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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 12 Ottobre 2006
PROGETTO "AMICO LATTE" IN LOMBARDIA 7.369 AZIENDE PRODUCONO IL 40% DEL LATTE NAZIONALE  
 
"Il latte è salute e la Lombardia è particolarmente attenta alla valorizzazione e alla promozione di questo alimento". Così, in sintesi, il professor Carlo Cannella, direttore dell´Istituto di Scienza dell´Alimentazione dell´Università La Sapienza di Roma, ha illustrato lo stretto rapporto che lega la Lombardia al latte e ai suoi derivati. L´occasione è stata la presentazione di "Amico Latte - Amico Grana Padano", campagna di educazione alimentare promossa da Unalat (Unione Nazionale Associazioni Produttori di Latte bovino), cui hanno portato il loro saluto, tra gli altri, la vicepresidente e assessore all´Agricoltura, Viviana Beccalossi, e il ministro per le Politiche Agricole, Paolo De Castro. Un progetto, quello Unalat, che coinvolgerà in tutta Italia, 2. 000 docenti delle scuole medie inferiori, 30. 000 alunni e 500 scuole, con l´obiettivo di mettere a disposizione degli insegnanti gli elementi necessari per poter svolgere lezioni mirate a favorire una corretta alimentazione con particolare riferimento al latte e al Grana Padano. "La Lombardia, realtà che produce il 40% del latte nazionale - ha sottolineato Viviana Becalossi - valuta in maniera estremamente positiva un´iniziativa mirata a incrementare il consumo di questo prodotto e a diffondere un´informazione corretta verso i più giovani". "Dal 1978 ad oggi - ha proseguito Viviana Beccalossi - Regione Lombardia propone, durante l´anno scolastico, un piano di educazione alimentare che ha l´obiettivo di promuovere la conoscenza dell´agricoltura e del sistema agro-alimentare, di favorire la il consumo di prodotti di qualità, legati alla tradizione e cultura del territorio, e di promuovere la conoscenza del sistema rurale". Le azioni previste da Regione Lombardia comprendono, ad esempio, visite guidate alle oltre cento Fattorie Didattiche o presso gli ortomercati di Bergamo e Brescia, corsi di formazione per i rappresentanti delle Province e per i docenti, momenti di informazione all´interno delle scuole, diffusione di materiali didattici, i cui contenuti sono illustrati nel dettaglio sul sito www. Buonalombardia. It Guardando più specificamente al latte va sottolineato il ruolo di colonna portante che riveste all´interno dell´economia regionale con 7. 369 produttori (Brescia 2. 109, Mantova 1. 278, Bergamo 972, Cremona 936, Sondrio 696, Milano 420, Lodi 362, Como 199, Pavia 138, Lecco 138, Varese 121), per circa 4 miliardi di litri all´anno, pari ad un valore di oltre 1. 400 milioni di euro. Circa il 50% del latte lombardo è destinato alla produzione di Grana Padano, il più importante formaggio Dop d´Europa. La vicepresidente Beccalossi nel concludere il suo intervento ha ricordato anche i segnali postivi che giungono dai dati nazionali diffusi dalla Confederazione Agricoltori Italiani: nei primi otto mesi dell´anno il consumo di latte fresco in Italia ha avuto un incremento del 5,2% mentre quello di yogurt e dessert ha raggiunto il 6,1%. .  
   
   
NEL 2008 OVINI E CAPRINI COL MICROCHIP  
 
A fare da guardia alle greggi del Lazio sarà un “pastore satellitare”. Il nuovo guardiano tecnologico entrerà in scena entro il 2008, quando tutti gli ovini e caprini del Lazio saranno dotati di un microchip. Anche a partire da oggi - solo su base volontaria - pastori e allevatori potranno però procedere a “informatizzare” il proprio gregge. È quanto stabilisce una delibera regionale, approvata su proposta dell’assessore alla Sanità Augusto Battaglia. Un primo passo che getta le basi per un’anagrafe degli animali. Un sistema che servirà a tracciare l’intera filiera ovi-caprina, per valorizzare i prodotti dell’allevamento ovino, uno dei settori più importanti della zootecnia laziale. “Con questo provvedimento la Regione intensifica la lotta alle malattie del patrimonio zootecnico – ha spiegato Marrazzo – e dà il via all’anagrafe degli ovini e dei caprini, punto di partenza per arrivare alla tracciabilità della filiera ovicaprina, che ha una peso estremamente rilevante nella zootecnia laziale”. Secondo la norma comunitaria, fino al 31 dicembre 2007 gli animali saranno identificati con 2 marchi auricolari, uno dei quali potrà essere sostituito da un tatuaggio, ma solo fino al primo gennaio 2008, quando il tatuaggio sarà sostituito da un microchip. Gli allevatori che lo vorranno, dopo essere stati autorizzati dalle Asl, potranno utilizzare un identificativo elettronico in ceramica al cui interno è presente un microchip rilevabile all’esterno con dei lettori provvisti di antenne. .  
   
   
ISTITUTO ZOOPROFILATTICO: UN MILIONE DI EURO PER NUOVE ASSUNZIONI  
 
Nuove assunzioni all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Lazio e Toscana. A renderle possibile l’intervento della Regione Lazio, che finanzierà l’Istituto con un milione di euro dedicato al reclutamento straordinario di risorse umane e strumentali necessarie a fronteggiare le emergenze veterinarie e al potenziamento dell’anagrafe zootecnica. Il provvedimento - approvato nella riunione di giunta di ieri - stabilisce la ripartizione dei fondi e individua la necessità dell’incremento di nuove risorse. La metà dello stanziamento sarà impegnato in attivitàdi sorveglianza delle malattie sulle popolazioni animali: dall’influenza aviaria fino ai Piani di eradicazione di brucellosi e tubercolosi. Con gli altri 500 mila euro, invece, si libereranno posti di lavoro all’interno del personale amministrativo, che verrà coinvolto in un progetto regionale di potenziamento delle anagrafi zootecniche. L’obiettivo è quello di migliorare i servizi per gli allevatori e le potenzialità del sistema informativo dell’anagrafe, ai fini della prevenzione delle malattie animali. .  
   
   
IL SISTEMA AGRICOLO E ALIMENTARE NELLE MARCHE: VENERDI´ 13 OTTOBRE PRESENTAZIONE DEL RAPPORTO ANNUALE E STUDI  
 
 Si terra` venerdi` 13 ottobre 2006 alle 9. 30 presso la sala riunioni dell´Assam (via Alpi 21, Ancona) l´appuntamento con l´Osservatorio Agroalimentare Marche per la presentazione dei risultati del Rapporto annuale 2005 sul ´Sistema agricolo e alimentare nelle Marche´. Nel corso della mattinata verranno presentati anche il progetto pilota ´Agricoltura sostenibile e gestione del territorio a livello di microbacino´ e lo studio ´L´offerta di credito e strumenti finanziari per le imprese agricole marchigiane´, realizzati dall´Istituto Nazionale di Economia Agraria. In programma, l´introduzione di Cristina Martellini, dirigente Servizio Agricoltura Forestazione Pesca della Regione Marche e di Alberto Manelli, direttore generale Inea. Per l´Attivita` dell´Osservatorio Agroalimentare, interverra` Sabrina Speciale del servizio Agricoltura Forestazione Pesca della Regione Marche. Andrea Arzeni dell´Inea presentera` il Rapporto 2005; Caterina Lucarelli, dell´Universita` Politecnica Marche, interverra` sul tema: ´L´offerta di credito e strumenti finanziari per le imprese agricole marchigiane´; Rita Rognoli, Agerstudio, parlera` di ´Agricoltura sostenibile e gestione del territorio a livello di microbacino´. Dopo il dibattito, l´assessore regionale all´Agricoltura, Paolo Petrini, trarra` le conclusioni. .  
   
   
LOMBARDIA. 98 MILA EURO A COMUNITA´ MONTANA OLTREPO´ PAVESE  
 
Assegnati dalla Regione alla Comunità Montana Oltrepo´ Pavese 98. 488. La Giunta regionale, su proposta dell´assessore alle Risorse, Finanze e Rapporti Istituzionali, Romano Colozzi, ha infatti approvato il piano di assegnazione alle Comunità montane e ai Comuni montani della Lombardia della quota regionale del Fondo nazionale per la montagna. Si tratta, in tutto, di 2. 253. 000 euro che verranno suddivisi fra le 30 Comunità e i 4 capoluoghi di provincia (Varese, Como, Lecco e Sondrio), il cui territorio ricade in aree montane ma che, per legge, non possono far parte di alcuna Comunità montana. Le risorse sono distribuite secondo quattro criteri predefiniti: il 30% in parti uguali, il 20% in proporzione alla popolazione montana, il 20% in quota inversamente proporzionale alla densità demografica e il rimanente 30% in proporzione alla superficie territoriale montana. Queste nuove risorse arricchiscono il quadro degli stanziamenti per la montagna e si aggiungono al Fondo regionale per la montagna che prevede lo stanziamento annuale di 19 milioni di euro e che finanzia progetti e interventi di sviluppo. L´obiettivo di Regione Lombardia - anche attraverso le opportunità e i finanziamenti messi a disposizione dalla Legge regionale 6 del 2002 - è quello garantire ai cittadini che vivono nelle aree di montagna tutti gli strumenti necessari per completare la crescita del loro territorio in termini di servizi e qualità della vita. .  
   
   
BRESCIA: 466 MILA EURO A COMUNITA´ MONTANE  
 
 Ammontano a 466 mila euro i fondi assegnati dalla Regione alle 5 Comunità Montane della provincia di Brescia. La Giunta regionale, su proposta dell´assessore alle Risorse, Finanze e Rapporti Istituzionali, Romano Colozzi, ha infatti approvato il piano di assegnazione alle Comunità montane e ai Comuni montani della Lombardia della quota regionale del Fondo nazionale per la montagna. Si tratta, in tutto, di 2. 253. 000 euro che verranno suddivisi fra le 30 Comunità e i 4 capoluoghi di provincia (Varese, Como, Lecco e Sondrio), il cui territorio ricade in aree montane ma che, per legge, non possono far parte di alcuna Comunità montana. Le risorse sono distribuite secondo quattro criteri predefiniti: il 30% in parti uguali, il 20% in proporzione alla popolazione montana, il 20% in quota inversamente proporzionale alla densità demografica e il rimanente 30% in proporzione alla superficie territoriale montana. Queste nuove risorse arricchiscono il quadro degli stanziamenti per la montagna e si aggiungono al Fondo regionale per la montagna che prevede lo stanziamento annuale di 19 milioni di euro e che finanzia progetti e interventi di sviluppo. L´obiettivo di Regione Lombardia - anche attraverso le opportunità e i finanziamenti messi a disposizione dalla Legge regionale 6 del 2002 - è quello garantire ai cittadini che vivono nelle aree di montagna tutti gli strumenti necessari per completare la crescita del loro territorio in termini di servizi e qualità della vita. Questo il dettaglio dei fondi destinati alle Comunità Montane bresciane: - C. M. Alto Garda Bresciano, 77. 000 euro - C. M. Valle Sabbia, 95. 000 euro - C. M. Val Trompia, 83. 000 euro - C. M. Valle Camonica, 159. 000 euro - C. M. Sebino Bresciano, 53. 000 euro. .  
   
   
1° MEETING AGROMEDITERRANEO L’AREA DI LIBERO SCAMBIO DEL 2010 UN’OPPORTUNITÀ PER L’AGROALIMENTARE DEI PAESI DEL MEDITERRANEO 10, 11 NOVEMBRE 2006 - CATANIA  
 
Il mercato euromediterraneo dei prodotti agroalimentari si sta aprendo ad un nuovo scenario, soprattutto quando nel 2010 avverrà la liberalizzazione degli scambi. Quali conseguenze ed opportunità si apriranno per gli imprenditori italiani? Quali saranno le nuove relazioni nel mercato? L’italia, e la Sicilia in particolare, potrà diventare un base per la creazione di valore aggiunto e di innovazione nella produzione e commercializzazione dei prodotti agroalimentari? Per affrontare queste tematiche, la Compagnia delle Opere Agroalimentare e la Regione Siciliana, con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e del Ministero degli Affari Esteri, hanno organizzato il 1° Meeting Agromediterraneo, dal titolo “L’area di libero scambio del 2010. Un’opportunità per l’agroalimentare dei paesi del Mediterraneo”, che si terrà il 10 e 11 novembre prossimi a Catania. Il Meeting è rivolto a: imprenditori agroalimentari e del mondo dei servizi connessi, operatori, tecnici e amministratori pubblici ed è finalizzato a creare conoscenze e opportunità affinché il nostro paese possa presentarsi preparato e competitivo in tutti i suoi comparti per l’importante sfida del 2010. Oltre a Paolo De Castro, Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali e Salvatore Cuffaro, Presidente della Regione Siciliana, alla due giorni di lavoro interverranno, tra gli altri (in ordine alfabetico): Beniamino Anselmi, Ad Banco di Sicilia; Dario Cartabellotta, Dirigente Serv. Ix- Assessorato Agricoltura e Foreste Regione Sicilia; Giovanni La Via, Assessore Agricoltura e Foreste, Regione Sicilia; Cosimo Lacirignola, Responsabile Uri del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali; Aldo Longo, Direttore della Commissione europea; Francesco Pugliese, Consigliere di Amministrazione di Coopernic e Direttore Generale Conad Italia; Lanfranco Senn, Università Bocconi Milano; Giuseppe Tripoli, Segretario Generale Unioncamere. Il Meeting di Catania sarà, in sintesi, un punto di lavoro e di creazione di reti tra operatori privati e pubblici: in questo senso esso non si presenta come un ‘classico’ convegno, bensì come confronto dialettico, durante il quale i relatori non esporranno dottrine o teorie, ma racconteranno la loro esperienza con cui tutti si possono confrontare: un metodo ideale, per fornire risposte concrete per l’affronto della realtà dell’agroalimentare, e comunicare esperienze che possano essere di esempio. La partecipazione al Meeting di Catania è subordinata all’iscrizione da effettuarsi, compilando apposito modulo reperibile su www. Cdoagroalimentare. It , entro il 30 ottobre al costo di 80. Per maggiori informazioni contattare la Segreteria di Cdo Agroalimentare: tel. 0541. 740711; e-mail segreteria@cdoagroalimentare. It .  
   
   
L’AGROALIMENTARE ITALIANO DI QUALITÀ IN VETRINA A TOKYO E SEUL  
 
Unioncamere Lazio, in collaborazione con Promofirenze, Camera di Commercio di Perugia, Bari, Siena, Centro Estero dell’Umbria partecipa con una delegazione di imprese laziali al progetto “Gli oli vincitori dell’Ercole Olivario quale strumento trainante di promozione dell’agroalimentare italiano”, che prevede una missione a Tokyo e Seul, dal 12 al 28 ottobre, per 30 imprese italiane che avranno modo di presentare al Giappone e alla Corea del Sud i prodotti italiani agroalimentari di qualità. L’iniziativa nasce dall’intesa Ice-unioncamere per la valorizzazione dei prodotti agroalimentari italiani di eccellenza. Fra le imprese laziali che partecipano vi sono vincitori di medaglia d’oro al Concorso regionale e nazionale per i migliori oli extravergine italiani, nonché produttori di vino, caffè, formaggi. Tokyo e Seoul ospiteranno la delegazione delle 30 imprese italiane per incontri business to business con importatori distributori, ristoratori, catene specializzate. Gli incontri di lavoro sono organizzati in collaborazione con Ice Tokyo e Ice Seoul. Il programma dei lavori, particolarmente ricco di appuntamenti, include seminari di presentazione degli oli extra-vergine di oliva, degustazioni guidate di oli e vino, visite specializzate a centri della distribuzione agroalimentare. Saranno invitati i più importanti importatori e distributori del settore. Un evento all’insegna della qualità del Made in Italy e degli incontri d’affari tra imprese. . .  
   
   
VERIFICA SUL CAMPO PER I DISTRETTI RURALI O AGROALIMENTARI DI FERRARA  
 
Dopo aver proposto tre distretti per il territorio estense, Nomisma verificherà nei prossimi mesi con gli operatori la praticabilità di questo progetto. È ai blocchi partenza infatti la fase due della collaborazione fra il centro studi e la Provincia di Ferrara “per la creazione di uno o più distretti rurali e agroalimentari nel territorio estense”. L’obiettivo di questa seconda fase è quello di verificare con produttori e trasformatori, attraverso interviste, la realizzazione di tre distretti: quello cerealicolo, quello ortofrutticolo e quello agroenergetico. “Siamo convinti – dice Andera Zaghi, curatore del lavoro – che un’aggregazione dell’offerta da parte dei produttori e un miglior coordinamento con la trasformazione potrebbe migliorare la competitività dell’agricoltura ferrarese”. Tre gli zuccherifici destinati a chiudere in seguito alla riforma comunitaria del settore, il cui destino potrebbe essere quello di venire riconvertiti in impianti per la produzione di bioenergia. .  
   
   
NOMISMA AGRICOLTURA STUDIA IL MERCATO DEI “PASTI FUORI CASA” PER LA FIERA DI RIMINI  
 
Gli italiani mangiano sempre più spesso fuori casa: quali sono i cibi che consumano con più frequenza e quanto vale questo mercato? A queste domande cercherà di rispondere l’Area agricoltura e industria alimentare di Nomisma con una ricerca commissionata dalla Fiera di Rimini. “L’italia è una Paese legato alle proprie radici gastronomiche – spiega Fabio Lunati, responsabile della ricerca - dove la tradizione culinaria riflette valori alimentari condivisi da ampi segmenti della popolazione. I cambiamenti socio demografici e socio economici degli ultimi anni, come il lavoro femminile o il tempo necessario per gli spostamenti, hanno influenzato però le abitudini e moltiplicato il consumo di pasti fuori dalle mura domestiche. Le imprese alimentari vogliono oggi disporre di un quadro attendibile e aggiornato sui cibi e gli alimenti più richiesti e sull´entità economica del fenomeno del pasto extradomestico”. Nomisma individuerà caratteristiche e giro d’affari dei diversi segmenti che compongono questo quadro e accenderà i riflettori anche sui pasti pronti in vendita nella grande distribuzione. .  
   
   
BEVANDE ALCOLICHE & FINANZIARIA - L’UNIONE ITALIANA VINI SCRIVE AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO E AI MINISTRI POLITICHE AGRICOLE E SALUTE: “IL VINO E’ UN IMMENSO PATRIMONIO STORICO, CULTURALE ED ECONOMICO DEL NOSTRO PAESE, CHE NON PUÓ ESSERE SVILITO CON MISURE CHE NON PREVEDANO ALCUNA CAMPAGNA DI EDUCAZIONE”  
 
Il mondo del vino italiano è seriamente preoccupato per alcune misure previste dalla recente Finanziaria concernenti i limiti al consumo di bevande alcoliche. Andrea Sartori, presidente della Confederazione Italiana della Vite e del Vino - Unione Italiana Vini, scrive al Presidente del Consiglio Romano Prodi, al Ministro della Salute Livia Turco e al Ministro delle Politiche agricole Paolo De Castro: “Il nostro vino è un immenso patrimonio di storia e cultura, e fa parte da sempre della tradizione alimentare italiana, caratterizzata da quella Dieta mediterranea che tutto il mondo riconosce come parte integrante di uno stile di vita salutare, in cui proprio il vino gioca un ruolo da protagonista, esplicando notevoli effetti benefici sulla salute – come scientificamente ben dimostrato – in un contesto di consumo moderato e durante i pasti. Inoltre il vino è una grande ricchezza sia in termini di valori economici - è l’unica voce in attivo degli scambi commerciali del nostro agroalimentare per ben 2,7 miliardi di euro - sia in termini occupazionali, dando lavoro a 800. 000 persone, sia di tutela e valorizzazione del territorio. Si tratta di un patrimonio enorme che non può essere svilito attraverso misure che mirano a colpire il prodotto alcol in generale, senza promuovere alcuna campagna di educazione”. “La lotta all’alcolismo - continua Sartori - è certamente una cosa seria e sta a cuore agli stessi imprenditori vitivinicoli, tant’è che la nostra Associazione è tra i soci dell’Osservatorio permanente giovani e alcol, presieduto dal professor Umberto Veronesi, ma la strada del proibizionismo non ha mai portato nulla di buono”. Andrea Sartori chiude la sua lettera chiedendo al Presidente del Consiglio e ai Ministri di intervenire in modo efficiente affinché il mondo del vino italiano non debba subire questa inutile quanto dannosa penalizzazione. “Il nostro comparto - conclude Sartori - versa già da tempo in uno stato di difficoltà sia per la forte concorrenza dei Paesi nuovi produttori, avvantaggiati da politiche liberistiche, sia per il calo dei consumi interni, che in trent’anni si sono dimezzati e oggi sono inferiori ai 50 litri pro capite”. .  
   
   
SITINDUSTRIE E MALGRA’ SALUTANO LA NASCITA DI “ORGOGLIO GRANATA” UNA SOCIETÀ DEL GRUPPO - L’AZIENDA VITIVINICOLA MALGRA’ – PRODURRÀ UN MONFERRATO ROSSO D.O.C. DEDICATO ALLA SQUADRA PIÙ LEGGENDARIA DEL CALCIO ITALIANO.  
 
Una bellissima opportunità per riaffermare le proprie radici piemontesi e testimoniare come il radicamento sul territorio sia oggi per un’azienda che opera in tutto il mondo un valore economico fondamentale: si spiega così l’entusiasmo con cui Malgrà, e quindi Sitindustrie, ha abbracciato il progetto “Orgoglio Granata” presentato ieri a Bazzana di Mombaruzzo (At). Dalla collaborazione tra l’Azienda Vitivinicola Malgra’ e Torino Fc nasce infatti un Monferrato Rosso D. O. C. , un vino con l’ambizione di portare con sé i connotati del grande Toro: passione, grinta, tradizione. Una nuova etichetta, una strenna di Natale, uno strumento di comunicazione al servizio del più ampio progetto di rilancio dei colori granata portato avanti con lungimiranza e determinazione dalla famiglia Cairo. Qualcosa di diverso per accompagnare la vita dei propri tifosi ogni giorno, brindando e sigillando così una nuova speranza. “L’idea è venuta a Ezio Chiarle, socio di Malgrà e grande tifoso Granata – informa Nico Conta Amministratore Delegato di Malgra´ – per riaffermare la “differenza” del Toro anche nell’ambito del merchandising. Non un banale gadget, ma un prodotto figlio del territorio di origine della grande e storica squadra Granata”. “E’ con immenso piacere che battezziamo Orgoglio Granata – commenta Fausto Bocciolone, Presidente ed Amministratore Delegato del Gruppo Sitindustrie – il Piemonte è terra di grandi vini e di prestigiose aziende che operano nel settore da molti decenni. Siamo perciò onorati che sia proprio una realtà del nostro gruppo a legare la sua storia e un suo prodotto all’immagine di una squadra leggendaria che guarda con fiducia ad un nuovo, glorioso avvenire” .  
   
   
IN CUCINA ESPLODE IL NEO RINASCIMENTO GASTRONOMICO: UNA RICERCA PROMOSSA DA “LE GUIDE DELL’ESPRESSO – RISTORANTI D’ITALIA 2007”, E CONDOTTA DA ETA META RESEARCH  
 
Italianità, territorialità ed estro individuale alla base del successo della cucina del nostro Paese. Gli Chef italiani rivendicano l’orgoglio della qualità gastronomica italiana La cucina italiana si rinnova costantemente ma continua a guardare al passato e all’interno della tradizione. Parola di chef, secondo cui più di sette su dieci si sentono ispirati soltanto dalla loro ricerca personale. Un po’ come i grandi artisti rinascimentali i protagonisti della nostra cucina amano guardare soprattutto all’interno della penisola per scegliere i migliori prodotti, ma soprattutto rivendicano una forte identità italiana come simbolo di qualità e di distinzione. Il 71% infatti è pronto a giurare che l’offerta di qualità risiede principalmente nella capacità di scegliere e selezionare materie prime di qualità. Per quasi uno chef su due infatti il cliente va al ristorante per mangiare cose diverse da ciò che si mangia abitualmente in casa e la clientela appare sempre più esigente e informata, più curiosa e interessata grazie anche al sempre maggior interesse e spazio che i media danno all’eno-gastronomia. Questo è quanto emerge da una ricerca promossa da “Le Guide dell’Espresso – Ristoranti d’Italia 2007”, e condotta da Eta Meta Research. La ricerca è stata realizzata su un campione di 200 chef segnalati nella guida, scelti proporzionalmente per area geografica e voti, durante il periodo luglio-settembre 2006. “Volevamo verificare – sostiene Enzo Vizzari, direttore e curatore della più anziana (29esima edizione) delle guide raccontate attraverso le voci dei ‘protagonisti, lo stato della cucina italiana di questi ultimi anni. In particolare il rinnovamento della cucina italiana, l’italianità e la qualità nell’offerta della ristorazione italiana e il rapporto tra la ristorazione ed i media. ” La cucina italiana guarda al passato e alla tradizione per trovare il proprio futuro. Più di sette chef su dieci come i grandi artisti: l’ispirazione nasce dalla propria ricerca personale Secondo gli chef intervistati in questi anni la cucina italiana sta conoscendo un ritorno al passato, almeno per quanto riguarda le ricette, ma con la presenza di nuove tecnologie e tecniche di preparazione (46,1%). Per il 35,6% il rinnovamento coinvolge, oltre alla preparazione, anche gli stessi piatti, mentre per il 7,3% la strada intrapresa è quella che porta ad una sempre più massiccia utilizzazione in cucina di scienza e sperimentazione estrema. Solo per il 5,2% non si stanno verificano grandi cambiamenti, tanto che giudicano la cucina italiana in una fase di stasi. Ma a cosa è legata questa evoluzione che vede concorde la maggior parte degli intervistati? Per il 55,9% degli chef il rinnovamento della cucina italiana è un’evoluzione naturale della nostra cucina nazionale, anche se non si può non tener conto, sottolinea il 29% di una inevitabile integrazione culturale tra stimoli e tecniche provenienti da tutto il Mondo. Sono invece poco più di uno su dieci (11,8%) quegli chef che ritengono che il rinnovamento sia legato soprattutto alle mode che arrivano da paesi stranieri. In concreto, però rinnovarsi oggi per un ristorante cosa significa? Per quasi 6 su 10 (58%) il passo indispensabile è il rinnovamento delle ricette e delle tecniche di cottura. Sono però molti a pensare che il rinnovamento debba passare per il fattore estetico: il 33% dice che è fondamentale un nuovo modo di presentare il cibo, ovvero rinnovare la presentazione dei piatti. A questi si aggiunge il 21% che sottolinea l’importanza di rinnovare l’ambiente e l’atmosfera del locale. Una minoranza (6%) coloro che ritengono che il rinnovamento, sul lato pratico, passi attraverso la sperimentazione più estrema e la ricerca di nuove tecniche di preparazione, che trasformano le cucine in veri laboratori scientifici. Importante comunque è rinnovare senza perdere l’identità della “scuola” italiana: solo il 5,5% assimila il rinnovamento all’introduzione di elementi nuovi provenienti da paesi diversi. E se dal lato gastronomico l’aspetto fondamentale è la riscoperta della cultura e della tradizione italiana, anche la figura dello chef sta vivendo una trasformazione, come confermano gli stessi protagonisti. Alla domanda “lo chef nel costante lavoro di ricerca e di miglioramento della propria proposta da quali fonti esterne trae maggiormente ispirazione?” ben il 76%, infatti, ritiene che tutto nasca da una ricerca personale, proprio come accadeva ai caposcuola dell’arte rinascimentale. Quello dei guru dei fornelli, però non è assolutamente un mondo chiuso in se stesso, come conferma il 20,9% degli intervistati che dice di trarre ispirazione dalle proposte di altri chef e ristoranti innovativi. Malgrado poi dicano che non bisogna farsi influenzare troppo dalle nuove mode della tavola, il 9,7% ammette di trarre spunti e idee dalle novità della ristorazione nazionale e internazionale raccontate dai media. Ma in cucina entrano anche mondi apparentemente lontani anni luce: il 5,1% infatti sottolinea come spesso le idee vengano dalla ricerca e sperimentazione in campi diversi da quello della ristorazione, come l’industria alimentare piuttosto che il design o la moda, solo per fare alcuni esempi. E che posto hanno le tendenze della ricerca e sperimentazione in cucina sempre più legate a teorie e tecnologie scientifiche come nella cucina molecolare?” Non sembrano ottenere grandi consensi, come già si desume dal fatto che rappresentano la strada del rinnovamento “pratico” dei ristoranti per meno di un intervistato su dieci. Il 41,5% ha infatti risposto che si tratta solo di uno dei diversi filoni di sviluppo della gastronomia, ma non tutti appaiono così diplomatici. Il 28,5% dice infatti che si tratta solo mode passeggere o al massimo di una tendenza che va bene per l’estero, ma che non prenderà mai piede in Italia perché è troppo differente dalla nostra cultura alimentare (25,5%). Per i nostri chef Italianità è sinonimo di qualità, territorialità e tradizione. Ecco il risveglio di uno stile gastronomico tutto italiano Ma l’italianità è sinonimo di qualità? Per il 44,2% assolutamente sì, secondo gli chef in termini di qualità gli Italiani sono i migliori. Opinione condivisa, almeno in parte dal 26,6% che ha risposto “probabilmente sì”, soprattutto per quanto riguarda le materie prime e le ricette. Solo uno su quattro (26,6%) è convinto che molto spesso le migliori materie prime vanno ricercate anche fuori dall’Italia, ed è veramente bassa (2,5%) la percentuale di chi ha risposto negativamente. Ma in cosa risiede esattamente l’italianità nell’offerta della ristorazione italiana? Soprattutto nella scelta delle materie prime, a sentire i nostri chef, che devono essere severamente italiane e di qualità. Un concetto rafforzato dal 27,5% che sostiene una localizzazione ancora maggiore, ovvero l’utilizzo di materie prime del territorio. Il 33% risponde infatti che risiede proprio nelle scelta di materie prime rigorosamente italiane, e il 29% nei sapori italiani. Per il 28,5% italianità è sinonimo di materie prime di qualità, a prescindere dalla loro provenienza specifica, mentre per il 16% italianità sta per ricette italiane. Ma per i “maestri dei fornelli” su cosa si basa la cucina italiana contemporanea? In realtà è una sintesi di territorialità e tradizione, interpretazione e innovazione, più che di mera sperimentazione tecnologica. Ben il 40% degli intervistati, infatti, è convinto che la nostra cucina si caratterizza per la riscoperta e utilizzo di prodotti del territorio, mentre il 29% segnala la reinterpretazione di vecchi sapori in chiave moderna e il 20% la riscoperta e utilizzo delle materie prime povere interpretate in mille modi diversi, così come il ritorno al passato, alle ricette tradizionali e classiche (14%). Solo il 10% è convinto che la nostra cucina sia simbolo solo della creatività dello chef e della sperimentazione in cucina. Ma in che cosa risiede la qualità nell’offerta della ristorazione? Il 71 % degli intervistati sottolinea che sta nella capacità di scegliere e selezionare materie prime di qualità. Un severo 24% punta sull’utilizzo di materie prime del territorio, mentre un più moderato 21% è convinto che basta utilizzare materie prime italiane. Il 16% invece ritiene che sia sufficiente offrire un prodotto sano, a pari merito con un servizio impeccabile (16%) e ricevere in un ambiente curato e ricercato (12%). Non a caso, per il 66,5% degli chef la parte più importante dell’offerta sta nella capacità di offrire piatti buoni, che diano soddisfazione al cliente, e nella capacità di scegliere e selezionare le materie prime (63%). Da segnalare un 16% che dà una grande importanza alla ricercatezza nella presentazione del piatto, che deve essere di grande impatto. Clienti più esigenti e preparati, anche grazie all’attenzione che i media danno alla cucina. E per promuovere la ristorazione italiana la cosa più importante è puntare su campagne di educazione alimentare Ma in questo nuovo scenario, come sta cambiando il cliente? Quali le nuove esigenze di chi si avvicina alla ristorazione di qualità? Per il 46% degli intervistati il cliente della ristorazione vuole prima di tutto mangiare cose diverse da quelle che mangia a casa, appagare il gusto nel mangiare e nel bere (25,5%) e sperimentare nuove emozioni/sensazioni (20,5%). Un evoluzione nei gusti e nelle aspettative che si traduce in una clientela sempre più esigente (28,3%) e informata (45%), anche grazie al sempre maggiore interesse dimostrato dai media per il settore. Per il 57,9% dei nostri chef infatti l’interesse dei media per la cucina ha contribuito ad accrescere la domanda rendendo il consumatore più curioso ed interessato. Non solo, per il 16,8% è stato una delle molle che ha spinto il rinnovamento della cucina italiana. Un interesse mediatico che si è concentrato soprattutto sugli chef, trasformati in molti casi in vere e proprie “star”. Ma come giudicano questo presenzialismo dei grandi chef sul piccolo schermo e sui giornali? Per il 56,3% è una cosa positiva: come testimonial favoriscono la diffusione della cultura gastronomica. Non tutti però concordano su questo: il 16,5% degli intervistati ritiene che questa sovraesposizione di cuochi-star sia di fatto ininfluente, non incidendo sull’attività quotidiana della ristorazione. Più di uno su quattro (27,2%) però esprime un giudizio negativo: creano un’immagine distorta e troppe aspettative che è difficile soddisfare per la ristorazione comune. E quali sono le problematiche che quotidianamente affronta il mondo della ristorazione di qualità? Il primo “obbligo”, dice il 28,5%, è essere sempre in linea con le esigenze del cliente. Ma un problema veramente rilevante, per il 25,5%, è sostenere i prezzi delle materie prime, così come gli alti costi di gestione (26,5%). A sorpresa, però, quando si pone la domanda “Come dare maggiore forza alla ristorazione italiana?” al primo posto tra le azioni richieste dagli chef (43,2%) ci sono più campagne di educazione alimentare, ad esempio nelle scuole. In linea con il grande valore dato alle materie prime il 22,2% vorrebbe più azioni volte alla promozione dei prodotti locali per la valorizzazione del territorio. Allo stesso modo il 21,6% ritiene che serva maggiore attenzione da parte dei media alla vera cultura gastronomica italiana ma anche interventi a sostegno della gastronomia italiana e del made in Italy nel panorama internazionale (9,2%). .  
   
   
PROSCIUTTO DI SAN DANIELE E MORTADELLA BOLOGNA STAR GASTRONOMICHE QUESTA SERA DELL’ITALIAN STYLE A MOSCA  
 
Oggi a Mosca il Prosciutto di San Daniele e la Mortadella Bologna saranno i protagonisti culinari della serata di gala inaugurale dell’evento italiano: Sistema Casa a Mosca, che si tiene in occasione dei Saloni Worldwide Moscow, organizzati da Cosmit e Federlegno Arredo. Per la seconda edizione della rassegna espositiva che porta a far conoscere agli operatori economici e al pubblico russo i gioielli del mobile e del design italiano, l’eccellenza del Made in Italy del Mobile italiano ha scelto due tra i prodotti più rappresentativi dell’eccellenza della Salumeria Italiana. Tra i 1500 invitati ci saranno le principali personalità politiche, imprenditori, architetti, designer, giornalisti e Vip russi che prenderanno parte all’evento e avranno modo di apprezzare il gusto inimitabile dei due Salumi Italiani, protagonisti della campagna promozionale “The Taste of Italian Style”. L’iniziativa rientra nel programma di promozione dell’agroalimentare italiano in Russia promosso da Ice e Buonitalia con la partecipazione, tra gli altri, di Ivsi (Istituto Valorizzazione Salumi Italiani), dei Consorzi del Prosciutto di San Daniele Dop e della Mortadella Bologna Igp e dell’Enoteca Italiana di Siena. Il Programma di promozione, declinato anche in un soggetto pubblicitario dove il Prosciutto di San Daniele e la Mortadella Bologna “reinterpretano artisticamente” un oggetto di design italiano, mira a comunicare l’alto valore qualitativo dello stile italiano, fatto di oggetti d’arredo e di mobili di design ma anche del fascino di un gusto alimentare inimitabile ed unico al mondo. .  
   
   
PROMOSSI A SCUOLA DI VERDURE: A NAPOLI, IL MANGIARE SANO S’IMPARA GIOCANDO  
 
A Napoli è stato compiuto un passo concreto verso la prevenzione dell’obesità infantile, fenomeno che proprio in Campania ha il suo picco nazionale coinvolgendo il 36% della popolazione tra 6 e 13 anni. Il progetto di educazione alimentare condotto dalla Fondazione L. Bonduelle su oltre 700 alunni delle scuole elementari ha portato, infatti, 7 alunni napoletani su 10 a riconsiderare alimenti prima “snobbati” come le verdure e la frutta, mentre quasi il 100% del campione è divenuto consapevole dell’importanza di non spiluccare qua e là fuori dai pasti. Si parla spesso, e con toni giustamente allarmati, di obesità infantile in aumento, di bambini che mangiano troppo, troppo spesso e male. Il fenomeno ha assunto dimensioni preoccupanti specialmente in Campania. Dati Istat alla mano, infatti, l’obesità affliggerebbe il 36% dei bambini campani tra i 6 e i 13 anni, contro una media nazionale del 20%. Nei primi mesi del 2006 la Fondazione L. Bonduelle ha condotto a Napoli un progetto di educazione alimentare, “Amici per la Tavola: alla scoperta della corretta alimentazione”, che ha visto coinvolti oltre 700 bambini di diverse scuole elementari del capoluogo campano. Obiettivo dell’iniziativa, che ha ottenuto il patrocinio del Comune di Napoli, della Provincia di Napoli e della Regione Campania, è stato coinvolgere scolaresche e insegnanti in un percorso psicoeducativo che permettesse di veicolare le basi di una corretta alimentazione. Il 13 e 14 marzo 2006 gli alunni, accompagnati dai loro insegnanti, hanno assistito alla rappresentazione teatrale “Pancia piena, pancia vuota”, creata per raccontare in modo semplice e coinvolgente le regole del mangiare sano. Dopo questa prima fase, i bambini che hanno preso parte al programma hanno completato il loro percorso formativo attraverso i materiali dei kit pedagogici forniti dalla Fondazione: giochi illustrati, poster per adornare le classi, dossier informativi per gli insegnanti e opuscoli per i genitori. I riscontri ottenuti dal progetto educativo testimoniano come sia possibile fare concreti passi in avanti nella prevenzione dell’obesità intervenendo sui bimbi in età scolare. Inoltre, l’approccio ludico si è confermato lo strumento più efficace per stimolare nei bambini l’apprendimento e la spontanea applicazione di sane abitudini alimentari. A conclusione del percorso psicoeducativo, infatti, i test effettuati dimostrano che 7 scolari su 10 hanno provato ad avvicinarsi ad alimenti in precedenza “snobbati” come le verdure (in primo luogo carote, insalate e zucchine) e la frutta. 8 bambini su 10 hanno dimostrato di saper riconoscere i cibi naturali da quelli artificiali e/o appositamente creati per attirare la loro attenzione. L’85% del campione ha imparato a distinguere un pasto sano, vario, contenente verdure e pochi grassi, dall’alimentazione “fast food style”. Aspetto ancor più rilevante nel contesto napoletano, quasi il 100% dei bambini coinvolti nel progetto ha appreso l’importanza di fare uno spuntino la mattina e al pomeriggio invece di spiluccare disordinatamente nell’arco della giornata (specialmente davanti alla Tv). “Per motivare i più piccoli a mangiare verdure è necessario utilizzare argomentazioni semplici, ma che sappiano colpire l’immaginazione e suscitare desiderio,” dichiara la dottoressa Nicoletta Travaini, psicologa consulente della Fondazione L. Bonduelle. “Ad esempio, i bambini si sono dimostrati molto ricettivi al concetto che la verdura è piena di vitamine per crescere. In questo modo, infatti, la verdura è vista come uno strumento per realizzare l’aspirazione a diventare grandi e forti come mamma e papà. ” Web: www. Fondation-louisbonduelle. Org .  
   
   
XXVI MOSTRA MERCATO DEL TARTUFO DI VALTOPINA 18,19 E 25,26 NOVEMBRE 2006  
 
Intenso sapore della tradizione e prelibato ingrediente della cucina più raffinata, anche quest’anno il tartufo viene celebrato in Umbria con la Xxvi edizione della Mostra Mercato del tartufo di Valtopina. L’evento, realizzato dal Comune di Valtopina e dalla Comunità Montana del Monte Subasio (attualmente alla Presidenza dell’Associazione Italiana Città del Tartufo), con il patrocinio della Regione dell’Umbria, della Provincia di Perugia, dell’Azienda Regionale di Promozione Turistica, della Camera di Commercio di Perugia e del Centro Agroalimentare dell’Umbria, si articola in due intensi weekend (18,19 e 25,26 novembre) ricchi di appuntamenti. Punta d’eccellenza di questa edizione sarà la presentazione (sabato 18 novembre) del Centro di Lavorazione Tartufi, nato con la volontà di creare una procedura di controllo della filiera del tartufo che ne garantisca la provenienza e ne permetta così una certificazione (prima ed unica in Italia). Il Centro nei due fine settimana sarà aperto, su prenotazione, per visite guidate (Info Comunità Montana “Monte Subasio” Tel. 0742. 75191). Dopo il successo della scorsa edizione, che ha celebrato i primi venticinque anni della manifestazione e che ha visto una consistente crescita di pubblico, anche per il 2006 si è voluto creare una ricca Mostra Mercato, dove poter far scorta del saporito tartufo della vallata e dei vari prodotti pregiati dell’area, come il farro, le lenticchie e i funghi porcini. All’interno dell’area fieristica verrà inoltre allestito, anche quest’anno dallo staff de “La Fornace di Mastro Giorgio” di Gubbio, un ristorante esclusivamente dedicato alla preparazione di piatti a base di tartufo ed ispirati alla tradizione culinaria locale. I visitatori potranno così apprezzare, sia a pranzo che a cena, un menù “A tutto tartufo” con piatti gustosi come gli agnelotti al tartufo nero e la fonduta al tartufo bianco con racrette di patate del subasio. E poi golose degustazioni per esaltare i prodotti del suggestivo territorio della Valle del Topino in collaborazione con Associazione Vini del Cantico e Associazione Produttori Olio Trevi. Molti, insomma, gli incontri e le iniziative per celebrare il “sovrano” dell’autunno in tavola, che a Valtopina viene esaltato, come sempre, con divertimento e tanto gusto. .  
   
   
SABATO 21 OTTOBRE A MONTEBELLUNA (TV) CONVEGNO SUI TEMI DELLE MALGHE E DELL’ALPEGGIO  
 
Esperti a confronto su modelli compatibili con la società post-moderna. Tra i relatori Jean-francois Bergier e Paul Guichonnet, massimi storici e geografi delle Alpi Sabato 21 ottobre, dalle 9 alle 18, presso l’Auditorium del Centro Direzionale di Veneto Banca, in via Feltrina Sud 250 a Montebelluna (Treviso), si terrà il convegno “La cultura delle malghe e il futuro dell’alpeggio. Un modello sistemico alla ricerca di una prospettiva compatibile con l’attuale società post-moderna”. L’incontro è promosso dall’Associazione “Premio Letterario Giuseppe Mazzotti” in stretta collaborazione con Uncem (Unione nazionale comuni comunità enti montani) e costituisce una delle manifestazioni parallele della Xxiv edizione del Premio Gambrinus “Giuseppe Mazzotti” per la letteratura di montagna, esplorazione, ecologia e artigianato di tradizione. Un tema interessante, che verrà approfondito in diversi suoi aspetti, anche in relazione al sistema sociale di cui la malga è testimonianza architettonica ed ambientale tra passato e futuro, in un confronto con i giorni nostri, nel tentativo di conservare e promuovere un patrimonio di valori rilevante anche per la nostra società. Attorno ad un tavolo siederanno dunque esperti, studiosi, scrittori, amministratori, per un confronto a tutto campo. Questo il programma. La prima sessione, presieduta e coordinata da Francesco Cetti Serbelloni, Presidente del Centro internazionale di studi sul paesaggio mediterraneo, sarà dedicata agli aspetti storici, antropologici e culturali. Interverranno, nell’ordine, Enrico Rizzi, storico delle alpi, (In Alpibus, silvis et montibus desertis: l’alpe nel l’Alto Medioevo); Jean Francois Berger, presidente dell’Associazione internazionale per la storia delle alpi (L’alpeggio fulcro di un’economia millenaria),l’antropologo Dario Benetti (Uomini solinghi: paesaggi, abitazioni e prodotti dei pascoli alpini lombardi); il sociologo Tonino Perna (Tutela del territorio e alpeggio in Aspromonte) e il geografo delle Alpi Paul Guichonnet (L’alpeggio nelle montagne della Savoia). La seconda sessione, guidata dallo storico delle alpi Luigi Zanzi, sarà dedicata ad alcune significative testimonianze. Saranno presenti Oswald Tonner di Pieve Tesino, docente di tecnica agraria all’Istituto superiore e gestore di una malga sul Lagorai; Luigi Larese Filon, ex presidente del Cai di Auronzo, già gestore di una malga presso il lago di Misurina ed ora titolare di una nuova, “Ai Lares” in Auronzo (Bl); Luca De Bortoli, autore di studi e ricerche sulle malghe situate all’interno del Parco delle Dolomiti bellunesi; Gaetan Forni, etnografo e storico dell’agricoltura nell’ambito del Nord Ovest; Ugo Ciavattella, presidente del Consorzio Tutela del pecorino di Farindola e responsabile del presidio Slowfood del pecorino; Mario Marano Viola, esperto nazionale del Cai per la tutela dell’ambiente montano, nonché docente di storia dell’arte; Cesare Lasen, botanico, già presidente del Parco nazionale delle Dolomiti bellunesi; Orazio Da Rold, presidente della Coldiretti di Belluno. Le conclusioni saranno affidate all’eurodeputato Luciano Caveri e ad Enrico Borghi, presidente dell’Unicem (Unione nazionale comuni comunità enti montani). Per informazioni: Segreteria del Premio Gambrinus “Giuseppe Mazzotti”: tel. 0422 855609 – fax 0422 802070; e-mail message@premiomazzotti. It; www. Premiomazzotti. It .  
   
   
“PRIMO FESTIVAL NAZIONALE SPUMANTI D’ITALIA, OLTRE E … DINTORNI”: TUTTA LA SEDUZIONE DI UNO SPUMANTE MADE IN ITALY AL GRAND HOTEL PARCO DEI PRINCIPI - ROMA  
 
Una intensa giornata di dibattiti, premiazioni e degustazioni di 180 grandi spumanti italiani. All’azienda Cieck il “Nastro d’oro 2006” del Concorso Enologico Nazionale “Spumanti d’Italia”. Assegnato anche il Premio intitolato a Gerolamo Conforto ad un grande imprenditore di Spumanti. A fine serata un’asta di beneficenza di eccezionali bottiglie d’annata per il Cevsi- “Fermiamo l’Aids sul nascere”. L’incontro di emozione e seduzione, con un brindisi made in Italy. Sarà questo il file-rouge che guiderà il “Primo Festival Nazionale Spumanti d’Italia, Oltre e … Dintorni”, evento in programma il 21 ottobre, nel magico scenario della città eterna in una location di prestigio come il Grand Hotel Parco dei Principi di Roma. Sarà una giornata glamour attraversata da degustazioni, dibattiti, premiazioni, organizzata dal Forum Spumanti d’Italia, in collaborazione con Veronelli Editore e Associazione Italiana Sommelier Roma, per valorizzare e accendere i riflettori sulla grande e variegata produzione spumantistica italiana e le particolari emozioni e sensazioni che un incontro con un calice di spumante può regalare. Il “Primo Festival Nazionale Spumanti d’Italia, Oltre e … Dintorni”, prenderà il via alle ore 16. 30, per concludersi alle 21. 00, con l’apertura del grande festival dei Banchi d’Assaggio delle circa 100 aziende spumantistiche italiane presenti tra le più rappresentative dei territori italiani vocati, Doc e Docg, come Alta Langa, Asti, Franciacorta e Trento, Prosecco Conegliano Valdobbiadene, Oltrepo Pavese, Brachetto d’Acqui, Alto Adige. Tra le aziende partecipanti Ferrari, Bortolomiol, La Scolca, Bortolotti, Bisol, F. Lli Muratori, Carpenè, Casa Vinicola Zonin, Vigneregali-banfi, Col Vetoraz, Mionetto, Gavioli, Conte Loredan Gasparini, D’araprì, Villa Sandi, Cornaleto, Paladin, Travaglino, Castel Faglia, Fontanafredda, Concilio, Montedelma, Villa Crespia solo per citarne alcune. Alle 17. 00 andrà in scena un dibattito, all’insegna della leggerezza e del sorriso, sui temi della seduzione, sensualità, emozione, gusto, gioia della vita, il tutto comunque legato al piacere di un calice di spumante italiano. Sono invitati al dibattito su “Seduzione, emozione e sensualità degli Spumanti”, giornalisti, scrittori, produttori, autorità e personaggi televisivi, tra cui Oreste Lionello, Sergio Vastano, Maria Teresa Ruta, Niki Grauso, Gelasio Gaetani Lovatelli D’aragona, Maria Antonietta Pacelli con Franco Maria Ricci e Arturo Rota insieme a alcuni noti produttori. A seguire un altro momento molto atteso dal mondo spumantistico, ossia l’annuncio e la consegna del prestigioso premio “Francesco Scacchi”- Nastro d’Oro, che è stato attribuito all’ Erbaluce di Caluso Doc Millesimato Metodo Classico “San Giorgio” 2001 dell’Azienda Agricola Cieck di Agliè (To) per aver ottenuto il massimo punteggio assoluto – fra circa 300 etichette in gara – al 5° Concorso Enologico Nazionale organizzato dal Forum Spumanti d’Italia con il Ministero delle Politiche Agricole e Alimentari e la direzione di Assoenologi. Ad un grande protagonista della moderna storia spumantistica italiana (il nominativo è rigorosamente top segret sino alla premiazione…) sarà invece assegnato il Premio intitolato a “Gerolamo Conforto” assegnato precedentemente a Vittorio Vallarino Gancia e a Franco Ziliani della Guido Berlucchi. I due premi consistono in due straordinarie prove d’autore dell’artista Paolo Menon, massimo interprete italiano del dadaismo dionisiaco. Si tratta di due sculture in terracotta bronzo-patinate: la prima raffigura una “Formella festosa” che rappresenta una allegoria dello Spumante con un tralcio da cui nascono calici e tappi. La seconda rivisita il mito di Ampelo, l’intimo amico di Dioniso che da quest’ultimo viene trasformato in una vite. Il “Primo Festival Nazionale Spumanti d’Italia, Oltre e … Dintorni” avrà anche un risvolto benefico con una specialissima asta di lotti particolari di vini spumanti, assegnati al miglior offerente in busta chiusa, il cui ricavato sarà devoluto al Cesvi, progetto “Fermiamo l’Aids sul nascere”. Fra i lotti presentati anche bottiglie della riserva personale di Mario Soldati del 1972 a ricordo della fine e del successo della fortunata serie televisiva sulla enogastronomia padana, una bottiglia di Brandy di Prosecco di Antonio Carpenè di inizio secolo scorso create per un omaggio familiare in numero limitato e dimenticate in cantina, un doppio magnum di Gavi di Gavi del 1992 d’Antan metodo classico donato da Giorgio e Luisa Soldati de “La Scolca” e una selezione di prestigiose bottiglie d’annata della riserva speciale “Luigi Veronelli” donate dalla Veronelli Editore. Www. Forumspumantiditalia. It .  
   
   
IL 21 OTTOBRE ALLA FIERA DI BERGAMO IL CONVEGNO SULLA COMUNICAZIONE DEL VINO AL TERMINE DEL CONCORSO ENOLOGICO INTERNAZIONALE “EMOZIONI DAL MONDO: MERLOT E CABERNET INSIEME”.  
 
Sabato 21 ottobre alle ore 9,00 si terrà presso la Fiera di Bergamo il convegno “La comunicazione del vino, quella nuova”, voluto dal Consorzio Tutela Valcalepio al termine della seconda edizione del concorso enologico internazionale “Emozioni dal Mondo: Merlot e Cabernet Insieme”. «L’obiettivo del convegno sarà ascoltare le nuove tendenze nella comunicazione del vino» ha dichiarato Sergio Cantoni, direttore del Consorzio Tutela Valcalepio e presidente del comitato organizzatore del concorso. «Avremo la possibilità di ascoltare professionisti di settori diversi che porteranno la propria esperienza e una ventata di aria fresca perché si tratta di persone che raramente partecipano a manifestazioni di questo tipo». Lo scopo del convegno sarà innanzitutto riuscire a sviluppare un dibattito che coinvolga il mondo del vino italiano sul tema della comunicazione. “La comunicazione del vino, quella nuova” sarà il punto di partenza per un confronto tra le aziende, la distribuzione moderna, la stampa e in generale gli operatori del settore enologico. Programma: Moderatore: conte Bonaventura Grumelli Pedrocca, presidente del Consorzio Tutela Valcalepio Stefano Cantiero Giornalista Tv, autore e conduttore di “Mondo Agricolo” “Il vino da gustare in Tv” Elena Carbonari, Alessandro Maurilli Rai Radio1 - Gr Agricoltura “Le nuove tendenze della comunicazione dell´agroalimentare e del vino in radio” Filippo Ronco Editore Tigulliovino. It e titolare di Vinoclic “La promozione enogastronomica, tra blog e online advertising” Emanuele Vescovo Publisher Il Mio Castello - Il Mio Vino Professional “Come nasce un nuovo giornale sul vino” Giorgio Cermesoni Dirigente Finiper Spa “Comunicare il vino in Gdo in modo nuovo” Manuela Violoni Responsabile della ricerca & sviluppo - Centro Studi Assaggiatori “Parla come bevi: le descrizioni dei vini fra cataloghi e pubblicità” Elisabetta Frigerio Robilantassociati – Art director “Dalla personalità all’identità del vino” Morena Lussignoli Tecnico alimentarista – Altroconsumo “Le guide alternative del vino” Luca Pollini Responsabile tecnico progetto Vinoè - Enoteca Italiana di Siena “Una campagna di comunicazione sul vino, il caso Vinoe´” Profilo del concorso enologico internazionale “Emozioni dal Mondo: Merlot e Cabernet Insieme” “Emozioni dal mondo: Merlot e Cabernet insieme” è il primo concorso enologico internazionale dedicato al taglio bordolese. Come nell’edizione passata l’Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino ha concesso il suo patrocinio, di cui si possono vantare nel mondo meno di una quindicina di concorsi. La manifestazione è organizzata dal Consorzio Tutela Valcalepio, l’organismo che tutela e promuove la Doc Valcalepio che nella tipologia Valcalepio Rosso utilizza Merlot e Cabernet. L’edizione passata del concorso ha visto al lavoro quattro commissioni di valutazione, composte da giornalisti ed enologi stranieri provenienti da dieci paesi (Australia, Belgio, Croazia, Francia, Germania, Grecia, Paesi Bassi, Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria) - e da enologi italiani. Al concorso hanno partecipato 103 vini provenienti da 7 paesi. Sono state assegnate una gran medaglia d’oro, 16 d’oro e 13 d’argento. .  
   
   
COMPIE MEZZO SECOLO LA “GIGINA” TEMPIO GASTRONOMICO BOLOGNESE  
 
Festeggia nel 2006 i suoi primi 50 anni la leggendaria trattoria “Gigina”, uno dei santuari della gastronomia tradizionale all’ombra delle Due Torri, conosciutissima in tutta Italia soprattutto per le sue tagliatelle. A festeggiare le nozze d’oro con tutti gli appassionati di cucina bolognese sono i due attuali patron del locale, Carlo Cortesi e Rosalba Vigorito. Nata nel 1956, agli esordi del boom economico, la storica trattoria petroniana di Via Stendhal è stata condotta dalla fondatrice Gigina e dalla sua famiglia fino all’anno 2000. Da allora la gestione è stata rilevata dagli attuali titolari, che lo scorso anno hanno operato un consistente restyling di tutti gli ambienti – oggi anche ampliati rispetto alla sistemazione originaria. Se paragonato a quello del passato, il menu attuale della “Gigina” ha allargato le proprie opzioni di scelta, mantenendo al contempo inalterata la grande attrattiva della sua proposta – il locale, come detto, è molto conosciuto anche fuori Bologna. Gli antipasti spaziano dai classicissimi cubetti di mortadella, salsiccine passite a fette e streghine fino a preparazioni più elaborate, come ad esempio la spuma di mortadella con gelatina al balsamico. I primi oggi affiancano alle mitiche tagliatelle al ragù molti altri piatti: gramignone sporcafaccia alla salsiccia, lasagne verdi al forno, tortellini e tortelloni, larghissime con prosciutto e porcini, passatelli, maltagliati e fagioli. I secondi sono un tripudio di carni, fra cui spiccano la cotoletta alla bolognese, il manzo bollito con friggione, le nostalgiche polpette con piselli della nonna, il sontuoso cotechino con purè. Anche i dessert restano giustamente nell’alveo della migliore tradizione del territorio, con fiordilatte, panna cotta e zuppa inglese su tutti. La mano di Carlo Cortesi, oltre che in cucina, si nota, eccome, anche in cantina, dove la scelta dei vini è davvero eccellente, fra l’altro a prezzi più che buoni. “Il mio problema più grosso – è sempre Cortesi che parla – è trovare personale in gamba che mi affianchi in cucina e in sala. Qui alla “Gigina” fortunatamente il lavoro non manca. E per il futuro ho in animo altri grandi progetti, che però adesso non è ancora il momento di svelare”. Antica Trattoria della Gigiona tel. 051 32 23 00 .  
   
   
NUOVO PARTNER PER LA PASTA BIOLOGICA ALCE NERO  
 
La produzione affidata alla cooperativa cremonese Iris, con l’obiettivo di garantire al consumatore non solo un’ottima pasta biologica, ma anche un prodotto dalle origine certe E’ la cooperativa agricola Iris il partner scelto da Alce Nero & Mielizia Spa per la produzione della pasta biologica Alce Nero. Alla base della scelta, lo stretto, costante ed esclusivo rapporto di tale cooperativa con 14 coltivatori di grano “bio”, gli importanti interventi per il miglioramento della qualità che la cooperativa stessa ha attuato, la sua disponibilità a collaborare per raggiungere obiettivi comuni di valorizzazione delle migliori produzioni biologiche degli agricoltori del nostro paese. L’assoluta rispondenza fra prodotto di qualità, produttore impegnato e territorio infatti è già realtà nei mieli regionali Mielizia, nei risi Alce Nero ed in tutti gli altri prodotti dell’azienda bolognese che riportano sulle confezioni la zona italiana di provenienza, il periodo di raccolta e il nome del produttore. Una filosofia che riguarda anche la pasta, il vino e le altre referenze Libera Terra, realizzate nei terreni liberati dalla mafia da cooperative siciliane socie di Conapi, il consorzio che controlla Alce Nero & Mielizia Spa. Grazie ad Iris la pasta di semola Alce Nero verrà prodotta solo con i migliori grani duri biologici provenienti sia dalle 14 aziende agricole italiane fornitrici di Iris - dislocate in Lombardia, Toscana, Lazio, Basilicata, Puglia e Sicilia - sia dagli stessi soci di Conapi. Stesso discorso per l’ingrediente principe della pasta di farro Alce Nero, coltivato secondo di dettami dell’agricoltura biologica in quattro regioni italiane. Situata all’interno del Parco Naturale Oglio Sud al confine con l’Oasi Wwf “Le Bine”, la cooperativa agricola Iris possiede una conoscenza del metodo di coltivazione biologica che risale al 1984, appresa grazie ad Ivo Totti, pioniere dell’agricoltura “bio” in Italia. Il progetto agricolo è incentrato sul rispetto della natura e delle persone ed è a ciclo chiuso: tutto, energia, produzione, uomo, natura, animali contribuiscono a questo equilibrio. La lavorazione avviene nel pastificio di Piadena (Cremona): la conservazione dei grani è effettuata in atmosfera controllata e utilizzando la refrigerazione, senza l’uso di conservanti. Il grano viene pulito e triturato a basse temperature e non schiacciato per salvaguardarne tutte le qualità. L’impasto è eseguito lentamente e a freddo e una speciale trafilatura in bronzo rende la superficie meno grezza, più raffinata. Per l’essicazione vengono infine ricreate le stesse condizioni naturali di quando un tempo la pasta veniva stendeva al sole: a basse temperature e asciugatura lenta. .  
   
   
GRAND MARNIER ESPRIT DE VERSAILLES: RETROMODERNITÀ E RAFFINATEZZA PER LA BOTTIGLIA DA COLLEZIONE  
 
Grand Marnier, uno dei liquori francesi più conosciuti nel mondo, si veste di vermiglio per festeggiare il Natale rievocando lo “Spirito di Versailles”: tradizione e modernità nella nuova bottiglia a edizione limitata 2006. La bottiglia si ispira allo spirito francese dell’epoca dei fasti di Versailles – Grand Marnier Esprit de Versailles. La sagoma inconfondibile di Grand Marnier, che evoca gli alambicchi usati per distillare il cognac, non muta ma si colora di rosso intenso, impreziosito da medaglioni bianchi finemente decorati. Un anello bianco, in cui risaltano lo stemma e la casa di produzione del liquore, adorna il collo della bottiglia, così da renderlo ancora più slanciato. La parte inferiore è arricchita da etichette, anch’esse bianche, con i profili e il logo in rilievo rossi e dall’inconfondibile e elegante sigillo in ceralacca. L’elegante bottiglia reinterpreta le caratteristiche distintive del marchio: originalità, preziosità e charme. Il contrasto dei materiali utilizzati e dei colori decisi dà un tocco originale e sorprendente di sofisticato modernismo. L’intramontabile silouhette richiama l’unicità del prodotto contenuto, derivante dal processo di produzione particolare e unico nella sua categoria. I medaglioni finemente cesellati ricordano i preziosi sigilli di ceralacca e il vetro smaltato rosso vermiglio rimanda ai festeggiamenti natalizi. Il connubio tra modernità e passato nasce dal desiderio di creare un design contemporaneo che catturi l’occhio del consumatore ricordandogli tuttavia le radici antiche e raffinate del prodotto, la Francia di fine ‘800. Grand Marnier ogni anno celebra il suo gusto unico e inconfondibile, frutto degli ingredienti di altissima qualità di cui è composto con una preziosa bottiglia a edizione limitata in vendita nelle migliori enoteche italiane al prezzo consigliato di € 35. Il sapore unico del distillato proveniente dalla prestigiosa regione francese del Cognac abbinato al sentore di arance amare esotiche, "Citrus Bigaradia”, fa di Grand Marnier il liquore ideale da gustare con gli amici. Lo si può offrire liscio, con ghiaccio o come base per cocktail ricercati, in cui il sapore dolce di Grand Marnier viene esaltato. Gli appassionati consigliano Grand Rouge, il cocktail a base di Grand Marnier , quale scelta ideale per un aperitivo raffinato. Grand Marnier è distribuito dal Gruppo Campari che, a gennaio 2005, ha siglato con Marnier Lapostolle un contratto di distribuzione in esclusiva per il mercato italiano. . .  
   
   
FRATELLI RINALDI IMPORTATORI PRESENTANO RON SANTIAGO DE CUBA  
 
Durante i secoli Xvi, Xvii e Xviii si diffusero nelle Antille diversi metodi per produrre e per miscelare il Ron; a Cuba, grazie all’aiuto di innovazioni tecniche europee e locali, venne sviluppato un prodotto di aroma e di gusto così raffinati che prese il nome di Ron ligero, in opposizione ai distillati più pesanti di altre provenienze caraibiche. Questo metodo di distillazione, di invecchiamento e di miscela sviluppatosi a Cuba, e in particolare a Santiago de Cuba, continua a rappresentare ancor oggi la più alta espressione della tecnica di fabbricazione del Ron ligero. Il Ron Santiago de Cuba è fabbricato, invecchiato e imbottigliato unicamente nella città di Santiago de Cuba, nella prima e più antica fabbrica di Ron cubano, risalente al 1862. L’invecchiamento è totalmente naturale al 100%, e viene effettuato in botti di rovere bianco selezionate e molto vecchie – alcune sono in uso da più di 70 anni. Il calore e l’umidità dei Tropici accelerano naturalmente l’evaporazione dell’acool e la fusione con le sostanze legnose. Tutto il processo di produzione è scrupolosamente controllato dai maestri roneri, che sovrintendono alla fabbricazione delle aguardientes e alla loro mezcla, e che a Santiago de Cuba sono autentiche celebrità che si tramandano l’arte per la formulazione del Ron nei suoi vari assortimenti. Santiago de Cuba è la capitale culturale dei Caraibi: una mezcla della cultura caraibica. Il segreto di Santiago de Cuba è una stupenda miscela di tanti popoli, così come il segreto del Ron è la sapiente miscela delle aguardientes: dentro ogni bottiglia ci sono la storia, il lavoro, i sacrifici, la speranza, la gioia, il sole, il canto, l’ospitalità, la felicità, la fierezza di un popolo senza eguali, che ci vengono restituiti con ogni sorso di Ron. Ron santiago de cuba i prodotti § Ron Santiago de Cuba Carta Blanca: è prodotto leggermente paglierino, trasparente, con sapore e profumo caratteristici e persistenti. Particolarmente leggero e morbido, è ideale da bere con ghiaccio, liscio o come “taglio” nei vari cocktail e nel Cuba Libre. E’ derivato dai primi anni di invecchiamento in botti di rovere bianco. § Ron Santiago de Cuba Añejo: è prodotto ambrato scuro, di aspetto brillante, ben equilibrato, con sapore e profumo caratteristici e persistenti, apprezzato anche dai palati più esigenti. Di aroma raffinato, con corpo e ben strutturato, è ideale da bere liscio per assaporarne l’intenso bouquet. E’ derivato da un invecchiamento naturale in botti di rovere bianco superiore ai cinque anni. § Ron Santiago de Cuba Añejo Superior 11 anni : è stato ottenuto dalla magica fusione della dolcezza della canna da zucchero con il corpo straordinario di una acquavite lungamente invecchiata ; uno dei segreti più antichi e meglio custoditi dai maestri roneri di Santiago de Cuba. La sua bottiglia, dalla forma personalizzata e dall’etichetta minimalista, è molto moderna ed elegante. § Ron Santiago de Cuba Extra Añejo 20 anni : è stato creato per festeggiare il 485° anniversario della nascita di Santiago de Cuba , città fondata da Diego Velazquez nella primavera del 1514. E’ il re dei Ron ai più alti livelli mondiali : ambrato scuro ma trasparente, ha aroma e gusti unici. Va assaporato rigorosamente liscio, accompagnato solo eventualmente da un grande sigaro cubano. Deriva da un invecchiamento naturale in botti di rovere bianco non inferiore ai venti anni. § Ron Santiago de Cuba Extra Añejo 25 anni : è stato creato per festeggiare il 490° anniversario della nascita di Santiago de Cuba. E’ il Ron della gamma a più lungo invecchiamento, ed è caratterizzato da una morbidezza di carattere senza eguali. Il suo packaging è impreziosito da una bottiglia dalla forma particolare: la stessa usata da Fidel Castro per i suoi omaggi ufficiali di Ron cubano alle autorità istituzionali e alle rappresentanze diplomatiche estere. I Ron Santiago de Cuba sono distribuiti in Italia dalla Fratelli Rinaldi Importatori Spa Tel. 051 4217811 (www. Rinaldi. Biz) e-mail : info@rinaldi. Biz .  
   
   
UN MONDO DI DELIZIE ITALIANE UN PRESTIGIOSO ASSORTIMENTO DI DELICATEZZE ALIMENTARI “TONINO LAMBORGHINI”,“ IDEE ALIMENTARI” DI ALTA CLASSE  
 
Un regalo goloso, ma allo stesso tempo prestigioso? Non c’è che l’imbarazzo della scelta nella vasta gamma di Delicatezze Alimentari firmata Tonino Lamborghini. Un assortimento garantito da un’alta qualità dei prodotti, frutto di una lunga e accurata ricerca. Per un Natale all’insegna della qualità, sono tante le “idee alimentari” proposte da Tonino Lamborghini per un regalo di gusto. Oltre alle confezioni regalo eleganti, spicca la genuinità dei prodotti che vengono scelti. I più richiesti dal catalogo Delicatezze Alimentari di Tonino Lamborghini sono: Bauletto Mediterraneo Questa confezione racchiude in sé elementi classici della cultura gastronomica mediterranea: l’olio extravergine d’oliva e l’aceto balsamico di Modena. Un duo, un equilibrio perfetto tra gusto e leggerezza. L’olio ligure è un olio ottenuto dalla prima spremitura a freddo, con macine di pietra. Leggero e delicato riesce ad enfatizzare tutti i sapori senza coprirli. L’aceto balsamico è il risultato della vera tradizione Modenese, e deriva da un misto di uva composto da Lambrusco, Ancellot, Trebbiano, Sauvignon e Sgabetta. Il suo sapore è inconfondibile e leggermente pungente. Ideale per aggiungere un tocco in più all’insalata, eccellente nella “guarnizione” di mascarpone e fragole. Entrambe le bottiglie (da 250 ml) sono in vetro scuro ed hanno un pratico tappo salvagoccia. La confezione è caratterizzata da un accurato ed accattivante packaging che la rende esclusiva e molto elegante: un bauletto litografato. Molto raffinata anche la scelta dei colori, che riporta alla mente quelli del “tricolore”: un verde dominante e un bianco sui quali spicca l’immagine rossa dello scudo del toro e la scritta in bianco Tonino Lamborghini. L’interno delle stesse è color radica. Intenso Piacere Un’elegante scatola nera contenente una latta di caffè Tonino Lamborghini da 250 gr. E due tazze da espresso con piattino in ceramica bianca personalizzate con lo scudo rosso del toro. La storia del caffè Tonino Lamborghini è la storia di un grande prodotto. Un’alchimia che solo i miti posseggono: tanta passione ed i segreti di una lunga esperienza. Il Caffè nasce da una certificazione d’alta qualità che contraddistingue da sempre il marchio del “toro” e si sposa con la passione e le mani sapienti di un esperto tostatore di antiche tradizioni. La sua peculiarità è la miscela utilizzata, una perfetta combinazione di “arabica” e di “robusta”, ma soprattutto il Ph neutro e il basso livello di acidità e di caffeina. Questo fa sì che il gusto sia deciso, cremoso, avvolgente ma al contempo delicato per la salute, insomma un vero piacere. Quando si regala un prodotto delle Delicatezze Alimentari Tonino Lamborghini si è sicuri di regalare un prodotto prestigioso e dal sicuro successo. Tel. 051 864942 .  
   
   
BB MIX: LA NUOVA SORPRESA VENTURA. BONTA’ E BENESSERE IN UN CALIBRATO MIX DI FRUTTA SECCA DA GUSTARE IN OGNI MOMENTO DELLA GIORNATA.  
 
Per la gioia del palato sempre più esigente del moderno consumatore arriva Bb Mix, è firmato “Ventura”, ed è il nuovo, esclusivo mix di frutta secca. Dalla prima colazione più appetitosa, alle insalate più ricche, fino alle macedonie più fantasiose in un trionfo di gusto e salute. B, come bontà e B come benessere sono il binomio vincente della corretta alimentazione. La frutta secca si integra, ancora una volta, in una nutrizione sana ed equilibrata apportando la marcia in più delle sue innumerevoli sostanze nutritive e valenze salutistiche. Gli studi più recenti confermano infatti che, fra gli alimenti essenziali, da assumere ogni giorno in quantità equilibrata, vi è anche la frutta secca. Bb Mix Ventura: per la prima colazione, per le insalate, per le macedonie. Bb Mix è la nuova linea che comprende tre mix di frutta secca, confezionati in sacchetti da 150 g, ideali per chiunque segua una dieta sana e bilanciata. Sono perfetti in ogni momento della giornata: aggiungono un tocco di bontà ai cereali della colazione, allo yogurt, alle macedonie di frutta e rendono le insalate assolutamente uniche. Bb Mix Ventura: per la prima colazione: ricco di fibre, magnesio, vitamine A, C, E. Bb Mix colazione di Ventura è un salutare mix di: Mandorle sgusciate (25%) Nocciole sgusciate (25%) Mango disidratato (25%) Albicocche essiccate (25%) Con Bb Mix colazione di Ventura, a base di croccanti Mandorle e Nocciole arricchite da Mango e Albicocche essiccate la prima colazione guadagna ulteriore bontà e benessere. Confezione: sacchetto da 150 g Prezzo medio: Euro 2,95 Bb Mix Ventura per le insalate: ricco di fibre, fosforo, ferro, magnesio, vitamina E. Bb Mix insalate di Ventura è un salutare mix di: Noci sgusciate (25%) Mandorle sgusciate (25%) Pomodori essiccati (25%) Semi di zucca sgusciati e tostati (25%) Con Bb Mix insalate di Ventura, a base di croccanti Mandorle e Noci sgusciate, saporiti pomodori secchi e semi di Zucca tostati le insalate non mancheranno di sorprendere con la loro armonia di gusto e salute, all’insegna della completa alimentazione quotidiana. Confezione: sacchetto da 150 g Bb Mix Ventura per le macedonie: ricco di fibre, fosforo, magnesio, vitamina E. Bb Mix macedonie di Ventura è un gustoso mix di: Mandorle sgusciate (25%) Nocciole sgusciate (25%) Noci sgusciate (25%) Mirtilli rossi essiccati (25%) Con Bb Mix macedonie di Ventura, a base di croccanti Mandorle, Nocciole e Noci sgusciati e di insoliti Mirtilli rossi essiccati (Cranberry), le macedonie garantiranno in un momento di benessere alimentare, all’insegna del massimo gradimento del consumatore. Confezione: sacchetto da 150 g. I Mix Bontà e Benessere possono essere i compagni giornalieri che solleticheranno il palato dato che racchiudono una tale quantità di sostanze nutritive da poter essere considerati un alimento tutto speciale che può risolvere la nostra giornata sul piano dell’alimentazione. I mix a base di frutta secca sono inoltre ricchi di grassi insaturi, che hanno origine vegetale e sono benefici per l’organismo perché possono favorire l’aumento del colesterolo “buono” Hdl (lipoproteine ad alta densità) e lo smaltimento del cosiddetto colesterolo “cattivo” Ldl (lipoproteine a bassa densità). Caratteristiche e proprietà delle sostanze presenti nei Bb Mix Fibre: pur non apportando nutrienti in quanto l’organismo non è in grado di digerirle, ricoprono numerose e importanti funzioni, tanto che l’assunzione raccomandata è di circa 30 g al giorno: riequilibrano la flora batterica intestinale e regolano la funzione dell’intestino; riducono l’assorbimento di vari nutrienti, fra cui i grassi e gli zuccheri; danno un senso di sazietà, aiutando a tenere il peso sotto controllo. Ferro: è responsabile del trasporto dell’ossigeno nel sangue e, quindi, della “sopravvivenza”di tutte le cellule. Fosforo: coopera con il Calcio nel metabolismo delle ossa e dei denti e svolge un’azione importante nei processi energetici e di assorbimento. Magnesio: ha un ruolo importante nella produzione di energia, nella contrazione muscolare, nella funzionalità del sistema nervoso e nella sintesi delle proteine. Zinco: indispensabile per la crescita, la guarigione delle ferite, la produzione di proteine e di acidi nucleici (il materiale genetico delle cellule). Vitamina A: oltre all’azione antiossidante, ha un ruolo primario nei processi visivi e nella formazione e protezione di pelle e mucose. Inoltre, aiuta a prevenire le infezioni e migliora l’assorbimento del Ferro. Vitamina C: aumenta la resistenza dell’organismo, aumenta la produzione di anticorpi, stimola la sintesi di interferone, la biosintesi della carnitina, anticolesterolo, antistress, distrugge i radicali liberi ossigenati e rafforza le difese immunitarie. Vitamina E: antiossidante per eccellenza, protegge le cellule dall’ attacco dei radicali liberi. Vitamina B1: essenziale per la produzione di energia, nello sviluppo cellulare e nel sistema nervoso. .  
   
   
DA KV NORDIC UNA PROPOSTA SANA E NUTRIENTE : LA BISTECCA DI TONNO NEL MENU DI OGNI GIORNO  
 
Per le sue caratteristiche nutrizionali il pesce entra di diritto nella lista dei cibi consigliati dalla dieta mediterranea che ha riscoperto e valorizzato molti piatti tipici della gastronomia italiana. Moltissime sono le specie di pesci che comunemente vengono consumate sulle nostre tavole e cucinate secondo quanto la fantasia suggerisce. Il tonno è tra queste. Proposto in tranci o, per un consumo più comodo e veloce, nelle classiche scatolette, questo pesce diffuso in tutti mari caldi del mondo piace a grandi e piccoli. Come fare per gustare questo ottimo e nutriente secondo piatto in ogni stagione dell’anno in maniera da proporre sempre gustose e sfiziose ricette, veloci da preparare e di sicuro effetto? Ci viene in aiuto Kv Nordic, il marchio tradizionalmente riconosciuto come “il marchio” di tante specialità ittiche di qualità da oltre 100 anni. Ecco allora il salmone affumicato di alta qualità proposto in quattro squisite varianti: norvegese, scozzese, canadese e irlandese. Ma non solo. Kv Nordic è pesce spada e tonno affumicati – anche nella nuova pratica versione a cubetti -, gamberetti freschi dei mari caldi e freddi, succedanei del caviale e, ancora, gustose creme di salmone e di gamberetti provenienti dalla fredda Islanda. Come tante strepitose specialità gastronomiche da tutto il mondo, Kv Nordic è importato e distribuito da Eurofood, marchio leader in Italia da oltre vent’anni. Oggi Eurofood propone l’ultima novità di Kv Nordic, destinata a ritagliarsi un posto d’onore nei nostri menu quotidiani. L’innovativa bistecca di tonno in olio d’oliva arriva infatti sulle nostre tavole per dare un tocco di squisita originalità ad un secondo leggero e nutriente o ad un piatto unico che farà felici grandi e piccoli. Nella pratica confezione “easy open” troviamo tutto il gusto e la freschezza del tonno: 150 grammi di benessere grazie all’alto contenuto di Omega 3, l’importante elemento essenziale per la prevenzione di patologie cardiovascolari e dermatologiche. Ma come gustare al meglio la bistecca di tonno Kv Nordic? Semplicemente ponendola su un piatto e scaldandola leggermente: 30 secondi nel forno a microonde oppure 1 o 2 minuti per parte in una padella antiaderente senza bisogno di aggiungere olio o burro. Oppure, ancora, in forno per 8 o 10 minuti. A questo punto è sufficiente guarnire il piatto con un contorno a base di fresche verdure di stagione o dei famosi Chicchi di Grano e di Farro Parboiled Náttúra. .  
   
   
GOLOSE NOVITÀ PAGNAN PER I PRANZI DELLE FESTE VERDURE SOTTOLIO, IL PROFUMO DELL’ORTO  
 
Pagnan srl è lieta di presentare le verdure sottolio. La conservazione sottolio è conosciuta e molto apprezzata da tutti i palati: è possibile assaporare in ogni momento il prodotto da noi preferito gustandone tutto il sapore e la freschezza proprio grazie a questo tradizionale metodo. L’azienda trevigiana presenta in pratici vasetti di vetro, alcune delizie dell’orto condite in olio d’oliva: pomodori secchi, peperoncini ripieni al tonno, antipasto gourmet, carciofini extra, aglio marinato e un incredibile radicchio rosso in agrodolce. La freschezza dell’orto sulle nostre tavole! Cestino Di Funghi A spasso con la natura Un’azienda in movimento come Pagnan, non vuole dimenticare l’estetica del gusto ed è con questa simpatica confezione che ce lo ricorda. Un grazioso cestino a forma di fungo che contiene le pregiate scoperte del sottobosco. Essiccati al sole e tagliati a fette vengono presentati nel caldo legno regalando ricordi campestri. Contorno Pronto Funghi & Patate Un piatto goloso in un lampo Un’altra idea golosa della casa Pagnan che questa volta ci sorprende con un piatto gustoso e veloce da preparare. Da tutta la sapienza utilizzata per portare i funghi sulle nostre tavole, ecco un nuovo modo di gustare questi frutti del bosco armoniosamente uniti ad un saporito ortaggio come le patate. Lavorati e surgelati dopo poche ore dalla raccolta per mantenere intatta la freschezza e il gusto, arrivano nelle nostre case già pronti. Facile da cucinare, è sufficiente aprire la busta e scaldare in padella per assaporare un contorno che si abbina facilmente a qualsiasi piatto. .  
   
   
PARTNERSHIP BIALETTI INDUSTRIE-LEGAMBIENTE: CON LE LINEE DI PENTOLAME ANTIADERENTE E ACCESSORI DA CUCINA GREENPLANET UN’INIZIATIVA IN DIFESA DELLA QUALITÀ  
 
Nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’undicesima edizione della campagna nazionale “Salvalarte” promossa da Legambiente a tutela del patrimonio culturale italiano meno conosciuto, è stata ufficializzata la partnership tra l’autorevole associazione ambientalista e Bialetti Industrie, gruppo industriale che incarna nel mondo l’eccellenza del Made in Italy, operando con successo nel mercato dei casalinghi e dei piccoli elettrodomestici con i prestigiosi marchi Bialetti, Rondine, Girmi e Aeternum. Il sostegno alla campagna “Salvalarte” costituisce una delle iniziative concrete all’interno di un più articolato progetto triennale di partnership tra Legambiente e Bialetti Industrie che ha come slogan “Più valore alla vita quotidiana” e che ha avuto il suo battesimo operativo con lo sviluppo della linea di pentolame antiaderente e accessori da cucina Greenplanet, caratterizzata dall’utilizzo del bambù in luogo del legname ottenuto dal taglio di foreste, dalla presenza del 50% di alluminio riciclato nella composizione del corpo del pentolame e dal 100% di carta riciclata per gli imballi. Nata dalla condivisione di valori quali l’assoluta centralità della risorsa umana, il radicamento sul territorio con la valorizzazione delle relative specificità e il rispetto esteso per l’ambiente, la collaborazione con Legambiente rappresenta per Bialetti Industrie una tappa importante in un percorso intrapreso da anni con l’obiettivo di essere pienamente aderente a una dimensione sempre più etica e sociale della responsabilità d’impresa. Per Bialetti Industrie, infatti, è nelle persone che compongono l´azienda che risiede il principale investimento della stessa. Il radicamento sul territorio porta poi alla “qualità” e al "valore", riuscendo a conservare e, anzi, a esaltare la tradizione, intesa come patrimonio di esperienze e di valori specifici, facendola avanzare di pari passo con l’innovazione, al fine di coniugare il contesto sociale e culturale con quello economico e commerciale. La coerenza e la concretezza dell’impegno etico e sociale assunto da Bialetti Industrie hanno ottenuto un’autorevole ratifica con il recente rilascio della Certificazione Etica secondo lo standard internazionale Sa8000. .