, promosso dal Tribunale di Milano; l´Agenzia Nazionale Beni Confiscati: collaborazione in corso per erogazione fondi regionali ai Comuni ai fini del riutilizzo dei beni confiscati; il Corso formativo di eccellenza per gli amministratori promosso con la Procura e la Prefettura di Milano; il Protocollo d´intesa sulla legalità: sottoscritto nel luglio 2009 con Ance Milano e società regionali che gestiscono cantieri (Fnm e Ilspa); il ´Piano straordinario contro le mafie´, attuazione della tracciabilità dei flussi finanziari. ´Regione Lombardia è capofila nella lotta alla criminalità´, afferma Formigoni. Ma nemmeno ´il più rigoroso sistema di controlli da solo basta. Non si sorveglia mai abbastanza e non si può eliminare del tutto il margine di libertà e responsabilità personale che possono indurre una persona a delinquere´. A maggior ragione ´Regione Lombardia è grata all´azione della magistratura´.  
   
   
MONITER, PRESENTATO A BOLOGNA LO STUDIO PROMOSSO DALLA REGIONE EMILIA ROMAGNA SUGLI EFFETTI AMBIENTALI E SANITARI DEGLI INCENERITORI. LE CONCLUSIONI CONDIVISE DALLA REGIONE E DAL COMITATO SCIENTIFICO  
 
Bologna, 6 dicembre 2011 – Sono stati presentati il 2 dicembre a Bologna i risultati del progetto Moniter, lo studio promosso dalla Regione e coordinato da Arpa, sugli inceneritori di rifiuti urbani. Iniziato nel 2007 lo studio si è concluso nel 2011. Le conclusioni dello studio, condivise dal Comitato scientifico presieduto dal professor Benedetto Terracini, confermano che i valori delle emissioni in atmosfera degli impianti di incenerimento, per quanto riguarda tutti i principali inquinanti, sono nettamente inferiori ai limiti di legge. Di 100 volte per quanto riguarda diossine e furani, di 1000 volte se si considerano gli idrocarburi policiclici aromatici. Le indagini chimiche, realizzate sul particolato presente in atmosfera, confermano l’attuale impossibilità di identificare una “traccia” dell’inceneritore e di distinguerla da altre fonti di inquinamento come ad esempio il traffico veicolare o il riscaldamento urbano. Per quanto riguarda gli effetti sulla salute umana, l’indagine epidemiologica condotta nell’ambito di Moniter non mostra una coerente associazione con le emissioni degli inceneritori di rifiuti né per le patologie tumorali, né per la mortalità in generale. Possibile eccezione è un modesto eccesso dei linfomi non Hodgkin a Modena, che tuttavia non raggiunge la significatività statistica e non è comunque attribuibile ad esposizioni recenti. Rimane solo la conferma, già emersa nella prima fase dello studio, di un aumento delle nascite pretermine in relazione all’aumentare dell’esposizione. Anche questo dato non mostra differenze significative tra le aree in studio e la media regionale, e non risulta che sia correlato con aumento di rischio per la salute dei neonati. Per quanto riguarda le malformazioni congenite, il risultato complessivo, a causa delle difficoltà rilevate nell’individuazione dei nati malformati e dell’esigua numerosità della casistica, non è indicativo di un’associazione causale con l’esposizione all’inceneritore. Lo studio non ha mostrato eccesso di malformazioni dell’apparato urinario, segnalate in letteratura come tipicamente associate all’esposizione agli inceneritori. “Come si è espresso nel suo documento conclusivo, che condividiamo pienamente, il Comitato scientifico, i risultati di Moniter sono complessivamente rassicuranti - ha detto l’assessore alle politiche per la salute Carlo Lusenti – nel suo insieme l’impatto degli inceneritori è contenuto, ma non è nullo, e questo ci spinge a rafforzare ulteriormente il nostro impegno sia sul fronte del costante adeguamento tecnologico degli impianti, sia sul fronte della sorveglianza sanitaria, sia per quanto riguarda più in generale le politiche per la gestione dei rifiuti e l’informazione alla cittadinanza.” “ E’ importare continuare il nostro impegno sul fronte dei rifiuti – ha detto l’assessore regionale all’ambiente Sabrina Freda – con una corretta gestione che punti innanzi tutto a prevenirne la produzione e a incentivarne il riciclo, perseguendo l’obiettivo della discarica zero e il ricorso al termovalorizzatore con recupero di energia come soluzione sempre più residuale in linea con le indicazioni dell’Unione europea”. Moniter è uno studio senza precedenti per estensione e completezza, che è stato finanziato dalla Regione con 3 milioni di euro, per analizzare le emissioni in atmosfera degli inceneritori di rifiuti urbani, le ricadute sull’ambiente (aria e suolo) e sulla salute delle persone che vivono in un raggio di 4 chilometri dagli impianti. L’indagine epidemiologica ha interessato complessivamente 220 mila persone residenti nell’area di massima ricaduta dagli inceneritori. I dati sulla natalità si riferiscono invece a circa 10 mila bambini nati nel periodo 2003-2006 da donne residenti nelle aree di ricaduta delle emissioni. Da Moniter a Supersito: un nuovo progetto della Regione per studiare gli effetti dell’inquinamento atmosferico - Raffinare sempre più le metodologie di analisi dell’inquinamento atmosferico, concentrandosi in particolare sullo studio delle particelle fini e ultrafini (Pm 2,5, Pm1 e Pm 0,1), sul contributo delle diverse sorgenti di emissione (traffico veicolare, ma anche riscaldamento domestico, attività industriali, agricoltura), sui processi di trasformazione chimica e fisica che avvengono in atmosfera (il cosiddetto particolato secondario). Con questi obiettivi la Regione ha avviato Supersito il nuovo progetto per lo studio delle emissioni in atmosfera e delle loro conseguenze ambientali e sanitarie. Supersito raccoglie il testimone di Moniter, per ampliare il raggio di azione e studiare le diverse fonti di inquinamento (oltre agli inceneritori) che agiscono nella nostra regione così come in tutta l’area padana, uno dei territori più a rischio inquinamento sia per la forte antropizzazione, sia per le particolari condizioni geomorfologiche.Supersito, che ha un costo di 7 milioni di euro, prevede cinque stazioni di monitoraggio di ultima generazione: Bologna pressa la sede del Cnr, San Pietro Capofiume (Molinella, Bologna), Parma (stazione di monitoraggio di Cittadella), Rimini (stazione di monitoraggio di Marecchia) e Monte Cimone, nell’Appennino modenese.  
   
   
RIFIUTI - RAPPORTO MONITER. LUSENTI: L´IMPEGNO E LA TRASPARENZA DI QUESTA REGIONE PER LA SALUTE E PER L´AMBIENTE SONO FUORI DISCUSSIONE. CONDIVIDIAMO IN PIENO LE CONCLUSIONI DEL COMITATO SCIENTIFICO E OGNI POLEMICA È STRUMENTALE. SU MONITER.IT I RISULTATI DELL´INDAGINE  
 
Bologna, 6 dicembre 2011 - “L’impegno e la trasparenza di questa Regione per la tutela della salute dei cittadini e per l’ambiente sono fuori discussione – è quanto afferma l’assessore regionale alle politiche per la salute Carlo Lusenti in relazione alla presentazione del Rapporto Moniter sulle emissioni degli inceneritori di rifiuti, presentato oggi a Bologna - Lo dimostra lo stesso progetto Moniter e il convegno odierno in cui sono stati presentati pubblicamente i risultati che chiunque può consultare on line. Questa Regione condivide pienamente le conclusioni del Comitato scientifico e ogni polemica è strumentale e destituita di ogni fondamento. Noi ci occupiamo della salute dei cittadini non con le parole, ma con i fatti. E un fatto è la nostra scelta di non accontentarci del rispetto dei limiti di legge e di rilanciare ore, dopo Moniter, il nostro impegno per lo studio della qualità dell’aria e dei suoi effetti sulla salute con il progetto Supersito partito in questi giorni. Supersito è uno studio senza precedenti, in collaborazione con il Cnr e le Università di Bologna e di Ferrara, su cui investiamo 7 milioni di euro, che può contare su cinque stazioni di monitoraggio di ultima generazione su tutto il territorio regionale. In questo modo studieremo le sorgenti dei diversi tipi di inquinamento atmosferico, con particolare attenzione alle polveri fini e ultrafini, incrociando i dati ambientali con quelli sanitari ed epidemiologici.”  www.Moniter.it  
   
   
RIFIUTI IN CAMPANIA: DE MAGISTRIS? HA FIRMATO PER TERMOVALORIZZATORE  
 
Napoli, 6 dicembre 2011 - "Mi chiedo se il sindaco de Magistris che scrive sul web non sia lo stesso che partecipa alle riunioni. E’ persona troppo seria per sostenere due tesi". Lo sostiene l´assessore regionale all’Ambiente, Giovanni Romano. "Quello che scrive sul web non sarà lo stesso che ha firmato la nota in prefettura? - prosegue l’assessore Romano - L’accordo sottoscritto, alla presenza del ministro, prevede infatti differenziata, discariche ed impianti finali, il termovalorizzatore, come è scritto nel piano regionale e come chiede l’Unione europea". "Il sindaco ragiona sulla localizzazione del termovalorizzatore ma ne riconosce l’utilità. Perché indirettamente li usa, trasporterà i rifiuti verso impianti così e perché ha firmato un documento che ne prevede uno in provincia di Napoli". "E’ persona seria - conclude Romano - e noi ragioniamo con quello che partecipa alle riunioni e prende impegni e non con quello che utilizza i social network per discutere con i suoi".  
   
   
APPROVATO IL PIANO DELLA CARATTERIZZAZIONE DELLA DISCARICA "BERSAGLIO" DI ZUCLO  
 
Trento, 6 dicembre 2011 - Su proposta dell´assessore Alberto Pacher, competente per materia, la Giunta provinciale ha oggi approvato il Piano della caratterizzazione redatto dalla Comunità delle Giudicarie relativamente alla discarica situata in località "Bersaglio", nel territorio del Comune di Zuclo, subordinatamente al rispetto del parere dell´Agenzia provinciale per la protezione dell´ambiente e delle indicazioni emerse nel corso del sopralluogo effettuato dal Servizio geologico. La discarica in località "Bersaglio" di Zuclo, che serve la Comunità delle Giudicarie, è articolata in due lotti dei quali il primo è esaurito, mentre il secondo è in fase di coltivazione. Come noto, i rifiuti organici stoccati generano percolato che, con le odierne tecniche di costruzione e di gestione delle discariche, viene captato e avviato a trattamento. Questo approccio però non era previsto dalle norme vigenti in passato e quindi i lotti più vecchi delle discariche non presentato reti di captazione del percolato o impermeabilizzazioni del fondo. Si tenga presente che fino al 1999 non era in vigore in Italia alcuna normativa che definisse livelli accettabili di contaminazione del suolo, sottosuolo e delle acque sotterranee, mentre dal 1999 a oggi la norma sulla valutazione del rischio sanitario e ambientale dei siti contaminati e mutata più volte, modificando le definizioni e i modi di calcolo e verifica dello stato di contaminazione di un sito. La Comunità delle Giudicarie, con una sua nota del 31 marzo 2010, aveva comunicato alla Provincia la condizione di potenziale contaminazione della falda sottostante la discarica di Zuclo: la stessa Comunità delle Giudicarie aveva poi provveduto a far redigere un Piano della Caratterizzazione dell´intera discarica, trasmesso il 14 ottobre 2010 al Servizio per le Politiche di risanamento dei siti inquinanti e di gestione dei rifiuti. Dopo l´acquisizione dei previsti pareri del Comune di Zuclo e dell´Azienda provinciale per i servizi sanitari, che hanno espresso parere favorevole, dell´Agenzia provinciale per la protezione dell´ambiente e del Servizio geologico, che hanno espresso parere favorevole con alcune prescrizioni e indicazioni, oggi il Piano della Caratterizzazione ha ricevuto il definitivo via libera da parte dell´esecutivo provinciale, subordinatamente al rispetto delle prescrizioni e delle indicazioni emerse in fase di analisi del Piano stesso.  
   
   
FVG: GESTIONE RIFIUTI, NUOVA STRUTTURA UNICA A LIVELLO REGIONALE  
 
Trieste, 6 dicembre 2011 - "In questa Regione è necessario fare un salto di qualità nella gestione dei rifiuti, attivando un passaggio complesso ma fondamentale: la realizzazione di un´unica struttura a livello regionale che si occupi di questo complesso e strategico settore agendo nei comuni di tutto il Friuli Venezia Giulia". Lo ha dichiarato il 2 dicembre il vicepresidente della Regione, Luca Ciriani, illustrando la portata strategica dell´emendamento presentato in finanziaria, che riguarda proprio l´avvio di una nuova fase nella gestione dei rifiuti, che deve essere strutturata non a livello provinciale, ma regionale. "Si tratta - ha spiegato Ciriani - di un provvedimento complesso e destinato a non avere il favore di alcuni comuni, perché mira a una visione regionale e non localistica del complesso sistema di gestione dei rifiuti sia per quanto riguarda lo stoccaggio (discariche) che gli impianti di trattamento delle diverse tipologie dei rifiuti". Il provvedimento portato avanti da Ciriani prevede la sostituzione dei quattro "bacini" oggi gestiti su scala provinciale con un unico Ato (ambito territoriale ottimale) da ripensare su scala regionale. "Alla base di questa scelta - spiega il vicepresidente - vi sono numerose motivazioni, alcune di ordine normativo e ambientale, altre gestionale ed economico. A monte di tutto il ragionamento vi è un aspetto centrale: il sistema di raccolta dei rifiuti si è modificato nel tempo, così come si modifica l´esigenza di gestire impianti sempre più adeguati al trattamento dei rifiuti oggetto di raccolta differenziata, in continua crescita. E se la raccolta è differenziata, anche gli impianti devono adeguarsi, ma senza creare doppioni". Ciriani ha sottolineato come la dimensione del Friuli Venezia Giulia si presti a una gestione su scala regionale dei rifiuti. Con l´Ato unico la circolazione dei rifiuti oggetto di raccolta non differenziata è possibile su scala regionale, e ciò permette di avviare questo complesso ma importante progetto di riorganizzazione. "La creazione di una unica struttura a livello regionale per la gestione dei rifiuti urbani regionali permetterà la realizzazione di numerose economie sia sul fronte operativo e gestionale, sia per quanto concerne la possibilità di effettuare gare e appalti con maggiore potere contrattuale. Le economie di scala più importanti riguardano però il vantaggio per l´ambiente: in questa Regione non abbiamo bisogno di altri impianti, dobbiamo ottimizzare l´utilizzo di quelli già esistenti. Ragionando su scala provinciale si creano doppioni, a discapito dell´ambiente, dei costi e della qualità del servizio".