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MERCOLEDI
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 18 Aprile 2007 |
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SCIENZIATI INDIVIDUANO UN NUOVO GENE DELLA LEUCEMIA |
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Bruxelles, 18 aprile 2007 - Alcuni ricercatori europei hanno individuato un gene che contribuisce allo sviluppo di una forma aggressiva di leucemia che colpisce soprattutto i bambini molto piccoli. Lo studio, cui hanno partecipato scienziati di Belgio, Paesi Bassi e Spagna, è pubblicato on line dalla rivista «Nature Genetics». I leucociti svolgono un ruolo importante nel corpo umano, in quanto hanno il compito di eliminare intrusi quali virus e batteri. Tuttavia, negli individui affetti da leucemia, le cellule presenti nel midollo osseo che dovrebbero trasformarsi in globuli bianchi proliferano senza controllo e si sviluppano in modo anomalo. Ne consegue che le cellule del sangue prodotte non funzionano come dovrebbero e provocano un rischio di infezioni nel paziente. Quest´ultimo studio è stato incentrato sulla leucemia linfoblastica acuta a cellule T (T-all), in cui cellule ematiche chiamate cellule T immature si riproducono molto rapidamente. Si tratta della forma più comune di tumore infantile che colpisce in particolare i bambini di 2-3 anni di età. Grazie ai trattamenti di recente generazione, si riesce a curare oltre la metà dei bambini affetti da questo tipo di cancro, ma la ricerca è ancora focalizzata sulla scoperta di farmaci che possano aiutare quei soggetti che oggi non rispondono positivamente alla chemioterapia. È risaputo che la T-all è imputabile a difetti simultanei in alcuni geni e gli scienziati sono impegnati nel tentativo di individuare sia i singoli geni coinvolti che la combinazione di geni che scatena la patologia. Al momento gli studiosi hanno identificato un gene chiamato Myb che sarebbe il fattore che consente lo sviluppo della malattia. Il gene Myb è coinvolto nel controllo della proliferazione, della sopravvivenza e della differenziazione delle cellule che proseguono il processo iniziato fino a diventare cellule del sangue. Nel 10% dei casi studiati di pazienti affetti da T-all, si è scoperto che il gene Myb si era riprodotto. In passato il Myb era stato associato ad altre forme di cancro. I ricercatori hanno soppresso il gene Myb in tutte le linee delle cellule di T-all e hanno osservato che tale operazione produceva sulle cellule tumorali un effetto limitato ma significativo da un punto di vista terapeutico. Tuttavia, l´effetto è stato di maggiori proporzioni quando si è proceduto alla soppressione del Myb in combinazione con quella del Notch1, coinvolto in quasi il 70% di tutti i casi di T-all. Gli inibitori di Notch1 sono già stati sperimentati sugli esseri umani, ma sono farmaci estremamente tossici e non tutti i pazienti sono in grado di tollerarli. Gli studiosi auspicano che la loro recente scoperta porti allo sviluppo di una nuova terapia combinata, mirata al Myb e al Notch1, in cui la concentrazione di inibitori di Notch1 sia ridotta. Istituto fiammingo di biotecnologia (Vib): http://www. Vib. Be/ «Nature Genetics»: http://www. Nature. Com/naturegenetics . |
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TICKET SANITA´,COLOZZI: IL GOVERNO ALLUNGA I TEMPI |
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Milano, 18 aprile 2007 - "Sulla vicenda dei ticket sanitari il Governo Prodi non finisce mai di stupire. Dopo aver introdotto un ticket da 10 euro che le Regioni hanno subito definito insostenibile e parzialmente inefficace e dopo la norma inserita nel ´Milleproroghe´ che non ha risolto minimamente il problema, adesso il Governo si appresta a realizzare una terza modifica, finanziariamente incomprensibile e politicamente inaccettabile". E´ questo il commento dell´assessore alle Risorse, Finanze e Rapporti istituzionali della Regione Lombardia, Romano Colozzi, coordinatore degli assessori al Bilancio delle Regioni italiane, in riferimento alle notizie apparse su alcuni organi di stampa relative alle modifiche prospettate dal Governo sui ticket sanitari. "Sul piano finanziario - spiega Romano Colozzi, che si trova a Roma per la riunione della Commissione Affari Finanziari delle Regioni sul federalismo fiscale - abbassando i ticket da 10 a 3,5 euro alla fine dell´anno mancheranno all´appello altri 120 milioni di euro. A livello politico, il Governo con la solita frenesia dell´annuncio continua a mandare segnali ai cittadini dicendo di aver eliminato l´odiatissima gabella di 10 euro, facendo sperare che da domani questa non debba più essere pagata. In verità, avendo rifiutato la proposta delle Regioni di approvare un Decreto legge specifico e scegliendo la strada di un emendamento ad un altro Decreto in via di conversione, il Governo ha di fatto deciso che per almeno un altro mese i cittadini continueranno a pagare i 10 euro". "Io continuo a essere convinto - conclude l´Assessore Colozzi - che il Governo avrebbe dovuto semplicemente approvare un Decreto legge immediatamente efficace, che autorizzasse le Regioni ad abbassare di 350 milioni le somme da riscuotere. In questo modo, già la prossima settimana la gabella di 10 euro sarebbe scomparsa". . |
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PATTO PER LA SALUTE DEL SUD |
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Potenza, 18 aprile 2007 - Fondi europei per lo sviluppo della sanità meridionale. Si tratta del protocollo di intesa siglato dal ministro dello Sviluppo economico Pierluigi Bersani e dal ministro della Salute, Livia Turco, con otto regioni del sud, con il quale vengono destinati 3 mld di euro. Non sono che un primo passo verso una maggiore razionalizzazione dei fondi e, di conseguenza, dell´allocazione delle risorse. Il ministro dello Sviluppo economico, dopo aver sottolineato che "il protocollo di intesa e´ coerente con le linee tenute dal Governo e da´ l´idea di come intendiamo affrontare anche la prossima programmazione", ha aggiunto che, durante la discussione "abbiamo fatto il punto su un ulteriore progetto: darci degli indicatori condivisi su alcuni servizi essenziali cosi´ da conseguire alcuni obiettivi specifici in tema, ad esempio,di rifiuti, di acqua, di istruzione e delle risposte sociali da dare a bambini ed anziani". Non solo: gli indicatori serviranno anche "a convogliare risorse premiali verso chi raggiunge gli obiettivi. Il tutto avviene attraverso l´unificazione di diversi fondi, da quelli comunitari a quelli nazionali, compresi quelli delle politiche industriali". Un modo di convogliare le risorse, mettendo a sistema, "una grande novita´ di metodo", sostiene Bersani. Per Loiero è "un accordo importante che segna una discontinuita´ sostanziale con la passata legislatura". Cosi´ il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, commenta l’accordo: "abbiamo passato una legislatura - spiega Loiero - in cuiera difficile capire se i livelli essenziali di assistenza dovessero essere considerati effettivamente essenziali o dovessero essere considerati ´livelli minimi´ di assistenza. Tre miliardi di euro per lo sviluppo dei servizi sanitari per Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. L´intesa, che rientra nel ´Quadro strategico nazionale 2007-2013´, e´ finanziata dai fondi europei e prevede una disponibilita´ di circa tre miliardi di euro a favore del Centro-sud, che andranno ad aggiungersi alle risorse ordinarie del Servizio sanitario nazionale. "Un accordo molto positivo, un vero e proprio Patto per la salute del Mezzogiorno". Con queste parole il presidente della Campania Antonio Bassolino. L´obiettivo, dice, e´ "ridurre la mobilita´ sanitaria verso il Nord, e creare strutture di eccellenza anche al Sud". Insomma, si tratta di "investire in qualita´". Altrettanto importante, sottolinea Bassolino, "e´ stata la scelta di prevedere una cabina di regia politica per la verifica dell´utilizzo dei fondi europei e anche l´avvio di una programmazione integrata dei fondi europei accanto a quelli nazionali e regionali". . |
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SOTTOSCRITTO L’ACCORDO PROVINCIALE PER I MEDICI DI MEDICINA GENERALE |
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Trento, 18 aprile 2007 - “E’ un accordo importante e come parte pubblica che lo sottoscrive esprimiamo soddisfazione ed apprezzamento per il risultato raggiunto, perché con questo accordo si qualifica e si potenzia il servizio sanitario per i cittadini. Ed è un accordo che sancisce ancora di più come i medici di medicina generale siano parte integrante del Servizio sanitario provinciale. Ovviamente, non ci fermeremo qui: verrà stabilita una forma di valutazione sul raggiungimento degli obiettivi stabiliti, in particolare verrà individuato uno strumento per valutare, congiuntamente, il fenomeno degli accessi al pronto soccorso, perché è chiaro che nella qualificazione del ruolo dei medici di base noi dobbiamo vedere anche la possibilità di intervenire sui cosiddetti codici bianchi, cioè sui ricorsi non sempre necessari alle strutture ospedaliere”. Con queste parole Remo Andreolli, assessore provinciale alle politiche per la salute, ha introdotto – presso la sede di via Gilli – l’incontro che ha portato stamane alla firma dell’Accordo provinciale per i medici di medicina generale. A sottoscriverlo, oltre ad Andreolli, Josef Jorg per la Fimmg, Nicola Paoli per la Federazione Medicina aderente Uil Fpl e Francesco Amante per l’Intesa Sindacale Simet – Sumai – Cisl Medici. Da tutti apprezzamento e soddisfazione, in particolare per la valorizzazione dello strumento dell’associazionismo medico. Questo Accordo, è stato detto, va nella direzione di una migliore assistenza ai cittadini e nel contempo riconosce l’impegno dei medici di medicina generale. Pur non firmatario – la sua associazione non ha infatti sottoscritto l’accordo nazionale, ma c’è stata condivisione di gran parte del processo di confronto a livello trentino – era presente anche Renato Zerbinati dello Snami. Infine il gruppo di lavoro dell’Assessorato alle politiche per la salute che ha seguito il lungo, e non sempre facile, confronto: il dirigente Luciano Pontalti, Grazia Pocher e Lucia Bombarda. Questi i punti salienti dell’Accordo, sottolineati dall’assessore Remo Andreolli: Il rapporto di convenzione. Il rapporto di lavoro dei medici di medicina generale in convenzione con il Servizio sanitario è disciplinato da un accordo collettivo nazionale approvato in sede di Conferenza Stato-regioni e da accordi sottoscritti in sede regionale, integrativi delle disposizioni nazionali. L’ultimo accordo nazionale, approvato in data 23 marzo 2005, ha demandato alle Regioni (Province autonome) la regolamentazione diretta di alcuni istituti, in relazione alle diverse esigenze territoriali. Il nuovo accordo provinciale, che interessa medici dell’assistenza primaria (395) e medici della continuità assistenziale (150), consolida il percorso intrapreso con l’accordo provinciale dell’agosto 2001 e introduce alcune innovazioni per migliorare e qualificare l’assistenza sanitaria primaria. Il nuovo contesto. L’accordo riconosce i medici di medicina generale quale parte integrante del Servizio sanitario provinciale e ribadisce il loro ruolo fondamentale quale principale figura di riferimento per gli assistiti nella prima risposta ai bisogni di salute. Il contesto in cui il medico si trova oggi ad operare è caratterizzato da un aumento generalizzato della domanda di prestazioni da parte dei cittadini, provocato da diversi fattori quali l’invecchiamento della popolazione, la rapida dimissione dagli ospedali di pazienti chirurgici e di malati cronici o terminali, profondi mutamenti socio-culturali. Il cittadino chiede: una maggiore disponibilità di accesso agli ambulatori e un riscontro rapido alle sue richieste; un’assistenza professionalmente qualificata; una maggiore disponibilità all’ascolto da parte del medico; un’assistenza continua per i malati cronici e per i malati terminali. Le nuove esigenze e le richieste di prestazioni talvolta inappropriate pongono sempre più frequentemente il medico in difficoltà. In questo contesto il nuovo accordo individua strumenti che consentono al cittadino di trovare maggiore soddisfazione alle sue esigenze e al medico di offrire risposte appropriate ed efficaci. Il nuovo accordo Accesso all’assistenza. Tutti i cittadini avranno a disposizione una Carta dei Servizi del proprio medico, nella quale troveranno le indicazione e le informazione utili circa le prestazioni assicurate, le modalità e gli orari di accesso agli ambulatori nonché le modalità per contattare il medico curante. Il nuovo accordo prosegue il processo di incentivazione del lavoro dei medici in forma associata, avviato con l’accordo provinciale del 2001, puntando ora alla qualificazione delle attività delle associazioni. Il lavoro in forma associata presenta vantaggi sia per gli assistiti (accesso agli ambulatori medici dal lunedì al venerdì complessivamente per 8 ore al giorno, al pomeriggio fino alle ore 19. 00 o alle ore 20. 00, possibilità di rivolgersi a uno qualsiasi dei medici associati) che per i medici (migliore organizzazione dell’attività sia ambulatoriale che domiciliare, assistenza qualificata anche grazie al confronto con altri professionisti, condivisione di linee guida e percorsi assistenziali, utilizzo di strumentazione comune). I miglioramenti attesi con il nuovo accordo consistono nell’introduzione dell’obbligo per gli associati di concordare obiettivi comuni, effettuare verifiche e confronti interni e relazionare annualmente all’Azienda e alla Provincia sull’attività svolta. Benché già esista una rilevante disponibilità del medico di assistenza primaria verso i propri assistiti, con il nuovo accordo il medico sarà formalmente tenuto a organizzare la propria attività giornaliera in modo da assicurare la ricezione delle chiamate dei propri assistiti dalle ore 8. 00 alle ore 19. 00, o direttamente o tramite segreteria telefonica o collaboratori e a garantire la risposta più congrua nei tempi più brevi consentitigli. Ciò richiede per contro una maggiore maturità da parte del cittadino assistito sia nel comunicare chiaramente il proprio stato sia nel comprendere che i tempi di risposta del medico sono correlati alla gravità e all’urgenza delle richieste. E’ previsto l’obbligo per tutti i medici di svolgere una parte della loro attività su appuntamento. Qualificazione dell’assistenza. Il nuovo accordo provinciale conferma e rafforza gli interventi volti a consolidare la competenza professionale e a valorizzare le prestazioni cliniche del medico di assistenza primaria e di continuità assistenziale. In particolare l’accordo sottolinea l’importanza di alcune aree: in primo luogo viene risottolineata l’importanza delle attività di formazione per i medici di medicina generale, da realizzarsi anche con il coinvolgimento della Scuola di formazione specifica in medicina generale. La valorizzazione delle prestazioni cliniche viene assicurata anche grazie ai supporti tecnici e logistici che anche questo accordo conferma e amplia: si tratta in particolare delle figure dei collaboratori di studio e degli infermieri, per i quali l’accordo prevede un più corposo intervento e si tratta inoltre dello sviluppo dei processi di informatizzazione degli studi medici e la messa in rete dei medici con le strutture dell’Azienda sanitaria. La formula ideata dall’accordo, per la sua flessibilità, consentirà finalmente la connessione di tutti i medici con le strutture aziendali per la trasmissione bilaterale di informazioni e dati clinici. Per il miglioramento dell’assistenza l’accordo promuove il coinvolgimento dei medici in una valutazione dell’urgenza delle prestazioni prescrivibili ma anche nella definizione e applicazione di criteri di appropriatezza delle prestazioni nonché la loro partecipazione attiva nella cura dei pazienti cronici, anche attraverso specifici progetti, e dei pazienti terminali, attraverso le cure palliative. Infine l’accordo riconosce il ruolo fondamentale dei medici di medicina generale per l’attuazione di qualsivoglia politica sanitaria sul territorio e in particolare per la fondazione e l’applicazione di una politica di prevenzione. Concretamente ciò avverrà attraverso la rappresentanza dei medici di medicina generale presso il distretto sanitario e attraverso la realizzazione di progetto obiettivo mirati alle esigenza di salute del territorio. Impegni a breve. Alla firma dell’accordo seguiranno subito alcune importanti attività: la rivisitazione del servizio di continuità assistenziale; come è noto il servizio di continuità assistenziale, da non confondere con il servizio di emergenza presidiato dalla Centrale operativa 118, riguarda l’erogazione di prestazioni urgenti di medicina generale nei periodi non coperti dai medici di assistenza primaria. A tali prestazioni provvedono i medici di continuità assistenziale che assicurano una risposta a tutti gli assistiti per esigenze di carattere urgente. L’accordo prevede di aprire immediatamente un tavolo di trattativa per verificare i miglioramenti organizzativi e funzionali che possono essere introdotti in tale servizio. Al fine di diminuire gli accessi impropri al pronto soccorso, l’accordo prevede venga avviato uno studio per l’individuazione delle prestazioni classificate presso il Pronto soccorso con codice bianco più frequenti e la definizione delle possibili soluzioni per orientare gli assistiti a usufruire di dette prestazioni presso gli ambulatori dei medici di medicina generale. L’accordo prevede infine la possibilità di sperimentare modalità innovative di assistenza con riferimento ai modelli elaborati negli ultimi anni, come i centri di cure primarie, i nuclei di assistenza primaria, le unità territoriali di assistenza primaria e infine il modello ministeriale della Casa della salute. Le cifre. I medici di assistenza primaria sono attualmente 395, per un totale di circa 437. 000 assistiti. Il 54% dei medici oggi opera in associazione (circa 215 su 395) e ha in carico il 66% degli assistiti (circa 290. 000). Dal 2000 vi è stato un incremento dei medici associati pari al 36% (dal 18% al 54%). Esistono attualmente tre tipologie di forme associative: medicina di gruppo, caratterizzata dalla presenza di tutti gli associati presso un’unica sede aperta per 8 ore al giorno; medicina in associazione, caratterizzata dalla distribuzione territoriale degli studi degli associati, che assicurano il coordinamento degli orari in modo da offrire un’apertura degli ambulatori per 8 ore al giorno; medicina in rete, caratterizzata dalla distribuzione territoriale degli studi degli associati, che assicurano il coordinamento degli orari in modo da offrire un’apertura degli ambulatori per 8 ore al giorno, con collegamento in rete che consente la disponibilità immediata delle informazioni sugli assistiti in carico all’associazione. Attualmente i medici operano: il 21% in gruppo (84 medici), con in carico il 26% degli assistiti (circa 113. 600), suddivisi in 23 gruppi; il 16% in associazione (65 medici), con in carico il 18% degli assistiti (circa 78. 700), suddivisi in 19 associazioni; il 17% in rete (66 medici), con in carico il 22% degli assistiti (circa 96. 100), suddivisi in 14 reti. . |
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AUDIZIONE RADIOLOGI |
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Trieste, 18 aprile 2007 - La situazione della radiologia e radiodiagnostica, le criticità di questo settore sanitario, uniti a una specifica richiesta di un progetto straordinario d´intervento regionale, hanno portato le rappresentanze regionali del sindacato nazionale area radiologica, la Società italiana di radiologia medica e un rappresentante dei primari di radiologia davanti alla Iii Commissione. I problemi esposti riguardano soprattutto un incremento dei bisogni sanitari e delle prestazioni diagnostiche in genere, molte delle quali inappropriate che, unite alla carenza numerica strutturale dei medici e dei tecnici radiologi e a provvedimenti d´indirizzo da parte pubblica che non tengono conto di questo, stanno portando a una situazione di criticità diffusa. L´obiettivo che i rappresentanti della categoria si pongono con la loro richiesta d´intervento è un generale miglioramento della qualità delle prestazioni, insieme a una soddisfazione dei bisogni sanitari e a un riequilibrio tra domanda e risorse umane disponibili. Per ottenerlo è stato suggerito un incremento del numero dei contratti di formazione dei medici specializzandi nelle scuole di specialità di Trieste e Udine e un mantenimento, a favore della formazione dei tecnici, dei finanziamenti per i corsi di laurea. Alla Regione è stato inoltre chiesto di implementare i fondi per l´acquisizione tecnologica e per un incremento ponderato del personale specifico. Si è anche auspicata una diffusa campagna di stampa a favore della programmazione degli esami diagnostici non urgenti e per disincentivare l´uso improprio di prestazioni sanitarie. . |
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CELIACHIA: ELIMINATA LA DISPARITA’ DI RIMBORSO TRA MASCHI E FEMMINE |
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Torino, 18 aprile 2007 - Dal prossimo 1° maggio i cittadini piemontesi, maschi e femmine, di età superiore ai 10 anni e affetti dal morbo celiaco potranno usufruire di un tetto mensile di spesa destinato all’acquisto di prodotti senza glutine pari a 120 euro. Con il provvedimento, la Regione Piemonte elimina così le disparità di rimborso legate al genere, introdotte con l’applicazione del decreto ministeriale del maggio 2006. L’assessorato alla tutela della salute e sanità ha inoltre dato il via a uno studio per definire nuove modalità di utilizzo dei buoni (ad esempio presso i punti vendita della grande distribuzione) e il frazionamento dell’importo, così da consentire ai soggetti celiaci di acquistare i prodotti presso esercizi differenti. La Giunta, infine, sulla base del numero dei soggetti celiaci e delle mense presenti sul territorio regionale, ha deliberato uno stanziamento di circa 345 mila euro finalizzati alla somministrazione di pasti senza glutine nelle strutture scolastiche, ospedaliere e pubbliche. I fondi saranno impegnati anche per l’istituzione di percorsi formativi sulla celiachia nell’ambito delle attività di aggiornamento professionale rivolte agli operatori della ristorazione. . |
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SOSTEGNO DELLE FASCE DEBOLI: UNA CONVENZIONE DÀ AVVIO AL FONDO D’EMERGENZA E A NOVE CENTRI TERRITORIALI |
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Torino, 18 Aprile 2007 - Continua l’impegno della Regione Piemonte, insieme con l’Ufficio Scolastico Regionale, le Province e del Ministero della Pubblica Istruzione, per la realizzazione della azioni di sistema a sostegno delle fasce deboli. Con la firma della Convenzione per l’avvio degli interventi sperimentali a sostegno delle fasce più deboli della popolazione scolastica, avvenuta il 16 aprile presso l’assessorato all’istruzione in via Magenta, si dà infatti piena realizzazione al protocollo d’intesa dello scorso novembre, che stabiliva le azioni da avviare già nei primi mesi del 2007. Sarà quindi reso pienamente operativo un fondo provinciale per gli inserimenti imprevisti in corso d’anno di alunni stranieri, nomadi, diversamente abili, affidati a comunità, allontanati dal nucleo familiare di origine o comunque in situazione di disagio, che richiedono professionalità o risorse aggiuntive a cui le scuole non possono far fronte. Un intervento, questo, per il quale è stata preventivata una spesa complessiva di 160. 000,00 euro. Saranno inoltre costituiti, per un costo di 630. 000,00 euro, nove centri territoriali, uno per provincia e due per la provincia di Torino che, su richiesta dei collegi docenti, saranno in grado di supportare gli insegnanti nella definizione e nella successiva attuazione di progetti didattici speciali per gli alunni che necessitano di percorsi didattici personalizzati. I centri, inoltre, metteranno a disposizione delle autonomie scolastiche, professionalità esterne come psicologi o educatori. “Oltre ad offrire alle scuole, forme di consulenza, di supporto tecnico e pratico per il superamento delle criticità di alcuni aspetti della vita scolastica - sottolinea l’assessore all’Istruzione e Formazione,giovanna Pentenero - le azioni che abbiamo attivato, mirano anche a favorire la collaborazione tra le scuole, la condivisone e diffusione delle esperienze migliori. La firma della convenzione, rappresenta il primo passo concreto per l’attuazione delle linee guida individuate nel protocollo dello scorso novembre. La partecipazione unanime delle forze sindacali, dell’Ufficio Scolastico e delle province, rappresenta un esempio significativo di come, unendo risorse economiche e umane, si possano affrontare seriamente questioni legate al sistema scolastico. Dopo un breve periodo di sperimentazione e di monitoraggio – conclude Pentenero – è in programma un momento di confronto e di verifica sull’utilizzo del fondo d’emergenze e dei centri territoriali”. . |
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NON AUTOSUFFICIENTI A PADOVA. ASSESSORE REGIONALE SU NUOVI MODI ACCESSO A STRUTTURE RESIDENZIALI:“RASSICURO GESTORI CENTRI SERVIZIO: SARA’ UNA RIFORMA ACCOMPAGNATA” |
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Padova, 18 aprile 2007 - “Rassicuro i gestori dei centro di servizio, delle strutture residenziali per le persone non autosufficienti che hanno espresso alcuni timori nei confronti del ‘rivoluzionario’ provvedimento regionale sulle ‘impegnative di residenzialità’. La riforma avviata dalla Regione Veneto sarà una riforma ‘accompagnata’ e i gestori, in particolare quelli delle piccole strutture, non saranno certo abbandonati a loro stessi ma affiancati e seguiti dalla Regione”. Lo ha detto ieri a Padova, l’Assessore regionale alle politiche sociali nel corso di un incontro che si è tenuto stamani a Padova, nella sede dell’istituto Configliachi, alla presenza di numerosi rappresentanti delle strutture residenziali della provincia padovana e di esponenti dei Comuni e delle Aziende Ullss. L’esponente del governo veneto ha ricordato che il contributo finanziario della Regione per sostenere la spesa sociosanitaria delle cure e dell’assistenza nelle strutture residenziali per anziani non autosufficienti, finora assegnato alle strutture stesse (sono oltre trecento nel Veneto) sarà assegnato dal 1° luglio 2007 al cittadino interessato il quale potrà anche scegliere il centro di servizio dove essere ospitato, purchè la struttura sia accreditata a livello regionale. Questa è una delle novità più importanti – la prima in assoluto in Italia - delle innovazioni decise dalla Giunta regionale con la deliberazione sul piano di residenzialità approvata il febbraio scorso e che prevede un nuovo sistema di accesso alle strutture residenziali extraospedaliere da parte degli anziani non autosufficienti. “Con questo provvedimento – ha spiegato - il Veneto porta a compimento un processo di svolta per il sistema dei servizi residenziali per gli anziani non autosufficienti. Mettiamo al centro delle politiche sociosanitarie del Venete la persona e i suoi bisogni di cura e assistenza, adeguati all’aumento della popolazione anziana, e a criteri innovativi di libertà di scelta della struttura dove andare da parte dell’anziano stesso, che diventa titolare dell’ ‘impegnativa di residenzialità’, unico titolo riconosciuto per avere accesso all’assistenza nelle strutture residenziali”. Il provvedimento regionale si riferisce alla delibera n. 457 del 27 febbraio 2007 con il quale il governo veneto ha deciso le “impegnative di residenzialità per l’assistenza sociosanitaria alle persone non autosufficienti”, con le quali si supera l’abbinamento tra posto letto e quota di rilievo sanitario e che vengono emesse dalle Aziende Ullss sulla base della gravità della situazione sociosanitaria e in base al regolamento unico di accesso, valido per tutto il Veneto. Si tratta di oltre 23 mila posti (“impegnative”). Gli aventi diritto al contributo sono valutati attraverso la scheda S. Va. M. A. Che ‘misura’ il bisogno assistenziale del cittadino con criteri uniformi su tutto il territorio regionale. L’assessore ha ricordato che la Regione ha in procinto un riaggiornamento della schema di valutazione S. Va. M. A. E l’ individuazione in modo univoco su tutto il territorio delle voci che compongono la quota sociale della retta (in pratica parte alberghiera) per favorire l’equità di trattamento degli ospiti in tutte le strutture. “Il Veneto - ha detto - per il 2007 ha assegnato a bilancio per la residenzialità dei non autosufficienti l’importo di 416 milioni di euro (con 16 milioni di euro in più rispetto al 2006) con un trend di spesa (composta anche da risorse regionali proprie) in continuo aumento dal 2000 quando era di 225 milioni di euro. Il valore delle quote di rilievo sanitario è tra i più alti d’Italia, con una retta media procapite di oltre 52 euro e a livello nazionale è del 2,6% dei posti letto sul totale della popolazione anziana che, nel Veneto, è di circa 900 mila persone”. Le Aziende Ullss predisporranno, a realizzazione della delibera regionale, un registro unico della residenzialità, e rilasceranno l’impegnativa di residenzialità ai cittadini. Il provvedimento della Regione andrà inserito nel piano locale della non autosufficienza “perché - ha concluso l’Assessore - bisogna responsabilizzare sempre di più le Conferenze dei Sindaci nella realizzazione dei piani di zona”. . |
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ANZIANI SOLI IN ITALIA: STRUTTURE DI ASSISTENZA A CORTO DI MEDICI |
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Verona, 18 aprile 2007 – Oltre 750 Strutture Residenziali con oltre 40mila anziani e 26mila operatori; cinque regioni (Calabria, Veneto, Umbria, Sicilia e Sardegna); 7 anni di lavoro. Questi i numeri del Progres-anziani (Progetto strutture Residenziali), la più estesa ed approfondita indagine sull’assistenza agli anziani residenti in Strutture Residenziali, quindi non autosufficienti e per i quali non è possibile un’adeguata assistenza domiciliare o familiare. Anziani soli. Un’indagine promossa dalla Regione Calabria, che ha visto la partecipazione dell’Iss e di altri 11 enti pubblici, presentata per la prima volta a ‘Progetto Terza Età’, che - giunto alla sua settima edizione – svoltosi ieri a Verona. Obiettivo principale: dotare le autorità di sanità pubblica regionali e nazionali di informazioni approfondite con cui orientare le scelte di programmazione in questo settore, e che ha quindi permesso di raccogliere informazioni non solo sulle persone ospitate ma anche sul personale, l’organizzazione e le caratteristiche logistiche ed architettoniche delle strutture. Un campanello d’allarme è rappresentato dalla carenza di figure mediche all’interno di strutture residenziali in cui l‘età media degli ospiti è pari a 79 anni. Secondo i dati raccolti dall’indagine Progres-anziani, la maggior parte delle Sr italiane ha come proprio responsabile operativo una figura non sanitaria: infatti il responsabile operativo delle Sr è un medico solo nell’8 per cento delle strutture, mentre in oltre il 60 per cento dei casi le strutture sono dirette da figure non sanitarie. Il 21,6 per cento delle Sr non ha dichiarato alcun medico in organico, sebbene anche la maggior parte delle Sr di questo tipo accoglie pazienti con gravi problemi neurologici (compresa la demenza) o psichiatrici: infatti il 70 per cento delle Sr presenti nelle 5 regioni partecipanti ospita pazienti con prevalente patologia neurologica, e nel 40 per cento di esse risiedono pazienti con disturbi psichiatrici clinicamente significativi. “Il dato è rilevante soprattutto per il nostro Paese, dove il numero di anziani è più alto che nel resto del mondo e che quindi dovrebbe essere all’avanguardia nella sua assistenza” dichiara Giovanni de Girolamo, del Dipartimento Salute Mentale della Ausl Bologna, coordinatore dello studio. “In queste strutture, dove vi è un elevato numero di ospiti non autosufficienti, sarebbe opportuna una maggior presenza di medici in organico con competenze geriatriche al fine di assicurare il coordinamento e l’uniformità dell’assistenza”. Le differenze regionali: al sud un maggoire sostegno dalla famiglia - Nel corso della rilevazione gli ospiti censiti nelle 754 Sr sono stati 42. 687. Complessivamente l’età media degli ospiti è pari a 79,2 anni. Circa 2/3 delle Sr accolgono soprattutto residenti molto anziani, con età compresa tra 75 e 84 anni. Il numero medio di posti residenziali per 10. 000 abitanti in età geriatrica per le cinque regioni è risultato pari a 198,0, ma con una grande variabilità tra regioni: tra il Veneto e la Calabria vi è un rapporto di 4,3:1. “Questa significativa differenza di disponibilità di posti residenziali tra le regioni da noi studiate non è tanto dovuta a variazioni regionali della prevalenza dei disturbi specifici dell’età anziana” osserva de Girolamo. “La variabilità riflette sia differenze nella programmazione e nelle politiche adottate a livello regionale, sia una diversa cultura legata alla vita familiare: dove è ancora diffusa la famiglia ‘allargata’ e dove una quota elevata di popolazione femminile non lavora fuori casa (come accade più frequentemente nelle regioni del Sud rispetto al Veneto), la maggiore possibilità di sostegno rende più facile la permanenza degli anziani in famiglia, anche in condizioni di disabilità, di malattia o comunque di non autosufficienza”. Dotazione Sr: inferiore agli standard internazionali - La dotazione di Sr in Italia (il 2,1% dei cittadini in età superiore a 65 anni secondo l’Istat vivono in Sr) è più bassa che in altre nazioni. Questo emerge dai risultati del progetto internazionale di validazione del Resident Assessment Instrument e da altri dati raccolti in Gran Bretagna e negli Stati Uniti; secondo questi dati solo il Giappone risulta avere una percentuale di popolazione anziana residente in Sr minore rispetto all’Italia (2,0 per cento), mentre le altre nazioni presentano quote di anziani residenti ben più elevate, oscillanti tra il 4 per cento della Francia e il 14,5 per cento della Danimarca. La maggior parte delle Sr ospitano anziani con più disturbi; particolarmente elevata è la proporzione di Sr che ospitano anziani con disturbi neurologici (compresa la demenza) o psichiatrici. Inoltre molto variabili sono anche le specifiche caratteristiche di struttura e di processo rilevate. Molte di tali caratteristiche, e dell’assistenza fornita agli anziani, sono difformi dalle raccomandazioni di ‘buona pratica clinica’ accettate a livello internazionale per l’assistenza residenziale, e dovranno essere fatti degli sforzi significativi per omogeneizzare e migliorare l’assistenza in questione. . |
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STUDENTI A COLLOQUIO CON GLI ANZIANI LA CASA ALBERGO DI CIMOLAIS OSPITA UNA RICERCA SU USI E COSTUMI DEL TEMPO CHE FU |
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Cimolais, 18 aprile 2007 - E´ stata una visita oltremodo piacevole, quanto inaspettata, quella che gli anziani ospiti della Casa albergo di Cimolais (Pn) hanno ricevuto nei giorni scorsi da parte di alcuni alunni della scuola media di Claut, il paese dell´alta Valcellina che dista solo pochi chilometri dalla vicina Cimolais. Nicoletta, Sara e Stefano, questi i nomi dei tre studenti, si sono infatti presentati presso la locale struttura residenziale comunale, gestita dalla Cooperativa sociale Itaca, chiedendo con garbo di poter rivolgere alcune domande agli anziani ospiti della Casa. Accolti dall´animatrice di Itaca, Luciana, i giovani studenti sono stati accompagnati dai ´nonni´ cui hanno rivolto in un´atmosfera serena e amichevole una serie di domande. Oggetto dell´incontro una ricerca che gli studenti dovevano presentare alle loro insegnanti su usi, costumi e abitudini di una volta. Nicoletta, Sara e Stefano hanno intervistato gli ospiti della Casa ricevendo così risposte su come erano i letti di una volta, come erano fatti i materassi, come ci si scaldava d´inverno un tempo, che cosa si mangiava, quali erano i lavori che si compivano, come si vestivano e quali erano i mezzi di trasporto. I tre alunni, una volta consegnata la ricerca alle insegnanti, si sono poi ripresentati qualche giorno dopo per consegnare un significativo presente ai nonni intervistati ringraziandoli così "per tutto il tempo che ci avete dedicato per la nostra ricerca". Entusiasti gli anziani della Casa albergo di Cimolais non solo per aver ricevuto una visita inattesa, ma per essere stati utili ai ragazzi, che hanno fatto in modo di far loro riscoprire, nonostante l´età avanzata, di essere ancora persone utili e risorse fondamentali per tramandare le conoscenze del passato. Del resto gli anziani della Casa non sono nuovi a tali esercizi di memoria, partecipando la struttura al progetto europeo Teddybear condotto proprio dalla Cooperativa Itaca, che intende stimolare gli ospiti al ricordo attivo della vita passata grazie anche al coinvolgimento attivo dei piccoli alunni della scuola primaria di Claut. . |
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PTEEXPO A VERONA. ASSESSORE REGIONALE POLITICHE SOCIALI A 7A RASSEGNA TECNOLOGIE PRODOTTI SERVIZI TERZA ETA’: ”VENETO LEADER PER ASSISTENZA DOMICILIARE E RESIDENZIALE” |
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Venezia, 18 aprile 2007 - Non è mancata irti a Verona, durante la prima giornata di Pte Expo 2007, la visita dell’Assessore alle Politiche Sociali della Regione Veneto che è anche responsabile della Conferenza degli Assessori regionali alle politiche sociali. Pte Expo 2007 è la settima Fiera delle tecnologie, prodotti e servizi per la Terza Età e rappresenta un evento unico nel panorama nazionale. «La Regione del Veneto - ha ricordato l’Assessore - ha una tradizione di lunga data nelle politiche sociali, e nell’adozione di provvedimenti e di risorse per mantenere valido il sistema del welfare, in grado di dare risposte concrete e adeguate, particolarmente per le persone anziane e i non autosufficienti. Sicuramente ci poniamo ai vertici in Italia, ma anche in Europa, nel settore dell’assistenza alle persone non autosufficienti, sia per i servizi nel residenziale che nell’assistenza domiciliare. Abbiamo in corso anche importanti riforme strutturali - ha detto l’Assessore veneto - che mettono al centro degli interventi territoriali e delle politiche di programmazione pubblica la persona e la sua famiglia, visti non solo come destinatari ma protagonisti dei servizi che possono scegliere liberamente, all’interno di un sistema che accredita e autorizza all’attività secondo regole e standard molto precise e di qualità ». Pte Expo, che vede la partecipazione di oltre 10. 000 visitatori e più di 2. 000 partecipanti a Corsi e Convegni della passata edizione, si propone in abbinata a Nursing 2007, 3ª Fiera e Congresso assistenza e cura per le fragilità, dedicata ad infermieri, fisioterapisti ed operatori socio-sanitari. L’assessore regionale alle politiche sociali interverrà domani, sempre nell’ambito di Pte Expo, a un convegno sulla “qualità della vita e i servizi . |
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CTI CONCLUDE LA CAUSA QUI TAM CON IL GOVERNO; CHIESTO IL RISARCIMENTO DEI DANNI AL CONSULENTE PER I RIMBORSI A MEDICARE |
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Seattle e Bresso - 18 aprile 2007 - Cell Therapeutics, Inc. Ha annunciato oggi di aver definito la risoluzione di tutte le richieste governative emerse da un’indagine del Dipartimento di Giustizia in merito ai rimborsi supplementari effettuati da Medicare a medici che avevano prescritto il farmaco antitumorale Trisenox. Come parte della risoluzione, il Dipartimento di Giustizia ha ritenuto Cti indenne da ogni responsabilità sulle materie oggetto dell’indagine, incluse le rivendicazioni asserite in una causa qui tam. I termini della risoluzione non contengono ammissioni di illeciti compiuti da parte di Cti. Le richieste in questione, che sono state oggetto di indagine a partire da agosto 2004, si riferiscono a prescrizioni del farmaco Trisenox fatte da medici per alcuni usi al di fuori della sua indicazione terapeutica specifica. Cti aveva annunciato l’indagine governativa in un documento depositato alla Sec nel 2004, collaborando pienamente all’indagine. Cti aveva trasferito tutti i diritti, titolo ed interessi in Trisenox a Cephalon nel mese di luglio 2005. James A. Bianco, M. D. , Presidente e Amministratore Delegato ha affermato “Eravamo orgogliosi di introdurre un trattamento importante e potenzialmente salvavita per i pazienti affetti da leucemia promielocitica acuta (Apl) recidivata e, più recentemente, per i pazienti alla prima diagnosi di Apl, e siamo delusi dal fatto che il governo abbia scelto di ignorare i benefici che la terapia può portare ai pazienti affetti da questo tumore che colpisce il sangue”. L’accordo di risoluzione prevede che Cti paghi alla Procura degli Stati Uniti (Usao) un unico importo di 10,5 milioni di dollari oltre agli interessi maturati dalla data di raggiungimento dell’accordo di massima, per risarcire Medicare degli esborsi extra che aveva dovuto sostenere rimborsando prescrizioni mediche relative a Trisenox per usi al di fuori della sua indicazione specifica. Tali usi erano stati ritenuti, dal governo, non propriamente rimborsabili secondo le linee guida di Medicare. Cti aveva già accantonato il relativo esborso in bilancio, nel quarto trimestre 2006. Come conseguenza, e come precedentemente comunicato, Cti ha fatto causa a Lash Group, adducendo che Lash Group diede a Cti una consulenza professionalmente negligente sulle modalità di rimborso a Medicare, cosa che ha dato origine alle accuse di responsabilità nei confronti di Cti, chiedendo pertanto di far rispettare l’accordo con Lash Group ed ottenere il risarcimento dei danni subiti. In definitiva, Cti ha concluso la causa con il governo per evitare qualsivoglia incertezza, costo o confusione che possono derivare dal protrarsi della controversia per un prodotto che Cti non possiede nè vende più. La risoluzione di questa pendenza consente a Cti di concentrarsi sulla sua missione primaria, lo sviluppo di farmaci per pazienti affetti da tumore. Cti ha attualmente due farmaci antitumorali in fase avanzata di studio clinico. . |
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OGGI APRE IL SANIT 2007 CON LIVIA TURCO, MARRAZZO, BATTAGLIA, GARAVAGLIA, PATTA, GRECO, AURICCHIO, VALENTINI |
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Roma, 18 aprile 2007 - Un apertura in grande stile mercoledì 18 aprile alle ore 10,00 alla Nuova Fiera di Roma per il Sanit 2007, la più importante manifestazione della sanità in Italia. Dalla ore 10,00 presso la sala 1 verrà inaugurato con la presentazione del piano “Guadagnare salute:rendere facili le scelte salutari”. Il piano, fortemente voluto dal Ministero della Salute, e’ finalizzato a promuovere le “scelte salutari”, ossia la prevenzione nello stile di vita, soprattutto attraverso una corretta alimentazione. Verranno poi presentate alcune “buone prassi” a livello territoriale, prima tra tutte quella della Regione Lazio, che verrà presentata dall’assessore all’agricoltura Daniela Valentini. Di seguito il programma completo dell’inaugurazione. Inoltre segnaliamo: Sempre mercoledì, alle ore 12,00, al Padiglione 8, sarà presentato lo studio “Sic – La sanità in cifre” – un compendio dei dati della sanità italiana, con la partecipazione, tra gli altri, dell’assessore Augusto Battaglia, del Presidente Aifa Nello Martini, del Presidente di Federanziani Roberto Massina, e del Presidente di Federfarma Giorgio Siri. Alle 12,45, stesso padiglione, sarà tagliato il nastro del camper itinerante Aifa, per la ‘Campagna sul corretto utilizzo dei medicinali e sui benefici degli ‘equivalenti’ che toccherà le principali province italiane. Alle 14,00 si terrà il convegno “Albania e Puglia: oltre la sanità”, organizzato dalla Regione Puglia, durante il quale si confronteranno sui temi della collaborazione in sanità (e non solo) tra Italia e Albania il Ministro Livia Turco, il Ministro alla sanità di Albania Naed Ndoka ed il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola. Alle ore 9,00 in sala 4 si terrà invece il convegno organizzato dal Ministero per le Politiche Agricole e Forestali “L’agroalimentare Italiano di Qualita´: un patrimonio da tutelare, una difesa per la salute”, con la partecipazione tra gli altri del Presidente Inran prof. Carlo Cannella. . |
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GLOBE: SALONE SULLE OPPORTUNITÀ INTERNAZIONALI |
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Roma, 11 e 12 maggio 2007 Milano, 18 aprile 2007 - l´11 e il 12 maggio avrà luogo l’edizione 2007 di Globe, il Salone sulle opportunità internazionali organizzato dall’Ispi con il sostegno della Compagnia di San Paolo. Come prepararsi a una carriera internazionale? Quali i profili maggiormente richiesti dalle organizzazioni che lavorano nelle emergenze e nella cooperazione allo sviluppo? Come prepararsi al concorso diplomatico? Come "iniziare" nelle Ong? I venticinque seminari e workshop di Globe 2007 - che coinvolgeranno una cinquantina di diplomatici, funzionari di organismi governamentali e non - affronteranno questi e altri temi connessi nell´ambito dei tre percorsi: Diplomazia Organizzazioni Internazionali Ong La partecipazione all’evento è gratuita. Per maggiori informazioni e per l’adesione (obbligatoria) La invito a consultare il sito www. Ispionline. It. . |
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CORNICE ART FAIR: LA NUOVA FIERA DI ARTE CONTEMPORANEA A VENEZIA |
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Venezia, 18 aprile 2007 - Cornice Art Fair, nuova fiera d’arte moderna e contemporanea di Venezia, si svolgerà durante l’inaugurazione della 52º Biennale d’Arte, un appuntamento che non mancherà di sorprendere per la qualità delle opere proposte e per il prestigio delle gallerie internazionali presenti alla manifestazione. Si aprirà con un vernissage dedicato agli ospiti Vip e alla stampa la sera del 6 giugno, e rimarrà aperta al pubblico dal 7 al 10 giugno 2007, offrendo ad un gruppo selezionato di gallerie la possibilità di essere presenti con opere prestigiose durante un periodo in cui Venezia è punto di richiamo mondiale per critici, artisti, curatori e collezionisti. Cornice è un’iniziativa totalmente nuova ma che fin da questa prima edizione si caratterizza per l’alto livello qualitativo, e gode pertanto del patrocinio della Città di Venezia, della Provincia di Venezia e della Regione Veneto. Sono state attivate inoltre diverse collaborazioni con aziende del settore turistico e culturale che garantiranno la qualità dei servizi offerti: Tratto Servizi per l’arte si occuperà dei trasporti, Ottart degli allestimenti, la rete di Veneziasì sarà a disposizione per l’ospitalità, l’agenzia di viaggi Bassani per la realizzazione di eventi, mentre Artnet, Venicechannel, Faberadvertising, Moeca e Iniziative Venete saranno i partner nell’area della comunicazione e servizi. La fiera sarà ubicata all’interno di un padiglione climatizzato di 8. 000 mq nell’area di Tronchetto a Venezia, vicino al padiglione temporaneo usato dal teatro La Fenice dopo il devastante incendio del 1996. Ideatore del padiglione ospitante la manifestazione è l’Architetto Carlo Castiglioni, un grande professionista specializzato nella realizzazione di fiere e mostre ma soprattutto fautore di numerosi progetti in aree prestigiose – e difficili a livello logistico – della città come: Piazza San Marco, l’Arsenale, il Padiglione Italiano della Biennale o la Mostra del Cinema di Venezia. Castiglioni, in merito alla sede di Cornice, dichiara: “la fiera si terrà in un padiglione costruito appositamente, che ci permetterà di creare un ambiente interno elegante e funzionale, ma allo stesso tempo discreto, in modo tale da concentrare tutta l’attenzione del visitatore sull’arte esposta. ” Situata accanto al fulcro della mobilità cittadina, la fiera sarà raggiungibile sia in automobile dalla terraferma, che in barca dalla laguna. Un servizio di navetta privata per i visitatori muniti di biglietto Cornice collegherà la Fiera con i Giardini della Biennale. Oltre alle frequenti corse del trasporto pubblico, Cornice abiliterà un servizio pratico e veloce di motoscafi per gli ospiti Vip. In merito all’ubicazione della fiera e della sua raggiungibilità si è espresso anche, Maurizio Torcellan, Presidente del Gruppo Tratto (Servizi per l’Arte), l’azienda incaricata dell’aspetto logistico della fiera, che ha dichiarato: “la posizione strategica nell’area di Tronchetto a Venezia permetterà la consegna dei colli agli espositori in modo veloce, economico e sicuro, senza il costo aggiunto del trasferimento in barca. ” Un alto numero di gallerie specializzate in arte contemporanea ha aderito all’iniziativa presentando la propria domanda di partecipazione, tuttavia la lista definitiva di quelle ammesse alla fiera sarà stabilita solo fra alcuni giorni. Un comitato di selezione formato da personalità di spicco del mondo dell’arte ha infatti l’incarico di selezionare gli espositori per questa prima edizione di Cornice, in modo da garantire l’alto livello qualitativo delle opere presenti. Il Comitato è composto da: Jean Jacques Aillagon, ex Ministro della Cultura francese ora Direttore della Collezione François Pinault e Palazzo Grassi a Venezia, Luca-massimo Barbero, Associate Curator della Collezione Peggy Guggenheim, Jan Krugier della Galleria Krugier, Dietesheim and Cie, il rinomato collezionista veneziano Attilio Codognato, Otto Hübner della American Contemporary Art Gallery di Monaco e Daniella Luxembourg, fondatrice di Phillips, De Pury & Luxembourg. Si tratta cioè dei maggiori rappresentanti delle varie realtà di cui si compone il mondo dell’arte contemporanea, dall’aspetto curatoriale a quello del gallerista e del collezionista. D’altra parte, anche la lista delle gallerie finora ammesse preannuncia un panorama che spazia dall’Europa agli Stati Uniti, con una cospicua presenza italiana, ma è aperto anche verso le nuove realtà dell’Europa orientale e del Sud America, fino ad arrivare alla Cina e alla Corea. L’obiettivo è infatti dare l’opportunità ad un pubblico d’eccezione quale quello presente a Venezia per la Biennale, di entrare in contatto con una selezione di galleristi che rappresentano il mercato artistico di alto livello su scala mondiale. Per questo motivo, molto fitto si preannuncia anche il calendario degli eventi dedicati agli ospiti Vip: all’interno della fiera sarà allestito un Vip lounge, cene di gala in onore di sponsor e comitato di selezione saranno organizzate in location cittadine esclusive, visite private con guide d’eccezione sono già previste per i rappresentanti di musei quali Guggenheim, Moma, Tate. Cornice Art Fair: una manifestazione che si preannuncia come un imprescindibile punto di riferimento e d’incontro per il mondo dell’arte contemporanea, un luogo non solo deputato al mercato ma anche alla cultura ed alla valorizzazione delle espressioni artistiche contemporanee. . |
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LA GAMEC DI BERGAMO ALLA BIENNALE D’ARTE DI VENEZIA 2007 A PALAZZO BENZON DALL’8 GIUGNO AL 23 SETTEMBRE LA PERSONALE DI JAN FABRE ANTHROPOLOGY OF A PLANET |
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Venezia, 18 aprile 2007 - Dall’8 giugno al 23 settembre 2007 la Gamec “si trasferisce“ a Venezia con una grande personale dedicata a Jan Fabre allestita nelle sale di Palazzo Benzon - dimora storica che si affaccia sul Canal Grande - e presenta la ricerca dell’artista fiammingo nella sua molteplicità spaziando dalle sculture ai film, dai disegni alle installazioni. La mostra, dal titolo Anthropology of a Planet, è a cura di Giacinto Di Pietrantonio che ha già curato nel 2003 la personale di film e disegni di Fabre Gaude Succurrere Vitae alla Gamec di Bergamo e nel 2006 la monografia “Homo Faber” che raccoglie le opere complete dell’artista dal 1978 al 2006 realizzata in occasione dell’omonima mostra ad Anversa. La mostra rientra tra gli eventi collaterali della 52. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia. Jan Fabre, uno degli artisti più significativi in Belgio e sulla scena internazionale, dalla fine degli anni ‘70 si esprime con una vasta gamma di linguaggi che spaziano dalle arti plastiche ai film, dal teatro alla coreografia alla danza, dal disegno alla scultura. Fabre riesce a passare con agilità da una disciplina all’altra discostandosi dall’archetipo dello “specialista” ormai così tipico nella nostra cultura e ad ottenere, in ciascuna di esse, una tensione sempre alta, indice di qualità e forza teorica e formale del suo percorso artistico. Così egli passa dall’essere disegnatore a creatore di immagini, performer, attore, regista, scenografo ed infine, quindi, artista nel senso più ampio e ancestrale del termine. In ciascuno dei molteplici ambiti di espressione, Fabre pone al centro della sua ricerca il corpo, inteso come realtà fisica e dimensione mentale. La sua arte riflette la natura umana, necessariamente fragile e mortale, e il desiderio che ciascuno di noi nutre verso il superamento di questa precarietà, attraverso i temi cari alla tradizione fiamminga: la follia, la malattia, la morte, la dolcezza del peccato, la rigenerazione, la forza spirituale. L’essere umano, la sua precarietà e caducità, è argomento centrale della sua opera, attraverso l’esaltazione del ciclo nascita-vita-morte-rinascita. Fabre considera la morte l’essenza dell’essere in vita, lo spazio di ciò che non è più vivo e a cui l’arte ridona vita. In questo senso il corpo è per l’artista la massima rappresentazione del fluire, del ciclo vitale, di ciò che comincia e finisce per poi ricominciare. Sovente Fabre sviluppa questo concetto di rinascita e superamento dei limiti attraverso l’immagine di insetti che popolano la sua fantasia e il suo lavoro - in particolar modo lo scarabeo, simbolo egizio del dio del Sole - non senza colti riferimenti ai maestri delle vanitas fiamminghe tra il Xvi e il Xvii secolo. Lo scarabeo diventa paradigma assoluto della trasformazione e della rigenerazione nel mondo della natura e della condizione umana. Questo interesse per il mondo delle scienze e la passione per gli insetti, in particolar modo dei coleotteri, è stata ereditata dal bisnonno, il famoso entomologo Jean-henri Fabre, ed ha rappresentato un passaggio fondamentale nella formazione dell’artista. Centrali nella sua opera sono quindi i momenti di passaggio - tra visibile e invisibile, giorno e notte, vita e morte, immanenza e trascendenza - e le figure che li rappresentano e simboleggiano. Con il suo lavoro, Fabre esplora la vita in tutte le sue espressioni e forme. L’opera di Jan Fabre riunisce i vari aspetti della creazione umana per eccellenza: la scienza, la tecnologia e l’arte. Come uno scienziato raccoglie i dati che determinano l’essenza della sua creazione, la tecnica dona la forma, mentre il risultato è l’espressione artistica che Fabre decide di utilizzare. La personale presenta così al pubblico questo percorso e la catarsi che è propria di ogni essere vivente attraverso la diversità delle forme che le opere assumono per mano dell’artista fiammingo. Jan Fabre (Anversa 1958) studia all’Istituto di Arti Decorative e Belle Arti alla Royal Academy ed attualmente vive e lavora ad Anversa. Mostre personali gli sono state dedicate da importanti musei e gallerie private tra i quali: lo Smak - Stedelijk Museum voor Actuele Kunst, Gent (1985; 2002); la Kunsthalle, Basilea (1990); il Centro de Arte Moderna, Lisbona (1990); il Palais des Beaux-arts, Bruxelles (1990); la Schirn Kunsthalle, Francoforte (1991); il Kunstverein, Hannover (1992); il Museo Pecci, Prato (1994); lo Stedelijk Museum, Amsterdam (1995); il Ludwig Muzeum, Budapest (1996); il Muzej Suvremene Umjetnosti, Zagabria (1997, 2000); il Muhka - Museum voor Hedendaagse Kunst, Anversa (1997, 2005, 2006); l’Haggerty Museum of Art, Milwaukee (1998); il Centre for Contemporary Art, Varsavia (1999); lo Sprengel Museum, Hannover (1999); la Kunsthalle, Kiel (1999); il Natural History Museum, Londra (2000); il Mimoca - Museum of Contemporary Art, Marugame (2001); la Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma (2001); il Kunstnernes Hus, Oslo (2003); la Gamec, Bergamo (2003); il Musée d’Art moderne et d’Art contemporain, Nizza (2003); il Musée d’Art Contemporain, Lione (2004); il Magazzino d´Arte Moderna, Roma (2006). Ha preso parte alla Biennale di Venezia (1984, 1990), alla 21° Biennale di San Paolo (1991), a Documenta Ix a Kassel (1992), al World Expo 2000 a Hannover e alla 5° Biennale di Lione (2000), alla 7° Biennale di Istanbul (2001) e alla Triennale d’Arte Contemporanea di Beaufort (2003, 2006). Suoi lavori sono stati esposti in mostre collettive presso istituzioni pubbliche e private come: lo Stedelijk Museum, Amsterdam (1987, 1991); il Muhka - Museum voor Hedendaagse Kunst, Anversa (1988, 1989); il Kunstmuseum, Basilea (1992); la Kunsthalle, Basilea (1992); Palazzo Grassi, Venezia (1997); il Guggenheim Museum Soho, New York (1997); l’Israel Museum, Gerusalemme (1998); il Palais des Beaux-arts, Bruxelles (2005); il Kunst Palast, Düsseldorf (2005); la Gamec, Bergamo (2005). . |
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MILANO ANNI ´60: MARIANI IERI ED OGGI. ANNUNCIATA DAL 18 APRILE AL 19 MAGGIO 2007 |
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Milano, 18 aprile 2007 - L´annunciata all´interno del suo programma di rivisitazione degli Artisti che hanno operato in ambito Pop a Milano negli anni ´60 e ´70 presenta la. Mostra personale di Umberto Mariani avente come titolo "Milano Anni ´60: Mariani Ieri Ed Oggi". Questa mostra fa seguito a quella già ospitata nella nostra Galleria nel 2002. Il titolo è esplicito: sono presenti infatti 10 opere di Mariani risalenti agli anni 1968-1972 chiamate da lui stesso "Oggetti Allarmanti", opere di evidente ambito Pop e 30 opere di recentissima data appartenenti ai due cicli denominati rispettivamente "Autobiografico" e "Piombi", sui quali Mariani ha centrato la sua più attuale produzione. Il lavoro di Mariani negli anni ´60 è certamente il più significativo tra quelli prodotti dalla sua generazione quale testimonianza della realtà coeva milanese. Mariani, nato a Milano nel I936 e di formazione artistica milanese (Liceo ed Accademia di Brera), ha captato con lucida intelligenza e moderno linguaggio i mutamenti e le profonde trasformazioni che il tessuto socio-economico di Milano stava presentando. L´industria tradizionale cittadina a metà degli anni ´60 stava cedendo il passo a nuove progettazioni ed a nuove tecnologie. L´industria pesante (Breda, Ansaldo, Pirelli, Alfa Romeo, Innocenti) aveva perso la sua forza propulsiva ed invece si stavano affermando quelle nuove produzioni che avrebbero consentito a fare di Milano, agli occhi del mondo intero, "La capitale del Design e della Moda". Gli "Oggetti Allarmanti" di Mariani appunto sul finire degli . Anni ´60, coniugavano con lucidissimo linguaggio gli oggetti del design (poltrone e lampade) con significativi accessori della moda (stivali e guanti) combinati sotto forma di ironici ed assurdi umanoidi. Per quanto riguarda il lavoro più recente presente nell´attuale esposizione si vuole sottolineare quanto segue: il ciclo "Autobiografico" è proposto da Mariani già sul finire degli anni ´70 (vedi cat. "Artisti in Lombardia anni 60" a cura di V. Fagone, Salzburg, Munchen, Milano e copertina rivista Terzocchio, Bologna, Gennaio 1978, no 10) e proseguito periodicamente per tutti gli anni ´80 ´90 fino a questo ultimo gruppo di opere particolarmente centrate sui nomi dei luoghi visitati da Mariani durante i suoi consueti viaggi in tutti i continenti. Il ciclo detto "Piombi" Š iniziato da Mariani nel 1991 e rappresenta ancora oggi una tematica costante nella sua attività. Sono lettere, numeri, segnali celati da una sorta di drappeggio realizzato con una sottile lamina di piombo e che affiorano come misteriosi ed antichi reperti. Mariani utilizza questo materiale proponendolo come un "tessuto muto e pesante". . |
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ADCI COLLECTION TRIENNALE BOVISA, MILANO 2 - 15 MAGGIO |
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2007 Milano, 18 aprile 2007 - Un marchio in cerca d’autore: l’Art Directors Club Italiano, associazione che racchiude i migliori creativi italiani dal 1985, estende le sue attività presentandosi come motore di produzione creativo nei vari ambiti d’espressione (pubblicità, design, arte, fotografia). Il passaggio è segnato dall’avvento del nuovo marchio Adci, dedicato alle edizioni, che si affiancherà allo storico marchio dell’associazione. Per annunciare al mondo della creatività questa nuova attività d’edizione dell’Art Directors Club Italiano è nata la mostra Adci Collection, un appuntamento annuale con cui l’associazione vuole promuovere gli scambi creativi e culturali tra il mondo della pubblicità e le altre professioni legate alla creatività. La mostra, che si inaugura il 2 maggio (ore 19. 30) alla Triennale Bovisa, presenterà una serie di edizioni d’autore prodotte in tiratura limitata da designer, architetti, fotografi, artisti e creativi: i vasi in ceramica o silicone disegnati da Aldo Cibic, le fotografie “Sottosale” e le opere “Dannicollate”di Occhiomagico, i vasi in ceramica realizzati da Denis Santachiara per Attese Edizioni, l’edizione limitata della “Carrara” disegnata da Alfredo Haberli per Luceplan, gli scatti di Giovanni Gastel e Carlo Orsi, i braccialetti creati da Donatella Pellini, i pinocchietti porta-anelli disegnati da Andrea Branzi, le bed cover di Lisa Corti, i bassorilievi in fibra e resina della serie “Divine” di Flavio Lucchini, i vasetti di Michele De Lucchi e le moderne icone mediatiche della collezione “Cima’s Holy Stars” realizzate da Daniele Cima. Sarà possibile acquistare le opere esposte per tutta la durata della mostra, dal 2 al 15 maggio. I protagonisti di questa prima edizione sono: Andrea Branzi, Aldo Cibic, Daniele Cima, Lisa Corti, Michele De Lucchi, Giovanni Gastel, Pino Guidolotti, David Kuller, Flavio Lucchini, Luceplan, Paola Navone, Occhiomagico, Laura Pedone, Donatella Pellini, Carlo Orsi, Denis Santachiara per Attese Edizioni, Daniela Scarso, Francesca Schiavoni. . |
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ALLA COMPAGNIA DEL DISEGNO DI MILANO DAL 19 APRILE AL 23 GIUGNO 2007 LA PERSONALE DI CHRISTIAN ZUCCONI SCULTURE |
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Milano, 18 aprile 2007 - Uno dei più promettenti interpreti dell’arte scultorea italiana, Christian Zucconi, è il protagonista di due appuntamenti espositivi, quasi contemporanei, a Legnano e a Milano. Sabato 14 aprile, infatti, si è inaugurata la sua mostra nella Pinacoteca del Castello di Legnano, mentre dal 19 aprile al 23 giugno, è in calendario una sua personale anche alla Compagnia del Disegno di Milano, per la cura di Alain Toubas. Nella storica galleria milanese si potranno ammirare dodici sculture e una serie di disegni a pastello grasso su carta del giovane scultore, nato a Piacenza nel 1978, per la cura di Alain Toubas. “A Zucconi preme dar vita – afferma Stefano Fugazza nella monografia edita da Ti. Ple. Co che accompagna la mostra – a forme che si impongono (grandi o piccole che siano) che occupano lo spazio imponendo con forza una fisicità irresistibile. Ogni finitezza è parimenti bandita, sicchè si registrano memoria diffuse del non finito così magnificamente espresso da Michelangelo; i corpi, onnipresenti, sono per lo più maschili, possenti, eroici anche quando non richiamano qualche figura del mito”. Come sottolinea Alfonso Panzetta, nella sua introduzione al catalogo: “L’idea di scultura nell’antica prassi michelangiolesca può essere lo spunto, l’iniziale chiave di lettura per l’opera di Zucconi, fuori dal tempo e dalla mode, ma assolutamente contemporanea. Con il suo linguaggio formale antico e moderno a un tempo, anzi, un linguaggio ri-ammodernato sulla conoscenza del passato che sintatticamente pone a colloquio il Michelangelo esistenzialista delle ultime Pietà, filtrato attraverso talune eleganze simboliste di rodiniana memoria, ma declinato sul tormento passionale del gotico nordico”. Christian Zucconi nasce a Piacenza nel 1978. A dodici anni, seguendo le orme del modello di sempre, Michelangelo, comincia a frequentare le cave e i laboratori del marmo di Carrara e intraprende un´intensa collaborazione (che dura tuttora) con il "Laboratorio Corsanini". Negli stessi anni frequenta contemporaneamente il Liceo Artistico "Cassinari" e l´Istituto d´Arte "Gazzola" diplomandosi in entrambe le scuole piacentine col massimo dei voti. Scoperto da Piero Molinari, che nel 1998 gli dedicherà la prima personale all´Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, lascerà l´Accademia di Brera per dedicarsi completamente alla scultura. Affiancato e consigliato da critici come Stefano Fugazza e Alfonso Panzetta e da un gallerista come Alain Toubas, per il quale comincia ad esporre in collettive dal 2004, sono relativamente poche le mostre che seguiranno: il suo impegno sarà infatti rivolto soprattutto alla scultura monumentale. In pochi anni scolpisce, tra le altre, l´Altare Maggiore di Santa Maria del Suffragio (Pc), i "Testimoni della memoria" (Pc), il gigantesco "Guardiano dei libri" (Pc) e la "Stele del Sangue" (To). Il percorso dell´artista si basa sulla figura umana e sulle potenzialità creative/creatrici del materiale, che è quasi esclusivamente il travertino persiano. . |
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GLI ORI DEI CAVALIERI DELLE STEPPE COLLEZIONI DAI MUSEI DELL’UCRAINA TRENTO, CASTELLO DEL BUONCONSIGLIO 1 GIUGNO-4 NOVEMBRE 2007 |
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Trento, 18 aprile 2007 - Gli scavi nelle “piramidi della steppa”, le monumentali sepolture a tumulo note come “kurgan”, hanno restituito straordinari tesori, risalenti ad oltre duemila anni fa. Le più importanti testimonianze portate alla luce saranno presentate al Castello del Buonconsiglio di Trento, dal 1 giugno al 4 novembre 2007. Lo ha annunciato il Direttore del Castello, Franco Marzatico, al termine di un lavoro di ricerca e di preparazione che da alcuni anni vede la collaborazione di specialisti italiani ed esteri e di istituti culturali e musei dell’Ucraina. Per la mostra di Trento sono stati selezionati oltre 350 tesori (e in questo caso il termine non è affatto abusato). Giungerà al Buoncosiglio anche, e del tutto eccezionalmente, una parte importante della cosiddetta “Camera d’oro” dell’Historical Tresaures Museum, insieme a reperti che sono patrimonio dell’Archeological Institute, dal National Historical Museum of Ucraine di Kiev e dall’Archelogical Museum di Odessa: meravigliosi manufatti in oro e argento, status symbol creati per esibire l’alto rango e il ruolo dominante dei principi delle tribù nomadi che per circa due millenni primeggiarono nella grande steppa. Diademi, pettorali, bracciali e altri monili ma anche armi da parata e magnifici finimenti per i cavalli. Meraviglie spesso cesellate finemente con figure di animali con significati simbolici. Il filo conduttore della mostra è costituito dallo splendore sfavillante dei gioielli che rispecchiano il variare delle mode, e dalla potenza di armi impreziosite dall’oro e da gemme e dalla sontuosità del vasellame cerimoniale da banchetto, segni del prestigio e del potere dei cavalieri dominatori delle steppe dal primo millennio avanti Cristo al dodicesimo secolo dopo Cristo. Un arco di tempo lunghissimo che sino alla fondazione e allo sviluppo del Principato Rus’ di Kiev vide il succedersi di popolazioni nomadi che in alterna misura hanno influenzato la storia dell’Occidente: Cimmeri, Sciti, Sarmati, Avari, Uno, Goti e poi i Pecenighi e i Polovzi. Ma le meraviglie in metalli preziosi realizzate dai maestri delle steppe o da grandi orafi greci che per alcuni secoli influenzarono l’arte degli Sciti saranno precedute da simboli dei ceti superiori delle popolazioni stanziali del Iv-ii millennio avanti Cristo. Da questa età remota giungeranno a Trento oggetti sorprendenti per fascino: capolavori d’argilla raffiguranti case o santuari, immagini di animali, figure stilizzate maschili e femminili che costituiscono una delle grandi novità proposte dalla mostra. Sono preziose testimonianze del tutto ignote al grande pubblico europeo che la mostra di Trento avrà il merito di far finalmente conoscere. . |
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LA COLLEZIONE BONCI CASUCCINI DA PALERMO A SIENA GRANDE ATTESA PER “ETRUSCHI” LA MOSTRA CHE, DOPO 150 ANNI, RIUNISCE NEI LUOGHI DELLA SUA FORMAZIONE I PEZZI DI UNA DELLE PIÙ CELEBRI RACCOLTE ARCHEOLOGICHE PRIVATE D’ITALIA |
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Siena, 18 aprile 2007 - E’ tutto pronto per l’apertura della grande mostra archeologica, “Etruschi. La collezione Bonci Casuccini” che sarà inaugurata a Siena il prossimo 20 aprile e a Chiusi il giorno dopo, e andrà avanti fino al 4 novembre. Proprio in questi giorni, sono arrivate a Siena presso il Complesso museale Santa Maria della Scala e a Chiusi negli spazi espositivi del Laboratorio archeologico, alcune delle opere più significative della collezione Bonci Casuccini, provenienti dal museo “A. Salinas” di Palermo. Un prestito importante che ha permesso agli organizzatori della mostra di riunire, dopo 150 anni e nei luoghi della loro formazione, i due nuclei fondamentali di una delle più celebri e ricche raccolte archeologiche private d’Italia. Tra le opere esposte per la rassegna una grande varietà di reperti: dai sarcofagi ai cippi, dalla statue-cinerario alle urne, da alcuni straordinari esempi di ceramica greca ed etrusca figurata ad una ricca selezione di bronzi, annoverati fra i maggiori capolavori dell’eredità storica ed artistica tramandataci dagli Etruschi. E provengono dal museo “A. Salinas” di Palermo anche i preziosi ornamenti che saranno oggetto della mostra “Pulcherrima Res. Preziosi ornamenti dal passato”, che resterà aperta nello stesso periodo presso il Complesso museale Santa Maria della Scala. Tra le opere esposte manufatti in oro, argento, bronzo, vetro e gemme intagliate e quasi 500 reperti, partendo dai primi semplicissimi monili preistorici, realizzati con conchiglie e ciottoli, fino a giungere – attraverso i prodotti della cultura egizia, fenicio-punica, greca e romana – ai sontuosi gioielli di età bizantina. L’esposizione – promossa da Comune di Siena, Istituzione Santa Maria della Scala, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, Comune di Chiusi, Regione Siciliana, Regione Siciliana – Assessorato ai Beni Culturali, Museo Archeologico Regionale “Antonino Salinas” di Palermo, Fondazione Monte dei Paschi di Siena e Banca Monte dei Paschi di Siena main sponsor - rende omaggio al principale artefice della raccolta Pietro Bonci Casuccini, nel duecentocinquantesimo anniversario della nascita. . |
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"OPERA DOMANI", MOZART WAYS PREMIA LA REGIONE |
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Milano, 18 aprile 2007 - E´ stato ritirato dall´assessore alle Culture, Identità e Autonomie della Lombardia, Massimo Zanello, il premio onorifico "Mozart Ways 2006 per la Formazione pedagogica", conferito alla Regione per il "Don Giovanni" realizzato in collaborazione con Aslico nell´ambito del più ampio progetto "Opera domani". L´allestimento del dramma giocoso di Mozart è stato ritenuto degno dell´onorificenza europea grazie tra l´altro alle "vivaci implicazioni della proposta didattica - come ha spiegato la presidente dell´Associazione, Maria Majno - alla partecipazione attiva del giovane pubblico, all´ampiezza delle platee raggiunte sul territorio e alla persistenza pluriennale del progetto (che nel 2006 ha compiuto i 10 anni di attività)". "Siamo molto felici di un riconoscimento così importante - ha dichiarato Zanello - che arriva proprio in occasione dei 250 anni dalla nascita di Mozart e che premia l´impegno di Aslico e di tante altre associazioni per un progetto fortemente voluto e sostenuto dalla Regione Lombardia. Un progetto, quello di "Opera domani", che in dieci anni di attività è riuscito ad avvicinare giovani e giovanissimi al mondo della musica classica con proposte di altissimo livello pedagogico e qualitativo allo stesso tempo, come il ´Don Giovanni´ premiato dal Mozart Ways". Alla cerimonia di premiazione, tenutasi oggi a Palazzo Pirelli, erano presenti anche l´assessore alla Cultura del Comune di Milano, Vittorio Sgarbi, il direttore centrale dello stesso assessorato, Massimo Accarisi, e il presidente di Aslico, Bruno Dal Bon. . |
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VENTAGLI: ACCESSORI “NECESSARI” TRA FASCINO E UTILITA’ SONO ESPOSTI ANCHE PREZIOSI ESEMPLARI D’EPOCA DELLA COLLEZIONE DELLO STUDIOSO BOLOGNESE ALDO DENTE |
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Gorizia, 18 aprile 2007 - Dal 21 aprile al 31 luglio le ex-Scuderie di Palazzo Coronini Cronberg di Gorizia ospitano una interessante mostra di rari e preziosi ventagli d’epoca provenienti in gran parte dalla collezione dello stesso conte Guglielmo Coronini, ma anche da quella dello studioso e collezionista contemporaneo bolognese Aldo Dente. Fra i ventagli esposti – accessori usati in passato pure dagli uomini – ci sono pezzi di grande pregio, alcuni dei quali considerati autentici capolavori. Gli esemplari più antichi – tra cui quello raffigurante Agar e Ismaele, una scena dipinta a tempera su pelle di capretto nel 1750 e uno splendido esemplare inglese di brisè di avorio intitolato Coriolano con la madre e la moglie del 1790 – furono esposti alla “Mostra del ventaglio antico”, che si svolse a Gorizia nel 1966. “Di particolare interesse”, afferma Serenella Ferrari Benedetti, coordinatore culturale della Fondazione Palazzo Coronini Cronberg, “è la serie di ventagli realizzati dalla celebre manifattura parigina Alexandre, giunti a noi attraverso la madre del conte Guglielmo Coronini, Olga Westphalen von Fürstenberg (1868-1958). Infatti, uno zio materno di Olga, Eduard Cassini, fu consigliere personale dello zar Nicola Ii Romanov e sposò, nel 1880, la principessa russa Zoe Bibikova. La coppia, non avendo avuto figli, decise di destinare il proprio patrimonio alle due nipoti Olga e Thérèse Westphalen. Zoe morì nel 1906 e il marito sette anni più tardi: così nel 1913 Olga beneficiò di una cospicua eredità che divise con la sorella, e tra i preziosi oggetti a lei spettanti c’era anche lo splendido ventaglio da matrimonio di Zoe , è probabile che anche gli altri ventagli firmati da Alexandre siano appartenuti a Zoe, visto che era solita rifornirsi degli accessori prodotti dalla celebre manifattura parigina, seguendo l’esempio della stessa imperatrice e di gran parte dell’aristocrazia russa dell’epoca”. Per alcuni esemplari esposti nella mostra è stato possibile risalire ai proprietari dei ventagli attraverso i nomi vergati a penna o a matita sulle custodie o sugli involucri, come, per esempio, nel caso del ventaglio cinese da mezzolutto appartenuto a Maria Carolina Coronini nata Ritter de Zàhony (1850-1928), nonna paterna di Guglielmo, la quale tracciò sulla pagina di carta la sua firma e una data: “31 maggio 1921”. Sull’involucro di carta del ventaglio di piume di struzzo, invece, è indicata la sua appartenenza alla baronessa triestina Anna Segrè Sartorio. Da segnalare una scoperta recentissima fatta proprio in occasione di questa rassegna: il ventaglio Rose e insetti firmato dalla pittrice olandese Alida Elizabeth van Stolk (1830-1884 circa) autrice tra l’altro di opere di pregio (olii su tela e tavola) valutate dal mercato antiquario europeo e statunitense. Otto ventagli in mostra provengono dalla ricca collezione di Aldo Dente e sono il risultato di abili acquisti e ricerche approfondite spesso sfociate in pubblicazioni scientifiche. Ecco quindi un ventaglio di George Sheringham del quale quest’anno ricorre il 70° anniversario della morte, uno di Louise Abbema, compagna di vita di Sarah Bernardt per quasi mezzo secolo e uno di Madeleine Lemaire, allieva di Charlie Chaplin assieme alla Abbema. E poi ci sono meravigliosi ventagli reali come quello per le nozze di Sissi con l’imperatore Francesco Giuseppe, proveniente da un erede Asburgo-lorena; quello di pizzo per le nozze di Umberto I con Margherita di Savoia, ereditato dalle regine d’Italia e proveniente dall’esilio di Cascais di Umberto Ii; poi, ancora, il ventaglio che ricorda l’unione dello zar Nicola Ii Romanov con Alice (poi Alexandra) di Hesse-darmstadt, suggellata a San Pietroburgo il 26 novembre 1894 e dipinto dalla celebre miniaturista inglese Margaret Nisbet; infine, quello cinese donato per il matrimonio di Maria Alexandrovna, figlia dello zar Alessandro Ii, con Alfredo di Edimburgo, figlio della regina Vittoria. Esso ha una particolarità: tutti i personaggi raffigurati hanno gli abiti realizzati con seta ritagliata e applicata, mentre le loro teste sono di avorio dipinte e incollate. Il ventaglio – come spiega Aldo Dente – è sempre stato legato ad occasioni e situazioni specifiche come il matrimonio, il lutto, il mezzolutto, il ballo, la presentazione a corte, il postribolo (con scene erotiche); può celebrare anniversari, riparare dal riverbero della luce, dal calore dei camini e addirittura servire per dialogare a distanza con un linguaggio convenzionale appositamente creato. Troviamo ventagli muniti di specchietti con funzione retrovisiva, con orologi, con termometri, con servizi da cucito, con cornette acustiche, con lenti, il tutto sempre nascosto e incorporato nelle guardie o nel perno delle stecche. Il ventaglio pieghevole fu introdotto in Europa per merito dei portoghesi, tramite le relazioni commerciali con l’Oriente, e trovò diffusione – grazie alla regina Giovanna d’Asburgo, sovrana del Portogallo, e a Caterina de Medici, regina di Francia – dalla seconda metà del Cinquecento. L’origine della pieghettatura è attribuita ai giapponesi, che l’avrebbero inventata osservando la chiusura delle ali del pipistrello. Prima della metà del Cinquecento in Europa erano usate, fin dai tempi più remoti, ventarole rigide dalle più disparate forme che venivano largamente utilizzate anche negli ospedali per dare sollievo ai sofferenti, alle partorienti, ai moribondi. “I produttori di ventagli “ ricorda Aldo Dente “furono riconosciuti sotto l’aspetto corporativo nel 1673 da Luigi Xiv e ufficialmente dal 15 febbraio 1678 la professione diventò ereditaria da padre a figlio, con l’obbligo per i neofiti di un apprendistato di quattro anni. L’italia, invece, rimase famosa nel Xviii secolo per la produzione dei ventagli da “Grand Tour”, raffiguranti le vedute di Roma e di Napoli: questi esemplari sono e restano il prototipo delle cartoline illustrate diffusesi solamente verso la fine dell’Ottocento”. “Celeberrimi pittori ottocenteschi come Degas, Pissarro, Toulouse-lautrec, Kokoschka, De Nittis e Fattori, tanto per citarne solo alcuni” fa notare ancora Aldo Dente “dipinsero pagine di ventagli su committenza. Questo significa che la grandezza dell’arte si può trovare, talvolta, anche in oggetti apparentemente di minor conto o addirittura frivoli come i ventagli”. Sembra quasi impossibile che questi piccoli, vezzosi oggetti abbiano fatto parte della Storia, attraversando indenni il corso del tempo dopo essere appartenuti a personaggi anche molto importanti. Ma non è stato solo il destino, con la sua casualità, a condurli fino a noi, bensì anche l’attenzione e la sensibilità di Guglielmo Coronini e Aldo Dente, che come tutti i grandi collezionisti hanno saputo raccogliere e conservare tracce tangibili di momenti pubblici e privati, di cultura e civiltà della nostra storia. . . |
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UNO SPACCATO DELLA CULTURA MACEDONE DA GIOVEDI’ OFFERTA AI PUGLIESI |
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Bari, 18 aprile 2007 - La “Settimana della cultura macedone”, dal 19 al 24 Aprile, è promossa dall’Assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia e dal Ministero della Cultura della Repubblica di Macedonia con la collaborazione dell’Associazione Abusuan, del Centro Interculturale della Città di Bari e della Fondazione Gramsci di Puglia L’inaugurazione si svolgerà a Bari il 19 Aprile alle ore 19,30 presso il Fortino S. Antonio nel centro storico dove è allestita fino al 24 Aprile una mostra di arte contemporanea macedone in collaborazione con il Museo di Arte contemporanea di Skopje. Interverranno il Ministro della Cultura macedone, Prof. Arifhikmet Dzemaili, già rettore della Università di Tetovo, l’Assessore al Mediterraneo Prof. Ssa Silvia Godelli e l’Assessore alle Culture della città di Bari Dott. Nicola La forgia. Il giorno 20 Aprile alle ore 22 nel foyer del Teatro Koreja a Lecce , concerto del gruppo Synthesis che sarà replicato a Bari nell’Auditorium Vallisa il 22 Aprile alle ore 21. Il 23 Aprile alle ore 20,30 presso la Basilica dei Santi Cosma e Damiano ad Alberobello , ed il 24 Aprile alle ore 21 presso l’Auditorium Vallisa a Bari recital del soprano Vesna Gjnovska Ilkova ,prima donna del Teatro dell’Opera e Balletto di Skopje . Nella folta delegazione macedone a Bari ci saranno anche il Segretario di Stato Elizabeta Kancevska-milevska, il direttore del Fondo per la cinematografia Boris Damovski, il direttore del Museo di Arte contemporanea di Skopje Emil Aleksiev, il direttore del Teatro albanese Osman Ahmeti, il direttore del Teatro nazionale di Bitola Cvetan Stojanovski. Nel quadro della intensificazione delle relazioni con la Macedonia avviate dal Presidente della Regione Nichi Vendola e che ha visto a Bari nell’ultimo anno il Presidente macedone Branko Crvenkovski, ed il Premier Nikola Gruevski, l’Assessore al Mediterraneo Silvia Godelli ha firmato lo scorso Novembre in occasione della Giornata del cinema macedone a Bari, un accordo di cooperazione culturale con il Ministero della cultura macedone. L’obiettivo della attività che si svolgerà a Bari è costruire una rete di relazioni tra i Musei, i festival cinematografici, i teatri, le Università ed i centri di produzione culturale in modo da permettere scambi e la realizzazione di iniziative comuni . . |
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GOLF - A RIVA DEI TESSALI SCATTA LA SETTIMANA DI GOLF: SI INIZIA CON LA PRO-AM DA GIOVEDI L´ITALIAN TESSALI/METAPONTO OPEN DI PUGLIA E BASILICATA |
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Milano, 18 aprile 2007 - Prende il via ufficialmente la settimana golfistica di Riva dei Tessali con la disputa della Puglia e Basilicata Pro-am (mercoledì 18 aprile), che anticipa la Xxii edizione dell´Italian Tessali/metaponto Open di Puglia e Basilicata (19-22 aprile). Al via 65 formazioni, un primato per una gara di questo tipo reso possibile dalla disponibilità dei due percorsi del Golf Club Riva dei Tessali/metaponto, quello originario all´interno della pineta (il Golf Club Riva dei Tessali) e il più recente (il Golf Club Metaponto) un links ricavato tra gli aranceti, che s’affaccia sulle rovine dell’antica città della Magna Grecia. Le squadre sono composte da un professionista e da due dilettanti e verranno stilate due classifiche separate. Complessivamente saranno in campo ventisette giocatori italiani, compresa una proette, Monica Quartana, che insegna nel circolo tessalino. Sarà l´occasione per vedere all´opera alcuni dei protagonisti dell´Open, il più longevo del Challenge Tour. Sul tracciato di Riva dei Tessali, tra gli altri, giocheranno Edoardo Molinari, attuale leader della money list del circuito e tra i favoriti in assoluto, Andrea Zanini, Gregory Molteni, Michele Reale, Marco Crespi, e i neo pro Lorenzo Gagli e Matteo Delpodio, quindi il francese Anthony Snobeck, campione uscente, gli svedesi Fredrik Widmark e Michael Jonzon, l´inglese Jamie Donaldson. A Metaponto saranno impegnati Marco Bernardini, l´inglese Peter Baker, che vanta un´ottima carriera nell´European Tour, gli spagnoli Alvaro Santo e Carlos Del Moral, vincitori lo scorso anno del Parco di Monza Challenge e del Texbond Open, e il cileno Felipe Aguilar. Prima partenza alle ore 8, ultima alle ore 13,20 e conclusione prevista attorno alle 18,30. Da giovedì a domenica si disputerà l´Italian Tessali/metaponto Open di Puglia e Basilicata che metterà in palio 130. 000 euro con prima moneta di 20. 800 euro. Alla gara prendono parte 168 concorrenti, altro primato in materia di gare del Challenge Tour sempre dovuto alla disponibilità dei due tracciati ove i giocatori si alterneranno nelle due frazioni inizial. Gli ultimi due giri, invece, si svolgeranno entrambi a Riva dei Tessali. Si gioca sulla distanza di 72 buche con taglio dopo 36 che lascerà in gara i primi 60 classificati e i pari merito al 60° posto. Us Pga Tour: Primo Titolo Per Boo Weelkley - Prima vittoria in carriera per Boo Weekley, trentaquattrenne statunitense, che si è imposto con 270 colpi (66 69 66 68) nel Verizon Heritage (Us Pga Tour) sul tracciato dell´Harbour Town Golf Links di Hilton Head Island, nel South Carolina. Ha superato di un colpo il sudafricano Ernie Els (271 - 65 65 71 70) e di due l´australiano Stephen Leaney (272 - 66 68 70 68). Al quarto posto con 274 Kevin Na e Vaughn Taylor, al sesto con 275 Zach Johnson, vincitore del Masters, che ha confermato il suo buon momento. Prestazioni opache di Davis Love Iii, 36° con 285, e di Geoff Ogilvy, 50° con 287. . |
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