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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 16 Dicembre 2013
PARLAMENTO EUROPEO: AGENDA DEI LAVORI DEI COMITATI DELLA SETTIMANA 16-22 DICEMBRE 2013  
 
 Bruxelles, 16 dicembre 2013 -  Salvataggi bancari Union Banking finanziati dai contribuenti . Dopo la votazione in plenaria sui principi di liquidazione giù banche in fallimento, la commissione per i problemi economici e monetari ora votare sul meccanismo e del fondo. Ci dovrebbe essere una sola autorità per ristrutturare o rilassarsi banche in difficoltà e una somma di denaro dell´Ue finanziata dalle banche per evitare che i contribuenti essendo il primo porto di scalo quando le banche hanno bisogno di backup. (Martedì) . Aiuti europei agli indigenti Il Comitato per l´occupazione voterà per garantire che il Fondo europeo per gli aiuti agli indigenti (Fead) continuerà nel periodo 2014-2020 e avrà un budget di € 3,5 miliardi di euro, lo stesso importo nel 2007 - 2013. Questo dovrebbe garantire che il Fead è pienamente operativo dal 1 ° gennaio 2014. (Martedì) Direttiva sul tabacco. Comitato di Salute Pubblica terrà un quinto, e forse ultima, tornata di colloqui con presidenza lituana del Consiglio sul progetto di legge per rendere i prodotti del tabacco meno attraenti per i giovani e stabiliscono i criteri di sicurezza per le sigarette elettroniche. (Lunedi) Nsa / protezione dei dati. Risultati preliminari dell´indagine in corso nella sorveglianza Nsa dei cittadini dell´Unione europea sarà presentato e discusso dal comitato per le libertà civili. Questi risultati includono l´impatto sul diritto alla protezione dei dati e dei programmi nazionali di sorveglianza dei cittadini dell´Ue. I deputati discuteranno anche la questione con una delegazione del Congresso degli Stati Uniti. Infine, i deputati leader terranno un seminario di stampa. (Martedì e Mercoledì) Diritti dei passeggeri aerei. Per assicurare che i passeggeri aerei bloccati o ritardati ricevere informazioni rapide sui loro diritti, una persona di contatto dovrebbe essere stabilito per ogni compagnia aerea in ogni aeroporto comunitario, nell´ambito di un progetto di riforma dei diritti dei passeggeri aerei europei per essere votati dalla commissione Trasporti. La proposta di riforma dei diritti dei passeggeri aerei dell´Ue comprende anche una più chiara definizione delle "circostanze eccezionali" in cui non può essere versato un risarcimento. (Martedì) Quarto pacchetto ferroviario. Trasporti deputati voteranno per l´apertura dei servizi di trasporto ferroviario di passeggeri nazionali per una maggiore concorrenza, regole per garantire un accesso equo alle infrastrutture e l´armonizzazione della certificazione di sicurezza per migliorare l´interoperabilità e l´accesso al mercato. (Martedì) La confisca dei beni criminali. Nuova legislazione per rendere più facile per le autorità nazionali per rintracciare, congelare, gestire e confiscare beni criminali in tutta l´Ue sarà votata dalla commissione per le libertà civili. (Martedì) Diario del Presidente. Lunedi ´, il presidente Schulz incontra il presidente francese, François Hollande a Parigi e il Giovedi incontra il primo ministro del Lussemburgo, Xavier Bettel, a Bruxelles. Giovedi ´pomeriggio, parteciperà al Vertice del Consiglio europeo e tenere una conferenza stampa.  
   
   
DIBATTITO CON DRAGHI: BCE ESORTATA A IMPEGNARSI ANCORA DI PIÙ PER L´ECONOMIA REALE  
 
Strasburgo, 16 dicembre 2013 - Il Parlamento ha tenuto giovedì scorso il suo dibattito annuale sulle attività della Banca centrale europea, in presenza del suo Presidente, Mario Draghi. I deputati lo hanno esortato a far sì che la Bce si impegni maggiormente per aiutare le piccole imprese a rigenerare la vera economia e chiesto il suo parere sulle prossime iniziative per raggiungere un´Unione bancaria . Gianni Pittella (S&d, It), relatore sulle attività della Bce nel 2012 e le raccomandazioni per le misure da attuare nel futuro, ha accolto con favore i recenti sforzi della Banca tesi ad arginare la crisi, ma ha anche insistito sul fatto che nuove azioni sono ora necessarie per aiutare le piccole e medie imprese (Pmi) e il settore manifatturiero in generale. Durante il dibattito, il relatore ha dichiarato che "la Banca centrale europea è nata in un mondo totalmente diverso da quello odierno e deve adattarsi". Ha quindi invitato il Presidente Draghi a non avere paura di prendere in considerazione azioni di sostegno, assumendo un ruolo più interventista per quanto riguarda il tasso di cambio dell´euro e lo sviluppo d´iniziative specifiche per le Pmi. Prendendo parte alla discussione, Draghi ha detto che sebbene la Bce potrebbe intraprendere diverse azioni, non è in grado di farsi carico del ruolo essenziale che svolgono i governi o le banche. Per quanto riguarda l´Unione bancaria e, più in particolare, il Meccanismo unico di risoluzione per banche in difficoltà, Draghi ha messo in guardia contro lo sviluppo di una struttura intergovernativa che potrebbe diventare politicizzata e rischiare quindi di non funzionare abbastanza rapidamente. Nella risoluzione, si esprime ampio sostegno alle azioni adottate dalla Bce, ma si sottolinea che le banche e i governi rischiano di diventarne dipendenti. Si richiama ripetutamente l´attenzione sulle disparità dei tassi d´interesse e sull´accesso ai finanziamenti per le Pmi in tutta la zona euro, chiedendo alla Bce di affrontare questo problema direttamente, a esempio con acquisti diretti di prestiti per le Pmi cartolarizzati di alta qualità, o sviluppando un programma specifico per aiutare le Pmi ad accedere al credito. La risoluzione è stata approvata con 265 voti favorevoli, 79 contrari e 37 astensioni.  
   
   
IL FUTURO DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA  
 
Bruxelles, 16 dicembre 2013 -Negli ultimi anni la Bce ha giocato un ruolo decisivo nella lotta alla crisi in Europa, specialmente nell´affrontare i mercati finanziari. La Bce ha fatto parte della cosiddetta troika di finanziatori internazionali che hanno reso possibili i piani di salvataggio e che ora sta preparando i piani di supervisione delle banche. Il Parlamento europeo voterà una relazione sul lavoro svolto dalla Bce nel 2012. Cosa ne pensano i deputati? Il ruolo della troika - Marisa Matias (Sinistra Unita, Portogallo)è convinta che la Bce sia intervenuta ben al di là delle proprie competenze interferendo con le politiche economiche e fiscali nei paesi in cui sono stati necessari i piani di salvataggio. L´azione della Bce ha avuto un impatto sulle scelte degli Stati membri in questione, in particolare rispetto alla capacità d´investire in lavoro e crescita. Il deputato italiano di centro-sinistra Gianni Pittella, relatore per il Parlamento della relazione annuale della Bce del 2012, ha indicato che è necessario un nuovo sistema per organizzare i piani di salvataggio. La Bce deve avere un ruolo di consulenza e non politico. "La troika rappresenta un sistema inaccettabile e sta attuando una cattiva politica che spinge verso le misure di austerità colpendo i più deboli e aggravando i problemi di debito" ha sottolinato Pittella. Una soluzione proposta? La troika dovrebbe essere sostituita da "un sistema in cui la Commissione è posta al centro del meccanismo e per il quale deve rendere conto al Parlamento". Ildikó Gáll-pelcz (Ppe, Ungheria) ha ricordato che l´uscita dalla crisi economica nei paesi più colpiti è importante perché avrà un forte impatto sull´euro. Indipendenza! "La Bce è indipendente, nessuno ha intenzione di cambiare le cose. Ma l´indipendenza senza un´elezione democratica è pericolosa. Non vogliamo che la Bce diventi una sorta di tiranno buono" ha sottolineato Pittella. Pittella e Gáll-pelczh si sono trovati d´accordo sull´idea di aprire maggiormente il dibattito interno della Bce. Matias ha aggiunto: "Il problema principale non riguarda il controllo democratico come dovrebbe essere il caso".  
   
   
DISCORSO DI VP REHN AL DIBATTITO DEL PARLAMENTO EUROPEO SULLA RELAZIONE ANNUALE DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA 2012  
 
 Strasburgo, 16 dicembre 2013 – “Signor Presidente, Onorevoli parlamentari, il presidente Draghi, Permettetemi prima di tutto ringraziare il relatore, onorevole Pittella, e la commissione Econ per il loro prezioso lavoro svolto su questa relazione. La valutazione ex-post delle attività della Bce da parte del Parlamento europeo è una parte importante della responsabilità democratica della Bce e un complemento necessario per l´indipendenza della Bce. La Commissione condivide il parere del Parlamento secondo cui la Bce ha reagito con decisione in un ambiente stimolante e ha giocato un ruolo attivo nella stabilizzazione dei mercati finanziari con l´Orlt e Omt. La Commissione ha fiducia nella conduzione della politica monetaria da parte della Bce e rispetta pienamente la sua indipendenza. Ciò include che la Commissione non si esprime sulle decisioni di politica monetaria della Bce. Lasciatemi invece commentare alcune questioni toccate nella Relazione, che rientrano nella competenza del mandato della Commissione: In primo luogo la Union Banking: L´istituzione del Consiglio di Sorveglianza unico e risoluzione Meccanismi è un importante passo verso il completamento dell´Uem e costruire fiducia. La Srm dovrà garantire che la risoluzione banca sarà ordinato e contribuenti europei sono protetti. Abbiamo bisogno di finalizzare l´accordo politico la prossima settimana.Mantenere lo slancio riforma ora è fondamentale per ulteriori progressi. Presidente, onorevoli deputati, Una questione fondamentale per aprire i colli di bottiglia della crescita in Europa è l´accesso ai finanziamenti delle Pmi. Pittella certamente parlato con il punto su questo. Abbiamo lavorato duramente per mettere insieme un´iniziativa davvero audace per contrastare la frammentazione dei mercati finanziari e ridurre i costi di finanziamento delle Pmi europee, perché non c´è crescita economica senza crescita del credito. Permettetemi di essere sincero con voi, come sempre: i potenziali decisioni del Consiglio la prossima settimana Europea non sembrano andare abbastanza lontano, né essere abbastanza concreto, a questo proposito. Noi, come Unione europea, cioè entrambe le istituzioni dell´Ue e gli Stati membri dell´Ue, devono intensificare una marcia per aumentare i prestiti - prestito conveniente - alle Pmi. Cosa dovrebbe significare questo in pratica? In primo luogo, gli Stati membri dell´Ue dovrebbero essere più coraggiosa quando stanziamento dei fondi strutturali e gli investimenti a fini leva a sostegno dei prestiti alle Pmi. La Commissione è pienamente impegnata a questo per quanto riguarda il bilancio dell´Ue. In secondo luogo, la Banca europea per gli investimenti e il Fondo europeo per gli investimenti dovrebbero considerare aumentando le dotazioni per i prestiti alle Pmi, che prevede il sostegno da parte degli Stati membri dell´Ue, i proprietari e gli azionisti della Bei e Fei. In terzo luogo, la Bce potrebbe benchmark finanziamenti per Lending Scheme della Banca d´Inghilterra, che ha sostanzialmente sostenuto prestiti alle Pmi nel Regno Unito Come sappiamo il Regno Unito ha ora un tasso di crescita rispetto dell´eurozona fa. Si può essere certi che la Commissione europea si sostiene pienamente su questo. Così saranno le piccole e medie imprese in Europa hanno bisogno di prestito a prezzi accessibili, se vogliamo davvero rafforzare la crescita sostenibile e la creazione di posti di lavoro in Europa. Confido presidente Draghi farà del suo meglio per convincere i suoi colleghi membri del Consiglio direttivo e riesce in questo. E ´solo una questione di riparare il meccanismo di trasmissione della politica monetaria. Signor Presidente, onorevoli deputati, Vorrei concludere sottolineando che vedo molto terreno comune tra i nostri punti di vista e le opinioni della Commissione. E ´rassicurante sapere che posso contare sul vostro sostegno nella costruzione della ripresa sostenuta abbiamo bisogno. Sono anche d´accordo con il presidente Draghi che abbiamo bisogno di usare le prossime elezioni europee per discutere su come completare il lavoro sulla ricostruzione economica e monetaria. Significa costruire una Emu 2.0, molto diverso dal Emu 1.0 su 20 anni fa - e l´Uem 2.0 sarà molto più robusta e forte, assicurando le basi di una crescita sostenibile e la creazione di posti di lavoro in Europa. Grazie per la vostra attenzione, e non vedo l´ora di avere un dibattito costruttivo e produttivo con voi qui oggi.”  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: UN CONTO BANCARIO DI BASE PER TUTTI  
 
Strasburgo, 16 dicembre 2013 - Chiunque risieda legalmente nell´Ue dovrebbe avere il diritto di aprire un conto bancario di base e questo diritto non dovrebbe essere negato sulla base della nazionalità o del luogo di residenza, hanno sancito giovedì i deputati. Il testo stabilisce che i costi di tali conti devono essere trasparenti e comparabili, e che dovrebbe essere facile passare da un conto di base a un altro che offre condizioni migliori. Il testo sarà sottoposto agli Stati membri dell´Ue. "Nella realtà odierna, i consumatori e i commercianti sono dipendenti dall´accesso ai moderni prestatori dei servizi di pagamento. Fornire servizi di pagamento elettronico non è molto oneroso e può agevolare la vita dei consumatori, incrementare l´efficienza aziendale e contribuire a modernizzare le nostre economie. Il Parlamento, pertanto, ritiene si debba urgentemente richiedere alle banche di fornire questi servizi e consentire ai consumatori di operare scelte consapevoli. Il Parlamento ha affrontato prontamente la questione e spetta ora agli Stati membri dell´Ue fare altrettanto, in modo che entro la primavera prossima si possano concludere i lavori", ha dichiarato il relatore Jürgen Klute (Gue/ngl, De) dopo il voto. Accesso aperto- Il Parlamento ha insistito affinché tutti i prestatori dei servizi di pagamento debbano offrire un conto bancario di base - anche se con alcune eccezioni - che saranno decise dagli Stati membri per motivi oggettivi e su base ristretta. Questi conti potrebbero essere aperti da chiunque risieda legalmente nell´Ue, a condizione che sussista un effettivo legame con lo Stato membro in cui si chiede l´apertura del conto. Il prestatore dei servizi non potrà rifiutarne l´apertura. Informative chiare- Chiunque desideri aprire un conto dovrebbe essere in grado di comprenderne la struttura tariffaria e confrontare le offerte. Queste informazioni dovrebbero essere chiare e standardizzate in tutta l´Ue. In ogni Stato membro ci dovrebbe essere almeno un sito web indipendente che confronti le tariffe applicate e gli interessi pagati dalle banche, insieme ai livelli dei servizi da esse offerti. I deputati hanno assicurato che le banche sarebbero tenute a informare i loro clienti della possibilità di aprire dei conti bancari di base. Caratteristiche di un conto bancario di base - Per i deputati, i conti bancari di base dovrebbero consentire ai clienti di versare e prelevare contanti ed eseguire operazioni di pagamento all´interno dell´Ue, ma non dovrebbero permettere alcuno scoperto. Tutti i prestatori dei servizi di pagamento dovrebbero offrire questi conti come parte della loro attività standard e applicare spese più basse per questi conti rispetto agli altri servizi forniti. Ai clienti dovrebbe essere consentito passare a un altro conto bancario di base offerto da una banca situata nell´Ue, pagando una penale ragionevole. Le banche dovrebbero tenere aggiornati tutti i dettagli del conto di pagamento ed essere considerate responsabili per eventuali ritardi o perdite, in caso di mancato rispetto di detti obblighi. Prossime tappe - Il Parlamento ha dato a suoi negoziatori un forte mandato per concordare la legge con gli Stati membri.  
   
   
UE: RILANCIARE L´ECONOMIA ATTRAVERSO LA CRESCITA VERDE  
 
Roma, 12 Dicembre, 2013 – Di seguito l’intervento del 12 dicembre di Janez Potočnik Commissario europeo per l´Ambiente al Convegno nazionale "La natura d´Italia: Biodiversità e aree protette: la Green Economy per riavviare il Paese" (Università "Sapienza"): “ Onorevole Presidente, Onorevole Primo Ministro, Eccellenze, Illustri ospiti, Signore e signori, E ´un onore e un piacere essere qui oggi e partecipare a questa conferenza che mira a rilanciare l´economia italiana ponendo l´immenso capitale naturale che ti rende unico al centro di un nuovo modello di crescita economica. Quello stesso modello economico l´Unione europea ha posto al centro della propria strategia di crescita economica e che i leader mondiali hanno accolto alla conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile 2012. Apro il cuore accogliere questa straordinaria iniziativa , e vi affido a quello che deve essere un incontro senza precedenti di ministri di un governo unico per discutere il ruolo della natura e della biodiversità nell´economia. Mi auguro che la vostra iniziativa prenderà in altri paesi d´Europa, e anzi, in altre parti del mondo. Perché è giunto il momento che succede. Abbiamo già assistito l´impatto delle nostre attività economiche sull´ambiente, e oggi stiamo iniziando a testimoniare l´impatto ambientale sulle nostre economie. Il mondo sta cambiando e sta cambiando velocemente. Abbiamo tutti sentito le stime che la nostra popolazione arriverà a 9 miliardi entro la metà del secolo, al più tardi. In una sola generazione ci saranno ulteriori 2 miliardi di persone sul pianeta, più che l´importo totale della popolazione mondiale, all´inizio del 20 °secolo, quando era di 1,5 miliardi. Che è più di 200.000 persone al giorno, in 40 settimane, la popolazione di Italia, in soli nove giorni la popolazione del mio paese, la Slovenia. Economie europee sono costruite su secoli di notevoli risorse di crescita. Nel corso della loro evoluzione e diversificazione, le nostre economie industriali hanno fornito grandi progressi negli standard di ricchezza, salute e di vita. Ma allo stesso tempo hanno a malapena superato la struttura fondamentale stabilita nei primi giorni di industrializzazione, dove la crescita economica hanno fatto affidamento su sempre più ampio uso di risorse economiche e abbondanti, non solo minerali e metalli, ma anche il capitale naturale. Aveva anche un impatto devastante sull´ambiente, che stiamo ancora cercando di rimediare oggi. Questo modello economico funzionava bene finché il globale classe media della popolazione numerato poche centinaia di milioni. Oggi questo non è più il caso. Ed entro il 2030, secondo le stime di Mckinsey, ulteriori 3 miliardi di persone si uniranno le fila della classe media, e naturalmente aspirare agli stessi standard di vita che hanno a lungo goduto. Il nostro vecchio modello di crescita ad alta intensità di risorse è semplicemente non è più sostenibile su questa scala, e non è certamente compatibile con un elevato livello di protezione ambientale. Molte delle risorse nostre economie dipendono, come l´energia e alcune materie prime, sono già scarse, e altri sono limitati e vulnerabili - come l´aria pulita e acqua. Oggi, le leggi morbido dell´economia stanno arrivando contro le dure leggi della fisica, come ci ha colpito vincoli di risorse naturali e confini planetari. Per quanto scoraggiante come sembra, la sfida che abbiamo di fronte di conciliare la crescita economica con i limiti della natura è anche una reale opportunità . E ´un´occasione per ripensare il nostro modello economico e il cambiamento il percorso, da una di distruzione inevitabile uno di una crescita sostenibile a lungo termine e il benessere sociale. Per me, la strada della prosperità in tutto il mondo è chiaro. Sarà determinato dal modo in cui gestiamo le risorse naturali del pianeta e gli ecosistemi che li sostengono. Essa dipenderà dalla misura in cui comprendiamo il vero valore della natura per la nostra economia, ed i costi economici associati al loro degrado e la perdita. Si richiede una conoscenza condivisa che la crescita di domani dipenderà rendere l´ambiente è parte integrante della nostra politica economica. Abbiamo bisogno di un vero cambiamento di paradigma , lontano da concentrandosi principalmente sulla protezione dell´ambiente per il bene dell´ambiente, a quella che vede l´ ambiente e l´economia come due facce della stessa medaglia. Il nuovo paradigma consiste nel prendere in considerazione i limiti del mondo naturale e le risorse che essa offre, e che riflette i costi ei benefici di ciò che facciamo con - e per - la natura nelle nostre decisioni. E d´altra parte, si tratta di investire in natura per contribuire a fornire soluzioni alle altre sfide che ci attendono, come il cambiamento climatico, la prevenzione delle catastrofi, e la sicurezza alimentare, e anche per aiutarci a tirare fuori dalla crisi economica e metterci su un altro, percorso realmente sostenibile di crescita a lungo termine. Perché la natura a base di soluzioni - o ´infrastruttura verde´ - sono spesso più economici per mettere a posto e in grado di offrire maggiori vantaggi rispetto infrastrutture "grigie". Questo è il cuore della green economy aspiriamo a costruire. Tuttavia, come per ogni transizione economica, la transizione verso un´economia verde non sarà semplice. L´economista John Maynard Keynes è attribuito come dire che: la difficoltà non sta tanto nello sviluppo di nuove idee, come in fuga da quelle vecchie. Questo necessario cambiamento di mentalità è la più grande sfida che ci troviamo di fronte a. Vincoli delle risorse globali significa che dobbiamo cambiare il modo le nostre funzioni di economia, il modo in cui produciamo e consumiamo: Il modo in cui viviamo. Sono molto fiducioso che l´Italia è pronta a raccogliere la sfida. Le recenti proposte che avete fatto come parte della legge di bilancio 2014 vanno in questa direzione, e la presenza in questa sala di tante personalità più eminenti d´Italia mostra chiaramente l´entità del vostro impegno. Non ho dubbi in Italia la capacità di prendere una posizione di leadership nel portare avanti la transizione. Al contrario. Capitale naturale d´Italia, il suo patrimonio culturale, le vostre tradizioni un leader naturale in questa fase di transizione fanno. Da nord a sud, da est a ovest, difficilmente si può percorrere qualsiasi distanza di fuori delle grandi città, senza essere catturato dal bel mosaico del paesaggio italiano. Non si può camminare qualsiasi distanza senza essere incantati dai profumi e aromi che inghiottono le strade delle città italiane, o senza essere sedotto dalla raffinatezza, l´eleganza e la delicatezza del tocco creativo degli artigiani italiani. E ´ intorno la natura che l´Italia ha costruito la sua ricchezza . Ciò si riflette nella vostra cultura e tradizione unica, attraverso la ricca varietà di specialità alimentari locali, prodotti artigianali e le tue crescita ed espansione eco-industrie. Lo sviluppo sostenibile ha segnato la crescita economica in Italia in passato. E lo sviluppo sostenibile può, e deve, segnerà il ritorno in Italia alla crescita. Stimolare la transizione verso un´economia verde inclusiva può contribuire ad affrontare le sfide che l´Italia deve affrontare, favorendo la ristrutturazione e nuove fonti di crescita sostenibile. Ma perché questo avvenga, è necessario per aiutare a guidare la trasformazione strutturale dell´economia attraverso una serie di settori per meglio riflettere le esigenze ambientali e sociali, ed è anche necessario per assicurare la direzione della futura crescita, lungo quei sentieri. L´esperienza passata suggerisce che il cambiamento strutturale è stato guidato da ondate di innovazione , coniugando progresso tecnologico con spostamenti collettivi percezione e il comportamento. Questa trasformazione è già in atto intorno alle città. Senso di iniziativa, la creatività e l´innovazione non sono estranei alle imprese italiane . Sono pronti a raccogliere la sfida. Le aziende italiane stanno già aprendo la strada in Europa, con nuove idee nei settori eco-innovazione, come l´acqua, i rifiuti, cibo e bevande, edilizia e costruzioni, e greening imprese. Sotto la competitività e l´innovazione, le aziende italiane sono state coinvolte in quasi un terzo di tutti i progetti relativi alla replica mercato Eco-innovazione. Ma se è vero che le imprese dovranno effettuare la transizione verso un´economia verde in avanti, è altrettanto vero che non si può pretendere di farlo senza l´aiuto pubblico. Autorità pubbliche ei governi devono fornire direzione, incentivi e la leadership in ordine per imprese di effettuare i giusti investimenti nel cambiamento. Dobbiamo lavorare in parallelo su tre direzioni si rafforzano a vicenda: • In primo luogo, la transizione richiede un lungo periodo visione per gli investimenti e cambiamenti sistemici che portano al greening di tutti, anche i settori economici tradizionali. • In secondo luogo, abbiamo bisogno di sostenere il potenziale delle nostre industrie di tecnologia verdein Europa, che hanno un vantaggio tecnologico e di mercato nei mercati mondiali in rapida crescita e svolgono il ruolo di abilitatore di vero per rendere più ecologici anche tutti gli altri settori. • E in terzo luogo, nel più breve termine, dobbiamo stimolare la crescita economica dei settori più promettenti per la crescita rapida . Uno di questi è e riciclaggio dei rifiuti, ma vi è anche retro-fitting per l´efficienza energetica, che ha un grande potenziale di occupazione di qualità, rilanciare le nostre economie e creare. Solo un esempio - i telefoni cellulari - che tutti noi li usiamo. È possibile effettuare un anello di nozze estraendo 10 tonnellate di oro o, o riciclando 10 chili di telefoni cellulari. Eppure, ricicliamo solo il 9% dei telefoni cellulari in Europa. Oltre 100 milioni di cellulari andare fuori servizio ogni anno. Estrapolando i risultati di uno studio britannico possiamo stimare che riciclando i telefoni cellulari nell´Unione europea abbiamo potuto recuperare 2,4 tonnellate di oro, 25 tonnellate di argento, quasi un tono di palladio e 900 tonnellate di rame, ogni anno. Aumentare sostenibile, una crescita a basso tenore di carbonio efficiente delle risorse rimarrà una delle priorità della Commissione europea per i prossimi anni, e continueremo a sostenere questo attraverso le nostre politiche e le iniziative di finanziamento. Perché questo cambiamento necessario non solo ambientale ma anche dal punto di vista della competitività? Perché l´Europa è densamente popolata, bloccato in risorse intensive di produzione e di consumo, import risorsa dipendente - importiamo più del 60% di energia, un sacco di materie prime e terre rare - e di fronte a rapida crescita e prezzi delle risorse più volatili. Produrre i alcuni prodotti usando meno energia, meno acqua, meno materie prime, con un minor impatto sugli ecosistemi, la produzione di prodotti che possono essere riutilizzati o riciclati è essenziale per la nostra competitività. Se siamo sinceri nella nostra volontà di mantenere una solida base industriale in Europa, è l´unica strada percorribile. Insieme con i miei colleghi del Collegio dei Commissari , ho lavorato per rendere il capitale naturale e l´uso efficiente di una parte delle risorse naturali del pilastro centrale della strategia di crescita dell´Ue, integrando tutti i settori chiave dell´agricoltura e della pesca fino alla il processo di coordinamento economico - il semestre europeo. Abbiamo messo in atto politiche e azioni volte a rendere l´economia verde una realtà tangibile. Prossimo anno ho intenzione di presentare un pacchetto di misure per aiutare a portare avanti la transizione verso un´economia verde , fare il punto sulle azioni e le iniziative che abbiamo già introdotto, e di colmare le lacune esistenti. Rivedremo gli obiettivi della nostra normativa sui rifiuti e si affronterà alimentare sostenibile e edifici sostenibili. Questo lavoro riflette le raccomandazioni del Resource Efficiency Platform europea , dove siamo onorati di avere il ministro Orlando come membro distinto, tra gli altri ministri, commissari, e rappresentanti delle imprese, della società civile e del mondo accademico. Anche il prossimo anno, insieme al Commissario László Andor, presenteremo una comunicazione sulla creazione di posti di lavoro nell´economia verde di concentrare gli sforzi su settori economici chiave e sviluppo delle competenze emergenti. Questo è dove le agende ambientali e occupazionali si riuniranno alla ricerca di soluzioni comuni. E insieme con il Commissario Antonio Tajani, presenteremo un piano d´azione per l´imprenditorialità verdeincentrato sulle Pmi. L´obiettivo è quello di aiutarli a sfruttare l´economia circolare, e avere un migliore accesso ai finanziamenti. Nel mese di luglio del prossimo anno, l´Italia assumerà il timone della Ue per sei mesi. Questo coinciderà con l´inizio di una nuova legislatura del Parlamento europeo, e una nuova Commissione. Attraverso la sua Presidenza , avete un´occasione unica per contribuire a definire l´agenda per i prossimi cinque anni. E ´mia speranza che vi posto la transizione verso un´economia verde nel cuore di questa agenda. E dopo la conferenza di oggi e la partecipazione ad alto livello oggi devo davvero riformulare la frase da: è la mia speranza ... È mia convinzione. Grazie per la vostra attenzione.”  
   
   
UE: PARTENARIATO ORIENTALE: PROGRESSI NELLA DEMOCRAZIA RADICATA E DEI DIRITTI UMANI PREMIATO CON UN FINANZIAMENTO AGGIUNTIVO  
 
Bruxelles, 16 dicembre 2013 - La Commissione europea ha annunciato il 2013 stanziamenti del ´integrazione partenariato orientale e cooperazione´ del programma (Eapic), che andrà a progetti per incrementare le opportunità economiche nelle zone rurali, far avanzare le riforme nel settore energetico, migliorare la gestione del mercato del lavoro, offrire formazione professionale formazione e altri. Il finanziamento totale concesso nel 2013 ammonta a 87.000.000 €, ripartiti tra tre paesi: Moldova (€ 35.000.000), Georgia (27 milioni di €) e Armenia (25 milioni di €). "Quest´anno tre partner orientali sono stati premiati per i loro sforzi in fase di transizione democratica e il loro impegno per i valori fondamentali. Speriamo che questo gruppo crescerà più grande in futuro. Ulteriori finanziamenti significa più sostegno alle riforme nazionali e progetti comuni che portino benefici concreti per la vita dei cittadini " - ha annunciato Štefan Füle, commissario per l´allargamento e la politica europea di vicinato. Il programma Eapic prevede ulteriori finanziamenti ai paesi del partenariato orientale che fanno progressi nelle riforme per la democrazia profonda e dei diritti umani. Essa integra il supporto bilaterale annuale per i tre paesi interessati, sia attraverso nuovi progetti o ampliando la portata e la durata dei progetti esistenti. In Georgia, saranno utilizzati nuovi fondi per migliorare la gestione del mercato del lavoro, con un migliore collegamento tra istruzione, le competenze e le esigenze del mercato. In Moldova, nuovi fondi contribuiranno a incrementare le opportunità economiche nelle zone rurali. In Armenia, finanziamento aggiuntivo aiuterà a portare avanti il programma nazionale per la lotta contro la corruzione e la riforma del servizio civile. In Armenia sostegno diretto alla società civile è stato anche aumentato, in aggiunta ai finanziamenti Eapic.  
   
   
IL FUTURO DELL´EUROPA: LA VICEPRESIDENTE VIVIANE REDING INCONTRA I CITTADINI A VILNIUS  
 
Bruxelles, 16 dicembre 2013 - Il futuro dell´Europa, i diritti dei cittadini e la ripresa dalla crisi economica sono gli argomenti che sono stati affrontati nel corso del 41° dialogo con i cittadini (cfr. Allegato) che si è tenuto il 13 dicembre 2013, a Vilnius tra la Vicepresidente Viviane Reding e 200 cittadini. "Il prossimo mese di maggio sarà un mese importante per i cittadini lituani, che non eleggeranno soltanto un nuovo presidente, ma anche un nuovo Parlamento europeo, e sceglieranno il percorso che l´Unione europea intraprenderà nei prossimi anni" ha affermato la Vicepresidente Reding, Commissaria Ue per la Giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza. "Il dialogo di domani costituirà un´opportunità unica per preparare il terreno in vista di tali elezioni affrontando direttamente con i cittadini lituani i temi che stanno loro a cuore e che determineranno il futuro dell´Unione europea". I cittadini di tutta la Lituania parteciperanno al dialogo di Vilnius insieme a politici, imprenditori e personalità culturali lituane. Il sindaco di Vilnius, Artūras Zuokas, darà inizio al dibattito insieme alla Vicepresidente Reding. Il dialogo sarà moderato da Edmundas Jakilaitis (televisione nazionale Lrt). Il dibattito si svolgerà il 13 dicembre dalle 12:00 alle 14:00 (11:00-13:00 Cet) presso il municipio di Vilnius, sarà seguito da una conferenza stampa e verrà trasmesso in diretta webstream. I cittadini di tutta Europa potranno a loro volta intervenire su Twitter con l´hashtag #Eudeb8 e su Facebook. Lo stesso giorno la Vicepresidente Reding parteciperà alla conferenza di chiusura dell´Anno europeo dei cittadini 2013, indetta dalla presidenza lituana del Consiglio dell´Unione europea. Contesto Che cosa sono i dialoghi con i cittadini? Lo scorso gennaio la Commissione ha lanciato l´Anno europeo dei cittadini (Ip/13/2), dedicato ai cittadini dell´Unione e ai loro diritti. Durante l´anno, i membri della Commissione hanno avuto l´occasione di dialogare con i cittadini di tutta l´Ue per capire quali siano le loro aspettative per il futuro. Per il momento si sono tenuti 40 dialoghi con i cittadini in tutta l´Unione europea, con un commissario presente in ogni occasione. Sono in programma più di 50 riunioni di questo tipo (si veda l´allegato), alle quali parteciperanno politici nazionali e europei. È possibile seguire tutti i dialoghi all´indirizzo:http://ec.Europa.eu/debate-future-europe/index_it.htm. Molto è stato fatto nei vent´anni trascorsi dall´introduzione della cittadinanza dell´Ue: da una recente indagine dell´Eurobarometro emerge che il 65% dei lituani si sente europeo (62% in media per i cittadini dell´Ue). Tuttavia, soltanto il 52% afferma di sapere quali diritti conferisca la cittadinanza dell´Ue. Al contempo, il 58% dei lituani vorrebbe saperne di più sui propri diritti in quanto cittadini dell´Ue. Ecco perché la Commissione ha deciso di proclamare il 2013 Anno europeo dei cittadini, dedicandolo ai cittadini e ai loro diritti; i dialoghi sono stati il fulcro di quest´iniziativa. Perché proprio ora? Perché l´Europa è a un bivio. I mesi e gli anni a venire saranno decisivi per il futuro dell´Unione europea: c´è chi parla di unione politica, chi di federazione di Stati nazione, chi di Stati Uniti d´Europa. L´integrazione europea deve inoltre andare di pari passo con il rafforzamento della legittimità democratica dell´Unione. Ora più che mai è importante che i cittadini abbiano voce in capitolo nel dibattito. A che cosa servono i dialoghi? La voce dei cittadini permetterà alla Commissione di orientarsi nell´elaborazione della futura riforma dell´Ue. Uno degli obiettivi principali dei dialoghi è preparare il terreno per le prossime elezioni europee del 2014. L´8 maggio 2013 la Commissione europea ha pubblicato la seconda Relazione dell´Ue sulla cittadinanza, che propone 12 nuove misure concrete per risolvere i problemi tuttora sperimentati dai cittadini (Ip/13/410 e Memo/13/409). La relazione è la risposta della Commissione a un´ampia consultazione online avviata nel maggio 2012 (Ip/12/461), nonché alle domande e agli spunti emersi nel quadro dei dialoghi con i cittadini in merito ai loro diritti e al futuro dell´Ue.  
   
   
RIFORMA DELLA POLITICA REGIONALE: UN RUOLO RAFFORZATO PER LE CITTÀ EUROPEE!  
 
 Atene 16 dicembre 2013 - Di seguito l’intervento di Johannes Hahn Commissario per la politica regionale Convegno: "La politica europea in pratica: il caso di Atene" : “ Il nuovo periodo di finanziamento (2014-2020) segna il passaggio dalle pratiche del passato, con l´enfasi posta sul fare investimenti nelle economie regionali invece di trasferire fondi tra le regioni. L´attenzione non sarà più sulle infrastrutture, ma sulla promozione dell´attività economica e riguadagnare competitività attraverso investimenti in piccole e medie imprese (Pmi), innovazione ed efficienza energetica. La nostra riforma ambiziosa rende la politica regionale mirata e orientata ai risultati. E ´anche importante sottolineare l´approccio strategico. Funzionamento senza un programma realistico, fattibile e lungo termine non è più un´opzione. Interventi urbani finanziati dall´Ue dovrebbero generare direttamente ricchezza e creare occupazione. Assistiamo un ruolo sempre crescente dei centri urbani che viene preso in considerazione nella nostra riforma. Il 70% della popolazione dell´Ue vive in città. Città mostrano concentrazioni dei nostri più grandi problemi come la disoccupazione e altri problemi sociali. Ma sono anche laboratori di soluzioni: questo è dove la maggior parte avviene l´innovazione, portando nuove opportunità di lavoro, nuove soluzioni tecnologiche per rendere la crescita più sostenibile. Città sono i motori della crescita - centri di ricerca e know-how. Strategia Europa 2020 per la crescita e l´occupazione non può essere spedito senza la partecipazione attiva delle città. Crediamo che le città devono essere al centro dell´agenda per i responsabili politici europei e nazionali. Questo è il motivo per cui la Dg Regio ha essere rinominato come Regional and Urban politica e ha una nuova funzione di coordinamento all´interno della Commissione. Lo sviluppo urbano ha una lunga storia all´interno della politica di coesione. Le città hanno acquisito un´enorme esperienza durante i precedenti periodi di programmazione. Questo si è diffuso anche al politico più ampio. "Intervento integrato" e "bottom up" sono ormai elementi fondamentali non solo per lo sviluppo urbano, ma per l´intera politica di coesione. Nel periodo attuale 40% del Fesr viene investito in città, nel prossimo periodo sarà pari a maggiori probabilità di essere circa la metà. La nuova politica di coesione affronterà le città più direttamente: con specifiche priorità di investimento urbane; l´obbligo di investire almeno il 5% in programmi integrati che riuniscono i settori e fondi. Infine € 330.000.000 per le città a sperimentare nuovi approcci. La legislazione prevede anche azioni urbane innovative (330.000.000 €) e Urbano Development Network per la promozione delle capacità e scambio di esperienze. Dobbiamo sottolineare la necessità di una cooperazione , in particolare per le città alla periferia dell´Europa: l´apertura e lo scambio di idee sono gli elementi chiave per il successo e può essere fonte di ispirazione per la progettazione di operazioni, metodi di lavoro e la governance. Interventi urbani stanno diventando sempre più complesso, con problemi seriamente aggravate a causa della recessione. Città come Atene e altre città greche hanno a che fare con la grande scala questioni sociali con le risorse umane e finanziarie limitate. In questo contesto, le città hanno bisogno di utilizzare i fondi Esi in un approccio olistico ( approccio integrato) per affrontare meglio i problemi multi-sfaccettato. E fare l´uso ottimale delle risorse finanziarie disponibili. Ma: non si tratta solo di soldi. Vogliamo gettare le basi per una nuova agenda urbana europea, dove le città hanno un ruolo più importante. Questo è qualcosa che gli Stati membri stanno sostenendo. Città devono partecipino direttamente o anche responsabile della progettazione e realizzazione di strategie di sviluppo economico e progetti di sviluppo urbano per esempio dove localizzare le infrastrutture di trasporto o di investimenti in innovazione. Questo avrà bisogno di cambiamento importante nella strategia di politiche e di governo. Atene può essere un capofila nella ricerca di soluzioni innovative alle sfide urbane - questa è la possibilità di trasformare un problema in un´opportunità. In un breve periodo di tempo, Atene ha fatto molto. Ha bisogno di costruire su questo lavoro per sfruttare il suo potenziale. Atene ha già esperienza nella gestione dei Fondi strutturali con "rilanciare Atene" del progetto. Sono molto lieto di vedere il buon equilibrio di entrambi i fronti sociale e imprenditoriale / innovazione. Ora dobbiamo definire e negoziare le operazioni di sviluppo urbano nel prossimo periodo di programmazione e come saranno attuate. Vi esorto ad ampie consultazioni con le parti interessate e fare attenzione nella scelta e nell´attuazione degli interventi. C´è un bisogno assoluto di essere impegnata l´approccio strategico. Realizzazioni a causa dei fondi Ue sono il modo migliore per comunicare il vostro successo ai cittadini. E ´importante che gli interventi dell´Ue in Atene diventano una parte tangibile della vita quotidiana e migliorare la vita di tutti i cittadini. Conclusione Le città devono essere visti come partner chiave per le autorità nazionali ed europee. Hanno bisogno di un nuovo approccio e una nuova governance, non solo più soldi. Questo è il motivo per cui ho avviato un dialogo diretto con i sindaci delle città capitali. Io ospitare un grande evento a febbraio (17th/18th) a Bruxelles per esplorare questo con esperti di tutti i livelli.Ciò comprenderà anche il primo incontro della Rete di Sviluppo Urbano. Siete tutti i benvenuti. Sono anche molto felice di vedere questo all´ordine del giorno della Presidenza greca, per la riunione ministeriale informale. Il futuro dell´Europa sarà progettato in città. Se non otteniamo proprio in città, non otterremo bene a tutti.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, DISCRIMINAZIONE AI ROM: PORRE FINE ALLE ESPULSIONI ETNICHE ILLEGALI  
 
Strasburgo, 16 dicembre 2013 - I paesi dell´Ue devono smetterla con l’ espulsione illegale dei Rom, abusi della polizia e violazioni dei diritti umani sono stati perpetrate contro di loro, afferma il Parlamento in una risoluzione non vincolante adottata il Giovedi. Esso valuta le strategie degli Stati membri per promuovere l´integrazione dei Rom e chiede più fondi per prevenire la discriminazione e raggiungere piccoli progetti comunitari. La risoluzione condanna i tentativi da parte dei paesi dell´Ue di limitare illegittimamente il diritto dei Rom alla libera circolazione nella Ue. Con una popolazione stimata di 10 a 12 milioni in Europa (circa 6 milioni vivono nella Ue), i Rom sono la più grande minoranza etnica in Europa. Più soldi, spesi meglio - La Commissione e gli Stati membri devono garantire fondi sufficienti per l´integrazione dei rom, da entrambi i bilanci nazionali e programmi comunitari quali il Fondo sociale europeo e sul Fondo europeo di sviluppo regionale. I deputati suggeriscono inoltre fornire regimi particolari di sovvenzione, come i fondi flessibili e di piccole dimensioni per i progetti comunitari. L´esecutivo Ue dovrebbe continuare a valutare come gli Stati membri spendono i fondi comunitari stanziati per l´integrazione dei Rom e riferire i risultati al Parlamento e al Consiglio ogni anno, i deputati suggeriscono. Livello Ue di monitoraggio - Il Parlamento esorta la Commissione a monitorare i diritti fondamentali dei rom, azioni anti-rom e crimine d´odio contro la Roma in tutta l´Ue. Dovrebbe agire in giudizio, dicono, se questi diritti vengono violati, in particolare per quanto riguarda la libertà di circolazione e di soggiorno, accesso alla sanità e all´istruzione, la non discriminazione, la protezione dei dati personali e il divieto di creazione di registri su base etnica e la razza. Formazione e occupazione - Gli Stati membri devono porre fine alla segregazione nell´istruzione e collocamento dei bambini Rom nelle scuole speciali, la risoluzione dice. Garantire un´istruzione di qualità per tutti i bambini Rom, evitando la dispersione scolastica e garantendo l´accesso al programma Erasmus sono tra le loro priorità. Paesi dell´Ue dovrebbero evitare una discriminazione in materia di occupazione, rendere più facile per i Rom di accedere al mercato del lavoro e istituire programmi di formazione specializzati. I deputati hanno anche sollecitare le istituzioni europee per creare programmi di stage specifici e impiegano rom. Aspetti di genere della integrazione dei Rom - In una risoluzione separata non vincolante approvata il Martedì, il Parlamento invita gli Stati membri ad affrontare discriminazioni subite dalle donne rom. Essa suggerisce misure quali orari flessibili di lavoro, sgravi fiscali, accordi di welfare adeguate e l´ampliamento di strutture per l´infanzia.  
   
   
VENDOLA, RAMA AD ALTERENERGY: "UNA BUONA PRATICA PER UN´EUROPA SMART"  
 
Bari, 16 dicembre 2013 - “In questi anni abbiamo sempre immaginato le politiche di cooperazione dentro un’idea di partenariato e di crescita fondata sulla reciprocità e sullo sviluppo della conoscenza. Sulla capacità di mettere in relazione non soltanto i livelli istituzionali, ma gli attori economici, la società civile, i centri di ricerca, le pubbliche amministrazioni. Alterenergy è un progetto che s’inserisce a pieno titolo nelle azioni messe in campo dalla Regione Puglia, con lo scopo di costruire una rete europea in area adriatica fra amministrazioni, istituzioni e imprese, attraverso lo scambio di esperienze, competenze e pratiche innovative. Alterenergy è una buona pratica nella direzione di un’Europa smart, cioè di una Europa intelligente”. Così il Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, il 12 dicembre a Bari aprendo i lavori della Conferenza Internazionale “Small municipalities towards an Adriatic Smart community”, promossa dal Servizio Mediterraneo della Regione Puglia (Lead Partner). 57 comunità selezionate ad oggi su tutta la fascia costiera Adriatica, 26 accordi già firmati tra partner di progetto ed amministrazioni coinvolte, 18 Piani di azione per l’energia sostenibile previsti, 2 progetti pilota infrastrutturali in tema di sostenibilità energetica da realizzarsi in Puglia e Albania e 6 più piccole azioni infrastrutturali dimostrative: sono alcuni dei numeri Alterenergy – Energy Sustainability for Adriatic Small Communities, il primo Progetto Strategico avviato a settembre 2011 e con una durata di 4 anni (fine lavori agosto 2015), attivato nella programmazione comunitaria 2007 – 2013, finanziato dal Programma di preadesione Cbc Ipa Adriatico, con un budget complessivo pari a 12,5 milioni di Euro ed un partenariato di 18 organizzazioni (Ministeri, Regioni, Agenzie di sviluppo, enti territoriali) appartenenti a tutti i Paesi dello spazio Adriatico: Italia (le 7 regioni costiere), Albania, Bosnia Herzegovina, Croazia, Grecia, Montenegro, Serbia e Slovenia. “Anche l’Albania può diventare oggi terra di speranza per le imprese italiane – ha detto Edi Rama, Primo Ministro albanese, nel suo primo viaggio ufficiale da premier in Italia - ci sono, infatti, tutte le condizioni per un sistema competitivo in termini di costo del lavoro, agevolazioni nelle procedure e disponibilità del governo a mettere spazi e strutture. In cambio vogliamo solo posti di lavoro. Siamo disposti ad accogliere a braccia aperte tutti quegli imprenditori italiani che vogliono internazionalizzare approfittando di una tassazione molto competitiva”. “La Puglia si candida ad essere di fatto regione pilota – ha detto Silvia Godelli, Assessore al Mediterraneo, Cultura e Turismo della Regione Puglia – per uno sviluppo integrato di carattere macroregionale, che nei prossimi anni potrà senz’altro far perno sul nuovo Programma Italia-albania-montenegro di cui la Puglia stessa deterrà l’Autorità di gestione, e sulla costituzione della Macroregione Adriatico-ionica nella quale sicuramente punteremo sul pilastro del turismo, a vantaggio dell’intera area interessata e nel quadro di una visione assolutamente sostenibile dello sviluppo dei territori”.  
   
   
VENDOLA INCONTRA IL PRIMO MINISTRO ALBANESE EDI RAMA  
 
Bari, 16 dicembre 2013 - “È stata l’occasione per complimentarci con il Primo Ministro per la vittoria nelle recenti elezioni politiche albanesi e per rappresentargli i sentimenti di amicizia antica e sempre rinnovata con il popolo albanese”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola a margine dell’incontro con il Primo Ministro albanese Edi Rama, a Bari per un convegno che è tenuto il 12 dicembre presso l’Hotel Palace su “Alterenergy”, progetto strategico di cooperazione con l’Albania e altri paesi che si affacciano sull’Adriatico sulle energie rinnovabili. “È stata l’occasione – ha proseguito Vendola – per esprimere l’interesse da parte della Puglia per la vita di una nazione sorella dell’Italia e per manifestare l’auspicio che i rapporti, già molto intensi, tra i sistemi economico-imprenditoriali di Puglia e Albania possano ulteriormente intensificarsi”. Naturalmente, ha spiegato il Presidente della Regione Puglia, “noi siamo molto interessati a questo scambio tra sistemi d’impresa. Ieri sera il Presidente Rama ha avuto l’occasione di incontrare diversi imprenditori pugliesi, molti dei quali sono già da lungo tempo protagonisti della vita economica albanese. Va molto bene che si colgano le occasioni per irrobustire questi rapporti e per quel che mi riguarda, va molto bene che questa confidenza crescente serva ad abbattere qualunque tipo di pregiudizio. Da una parte e dall’altra”. “Per noi – ha concluso Vendola – l’Albania è sorella ed è un prezzo pregiato dell’Europa che sogniamo e che vogliamo. Noi consideriamo gli albanesi costruttori dell’Europa, li sentiamo Europa e, da questo punto di vista, faremo tutto quello che è nelle nostre possibilità per poter ricevere il dono della loro presenza nella storia del cammino dell’Unione Europea”. “L’italia per noi – ha dichiarato il Primo Ministro Rama – ha sempre rappresentato una terra di speranza, ma la mia visita oggi in questa terra serve a sottolineare quanto anche l’Albania rappresenta una terra di speranza per gli imprenditori italiani. Abbiamo cominciato dalla Puglia questo viaggio in diverse tappe per veicolare un messaggio semplice e chiaro: noi vogliamo accogliere a braccia aperte tutti quegli imprenditori che vogliono internazionalizzare, approfittare dei costi di lavoro e di una tassazione molto competitiva e anche di una grande volontà da parte del nostro Governo di accelerare tutte le procedure burocratiche”. “La visita in Puglia – ha concluso Rama – è anche l’occasione per incontrare il Governatore Vendola e per continuare quel dialogo già cominciato anni fa a Tirana e per ringraziarlo per tutto il sostegno al popolo albanese”. Vendola ha regalato al Presidente Rama un libro sulla Puglia e una medaglia raffigurante Castel del Monte e il Primo Ministro Albanese ha donato al Presidente un libro dal titolo “Italia, terra di speranza”.  
   
   
MARONI: VIA EQUITALIA, È INIZIATA LA RIVOLUZIONE  
 
Milano, 16 dicembre 2013 - "La decisione che abbiamo assunto in Giunta rappresenta l´attuazione di un importante punto del Programma e l´inizio della rivoluzione ovvero la riscossione, a partire dall´anno prossimo, delle imposte regionali che sarà fatta dalla Regione e non più da Equitalia". Lo ha spiegato ilpresidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, interpellato dai giornalisti al suo arrivo alla sede della Cisl Lombardia prima dell´incontro dal titolo ´Rai a Milano, una sede, un centro per Expo 2015 e non solo´. Riduzione Dei Costi - "Avevamo preso l´impegno di sostituire Equitalia con la riscossione regionale - ha ricordato il presidente Roberto Maroni - e con la delibera di oggi sta cominciando ad avvenire, questo porterà ad una riduzione dei costi per i cittadini e ad un modo di procedere più umano, che tiene conto delle condizioni, anche di difficoltà, in cui si trovano i cittadini e i contribuenti, condizioni di cui oggi Equitalia non tiene conto. Vogliamo avere un rapporto corretto con i contribuenti, con chi paga le tasse, ma anche tenendo conto delle condizioni di difficoltà in cui si trovano e oggi è stato fatto un primo importante passo in questa direzione, per cui sono molto soddisfatto della decisione che abbiamo preso, una decisione impegnativa perché ci mette in una situazione di responsabilità ma siamo assolutamente in grado di farlo, perché questo è il futuro". Sostituire Completamente Equitalia - La nostra ambizione per il futuro è di sostituire completamente Equitalia, non solo per le imposte regionali ma anche quelle che vanno allo Stato: oggi cominciamo un percorso - ha concluso Roberto Maroni - che si deve concludere entro breve con la sostituzione completa di Equitalia da parte delle strutture regionali interne ed esterne".  
   
   
LOMBARDIA. MARONI: VIA EQUITALIA - LA SCHEDA -  
 
Milano, 16 dicembre 2013 - A partire dal 1 gennaio 2014, Regione Lombardia non si avvarrà più della procedura di recupero crediti operata da Equitalia, ma utilizzerà le procedure di riscossione coattiva diretta, attraverso le modalità previste dal Regio Decreto 639/1910. Il recupero coattivo di Equitalia ha sempre limitato la flessibilità operativa degli Enti che se ne avvalgono e questo comporta che spesso i cittadini sono colpiti in modo indiscriminato e talora vessatorio. Regione Ha Sviluppato Organizzazione - In questi anni, Regione Lombardia ha sviluppato un´organizzazione dedicata alla riscossione delle entrate, che ha permesso di conseguire importanti risultati anche in termini di attenzione nei confronti dei contribuenti. Regione Lombardia ha pertanto deciso di estendere il governo del processo tributario anche all´ultima fase del recupero coattivo dei crediti. Nuovo Modello Vicino Territorio - Il nuovo modello di riscossione si contraddistinguerà per modalità di azione tese a garantire una maggiore vicinanza al territorio e alle sue problematiche, tenendo in dovuta considerazione le reali condizioni economico-patrimoniali dei cittadini, distinguendo i soggetti che volutamente evadono, danneggiando la collettività, da quelli che sono in situazione di effettiva difficoltà. Riduzione Costi Per Cittadini - L´abbandono di Equitalia permetterà di conseguire sinergie con l´attuale organizzazione, con una conseguente riduzione dei costi a carico dei cittadini, in termini di eliminazione dell´aggio e minori interessi moratori applicati, permettendo, altresì, un più efficace recupero dei crediti.  
   
   
LOMBARDIA: VIA EQUITALIA DAL RECUPERO CREDITI  
 
 Milano, 16 dicembre 2013 - "Dal programma ai fatti! Con questa importante delibera si conferma ulteriormente il percorso di attuazione dei punti strategici del programma di governo del presidente Maroni". Lo ha dichiarato l´assessore all´Economia, Crescita e Semplificazione Massimo Garavaglia, dopo la seduta di della Giunta regionale lombarda, che ha approvato la delibera, con cui si prevede che la riscossione dei tributi e delle altre entrate regionali sia gestita dalla Regione e non più da Equitalia. "Questa delibera - ha spiegato l´assessore - rappresenta un gesto di attenzione e comprensione nei confronti delle problematiche quotidiane dei cittadini lombardi. In questo modo, per le entrate ed i tributi gestiti direttamente, la Regione Lombardia procederà autonomamente alla riscossione dei propri crediti. L´adozione dell´ingiunzione di pagamento consentirà una riduzione dei costi a carico dei cittadini e permetterà un più efficace recupero dei crediti. Perseguiamo con tenacia l´obiettivo di ottenere al più presto un modello di fisco regionale, meno oppressivo nei confronti della popolazione lombarda". "Adesso il prossimo passo - ha concluso Garavaglia - riguarda l´estensione di questo modello anche agli Enti locali lombardi che lo desiderano, per la riscossione dei tributi locali".  
   
   
PARMA: OGGI IN PROVINCIA IL MINISTRO DEL VENEZUELA JORGE GIORDANI CON LUI UN VICEMINISTRO E L’AMBASCIATORE A ROMA. ATTENZIONE PUNTATA SULLE ESPERIENZE DI SUCCESSO DEI DISTRETTI INDUSTRIALI.  
 
Parma, 16 dicembre 2013 – Oggi a Parma, nella sede della Provincia, il ministro della Pianificazione economica del Venezuela Jorge Giordani, accompagnato dal viceministro per gli Affari europei Calixto Ortega Rios, dall’ambasciatore venezuelano presso il Quirinale Julian Isaias Rodriguez e da funzionari dell’ambasciata. Occhi puntati sulla nostra economia: il ministro Giordani ha chiesto espressamente di poter conoscere l’esperienza del Distretto agroalimentare di Parma, a latere della sua presenza in Italia per partecipare alla Vi Conferenza Italia-america Latina di Roma. Il suo interesse è quello di conoscere esperienze concrete di successo di distretti industriali, per verificare l’eventuale applicabilità alla realtà venezuelana. La delegazione arriverà in Provincia alle 9,30 di lunedì 16 dicembre: ad accoglierla, in Sala Giunta, saranno il vice presidente della Provincia Pier Luigi Ferrari e il prefetto di Parma Luigi Viana. La giornata, organizzata dalla Provincia in collaborazione con l’Unione Parmense Industriali, prevede, a seguire, una tavola rotonda in Sala Savani con i principali referenti dei distretti agroalimentari locali: interverranno Stefano Girasole, dirigente dell’Area Economia, Impresa e Territorio dell’Unione parmense degli Industriali, che parlerà di “La realtà economica di Parma. L’esperienza dei distretti industriali agroalimentari: criticità e punti di forza”, il presidente del Distretto del Pomodoro da industria Pier Luigi Ferrari, Simone Calzi, responsabile dell’Ufficio legale del Consorzio del Prosciutto di Parma, e Andrea Bonati, presidente della Sezione di Parma del Consorzio del Parmigiano Reggiano. Al termine della tavola rotonda gli ospiti venezuelani saranno accompagnati a visitare l’azienda di trasformazione del pomodoro “Rodolfi Mansueto” di Ozzano.  
   
   
FONDI EUROPEI: CONFERMATE RISORSE 2014-20 A FVG  
 
Trieste, 16 dicembre 2013 - La Regione non sarà penalizzata nella ripartizione nazionale dei Fondi europei per la programmazione 2014-2020. È quanto ha ottenuto il Friuli Venezia Giulia nella riunione della Conferenza dei presidenti delle Regioni del Centro-nord, che si è svolta il 12 dicembre a Roma e alla quale ha preso parte l´assessore Gianni Torrenti. L´accordo tra le Regioni si è reso indispensabile di fronte ai nuovi indicatori stabiliti dal Governo che hanno modificato radicalmente i criteri di riparto territoriale dei fondi europei Por-fesr e Fse. "L´accordo raggiunto oggi, pur sofferto, ha permesso al Friuli Venezia Giulia - ha detto Torrenti - di recuperare 58 milioni di euro rispetto alle proposte iniziali del Governo che, aggiunti ai 60 di programmazione operativa nazionale, ripristinano di fatto le risorse del periodo precedente 2007-2013". "Quello ottenuto oggi - ha aggiunto Torrenti - è un indubbio successo sia pure parziale del Friuli Venezia Giulia e della altre Regioni, come la Liguria, che rischiavano di essere penalizzate. Siamo riusciti a far valere le nostre buone ragioni, soprattutto la necessità di mantenere la competitività territoriale rispetto ai Paesi confinanti". Inoltre la Conferenza dei presidenti si è anche impegnata, ha riferito Torrenti, a trovare indicatori più adeguati per di fondi di coesione Fsc, quelli destinati alla realizzazione delle infrastrutture.  
   
   
FONDI UE - COTA: ACCORDO RAGGIUNTO, SODDISFAZIONE PER LA QUOTA DEL PIEMONTE  
 
Torino, 16 dicembre 2013 - «Abbiamo chiuso un accordo complessivo per il riparto dei fondi strutturali Ue per il periodo 2014-2020. Rispetto alle ipotesi del Governo, che prevedeva stanziamenti molto più bassi, alla Regione Piemonte vanno complessivamente 2 miliardi e 160 milioni di euro, suddivisi in 1 miliardo e 880 milioni per Programma operativo regionale, Fondo europeo di sviluppo regionale e Fondo sociale europeo e 280 milioni di quota con ricaduta sul Piemonte del Piano operativo nazionale. Siamo soddisfatti, sia con riferimento all’importo complessivo, che alla quota pro capite che si attesta tra più alte. Rimane la contrarietà rispetta alla politica del Governo nazionale che ha stanziato 1800 milioni in meno a livello di cofinanziamento. Abbiamo adempiuto al mandato conferito dal Consiglio regionale». Lo ha dichiarato il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota , al termine della Conferenza delle Regioni riunitasi a Roma per il riparto dei fondi strutturali Ue per il periodo 2014-2020.  
   
   
ACCORDO TRA REGIONI SU FONDI UE: PIÙ RISORSE PER L´ALTO ADIGE  
 
Bolzano, 16 dicembre 2013 - Raggiunto l´accordo tra le Regioni sulla ripartizione del fondi Ue fino al 2020: il 12 dicembre a Roma il vicepresidente della Provincia Richard Theiner ha condotto la trattativa finale per l´intesa nella Conferenza delle Regioni. "Nella politica di coesione e regionale l´Alto Adige potrà contare nel periodo 2014-2020 su maggiori risorse", annuncia Theiner. Sono notevolmente aumentati rispetto agli ultimi 7 anni i finanziamenti Ue di cui potrà beneficiare l´Alto Adige fino al 2020: la conferma arriva da Roma dal vicepresidente della Provincia Richard Theiner, che in rappresentanza del presidente Luis Durnwalder ha partecipato oggi alla riunione decisiva nella sede della Conferenza delle Regioni, dove è stata raggiunta un´intesa sulla ripartizione dei fondi europei tra le aree del nord e del centro (il cosidetto Obiettivo 2 dell´Ue). Spalmato in 7 anni, l´aumento di risorse per la Provincia corrisponde al 15% in più (233 milioni di euro). "Questi mezzi saranno messi a disposizione del Fondo europeo di sviluppo regionale Fesr e del Fondo sociale europeo Fse", spiega Theiner. Non è stata invece ancora definita la ripartizione delle risorse europee per il Fondo di solidarietà e coesione previsto per i grandi progetti infrastrutturali. "Ma è certo che anche in questo settore l´Alto Adige potrà contare su maggiori fondi rispetto ai 72 milioni degli ultimi sette anni", aggiunge Theiner. Il vicepresidente, che aveva concordato la posizione altoatesina con il presidente Durnwalder e il successore designato Arno Kompatscher, sottolinea che è stata così raggiunta una soluzione complessiva soddisfacente e vantaggiosa per l´Alto Adige. Il direttore della Ripartizione provinciali Affari europei Thomas Mathà, che ha partecipato al vertice decisivo a Roma, ricorda che i nuovi criteri di ripartizione dei fondi Ue valorizzano l´Alto Adige all´interno delle Regioni: "I criteri non tengono conto soltanto della situazione economica e territoriale, come finora, ma anche di quella sociale."  
   
   
TOSCANA: PAGATI 30 MILIARDI L´ANNO. ORA INTERVENTI PER CRESCITA E MODIFICHE AL PATTO DI STABILITÀ"  
 
Firenze, 16 dicembre 2013 – Tra tagli e minori spese permesse dal patto di stabilità interno le autonomie locali hanno contribuito al contenimento della spesa dello Stato per 31 miliardi nel 2012 e 34 miliardi nel 2013. "Sono tre ´manovre´ di una bella portata delle quali, anche sui media, si parla ben poco" sottolinea l´assessore al bilancio e alla presidenza della Toscana, Vittorio Bugli. Ed anche per il 2014 si prospettano scenari analoghi. L´assessore lo ricorda durante la presentazione a Firenze del rapporto sulla finanza territoriale in Italia che c´è stato stamani: uno studio realizzato dall´Irpet, l´istituto di programmazione economica della Regione, assieme ad una rete di altri istituti di ricerca regionali, quali l´Ires, l´Srm, Eupolis, Ipres e Liguria ricerche. Quella descritta è una situazione di difficoltà e incertezza. Regioni ed enti locali si trovano a fare di più con meno, senza soprattutto sapere quanto. "Ora – prosegue Bugli – ci vengono chiesti nuovi sacrifici". Solo per le Regioni i tagli potrebbero ammontare a 560 milioni, che per la Toscana, seconda l´assessore, si tradurrebbero per il 2014 in una sforbiciata di 50 milioni, annullando di fatto gli aumenti che ci sono stati su alcuni trasferimenti. "Tutti siamo consci delle difficoltà - sottolinea Bugli - ma almeno si potrebbero non bloccare interventi che riguardano la sicurezza delle persone: in Toscana in poco più di anno abbiamo avuto tre alluvioni ed un sisma con danni per 650 milioni ai quali lo Stato ha contribuito solo per 150, senza peraltro ancora averli trasferiti, almeno in gran parte. Servirebbero più risorse e una maggiore libertà, controllata se si vuole, nel patto di stabilità, che non deve gravare su spese legate alla messa in sicurezza del territorio o necessarie per riparare ai danni di calamità". Altri riforme potrebbero aiutare la macchina a funzionare meglio. L´assessore parte ancora dai meccanismi di contenimento della spesa pubblica. "Si è persa ad esempio ancora una volta l´occasione per introdurre il patto di stabilità integrato" ricorda. "La legge di stabilità nazionale rinvia il patto di stabilità integrato al 2015 – spiega dal palco - Sarebbe invece stato importante fissare il principio per cui il tetto sulla spesa della pubblica amministrazione deve riguardare un territorio e non un singolo livello istituzionale, per non bloccare ancor di più gli investimenti". "Se in Toscana si possono spendere 2 euro – afferma l´assessore -, l´importante è che quei 2 euro alla fine vengano spesi. Così tante volte non è. E introdurre un meccanismo fluido, con una regia magari regionale, per cui un Comune può cedere in qualsiasi momento una quota di spesa se ritiene che entro l´anno non la spenderà, avrebbe permesso di lavorare meglio favorendo anche la coesione". Quanto alle riforme, per l´assessore un provvedimento ponte era necessario ma invita tutti a lavorare insieme al Parlamento per migliorare il disegno di legge Delrio in una prospettiva di semplificazione dei ruoli istituzionali. L´ultima battuta è sui fondi strutturali europei, quelli per sostenere lo sviluppo economico e le politiche sociali: "Per evitare di partire comunque tra un anno – annuncia Bugli – la Regione Toscana anticiperà da subito 82 milioni sulla programmazione 2014-20. "´E´ un peccato – conclude - che non via sia stata una maggiore concertazione con le Regioni, anche se alla fine le risorse disponibili saranno analoghe a quelle precedenti. Resta da domandarsi se, in Europa, non si sia persa un´altra occasione: se davvero di voleva entrare in una fase di crescita forse sarebbe stato necessario spingere di più sull´acceleratore".  
   
   
COOPERAZIONE INTERNAZIONALE: PRESENTATI A MONTECITORIO RISULTATI "BRASIL PRÒXIMO": VICEPRESIDENTE G.R. UMBRIA: "SERVE NUOVA QUALITÀ DELLA NOSTRA PRESENZA"  
 
Perugia, 16 dicembre 2013 - "L´italia delle Regioni non può lasciarsi alle spalle il Brasile della cooperazione, in un momento in cui, a dispetto delle difficoltà, le nostre imprese si stanno affacciando in quel mercato con le loro straordinarie qualità: dobbiamo essere in grado di esprimere una nuova qualità della nostra presenza". Lo ha detto la vicepresidente della Regione Umbria Carla Casciari, intervenendo a Montecitorio, nella Sala Aldo Moro, alla presentazione dei risultati del programma "Brasil Pròximo/ Cinque Regioni Italiane per lo Sviluppo Locale Integrato in Brasile": un programma di cooperazione internazionale, cofinanziato dal Ministero degli Affari Esteri, che, attraverso un accordo di collaborazione fra le Regioni Umbria, Marche, Toscana, Emilia Romagna, Liguria e la Presidenza della Repubblica del Brasile, è finalizzato all´attivazione, nel medio periodo, di progetti e processi di sviluppo locale "integrato, equo e sostenibile". Alla vigilia della sesta Conferenza Nazionale sull´America Latina e i Carabi, i responsabili del Programma hanno voluto così presentare alla Camera dei Deputati un primo bilancio delle attività e dei risultati raggiunti, unitamente alle prime prospettive di continuità del Programma, giunto al suo ultimo anno di attuazione. Dal 2 all´11 novembre scorso, nel quadro del programma, una delegazione della Regione Umbria aveva compiuto un "tour" in Brasile, toccando Brasilia, Rio de Janeiro, Sâo Paulo e Sâo Carlos, per sostenere un´azione promozionale dell´Umbria nei confronti di interlocutori del tessuto economico brasiliano, facendo registrare "risultati concreti e positivi". L´incontro a Montecitorio è stato aperto dalla vicepresidente della Camera dei Deputati Marina Sereni, dall´Ambasciatore del Brasile in Italia Ricardo Neiva Tavares e dal sottosegretario al Ministero degli Affari Esteri Mario Giro. Oltre ai responsabili umbri, erano presenti la coordinatrice per il Brasile del Programma Maria Cristina Sampaio e il Ministro per la Segreteria Generale della Presidenza della Repubblica Federativa del Brasile Gilberto Carvalho. "Di fronte ad una forte riduzione dei fondi disponibili per la cooperazione - ha sottolineato la vicepresidente della Regione Umbria Carla Casciari -, bisogna dare un passo più rapido, ´sistemico´ e profondo alla cooperazione fra Italia e Brasile". "Il partenariato delle Regioni - ha aggiunto Casciari - non deve sostituirsi alla cooperazione, né surrogare specifiche politiche di sostegno alla internazionalizzazione delle imprese: al contrario, le Regioni devono individuare ampi spazi di collaborazione a livello locale, facilitando l´interazione fra le imprese. E tutto ciò - ha aggiunto - necessita di una maggiore iniziativa a livello regionale e interregionale, di una più flessibile azione di coordinamento ministeriale, e di un ragionato flusso di risorse capace di indirizzare e accompagnare l´intero processo". "Il Brasile - ha detto la vicepresidente della Regione Umbria - è per noi italiani, per i nostri territori e le nostre imprese, una grande opportunità -, così come l´Italia - ha concluso - può essere ancora una volta un´opportunità per il Brasile".  
   
   
LE DECISIONI DELLA GIUNTA REGIONALE DEL PIEMONTE:LAVORO, TERZO VALICO E QUALITÀ DELL’ARIA SONO I PRINCIPALI ARGOMENTI AFFRONTATI IERI SERA DALLA GIUNTA REGIONALE.  
 
Torino, 16 dicembre 2013 - La riunione è stata coordinata dal presidente Roberto Cota. Lavoro. Su proposta dell’assessore Claudia Porchietto sono stati approvate tre delibere contenenti misure a favore dell’occupazione: la dotazione finanziaria della direttiva sulla mobilità transnazionale 2012-2014 viene incrementata con 2 milioni di euro, derivanti da economie di gestione di altre direttive, che vengono destinati allo sviluppo dei progetti di promozione di opportunità occupazionali nei Paesi dell’Unione Europea (le risorse complessive passano così da 4,3 a 6,3 milioni); viene affidata a Finpiemonte l’istituzione di un fondo regionale di garanzia per l’accesso al credito a favore di nuove imprese e dei lavoratori autonomi, che disporrà di un milione di euro per fornire garanzie fideiussorie alle banche convenzionate sui finanziamenti erogati; nell’ambito del programma sperimentale di interventi straordinari a sostegno di lavoratori e imprese dei settori tessile e Ict applicato a lavorazioni meccaniche vengono destinati 2,9 milioni di euro per incrementare i percorsi formativi per il lavoro per i quali è dimostrabile l’interesse di una o più imprese del territorio. Terzo valico. L’approvazione dell’aggiornamento del piano di reperimento dei materiali litoidi per la realizzazione del Terzo valico dei Giovi, proposta dagli assessori Barbara Bonino e Gian Luca Vignale, interessa esclusivamente le opere e gli interventi riguardanti i lotti 1 (viabilità complessiva e lavori preparatori della galleria Vallemme) e 2 (lavori preparatori del tunnel) ed è condizionata dall’attuazione di dettagliate prescrizioni riguardanti il piano del traffico stradale e ferroviario e la riqualificazione ambientale dell’ex cava Cementir di Voltaggio e dei siti in località Libarna di Arquata/serravallescrivia, Pieve di Novi Ligure e Castello Armellino di Tortona. Per i restanti lotti 3, 4 e 5 nella delibera si ritiene opportuno chiedere un riaggiornamento del documento presentato dal Consorzio Cociv in quanto, anche se la valutazione complessiva permette la formulazione di un giudizio positivo in termini di produzione, riutilizzo e deposito delle terre e rocce da scavo, l’esame specifico delle varie realtà territoriali impone il ricorso ad una serie di verifiche di carattere tecnico necessarie per rendere compatibili gli interventi proposti. Qualità dell’aria. Un accordo di programma tra Stato e Regioni del bacino padano, presentato dall’assessore Roberto Ravello, riguarda l’adozione coordinata e congiunta di misure di risanamento della qualità dell’aria e di contrasto all’inquinamento atmosferico nel breve, medio e lungo periodo mediante interventi sui settori maggiormente responsabili delle emissioni inquinanti (combustione di biomasse, trasporto merci e passeggeri, riscaldamento civile, industria, produzione di energia, agricoltura). Cruscotto edilizia residenziale. Come proposto dagli assessori Gian Luca Vignale e Giovanna Quaglia si potrà procedere con l’attuazione del progetto “Cruscotto analisi utenze edilizia residenziale pubblica”, che si propone di esaminare l’utenza di alcune aree abitative tramite la verifica della banca dati gestionale dell’Atc di Torino con l’obiettivo di prevenire le frodi.  
   
   
BILANCIO DI PREVISIONE 2014, L’ASSESSORE MARCHE ANTICIPA IN SECONDA COMMISSIONE L’IMPEGNO A INTEGRARE LE RISORSE PER I PARCHI.  
 
Ancona, 16 dicembre 2013 - Un impegno a integrare le risorse destinate ai Parchi e alle Riserve naturali delle Marche, attraverso la presentazione di emendamenti al Bilancio di previsione 2014, è stato garantito dall’assessore all’Ambiente, Maura Malaspina, intervenuta ai lavori della Seconda Commissione consiliare. “La Regione si trova ad affrontare una difficile situazione, determinata dai tagli nazionali al bilancio che, nel triennio 2012-2014, superano 1,3 miliardi di euro – ha ricordato l’assessore – Abbiamo dovuto operare riduzioni del 40 per cento ai vari capitoli di bilancio, con le sole eccezioni della sanità, dei servizi sociali e del trasporto pubblico locale: settori essenziali per garantire la coesione della comunità. Un’attenzione particolare la riserveremo anche alle tematiche ambientali, proponendo integrazioni ai fondi di settore, nel corso del dibattito assembleare”. In Seconda Commissione l’assessore Malaspina ha ribadito che “i Parchi e le Riserve naturali delle Marche rappresentano il fiore all’occhiello della nostra Regione”. Ha evidenziato, inoltre, la necessità di assicurare un futuro ai giovani che operano nel settore, “che hanno attivato e stanno realizzando progetti le cui ricadute, in termini economici e occupazionali sono di tutto rilievo per l’intera Regione: basti pensare che nei comuni dei Parchi e delle Riserve naturali si registrano oramai arrivi di turisti pari al 40% del totale regionale; un dato straordinario, se si pensa che tali aree coprono appena il 10% della superficie regionale”. Ma anche i Centri di educazione ambientale, ha continuato l’assessore, “costituiscono una sicura ricchezza per la regione, anche e soprattutto in termini occupazionali. A fronte, infatti, di un contributo regionale che, negli ultimi anni, si è ridotto del 50%, causa l’azzeramento delle risorse da parte del ministero dell’Ambiente, siamo riusciti ad attivare, attraverso un processo di completa riorganizzazione del sistema e grazie anche alla capacità imprenditoriale delle tante realtà che lo compongono, azioni e interventi pari a oltre 2 milioni di euro l’anno; da non dimenticare, poi, che ben oltre 200 sono i posti di lavoro (green jobs) collegati proprio a tale settore”. Certo, ha poi affermato l’assessore, potranno e dovranno avviarsi ulteriori azioni per la valorizzazione del sistema: “Voglio, in particolare, fare in modo che i Parchi ed i Centri di educazione ambientale possano sviluppare pienamente le loro progettualità nell’ambito dei finanziamenti di cui ai fondi del Programma di sviluppo rurale, del Por e Fse”. Analogamente ha sottolineato, “dovranno essere potenziate le occasioni di collaborazione con altri settori, quali l’agricoltura e il turismo, con il quale si possono aprire degli spazi di collaborazione straordinariamente importanti, in riferimento anche alla prossima programmazione annuale”.  
   
   
FINANZIARIA FVG: NON C´È INTERRUZIONE NEGLI INVESTIMENTI  
 
Trieste, 16 dicembre 2013 - "Il sistema economico regionale fruisce tuttora di 1 miliardo e 100 milioni di investimenti in opere pubbliche, come risultato di impegni di spesa pluriennali. Si tratta di un flusso di risorse - equivalente, per intenderci, a un terzo dell´intera manovra in discussione - che stanno dispiegando i propri effetti sull´economia regionale e continueranno a farlo nel 2014". A sottolinearlo è l´assessore regionale alle Finanze Francesco Peroni rispondendo ai rilievi dell´opposizione in sede di discussione in Consiglio regionale sulla legge Finanziaria. "Non è quindi corretto - precisa l´assessore - parlare di una paralisi degli investimenti, come hanno sostenuto alcuni esponenti dell´opposizione in Consiglio, che avrebbe effetti depressivi sull´economia del Friuli Venezia Giulia". "È vero che in questa Finanziaria - ha concluso l´assessore - abbiamo compiuto la scelta di rinviare molti degli investimenti alla fase estiva del Bilancio, concentrandoci in questa fase sulla spesa corrente, che è quella che assicura il funzionamento e i servizi al cittadino. Ma lo abbiamo fatto per senso di responsabilità, consapevoli del fatto che i meccanismi del Patto di stabilità consentono la spesa per investimenti e opere pubbliche solo in un momento successivo dell´anno, quando la Regione definisce con lo Stato i propri margini di spesa. Agire diversamente avrebbe significato autorizzare al buio progetti e opere pubbliche, a rischio di trovarsi sprovvisti, tra qualche mese, del necessario spazio di spesa". La manovra in discussione davanti al Consiglio mette comunque in sicurezza, ricorda Peroni, gli interventi essenziali per la comunità regionale, sui distinti versanti della sanità, delle politiche sociali, delle misure economiche anticrisi, delle autonomie locali, della mobilità e dei trasporti, della filiera della conoscenza: il tutto con primi, significativi interventi di riforma dell´organizzazione della spesa, nei settori che riteniamo maggiormente strategici.  
   
   
LOMBARDIA: PROMUOVERE LA CULTURA DELLA SICUREZZA  
 
Milano, 16 dicembre 2013 - Si è tenuto, a Palazzo Pirelli, il seminario ´I Sindaci, i rischi prevalenti e la sicurezza del territorio´. Si è concluso così nel capoluogo lombardo il tour sulla sicurezza voluto dall´assessore alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione di Regione Lombardia Simona Bordonali, che ha aperto i lavori del convegno, rivolgendosi ai sindaci e ai comandanti della Polizia locale presenti. Aggiornare Piani E Cultura Della Sicurezza - "Abbiamo organizzato - ha detto l´assessore Bordonali - questo seminario in tutte le province lombarde. Si tratta di incontri finalizzati a diffondere e promuovere in modo integrato i contenuti della sicurezza, approfondendo il tema del ruolo e delle responsabilità del sindaco in caso di emergenza". "In provincia di Milano - ha continuato l´assessore - ci sono 22 Comuni che non hanno ancora adottato un piano di emergenza e altri 8 hanno un documento vecchio di quindici anni. Vogliamo sensibilizzare le Amministrazioni locali a dotarsi di un piano di emergenza efficace e attuale, nell´interesse dei cittadini e della tutela della sicurezza personale". La Collaborazione Con La Provincia - "Al convegno - ha proseguito l´assessore - ha partecipato anche l´assessore alla Protezione Civile della Provincia di Milano Stefano Bolognini, il quale ha evidenziato come anche la provincia milanese presenti diverse criticità sotto il profilo della sicurezza del territorio". "Con la Provincia - ha rimarcato Bordonali - ci siamo inoltre trovati d´accordo sulla necessità di ridefinire competenze e responsabilità dei diversi Enti territoriali. In un momento in cui i Comuni subiscono tagli strutturali, è assurdo scaricare tutto sui sindaci. Le responsabilità dovrebbero essere bilanciate in base alle risorse messe a disposizione". Nel 2014 Incontri Con I Comandi Di Polizia Locale - L´assessorato alla Sicurezza sta organizzando, per il 2014, una nuova serie di incontri, che riguarderanno i Comandi di Polizia locale. "Da gennaio - ha concluso l´assessore Bordonali - coinvolgeremo direttamente gli agenti. Voglio confrontarmi con loro, per capire quali sono le necessità che riscontrano durante il lavoro quotidiano. Avremo inoltre modo di presentare i contenuti del nuovo Patto per la sicurezza, che, a breve, Regione Lombardia firmerà con il Ministero dell´Interno".  
   
   
FVG, SPESE MISSIONI: NESSUNA VOLONTA´ DI INCREMENTO  
 
Trieste, 16 dicembre 2013 - "Nessuna volontà di incrementare le poste per le missioni 2014, rispetto agli anni precedenti, e non solo per la presidente della Regione ma per l´intera Giunta regionale". "Non mirava ad alcun maggior aggravio di spesa, ma si trattava esclusivamente di un adeguamento di natura tecnica rispetto al dato storico degli stanziamenti di previsione degli anni passati", sottolinea oggi l´assessore regionale alle Finanze Francesco Peroni in merito alle odierne notizie di stampa sui maggiori soldi a disposizione per le missioni della Presidenza. "Va sottolineato che lo stanziamento previsto non avrebbe comportato maggiori spese in quanto vi si sarebbe fatto fronte diminuendo le spese di rappresentanza".  
   
   
AOSTA, PRIMA RIUNIONE DEL RICOSTITUITO CONSIGLIO PER LE POLITICHE DEL LAVORO  
 
Aosta, 16 dicembre 2013 - L’assessore Pierluigi Marquis comunica che, giovedì 12 dicembre 2013, si è tenuta la riunione del Consiglio per le Politiche del lavoro organizzata dal Dipartimento Politiche del lavoro e della formazione dell’Assessorato alle Attività produttive, Energia e Politiche del lavoro. «L’esito di questa prima riunione che ho avuto l’onore di presiedere – afferma l’Assessore Pierluigi Marquis - è stato particolarmente positivo. Tutte le componenti hanno infatti dato un apporto prezioso nell’affrontare i temi all’ordine del giorno, arricchendo la discussione con interessanti spunti e riflessioni, nell’ottica della massima collaborazione. Mi fa piacere anche sottolineare che i componenti il Consiglio, considerata la difficile situazione economica, hanno deciso di rinunciare al gettone di presenza previsto per le riunioni del Consiglio stesso». Tra i punti maggiormente significativi affrontati nella riunione si segnalano: il bando per gli interventi formativi biennali di qualifica post obbligo, riservati ai giovani 16-20enni, che hanno abbandonato la scuola avendo assolto l’obbligo senza aver conseguito alcun titolo di studio superiore o qualifica professionale; l’approvazione del profilo professionale di operatore edile; l’individuazione dei criteri per la redazione e valutazione dei progetti di utilità sociale (Lus), cui partecipano le comunità montane, e rivolti a persone disoccupate con particolari caratteristiche. Saranno, invece, ulteriormente approfonditi, in sede tecnica, i punti relativi alla disciplina dei tirocini e alle linee guida sullo stato di disoccupazione, che saranno affrontati dal Consiglio stesso in una riunione, convocata per lunedì 23 dicembre. Tra i compiti del Consiglio figura la formulazione di pareri e proposte in merito all’attuazione delle politiche regionali del lavoro previste, l’analisi delle problematiche del mercato del lavoro regionale, l’espressioni di indicazioni in merito a proposte di politica del lavoro, nonché sugli indirizzi e le direttive per la gestione delle risorse del Fondo regionale per l’occupazione delle persone disabili, sovraintendendo le attività dei servizi anche in merito ai procedimenti in tema di selezione e incontro tra domanda e offerta di lavoro. Nel corso della riunione di ieri il Consiglio, in seguito alla ricollocazione del Dipartimento Politiche del lavoro e della formazione all’interno dell’Assessorato, ha previsto la ricostituzione di commissioni e gruppi di lavoro interni per l’analisi delle tematiche specifiche.  
   
   
INDETTA LA PROCEDURA CONCORSUALE PUBBLICA PER 13 DIRIGENTI NELLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA DELLA GIUNTA REGIONALE DELLE MARCHE  
 
 Ancona, 16 dicembre 2013 - E’ stata indetta la procedura concorsuale pubblica, per titoli ed esami, per la copertura di 13 posti di dirigente, a tempo pieno e indeterminato, di cui il 50% riservato al personale interno, nell’ambito della struttura organizzativa della Giunta regionale. Il relativo decreto n. 23/2013 è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Marche (Burm) n. 95 del 05.12.2013 ed è consultabile anche sul sito Internet Istituzionale www.Regione.marche.it alla voce bandi di concorso nonché all’interno dell’area Amministrazione trasparente, nella sezione “bandi di concorso”. I titoli di studio richiesti per la partecipazione sono: Laurea Magistrale (Dm 270/04) o Laurea Specialistica (Dm 509/99) o Diploma di Laurea (vecchio ordinamento). Le domande di partecipazione possono essere presentate fino al 4 gennaio 2014 (ultimo giorno utile).  
   
   
CALABRIA: APPROVATA LA GRADUATORIA DEL BANDO PUBBLICO PER NUOVE INIZIATIVE IMPRENDITORIALI PROMOSSE DA GIOVANI IMPRENDITORI, PREMIATE LE IDEE INNOVATIVE, IN ARRIVO UN SECONDO BANDO  
 
Catanzaro, 16 dicembre 2013 - Nel corso di una conferenza stampa, l´Assessore alle Attività Produttive Demetrio Arena ha annunciato che, attraverso il decreto n. 17000 del 10 dicembre scorso, sono state approvate le graduatorie relative al “Bando Pubblico Piaig per la selezione e il finanziamento di nuove iniziative imprenditoriali promosse da nuovi giovani imprenditori”. All’incontro con i giornalisti ha preso parte anche il Dirigente Generale del Dipartimento Attività Produttive Pasquale Monea. La commissione esaminatrice - informa una nota dell´ufficio stampa della Giunta - ha valutato 514 domande ritenute ammissibili su un totale di 800 che erano state presentate a seguito della pubblicazione del bando nel dicembre del 2012. L’importo complessivo finanziato è di € 14.596.76 milioni di euro e permetterà alle 123 nuove imprese finanziate, di cui 117 costituite e 6 costituende, lo sviluppo di piani di investimento per circa 25 milioni di euro. Sono ben 45 i settori economici di interesse suddivisi su tutto il territorio regionale e, fra i 231 soci proponenti, quasi il 50% rientra nella fascia di età sotto i 35 anni. Con lo stesso decreto viene demandato agli uffici competenti il compito di verificare la tempistica di attuazione dei progetti ammessi determinando, in fase di sottoscrizione dei provvedimenti di concessione provvisoria, un minor termine per la realizzazione dei Piani di Sviluppo Aziendali agevolati, comunque non oltre il 30/6/2015, ritenuto congruo con i tempi di rendicontazione della spesa alla Commissione Europea. "Si è concluso l´iter procedurale di una misura molto attesa dai giovani calabresi - ha affermato l´Assessore Arena - e i progetti finanziati risultano superiori a quanto originariamente previsto in sede di elaborazione del bando. Sono state premiate le idee innovative, a dimostrazione delle grandi potenzialità possedute dai giovani calabresi a cui, certamente, è stata offerta un´opportunità per sviluppare le proprie capacità imprenditoriali in questa terra. L´amministrazione guidata dal Presidente Scopelliti ha, tra le priorità, dare speranza e concrete prospettive per arginare il fenomeno della emigrazione di necessità, che ha portato le nostre più fervide intelligenze ad operare fuori dal territorio calabrese contribuendo allo sviluppo di altre realtà. Dopo questo risultato è nostro intendimento utilizzare i circa 5 milioni di euro di economie per proporre un nuovo bando che, sulla base dell´esperienza acquisita, degli strumenti di valutazione realizzati e dell´analisi sui dati esistenti, ci consentirà di poter orientare gli interventi dando priorità ai settori strategici per la crescita, secondo quelle che sono le peculiarità e le risorse presenti nella nostra regione. Con il secondo bando riteniamo di poter risolvere le criticità emerse nelle procedure di gestione dell´iter, per ridurre i tempi di istruttoria ed erogazione delle risorse, rendendo il tutto più aderente alle aspettative dei giovani e alle dinamiche economiche e imprenditoriali. Va dato atto al Dipartimento di aver operato con grande impegno, nonostante le difficoltà manifestate in quest´ultimo periodo in virtù dei trasferimenti degli uffici, e al lavoro svolto da Fincalabra nella fase di pre-istruttoria, che ha messo in campo una squadra con qualificate professionalità utilizzando le competenze dei lavoratori di Calabriait. Ritengo - ha concluso l´Assessore Arena - che le prossime misure destinate allo sviluppo imprenditoriale debbano essere orientate non tanto a finanziare effimere opportunità lavorative ma a stimolare quei giovani che hanno realmente la stoffa, le inclinazioni ed il coraggio di misurarsi nel mondo dell´imprenditoria".  
   
   
TRENTO: FONDO PER LA VALORIZZAZIONE DEI GIOVANI: STANZIATI ULTERIORI 2,6 MILIONI DI EURO  
 
 Trento, 16 dicembre 2013 - "Quella dei giovani è una responsabilità di tutti ed è una sensibilità che la Giunta provinciale deve ritenere propria e prioritaria", era stato con queste parole che il presidente Ugo Rossi si era rivolto al Consiglio provinciale nel suo discorso di insediamento. In linea con questa priorità, oggi la Giunta provinciale, su proposta del presidente Rossi, ha stanziato ulteriori 2,6 milioni di euro sul Fondo per la valorizzazione e professionalizzazione dei giovani, che serviranno per la concessione di borse di studio e prestiti d´onore, in particolare rivolti alla formazione universitaria. "I giovani sono il nostro capitale umano - commenta il presidente Ugo Rossi - è necessario potenziare i percorsi formativi e aprirli all´internazionalizzazione: la prospettiva sulla quale vogliamo lavorare è quella di un Trentino inteso come distretto della conoscenza, dove si intreccino la formazione, la ricerca, l’università, l´internazionalizzazione, le politiche delle imprese e quelle pubbliche. I bandi del Fondo giovani prevedono infatti borse di studio e prestiti d´onore per corsi full immersion di lingue straniere, percorsi di istruzione e formazione all´estero, stage lavorativi estivi, percorsi di eccellenza e di alta specializzazione professionale, percorsi per l´inserimento di giovani laureati e dottori di ricerca nel mercato del lavoro trentino e non, attivando progetti di ricerca. Le nuove risorse serviranno per integrare alcune misure che nel corso del 2013 hanno avuto più richieste del previsto. Nel dettaglio sono stati integrate le borse di studio per i corsi "full immersion" di tre o quattro settimane all´estero per imparare e perfezionare una lingua straniera e quelli per il quarto anno di istruzione e formazione all´estero, rivolti agli studenti delle superiori e messi in campo dal Servizio amministrazione e attività di supporto. Integrate anche le borse di studio e i prestiti d´onore per i percorsi di alta specializzazione professionale dell´Agenzia del Lavoro, nonché i prestiti d´onore per il sostegno alla formazione dei giovani artisti, promossi dal Servizio attività culturali. La maggior parte dell´importo messo in campo oggi dalla Giunta provinciale servirà per integrare i finanziamenti per le borse di studio di merito, curate dall´Opera universitaria e rivolte agli studenti eccellenti che frequentano corsi universitari in sede e fuori sede. La concessione di tali risorse è finalizzata all´erogazione delle nuove borse di studio e ai rinnovi delle precedenti concessioni agli studenti che hanno mantenuto i requisiti di merito, al fine di garantire l´integrale copertura di tale misura fino all´anno accademico 2013/14 compreso. L´assegnazione delle borse di studio tiene conto anche della condizione economica e patrimoniale del nucleo familiare.  
   
   
A FERMO GIORNATE DI STUDIO SULLE TECNICHE INVESTIGATIVE DELLA POLIZIA GIUDIZIARIA.  
 
 Ancona, 16 dicembre 2013 - Acquisizione e trasmissione di una notizia di reato, attività investigativa, scene del reato, sequestro preventivo e probatorio, arresto in flagranza, fermo di indiziato e perquisizione. Sono gli argomenti del corso di formazione e aggiornamento sulle tecniche investigative e operative della polizia giudiziaria, rivolto agli agenti della polizia locale delle Marche e organizzato dal dipartimento Sicurezza e Protezione civile della Regione, in collaborazione con la Scuola regionale di formazione della pubblica amministrazione. È iniziato a Fermo, presso la Solgas, società partecipata dal Comune, nelle giornate dell’11 e 12 dicembre, e si concluderà con un terzo appuntamento il 16 dicembre. Le prime due giornate hanno registrato un’ampia partecipazione di operatori e ufficiali delle polizia locale, che hanno seguito la lezione tenuta da Ugo Terracciano, direttore del Cnes (Centro nautico e sommozzatori della Polizia di Stato di La Spezia) e professore in “Tecniche investigative applicate” alla Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Bologna.  
   
   
LOMBARDIA. VIOLENZA DONNE, BULBARELLI: PARTITO IL CENSIMENTO DATI SARANNO RACCOLTI ED ELABORATI DA ISTITUTO EUPOLIS  
 
Milano, 16 dicembre 2013 - A meno di un mese dal suo insediamento, si è riunito il 13 dicembre, presieduto dall´assessore regionale alla casa, Housing sociale e Pari opportunità Paola Bulbarelli il Tavolo contro la violenza sulle donne. Al centro dei lavori una prima ricognizione sul censimento che la Regione ha commissionato ad Eupolis per tracciare un quadro dell´entità e delle caratteristiche del fenomeno della violenza di genere in Lombardia e per conoscere più da vicino i soggetti (pubblici e del terzo settore) e gli interventi in atto sull´intero territorio regionale. Primo Passo - "E´ ancora presto per i risultati definitivi – ha detto Bulbarelli -, ma si tratta comunque di un primo importante passo per avere una fotografia precisa di un fenomeno che sta dilagando e che vede purtroppo protagoniste tante donne alle quali dobbiamo dare una mano". L´assessore ha poi posto l´accento sul fatto che più dell´80 per cento delle donne vittime di violenza non denunci. "Abbiamo il compito - ha detto ai presenti al Tavolo - di infondere loro più fiducia nelle Istituzioni, nelle associazioni e nei centri antiviolenza. Devono affidarsi a chi può aiutarle a rifarsi una vita. Servono Nuovi Centri Antiviolenza - A questo proposito l´assessore ha ricordato i 980.000 euro recentemente stanziati dalla Giunta regionale per sostenere progetti per incrementare e potenziare i centri (in Lombardia sono solo 16 e dovrebbero essere 200) e l´efficacia dei servizi che offrono, oltre che la creazione di una vera e propria rete fra tutte le realtà che si occupano di combattere la violenza di genere. Gli Altri Strumenti - "Ci ritroveremo entro la fine di gennaio - ha concluso Bulbarelli - decisi a mettere in campo anche tutti gli altri strumenti previsti dalla Legge contro la violenza di genere". Vale a dire la rete regionale antiviolenza; la sottoscrizione di protocolli con gli Enti che si occupano del fenomeno e le l´attivazione del piano regionale quadriennale di prevenzione e contrasto.