Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MERCOLEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 WEB E BEAUTY FLASH ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Mercoledì 25 Giugno 2008
STRASBURGO: PIÙ SOSTEGNO AL SETTORE OVICAPRINO DELL´UE  
 
La produzione ovicaprina in Europa è in grave declino. Il Parlamento europeo sollecita il rilancio del settore con una concreta riforma e un ulteriore sostegno finanziario, specie ai produttori tradizionali. Incoraggia poi la vendita diretta contro gli abusi di potere dei supermercati e l´indicazione in etichetta dell´origine dei prodotti. Suggerisce campagne promozionali per rilanciare i consumi di carni Dop e Igp, anche con l´aiuto di grandi chef, e chiede di migliorare la lotta alle epizoozie. L´allevamento ovicaprino, compreso l´allevamento di razze tradizionali, svolge un ruolo ambientale fondamentale, tra cui la preservazione delle zone meno fertili e la salvaguardia del paesaggio e di ecosistemi sensibili, e contribuisce a proteggere la fauna selvatica e a ripulire gli spazi naturali dalla materia vegetale secca, «il che è essenziale, nei paesi mediterranei, ai fini della prevenzione degli incendi». E´ quanto sostiene il Parlamento approvando - con 492 voti favorevoli, 30 contrari e 9 astensioni - la relazione di Liam Aylward (Uen, Ie). Il Parlamento riconosce quindi l´urgente necessità di un intervento della Commissione e del Consiglio Agricoltura «per garantire un futuro redditizio e sostenibile della produzione di latte e di carni d´origine ovicaprina in Europa, per rilanciare il consumo dei prodotti in questione e per mantenere e attirare giovani allevatori ovicaprini verso tale settore». Ricorda infatti che tale settore, che si concentra nelle zone svantaggiate, sta subendo un grave declino in termini di produzione e un esodo di produttori. La Commissione e la Presidenza del Consiglio dovrebbero poi istituire una task force, composta di funzionari di alto livello della Commissione e dei paesi delle quattro prossime presidenze dell´Unione, che coordini la riforma concreta del settore ovicaprino nell´Ue. Sollecita inoltre un ulteriore sostegno finanziario urgente per i produttori di latte e di carni di origine ovicaprina dell´Ue al fine di sviluppare una produzione ovicaprina europea «dinamica, autosufficiente, orientata al mercato e al consumatore». Chiede poie stanziamenti di pagamento supplementari per gli allevatori tradizionali di razze ovicaprine rare e regionali delle zone di montagna e di altre aree con particolari difficoltà, «al fine di preservare gli ovini e la varietà biologica dell´agricoltura in determinate zone sensibili». Sottolinea inoltre la necessità di incoraggiare la produzione di latte ovicaprino «soprattutto per garantire l´esistenza dell´intera catena di trasformazione del latte e la produzione di formaggi la cui tipicità e qualità sono ampiamente riconosciute». Sottolineando che gli utili dei produttori di carne ovina, in termini di percentuale del prezzo al dettaglio, «sono insufficienti», i deputati ribadiscono la richiesta alla Commissione «di esaminare e porre rimedio agli abusi di potere da parte dei grandi supermercati che operano nell´Ue». Invitano poi la Commissione a prevedere sistemi di vendita diretta da parte dei produttori e delle organizzazioni di produttori per «limitare gli aumenti artificiosi di prezzo» ed a presentare proposte sulla trasparenza dei prezzi nel settore, per fornire informazioni ai consumatori e ai produttori sui prezzi dei prodotti. Inoltre, sollecitano le predisposizione di programmi che incoraggino i produttori a riunirsi in consorzi di produzione e commercializzazione diretta nonché a produrre e ad etichettare determinate qualità di carni e prodotti lattieri ovicaprini (ad esempio produzioni biologiche o specialità regionali). Il Parlamento suggerisce di introdurre un sistema di regolamentazione obbligatorio delle etichette, a livello Ue, per i prodotti a base di carne ovina. Tale sistema dovrebbe prevedere, tra le altre cose, l´introduzione di una serie di criteri, tra cui un sistema di qualità per gli allevatori e l´indicazione del paese d’origine «per far sì che i consumatori siano pienamente informati circa il luogo di origine del prodotto». Ciò tuttavia non dovrà compromettere i sistemi di etichettatura promozionale già esistenti. D´altro canto, invita a studiare la possibilità d´introdurre un finanziamento comunitario per l´applicazione, in tutta l´Unione, del sistema elettronico di identificazione dei capi, prevista per il 31 dicembre 2009, in quanto, anche se migliorerà la tracciabilità, la gestione delle greggi e la lotta contro la frode, «il sistema comporterà nuovi oneri amministrativi e costi elevati per questo settore in crisi. I deputati invitano poi a rivedere gli attuali regimi di gestione delle quote delle importazioni per garantire che la carne di agnello prodotta nell´Ue non sia esposta a concorrenza sleale e chiedono all´Ue di limitare in seno all´Omc le riduzioni tariffarie previste sulla carne ovina e garantire che l’Ue possa far ricorso all´opzione “status di prodotto sensibile” per tali prodotti. Il Parlamento invita la Commissione a coordinare le campagne promozionali per i prodotti di carne ovina e caprina Dop (denominazione d´origine protetta) e Igp (indicazione geografica protetta) e ad identificare gli Stati membri destinatari di tali campagne per massimizzare i consumi. Chiede inoltre di condurre una campagna d´informazione a livello comunitario rivolta ai consumatori e basata su azioni innovative, che potrebbero andare dalla distribuzione, nei punti vendita, di varie preparazioni destinate al consumo fino a campagne che vedano protagonisti grandi chef europei, per sottolineare le qualità del prodotto e far conoscere le sue applicazioni culinarie. Sollecita poi la Commissione ad aumentare il bilancio annuale dell´Ue per la promozione alimentare (45 milioni di euro nel 2008), a garantire i finanziamenti per la carne ovina europea e stanziamenti supplementari per le razze ovicaprine rare e regionali. I deputati sollecitano la Commissione a migliorare la sua capacità di reazione alle epizoozie gravi come la febbre catarrale degli ovini, che attualmente imperversa, mediante una nuova strategia veterinaria per l´Unione, il finanziamento della ricerca e l´indennizzo delle perdite, nonché con gli anticipi sui pagamenti. Esortano poi, con specifico riguardo alla malattia della lingua blu, a condurre la ricerca delle cause e delle possibilità di lotta alle epizoozie e a mettere in atto un´efficace strategia, coordinando gli sforzi degli Stati membri, mettendo a punto un´efficace strategia di vaccinazione e sostenendo finanziariamente la vaccinazione dei capi di bestiame. .  
   
   
STRASBURGO: NO AL "POLLO AL CLORO" IN EUROPA  
 
Il Parlamento europeo disapprova la proposta della Commissione volta a autorizzare il ricorso a antimicrobici per il trattamento di pollame destinato al consumo umano e chiede al Consiglio di respingerla. Per i deputati, tale pratica minaccia gli elevati standard comunitari e porrebbe problemi di competitività dei produttori europei. Il trattamento, inoltre, rischia di minare la fiducia dei consumatori europei nei prodotti alimentari venduti nell´Unione europea. Approvando con 526 voti favorevoli, 27 contrari e 11 astensioni una risoluzione sostenuta da tutti i gruppi politici (eccetto l´Ind/dem), il Parlamento esprime la propria disapprovazione nei confronti della proposta della Commissione volta a autorizzare l´utilizzazione di quattro antimocrobici per il trattamento delle carcasse di pollame destinate al consumo umano nell´Unione europea, e in vita quindi il Consiglio a respingerla. Il Parlamento ritiene infatti che l´autorizzazione di questi quattro trattamenti antimicrobici «rappresenta una grave minaccia per le norme e gli standard comunitari e va a contrastare gli sforzi e gli adeguamenti realizzati dai professionisti del settore del pollame per ridurre i tassi d´infezione batterica nell´Ue». Sottolinea poi che una tale autorizzazione infliggerebbe «un duro colpo anche alla politica comunitaria in materia e alla sua credibilità quando si tratta di far valere standard elevati di sicurezza e igiene alimentari a livello internazionale». D´altra parte, il Parlamento sottolinea i considerevoli investimenti effettuati in questo ambito dai professionisti europei del settore del pollame, in conformità della legislazione comunitaria, per ridurre la contaminazione da agenti patogeni applicando un approccio che include l´intera catena alimentare. Mentre gli Usa «si limitano ad applicare una poco costosa soluzione a valle». E, al riguardo, ritenendo che l´approccio Ue «sia più sostenibile . Rispetto alla . Decontaminazione con sostanze antimicrobiche», esprime la preoccupazione che l´autorizzazione d´importazione di tali carni possa portare a un indebolimento delle norme europee. Inoltre, il Parlamento sottolinea che la proposta in questione «non corrisponde alle esigenze dei cittadini europei in materia di sicurezza e igiene alimentari né alla domanda di modelli di produzione, in Europa e altrove, che mantengano elevati standard igienici in tutto il processo di produzione e di distribuzione». E rischia di minare la fiducia dei consumatori europei nei prodotti alimentari venduti nell´Unione europea. E´ stato invece respinto l´emendamento - presentato dal Ppe/de - che chiedeva di avviare negoziati con il governo Usa in vista della sospensione delle restrizioni alle importazioni legate ai metodi fitosanitari dell´Ue con riferimento al pollame e ad altri prodotti agricoli. .  
   
   
GRANO DURO - A BOLOGNA DAL 30 GIUGNO AL 3 LUGLIO IL CONVEGNO INTERNAZIONALE "FROM SEED TO PASTA" CON I MASSIMI ESPERTI MONDIALI PER FARE IL PUNTO SU COLTIVAZIONE E RICERCA.  
 
Bologna - Dal 30 giugno al 3 luglio Bologna diventerà la “capitale” mondiale della pasta e del grano duro. Sotto le Due Torri infatti si daranno appuntamento i massimi esperti internazionali della filiera del grano duro e della pasta, per confrontarsi sulle prospettive della coltivazione di questo cereale con particolare riguardo agli sviluppi della ricerca. L’occasione è data dal convegno internazionale “From seed to pasta” ( Royal Hotel Carlton, Via Montebello 8, Bologna) organizzato dalla Società Produttori Sementi, dai centri di ricerca internazionali Cimmyt e Icarda , con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio, della Regione Emilia-romagna e della Barilla. Il convegno verrà presentato in una conferenza stampa venerdì 27 giugno alle ore 11,30 (Sala Stampa Giunta regionale, 12° piano, Viale Aldo Moro 52 – Bologna). Interverranno: l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni, il direttore generale Business Unit Pasta di Barilla Nicola Ghelfi, il direttore generale della Società Produttori Sementi Ercole Borasio, il presidente della Società Produttori Sementi Mauro Checcoli, Karim Ammar ricercatore del Cimmyt. L’emilia-romagna si candida a diventare uno dei poli di eccellenza mondiali della produzione di grano duro di alta qualità destinato all’industria della pasta. In un anno la superficie coltivata a questo cereale in regione è aumentata infatti del 44%. I due Accordi quadro di filiera promossi nel 2006 e nel 2007 tra Barilla, Società Produttori Sementi e mondo agricolo, sono solo la punta dell’iceberg di un impegno forte della Regione - anche nel campo della ricerca - per incentivare la produzione di grano duro di qualità in Emilia-romagna a fronte di un mercato mondiale dei cereali percorso da forti tensioni e caratterizzato da un crescente squilibrio tra domanda e offerta. .  
   
   
FEDERCOOPESCA: TONNO, CON ZAIA PER RICORSO A CORTE DI GIUSTIZIA  
 
Piace alla Federcoopesca-confcooperative la linea dura del ministro Zaia sulla vertenza tonno rosso. “Saremo affianco del ministro in questa difficile battaglia e lavoreremo ad un ricorso alla Corte di giustizia”. Questo il commento del presidente della Federcoopesca-confcooperative, Massimo Coccia, che ha preso parte ieri a Lussemburgo ai lavori del Consiglio dei ministri Agricoltura e Pesca. “Purtroppo –prosegue Coccia- il Consiglio non è riuscito a scalfire la posizione granitica della Commissione. La campagna, quindi, non verrà riaperta, ma gli operatori dovranno essere adeguatamente risarciti da una scelta che ha causato danni alle imprese per oltre 40milioni di euro”. Ad essere stata messo in ginocchio, infatti, è una delle flotte più moderne del settore, con un business da 100milioni di euro, e che opera prevalentemente in zone ad alto tasso di disoccupazione. Lontane, dunque, le posizioni della Ue e dell’Italia, soprattutto sulle cifre. “Ad oggi –sottolinea Coccia- ancora non abbiamo potuto avere accesso ai dati in possesso della Commissione sul quantitativo di catture effettuate. Ci auguriamo di poterlo fare presto”. E’ impossibile, però, secondo il presidente della Federcoopesca-confcooperative che sia stato raggiunto il tetto massimo di catture quando la maggior parte delle imbarcazioni è riuscita a pescare appena il 30 per cento della quota individuale. .  
   
   
MUCCHE PIÙ FELICI = LATTE MIGLIORE  
 
Ricercatori dell´Università di Newcastle nel Regno Unito hanno scoperto che le mucche che sono libere di pascolare liberamente producono latte di qualità superiore. Questa ricerca fa parte del più ampio progetto Quality Low Input Food (Qlif) sulla salute e il benessere degli animali, che è sostenuto dall´Ue con un finanziamento superiore ai 12,4 Mio Eur. Le scoperte stanno dando credito alle affermazioni riguardanti il maggiore apporto nutrizionale degli alimenti biologici rispetto a quelli non-biologici. La ricerca, che è stata condotta dal Nafferton Ecological Farming Group all´Università di Newcastle, ha rivelato che le mucche libere di pascolare in fattorie biologiche producono latte con un contenuto significativamente maggiore di acidi grassi benefici, antiossidanti e vitamine rispetto alle loro controparti convenzionali ad "alto consumo". "Sappiamo già da tempo che ciò che le mucche mangiano ha una grande influenza sulla qualità del latte," ha spiegato Gillian Butler, project manager del bestiame per il Nafferton Ecological Farming Group, che ha condotto lo studio. "Ciò che è diverso in questa ricerca è che essa mostra chiaramente che la causa più importante delle differenze nella composizione tra latte biologico e latte convenzionale, è che nelle fattorie biologiche le mucche vengono lasciate pascolare liberamente e la loro dieta è basata sul foraggio. " La relazione indica che ci sono notevoli differenze nella qualità del latte legate alle stagioni. Gli acidi grassi e gli antiossidanti (utili dal punto di vista nutritivo) sono più elevati durante l´estate, quando le mucche mangiano erba fresca e trifoglio. "Di conseguenza, la nostra ricerca futura si concentrerà su come migliorare la composizione nutrizionale del latte durante l´inverno, quando le mucche vengono tenute al chiuso e alimentate principalmente con foraggio conservato," ha detto Butler. Lo studio, che ha visto la collaborazione di scienziati di Newcastle e dell´Istituto Danese di scienze agricole, fa parte del progetto transeuropeo Qlif (attualmente in svolgimento) sulla salute e il benessere degli animali. Il progetto intende sviluppare alimenti biologici di alta qualità, più sicuri ed economici, per soddisfare la crescente domanda di cibi più naturali e salutari, prodotti usando meno sostanze chimiche e additivi. "Questo studio rappresenta un punto di svolta nel progetto e mostra chiaramente che la gestione naturale del bestiame è conveniente per tutti, uomini e animali,´ ha detto il prof. Carlo Leifert, coordinatore del progetto Qlif. Questa ricerca conferma gli studi precedenti, che avevano segnalato più alte concentrazioni di acidi grassi Omega-3 nel latte prodotto in modo biologico rispetto al latte prodotto in modi convenzionali. Gli acidi grassi Omega-3 sono stati messi in relazione a una riduzione del rischio delle malattie cardiocircolatorie e del cancro. Lo studio ha coinvolto 25 fattorie nel Regno Unito in due aree del Paese opposte: il sud del Galles e il Nord-est. Gli scienziati hanno esaminato tre diversi sistemi di allevamento: convenzionale ad alto consumo, biologicamente certificato e non-biologico sostenibile (basso consumo). Il Nafferton Ecological Farming Group dell´Università di Newcastle ha raccolto 109 campioni di latte da 25 fattorie commerciali. Questi sono stati in seguito classificati nei tre diversi sistemi di produzione: convenzionale ad alto consumo, biologicamente certificato a basso consumo e non-biologico a basso consumo. I campioni sono stati raccolti nei mesi di agosto e ottobre del 2004 e poi nel marzo e maggio dell´anno seguente. I risultati di questo studio sulla produzione casearia del Regno Unito sono pubblicati on-line nel Journal of Science of Food and Agriculture. Per ulteriori informazioni, visitare: Qlif: http://www. Qlif. Org Journal of Science of Food and Agriculture: http://www. Soci. Org/sci/publications/jsfa. Jsp .  
   
   
BASILICATA, FOTOVOLTAICO IN AGRICOLTURA: CONVENZIONE CIA-BANCA N. TERRA  
 
 Trenta milioni di euro per finanziare l’installazione di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica da parte delle aziende agricole. Questa la somma messa a disposizione degli agricoltori prevista dall’accordo siglato dalla Cia-confederazione italiana agricoltori e la Banca della Nuova Terra Spa. Bnt, costituita nel luglio 2004, è nata da un ramo d’azienda di Meliorbanca che detiene il 38% del capitale sociale, ed è partecipata da 5 Banche Popolari con sportelli anche in Basilicata (Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Banca Popolare di Vicenza, Gruppo Banco Popolare, Banca Popolare di Sondrio e Banca Popolare di Bari) che hanno sottoscritto un Patto di Sindacato titolare del 57% del capitale sociale. Arca Vita con il 5% completa il parco degli azionisti. Sempre in Basilicata Bnt al 2007 ha contratto mutui agrari con titolari di aziende agricole per circa 4 milioni di euro, con una media di 200 mila euro ad azienda ed un incremento annuo del 40%. L’accordo, che ha validità fino al 31 dicembre 2010 e potrà essere rinnovato, prevede procedure rapide e agevolazioni per le richieste di finanziamento da parte delle imprese agricole aderenti alla Cia. Nel protocollo d’intesa si evidenzia l’importanza strategica delle fonti energetiche alternative, come quella dei pannelli fotovoltaici, che per le imprese agricole costituiscono una grande opportunità anche in termini di risparmio dei costi produttivi, che negli ultimi resi ancora più pesanti dai forti rincari del petrolio. Costi, come quelli del gasolio, che sono cresciuti in maniera notevole con riflessi negativi per la nostra agricoltura. Nello scorso mese di aprile la “bolletta energetica” per l’agricoltura – sottolinea il presidente della Cia lucana Donato Distefano - è aumentata di circa il 7 per cento rispetto all’analogo periodo del 2007. Ma gli aumenti hanno inciso anche sui mangimi, i fertilizzanti, gli antiparassitari, le sementi. Un aggravio che nel primo quadrimestre dell’anno ha superato i 300 euro milioni di euro. L’intesa tra Cia e Banca della Nuova Terra Spa rappresenta, quindi, un elemento importante e può spianare la strada dello sviluppo delle fonti alternative, come quella fotovoltaica, indispensabili per attenuare gli attuali costi di produzione e favorire nuovi investimenti, in attesa del nuovo Piano Energetico Ambientale Regionale e del piano industriale della Sel. .  
   
   
CUNEO: SEMINARIO SU IMBALLAGGI PER ALIMENTI  
 
E’ previsto, per lunedì 07 Luglio 2008 alle ore 9. 30 presso il Salone d’onore della Camera di Commercio di Cuneo – Via E. Filiberto n. 3 – un seminario per illustrare il Regolamento Ce 2023/2006 sulle buone pratiche di produzione e gli adempimenti previsti dalla nuova normativa sugli imballaggi ed oggetti a contatto degli alimenti. L’incontro rivolto alle imprese del settore agroalimentare, ai produttori di imballaggi affronterà con un taglio pratico la normativa europea e nazionale e presenterà i servizi offerti dal Laboratorio chimico della Camera di Commercio di Torino. .  
   
   
IERI IL PRESIDENTE DELLA REGIONE MICHELE IORIO HA INCONTRATO IL PRESIDENTE DELLO ZUCCHERIFICIO DEL MOLISE DOMENICO PORFIDO, I RAPPRESENTANTI SINDACALI DEI LAVORATORI DELLO STABILIMENTO SACCARIFERO DI TERMOLI.  
 
Il Presidente della Regione Michele Iorio e gli assessori all´Agricoltura, Filoteo Di Sandro, e alla Programmazione, Gianfranco Vitagliano, hanno incontrato nel pomeriggio di ieri presso la Giunta Regionale, insieme al Presidente dello Zuccherificio del Molise Domenico Porfido, i rappresentanti sindacali dei lavoratori dello stabilimento saccarifero di Termoli. Gli esponenti delle maestranze dello zuccherificio hanno espresso preoccupazione per il futuro produttivo dell´Azienda e per quello lavorativo dei suoi occupati in vista delle determinazioni già assunte, o in via di assunzione, della Commissione Europea circa il prezzo istituzionale delle bietole e dello zucchero, oltre alle singole quote produttive assegnate, ai vari paesi produttori e, a cascata, agli stabilimenti. Il Presidente Iorio in proposito, ricordando il grosso sforzo compiuto dalla Regione Molise fino ad oggi per mantenere ancora operativo lo Zuccherificio di Termoli tanto da farlo restare l´unico del Sud Italia, ha riferito della determinazione del Governo Regionale a spronare il Ministro all´Agricoltura per intervenire con forza presso la Commissione Europea per attivare misure che consentano la continuazione della produzione degli stabilimenti saccariferi italiani e segnatamente di quello molisano. "Proteggere e salvaguardare la produzione saccarifera in Molise, e la conseguente campagna bieticola in questa regione –ha detto il Presidente Iorio-, significa garantire al Mezzogiorno il mantenimento di una filiera importante e sostanziale come quella dello zucchero. Una garanzia che non è importante solo per il Sud ma per l´intero Paese. Questo in un momento in cui, con politiche macro economiche a livello mondiale, si ripensa alla produzione alimentare e alle strategie territoriali per i prossimi anni. Il tutto in vista delle problematiche alimentari ed energetiche che inevitabilmente rappresentano una priorità programmatica per ogni governo del pianeta. Occorre quindi che vengano intraprese dal nostro governo nazionali azioni forti per sostenere il prezzo delle bietole e la produzione industriale dello zucchero. Questo tenendo presente che in questi anni noi come Regione, abbiamo posto in essere politiche tese ad aumentare la quantità produttiva per ettaro di bietole per rendere più concorrenziale lo zucchero del Molise e quindi del Mezzogiorno d´Italia. Faremo dunque anche questa battaglia sempre nella consapevolezza che l´interesse delle imprese del Sud, rappresentano gli interessi dell´intero Paese" .  
   
   
NASCE LA CONDOTTA SLOW FOOD DEL POLLINO  
 
Ancora una volta le imprese agricole del Pollino protagoniste di una iniziativa Slow Food. Con il supporto dell’Alsia, l’Agenzia Lucana di Sviluppo e Innovazione in Agricoltura, nasce la “Condotta del Pollino Lucano”, che raccoglie già una trentina di soci, pronti a partecipare alle iniziative di recupero e sensibilizzazione alle tipicità agroalimentari tradizionali e in via di estinzione. La “fiduciaria” delle Condotta, Barbara Bruno, - spiega una nota dell’Alsia - ha presentato le iniziative in cantiere per la fine dell’anno. “L’attenzione – ha dichiarato – è tutta puntata sul “Salone del Gusto” di Torino, in programma ad ottobre, a cui parteciperemo insieme all’Alsia. Si sta lavorando per candidare alle Comunità del Gusto in mostra al Salone, veri e propri gruppi nati intorno alle produzioni tipiche, anche le Comunità del Territorio già individuate all’interno della zona del Pollino. In corrispondenza dei vari comprensori (Mercure, Sarmento, Serrapotamo etc. ) sono stati circoscritti dei panieri di prodotti, in cui ne spiccano alcuni per particolarità nella produzione o nella preparazione (come la pietanza “Rappasciona”). Molti di questi sono già oggetto di processi di certificazione territoriale attivati dall’Agenzia, motivo che ci spinge a stringere una collaborazione sempre più proficua con l’Azienda dell’Alsia “Pollino” di Rotonda”. Il Pollino Lucano – sottolinea l’Alsia - vantava già dal 2000 un presidio Slow Food, la Melanzana Rossa di Rotonda, oggi riconosciuta come Dop, Denominazione di origine protetta, a protezione transitoria. Si tratta quindi ora di continuare e ampliare l’animazione propria della filosofia Slow Food, che rende partecipi gli associati del recupero e del rispetto del patrimonio enogastronomico e culturale del proprio territorio. E in un’area come quella del Pollino, naturalmente vocata alla tutela dell’ambiente, al recupero delle tradizioni e alla salvaguardia delle economie locali, la Condotta Slow Food rappresenta una ulteriore opportunità di valorizzazione dei saperi e dei sapori del territorio. .  
   
   
VITERBO: AL VIA A VITERBO IL 7° CONGRESSO INTERNAZIONALE SUL NOCCIOLO  
 
 Oltre 200 tra i massimi esperti internazionali sul nocciolo provenienti da 25 Paesi tra cui i principali produttori: Turchia, Italia, Stati Uniti, Spagna. Previsti più di 150 contributi scientifici tra relazioni e poster. Sono solo alcuni dei numeri del 7° Congresso internazionale sul nocciolo, il più importante appuntamento dedicato alla corilicoltura, in programma dal 23 al 27 giugno a Viterbo, presso l’Auditorium del Rettorato dell’Università degli Studi della Tuscia. L’iniziativa è organizzata dal Centro Studi e Ricerche sul Nocciolo e Castagno del Cefas - struttura nata da un accordo tra Camera di Commercio di Viterbo e Università degli Studi della Tuscia - e sotto l’egida dell’Ishs (International Society for Horticultural Science). I lavori congressuali sono articolati in sei sessioni: Germoplasma e Miglioramento Genetico; Biologia e fisiologia; Tecnica colturale e gestione del frutteto; Malattie e danni da insetti; Post raccolta, qualità e industria; Aspetti di mercato e politiche economiche. A questi si aggiungono dei tour tecnici nelle zone dei monti Cimini e nelle aziende locali di produzione delle nocciole, nonché dimostrazioni sul campo della raccolta meccanizzata e una visita guidata alla necropoli etrusca di Tarquinia. La tavola rotonda conclusiva si terrà al palazzo Farnese di Caprarola. Prevista anche la presenza di numerosi produttori e operatori del comparto agroalimentari, interessati in modo particolare a cogliere le ultime novità su ricerca scientifica e sulle prospettive del mercato economico. Il congresso è stato preceduto dalla Festa della Nocciola della Tuscia, evento promozionale svoltosi sabato 21 e domenica 22 in piazza dei Caduti a Viterbo, che tra degustazioni di dolci alle nocciole, una mostra sulla corilicoltura e l’esposizione di prodotti artigianali a catturato l’attenzione di numerosi visitatori. .  
   
   
MERCOLEDÌ 25 GIUGNO, CONVEGNO SU CONTROLLO IMPIEGO AGROFARMACI IN UMBRIA  
 
Perugia -Nei campi umbri non si sono interrotti i controlli e la vigilanza sull’uso dei fitofarmaci, a tutela dei consumatori e dell’ecosistema. La Regione Umbria ha, infatti, stabilito di proseguire l’azione di monitoraggio anche nel periodo 2007/2008, nonostante sia cessato il programma nazionale della “rete di monitoraggio sui residui dei fitofarmaci nei prodotti agricoli”, intrapreso dal Ministero delle Politiche agricole negli anni Novanta e la cui attività si è protratta fino al 2005. Una delle iniziative finalizzate all’approfondimento del problema “residui” che hanno affiancato i piani ufficiali di controllo realizzati dal Ministero della Salute. In Umbria, a occuparsi del monitoraggio è stata la società “3A-parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria”, in collaborazione con il laboratorio “Analysis” che ha effettuato campionamenti e analisi sui prodotti agricoli dal 2002 ad oggi, con il coordinamento e il controllo dell’”Arusia”, l’Agenzia regionale umbra per lo sviluppo e l’innovazione in agricoltura. I risultati di questa attività saranno illustrati domani, mercoledì 25 giugno, in un convegno su “controllo dell’impiego di agrofarmaci in agricoltura nella Regione Umbria”, organizzato nell’ambito del Programma Interregionale “Agricoltura e qualità” e che si aprirà alle 9. 30 nella sede di “3A”, a Pantalla di Todi. L’incontro, spiegano i promotori, vuol affrontare i temi del controllo, del monitoraggio, della collaborazione con gli altri enti anche in previsione di nuove proposte progettuali. Fra queste, si esaminerà l’attività di gestione della rete agrometeorologica per le sue ricadute sull’uso dei fitofarmaci in agricoltura e il progetto pilota di monitoraggio nella zona “Doc Montefalco”. Il convegno, inoltre, vuol sensibilizzare le aziende agrarie e le organizzazioni professionali agricole sull’uso razionale degli agrofarmaci, che possono costituire “una fonte di contaminazione diffusa sia per l’uomo che per l’ambiente in via diretta e indiretta, attraverso l’aria, l’acqua, gli alimenti”. Al convegno, presieduto dall’amministratore unico di “3A” Andrea Sisti, interverranno, tra gli altri, l’assessore regionale alle Politiche agricole e agroalimentari Carlo Liviantoni, il direttore dell’“Arusia” Franco Todini, il direttore della Direzione regionale Agricoltura Ernesta Maria Ranieri, rappresentanti delle organizzazioni agricole. .  
   
   
LA NAZIONALE ITALIANA CUOCHI (NIC), PER PROMUOVERE, DIFFONDERE E TUTELARE LA CUCINA ITALIANA IN TUTTO IL MONDO  
 
La Nic è nata nel 2004 come emanazione della Federazione Italiana Cuochi, associazione che riunisce 20mila cuochi italiani, ed è strutturata in due distinte squadre, la Nazionale Maggiore e la Nazionale Under, composta da Giovani Chef che in seguito potranno ambire a far parte del team Nic. Entrambe le squadre, nelle rispettive categorie, partecipano alle più importanti Competizioni Internazionali riservate agli Chef. Team manager e referente unico di tutta l’attività della Nic è lo Chef Fabio Tacchella. La Nic è un team di Chef che interpreta eventi, manifestazioni culinarie e incontri ad hoc con uno stile tutto italiano. Dalle grandi competizioni tra chef di tutto il mondo, con una grande visibilità sui media all’estero, alla partecipazione ad iniziative ed eventi di grande richiamo in patria, la Nic può diventare l’icona rappresentativa di valori e messaggi coerenti con la natura della Nazionale Italiana Cuochi. La Federazione Italiana Cuochi sostiene l’importanza e il valore della Nazionale Italiana Cuochi (Nic) nella promozione della cucina italiana nel mondo. Grazie ai successi ottenuti nelle più importanti manifestazioni culinarie di questi ultimi anni, la Nic sta contribuendo in modo importante alla diffusione della cultura italiana attraverso uno “stile” culinario tutto italiano, in cui cultura gastronomica, passione e professionalità si fondono e interpretano la cucina esaltando tutti i caratteri e i sapori della cucina mediterranea grazie al “tocco” Italiano dei nostri Chef. In questi anni il Palmares si è arricchito di premi, medaglie e riconoscimenti che hanno contribuito a diffondere all’estero la cultura del Made in Italy e, al contempo, in Italia la consapevolezza che tutti i nostri prodotti, le nostre capacità e lo stile Italiano sono apprezzati, ambiti e ricercati in ogni parte del mondo. .  
   
   
NELLA GIORNATA DEL SOMMELIER FISAR DEL PIEMONTE 2008 È PIERA GENTA A VINCERE LA CORONA DI MIGLIOR SOMMELIER PIEMONTESE FISAR PER IL 2008  
 
Domenica 15 Giugno 2008 presso il Museo del Gusto di Frossasco ( To) si è svolta la Giornata del Sommelier Fisar del Piemonte (Delegazioni di Torino, Vercelli, Alessandria ed Asti). Quest´ anno è stata la Delegazione di Torino ad occuparsi dell´organizzazione in collaborazione con il prestigioso ed istituzionale Museo del Gusto di Frossasco e con il patrocinio della Regione Piemonte. La giornata iniziava con un dibattito sul tema " Cultura del bere per il rispetto della Vita" per poi proseguire - davanti ad un folto pubblico di enoappassionati e con la presenza del Consigliere Nazionale Fisar Luigi Terzago, dei Delegati di Torino, Vercelli, Asti ed Alessandria e del Direttore del Museo del Gusto Ezio Giaj - con la gara per il Miglior Sommelier Piemontese 2008 - gara valevole per la selezione al Concorso Nazionale Sommelier dell´Anno Fisar. La fase finale del concorso vedeva cimentarsi 8 sommelier in rappresentanza delle Delegazioni di Torino, Vercelli, Alessandria ed Asti. La gara verteva su una prova scritta di cultura enoica generale, una prova di degustazione e scelta dei bicchieri e la consueta prova di tecnica di servizio. Il Presidente della Giuria era il sommelier Claudio Genova, già campione piemontese degli scorsi anni. Prima su tutti la sommelier Piera Genta della Delegazione di Torino che si imponeva davanti al vercellese Ennio Pillone e al torinese Vincenzo Fragomeni che si classificavano rispettivamente al secondo e terzo posto. Piera Genta è una giornalista ed è Responsabile per il Piemonte, della Valle d´Aosta e della Liguria dell´Associazione Stampa Agroalimentare Italiana. Collabora con molte testate giornalistiche di settore e con la rivista Il Sommelier. Di cittadinanza italo-americano da molti anni è impegnata nella promozione e comunicazioni delle eccellenze agroalimentari nazionali. Sommelier professionista delle Delegazione di Torino svolge la sua attività per molte aziende enologiche come degustatrice e divulgatrice dei loro prodotti e cura in qualità di giornalista/sommelier una rubrica tematica all´interno del programma Rosso di Sera in onda sull´emittente televisiva piemontese Primantenna Tv. La giornata si è conclusa con alcune degustazioni di formaggi e di vini del pinerolese con la presenza dei produttori. Il prossimo anno sarà la Delegazione di Vercelli ad occuparsi dell´organizzazione dell´evento. .  
   
   
CARNEALFUOCO.IT: I FAN DEL BBQ FIRMANO IL RICETTARIO DEL “TRENDY BARBECUE”  
 
In occasione del suo terzo compleanno, carnealfuoco. It, la più importante community dedicata a tutti i fan della grigliata, si rinnova completamente, aggiornando contenuti e rivedendo il layout grafico, e lancia Cooking Carnealfuoco, il primo ricettario sul bbq realizzato da una community on-line. Terzo compleanno per carnealfuoco. It (www. Carnealfuoco. It), il sito dedicato ai fan del barbecue, che festeggia la ricorrenza con una serie di importanti novità e sorprese per i membri della sua community e per tutti gli appassionati di cucina alla griglia a partire da Cooking Carnealfuoco, l’innovativo ricettario realizzato con le preparazioni degli utenti/fuochisti che animano quotidianamente il forum del sito. Il sito è nato da un’intuizione di Aia, l’azienda veronese leader nel mercato delle carni fresche avicole e suine, che ha saputo interpretare una significativa tendenza gastronomica, sostenuta da numerose ricerche realizzate negli anni dall’Osservatorio Carnealfuoco Aia/demoskopea: un rito divenuto trendy anche tra i giovani tanto che oltre il 64% di loro afferma di organizzare o partecipare ad un barbecue con gli amici. E gli oltre 4. 500 iscritti di carnealfuoco. It, i 300. 000 visitatori e oltre le 2 milioni di pagine visitate solo nell’ultimo anno testimoniano anche on line questa passione antica. Numeri assolutamente significativi tanto che dalla passione di tanti italiani per la cucina alla griglia è nata anche l’idea di un nuovo brand alimentare interamente dedicato al mondo del bbq: Carnealfuoco Aia, una vasta gamma di prodotti per la cottura alla brace, dalle salsicce agli spiedini, dagli hamburger alle grigliate miste. Si tratta di un processo inusuale – per certi aspetti addirittura inverso alla consuetudine del marketing moderno - quello che ha caratterizzato la nascita di un nuovo brand alimentare partendo dal successo di una community on-line. Questo progetto è, infatti, frutto dell’esperienza che contraddistingue la storica azienda veronese, da sempre attenta a “registrare” le esigenze del consumatore moderno e le nuove tendenze gastronomiche per rispondere sul mercato con prodotti sempre innovativi e di qualità. Cooking Carnealfuoco: i fan del bbq firmano il ricettario del barbecue d’autore Se è vero che la cottura del cibo sul fuoco segna l’inizio della storia della cucina, carnealfuoco. It ha rinnovato il rito millenario del riunirsi attorno ad un focolare, trasferendolo nel ventunesimo secolo. E anche se non si sente lo sfrigolare della carne sulla griglia, l’atmosfera “easy” e rilassata è proprio quella di un nutrito gruppo di amici che si riuniscono attorno al barbecue. Sono infatti ormai tantissimi, circa 5. 000, gli iscritti alla community di carnealfuoco. It, tutte persone appassionate di bbq ma soprattutto tutti esperti fuochisti e fantasiosi chef. Ed è a loro che viene dedicata l’iniziativa di quest’anno, Cooking Carnealfuoco, che vedrà molti degli utenti iscritti al forum divenire protagonisti del primo ricettario online dedicato al barbecue. L’idea è nata dall’enorme successo che ha interessato la sezione Ricette : gli iscritti di carnealfuoco. It, infatti, con il loro contributo attivo hanno dimostrato, in questi primi tre anni di vita del sito, assoluta competenza nella realizzazione del barbecue, fantasia nella creazione delle ricette e capacità di innovazione riuscendo sempre a prendere spunto dalle tendenze alimentari e gastronomiche più trendy della stagione. Gli utenti hanno, inoltre, dimostrato la loro abilità documentando – per ciascuna ricetta presentata su carnealfuoco. It, oltre agli ingredienti – tutte le varie fasi della preparazione tramite un dettagliata descrizione fotografica. Moltissime le “ricette barbecue” proposte dai membri della community che risentono, spesso, anche delle influenze gastronomiche regionali: si va dalla carne “panata e grigliata” alla siciliana, alle costine di maiale “al verde di San Martino”, dalle tradizionali salsicce affumicate ai classici arrosticini, fino ad arrivare a ricette innovative e di tendenza come gli spiedini di manzo con yogurt e salsa alle prugne, gli hamburger con capperi ed acciughe, la lonza di maiale all’aglio e rosmarino, il dessert di mango e banane in salsa alla cannella, i galletti pane e melanzane, la tagliata di tonno con asparagi pietra e mentuccia. Ed è proprio per premiare capacità e fantasia dei tanti iscritti alla community che è nata l’idea di realizzare Cooking Carnealfuoco, un innovativo ricettario firmato dai fan del bbq con le migliori proposte culinarie dei più esperti e fantasiosi griller del forum che saranno presenti - ogni settimana – nell’homepage di carnealfuoco. It con tanto di ricetta presentata e foto dello chef/fuochista. Carnealfuoco. It: nuovo look per il terzo compleanno In occasione del suo terzo compleanno, carnealfuoco. It, la più importante community on line sul pianeta bbq, si rinnova completamente aggiornando contenuti e layout grafico: una nuova veste grafica, accattivante e immediata, permetterà a tutti gli appassionati di cucina alla griglia di accedere immediatamente a tutte le aree di interesse come la Newsletter, le News dal mondo del bbq, la Community, il Forum, l’Area Download e la nuovissima sezione Cooking Carnealfuoco. Nel nuovo sito, numerose e diversificate sono le sezioni dedicate alla scoperta della cottura alla brace, ideate per stimolare ed incuriosire gli habitué della griglia. In ogni area tematica si trovano due parti distinte: una più propriamente informativa, l’altra interamente dedicata ai contributi e ai commenti dei visitatori. Nella prima sezione, Tutto sulla carne, gli amanti della grigliata possono trovare tutte le informazioni sui vari tipi e tagli di carne da cuocere al barbecue e sulle diverse proprietà nutrizionali in esse contenute. Mi faccia il braciere svela segreti e tecniche per accendere velocemente un fuoco e mantenerlo alla temperatura ideale. In più, ogni “fochista” può dire la sua rendendo pubblici i metodi personali per una grigliata perfetta. Nella nuova sezione Cooking Carnealfuoco, gli utenti del sito potranno contribuire ad arricchire la lista, già molto accurata (oltre 180 preparazioni), delle migliori ricette da barbecue e sperare poi che la ricetta inviata venga selezionata per entrare a far parte del nuovo ricettario Carnealfuoco. Inoltre, una parte della rubrica verrà dedicata anche ad originali abbinamenti con le bevande, in particolare tra carne alla griglia da una parte e vini e birra dall’altra. Dedicata a curiosità e aneddoti l’area Curiosità, per scoprire le origini della grigliata, oltre a film, libri e canzoni in cui il barbecue è protagonista. C’è inoltre la cliccatissima sezione Tempo di cottura: un’area meteo con previsioni fino a 4 giorni e aggiornata in tempo reale ogni 6 ore, per permettere ai (fuochisti) più previdenti di organizzare al meglio un barbecue all’aperto senza sorprese. L’iscrizione al sito, completamente gratuita, permette di ricevere alla propria e-mail ogni venerdì Posta infuocata, la newsletter di carnealfuoco. It. Sempre agli abbonati è riservato l’accesso al Forum: un luogo virtuale che Aia ha voluto mettere a disposizione di tutti i fan del barbecue, per incontrarsi, parlare, scambiare idee e consigli. Infine, nella nuova Area download, tutti gli iscritti troveranno numerosi tool da scaricare come screensaver con griglie fumanti e sfondi desktop tutti in tema rigorosamente barbecue. Inoltre, le Bbq Cards, divertenti ed originali cartoline per invitare gli amici ad una grigliata in compagnia. E per finire“Il grande gioco Carnealfuoco”, un gioco di abilità interattivo collegato all’”universo bbq. A completare il sito, in home page, si trova poi uno spazio dedicato alle news più calde dal “pianeta barbecue”: dagli ultimi prodotti alle ricette di tendenza, dagli strumenti ed attrezzi di ultima generazione fino alle eventuali iniziative/eventi organizzati ad hoc. .  
   
   
DOPO IL GRANDE SUCCESSO OTTENUTO A VINITALY, DIVENTA REALTÀ LA NUOVA PROPOSTA DI CANTINE CECI, CANDIDATA COME PARTNER NEL PROGETTO “LA STRADA DEL PESCE – OCCHIO AL MARCHIO” A CUI PARTECIPA LA REGIONE EMILIA ROMAGNA E FINANZIATO DALL’UNIONE EUROPEA, COME PERFETTO ACCOMPAGNATORE DI PIATTI A BASE DI PESCE AZZURRO  
 
Entra in produzione il vino della Via Emilia Sono già 10mila le bottiglie prenotate del nuovo rosè di Cantine Ceci che si propone con un’etichetta dallo stile giovane e essenziale. Sarà possibile trovarlo nei migliori ristoranti e locali notturni Al via la produzione dello “S. St 9” (Strada Statale 9 – Via Emilia), lo spumante più trendy d’Italia, con un look tutto nuovo. Il brut rosè charmat 50% Lambrusco e 50% Sangiovese vinificati in bianco, dopo il grande successo ottenuto allo scorso Vinitaly, è entrato infatti in produzione in queste ore con 10mila bottiglie già prenotate da locali e ristoranti. Considerato il vino che unisce l’Emilia alla Romagna per i vitigni utilizzati, tipici delle due aree, lo “S. St 9” è ottimo per accompagnare piatti a base di pesce e pesce azzurro e si candida ad essere partner del progetto “La strada del pesce – Occhio al marchio”. L’iniziativa, finanziata dall’Unione Europea, dalla regione Emilia Romagna e dalle Province della costa adriatica, vuole valorizzare e promuovere le specie ittiche dell’Adriatico, e in particolare il pesce azzurro, attraverso diverse iniziative in tutto il territorio. Il vino ha inoltre suscitato grande interesse da parte dell’assessore all’Agricoltura dell’Emilia Romagna, Tiberio Rabboni, presente al lancio al Vinitaly (info sul progetto www. Stradadelpesce. It) Il “Via Emilia” è studiato però per essere anche un ottimo aperitivo nei locali notturni della Riviera Romagnola, a dimostrare ancora una volta la vicinanza ai giovani dell’azienda Cantine Ceci. Presentato con l’etichetta a scudo che ricordava il “Route 66”, lo “S. St 9” ha adesso un design innovativo ed essenziale che lo rende accattivante agli occhi di chi ama il gusto ma non sa rinunciare al glamour. “E’ con orgoglio – affermano i proprietari dell’azienda, Alessandro, Maria Paola, Maria Teresa Ceci e Chiara Maghenzani – che entriamo nel mercato con questo nuovo prodotto che rappresenta per noi una sfida. Riuscire a conquistare definitivamente il target giovanile, grazie al packaging, senza però rinunciare ad un ottimo spumante che rappresenti la nostra meravigliosa terra”. L’appuntamento è quindi nei migliori ristoranti della Riviera Adriatica fra cui “Al Caminetto” a Cervia (0544/994479), “Da Fino” a Riccione (0541/645394), “Petit Rouge” a Milano Marittima (0544/994379), “Azzurra” a Riccione (0541/648604) e “Posillipo” a Gabicce Monte (0541/953373). Presto il “Via Emilia” sarà anche sul sito di Cantine Ceci www. Lambrusco. It .  
   
   
LA BIRRA DIVENTA PROTAGONISTA DI NUMEROSE RICETTE AL RISTORANTE ROMANI  
 
La birra è una bevanda naturale e salutare e con l´arrivo dell´estate poi, diventa la compagna ideale per le cene con gli amici e per farsi quattro chiacchiare in allegria. Ma non tutti sanno che la birra, oltre che compagna di tavola straordinaria per molti, moltissimi piatti, è anche un prezioso ingrediente di cucina. Infatti, non solo le bollicine del vino e dello champagne riescono ad esaltare il gusto di numerose pietanze, ma anche qualche goccia di birra. Il Ristorante Romani, da sempre impegnato nella ricerca e nella sperimentazione di gusti originali propone ai suoi clienti una serie di piatti realizzati con questa sorprendente bevanda. "La birra, ingrediente insospettabile eppure prezioso - spiega lo chef Ciro Pannella - può essere facilmente sostituita al vino, soprattutto per dare un tocco diverso ai soliti menù delle feste natalizie, basta scegliere quella giusta, chiara e leggera con i piatti più delicati, scura e corposa per quelli robusti. " La birra, inoltre, bevanda-alimento per antonomasia, è parte integrante di una dieta sana e poco calorica, in quanto contiene potassio, sali minerali e vitamine, come la vitamina B6 che combatte l´invecchiamento della pelle. Www. Ristoranteromani. Net info@ristoranteromani. Net .  
   
   
COUS COUS, GASTRONOMIA, CULTURA E MUSICA A SAN VITO LO CAPO DAL 23 AL 28 SETTEMBRE TORNA IL COUS COUS FEST  
 
Cous cous per tutti i gusti, musica, spettacoli, incontri culturali e i migliori chef del Mediterraneo e non solo che si sfidano amichevolmente in una gara gastronomica internazionale presentando la loro ricetta tradizionale di cous cous, il piatto della pace principe della rassegna. Sono questi alcuni degli ingredienti del Cous Cous Fest, la rassegna internazionale di cultura ed enogastronomia del Mediterraneo, giunta all’undicesima edizione, che quest’anno si svolgerà a San Vito Lo Capo, dal 23 al 28 settembre prossimi. Protagonista indiscusso della manifestazione, organizzata dal Comune di San Vito Lo Capo e dall’agenzia Feedback, è il cous cous, “la graine de la paix”, ovvero la semola della pace, come recita lo slogan dell’edizione 2008, piatto povero ma ricco di simbolismi e cultura, che sarà possibile degustare in tutte le varianti: dalle versioni più tradizionali presenti alla "Casa del cous cous del Maghreb" dove il piatto è cucinato secondo l’antica tradizione di Algeria, Marocco e Tunisia, l’area geografica dove il piatto ha le sue radici, alla versione locale del piatto, a base di pesce, disponibile alla "Casa del cous cous di San Vito Lo Capo", fino a tutte le varianti delle tradizioni estere, che utilizzano carne, verdure e spezie di tutti i tipi, proposte al "Cous cous dal mondo” e alle sperimentazioni della cucina del territorio protagoniste della "Casa del cous cous trapanese". I migliori vini siciliani e le succulente specialità della cucina mediterranea saranno i compagni d’avventura in questo “viaggio” alla scoperta del mangiar bene. La gara gastronomica: otto cous cous a confronto Anche quest’anno il cuore pulsante della manifestazione sarà la gara gastronomica internazionale di cous cous che impegnerà i migliori chef del Mediterraneo provenienti da 8 paesi: Costa d´Avorio, Francia, Israele, Italia, Marocco, Palestina, Senegal e Tunisia che si affronteranno proponendo il cous cous cucinato secondo la propria tradizione gastronomica. Tra le novità della prossima edizione c’è la presenza di una giuria popolare che assegnerà un premio del pubblico e si affiancherà alla giuria internazionale, composta da giornalisti ed opinion leader e presieduta, per il secondo anno consecutivo, da Stefano Bonilli, editore e direttore del Gambero Rosso. Alle due giurie il compito di designare il piatto di cous cous vincitore: l’Israele dovrà lottare per non perdere il titolo conquistato l’anno scorso preparando il cous cous cucinato secondo la ricetta di re Salomone, citata anche nella Bibbia. I dieci componenti della giuria popolare, tra turisti italiani e stranieri, saranno designati martedì 23 settembre durante la cerimonia di inaugurazione della rassegna tra quanti ne faranno richiesta registrandosi sul sito ufficiale della rassegna, www. Couscousfest. It La rassegna Cous cous ma non solo. Oltre alle degustazioni di cous cous, disponibili al villaggio gastronomico, il programma della rassegna prevede anche momenti di approfondimento dedicati ai cous cous del mondo e alle specialità gastronomiche regionali abbinate ad etichette siciliane, incontri culturali, seminari sul tema dell’enogastronomia e wine tasting. Al Waha, il cui nome in arabo significa oasi nel deserto, è la magica tenda berbera dalle suggestioni orientali, sulla spiaggia di San Vito Lo Capo, che sarà teatro di incontri e degustazioni tra tende dai colori accesi, la danza del ventre nella luce sfumata del tramonto, musica e percussioni che accolgono i visitatori all’interno di un’atmosfera rilassata e fuori dal tempo, in riva ad un mare di smeraldo. Il meglio della cultura e delle tradizioni dei paesi partecipanti sarà esposto all’Expo Village, un coloratissimo crogiolo multietnico caratterizzato dall’affascinante miscellanea di culture e linguaggi. In esposizione prodotti e manufatti dei paesi partecipanti alla rassegna che faranno sentire immersi in un magico mondo multicolore. Chiudono il programma della rassegna i suoni e i ritmi del mondo che saranno sul palco di piazza Santuario con un calendario di concerti di world music, il “Cous Cous Live Show”, spettacoli e intrattenimento. I concerti sono gratuiti e cominciano alle 22. Il cous cous Il cous cous, piatto giramondo, unisce in sé il globale e il locale. Ovunque sia approdato, in giro per il mondo, il piatto ha sposato le caratteristiche del territorio, legandosi profondamente alle tradizioni, religiose e conviviali dei popoli e diventando, volta per volta, maftoul, kseksou, cuscus, cascasa, sekso, kskso, kuskus, kuski, burgul o tabouleh. Questa tradizionale pietanza a base di semola di grano, cotta a vapore, servita con un bouillon aromatico arricchito del sapore delle verdure di stagione, legumi, aromi e spezie, carne o pesce, rappresenta da sempre il piatto simbolo della cucina maghrebina, specie nei giorni di festa. Il cous cous, nonostante l´eterogeneità delle tradizioni, conserva una natura conviviale: un unico piatto rotondo dal quale tutti possono attingere semplicemente con le mani dopo il rituale Bismallah ("in nome di Dio"), o, al massimo, con pane lievitato prendendo un pezzo di carne o di verdure e formando una pallina con la semola. Il Corano, a tal riguardo, dispone addirittura che il cous cous vada mangiato con le so­le tre dita della mano destra, per distinguersi dal diavolo che mangia con uno, dal Profeta con due e dall´ingordo che ne usa cinque. Il termine cous cous indica sia la "semola" che il piatto completo, nella sua terra d´origine, dal Marocco alla Libia. Questa semola si presta a una varietà infinita di piatti: da quello più semplice con lo smen, un burro "fermentato" e un bicchiere di latte cagliato, ai ricchissimi cous cous delle feste di matrimonio e di ricevimento. Si tratta di una specialità presente in innumerevoli versioni regionali e stagionali dal Marocco alla Libia, dall’Algeria alla Tunisia. Ma superato l´Egitto, se ci spostiamo nel Mediterraneo verso il Medio Oriente o nell´area turco balcanica, i chicchi di semola assumono altre forme e denominazioni e sono spesso sottoposti ad un diverso procedimento di lavorazione e cottura. Un piatto locale, dunque, il cous cous, ma al tempo stesso globale: non partecipa all’omologazione del gusto ma si esprime in tante e diverse contaminazioni territoriali. Informazioni utili L’ingresso alla manifestazione è gratuito. Per degustare i cous cous è necessario acquistare un ticket di euro 10,00 che dà diritto ad una porzione di cous cous o di una specialità gastronomica trapanese ed un bicchiere di vino siciliano, una degustazione di dolci tipici siciliani ed un bicchiere di vino da dessert. .  
   
   
LO CHEF PROPONE: ENTRÉE CON PETALI DI FIORE IL RISTORANTE ACANTO DEDICA ALL’ HIBISCUS UN’ESCLUSIVA SETTIMANA GASTRONOMICA  
 
Dal 30 giugno al 5 luglio il menu à la carte del ristorante Acanto dell’Hotel Principe di Savoia, uno dei gioielli della Dorchester Collection, si arricchisce di succulente portate dedicate ad uno dei più bei fiori della stagione estiva: l’hibiscus. Il fiore, della famiglia delle Malvaceae, appartiene alla più antica tradizione gastronomica mediterranea: da secoli le popolazioni installate sulle coste del Mare Nostrum ricavano dai suoi grandi fiori carminio una bevanda acidula e rinfrescante, il Carcadè, chiamata anche tè rosa di Abissinia. “Come è abitudine qui all’Acanto – afferma l’Executive Chef Farbizio Cadei – in occasione di questa originale settimana gastronomica abbiamo cercato un nuovo connubio tra tradizione e innovazione, rivelando la possibilità di utilizzare l’hibiscus anche come pietanza. L’infuso da lui ricavato, infatti, prima della diffusione del tè, è sempre stato un elemento importante nella cultura del mediterraneo, soprattutto nelle stagioni più calde. Studiandone le caratteristiche abbiamo scoperto la sua versatilità: il fiore ha infatti la capacità di avvicinarsi al sapore dell’amarena e al profumo della barbabietola, divenendo un ottimo accompagnamento per piatti eterogenei”. La sua duttilità trova applicazioni di successo anche quando congiunta al gusto dello Champagne Marie Stuart (distribuito in Italia da Chiarli 1860 Modena), che accompagna durante tutta la settimana le creazioni di Fabrizio Cadei. Un aperitivo esclusivo introdurrà gli ospiti di Acanto al menu floreale: nei loro calici sarà adagiato un bocciolo d’hibiscus che, irrorato dalle migliori annate della casa vinicola, sprigionerà un gusto nuovo e prelibato. L’esclusivo menu, offerto agli ospiti a 155. 00 € bevande incluse, si apre con una tartare di tonno, carpaccio di merluzzo e triglie in carpione con dressing al fiore di hibiscus, accompagnato da uno Champagne Marie Stuart Brut Tradition, per poi seguire con un risotto con crema di pistacchio, Champagne Rosé e petali di fiore, piatto che trova il suo naturale accompagnamento in uno Champagne Rosé Marie Stuart Tradition. L’ottimo Champagne Marie Stuart Millésimé Tradition 1999 guida il sapore del petto di anatra femmina glassato con sciroppo di fiore di hibiscus; conclude questa serie di prelibatezze il vacherin con frutto della passione e morbido di fiore abbinato al Marie Stuart Demi Sec Tradition. Ristorante Acanto Tel. 02 6230 2026 acanto@hotelprincipedisavoia. Com .  
   
   
CON EBLY PORTA IN TAVOLA IL GRANO UN PRODOTTO ADATTO A TANTE RICETTE CHE POSSIEDE TUTTI GLI INGREDIENTI IDEALI PER UNA NUTRIZIONE SANA ALL’INSEGNA DEL GUSTO  
 
Ebly rappresenta il nuovo classico delle tavole moderne, il grano duro parboiled, facile da preparare, e che si adatta a tutti i sapori. Il grano è il cereale più coltivato al mondo ed Ebly è il risultato del processo che trasforma il grano duro in teneri chicchi da gustare in un’ampia gamma di ricette. Il grano Ebly è una fonte naturale di fibre e proteine, è ricco di vitamina Pp e fosforo ideali per un’alimentazione equilibrata e sana che non rinuncia al gusto. Viene coltivato nella zona centrale della Francia, dove matura al sole in terreni ricchi di minerali. Un prodotto autentico, che non contiene né coloranti né additivi grazie al procedimento di produzione assolutamente naturale. Ebly inoltre è facile da preparare, versatile e veloce. Si sposa bene con numerosi ingredienti (verdura, carne, ecc. ) ed è adatto ad ogni tipo di pietanza sia calda che fredda, permettendo la preparazione di una ricca varietà di piatti quali antipasti, primi, secondi e dessert. La particolare lavorazione permette ai chicchi di non incollarsi tra loro e di non scuocere anche dopo una cottura prolungata. Insomma è ideale in ogni stagione, in tutte le circostanze e per ogni età. Di rapida cottura (solo 10 minuti), Ebly può essere conservato in frigorifero e riscaldato con il forno a microonde o in padella senza perdere il suo gusto naturale. E’ anche ideale per preparare piatti unici come paella e cous cous, ma anche come gustosa alternativa alla pasta. Disponibile in confezioni da 500g al prezzo consigliato di € 2,39. Scopri tutte le proprietà del grano e tanti consigli per ricette gustose sul sito www. Ebly. It .  
   
   
LIMONI. I NUOVI BARATTOLI E BISCOTTIERE, LA GRATTUGIA PER LA SCORZA, IL TAPPO PER LIMONCELLO, LA CUPOLA COPRITORTA, CLIP E MAGNETI COMPONGONO LA COLLEZIONE PIÙ FRESCA DELL´ESTATE: QUELLA DI LEGNOMAGIA  
 
! Legnomagia è un´azienda inventata nel 1978. “Nel nostro percorso creativo e produttivo ci siamo dedicati moltissimo a creare cose belle, colorate, vivaci, misteriose, utili, animalesche, floreali, intelligenti, piacevoli, utili, decorative, multifunzionali, di legno massello europeo, fatte in Italia con manualità e maestria, con una forte attenzione alla salvaguardia della salute e dell´ambiente in cui viviamo. Prodotti belli e sani. Spesso abbiamo avuto il piacere di stupire i nostri fans e il nostro mondo di affezionati. Il parco magico è cresciuto ed ora è ricco di stili, di glamour, di piacere. Un parco, dove è possibile scegliere oggetti utili e diversi. Cose e oggetti per vivere bene da soli o in compagnia, attenti alle esigenze del quotidiano vivere contemporaneo, pronti a raccontare le loro storie,creare relazioni, creare un sorriso. ” Anteprima: Legnomagia, come anteprima novità per l´estate dei suoi trent´anni, presenta la fresca collezione a soggetto Limoni. I nuovi barattoli e biscottiere, la grattugia per la scorza, il tappo per limoncello, la cupola copritorta, clip e magneti compongono la collezione più fresca dell´estate! .  
   
   
SI RIACCENDONO I RIFLETTORI PER LA 7° EDIZIONE DI “QUELLI CHE…IL FREISA” A ROATTO, 5 LUGLIO 2008 UN OMAGGIO ALLE DIVERSE ESPRESSIONI DI QUESTO ANTICO VITIGNO PIEMONTESE  
 
Sabato 5 luglio 2008 l’appuntamento è a Roatto (At), paese a Nord di Asti, dove, sotto l’imponente castello medievale, verrà allestita la settima edizione di “Quelli che. Il Freisa”, evento nato da un’idea di Domenico Capello titolare dell’azienda “La Montagnetta” e promosso in collaborazione fra l’Associazione Go Wine e la Pro Loco di Roatto. Un appuntamento unico nel suo genere che, in un momento di forte attenzione verso i vitigni autoctoni, conferma la sua precisa vocazione: dare voce e protagonismo al Freisa come importante e antico vitigno tutto piemontese. Il Freisa, vitigno noto fin dal 1700, dà origine a diverse denominazioni in tutto il Piemonte: la Freisa d´Asti, prodotta nel territorio collinare della provincia di Asti; la Freisa di Chieri, circoscritta alla zona che da Torino si spinge a levante fino a Chieri; il Langhe Freisa, prodotto nelle Langhe e il Monferrato Freisa dalla zona che abbraccia la provincia alessandrina. La manifestazione proporrà un banco d’assaggio, gestito da personale A. I. S e Go Wine, con circa 100 etichette di Freisa in rappresentanza di tutte le diverse tipologie. Secondo un canovaccio ampiamente consolidato, la giornata dedica spazio attraverso un convegno a tematiche di attualità che riguardano il vino Freisa e la coltivazione della vite: la giornata di Roatto si conferma come una sorta di osservatorio annuale sullo stato di questo vino. Il programma della giornata del 5 luglio 2008: Ore 16. 00 Convegno: “La comunicazione del vino: dalla teoria alla pratica” Il tema riguarderà il controverso mondo della comunicazione con relazioni di esponenti del mondo della carta stampata e della produzione del vino. Ore 17. 30: Assegnazione del riconoscimento”Quelli che…il Freisa lo Amano”. A partire dalle ore 19. 30: i Freisa saranno presentati in degustazione ed ogni visitatore, acquistando un calice di vetro, avrà la possibilità di scegliere e confrontare i vini proposti. I profumi e i sapori dei vini verranno accompagnati, grazie alla Pro Loco di Roatto, da piatti tipici della cucina piemontese, serviti all’aperto, e dall’acqua Vallechiara: l’acqua di Go Wine! Il tutto nel contesto dell’atmosfera magica delle sere d’estate, da una località collinare dove ammirare splendidi panorami. Per informazioni: Go Wine tel. 0173 364631 oppure mail: info@gowinet. It .  
   
   
5A EDIZIONE DEL PREMIO COLLIO  
 
Venerdì 27 giugno dalle 18. 00 a Gorizia, nella Sala 2 del Kinemax del Palazzo del Cinema (Piazza della Vittoria, 41) sarà assegnato il Premio Collio. Il Premio Collio, organizzato quest´anno in partnership con Transmedia spa, è attribuito ad una tesi di laurea o dottorato di ricerca e ad un articolo giornalistico-divulgativo. Condurrà l´evento, patrocinato dal Comune di Gorizia,il giornalista e amico del Collio Stefano Cosma insieme a Gabriella Gabrielli, rappresentante del Premio Amidei. La commissione giudicatrice del prestigioso concorso che ricorda anche il primo presidente del Consorzio Collio, Sigismondo Douglas Attems di Petzenstein, è composta, oltre che da Patrizia Felluga, Presidente del Consorzio Collio, anche dall´Università di Udine, in particolare dal Preside della Facoltà di Agraria, prof. Angelo Vianello e il Presidente della Commissione Didattica in Viticoltura ed Enologia, prof. Enrico Peterlunger e dal dott. Carlo Morandini, Presidente dell´Associazione Regionale dei Giornalisti Agricoli, Agroalimentari, Ambientali e del Territorio del Friuli Venezia Giulia. Sponsor dell´evento la Cassa rurale e artigiana di Lucinico, Farra e Capriva. Un caloroso ringraziamento va anche a Moroso spa, Nanut e Malzoni, trattoria Rosenbar, Apt Gorizia, ed a tutti i soci del Consorzio Collio. Il Premio Collio è nato per promuovere le attività che abbiano portato un valido contributo, sul piano scientifico, applicativo e divulgativo, nei settori della viticoltura, dell´enologia e della valorizzazione del territorio del Collio. Il concorso si articola in due sezioni: una dedicata alle tesi di laurea (laurea specialistica o di dottorato di ricerca), e l´altra al mondo dell´informazione. Al concorso sono stati ammessi gli studenti delle Facoltà Universitarie europee che hanno discusso una tesi inerente il mondo vitivinicolo-enologico nel periodo dal 1 ottobre 2005 al 30 aprile 2008. Al Premio Collio sono stati ammessi a partecipare i giornalisti italiani e stranieri che hanno realizzato un articolo divulgativo sulla carta stampata, un servizio radiotelevisivo o su Web, o che, con il loro lavoro, hanno contribuito alla promozione del settore vitivinicolo e alla conoscenza del territorio. Alla fine della cerimonia di premiazione, per gli ospiti del Consorzio Collio, è previsto un brindisi con i vincitori che si terrà nella Corte Darko Bratina per l´occasione "arredata" con le Little Albert di Moroso e le Vespe Collio color giallo ribolla nate da un´idea del ristoratore Josko Sirk in collaborazione con il vignaiolo Edi Keber e già protagoniste, insieme ai vini che rappresentano, al Vinitaly 2008, nello stand Moroso al Salone Internazionale del Mobile di Milano e al 61° Festival del Cinema di Cannes. .  
   
   
AGIVI: LA CULTURA DEL VINO A VELE SPIEGATE PROSEGUE LA SINERGIA TRA AGIVI ED IL PANERAI CLASSIC YACHTS CHALLENGE 2008  
 
Agivi, Associazione Giovani Imprenditori Vinicoli Italiani, prosegue nell´attività di divulgazione della cultura del vino rafforzando la sinergia tra vino e vele d’epoca. I due settori, apparentemente lontani fra loro, hanno infatti in comune valori come l’amore per la natura, il recupero della storia e delle tradizioni, il sincero piacere dello stare insieme. Agivi e il Wine Bar saranno ospitati, per il terzo anno consecutivo, presso la Spazio Officine Panerai, title sponsor del Panerai Classic Yachts Challenge. Il circuito, che nel 2007 ha visto la partecipazione di circa 250 imbarcazioni, è partito il 4 giugno da Antibes e toccherà anche in questa edizione le tappe di Porto Santo Stefano all’Argentario (18 - 22 giugno), Port Mahon nelle Baleari (27 - 30 agosto), Imperia (10 - 14 settembre) per concludersi a Cannes dal 23 al 27 settembre. Agivi, associazione che riunisce oltre 130 produttori Under 40 di alcune delle aziende storiche del nostro Paese, ha deciso di proseguire questa sinergia e di svilupparla ulteriormente attraverso una carta dei vini studiata per l’occasione, la selezione di alcuni fra i migliori vini d’Italia dal Piemonte alla Sicilia e la presenza di una rappresentanza di produttori, primo fra tutti il Presidente dell’Associazione Enrico Drei Donà. La sinergia tra vino di qualità e vele d’epoca nasce infatti anche dalla passione del Presidente per il mondo della vela. “Il Panerai Classic Yachts Challenge è un’ottima opportunità per i giovani produttori associati ad Agivi. Lo spirito della nostra presenza non è promuovere il singolo produttore o il singolo vino ma fare conoscere ad un pubblico internazionale qualificato uno dei prodotti simbolo del nostro paese attraverso una “squadra” di aziende affiatate. Per questo motivo abbiamo studiato una selezione di vini di tutte le regioni italiane, per offrire una panoramica completa sulla nostra enologia. Riteniamo che questa occasione sia davvero unica per la promozione del prodotto. Lo scorso anno questo binomio è stato un grande successo. ”. Sempre grazie all’ospitalità dello Spazio Panerai, infatti, il Panerai Classic Yachts Challenge nelle due precedenti edizioni aveva dimostrato un grande interesse per il vino di qualità proposto da Agivi. Era risultato che il mondo della vela conosce il vino di qualità ed è interessato a scoprire vitigni nuovi ed aziende emergenti con produzioni di nicchia. Nel 2007 le preferenze sono andate alle “bollicine”, ai vini bianchi fruttati del Nord Italia, Piemonte e Friuli Venezia Giulia in testa, e ai vitigni autoctoni del Sud. Vedremo se quest’anno le tendenze degli armatori saranno le stesse… .  
   
   
PÉTALE DE ROSE 2007. DALLA PROVENZA IL ROSÉ CHE INCANTA IL PALATO  
 
Tra le dolci colline della Provenza nasce “Pétale de Rose”, il sorprendente rosé creato da Régine Sumeire nel suo Château La Tour de l’Evêque. La passione di una donna e i frutti di un territorio incantato danno origine ad un vino accattivante ed elegante, distribuito in esclusiva in Italia da Pellegrini Spa. Tra le colline della campagna provenzale nasce Pétale de Rose, il vino rosé creato da Régine Sumeire, che deve il suo nome alla sensuale tonalità di un tenue rosa antico che incanta al primo sguardo per la sua particolarità e gli conferisce una delicatezza e una limpidezza uniche. Creato dall’unione delle uve di otto differenti vitigni, tra i quali spiccano Cinasault (39%), Grenache (28%) e Syrah (17%), giunge finalmente anche in Italia Pétale de Rose 2007, sublime frutto di anni di attente e appassionate ricerche. Il risultato che ne deriva è una sorprendente combinazione percettiva. La sensazione che Pétale de Rose concede al primo assaggio è quella di un vino fresco e fine, tipica dei vini bianchi. Tale impressione lascia presto spazio a nuove percezioni, infatti, il rosé di Château La Tour de l’Evêque si manifesta al palato corposo e persistente come solo un vino rosso strutturato sa essere. Pétale de Rose si distingue in primo luogo per il suo delicato profumo floreale e fruttato. Assaporando questo rosé si può notare come al gusto prevale un’armonia di sapori sottili che lascia gradualmente spazio a note persistenti di fiori e frutti rossi. La sua struttura è morbida, rotonda e setosa, capace di sviluppare, in un crescendo che incanta il palato, un finale aromatico e coinvolgente, qualità che lo rendono unico e lo contraddistinguono dalla maggior parte dei vini di questa categoria. Tale singolare armonia è dovuta al rigoroso processo di vinificazione che prevede un’attenta selezione dei grappoli e una vendemmia delle uve provenienti da vitigni di agricoltura biologica fatta esclusivamente a mano. Inoltre, la pressatura leggera consente di ottenere il massimo della delicatezza e del profumo dal cuore stesso dell’acino d’uva. Per assaporarne a pieno tutte le sfumature di gusto e il caratteristico bouquet fruttato elegante e finissimo, Pétale de Rose va servito a una temperatura di 14°. Il rosé di Château La Tour de l’Evêque è ideale come aperitivo ma è anche in grado di accompagnare perfettamente i sughi bianchi, il pesce, i crostacei, il salmone affumicato, i soufflé al formaggio e i piatti tipici della cucina asiatica. Pétale de Rose 2007, distribuito in esclusiva per l’Italia da Pellegrini Spa, è disponibile nelle enoteche più rinomate a partire da 15 euro. Pellegrini S. P. A. È un’azienda commerciale con sede a Cisano Bergamasco, in provincia di Bergamo. Di proprietà della famiglia Pellegrini, da oltre un secolo si occupa della distribuzione sul territorio italiano di prodotti vitivinicoli di alta qualità, nazionali ed esteri. Pellegrini S. P. A. Dispone di cantine interrate che permettono di conservare i vini in condizioni ideali. La struttura degli uffici e il deposito spedizioni garantiscono rapidità ed efficienza nell’assunzione e successiva evasione di ordini complessi. La rete di vendita è composta da capi area e da agenti al servizio dei clienti, tra i quali vi sono prestigiosi hotel, enoteche, ristoranti e wine-bar a cui Pellegrini S. P. A. Fornisce con serietà e competenza prodotti di indiscusso valore. .