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Notiziario Marketpress di Lunedì 10 Giugno 2013
PARLAMENTO EUROPEO: FRA I TEMI DELLA SESSIONE PLENARIA DEL 10-13 GIUGNO 2013: ASILO, REGIME DI AIUTI, PANDEMIE E TURCHIA  
 
Strasburgo, 10 giugno 2013 - l´ordine del giorno. Ultimo passo verso un regime comune europeo in materia di asilo - I deputati adotteranno la loro decisione finale sull’architettura del sistema comune di asilo europeo con la votazione di mercoledì. Il nuovo sistema stabilirà le modalità e i termini comuni per la gestione delle richieste, creerà regole sui diritti di base per i richiedenti asilo e bloccherà i trasferimenti dei richiedenti verso Stati membri che non siano in grado di farvi fronte. Nel 2012, 330.000 richiedenti asilo sono stati registrati nei paesi dell´Ue. Riforma di Schengen: raid all´alba per fermare i controlli di frontiera illegali - Gli ispettori che garantiscono il rispetto di Schengen sarebbero abilitati a effettuare visite senza preavviso per evitare controlli di frontiera illegali da parte delle autorità nazionali alle frontiere interne, come parte di un pacchetto di riforme che saranno votate mercoledì. La libera circolazione è il risultato più positivo di 50 anni di integrazione europea, secondo il 62% degli intervistati in una recente indagine dell´Eurobarometro. Il Parlamento stabilisce il prossimo regime per gli aiuti europei agli indigenti - Il Parlamento voterà mercoledì il bilancio e le regole di partecipazione del Fondo di aiuti europei agli indigenti. I deputati delle commissioni affari sociali, bilancio e agricoltura hanno chiesto di mantenere il fondo al livello attuale di 3,5 miliardi di euro per acquistare cibo e vestiti per coprire le esigenze di base dei cittadini più poveri d´Europa nel corso degli anni 2014-2020. Petrolio, gas e minerali: le compagnie saranno costrette a rivelare i pagamenti in favore dei governi Le grandi compagnie petrolifere, di gas, minerarie e forestali potrebbero essere obbligate a rivelare i dettagli dei loro pagamenti in favore dei governi per ogni progetto di estrazione, se il Parlamento approverà mercoledì un disegno di legge già informalmente concordato con il Consiglio. Epidemie: l´Ue intende rafforzare il suo sistema di allarme rapido e di reazione - La capacità dell´Ue di far fronte alle minacce sanitarie transfrontaliere, come il coronavirus, l´epidemia di E coli del 2011 o l´epidemia d´influenza H1n1 del 2009, sarà rafforzata da un disegno di legge discusso e votato martedì. La normativa, già concordata con il Consiglio, prevede un sistema di allarme rapido su scala europea e una norma per facilitare la cooperazione fra Stati membri per comprare i vaccini. Voto sull´utilizzo dei dati personali dei passeggeri aerei per contrastare il terrorismo - Una proposta della Commissione volta a consentire l´uso dei dati personali dei passeggeri aerei dell´Ue, quali indirizzi e dati delle carte di credito, per indagare reati gravi e reati terroristici, sarà messa ai voti mercoledì. La commissione per le libertà civili ha respinto il testo proposto con 30 contrari e 25 favorevoli. Nuove regole per gli alimenti per bambini, diete speciali e cibo ipocalorico - Il disegno di legge che sarà votato martedì definisce meglio le norme relative all´etichettatura e al contenuto di latte per bambini e alimenti destinati a fini medici speciali, al fine di tutelare i consumatori e aiutarli a distinguere più chiaramente tra alimenti di consumo corrente e alimenti per gruppi specifici. Il progetto, frutto di un accordo informale fra Parlamento e Consiglio, copre anche alcune diete ipocaloriche. Ripartizione dei seggi per Stato membro dopo le elezioni del 2014 Dibattito pre-Vertice sulle raccomandazioni specifiche agli Stati membri per le riforme I deputati discuteranno mercoledì le raccomandazioni specifiche per paese su riforme di bilancio e strutturali con il Presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso e con la Presidenza irlandese del Consiglio. Nella risoluzione che sarà votata a mezzogiorno, Il Parlamento inviterà i Capi di Stato e di governo che si riuniranno per il vertice del 27-28 giugno a Bruxelles a incrementare gli investimenti per stimolare la crescita e creare posti di lavoro. Presidente della Slovenia Borut Pahor in Plenaria- Il Presidente sloveno, Borut Pahor, terrà un discorso formale al Parlamento europeo martedì a mezzogiorno. E´ probabile che il Presidente si concentri sull´attuale situazione in Slovenia e sull´adesione della vicina Croazia che diventerà il 28° paese membro dell´Ue dal 1° luglio. Il Presidente portoghese Aníbal Cavaco Silva in Plenaria - Il Presidente del Portogallo Aníbal Cavaco Silva si rivolgerà all’Aula in seduta solenne mercoledì a mezzogiorno. E’ probabile che il suo discorso si incentrerà sull´esperienza del Portogallo con il suo programma di salvataggio e sulle relazioni con l´Ue. Voto sul nuovo Commissario croato per la tutela dei consumatori - Mercoledì, il Parlamento si pronuncerà sulla nomina del croato Neven Mimica a commissario europeo designato per la tutela dei consumatori, in seguito all´audizione tenuta dalla commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori, congiuntamente alla commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare. Dibattito sulle proteste in Turchia - La repressione violenta delle proteste anti-governative in Turchia e le restrizioni in materia di diritti e libertà fondamentali, tra cui la libertà di parola e la libertà dei media, saranno discusse durante un dibattito tra parlamentari europei e l´Alto rappresentante per la politica estera dell´Ue Catherine Ashton, mercoledì. Il malcontento si è diffuso dopo l´uso della forza da parte della polizia per contrastare una protesta volta a salvare il Gezi Park di Istanbul. In votazione le prime proposte per rinforzare la lotta contro il crimine organizzato nell´Ue - Il Parlamento discuterà e voterà un pacchetto di proposte finalizzate a rafforzare la lotta contro il crimine organizzato a livello nazionale, comunitario e internazionale. La creazione dell´ufficio del Procuratore europeo per garantire la tutela degli interessi finanziari comunitari e l´introduzione di una definizione comune europea dei reati di stampo mafioso sono alcune delle misure che saranno dibattute lunedì e votate il giorno seguente. I deputati chiedono a Consiglio e Commissione di andare avanti con la riforma del settore finanziario - I deputati criticheranno duramente la Commissione e gli Stati membri per non aver portato a compimento la fondamentale legislazione sulla riforma del settore finanziario, in una risoluzione che sarà votata giovedì. Il testo inoltre elenca i progetti di legge su cui il Consiglio perde tempo, fra cui le regole per proteggere i depositi bancari, bloccate da oltre un anno. Mercoledì, ci saranno anche alcune interrogazioni orali su questioni correlate al Consiglio e alla Commissione. Migliorare la protezione dei lavoratori contro i campi elettromagnetici - Il Parlamento voterà martedì nuove norme Ue per migliorare la sicurezza dei lavoratori più esposti ai campi elettromagnetici. Il testo, già informalmente concordato con il Consiglio, incorpora i nuovi valori limite internazionali, ma consente eccezioni settoriali, come ad esempio per l´esercito o in caso di risonanza magnetica medica. I datori di lavoro saranno obbligati a valutare e ridurre i rischi.  
   
   
DISCORSO DEL PRESIDENTE BARROSO ALLA SESSIONE DI APERTURA DELLA CONFERENZA SULLA POLITICA INDUSTRIALE  
 
Bruxelles, 10 giugno 2013 - Grazie Daniel, Cari ministri, Ministro Bruton, Álvaro Santos Pereira, Vosganian, Illustri ospiti, Ambasciatori, I membri del Parlamento europeo, signore e signori, Cari amici, Caro Antonio, Vice-presidente della Commissione europea, Grazie per avermi invitato ad affrontare questa conferenza sul tema "Un rinascimento industriale" voi. Un grazie speciale ad Antonio Tajani. Grazie per le tue parole molto gentili e soprattutto grazie per il vostro entusiasmo e la competenza si inserisce nello sviluppo della politica industriale per l´Europa. Rinascimento è davvero il termine giusto, perché l´Europa deve andare oltre la crisi e perché il compito della costruzione di un´Europa sempre più vicina deve continuare. Sappiamo che le soluzioni facili non sono un´opzione. Abbiamo bisogno di una risposta coraggiosa e globale, partendo dal riequilibrio dell´economia europea. Non sarete sorpresi che voglio dire molte cose che avete sentito oggi da Antonio Tajani. Questo dimostra infatti la convergenza di vedute e l´impegno di tutta la Commissione europea intorno a queste priorità. All´interno della nostra crescita e la strategia Europa 2020 posti di lavoro, la politica industriale è già stata identificata come una parte essenziale e crediamo che abbiamo bisogno di fornire le imprese europee con le nuove leve fondamentali per la crescita e la competitività, eliminando gli ostacoli e affrontare le strozzature del mercato unico. Accolgo con favore questa opportunità di discutere il ruolo dell´industria europea in questo, perché se i bisogni e le sfide delle nostre società industriali sono grandi, io sono convinto che il loro potenziale per aiutarci a tornare a una crescita sostenibile e la creazione di posti di lavoro è anche enorme. Come sapete la settimana scorsa, nell´ambito del semestre europeo - il nuovo meccanismo di governance economica europea, la Commissione ha pubblicato la revisione annuale delle priorità economiche e sociali dell´Unione europea nel suo insieme e per ciascuno Stato membro. La Commissione ha formulato raccomandazioni specifiche per paese per guidare i governi nazionali a migliorare le loro prestazioni. Il ruolo dell´Unione europea nel guidare il processo di riforma è più che mai riconosciuta. E sono contento con la reazione positiva generale che esisteva dopo la presentazione delle nostre raccomandazioni. Penso che abbiamo fatto un reale miglioramento rispetto agli altri anni e questo nuovo sistema di governance economica è sempre più importante per le scelte politiche a livello nazionale. Io sono contento di questo, non solo perché è necessario per mantenere il ritmo, ma anche perché a questo punto nella crisi sforzi di riforma nazionali sono più che mai attuali, con la crescente interdipendenza tra le economie nazionali. Ci sarà solo andare avanti se ci muoviamo insieme, gli Stati membri e l´Unione europea, nonché, lavorando fianco a fianco - le istituzioni europee e Stati membri. Per questo motivo la Commissione europea ha presentato una risposta che riteniamo sia su misura per i singoli Stati membri e bene per l´economia europea nel suo complesso. L´europa ha bisogno di un consenso sulle politiche che sono sia giusto per noi come Unione, e giusto per ogni Stato membro. Quando faccio questo riferimento al consenso, non è solo una di quelle parole politiche che la gente a volte piace dire. Il consenso è infatti essenziale, perché uno dei problemi che abbiamo, e voi, che provengono dal mondo delle imprese, molti di voi sanno che, è la questione di fiducia. La fiducia, i consumatori degli investitori fiducia. E naturalmente non si aumenterà la fiducia quando vediamo diversi governi che cercano di trasmettere messaggi o approfondimento dibattiti a volte completamente inutili, per esempio, come il dibattito tra austerità e crescita differenti. Ciò non è utile. Questo può solo dividere l´opinione pubblica e si può solo ridurre la fiducia che è così importante per gli investitori e per i consumatori, se vogliamo rilanciare l´economia europea. Allora, che cosa stiamo facendo è quello di preparare questo nuovo terreno per il consenso. E che cosa è un nuovo motivo di consenso? E ´, naturalmente, che abbiamo bisogno di mantenere il rigore nelle nostre finanze pubbliche. Sappiamo quanto siamo stati danneggiati da equilibri di bilancio e da enormi livelli di debito pubblico, ma abbiamo bisogno di porre maggiormente l´accento sulle riforme strutturali per la competitività e affrontare le preoccupazioni sociali, vale a dire l´enorme preoccupazione sociale che è il crescente livello di disoccupazione, soprattutto la disoccupazione giovanile. Questo è quello che io credo il nuovo consenso per l´economia europea. Mettiamola francamente, destra, sinistra e centro dovrebbe rispondere da un punto di vista politico in cui anche diversi paesi con culture diverse in termini economici e finanziari dovrebbero anche incontrare. Perché prolungare ciò che chiamerò, con tutto il rispetto, discussioni teologiche sulla crescita o sulla austerità non è realmente un contributo per i problemi che dobbiamo risolvere. Quindi cerchiamo di affrontare questi problemi in modo sistematico e cerchiamo di attuare ciò che abbiamo già concordato e non essere riaprendo costantemente le decisioni che sono state prese. Perché questo è essenziale anche per la fiducia, e la fiducia è molto più scarso in Europa. E solo con la fiducia che possiamo avere il rilancio della nostra industria e della nostra economia. La realtà è che stiamo portando avanti questa agenda di riforme economiche in tempi non sospetti, ancora con i bilanci pubblici sotto pressione, con i mercati finanziari che ancora soffre gli effetti della crisi finanziaria, con la fiducia delle imprese incerto e cittadini pesantemente gravati dagli sforzi chiesto di loro, soprattutto in alcuni paesi più vulnerabili. Ma io credo che da un punto di vista strutturale, i nostri sforzi stanno iniziando a dare i suoi frutti. Un riequilibrio dell´economia europea è in atto, come si può vedere nella performance delle esportazioni di alcuni degli Stati membri più deboli o con i tassi di interesse pagati sul debito sovrano. Proprio ieri ho ricevuto qui a Bruxelles il primo ministro di Spagna, Mariano Rajoy, e se si guardano le figure della trasformazione in Spagna negli ultimi anni è incredibile lo sforzo che la Spagna sta facendo. Potrei dire lo stesso anche per il Portogallo, in termini di riequilibrio dell´economia, ad affrontare gli squilibri strutturali, alcuni di loro che erano lì da decenni. Naturalmente, sappiamo che questo sta accadendo con grandi sacrifici nel breve termine per i cittadini di quei paesi, in particolare i più vulnerabili, ma penso che dobbiamo avere l´onestà, l´onestà intellettuale e politica di riconoscere che gli sforzi come questi sono stati davvero necessario, se vogliamo queste economie a diventare più competitive. E infatti diventeranno e stanno diventando sempre più competitivo. L´europa si sta muovendo con il consolidamento fiscale necessario. Partendo da un deficit di 6,9, quasi il 7% del Pil nel 2009, ci aspettiamo di essere in media al 3,4% nell´Unione europea di quest´anno. Un numero crescente di Stati membri sta correggendo con successo i loro disavanzi eccessivi. Ogni sguardo realistico alle cifre sottolineerà l´importanza di questo sforzo, e penso che deve essere riconosciuta. La riforma del settore bancario è in corso. Ora abbiamo nuove regole coerenti per il settore finanziario, abbiamo un accordo su un meccanismo unico di vigilanza, e l´accordo da parte di tutti gli Stati membri, non solo i paesi dell´area dell´euro, e la Commissione sta ora preparando il passo successivo, una proposta di un meccanismo di risoluzione unico. In effetti, abbiamo iniziato ieri, attraverso un dibattito di orientamento, la preparazione di questa nuova iniziativa che arriverà al tavolo degli Stati membri e il Parlamento al più presto. Completano l´architettura dell´Unione economica e monetaria, in particolare l´Unione bancaria, rimane essenziale, non solo per spezzare il legame tra debito sovrano e debito bancario privato, ma, soprattutto, per sostenere la futura crescita sostenibile e di prevenire il riemergere di squilibri. E ancora una volta, è anche estremamente importante per la fiducia, perché i nostri partner in tutto il mondo, sono anche alla ricerca in Europa e cercare di vedere se siamo veramente seri quando intendiamo noi evitare crisi come quella che ha colpito alcuni dei nostri paesi , di tornare di nuovo. Ed è per questo che il sindacato bancario resta molto importante e non dovrebbe rilassare i nostri sforzi perché non vi è una situazione relativamente più stabile nel mercato. Cosa succede dopo è altrettanto vitale: come, e in quanto tempo, possiamo attuare le riforme a tutti i livelli? E come noi sosteniamo le riforme necessarie, alcuni di loro impegnativo e molto difficile da attuare, da un punto di vista politico. Qualche tempo fa ho detto, e c´era un sacco di dibattito, una cosa che considero semplicemente una verità lapalissiana. Ho detto che, anche se una politica è giustamente implementato ci sono dei limiti, politici e sociali, per il modo in cui attuare tale. E ´abbastanza chiaro. Quindi abbiamo bisogno di costruire il supporto necessario per le riforme che sono indispensabili, politicamente e socialmente. Ecco dove è necessaria la leadership, perché non serve a nulla se abbiamo la giusta politica, ma poi non ci sono le condizioni per attuare la politica giusta. Non stiamo parlando qui di modelli intellettuali, stiamo parlando di scelte politiche. E abbiamo bisogno di avere non solo le giuste politiche, ma la politica giusta. Siamo in un momento estremamente difficile in alcune parti d´Europa, dove la questione del sostegno politico per le riforme è indispensabile. Questo è anche uno dei motivi per cui è importante avere un chiaro impegno per l´economia reale in modo da spostare l´Europa oltre la crisi il più presto possibile e di far rivivere la speranza delle nostre imprese e dei cittadini. Uno dei punti che voglio dire molto francamente, a volte sono un po ´frustrato nel nostro dibattito europeo, è che vedo molti leader si comportano non come leader ma come commentatori. Non vedo che in altre parti del mondo, non vedo alcuni dei presidenti o dei leader di altri paesi dicono: "Oh, stiamo facendo veramente molto male, stiamo andando di male in peggio ogni volta" . No, al contrario, dicono che c´è speranza, ovviamente sulla base di misure e politiche. E oggi in Europa molto spesso vediamo questi leader che cercano di avere questo ruolo di commentatori. Ok, abbiamo bisogno di commentatori indipendenti e fanno il loro ruolo, ma che non è la prima missione dei leader che hanno non solo per risolvere la situazione delle loro economie, a progettare le giuste politiche, ma per avere le condizioni politiche per attuare quelle riforme. Detto questo, è facile capire perché l´industria ha un ruolo così importante nella nostra crescita e la strategia Europa 2020 posti di lavoro. E voglio davvero dare il benvenuto all´ingresso della comunità imprenditoriale in Europa, la comunità industriale, Business Europe, tra gli altri, per la leadership che hanno fornito tra i vostri soci e anche i messaggi che abbiamo convogliamento ai leader a livello europeo governi a livello nazionale e per la necessità di una maggiore attenzione per l´industria. Con il 75% delle nostre esportazioni, l´80% degli investimenti privati ​​in ricerca e innovazione e di circa 75 milioni di posti di lavoro, compresi i relativi servizi, l´industria svolge un ruolo importante in Europa. Vogliamo di svolgere un ruolo ancora più grande, e abbiamo fissato l´obiettivo esplicito di elevare la quota dell´industria nel Pil dall´attuale 16% fino al 20% entro il 2020. E questo è perfettamente realizzabile. Per il momento, l´incertezza e la mancanza di fiducia sono i principali ostacoli nel raggiungimento di questo obiettivo. I nostri ultimi punti prospettive industriali a un clima generale di insicurezza. Alcuni settori, come l´industria alimentare e delle bevande e farmaceutica, sono già di nuovo o di sopra dei livelli pre-crisi. Altri, e macchinari di produzione, hanno più difficoltà a rimbalzo. Crescita economica complessiva è leggermente negativo, e prevede di trasformare positivo solo nella seconda metà di quest´anno. D´altra parte, l´attività economica mondiale è in aumento, e questo potrebbe anche aumentare le prospettive economiche dell´Europa pure. In queste circostanze, la prima questione che dobbiamo mettere a fuoco è il ripristino normale erogazione di prestiti all´economia, perché le aspettative negative portano a investimenti in calo. Quindi questo è uno dei principali problemi che abbiamo ora rivolgiamo la nostra attenzione, in modo che le prospettive e scenari di lungo termine delle società possono essere adeguatamente supportati. Nonostante il sostegno massiccio forniti dai governi e una politica monetaria di sostegno della Bce, le condizioni di prestito restano stretti e accesso ai finanziamenti è limitata. Questo è soprattutto il caso dei paesi più colpiti dalla crisi bancaria e del debito sovrano, e anche oltre. Oggi, la Germania è l´unico paese in cui le Pmi stanno segnalando un miglioramento positivo nella disponibilità di fondi. E questo problema, il problema della frammentazione del mercato interno, a causa delle condizioni molto diverse di prestito è effettivamente un problema che dobbiamo affrontare in modo più risoluto. Nella sua ultima indagine sul credito, la Bce ha riconosciuto il problema. Abbiamo un problema di trasmissione delle politiche di monitoraggio, e in realtà è chiaro ora che il credito alle imprese, in molti casi, non dipende tanto dalla qualità del mutuatario, ma sulla posizione geografica della società. Oltre ad essere ingiusto, credo che questo è completamente disfunzionale in un mercato unico, quindi dobbiamo affrontare questo. Naturalmente la soluzione stabile per questo può venire solo dal ribilanciamento dell´economia, dalle riforme sani da attuare. Quindi, per il ripristino della fiducia non ci saranno soluzioni rapide. Ma dobbiamo al tempo stesso lavorare per calcestruzzo, brevi soluzioni di termini. E infatti tutti i modi possibili e mezzi a nostra disposizione, tra cui le azioni della Banca europea per gli investimenti dovrebbero essere orientati verso lo sviluppo di soluzioni per questo problema di finanziare l´economia, soprattutto per le Pmi. E stiamo lavorando, tra l´altro, con la Bei, e spero che qualche progresso sarà raggiunto e ha annunciato per il prossimo Consiglio europeo. E ´altrettanto importante per l´economia europea che il Consiglio e il Parlamento presto adottare il quadro finanziario pluriennale per il 2014-2020, in modo che l´Europa possa´ mettere i suoi soldi dove la sua bocca è ´e sostenere il suo programma di crescita con gli investimenti necessari per dare il proprio -avviare la crescita in tutta l´Unione europea. Come sapete, la Commissione europea ha proposto un progetto più ambizioso per il finanziamento dei prossimi sette anni. L´unanimità è stato richiesto, l´accordo tra gli Stati membri era chiaramente sotto la nostra proposta iniziale. Ma sarà molto più negativo per l´Europa. Anche questa proposta ora non è implementata. Abbiamo bisogno di questo per le nostre regioni. Abbiamo bisogno di questo, per esempio, per l´Iniziativa per l´occupazione giovanile. 6000000000 €, alcuni dicono, non è sufficiente. Hanno ragione probabilmente, ma è meglio avere i 6 miliardi di euro nel più breve tempo possibile, di non avere nulla per questa gioventù dell´occupazione. Quindi mi auguro che il Consiglio e il Parlamento, con il sostegno della Commissione, che agisce sempre come un onesto intermediario, verranno a una soluzione. Perché abbiamo bisogno di questi programmi e in esecuzione per il 1o gennaio 2014. Abbiamo anche bisogno di concentrare le risorse disponibili su dove conta davvero, e gli investimenti in ricerca e sviluppo, in particolare, sono di vitale importanza per garantire e migliorare la nostra competitività industriale. Un altro problema è la capacità di crescita. E sappiamo che la questione sta ricevendo maggiore attenzione e si può anche utilizzare alcuni dei nostri strumenti finanziari a livello europeo per sostenere le decisioni che devono principalmente essere prese a livello nazionale, per esempio in termini di formazione professionale. O meglio adattare il nostro sistema di istruzione alle reali esigenze del nostro settore, affrontando ciò che ora è stato riconosciuto come il disallineamento delle competenze che esiste in Europa. Nonostante tutti i commenti negativi che sentiamo qualche volta, l´Unione europea richiama 10 volte di più di R & S investimenti provenienti dagli Stati Uniti che Cina e India messe insieme. Questo è solo un esempio, potrei darti molti altri. Gli investitori provenienti da dentro e fuori l´Europa credono ancora, e giustamente, nella nostra economia e il potenziale di crescita del settore. Ieri ho ricevuto una delegazione molto importante di imprenditori provenienti da Australia, guidata dal Governatore Generale, e che sarebbero venuti qui proprio per la loro grande interesse in Europa. Ed è stato interessante ascoltarli e vedere che a volte esprimono molta più fiducia in Europa che noi, europei, a volte esprimere noi stessi. Ma la realtà è che abbiamo bisogno di accelerare il ritmo ancora di più, e tirare tutti gli Stati membri insieme, così ora stiamo mettendo a posto il quadro e misure come il brevetto unitario, impostazione standard più veloce, le norme sugli appalti modernizzate e un passaporto europeo per i fondi di venture capital. Il nostro nuovo programma di ricerca e innovazione, Horizon 2020 saranno il 30% più grande rispetto al suo predecessore, con circa 71 miliardi di euro. Si concentrerà su eccellenza e sul collegamento tra ricerca al mercato, in particolare attraverso tecnologie chiave per sostenere la leadership industriale. Il Fondo europeo di venture capital adottato lo scorso anno sarà anche più facile per le aziende per raccogliere fondi in tutta Europa, con la Banca europea per gli investimenti incanalare un extra 10-15000000000 di euro per l´innovazione e le competenze. E dal 2014 in poi, avremo ulteriori strumenti finanziari europei per finanziamenti azionari e garanzie sui prestiti per le imprese innovative. Dovremmo anche sprechiamo il tempo o sforzo per affrontare intelligentemente con le risorse naturali: il fabbisogno energetico ed i costi sono un´altra sfida chiave per l´industria europea, e quello che prendiamo molto sul serio. Mentre gli Stati Uniti sono sulla buona strada per diventare un esportatore netto di gas al posto di un importatore, in conseguenza del boom del gas di scisto, la dipendenza dalle importazioni in Europa continua ad aumentare e, di petrolio e gas, si prevede aumenterà di oltre l´80% entro il 2035. Già nel 2012, i prezzi del gas del settore sono stati quattro volte più bassa negli Stati Uniti che in Europa. Per i prezzi dell´elettricità, l´Unione europea è quasi due volte più costoso come gli Stati Uniti. Le notevoli differenze tra i prezzi dell´energia nei vari Stati membri sono ugualmente rivelatrici e richiedono chiaramente più azione europea in questo settore cruciale. Come probabilmente sapete, queste azioni erano all´ordine del giorno della riunione del Consiglio europeo del mese scorso, ed ero orgoglioso di presentare alcuni orientamenti politici che posso dire che sono stati ampiamente approvato da tutti gli Stati membri. Cinque aree: completamento del mercato interno dell´energia, ponendo fine frammentazione, superando le barriere rimanenti; investire in innovazione e di collegamento delle infrastrutture; impegnandosi a maggiore efficienza energetica; lo sfruttamento delle fonti rinnovabili più economico e più costo-efficiente; diversificare le forniture da parte di nuove fonti internazionali. Da questo punto di vista credo di dire che questi sviluppi in energia negli Stati Uniti può essere molto buona, non solo per gli Stati Uniti - certamente sono - ma per l´economia mondiale e per l´Europa. Perché aumenterà l´offerta e vorrà dire che l´Europa non sarà così dipendente da altre fonti di energia. Quindi stiamo facendo progressi a una comunità energetica europea e non c´è molto che possiamo fare, se agiamo insieme come Unione. Questa è la nostra competitività, la nostra sicurezza energetica e la sostenibilità, e la nostra credibilità di fronte alle sfide. Il mio messaggio per i governi europei è dunque chiaro: abbiamo bisogno di agire con coraggio e coerenza, attuare le riforme che abbiamo firmato per, e indirizzare tutti i fondi disponibili per realizzare gli investimenti necessari per quanto, nel modo più efficiente e un più breve tempo possibile, con un senso di urgenza. Questo è il motivo per cui la Commissione ha presentato, per citare un esempio, per collegare l´Europa nelle discussioni sul bilancio dell´Unione europea per il periodo 2014-2020. Dobbiamo sviluppare queste connessioni a livello europeo in modo che possiamo avere l´infrastruttura corrispondente ad un vero e proprio mercato integrato. Un problema specifico che Antonio Tajani già accennato è in acciaio. Si stima che la bolletta energetica rappresenta fino al 40% del totale dei costi operativi nel settore siderurgico, in modo che il problema energetico deve essere una caratteristica importante nel piano d´azione in acciaio per essere adottato dalla Commissione la settimana prossima. Per rendere le nostre società industriali e gli imprenditori più competitivi e più robusto, abbiamo bisogno di fornire loro un maggiore accesso al mercato e migliori condizioni di mercato. Sia sul mercato interno e nei mercati internazionali, vedo un sacco di potenziale. Il completamento del mercato unico delle merci - che rappresenta ancora il 75% del commercio intra-Ue - e per i servizi rimane cruciale. Innovazione di prodotto Rapid, la globalizzazione delle catene di approvvigionamento, digitalizzazione ed e-commerce tutti hanno un profondo impatto sul paesaggio industriale europeo. Il nostro quadro normativo non è aggiornato e ancora troppo frammentato, e siamo in procinto di rivedere il modo che può essere eliminato. Politica di concorrenza europea svolge un ruolo fondamentale, perché vivace concorrenza nel mercato unico interno è, a nostro avviso, la migliore preparazione per la competizione globale. Applicata con fermezza e intelligenza, la concorrenza regole crescita di potenza, e fornire alle imprese e ai consumatori con prezzi più bassi e prodotti migliori. Ultimo ma non meno importante vorrei parlare della nostra agenda commerciale attiva. Con la crescita in Europa rimane lento per qualche tempo a venire, la domanda esterna sarà una fonte importante di crescita per le nostre economie. Abbiamo bisogno di abbracciare quelle opportunità, spingendo per gli scambi commerciali e la liberalizzazione degli investimenti in tutto il mondo, migliorando nel contempo la competitività delle imprese europee a livello mondiale e contribuendo ad aprire i mercati dei paesi terzi. Se riusciremo a negoziare un accordo commerciale ampio e globale con gli Stati Uniti, per esempio (il cosiddetto Ttip), anche su tariffe, ma ancora più importante nel ridurre gli ostacoli normativi su entrambi i lati e di lavoro verso standard comuni, daremo una spinta enorme per le nostre industrie in un momento in cui ne hanno bisogno a caro prezzo. Penso che questo sia anche nell´interesse degli Stati Uniti di certo. Il presidente Obama ha già assunto tale priorità. E, naturalmente, penso che sarà anche un bene per l´andamento generale dell´economia globale in cui abbiamo bisogno di resistere al protezionismo, il che significa che abbiamo bisogno di lottare per mercati più aperti, come stiamo facendo in Commissione Europea, per esempio con il lancio nuovi negoziati - ci aspettiamo di avviare quanto prima con gli Stati Uniti, ma abbiamo anche già iniziato con il Giappone e gli altri sono già state attuate. Siamo molto vicini a concludere con il Canada per esempio. Così stiamo lottando duramente per la liberalizzazione dei mercati, naturalmente nel rispetto delle regole del commercio internazionale. Commercio libero ed equo dovrebbe essere il nome del gioco. Quindi, per concludere, signore e signori, grazie per la vostra pazienza, ma volevo solo condividere con voi molti aspetti perché voglio davvero che tu sappia quanto siano importanti per il nostro lavoro di tutti i giorni presso la Commissione. Non solo, naturalmente, per l´ottimo lavoro di Antonio Tajani come responsabile di questo settore, ma dove cerchiamo di integrare, di mettere questa come una priorità orizzontale per molti dei nostri colleghi della Commissione. Perché io credo veramente che non esiste un modo nuovo al "business as usual". Noi non verremo ad una situazione come prima. Siamo in enormi sfide in termini di competizione globale. Diciamo questo molto spesso, ma la realtà è che non saremo sempre prendere le conseguenze pratiche di questo. E ´facile da dire in termini di analisi che il mondo sta cambiando, la globalizzazione sta aumentando e così via, ma in seguito, per quanto riguarda le decisioni effettive, penso che ci sia a volte la tentazione di fare le cose come se fossimo in tempi normali . E non siamo in tempi normali. Siamo infatti in ben trasformazionali volte in Europa e al di fuori. Quindi, penso che sia il momento di prendere decisioni ora. Questa è la questione che sta per essere già all´ordine del giorno di questo Consiglio europeo. Ho detto che ho ricevuto ieri il primo ministro di Spagna, oggi voglio incontrare il Primo Ministro della Gran Bretagna. Io sarò con il Primo Ministro d´Italia la prossima settimana e, naturalmente, io sono in contatto con tutti i capi di Stato o di governo e questo è il senso di urgenza per conto della Commissione europea, che io trasmetto a loro per loro di essere in grado per trovare e consolidare un nuovo consenso per evitare sterili dibattiti, di non riaprire i problemi che sono stati già discussi e risolti, di concentrarsi sull´attuazione e per vedere che cosa possiamo fare in concreto per rispondere all´urgenza che i cittadini di tutta Europa sento molto molto profondamente. Vi ringrazio per la vostra attenzione.  
   
   
UE: VERSO UNA RINASCITA INDUSTRIALE PER SUPERARE LA CRISI ECONOMICA  
 
Bruxelles, 10 giugno 2013 - Una lezione è stata imparata dalla crisi: l´Europa ha bisogno di un forte settore industriale, al fine di resistere alla recessione. Questo è il messaggio chiaro del convegno "Una rinascita industriale" che si è svolto a Bruxelles. Ospitato dal Presidente della Commissione europea José Manuel Barroso e il vicepresidente Antonio Tajani, la conferenza esaminerà in che modo gli sforzi nazionali ed europei in grado di massimizzare l´efficacia degli interventi comunitari. Ci vuole anche dei progressi sulla iniziativa fare politica industriale. L´accento sarà posto sulla necessità di invertire sull´attuale tendenza al ribasso della evoluzione del settore nell´Unione europea, sottolineando il ruolo dell´industria manifatturiera come motore di crescita. Ad esempio, l´Europa può fare di più per coordinare le politiche industriali in un approccio di partenariato che coinvolgono i palyer europei e nazionali così come l´industria e le imprese? Le prospettive economiche a breve termine per l´Europa rimane debole nonostante alcuni segnali di ripresa economica. L´importanza del settore manifatturiero per la crescita, l´occupazione, la produttività, la ricerca e le esportazioni è ormai ampiamente riconosciuto. Quindi ora è il momento di intensificare le azioni che Aumento del settore nell´economia. Questo è l´unico modo per affrontare l´eredità duratura della crisi - la grave perdita della base industriale in molti Stati membri dell´Ue. La conferenza discuterà circa la Compact industriale per l´Europa, per spianare la strada per il Consiglio europeo di febbraio 2014, che sarà dedicato in particolare alla competitività e la politica industriale. Aumentare il contributo del settore al Pil dell´Ue dal 15,2% al 20% In seguito il progetto della Commissione Europea per aumentare il contributo del settore al Pil dell´Ue dal 15,2% al 20% entro il 2020 ( Ip/12/1085 ) , la conferenza si concentrerà sui progressi compiuti finora e quali urgenti ulteriori azioni può portare benefici immediati per contribuire a ripristinare industriale crescita. La crisi in corso dà un incentivo ancora più forte per proseguire le politiche di invertire l´attuale tendenza. L´europa deve sviluppare i suoi punti di forza: Ue industria rimane un leader mondiale in una gamma di settori produttivi , compresi i prodotti chimici, macchinari, metalli e settori automotive. La quota della Ue esportazioni mondiali è diminuita in questi ultimi anni, ma nel complesso è rimasto straordinariamente resistente a fronte di una forte crescita della Cina e di altre economie emergenti. L´industria europea continua ad essere parte della soluzione. In particolare, la conferenza è alla ricerca di come gli sforzi nazionali ed europei in grado di massimizzare l´efficacia degli interventi comunitari e in che modo l´Europa può fare di più per coordinare le politiche industriali in un approccio di partenariato. Inoltre, saranno discussi il ruolo chiave e il livello di impegno da parte dell´industria. Un pannello specifico sarà dedicato al tema cruciale di accesso ai finanziamenti. Qual è la situazione dell´industria europea oggi? La crisi dal 2008 ha profondamente influenzato l´industria europea, con grave perdita di posti di lavoro (circa 3,8 milioni di posti di lavoro industriali perse) e livelli di produzione rimanenti oltre il 12% al di sotto dei livelli pre-crisi. La situazione è differenziata tra i settori, con quelle ad alta tecnologia, come i prodotti farmaceutici di coping meglio di quelli di tecnologia media e bassa, e tra gli Stati membri, con un po ´di esecuzione notevolmente (come la Polonia e la Slovacchia) e altri più in difficoltà, come la Grecia e la Spagna. T qui è stato un relativo declino nel ruolo dell´industria nell´economia dell´Ue nel corso degli ultimi due decenni e che, se l´Europa non prende l´iniziativa di "nuova rivoluzione industriale" ( Memo/12/761 ) che si sta svolgendo a livello globale , ci potrebbe essere un impatto negativo duraturo sulla crescita e sull´occupazione prospettive. In effetti, la produzione resta il principale motore per la produttività, la spesa per R & S, e le esportazioni. Quali sono le priorità della politica industriale dell´Ue? La politica industriale Comunicazione Aggiornamento di ottobre 2012 delinea una strategia per invertire il ruolo declino dell´industria in Europa dal 15,6% del Pil (nel 2011) a ben il 20% entro il 2020. La comunicazione annuncia azioni in quattro settori principali: 1. Gli investimenti in nuove tecnologie e dell´innovazione; 2. L´accesso ai mercati; 3. L´accesso alla finanza e mercati dei capitali; 4. Capitale umano e delle competenze. In tutti e quattro i settori, la Commissione sta attuando misure concrete ( Maggiori informazioni ). Incentivare gli investimenti industriali, in particolare quelli in tecnologie e innovazione che darà l´Europa un ruolo guida nella nuova rivoluzione industriale attualmente in corso in tutto il mondo, richiede un insieme coerente di iniziative politiche in settori quali l´innovazione, l´accesso ai finanziamenti, del mercato interno e internazionale commercio, energia e ambiente, le competenze e l´occupazione. Ad esempio, l´Europa non sarà un polo di attrazione per nuovi investimenti industriali, se il divario dei prezzi energetici con altre regioni del mondo continua a crescere. A seguito di una richiesta del Consiglio europeo del 22 maggio, la Commissione riesaminerà la questione entro la fine dell´anno. Attrarre investimenti provenienti da paesi terzi è fondamentale per aiutare l´Europa a uscire recessione. Quanto è significativa (verde) crescita sostenibile in queste priorità? opportunità di crescita sostenibile (verde) esistono in tutti i settori industriali. I benefici possono essere ottenuti da esportazione e nel mercato interno, anche in Stati membri che sono più in difficoltà. Le quattro aree principali sottolineano le attività per sfruttare meglio il potenziale in, ad esempio, la produzione sostenibile, le auto più pulite o reti intelligenti (vedi sotto). Una consultazione pubblica su un piano d´azione per l´imprenditorialità verde sarà lanciato a breve. Il piano dovrebbe contribuire a rafforzare l´impegno dell´Ue per una crescita sostenibile. Ciò che è stato realizzato finora? 1. Gli investimenti in innovazione, con un potenziale enorme per la crescita e l´occupazione Gli investimenti in innovazione in nuovi settori di crescita elevata e nei settori più tradizionali è importante per migliorare la competitività delle imprese europee. Sei gruppi di lavoro della Commissione di intraprendere azioni per favorire l´innovazione nei seguenti campi : mercati per le tecnologie di produzione avanzate per la produzione pulita, m ercati per le tecnologie abilitanti fondamentali, di prodotti a base biologica mercati, politica industriale sostenibile e delle costruzioni e delle materie prime, veicoli puliti e le navi, reti intelligenti. Task force della Commissione dedicati sono stati istituiti e roadmap definita per ciascuna linea d´azione. La Commissione riferirà sui progressi realizzati dalla task force nel mese di settembre. I primi risultati della mappatura mostrano la necessità di: concentrare le azioni sulla creazione di partenariati pubblico-privato, collaborare con la Bei (discutendo con Bei finanziamenti dedicati) definizione delle esigenze di standardizzazione, rivedere le norme sugli appalti pubblici, la preparazione del settore consigli per le competenze, raccogliere e promuovere le migliori prassi degli Stati membri. A questo proposito, la Commissione sta ultimando il programma di lavoro annuale dell´Unione strategico per la normalizzazione europea (da adottare prima della pausa estiva) e la preparazione di attuazione allora programma quadro di ricerca Horizon 2020. Inoltre, la Commissione ha firmato un accordo con la Bei per la svolta di tecnologie abilitanti fondamentali per garantire un migliore accesso ai finanziamenti per gli investimenti nelle tecnologie abilitanti fondamentali ( Memo/13/150 ) . Per quanto riguarda la linea di veicoli puliti priorità, la Commissione ha adottato la strategia per i combustibili alternativi che comprende la proposta legislativa sul roll-out delle infrastrutture per i power-treni alternativi. Per quanto riguarda la biotecnologia, la Commissione ha lanciato l´osservatorio bio-economia , con l´obiettivo di rendere i dati che raccoglierà pubblicamente disponibile attraverso un portale web dedicato nel 2014 ( Ip/13/113 ) . L´acciaio ha un futuro in Europa: Nei prossimi giorni la Commissione presenterà il suo piano d´azione in acciaio , che propone un´azione congiunta e coordinata della Commissione, gli Stati membri e l´industria a incrementare la domanda di acciaio. Saranno proposte ulteriori azioni per migliorare l´accesso ai mercati esteri, garantire prezzi energetici accessibili, che stabilisce il fair play internazionale per le politiche climatiche, promuovere l´innovazione e l´assistenza di ristrutturazione. Riduzione degli oneri amministrativi Controlli di idoneità di legge: Alla fine del 2012, la Commissione ha avviato un nuovo programma di fitness e prestazioni regolamentazione (Refit) per schermare l´intero corpo del diritto comunitario e individuare gli oneri, le lacune e incongruenze per correggerli. Ogniqualvolta sia appropriato, la Commissione suggerire correzioni e miglioramenti. I risultati dello screening del programma Refit saranno pubblicati in Estate 2013. Il programma Refit fornirà anche il follow-up per le preoccupazioni sollevate dalle imprese nel quadro della consultazione Top10 (vedi sotto). Memo/13/168 Prova di concorrenzialità, i. Posta. Analisi dell´impatto sulla competitività di tutte le proposte politiche : Taglio del nastro rosso e ascoltare la voce delle imprese sono stati saldamente integrato nel lavoro della Commissione per diversi anni. Per quanto possibile, la Commissione prende in considerazione gli impatti quando legiferano e semplifica il quadro normativo esistente. A tal fine, la Commissione sta attuando gli strumenti e le iniziative politiche: Sistema di valutazione dell´impatto della Commissione valuta sistematicamente tutti i costi e benefici significativi di ogni proposta fatta dalla Commissione. La Commissione ha introdotto un quadro di valutazione per coprire le iniziative di regolamentazione con un significativo impatto sulle Pmi. Il quadro di valutazione mostrerà come le esenzioni e regimi più leggeri proposti dalla Commissione sono seguiti, dal Parlamento europeo e dal Consiglio e di come esse siano attuate dagli Stati membri a favore delle Pmi. Le esigenze delle Pmi e la buona amministrazione per l´attuazione della legislazione Ue negli Stati membri sarà un obiettivo principale per la consulenza fornita alla Commissione dal gruppo ad alto livello sugli oneri amministrativi ("Gruppo Stoiber"). Top ten: onere Meno legislativo per Pmi Sostegno alle Pmi per trovare capitale w wwww esima al fine di semplificare la vita delle Pmi, allentando onerose norme comunitarie, la Commissione ha svolto un´ampia consultazione in cui circa 1 000 Pmi e organizzazioni di categoria hanno identificato il top 10 più onerose leggi dell´Ue . (Vedi Memo/13/168 ). 2. Un migliore accesso al mercato interno e sui mercati internazionali La globalizzazione e le buone realizzazioni dell´industria dell´Ue a questo proposito, chiede migliori condizioni di mercato - miglioramenti nel funzionamento del mercato interno e di apertura dei mercati internazionali: È stata proposta la sicurezza del prodotto e il pacchetto di sorveglianza del mercato nel mese di febbraio 2013 per migliorare la sicurezza dei prodotti e di aiutare le autorità nazionali di sorveglianza del mercato di cooperare meglio e garantire condizioni di parità per le imprese e prodotti più sicuri per i consumatori. Migliore coordinamento dei controlli di sicurezza dei prodotti, in particolare presso l´Ue frontiere esterne, potranno eliminare la concorrenza sleale da parte di operatori disonesti disonesti o criminali ( Ip/13/111 ) . Nei blocchi del mercato interno nel settore del commercio di prodotti industriali esistono ancora. Prendendo i risultati di una consultazione pubblica conclusa nel mese di aprile ( Ip/13/77 ) in considerazione, la Commissione presenterà quest´anno una iniziativa strategica per migliorare la qualità e l´efficienza della legislazione sul mercato interno per i prodotti industriali, eliminare le restanti barriere commerciali, in particolare per i prodotti con elevato potenziale di crescita, assicurare maggiore coerenza nell´applicazione della legislazione, e semplificare la gestione e l´attuazione. La necessità di rendere l´imprenditorialità una prospettiva attraente e accessibile per il cittadino europeo, la Commissione ha avviato nel gennaio 2013, il Piano d´azione per l´imprenditorialità 2020 per liberare il potenziale imprenditoriale dell´Europa e rimuovere gli ostacoli. Diversi studi hanno dimostrato che il livello di produttività nei servizi alle imprese è sostanzialmente al di sotto di quella degli Stati Uniti, che spiega gran parte del divario di produttività tra l´Ue e gli Usa a livello macroeconomico. Dal marzo 2013 un gruppo di alto livello sui Servizi commerciali esaminandi gli ostacoli al mercato unico ben funzionante in questo campo. In particolare, il gruppo di alto livello dovrebbe formulare raccomandazioni politiche e di aiutare i responsabili politici a individuare i modi per migliorare il livello di produttività e di innovazione dei servizi alle imprese. La Commissione sta attuando un ambizioso e commercio agenda investimenti, tra cui l´avvio di negoziati con il Giappone e con gli Stati Uniti per il commercio transatlantico e Investment Partnership. Missioni per la crescita guidata dal vicepresidente Tajani hanno avuto luogo dallo scorso ottobre in Egitto, Tunisia, Marocco, Perù e Cile. Prossimi quelli sono previsti quest´anno in Russia (17-18 giugno), la Cina (18-19 luglio) e Myanmar (13-15 novembre). Accompagnato da un massimo di 50 rappresentanti di aziende europee e associazioni di settore, le visite sono progettati per aiutare aziende e Pmi internazionalizzare le loro attività, e di rafforzare la cooperazione in settori quali l´innovazione industriale, le tecnologie abilitanti fondamentali, il turismo, lo spazio e l´accesso alle materie prime. Un nuovo Sme Ipr Helpdesk per la regione Asean è stato stabilito, a seguito di una esperienza di successo in Cina. Un terzo help desk dovrebbe essere lanciato entro la fine dell´anno per la regione del Mercosur. Questi Sportelli, co-finanziati dalla Commissione, fornire informazioni e servizi gratuiti per le imprese europee di proteggere e far rispettare i loro diritti di proprietà intellettuale. 3. Accesso ai finanziamenti e capitali L´accesso ai finanziamenti delle imprese del settore, in particolare delle Pmi, rimane difficile ed è una delle ragioni principali della crisi economica. Quindi per migliorare l´erogazione di prestiti all´economia reale attraverso una migliore mobilitazione e indirizzando le risorse pubbliche, comprese quelle della Bei, la Commissione si propone di allargare il nostro prestito garanzie che coprono i prestiti alle piccole e medie imprese con il nuovo Cosme e Horizon programmi 2020 del 2014. Ogni euro dedicati ai nostri garanzie ha un potere di stimolare - in media - 30 euro di prestiti bancari. Inoltre stiamo lavorando con la Banca europea per gli investimenti sulle nuove formule che possono essere adatti a finanziare gli investimenti industriali, in particolare per l´innovazione, il risparmio energetico e lo sviluppo sostenibile ( Memo/13/393 ). La nuova direttiva sui ritardi di pagamento , è entrato in vigore il 16 marzo, è uno strumento fondamentale per garantire la liquidità per le imprese, in particolare le Pmi, e di evitare i fallimenti. La Commissione segue da vicino l´attuazione della direttiva negli Stati membri e ha lanciato un´importante campagna di informazione che continuerà per tutto quest´anno e il 2014. Il Libro verde sul finanziamento a lungo termine dell´economia europea è stato adottato nel mese di marzo. Questioni fondamentali affrontate nel corso della consultazione includono sia storicamente forte dipendenza dell´Europa dalle banche per finanziare investimenti a lungo termine volontà e deve cedere il passo ad un sistema più diversificato con quote significativamente più elevati di finanziamento diretto sul mercato dei capitali e una maggiore partecipazione degli investitori istituzionali o ad altre alternative. Le esigenze finanziarie delle Pmi meritano una particolare attenzione in quanto hanno il potenziale per sostenere la crescita a lungo termine. La proposta di "Fondi di Venture Capital europei dovrebbe essere adottata formalmente prima dell´estate. Esso faciliterà la raccolta di fondi cross-border e di creare un vero mercato interno per i fondi di venture capital. Con l´aiuto di un manager di fondi europei di passaporto possono commercializzare i loro fondi in tutta l´Ue ( Ip/11/1513 ). Due recenti proposte per attirare gli investitori attraverso i mercati più visibili le Pmi e le Pmi più visibili elencati: Una proposta per i mercati degli strumenti finanziari direttiva (Mifid) per sostenere lo sviluppo dei mercati borsistici specializzati nelle Pmi. Una proposta di modifica della direttiva sulla trasparenza per dare una migliore informazione sulle Pmi quotate. La Commissione e la Bei stanno lavorando su nuove formule per arrivare più lontano con nuove formule che possono essere adatti per finanziare gli investimenti industriali, in particolare per l´innovazione, il risparmio energetico e la crescita sostenibile. La difficoltà di accesso ai finanziamenti per le Pmi è più significativo in alcuni Stati membri e rispetto alle grandi aziende Nonostante l´espansione dell´offerta di moneta da parte della Bce, il surplus di liquidità ha difficoltà a trovare la sua strada nel l´economia reale, in particolare alle Pmi. È un dato di fatto, i prestiti bancari alle Pmi in percentuale del Pil sono stati tagliati drasticamente dall´inizio della crisi. Secondo le indagini della Bce sulla accesso al finanziamento delle piccole e medie imprese, le differenze fra i vari Stati membri dell´area dell´euro sono dure: mentre le Pmi tedesche hanno sperimentato un ammorbidimento relativa in condizioni di prestito delle banche, in altri paesi come la Spagna la percentuale di Pmi che affrontano gli ostacoli di finanziamento ha raggiunto il 51% e in Grecia siamo stati al 64% nel periodo compreso tra ottobre 2012 e marzo 2013. Inoltre, la mancanza di vie alternative per incanalare la liquidità nelle Pmi ha portato a livelli molto diversi di liquidità nelle Pmi rispetto alle imprese più grandi. Alcuni calcoli, nel della Dg Imprese Aprile 2013 Mensile noti , suggeriscono che "l´eccesso di liquidità" nel settore industriale è aumentato al momento della comparsa della crisi raggiungendo un livello di picco del 7,4% del Pil nel 2010, e che rimane elevato al 6,7% nel 2011, rispetto al 5% del Pil in media, nel periodo 2005-2011. Questo suggerisce che, per alcune grandi imprese, la liquidità non potrebbe essere il principale ostacolo ad una ripresa degli investimenti. 4. Capitale umano e le competenze Posti di lavoro per persone altamente qualificate si prevede un aumento di 16 milioni entro il 2020. Questo significa dotare la forza lavoro alle trasformazioni industriali, in particolare attraverso una migliore anticipazione delle esigenze e l´inadeguatezza delle competenze. In questo settore, la Commissione, in particolare, di promuovere ulteriormente la cooperazione dei datori di lavoro, dei lavoratori e le autorità competenti. Per esempio, una grande coalizione per Jobs digitali è stato lanciato ( Ip/13/182 ) , per indirizzare fino a 900 000 posti di lavoro che dovrebbero esistere in Europa in tecnologie dell´informazione e della comunicazione nel 2015, e la Commissione ha presentato una strategia per "Ripensare l´educazione", tra cui raccomandazioni rivolte agli Stati membri per modernizzare i sistemi di istruzione e formazione e garantendo, in particolare, un focus molto più forte sullo sviluppo di competenze trasversali e competenze di base a tutti i livelli, soprattutto imprenditoriali e competenze It. Il sito panoramica europea delle competenze , on line da dicembre, fornisce informazioni e di intelligence che possono contribuire a migliorare la capacità di valutazione delle competenze e di anticipazione, migliorare la capacità di risposta dei sistemi di istruzione e formazione e migliorare l´incontro tra domanda e offerta di lavoro in tutta Europa. Oltre ad iniziative orizzontali, la Commissione continua a sviluppare e attuare azioni settoriali su misura, per esempio tra cui automotive, edilizia, siderurgia, cantieristica navale e della raffinazione. Gli Stati membri ´e il ruolo attivo del settore è cruciale per il successo industriale di rilancio. Gli Stati membri ´e il ruolo attivo del settore ed impegno è fondamentale. Il Consiglio ha accolto con favore la politica industriale Comunicazione Aggiornamento della Commissione. Ora è la chiave per esplorare e sviluppare sinergie tra le iniziative a livello nazionale e dell´Ue ulteriormente. Per affrontare la concorrenza di grandi economie come gli Stati Uniti o la Cina, l´Unione europea deve rafforzare ulteriormente la coerenza della sua politica industriale complessiva. Circostanze nazionali e specificità devono essere prese in considerazione e pertanto la Commissione rivolge raccomandazioni specifiche per paese nel quadro del semestre europeo. Gli sviluppi in materia di governance economica potrebbe aprire la strada a un migliore coordinamento delle politiche micro-economiche e di competitività. L´industria deve cogliere l´opportunità di fare la sua parte nella realizzazione degli investimenti necessari per dare un vantaggio competitivo per l´Europa. L´industria ha accolto con favore il nuovo orientamento nelle politiche dell´Ue, ma è necessario sapere quali misure sono state adottate dal settore privato e circa le loro aspettative sulle politiche europee e nazionali. Vi è un urgente bisogno di rilanciare gli investimenti in tecnologie e innovazione . Le azioni della Commissione sono concepiti per migliorare il clima degli investimenti e ripristinare la fiducia da parte di attori privati.  
   
   
COME LE POLITICHE UE DI RICERCA E INNOVAZIONE STANNO POSITIVAMENTE SVILUPPANDO LE REGIONI D´EUROPA  
 
Cork, 10 giugno 2013 – Di seguito l’intervento del 6 giugno Máire Geoghegan-quinn Commissario europeo per la Ricerca, l´innovazione e la scienza alla "Settimana delle regioni innovative in Europa": “ Presidente, Ministro Sherlock, Prima di tutto, desidero ringraziare la Presidenza irlandese per l´organizzazione di questa quarta edizione della Settimana delle regioni innovative in Europa, dopo Wire io a Granada, Wire Ii a Debrecen e Wire Iii a Cracovia lo scorso anno. Filo è ormai diventato un appuntamento fisso molto importante nella ricerca europea e calendario innovazione, e questo potrebbe continuare a lungo. Sono lieto che, venendo a Cork, Filo Iv mantiene la tradizione di portare il dibattito ad alto livello fuori della capitale e nelle regioni stesse, sottolineando l´attenzione regionale di fondo del nostro lavoro. Filo Iv sta costruendo sul lavoro delle precedenti conferenze di presentare sia le sfide e le opportunità per lo sviluppo di innovazione nelle nostre regioni. Ci incontriamo in un momento chiave - proprio quando il Parlamento europeo e il Consiglio stanno muovendo più vicino per concordare i futuri quadri normativi per le politiche di coesione della ricerca e dell´innovazione dell´Unione europea e, sulla base delle proposte della Commissione. Quindi è appropriato solo per questa conferenza di concentrarsi sugli aspetti regionali di Orizzonte 2020 e la politica di coesione. Ci saranno sempre più opportunità di complementarità e sinergie tra queste fonti di finanziamento e incoraggiare tutti gli Stati membri e le regioni a sfruttarle al massimo. Sono certo che i tre grandi temi di filo Iv - Regioni e di vantaggio competitivo; politica regionale in un contesto internazionale e Mettendo strategie al lavoro - stimolerà un ampio dibattito e interessante. Vorrei iniziare questa mattina, considerando le sfide che abbiamo tutti di fronte a sviluppare ricerca e innovazione - sia a livello regionale, nazionale o comunitario - in un momento di grande difficoltà economica. Come parte della strategia Europa 2020, gli Stati membri si sono impegnati ad aumentare la spesa per la R & S nell´Ue al 3% del Pil entro il 2020. Tuttavia, le ultime statistiche mostrano che c´è ancora molta strada da fare: il livello attuale è poco più del 2%. Inoltre, il totale degli investimenti pubblici di R & S nei 27 Stati membri è leggermente diminuito tra il 2010 e il 2011. Questo è stato il primo calo dall´inizio della crisi economica e ci sono anche crescenti disparità nei settori della ricerca e dell´innovazione degli Stati membri e delle regioni. Abbiamo anche visto, però, che la conoscenza di primo piano e di economie di innovazione hanno resistito alla crisi economica meglio. Orizzonte 2020 è la risposta dell´Unione europea a questa necessità di continuare a investire nelle fonti di occupazione e la crescita, e dal prossimo anno fornirà enormi opportunità per ricercatori e innovatori di collaborare in tutta Europa. Naturalmente, non ha molto senso nel mantenere o aumentare gli investimenti in ricerca e innovazione, se non riusciamo a garantire che il denaro sia speso nel modo più efficiente possibile, e mira a produrre i maggiori impatti. Così, oltre l´azione a livello europeo, abbiamo bisogno anche gli sforzi degli Stati membri e delle regioni per completare lo Spazio europeo della ricerca e per migliorare la qualità e l´impatto economico della ricerca finanziamo. Le priorità fondamentali per il completamento dello Spazio europeo della ricerca sono definite nella comunicazione della Commissione adottata nel luglio 2012, subito dopo Wire Iii ha avuto luogo. Abbiamo bisogno di riformare il nostro sistema di ricerca per renderli molto più efficace, e gli Stati membri devono garantire che i finanziamenti sono concessi su base competitiva per le migliori e più produttivi ricercatori e gruppi di ricerca. Questo è certamente l´ethos di Orizzonte 2020, a livello europeo, dove l´eccellenza della ricerca è il criterio over-riding. Abbiamo anche bisogno di rendere più facile per i nostri migliori scienziati di lavorare insieme, indipendentemente dai confini, migliorando la concorrenza cooperazione transnazionale e transnazionale. Ciò significa rimuovere eventuali ostacoli tecnici che impediscono azioni comuni da decollare, migliorando la qualità attraverso la concorrenza a livello europeo aperto, e la costruzione e la gestione efficace delle infrastrutture di ricerca principali. Il raggiungimento di Era significherà anche la creazione di un mercato del lavoro aperto per i ricercatori. Vogliamo fare in modo che i ricercatori possono muoversi liberamente tra Granada e Debrecen, o Cracovia e Cork tra Boston e New York. Questo significa fare borse di ricerca e le pensioni portatili attraverso le frontiere e di garantire che il reclutamento per posizioni accademiche è equo, trasparente e basato sul merito. Abbiamo anche bisogno di garantire la parità tra uomini e donne nelle carriere di ricerca, mettendo fine alla scandaloso spreco di talento femminile. La Commissione segue da vicino i progressi di queste e di altre questioni che farà o rompere Era. Su richiesta degli Stati membri, presenteremo la nostra prima relazione intermedia al Consiglio europeo di incontrare il prossimo ottobre. Ci sarà sicuramente in evidenza le buone prassi, ma non ci abbiate paura di dire dove il progresso è lento. Orizzonte 2020 sarà uno strumento molto utile sia per aumentare gli investimenti in ricerca e innovazione e per rendere lo Spazio europeo della ricerca una realtà. Come molti di voi già sanno, Orizzonte 2020 è strutturato attorno a tre pilastri fondamentali. Il primo pilastro mira ad aumentare l´eccellenza della ricerca europea, anche attraverso il lavoro del Consiglio europeo della ricerca di fama. Pilastro due si concentra sulla leadership industriale, con iniziative volte a rendere l´Europa un luogo più attraente per le imprese a investire in R & S e innovazione, mentre il terzo pilastro si concentra su affrontare le sfide sociali. Nuove risposte alle nostre più grandi sfide che verranno soltanto dal pionieristico di ricerca e innovazione che riunisce le migliori menti di tutta Europa, dalle università, aziende, organizzazioni pubbliche e società civile. Orizzonte 2020 fornirà i mezzi finanziari per farlo, mentre lo Spazio europeo della ricerca sarà garantire la libera circolazione dei ricercatori e delle conoscenze che ci aiuterà a raggiungere questo obiettivo. Passando ora alla dimensione regionale della ricerca e dell´innovazione, vorrei sottolineare due aspetti fondamentali: il ruolo della politica di coesione e la specializzazione intelligente, e le azioni nell´ambito di Orizzonte 2020 per contribuire a chiudere il divario di innovazione e di ampliare la partecipazione. Non si può negare che abbiamo una notevole ricerca e innovazione divisione in Europa. Si tratta di un divario che persiste nonostante gli sforzi precedenti per ridurlo. Ci sono grandi disparità nazionali e regionali in termini di prestazioni di ricerca e innovazione, e questo si riflette in termini di competitività dei nostri paesi e delle regioni. Ad esempio, i dati del Regional Innovation Scoreboard 2012 mostrano che gli innovatori ´moderati´ e ´modesta´ si trovano principalmente in Europa meridionale e orientale, il che indica che alcuni paesi e regioni non sono ancora sfruttare appieno il proprio potenziale. Ci sono diverse ragioni per queste differenze, per lo più legati a deficit strutturali come la mancanza di investimenti per la ricerca, l´insufficiente capacità, la struttura delle industrie di un paese e il profilo delle sue società, così come la mancanza di accesso alle reti internazionali. La natura strutturale di questi problemi significa che non possono essere risolti tramite Orizzonte 2020 da solo. Le questioni di corso devono essere affrontati anche a livello nazionale e regionale e utilizzando altri strumenti, come i fondi strutturali e di investimento europee, o Esif, il nuovo nome per i fondi strutturali. Un modo fondamentale per i paesi e le regioni per colmare il divario di ricerca e innovazione è lo sviluppo di strategie di specializzazione intelligente che costruiscono i loro rispettivi punti di forza. Infatti, l´esistenza di una strategia di specializzazione intelligente è una precondizione per ricevere il supporto futuro per la ricerca e innovazione nell´ambito del Esif. Strategie di specializzazione intelligente dovrebbero garantire che non vi sia la capacità necessaria nel sistema della ricerca e la compatibilità tra le strutture europee, nazionali e regionali, al fine di migliorare le possibilità di successo per ottenere i finanziamenti dell´Ue competitiva. La piattaforma di specializzazione intelligente, nonché di esperti finanziati dalla Commissione Europea, stanno aiutando gli Stati membri e le regioni a preparare le loro strategie. Le ´Dg coesione », guidati dalla Direzione generale per la politica regionale e urbano, sono già in discussione con gli Stati membri sulla preparazione dei loro accordi di partenariato e dei programmi operativi. Una cosa che abbiamo visto nei successivi programmi quadro dell´Ue è che molti luoghi in Europa non soddisfano le aspettative in materia di ricerca, sia in termini di produzione complessiva, e in termini della loro partecipazione ai programmi finanziati dall´Ue. Voglio fare in modo che nessuno Stato membro o regione è lasciato alle spalle. Ha senso la ricerca e il buon senso economico di avere i partecipanti provenienti dai quattro angoli dell´Europa nei nostri programmi. Così abbiamo previsto azioni specifiche nell´ambito di Orizzonte 2020 per contribuire a chiudere il divario di innovazione e di ampliare la partecipazione. Le misure di particolare voglio evidenziare è il sistema innovativo per stabilire Spazio europeo della ricerca Sedie, e finanziamenti per incoraggiare il ´gemellaggio´ e ´Teaming´ delle istituzioni di tutta Europa. L´iniziativa dei presidenti Ser "mira ad attirare accademici in sospeso per le istituzioni con un chiaro potenziale di eccellenza della ricerca, al fine di aiutare queste istituzioni pienamente questo potenziale. In definitiva, questo può contribuire a creare una maggiore parità di condizioni per la ricerca e l´innovazione in Europa. L´abbiamo già testato il concetto Sedie Ser, prima del lancio di Orizzonte 2020. Un invito a presentare proposte pilota ha chiuso pochi giorni fa, il 30 maggio. Sono molto lieto di annunciare che abbiamo avuto una risposta eccellente, con 111 proposte, provenienti da tutti gli Stati membri ammissibili. Il gemellaggio si propone di rafforzare in modo significativo uno specifico campo di ricerca in un istituto emergente, collegandola ad almeno due importanti istituzioni internazionali. Teaming mira a creare nuovi centri di eccellenza, o aggiornare quelli esistenti in modo significativo, in regioni che sono scarso rendimento in termini di R & S e innovazione. L´idea è quella di collaborare con un istituto leader controparte altrove in Europa. Infine, come questa conferenza Filo Iv segue direttamente dalla riunione di ieri del Forum Nazionale dei Delegati Esfri, vorrei dire poche parole sulla importanza delle infrastrutture di ricerca. Girando le 48 iniziative evidenziate dalla tabella di marcia Esfri in realtà è una delle priorità politiche, grazie all´innovazione dell´Unione, che ci ha dato l´obiettivo di fare il 60% dei progetti Esfri una realtà entro il 2015. Sono felice di dire che stiamo facendo buoni progressi verso questo obiettivo. Ad esempio, utilizzando la tabella di marcia Esfri come modello, la maggior parte dei paesi europei - tra cui l´Irlanda - hanno completato i loro esercizi nazionali tabella di marcia e hanno stanziato fondi per loro. Con il sostegno della Commissione europea, più di quaranta progetti Esfri hanno già iniziato a preparare la loro fase di attuazione. La nostra analisi mostra che la più innovativa e la competitività di una regione è, il più probabile è quello di ospitare una iniziativa Esfri. Abbiamo anche scoperto che ospitare un´infrastruttura di ricerca di interesse pan-europeo ha un impatto molto positivo su una regione. Quindi è chiaro che vi è un rapporto di reciproco beneficio tra una regione competitiva e innovativa e le installazioni scientifiche che si trovano lì. La Commissione europea ha incoraggiato le regioni a sfruttare al meglio queste opportunità e di affrontare in modo proattivo le infrastrutture di ricerca nelle loro strategie di specializzazione intelligente. Più in generale, siamo stati anche attenti a suggerire legami concreti tra i programmi di ricerca e di coesione, con una maggiore armonizzazione delle norme finanziarie, e sarà possibile combinare finanziamenti di Orizzonte 2020 ei fondi di coesione per lo stesso progetto. Signore e signori, Si dispone di un programma molto completo per i prossimi due giorni. Ancora una volta, permettetemi di esprimere il mio ringraziamento alla Presidenza irlandese, tra cui Imelda agnellino e il suo team, così come a tutti nella Commissione europea per tutto il lavoro che so è andato in organizzazione di questo evento. Sono molto ansioso di ascoltare i vostri consigli su come aumentare l´impatto della ricerca e innovazione in tutta l´Unione europea a tutti i livelli. Questo significa lavorare insieme per raggiungere gli obiettivi di Unione dell´innovazione e dello Spazio europeo della ricerca. Significa capitalizzare con successo le opportunità fornite da Orizzonte 2020 e la Esif, in particolare attraverso la specializzazione intelligente e azioni per chiudere il divario di innovazione. Per definizione, l´eccellenza non può essere ovunque. Ma io sono convinto che si può sviluppare in tutta Europa. So che le regioni europee si dimostreranno me giusto! Auguro a tutti voi una conferenza molto piacevole e produttivo. Grazie per la vostra attenzione.”  
   
   
UE: UNIRE LE FORZE PER SUPERARE LA CRISI  
 
Bruxelles, 10 giugno 2013 - Il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, e il Comitato delle Regioni il presidente, Ramón Luis Valcárcel, il 6 giugno ha discusso le principali sfide economiche, sociali e politiche dell´Unione europea. Azione determinata ad attuare le misure concordate per superare la crisi, intensificare gli sforzi per la crescita e l´occupazione, e proseguire verso una unione economica e monetaria più profonda integrata sono stati al centro della discussione. L´incontro bilaterale tra i due presidenti è stata seguita da un pranzo di lavoro, offerta dal presidente Barroso, con sette grandi associazioni regionali e locali e al Presidente e primo vicepresidente del Comitato delle regioni (Cdr), Mercedes Bresso. Entrambi gli incontri hanno avuto luogo nel quadro del "dialogo strutturato" tra la Commissione europea, il Comitato delle regioni e associazioni europee di enti locali e regionali, che cerca di rafforzare le relazioni tra l´Ue e rappresentanti delle autorità locali e regionali. Il presidente Barroso ha dichiarato: "Mentre stiamo tirando tutte le fermate per spostare l´Europa fuori dalla crisi, il nostro compito più importante è quello di dare speranza alle persone Dobbiamo continuare a dirigere tutti gli sforzi verso la creazione di una crescita sostenibile e l´occupazione in Europa, l´attuazione delle misure. Abbiamo deciso di prendere. Ed abbiamo bisogno di dimostrare che l´azione sta facendo la differenza per i nostri giovani disoccupati e le nostre corto di liquidi di piccole e medie imprese. In questo contesto la fu tura bilancio Ue 2014-2020 e dei suoi programmi di finanziamento sono di importanza cruciale. Chiediamo Consiglio e il Parlamento a raggiungere rapidamente un accordo sul bilancio futuro, in modo che gli investimenti vitali possono iniziare che scorre per gli Stati membri e le loro regioni a partire dal 2014. Saremo successo solo se cooperiamo a tutti i livelli. Il ruolo delle regioni e città è la chiave per raggiungere i nostri obiettivi comuni ". Presidente Valcárcel ha sottolineato che: "È giunto il momento di avviare una seria riflessione su come l´Unione europea può davvero rafforzare il potere delle città e delle regioni, delle autorità che sono più vicine ai cittadini sono pienamente convinto che per aiutare le nostre imprese locali. Per creare posti di lavoro ed i nostri giovani cittadini riacquistano fiducia nella loro capacità;. Dobbiamo continuare il processo di integrazione europea e di estendere il ruolo delle regioni europee "Credo che l´unica risposta a questa crisi è" più Europa "", ha aggiunto. Il presidente Barroso e il presidente Valcárcel ha sottolineato che le prossime settimane, mesi e anni saranno cruciali per dimostrare l´efficacia della risposta alle crisi dell´Unione europea, costruita sul consolidamento fiscale favorevole alla crescita, le riforme strutturali e investimenti mirati e sostenuti da un molto più forte coordinamento delle politiche economiche e le politiche di bilancio nel contesto del semestre europeo. I due presidenti hanno anche discusso della strategia Europa 2020, che continuerà a guidare l´azione dell´Ue. In questo contesto, il Presidente del Comitato delle regioni ha invitato la Commissione a prendere in considerazione la preparazione di un Libro bianco sulla coesione territoriale al fine di analizzare meglio l´interazione tra il 2020 dell´Agenda territoriale e della strategia Europa 2020. Il Presidente del Cdr ha inoltre sottolineato che, a parte il costante monitoraggio dei progressi compiuti su tutte iniziative faro Europa 2020, il Comitato delle regioni è già al lavoro su una valutazione intermedia della strategia di una prospettiva locale e regionale. Il contributo del Cdr a questa revisione di medio termine sarà presentato al prossimo vertice delle autorità europee di Regioni e Comuni - che si terrà ad Atene il 6-7 marzo 2014. Presidente Valcárcel ha anche voluto sottolineare che il 2014 segnerà il 20 ° anniversario del Comitato delle regioni. Questo offrirà una buona opportunità per l´istituzione di "guardare indietro, fare un bilancio e guardare avanti". Le proposte su come rafforzare il ruolo istituzionale e politico del Comitato delle regioni dopo il 2015 saranno presentate e presentati in occasione della sessione plenaria che segna i 20 anni (aprile 2014). Le sette associazioni regionali e locali erano rappresentati da: - Sig. Giorgio Orsoni, 1 ° Vice-presidente del Consiglio dei Comuni e delle Regioni d´Europa (Ccre) e sindaco di Venezia (Italia), - Karl-heinz Lambertz, presidente dell´Associazione delle regioni frontaliere europee (Arfe) e capo del governo della comunità di lingua tedesca del Belgio, - Jean-yves Le Drian, Presidente della Conferenza delle regioni periferiche marittime (Crpm), il ministro francese della Difesa e degli Affari dei Veterani e presidente del Consiglio regionale della Bretagna (Pse / Fr), - La sig.Ra Hande Ozsan Bozatli, Presidente dell´Assemblea delle Regioni d´Europa (Are) e presidente di turno dell´Ue e del Comitato Relazioni Internazionali di Istanbul del Consiglio Provinciale, - Mr Daniel Termont, Eurocities, membro del comitato esecutivo, e il sindaco di Gent (Belgio), - La sig.Ra Françoise Dupuis, presidente della Conferenza delle assemblee legislative regionali europee (Calre), il Presidente del Parlamento del-Capital-region Bruxelles, - Sig. Franco Iacop, Presidente della Conferenza delle regioni europee con poteri legislativi (Regleg).  
   
   
DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE BARROSO SULLA SIRIA  
 
Bruxelles, 10 giugno 2013 - La crisi siriana è la più drammatica situazione umanitaria nel corso dell´ultimo decennio. La comunità internazionale non può stare a guardare. L´ue è già il principale donatore umanitario per la crisi con più di 840 milioni di euro. Ma il peggioramento della situazione richiede misure straordinarie. Per questo motivo la Commissione si avvarrà di un pacchetto completo di assistenza con il supporto umanitario e non umanitari mobilitare ulteriori 400 milioni di euro per la Siria e nei paesi limitrofi, in particolare, il Libano e la Giordania, tra le comunità ospitanti lì, che sono più gravemente colpiti. E ´importante che altri donatori possono anche salire fino all´altezza della situazione. Tuttavia il sostegno umanitario è solo un palliativo. Quello che ci serve è una soluzione politica al conflitto che garantisce una battuta d´arresto nella violenza. Abbiamo bisogno di accesso umanitario illimitato e incondizionato. E abbiamo bisogno di un governo di transizione compreso. La situazione in Siria è una macchia nella coscienza mondiale. Noi tutti abbiamo il dovere di agire.  
   
   
UN PREMIO UE PER 9 INIZIATIVE PUBBLICHE INNOVATIVE EUROPEE  
 
Bruxelles, 10 giugno 2013 - La Commissione europea ha annunciato il 6 giugno i vincitori del Premio europeo per l´innovazione nella pubblica amministrazione. Questo premio ricompensa le iniziative pubbliche più innovative orientate verso il futuro ed utili per i cittadini, le imprese o i settori dell´istruzione e della ricerca. Le nove iniziative, realizzate dalla Croazia, dalla Finlandia, dai Paesi Bassi, dal Portogallo, dalla Slovacchia, dalla Spagna (due vincitori), dalla Svezia e dal Regno Unito hanno vinto un premio di 100 000 Eur ciascuna (Memo/13/503). Tra le iniziative vincitrici segnaliamo la possibilità di accesso telefonico ad informazioni integrate sull´assistenza sanitaria, una piattaforma web che presenta le possibilità di finanziamento delle imprese e un sistema di rilevamento dei casi di plagio per gli istituti d´istruzione superiore. I premi sono stati assegnati da Máire Geoghegan-quinn, Commissaria per la ricerca, l´innovazione e la scienza, durante la conferenza sulla settimana delle regioni innovative in Europa Iv (Wire Iv) tenutasi a Cork, in Irlanda. La Commissaria Máire Geoghegan-quinn ha dichiarato: "L´innovazione non è destinata unicamente alle imprese. Il settore pubblico costituisce la metà del prodotto interno lordo dell´Ue, perciò deve anche aprirsi al cambiamento. I vincitori di oggi dimostrano che, sfruttando nuove idee e nuove tecnologie, possiamo migliorare la vita dei cittadini e contribuire a modernizzare le nostre economie. Sono necessarie più iniziative come queste.". Al concorso hanno partecipato 203 iniziative realizzate in tutta l´Unione europea. I nove vincitori sono stati selezionati da una giuria indipendente in base a quattro criteri: l´impatto economico dell´iniziativa, la sua pertinenza rispetto alle sfide della nostra società, l´originalità e la riproducibilità dell´idea e il modo in cui si prevedeva di utilizzare il denaro del premio. La giuria di esperti era composta da: Ann Mettler, del Consiglio di Lisbona, Carlos Brazao, della Cisco, Margot Röhl, dell´Istituto europeo di amministrazione pubblica, Sasha Bezuhanova, di Hp e Andreas Schleicher, dell´Ocse. Il denaro dei premi consentirà di ampliare le iniziative. I vincitori presenteranno le azioni intraprese per riprodurre e ampliare le iniziative in occasione della prossima Convenzione dell´innovazione che si terrà nel 2014 a Bruxelles. Vincitori del premio 2013- Categoria "cittadini" - L´area metropolitana di Helsinki in Finlandia per la pubblicazione di dati aperti allo scopo di coinvolgere i cittadini nel processo decisionale. L´iniziativa nazionale svedese sulla sanità elettronica che consente ai pazienti e al personale sanitario di seguire le informazioni sanitarie online. La circoscrizione londinese di Islington nel Regno Unito, per un pacchetto integrato di interventi mirati a ridurre la povertà energetica e l´elevato numero di decessi e ricoveri ospedalieri durante il periodo invernale. Categoria "imprese - L´hub spagnolo per la gestione dei dati aperti, ossia un´ambiziosa iniziativa nazionale per il riutilizzo delle informazioni del settore pubblico che apre nuove opportunità economiche. L´amministrazione regionale delle province settentrionali dei Paesi Bassi ha creato una piattaforma web che fornisce un accesso rapido alle opportunità di finanziamento per le imprese. L´agenzia portoghese per la riforma dell´amministrazione pubblica ha semplificato la creazione di imprese con tempi di attesa inesistenti o molto limitati. Categoria "istruzione e ricerca" - La regione spagnola della Murcia per l´organizzazione di gruppi di studenti che diventano imprenditori e competono in un concorso per la realizzazione di veicoli efficienti sotto il profilo energetico. La rete accademica e di ricerca croata per la promozione della parità di accesso a un´istruzione di qualità elevata mediante la fornitura di tecnologie dell´informazione e della comunicazione a scuole primarie in zone remote. L´iniziativa nazionale slovacca per un sistema di rilevamento del plagio mediante l´aggregazione di tesi e dissertazioni di tutti gli istituti d´istruzione superiore. Ulteriori informazioni - Il concorso è stato pubblicato nel settembre 2012 ed era aperto alle autorità pubbliche in tutti gli Stati membri dell´Ue o in paesi associati al programma quadro di ricerca dell´Unione europea. Le iniziative presentate dovevano essere già in corso per un periodo tra uno e quattro anni. Per maggiori informazioni: www.Ec.europa.eu/admin-innovators. La conferenza Wire Iv ha riunito le parti interessate regionali, nazionali ed europee, per affrontare, sviluppare ed esplorare temi chiave dell´innovazione regionale pertinente per l´iniziativa Orizzonte 2020, il programma di finanziamento settennale dell´Unione europea per la ricerca e l´innovazione che dovrebbe iniziare nel 2014. Http://wire2013.eu/  
   
   
L´UE SOSTIENE IL PERCORSO DI SVILUPPO DELLO MOZAMBICO  
 
Bruxelles, 10 giugno 2013 - La Commissione europea finanzierà tre progetti in Mozambico che potrebbero consentire 50.000 persone di avere accesso all´acqua potabile, sviluppare opportunità di business attraverso il miglioramento di un corridoio di trasporto internazionale e sostenere il completamento di due lavori ospedali. Anche se il Mozambico ha una crescita economica, il paese deve ancora affrontare enormi difficoltà e sofferenze tra cui la carenza di infrastrutture, un alto tasso di povertà e mancanza di istruzione e di accesso alle cure sanitarie. L´ue contribuirà a risolvere alcuni di questi problemi attraverso il finanziamento di tre azioni concrete per un importo complessivo di € 93 milioni. "Questi nuovi progetti dimostrano chiaramente l´impegno dell´Unione europea sostenere il Mozambico nell´attuazione delle infrastrutture sociali ed economiche necessarie per la lotta contro la pover purezza nel paese. Spero sinceramente che questo sostegno sia accompagnata da altri investimenti che moltiplicano gli effetti positivi ", ha dichiarato Andris Piebalgs, commissario per lo sviluppo. Il primo progetto prevede circa 50.000 ulteriore accesso ad acqua potabile e servizi igienico-sanitari popolo, accelerando in tal modo il raggiungimento dell´obiettivo degli obiettivi di sviluppo del Millennio relativi all´acqua e alla servizi igienico-sanitari. Questo progetto dovrebbe essere lanciato entro la fine dell´anno. Una misura avrà lo scopo di assistere le autorità e il settore privato per gestire il sistema in modo sostenibile. Il bilancio di € 11 milioni di euro previsti per questo progetto, l´Ue contribuirà € 9.000.000, mentre il governo del Mozambico e Unicef (responsabile dell´attuazione) ogni fornire milioni di €. Un secondo progetto (€ 81.000.000) riguarda l´ultimo anello mancante del corridoio di trasporto che collega Malawi ai porti del Mozambico, che costituisce pertanto un elemento fondamentale per l´integrazione regionale nella Comunità per lo sviluppo del Mozambico (Africa australe Sadc). Una parte del finanziamento sarà utilizzato per migliorare un tratto di 111 km di strada e la riabilitazione di più di 100 km di strade rurali, che apriranno nuove opportunità di business per molte regioni agricole. L´ue finanzierà anche il lavoro per completare la costruzione di due ospedali di grande importanza. Uno di loro, il Gile District Hospital è l´unico ospedale della provincia di Zambezia molto remota. L´altra struttura è il centro di ricerca sulla malaria Manhiga di fama internazionale, che conduce studi approfonditi sul monitoraggio di Hiv / Aids e la tubercolosi. Questo progetto, con un budget di € 3 milioni, dovrebbe iniziare a metà del 2014.  
   
   
LA COMMISSIONE DÀ IL VIA AL PROGETTO SULLE LINGUE DEI SEGNI  
 
Bruxelles, 10 giugno 2013 - La Commissione europea ha lanciato il 6 giugno un nuovo progetto pilota volto a migliorare la comunicazione tra le istituzioni europee e le persone non udenti o con difficoltà uditive. La decisione di finanziamento di oggi permette l´avvio concreto del progetto, cui il Parlamento europeo ha assegnato un bilancio di 750.000 Eur. "Tutti i cittadini dell´Ue hanno pari diritto di partecipare alla vita democratica dell´Unione, ma alcuni di loro incontrano difficoltà che è nostro dovere eliminare," ha detto Viviane Reding, vicepresidente e Commissaria europea per la Giustizia. "La lingua è un potente strumento di comunicazione e trasmissione di idee e sentimenti; e quella dei segni è la prima lingua, la "madrelingua" di tante persone non udenti e la seconda o terza lingua per le loro famiglie e i loro amici. Noi, Istituzioni e responsabili politici, dobbiamo quindi fare tutto il possibile per promuovere l´uso delle lingue dei segni e agevolare le persone con difficoltà uditive. È proprio questo l´obiettivo del progetto pilota. Desidero ringraziare il Parlamento europeo, in particolare Ádám Kósa e Werner Kuhn, per l´incrollabile sostegno nel dar vita a questo importante progetto.". L´intervento di un interprete della lingua dei segni è spesso una questione lunga, dispendiosa e di difficile organizzazione, perché si tratta di professionisti di alto livello che occorre prenotare in anticipo e retribuire, comprese le spese di viaggio e sistemazione. È quindi facile immaginare le difficoltà incontrate da quanti dipendono da questi servizi e non possono rivolgersi ai funzionari europei con la stessa facilità e disinvoltura dei cittadini che usano la lingua parlata. Il progetto pilota, volto a migliorare la comunicazione tra le istituzioni europee e le persone non udenti e ipoudenti, provvederà ad esempio tramite l´installazione di tecnologie audio e video nelle istituzioni dell´Ue in modo che i funzionari possano comunicare più facilmente con gli utenti delle lingue dei segni. Di questa impresa, il progetto pilota copre sia la componente tecnologica, sia quella dell´interpretazione nella lingua dei segni. A più lungo termine, il progetto intende contribuire a sviluppare soluzioni per quasi un milione di cittadini non udenti o ipoudenti in tutti gli Stati membri che potranno comunicare direttamente con le istituzioni dell´Ue usando le diverse lingue dei segni. La Commissione europea ha collaborato strettamente con il Parlamento europeo per far partire questo progetto pilota.  
   
   
DIBATTITO PUBBLICO SUL CONSUMO SOSTENIBILE CON LA COMMISSARIA EUROPEA HEDEGAARD A MILANO  
 
Bruxelles, 10 giugno 2013 - Milano, capitale della moda, ha ospitato il 7 giugno 2013 un dibattito condotto dalla commissaria responsabile dell´Azione per il clima Connie Hedegaard. Al centro della discussione il consumo sostenibile. Ogni anno, nel mondo, si producono circa 80 miliardi di capi d´abbigliamento. Il modo in cui questi indumenti sono prodotti, lavati e riciclati ha conseguenze importanti sul clima. Infatti, per ogni chilo di abiti nuovi vengono emessi 25 kg di Co2, che corrispondono al consumo di una lampada lasciata accesa per quasi 20 giorni. La commissaria Hedegaard avvierà un dibattito con l´industria della moda e con i rivenditori e produttori di prodotti detergenti ed elettrodomestici incentrato sul contributo che questi settori, insieme ai consumatori, possono dare nella costruzione di una società europea a basse emissioni di carbonio e nella lotta al cambiamento climatico. Chiuderà l´evento una sfilata di moda con la partecipazione dell´indossatore Alex Dunstan. Prima dell´inizio dell´evento, la commissaria discuterà con cittadini italiani di argomenti riguardanti il clima. Connie Hedegaard ha dichiarato: "Ognuno di noi può fare la differenza nella lotta al cambiamento climatico: governi, industrie, città, ma anche i singoli consumatori. In che modo? Ad esempio comprando prodotti locali o a basso consumo energetico, spostandoci in bicicletta o evitando sprechi di energia: questo approccio sostenibile ci consentirà di risparmiare tempo e denaro e di ridurre le emissioni nocive. Cosa ci frena dall´adottare abitudini così palesemente positive? Sarò lieta di discuterne con voi." La commissaria ha costituito un gruppo di lavoro insieme all´Associazione internazionale dei saponi, detergenti e prodotti di manutenzione (Aise), alla Nordic Fashion Association e all´organizzazione italiana del settore della moda C.l.a.s.s. (Creativity Lifestyle and Sustainable Synergy) al fine di presentare soluzioni pratiche e che rispettino il clima provenienti dall´industria della moda e dei detergenti. Gucci dimostrerà che anche i brand di lusso possono essere sostenibili, Marks and Spencer spiegherà in che modo riesce a dare una seconda vita agli abiti usati ed Electrolux illustrerà come le innovazioni sostenibili rappresentano un aiuto per consumatori e ambiente. Annunciando una nuova iniziativa guidata dall´industria, Mohamed Samir, (vicepresidente dell´unità prodotti da bucato Europa occidentale della Procter & Gamble) ha dichiarato a nome dell´Aise: "In Europa ogni secondo più di 1 100 lavatrici avviano un ciclo di lavaggio! La temperatura media è di 41° nonostante sia ormai risaputo che, nella maggior parte dei casi, i detersivi moderni permettono di ottenere ottime prestazioni pulenti anche a temperature molto più basse, consentendo di risparmiare energia e denaro e mantenendo gli abiti in perfette condizioni più a lungo. A questo scopo siamo lieti di annunciare oggi il lancio della campagna "Preferisco 30°", un´iniziativa unica che mette insieme più stakeholder e che non riguarda solo i rappresentanti dell´industria dei prodotti detergenti: vi possono prendere parte anche produttori di elettrodomestici, dettaglianti, esponenti del settore della moda e chiunque voglia essere, insieme a noi, il motore di questa operazione, perché riteniamo che, insieme, possiamo fare la differenza." "Questi sono soltanto alcuni dei tanti esempi di soluzioni e tecnologie innovative e intelligenti che riducono l´inquinamento da Co2 in Europa. Queste soluzioni intelligenti rappresentano la spina dorsale della campagna "Un mondo come piace a te. Con il clima che vuoi" che sto presentando oggi in Italia", ha dichiarato Connie Hedegaard. "Le innovazioni che rispettano l´ambiente ci consentono di risparmiare denaro, migliorare la qualità della vita e sostenere la creazione di posti di lavoro qualificati e la crescita economica."  
   
   
NUOVE REGOLE UE: CONCESSIONI E NON PRIVATIZZAZIONI  
 
Strasburgo, 10 giugno 2013 - Le nuove regole dell´Ue sulla maniera in cui i poteri pubblici affidano la gestione dei servizi pubblici a delle aziende private non porteranno automaticamente alla privatizzazione. E non daranno istruzioni ai governi nazionali su come gestire o finanziare i servizi pubblici. Ecco quello che ci ha spiegato il deputato di centro destra Philippe Juin, che si occupa del dossier al Pe e condurrà le negoziazioni informali con il Consiglio. Secondo i pareri più critici, le nuove regole porteranno alla privatizzazione dei servizi pubblici, in particolare nel settore dell´acqua. La direttiva non porterà alla privatizzazione né dell´acqua né di altri servizi. Nel testo verrà esplicitato che la direttiva non porterà alla privatizzazione dei servizi. La Commissione europea e il Consiglio si trovano d´accordo su questo punto. Quelli che parlano di privatizzazione sono spinti da ragioni politiche. Non vogliono la direttiva quindi per liberarsene parlano di privatizzazione, sapendo che non è vero. Quando si vuole affossare una legge europea, si dice che é complicata o che si tratta di tecnocrazia. Oppure che è antidemocratica. Oppure ancora che riguarda la privatizzazione. C´è una contraddizione tra iniziativa cittadina europea "L´acqua è un diritto umano" e la proposta della direttiva europea sulle concessioni? Potrei firmare questa inziativa a eccezione di un punto molto ambiguo che indica che l´acqua dovrebbe essere esclusa dalle regole del mercato interno dell´Ue. Se queste regole entrassero in vigore, significherebbe che non ci sarebbe più trasparenza né concorrenza. Sono d´accordo sul fatto che i poteri pubblici devono mantenere il controllo dei servizi pubblici. E in questo senso, l´acqua è un bene pubblico. Detto ciò, non dobbiamo vietare le soluzioni temporanee, rese possibili dalle concessioni. Le autorità pubbliche potranno decidere la durata e le condizioni di un contratto di concessione, e potranno riprendere il controllo alla scadenza di un contratto. L´importante non è che i poteri pubblici gestiscano i servizi pubblici, ma che abbiano sempre il controllo. Questa direttiva non obbliga i poteri pubblici a scegliere una modello di gestione in particolare, ma nel caso di una concessoine, essa dovrà avere una durata limitata. Questo è l´emendamento che il Pe ha proposto alla direttiva e approvato dal Consiglio.  
   
   
LA VALLE D’AOSTA AL TAVOLO TECNICO PER LA CREAZIONE DELLA MACROREGIONE ALPINA  
 
Aosta, 10 giugno 2013 - La Valle d’Aosta farà parte del tavolo tecnico Regioni-governo che dovrà predisporre il documento, che arriverà nel mese di dicembre al Consiglio europeo, per dare forma alla Strategia macroregionale alpina. A credere nel progetto, sin dalle battute iniziali, è stato il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, fra i proponenti della risoluzione di Bad Ragaz, attraverso la quale, per la prima volta, nel giugno 2012, i Presidenti delle Regioni alpine avevano dato il via al processo per piano strategico per le Alpi. Alla fine dello scorso mese, il progetto, dopo l’adesione formale dello Stato italiano e di quello francese, ha avuto il sostegno del Parlamento europeo che si è espresso a sostegno con l’approvazione di una risoluzione nella quale viene sottolineato il plauso agli attuali sviluppi nelle Regioni dell´area alpina e al forte approccio dal basso verso l’alto adottato da tali Regioni, le quali hanno ripetutamente espresso il loro desiderio di una strategia alpina al fine di affrontare efficacemente le sfide comuni a tutto l´arco alpino, sfruttare in modo più coerente il suo considerevole potenziale e rispondere alla necessità di migliorare nella regione alpina la mobilità, la sicurezza energetica, la protezione dell´ambiente, lo sviluppo sociale ed economico, lo scambio culturale e la protezione civile. «Come Valle d’Aosta – dichiara il Presidente Rollandin – investiamo e crediamo nel progetto della macroregione alpina, per ragioni territoriali, culturali ed economiche evidenti, che in questo particolare momento storico-finanziario, diventano strumenti opportuni per poter utilizzare importanti risorse che potranno concorrere a dare respiro al sistema economico dell’Arco alpino. Il perseguimento di una strategia della Macroregione alpina determinerà infatti l´opportunità di conferire alle Alpi una nuova dimensione e una maggiore importanza nel quadro dell´Unione europea in termini di un migliore accesso ai finanziamenti». Le strategie macroregionali, come determinato dalla recente risoluzione del Parlamento europeo, sono volte a permettere una migliore utilizzazione delle risorse esistenti per far fronte a problemi di sviluppo territoriale, identificando risposte congiunte alle sfide comuni, migliorando l´integrazione territoriale e rafforzando l´efficacia di diverse forme di politiche sostenute dall´Unione europea e di partenariati fra le amministrazioni pubbliche e le autorità locali e regionali nonché altre istituzioni e organizzazioni della società civile.  
   
   
TOSCANA: LA GIUNTA REGIONALE DI LUNEDÌ 10 GIUGNO IN DIRETTA STREAMING  
 
Firenze 10 giugno 2013 – I lavori della Giunta regionale di lunedì 10 giugno saranno trasmessi in diretta online a partire dalle ore 9.00. Lo streaming sarà disponibile alla home page del sito www.Toscana-notizie.it. Lunedì in mattinata sarà pubblicato l’ordine del giorno in discussione. Al termine della seduta sarà resa disponibile la registrazione. Si ricorda che gli atti approvati saranno disponibili all’indirizzo http://web.Rete.toscana.it/attinew dopo la verbalizzazione degli stessi da parte degli uffici regionali.  
   
   
INCONTRO ROSSI-LETTA: FIRMATA LA NOMINA A COMMISSARIO PER PIOMBINO  
 
Firenze, 10 giugno 2013 – Il presidente del consiglio Enrico Letta ha firmato l’ 8 giugno la nomina del presidente Enrico Rossi a commissario per i lavori di adeguamento del porto di Piombino. Lo ha detto lo stesso Letta nel corso del colloquio che si è svolto oggi pomeriggio nella sede della presidenza della Regione in palazzo Sacrati Strozzi. Un colloquio a due nel corso del quale Rossi e Letta hanno affrontato alcuni temi particolarmente cruciali e di interesse per la Toscana: il decreto Piombino, appunto, la questione Breda e le misure per l’occupazione giovanile. “La firma della nomina a commissario – ha detto Rossi al termine – è un passo importante perchè possano essere rapidamente realizzati i lavori che permetteranno al porto di Piombino di acquisire competitività e di attrezzarsi per accogliere lo scafo della Costa Concordia. Il progetto del porto esiste da prima del disastro, sarà modificato approfondendo l’escavo e questo predisporrà il porto per un corretto smaltimento degli scafi, secondo il recente pronunciamento del Parlamento europeo”. Secondo argomento affrontato la Breda e la vicenda dei treni per Belgio e Olanda. “Mi pare – ha commentato il presidente Rossi – che i problemi vengano affrontati in maniera eccessiva a un po’ pretestuosa. Il governo sta lavorando perchè si riapra un dialogo con i paesi e i soggetti interessati”. Il presidente Rossi ha anche consegnato al premier materiali relativi al progetto Giovanisì, in particolare alla esperienza toscana dei tirocini retribuiti, e gli ha brevemente illustrato la sua proposta sulla “staffetta generazionale” nella Pubblica amministrazione, che potrebbe assicurare l’assunzione di circa 70mila giovani a costo zero. Infine Rossi ha aggiunto al dossier anche un documento risalente al 1984: il resoconto dell’intervento svolto l’11 luglio di quell’anno alla Camera dall’allora presidente della Toscana Gianfranco Bartolini sul tema del Senato delle Regioni. “Speriamo che dopo tanti anni – ha detto Rossi – sia la volta buona”.  
   
   
LOMBARDIA.SLOT MACHINE, LEGGE IN GIUNTA ENTRO FINE MESE  
 
Milano, 10 giugno 2013 - ´Entro la fine di questo mese la Giunta della Regione Lombardia presenterà il testo del Progetto di Legge sulla ludopatia, in modo che in tempi rapidi il Consiglio regionale possa condividere e approvare il provvedimento´. Lo ha detto l´assessore regionale al Territorio e Urbanistica, indicata dal presidente di Regione Lombardia per coordinare, assieme agli assessorati alla Famiglia, al Commercio e alla Sicurezza, l´iter della legge mirata a contrastare un fenomeno che in tutta Italia e in particolare in Lombardia sta diventando una vera piaga sociale. Dati Universita´ Cattolica Di Brescia - ´Una recentissima indagine commissionata dal Codacons all´Università Cattolica di Brescia - ha proseguito l´assessore - fornisce dati impressionanti. Un giocatore di video lottery su tre è patologico e, quel che è peggio, sulle fasce più deboli della popolazione l´impatto è devastante. Basti pensare che i giocatori cronici sono per la maggioranza uomini disoccupati, ma troviamo anche il 25% di casalinghe e il 17% di studenti e pensionati. Persone che frequentano sale gioco tra le cinque e le sette volte a settimana e che nell´85% dei casi perdono in media 40 euro al giorno. Il fatto che proprio in Lombardia, a Pavia, si registri la maggior spesa nazionale pro capite in gioco d´azzardo ci da ulteriore stimolo per agire in fretta´. Commissione Consiliare - Secondo l´assessore sarà molto importante il lavoro di confronto sul testo da svolgersi in Commissione, facendo sintesi tra i diversi progetti di legge presentati dalle forze politiche e ascoltando le proposte delle associazioni di rappresentanza di tutte le parti interessate. ´Tutti i testi presentati - ha continuato l´assessore - contengono elementi di interesse. Penso, ad esempio, all´idea presentata proprio in queste ore, di vietare a livello comunale la vicinanza alle sale slot di attività di compro oro, banchi dei pegni o similari. È inaccettabile assistere al proliferare di questi negozi proprio vicino a luoghi di gioco diffuso, con persone disperate che arrivano a vendere i propri effetti personali pur di tornare ad attaccarsi alle macchinette´. Controlli Più Mirati - Tra i provvedimenti da inserire nel Progetto di Legge, il rafforzamento dei controlli da parte di Forze dell´ordine e Polizia locale, campagne e attività di informazione e prevenzione, le cure e il sostegno ai soggetti malati, la distanza delle sale slot da luoghi di culto, scuole, centri di aggregazione giovanile´. Ulteriori Provvedimenti - ´Sappiamo - ha concluso l´assessore - che i poteri delle Regioni su questo tema sono limitati. È pero necessario dare un segnale forte anche al legislatore nazionale sull´urgenza di un provvedimento. Penso ad una maggiore rigidità sugli orari di apertura delle sale, che limiti l´abuso di gioco nelle ore notturne, che causa promiscuità, spesso associata all´abuso di alcol e senza dubbio mina l´equilibrio di tantissime famiglie´.  
   
   
LOMBARDIA.BERNAREGGIO/MB,VICEPRES. INAUGURA MUNICIPIO L´ASSESSORE:VIA IMU PER PRIMA CASA,ANCHE SE IN BASE A REDDITO ALLORA DOVREMMO PAGARE ALLO STESSO MODO ANCHE I CARBURANTI  
 
Bernareggio/mb, 10 giugno 2013 - ´E´ coraggioso fare investimenti e realizzare un´opera pubblica in un momento come questo´. E´ quanto ha sottolineato il vicepresidente e assessore alla Salute di Regione Lombardia, intervenendo ieri mattina alla cerimonia inaugurale del nuovo palazzo municipale di Bernareggio. Nel comune della provincia di Monza e Brianza, dove erano presenti autorità provinciali e locali, nonchè un folto pubblico, il vicepresidente ha portato i saluti della Regione Lombardia e della Giunta Regionale, congratulandosi con il sindaco e tutta l´amministrazione comunale della cittadina brianzola. L´assessore ha espresso grande apprezzamento per la realizzazione del nuovo edificio comunale che, ricordando la sua esperienza di Sindaco di Arconate, ´rappresenta per tutta la comunità un significativo punto di riferimento istituzionale´. Evidenziando le problematiche in merito agli investimenti e alla spesa pubblica, ha ricordato: ´Da tempo mi batto contro i tagli lineari che, indiscriminatamente, sono applicati ingiustamente persino in una regione virtuosa come la nostra Lombardia´ aggiungendo che, allo stesso modo ´va eliminata la tassa sulla prima casa. L´imu che va colpire anche l´abitazione in cui si vive, basandosi sul reddito. Se vale questo principio allora - ha concluso - che ci facciano pagare anche la benzina in base al reddito´.  
   
   
RIFORMA PROVINCE: L’UPI INCONTRA I PARLAMENTARI FIRMATARI DEL MANIFESTO DELLE PROVINCE SAITTA: “NEL NOSTRO DOSSIER I VERI NODI DELLA SPESA PUBBLICA. COMINCIA PERCORSO COMUNE”  
 
Roma, 10 giugno 2013 - Hanno risposto tutti gli oltre 80 parlamentari che avevano sottoscritto il manifesto dell’Upi per la Xvii legislatura, e si sono riuniti il 6 giugno a Roma in un incontro con l’Ufficio di Presidenza Upi e i Presidenti delle Upi Regionali per discutere delle riforme istituzionali in vista dell’avvio dei lavori parlamentari sui disegni di legge costituzionale. “Un incontro – sottolinea il Presidente dell’Upi Antonio Saitta – che è il punto d’avvio di un lavoro comune con i deputati e i senatori che hanno deciso di affrontare il tema delle riforme istituzionali partendo dai dati reali e di dare peso a merito e sostanza piuttosto che farsi trascinare dall’onda della propaganda. Tanto che – annuncia Saitta - i parlamentari che sono intervenuti oggi hanno deciso di istituire un intergruppo che si occuperà di seguire la riforma delle Province e delle istituzioni”. Agli oltre 80 senatori e deputati che sono intervenuti all’incontro l’Upi ha consegnato un Dossier sulla riforma delle istituzioni che affronta i nodi della spesa pubblica. “Quando si parla di riformare le istituzioni – ha detto il Presidente dell’Upi – si tende a trascurare dati importanti. Le Province sono l’1,26% della spesa totale, contro il 20% delle Regioni e il restante che è in capo alla spesa centrale. Così come ci si dimentica dei 3127 enti strumentali, agenzie, Ato, Bacini Imbriferi Montani, che nel 2012 sono costati ai cittadini più di 7,4 miliardi di euro. Nessuno si interroga sul perché le Regioni Ordinarie costino 404 euro l’anno a cittadino, mentre quelle a Statuto speciale arrivino ad oltre 4 mila euro l’anno pro capite. Eppure questi dati sono pubblici. Ci chiediamo se chi continua a sostenere che bisogna cancellare il costo degli organi istituzionali delle Province sappia che questo è di 1,77 euro l’anno a cittadino, contro gli oltre 14 euro l’anno delle Regioni. Per questo, per portare sul tavolo i dati reali cui pochi sembrano volersi interessare, abbiamo deciso di continuare a realizzare Dossier che invieremo regolarmente a tutto il parlamento, ai partiti, al Governo. Riformare le istituzioni per ridurre la spesa è indispensabile, ma per fare una operazione che porti risultati veri, bisognerebbe prima indagare il motivo per cui, a dieci anni dall’attuazione del Titolo V la spesa delle Regioni è cresciuta di 40 miliardi e quella dello Stato, piuttosto che diminuire, è cresciuta di 100 miliardi. E’ in queste cifre, e nel federalismo mancato che non ha spostato su Province e Comuni funzioni e risorse– conclude Saitta - che stanno gli sprechi”.  
   
   
COMITATO DI SORVEGLIANZA FESR 2007/2013. VENDOLA: PUGLIA FA LA DIFFERENZA  
 
Bari, 10 giugno 2013 - “Siamo passati da una condizione che rendeva la Puglia assolutamente identica alla Calabria, alla Sicilia, alla Campania, regioni che insieme rappresentavano un Sud che non è capace di spendere, che perde risorse comunitarie e che inciampa ogni giorno in mille criticità, ad una situazione nella quale oggi la Puglia fa la differenza. E questo ci viene riconosciuto dalla commissione europea, dai ministeri”. Lo ha detto il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola il 6 giugno a Bari parlando con i giornalisti a margine della riunione, con i funzionari europei e ministeriali, del Comitato di sorveglianza sul programma operativo Fesr 2007/2013. “La Puglia, da sola – ha aggiunto Vendola - fa il 27% di tutta la spesa europea di tutte le regioni d’Italia. Noi abbiamo regioni del Sud che arrancano ancora per raggiungere il traguardo del 20% della spesa di un programma che formalmente finisce quest’anno. Noi siamo al 46 % della spesa per il Fesr, credo che sia un dato record in Italia”. Per Vendola, questo risultato è stato raggiunto grazie alla decisione della Presidenza della Regione Puglia di prendere, sotto di sé, direttamente in carica il governo di questo settore, della programmazione cioè della spesa comunitaria. “La Presidenza della Regione Puglia – ha spiegato Vendola - si è occupata direttamente del lavoro delle autorità di controllo. Abbiamo costruito un audit che è un esempio in tutta Europa. È un audit che ha la certificazione di qualità iso 9001. Tutto questo lavoro poi si trasforma concretamente in asili nido, ferriove, ristrutturazioni di pezzi di paesaggio urbano, cioè in interventi che producono qualità, che producono cantieri, che danno lavoro e che implementano la dotazione infrastrutturale del nostro territorio”. “Naturalmente però – ha aggiunto Vendola - tutto questo oggi viene impedito bloccato, frenato dai vincoli del Patto di stabilita. Ci troviamo di fronte ad una specie di Europa schizofrenica, un’Europa che di giorno ti dice di spendere e un’Europa che di notte invece ti impedisce di spendere per i vincoli del patto”. Vendola dunque chiede con forza “di essere liberati da questa prigionia”. “Vogliamo spendere tutte le risorse che ci sono state destinate – ha concluso Vendola – noi siamo in grado di spendere e di fare cantieri di qualità, consentiteci quindi, soprattutto in un momento così drammatico di crisi e di povertà, di dare una risposta in termini di opere pubbliche e di lavoro per i cittadini pugliesi”.  
   
   
CONCLUSIONI COMITATO DI SORVEGLIANZA FESR. APPREZZATO DALL´EUROPA LAVORO PUGLIA  
 
Bari, 10 giugno 2013 - “È con particolare soddisfazione che oggi rivendico, per la Puglia e per tutto il Sud, i risultati del P.o. Fesr Puglia che dimostrano che il Sud non è destinato ad un’inarrestabile deriva. Un Sud incapace, un Sud costretto a giustificarsi per le proprie inadempienze e sciatterie: questo lo stereotipo di Sud che ho cercato di demolire dall’inizio del mio mandato, quando la Puglia si trovava in una posizione stigmatizzata come negativa. La Puglia oggi si attesta invece al 46% della spesa dell’attuale ciclo di programmazione; ha chiuso le verifiche della programmazione 2000/2006 senza pagar dazio; ha l’unica Autorità di Audit la cui terzietà è garantita dalla certificazione di qualità (Iso 9001). Sono questi i risultati di tutto il sistema fatto di strutture regionali che lavorano in modo concertato (reale e non solo in termini retorici) con il partenariato e con gli altri soggetti beneficiari del territorio”. Così il Presidente della Giunta regionale Nichi Vendola, che ha seguito il 6 giugno, insieme alla Vice Presidente e Assessore alla Qualità del Territorio, Angela Barbanente e all’Assessore allo Sviluppo Economico Loredana Capone, i lavori del Comitato di Sorveglianza del P.o. Fesr Puglia 2007-2013 che si è riunito presso l’Hotel Villa Romanazzi Carducci di Bari. Alla seduta, moderata dall’Autorità di Gestione del P.o. Fesr Puglia 2007-2013, Pasquale Orlando, hanno partecipato rappresentanti della Commissione Europea, del Mise, del Mef e di altre Amministrazioni centrali oltre che delle strutture regionali, nonché le rappresentanze di Anci, Upi e del partenariato economico e sociale. I lavori del Comitato sono stati incentrati sulla disamina dello stato di avanzamento del Programma Operativo a dicembre 2012 (come risultante dal relativo Rapporto Annuale di Esecuzione 2012 approvato nella medesima sede), con ulteriori aggiornamenti al 30 aprile 2013, e sulle prospettive di attuazione a fine anno. Nel corso dei lavori sono state inoltre presentate diverse informative tra le quali quelle sull’attuazione del Piano di Azione Coesione, sul rispetto del principio di pari opportunità e del principio di sviluppo sostenibile e quella sull’attuazione del piano di informazione, comunicazione e pubblicità. Il Comitato è stato poi informato, come da normativa comunitaria, in merito al Rapporto Annuale di Controllo. Apposito approfondimento, infine, è stato riservato alla preparazione della programmazione 2014-2020. Ampio l’apprezzamento dei rappresentanti delle istituzioni comunitarie e nazionali per il lavoro svolto dalla Regione, i cui risultati sono stati considerati particolarmente positivi. Per il rappresentante della Commissione Europea, Luca Mattiotti “esiste un Sud che può fare programmazione e può farla bene, attraverso la capacità di dialogo e di coinvolgimento di tutti gli stakeholders, come dimostra l’esempio della Regione Puglia. Bisogna avere l’orgoglio di dare evidenza e comunicare questi risultati in Europa perché vi sono dei punti che rappresentano un’eccellenza non soltanto nel contesto italiano, ma anche in quello europeo (si pensi agli strumenti di aiuto alle imprese in termini di innovazione e competitività). Mi auspico che questo cammino di qualità e di capacità di spesa prosegua in modo da concludere in termini positivi l’attuale ciclo di programmazione e garantire un buon avvio del prossimo ciclo 2014-2020”. “Tutti gli sforzi ed i risultati raggiunti dalla Regione rischiano, però, di essere vanificati - ha sottolineato il Presidente Vendola - da impedimenti illogici, diseconomici e irrazionali al cammino delle politiche di coesione derivanti dalle politiche di austerity. È per evitare questi ostacoli che l’anno scorso la Regione Puglia è intervenuta con lo sforamento controllato del Patto di Stabilità (possibilità offerta da un articolo di legge) che ha consentito, nell’ultimo trimestre del 2012, una spesa supplementare di 650 milioni di euro”. “Nell’anno 2013, purtroppo – ha concluso Vendola - lo sforamento controllato non è tuttavia possibile dal momento che la legge di stabilità è stata modificata radicalmente in alcune norme che non consentono alla Regione Puglia di poterlo realizzare. Questi vincoli stringenti sono acuiti, per il nostro territorio, dal fatto che la Regione Puglia ha una quota di riparto assolutamente sottodimensionata, rispetto a qualsiasi criterio si voglia utilizzare (sia per la popolazione che per il Pil, che per l’occupazione), per la determinazione della quota stessa di spesa massima da raggiungere per il rispetto del Patto. Diventa sempre più urgente ovviare, quindi, alle contraddizioni attraverso un rapido intervento da parte del Consiglio dell’Unione Europea per la completa nettizzazione dei progetti che rientrano nei programmi comunitari, nonché attraverso urgenti modifiche dei parametri nazionali che possano consentire alla Puglia di accrescere i livelli della spesa comunitaria coerentemente con gli obiettivi del 2013 e degli anni successivi”.  
   
   
LOMBARDIA. RISTORNI FISCALI:11,6 MILIONI A COMO, LECCO, SONDRIO E VARESE  
 
Milano, 10 giugno 2013 - Su proposta dell´assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale e Volontariato, di concerto con l´assessore all´Economia, Crescita e Semplificazione, la Giunta Regionale ha deciso di assegnare alle Province di Como, Lecco, Sondrio e Varese, la somma complessiva di 11.665.063,19 euro, derivante dal ristorno fiscale dell´imposizione operata in Svizzera a carico dei lavoratori frontalieri lombardi nell´anno 2010. Questo il riparto: - Provincia di Como 7.131.111,16 euro - Provincia di Lecco 28.482,25 euro - Provincia di Sondrio 51.690,01 euro - Provincia di Varese 4.453.779,78 euro Coerentemente con quanto previsto dall´art. 6 del Decreto Ministeriale n. 16602/2012, le somme derivanti dai ristorni in questione dovranno essere utilizzate dai beneficiari esclusivamente per la realizzazione, completamento, potenziamento di opere pubbliche di interesse generale volte ad agevolare i lavoratori frontalieri. Più precisamente gli interventi potranno riguardare l´edilizia abitativa pubblica, i trasporti pubblici, la viabilità, l´edilizia scolastica, l´edilizia ospedaliera assistenziale, strutture sportive/ricreative, opere di bonifiche e/o di sistemazione agraria/forestale, acquedotti, fognature ed altre opere igieniche. I fondi potranno anche essere destinati, nel limite del 30% della somma annua globale, al finanziamento della gestione di quei servizi realizzati con i fondi di precedenti ristorni. A seguito dell´assegnazione, le Province beneficiarie, entro 180 giorni della pubblicazione su Burl della delibera, dovranno trasmettere l´atto formale con l´elenco delle opere che intendono realizzare con i fondi del ristorno ricevuto per l´anno 2010.  
   
   
COMITATO DI SORVEGLIANZA FESR 2007/2013. VENDOLA: PUGLIA FA LA DIFFERENZA  
 
Bari, 10 giugno 2013 - “Siamo passati da una condizione che rendeva la Puglia assolutamente identica alla Calabria, alla Siclia, alla Campania, regioni che insieme rappresentavano un Sud che non è capace di spendere, che perde risorse comunitarie e che inciampa ogni giorno in mille criticità, ad una situazione nella quale oggi la Puglia fa la differenza. E questo ci viene riconosciuto dalla commissione europea, dai ministeri”. Lo ha detto il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola il 6 giugno a Bari parlando con i giornalisti a margine della riunione, con i funzionari europei e ministeriali, del Comitato di sorveglianza sul programma operativo Fesr 2007/2013. “La Puglia, da sola – ha aggiunto Vendola - fa il 27% di tutta la spesa europea di tutte le regioni d’Italia. Noi abbiamo regioni del Sud che arrancano ancora per raggiungere il traguardo del 20% della spesa di un programma che formalmente finisce quest’anno. Noi siamo al 46 % della spesa per il Fesr, credo che sia un dato record in Italia”. Per Vendola, questo risultato è stato raggiunto grazie alla decisione della Presidenza della Regione Puglia di prendere, sotto di sé, direttamente in carica il governo di questo settore, della programmazione cioè della spesa comunitaria. “La Presidenza della Regione Puglia – ha spiegato Vendola - si è occupata direttamente del lavoro delle autorità di controllo. Abbiamo costruito un audit che è un esempio in tutta Europa. È un audit che ha la certificazione di qualità iso 9001. Tutto questo lavoro poi si trasforma concretamente in asili nido, ferriove, ristrutturazioni di pezzi di paesaggio urbano, cioè in interventi che producono qualità, che producono cantieri, che danno lavoro e che implementano la dotazione infrastrutturale del nostro territorio”. “Naturalmente però – ha aggiunto Vendola - tutto questo oggi viene impedito bloccato, frenato dai vincoli del Patto di stabilita. Ci troviamo di fronte ad una specie di Europa schizofrenica, un’Europa che di giorno ti dice di spendere e un’Europa che di notte invece ti impedisce di spendere per i vincoli del patto”. Vendola dunque chiede con forza “di essere liberati da questa prigionia”. “Vogliamo spendere tutte le risorse che ci sono state destinate – ha concluso Vendola – noi siamo in grado di spendere e di fare cantieri di qualità, consentiteci quindi, soprattutto in un momento così drammatico di crisi e di povertà, di dare una risposta in termini di opere pubbliche e di lavoro per i cittadini pugliesi”.  
   
   
SARDEGNA, ZONA FRANCA, CAPPELLACCI: RINVIO DATA APPLICAZIONE CODICE DOGANALE CONFERMA E RINFORZA RAGIONI MOBILITAZIONE  
 
Cagliari, 10 giugno 2013 - "Il rinvio della data di applicazione del codice doganale europeo non solo non affievolisce, ma conferma e rinforza le ragioni della mobilitazione delle istituzioni e dei movimenti per la zona franca". Così il presidente della regione Ugo Cappellacci commenta la decisione della Commissione Europea si rinviare al 1 novembre 2013 la data di effettiva operatività del codice. "Dopo gli atti già adottati dalla Giunta regionale, accompagnati altresì dalla riduzione dell´Irap, e le azioni intraprese di concerto con i movimenti, ai quali occorre esercitare la giusta pressione politica e popolare nei confronti dello Stato e delle istituzioni europee. E´ necessario - evidenzia il presidente - che lo Stato centrale si pronunci. La zona franca - ricorda Cappellacci - non solo è uno strumento che può diventare il propulsore della ripresa economico-sociale della Sardegna, ma sarebbe una equa e giusta compensazione per quella oggettiva situazione di svantaggio che la nostra isola ha rispetto ad altre aree dell´Unione Europea. Il 24 giugno rilanceremo la rivendicazione a Roma con i sindaci, i movimenti e tutti coloro i quali hanno a cuore una battaglia che non appartiene ad un solo esponente politico, a questo schieramento o a quell´altro, ma all´intero popolo sardo".  
   
   
SVILUPPO: MINISTRO A CHIODI, IL 22/6 AL CIPE OPERE ABRUZZO LUPI, APPREZZAMENTO PER METODO ABRUZZO  
 
Pescara, 10 giugno 2013 - Il prossimo 22 giugno alcune opere infrastrutturali inserite nell´accordo quadro firmato nel 2012 per l´Abruzzo andranno all´esame del Cipe. Lo ha annunciato il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi, ai soggetti della Consulta per lo Sviluppo nel corso del suo intervento. Il Ministero porrà all´attenzione del Cipe le opere abruzzesi che presentano un avanzato stato progettuale: Porto di Ortona, Aeroporto di Pescara e Pedemontana Marche-abruzzo, opere sulle quali è alto il grado di cantierabilità. Ma tra le opere che andranno al Cipe, sempre nella riunione del 22 giugno, ci sarà anche il Porto di Pescara, il cui progetto ha un costo complessivo di 20 milioni di euro e prevede la realizzazione di opere in grado di evitare in futuro l´accumulo di fanghi e dunque il blocco di ogni attività. "E´ una notizia importante - ha sottolineato il presidente della Regione, Gianni Chiodi - perché per la prima volta dopo 10 anni il Cipe torna ad occuparsi delle opere infrastrutturali dell´Abruzzo. In questo modo si dà seguito a quell´accordo quadro dell´aprile dell´anno scorso che prevede proprio una strategia di intervento a breve termine su progetti immediatamente esecutivi. L´importo complessivo di quell´intesa quadro ammonta a circa 1 miliardo di euro, ne abbiamo nella disponibilità 207 milioni, il resto deve servire a finanziare le opere indicate da noi come prioritarie". Ma il Ministro Lupi non ha mancato di sottolineare l´importanza "del metodo adottato in Abruzzo mediante la Consulta per lo sviluppo. È la prima volta che mi trovo davanti tutte le categorie produttive e sindacali di una regione che mi illustrano priorità e strategie di crescita del territorio. È un metodo che apprezzo molto". Di "governance innovativa" ha parlato infine il presidente della Regione, sottolineando come "quello che si sta facendo in Abruzzo rappresenti la vera novità a livello nazionale".  
   
   
SVILUPPO: CHIODI, LAVORIAMO CON MINISTRO SU PIANO OPERATIVO  
 
Pescara, 10 giugno 2013 - "Sono 10 anni che l´Abruzzo non compare nelle delibere Cipe, ad eccezione dei fondi del terremoto dell´Aquila e di situazioni molto limitate e marginali". Lo ha detto il 6 giugno il presidente della Regione, Gianni Chiodi, nel suo intervento nel corso della riunione della Consulta per lo Sviluppo alla quale ha preso parte il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi. "Voglio sottolineare ? ha aggiunto Chiodi ? che vogliamo mettere in campo una strategia di breve termine che ci permetta di recuperare quel gap di credibilità che abbiamo accumulato in passato nei confronti del Governo. Anni fa quando si decidevano programmi di sviluppo infrastrutturale a livello nazionale e europeo, l´Abruzzo era assente e ora è necessario recuperare. Da qui la strategia del breve termine e chiedere al Governo di dare esecuzione a quelle opere infrastrutturali immediatamente cantierabili, cioè quelle che hanno una progettazione avanzata. Per l´Abruzzo sono il porto di Ortona, l´aeroporto di Pescara e la strada pedemontana Marche-abruzzo". Il presidente Gianni Chiodi ha poi ricordato i due accordi quadro sottoscritti prima con il Governo Berlusconi nel 2009 "per investimenti per 6 miliardi di euro, frutto di una programmazione a lungo termine". Poi "una seconda intesa quadro sottoscritta nel 2012 con il Governo Monti grazie alla quale abbiamo ottenuto per le opere a breve termine circa un miliardo di euro. Attualmente ? ha aggiunto Chiodi ? sono nella disponibilità dei soggetti attuatori 207 milioni di euro, ma è su questa seconda intesa quadro che ci giochiamo la nostra credibilità, perché è inutile fare accordi se poi queste non hanno un seguito operativo tecnico e amministrativo". Da qui la richiesta al Ministro Lupi "di seguire con attenzione in fase di Cipe le istanze dell´Abruzzo, anche perché ? ha sottolineato Chiodi ? i progetti inseriti nel secondo accordo quadro del 2012 sono il frutto di un´ampia condivisione con le forse sociali, economiche e politiche di questa regione. Ed è questo l´elemento che rende forte le nostre istanze ed è per questo che chiediamo il convinto sostegno del Ministro".  
   
   
PROGRAMMAZIONE 2014-2020, LA REGIONE MOLISE AVVIA IL CONFRONTO CON IL PARTENARIATO ECONOMICO E SOCIALE  
 
Campobasso, 10 giugno 2013 - Condividere, progettare e agire tutti insieme per costruire un domani solido, diverso, e di opportunità vere per tutti. Un nuovo corso si apre in Regione con la programmazione 2014-2020. Ruolo da protagonista sarà affidato al partenariato istituzionale, sociale ed economico, chiamato già da ora a svolgere una funzione di primo piano in questo processo importantissimo. Nella partita che sta per aprirsi a livello comunitario, il Molise, con tutti i suoi attori principali, impegna se stesso per il presente e il futuro. Venerdì, 7 giugno, il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, ha tagliato il nastro del cammino comune per la prossima stagione di programmazione comunitaria. «È fondamentale - dichiara il presidente -, trovarsi pronti all´appuntamento con idee e progettualità vincenti. Con una visione programmatica, unitaria e condivisa, capace di dar voce e spazio alle nostre espressioni migliori e alle esigenze dei nostri cittadini e delle nostre imprese. Calibrata sul territorio e aperta alle prospettive europee, nella convinzione ferma che soltanto uniti, con il confronto quotidiano delle parti, si proceda verso lo sviluppo e la crescita sociale, economica e culturale del territorio. Insieme costruiremo il futuro migliore per tutti». Nel Parlamentino del Palazzo di via Genova a Campobasso, la Regione e il partenariato hanno delineato, nella riunione, il solco su cui incanalarsi, politica e partenariato, per sfruttare al meglio, senza sbavature, la straordinaria occasione che si profila con la programmazione 2014-2020, all´interno di un´architettura in progress per la quale essenziale sarà il contributo del partenariato.  
   
   
BILANCIO FVG: SERRACCHIANI,CON ASSESTAMENTO SEGNALI A EMERGENZE STRUTTURALI  
 
Udine, 10 giugno 2013 - "Ereditiamo una situazione che avremmo voluto trovare migliore ma pur nella consapevolezza di un assestamento di bilancio ´povero´, e che comunque siamo riusciti a portare a 70 milioni di euro, con questa manovra diamo soprattutto alcuni segnali importanti a momenti di emergenza strutturale". Con queste parole la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani ha illustrato il 6 giugno ad Udine alle parti sociali l´impiego delle risorse della cosiddetta manovra estiva che a luglio saranno votate dal Consiglio regionale. "Cifre ed indirizzi", ha sottolineato la stessa presidente, che peraltro già indicano quella "pulizia" da poste di bilancio puntuali che verrà compiutamente espressa con la prossima legge finanziaria. Come hanno spiegato la presidente Serracchiani e successivamente l´assessore al Bilancio e alle Finanze, Francesco Peroni, i 70 milioni di euro dell´assestamento di bilancio saranno finalizzati per quasi 16 milioni al comparto del Lavoro e della Formazione (contratti di solidarietà difensivi, politiche attive del lavoro, finanziamenti per sostenere crisi aziendali complesse, sostegno alla formazione primaria) ed altrettante risorse saranno assegnate ai comparti dell´Istruzione, dell´Università e per i servizi alle Famiglie. Altre poste riguarderanno inoltre le Attività produttive, con la necessità di attribuire 2 milioni di euro alla Promotur (per l´apertura degli impianti nel corso dell´estate) ed 1,2 milioni di euro a Turismo Fvg, per spese correnti e costi del personale. Una cifra di 6 milioni di euro, invece, sarà destinata a capitoli quali i collegamenti ferroviari, quelli marittimi tra il Friuli Venezia Giulia e la Croazia, il sostegno alle locazioni per le persone in difficoltà, la manutenzione ordinaria delle viabilità (3,3 mln. Euro), gli uffici della Motorizzazione civile, al sistema regionale della Protezione civile, anche a seguito delle ultime fasi di maltempo che hanno colpito la regione. Oltre 8 milioni di euro, hanno spiegato Serracchiani e Peroni, serviranno per l´abbattimento delle rette 2013 degli asili, per le scuole (4,2 mln. Euro), per le Università (1,5 mln.) e la ricerca (1,1 mln.), mentre al settore della Cultura, "anzi - ha rilevato la presidente - ad evitare la perdita di 1.500 posti di lavoro, diretti od indotti, nelle attività lavorative legati alla cultura", saranno finalizzati 6 milioni di euro. Infine, 10 milioni di euro per chiudere la partita legata alla benzina agevolata 2013 e 6 milioni di euro per la copertura di spese di finanziamento della macchina regionale. "Pochi spazi di manovra", dunque, ha evidenziato la presidente Serracchiani ma che peraltro già fanno intravedere "alcuni segnali strategici", ha riconosciuto l´assessore Peroni. Strategie che troveranno spazio nella prossima legge finanziaria, ha indicato la presidente della Regione, che vanno da una rivisitazione del sistema finanziario regionale al riordino dell´apparato regionale, alla predisposizione di alcuni Piani di settore: il Piano energetico Fvg, sull´edilizia scolastica, per l´edilizia popolare e quella privata, il Piano idrogeologico regionale, un prossimo Piano dedicato ad alcuni "filoni" economici fondamentali per la nostra regione, ha anticipato Serracchiani, quali il turismo, la siderurgia/acciaio, la cantieristica, l´agroalimentare. "Un cambio di passo con il bilancio per il 2014", per la Serracchiani, "ricominciando ad investire sulle attività produttive". Richiamando pertanto l´esigenza di un dialogo costante per il prossimo futuro con le parti sociali, la presidente ha auspicato "un ragionamento condiviso" proprio con gli attori economici e del lavoro della regione sulle "scelte da fare" in campo infrastrutturale. Per il presidente dell´Unione regionale delle Camere di commercio Giovanni Da Pozzo, appare importante che nelle variazioni di bilancio presentate dalla Giunta Serracchiani il maggiore "riguardo" sia stato attribuito al mondo dell´impresa e del lavoro; "le scelte della Governo regionale segnalano l´attenzione di questo esecutivo all´emergenza lavoro", ha rilevato a sua volta Giacinto Menis, segretario generale Uil Fvg, mentre Giovanni Zanuttini, segretario regionale Confsal, ha condiviso gli obiettivi presentati nell´assestamento di bilancio 2013.  
   
   
BILANCIO FVG; SERRACCHIANI, 10 MILIONI AGGIUNTIVI IN ASSESTAMENTO  
 
Trieste, 10 giugno 2013 - "Abbiamo chiarito che stiamo gestendo una situazione di emergenza: sapevamo che soprattutto dall´ultimo anno, quello di campagna elettorale, avremmo ereditato uno scenario finanziario molto complesso". Lo ha affermato, il 6 giugno a Udine, la presidente della Regione Debora Serracchiani, al termine di una riunione con i gruppi e con i segretari regionali della maggioranza. "Abbiamo fatto questa prima riunione in vista dell´assestamento di bilancio - ha spiegato Serracchiani - con lo scopo di aumentare al massimo l´armonia e il coordinamento tra Giunta e Consiglio e siamo d´accordo sull´opportunità che questi rapporti si intensifichino e rafforzino. Su temi di particolare rilievo allargheremo le riunioni di Giunta al Presidente del Consiglio Regionale Franco Iacop". La Giunta ha illustrato la situazione alla maggioranza, evidenziando che la manovra di assestamento potrà contare su circa 70 mln di euro: dunque circa dieci milioni aggiuntivi rispetto all´avanzo dichiarato dalla giunta due settimane fa, frutto di un attento monitoraggio delle entrate sui primi mesi del 2013. Nel corso della riunione sono state ribadite le priorità annunciate nei giorni scorsi, che vogliono dare attenzione alle politiche attive del lavoro, agli ammortizzatori sociali, alla famiglia, a cultura, scuola, università, ricerca. Un particolare riguardo è stato dedicato ai temi del patto di stabilità e degli spazi di spesa per gli enti locali, nonché al loro sostegno finanziario. Proprio per gli enti locali, è stato annunciato che il ddl di assestamento prevederà una norma che solleverà gli enti locali dal conguaglio negativo dei cosiddetti ´decimini´: in sostanza un credito di dodici milioni che la Regione vanta nei confronti degli enti locali per le quote di compartecipazione 2012 ai tributi, e che non verrà fatto valere. Nella stessa logica, la Regione distribuirà agli enti locali 20 milioni, corrispondenti al Fondo Tares accantonato per il 2013. Sono dunque confermati gli interventi in favore delle politiche del lavoro, con quasi sedici milioni; gli interventi a istruzione, università, ricerca e sostegno alla famiglia, cui vanno più di 16 milioni; alla cultura, sport, lingue minoritarie relazioni internazionali e comunitarie, che riceveranno sei milioni. Alle attività produttive, alle risorse agricole e forestali, una posta di quasi otto milioni. Confermato il sostegno alla benzina per tutto il 2013. Secondo l´assessore al Bilancio Francesco Peroni, si tratta di "un risultato che testimonia il grande impegno del governo regionale a reperire risorse a soddisfacimento delle tante priorità, pur in una fase di avvio della legislatura e di crisi congiunturale che rende particolarmente complesso il lavoro del nuovo esecutivo".  
   
   
LA REGIONE LAZIO CHIEDE AL GOVERNO IL RICONOSCIMENTO DELL´AREA DI CRISI PER IL FRUSINATE  
 
Roma, 10 giugno 2013 - La Regione Lazio ha approvato una delibera di Giunta per rinnovare al Governo la richiesta, già fatta a dicembre scorso, per ottenere il riconoscimento di "area di crisi industriale complessa" per il Sistema Locale del Lavoro (Sll) di Frosinone-anagni (31 comuni della Provincia), sulla base della recente pubblicazione (14 maggio 2013) del Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico "Attuazione dell´Art. 27 comma 8 del Decreto Legge n. 83 del 22 giugno 2012 recante misure urgenti per la crescita del paese". La Regione ha inoltre chiesto la convocazione presso il Ministero, nel più breve tempo possibile, degli attori sociali e istituzionali del territorio al fine di illustrare tempi e modalità di sottoscrizione ed attuazione di un Accordo di Programma per il rilancio economico ed occupazionale dell´area. In questo senso, si è svolto ieri presso il Ministero dello Sviluppo Economico, un incontro relativo alla situazione di crisi dell´area di Frosinone - Anagni, al quale hanno partecipato gli assessori regionali alle Attività Produttive e Sviluppo Economico Guido Fabiani e al Lavoro Lucia Valente. In quella sede, la Regione Lazio ha presentato al Ministero alcune ipotesi di lavoro finalizzate alla prosecuzione di un percorso condiviso tra Ministero stesso, Regione Lazio, Provincia di Frosinone, Camera di Commercio di Frosinone, Consorzio Asi, Comitato per il lavoro e lo Sviluppo della Provincia di Frosinone, le parti sociali e 31 comuni del Frusinate, per arrivare alla stipula in tempi brevi dell´Accordo di Programma per il rilancio economico ed occupazionale del Sistema Locale del Lavoro Frosinone - Anagni sulla base di quattro linee di intervento: accesso al credito, start up di nuove imprese, attrazione di investimenti e incentivi per l´occupazione. La Regione Lazio ha chiesto al Ministero una corsia accelerata per giungere rapidamente alla firma di tale Accordo e si è impegnata a mettere a disposizione delle realtà che vorranno investire nell´area di crisi una parte dei fondi di ingegneria finanziaria Por Fesr 2007 - 2013 (accesso al credito e garanzie, start up, creazione di un "Plafond Lazio" nel Fondo Centrale Garanzia), nonché ad individuare misure a sostegno della ricollocazione dei lavoratori. Il Ministero, da parte sua, si è impegnato a verificare l´entità e le modalità di intervento da parte del Governo su specifiche misure in grado di favorire il rilancio economico ed occupazionale (tra cui attrazione di grandi investimenti tramite contratti di sviluppo e un raccordo con Invitalia e Desk Italia, nonché interventi per migliorare l´accessibilità del fondo centrale di garanzia da parte delle imprese operanti nell´area di crisi). Per il presidente della Regione, Nicola Zingaretti "La disponibilità del governo ad intervenire insieme alla Regione per affrontare la crisi dell´area di Frosinone rappresenta un segnale importante, al quale ora devono seguire atti concreti. Mi auguro che la richiesta avanzata dalla Regione al Ministero dello Sviluppo Economico possa condurre in tempi brevi alla sottoscrizione di un accordo indispensabile per sostenere le imprese e i lavoratori del Frusinate, riconoscendo anche sul piano formale il carattere eccezionale della crisi che ha investito un´area importante della nostra regione e la necessità di mettere in campo risorse e strumenti adeguati ad affrontare l´emergenza, senza lasciare nessuno solo e ponendo le basi per tornare a crescere e a produrre ricchezza". "La massima collaborazione istituzionale - ha aggiunto Zingaretti - è indispensabile per valorizzare il lavoro portato avanti in questi mesi da tutti i soggetti coinvolti, dalle parte sociali e dai soggetti istituzionali del territorio del Frusinate, con l´obiettivo di tutelare i diritti dei lavoratori e delle loro famiglie, vittime della grave crisi economica che il territorio sta attraversando. La Regione Lazio farà fino in fondo la sua parte, mettendo a disposizione delle realtà che vorranno investire in questa area del territorio importanti risorse economiche provenienti dalla riattivazione dei fondi europei per il credito e il finanziamento delle imprese. La nostra Giunta sta lavorando per mettere in campo una nuova strategia e un nuovo modello di sviluppo, che consentano il rilancio definitivo di una regione che vuole tornare assoluta protagonista dell´economia del nostro Paese". "Riteniamo - hanno dichiarato Fabiani e Valente - che tale percorso sia la strada maestra per dare risposte serie alla grave crisi occupazionale dell´area di Frosinone-anagni e per creare le condizioni migliori per l´affermazione e il consolidamento di un nuovo modello di sviluppo stabile e duraturo. La Giunta Zingaretti, consapevole della drammaticità della crisi che sta incidendo pesantemente sulla vita di migliaia di lavoratori e delle loro famiglie, farà fino in fondo la sua parte nella convinzione che sia possibile invertire la rotta e tornare a dare una prospettiva di crescita e di lavoro ai cittadini e alle imprese della nostra Regione".  
   
   
EMERGENZA LAVORO, IL PRESIDENTE SCOPELLITI HA INCONTRATO A ROMA I PARLAMENTARI CALABRESI  
 
Catanzaro, 10 giugno 2013 - Il Presidente Giuseppe Scopelliti ed il sottosegretario al lavoro on. Jole Santelli hanno incontrato, il 6 giugno presso la sede romana della Regione Calabria, una delegazione di parlamentari calabresi (Magorno, Bruno, Oliviero, Censore, D´ascola, Aiello, Rosanna Scopelliti, Scilipoti, Caridi, Galati, Bilardi, Parentela, Dieni). Il Presidente Scopelliti e il sottosegretario Santelli hanno illustrato ai presenti i temi trattati al tavolo sull´emergenza lavorativa in Calabria, che si è svolto martedì 4 giugno a Roma a Palazzo Chigi, al quale hanno preso parte il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Filippo Patroni Griffi ed i maggiori rappresentanti dei principali ministeri. Il giro di tavolo odierno è stato utile per dare la possibilità ad ogni parlamentare intervenuto di poter esporre la propria posizione riguardante la delicata situazione occupazionale sul territorio ipotizzando eventuali azioni da intraprendere. Delle varie analisi condivise particolare attenzione è stata riservata alle posizioni dei lavoratori Lsu/lpu. Dei primi, in base ai dati forniti dall´assessorato competente, circa la metà ha una media di sessant´anni. Si è pensato, pertanto, ad un progetto da presentare ai ministeri competenti in modo da poterli accompagnare verso il pensionamento. Per quanto riguarda gli Lpu, considerando che si tratta di una figura presente solo in Calabria, si è ipotizzata la presentazione di una legge che li equipari agli Lsu affinchè i lavoratori possano avere le stesse tutele, alleggerendo contestualmente la Regione da un costo elevato. Si è inoltre ragionato anche su un’ipotesi di integrazione di alcune unità nell´ambito della pubblica amministrazione locale senza andare a sforare i parametri fissati dal patto di stabilità. Fondamentale sarà comunque un’azione comune più incisiva in Parlamento e nelle commissioni, intervenendo in anticipo rispetto alle scelte del Governo. Sulla base di queste prime indicazioni, registrata la soddisfazione generale dei presenti, si è deciso di continuare a promuovere riunioni congiunte con la disponibilità dei presenti a trovare gli strumenti idonei, in tempi rapidi e certi, per affrontare al meglio l´emergenza lavoro in Calabria.  
   
   
CIG IN DEROGA, ASSEGNATE LE RISORSE DELLA LEGGE DI STABILITÀ. TOSCANA: MA ORA SUBITO QUANTO STANZIATO DAL NUOVO GOVERNO  
 
Firenze, 10 giugno 2013 - “Prendiamo atto che si è concluso dopo mesi l’iter che ha assegnato a Regioni e Province autonome le risorse per la Cig in deroga decise dal precedente Governo e previste dalla legge di stabilità per il 2013. Ora è urgente e indispensabile che si proceda speditamente per rendere disponibili le nuove risorse stanziate dal decreto approvato nelle settimane scorse dal nuovo Esecutivo”. L’assessore al lavoro e alle attività produttive, Gianfranco Simoncini, commenta così il 6 giugno la firma, da parte dei ministri Giovannini e Saccomanni, del provvedimento che destina 780 milioni per la cassa integrazione in deroga. “Il miliardo, salvo i 288 milioni delle Regioni del sud, stanziato con il decreto del 17 maggio – insiste Simoncini – può essere immediatamente ripartito tra le Regioni, sulla base dei precedenti criteri. Deve essere chiaro che queste nuove risorse sono necessarie per sbloccare le migliaia di autorizzazioni ferme nei nostri uffici in una situazione che rimane pesantemente critica. Di tutto questo – conclude – parleremo nell’incontro convocato per mercoledì 12 giugno al Ministero del lavoro con la presenza del sottosegretario Dell’aringa, al quale segnaleremo l’urgenza del problema”.  
   
   
LAVORO IN ABRUZZO: CHIODI, DA SEMPRE PRIORITA´ DI QUESTA GIUNTA IL PRESIDENTE RISPONDE AL SEGRETARIO DELLA CGIL  
 
L´aquila, 10 giugno 2013 - "Che il lavoro in Abruzzo sia una priorità per questa Giunta si evince dall´attenzione riservata alle misure per la crescita della regione e al tipo di azioni messe in campo per sostenere non solo l´occupazione, ma il comparto produttivo in tutte le sue accezioni, dall´industria, all´agricoltura, passando per la valorizzazione del capitale umano e la formazione? . Così il presidente Gianni Chiodi, rispondendo alle contestazioni sollevate dal segretario regionale della Cgil Gianni Di Cesare. ? Questo Esecutivo ? continua il Governatore ? ha capito sin dal suo insediamento la portata della crisi strutturale che stava investendo le nostre imprese e i nostri lavoratori e per contrastarla ha messo in campo svariate misure che rafforzassero il comparto produttivo abruzzese attraverso i temi dell´innovazione, della formazione, del sostegno al capitale umano e all´economia della conoscenza". Chiodi sottolinea come "in un momento in cui la congiuntura economica mondiale vedeva i nostri competitor comunque avvantaggiati, rispetto alle nostre imprese, in termini di costi delle materie prime, ricavi e tassazione, l´Abruzzo doveva rispondere con delle politiche di sviluppo idonee e lungimiranti. In molti casi, gli effetti di queste misure, si vedranno nel medio e lungo periodo ? spiega il Presidente - ma la nostra fiducia proviene proprio dal fatto di sapere che abbiamo messo le nostre imprese in condizione di tenere il passo. Ciò è stato possibile anche grazie al taglio di Irap e Irpef. E un´ulteriore riduzione della tasse sarà attuata anche nel 2015/2016, grazie all´estinzione del mutuo contratto, prima del mio insediamento, per le cartolarizzazioni nella sanità. E quando gli effetti delle nostre politiche di sviluppo saranno tangibili - conclude il Capo dell´Esecutivo - e noi sappiamo che ciò avverrà a breve, il tutto si tradurrà anche in una reale crescita dell´occupazione. Oggi, lo ribadisco, possiamo già dire che il mercato del lavoro in Abruzzo tiene, perché l´Istat ci dice che il numero degli occupati è invariato, nel I trimestre 2013, rispetto allo stesso periodo del 2012, a differenza di quasi tutte le altre regioni, anche le più industrializzate, come il Veneto, il Piemonte, l´Emilia Romagna, la Toscana".  
   
   
CONTRO LE MAFIE, TUTTI I GIORNI CLAUDIO CAMARCA A PARMA PARLA AI GIOVANI. ULTIMO INCONTRO DEL PROGETTO PROMOSSO DALLA PROVINCIA “TESSERE LA LEGALITÀ”  
 
Parma, 10 giugno 2013 – Contro il malaffare serve una militanza quotidiana. Claudio Camarca non ha dubbi “la lotta contro la mafia la si fa tutti giorni”. Come? Non fumando spinelli ad esempio, oppure non pagando donne che si prostituiscono perché legate a una tratta. Il regista e scrittore invita a attuare scelte quotidiane, tutte possibili, per togliere acqua dal serbatoio delle mafie. Camarca è oggi a Parma per intervenire all’ultimo appuntamento della rassegna di eventi promossa nell’ambito del progetto “Tessere la legalità” realizzato dalla Provincia di Parma e nell’incontro del 6 giugno che anticipava quello con gli studenti - avvenuto dopo la proiezione de “I cento passi” di Tullio Giordana - parla della sua ultima fatica: il Dizionario enciclopedico delle Mafie in Italia, un’opera unica nel suo genere, con oltre 4.000 lemmi, duecento approfondimenti su voci tematiche, appendici su mafie estere situate sul nostro territorio, settanta voci autoriali. “Noi non abbiamo mai combattuto una vera guerra contro le mafie, abbiamo mandato sulla trincea pezzi dello Stato, ma il corpo sociale del Paese, il corpo sano, non ha combattuto questa guerra. Noi raccontiamo che dal seicento ad oggi la storia del Paese si intreccia con quella delle mafie. Il dizionario serve a raccontare questo, perché non possiamo non occuparci di quello che ci preoccupa direttamente – ha detto Camarca – Mi ha spinto a realizzare questo dizionario enciclopedico l’esigenza di riempire un vuoto, la sua forza sta nella sua natura: non c’è analisi o interpretazione, solo gli atti processuali, le persone descritte hanno avuto almeno una condanna di primo grado. La cosa che colpisce è la sua inoppugnabilità. Tutto quello che contiene è frutto del lavoro dei magistrati”. “Questo dizionario è un dono pesante, un lavoro enorme che ci spinge oltre quello che siamo stati capaci di fare fino ad oggi – ha detto l’assessore alle Politiche sociali della Provincia Marcella Saccani parlando dei risultati avuti col progetto “Tessere la Legalità” , macro-azione di prevenzione e contrasto alle infiltrazioni mafiose, promossa dalla Provincia di Parma e cofinanziata dalla Regione Emilia Romagna, un progetto pensato soprattutto per sensibilizzazione le giovani generazioni. “Per la prima volta è stato attuato un percorso organico su questa tematica e abbiamo avuto risultati importanti come la piattaforma, realizzata grazie a studenti dell’Itis, con la quale si gestirà un sistema di monitoraggio sulle compravendite immobiliari in questo territorio, una dotazione di grande livello tecnologico che permetterà di scoprire se ci sono e dove sono le infiltrazioni di origine mafiosa”. Oltre alla progettazione della banca dati, oggetto di un protocollo siglato fra Provincia e Prefettura di Parma, affidata e creata a docenti e studenti della 5°A dell’Itis da Vinci di Parma, con “Tessere la legalità” sono stati realizzati: undici laboratori in sette scuole; sei eventi tematici per gli studenti delle superiori fra cui quest’ultimo a cui ha partecipato Claudio Camarca; corsi di formazione per personale della scuola e della Pa sulle modalità da adottare per individuare eventuali tentativi di infiltrazione mafiosa da parte di imprese e soggetti ammessi a benefici pubblici. Più di 800 gli studenti delle scuole superiori di Parma e del Parmense che hanno partecipato alle diverse iniziative promosse in collaborazione a Libera e Avviso Pubblico. Dizionario Enciclopedico delle Mafie in Italia, Edizioni Castevecchi. A cura di Claudio Camarca. Presentazione di Nicola Zingaretti. Prefazione di Gian Carlo Caselli. Postfazione di Raffaele Cantone. I primi passi di una organizzazione criminale strutturata attraverso gerarchie, riti di iniziazione, regole condivise e rispettate dai propri appartenenti, risalgono al sedicesimo secolo, esattamente in Campania, nella zona del Napoletano. Da quattrocento anni, l’Italia vive una situazione di conflitto permanente. Una «guerra» che vede lo Stato di Diritto opposto a una serie di consorterie capaci, nel corso del tempo, di controllare intere porzioni di territorio. Organizzazioni ramificate profondamente nella cultura locale. Spesso percepite dalla popolazione esattamente come uno Stato parallelo. In grado di offrire lavoro, sostenere il vissuto quotidiano. Una sorta di altra Italia edificata su propri codici morali, su proprie leggi. Presenza reale e tangibile a fronte di un governo troppo spesso avvertito distante, non in grado di predisporre risposte certe ai bisogni della cittadinanza. Si calcola, infatti, che l’insieme dei gruppi di criminalità organizzata denominati in vario modo riescano ad avere proventi attraverso attività illecite pari al 20% dell’intero Pil nazionale. Si valuta che ogni anno oltre trecento omicidi siano direttamente riconducibili a strategie interne a questi gruppi. Si stima inoltre che oltre trentamila persone facciano parte in modo attivo di organizzazioni criminali, siano per così dire affiliati a tempo permanente. A loro si aggiungono centinaia di migliaia di cittadini che più o meno direttamente hanno a che fare con queste organizzazioni: operando alle dirette dipendenze di imprese edificate attraverso illeciti proventi, oppure dovendo a queste organizzazioni l’ottenimento del mero posto di lavoro, o ancora, esercitando a loro stessa insaputa all’interno di società utilizzate per riciclare guadagni provenienti da attività criminose. “Tessere la legalità”: un progetto contro le infiltrazioni mafiose - Il costo complessivo del progetto è di 62.000 euro, di cui 31.000 finanziati dalla Regione Emilia-romagna. Queste le azioni. Laboratori scolastici, in collaborazione con Libera. Ne sono stati realizzati undici in sette scuole superiori (Melloni, Giordani, Sanvitale, Bocchialini, Marconi, Ulivi e Itis Leonardo da Vinci). Periodo di attivazione: marzo 2012 – maggio 2013. Partecipazione: 275 studenti e 15 docenti. La metodologia didattica adottata è stata di tipo attivo-partecipativo: da lezioni teoriche frontali, tavole rotonde a momenti di apprendimento. Temi trattati: le pratiche illegali adottate nel commercio e nella finanza (l’evasione e l’elusione fiscale, le tecniche del commercio e della finanza per il riciclaggio e l’acquisizione di aziende decotte e i fallimenti); gli eroi della nuova resistenza (testimonianze, personaggi e modelli di vita ispirati alla lotta antimafia, alla legalità, ai valori della democrazia). La banca dati - Si tratta della costruzione di un sistema di rilevazione informatico volto alla prevenzione di possibili infiltrazioni della criminalità organizzata di stampo mafioso nei circuiti legali del sistema socio-economico parmense, e in grado di far emergere eventuali relazioni anomale nell’ambito delle compravendite immobiliari. Il progetto è stato affidato e realizzato da docenti e studenti della 5° A dell’Istituto “Leonardo da Vinci” di Parma. La creazione di questa banca dati è collegata al Protocollo d’intesa sottoscritto con la Prefettura il 19 dicembre 2011. Corsi di formazione - Due le tipologie. L primo corso “Etica e professione: un binomio possibile” , svolto in collaborazione con Libera, è stato rivolto a docenti delle scuole medie inferiori e superiori. Partecipazione: 30 insegnanti. Al secondo, svolto in collaborazione con Avviso pubblico, hanno avuto accesso amministratori, dirigenti e funzionari della Pa. Quattro gli incontri nei quali sono state affrontate le tematiche inerenti: Le infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici e nei settori economici collegati (la presenza delle mafie in Emilia-romagna e il ruolo degli enti locali). La normativa sugli appalti e le buone prassi amministrative per contrastare la mafia e la corruzione (Il sistema degli appalti). La corruzione, la concussione e le altre forme di illecito che, pur non costituendo reato, possono dar luogo a responsabilità di natura diversa da quella penale I costi sociali ed economici della corruzione. La prevenzione nella pubblica amministrazione. Le estorsioni e l’usura: gli interventi degli enti locali alla luce dell’attuale crisi. Partecipazione: ca 50 persone a incontro. La rassegna cinematografica - Eventi per studenti e docenti delle scuole superiori di Parma e provincia, realizzati in collaborazione con Solares Fondazione delle Arti e Cinema Edison. Sono stati proposti agli alunni film italiani sulla lotta alla mafia vissuta dal punto di vista delle vittime e della società, ispirati a reali fatti storici. (aprile 2012) Fortapasc di Marco Risi. Ospiti: Beppe Scognamiglio (Radio Siani) e Gerardo Bombonato (presidente Ordine dei giornalisti E.r.) (maggio 2012) La-bas di Guido Lombardi. Ospiti: Gaetano di Vaio (produttore del film) e Tonio Dell’olio (responsabile area internazionale Associazione Libera) (dicembre 2012) Placido Rizzotto di Pasquale Scimeca. Ospite: il regista Pasquale Scimeca e il segretario provinciale della Cgil Ghidini. (marzo 2013) Galantuomini di Edoardo Winspeare. Ospite Ludovica Ioppolo (Associazione Libera),che ha presentato anche il libro “Al nostro posto. Donne che resistono alle mafie”, scritto in collaborazione con Martina Panzarasa. (maggio 2013) “Padroni delle nostre vite” spettacolo teatrale tratto dalla storia di Pino e Marisa Masciari. Ospite Margherita Asta, figlia di Barbara Rizzo e sorella dei di Salvatore e Giuseppe uccisi nella strage di Pizzolungo (Trapani) nell’attentato al giudice Palermo. (6 giugno 2013) I cento passi di Marco Tullio Giordana. Ospite Claudio Camarca, curatore del “Dizionario enciclopedico delle mafie in Italia”. “Tessere la legalità” rappresenta un’ulteriore tappa dell’impegno della Provincia di Parma sul tema della legalità, sul quale lavora da anni. In particolare è importante segnalare che la Provincia aderisce ad “Avviso Pubblico” dal 30 novembre 2010 e collabora con il coordinamento provinciale di “Libera” sul territorio di Parma fin dalla sua nascita, cioè da oltre due anni, promuovendo momenti formativi per amministratori e dipendenti pubblici, iniziative per le scuole, azioni di sensibilizzazione per l’intera cittadinanza, e impegnandosi nella costruzione e implementazione di procedure semplici ma efficaci che consentano agli enti di agire in perfetta trasparenza e direttamente in contrasto con possibili infiltrazioni della criminalità organizzata.  
   
   
REGIONE LIGURIA, EQUITALIA, UN FONDO DI GARANZIA PER LE FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ NEI PAGAMENTI DELLE CARTELLE  
 
Genova, 10 Giugno 2013 - Dopo "Sportello Amico" e il sostegno alle imprese, nasce in Liguria un fondo di garanzia e assistenza per i cittadini in difficoltà con i pagamenti delle cartelle esattoriali, di Equitalia, frutto di debiti di varia natura con la pubblica amministrazione e lo Stato. Il fondo di garanzia, che ammonta a oltre 56 mila euro, è il contributo annuale 2012 della Regione Liguria per le attività delle associazioni dei Consumatori liguri che - prima volta in Italia - hanno deciso di devolverlo a questa iniziativa. Il provvedimento è stato presentato giovedì 6 giugno in mattinata a Genova dall´assessore regionale allo Sviluppo Economico Renzo Guccinelli insieme con gli altri partner dell´iniziativa, frutto di intese tra Regione Liguria, Agenzia delle Entrate , Abi, Unioncamere, Equitalia, le associazioni delle Imprese e quelle dei Consumatori. È a quest´ultime che, in prima istanza, le persone e le famiglie potranno rivolgersi per usufruire di adeguata assistenza e consulenza presso gli sportelli accreditati nelle quattro provincie liguri. Nelle sedi delle associazioni dei Consumatori saranno presenti esperti tributari. I casi di grave difficoltà economica saranno accertati in collaborazione con la Fondazione Antiusura S. Maria del Soccorso Onlus, che a sua volta, dopo i necessari accertamenti del caso, avvierà le procedure con le banche che salderanno il debito direttamente a Equitalia. Al di là delle risorse limitate del fondo di garanzia, che la Regione Liguria auspica di poter rimpinguare, la collaborazione fra Consumatori e Fondazione Antiusura conta di poter venire in aiuto di tante famiglie in grande difficoltà. Anche attraverso fondi di garanzia della stessa Fondazione Antiusura, fondata sette anni fa dall´allora cardinale di Genova, Dionigi Tettamanzi. Oltre agli esperti, per gli operatori delle associazioni che da oggi cureranno dell´iniziativa sono stati avviati seminari per fornire una idonea formazione e assicurare i livelli adeguati di qualità e completezza delle informazioni resa ai cittadini.  
   
   
LOMBARDIA.PARI OPPORTUNITÀ,ASSESSORE-MINISTRO FANNO SQUADRA  
 
Milano, 10 giugno 2013 - Fare squadra per rilanciare le pari opportunità, le istanze ´al femminile´ e per combattere insieme la violenza sulle donne. Questo il messaggio che l´assessore regionale alla Casa, Housing sociale e Pari opportunità, ha trasmesso al ministro delle Pari opportunità, Sport e Politiche giovanili in visita stamani a Palazzo Lombardia. ´Ci ritroveremo presto - spiega l´assessore - Abbiamo davvero tanto lavoro da portare avanti insieme. Affronteremo i temi della conciliazione dei tempi famiglia/lavoro e cercheremo di unire le forze per combattere la violenza sulle donne, un fenomeno che, nostro malgrado, sta dilagando´. L´assessore ha detto di aver parlato col ministro anche di un progetto cui sta lavorando in vista dell´Expo. ´Il titolo della manifestazione - ha spiegato - è la nutrizione. E quindi, ancora una volta le donne devono essere protagoniste, perché sono proprio loro a nutrire, per prime, il pianeta´. L´assessore ha ricordato al ministro che sono accomunate non solo dalle rispettive deleghe, ma anche da una grande passione per lo sport e dai risultati raggiunti. L´assessore, che ha vestito 6 volte la maglia azzurra, ha vinto una medaglia d´oro nel pattinaggio artistico.  
   
   
MAMMACHEBLOG - SOCIAL FAMILY DAY: UN’EDIZIONE ALL’INSEGNA DELLE SFIDE DI MAMMA 440 PARTECIPANTI ALLE GIORNATE DEL 24 E 25 MAGGIO A MILANO, DEDICATE ALLE MAMME BLOGGER. ANALIZZATE LE CONVERSAZIONI IN RETE DELLE MAMME SUL TEMA DELLE SFIDE  
 
Milano, 10 giugno 2013 –Incontri, formazione, dibattiti: le mamme della rete condividono esperienze e parlano delle loto sfide e di come valorizzare il talento. Si è svolto il 24 e 25 maggio a Milano il Mammacheblog - Social Family Day, organizzato da Fattoremamma come occasione di incontro per le mamme attive in rete. Un evento che ha riscontrato una grande partecipazione di mamme blogger e digitali, arrivate da tutta Italia: 240 blogger con figli e mariti, per un totale di 440 partecipanti. Uno degli argomenti centrali della giornata è stato il tema della “sfida”, attraverso l’analisi di conversazioni in rete, identificate con l’hashtag #sfidedimamma. Per oltre un mese, le mamme hanno utilizzato l’hastag #sfidedimamma per raccontare le loro giornate, esprimere le loro speranze, condividere i momenti più difficili. Cosa è emerso da queste conversazioni? Alcune le parole chiave ricorrenti: tempo, lavoro, educazione, rapporto di coppia… Le mamme hanno come sfida principale la gestione del tempo e dell’agenda, dove coesistono famiglia e lavoro. In questo contesto, emerge come preoccupazione fondamentale la sfida educativa, la consapevolezza che il ruolo di genitori è altamente sfidante e insieme avventuroso. Senza dimenticare il ruolo della coppia e il tempo da dedicare a sé stesse, tra le mille sfide della vita quotidiana (le piccole malattie, lo svezzamento da pannolino, il rapporto con la suocera, l’asilo…). Ma la sfida principale rimane la ricerca della felicità per sé e per i propri figli, vero motore che muove le mamme nel loro frenetico agire quotidiano. Altro tema fondamentale della giornata è stato il “talento” da valorizzare in rete e oltre la rete, grazie alla partecipazione di ospiti e relatori che hanno raccontato come il web abbia permesso loro di realizzare importanti progetti e creare nuove professionalità. Per premiare un progetto di talento in rete, realizzato dalle mamme per le mamme, è stato istituito il Fattoremamma Award, assegnato al sito Che Forte!: un portale di Edu-entertainment per i genitori e i bambini, con spunti di riflessione per tutti coloro che credono nell’importanza dell’investire in cultura e sapere in famiglia. Tutte le informazioni sull’evento sul sito: http://mammacheblog.Com/evento  
   
   
EMPOLI: PREVENZIONE DEL DISAGIO PSICHICO DELLE DONNE DETENUTE, PROGETTO DELLA ASL 11  
 
Firenze, 10 giugno 2013 – ‘Penelope’ è il nome del progetto proposto dalla Asl 11 di Empoli e finanziato dalla Regione per dare assistenza alle detenute femminili della Casa circondariale di Empoli riguardo alla prevenzione del disagio psichico. Progetto e relativo finanziamento (poco più di 25mila euro) sono stati approvati durante l’ultima seduta delle giunta regionale. Le finalità di ‘Penelope’ rientrano negli obiettivi contenuti nel Piano Sanitario e Sociale Integrato Regionale 2012-2015 che, tra le sfide per la salute in carcere, prevede la condivisione con l’Amministrazione Penitenziaria l’adozione di scelte politiche che pongano attenzione particolare all’ambiente, ai luoghi di vita, alla formazione, al lavoro, alle relazioni ed in generale a tutti i fattori che possono migliorare le condizioni di vita della popolazione detenuta e prevenire il disagio psichico. In quest’ottica ‘Penelope’ punta principalmente a realizzare alcune azioni che permettano alle detenute di tenere stili di vita tali da non rendere necessario l’accesso ai servizi di salute mentale. Le azioni consistono anzitutto nel favorire nelle donne la crescita di una consapevolezza critica riguardo alle condotte antigiuridiche che ne hanno determinato la detenzione, stimolarne una volontà di cambiamento ed acquisire capacità e competenze specifiche che potranno essere utilizzate in un futuro reinserimento sociale e lavorativo. Quest’ultima, in particolare, verrà realizzata attraverso corsi di formazione e alfabetizzazione informatica che prevedono, al termine della frequenza, il rilascio dell’Ecdl, nota anche come Patente europea per l’uso del computer. Le detenute, una volta ottenuto il riconoscimento, potranno svolgere alcune mansioni amministrative individuate dalla Asl attraverso l’utilizzo di 5 postazioni pc allestite all’interno della Casa circondariale. La Casa circondariale ospita di norma tra le 15 e le 25 donne con una condanna o residuo di pena non superiore ai 5 anni. In genere sono donne con età media di 35 anni, metà italiane e metà straniere. L’istituto si caratterizza per un regime di trattamento avanzato, le persone ammesse devono avere un buon grado di autonomia e autogestione. Sotto il profilo giuridico molte delle detenute sarebbero in grado di accadere ai vari benefici (alcune di loro ad esempio usufruiscono di permessi) e quasi la metà anche di svolgere attività all’esterno. Secondo gli ultimi dati in possesso, al 1 gennaio 2013 ci sono 24 detenute.