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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 13 Novembre 2006 |
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STRASBURGO 13-16 NOVEMBRE 2006 SEDUTA PLENARIA DEL PARLAMENTO EUROPEO FRA I PUNTI FORTI DELLA SESSIONE: NUOVA DIRETTIVA SULLA TV SENZA FRONTIERE. |
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Strasburgo, 13 novembre 2006 - Lunedì 13 novembre: Una dichiarazione della Commissione aprirà un dibattito in Aula sulla «debolezza della rete elettrica europea». I black out che hanno lasciato privi di luce dieci milioni di europei sono inaccettabili, ha dichiarato il commissario europeo all´Energia, sottolineando la necessità di un approccio comune a tutta l´Unione. L´aula si pronuncerà sulla proposta di regolamento che istituisce un Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione. Tale Fondo potrà utilizzare fino a 500 milioni di euro l´anno, per aiutare i lavoratori licenziati a seguito dei mutamenti intervenuti nella struttura del commercio mondiale. I deputati hanno tuttavia adottato diversi emendamenti, per allargare il campo d´azione del Fondo e aumentare così i beneficiari (relazione Bachelot-narquin). In una relazione all’esame della Plenaria sull´evoluzione della zona euro nel 2006, i deputati chiedono un’interpretazione rigorosa del Patto di stabilità e la realizzazione di riforme economiche. Nel condannare il nazionalismo economico, ritengono che i mercati del lavoro debbano diventare più flessibili e chiedono che maggiori risorse siano destinate a formazione e ricerca. Sono anche sollecitati una rappresentanza esterna coordinata della zona euro e un effettivo dialogo interistituzionale (relazione García-margallo y Marfil). Un´interrogazione orale alla Commissione aprirà un dibattito in Aula in merito al futuro delle quote latte. Per i deputati del Ppe/de è infatti necessario dare ai produttori e all´industria il tempo di adattarsi alle possibili modifiche del sistema. A loro parere, inoltre, lo smantellamento delle quote nel 2015 offrirebbe una certa protezione a molti produttori. Martedì 14 novembre: Un´interrogazione orale alla Commissione aprirà un dibattito in Aula sui giochi d´azzardo e le scommesse sportive nel mercato interno. I deputati chiedono quali iniziative sono in preparazione per definire un quadro giuridico per il gioco d´azzardo on line che consenta la salvaguardia dei consumatori e la tutela dei minori, permettendo nel contempo lo svolgimento di attività lecite da parte delle imprese. L´italia è oggetto di un´indagine della Commissione circa la sua normativa in materia. Il Presidente Barroso presenterà al Parlamento il programma di lavoro della Commissione per il 2007. L’anno prossimo si celebrerà il 50° anniversario della firma dei Trattati di Roma e, per ironia del calendario, si dovrà valutare lo stato delle discussioni sulla Costituzione. E’ anche molto probabile che nel 2007 l’Ue accoglierà la Romania e la Bulgaria. Il Parlamento adotterà una risoluzione sul programma di lavoro nel corso della sessione di dicembre. Il Parlamento esaminerà una proposta di direttiva volta a vietare l´uso del mercurio in una serie di strumenti come termometri e barometri. I deputati accolgono con favore l´iniziativa, ma propongono alcuni emendamenti volti a rendere più restrittivo tale divieto. Salvano però strumenti e apparecchi destinati al mercato dell´antiquariato e ai musei (relazione Sornosa Martínez). Una relazione all´esame della Plenaria perora una maggiore armonizzazione del mercato del credito ipotecario per agevolare l´offerta transfrontaliera di mutui e consentire così ai consumatori di beneficiare delle migliori offerte. I deputati sostengono la portabilità dei crediti e chiedono un´informazione adeguata riguardo ai costi dei mutui. Appoggiano le fusioni transfrontaliere di enti creditizi e vedono con favore l´apertura del mercato ad altri soggetti (relazione Purvis). Mercoledì 15 novembre: L´aula esaminerà la posizione comune del Consiglio in merito alla direttiva servizi che, in gran parte, riflette quanto suggerito dal Parlamento in prima lettura. I deputati, allora, avevano profondamente riformulato la proposta della Commissione e, in particolare, avevano soppresso il molto controverso principio del paese d´origine. Vi sono quindi molte probabilità che il testo finale della direttiva sia adottato definitivamente nel corso di questa sessione (relazione Gebhardt). Una relazione all´esame del Parlamento chiede l´adozione di un quadro legislativo armonizzato in materia di successioni e testamenti a carattere transfrontaliero. In tale ambito, avanza una serie di raccomandazioni concrete volte ad agevolare l´entrata in possesso delle eredità, riducendo le difficoltà e i costi. Lo strumento Ue dovrà quindi istituire un "certificato successorio europeo" e lasciare spazio alla libertà di scelta dei testatori quanto alla legislazione applicabile (relazione Gargani). Le dichiarazioni della Commissione e del Consiglio apriranno un dibattito in Aula riguardo alla situazione a Gaza dopo l´ultimo massacro di civili a Beit Hanoun nel corso di un´operazione militare da parte israeliana. Il Presidente del Parlamento, la Presidenza Ue e Javier Solana hanno già condannato l´accaduto e chiesto la cessazione delle operazioni militari. Il Parlamento adotterà una risoluzione. L´aula esaminerà una relazione sulla strategia europea di sicurezza che, pur condividendone l´impostazione, chiede che sia integrata per tenere conto delle nuove sfide globali, quali la concorrenza in materia di risorse idriche. E´ poi elencata una serie di esigenze affinché l´Ue possa divenire una vera Unione di difesa e sicurezza. Sostenendo che la lotta al terrorismo non deve essere svolta solo sul piano militare, è anche sottolineata la necessità di un partenariato strategico con la Nato (relazione von Wogau). Una relazione all’esame dell’Aula raccomanda al Consiglio un insieme di misure tese a combattere più efficacemente contro la tratta degli esseri umani. I deputati propongono un quadro giuridico per la lotta e la prevenzione del traffico e indicano vie per ridurre la domanda. Chiedono di garantire l’assistenza e la protezione delle vittime e un miglior coordinamento delle azioni a livello nazionale, europeo e internazionale. Sollecitano poi sanzioni severissime per chi si macchia di questo reato (relazione Bauer). A margine della seduta, lunedì 13 novembre, la commissione cultura del Parlamento dovrebbe adottare la relazione in merito alla nuova direttiva sulla Tv senza frontiere. La commissione per l´agricoltura e lo sviluppo rurale, inoltre, esaminerà la proposta di riforma dell´organizzazione comune del mercato del vino. Lo stesso giorno, la commissione per gli affari costituzionali approverà una relazione sugli aspetti istituzionali della capacità dell´Unione europea a integrare nuovi Stati membri. . |
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MARKOS KYPRIANOU, RESPONSABILE EUROPEO PER LA SALUTE E LA TUTELA DEI CONSUMATORI. IN VISITA UFFICIALE A ROMA IL 13 E 14 NOVEMBRE |
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Roma, 13 novembre 2006 - Il 13 e 14 novembre sarà in visita ufficiale a Roma il commissario europeo Markos Kyprianou, responsabile per la salute e la tutela dei consumatori. Sono previsti i seguenti incontri istituzionali (in ordine di tempo): con il Ministro per le politiche europee e il commercio internazionale Emma Bonino; con il Ministro per lo Sviluppo economico Pier Luigi Borsani; con il Presidente del Consiglio Romano Prodi; con il Sottosegretario alla Salute Giampaolo Patta e con il Ministro per le politiche agricole, alimentari e forestali Paolo De Castro. Al centro dell´incontro tra il Ministro Bersani e il Commissario Kyprianou, la politica per promuovere gli interessi dei consumatori, anche riguardo ai servizi di interesse economico generale e al rafforzamento della tutela giurisdizionale. . |
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IL GRANDE MEDIO ORIENTE NELLE POLITICHE EUROPEE ED AMERICANE |
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Milano, 13 novembre 2006 – Domani alle ore 18. 00, l´Ispi e il Consolato Generale degli Stati Uniti d´America promuovono il terzo incontro del ciclo "The U. S. & Us. Il mondo visto da Europa e Stati Uniti", sul tema: "Il Grande Medio Oriente nelle politiche europee ed americane" Saluti introduttivi: Deborah E. Graze, Console Generale degli Stati Uniti d´America a Milano. Interventi: Vittorio Emanuele Parsi, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano; Richard L. Russell, National Defence University´s Near East-south Asia Center for Strategic Studies; Ugo Tramballi, Il Sole 24 Ore; Franco Zallio, Ispi. Www. Ispionline. It . . |
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AMMONTARE DI BTP IN EMISSIONE |
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Roma, 13 novembre 2006 - Il Mef, facendo seguito al comunicato stampa dell´ 8 novembre, comunica l´ammontare dei Buoni del Tesoro Poliennali che verranno offerti nell´asta del prossimo 15 novembre: -Buoni del Tesoro Poliennali: quinquennali 15 settembre 2006/2011 quinta tranche: 2. 000 milioni di euro . |
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MEF: RAGGIUNTO ACCORDO SU RISORSE PER CONI E GIOCHI OLIMPICI 2008 |
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Roma, 13 novembre 2006 - Il Ministro dell´Economia e delle Finanze e il Ragioniere Generale dello Stato hanno incontrato oggi il Ministro per le Politiche Giovanili e le Attività Sportive, Giovanna Melandri e il Presidente del Coni, Giovanni Petrucci. Al termine di un esame dei futuri impegni dello sport italiano, hanno convenuto sulla necessità di assicurare al Coni le risorse necessarie per il regolare svolgimento dell´attività sportiva e in particolare per la preparazione dei Giochi Olimpici del 2008. Anche a tal fine sarà costituito presso il Ministero per le Politiche Giovanili e le Attività Sportive un apposito fondo destinato agli eventi sportivi di rilevanza internazionale e alla preparazione dei Giochi Olimpici di Pechino del 2008, che disporrà di risorse pari a 33 milioni di Euro nel 2007. Inoltre, il Ministro dell´Economia e delle Finanze, nell´ambito della gestione flessibile degli accantonamenti di spesa disciplinati dall´art. 53 della Legge Finanziaria, ha assicurato che opererà in modo tale da preservare le risorse destinate al Coni, risorse che sono stanziate sullo stato di previsione del Mef. . |
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ASTA DI METÀ MESE DEI BUONI ORDINARI DEL TESORO |
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Regolamento |
15. 11. 2006 |
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Durata gg. |
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92 |
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365 |
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Prezzo medio ponderato |
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99,144 |
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96,388 |
Ritenuta fiscale 12,5% |
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0,107 |
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0,4515 |
Arrotondamento |
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-0,001 |
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0,0005 |
Prezzo netto d´aggiudicazione |
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99,25 |
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96,84 |
Rendimento semplice netto |
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2,96 |
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3,22 |
Rendimento composto netto |
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2,99 |
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3,22 |
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Nell´ipotesi di applicazioni delle commissioni massime, i prezzi ed i rendimenti risultano |
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così modificati: |
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Commissioni massime |
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0,10 |
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0,30 |
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Prezzo netto d´aggiudicazione+commissioni (massime) |
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99,35 |
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97,14 |
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Rendimento semplice (minimo) |
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2,56 |
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2,90 |
Rendimento composto netto (minimo) |
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2,58 |
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2,90 | Fonte Assiom . |
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CAPITALIA: TRIMESTRALE AL 30 SETTEMBRE 2006 UTILE NETTO +26% A € 804 MLN |
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Roma, 10 novembre 2006 – Utile netto a € 804 milioni, +26,1%; margine d’interesse a € 2. 093 milioni, +10,5%; ricavi totali a € 4. 014 milioni, +5,7%; crediti verso clientela a € 92. 980 milioni, +14,5%. Sono questi i principali risultati contenuti nella relazione trimestrale al 30 settembre 2006 presentata ieri dall’Amministratore Delegato Matteo Arpe e approvata dal Consiglio di Amministrazione presieduto da Cesare Geronzi. Delta2: un anno di successi - Ad un anno circa dal lancio dell’iniziativa Delta2 si consolida la validità del progetto. Le principali evidenze fatte registrare dalle circa 390 filiali del Gruppo coinvolte indicano: 560. 000 transazioni durante l’ora di pranzo; 105. 000 transazioni effettuate il sabato; oltre 4. 500 carte di credito vendute e 1. 200 conti correnti aperti; 16. 000 consulenze fornite dalle associazioni dei consumatori; 13. 000 consulenze e operazioni effettuate da parte dei Caf. Delta2 si conferma un forte driver per l’acquisizione di nuovi clienti in tutto il Gruppo. Tale successo spinge Capitalia ad estendere il progetto a ulteriori 120 filiali del Gruppo entro il 2007, per un totale pari a circa 510 filiali servite, con un incremento dei servizi offerti. Già dal mese di Novembre, in un ampio numero di filiali, saranno operativi i nuovi servizi riguardanti: assistenza previdenziale mediante il Patronato della Confederazione Cisal; consulenza e intermediazione immobiliare grazie a un accordo di partnership con Gabetti Property Solutions Agency; servizi di “money transfer” in collaborazione con Western Union. Inoltre, è previsto l’ampliamento del servizio di biglietteria per eventi sportivi, musicali e teatrali grazie all’estensione dei box office Ticketone dagli attuali 25 a 50. Risultati economici al 30 settembre 2006 - Il margine d’interesse dei primi nove mesi raggiunge € 2. 093,5 milioni, registrando un incremento del 10,5% rispetto al corrispondente periodo del 2005, spiegato prevalentemente dal favorevole andamento degli aggregati patrimoniali, in particolare degli impieghi a clientela (+14,5%), supportato dal mantenimento dello spread commerciale. Il margine include la quota di interessi per circa € 184 milioni riferibile all’effetto time value determinatosi in conseguenza dell’applicazione del criterio del costo ammortizzato prevalentemente sui crediti dubbi. Le commissioni nette crescono a € 1. 268,3 milioni (+0,8%) rispetto a € 1. 258,4 milioni dei primi nove mesi del 2005. Tale andamento risente di circa € 38 milioni di ricavi non ricorrenti del 2005 e dell’aumento del 6% circa delle commissioni da raccolta indiretta. I profitti netti su attività e passività valutate al fair value ammontano a € 324,3 milioni (+3,5%). Su tale voce ha inciso, oltre a quanto precedentemente registrato nel primo semestre 2006, la cessione di circa n. 12 milioni di azioni Fiat detenute nel portafoglio Afs con una plusvalenza di circa € 56 milioni. L’aggregato composto da dividendi e utili delle partecipazioni valutate al patrimonio netto ammonta a € 123,9 milioni, in forte crescita rispetto al 2005; gli altri proventi netti di gestione, pari a € 204,1 milioni, evidenziano una diminuzione del 22,2% da ricondursi essenzialmente alla contabilizzazione nel 2005 di proventi non ricorrenti. Il totale dei ricavi raggiunge € 4. 014 milioni, in aumento del 5,7% rispetto al dato di settembre 2005. I costi operativi, pari a € 2. 406 milioni, registrano un incremento del 3,4%. Le spese per il personale (€ 1. 474,5 milioni) aumentano del 3,7% a seguito dell’impatto del contratto collettivo nazionale e del maggior numero di dipendenti (+1,4%). Le altre spese amministrative si attestano a € 783,8 milioni e fanno segnare, rispetto allo stesso periodo 2005, un incremento del 2,4% legato al maggior volume di attività con la clientela ed a spese relative a Delta2 e allo sviluppo commerciale. Le rettifiche di valore nette su attività immateriali e materiali (€ 147,7 milioni) crescono del 5,9%. Il risultato lordo di gestione si attesta a € 1. 608 milioni, con un progresso del 9,1% rispetto ai primi nove mesi del 2005. Il cost/income ratio si porta pertanto al 59,9% registrando un miglioramento di 1,3 punti percentuali rispetto al 30 settembre 2005. Le rettifiche e gli accantonamenti (€ 438,9 milioni) aumentano del 28,8%. Nel dettaglio: gli accantonamenti per rischi e oneri passano a € 101,3 milioni da € 62,3 milioni dei primi nove mesi del 2005. Le rettifiche di valore su crediti si attestano a € 345,1 milioni (+38,2%) ed includono rettifiche prudenziali legate alla crescita del business. Le riprese di valore su attività finanziarie risultano pari a € 7,5 milioni. Il risultato operativo netto si attesta a € 1. 169,1 milioni registrando una crescita del 3,2% rispetto allo stesso periodo del 2005. L’utile netto da cessioni è di € 106,9 milioni (€ 56,8 milioni nel medesimo periodo del 2005). In tale importo sono inclusi € 11 milioni derivanti dalla cessione del fondo di private equity Development Capital I Sca, oltre ai € 50 milioni riferibili alla cessione di Fineco Assicurazioni, ai € 10 milioni di Banca Italo Albanese e ai € 12 milioni di S. I holding tutti registrati nel primo semestre 2006. L’utile prima delle imposte ammonta a € 1. 276 milioni (+7,3%). Dopo la contabilizzazione delle imposte sul reddito per € 470,3 milioni e dell’utile di pertinenza di terzi pari a € 2,7 milioni, l’utile netto consolidato registra una crescita del 26,1% attestandosi a € 804,1 milioni. Dati patrimoniali al 30 settembre 2006 - La raccolta diretta dalla clientela ha raggiunto € 90. 232 milioni (+3,6% rispetto al 30 settembre 2005) sostenuta dalla vivace dinamica dei conti correnti e delle obbligazioni. Gli impieghi con la clientela ammontano a € 92. 980 milioni, con una crescita su base annua del 14,5%. I crediti classificati (incagli e sofferenze) si attestano a € 4. 366 milioni (-2,8% rispetto al 30 settembre 2005), grazie alla riduzione degli incagli pari a € 1. 004 milioni (-11,9% rispetto a settembre 2005). Pressoché invariate le sofferenze nette (+0,3%, € 3. 363 milioni). La copertura dei crediti classificati si attesta al 62,9% (63,3% al 30 settembre 2005): in particolare la copertura delle sofferenze è del 67,7% mentre quella dei crediti incagliati risulta pari al 26,4%. L’attività di recupero crediti relativa ai portafogli cartolarizzati Trevi gestiti da Capitalia Service Jv ha evidenziato primi nove mesi del 2006 un ulteriore progresso: gli incassi cumulati sono stati pari a € 309,7 milioni rispetto ai € 287,3 milioni nello stesso periodo del 2005, registrando quindi una crescita del 7,8%. La profittabilità dei recuperi si presenta ancora in miglioramento attestandosi al 66% del valore lordo rispetto al 61% dell’analogo periodo 2005 e ad una media storica del 58%. Il tier 1 ratio si mantiene stabile al 6,3% nonostante la consistente crescita del volume di crediti a clientela registrata nel periodo. Attività commerciale - Le aperture di nuovi conti correnti hanno evidenziato una crescita esponenziale grazie all’efficacia delle politiche commerciali e alla risposta della clientela alle iniziative legate a Delta2. Nel corso del terzo trimestre la media mensile dei nuovi conti al netto delle chiusure ha superato le 3. 000 unità contro un deflusso medio nel 2005 di oltre 2. 200 unità nelle tre banche commerciali del Gruppo. Il saldo netto dei nuovi conti correnti ha registrato ad ottobre un record positivo raggiungendo le circa 7. 200 unità; l’incremento è imputabile in larga misura all’attenzione riservata ai segmenti giovani e small business. Considerando anche i nuovi clienti di Finecobank il totale conti aperti nei primi mesi del 2006 supera le 50. 000. La raccolta complessiva dei prodotti di Wealth Management sulle reti distributive del Gruppo (€ 4. 164 milioni) è risultata inferiore a quella dei primi nove mesi del 2005 (-29,3%) quando venne registrato un record storico positivo nel terzo trimestre. La diminuzione è principalmente dovuta alla raccolta netta negativa dei prodotti del risparmio gestito per € 912 milioni, peraltro in linea con l’andamento del settore. In miglioramento il mix degli asset del Gruppo con un aumento del peso specifico dei comparti azionari, flessibili e bilanciati sul totale gestito (al 37,6% dal 33,2% del settembre 2005). In attesa di avviare nel quarto trimestre il collocamento di obbligazioni di terzi, le vendite obbligazionarie si attestano a € 2. 791 milioni, rispetto ai € 3. 234 milioni dello stesso periodo del 2005. I prodotti di bancassurance, invece, registrano un progresso del 4,5% rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente, con un volume di premi pari a 2. 221 milioni. Continua la crescita delle erogazioni di mutui retail (€ 4. 405 milioni, +39,4% rispetto ai primi nove mesi del 2005), del credito al consumo (€ 1. 074 milioni, +33,7%), delle carte di credito (304. 000, +46,1%) e degli impieghi corporate a lungo termine (€ 2. 219 milioni, + 64,7%). Eventi rilevanti del trimestre e principali eventi successivi alla chiusura del trimestre A seguito dell’accentramento dell’attività di advisory e dell’integrazione dell’attività di finanza in precedenza svolte da Mcc, è stato istituito in Capitalia S. P. A. Il Comitato Finanza Straordinaria. Tale Comitato, con funzioni consultive, ha il compito di effettuare valutazioni in tema di assunzioni di mandati per operazioni di finanza straordinaria, di riorganizzazione aziendale e di collocamento sui mercati. Nei primi 9 mesi dell’anno, secondo il rapporto Assosim, Finecobank è risultato il miglior intermediario sull’Mta con il 5,47%, sull’Mtax con il 9,05%, sul Trading After Hours con il 18,56% e sullo S&p/mib Futures con il 6,68%. Il 26 settembre Capitalia ha siglato il contratto definitivo per la cessione dell’intera partecipazione detenuta in S. E. M. Società Esattorie Meridionali S. P. A. (99,99%) in favore di Riscossione S. P. A. Inoltre, il 29 settembre, sempre in favore di Riscossione S. P. A. , Bipop Carire e Banca di Roma hanno sottoscritto i contratti definitivi di cessione, rispettivamente dell’intero capitale sociale di Riscoservice S. P. A. E del ramo di azienda relativo all’attività esattoriale finora svolta da Banca di Roma nell’ambito territoriale della provincia di Frosinone. Il 27 settembre Capitalia e Fineco Finance hanno ceduto, per un controvalore complessivo di circa € 52 milioni, le intere partecipazioni rispettivamente detenute in Development Capital I Sca (pari al 10% del capitale) e Development Capital Sa (pari al 10% del capitale) a 9 fondi di private equity, con capofila Partners Group. Il 13 ottobre Capitalia, aderendo all’offerta di vendita formulata dall’Abi, ha acquistato 529. 793 azioni di Sia Cedborsa S. P. A. , al prezzo di 7 euro per azione. La partecipazione si è pertanto elevata a n. 1. 195. 346 azioni del valore nominale unitario di 0,52 euro ed al 3,43% del capitale di Sia. Dal 30 ottobre 2006, in seguito all’esercizio di warrant relativi ai piani di stock option, il capitale sociale di Capitalia S. P. A. Ammonta a € 2. 595. 200. 985 ed è rappresentato da un pari numero di azioni ordinarie del valore nominale di € 1 ciascuna. . |
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BNL: ARRIVA STEFANO CALDERANO COME RESPONSABILE DELLA DIVISIONE RETAIL E PRIVATE |
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Roma, 13 novembre 2006 - Stefano Calderano ha assunto l’incarico di direttore della Divisione Retail e Private di Bnl. Proviene da Banca Intesa, dove ha guidato dal 2003 la Direzione Marketing Retail curando l’integrazione delle banche del gruppo attraverso l’adozione di un unico ed efficace modello commerciale. Precedentemente, per quattro anni e mezzo, ha ricoperto lo stesso incarico nella Divisione Bancoposta di Poste Italiane, contribuendo alla creazione di uno dei maggiori casi di successo nel mercato dei servizi finanziari italiani. Si è formato in Mckinsey & Co. Italia seguendo progetti di organizzazione, marketing e strategie aziendali nei settori finanziario ed health care. Napoletano, 42 anni, Calderano si è laureato in Economia e Commercio presso l’Università Federico Ii e ha conseguito un Master in Business Administration presso l’International Institute for Business Development di Losanna. <<Con l’arrivo di Stefano Calderano, un manager di provata professionalità e ampia esperienza – ha detto l’amministratore delegato di Bnl Jean-laurent Bonnafé - puntiamo ad un forte posizionamento sul mercato retail e private, attraverso lo sviluppo di una piattaforma di prodotti e servizi competitivi e innovativi>>. La Divisione Retail & Private sviluppa le attività di marketing e commercializzazione dei prodotti e servizi destinati alla clientela di riferimento. E’ stata finora guidata da Alessandro Maida che assume l’incarico di direttore generale di Bnl Direct Services, società dedicata alla gestione dei canali diretti del Gruppo, di cui era già vicepresidente. . |
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BANCA FIDEURAM (GRUPPO SANPAOLO IMI): UTILE NETTO DEI PRIMI NOVE MESI DEL 2006 A € 176,1 MILIONI (+ 13% RISPETTO AL 30.09.2005) ROE AL 33,6% (32,1% AL 30.09 2005) |
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Milano, 14 novembre 2006 – Il Consiglio di Amministrazione di Banca Fideuram (Gruppo Sanpaolo Imi) ha approvato la relazione sui dati economico-patrimoniali consolidati dei primi nove mesi del 2006. “I primi nove mesi del 2006 – ha commentato l’amministratore delegato Massimo Arrighi – hanno evidenziato un andamento più che soddisfacente sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista operativo, con un incremento del 13% dell’utile netto rispetto al corrispondente periodo del 2005 e con un’evidente accelerazione del reclutamento e della raccolta netta”. Risultati economici - L’utile netto consolidato è risultato pari a € 176,1 milioni, in crescita del 13% rispetto al corrispondente periodo dell’esercizio precedente (€ 155,8 milioni). Il R. O. E. Si è attestato al 33,6%, rispetto al 32,1% del 30. 09. 2005. Il positivo andamento dei primi nove mesi del 2006 è riconducibile sia al miglioramento del margine di interesse (+ € 21 milioni) e delle commissioni nette (+ € 16,4 milioni), sia alla riduzione degli accantonamenti netti (- € 22,4 milioni) che hanno più che compensato l’incremento delle spese di funzionamento (+ € 21,6 milioni) dovuto principalmente alle iniziative progettuali in corso e alle operazioni straordinarie verificatesi in corso d’anno. Il cost/income ratio si è attestato al 49,3% (46,5% nei primi nove mesi del 2005). Di seguito, si illustrano le principali componenti del conto economico consolidato: Il margine di interesse pari a € 51,6 milioni, ha registrato un incremento del 68,6% rispetto ai primi nove mesi del 2005. Tale andamento è riconducibile sia all’aumento dei volumi medi intermediati sia al miglioramento delle condizioni dell’attività di investimento e tesoreria. Le commissioni nette, attestate a € 440,4 milioni, risultano in crescita di € 16,4 milioni (+ 3,9%) rispetto all’analogo periodo dell’esercizio precedente, per effetto principalmente dell’aumento delle commissioni nette ricorrenti. Queste ultime, pari a € 467,8 milioni, sono aumentate di € 24 milioni (+ 5,4%) rispetto ai primi nove mesi del 2005 in conseguenza della crescita delle masse medie gestite. Le spese amministrative sono risultate complessivamente pari a € 233,8 milioni, evidenziando un incremento del 15,6% rispetto al corrispondente periodo del 2005 (€ 202,3 milioni). Tale andamento riflette un incremento pari a € 37,3 milioni delle altre spese amministrative, ascrivibile essenzialmente al costo per i servizi trasferiti in outsourcing a Universo Servizi (Eurizon Financial Group) a cui corrispondono minori costi del personale ed ammortamenti. Al netto dell’impatto derivante dal contratto di outsourcing, le altre spese amministrative hanno registrato un incremento di circa € 12 milioni, essenzialmente dovuto ai costi sia delle nuove iniziative progettuali sia delle operazioni straordinarie collegate in prevalenza all’Opa di Eurizon Financial Group, nonché al processo di rafforzamento del sistema dei controlli interni previsto dalla normativa “Sarbanes Oxley Act”. L’andamento delle spese del personale (- 5,8%) è attribuibile in particolare al saldo tra i maggiori costi derivanti dalle azioni di rafforzamento quali/quantitativo degli organici del gruppo Banca Fideuram e i minori oneri conseguenti al conferimento del ramo d’azienda denominato Macchina Operativa di Polo (Mop) alla società Universo Servizi. Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri, pari a € 37,1 milioni, diminuiti di € 22,4 milioni rispetto all’importo del corrispondente periodo del 2005 (€ 59,5 milioni), includono € 23,5 milioni di accantonamenti a presidio di cause passive, azioni revocatorie, reclami della clientela e rischi connessi a titoli in default, € 10 milioni di costi maturati relativi ai Piani di fidelizzazione delle reti di private banker, € 3,6 milioni di accantonamenti per indennità contrattuali dovute ai private banker. La riduzione degli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri è stata determinata essenzialmente dal venir meno degli accantonamenti di natura non ricorrente, per € 21,2 milioni, effettuati lo scorso esercizio per i rischi connessi a titoli in default intermediati. Risultati operativi - Sotto il profilo operativo i primi nove mesi del 2006 sono stati caratterizzati da un buon andamento della raccolta netta e dalla crescita delle masse amministrate. La raccolta netta complessiva dei primi nove mesi del 2006 è risultata positiva per € 1,23 miliardi, in forte accelerazione (+ 64,7%) rispetto agli € 0,75 miliardi registrati nel corrispondente periodo dell’esercizio precedente. Anche la raccolta netta del risparmio gestito, positiva per € 134 milioni, evidenzia un incremento rispetto al flusso dei primi nove mesi del 2005 (€ 110 milioni). A fine settembre 2006 la consistenza delle masse amministrate (Assets Under Management) del Gruppo Banca Fideuram, pari a € 65,8 miliardi, ha registrato un incremento del 3,6% rispetto al 30. 09. 2005 (€ 63,5 miliardi) per effetto principalmente della raccolta netta complessiva (€ 1,23 miliardi) e, in misura minore, della performance positiva delle attività. Al 30. 09. 2006, la componente di risparmio gestito risultava pari a € 50,7 miliardi e rappresentava il 77% delle masse totali. A fine settembre 2006 la consistenza dei Private Banker delle reti Fideuram e Sanpaolo Invest era pari a 4. 221 (4. 189 al 30. 09. 2005). Nel corso dei primi nove mesi si è registrata un’ulteriore accelerazione dell’attività di reclutamento che ha consentito di inserire, negli ultimi 12 mesi, 269 nuovi private banker rispetto ai 137 dei 12 mesi precedenti. . |
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BANCA FIDEURAM S.P.A.: SOSPENSIONE DELL’ITER DI FUSIONE CON EURIZON FINANCIAL GROUP S.P.A |
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Milano, 14 novembre 2006 - Il Consiglio di Amministrazione di Banca Fideuram S. P. A. Riunitosi in data 9 novembre - tenuto conto dei risultati dell’Opa volontaria promossa da Eurizon Financial Group S. P. A. Sulla totalità delle azioni ordinarie della Banca, e di quanto dichiarato da Eurizon nel documento d’offerta in ordine all’intenzione di promuovere un’offerta residuale ai sensi dell’art. 108 del d. Lgs. 58/1998 - ha deliberato di sospendere l’iter relativo alla fusione per incorporazione (previo conferimento dell’azienda bancaria ad una società di nuova costituzione) di Banca Fideuram in Eurizon. Il Consiglio ha pertanto dato mandato al Presidente a porre in essere gli adempimenti necessari ai fini di quanto sopra, ivi inclusa la revoca della convocazione dell’assemblea straordinaria di Banca Fideuram S. P. A. Già convocata per il 12 e il 16 gennaio 2007, rispettivamente in prima e seconda convocazione. . |
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BANCA ITALEASE: L´ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI APPROVA L’AUMENTO DEL CAPITALE SOCIALE E LA FUSIONE CON LEASIMPRESA |
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Milano 13 novembre 2006 - L’assemblea degli Azionisti di Banca Italease, riunitasi in data odierna sotto la presidenza di Lucio Rondelli, ha esaminato ed approvato l’ordine del giorno previsto in sede ordinaria e straordinaria. Per quanto riguarda la Parte Ordinaria è stato approvato il piano di incentivazione azionaria (stock option plan) ed il conseguente conferimento dei poteri. Nella Parte Straordinaria è stata successivamente approvata la proposta di attribuzione al Consiglio di Amministrazione della delega (ex articolo 2443 del codice civile) di aumentare, in una o più volte, a pagamento in via scindibile, con esclusione del diritto di opzione dei soci ai sensi dellart. 2441 5° e 8° comma del codice civile, nel termine di cinque anni dalla data della deliberazione assembleare, il capitale sociale per un importo massimo di nominali 2,58 milioni di euro, mediante l’emissione di massime 500. 000 azioni ordinarie, da destinarsi allo stock option plan riservato a dirigenti, dipendenti, amministratori, collaboratori della società e di società da questa controllate. In merito alla Parte Straordinaria, l’Assemblea ha anche approvato il progetto di fusione per incorporazione di Leasimpresa in Banca Italease, con il correlato aumento del capitale sociale per nominali 37. 799. 580,00 euro, mediante emissione di 7. 325. 500 azioni ordinarie del valore nominale di 5,16 euro cadauna. L’assemblea ha anche accolto la proposta di attribuzione al Consiglio di Amministrazione della delega (ex art. 2443 del codice civile) di aumentare - a partire da gennaio 2007 - a pagamento e in via scindibile, in una o più volte, il capitale sociale entro il periodo di dodici mesi dalla data della deliberazione assembleare, per un importo massimo di 300 milioni di euro (comprensivo di sovrapprezzo). L’operazione avverrà mediante l’emissione di azioni ordinarie da offrire in opzione agli aventi diritto, con ogni più ampia facoltà per gli amministratori di stabilire, di volta in volta e nel rispetto dei limiti sopra indicati, modalità, termini e condizioni, ivi compresi il prezzo di emissione (compreso l’eventuale sovrapprezzo) delle azioni stesse ed il godimento. I nuovi fondi reperiti con l’aumento di capitale permetteranno di meglio perseguire, attraverso il rafforzamento patrimoniale della società, i nuovi obiettivi di crescita e di sviluppo previsti nel Piano Industriale 2006-2008 di Gruppo. . |
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COMPLIANCE DAILY CONTROL:STRUMENTO DI COMPLIANCE DEDICATO AL SETTORE FINANZIARIO TICINESE |
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Lugano, 13 novembre 2006 - Mercoledì 15 Novembre 2006 all’Hotel Dante a Lugano, con inizio alle 14. 30, verrà presentato alla stampa e agli intermediari finanziari Compliance Daily Control: il primo e unico strumento di compliance dedicato al settore finanziario ticinese. Si tratta di una banca dati on line che permette agli intermediari finanziari, principalmente banche e fiduciarie, di evitare di entrare in relazioni d’affari con persone coinvolte in reati di natura patrimoniale sul territorio italiano tradizionale bacino di clientela per la piazza finanziaria ticinese: un’esigenza sempre più sentita nell’ambito delle normative antiriciclaggio e di compliance. Durante l’incontro organizzato da Dun & Bradstreet in collaborazione con One Check verranno inoltre presentati i principi e il funzionamento di One-check Investigator - nuova strumento di screening in grado di valutare in modo efficiente i rischi di un rapporto commerciale con persone giuridiche e fisiche - e D&b Worldbase - la fonte informativa mondiale sui legami societari. . |
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BPU BRIC 40 “4+3” E ZOOM BRIC 40 “4+3”: LA NUOVA SOLUZIONE DI BPU BANCA PER INVESTIRE IN TUTTA TRANQUILLITÀ NEI MERCATI PIÙ DINAMICI E PROMETTENTI - BRASILE, RUSSIA, INDIA E CINA. |
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Bergamo, 13 novembre 2006 – Si chiama Bpu Bric 40 “4+3” - Zoom Bric 40 “4+3” per la Banca Popolare di Ancona- la nuova polizza index linked di Aviva Vita e di Bpu Assicurazioni Vita disponibile presso tutte le filiali del Gruppo Bpu Banca (Banca Popolare di Bergamo, Banca Popolare Commercio e Industria, Banca Carime, Banca Popolare di Ancona e Banca Popolare di Todi) dal 13 novembre 2006 al 2 gennaio 2007. La nuova polizza studiata appositamente per le nuove esigenze della clientela indica già nel nome le sue caratteristiche: Bric 40 dal nome dell’Indice Azionario a cui è legato il rendimento della polizza, l’indice S&p Bric 40 rappresenta infatti l´andamento delle principali azioni di aziende di alcuni Paesi emergenti (Brasile, Russia, India e Cina), quotate nei mercati evoluti. “4+3” con riferimento all’ammontare delle liquidazioni anticipate di rendimento previste alla fine del primo e del secondo anno pari rispettivamente al 4% ed al 3% del valore dell’investimento. Il prodotto ha una durata di 6 anni e prevede a scadenza un rendimento pari al 50% delle performance medie -rilevate nei sei anni- dell’indice S&p Bric 40, al netto del 7% già liquidato nei primi due anni, e, in aggiunta, la protezione del capitale in caso di andamento avverso dei mercati che, unitamente al 7% liquidato nei primi due anni, rappresenta comunque un “paracadute” di rilievo per chi vuole investire in tutta tranquillità su quattro tra i mercati mondiali con maggiori potenzialità. Potenzialità indiscusse: basti pensare al fatto che l’indice S&p Bric 40 è rappresentativo di aziende di Paesi dove risiede il 42% della popolazione della Terra, dove si produce il 10% della ricchezza complessiva, ma con una capitalizzazione di borsa dei listini locali che ad oggi raggiunge a malapena il 4% e presenta pertanto enormi opportunità di sviluppo. Bpu Bric 40 “4+3” e Zoom Bric 40 “4+3” si rivelano quindi soluzioni indicate a soddisfare le esigenze di quei risparmiatori ed investitori che: 1) desiderano investire indirettamente nelle azioni delle principali aziende di Brasile, Russia, India e Cina. 2) vogliono poter cogliere parte delle opportunità offerte dai mercati azionari, in un´ottica di diversificazione dei propri investimenti, senza rinunciare, a scadenza, alla protezione del capitale investito ed usufruendo, nei primi anni di vita del prodotto, di due liquidazioni anticipate di rendimento. 3) almeno per una parte del loro portafoglio hanno un orizzonte temporale di investimento di medio/lungo periodo, compatibile con la durata del prodotto. “La nuova index del Gruppo Bpu Banca – ha commentato Fabio Giardina, Responsabile Product Management, Area Commerciale Retail di Bpu Banca - si inserisce in una politica di prodotto che nel corso dell’intero 2006 è stata caratterizzata da una continua innovazione delle strutture finanziarie sottostanti le index linked, sempre affiancata però dalla protezione del capitale investito e da prestazioni minime a scadenza che hanno reso i prodotti accessibili e appetibili, oltre che utili a rappresentare una quota di un portafoglio ben diversificato per una larga fascia di risparmiatori e investitori”. . |
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MEDIOLANUM S.P.A., RISULTATI PRIMI NOVE MESI 2006: MASSE AMMINISTRATE: EURO 32 MILIARDI, +9% UTILE NETTO: EURO 166 MILIONI, -8% ACCONTO DIVIDENDO 2006: EURO 0,085 PER AZIONE |
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Basiglio - Milano 3 City, 13 novembre 2006 - Il Consiglio di Amministrazione di Mediolanum S. P. A. , riunitosi il 9 novembre, ha approvato la relazione trimestrale consolidata al 30 settembre 2006 e deliberato una distribuzione di dividendi in corso d’anno di Euro 0,085 per azione – al lordo delle eventuali ritenute di legge – a partire dal 23 novembre 2006, con stacco cedola (n. 13) al 20 novembre 2006. In relazione ai Risultati Consolidati Del Gruppo, segnaliamo in particolare: L’utile Netto è stato di Euro 166,4 milioni, in calo dell’8% rispetto al risultato dello stesso periodo dell’anno scorso. L’utile ante imposte è stato pari a Euro 215 milioni, in calo del 5% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Va osservato che i primi nove mesi 2005 erano stati caratterizzati da mercati azionari in forte rialzo. Il calo dei mercati di quest’anno ha causato una conseguente generazione di commissioni di performance inferiori del 43% rispetto a quelle dello stesso periodo del 2005. Al netto delle commissioni di performance, l’Utile ante imposte sarebbe cresciuto del 25% rispetto ai primi nove mesi dell’anno scorso. Le Masse amministrate si sono incrementate del 9% rispetto al 30 settembre 2005, attestandosi su Euro 32. 235 milioni. Le raccolte hanno registrato un forte rialzo rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. In particolare, la Raccolta Lorda di Euro 5. 716 milioni, è aumentata del 29%, mentre la Raccolta Netta positiva per Euro 1. 722 milioni, è cresciuta del 27%. Con riferimento al Mercato Domestico (che limitatamente all’Utile Netto e alle Masse include Banca Esperia per la quota di pertinenza pari al 48,5%), sono stati registrati i seguenti risultati: L’utile Netto è stato pari a Euro 166,8 milioni, con un calo del 9% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso dovuto alle medesime ragioni che hanno influito sul risultato del Gruppo. Le Masse amministrate si sono incrementate del 10% rispetto al 30 settembre 2005, attestandosi su Euro 29. 200,5 milioni. Inoltre, escludendo Banca Esperia: I Premi Lordi Vita sono ammontati complessivamente a Euro 2. 194 milioni, +20% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. La Nuova Produzione Vita è aumentata del 20% (Euro 1. 396 milioni), con i Premi Pluriennali in crescita dell´ 11% a Euro 141 milioni, e i Premi Unici in crescita del 22% a Euro 1. 255,5 milioni. La Raccolta Lorda dell’Asset Management è stata pari a Euro 2. 012 milioni, con un incremento del 65% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. La Raccolta Netta è stata positiva per Euro 1. 336 milioni, registrando un aumento del 28% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. In particolare il Risparmio Gestito è cresciuto del 34% a Euro 1. 091 milioni. Al 30 settembre 2006, l’organico della Rete di vendita di Banca Mediolanum è cresciuto di 905 unità raggiungendo 5. 884 Consulenti (di cui 3. 996 promotori finanziari) rispetto al 30 settembre 2005. Il totale dei Clienti al 30 settembre 2006 era di 824. 700 primi intestatari, 34. 200 in più rispetto al 30 settembre 2005. I C/c al 30 settembre 2006 si sono attestatati su un totale di 440. 382, con un incremento di 67. 242 conti rispetto al 30 settembre 2005, +18%. Per quanto riguarda Banca Esperia, vanno segnalati in particolare: Un Utile Netto di Euro 9,9 milioni (Euro 4,8 milioni di pertinenza del Gruppo Mediolanum), in calo del 7%. Masse amministrate in crescita del 17% rispetto al 30 settembre 2005, attestatesi su Euro 6. 466 milioni (Euro 3. 136 milioni quota Mediolanum). Con riferimento ai Mercati Esteri: Il Risultato Economico è migliorato dell´ 88% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso passando da Euro –3,4 milioni a Euro –0,4milioni. Le attività in Spagna attraverso Fibanc hanno contribuito all’Utile Consolidato per Euro 4,5 milioni rispetto a Euro 0,4 milioni nello stesso periodo dell’anno scorso. Le Masse amministrate si sono incrementate del 3% rispetto al 30 settembre 2005, attestandosi su Euro 3. 034,5 milioni. Al fine di fornire una più completa informativa dei risultati economici al 30 settembre 2006 si allega il Reporting per linea di business (segment reporting) che espone i dati economici riclassificati secondo uno schema che rispecchia il sistema direzionale del Gruppo Mediolanum. Presso Borsa Italiana verrà messa a disposizione una presentazione in lingua inglese dei dati contenuti nel presente documento. La situazione trimestrale al 30/09/2006 e la connessa documentazione prevista dall’art. 2433 bis del codice civile sarà disponibile presso la Sede Sociale in Basiglio - Milano 3, Palazzo Meucci - Via F. Sforza, sul sito www. Mediolanum. It e presso Borsa Italiana S. P. A. Adeguamento Alle Novita’ Del Codice Di Autodisciplina Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre assunto le deliberazioni in ordine all’adeguamento della propria Governance alle novità del Codice di Autodisciplina, nella rinnovata versione approvata lo scorso mese di marzo 2006 dal Comitato per la Corporate Governance di Borsa Italiana S. P. A. . . . |
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BILANCIO CAPOGRUPPO VITTORIA ASSICURAZIONI S.P.A. RISULTATI AL TERZO TRIMESTRE 2006: UTILE NETTO: 23,5 MILIONI DI EURO (+53,5%) |
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Milano, 13 novembre 2006 - Il Consiglio di Amministrazione della Vittoria Assicurazioni riunitosi oggi a Milano per esaminare i risultati al 3° trimestre 2006, ha approvato la relazione trimestrale consolidata. L’utile netto consolidato di Gruppo ammonta a 27,2 milioni di euro contro 33,4 milioni di euro nel corrispondente periodo dell’esercizio precedente (-18,4%). Come già preannunciato nella relazione semestrale al 30 giugno 2006, a fronte di un miglioramento del settore assicurativo rilevato al 30 settembre, si è registrata una riduzione di proventi nel settore immobiliare derivante dalla diversa tipologia delle attività attualmente in corso, indirizzate prevalentemente ad operazioni di sviluppo e promozione (medio-lungo termine) piuttosto che al trading (breve termine): i relativi proventi pertanto si manifesteranno dilazionati nel tempo. La raccolta complessiva assicurativa sale a 399,5 milioni di euro con un incremento del 2,0%. La raccolta complessiva dei Rami Vita ammonta a 80,4 milioni di euro, in calo del 3,6%. I premi del lavoro diretto dei Rami Vita, che non comprendono i contratti considerati come strumenti finanziari, ammontano a 68,2 milioni di euro in calo del 15,1%, riduzione dovuta ad uno sfasamento temporale nell’acquisizione dei contratti. I premi del lavoro diretto dei Rami Danni ammontano a 318,0 milioni di euro con un incremento del 3,5%. I premi dei Rami Auto ammontano a 235,9 milioni di euro con un incremento del 2,5% riferito essenzialmente alla produzione di nuovi contratti. I premi degli Altri Rami Danni ammontano a 82,1 milioni di euro, in crescita del 6,4%. Gli investimenti ammontano complessivamente a 1. 574,6 milioni di euro (+5,7% rispetto al 31/12/2005), ripartiti in 1. 459,2 milioni di euro per gli investimenti con rischio a carico del Gruppo e in 115,5 milioni di euro con rischio a carico degli Assicurati. I redditi da investimenti con rischio a carico del Gruppo ammontano a 56,2 milioni di euro (-27,2% rispetto all’analogo periodo dell’esercizio precedente) e comprendono ricavi su immobili per 13,1 milioni di euro (43,2 milioni di euro nel corrispondente periodo dell’esercizio precedente). Il patrimonio netto di Gruppo ammonta a 218,7 milioni di euro e le quote di terzi sono pari a 6,3 milioni di euro. Nel corrente esercizio è iniziata la possibilità di convertire il prestito subordinato in azioni della Capogruppo: al 30 settembre 2006 il capitale sociale, a seguito delle conversioni richieste, è passato da 30. 000. 000 euro a 30. 345. 790 euro. In considerazione dell’andamento del periodo si ritiene ragionevole confermare come previsione per l’esercizio 2006 un Roe1 consolidato nell’ordine del 16%. Al 30 settembre 2006 la capogruppo Vittoria Assicurazioni S. P. A. Presenta un utile netto – secondo i principi contabili italiani – pari a 23,5 milioni di euro (15,3 milioni di euro nell’analogo periodo del 2005), con un incremento del 53,5%; tale risultato ha beneficiato di dividendi distribuiti dalle società collegate estere per 7,250 milioni di euro, di cui 5,0 milioni di euro si riferiscono a utili già rilevati nei bilanci consolidati degli esercizi precedenti. . |
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SOPAF BILANCIO AL 30 GIUGNO 2006 |
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Milano, 14 novembre 2006 – Si è riunita il 10 novembre sotto la presidenza di Giorgio Cirla l’assemblea ordinaria e straordinaria di Sopaf. In sede ordinaria, l’assemblea ha deliberato: l´al’approvazione del bilancio relativo a Sopaf Spa per l’esercizio 2005-2006, chiusosi lo scorso 30 giugno con un utile di 2,3 milioni di euro contro una perdita di 26,9 milioni di euro registrata al 30 giugno 2005; la la conferma di Giorgio Cirla (già cooptato in consiglio nella riunione del 12 maggio 2006) a Presidente del Consiglio di amministrazione; la la nomina del collegio sindacale; l´al’adozione del nuovo regolamento assembleare. L’assemblea, al fine di rafforzare la struttura patrimoniale e per consentire una parziale copertura delle perdite degli esercizi precedenti, ha deliberato di non distribuire dividendo. Il bilancio consolidato ha registrato un utile di 19,4 milioni di euro (contro una perdita di 23,4 milioni di euro al 30 giugno 2005). L’assemblea, in sede straordinaria, ha approvato alcuni cambiamenti dello statuto sociale: la la modifica della denominazione sociale da So. Pa. F. - Società Partecipazioni Finanziarie S. P. A. A Sopaf Spa; la la modifica dell’oggetto sociale al fine dell’adeguamento all’oggetto sociale “tipo” predisposto dall’ufficio italiano cambi; l´inl’introduzione del voto di lista per la nomina del consiglio di amministrazione; lo lo spostamento delle date di apertura e chiusura dell’esercizio sociale, che pertanto inizierà il 1 gennaio e terminerà il 31 dicembre di ogni anno. . |
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ELICA S.P.A.: FISSATO IN EURO 5,00 PER AZIONE IL PREZZO DI OFFERTA |
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Milano, 13 novembre 2006 - Si è conclusa martedì 7 novembre l´Offerta Pubblica di Vendita e Sottoscrizione di azioni ordinarie di Elica S. P. A. , capofila di un Gruppo leader mondiale nella produzione di cappe aspiranti da cucina´, che ha ricevuto, in data 23 ottobre 2006, da Borsa Italiana S. P. A. , l´ammissione delle proprie azioni ordinarie sul Mercato Telematico Azionario, ed in data 25 ottobre 2006, da Consob, il "Nulla Osta" alla pubblicazione del Prospetto Informativo relativo all´Offerta Pubblica di Vendita e Sottoscrizione. Il Prezzo di Offerta delle azioni di Elica rivolta al Pubblico Indistinto in Italia è di Euro 5,00, mentre il Prezzo di Offerta applicabile ai Dipendenti che hanno aderito alla quota loro riservata, la cui Offerta si è conclusa lunedì 6 novembre, è pari ad Euro 4,75. Il controvalore del Lotto Minimo (pari a n. 700 Azioni), calcolato sulla base del Prezzo di Offerta, è pari ad Euro 3. 500. Il controvalore del Lotto Minimo di Adesione Maggiorato (pari a n. 7. 000 Azioni), calcolato sulla base del Prezzo di Offerta, è pari ad Euro 35. 000. Il controvalore del Lotto Minimo di Adesione per i Dipendenti (pari a n. 175 Azioni), calcolato sulla base del Prezzo di Offerta, è pari ad Euro 831,25. Il ricavato derivante dall´Aumento di Capitale (n. 12. 500. 000 Azioni), calcolato sulla base del Prezzo di Offerta, al netto delle commissioni riconosciute al Consorzio per l´Offerta Pubblica, nonché al Consorzio per il Collocamento Istituzionale, è pari a circa Euro 59,4 milioni. Il ricavato derivante dall´Offerta Globale, calcolato sulla base del Prezzo di Offerta, al netto delle commissioni riconosciute al Consorzio per l´Offerta Pubblica ed al Consorzio per l´Offerta Istituzionale, è pari a circa Euro 109,4 milioni. La capitalizzazione di Elica post aumento di capitale, calcolata sulla base del Prezzo di Offerta, è pari a circa Euro 316,6 milioni. Il pagamento delle Azioni è previsto per il 10 novembre 2006. La data di inizio delle negoziazioni è prevista per il 10 novembre 2006. Elica è assistita da Ing Bank in qualità di advisor finanziario, mentre Jpmorgan e Unicredit Banca Mobiliare agiscono in qualità di Joint Global Coordinators. Gli studi legali incaricati sono lo Studio Legale Sabelli e Latham & Watkins per la Società e Clifford Chance per le Banche. . |
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CONSOB REVOCA LA RICHIESTA DI KME GROUP DELLA DIFFUSIONE DI INFORMAZIONI |
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Firenze, 14 novembre 2006 - Si informa che Consob ha revocato, con decorrenza dal corrente mese, la richiesta indirizzata alla Società il 14 aprile 2004, della diffusione a cadenza mensile di un comunicato stampa concernente i dati sulla propria situazione societaria. La decisione deriva dalla constatazione di una situazione aziendale ad oggi diversa dallo stato di crisi gestionale presente al momento dell’assunzione di tale provvedimento. . |
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NASCE L’A.S.I.I.M. E’ L’ASSOCIAZIONE DI “SECONDO LIVELLO” A SERVIZIO DEGLI IMPRENDITORI IMMIGRATI |
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Milano, 13 novembre 2006 - Si è tenuta il 10 novembre in Camera di commercio la presentazione di Asiim - Associazione per lo sviluppo dell’imprenditorialità immigrata a Milano, promossa da Agenzia Regionale per il Lavoro della Regione Lombardia, Assolombarda (tramite Sodalitas), Banca Popolare di Milano, Camera di Commercio di Milano, Comune di Milano, Provincia di Milano, Unione Artigiani della provincia di Milano, Unione del Commercio del Turismo dei Servizi e delle Professioni della provincia di Milano, Università Bocconi e dello sportello “Punto Imprenditoria Immigrata”. Per gli imprenditori immigrati nuovi servizi di informazione, orientamento e assistenza gratuita sia per chi vuole avviare un’attività in proprio in Italia sia per chi ce l’ha già. “Il fenomeno dell’imprenditorialità di origine straniera sul territorio di Milano e provincia – ha dichiarato Marco Accornero, presidente Asiim e membro di giunta della Camera di commercio di Milano – va assumendo un’importanza crescente e indubbiamente le imprese condotte da stranieri rappresentano un arricchimento del nostro tessuto economico-occupazionale. Però l’attività imprenditoriale per gli immigrati è un percorso ancora poco agevole rispetto a quello degli imprenditori italiani. Essi devono infatti affrontare maggiori barriere di carattere sia economico sia culturale. Per questo insieme ad attori istituzionali, accademici ed associativi della business community milanese abbiamo ritenuto opportuno promuovere la costituzione di una apposita associazione focalizzata sull’importante tematica del sostegno all’imprenditorialità immigrata”. Associazione per lo sviluppo dell’imprenditorialità immigrata a Milano – Asiim. Per favorire lo sviluppo dell’occupazione degli stranieri in attività imprenditoriali e di lavoro autonomo, attori istituzionali, accademici ed associativi della business community milanese, hanno costituito a Milano l’Associazione per lo Sviluppo dell’Imprenditorialità Immigrata a Milano – Asiim. L’associazione ha lo scopo di: rendere più efficace il coordinamento di tutti gli Enti e le Associazioni già operanti sul territorio milanese, con lo scopo di favorire lo sviluppo dell’occupazione degli stranieri in attività imprenditoriali e di lavoro autonomo; stimolare enti pubblici e privati, banche ed imprese a predisporre, nei rispettivi ambiti di competenza, servizi ed interventi specifici per tali attività; favorire lo sviluppo di “servizi aggiuntivi”, che ad oggi sembrano ancora molto limitati dal punto di vista quantitativo e qualitativo; agevolare un inserimento a pieno titolo dell’imprenditorialità straniera nel tessuto economico ed associativo milanese; favorire il consolidamento e la crescita delle imprese con titolare straniero, agendo sulla fase di nascita. Per informazioni: Asiim - Tel. 02/8515. 5384 - info@asiim. It Sportello Punto Imprenditoria Immigrata. Realizzato da Formaper, azienda speciale della Camera di commercio di Milano, in partnership con Unioncamere Lombardia e in collaborazione con Asiim, è uno sportello dedicato agli immigrati che vogliono avviare un’attività imprenditoriale in Italia e a quelli che già la possiedono ma desiderano avere un aiuto per svilupparla meglio. Lo sportello offre gratuitamente informazioni, spiegazioni su normative e leggi, sulle procedure burocratiche per l’avvio dell’attività, suggerimenti sui finanziamenti, consigli su dove reperire informazioni. Offre anche orientamento e accompagnamento attraverso consigli sulla scelta della forma giuridica, supporto nella messa a punto dell’idea imprenditoriale, assistenza nella comprensione dei bandi di finanziamento, guida ai corsi che possono fornire conoscenze e competenze utili all’avvio dell’impresa. Spiega come inserire all’interno dell’azienda collaboratori o dipendenti italiani e stranieri. Per informazioni: Punto Imprenditoria immigrata, in Camera di commercio, via Camperio 1, tel. 0/85155749 E-mail: info@imprenditorimmigrati. It www. Imprenditorimmigrati. It . |
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GLI IMMIGRATI PORTANO ALL’ECONOMIA MILANESE OLTRE DUE MILIARDI ALL’ANNO |
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Milano, 13 novembre 2006 - Oltre due miliardi e duecento milioni di euro all’anno: è questo il contributo all’economia milanese degli immigrati. Ogni mese un immigrato a Milano in media invia verso il proprio paese di origine il 12% di quello guadagna, per un totale di oltre mille euro all’anno. Tra le singole comunità, il primato va a quella filippina (oltre 5 mila euro pro-capite inviati a casa annualmente), seguita dalla cinese (4. 300 euro) e da quella colombiana (3. 333 euro). Complessivamente, le rimesse degli emigrati da Milano sono cresciute in 6 anni (1999-2004: ultimo dato disponibile) di ben il 653% (oltre il doppio della crescita regionale e italiana), arrivando a quasi 350 milioni di euro annuali (pari al 16,7% del tot. Delle rimesse dall’Italia). In valore assoluto, le rimesse vanno soprattutto verso le Filippine (quasi il 50% del tot. Delle rimesse che da Milano passano attraverso il sistema finanziario formale: banche o agenzie di money transfer), seguite da Cina, Stati Uniti, Ecuador e Colombia. Nell’arco di 6 anni, la comunità che ha visto crescere maggiormente le rimesse é quella colombiana, assieme a quella boliviana ed ecuadoregna. Mentre i paesi della sponda sud del Mediterraneo (Tunisia, Marocco, Egitto), hanno visto diminuire complessivamente le rimesse del 9,6%. Sono questi alcuni dei dati che emergono da una elaborazione della Camera di commercio di Milano e dalla ricerca “Flussi migratori, rimesse e bancarizzazione degli immigrati” della Camera di Commercio realizzata attraverso l’Università Cattolica di Milano. Rimesse da Italia, Lombardia, Milano (1999-2004) in migliaia di euro
anno |
Italia |
Lombardia |
Milano |
Milano |
(% su Italia) |
(% su Lombardia) |
1999 |
510. 578 |
95. 170 |
46. 373 |
9,1 |
48,7 |
2000 |
588. 468 |
170. 634 |
129. 695 |
22,0 |
76,0 |
2001 |
749. 401 |
225. 302 |
167. 235 |
22,3 |
74,2 |
2002 |
791. 616 |
227. 938 |
197. 980 |
25,0 |
86,9 |
2003 |
1. 167. 060 |
372. 399 |
303. 234 |
26,0 |
81,4 |
2004 |
2. 093. 697 |
380. 553 |
348. 990 |
16,7 |
91,7 | Elaborazione su dati Ufficio Italiano Cambi Tutti i dati della ricerca - Il peso delle rimesse milanesi. Tra il 1999 e il 2004 (ultimo dato disponibile), le rimesse degli immigrati a Milano attraverso i canali finanziari formali (banche e money transfer come Western Union) sono aumentate di ben il 653% (da 46,4 milioni di euro a quasi 350 milioni), oltre il doppio sia dell’Italia (+310%: da 510,6 a 2. 093,7 milioni di euro) che della Lombardia (+300%: da 95 a 380,5 milioni di euro). Complessivamente, nel 2004 il peso di Milano sul tot. Delle rimesse dall’Italia é pari al 16,7%, e al 91,7% sul tot. Lombardo. A livello nazionale, Milano é seconda superata solo da Roma. Tra le prime dieci province italiane, anche altre tre province lombarde: Lodi (al terzo posto), Varese (al nono) e Bergamo (al decimo). Tra le regioni, la Lombardia é seconda, superata solo dal Lazio. Dove vanno le rimesse milanesi. Sono le Filippine e la Cina i primi due paesi verso cui si dirigono le rimesse milanesi: 166,3 milioni di euro annuali verso le Filippine (pari al 47,6% del tot. Delle rimesse da Milano attraverso i canali finanziari formali; ultimo dato disponibile: 2004) e quasi 79 milioni di euro verso la Cina (22,6% del tot. ). Al terzo posto gli Stati Uniti (40,6 milioni di euro pari all’11,6% del tot. : questo perché molte delle rimesse che passano attraverso i money transfer compaiono a fini contabili presso società americane), seguito dall’Ecuador (12,6 milioni di euro: il 3,6% del tot. ). Considerando solo i paesi in via di sviluppo, si segnala la Colombia al 4° posto con 6,8 milioni di euro (2% del tot. ), seguita dal Perù (2,7 milioni; 0,8% del tot. ). Il primo paese nell’area Mediterranea é il Marocco con 0,6 milioni di euro (ma 3,7 milioni di euro nel 2003). Le rimesse dall’Egitto raggiungono i 150 mila euro (584 mila nel 2003), quelle dalla Tunisia gli 87 mila euro (109 mila nel 2003). Complessivamente le rimesse dai paesi della sponda sud del Mediterraneo nel 2004 raggiungono gli 872 mila euro, appena inferiore al dato del 1999 (-9,6%), e comunque ben lontano dalle annate del 2001 e del 2002 (con oltre 9 milioni di euro in entrambi i casi). Quali rimesse crescono di più. Tra il 1999 e il 2004, le rimesse crescono maggiormente verso la Colombia (ben +56. 850%: da 12 mila a 6,8 milioni di euro), seguita dalla Bolivia (+6. 000%), dall’Ecuador (+4. 728%), dall’Argentina (+3. 533%), dall’Ungheria (+3. 333%) e dalla Slovenia (+1. 800%). Le rimesse verso le Filippine sono cresciute del 724%. Quelle verso la Cina del 577%. Più variegata la situazione dei paesi della sponda sud del Mediterraneo: se le rimesse verso la Tunisia sono cresciute del 118% e quelle verso il Marocco del 101%, quelle verso l’Egitto hanno registrato una contrazione del 75% (la peggiore performance tra i paesi in via di sviluppo). Le rimesse pro-capite. In media, ogni immigrato residente a Milano rimette verso il proprio paese di origine 1. 033,52 euro all’anno (media lombarda: 668,22 euro), il che equivale a 86 euro mensili. Dato che il reddito medio mensile percepito dagli stranieri presenti nella provincia di Milano si attesta in media a circa 700 euro, questo significa che oltre il 12% del reddito é rimesso verso i paesi di origine. Tra le singole comunità, le rimesse pro-capite più elevate si riscontrano nella comunità filippina (5. 346,91 euro all’anno; 445 euro al mese), in quella cinese (4. 323,62 euro pro-capite) e colombiana (3. 333,66 euro). Segue la comunità ecuadoregna (587,5 euro), quella tailandese (292,5 euro) e quella dominicana (206,8 euro). Ancora distanti le comunità del sud del Mediterraneo che scelgono i canali formali per inviare le proprie rimesse: la comunità marocchina invia pro-capite 23,5 euro all’anno, quella tunisina 15,5 euro, quella egiziana meno di 15 euro. Tra il 2001 e il 2004, la crescita più elevata nelle rimesse pro-capite si registra ancora una volta nella comunità colombiana (+24. 909%: da 13,33 a 3. 333 euro), seguita da quella dominicana (+507%) e da quella ecuadoregna (+430%). Per quanto riguarda i paesi del Mediterraneo, le rimesse pro-capite della comunità tunisina sono aumentate in 4 anni del 116%, mentre quelle marocchine sono diminuite del 94%. Rimesse degli immigrati per provincia e per densità di immigrati provenienti da paesi a forte pressione migratoria presenti in Lombardia (2003)
Province |
Rimesse V. A. (Uic) |
% |
Immigrati (Ismu) |
% |
Rimesse pro-capite |
Bergamo |
9. 554. 000 |
2,6 |
50. 300 |
9,0 |
189,94 |
Brescia |
6. 497. 000 |
1,7 |
74. 000 |
13,3 |
87,80 |
Como |
1. 859. 000 |
0,5 |
19. 700 |
3,5 |
94,37 |
Cremona |
2. 902. 000 |
0,8 |
17. 500 |
3,1 |
165,83 |
Lecco |
2. 092. 000 |
0,6 |
14. 000 |
2,5 |
149,43 |
Lodi |
32. 868. 000 |
8,8 |
10. 700 |
1,9 |
3071,78 |
Mantova |
1. 984. 000 |
0,5 |
22. 800 |
4,1 |
87,02 |
Milano |
303. 234. 000 |
81,4 |
293. 400 |
52,6 |
1033,52 |
Pavia |
595. 000 |
0,2 |
17. 400 |
3,1 |
34,20 |
Sondrio |
721. 000 |
0,2 |
3. 400 |
0,6 |
212,06 |
Varese |
10. 093. 000 |
2,7 |
34. 200 |
6,1 |
295,12 |
Lombardia |
372. 399. 000 |
100 |
557. 300 |
100,0 |
668,22 | Elaborazione su dati Ufficio Italiano Cambi e Ismu Reddito medio percepito nel 2003 dagli stranieri presenti nella provincia di Milano secondo la provenienza (valori in euro)
Reddito medio mensile netto da lavoro |
Est Europa |
Asia |
Nord Africa |
Altri Africa |
America Latina |
Totale |
Milano città |
681,2 |
656,1 |
678,0 |
558,2 |
582,9 |
638,6 |
Altri comuni della provincia di Milano |
870,1 |
826,9 |
795,4 |
557,8 |
641,6 |
761,1 |
Media Milano |
776 |
742 |
737 |
558 |
612 |
699,85 | Elaborazione su dati Ismu 2003 Rimesse dalla provincia di Milano: primi 30 Pvs destinatari 2004 (migliaia di euro)
Paese |
1999 |
2000 |
2001 |
2002 |
2003 |
2004 |
Filippine |
20169 |
81976 |
91694 |
127230 |
176211 |
166289 |
Cina Rep. Pop. |
11648 |
29777 |
41156 |
32228 |
73262 |
78906 |
Ecuador |
261 |
289 |
593 |
959 |
2284 |
12602 |
Colombia |
12 |
7 |
16 |
53 |
121 |
6834 |
Peru´ |
288 |
321 |
495 |
566 |
579 |
2745 |
Singapore |
565 |
1063 |
4005 |
9979 |
5741 |
1255 |
Marocco |
316 |
2994 |
8271 |
8976 |
3709 |
635 |
Dominicana Rep. |
26 |
58 |
63 |
172 |
60 |
455 |
Romania |
103 |
104 |
219 |
962 |
233 |
446 |
India |
49 |
45 |
151 |
275 |
243 |
213 |
Turchia |
76 |
79 |
70 |
33 |
570 |
184 |
Bolivia |
3 |
17 |
7 |
62 |
14 |
183 |
Brasile |
69 |
92 |
119 |
284 |
459 |
161 |
Egitto |
609 |
634 |
894 |
884 |
584 |
150 |
Senegal |
106 |
288 |
656 |
1454 |
783 |
126 |
Sudafricana Rep. |
50 |
20 |
11 |
45 |
55 |
121 |
Israele |
8 |
61 |
1 |
27 |
125 |
120 |
Thailandia |
18 |
12 |
18 |
85 |
271 |
117 |
Polonia |
39 |
24 |
72 |
252 |
120 |
117 |
Russia |
28 |
6 |
71 |
138 |
106 |
113 |
Ceca, Repubblica |
0 |
1 |
6 |
98 |
106 |
112 |
Argentina |
3 |
35 |
30 |
439 |
122 |
109 |
Corea Del Sud |
12 |
16 |
6 |
86 |
162 |
109 |
Ungheria |
3 |
0 |
4 |
24 |
71 |
103 |
Slovenia |
5 |
0 |
31 |
11 |
50 |
95 |
Croazia |
259 |
2 |
30 |
0 |
51 |
88 |
Tunisia |
40 |
22 |
36 |
19 |
109 |
87 |
Bulgaria |
9 |
12 |
16 |
124 |
20 |
82 |
Indonesia |
0 |
11 |
10 |
106 |
64 |
69 |
Bahama |
0 |
0 |
0 |
16 |
0 |
66 |
Tot |
46373 |
129695 |
167235 |
197980 |
303234 |
348990 | Elaborazione su dati Ufficio Italiano Cambi Rimesse pro-capite per paese di destinazione
|
Rimesse pro-capite € |
Paese di destinazione |
2001 |
2002 |
2003 |
2004 |
Filippine |
3298,35 |
4535,83 |
5684,23 |
5346,91 |
Cina |
2655,23 |
2026,92 |
4047,62 |
4323,62 |
Colombia |
13,33 |
37,86 |
67,22 |
3333,66 |
Equador |
110,84 |
153,44 |
115,94 |
587,51 |
Tailandia |
|
283,33 |
677,50 |
292,5 |
R. Dominicana |
34,05 |
80,00 |
28,57 |
206,82 |
India |
107,86 |
161,76 |
147,27 |
118,33 |
Perù |
28,95 |
31,01 |
26,20 |
100,37 |
Turchia |
34,15 |
14,67 |
265,12 |
92 |
Argentina |
60,00 |
237,30 |
71,76 |
64,12 |
Polonia |
49,66 |
136,22 |
66,67 |
58,5 |
Croazia |
18,75 |
|
32,90 |
53,33 |
Russia |
41,76 |
64,19 |
48,18 |
43,46 |
Brasile |
26,74 |
54,10 |
86,60 |
28,75 |
Bosnia Erz. |
|
65,71 |
9,23 |
25 |
Marocco |
424,15 |
431,54 |
143,76 |
23,52 |
Romania |
32,69 |
106,30 |
12,53 |
19,18 |
Senegal |
122,62 |
248,55 |
121,40 |
18 |
Bulgaria |
7,80 |
49,60 |
4,88 |
17,08 |
Tunisia |
7,20 |
3,65 |
19,82 |
15,54 | Elaborazione su dati Ufficio Italiano Cambi e Ismu . |
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GLI IMMIGRATI EGIZIANI? SONO CONSUMATORI POSTMODERNI SECONDO UNA RICERCA BOCCONI LE TRADIZIONALI STRATEGIE DI MARKETING MOSTRANO IL FIANCO QUANDO SI PARLA DI MERCATI ETNICI. E GLI STRANIERI IN ITALIA, LUNGI DALL’ESCLUDERE UNA CULTURA IN FAVORE DELL’ALTRA, TENDONO A MESCOLARLE |
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Milano, 13 novembre 2006 - Durante le loro feste religiose cucinano i piatti della tradizione egiziana, ma nella vita di tutti i giorni preferiscono mangiare italiano. Al supermercato guardano più al rapporto qualità/prezzo che alla marca, ma non per questo scelgono solo i prodotti più economici. E se un attaccamento al brand esiste, è perché questo rappresenta in un certo modo l’italianità del prodotto. A differenza degli italiani, per i quali il marchio è sinonimo di certi valori o un certo stile di vita, per gli immigrati egiziani comprare di marca è essere sicuri di comprare italiano. Comportamenti di acquisto e di consumo che Luca Visconti, coordinatore del master in Management dell’immigrazione alla Bocconi, ha scandagliato nel corso di una ricerca sulla comunità egiziana di Milano, che con i suoi 24. 200 residenti (oltre a circa 3. 800 irregolari stimati) era fino all’anno scorso il primo gruppo etnico in città. Dalle interviste a uomini e donne tra i 17 e i 55 anni, variamente distribuiti sia come anzianità di residenza in Italia (fino a un massimo di trenta anni) che come grado di scolarizzazione, è emerso che tali comportamenti sono espressione di un’integrazione basata sull’alternanza culturale, ossia sulla interiorizzazione e sulla capacità di affiancare e miscelare la cultura ospitante a quella di origine, e non, come vorrebbe la teoria, soltanto su una logica di “sottrazione”: tanto ci si avvicina a una cultura, tanto ci si allontana da un’altra. L’analisi dei comportamenti di consumo, oltre che di acquisto, diventa fondamentale quando si parla di immigrati: “Se si vuole studiare il mercato etnico, che le stime individuano in non meno di 13 miliardi di euro ma che è ampliamente sottostimato”, spiega Visconti, “è necessario chiedersi se il fatto di appartenere ad una etnia sia rilevante per determinare i comportamenti di consumo. La risposta non è univoca: bisogna capire che gli immigrati hanno spesso sviluppato una doppia appartenenza culturale. Per la letteratura tradizionale del marketing tale doppia appartenenza comporta una scelta dicotomica, l’una cultura tende a escludere l’altra”. L’idea che Visconti ha verificato sul campo è invece che, a fianco di logiche sottrattive nel modo di agire degli immigrati coesistono anche, e soprattutto nel caso della comunità egiziana, logiche additive. Gli egiziani di Milano si comporterebbero dunque come il tipico consumatore postmoderno: a un’identità frammentata corrispondono consumi differenti e spesso antitetici, determinati da una somma di ruoli, di stati d’animo e di motivi strumentali. Ma l’ibridazione prodotta dall’alternanza culturale è anche creazione di stili di vita nuovi. Un Esempio? L’utilizzo di ingredienti italiani per cucinare i piatti tipici egiziani e viceversa. “Ciò significa che se le aziende di marketing continuano a ragionare secondo i vecchi schemi della logica dicotomica, non ottengono risultati apprezzabili. E’ fondamentale che non si concentrino soltanto su ciò che gli immigrati acquistano, ma anche sul modo in cui questi consumano ciò che hanno acquistato. Inoltre, il criterio utilizzato per le analisi tradizionali è stato solo quello della segmentazione in base alla nazionalità. L’approccio basato sull’alternanza culturale, che è trasversale, consente invece di fotografare meglio i comportamenti di consumo”. . |
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IL MERCATO DEL LAVORO SALVATO DAGLI STRANIERI GLI EXTRACOMUNITARI SONO GLI UNICI DISPOSTI A TRASLOCARE ALLA RICERCA DI IMPIEGHI PIÙ REDDITIZI. LE IMPRESE TORINESI POSSONO CONTARE SU 35 PERSONE DALL’ESTERO PER OGNI ITALIANO CHE SI TRASFERISCE IN PIEMONTE |
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Milano, 13 novembre 2006 - Gli immigrati ci servono perché migrano. È in parte per questo che, sebbene gli italiani siano preoccupati dall’immigrazione e vedano in essa solo conseguenze negative, dovremmo consentire l’ingresso nel nostro paese a chi viene da altre aree del pianeta. L’immigrazione è un fenomeno che ha assunto una notevole importanza all’interno dei mercati del lavoro europei. Ciò nonostante, l’attenzione dell’opinione pubblica sembra concentrarsi più spesso sugli aspetti problematici di questo fenomeno (secondo l’Eurobarometro, il 68% degli italiani pensa che ci siano troppi immigrati in Italia, contro il 52% della media europea), tralasciando di sottolineare gli effetti positivi che flussi migratori anche consistenti ma ben indirizzati possono garantire al nostro paese. In Italia esistono forti disparità geografiche tra i mercati del lavoro locali: in alcune aree del paese troviamo alti tassi di disoccupazione, mentre altrove le imprese faticano a soddisfare le proprie esigenze occupazionali. Riequilibrare queste di-sparità è importante. Ridurre la disoccupazione ha ovviamente effetti positivi sia per i singoli che per l’economia nel suo complesso. E aumentare l’offerta di lavoro laddove le imprese lo richiedono consente alle stesse di crescere e di contenere un eccessivo surriscaldamento dei salari. In paesi come gli Stati Uniti un meccanismo importante che consente di riequilibrare i mercati del lavoro locali è la mobilità dei lavoratori che si spostano da aree dove la disoccupazione è elevata e i salari sono bassi verso aree dove forte è la domanda di lavoro e i salari sono elevati. In Europa, e in Italia in particolare, questo avviene in misura limitata. Con l’introduzione della moneta unica la scarsa mobilità dei lavoratori europei è diventata un problema ancora più grave. Infatti, prima dell’euro le di-sparità tra i mercati del lavoro dei paesi europei si riflettevano in buona misura sui tassi di cambio che, svalutandosi o apprezzandosi, consentivano di riportare l’equilibrio sui mercati. La scarsa mobilità dei lavoratori europei era quindi un problema essenzialmente solo per quanto riguardava le disparità tra regioni all’interno dello stesso paese. Oggi il meccanismo del tasso di cambio non è più disponibile e la mobilità del lavoro dovrebbe essere uno degli strumenti principali per garantire il riequilibrio tra i mercati del lavoro dei paesi europei, un elemento cruciale per la sostenibilità della moneta unica nel lungo periodo. Tuttavia, i lavoratori europei non amano muoversi. Gli unici che si muovono, innescando il meccanismo di riequilibrio, sono gli immigrati extra europei. Dalle zone ad alta disoccupazione del sud Italia nessuno si sposta più verso il nord, però gli immigrati che arrivano da oltre i confini dell’Unione si stabiliscono principalmente nelle zone a bassa disoccupazione. Su questo punto i dati sono chiarissimi. I numeri indicano due fatti importanti. In primo luogo, chi migra si dirige principalmente dove c’è lavoro, nelle zone a bassa disoccupazione. Le analisi indicano una chiara e forte relazione negativa tra saldi migratori e tassi di disoccupazione. In secondo luogo, il saldo migratorio esterno è sistematicamente più elevato di quello interno. In Piemonte, per esempio, per ogni 10. 000 abitanti sono arrivati nel 2002 oltre 35 nuovi residenti provenienti dall’estero a fronte di un solo nuovo residente proveniente da un’altra regione. Inoltre, questi numeri non tengono in considerazione il fatto che anche tra i residenti che si trasferiscono da una regione all’altra gli stranieri sono quasi il 9% (il che implica che circa il 32% degli stranieri residenti in Italia cambia residenza da una regione all’altra nel corso di un anno). In Europa e in Italia in particolare, quindi, sono gli immigrati che, spostandosi dove la richiesta di manodopera è più consistente e allontanandosi dalle aree in cui cresce la disoccupazione, garantiscono un minimo di flessibilità ai nostri mercati del lavoro. Senza di loro le pressioni salariali nelle zone dove la domanda di lavoro resta insoddisfatta impedirebbero alle imprese di crescere e creare nuovi posti di lavoro, anche per i nativi. . |
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AMICI E PARENTI FANNO BENE ALLA SALUTE DEGLI IMMIGRATI LA POSSIBILITÀ DI FARE AFFIDAMENTO SU UNA RETE SOCIALE DI INFORMAZIONE RIDUCE DEL 34% I TEMPI DI ACCESSO DEI CLANDESTINI ALL’ASSISTENZA SANITARIA |
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Milano, 13 novembre 2006 - Chi trova un amico trova un tesoro di salute. E se, anziché un amico, si tratta di un parente, meglio ancora. Carlo Devillanova dell’Università Bocconi, analizzando più di 10. 000 questionari compilati da immigrati irregolari che hanno ricevuto assistenza medica dal Naga di Milano nel corso di 18 mesi, osserva che la rete sociale, costituita da amici e parenti, è la fonte di informazione più efficace per accedere ai servizi sanitari gratuiti prestati dall’associazione di volontariato. E ne trae conseguenze importanti per la comunicazione dei provvedimenti di welfare. Devillanova, in un working paper intitolato Social networks, information and health care utilization: evidence from undocumented immigrants in Milan, misura il tempo intercorso tra l’arrivo in Italia del clandestino e il primo contatto con il Naga. Ebbene, chi basa la propria conoscenza dell’organizzazione su un’informazione ricevuta da parenti o amici (“legami sociali forti”) accorcia i tempi del 34%. Chi si affida ad altre fonti impiega mediamente 25 mesi a contattare il Naga, chi si basa su quanto riferito da parenti o amici riduce l’attesa a 16,5 mesi. Entrando in ulteriore dettaglio, la riduzione è più marcata quando l’informazione è canalizzata da parenti. “Il risultato dimostra che le reti sociali sortiscono un effetto informativo molto forte, che facilita l’accesso degli immigrati ai servizi sanitari. La ricerca, anzi, lo sottostima, perché in caso di malattia amici e parenti possono anche fornire forme alternative di accesso all’assistenza sanitaria, per esempio attraverso medici presenti nella comunità o aiuti monetari”, spiega ancora Devillanova, “che, a parità di altre condizioni, potrebbero allungare i tempi di accesso al Naga. L’effetto informativo controbilancia e supera questi influssi”. L’effetto è più forte per i meno istruiti e più debole per i più istruiti, che dispongono delle risorse cognitive e linguistiche per battere strade alternative ed eventualmente uscire velocemente dalla condizione di clandestinità. L’effetto si mitiga progressivamente, passando dal 60% di riduzione dei tempi di accesso per chi ha la sola licenza elementare, al 4% per chi ha un’istruzione universitaria. “Nei legami sociali forti è importante la dimensione della fiducia”, spiega ancora Devillanova. “Il solo fatto di rivolgersi a un’associazione può essere vissuto come pericoloso da clandestini che temono di essere espulsi. La fonte d’informazione familiare o amicale rassicura rispetto a questo rischio”. La ricerca è importante per il dibattito sul welfare agli immigrati perché indica una possibile direzione per migliorare i tassi di accesso ai benefici spesso previsti dalle politiche pubbliche ma raramente sfruttati dagli immigrati, anche regolari. L’analisi del funzionamento di queste politiche in tutto il mondo dimostra che il vero problema non è l’eccesso di domanda e il conseguente esaurimento delle risorse, bensì la forte resistenza a richiedere i benefici. I risultati del working paper suggeriscono che il tasso di accesso può essere elevato comunicando tali politiche secondo modalità che sfruttino l’effetto moltiplicatore delle reti sociali di informazione, per esempio concentrando la pubblicità sui luoghi di incontro degli immigrati o utilizzando i media autogestiti, diretti alle comunità straniere presenti sul territorio. . |
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ACCOGLIENZA, LA SELETTIVITÀ PAGA PIÙ DELLA CHIUSURA LE ESPORTAZIONI SONO IL 27% DEL PIL, I TITOLI ESTERI IN PORTAFOGLIO IL 15%, MA IN FABBRICA SOLO IL 9% VIENE DA ALTRI PAESI. ATTRAENDO RISORSE QUALIFICATE SI LIMITANO PROBLEMI SOCIALI E PREOCCUPAZIONI PROVOCATE DAI FLUSSI
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Milano, 13 novembre 2006 - In decenni di sforzi rivolti alla liberalizzazione del commercio e dei mercati di capitali, il comportamento dei paesi sviluppati nei confronti dei flussi migratori è stato di segno decisamente opposto. Mentre il numero di immigrati rappresenta al momento circa il 3% della forza lavoro mondiale e il 9% di quella nel mondo industrializzato, il rapporto tra esportazioni mondiali e prodotto interno lordo mondiale è pari al 27%. La quota di titoli azionari stranieri detenuti nei portafogli degli investitori era pressoché nulla nel 1970 ed è ora pari al 15%. Mentre i governi si sono dimostrati attivi nel rimuovere le barriere ai flussi di merci e capitali, politiche restrittive volte a limitare sia l´ingresso di lavoratori sia di soggetti richiedenti asilo sono ampiamente diffuse in Europa e oltreoceano. Inoltre, il loro grado di selettività è andato crescendo, specialmente nell´ultimo decennio. L´approccio dell´Italia alla gestione dei flussi migratori aderisce a questa generale impostazione di chiusura. Il nostro è diventato un paese di immigrazione in epoca più recente rispetto ad altri paesi europei. I primi tentativi di definizione di un quadro di regole per disciplinare i flussi migratori si collocano tra la metà e la fine degli anni Ottanta: confronto con l´immigrazione illegale e individuazione di principi base di integrazione per gli stranieri regolari sono i cardini su cui si sono imperniati gli interventi e che hanno ispirato il primo tentativo di definizione di una organica politica migratoria con la legge Turco-napolitano. La legge Bossi-fini, che al momento definisce la politica migratoria in Italia, ha come elemento essenziale la definizione di regole di ingresso per il lavoro regolare, finalizzato al soddisfacimento delle esigenze del mercato occupazionale. Tali regole sono da più parti giudicate troppo restrittive. Negli ultimi mesi il dibattito sulla riforma dell´approccio al fenomeno migratorio in Italia si è rinnovato. L´attenzione all´argomento ha più motivazioni. La presenza di immigrati è cresciuta in modo consistente: secondo i dati Istat, al 1° gennaio 2005, la popolazione straniera regolarmente presente in Italia era pari a 2,7 milioni, con un incremento di poco meno di un milione di unità rispetto a due anni prima. Il fenomeno dell´immigrazione clandestina, il problema degli sbarchi e le difficoltà di gestione dei Cpt diventano particolarmente visibili nei mesi estivi. I temi dell´integrazione e della costruzione di una società più aperta - snodi essenziali per una gestione attiva del fenomeno migratorio - sono sempre più controversi. Nonostante le politiche migratorie siano decise a livello nazionale, è vero che il ripensamento della politica migratoria italiana passa dall´Europa. Uno dei motivi, molto spesso sottolineato dai nostri governanti, è che il controllo delle frontiere esterne non può riguardare unicamente gli stati che confinano con paesi terzi. Inoltre, il Libro verde della Commissione europea, nell´ambito del metodo del coordinamento aperto, individua delle linee guida che devono essere recepite dalle politiche nazionali. Da ultimo, è opportuno ricordare che la scelta del paese di destinazione da parte di un immigrato dipende non solo dalle condizioni del mercato del lavoro, ma anche dalle politiche adottate dai singoli stati, poiché queste contribuiscono a definire i vantaggi relativi di potenziali destinazioni alternative. In alcuni paesi Europei, sull´esempio di Australia, Canada e Stati Uniti, alle restrizioni sugli accessi di forza lavoro non qualificata si stanno associando politiche di attrazione degli immigrati con qualifiche o livelli di istruzione elevati. Politiche attivamente selettive sono per ora assenti in Italia. Le notizie di questi giorni secondo cui le proposte di riforma della legge Bossi-fini introdurrebbero anche in Italia una distinzione e un diverso approccio a flussi altamente qualificati e non, possono essere un segnale positivo. La contrarietà al fenomeno migratorio è motivata, nell´opinione pubblica, non solo dall´impatto che i nuovi lavoratori possono avere sul mercato del lavoro, ma anche dalla loro possibilità di accesso ai sistemi di welfare e dalle difficoltà di integrazione che sperimentano. Questi problemi sembrano meno rilevanti quando il lavoratore è qualificato. Rimanere tra i paesi che non seguono questa strada può essere particolarmente costoso. . |
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CONGIUNTURA DELLE PMI COMMERCIALI DEL III TRIMESTRE 2006 |
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Roma, 13 novembre 2006 - Lo frenata del mattone investe le aziende di piccole e medie dimensioni. Si accentua infatti nel Iii trimestre 2006, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, l’andamento negativo delle Pmi delle costruzioni, il cui volume d’affari tra luglio e settembre scorso risulta in calo del -0,8%. Un risultato in controtendenza rispetto a quello messo a segno dalle piccole e medie imprese dei servizi in senso stretto (+1,0%). Bilancio trimestrale positivo anche per le Pmi commerciali, che tra luglio e settembre scorsi hanno visto crescere le vendite dello 0,4% rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso, sebbene questo risultato sia dovuto unicamente all’ulteriore incremento delle vendite della Grande distribuzione, mentre quelle della piccola e media distribuzione subiscono un arretramento. Ottime comunque per entrambi i comparti le previsioni per Vi trimestre 2006. E’ quanto emerge dall’indagine del Centro Studi di Unioncamere sulla congiuntura delle piccole e medie imprese da 1 a 500 dipendenti nel Iii trimestre 2006. L’indagine fornisce trimestralmente andamenti e previsioni per tutti i settori di attività economica, dall’industria manifatturiera ai servizi. La crescita dell’1% del volume d’affari delle imprese dei servizi in senso stretto (escluse le costruzioni) nel Iii trimestre dell’anno rispetto al Iii trimestre 2005 risulta determinata dal buon andamento delle imprese con 10-46 dipendenti (+2,6%) e di quelle con oltre 50 dipendenti (+2,4%). In flessione dell’1,1%, invece, risultano le imprese con 1-9 dipendenti. Nord-ovest e Nord-est (+1,3% in entrambi i casi) le aree in cui si sono registrati i maggiori incrementi. Più contenuta la crescita del Centro (+0,3%), mentre è negativo il dato del Mezzogiorno (-0,9%). A livello settoriale spicca l’incremento delle imprese del Commercio all’ingrosso e di autoveicoli (+1,7%), seguito dai Servizi alle persone (+0,8%). Bene anche per Informatica e Tlc (+0,4%) e per i Trasporti e attività postali (+0,5%). Buone le previsioni per il trimestre di fine anno: ammonta a +22 il saldo tra attese di incremento e di decremento del volume d’affari. Più ottimistiche appaiono le piccole e medie imprese del Centro-nord rispetto a quelle del Mezzogiorno e tutti i settori, ad eccezione di quello degli Alberghi, ristoranti e servizi turistici (-4%). L’incremento dello 0,4% delle vendite delle imprese commerciali nel Iii trimestre 2006 rispetto all’analogo periodo del 2005 è dovuto unicamente alla dinamica della grande distribuzione (+3,2%). Contenuta la flessione per le medie dimensioni (-0,6%), mentre ancora elevate sono le difficoltà dei piccoli esercizi (-1,8%). Il Nord-est (+2,2%) ed il Centro (+1,5%) le aree in cui la ripresa dei consumi appare più robusta, mentre nel Nord-ovest il risultato trimestrale è di sostanziale stabilità (+0,1%). In contrazione, invece, la dinamica del Mezzogiorno (-1,6%). A livello settoriale, si conferma l´ottimo andamento degli ipermercati, supermercati e grandi magazzini (+4,3%). In flessione risulta il commercio di prodotti alimentari (-1,3%). Leggermente in diminuzione anche il segmento non alimentare (-0,3%) per effetto essenzialmente di una contrazione delle vendite dell’Abbigliamento e accessori (-1,4%), mentre i prodotti per la casa ed elettrodomestici crescono dello +0,6%. Più di un terzo delle imprese commerciali ritiene che gli affari andranno bene nel Iv trimestre 2006. E’ infatti pari a +36 il saldo tra aspettative di aumento delle vendite e attese di decremento. Questa ventata di ottimismo investe le imprese di tutte le dimensioni, sebbene sia più accentuata in quelle della grande distribuzione e interessa tutte le aree territoriali. Tutti i dati dell’Osservatorio congiunturale sono disponibili all’indirizzo Web http://www. Starnet. Unioncamere. It . |
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UN MILIARDO PER LO SVILUPPO DELLE PMI LOMBARDE INTERVENTI SU TUTTO IL TERRITORIO E NON SOLO IN AREE DISAGIATE |
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Milano, 13 novembre 2006 - "Avremo entro l´anno una dotazione finanziaria senza precedenti, un miliardo di euro, per le piccole e medie imprese destinata esclusivamente allo sviluppo". Lo ha affermato l´ assessore all´Industria, Piccole e Media Impresa della Regione Lombardia, Massimo Corsaro, al convegno ´I contributi a fondo perduto dell´Unione Europea per i progetti di Ricerca & Sviluppo´, che si tenuto il 10 novembre per l´organizzazione di Apimilano e di Banca Popolare Milano. "Se mettiamo assieme i 580 milioni di euro che contiamo di stanziare come nuova voce specifica, con i 100 già finalizzati, le spese generali del Dipartimento, il recupero di somme già organizzate ma sparse su diversi capitoli e le risorse che contiamo di costituire ex novo attraverso meccanismi di coinvolgimento del credito privato, arriviamo a una massa di manovra proprio di 1 miliardo di euro". Notizia che viene a compensare le non rosee, anche se note, previsioni sulla destinazione dei fondi comunitari, "sempre più dirottati - ha detto Corsaro - verso priorità geograficamente lontane dall´Italia sia per effetto dell´allargamento della Ue sia per la convinzione che la Lombardia sia in grado di muoversi autonomamente". La nuova normativa consente tuttavia alla Regione di intervenire erga omnes e non più soltanto sulle aree disagiate. "Abbiamo quindi lavorato intensamente per oltre anno - ha proseguito l´assessore - e sempre di concerto con i soggetti interessati, per ridefinire le nuove metodologie a sostegno delle imprese, proponendo un criterio che deve essere basato sulla capacità di effettuare delle scelte: meno interventi ma più incisivi". L´attuale sistema di finanziamento dei progetti risulta infatti poco idoneo per ottimizzare i risultati: le priorità, determinate dai tempi di consegna delle domande, generano storture ("finiamo per premiare i postini"), mentre vanno posti in testa a tutto, i progetti che privilegiano l´innovazione e la ricerca tecnologica, la formazione del capitale umano, la semplificazione delle procedure. "Intendiamo inoltre aderire, seppur gradualmente - ha precisato Corsaro - alle indicazioni comunitarie sul riparto tendenziale del Fondo Sociale Europeo, indirizzandolo per metà alla formazione professionale e per metà alla competitività". I lavori del convegno si sono imperniati soprattutto sugli interventi decisi dall´Unione Europeo che vanno sotto la denominazione di 7° Progetto Quadro, cioè l´insieme degli strumenti finanziari con cui verranno supportate le attività di ricerca e di sviluppo, coprendo praticamente tutte le discipline scientifiche. Il Progetto Quadro partirà il 1° gennaio 2007 e durerà sette anni. Prevede, come voce principale, una dotazione di 50,5 miliardi di euro, con un aumento annuale del 100% rispetto al precedente periodo, costituendo quindi un´occasione imperdibile per le realtà che, come la Lombardia, puntano sull´eccellenza del sistema produttivo. Tra le destinazioni più significative (del tutto aderente agli indirizzi regionali), l´investimento sulle persone (progetto ´Marie Curie´), che consentirà alle imprese di inviare all´estero, e ricevere a loro volta, unità di ricercatori con compiti di aggiornamento, formazione e scambio di conoscenze, vedendosi rimborsate in tutto a fondo perduto, ivi compreso il valore aggiunto dell´elemento lavoro. Un contributo quindi non indifferente per una platea che raggiunge in Europa i 23 milioni di imprese, di cui oltre 6 milioni sono italiane e che hanno sempre incontrato nella internazionalizzazione della propria capacità produttiva un pesante freno alla crescita. . |
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MISSIONE IN CILE, INTERSCAMBIO IN AUMENTO SANTIAGO I° TAPPA DELLA DELEGAZIONE LOMBARDA GUIDATA DA CATTANEO E RONZA |
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Santiago/Cile, 13 novembre 2006 - E´ iniziata con un incontro con una delegazione di imprenditori italiani a Santiago la missione istituzionale della Regione Lombardia, svoltasi dal 9 al 12 novembre, in Cile, con l´assessore alle Infrastrutture e Mobilità Raffaele Cattaneo e il sottosegretario alla Presidenza con delega ai rapporti internazionali Robi Ronza. Parlando agli operatori economici, Cattaneo li ha esortati a superare le distanze geografiche - oltre 15 mila km, circa 16 ore di volo - che separano le aziende lombarde dal Paese sudamericano e, piuttosto, a guardare gli elementi che avvicinano la nostra Regione a questa area in crescita che ha puntato su un´economia totalmente aperta al mercato. "Conosco bene il Cile da dieci anni - ha sottolineato Cattaneo - ed ho assistito al suo cambiamento radicale in termini di infrastrutture, crescita economica, sviluppo dei servizi, che oggi ha portato questo Paese a diventare la piattaforma di riferimento per molti imprenditori che, facendo base, qui possono stringere accordi economici e di collaborazione con altre realtà dell´America latina". L´assessore Cattaneo, soffermandosi sui dati relativi all´interscambio Italia-cile, ha sottolineato che con il "nostro" 3% (1. 962,6 milioni di dollari, dati del novembre 2005) ci collochiamo al nono posto tra i Paesi partner ed al secondo rispetto ai Paesi Ue, preceduti dall´Olanda e seguiti da Francia e Germania. "E´ un trend destinato però a crescere - ha detto Cattaneo - se pensiamo che la sola Lombardia ha incrementato l´interscambio commerciale con il Cile nel 2005 del 15%, mentre l´export lombardo verso il Cile è cresciuto del 6,6%". I rapporti tra Lombardia e Cile hanno ricevuto particolare impulso dopo la missione istituzionale del presidente Formigoni che ha siglato Protocolli di Intesa con le Regioni di Tarapacà (1998), con l´Area Metropolitana di Santiago (1999), con la Regione metropolitana di Santiago e la Regione X dei Laghi (2002). Questi Protocolli sono scaduti ma il presidente Formigoni e l´ambasciatore del Cile hanno lo scorso anno concordato la sottoscrizione di un nuovo accordo tra il Governo del Cile e la Regione Lombardia per la promozione di iniziative di formazione tecnica, programmi di scambio culturale e scientifico, collaborazioni nel settore economico-produttivo. La giornata di lavoro con gli imprenditori è stata organizzata a Santiago da Coexport che, in collaborazione con Promos, l´azienda speciale della Camera di Commercio di Milano per la promozione delle imprese lombarde all´estero, da domani organizzerà incontri mirati per sviluppare relazioni economiche con aziende cilene. Queste alcune delle imprese presenti in questi giorni a Santiago. Provincia di Milano: Advanced Engineering Service – Legnano; Ampla – Aicurzio; Kiepe Electric - Cernusco sul Naviglio; Romeo Maestri- Cornaredo; Valli & Valli – Renate; Epsilon – Caponago; Cabe - Cesano Boscone; Imt - Palazzolo Milanese; Mobilform – Paina; Villa Gianfranco Salotti - Meda; Nutrivis - Milano. Provincia di Brescia: Coltellerie Valgobba - Lumezzane; Luceat – Dello. Provincia di Como: Canepa Tessitura Serica - San Fermo della Battaglia; Bipiemme - Mariano Comense; Formenti Arredamenti – Cabiate. Provincia di Cremona: Inoxdadi – Soncino; Provincia di Lodi: Simaco Elettrolmeccanica - Cortepalasio; Artech - Senna Lodigiana. Provincia di Lecco: Interforgia - Rogeno; Provincia di Varese: Mirtillo - Busto Arsizio; Rochling Sustaplast - Vengono Inferiore. . |
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CILE, POSTE LE BASI PER ACCORDO DI COOPERAZIONE ECONOMICA E CULTURALE LO FIRMERANNO FORMIGONI E BACHELET L´ANNO PROSSIMO A MILANO |
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Santiago del Cile, 13 novembre 2006 - La cooperazione economica internazionale viaggia sempre più a braccetto con iniziative di promozione culturale. Ne è convinto Robi Ronza, sottosegretario alla Presidenze della Regione Lombardia, in missione istituzionale in Cile, Paese che ha conosciuto da cronista, nel 1983, al momento della crisi, purtroppo poi risultata non risolutiva, che colpì il regime di Pinochet dieci anni dopo il golpe dell´11 settembre 1973 con cui prese il potere. Su delega del presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, il Sottosegretario Ronza ha tenuto, l´ 11 novembre a Santiago una serie di incontri con i massimi vertici governativi nazionali per dare seguito alla proposta avanzata dall´ambasciatore del Cile in Italia, Gabriel Valdés, relativa al progetto di collaborazione per un´iniziativa congiunta Regione Lombardia-governo del Cile, finalizzata all´"Assistenza tecnica e formazione nell´ambito delo sviluppo e miglioramento della gestione dei beni, servizi e attività culturali a livello locale". Il Cile ha istituito per la prima volta nel 2003 un Ministero della Cultura (Consejo Nacional de la Cultura y las Artes) con l´obiettivo di promuovere e diffondere il patrimonio culturale cileno e, attualmente, sta lavorando per costruire un sistema nazionale di valorizzazione sostenendo e qualificando l´azione dei governi regionali e locali. In Italia Regione Lombardia ha in questi ultimi anni perfezionato un sistema locale di promozione culturale tra i più importanti e innovativi che si pone come modello di riferimento a livello nazionale: ponendo la cultura come fattore di sviluppo è riuscita a costruire sistemi in rete pubblico-privati capaci di valorizzare le identità locali e il proprio patrimonio culturale. Sulla base di queste premesse l´ambasciatore cileno Valdés, che ha recentemente incontrato il presidente Formigoni, ha invitato la Regione Lombardia ad attivarsi per un efficace progetto di cooperazione. "A Milano - ha detto durante numerosi incontri bilaterali il Sottosegretario Ronza - abbiamo due università come la Cattolica e lo Iulm che già hanno attivato corsi specifici per la valorizzazione dei beni culturali. A Santiago l´Università Cattolica ha avviato da tempo intensi e proficui rapporti con gli atenei milanesi. Si tratta ora di mettere a sistema queste esperienze e far diventare il progetto di cooperazione tra atenei parte integrante dell´Accordo di collaborazione tra Regione Lombardia e Stato del Cile che dovrebbe essere firmato a Milano nel 2007 dalla presidente Bachelet e dal presidente Formigoni. E´ un progetto di cui al mio ritorno intendo parlare con il Sottosegretario De Maio che ha una specifica responsabilità in materia". E dato che "Le idee camminano con le merci, così come le merci camminano con le idee" ha sottolineato il Sottosegretario Ronza, l´impegno della Regione Lombardia si traduce anche in un reale sostegno alle imprese il cui obiettivo è sviluppare proficui rapporti commerciali internazionali. In Cile la Regione Lombardia ha finanziato un numero consistente di progetti di cooperazione decentrata. Negli ultimi cinque anni sono stati 12 con un investimento di oltre 1 milione di euro nei settori socio-educativo, soscio-sanitario, della formazione e dell´edilizia. Nel corso della missione istituzionale Ronza ha voluto personalmente rendersI conto di come sia stato attuato il progetto "Costruire sogni di libertà", sostenuto dalla Regione Lombardia per la formazione e lo sviluppo sociale di un gruppo di donNe cilene a basso reddito nel comune di San Ramon, poco distante da Santiago. Attuato dall´Ong (Organizzazione non governativa) Cosv, in collaborazione con il Centro Cultural Gabriela Mistral, il progetto ha consentito di consolidare i risultati conseguiti con le attività del Centro di Formazione serale per donne adulte, incrementando il numero delle donne coinvolte nei percorsi formativi. Sul fronte delle imprese Regione Lombardia ha realizzato il progetto "Percorsi Internazionali di Progetto-network transnazionali del made in Italy" nell´ambito della convenzione con il Ministero delle Attività Produttive-ice (Istituto per il Commercio Estero). Il progetto, che è terminato nel 2006 ha coinvolto la direzione generale Artigianato della Regione, l´Università di Valparaiso (Centro di design Internazionale di Progetto), Ice ed il Consorzio Poli. Design del Politecnico di Milano. Il Ministero ha stanziato 200 mila euro, Ice 160 mila e Regione Lombardia ha cofinanziato con 40 mila euro il biennio in cui è stata sviluppata questa iniziativa. E´ stata rafforzata la capacità di creare alleanze tra imprese artigiane e Piccole e Medie Imprese lombarde e analoghe imprese cilene, offrendo alle aziende l´opportunità di conoscere realtà territoriali interessanti per il sistema produttivo lombardo ed incrementare e incentivare interscambi commerciali e culturali, favorendo la commercializzazione di prodotti "Made in Lombardy". "Tra le idee che intendiamo sviluppare - ha commentato Ronza - anche iniziative di collaborazione per rendere più efficienti, snelli e produttivi i rapporti fra le istituzioni (Institution -building) e la cooperazione in campo amministrativo sui temi della sicurezza e della solidarietà sociale, oltre a consolidare le già interessanti collaborazioni bilaterali per gli investimenti economico-commerciali e il trasferimento di know-how da parte dele imprese lombarde. Insieme a questi ambiti - ha concluso il Sottosegretario Ronza - è strategico approfondire le possibili partnership nel settore dell´agro-alimentare, anche in considerazione delle esportazioni cilene verso l´Asia, e in quello turistico, per uno scambio di esperienze per la gestione delle strutture e dei servizi turistici". . |
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CAMPANIA-TUNISIA: 3 TAVOLI TECNICI SU ENERGIA, ARTIGIANATO ARTISTICO E INDUSTRIA |
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Napoli 13 novembre 2006 - L´assessore regionale all´Agricoltura ed alle Attività produttive della Campania Andrea Cozzolino ha illustrato il 7 novembre nel corso di una conferenza stampa, i risultati della sua visita a Tunisi. Alla conferenza ha preso parte il Presidente della Compagnia delle Opere della Campania Felice Siciliano, che ha organizzato la missione per 12 sue imprese, nell´ambito del progetto Mare Nostrum, realizzato dall´associazione con il sostegno finanziario della Cciaa di Napoli. Primo rappresentante istituzionale italiano in Tunisia dopo la recente visita del Presidente del Consiglio, Romano Prodi, Cozzolino ha incontrato alcune tra le massime cariche dello Stato: dal Ministro del Commercio e dell´Artigianato, Mondher Zenaidi, al Direttore Generale dell´Api (Agenzia di promozione industriale tunisina), Mohammed Ben Abdallah, al Sottosegretario al Ministero dell´Industria con delega alle Energie Rinnovabili e all´Industria Alimentare, Ridha Ben Mosbah, al Vice Presidente del Parlamento e Presidente dell´Associazione Amicizia Italia-tunisia, Afif Chiboub. Dai colloqui istituzionali è emersa la reciproca esigenza di avviare tre tavoli tecnici di confronto fra la Tunisia e la Campania: il primo per discutere delle 86 idee progettuali dell´Agenzia di promozione industriale tunisina; il secondo sull´energia; il terzo sul commercio con particolare attenzione all´artigianato artistico. "Questa visita in Tunisia - ha spiegato Cozzolino - rientra in un lavoro strategico che stiamo portando avanti nel Mediterraneo, per stabilire un rapporto fecondo con la sponda meridionale al fine di incrementare lo sviluppo in previsione del 2010 e del varo dell´area di libero scambio. Intensificando i rapporti con i Paesi mediterranei, la Campania può diventare il "Nord del Mezzogiorno", porsi come ponte tra il Mediterraneo e l´Europa continentale. Allo stesso modo, la Tunisia può diventare la porta per le nuove economie del Maghreb per le nostre imprese e realtà industriali. Una grande opportunità di crescita per la Campania in Paesi giovani, dalle economie competitive e in pieno sviluppo. Possiamo e dobbiamo avviare uno scambio di fattori <positivi>, una libera circolazione di uomini e di merci per lo sviluppo, la solidarietà, la crescita e la cultura. Nelle prossime settimane - ha spiegato Cozzolino - saranno avviati incontri tra rappresentanti del nostro Assessorato e dei singoli staff del Governo e del Parlamento tunisino per agevolare il dialogo sulla pubblica amministrazione e le imprese. Ho poi personalmente invitato il Vicepresidente del Governo tunisino in Campania per la primavera prossima, per costruire insieme eventi per il Sud Italia e per l´intero Mediterraneo". "La Regione - ha aggiunto Siciliano - deve continuare a porsi come primo interlocutore per le Pmi. Anche le istituzioni tunisine sono state felici di dialogare con quelle campane. In Tunisia ci sono grandi opportunità per le imprese campane: capacità di creare ordini e favorire realizzazione di joint venture. La vicinanza tra imprese e politica è importante per creare le possibilità di crescita: ad esempio, la Regione può creare fondi per favorire gli investimenti in Tunisia o realizzare azioni concrete". Le 12 imprese che hanno preso parte alla missione tunisina hanno chiuso ordini per oltre 500. 000 euro, mentre sono stati avviate 3 partnership tra le imprese napoletane e tunisine nei settori impianti e abbigliamento. Di queste una è relativa ad accordi per esportare in Tunisia tecnologia e know-how, mentre le altre due sono relative ad accordi di joint-venture con partner tunisini. . |
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LA FONDAZIONE “CENTRO PER LO SVILUPPO DEI RAPPORTI ITALIA RUSSIA” E LA CAMERA DI COMMERCIO ITALO-RUSSA PRESENTI AL 2° SUMMIT MADE IN ITALY ORGANIZZATO A MILANO DA IL SOLE 24 ORE - 15 E 16 NOVEMBRE 2006 |
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Milano, 13 novembre 2006 - La Fondazione “Centro per lo sviluppo dei rapporti Italia Russia” e la Camera di Commercio Italo-russa saranno presenti al 2° Summit Made in Italy, l’annual meeting dedicato all’analisi del “Sistema Italia”, organizzato da Il Sole 24 Ore a Milano il 15 e 16 novembre 2006 (sede de Il Sole 24 Ore, Milano - via Monte Rosa, 91). Punto di riferimento per le industrie e le realtà imprenditoriali più rappresentative del Made in Italy, per creare un significativo confronto e un’analisi sulle possibilità di crescita del ‘Sistema Italia’ nei mercati di riferimento, il Summit Made in Italy si focalizzerà quest’anno sui mercati di Cina, Russia e India e sulle opportunità di business per le imprese italiane in questi paesi. Giovedì 16 novembre 2006 si terrà il Focus Russia, dedicato all’analisi dello sviluppo del business italo-russo, attraverso lo sviluppo di nuove alleanze strategiche. Il tema delle Zone Economiche Speciali (Zes) e le correlate opportunità di investimento in Russia saranno oggetto, in particolare, dell’approfondimento di Rosario Alessandrello, Presidente della Camera di Commercio Italo-russa e della Fondazione “Centro per lo sviluppo dei rapporti Italia Russia”, che interverrà sull’argomento insieme ad Andrea Riello, Responsabile Mercati Dell’est e della Russia di Confindustria , in apertura della sessione degli interventi. Come illustrerà nel suo intervento Rosario Alessandrello, che tra le prestigiose cariche rivestite, è anche co-Presidente per parte italiana del Comitato Imprenditoriale Italo-russo e Presidente del Comitato Consultivo di Assocamerestero, “Un importante meccanismo volto ad attrarre investimenti in ambito industriale e nella ricerca di nuove tecnologie sul territorio della Federazione Russa è quello della creazione delle Zone Economiche Speciali (Zes), le quali offrono agli investitori agevolazioni fiscali, vantaggi doganali e particolari condizioni per l’utilizzo dei terreni”. Tra i molteplici argomenti che verranno presi in esame nell’ambito di questo primo intervento che apre il Focus dedicato alla Russia, alcuni concreti esempi di Zone Economiche Speciali create in Russia, il processo di sviluppo dei rapporti tra le regioni italiane e quelle russe come fattore principale dello sviluppo della collaborazione economico-commerciale italo-russa, i vantaggi competitivi che la Federazione Russa è in grado di offrire alle imprese italiane che investono sul territorio russo, le questioni e le problematiche doganali e fiscali, le questioni relative all’importazione dei prodotti alimentari. E ancora, il ruolo rilevante della collaborazione tra le Camere di Commercio regionali italiane la Camera di Commercio Italo-russa e le Camere di Commercio russe, nel supporto per gli scambi commerciali tra i due paesi. . |
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FEDERLAZIO: BENE INTESA GOVERNO-REGIONE MA SIANO DATI LAVORI A IMPRESE LOCALI |
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Roma, 13 novembre 2006 - “Esprimiamo soddisfazione per l’intesa Governo-regione che ridisegna la mobilità del Lazio”. Così il Direttore Generale della Federlazio Giovanni Quintieri commenta l’accordo siglato ieri dal Ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro e il Presidente della Giunta regionale Piero Marrazzo. “Abbiamo un grande bisogno di veder realizzati una serie di interventi infrastrutturali – prosegue Quintieri - che modernizzino la nostra rete viaria e innervino il nostro territorio ampliando ulteriormente le potenzialità di sviluppo del nostra sistema economico regionale”. “Stiamo però attenti ad evitare – conclude il Direttore Generale della Federlazio – che la realizzazione delle opere previste dai progetti e che potranno contare intanto su 180 milioni di euro, non ripercorra vizi antichi come quelli che hanno portato nel recente passato e anche nel presente ad affidare pressoché per intero, attraverso il meccanismo del General Contractor, i lavori alle solite società finanziarie, estromettendo nella sostanza il patrimonio di imprenditorialità e di professionalità delle imprese di costruzione locali. “Sarebbe assai singolare – conclude Quintieri - che nel momento in cui il sistema della Pmi locale viene chiamato a fare dei sacrifici per risanare il debito della Sanità del Lazio, esso poi non venisse messo nella condizione di operare per creare ricchezza e occupazione su questo territorio”. . |
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LA RICERCA PUBBLICA MESSA IN GINOCCHIO DAI TAGLI AI FINANZIAMENTI |
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Roma, 13 novembre 2006 - Si è tenuta il 10 novembre, presso la sede dell’Infn, una conferenza stampa in cui i vertici dei principali enti di ricerca vigilati dal Miur hanno illustrato la situazione di crisi in cui versa la ricerca italiana e le gravi conseguenze che potrebbero derivare dai nuovi provvedimenti economici proposti dal Governo. All’incontro erano presenti, tra gli altri, i presidenti dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Roberto Petronzio, del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Fabio Pistella, dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, Piero Benvenuti, e i premi Nobel italiani Carlo Rubbia e Rita Levi Montalcini. Di seguito i punti cruciali emersi dall’incontro con la stampa. La legge finanziaria, all’art. 53, con il taglio del 12,7 per cento dei trasferimenti agli enti – che si somma alla riduzione del 20 per cento della spesa intermedia stabilita con il ‘decreto Bersani’ pochi mesi fa – finisce per influire fino al 60 per cento sulle spese per i laboratori, le altre infrastrutture di ricerca, i ricercatori non stabilizzati. Questa incidenza così alta è dovuta al fatto che sono incomprimibili le spese per gli stipendi del personale assunto, e quelle derivanti da impegni internazionali; spese che pure potrebbero, in alcuni casi, essere messe a rischio. La ricerca italiana, dopo anni di ristrettezze che hanno visto una generalizzata e ampissima riduzione dei finanziamenti diretti al netto dell’inflazione, rischia ora di trovarsi nell’impossibilità di gestire le attività di ricerca in molti laboratori e quindi di dover paralizzare una buona parte delle sue infrastrutture. Il vantaggio finanziario derivante dalla manovra operata sugli enti di ricerca pubblici è peraltro ridotto, se rapportato al respiro complessivo: si parla infatti di tagli che valgono tra i 200 e i 300 milioni di euro, a fronte di una manovra che si aggira attorno ai 40. 000 milioni di euro. Con questo taglio è l’insieme del sistema ricerca che va in crisi, facendo perdere competitività al paese, lasciando campo libero alle aziende ad alta tecnologia straniere nei progetti internazionali e dando in Europa l’immagine di un paese che rinuncia alla scienza. In particolare, la ricerca italiana rischia di essere totalmente emarginata dalle iniziative previste dal Vii Programma quadro Ue. Un danno che si protrarrebbe irreversibilmente per i prossimi sette anni. “La scienza è come un albero, una volta tagliato ci vogliono vent’anni per farne crescere un altro” ha osservato il premio Nobel per la Fisica, Carlo Rubbia, in collegamento dal Cern di Ginevra. La ricerca non può essere un capitolo di spesa su cui risparmiare, perché è il motore dello sviluppo, come afferma del resto lo stesso governo e come è diffusa percezione da parte del Paese. I ricercatori non sono dei semplici attrezzi da utilizzare o riporre, specie per un paese che, come ha detto la prof. Ssa e senatrice Rita Levi Montalcini, annunciando il proprio voto contrario alla Finanziaria nel caso in cui non vengano apportate le opportune modifiche, “non dispone di materie prime ma ha dalla sua un grande capitale umano”. La “compensazione” agli enti per i tagli subiti non può essere trovata nei finanziamenti sui fondi per i progetti di ricerca, perché questi rischiano di essere disponibili troppo tardi rispetto alle stringenti necessità di funzionamento delle strutture esistenti e agli impegni internazionali già sottoscritti. . |
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LUNEDI’ 13 CAMICI BIANCHI IN PIAZZA CONTRO LA FINANZIARIA |
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Roma, 13 novembre 2006 - Laboratori di analisi, è mobilitazione generale. Lunedì 13 Novembre, alle ore 10. 00, il “C. L. A. ” (Coordinamento Nazionale Associazioni di Categoria dei Laboratori di Analisi) ha organizzato una manifestazione nazionale a Roma in Piazza Montecitorio e, successivamente, una pubblica assemblea presso il cinema Capranica (Piazza Capranica) con l’intervento di numerosi parlamentari di entrambi gli schieramenti politici. Lo slogan della manifestazione, “I laboratori di analisi, una risorsa non un problema”, compendia sinteticamente l’opinione delle associazioni di categoria che, dal Piemonte alla Sicilia, faranno convergere migliaia di addetti ai lavori nella Capitale. La manifestazione è stata infatti indetta per protestare contro la norma della Finanziaria che prevede di abbattere del 50% le tariffe di analisi ferme al 1996 e che rischia di far chiudere circa 5. 000 laboratori sparsi in tutta Italia. “Si tratta - dichiara il leader di Federlab Campania, Vincenzo D’anna, l’associazione che riunisce oltre seicento dei quattromila laboratori operanti sul territorio nazionale - di difendere una capillare rete posta al servizio del cittadino e delle fasce deboli. Quello del Governo è un provvedimento che mira a sostituire le piccole e medie strutture con Megalaboratori, nel tentativo di ottenere risparmi su una voce di spesa che incide appena per 1,6% del fondo Sanitario nazionale”. Anche gli ordini professionali scendono sul piede di guerra. Ernesto Landi, presidente dell’Ordine Nazionale dei Biologi, ha dichiarato: ”Ricorreremo, se sarà necessario, anche alla Corte Europea di giustizia per difendere il diritto dei Biologi ad esercitare la professione con tariffe che già normalmente in Italia sono sottostimate rispetto alla media dei Paesi europei dove vigono tariffe del 150% più alte. Occorre preservare gli standard di qualità delle prestazioni di laboratorio che sono richieste nel 70% dei casi di malattia. Pertanto, - continua Landi – anche la Federbiologi, il sindacato dei biologi liberi professionisti, si mobiliterà con le associazioni di categoria “. Il provvedimento proposto dal Governo favorisce i grandi gruppi privati e tende a spostare risorse economiche dall’area dei servizi territoriali a quella ospedaliera. “Una partita che si gioca sulla pelle dei cittadini costretti a spostarsi dalle periferie al centro città e dai piccoli comuni verso le Megastrutture” - afferma il presidente nazionale dell’Anisap, l’Associazione delle strutture sanitarie private, Vittorio Cavaceppi -. “Particolarmente grave è la prospettiva occupazionale nelle regioni meridionali ove insiste una rete territoriale molto diffusa che sconterà pesantemente il disegno governativo con la perdita di migliaia di posti di lavoro”. “Quello previsto in Finanziaria – dichiara Claudia Melis, Presidente di Ursap-federlazio (Unione Regionale Sanità Privata Accreditata) - è un provvedimento che toglie al cittadino il diritto di scegliere la struttura dove fare le analisi per la prevenzione e cura della malattia e per la tutela della sua salute. Ancora una volta viene svenduto un patrimonio appartenente al cittadino italiano – conclude Claudia Melis - e questa volta non si tratta di un’impresa, ma di un patrimonio ancora più importante fatto di professionalità, esperienza, managerialità, competenza ultradecennale che ha contribuito ad allungare la vita media degli italiani e dell’Italia che è uno dei Paesi più longevi del Mondo”. . |
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MERCATO ITALIANO DELL’ARTE: IN CRESCITA DEL 5,5% NEL 2006 SEMPRE IN AUGE LA PITTURA DEL’900 BOOM DELLA FOTOGRAFIA |
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Bologna, 13 novembre 2006 - Cresce il mercato dell’arte nel 2006 e anche le previsioni per il 2007 sono moderatamente positive. Nomisma stima, a preconsuntivo, un valore del mercato italiano dell’arte 2006 di 554 milioni di euro in crescita del 5,5% rispetto al 2005. Sono soprattutto l’arte moderna e contemporanea a mantenere vivace il settore, nella pittura come nella scultura, nei disegni come nella fotografia. Quest’ultima sta vivendo un vero e proprio boom, con prezzi medi cresciuti rispetto al 2005 del 16,4%. Il secondo rapporto 2006 sul mercato dell’arte in Italia, messo a punto dal Laboratorio sul commercio dei beni artistici di Nomisma, viene presentato oggi a Parma, nell’ambito di Gotha, fiera dell’antiquariato. La ricerca evidenzia che gli oggetti trattati dalle 375 rivendite d’arte interpellate sono soprattutto quadri (la pittura rappresenta il 46% del mercato), sculture (30%), disegni (15%). I principali clienti sono collezionisti (67,3%), rivendite (19,6%), banche e fondazioni (5,3%) musei (3,7%), investitori (2,9%). "Quest’ultima è una figura nuova che si sta affacciando al nostro mercato dell’arte – osserva il responsabile scientifico del Laboratorio, Stefano Stanzani – attratta dall’interessante redditività media del settore, che nell’ultimo anno ha persino sovrastato il capital gain di abitazioni usate". L’andamento prevalentemente stabile dei mercati dell’arte, recita il rapporto, trova riscontro anche nell’indice Mib art che, dall’inizio dell’anno, è cresciuto più del Mib 30 (5,9% contro 4,7%). L’intonazione positiva dei dati contrasta leggermente con i giudizi degli operatori, improntati alla stabilità nei prezzi e negli scambi. La ragione è da attribuirsi alla crescita del peso delle case d’asta (che oggi muovono circa il 40% del mercato, mentre non raggiungevano il 30% nel 2000), rispetto ai dettaglianti e agli antiquari. "La situazione – spiega Stanzani – è paragonabile al rapporto fra grande distribuzione e piccolo commercio. Di fatto le case d’asta rosicchiano sempre più quote di mercato, in virtù di una maggior trasparenza sui prezzi, stimati in base a criteri più oggettivi, tendenzialmente più bassi. Le previsioni dei piccoli operatori quindi tendono ad essere più pessimistiche. Il mercato comunque mantiene una buona intonazione e anche le previsioni per il 2007 sono moderatamente positive" Passando ai prezzi: il prezzo medio massimo è ancora appannaggio della pittura, con 50. 379 euro, (88. 571 euro per i quadri del ‘900). La fotografia raggiunge un prezzo medio massimo di 23. 071 euro, superiore a quello dei disegni, 15. 375 euro. Rispetto allo scorso anno le variazioni percentuali medie di prezzo sono state del 6,9% nella pittura, del 4,1% nella scultura, nel 3,2% nei disegni, del 16,4% nella fotografia. A crescere sono soprattutto i prezzi minimi medi (+13,2% rispetto allo scorso anno) rispetto a quelli massimi (+6,1%). Prezzi record nel 2006 sono stati raggiunti dalla scultura del ‘900, che ha toccato in alcuni casi anche i 2 milioni di euro. Infine le previsioni 2007: i giudizi positivi per i prossimi mesi sono superiori a quelli negativi, sia per gli scambi sia per i prezzi. Primeggia nuovamente la fotografia. Prezzi minimi e massimi medi rilevati presso gli operatori interpellati (Euro)
Arti maggiori |
Minimi |
Massimi |
Media |
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Pittura |
6. 700 |
50. 379 |
28. 540 |
Alta epoca |
11. 000 |
77. 777 |
44. 389 |
‘700 |
7. 000 |
35. 500 |
21. 250 |
‘800 |
3. 750 |
23. 333 |
13. 542 |
‘900 |
7. 000 |
88. 571 |
47. 786 |
Contemporaneo |
4. 750 |
26. 714 |
15. 732 |
|
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Scultura |
9. 625 |
38. 167 |
23. 896 |
Alta epoca |
11. 750 |
50. 000 |
30. 875 |
‘700 |
15. 250 |
48. 333 |
31. 792 |
‘800 |
11. 875 |
22. 500 |
17. 188 |
‘900 |
3. 000 |
30. 000 |
16. 500 |
Contemporaneo |
6. 250 |
40. 000 |
23. 125 |
|
|
|
|
Disegni |
1. 344 |
15. 375 |
8. 359 |
Alta epoca |
Nd |
Nd |
nd |
‘700 |
875 |
11. 500 |
6. 188 |
‘800 |
1. 000 |
15. 000 |
8. 000 |
‘900 |
1. 500 |
20. 000 |
10. 750 |
Contemporaneo |
2. 000 |
15. 000 |
8. 500 |
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Fotografia |
2. 750 |
23. 071 |
12. 911 | Fonte: Lcba, Nomisma, 2006.
Variazioni percentuali annuali dei prezzi medi (valori %) |
Epoca |
Pittura |
Scultura |
Disegni |
Foto |
Totale |
|
|
|
|
|
|
Alta epoca |
4,2 |
0,8 |
Nd |
Nd |
2,8 |
‘700 |
4,7 |
3,0 |
3,1 |
Nd |
3,6 |
‘800 |
4,1 |
3,3 |
3,9 |
Nd |
3,7 |
‘900 |
10,6 |
5,3 |
2,7 |
Nd |
8,2 |
Contemp. |
9,1 |
10,4 |
3,3 |
Nd |
8,6 |
|
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Complesso |
6,9 |
4,1 |
3,2 |
16,4 |
7,1 |
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Fonte: Lcba, Nomisma 2006. |
Aspettative sull’andamento di scambi e prezzi nei prossimi 12 mesi (valori %) |
Epoca |
Pittura |
Scultur |
Disegni |
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Scambi |
Prezzi |
Scambi |
Prezzi |
Scambi |
Prezzi |
|
|
|
|
|
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Alta epoca |
= |
=/+ |
=/+ |
=/+ |
- |
- |
‘700 |
= |
=/+ |
= |
=/+ |
= |
= |
‘800 |
=/+ |
=/+ |
+/= |
=/+ |
+/= |
+/= |
‘900 |
=/+ |
=/+ |
=/+ |
=/+ |
+/= |
+/= |
Contemp. |
+/= |
=/+ |
=/+ |
=/+ |
+/= |
+/= |
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|
Complesso |
=/+ |
=/+ |
=/+ |
=/+ |
+/= |
+/= |
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Legenda: - forte calo = stabile + forte aumento -/= calo =/- lieve calo +/= aumento =/+ lieve aumento Fonte: Lcba, Nomisma 2006. | . |
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FORMIGONI: ECCO LA VIA LOMBARDA AL FEDERALISMO |
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Milano, 13 novembre 2006 - La Giunta regionale ha approvato una delibera proposta dal presidente Roberto Formigoni con la quale formalizza una propria proposta di attuazione dell´articolo 116 della Costituzione, che regola il trasferimento di competenze dalla Stato alle Regioni. Ne ha dato notizia il 10 novembre lo stesso presidente Formigoni sottolineando come siano tre gli ambiti su cui la Lombardia chiede maggiori competenze: giudici di pace, cultura e ambiente. "Lunedì prossimo - ha annunciato Formigoni - presenterò il documento approvato dalla Giunta al Consiglio regionale e chiederò un sostegno su questa proposta. Si tratta ovviamente di una proposta ´aperta´, sulla quale si avvierà una ampia discussione tra le forze politiche che speriamo possa portare entro alcune settimane all´approvazione nello stesso Consiglio regionale di un testo definitivo". Parallelamente sarà anche iniziato il confronto con gli enti locali (Province, Comuni, Comunità montane) e le organizzazioni e le associazioni del Patto per lo Sviluppo. "Le scelte che abbiamo fatto - ha detto ancora il presidente -sono all´insegna del realismo e del pragmatismo e non hanno nulla di rivendicativo. Vogliamo infatti ottenere più poteri nei campi in cui la Lombardia ha una propria specificità, i cittadini richieste più forti rispetto ad altre aree d´Italia e la Regione ha dimostrato di poter fare di più e meglio". Giudici Di Pace - La richiesta che la Lombardia avanza è di poter determinare criteri e percorsi di selezione e di formazione dei giudici di pace e la loro dislocazione sul territorio. "Ottenere questa competenza - ha spiegato Formigoni - significherebbe poter intervenire in maniera molto concreta sulla vita dei cittadini e delle imprese. Come prima cosa potremmo decidere di aumentare anche in maniera consistente il numero dei giudici di pace, che oggi è di oltre 400, fino ad un raddoppio, con evidenti benefici sui tempi dei contenziosi". I giudici di pace hanno competenze sia di diritto civile (beni mobili, circolazione di natanti, rispetto delle distanze stabilite dalla legge, vicende condominiali, ecc) sia di diritto penale (percosse, lesioni, omissione di soccorso, ingiuria, diffamazione, danneggiamento, ecc). Cultura - Fatti salvi gli standard minimi di competenza statale, la Regione chiede di ottenere piena competenza sulla "tutela, conservazione, valorizzazione e gestione dei beni culturali", in line con la specifica situazione lombarda che vede l´esistenza di uno straordinario patrimonio artistico e architettonico e un altissimo livello di attività di produzione e promozione culturale. Ambiente - Sono ben note le peculiari caratteristiche ambientali della Lombardia, soprattutto rispetto all´inquinamento, data la svantaggiosa condizione meteo-climatica di tutto il bacino padano. Sulla base anche delle esperienze maturate in questi anni la Lombardia, ottenendo maggiori responsabilità in questo campo, potrebbe, ha spiegato Formigoni, "decidere di vietare la vendita dei veicoli inquinanti in Lombardia senza attendere una decisione nazionale o europea". Una proposta di legge in questo senso, votata a larga maggioranza dal Consiglio regionale, era già stata inviata la precedente Parlamento. "In ogni caso - ha riferito Formigoni - ho già parlato con il ministro Pecoraro Scanio presentando una richiesta ufficiale di ridiscutere la nostra proposta che intendeva vietare la vendita dei mezzi diesel se non dotati di filtro anti-particolato". Altre Materie - "Esistono poi altre materie - ha aggiunto Formigoni - su cui la Lombardia ha già avviato da tempo un percorso di sperimentazione e su cui, pur potendo farlo, non intende per ora chiedere maggiori competenze". Le materie sono ad esempio la scuola (circa 30. 000 studenti sono già stati coinvolti in percorsi formativi innovativi), le infrastrutture in generale (aeroporti, rete ferroviaria regionale e autostrade in particolare), su cui "c´è una fitta interlocuzione con il Governo", ma anche la sanità. "Su tutti questi campi - ha spiegato il presidente - stiamo già mettendo in atto politiche innovative e ci sono già stati riconosciuti interessanti spazi di sperimentazione. Se queste sperimentazioni non dovessero andare a buon fine, potremmo pensare a nuove richieste di maggiori competenze ma se invece le cose andassero come auspichiamo non ce ne sarà bisogno". Nel documento approvato dalla Giunta si chiede inoltre allo Stato di non fare più invasioni di campo, ad esempio istituendo fondi nazionali su politiche di competenza regionale (come il sostegno alle imprese). Rispondendo alle domande dei giornalisti, Formigoni ha infine auspicato l´apertura di un tavolo di confronto con il Governo sul federalismo fiscale. . |
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REGIONI EUROPA: DICHIARAZIONE FINALE ASSEMBLEA ARE "PENSARE GLOBALMENTE MA AGIRE REGIONALMENTE" |
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Palma di Maiorca, 13 novembre 2006 - "Pensare globalmente ma agire regionalmente" conferma la Dichiarazione di Palma di Maiorca che oggi l´Assemblea delle Regioni d´Europa, guidata dal presidente del Friuli Venezia Giulia Riccardo Illy ed alla presenza del commissario europeo per le Politiche Regionali Danuta Hubner, ha discusso ed approvato nella seconda giornata di lavori delle sue assise annuali. Globalizzazione che è un "concetto europeo", testimonia il documento ricordando come dal Vecchio Continente siano partiti alla scoperta del mondo Marco Polo, Cristoforo Colombo o Vasco de Gama, e che oggi rappresenta una delle sfide principali di cui l´Europa deve tener conto se vuole rimanere attore chiave nella comunità globale. La mondializzazione ha generato cambiamenti negativi e positivi e l´Europa, con le sue Regioni, deve misurarsi con ambedue questi aspetti, assicurandosi che i benefici per i suoi cittadini siano maggiori delle conseguenze negative. Ma ciò richiede una nuova visione dell´Europa, che deve essere in grado di applicare veramente il principio di sussidiarietà verso Regioni ed Autonomie locali: le energie e la creatività che queste saranno in grado di esprimere risulteranno necessarie per rispondere alle sfide della globalizzazione. L´europa dunque può rispondere con successo all´aumentata interdipendenza globale solo se coinvolge nel suo progetto politico e nei suoi processi decisionali tutti i livelli di governo: le Regioni infatti possono aiutare la Ue a costruire sicurezza economica per i cittadini, assicurare maggiore giustizia sociale, guidare le politiche per il territorio ed elaborare strategie di lotta al degrado ambientale, temi che gli Stati nazionali, da soli, sono incapaci di svolgere adeguatamente, sottolinea la Dichiarazione. In particolare le Regioni - viene osservato - devono avere l´opportunità di contribuire alla formulazione delle politiche europee relative ai flussi migratori ed all´implementazione dei principi Ue sulla libera circolazione dei lavoratori: l´ immigrazione certo comporta alcune sfide ma tali flussi sono in grado di offrire abilità e capitale sociale, altrimenti non disponibili sul territorio continentale. Promuovere inoltre la diversità culturale, e di conseguenza valorizzando le "identità" (su questo argomento si centrerà l´assemblea generale 2007 dell´Are ha indicato il presidente Illy), può migliorare il vantaggio competitivo dell´Europa. Le Regioni in questo senso sono responsabili nel garantire tale diversità culturale. In conclusione, con la Dichiarazione di Palma di Maiorca le Regioni "chiedono ai Governi nazionali ed alle istituzioni europee" di rispettare il principio di sussidiarietà; di offrire loro la capacità di progettare e di fornire servizi pubblici senza creare condizioni, a livello nazionale, europeo o internazionale, che limitino il campo d´azione regionale; di fornire la cornice legislativa e finanziaria che permetta di contrastare il degrado ambientale; di supportare le loro azioni nel campo dello sviluppo economico, della ricerca ed a favore della società della conoscenza. Ed ancora, più in generale, le Regioni chiedono all´Europa ed ai agli Stati di ricercare un livello di integrazione accettabile per tutti i membri Ue e di proseguire nel processo di allargamento; di sviluppare una chiara prospettiva per il sistema di governo dell´Unione europea, che risulti "comprensibile per i cittadini"; di assicurare l´appoggio politico a quella "Carta europea per le Autonomie regionali" promosso dal Consiglio d´Europa ancora nel 1998, nonché di riconoscere il ruolo delle Regioni come attori legittimi (assieme agli Stati ed agli organismi europei) nelle decisioni di governo europeo. Nel testo si fa anche riferimento all´esigenza di rafforzare il ruolo di coordinamento dell´Europa nelle attività di politica estera e di sicurezza, conferma il presidente Illy: un passaggio - questo - che ha suscitato qualche perplessità da parte di alcuni delegati scandinavi ma che il presidente ha voluto mantenere in considerazione della sempre critica situazione in Kosovo. In quell´area c´è una situazione di tensione che potrebbe in futuro sfociare anche in scenari di guerra civile, ha affermato il presidente, sottolineando che il Kosovo è e resta un problema dell´Europa (in grado di riflettersi in tutto il continente) "che spero avremo la capacità di risolvere". "Abbiamo pertanto voluto esprimere nella Dichiarazione finale di Palmna di Maiorca la nostra preoccupazione su un tema che alla fin fine rischia di toccare da vicino, con il problema dei profughi, proprio le realtà regionali e quelle locali, di tutta Europa, anche della Scandinavia". . |
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PRESENTATO AAD HUBNER IL PREMIO DELLE REGIONI |
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Palma di Maiorca, 13 novembre 2006 - Dopo il successo del Premio Innovazione per le piccole e medie imprese del Friuli Venezia Giulia, la Regione "esporta" questo riconoscimento a livello europeo ed in accordo con l´Are, l´Assemblea delle 255 Regioni d´Europa presieduta da Riccardo Illy, lo propone a tutte le realtà regionali aderenti all´associazione. A Palma di Maiorca, infatti, nella seconda e conclusiva giornata di lavori dell´Are, il presidente Illy ha presentato al commissario Ue per le Politiche Regionali Danuta Hubner questo Premio, edizione 2007, che vuole riconoscere le iniziative messe in atto nelle regioni europee - comunitarie e non - per stimolare, promuovere ed attuare l´innovazione nei loro rispettivi territori, seguendo lo spirito e gli impegni dell´Agenda Ue di Lisbona. Da una giuria internazionale presieduta da Isaac Getz saranno pertanto valutate le azioni "dirette" svolte dalle Regioni nel corso del 2006 (quali creazioni di società partecipate o di distretti, poli scientifici o tecnologici, ecc. ) o quelle "indirette", come nuove normative a favore dell´innovazione, strumenti finanziari per le imprese, programmi di formazione per stimolare la competitività. . |
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ALL’ASSEMBLEA DELLE REGIONI D’EUROPA IL VENETO ELETTO NEL BUREAU POLITICO |
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Venezia, 13 novembre - La Regione del Veneto torna ad essere protagonista, dopo qualche anno di assenza, all’interno del Bureau dell’Are, l’Ufficio politico con compiti esecutivi delle linee programmatiche dell’Associazione. L’are, che riunisce 250 Regioni europee, rappresenta la più ampia rete di cooperazione interregionale presente in Europa, intendendo come tale anche l’area balcanica e centro-orientale oggetto delle politiche comunitarie di preadesione e di prossimità. L’elezione della Regione del Veneto si è avuta a Palma di Majorca, dove è in corso l’assemblea generale dell’Are e dove a rappresentarla è presente l’Assessore Stefano Valdegamberi. Già nelle prime sessioni di lavoro sono emerse chiare le priorità che l’Associazione intende darsi nel corso del prossimo anno di attività: modernizzazione ed internazionalizzazione dei sistemi di governance regionali, contribuire all’attuazione della strategia di Lisbona per lo sviluppo della coesione sociale in Europa, le questioni legate ad immigrazione, tutela dell’ambiente, sviluppo sostenibile, rafforzare la democrazia nel rispetto delle differenze culturali e piena attuazione del principio di sussidiarietà . “L’are –ricorda l’Assessore Valdegamberi – si conferma sempre più un importante forum di partecipazione, discussione, elaborazione di strategie politiche comuni tra le Regioni. Il Veneto vi ha aderito fin dal 1986, rinnovando l’adesione nel 2005 e l’ha confermata anche per il 2006 con un recente provvedimento. Appare sempre più chiaro – aggiunge l’esponente regionale – che per costruire un’Europa realmente democratica bisogna partire dalle Regioni, rendendole protagoniste pienamente coinvolte nei processi decisionali dell’Unione Europea. Le regioni devono rappresentare a pieno titolo un ponte tra i cittadini e le istituzioni comunitarie. L’elezione della Regione del Veneto all’interno del Bureau rappresenta il riconoscimento della sua politica europeista da sempre sostenuta e confermata dalla convinta partecipazione ad Alpe Adria e alla realizzazione dell’Euro Regione ”. . |
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"UN NETWORK PER LO SVILUPPO DELLA MACROREGIONE" |
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Mogliano Veneto, 13 novembre 2006 - "Un network per lo sviluppo della Macroregione": questo il tema del convegno organizzato da Eine (Enti di industrializzazione del Nord-est) a Mogliano Veneto, cui ha partecipato l´assessore alle Attività produttive della Regione Friuli Venezia Giulia, Enrico Bertossi, assieme all´omologo della Regione Veneto, Fabio Gava. Aperto dal presidente di Eine, Roberto Duz, il convegno si è poi articolato nella tavola rotonda - coordinata dal Claudio Pasqualetto de "Il Sole-24 Ore" - alla quale, oltre a Bertossi e Gava, hanno partecipato i presidenti di Unioncamere Fvg, Giovanni Pavan, e Veneto, Federico Tessari, il rappresentante del Metadistretto Logistico Regione Veneto, Gian Michele Gambato, il vicepresidente di Assindustria Udine, Adriano Luci. Eine, nato come aggregazione di alcuni Consorzi di Sviluppo industriale del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, oggi riunisce 12 Consorzi per un complesso di 4. 500 aziende per un totale di 45 mila addetti e ha assunto il connotato di un network in grado di generare, favorire lo sviluppo territoriale attraverso azioni di sistema, come ha chiarito Duz. Il convegno è stato occasione per presentare un protocollo d´intesa che sarà sottoscritto tra Eine e le due Regioni: "esso - ha spiegato il presidente di Eine - è un importante tassello all´interno del progetto di sviluppo geopolitico e geoeconomico indicato come macroregione, che punta ad aumentare la competitività del Nordest. I Consorzi oggi rappresentano delle vere e proprie autority di sviluppo, in grado di qualificare i territori di riferimento. Attraverso questo documento ci proponiamo di incrementare oltre all´erogazione di servizi, l´attività di coordinamento nel delicato processo di internazionalizzazione delle imprese". Davanti a quest´impostazione - che ha trovato l´interesse e l´adesione dei vari intervenuti - l´assessore Bertossi ha affermato che "se lo sviluppo economico è merito degli imprenditori, anche gli enti pubblici hanno il loro ruolo nel fornire indirizzi di politica industriale e di soluzione dei problemi infrastrutturali". "Nelle nostre due regioni siamo in presenza - ha continuato l´assessore - di un sistema economico forte, ma dobbiamo guardare in prospettiva e allora sarà evidente che il sistema delle piccole e piccolissime imprese che caratterizza i nostri territori rischia di entrare in crisi per problemi strutturali". Problemi strutturali che si chiamano dimensione troppo piccola: la quale spesso non consente la ricerca, l´internazionalizzazione, la rete commerciale, la qualificazione del prodotto, ecc. Davanti a questa situazione la Regione Friuli Venezia Giulia è intervenuta con la legge per le Pmi sia sulle singole imprese, favorendone lo sviluppo competitivo, sia sulle reti: dei distretti, della conoscenza e dei consorzi. E sono proprio questi ultimi che stanno vivendo un profondo cambiamento: da strumenti immobiliari stanno divenendo o dovranno divenire degli erogatori di servizi, dando un vantaggio competitivo alle aziende insediate. "In questo senso - ha continuato Bertossi - l´iniziativa di Eine e dell´accordo presentato appare positivo in quanto mettono in collegamento due Regioni con l´obiettivo di stimolare l´insediamento con servizi condivisi e il marketing territoriale". Un accenno infine alla Finanziaria nazionale che dà la sensazione di un freno al sistema economico "mentre oggi gli imprenditori hanno bisogno di segnali di ottimismo"; e alla politica industriale chiara che la Regione Friuli Venezia Giulia è stata in grado di fare in questi ultimi anni, evitando doppioni, investendo nelle infrastrutture e finanziando le imprese "a progetto" badando ai contenuti dei progetti, avendo così attenzione anche al rispetto del territorio. Anche per l´assessore Gava dall´accordo proposto possono venire ricadute positive per tutti: imprese, pubbliche amministrazioni e territorio. . |
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PER GLI ASPIRANTI IMPRENDITORI UNA SERIE DI INCONTRI LAINATE CREA IMPRESA |
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Lainate (Mi), 13 novembre 2006 – L’amministrazione comunale di Lainate promuove l’iniziativa “Lainate Crea Impresa”: un progetto di sviluppo locale che si propone di valorizzare la figura dell’imprenditore come elemento centrale della società e del contesto economico moderno, sostenendo e promuovendo il processo di formazione e sviluppo di nuove iniziative imprenditoriali, attraverso la selezione e il supporto delle idee di impresa che nascono sul proprio territorio. Diventare imprenditore rappresenta lo sbocco professionale per un numero crescente di persone, ma per creare un’impresa economicamente sana non sono sufficienti le sole capacità personali, l’impegno e le idee. Sono infatti necessari strumenti rivolti ad aspiranti imprenditori che, raccogliendo la sfida per la costituzione di una nuova impresa, intendano accrescere il proprio know-how per portarla al successo. L’obiettivo principale dell’iniziativa è quello di aumentare le possibilità di sviluppo e il tasso di sopravvivenza delle nuove imprese, con conseguenti riflessi sulla dinamica dell’economia locale e dell’occupazione, attraverso l’erogazione di servizi nella fase che precede la costituzione dell’impresa. Spesso infatti si constata che una delle cause di precoce chiusura di nuove iniziative imprenditoriali è la carente programmazione dell’attività e la difficoltà di sostenere costi iniziali non trascurabili per impostare un buon business plan. L’iniziativa, rivolta prioritariamente a giovani fra i 20 e 35 anni, dopo una prima fase di selezione delle idee imprenditoriali maggiormente promettenti, si articolerà in un programma di incontri tenuti da esponenti del mondo accademico, politico e imprenditoriale. In questo periodo di formazione sarà possibile per l’aspirante imprenditore prendere dimestichezza con le diverse dimensioni con le quali si dovrà confrontare: la concorrenza, l’analisi e le dinamiche del mercato di riferimento, le tecniche di previsione della domanda e il calcolo dei flussi economico/finanziari. Inoltre sarà dedicata particolare attenzione al tema dei finanziamenti alla creazione di impresa. Al termine di questo ciclo di seminari sarà fornito ai partecipanti il supporto alla stesura dei business plan, per verificare l’effettiva sostenibilità del progetto proposto. L’iniziativa sarà realizzata con il supporto di Politecnico Innovazione, un consorzio della Fondazione Politecnico di Milano, che si propone di incentivare la nascita di imprese ad alto contenuto tecnologico offrendo competenze professionali per lo start up d’impresa oltre che diffondere la cultura d’impresa e favorire la diffusione dell’innovazione tecnologica nel sistema imprenditoriale italiano collaborando con gli enti pubblici nella definizione delle politiche a sostegno dell’innovazione. . |
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EDILIZIA, LIGURE: "NEI PROSSIMI TRE ANNI DUEMILA NUOVI ALLOGGI DI EDILIZIA RESIDENZIALE SOCIALE" |
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Genova, 13 novembre 2006 - "Nel prossimo triennio verranno messi sul mercato 2000 nuovi alloggi di edilizia residenziale sociale". Lo ha detto l’8 novembre l´assessore alle Politiche Abitative della Regione Liguria, Bianca Maria Berruti, nel comunicare la scadenza della presentazione dei programmi locali di social housing, l´iniziativa messa in atto dalla Regione per lo sviluppo dell´edilizia residenziale pubblica e del programma canone moderato. "Su 2000 nuovi alloggi che saranno a disposizione in Liguria nei prossimi anni - ha detto l´assessore Berruti - il 40% dovrebbe interessare il tradizionale segmento che fa capo all´edilizia residenziale pubblica, cioè le cosiddette case popolari, mentre il restante 60% farebbe capo ad alloggi a canone moderato, cioè una delle innovazioni introdotte dalla Regione Liguria con l´esperienza del social housing". Ammontano a 13 le iniziative proposte dalle amministrazioni comunali in tutta la regione, quasi sempre presentati da più comuni in forma congiunta. Solo tre i programmi presentati da un solo comune. "Questa è una conferma - ha spiegato Berruti - della possibilità per i nostri comuni che presentano dimensioni più piccole rispetto alla media nazionale, di trovare soluzioni a problemi anche complessi come quelli della casa, sommando le forze e le risorse disponibili". Ad eccezione del comune di Genova che risponde ad un percorso attuativo differente rispetto alle altre realtà locali, quasi tutto l´arco ligure ha risposto all´appello. Su 33 amministrazioni locali individuate tra quelle a maggiore problematicità abitativa hanno risposto in 27, per un totale di 542. 576 abitanti (più del 91% della popolazione interessata). I comuni sono stati assistiti da Arred, l´agenzia regionale per il recupero edilizio. In questo momento è in corso l´istruttoria per la valutazione dei singoli programmi. "Si tratta - continua l´assessore Berruti - di un lavoro laborioso dato che ogni programma presenta una pluralità di interventi, il cui numero deve essere in grado di fronteggiare il fabbisogno di casa determinato dai comuni stessi". Al termine dell´istruttoria, fissata per la fine di novembre, potranno essere assegnate le risorse regionali destinate al cofinanziamento dei vari interventi edilizi che ammontano, per il 2006, a 23,5 milioni di euro. . . |
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CASE DI PRESTIGIO – ANALISI TECNOCASA |
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Milano, 13 novembre 2006 - Il mercato immobiliare, nel segmento delle tipologie di prestigio, si distingue per la presenza di “tratti” propri, che si scostano da quelli del mercato immobiliare residenziale. Dalle analisi fatte a Roma, Milano, Bologna e Napoli emerge che un fattore importante in questo tipo di compravendita è la qualità dell’immobile che deve rispondere a standard ben elevati. Le caratteristiche che non devono mai mancare sono il piano alto, possibilmente all’ultimo, la presenza di un terrazzo (anche piccolo) e metrature molto ampie. Nella quasi totalità dei casi si tratta di soluzioni d’epoca. A Milano risulta apprezzata la presenza del box, mentre a Roma gli acquirenti sembrano dare importanza anche all’esistenza dell’ascensore, spesso assente a causa della vetustà dell’immobile. L’offerta sul mercato per questi immobili più preziosi non è molto elevata. Da tener presente che questo tipo di abitazione proprio perché spesso sono inserite in contesti d’epoca, potrebbero essere soggette al vincolo delle Belle Arti, che comporta un diritto di prelazione nella compravendita a favore del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali. Entriamo adesso nel dettaglio di alcune realtà italiane. Milano - A Milano la richiesta per questi immobili si concentra soprattutto nelle aree intorno a Piazza Duomo e in Brera. Le metrature medie richieste superano i 90 mq. Chi vende una soluzione di prestigio nella maggioranza dei casi ne acquista un’altra dalle caratteristiche simili. Tra gli acquirenti persone che hanno sempre vissuto in quella zona e vogliono migliorare la loro situazione abitativa. Non mancano coloro che acquistano tagli di piccola metratura per i figli che studiano all’Università. A ridosso del Duomo gli immobili sono spesso adibiti ad uso ufficio, ma non lontano (via Lanzone, via Cappuccio, via Circo) sono disponibili palazzi d’epoca signorili costruiti tra il 1600 ed il 1800. Le soluzioni ristrutturate costano da un minimo di 9 mila € al mq fino ad un massimo di 12 mila € al mq. Brera è un’altra area di Milano molto richiesta da chi cerca soluzioni top. Negli ultimi tempi, gli immobili situati in corso Garibaldi, nel tratto compreso tra via Pontaccio e via Palermo, sembrano raccogliere maggiori consensi tra i potenziali acquirenti rispetto a quelli situati nel cuore storico del quartiere. Chi cerca un’abitazione in zona può trovare le tipiche case della “Vecchia Milano”, molto spesso ristrutturate (hanno travi a vista, parquet) e inserite in contesti con portineria e talvolta ascensore, aggiunto successivamente. E’ più difficile trovare tagli grandi, oltre i 100 mq, perché nel tempo sono stati fatti degli interventi di frazionamento. Le soluzioni ristrutturate registrano quotazioni medie che oscillano da 9 a 11 mila € al mq. Punte massime di 14 mila € al mq si possono toccare in rari casi in via Madonnina e Fiori Chiari. Su Milano poi i nuovi progetti residenziali in luogo di aree dismesse ( l’ex area Fiera, Santa Giulia, l’area dell’ex stazione di Porta Vittoria, Garibaldi-repubblica) prevedono tra le diverse realizzazioni immobiliari anche alcune di lusso (parliamo di abitazioni disegnate da architetti prestigiosi, palazzi con piscine e centri benessere, sistemi di sicurezza, parcheggi interrati, sistemi di domotica). Roma - A Roma le soluzioni di prestigio si trovano soprattutto intorno alle piazze più famose: piazza di Spagna, piazza Navona, piazza del Popolo, piazza Venezia e Campo dei Fiori. Ma ci sono anche via Veneto, via Cavour, la zona intorno al Colosseo. Una delle richieste avanzate è la vista sulla piazza, piuttosto che su un monumento o comunque, su uno scorcio storico della città. A cercare intorno al Colosseo, oltre ai professionisti, negli ultimi tempi anche acquirenti stranieri, che utilizzano l’abitazione sia come prima che come seconda casa. Questo target di clientela è in crescita. Le soluzioni ristrutturate con una vista o un affaccio particolare costano al massimo 10 mila € al mq, quelle da ristrutturare hanno prezzi intorno a 8500 € al mq. Chi cerca in piazza Navona, piazza di Spagna e piazza del Popolo predilige attici e superattici spesso di metratura superiore a 200 mq. A vendere e comprare questo tipo di immobili sono società immobiliari oppure famiglie nobili o professionisti. Si esprime una leggera preferenza per le tipologie da ristrutturare che permettono una maggiore personalizzazione (anche se bisogna considerare che i costi della ristrutturazione, su questo tipo di oggetti, potrebbe risultare particolarmente onerosa). Le quotazioni superano decisamente i prezzi medi di compravendita della zona. A titolo di esempio un’abitazione ristrutturata con affaccio su piazza Navona può arrivare a costare anche 18 mila € al mq. Bologna - Le abitazioni di prestigio a Bologna si concentrano prevalentemente nella zona pedonale di via D’azeglio, via Farini e via Castiglione. I tagli richiesti superano spesso i 180 mq. Il target per questo tipo di immobili è quasi sempre la famiglia; spesso sono professionisti la cui vita professionale ruota intorno al Centro e che nella quasi totalità dei casi ha sempre abitato in zone centrali. Difficilmente chi abita fuori dalle mura si sposta. Le quotazioni per gli immobili di prestigio in queste zone possono andare da un minimo di 4900 € al mq fino ad un massimo di 6000 € al mq. Punte anche di 7000 € al mq possono essere raggiunte per tipologie che affacciano su piazza Maggiore, ma l’offerta della zona è talmente bassa e le compravendite sono molto rare. Napoli - A Napoli il mercato immobiliare d’elite si trova nella zona di Posillipo e in via Petrarca, via Catullo, via Scipione Capece. A Posillipo si possono trovare appartamenti inseriti in palazzi signorili in stile liberty o del Xviii secolo, con soffitti con affreschi e travi a vista. Le tipologie ristrutturate possono raggiungere top prices di 11-12 mila € al mq. Sono disponibili anche delle soluzioni indipendenti, con accesso al mare e posto barca privato che si trattano a prezzi minimi di 10 mila € al mq (le compravendite su queste tipologie sono poco frequenti). Acquistano soprattutto professionisti che hanno sempre vissuto in zona o che si spostano dal Centro per avere più tranquillità. Chi vende o lo fa per acquistare un altro immobile nella stessa zona o per ricavare denaro da investire in altri immobili (anche in altre zone, dove i prezzi sono più contenuti) oppure perché ormai ha raggiunto un’età avanzata e si sposta nella vicina Mergellina, più servita a livello commerciale e quindi più comoda. Soluzioni signorili, costruite tra gli anni ’60 e gli anni ’70, sono disponibili in via Catullo, via Petrarca, via Scipione Capece: parliamo di soluzioni dalle metrature superiori ai 180 mq, inserite a volte in parchi con piscina e campi da tennis, in condomini prestigiosi con non più di cinque/sei famiglie. Gli immobili situati in via Catullo, in particolare, offrono una vista panoramica sul Golfo di Napoli e sull’intera città e per questo, possono registrare top prices di 10-11 mila € al mq.
Top Prices |
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Milano |
signorile nuovo |
Borgonuovo - via dei Giardini |
9000 |
Corso Vittorio Emanuele |
9000 |
Fiori Chiari - Madonnina |
8500 |
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Roma |
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Piazza Navona |
10000 |
Pantheon |
10500 |
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Torino |
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Centro - Accademia Albertina |
4200 |
Gran Madre - Moncalieri |
4100 |
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Napoli |
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Petrarca - Orazio |
10000 |
Mergellina |
8000 |
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Bologna |
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Murri |
6000 |
San Mamolo |
7000 |
Urbana |
5100 |
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Genova |
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Albaro |
5000 |
Quinto |
5000 |
Quarto Mare |
4500 |
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Verona |
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Centro storico - Filippini |
5000 |
Borgo Trento |
3900 | . |
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ANALISI DEL MERCATO IMMOBILIARE DI FIRENZE |
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Firenze, 13 nvoembre 2006 - Le quotazioni immobiliari a Firenze hanno evidenziato una crescita nel primo semestre del 2006 dell’1. 4%. Andamento dei prezzi nel tempo
1997 |
1998 |
1999 |
2000 |
2001 |
2002 |
2003 |
2004 |
2005 |
I semestre 2006 |
+5% |
+10. 1% |
+8% |
+3. 6% |
+13. 2% |
+17. 4% |
+13. 9% |
+5. 4% |
+2. 1% |
+1. 4% | Il mercato immobiliare del Centro sembra ormai avviato ad una fase di tranquillità. La domanda per investimento è meno forte che in passato, mentre quella diretta sembra essere invariata. Non mancano coloro che acquistano l’immobile per poi frazionarlo e rivenderlo oppure affittarlo. I locatari sono per lo più studenti, italiani o stranieri e lavoratori trasfertisti. Per un bilocale si spendono da 700 a 800 € al mese. I tagli più richiesti oscillano da 25 a 70 mq. Le zone più prestigiose sono piazza di S. Croce, piazza del Duomo, piazza Pitti, piazza della Signoria, dove si possono raggiungere anche cifre di 8000-9000 € al mq per tipologie ristrutturate. Per ovviare al problema dei parcheggi in zona si è proceduto a costruirne uno sotterraneo in piazza S. Ambrogio. In crescita le quotazioni immobiliari di Bellariva, quartiere a sud della città, ben servito e con delle aree verdi che lo rendono appetibile a coloro che cercano immobili di qualità. La tipologia maggiormente richiesta è il trilocale e l’offerta abitativa riguarda per lo più abitazioni costruite a cavallo degli anni ’60-’70, i cui prezzi oscillano da 3400 a 4000 € al mq. In futuro il quartiere sarà interessato dall’arrivo della metropolitana. In leggero ribasso le quotazioni di Panche, dove si riscontra una certa difficoltà a collocare tipologie oltre i 90 mq. Resta positivo il mercato dei bilocali. Da segnalare la costruzione di appartamenti, in edilizia pubblica e privata, nell’area compresa tra Careggi e Sesto Fiorentino. Il nuovo si tratta a 4000 € al mq. Gli acquirenti della zona si dividono in maniera abbastanza equa tra investitori ed utilizzatori diretti dell’immobile. Chi acquista per investimento destina tra 180 e 230 mila €. Il costo di un posto letto a studente oscilla da 250 a 350 € al mese. Non lontano infatti sorgono il Polo Universitario dell’ex area Fiat e quello di Carreggi. In salita del 3. 4% le quotazioni immobiliari di Puccini–demidoff. In particolare il rialzo più sensibile si è avvertito su bilocali e trilocali. In crescita la richiesta di immobili con annesso posto auto. Nel quartiere non lontano dall’ex area Fiat, dove è in fase di ultimazione il Palazzo di Giustizia, sono in costruzione appartamenti in edilizia privata e locali commerciali. Il nuovo si tratta a 4000-4200 € al mq. L’offerta abitativa della zona include prevalentemente palazzine degli anni ’65-’70, valutate in media da 2700 a 3200 € al mq. Non mancano terratetti degli anni ’50, la maggior parte da ristrutturare. Mercato particolare quello di Coverciano–san Salvi, quartiere alla periferia della città che si sviluppa verso le colline di Settignano. L’offerta immobiliare si distingue a seconda che ci si avvicini o meno a questa frazione. Infatti nell’area a ridosso di Settignano prevalgono le tipologie di prestigio, palazzine o ville singole immerse nel verde e le quotazioni possono arrivare a costare anche 5000-6000 € al mq. Non mancano acquirenti tedeschi ed inglesi. Spostandosi verso il Centro, la zona diventa più popolare, con condomini risalenti agli anni ’60. Un buon usato costa 3700 € al mq. Si registra inoltre, come forma di investimento, una discreta richiesta di immobili già locati. In corso i lavori per la linea tramviaria che collegherà diversi quartieri della città. Si prevede un tracciato di 20 km (linea 1 da Firenze S. M. Novella a Scandicci; linea 2 Peretola Aeroporto–duomo–piazza della Libertà; linea 3 Ospedale di Careggi–viale Europa). Ipotizzate delle diramazioni della linea 1 (per Rovezzano) e della linea 3 (per Bagno a Ripoli).
Domanda |
Monolocali |
2 locali |
3 locali |
4 locali |
5 locali |
Luglio 2006 |
9. 4% |
34. 1% |
32. 9% |
18% |
5. 6% |
Luglio 2005 |
11. 7% |
31. 4% |
33. 8% |
16. 7% |
6. 4% | Tra luglio 2005 e luglio 2006 è cresciuta la domanda sul mercato di bilocali e quattro locali. In diminuzione la richiesta di monolocali (-2. 3%), trilocali (-0. 9%) e cinque locali (-0. 8%).
Offerta |
Monolocali |
2 locali |
3 locali |
4 locali |
5 locali |
Luglio 2006 |
3% |
20. 9% |
28. 4% |
35. 8% |
11. 9% |
Luglio 2005 |
7. 7% |
26. 2% |
33. 8% |
23. 1% |
9. 2% | Diminuisce la presenza sul mercato di monolocali, bilocali e trilocali. In compenso si registra un aumento notevole dell’offerta di quattro locali, che in un anno, sono passati da 23. 1% a 35. 8%. Fonte: Ufficio Studi Tecnocasa . |
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ANALISI DEL MERCATO IMMOBILIARE DI AREZZO |
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Arezzo, 13 novembre 2006 - Le quotazioni degli immobili sono diminuite dell’11. 1% nella prima parte del 2006. Sul mercato sono stati immessi numerosi bilocali, anche di nuova costruzione, mentre la domanda si è spostata verso tagli più grandi. L’eccesso di offerta di bilocali si sta verificando anche sul fronte locativo. Nel Centro Storico permane la domanda per investimento. Si possono acquistare abitazioni costruite dal Xiii al Xviii secolo, valutate 1800-2000 € al mq se da ristrutturare e 3000-3500 € al mq se già ristrutturate. Infatti un bilocale può costare 120 mila € ed essere affittato ad un canone massimo di 500 € al mese. Top prices di 5000 € al mq per soluzioni di pregio situate in piazza Grande. Il rialzo delle richieste dei venditori di abitazioni situate nell’immediata vicinanza del Centro storico ha trascinato anche i prezzi degli immobili del Centro stesso, che sono cresciuti anche in quest’ ultimo semestre. Sempre arduo trovare dei box in zona, per questo c’è la tendenza a sfruttare come tali le botteghe ormai in disuso, a volte sottoposte a cambiamento di destinazione d’uso. Numerose richieste di abitazioni si concentrano nella zona Giotto, molto verde, per la presenza del parco Pertini e dove sono disponibili appartamenti degli anni ’70, valutati, se ristrutturati, intorno a 2000 € al mq. A seguire nella scala delle richieste ci sono le abitazioni realizzate tra gli anni ’50 e gli anni ’80 situate in via Marco Perennio, compravendute a prezzi medi di 1200 € al mq da ristrutturare e 1500 € al mq se in buone condizioni. Chi desiderasse delle soluzioni indipendenti, semindipendenti e piccoli condomini si orienta verso le località di Santa Firmina, Bagnoro, Le Pietre e Tregozzano. Le soluzioni a schiera non superano i 250 mila €, le porzioni bifamiliari arrivano a 350 mila €, le soluzioni indipendenti possono toccare 500 mila €. Il mercato delle nuove costruzioni avrà sicuramente slancio dall’approvazione del nuovo Piano Regolatore che porterà allo sviluppo edilizio della zona che va dagli Archi dell’Acquedotto fino a alla Porta di San Clemente; questo comporterà un incremento dell’offerta immobiliare che andrà a calmierare i prezzi della città. Al momento sono state ultimate le villette a schiera, i terratetti e gli appartamenti della zona di Pantano, a nord-est di Arezzo, richiesta perché comoda per raggiungere il Centro e le vicine colline. Continuano i lavori nell’ex area Garbasso, dove sarà trasferito il Tribunale Nuovo e dove sono in costruzione quadrifamiliari, villette a schiera, condomini con appartamenti di varie tipologie ed immobili ad uso direzionale e commerciale. Le quotazioni medie sono di 2500 € al mq. In crescita la componente di acquisto da parte di stranieri che prediligono tagli grandi e hanno una disponibilità di spesa media di 150 mila €. Fonte: Ufficio Studi Tecnocasa. . |
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ANALISI DEL MERCATO IMMOBILIARE DI SIENA |
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Siena, 13 novemrbe 2006 - Le quotazioni immobiliari di Siena nei primi sei mesi dell’anno sono diminuite del 2. 5%. Da segnalare un calo nel numero di richieste, in particolare di quelle destinate all’investimento. L’elemento determinante per la conclusione delle compravendite sembra essere, quasi esclusivamente, la qualità dell’immobile. Nel Centro storico della città si registra una elevata presenza di appartamenti (oltre i 100 mq) invenduti sul mercato. Più apprezzati dalla clientela i tagli fino a 70-80 mq, acquistati anche da investitori, per lo più genitori di studenti universitari. Dentro le mura prevalgono le soluzioni d’epoca, che partono dal Xii secolo, quasi sempre di proprietà di enti o società. Poco distante da piazza del Campo le soluzioni ristrutturate possono toccare punte di 7000 € al mq, soprattutto per i piccoli tagli. In media le soluzioni da ristrutturare in zona costano 4000 € al mq, quelle ristrutturate invece 5000-5500 € al mq. Ad acquistare sono in prevalenza persone che tornano a vivere in Centro, dipendenti di banche e, in minor parte, investitori. Tra i quartieri richiesti da chi abita a Siena, c’è S. Prospero, che si divide tra la parte Alta e la parte Bassa. A S. Prospero Alta, zona residenziale e tranquilla, sono disponibili villette singole, bifamiliari, quadrifamiliari, valutate in media 5000 € al mq. A S. Prospero Bassa invece sono disponibili appartamenti degli anni ’60-’70 valutati in buone condizioni 4000 € al mq. Buona la domanda anche per le abitazioni di Acqua Calda, quartiere residenziale più distante dal Centro, dove per un buon usato si spendono 2500-3000 € al mq. Ambite anche le soluzioni situate a Scacciapensieri, quartiere a nord della città, dove si possono acquistare case indipendenti con giardino (villette singole, bifamiliari, trifamiliari) ed appartamenti in piccoli condomini, a 3500 € al mq. L’offerta immobiliare in futuro è destinata ad incrementarsi in seguito all’immissione di abitazioni di nuova costruzione sul mercato, ricavate dal recupero dell’ex Consorzio Agrario, dove si procederà ad interventi di tipo residenziale e commerciale e dai lavori a Porta Pispini e Colonna S. Marco. A questo si deve aggiungere la nascita di nuove costruzioni nelle periferie intorno alla città (Isola D’arbia, Monteroni d’Arbia, ecc) compravendute a 2500 € al mq. Fonte: Ufficio Studi Tecnocasa . |
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ANALISI DEL MERCATO IMMOBILIARE DI ANCONA |
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Milano, 13 novembre 2006 - Le quotazioni immobiliari sono rimaste stabili ad Ancona, nei primi sei mesi del 2006. Si segnala la diminuzione della domanda per investimento, l’incremento dei tempi medi di vendita e gli acquisti da parte di cittadini stranieri. Questi ultimi in particolare, che lavorano soprattutto presso il Porto, provengono da Bangladesh e Cina. Comprano prevalentemente trilocali, convivono spesso con altre famiglie e si concentrano maggiormente intorno alla Stazione, dove ci sono condomini degli anni ’40-’70, ex Iacp, valutati in media intorno a 1500-1600 € al mq. In corso Carlo Alberto si possono trovare condomini degli anni ’40, al massimo di tre piani, valutati 1200-1300 € al mq se da ristrutturare. Sono presenti anche delle nuove costruzioni, residenziali, direzionali e commerciali che hanno prezzi di 2800-2900 € al mq. Il proseguimento di corso Carlo Alberto è via delle Grazie, che con via Fano e via Macerata definisce l’omonima zona Grazie, residenziale e ben servita, dove per le realizzazioni della fine degli anni ’70 ed inizi degli anni ’80 si spendono 1900 € al mq. Continua il processo di rivalutazione della zona di Palombare, dove prima c’erano magazzini e negozi che ormai in disuso, sono stati trasformati in immobili residenziali e sono valutati 2300-2400 € al mq. Miglioramenti sono avvenuti anche in zona del Piano, dove si è registrato un incremento delle attività commerciali e si procede alla ristrutturazione degli immobili degli anni ’40-’60. Un buon usato costa 1800-1900 € al mq. La presenza dell’Università nelle zone di Tavernelle (facoltà di Agraria ed Ingegneria), Villa Rei e Torrette (facoltà di Medicina e Biologia e il principale ospedale della città) determina la presenza di acquisti per investimento. Chi invece desidera comprare delle soluzioni singole, deve optare per le località di Brecce Bianche e Passo di Varano, dove si trovano soluzioni indipendenti e a schiera degli anni ’80, valutate in media 2000 € la mq. Tra gli interventi che interesseranno la città il piano di recupero relativo all’ex ospedale Umberto I, dove si intende riqualificare l’intera area nel rispetto del patrimonio storico ed architettonico con l’inserimento di nuclei residenziali e di servizi a livello di quartiere (incremento del verde pubblico, nuovi parcheggi, un centro civico e strutture sanitarie di base). Si prevede poi la riqualificazione del quartiere di Guasco–san Pietro, in particolare il recupero dell’immobile dell’ex Istituto Fermi da cui il Comune conta di ricavare oltre 100 alloggi. Un importante intervento di edilizia popolare riguarderà piazza Aldo Moro dove sorgeranno circa 120 alloggi, un parcheggio interrato e saranno sistemate le aree verdi. Fonte: Ufficio Studi Tecnocasa . |
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ANALISI DEL MERCATO IMMOBILIARE DI PESARO |
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Milano, 13 novembre 2006 - Quotazioni degli immobili stabili a Pesaro nel primo semestre del 2006. Fra i fenomeni manifestatisi nel periodo la flessione nella richiesta di piccoli tagli a vantaggio dei trilocali, anche per effetto della diminuzione della domanda d’investimento e l’allungamento dei tempi di vendita. Anche la disponibilità media di spesa è in calo e si attesta attualmente intorno a 180 mila €, contro i 200 mila € dell’anno scorso. Il mercato delle locazioni lancia segnali negativi, per un eccesso di offerta di abitazioni da locare. La richiesta è in calo, in particolare quella da parte di istituti bancari per i propri dipendenti e quella esistente spesso vede protagonisti cittadini dell’Est europeo. Questi ultimi se decidono di acquistare si spostano nei paesi dell’entroterra, dove i prezzi sono più abbordabili. Nel Centro storico della città sono ormai ultimati gli interventi di frazionamento degli immobili dei primi anni del 1900 situati nelle adiacenze di via Rossini e corso Xi Settembre. In futuro le operazioni di questo tipo potrebbero diminuire notevolmente in seguito alla cessazione di alcune agevolazioni fiscali sui frazionamenti e le ristrutturazioni previsti per gli immobili nel Centro storico. Al momento per una soluzione da ristrutturare si pagano 2000-2300 € al mq, per quelle ristrutturate 3100-3300 € al mq. In Centro sono stati costruiti box, dati in prelazione agli abitanti della zona e uffici. Un box singolo costa in media 30 mila €. Quotazioni più elevate si registrano per gli immobili situati nella zona Mare (viale Trieste,viale Trento). In prima fila, dove comunque prevale la presenza di strutture alberghiere, si possono trovare per lo più appartamenti degli anni ’50, ville indipendenti e appartamenti ricavati da trasformazione di vecchi alberghi. Un’offerta immobiliare maggiore si riscontra in seconda fila dove sono disponibili un maggior numero di appartamenti , case indipendenti e a schiera degli anni ’30-’40. Le soluzioni in buona condizione costano 3500 € al mq. Tra le zone semicentrali della città segnaliamo Pantano Bassa, tra la Ferrovia e via Giolitti, dove ci sono piccoli condomini e tri-quadrifamiliari costruite negli anni ’60-’70. Un buon usato costa in media 2200-2500 € al mq. La zona è molto richiesta perché adiacente al Centro della città. Al di là di via Giolitti, verso Cellette si possono acquistare appartamenti in condomini degli anni ’80, le cui quotazioni sono di 1800-2100 € al mq. Dovrebbe essere pronta entro l’anno la bretella autostradale che migliora i collegamenti dei quartieri periferici con la città. A beneficiarne saranno questi ultimi e le zone semicentrali che registreranno una notevole diminuzione del traffico. Un fenomeno che negli ultimi anni sembra interessare la zona è l’acquisto di case rurali o casali nell’entroterra da parte di stranieri, in particolare inglesi ed olandesi. La loro disponibilità di spesa si aggira di solito intorno a 200 mila, al massimo 300-350 mila €. Prediligono tagli di almeno 200 mq, possibilmente da ristrutturare, e un minimo di un ettaro di terreno annesso. Fonte: Ufficio Studi Tecnocasa . |
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ANALISI DEL MERCATO IMMOBILIARE DI PERUGIA |
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Milano, 13 novembre 2006 . Nel primo semestre del 2006 le quotazioni immobiliari di Perugia sono diminuite dello 0. 6%. In particolare si registra una riduzione della richiesta di monolocali, più difficili da collocare sul mercato degli affitti. Nel Centro storico la presenza di numerosi studenti universitari mantiene sempre viva l’attenzione verso il mercato immobiliare. A titolo di esempio un trilocale, la tipologia più richiesta, in buone condizioni può costare 150 mila € ed essere affittato a 600 € al mese. In zona si possono trovare sia soluzioni signorili, con affreschi, giardini pensili, terrazzi e cortili importanti, che tipologie più economiche. L’età media di costruzione oscilla dal 1400 al 1800. Le soluzioni da ristrutturare partono da 2000 € al mq, quelle ristrutturate costano 3000-3200 € al mq, con punte di 5000 € al mq che si possono raggiungere per tipologie esclusive in corso Vannucci. Per la fine dell’anno sarà pronta la metropolitana di superficie che collega Madonna Alta al Centro Storico. Prevalgono ad Elce, dove si concentrano numerose facoltà universitarie, gli acquisti per investimento. Si ricercano trilocali e una camera singola per studente si affitta a 250 € al mese. La tipologia abitativa più diffusa è l’appartamento in condomini degli anni ’70, che in buone condizioni si compravende a 2000 € al mq. Più ricercati, come abitazione principale, gli immobili signorili presenti a Castel Bruciato, dove si possono acquistare sia soluzioni a schiera degli anni ’70 che appartamenti in buone condizioni a 2000 € al mq. In lieve calo la richiesta di abitazioni da mettere a reddito in alcune zone di Monteluce, in particolare sulla via Eugubina Bassa. Il motivo è da ricercarsi nello spostamento del Polo Ospedaliero e della facoltà di medicina nel quartiere di San Sisto. Al loro posto sarà costruito un nuovo “polo” per la città con funzioni residenziali, commerciali, direzionali e di pubblica utilità. Tutto questo, in una prospettiva di medio lungo termine, porterà ad una rivalutazione della zona, che presenta diversi vantaggi, quali la vicinanza al Centro storico, che sarà ulteriormente ridotta con il Minimetro e un’importante area verde. Resta invece appetibile per investimento il Toppo di Monteluce, non lontano dal Centro storico della città, dove sono disponibili soluzioni in stile liberty degli anni ’50 valutate 2500 € al mq se ristrutturate e 1500-1600 € al mq se da ristrutturare. In via Eugubina e le strade limitrofe invece sono disponibili condomini degli anni ’60 valutati a 2000 € al mq. San Sisto ha beneficiato dello spostamento dell’Ospedale sito a Monteluce, che si va ad aggiungere a quello già esistente in zona. Sono infatti numerose le richieste di bilocali per investimento, per i quali si vogliono spendere cifre non superiori a 150 mila €. La zona si è sviluppata tra la seconda metà degli anni ’70 e gli anni ’90: molti immobili sono stati costruiti in edilizia Peep per facilitare gli operai che lavoravano nella vicina industria della Perugina. Per un usato si pagano 1600-1650 € al mq. Positivo il mercato delle locazioni, alimentato soprattutto da studenti e personale dell’Ospedale. Un bilocale si affitta a 400-500 € al mese, un posto letto va da 150 a 200 € al mese. Più signorile la zona di Prepo, molto richiesta ma con pochi immobili in offerta. Si trovano per lo più piccoli palazzi di 2-3 appartamenti, costruiti negli anni ’70. Un buon usato costa 1800 € al mq. Si registra, in particolare nella zona di Ponte della Pietra, una certa domanda di acquisto da parte di cittadini stranieri, impiegati prevalentemente nelle industrie della zona. Prediligono tagli da 75-80 mq e spesso contraggono mutui di importi medi di 140 mila €. Tra i progetti futuri per la città la trasformazione dell’ex fabbrica Colussi in un centro multifunzionale con residenze, uffici ed in minima parte spazi commerciali per una superficie totale di 38 mila mq. Fonte: Ufficio Studi Tecnocasa . |
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DONNE E SICUREZZA IN EUROPA |
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Firenze, 13 nvoembre 2006 - Sicurezza , Innovazione e Risparmio energetico sono i temi trattati a Firenze in occasione della Giornata europea di lavoro e di presentazione al pubblico ed alla stampa dei dati più recenti italiani ed europei. “Serve un’ Agenzia Europea dell’Abitare”, sottolinea l’on. Federica Rossi Gasparrini, Presidente di Holding Famiglia e Vice-presidente del Movimento Mondiale delle Mamme,”ecco perchè abbiamo organizzato questo convegno in occasione della 3a edizione della Giornata Europea sulla Sicurezza degli Ambienti di Vita. In Italia e in Europa gli incidenti negli ambienti di vita sono in aumento e la normativa è carente e, a volte troppo spezzettata, inoltre manca una Politica ed una Cultura organica dell’Abitare in Sicurezza e in linea con le innovazioni tecnologiche e la politica del Risparmio Energetico. Tra i relatori presenti, oltre all’on Federica Rossi Gasparrini e al Sindaco di Firenze, dr. Leonardo Domenici , ci saranno l’On. Vannino Chiti , Ministro per i Rapporti con il Parlamento, il Dr. Enrico Rossi, Assessore Diritto alla Salute Regione Toscana e Coordinatore alla Conferenza Stato Regioni della Commissione Salute, il Prof. Vincenzo Mungari, Presidente Inail, il Dr. Donato Greco, Direttore Ministero Sanità, il Dr. Paolo Bertoldi, Direttore del Centro Ricerche per il Risparmio Energetico – Commissione Europea, il Dr. Gianfrancocostanzo,dipartimento Innovazione– Ministero della Salute. Nella mattinata viene presentata la “Guida per vivere sicuri” dalla Regione Toscana e sono premiati gli allievi dell’Accademia Belle Arti di Carrara. I temi della Giornata europea sono : la raccolta firme in Parlamento su istanza Unione Europea per Agenzia Europea dell’Abitare ; i dati sulla sicurezza: Inail e Ministero della Salute; i Programmi di prevenzione delle regioni, secondo la legge 493/1999 Ministero della Salute e Rossi; gli ultimi dati sugli incidenti domestici raccolti dalla rete del “Pronto Soccorso”, le norme sul risparmio energetico in finanziaria, e il fatto che dal 2007 , per le famiglie, si prospetta il mercato dell’energia elettrica. “Solo se si guarda agli infortuni domestici, si vede che sono in continua crescita e non solo tra le casalinghe. I dati parlano chiaro: la casa - nonostante il nostro sentirvisi sicuri - è un ambiente insidioso, all´interno del quale oltre 3 milioni di persone l´anno subiscono incidenti di varia natura e gravità e un ambiente di vita, come la cucina, vede il verificarsi del 58% degli incidenti domestici. Inoltre “, dice l’on. Federica Rossi Gasparrini,” ogni anno in Italia solo per riscaldare le nostre abitazioni bruciamo quasi circa 15 miliardi di metri cubi di gas, 6 miliardi di litri di gasolio, oltre 2 milioni di tonnellate di combustibili solidi come il carbone e la legna. Il risultato è che finiscono nell´aria circa 370. 000 tonnellate di sostanze inquinanti come ossidi di zolfo. Questo nostro convegno,” spiega l’on. Federica Rossi Gasparrini,” approfondisce dati e problematiche estremamente attuali e strettamente legate tra loro : oggi giorno si amplia il dibattito sul tema della necessità di una Nuova Cultura della Prevenzione dell’Abitare fra Sicurezza, Innovazione e Risparmio energetico. Con la Giornata Europea che celebriamo domenica 12 novembre a Firenze , alla presenza della massime autorità, intendiamo porre la Famiglia al centro dello sviluppo tecnologico in atto, al centro delle tematiche di sensibilizzazione e prevenzione, quale interlocutrice diretta di imprese ed istituzioni. E’ importante sottolineare ,” spiega l’On. Federica Rossi Gasparrini,”che stiamo raccogliendo le firme alla Camera ed al Senato per formalizzare la richiesta alla U. E. Dell’agenzia Europea dell’Abitare, con sede in Italia”. I dati riportati sono abbastanza preoccupanti: ben 4 milioni di incidenti domestici all’anno contro i trecentomila in auto, che provocano circa 8. 000 morti. Tre italiani su dieci sono coinvolti, uno su due è comunque a rischio. Percentuale che aumenta per le casalinghe e per gli abitanti del Centro-sud. La causa principale degli infortuni domestici è costituita non sempre e solo da comportamenti individuali, che di sovente espongono a grossi rischi non solo i soggetti in questione, ma anche i loro familiari, i coinquilini e i vicini di casa. Tra le altre cause troviamo le caratteristiche dei prodotti che entrano in casa e la qualità del sistema abitativo: basti pensare alle infiltrazioni e alle perdite d’acqua, un problema con cui deve fare i conti una casa su quattro nelle regioni del Sud. Gli incidenti domestici rappresentano una piaga spesso sottovalutata. Scottature, olgorazioni, corto circuiti, fughe di gas e piccoli incendi possono rappresentare un serio rischio e portare a conseguenze fatali. I tipi di incidente che si verificano con maggior frequenza sono le cadute, gli urti, i tagli e le ustioni, mentre i luoghi dove maggiormente tali incidenti si verificano sono la cucina, il bagno, le scale ed altri ambienti ove è la particolare struttura costruttivo-architettonica (pavimento, spigoli ed altri parti fisse) all´origine dell´incidente. “Il primo problema posto dal fenomeno in questione,” dice l’on Gasparrini,” è , come viene rilevato anche al Ministero della Salute, ancora oggi quello di migliorare ed uniformare, sia livello nazionale che a livello comunitario, le metodiche e le modalità per la raccolta di dati quanto più possibile attendibili e confrontabili sui vari aspetti (sesso, età, attività svolta, agente causale dell´evento, luogo ove lo stesso si è verificato, tipo di lesione, ecc. ) del fenomeno stesso. Il secondo stadio è costituito dalla sorveglianza epidemiologica delle lesioni causate dagli incidenti, con l´ausilio del sistema comunitario di raccolta dati e del programma di scambio di informazioni sulle lesioni personali basato sul rafforzamento ed il miglioramento dei risultati conseguiti tramite il sistema Ehlass. Il terzo stadio consiste, nello sviluppare politiche di prevenzione, attraverso la diffusione di linee guida e l´effettuazione di campagne di informazione e di educazione alla sicurezza, volte a ridurre l´incidenza degli infortuni in ambito domestico L´esame dei dati rilevati conferma, nel complesso, l´andamento allarmante del fenomeno infortunistico in ambito domestico registrato negli ultimi anni e, quindi, non solo riafferma la necessità di continuare il monitoraggio affinando ed estendendo sempre più le tecniche di rilevamento, ma anche, e soprattutto, l´esigenza di ridurre in maniera significativa la portata e l´incidenza del fenomeno, mediante la diffusione di linee guida comportamentali e l´attivazione di campagne informative volte alla graduale instaurazione di una cultura della prevenzione e della sicurezza”. Sito Internet www. Donne. It e www. Casasicura. Info In questo sito il Ministero delle Attività Produttive informa sui più importanti aspetti della sicurezza in casa (sicurezza degli impianti domestici (gas, corrente, . ) ; sicurezza degli apparecchi domestici ; sicurezza alimentare, sicurezza per le fasce deboli) . |
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ALLE DONNE LOMBARDE FONDI PER AVVIARE ATTIVITA´ PROFESSIONALI |
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Milano, 13 novembre 2006 - Le donne lombarde che vogliono avviare o sviluppare la loro attività professionale possono ottenere dalla Regione Lombardia un contributo finanziario, a fondo perduto, fino a un massimo di 15. 000 euro. La Giunta regionale ha infatti approvato, su proposta dell´assessore all´Istruzione, Formazione e Lavoro, Gianni Rossoni, i criteri per l´assegnazione dei "contributi regionali a sostegno delle nuove attività professionali femminili nel territorio lombardo". Possono presentare domanda di contributo le donne iscritte agli albi professionali della Lombardia e che hanno cominciato ad esercitare la libera professione dopo il 1° gennaio 2003. Assunto per sostenere e sviluppare l´occupazione femminile, incentivando le nuove attività professionali, il provvedimento favorisce anche le donne che hanno più di 40 anni e che, a causa di particolari situazioni familiari e di disoccupazione, erano uscite dal mondo del lavoro e ora vi sono rientrate o intendono rientrarvi. I contributi riguardano sia lo sviluppo di un´attività professionale, per chi l´ha avviata dopo il 1° gennaio 2003, sia a sostegno della fase di avvio di una nuova attività professionale. In questo caso l´inizio dell´attività dovrà avvenire entro sei mesi dalla concessione del contributo. Le spese per le quali si può chiedere il contributo si riferiscono all´acquisto di hardware, software, personal computer, beni e arredi, purché strettamente pertinenti all´attività svolta. Si può chiedere il contributo anche per le spese per ristrutturare l´immobile destinato ad ospitare l´attività professionale. Il contributo è, al massimo, del 50% delle spese documentate (al netto dell´Iva) e non può superare, come si è detto, la somma di 15. 000 euro. "E´ un´iniziativa avviata lo scorso anno - precisa l´assessore Rossoni - e che ha avuto un buon risultato. Sono state infatti 259 le domande che sono state accolte, ottenendo il contributo regionale. Questo provvedimento si affianca ad altri che la Regione ha messo in campo per ridurre la disparità tra uomini e donne; in particolare in quelle professioni tradizionalmente maschili, quale quelle del lavoro qualificato e del lavoro autonomo. Ne sono esempio il Programma Saturno per sostenere il lavoro autonomo e il Progetto Ingenio, destinato anche a sostenere le donne impegnate nella ricerca". . . |
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DEMOCRAZIA DIRETTA, CONFERENZE ORGANIZZATE DAL SERVIZIO DONNA |
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Bolzano, 13 novembre 2006 - La democrazia diretta come strumento per rendere le donne più partecipi della vita politica e sociale. Sarà questo l´argomento di due conferenze e un workshop in programma il 15 e 16 novembre a Bolzano e Merano. Sia le due conferenze che il workshop saranno tenuti da Brigitte Kenkers e Anna Capretti. Il primo appuntamento è per mercoledì 15 novembre, alle ore 18, presso il cortile interno di Palazzo Widmann a Bolzano. La conferenza sarà replicata due ore più tardi, dunque alle 20, presso il museo della donna, in via Portici 28 a Merano. Il giorno seguente, giovedì 16 novembre, è invece in programma un workshop alla Kolpinghaus di via Kolping 3 a Bolzano. Per informazioni e iscrizioni è possibile rivolgersi al Servizio Donna, in via Crispi 3 a Bolzano. Telefono 0471 411180, e-mail serviziodonna@provincia. Bz. It . |
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ANTONELLA MIGLIORE NUOVO DIRETTORE DELLE RISORSE UMANE DI JEFFERSON WELLS, MULTINAZIONALE AMERICANA DI CONSULENZA AZIENDALE |
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Milano, 13 novembre 2006 - Antonella Migliore porta in Jefferson Wells la sua decennale esperienza maturata, nella funzione risorse umane, in società nazionali ed internazionali. Ha collaborato con: Eurosearch Consultants, Michael Page Italia, Bizmatica Spa e Somfy International (3700 dipendenti 600 mio fatturato) dove aveva la responsabilità di gestire il personale delle filiali nel Sud Europa, Sud America e Medio Oriente. Migliore ha inoltre un Master in Personale e Organizzazione all’Università Bocconi di Milano e si è laureata in Lingue e Letterature Straniere Moderne presso l’Università di Torino. . |
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IL CONTRIBUTO DI UNIONCAMERE TOSCANA AL SEMINARIO DELL´UNIVERSITÀ DI FIRENZE SULL’IMPRENDITORIA FEMMINILE |
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Firenze, 13 novembre 2006 - Presentati dall´Ufficio Studi di Unioncamere Toscana, nell´ambito del seminario sull´imprenditoria femminile organizzato per gli studenti che frequentano il terzo anno di laurea in Economia e Commercio, i dati sull´imprenditoria femminile in Toscana. La partecipazione al seminario, ricompreso nel "Modulo Professionalizzante: Esperto in progettazione e avvio di nuove imprese", tenuto dalla Facoltà di Economia dell´Università di Firenze ed attivato per il corso di Laurea triennale in Economia Aziendale sotto il coordinamento dei Professori Christian Simoni e Vincenzo Zampi (Presidente del Corso di laurea in Economia Aziendale), ed organizzato dalla Dott. Ssa Chiara Capecchi, è stata un´ulteriore occasione per illustrare il quadro economico relativo all´imprese femminili della Toscana, tracciato con la ricerca "Imprenditrici e Imprese femminili in Toscana" presentata da Unioncamere lo scorso febbraio. Durante l´intervento sono state inoltre presentate le risultanze relative all´evoluzione delle imprese guidate da donne avvenuta nel corso del I semestre 2006, e l´insieme delle leggi e delle iniziative volte a promuovere l´imprenditorialità al femminile. L´intervento di Fabio Faranna (Ufficio Studi Unioncamere Toscana) è stato preceduto da quello della Prof. Ssa Cavaliere della Facoltà di Lettere che ha fatto un excursus storico sul ruolo detenuto delle donne nella società. . |
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BRUXELLES SOSPENDE IL PAGAMENTO DELL’AIUTO A AEM TORINO DI CIRCA 16 MILIONI DI € CHE COMPENSEREBBE I COSTI NON RECUPERABILI NEL SETTORE DELL´ELETTRICITÀ |
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Bruxelles, 13 novembre 2006 - La Commissione europea ha autorizzato, in base alle norme relative agli aiuti di Stato previste dal trattato Ce, una sovvenzione di 16 milioni di euro che l´Italia intende accordare all´Aem Torino. L´aiuto, destinato a coprire i costi sostenuti nell´ambito del processo di liberalizzazione del settore dell´elettricità (“costi non recuperabili”), è considerato dalla Commissione conforme alle regole in materia di aiuti di Stato. Tuttavia, poiché l´Aem Torino ha ricevuto in passato aiuti illegali e incompatibili di importo considerevole che non sono stati ancora rimborsati, la Commissione ha imposto all´Italia di sospendere il pagamento dei 16 milioni di euro previsti dal nuovo aiuto fino al momento in cui l´Aem rimborsi i precedenti aiuti illegali. Il Commissario responsabile per la Concorrenza, Neelie Kroes, ha commentato: “Abbiamo esaminato le distorsioni di concorrenza che potrebbe determinare il nuovo aiuto proposto in combinazione con l´aiuto illegale non ancora rimborsato e siamo giunti alla conclusione che il nuovo aiuto può essere concesso soltanto dopo il rimborso del precedente aiuto illegale”. L´aem Torino è un´impresa di servizi pubblici locali (una delle cosiddette aziende municipalizzate), che produce, distribuisce e vende elettricità e riscaldamento. Gestisce inoltre l´illuminazione stradale, i semafori e i sistemi elettrici e di riscaldamento degli edifici di proprietà del Comune di Torino, il quale detiene una partecipazione del 70% nell´azienda. Nel 2004 l´Aem Torino ha realizzato un fatturato di 891 milioni di euro. L´aiuto che l´Italia intende concedere all´Aem Torino compenserebbe i costi non recuperabili nel settore dell´elettricità connessi al processo di liberalizzazione. L´importo dell´aiuto sarebbe di circa 16 milioni di euro. In precedenza la Commissione ha approvato vari aiuti ad aziende nel settore dell´energia destinati a coprire i costi non recuperabili, secondo un metodo applicato fin dal 2001. In particolare, il 1° dicembre 2004 la Commissione ha autorizzato una compensazione per i costi non recuperabili relativi all´operatore storico italiano nel settore dell´elettricità, Enel. Questa decisione, tuttavia, non riguardava le aziende municipalizzate. Nel marzo 2005, l´Italia ha notificato l´intento di accordare aiuti per i costi non recuperabili sostenuti dalle aziende municipalizzate. Secondo i calcoli fatti dalle autorità italiane, soltanto un´azienda – l´Aem Torino - sarebbe stata in grado di beneficiare dell´aiuto previsto. Tuttavia, il 5 giugno 2002 la Commissione ha adottato una decisione negativa sull´aiuto fiscale accordato dall´Italia alle aziende municipalizzate. Dopo quasi quattro anni, l´Italia non ha ancora recuperato gli importi accordati in quell´occasione. La Commissione ha recentemente deciso di presentare un ricorso per inadempimento contro l´Italia presso la Corte di giustizia. Il 4 aprile 2006, la Commissione ha avviato un´indagine a norma dell´articolo 88, paragrafo 3, del trattato Ce, per valutare gli effetti combinati del nuovo aiuto e del precedente aiuto illegale. Durante l´indagine, né l´Italia, né l´Aem Torino hanno colto l´opportunità di presentare osservazioni. Non avendo ricevuto nuove informazioni tali da dissipare le sue preoccupazioni, la Commissione conferma la sua conclusione circa il fatto che esiste un grave rischio che il cumulo del nuovo e del precedente aiuto possa falsare la concorrenza in misura contraria all´interesse comunitario. Essa ha pertanto deciso di approvare il nuovo aiuto, ma di imporre all´Italia di sospenderne il pagamento finché non dimostri alla Commissione che l´Aem Torino ha rimborsato il precedente aiuto illegale. Conformemente alla giurisprudenza della Corte di giustizia europea, in particolare alla sentenza Deggendorf (causa C-355/95), nel valutare la compatibilità di nuovi aiuti la Commissione deve tener conto anche del fatto che i beneficiari possono non aver rispettato precedenti decisioni della Commissione che impongono loro di rimborsare precedenti aiuti illegali e incompatibili. In simili casi, la Commissione deve accertare gli effetti che esercita sui beneficiari la combinazione del nuovo aiuto con i precedenti aiuti incompatibili che non sono stati ancora restituiti. . . |
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ERG LANCIA L’OPA AL PREZZO DI EURO 3,10 PER AZIONE SU AZIONI ENERTAD |
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Genova, 13 novembre 2006 - Erg S. P. A. (“Erg” o l’“Offerente”), comunica che in data 7 novembre 2006 ha provveduto al deposito presso la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (la “Consob”), ai sensi e per gli effetti di cui all’articolo 102 del Decreto Legislativo n. 58 del 24 febbraio 1998 (il “Tuf”) ed all’articolo 37 del Regolamento adottato dalla Consob con Delibera n. 11971 del 14 maggio 1999, come successivamente modificato ed integrato (il “Regolamento Emittenti”), della comunicazione relativa all’intenzione di procedere ad un’offerta pubblica di acquisto obbligatoria e totalitaria ai sensi degli articoli 102 e 106, comma 1, del Tuf (l’“Offerta”) sull’intero capitale sociale di Enertad S. P. A. (“Enertad” o l’“Emittente”), dedotte le azioni di cui Erg è già titolare – oltre alle massimo n. 17. 993. 073 azioni ordinarie eventualmente rivenienti dalla conversione delle obbligazioni convertibili emesse nell’ambito del Prestito Obbligazionario denominato “Enertad 2003 – 2006 convertibile”. 1. Elementi Essenziali Dell’offerta - 1. 1 Soggetti partecipanti all’Offerta - Soggetto Offerente: Erg S. P. A. , con sede legale in Milano, Via Nicola Piccinni 2, capitale sociale pari ad Euro 15. 032. 000,00 interamente versato, suddiviso in n. 150. 320. 000 azioni del valore nominale di Euro 0,10. Erg è una società quotata sul Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana S. P. A. (“Mta”), a capo di un gruppo operante nei settori dell’energia e del petrolio. Soggetto Emittente: Enertad S. P. A. , con sede legale in Milano, Corso di Porta Nuova 13/15, con capitale sociale sottoscritto e interamente versato pari a Euro 94. 870. 629 suddiviso in n. 94. 870. 629 azioni ordinarie del valore nominale di Euro 1 ciascuna. Le azioni ordinarie dell’Emittente sono quotate sul Mta. Intermediario Incaricato del Coordinamento della raccolta delle Adesioni all’Offerta L’intermediario Incaricato del Coordinamento della raccolta delle Adesioni è Unicredit Banca Mobiliare S. P. A. 1. 2 Titoli oggetto dell’Offerta - L’offerta ha ad oggetto n. 46. 165. 698 azioni ordinarie di Enertad del valore nominale di Euro 1 ciascuna, rappresentanti circa il 48,66% del capitale sociale dell’Emittente, sottoscritto e versato (le “Azioni”). 1. 3 Destinatari dell’Offerta - L’offerta è promossa esclusivamente in Italia in quanto le Azioni sono quotate solo sul Mta. 1. 4 Corrispettivo Unitario e Controvalore Massimo dell’Offerta - Il prezzo riconosciuto dall’Offerente agli Aderenti per l’acquisto di ciascuna Azione in sede di Offerta (il “Corrispettivo Unitario”) sarà interamente versato in contanti e sarà pari ad Euro 3,10 per ciascuna Azione. I tempi e le modalità del pagamento verranno indicati nel Documento di Offerta. Il Corrispettivo Unitario minimo, ai sensi di quanto previsto dall’art. 106, comma 2, del Testo Unico, sarebbe pari alla media aritmetica tra: a) il prezzo medio ponderato di mercato degli ultimi dodici mesi delle azioni ordinarie Enertad registrato sul Mta, pari ad Euro 3,043. Tale prezzo è stato calcolato nel periodo di tempo intercorso tra il 8 novembre 2005 ed il 7 novembre 2006; e b) il prezzo più elevato pattuito dall’Offerente per gli acquisti di azioni ordinarie Enertad nello stesso periodo di tempo, ossia il prezzo di Euro 3,10 per azione riconosciuto dall’Offerente per l’acquisto delle Partecipazioni. La media aritmetica tra i due predetti valori (Euro 3,043 ed Euro 3,10) risulta pari ad Euro 3,071. L’offerente ha ritenuto opportuno determinare il Corrispettivo Unitario rispettando anche quanto previsto dall’articolo 5 della Direttiva 2004/25/Ce che individua il prezzo minimo di offerta in quello massimo pagato per gli stessi titoli dall’Offerente in un periodo di non meno di sei e non più di dodici mesi antecedenti all’Offerta e, conseguentemente, ha deciso di offrire, come Corrispettivo Unitario, lo stesso prezzo di Euro 3,10 per azione pagato ad Apoteia S. R. L. E Bcl per l’acquisto delle Partecipazioni. Pertanto, sulla base del Corrispettivo Unitario pari ad Euro 3,10 per Azione, il controvalore massimo dell’Offerta, in caso di adesione totalitaria alla stessa, sarà pari ad Euro 143. 113. 663,80 (il “Controvalore Massimo”). Tale controvalore, nel caso di conversione delle ulteriori massimo n. 17. 993. 073 azioni da assegnarsi ai titolari di obbligazioni convertibili Enertad, sarà pari ad Euro 198. 892. 190,10. Il Corrispettivo Unitario si intende al netto di bolli, spese, compensi e provvigioni, che rimarranno a carico dell’Offerente, mentre l’imposta sostitutiva sulle plusvalenze, ove dovuta, resterà a carico degli Aderenti. 1. 5 Durata dell’Offerta e modalità di adesione - La durata del Periodo di Adesione sarà concordata con Borsa Italiana S. P. A. In conformità con le disposizioni di legge e di regolamento applicabili. Attualmente si prevede che tale Periodo di Adesione potrà avere inizio entro la fine del mese di novembre 2006. 1. 6 Modifica dei termini dell’Offerta - L’offerente si riserva la facoltà di modificare i termini dell’Offerta, nei limiti di quanto consentito dalle vigenti disposizioni di legge o di regolamento, dandone comunicazione nelle forme previste dall’articolo 37 del Regolamento Emittenti. 1. 7 Giorno di Pagamento del Corrispettivo Unitario - Il pagamento del Corrispettivo Unitario sarà effettuato il quinto Giorno di Borsa Aperta successivo alla data di chiusura del Periodo di Adesione. 1. 8 Condizioni di efficacia dell’Offerta - L’efficacia dell’Offerta, in quanto offerta pubblica di acquisto obbligatoria e totalitaria ai sensi degli articoli 102 e 106, comma 1, del Tuf, non è sottoposta ad alcuna condizione. In particolare l’efficacia dell’Offerta non è condizionata al raggiungimento di una soglia minima di Adesioni. L’offerta è rivolta, indistintamente ed a parità di condizioni, in Italia a tutti gli azionisti dell’Emittente. 1. 9 Presupposti giuridici dell’Offerta - L’obbligo di promuovere l’Offerta consegue all’acquisto da parte dell’Offerente delle Partecipazioni aventi ad oggetto n. 48. 704. 931 azioni rappresentative complessivamente di circa il 51,338% del capitale sociale dell’Emittente. In particolare, in data 16 ottobre 2006 l’Offerente ha acquistato le partecipazioni: - da Apoteia S. R. L. , per n. 48. 022. 522, pari a circa 50,62% del capitale sociale dell’Emittente; e - da Banca Commerciale Lugano, per n. 682. 409 azioni pari allo 0,72% del capitale sociale dell’Emittente; (congiuntamente le “Partecipazioni”). Si specifica che in pari data, immediatamente prima della cessione all’Offerente ed in relazione alla cancellazione dei pegni gravanti sulle azioni, Apoteia S. R. L. Ha acquistato dalle società Fintad International S. A. E Tadfin S. P. A. (società appartenenti allo stesso gruppo societario di Apoteia S. R. L. ) rispettivamente, n. 31. 527. 522 azioni, pari al 33,23% del capitale sociale dell’Emittente e n. 16. 495. 000 azioni, pari al 17,39% del capitale sociale dell’Emittente. Sempre in data 16 ottobre 2006 – sulla base delle intese raggiunte nell’Accordo Quadro (come di seguito definito), l’Offerente ha sottoscritto con Alerion, tra gli altri accordi, il Patto Parasociale, il Contratto di Opzione, il Contratto di Garanzia e Manleva ed il Contratto di Pegno. Accordi tra Erg e Alerion In data 27 luglio 2006, Erg e Alerion hanno stipulato un contratto quadro – successivamente modificato in data 3 agosto e 20 settembre 2006 (come da comunicazioni al mercato) – volto a definire le linee guida per lo sviluppo congiunto delle rispettive attività nel settore eolico (l’“Accordo Quadro”). Si precisa che ai sensi dell’Accordo Quadro, Alerion si è impegnata a non aderire all’Offerta promossa da Erg. Le principali intese sottoscritte, tra Erg ed Alerion, in data 16 ottobre 2006, in esecuzione dell’Accordo Quadro, sono state ampiamente rappresentate nell’avviso pubblicato dall’Offerente in data 26 ottobre 2006 ai sensi dell’art. 122 del Tuf. Qui di seguito si fornisce una sintetica descrizione delle stesse: (i) il Patto parasociale ha ad oggetto n. 16. 159. 920 azioni ordinarie dell’Emittente, di cui è titolare Alerion e le azioni ordinarie dell’Emittente, di cui è titolare l’Offerente e di quelle delle quali dovesse divenire titolare per effetto di adesioni all’Offerta. Ai sensi del Patto Parasociale, le parti hanno convenuto, tra l’altro: - alcune previsioni in merito alla designazione dei membri degli organi sociali di Enertad; - il diritto di co-vendita di Alerion in caso di cessione a terzi della partecipazione di Erg tale da determinarne la diminuzione della relativa partecipazione al di sotto del 50% più un’azione nel capitale sociale dell’Emittente; - l’obbligo di Alerion di non alienare la propria partecipazione in Enertad a soggetti diversi dall’Offerente, sino al 16 dicembre 2007, fatto salvo il diritto di co-vendita; - la costituzione di un direttivo di sindacato tra Alerion e Erg; - il diritto di Alerion di vendere ad Erg la propria partecipazione nel capitale di Enertad al prezzo di Euro 3,10 per azione, al verificarsi di taluni eventi e circostanze. (ii) Il Contratto di Opzione ha ad oggetto la concessione da parte di Alerion, in favore dell’Offerente, di un’opzione irrevocabile per l’acquisto di tutta la partecipazione detenuta da Alerion, che potrà essere esercitata dall’Offerente esclusivamente nel periodo intercorrente tra il 1° luglio 2007 ed il 16 dicembre 2007 ad un prezzo di Euro 3,10 per azione. (iii) Il Contratto di Garanzia e Manleva prevede impegni di manleva e indennizzo da parte di Alerion in favore di Erg in caso di esperimento di azioni revocatorie relativamente all’acquisto delle Partecipazioni da parte di Erg ed in relazione a talune eventuali sopravvenienze passive di Enertad. (iv) In base al Contratto di Pegno, Alerion ha costituito in pegno a favore dell’Offerente n. 8. 000. 000 di azioni ordinarie dell’Emittente rappresentative del 8,43% del capitale sociale dell’Emittente a garanzia dell’adempimento delle obbligazioni assunte nei confronti di Erg. 2. Finalità Dell’operazione - Per quanto concerne gli obiettivi dell’Operazione di acquisizione del controllo dell’Emittente (come precedentemente indicato), si segnala che Erg è fortemente impegnata nello sviluppo del settore delle energie rinnovabili, con particolare riferimento alla generazione da fonte eolica e prosegue nella valutazione di eventuali ulteriori opportunità di sviluppo con l’obiettivo di raggiungere un ruolo di primario operatore privato nel mercato nazionale. Attraverso l’acquisizione di Enertad, Erg intende proseguire nello sviluppo della propria presenza nelle energie rinnovabili, valorizzando le professionalità e le competenze presenti nell’Emittente, supportando finanziariamente un piano di sviluppo coerente con gli obiettivi di crescita nel mercato di riferimento. In tal senso, questa operazione consentirebbe: la creazione di un polo industriale nell’ambito del Gruppo Erg ove concentrare gli asset di energie rinnovabili; un miglioramento del mix di redditività del Gruppo Erg; l’accelerazione dello sviluppo del piano degli investimenti nel settore eolico; la possibilità di generare economie di scala raggiungibili rispetto ai principali fornitori del settore (principalmente traguardabili verso i produttori degli aerogeneratori e delle società che si occupano dell’operatività e manutenzione degli impianti); una gestione efficiente della struttura finanziaria con la possibilità di trasferire il know how maturato nella finanza strutturata e di progetto presso Enertad; la valorizzazione dell’immagine del Gruppo Erg, impegnato in progetti con tecnologie ecocompatibili per il rispetto dell’ambiente; la possibilità per Enertad di essere sostenuto nel proprio sviluppo da un socio industriale, competente ed intenzionato a far crescere la società. Al momento non vi sono accordi vincolanti relativi a forme d’integrazione futura tra Erg Cesa Eolica S. P. A (società partecipata da Erg al 50% che opera nel settore eolico) ed Enertad. Dal punto di vista operativo, sarà fin da subito perseguito l’obiettivo di coordinare al meglio le attività di Erg Cesa Eolica e Enertad al fine di sfruttare economie di scala e sinergie ottenibili in numerose attività, quali ad esempio i rapporti con i fornitori degli aerogeneratori e la gestione integrata degli impianti. L’offerente, acquisito il controllo dell’Emittente ed a valle dell’esecuzione dell’Offerta, intende mantenere la quotazione di borsa dell’Emittente. Pertanto nel caso in cui, a seguito dell’Offerta, l’Offerente venga a detenere una partecipazione in Enertad superiore al 90% ma inferiore al 98% delle azioni ordinarie Enertad, l’Offerente non promuoverà un’offerta pubblica residuale, ai sensi dell’articolo 108 del Tuf, sulle restanti azioni Enertad. Ove, a seguito dell’Offerta, l’Offerente venga a detenere una partecipazione superiore al 98% del capitale sociale dell’Emittente, l’Offerente non si avvarrà della facoltà di esercitare il diritto di acquisto, di cui all’articolo 111 del Tuf, sulle azioni ordinarie di Enertad costituenti la totalità del capitale residuo. Nel caso in cui, a seguito dell’Offerta, le partecipazioni di Erg e di Alerion, congiuntamente considerate, dovessero superare la soglia del 90% delle azioni ordinarie di Enertad, l’Offerente si è impegnato a ripristinare il flottante minimo previsto dalla normativa applicabile al fine di mantenere la quotazione di borsa delle azioni Enertad. Ad oggi l’Offerente non ha sviluppato nessun piano di fusione di Enertad con altri soggetti. 3. Garanzie Di Esatto Adempimento E Modalità Di Finanziamento 3. 1 Garanzie di esatto adempimento A garanzia dell’esatto adempimento delle obbligazioni di pagamento assunte dall’Offerente in relazione all’Offerta, Unicredit Banca d’Impresa S. P. A. , sulla base delle intese raggiunte in data 16 ottobre 2006, si è impegnata a rilasciare a favore dell’Offerente una garanzia (c. D. Cash confirmation letter) al fine della concessione di un’apertura di credito di importo massimo pari ad Euro 198,892. 190,10, necessaria alla copertura del potenziale Controvalore Massimo dell’Offerta. 3. 2 Modalità di finanziamento dell’Offerta Il pagamento del Corrispettivo Unitario dell’Offerta sarà effettuato in contanti dall’Offerente agli Intermediari Incaricati i quali, per il tramite degli Intermediari Depositari, provvederanno a pagare i soggetti Aderenti all’Offerta o i loro mandatari in conformità alle istruzioni fornite dagli stessi soggetti aderenti all’Offerta (o loro mandatari) nella Scheda di Adesione e con le modalità ivi specificate. L’offerente impartirà istruzioni irrevocabili ad Unicredit Banca d’Impresa S. P. A, di mettere a disposizione degli Intermediari Incaricati entro il Giorno di Pagamento l’importo necessario al pagamento delle Azioni portate in adesione all’Offerta. L’obbligazione dell’Offerente di corrispondere il Corrispettivo Unitario si intenderà adempiuta nel momento in cui l’ammontare del Corrispettivo Unitario sarà stato trasferito agli Intermediari Incaricati. Resta ad esclusivo carico degli Aderenti il rischio che tali Intermediari Incaricati non provvedano a trasferire tale ammontare, ovvero ne ritardino il trasferimento, agli Aderenti all’Offerta. 4. Strumenti Finanziari Dell’emittente Detenuti O Acquistabili Dall’offerente Alla data odierna, l’Offerente è titolare di n. 48. 704. 931 azioni ordinarie dell’Emittente. Fermo restando quanto previsto nel Contratto di Opzione, l’Offerente è titolare del diritto di pegno su n. 8. 000. 000 di azioni dell’Emittente di proprietà di Alerion, in forza del Contratto di Pegno stipulato in data 16 ottobre 2006. Il diritto di voto relativo a tali azioni, tuttavia, spetta ad Alerion. 5. Consulenti Dell’offerente Il consulente finanziario dell’Offerente è Envent S. R. L. Consulente legale dell’Offerente è lo Studio Legale Grimaldi e Associati. . . . |
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TERNA: IPO BRASILE, ESERCITATA INTEGRALMENTE LA GREENSHOE |
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Roma, 14 novembre 2006 – Terna Spa rende noto che il 9 novembre Banco Ubs S. A. , in conformità a quanto previsto nel prospetto informativo di collocamento di Terna Participaqóes S. A. , ha comunicato di aver integralmente esercitato l’opzione Greenshoe concessa in relazione all’Offerta Globale di Certificati (Certificados de deposito de agóes, rappresentativi di un’azione ordinaria e due azioni privilegiate ciascuno, i “Certificati”) della controllata Terna Participaqóes S. A. L’opzione ha riguardato 3. 315. 717 Certificati di proprietà di Terna Spa (offerta secondaria). Il prezzo dei Certificati oggetto della Greenshoe è stato pari a 21 Reais per Certificato (circa 7,8 Euro), corrispondente al prezzo stabilito per l’Offerta Globale. L’incasso lordo per Terna S. P. A. Derivante dall’esercizio della Greenshoe è stato quindi pari a circa 70 milioni di Reais (circa 26 milioni di Euro). Tenuto conto dell’esercizio della Greenshoe, l’Offerta ha riguardato complessivamente 29. 841. 453 Certificati, pari al 34% del capitale sociale, per un controvalore complessivo pari a circa 627 milioni di Reais (circa 232 milioni di Euro). . |
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L’AUTORITHY PER L’ENERGIA DEVE RESTARE A MILANO |
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Milano, 13 novembre 2006 - I dieci anni dell´Autorithy per l´energia sono stati celebrati il 10 novembre al Palazzo Reale di Milano alla presenza del presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. L´autorithy è nata con l´obiettivo di garantire la promozione della concorrenza e dell´efficienza nei settori dell´energia elettrica e del gas, oltre che, come ha ricordato il presidente Formigoni "di assicurare livelli di qualità dei servizi". "La collocazione dell´Authority a Milano - ha aggiunto Formigoni - ha un significato preciso. È nata qui, si è sviluppata qui e deve continuare a lavorare qui". Il presidente ha espresso perplessità sul recente disegno di legge approvato nel Consiglio dei Ministri del 22 settembre scorso in materia di efficienza delle amministrazioni pubbliche e di riduzione degli oneri burocratici per i cittadini e per le imprese. "Se diventasse legge dello Stato - ha detto Formigoni - sottrarrebbe al Tar della Lombardia la cognizione delle controversie in materia di provvedimenti dell´Authority. Questa disposizione, oltre a non trovare alcuna giustificazione e a ledere profondamente l´immagine istituzionale del Tar lombardo, esprime implicitamente un giudizio negativo sulla magistratura e sulla classe forense regionale". La stessa disposizione, secondo Formigoni, accentuerebbe il fenomeno di concentrazione di materie particolari del Tar del Lazio. "Non vorrei poi - ha aggiunto Formigoni - che questa iniziativa fosse un primo passo verso il trasferimento dell´Authority a Roma; decisione che ne minerebbe seriamente l´autonomia e l´evoluzione". Quanto alla programmazione energetica, Regione Lombardia ha messo in atto una serie di provvedimenti per ridurre il deficit elettrico dal 38% al 10% entro il 2010. "Siamo la Regione d´Italia - ha sottolineato Formigoni - che per prima ha capito l´importanza del fattore energetico e che ha lavorato per offrire ai propri cittadini e alle proprie imprese, soluzioni efficaci". In questi dieci anni di Autorithy per l´Energia sono stati quattro gli ambiti che hanno espresso le potenzialità operative: trasparenza dei costi energetici; politiche tariffarie finalizzate a combattere il problema della "povertà energetica"; promozione della diffusione nelle Pubbliche Amministrazioni di nuovi gruppi medio-piccoli per l´acquisto del gas naturale e diffusione di sistemi gestionali efficienti preposti al risparmio energetico. "Perché questo organismo possa continuare ad esplicitare al meglio le sue funzioni - ha concluso il presidente Roberto Formigoni - è necessario puntare sul ruolo forte e indipendente dell´Autorithy che deve rimanere in Lombardia, perché una Autorithy forte e indipendente è garanzia verso un reale ed autentico processo di liberalizzazione che, non vuol dire privatizzazione ma competizione, libertà di scelta e di offerta". . . |
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ENEL RISULTATI AL 30 SETTEMBRE 2006: RICAVI A 28.621 MILIONI DI EURO, +17,0% INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO A 12.510 MILIONI DI EURO, +1,6% |
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Roma, 13 novembre 2006 - Il Consiglio di Amministrazione di Enel Spa, presieduto da Piero Gnudi, ha esaminato e approvato il 9 novembre i risultati del terzo trimestre e dei primi nove mesi del 2006.
Principali risultati consolidati dei primi nove mesi del 2006 (milioni di euro) |
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Primi nove mesi |
Primi nove mesi |
Variazione |
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2006 |
2005 |
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Ricavi |
28. 621 |
24. 464 |
+17,0% |
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Ebitda (Margine operativo lordo) |
6. 264 |
6. 003 |
+4,3% |
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Ebit (Risultato operativo) |
4. 885 |
4. 345 |
+12,4% |
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Risultato netto del Gruppo |
2. 640 |
3. 274 |
-19,4% |
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Indebitamento finanziario netto |
12. 510* |
12. 312** |
+1,6% |
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* a130 settembre 2006, ** a131 dicembre 2005 | L´amministratore delegato Fulvio Conti ha commentato: "Sono molto soddisfatto dei risultati raggiunti nel periodo, che confermano la validità delle azioni già avviate e che intendiamo proseguire nel tempo per migliorare l´efficienza e incentivare lo sviluppo. Tali azioni ci consentono di prevedere per l´intero esercizio 2006 un utile di Gruppo, al netto del contributo di Wind e Terna, in crescita rispetto a quello del 2005". Dati Operativi - La richiesta di energia elettrica in Italia nei primi nove mesi del 2006 è stata pari a 252,5 Twh (Terawattora, miliardi di chilowattora), in crescita del 2,5% rispetto al corrispondente periodo del 2005 (dati statistici di Terna). La domanda è stata coperta per 1´87,6% dalla produzione nazionale e per il restante 12,4% dalle importazioni nette. La maggiore richiesta di energia e la riduzione delle importazioni (-17,2%) sono state coperte dall´aumento della produzione netta nazionale (+5,7%). In questo contesto, Enel, pur riducendo le sue vendite complessive di elettricità ai consumatori finali da 110,4 Twh a 107 Twh (-3,1 %), ha aumentato le vendite di elettricità sul mercato libero dell´11,5% (da 13,6 Twh a 15,2 Twh, +1,6 Twh). Nel mercato del gas, Enel ha proseguito la sua strategia di focalizzazione sulle offerte alle imprese medie e piccole, aumentando del 10,6% il numero dei clienti, pur in presenza di una contrazione dei volumi venduti da 3,5 miliardi di metri cubi nei primi nove mesi del 2005 a 3,2 miliardi di metri cubi nel periodo in esame. Nella generazione di energia elettrica, le centrali dell´Enel in Italia hanno prodotto nel periodo in esame 80,1 Twh (rispetto agli 83,4 Twh dei primi nove mesi del 2005) per la minore produzione termoelettrica (-3,9 Twh), parzialmente compensata da una maggiore produzione idroelettrica (+454 Gwh, Gigawattora o milioni di chilowattora), geotermoelettrica (+148 Gwh) e da altre fonti rinnovabili per l´entrata in esercizio di nuovi impianti eolici (+42 Gwh). La quota di mercato di Enel (riferita alla produzione netta e alle importazioni) si attesta nei primi nove mesi del 2006 al 34,7%, a fronte del 37,9% del corrispondente periodo del 2005. I volumi di elettricità distribuita da Enel in Italia sono aumentati dell´1,5%, da 187,7 Twh a 190,6 Twh. In miglioramento tutti i dati operativi delle attività internazionali di Enel per l´apporto delle società di distribuzione di energia elettrica rumene, di Slovenske Elektrarne e della partecipazione nella società russa di trading Rusenergosbyt. In particolare, le vendite all´estero di elettricità di Enel pressoché raddoppiano, passando da 5,6 Twh a 10 Twh (+78,1 %), mentre l´elettricità distribuita sale da 6,6 Twh a 9,3 Twh (+40,5%). La produzione netta delle centrali Enel all´estero sale a 18,5 Twh, con una crescita di 8,3 Twh (di cui 6,3 Twh da fonte nucleare e 2,2 Twh da fonte idroelettrica, a fronte di una modesta riduzione della fonte termoelettrica e delle altre fonti) riconducibile principalmente al contributo di Slovenske Elektrarne. Dati Economico-finanziari I risultati consolidati dei primi nove mesi del 2006 - I Ricavi dei primi nove mesi del 2006 sono pari a 28. 621 milioni di euro, con un incremento del 17% rispetto allo stesso periodo del 2005. In particolare, i ricavi della Divisione Internazionale aumentano del 65,4%, quelli della Divisione Generazione ed Energy Management Italia del 23,5% e quelli della Divisione Mercato Italia dell´11,4%. L´ebitda (Margine operativo lordo) del periodo si attesta a 6. 264 milioni di euro, con un incremento di 261 milioni di euro (+4,3%) rispetto allo stesso periodo del 2005 principalmente riconducibile alla crescita della Divisione Internazionale (il cui Ebitda sale a 617 milioni di euro, +80,9%) e al buon andamento delle altre aree di attività, in particolare della Divisione Mercato Italia (il cui Ebitda sale a 174 milioni di euro a fronte di 34 milioni di euro nei primi nove mesi del 2005). L´ebit (Risultato operativo) nei primi nove mesi del 2006 ammonta a 4. 885 milioni di euro, in crescita di 540 milioni di euro (+12,4%) rispetto allo stesso periodo del 2005. Oltre che dall´aumento dell´Ebitda, tale incremento è influenzato per 263 milioni di euro dal provento lordo generato dallo scambio azionario del 30,97% del capitale di Wind contro il 20,9% del capitale di Weather Investments. Il Risultato netto del Gruppo ammonta a 2. 640 milioni di euro contro i 3. 274 milioni di euro dello stesso periodo del 2005 (-19,4%). Se si esclude dal risultato netto dei primi nove mesi del 2005 la plusvalenza realizzata con la cessione del 43,85% del capitale di Terna, pari a 1. 153 milioni di euro, e da quello dei primi nove mesi del 2006 il provento netto generato dall´indicato scambio azionario Wind-weather, pari a 256 milioni di euro, il risultato netto ordinario del Gruppo è in crescita di 263 milioni di euro (+12,4%) passando da 2. 121 milioni di euro a 2. 384 milioni di euro. Il Capitale investito netto al 30 settembre 2006 è pari a 31. 015 milioni di euro ed è coperto per il 59,7% dal patrimonio netto complessivo (18. 505 milioni di euro) e per il restante 40,3% dall´indebitamento finanziario netto (12. 510 milioni di euro); quest´ultimo risulta in aumento di 198 milioni di euro (+1,6%) rispetto al 31 dicembre 2005, principalmente per l´acquisizione del 66% del capitale di Slovenske Elektrarne e il consolidamento del relativo debito, parzialmente compensati dal positivo andamento dei flussi generati dalla gestione operativa. Il rapporto debt to equity al 30 settembre 2006 si attesta a 0,68 a fronte di 0,63 di fine 2005. I dipendenti del Gruppo al 30 settembre 2006 sono 59. 309, in aumento di 7. 531 unità rispetto ai 51. 778 dipendenti di fine 2005. La variazione del perimetro operativo, riferibile principalmente alle acquisizioni di Slovenske Elektrarne, di Maritza East 3 Operating Company e di Rusenergosbyt, ha comportato un incremento di 8. 812 addetti, mentre il saldo tra assunzioni e cessazioni è stato negativo per 1. 281 unità.
I risultati consolidati del terzo trimestre del 2006 Principali risultati consolidati del terzo trimestre 2006 (milioni di euro) |
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Terzo trimestre |
Terzo trimestre |
Variazione |
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2006 |
2005 |
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Ricavi |
9. 556 |
8. 312 |
+15,0% |
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Ebitda (Margine operativo lordo) |
1. 903 |
1. 801 |
+5,7% |
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Ebit (Risultato operativo) |
1. 320 |
1. 259 |
+4,8% |
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Risultato netto del Gruppo |
662 |
1. 359 |
-51,3% |
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| I Ricavi del periodo sono pari a 9. 556 milioni di euro, in crescita del 15% rispetto al terzo trimestre del 2005. L´ebitda si attesta a 1. 903 milioni di euro (+5,7%). L´ebit è pari a 1. 320 milioni di euro (+4,8%). Il Risultato netto del Gruppo è pari a 662 milioni di euro. Il risultato del corrispondente trimestre del 2005 (1. 359 milioni di euro) beneficiava per 825 milioni di euro della plusvalenza realizzata con la cessione del 29,99% del capitale di Terna. Escludendo tale plusvalenza, il risultato netto evidenzia una crescita del 24%, passando da 534 milioni di euro del terzo trimestre 2005 a 662 milioni di euro del terzo trimestre 2006. Fatti Di Rilievo Successivi Alla Chiusura Del Terzo Trimestre - Ottobre – In_________ Bulgaria, firmati due Memorandum of Understanding: con Nek (società nazionale per l´energia elettrica bulgara) per un aumento di potenza pari a 640 Mw della centrale di Maritza East Iii e con Bulgargaz per la realizzazione di un gasdotto di collegamento tra Bulgaria e Italia lungo il "Corridoio 8". In_____ Grecia, raggiunto un accordo per aumentare al 75% la partecipazione nella compagnia elettrica Enelco, che dispone di due licenze di generazione per sviluppare impianti a gas a ciclo combinato e intende partecipare allo sviluppo di centrali a partire dal tender per 400 Mw recentemente annunciato dalle autorità greche. In Brasile, Enel Latin America perfeziona l´acquisizione di 10 società del gruppo Rede che possiedono 20 impianti mini-idro con una capacità installata complessiva di circa 92 Mw. Negli Stati Uniti, Enel North America raggiunge un accordo con Windkraft Nord Usa per l´acquisizione dei diritti relativi a 63 Mw del progetto Snyder da sviluppare in Texas. Prevedibile Evoluzione Della Gestione - Enel ha finalizzato nel corso del terzo trimestre 2006 ulteriori investimenti all´estero nel campo delle fonti rinnovabili in Francia e Panama, confermando la strategia di crescita in campo internazionale. In Italia, Enel proseguirà i programmi di riduzione dei costi e di miglioramento dell´efficienza operativa nonché le strategie di ottimizzazione nell´approvvigionamento dei combustibili. Enel continuerà inoltre le attività di trasformazione del proprio parco centrali volte alla realizzazione di un mix di combustibili più sicuro ed efficiente. Sulla base dei risultati conseguiti nei primi nove mesi e delle azioni intraprese da Enel, si prevede per l´intero esercizio 2006 un utile di Gruppo, al netto del contributo di Wind e Terna, in crescita rispetto a quello dell´esercizio 2005. Tenuto conto dei flussi finanziari derivanti dalla gestione corrente e di quelli connessi alle operazioni già definite, l´indebitamento finanziario netto dovrebbe attestarsi a fine anno a circa 14 miliardi di euro. . |
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FINANZIARIA SVILUPPO UTILITY S.R.L. (FSU) HA ACQUISITO IL CONTROLLO DI IRIDE S.P.A., RISULTANTE DALLA FUSIONE PER INCORPORAZIONE DI AMGA S.P.A. IN AEM |
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Torino S. P. A. Sarà lanciata una Opa obbligatoria sulle azioni ordinarie di Iride S. P. A. Genova, 13 novembre 2006. L’assemblea ordinaria di Fsu S. R. L, che si è tenuta l’8 novembre in Genova sotto la presidenza dell’avvocato Angelo Benessia e con la partecipazione dei rappresentanti dei Comuni di Genova e di Torino, che ne possiedono pariteticamente l’intero capitale, ha preso atto della risposta data dalla Consob in data 26 ottobre 2006 al quesito intorno alla esistenza dell’obbligo di effettuare una offerta pubblica di acquisto sulle azioni Aem Torino e Amga, a seguito dell’acquisizione del controllo da parte di Fsu su entrambe le società il 20 settembre 2006, con efficacia dal 31 ottobre 2006, nell’ambito e in esecuzione della operazione a suo tempo concordata fra i Sindaci dei Comuni di Torino e di Genova, che controllavano rispettivamente Aem Torino S. P. A. E Amga S. P. A. , entrambe quotate. La Consob, rispondendo al quesito, ha ritenuto sussistere l’obbligo di Opa e che, per effetto della incorporazione di Amga in Aem Torino, ora Iride S. P. A. , l’Opa obbligatoria debba avere per oggetto la totalità delle azioni ordinarie di Iride. Conseguentemente l’assemblea di Fsu ha deciso che la società provveda a lanciare nei termini e modi di legge una Opa totalitaria secondo l’art. 106 del Tuf sulle massime n. 312. 701. 406 azioni ordinarie di Iride S. P. A. Detenute da terzi verso il corrispettivo di Euro 2,1247 ciascuna. L’ammontare di tale corrispettivo è stato determinato dalla Offerente Fsu applicando il criterio previsto dall’articolo 106, 2° comma del Testo Unico della Finanza, secondo il quale l’offerta pubblica di acquisto di azioni quotate deve essere promossa ad un prezzo non inferiore alla media aritmetica tra: (i) il prezzo medio ponderato di mercato delle azioni degli ultimi dodici mesi e (ii) il prezzo più elevato risultante dal corrispettivo pattuito per l’acquisto delle azioni di Aem Torino e di Amga. • Applicando tale criterio relativamente alle azioni Amga il corrispettivo sarebbe pari a Euro 1,7576 pari alla media aritmetica fra Euro 1,7808, ossia il prezzo medio ponderato degli ultimi 12 mesi dal 1° novembre 2005 al 31 ottobre 2006 (ultimo giorno di contrattazione) e il prezzo più elevato pattuito nello stesso periodo dall’offerente pari a Euro 1,7344 (valore del conferimento di ciascuna delle azioni Amga da parte del Comune di Genova a Fsu). • Applicando inoltre tale criterio relativamente alle azioni Aem Torino (ora Iride) il corrispettivo sarebbe pari a Euro 2,1247 pari alla media aritmetica fra Euro 2,2090, ossia il prezzo medio ponderato degli ultimi 12 mesi dal 8 novembre 2005 al 7 novembre 2006 e il prezzo più elevato pattuito nello stesso periodo dall’offerente Euro 2,0404, valore del conferimento di ciascuna delle azioni Aem Torino da parte del Comune di Torino a Fsu. Dovendosi fare riferimento al prezzo più alto fra quelli come sopra indicati per le azioni Amga e Aem Torino (ora Iride), ne consegue che il corrispettivo al quale sarà lanciata da Fsu l’Opa sulle massime n. 312. 701. 406 azioni ordinarie di Iride sarà pari a Euro 2,1247 ciascuna. E’ intenzione di Fsu conservare la quotazione del titolo Iride S. P. A. Sul Mta gestito da Borsa Italiana S. P. A. Pertanto, in esito ai risultati conseguiti dall’Opa, si riserva di assumere le più opportune iniziative per assicurare un flottante sufficiente ad assicurare il regolare andamento delle quotazioni. Al termine dell’assemblea di Fsu si è tenuto, in Genova e nella medesima giornata di oggi, il consiglio di amministrazione di Fsu che ha deliberato l’avvio dell’iter per il lancio dell’Opa obbligatoria sulle azioni ordinarie di Iride S. P. A. In esecuzione di quanto deliberato dalla assemblea medesima. L’adempimento degli obblighi discendenti dall’Opa e la provvista occorrente per fronteggiare l’onere che risulterà dalle adesioni all’Opa medesima, saranno assicurati da opportuni contratti di assistenza finanziaria in corso di negoziazione. . |
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SNAM RETE GAS ANNUNCIA I RISULTATI DEI PRIMI NOVE MESI E DEL TERZO TRIMESTRE 2006 UTILE NETTO 339 MILIONI DI EURO -18,7% · ACQUISTO DI AZIONI PROPRIE DEI PRIMI NOVE MESI DEL 2006: 288 MILIONI DI EURO |
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San Donato Milanese, 14 novembre 2006 - Il Consiglio di Amministrazione della Snam Rete Gas S. P. A. Ha approvato in data 8 novembre 2006 i risultati del terzo trimestre 2006 (non sottoposti a revisione contabile).
Terzo trimestre |
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Primi nove mesi |
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2005 |
2006 |
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2005 |
2006 |
Var. Ass. |
Var. % |
18,26 |
19,02 |
Principali dati operativi ed economici Gas naturale immesso nella Rete Nazionale Gasdotti (miliardi di metri cubi) |
63,05 |
65,54 |
2,49 |
3,9 |
0,60 |
0,53 |
Gassificazione di gas naturale liquefatto (Gnl) (miliardi di metri cubi) |
2,13 |
2,34 |
0,21 |
9,9 |
30. 509 |
30. 784 |
Rete dei gasdotti (chilometri in esercizio) |
30. 509 |
30. 784 |
275 |
0,9 |
249 |
207 |
Utile operativo (milioni di euro) |
768 |
679 |
(89) |
(11,6) |
136 |
99 |
Utile netto (milioni di euro) |
417 |
339 |
(78) |
(18,7) | Carlo Malacarne, Ceo di Snam Rete Gas, ha commentato così i risultati: “Le performance operative della Società hanno consentito di attenuare gli impatti negativi sui risultati derivanti da fattori esterni quali la riduzione delle tarife di trasporto e l’incremento del costo del fuel gas. Procede secondo programma lo sviluppo delle infrastrutture di trasporto del gas atto a soddisfare le future richieste di nuove capacità”. Highlights Primi nove mesi 2006 finanziari: ricavi totali: 1. 322 milioni di euro (-3,2%), di cui 1. 275 milioni di euro (-4,3%) da trasporto; la riduzione è principalmente dovuta all’applicazione dei nuovi parametri della regolazione a partire dal 1° ottobre 2005; indebitamento finanziario netto: 5. 007 milioni di euro; +188 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2005; leverage (indebitamento/indebitamento+patrimonio netto): 57,24% (54,8% al 31 dicembre 2005). Operativi: gas immesso nella rete di trasporto +2,49 miliardi di metri cubi (+3,9%); la crescita è trainata dai maggiori consumi del settore termoelettrico; costi fissi controllabili: -4,3% (-6,2% in termini reali); investimenti: 400 milioni di euro (-14,2%). La spesa per investimenti ha riguardato principalmente lo sviluppo della rete di trasporto connesso al potenziamento del sistema di importazione dal nord Africa e dalla Russia. L’83% ha una remunerazione incentivata. Evoluzione prevedibile della gestione; la domanda di gas naturale in Italia è prevista in crescita mediamente del 2% nel quadriennio 2006-2009, a seguito dei maggiori consumi del settore termoelettrico; continua l’impegno di Snam Rete Gas a realizzare gli investimenti necessari a supportare la crescita del mercato del gas, con una previsione di spesa per il 2006 in linea con quella dell’anno precedente; Highlights terzo trimestre 2006 finanziari; ricavi totali 418 milioni di euro (-5,0%), di cui 409 milioni di euro (-4,7%) da trasporto; la riduzione è principalmente dovuta all’applicazione dei nuovi parametri della regolazione a partire dal 1° ottobre 2005. Operativi: gas immesso nella rete di trasporto: +0,76 miliardi di metri cubi (+4,2%); la crescita è dovuta ai maggiori quantitativi di gas naturale immessi negli stoccaggi; costi fissi controllabili: -3,7% (-5,6% in termini reali); investimenti: 176 milioni di euro (+31,3%). . |
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EDIFICI A BASSO IMPATTO ENERGETICO, VISITA DIDATTICA CON I SINDACI ALTOATESINI |
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Bolzano, 13 novembre 2006 - Per l´ottava volta l´ufficio provinciale risparmio energetico ha organizzato una visita didattica riservata a sindaci e amministratori comunali sul tema del risparmio energetico negli edifici. La novità rispetto al passato è che quest´anno l´escursione non è stata fatta all´estero, ma in Alto Adige. "La nostra Provincia - ha commentato l´assessore all´ambiente Michl Laimer - si può ormai considerare una realtà all´avanguardia in tema di tecnologia del risparmio energetico nel settore dell´edilizia. Per questo motivo abbiamo deciso di rimanere all´interno dei confini altoatesini, dove sono ormai numerosi gli esempi di eccellenza". Sono stati 48 i politici e i funzionari locali accompagnati dall´assessore Laimer e dal direttore dell´ufficio risparmio energetico Siegfried Mayr attraverso le varie tappe dell´escursione didattica. Prima sosta proprio in una struttura provinciale, ovvero il palazzo di via Renon 4 a Bolzano, sede del Dipartimento urbanistica. L´edificio, che originariamente ospitava le Poste, è stato completamente ristrutturato, meritandosi la categoria Casaclima "oro". "Grazie alle nuove tecnologie applicate a questo edificio - ha spiegato Laimer - è stato possibile passare da un consumo annuo di 25 litri di gasolio per metro quadrato, ad appena un litro. La Provincia non può limitarsi ad incentivare il risparmio energetico e a diffondere i programmi Casaclima, ma deve dare il buon esempio in prima persona. Proprio come in questo caso". L´escursione è proseguita con le visite al residence "Pergola" di Lagundo, riuscito esempio di inserimento nel contesto paesaggistico, alla Terme di Merano, e al Winecenter di Caldaro, dove è stato illustrato il progetto di sfruttamento del calore geotermico per il riscaldamento e la climatizzazione dell´edificio. . |
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RECUPERO RIFIUTI, UNA CRESCITA FRENATA |
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Rimini, 13 novembre 2006 – Cresce l’industria del recupero, sempre più considerata risorsa economica per il risparmio di materie prime e di energia, nonché per la riduzione di gas a effetto serra. Permangono tuttavia numerosi aspetti critici che ne frenano lo sviluppo. E’ questa, in estrema sintesi, la fotografia emersa stamane dalla presentazione de “L´italia del Recupero”, lo studio annuale sull’universo del riciclo promosso dall’Unire (Unione Imprese di Recupero), l’Associazione che aderisce a Fise - Federazione Imprese di Servizi. Il Rapporto, giunto alla settima edizione è stato presentato anche quest’anno nel corso della manifestazione Ecomondo. Per quanto riguarda il settore del recupero dei materiali di imballaggio, appare tendenzialmente stabile nei comparti “a riciclo maturo” (carta, vetro, legno), mentre è in crescita laddove si evidenziano spazi di ulteriore incremento nell’utilizzo di materiali riciclati da parte dell’industria nazionale (acciaio, alluminio), ovvero in quei segmenti in cui la raccolta interna può sostituire le importazioni di materiali riciclati provenienti dall’estero. Per i rifiuti diversi dagli imballaggi, ancora è troppo alto il ricorso alla discarica (proprio a causa dei mancati sbocchi di mercato), mentre si evidenzia una percentuale di recupero di materia insufficiente (si vedano in particolare i rifiuti da costruzione e demolizione e i pneumatici fuori uso). I settori interessati da normative recenti (come quello dei Raee - rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche - e quello dei veicoli fuori uso) stanno faticosamente organizzandosi ma sono ancora lontani dagli obiettivi fissati dalla legge (soprattuttoper i veicoli fuori uso, per quanto riguarda la quota che dovrebbe essere realizzata grazie al recupero energetico, per il quale mancano gli impianti). Fiore all’occhiello nostrano, la raccolta delle batterie al piombo esauste, che ha superato il 98% di riciclo. Emerge una forte incidenza della globalizzazione su alcuni segmenti, che si traduce in variazioni nella disponibilità di rifiuti da recuperare e afflusso di materiali riciclati dall’estero sul mercato italiano (spesso con costi di produzione nettamente inferiori rispetto a quelli da noi sostenuti per gli standard meno restrittivi ambientali e di sicurezza). Le attività di recupero continuano ad essere sospinte dall’incremento della raccolta differenziata pubblica: questa tuttavia è ancora connotata da una evidente disparità geografica e dal fenomeno dell’assimilazione di flussi provenienti da attività produttive, che determina tra l’altro un peggioramento della qualità dei materiali raccolti. In tale quadro, i privati giocano un ruolo fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di riciclaggio, assicurando una rete di impianti di riciclo diffusa sul territorio, non pienamente utilizzata come nel caso della plastica, il cui tasso di utilizzo impiantistico è pari al 56%. Le dimensioni aziendali sono molto diversificate da settore a settore, ma c’è ancora una netta prevalenza di piccole e medie imprese. “La consapevolezza dell’importanza della cultura del riciclo, si può dire, è entrata più nelle case degli italiani che nei corridoi dei palazzi”, afferma il Presidente Fise Unire, Corrado Scapino, “L’anno scorso denunciavamo come nonostante il quadro normativo del settore del recupero si fosse arricchito e completato con nuove discipline speciali, eravamo ancora molto lontani da un ‘approccio globale’ al recupero, nell’ambito di una visione integrata della gestione dei rifiuti. La situazione oggi non è cambiata: le imprese private di recupero, consapevoli che lo sviluppo della propria attività non può essere affidato a forme di assistenzialismo, chiedono che lo stesso sviluppo non venga almeno affossato da forme di dumping (esercitate soprattutto dal concorrente pubblico, in contrasto con la disciplina antitrust), o da recepimenti e applicazioni scorrette della normativa ambientale o dalle lobby dei produttori dei materiali vergini”. Questi le principali evidenze emerse dal Rapporto per i singoli settori:
Carta |
Nel 2005 per il secondo anno consecutivo la raccolta nazionale di macero ha superato il consumo, grazie anche all’impegno nelle raccolte differenziate. La forbice tra import ed export (a vantaggio dell’export) si è andata invece assestando su valori prossimi a 300. 000 tonnellate, sia per quanto riguarda il dato nel 2005 che le stime per il 2006. Il tasso di riciclaggio mantiene un andamento sostanzialmente stazionario (47,6%) e quello di utilizzo presenta una diminuzione passando dal 56,6% del 2004 al 54,9% del 2005. |
Vetro |
Il tasso di riciclo dei rifiuti di imballaggi in vetro (calcolato sull’immesso al consumo) si attesta su una percentuale variabile tra il 54% e il 58% (in base alle metodologie di stima adottate). Rispetto al dato complessivo della raccolta nazionale degli imballaggi in vetro (equivalente a 1. 372. 000 tonnellate con una crescita dell’1,2% rispetto al 2004) al Sud permangono livelli di raccolta molto bassi, pari a circa il 15% della raccolta nazionale. |
Plastica |
In Italia nel 2005 la quota del recupero nazionale sul totale dell’immesso al consumo è fermo al 26% e nel 2006 non dovrebbe registrare particolari aumenti a causa delle difficoltà di approvvigionamento per i recuperatori. Il comparto italiano dedito al riciclaggio di materie plastiche è costituito da circa 300 imprese con oltre 2. 000 addetti, con una capacità di riciclo di 1. 500 kton, i cui impianti, distribuiti in tutto il Paese, hanno coefficiente di utilizzo del 56% (anno 2005). |
Acciaio |
Il trend positivo della raccolta di acciaio è proseguito anche nel 2005, con 377. 280 tonnellate raccolte (di cui oltre 355mila avviate al riciclo) contro le 344. 520 del 2004 (+9%), realizzate pur a fronte di un minor quantitativo di imballaggi in acciaio immesso al consumo rispetto all’anno precedente. La percentuale di raccolta sull’immesso al consumo raggiunge il 67,1% contro il 56,9% del 2004 (+9%). |
Alluminio |
Nell’ultimo decennio la produzione italiana di alluminio riciclato è cresciuta del 64%, toccando nel 2005 le 654mila tonnellate. Dalle attività di recupero deriva un risparmio energetico pari a 2,3 milioni di tep (tonnellate equivalente petrolio), con il conseguente risparmio di emissioni di gas a effetto serra pari a 6,5 milioni di anidride carbonica – Co2 equivalente. |
Legno |
La situazione del recupero degli imballaggi di legno, in termini di quantitativi complessivamente recuperati nel 2005, fa segnare quota 1. 687. 714 tonnellate. Il valore percentuale di recupero 2005, sul totale dell’immesso al consumo, è pari al 60,54%, che rappresenta un valore interessante in rapporto alla presenza degli stessi nei rifiuti urbani. |
Selezione raccolte differenziate |
Nel corso del 2005 le aziende Assosele (selezione raccolte differenziate) hanno trattato circa 765. 000 tonnellate di rifiuti di imballaggio da raccolta differenziata, pari a circa il 30% dell’intera raccolta su superficie pubblica conferita al Sistema Conai, il 55% se si escludono legno e vetro (raccolti prevalentemente con metodica monomateriale). |
Veicoli fuori uso |
Nel 2005 sono stati demoliti 1. 343. 994 veicoli, con un decremento rispetto al 2000 del 16,5%. Ogni anno sono destinati al recupero più di un 1 milione di tonnellate di materie recuperate. Il raggiungimento degli obiettivi prefissati per il 2006 (l’85% del peso dei veicoli conferiti alla demolizione deve essere recuperato o reimpiegato) sarebbe perfino a portata di mano se si potesse procedere alla combustione di quella parte di fluff ad alto contenuto energetico. Manca dunque oggi essenzialmente quel 5%. |
Gomma |
In Italia nel 2005 sono state prodotte quasi 350. 000 tonnellate di pneumatici fuori uso. Dal confronto dei dati nazionali con quelli europei, emerge che la quota di recupero di materia è inferiore alla media europea (il nostro 8,5% contro il 25% circa in U. E. ), mentre la quota destinata alla discarica è ancora troppo elevata (quella europea è circa la metà della quota italiana). Resta aperta la questione relativa all’utilizzo di granulo da pneumatico nei campi in erba sintetica. |
Batterie esauste |
Nel 2005, le batterie raccolte e avviate a riciclo sono state 202. 000 tonnellate, con un incremento del 5% rispetto all’anno precedente. Complessivamente, il riciclo a livello nazionale è prossimo al 100%. La maggior parte della raccolta delle batterie proviene dal Nord, dove è presente il 46% del parco autovetture e dove sono concentrati i principali stabilimenti produttivi del nostro Paese. |
Raee |
Mancano ancora, oltre ai decreti attuativi, i dati ufficiali sul reale flusso di Raee (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche) in Italia. Nell’anno 2004, i Raee da raccolta differenziata sono stati circa 74 mila tonnellate (1% del totale della raccolta differenziata), per una media pro-capite di circa 1,3 kg/anno (dati Apat). Siamo ancora lontani dall’obiettivo di 4 kg/ab. /anno stabilito dalla legge. |
Inerti |
In Italia vengono prodotti annualmente circa 42 milioni tonnellate di rifiuti inerti all’anno. Resta ancora troppo bassa è la percentuale di recupero. Vengono infatti riciclati solo circa 4,2 milioni tonnellate, pari quindi a circa il 10% dei rifiuti inerti prodotti. | . |
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PROTEZIONE CIVILE, FORMIGONI INAUGURA NUOVA SALA OPERATIVA |
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Milano, 13 novembre 2006 - Un´attività 24 ore su 24, un presidio di 11 operatori specializzati, 33 postazioni per i componenti dell´Unità di Crisi che intervengono in caso di emergenza, una stretta collaborazione con il 118, i Vigili del Fuoco, la Croce Rossa, i radioamatori, le associazioni di volontariato, gli assessorati regionali alla Sanità e alle Infrastrutture. Sono questi gli elementi fondamentali della nuova sala operativa della Protezione civile della Regione Lombardia inaugurata il 10 novembre dal presidente Roberto Formigoni e dall´assessore alla Sicurezza, Massimo Ponzoni. "Questa struttura - ha ricordato il presidente Formigoni - è stata fortemente voluta dalla Regione ed è la prova tangibile di come stiamo rispondendo in maniera sempre più efficace alla domanda di sicurezza espressa dai cittadini". "Sicurezza richiesta su più fronti, in forma integrata, verso tutti i possibili rischi - ha sottolineato il presidente - Sicurezza che rappresenta il pre-requisito per lo sviluppo sociale, civile ed economico, condizione essenziale della qualità della vita". All´inaugurazione è intervenuto anche il capo del Dipartimento nazionale della Protezione Civile, Guido Bertolaso e gli assessori provinciali alla Protezione civile, che hanno sottoscritto un´intesa con l´assessore Ponzoni affinché le attività di protezione civile siano inserite tra gli strumenti di programmazione territoriale previsti dalla legge regionale 12 sul governo del territorio. "Questo è l´occhio della Lombardia - ha detto Ponzoni - Un occhio che garantisce la sicurezza per tutti, dove avviene il raccordo tra tutti i livelli comunali e provinciali con il Dipartimento nazionale della Protezione civile". La Protezione Civile, le cui attività spaziano dal rischio idrogeologico a quello degli incendi boschivi, dal rischio sismico a quello tecnologico, risponde alla richiesta di sicurezza dei cittadini, ed è in grado di cogliere con grande professionalità la trasversalità delle diverse tipologie di rischio esistenti. "La presenza della Protezione Civile - ha proseguito Formigoni - è particolarmente significativa nella nostra regione, nella quale i volontari rappresentano una realtà diffusa e un aiuto prezioso al servizio della sicurezza collettiva. Le capacità e le conoscenze affermate dei membri della Protezione Civile sono supportate da mezzi e tecnologie adeguate alle esigenze odierne". La nuova Sala operativa di protezione civile è collegata con l´Agenzia regionale per la protezione dell´ambiente (250 stazioni di monitoraggio meteo-idropluviometrico in tempo reale), con Ferrovie Nord Milano (con un sistema di 100 telecamere in tempo reale per la sicurezza ferroviaria), il Comune di Milano (Centrale operativa di Polizia locale di piazza Beccaria, con 50 telecamere per il traffico in tempo reale), con un numero crescente di comandi di Polizia locale, attraverso il cosiddetto "raccordo radio-telematico" che consente alle Polizie Locali di essere le avanguardie sul territorio della Protezione Civile; con un sistema sperimentale di monitoraggio del traffico di merci pericolose in raccordo con il Ministero dei Trasporti. Le esperienze maturate in oltre dieci anni hanno spinto Regione Lombardia a intendere la Sicurezza come la Prevenzione dei Rischi in una logica di "Risk Management", che comprende attività di conoscenza, analisi e valutazione dei rischi, gestione dell´emergenza, gestione della post-emergenza con la mitigazione o la riduzione del rischio. Lo strumento principale per esercitare questa governance sul territorio è un Sistema Integrato di Sicurezza (Sis), mirato a una politica di prevenzione e di sicurezza "integrata", cioè data dall´interazione dei rischi naturali e di quelli antropici. All´interno di questo sistema la Regione ha elaborato il Prim, il Programma Regionale Integrato di Mitigazione dei Rischi. Obiettivo del programma è l´elaborazione di una "fotografia" completa dello stato del rischio in Lombardia, nell´ottica di una governance che coinvolga tutti i soggetti interessati dal tema sicurezza. Si sta lavorando, infatti, a un protocollo per condividere con i principali attori delle prevenzione gli interventi per la riduzione del rischio sul territorio nel quadriennio 2007-2010, attraverso un Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale (Aqst) regionale; tra gli obiettivi del Prim figurano, inoltre, la creazione di un polo informativo che consenta lo scambio di informazioni tra enti coinvolti nel Patto per la Sicurezza e l´opportunità di finanziare interventi strategici sfruttando le disponibilità offerte dai fondi Ue 2007-2010. Si stima, infatti, che i costi degli interventi da attuare superino in Lombardia il miliardo di euro (700milioni solo per il rischio idrogeologico). Se si attuassero gli interventi necessari si arriverebbe al 2010 con un risparmio del 20% di risorse a seguito di abbandoni di interventi inutili, o sfruttando sinergie nel settore della prevenzione. . |
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NUOVE TECNOLOGIE PER LA SALVAGUARDIA E IL RECUPERO DEL TERRITORIO “DESERTIFICAZIONE E RISORSE NATURALI: TRA INNOVAZIONE E SAPERE ANTICO” |
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Matera, 13 Novembre 2006 - La desertificazione è un processo di degrado inesorabile del territorio che interessa anche le nostre regioni meridionali, di cui non si percepisce sufficientemente il rischio per le possibili ripercussioni in campo ambientale ed economico perché ha tempi molti lenti. Questo fenomeno è determinato soprattutto dall’impatto delle attività dell’uomo, che si vanno ad aggiungere a fattori di predisposizione come le componenti climatiche e fisiografiche. L’agricoltura è sempre più considerata la maggiore responsabile tra le attività antropiche dei processi di degrado del suolo. L’enea conduce attività di ricerca sulla lotta alla desertificazione con il programma Riade[1] a livello nazionale e partecipando a diversi Programmi Europei[2]. Una delle aree di studio è la Basilicata, dove è in corso un convegno dal titolo “Desertificazione e Risorse Naturali: tra Innovazione e Sapere Antico”, durante il quale sono stati presentati i risultati del progetto Riade e lo stato di avanzamento di altre iniziative in corso sulla desertificazione. Il convegno vuole evidenziare il ruolo della gestione sostenibile degli ecosistemi nella salvaguardia del territorio, quali possono essere gli interventi di recupero, mitigazione ed adattamento alle diverse forme di degrado. La “tutela degli ecosistemi” è alla base delle collaborazioni avviate con le Pmi, per favorire l’applicazione dei risultati della ricerca al settore agro-ambientale e la nascita di spin-off per la costituzione di nuove imprese, puntando sulla specializzazione di giovani, affiancandoli nelle diverse attività. Tali collaborazioni hanno consentito di sviluppare conoscenze, processi innovativi, tecnologie di punta nel campo agronomico, fisico-chimico, informatico, ecc. E di attivare meccanismi di trasferimento, creando sinergie tra mondo scientifico, imprese high-tech e amministrazioni locali. La lotta al degrado delle risorse naturali e alla desertificazione conseguente allo sfruttamento del territorio ad opera delle attività produttive nelle zone climatiche più sensibili del bacino del Mediterraneo, comporta necessariamente un costo sociale. Questa consapevolezza deve estendersi anche nei confronti dei Pvs, dove desertificazione è da sempre sinonimo di povertà. L´italia è un paese interessato al fenomeno, sia in modo diretto, nelle regioni del Sud, sia in modo indiretto, poiché la desertificazione è all’origine di consistenti flussi migratori provenienti dalla fascia del Sahel e dalle regioni che si affacciano sul Mediterraneo. L’assemblea Generale delle Nazioni Unite ha dichiarato il 2006 “Anno Internazionale dei Deserti e della Desertificazione”. Obiettivo principale dell´Anno è la diffusione della conoscenza sui rischi legati alla progressiva desertificazione del pianeta. . . |
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" E SE L´ALLUVIONE ACCADESSE OGGI? " |
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Milano, 13 novembre 2006 - il sito dell’ Ugis è stato nuovamente aggiornato per inserirvi un´intervista al capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, in esclusiva sul tema " E se l´alluvione accadesse oggi? " www. Ugis. It . |
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IV MASTER IN STATISTICA PER LA GESTIONE DEI SISTEMI INFORMATIVI |
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Roma, 13 novembre 2006 - La Regione Lazio e l’Università “La Sapienza” di Roma, hanno realizzato il Iv Master in “Statistica per la gestione dei sistemi informativi”. Il Master Sgsi è rivolto a operatori pubblici e privati cui sia demandato l’uso e l’organizzazione delle informazioni aziendali, la formazione di personale idoneo alla organizzazione, gestione e utilizzo, in senso statistico, del sistema informativo aziendale. L’addetto alla gestione sarà in grado di organizzare i dati del proprio sistema informativo, verificare l’utilizzabilità dei dati raccolti con finalità amministrativa, integrare dati di contesto in modo da costruire una banca dati agevolmente analizzabile in senso statistico. La formazione specialistica consentirà di fornire al “decisore” le informazioni necessarie per la valutazione e l’attuazione di scelte e decisioni aziendali. Il Master è aperto a quanti laureati in scienze statistiche o con diverso titolo di laurea, possiedano una buona conoscenza della metodologia statistica e/o informatica di base. Pur essendo un corso di studi annuale a tempo pieno, l’attività didattica e formativa è organizzata in modo da rendere possibile la partecipazione di persone che contemporaneamente svolgano attività di lavoro. La Regione Lazio, ravvisando nell’iniziativa un alto interesse collettivo e professionale partecipa alla realizzazione del Master con un contributo specifico, destinando 20 borse di studio che coprono l´intero costo del Master, a dipendenti delle amministrazioni pubbliche, degli enti collegati al sistema statistico regionale e ai primi classificati nella graduatorie di ammissione. Il termine per la presentazione della domanda di ammissione al master scade il 30 novembre 2006 Per informazioni: http://w3. Uniroma1. It/sgsi/ oppure presso gli uffici dell’Area Statistica - Ass. To tutela dei consumatori e Semplificazione Amministrativa - tel. 06. 5168. 4605 . |
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SETTIMANA DELLA STATISTICA ALL’UNIVERSITÀ DI MILANO BICOCCA DAL 13 AL 29 NOVEMBRE |
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Milano, 13 novembre 2006 - La Facoltà di Scienze Statistiche propone quest’anno la seconda edizione del progetto “Settimana della Statistica”, con l’auspicio che gli studenti possano orientarsi con maggiore consapevolezza nelle scelte importanti che incontreranno. Gli studenti liceali saranno invitati a seguire lezioni, svolgere esercizi, vivere qualche giornata come dei veri e propri studenti universitari. Uno degli scopi di questo progetto è quello di far conoscere ai ragazzi delle scuole superiori l’ambiente e il clima in cui molti di loro vivranno entro pochi mesi. Vivere un’esperienza diretta per fare scelte chiare, meditate e migliori. I moduli formativi proposti saranno quattro, finalizzati a far conoscere le modalità in cui la statistica viene utilizzata in differenti aree tematiche e lavorative. L’iniziativa è rivolta agli studenti del quinto anno delle scuole medie superiori. I campi di applicazione trattati saranno: biomedico - Fondamenti logici e metodi statistici per lo studio della salute dell’uomo demografico/sociale - La progettazione e la realizzazione di un’indagine a scopo sociale; economico/aziendale – La statistica in azienda: come realizzare una ricerca di mercato; territoriale/ambientale - Metodi statistici per l’analisi di fenomeni ambientali e territoriali. Tutti gli incontri si svolgeranno nel laboratorio 201 della Facoltà di Scienze Statistiche dell’Università degli Studi Milano-bicocca, via degli Arcimboldi,8 – Edificio U7 2°piano. . |
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FIRENZE: ORE 12, PALAZZO BASTOGI: GLI STUDENTI A LEZIONE DAL PRESIDENTE MARTINI PROSSIMO APPUNTAMENTO PER PARLARE DI TOSCANA , NELLE AULE DEL LICEO AD ANNO NUOVO |
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Firenze, 13 novembre 2006 - Ore 12. 00 lui entra e tutti scattano in piedi. "Seduti, non sono il preside". "No, infatti, è il presidente" risponde qualcuno. E´ iniziato con una battuta l´incontro che stamani Claudio Martini ha avuto con gli studenti della Ii B del liceo classico Michelangelo in una Sala caminetto che per più di un´ora è diventata teatro di un dialogo fra il presidente della Regione e chi sta sognando - c´è stato chi lo ha ammesso a bassa voce - di diventarlo. Per ora ci si accontenta di studiare da giornalisti e cimentarsi in un´intervista al governatore della Toscana sui temi della cultura e, in particolare, sul futuro dell´Opificio delle pietre dure. Usciti dall´imbarazzo dei primi secondi, seduti attorno a un Martini particolarmente a proprio agio, i ragazzi hanno snocciolato domande che hanno spaziato dal valore dei beni culturali al ruolo degli enti locali, al significato del decentramento auspicato dall´articolo 116 del Titolo V della Costituzione, fino a riferimenti al recente quarantennale dell´alluvione di Firenze. "Mio padre è stato un angelo del fango - ha esordito una ragazza - e mi ha detto molto della sua esperienza. Ci farebbe piacere se anche lei ci raccontasse di quei giorni". "Allora avevo quasi sedici anni - ha riposto Martini - e facevo parte degli scout. Da Prato, dove vivevo e dove, tra l´altro, l´alluvione non aveva risparmiato neppure noi, venimmo a dare una mano a togliere il fango da molte cantine nei pressi di Santa Croce. Poi ci affidarono gli scantinati della dogana di Via Valfonda, erano piene di materiale che stava già marcendo e il fetore era insopportabile. Come avrete capito i libri non ci toccarono. Mi occupai di qualcosa di meno nobile. Però quel lavoro ebbi la fortuna di farlo lo stesso, più tardi, a Prato, dove era stata inviata una parte dei volumi fiorentini alluvionati per essere ripuliti. Devo ammettere che in quei momenti l´entusiasmo della solidarietà ti faceva fare poca mente locale sul significato di quanto stavamo facendo. Solo in seguito ci siamo resi conto di aver partecipato, in piccola parte, al salvataggio della culla della civiltà". "Ma perché del valore della cultura ce ne accorgiamo solo quando ci sono calamità che la minacciano?" ha chiesto un altro. "Perché - ha risposto il presidente - è l´effetto shock, ti risvegli da quell´adattamento che poi fa parte della natura umana. L´importante è che l´adattamento non diventi indifferenza, che provoca distacco fino, talvolta, a sconvolgere la scala dei valori. Ecco perché in tutte le circostanze non dovremmo mai dare nulla per scontato". Sul futuro dell´Opificio, Martini ha confermato ai ragazzi le rassicurazioni giunte nei giorni scorsi riguardo al mantenimento della sua autonomia e alla sua valorizzazione di punto di riferimento di eccellenza in campo internazionale. "Sulla questione - ha precisato - l´ultimo confronto con il ministro Rutelli lo abbiamo avuto proprio il 4 novembre scorso in occasione della cerimonia del Quarantennale dell´alluvione. Posso ribadire che il lavoro avviato con gli enti interessati sta procedendo come d´accordo". Dopo oltre un´ora di domande e risposte, "Sono stato promosso?" ha chiesto Martini "A pieni voti". "Allora ci vediamo da voi ad anno nuovo" ha salutato il presidente dando appuntamento ai ragazzi direttamente nelle aule del Michelangelo nel 2007. . |
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NUOVO ASSETTO PER WALL STREET INSTITUTE ITALIA. E IL GRUPPO CONTINUA IL SUO SVILUPPO MONDIALE. |
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Milano, 13 novembre 2006 – Continuano le novità per Wall Street Institute Italia. Dopo la nomina, lo scorso 1 luglio, del nuovo General Manager Vincenzo Infantino, dal 9 novembre l’azienda si presenta con un nuovo assetto organizzativo. A cominciare dal dipartimento Operations, da cui lo stesso Infantino proviene, che viene sostituito da tre Regional Sales Manager – Ilaria Rota, Guido Ferrari e Pierluigi Carla – con il compito, secondo la rispettiva competenza territoriale, di garantire ai centri Wall Street Institute consulenza e tutti gli strumenti necessari al raggiungimento degli obiettivi commerciali. Un nuovo dipartimento, il Real Estate and Construction, diretto da Marina Satta, va invece a coprire le funzioni del precedente Ufficio Acquisti, integrandole con la gestione delle questioni legate agli immobili (selezione, trattative, rapporti con i proprietari) e l’amministrazione di tutte le infrastrutture. Il dipartimento Marketing, già diretto da Patrizia Mariani, assorbirà anche il dipartimento Telemarketing prima indipendente, nell’ottica di un tempestivo controllo dell’efficacia delle operazioni e di un’ottimizzazione delle risorse. “Questa struttura più snella, ma nel contempo più presente sul territorio grazie ai tre Regional e ad alcune nuove figure di National nei vari dipartimenti”, afferma Vincenzo Infantino, “ci permetterà di rispondere più velocemente ai cambiamenti del mercato e di supportare meglio tutti i nostri centri. ” A questi cambiamenti strutturali, si aggiunge anche la nomina del nuovo responsabile del dipartimento Service, preposto al coordinamento della didattica: Vythas Babusis, già vice del direttore uscente Ken Davis. Non mancano le novità nemmeno sul fronte internazionale: Wall Street Institute International - un network attivo in 25 paesi, che fattura 280 milioni di dollari – ha appena concluso un accordo per aprire in Indonesia (a partire da marzo 2007) ed è in trattativa per approdare anche in Russia e in India. Infatti, l’obiettivo per i prossimi due anni è di giungere ad essere presenti in 35 paesi, con particolare attenzione ai mercati dell’Europa dell’Est e dell’Unione sovietica. . |
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