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Notiziario Marketpress di Giovedì 07 Febbraio 2008
SUPER TUESDAY: UN MARTEDÌ A STELLE E STRISCE ANCHE IN EUROPA?  
 
Bruxelles, 7 febbraio 2008 - Modello esportabile? Come fanno le elezioni presidenziali americane a tenere con il fiato sospeso il mondo intero, persino nelle fasi preliminari? Metteteci pubblicità a tappeto, faccia a faccia serrati, primarie, incontri settimanali, grandi investimenti e molto clamore ed ecco che il 5 febbraio diventa il "Supermartedì". In 24 Stati si sono tenute contemporaneamente le primarie statunitensi. In gioco, la nomina dei delegati che hanno votato il candidato repubblicano e quello democratico alla presidenza degli Stati Uniti. Cosa può imparare l´Europa dal modello a stelle strisce? Lo abbiamo chiesto ad alcuni eurodeputati… Il tu per tu fra candidato ed elettori - In un sistema bipolare in cui si alternano due partiti, quello repubblicano e quello democratico, che scelgono i loro candidati attraverso primarie e riunioni di partito ad alto livello, sono la personalità del politico e il suo impegno diretto con i cittadini a fare la differenza. Per l´eurodeputato britannico Jonathan Evans del gruppo del partito popolare europeo e democratici europei (Ppe-de) è perciò "positivo il forte impatto che la personalità e la reputazione del candidato esercitano sui cittadini, invece del partito politico". Se da un lato questo sistema "incoraggia i politici americani ad impegnarsi direttamente con gli elettori molto di più di quanto non avvenga da noi", dall´altro, però, deplora Evans, "i candidati più ricchi hanno un netto e ingiusto vantaggio". Menù a base di primarie e dibattiti - Al momento del voto, il numero degli indecisi rimane generalmente grande. Il sistema americano invece, per l´italiana Monica Frassoni eurodeputata del gruppo dei verdi (Verdi/ale), "permette ai cittadini di farsi un´idea" grazie ai "dibattiti televisivi davvero impegnativi ai quali i candidati sono regolarmente sottoposti". Secondo la deputata italiana sarebbe inoltre utile "introdurre da noi il sistema delle primarie e vedere i partiti europei scegliere in questo modo il proprio candidato per la presidenza della Commissione europea". Da evitare, però, precisa la Frassoni, l´influenza eccessiva che soldi e media spesso hanno nelle campagne elettorali oltre oceano. Coinvolgere i cittadini - Una delle lezioni che l´Europa dovrebbe imparare dagli Stati Uniti, secondo il deputato spagnolo Enrique Barón Crespo del gruppo socialista (Pse), è la capacità di coinvolgimento dei cittadini. "Le primarie vogliono dire democrazia partecipativa e competitiva funzionante, basata sul coinvolgimento dei cittadini", dichiara. Resta sempre problematico, però, il "peso eccessivo" dei mezzi finanziari dei candidati. Proseguire sul cammino della democrazia - "La democrazia europea é un prodotto dell´Europa così come la democrazia americana è un prodotto degli Usa. E i prodotti locali sono sempre i più sani", osserva Graham Watson, eurodeputato britannico del gruppo dell´alleanza dei democratici e dei liberali per l´Europa (Alde). Per Watson sono due le ragioni per cui è meglio che l´Europa prosegua per la sua strada: "Ci preoccupiamo della scarsa affluenza elettorale, ma in America spesso è più bassa. E se permettiamo ai nostri guru politici di copiare gli Usa, aggiunge, la fiducia dell´opinione pubblica nei politici diminuirà ancora di più". .  
   
   
IL FUTURO DI SERBIA E KOSOVO SI CHIAMA EUROPA  
 
Bruxelles, 7 febbraio 2008 - Verso un futuro europeo - Le elezioni presidenziali in Serbia hanno riconfermato alla guida del paese Boris Tadić, il candidato filoeuropeo. All´orizzonte, però, pesa come un macigno l´imminente dichiarazione unilaterale di indipendenza del Kosovo. Quale futuro si prospetta per quest´area balcanica? La unica strada che porta al domani sembra essere quella europea. Questo è anche il pensiero di Jacek Saryusz-wolski, eurodeputato polacco del gruppo del partito popolare europeo e democratici europei (Ppe-de) e presidente della commissione parlamentare affari esteri. Ottimismo per la rielezione di Tadić. - Standard democratici internazionali rispettati, libera espressione della volontà popolare e riconferma alla guida del paese del leader pro-europeo Boris Tadic. Le elezioni in Serbia sono state una "buona notizia", se viste attraverso la lente europea. Spiega Saryusz-wolski: "La rielezione di un presidente che condivide i valori europei e vede il futuro della Serbia all´interno della grande famiglia europea offre una prospettiva reale all´ingresso della Serbia nell´Ue. Per questo siamo ottimisti". Ancora attesa per l´accordo di associazione Ue - Eppure la firma dell´Accordo di stabilizzazione e associazione (Psa), preludio a tutti gli effetti dell´ingresso nell´Unione europea, è stata ancora rinviata a causa del nodo irrisolto sulla mancata cooperazione serba con il Tribunale penale internazionale dell´Aja. Ma Saryusz-wolski rimane ottimista: "Appena si risolverà il problema l´intero processo della firma del Psa potrà proseguire". Perchè, ne è convinto il presidente, "il futuro della Serbia è certamente in Europa…. E l´Europa è pronta ad assorbire la Serbia e tutti gli altri paesi dei Balcani purché rispettino i criteri richiesti". Con la firma del Psa, inoltre, anche l´atteggiamento dei serbi nei confronti dell´Ue cambierà, diventando "sempre più favorevole", ritiene Saryusz-wolski. E il Kosovo? La dichiarazione di indipendenza del Kosovo, osteggiata da tutti i candidati durante la campagna elettorale, non tarderà ad arrivare: che cosa cambierà allora nelle relazioni con l´Ue? Per Saryusz-wolski non ci sono dubbi: "Siamo ansiosi di integrare nell´Ue tutti i paesi dei Balcani occidentali. Una volta che saranno tutti entrati, come stabilisce la dichiarazione di Salonicco, Kosovo compreso, se questa sarà la volontà dei suoi cittadini, spariranno anche tutte le frontiere". .  
   
   
NASCE “MODENA PUNTO EU”, UN NETWORK PROVINCIALE PER FACILITARE L’ACCESSO AI FINANZIAMENTI EUROPEI  
 
Modena, 7 febbraio 2008 - Uno strumento per aiutare gli enti locali modenesi a cogliere le numerose opportunità di finanziamento messe a disposizione dall’Unione europea. Nasce con questo obiettivo la rete “Modena punto eu”, promossa dalla Provincia e dal Comune di Modena, enti che vantano un’esperienza pluriennale in materia di politiche europee. Il progetto sarà al centro di un seminario dal titolo “L’europa chiama, Modena risponde”, in programma venerdì 8 febbraio a partire dalle ore 10 nella sala del Consiglio provinciale, in viale Martiri della Libertà 34 a Modena. I lavori, aperti dal presidente della Provincia Emilio Sabattini e del sindaco di Modena Giorgio Pighi, saranno organizzati in due sessioni: una dedicata al tema dei nuovi finanziamenti europei, l’altra alla presentazione dei servizi che la rete offrirà agli enti locali del territorio modenese. Protagonisti della prima sessione saranno Matteo Fornara, della Rappresentanza italiana alla Commissione europea, e Enrico Cocchi, direttore generale della Programmazione territoriale e negoziata della Regione Emilia-romagna. Nella seconda parte del seminario Simona Arletti, assessore al Progetto Europa e Cittadinanza europea del Comune di Modena, presenterà la rete “Modena punto eu”. Seguiranno gli interventi di Enrico Campedelli e Graziano Pattuzzi, sindaci di Carpi e Sassuolo, Comuni nei quali sono già operativi dei Punti Europa. La rete “Modena punto eu” mette a disposizione dei Comuni modenesi una serie di servizi utili per orientarsi nel complesso panorama dei bandi, progetti, finanziamenti e attività promossi dall’Unione europea. Numerosi gli strumenti individuati: giornate di informazione; una newsletter settimanale su novità, bandi e scadenze europei; un servizio di orientamento; un desk per il sostegno all’attivazione di rapporti di gemellaggio e la ricerca di partner europei per la costruzione di partenariati; un Help desk Cittadinanza europea di orientamento per le attività a favore di cittadini, giovani e scuole. . .  
   
   
REIMS (FRANCIA) - INNOVACT  
 
Remis, 7 febbraio 2008 - Il 18 e 19 marzo si svolgerà a Reims (Francia) Innovact, il forum europeo delle imprese innovative in crescita. L´iniziativa mira a riunire rappresentanti di aziende innovative in fase di sviluppo e investitori allo scopo di costituire partenariati e condividere strategie imprenditoriali. Il programma sarà incentrato sulle sfide che gli imprenditori europei devono affrontare e sugli strumenti finanziari disponibili in Europa per l´innovazione nel campo dell´imprenditoria. La manifestazione prevede inoltre: uno spazio espositivo per promuovere le imprese innovative in crescita; un forum economico durante il quale imprenditori selezionati possono presentare i loro progetti in tutta riservatezza agli investitori interessati; un laboratorio per imprenditori, che potranno analizzare punti di forza e debolezze con investitori ed esperti. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Innovact. Com .  
   
   
SLOVENIA, I PREZZI AL DETTAGLIO DI DICEMBRE 2007  
 
Lubiana, 7 febbraio 2008 - Secondo l´Ufficio sloveno di Statistica, in dicembre 2007 il giro d´affari del commercio al dettaglio è calato rispetto a novembre 2007, ma è salito rispetto a dicembre 2006. Rispetto a novembre 2007, in dicembre il giro d´affari del commercio al dettaglio (esclusa Iva) è diminuito dello 0,3 per cento; nei negozi di generi alimentari, bevande e tabacco è diminuito dell´1,2 per cento, mentre nei negozi di generi non alimentari è aumentato dell´1,6 per cento. Il giro d´affari delle attività del commercio di motori è diminuito del 2,5 per cento rispetto a novembre. Rispetto a dicembre 2006, il giro d´affari del commercio al dettaglio (esclusa Iva) è salito del 4,5 per cento; nei negozi di generi alimentari, bevande e tabacco è, invece, diminuito del 2,8 per cento; nei negozi di generi non alimentari è sceso dell´11,8 per cento. Nel settore dei motori è aumentato del 10,1 per cento. Gli indici mostrano una crescita costante sul lungo termine. .  
   
   
IN ROMANIA AVAS LIQUIDA IL PATRIMONIO STATALE  
 
Bucarest, 7 febbraio 2008 - Per il 2008 l´Agenzia rumena per la Valorizzazione delle Attività dello Stato (Avas) ha in programma la privatizzazione di tutte le aziende commerciali con capitale maggioritario pubblico (circa 50), per le quali non esistano problematiche giuridiche riguardanti il patrimonio o impedimenti legati alla legislazione societaria. Ne dà notizia l´Ice. Le più importanti società che saranno vendute sono: Antibiotice Iasi (farmaceutico), Uzina Mecanica Bucuresti (metalmeccanico), Intreprinderea Optica Romana (apparecchiature ottiche), Avioane Craiova (metalmeccanico), Santierul Naval Mangalia (costruzioni navali) e Cuprumin Abrud (industria estrattiva). L´autorità per le Privatizzazioni stima di ottenere, nel 2008, entrate derivanti dalle privatizzazioni per un ammontare complessivo pari a 1,73 miliardi di lei (circa 478 milioni di euro). .  
   
   
FRIULI VENEZIA GIULIA: ILLY SI DIMETTE PER FAVORIRE ELECTION DAY  
 
 Trieste, 7 febbraio 2008 - Il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Riccardo Illy, ha fatto pervenire questo pomeriggio al presidente del Consiglio Regionale, Alessandro Tesini, la seguente lettera: "Ieri il Capo dello Stato ha assunto con proprio decreto n. 19/2008 la determinazione formale di sciogliere il Senato della Repubblica e la Camera dei Deputati e con successivo atto n. 20/2008 di convocare i relativi Comizi elettorali per i giorni di domenica 13 aprile e di lunedì 14 aprile 2008. Recentemente da parte della minoranza era stata avanzata l´ipotesi di procedere al contemporaneo svolgimento delle elezioni regionali con quelle per il rinnovo delle Camere, nonché con le altre elezioni amministrative, come previsto dal combinato disposto dell´articolo 60 della legge regionale n. 28/2007 e dell´articolo 7bis della legge regionale n. 10/1999. Ho verificato con gli Uffici che detta procedura può intervenire, al di fuori dei tempi statutari ordinariamente previsti per le elezioni regionali, esclusivamente a fronte di intervenute dimissioni del Presidente della Regione. Ho da sempre ritenuto che le cennate riunificazioni comportano di certo significativi contenimenti della spesa e riducono, altresì, i generali disagi propri di ravvicinate chiamate alle urne dei cittadini. Per tali ragioni, con la presente, rassegno le mie dimissioni da Presidente della Regione. La prego di voler convocare immediatamente il Consiglio regionale per la tempestiva comunicazione di cui all´articolo 13, comma 4, della legge regionale 18 giugno 2007, n. 17. Distinti saluti. " . .  
   
   
TOSCANA, SARDEGNA, CORSICA E LIGURIA: VIA AI PRIMI BANDI DIVENTA OPERATIVO IL PROGRAMMA TRANSFRONTALIERO ITALIA-FRANCIA MARITTIMO PRIMA TRANCHE DI PROGETTI PER 23 MILIONI  
 
Firenze, 7 febbraio 2008 - Diventa operativo il programma transfrontaliero Italia-francia marittimo per il periodo 2007-2013. A Livorno, sotto la presidenza dell’assessore regionale alla cooperazione internazionale della Toscana, Massimo Toschi, si è svolta la riunione del Comitato di sorveglianza del programma che coinvolge quattro Regioni (Toscana, Liguria, Sardegna e Corsica) e 19 province, oltre l’Unione Europea. All’ordine del giorno l’approvazione di un primo bando - la cui uscita è prevista entro il prossimo mese di aprile - dal quale potranno prendere il via una serie di progetti. La somma complessiva a disposizione per questa prima mandata di progetti è di 23 milioni di euro. Si calcola che i progetti attivabili, il cui importo potrà variare dai 400 mila ai 2,5 milioni di euro, siano una ventina. Per la Toscana le province interessate sono quelle costiere: Livorno, Lucca, Pisa , Grosseto e Massa - Carrara. I campi d’intervento sono suddivisi in quattro assi prioritari: a) accessibilità e reti di comunicazione; b) innovazione e competitività; c) risorse naturali e culturali; d) integrazione delle risorse e dei servizi. Si tratta, per fare qualche esempio, di progetti volti a migliorare le reti informatiche, a garantire più efficaci servizi alle imprese, a favorire l’interscambio fra sistema scolastico e mondo imprenditoriale. Sempre esemplificando, altri progetti potranno riguardare reti di parchi marini e naturali, con la creazione di osservatori su tematiche di particolare interesse, oppure dispostivi comuni fra tutte le regioni e le province partecipanti per la prevenzione degli incendi boschivi, o ancora campagne volte al risparmio energetico. La Toscana è la Regione alla quale è stato affidato il ruolo di autorità unica di gestione del programma, mentre la Provincia di Livorno è la capofila delle province i! nteressate. Il programma transfrontaliero Italia-francia marittimo per il 2007-20013, che fa seguito ad un precedente programma comunitario Interreg, era stato presentato proprio a Livorno alla fine di novembre 2006, durante un incontro di lavoro al quale avevano preso parte il presidente della Toscana, Claudio Martini e i colleghi della Sardegna, Renato Soru e della Corsica, Ange Santini. La dotazione complessiva del programma è di 160 milioni di euro. .  
   
   
PRESENTATO DALLA REGIONE TOSCANA UN SONDAGGIO SULLE ATTESE DEI CITTADINI C’È UNA “COSA METROPOLITANA” NEL FUTURO TRA FIRENZE, PRATO, PISTOIA C’È CONVINZIONE CHE L’AREA METROPOLITANA AIUTEREBBE LA SOLUZIONE DEI PROBLEMI  
 
Firenze , 7 febbraio 2008 - Per circa un quarto degli intervistati l’Area metropolitana della Toscana Centrale è ormai vissuta, nei fatti, come una realtà: rappresenta l’ambito prevalente della vita quotidiana e all’interno di quest’area un buon numero di cittadini si sposta per lavoro, studio e tempo libero. Emerge questo da un’indagine effettuate da Irpet, su incarico di Regione Toscana, per conoscere opinioni e attese dei cittadini sulle prospettive della costruzione dell’Area metropolitana ! nel territorio che attraversa Prato e lega Firenze con Pistoia! . Lo stu dio si è avvalso di una indagine diretta su un campione di 2. 600 individui stratificato per i quattro territori compresi nell’area: Firenze, Prato, Pistoia e il circondario Empolese-valdelsa. Il sondaggio è stato presentato a Montecatini Terme in un incontro pubblico organizzato dall’assessore regionale alle Riforme Istituzionali Agostino Fragai con la presenza di amministratori pubblici ed esponenti sociali di un’area nella quale vivono un milione e mezzo di persone (1. 496. 794 al 31 dicembre scorso), oltre il 40% dei toscani. Un’area metropolitana al posto di tre Province - Si guarda talmente volentieri allo scenario “metropolitano” che 56 cittadini su 100 sarebbero addirittura favorevoli a rivedere, o addirittura, abolire le Province nel caso che, la collaborazione sovraprovinciale portasse alla costruzione di un “ente più ampio che sostituisse le attuali Province”. Solo il ! 17% risponde “no” (è comunque contrario ad abolire le Province) mentre il 27% dichiara di non sapere. La percentuale maggiore dei “si” a superare le Province (61,5%) si registra nel Circondario Empolese mentre sono i pistoiesi a dimostrarsi i più affezionati (19,6%) alla loro Provincia. Quasi 19 pratesi su 100 sarebbero contrari a cancellare una Provincia di così recente nascita, ma il 55,4% non avrebbe dubbi a cancellarla (con un 26% circa che non si dichiara). La notte bianca metropolitana - Disco verde, con una percentuale globale che supera il 71%, anche per l’organizzazione di una “notte bianca” di livello metropolitano: i più convinti risultano i pratesi (75,8%) e i fiorentini (72,6%) seguiti dagli empolesi (70,3%) e dai pistoiesi (64,1%). Prima di tutto toscani - Indagando il senso di appartenenza territoriale, la Regione risulta l’ambito di r! iferimento identitario più importante (complessivamente! per cir ca 1/3 degli intervistati) in tutti i territori indagati, seguito dal Comune di residenza (29%). E’ la Provincia a risultare invece il livello meno rilevante (4%): nei singoli territori, il senso di appartenenza dei fiorentini per la loro Provincia raggiunge il 4,6%; quello dei pistoiesi il 2,4% mentre solo l’1,2% dei pratesi ritiene di riconoscersi nella sua Provincia. Area metropolitana, panacea di tutti i mali - Tre abitanti su quattro hanno dichiarato di essere a conoscenza delle questioni relative all’Area Metropolitana: le percentuali più elevate sono a Pistoia (76%) e a Prato. I livelli più contenuti nel Circondario Empolese (66%). Alla conoscenza si associa un generale innalzamento delle attese positive nei confronti di questo possibile scenario futuro: dall’Area Metropolitana il 73% si attende effetti positivi per l’intero territorio e il 66% per la propria zona di residenza (tali percentuali si ri! ducono al 50% e al 46% per chi non è al corrente della questione). Tra coloro che hanno espresso una posizione netta, gli ottimisti rappresentano la quasi totalità degli intervistati (oltre il 90%) con punte massime a Empoli (96%) e a Pistoia (93%). Il grado di ottimismo appare inoltre correlato positivamente con il titolo di istruzione e con un impiego nel settore pubblico: ma risulta influenzato negativamente con il crescere dell’età. Pendolari e ‘girandoloni’ - I maggiori “girandoloni”, quelli cioè che hanno risposto di uscire ogni giorno dalla propria provincia per recarsi in una delle province limitrofe sono i pratesi: il 21,8% di loro. Un terzo dei pratesi lavora fuori dalla provincia. Molto più stabili i pistoiesi (10%) e i fiorentini (9,7%). Da Empoli gli spostamenti quotidiani sono comunque limitati sul 14,4%. Consistente (il 12%) il numero dei pratesi che per shopp! ing preferisce andare in un’altra provincia. Pistoiesi (! 8,3%) ma soprattutto empolesi (4,8%) e fiorentini(4,3%) sono assai meno disponibili a “espatriare”. In totale il 68,1% degli intervistati fa acquisti entro il comune di residenza e il 21,2 entro la sua provincia. Solo il 6,3% va nelle altre province dell’Area Metropolitana e appena l’1,3% espatria al di là di quei confini. Il 3,1% ha risolto il problema: non fa shopping. L’automobile come prima scelta - Per gli spostamenti è comunque l’automobile a farla da padrona. La ricerca distingue lavoro e studio da tempo libero e shopping. Incuriosisce il 5,5% del totale degli intervistati che, per lo shopping, usa motorini o motociclette (ma la percentuale quasi si raddoppia – con il 9,6% - a Fienze mentre è irrilevante, lo 0,3%, a Pistoia). E c’è anche chi, per lo shopping, usa la bicicletta: il 4,2% sia di pratesi che di fiorentini mentre i pistoiesi, la bicicletta, proprio non la usano (ap! pena lo 0,6%) per fare acquisti. Per lo shopping, a parte l’automobile (67% in globale) al secondo posto si usano comunque i piedi (10%) e al terzo (9%) gli autobus. Con il treno si muove solo l’1,2% dei possessori di pacchi e pacchetti dono. Trasporti pubblici locali migliori, sette fiorentini su dieci li sceglierebbe - E sei mezzi pubblici si adattassero di più alle esigenze delle persone? Non c’è storia: quasi il 67% li sceglierebbe rispetto ai mezzi privati (una percentuale che a Firenze sfiora il 74% delle risposte). C’è però, nel complesso dell’Area Metropolitana, un alto numero di irriducibili dei mezzi privati: il 28% non li abbandonerebbe mai. Viene poi chiesto un giudizio sulle infrastrutture di trasporto presenti nell’area: tutto sommato se la cavano bene le strade extraurbane e le autostrade (rispettivamente il 67,8% e il 65,6% degli intervistati le giudica “! buone” o “sufficienti”); supera il 53% dei g! iudizi p ositivi anche il trasporto su autobus e sfiora il 49% quello di ruote mentre si ferma al 43,7 la somma dei giudizi positivi sull’aeroporto, anche perché il 49,2% non sa esprimere un giudizio. Tornando al trasporto ferroviario (che il 22,5% giudica “insufficiente”), va notato che i pistoiesi (30,9%) sono i meno soddisfatti. Meno soddisfatti si contano a Prato (25,1%) a Firenze (20,6%) e a Empoli (13,3%). Una gestione su scala metropolitana dei trasporti pubblici potrebbe solo migliorare la situazione. Ne sono convinti quasi 67 cittadini su 100 (e i pratesi sono ancora più convinti: il 69%). Ma giudizi positivi arrivano anche su altri due fronti: i servizi culturali e quelli sanitari: per il 65,5% (ma a Prato si arriva al 70,2%) la cultura se ne avvantaggerebbe. Idem per i servizi sanitari: una loro gestione sovraprovinciale li migliorerebbe (per il 61,1%) con pistoiesi più tiepidi (52,7%) e pratesi (66,6%) decisamente più convinti! Uno sviluppo ‘a rete’ - In parallelo con l’indagine telefonica, Irpet ha realizzato quattro focus group nei territori indagati per favorire una discussione tra soggetti istituzionali e parti sociali. Lo scenario futuro verso la costruzione di un sistema di area vasta è condiviso, ma viene sottolineata la necessità di ricercare un equilibrio fra dimensione locale e sovraprovinciale. L’obiettivo, in particolare, dovrebbe essere quello di un modello di sviluppo “a rete”: che non privilegi esclusivamente il centro (l’area fiorentina) ma che sappia rispettare e valorizzare anche le traiettorie di sviluppo locale degli altri territori. Alla politica viene chiesta maggiore concretezza nel programmare, e comunicare, le prossime tappe del percorso verso il sistema metropolitano. Due le posizioni emerse a proposito dei soggetti deputati al governo dell’area: la maggioranza, in tutti i focus ! group, punta l’attenzione sulla partecipazione diretta d! ei princ ipali organi politici dei diversi territori a una sede di concertazione permanente cui conferire poteri decisionali. Ma c’è anche una minoranza, sostenuta soprattutto dalle associazioni di categoria fiorentine, che auspica una soluzione più forte: non una semplice sede di concertazione ma un vero e proprio nuovo ente. Scheda 4. 844 kmq da Firenze a Pistoia, passando per Empoli e Prato Area metropolitana, qui vive e lavora un terzo dei toscani - Due anni la nascita di una conferenza unificata, l’anno scorso la firma del Pasl - Da Firenze a Pistoia, passando per Empoli e Prato, abitano 1. 496. 794 toscani (dati 2007, Istat): oltre un terzo di tutti gli abitanti della regione per lo più concentrati nella piana metropolitana, 309 abitanti per ciascuno dei 4. 844 kmq di territorio e dunque una grande porzione di Toscana che raccoglie al suo interno 3 Province, un circo! ndario e 73 comuni, dove si produce il 50% del prodotto interno lordo di tutta la regione e dove ogni giorno si muovono 150 mila pendolari, il 12,2 % degli abitanti, di più da Prato e meno da Firenze e Pistoia. Uno spazio dove è chiaro che c’è bisogno di un’unica ’cabina di regia’ nell’organizzazione dei servizi. I numeri dell’area metropolitana - Firenze è la più grande delle tre province dell’area metropolitana. Si estende per 3. 514 kmq e ci vivono 970. 414 abitanti (Istat, 2007): all’interno c’è poi il circondario empolese Valdelsa, che si allarga per 734 kmq e conta 167. 720 abitanti. La Provincia di Pistoia, seconda per grandezza, si estende per 965 kmq e sul suo territorio vivono 281. 342 abitanti. Prato di abitanti ne conta 245. 033, anche se il suo territorio è di soli 365 kmq. Una conferenza per l’Area metropolitana - La Toscana dal novembre 2006 ha deciso di sperim! entare d i fatto quello che ancora nel diritto non esiste: l’area metropolitana. Non un nuovo livello istituzionale ma una modalità di governo unitario, una conferenza in cui siedono i sindaci di Prato, Firenze e Pistoia, i presidenti di Provincia e del circondario, ma anche il presidente della giunta regionale e l’assessore regionale al rapporto con gli enti locali per coordinare politiche altrimenti frammentate e risolvere problemi che Comuni e Province, da soli e singolarmente presi, non possono riuscire a risolvere. A questo serve il protocollo d´intesa che è stato firmato il 3 novembre 2006 dal presidente della Regione, dalle Province e i Comuni di di Firenze, Prato e Pistoia e dal circondario empolese, secondo passaggio dopo la sottoscrizione di un documento preliminare il 31 gennaio 2005. Le questioni sul tappeto sono tante. Alcune erano già comprese nell’elenco che hanno accompagnato la firma dell’accordo di due anni fa e che! vale fino alla fine della legislatura nel 2010, altre si sono aggiunte: dalla programmazione urbanistica ai trasporti, dalle strade e l’autostrade alla ferrovia, fino alla gestione dei rifiuti e alla tutela della qualità dell’aria. L’anno scorso la firma del patto per lo sviluppo locale - Il 27 luglio 2007 è stato firmato anche il Patto per lo sviluppo locale (Pasl) dell’area metropolitana: un documento diviso in sei assi e che raccoglie 32 idee progettuali per uno sviluppo armonico dell’area metropolitana. Infrastrutture, mobilità ed ambiente sono i settori di intervento strategici, ma si parla anche di salute, sviluppo economico e rilancio dei poli espositivi e congressuali, nuove tecnologie, servizi on line e cultura. .  
   
   
FIRENZE, EMPOLI, PRATO E PISTOIA: PIÙ CULTURA E SERVIZI, DECOLLA L’IDEA DI AREA METROPOLITANA  
 
Montecatini Terme (Pt) 7 febbraio 2008 - «Ci sono spazi per una proposta politica molto forte». E’ il commento di Agostino Fragai, assessore alle riforme Istituzionali della Regione, che a Montecatini Terme ha partecipato alla presentazione di un sondaggio fra i cittadini che vivono nel territorio che unisce Firenze, Empoli, Prato e Pistoia, con un sostanziale disco verde a favore dell’Area metropolitana. «Il sondaggio – ha aggiunto Fragai - conferma il lavoro che stiamo facendo come Regione e ci sospinge a uno sforzo maggiore per costruire, in un territorio dove vivono circa un milione e mezzo di toscani, un sistema di governo davvero capace di affrontare le sfide delle competizione e del mondo». Dell’area vasta metropolitana (“Quale governo per l’Area Firenze-prato-pistoia”) si discuterà tra l’altro a Firenze venerdì prossim! o, 8 febbraio, in un convegno organizzato dalla Regione ed ospitato al Palazzo Borghese di via Ghibellina (inizio ore 9). «Guardare alla dimensione metropolitana – ha sottolineato Fragai – ci renderà più facile anche l’ipotesi di maggiori forme integrative nei diversi contesti sociali: dai trasporti all’economia, dalla cultura alle università, dai servizi pubblici alle grandi infrastrutture. Pensare in grande e guardare lontano: ce lo chiedono i cittadini». Due le suggestioni esemplificative a cui l’assessore regionale si è riferito: la possibilità di viaggiare in tutta l’area con un unico biglietto e l’idea di mettere in piedi una “notte bianca metropolitana”. Per questa iniziativa sono stati proprio i cittadini (un campione, rappresentativo, di 2. 600 persone) a dichiararsi interessati con un dato che supera il 71%. «Se per una notte all’anno – questo il commento di Fragai – in un territorio che dagli ! Uffizi finisce alle Terme i cittadini potessero ritrovarsi insieme come accade a Roma o Parigi, perché no?». Alla presentazione della ricerca Irpet è intervenuto anche il presidente della Provincia di Pistoia. Il prossimo appuntamento sarà domani l´altro nel palazzo fiorentino di via Ghibellina. «Il sondaggio Irpet conferma il buon lavoro iniziato, si tratta adesso di approndire e confrontarci su quanto avviene nel resto del mondo» conclude l’assessore Fragai. Il ricercatore Irpet Giovanni Maltinti racconterà venerdì la ricerca su “percezioni, attese e bisogni” dei cittadini nei confronti dell’Area Metropolitana; verranno messe a confronto altre esperienze, italiane ed europee, di governo metropolitano; sette assessori regionali dialogheranno con categorie economiche, sindaci e sindacati su come l’area metropolitana potrebbe migliorare le politiche di welfare, cultura, scuola, ambiente. ! Interverranno anche i presidenti di due Province (Prato e Pist! oia) e d el Circondario Empolese, i sindaci delle tre città (Leonardo Domenici, Renzo Berti, Marco Romagnoli). Conclusioni affidate al ministro Vannino Chiti e al presidente Claudio Martini. .  
   
   
PIANO STRUTTURALE DEL COMUNE DI FIRENZE: VIA LIBERA ALL’INTESA PRELIMINARE PER L’ACCORDO DI PIANIFICAZIONE APPROVATO DAL CONSIGLIO PROVINCIALE  
 
Firenze, 7 febbraio 2008 - Il Consiglio provinciale ha approvato con 19 sì (la maggioranza di centrosinistra) ed 8 no (An, Fi, Udc, Prc e Verdi) la ratifica dell’Intesa preliminare per l’accordo di pianificazione per l’approvazione del Piano strutturale del Comune di Firenze e contestuale adozione di variante di Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Firenze. “Sono quattro, in particolare, i punti di questo atto – ha spiegato l’assessore all’urbanistica Luigi Nigi – e tre sono le previsioni di tipo urbanistico: il cosiddetto Tubone, l’area al confine con Scandicci a cavallo della tramvia, il deposito dell’Ataf. Un altro invece è più squisitamente politico, e riguarda i rapporti tra il Ptcp, quindi la Provincia, e gli strumenti per giungere ad una piena collimazione. L’operazione sta andando avanti, anche con un gruppo di lavoro su cui ha impegnato l’Amministrazione comunale e direttamente lo stesso Sindaco Domenici. Quindi, in buona sostanza, tre sono i punti di questa operazione che riguardano il piano strutturale del Comune di Firenze”. Prc e Verdi valutano negativamente il Piano Strutturale del Comune di Firenze. “Ancora una volta – spiegano i consiglieri Targetti, Verdi e Calò di Prc e Ragazzo dei Verdi – gli interessi della rendita fondiaria e immobiliare vincono sui bisogni sociali e sulla salvaguardia dell’ambiente, saturando e consumando le residue parti di territorio aperto, utilizzando i contenitori resi disponibili dal trasferimento di funzioni e il patrimonio edilizio esistente per operazioni prevalentemente speculative, senza dare così risposte concrete ai problemi della casa, della mobilità, degli spazi collettivi per i cittadini. Manca in questo Piano Strutturale il coraggio di dare vita ad una pianificazione urbanistica diversa e alternativa a quella fino ad oggi seguita, che fondata sulle esigenze dell’alta velocità (sottoattraversamento), dei grandi gruppi immobiliari (Castello), sulla supervalutazione degli immobili e delle aree, ha mancato l’obiettivo di una città vivibile e a misura d’uomo, tanto che dal 1981 al 2001 Firenze ha perso oltre 92. 000 abitanti, che sono andati a cercarsi casa a prezzi più ragionevoli nei comuni della Provincia. A questi elementi si aggiunge una completa chiusura alle istanze ed alle osservazioni presentate da singoli cittadini, comitati e associazioni ambientaliste e di tutela del territorio”. Per Alleanza Nazionale: “Vengono messe a disposizione all’interno del piano aree che precedentemente la Provincia di Firenze aveva escluso al fine di porle in salvaguardia per questioni di patrimonio paesaggistico e idrogeologico. Le procedure messe in atto – secondo i consiglieri di An – tendono evidentemente a bypassare il Consiglio Provinciale, procedure confermate dall’Assessore Nigi che in commissione ha ribadito la volontà di procedere attraverso gli Accordi di Pianificazione. Contestiamo inoltre la ripartizione dei carichi urbanistici per Utoe, anziché prevedere questi per tutto il piano complessivo, previsione che se approvata consentirebbe in redazione del Ruc di procedere a modifiche di questi carichi attraverso procedure concertative. Con questo atto – concludono Nascosti, Sensi e Massai – la Provincia di Firenze perde l’opportunità, per l’ennesima volta, attraverso il proprio principale strumento urbanistico quale è il Ptcp, di garantire una previsione chiara, coordinata ed omogenea delle sorti urbanistiche di Firenze, indispensabile per lo sviluppo ordinato della città”. Lensi ha ribadito come: “Il gruppo di Forza Italia ha sempre contestato questa pratica delle intese preliminari e degli accordi di pianificazione, ovviamente come ruolo svilente della Provincia rispetto ad un processo in corso di rivisitazione del Piano territoriale di coordinamento. Il piano strutturale del Comune di Firenze non riesce ad avere una sua linea precisa, anche ideologica, di quello che vorrà essere il futuro di questa città. Si è parlato di città diffusa, di una città nuova, con uno sviluppo dinamico e strategico vedo, invece, una città priva di identità perché questo piano strutturale è frutto di compromessi e di ritardi biblici e non fa altro che sottolineare ancora una volta come questa città sia in crisi”. Per Panerai (Pd): “Il dibattito sul piano strutturale di Firenze viene a cadere in una fase di generale ripensamento del disegno del territorio e, in particolare, vorrei sottolineare la rilevanza della pianificazione che si riferisce all’area vasta e che affronta aspetti non solo territoriali, ma l’insieme delle problematiche della governance e problematiche di tipo economico, ambientale, sociale. Di fatto, l’attuale Amministrazione fiorentina sta cambiando il volto di Firenze dopo tanti anni di immobilismo e siamo arrivati ad un punto in cui c’è una necessità di ordinare e mettere a punto i processi. La città va assumendo sempre più il carattere di una città aperta, policentrica e che si ramifica sul territorio. Si pensi alla circonvallazione nord ed alla funzione importante di raccordo e integrazione con i territori circostanti a rilevante vocazione produttiva che questa rappresenta, si pensi al disegno del territorio tra Firenze e Scandicci, dove di fatto, a seguito del passaggio della linea tranviaria 1 e di quello che si prevede, diventerà un pezzo importante di città”. Per Bevilacqua (Fi), infine: “L’accordo di pianificazione per l’approvazione del piano strutturale del comune di Firenze registra praticamente una variazione che, da un punto di vista tecnico, è poco significativa, ma da un punto di vista politico, dimostra che questa Firenze 2010, così come era stata annunciata all’inizio di questo mandato amministrativo, non è raggiungibile e allora si preferisce cambiargli nome piuttosto che dimostrare l’inefficacia dell’attività amministrativa dato che arriveremo al 2010 senza che niente è concluso e quindi si è cambiato da “Firenze 2010” a “Firenze Futura” che dà molto più ampio margine agli amministratori di poter illustrare ampiamente, e con tante chiacchiere in cui sono estremamente bravi, al contrario di quello che è poi l’azione amministrativa, la possibilità di portare in là il più possibile la strategia”. .  
   
   
NUOVO PRG DI ROMA, MARRAZZO: "QUANDO SI GOVERNA IN ARMONIA I RISULTATI SI OTTENGONO"  
 
Roma, 7 febbraio 2008 - Roma avrà il suo Piano Regolatore. La Regione ha chiuso la Conferenza di Copianificazione che è stata quindi sottoscritta in Campidoglio dal Sindaco di Roma Walter Veltroni, dal Presidente della Regione Piero Marrazzo e dal Presidente della Provincia Enrico Gasbarra. Dopo i passaggi finali nelle giunte e quindi del Consiglio comunale, il nuovo Piano Regolatore della Capitale potrà definitivamente entrare in vigore. Il Presidente Marrazzo ha voluto sottolineare l’importanza di questo passaggio: “Abbiamo messo in condizione il Comune di Roma di andare in Consiglio comunale per un atto storico passando per l’approvazione di una legge urbanistica che ha puntato sulla sussidiarietà e che vedrà la sua applicazione anche nel resto del territorio regionale”. Il Presidente ha anche sottolineato l’impegno della Regione Lazio in un ambito strategico come quello dell’urbanistica: “In questi anni abbiamo scommesso su regole e certezze, liberando atti fermi da anni nei cassetti della Regione, mettendo il territorio in condizione di svolgere il proprio ruolo di democrazia di prossimità e impegnandosi nella lotta all’abusivismo”. Il Presidente ha quindi concluso: “Quando si governa in armonia i risultati si ottengono”. L’assessore regionale Pompili, dopo aver ricordato i contenuti e i vari passaggi che hanno portato all’approvazione del Prg di Roma, ha voluto riassumere i principali provvedimenti decisi dalla Regione nel campo urbanistico: “In due anni e mezzo abbiamo approvato gli art. 11, circa 35 nuovi piani regolatori quando abbiamo trovato una Regione nella quale 90 comuni ne erano ancora sprovvisti. Abbiamo approvato una mole di oltre 100 delibere urbanistiche all’anno, la variante ai piani paesistici vigenti e adottato il nuovo Piano paesaggistico regionale e ancora gli ultimi 42 piani di Edilizia Economica e Popolare”. .  
   
   
INCONTRA COMUNITA´´ ITALIANA DI KOTOR  
 
 Udine, 7 febbraio 2008 - E´ previsto per lunedì 11 febbraio l´incontro tra la comunità italiana di Kotor/cattaro in Montenegro e l´assessore regionale alle Relazioni internazionali e comunitarie, Franco Iacop. L´antica città della Repubblica montenegrina situata sulla costa adriatica ospita infatti una piccola comunità italiana, che, in base all´ultimo censimento, conta circa 500 persone nel territorio bocchese, parte dell´ora indipendente Montenegro. Dopo i saluti del sindaco di Kotor, Maja Catovic, e dell´incaricato d´affari presso l´ambasciata d´Italia in Montenegro, Guido Rotelli, Iacop incontrerà il presidente della Comunità degli italiani, Paolo Perugini, il presidente della società "Dante Alighieri", Hosana Vujadinovic e il delegato della Adl, Agenzia per la democrazia locale del Montenegro, Kerim Medjedovic. All´incontro, in occasione del quale verrà illustrato il progetto della Regione Friuli Venezia Giulia "Lo sviluppo della cultura imprenditoriale nel settore del legno in Montenegro", interverranno anche il presidente della Giunta esecutiva dell´Unione degli Italiani, Maurizio Tremul, il presidente dell´Unione Italiana, on. Furio Radin e il delegato della Adl di Verteneglio, Umberto Ademollo. .  
   
   
ILLY INCONTRA ESPONENTI GRECO ORTODOSSI  
 
Trieste, 7 febbraio 2008 - Il presidente della Regione Riccardo Illy ha incontrato ieri a Trieste il presidente della Comunità greco orientale di Trieste Cosmas Cosmidis e l´archimandrita Athenagoras Fasiolo, presente l´assessore all´Istruzione e Cultura Roberto Antonaz. I due esponenti della comunità greca hanno illustrato al presidente e all´assessore il programma di massima della prossima visita in regione del Patriarca ecumenico di Costantinopoli della Chiesa Ortodossa Bartolomeo I, in occasione del conferimento di una laurea honoris causa da parte dell´Università di Trieste. La visita di due giorni del Patriarca Bartolomeo I, in programma ai primi di marzo, prevede anche una serie di appuntamenti ufficiali a Trieste e in Friuli Venezia Giulia con le autorità e le istituzioni, incontri con i fedeli e cerimonie all´insegna dello spirito ecumenico. Il Patriarca si recherà anche a Grado e ad Aquileia, due luoghi considerati simbolo dei legami storici fra il mondo cristiano d´Occidente e d´Oriente. Nel ricordare i proficui rapporti fra le istituzioni regionali e la comunità greco ortodossa, il presidente Illy ha sottolineato la massima disponibilità della Regione per la riuscita della "graditissima visita" del Patriarca Bartolomeo I, una visita - è stato detto - che riafferma la funzione storica del Friuli Venezia Giulia di dialogo fra Occidente e Oriente e il suo modello di convivenza fra minoranze linguistiche e religiose. .  
   
   
PROGETTO RUSSIA, ISTRUZIONI PER L’USO  
 
Lecco, 7 febbraio 2008 – Finanziato nell´ambito dell’Accordo di Programma tra Regione Lombardia e Sistema camerale lombardo, il Progetto Russia rientra tra gli interventi a favore dell´internazionalizzazione delle imprese ed è finalizzato a favorire e consolidare le relazioni economiche con la Federazione Russa. Lunedì 18 febbraio 2008, alle ore 16. 30, presso la sede della Camera di Commercio di Lecco (Via Amendola 4), si terrà l´appuntamento di presentazione del progetto, promosso dalla Camera di Commercio di Lecco con Lariodesk, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Lecco, in collaborazione con le Associazioni di Categoria del territorio e con il supporto organizzativo di Promos Milano. Nel corso dell´incontro saranno presentate le iniziative e gli strumenti che "Progetto Russia" mette a disposizione delle imprese lecchesi, in particolare: i risultati di una ricerca di mercato sulle opportunità dell´Area Paese Russia per il sistema lecchese; una missione multisettoriale in Russia e le relative modalità di partecipazione; azioni di incoming di operatori russi a Lecco. La partecipazione all´incontro è gratuita, è gradita conferma della presenza. .  
   
   
RICEVUTO IN VENETO IL CONSOLE GENERALE DI UNGHERIA  
 
Venezia, 7 febbraio 2008 - L’assessore regionale ai Flussi Migratori, Oscar De Bona, ha ricevuto ieri a Palazzo Balbi, sede della Giunta regionale a Venezia, il Console Generale della Repubblica di Ungheria, Géza Hetényi, in visita di presentazione nella città lagunare. Il Diplomatico, che ha assunto l’incarico nell’ottobre del 2007, in precedenza ha ricoperto diverse cariche tra le quali quella di Capo Dipartimento e di Vice Capo Dipartimento Generale presso il Ministero degli Affari Esteri ungherese. Géza Hetényi era accompagnato dal Console, Zsuzsanna Kiràly e dal Console Generale Onorario di Ungheria a Venezia, Enrico Zoppas. Nel corso del colloquio, in particolare, è stato affrontato quello relativo alla cooperazione economica e imprenditoriale. A questo proposito De Bona ha sottolineato il fatto che la Regione guarda con molta attenzione all’Ungheria, che già oggi rappresenta per il Veneto un interessante mercato turistico, auspicando il rafforzamento dei rapporti, in particolare con la presenza di aziende venete nel paese magiaro. “In questo senso - ha sottolineato De Bona – siamo disponibili a ragionare su eventuali proposte, che ci verranno avanzate da istituzioni ungheresi, con le quali potremo divenire partner, utilizzando anche l’opportunità dei Fondi Europei per alcune iniziative. ” A questo proposito il Console Generale, ribadendo l’auspicio di una maggiore presenza di aziende venete in Ungheria in una logica di cooperazione, ha ricordato che in questo ambito sono disponibili 22 miliardi di euro di Fondi Europei. “Con questo obiettivo – ha detto – potremmo organizzare incontri e convegni per far conoscere ai vostri imprenditori un mercato nuovo come quello ungherese. Nostro scopo è quello di attirare molte aziende italiane e venete disponibili ad investire nel nostro paese e a realizzare progetti comuni di sviluppo. Per questo – ha concluso il Console Generale - il nostro ufficio di Milano è a disposizione per fornire tutte le informazioni possibili, anche di ordine legislativo”. L’ungheria, negli ultimi anni, ha intrapreso una transizione, passando da un’economia pianificata centralizzata ad un’economia di mercato, con un reddito pro capite attualmente pari ai due terzi di quello della media dei 25 Paesi dell’Unione Europea e realizzando una forte crescita economica, tanto da riuscire ad entrare a far parte dell’Unione Europea nel maggio 2004. Al momento, il settore privato incide per circa l’80% del Pil totale. Dal 1989, gli investimenti diretti esteri hanno superato i 60 miliardi di dollari, grazie soprattutto alle industrie occidentali, che hanno delocalizzato la produzione in Ungheria. Anche le importazioni sono cresciute rapidamente, aumentando del 13,9% nel 2006. Le voci più importanti, relativamente ai volumi della produzione industriale, sono quelle riguardanti i prodotti manifatturieri in pelle, i macchinari e attrezzature generiche, gli autoveicoli e componentistica. A seguire, i settori della chimica e della gomma. .  
   
   
SARDEGNA, RISORSE FINANZIARIE IL PRESIDENTE SORU: "NON SIAMO SULL´ORLO DELLA CRISI"  
 
Cagliari, 7 Febbraio 2008 - "C´è una drammatizzazione nei titoli dei giornali: non è vero che siamo sull´orlo di una crisi politica alla Regione". Così il Presidente Renato Soru ha commentato questa mattina la giornata di ieri in Consiglio regionale e il dibattito all´interno della maggioranza sugli articoli della Finanziaria. Intervenendo a una tavola rotonda organizzata al Lazzaretto da Nova-il Sole 24 Ore sulle "città illuminate", il Presidente ha introdotto il tema del lavoro che è al centro del dibattito politico. "Non ci sono alternative al modello di sviluppo che ci siamo dati in Sardegna. Non arriverà un nuovo petrolchimico - ha detto Renato Soru - e le fabbriche che cercano manodopera a basso costo non si localizzano qui. Puntare sull´istruzione dei nostri giovani, sulla conoscenza, la ricerca, è anche il primo punto di quelli indicati a Sarkozy dalla commissione Attali. Al secondo c´è l´accesso a internet e alla banda larga per tutti. Al quarto l´ambiente, e poi la qualità del paesaggio, la qualità delle città. Sono le cose che stiamo facendo noi" ha concluso il Presidente della Regione. Il quale si è soffermato poi sugli esiti di una ricerca della Confindustria pubblicata dal Corriere Economia di lunedì scorso, dalla quale risulta che la Sardegna è dopo la Lombardia e il Lazio e poche altre regioni settentrionali, la regione italiana dove l´industria legata all´innovazione e alla tecnologia è cresciuta di più in Italia dal 2003. "Non tutto è sbagliato allora - ha detto il Presidente della Regione - e non tutto è sogno irrealizzabile". "Non è sogno irrealizzabile e non è nemmeno un caso - ha detto ancora Renato Soru - che nel raggio di qualche centinaio di metri da qui stiano lavorando a grandi progetti tre dei più grandi architetti del mondo. Bètile a Sant´elia non è solo un museo: è una fabbrica che si porterà dietro tutto il quartiere, creando sviluppo e offrendo occasioni di lavoro". .  
   
   
REGIONE CALABRIA: DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE LOIERO SULLE PERQUISIZIONI A CASA E NEGLI UFFICI  
 
Reggio Calabria, 7 febbraio 2008 - ´´Stamattina (6 febbraio), intorno alle 7, una decina di carabinieri si sono presentati nella mia casa di Roma con un decreto di perquisizione. Contemporaneamente - dice Loiero - altri militari si sono recati presso la mia abitazione di Catanzaro e negli uffici della Regione Calabria sia a Catanzaro che a Reggio. Solo attraverso il decreto consegnatomi sono venuto a conoscenza di cosa si tratti: l’inchiesta Why Not, aperta due anni fa e nella quale, dopo Prodi e Mastella, faccio ingresso anch´io. A parte il trauma di vedere i militari frugare tra le mie cose più intime in maniera generalizzata (hanno preso di tutto senza un mandato o una direttiva precisa), non riesco a perdere la serenità. Convinto come sono che emergerà la mia totale estraneità ai fatti che mi vengono contestati. Fatti vaghi: si fa riferimento a presunti finanziamenti che avrei ottenuto durante la campagna elettorale del 2005 in cambio di favori. Ma nel capo d´imputazione di quei favori non c’è alcuna traccia. C’è semmai prova del contrario: nelle intercettazioni telefoniche di Saladino lo stesso lamenta proprio l´atteggiamento estremamente rigido che io avevo assunto nei confronti dei giovani di Why Not. Mi sembra quindi chiaro che le perquisizioni di oggi solo in apparenza sono finalizzate a trovare prove degli assunti favori, mentre nella sostanza è evidente che hanno lo scopo di mettere sotto la lente di ingrandimento la mia intera attività politica. Cosa - aggiunge Loiero - della quale tra l´altro sono contento non avendo assolutamente nulla da nascondere. D’altra parte capisco che i magistrati di Catanzaro che mi hanno indagato, Pierpaolo Bruni e Alfredo Garbati, non potevano che agire così: non potevano cioè che essere più realisti del re. Basti ricordare che l’ex pm De Magistris, inizialmente titolare dell´inchiesta, ha denunciato presso la Procura di Salerno i seguenti magistrati: l´avvocato generale dello Stato Dolcino Favi, che ha avocato l´indagine; il precedente procuratore generale della Corte d´appello di Catanzaro, dott. Pudia; l´ex procuratore della Repubblica di Catanzaro e quello attuale, Lombardi e Murone; il presidente del Tribunale della libertà, Rinardo; il sostituto procuratore generale della Corte d´appello, D´amico; l´ex presidente di sezione della Corte d´appello, Baudi, nonchè diversi appartenenti alle forze dell´ordine. Insomma nel palazzo di giustizia di Catanzaro il clima è tutt´altro che sereno e purtroppo per me chi oggi ha in mano il procedimento non può che essere condizionato di riflesso da questo clima. A questo punto però mi auguro fortemente che l´esito della perquisizione, certamente per me positivo, segni l´ultimo passaggio di quest’inchiesta. Infine - conclude Loiero - una riflessione: sono già stato indagato da De Magistris in un’altra inchiesta per la quale lo stesso magistrato mi aveva assicurato in presenza del suo procuratore capo e del mio avvocato che avrebbe chiuso le indagini nel giro di quindici giorni. In verità la chiusura è avvenuta dopo un anno circa e con la richiesta di rinvio a giudizio. Lungo questo interminabile arco di tempo sono stato demonizzato da più parti da figure istituzionali ma anche da imputati di omicidio e furfanti vari. Con riflessi inimmaginabili sulla Regione. Quando un giorno, spero non lontano, risulterò anni luce lontano dagli addebiti che mi si attribuiscono, chi mi potrà mai risarcire e chi soprattutto risarcirà la mia difficile regione?´´. .  
   
   
BOLOGNA: VENERDÌ A PALAZZO MALVEZZI L’INSEDIAMENTO DEL CONSIGLIO DEI CITTADINI STRANIERI E APOLIDI DELLA PROVINCIA  
 
 Bologna, 7 febbraio 2008 - La seduta di insediamento del Consiglio dei cittadini stranieri e apolidi della Provincia di Bologna, eletto il 2 dicembre scorso, è convocata per venerdì 8 febbraio 2008 alle ore 17, nella sala di Consiglio di palazzo Malvezzi, in Via Zamboni, 13 – Bologna. La seduta sarà presieduta dal presidente del Consiglio provinciale e della Commissione elettorale che ha certificato la regolarità della competizione e ha convalidato gli eletti, Maurizio Cevenini. Interverranno anche la presidente della Provincia, Beatrice Draghetti e l’assessore alle Politiche sociali, Giuliano Barigazzi. All’ordine del giorno della seduta c’è l’insediamento formale del Consiglio degli stranieri con l’elezione del presidente che parteciperà alle sedute del Consiglio provinciale in rappresentanza delle diverse comunità (per la sua elezione servono i due terzi dei voti); e c’è anche l’elezione del vice presidente, dei componenti dell’ufficio di presidenza, dei rappresentanti del Consiglio degli stranieri che parteciperanno ai lavori del Nuovo Circondario Imolese. Il Consiglio degli stranieri è stato eletto in libere elezioni che hanno visto la partecipazione di oltre 9. 200 elettori, dei circa 43. 000 ufficialmente residenti nella provincia di Bologna: una partecipazione al voto superiore al 21%, con una percentuale di poco inferiore al 17% tra le donne e del 25,2% tra gli uomini, che è stata considerata buona da tutti gli osservatori e di buon auspicio per il futuro. Alla competizione elettorale hanno partecipato ben 32 liste con 275 candidati. Il Consiglio, che sarà composto da 30 consiglieri, è il primo organismo elettivo di rappresentanza della popolazione straniera della provincia di Bologna. .  
   
   
CULTURA: A SETTIMO TORINESE AVVIATA LA CERTIFICAZIONE CULTURALE HERITY DEL PATRIMONIO CULTURALE INSIEME A ROMA, NAPOLI E FIRENZE, SETTIMO SARÀ L’UNICA CITTÀ PIEMONTESE AD ESSERE TOTALMENTE CERTIFICATA NELLE SUE OFFERTE DI SERVIZI CULTURALI  
 
Roma, 6 febbraio 2008 – Come Roma Napoli e Firenze, anche Settimo, unica città piemontese fino ad oggi a percorrere questa strada, doterà il proprio sistema culturale della certificazione di Qualità Herity. La certificazione di Qualità della Gestione dei Beni Culturali Herity (dall’unione di due termini inglesi Heritage e Quality) arriva a Settimo grazie all’accordo di cooperazione siglato nel 2007 dal Comune, la Fondazione “Esperienze di Cultura Metropolitana” e l’organismo internazionale, Presieduto dal Cardinal Francesco Marchisano. Nell’operazione saranno valutati i livelli raggiunti nei quattro settori della rilevanza, conservazione, comunicazione e servizi offerti nelle strutture di interesse culturale site sull’intero territorio: la Biblioteca civica multimediale, la Casa della musica, la Casa dell’Arte e dell’Architettura, il Teatro Garybaldi, il Complesso del Mulino Nuovo e l’Ecomuseo del Freidano. Herity ha già avuto modo di lavorare sul territorio avendo sviluppato per conto della Provincia di Torino la certificazione culturale di 30 Ecomusei, realtà assai diffuse in questa aerea a custodia della memoria storica e culturale locale. Il 2008 sarà la fase di start-up in cui avverrà la ricognizione del patrimonio culturale esistente al termine del quale verrà conferita la certificazione che avrà validità per 3 anni. L’attestazione, denominata Hges, nasce dall’esigenza di amministrare al meglio il capitale culturale in cui risiede la memoria collettiva della città. Il risultato, che deriva dal giudizio di esperti valutatori Herity, dall’autovalutazione dei responsabili dei siti culturali e dall’opinione del pubblico che li visita, viene rappresentato da un “bersaglio” apposto sui luoghi certificati aperti al pubblico. La scelta di tale simbolo non è casuale, anzi vuole rappresentare al meglio lo status quo di un sito culturale attraverso una grafica di semplice intuizione. L’obiettivo della certificazione è quello di valutare il livello raggiunto dai servizi offerti all’utenza, per raggiungere la massima qualità gestionale congiunta con un’idonea promozione e visibilità. Insieme alla certificazione e alla valutazione dell’offerta culturale Herity offre anche suggerimenti per un miglioramento degli standard qualitativi dell’offerta dei servizi culturali. “Ovviamente Settimo non può vantare la Cappella Sistina” commenta il Sindaco Aldo Corgiat. “Però abbiamo deciso di portare avanti la certificazione culturale di tutto il patrimonio cittadino proprio per avere una valutazione di quello che è l’offerta culturale della città nel suo complesso. Questa amministrazione ha fatto molti investimenti per ampliare e potenziare l’offerta culturale sul territorio: ci sembrava giusto, a questo punto, ambire alla certificazione”. “Apprezziamo lo sforzo e l’impegno che l’amministrazione comunale ha rivolto verso la certificazione Herity, segno di grande attenzione e modernità” sostiene il Segretario Generale di Herity Maurizio Quagliuolo. “Settimo rappresenta indubbiamente una realtà che può essere da esempio per molte altre città italiane della stessa entità che stanno muovendo i primi passi verso un potenziamento del proprio patrimonio culturale”. .  
   
   
UMBRIA: G.R. RIFINANZIA CON 1,5 ML BANDI 2007 QUALITA´ IMPRESE  
 
Perugia, 7 febbraio 2008 - Un milione e cinquecentomila euro è la somma che la Giunta regionale dell’Umbria, su proposta dell’assessore regionale all’industria Mario Giovanetti, ha deciso di destinare al rifinanziamento di due bandi per incentivi finalizzati alla qualità delle imprese (“Certificazione di qualità” e “Consulenze specialistiche”) pubblicati lo scorso anno. Il nuovo finanziamento consentirà lo “scorrimento” delle graduatorie rimaste a tutt’oggi aperte, fino a permettere, in pratica, il finanziamento di tutte le imprese partecipanti situate nelle aree Obiettivo 2 e di un numero significativo di quelle collocate in area phasing out. In totale il numero delle imprese finanziate dai due bandi nei vari territori sarà vicino al tetto delle 350, con una quota media di contributo singolo pari a circa 10mila euro. Il finanziamento pubblico copre il 50per cento della spesa. Una parte degli incentivi per la certificazione di qualità riguarda il miglioramento degli ambienti di lavoro e di conseguenza, fanno rilevare gli uffici regionali dell’industria, la tutela della salute e la lotta a patologie e infortuni. Beneficiarie degli incentivi sono piccole e medie imprese di tutti i settori, da quello manifatturiero industriale, a quelli commerciale e dei servizi. “Le dimensioni dell’Umbria e delle sue imprese – ha detto l’assessore Giovannetti – suggeriscono la scelta della ‘qualità’ come terreno di competizione. Con il rifinanziamento dei due bandi la Giunta regionale ha voluto muoversi in coerenza e continuità con questa impostazione, assicurando ad un numero significativo di piccole e medie imprese un contributo alla qualificazione e allo sviluppo”. .  
   
   
BOEHRINGER INGELHEIM, POTENZIARE IL POLO TOSCANO IL PUNTO DELLA SITUAZIONE DOPO L’INCONTRO CON I VERTICI AZIENDALI  
 
Firenze, 7 febbraio 2008 - Prosegue il confronto sulla Boehringer Ingelheim. L’assessore all’istruzione, formazione e lavoro Gianfranco Simoncini ha incontrato ieri i rappresentanti dei sindacati aziendali, provinciali e di categoria, del Comune di Reggello e della Provincia di Firenze. L’assessore ha riferito i risultati dell’incontro avuto il 24 gennaio scorso con i vertici dell’azienda e nel corso del quale da parte della Regione era stata ribadita la richiesta di ripensare alla decisione di trasferire a Milano le funzioni amministrative e consolidare le produzioni sul territorio, in modo da garantire il mantenimento dei livelli occupazionali. L’incontro del 24, convocato dalla Regione anche su sollecitazione dei sindacati allarmati per la decisione della società di accentrare su Milano le funzioni amministrative, ha consentito di fare il punto sulle prospettive ! del gruppo. «Alle nostre richieste, l’aziend! a, pur r ibadendo la volontà di portare gradualmente a Milano l’attività amministrativa di Boehringer, ha risposto annunciando la volontà di non abbandonare la Toscana, ma di potenziare l’attività del polo di Reggello nell’altro marchio di sua proprietà, l’Istituto De Angeli. Per questo abbiamo chiesto come Regione un forte impegno per la presentazione di un credibile piano industriale che punti a potenziare l’attività del polo toscano, garantendo, anche attraverso un significativo intervento nel campo della ricerca, livelli e qualità dell’occupazione». Simoncini ha ricordato inoltre all’azienda la possibilità di usufruire dei finanziamenti europei del Fesr e del Fse per progetti concreti sul territorio. L’incontro di oggi si è concluso con la rinnovata disponibilità da parte della Regione di mettere in campo tutti gli strumenti possibili ! per garantire il mantenimento e la valorizzazione dell’attività produttiva e dei posti di lavoro. .  
   
   
RIVITALIZZARE LA VALLE DI MOSSO LA POTENZIALITÀ DI UNA VALLE CHE NON INTENDE ARRENDERSI ALLA CRISI CHE STA ATTRAVERSANDO.  
 
Biella, 7 febbraio 2008 - “Vogliamo rivitalizzare e valorizzare la Valle di Mosso ed il Triverese per offrire ai cittadini che qui vogliono abitare e alle aziende che vogliono insediarsi, qualche incentivo che si basi soprattutto su una migliore qualità della vita”. Così il presidente Sergio Scaramal, con la sua giunta, ha concluso il lungo incontro con giunta e sindaci della Comunità montana Valle di Mosso che si è svolto martedì 5 febbraio “Un incontro sicuramente proficuo e costruttivo – commentano sia lo stesso Scaramal sia il presidente della Comunità montana Enzo Cravello –che ha toccato i maggiori argomenti oggi sul tappeto”. Dall’occupazione alle strade, dalla banda larga al turismo, dal risparmio energetico ai rifiuti, dal ruolo delle comunità montane al maccagno-macagn, si è messa in rilievo la potenzialità di una valle che non intende arrendersi alla crisi che sta attraversando. “Per i cittadini - afferma Scaramal – lo stimolo a venire ad abitare in valle potrebbe essere il non pagamento dell’Ici per alcuni anni, il miglioramento dei servizi esistenti, la prospettiva di una strada (che sarà terminata nel 2009) che collega in modo rapido Biella con Valle Mosso, un trasporto pubblico più adeguato alle nuove esigenze. Con gli incentivi dei contratti di insediamento della Regione si potranno attrarre nuove aziende provenienti dall’esterno e grazie allo stesso accordo con la Fiat si possono creare attività nuove con l’indotto. Sul tessile di qualità bisogna puntare molto proprio in questa valle che è la culla di questa preziosa industria. Anche il turismo naturalistico e sportivo può contribuire a rendere piacevole recarsi in questa valle”. La Cossato-valle Mosso – è stato detto – non deve essere vista come una strada fine a stessa, ma come l’occasione di sviluppo dell’intero territorio. La riunione è servita a mettere in moto idee e suggerimenti con l’obiettivo del rilancio della valle. Sulla diffusione della banda larga e di internet (che serve alle zone montane per fornire le stesse opportunità di collegamenti e servizi rispetto alla grande città) è stato annunciato che grazie a nuove antenne nelle zone di Margosio, Frignocca, Bielmonte e Rovella entro il giugno sarà coperto l’85 per cento del territorio. Significativo del clima costruttivo è stata la discussione definita “serena e pacata” sul maccagno-macagn in cui è stata preannunciata, a cura della Comunità montana, una grande iniziativa a Città Studi nelle prossime settimane. “Lì sarà l’occasione del confronto e delle eventuali decisioni”. In mattinata la giunta Scaramal si era incontrata con la giunta di Trivero condotta dal sindaco Massimo Biasetti. Anche in tale occasione occupazione, infrastrutture, scuole e turismo sono stati gli argomenti trattati. Per quanto riguarda la strada da Valle Mosso a Trivero è stato proposto dalla Provincia un incontro in Regione per poter esaminare concretamente quali azioni possono essere svolte per migliorare il collegamento. Per incentivare il turismo si è messa in rilievo la necessità di riqualificare alcuni sentieri e vedere la possibilità di creare una struttura alberghiera o di foresteria. Verrà inoltre esaminata la possibilità di creare un polo scolastico del Biellese orientale dedicato al turismo ed alla formazione alberghiera. .  
   
   
ELECTROLUX, LA TOSCANA DIFENDERÀ L’INSEDIAMENTO  
 
Firenze,l 7 febbraio 2008 - «La Regione, facendo proprie le preoccupazioni manifestate dalle organizzazioni sindacali e dalle rappresentanze di base della Electrolux di Scandicci a proposito di un’ipotesi di accentramento delle attività produttive nello stabilimento di Treviso assicura il suo pieno sostegno ai lavoratori e alle istituzioni locali». Lo ha detto oggi l’assessore all’istruzione, formazione e lavoro Gianfranco Simoncini dopo essere stato informato dal sindaco di Scandicci Simone Gheri e dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali della situazione di incertezza creatasi attorno al futuro dello stabilimento. «Fin da ora - afferma Simoncini - la giunta regionale si impegna a seguire da vicino la vicenda e dà la sua disponibilità a individuare tutti gli strum! enti possibili e a lavorare a fianco di istituzioni locali e s! indacati per mantenere in Toscana questa importante presenza produttiva, tutelare i livelli occupazionali e scongiurare eventuali effetti negativi sul territorio di Scandicci». . .  
   
   
IL GRUPPO BOSCH AUMENTA VENDITE E PROFITTI NEL 2007 FATTURATO 46.1 MILIARDI DI EURO, PIÙ 6% RISPETTO L’ANNO PRECEDENTE  
 
Stoccarda, 7 febbraio 2008 - Continua la crescita del Gruppo Bosch: nel 2007, il fatturato è aumentato del 6% circa rispetto l’anno precedente, raggiungendo i 46,1 miliardi di euro. Tenuto conto degli effetti valutari, la crescita del fatturato ha sfiorato l´8%. Tutti i settori di business hanno offerto un contributo al risultato dell’azienda. Il Gruppo Bosch ha fatto progressi anche sul fronte dei profitti: il risultato al lordo delle imposte è di quasi l´8% del fatturato, in linea con gli obiettivi di lungo periodo; nel 2006, infatti, il risultato al lordo delle imposte era stato del 7,1%. Inoltre, è cresciuto il numero dei collaboratori: 272. 000 a fine dicembre. Si tratta di un incremento di 11. 000 unità rispetto l’anno precedente. "Per Bosch il 2007 è stato un buon anno che ha offerto risultati migliori del previsto. In termini effettivi, la performance è perfettamente in linea con il percorso di crescita di lungo periodo che abbiamo tracciato per l´azienda", ha dichiarato Franz Fehrenbach, presidente del consiglio di amministrazione Bosch, alla conferenza stampa di Stoccarda per la presentazione dei risultati preliminari del 2007. "Nel secondo semestre, in particolare, la domanda di tecnologie ‘pulite’, sicure ed economiche è aumentata in modo significativo” ha aggiunto Fehrenbach. Dal punto di vista geografico, il fulcro della crescita è stato nuovamente l’area Asia Pacifico: in valuta locale, il fatturato è cresciuto del 15%. Tenuto conto degli effetti valutari, nelle Americhe, Bosch ha fatto registrare un incremento del 7,5%. In Europa la situazione è stata migliore rispetto l’anno precedente: il Gruppo ha ottenuto una crescita complessiva del 6%. Nel 2007, Bosch ha dovuto fare i conti soprattutto con la debolezza del mercato automobilistico degli Usa, con l’incessante pressione sui prezzi nel settore della Tecnica per Autoveicoli, con il deprezzamento del dollaro e dello yen e con la brusca frenata dei consumi in Germania. Per quanto riguarda il 2008, il Ceo di Bosch vede nel settore Tecnica per Autoveicoli un volano per tutte le soluzioni tecnologiche che rendono possibile la crescita economica. Per mantenere la sua attuale leadership tecnologica, nel 2007 Bosch ha continuato ad investire in Ricerca e Sviluppo con 3,6 miliardi di euro, equivalenti a quasi l’8% del fatturato. "La quota percentuale assegnata alla Ricerca e Sviluppo nel 2007 è la più alta mai raggiunta da Bosch" ha dichiarato Fehrenbach. Bosch prevede che i principali stimoli alla crescita provengano da prodotti e soluzioni tecnologiche per la protezione ambientale e climatica. . .  
   
   
PARI OPPORTUNITA’: GENDER FLOOR, PER ROMPERE IL SOFFITTO DI CRISTALLO I QUADRI CISL NEL PROGETTO EUROPEO PER LA VALORIZZAZIONE DI GENERE E LA CARRIERA AL FEMMINILE  
 
Roma, 7 febbraio 2008 - Al via la fase di start-up di Gender Floor, il progetto europeo finanziato nell’ambito della linea del Dialogo Sociale, per promuovere e valorizzare il lavoro delle donne in ruoli manageriali, proponendo soluzioni possibili per la rimozione degli ostacoli alla carriera femminile e alla conciliazione dei tempi di vita e tempi di lavoro. “Siamo orgogliosi di poter partecipare come capofila a questo importante progetto” – ha dichiarato Roberto De Santis, Presidente dell’Associazione progetto quadri della Cisl, da sempre impegnata nella valorizzazione delle competenze distintive femminili. “Spesso – ha continuato De Santis - il tempo e le modalità del lavoro rappresentano due grandi limiti per le donne. Per questo riteniamo opportuno riflettere e trovare soluzioni utili e flessibili per superare una volta per tutte queste difficoltà, rompendo quel famoso soffitto di cristallo”. Gender Floor si svolgerà durante tutto il corso del 2008, prevedendo fasi di coordinamento, gruppi di lavoro ed incontri transnazionali; parteciperanno al progetto Eurocadres, l’Associazione europea dei quadri e le organizzazioni sindacali di Ungheria (Eszt), Slovenia (Zsss), Svezia (Unionen) e Spagna (Fes-ugt). “Nell’ambito del progetto verranno costituiti due gruppi di lavoro – ha spiegato il Presidente Apq – che esamineranno tutti gli aspetti sociali, culturali, economici, politici e normativi che incidono sul tema delle pari opportunità, con particolare riguardo alla condizione delle donne quadro e manager, realizzando in questo modo una raccolta di dati ed un confronto tra le diverse realtà esistenti”. Al termine del progetto, previsto per dicembre prossimo a Firenze, verrà organizzato un convegno finale con la partecipazione di numerosi esponenti politici ed esperti del settore e all’interno del quale i partner coinvolti presenteranno il modello “Gender Floor”, una piattaforma comune per le donne manager, risultato delle analisi svolte nel corso del progetto. .  
   
   
BIELLA: CORSO "IMPRES@DONNA"  
 
Biella, 7 febbraio 2008 - Il Comitato Provinciale per l’Imprenditoria Femminile di Biella con il Gruppo Giovani Imprenditori dell’Unione Industriale Biellese e con la Camera di Commercio di Biella ed in collaborazione con futuro@lfemminile organizzano il corso Impres@donna. Il corso, completamente gratuito, è indirizzato ad imprenditrici, libere professioniste ed aspiranti lavoratrici autonome e vuole fornire le conoscenze per utilizzare meglio l’informatica. Per ulteriori informazioni: Segreteria del Comitato per l’Imprenditoria Femminile – Rif. Anna Carrera – Tel. 015/35. 99. 332 – Fax 015/25. 22. 215 – Email: promozione@bi. Camcom. It In caso di superamento dei posti disponibili le iscrizioni verranno accettate in base all’ordine di arrivo. . .  
   
   
´PASSAPAROLA´ PER PROMUOVERE L´IMPRESA FEMMINILE  
 
 Roma, 7 febbraio 2008 - ‘Passaparola’ è il titolo dell’evento svoltosi al teatro Palladium di Roma, a cui ha partecipato come ospite la cantante Paola Turci. L’evento è stato organizzato per illustrare il progetto Centoimprese, promosso dall’Assessore regionale all’istruzione Silvia Costa. In particolare è stato presentato il primo anno di lavoro del Centro Servizi Capitale Donna, realizzato con il finanziamento regionale dal Comune di Roma per le donne imprenditrici. All’evento hanno partecipato l’Assessore regionale all’Istruzione, Silvia Costa e l’Assessore al Bilancio del Comune di Roma, Marco Causi. ‘Centoimprese’ è l’iniziativa finanziata dalla Regione Lazio – Assessorato Istruzione, con il contributo del Fondo sociale europeo nell’ambito della Sovvenzione globale, per promuovere le pari opportunità, realizzata attraverso l’organismo intermediario Ass. For. Seo – Disamis. Il progetto regionale ha attivato anche il Centro Servizi di Castel Gandolfo per la provincia di Roma e centri servizi nelle altre quattro Province. Il Centro servizi ‘Capitale Donna’ da più di un anno offre servizi gratuiti di informazione, orientamento ed accompagnamento alla creazione, sviluppo e consolidamento di impresa e si avvale di tre sportelli nel territorio cittadino. “Il progetto regionale, finanziato con il Fondo Sociale europeo con oltre 3 milioni di euro – ha detto l’assessore Silvia Costa– si è rivelato un ottimo strumento di sostegno e di impulso dell’attività imprenditoriale femminile. In particolare il centro Capitale Donna, oltre a fornire consulenza e orientamento, accompagna la nascita, lo sviluppo e la conservazione dell’impresa, anche in occasione del ricambio generazionale. ” .  
   
   
“LABORATORIO PER LE POLITICHE FAMILIARI” SONO 7 I COMUNI DEL VERONESE CHE HANNO APPLICATO LE ESENZIONI ALLE FAMIGLIE NUMEROSE  
 
Verona, 7 febbraio 2008 - Lo scorso 31 gennaio nella sala Rossa del palazzo Scaligero l’assessore alle Politiche per la famiglia Maria Luisa Tezza ha presentato il lavoro svolto dal “Laboratorio per le politiche familiari”, costituito lo scorso anno e al quale hanno partecipato numerosi Comuni, l’Anci Veneto, l’Afi (associazione famiglie italiane) e l’Afn (associazione famiglie numerose). Erano presenti il coordinatore provinciale dell’associazione Famiglie numerose Giovanni Avesani, il sindaco di Zevio Paolo Lorenzoni, l’assessore Giorgio Facci del Comune di San Giovanni Lupatoto, il sindaco del Comune di Bovolone Osvaldo Richelli, il consigliere delegato Alessandra Ravelli del Comune di Roverè, l’assessore Giovanna Piubello del Comune di Colognola ai Colli. Sono attualmente sette i Comuni veronesi che hanno già fatto azioni concrete per agevolare le famiglie numerose. Agevolazioni tariffarie sui servizi comunali che vengono accordate non in base al reddito denunciato (come normalmente succede), bensì in base al numero dei componenti del nucleo familiare. Secondo l’indagine Istat del 2001 sono 2. 600 in tutta la provincia scaligera le famiglie con 4 figli. Non ci sono invece dati aggiornati sui nuclei con tre figli, tendenzialmente la proporzione è triplicata rispetto alle famiglie con 4. ”Questi primi sette comuni rappresentano l’avanguardia di una rivoluzione culturale”, ha sottolineato l’assessore Tezza. “E’ inedito il fatto che le misure adottate prescindano dal reddito familiare, questo significa cambiare politica e pensare le famiglie come una risorsa da promuovere e non un entità da assistere. I comuni che lo hanno capito investono sul futuro. Ricordo infatti che le minori entrate nelle casse comunali ammontano solo ad alcune migliaia di euro, cifre sostenibili che però rappresentano un segnale”. Il coordinatore dell’Afn Avesani ha ricordato che: “Le azioni di questi comuni sono all’avanguardia in Italia. L’esenzione dall’addizionale comunale Irpef di Rovere è stata, in assoluto, la prima nel paese. Merita anche ricordare l’importanza del Comune di Colognola ai Colli che ha fatto le esenzioni già alle famiglie con tre figli”. I provvedimenti adottati sono: Esenzione totale dall’addizionale comunale Irpef per le famiglie con quattro figli a carico; Esenzione totale dalle rette per la mensa scolastica sia scuola materna sia scuola elementare a partire dal quarto figlio; oppure riduzione significativa delle rette a partire dal secondo figlio. Riduzione del 25% sulla tassa di smaltimento rifiuti per famiglie con almeno tre figli. Esenzione totale della retta per il trasporto scolastico a partire dal quarto figlio. Nel dettaglio sono state segnalate, dai rispettivi amministratori, le delibere dei Comuni di: Roverè Veronese - abbattimento dell’addizionale Irpef; Bovolone - esenzione e/o riduzione delle rette scolastiche e del trasporto; San Giovanni Lupatoto - esenzione totale Irpef e misure su mense e trasporti scolastici; Colognola ai Colli – riduzione del 25% su tassa rifiuti e riduzione e/o esenzione su mense e trasporti scolastici Zevio - riduzione rette scolastiche e tariffe trasporti. Boscochiesauova e Negrar hanno preso provvedimenti analoghi. Da citare inoltre la proposta Aato (Autorità di bacino per la gestione dell’acqua) alle società di gestione degli acquedotti per evitare che le famiglie numerose siano penalizzate dalla struttura a scaglioni della bollette. Attualmente, i primi scaglioni di consumo sono quelli a tariffa più bassa, a chi consuma più acqua viene applicato uno scaglione in eccedenza. L’aato propone invece di abolire gli scaglioni e fare una tariffa unica per le famiglie numerose. Entro giugno 2008, le società di gestione dovranno formulare proposte. Oltre ai comuni su citati, hanno aderito al Laboratorio: Cerea; Isola della Scala; S. Martino Buon Albergo; Verona; Grezzana; Sommacampagna; Castelnuovo del Garda; Fumane; Sona; Nogarole Rocca. .  
   
   
RAIFFEISEN PER RISORSE ENERGETICHE AMBIENTALI  
 
Praga, 7 febbraio 2008 - Il gruppo finanziario austriaco Raiffeisen investirà nella Repubblica Ceca in acquisizioni, costruzioni e gestione dell´energia prodotta da fonti rinnovabili. Non è ancora stato reso noto il valore dell´investimento. "Informest" afferma che il gruppo Raiffeisen aprirà una società sussidiaria, la Raiffeisen Energy & Environment Holding Czech proprio per realizzare questo tipo di investimenti. L´amministratore delegato della nuova società ha spiegato che quest´anno la nuova impresa intende realizzare diversi progetti per la costruzione di centrali eoliche. La Raiffeisen Energy & Environment ha già realizzato investimenti simili in Austria, investendo in quattro parchi eolici con una capacità produttiva installata di 66,5 Mw, costruendo una centrale termica a biomassa a Ried, con una produzione di calore di 7,7 Mw e di 700 kWh di elettricità. .  
   
   
SARDEGNA, PROSEGUONO I SEMINARI DEL CREL CON : "ENERGIA E AMBIENTE".  
 
 Cagliari, 7 Febbraio 2008 - Dopo i Seminari sui "Distretti rurali", prosegue l´attività di studio e approfondimento del Consiglio regionale dell´Economia e del lavoro, presieduto da Gino Mereu. È in calendario per il 7 febbraio, il primo dei due Seminari promossi dal Crel, sul tema "energia e ambiente". Il secondo si svolgerà il 19 febbraio. Le due giornate consentiranno al Crel di analizzare argomenti e problematiche sul tema, per elaborare un Documento capace di fornire osservazioni e proposte concrete, e dare impulso alla competitività del nostro sistema economico. Tra gli altri, saranno discussi i vincoli e le opportunità che potranno derivare dal progetto del gasdotto algerino, ma anche le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie per l´impiego del carbone Sulcis, e quelle rappresentate dal "Kite gen", la nuova tecnica in campo eolico. Un´analisi verterà anche sul Piano energetico regionale, che prevede lo sviluppo del sistema energetico in materia di compatibilità ambientale degli impianti che si basano sulla utilizzazione delle migliori tecnologie, e sulle possibili evoluzioni del contesto normativo nazionale ed europeo. Gli appuntamenti sono entrambi nella sede del Consiglio, in via Roma 253 a Cagliari, alle 9. 45. Crel Seminario del 7 Febbraio 2008 Sala Anfiteatro – Via Roma 253, Cagliari “Energia e Sardegna: limiti e opportunità per la crescita” - Programma: 9. 45 Introduzione ai lavori Giuseppe Verona - Consigliere Crel; 10. 00 “La politica energetica in Europa e in Italia e i costi dell’energia” Alessandro Bianchi – Amministratore delegato di Nomisma Energia; 10. 30 “Produzione di energia elettrica in Sardegna da fonti tradizionali e rinnovabili: consuntivi e prospettive” Giorgio Porcu – Responsabile Unità Business fonti rinnovabili in Sardegna di Enel; 11. 00 “Gasdotto Galsi: una opportunità per la Sardegna” Mohamed Yousfi – Amministratore delegato di Galsi Spa; 11. 30 “Carbone Sulcis, unico giacimento in Italia: potenzialità per la produzione di energia pulita” Giuseppe Deriu – Direttore generale di Carbosulcis Spa; 12. 00 “La politica energetica della Regione Sardegna” Concetta Rau - Assessore dell’Industria della Regione Sardegna; Chiusura lavori Gino Mereu - Presidente del Crel. Seminario del 19 Febbraio 2008 Sala Anfiteatro – Via Roma 253, Cagliari “Energia pulita e Sardegna: scenari futuri” Programma: 9. 45 Introduzione ai lavori Consigliere Crel ; 10. 00 “Le esperienze più avanzate da fonti tradizionali e da rinnovabili: buone prassi in Italia e in Europa. ” Luigi Paganetto – Presidente di Enea, Ente per le Nuove tecnologie, l’Energia e l’Ambiente; 10. 30 “Tecnologia e innovazione in Sardegna: nuove esperienze” Giuliano Murgia – Presidente di Sardegna Ricerche; 11. 00 “Approfondimento di una nuova tecnologia nel campo eolico: il Kite Gen” Mario Callisto – Amministratore delegato di Kite Gen Research; 11. 30 “Efficienza energetica negli usi finali” Giuseppe Tomassetti – Vice Presidente di Fire, Federazione Italiana per l’uso razionale dell’Energia; 12. 00 “Le politiche ambientali della Regione Sardegna: costi, impatto ambientale e Protocollo di Kyoto” Cicito Morittu - Assessore di Difesa dell’Ambiente della Regione Sardegna; Chiusura lavori Gino Mereu - Presidente del Crel. .  
   
   
INIZIA IL CONTO ALLA ROVESCIA PER EDIZIONE 2008 DELL’EVENTO SULLA MICROGENERAZIONE DI ENERGIA  
 
Milano, 7 febbraio 2008 - Un mese alla seconda edizione delle Giornate della Microgenerazione, organizzate dal settimanale e-gazette. It e da Updating. L’evento, che è già il punto di riferimento per il “mondo nuovo” dell’energia, fatto di vento, sole, acqua, biomasse, ciclo combinato e di una produzione più vicina al consumo, sia per l’utenza residenziale che per quelle industriali e delle comunità, si svolgerà presso lo Spazio Etoile, centro congressuale notissimo e di grande prestigio, a due passi da Piazza Montecitorio. Le Giornate della Microgenerazione, uniche in Italia, sono caratterizzate da un’agenda di informazione e discussione pratiche ed applicabili per cittadini, industrie e comunità. Questa seconda edizione, accanto alle tematiche “forti” dell’evento come le tecnologie, le esperienze reali di utenti “veri” e il quadro normativo ed economico, gode di una collocazione temporale ideale per offrire una piattaforma di divulgazione e confronto, partendo dalle novità a più vario titolo iscritte nella Finanziaria 2008 per arrivare ai programmi delle forze politiche più sensibili alle tematiche della nuova energia, che saranno centrali nella prossima campagna elettorale. Le Giornate della Microgenerazione si articolano su due momenti complementari. Il primo, “Fonti rinnovabili di energia. Microgenerazione e non solo”, il 4 marzo, è dedicato a tecnologie come l’eolico e il solare sia fotovoltaico che, realtà emergente, termico di piccole e medie dimensioni, il mini e micro-idro e lo sfruttamento delle biomasse autoprodotte. Il secondo, “Tra incentivi e normative: la nuova cogenerazione per le Pmi”, previsto il 5 marzo, è invece rivolto a un settore di enorme potenziale che viene spesso trascurato, quello della produzione combinata di calore, energia elettrica ed ora anche refrigerazione da parte di piccole e medie imprese e comunità come i complessi ospedalieri. Le Giornate della Microgenerazione, anche in questa seconda edizione, stanno riscuotendo un forte interesse da parte delle imprese di settore. Hanno infatti già confermato la loro partecipazione in qualità di sponsor aziende come : Cpl Concordia, Acme Energy, Intergen, Gruppo Icq, Ecogena (una collaborazione tra Acea e Astrim) e Edison. Maggiori dettagli sulle Giornate della Microgenerazione sono reperibili sul sito www. Microgenforum. It, dove è anche possibile preregistrarsi per la partecipazione gratuita. .  
   
   
IL SOLE A SCUOLA: ENERGIA SOSTENIBILE IN ARRIVO 14 IMPIANTI FOTOVOLTAICI PER ALTETTANTI ISTITUTI. AL BIELLESE IL 50 PER CENTO DEI FINANZIAMENTI CONCESSI.  
 
Biella, 7 febbraio 2008 - 140mila euro per installare impianti fotovoltaici in tutti gli istituti superiori di proprietà della Provincia. È il risultato della partecipazione alla campagna “Il sole a scuola”, grazie alla quale il Ministero dell’Ambiente eroga contributi agli enti locali per iniziative che puntano al risparmio energetico e all’educazione alla sostenibilità. Nel Biellese sono coinvolte tutte le scuole di proprietà della Provincia: 14 impianti che porteranno all’autonomia energetica i singoli edifici grazie a un intervento complementare di ampliamento già in programma. «La posa dei 14 impianti – spiega l’assessore provinciale all’ambiente Davide Bazzini – non è che il primo passo. Abbiamo l’obiettivo preciso di ampliarli e di installare nel territorio, nei prossimi due anni, circa 700 Megawatt di moduli fotovoltaici per produrre energia elettrica dal sole e rispettare gli impegni assunti nell’ambito degli accordi di Kyoto». Oltre ai finanziamenti per l’acquisto del materiale, il bando “Il sole a scuola” prevede anche la copertura di attività didattiche rivolte agli studenti sul tema del risparmio energetico e sulle modalità con cui eseguire le diagnosi energetiche negli edifici scolastici. Sono misure che l’amministrazione biellese aveva inserito nel Piano d’azione per l’energia, che si concretizza sia sul piano delle iniziative che riguardano gli immobili, sia coinvolgendo le famiglie e gli studenti sul fronte dell’educazione alla sostenibilità e al risparmio energetico. La partecipazione al bando è stata gestita da Cordar Energia, che ha elaborato i progetti preliminari finanziati dal Ministero. Un obiettivo ambizioso, come lo sintetizza Bazzini: «Coprire tutti gli edifici di competenza provinciale con impianti fotovoltaici». Un incarico, quello dell’ampliamento della progettazione preliminare, già affidato a Cordar Energia. Il cui amministratore delegato, Alberto Prospero, conferma: «Abbiamo già dimensionato tutti gli impianti sulle proprietà della Provincia e abbiamo in previsione di installare impianti per una superficie totale di circa 9mila metri quadrati». «L’italia – aggiunge Bazzini – è tremendamente arretrata in questo campo e noi vogliamo dimostrare quali e quanti vantaggi è possibile ottenere dall’uso corretto e sistematico delle energie alternative sia in termini di risparmio energetico sia di guadagno economico». Il bando “Il sole a scuola” era rivolto ai Comuni e alle Province proprietari di scuole medie inferiori o superiori, per realizzare impianti fotovoltaici sugli edifici e, simultaneamente, avviare un’attività didattica di analisi energetiche e di interventi di razionalizzazione e risparmio. Una misura per la quale il Ministero ha stanziato 4 milioni e 700 mila euro. La Provincia di Biella è riuscita a intercettare, grazie all’intervento congiunto con Cordar energia, il 50 per cento dei finanziamenti concessi all’intero territorio piemontese: dei 29 impianti che saranno realizzati, 11 sono nel Torinese, 4 nel Cuneese e, appunto, 14 nel Biellese. .  
   
   
"BIOARCHITETTURA E PARTECIPAZIONE": INCONTRO INTERNAZIONALE A CALENZANO CON UGO SASSO, LUCIEN KROLL E LUCIEN STEIL CHE PARLANO DI ARCHITETTURA ECOLOGICA E PARTECIPATA  
 
 Firenze, 7 febbraio 2008 - Un´architettura a misura di cittadino che sia rispettosa dell´ambiente e sappia rispondere alle esigenze della comunità. È questo l´obiettivo dei più moderni progetti di bioarchitettura che sono stati applicati su edifici pubblici, scuole e abitazioni nella Provincia di Firenze e in particolare nel Comune di Calenzano, dove ha sede la sezione di Firenze dell´Istituto Nazionale di Bioarchitettura. Oggi, alle ore 16. 00, al Teatro Manzoni di Calenzano (via Mascagni) arriveranno tre grandi architetti specializzati in questa materia come Lucien Steil, architetto belga, Lucien Kroll, padre dell´architettura partecipata che ha all´attivo diversi cantieri aperti in Europa per scuole e periferie urbane, e Ugo Sasso, presidente e fondatore dell´Istituto Nazionale di Bioarchitettura. “Questa iniziativa – ha commentato l’Assessore provinciale all’Edilizia, Stefano Giorgetti – dimostra la grande attenzione che la Provincia di Firenze rivolge a questo tipo di architettura. Tra l’altro siamo stati tra i primi ad adottare queste idee quando si è trattato di progettare il nuovo complesso scolastico Ferraris-brunelleschi di Empoli”. “La sensibilità ambientale della Provincia – ha continuato Giorgetti – non si manifesta soltanto con l’installazione dei pannelli scolastici nelle scuole o con la produzione di energia dalle briglie dell’Arno, ma si concretizza anche rivolgendo un’attenzione particolare a quegli edifici che hanno le caratteristiche della bioarchitettura”. L´incontro, dal titolo "Bioarchitettura e partecipazione", sarà l´occasione per confrontarsi con professionisti di esperienza internazionale sul tema della bioarchitettura, oggi sempre più centrale nel progettare lo sviluppo urbano delle nostre città e delle nostre periferie. L´architetto Lucien Steil porterà anche l´esempio del Laboratorio Progettuale di Bioarchitettura, di cui era tutor internazionale, che si è tenuto lo scorso anno proprio a Calenzano, dove sono confluiti 40 architetti da tutta Italia per la progettazione di un intero quartiere ecologico nell´area exindustriale di Dietropoggio. Durante l´incontro di giovedì verrà proiettato per la prima volta un filmato che documenta il lavoro dei progettisti che hanno partecipato al Laboratorio Progettuale, realizzato dall´Istituto Nazionale di Bioarchitettura in collaborazione con la Facoltà di Ingegneria dell´Università di Bologna. I 40 progetti verranno successivamente presentati sul territorio ed esposti in una mostra, rimarranno poi a disposizione dell´Amministrazione Comunale per la riqualificazione di quell´area. "Calenzano ha investito da tanti anni nella bioarchitettura - ha detto il Sindaco di Calenzano Giuseppe Carovani - Ci fa particolarmente piacere accogliere questo convegno sul nostro territorio perché rappresenta un riconoscimento del lavoro svolto in questi anni con l´Istituto di Bioarchitettura, tra cui il Laboratorio Progettuale su Dietropoggio che si è tenuto lo scorso anno, che ha avuto diversi momenti di partecipazione con i cittadini. Ci stiamo quindi cimentando nella strada indicata anche dalla Regione Toscana con la legge 1/2005, allo scopo di creare sempre maggiori momenti di partecipazione per progettare lo sviluppo del territorio". Un riconoscimento all’impegno in materia ambientale del comune di Calenzano è giunto dall’Assessore provinciale all’Ambiente, Luigi Nigi: “Su questo tema posso solo testimoniare a pazienza e la pervicacia del comune di Calenzano e del sindaco Giuseppe Carovani nel perseguire politiche ambientalmente orientate”. .  
   
   
CASE POPOLARI E AFFITTI: LA TOSCANA VARA MISURE STRAORDINARIE UN PACCHETTO DI 50 MILIONI DI EURO AGGIUNTIVI AI 31,5 EROGATI DAL GOVERNO  
 
 Firenze , 7 febbraio 2008 - Firenze Si annuncia come un “new deal” sulle politiche abitative il pacchetto di misure straordinarie sull’emergenza casa in Toscana varato dalla giunta regionale su proposta dell’assessore Eugenio Baronti. Un intervento consistente (circa 50 milioni di euro che si aggiungo ai 31,5 milioni attribuiti alla Toscana dal “piano casa” del Governo varato a fine 2007) che rappresenta il preludio di una più articolata riforma sull’edilizia sociale in Toscana. «La casa è un diritto fondamentale per ogni cittadino– afferma Baronti – e in un paese civile a nessuno può essere negato . Oggi viviamo una vera e propria emergenza che va affrontata con misure adeguate, volte ad riaffermare questo diritto. Ma dobbiamo anche – aggiunge - saper dare risposte improntate alla sostenibilit&agra! ve; e ad una cultura nuova della casa popolare, che deve garan! tire spa zi sociali all’altezza dei tempi, ma anche affermare una politica di rigore. » Per questo sono due i piani sui quali lavora la Regione: a) Un pacchetto di interventi volto a produrre i suoi effetti subito. B) Una riforma delle normative che regolano l’intervento regionale in materia di edilizia sociale. «Le ultime norme regionali che intervengono sull’edilizia sociale, risalgono agli anni ’90 - fa notare l’assessore regionale alla casa – e sono state approvate in un contesto e con una cultura ormai molto diversi da quelli odierni. Oggi è necessaria una profonda revisione di questo complesso normativo in modo da renderlo organico, capace di dare risposte efficaci al fabbisogno abitativo, ma anche risposte adeguate. Risposte che siano sostenibili dal punto di vista energetico e del patrimonio paesaggistico e ambiental! e della Toscana. Ma la nuova legge dovrà anche affermare una nuova cultura della casa popolare. Una casa che non deve essere inferiore per qualità alle altre e non deve essere ghettizzante, ma che non deve essere considerata una casa a vita, né da far ereditare a figli e nipoti. In questo senso siamo già al lavoro e abbiamo iniziato il percorso di concertazione per portare in Consiglio regionale una proposta organica. » Nel frattempo, poiché la situazione impone interventi immediati, ecco le misure straordinarie. Si tratta di tre tipologie di interventi: 1. Interventi straordinari volti ad incrementare il numero degli alloggi di edilizia residenziale pubblica tramite la realizzazione (costruzione, recupero, acquisto) di interventi immediatamente cantierabili. La disponibilità finanziaria è di 40 milioni e 642 mila 363 euro. All’! interno di questa somma si colloca anche una quota, della misu! ra massi ma di 9 milioni di euro riservata all’attuazione dei protocolli d’intesa sulla casa stipulati con la Conferenza Episcopale Toscana e l’Arciconfraternita di misericordia di Pistoia. 2. Contributi straordinari per l’affitto in favore di soggetti che avrebbero diritto all’alloggio popolare, ma non sono riusciti ad ottenerlo. Il totale di risorse che si conta di mettere a disposizione sarà di 7,5 milioni di euro. 3. Blocco delle vendite delle case popolari. Le case ancora presenti nel piano di vendita, che ora viene bloccato, sono 17. 938 Scheda In tre punti il pacchetto di interventi straordinari per l’emergenza Case: cantieri subito, stop alle vendite e contributi affitto Ma Baronti ammonisce: «Revoca immediata dei fondi agli inadempienti» di Laura Pugliesi Firenze Ed ecco, maggiormente in de! ttaglio, i punti focali del “pacchetto casa” straordinario della Regione e i meccanismi ai quali si è fatto ricorso per ottenere risorse da destinare ad interventi immediati. 1) «Grazie ad un’opera di monitoraggio e di controlli sui programmi di edilizia sociale già in corso – spiega l’assessore alla casa, Eugenio Baronti - è stato possibile recuperare una somma di circa 40 milioni di euro. Sono fondi che erano stati già assegnati ai Lode (livelli ottimali di esercizio) per la costruzione di alloggi di edilizia residenziale pubblica, ma l’ente assegnatario non è stato in grado di spenderli. Questi finanziamenti inutilizzati – continua l’assessore – vengono ora revocati e grazie alle risorse recuperate possiamo contare su una somma consistente per interventi immediati». Per avere un’! idea basti pensare che grazie ai 31,5 milioni del “piano! casa&rd quo; governativo è stato possibile finanziare 538 alloggi, su progetti immediatamente cantierabili, «Anche in questo caso si finanzieranno progetti che abbiano già tutte le autorizzazioni e siano subito cantierabili. Si tratterà di interventi di recupero di alloggi Erp o di Comuni, o di acquisto di immobili già costruiti o in fase avanzata di costruzione, o di nuove costruzioni su aree pubbliche. Anche in questo caso – ribadisce Baronti – è previsto un meccanismo di revoca automatica del finanziamento a quanti dovessero fare i furbi. Per esempio rendendo dichiarazioni non vere sulla immediata cantierabilità». 2) Il secondo intervento riguarda la concessione di contributi aggiuntivi per l’affitto a tutti coloro i quali non sono riusciti ad ottenere una casa di edilizia residenziale pubblica, pur avendone i requisiti. Per questo fondo la Regione mette a disposizione! 2,5 milioni di risorse recuperate grazie ai controlli effettuati dagli uffici sui fondi assegnati come contributo per la prima casa. Altri 2,5 milioni derivano dal fondo sociale dell’1% che deve essere versato dal gestore sui canoni riscossi. Infine sarà chiesto ai comuni di conpartecipare con un terzo di risorse proprie. Complessivamente il totale sarà di 7,5 milioni di euro. «Ma – ammonisce l’assessore regionale – per poter ottenere questi finanziamenti i Lode dovranno essere in regola con i versamenti al Fondo sociale previsto dalla legge regionale 96 del 1996. E’ una misura di equità – sottolinea l’assessore – perché non è giusto che possa fruire di questi soldi chi non ha contribuito al Fondo». 3) Blocco delle vendite delle “case popolari”. «Si tratta di quei piani di vendita innescati dal Gove! rno con la legge 560 del 1993 che in molti casi ha portato &nd! ash; sot tolinea Baronti – a vere e proprie svendite del patrimonio pubblico per cifre irrisorie rispetto al valore di mercato delle case. Oggi in Toscana restano 17. 938 alloggi che erano già inseriti nel piano di vendita (per complessivi 37. 027 alloggi, dei quali la differenza risulta non più disponibile) varato a seguito di quella legge. Poiché oggi – conclude Baronti – la priorità è quella di incrementare il patrimonio pubblico, sarebbe un controsenso venderle». Dunque: stop immediato alle alienazioni. .