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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 22 Maggio 2012
PARLAMENTO EUROPEO: LA GESTIONE DELLA CRISI È ANCORA UNA VOLTA IL TEMA PRINCIPALE DELLA SESSIONE PLENARIA.  
 
 Strasburgo, 22 maggio 2012 - I deputati si confronteranno con il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso sul prossimo summit europeo, sulla tassa sulle transazioni finanziarie e la crescita in Europa. Come sempre, il summit di mercoledì si aprirà con un dibattito tra leader europei e il presidente del Parlamento Martin Schulz. Il prossimo summit dell´Unione europea influenzerà profondamente l´agenda di questa plenaria. Martedì alle 15.00, i deputati discuteranno di "investimento, crescita e occupazione" con il Presidente della Commissione José Manuel Barroso, prima dell´atteso vertice informale dei leader Ue che si terrà mercoledì. La tassa sulle transazioni finanziarie (Ttf) sarà discussa e votata mercoledì. Dovrebbe essere migliorata per garantire una copertura più ampia e rendere svantaggiosa l´evasione. I deputati dovrebbero anche proporre di andare avanti col progetto legislativo anche nel caso in cui solo alcuni stati membri lo appoggiassero. Il vicepresidente del Parlamento europeo Anni Podimata, responsabile del dossier per il Parlamento europeo, sarà in chat Facebook martedì dalle ore 16 e 45. Le piccole e medie imprese - fattori trainanti della crescita e della creazione di posti di lavoro - saranno l´oggetto di un dibattito separato con il Consiglio e la Commissione martedì alle ore 9, nel quale si discuterà del loro accesso ai fondi strutturali dell´Ue. Il Parlamento chiederà alla Commissione europea di varare nuove misure per colmare il divario retributivotra i generi, comprese sanzioni più severe per i datori di lavoro. Martedì, i deputati discuteranno la situazione in Ucraina, in particolare il duro trattamento riservato in carcere alla leader dell´opposizione Yulia Tymoshenko. Martedì verranno discusse anche le relazioni commerciali con la Cina.  
   
   
DICHIARAZIONE CONGIUNTA DEL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA BARROSO E IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO EUROPEO VAN ROMPUY PER L´ELEZIONE DI TOMISLAV NIKOLIC, COME PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI SERBIA  
 
Bruxelles, 22 maggio 2012 - "Ci congratuliamo con il signor Nikolic per la sua elezione a Presidente della Serbia. Desideriamo anche congratularci con il popolo della Serbia le elezioni del 6 e il 20 maggio, che sono state competitive e pacifiche. Auguriamo al Presidente Nikolić successo per affrontare le sfide che ci attendono e nel rispondere alle grandi aspettative del popolo serbo sulla crescita economica e benessere. Nella suo nuovo ruolo, il presidente Nikolić ha una responsabilità particolare nel garantire che la Serbia abbia istituzioni stabili e funzionanti. Siamo ora in attesa della rapida ripresa dei lavori in parlamento e la rapida formazione del nuovo governo. In queste elezioni il popolo serbo ha dato un segnale molto chiaro di sostegno all´orientamento costante della politica europea del governo. La Serbia è entrata in queste elezioni appena ottenuto lo status di paese candidato. La sua leadership ha ricevuto un forte mandato a perseguire questa politica e di passare rapidamente alla fase successiva della sua integrazione europea: l´avvio dei negoziati di adesione, una volta le condizioni necessarie siano soddisfatte. Incoraggiamo fortemente Presidente Nikolić a perseguire questa direzione con particolare determinazione per realizzare il progresso aggiuntivo che consentirebbe alla Commissione europea di raccomandare l´apertura dei negoziati di adesione e il Consiglio europeo a prendere questa decisione. Ciò richiederà un alto senso di statista per superare le sfide più difficili. La Serbia dovrà dimostrare continuamente la propria adesione allo spirito di cooperazione e riconciliazione nella regione. Sarà fondamentale vedere il ritmo delle riforme continue al fine di confermare che la Serbia soddisfi in misura sufficiente i criteri politici, e fa ulteriori progressi nel dialogo tra Belgrado e Pristina, al fine di un miglioramento visibile e sostenibile delle relazioni. La prospettiva europea della Serbia è molto concreta e pertanto speriamo di poter contare sulla dedizione personale del Presidente Nikolić per raggiungere questo obiettivo. Saremo lieti di una proficua collaborazione e siamo pronti a discutere tali questioni importanti per la Serbia e per l´Europa con il presidente Nikolić. "  
   
   
OCCUPAZIONE: LA COMMISSIONE EUROPEA DÀ IL VIA AL PROGETTO PILOTA "IL TUO PRIMO POSTO DI LAVORO EURES" PER AIUTARE I GIOVANI A TROVARE LAVORO  
 

Bruxelles, 22 maggio 2012 – La Commissione europea ha avviato un progetto pilota per aiutare i giovani a trovare lavoro in un altro paese dell´Ue. Nella sua fase iniziale "Il tuo primo posto di lavoro Eures" intende migliorare la mobilità transfrontaliera di 5 000 persone. Esso servirà anche quale banco di prova per trasformare Eures – la rete dei servizi dell´occupazione degli Stati membri – in un servizio dell´occupazione paneuropeo. Come annunciato nel pacchetto Occupazione della Commissione dell´aprile 2012 (cfr. Ip/12/380), la Commissione intende migliorare Eures in modo da creare maggiore trasparenza sul mercato del lavoro europeo e indirizzare le persone in cerca di lavoro e coloro che cambiano lavoro verso i luoghi in cui vi sono posti di lavoro vacanti. Il sistema fornirà inoltre un accesso agevole in tempo reale ai posti di lavoro vacanti nell´Ue presentando ai datori di lavoro un bacino di candidati dotati delle necessarie abilità. László Andor, Commissario Ue responsabile per l´occupazione, gli affari sociali e l´inclusione, ha affermato "Il progetto pilota "Il tuo primo posto di lavoro Eures"segna l´avvio di un servizio di collocamento lavorativo maggiormente rispondente ai bisogni individuali che aiuterà le persone a trovare lavoro in altri paesi europei. Il fatto di aiutare le persone che hanno le qualifiche richieste a trovare lavoro in altri paesi dove tali qualifiche sono ambite può contribuire in parte a risolvere la crisi occupazionale in Europa." Nell´ambito del progetto "Il tuo primo posto di lavoro Eures" quattro servizi per l´occupazione selezionati in Germania, Spagna, Danimarca e Italia aiuteranno i giovani a cercare lavoro in Stati membri diversi da quello d´origine. Nel contesto del programma, giovani cittadini dell´Ue tra i 18 e i 30 anni riceveranno informazioni e aiuto all´assunzione, nonché la possibilità di un sostegno finanziario per potersi candidare o seguire una formazione. Le medie e piccole imprese, vale a dire le imprese con un massimo di 250 lavoratori, possono chiedere un sostegno finanziario per coprire parte dei costi di formazione dei lavoratori neoreclutati e aiutarli a stabilirsi nel nuovo contesto. L´osservatorio europeo dei posti di lavoro vacanti e il Bollettino europeo per la mobilità professionale, pubblicati entrambi in data odierna, contribuiranno anch´essi a fare incontrare i posti di lavoro offerti e le persone in cerca di lavoro in una dimensione transfrontaliera. Il Bollettino europeo per la mobilità professionale presenta un´ampia rassegna degli sviluppi recenti sul mercato del lavoro europeo e indica le tendenze che si registrano sul piano della domanda di lavoro. Il Bollettino evidenzia come, attualmente, le qualifiche elevate rimangano un fattore importante per trovare opportunità di lavoro mentre un numero crescente di paesi registra un calo dei posti di lavoro vacanti. Il Bollettino europeo per la mobilità professionale analizza i posti di lavoro vacanti offerti tramite il portale Eures e indica dove si possono trovare le migliori opportunità di occupazione. Attualmente i profili professionali più richiesti nell´Ue sono quelli degli addetti alle vendite, degli operatori finanziari e i lavoratori per i servizi domestici e di ristorazione. Contesto Più di 5,5 milioni di giovani europei cercano attualmente un lavoro. La pagina web "Il tuo primo posto di lavoro Eures" è disponibile sul portale Europa all´indirizzo http://ec.Europa.eu/social/yourfirsteuresjob. Esso fornisce gli estremi dei servizi per l´occupazione "Il tuo primo posto di lavoro Eures" e informazioni su come partecipare. Su sito web sono reperibili anche una guida dell´utilizzatore, un opuscolo e un video che riportano informazioni dettagliate su questa nuova iniziativa a livello di Ue. I dati dell´Osservatorio europeo dei posti di lavoro vacanti sono ricavati da un´ampia panoplia di fonti: i servizi pubblici dell´occupazione, le agenzie di lavoro temporaneo, i servizi online, le statistiche sui posti di lavoro vacanti dell´Istituto statistico dell´Ue (Indagine sulle forze di lavoro), gli istituti statistici nazionali e altri studi di settore. Il Bollettino europeo per la mobilità professionale, che esce con cadenza trimestrale, rientra, come l´Osservatorio europeo dei posti di lavoro vacanti, nelPacchetto occupazione della Commissione europea indirizzato in modo specifico alle persone che cercano lavoro al di fuori della propria regione/del proprio paese, e ai consulenti Eures il cui compito è aiutarli. Per ulteriori informazioni Cfr. Anche Memo/12/363 http://europa.eu/rapid/pressreleasesaction.doreference=memo/12/363
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"Il tuo primo posto di lavoro Eures": http://ec.Europa.eu/social/yourfirsteuresjob  Eures: http://ec.Europa.eu/eures  Youth on the Move (Gioventù in movimento): http://ec.Europa.eu/social/main.jsp?catid=950&langid=it  
Iniziativa "Opportunità per i giovani": http://ec.Europa.eu/social/yoi  

 
   
   
UE: IL QUADRO FINANZIARIO DELL’UNIONE EUROPEA 2014 – 2020 E IL PROGRAMMA HORIZON 2020 - NUOVI STRUMENTI FINANZIARI PER LO SVILUPPO E LA CRESCITA  
 
Roma, 22 maggio 2012 - Le misure predisposte dall´Unione europea per affrontare la crisi economica e le sfide della crescita saranno discusse nel corso del workshop "Il quadro finanziario dell’Unione Europea 2014 – 2020 e il programma per la ricerca europea Horizon 2020 - Nuovi strumenti finanziari per lo sviluppo e la crescita" che si terrà a Roma il 22 maggio. Durante il workshop, numerosi esperti fra i quali Lucio Battistotti e Alessandro Giordani, rispettivamente Direttore e capo settore Comunicazione, informazione e reti della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, presenteranno e analizzeranno i nuovi programmi europei e il quadro strategico previsto per la futura programmazione finanziaria dell’Ue nel periodo 2014-2020, ancora in corso di definizione. Europa 2020 è la strategia per la crescita dell´Unione europea che, individuando 5 obiettivi prioritari e 7 iniziative faro da mettere in atto, mira a conseguire elevati livelli di occupazione, produttività e competitività nel prossimo decennio. Durante l’incontro sarà analizzato anche il bilancio pluriennale 2014-2020, dando particolare rilievo alle risorse finanziarie destinate a ricerca, innovazione, istruzione universitaria, competitività delle Pmi europee e alla promozione della crescita intelligente in tutti i settori strategici. Il contesto L´evento del 22 maggio è il secondo dei 3 workshop organizzati dall´Abi (Associazione Bancaria Italiana) in collaborazione con Warrant Group e con il patrocinio della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, nel quadro del progetto "Banche 2020 ed il ruolo delle banche italiane per la crescita". Il progetto Banche 2020 costituisce un supporto operativo agli istituti di credito, finalizzato a fornire loro soluzioni e strategie per sostenere le imprese italiane e i diversi soggetti territoriali, promuovendo l’utilizzo dei fondi europei disponibili nell’attuale programmazione finanziaria dell’Unione europea 2007 – 2013. Il progetto in questione è inteso a potenziare e migliorare il ruolo delle banche nell´agevolare l´impiego dei fondi europei da parte delle imprese clienti e aiutarle a sviluppare autonomia nell´utilizzo delle risorse dell´Ue. In questo contesto, la formazione degli operatori degli istituti di credito costituisce un elemento essenziale per poter sviluppare le due linee guida alla base del progetto. I workshop sono dunque concepiti come momento di formazione durante il quale gli operatori degli istituti di credito potranno incontrare gli attori di riferimento a livello nazionale ed europeo e discutere con loro approfondendo le specifiche tematiche che verranno trattate di volta in volta nel corso degli incontri.  
   
   
SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE SULL’EUROPA  
 
Aosta, 22 maggio 2012 - Si chiama Scuola di alta formazione sull´Europa e si è svolta nel fine settimana ad Ancona, organizzata dalla Presidenza dell´Assemblea legislativa della Regione Marche. Nella sessione finale dei lavori ha avuto luogo una tavola rotonda sul tema della Governance economica nell´Unione europea. Tra i relatori, anche il Capo della Delegazione italiana, il valdostano Luciano Caveri. Nelle premesse Caveri ha manifestato il rischio che ormai si passi «dalla retorica europeistica del passato ad una retorica antieuropeista del presente, entrambe nocive, tenendo conto del fatto che il processo d´integrazione resta l´unico antidoto al ritorno della violenza in Europa nella logica di quella che un tempo si definiva la balcanizzazione». Caveri ha poi inquadrato la situazione: «Come in un pendolo, l´Unione europea oscilla fra due anime. La prima è lo Stato Sociale che va difeso a condizione di limitarne gli eccessi e combattere quell´evasione fiscale che non consente di finanziare correttamente alcuni servizi. La seconda è la logica di mercato, che prevede che liberalizzazioni e concorrenza abbiano nel pubblico l´autorità regolatrice contro ogni abuso». Il Capo della delegazione italiana ha poi ricostruito il percorso che ha portato prima, alla fine degli anni Novanta, al Patto di stabilità e di crescita e di recente all´insieme complesso di misure noto come Governance economica. «Regioni e Comuni in Italia - ha segnalato Caveri - hanno pagato e pagano un prezzo spropositato in "tagli" da parte di tutti i Governi che si sono succeduti sin dal primo "patto". Ora che si parla di sviluppo, dopo aver previsto una lunga austerità in una logica centralistica, alcune regole vanno cambiate in favore della democrazia locale, altrimenti non ci sarà nessuna ripartenza dell´economia». L´appello finale è stato alla politica: «Spendere male i soldi e accrescere il deficit pubblico è non solo grave per le finanze pubbliche e per l´economia, ma è deprecabile sotto il profilo morale. L´europa, in grave carenza di credibilità, può avere una rinnovata fiducia dei cittadini se la politica si dimostrerà autorevole contro la crisi in atto con una vera partecipazione democratica dei cittadini e degli eletti. Solo il federalismo può evitare una mortificazione del ruolo delle Regioni». Al Corso svoltosi nel Capoluogo marchigiano hanno preso parte, come rappresentanti della Valle d´Aosta nel gruppo di amministratori partecipanti ai lavori, Fabio Marra, assessore comunale a Donnas, e Nicholas Viérin, consigliere comunale di Jovençan.  
   
   
CONVEGNO A TRENTO SULLA CONVENZIONE DELLE ALPI  
 
Aosta, 22 maggio 2012 - Si è svolto il 18 maggio a Trento un convegno dal titolo La Convenzione delle Alpi a vent’anni dalla nascita: criticità e prospettive future, organizzato dal Consiglio provinciale di Trento, sul futuro della macroregione alpina. Fra i relatori anche il Consigliere Luciano Caveri, capo della delegazione italiana al Comitato delle Regioni ed esperto dei problemi della montagna. Un lungo excursus, quello proposto da Caveri che, partendo dagli anni Quaranta del secolo scorso è arrivato - esaminando l´incrociarsi dei provvedimenti italiani ed europei sulla montagna e sulle Alpi – ad oggi, segnalando per ogni decennio l´evolversi della situazione. «La strategia europea per la macroregione alpina - ha spiegato Caveri - si muove per analogia con quanto già fatto da Consiglio e Commissione per le regioni del Mar Baltico e per quelle bagnate dal fiume Danubio. È un approccio "territoriale" che può funzionare a una condizione: il reale coinvolgimento delle popolazioni alpine attraverso il livello regionale e locale. Oggi per gestire il nuovo soggetto, che non sarà una sovrastruttura amministrativa ma un luogo di dialogo e di collaborazione politica, sembrano farsi avanti sia la Convenzione Alpina che lo Spazio Alpino, la prima frutto di una convenzione internazionale, la seconda di un particolare fondo strutturale. Io credo che, facendo tesoro dell´esistente, comprese le Euroregioni che agiscono sulle Alpi, bisogna avere idee nuove per lavorare sui problemi concreti delle Alpi e non riciclare l´esistente. Il cammino a Bruxelles non è semplice, ma noto una volontà generale degli eletti alpini di contare di più nell´Unione europea».  
   
   
UE: IL PRESIDENTE BARROSO DOPO LE SCOSSE DI TERREMOTO NELL´ITALIA SETTENTRIONALE  
 
Bruxelles, 22 maggio 2012 - "Voglio esprimere la profonda tristezza che ho provato alla notizia delle scosse di terremoto che hanno colpito oggi alcune zone dell´Italia e che hanno purtroppo causato vittime oltre a gravi danni materiali, in particolare nella regione Emilia Romagna." E´ quanto si legge nella dichiarazione del Presidente Barroso dopo il terremoto che ha colpito l´Italia settentrionale. "Come sempre in queste occasioni, il nostro primo pensiero è per le famiglie delle vittime e per gli sfollati. La Commissione Europea è in stretto contatto con la Protezione Civile ed è pronta a fornire nei tempi più brevi ogni assistenza che dovesse essere richiesta. "  
   
   
SISMA, MONTI A FORMIGONI: IL GOVERNO È A DISPOSIZIONE  
 
Milano, 22 maggio 2012 - Il capo del Governo Mario Monti ha auto un colloquio telefonico con il presidente Roberto Formigoni a riguardo del sisma e dei danni provocati in lombardia. "Dopo la telefonata che ho ricevuto a inizio pomeriggio dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà - ha reso noto ieri lo stesso Formigoni - ho ricevuto successivamente la telefonata del presidente Monti che ha voluto avere da me notizie dettagliate sulle conseguenze del terremoto in Lombardia. Gli ho spiegato che una decina di comuni del Mantovano sono stati severamente colpiti, con danni che hanno riguardato sia edifici storici e di culto anche di considerevole valore, sia l´agricoltura e la produzione lattiero-casearia mentre sono in corso verifiche su grandi impianti e infrastrutture. Ho quindi confermato la richiesta dello stato di emergenza per Regione Lombardia e assicurato che entro la giornata di domani manderò dettagli sui danni che probabilmente ammontano a decine di milioni". "Il presidente Monti - ha detto ancora Formigoni - ha espresso sentimenti di grande solidarietà alle popolazioni colpite e mi ha chiesto di considerare che il Governo è a disposizione per affrontare al più presto la situazione e stabilire gli interventi necessari".  
   
   
TERREMOTO IN LOMBARDIA, CHIESTO LO STATO DI EMERGENZA  
 
Milano, 21 maggio 2012 - Prosegue senza sosta il lavoro della Protezione civile della Regione Lombardia, che è costantemente in contatto con i propri tecnici, da subito nei paesi più colpiti dal sisma. Già nella mattinata di domenica il presidente Roberto Formigoni, dopo una prima valutazione dei danni subiti dal territorio mantovano, ha avanzato al Governo la richiesta dello stato di emergenza. Formigoni ha espresso "solidarietà alle vittime e alle loro famiglie e vicinanza a tutte le popolazioni colpite dal sisma". Il presidente ha anche ricordato che la mobilitazione della Protezione civile regionale è stata "immediata in Lombardia e che è pronta a intervenire anche fuori regione dove fosse richiesto". L´assessore alla Semplificazione e Digitalizzazione, Carlo Maccari, presidente del Tavolo territoriale di Mantova, si è recato a Moglia, San Giacomo delle Segnate e San Giovanni del Dosso, i tre centri più colpiti, per constatare di persona i danni. "Abbiamo verificato che i ruoli di coordinamento fossero tutti adeguatamente funzionanti - ha spiegato - Nel frattempo sono già stati erogati 250 pasti caldi e si sta facendo tutto il possibile per sistemare per la notte coloro che sono stati evacuati dalle proprie abitazioni: alcuni la passeranno presso parenti, per gli altri siamo in grado di assicurare un letto presso il palazzetto dello sport. I danni sono ingenti, ma per fortuna non abbiamo registrato nessun ferito. Constato con piacere che il coordinamento sta funzionando molto bene". "Fin dalle prime ore del mattino di domenica - ha aggiunto l´assessore regionale alla Protezione civile, Polizia locale e Sicurezza, Romano La Russa - la nostra Protezione civile con tecnici e dirigenti si è adoperata per intervenire prontamente effettuando le verifiche nei territori del mantovano. Fortunatamente non si sono verificati incidenti alle persone e gli evacuati hanno trovato una sistemazione adeguata. Confermiamo la nostra totale disponibilità ad intervenire anche in Emilia Romagna qualora ci venga richiesto, inviando tecnici per la verifica dell´agibilità degli edifici e i mezzi che dovessero rendersi necessari". Di seguito i paesi lombardi più colpiti. - Felonica: tre chiese sono totalmente inagibili. Alcune famiglie sono state evacuate dalle abitazioni, ma hanno già trovato sistemazioni alternative. - Moglia: E´ stato insediato il Centro Operativo di Crisi presso il palazzetto dello sport. La Chiesa parrocchiale è inagibile come pure la sede del Comune. E´ stata emessa un´ordinanza di chiusura delle scuole per permettere sopralluoghi tecnici. Sono stati evacuati due condomìni per un totale di 100 persone attualmente ospitate presso il palazzetto dello sport. La Colonna mobile provinciale è sul posto con 19 volontari. E´ già stata installata una cucina da campo con letti e brandine. - Poggio Rusco: E´ stata emessa un´ordinanza di chiusura della ex strada provinciale 496. - San Giovanni del Dosso: La Chiesa parrocchiale inagibile. Sono stati effettuati sopralluoghi nelle scuole che hanno dato esito positivo. Venti fabbricati in centro storico sono stati evacuati per un totale di una trentina di persone. I vigili del fuoco effettueranno i sopralluoghi preliminari. Risultano evacuate anche 30 abitazioni. - San Giacomo delle Segnate: anche qui è stato istituito un Centro Operativo di Crisi. Sono state effettuate le verifiche degli edifici pubblici e non si segnalano particolari danni. - Sermide: sono state chiuse tutte le chiese in quanto danneggiate. Si registrano danni a case private. Un nucleo familiare con un disabile grave è stato evacuato, ma sistemato adeguatamente dal Comune. - Quistello: è crollato il tetto della Chiesa parrocchiale ed è già stata effettuata una copertura temporanea dalla società di servizio del Comune. Tutte le scuole sono strutturalmente a posto. Un´abitazione è stata dichiarata inagibile dai Vigili del Fuoco e 2 persone sono state sfollate. Nella chiesa di Nuvolato sono state transennate le navate laterali per crolli e dichiarate inagibili. - Schivenoglia: al termine delle verifiche, un´abitazione è stata dichiarata parzialmente inagibile. Come pure parzialmente danneggiati sono il Municipio e la scuola elementare. Anche qui è stata emessa un´ordinanza di chiusura delle scuole.  
   
   
"SISMA, COSÌ STIAMO AFFRONTANDO INSIEME L´EMERGENZA": È IL TITOLO DEL CORSIVO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA, VASCO ERRANI, PUBBLICATO OGGI SUL SITO WEB PRESIDENTERRANI.IT  
 
Bologna, 22 Maggio 2012 - "Sisma, così stiamo affrontando insieme l´emergenza": è il titolo del corsivo del presidente della Regione Emilia-romagna, Vasco Errani, pubblicato oggi sul sito web www.presidenterrani.It  Di seguito il testo del corsivo: "L’emilia Romagna sta vivendo un difficile momento della propria storia recente. A causa del sisma, oltre alle vittime per cui rinnovo il mio cordoglio, migliaia di persone stanno in queste ore patendo i disagi di un allontanamento dalle proprie abitazioni, dai luoghi di lavoro, dalle scuole. Bisogna dir subito che i cittadini reagiscono a questa dura prova con un atteggiamento composto e molto responsabile. Allo stesso modo voglio ringraziare i sindaci, che stanno dimostrando le loro capacità, le Regioni, i volontari, la rete della protezione civile, quanti in ogni parte d’Italia si sono mobilitati per offrire un sostegno o manifestare la propria solidarietà. Noi stiamo lavorando da subito perché i disagi primari siano risolti nel più breve tempo possibile. Abbiamo dato assistenza a quasi 5 mila persone allestendo tende, palestre, edifici scolastici. Sono stati messi a disposizione numerosi posti negli alberghi, anche se capiamo che sia difficile per le persone accettare di spostarsi dai propri centri. Inoltre, al disagio si sommano le comprensibili preoccupazioni della popolazione coinvolta e il maltempo non aiuta il lavoro dei sopralluoghi. Ma un piano preciso e ben definito sta andando avanti. Ora bisogna accelerare il più possibile le verifiche sugli edifici e, entro 24 ore, dobbiamo valutare l’agibilità delle scuole per far in modo che l’anno scolastico si possa concludere nella massima tranquillità possibile. Ciò che è evidente sin d’ora è che questo sisma ha causato danni importantissimi ai beni storici e culturali. Nelle prossime ore il Governo assumerà un provvedimento per l’emergenza. Quindi sarà stilata una valutazione reale dei danni, mentre stiamo accelerando perché possano partire provvedimenti necessari relativi ai tributi e per far ripartire l’economia nelle zone interessate, anche attivando una tutela del lavoro attraverso gli ammortizzatori sociali".  
   
   
TERREMOTO, 4.914 LE PERSONE OSPITATE NEI CENTRI DI PRIMA ASSISTENZA NELLA NOTTE TRA DOMENICA E LUNEDÌ. IN FASE DI COMPLETAMENTO STRUTTURE PER ACCOGLIERNE ALTRE 1310. IL PRESIDENTE ERRANI RIFERISCE AI CAPIGRUPPO IN ASSEMBLEA LEGISLATIVA: "VERIFICHE SU CASE E SCUOLE LA NOSTRA PRIORITÀ."  
 
Bologna, 22 maggio 2012 - Sono 4.914 le persone ospitate nella notte tra domenica 20 e lunedì 21 maggio presso i campi e le strutture di prima assistenza allestiti dalla Protezione civile regionale. Di queste 1288 nel ferrarese, 266 nel bolognese, 3360 nel modenese. Sono in fase di completamento entro la mattinata di oggi ulteriori strutture per fornire assistenza ad altre 1310 persone. Per assicurare il soccorso alla popolazione sono state attivate le risorse della Colonna Mobile regionale integrata con moduli forniti dalle Regioni Friuli Venezia Giulia, Provincia Autonoma di Trento, Marche, Toscana, Umbria, Anpas (associazione nazionale pubblica assistenza) e Ana (associazione nazionale alpini) nazionali, con il coordinamento del Dipartimento nazionale. Sono in corso verifiche con le Prefetture, le Province ed i Comuni per valutare l’ eventuale esigenza di attivare ulteriori moduli assistenziali per la popolazione.Per organizzare e gestire le attività assistenziali sono stati attivati 731 volontari di protezione civile della Regione oltre a circa 300 delle altre Regioni; è stato attivato un Posto Medico Avanzato a Mirandola per assicurare pur in condizioni di emergenza la prosecuzione dell’ attività sanitaria, altrimenti interrotta per inagibilità dei Presidi Ospedalieri di Finale Emilia e Mirandola. “La nostra priorità - ha detto oggi il presidente della Regione Vasco Errani che insieme all’assessore alla protezione civile Paola Gazzolo ha fatto il punto degli interventi in corso nella Conferenza dei capigruppo dell’Assemblea legislativa - è stata quella di dare subito assistenza alle persone, anche grazie all’aiuto che ci stanno dando altre Regioni. Ora dobbiamo accelerare il più possibile le verifiche sulla stabilità delle abitazioni, per facilitare il rientro degli abitanti nelle loro case, e delle scuole per consentire la conclusione dell’anno scolastico in un clima il più possibile sereno. Stiamo parlando di danni ingentissimi, per le abitazioni, le imprese, i centri storici e i beni culturali. I danni sono quelli che sono, inutile fare stime. Vogliamo essere rigorosi e seri per poter definire il percorso della ricostruzione. Avvieremo un confronto col Governo, stiamo studiando un meccanismo con i Consorzi fidi per anticipare i finanziamenti necessari a ripristinare l’attività produttiva, prevediamo l’attivazione degli ammortizzatori in deroga dove sarà necessario”. Mercoledì, al termine della commemorazione per Maurizio Cevenini, è prevista una ulteriore comunicazione all’Assemblea legislativa. L’attività di rilevamento dell’agibilità degli edifici - E’ in corso il censimento danni da parte dell´ Agenzia di protezione civile regionale, con il supporto del Dipartimento nazionale di Protezione Civile e il Servizio regionale Geologico Sismico e dei Suoli. Alle 8 squadre attivate ieri e composte da 16 tecnici del Nucleo di valutazione regionale, si sono aggiunte nella giornata di oggi altre 12 squadre di tecnici regionali e 5 squadre del Trentino. E’ stata già acquisita inoltre la disponibilità di altre Regioni per l’attivazione a partire da domani di ulteriori 20 squadre di rilevatori. Questa attività viene svolta in stretto coordinamento con Sindaci e amministrazioni provinciali, Vigili del Fuoco e Soprintendenze ai beni architettonici. Sette i decessi e 47 i feriti. Domani in Consiglio dei Ministri la richiesta di stato d’emergenza - Sette le vittime del sisma, mentre altre 47 persone hanno riportato traumi per i quali è stato necessario provvedere al ricovero ospedaliero. Gli sfollati sono circa 5 mila. Nella giornata di ieri il presidente Errani ha trasmesso al Presidente del Consiglio dei Ministri la richiesta di dichiarazione di stato di emergenza nazionale, che verrà approvata domani dal Consiglio dei Ministri. Le caratteristiche del sisma - Alle ore 4.03 un terremoto di magnitudo 5.9 ha colpito l’ Emilia Romagna, in particolare le province di Modena, Ferrara e Bologna, a una profondità di 6.3 km con epicentro nel comune modenese di Finale Emilia (dati Ingv Istituto nazionale Geofisica e Vulcanologia). L’evento sismico ha colpito anche le province di Mantova e Rovigo. In Emilia – Romagna i Comuni tra i 10 ed i 20 km dall’epicentro sono: Camposanto, Medolla, Mirandola, San Felice sul Panaro, Cavezzo, San Posidonio nel modenese; Crevalcore, Malalbergo e Pieve di Cento in provincia di Bologna. In provincia di Ferrara: Ferrara, Sant’agostino, Poggio Renatico, Mirabello, Vigarano Mainarda, Cento e Bondeno. All’evento principale ha fatto seguito alle ore 5.02 un’altra scossa di magnitudo 4.9 nelle stesse province, ed altre scosse di minore entità. Al momento si tratta di circa 120 scosse, la maggior parte delle quali inferiori a magnitudo 2.  
   
   
TERREMOTO: ZAIA FIRMA IL DECRETO PER LO STATO DI CRISI PER IL VENETO  
 
Venezia, 22 maggio 2012 - La Regione del Veneto si è immediatamente attivata per fronteggiare la situazione conseguente al terremoto della notte scorsa. Il presidente Luca Zaia ha firmato ieri il decreto con il quale viene dichiarato lo stato di crisi, che darà modo a tutti i sindaci della provincia di Rovigo di accertare i danni e di chiederne ristoro allo Stato. “Dovessero nelle prossime ore, sulla base dei monitoraggi in corso, essere accertati danni in territori diversi da quello della provincia di Rovigo – spiega il presidente –, interverremo con ulteriori provvedimenti”. Zaia, inoltre, ha firmato la richiesta al Governo per il riconoscimento dello stato di emergenza.  
   
   
TERREMOTO: PROT. CIVILE FVG GIÀ OPERATIVA A MIRANDOLA (MO) IMPEGNATI 120 VOLONTARI-OGGI ANCHE TECNICI UNIVERSITÀ TS E UD  
 
Trieste, 22 maggio 2012 - La colonna mobile della Protezione civile regionale è arrivata poco prima dell´alba nel centro di Mirandola, in provincia di Modena, e già nel pomeriggio di ieri , nonostante la pioggia incessante, renderà operativo un centro di accoglienza provvisto di mensa e refettorio per circa 500 persone. Oltre a 12 tecnici della Protezione civile regionale, sono 120 i volontari partiti dal Friuli Venezia Giulia e appartenenti ai gruppi di 40 diversi Comuni. Tra questi anche una decina di volontari dei gruppi di Protezione civile dell´Associazione Nazionale Alpini, che forniranno il loro aiuto soprattutto per il funzionamento delle tre cucine da campo che garantiranno pasti caldi agli sfollati. Il vicepresidente della Regione, Luca Ciriani, è in continuo contatto con la Sala operativa della Protezione civile di Palmanova: "il nostro personale - ha spiegato - già da oggi è operativo non solo per l´assistenza alle vittime del sisma nel centro di accoglienza, ma sta collaborando con le autorità locali anche per effettuare nel più breve tempo possibile tutti i rilevamenti necessari per accertare lo stato di sicurezza degli edifici, a partire da quelli che possono essere utilizzati per affrontare la prima fase dell´emergenza. Sono molti gli edifici che hanno subito lesioni importanti, per questo abbiamo messo a disposizione, come già accaduto per l´alluvione in Liguria e per il terremoto in Abruzzo, un nostro elicottero che, opportunamente attrezzato, potrà effettuare i rilievi aerei sia fotografici che con il laser scan ad alta precisione, fornendo dati estremamente utili per pianificare i primi interventi". "Domani - ha continuato Ciriani - raggiungeranno Modena anche due squadre di tecnici delle Università di Trieste e Udine, che lavoreranno alla verifica dell´agibilità degli edifici danneggiati". Il vicepresidente ha infine voluto rivolgere un pensiero ai volontari partiti ieri con un preavviso di poche ore: "sono loro estremamente grato per la disponibilità che hanno dimostrato ancora una volta. Il senso di solidarietà che i nostri volontari non mancano mai di dimostrare è qualcosa che rende orgogliosi tutti gli abitanti del Friuli Venezia Giulia - ha concluso Ciriani - in particolare in momenti come questo in cui la tragedia del terremoto, che noi conosciamo bene, colpisce altri italiani".  
   
   
TERREMOTO, PROTEZIONE CIVILE TRENTINA AL LAVORO A SAN FELICE SUL PANARO  
 
Trento, 22 maggio 2012 - Dalle prime ore di ieri la Protezione civile trentina sta operando con una cinquantina di uomini a San Felice sul Panaro, in Emilia Romagna, in aiuto della popolazione colpita dal terremoto. Nel piccolo comune del modenese, circa 11 mila abitanti, situato tra Mirandola e Finale Emilia, centri tra quelli maggiormente colpiti dalla scossa di sabato notte, è già stata allestita una tendopoli da 350 posti letto dove stanotte hanno potuto dormire un centinaio di persone che non se la sentivano di rientrare nelle proprie abitazioni. Anche i volontari del Nu.vol.a. Sono già operativi ed a mezzogiorno di oggi hanno distribuito i primi pasti caldi alla popolazione. Ieri a Trento, nel frattempo, presso la sala operativa della Protezione civile alla caserma del Corpo permanente dei Vigili del fuoco si è svolta una riunione coordinata dal capo della Protezione civile trentina, ingegner Roberto Bertoldi, per fare il punto della situazione e coordinare l´intervento iniziato alle ore 18 di ieri con la partenza della colonna mobile. Complessivamente, sono per ora una cinquantina gli uomini che la compongono: 12 vigili del fuoco del Corpo permanente di Trento, 6 tecnici del Servizio Prevenzione rischi, 15 volontari dei Nu.vol.a., 2 della Croce Rossa del Trentino, 2 psicologi dell´Associazione Psicologi per i popoli, 9 ingegneri due dei quali liberi professionisti messi a disposizione dall´Ordine degli ingegneri del Trentino, ai quali si aggiungeranno in serata alcuni forestali destinati a coadiuvare il personale della Protezione civile nella gestione della tendopoli. La presenza degli ingegneri, così come era avvenuto per il terremoto in Abruzzo, è naturalmente collegata alla necessità di effettuare le verifiche statiche sugli edifici rimasti lesionati dopo la prima scossa (dall´inizio dell´evento sono ben 170 le scosse registrate in Emilia), sia quelli di civile abitazione sia quelli industriali. A differenza del sisma de L´aquila, il terremoto di sabato scorso ha interessato una pianura alluvionale, circostanza che ha determinato ed ancor più determinerà nei prossimi giorni il fenomeno, conosciuto dai geologi, della "liquefazione del terreno", per cui è prevedibile che possano insorgere ulteriori problemi di tipo statico sugli edifici tali da richiedere una intensa attività di verifica da parte dei tecnici. Tutta l´attività, sia quella direttamente rivolta alla popolazione sia quella di supporto tecnico, è svolta in diretto collegamento con la Protezione civile nazionale (nella stessa mattinata di oggi si è tenuta una nuova videoconferenza tra la Pc nazionale, le regioni Marche, Toscana, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Umbria e Provincia autonoma di Trento che, ricordiamo, ha il coordinamento del Comitato paritetico Stato-regioni-enti locali in materia di protezione civile) e in stretto raccordo con il Comune di San Felice sul Panaro. "Per il momento - spiega il capo della Protezione civile trentina, Bertoldi - ci stiamo limitando a fornire l´assistenza che ci è stata richiesta, vale a dire la messa a disposizione di moduli soccorso persone (le tende) e di tecnici per effettuare le verifiche statiche sugli edifici. Siamo naturalmente pronti a rispondere ad altre eventuali richieste. Entro le prossime ore, quando in accordo con il Comune di San Felice sul Panaro saranno messe a punto le procedure per le ispezioni tecniche, inizieremo con le verifiche statiche". La riunione di stamane presso la Sala Multirischi della caserma dei Vigili del fuoco di Trento era stata convocata anche per fare il punto sul maltempo in Trentino e verificare eventuali criticità sul territorio causate dalle piogge di questi ultimi giorni dopo l´allarme meteo diramato sabato scorso. I tecnici assicurano che la situazione è tranquilla: le piogge (una media di 50-60 millimetri nelle ultime 24 ore con punte di 70 millimetri in alcune zone (Tesino-primiero e Valsugana) hanno innalzato le quote dei corsi d´acqua ma solo in un caso, sul Chiese a Cimego, è stato superato il primo livello. Già stamane, però, gli invasi mostravano un calo del livello dell´acqua. Le previsioni di Meteo Trentino indicano un´attenuazione dei fenomeni piovosi già entro la serata di oggi ed una leggera ripresa nei prossimi giorni delle temperature con il ritorno del sole. Ancora incerta rimane la previsione per la giornata di venerdì, quando è attesa una nuova perturbazione in arrivo da Nord Est con possibili temporali e scrosci.  
   
   
BOLZANO: TERREMOTO IN EMILIA, RACCOLTA DI MATERIALE METALLICO, SERVIZIO CIVILE  
 
 Bolzano, 22 maggio 2012 - Massima disponibilità all´invio di uomini e mezzi nelle zone terremotate dell´Emilia, regolamento per il trasporto e la raccolta di materiale metallico, stanziamento dei fondi per il servizio civile e il servizio sociale volontario. Questi gli altri temi trattati il 21 maggio dalla Giunta provinciale altoatesina. Terremoto in Emilia - "Non appena ce lo chiederanno, siamo pronti ad inviare uomini e mezzi della Protezione civile nelle zone terremotate dell´Emilia". Lo ha annunciato  il presidente della Giunta provinciale Luis Durnwalder, spiegando che dopo il sisma della notte tra sabato e domenica, avvertito peraltro anche in molte zone dell´Alto Adige, i responsabili locali si sono subito messi in contatto con il comitato operativo di Bologna. "Dalle informazioni in nostro possesso - ha spiegato Durnwalder - ci sono 2.500 persone costrette a restare fuori dalle proprie abitazioni in provincia di Modena, e altre 900 in provincia di Ferrara. Riteniamo che sia giusto fare tutto il possibile per aiutare la popolazione colpita dal terremoto, e abbiamo già offerto il nostro aiuto: gli emiliani ci hanno ringraziato, comunicandoci che se sarà necessario si rivolgeranno anche a noi. Gli uomini della Protezione civile provinciale, compresi i volontari, sono pronti a partire in ogni momento". Raccolta di materiale metallico - La Giunta provinciale ha deciso di redarre un regolamento per il trasporto e la raccolta di materiale metallico, che attualmente avviene soprattutto in maniera ambulante. "Per questo motivo - ha spiegato il presidente Luis Durnwalder - abbiamo deciso di applicare delle eccezioni rispetto alle norme già in uso per i rifiuti. Chi opera nel settore del materiale metallico, dunque, potrà raccogliere non più di 1.000 tonnellate di materiale all´anno, e trasportarlo su mezzi di portata inferiore alle 3,5 tonnellate". Servizio civile e sociale - La Giunta provinciale ha stanziato dal fondo di riserva 300mila euro da destinare alle attività del Servizio civile e del Servizio sociale volontario. "Metteremo a disposizione circa 200-300 posti - ha spiegato il presidente Luis Durnwalder - dando così un contributo anche alla lotta contro la disoccupazione giovanile. Ritengo che per i ragazzi altoatesini si tratti di una buona opportunità per prendere contatto con il mondo del lavoro nel settore sociale, e per impiegare al meglio un periodo della loro vita". Il Servizio civile volontario è riservato ai ragazzi di età compresa tra i 18 e i 28 anni, dura un anno e dà diritto ad un compenso mensile di circa 430 euro, mentre il Servizio sociale volontario è un´iniziativa della Provincia di Bolzano pensata per persone di età superiore ai 28 anni, e può durare dagli 8 ai 16 mesi (compenso tra i 360 e i 450 euro al mese a seconda delle ore prestate).  
   
   
SISMA IN EMILIA. VENDOLA: "A DISPOSIZIONE IL NOSTRO SISTEMA PROTEZIONE CIVILE"  
 
 Bari, 22 maggio 2012 - “Un terremoto di importante intensità ha fatto strage in Emilia Romagna, nel ferrarese. Ieri tra i primi ad esprimere solidarietà alla Puglia era stato Vasco Errani, il presidente dell’Emilia Romagna. Penso che in questo momento di grande dolore in cui piange l’Emilia Romagna, dobbiamo abbracciare forte questa regione e tutta la sua popolazione”. Lo ha detto, accolto da un lunghissimo applauso, il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola durante il suo intervento il 20 maggio a Mesagne sul palco della Carovana contro le mafie. Vendola inoltre, nell’esprimere solidarietà a tutta la popolazione dell´Emilia Romagna colpita dal sisma, ha reso noto di aver messo a disposizione della Regione guidata da Vasco Errani, le strutture e l´intero sistema di protezione civile della Regione Puglia, così come è successo, ad esempio, per il terremoto dell´Aquila nel 2009. L´assessore competente Fabiano Amati lo ha già comunicato al Capo del Dipartimento della Protezione civile Franco Gabrielli.  
   
   
TERREMOTO IN EMILIA, SCOPELLITI E TORCHIA: DALLA CALABRIA PRONTI A SUPPORTARE LE POPOLAZIONI COLPITE  
 
 Catanzaro, 22 maggio 2012 - Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti ha offerto al presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani la disponibilità della Protezione civile calabrese all’aiuto nelle zone terremotate. “Voglio esprimere a nome dei calabresi – ha detto Scopelliti - la più ampia solidarietà alle popolazioni emiliane colpite dal terremoto e il mio cordoglio per le vittime. Siamo vicini alle popolazioni colpite dal sisma e le nostre strutture sono pronte ad intervenire a supporto delle necessità che si dovessero creare. Comprendiamo bene i drammi che in questo momento stanno vivendo quei cittadini e la nostra memoria ci riporta ad un passato non più recente durante il quale la Calabria è stata interessata da uno dei terremoti più disastrosi della storia, quello del 1908 che provocò la morte di 80 mila persone”. Il sottosegretario alla Presidenza, con delega alla Protezione civile, Franco Torchia si è sentito telefonicamente con l’assessore della Regione Emilia Paola Gazzolo, alla quale ha manifestato “la solidarietà e la disponibilità ad intervenire nelle operazioni di soccorso”. “Anche se siamo una regione periferica - ha proseguito Torchia - come sempre siamo in allerta e pronti a partire per prestare il nostro aiuto. Nel caso ci fosse la necessità siamo in grado, attraverso la colonna mobile regionale, di allestire in tempi velocissimi un centro di accoglienza per ospitare 350 sfollati. La Calabria è a disposizione di chi ha il compito e la responsabilità di organizzare e dirigere i soccorsi. Questo - ha sottolineato ancora l’assessore calabrese - è quanto ho riferito al capo Dipartimento, prefetto Franco Gabrielli che sta presiedendo in modo permanente il comitato operativo. Stiamo seguendo con attenzione l’evoluzione dell’evento sismico ed anche con l’apprensione di chi sa che, purtroppo, in questo campo nulla e niente è prevedibile”.  
   
   
TERREMOTO IN EMILIA ROMAGNA, LA PROTEZIONE CIVILE DELLA MARCHE A FINALE EMILIA (MO).  
 
 Ancona, 22 maggio 2012 - La Protezione civile delle Marche cura l’allestimento di una tendopoli per i terremotati di Massa Finalese, la maggiore frazione del comune di Finale Emila (Modena). La pioggia ininterrotta sta ostacolando pesantemente le operazioni, “ma confidiamo di rendere la struttura pienamente operativa già nel tardo pomeriggio”, ha confermato il capo dipartimento Roberto Oreficini. Il campo ospiterà complessivamente 400 persone e verrà gestito insieme alla Protezione civile dell’Umbria. I funzionari delle Marche hanno inoltre aiutato il Comune di Finale Emilia a organizzare le strutture operative di emergenza. La colonna mobile marchigiana ha raggiunto ieri sera la località. È composta da 50 volontari e attiverà anche un Posto medico avanzato. Nella giornata di ieri era prevista, invece, la partenza di squadre di tecnici, composte da personale della Regione e degli Enti locali, per la verifica dell’agibilità degli edifici, insieme ad altro personale che gestirà la segreteria del campo e gli apparati radio indispensabili per garantire l’autonomia nelle comunicazioni  
   
   
TERREMOTO, SI CONTANO I DANNI NEL MANTOVANO  
 
 Milano, 22 maggio 2012 - Dalle verifiche cominciate subito dopo le scosse sismiche che si sono verificate nella giornata di domenica 20 maggio, risulta che i Comuni maggiormente colpiti sono Moglia, Sermide, Felonica, San Giacomo delle Segnate, San Giovanni del Dosso, Schivenoglia, Poggio Rusco, Quistello e San Benedetto Po, tutti in provincia di Mantova. L´assessore regionale alla Protezione civile, Polizia locale e Sicurezza Romano La Russa, in contatto diretto con i volontari che si trovano in loco, conferma anche che "si sono verificati danni più o meno gravi a edifici di culto anche al di fuori dei Comuni sopra citati". "Destano anche preoccupazione - aggiunge La Russa - le avverse condizioni climatiche che, presumibilmente, dureranno almeno ancora per le prossime 24 ore". La Situazione - Nei Comuni di Felonica e Moglia sono attive 4 squadre di tecnici esperti nella valutazione di agibilità degli edifici, composte da 8 funzionari dei Vigili del fuoco e da 8 tecnici di Regione Lombardia. A Moglia è stata individuata una ´zona rossa´ interdetta al passaggio e sono in corso verifiche approfondite anzitutto su strutture pubbliche come scuole e acquedotti. Le necessità segnalate ammontano a circa 300 sopralluoghi tecnici. Beni Culturali - Il sisma ha interessato 11 chiese nei Comuni di Moglia (1), Felonica (3), San Giovanni del Dosso (1), Sermide (3), Quistello (2), Schivenoglia (1). Ancora, il complesso di Polirone di San Benedetto Po - Abbazia e Palazzo con museo civico - e il campanile del Santuario di Ostiglia hanno subito ingenti danni alle strutture e al patrimonio mobile. Sono necessarie verifiche alla Torre civica di Sermide e alla Torre di Guardia di Poggio Rusco e ai 37 edifici vincolati nel comune di Quistello. La Situazione Dei Comuni: - Felonica: tre chiese sono totalmente inagibili. Presso il palazzetto dello sport è stato allestito un centro di accoglienza per gli evacuati. La Chiesa parrocchiale e la sede comunale sono inagibili. E´ stata emessa un´ordinanza di chiusura delle scuole fino a domani per permettere sopralluoghi tecnici; - Moglia: un condominio è temporaneamente inagibile, circa 25 persone saranno ospitate nel palazzetto dello sport. La Colonna mobile provinciale sul posto ha attivato una cucina da campo che fornisce i pasti per tutti gli evacuati dell´area colpita; - Poggio Rusco: ordinanza di chiusura della ex strada provinciale 496; - San Giovanni del Dosso: la Chiesa parrocchiale è inagibile, non le scuole. Rimangono 10 le persone evacuate che saranno ospitate presso la scuola elementare che pertanto domani resterà chiusa; - San Giacomo delle Segnate: è stato istituito un centro operativo di coordinamento; - Sermide: sono state chiuse tutte le chiese, in quanto danneggiate; - Quistello: tutte le scuole sono agibili. Evacuata una famiglia di 6 persone che passerà la notte nel Palazzetto dello sport di Moglia. Permangono problemi nella chiesa parrocchiale, come pure in quella di Nuvolato; - Schivenoglia: il Municipio risulta parzialmente danneggiato, inoltre la scuola elementare e la chiesa risultano inagibili. Emessa ordinanza di chiusura delle scuole per domani; - San Benedetto Po: risultano danneggiate la biblioteca e il chiostro del Complesso monastico del Polirone.  
   
   
FVG: TONDO INCONTRA AMBASCIATORE KAZAKHSTAN  
 
Trieste, 22 maggio 2012 - L´inaugurazione del Consolato onorario della Repubblica del Kazakhstan a Trieste apre nuove e interessanti prospettive di relazioni economiche e commerciali sul piano regionale. Lo hanno sottolineato il presidente della Regione Renzo Tondo e l´ambasciatore del Kazakhstan in Italia, Almaz Khamzayev, al termine di un colloquio che si è svolto ieri nella sede della Presidenza a Trieste, presente l´assessore per le Relazioni internazionali Elio De Anna. "L´apertura del Consolato - ha detto Tondo - dimostra l´attenzione per Trieste e per il Friuli Venezia Giulia. Esso potrà costituire un riferimento molto importante per le imprese che già esportano in Kazakhstan ma anche per sviluppare ulteriormente i rapporti su base interregionale e non solo fra Paesi". Queste opportunità sono state confermate dall´ambasciatore Khamzayev, che ha anche indicato i settori di maggiore interesse, che sono agroalimentare, industria ed edilizia, ma anche i progetti di sviluppo del porto di Trieste. Sono in programma infatti, in occasione della visita dell´ambasciatore, numerosi incontri con imprese e imprenditori del Friuli Venezia Giulia. L´assessore regionale De Anna ha ricordato che, accanto alle possibilità di collaborazione nel settore delle tecnologie per la trasformazione dei prodotti agroalimentari, i rappresentanti della Repubblica del Kazakhstan hanno manifestato interesse per la cultura italiana e per gli scambi in campo culturale.  
   
   
TORINO: IN VISITA I VERTICI DEL GOVERNO MACEDONE  
 
Torino, 22 maggio 2012 - In visita il 23 maggio prossimo le più alte cariche del governo della Macedonia. L’occasione è un doppio appuntamento, imprenditoriale e istituzionale. In mattinata Nikola Gruevski, Presidente del Governo della Repubblica di Macedonia parteciperà, infatti, accompagnato da alti rappresentanti istituzionali, alla Country Presentation Macedonia. L’incontro è organizzato dalla Camera di Commercio di Torino, in collaborazione con il Centro Estero per l’Internazionalizzazione del Piemonte, l’Agenzia “Invest Macedonia” e l´Ambasciata della Repubblica di Macedonia a Roma. L´evento presenterà i programmi di investimento e le opportunità del mercato macedone; i rappresentanti dell’Agenzia per gli investimenti esteri in Macedonia, nella seconda parte della giornata, saranno a disposizione delle aziende piemontesi per incontri b2b. L’impegno del Primo Ministro e di tutta la delegazione governativa proseguirà alle 13.30 a Palazzo civico per la firma dell´Accordo di Cooperazione tra la Città di Torino e la Città di Skopje.  
   
   
AMMINISTRATIVE 2012, IL VOTO NEI 30 COMUNI TOSCANI. L’ANALISI DELL’UFFICIO ELETTORALE REGIONALE  
 
 Firenze, 22 maggio 2012 - “Il voto nei Comuni toscani” è un’analisi delle elezioni amministrative tenutesi nei fine settimana del 6-7 e 20-21 maggio. Lo studio fornisce i risultati complessivi del voto ed è stato curato dall’Ufficio elettorale della Regione Toscana diretto da Antonio Floridia. L’analisi contiene i risultati dei 30 Comuni toscani che hanno rinnovato il sindaco e il consiglio comunale. Per ogni comune, accanto ai risultati del 2012, sono riproposti i risultati delle elezioni amministrative precedenti. Nella prima parte sono presentate alcune prime analisi ed elaborazioni sul voto in Toscana, relativamente ai cinque Comuni con popolazione superiore ai 15 mila abitanti: Lucca, Pistoia, Carrara, Camaiore, Quarrata. In particolare l’analisi verte sui livelli di partecipazione e sul voto per le maggiori aree politiche, confrontato con le elezioni amministrative precedenti: le politiche del 2008 e le regionali del 2010. Http://toscana-notizie.it/wp-content/uploads/2012/05/amministrative-2012-analisi-del-voto-nei-comuni-toscani-a-cura-dellufficio-elettorale-della-regione-toscana.pdf    
   
   
PRESENTATI I RISULTATI DEL CREDITO IN SICILIA  
 
Palermo, 22 maggio 2012 - Presentate ieri alcune iniziative realizzate nel settore del credito dalla Regione siciliana in occasione della pubblicazione degli ultimi dati dell´Osservatorio sul credito: le nuove norme di attuazione in materia di credito e risparmio, l´attuazione della moratoria dei debiti delle imprese, il Microcredito. Al traguardo, dopo 60 anni, le nuove norme di attuazione in materia di credito e risparmio: Dopo un anno e mezzo di confronto con la Banca d´Italia e grazie all´interessamento dello stesso Direttore generale, Fabrizio Saccomanni, si e´ giunti ad un testo condiviso, che rende coerente la disciplina siciliana con l´ordinamento bancario europeo, rafforzando le competenze regionali in materia, al fine di renderli compatibili con tale ordinamento. Le precedenti proposte di riforma, avanzate in materia dalla Regione, si erano in passato sempre arenate, a causa della posizione negativa sulle stesse espressa dalla Banca d´Italia, che ne rilevava l´incompatibilita´ con l´assetto delle competenze in campo bancario. Adesso si e´ giunti ad un testo condiviso. Secondo Armao "dopo un lungo e proficuo confronto con la stessa Banca d´Italia, abbiamo condiviso un testo di norme di attuazione che la Commissione Paritetica, potra´ approvare gia´ nella prossima seduta del 5 giugno. Si offrira´ alla Sicilia un sistema di regole per il sistema bancario regionale rinnovato dopo 60 anni (le precedenti sono del 1952) ed un lungo confronto con la Banca d´Italia, concentrando le competenze sulle funzioni esercitabili nel nuovo contesto della disciplina bancaria europea". Moratoria debiti delle imprese: estensione in Sicilia: "Nel quadro degli interventi promossi a sostegno delle imprese - ha aggiunto Armao - un particolare rilievo assumono le vicende concernenti pagamenti delle amministrazioni regionali e le moratorie Abi, tra cui quella recentemente adottata con l´Accordo nazionale sottoscritto a Roma il 28 febbraio 2012 "Nuove Misure per il credito alle Pmi", che la Regione siciliana ha subito recepito con Delibera di Giunta estendendpnone l´efficiacia agli enti creditizi regionali Irfis, Ircac e Crias. Il testo e´ stato poi definito poi con decreto assessoriale del 15 maggio 2012 e diramato ad Abi ed enti e societa´ regionali". "In tal senso - ha spiegato l´assessore - va evidenziato che per mettere a punto, attraverso il confronto tra gli attori istituzionali, ulteriori interventi idonei a fronteggiare l´attuale grave crisi economica, e´ stato istituito, all´Assessorato regionale dell´economia, un apposito Tavolo Tecnico del quale sono stati chiamati a far parte la Commissione regionale Abi e le Associazioni imprenditoriali. Dopo un fattivo confronto, il 20 aprile scorso e´ stato sottoscritto l´apposito Protocollo d´intesa - l´unico a livello regionale che integra quello nazionale - che individua alcune misure di sostegno anche per le imprese che non rientrano nelle previsioni di cui all´Accordo nazionale, che contempla operazioni di sospensione e di prolungamento dei finanziamenti a favore delle piccole e medie imprese operanti in Italia a condizione che le stesse imprese siano in bonis". Con il protocollo regionale del 20 aprile 2012, la Commissione Abi e le banche aderenti si sono impegnate ad assicurare la piu´ celere e capillare conoscenza degli strumenti degli Accordi, a sensibilizzare al ricorso ai negoziati di ristrutturazione del debito ed alle forme di composizione delle crisi d´impresa - strumenti di sostegno ancora poco conosciuti e utilizzati - ed, infine, ad esaminare particolari situazioni di crisi economico-finanziaria delle imprese. Si tratta della prima intesa regionale in Italia che introduce specifiche ed autonome integrazioni all´accordo nazionale in considerazione delle particolari condizioni economiche della Sicilia. Certificazione dei crediti delle imprese verso la pubblica amministrazione: L´assessore ha poi anticipato che sono in corso di adozione ulteriori misure a livello statale, con il varo di due decreti ministeriali con i quali ne saranno individuate le modalita´ attuative: attengono alla certificazione dei crediti vantati dalle imprese nei confronti della pubblica amministrazione. In questa materia, la Regione ha previsto, con l´art 6 della legge regionale 7/2012, la sottoscrizione tra l´Assessorato regionale dell´economia e l´Abi Sicilia di un protocollo di intesa con il quale si regolano termini e modalita´ di applicazione di tale certificazione. Accordo che la Regione potra´ concludere, tuttavia, appena saranno meglio precisati i termini di quello nazionale sulle tipologie di cessione del credito di imminente definizione. I dati dell´Osservatorio regionale sul credito, relativi al quarto trimestre del 2011 - che per la prima volta sono presentati con modalita´ open data, la piattaforma ha visto la Sicilia, prima tra le Regioni meridionali, protagonista al Forum Pa, - evidenziano che i tassi applicati ai finanziamenti alle famiglie siciliane, nelle operazioni a revoca, hanno fatto registrare una leggera diminuzione rispetto allo stesso periodo dell´anno precedente; mentre nelle operazioni a scadenza si e´ registrata una generalizzata tendenza all´aumento dei tassi. Per le operazioni a scadenza e, specialmente, per quelle a revoca, il tasso permane superiore al dato medio nazionale. Relativamente ai finanziamenti per acquisto abitazione si rileva un progressivo generale aumento dei tassi nelle operazioni a tasso variabile, con un incremento, a dodici mesi, in Sicilia, in linea con la media nazionale; nelle operazioni a tasso fisso i tassi invece risultano in leggera flessione rispetto all´anno precedente. I tassi di interesse applicati alle imprese continuano ad evidenziare una marcata differenza rispetto alle altre aree geografiche, soprattutto per quanto attiene al comparto dell´industria che presenta, in confronto al dato nazionale, una divergenza pari a 2,03%,mentre l´edilizia fa rilevare un tasso superiore del 1,00% e i servizi del 1,34%. Osservando i tassi sulle operazioni a revoca per localizzazione della clientela e classi di grandezza del fido globale accordato, si nota che in Sicilia nella classe di grandezza "da euro 75.000 a euro 125.000", i tassi sono inferiori alla media nazionale, mentre in tutte le altre classi si evidenzia che il tasso applicato nella regione e´ superiore. Il tasso annuo effettivo globale (Taeg) per finanziamenti con finalita´ diverse da acquisto abitazione, pari a 4,41%, ha registrato un consistente aumento rispetto allo stesso periodo dell´anno precedente (3,23%). Mentre il Taeg per finanziamenti con finalita´ diverse da acquisto abitazione ha registrato un sensibile aumento con il dato dello stesso periodo dell´anno precedente. Anche i tassi sui finanziamenti per acquisto abitazione indicano un aumento significativo su base annua. L´incidenza delle garanzie sull´accordato operativo, con un rapporto del 47,66%, e´ in Sicilia particolarmente elevata, sia rispetto alle altre regioni del confronto che al dato medio nazionale; le garanzie sui finanziamenti erogati registrano uno scarto dal dato medio nazionale di 16,80 punti percentuali. Si conferma, quindi - seppur con qualche lieve miglioramento -, l´ormai consolidata tendenza ad un appesantimento delle condizioni di accesso al credito delle imprese e delle famiglie siciliane. Microcredito per famiglie ed imprese: "Di fronte a questo quadro - ha detto l´Assessore regionale per l´Economia, Gaetano Armao, - abbiamo messo a punto da mesi una strategia di sostegno a famiglie e imprese che fanno perno su due distinti strumenti di microfinanza certi, anche in forza dei primi risultati conseguiti, di venire incontro in modo concreto e efficace a esigenti pressanti, pur consapevoli che la crisi ha dimensione sempre piu´ vaste e coinvolge ormai il mondo intero". Il primo, il microcredito per le famiglie, ha l´obiettivo di contribuire a combattere la poverta´ e l´esclusione sociale attraverso l´erogazione di importi non superiori a 6 mila euro, per famiglie in condizioni di particolare vulnerabilita´ economica o sociale, che hanno difficolta´ a ottenere il credito bancario ordinario, mediante la garanzia operata dall´Amministrazione regionale attraverso il "Fondo etico della Regione siciliana" (Fers), con una dotazione di 12 milioni di euro. Sono state avanzate 247 istanze di accesso di cui gia´ 17 erogate e 230 in corso di erogazione, per un impegno del Fondo di garanzia, pari ad Euro 1.133.000. Il secondo, microcredito per le imprese, discende dall´accordo stipulato, nell´ambito dell´iniziativa Jeremie, promossa dalla Commissione Europea al fine di promuovere l´uso di strumenti di ingegneria finanziaria per migliorare l´accesso al credito per le Pmi mediante i fondi strutturali, dalla Regione siciliana con il Fondo Europeo per gli Investimenti (Fei Gruppo Bei). Attuato attraverso Banco di Sicilia-unicredit, con l´erogazione di "microprestiti" fino ad un massimo di 25.000 euro, ad imprenditori attivi soprattutto nei settori dell´artigianato e del commercio, per complessivi 20 milioni di euro. In virtu´ della stessa iniziativa Jeremie, attraverso la Bnl-bnp Paribas sono gia´ stati attivati interventi a sostegno del sistema imprenditoriale siciliano. Si tratta dei finanziamenti, concessi a condizioni particolarmente vantaggiose, fino ad un massimo di 400.000 euro, per un totale di 110 milioni di euro, alle Pmi operanti, tra gli altri, nei settori delle Ict, biotecnologie, risparmio energetico ed energie rinnovabili. "Nei prossimi giorni sara´ erogato il primo finanziamento ad un´importante azienda palermitana - ha concluso Armao -. Ma in merito abbiamo ritenuto di sollecitare il Fei e Bnl-bnp Paribas ad accelerare le procedure di ammissione alla misura in favore delle imprese siciliane e di ammettere anche quelle di nuova istituzione (start-up)".  
   
   
ABRUZZO: CHIODI,DOPO CURA DA CAVALLO PRONTI A TAGLIO TASSE IN 3 ANNI DEBITO GIU´ DEL 14%  
 
Teramo, 22 maggio 2012 - "Per decenni la Regione Abruzzo ha speso molto di quello che erano le sue entrate aumentando costantemente il suo debito. Nel 2000 il debito era di 500 milioni di euro per arrivare ai 4 miliardi del 2007 quando si è andati in default. Perchè la Regione è fallita davvero in quanto non è stata più in grado di pagare i fornitori, soprattutto quelli del sistema sanitario. A quel punto sono dovute intervenire le altre Regioni e lo Stato come ha fatto il Fondo monetario internazionale con la Grecia e nel frattempo la Regione ha dovuto introdurre tasse in modo coattivo per far fronte al Piano di rientro". Lo ha detto il Presidente della Regione, Gianni Chiodi intervenendo a Teramo al convegno ? Economia, lavoro, sviluppo. Ridotto il debito ora tagliamo le tasse" insieme al deputato ed economista Antonio Martino, già ministro della Difesa e degli Affari Esteri. "Arrivati noi al Governo della Regione - ha continuato - se non avessimo stretto la cinghia e fatto scelte molto spesso impopolari, avremmo rischiato che quel debito fuori controllo avremmo finito per pagarlo noi abruzzesi. Abbiamo voluto imporre, invece, un deciso cambiamento di rotta. Abbiamo varato misure severe per il rientro del debito sanitario, una vera e propria "cura da cavallo" che ha generato sterili polemiche da parte dell´opposizione ma di cui oggi raccogliamo i frutti e siamo pronti a tagliare le tasse agli abruzzesi dopo la riduzione del debito. Oggi l´Abruzzo - ha proseguito il Presidente Chiodi - ha ridotto l´indebitamento di circa il 14%, da 4 Mld a 3,2 Mld (circa 800 milioni di euro). Quindi, nessun aumento di tasse (solo l´accisa sulla benzina per il buco della sanità). Inoltre, non è stato contratto nessun nuovo debito e la spesa è stata ridotta di un terzo". L´abruzzo non è più la regione con la più alta tassazione e solo sei regioni in Italia hanno tasse più basse. "Da subito - ha ripreso Chiodi - abbiamo imperniato l´operatività sui temi, oggi molto in voga, del risanamento e della crescita attraverso la predisposizione di importanti riforme strutturali. Dall´inizio del mandato, infatti, si è data soluzione di continuità, rispetto al passato, circa l´adozione di politiche di stampo keynesiano di deficit spending, utilizzando misure di contenimento e di efficientamento della spesa pubblica regionale in funzione di un migliore assetto dei servizi da offrire ai cittadini. Si è anticipato di tre anni il tema del rispetto rigoroso della disciplina di bilancio di cui solo da poco tempo si parla a livello nazionale ed europeo come fiscal compact".  
   
   
ABRUZZO: CHIODI,RIGORE HA PORTATO AD ELIMINARE ENTI INUTILI  
 
Teramo, 22 maggio 2012 - Anche l´abolizione di enti come Aptr, Arssa, Agenzia regionale sanitaria sono un segnale importante; autentici carrozzoni di cui per decenni gli abruzzesi hanno dovuto farsi carico. La loro cancellazione significa che l´attuale giunta regionale ha mantenuto la parola tagliando i costi della politica e facendo risparmiare alcuni milioni di euro. Chi critica tutto questo o, non ne ha compreso il significato o, vuole mantenere il vecchio sistema che mette la politica clientelare e non i cittadini, al centro della vita regionale. Il tema dei costi della politica per noi è stato centrale. Lo abbiamo affrontato fin dall´insediamento in modo rigoroso - ha continuato - sarebbe stato più facile aumentare le tasse ulteriormente che ridurre la spesa magari lasciando sacche di inefficienza. Pur necessarie queste politiche di rigore e di risanamento dei conti non sempre sono state percepite nella loro giusta dimensione. Abbiamo cercato il più possibile di coniugare effettivamente il rigore con le esigenze della crescita attuando politiche di austerità non sempre condivise ma necessarie. Abbiamo scelto una sola strada: tagliare gli sprechi della spesa pubblica preoccupati di creare migliori e più durature condizioni di sviluppo e di benessere economico. Non dobbiamo dimenticare che l´Abruzzo arriva da un progressivo indebitamento che nel 2007 aveva toccato i 4 miliardi di euro tanto da essere classificata come regione più indebitata d´Italia. E´ stato dimezzato il disavanzo delle Asl. Il risanamento posto in essere ha consentito di essere indicati, sia nei tavoli ministeriali che sulla stampa nazionale, come modello di gestione oculata un esempio da seguire e un riconoscimento che ci fa molto piacere. Non dimentichiamo anche altre condizioni difficili in cui ci siamo trovati ad operare. Il 2009 è stato l´anno del devastante terremoto dell´Aquila che ha colpito l´economia, la socialità, l´imprenditorialità, gli investimenti e lo sviluppo. Ha aggravato una situazione che, come altrove, già risentiva di una forte crisi finanziaria mondiale. Per i prossimi anni, - ha concluso - la strategia politica dell´attuale governo regionale continuerà ad essere improntata sulla selettività della spesa e sul rigore ma potremo godere appieno dei risultati ottenuti gradualmente".  
   
   
ABRUZZO: CHIODI, ABBATTUTI I COSTI DELLA POLITICA  
 
Teramo, 22 maggio 2012 - "Abbiamo mantenuto la promessa - ha rimarcato il Capo dell´Esecutivo regionale - anche abbattendo i costi della politica. Abbiamo eliminato il vitalizio dei Consiglieri regionali dopo aver ridotto le indennità (oggi tra le più basse d´Italia), cancellato circa 250 poltrone "ad uso della politica" di enti ed agenzie regionali, tagliato i compensi ai componenti dei consigli di amministrazione; ridotto il numero dei dipendenti regionali, assorbito le Agenzie regionali Arssa, Aptr, Abruzzo Lavoro, ridotto i Consorzi fidi da settantotto ad una decina; eliminato le Comunità montane al livello del mare; accorpato le Ipab da 110 a 8, da 200 membri dei Cda a circa 20, messo in liquidazione società ed enti in deficit: Sir (società di ingegneria regionale), Aret (agenzia regionale per il territorio), Abruzzo Engeenering, etc. La spesa dei collaboratori esterni (co.Co.co.) dal 2008 al 2011 è stata dimezzata. Insomma, con il riordino del sistema sanitario regionale, i tagli degli enti strumentali e la riduzione del debito l´Abruzzo può considerarsi ormai una regione virtuosa. Siamo passati, da regione "canaglia" come ai tempi dei bilanci gonfiati dalle politiche clientelari, ad un sistema come quello delle regioni che i bilanci sanno tenerli in ordine. Un´eredità che abbiamo dovuto gestite con determinazione e rigore.  
   
   
PIEMONTE: ENTI LOCALI, INIZIATO IN COMMISSIONE L’ESAME DEL DDL  
 
Torino, 22 maggio 2012 - E’ iniziata il 18 maggio nella I Commissione consiliare l’esame del disegno di legge di riordino degli enti locali. L’assessore agli Enti locali, Elena Maccanti, ha affermato che “in un quadro normativo statale di grande incertezza come quello attuale, con provvedimenti disorganici inseriti in leggi finanziarie e continui rinvii, abbiamo bisogno di fornire ai piccoli Comuni piemontesi, stretti tra l’obbligo di gestione associata e l’introduzione dal 2013 del patto di stabilità, una legge che permetta loro di organizzare i servizi tenuto conto della specificità del territorio piemontese”. “Mi auguro che la Commissione approvi presto la legge - ha proseguito Maccanti - che è molto attesa dai nostri enti locali e che adatta la normativa statale alle peculiarità del Piemonte. Il testo proposto va nella direzione della Carta delle Autonomie in discussione in Parlamento, che spero abbia un iter altrettanto rapido, e consente ai nostri Comuni di organizzarsi in vista delle prossime scadenze. Il 30 settembre 2012 scatta infatti l’obbligo di gestione associata di almeno due funzioni per i Comuni sotto i 5000 abitanti in pianura e i 3000 abitanti in montagna, mentre a dicembre entrano in vigore le norme che riguardano i Comuni sotto i 1000 abitanti. Dobbiamo dare il tempo agli amministratori di compiere le loro scelte per erogare nel migliore dei modi i servizi alle loro comunità Il ddl mette il Comune al centro del sistema e consente ai sindaci di scegliere gli strumenti per associare i servizi - Unione o convenzione - in base alla realtà territoriale e infatti nasce dopo un serrato confronto con tantissimi amministratori”. Tre le principali novità. La prima riguarda il limite minimo demografico per le aggregazioni: 3.000 abitanti per l’area montana e collinare e 5.000 abitanti per l’area di pianura con possibilità di ulteriori deroghe motivate, limiti che salgono, per il solo settore socio-assistenziale a 15.000 abitanti per l’area montana e collinare, 20.000 per l’area di pianura. Rispetto all´art.16 del decreto legge 138/2011, che prevede per i Comuni sotto i 1000 abitanti la gestione associata di tutte le funzioni, la Regione prevede una deroga per le cosiddette Unioni miste: il dispositivo prevede che, in caso di Unione con Comuni sopra i 1000 abitanti, il Comune inferiore ai 1000 non perda il proprio bilancio, in deroga al comma 4 dell’art. 16 della manovra di agosto. “Un modo - secondo Maccanti - per consentire ai Comuni più piccoli di scegliere se esercitare le funzioni attraverso le Unioni o le convenzioni sulla base dello strumento, e non solo in base alla perdita del controllo della programmazione finanziaria, previsto dall’Unione e non dalla convenzione. Infine, con questo ddl parte il percorso di trasformazione delle Comunità montane, che da enti locali con funzioni proprie potranno trasformarsi, su precisa scelta dei Comuni, in Unioni montane, che eserciteranno, su delega dei Comuni, le funzioni obbligatorie e anche quelle specificatamente relative alla montagna. Gli ambiti non saranno calati dall’alto con legge regionale, ma i Comuni montani potranno scegliere come organizzarsi, se nella forma strutturata dell’Unione, o attraverso lo strumento più flessibile della convenzione”.  
   
   
BOLZANO: IMPUGNATO IL DECRETO MONTI SULLA RISERVA ALL´ERARIO  
 
 Bolzano, 22 maggio 2012 - La Giunta provinciale ha deciso il 21 maggio di impugnare il decreto del Governo Monti relativo alla clausola della riserva all´erario che consente a Roma di trattenere l´intero gettito delle nuove imposte introdotte per abbattere il debito statale. Il decreto, secondo la Provincia, viola l´Accordo di Milano che attribuisce all´ente locale i 9/10 di tutte le tasse riscosse in Alto Adige. "Per ogni eccezione è necessaria l´intesa preventiva", ha ricordato il presidente Luis Durnwalder. Come noto, con l´applicazione della riserva all´erario il Governo Monti ha stabilito che, per risanare il deficit nazionale, l´intero gettito delle nuove imposte introdotte o riscosse venga assegnato alle casse statali. "Per l´Alto Adige significa una cifra attorno ai 235 milioni di euro", ha osservato il presidente Luis Durnwalder. La Giunta provinciale ha deciso di impugnare davanti alla Corte costituzionale il relativo decreto Monti in quanto violerebbe l´Accordo di Milano che attribuisce alla Provincia i nove decimi di tutte le entrate tributarie erariali, dirette o indirette, riscosse sul territorio altoatesino, indipendendemente dalla natura di queste entrate. Un´eccezione a questa regola sulle quote del gettito, come previsto dallo Statuto di autonomia, è possibile solo in presenza di un´intesa con la Provincia. "Siamo certamente pronti a fare la nostra parte per raggiungere gli obiettivi di perequazione e solidarietà e quindi contribuire a risanare il bilancio statale, ma questo deve avvenire in accordo reciproco tra Stato e Provincia e non decretato in maniera unilaterale dal Governo", ha concluso Durnwalder spiegando l´impugnazione.  
   
   
FONDI UE: ASSESSORE VENETO AL BILANCIO, “RISPETTIAMO TABELLA DI MARCIA E CON PATTO PER IL VENETO RISPONDIAMO AD ESIGENZE ECONOMIA”  
 
 Venezia, 22 maggio 2012 - “La programmazione fondi comunitari 2007-2113 sta giungendo al termine di un lungo percorso iniziato nel settembre 2007 quando la Commissione europea approvò il programma proposto dal Veneto: se mai vi fossero ritardi questi non sarebbero frutto dell´inerzia dell´ultimo biennio, ma risultato di un percorso che inizia, con regole e disponibilità economiche, ben diverse dalle attuali, cinque anni or sono”. Lo ha sottolineato il 18 maggio l’assessore regionale al bilancio intervenendo sulle polemiche relative ai fondi europei nel Veneto. “Ritardi, tuttavia e nonostante non pochi problemi aggiunge l’assessore - non ve ne sono: a fronte di una soglia obiettivo di pagamenti imposta al Veneto dal Ministero dello sviluppo economico al 31 maggio 2012 per 126.761.091,76 euro, presentiamo una proposta di certificazione da inviare alla Commissione Europea pari a 131.239.668,15 euro, cioè una spesa maggiore del 3.58 per cento rispetto a quanto richiesto. Il risultato è dunque positivo, pure in un quadro in cui l´utilizzo dei fondi strutturali europei è problematico, non solo in Veneto, a causa dei limiti di spesa imposti dal Patto di Stabilità, che costituisce un nodo non marginale e di non semplice soluzione. Non a caso abbiamo chiesto ripetutamente al governo che i fondi regionali da investire per attivare le risorse comunitarie non vengano compresi nei tetti del Patto di stabilità, cosa che crea non poche disfunzioni”. Entrando nel merito tecnico, l’assessore sottolinea che “Il dato relativo alle risorse impegnate riportato nel rapporto inviato al Consiglio regionale il 9 maggio scorso, su cui alcuni polemizzano, si riferisce alle risorse impegnate dai beneficiari, cioè da chi attua gli interventi sul territorio a fronte dei quali l’impegno contabile operato dalla Regione è ben maggiore. Ecco spiegata la divaricazione degli impegni a bilancio regionale di 315 milioni di euro al 2 maggio 2012 a fronte di un dato di impegno dei beneficiari di 255.212.671,02 euro. Interessante è notare – aggiunge - come rispetto al 31.12.2011 registriamo un passaggio di spesa nel volgere di quattro mesi da 217.855.695,69 euro a 255.212.671,02 euro con un incremento del 17 per cento, per circa 37 milioni di euro in più di investimenti, che non è esattamente sintomo di inerzia”. “Ribadiamo – prosegue l’assessore - che nei progetti messi a bando i fondi regionali previsti non sempre vengono impegnati a bilancio, perché, come impone la norma di legge, verranno formalmente iscritti quando saranno approvati gli interventi messi in gara e dunque si conosceranno i beneficiari. Ma ciò non toglie che l´iter operativo sia già iniziato. Ci sono poi i cosiddetti interventi a regia regionale approvati dal tavolo di partenariato, rispetto ai quali l’Amministrazione ha assunto e condiviso con i soggetti interessati l’impegno a realizzare determinati interventi ritenuti strategici per il territorio: la somma delle diverse tipologie di intervento previste determina le risorse sulle quali l’Amministrazione si è, sia pur in termini diversi impegnata, e da ciò abbiamo introdotto il concetto di “prenotazione di spesa”, che non cela sotterfugi ma indica il quadro reale degli interventi, per cui si arriva ad un ammontare complessivo di risorse pari ad 380.888.064,06 euro (dato al 2.05.2012)”. “Alcuni – secondo l’assessore al bilancio - hanno frainteso i tempi del Patto per il Veneto, che, finanziato in parte e non totalmente con risorse Ue, prevede una serie di interventi da realizzarsi entro il 2013, non entro il 2020. Il 2020 è la prospettiva: gli interventi che ora stiamo programmando ed attuando sono funzionali al raggiungimento degli obiettivi di Europa 2020. E´ vero, invece, che esistono diverse velocità nell´impegno dei fondi a seconda degli assi del Programma Operativo Regionale (Por) con alcuni settori che sono più performanti e altri meno e ciò impone, nell´ottica dell´ottimizzazione, una riflessione sulla gerarchia, sulle responsabilità di gestione o sull´accentramento nella regia gestionale dell´intero programma”. “Infine - conclude l’assessore - un´ultima considerazione sull´organico di personale e il ricorso a contratti a tempo determinato, che non sono esattamente una anomalia in quanto previsti dal Programma Operativo; più generalmente, le norme di legge impongono agli enti locali, Regione compresa, rigidissimi vincoli per l´assunzione di personale e di relativa spesa e ciò ha portato a situazioni di sofferenza in molte piante organiche. Noi non possiamo permetterci il lusso di assumere 30 camminatori, commessi incaricati di portare le pratiche da un ufficio all´altro, come è avvenuto l´altro giorno nella Regione Sicilia, né possiamo fare infornate di nuovi dipendenti. Dobbiamo fare di necessità virtù, ma siamo ben lontani dal non usare i fondi comunitari, che proprio grazie al Patto per il Veneto, invece, con la cooperazione con l´imprenditoria e sindacato conoscono proprio in questi mesi una destinazione concretamente utile”.  
   
   
CAPPELLACCI INCONTRA GIOVANNELLI E V. SANNA. IL PRESIDENTE: "IMPEGNO COMUNE PER ZONA FRANCA A OLBIA"  
 
Cagliari, 22 Maggio 2012 - "L´istituzione della zona franca per l´area di Olbia rappresenta un obiettivo comune." Lo ha dichiarato il presidente Cappellacci al termine dell´incontro svolto il 18 maggio a Villa Devoto con il sindaco di Olbia, Gianni Giovannelli, e il presidente del Consiglio Comunale, Vanni Sanna. "L´introduzione di strumenti di fiscalità di vantaggio - ha ricordato il presidente - rientra tra gli indirizzi della Giunta ed è inserita altresì tra le idee e i progetti sostenuti dalla Regione durante il confronto con il Governo nazionale. Tali misure - ha aggiunto Cappellacci - sono infatti fondamentali sia per dare una spinta propulsiva al sistema produttivo per superare il guado della crisi sia per rendere più competitive le imprese sarde sullo scenario nazionale e internazionale. Per quanto riguarda la città di Olbia, avendo raggiunto una piena intesa sul fine da perseguire, raccolto il contributo costruttivo del sindaco e del presidente del consiglio comunale, abbiamo deciso di dare un carattere operativo al vertice odierno, al quale seguirà una serie di incontri finalizzati a definire il percorso necessario a raggiungere quello che non può non essere un obiettivo condiviso."  
   
   
DA LIGURIA 27 MILIONI ALLO SVILUPPO DEI TERRITORI. SÌ DELLA GIUNTA A RIPARTO FRA I SETTE GAL  
 
Genova, 22 Maggio 2012 - 27 milioni di euro per la promozione del territorio e delle sue risorse sono stati stanziati in mattinata dalla Regione Liguria, con un provvedimento della giunta Burlando, approvato su proposta dell’assessore all´Agricoltura Giovanni Barbagallo. Il finanziamento è ripartito fra i sette Gal - Gruppi di azione locale del territorio, e consiste nella seconda tranche, dopo quella erogata nel 2009, prevista dal Programma di Sviluppo Rurale dell´Unione Europea. I 27 milioni di euro sono così suddivisi: Gal "Riviera dei Fiori" (Imperia), 6 milioni e 440 mila euro; Gal "Strade della Cucina Bianca, del Vino, dell´Olio e dell´Ortofrutta della tradizione ligure" (Savona e Imperia), 3 milioni e 551 mila euro; Gal "Comunità Savonesi Sostenibili2, 3 milioni e 298 mila euro; Gal "Valli del Genovesato", 2 milioni e 539 mila euro; Gal "Agenzia di Sviluppo Gal Genovese", 1 milione e 645 mila euro, al Gal "Valli del Tigullio", 4 milioni e 672 mila euro; Gal "Provincia della Spezia", 5 milioni e 573 mila euro. Si tratta di somme destinate a progetti che riguardano i territori rurali, soprattutto quelli dell´entroterra, per avviare interventi in campo agricolo, turistico, ambientale e per la tutela del patrimonio naturale. "Una programmazione che parte dal basso per dare voce alle idee, ai progetti e alle potenzialità di tante diverse aree della Liguria", afferma Barbagallo.  
   
   
BOLZANO: VERTICE ANTICRISI CON LE BANCHE LOCALI  
 
Bolzano, 22 maggio 2012 - Nel giro di un mese una task force composta dagli assessori Roberto Bizzo, Thomas Widmann e Florian Mussner e dai direttori generali degli istituti di credito locali definiranno la proposta di un pacchetto di interventi da attuare a breve e nel lungo periodo per fronteggiare la crisi economica e sostenere privati e imprese: è quanto emerso il 21 maggio nel vertice a Bolzano tra la Giunta provinciale e i responsabili delle banche altoatesine. Misure anticrisi straordinarie sulla liquidità, tassi di interesse sui mutui per la prima casa e per i finanziamenti alle imprese, utilizzo dei mezzi a disposizione nel fondo di rotazione, proroga delle scadenze di estinzione dei mutui, collaborazione con Pensplan: sono alcuni dei punti che la Giunta provinciale ha discusso oggi nell´annunciato vertice con i responsabili degli istituti di credito locali. "La crisi economica non è ancora finita, la situazione è instabile e coinvolge non solo le aziende ma anche i privati alle prese con il mutuo: per questo interventi specifici a favore dell´imprenditoria e dei cittadini vanno inseriti in un pacchetto da elaborare assieme", ha spiegato il presidente Luis Durnwalder nella conferenza stampa al termine della seduta. Le banche locali (erano presenti Carispa, Banca popolare, Raiffeisen, Btb e Mediocredito) gestiscono un volume di credito pari a circa 18 miliardi di euro. Con i manager si è deciso di studiare una strategia ad hoc. Entro giugno un gruppo di lavoro composto dagli assessori provinciali Roberto Bizzo, Thomas Widmann e Florian Mussner e dai direttori generali degli istituti elaboreranno un documento con le proposte di intervento sulle questioni più urgenti ma anche con misure per il medio e lungo periodo in grado di rafforzare la competitività dell´Alto Adige. Questo considerato che, come ha ripetuto Durnwalder, "in alcuni settori le imprese locali non hanno sufficiente lavoro entro i confini provinciali e parallelamente la quota di export che raggiungono non è ancora adeguata. Le misure punteranno quindi anche a promuovere le esportazioni."  
   
   
PARTECIPAZIONE, LE PROPOSTE TOSCANE PER MIGLIORARE LA LEGGE  
 
Firenze, 22 maggio 2012 – “La legge toscana sulla partecipazione rimane una grande risorsa. Certo il suo uso può essere in futuro migliorato e il suo utilizzo può essere anche maggiore”. Parte da questa considerazione l’assessore della Toscana Riccardo Nencini, ieri intervenuto ai lavori della prima commissione del Consiglio regionale, quella Affari istituzionali presieduta da Marco Manneschi, che ha avviato una serie di audizioni per valutare a distanza di cinque anni l’efficacia dell’innovativa legge, che se non verrà confermata o modificata entro dicembre sparirà automaticamente dall’ordinamento. Dal 2008 ad oggi sono stati finanziati un centinaio di processi partecipativi locali. I numeri, aggiornati a marzo, li ha dati il professor Rodolfo Lewanski, autorità indipendente sulla partecipazione nominato dal Consiglio. “Quel che è mancato – annota Nencini – è l’utilizzazione del dibattito pubblico, preso a prestito dall’ordinamento francese, per i progetti di maggiore entità. Ci si è occupati più di questioni locali e piccole, soprattutto nella prima parte di questi cinque anni. Forse è dipeso anche da un’eccessiva farraginosità della procedura di attivazione e su questo dovremmo lavorare: sfogliare la norma e semplificarla per renderla di maggiore efficacia. Questa almeno è la mia opinione personale”. L’assessore ha poi aggiunto altre proposte di possibile revisione della legge: una migliore rendicontazione dei risultati, rendere più stringenti i tempi del processo di partecipazione (oggi sono sei mesi, prorogabili fino a nove) e magari valutare l’opportunità di fondere in un’unica figura i ruoli oggi ricoperti dall’Autorità indipendente della partecipazione, nominata dal Consiglio regionale, e il garante della comunicazione per il governo del territorio, che dipende invece dalla giunta. Nella riflessione sull’uso della legge toscana, in questi cinque anni, è previsto anche un seminario pubblico che si dovrebbe svolgere entro la prima metà di giugno.  
   
   
FRA LE DECISIONI DELLA GIUNTA REGIONALE DEL PIEMONTE: VENDITA DEGLI ALLOGGI DI EDILIZIA AGEVOLATA, ICT E MODIFICHE AL PIANO DI SVILUPPO RURALE SONO I PRINCIPALI ARGOMENTI ESAMINATI IL 21 MAGGIO DALLA GIUNTA REGIONALE.  
 
 Torino, 22 maggio 2012 - La riunione è stata coordinata dal presidente Roberto Cota. Vendita alloggi. Come proposto dal vicepresidente Ugo Cavallera, gli alloggi di edilizia agevolata destinati alla locazione permanente, costruiti da cooperative o imprese e finanziati con contributi pubblici, potranno essere venduti agli assegnatari previa autorizzazione della Regione e nel rispetto di precise condizioni: decorrenza di almeno dieci anni dall’ultimazione dei lavori, conclusione del procedimento tecnico ed amministrativo dell’intervento, restituzione anche anticipata dei contributi concessi, richiesta che riguardi almeno la metà degli alloggi compresi nell’insediamento, impegno della cooperativa a destinare eventuali plusvalenze per la costruzione di nuovi alloggi per la locazione permanente. Ict. Un disegno di legge presentato dall’assessore Massimo Giordano e che passa ora all’esame del Consiglio si propone di riordinare le attività della Regione nel settore dell’Information and Communication Technology. Diversi gli obiettivi che si intendono raggiungere: consolidamento dell’Ict nello sviluppo dell’economia, superamento del divario digitale, realizzazione di interventi infrastrutturali e tecnologici idonei ad assicurare al territorio elevati livelli di competitività, conseguimento di elevati standard di qualità dell’azione amministrativa, diffusione della cultura informatica come presupposto del progresso sociale ed economico, costituzione di una società regionale per l’innovazione digitale a totale capitale pubblico per mezzo della trasformazione del Csi-piemonte. Piano di sviluppo rurale. Vengono recepite, su proposta dell’assessore Claudio Sacchetto, le modifiche al Piano di sviluppo rurale 2007-2013 che la Regione aveva presentato alla Commissione europea e che questa ha approvato. Le principali riguardano l’uso dei servizi di consulenza, lo sviluppo di nuovi prodotti o tecnologie nel settore agroalimentare, il miglioramento dei pascoli montani, i pagamenti agroambientali, l’inserimento della razza caprina grigia delle valli di Lanzo tra quelle oggetto di conservazione, l’introduzione di una nuova azione riguardante gli investimenti per lo sviluppo dei siti di grande pregio naturale. Sono stati inoltre approvati: - su proposta del vicepresidente Ugo Cavallera, la variante generale al piano regolatore generale di Front (To); - su proposta dell’assessore Claudio Sacchetto, la continuazione del piano di profilassi della batteriosi dell’actinidia e le disposizioni per l’assegnazione dei diritti di impianto di superfici vitate dalla riserva regionale.  
   
   
APPRENDISTATO, VIA LIBERA DELLA GIUNTA TOSCANA AL REGOLAMENTO ATTUATIVO DELLA LEGGE  
 
Firenze , 22 maggio 2012 – La Giunta ha dato il via libera alla proposta di modifica del regolamento di esecuzione della legge regionale in materia di apprendistato, approvata qualche giorno fa dal Consiglio regionale. La legge, recependo la nuova normativa nazionale, stabilisce che il regolamento disciplini i tre diversi livelli di apprendistato: quello legato alla qualifica e al diploma professionale, quello per l’apprendistato professionalizzante (che riguarda oltre il 90% dei contratti di apprendistato), quello infine di alta formazione e ricerca. In particolare il regolamento definisce i criteri generali per la formazione pubblica per quanto riguarda il primo e il secondo livello, mentre per il terzo, l’alta formazione, si rinvia ad un percorso condiviso con università e centri di ricerca. “La Toscana è tra le prime Regioni – spiega l’assessore alle attività produttive, formazione e lavoro Gianfranco Simoncini – che recepisce le novità della normativa nazionale, il testo unico sull’apprendistato, in linea anche con quanto concordato in sede di Conferenza Stato-regioni. Lo facciamo perché siamo convinti che l’apprendistato debba divenire sempre di più la forma principale di ingresso nel mondo del lavoro, con una forte valorizzazione della formazione interna all’azienda. In particolare – prosegue – abbiamo fissato un monte ore di 600 ore annue per quanto riguarda l’apprendistato per la qualifica e il diploma professionale. Si tratta di una scelta – puntualizza l’assessore – che crediamo rappresenti un giusto equilibrio tra la formazione esterna all’azienda, nella quale acquisire le competenze di base necessarie, e quella interna, dal carattere più professionalizzante. Pensiamo anche, così, di incentivare questa forma di utilizzo dell’apprendistato, finora poco seguita da parte delle imprese”. Quanto all’apprendistato professionalizzante, il regolamento prevede che le ore di formazione esterna siano modulate in relazione al titolo già acquisito dal lavoratore o dalla lavoratrice. In particolare, per quelli già in possesso di laurea o diploma il monte ore è di 60; per coloro che hanno la qualifica o il diploma professionale è di 90 ore; per tutti gli altri è di 120 ore. La formazione pubblica sarà erogata attraverso voucher individuali che i lavoratori possono spendere, secondo un progetto formativo strutturato ad hoc, con il supporto di figure professionali qualificate. La giunta ha poi deciso di fissare lo standard delle competenze base che ciascun apprendista deve conseguire: riguardano la sicurezza e la disciplina del rapporto di lavoro, le pari opportunità, le competenze chiave europee per l’apprendimento permanente. Ora la proposta della Giunta passa all’esame del Consiglio e si conta, entro giugno, di portare a compimento l’iter dando così piena attuazione alla legge.  
   
   
FORMAZIONE IN LIGURIA: 1,5 MILIONI DAL FSE PER VOUCHER LAVORO PER FORMAZIONE CONTINUA DI OCCUPATI E DISOCCUPATI  
 
Genova, 22 Maggio 2012 - Un voucher fino a 6.000 euro per disoccupati laureati o occupati diplomati e lavoratori in cassa integrazione e in mobilità che intendono accedere ai corsi di alta formazione disciplinati nell´apposito catalogo interregionale disponibile online sul sito www.Altaformazioneinrete.it lo ha previsto la Giunta regionale su proposta dell´assessore al bilancio e alla formazione Pippo Rossetti mettendo a disposizione 1,5 milioni di euro del fondo sociale europeo per l´anno 2012. I corsi partiranno da ottobre in poi dopo la fase di selezione degli organismi di formazione prevista dal 21 maggio fino all´11 giugno e dopo l´elaborazione delle proposte formative. L´elenco dei corsi che verranno inseriti nel catalogo interregionale dell´alta formazione a cui aderiscono 11 regioni, oltre alla Liguria, sarà pubblicato il 30 luglio sul sito www.Altaformazioneinrete.it  e da questa data fino al 21 settembre potranno essere inviate le domande da parte dei soggetti interessati. "Anche quest´anno – spiega l´assessore Rossetti – tenuto conto della difficile situazione economica abbiamo voluto ripetere l´esperienza già avviata lo scorso anno con successo per favorire l´accesso ai percorsi formativi finalizzati all´inserimento e reinserimento lavorativo e alla permanenza sul mercato del lavoro". È questa la seconda edizione dei corsi di alta formazione destinati a disoccupati o inoccupati in possesso di un titolo di laurea, occupati, persone in cassa integrazione ordinaria e straordinaria, o in mobilità purché in possesso di almeno un diploma di scuola secondaria superiore. Nel 2011 sono stati 52 i corsi proposti dagli organismi di formazione liguri, più 12 master e 5 corsi di specializzazione proposti dall´Università degli Studi di Genova per un totale di 260 iscritti. Di questi 73 sono disoccupati o inoccupati in possesso di un titolo di laurea e 186 sono occupati o in cassa integrazione ordinaria o straordinaria o in mobilità. Il voucher individuale che non può essere superiore a 6.000 euro viene erogato dalla Regione attraverso l´organismo di formazione per consentire la copertura delle spese di iscrizione al corso.  
   
   
FVG: CONFERMATA GARANZIA CREDITO A LAVORATORI PRECARI  
 
Trieste, 22 maggio 2012 - "La garanzia offerta dalla Regione per il credito ai lavoratori precari rappresenta uno strumento che, specialmente in questo momento, può risolvere i problemi di quelle persone che, essendo prive di un contratto a tempo indeterminato, trovano un ostacolo nell´ottenere un finanziamento dalle banche. Per questo, in virtù anche dell´esiguo numero di coloro i quali nel 2011 sono ricorsi a questa forma di sostegno, ritengo importante ricordare alle persone potenzialmente interessate questa opportunità". Approvato il 18 maggio in sede di Giunta regionale il rendiconto della gestione 2011 del Fondo di garanzia per l´accesso al credito da parte dei lavoratori precari che, nel 2011, ha registrato 16 contratti di finanziamento, l´assessore al Lavoro del Friuli Venezia Giulia, Angela Brandi, ne sottolinea le peculiarità e, scorrendo le cifre, nota come dall´inizio dell´operatività del Fondo (2007) sono state rilasciate garanzie per 1.164.000 euro a fronte di 310 contratti di finanziamento, con la possibilità di rilasciare ulteriori garanzie per circa 9 milioni di euro. Con questa iniziativa, la Regione ha inteso facilitare l´ottenimento di un finanziamento bancario da parte di quei lavoratori che, non avendo un contratto di lavoro a tempo indeterminato, incontrano difficoltà quando si rivolgono alle banche per un prestito. Allo scopo è stato costituito presso la Banca Mediocredito del Friuli Venezia Giulia il Fondo regionale di garanzia per l´accesso al credito da parte dei lavoratori precari, che ha la funzione di concedere garanzie a fronte di finanziamenti erogati da un gruppo di banche convenzionate. I finanziamenti possono essere utilizzati in primo luogo per l´acquisto di beni di consumo durevoli, come computer, mobilio, automobili. L´importo della garanzia che può essere concessa per questa tipologia di finanziamento varia da un minimo di euro 4.950 ad un massimo di euro 15.030. L´acquisto deve avvenire in data successiva a quella di presentazione della domanda e comunque entro novanta giorni dalla data di erogazione del finanziamento bancario. In alternativa, il finanziamento può essere utilizzato anche in forma generica al credito al consumo. In tal caso l´importo varia da un minimo di 990 ad un massimo 3.060 euro. Infine, la garanzia può essere concessa anche per l´anticipazione del trattamento di cassa integrazione guadagni straordinaria. Nella fattispecie l´importo della garanzia ammonta a 3.060 euro. I requisiti richiesti per poter richiedere l´intervento del Fondo, oltre alla maggiore età e alla residenza in Friuli Venezia Giulia, sono quelli di non esercitare attività d´impresa e di essere impiegati esclusivamente con uno o più dei seguenti contratti: di lavoro intermittente, di lavoro a progetto, collaborazione coordinata e continuativa nelle ipotesi in cui è ancora stipulabile e di somministrazione da tempo determinato. Possono accedere al finanziamento anche coloro i quali abbiano prestato per almeno 12 dei 24 mesi precedenti alla data della presentazione della domanda attività di lavoro dipendente o assimilata a quella di lavoro dipendente o di lavoro autonomo e che abbiano conseguito un reddito complessivo non superiore a 24mila euro. Possono, infine, accedere allo strumento anche i disoccupati. La domanda per ottenere la garanzia sul credito va presentata direttamente ad una delle banche convenzionate, contestualmente alla richiesta di finanziamento. Il Mediocredito Fvg ha stipulato apposite convenzioni con la Federazione delle Banche di credito cooperativo della regione, con la Banca Popolare Friuladria, con la Banca di Cividale e con la Friulcassa-cassa di Risparmio regionale.  
   
   
VALLE D’AOSTA: PIANO REGIONALE OPERATIVO DEI LAVORI PUBBLICI PER L’ANNO 2012  
 
 Aosta, 22 maggio 2012 - L’assessorato delle opere pubbliche, difesa del suolo e edilizia residenziale pubblica informa che, nel corso della seduta di, venerdì 18 maggio, la Giunta regionale ha adottato la delibera con la quale approva, ai sensi dell’art. 8, comma 3, della l.R. 12/1996 e s.M., il Piano regionale operativo dei lavori pubblici per l’anno 2012. Il Piano operativo è lo strumento che individua gli interventi per i quali si intendono intraprendere le procedure di aggiudicazione dei lavori nel corso dell’anno, rendendo così esecutiva l’attività di realizzazione delle opere pubbliche comprese nelle programmazioni di settore dei seguenti Assessorati: Opere pubbliche, difesa del suolo e edilizia residenziale pubblica - Agricoltura e risorse naturali – Istruzione e cultura - Turismo, sport, commercio e trasporti - Territorio e ambiente - e della Presidenza della Regione relativamente alla Direzione Protezione civile. Il forzato ritardo nell’adozione del Piano operativo di quest’anno è stato determinato dalla necessità di conoscere gli effetti prodotti sulla disponibilità finanziaria regionale dal così detto Decreto salva Italia definito in Consiglio Regionale solo il 21 marzo 2012. «Per il 2012, dato il permanere del periodo di crisi economica e i consistenti tagli alla finanza pubblica – ha spiegato l’Assessore Marco Viérin - si è cercato di mantenere un quadro complessivo delle risorse finanziarie assegnate che, seppure decisamente ridotto rispetto al passato, consente da un lato di sviluppare alcune opere ritenute prioritarie per la loro rilevanza regionale e dall’altro di garantire la realizzazione di una serie di lavori di minore entità e di importo più contenuto al fine di promuovere comunque un certo impulso all’economia locale e alle imprese del settore. Complessivamente – prosegue Viérin - i 104 interventi ricompresi nel Piano operativo 2012 rappresentano una riduzione percentuale rispetto al 2011 pari al 22 per cento, mentre l’ammontare complessivo di investimenti attivati di 27 milioni 275 mila 575,27 euro evidenzia una riduzione percentuale, sempre rispetto al 2011, pari a circa il 65 per cento. Relativamente al flusso dei lavori dal Programma regionale di previsione dei lavori pubblici per il triennio 2011/2013 al Piano operativo 2012 si evidenzia una adeguata coerenza programmatoria. Infatti, rispetto ai 104 interventi complessivi, 82 (pari al 79 per cento) risultano confermati dalla previsione di realizzazione del 2011. Tra i restanti 22 interventi, 12 sono riconducibili ad attività manutentive non prevedibili e considerate prioritarie nei diversi settori d’intervento e 10 costituiscono opere di completamento di lavori precedentemente avviati».  
   
   
BARLETTA: L’ASSESSORE REGIONALE ACCOGLIE CAROVANA ANTIMAFIA  
 
Bari, 22 maggio 2012 - L’assessore regionale Maria Campese parteciperà, martedì 22 maggio, alle iniziative organizzate a Barletta da Cgil, Arci e Libera in occasione dell’arrivo della Carovana antimafia in piazza Aldo Moro. “Sara l’occasione – dice l’assessore Campese - per interrogarsi sul tragico attentato di Brindisi ma, soprattutto, per mettere al centro del dibattito politico i diritti dei giovani a vivere in un Paese normale, dove il concetto di giustizia sociale, politica ed economica non sia dettato dall’agenda della criminalità mafiosa ma da quello di uno Stato libero e in grado, nelle sue diverse articolazioni, di affrancarsi definitivamente dalla cultura del ricatto e dell’omertà”. “Anche per la nostra città questi sono stati mesi durissimi”, ricorda l’assessore di Barletta, “gli attentati incendiari a danno di commercianti e piccoli imprenditori hanno lasciato il segno sui muri degli edifici presi di mira e nell’animo di tutta la popolazione, inorridita dall’efferatezza di un’offensiva criminale il cui scopo principale è quello del controllo del territorio. “Barletta, pur nelle sue molte contraddizioni - continua la Campese - è una città che ha dimostrato di volersi aprire al futuro senza alcuna intermediazione, e questo proprio grazie ai giovani che hanno cancellato dal loro vocabolario termini ingombranti, come connivenza, rassegnazione, paura; e che oggi più che mai sono pronti a giocarsi le carte del futuro con le armi pacifiche della democrazia. “Da Barletta domani – conclude l’assessore regionale invitando la comunità a partecipare in modo massiccio alle iniziative messe in campo con la Carovana antimafia – dovrà partire un messaggio di civiltà univoco e inequivocabile: la Puglia sta dalla parte della legalità, a tutti i livelli, senza se e senza ma”.  
   
   
IN REGIONE MARCHE CONVEGNO ICAM SULL’INTEGRAZIONE  
 
Ancona, 22 maggio 2012 - “Icam: un laboratorio per un’integrazione concreta ed efficace” è il titolo del convegno che si è svolto ieri mattina nella Sala Raffaello della Regione Marche. In discussione, gli interventi programmati dalla Regione Marche attraverso i Fondi Fei (Fondo Europeo per l’integrazione dei cittadini di Paesi terzi, annualità 2007-2013) gestiti congiuntamente dall’Assessorato alle Politiche Sociali e dall’Assessorato all’Istruzione. Attraverso la rete dei Ctp (Centri Territoriali Permanenti per l’Educazione degli Adulti) coordinata dall’Ufficio Scolastico Regionale per le Marche, sono state erogate nel corso dell’anno circa 1000 ore di formazione destinate ad oltre 500 immigrati. La Rete dei Ctp, forte di una storia di oltre 15 anni, è la risposta adeguata a un intervento diffuso su tutto il territorio regionale. Presenti anche i rappresentanti delle Prefetture provinciali che hanno sottoscritto un protocollo per la condivisione delle procedure legate alla somministrazione del Test di Lingua italiana previsto dal decreto ministeriale del 4 giugno 2010 per il conseguimento del livello A2, necessario per ottenere il permesso Ce per il soggiornanti di lungo periodo. Sono intervenuti gli assessori regionali, ai servizi sociali e Immigrazione, Luca Marconi, e al Lavoro e Formazione, Marco Luchetti, che hanno evidenziato l’importanza di una sinergia in grado di ottimizzare le risorse in un momento di grande fatica per i continui tagli al sociale e alla formazione assicurando, da parte della Regione Marche, il pieno sostegno al progetto e sottolineando come solo all’interno di istituzioni dinamiche ed efficienti e mediante un lavoro costante di crescita professionale, sarà possibile dare le risposte adeguate alle politiche di educazione permanente in atto, particolarmente nel settore dell’insegnamento ad immigrati come via prioritaria per una corretta integrazione. Nel corso del convegno, il coordinatore della Rete Ctp, Luca Di Dio, ha illustrato le coordinate del progetto Icam (Italiano Cantiere Aperto Marche) sia per l’annualità trascorsa che per l’annualità in corso Icam2, soffermandosi sulla creazione di un Tavolo di Lavoro per la Policy Regionale per la formazione e l’integrazione degli immigrati aperto a Regione, Province, Prefetture-utg, Usr e parti sociali.  
   
   
FVG, PARI OPPORTUNITÀ: 25MILA EURO PER LOTTA A DISCRIMINAZIONE  
 
Trieste, 22 maggio 2012 - L´assessore regionale a Lavoro e Pari opportunità, Angela Brandi, ha presentato il 19 maggio un nuovo bando destinato agli Enti locali. Entro il 30 giugno, infatti, i Comuni del Friuli Venezia Giulia potranno presentare, anche in forma associata, progetti di azioni positive anche consistenti in misure volte alla rimozione degli ostacoli che impediscono la realizzazione di pari opportunità tra uomini e donne nel lavoro, promuovendo il superamento delle situazioni di svantaggio per le donne attraverso una decisa azione di contrasto ad ogni forma di discriminazione. Il bando, condiviso con la Commissione regionale per le Pari opportunità, prevede una copertura dell´80% dei costi complessivi per un ammontare massimo di 25mila euro. "Lo scorso anno - spiega Brandi - con questo intervento abbiamo finanziato 11 Enti locali con oltre 200mila euro, tra i quali importanti progetti in campo turistico e, più in generale, del lavoro e della formazione. Adesso - annuncia - riproponiamo questa opportunità di finanziamento senza imporre un tema specifico, proprio per lasciare ai Comuni un´autonomia decisionale su quelle che sono le esigenze più sentite dal territorio". Dopo la verifica di ammissibilità, i progetti verranno ammessi a valutazione con criteri e punteggi che riguardano la progettualità integrata con la collaborazione fra più Enti, la pertinenza, la complessità e completezza, ma anche l´originalità e il carattere innovativo. La Commissione regionale per le Pari opportunità redigerà poi la graduatoria. I progetti dovranno presentare un´analisi di contesto in cui si inseriscono, una descrizione delle azioni che si intendono realizzare e le modalità operative per farlo, inoltre una valutazione ex ante sull´efficacia del progetto stesso. "I Comuni potranno proporre iniziative in sinergia con le azioni messe in campo dalla Regione - sottolinea Santina Zannier presidente della Commissione Pari opportunità - per sostenere le famiglie e le donne che lavorano, come il progetto Si.con.te che prevede l´apertura di sportelli di conciliazione operanti presso i Centri per l´impiego, ma non doppioni di interventi che la Regione già finanzia". In particolare, per quel che riguarda il progetto Si.con.te (che potrà disporre di un finanziamento complessivo di 200mila euro) sono stati più di 2mila i contratti stipulati nel 2011 tra famiglie e badanti/baby sitter che, ulteriormente incentivati nel corso del 2012 con uno stanziamento statale pari a 764.000 euro, contribuiranno ancora a sostenere le donne nell´ingresso e la permanenza nel mercato del lavoro e, contemporaneamente, a fare emergere un settore caratterizzato dal rischio di ricorso al lavoro sommerso. La domanda di contributo devono essere presentate attraverso il modulo disponibile sul sito web della Regione Friuli Venezia Giulia, www.Regione.fvg.it  alla voce Bandi e avvisi.  
   
   
FAMIGLIA: FVG, QUALITÀ DELLA VITA DA SOLIDARIETÀ TRA GENERAZIONI  
 
Udine, 22 maggio 2012 - Attualmente in fase di avvio, i Piani di zona, intesi come piani regolatori del sociale, sono la sede in cui fare il salto di qualità e lasciare alle spalle un modo segmentato di affrontare i temi dei giovani, degli anziani, dei diversamente abili, delle dipendenze ed altro ancora, per mettere al centro il sistema delle relazioni, incluse quelle generazionali. Ne è convinto l´assessore all´Istruzione, Associazionismo e Famiglia, Roberto Molinaro, che indica nell´innovazione sociale la sfida da cogliere e per cui ha ormai un ruolo fondamentale "l´incrocio d´esperienze, da tradurre in fatti concreti in cui le famiglie siano protagoniste e possano esprimere, come stanno già facendo, le potenzialità del territorio". L´assessore l´ha spiegato ieri tirando le fila del convegno "Generazioni al futuro", organizzato dal Capla (Coordinamento associazioni di pensionati lavoratori autonomi) del Friuli Venezia Giulia e realizzato nell´Auditorium della Regione a Udine con il supporto della locale Camera di Commercio. Per Molinaro la frammentazione del sistema del sociale ha portato allo sviluppo di professionalità importanti, ma ora il rischio è che si guardi allo specifico, perdendo di vista i messaggi che provengono da una comunità sempre più contraria a complessità e complicazioni "che i cittadini non apprezzano, prendendone le distanze". Secondo Molinaro, è la solidarietà tra le generazioni, nelle fondamentali dimensioni dell´impresa e della famiglia, la chiave di volta di qualità della vita ed invecchiamento attivo. Apparentemente semplice, ma fondato su trasversalità che coinvolgono l´intero sistema regionale delle istituzioni, del volontariato, del welfare e dei nuclei familiari, il concetto è stato ribadito a più riprese nel corso di un convegno promosso nell´intento di dare risposte alle indicazioni date dalla Ue con l´"Anno europeo dell´invecchiamento attivo e della solidarietà tra generazioni", attualmente in corso. Gli interventi che si sono susseguiti nel corso dei lavori, a partire da quello del presidente regionale di Confartigianato, Graziano Tilatti, hanno confermato che il Friuli Venezia Giulia è all´avanguardia su queste tematiche a livello comunitario, oltre ad essere tra le pochissime Regioni italiane ad essersi dotate di una legge sulla Famiglia. "La nostra regione - ha rilevato Molinaro - è sempre stata attenta, anche per la sua dimensione demografica, al tema dell´invecchiamento della popolazione, che non è da collegare solo al problema della pensione, senza dubbio di attualità, ma anche a tantissimi altri fattori". "Se riusciamo ad inserire nel dibattito avviato oggi anche l´erogazione dei servizi, avremo raggiunto lo scopo dell´Anno europeo" ha detto l´assessore, osservando comunque che, in prospettiva, un approccio di questo tipo "ha bisogno di un Friuli Venezia Giulia in cui la solidarietà sia un fatto concreto e passi attraverso la collaborazione continuativa tra istituzioni ed i diversi portatori di interessi". Il Piano regionale per la Famiglia 2012-2014, ha ricordato Molinaro, è stato redatto in base ad una concezione proattiva del rapporto tra i sessi e le generazioni e, tra i bandi in programma, uno, sostenuto da Stato e Regione, si intitola "Arti e mestieri del passato per un´imprenditoria del futuro", rivolto ai giovani che potranno rivisitare i mestieri della nostra cultura, trasformandoli in occasione di impresa. Inoltre, ha continuato l´assessore, è attualmente al vaglio del Consiglio regionale la nuova legge quadro in materia di volontariato e promozione sociale. "Tradurre in fatti concreti e di sistema le conoscenze e la saggezza emerse dal convegno di oggi non è facile - ha notato - ma dobbiamo almeno provarci, perché incontri come questo hanno lo scopo di dare avvio ad altre iniziative e mettere a confronto chi fa parte delle istituzioni, chi si occupa di impresa e chi è portatore di conoscenze significative".  
   
   
DAL MEDIO ORIENTE A TRENTO OTTO DONNE PER LA PACE  
 
Trento, 22 maggio 2012 - Faten Elzinaty, Tehilabilha Barshalom, Basima Halabi, Hedva Goldschmidt, Adina Barshalom, Dganit Fachima, Syhal Ibrahimmar, Nuha Farran: sono le 8 "donne per la pace" che hanno animato il 18 maggio nella sala conferenze della Fondazione Caritro uno degli incontri più attesi di Officina Medio Oriente. "Otto donne leader nelle rispettive comunità - ha detto in apertura l´assessore provinciale alla solidarietà internazionale e convivenza Lia Giovanazzi Beltrami - che hanno iniziato un percorso comune. Per alcune, parlare o mangiare assieme a donne appartenenti ad altre comunità o ad altre fedi è stato possibile per la prima volta solo in Trentino. Per tutte, dopo l´inizio di questa esperienza, la vita è cambiata. Noi possiamo capirlo perché anche il Trentino come regione di confine è stata lacerata dai conflitti. Oggi abbiamo raggiunto un buon livello di convivenza, e possiamo ´offrire´ questa terra come un terreno ideale per il confronto e il dialogo. Per questo tutto ciò che possiamo fare in favore della pace in Medio Oriente dobbiamo continuare a farlo. E vogliamo dirvi: non siete sole." Un incontro particolarmente significativo dunque quello tenutosi stamani a Trento, che ha avuto per protagoniste 8 donne - nella precedente edizione erano cinque - che nelle loro patrie, spesso contese, lacerate dai conflitti, si impegnano in favore della risoluzione pacifica dei conflitti e della convivenza, utilizzando strumenti diversi: l´educazione, lo studio, le attività di volontariato, l´animazione all´interno delle comunità di appartenenza ma anche uscendo da esse, confrontandosi con "l´altro". Per tutte loro, l´appoggio che arriva dall´Italia e dal Trentino in particolare è fondamentale. "Ogni cammino nasce con un piccolo passo - ha detto la coordinatrice del gruppo Hedva Goldschmidt - e noi questo passo lo abbiamo fatto due anni fa a Trento, quando ci siamo incontrate per la prima volta. Da quell´esperienza sono nati progetti importanti per il dialogo fra ebrei e arabi, anche se spesso abbiamo idee differenti. Crediamo però che la pace nasca innanzitutto dalle persone, dall´incontro fra storie e percorsi personali, ed è per questo che Officina è importante." Bashima Halabi, di origine drusa, ha presentato la sua esperienza di vita e alcuni aspetti della sua religione, originatasi in Egitto circa 1000 anni fa, separandosi dall´Islam, e basata essenzialmente sull´idea della reincarnazione ´. I drusi nel mondo in tutto sono un milione e mezzo, centomila in Israele. Le radici sono in Siria. Io lavoro alla realizzazione di progetti di informazione, sono anche insegnante di scuola superiore e guida di musei - ha spiegato - e ora mi sto dedicando alla realizzazione di un museo della cultura drusa nel monte Carmelo, rivolto soprattutto ai bambini, affinché non smarriscano la memoria. Ho iniziato ad occuparmi dei temi della pace dopo avere conosciuto una bambina figlia di una vittima del terrorismo. Abbiamo cominciato costituendo gruppi di bambini ebrei e arabi, che chiamiamo ´i custodi del museo´. Loro presentano le loro culture, noi la nostra. Vogliamo semplicemente rompere il ghiaccio e fare un lavoro comune." Syhal Ibrahimmar, beduina di religione islamica, nata vicino a Nazareth, è stata la prima della sua famiglia a poter studiare, nell´università ebraica di Gerusalemme. "Volevo lavorare con la gente, così ho scelto la strada dell´insegnamento. Quando c´è stata la seconda Intifada ho iniziato a lavorare in un programma pedagogico arabo-ebreo, basato sulle storie comuni della Bibbia, rivolto inizialmente ai bambini e poi allargato agli insegnanti. Quindi a Ber Sheva ho creato la prima scuola arabo-ebraica, perfettamente bilingue. Ho acquisito esperienza e fiducia e ora coordino un´iniziativa che interessa tutte le scuole ebraiche del sud del Paese." Hadina Barshalom, direttrice dell´Università ultraortodossa di Gerusalemme, ha esordito con una citazione dal Libro di Isaia, contenente un invito al dialogo fra i diversi popoli. "Tutti noi in verità cerchiamo una via per il dialogo - ha proseguito - e dobbiamo assolutamente dare fiducia l´uno all´altro perché è su questo che si basa il futuro delle nuove generazioni. Dio ha anche dato alla donna una capacità di comprensione in più, ed è grazie a questo che il popolo di Israele si è liberato dal giogo dell´Egitto. Io faccio pare di un comitato governativo che si adopera per avvicinare gli arabi israeliani e gli ebrei ma anche i religiosi e i laici. Due anni fa sono stata invitata a Trento, ho incontrato gente calorosa e che ama l´essere umano, a partire da Lia Beltrami, che sa guidare, è coraggiosa e accoglie. Il cammino che abbiamo iniziato allora come donne per la pace è importantissimo, ed è un cammino che continua." "La vita dei cristiani in Terra Santa è piuttosto difficile - ha detto Nuha Farran - per molti fattori. Io sono araba, e molti in Israele sono sorpresi di vedere donne arabe come me che non portano velo o altri segni di arabicità. Veniamo visti con diffidenza sia dagli arabi che dagli ebrei. Forse perché più laici, più vicini alla cultura europea, forse perché stiamo un po´ ´in mezzo´ fra le due comunità. Per noi è difficile anche scegliere dove mandare a scuola i nostri figli. L´emigrazione è una delle minacce fondamentali alla presenza dei cristiani in Medio Oriente. Forse in futuro rimarranno solo i sorveglianti dei luoghi santi. Ma io non voglio lasciare la mia terra." Faten Elzinaty ha a sua volta sottolineato le difficoltà delle donne mediorientali, specie laddove più forte è la pressione esercitata dai conflitti. "In questi due anni siamo cambiate, e lo sentiamo oggi, qui a Trento, per la forza, la verità e il coraggio che percepiamo. Sono orgogliosa di essere parte di questo gruppo. La nostra forza sta nella capacità di riconoscere l´altro pur essendo a volte in disaccordo. Il vero dialogo è questo, è confrontarsi con chi non è esattamente uguale a te. Io musulmana ho tre bambine, una delle tre studia nella scuola ebraica, e questa è la cosa più difficile che ho fatto nella mia vita. Io voglio che lei mantenga la sua identità ma possa anche sentirsi cittadina del paese in cui vive." Tehilabilha Barshalom, ebrea religiosa, per la prima volta a Trento, lavora nella città di Lod in collaborazione con Faten. "Non avevo mai conosciuto un arabo, li vedevo tutti i giorni ma non li conoscevo, perché sono cresciuta in una realtà chiusa. Sono andata a Lod per rafforzare la presenza ebraica in quel comune. Nel mio lavoro ho dovuto interagire con le varie componenti di quella comunità ma era ancora una conoscenza superficiale, Poi ho conosciuto Faten, che mi ha proposto di fare un´attività comune per tutti i residenti. Così, piano, piano, ho cominciato ad aprirmi alla società araba. Non è sempre facile, a volte ci sono conflitti, anche conflitti di interesse. Ma non ci perdiamo d´animo." Dganit Fachima, ebrea ortodossa, madre di 8 figli, membro della scuola per la risoluzione del conflitti sostenuta dal gruppo delle donne per la pace e dall´assessorato alla solidarietà internazionale della Provincia, ha detto di essere arrivata a Trento, con molti sospetti ma di avere guadagnato moltissime amiche. "Ero un po´ nervosa perché partecipavo per la prima volta a questa esperienza, ma ho capito che qui avrei avuto l´opportunità di fare qualcosa per il cambiamento. La cultura ebraica dà un ruolo importante alla donna, le Scritture sono piene di figure di donne eroiche. E nessuno lotta per la pace quando le donne. Ma se non comunichiamo fra noi, se non costruiamo uno spazio per dialogare, non potremo mai non solo costruire la pace ma neanche avere una vita normale." Uno spazio come quello creato da Officina Medio Oriente a Trento, in questi giorni, e che proseguirà fino a domenica con le conferenze organizzate dal Coordinamento nazionale enti locali per la pace. Domani, sabato, alle ore 10, all´Auditorium dell´Arcivescovile di Trento, "Sulle orme di La Pira: le città d´Europa per la pace in Medio Oriente." Domenica, alle 9.45, di nuovo alla Fondazione Caritro, "Medio Oriente: c´è ancora tempo per la pace?", con alcuni giornalisti italiani inviati nelle zone "calde" del Medio Oriente. Sarà presentato anchje il reportage "la casa di Imad" realizzato da Raffele Crocco della sede Rai di Trento.  
   
   
FORMIGONI: PIÙ MERITOCRAZIA PER LE RICERCATRICI  
 
Milano, 22 maggio 2012 - "Occorre coniugare sempre di più la promozione del merito al sostegno alla ricerca. Regione Lombardia sta percorrendo questa strada, continuando a investire sull´alta formazione e sostenendo la ricerca negli atenei e nelle aziende". Il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni ha tracciato un bilancio del sostegno alla ricerca portata avanti dalle donne: occasione speciale è stata la X edizione del premio ´L´oréal Italia per le donne e la scienza 2012´, svoltosi nella sala di rappresentanza dell´Università statale di Milano e assegnato a 5 ricercatrici. Le Donne Per La Ricerca - È una lunga storia quella del lavoro svolto dalle donne nell´ambito delle scienze. Fu l´italiana Elena Lucrezia Cornaro la prima donna al mondo a laurearsi nel Seicento. Italiana fu la prima docente universitaria riconosciuta in Europa, la biologa Laura Bassi nel Settecento. E italiana fu anche la prima donna a occupare la cattedra di un ateneo nel Regno d´Italia, la lombarda Rina Monte all´inizio del Novecento. "Le donne hanno sempre più opportunità - ha commentato Formigoni - e frequentemente ottengono risultati migliori degli uomini. In Lombardia già da tempo hanno guadagnato la prima posizione per numero di diplomi e lauree. Inoltre, hanno mediamente voti migliori nei licei e ottengono i diplomi universitari in tempi più brevi". Le Quote Rosa Sul Lavoro - Anche nel mondo del lavoro non mancano i progressi. La Lombardia è pressoché in linea con gli obiettivi di occupazione europei: dalle ultime rilevazioni risulta che nel 2011 il tasso di femminilizzazione del lavoro (vale a dire il numero di donne occupate ogni cento uomini) è salito. Nonostante ciò "le donne usufruiscono ancora di un numero proporzionalmente più basso di avviamenti al lavoro e di proroghe contrattuali meno frequenti". Meritocrazia E Conciliazione In Lombardia - Per rendere effettiva la vera parità delle opportunità e riuscire a liberare pienamente il talento delle donne a favore della nostra economia e della nostra crescita, "occorre - ha concluso Formigoni - rendere sempre più effettiva la meritocrazia nel campo dello studio e della ricerca, e diffondere le politiche di conciliazione". In questa direzione va l´accordo per lo sviluppo del capitale umano, siglato nel 2009 dalla Regione con le Università e le scuole superiori universitarie della Lombardia e grazie al quale sono stati finanziati 56 milioni di euro, 563 progetti e assegnate 1.064 Doti a favore di ricercatori selezionati dalle singole università. Oppure, ancora, il recente bando per la ricerca industriale e lo sviluppo sperimentale che ha messo a disposizione risorse per quasi 120 milioni di euro così come il lavoro svolto dal Comitato strategico per la conciliazione donna-famiglia-lavoro, a seguito del quale sono stati stanziati 27 milioni di euro.