Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MERCOLEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Mercoledì 01 Ottobre 2014
Politica
DISCORSO DEL PRESIDENTE BARROSO AL TERZO FORUM DELLE REGIONI ULTRAPERIFERICHE  
 
Bruxelles, 1 ottobre 2014 – “ Lady e ministri, Signora e Signori, rappresentanti e presidenti delle regioni ultraperiferiche Illustri membri del Parlamento europeo, Signor Presidente del Comitato economico e sociale Signore e signori, Cari amici, Vorrei innanzitutto dire quanto sono felice di vederti per questo terzo Forum delle regioni ultraperiferiche e per augurare in questa occasione, per accogliere Mayotte che è venuto ampliare la famiglia delle vostre regioni. Si tratta di un ulteriore esempio del dinamismo di Europa! Infatti il ​​numero dei membri dell´Unione europea è quasi raddoppiato in un decennio, dal 15 al 28, mentre la zona euro è aumentato da 12 a 18 paesi, un 19 ° paese Lituania presto per unirsi. Quindi tutti coloro che hanno scommesso sul crollo dell´Europa o l´euro sono di nuovo in errore. L´europa è in espansione e le regioni ultraperiferiche sono anche in aumento in numero. Questo dinamismo è una bella bugia dato a tutti coloro che hanno predetto il crollo dell´Unione. La verità è che in un periodo molto difficile, siamo stati in grado di dimostrare la resilienza del progetto europeo. E le regioni ultraperiferiche partecipano pienamente. Ecco perché mi piace particolarmente il titolo di questo Forum, "9 Regioni al cuore dell´Europa di oggi e di domani." Contraddicendo il detto "lontano dagli occhi, dal cuore," le vostre regioni sono la prova che si può essere geograficamente distanti dal continente europeo, mentre il cuore dell´Unione europea, portando punti di forza importante come specifica . E qui vorrei ringraziare Johannes Hahn - non solo per l´organizzazione di questo forum - ma soprattutto per il suo impegno per la realizzazione del nuovo slancio che abbiamo voluto dare alla strategia dell´Unione nei confronti europeo Rup, e di una strategia per le regioni ultraperiferiche. Sono anche lieto di vedere riuniti in questa sala, non solo un grande pubblico, ma anche molto rappresentativo di tutti i soggetti pubblici e privati ​​che contribuiscono allo sviluppo delle vostre regioni nel riconoscimento e nel rispetto delle loro specificità. Questo è esattamente come la Commissione ha inteso e costruito la sua collaborazione con le regioni, una partnership che unisce attive tutte le parti interessate. Cari amici, Come sapete, durante i miei due mandati come Presidente della Commissione europea, ho sempre personalmente ha visto il rafforzamento del partenariato tra l´Unione europea e le vostre regioni. Não é apenas porque e duas Magnificas Regiões Autónomas Portuguesas, Açores os Altri Madeira pertencem Familia das Regiões ultraperiféricas! No questo non è semplicemente a causa delle Azzorre e di Madera, ma anche, è soprattutto perché si partecipa a pieno titolo al successo dell´Unione europea, la sua prosperità, e anche per il suo status internazionale. Il tuo posizionamento strategico, la tua dimensione marittima, che ho sempre dato grande importanza, così come la vostra fonte naturale e del patrimonio culturale, di energia, il vostro potenziale di sviluppo, sono una fonte per l´Europa: l´Europa di coesione nella diversità; Europa al servizio dei cittadini. E viceversa, l´Europa con i suoi valori fondanti e principi - in primo luogo solidarietà - le sue politiche - compresa la politica di coesione - e, naturalmente, il suo mercato unico, è una possibilità per le regioni. Questo è quello che viene chiamato una partnership win-win che si basa sulla responsabilità e solidarietà, due concetti inseparabili che sono centrali per la nostra nuova politica di coesione. Perché dobbiamo riconoscere che la nostra Unione può funzionare in modo sostenibile se abbiamo un forte contratto politico tra responsabilità individuale e la solidarietà di tutti. Per imparare tutte le lezioni della crisi e di non ripetere gli errori del passato, dobbiamo agire con più coerenza e più determinazione, bilanciando lo spirito di responsabilità con lo spirito di solidarietà, conciliare le riforme necessario e imperativo di giustizia sociale. Abbiamo un´agenda specificamente europea per la crescita, Europa 2020, che imposta il percorso per l´aggiornamento e mantenere la nostra economia sociale di mercato. Perché, contrariamente a quanto alcuni pensano il nostro modello sociale non è morto. Invece, quello che ci serve è quello di rafforzarlo. La domanda è come adattarsi a una situazione molto più impegnativo, soprattutto a livello internazionale, con una gara molto più dura? Ed è qui che dobbiamo usare tutti i nostri strumenti. Uno di loro è il bilancio europeo. E ´anche lo strumento migliore per sostenere gli investimenti nel nostro programma di crescita il 2020. E mi creda, la Commissione ha lottato per ottenere un moderno, bilancio innovativo, un bilancio del capitale in crescita, gli investimenti per l´occupazione e l´innovazione. E ho anche combattuto per la politica di coesione, mentre, per essere molto onesto con voi, in alcune capitali era molto popolare di attaccare la coesione o il bilancio di coesione. Ho sostenuto perché la politica di coesione è una grande politica dell´Unione europea e perché è uno dei principali strumenti finanziari di questo bilancio pro-crescita. Coesione è uno strumento per migliorare la competitività, è uno strumento per la crescita. Non è, come alcuni vi dirà, una politica del passato, solo un tipo di sostegno politico. E ´, e deve essere vista come una politica che è legato specificamente alla nostra strategia di crescita e la nostra strategia di modernizzazione. Io credo che la politica di coesione può fare la differenza nella vita delle nostre regioni, in modo che la politica di coesione è veramente legato alla crescita, se si aumenta la capacità delle nostre aree di vostre zone per affrontare le sfide attuali se contribuisce all´occupazione, all´innovazione, per esempio. Cari amici, In occasione del Forum precedente nel luglio 2012, sono stato in grado di discutere con voi la comunicazione sulle regioni ultraperiferiche poi avevamo appena adottati nello spirito di lavorare insieme per ottimizzare il potenziale di crescita vostre regioni in particolare nel contesto della strategia Europa 2020. Il nostro obiettivo è che si può trovare tutto il vostro posto all´interno di questa strategia e anche ciascuna delle politiche dell´Unione. Come ho detto allora questa comunicazione è intesa come base per azioni future. Allora, dove siamo oggi? Prima di tutto per quanto riguarda la strategia Europa 2020, vorrei elogiare il lavoro svolto da allora da Johannes Hahn ciascuna delle vostre zone invitano a sviluppare "piani d´azione" indicati nella comunicazione, vale a dire, definizione delle strategie di sviluppo - con gli obiettivi, tappe - il modo in cui ciascuna delle vostre regioni con i piani per l´attuazione della strategia Europa 2020, prendendo in considerazione i punti di forza e le vostre rispettive vincoli, e anche i vari strumenti disponibili sia in europeo e nazionale. L´obiettivo è ovviamente quello di creare nuove opportunità per promuovere i vantaggi di ciascuna delle vostre regioni; aumentare la loro accessibilità, la competitività delle loro imprese, la loro integrazione nel loro ambiente regionale, migliorare l´inclusione sociale e la lotta contro gli effetti del cambiamento climatico che gli Or sono più vulnerabili di altre parti dell´Unione europea. Poi, con le politiche dell´Unione, penso che possiamo dire che la specificità delle regioni ultraperiferiche è ampiamente implementata e lo slancio attorno a queste regioni è reale. Tutte le politiche chiave dell´Ue dovevano comprendere flessi adattata a queste legislazione regioni. Troviamo molti esempi che conoscete bene nel corso della politica di coesione, ma anche l´agricoltura, la pesca, dogane e fiscalità, trasporti, gli aiuti di Stato o di sviluppo esterno, ambiente o il commercio. Ci sono anche i risultati non legislativi, come la strategia di comunicazione della Commissione per la codifica delle regioni, conferenze, seminari, gruppi di lavoro e studi, che sono anche il risultato di questa partnership. Ed è proprio questa collaborazione che ha creato una rete di relazioni che migliorano l´efficacia delle strategie per le vostre regioni e attraverso le sinergie che si sono sviluppate individualmente e collettivamente, tra le regioni ultraperiferiche, gli Stati, istituzioni europee e gli attori socio-economici. Cari amici, Il bilancio è piuttosto positivo. Naturalmente possiamo sempre fare meglio ed i risultati sono sempre il risultato di equilibrio tra il desiderabile e il possibile. Voi, i Presidenti delle regioni, lo sai. Avete responsabilità e condividerete la mia frustrazione che tutti abbiamo quando ci occupiamo posizioni di responsabilità che vogliono fare di più e non hanno sempre i mezzi a nostra disposizione. E se si sente che nelle vostre regioni, potete immaginare come mi sono sentito negli ultimi dieci anni cercando di mobilitare risorse massime dei nostri membri per alcuni stati politici, tra cui la coesione politica. Abbiamo avuto negoziati a volte estremamente difficile quando si trattava di discutere di risorse finanziarie. Ma penso che abbiamo una buona base e ora gli sforzi può e deve essere perseguito in modo dinamico e progressivo: strategia multianuelle per le regioni ultraperiferiche dovrebbe essere parte del quadro giuridico e finanziario fino al 2020 obiettivi dovrebbero essere incentrata sulla lotta contro la disoccupazione - così grave in regioni remote - e rivitalizzanti economie colpite duramente dalla crisi, attraverso, tra l´altro, la modernizzazione e la diversificazione. Le risorse sono preziose - siano essi finanziari, umana o naturale - e dobbiamo continuare a mettere in comune gli sforzi di tutte le parti interessate ea tutti i livelli per ottimizzare il loro utilizzo: il loro collegamento con le strategie chiaramente identificate, una chiara determinazione l´attuazione e la ricerca di risultati concreti. E ´proprio in questo spirito che troviamo i negoziati attualmente in programmazione dei Fondi strutturali; come il lavoro che la Commissione svolge in partenariato con le regioni ultraperiferiche - tra cui gruppi di lavoro, il monitoraggio dei piani di azione. E ´una vera e propria partnership di lavoro in cui tutti - Regioni, Stati membri, istituzioni europee - devono assumersi la propria parte di responsabilità. E sono sicuro che tutti lo faranno. Vorrei concludere dicendo che è anche una grande collaborazione e sono lieto che insieme siamo riusciti a dare una nuova forza, solida piattaforma per il progresso futuro. E non è senza emozione che io dico addio, dato che questa è l´ultima volta che ho l´opportunità di affrontare questo Forum delle regioni ultraperiferiche, almeno nelle mie attuali responsabilità. Vi dico sinceramente grazie per tutto quello che abbiamo realizzato insieme, degli ultimi anni. Ma dico anche presto, in ciascuna delle vostre regioni, forse ora avrò il tempo e la possibilità di visitare queste belle regioni ultraperiferiche d´Europa! La ringrazio molto per la vostra attenzione.  
   
   
AGENZIE DI RATING: LA COMMISSIONE EUROPEA ADOTTA NORME TECNICHE DI REGOLAMENTAZIONE DI ATTUARE RIGOROSE NUOVE REGOLE  
 
Bruxelles, 1 ottobre 2014 - La Commissione europea ha adottato ieri tre standard normativi tecnici (Rts) necessari per attuare le disposizioni essenziali del regolamento sulle agenzie di rating . Questi Rts indicati: gli obblighi informativi per gli emittenti, i cedenti ei promotori sugli strumenti finanziari strutturati; obblighi di segnalazione alle agenzie di rating del credito (Cra) per la Piattaforma Classificazione europea; e obblighi di segnalazione per le agenzie di rating sulle tariffe ai fini della vigilanza continuativa da parte della Securities and Markets Authority europea (Esma). Questi Rts sono stati sviluppati dall´Aesfem, attingendo alle sue esperienze come supervisore unico per le agenzie di rating e tenendo conto dei risultati delle consultazioni delle parti interessate. Ora sono stati omologati dalla Commissione Europea. Vice-presidente Barnier ha dichiarato: "Attuare il regolamento riveduto sulle agenzie di rating del credito, fissando obblighi di comunicazione e di informazione in tre aree importanti segna un altro passo nel miglioramento della trasparenza e ripristinare la fiducia nel sistema finanziario. In primo luogo, una migliore informativa sugli strumenti finanziari strutturati consentirà agli investitori di prendere decisioni di investimento più informate su questi prodotti. In secondo luogo, gli investitori saranno meglio informati su tutti i rating disponibili emessi da agenzie di rating autorizzato, in quanto questi saranno pubblicati su una piattaforma centrale per essere istituito e gestito dalla Securities and Markets Authority europea (Esma) - la Valutazione Piattaforma europea. Infine, la segnalazione da parte delle agenzie di rating del credito sulle loro pratiche tariffarie consentirà Esma al fine di garantire che essi agiscono in modo non discriminatorio. " Informativa sugli strumenti finanziari strutturati Questo Rts specifica il contenuto, la frequenza e la presentazione delle informazioni che l´emittente, il cedente e il promotore di uno strumento finanziario strutturato stabiliti nell´Unione europea saranno congiuntamente bisogno di comunicare su un sito web che verrà istituito dall´Aesfem. Ciò permetterà di migliorare la capacità degli investitori di effettuare una valutazione informata dei rischi connessi a tali strumenti finanziari complessi. Questo obbligo di pubblicità mira in particolare a ridurre la dipendenza e la dipendenza degli investitori ai rating del credito e rafforzare la concorrenza tra le agenzie di rating del credito. Piattaforma europea Valutazione Questo Rts determina il contenuto e la presentazione delle informazioni, compresi la struttura, il formato, il metodo e la tempistica di reporting che le agenzie di rating devono comunicare all´Aesfem per lo scopo della valutazione Piattaforma europea. Esma istituirà questa piattaforma, che permetterà agli investitori di consultare e confrontare facilmente tutti i rating disponibili per tutti gli strumenti nominali. Al fine di consentire di dati più efficiente reporting per le Cra all´Esma, questa Rts ottimizza i dati riportati dalle agenzie di rating. Si integra inoltre gli obblighi di comunicazione esistenti per lo scopo di risultati passati, disponibili nel repository centrale, creato dall´Aesfem, e ai fini della vigilanza continuativa dell´Aesfem. Segnalazione su tariffe applicate dalle agenzie di rating Questo Rts stabilisce il contenuto e il formato dei dati sulle provvigioni applicate dalle agenzie di rating ai loro clienti di essere segnalati periodicamente all´Aesfem ai fini della sua vigilanza continuativa delle agenzie di rating. Le informazioni raccolte ai sensi della presente Rts consentirà per la verifica da parte dell´Esma di se le pratiche tariffarie siano discriminatorie e facilitando in tal modo la concorrenza leale e mitigare i conflitti di interesse. Qual è il prossimo? Il Parlamento europeo e il Consiglio hanno un mese di esercitare il diritto di opposizione, con la possibilità di estendere - due volte - questo periodo per un altro mese al loro iniziativa. Dopo la scadenza di questo periodo di obiezione, il Rts sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell´Unione europea ed entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo alla data della loro pubblicazione. Le loro disposizioni saranno direttamente applicabile (cioè giuridicamente vincolante in tutti gli Stati membri senza l´attuazione nel diritto nazionale) tra le seguenti date: Segnalazione su tariffe applicate dalle agenzie di rating: data di entrata in vigore; Piattaforma europea Voto: June 21 2015; Informativa sugli strumenti finanziari strutturati: 1 Gennaio 2017. Sfondo Il regolamento Ue sulle agenzie di rating ( regolamento 1060/2009 ), in vigore dal dicembre del 2010, faceva parte della risposta europea agli impegni del G20. Il regolamento è stato modificato nel maggio 2011 al adattarlo alla creazione degli strumenti finanziari e dei mercati europei (Esma), che è stato attribuito tutti i poteri di vigilanza sulle agenzie di rating del credito da Luglio 2011. L´ultimo pacchetto normativo, che ha ulteriormente rafforzato le norme sulle agenzie di rating del credito, è entrato in vigore il 20 giugno il 2013 ( Ip / 13/555 ). E ´incluso regole volte a ridurre l´eccessivo affidamento ai rating del credito, migliorare la qualità dei rating del debito sovrano, rendendo le agenzie di rating più responsabili delle loro azioni, riducendo i conflitti di interesse e l´aumento della concorrenza nel mercato del rating.  
   
   
JEAN MONNET CONFERENCE 2014: QUALE FUTURO PER LA RICERCA SUL L´UNIONE EUROPEA?  
 
Bruxelles, 1 ottobre 2014 - Il futuro di Studi europei al centro della prossima edizione della Conferenza annuale Jean Monnet, che si terrà a Bruxelles il 1 ° e il 2 ottobre. José Manuel Barroso, presidente della Commissione europea, e Androulla Vassiliou, Commissario per l´Istruzione, la formazione, il multilinguismo e la gioventù, inaugurerà l´evento. Circa 350 esperti, tra cui professori Jean Monnet, altro personale accademico, politici e rappresentanti delle organizzazioni internazionali e del settore privato porterà un nuovo sguardo l´obiettivo centrale delle azioni Jean Monnet: promuovere l´eccellenza insegnamento e la ricerca nel campo della ricerca sull´Unione europea a livello globale e nuovi modi di insegnare in questo settore. Le attività Jean Monnet sono parte di Erasmus +, il nuovo programma dell´Ue per l´istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport. "Sono molto lieto che la conferenza di quest´anno esamina in un nuovo contenuto e contributi di ricerca sull´Unione europea. In un mondo che cambia, il nostro approccio deve cambiare. Il ruolo svolto dalla comunità Jean Monnet non deve essere sottovalutato; durante il mio mandato di Commissario, ho potuto misurare come i professionisti associati ad attività Jean Monnet avevano aiutato a migliorare Europa. Li esorto a continuare in questa direzione " , ha detto M me Vassiliou. I partecipanti alla conferenza potranno esaminare in particolare in che modo la conoscenza nel campo degli studi europei può essere un fattore di miglioramento della governance europea e della politica e di come la concessione di un ottimo modo per l´Ue può essere vantaggioso per le aree di studio e di lavoro diverse dalle zone di studi europei "classico" come il diritto, scienze politiche ed economia. Una maggiore consapevolezza di integrazione europea tra i partner non europei può anche contribuire a facilitare la comprensione reciproca con i paesi partner in tutto il mondo. I partecipanti alla conferenza potranno anche ascoltare studenti ed ex studenti, come risultato di un sondaggio online condotto con il sostegno della rete Jean Monnet e social media. La conferenza potrà essere seguita in diretta on-line e si può presentare osservazioni e domande su Twitter . Contesto Studi dell´Unione europea trattano con l´Europa nel suo insieme, concentrandosi sul processo di integrazione europea. Questa disciplina è interessato al ruolo svolto dall´Unione europea nella globalizzazione e la promozione della cittadinanza europea attiva e il dialogo tra i popoli e le culture anche. Quest´anno, l´Ue celebra 25 anni di supporto per lo studio dell´integrazione europea dal programma e l´azione Jean Monnet, così chiamata in onore del diplomatico francese, che fu uno dei padri fondatori della ´Unione Europea. Azioni Jean Monnet volte a: migliorare l´occupabilità e le prospettive di carriera dei laureati, grazie all´inserimento o rafforzare la dimensione europea nei loro studi; creare una maggiore disponibilità a comprendere l´Unione europea e di partecipare, per rendere la cittadinanza attiva; sostenere i giovani ricercatori e insegnanti che vogliono insegnare e condurre ricerche in settori connessi all´Unione europea; migliorare le opportunità di sviluppo professionale e sviluppo di carriera per il personale accademico . Aumentare la capacità delle istituzioni di insegnare o condurre ricerche sulle questioni relative all´Ue. Nel corso degli ultimi 25 anni, una comunità di 4.000 docenti, 1.000 sedie per gli Studi Europei, oltre 2000 moduli di apprendimento e 200 centri di eccellenza sono stati creati con le attività Jean Monnet. Il programma Jean Monnet sostiene docenti specializzati in integrazione europea da università di 78 paesi sparsi nei cinque continenti, che colpisce 250.000 studenti e ricercatori ogni anno. Azioni Jean Monnet riceveranno 280.000.000 € di finanziamento nell´ambito del programma Erasmus + 2014-2020. Conferenza annuale di Jean Monnet è un forum di esperti di alto livello che discutono questioni politiche europee con politici e rappresentanti della società civile di tutto il mondo. Jean Monnet conferenze precedenti sono stati un trampolino di lancio per importanti iniziative dell´Ue, come la politica europea di vicinato, e permessi per affrontare le questioni politiche importanti, come il modo di affrontare la crisi economica .  
   
   
BOLZANO: PRIORITÀ, ASSETTO E TEMPISTICA DELLA MACROREGIONE ALPINA  
 
Bolzano, 1 ottobre 2014 - Sul cronoprogramma per la realizzazione di una macroregione alpina, sui temi centrali e sull’organizzazione del nuovo organismo transfrontaliero il presidente della Provincia Arno Kompatscher ha informato il 30 settembre la Giunta provinciale. L’aggiornamento arriva dopo l’incontro di ieri a Milano tra le Regioni aderenti al progetto, a cui Kompatscher ha partecipato. 48 Regioni, 7 Stati, 450mila km quadrati e circa 70 milioni di abitanti: questi i numeri della macroregione che si vuole realizzare quale rappresentanza di interessi delle Regioni alpine. "Vogliamo assicurarci maggiore sostegno sulle tematiche alpine specifiche, soprattutto a Bruxelles", spiega il presidente Kompatscher. Ma in particolare sul rafforzamento delle aree di montagna, la tematica che costituisce la ragion d´essere della macroregione alpina: quindi un ruolo centrale allo spazio vitale della montagna più che alle aree ad alta concentrazione urbana. Concetti ribaditi ieri sera a Milano nel vertice con i rappresentanti dei governi regionali interessati al progetto: "Abbiamo definito le priorità, discusso l´organizzazione della macroregione e fissato il cronoprogramma. Gli orientamenti corrispono a quanto richiesto dalla nostra Euregio", riferisce Kompatscher. I contenuti di questa strategia per l´arco alpino spaziano dal rafforzamento della competitività al miglioramento qualitativo del sistema della mobilità (specie l´intermodalità strada-rotaia) e della connettività digitale, dalla salvaguardia delle risorse naturali alla produzione sostenibile di energia rinnovabile, dal turismo alla prevenzione di pericoli naturali. Si è parlato dell´assetto organizzativo della macroregione secondo un modello di governance che coinvolga le amministrazioni regionali, senza creare ulteriori strutture, "ma con la possibilità di prevedere l´istituzione di una figura di incaricato speciale per garantire continuità e coordinare le misure contenute nella strategia di gestione dello spazio alpino", spiega Kompatscher. La presidenza sarà annuale a rotazione tra ciascun Stato. Infine a Milano si è fatto il punto sulla marcia di avvicinamento alla macroregione: il Piano di azione sarà approvato a inizio dicembre a Milano nella Conferenza internazionale degli stakeholders della Macroregione, a cui parteciperanno i presidenti delle 48 Regioni coinvolte e i ministri degli esteri dei Paesi aderenti: Italia, Francia, Svizzera, Austria, Slovenia, Germania e Lichtenstein. Entro giugno 2015 la Commissione Ue dovrà elaborare una strategia macroregionale per lo spazio alpino.  
   
   
TERRORISMO, MARONI: BISOGNA BLOCCARE ´MARE NOSTRUM´  
 
Milano, 1 ottobre 2014 - L´immigrazione può essere anche un veicolo per l´ingresso di terroristi in Europa, per questo "bisogna bloccare ´Mare nostrum´ per ragioni di sicurezza, trovando misure alternative, ossia aiutare chi sbarca sule nostre coste a casa loro". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, conversando con i giornalisti a margine di un incontro in Prefettura, circa il pericolo terrorismo in Italia e in Europa. "L´allarme terrorismo è vero - ha ribadito il Governatore -, ma non mi sembra che il governo italiano lo stia ascoltando, tanto meno lo sta facendo l´Europa".  
   
   
MARONI: NOI ABBIAMO ABOLITO I VITALIZI AI CONSIGLIERI  
 
Milano. 1 ottobre 2014 - "Noi abbiamo abolito i vitalizi. Noi siamo l´Amministrazione che li ha cancellati per il futuro. Eventuali rivalse degli ex consiglieri riguardano il passato. Se ci saranno ricorsi, spetta ad altri decidere in merito. La Regione Lombardia sotto la mia Presidenza i vitalizi dei consiglieri li ha aboliti". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, conversando con i giornalisti al suo arrivo in Prefettura, per la firma del Protocollo d´intesa per l´analisi, la prevenzione e il contrasto della tratta di esseri umani ai fini dello sfruttamento e intermediazione illecita della manodopera nei luoghi di lavoro in provincia di Milano e per la protezione delle vittime.  
   
   
CONSIGLIO DELLA CITTÀ METROPOLITANA: ELETTO IL SINDACO ANNA RAVONI DA IERI LA CITTÀ METROPOLITANA DI FIRENZE È UNA REALTÀ  
 
Firenze, 1 ottobre 2014 - Fra i diciotto consiglieri che andranno a costituire il Consiglio metropolitano è stata eletta in rappresentanza delle Liste Civiche per la Città Metropolitana, Anna Ravoni, Sindaco di Fiesole. Altro fiesolano che andrà a far parte del costituendo Consiglio, il consigliere Marco Semplici, eletto nella Lista di Forza Italia. Il compito che ora attende il Consiglio è quello della stesura dello statuto e soprattutto del Piano strategico che sarà il vero strumento di lavoro e che vedrà tutti insieme, sindaci e consiglieri, a lavorare per una struttura innovativa ed efficiente. ‘Quella della Città Metropolitana è una grande sfida – dice il Sindaco Ravoni - e sono molto contenta di essere entrata a far parte del Consiglio. Qui saranno prese le decisioni fondamentali per la vita della nostra comunità ed è molto importante che il Comune di Fiesole sia rappresentato all’interno di questo nuovo organo. Essere entrati nel Consiglio come rappresentante delle Liste Civiche della Città Metropolitana mi dà un’ulteriore responsabilità, quella di rappresentare una politica diversa e sempre più a contatto con i cittadini.’  
   
   
CITTÀ METROPOLITANA FIRENZE. ECCO I 18 ELETTI. PROCLAMATI IN PALAZZO MEDICI RICCARDI I RISULTATI DELLE CONSULTAZIONI ELETTORALI. 14 SEGGI AL PD, 1 CIASCUNA ALLE ALTRE QUATTRO LISTE.  
 
Firenze, 1 ottobre 2014 - Sono stati proclamati i risultati delle elezioni del Consiglio della Città Metropolitana di Firenze, alla presenza del Presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci che ha rivolto gli auguri di buon lavoro agli eletti e ha ringraziato gli uffici dell´ente per quanto fatto nella preparazione e nello svolgimento delle consultazioni elettorali. Le elezioni si sono svolte domenica 28 settembre e sono stati chiamati a votare 689 tra sindaci e consiglieri dei 42 Comuni della provincia di Firenze, in rappresentanza di una popolazione di 943.145 persone. Il Partito democratico ha ottenuto 14 seggi, assegnati, in ordine di preferenze conseguite, a Brenda Barnini (cifra individuale ponderata 5870), Massimiliano Pescini (5283), Angelo Bassi (5019), Alessandro Manni (4942), Francesca Paolieri (4725), Andrea Ceccarelli (4725), Alessio Falorni (4524), Emiliano Fossi (4222), Giampiero Mongatti (4181), Sandro Fallani (4050), Alessio Biagioli (3894), Benedetta Albanese (3780), Stefania Collesei (3447), Domenico Antonio Lauria (3031). Un seggio ciascuno per le altre quattro liste. Per Forza Italia risulta eletto Marco Semplici (cifra individuale ponderata 4489). Per il Movimento Cinque Stelle Saverio Galardi (7450); Città Metropolitana territori beni comuni Riccardo Lazzerini (2784); Liste Civiche per la Città Metropolitana Anna Ravoni (3679). La cifra elettorale ponderata di ciascuna lista è, in ordine decrescente, la seguente: Pd, 65.343; Forza Italia, 8629; Movimento 5 Stelle, 8114; Città Metropolitana Territori Beni Comuni, 6921; Liste Civiche per la Città Metropolitana (6450). Massimiliano Pescini, Anna Ravoni, Saverio Galardi, Domenico Antonio Lauria, Stefania Collesei, Benedetta Albanese, Alessio Biagioli Emiliano Fossi, Giampiero Mongatti, Alessandro Manni, Sandro Fallani, Angelo Bassi, Francesca Paolieri, Andrea Ceccarelli, Alessio Falorni, Marco Semplici, Riccardo Lazzerini. I risultati e la consistenza delle preferenze sono disponibili sul sito http://met.Provincia.fi.it/elezionimetropolitane/    
   
   
FIRENZE, ELEZIONI DELLE CITTÀ METROPOLITANE: SFIDA BELLA E IMPEGNATIVA, CRUCIALE DEFINIRE COMPETENZE E RISORSE  
 
Firenze, 1 ottobre 2014 - A partire da domenica 28 settembre, data del voto a Firenze per il Consiglio metropolitano “è partita una nuova storia nel rapporto tra istituzioni territoriali e cittadini, che vede ancora una volta protagonisti i sindaci. La città metropolitana non è un ente burocratico ma uno strumento istituzionale di coesione territoriale e di stimolo allo sviluppo e alla ricerca di soluzioni condivise. Per i Comuni è un’occasione per allargare i propri confini, aumentare le opportunità e migliorare le condizioni per la ricerca di soluzioni adeguate. La sfida che ci pone la città metropolitana è bella e allo stesso tempo impegnativa”. E’ quanto dichiara il sindaco di Firenze e delegato Anci alle Città metropolitane, Dario Nardella, all’indomani della prima giornata di elezione nelle Città metropolitane, dove gli amministratori locali sono stati chiamati alle urne per eleggere il nuovo Consiglio metropolitano. Una sfida, dice Nardella che obbliga da una parte i Comuni a “migliorare e modernizzare i servizi per i cittadini” dall’altra “le imprese e l’intera comunità e a rinnovare il rapporto tra cittadini e Istituzioni, soprattutto nella dimensione di una reale partecipazione, che dovrà essere accompagnata dalla costituzione di una solida identità di ‘cittadini metropolitani’”. Per il primo cittadino di Firenze, “la Città metropolitana si presenterà come nuova se riuscirà a mettere in rete, in maniera sinergica e intelligente, le strategie, le politiche, i soggetti, i programmi, gli strumenti e ovviamente le istituzioni”. Ma per far sì che questo avvenga “serve l’impegno di tutti” ovvero “soggetti pubblici e privati, rappresentanti delle categorie e della società civile e l’intera popolazione”. Secondo il delegato Anci, poi, “un tassello chiave della progettazione della futura città metropolitana sarà il Piano strategico metropolitano, da vedere in un’ottica di Patto per lo sviluppo del territorio che coinvolga tutti gli attori metropolitani: penso alle imprese, al terzo settore e al privato sociale, ma anche al mondo della cultura e della formazione”. Anche per il sindaco di Genova, Marco Doria, nell’area del capoluogo ligure, dove si è votato domenica 27 settembre, “tutti avvertono l’esigenza di una forte integrazione nelle scelte per l’area metropolitana, che è unita da interessi comuni o complementari, pur nella specificità delle singole aree e nella loro diversa relazione con la grande città capoluogo”. Esigenze di ottimizzare e condividere, dunque, ma non decisioni calate dall’alto. “Le scelte della Città metropolitana – spiega infatti Doria - non devono essere precostituite. Abbiamo voluto intraprendere un confronto tra i Comuni”, per questo il sindaco metropolitano deve essere “garante di decisioni partecipate e trasparenti”. Ma al fine del buon funzionamento della città metropolitana, "a Genova come in Italia”, tiene a precisare il sindaco di Genova “sono cruciali la certezza dei compiti e la disponibilità delle risorse. Le competenze, che sono chiaramente delineate nella legge Delrio, devono essere effettivamente riconosciute e attribuite. Vanno scoraggiati o bloccati sul nascere atteggiamenti di conservazione e ambiguità che finirebbero per annacquare o ritardare il processo”. Quello che si deve realizzare, perciò “è una profonda riforma istituzionale, non un cambiamento superficiale e nominalistico di organi amministrativi. Proprio per questo la Città metropolitana deve disporre delle risorse necessarie all´espletamento dei compiti che la legge le affida obbligatoriamente e delle altre funzioni che potrebbe acquisire”. (ef) “E’ un momento storico molto importante. La Città metropolitana può sicuramente dare risposte più efficienti alle necessità dei cittadini ma, per raggiungere questo obiettivo, sono necessarie risorse (che al momento non ci sono) e chiarezza sulle competenze. Forse, mentre si lavora per i grandi cambiamenti, bisognerà far vedere in tempi ragionevolmente brevi, alcuni, anche se limitati, risultati concreti”. Così il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, sintetizza quali sono i tasselli mancanti della riforma Delrio, che domenica 27 settembre ha mosso i primi passi con l’elezione dei Consigli metropolitani oltre che a Milano, a Bologna, Genova e Firenze. Per Pisapia, ad oggi, non c’è “la piena consapevolezza” da parte dei cittadini che “ci sarà quando si vedranno i primi risultati concreti”. “E’ da quando è stata approvata la legge Delrio – ricorda il sindaco di Milano - che continuo a dire che, più che organizzare convegni o dibattiti tra esperti o amministratori, è fondamentale confrontarsi col territorio ma, purtroppo sono state poche le occasioni e i momenti di discussione e informazione con i cittadini nei diversi comuni della Città Metropolitana”. Ricordando poi l’esempio di Barcellona dove “il sindaco Xavier Trias mi ha confermato che solo dopo anni sono riusciti a far comprendere ai cittadini i vantaggi della Città metropolitana”, Pisapia riconosce essere “fisiologico un periodo di rodaggio. Ma con il passare del tempo – e non parlo di mesi - i servizi ai cittadini li immagino senza confini”. Ad esempio? “Una nuova gestione di alcuni servizi come l’integrazione tariffaria, il tema della lotta all’inquinamento, piuttosto che la raccolta differenziata dei rifiuti. Penso poi alla capacità, e necessità, di mettere in rete le iniziative culturali, le bellezze dei territori, i parchi e anche all’offerta sportiva”. Di una “nuova istituzione che renderà la nostra comunità coesa e più forte e coesa" ne è convinto da parte sua Virginio Merola, sindaco di Bologna che per Anci ha la delega alle Riforme istituzionali e da tempo segue i vari passaggi della riforma Delrio. "Diventeremo - spiega - con gli altri Comuni una città federata, nel caso di Bologna arriveremo a un milione di abitanti. Questo nuovo assetto istituzionale porterà benefici in termini di semplificazione delle regole e riduzione dei tempi della burocrazia”. Per Merola “la vera sfida è quella di saper dare uniformità e omogeneità (e quindi semplificazione) a tutti quelle attività che possono e devono essere svolte in sede metropolitana, a favore di tutti, e allo stesso tempo rispettare e anzi valorizzare le differenze e il diverso grado di avanzamento dei territori". “Ci troviamo di fronte a una grande occasione – conclude il sindaco di Bologna - per la crescita dei nostri territori”.  
   
   
ANCI E UPI: GIUDIZIO POSITIVO SULLA MACCHINA AMMINISTRATIVA CHE HA GUIDATO IL PROCESSO ELETTORALE ATTRAVERSO GLI UFFICI ELETTORALI DELLE PROVINCE  
 
Firenze, 1 ottobre 2014 - Fassino e Pastacci: la riforma delle Province e la nascita delle Città metropolitane è stata colta dagli amministratori locali come una innovazione istituzionale. Lanzetta e Bressa: “il valore e la responsabilità del voto di secondo livello è stato ben compreso da Sindaci e Consiglieri Comunali” Con una media di votanti che supera l’85% degli aventi diritto al voto, si è conclusa la prima tornata elettorale delle elezioni di secondo livello per il Consigli metropolitani di Milano, Genova, Firenze e Bologna e per le Province di Bergamo, Sondrio, Lodi, Vibo Valentia e Taranto. “Un risultato molto positivo – commentano il presidente dell’Anci Piero Fassino e il presidente dell’Upi Alessandro Pastacci – perché dimostra che il valore e la responsabilità del voto di secondo livello è stato ben compreso da Sindaci e Consiglieri Comunali. Ma soprattutto che la riforma delle Province e la nascita delle Città metropolitane è stata colta dagli amministratori locali come una innovazione istituzionale, la costituzione cioè di un ente nel quale Sindaci e Consiglieri comunali sono protagonisti per assicurare la tutela e lo sviluppo sia delle grandi aree urbane che del resto dei territori”. A scrutini in corso nella maggior parte delle Province, è già possibile tirare un giudizio positivo anche sulla macchina amministrativa, che ha guidato tutto il processo pre-elettorale ed elettorale attraverso gli uffici elettorali delle Province. Nonostante si trattasse per l’Italia delle prime elezioni di secondo livello, l’organizzazione interamente a carico delle Province è stata espletata con la massima professionalità e senza intoppi. I risultati definitivi di tutte le elezioni saranno resi noti nel corso della giornata, non appena avvenuta la proclamazione ufficiale degli eletti. Di seguito, il dettaglio dei dati di affluenza al voto per singola provincia.
Consigli Metropolitani Affluenza al voto
Milano 80,60%
Genova 84,90%
Firenze 92,16%
Bologna 84,53%
Province
Taranto 96,40%
Vibo Valentia 90,00%
Bergamo 73,59%
Lodi 84,18%
Sondrio 83,14%
L´ottima partecipazione registrata alla prima tornata elettorale di secondo livello per i Consigli metropolitani e provinciali è un "segnale molto positivo". Lo dichiarano in una nota il ministro per gli Affari regionali e le autonomie Maria Carmela Lanzetta e il sottosegretario Gianclaudio Bressa. “Dai dati - spiegano - emerge chiaramente l´indicazione che la Legge Delrio è ormai una realtà concreta e positiva sui nostri territori. Il cambiamento del nostro assetto di governo locale è in atto e da questo voto di secondo livello nasceranno organismi nuovi, a servizio dei Comuni e delle amministrazioni che saranno sempre più protagonisti delle scelte per la valorizzazione del loro territorio”. Il commento dei due esponenti del governo arriva a poche ore dalla dichiarazione congiunta dei presidenti dell’Anci, Piero Fassino e dell’Upi Alessandro Pastacci che in mattinata hanno divulgato dati di affluenza, nazionale (85%) e per singola Provincia, parlando di “risultato molto positivo” che dimostra come “il valore e la responsabilità del voto di secondo livello è stato ben compreso da Sindaci e Consiglieri Comunali”.
 
   
   
EMILIA ROMAGNA: ELEZIONI 2014, UN SITO E UN VADEMECUM CON LE ISTRUZIONI PER L´USO IN VISTA DEL VOTO DEL 23 NOVEMBRE. DALLA PRESENTAZIONE DELLE CANDIDATURE ALLA COMPOSIZIONE DEI COLLEGI, DALLE LEGGI CHE REGOLANO LA CONSULTAZIONE ELETTORALE ALLA RENDICONTAZIONE DELLE SPESE  
 
Bologna, 1 ottobre 2014 - È online sul portale della Regione, in vista delle elezioni regionali di domenica 23 novembre 2014, un sito interamente dedicato al rinnovo dell’Assemblea legislativa e del Presidente della Giunta della Regione Emilia-romagna. Su questo sito - realizzato in collaborazione tra Giunta e Assemblea Legislativa - tutte le informazioni per la presentazione delle candidature, la composizione dei collegi, le leggi che regolano la consultazione elettorale (a partire dalle nuove norme regionali) nonché la banca dati dei risultati delle precedenti tornate. A disposizione anche una “Guida alle elezioni regionali 2014”, un vademecum – curato dai Servizi dell’Assemblea legislativa – che contiene le istruzioni per l’uso in vista del voto. All’interno della guida, anche esempi della documentazione necessaria nelle varie fasi, dalla presentazione delle candidature alla rendicontazione delle spese, così come l’indicazione delle scadenze e degli Uffici competenti. Http://www.regione.emilia-romagna.it/elezioni/guida-alle-elezioni-regionali    
   
   
REFERENDUM INDIPENDENZA VENETO: DA LUNEDI’ OPERATIVO IL C/C REGIONALE. ZAIA: “NON SI PUO’ IMPEDIRE AI VENETI DI ESPRIMERSI”  
 
 Venezia, 1 ottobre 2014 - La Regione renderà operativo da lunedì il conto corrente, già aperto, sul quale fare affluire i versamenti per il finanziamento del referendum consultivo sull’indipendenza del Veneto come previsto dalla legge regionale 16/2014. Il numero di Iban del conto corrente è il seguente: It 37 C 02008 02017 000103397411. Per quanto attiene, invece, al referendum sull’autonomia, per la sua particolare natura giuridica, esso è finanziabile, come disposto dalla legge regionale 15/2014, con fondi del bilancio regionale. “E’ l’inizio di un viaggio, che abbiamo voluto costituzionale, legittimo, giuridicamente inattaccabile – è il commento del Presidente del Veneto, Lucia Zaia. Come in Scozia, prende il via una grande pagina di democrazia. Questo conto è la miglior risposta agli scettici che andavano dicendo che non si sarebbe mai arrivati ai blocchi di partenza, la dimostrazione che non si può chiudere la bocca a un popolo che chiede solo di esprimersi. Così come abbiamo deciso di resistere in giudizio di fronte alla Consulta contro l’impugnativa dei neo-centralisti romani, vogliamo a tutti i costi garantire la consultazione”. “Deve essere chiaro a tutti che la forza di questa mossa storica sta proprio nel percorso di legittimità che abbiamo imboccato - prosegue Zaia. Lo stesso conto è frutto di una attenta consultazione di tutti i dirigenti competenti per materia della Regione, perché vogliamo che sia tutelata ogni fase dei versamenti, compresa l’eventuale restituzione dei fondi affluiti. Abbiamo dunque compiuto tutte le verifiche del caso e garantito ai veneti ogni tutela”. “E al Governo – conclude Zaia - mandiamo contestualmente a dire: nessuno potrà impedire ai veneti di esprimersi”.  
   
   
´SBLOCCA ITALIA´, ASSESSORE LOMBARDIA: PER REGIONI DECRETO DISOMOGENEO  
 
Roma, 1 ottobre 2014 "Disomogeneo, con modifiche spot, che punta a svuotare le competenze regionali in materia. Le stesse Regioni non comprendono l´urgenza delle norme, principio che dovrebbe stare alla base di un decreto". Con queste parole Claudia Maria Terzi, assessore all´Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile della Regione Lombardia, ha bollato il decreto all´esame della Commissione Ambiente alla Camera. A margine dell´audizione, dove è intervenuta in rappresentanza delle Regioni, sullo ´Sblocca Italia´, la titolare lombarda dell´Ambiente ha precisato che i temi "sono condivisi in generale, ma auspichiamo più collaborazione da parte del Governo e ribadiamo la nostra disponibilità a sedersi intorno a un tavolo per mettere mano ad alcune norme. Almeno a quelle su cui non c´è contrarietà, perché su altre, come quella sugli inceneritori, le Regioni dicono un no pieno e assoluto". La bocciatura, ha spiegato Terzi, è "condivisa da tutte le Regioni del Nord dove è localizzata la gran parte degli impianti - ha precisato - tant´è che tutte (Piemonte, Emilia Romagna, Lombardia e Veneto) abbiamo chiesto lo stralcio dell´articolo". "Come Lombardia - ha ribadito Terzi - abbiamo votato in Giunta il ricorso alla Consulta contro la legittimità dell´articolo 35 dello ´Sblocca Italia´, di cui abbiamo anche chiesto il completo stralcio". "I miei interlocutori - ha concluso l´assessore - sono prima di tutto i cittadini, il territorio".  
   
   
SARDEGNA: DELIBERE APPROVATE IERI IN GIUNTA  
 
Cagliari, 1 ottobre 2014 - La Giunta regionale approva le linee guida per la Riforma degli Enti locali: dalla primavera del 2015 giungono a scadenza naturale le Province. L´esecutivo, infatti, ha approvato la delibera di indirizzo proposta dall´assessore Cristiano Erriu che prevede principi e finalità dei provvedimenti che andranno a costituire il cuore della Riforma. L´esecutivo, riunitosi ieri nel palazzo di viale Trento a Cagliari, ha approvato inoltre una delibera di indirizzo, proposta sempre dall´assessore degli Enti locali Erriu, sulla realizzazione di un unico strumento elettronico, una piattaforma informatica, che governerà l´acquisizione di beni servizi e appalti e coinvolgerà anche l´assessorato della Sanità e dei Lavori pubblici. Uno strumento di questo tipo gestirà servizi per un miliardo e 400 mila euro e porterà, appunto, alla istituzione del Mercato Elettronico della Regione Sardegna. Sempre dall´assessore Erriu è stata presentata la delibera sui progetti pilota per il riutilizzo turistico delle borgate marine. Nello specifico si tratta di un investimento di 2 milioni di euro per Alghero Fertilia. Il progetto per Fertilia prevede il recupero di immobili in stato fatiscente come l´ex cinema, l´ex casa del fascio e la ex torre littoria. L´attuazione del piano si articola in tre fasi: la prima e la seconda comprendono immobili da destinare a strutture pubbliche, mentre la terza comprende sia immobili per attività commerciali che a residenze. Infine, la Regione dà il via libera alla delibera del titolare dell´Urbanistica, per l´alienazione a favore del comune di Villanovatulo, al prezzo simbolico di un euro, di alcune aree e immobili da destinare ad attività turistica. La zona interessata si trova nei pressi del Lago Flumendosa e del percorso del Trenino Verde. La Giunta ha inoltre approvato una delibera con la quale si ottempera alla sentenza del Tar che, accogliendo un ricorso di un cittadino, ha disposto che si ridisegnasse - correggendolo e riducendolo - per la prima volta in Sardegna, il perimetro del centro storico di San Teodoro. L´esecutivo ha deciso di impugnare la sentenza con richiesta di sospensiva. Lavoro. In materia di lavoro l´assessore Virginia Mura, di concerto con l´assessore della Sanità Luigi Arru, ha proposto la programmazione il finanziamento di percorsi formativi per le qualifiche di operatori socio-sanitari. L´intervento finanziario è di 6 milioni di euro. Sanita´. Via libera dalla Giunta regionale all´istituzione del Comitato di monitoraggio dell´andamento della gestione delle aziende sanitarie e della qualità dell´erogazione dei Lea, proposta dall´assessore Luigi Arru. Sempre in materia di sanità, approvato il censimento degli immobili della Asl 4 di Lanusei e il riordino dell´Istituto Zooprofilattico. Finanziate infine borse di studio per le scuole di specializzazione in discipline non mediche e della Scuola di Farmacia ospedaliera, per un totale di 230 mila euro. Mentre le risorse assegnate per borse di studio per la frequentazione di Scuole di specializzazione della facoltà di Veterinaria di Sassari ammontano a 174mila euro. Cultura. Oltre due milioni e 700mila euro sono destinati alla fornitura gratuita o semi-gratuita dei libri di testo per l´anno scolastico 2014-2015 per le scuole secondarie di primo grado e per il biennio di secondo grado. Grazie all´approvazione della delibera presentata dall´assessore della Cultura e Istruzione Claudia Firino, i libri di testo saranno consegnati alle famiglie in base a dei criteri di reddito stabiliti dall´indicatore Isee. Lavori Pubblici. La delibera proposta dall´assessore Paolo Maninchedda e approvata dall´esecutivo evidenzia la carenza di ingegneri e geologi nei servizi tecnici periferici dell´assessorato. Con la delibera si chiede di riconoscere tali esigenze al fine di potersi avvalere di dirigenti della Regione o provenienti da Enti e Agenzie. Sempre su proposta dell´assessore Maninchedda sono stati stanziati 600mila euro per la messa in sicurezza di invasi montani. Agricoltura. Su proposta dell´assessore Elisabetta Falchi sono stati approvati sia il conto consuntivo 2013 dell´agenzia Argea, sia il rendiconto consuntivo dell´agenzia Agris. Nulla osta alla previsione di Bilancio da parte della Giunta Pigliaru per la variazione di Bilancio di previsione 2014 dell´agenzia Laore. Un milione di euro infine per il miglioramento della qualità delle carni bovine, attraverso l´acquisto di capi di bestiame altamente selezionati. Ambiente. Dall´assessore dell´Ambiente Donatella Spano arriva la proposta di una procedura di verifica per due cave, la prima nel comune di Telti e la seconda nel comune di Santa Giusta. Bilancio. Approvata la delibera dell´assessore Raffaele Paci per il recupero e la riscossione dei crediti regionali e la definizione delle direttive per rinegoziare le convenzioni con le Banche incaricate della gestione dei crediti della Regione.  
   
   
PARTE LA PROGRAMMAZIONE DEI FONDI EUROPEI 2014-2020 E LA REGIONE PUGLIA È LA PRIMA AD AVER APPROVATO IL REGOLAMENTO PER GLI AIUTI IN ESENZIONE AL SISTEMA PRODUTTIVO.  
 
Bari, 1 ottobre 2014 - Ci sono 2 miliardi di euro a disposizione e sarà possibile subito avviare gli avvisi pubblici per l’accesso alle agevolazioni. Ecco la specifica degli aiuti regolamentati dalla Giunta: aiuti a finalità regionale; aiuti per l’accesso delle Pmi ai finanziamenti; aiuti alle Pmi per l’acquisizione di servizi; aiuti a favore di investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione; aiuti per la tutela dell’ambiente. Sul fronte del tessuto manifatturiero, si è voluto consolidare il supporto ai processi di innovazione tecnologica; dal lato del settore turistico, la politica di incentivazione si concentra sulla qualificazione dell’offerta turistica. “Abbiamo già ottocento imprese che hanno fatto domanda per i bandi della precedente programmazione – ha detto l’assessore allo Sviluppo Economico, Loredana Capone, intervenuta oggi in conferenza stampa con l’assessore al Turismo Silvia Godelli e con il presidente Vendola, insieme a Antonio De Vito, di Puglia Sviluppo – e partiremo proprio da quelle per non avere soluzione di continuità. Il ruolo di Puglia Sviluppo nell’istruttoria delle domande sarà come sempre fondamentale per valutare in tempi rapidi le richieste delle piccole e medie imprese. D’altronde è già attivo il bando tranched cover per dare una mano al sistema di impresa che ha bisogno di credito. La novità della Carta degli aiuti, prevista nel regolamento, è una novità importante: così ampliamo la platea dei Pia e possono aumentare sia gli aiuti che gli investimenti in tutti i settori produttivi. Innovazione e ricerca-sviluppo saranno come al solito al centro dei bandi che saranno emessi proprio per consolidare le eccellenze produttive e sprigionare le potenzialità di chi si affaccia a nuovi settori produttivi, sapendo bene che l’export è una delle priorità per le nostre aziende che intendano svilupparsi”. L’assessore Godelli ha ricordato che “in questo regolamento non ci sono aiuti per l’industria creativa e culturale, che saranno oggetto di un apposito regolamento che sarà pubblicato al più presto. Tuttavia il regolamento risponde alla domanda di aumentare la qualità nel sistema dell’accoglienza turistica, adeguando edifici storici, masserie e strutture simili: esplicitamente il regolamento prevede aiuti all’industria alberghiera per la ristrutturazione di strutture del genere, per la ristrutturazione di edifici di pregio, di borghi storici per applicare il sistema degli alberghi diffusi. Inoltre ci sono misure per il completamento di edifici turistici costruiti legittimamente ma non finiti: si pensi a Baia dei Campi sul Gargano. Il tutto per innalzare lo standard qualitativo in tutta la rete alberghiera pugliese”. Di seguito, una scheda: Gli aiuti a finalità regionale sono in sostanziale continuità con l’esperienza della precedente programmazione, con l’introduzione di elementi di novità in termini di semplificazione delle procedure di accesso e di maggiore sostegno al sistema delle Pmi. Sul fronte del tessuto manifatturiero, si è inteso consolidare il supporto ai processi di innovazione tecnologica; dal lato del settore turistico, la politica di incentivazione si concentra sulla qualificazione dell’offerta turistica. Gli aiuti per l’accesso ai finanziamenti sono finalizzati a favorire l’accesso delle Pmi ai mercati del capitale di rischio e di debito, attraverso misure di finanziamento del rischio, dirette ad attrarre capitali privati, destinati anche alle imprese in fase di avviamento. Con riferimento al settore della ricerca, l’esperienza maturata nel ciclo di programmazione 2007-2013 ha dimostrato che gli investimenti in ricerca e sviluppo e in innovazione incentivano la capacità di stimolare e rafforzare la creazione di migliori collegamenti tra domanda e offerta, il monitoraggio continuo dei bisogni di innovazione delle Pmi, il rafforzamento della collaborazione tra sistema della ricerca, le grandi imprese e le Pmi, nonché il potenziamento e la specializzazione dell’offerta di ricerca e sviluppo. A tal fine, sono state definite azioni di valorizzazione delle attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale, ivi incluse le forme di incentivazione ai servizi di innovazione tecnologica, dei processi e dell’organizzazione. Gli aiuti per la tutela dell’ambiente si inseriscono nell’ambito della strategia di crescita del programma Europa 2020, con specifico riferimento ai temi dello sviluppo sostenibile e del miglioramento della qualità dell’ambiente. Le misure di incentivazione riguardano la cogenerazione, l’efficienza energetica e la produzione di energia da fonti rinnovabili. Con l’approvazione del Regolamento, la Regione Puglia è la prima amministrazione regionale ad attivare il sistema degli aiuti a sostegno del sistema produttivo per il periodo 2014/2020. Il nuovo quadro normativo consente di dare immediato impulso all’attivazione degli avvisi pubblici per l’accesso alle agevolazioni, garantendo al contempo la spinta al comparto degli investimenti. La dotazione finanziaria per il sistema degli aiuti definito dal Regolamento ammonta a oltre 2 miliardi di euro.  
   
   
AREE INTERNE, SPACCA AL CONSIGLIO APERTO: “IMPEGNO MASSIMO DELLA REGIONE MARCHE PER L’ENTROTERRA”.  
 
Ancona, 1 ottobre 2014 - “L’impegno della Regione Marche per l’avanzamento dei progetti per le aree interne è massimo. Già nella prossima seduta di Giunta vareremo il progetto per la prima delle aree sperimentali”. Così il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, intervenendo questa mattina alla seduta aperta del Consiglio regionale dedicata a “Le aree interne protagoniste della tutela e della valorizzazione del territorio”, alla presenza del professor Fabrizio Barca (Dirigente generale Ministero Economia) e di dom Salvatore Frigerio (presidente Scriptorium Fontis Avellanae). “La nuova metodologia utilizzata nella strategia per le aree interne – ha detto Spacca – è particolarmente efficace e passa attraverso la crescita della consapevolezza di sé da parte della comunità. Un ringraziamento va al professor Barca per la passione e serietà con cui ha costruito questo percorso. E grazie a dom Frigerio che ancora una volta, con la sua cultura e profondità di riflessione, ci conforta nella necessità di proseguire con la strategia che la Regione Marche si è data: valorizzare il policentrismo e rifuggire dal modello metropolitano. E’ grazie a questo percorso che nelle Marche le aree interne sono meno in ritardo rispetto al resto del Paese”. Spacca ha sottolineato che la forza del modello policentrico sta nello sviluppo delle connessioni, a partire dalle reti informatiche e di telecomunicazione. “La Regione – ha detto – sta realizzando grandi investimenti che consentiranno molto presto la copertura di tutto il territorio regionale a 20 megabit. Ma ad essere fondamentale è soprattutto la cultura. Le Marche possono vantare anche da questo punto di vista primati straordinari. Tra questi la tradizione monastica che ha fatto crescere il nostro Appennino. Una cultura che nel tempo si è dispersa ma che noi vogliamo recuperare. Questo ci consentirà anche di creare reddito e occupazione per la nostra comunità regionale e in particolare per quella dell’entroterra”.  
   
   
AIUTI ALLE IMPRESE. VENDOLA: "PUGLIA, PRIMA REGIONE AD ATTIVARE FONDI 2014/2020"  
 
Bari, 1 ottobre 2014 - “Siamo i primi in Italia a presentare il regolamento e a mettere sul tappeto due miliardi di euro, finalizzati molto a incentivare e sostenere le piccole e piccolissime imprese”. Lo ha dichiarato il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola presentando ieri mattina in conferenza stampa, insieme agli Assessori Loredana Capone e Silvia Godelli, il regolamento aiuti al sistema produttivo per il periodo 2014/2020. “Abbiamo bisogno di sapere – ha spiegato Vendola – che ci sono imprese che hanno un potenziale economico straordinario e che rischiano, invece, di fallire per la drammatica difficoltà di accedere al credito”.  
   
   
AUTO BLU: FVG, VENDUTI 30 VEICOLI ED ORA ALTRI 31 ALL´ASTA  
 
Trieste, 1 ottobre 2014 - Nello scorso mese di luglio, la Regione ha messo in vendita 30 veicoli del proprio parco automezzi tramite asta pubblica. L´asta ha avuto un esito positivo: sono state presentate 38 domande di partecipazione, contenenti 148 offerte economiche (alcuni soggetti hanno presentato offerte per più mezzi) e nelle casse dell´Amministrazione sono entrati quasi 40mila euro. Considerato l´interesse dimostrato dai cittadini e dalle imprese a partecipare all´asta di luglio scorso, la Regione ha deciso di procedere ad una seconda asta pubblica, mettendo in vendita altri 31 mezzi. "La Regione - ha affermato l´assessore alla Funzione pubblica, Paolo Panontin - continua nell´azione intrapresa di contenimento della spesa, in linea con quanto previsto dai vari provvedimenti di spending review, mettendo all´asta, tra l´altro, mezzi per la maggioranza in buono stato di conservazione e finora circolanti". "Ci attendiamo - ha proseguito Panontin - un interesse ed una partecipazione ancora maggiore ed un risultato altrettanto soddisfacente in termini di entrata per il bilancio regionale, senza contare le minori spese future per il mantenimento e l´esercizio dei mezzi che, per consentire la partecipazione di tutti, verranno posti in vendita per singoli lotti". L´asta si terrà il 14 ottobre, alle ore 9.30, per mezzo di offerte segrete in aumento rispetto al prezzo posto a base d´asta, costituito dal valore stimato di ciascun mezzo, presso la sede della Regione, servizio Provveditorato e servizi generali, sede di Corso Cavour 1 a Trieste. Il termine ultimo per presentare le offerte è fissato per le ore 12 del 13 ottobre. I veicoli saranno visionabili dal 6 ottobre e fino al 10 ottobre presso le sedi indicate nelle schede tecniche descrittive dei veicoli messi in vendita. Tutta la documentazione è disponibile sul sito web della Regione, alla voce Bandi e Avvisi e presso gli Urp.  
   
   
CALABRIA: VIA LIBERA DALLA GIUNTA ALLA PUBBLICAZIONE DEL BANDO PISL “SISTEMI PRODUTTIVI”  
 
Catanzaro, 1 ottobre 2014 - L’assessore al bilancio e alla programmazione nazionale e comunitaria Giacomo Mancini esprime soddisfazione per l’approvazione da parte della Giunta regionale della dotazione finanziaria che consente, di fatto, la pubblicazione del bando riguardante Progetti integrati di sviluppo locale (Pisl) per la realizzazione o il potenziamento di micro-filiere produttive. Le risorse disponibili, per 13 Pisl “sistemi produttivi locali, distretti agroalimentari e distretti rurali”, ammontano a 65.833.081 euro di fondi comunitari. I Comuni coinvolti sono 126. “È stato un lavoro lungo e difficile – ha evidenziato l’assessore Mancini – perché ha visto coinvolto gran parte del territorio calabrese. Abbiamo messo in campo energie, professionalità e idee e andremo avanti fino all’ultimo, perché crediamo che la nostra regione non possa lasciarsi sfuggire un’occasione di sviluppo importante come quella offerta dai Pisl. Il bando – ha spiegato inoltre l’esponente della Giunta - rappresenta una grande opportunità per i singoli territori e per tutta la Calabria. Il nostro obiettivo è di assicurare uno sviluppo a lungo termine anche attraverso la creazione di nuova occupazione”. Nello specifico il bando ha in dote 65 milioni e 833 mila euro del Por Calabria Fesr 2007/2013 destinati alle micro, piccole e medie imprese con sede operativa in tutti i Comuni ricadenti nelle aree dei Progetti integrati di sviluppo locale “sistemi Produttivi” e sostiene la realizzazione di iniziative imprenditoriali previste e approvate all’interno dei Pisl in attuazione della linea di intervento finalizzata a creare o rafforzare i micro sistemi e le micro filiere produttive territoriali. L’obiettivo è sostenere interventi per la riqualificazione, il wpotenziamento o la realizzazione ex novo di infrastrutture per la condivisione e la gestione associata di servizi comuni alle imprese; creare o rafforzare i micro sistemi e le micro filiere produttive territoriali, individuati e selezionati nell´ambito dei Progetti integrati di sviluppo locale. Questi i 13 Pisl finanziati: “L´anima del territorio e le sue forme: la forza della tradizione nell´era della globalizzazione”, capofila Provincia di Catanzaro; “Reventino eccellenze rurali”, capofila Comune di Soveria Mannelli (Catanzaro); “Logos: logistica sostenibile”, capofila Comune di Castrovillari (Cosenza); “Contratto impresa”, capofila Comune di Acri (Cosenza); “Bit. Bioedilizia e innovazione tecnologica”, capofila Comune di Cosenza; “Piano Lago ecosostenibile”, capofila Comune di Figline Vegliaturo (Cosenza); “C.ros.s.pro.”, capofila Comune di Rossano (Cosenza); “Innovazione tecnologia: saperi, reJ e nuova ruralità”, capofila Comune di Papasidero (Cosenza); “S.i.l.a. Sviluppo innovazione lavoro ambiente”, capofila Comune di Celico (Cosenza); “Percorsi produttivi, nuove opportunità per nuove Pmi”, capofila Provincia di Crotone; Distretti in rete: energia ambiente e sistemi produttivi della bioedilizia, del legno e dell´agroalimentare della provincia di Reggio Calabria”, capofila Provincia di Reggio Calabria; “Artigianato, gusto e mestieri nell´area della Costaviola”, capofila Comune di Bagnara (Reggio Calabria); “Monte Poro Serre vibonesi”, capofila Comune di Spilinga (Vibo Valentia). I beneficiari del bando sono le micro, piccole e medie imprese. In particolare, per Piani di sviluppo interaziendale, i destinatari sono i consorzi e le società consortili di imprese, le reti di Pmi costituite in “contratto di rete”. Per i Piani di sviluppo aziendale destinatarie sono le micro, piccole e medie imprese aderenti ai consorzi/società consortili e alle reti di imprese. Sono finanziabili investimenti produttivi materiali e immateriali promossi da gruppi e reti di imprese attive nei settori tradizionali o di nicchia, anche differenti tra loro, in uno specifico ambito territoriale. Gli investimenti produttivi devono riguardare: la realizzazione di nuove unità produttive, l’ampliamento di unità produttive esistenti, la diversificazione della produzione di un’unità produttiva in nuovi prodotti/servizi aggiuntivi; il cambiamento fondamentale del processo di produzione complessivo di un’unità produttiva esistente.  
   
   
TRENTO, COMUNITA´ DI VALLE: APPROVATO DALLA GIUNTA IL DISEGNO DI LEGGE DI RIFORMA  
 
 Trento, 1 ottobre 2014 - I territori al centro, messi nella condizione di valorizzare pienamente le proprie vocazioni e di sviluppare le necessarie sinergie. Un approccio più "orizzontale", dunque, che, fatto salvo il potere di indirizzo e di definizione delle linee generali dello sviluppo provinciale in capo alla Provincia autonoma, consente ai Comuni e alle Comunità di far emergere bisogni e progettualità, privilegiando un approccio sovracomunale, che guarda alla semplificazione burocratica e ad una maggiore razionalizzazione nella gestione dei servizi. Questa, in brevissima sintesi, la filosofia di fondo del nuovo disegno di legge sulle Autonomie, condivisa dal presidente Ugo Rossi e dall´assessore alla coesione territoriale, urbanistica ed enti locali Carlo Daldoss. I contenuti fondamentali del ddl, approvato oggi dalla Giunta provinciale al termine di un ampio confronto in seno alla maggioranza sono: il passaggio dalla modalità di elezione diretta delle Comunità di valle a quella di secondo grado, con mantenimento di un ruolo politico, attraverso un corpo di "grandi elettori" nominati dai consigli comunali; la gestione, obbligatoriamente in forma associata per i comuni al di sotto di una soglia dimensionale minima (5.000 abitanti la proposta contenuta nel disegno di legge), dei servizi comunali, al fine di coniugarne efficienza ed economicità; gli incentivi alle fusioni fra Comuni, salvaguardando tuttavia le identità locali, e guardando in prospettiva ad un eventuale superamento delle Comunità stesse; l´individuazione, a questo scopo, delle "aree geografiche", per favorire i processi di fusione/accorpamento dei Comuni in un Comune Unico, detentore delle competenze prima gestite dalla Comunità di riferimento, pur in una logica di mantenimento della identità complessiva della Comunità (a questa fattispecie potrebbe accedere già oggi il Comune di Rovereto). Sul versante della finanza locale, infine, il ddl rende i Comuni autonomi per la parte corrente, con l’introduzione di un fondo per riequilibrare le entrate dei Comuni con meno risorse, definito su base territoriale. Al tempo stesso si inverte il rapporto tra investimenti decisi dalle singole amministrazioni comunali e investimenti decisi dai Comuni nell’ambito della Comunità, assicurando così una scelta degli investimenti più strategica e in linea con il Piano territoriale. E´ approdato dunque stamani in Giunta provinciale per il relativo via libera il disegno di legge oggetto negli ultimi giorni di un ampio confronto in seno alla maggioranza. La proposta approvata oggi contiene novità importanti, che vanno nella direzione di coniugare la salvaguardia delle identità territoriali e delle loro vocazioni, l´efficienza dei servizi erogati e la necessità di una gestione sempre più efficiente e oculata delle risorse disponibili. Per quanto riguarda la modalità di elezione del presidente e dei rappresentanti delle Comunità di Valle, si passa da quella diretta, da parte della popolazione residente, a quella di secondo grado, che fa capo ad un corpo di "grandi elettori" (un po´ sul modello americano) composto da alcuni sindaci e consiglieri eletti dai consigli comunali interessati, tenuto conto delle diverse dimensioni di ciascun Comune (per cui ad esempio Pergine o Cles eleggeranno un numero di "grandi elettori" maggiore rispetto ai Comuni più piccoli della propria Comunità di riferimento). L´elettorato passivo sarà invece aperto a tutti: ogni cittadino, cioè, potrà essere eletto nelle Assemblee delle Comunità di valle, indipendentemente dal fatto di ricoprire o meno una carica istituzionale. Il ruolo del presidente della Comunità sarà incompatibile con la carica di sindaco e di consigliere, garantendo quindi la terzietà e la "sovracomunalità" di questa carica. Infine, viene ridotto sensibilmente il numero componenti dell´Assemblea, da un minimo di 10 a un massimo di 22, contro il tetto massimo di 98 del regime precedente: un aspetto questo che attiene alla semplificazione e alla maggiore operatività di questi organismi. La riforma poggia su un altro pilastro: si è disgiunta la gestione dei servizi rispetto a quella delle competenze affidate dalla Provincia alle Comunità. Le gestioni associate passano dal livello della Comunità a quello di ambito: in pratica sotto una soglia di 5.000 abitanti, per tutto ciò che riguarda gli aspetti gestionali dei servizi (dai tributi agli uffici tecnici all´informatica) sarà obbligatoria, da parte dei Comuni, una gestione in forma associata. Il disegno sotteso è quello di un Trentino che nei prossimi anni dovrà avere Comuni e Comunità più forti e coese, guardando persino, in prospettiva, al superamento della stessa dimensione della Comunità di valle. Risponde a questo scopo la previsione di incentivi alle fusioni, al fine di superare l´eccessiva frammentazione delle gestioni pur mantenendo l´identità delle municipalità. Non solo: il ddl prevede la possibilità, per la Provincia, d´intesa con il Consiglio delle Autonomie, e su proposta dei Comuni, di ripartire il territorio della Comunità in aree geografiche. In prospettiva, se i Comuni appartenenti alla medesima area geografica si associano, il nuovo Comune scaturito da questo processo diventerebbe Comune Unico o Comune-comunità e potrebbe gestire di fatto le competenze prima assegnate alla Comunità di riferimento. Va da sé che tutti i Comuni di una Comunità di Valle si fondessero in uno o se tutto il territorio di una Comunità risultasse suddiviso in un certo numero di aree geografiche facenti riferimento ognuna ad un Comune Unico la Comunità si scioglierebbe. Al momento questa fattispecie riguarda solo Rovereto, in quanto Comune sopra la soglia dei 30000 abitanti: la proposta è che il Comune, se ne fa richiesta, possa assumere una serie di gestioni di servizi che di fatto già gestiva quando era Comprensorio. A questa autonomia gestionale farebbe da contraltare però ancora un raccordo con la Comunità della Vallagarina per le funzioni pianificatorie.. L´aspetto più importante della nuova architettura che la riforma va delineando, tuttavia, come sottolineato nella discussione in Giunta dal presidente Rossi e dall´assessore Daldoss, rimane quello del rapporto fra territori e Provincia. Nella nuova proposta si passa da una visione verticale a una orizzontale di questa complessa relazione, nella quale il territorio, assieme alla Provincia, individua gli investimenti necessari e prioritari che poi saranno oggetto dei relativi finanziamenti.  
   
   
ASSESSORE BILANCIO, CON ASSESTAMENTO PAGHIAMO TUTTI I DEBITI SENZA FAR MANCARE UN EURO ALLA SARDEGNA, CHI PARLA DI TAGLI È IN MALAFEDE  
 
Cagliari, 1 ottobre 2014 - "Il grande risultato di questo assestamento di bilancio è che ci consente di pagare tutti i debiti senza far mancare uno solo degli euro previsti per il 2014 alla Sardegna. Chi parla di tagli dice il falso: da qui a dicembre mettiamo a correre oltre 200 milioni di euro, dando così risposte ai bisogni più urgenti dei sardi. Le somme non stanziate non avremmo comunque potuto spenderle entro il 2014, perciò saranno riprogrammate". L´assessore del Bilancio Raffaele Paci rilancia la manovrina sulla quale si apre la discussione generale in Commissione Bilancio del Consiglio regionale. "L´assestamento in approvazione non solo non toglie un euro al sistema economico della Sardegna, ma anzi ne aggiunge, garantendo massima attenzione alle politiche sociali e al lavoro, posto che il plafond del Patto di stabilità è aumentato di 300 milioni di euro - chiarisce il vicepresidente della Giunta -. È stato ripristinato con 35 milioni il Fondo Unico per gli Enti Locali, rimediando così al taglio operato dalla Giunta Cappellacci nel Bilancio 2014. Abbiamo alleggerito il patto di stabilità dei Comuni ripartendo 70 milioni di euro di patto verticale, garantito ulteriori pagamenti di opere e attività delegate per 60 milioni, pagato 110 milioni per permettere alle Asl di saldare i debiti commerciali pregressi con le imprese fornitrici, garantito con 12 milioni e mezzo il pagamento per gli ultimi sei mesi dell´anno ai lavoratori Carbosulcis, stanziato 8 milioni per Igea, recuperato 5 milioni per Sardegna Ricerche e cancellato completamente le spese di rappresentanza della Regione, avviato con 6 milioni e 300mila euro politiche di allungamento della stagione turistica anche grazie alla promozione del marchio Sardegna da affidare alle compagnie aeree low cost. Quindi, quello che viene denunciato a gran voce ed evidentemente in malafede come taglio - conclude l´assessore Paci - è in realtà l´adeguamento degli stanziamenti ai pagamenti possibili per il vincolo del Patto che non ci permette di spendere di più".  
   
   
TORINO: ABOLIRE O RIVEDERE IL RUOLO DEI SEGRETARI COMUNALI E PROVINCIALI? UN CONVEGNO VENERDI’ 3 OTTOBRE A PALAZZO CISTERNA  
 
Torino, 1 ottobre 2014 - Abolire del tutto o rivedere la figura del Segretario Comunale e del Segretario Provinciale? Se ne discuterà venerdì 3 ottobre a partire dalle 9 nella Sala Consiglieri di Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, sede della Provincia di Torino, in via Maria Vittoria 12, nel corso di un convegno organizzato dall’Unscp, l’Unione Nazionale Segretari Comunali e Provinciali. “Riforma della Pubblica Amministrazione e ruolo del Segretario Comunale e Provinciale: abolizione o revisione del ruolo” è il titolo dell’incontro, i cui organizzatori intendono approfondire la tematica della riforma della pubblica amministrazione delineata nel Disegno di Legge 1557, con particolare attenzione al ruolo del Segretario Comunale. Il Ddl 1557 risponde all’esigenza di riformare la pubblica amministrazione, ma pone importanti interrogativi sul nuovo assetto dei ruoli di vertice degli Enti Locali; quei ruoli che, prima e più di altri, dovrebbero tradurre i prassi e comportamenti concreti il nuovo assetto della pubblica amministrazione, all’insegna dei criteri di efficienza, legalità e trasparenza. Da oltre centocinquan´anni i Segretari comunali svolgono la funzione unitaria di vertice amministrativo delle amministrazioni locali, punto essenziale di snodo e di raccordo tra gli organi politici e quelli burocratici. La prevista cancellazione del ruolo potrebbe avere effetti molto negativi sul funzionamento della macchina amministrativa dei Comuni. Il Programma Dei Lavori L’apertura dei lavori sarà affidata al Segretario Generale e Direttore Generale della Provincia di Torino Giuseppe Formichella. Seguirà l’intervento dell’Assessore al Bilancio, Relazioni internazionali, Cultura e Patrimonio della Provincia di Torino Marco D´acri. La presentazione generale della tematica in discussione sarà affidata a Gianfranco Cotugno, Segretario Generale del Comune di Biella e Segretario regionale dell’Unscp. A seguire l’introduzione di Alfredo Ricciardi Segretario Nazionale dell’Unscp e Segretario Generale del Comune di Novate Milanese, che tirerà anche le conclusioni al termine del dibattito. Presiederà i lavori Andrea Matarazzo, Presidente del Consiglio Nazionale del’Unscp e Segretario Generale del Comune di Imperia. Sono previste relazioni di Leonardo Falduto (professore associato di economia aziendale, già Direttore Generale del Comune di Savona), Sergio Foà (professore associato di Diritto amministrativo), Maurizio Fogagnolo (avvocato e collaboratore de “Il Sole 24Ore”), Franca Biglio (Presidente dell’Associazione Nazionale Piccoli Comuni e Sindaco di Marsaglia), Roberto Montà (Presidente dell’associazione “Avviso Pubblico” e Sindaco di Grugliasco), Giovanna Pentenero (Assessore all´Istruzione, Lavoro, Formazione professionale della Regione Piemonte, già Sindaco di Casalborgone). Oltre ai relatori sono stati inoltre invitate personalità della società civile e parlamentari. Al momento hanno aderito la senatrice Magda Zanoni (già Vice Sindaco di Pinerolo) e l’onorevole Giovanni Monchiero (già Direttore Generale di Asl e Segretario del Coreco).  
   
   
CONTINUA ANCHE A SETTEMBRE LA DISCESA DEI PREZZI A FIRENZE IN CALO I CARBURANTI E I TRASPORTI AEREI. IN AUMENTO TRASPORTI, ALIMENTARI E ALBERGHI. INVARIATO RISPETTO AD AGOSTO IL CARRELLO DELLA SPESA  
 
Firenze, 1 ottobre 2014 - Continua la discesa dei prezzi a Firenze: -0,5% in un anno. In calo i carburanti e i trasporti aerei. In aumento trasporti, alimentari e alberghi. Invariato rispetto ad agosto il carrello della spesa, in diminuzione rispetto al 2013: lo dice l’Ufficio comunale di Statistica che ha presentato l´anticipazione dei risultati del calcolo dell´inflazione a Firenze per il mese di settembre (che dovranno essere poi confermati dall´Istat) secondo gli indici per l´intera collettività nazionale. La variazione mensile è +0,1% la stessa di agosto. La variazione annuale è -0,5%, mentre ad agosto era -0,3% A contribuire a questo dato sono state, rispetto al mese precedente, principalmente le variazioni nelle divisioni Servizi ricettivi e di ristorazione (+3,8%), Trasporti (-2,5%) e Ricreazione, spettacoli e cultura (-0,7%). Nella divisione Servizi ricettivi e di ristorazione sono in aumento i servizi di alloggio (+13,3% rispetto ad agosto 2014 e +3,7% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente). La variazione mensile della divisione Trasporti è -2,5%. Diminuiscono il trasporto aereo passeggeri (-29,9% rispetto al mese precedente e -6,9% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente), il trasporto marittimo e per vie d’acqua interne (-24,1% rispetto al mese precedente, +9,4% rispetto a settembre 2013) e i carburanti e lubrificanti per mezzi di trasporto privati (-0,9% rispetto ad agosto e 3,5% rispetto a settembre 2013). La variazione su base mensile della divisione Ricreazione, spettacoli e cultura (-0,7%) è dovuta alle diminuzione nei pacchetti vacanza (-19,1% rispetto al mese precedente e +2,5% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente) e nei servizi ricreativi e sportivi (-2,5% rispetto al mese precedente e -0,7% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente). Per quanto riguarda il carrello della spesa, i prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza dai consumatori sono rimasti invariati rispetto ad agosto 2014 mentre sono diminuiti rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (-0,2%). I prodotti a media frequenza di acquisto sono aumentati di +0,2% rispetto al mese scorso; quelli a bassa frequenza sono aumentati di +0,2% rispetto ad agosto 2014 mentre sono invariati rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. La rilevazione si è svolta dal 1° al 21 del mese di settembre su oltre 900 punti vendita (anche fuori dal territorio comunale) appartenenti sia alla grande distribuzione sia alla distribuzione tradizionale, per complessivi 11.000 prezzi degli oltre 900 prodotti compresi nel paniere. Sono poi considerate anche quotazioni di prodotti rilevati nazionalmente e direttamente dall´Istituto Nazionale di Statistica. I pesi dei singoli prodotti sono stabiliti dall’Istat in base alla rilevazione mensile dei consumi delle famiglie e dai dati di contabilità nazionale. I beni, che pesano nel paniere per circa il 53%, hanno fatto registrare a settembre 2014 una variazione di 1,1% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. I servizi, che pesano per il restante 47%, hanno fatto registrare una variazione annuale pari a +0,1%. Scomponendo la macrocategoria dei beni, si trova che i beni alimentari registrano una variazione annuale pari a +0,3%. I beni energetici sono in diminuzione di -3,3% rispetto a settembre 2013. I tabacchi fanno registrare una variazione -0,5% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. La componente di fondo (core inflation) che misura l’aumento medio senza tener conto di alimentari freschi e beni energetici è +0,2%.  
   
   
GIOVANI: 85MILA EURO PER PROGETTI DI CITTADINANZA ATTIVA IN FVG  
 
Trieste, 1 ottobre 2014 - È stato approvato il bando per l´individuazione delle associazioni giovanili a cui la Regione concederà contributi per la realizzazione di progetti di cittadinanza attiva (art 18 Lr 5/2012) per complessivi 84.891,09 euro provenienti dal Fondo nazionale per le politiche giovanili e dal cofinanziamento regionale. Il contributo erogabile per ogni singolo progetto sarà compreso tra 5-10mila euro. Il Bando si colloca all´interno dell´intervento Giovani e Partecipazione in Friuli Venezia Giulia previsto dall´accordo sottoscritto con il dipartimento della gioventù della presidenza del consiglio dei Ministri per l´utilizzo del Fondo nazionale per le politiche giovanili. Il bando, emanato dal servizio Innovazione, professioni e politiche giovanili della direzione centrale Lavoro, formazione, istruzione, pari opportunità, politiche giovanili e ricerca, ha la finalità di promuovere e sviluppare nelle nuove generazioni la diffusione della cittadinanza attiva, intesa sia come partecipazione alla vita sociale e civile, sia come capacità di onorare i propri doveri di cittadino conoscendo e rivendicando i diritti propri e quelli altrui. I progetti proposti devono rivolgersi prevalentemente a giovani, di età compresa tra 14 e 35 anni, residenti o presenti per ragioni di studio o di lavoro nel territorio regionale. I progetti, inoltre, dovranno perseguire diversi obiettivi riferibili al concetto di cittadinanza attiva, per sviluppare nei giovani valori e attitudini necessarie per diventare un cittadino responsabile. Si tratta soprattutto di capacità di lettura critica dei contesti di vita e di cultura civica e politica (saperi e nozioni sui diritti umani, sulla democrazia, sul funzionamento delle istituzioni politiche e sociali, sul riconoscimento della diversità culturale e storica, ecc.). Saranno, altresì, valutati positivamente i progetti di stimolo alla partecipazione attiva attraverso l´impegno sul territorio, nella comunità scolastica o locale e di rafforzamento nei giovani della cultura della cittadinanza europea. Per partecipare al bando, le associazioni giovanili devono essere composte almeno all´80 per cento da giovani di età non superiore ai 35 anni ed i componenti dell´organo direttivo con più di 35 anni non possono superare la soglia del 20 per cento. Le associazioni, inoltre, devono prevedere nello statuto, oltre ai requisiti previsti per tutte le associazioni no-profit, di avvalersi prevalentemente di giovani nel perseguimento degli scopi statutari. Il Bando e la relativa domanda di partecipazione sono scaricabili dal sito www.Giovanifvg.it  alla sezione bandi. Ulteriori informazioni potranno essere richieste via email all´indirizzo politiche.Giovanili@regione.fvg.it    
   
   
PRIMI TRE MEURO PER SOSTEGNO AL REDDITO E INCLUSIONE SOCIALE LE RISORSE FINANZIARIE SONO DESTINATE AD ALIMENTARE IL FONDO ISTITUITO CON L’ASSESTAMENTO DI BILANCIO  
 
Potenza, 1 ottobre 2014 - Il governo regionale nel contesto delle politiche attive finalizzate all’inserimento ed al reinserimento dei soggetti più deboli ha deliberato l’assegnazione di tre milioni di euro per mettere in campo misure di sostegno al reddito a favore dei soggetti svantaggiati o molto svantaggiati compresi quelli che non percepiscono più gli ammortizzatori sociali in deroga. In particolare, tali risorse finanziarie sono destinate ad alimentare il fondo istituito con l’assestamento di bilancio approvato ad agosto (art. 15 della legge regionale n.26/2014), che inserisce il reddito minimo/reddito di inserimento tra le azioni urgenti da intraprendere per fronteggiare le crisi in atto mediante il rafforzamento delle tutele sociali. Il fondo, attivato con risorse regionali, compresi i proventi rivenienti dalla coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi, nonché da misure di fonte statale e comunitaria e che dovrà essere via via implementato, sarà utilizzato per interventi “attivi” di sostegno al reddito in cambio di partecipazione a specifici piani formativi, azioni di pubblica utilità e con l’obiettivo principale di favorire percorsi che possano migliorare le condizioni dei beneficiari. Si tratta di una prima risposta, seppure condizionata dalle ristrettezze delle risorse pubbliche, in vista di un “pacchetto” ben più ampio di strumenti e progetti articolati per settori e territori a cui già dalla prossima settimana si lavorerà anche per venire incontro alle richieste di intervento avanzate tanto dalle Organizzazioni Sindacali quanto dalla Chiesa lucana.  
   
   
TRENTO: ALL’AGENZIA DEL LAVORO RISORSE PER I GIOVANI E PER GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI  
 
Trento, 1 ottobre 2014 - Su proposta del vice presidente e assessore allo sviluppo economico e lavoro Alessandro Olivi, la Giunta provinciale ha approvato l’assestamento del bilancio di previsione dell’Agenzia del Lavoro per il 2014 e bilancio pluriennale 2014-2016 ed ha assegnato alla stessa ulteriori risorse per 7.673.000 Euro, di cui 673.000 Euro per il finanziamento di interventi per favorire l’occupazione giovanile e 7.000.000 di Euro per interventi relativi alla delega in materia di ammortizzatori sociali. I 7.000.000 di Euro rappresentano la prima parte fondi complessivamente destinati ad alimentare il “reddito di attivazione”. La Provincia autonoma di Trento riserverà, a partire da questo settembre e per il triennio 2014/2016 ben 28 milioni di euro a 36 mila trentini in difficoltà occupazionale. Spetterà all’Inps erogare ai soggetti beneficiari la somma che varierà da 600 euro a 3 mila euro per ciascun disoccupato, a secondo del periodo di disoccupazione e dell’indennità statale percepita. I benefici della nuova forma di ammortizzatore sociale investiranno in particolare tre diversi target di disoccupati: giovani, i lavoratori a maggior difficoltà di rioccupazione perché hanno perso il lavoro in età matura, ovvero gli Over 54 anni, e, in subordine, i lavoratori ai quali lo stato riconosce un ridotto periodo di indennità, ovvero gli Under 50. I 673.000 Euro derivano invece dai risparmi messi in atto dal Consiglio provinciale. Dal 2013 nel bilancio della Provincia è stato attivato un fondo alimentato con i risparmi di spesa conseguenti ai minori fabbisogni per il funzionamento del Consiglio provinciale. Il fondo è destinato ad interventi di politica del lavoro con particolare attenzione per l´occupazione giovanile.  
   
   
MARONI: BENE PROTOCOLLO SU LEGALITÀ E LAVORO  
 
 Milano, 1 ottobre 2014 - "Questo è un buon protocollo, ne condivido completamente i contenuti e interviene su un tema che mi sta particolarmente a cuore. Di più, vorrei fosse esteso e chiedo al Prefetto di Milano, di aiutarmi presso i suoi colleghi delle altre province, perché possa essere sottoscritto in tutta la Lombardia". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, che in Prefettura, ha sottoscritto il Protocollo d´intesa per ´l´analisi, la prevenzione e il contrasto della tratta di esseri umani ai fini dello sfruttamento e intermediazione illecita della manodopera nei luoghi di lavoro in provincia di Milano e per la protezione delle vittime´. Tema Attuale - Prendendo spunto da un passaggio dell´intervento del Prefetto, che ha usato il termine ´vulnerabilità del mercato del lavoro, il Governatore ha osservato che questo è "un tema particolarmente attuale, anche alla luce delle ultime rilevazioni Istat, che hanno segnalato un ulteriore aumento della disoccupazione giovanile. Questi dati ci preoccupano molto - ha osservato - e ci impegnano ancora di più a tutelare il lavoro e a contrastare ogni forma di illegalità e di sfruttamento". I Contenuti - Il protocollo siglato oggi istituisce un ´organismo di coordinamento´ (per il quale il presidente Maroni ha già indicato come referente della Regione, l´assessore all´Istruzione, Formazione e Lavoro, Valentina Aprea) per la prevenzione e il contrasto allo sfruttamento del fenomeno della manodopera e l´assistenza e l´integrazione sociale delle vittime. Gli enti sottoscrittori, si sono impegnati a: scambiare informazioni in sinergia con il gruppo di lavoro della prefettura sulla sicurezza sul lavoro; svolgere attività di analisi e di informazione; segnalare agli organi competenti i casi rilevati di potenziali vittime; proporre attività di prevenzione, accoglienza e protezione.  
   
   
LAVORO, ASSESSORE LOMBARDIA A SINDACATI: ABBANDONARE VECCHIE DINAMICHE  
 
Milano, 1 ottobre 2014 - "Se i sindacati vogliono davvero essere utili alla causa dei lavoratori si tolgano l´unico abito che ormai oggi indossano: quello di ufficiale dell´anagrafe che certifica i decessi delle imprese. Diventino, invece, parte attiva e propositiva nel dialogo con le istituzioni e soprattutto con le aziende. Solo così potranno affrontare, in maniera utile e importante, la grave crisi economica, aiutando e sostenendo la gente che lavora o cerca di difendere un posto di lavoro". Lo ha detto Viviana Beccalossi, assessore regionale al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo intervenendo a un convegno organizzato dall´Ugl al Palazzo della Regione a Milano. Abbandonare Vecchie Dinamiche - "Ha perfettamente ragione - ha proseguito Viviana Beccalossi - il segretario lombardo Luigi Recupero, quando sostiene che alcuni sindacati oggi intervengono solo per certificare i decessi delle imprese". "Il sindacato - ha concluso Viviana Beccalossi - può tornare ad avere un senso e un ruolo solo se abbandonerà dinamiche vecchie e non al passo con i tempi. Tutto ciò potrà avvenire innanzitutto attraverso un confronto e non uno scontro con gli imprenditori e smettendola di essere subalterni ai soliti partiti, o peggio, a certi rappresentati dei soliti partiti".  
   
   
PERSONALE ASTIR, DA INPS OK A PAGAMENTO CIG IN DEROGA NEI PROSSIMI GIORNI  
 
Napoli, 1 ottobre 2014 - Oggi, all´esito dell´incontro con l´assessore al Lavoro Severino Nappi, il direttore regionale dell´Inps Alberto Scuderi, d´intesa col direttore generale dell´Arlas Patrizia Di Monte, ha confermato che l´Istituto previdenziale, nei tempi tecnici necessari e comunque nell´arco di pochi giorni, provvederà al pagamento della cassa integrazione in deroga in favore del personale della società Astir in fallimento.  
   
   
DIRE E FARE, A LUCCA TRE GIORNI DEDICATI ALLA PA CHE SI INNOVA  
 
Firenze 1 ottobre 2014 – Dopo Arezzo il "Dire e Fare", tradizionale salone toscano delle pubblica amministrazione che si innova promosso dalla Regione e da Anci Toscana, l´associazione dei Comuni, fa tappa a Lucca. Una tre giorni fitta di appuntamenti, dal 2 al 4 ottobre. E anche in questo caso, come per la rassegna che ha preceduto la pausa estiva, sarà un evento diffuso che coinvolgerà più luoghi della città: dalla Casa del Boia alla sede dell´Imt, dal teatro di San Girolamo alla sede della Camera di commercio, dall´Agorà a Villa Bottini, dal Loggiato di Palazzo Pretorio a Piazza Napoleone. "Una scelta – spiega l´assessore a rapporti informativi e partecipazione della Toscana, Vittorio Bugli – per avvicinare ancora di più le persone, perché molte delle iniziative in programma, almeno buona parte di quelle organizzate dalla Regione, sono volte a far conoscere nuovi servizi utili ai cittadini. Spazi aperti, nel mezzo della città, perché vogliamo anche rivolgerci ai cittadini per far crescere la pubblica amministrazione, quella in rete e quella tecnologica". In particolare il loggiato di Palazzo Pretorio sarà lo spazio in cui saranno presentati e fornite informazioni utili su Open Toscana, la nuova multipiattaforma on line regionale che vuole raccogliere al suo interno i servizi on line di tutta la Pa, gli open data e archivi aperti ma anche offrire uno spazio per i processi partecipativi. Si parlerà anche di Eures, banca dati e sportello informativo e di orientamento sulle opportunità di lavoro in tutti i paesi europei, della rete delle biblioteche, del progetto Porto Volontario Cesvot e dello sportello Informagiovani. Piazza Napoleone ospiterà invece sabato 4 ottobre una sezione dedicata all´Expo 2015 che si aprirà a Milano tra meno di un anno: una giornata di eventi, laboratori, un mercato dei prodotti tipici e spazi informativi realizzati in collaborazione con il Comune di Lucca, Capannori, Cia, Coldiretti, Slowfoof, Caritas, Res Tipica ed altri. Da segnalare anche quattro incontri con il Governo, attesi un vice ministro e tre sottosegretari, per discutere e analizzare i temi caldi dell´agenda regionale e nazionale. L´assessore Vittorio Bugli parteciperà alla tavola rotonda, il 2 ottobre alle 11, sui nuovi assetti istituzionali per innovare il paese, ovvero la legge Delrio e il riordino delle funzioni delle Province. Il Governo sarà rappresentato dal sottosegretario agli affari regionali Gianclaudio Bressa. Interverranno anche il presidente dell´Anci Toscana, il sindaco di Lucca e il collega di Siena. L´appuntamento è nella Sala grande della Casa del Boia. Il presidente della Toscana Enrico Rossi sarà presente all´ultimo incontro, il 3 ottobre alle ore 15 a Villa Bottini, sul raddoppio della ferrovia Viareggio-lucca-pistoia: per il Governo parteciperà il vice ministro Riccardo Nencini, sul palco anche il sindaco di Lucca, il primo cittadino di Pistoia, il presidente della Provincia di Lucca Stefano Baccelli e il deputato Raffaella Mariani. Alla Casa del Boia si parlerà il 2 ottobre alle ore 16 anche di legge di stabilità e il 3 ottobre alle ore 10.30 della riforma della Pa vista dalla parte dei Comuni. Il Lamma, consorzio pubblico e voce ufficiale del meteo in Toscana, organizza assieme alla Regione un gioco simulazione sui cambiamenti climatici alle 9 di sabato 4 ottobre in piazza Napoleone. Titolo: "Vallo a dire ai dinosauri". Alle 9.30, alla Casa del Boia, si parlerà di volontariato e protezione civile. Il 3 ottobre alle 17.30 sarà invece straordinariamente aperto l´archivio diocesiano, con una visita al materiale storico sulla lucchesia rurale e la messa a disposizione di curiosi e ricercatori di materiali inediti. Ci sarà anche un´iniziativa, sempre il 3 ottobre, dedicata alla mobilità elettrica cittadina, con la possibilità di farsi apporre sulle biciclette, da addetti della polizia municipale, targhe personalizzate e anti effrazione come deterrente verso i furti. Il programma dettagliato dei tre giorni, aggiornato in tempo reale, può essre consultato sul sito www.Dire-fare.eu    
   
   
DIRE E FARE: "ECCO COME LA PA SI AVVICINA AI CITTADINI"  
 
Firenze, 1 ottobre 2014 - Occasione di scambio di buone pratiche e esperienze innovative. Non solo convegni, seminari e mostre ma tante iniziative aperte al pubblico, con le piazze protagoniste. Lucca si prepara ad ospitare dal 2 al 4 ottobre il Dire e Fare. "Con questa edizione a Lucca – spiega l´assessore ai sistemi informativi e alla partecipazione della Toscana, Vittorio Bugli – vogliamo ancora di più confrontarci con le persone. Una pubblica amministrazione che vuole rinnovarsi davvero deve stare a contatto di chi innova veramente. Andiamo in piazza per raccontare quello che abbiamo fatto e scambiarci idee con altre amministrazioni, perché oggi più di ieri è importante fare squadra. Andiamo in piazza per far conoscere ai cittadini e alle imprese i servizi che abbiamo attrezzato per allentare la burocrazia e semplificare loro la vita: Open Toscana ad esempio, la multipiattaforma on line tenuta a battesimo la scorsa settimana. Andiamo in piazza anche per raccogliere consigli, per migliorarci e trovare chi è disposto con noi a percorrere un pezzo di strada". "I Comuni sono pronti accettare la sfida e a contribuire al rilancio del Paese", dice Sara Biagiotti, sindaco di Sesto Fiorentino e nuovo presidente dell´Anci Toscana, l´associazione dei Comuni. "Con questa iniziativa – racconta duranta la conferenza stampa di presentazione oggi a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, sede della presidenza della Regione – vogliamo portare la pubblica amministrazione a diretto contatto con i cittadini, parlando un linguaggio semplice e diretto, per coinvolgerli davvero nel processo di riorganizzazione e rinnovamento che è in atto. Un cambiamento che non può prescindere da un uso più capillare delle nuove tecnologie, dalla trasparenza e dalla partecipazione e naturalmente dall´ottimizzazione delle risorse. Tutti elementi necessari per garantire servizi più efficienti e di qualità, assieme ai nuovi assetti istituzionali, spending review, riorganizzazione delle società partecipate e fiscalità locale di cui i Comuni sono protagonisti e che saranno al centro di questa edizione": "Il Dire e Fare rappresenta prima di tutto un appuntamento con il quale gli enti locali possono fare il punto sulla loro attività e sulle prospettive per il futuro" sottolinea il sindaco di Lucca, Alessandro Tambellini, ospite della manifestazione. "Per la città poi, e per i cittadini – conferma -, è un´occasione di grande rilevanza perché le numerose iniziative sono aperte al pubblico che può intervenire per conoscere in maniera più approfondita i temi che saranno discussi". Sotto il loggiato di Palazzo Pretorio saranno presentati numerosi servizi utili ai cittadini e saranno presenti punti informativi dedicati. "Sabato 4 ottobre – aggiunge il primo cittadino - Piazza Napoleone diventerà inoltre il fulcro della manifestazione con un mercatino di prodotti tipici, laboratori e tante iniziative per presentare progetti e iniziative che vedono in prima linea il nostro Comune e numerose realtà locali". Grazie anche alla presenza del tir Anci Expo sarà anche un´occasione per avvicinarsi alle tematiche dell´Expo 2015, che animerà Milano tra meno di un anno. Il sindaco ringrazia tutti coloro che hanno contribuito alla buona organizzazione della manifestazione.  
   
   
PER LA PRIMA VOLTA DA VENT’ANNI CALANO GLI IMMIGRATI NELLA PROVINCIA DI PARMA SONO 2.000 IN MENO, CON UN CALO PARI AL 3,4%.  
 
 Parma, 1 ottobre 2014 – Il Report Provinciale Immigrazione 2013, raccolta analitica di dati sul fenomeno migratorio nel territorio del Parmense, è stato presentato oggi in Provincia da Marcella Saccani, Assessore provinciale alle Politiche Sociali e Pari Opportunità, dal sociologo Francesco Cirillo, da Gian Marco Baroni dell’Ufficio statistica della Provincia di Parma e da Don Umberto Cocconi, Assistente spirituale "Cappella del campus" Università di Parma. “Gli immigrati rappresentano il 12% del Prodotto interno lordo del nostro Paese – ha ricordato Marcella Saccani, Assessore provinciale alle Politiche Sociali e Pari Opportunità della Provincia – Non sono una minaccia né un ostacolo per la nostra economia, ma una risorsa. Bisogna sfatare l’idea che agli immigrati vengono fornite più garanzie e più servizi, più case popolari. L’8% del Fondo regionale per la non autosufficienza ci proviene dagli stipendi dei cittadini stranieri che lavorano nostro territorio, ad esempio. Occorre capire finalmente che la mondialità è ormai il nostro orizzonte.” I Dati Il quadro demografico La popolazione straniera nel 2014 fa registrare una diminuzione, la prima da quasi vent’anni. Al 1 gennaio 2014 gli stranieri residenti in provincia di Parma sono 58.472 iscritti, poco più di 2.000 persone in meno rispetto al 2013 (- 3,4%) ovvero il 13,2% dell’intera popolazione parmense. Già nel corso del 2012 si era registrato un forte calo nell’incremento della popolazione straniera. Probabilmente la crisi economica, unita alla mancata emanazione di decreti flussi, se non per lavoro stagionale, ha diminuito il saldo migratorio degli stranieri, determinando per un certo numero di persone il ritorno in patria o l’emigrazione verso altri Paesi; inoltre sempre più cittadini stranieri hanno acquisito la cittadinanza italiana: 657 le richieste di cittadinanza accolte nel 2013, 1193 le domande presentate (erano 717 nel 2012). Continua la crescita della presenza femminile, che ha raggiunto il 52,6% con un tasso di femminilizzazione della popolazione straniera più alta di quella italiana. Si conferma la concentrazione degli immigrati per la maggior parte nelle classi che vanno dai 25 ai 39 anni, e una scarsa presenza di popolazione anziana, numerosa la presenza delle fasce infantili: il 24,5% del totale dei bambini in età 0-4 anni sono figli di cittadini stranieri. Gli stranieri residenti nella provincia di Parma nati in Italia sono 9.132, il 15,6% degli stranieri totali, praticamente quasi tutti minori (98%), la cosiddetta seconda generazione, e soprattutto per le età infantili le percentuali di bambini nati all’estero è decisamente bassa, la classe 0-2, infatti, è composta per oltre il 96% da bambini nati in Italia. Le nazionalità più numerose sono i moldavi, i rumeni e gli albanesi; queste tre cittadinanze da sole rappresentano il 36,2% di tutta la popolazione straniera, a parte i cittadini rumeni che restano stabili come numero, tutte le principali nazionalità mostrano un calo nel 2014, che risulta molto forte tra i cittadini tunisini. Per tutti i gruppi etnici vi è un sostanziale equilibrio tra maschi e femmine sino alla fascia 15-39 anni nella quale le femmine di nazionalità moldava, rumena ed ucraina, in particolare, cominciano a prevalere in maniera piuttosto significativa rispetto ai maschi sino ad arrivare ad una netta predominanza nella classe 40-64 con ad esempio il 90,5% di ucraine. Di contro, si registrano percentuali maschili molto elevate per India, Tunisia, Senegal (60,6%, 74,5%, 87,4%). Le famiglie con almeno un componente straniero sono 25.492 (il 12,7% del totale), mentre quelle con soli componenti stranieri 20.022 (pari al 9,9%). La scuola e la formazione Gli studenti stranieri iscritti nelle scuole primarie e secondarie del territorio provinciale hanno raggiunto nell’a.S. 2012-13 le 7577 unità (con un incremento di 122 unità rispetto alle 7355 dell’a.S. 2011/2012) e rappresentano il 15,7% del totale degli studenti. Nelle scuole secondarie di secondo grado l’aumento di iscritti è da attribuire per oltre il 70% agli stranieri.Circa la metà (52,5%) degli alunni stranieri proviene da Albania, Moldavia, Marocco, Romania e India, seguono poi Tunisia, Filippine e Costa d’Avorio. Il percorso scolastico dei ragazzi stranieri continua ad essere caratterizzato da una maggiore difficoltà rispetto a quello dei compagni italiani, in tutti i gradi d’istruzione a partire dalla scuola primaria dove, mediamente, 11 bambini stranieri su 100 risultano in ritardo rispetto alla classe frequentata. Sono, tuttavia, diminuite le quote dei ritardatari stranieri, in modo particolare nelle scuole elementari e superiori, probabilmente per effetto della maggiore presenza di ragazzi di seconda generazione (nati in Italia). Minore il tasso di promozione dei ragazzi stranieri. Il 4,7% degli iscritti all’Università degli Studi di Parma è costituito da cittadini stranieri (1271 su 26979), il 56% sono donne. Provengono perlopiù da Camerun e Albania, mentre le principali facoltà scelte sono Economia, Giurisprudenza, Lettere. Nel 2013-2014 sono state avviate sul territorio provinciale 239 iniziative di formazione e sostegno all’occupazione che hanno coinvolto complessivamente 2450 partecipanti, circa il 18% dei quali è rappresentato da cittadini stranieri. Gli allievi immigrati hanno partecipato prevalentemente ad attività di formazione iniziale (338 iscritti, di cui 174 ai percorsi di istruzione e formazione professionale per giovani minorenni). Sono aumentate le richieste nel settore della ristorazione e distribuzione pasti e bevande, mentre sono calate nel settore meccanico. La maggioranza degli iscritti si collocano nelle fasce d’età 15-17 anni (37,3%) e 18-29 (34%). Il 57,2% dei partecipanti ai percorsi formativi possiede la licenza media inferiore; 54 i gruppi etnici, con una rilevanza di partecipanti di origine africana. Ampia anche l’offerta formativa volta all’insegnamento dell’italiano ai cittadini stranieri adulti nell’anno 2012/2013 in provincia di Parma: 109 corsi, in prevalenza organizzati dai Centri territoriali permanenti – Ctp (96%), il 23% dei quali finanziati nell’ambito di programmazioni provinciali dedicate all’interno di un sistema territoriale di rete che ha condiviso metodologie e strumenti didattici comuni al fine di garantire un servizio qualificato, omogeneo e rispondente ai bisogni locali. Circa 2200 gli utenti complessivi dei corsi, di cui il 56% costituito da donne. Il mercato del lavoro per i cittadini stranieri Anche per il 2013, e i primi mesi del 2014, il rapporto conferma la crisi occupazionale dei cittadini stranieri. Nel 2013 sono andati persi 1.382 rapporti di lavoro dipendenti, di cui 314 a danno di lavoratori stranieri. La crescita della disoccupazione rimane la cifra più preoccupante anche per la provincia di Parma. Il numero delle persone in cerca di occupazione è aumentato passando da 14 mila unità nel 2012 a 16 mila nel 2013. Il tasso di disoccupazione complessivo si è pertanto incrementato passando dal 6,3% del 2012 al 7,5% nel 2013, con una disoccupazione giovanile, arrivata a livelli mai registrati in precedenza: 19,2% nel 2012 e 22,8% nel 2013. Preoccupante la straordinaria concentrazione della disoccupazione sulla componente straniera, dal momento che su oltre 16 mila disoccupati poco meno di 8 mila sono stranieri; nel 2013, in provincia di Parma il tasso di disoccupazione dei cittadini stranieri (20,7%) è quattro volte quello dei residenti di cittadinanza italiana (4,9%) e supera di più di tre punti percentuali quello registrato sulla media delle forze di lavoro straniere nel Paese (17,3%). Nel 2013, nel parmense, sono all’incirca 29 mila i residenti stranieri occupati, pari al 14,4% del totale occupati (202 mila), mentre le forze di lavoro straniere arriverebbero a 37 mila unità circa, pari al 16,8% delle forze di lavoro complessive (219 mila unità), ma tale aumento delle forze disponibili al lavoro si è tradotto prevalentemente in un incremento delle persone in cerca di occupazione (da 4.400 nel 2012 a 7.600 nel 2013). La tenuta degli occupati di cittadinanza straniera (28.400 nel 2012) è determinata in realtà dalla componente autonoma dell’occupazione; lo stesso incremento delle assunzioni registrato i primi mesi del 2014 starebbe comunque avvenendo a spese dei rapporti di lavoro dipendente a tempo indeterminato e a tempo pieno, aumentando i livelli di precarietà. Nel 2013 il calo della domanda di lavoro dei lavoratori stranieri si è concentrato in prevalenza nelle industrie alimentari, seguite dalla meccanica generale e delle costruzioni. Drastica la diminuzione delle assunzioni di badanti nel primo trimestre 2014 (-19,4%). Al 31/12/2013 i titolari di impresa stranieri costituiscono l’8,25% del totale (pari a 6.474 su 78.474) in leggerissima diminuzione rispetto agli anni precedenti; i settori prevalenti di impresa sono rappresentati dalle costruzioni e il commercio. L’accesso ai servizi sanitari il 2013 evidenzia un calo dell’utenza allo Spazio Salute Immigrati dell’Ausl di Parma, in particolare di donne (1259 soggetti contro i 1464 del 2012). I consultori si confermano quali servizi di riferimento per le utenti immigrate: nel 2013 hanno prestato assistenza in gravidanza a 2026 utenti e di queste, 1242 (61,3%) sono di nazionalità straniera. 2248 le donne seguite dopo il parto dai consultori e di queste 688 immigrate. Si mantiene costantemente più bassa della media la percentuale di partecipazione dei cittadini stranieri ai programmi di prevenzione (screening oncologici utero, mammella, colon retto). Richiedenti e titolari di protezione internazionale nel territorio provinciale In provincia di Parma si registra un aumento delle presenze “ufficiali”: al 31.12.2012 si contano 643 permessi di soggiorno, l’anno precedente erano 559 persone. Aumentano in maniera significativa i richiedenti asilo con possibilità di svolgere attività lavorativa, mentre diminuiscono richiedenti asilo e rifugiati. Al primo posto i Nigeriani, seguiti da Eritrei e Somali. 344 gli accessi nel 2013 allo sportello provinciale per richiedenti asilo, rifugiati e beneficiari di protezione umanitaria, di cui il 59% è costituito da nuovi utenti e il 61% con bisogni di tipo socio-sanitario. Gli immigrati e la casa L’attuale crisi economica sta aggravando il problema dell’emergenza abitativa, in particolare per i cittadini stranieri che vivono in prevalenza in affitto. A Parma e provincia i provvedimenti di sfratto emessi riguardano 877 famiglie, registrando un aumento del 10,31%, rispetto al 2012. Le richieste di esecuzione sono 826 (-27,73% rispetto al 2012) e le esecuzioni 420 (+3,45% rispetto al 2012). Nel biennio 2013-2014 la Provincia di Parma ha promosso - oppure gestito per conto della Regione – diverse iniziative per ridurre l’emergenza abitativa. 992.255,41 € le risorse complessive, 365 le domande ammissibili di cui 200 finanziate (54,8%) e riguardanti cittadini residenti in 26 Comuni della provincia; il 62,7% delle domande ammissibili sono state presentate da famiglie straniere, il 58,5% di queste hanno ricevuto un contributo. Gli alloggi di edilizia residenziale pubblica (Erp) in gestione all’Azienda Casa Emilia-romagna di Parma (Acer-parma) sono 6.048, di cui occupati 5.638. Per l’85,2% da famiglie italiane (4.807) e per il 14,8% da famiglie originarie di altri Paesi (831). Le nuove assegnazioni effettuate nel corso del 2013 che riguardano per il 70% italiani. Circa il 16,7% delle famiglie straniere (139) in Erp ha nel proprio nucleo almeno un componente con problemi di disabilità (154 persone), di cui 105 risiedono in alloggi nel Comune capoluogo. 110 nuclei stranieri composti da un genitore con minori, quasi esclusivamente donne sole con figli (105). La più alta concentrazione di presenze si trova nel Comune capoluogo (79). In maggioranza provengono da Marocco, Tunisia, Albania, Ghana e Nigeria. Il Servizio Civile Regionale Tra il 2004 e il 2013 sono stati 705 i ragazzi che hanno partecipato a progetti di Servizio Civile Regionale (4 milioni di euro di finanziamento regionale). Il Servizio Civile Regionale è un´opportunità di integrazione, di relazione e di confronto tra giovani provenienti da paesi diversi, una possibilità per attivarsi a favore della collettività in cui si è inseriti e per ricevere un´adeguata formazione sulle tematiche sociali. Tra il 2004 e il 2013 a fronte dei 736 posti disponibili a livello regionale le domande presentate sono state 1910. Dal 2005 al 2013, nel Parmense sono stati resi disponibili 78 posti di Servizio Civile Regionale per i quali sono state presentate 270 candidature. Durante l´ultimo avviso provinciale, pubblicato nell´ottobre del 2013, a fronte di 15 posti sono state presentate 71 domande, la maggior parte da giovani provenienti dal Camerun, dalla Costa D´avorio e dall´Albania. Numerosi i contatti allo Sportello informativo Azione 18/28, con sede presso gli uffici del Servizio Politiche Sociali della Provincia di Parma. Dal 2005 al 2013, i giovani cittadini stranieri inseriti nei percorsi di Servizio Civile nel territorio provinciale sono stati 78. I ragazzi si sono occupati prevalentemente di attività in ambito assistenziale, educativo, e della mediazione culturale. Le vittime di sfruttamento e tratta Il Progetto Emilia, attivo dal 2002, è realizzato attraverso la collaborazione tra Comune di Fidenza, Provincia di Parma e Azienda Usl – Distretto di Fidenza, gestito dal Centro Antiviolenza di Parma. Gli obiettivi del progetto sono: - prevenire i rischi sanitari connessi alla diffusione di malattie a trasmissione sessuale - prevenire e ridurre tensioni sociali sul territorio - promuovere la sicurezza sociale - aiutare le vittime di fenomeni criminali quale la tratta di persone. Il progetto prevede l’attivazione di una unità mobile di strada composta da quattro operatori che periodicamente, mediamente una volta a settimana, escono in strada (lungo la via Emilia nel tratto di strada che va da Rimale a Ponte Taro nel territorio del distretto di Fidenza) per prendere contatti, conoscere ed informare le prostitute. E’ prevista inoltre una sede a Fidenza dove si tengono colloqui d’aiuto ed informativi su appuntamento. Sono 47 le uscite realizzate nel 2013 (48 nel 2012) e 12 di mappatura. Si è rilevata la presenza di 49 sex-worker (73 nel 2012) di cui 7 nuove presenze e 11 trans. Sono stabili sul territorio le presenze provenienti dall’est Europa (rumene, ucraine, albanesi) e dalla Nigeria; mentre le trans sono tutte di provenienza sudamericana. Ci sono stati 11 accessi al Drop-in: le richieste hanno riguardato informazioni legali e supporto socio-psicologico. Nel 2013 si sono allontanate dalla strada diverse sex-worker storiche che hanno cercato nuovi territori o sono rientrate nel paese di origine. Il Comune di Parma ha aderito, già da diversi anni, al progetto regionale “Oltre La Strada” , che ha lo scopo di migliorare le condizioni di vita delle persone che esercitano l’attività prostituiva forzata, di favorire l’uscita dallo sfruttamento, contrastare il fenomeno della tratta, aiutando e proteggendo le persone che intendono sottrarsi alle organizzazioni criminali, facilitandone il percorso verso l´autonomia. Le persone prese in carico nell’anno 2013 sono state complessivamente 32 (30 donne, 1 uomo, 1 transgender) di cui 12 nuove. Il 50% degli utenti è di nazionalità Nigeriana. Sono stati effettuati 112 colloqui e fornite 10 prestazioni (4 corsi di formazione, 4 tirocini, 1 borsa lavoro, 1 corso di alfabetizzazione).  
   
   
DIPENDENZA DA GIOCO D´AZZARDO: ASSESSORE UMBRIA ESPRIME SODDISFAZIONE PER APPROVAZIONE PROPOSTA DI LEGGE IN TERZA COMMISSIONE CONSILIARE  
 
Perugia, 1 ottobre 2014 – Esprime soddisfazione l´assessore regionale alle politiche sociali, Carla Casciari, per l´approvazione da parte della Terza commissione consiliare della proposta di legge "Norme per la prevenzione, il contrasto e la riduzione del rischio della dipendenza da gioco d´azzardo patologico". "La Regione Umbria si è fortemente impegnata per contrastare la dipendenza da gioco d´azzardo che è, ormai, una vera piaga sociale e sanitaria anche nella nostra regione – ha detto l´assessore Casciari - Per contenere e conoscere in modo approfondito la diffusione del fenomeno in Umbria e definire un blocco di proposte operative, la Regione ha istituito un gruppo di lavoro intersettoriale - composto da rappresentanti della Regione Umbria, dell´Anci, dell´Associazione Libera, dei due Consorzi delle Associazioni dei Consumatori, di Confcommercio e Confesercenti) – che, nello specifico, ha acquisito i dati e le informazioni relative alla diffusione del fenomeno in Umbria e dei problemi che vi sono connessi, per poi predisporre un percorso finalizzato al contenimento e alla prevenzione del fenomeno stesso. L´assessore Casciari dopo aver ricordato che "le prestazioni di prevenzione e cura della ludopatia sono state inserite tra Livelli Essenziali di Assistenza", ha evidenziato che "a far crescere il numero dei giocatori patologici è anche la crisi. Infatti – ha precisato - è ormai certo che, con l´aumentare delle difficoltà economiche, per larghi strati della popolazione, aumenta regolarmente anche la quota di denaro che ogni anno viene affidata al gioco, con importanti ripercussioni finanziarie e sociali sugli stessi interessati e sulle loro famiglie". "La Giunta regionale – ha concluso - ha individuato il servizio Sert dell´Asl di Foligno, quale primo centro di riferimento in Umbria per il trattamento della patologia. Il disegno di legge approvato in terza commissione e che andrà presto in discussione i aula per diventare operativo, prevede anche l´istituzione di un numero verde regionale e il potenziamento della formazione degli operatori presenti nei centri giovanili, nelle scuole e nelle strutture sociali, anche con lo scopo di sensibilizzare le giovani generazioni".  
   
   
SICUREZZA URBANA, REGIONE LOMBARDIA COFINANZIA 55 PROGETTI  
 
Milano, 1 ottobre 2014 - Ammonta a 3 milioni di euro per il biennio 2014-15, lo stanziamento previsto dal Bando per l´assegnazione di cofinanziamenti per la realizzazione di progetti in materia di sicurezza urbana. E proprio l´assessore alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione di Regione Lombardia Simona Bordonali ha reso noto l´esito del Bando, dal valore complessivo di 3 milioni di euro, rivolto agli Enti locali e finalizzato in particolare all´acquisto di dotazioni tecnico-strumentali, alla realizzazione di sistemi di videosorveglianza e al rinnovo del parco automezzi della Polizia locale. Boccata D´ossigeno- "Questo bando era molto atteso da tutti i nostri sindaci e amministratori locali - ha spiegato la titolare regionale della Sicurezza -. Di fatto sono stati messi a disposizione di Comuni e Province 3 milioni di euro per cofinanziare proposte di sicurezza urbana. Sono pervenute ben 224 richieste e, in base ai criteri stabiliti, siamo riusciti a sostenere 55 progetti". Necessità Crescenti - "Le richieste totali di cofinanziamento ha spiegato Bordonali - ammontavano a circa 16 milioni di euro. Questo certifica come, a fronte dei tagli imposti dal Governo al comparto ´sicurezza´, ci sia sempre una maggiore necessità di investimenti in strutture, equipaggiamenti e risorse umane". "Sarebbe opportuno inoltre - ha ammesso l´assessore - che l´Esecutivo desse un segnale forte in questo senso, escludendo dal conteggio per il Patto di stabilità le spese effettuate dagli Enti locali per garantire la sicurezza dei cittadini". Azioni Concrete - "Questi numeri testimoniano quanto fosse sentita la necessità di un sostegno economico. La richiesta di promuovere un bando di questo tipo arrivava da tempo dai nostri sindaci - ha concluso Bordonali -, che, dal 2009, non beneficiavano di contributi in conto capitale. Regione Lombardia, anche in questa occasione, ha risposto con azioni concrete alle esigenze del territorio".  
   
   
DA CONFERENZA “MESSE” NUOVO IMPULSO AL SISTEMA DELL‘IMPRESA SOCIALE  
 
 Venezia, 1 ottobre 2014 - Dalla conferenza internazionale conclusiva del Progetto europeo Messe (Mechanism for Enhancement of Synergy and Sustainability among Enterprises), che si è svolta con successo a Venezia, giunge nuovo impulso al sistema dell’impresa sociale. Il progetto, nell’ambito del Programma Interreg Iv C, con un budget complessivo di 1,592 milioni di euro, ha coinvolto nel triennio 2012-2014 partner di nove Paesi (Bulgaria, Germania, Grecia, Italia, Regno Unito, Romania, Spagna, Svezia, Ungheria) nel confronto per il miglioramento dell’efficacia delle politiche di sviluppo regionale finalizzate alla crescita quantitativa e qualitativa delle imprese sociali. Oltre a numerosi imprenditori profit e non profit, alla conferenza erano presenti esponenti di Confindustria, Veneto Sviluppo e Salone d’Impresa, rappresentanti del mondo del credito e di amministrazioni locali. Dal dibattito sono emerse diverse indicazioni operative, tra cui l’esigenza di dare sistematicità al confronto, moltiplicando occasioni, canali e strumenti per la fertilizzazione incrociata e la cooperazione intersettoriale; l’opportunità di investire sulla centralità della persona e sulla forza dei rapporti umani in un preciso contesto, risorsa tipica dell’approccio mediterraneo alla solidarietà e alla sussidiarietà; la priorità delle azioni formative, a tutti i livelli, per disporre di professionalità adeguate a interpretare creativamente il cambiamento. Altri aspetti messi in luce sono la convenienza a situare l’adeguamento normativo regionale all’interno delle coordinate evolutive delle politiche europee e nazionali; l’interesse a rapporti di partenariato con il mondo finanziario e del credito, promuovendo e orientando la messa in campo di nuovi e più adeguati strumenti; l’utilità di un ulteriore impegno coordinato dei vari attori pubblici e privati in ambito regionale per il migliore utilizzo delle risorse e delle relazioni messe a disposizione dallo spazio europeo. “Questo appuntamento - commenta Isi Coppola, assessore regionale all’economia, sviluppo, ricerca e innovazione – ha consentito un’attenta e utile riflessione sul sistema dell’impresa sociale anche in Veneto e sull’utilizzo delle opportunità in ambito europeo”.  
   
   
CONVENZIONE TRA VENETO BANCA E SCUOLE PER L’INFANZIA CATTOLICHE DEL VENETO PRESIDENTE REGIONE VENETO ZAIA: “CONGRATULAZIONI PER UNA SCELTA CHE CONDIVIDO PIENAMENTE”  
 
Venezia, 1 ottobre 2014 - “Una buona notizia, una scelta pienamente condivisibile e per la quale faccio le congratulazioni della Regione Veneto sia a Veneto Banca sia alle associazioni che rappresentano le scuole per l’infanzia paritarie cattoliche del Veneto che sono la spina dorsale dell’educazione primaria per i bambini veneti fino ai sei anni”. Così Luca Zaia, Presidente della Regione Veneto, saluta l’avvenuta intesa tra Veneto Banca e le scuole cattoliche che ha portato a sottoscrivere una convenzione con linee di finanziamento dedicate alle famiglie e fondi destinati alle borse di studio per i bambini più meritevoli. “In questo modo – sottolinea Zaia – Veneto Banca opera proficuamente nei confronti del territorio reinvestendo nel territorio stesso e nelle sue espressioni più vive e feconde come le strutture per l’infanzia. E le scuole cattoliche, in una fase così difficile dal punto di vista economico e finanziario, trovano un modo costruttivo e realistico per facilitare le famiglie consentendo di mantenere una scelta educativa che sta alla base del nostro convivere civile. La realtà delle scuole cattoliche è rilevante e la Regione Veneto ne ha sempre tenuto il dovuto conto – ricorda Zaia – perché, in particolare nel Veneto svolgono una funzione sociale che spesso sostituisce quella dello Stato. Ricordo che il 70% dei bambini fra i tre e i sei anni del Veneto frequenta una scuola per l’infanzia paritaria, e che la Regione Veneto ha sempre finanziato le strutture paritarie per l’infanzia con proprie risorse aggiuntive ben consapevole del servizio imprescindibile che erogano alle nostre famiglie con bambini piccoli”.  
   
   
POLITICHE SOCIALI: GIOVEDÌ 2 OTTOBRE A VILLA UMBRA INCONTRO "UNA RETE PER GLI ANZIANI"  
 
Perugia, 1 ottobre 2014 – Ha per titolo " Una rete per gli anziani", l´incontro in programma per giovedì 2 ottobre, dalle 9.30 alle 12, nella sede della Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica di Villa Umbra a Perugia. All´iniziativa - che si aprirà con l´intervento dell´amministratore unico della Scuola, Alberto Naticchioni - parteciperà la vicepresidente della Regione Umbria con delega al Welfare, Carla Casciari. Nel corso dell´incontro la dirigente del Servizio Prevenzione, sanità veterinaria e sicurezza alimentare della Regione Umbria, Maria Donata Giaimo, illustrerà i dati più significativi di "Passi d´Argento – Salute E Invecchiamento Attivo Nella Regione Umbria" Indagine 2012-2013. A seguire è prevista la presentazione del Portale "Argento Vivo, Nexus" a cura dell´Auser. Concluderà l´incontro la coordinatrice dell´Area Organizzazione delle Risorse umane, innovazione tecnologica e Autonomie locali, della Regione, Annalisa Doria, che parlerà dell´Agenda Digitale della Regione Umbria. (aun) – perugia, 30 set. 013 – Ha per titolo " Una rete per gli anziani", l´incontro in programma per giovedì 2 ottobre, dalle 9.30 alle 12, nella sede della Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica di Villa Umbra a Perugia. All´iniziativa - che si aprirà con l´intervento dell´amministratore unico della Scuola, Alberto Naticchioni - parteciperà la vicepresidente della Regione Umbria con delega al Welfare, Carla Casciari. Nel corso dell´incontro la dirigente del Servizio Prevenzione, sanità veterinaria e sicurezza alimentare della Regione Umbria, Maria Donata Giaimo, illustrerà i dati più significativi di "Passi d´Argento – Salute e invecchiamento attivo nella regione umbria " - Indagine 2012-2013. A seguire è prevista la presentazione del Portale "Argento Vivo, Nexus" a cura dell´Auser. Concluderà l´incontro la coordinatrice dell´Area Organizzazione delle Risorse umane, innovazione tecnologica e Autonomie locali, della Regione, Annalisa Doria, che parlerà dell´Agenda Digitale della Regione Umbria.  
   
   
TRENTO: NOVITÀ PER LE FIGURE PROFESSIONALI DEI SERVIZI SOCIO-EDUCATIVI PRIMA INFANZIA  
 
 Trento, 1 ottobre 2014 - Nella seduta di ieri la Giunta, su proposta del suo Presidente, ha approvato importanti novità che disciplinano l’accesso alle professioni di educatore nei nidi d’infanzia e di operatore di operatore educativo di nido familiare-Tagesmutter, che entreranno in vigore a partire dal 1° settembre 2015. La delibera modifica le disposizioni normative provinciali in materia di prima infanzia che erano già state individuate nel 2003, attualizzando e semplificando le procedure d’accesso per lavorare nei servizi provinciali garantendo, al contempo, le professionalità presenti nel sistema. Per quel che riguarda i requisiti d’accesso per l’esercizio di tali professioni le novità introdotte oggi sono essenzialmente due. 1. Per il personale educativo del nido d’infanzia è richiesta la laurea in ambito pedagogico/educativo pertinente al settore della prima infanzia, completo di competenze pratiche acquisite tramite tirocinio universitario svolto in servizi educativi per l’infanzia. Per sanare le posizioni presenti oggi nel sistema, viene appositamente organizzato un corso per il conseguimento della qualifica, riservato al personale già impiegato nei nidi con il solo idoneo diploma quinquennale di scuola secondaria di secondo grado, che abbia maturato una significativa anzianità lavorativa. 2. Per il personale educativo del nido familiare-servizio Tagesmutter è richiesto il diploma quinquennale di scuola secondaria di secondo grado corredato da un corso di formazione di almeno 500 ore, di cui non meno di 100 di tirocinio. Viene inoltre introdotta la possibilità di operare come Tagesmutter per chi è già in possesso dei requisiti previsti per lavorare come educatore nei nidi. Per l’accesso alle citate professioni continuano ad avere valore i requisiti e i relativi titoli di studio precedentemente previsti, purché conseguiti entro il 31 agosto 2015.  
   
   
SPORTELLO ANTIVIOLENZA A CASALE ROSA: UN PUNTO DI RIFERIMENTO PER LE DONNE E PER TUTTO IL TERRITORIO  
 
Roma, 1 ottobre 2014 - Il trasferimento dello Sportello antiviolenza H24 presso una sede del Comune di Roma ampia e radicata nel territorio come il Casale Rosa di via di Grotta Perfetta conferma la fondamentale importanza che attribuiamo alle politiche di genere e alla lotta contro ogni tipo di discriminazione nei confronti delle donne. Lo sportello, che interviene 24 ore su 24 in sostegno delle donne con eventuali figli minori che subiscono abusi e violenza, è gestito dalla cooperativa Be Free che ringrazio per la professionalità che dimostra da tanto tempo nello svolgimento di questo delicatissimo compito. Voglio anche sottolineare che il trasferimento di questo importante servizio da uno stabile in affitto a una struttura di proprietà di Roma Capitale consente un notevole risparmio per le casse comunali. Oltre a ospitare il servizio antiviolenza, d’accordo con il presidente del Municipio Roma Viii Andrea Catarci, vogliamo che il Casale Rosa diventi sempre più un punto di incontro per le cittadine e i cittadini del quartiere. Una parte della struttura sarà quindi affidata, dopo l’espletamento di un regolare bando, ad associazioni del territorio per lo svolgimento di attività sociali rivolte in particolare alle donne e alle famiglie.