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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 26 Febbraio 2009
IN RISPOSTA ALLA CRISI FINANZIARIA, LA COMMISSIONE EUROPEA AUMENTA LA FLESSIBILITÀ DEI FONDI STRUTTURALI  
 
Bruxelles, 26 febbraio 2009 - La commissaria alla politica regionale Danuta Hübner ha annunciato un pacchetto di decisioni della Commissione europea affinché gli Stati membri possano fare un uso più flessibile dei Fondi strutturali. Il termine entro cui i Paesi della Ue devono usare le dotazioni loro assegnate nel periodo di finanziamento 2000-2006 viene esteso e si introducono meccanismi atti a garantire una maggior efficacia dei finanziamenti erogati. Commentando la decisione di prorogare il termine dei progetti e dei pagamenti di 6 mesi fino al 30 giugno 2009, la commissaria Hübner ha affermato: “Stiamo facendo di tutto affinché ogni euro dei Fondi strutturali sia speso in modo efficace e stiamo adeguando la politica di coesione alla nuova realtà economica per consentire agli Stati membri di ottimizzare gli investimenti nell’Ue in quanto eccellente rimedio anticrisi. ” Termini prorogati per 4 Fondi strutturali - A seguito di un invito della Commissione, gli Stati membri hanno chiesto di prorogare l’ammissione al finanziamento di 385 programmi di politica di coesione su 555 del periodo 2000-2006, se i fondi non risultassero interamente utilizzati. La proroga del periodo di ammissibilità riguarda i 4 Fondi strutturali all’epoca in vigore: Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), Fondo sociale europeo (Fse), Fondo europeo agricolo di orientamento e garanzia (Feaog) e Strumento finanziario di orientamento della pesca (Sfop). La flessibilità concessa permetterà agli Stati membri e alle regioni di realizzare e portare a termine un maggior numero di progetti in loco. La Commissione vuole che sia data precedenza a settori e misure “ad alto ritorno”, come l’investimento nell’efficienza energetica, nella creazione di posti di lavoro “verdi”, nel risparmio energetico, nel sostegno a tecnologie non inquinanti e in settori come l’edilizia e l’industria automobilistica. Cinque volte maggiore flessibilità - La Commissione ha anche deciso di consentire agli Stati membri e alle regioni una maggiore flessibilità nell’assegnazione di finanziamenti per varie priorità. Finora le autorità di gestione avevano un margine di flessibilità del 2% per trasferire finanziamenti da un cosiddetto “asse prioritario” (settore strategico di spesa di ogni programma operativo della politica di coesione) all’altro. “La situazione economica odierna è molto diversa da quella del 2000, quando furono decise le priorità. Date le circostanze eccezionali in cui versano gli Stati membri, la Commissione ha deciso di aumentare di 5 volte la flessibilità tra priorità, dal 2 al 10%. Ciò permetterà agli Stati membri di destinare i finanziamenti restanti a progetti di maggior impatto”, ha commentato la commissaria Hübner. .  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA S´INTERESSA DELLA PREVENZIONE DELLE CATASTROFI E DELLA RIDUZIONE DEI RISCHI ALL’INTERNO E AL DI FUORI DELL’UE  
 
Bruxelles, 26 febbraio 2009 - La Commissione europea ha adottato il 23 febbraio due comunicazioni sulle catastrofi: un approccio comunitario per ridurre l’impatto delle catastrofi d’origine naturale e umana all’interno dell’Ue e una strategia per sostenere i paesi in via di sviluppo nella riduzione del rischio di catastrofi. Le comunicazioni, adottate sotto forma di pacchetto, rappresentano un primo tentativo di introdurre un approccio più strategico, in particolare alla luce dell’aumento dei rischi indotti dal cambiamento climatico. La proposta d’intervento a livello comunitario verte su settori in cui un approccio comune è più efficace rispetto a singole strategie nazionali: si tratta infatti di sviluppare conoscenze, mettere in contatto i soggetti interessati, creare collegamenti tra le politiche pertinenti e migliorare gli strumenti di prevenzione delle catastrofi di cui la Comunità già dispone. Per quanto concerne i paesi in via di sviluppo, la Commissione sta delineando una strategia comunitaria per aiutare a ridurre gli effetti causati dai disastri naturali in paesi considerati ad alto rischio. Le due comunicazioni contribuiscono ad attuare il quadro d’azione di Hyogo 2005-2015, adottato alla conferenza mondiale sulla riduzione dei disastri. Il commissario europeo per l’Ambiente Stavros Dimas ha dichiarato che “le catastrofi naturali costituiscono una minaccia sempre più forte per gli Stati membri dell’Ue e si prevede che nei prossimi anni, per effetto del cambiamento climatico, aumentino di numero e intensità. Dobbiamo fare il possibile per ridurne l’impatto preparandoci al meglio. Questa comunicazione è un primo passo importante, che segna l’avvio di un’azione comunitaria a lungo termine in questo ambito. ” Il commissario Louis Michel, responsabile per lo Sviluppo e gli aiuti umanitari, ha affermato che “tsunami e cicloni colpiscono lasciando dietro di sé devastazione e distruggendo le vite dei più indigenti in tutto il pianeta. Poiché sappiamo che è meglio prevenire che curare, è oltremodo più conveniente investire per ridurre i rischi prima che avvenga una catastrofe, piuttosto che offrire aiuti umanitari a catastrofe avvenuta. Poiché sappiamo anche che la situazione potrà solo peggiorare a causa del cambiamento climatico, dobbiamo intervenire fin da ora. Sono convinto che ridurre il rischio di catastrofi aiuterà a salvare vite umane e sarà un’arma fondamentale nella lotta contro la povertà a livello mondiale. ” Prevenzione: più efficace a livello comunitario - La comunicazione sulla prevenzione individua alcuni settori in cui l’intervento a livello dell’Ue potrebbe essere più efficace: predisporre, ad esempio, un inventario comunitario delle informazioni e delle migliori pratiche, elaborare orientamenti specifici per la mappatura delle zone a rischio, mettere in contatto i soggetti interessati e creare collegamenti tra le politiche pertinenti durante tutto il ciclo di gestione delle catastrofi intensificando la formazione e la sensibilizzazione, migliorare l´accesso ai sistemi di allarme rapido e destinare più accortamente i fondi comunitari. Riduzione del rischio di catastrofi: azione imprescindibile per ridurre la povertà in maniera duratura - La comunicazione sulla riduzione del rischio di catastrofi individua le seguenti priorità: intensificare il dialogo politico con i paesi in via di sviluppo; integrare la riduzione del rischio di catastrofi nelle politiche e negli interventi sia dell’Ue sia dei paesi in via di sviluppo, considerando anche il sostegno comunitario agli investimenti nazionali destinati alla riduzione di tale rischio; sviluppare piani regionali, il primo dei quali a favore dei paesi caraibici, che prevedano anche aiuti per campagne di sensibilizzazione. L’ue delineerà tutte le azioni specifiche contemplate in un piano d’attuazione previsto per giugno 2009. .  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA VALUTA I PROGRAMMI DI STABILITÀ E CONVERGENZA DI ITALIA, LUSSEMBURGO, LITUANIA E PORTOGALLO  
 
Bruxelles, 26 febbraio 2009 - Ieri la Commissione europea ha esaminato i programmi di stabilità e convergenza[1] di Italia, Lussemburgo, Lituania e Portogallo. Come per gli altri 17 programmi della settimana scorsa (cfr. Ip/09/273 e Ip/09/274) la valutazione avviene in un contesto di grave recessione economica. Nel 2009 è previsto un sensibile deterioramento delle posizioni di bilancio di Italia, Lussemburgo e Portogallo. Negli ultimi due paesi questo sviluppo è dovuto anche ad importanti pacchetti di stimolo economico adottati in linea con il piano europeo di ripresa economica che caldeggia misure finanziarie tempestive, mirate e temporanee da parte degli Stati membri che abbiano i margini di manovra necessari. Le misure di stimolo adottate dall´Italia hanno un impatto neutro sul bilancio, il che appare adeguato alla luce del rapporto debito/Pil molto elevato di questo paese. In Lituania, la disciplina di bilancio prevista lungo tutto il periodo di riferimento del programma è una risposta appropriata per fronteggiare gli squilibri economici esistenti. Vi sono tuttavia rischi significativi che i risultati di bilancio siano peggiori delle previsioni. "A causa della crisi finanziaria e della recessione economica mondiale senza precedenti, le finanze pubbliche sono soggette a forti pressioni nella maggior parte dei paesi dell´Ue. Dopo la nostra analisi della scorsa settimana, le valutazioni di oggi confermano che le misure di stimolo fiscale volte a sostenere la domanda e a creare occupazione sono in linea con il piano europeo di ripresa economica e differiscono sufficientemente da Stato membro a Stato membro in funzione delle diverse posizioni in termini di margini di manovra ed eventuali squilibri economici. Dalla nostra analisi risulta che anche i tre paesi che hanno adottato misure fiscali per sostenere le loro economie ne hanno garantito il carattere tempestivo, mirato e temporaneo. Per quanto i suoi squilibri esterni ed interni abbiano iniziato a riassorbirsi, la Lituania ha fatto bene ad astenersi dal contribuire allo sforzo collettivo", è quanto dichiarato dal commissario per gli affari economici e monetari Joaquín Almunia. Italia - L´economia italiana, che già risente di carenze strutturali croniche che per diversi anni hanno impedito una crescita soddisfacente della produttività, è gravemente colpita dalla crisi economica mondiale. Anche a causa di questa situazione il disavanzo pubblico dovrebbe essere cresciuto dall´1,6% del Pil nel 2007 al 2,8% nel 2008. Il programma di stabilità aggiornato dell´Italia prevede che il disavanzo salga al 3,7% del Pil nel 2009, per poi gradualmente ritornare lievemente al di sotto del valore di riferimento del 3% del Pil entro il 2011; il rapporto debito/Pil dovrebbe giungere ad oltre il 111% alla fine del periodo di riferimento del programma. Le misure di stimolo adottate dal governo possono essere considerate adeguate in considerazione del rapporto debito/Pil molto elevato e sono ampiamente in linea con il piano europeo di ripresa economica. I dati del disavanzo e del debito potrebbero essere superiori alle proiezioni se la crescita economica risulterà inferiore al previsto e/o si verificheranno sfondamenti dei limiti di spesa. Eventuali ricapitalizzazioni di banche porterebbero ad un ulteriore incremento del debito pubblico lordo. Sulla base della valutazione della Commissione, l´Italia è invitata: i) ad attuare le misure di bilancio per il 2009 come previsto e a realizzare con determinazione il percorso di aggiustamento strutturale previsto lungo il periodo di riferimento del programma. Passata la crisi, l´Italia è invitata a perseguire un risanamento finanziario ambizioso in modo da portare il rapporto debito/Pil molto elevato su un percorso di discesa costante e garantire la sostenibilità delle finanze pubbliche a lungo termine; ii) a continuare a migliorare la governance di bilancio e a sviluppare un nuovo quadro per il federalismo fiscale che garantisca la responsabilità dei governi locali e supporti la disciplina di bilancio; iii) a proseguire gli sforzi per migliorare la qualità delle finanze pubbliche concentrandosi sull´efficienza e la composizione della spesa, anche riallocando la spesa sociale in modo da liberare risorse per un sistema di sussidi di disoccupazione ampio e uniforme che garantisca incentivi al lavoro appropriati e politiche di attivazione efficaci, senza compromettere il processo di risanamento finanziario. Lussemurgo - La crescita del Pil è rallentata considerevolmente a causa della recessione mondiale, passando dal 5,2% nel 2007 ad una crescita stimata dell´1,0% nel 2008, e dovrebbe diventare negativa (-0,9%) nel 2009 prima di recuperare lievemente nel 2010 (+1. 4%). Le condizioni delle finanze pubbliche sono rimaste tuttavia relativamente favorevoli in quanto il saldo delle amministrazioni pubbliche ha continuato ad essere in attivo, per quanto in calo dal 3,0% del Pil nel 2007 al 2% stimato nel 2008. Il debito pubblico, per quanto sia raddoppiato alla fine del 2008 a seguito del sostegno al settore finanziario, resta tra i più bassi nell´Ue (14,4% del Pil). Il programma di stabilità presentato in ottobre e aggiornato il 2 febbraio 2009 prevede che l´avanzo si converta in disavanzo nel 2009 a seguito della crisi e delle misure di sostegno decise sia nel bilancio 2009 che successivamente, in linea con il piano europeo di ripresa economica. Tale disavanzo raggiungerà lo 0,6% del Pil e lieviterà all´1,5% nel 2010. Sebbene gli sviluppi attuali non destino preoccupazione per la sostenibilità delle finanze pubbliche a lungo termine, l´incremento della spesa pubblica connessa all´invecchiamento della popolazione, che sarà tra i più forti in tutta l´Ue, costituirà un onere particolarmente pesante nei prossimi decenni. Alla luce di questa valutazione e dell´incremento molto rilevante delle previsioni di spesa per i prossimi decenni, il Lussemburgo è invitato ad attuare nel 2009, come previsto, le misure di sostegno in linea con il piano europeo di ripresa economica e a migliorare la sostenibilità a lungo termine delle sue finanze pubbliche tramite riforme strutturali, in particolare in materia di pensioni. Lituania - L´economia lituana versa in una grave recessione soprattutto a causa del calo della domanda interna. L´aggravamento della crisi finanziaria mondiale e l´indebolimento della domanda esterna contribuiscono ad accentuare la contrazione dell´economia. Mentre gli squilibri esterni ed interni hanno iniziato a riassorbirsi, il peggioramento della competitività di costo dovuto a diversi anni di incrementi salariali superiori alla crescita della produttività riduce le prospettive di una ripresa economica a breve trainata dalle esportazioni. Il saldo delle amministrazioni pubbliche si è deteriorato considerevolmente nel 2008 a seguito di una politica di bilancio espansionista. Il programma punta ad un disavanzo del 2,1% del Pil nel 2009 e successivamente ad un calo graduale del disavanzo fino ad una posizione di equilibrio nel 2011. Tenuto conto dei rischi relativi allo scenario macroeconomico e alla mancanza di informazioni sulle misure necessarie per sostenere il risanamento finanziario dopo il 2009, vi sono rischi significativi che i risultati di bilancio siano peggiori delle previsioni, con un disavanzo nominale che potrebbe superare il 3% del Pil nel 2009 e nel 2010 mentre il rapporto debito/Pil resterà comodamente al di sotto del valore di riferimento del 60% del Pil. La disciplina di bilancio prevista dal 2009 al 2011 è una risposta appropriata alla luce degli squilibri esistenti. In considerazione della valutazione precedente e anche alla luce della necessità di garantire una convergenza sostenibile ed una partecipazione agevole all´Erm Ii, la Lituania è invitata a: i) attuare le misure necessarie per raggiungere l´obiettivo di bilancio nel 2009 classificando le spese in funzione di un ordine di priorità e proseguire il risanamento finanziario previsto a medio termine; ii) praticare la moderazione salariale nel settore pubblico per agevolare l´allineamento dei salari dell´intera economia con la produttività e rafforzare la competitività di costo; iii) rafforzare la governance e la trasparenza di bilancio, potenziando il quadro di bilancio a medio termine e la disciplina di spesa. Portogallo - L´economia portoghese sta subendo una decelerazione a seguito di una domanda esterna fiacca, che riflette la crisi finanziaria e i problemi economici dei principali partner commerciali. Il programma di stabilità del Portogallo prevede che l´economia sia in recessione nel 2009, con una contrazione dello 0,8% del Pil in termini reali nel 2009, seguita da una ripresa. Inoltre il divario di competitività non si è ridotto, soprattutto a causa di una scarsa crescita della produttività, che resta una delle principali debolezze dell´economia portoghese. Le autorità portoghesi hanno adottato varie misure per stimolare l´attività economica nel 2009 in linea con il piano di recupero, per un importo pari allo 0,8% del Pil, combinando aumenti della spesa e tagli delle imposte. Queste misure discrezionali del 2009 e la recessione economica influiscono pesantemente sulle finanze pubbliche e, in base alle stime contenute nel programma di stabilità aggiornato, il disavanzo pubblico è stato pari al 2,2% del Pil nel 2008 e dovrebbe raggiungere il 3,9% del Pil nel 2009. Dopo il 2009 l´aggiornamento prevede un calo graduale del disavanzo pubblico al 2,9% nel 2010 e al 2,3% nel 2011. Sulla base di questa valutazione la Commissione invita il Portogallo: i) ad attuare le misure in linea con il piano di recupero come previsto, evitando un ulteriore deterioramento delle finanze pubbliche nel 2009; ii) ad effettuare con determinazione il previsto aggiustamento strutturale nel 2010 ed oltre, rafforzando il ritmo del risanamento finanziario se le condizioni cicliche si riveleranno migliori del previsto; iii) a rafforzare ulteriormente il quadro di bilancio e garantire che le misure di risanamento finanziario siano anche intese a rafforzare la qualità delle finanze pubbliche alla luce dell´aggiustamento dell´economia necessario per far fronte agli squilibri esistenti. Italy Comparison of key macro economic and budgetary projections
2007 2008 2009 2010 2011
real Gdp (% change) sp Feb 2009 1. 5 -0. 6 -2. 0 0. 3 1. 0
com Jan 2009 1. 5 -0. 6 -2. 0 0. 3 n. A.
sp Nov 2007 1. 9 1. 5 1. 6 1. 7 1. 8
hicp inflation (%) sp Feb 2009 2. 0 3. 5 1. 2 1. 7 2. 0
com Jan 2009 2. 0 3. 5 1. 2 2. 2 n. A.
sp Nov 2007 1. 9 2. 0 2. 0 1. 8 1. 9
output gap1 (% of potential Gdp) sp Feb 2009 1. 7 0. 3 -2. 3 -2. 7 -2. 5
com Jan 20092 1. 8 0. 3 -2. 3 -2. 7 n. A.
sp Nov 2007 -0. 6 -0. 6 -0. 6 -0. 6 -0. 6
net lending/borrowing vis-à-vis the rest of the world (% of Gdp) sp Feb 2009 -1. 6 -1. 6 -1. 3 -1. 1 -0. 9
com Jan 2009 -1. 6 -2. 2 -1. 3 -1. 5 n. A.
sp Nov 2007 -1. 3 -0. 8 -0. 6 -0. 4 -0. 2
general government revenue (% of Gdp) sp Feb 2009 46. 6 46. 4 46. 8 46. 8 46. 6
com Jan 2009 46. 6 46. 4 46. 5 46. 5 n. A.
sp Nov 2007 46. 2 46. 3 45. 9 45. 8 45. 7
general government expenditure (% of Gdp) sp Feb 2009 48. 2 49. 0 50. 5 50. 0 49. 5
com Jan 2009 48. 2 49. 2 50. 3 50. 2 n. A.
sp Nov 2007 48. 6 48. 5 47. 9 47. 3 47. 0
general government balance (% of Gdp) sp Feb 2009 -1. 6 -2. 6 -3. 7 -3. 3 -2. 9
com Jan 2009 -1. 6 -2. 8 -3. 8 -3. 7 n. A.
sp Nov 2007 -2. 4 -2. 2 -1. 5 -0. 7 0. 0
primary balance (% of Gdp) sp Feb 2009 3. 4 2. 5 1. 3 1. 9 2. 6
com Jan 2009 3. 4 2. 3 1. 0 1. 2 n. A.
sp Nov 2007 2. 5 2. 6 3. 4 4. 2 4. 9
cyclically-adjusted balance1 (% of Gdp) sp Feb 2009 -2. 4 -2. 7 -2. 6 -1. 9 -1. 6
com Jan 2009 -2. 5 -2. 9 -2. 7 -2. 4 n. A.
sp Nov 2007 -2. 0 -1. 9 -1. 2 -0. 4 0. 2
structural balance3 (% of Gdp) sp Feb 2009 -2. 5 -2. 9 -2. 7 -2. 0 -1. 7
com Jan 2009 -2. 6 -3. 1 -2. 8 -2. 5 n. A.
sp Nov 2007 -2. 2 -2. 0 -1. 3 -0. 5 0. 2
government gross debt (% of Gdp) sp Feb 2009 104. 1 105. 9 110. 5 112. 0 111. 6
com Jan 2009 104. 1 105. 7 109. 3 110. 3 n. A.
sp Nov 2007 105. 0 103. 5 101. 5 98. 5 95. 1
Notes:
1output gaps and cyclically-adjusted balances according to the programmes as recalculated by Commission services on the basis of the information in the programmes.
2based on estimated potential growth of 1. 1%, 0. 9%, 0. 6% and 0. 7% respectively in the period 2007-2010.
3cyclically-adjusted balance excluding one-off and other temporary measures. One-off and other temporary measures are 0. 1% of Gdp in 2007, 0. 2% in 2008 and 0. 1% 2009-2011; all deficit-reducing according to the most recent programme and in the Commission services´ January interim forecast.
source:
stability programme (Sp); Commission services’ January 2009 interim forecasts (Com); Commission services’ calculations
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BORGHEZIO CHIEDE MISURE ANTI-DUMPING UE PER LA SIDERURGIA CINESE  
 
Bruxelles, 26 febbraio 2009 - L´on. Mario Borghezio, capo delegazione della Lega Nord al P. E. , ha inviato alla Commissione Europea un´interrogazione con la quale chiede quali urgenti misure anti-dumping si intenda attuare per ricondurre la Cina al rispetto delle regole del commercio nel settore dei prodotti siderurgici premesso che le imprese siderurgiche cinesi non operano in un contesto di mercato nazionale fondato sulla concorrenza, ma mantengono piuttosto relazioni molto strette con enti governativi a livello locale, provinciale e centrale. Inoltre la Cina sostiene sussidi, vari tipi di aiuti in natura oltre che fiscali, interventi nel mercato di capitali, accomodamenti di tassazione preferenziale, prestiti sovvenzionati, accesso a fattori produttivi sistematicamente sotto-quotati, mancata applicazione degli standard minimi accettati a livello internazionale di protezione dei lavoratori, sostenibilità ambientale, etc. In tal modo la Cina, i cui enti governativi cinesi stanno interferendo nel sistema del mercato globale, si è trasformata da importatore netto all´esportatore di gran lunga più importante del mondo (20. 7% delle esportazioni di acciaio globali nel 2007). .  
   
   
GESTIONE DEI CONFLITTI: NUOVA RETE EUROPEA, COORDINA LA PROVINCIA DI BOLZANO  
 
Bolzano, 26 febbraio 2009 - Una rete transnazionale per utilizzare le risorse professionali nella mediazione interculturale e nella prevenzione e gestione dei conflitti: il nuovo progetto è stato attivato con la riunione operativa svoltasi il 24 febbraio a Roma, presente l´assessore provinciale Barbara Repetto. E proprio la Provincia di Bolzano è stata incaricata di coordinare il progetto. Le Regioni aderenti hanno concordato il progetto stipulando un apposito accordo all’interno della programmazione 2007-2013 del Fondo sociale europeo. La Provincia di Bolzano, rappresentata dall´assessore all’immigrazione Barbara Repetto, è stata individuata come coordinatrice del progetto. "Con scambi di buone prassi e condivisione di pratiche e strumenti, verrà data particolare importanza alle figure professionali del mediatore interculturale e dell’operatore di pace", spiega Repetto. La nuova Rete intende sostenere gli obiettivi dell’Unione europea sui temi della coesione e dell’inclusione sociale, del dialogo interculturale e della pace, allo scopo di facilitare la tutela delle minoranze autoctone e di quelle derivate dai flussi migratori, e alla prevenzione, gestione e trasformazione dei conflitti. Per raggiungerli si passa attraverso l’impiego di figure professionali. Al nuovo progetto, realizzato con l’assistenza tecnica di Tecnostruttura, aderiscono per l’Italia la Provincia di Trento e le Regioni Campania, Lazio, Marche, Piemonte, Sardegna. A livello europeo il Service Public Fédéral Santé publique, Sécurité de la Chaîne alimentaire et Environnement del Belgio, Linguamón - Casa de les Llengües - Generalitat de la Catalunya della Spagna e l’Agence Nationale pour la Cohésion sociale et l´Egalité des chances della Francia. All’incontro di Roma ha preso parte anche Philippe Hatt della Direzione generale della Commissione europea, che ha definito il progetto "di forte valenza etica, con figure professionali particolari e di forte innovatività. " L’iniziativa rappresenta la naturale continuazione e sviluppo del progetto interregionale “Le figure professionali operanti nell’area umanitaria”, già promosso e coordinato fino al 2006 dalla Provincia di Bolzano. Con tale progetto si è arrivati a una definizione dello standard professionale del mediatore interculturale. Tale standard verrà ora esaminato, per approvazione, dalla Conferenza delle Regioni. .  
   
   
FIRMATO IL DECRETO SUI TREMONTI BOND  
 
Roma, 26 febbraio 2009 - Il Ministro Tremonti ha firmato il decreto che dà il via libera alla sottoscrizione, da parte del Tesoro, di obbligazioni emesse dalle banche italiane. L´obiettivo è accrescere le opportunità di finanziamento all´economia grazie alla maggiore patrimonializzazione delle banche. Lo strumento rispetta le regole stabilite in sede comunitaria sugli aiuti di Stato. Come contropartita, le banche: A)pagheranno una cedola annuale compresa tra il 7,5 e l´8,5 per cento per i primi anni, per poi crescere gradualmente; B)si impegneranno a favorire il credito alle imprese, soprattutto piccole e medie, e alle famiglie. Più specificatamente, gli impegni che il Tesoro richiede sono: a) il contributo finanziario per rafforzare la dotazione del fondo di garanzia per le Pmi; b) l´aumento delle risorse da mettere a disposizione per il credito alle piccole e medie imprese; c) per i lavoratori in cassa integrazione o percettori di sussidio di disoccupazione, la sospensione del pagamento della rata di mutuo per almeno 12 mesi; d) la promozione di accordi per anticipare le risorse necessarie alle imprese per il pagamento della cassa integrazione; e) l´adozione di un codice etico. Questi impegni, ed il più generale andamento del credito all´economia, saranno oggetto di attento monitoraggio operato sul modello applicato in Francia con successo. .  
   
   
RELAZIONE ANNUALE SUI BENI CONFISCATI AD ORGANIZZAZIONI CRIMINALI  
 
Roma, 26 febbraio 2009 - Il Commissario straordinario del Governo per la gestione e la destinazione dei beni confiscati ad organizzazioni criminali, Antonio Maruccia, ha presentato la Relazione annuale sull’attività in corso e i risultati conseguiti nell’anno 2008. Punti di maggior rilievo della Relazione. La materia dei beni confiscati si presenta particolarmente complessa, connotata da difficoltà stratificate nel tempo, riguardanti la fase giudiziaria, quella amministrativa, quella, infine, della utilizzazione. A tutto ciò si aggiungono: la frammentazione delle procedure; le carenze normative (solo negli ultimi tempi avviate a soluzione); le difficoltà nella fondazione di un Ufficio a competenza nazionale ed interdisciplinare. I risultati raggiunti e le attività in corso sono merito dell’azione delle Amministrazioni competenti, mobilitate e sollecitate con continuità, a cui sono stati fornti sostegno e collaborazione nel rispetto delle attribuzioni di ciascuno. Velocizzare le procedure e favorire l’utilizzo effettivo dei beni: alcuni primi risultati possono rilevarsi nell’aumento del 69,47% delle destinazioni di beni confiscati: rispetto ai 684 beni dell’intero anno 2007, nei primi dieci mesi del 2008 ben 966 beni hanno concluso la fase amministrativa della destinazione. Nei primi nove mesi del 2008, il meccanismo innescato dal Commissario presso le Prefetture per monitorare i beni confiscati ancora occupati dagli stessi mafiosi, ha portato alla liberazione di 135 immobili riconsegnati ai legittimi destinatari in Puglia, Sicilia, Calabria e Campania. È in pieno svolgimento l’attività dell’Ufficio in favore della ristrutturazione e riconversione di beni confiscati con progetti finanziabili con i fondi europei del Pon, tra cui il “Consorzio Sole” di Napoli; il progetto “Leontinoi” del Comune di Lentini (Siracusa); la sede della Compagnia dei Carabinieri di Gioia Tauro (Rc). Con Lombardia, Campania, Puglia e Calabria sono stati concordati specifici piani di attività, in corso di realizzazione, tra cui il Protocollo d’intesa “Don Giuseppe Diana”; il tavolo con la Regione Lombardia per una Legge Regionale di finanziamento per i beni confiscati e un fondo di rotazione a disposizione dei Comuni; il Protocollo per il finanziamento dei beni stipulato con la Regione Calabria, l’Agenzia del Demanio e le Prefetture della Calabria. È stato elaborato un Protocollo nazionale sui beni confiscati per attuare il coordinamento operativo delle diverse competenze amministrative, finalizzato a velocizzare le procedure e favorire l’utilizzo dei beni. Si tratta di uno strumento di concertazione che punta a ricondurre i diversi attori all’unità d’azione, attraverso un tavolo periodico sotto la direzione e la responsabilità del Prefetto. Per l’effettiva utilizzazione dei beni sono state attivate intese con specifiche realtà territoriali, oggi in avanzata fase di attuazione e si è sostenuto il collegamento delle Amministrazioni pubbliche con i soggetti cui è demandata la gestione sociale dei beni. Il D. P. R. Istitutivo pone all’Autorità di Governo compiti di iniziativa verso le procedure giudiziarie relative ai beni ed alle aziende, nella consapevolezza che le problematiche che ostacolano il pieno utilizzo dei patrimoni confiscati rimandano spesso alla lunga fase della gestione giudiziaria ed alle sue irrisolte difficoltà. È stato dunque avviato un collegamento volto al sostegno della gestione dei beni sequestrati ed al raccordo della fase giudiziaria con quella amministrativa di destinazione. Vi è stata una partecipazione alle attività della banca dati gestita dal Ministero della Giustizia (Sistema Informativo Prefetture Procure Italia meridionale - Sippi) con il risultato di un Accordo tecnico con il Dipartimento per gli Affari di giustizia, istitutivo di un tavolo finalizzato ad un Protocollo di accesso diretto del Commissario a Sippi, che sarà siglato prossimamente. In attesa del completo funzionamento del sistema Sippi, si è proceduto alla rilevazione diretta dei provvedimenti di confisca definitiva presso tutti gli Uffici giudiziari del paese, accertando che dal novembre 2007 al novembre 2008 sono entrati nel patrimonio pubblico 1. 218 beni. Sono state incentivate presso le Autorità giudiziarie forme di utilizzo sociale, pubblico o produttivo dei beni sin dalla fase del sequestro, con il coinvolgimento di Regioni, Enti locali, cooperative, associazioni ed enti di volontariato. È in corso di attuazione su tutto il territorio nazionale un’indagine conoscitiva delle società di capitali sottoposte a sequestro di prevenzione. Altra iniziativa di rilievo su questo versante è l’avvio di una sperimentazione di un’attività di diretto sostegno alla gestione di aziende sequestrate, promossa con il coinvolgimento dell’Agenzia Invitalia, “Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa” S. P. A. ”, del Ministero dello Sviluppo Economico, la quale porrà a disposizione le sue competenze specialistiche in favore della gestione di beni sequestrati, a richiesta delle Autorità giudiziarie, attraverso un Protocollo d’intesa, già definito e che sarà stipulato prossimamente. Sono stati svolti approfondimenti tematici sulle criticità normative ed organizzative del sistema. In particolare, la Relazione propone una compiuta ricostruzione delle disposizioni legislative e regolamentari concernenti i flussi finanziari relativi ai beni ed alle aziende confiscate. Quanto alle ipotesi di modifica del procedimento di destinazione dei beni confiscati, sono state accolte dal Governo le proposte del Commissario, per cui la destinazione del bene è disposta dal Prefetto, su proposta non vincolante del Dirigente regionale dell’Agenzia del Demanio, sulla base della stima del valore risultante dagli atti giudiziari, sentite le Amministrazioni interessate all’utilizzo del bene, eventualmente in sede di conferenza di servizi. È stata istituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri una struttura dipartimentale, evoluzione dell’attuale figura del Commissario, con compiti di coordinamento e di impulso, ispettivi, sostitutivi e di monitoraggio. Infine, all’obiettivo dell’effettivo utilizzo e della velocizzazione delle procedure sono state mirate tutte le iniziative realizzate, quelle in corso di esecuzione e le stesse proposte normative dall’Ufficio. .  
   
   
BANCA POPOLARE DI MILANO È L’INTERMEDIARIO FINANZIARIO PIÙ INNOVATIVO DELL’ANNO.  
 
Milano, 26 Febbraio 2009, - Banca Popolare di Milano è l’Intermediario Finanziario più innovativo dell’anno. Questo il verdetto della giuria del Premio “Il Cerchio D’oro dell’Innovazione Finanziaria”, dedicato all´innovazione nel settore bancario e finanziario, organizzato da Aifin (Associazione Italiana Financial Innovation) in collaborazione con Edipi. La cerimonia di premiazione si è svolta Giovedì 25 Febbraio a Milano, al termine di una Tavola Rotonda dal titolo "Innovazione nel settore finanziario al tempo della crisi", a cui hanno partecipato i rappresentanti del mondo bancario, assicurativo e finanziario. A questa edizione hanno partecipato 28 intermediari finanziari di diversa tipologia e dimensione con 77 progetti. “La crisi finanziaria rappresenterà una forte discontinuità per il settore. – ha dichiarato Sergio Spaccavento – Presidente Aifin. Come tutte le discontinuità, la stessa può tuttavia essere anche un’opportunità per gli intermediari che sapranno realizzare innovazioni che possano creare reale valore per il cliente. La capacità di sviluppare “good innovation” è fondamentale per ripristinare la fiducia nel settore bancario e finanziario”. La Giuria del Premio (composta da: Sergio Spaccavento - Presidente Aifin, coordinatore scientifico della giuria; Luciano Munari - Università di Parma, presidente della giuria; Mario Salvatori – Amministratore di Edipi; Paola Bongini - Università di Milano Bicocca; Marco Di Antonio - Università di Genova; Mauro Ferraresi - Università Iulm; Chiara Francalanci - Politecnico di Milano; Laura Nieri - Università di Pescara; Arturo Patarnello - Università di Milano Bicocca; Luca Pellegrini - Università Iulm; Cristiana Schena - Università dell´Insubria; Giulio Tagliavini - Università di Parma) ha analizzato i progetti, suddivisi per 9 categorie principali, assegnando punteggi ponderati in base ad una serie di parametri rigorosi. Questi i progetti premiati per ogni categoria: Categoria Canali Distributivi: Cr Bolzano Progetto “Point 12”; Cariparma Progetto “Secure Call”; Creval Progetto “@apertacity: il portale e-commerce cel territorio". Categoria Prodotti di Pagamento: Cr Bolzano Progetto “E-payment”; Creval Progetto “La sperimentazione della nuova Carta Contactless Tell Card”; Bpm Progetto “Cartimpronta World Mastercard”. Itira ilogetto " edirettore generale Categoria Prodotti di Credito: Cr Ferrara Progetto “Anticipazione sociale per i lavoratori in cassa integrazione; Guadagni Straordinaria”; Unicredit Progetto “Senzapensiseri”; Bpm Progetto “Rilancio attività produttive”. Categoria Prodotti di Investimento: Axa Mps Financial Progetto “Accumulator rendimento Top”; Axa Assicurazioni Progetto “Linea Axa Protezione Patrimonio”; Banca San Giorgio e Valle Agno Progetto “500 Oro”. Categoria Prodotti Assicurativi: Cariparma Progetto “Polizza Auto Protezione Guida”; Axa Assicurazioni Progetto “Confido - Protezione Cani & Gatti”; Cr Asti Progetto “Carta della Salute per la famiglia - 30tre più”. Categoria Servizi: Unicredit Corporate Banking Progetto “Invoicecomm”; Tua Assicurazioni Progetto “Tua Car Full”; Findomestic Progetto“cardintime-istant issuance of an Emw Multiapplication Chip Card”. Categoria Comunicazione: Deutsche Bank Progetto “Che studente sei?”; Bpm – We Service Progetto “Talkwebank”; Cr Fabriano e Cupramontana Progetto “E-jo”. Categoria Organzzazione e Operations: Bpm – We Service Progetto “Ottimizzazione processi agenzia virtuale”; Banca Popolare di Sondrio Progetto “Gestione del processo e digitalizzazione degli specimen di firma”; Gruppo Assicurativo Arfin Progetto “Sia - Sistema Integrato per le Assicurazioni”. Categoria Marketing: Creval Progetto “Cd Caro Papà Natale”; Banca Monteparma Progetto “Insieme nello Sport”; Bcc San Marzano di San Giuseppe Progetto “Conto Blu”. Premio Speciale Azienda Innovativa Dell´anno: I - Gruppo Banca Popolare di Milano: Ii - Gruppo Credito Valtellinese; Iii - Deutsche Bank. .  
   
   
LOMBARDIA/VENETO.UN PATTO D´AZIONE PER EXPO E FEDERALISMO  
 
Milano, 26 febbraio 2009 - Formigoni e Galan stringono un patto di collaborazione in vista di Expo 2015 e rilanciano l´azione per la piena attuazione del federalismo. I presidenti della Lombardia e del Veneto hanno firmato ieri mattina due documenti, la "Dichiarazione per l´avvio della collaborazione istituzionale" e il "Protocollo di collaborazione per il governo del sistema delle eccellenze regionali e la definizione di attività condivise a supporto dell´Expo 2015". Lo hanno fatto, al Palazzo della Regione Lombardia, al termine della riunione congiunta delle due Giunte regionali, analogamente a quanto era stato fatto tra Lombardia ed Emilia Romagna lo scorso 30 gennaio. Federalismo - "Una battaglia storica - ha sottolineato Formigoni - che le nostre due Regioni hanno iniziato insieme per prime. Stringiamo la collaborazione operativa per realizzare sia il federalismo fiscale (art. 119) sia il federalismo devolutivo in generale, cioè l´attribuzione a noi delle competenze che abbiamo richiesto in relazione al Titolo V della Costituzione". "Sono almeno 14 anni - gli ha fatto eco Galan - che ci battiamo per il federalismo e non molleremo di un millimetro. Non pensino, a Roma, che noi ci si dimentichi dell´art. 116: esso prevede lo spostamento di parte delle competenze dallo Stato alle Regioni. Noi con la Lombardia (come anche poi con il Piemonte) abbiamo chiesto da tempo che venga attuato". Non a caso nella Dichiarazione firmata oggi si sottolinea che "le due Regioni, prime in Italia, hanno avviato il percorso delineato dall´art. 116, terzo comma, della Costituzione per il riconoscimento di un´autonomia legislativa". Anche sull´attuazione dell´art. 119 della Costituzione "i due Governi regionali si trovano in prima linea". Le due Regioni intendono dunque "concordemente impegnarsi - si legge ancora nella Dichiarazione - per consolidare la reciproca collaborazione istituzionale mediante l´attivazione di forme concrete, anche innovative, di cooperazione che comportino lo sviluppo di progetti negli ambiti di comune interesse e la condivisione delle migliori prassi in uso nei due sistemi regionali, anche tramite la previsione di apposite sedi tecnico-politiche dedicate alla concertazione e alla programmazione" Expo 2015 - "Non ci siamo riuniti - ha sottolineato Formigoni - per fare il Lombardo-veneto, ma per esaltare le caratteristiche della Lombardia e del Veneto, due Regioni globali, due sistemi che vogliono collaborare e ancora più e ancora meglio, cogliendo l´occasione che Expo è per tutto il Paese, e anche intensificando gli sforzi per far fronte alla crisi". Invito subito raccolto dal presidente del Veneto: "Expo è un grande evento nazionale che ha come palcoscenico la Lombardia e Milano in particolare, ma alla cui riuscita deve collaborare tutto il Paese". "Certamente - ha proseguito Galan - vuole collaborare a Expo la mia Regione che oltretutto ne potrà ricavare grandi vantaggi, considerato che si prevede un afflusso di 30 milioni di visitatori". Cinque gli ambiti di intervento identificati nell´Intesa sottoscritta per Expo, che fanno perno sul tema principale "Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita": Ricerca e Innovazione (collaborazione tra Università e Centri e anche tra i due Istituti Zooprofilattici); Sviluppo sostenibile (in linea con il Patto antinquinamento atmosferico tra le Regioni del bacino Padano), Infrastrutture (il Corridoio 5 e l´Alta Velocità, il sistema aeroportuale con la centralità di Malpensa, la navigabilità), Turismo (valorizzazione del lago di Garda che appartiene a entrambe le Regioni), Cultura. Ed ecco i principali contenuti del documento firmato da Formigoni e Galan sulla collaborazione per Expo 2015. Ricerca E Innovazione - Collaborazione tra Istituzioni universitarie e di Alta Formazione, nonché tra i soggetti del sistema della Ricerca nel suo complesso (Istituti specializzati ed altri enti, pubblici e privati) sulle tematiche della sicurezza e della qualità alimentare e delle energie rinnovabili. In particolare, coordinamento delle attività dei due Istituti Zooprofilattici Sperimentali, finalizzato alla diffusione delle conoscenze scientifiche e dei dati relativi alla sicurezza alimentare, interventi congiunti nell´ambito del settore agro-alimentare e coordinamento delle manifestazioni di livello internazionale per il settore agricolo e agro-alimentare. Sviluppo Sostenibile - Coordinamento di interventi per il sostegno e la promozione dello sviluppo sostenibile, che contribuiscano efficacemente a conseguire gli obiettivi previsti dal pacchetto per il clima e l´energia approvato nel dicembre 2008 dal Consiglio Europeo e da realizzarsi entro il 2020: riduzione dei gas ad effetto serra del 20%; incremento dell´uso dell´energie rinnovabili del 20%; diminuzione del consumo energetico del 20% (obiettivo 20/20/20). Infrastrutture, Logistica E Trasporti - Potenziamento del Corridoio infrastrutturale V, con specifico riferimento al sistema dell´Alta Velocità/alta Capacità ferroviaria sulla direttrice Torino-milano-venezia-trieste e al sistema idroviario Padano-veneto, nel contesto del disegno di coesione sociale ed economica dell´Europa definito dal Ten (Trans European Transport Network), e valorizzando anche lo snodo con il Corridoio I Baltico - Mediterraneo. Particolare attenzione anche per iniziative e progetti su: sistema aeroportuale (valorizzazione delle specificità degli scali di Milano, Brescia, Bergamo, Venezia, Verona, priorità per lo sviluppo di Malpensa e integrazione dell´offerta commerciale tra le strutture aeroportuali delle due Regioni); rilancio della navigazione interna; potenziamento dell´asse plurimodale medio-padano (realizzazione delle autostrade Nogara - Mare Adriatico e Cremona - Mantova e loro interconnessione, rafforzamento dell´asse ferroviario padano inferiore); espansione e riqualificazione dei porti sul lago di Garda a servizio dell´offerta turistica. Turismo E Promozione - Tra le altre iniziative, coordinamento e sviluppo dei sistemi dell´ospitalità turistica e la promozione territoriale e culturale dei punti di eccellenza turistica, in particolare il lago di Garda, inteso come sistema unico turistico-ricettivo. E coordinamento di eventi e manifestazioni con il coinvolgimento di centri fieristici e aree espositive. Cultura - Elaborazione di ipotesi di programmazione concordata, con forme di coordinamento di proposte ed eventi da sviluppare nell´anno dell´Expo 2015, nella prospettiva di una promozione culturale integrata che sottolinei: la valorizzazione e promozione del patrimonio storico, artistico e architettonico (in armonia con il mondo agricolo e con il sistema della produzione e della trasformazione dei relativi prodotti); diffusione della conoscenza delle eccellenze territoriali in una visione integrata che comprenda l´insieme delle realtà museali, delle esposizioni d´arte e delle manifestazioni di spettacolo, con particolare riguardo alle Città d´arte e al sistema delle Ville Venete. Lombardia e Veneto condividono inoltre l´opportunità di elaborare e attuare azioni e progetti di interesse comune, a partire dai diversi strumenti nazionali ed europei a disposizione: Settimo programma quadro di ricerca (2007-2013); Industria 2015; Programma attuativo Fas nazionale "Competitività sistemi agricoli e rurali" (Pan); Bacino del Po: Progetto Strategico Speciale "Valle del Fiume Po" (Pss), a valere sulle risorse del Fondo per le Aree Sottoutilizzate (Fas) e Tavolo interregionale per lo sviluppo territoriale sostenibile dell´area Padano-adriatica denominato "Adria-po Valley"; Accordo per la gestione unitaria della via navigabile Mantova - Venezia (Fissero - Tartaro - Canalbianco), nell´ambito dell´Intesa interregionale per la navigazione interna sul fiume Po e idrovie collegate; Accordo tra le Regioni del bacino padano per la prevenzione e la riduzione dell´inquinamento atmosferico; Sistemi Turistici Interregionali. .  
   
   
LOMBARDIA/POLONIA. FORMIGONI: COLLABORAZIONE CONTRO LA CRISI  
 
Milano, 26 febbraio 2009 - Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha ricevuto ieri a Palazzo Pirelli, il presidente del Senato della Polonia, Bogdan Borusewicz. A fianco del presidente Formigoni, il delegato per le Relazioni internazionali, Robi Ronza, e il delegato per i Rapporti con gli Stati dell´Unione europea, Claudio Morpurgo. Con il presidente del Senato polacco, anche i senatori Stanislaw Zajac, Jan Wyrowinski e Marek Trzcinski. All´incontro erano presenti anche l´ambasciatore polacco a Roma, Jerzy Chmielewski, e il neo console generale a Milano, Krzysztof Strzalka. "Con la Polonia - ha detto il presidente Roberto Formigoni - abbiamo una forte collaborazione e due protocolli d´intesa siglati col Voivodato di Slark e col Voivodato di Masovia. La Lombardia - ha poi ricordato il presidente - è la regione italiana più grande, più industrializzata e più agricola d´Italia e ha un tessuto di piccole e medie imprese di quasi 900. 000 unità molto vivace e tecnologico". Il presidente Formigoni e il presidente del Senato della Polonia si sono trovati d´accordo nella necessità di seguire strategie comuni per superare la crisi economica lavorando in stretta sinergia come Stati dell´Unione europea. Bogdan Borusewicz ha voluto fortemente incontrare Roberto Formigoni perché "la Lombardia - ha detto - è la regione più importante ed economicamente sviluppata d´Italia e le parole del suo presidente hanno il loro peso, specie dovendo affrontare una realtà difficile come la crisi economica mondiale". "Abbiamo convenuto - ha dichiarato Formigoni - di percorrere strategie comuni contro la crisi dicendo no al protezionismo. La nostra visione comune, e i rapporti economici e di amicizia tra Lombardia e Polonia, ci spingono a leggere la crisi come un problema, ma anche come un´occasione per superare alcuni dogmi di una finanza troppo fondata sulla fantasia invece che sulla realtà. Bisogna tornare all´economia reale, soprattutto al valore del lavoro e dell´impegno dell´uomo, della persona, come fonte della ricchezza dei popoli. In questo senso, a partire dalla crisi l´Unione Europea ha l´opportunità di rafforzare la propria unità interna, superando scetticismi e particolarismi". "In Italia e in particolare in Lombardia - ha concluso Formigoni - noi stiamo studiando misure fortemente innovative per aiutare quei lavoratori che saranno espulsi temporaneamente dai processi produttivi. Attraverso un forte accordo sottoscritto tra Governo nazionale e Governi delle Regioni, noi metteremo a disposizione dei lavoratori espulsi una cifra di integrazione al loro reddito, ma anche forti corsi di formazione per dare loro più cultura, più sapere. Questo con l´obiettivo che, quando sarà passata la tempesta, questi lavoratori rientrino in azienda con un grado di qualificazione superiore". .  
   
   
DOPO L´ACCORDO STATO ´REGIONI SU FSE PER AFFROPRIMA RIUNIONE CON LE PROVINCE PER CONDIVIDERE IL PERCORSO CHE VINCOLA LA REGIONE MARCHE AD IMPEGNARE 88 MILIONI PER IL BIENNIO 2009/2010  
 
Ancona, 26 Febbraio 2009 - Prima riunione tra Regione e Province dopo l´accordo del 12 febbraio siglato tra Governo centrale e Regioni sull´utilizzo anche del Fondo Sociale Europeo (Fse) a sostegno degli interventi in difesa dell´occupazione. All´incontro, convocato il 24 febbraio dagli assessori regionali alla Formazione, Stefania Benatti e al Lavoro, Fabio Badiali, hanno partecipato gli assessori provinciali al Lavoro e Formazione di Pesaro-urbino, Massimo Galuzzi, di Ascoli Piceno, Emidio Mandozzi, di Macerata, Daniele Salvi e di Ancona, Maurizio Quercetti. Nel sottolineare l´intenzione di raccordare gli obiettivi con gli strumenti programmatici elaborati dalle Province, l´assessore Stefania Benatti ha comunicato che ´il Piano regionale per la qualita` del lavoro e l´occupazione 2009 sara` approvato entro marzo. Fra pochi giorni saranno avviate le consultazioni con le organizzazioni datoriali e sindacali e quindi la proposta andra` alla valutazione della Commissione regionale del Lavoro. ´ La riunione con gli assessori provinciali aveva la finalita` di tracciare insieme alle Province le prime ipotesi di un percorso condiviso per la ripartizione delle risorse a disposizione,secondo i vari assi di intervento previsti dal programma Fse 2007/2013. L´accordo tra Stato e Regioni, infatti, prevede che le Regioni attraverso il Fse, contribuiscano a sostenere gli ammortizzatori sociali in deroga in favore dei lavoratori, anche precari, delle aziende in crisi, attraverso politiche attive del lavoro collegate, come ad esempio la formazione, l´aggiornamento e riqualificazione dei lavoratori. I destinatari sono quindi lavoratori subordinati a tempo indeterminato/eo determinato beneficiari di trattamenti sostitutivi del reddito, lavoratori in mobilita`, lavoratori somministrati e apprendisti. L´accordo comporta, quindi, che la Regione Marche, impegni 88 milioni di euro del Fse, da utilizzare nel biennio 2009-2010 per affrontare la crisi congiunturale. Dell´importo totale, il 50% (44 milioni circa) sara` utilizzato per misure di politica attiva del lavoro: vale a dire orientamento, tirocinio, stage, qualificazione, tutoraggio e counselling, conciliazione etc. , mentre per l´altra meta` delle risorse vincola le Regioni ad utilizzarle per gli ammortizzatori sociali. A tale proposito, l´assessore Badiali ha informato i presenti che il Governo ha appena stanziato 10 milioni di euro per le Marche per gli ammortizzatori sociali in deroga. ´ Si tratta ´ ha detto ´ di un primo anticipo sul fabbisogno totale stimato per il biennio 2009/2010 che dovra` essere calibrato . Nei prossimi giorni ´ ha aggiunto ´ sara` convocato il tavolo regionale sugli ammortizzatori sociali in deroga ed e` intenzione della Regione Marche estendere tale misura a tutti i settori produttivi, senza distinzione di tipologie. .  
   
   
MARCHE: IL TAVOLO ANTICRISI DECIDE L´ ANTICIPO DELLA CASSA INTEGRAZIONE ATTRAVERSO LE BANCHE E L´OPERATIVITA´ DEL FONDO DI GARANZIA PER LE PMI.  
 
Ancona, 26 Febbraio 2009 - La riunione mensile con le associazioni di categorie, le parti sociali e gli istituti di credito convocata ieri mattina a Palazzo Raffaello dal presidente della Regione Gian Mario Spacca e dall´assessore alle attivita` produttive Fabio Badiali ha prodotto, grazie alla massima collaborazione operativa, tre concreti risultati: - la decisione di definire un Protocollo d´intesa per l´anticipo della cassa integrazione attraverso le banche - la definizione delle modalita` comportamentali nei rapporti banche, imprese e enti per far fronte alla crisi - l´operativita` del Fondo di garanzia per le pmi Per quanto riguarda il Protocollo d´intesa, proposto dal segretario regionale della Cisl Stefano Mastrovincenzo, condiviso da tutta l´assemblea e subito inviato da Spacca al vaglio dei servizi competenti per la sua realizzazione, l´idea e` quella dell´anticipo della cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga da parte degli istituti di credito che avranno aderito all´iniziativa e nei quali i lavoratori interessati potranno attivare un conto possibilmente con zero spese e zero interessi. Questo per tamponare il bilancio familiare di chi si trova senza lavoro visto che il versamento della quota dovuta da parte dell´Inps spesso richiede diverso tempo prima della sua attuazione. Il pagamento dell´ente previdenziale presuppone infatti l´approvazione del decreto ministeriale, regionale o provinciale di concessione del beneficio. Sul fronte dei rapporti banche ´ imprese, problema piu` volte sollevato dalle associazioni di categoria, e` stato chiesto agli istituti di credito di valutare appena arriveranno le richieste di finanziamento da parte della Sgrm e una maggiore disponibilita` al confronto sulla questione del credito. Tutti i soggetti presenti hanno concordato inoltre sulla necessita` di uscire dalla logica delle generalizzazioni. Spesso, in base a quanto emerso dal dibattito, le difficolta` sono infatti legate piu` ai grandi gruppi che agiscono sul territorio in base a direttive nazionali che agli istituti regionali. Sarebbero quindi necessarie da parte dei primi un´attenzione particolare a quella che e` la regione piu` industrializzata d´Italia e regole appropriate a questo momento di difficolta` in cui c´e` grande bisogno di liquidita` per le imprese. Gli istituti di credito da parte loro hanno sollecitato le associazioni di categoria a segnalare i singoli casi di difficolta` di accesso al credito per trovare soluzioni condivise. Per il Fondo di garanzia di secondo grado alle imprese pari a 10,8 milioni di euro per il consolidamento delle passivita`, la ristrutturazione e il rinnovamento delle aziende e` stata individuata la procedura piu` veloce per erogare risorse al territorio. Il fattore tempo, come e` stato piu` volte sottolineato nel corso dell´incontro, e` fondamentale per difendere la coesione sociale e permettere alle imprese di non fermare i motori dello sviluppo. Ragioni di natura tecnica, come la necessita` di disporre immediatamente di un software in grado di dialogare con i confidi di primo grado, hanno reso opportuna la scelta della giunta di estendere la sfera operativa e finanziaria dell´attuale gestore Societa` regionale di garanzia Marche. La Sgrm potra` quindi estendere la concessione di garanzie di secondo grado alle imprese di tutta la regione conferendo al Fondo gia` gestito, 2 dei 10,8 milioni a disposizione. Tale somma, puo`, nel periodo di tempo necessario per lo svolgimento della procedura di evidenza pubblica attivare una copertura di secondo grado di circa 35-40 meuro a fronte di una movimentazione finanziaria di circa 95 meuro. A seguito dello svolgimento della gara con atto del dirigente del servizio verranno disposte le modalita` di passaggio delle consegne dall´attuale ente gestore all´aggiudicatario. Il presidente Spacca ha infine reso note le previsioni sull´economia fatte dalla Prometeia Associazione per il 2009 sottolineando che ´l´obiettivo e` la massima collaborazione operativa per fare si` che queste previsioni non si realizzino´. 2009 Italia Marche Pil - 2,3% -2,8% Esportazioni - 7% -7% Tasso di disoccupazione 8,3% 6,8% Fonte Prometeia . .  
   
   
ARTIGIANATO, ZAMBETTI: COSI´ SI BATTE LA CRISI PRESENTATE A BERGAMO LE MISURE A SOSTEGNO DEL SETTORE  
 
Bergamo, 26 febbraio 2009 - Le misure anticrisi a sostegno dell´artigianato messe in atto dalla Regione Lombardia sono state presentate ieri a Bergamo dall´assessore all´Artigianato e Servizi, Domenico Zambetti, in un incontro tenutosi nella sede territoriale della Regione stessa con i sindacati, le associazioni di categorie e gli enti territoriali, presenti i consiglieri regionali delle Commissioni Iv (Attività produttive) e Vii (Cultura e Formazione professionale). Il pacchetto anticrisi per l´artigianato, come ha ricordato Zambetti, prevede più interventi: anzitutto il progetto ´Confiducia´, 51 milioni messi a disposizione da Regione (20 milioni di euro) e Camere di Commercio (i restanti 31), poi il fondo ´Made in Lombardy´ (100 milioni di Finlombarda e 35 milioni di garanzie regionali), oltre al rifinanziamento di 48 milioni del Fondo regionale per agevolazioni finanziarie all´artigianato. "Regione Lombardia - ha detto Zambetti - si è dunque mossa tempestivamente e concretamente a favore delle imprese artigiane sia intervenendo sul sistema delle garanzie sia agevolando gli investimenti, la ricerca, l´innovazione e l´internazionalizzazione. L´assessore Zambetti ha riservato grande attenzione al tema dell´occupazione. A questo proposito ha ricordato le nuove azioni previste nella convenzione Regione - Elba (Ente Lombardo Bilaterale dell´Artigianato) che intendono favorire l´assunzione, la stabilizzazione o il reinserimento nel mondo del lavoro dei soggetti più a rischio, con un finanziamento da parte dell´assessorato di 1. 045. 000 euro, ai quali vanno aggiunti 535. 000 euro del sistema bilaterale. Infine Zambetti ha ricordato che anche nell´accordo di programma "per lo sviluppo economico e la competitività del sistema lombardo" (Asse 5) fra Regione e Sistema camerale non mancano interventi a sostegno e rilancio del comparto artigiano per stimolare i processi di innovazione e internazionalizzazione: oltre 8 milioni di euro (4,2 a carico della Regione). .  
   
   
REGIONALIZZAZIONE SVILUPPO ITALIA, LA REGIONE FIRMA L´INTESA CON IL MINISTERO E INVITALIA. COZZOLINO: "ENTRO GIUGNO LA COMPLETA ACQUISIZIONE DELL´AGENZIA"  
 
 Napoli, 26 febbraio 2009 - La Regione Campania, il ministero dello Sviluppo Economico, l´Agenzia nazionale per l´attrazione degli investimenti e lo sviluppo d´impresa (Invitalia) hanno sottoscritto il protocollo d´intesa per la regionalizzazione di Sviluppo Italia Campania. Per la Regione Campania, l´intesa è stata sottoscritta dall´assessore alle Attività Produttive Andrea Cozzolino. Il Protocollo, approvato dalla Giunta Regionale, prevede un percorso, che entro il prossimo 30 giugno porterà la Regione Campania alla piena acquisizione di Sviluppo Italia Campania Spa. "Oggi compiamo un passo in avanti fondamentale per far diventare Sviluppo Italia Campania un punto di riferimento stabile per le politiche di crescita e di sviluppo del nostro territorio", dichiara l´assessore regionale alle Attività Produttive Andrea Cozzolino. "Abbiamo sottoscritto un accordo molto vantaggioso per la Regione Campania che, contemporaneamente, offre ampie garanzie occupazionali per i lavoratori dell´Agenzia, in particolare per tanti giovani. "Ora è fondamentale che il Consiglio Regionale prenda atto dell´intesa ed avvii la fase di discussione ed approvazione del piano industriale che abbiamo già elaborato e presentato alle parti sociali. Il nostro obiettivo è dare, entro quest´anno, una nuova fisionomia e una nuova operatività all´agenzia", conclude Cozzolino. .  
   
   
INDUSTRIA SICILIANA: 30 MILIONI DI EURO PER IL CONSOLIDAMENTO DEI DEBITI A BREVE  
 
Palermo, 26 febbraio 20095 - L´assessore regionale all´industria, Pippo Gianni, ha firmato e inviato alla Gurs per la pubblicazione, un provvedimento molto atteso dalle imprese siciliane strozzate dalla crisi economica. Il decreto, in attuazione dell´art. 8 della legge 23 del 16 dicembre 2008, prevede la possibilità che l´Irfis, in qualità di ente gestore, conceda alle aziende con sede legale e fiscale in Sicilia contributi finalizzati al consolidamento dei debiti a breve con il sistema bancario. In sostanza le aziende siciliane potranno diluire nel medio e lungo periodo i debiti a breve che hanno contratto con le banche convenzionate. L´importo massimo del finanziamento non potrà superare il 90% del minor valore tra l´ammontare dell´esposizione bancaria al 30 giugno 2008 e l´esposizione in essere al momento della presentazione della domanda, aumentato degli oneri relativi alle garanzie. I finanziamenti di consolidamento devono avere una durata complessiva tra i 18 mesi ed i sei anni e il rimborso avverà tramite rate periodiche. L’intervento prevede una copertura finanziaria iniziale di 30 milioni di euro, che potrà essere incrementata con un successivo provvedimento in relazione ai fabbisogni. .  
   
   
AL VIA GLI INCONTRI PROVINCIALI PER IL NUOVO PIANO REGIONALE POLITICHE SOCIALI DAL LIVELLO REGIONALE A QUELLO LOCALE, UN PERCORSO FITTO DI PROCEDURE PARTECIPATIVE PER IL POTENZIAMENTO DEL WELFARE PUGLIESE. VERSO I NUOVI PIANI SOCIALI DI ZONA  
 
 Bari, 26 febbraio 2009 - Un percorso articolato e ricco di attori a tutti i livelli. Così si preannuncia la nuova programmazione per la redazione del secondo piano regionale delle politiche sociali e dei successivi piani sociali di zona. I lavori, inaugurati lo scorso 9 febbraio con l’insediamento della Commissione regionale delle politiche sociali, continuano in questi giorni con l’attivazione di tavoli tecnici e politici. Dopo la giornata del 25 febbraio a Taranto, seguiranno giovedì 26 al mattino a Lecce, nel pomeriggio a Brindisi, il 5 marzo a Bari e il 6 marzo a Foggia. A livello provinciale protagonisti sono i Coordinamenti interistituzionali composti da tutti i presidenti degli ambiti territoriali che ricadono in ciascuna provincia. I Coordinamenti Interistituzionali, già previsti dalla l. R. N. 19/2006 e dal suo regolamento attuativo (Reg. R. N. 4/2007), si sono già insediati in tutte le Province per seguire le diverse fasi di attuazione dei Piani sociali di Zona relativi al primo triennio, ma per la prima volta giungono a riunirsi, sotto il coordinamento degli Assessorati alle Politiche sociali delle Amministrazioni Provinciali, per dare il via ad un nuovo ciclo triennale di programmazione sociale. Nelle riunioni che da oggi al prossimo 6 marzo animeranno il territorio regionale sarà presente l’assessorato alla solidarietà, con l’Assessore Elena Gentile, che ha fortemente voluto portare da subito il lavoro di programmazione sui territori, perché fosse realmente partecipato e condiviso sin dalla fase di valutazione delle criticità che si sono riscontrate nella attuazione del primo triennio, e le dirigenti delle strutture assessorili, che coordinano le politiche di settore. Nel corso degli incontri viene dedicata una parte di lavoro alla valutazione del quadriennio precedente, con l’analisi delle risorse programmate per ciascuna area d’intervento, delle risorse concretamente utilizzate dagli ambiti, delle tipologie dei servizi e con il dettaglio di quelli attivati, grazie ai dati forniti dall’Osservatorio Regionale Politiche Sociali (Osr). Una seconda parte del lavoro illustra le principali fasi del percorso di programmazione, i tempi e i ruoli che i diversi attori saranno chiamati a svolgere, con una prima presentazione delle priorità su cui il nuovo Piano Regionale delle Politiche Sociali dovrà maggiormente investire risorse e progettazione di interventi. .  
   
   
LAVORO: CONVEGNO FRONTALIERI GIOVEDÌ 26 A VENTIMIGLIA  
 
Genova, 26 Febbraio 2009 - L´assessore al Lavoro della Regione Liguria Enrico Vesco partecipa oggi , al convegno sulle problematiche dei lavoratori frontalieri (libera circolazione, sicurezza sociale e fiscalità) promosso da Csi Liguria-paca in programma al Forte dell´Annunziata, a Ventimiglia, con inizio alle 10. .  
   
   
IMPRESE & IMMIGRATI: NOMISMA, ASSIEME A CRIF E UNIONCAMERE, STA AVVIANDO LA REALIZZAZIONE DELL’AGGIORNAMENTO DEL RAPPORTO SUI COMPORTAMENTI IMPRENDITORIALI E CREDITIZI DELLA SOCIETÀ MULTIETNICA  
 
 Bologna, 26 febbraio 2009 - A due anni di distanza dal primo rapporto organico sull’imprenditoria immigrata in Italia, e sui rapporti che gli imprenditori di origine immigrata intrattengono con il sistema finanziario nazionale, i tre istituti rinnovano l’analisi delle imprese, indagandone la forma e la struttura, l’atteggiamento verso il sistema finanziario e verso i mercati dei beni e dei fattori della produzione, e le relazioni con i territori in cui sono insediate e che rappresentano i loro luoghi di riferimento per l’attività economica. Di particolare interesse sarà l’analisi del rischio di insolvenza delle imprese a titolare immigrato, reso possibile dall’utilizzo dei dati della banca dati Eurisc di Crif, l’analisi della qualità di queste imprese, realizzata attraverso una ampia rilevazione sul campo dei comportamenti degli imprenditori immigrati nel mercato del lavoro, nei confronti delle regole della fiscalità e della corretta gestione aziendale, verso il rapporto più o meno stretto con le istituzioni e le associazioni che rappresentano i sistemi di governo dei territori e dei distretti produttivi, e l’analisi delle diversità di comportamento e atteggiamento derivanti dalle diverse culture che ogni imprenditore immigrato ha come proprio background di partenza. L’analisi del primo rapporto aveva restituito un quadro abbastanza confortante per le imprese a titolare immigrato, evidenziando un tasso di bancarizzazione piuttosto elevato, e un atteggiamento positivo nei confronti dei servizi finanziari che le banche dovrebbero fornire alle piccolissime imprese. A fronte di queste evidenze si leggeva però anche una progressiva crescita del rischio creditizio delle imprese di migranti e un parallelo atteggiamento restrittivo delle banche nel finanziarle. Ora che la crisi finanziaria sta iniziando ad espletare i propri effetti reali e le esigenze di finanziamento per le imprese sono sempre più pressanti, i processi di selezione dei debitori dovranno essere ancora più efficaci ed equi affinché le risorse finanziarie investite dalle banche si dirigano verso i migliori utilizzatori possibili. Questa analisi assume quindi un valore particolare per una migliore lettura sia della crisi, sia delle prospettive sistema produttivo nazionale. .  
   
   
L’ACCESSO AL CREDITO PER I PICCOLI OPERATORI ECONOMICI  
 
Bologna, 26 febbraio 2009 - Nel contesto macroeconomico odierno il permanere di difficoltà, non solo congiunturali, ma anche strutturali del Paese, associate ad una riduzione del potere d’acquisto dei consumatori, sta determinando una decisa riduzione della competitività delle micro imprese italiane. Come si sta modificando l’accesso al credito per i Piccoli Operatori Economici? Quali gli interventi per stimolare una ripresa della competitività all’interno del segmento più importante dell’economia italiana? Quali le strategie di valutazione del rischio più efficaci da mettere in campo? L’osservatorio sulla Finanza per i Piccoli Operatori Economici (Poe) – realizzato grazie alla collaborazione tra Crif Decision Solutions e Nomisma S. P. A. Da sei anni è una delle pubblicazioni di riferimento nel mercato italiano che fornisce indicazioni e previsioni per poter meglio rispondere a tali domande. Si può iniziare a scoprire l´Osservatorio attraverso l´Executive Summary dell´edizione di dicembre 2008 e può consultare www. Crif. Com o www. Nomisma. It per maggiori approfondimenti. Per qualsiasi ulteriore informazione e per la sottoscrizione dell’abbonamento all’Osservatorio, si può scrivere all´indirizzo di posta marketing@crif. Com o contattare Marketing Unit Finance Crif tel: 051/4176111. .  
   
   
MILANO WRITERS, DE CORATO: “POLIZIA DENUNCIA, CITTADINI QUERELANO E MAGISTRATI PROSCIOLGONO: MESSAGGIO DISEDUCATIVO” NIENTE PROCESSO PER 9 IMBRATTATORI MINORENNI: “FATTI IRRILEVANTI”. SU 12 NOTIZIE DI REATO UNO SOLO A GIUDIZIO  
 
 Milano, 26 febbraio 2009 - “Su 12 notizie di reato a carico di 22 giovani writers comunicati dalla Polizia Locale e dalla Polizia di Stato alla Procura presso il Tribunale per i Minorenni di Milano, in un solo caso è seguito il rinvio a giudizio. In ben cinque episodi che hanno riguardato 9 imbrattatori, giudici e pm non hanno proceduto penalmente per ‘irrilevanza del fatto’. Mentre per altri quattro casi mancava o è stata ritirata la querela e per due le indagini sono ancora in corso”. Lo comunica il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato. “Stupisce - spiega De Corato - che da parte dei giudici e dei pm del Tribunale per i Minorenni si siano decisi questi proscioglimenti che vanificano l’opera della Polizia Municipale e della Polizia di Stato. Anche perché proprio in un incontro svoltosi il 14 gennaio presso la Prefettura sul tema writer — presenti, tra gli altri, il Presidente del Tribunale dei Minorenni Mario Zevola e il pm presso lo stesso Tribunale Vittorio Pilla, oltre che il Presidente dei Giudici di pace Vito Dattolico — il Sindaco Moratti aveva rivolto un appello alla Procura e al Tribunale a essere più severi in modo da prevenire un reato che è costato alle casse comunali 25 milioni di euro in due anni. Per superare poi l’impasse della non procedibilità, legata soprattutto alla mancanza della querela, come prevede la legge attuale per imbrattamenti fuori dal centro storico - prosegue De Corato - era stato rivolto un appello anche agli amministratori condominali affinché sporgano denuncia. Invito seguito da un incontro tenuto con Anaci dove si è discussa la possibilità di stipulare polizze condominiali che prevedano la tutela legale comprensiva del ricorso al giudice di pace. Un sistema, quello del ricorso presentato da un avvocato nominato dall´amministrazione condominale, che permetterebbe entro 180 giorni il rinvio a giudizio dei writers”. “Ora - sottolinea De Corato -, il fatto che in 5 casi su 12 - casi che avevano la necessaria querela di parte o con procedibilità d’ufficio - non si sia proceduto penalmente, vanifica l’attività, peraltro molto difficile, della Polizia Municipale. Che ha impiegato uomini e tempo per individuare i responsabili dei reati”. I 5 episodi “condonati” riguardano imbrattamenti in piazza Duomo, angolo via Orefici, al monumento dei Caduti in largo Paolo Grassi, alla facciata di uno stabile in via Ausonio, al muro di un edificio di via Ludovico il Moro e al muro perimetrale dell’ex scalo ferroviario di Porta Romana. .  
   
   
PARI OPPORTUNITÀ FVG: A BREVE RAPPORTO SU CONCILIAZIONE  
 
Trieste, 26 febbraio 2009 - L´agenzia regionale del Lavoro presenterà nel prossimo mese di aprile il primo rapporto sull´occupazione femminile e sulle politiche di conciliazione, ovvero sulle iniziative da attuare per armonizzare la vita familiare con quella professionale. Lo ha annunciato ieri a Trieste l´Assessore regionale al lavoro, università e ricerca, delegato alle pari opportunità e politiche giovanili, Alessia Rosolen, intervenendo alla presentazione del volume "Conciliazione tra lavoro di cura e lavoro esterno: quali strategie, a cura di Loriana Crevatin ed Emanuela Sdraulig, edito da Eut, Edizioni Università di Trieste. Partendo da una fotografia del lavoro femminile in Friuli Venezia Giulia (tasso di disoccupazione ancora doppio rispetto alla componente maschile, part-time femminile all´80%, ma anche, in un´economia caratterizzata dal terziario, 78% delle donne impiegate nel commercio e nei servizi), l´assessore ha colto l´occasione per ricordare le linee della politica regionale in tema di pari opportunità, di lavoro, di conciliazione. "Quando si parla di conciliazione, come voi avete fatto nel vostro libro, è evidente che si vanno a toccare aspetti che non si fermano a quelli familiari e lavorativi, ma sono trasversali, e vanno quindi affrontati attraverso un ventaglio di normative", ha detto Rosolen, sottolineando come l´Amministrazione regionale di queste tematiche si sia occupata con la legge sul lavoro, dando "un impulso importante al ruolo della donna nella società", e con la legge sul commercio, "che non si è limitata agli aspetti occupazionali ma ha saputo estendersi a tutti i momenti quotidiani". Parallelamente "abbiamo portato da 45 a 35 anni d´età gli incentivi per rendere più facile il reinserimento lavorativo, e abbiamo allargato l´offerta di servizi alla famiglia, non limitandoci agli asili nido ma dando un ventaglio di opportunità anche alle famiglie con figli che frequentano le scuole primarie e secondarie". Secondo l´assessore Rosolen, inoltre, anche nella legge sugli appalti, attualmente in discussione in Consiglio regionale, "sarà fondamentale tener conto del ruolo delle donne, non dimenticando le situazioni legate alla sottooccupazione, agli stipendi spesso inadeguati, al sommerso". Rosolen ha infine reso noto che "stiamo cercando di rimettere in piedi il progetto Futura, del Fondo sociale europeo, su cui va ancora fatta una riflessione, prendendo comunque atto delle risposte concrete offerte, in termini di conciliazione ma anche di formazione". Il volume presentato oggi, ed edito con il contributo della Regione, nasce dal corso "Donne, Politica e Istituzioni", edizione 2006, indetto dall´Ateneo triestino e finalizzato ad incentivare la presenza femminile nella politica, nelle istituzioni e nei luoghi decisionali. Ognuna delle 150 corsiste è stata invitata ad esporre le proprie idee sul tema della conciliazione. E proprio da queste idee hanno tratto spunto le autrici, che sono intervenute alla presentazione, assieme a Giovanna Paolin, presidente del Comitato pari opportunità dell´Università di Trieste, al direttore dell´Eut Mauro Rossi, all´assessore comunale con delega alle pari opportunità Marina Gruden Vlach, e a Nadia Sollazzo, vicepresidente dell´Associazione "Rete Dpi - Nodo di Trieste. .  
   
   
DECRETO DI CONTRASTO ALLA VIOLENZA SESSUALE  
 
Roma, 26 febbraio 2009 - Un decreto-legge per l’adozione immediata di incisive misure di contrasto a reati (in particolare quelli legati a violenza sessuale) la cui recrudescenza sta creando allarme sociale per frequenza ed efferatezza. Così il comunicato stampa diffuso a seguito del Consiglio dei Ministri del 20 febbraio scorso, nel corso del quale è stato approvato il decreto legge che prevede misure urgenti in materia di pubblica sicurezza e di contrasto alla violenza sessuale. Le norme - sottolinea il ancora il comunicato- già presentate al Parlamento e riversate in questo provvedimento per garantirne un´immediata efficacia, prevedono, tra l’altro: l’obbligatorietà della custodia cautelare in carcere per reati particolarmente odiosi (violenza sessuale, violenza sessuale di gruppo, prostituzione minorile e pedopornografia, turismo sessuale) l’esclusione dei benefici dell´affidamento in prova e della semilibertà per i condannati, particolari misure di prevenzione quali la possibilità che i sindaci, previa intesa coi Prefetti, si avvalgano di forme di collaborazione da parte di associazioni di cittadini (non armati) utili a segnalare casi di disagio sociale o che possano recare pregiudizio alla sicurezza; ´´I volontari che parteciperanno alle ronde non saranno muniti di armi, ma avranno solo cellulari e ricetrasmittenti per fare segnalazioni alle forze dell´ordine´´, ha detto il ministro dell´Interno, Roberto Maroni, illustrando il provvedimento nel corso della conferenza stampa che si è tenuta al termine del Consiglio. Sull´utilizzo delle ronde - ha aggiunto Maroni- ´´saranno i sindaci a decidere il come, il dove e il quando utilizzare questi volontari". Questo decreto legge stanzia ´´risorse per 100 milioni di euro al Viminale per allestire un sistema più efficace di presidio del territorio e procedere entro il 31 marzo all´assunzione di 2. 500 unità di forze dell´ordine da mettere per questo piano straordinario di controllo del territorio´´ ha ribadito il Ministro dell´Interno. In coerenza con la direttiva europea, inoltre, il trattenimento di stranieri irregolari può essere protratto fino ad un massimo di sei mesi. L´articolo 5 del decreto prevede, infatti, che i tempi di trattenimento nei Centri di identificazione ed espulsione per gli stranieri irregolari si allunghino sino a sei mesi, anticipando il contenuto della direttiva europea in materia di rimpatri, che prevede il trattenimento nei Cie quando manca la collaborazione del cittadino straniero a fornire elementi certi di identificazione, ovvero quando il paese terzo ritarda la trasmissione dei documenti. Viene introdotto nell’ordinamento il reato di “atti persecutori” (cosiddetto stalking) per sanzionare minacce e molestie reiterate che potrebbero evolversi in violenza sessuale o omicidio. A tal proposito si istituisce, tra l’altro, un numero verde per le vittime. Per lo stalking sono previste sanzioni ancora maggiori se il reato è commesso dall’ex partner o nei confronti di soggetti particolarmente vulnerabili. Infine, a tutte le vittime di violenza sessuale viene garantito il gratuito patrocinio a spese dello Stato. Il Consiglio ha successivamente avviato l’esame di un pacchetto di norme, su proposta del Ministro dell’interno, che valorizzano particolarmente il ruolo degli enti locali in un complesso disegno di attuazione del Titolo V della Costituzione, sulla base di un criterio di piena equiordinazione istituzionale degli enti territoriali sancito dall’articolo 114. Le norme, che verranno esaminate dalla Conferenza unificata per pervenire ad una stesura pienamente concordata, saranno oggetto di ulteriore esame in una delle prossime sedute del Consiglio. .  
   
   
PARI OPPORTUNITA´: VOCI NEL SILENZIO LA VIOLENZA NEGA L´ESISTENZA IL 6 E 7 MARZO IL PIEMONTE SI SCHIERA CONTRO LA VIOLENZA DOMESTICA  
 
Torino, 26 febbraio 2009 - La Regione Piemonte, in collaborazione con la Provincia e il Comune di Torino e le Istituzioni Regionali di Parità, organizza un grande evento di sensibilizzazione e di comunicazione dal titolo “Voci nel silenzio. La violenza nega l’esistenza”, per portare l’attenzione su un fenomeno, quello della violenza domestica, che coinvolge quotidianamente migliaia di donne. L’iniziativa, che s’ispira liberamente al format internazionale “Silent Witness - Testimoni Silenziose”, ha ricevuto il patrocinio del Ministro per le Pari Opportunità e del Segretariato Sociale Rai, e verrà presentato dalla presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso, in occasione di una conferenza stampa in programma il 4 marzo 2009 - alle ore 12,30, presso la Sala Giunta del Palazzo Regionale. Piazza Castello, 165. Saranno presenti, anche, l’assessore alle Pari Opportunità della Regione Giuliana Manica, della Provincia Aurora Tesio e del Comune di Torino, Marta Levi. L’evento, che avrà luogo nella centralissima piazza San Carlo, partirà da Torino il 6 e 7 marzo, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, per proseguire successivamente in tutte le province piemontesi e concludersi il 25 novembre 2009, Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne. Nel corso dei due giorni sotto la Mole sono previsti percorsi guidati per le scuole, letture di testimonianze di donne vittime di violenza, distribuzione di strumenti che fanno il punto sui dati e sui servizi attivi sul territorio. Verrà, inoltre, attivato un laboratorio dove sarà possibile parlare con le figure professionali impegnate nella lotta e nell’assistenza alla violenza di genere. .  
   
   
BOLZANO: NOMINATO NUOVO COMITATO PROVINCIALE PER LE PARI OPPORTUNITÀ  
 
 Bolzano, 26 febbraio 2009 - Il nuovo Comitato provinciale per le pari opportunità fra uomo e donna è stato nominato lunedì 23 febbraio dalla Giunta provinciale. È il quinto della serie. Il primo era stato nominato nel 1990. Il Comitato provinciale per le pari opportunità fra uomo e donna è una commissione consultiva della Giunta provinciale e si compone di quindici donne indicate da varie organizzazioni presenti sul territorio. Istituito con la legge provinciale Nr. 4 del 10 agosto 1989, resta in carica per la durata della legislatura. Il quinto Comitato provinciale per le pari opportunità si compone di: Martina Kirchler - Alchemilla (sostituta Astrid Schönweger - Frauenmuseum “E. Ortner"), Elena Morbini - Associazione Rete donne-lavoro (sostituta Ana Agolli Cela), Christine Zwerger - Bäuerinnenorganisation (sostituta Antonia Mair), Doriana Pavanello - Cgil-agb (sostituta Cinzia Turello), Franca Toffol - Federazione delle Associazioni Culturali Femminili (sostituta Anna Amelia Sagnotti), , Elisabeth San Nicoló Tribus / Frauen helfen Frauen (sostituta Helga Innerhofer – Verein „Frauen gegen Gewalt – Donne contro la violenza“), Margareth Fink- Frauen im Kvw (sostituta Doris Schweigkofler – Katholischer Familienverband), Ingrid Runggaldier - Grödner Frauenstammtisch (sostituta Sabine Hofer), , Helga Pedrotti - Katholische Frauenbewegung (sostituta Doris Goller), Astrid Pichler - Netzwerk Wnet (sostituta Margareth Maria Bernard – Frauen im Lvh), Ida Lanbacher - Plattform für Alleinerziehende (sostituta Marlene Fischer Fink – Berufsgemeinschaft der Hausfrauen) e Ulrike Oberhammer - Svp-frauenbewegung (sostituta Sylvia Hofer). Le rappresentanti nominate dal Consiglio provicniale nel Comitato sono: Katrin Mall - Freiheitlichen (sostituta Karin Knoflach), Patrizia Trincanato - Grüne Fraktion-gruppo verdi-Grupa vërda (sostituta Laura Larentis Paolillo - Il Popolo della Libertá) e Reinhild Campidell - Süd-tiroler Freiheit (sostituta Barbara Klotz). Tra i compiti primari del Comitato provinciale per le pari opportunità spetta di sostenere azioni al fine di raggiungere l’eliminazione delle disparità la parificazione delle donne e degli uomini. Come sottolinea l´assessore Barbara Repetto, in questi ultimi anni il Comitato ha operato molto in questa direzione e contribuito a sensibilizzare la società sull’argomento. Spesso intese quale provocazione, le azioni poste in essere si sono rivelate necessarie per attivare la discussione pubblica ed una riflessione su temi rilevanti dal punto di vista sociale. Anche nella nuova legislatura il Comitato elaborerà proposte in riferimento alle norme provinciali nei vari settori sociali, lavorativi, di formazione professionale o per i programmi scolastici. Inoltre, per diffondere le tematiche centrali a cuore del Comitato, accanto ad iniziative proprie, saranno sostenuti incontri, convegni, seminari, conferenze proposte da varie organizzazioni e tutte le misure che contribuiscano a conoscere la situazione della donna. Grande rilevanza riveste la collaborazione transfrontaliera e di rete con associazioni che si indirizzano in prevalenza alle donne. Nelle due precedenti legislature il Comitato provinciale per le pari opportunità fra uomo e donna è stato guidato da Julia Unterberger e da Alessandra Spada. Numerose le campagne di sensibilizzazione svolte in questi anni in merito al doppio carico di lavoro delle donne e alla difficoltà di conciliare famiglia e professione, sulle disparità retributive a fronte di uguale formazione e prestazione, sulla scarsa rappresentatività femminile in politica e ai vertici di enti pubblici e privati. Numerosi anche gli incontri informativi per le donne su tematiche di loro interesse organizzati capillarmente su tutto il territorio provinciale e le pubblicazioni su questioni giuridiche, fra cui il diritto di famiglia e l’affidamento condiviso dei figli, o sui diritti in ambito lavorativo in caso di maternità. .