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Notiziario Marketpress di Giovedì 10 Luglio 2008
SOGLIA MINIMA PIÙ ALTA PER COSTITUIRE GRUPPI POLITICI AL PARLAMENTO EUROPEO  
 
Strasburgo, 10 luglio 2008 - A partire dalla prossima legislatura - che inizierà a seguito delle elezioni del 4-7 giugno 2009 - per costituire un gruppo politico al Parlamento europeo sarà necessario riunire 25 deputati provenienti da almeno 7 Stati membri. E´ quanto ha deciso il Parlamento approvando una modifica al suo regolamento interno che, attualmente, prevede un minimo di 20 deputati di almeno 6 Stati membri. Approvando con 481 voti favorevoli, 203 contrari e 26 astensioni la relazione di Richard Corbett (Pse, Uk), il Parlamento ha aggiornato le norme relative alla costituzione dei gruppi politici a partire della prossima legislatura che inizierà a seguito delle elezioni del 4-7 giugno 2009. A quella data - come concordato da un compromesso raggiunto tra Ppe/de, Pse, Verdi/ale, Gue/ngl e Uen, approvato con 492 sì, 180 no e 31 astensioni - un gruppo politico dovrà riunire 25 deputati (3,3% de numero totale di membri del Parlamento europeo) provenienti da almeno un quarto degli Stati membri (ossia 7 Stati membri, numero che non cambierà con l´adesione della Croazia). Attualmente, per costituire un gruppo politico occorre un numero minimo di venti deputati (2,55% del totale) provenienti da almeno un quinto degli Stati membri (6 paesi). Il relatore aveva presentato un emendamento volto ad aumentare fino a 30 il numero minimo di deputati necessari per poter costituire un gruppo politico, elevando così al 4% la soglia, ma la commissione per gli affari costituzionali aveva respinto tale proposta con una maggioranza molto ristretta. Nel presentare la sua proposta, aveva rilevato che in 21 dei 25 parlamenti nazionali è infatti necessaria una soglia più elevata in almeno una delle camere legislative, soglia che raggiunge anche l’8,5% (Lussemburgo), l’8,1% (Bundesrat austriaco) o il 7% (Senato polacco), ma che in generale è superiore al 4% (in 15 Stati membri). In Italia la soglia è del 3,2% sia per la Camera sia per il Senato. Il Parlamento ha inoltre approvato un´altra modifica al suo regolamento interno per consentire ad un gruppo di continuare ad esistere, almeno per un determinato periodo di tempo, qualora dopo la sua costituzione esso scendesse al di sotto della soglia necessaria. Tuttavia, per poter essere introdotta, tale norma è accompagnata da misure che impediscono ai deputati di essere di volta in volta “prestati” a differenti gruppi politici per garantirne la costituzione e poi formare ancora nuovi gruppi. Pertanto, è stato stabilito che il Presidente, previo accordo della Conferenza dei presidenti dei gruppi politici, può autorizzare il mantenimento di un gruppo fino alla successiva seduta costitutiva del Parlamento (ossia fino alla fine della legislatura), purché i suoi membri rappresentino almeno un quinto degli Stati membri e il gruppo esista da più di un anno. E´ anche precisato che il Presidente non deve concedere questa deroga «qualora vi siano prove sufficienti per sospettare una sua applicazione abusiva». Attualmente, i diversi gruppi politici si presentano nel modo seguente: Ppe/de: 288 deputati (di cui 24 italiani) di 27 Stati membri; Pse: 217 deputati (di cui 17 italiani) di 25 Stati membri; Alde: 100 deputati (di cui 12 italiani) di 22 Stati membri; Uen: 43 deputati (di cui 13 italiani) di 6 Stati membri; Verdi/ale: 43 deputati (di cui 2 italiani) di 14 Stati membri; Gue/ngl: 41 deputati ( di cui 7 italiani) di 14 Stati membri; Ind/dem: 22 deputati (nessun italiano) di 9 Stati membri. Nei "Non iscritti", l´equivalente del "gruppo misto", sono presenti 31 deputati, di cui 3 italiani. .  
   
   
LUNEDÌ IN PLENARIA: INGRID BETANCOURT, BILANCIO 2009 E NOMADI IL PARLAMENTO EUROPEO NE CELEBRA LA LIBERAZIONE  
 
Strasburgo, 10 luglio 2008 - "Non dobbiamo abbandonare la speranza né piegarci al terrorismo, piuttosto lavorare per la pace". Con queste parole il Presidente del Parlamento europeo Hans-gert Pöttering ha aperto la seduta plenaria volgendo lo sguardo alla liberazione di Ingrid Betancourt e degli altri ostaggi nelle mani della Farc. La rappresentante franco-colombiana e´ stata invitata dallo stesso Presidente a far visita al Parlamento europeo non appena possibile. Durante i dibattiti della prima giornata, gli europarlamentari hanno discusso del progetto di bilancio per il 2009, della questione rom in Italia e del rafforzamento delle misure di tutela del consumatore riguardo gli additivi alimentari. Misure italiane per i nomadi - Acceso dibattito in Parlamento per la proposta italiana di introdurre misure che regolino la presenza dei nomadi nel territorio nazionale. Fra i molti deputati italiani che hanno preso la parola, alcuni si sono detti fortemente contrari all´eventualità di creare un database con le impronte digitali dei rom, denunciando il carattere discriminatorio e contro i dettami europei, altri hanno difeso la legittimità di un provvedimento d´urgenza e hanno stigmatizzato la natura strumentale degli attacchi al governo italiano. Durante il dibattito, Martin Schulz, eurodeputato tedesco e leader del gruppo socialista (Pse), ha comunicato di aver ricevuto rassicurazioni dal ministro degli esteri italiano Franco Frattini, già commissario europeo alla giustizia, circa il rispetto dei diritti fondamentali e delle leggi comunitarie. Budget 2009, atto primo - Dopo l´ok dei 27 ministri dell´economia degli Stati membri alla proposta di bilancio per il 2009, la palla passa ora al Parlamento europeo, cui spetta l´approvazione finale. Jutta Haug, eurodeputata tedesca del gruppo socialista (Pse) e membro della commissione parlamentare bilanci, ha proposto una relazione in cui evidenzia l´importanza di tener conto della lotta al cambiamento climatico e di garantire un testo trasparente per i cittadini europei. Il voto, previsto per martedì mattina, inizia di fatto la serie di ping pong fra Consiglio e Parlamento in vista del compromesso finale entro dicembre 2008. Poi ancora. - Gli europarlamentari hanno inoltre discusso del contenzioso Boeing/airbus in sede Omc sugli aiuti alle imprese e delle nuove regole sulla salute dei consumatori, con la proposta di un sistema più rigido in tema aromi e additivi alimentari. Giovedì 10 luglio alle ore 10. 00 il Presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy inaugurerà il semestre di presidenza francese dell´Ue. Fra gli altri punti in calendario durante la sessione, segnaliamo la liberalizzazione del mercato del gas, la proposta sulle nuove tariffe aeree, la regolamentazione delle emissioni del settore aereo, le reazioni della Banca centrale europea alle turbolenze finanziarie e il progetto "Nord Stream", il gasdotto del Mar Baltico. .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: AGEVOLARE IL TRASFERIMENTO DELLE ECOTECNOLOGIE ALLE IMPRESE  
 
Strasburgo, 10 luglio 2008 - Il Parlamento sollecita una politica Ue sulle tecnologie energetiche. Rilevando la necessità di ridurre il costo dell´energia verde, chiede un migliore trasferimento di tecnologie alle imprese e invita il settore privato a investire di più nella ricerca. Sostiene le proposte Iniziative industriali europee su energia eolica, solare e bioenergia, nonché per la cattura del carbonio e la fissione nucleare, e chiede più risorse per l´efficienza energetica e le fonti rinnovabili. Una politica europea sulle tecnologie energetiche e l´adeguatezza della sua base finanziaria sono fondamentali per conseguire gli obiettivi dell´Ue in materia di energia e cambiamento climatico entro il 2020. Adottando con 596 voti favorevoli, 85 contrari e 14 astenuti la relazione di Jerzy Buzek (Ppe/de, Pl), il Parlamento sottolinea la necessità di sviluppare e applicare tecnologie energetiche innovative, a basso costo e a basse emissioni di carbonio, l´efficienza energetica e l´energia rinnovabile, «essenziali per ridurre il costo per l´abbattimento delle emissioni e creare nuovi mercati per l´industria dell´Ue, garantendo un impegno globale per affrontare il cambiamento climatico». Rileva inoltre che tecnologie a basse emissioni possono contribuire al raggiungimento di un «nuovo accordo internazionale sul cambiamento climatico atto a sostituire il regime del protocollo di Kyoto». I deputati si rammaricano tuttavia per il fatto che il Piano strategico europeo per le tecnologie energetiche (Piano Set) si concentri soprattutto sulle misure orientate all´offerta e trascuri quelle idonee a ridurre la domanda di energia, come i risparmi di energia e l´efficienza energetica. Chiedono quindi che l´efficienza energetica occupi un posto di maggior rilievo nel Piano, «dato che si tratta del settore che vanta le più grandi potenzialità per riduzioni delle emissioni efficaci sotto il profilo dei costi nel medio periodo». Sottolineano poi che nuove tecnologie possono facilitare la diversificazione delle fonti energetiche, ridurre la domanda di energia e fornire metodi meno inquinanti e più sicuri a sostegno della sicurezza degli approvvigionamenti energetici. Agevolare il trasferimento tecnologico alle imprese e sostenere le energie pulite - Secondo i deputati, è essenziale ridurre il costo dell´energia «verde» e dare forte impulso all´innovazione nel settore energetico, migliorando il processo di trasferimento tecnologico dai centri di ricerca alle imprese, riducendo i tempi di penetrazione sul mercato e ponendo fine «all´attuale inerzia tecnologica e regolamentare», nonché migliorando l´interconnessione delle reti. Sono favorevoli alla costituzione di un gruppo direttivo di alto livello e all´introduzione di un sistema di informazione trasparente e facilmente accessibile per tali tecnologie, in particolare per le Pmi. Sollecitano inoltre il settore privato a investire maggiormente nelle attività di ricerca ed a assumersi più rischi, «essendo questa una condizione preliminare perché l´Ue possa porsi all´avanguardia in questo settore». Chiedono poi maggiori risorse a favore del partenariato con l´industria «per incoraggiare gli investimenti del settore privato nelle tecnologie a basse emissioni di carbonio», associando anche le Pmi, in particolare nell´ambito delle tecnologie per sistemi di approvvigionamento energetico diffusi. Il Parlamento chiede un maggiore supporto a favore delle tecnologie a basse emissioni di carbonio e plaude alle proposte Iniziative industriali europee (Eii), sottolineando comunque la necessità di accrescere il sostegno alla ricerca e allo sviluppo delle tecnologie che saranno necessarie nel lungo periodo, ponendo l´accento in particolare su quelle nel campo dell´energia solare, «che possono far divenire l´Europa indipendente sul piano energetico». Sostiene inoltre «con forza» le proposte Eii concernenti l´energia eolica, solare e la bioenergia, nonché la cattura, il trasporto e lo stoccaggio del biossido di carbonio, le reti elettriche e la fissione nucleare. Chiede di intensificare la ricerca nel campo dei biocombustibili e sottolinea l´importanza di sviluppare, su larga scala, la conversione di biomassa in gas per produrre idrogeno e combustibili sintetici liquidi. Inoltre, le Eii sulla fissione nucleare, secondo i deputati, dovrebbero «garantire continuità e comprendere attività di R&s sulle tecnologie di terza e quarta generazione». Un finanziamento adeguato e coordinato - I deputati invitano inoltre ad ampliare la ricerca e a rafforzare l´istruzione e la formazione. Chiedono quindi una cooperazione coordinata con gli Stati membri e ritengono che gli strumenti comunitari operanti a livello nazionale, come i Fondi strutturali, possano sostenere la ricerca, lo sviluppo e le capacità di innovazione. Ribadiscono poi che il piano Set dovrà creare capacità di ricerca e di innovazione in campo energetico su scala europea, ritenendo che «la soluzione risieda parzialmente nella creazione di strutture di ricerca europee». Invitano pertanto il Foro per la strategia europea in materia di infrastrutture di ricerca (Esfri) ad identificare le necessità europee in fatto di strutture di ricerca nel campo delle tecnologie energetiche innovative, come le tecnologie in materia di energie rinnovabili. Il Parlamento attende la comunicazione della Commissione sul finanziamento delle nuove tecnologie a basse emissioni di carbonio e delle nuove tecnologie Ccs. Ritiene che il Piano Set non dovrebbe essere finanziato attraverso la riassegnazione di finanziamenti messi a disposizione del settore energetico nell´ambito del Fp7 e del Cip, ma occorrerebbero «significative risorse aggiuntive a favore delle tecnologie nel campo dell´efficienza energetica e delle energie rinnovabili». Chiede quindi con urgenza un finanziamento e un sostegno adeguati a favore della R&s, della dimostrazione e della commercializzazione delle nuove tecnologie a basse emissioni e senza emissioni di carbonio affinché, a partire dal 2009, siano spesi «ogni anno almeno 2 miliardi del bilancio dell´Ue per sostenere tali tecnologie indipendentemente dal Fp7 e dal Cip». Infine, sollecita proposte relative a risorse supplementari nella revisione intermedia del quadro finanziario 2007-2013. .  
   
   
PARLAMENTEO EUROPEO: VERSO UN NUOVO ASSETTO DEL MERCATO DEL GAS  
 
Strasburgo, 10 luglio 2008 - Il Parlamento chiede di separare la proprietà delle attività di produzione e di trasmissione del gas oppure di affidare la rete a un gestore di trasmissione indipendente, interno all´impresa ma totalmente separato a livello contabile e societario. Intende inoltre vietare a soggetti di paesi terzi di controllare la rete di trasmissione. Propone poi di rafforzare i diritti dei consumatori e la tutela di quelli più deboli garantendo loro la sicurezza delle forniture a tariffe preferenziali. Approvando con 579 voti favorevoli, 80 contrari e 52 astensioni la relazione di Romano La Russa (Uen, It), il Parlamento si è espresso sulla direttiva relativa a norme comuni per il mercato interno del gas naturale chiedendo anzitutto che le norme stabilite dalla direttiva per il gas naturale (compreso quello liquefatto, Gnl) si applichino «in modo non discriminatorio» anche al biogas e al gas derivante dalla biomassa o a altri tipi di gas. Purché «tali gas possano essere iniettati nel sistema del gas naturale e trasportati attraverso tale sistema senza porre problemi di ordine tecnico o di sicurezza». Disaggregazione della proprietà per produzione e trasmissione (unbundling) - La legislazione vigente impone la disaggregazione giuridica e funzionale delle operazioni di rete dalle attività di approvvigionamento e generazione o di produzione. Gli Stati membri hanno rispettato tale obbligo applicando strutture organizzative diverse. Vari Stati hanno creato imprese completamente separate per la gestione della rete, mentre altri hanno costituito un’entità giuridica all’interno di un’impresa integrata. L´italia vi ha proceduto nel 2000 dando attuazione al "Decreto Letta" (si veda il background). Tuttavia, attualmente, non è possibile garantire alle imprese europee il diritto di vendere gas in tutti gli Stati membri a condizioni identiche e senza subire discriminazioni o svantaggi. In particolare, non esiste ancora in tutti gli Stati membri un accesso non discriminatorio alla rete né un livello di controlli di pari efficacia da parte dei regolatori nazionali, in quanto il vigente quadro normativo non è sufficiente. La Commissione propone quindi di operare una separazione della proprietà, la quale implica che il proprietario della rete venga designato come gestore della rete e operi indipendentemente dalle imprese di fornitura e di produzione, per risolvere nel modo più efficace l´intrinseco conflitto d´interessi connaturato alle imprese verticalmente integrate e per garantire la sicurezza degli approvvigionamenti. Tuttavia, in deroga a tale principio, propone di lasciare agli Stati membri la possibilità di istituire "gestori di sistema indipendenti" dagli interessi della fornitura e della produzione (Iso, Indipendent system operator). Per i deputati, invece, se un´impresa è integrata verticalmente, occorre dare agli Stati membri la possibilità di scegliere tra la separazione delle strutture proprietarie (unbundling proprietario) e l´istituzione di un "gestore di trasmissione indipendente" (Ito - Indipendent trasmission operator). Più in particolare, per quanto riguarda l´unbundling, i deputati propongono di vietare alla stessa persona o alle stesse persone, individualmente o congiuntamente, di controllare, direttamente o indirettamente, un´impresa che esercita l´attività di produzione o l´attività di fornitura e, al contempo, di controllare o detenere partecipazioni o esercitare diritti su un gestore di sistemi di trasmissione. E viceversa. Gli Stati membri, d´altra parte, possono concedere deroghe a condizione che i gestori dei sistemi di trasmissione non facciano parte di un´impresa verticalmente integrata. Inoltre, la stessa persona o le stesse persone non possono essere autorizzate a nominare membri del consiglio di vigilanza, del consiglio di amministrazione o degli organi che rappresentano legalmente l´impresa di un gestore di sistemi di trasmissione e a direttamente o indirettamente esercitare un controllo o detenere partecipazioni o esercitare diritti sull´attività di produzione o l´attività di fornitura. E viceversa. Un emendamento, peraltro, propone di non considerare come una stessa persona lo Stato o un altro ente pubblico o due enti pubblici separati che esercitano il controllo su un gestore di sistemi di trasmissione o un sistema di trasmissione e il controllo su un’impresa che svolge attività di produzione o attività di fornitura. Un altro emendamento, invece, vieta alla stessa persona o alle stesse persone di gestire il sistema di trasporto mediante un contratto di gestione o di esercitare influenza con qualsiasi altra modalità di non proprietà e, al contempo, di esercitare direttamente o indirettamente un controllo o detenere partecipazioni o esercitare diritti su un’impresa che svolge attività di produzione o attività di fornitura. Con un lungo emendamento approvato a larga maggioranza, poi, il Parlamento inserisce il concetto di "gestore di trasmissione indipendente". Ossia un soggetto interno all´azienda stessa ma totalmente separato a livello contabile e societario, che possieda infrastrutture e personale adeguati e che disponga «di poteri decisionali effettivi, indipendenti dall´impresa verticalmente integrata». Le società aventi funzioni di produzione o fornitura, inoltre, non possono detenere partecipazioni azionarie del gestore di trasmissione, e viceversa, né avere la facoltà di nominare responsabili della gestione o membri di organi amministrativi del gestore di trasmissione, né tanto meno di prendere parte agli organi decisionali. Il Consiglio dei Ministri, nel frattempo, ha raggiunto un accordo di massima su tale questione che, pur esplicitando la preferenza per "l´unbundling proprietario" e non escludendo il ricorso a "gestori di sistema indipendenti" (Iso, Indipendent system operator), prevede anche la possibilità per le aziende integrate verticalmente di non vendere la proprietà della rete e di ricorrere a un "gestore di trasmissione indipendente" (Ito, Indipendent Transmission Operator) interno all´azienda stessa ma totalmente separato a livello contabile e societario. Per il Consiglio, questo sistema va applicato sia al mercato del gas sia a quello dell´elettricità. Per quest´ultimo, invece, il Parlamento ha proposto di procedere unicamente all´unbundling proprietario. Facendo proprio un emendamento di Pse, Alde e Uen (403 sì, 287 no e 11 astensioni), l´Aula chiede alla Commissione di presentare - entro cinque anni dall´entrata in vigore della direttiva - una relazione dettagliata che permetta di valutare se la creazione di un unico gestore di sistemi di trasmissione europeo «è fattibile», valutandone i costi e i benefici nel rispetto dell´integrazione del mercato come anche del funzionamento sicuro ed efficiente delle rete di trasmissione. L´obiettivo sarebbe di garantire la sicurezza degli approvvigionamenti e il buon funzionamento del mercato interno del gas. Infine, accoglie la proposta della Commissione di vietare il controllo di una o più persone di paesi terzi sui sistemi di trasmissione o sui gestori di sistemi di trasmissione. Suggeriscono tuttavia di prevedere la possibilità di deroghe in virtù di accordi conclusi con paesi terzi finalizzati a instaurare un quadro comune per gli investimenti nel settore energetico e ad aprire il mercato di uno Stato terzo alle imprese comunitarie. Obblighi di servizio pubblico e tutela dei consumatori, soprattutto dei più vulnerabili - L´attuale normativa prevede che, nel pieno rispetto delle pertinenti disposizioni del trattato, gli Stati membri possono, nell´interesse economico generale, imporre alle imprese che operano nel settore del gas obblighi relativi al servizio pubblico concernenti la sicurezza, compresa la sicurezza degli approvvigionamenti, la regolarità, la qualità e il prezzo delle forniture, nonché la tutela dell´ambiente, compresa l´efficienza energetica e la protezione del clima. I deputati chiedono di sopprimere il riferimento al prezzo delle forniture tra le considerazioni degli obblighi di servizi pubblico, per insistere invece sulla tutela dei clienti più vulnerabili. A questi ultimi, secondo i deputati, gli Stati membri devono assicurare un´adeguata protezione comprendente misure idonee a permettere loro di evitare l´interruzione delle forniture, anche attraverso particolari condizioni di pagamento. Un altro emendamento chiede agli Stati membri di adottare misure adeguate per affrontare la povertà energetica mediante piani d´azione nazionali allo scopo di assicurare che il numero di persone in situazione di povertà energetica diminuisca in termini reali. Tali misure, è precisato, potranno comprendere prestazioni a titolo dei regimi previdenziali e un sostegno ai miglioramenti in termini di efficienza energetica e alla produzione di energia ai prezzi più bassi possibili. La Commissione dovrà fornire orientamenti per monitorare l´incidenza di tali misure sulla povertà energetica e sul funzionamento del mercato. La definizione di povertà energetica dovrà essere elaborata a livello nazionale. In forza alla direttiva vigente gli Stati membri devono attuare misure idonee a realizzare gli obiettivi della coesione economica e sociale. I deputati precisano che tali misure devono mirare a ridurre il costo del gas fornito a clienti civili a basso reddito e garantire le stesse condizioni a clienti che vivono in zone isolate, nonché gli obiettivi della tutela ambientale. Queste, è anche specificato, possono includere misure di efficienza energetica e di gestione della domanda e misure per combattere il cambiamento climatico e garantire la sicurezza dell´approvvigionamento. Possono anche comprendere, in particolare, la concessione di incentivi economici adeguati, facendo eventualmente ricorso a tutti gli strumenti nazionali e comunitari esistenti per la manutenzione e costruzione della necessaria infrastruttura di rete, compresa la capacità di interconnessione. Inoltre, il Parlamento propone di rafforzare i diritti dei consumatori, soprattutto in materia di informazione sulle tariffe, sull´eventuale possibilità di rescindere il contratto «senza alcuna penalizzazione» e sull´indennizzo e sulle modalità di rimborso in caso di servizio di qualità inferiore a quanto concordato. Vanno poi garantite le informazioni sui diritti dei consumatori, in fattura o sui siti web, sui loro consumi effettivi e sulle possibilità di ricorso. Ai clienti va inoltre data la possibilità di cambiare fornitore senza «sostenere spese». Gli Stati membri, secondo i deputati, devono anche provvedere affinché tutti i clienti abbiano il diritto di essere riforniti di gas da un fornitore, purché quest´ultimo sia d´accordo, a prescindere dallo Stato membro in cui opera. A tale riguardo, gli Stati membri dovranno adottare tutte le misure necessarie affinché le imprese riconosciute come fornitrici in un altro Stato membro possano approvvigionare i loro cittadini senza dover ottemperare a ulteriori condizioni. Più in generale, accogliendo degli emendamenti del Pse, l´Aula chiede agli Stati membri di istituire degli sportelli unici «per assicurare che i consumatori abbiano accesso a tutte le informazioni necessarie per quanto riguarda i loro diritti, la legislazione vigente e gli strumenti di ricorso a loro disposizione in caso di controversia». Infine, viene imposto alle autorità nazionali di regolamentazione di predisporre servizi reclami indipendenti e sistemi alternativi di ricorso quali un mediatore indipendente dell´energia o un organismo dei consumatori. Per promuovere l´efficienza energetica, inoltre, un emendamento chiede alle autorità nazionali di regolamentazione di incaricare le imprese di gas naturale a introdurre formule tariffarie «che aumentino per i maggiori livelli di consumo», e di sostenere l’introduzione di misure miranti a ottimizzare l’uso del gas, particolarmente nelle ore di punta. Tali formule tariffarie, combinate con l’introduzione di contatori e reti intelligenti, dovranno promuovere un comportamento di efficienza energetica e i costi più bassi possibili, in particolare quelli che soffrono di povertà energetica. Solidarietà e cooperazione regionale - In forza all´attuale normativa, gli Stati membri devono garantire il controllo della sicurezza degli approvvigionamenti, in particolare, per quanto riguarda l´equilibrio tra domanda e offerta sul mercato nazionale, il livello della domanda attesa in futuro e delle scorte disponibili, la prevista capacità addizionale in corso di programmazione o costruzione, nonché la qualità e il livello di manutenzione delle reti, come pure le misure per far fronte ai picchi della domanda e alle carenze di uno o più fornitori. Il Parlamento accoglie la proposta della Commissione intesa a incentivare la collaborazione degli Stati membri per promuovere la solidarietà regionale e bilaterale, al fine di proteggere la sicurezza dell´approvvigionamento di gas naturale del mercato interno. Precisa, tuttavia, che nel fare ciò occorre evitare di imporre «un onere eccessivo ai soggetti operanti sul mercato». Tale cooperazione, in ogni caso, potrà riguardare situazioni che comportano una grave perturbazione dell´approvvigionamento che colpisce uno Stato membro e comprende il coordinamento delle misure di emergenza nazionali, l´individuazione e, se del caso, lo sviluppo o l´ammodernamento delle interconnessioni delle reti di elettricità e di gas naturale, nonché le condizioni e le modalità pratiche dell´assistenza reciproca. In merito alla cooperazione regionale, un emendamento chiede alle autorità di regolamentazione degli Stati membri di collaborare tra di loro «per armonizzare la configurazione del mercato» e integrare i mercati nazionali quanto meno a uno o più livelli regionali «come primo passo intermedio verso un mercato interno pienamente liberalizzato». In particolare, dovrebbero promuovere la cooperazione dei gestori delle reti a livello regionale e facilitare l´integrazione a livello regionale «al fine di creare un mercato interno competitivo, di agevolare l´armonizzazione dei rispettivi quadri giuridici, normativi e tecnici, e innanzitutto di integrare le "isole del gas" che persistono nell’Unione europea». Gli Stati membri dovrebbero inoltre promuovere la cooperazione delle autorità nazionali di regolamentazione a livello transfrontaliero e regionale. Background - il gas in Italia e in Europa - Il consumo interno lordo di energia in Italia ha registrato dal 2002 al 2007 un aumento medio annuo dello 0,5%, passando da 188 Mtep a 194 Mtep (milioni di tonnellate equivalenti petrolio). La quota del gas naturale sui consumi energetici del paese è passata dal 31% del 2002 al 36% del 2007. Il gas naturale ha rappresentato la fonte combustibile fossile interessata dalla crescita più rapida, con un aumento medio annuo pari al 3,8%. Il consumo di gas naturale dal 2002 al 2007 è passato da 70,5 miliardi di metri cubi a 84,9 miliardi nel 2007. Circa il 66% di tale crescita è dovuta allo sviluppo nel settore della produzione termoelettrica, con un incremento complessivo del 51% (da 22,6 miliardi di metri cubi nel 2002 a 34,1 miliardi di metri cubi nel 2007). Nello stesso periodo, il consumo relativo al settore residenziale e commerciale ha registrato una crescita contenuta ma costante con un aumento pari a 3,1 miliardi di metri cubi, raggiungendo 28,5 miliardi nel 2007 (stime). Il settore industriale e gli altri settori minori - con 21,4 miliardi di metri cubi - hanno invece complessivamente conosciuto una sostanziale stabilità tra il 2002 ed il 2007. La crescita della domanda di gas naturale dal 2002 al 2007 è stata soddisfatta facendo ricorso in modo consistente alle importazioni, che sono cresciute da circa 59 a circa 74 miliardi di metri cubi. Il ruolo delle importazioni sulle disponibilità complessive nel periodo è così passato, al netto dello stoccaggio, dall´80% all´88%. Snam Rete Gas è il principale operatore nel trasporto e dispacciamento del gas naturale in Italia ed e’ l’unico operatore italiano che svolge il servizio di rigassificazione di gas naturale liquefatto (Gnl). Il sistema di trasporto del gas ha un’estensione complessiva di oltre 33. 00 chilometri, di cui 31. 081 di proprietà di Snam Rete Gas, che utilizza 10 centrali di compressione con lo scopo di aumentare la pressione del gas nelle condotte e riportarla al valore necessario per assicurarne il flusso. Dal dicembre 2001 Snam Rete Gas è quotata alla Borsa di Milano e i suoi principali azionisti (ad aprile 2008) sono Eni (50,03%), Investitori Istituzionali (29,74%), Investitori Retail (8,14%), Banca d´Italia (2,1%). Snam Rete Gas possiede il 9,99% di azioni proprie. Il quadro normativo nel quale opera Snam Rete Gas trae origine in via preliminare dal D. Lgs n. 164/00 (Decreto Letta) che, recependo nell’ordinamento italiano la Direttiva 98/30/Ce (prima direttiva gas), ha essenzialmente introdotto l’obbligo di separazione societaria delle attività di trasporto e dispacciamento del gas naturale da tutte le altre attività del settore del gas. Più in particolare, il decreto prevede la liberalizzazione e lo sviluppo della concorrenza nelle attività di importazione, produzione e vendita del gas e la regolamentazione delle attività di trasporto e dispacciamento, stoccaggio e distribuzione, in modo che tali servizi siano resi ai terzi a parità di condizioni e a tariffe regolamentate. Prevede inoltre la separazione societaria delle attività di trasporto, dispacciamento e distribuzione di gas naturale da tutte le altre attività del settore del gas e l’accesso alle reti di trasporto e distribuzione, agli stoccaggi di rigassificazione e agli stoccaggi a condizioni trasparenti e non discriminatorie, a favore dei clienti che ne hanno fatto richiesta. Tenuto conto del mancato recepimento della seconda direttiva gas adottata a livello Ue (n. 55/30/Ce), L’autorità’ per l’Energia Elettrica e il Gas ha emanato la Delibera n. 11/07 sugli “Obblighi di separazione amministrativa e contabile (unbundling) per le imprese operanti nei settori dell’energia elettrica e il gas”. La Delibera ha disciplinato ex novo la materia richiamandosi alle disposizioni della direttiva Ue ed inserendo un´ulteriore forma di separazione, il cosiddetto unbundling funzionale, che prevede l´affidamento dell’esercizio delle attività ritenute essenziali per la liberalizzazione a un gestore indipendente. Secondo dati pubblicati dalla Commissione europea, i principali operatori sul mercato del gas italiano sono Eni 43,9%, Gruppo Enel 15,4%, Gruppo Edison 7,7%, Gruppo Aem 2,6%, Gruppo Hera 2,5%, E. On 1,5% e Gaz de France 1,5%. La Stogit (100% Eni) opera nelle attività di stoccaggio, mentre Italgas (100% Eni) detiene il 32% del mercato della distribuzione, operando in un regime di unbundling amministrativo e contabile dal 1999. A livello europeo, il gas naturale rappresenta il 24% del mix energetico e partecipa a un quinto della produzione elettrica. La domanda di gas è cresciuta del 35% negli ultimi 10 anni, ma solo il 37% del gas è prodotto negli Stati membri, mentre le importazioni riguardano circa il 63%. I principali paesi fornitori dell´Unione europea sono la Federazione russa (29%), la Norvegia (17%), l´Algeria (13%), la Nigeria e il Qatar (ciascuno 1%). .  
   
   
RUSSIA, CHIUDE AZIENDA DI MONOPOLIO ELETTRICO  
 
 Mosca, 10 luglio 2008 - Il monopolio di Stato per l´energia elettrica chiude. Lo rivela l´agenzia Ria Novosti, riportando le riforme nel settore che la Russia metterà in atto in questi giorni. I cambiamenti sono volti ad attrarre investimenti nel settore dell´energia elettrica in Russia e a stabilire un mercato competitivo nel settore. Gli azionisti del Sistema Unificato per l´Energia hanno votato già in ottobre scorso per la riorganizzazione della holding in modo da terminare lo status di monopolio. Il mercato russo dovrebbe essere liberalizzato completamente entro il 2011. Sei aziende offshore e 14 generatori elettrici regionali sono già stati tolti dal monopolio; inoltre, tutti i generatori idroelettrici sono stati integrati nella Hydroogk, che è stata ribattezzata Rushydro in giugno. Sono stati creati anche distributori di energia indipendenti, di cui la holding maggiore, la Federal Grid Company, gestirà la rete nazionale russa, che comprende più di 154. 000 km di cavi elettrici. .  
   
   
IL COMMERCIO TRA L´UE E I PAESI MEDITERRANEI  
 
Bruxelles, 10 Luglio 2008 - Le relazioni commerciali tra l´Ue e i paesi vicini del sud del Mediterraneo (Med) sono regolati dal partenariato euro-Mediterraneo (processo di Barcellona) dal novembre 1995. I paesi partner sono l´Algeria, l´Egitto, Israele, la Giordania, il Libano, il Marocco, la Siria, la Tunisia, l´Autorità della Palestina e la Turchia. Nel 2007, le esportazioni dell´Ue verso i paesi Med hanno raggiunto i 120 miliardi di euro, ossia il 9,7 per cento del totale delle esportazioni comunitarie mentre le importazioni hanno rappresentato il 7,5 per cento, per un totale di 107 miliardi di euro. Dalla metà degli anni 90, le esportazioni dell´Ue verso i paesi Med sono aumentate in media di 8 punti percentuali, soprattutto con la Cisgiordania e Gaza, poi con la Tunisia, il Marocco, la Giordania e l´Algeria. La categoria più importante delle esportazioni Ue è costituita da prodotti manufatti (80 per cento del totale) mentre il 47 per cento delle esportazioni dei paesi Med è destinata all´Ue, con un aumento del 10 per cento all´anno dal 1999. In dieci anni, queste esportazioni sono raddoppiate, soprattutto dalla Turchia e dall´Algeria. La parte preponderante è costituita dai combustibili (il 22 per cento) seguiti dal textile (18,3 per cento), poi i macchinari per i trasporti (17,5 per cento). La Turchia occupa una posizione particolare sia per il suo statuto di paese candidato all´adesione e soprattutto per il suo peso demografico. Il deficit commerciale dei paesi Med sta diminuendo progressivamente, dal 20 per cento negli anni 90, si è ridotto oggi al 7 per cento. L´ue ha concluso con ognuno di questi partner degli accordi di associazione tutti entrati in vigore, eccetto quello con la Siria. Questi accordi prevedono una liberalizzazione progressiva del commercio per tutti i prodotti industriali e l´accesso ad una franchigia per l´80% dei prodotti agricoli. Anche se la maggiore parte di questi paesi sta progredendo verso l´integrazione economica, l´Africa del nord rimane il mercato regionale meno integrato del mondo e gli investimenti europei presentano ancora un livello molto inferiore a ciò che potrebbe essere. .  
   
   
IERI A BUCAREST LA FIRMA DELL’INTESA CHE COINVOLGE LA TOSCANA E ALTRE REGIONI CON IL FONDO SOCIALE EUROPEO INIZIATIVE CONTRO LO SFRUTTAMENTO  
 
Firenze, 10 luglio 2008 - Prevenire il traffico di persone attraverso forme di cooperazione fra regioni e paesi europei e favorire l’inserimento, sociale e lavorativo, delle vittime della tratta. Questo l’obiettivo del protocollo d’intesa firmato ieri a Bucarest, in Romania, dalla Regione Toscana insieme alle Regioni Piemonte, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Marche, Sicilia e alle Province autonome di Trento e Bolzano. Gli altri firmatari sono il ministero del lavoro, della famiglia e delle pari opportunità della Romania, il dipartimento per le pari opportunità della presidenza del consiglio dei ministri e il ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali italiani. L’intesa parte dalla constatazione che la Romania è paese di origine di molte delle vittime della tratta, nella maggior parte dei casi donne o ragazzi, vittime di violenza e sfruttamento a fini sessuali,! mentre l’Italia è un paese di destinazione e transito. «Grazie al Fondo sociale europeo - spiega l’assessore all’istruzione, formazione e lavoro Gianfranco Simoncini - è possibile mettere in campo una serie di interventi che, utilizzando lo strumento della cooperazione transnazionale, aiutino ad estirpare e prevenire il fenomeno, così come previsto dalla carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, da una serie di atti delle Nazioni Unite e di altri organismi nazionali e internazionali. Anche la Toscana è interessata al triste fenomeno della tratta: ci proponiamo allora di collaborare con le altre regioni per dare a queste persone l’opportunità di inserirsi nel mercato del lavoro regolare, aiutandole così a creare le basi per sottrarsi o non cadere vittima del traffico clandestino di persone». Nell’intesa di Bucarest vengono evidenziate le linee di fondo che serviranno poi per l’attuazione di interventi co! ncreti, che potranno essere finanziati grazie alle misure del Fondo sociale europeo per il periodo 2007-2013. Il Fondo sociale europeo infatti prevede iniziative per l’inclusione sociale delle vittime della tratta e per il loro inserimento nel mercato del lavoro. Fra le iniziative, che potranno essere gestite con il coinvolgimento del governo romeno, scambi di esperienze e informazioni e la promozione di studi comparativi. L’apporto del Fondo sociale europeo nel sostegno alle vittime della tratta è stato al centro di una tavola rotonda che ha preceduto, oggi a Bucarest, la firma del protocollo d’intesa. .  
   
   
BULGARIA, SECONDO POSTO IN UE PER CALO DISOCCUPATI  
 
Sofia, 10 luglio 2008 - La Bulgaria ha registrato la seconda migliore diminuzione del tasso di disoccupazione nei membri dell´Unione Europea durante il 2007, afferma in questi giorni Reporter. Gr. Lo ha confermato l´Eurostat, secondo cui il tasso di disoccupazione nel periodo considerato sarebbe calato dal 7,1 al 5,7 per cento. .  
   
   
SLOVENIA, BORSA DI LUBIANA DIFFERENZIA I MERCATI  
 
Lubiana, 10 luglio 2008 - La Borsa di Lubiana procede ad una ristrutturazione delle operazioni commerciali: azioni, bond, voucher d´investimento, fondi d´investimento e derivativi avranno divisioni separate per gli scambi di Borsa. Lo rivela Reporter. Gr. Per quanto riguarda il mercato azionario, le azioni saranno suddivise da un sistema tripartito: top (blue chips), standard ed entry. La revisione è studiata per migliorare la trasparenza del mercato e mantenersi aggiornati alle tendenze sui mercati azionari d´Europa e determinerà anche alcuni cambiamenti sugli indici di borsa. .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: UN CODICE DI CONDOTTA MONDIALE PER LA TRASPARENZA DEI FONDI SOVRANI  
 
Strasburgo, 10 luglio 2008 - Il Parlamento sottolinea che i fondi sovrani non hanno provocato alcuna turbativa dei mercati dei capitali, ma ritiene che la loro mancanza di trasparenza non consenta di comprenderne strutture e motivazioni. Invita quindi a definire un codice di condotta mondiale in materia. Chiede poi un´azione coordinata a livello Ue, il monitoraggio delle attività dei fondi sovrani e un´analisi degli strumenti Ue per reagire a problemi di proprietà nonché del funzionamento dei mercati finanziari mondiali. Approvando una risoluzione con 661 voti favorevoli, 11 contrari e 23 astenuti, il Parlamento sottolinea che i fondi sovrani - veicoli di investimento di proprietà dei governi che impiegano fondi statali in eccedenza «attivi da oltre 50 anni sui mercati finanziari mondiali» - non hanno provocato «alcuna turbativa dei mercati dei capitali». Ritiene però che la loro struttura, le loro dimensioni e la loro rapida crescita richiedano un´accurata analisi del loro ruolo e della loro influenza. Riconoscendo infatti che le impostazioni in materia di trasparenza e governance mostrano divergenze, il Parlamento si dice preoccupato del fatto che la mancanza di trasparenza di taluni fondi sovrani «possa non consentire di comprenderne adeguatamente strutture e motivazioni». Chiede quindi di riconoscere che la trasparenza e la diffusione delle informazioni come principio fondamentale per l´instaurazione di condizioni di reale parità e per il buon funzionamento dei mercati in generale. Sottolineando l´esistenza di varie iniziative, a livello nazionale o nelle sedi internazionali, per una maggiore trasparenza e una migliore governance, invita la Commissione a collaborare strettamente con l´Fmi e l´Ocse alla definizione di un codice di condotta mondiale. I deputati chiedono poi di valutare il margine di manovra di cui le istituzioni europee dispongono per verificare le possibili opzioni per un´azione coordinata a livello di Ue, «che è essenziale per gli interessi dell´Ue e per il buon funzionamento del mercato interno». Accolgono favorevolmente la comunicazione della Commissione del 27 febbraio 2008 sui fondi sovrani, che riafferma l´importanza di mercati aperti e il suo impegno per una soluzione globale, ma ritengono che essa debba essere considerata «come un primo passo». La Commissione dovrebbe pertanto monitorare le attività dei fondi sovrani svolgendo il suo ruolo di coordinamento «al fine di garantire che le iniziative nazionali non vadano contro l´impegno di apertura agli investimenti e non mettano in pericolo la posizione dell´Ue sui mercati mondiali». Chiedono poi di condurre un´analisi approfondita del funzionamento dei mercati finanziari mondiali e di definire e promuovere una «forte visione» dell´Ue su quali dovrebbero essere i principi e le regole che guidano il funzionamento di tali mercati. Chiedono alla Commissione di «applicare, se del caso, il principio di reciprocità». Sottolineando che la struttura proprietaria dei fondi sovrani li pone al di fuori del campo di applicazione della regolamentazione europea dei mercati finanziari, i deputati invitano a condurre un´analisi degli strumenti di cui l´Ue dispone - ad esempio obblighi di trasparenza, diritti di voto, diritti degli azionisti e "golden share" - per poter reagire nel caso di problemi di proprietà. Infine, il Parlamento si dichiara preoccupato per i prezzi del petrolio e per le loro conseguenze sul tasso di cambio euro/dollaro, poiché i proventi del petrolio sono spesso reinvestiti attraverso fondi sovrani in attività denominate in euro e in generale nei mercati nella zona dell´euro. .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, BCE: I TASSI D’INTERESSE NON COMPROMETTANO LA CRESCITA  
 
Strasburgo, 10 luglio 2008 - Apprezzando l’operato della Bce nel 2007, specie nel far fronte alla crisi dei subprime, il Parlamento sollecita la creazione di un quadro Ue per la sorveglianza finanziaria. Rileva poi che ogni ulteriore aumento dei tassi di interesse dovrebbe essere effettuato con cautela per non compromettere la crescita economica, ma gli Stati membri devono attuare riforme strutturali. Chiedendo maggiore coordinamento in materia di cambi, esorta decisioni più trasparenti in seno alla Bce. Approvando con 501 voti favorevoli, 83 contrari e 78 astensioni la relazione di Olle Schmidt (Alde/adle, Se) sul rapporto annuale della Banca centrale europea (Bce) per il 2007, il Parlamento constata anzitutto - «con soddisfazione» - che a dieci anni dal varo dell’Unione economica e monetaria (Uem) sia la Bce sia l’euro «godono di rispetto e accettazione generale sul panorama economico mondiale» e osserva come l’euro «abbia acquistato pregio di valuta globale quasi al pari del dollaro americano». Rammenta inoltre che il Trattato distingue esplicitamente tra gli obiettivi della Bce in materia di stabilità dei prezzi e quelli di sostegno alle politiche economiche generali. Obiettivi che, per i deputati, «non possono essere semplicemente considerati surrogabili». Evidenzia poi «l´importanza dell´indipendenza della Bce» nell´assolvere questo duplice incarico. Tassi d’interesse, inflazione e parità euro/dollaro - Alla luce della recente correzione della crescita attesa, il Parlamento sottolinea che, «qualsiasi ulteriore aumento dei tassi di interesse dovrebbe essere effettuato con cautela per non compromettere la crescita economica». Osserva peraltro che, al fine di sostenere la ripresa economica, gli Stati membri devono attuare le riforme strutturali e le attività d´investimento necessarie. Riconoscendo poi la crescente spinta verso l´alto dell´inflazione, alla quale contribuiscono in particolare i prezzi dei prodotti alimentari e dell´energia, chiede alla Bce di intensificare il dialogo con le banche centrali nazionali su tale questione «al fine di richiamare una forte attenzione sulla stabilità dei prezzi a livello globale». Nel prendere atto dell´apprezzamento dell´euro rispetto al dollaro americano, i deputati rilevano l´obiettivo della stabilità dei prezzi ma, al contempo, riconoscono che cambiamenti repentini e notevoli nel tasso di cambio della moneta unica «non dovrebbero ostacolare la capacità della Bce di gestire la propria politica monetaria, di fronte a una causa di inflazione o, in alternativa, difficili prospettive di crescita per i paesi che dipendono dall´esportazione». Invitano quindi la Bce a seguire da vicino tali sviluppi e, se del caso, a adottare le misure necessarie, mentre l’Eurogruppo, la Commissione e la stessa Bce dovrebbero rafforzare il coordinamento delle loro azioni nel settore della politica sui tassi di cambio. Un quadro Ue per la sorveglianza finanziaria - In merito alla stabilità finanziaria, i deputati riconoscono «l’eccellente operato» della Bce nella gestione delle perturbazioni dei mercati finanziari scatenate dalla crisi dei mutui sub-prime americani, come l´immissione di liquidità sul mercato di un importo pari a 95 miliardi di euro mediante asta a tasso fisso al 4% che, assieme ad altre operazioni «ha centrato l’obiettivo di stabilizzare i tassi di interesse a brevissimo termine». Tali interventi, a loro parere, sono un’ulteriore testimonianza del valore di una politica monetaria comune prevista dalla Bce mirante a stabilizzare l’economia in periodi di instabilità. Vista la crescente complessità degli strumenti finanziari e la scarsa trasparenza delle esposizioni degli istituti finanziari, il Parlamento sottolinea la necessità di istituire un quadro Ue per la sorveglianza finanziaria, che preveda anche il coinvolgimento della Bce, e invita l´Eurogruppo a rafforzare le sue competenze e il coordinamento nell´ambito delle questioni relative alla regolamentazione e alla supervisione dei mercati finanziari. Esorta inoltre la Bce ad analizzare e valutare le conseguenze della crisi finanziaria e a verificare se dispone degli strumenti adeguati a gestire una crisi finanziaria transfrontaliera in Europa e di quali poteri necessiti al fine di migliorare la vigilanza macroprudenziale nell´area dell´euro. Evidenzia poi le accresciute esigenze di cooperazione fra banche nazionali e autorità di vigilanza «allo scopo di sostenere la stabilità dei mercati finanziari», visto in particolare il crescente livello di integrazione dei sistemi finanziari. Trasparenza e processi decisionali efficaci - Il Parlamento rammenta il costante appello ad una maggiore trasparenza in seno alla Bce e si compiace dei miglioramenti in tale settore già posti in essere e chiede alla Bce di fornirgli e rendere pubblico un resoconto annuale delle misure adottate per migliorare le sue prestazioni. Per i deputati, dovrebbe anche illustrare con chiarezza se il consenso in merito alle decisioni prese è stato raggiunto agevolmente oppure con maggiori difficoltà dovute al permanere di opinioni divergenti. I deputati esortano poi la Bce a presentare le proprie idee di riforma strutturale del Consiglio direttivo, visto che a partire dal 1° gennaio 2009 il numero di governatori dovrebbe essere superiore a 15. Osservano peraltro «la crescente urgenza» di riforme, dato il costante aumento del numero dei paesi partecipanti all´area dell´euro. E, in proposito, sostengono il suggerimento della Bce di considerare il peso economico degli Stati membri partecipanti come «fattore preponderante in vista della rotazione dei diritti di voto» e, a fini di efficienza, di «restringere il numero dei membri dotati di potere decisionale». Una sola voce nei forum internazionali - Il Parlamento sostiene un potenziamento dello sviluppo dell´area dell´euro che si esprima all´unisono nei forum internazionali. Osservando una solida ascesa nello status dell´euro quale valuta di levatura internazionale, rileva infatti che la rappresentanza dell´Ue sul fronte degli affari economici e monetari nelle sedi internazionali «non rispecchia adeguatamente il reale peso economico dell´area dell´euro». E ciò, per i deputati, può rappresentare «un ostacolo alla capacità di influire in maniera più significativa sulle questioni finanziarie in ambito internazionale». Pertanto esortano misure concrete necessarie a istituire una rappresentanza unitaria dell´area dell´euro in seno alle istituzioni finanziarie internazionali quali il Fmi. Background – dati economici 2007 citati dalla relazione - - il Pil dell’area dell’euro è cresciuto del 2,6 % (a fronte di un incremento del 2,7 % registrato nel 2006); - il tasso di inflazione si è assestato al 2,1% rispetto al 2,2% del 2006 «malgrado il contesto economico fosse caratterizzato da notevoli pressioni al rialzo dei prezzi»; - la Bce ha apportato ulteriori adeguamenti ai tassi di interesse nel 2007 fino a raggiungere il 4,0% di giugno da un tasso pari al 3,5% del dicembre 2006, mantenendo invariato tale livello nel corso del secondo semestre, - il tasso di cambio dell’euro si è apprezzato del 6,3% in termini nominali reali, e tale apprezzamento è stato particolarmente pronunciato nei confronti del Dollaro americano (11,8%), - la prevista crescita dell´inflazione nell´area dell´euro ad una percentuale variabile fra il 2,0% e il 3,0% nel corso del 2008, essenzialmente sulla scia dell´attuale tendenza al rialzo dei prezzi delle materie prime, cui farà seguito una diminuzione ad un valore più moderato oscillante fra l´1,2% e il 2,4% nel 2009. .  
   
   
AMMONTARE DI BTP IN EMISSIONE  
 
 Roma, 10 luglio 2008 - Il Mef, facendo seguito al comunicato stampa del 7 luglio 2008, comunica l´ammontare dei Btp che verranno offerti nell´asta del prossimo 14 luglio: - Buoni del Tesoro Poliennali quinquennali 15 aprile 2008/2013 quinta tranche: 3. 000 milioni di euro quindicennali 1º febbraio 2008/1º agosto 2023 quarta tranche: 1. 500 milioni di euro .  
   
   
ABI: CONFERMATO FAISSOLA ALLA PRESIDENZA ELETTI ANCHE IL NUOVO CONSIGLIO E COMITATO ESECUTIVO. QUATTRO VICEPRESIDENTI: ALESSANDRO AZZI, GIOVANNI BERNESCHI, MARIO SARCINELLI, CAMILLO VENESIO  
 
Roma, 10 luglio 2008 - Il Consiglio dell’Abi, che si è riunito ieri dopo l’Assemblea annuale, ha confermato Corrado Faissola presidente dell’Associazione per il prossimo biennio, secondo mandato consecutivo. Il Consiglio ha anche eletto quattro vicepresidenti e il nuovo Comitato Esecutivo. I vicepresidenti sono: Alessandro Azzi (Presidente Federcasse), Giovanni Berneschi (Presidente Banca Carige), Mario Sarcinelli (Presidente Dexia Crediop) e Camillo Venesio (Amministratore Delegato Banca del Piemonte). Il nuovo Comitato esecutivo è composto dai vicepresidenti e da: Luigi Abete (Presidente Banca Nazionale del Lavoro), Giovanni Bazoli (Presidente del consiglio di sorveglianza Intesa San Paolo), Franco Caleffi (Direttore generale Federcasse), Lauro Costa (Presidente Banca delle Marche), Pierluigi Fabrizi (Presidente Cartasì), Giuseppe Ghisolfi (Presidente Cassa di Risparmio di Fossano), Gianfranco Gutty (Vice Presidente vicario Unicredit), Fabio Innocenzi (Consigliere delegato e vicepresidente del consiglio di gestione Banco Popolare), Carmine Lamanda (Senior Executive Vice President Unicredito Italiano), Guido Leoni (Amministratore delegato Banca Popolare dell’Emilia Romagna), Giulio Magagni (Presidente Iccrea Holding), Roberto Mazzotta (Presidente Banca Popolare di Milano), Pietro Modiano (Direttore generale vicario Intesa San Paolo), Giuseppe Mussari (Presidente Banca Monte dei Paschi di Siena), Alberto Nagel (Consigliere delegato Mediobanca), Roberto Nicastro (Vice direttore generale Unicredit), Corrado Passera (Consigliere delegato e Ceo Intesa San Paolo), Antonio Patuelli (Presidente Cassa di Risparmio di Ravenna), Giovanni Pirovano (Direttore generale Banca Mediolanum), Alessandro Profumo (Amministratore delegato Unicredit), Guido Rosa (Presidente Aibe), Enrico Salza (Presidente del consiglio di gestione Intesa San Paolo), Maurizio Sella (Presidente Banca Sella Holding), Corrado Sforza Fogliani (Presidente Banca di Piacenza), Flavio Trinca (Presidente Veneto Banca Holding), Antonio Vigni (Direttore generale Banca Monte dei Paschi di Siena), Emilio Zanetti (Presidente del consiglio di gestione Unione di Banche Italiane). Il nuovo Consiglio dell’Abi, eletto oggi dall’Assemblea, è composto dal Presidente, dai Vice Presidenti, dai membri del Comitato esecutivo e da: Giampiero Auletta Armenise (Consigliere delegato Unione di Banche Italiane), Franco Bellei (Vice Presidente Unicredit), Lino Benassi (Presidente Banca Italease), Aureliano Benedetti (Presidente Banca Cr Firenze), Giovanni Boccolini (Dirigente responsabile di divisione Intesa San Paolo), Jean-laurent Bonnafé (Amministratore delegato Banca Nazionale del Lavoro), Fabio Borghi (Presidente Mps Banca Personale), Graziano Caldiani (Condirettore generale Unione di Banche Italiane), Francesco Gaetano Caltagirone (Vice Presidente Banca Monte dei Paschi di Siena), Filippo Cavazzuti Pagina 2 di 2 (Presidente Cassa di Risparmio in Bologna), Giorgio Clementi (Vice Presidente vicario Federcasse), Vittorio Coda (Presidente del Consiglio di gestione Banca Popolare), Nereo Dacci (Amministratore Delegato Banco di Desio e della Brianzia), Nicola D’anselmo (Direttore generale Bnp Paribas – succursale in Italia), Antonio De Martini (Presidente Assifact), Antonio De Simone (Presidente Banca di Credito Popolare), Augusto Dell’erba (Presidente Iccrea Banca), Elio Faralli (Presidente Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio), Ariberto Fassati (Presidente Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza), Giorgio Ferrari (Presidente Credito Emiliano), Mario Fertonani (Presidente Unicredit Corporate Banking), Aldighiero Fini (Presidente Banca Toscana), Vittorio Fini (Vice Presidente Banca Popolare dell’Emilia Romagna), Miro Fiordi (Direttore Generale Credito Valtellinese), Donato Formisano (Presidente Banca Popolare del Cassinate), Carlo Fratta Pasini (Presidente del Consiglio di sorveglianza Banco Popolare), Fabio Gallia (Direttore generale Banca Nazionale del Lavoro), Valentino Ghelli (Presidente Linea), Francesco Giacomin (componente del comitato esecutivo Unicredit), Dino Piero Giarda (Vice Presidente Vicario del consiglio di sorveglianza Banco Popolare), Lorenzo Gorgoni (componente del consiglio di amministrazione Monte dei Paschi di Siena), Giuliano Ioni (Presidente Cassa di risparmio di Rimini), Marco Jacobini (Amministratore delegato Banca Popolare di Bari), Germano Lucchi (Presidente Unibanca), Giuliano Malacarne (Direttore generale Citibank National Association – sede in Italia), Hugh Malim (Vice Presidente Aibe), Giovanni Manghetti (Presidente Cassa di Risparmio di Volterra), Victor Massiah (Direttore generale Unione di Banche Italiane), Roberto Mazzotti (Direttore generale Iccrea Holding), Gaetano Miccichè (Dirigente responsabile di divisione Intesa San Paolo), Massimo Alfonso Minolfi (Consigliere di gestione e Direttore generale corporate Banco Popolare), Heiner Nicolussi-leck (Presidente Federazione Cooperative Raiffeisen), Fabrizio Palenzona (Vice Presidente Unicredit), Alfredo Pallini (Direttore generale Banca Popolare di Spoleto), Alberto Palma (Presidente Cassa di Risparmio di Fermo), Mario Alberto Pedranzini (Direttore generale Banca Popolare di Sondrio), Lorenzo Pelizzo (Presidente Banca Popolare di Cividale), Andrea Pisaneschi (Presidente Antonveneta), Amedeo Piva (Presidente Banca di Credito Cooperativo del Venezianio), Norbert Plattner (Presidente Cassa di Risparmio di Bolzano), Vincenzo Pontolillo (Presidente Banca Fideuram), Ernesto Rabizzi (Presidente Consum. It), Dieter Rampl (Presidente Unicredit), Errico Ronzo (Direttore generale Banca Popolare di Puglia e Basilicata), Orazio Rossi (Presidente Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo). Paolo Savona (Presidente Unicredit Banca di Roma), Pietro Sella (Amministratore delegato e direttore generale Banca Sella Holding), Gianni Testoni (Presidente Deutsche Bank), Giovanni Zonin (Presidente Banca Popolare di Vicenza). .  
   
   
ZAVAROVALNICA TRIGLAV RIMANDA AUMENTO CAPITALE  
 
Lubiana, 10 giugno 2008 - La compagnia assicurativa slovena Zavarovalnica Triglav ha rimandato al prossimo autunno l´aumento di capitale azionario. La decisione dipende dal fatto che la compagnia non parteciperà alla terza sessione dell´aumento di capitale della Nlb, afferma Reporter. Gr. Zavarovalnica Triglav sarà quotata alla Borsa di Lubiana a partire da settembre, mentre in autunno i supervisori della compagnia decideranno l´esatto importo per l´aumento di capitale e la strategia per i prossimi tre anni. La società intende anche espandersi in Bulgaria, Romania e Ucraina. .  
   
   
TROVARE UN LAVORO? I MILANESI PREFERISCONO IL PRIVATO  
 
Milano, 10 giugno 2008 - Milanesi più fiduciosi nel lavoro che nel resto d’Italia: puntano sul privato e più di uno su tre vorrebbe lavorare in una grande azienda. Al contrario di romani e napoletani che preferirebbero un lavoro sicuro con un posto nel pubblico. I milanesi scelgono l’impresa per la sicurezza (35%) e la soddisfazione personale grazie alla qualità del lavoro (27%). In banca ci si aspetta una buona remunerazione (37%). Nel pubblico sicurezza (56%), ma minore qualità del lavoro (15%). Gli ostacoli a lavorare bene? Al primo posto la burocrazia per quasi un milanese su tre (30%), il nepotismo (15%), ma anche poca voglia di lavorare (22%). Diversamente dal resto d’Italia dove il nepotismo è la piaga maggiore. Emerge da un’indagine della Camera di Commercio di Milano attraverso la sua azienda speciale Cedcamera con metodo Cati nel 2007 con 840 interviste su Milano, Roma e Napoli. “I dati – ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano – ci segnalano un continuo impegno di crescita da parte delle imprese milanesi che puntano con decisione su nuove risorse e che si traduce in nuova occupazione. E anche i milanesi puntano sull’impresa per il lavoro. Un tessuto produttivo dinamico che riconosce la necessità di investire nel capitale umano, vero valore aggiunto nella sfida del mercato globale. Ma è importante migliorare il collegamento tra domanda e offerta di lavoro, anche grazie al coordinamento delle istituzione e alla predisposizione di strumenti mirati”. .  
   
   
LE REGIONI CALABRIA ED EMILIA ROMAGNA HANNO SIGLATO UN PROTOCOLLO D’INTESA PER LA PREVENZIONE DELLA VIOLENZA GIOVANILE  
 
Reggio Calabria, 10 luglio 2008 - Nell’ambito del protocollo d’intesa siglato tra i presidenti della Regione Calabria e della Regione Emilia Romagna, partirà a settembre un progetto per monitorare la percezione della violenza tra i giovani delle due regioni. Il progetto, proposto e coordinato da Adriana Musella per la Consulta antimafia della Regione Calabria e che vede la collaborazione dell’Unical e dell’Università di Bologna, ha come obiettivo la prevenzione della violenza giovanile. Sull’argomento, Adriana Musella ha presieduto, nei giorni scorsi, nella sede della delegazione romana della Regione Calabria, un incontro al quale hanno partecipato la docente del dipartimento di Scienze dell’educazione dell’Unical Angela Costabile, Maria Luisa Genta del dipartimento di psicologia e scienze della formazione dell’Unibo, Anna Fiorentini dirigente della Regione Emilia e alcuni funzionari degli uffici scolastici regionali. Nel corso della riunione è stato stabilito di procedere con un questionario da somministrare ad un campione di scuole scelte tra le medie superiori ed inferiori delle due regioni. Per la Calabria saranno interessate le zone maggiormente a rischio criminalità. Il monitoraggio servirà a valutare la percezione della violenza tra i giovani nelle sue varie forme di prepotenza: dal bullismo all’aggressività. È stato proposto anche un test rivolto a docenti e genitori, al fine di accertare il grado di consapevolezza che gli adulti hanno del fenomeno della violenza giovanile. Inoltre, gli studenti delle due regioni avranno modo di potersi confrontare attraverso momenti di scambi culturali organizzati dagli enti coinvolti. .  
   
   
PARTE DA FROSINONE IL "VIAGGIO DEL BILANCIO PARTECIPATO"  
 
Roma, 10 luglio 2008 - “Oggi nella nostra regione sono oltre 100 i comuni che hanno deciso di adottare il bilancio partecipato. La partecipazione nel Lazio sta diventando una pratica consolidata. Un processo che promuove la trasparenza e la condivisione delle scelte più importanti". È quanto ha detto l´assessore al Bilancio della Regione Lazio Luigi Nieri, in relazione all´avvio delle assemblee di partecipazione alla formazione del bilancio 2009 della Regione Lazio. La prima assemblea si terrà oggi presso il Consiglio comunale di Frosinone. Chi vorrà potrà intervenire esprimendo suggerimenti e proposte sulle scelte economiche e finanziarie regionali. All´incontro di oggi, che si svolgerà alle 18, parteciperanno l´assessore al Bilancio, programmazione economico-finanziaria e partecipazione della Regione Lazio, Luigi Nieri, e l´assessore al decentramento, trasparenza e partecipazione del Comune di Frosinone, Massimo Parlanti. L´assessore Nieri risponderà alle domande che gli saranno rivolte. Sarà possibile porre le domande anche attraverso internet, collegandosi al sito www. Economiapartecipata. It. .  
   
   
SAN ROSSORE 2008, GLI SPETTACOLI PISANI DEL MEETING IL 10 E L’11 LUGLIO 2008 L’OTTAVA EDIZIONE CONTRO OGNI FORMA DI RAZZISMO  
 
 Firenze, 10 luglio 2008 - Appuntamento aperto a tutti, giovedì 10 e venerdì 11 luglio, nel Parco di San Rossore, per l’ottava edizione del Meeting internazionale organizzato dalla Regione Toscana e dedicato ai temi della globalizzazione (A New Global Vision). A 70 anni dalla firma delle leggi razziali, avvenuta proprio nella tenuta di San Rossore nel settembre del 1938, viene proposta un’approfondita riflessione sul tema del razzismo in ogni sua forma. Come negli anni scorsi, la manifestazione sarà accompagnata da altre iniziative organizzate a Pisa in Piazza Gambacorti. Stasera, alle 21. 45, anteprima con il concerto dell’Orchestra di Piazza Vittorio, che porterà a Pisa l’energia di musicisti diversi tra loro per origini, strumenti, esperienze. Domani sera, 10 luglio, doppio spettacolo: alle 21. 45, ‘Cabaret Yiddish’ di Moni Ovadia; alle 23. 00! ‘Un Nome nel Vento’, riduzione teatrale dal libro! ‘ Un Nome’ di Paolo Ciampi, a cura di Versiliadanza e Teatrino dei Fondi, con Andrea Giuntini e regia di Anna Di Maggio. L’ingresso al Meeting di San Rossore è gratuito e i cancelli aprono alle 8. 30. Per favorire la partecipazione del pubblico, e per non congestionare la zona del parco, un servizio di bus navetta collegherà la stazione ferroviaria di Pisa centrale con la tenuta di San Rossore. Il punto di partenza è indicato da un’apposita segnaletica. Gli orari del bus sono dalle 8. 30 alle 11. 30 e, per il ritorno dal parco alla stazione, dalle 17. 00 alle 19. 00. .  
   
   
VALD’AOSTA: IL PRESIDENTE PARTECIPA ALLA CONFERENZA STATO REGIONI  
 
Aosta, 10 luglio 2008 – La Presidenza della Regione informa che, il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, è oggi a Roma per partecipare in mattinata alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, prevista, con inizio alle ore 11, nella Segreteria della Conferenza, in via Parigi 11. Nel pomeriggio Rollandin sarà presente alla 14 alla Conferenza Unificata e, a seguire, alla Conferenza Stato Regioni, convocata per le 14,30 nella sala riunioni del 1° piano di Via della Stamperia, n. 8. Tra i punti che verranno affrontati nell’incontro tra Regioni e Province autonome vi è la proposta di intesa con lo Stato sull’attuazione del Titolo V in materia di istruzione. Di particolare interesse tra gli argomenti della Conferenza Unificata e di quella Stato Regioni vi è l’intesa sulle infrastrutture, ovvero sull’Allegato che il Governo ha presentato al Documento di programmazione economico-finanziaria su progetti per le infrastrutture strategiche. Oltre al disegno di legge di conversione del decreto legge n. 112 sulle diposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria. .  
   
   
SISTEMI SOCIALI E SANITARI DEL VENETO E DELLA FINLANDIA A CONFRONTO NELL’INCONTRO DI IERI AL BALBI TRA ASSESSORI VENETI SANDRI E VALDEGAMBERI E MINISTRA HYSSALA  
 
Venezia, 10 luglio 2008 - Un approfondito confronto sui sistemi sociali e sanitari del Veneto e della Finlandia (3 milioni di abitanti) si è tenuto ieri a Palazzo Balbi, sede della Giunta veneta, durante l’incontro tra gli Assessori regionali alle politiche sanitarie Sandro Sandri e alle politiche sociali Stefano Valdegamberi che hanno ricevuto la signora Liisa Hyssala, Ministra degli Affari Sociali e della Salute della Finlandia, in visita a Venezia. La Ministra finlandese era accompagnata da Outi Kuivasniemi dirigente del Ministero, Pauli Makela Ambasciatore finlandese in Italia e Nicola Falconi Console generale onorario della Finlandia a Venezia. Valdegamberi e Sandri hanno descritto le caratteristiche delle politiche venete a partire dalla forte integrazione tra sociale e sanitario, dalla responsabilità programmatoria delle Regioni in materia, dall’esperienza consolidata e virtuosa del Veneto sia in campo sociale che sanitario dovuta all’evoluzione positiva di un modello testato da almeno trent’anni e che ha puntato su un’attenta programmazione. Gli assessori hanno evidenziato anche i punti critici: la diminuzione costante delle risorse a fronte di una crescita moltiplicata dei bisogni e dei servizi (alle necessità sanitarie e sociali della popolazione veneta over 50 è destinato più del 50 per cento dei bilanci della sanità e del sociale), la distribuzione penalizzante delle risorse dal livello centrale al livello veneto che in pratica punisce le regioni ben amministrate e soccorre quelle che non gestiscono bene le risorse, un basso tasso di natalità, la crescita della non autosufficienza tra la popolazione anziana. Da parte sua, la Ministra finlandese ha ricordato la lunga tradizione del suo Paese nelle politiche dei servizi alla persona, in particolare alle famiglie con bambini, e agli anziani. Anche per la Finlandia come per il Veneto l’obiettivo è di mantenere il più a lungo possibile la persona anziana nel proprio ambiente familiare, valorizzandone le risorse di autonomia rimaste. Piena intesa pertanto tra Veneto e Finlandia sull’esigenza di attuare programmi sanitari e sociali di prevenzione delle malattie e di promozione della salute nelle fasce mature e anziane della società puntando a diffondere stili di vita sani. L’esponente del governo finnico ha spiegato anche che la sfida del futuro in questi settori per la Finlandia, nel contesto di una globalizzazione che riguarda tutti i Paesi, è la mobilità delle popolazioni, la richieste sempre maggiori di servizi e di qualità degli stessi. La delegazione finlandese si era vista ieri con i responsabili dell’Ufficio di Venezia dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per verificare le possibili aree d’interesse comune sulle quali agire .  
   
   
OSSERVATORIO ANTONIO NORI SULL´AZIONE DEL GOVERNO REGIONALE  
 
Roma, 10 luglio 2008 - E’ stato presentato a Roma il Rapporto dell’Osservatorio Antonio Nori sull’azione del governo regionale, istituito dalla Federlazio nel 2000 con l’obiettivo di monitorare semestralmente gli atti della Giunta Regionale e del Consiglio regionale del Lazio per quel che concerne le politiche per la promozione e lo sviluppo delle Pmi. L’iniziativa è realizzata con il supporto tecnico del Dipartimento di Studi sull’Impresa della Facoltà di Economia dell’Università di Roma Tor Vergata, che ha rilevato e ordinato tutti gli atti della Giunta e del Consiglio Regionali emanati nel periodo giugno 2007 – maggio 2008 e aventi un impatto sul tessuto delle Pmi laziali. Il Rapporto è relativo al periodo giugno 2007 - maggio 2008. In particolare sul fronte dei distretti industriali, il Rapporto rileva la modifica al regolamento per il finanziamento dei sistemi produttivi locali, che introduce i progetti innovativi di sistema, volti a premiare anche le aggregazioni tra soggetti pubblici e privati. “Si tratta di novità – si legge nel testo - mosse dal giusto intento di creare maggiori economie di aggregazione e relazioni di filiera, ma che, forse anche per l’assenza dei comitati di distretto pur previsti dalla legge ma mai istituiti, e comunque di organismi super partes per la gestione dei finanziamenti, potrebbero finire per penalizzare i progetti presentati delle imprese singole”. Ancora con riferimento ai distretti, si nota la delibera che stanzia 500 mila euro per attuazione da parte di Sviluppo Lazio della promozione dell’immagine dei distretti industriali, dei sistemi produttivi locali e delle aree laziali di investimento nelle loro valenze economiche, architettoniche, naturalistiche e culturali. Sul versante dell’artigianato, abbiamo avuto l’approvazione del nuovo Testo Unico, che vara importanti strumenti, quali ad esempio i pacchetti integrati di agevolazioni, interventi per la sicurezza, per la formazione e per la promozione dell’artigianato. Ad essi si è aggiunta l’approvazione del piano di interventi per il 2008. .  
   
   
UN ACCORDO DI PROGRAMMA IMPRONTATO AL PARTENARIATO PER FAVORIRE LO SVILUPPO ECONOMICO LIGURE E LA COMPETITIVITÀ DELLE IMPRESE, INSIEME CON LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA REGIONALI.  
 
Genova, 10 luglio 2008 - E´ l´intesa raggiunta dalla Regione Liguria e da Unioncamere Liguria, in rappresentanza delle quattro Camere di Commercio di Genova, Savona, Imperia e La Spezia. L´accordo, firmato ieri pomeriggio dai presidenti di Regione Liguria e Unioncamere Liguria Claudio Burlando e Aldo Sammartano, si traduce in un piano di azione concentrato su dodici punti fondamentali. Presenti anche il presidente di Filse Spa Edoardo Bozzo e il segretario generale di Unioncamere Liguria Romano Merlo. Sono: le infrastrutture liguri, l´innovazione, ricerca e sviluppo economico, l´alternanza scuola lavoro e formazione continua, il marketing territoriale insieme con la promozione del territorio, ambiente ed energia, l´agroalimentare di qualità, l´internazionalizzazione e Casa Liguria, l´artigianato, il credito e gli organismi di garanzia collettiva, la creazione di impresa, gli Osservatori sullo sviluppo economico ligure, la semplificazione amministrativa, l´e-government e il digital divide, i collegamenti tra economia e sociale. Il documento della Regione Liguria che opera sul territorio attraverso Filse Spa e le sue partecipate riconosce alla Camere di Commercio liguri il ruolo di referenti territoriali e strutture organizzative per sostenere la finanziare regionale nelle iniziative locali. "Un accordo importante per vincere la sfida della competitività, mettendo in campo tutti gli strumenti necessari per far ripartire il nostro sistema economico", ha affermato Burlando, auspicando anche che il governo riconfermi i finanziamenti alla Liguria dei fondi Fas (Fondo per le aree sottoutilizzate) che ammontano a 342 milioni di euro. "Non so se è giusto o sbagliato pensare a ri-centralizzare, a livello nazionale, i fondi Fas, ma una cosa è certa: la Liguria ha già compiuto un approfondita azione per concentare questi fondi sul territorio, assegnando gli investimenti alla Ricerca e Innovazione, alla Riqualificazione Urbana, all´Ambiente, al Turismo, alla Cultura, alle Infrastrutture di Trasporto, all´Istruzione. Credo che di questo, delle linee di azione in aree strategiche del nostro territorio si debba tenere conto al momento delle scelte". .  
   
   
ELEZIONI FVG: TAR RESPINGE RICORSO PER ANNULLAMENTO REGIONALI  
 
Trieste, 10 luglio 2008 - Il Tribunale amministrativo regionale (Tar) del Friuli Venezia Giulia ha deciso di respingere il ricorso presentato dalla aspirante candidata alla carica di presidente della Regione Valeria Grillo, per l´annullamento delle recenti elezioni regionali. Oggi si è infatti svolta al Tar l´udienza conclusiva del giudizio proposto dalla Grillo, al termine della quale il collegio ha deliberato con decisione letta in pubblica udienza. La Regione era patrocinata dagli avvocati Enzo Bevilacqua e Gianna Di Danieli. Valeria Grillo aveva già impugnato, con un precedente ricorso, l´esclusione dalla competizione del gruppo di liste "Autonomia per la nostra terra", e conseguentemente della sua candidatura alla carica di Presidente. L´esclusione era stata decisa dall´Ufficio centrale regionale, motivandola con il mancato raggiungimento nelle circoscrizioni elettorali di Udine e Tolmezzo di un numero di sottoscrizioni di cittadini elettori pari o superiore a quello previsto dalla legge. Il primo ricorso, con il quale la Grillo aveva richiesto l´ammissione con riserva alla competizione elettorale, era stato rigettato dal Tar e tale decisione era stata confermata dal Consiglio di Stato in appello. Nel frattempo si sono tenute le elezioni regionali che hanno visto la vittoria del Presidente Renzo Tondo. Con la decisione di ieri il Tar ha deciso nel merito, respingendo le censure di illegittimità avanzate dalla Grillo. .  
   
   
MINISTRO GIAMAICA A FVG, COLLABORIAMO NEL RESTAURO  
 
Udine, 10 luglio 2008 - "Siamo molto interessati a collaborare nel settore del restauro con il Friuli Venezia Giulia, realtà che abbiamo saputo essere di eccellenza nella vostra regione. Per questo invito l´assessore Molinaro a visitare il nostro Paese per valutare possibili progetti di collaborazione". La proposta è del ministro della Cultura giamaicano, Olivia Grange, che nel corso della visita ufficiale ieri nel palazzo della Regione a Udine, al ringraziamento per il sostegno "che l´amministrazione regionale non fa mancare al festival Rototom Sunsplash" di Osoppo fa seguire subito un invito nel suo Paese. Il ministro Grange è visita in Friuli Venezia Giulia proprio in occasione del festival dedicato alla musica reggae - è uno dei più grandi tra i 21 eventi dedicati in Europa a questo genere - che in cinque giorni ha già toccato quota 70 mila visitatori (nel 2007 erano stati complessivamente 150 mila, con 1600 persone impiegate e un giro d´affari stimato in 3 milioni di euro). "La nostra musica, il cui artista portavoce è Bob Marley, canta l´amore e il rispetto. Attraverso questa espressione artistica speriamo di condividere anche molto del vostro importante patrimonio culturale", ha affermato l´esponente del governo giamaicano, rivelando anche una curiosità: "E´ singolare - ha affermato Grange - che una delle star della musica reggae in Giamaica sia proprio un italiano, Alborosie, artista di Bergamo di origini siciliane". Molinaro, nel manifestare la disponibilità della Regione a valutare possibilità di collaborazione nel settore dell´arte e del restauro e ringraziando per l´invito il ministro, ha commentato che "la musica internazionale ha trovato il posto giusto per esprimersi, perché dai secoli più remoti, la nostra è una piccola regione crocevia di tanti popoli. Per questo ci fa molto piacere - ha proseguito Molinaro - che anche la Giamaica incontri il nostro popolo. Del resto, - ha ricordato l´assessore - Friuli Venezia Giulia e Giamaica sono due realtà istituzionali che hanno la stessa età: lo Stato è nato nel 1962 e la Regione autonoma un anno dopo, nel 1963". Al termine dell´incontro, al quale erano presenti il sindaco di Osoppo, Luigino Bottoni e l´organizzatore del Rototom Sunsplash, Filippo Giunta, Molinaro ha donato al ministro una riproduzione degli stemmi della Regione e un volume fotografico che riproduce le principali bellezze architettoniche regionali. .  
   
   
IN SARDEGNA DAL 2003 A OGGI LA SPESA REGIONALE PER LE CONSULENZE TAGLIATA DEL 68%  
 
Cagliari, 10 Luglio 2008 - L´assessorato degli Affari generali, personale e riforma della Regione dopo aver pubblicato tutte le consulenze regionali del 2006 e 2007 sul sito della Regione, oggi fornisce anche i dati sull´andamento della spesa regionale per le collaborazioni esterne dal 2003 fino ad oggi. L´assessore Massimo Dadea ha dichiarato: "Nel 2003, ultimo anno finanziario della passata legislatura, la spesa totale per consulenze ammontava a 20 milioni 156mila e 754 euro. Nel 2007 è calata a 6 milioni 475mila e 587, ossia un taglio del 68% rispetto a quella del 2003. E´ un dato che sintetizza in modo evidente lo sforzo di riduzione progressiva di questa voce di spesa, all´interno dell´impegno portato avanti dalla Giunta e dal Consiglio per risanare e qualificare il bilancio della Regione". L´assessore informa anche che "I dati parziali dei primi sei mesi del 2008 indicano un´ulteriore accentuazione della riduzione della spesa". Questa riduzione è dovuta in particolare ad alcune scelte prioritarie: - in questa legislatura la giunta ha anzitutto eliminato il ricorso al lavoro interinale o in affitto diffuso negli anni precedenti; - le ultime finanziarie regionali hanno perseguito la trasformazione dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato; - le ultime leggi finanziarie hanno inoltre promosso una progressiva riduzione della spesa generale per consulenze e collaborazioni esterne, fino alla norma che prevede il taglio del 50% della spesa sostenuta nell´anno precedente con fondi regionali. "E´ bene precisare - ha detto l´assessore Dadea - che le ´spese per consulenze´ comprendono prestazioni assai diverse: non solo acquisizione di pareri tecnici da esperti ma prestazioni professionali specializzate, progettazioni, ricerche scientifiche, e molte di queste attività sono obbligatorie per la rendicontazione dei fondi Por e di assegnazioni statali". "Appare opportuno un chiarimento - ha detto ancora l´assessore degli Affari generali - rispetto a chi ancora parla di inadempienza della nostra Regione per l´invio dei dati al Ministero della Funzione pubblica previsto dal decreto legislativo 165 del 2001. Qualcuno commette l´errore di confondere i principi con le norme. In questa materia la Sardegna ha recepito i principi statali in una propria legge regionale, la n. 31 del 1998, per cui non è tenuta ad osservare la legge nazionale che vale per lo Stato e le Regioni ordinarie. Ciò non vuol dire che in tutti questi anni non si sia provveduto a dare ampia pubblicità alla spesa per consulenze, con l´invio dei dati sia alla Corte dei Conti che alla Ragioneria generale dello Stato presso il Ministero dell´Economia, attraverso il conto annuale relativo alla gestione e al costo del personale". Per completare la massima informazione sulla materia, l´Assessore renderà note nei prossimi giorni anche le spese per consulenze sostenute dagli enti e dalle agenzie regionali, dove – a un primo esame – si registra una riduzione ancora maggiore dal 2003 ad oggi. .  
   
   
NUOVO CONTRATTO PER I DIPENDENTI REGIONALI DELLA SARDEGNA  
 
Cagliari, 10 Luglio 2008 - Le organizzazioni sindacali e il Coran hanno sottoscritto l´ipotesi di contratto collettivo di lavoro per il personale dell´Amministrazione regionale e degli enti. La parte normativa dell´accordo riguarda il quadriennio 2006/2009, mentre quella economica si riferisce al biennio 2006/2007. Il nuovo contratto interessa 5758 lavoratori. L´assessore del Personale Massimo Dadea esprime "soddisfazione per l´intesa raggiunta e apprezzamento per il lavoro svolto dai componenti del Coran e dalle organizzazioni sindacali". Gli incrementi retributivi consentono il recupero del potere d´acquisto delle retribuzioni e sono leggermente superiori a quelli della restante parte del pubblico impiego. Dopo la sottoscrizione del contratto dei dirigenti, del febbraio scorso, con la firma di quello dei dipendenti si avvia una nuova fase del lavoro nella Regione. Una più precisa regolamentazione del sistema di valutazione consentirà infatti di valorizzare e premiare quanti, tutti i giorni, svolgono in maniera proficua le proprie mansioni. Altri elementi che caratterizzano il nuovo contratto sono: l´istituzione del comitato paritetico sul fenomeno del mobbing; l´inquadramento dei dipendenti dei disciolti consorzi per l´ortofrutticoltura; il recepimento di norme più stringenti sulle assenze per malattia, che consentiranno di evitare il ripetersi di casi macroscopici, anche se isolati, di assenteismo. L´auspicio dell´amministrazione regionale è che nei prossimi giorni si creino le condizioni perché anche le altre sigle sindacali possano firmare il contratto. .  
   
   
XIV MEETING ANTIRAZZISTA, DAL 12 AL 20 LUGLIO A CECINA  
 
Firenze, 10 luglio 2008 - «L’appuntamento di quest’anno casca in un momento particolare e assume connotati importanti per la fase storica che sta attraversando il nostro paese. Vorrei si aprisse una discussione che non sia soltanto negativa sui temi legati all’immigrazione, sicuramente da separare da quelli sulla sicurezza. La nostra società è destinata a diventare plurale, eventuali errori che dovessimo commettere adesso nell’organizzare le nostre comunità si ripercuoterebbero inevitabilmente sul futuro dei nostri figli». L’assessore alle politiche sociali Gianni Salvadori è intervenuto stamattina alla presentazione della Xiv edizione del Meeting Antirazzista di Cecina che inizierà il prossimo 12 luglio, fino al 20. Insieme al presidente di Arci Toscana Vincenzo Striano sono stati illustrati i contenuti di questa edizione, intitolata ! ‘Culture’. «Un titolo – ha spiegato St! riano - che cerca proprio di simboleggiare l’intreccio che caratterizza la nostra società. Vorrei che si riuscisse davvero ad individuare il senso della parola immigrazione, purtroppo spesso facilmente accostato a episodi non positivi, a temi legati alla sicurezza. Queste persone continueranno ad arrivare da noi proprio perché c’è richiesta nei loro confronti. Pensate se smettessero di venire, la nostra società collasserebbe». Intanto Arci ha lanciato una campagna per la raccolta delle impronte digitali da inviare al ministro Maroni. Un banco sarà presente anche al Meeting di San Rossore che si apre domani, dedicato quest’anno al razzismo. «Da parte mia – ha aggiunto Salvadori – non avrò alcuna difficoltà a dare le mie impronte. L’atto del ministro Maroni ha avuto critiche da tutte le massime organizzazioni sociali del nostro paese. Anche il sindaco di Roma Alemanno proprio oggi ha ! fatto un passo indietro. Chiedo al governo che ritiri questa misura che ritengo inaccettabile». Il Meeting di quest’anno proporrà tantissimi appuntamenti. Sono oltre 100 le iniziative in programma: dibattiti, laboratori, presentazione di film e libri, proposte culturali e formative. Uno spazio importante sarà dedicato anche alla musica, uno dei veicoli principali per manifestare in tutte le sue sfumature l’incrocio tra culture. Una banda multietnica sarà presente tutta la settimana del meeting proponendo momenti di intrattenimento nell’ambito delle varie iniziative. Due i momenti principali del Meeting. In apertura con un convegno sulle ‘paure urbane’ che coinvolgerà rappresentanti italiani e di altri paesi oltre al presidente della Regione Claudio Martini, ed in chiusura, con l’assemblea dei migranti toscani, evento al quale sono attesi centinaia di stranieri provenienti da tutta la regione e che ve! drà la presenza dell’assessore Salvadori. .  
   
   
SERVIZI POSTALI, 48 PROGETTI PRESENTATI DAI COMUNI IL CONTRIBUTO DELLA REGIONE TOSCANA PER MANTENERE PRESIDI SUL TERRITORI  
 
Firenze, 10 luglio 2008 - C’è chi ha proposto di attivare centri multifunzionali per l’erogazione dei servizi postali, chi ha cercato di incentivare lo svolgimento degli stessi servizi da parte di esercizi commerciali o empori polifunzionali. Altri Comuni hanno scelto un aiuto mirato ad anziani e disabili oppure di migliorare i servizi di trasporto pubblico in modo che chi abita in frazioni dove gli uffici postali non ci sono più possa spostarsi agevolmente altrove. Non mancano neppure iniziative promosse in collaborazione con Poste italiane, per il mantenimento o il miglioramento dei servizi. A distanza di sette mesi dall’approvazione in Consiglio regionale della legge per aiutare i Comuni disagiati che hanno sofferto chiusure o rarefazioni nell’apertura degli uffici postali postali – 300 mila euro la somma stanziata per ciascuna annualità (per tre anni) - l’assessore ai rapporti con gli enti loca! li Agostino Fragai tira le prime somme. «In cinquanta hann o presentato un progetto e 48 sono stati quelli accettati – spiega - Dei 59 Comuni che si erano lamentati per gli interventi di razionalizzazione messi in campo da Poste e che avevano sollecitato la Regione ad intervenire, solo 31 hanno però presentato una richiesta di contributo». Almeno fino ad oggi. Tra i 48 progetti finanziati 14 hanno chiesto e ottenuto la concessione del contributo minimo di 3300 euro, 14 hanno visto la propria richiesta (superiore al contributo minimo) soddisfatta per l’intero importo, 19 hanno beneficiato di un contributo di 8. 916,69 euro, che è meno di quanto avevano richiesto ma il massimo risultato concedibile. Cinque progetti sono già conclusi. Ed hanno ben funzionato. Gli altri sono tuttora in corso di ultimazione. Nella frazione di Montegiovi del comune di Castel del Piano è stato realizzato un centro polifunzionale che raccoglie al suo interno ufficio postale, ambulatorio medico e centro ricr! eativo, con tanto di bus navetta attrezzato anche per il trasporto di disabili. Nel comune di Poppi di centri multifunzionali ne sono nati due. A Castiglione d’Orcia, grazie al contributo sul canone di locazione dell’immobile, l’ufficio postale di Vivo D’orcia non ha chiuso. Anche il Comune di Civitella Paganico ha firmato una convenzione con Poste per migliorare e mantenere, laddove a rischio di chiusura, i servizi postali. Il Comune di Fivizzano ha ridotto il disagio provocato dagli uffici postali che hanno chiuso o ridotto l’orario di apertura investendo sui trasporti: un aiuto soprattutto per gli anziani privi di mezzo proprio. A Bagni di Lucca alle Poste è stato affidata la distribuzione dei buoni mensa per le scuole, semplificando la vita ai genitori degli alunni. «La Regione non ha competenze dirette in materia di servizi postali – ricorda l’assessore Agostino Fragai – ma ci siamo posti ugualmente il ! problema dei disagi che in alcuni comuni e paesi isolati si so! no verif icati a seguito della chiusura o della riduzione di orario di numerosi uffici postali, operata da Poste spa a partire dal 2006, lasciando ai Comuni la possibilità di presentare progetti da finanziare». Un sostegno per migliorare oggi i servizi postali e domani altri servizi che si rivolgono ai cittadini, cercando di premiare in futuro i Comuni che sapranno unirsi per costruire una rete coordinata di iniziative ed interventi. «Dalla prima analisi nei comuni che hanno lamentato disagi - prosegue l’assessore - emerge una generalizzata insufficienza del trasporto pubblico, in territori dove è avanzata l’età della maggioranza della popolazione. Comune è anche la notevole distanza tra gli uffici postali aperti, acuita dalla viabilità spesso disagevole in territori per lo più montani, la presenza di molte abitazioni sparse e l’inesistenza di sportelli bancari nella frazione. Problemi resi ancora più! ; evidenti dalla chiusura o riduzione di orario di uno o più sportelli postali». La razionalizzazione della rete degli uffici postali è iniziata tra il 2001 e il 2002. Nel 2006, in Toscana, sono stati chiusi due uffici ed è stato ridotto l’orario di apertura in altri 73: 5 ad Arezzo, 13 a Grosseto, 12 a Lucca, 10 a Massa Carrara, 12 a Pisa, 7 a Pistoia e 16 a Siena. Disagi che si sommano alla difficoltà, a volte, di raggiungere gli uffici di altri paesi. Complessivamente il taglio ha riguardato le piccole frazioni di 53 comuni. Secondo gli ultimi dati disponibili su 1020 sportelli presenti in Toscana, 346 sono uffici con un solo operatore e, di questi, uno su due apre per meno di trenta ore la settimana. La tabella con i contributi concessi su www. Regione. Toscana. It .  
   
   
APPROVATO IN SARDEGNA IL NUOVO SISTEMA DI INCENTIVI ALLE IMPRESE  
 
Cagliari, 10 Luglio 2008 - Nella riunione di ieri la Giunta regionale ha approvato nove direttive di attuazione del nuovo sistema di incentivi a favore del settore industriale in Sardegna, che si riferiscono alla Programmazione 2007-2013. In modo particolare sono stati identificati una serie di strumenti che riguardano gli investimenti produttivi, le reti di imprese, il sostegno all´innovazione tecnologica e all´internazionalizzazione, il miglioramento della finanza per le imprese e infine il contenimento del costo dell´energia attraverso aiuti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Nello specifico le direttive sono rappresentate da: agevolazioni per l´acquisto o il leasing di nuove macchine utensili o di produzione; interventi per l´innovazione tecnologica, la tutela ambientale e la sicurezza sul lavoro; interventi per favorire l´innovazione delle imprese attraverso l´acquisizione di capacità e conoscenza, e per la promozione nei mercati esteri; la costituzione di un fondo di venture capital per creare imprese innovative; l´integrazione fondo rischi consorzi fidi e il concorso di interessi su prestiti concessi alle piccole e medie imprese aderenti ai Consorzi di Garanzia Collettivi Fidi; e infine aiuti alle imprese e sostegno alla produzione di beni strumentali per la produzione di energia da fonti rinnovabili. "Il programma di revisione dell´attuale sistema di incentivazione alla imprese" - ha detto l´assessore dell´Industria Concetta Rau - "è coerente con gli obiettivi del governo regionale e con le esigenze di semplificazione delle procedure condivise con gli imprenditori". Dopo la recente legge regionale che consente di aprire un cantiere in 20 giorni attraverso una dichiarazione unica autocertificativa e il portale Suap che permette di avere informazioni in tempo reale sulle opportunità per lo sviluppo imprenditoriale, la Giunta con le nuove direttive punta a semplificare ancora di più le procedure esistenti, riducendo i tempi di istruttoria, permettendo di presentare le domande on line e integrando i vari interventi con la formazione e la ricerca in un´unica domanda di aiuto. .  
   
   
CRISI INDUSTRIALE PROVINCIA DI CASERTA, COZZOLINO SCRIVE A SCAJOLA  
 
Napoli, 10 luglio 2008 - L’assessore all’Agricoltura e alle Attività Produttive della Regione Campania, Andrea Cozzolino, ha inviato una lettera al ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola, per sollecitare il ministero a insediare il gruppo di coordinamento necessario ad avviare il percorso di attuazione dell’Accordo di Programma, siglato il 1° aprile scorso, per il rilancio produttivo e occupazionale dei siti industriali in crisi nella provincia di Caserta. “Grazie a un fitto e proficuo lavoro di concertazione tra i soggetti della filiera istituzionale e le parti sociali – scrive Cozzolino – con questo accordo sono state gettate le fondamenta per arrestare i processi di declino e impoverimento industriale dell’area casertana, strategica per qualsivoglia ipotesi di sviluppo della Campania”. Nell’accordo vengono individuati i soggetti per il rilancio industriale dell’area e indicate le risorse utili per l’attuazione del percorso. L’avvio dell’intesa è ancora più necessario in ragione del fatto che si stanno avviando a esaurimento gli altri strumenti di ammortizzazione sociale già attivati nell’area. “I tanti punti di crisi (Ixfin-finmek-costelmar-3m) rischiano, se non risolti positivamente, di far diventare strutturale e irreversibile il depauperamento di un ricco patrimonio di conoscenze umane e industriali. Sono in gioco, infatti, mille posti di lavoro in un’area, tra l’altro, interessata dall’inquietante e pervasiva fenomenologia camorristica”, conclude Cozzolino. .  
   
   
NUOVE IMPRESE NATE IN AREE DELL´AQUILA E PESCARA ILLUSTRATI I DATI DI UN´INDAGINE DI ABRUZZO LAVORO  
 
Pescara, 10 luglio 2008 - Le maggiori risorse previste dalle leggi regionali 143/95, 136/96 e 55/98, a sostegno delle imprese sono state impiegate nell´ambito dell´articolo 4 della legge regionale 55/98. Infatti per la creazione di nuove imprese è stato impiegato il 51% delle risorse a disposizione, finanziando oltre 700 idee imprenditoriali nelle quali hanno trovato occupazione circa 1500 addetti. Questo uno dei dati principali che emerge dalla sintesi dei risultati dell´attività di monitoraggio sulle annualità di programmazione 2000-2005 rispetto alle tre leggi regionali citate curata da Abruzzo Lavoro e presentata stamane all´assessore alle Politiche attive del Lavoro, Augusto Di Stanislao. La maggiore concentrazione di risorse per la creazione di nuove imprese ha riguardato l´Aquilano e l´area metropolitana di Pescara. E´ stato significativo anche l´impegno finanziario finalizzato ad incentivare i percorsi imprenditoriali delle donne. Infatti la Regione Abruzzo ha impegnato il 28. 8% delle risorse previste dalla legge regionale 143/95. Beneficiarie del sostegno sono state circa 500 imprese femminili, con un´incidenza occupazionale di circa 1200 unità. Gli interventi anche in questo caso si sono concentrati nell´Aquilano e nell´area metropolitana di Pescara. Consistente è stato anche il numero delle ditte individuali create con il sostegno dell´articolo 8 della legge regionale 55/98 il cui numero è stato di 688 nuove unità. Per questi interventi è stata impegnata solo la somma di 16 milioni di euro, rispetto ai 118 milioni disponibili, cioè il 13. 8% della somma complessiva. I posti di lavoro creati sono stati circa 900, pari al 21% dei posti di lavoro creati dall´intero sistema legislativo regionale osservato, concentrati soprattutto nell´area metropolitana di Pescara. Circoscritto è stato il sostegno erogato attraverso la legge regionale 136/96 per la creazione di imprese nelle aree dei Parchi e delle riserve naturali. Circa 90 sono state le imprese ammesse a finanziamento e sono state contenute le risorse destinate a questo canale legislativo rispetto agli altri due, con circa 7 milioni di euro. In tale sistema di imprese hanno trovato occupazione circa 200 addetti. I maggiori benefici in questo caso si sono concentrati nell´area dell´Alto Sangro. Le risorse complessivamente impegnate nel periodo 2000-2005 sono state all´incirca di 120 milioni di euro. Le imprese che hanno presentato istanza di finanziamento sono state 5100 e di queste sono state ammesse a finanziamento poco più di 2000. Le imprese cessate al 31 dicembre 2005 rispetto al complesso delle imprese ammesse a finanziamento sono state dell´11. 4%. Alla stessa data la forza lavoro impiegata nelle imprese ammesse a finanziamento è stata di 3411 addetti. Le annualità 2003 e 2004, rispettivamente con 1329 e 1392 progetti presentati, sono state quelle caratterizzate da maggior numero di istanze. I tempi per accedere ai benefici previsti dalle leggi regionali sono apparsi lunghi e in media un´impresa ha impiegato quasi 36 mesi per completare l´intero iter procedurale. I tempi più lunghi sono stati rilevati per l´acquisizione dei benefici previsti dall´articolo 4 della legge regionale 55/98, mediamente in 39 mesi. Invece i tempi più contenuti sono stati rilevati per i benefici previsti dall´articolo 8 della stessa legge. .  
   
   
GORENJE, PRIMA AZIENDA SLOVENA CON STATUS AEO  
 
Lubiana, 10 luglio 2008 - L´azienda di elettrodomestici slovena Gorenje è la prima società con status Aeo (Authorised Economic Operator) del Paese. Lo rivela il sito internet del governo sloveno, aggiungendo che lo status garantirà all´azienda l´accesso a procedure doganali semplificate. Il programma Aeo dell´Ue è parte di un´iniziativa mondiale per garantire sicurezza nelle forniture internazionali. I Paesi dell´Ue hanno assegnato finora lo status Aeo a 135 aziende; la società di Velenje è stata tra le 11 compagnie slovene che hanno partecipato, nel 2006, al progetto pilota Aeo della Commissione Europea. .  
   
   
BELLUNO: IMMIGRAZIONE E MERCATO  
 
Venezia, 7 luglio 2008 - Gli stranieri regolari nel Veneto non sono soltanto fasce deboli da accompagnare e aiutare. Sono anche lavoratori che contribuiscono all’economia regionale. Sono nuovi produttori che transitano dal lavoro dipendente ai settori produttivi costituendo piccole o piccolissime imprese. Sono consumatori, infine, di beni e servizi ovvero rappresentano un nuovo target del mercato. E’ quanto ha sottolineato l’assessore regionale ai flussi migratori Oscar De Bona in occasione del seminario “Mercato e migranti: il vantaggio competitivo attraverso il pluralismo culturale”, promosso a Belluno da Unione Artigiani e Piccola Industria in collaborazione con Assindustria e la Fondazione Progetto Uomo. I dati del rapporto dell’Osservatorio regionale sull’immigrazione – ha detto De Bona - evidenziano nel 2007 la presenza media giornaliera di circa 166 mila occupati immigrati e 19 mila persone in cerca di occupazione. Gli occupati stranieri pesano sul totale degli occupati per l’8%. L’esame per qualifica professionale mette in luce la progressiva riduzione dell’incidenza del personale non qualificato. Escludendo i lavoratori domestici, le assunzioni di personale non qualificato, pari al 56% del totale delle assunzioni nel 2000, sono scese al 32% nel 2007. Per contro, sono aumentate le assunzioni di operai specializzati (passate da 14 mila a 43 mila) e le professioni connesse alla vendita (passate da 7 mila a 34 mila). Rispetto al totale dei detentori di cariche imprenditoriali, gli stranieri sono passati dal 3% di fine 2000 al 6% del 2007 con evidenti specializzazioni settoriali per nazionalità di origine: i cinesi nel tessile-abbigliamento e nel settore ristorazione; i marocchini nel commercio, nelle costruzioni e nei trasporti; i serbi, gli albanesi, i macedoni e i bosniaci nelle costruzioni; i bengalesi, i nigeriani e i senegalesi nel commercio. “I programmi regionali del Veneto – ha concluso De Bona - non contengono gridi di allarme né vogliono essere manifesti ideologici ma razionalmente e realisticamente affrontano il governo dell’immigrazione legale in un contesto aperto ai processi di internazionalizzazione dell’economia che facilitano la mobilità delle persone. I temi immigratori conseguentemente sono sviluppati e affrontati, in tutte le aree di intervento, con una visione complessiva di comunità regionale e di buona qualità della vita per tutti”. .  
   
   
BERGAMO: BANDO PER ABBATTIMENTO INTERESSI PER IMPRESE INDUSTRIALI  
 
Bergamo, 10 luglio 2008 - La Camera di Commercio di Bergamo comunica che è aperto il bando di concorso per l´erogazione di contributi alle imprese industriali per l´abbattimento di interessi su finanziamenti garantiti - anno 2008. I soggetti interessati a partecipare al presente bando devono presentare la domanda tramite i Consorzi Fidi, con i quali la Camera di Commercio ha stipulato apposita convenzione allo scopo di agevolare l´accesso al credito alle piccole e medie imprese industriali (Pmi) della provincia di Bergamo. Per lo scopo anzidetto la Camera di Commercio mette a disposizione un fondo di € 150. 000,00. Sono ammissibili al contributo le Pmi industriali di produzione e di servizi alla produzione iscritte al Registro imprese, con unità locale nella provincia di Bergamo e in regola con il pagamento del diritto camerale. Il contributo è concesso come aiuto de minimis di cui al Reg. (Ce) 1998/2006. Sono ammissibili quindi le imprese che: non appartengano ai settori pesca, produzione primaria di prodotti agricoli e carboniero; negli ultimi 3 esercizi finanziari (compreso quello in corso) abbiano beneficiato di agevolazioni di fonte pubblica in regime de minimis, che sommate al presente contributo non siano superiori a € 200. 000,00 (€ 100. 000,00 per le imprese di trasporto su strada). Il contributo non è cumulabile per i medesimi interventi con altre agevolazioni pubbliche. La Camera di Commercio eroga il contributo in via anticipata e in un´unica soluzione a tutte le imprese ammesse, allo scadere di un semestre dalla data di erogazione dell´ultimo finanziamento ammesso. Al contributo sarà applicata la ritenuta fiscale vigente. La Camera di Commercio si riserva il diritto di effettuare controlli a campione sull´avvenuta realizzazione degli interventi ammessi al finanziamento. .  
   
   
MOSCA, IMPRESE ITALIANE AL LAVORO PER SOCHI 2014  
 
Trieste, 10 luglio 2008 - A 32 anni dalle Olimpiadi estive a Mosca del 1980, i Giochi invernali torneranno tra sei anni in Russia, a Sochi, sul Mar Nero. L´italia è in prima linea per aggiudicarsi le commesse più significative del piano da 30 miliardi. Lo afferma l´Aise, Agenzia internazionale stampa estero. Due dei quattro edifici principali per le Olimpiadi invernali di Sochi 2014 hanno già la firma italiana: a progettare l´oval per il pattinaggio di velocità e l´arena per il pattinaggio artistico sarà lo studio d´architettura Zoppini di Milano. Il programma Sochi2014 prevede lo svolgimento di 91 gare di progettazione, 39 di selezione investitori e 70 di appalto, la ricezione dei materiali iniziali per 128 progetti, l´apertura di 27 cantieri e la consegna di due impianti finiti. I primi bandi saranno assegnati entro la fine dell´anno. .  
   
   
AUSTRIA, FATTURATO MOBILI IN CRESCITA  
 
Trieste, 10 luglio 2008 - E´ iniziata la ripresa per il mercato dei mobili in Austria. Dopo diversi anni difficili, dal 2004 il mercato dei mobili si sta riprendendo, e nel 2007 si è registrata la crescita maggiore (+3,2 per cento), soprattutto grazie alle vendite di mobili per la cucina e dei complementi d´arredo. Per quest´anno, rileva l´Ice, è attesa una crescita del 3 per cento e un fatturato di 4,15 miliardi di euro. Il 75 per cento del mercato del mobile è controllato da mobilifici strutturati in filiali. Le grandi catene di negozi austriaci di mobili hanno rinunciato all´espansione nel mercato interno, preferendo puntare sugli altri Paesi dell´Unione Europea. .  
   
   
DALLO STADIO DI BERNA ALL’AEREO SOLARE: L’ENERGIA FOTOVOLTAICA APRE NUOVI SCENARI DI VITA E DI SVILUPPO  
 
Giussano (Milano), 10 luglio 2008 – I Campionati Europei di Calcio 2008 hanno fatto conoscere a livello planetario l’eccellenza tecnologica dello “Stade de Suisse” Wankdorf di Berna, costruito ex-novo sulle ceneri del precedente omonimo abbattuto nel 2001 perché ormai obsoleto, dopo tre quarti di secolo di storia intensa e gloriosa. Tra i tanti punti di forza dello stadio Wankdorf di Berna c’è indubbiamente il suo tetto, ricoperto da 12 mila metri quadri di pannelli solari che alimentano il più grande impianto mondiale di energia fotovoltaica integrato in una struttura sportiva. Realizzato dal gestore di rete elettrica Bkw Fmb Energie Ag. , l’impianto vanta una potenza di 1,3 megaWatt e – in condizione d’irraggiamento solare ottimale – è in grado di produrre circa 1,2 milioni di kWh di energia all’anno. I proventi della vendita di tale energia ecologica costituiscono la fonte di copertura dei costi di questa “centrale elettrica urbana”. Per garantire il funzionamento ottimale dell’impianto fotovoltaico dello Stade de Suisse, Bkw Fmb Energie ha scelto un sistema tecnologico basato su 11 inverter Solarmax trifase, ciascuno con potenza di oltre 100 kiloWatt, prodotti da Sputnik Engineering. Pur con i suoi numeri da primato, la centrale a energia fotovoltaica dello Stadio di Berna non è una realizzazione meramente celebrativa, bensì il frutto di una accorta strategia di studio, sperimentazione e applicazioni nel campo del solare fotovoltaico, portata avanti con successo in Svizzera da alcuni decenni. Un esempio emblematico di tale strategia è l’impianto fotovoltaico realizzato e gestito congiuntamente da Aurax Energia Ag di Ilanz e dalle Centrali della Svizzera Nordorientale di Baden, ubicato a 1900 metri di altitudine, nel cuore del comprensorio sciistico di Disentis. Attivo già dal 1993, con la sua potenza di 100 kiloWatt l’impianto di Disentis è il più grande a energia solare presente nelle Alpi. Esso è stato concepito come esperienza pilota, nell’intento di raccogliere “sul campo” dati ed esperienze pratiche riguardanti il comportamento di un sistema fotovoltaico nelle condizioni climatiche estreme tipiche di una località montuosa d’alta quota. Qui infatti i vari componenti e i dispositivi elettronici dell’impianto sono sottoposti a stress quali le enormi escursioni termiche, l’intensa irradiazione solare, i venti forti e persistenti, il gelo, l’umidità, i pesanti carichi di neve, ecc. Inoltre ogni intervento di manutenzione o di riparazione è complesso e – data la conformazione particolarmente impervia del sito, con pendenze di 35 gradi – per il trasporto di qualsiasi carico è necessario l’aiuto dell’elicottero. In realtà, per i pannelli di captazione a celle fotovoltaiche l’ubicazione in alta quota presenta anche dei vantaggi, giacché le basse temperature incrementano il livello di efficienza delle celle stesse. Inoltre, poiché la neve riflette la luce, il rendimento aumenta nei periodi freddi di maggiore innevamento. A soffrire maggiormente delle criticità ambientali sono invece le componenti elettroniche come gli inverter, da cui dipende per altro la reale capacità ed efficienza dell’impianto. Proprio gli inverter infatti hanno accusato nei primi tempi problemi di tenuta e di funzionalità, con guasti frequenti. Per risolvere radicalmente la questione, nel febbraio 2005 i gestori hanno deciso di sostituire gli inverter precedentemente usati installando al loro posto 4 nuovi Solarmax 30 prodotti da Sputnik Engineering. Da allora i problemi sono stati risolti alla radice e l’esperienza acquisita si è rivelata preziosa per le applicazioni future. Oggi l’impianto fotovoltaico di Disentis è noto e valorizzato al punto da essere diventato un’attrazione per turisti invernali, associazioni culturali e scolaresche. L’esperienza di Disentis ha aperto la breccia e fornito il know-how per procedere verso nuove applicazioni, raggiungendo nuovi primati. Si è arrivati così all’impianto a energia fotovoltaica della stazione di ricerca internazionale di Jungfraujoch, ubicata nelle Alpi di Berna, nel cuore del ghiacciaio Jungfrau-aletsch-bietschhorn riconosciuto dall’Unesco come Sito Patrimonio Culturale Mondiale. La stazione è utilizzata da scienziati di tutta Europa come ambiente ideale per effettuare studi e ricerche. In essa Professori dell’Università di Monaco studiano le modalità di trattamento dell’edema polmonare; tecnici della Confederazione Svizzera monitorizzano i livelli di radioattività dell’atmosfera; scienziati dell’Istituto Belga per le Ricerche Atmosferiche indagano sulla composizione chimica dell’atmosfera, ecc. Qui siamo a 3. 500 metri di altitudine e l’impianto fotovoltaico di Jungfraujoch risulta il più alto al mondo per la sua ubicazione. Attivo da gennaio 2008, esso rifornisce, con l’energia elettrica che produce, la stazione di ricerca. Questo primo modulo completato è costituito da 82 metri quadri di pannelli solari collocati sulle pareti verticali della facciata della stazione. L’azienda Svizzera sol-E Suisse Ag – curatrice del progetto e filiale della fornitrice svizzera di energia Bkw Fmb Energie Ag – prevede di ampliare la potenza dell’impianto già entro il 2009, portandolo a una capacità di 25 kiloWatt attraverso l’aggiunta di nuovi moduli e con l’installazione di celle fotovoltaiche su altri tratti di parete dell’edificio. Mettendo a frutto l’esperienza acquisita e per poter effettuare delle comparazioni dirette sulle modalità di lavorazione dei diversi materiali e dispositivi al mutare delle condizioni di impiego, Bkw Fmb Energie ha usato nell’impianto di Jungfraujoch lo stesso tipo di celle solari installato allo Stade de Suisse di Berna. Anche la scelta del cuore tecnologico – costituito dagli inverter – è ricaduta sui Solarmax di Sputnik Engineering. In questo caso è stato utilizzato il modello Solarmax 3000 S, di nuovissima concezione, con prestazioni senza confronti nella sua fascia di potenza. Ai vari studi scientifici già in corso nella stazione di Jungfraujoch si sono così aggiunti anche quelli dei tecnici del solare fotovoltaico, impegnati nelle ricerche riguardanti gli effetti prodotti su un sistema a energia fotovoltaica da variabili quali le condizioni atmosferiche, l’altitudine, la temperatura, la densità dell’aria, ecc. Questi dati risultano fondamentali per un altro grandioso progetto già avviato: “Solarimpulse”! In un mondo dipendente dalle energie fossili, il progetto “Solarimpulse” suona quasi come una provocazione; come un paradosso. Il suo obiettivo è infatti realizzare un aeroplano in grado di volare autonomamente, giorno e notte, in qualsiasi parte del pianeta, mosso unicamente dall’energia solare, senza alcun ausilio di altri fonti energetiche derivanti dal petrolio, quindi senza alcuna produzione di inquinamento. Ideato da un gruppo di progettisti dell’Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanna (Epfl) nel 2003, Solarimpulse è un progetto a lunga scadenza in fase di avanzato sviluppo, che prevede già a breve termine il primo test di volo esteso anche alle ore notturne. Alla realizzazione del progetto lavora un team multi-disciplinare composto da oltre 50 specialisti di 6 Paesi, supportati da almeno altri 100 specialisti esterni. Un ruolo determinante è svolto dai partner tecnologici, che portano nel progetto tutto il loro know-how specifico e la loro capacità di sviluppo e di progettazione. Sputnik Engineering è fra essi, con il ruolo di fornitore ufficiale per dispositivi di importanza strategica quali sono gli inverter. Il successo di un progetto così ambizioso dipende infatti notevolmente dal modo con il quale l’energia solare captata può essere ottimizzata ad altitudini molto elevate. È in questo campo che Sputnik sta portando la sua competenza specialistica, in particolare per ciò che viene definito con l’acronimo Mppt (Maximum Power Point Tracker). I moduli fotovoltaici hanno una curva caratteristica di efficienza tale per cui esiste un punto di lavoro ottimale – l’Mpp – nel quale è possibile estrarre tutta la potenza disponibile. Tale punto della curva varia però continuamente in funzione del livello di radiazione solare che colpisce la superficie delle celle e di altri fattori. È evidente che un inverter in grado di restare "centrato" su questo punto, otterrà sempre la massima potenza disponibile in qualsiasi condizione di operatività. Se si considera che nelle giornate con nuvolosità variabile si verificano sbalzi di potenza solare molto ampi e repentini, con variazioni da 100W/m² a 1000-1200W/m² in meno di 2 secondi, e che in alta quota tutto ciò è ulteriormente accentuato, ci si rende conto di come in queste condizioni, per altro molto frequenti, per un inverter sia fondamentale – oltre alla grande precisione di assestamento sull’Mppt – anche la velocità dei tempi di assestamento sull’Mppt stesso. Nella stazione di ricerca di Jungfraujoch esistono condizioni ambientali e di altitudine tali per cui gli scienziati possano sperimentare situazioni molto simili a quelle che Solarimpulse si troverà ad affrontare in volo. Le condizioni meteorologiche ivi mutano con altissima velocità, sotto l’effetto di venti che raggiungono i 200 km orari, mentre la temperatura scende a soglie di -35° Celsius. È proprio in queste condizioni che gli inverter Solarmax riescono a fare la differenza, giacché sono progettati in fase nativa per sopportare senza difficoltà le condizioni ambientali più varie e avverse. “Ciò che appare davvero singolare, o addirittura paradossale, è che tutte queste applicazioni fotovoltaiche da primato siano state realizzate in Svizzera, nazione che per la sua posizione geografica e la sua conformazione morfologica gode di un irraggiamento solare notevolmente inferiore a quello dell’Italia”, dice Roberto Colombo, Amministratore Delegato di Sputnik Engineering Italia. “La conoscenza delle straordinarie esperienze fatte dai nostri confinanti d’oltralpe ci deve quindi fare seriamente riflettere sulle potenzialità straordinarie che potremmo mettere in campo nel nostro Paese. Opportunità che finora purtroppo sono state sprecate e che auspichiamo vengano finalmente colte. Sputnik è pronta a fare la sua parte, portando in Italia tutto il know-how maturato in realtà più avanzate come la Svizzera e la Germania. ” .  
   
   
ENEA PER UNA PROGETTAZIONE DELLE CITTÀ LEGATA ALL’UTILIZZO DELLE FONTI RINNOVABILI  
 
Roma, 10 luglio 2008 - Il Vice Presidente dell’Enea, Cristina Battaglia, introducendo lo scorso 3 luglio i lavori del workshop “La città e la forma dell’energia” ha dichiarato: “A fronte della crescita dei consumi energetici che si registra soprattutto nelle città, delle spese sempre più alte a cui le amministrazioni locali sono costrette a far fronte per il funzionamento delle infrastrutture, occorre definire un nuovo approccio nella pianificazione e nella gestione dell’assetto urbano”. “L’enea intende promuovere, attraverso le proprie attività, una visione integrata e sinergica tra efficienza energetica, nuove tecnologie e cultura progettuale. Come già accaduto in alcune realtà del Nord Europa, anche nel nostro Paese è destinata ad affermarsi una idea di città influenzata dall’utilizzo delle fonti rinnovabili e dall’integrazione delle nuove infrastrutture energetiche nel tessuto cittadino. In questa prospettiva, gli obiettivi di abbattimento delle emissioni e di riduzione dei consumi possono contribuire in maniera significativa a cambiare il volto dei centri abitati”. .  
   
   
MARCHE: RIGASSIFICATORE GAZ DE FRANCE  
 
Ancona, 10 luglio 2008 - L´attuazione del progetto di un rigassificatore al largo della costa marchigiana, proposto da Gaz de France ´avra` una ricaduta positiva sull´intera economia regionale e quindi, pur con tutte le cautele del caso, l´operazione si presenta di particolare interesse, proprio per le numerose sfaccettature che la caratterizzano´. E` l´opinione dell´assessore regionale all´Energia, Gianni Giaccaglia, che commenta la decisione della Giunta regionale di ritenere ´compatibile´ la realizzazione dell´impianto con gli strumenti di pianificazione e programmazione della Regione. ´Questo e` quanto, all´unanimita`, la Giunta regionale ha riconosciuto ´ evidenzia Giaccaglia - nella consapevolezza che durante l´incontro in programma, a Roma, lunedi` 14 luglio, presso il ministero dello Sviluppo Economico, si dovra` necessariamente tener conto dell´esigenza di raccordare il progetto con il quadro degli analoghi interventi da realizzarsi nell´Adriatico. La Conferenza dei servizi, chiamata a esprimersi sul progetto preliminare presentato dalla Societa` Gaz de France, dovra`, infatti, analizzare dettagliatamente l´insieme delle questioni progettuali che riguardano gli impianti sia a mare che a terra, cosi` come dovra` affrontare, in maniera approfondita, le tematiche inerenti tutti i possibili impatti del progetto, per garantire la massima sicurezza dell´intervento. Ci sembra comunque evidente che il progetto della Societa` Gaz de France, che ha richiesto al Ministero l´autorizzazione per costruire e gestire un terminale per la rigassificazione di gas naturale liquido, si faccia apprezzare per la qualita` degli interventi previsti. Vorrei in proposito ricordare che l´impianto sara` collegato alla rete nazionale gas attraverso una condotta in parte sottomarina, in parte terrestre, da realizzarsi al largo della costa marchigiana, nel tratto tra Porto Recanati e Civitanova Marche. E` altrettanto evidente che la realizzazione del rigassificatore migliorera` in maniera significativa le condizioni di approvvigionamento energetico per il nostro sistema produttivo ma anche per i servizi pubblici regionali, come gli ospedali e le scuole´. .  
   
   
TECNOBORSA: LE FAMIGLIE ITALIANE E IL MERCATO IMMOBILIARE  
 
Roma, 10 luglio 2008 - “Dopo la crescita proliferante del ciclo 1998/2007, il settore residenziale italiano registra un sensibile calo delle transazioni. Infatti, a fronte di un 12,1% di transazioni effettuate nel biennio 2006-2007, il 9,1% delle famiglie prevedono di effettuare almeno una transazione immobiliare nel biennio 2008-2009 ma i prezzi rimangono al centro delle preoccupazioni delle famiglie italiane” – ha affermato Valter Giammaria Presidente di Tecnoborsa. Andando ad analizzare le compravendite, è emerso che il 4,2% delle famiglie intervistate ha acquistato un immobile nel biennio considerato, mentre solo lo 0,1% ha tentato senza riuscirvi. Dal confronto dell’Indagine 2008 con quella 2006 si è riscontrato che la percentuale di famiglie che ha acquistato un’abitazione è scesa solo dello 0,5% e dell’1,1% per chi ha tentato senza successo; conseguentemente, sono saliti di 1,6 punti percentuali coloro che nel biennio considerato non hanno acquistato un’abitazione. Il calo è ancora più marcato se il confronto viene fatto con il risultato rilevato nel 2004 (-2,2 punti percentuali). Come per le Indagini precedenti, più della metà di chi ha comprato o tentato di comprare casa lo ha fatto per acquistare l’abitazione in cui vivere (il 61,2% di coloro che hanno acquistato un’abitazione); un’altra percentuale rilevante lo ha fatto per l’acquisto della casa per parenti prossimi (18,8%), o per la seconda casa per le vacanze (11,8%); una percentuale minore per investimento (5,9%); il restante 2,4% ha acquistato un’abitazione per altri motivi. Dal confronto tra le ultime due Indagini nazionali è emerso che è scesa di 6,7 punti la percentuale di coloro che hanno acquistato una casa per andare in vacanza e questo è dovuto anche al fatto che sono cambiate le abitudini degli italiani. Infatti, si va in vacanza per brevi periodi e preferibilmente cambiando località. Viceversa, è salita di 6,8 punti la percentuale di chi acquista una casa per i familiari. “Quindi, si compra casa prevalentemente per necessità e ciò è dovuto sia ai costi elevati delle case, sia alla crescita dei tassi d’interesse”, ha commentato il Presidente di Tecnoborsa. Da un focus su coloro che hanno acquistato un’abitazione principale è emerso che il requisito che ha pesato maggiormente nella scelta della casa in cui vivere è stato il prezzo dell’immobile (67,3%). Seguono, con un certo divario, comfort e qualità delle finiture (38,5%), dimensione idonea alle esigenze della famiglia (34,3%), vicinanza al posto di lavoro (30,8%), vicinanza ai trasporti pubblici (28,8%), ubicazione in zona centrale (25%), tranquillità/silenzio (25%) e vicinanza di aree verdi (23,1%). Mentre, tra gli aspetti che hanno pesato meno nella scelta dell’immobile, a parità di punteggio (19,2%), vi sono: vicinanza a parenti prossimi, facilità di parcheggio e vicinanza a servizi/aree commerciali; in ultima posizione troviamo l’ubicazione in zona periferica (17,3%). “C’è da notare che, rispetto all’Indagine 2006, è salita di ben 34,3 punti la percentuale di chi ha tenuto conto del prezzo, motivazione che è passata dal secondo al primo posto. Molto probabilmente, proprio per questo motivo, la tipologia di abitazione più scelta è quella abitabile che è passata dall’ultimo al primo posto. Quindi, le famiglie, pur di spendere meno sono disposte ad accontentarsi di soluzioni meno soddisfacenti di una casa nuova o già ristrutturata – ha proseguito Valter Giammaria –. Questo risultato è confermato anche dal fatto che, seppure il 70% circa degli italiani continua ad essere molto o abbastanza soddisfatto del bene acquistato, c’è un notevole calo rispetto alle Indagini precedenti, dove la quota raggiungeva il 90%”. Spostando l’analisi sul mercato dell’offerta, è emerso che l’1,6% delle famiglie intervistate ha venduto casa nel biennio 2006-2007, percentuale inferiore di 1,3 punti a quelle rilevate nelle due Indagini nazionali precedenti. Le vendite avvenute hanno riguardato prevalentemente le abitazioni principali (50% di coloro che hanno venduto), mentre al secondo posto si collocano le case per parenti prossimi (25%), al terzo posto le seconde case vacanze (18,8%) ed, infine, solo il 6,3% delle vendite riguarda abitazioni precedentemente acquistate per investimento. Mettendo a confronto l’Indagine attuale con la precedente è emerso che sono aumentate le famiglie che hanno venduto l’abitazione principale o la casa per parenti prossimi o quella per investimento; viceversa, sono diminuiti sensibilmente coloro che hanno venduto la seconda casa vacanze. Tra i motivi che hanno spinto le famiglie a vendere troviamo, in primo luogo come sempre, l’acquisto di un’altra abitazione principale, anche se questa volta a parità di punteggio con il bisogno di liquidità (31,3%); seguiti, con un rilievo decisamente inferiore, da altri motivi non specificati (12,5%); il 9,4% delle vendite sono state motivate, invece, dall’acquisto di una seconda casa vacanze; il 6,3% dalla volontà di fare investimenti finanziari o immobiliari e solo il 3,1% lo ha fatto per acquistare una casa per parenti prossimi. Dall’incrocio tra il tipo di abitazione venduta e il motivo di vendita è emerso che “più della metà di coloro che hanno venduto un’abitazione principale l’hanno fatto per acquistare un’altra abitazione principale; invece, chi ha venduto una seconda casa vacanze lo ha fatto principalmente per bisogno di liquidità o per effettuare altri investimenti immobiliari - ha continuato Giammaria -; chi ha venduto una casa destinata a parenti prossimi l’ha fatto per bisogno di liquidità; infine, chi ha ceduto una casa che teneva per investimento lo ha fatto per acquistare un’abitazione principale o per smobilitare denaro”. Dal confronto delle ultime Indagini, inoltre, è emerso che il gap tra domanda e offerta nel mercato delle compravendite è salito al 2,6 nell’Indagine 2008, rispetto a quanto rilevato nell’Indagine 2006, che era pari all’1,8, mentre è sceso rispetto all’Indagine 2004, dove era pari al 3,5. Tra coloro che hanno acquistato un’abitazione nel biennio 2006-2007 il 58,3% ha fatto ricorso ad un finanziamento o mutuo, dato abbastanza rilevante. Come sempre ricorrono al mutuo prevalentemente coloro che acquistano l’abitazione principale; infatti, se si esamina solo questa motivazione di acquisto, emerge che la percentuale passa dal 58,3% registrata sull’intero campione, al 72,5%. Piuttosto alto il ricorso al mutuo anche da parte di chi ha acquistato una casa per parenti prossimi (56,3%). Dal confronto dei presenti risultati con quelli riscontrati nelle Indagini 2006 e 2004 è emerso che sono salite le famiglie che hanno acceso un mutuo per acquistare l’abitazione per necessità; infatti, è cresciuta la quota di coloro che hanno comprato un’abitazione principale e/o per parenti prossimi; viceversa, è scesa la quota di coloro che hanno acceso un mutuo per acquistare una seconda casa per vacanze o per investimento, in modo particolare per il primo caso. Per quanto riguarda la consistenza dei prestiti, sono pochi coloro che hanno acceso mutui molto piccoli (fino al 20% del prezzo pagato per l’immobile acquistato), o molto grandi (oltre l’80%); decisamente alta la richiesta di quelli che coprono dal 61% all’80% del prezzo pagato, seguiti dai prestiti che vanno dal 41% al 60% e da quelli tra il 21% e il 40%. Mettendo a confronto le ultime due Indagini nazionali, si è registrata una forte crescita per i mutui che coprono oltre l’80% del prezzo dell’immobile acquistato (+11,2 punti percentuali); vi è stato un leggero incremento per quelli compresi tra il 61% e l’80% del prezzo del bene (+4,1 punti); invece, si sono registrati dei lievi cali per quelli che vanno dal 21% al 40% e una diminuzione abbastanza sensibile di quelli tra il 41% e il 60% del prezzo del bene. Infine, dal confronto con quanto rilevato nel 2004, è emerso che sono diminuiti i mutui più piccoli e sono aumentati quelli che coprono oltre il 60% del prezzo dell’immobile. Analizzando il mercato delle locazioni è risultato che il 4,8% delle famiglie intervistate ha preso in affitto un’abitazione, valore leggermente più elevato di quello riscontrato nel 2006 e nel 2004 (+0,8 punti percentuali nel primo caso e +1 punto nel secondo). Spostandoci sul lato dell’offerta si è riscontrato che il 2,8% del campione ha dato in affitto un’abitazione, valore inferiore a quello rilevato nelle due Indagini precedenti (-0,5 rispetto ai dati rilevati nel 2006 e -1,5 rispetto a quelli del 2004). Infine, mettendo a confronto il mercato delle locazioni, si è rilevato che la domanda supera l’offerta di 2 punti, mentre nell’Indagine 2006 il gap era di soli 0,7 punti e nel 2004 era addirittura negativo (-0,5 punti), ossia l’offerta era leggermente maggiore della domanda. Il 5% delle famiglie intervistate pensa di acquistare un immobile. Confrontando l’Indagine attuale con le Indagini nazionali precedenti si riscontra un calo nelle intenzioni di acquisto: di soli 0,2 punti rispetto al 2006 e di ben 4,3 punti rispetto al 2004. Il Presidente di Tecnoborsa ha dichiarato che “Il calo nelle intenzioni di acquisto sembra dovuto principalmente - oltre al livello dei prezzi raggiunti dagli immobili - a due fattori: alle note difficoltà economiche delle famiglie italiane e all’aumento dei tassi di interesse”. Esaminando l’utilizzo che verrà fatto delle abitazioni acquistate nel biennio 2008-2009, al primo posto troviamo il desiderio di vivere in un’abitazione di proprietà (47%), seguita, anche se con una notevole differenza, da chi vorrebbe acquistare una casa per parenti prossimi (21%); al terzo posto troviamo chi intende acquistare una casa per le vacanze (18%); al quarto chi pensa di prendere un’abitazione per effettuare un investimento (13%). Mettendo a confronto le ultime due Indagini nazionali, è emerso che è scesa notevolmente la quota di chi pensa di acquistare una casa principale (-21,3 punti percentuali), mentre è salita la percentuale di chi prevede di comprare una seconda casa, in modo particolare una seconda casa vacanze (+13,5 punti). Spostando l’analisi sul fronte dell’offerta è emerso che il 2,4% degli intervistati pensa di vendere almeno un immobile nel biennio 2008-2009. Risultato leggermente in crescita rispetto a quello riscontrato nel 2006 (+0,9 punti percentuali) e lievemente in calo se confrontato con quello del 2004 (-0,8 punti), anche se si sottolinea che si tratta di differenze statisticamente poco significative. Analizzando i motivi che spingeranno le famiglie a vendere, al primo posto troviamo, a differenza di quanto riscontrato negli anni precedenti, il bisogno di liquidità (43,8%), con un incremento davvero notevole rispetto al 2006; a seguire, con un notevole distacco, il desiderio di comprare una casa per parenti prossimi (22,9%); al terzo posto vi è chi vorrebbe vendere un bene per acquistare una casa per le vacanze (18,8%); solo al quarto posto vi è chi pensa di vendere una casa per acquistare un’altra abitazione principale (14,6%), motivazione che, in passato, è sempre stata prevalente; infine, nessuno pensa di vendere un immobile per effettuare altri investimenti. “Dalle motivazioni che spingono le famiglie a vendere un’abitazione nel prossimo futuro è emersa una situazione abbastanza allarmante. Infatti, al primo posto troviamo coloro che cedono un’abitazione per bisogno di liquidità, facendo registrare, rispetto all’Indagine del 2006, un incremento di ben 26,5 punti percentuali. Sale, di un ulteriore 28,6% la quota di chi pensa di cedere un’abitazione per acquistare una casa per parenti prossimi o una casa vacanze; di contro, scende di 12,7 punti percentuali la quota di chi cede una casa per acquistare un’altra abitazione principale e di 20,8 punti la quota di coloro che vendono per effettuare altri investimenti immobiliari o finanziari” ha concluso Valter Giammaria. Infine, per quanto concerne le locazioni, nel biennio preso in esame, si è visto che l’1,6% delle famiglie intervistate pensa di prendere in affitto un’abitazione per un lungo periodo. Mettendo a confronto questa Indagine con quella del 2006, si riscontra che coloro che pensano di prendere in affitto una casa sono scesi di 1,2 punti percentuali, mentre la quota è rimasta sostanzialmente inalterata rispetto a quanto rilevato nell’Indagine 2004. Spostandoci sul lato dell’offerta si è riscontrato che lo 0,8% degli individui consultati prevede di dare in affitto un immobile e tale dato è rimasto invariato rispetto alle due Indagini nazionali precedenti. .  
   
   
IMMOBILI DI PIRELLI RE A BERLINO DICHIARATI PATRIMONIO MONDIALE UNESCO  
 
Milano, 10 luglio 2008- Sei complessi residenziali di Berlino, tra cui la Wohnstadt Carl Legien di proprietà di Pirelli Re insieme al partner in joint vendure Rreef, sono stati insigniti dello status di patrimonio mondiale dell´umanità dell´Unesco. Questi immobili, risalenti agli anni Venti (la città giardino Falkenberg, il complesso Schillerpark, il complesso Carl Legien, il complesso Siemensstadt, l´Hufeisensiedlung Britz e la Weiße Stadt) sono ora sotto una tutela speciale, avendo lo stesso status della Grande Muraglia cinese, di Venezia e della sua laguna o del centro storico di Firenze. Dopo la decisione presa dall´Unesco nell´assemblea tenutasi in Quebec, questi patrimoni immobiliari di Berlino, insieme ad altri circa 660 patrimoni mondiali dell´umanità, sono “siti meritevoli di protezione permanente”. “La decisione dell´Unesco ci rende molto orgogliosi. Pirelli Re che da anni ha nel suo portafoglio immobili di pregio, è orgogliosa di poter ricevere questo importante riconoscimento da parte dell’Unesco per il complesso Carl Leigen” ha dichiarato Carlo Puri Negri, amministratore delegato di Pirelli & C. Real Estate Spa. La Wohnstadt Carl Legien è stato uno dei primi progetti di social housing realizzati negli anni Venti in Germania, nel distretto Pankow di Berlino. Queste "cittadelle residenziali" degli anni Venti rappresentano l´edilizia moderna pensata per le masse, un social housing con caratteristiche di funzionalità e concretezza, animato al tempo stesso da luminosità, ariosità, colori intensi e spazi aperti. In origine sono state costruite per conformarsi ai principi della costituzione democratica, secondo cui a ogni cittadino tedesco era garantito il diritto fondamentale di avere un´abitazione decorosa. I lavoratori non dovevano più vivere in cupi e stretti caseggiati in affitto. I complessi immobiliari di recente costruzione erano accoglienti, luminosi, avevano un fascino rustico ed erano situati proprio al centro della potente città di Berlino. In passato abbiamo investito 50 milioni di Euro nella manutenzione di questa «cittadella residenziale». Un investimento che ha dato i suoi frutti: i complessi residenziali riformisti di Berlino sono più famosi che mai, le liste per l´attesa di una residenza nella Wohnstadt Carl Legien sono oggi molto lunghe. “Il riconoscimento di patrimonio dell´umanità da parte dell´Unesco farà aumentare ulteriormente il loro prestigio nazionale e internazionale. Sarà un enorme balzo in avanti del complesso immobiliare con le sue numerose opportunità, non solo per la società, ma anche per la zona geografica e i suoi abitanti” dichiara Puri Negri. .