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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 23 Marzo 2009
PARLAMENTO EUROPEO, ANTEPRIMA SESSIONE 23-26 MARZO: RISULTATI DEL VERTICE DI PRIMAVERA; GORDON BROWN AL PARLAMENTO, IN VISTA DEL G20 UN QUADRO EUROPEO PER PROMUOVERE IL MICROCREDITO CON OBAMA NUOVO IMPULSO AL PARTENARIATO EURO-ATLANTICO; INTERNET: LA SICUREZZA NON LEDA LIBERTÀ DI ESPRESSIONE E PRIVACY  
 
 Strasburgo, 23 marzo 2009 - I Punti Forti Della Sessione - Risultati del Vertice di Primavera - Le dichiarazioni del Primo Ministro ceco Topolanek e della Commissione apriranno un dibattito in Aula in merito ai risultati del vertice di Primavera, che ha trattato i temi della situazione economica e finanziaria, dell´energia e dei cambiamenti climatici, nonché della strategia dell´Ue per la crescita e l´occupazione. I capi di Stato e di governo hanno anche definito la posizione dell´Ue per il G20 che si terrà a Londra il 2 aprile. Gordon Brown al Parlamento, in vista del G20 - Il Primo Ministro britannico Gordon Brown interverrà in Aula in merito alla riunione del G20 che si terrà a Londra il prossimo 2 aprile. Alla luce della crisi che ha colpito il mondo intero, il Vertice cercherà di definire una strategia coordinata a livello mondiale per stabilizzare i mercati finanziari e riportare la fiducia. Si tratta, in particolare, di stabilire nuove regole per la finanza internazionale, che includano le agenzie di rating e gli hedge fund. Un quadro europeo per promuovere il microcredito - Una relazione all´esame dell´Aula chiede alla Commissione di presentare proposte legislative volte ad agevolare l´erogazione di microcrediti alle imprese in crisi di liquidità e alle persone svantaggiate (immigrati, minoranze, precari e donne) per promuovere il lavoro autonomo. Al contempo occorre un quadro Ue per gli istituti microfinanziari non bancari, far sì che le norme antiriciclaggio non ostacolino i microcrediti a chi è senza documenti e adeguare le regole sulla concorrenza (relazione Becsey). Con Obama nuovo impulso al partenariato euro-atlantico - L’elezione di Barack Obama è l’occasione per rinnovare il quadro delle relazioni transatlantiche. Una relazione all´esame dell´Aula auspica la creazione di strumenti per rafforzare il dialogo e la cooperazione in politica estera e nel settore sicurezza, nonché un comune impegno per il disarmo nucleare, nella lotta al terrorismo e nelle crisi regionali. Chiede inoltre di istituire un mercato economico transatlantico unificato e integrare i mercati finanziari (relazione Millán Mon). Visti biometrici per chi ha più di 12 anni - Il Parlamento è chiamato a adottare una modifica dell´attuale istruzione consolare comune (Icc) per consentire agli Stati membri di rilevare gli identificatori biometrici obbligatori – immagine del volto e impronte delle dieci dita – dei richiedenti il visto, ma solo per chi ha più di 12 anni. Le nuove norme chiariscono poi il quadro normativo per l’organizzazione e la cooperazione tra i consolati degli Stati membri e, in particolare, per l´esternalizzazione del servizio (relazione Ludford). Stop alle mutilazioni genitali femminili - Non vi è nessuna giustificazione alle mutilazioni genitali femminili (Mgf). Una relazione all´esame dell´Aula rileva infatti che si tratta di una violazione dei diritti umani fondamentali che deve essere bandita dall´Ue. Gli Stati membri dovrebbero quindi considerare come reato qualsiasi forma di Mgf e perseguire e punire chi le commetta. Occorre anche una strategia a tutela delle vittime che preveda meccanismi preventivi e educativi, mentre i medici dovrebbero denunciarne i casi alle autorità (relazione Muscardini). Crisi dell´industria automobilistica - Una dichiarazione della Commissione aprirà un dibattito in Aula in merito al futuro dell´industria automobilistica alla luce della crisi economica mondiale. A fine febbraio la Commissione ha approvato un piano d´azione che illustra gli strumenti politici che l´Ue può utilizzare a sostegno del settore e gli interventi necessari in questo quadro. Il Consiglio l´ha esaminato il 5 marzo scorso. Il Parlamento adotterà una risoluzione. Cielo unico europeo: voli più sicuri, corti ed ecologici - Il Parlamento è chiamato ad adottare dei testi legislativi volti ad accrescere le prestazioni del sistema aeronautico europeo. La gestione transfrontaliera del traffico, tramite blocchi funzionali dello spazio aereo, permetterà di percorrere rotte più brevi, risparmiando carburante e riducendo le emissioni. Saranno anche definite norme comuni in materia di sicurezza e infrastrutture aeroportuali, gestione del traffico aereo e servizi di navigazione (relazioni Marinescu). Rafforzare le misure contro il buco nell´ozono - Il Parlamento è chiamato a adottare un regolamento che aggiorna, chiarisce e rafforza le norme in materia di produzione, importazione, esportazione, immissione sul mercato, uso, recupero, riciclo, rigenerazione e distruzione delle sostanze che riducono lo strato di ozono. Gli idroclorofluorocarburi (usati nei frigoriferi e negli impianti per l´aria condizionata) saranno banditi nel 2020, e il bromuro di metile - usato come fumigante - dal marzo 2010. Ma sono previste deroghe (relazione Blokland). Verso cosmetici più sicuri per la salute umana - Il Parlamento è chiamato a adottare un regolamento che intende rafforzare e chiarire le attuali norme sulla sicurezza dei cosmetici, sulla responsabilità dei produttori e sui controlli, riducendo al contempo gli oneri amministrativi. In particolare, rende più stringenti le norme sul ricorso a sostanze cancerogene e introduce nuove disposizioni sul ricorso sicuro a nanomateriali, sull´etichettatura e le diciture, sulla sorveglianza del mercato e sulla rintracciabilità dei prodotti (relazione Roth-behrendt). Nuove norme per i nuovi alimenti - Il Parlamento si esprimerà su un regolamento che attualizza, semplifica e chiarisce le attuali norme sui "nuovi alimenti". Precisando che questi, oltre che alla salute umana, non devono nuocere nemmeno agli animali e all´ambiente, i deputati chiedono l´esclusione dei prodotti ottenuti da animali clonati e dalle nanotecnologie, un´etichettatura più chiara e precisa, anche per gli alimenti derivati da animali nutriti con Ogm, e la limitazione della sperimentazione sugli animali (relazione Liotard). Garantire un livello adeguato dei prezzi alimentari - Il divario tra i prezzi alla produzione e al consumo pone problemi agli agricoltori. Una relazione all´esame dell´Aula chiede quindi un’indagine sui cartelli nel settore del commercio al dettaglio e l´applicazione di sanzioni in caso di irregolarità, nonché la promozione della concentrazione dell´offerta per rafforzare il potere contrattuale degli agricoltori. Occorre poi favorire la vendita diretta tra produttori e consumatori e istituire un sistema europeo di monitoraggio dei prezzi (relazione Batzeli). Rimuovere gli ostacoli a una politica di coesione efficace - Una relazione all´esame dell´Aula elenca i numerosi ostacoli che impediscono alle politiche di coesione di superare le sfide che debbono affrontare le regioni Ue. Eccessiva burocrazia, regolamentazioni complesse, insufficiente capacità amministrativa e coordinamento inadeguato, possono infatti escludere o demotivare i potenziali beneficiari dei fondi Ue. Propone quindi una lunga serie di raccomandazioni volte a superare questi ostacoli, individuare le buone prassi e condividerle (relazione Krehl). Internet: la sicurezza non leda libertà di espressione e privacy - Una relazione all´esame dell´Aula chiede di lottare con determinazione i crimini commessi con e tramite Internet, senza però compromettere la libertà di espressione e la privacy. Gli Stati dovrebbero quindi intercettare e controllare i dati nel rigoroso rispetto della legge e limitare i casi in cui una società di Internet può divulgare dati alle autorità. Al contempo, occorre tutelare i bambini e le proprietà intellettuali, ed elaborare una strategia globale contro i "furti d´identità" (relazione Lambrinidis). Promuovere l´apprendimento delle lingue, anche regionali - La diversità linguistica dell´Ue è una risorsa culturale fondamentale. Una relazione all’esame dell’Aula sostiene la promozione dell´apprendimento di due lingue straniere, in particolare europee, a scuola e nella formazione continua, per favorire la mutua comprensione, l´inclusione sociale e l´occupabilità. Raccomanda anche di privilegiare il sottotitolaggio dei programmi Tv, anziché il doppiaggio. Dove convivono più lingue ufficiali, queste andrebbero utilizzate quali lingue d´insegnamento (relazione Graça Moura). Telefonia: verso un caricabatterie unico? - Un´interrogazione orale del gruppo Alde aprirà un dibattito in Aula in merito alle misure che la Commissione è invitata a adottare per garantire l´interoperabilità dei caricabatterie dei telefoni cellulari, evitando così la sostituzione di quelli ancora funzionanti ogni volta che si cambia il modello di telefono. Per i deputati, oltre a comportare inconvenienti per i consumatori, ciò ha anche conseguenze negative per l´ambiente. .  
   
   
RELAZIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA SU DIECI ANNI DI LOTTA CONTRO LA DROGA  
 
Bruxelles, 23 marzo 2009 - La Commissione europea ha presentato una relazione sui mercati delle droghe illecite a livello mondiale dal 1998. La relazione sottolinea che negli ultimi dieci anni sono state elaborate politiche di lotta alla droga in tutto il mondo, soprattutto a livello nazionale. Si sono intensificati gli sforzi per assistere i tossicodipendenti e sono state adottate misure più rigide contro i trafficanti di droga. Ma quali sono i risultati concreti? Lo studio sul quale si fonda la relazione non dà nessun elemento concreto per supporre che il problema mondiale della droga si sia ridimensionato tra il 1998 e il 2007. In termini generali, la situazione è lievemente migliorata in alcuni dei paesi più ricchi mentre in altri, tra cui alcuni grandi paesi in via di sviluppo o in transizione, la situazione è peggiorata, talvolta in modo grave e sostanziale. Se il problema mondiale della droga risulta pressoché immutato rispetto al 1998, il fenomeno è di fatto diventato più complesso: dal 1998 il prezzo della droga nella maggior parte dei paesi occidentali è sceso del 10% fino al 30%, nonostante in alcuni di questi paesi vi sia stato un inasprimento delle pene per gli spacciatori, ad esempio, di cocaina ed eroina. Allo stesso tempo, niente dimostra che sia diventato più difficile procurarsi la droga. In diversi paesi occidentali è ormai normale consumare cannabis: ben il 50% dei giovani nati dopo il 1980 l’hanno almeno provata una volta. La maggior parte tuttavia smette di farne uso una volta adulti. Lo studio dimostra inoltre che le politiche specifiche di lotta contro la produzione di droga possono avere ripercussioni nelle zone in cui è prodotta la droga. Ad esempio, negli ultimi dieci anni, parte della produzione di cocaina si è spostata dal Perù e dalla Bolivia verso la Colombia. Non vi sono tuttavia elementi per concludere che i controlli consentano di ridurre la produzione mondiale complessiva. La pubblicazione della relazione coincide con la riunione di alto livello che si svolge questa settimana a Vienna nel quadro della sessione annuale della Commissione delle Nazioni Unite sulle droghe e i narcotici (Cnd). I ministri di tutto il mondo porteranno a termine la riflessione sull’esame dell’attuazione della dichiarazione politica sul problema mondiale della droga adottata nel 1998 dalla 20° sessione speciale dell´Assemblea generale delle Nazioni Unite (Ungass) sulla droga. (La dichiarazione mirava a ridurre drasticamente il problema mondiale delle droghe illecite entro il 2008 attraverso la cooperazione internazionale e misure di riduzione dell’offerta e della domanda). Questa settimana dovrebbe essere adottata, sulla base della valutazione, una nuova dichiarazione politica per il decennio 2009-2019. Il vicepresidente Jacques Barrot, commissario responsabile del portafoglio Giustizia, Libertà e Sicurezza, ha dichiarato: "Questi risultati dimostrano che la dichiarazione politica che sarà adottata a Vienna questa settimana non deve limitarsi a ribadire gli obiettivi enunciati 10 anni fa ma, al di là di ogni retorica politica, affrontare i problemi attraverso un approccio empirico che ci consenta di far tesoro della passata esperienza”. Lo studio ha cercato anche di fornire stime realistiche sulla dimensione complessiva del mercato delle droghe illecite in termini di redditi annuali prodotti. Il risultato dimostra che è difficile elaborare una stima complessiva, soprattutto in quanto mancano dati affidabili su produzione, consumo e commercio di droga nella maggior parte dei paesi. Lo studio presenta, tuttavia, stime, ad esempio sul mercato della cannabis, della cocaina e dell’eroina per l’Europa occidentale, gli Usa e l’Oceania. Il dato più accurato (2005) del fatturato complessivo in queste tre regioni è di circa 70 miliardi di euro per la cannabis, ossia circa la metà della stima dell’Unodc (125 miliardi di euro). Una conclusione importante dello studio è che le politiche di riduzione dei danni, tuttora controverse in alcuni paesi, si stanno diffondendo in un numero sempre maggiore di altri, che le considerano uno strumento efficace per ridurre le patologie, i conflitti sociali e la mortalità connessi alla droga. La relazione contiene anche un’analisi delle basi economiche del mercato mondiale delle droghe illecite, corredata da stime dei costi di produzione e del valore aggiunto lungo tutta la catena del narcotraffico, dalla produzione iniziale alla vendita al dettaglio. In particolare esamina la distribuzione dei redditi tra coloro che partecipano al commercio di droga e giunge a una conclusione disarmante: a guadagnarci veramente è solo una piccola minoranza. Altro aspetto rilevante dello studio è che mette in luce le debolezze del sistema internazionale di raccolta dei dati e delle informazioni sul problema mondiale della droga. Sebbene l’Unione europea abbia investito fondi cospicui per sviluppare ulteriormente le sue politiche di controllo della droga attraverso l´Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (Oedt), è irrealistico pensare che si possano utilizzare meccanismi simili su scala mondiale, il che rende particolarmente ardua l’analisi dei molteplici aspetti del fenomeno. La relazione sullo studio sarà distribuita ai partecipanti alla riunione di alto livello della Cnd e presentata martedì 10 marzo alle 14. 00 da Lars-erik Lundin (Capo delegazione dell’Ue a Vienna) e dal Prof. Peter Reuter (autore dello studio) in occasione di una conferenza stampa presso la delegazione dell’Ue a Vienna. .  
   
   
FONDI EUROPEI: DOVE INVESTIRLI?  
 
Bruxelles, 23 marzo 2009 - È importante decidere come investire i fondi comunitari I fondi comunitari sono soldi tuoi. Decidi tu come spenderli. Con le elezioni di giugno si può! Nuove infrastrutture, protezione dell´ambiente, ricerca medica, formazione professionale, protezione dei consumatori ed aiuti allo sviluppo. Sono gli europarlamentari a dare l´ok al bilancio annuale dell´Unione Europea. Le prossime elezioni europee di giugno ti danno la possibilità di scegliere le priorità del futuro bilancio europeo. Contribuisci a stabilire l´agenda delle priorità scegliendo i tuoi eurodeputati! Siamo tutti d´accordo sul fatto che i fondi europei vadano spesi al meglio. Si, ma quali sono le misure su cui concentrarsi? Ecco una lista di campi su cui l´Ue interviene con i suoi contributi. Tu quali privilegeresti? Mobilità: L´europa finanzia la costruzione di strade, ferrovie, ponti, aeroporti, linee elettriche e condutture per ridurre le disparità tra le regioni e incoraggiare la mobilità all´interno del suo territorio. Agricoltura e protezione dell´ambiente: La sicurezza e la qualità degli alimenti, il benessere degli animali e l´attenzione per le comunità rurali sono da sempre priorità in Europa. Il supporto agli agricoltori va di pari passo con la tutela dell´ambiente. Educazione: L´unione Europea agevola gli scambi internazionali per studenti. Sono già un milione e mezzo gli universitari che hanno aderito al progetto "Erasmus", che prevede la possibilità di studiare per qualche mese in un altro Paese. Bilancio Ue: fatti e cifre Il bilancio dell´Ue per il 2009 è di 133 Miliardi Corrisponde circa all´1 % del Pil di ogni Stato membro …o 270 euro per cittadino all´anno 44% del bilancio 2009 verrà speso in competitività e sviluppo regionale 43% del bilancio 2009 è dedicato ad ambiente e agricoltura Il resto finanzia azioni esterne, giustizia e amministrazione Il bilancio è speso per migliorare la vita di tutti gli europei Attenzione particolare alle regioni più povere e alle minoranze Tra gli obiettivi stimolare la crescita e la creazione di nuovi posti di lavoro Lotta alle discriminazioni: Fondi europei sono destinati ad aiutare l´inserimento lavorativo delle persone più deboli. È il caso del programma "Accesso" che ha aiutato molti rom spagnoli ad acquisire competenze professionali, a trovare un lavoro ed una casa, e ad accedere al sistema scolastico e sanitario. Ricerca: Fondi a sostegno della ricerca a 360 gradi - in campo medico, sul cancro, sulla qualità degli alimenti, e per l´auto ecologica e nuove forme di energia pulita. Nel 2009 il finanziamento alla ricerca è aumentato dell´11 per cento per aiutare il rilancio della competitività durante la crisi. Piccole e medie imprese: Costituiscono più del 90 per cento dell´economia europea. Sostenerle significa aumentare la competitività, creare nuovi posti di lavoro e creare sviluppo. Terzo mondo: Un ruolo globale comporta un impegno globale. L´unione Europea mette a disposizione ingenti fondi per i Paesi in via di sviluppo, per agevolare i processi di pace nelle aree di conflitto e stanziare aiuti umanitari nei Paesi extra Ue colpiti da disastri naturali. Come si decide il bilancio? Il Parlamento Europeo decide come investire il bilancio annuale a quattro mani con il Consiglio Europeo. Al Parlamento spetta l´ultima parola, e stabilisce l´ammontare degli investimenti nelle regioni disagiate, per la tutela dell´ambiente, la ricerca e l´educazione. Inoltre il Parlamento controlla che i soldi siano spesi in modo corretto. .  
   
   
LA COMMISSIONE PROCEDE NEI CONFRONTI DELL´ITALIA PER MANCATO RISPETTO DELLA LEGISLAZIONE SULL´AMBIENTE  
 
Bruxelles, 23 marzo 2009 - Due casi di violazione della legislazione Ue per la tutela dell’ambiente: nel primo caso lo Stato membro non si è pienamente conformato a una sentenza della Corte di giustizia europea che ha condannato l’Italia per non aver adottato la totalità delle disposizioni applicabili alle discariche di rifiuti. La Commissione si accinge quindi a inviare all’Italia un primo avvertimento scritto a norma dell’articolo 228 del trattato; in caso di inadempienza lo Stato membro potrebbe incorrere in un’ammenda. Nel secondo caso, riguardante le procedure di valutazione dell’impatto ambientale per alcune grandi opere, la Commissione si appresta ad inviare all’Italia un ultimo avvertimento scritto a norma dell’articolo 226 del trattato. Il commissario europeo per l’ambiente, Stavros Dimas, ha dichiarato al riguardo: “Scopo della normativa ambientale dell’Ue è prevenire i danni all’ambiente e ridurre al minimo i rischi per la salute dei cittadini europei. Per garantire ai cittadini la massima protezione sollecitiamo l’Italia a porre rapidamente rimedio alle carenze di alcune norme nazionali in materia ambientale, allineandole a quelle europee. ” Discariche - La Commissione si appresta a inviare all’Italia un primo avvertimento scritto a norma dell’articolo 228 del trattato per inosservanza di una sentenza pronunciata dalla Corte di giustizia europea nell’aprile 2008 in relazione all’inadeguato recepimento nell’ordinamento nazionale della direttiva relativa alle discariche di rifiuti. Alcuni articoli della direttiva non sono stati integrati nella corrispondente norma nazionale e il regime transitorio per l’adeguamento delle discariche esistenti non era compatibile con la direttiva. La direttiva sulle discariche stabilisce una serie di misure in materia di ubicazione, costruzione e gestione delle discariche al fine di prevenire o ridurre al minimo l’inquinamento delle acque, del suolo e dell’aria da esse generato. La direttiva, adottata nel 1999, doveva essere recepita nel diritto nazionale entro il 16 luglio 2001. L’italia non ha ancora completato il recepimento delle misure mancanti, con particolare riguardo a quelle concernenti i criteri di accettazione dei rifiuti da conferire a discarica. La Commissione si appresta pertanto ad inviare all’Italia un primo avvertimento scritto a norma dell’articolo 228 del trattato, che si applica quando uno Stato membro non ha dato piena esecuzione a una sentenza della Corte di giustizia europea. L’articolo attribuisce alla Commissione la facoltà, dopo l’emanazione di due avvertimenti, di deferire lo Stato membro alla Corte una seconda volta e di chiedere che vengano inflitte ammende. .  
   
   
COSI´ VERSO EUROREGIONE DEI FATTI  
 
Trieste, 23 marzo 2009 - Il governatore del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, incontrerà le massime cariche governative di Austria, Croazia e Repubblica Ceca, programmando quanto prima le visite ufficiali a Vienna, Zagabria e Praga su invito dei rispettivi ambasciatori. "Siamo fortemente interessati alle realtà balcaniche, adriatiche e centroeuropee - ha commentato Tondo, reduce dall´odierno tour di ambasciate a Roma, accompagnato dal direttore delle Relazioni internazionali, Giuseppe Napoli, e dal consulente per gli Affari diplomatici, Paolo Petiziol - perché contribuire allo sviluppo di quelle comunità significa garantire, a maggior ragione in tempi non facili a livello globale, una crescita sociale anche in Friuli Venezia Giulia". Croazia, Fvg Regione Piu´ Attiva - Nell´ambito dell´eccellente rapporto esistente tra Italia e Croazia, ha spiegato l´ambasciatore Tomislav Vidosevic, il Friuli Venezia Giulia è uno dei principali interlocutori territoriali al punto che, non a caso, l´Euroregione dei fatti così definita da Tondo è, ha sottolineato il diplomatico croato, auspicata da entrambi i Governi centrali in quanto rafforza i legami tra i Paesi. A Zagabria, è stato anticipato, il presidente della Regione avrà modo di intrattenersi con il premier Ivo Sanader, rapportandosi a livello operativo con il ministro dello Sviluppo regionale, Petar Cobankovic. Austria, Oltre I Legami Storici - Andare oltre i legami storici già in atto tra il Friuli Venezia Giulia ed alcuni Land austriaci, primo fra tutti la Carinzia, significa allargare l´area di interesse a vantaggio di una collaborazione più ampia anche con Vienna. Con questi presupposti, infatti, sollecitato dall´ambasciatore Christian Belarkovits, Tondo si recherà nella capitale austriaca nei prossimi mesi. Nel frattempo, già si pensa ad un evento culturale del Friuli Venezia Giulia da organizzare in tempi relativamente brevi nell´ambasciata d´Austria a Roma. Rep. Ceca, Ambasciatore A Trieste - Un Tavolo Economico Bilaterale (Teb), invece, sarà attivato con la Repubblica Ceca, d´intesa con l´ambasciatore in Italia, Vladimir Zavazal, che sarà presto a Trieste per concordare i dettagli con il governatore del Friuli Venezia Giulia. Nell´occasione, verrà anche fissata la data della missione di Tondo a Praga, molto probabilmente entro la fine del semestre di presidenza europea della Repubblica Ceca. .  
   
   
DELEGAZIONE SLOVENA ARRIVA IN KOSOVO  
 
Lubiana, 23 marzo 2009 - Una delegazione economica slovena, guidata dal direttore della Camera di commercio slovena, Samo Hribar Milic, ha visitato il Kosovo nei giorni scorsi, afferma il sito informativo balcanico "B92. Net". La delegazione ha incontrato i colleghi kosovari e ha preso parte a conferenze imprenditoriali assieme al ministro delle Comunicazioni e del Traffico kosovaro, Fatmir Limaj, al ministro dell´Istruzione, Enver Hoxhaj, al ministro delle Finanze Ahmet Shala, al presidente della Camera di commercio del Kosovo, Besim Beqai, e ai sindaci delle città di Prizren, Pristina e Kosovska Mitrovica. Le aziende e le istituzioni slovene appartenenti ai settori finanziario, economico e logistica-trasporti sono le più interessate alla cooperazione in Kosovo. La delegazione slovena comprendeva anche aziende del settore delle tecnologie applicative e di sviluppo, consulenza, ricerca scientifica, tutela ambientale e consulenza internazionale allo sviluppo. .  
   
   
NUOVA BANCA SLOVENA SI RIVOLGE AI RICCHI  
 
Lubiana, 23 marzo 2009 - Kd Banka, una banca creata dalla finanziaria Kd Group, offrirà servizi bancari per privati sotto il marchio Kd Privilege, e intende attrarre i clienti più abbienti, con un conto bancario di almeno 100 mila euro. Lo rende noto il sito internet del Governo sloveno. Ci sono circa 3 mila clienti ricchi in Slovenia, potenziali clienti di una banca del genere. Il presidente del gruppo Kd, Matjaz Gantar, ha dichiarato alla stampa che, a differenza di altri provider di servizi bancari, Kd Banka sarà in grado di offrire prodotti propri ai clienti, come ad esempio la visita a casa dei clienti stessi. La banca offrirà servizi anche attraverso i punti finanziari Kd, che saranno presenti anche nei mercati della ex Jugoslavia. Gantar ha affermato che il gruppo ha deciso di fondare una banca propria perché non è riuscito ad acquisire alcuna banca sul mercato sloveno. Kd ha attualmente ancora 70 mila clienti che hanno investito in fondi comuni di investimento, mentre l´assicuratrice Adriatic Slovenica, affiliata del gruppo, ha 400 mila clienti. Kd Banka è una banca minore in Slovenia e non tenterà di diventare la più grande, puntando invece alla qualità dei servizi. Si tratta della prima banca commerciale fondata da proprietari sloveni dopo il 1991. Il capitale iniziale è di 10 milioni di euro. .  
   
   
I DEBITI DELLO STATO NEI CONFRONTI DELLE IMPRESE FORNITRICI: “SIAMO ORMAI ALL’INCIVILTA’ FINANZIARIA, RISCHIAMO LA DISTRUZIONE DI UN PEZZO DI TESSUTO PRODUTTIVO ITALIANO”. IL 24 MARZO CONVEGNO OIPA PRESSO LA CAMERA DEI DEPUTATI.  
 
Roma, 23 marzo 2009 - Martedì 24 Marzo alle ore 10:30 presso la sala Conferenze di Palazzo Marini - Camera dei deputati – via del Pozzetto, 158 Roma, si terrà il convegno “In un clima di inciviltà finanziaria, imprese fornitrici e Pubblica Amministrazione a confronto. I primi provvedimenti dal Governo e dalla Commissione Europea” promosso dall’Osservatorio su Imprese e Pubblica Amministrazione. Il problema del ritardo da parte dello Stato nel saldare i pagamenti alle imprese fornitrici ha raggiunto connotati drammatici. 16 miliardi di euro è la cifra che le Pubbliche Amministrazioni sarebbero costrette a sborsare, a titolo di interessi su pagamenti non ancor saldati ai propri fornitori. Al convegno si discuterà dell’imminente nuova Direttiva della Commissione Europea e delle misure prossime del Governo, inoltre verranno presentati dati aggiornati sulla situazione attuale. “Il problema del ritardo nei pagamenti da parte dello Stato verrà affrontato in maniera trasversale, al di là di qualsiasi schieramento politico - ha spiegato il presidente dell’Oipa, Antonio Persici - chiediamo oggi un intervento urgente e forte del Governo per rispondere davvero all’emergenza che in questo periodo di crisi globale rischia di distruggere un pezzo fondamentale del tessuto produttivo italiano”. All’incontro saranno presenti il Presidente di Oipa Antonio Persici, la Vice presidente Milene Sicca, l’Ufficio legale Avv. Antonino Galletti, l’On. Luigi Casero e l’On. Daniele Molgora Sottosegretari di Stato - Ministero dell´Economia e Finanze, il Sen. Antonio Paravia, Dott. Quirino Cervellini, Direttore Finanziario Comune dell´ Aquila e il Dott. Carlo Chiappinelli, Magistrato della Corte dei Conti. Al convegno interverranno anche i rappresentanti delle associazioni di categoria Confindustria, Federfarma, Compagnia delle Opere, Assistal, Api, Acfago, Federlab, Assobiomedica, Andaf, Acen Oipa è l’organizzazione no-profit promossa dalla Euroservice Group Spa che monitora e studia il fenomeno del ritardo cronico da parte degli enti istituzionali nel non ottemperare ai pagamenti nei tempi prestabiliti. .  
   
   
CRESCITA PER BANCA PASSADORE: RACCOLTA DIRETTA +4,5% RISPETTO AL 2007  
 
 Firenze, 21 Marzo 2009 - Il Consiglio di Amministrazione della Banca Passadore & C. S. P. A. , nella sua riunione del 20 marzo u. S. , ha esaminato il bilancio al 31 dicembre 2008 che verrà portato all’approvazione della prossima Assemblea degli azionisti. Nonostante la fase congiunturale particolarmente critica e complessa, la crescita degli aggregati patrimoniali e dei volumi operativi al 31 dicembre 2008 risulta significativa in pressoché tutti i comparti; in particolare: la raccolta diretta da clientela aumenta a 1 miliardo e 385 milioni di euro (+4,5% rispetto al 2007); gli impieghi ammontano a 905 milioni di euro (+9,3% rispetto allo scorso esercizio); la raccolta titoli si attesta a 3,014 miliardi di euro (-3,9% ai controvalori di mercato e +7,1% al valor nominale) Il conto economico registra per l’esercizio 2008 un utile netto pari a euro 9,7 milioni, superiore a qualsiasi altro precedente, con un incremento del 2,2% rispetto al 2007; tale risultato consente di proporre all’Assemblea, oltre all’ assegnazione a riserve per euro 4,7 milioni, un dividendo unitario di euro 0,10, invariato rispetto al precedente esercizio. Le politiche tradizionalmente seguite dalla Banca, improntate alla prudenza ed estranee a qualunque tipo di attività speculativa, si riflettono negli indicatori di bilancio che ne misurano la solidità e la stabilità patrimoniale; a fine 2008 l’indice “core tier 1”, che indica il rapporto tra il patrimonio di base ed il totale delle attività di rischio ponderate, si colloca all’11%, tra i più brillanti del sistema. Per quanto riguarda la rete territoriale In generale, tutte le dipendenze della Banca hanno segnato un trend positivo di sviluppo ed un importante consolidamento dei già numerosi rapporti in essere. In particolare, tra i punti operativi di più recente apertura, la Filiale di Parma ha continuato a registrare un tasso di crescita dei volumi assai superiore alle attese, mentre la nuova Filiale di Firenze, operativa dal mese di gennaio 2008, ha mostrato nel primo anno di attività un avvio a ritmi assai sostenuti sia nel settore del private banking che in quello dei servizi alle imprese. Per l’esercizio 2009, stante la grave crisi economica e finanziaria in atto, la Banca intende far valere con ancor più convinzione il proprio consolidato modello operativo basato sulla conoscenza dei mercati locali e sulla vicinanza ai clienti, osservando la consueta politica di rigoroso contenimento dei rischi. .  
   
   
ECONOMIA MONDIALE: FINE DELLA CRISI NON IMMINENTE. BRASILE: IL PIÙ OCCIDENTALE DI TUTTI I PAESI EMERGENTI. INDUSTRIA DEI METALLI: NON SOLO OMBRE, MA QUALCHE SPIRAGLIO DI LUCE.  
 
Roncadelle (Bs), 19 Marzo 2009 - La congiuntura internazionale, l’economia brasiliana e la situazione dell’industria dei metalli delineata dagli operatori del settore sono stati al centro dei lavori della prima giornata, 29 marzo, di lavori per l’Osservatorio delle Materie Prime F. A. R. O. Arrigo Sadun, Direttore Esecutivo per l’Italia al Fondo Monetario Internazionale, ha aperto i lavori con un collegamento in diretta dalla sede del Fmi di Washington. Nel suo intervento Sadun ha fatto alcune considerazioni a titolo personale sull´evoluzione della crisi dell´economia globale: “La crisi ha due componenti che e´ utile tenere distinte per una migliore comprensione della sua probabile evoluzione. Innanzitutto, c´e´ la crisi dei mercati finanziari, legata alla situazione patrimoniale delle banche che ancora paralizza l´erogazione del credito; inoltre c´e´ una severa contrazione dell´attività economica, derivante in parte dalla stretta creditizia e dalla caduta dei consumi. Questi due fenomeni tendono a sovrapporsi, alimentandosi a vicenda in una sorta di circolo vizioso che ancora non e´ sotto controllo. Per uscire dalla crisi, occorre innanzitutto risolvere il problema dei "tossic assets" che bloccano il normale funzionamento del credito; una volta ripristinata la normale funzionalità del sistema finanziario e´ possibile attendersi una graduale ripresa dell´attività economica, favorita anche dalle misure di rilancio adottate da numerosi paesi" . Le prospettive di crescita dell’importanza dell’economia del Brasile sono state al centro dell’intervento di Luciano Feletto, Presidente della Camera di Commercio Italo Brasiliana. Secondo Feletto ”Il Brasile ha un ruolo più chiaro di fronte al mondo economico europeo dopo il Forum Mondiale di Davos del 2004 in cui venne presentato lo studio sui paesi Brics, ove emergeva che entro 30 anni, insieme, le quattro economie avrebbero rappresentato il 40% del Pil Mondiale. I fatti recenti del 2008 dimostrano che dopo soli 5 anni i tempi sembrano destinati a ridursi; non possiamo fare previsioni ma siamo certi che il Brasile raggiungerà il ruolo di protagonista nell’Economia mondiale in tempi molto brevi. E’ il più “occidentale” di tutti i paesi emergenti, che per le sue caratteristiche d’usi, costumi e cultura richiede però d’essere approcciato con meno superficialità”. Durante la tavola rotonda, dal titolo provocatorio “Luci e Ombre dell’Industria dei Metalli”, i rappresentanti dei vari comparti del settore hanno confermato le difficoltà attuali del mercato. Paolo Kauffmann, consulente operativo sui mercati delle Materie Prime e altri dei partecipanti si sono trovati concordi nell’affermare che “sono troppe e troppo ingombranti le ombre con le quali quotidianamente ci si confronta. Per questo va ricordato che non mancano le “luci”; es. Liquidità “parcheggiata”: mercato monetario e Borsa in Usa, il proverbiale ottimismo cinese, la stabilizzazione della fiducia del consumatore Usa, l’andamento del rame e delle sue scorte”. Alla tavola rotonda hanno partecipato i produttori di alluminio, rame, ossidi di zinco, i trasformatori (industrie dei non ferrosi, fonderie) e i commercianti di metalli non ferrosi e dell’acciaio. Il 20 Marzo, si è tenuta la seconda parte di F. A. R. O. Dedicata all’outlook sui metalli non ferrosi e l’acciaio inox, con analisti e trader di livello internazionale (sessione che fa parte del calendario convegni della Fiera Made in Steel) .  
   
   
INIZIO D’ANNO IN CALO PER L’EXPORT ITALIANO SUI MERCATI MONDIALI, CHE SI RIDUCE DI UN QUARTO (-25,8%) RISPETTO ALLO STESSO PERIODO 2008  
 
Roma, 23 marzo 2009 - “La crisi economica internazionale sta condizionando fortemente le nostre esportazioni - afferma Gaetano Fausto Esposito, Segretario Generale di Assocamerestero - anche se in questa fase è opportuno concentrarsi sugli andamenti congiunturali, che evidenziano una flessione (-5,9%) comunque in linea con quella dei principali competitor europei, ad un tasso analogo a quello del Regno Unito (-4,3%) e inferiore a quello della Francia (-8,1%)”. Particolarmente colpiti risultano i mezzi di trasporto (-38,8%), con un valore delle vendite pari a 1,2 miliardi di euro, che vedono ridursi il proprio contributo all’export italiano di circa 5 punti percentuali (passato, in termini di quota, dal 12,6% del gennaio 2008 al 7,8% dello stesso periodo 2009). Anche la meccanica registra un’analoga riduzione della propria quota sull’export complessivo italiano (di 4,4 punti percentuali), che porta le esportazioni ad attestarsi sul valore di 1,9 miliardi di euro, in calo di circa 700 milioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il calo tendenziale delle esportazioni nel settore del tessile-abbigliamento (-16,5%) si traduce, invece, in una lieve flessione della quota export, passata dal 7,6% del 2008 al 6,4% di gennaio 2009, con un valore pari a circa un miliardo di euro. “Resta il fatto che, guardando con una prospettiva più ampia ai comportamenti degli operatori sui mercati esteri, negli ultimi due anni le imprese italiane hanno comunque mostrato una buona propensione a riposizionarsi anche nell’area extra-europea, riuscendo ad acquisire posizioni di leadership in alcuni comparti”, prosegue Esposito. Nel 2008 l’Italia si conferma primo esportatore europeo verso i Paesi extra-Ue nel settore della moda-persona, con una quota pari al 62%, che rappresenta oltre i due terzi dell’export dell’Ue a 27, distaccando di gran lunga la Spagna (8%). Inoltre, nello scorso anno si registrano buoni risultati per l’arredo, grazie ad un export pari a 4,7 miliardi di euro, circa un terzo delle esportazioni europee del settore. Infine, per quanto riguarda la meccanica, l’Italia occupa il secondo posto tra gli esportatori europei, con una quota di circa il 17% e un valore delle vendite pari a 39,2 miliardi di euro, preceduta solo dalla Germania (37%, 87,6 miliardi). Per l’elettronica, si registra un incremento delle vendite di 1,4 punti percentuali, superiore a quello della Germania (+0,3%), a fronte di un decremento che, invece, interessa Francia (-3,9%) e Regno Unito (-5,3%). .  
   
   
FORMIGONI/TREMONTI A INCONTRO CON GOTHA ECONOMIA LOMBARDA  
 
Milano, 23 marzo 2009 – Oggi il Presidente Formigoni ha organizzato una colazione di lavoro con il gotha dell´economia lombarda per discutere della crisi di questi mesi, valutare le iniziative già messe in atto, scambiare idee, suggerimenti e osservazioni e attivare percorsi congiunti ancora più efficaci. Saranno presenti sia i componenti del Patto per lo Sviluppo sia i protagonisti del Tavolo per la Competitivita´. Alla colazione sara´ presente anche il Ministro dell´Economia Giulio Tremonti, invitato dal Presidente Formigoni. E´ lo stesso presidente Formigoni a spiegare gli obiettivi dell´incontro: "La Regione e´ stata particolarmente vicina alle imprese e ai lavoratori sin dall´inizio della crisi. Abbiamo varato 13 misure di contrasto alla tempesta finanziaria, agendo sia sulle garanzie al credito sia sui finanziamenti per innovazione e formazione. La Dote Lavoro e´ l´esempio concreto che non ci siamo fatti trovare impreparati: da questa crisi si esce piu´ forti se sapremo mantenere alto il livello di formazione dei lavoratori che oggi sono in difficolta´ e domani - con la ripresa - potranno rientrare nel mondo del lavoro con una specializzazione in piu´. Nel frattempo non intendiamo lasciare nessuno da solo: come Regioni abbiamo firmato proprio con il Governo un accordo fondamentale sugli ammortizzatori sociali e alla Lombardia spettano 1. 500 milioni per sostenere i lavoratori". L´intesa tra il presidente Formigoni e ministro Tremonti, confermata dalla sua disponibilita´ a partecipare al tavolo di lunedi´, e´ una buona notizia per tutto il sistema lombardo. Regione e Governo intendono agire insieme su infrastrutture, investimenti e formazione perche´ le misure siano efficaci, gli interventi immediati e i finanziamenti sostengano la crescita reale dell´economia lombarda. .  
   
   
LOMBARDIA/CROAZIA.MORPURGO:PROGETTI PER ENERGIA E NAVIGAZIONE  
 
Milano, 23 marzo 2009 - Claudio Morpurgo, delegato del presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, per i rapporti con i Paesi dell´Unione europea, ha concluso una visita di tre giorni in Croazia. Con Morpurgo in Croazia erano presenti Daniel Fishman (Irer) e Vittorio Peruzzi (Infrastrutture Lombarde spa). "Negli incontri con le autorità croate - ha spiegato Claudio Morpurgo - abbiamo affrontato i temi del territorio, tra cui inquinamento industriale e trattamento dei rifiuti solidi urbani, per i quali è possibile una collaborazione tra Regione Lombardia e Croazia". La città di Slavonski Brod ha manifestato a Regione Lombardia l´interesse per investimenti nelle infrastrutture, in particolare per la creazione di un canale navigabile, di circa 50 km, nella Pianura Pannonica per unire i fiumi Sava e Danubio. "Infrastrutture lombarde - ha spiegato Morpurgo - ha illustrato ai croati il suo ruolo e la sua mission, gli interventi attualmente in corso e le possibilità di intervento in Croazia, proponendo quale modello per l´intervento di realizzazione del canale navigabile il progetto attuato per la navigazione del fiume Po con la realizzazione di quattro dighe con annessa centrale di produzione idroelettrica". Infrastrutture lombarde, quindi, si è incaricata di definire, per il fiume Sava, un progetto simile a quello del Po. "Operativamente - ha detto Morpurgo - procederemo con un incontro a Milano per costituire una cabina di regia italo-croata composta da Infrastrutture Lombarde, dagli assessorati alle Infrastrutture e alle Reti e Servizi di pubblica utilità e dal Ministero dei trasporti croato". "Gli incontri di questi giorni - ha concluso il delegato Morpurgo - mi hanno portato a confermare, quale rappresentante della Regione che è una realtà con grande vocazione europea, la disponibilità della Lombardia a lavorare per favorire l´ingresso della Croazia nell´Unione Europea nel 2016". .  
   
   
VISITA SCAJOLA FVG: TONDO, SODDISFATTO PER RISPOSTE MINISTRO  
 
Udine, 23 marzo 2009 - Il governatore del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, si ritiene "soddisfatto delle risposte operative date dal ministro Scajola in merito alle esigenze del tessuto economico regionale". Dopo avere incontrato istituzioni, categorie economiche, imprenditori e sindacati, secondo Tondo "sono stati individuati modi e tempi di intervento sui grandi temi e soprattutto sulle specificità". "Abbiamo le energie per uscire da questa situazione di difficoltà", sottolinea il presidente della Regione, ribadendo comunque le tre linee adottate per fronteggiare i molteplici effetti della crisi: garanzia del credito, grandi investimenti sulle opere immediatamente cantierabili e semplificazione burocratica. Entrando nei dettagli, Tondo definisce "ottima" la disponibilità del ministro per lo Sviluppo Economico ad attivare un Tavolo di Soluzione Nazionale per la Safilo, ad intervenire sul risanamento dell´ambiente in relazione alla Caffaro e ad attivarsi nei confronti del Fondo di proprietà statunitense per capire, e successivamente valutare, intenzioni ed obiettivi riguardo alla Ideal Standard. .  
   
   
VISITA SCAJOLA FVG: CONFINDUSTRIA, INCENTIVI A CHI GUARDA AVANTI  
 
Udine, 23 marzo 2009 - Energia a costi inferiori con ricaduta occupazionale sul territorio, riqualificazione dei siti inquinati, priorità alle infrastrutture, investimenti sull´innovazione, rilancio dei consumi attraverso una forte campagna di "tranquillizzazione". Così il ministro per lo Sviluppo Economico, Claudio Scajola, il 20 marzo in visita in Friuli Venezia Giulia su invito del governatore Renzo Tondo, raccoglie a Udine una serie di segnalazioni e richieste formulate dal neopresidente di Confindustria regionale, Alessandro Calligaris, disegna il panorama esistente ed individua alcune soluzioni da adottare congiuntamente. Fvg Regione Di Eccellenze - "Questa regione - commenta - vale in proporzione molto di più del suo numero di abitanti grazie ad un´economia forte e dinamica, caratterizzata da molte eccellenze nazionali ed internazionali". 300 Milioni Di Fondi - Non a caso, ricorda i 303 milioni di euro di finanziamenti tra Fondi per le aree sottoutilizzate (Fas) e Fondi europei per lo sviluppo regionale (Fesr) sbloccati a favore del Friuli Venezia Giulia, segnalando tre linee di intervento sulle quali operare: facilitare il credito alle imprese, investire sulla ripresa attraverso ricerca ed innovazione, migliorare i collegamenti infrastrutturali. Tutelare I Posti Di Lavoro - Nell´incontro a cui prendono parte anche il vicepresidente della Regione, Luca Ciriani, il sindaco di Gorizia, Ettore Romoli, e i vertici di Assindustria Udine (Luci), Trieste (Antonini), Gorizia (Liberti) e Pordenone (Cini), Scajola condivide la necessità esposta da Tondo di superare la crisi attraverso la tutela di posti di lavoro a rischio, consentendo in questo modo di incentivare la produzione. A questo proposito, il ministro sottolinea l´esigenza di investire sulle aree più utili e prospettiche, sensibilizzando il sistema bancario rispetto al credito alle imprese. Entro Il 2009 La Ripresa - "Sono con gli ottimisti, mi aspetto miglioramenti già nel secondo semestre 2009", assicura. E invita ad affrontare e risolvere uno dei problemi più tipicamente italiani, quello di non sapere reperire ed utilizzare i fondi a disposizione. Siti Inquinati, Si´ A Ts - Boccia la riduzione dell´Iva ("impossibile in chiave europea"), abbraccia la semplificazione ("serve a fare ripartire il mercato") e si impegna a destinare "cifre consistenti" per risanare i siti inquinati come quello di Trieste ("è tra quelli in cima alla lista"). Sindacati Collaborativi - Scajola apprezza l´atteggiamento dei Sindacati, rimarcando che "quasi tutti sono propositivi e concordi nel difendere il tessuto industriale nazionale con risorse e progettualità". Energia, Rigassificatore Serve - Nel dettaglio, sul tema energia è un sì convinto al rigasifficatore in Friuli Venezia Giulia, "perché può produrre ricchezza, vantaggi e posti di lavoro solo se ospitato entro i nostri confini". Nucleare In Slo Da Valutare - Sul nucleare, sostiene che è l´unica soluzione reale per ridurre le emissioni di anidride carbonica e contribuire in maniera importante alla crescita del territorio. In questo caso, "se la centrale è già presente in Slovenia si può ragionare sull´ampliamento in presenza delle giuste condizioni". Sempre in tema energetico, comunque, il ministro per lo Sviluppo Economico vede favorevolmente un´azione condivisa su tutti i Balcani. .  
   
   
A PISA COLLOQUIO TRA IL PRESIDENTE TOSCANA MARTINI E IL MINISTRO SCAJOLA. REGIONE-MINISTERO, LAVORO COMUNE SUI PUNTI DI CRISI E CON EMMA MARCEGAGLIA ACCORDO PER UN INCONTRO REGIONI-CONFINDUSTRIA  
 
 Firenze, 23 marzo 2009 - Gli uffici del Ministero dello sviluppo economico e della Regione Toscana avvieranno fin dai prossimi giorni un lavoro comune di ricognizione, analisi e individuazione di azioni possibili rispetto alla situazione di crisi dei principali distretti e comparti produttivi toscani (tessile pratese, conciario, oro, componentistica, camperistica, cantieristica, a partire dai Nca). Questo il risultato del colloquio che il presidente della Regione Claudio Martini e il ministro Claudio Scajola hanno avuto il 19 marzo a Pisa a margine del convegno “Manifutura”. L´occasione ha anche consentito di individuare nella prossima estate, dopo la tornata elettorale di giugno, il momento per la visita del ministro ai distretti toscani, inizialmente prevista per la fine di questo mese. Sempre stamani, ma a Firenze, il presidente Martini ha incontrato il presidente nazionale di Confindustria, Emma Marcegaglia. Alla leader degli imprenditori italiani Martini ha proposto un incontro tra tutte le Regioni e Confindustria per una comune valutazione delle iniziative necessarie per affrontare la grave crisi economica del paese. La proposta è stata subito accolta da Marcegaglia. Dal presidente di Confindustria è infine giunto al presidente Martini un incoraggiamento a proseguire nella politica di adeguamento infrastrutturale della Toscana – sottoattraversamento di Firenze, corridoio tirrenico, Due mari, pontremolese – necessaria, ha sottolineato , per favorire un più rapido rilancio dell´economia regionale. . .  
   
   
IL PRESIDENTE DELLA REGIONE TOSCANA, CLAUDIO MARTINI, L´AMBASCIATORE DEL KUWAIT IN ITALIA, WALID AL KHOBAIZI.  
 
Firenze, 23 marzo 2009 - La visita si è svolta, il 20 marzo in un clima di grande cordialità ed è stata l´occasione per un lungo colloquio. L´ambasciatore del Kuwait ha ricordato il legame che lega il suo Paese a Firenze, che è gemellata con Kuwait City fin dai temi della prima guerra del Golfo ed ha rinnovato il suo apprezzamento per l´appoggio che l´Italia e la Toscana, dove è attiva da 20 anni l´associazione Italia-kuwait, presieduta da Pierandrea Vanni, dettero al Kuwait per la liberazione dopo l´invasione irachena. Alla Regione Toscana l´ambasciatore del Kuwait ha inoltre espresso il proprio apprezzamento per l´opera svolta per la pace in Palestina ed in particolare per l´azione umanitaria che la Regione ha attuato insieme al governo italiano per i bambini di Gaza. In giornata l´ambasciatore ha effettuato anche una visita privata all´ospedale Meyer dove sono ancora ricoverati alcuni dei bambini palestinesi di Gaza portati in Italia grazie ad una missione umanitaria alla quale ha partecipato lo stesso presidente Martini. Martini e Al Khobaizi hanno inoltre parlato delle vaste possibilità di scambio culturale ed economico che interessano reciprocamente la Toscana ed il Kuwait. In proposito Martini ha ricordato la sua recente missione in Abu Dhabi ed ha confermato come esistano grandi possibilità di rapporti economici e culturali, ma anche politici e diplomatici con l´area del Golfo. In particolare il presidente Martini e l´ambasciatore kuwaitiano hanno concordato sulla possibilità di tenere a Firenze, nei prossimi mesi, un incontro internazionale per approfondire le relazioni politico diplomatiche ma anche economiche e culturali con i paesi del Golfo e la Toscana e con la partecipazione dell´Unione Europea. Da questo punto di vista il presidente della Regione ha espresso la disponibilità della Toscana a dare il suo aiuto politico-istituzionale ad una eventuale iniziativa in tal senso. Al termine della visita Martini ha donato all´ambasciatore l´ultimo volume realizzato dalla Regione con una vasta documentazione fotografica sulle città d´arte e sulle bellezze storiche, culturali e ambientali della Toscana. L´ambasciatore ha invece donato una scatola di dolci kuwaitiani, che Martini ha particolarmente apprezzato ricordando la Tunisia, paese nel quale è nato. Infine l´ambasciatore ha rivolto al presidente Martini un invito ufficiale a visitare il Kuwait. .  
   
   
LE DICHIARAZIONI PROGRAMMATICHE DEL PRESIDENTE DELLA SARDEGNA. IN GIUNTA 12 ASSESSORI.  
 
Cagliari, 20 Marzo 2009 - Il Presidente della Regione ha presentato il 20 marzo la Giunta regionale davanti al Consiglio riunito nell´aula di via Roma dopo l´insediamento. Un dodicesimo assessore, rispetto agli undici già nominati, è Andreina Farris, dirigente della Prefettura di Cagliari nel settore Applicazione del Sistema Sanzionatorio Amministrativo, Affari Legali, Contenzioso e Rappresentanza in giudizio, che assumerà l´incarico di assessore dell´Industria, in un primo tempo dato ad interim a Giorgio La Spisa. La Giunta sarà così formata da 12 assessori e, rispettando il dettato sulla parità di genere della Legge Statutaria (art. 19), il 40% dei componenti è di sesso femminile. L´esecutivo risulta composto da Maria Paola Corona, assessore degli Affari Generali, Personale e Riforma della Regione; Giorgio La Spisa, assessore della Programmazione, Bilancio, Credito e Assetto del Territorio; Gabriele Asunis, assessore degli Enti Locali, Finanze ed Urbanistica; Emilio Simeone, assessore della Difesa dell´Ambiente; Andrea Prato, assessore dell´Agricoltura e Riforma Agro-pastorale; Sebastiano Sannitu, assessore del Turismo, Artigianato e Commercio; Mario Angelo Giovanni Carta, assessore dei Lavori Pubblici; Maria Valeria Serra, assessore del Lavoro, Formazione Professionale, Cooperazione e Sicurezza Sociale; Maria Lucia Baire, assessore della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport; Antonio Angelo Liori, assessore dell´Igiene e Sanità e Assistenza Sociale; Liliana Lorettu, assessore dei Trasporti; Andreina Farris, assessore dell´Industria. Giureranno davanti al Presidente Cappellacci nella prossima seduta del Consiglio. Subito dopo, il Presidente ha illustrato il programma di governo, centrato sulla partecipazione. Ha detto fra l´altro Ugo Cappellacci: "Mi sento il presidente di tutti i sardi, anche di chi non mi ha votato. Avremo il massimo rispetto per le minoranze e per chi riveste il ruolo di opposizione. Siamo decisi a rispettare gli impegni assunti in modo chiaro e trasparente. Cessi la pratica delle sterili contrapposizioni, per migliorare il confronto democratico e rispondere all´esigenza d´incidere nella società e migliorare le condizioni di vita". Sono "tre i momenti attuativi" illustrati all´Aula, presieduta da Claudia Lombardo, eletta ieri: quello identitario, quello dello sviluppo e quello della scrittura di nuovo regole. "Ascolto e partecipazione - ha detto il Presidente - caratterizzeranno l´azione di governo e le scelte strategiche, ma poi spetterà a chi ha responsabilità di governo arrivare alle sintesi e assumere le conseguenti decisioni". La Regione elaborerà "un piano generale di sviluppo per rilanciare l´economia della Sardegna e rompere la dipendenza che la limita". Nuove regole e riforme istituzionali, inoltre, accompagneranno il processo di sviluppo. Sul merito dello sviluppo economico e sociale, il Presidente Cappellacci ha prospettato l´esigenza di un programma immediato per le emergenze e poi di un piano di lungo periodo. In questo quadro, viene considerata "una svolta storica" il riconoscimento, da parte del Governo, del principio del superamento delle diseconomie dovute all´insularità. "Sta a noi - ha detto il Presidente - riempire di contenuti questo principio e collaborare con il Governo per eliminare i differenziali". In conclusione, Cappellacci ha chiesto al Consiglio il superamento delle "sterili contrapposizioni di schieramento". "Sono certo che l´Aula - ha aggiunto - saprà capire la delicatezza del momento. Che Dio - ha concluso - ci aiuti a fare sempre meglio". .  
   
   
CAMPANIA: LA GIUNTA APPROVA IL DISCIPLINARE PER L´ATTIVAZIONE DEL CREDITO D´IMPOSTA SUGLI INVESTIMENTI. COZZOLINO: "ENTRO APRILE IL BANDO CON 50 MILIONI DI EURO A DISPOSIZIONE DELLE IMPRESE".  
 
 Napoli, 23 marzo 2009 - Su proposta dell´assessore all´Agricoltura e alle Attività Produttive Andrea Cozzolino, la Giunta Regionale ha approvato il disciplinare per l´attivazione del bando del "Credito d´imposta regionale per nuovi investimenti produttivi. Il Consiglio Regionale ha 30 giorni di tempo per effettuare eventuali modifiche o emendamenti. Questo incentivo è uno delle cinque misure di sostegno alle imprese (innovazione e sviluppo, consolidamento delle passività a breve, contratto di programma, credito d´imposta per gli investimenti e credito d´imposta per l´occupazione), introdotte con la legge regionale in vigore dal 2007, che ha notevolmente semplificato e sburocratizzato tutto il sistema di aiuti. Il credito d´imposta regionale per nuovi investimenti produttivi è un contributo concesso sulle imposte dovute dalle imprese che effettuano investimenti sull´acquisto di beni strumentali materiali e immateriali. Per le sue caratteristiche di automatismo è stato in passato molto apprezzato dalle aziende e dagli imprenditori. "Per la fine di aprile metteremo a disposizione delle imprese almeno 50 milioni di euro per avere incentivi sul credito d´imposta per gli investimenti", afferma l´assessore Cozzolino. "La Campania è l´unica regione del Mezzogiorno che reintroduce questo tipo di misura. Si tratta di uno strumento che già in passato si è dimostrato straordinariamente efficace nel sostenere le imprese e tutto il sistema produttivo a generare investimenti per la crescita e l´occupazione. "Con l´attivazione del credito d´imposta, facciamo entrare pienamente a regime tutta la riforma del sistema degli incentivi regionali. Grazie alle misure sul consolidamento delle passività a breve, su innovazione e sviluppo e sui contratti di programma abbiamo già messo in procedura di investimento oltre 550 milioni di euro per circa 850 imprese. "Ora dobbiamo accelerare al massimo le procedure di spesa e riaprire al più presto i bandi, non solo sul credito d´imposta, ma anche sul consolidamento delle passività a breve e su innovazione e sviluppo. Nei prossimi mesi possiamo deliberare nuove importanti risorse, proprio nel momento in cui c´è la necessità di nuovi investimenti pubblici per aiutare l´economia, le imprese, i lavoratori e le famiglie a superare la crisi globale", conclude Cozzolino. .  
   
   
CRISI, CERSOSIMO (REGIONE CALABRIA): “IL GOVERNO RISPETTI GLI ACCORDI, AI LAVORATORI SERVONO SIA SUSSIDI CHE INVESTIMENTI”  
 
Roma, 23 marzo 2009 - “Non è il caso di strumentalizzare e speculare su un argomento così delicato come gli ammortizzatori sociali e i Fondi per le aree sottoutilizzate. Per togliere ogni dubbio è sufficiente che il Governo dia piena attuazione all’accordo contro la crisi economica, che ha firmato con noi. Questa paralisi si può risolvere in pochi giorni nella chiarezza e nella concertazione, perché la parte più difficile l’abbiamo già definita il mese scorso”. Questo il giudizio politico di Domenico Cersosimo, vicepresidente della Giunta, al termine della riunione romana della Conferenza delle Regioni che ha portato alla sospensione anche della Conferenza Stato-regioni e di quella Unificata. La forte ed unitaria presa di posizione delle Regioni del Mezzogiorno pone con evidenza i limiti dell’azione politica governativa e denuncia un’evidente asimmetria tra la certezza matematica delle risorse che sono già state o che verranno sottratte alle Regioni e l’incertezza totale di quelle che devono rimanere nei singoli territori. “In particolare l’accordo del 12 febbraio 2009, sottoscritto da Governo e Regioni, - afferma Cersosimo - presuppone chiaramente tre assi da realizzare assieme: reperimento tra Stato e Regioni di 8 miliardi per gli ammortizzatori sociali; definizione certa della ripartizione dei fondi Fas di competenza nazionale e regionale per gli investimenti; nettizzazione della spesa per gli investimenti cofinanziati dall’Unione Europea per non subire le penalizzazioni legate al superamento del patto di stabilità interno”. Al momento, non c’è stata l’ufficializzazione della delibera Cipe che deve prevedere le procedure relative alla contestuale attuazione dei tre assi dell’accordo. “Noi - ha aggiunto il vicepresidente - non abbiamo responsabilità di questa mancanza. Abbiamo sottoscritto con fiducia l’accordo di solidarietà interregionale e siamo fortemente interessati a stabilire sia le garanzie di reddito ai lavoratori delle aziende in crisi, sia le disponibilità dei fondi per gli investimenti e lo sviluppo. Ma il Governo tentenna e non garantisce la reale spendibilità delle risorse Fas, che ad esempio nella sola Calabria ammontano ad un miliardo e 700 milioni di euro. Non c’è quindi strumentalizzazione politica da parte delle Regioni del Mezzogiorno, che hanno dato solidarietà e chiesto la certezza di attuare correttamente e congiuntamente l’accordo Stato-regioni, in quanto un serio piano anticrisi deve prevedere assieme il sostegno al reddito dei lavoratori messi in cassa integrazione ed i necessari investimenti per lo sviluppo del territorio”. .  
   
   
PARTENARIATO IN SICILIA: LOMBARDO, “LE FORZE SOCIALI AIUTANO A COMPRENDERE LE ESIGENZE DEL TERRITORIO”  
 
Palermo, 23 marzo 2009 - Anticipazioni e istituzione di un fondo per la progettazione per i Comuni, un fondo per fronteggiare il debito degli Ato rifiuti, un meccanismo per consentire agli imprenditori di cedere i crediti vantati verso la pubblica amministrazione, misure edilizie per ridurre gli sprechi energetici, fondi per il sostegno all’editoria, norme per l’espropriazione per pubblica utilità, interventi per ridurre i rischi idrogeologici, istituzione del fondo di quiescenza per il personale regionale, aiuti agli agricoltori e ad altre categorie produttive, norme per la semplificazione burocratica. Questi gli argomenti illustrati il 20 marzo dal presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, ai rappresentanti delle parti sociali nel corso del forum del partenariato convocato a Palazzo d’Orleans. “Il dialogo con le forze sociali è importante perché ci consente di comprendere le reali esigenze del territorio - ha sottolineato il presidente Lombardo - soprattutto nel momento in cui si sta completando il lavoro di definizione di bilancio e finanziaria. Approfitto dell’occasione anche per parlare del finto scandalo del pagamento del precariato con i Fondi per le aree sottoutilizzate (Fas). Intanto, si tratta di un’esigua frazione del Fas, appena il cinque per cento. Che verrà utilizzata per opere di forestazione produttiva. Gli interventi di tutela del territorio sono un investimento a tutti gli effetti, perché gli alberi svolgono una funzione fondamentale nel mantenere integro l’ambiente”. “Con la nuova finanziaria - ha affermato il presidente della Regione - recuperiamo buona parte del disegno di legge sullo sviluppo che Sala d’Ercole, negli anni passati, non è riuscita a varare. Il governo si fa carico dei gravi problemi finanziari degli enti locali. Si prevedono anticipazioni per i Comuni. Che garantiranno i prestiti con i propri beni immobili. Per gli stessi Comuni viene, inoltre, istituito un fondo per la progettazione. Ciò consentirà ai sindaci di progettare il futuro delle città che amministrano”. “Stiamo anche lavorando - ha sottolineato Lombardo - all’identificazione di un metodo per fronteggiare i debiti degli Ato rifiuti. Non è una questione di poco conto, perché gli Ato rifiuti sono indebitati per milioni di euro”. “Con la finanziaria - ha aggiunto il presidente della Regione - si introduce un meccanismo che consentirà agli imprenditori di cedere i crediti che vantano verso la pubblica amministrazione. Una manovra che ci consentirà di mettere in campo centinaia di milioni di euro”. Il presidente ha annunciato, poi, misure edilizie per ridurre gli sprechi energetici, norme per la semplificazione burocratica, iniziative a sostegno dell’editoria, interventi per migliorare l’assetto del territorio, un piano di manutenzione per la sicurezza delle scuole e l’istituzione, per il personale della Regione, di un sistema pensionistico che non gravi sul bilancio. Lombardo si è soffermato, in particolare, sulla crisi dell’agricoltura, annunciando interventi specifici a sostegno dei produttori, dalla riduzione delle rate agli aiuti in conto interesse. Quindi nuove norme per l’espropriazione di pubblica utilità. “Succede - ha raccontato Lombardo - che quando un gruppo turistico decide di investire in Sicilia deve fare i conti con le richieste, in alcuni casi esose, dei proprietari dei fondi, disposti a vendere i propri terreni solo a prezzi elevatissimi. Con la conseguenza che gli investitori vengono scoraggiati”. Il presidente ha affrontato anche il tema dei fondi europei. “Nei mesi scorsi - ha detto - non sono mancate le polemiche sulla mancata utilizzazione, nella nostra regione, delle risorse europee. E’ con piacere che comunico che, per ciò che riguarda Agenda 2000, rendiconteremo quasi tutte le risorse. La stessa cosa avverrà con la nuova programmazione che ci vedrà puntuali nella rendicontazione. I nostri uffici sono al lavoro. Non perderemo le risorse che ci sono state assegnate”. Un passaggio Lombardo lo ha dedicato alla sanità. “In pochi mesi - ha ricordato - abbiamo già risparmiato quattrocentocinquanta milioni di euro. Con la riforma del settore che sala d’Ercole dovrebbe approvare martedì prossimo avremo a disposizione un ulteriore centinaio di milioni di euro da utilizzare per lo sviluppo”. L’assessore regionale al Bilancio e Finanze, Michele Cimino, ha affrontato il tema legato alla celerità delle spesa regionale. “Abbiamo già definito - ha detto Cimino - un percorso virtuoso con la burocrazia. Questo ci consentirà un veloce impiego delle risorse regionali ed extra regionali. In questi giorni siamo impegnati in un dialogo serrato con il governo nazionale proprio per garantire la certezza delle risorse alla nostra Regione. L’obiettivo è quello di arrivare a una finanziaria condivisa dal Parlamento dell’Isola e, in generale, da tutte le forze sociali”. All’incontro è intervenuto anche il presidente della commissione bilancio e Finanze dell’Ars, Riccardo Savona, il quale ha annunciato che mercoledì prossimo la commissione Bilancio esaminerà e approverà il disegno di legge sulla proroga dell’esercizio provvisorio per aprile. .  
   
   
MARTINI: «UN DECRETO CHE STRAVOLGE IL FEDERALISMO» «INTERESSATI A RILANCIARE L´EDILIZIA, MA IL TERRITORIO VA DIFESO»  
 
Firenze, 23 marzo 2009 - «Ad una prima lettura il decreto appare una messa in mora delle competenze regionali. Il governo dovrebbe limitarsi a dettare i principi generali invece con questo decreto entra nel dettaglio, anche minuto. Peraltro si adombra la sospensione de facto delle leggi regionali in materia urbanistica, alla faccia del dibattito sul federalismo!». Questo il commento del presidente della Regione Toscana Claudio Martini alle anticipazioni sul decreto legge sulla casa redatto dal Governo. In attesa della riunione della Conferenza Stato-regioni nella quale sarà illustrato formalmente il provvedimento Martini aggiunge: « Sull´urgenza di un piano casa e sulla necessità di un sostegno al settore dell´edilizia siamo disponibili e interessati, pronti a discutere con il governo, ma questo deve avvenire senza smontare le regole regionali esistenti e dando risposte a chi ha davvero bisogno di una abitazione. » L´assessore a l territorio Riccardo Conti dal canto suo aggiunge con preoccupazione: «Sembrano confermate le peggiori previsioni. Si profila un decreto che contiene evidenti profili di incostituzionalità e che rappresenta quindi una ferita intollerabile alle competenze e al ruolo delle regioni. Una ferita – conclude Conti – che sembra destinata ad anticipare altre ferite al territorio, innescando una situazione di gestione caotica e di deregolamentazione selvaggia». .  
   
   
NASCE LA RETE REGIONALE DEL SISTEMA DI INCUBAZIONE DI IMPRESA INTESA SIGLATA OGGI A FIRENZE. PIÙ OPPORTUNITÀ DI SVILUPPO PER CHI FA RICERCA  
 
Firenze, 23 marzo 2009 - Nasce la Rete Regionale del Sistema di Incubazione di Impresa con l´obiettivo di potenziare e promuovere tutte quelle realtà, pubbliche e private, che offrono servizi avanzati alle nuove imprese impegnate nell´innovazione e nella qualificazione del sistema economico toscano. «Con la nascita della Rete vogliamo garantire alle imprese che fanno ricerca in Toscana una maggiore qualità dei servizi, razionalizzando il sistema dell’innovazione e del trasferimento tecnologico» - ha detto Ambrogio Brenna, assessore all´innovazione della Regione Toscana. «Le varie tipologie di incubatori - tecnologici, tecnologici specializzati, generalisti - potranno meglio interagire tra di loro e concorrere così ad un maggiore sviluppo della imprenditorialità di qualità, fondata sull´innovazione e sul trasferimento tecnologico, con una particolare attenzione alla sostenibilità ambientale. Grazie a questo coordinamento i vari soggetti si scambieranno buone pratiche, servizi avanzati, modelli gestionali virtuosi – ha aggiunto Brenna. Costituiremo una piattaforma tecnico-informatica condivisa che ci aiuterà a definire standard condivisi sui contenuti dei processi di incubazione e allo stesso tempo, grazie a Toscana Promozione, stileremo un progetto di promozione internazionale del sistema di incubazione. » La Rete è aperta e inclusiva e favorisce l´adesione di tutti quei soggetti pubblici e privati che intendono partecipare ai processi di incubazione di impresa attivi sul territorio. Due peculiarità importanti connotano inoltre la Rete dal punto di vista finanziario: «Estenderemo i protocolli di intesa attivati con il sistema del credito regionale a favore degli incubatori – ha concluso l´assessore. Allo stesso tempo la Regione e le Province rivestiranno un ruolo ancora più attivo nell´individuare linee di finanziamento nazionali e comunitarie diverse da quelle di competenza regionale per poi cofinanziare gli interventi condivisi grazie al Prse 2007-2010 e al Por Creo Fesr 2007-2013. » La firma del protocollo che istituisce la Rete è avvenuta il 20 marzo presso la presidenza della Regione Toscana in Piazza Duomo a Firenze. A sottoscrivere l´impegno la Regione Toscana, le Province di Firenze, Grosseto, Livorno, Lucca, Massa Carrara, Pisa, Prato, Siena; i Comuni di Firenze, Peccioli, Cavriglia, Minucciano, Palazzuolo sul Senio, Castelnuovo di Val di Cecina; la Camera di Commercio di Lucca; Sviluppo Toscana. Hanno inoltre firmato i seguenti soggetti gestori delle infrastrutture di incubazione: Tls di Siena, Società Navicelli di Pisa, Grosseto Sviluppo, Polo di Navacchio, Pont -Tech di Pontedera, Pin di Prato, Polo Tecnologico Magona di Cecina, Parco Scientifico Tecnologico Bic di Livorno. A partire dal 2010 sarà redatto un rapporto annuale sulle attività del sistema di incubazione regionale. .  
   
   
LAVORO FVG: DATI MERCATO 2008  
 
Trieste, 23 marzo 2009  - "La lettura dei primi dati ufficiali disponibili per il 2008 - dichiara l´assessore regionale al Lavoro Alessia Rosolen - consente di evidenziare per il Friuli Venezia Giulia un trend migliore relativamente all´offerta di lavoro, rispetto a quello previsto, ed evidenzia una sostanziale tenuta dell´occupazione". "Si tratta - prosegue l´assessore - di un risultato migliore delle previsioni degli ultimi mesi che fa ben sperare anche per il futuro e che rappresenta un primo importante segnale di fiducia per l´economia regionale". "Pur tuttavia – ha precisato il 21 marzo Alessia Rosolen - sono dati questi, che andranno verificati nel corso dei prossimi due trimestri del 2009, che saranno certamente quelli che consentiranno di trarre valutazioni più consolidate di quelle attuali, in merito alla crisi in essere". Nel 2008,infatti, secondo la Media Annuale relativa alla Rilevazione continua sulle forze di lavoro dell´Istat, in Friuli Venezia Giulia l´offerta di lavoro (cioè le Forze di lavoro composte da occupati e persone in cerca di occupazione), pari a 545mila unità, è aumentata dello 0,8% rispetto al 2007 (pari a 4mila unità). L´incremento percentuale delle forze di lavoro che ha caratterizzato il Friuli Venezia Giulia è inferiore a quanto registrato a livello nazionale (+1,5%) che nel Nord Est (+1,8%). Per quanto riguarda gli occupati, la situazione relativa al Friuli Venezia Giulia rimane stabile, mantenendosi lo stock a quota 522mila unità (-0,1%, pari a 562 unità in meno nel biennio). La variazione registrata a livello nazionale risulta di segno positivo, pur in misura inferiore al punto percentuale (0,8%) mentre nel Nord Est lo stock registra un incremento lievemente superiore (+1,5%) "In particolare fra gli elementi che offrono diverse riflessioni - sottolinea l´assessore Rosolen - c´è senz´altro un dato, ovvero che la tenuta dell´occupazione regionale è da attribuirsi in prevalenza alla componente femminile, il cui stock di occupate passa da 218mila unità del 2007 alle 219mila del 2008 (l´incremento è di 297 unità, +0,1% ). Gli occupati passano da 304mila a 303 mila unità (la diminuzione è di 860 unità, -0,3%)". Nel biennio 2007-2008 in Friuli Venezia Giulia il numero delle persone in cerca di occupazione passa da 18mila a 23mila unità, con un aumento di 5. 000 unità, pari al 26,4%. Variazione che tuttavia si registra anche a Nord Est (+11,8%) e a livello nazionale (12,3%). Nella nostra regione il tasso di attività nella fascia di età dai 15 ai 64 anni è passato dal 67,9% del 2007 al 68,2% nel 2008, facendo registrare un aumento nel biennio pari a 0,3 decimi di punto percentuale. Segno positivo determinato in particolare dalla componente femminile, che aumenta dal 58,5% del 2007 al 59,4% del 2008, mentre quello maschile rimane praticamente invariato (era 77,1% nel 2007, diventa 77% nel 2008). Dal punto di vista del confronto territoriale, la regione si trova in una posizione intermedia tra i valori rilevati per la media nazionale (63,0% nel 2007) e quelli dell´area nord-orientale (70,3% dell´ultimo anno). Nel 2007 mentre il tasso di occupazione della popolazione del Friuli Venezia Giulia in età compresa tra 15 e 64 anni rimane pressochè stabile, perdendo due decimi di punto percentuale, passando dal 65,5% del 2007 al 65,3% del 2008. Aumenta dello 0,3%. Nel Nord Est, mentre rimane stabile a 58,7% a livello nazionale. Osservando inoltre la disaggregazione del dato per genere, il tasso di occupazione maschile, pari a 75,2% nel 2007 diventa 74,8% nel 2008, con una flessione di 4 decimi di punto percentuale; quello femminile si dimostra maggiormente stabile, passando da 55,7% del 2007 a 55,5% nel 2008 (2 decimi di punto percentuale in meno). Non sembra dunque allontanarsi eccessivamente l´obiettivo del 60% entro il 2010, fissato dalle strategie europee per quanto riguarda i tassi di occupazione femminili. Il tasso di disoccupazione in Friuli Venezia Giulia sale da 3,4% del 2007 a 4,3% del 2008, incremento che comunque rimane inferiore al punto percentuale. Il tasso di disoccupazione femminile nell´ultimo biennio è passato dal 4,8% al 6,4%, mentre quello maschile da 2,5% si muove a 2,7%. A livello territoriale il tasso di disoccupazione registrato nel 2008 in regione risulta superiore a quello dell´area nord-orientale (3,4%), ma rimane in misura significativa inferiore rispetto al tasso di disoccupazione nazionale (6,7%). Nella Media 2008 gli inattivi tra i 15 e i 64 anni in Friuli Venezia Giulia hanno registrato una riduzione su base annua dello 0,9%, che porta da 252mila del 2007, alle 250mila nel 2008. Una riduzione che, in termini percentuali, risulta in linea con la variazione del Nord Est e nazionale (-0,8%). .  
   
   
POSSIBILITÀ DI SVILUPPO DELLA PICCOLA IMPRESA PUGLIESE IN USA:SEMINARIO MARTEDÌ  
 
Bari, 23 marzo 2009 - “Stati Uniti d’America: strumenti ed opportunità d’affari per le imprese pugliesi nei settori chiave di sviluppo” è il titolo del seminario Paese in programma martedì 24 marzo 2009 a Bari presso la sala convegni del padiglione della Regione Puglia alla Fiera del Levante. Dedicato alla presentazione degli strumenti a disposizione degli operatori pugliesi interessati a sviluppare e presidiare le opportunità d’affari sul mercato statunitense, il seminario è promosso dall’Assessorato allo Sviluppo Economico e Innovazione Tecnologica dalla Regione Puglia, con il coordinamento dello Sprint Puglia. Costituisce una delle molteplici attività previste dal “Progetto Paese: Nord America”, dedicato alla promozione del “Sistema Puglia” e delle produzioni di eccellenza regionali sul mercato nordamericano, che si svilupperà nell’ambito del Programma di promozione dell’internazionalizzazione dei Sistemi produttivi locali per il 2009 della Regione Puglia. Una scelta strategica, quella di puntare sugli Stati Uniti. A sottolinearlo è il Vice Presidente della Regione Puglia e Assessore allo Sviluppo economico Sandro Frisullo. “Gli Stati Uniti – spiega - mostrano grande interesse nei confronti del Made in Italy in generale, e del Made in Puglia in modo particolare. L’interesse è determinato da quei prodotti che possiedono, per qualità e design, un notevole valore aggiunto. Non a caso il trend dell’export pugliese verso gli Usa è in costante crescita. Se nel 2007 è aumentato del 6,12% rispetto al 2006, nei primi nove mesi del 2008 si è registrato un ulteriore aumento del 7,43%. Ma il dato che ci convince ancora di più dell’importanza di puntare sugli Stati Uniti, è il traffico della nostra regione nell’ultimo trimestre 2008. Secondo l’ampio rapporto pubblicato dal Sole 24 Ore, in questo periodo le nostre esportazioni verso gli Usa sono cresciute addirittura del 12% rispetto all’anno precedente. Un risultato estremamente significativo se si considerano gli effetti che la crisi finanziaria internazionale sta producendo proprio a partire dallo scenario economico degli Stati Uniti”. Il seminario Paese si articolerà in due sessioni: la prima sarà incentrata sulla presentazione del mercato statunitense e sugli strumenti ed opportunità d’affari per gli operatori pugliesi in questo mercato, l’altra su quella dei focus settoriali volti ad approfondire tematiche inerenti i settori agroalimentare ed arredo-mobile. Il programma ufficiale del seminario prevede a partire dalle 9. 30 l’introduzione di Davide Pellegrino, direttore per l´area “Politiche per lo Sviluppo Economico, il Lavoro e l’Innovazione” della Regione Puglia e gli interventi di Letizia Miccoli, segretario generale della Camera di Commercio italo-americana a Los Angeles, su “Operare sul mercato statunitense: opportunità e prospettive”; Giorgio Ferrante, responsabile Simest per la Puglia, su “strumenti finanziari per l’internazionalizzazione delle imprese italiane”; Massimo Cannas, presidente Maxco International, su “il mercato agroalimentare statunitense: tendenze e opportunità d’affari”; Carlo Santoro, vice segretario generale della Camera di Commercio italo-americana a New York, su “il mercato dell’arredamento statunitense: tendenze e prospettive di sviluppo”. Chiuderà i lavori il Vicepresidente della Regione Puglia, Sandro Frisullo. A conclusione del seminario, alle ore 12. 30 circa, verrà sottoscritto un protocollo d’intesa tra la Regione Puglia e le Camere di Commercio Italo-americane di Los Angeles e New York, che darà luogo all’istituzione di due desk Puglia negli Stati Uniti. La partecipazione al seminario è gratuita. Per informazioni e adesioni Sprint Puglia 080. 5743103 – e-mail: sprint@regione. Puglia. It). (comun. ) .  
   
   
LA CRISI METTE IN GINOCCHIO L´ARTIGIANATO PIEMONTESE A RIVELARLO I DATI RACCOLTI DALL´INDAGINE CONGIUNTURALE DEL PRIMO SEMESTRE 2009  
 
Torino, 23 marzo 2009 - La crisi finanziaria che, partita dagli Stati Uniti, come un ciclone ha in poco tempo attraversato l’Atlantico coinvolgendo anche l’Europa, non ha risparmiato nemmeno il Piemonte. La dinamica sfavorevole tocca tutti i comparti con punte negative più accentuate rispetto al livello internazionale nel settore auto. Forti difficoltà, più evidenti nella seconda metà del 2008, in rapporto agli effetti devastanti della crisi, stanno attraversando le imprese artigiane piemontesi che sono entrate in una delle fasi peggiori della storia. È quanto è emerso dall’indagine congiunturale sull’artigianato del 1° semestre 2009, realizzata dal Sistema informativo dell’artigianato della Regione Piemonte. Le criticità coinvolgono, seppure in misura diversa, a 360 gradi ogni settore, territorio, profilo di impresa. I dati sono tutt’altro che confortanti e rivelano che l’artigianato subalpino è ai minimi storici. Nel semestre in esame il 43,9% delle imprese ha diminuito il fatturato, il 49% ha segnalato un calo della domanda, il 9,5% ha ridotto il numero degli occupati e, a completare il quadro negativo, il 67,2% delle imprese non effettua investimenti. A fomentare il clima di sfiducia dei piccoli imprenditori non sono solo le magre performance del 2008 ma anche il timore di un drastico restringimento del credito da parte delle banche e del protrarsi della crisi nel tempo, come previsto dagli analisti. Nell’ottica di evitare che la stretta creditizia strozzi le piccole e medie imprese che, di fatto, sono le protagoniste dell’economia reale del territorio, la Regione Piemonte è intervenuta fin da quando la crisi è esplosa, come sottolinea il vicepresidente della Giunta regionale Paolo Peveraro con delega all’Artigianato. Secondo l’indagine congiunturale, a soffrire maggiormente gli effetti della crisi, all’interno del comparto artigiano, è il settore manifatturiero (in particolare il metalmeccanico) che, rispetto al primo semestre 2008, registra un drastico calo dei saldi di domanda da –36,1 a –47,8 e di fatturato da –30,2 a –42,0. Fortemente critica la situazione anche per le manifatture leggere, già in caduta nella prima metà del 2008. In drastico peggioramento inoltre le altre industrie, con saldi simili a quelli delle manifatture leggere. Tra i servizi, la peggiore performance è nel settore dei trasporti che, nella media, ha diminuito commesse e fatturato. Meno negativi, nel complesso, i risultati realizzati dai servizi alla produzione, settore in cui, in termini di numero di imprese, si è investito di più: il 53,1% contro un dato medio del 32,8%. Ritocca, invece, verso l’alto tutti gli indicatori, rispetto all’ultima rilevazione, il settore delle riparazioni, forse in relazione al crollo del mercato dell’auto e al possibile incremento della domanda di manutenzione e riparazione. Negative le indicazioni provenienti dai servizi personali (acconciature, tinto-lavanderie, estetica), anche se nel complesso, rispetto ai sei mesi prima, non segnalano un sensibile peggioramento. Infine, per le imprese di costruzioni il secondo semestre si presenta segnato dal calo del livello di domanda e del fatturato, mentre il saldo sull’occupazione resta nella media generale. Dall’analisi dei dati, provincia per provincia, emerge che la crisi, benché globale, si differenzia a seconda dei settori e dei territori. Nella provincia di Torino, se prima di un anno fa, perfomance e investimenti trainavano verso l’alto, successivamente il saldo del fatturato è precipitato. Risultati critici anche nella provincia di Biella dove a influire negativamente sugli indicatori di performance sono le conclamate difficoltà delle produzioni tessili mentre in quella di Alessandria il pessimismo si radica in andamenti sfavorevoli che hanno segnato l’intero 2008. Positivo in questo scenario il dato che arriva dagli artigiani della provincia di Cuneo. Più interlocutorio, invece, quello raccolto nella provincia di Asti che nel complesso è un po’ meno negativo della media e in calo più contenuto rispetto alle ultime rivelazioni. Infine, ad attutire, almeno temporaneamente, gli effetti della crisi è il più equilibrato mix produttivo del Piemonte sud-occidentale, plurispecializzato e meno dipendente da settori trainanti. In conclusione la vera novità messa in risalto dell’indagine congiunturale è che oggi la situazione di difficoltà abbraccia la larghissima parte delle imprese, senza grossi divari tra le ditte con un solo addetto e quelle più strutturate. In passato, invece, il quadro contrapponeva le performance positive di una robusta minoranza di imprese più strutturate a quelle negative della maggioranza, tendenzialmente composta da aziende molecolari non in grado di mobilitare risorse da destinare allo sviluppo. Oggi, a pagare in misura più forte gli effetti della crisi, sembra che siano proprio le imprese collegate alle filiere più solide dell’economia piemontese. “I dati dell’indagine congiunturale – commenta il vicepresidente Paolo Peveraro - dimostrano che gli effetti della crisi sono davvero importanti. Per evitare il collasso delle piccole e medie imprese, non solo delle più deboli ma anche di quelle sane, ora più che mai in balia della stretta creditizia da parte delle banche, la Regione ha messo in campo due misure anticrisi rivolte proprio alle pmi piemontesi. La prima risale al mese di novembre scorso ed è relativa allo stanziamento di 70 milioni di euro per la patrimonializzazione dei confidi piemontesi con l’obiettivo di rafforzare il ruolo che questi consorzi hanno a sostegno del credito alle imprese. L’altra, approvata con delibera di Giunta solo poche settimane fa, invece dà vita a un Fondo di riassicurazione che, grazie a una dotazione di 40 milioni di euro, farà salire la percentuale di garanzie offerte dai confidi alle banche, consentendo alle piccole e medie imprese di accedere più agevolmente al credito a condizioni migliori e in tempi certi”. .  
   
   
APPROVATI I BANDI CHE STANZIANO 640MILA EURO PER LA SICUREZZA E LA QUALITÀ DEL LAVORO IN LIGURIA  
 
Genova, 23 Marzo 2009 - Approvati nella seduta di Giunta, il 20 marzo, i Bandi per l´accesso ai finanziamenti previsti agli articoli 8, 10, 11, 13 e 14 della legge regionale 30/2007, "Norme regionali per la sicurezza e la qualità del lavoro". Lo ha annunciato l´assessore alle Politiche Occupazionali, Giovanni Enrico Vesco: «Un primo bando, per il quale la Regione ha reso disponibili 150. 000 euro a fondo perduto, riguarda i "contributi per progetti finalizzati a promuovere la sicurezza sul lavoro e la responsabilità sociale negli Enti Pubblici". È aperto ad Enti locali, Enti Pubblici ed Enti del settore regionale allargato che intendano presentar progetti per l´aggiornamento sulla sicurezza rivolto al proprio personale, per il miglioramento dei Sistemi di Gestione della Sicurezza o per l´adozione di sistemi di gestione e rendicontazione sulla responsabilità sociale d´impresa». «Il bando "contributi per progetti finalizzati alla promozione della salute e della sicurezza sul lavoro nelle imprese" - ha continuato l´Assessore - si rivolge invece ad associazioni datoriali, organizzazioni sindacali, enti bilaterali e organismi paritetici territoriali che vogliano organizzare attività per divulgare la cultura della sicurezza a favore di datori di lavoro o dipendenti. Lo stanziamento disponibile anche in questo caso è di 150. 000 euro a fondo. Il bando "contributi per progetti finalizzati alla promozione e al sostegno del lavoro regolare dei cittadini immigrati" prevede lo stanziamento di 200. 000 euro e si rivolge a Enti locali ed Enti Pubblici (in partenariato tra loro o con altri soggetti) e riguarda azioni finalizzate all´integrazione socio-lavorativa e alla regolarizzazione dei rapporti di lavoro degli immigrati nonché alla sensibilizzazione delle imprese sui temi della sicurezza e della regolarità del lavoro». «Il bando "contributi alle micro e piccole imprese per la realizzazione di investimenti in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro" - ha spiegato ancora Vesco - è diretto alle piccole e micro imprese (così come definite a livello comunitario) con sedi operative in Liguria. Lo stanziamento disponibile ammonta a un milione di euro e riguarda interventi di miglioramento del livello di sicurezza di impianti e attrezzature o l´adozione di Sistemi di Gestione della Sicurezza con conseguimento della relativa certificazione. Un ultimo bando riguarda "contributi per promuovere la responsabilità sociale dei datori di lavoro", è alle imprese con unità locali operative in Liguria e agli Enti locali. Lo stanziamento disponibile è di 140. 000 euro e l´adozione di codici di condotta etici oppure lo sviluppo di sistemi di gestione della responsabilità sociale e il conseguimento della relativa certificazione». «Si tratta - ha commentato Vesco - di risorse molto importanti per intervenire concretamente a favore della sicurezza. Tutti i bandi sono significativi perché intervengono in settori diversi, ma sicuramente meritevoli di attenzione. Sono però particolarmente soddisfatto del bando diretto a piccole e micro imprese, che destina un milione di euro al miglioramento della sicurezza in un tipo di azienda molto diffuso sul nostro territorio, le cui dimensioni spesso rendono più difficile reperire risorse per investire e per migliorare gli standard lavorativi dei propri dipendenti. Un intervento pubblico può quindi essere decisivo e la Regione vuole essere protagonista per dare tutele sempre maggiori ai lavoratori, ovunque essi lavorino». .  
   
   
SARTOR: “IL VENETO TORNI A INVESTIRE SULLA QUALITA’ DEI PRODOTTI E SULL’ALTISSIMA FORMAZIONE, OLTRE CHE SULLA RICERCA”  
 
Venezia, 23 marzo 2009 - “La delicata fase evolutiva che sta attraversando la nostra economia richiede uno sforzo impegnativo e costante anche da parte della Regione del Veneto. Un impegno che può e deve essere teso a disegnare le strategie di sviluppo da attuare sul territorio. L’imperativo sarà, domani più di ieri, accrescere la competitività del sistema produttivo delle sette province. I lavoratori e le imprese chiedono che chi li governa impieghi con massima trasparenza le risorse disponibili e progetti il futuro con grande lungimiranza. Ecco cosa stiamo facendo. ” Così l’assessore all’economia, Vendemiano Sartor, ha presentato, il 19 marzo, la settima edizione del Salone d’Impresa che si svolgerà venerdì 27 marzo e sabato 28 a Villa Foscarini Rossi di Stra, a Venezia, e che avrà come titolo capitalismo delle emozioni, al cuore della competitività delle imprese. Il programma dell’evento è stato illustrato nella sede della Provincia di Venezia. Per l’assessore, la crisi globale si vince facendo primeggiare la qualità dei prodotti sulla smaterializzazione delle merci. “Al centro del sistema produttivo - ha commento l’assessore - ci devono essere professionalità, competenze, specificità. ” Bisogna, inoltre, superare il gap tecnologico che caratterizza ancora il nostro comparto industriale e investire risorse “fresche” in ricerca e innovazione. Un occhio di riguardo deve, poi, essere rivolto ai processi che favoriscono l’internazionalizzazione. Molto di più si deve fare per le piccole e medie imprese incentivando la rete delle garanzie agevolate, moltiplicando i fondi di rotazione, aumentando i fondi di partecipazione minoritaria e temporanea ai capitali di rischio. Il Salone d’Impresa è un generatore di soluzioni culturali e di business per imprenditori e per manager: è una community culturale e professionale con la quale collaborano partner istituzionali e piccole e medie imprese del territorio per pensare e per avviare nuovi percorsi di successo. La novità della settima edizione è uno spazio dedicato e gestito in piena autonomia da un team di studenti e neolaureati in materie economiche che condurranno dibattiti, incontri, approfondimenti. “Una decisione condivisa - ha concluso l’assessore - perché la nostra principale preoccupazione non può che essere dare una chance ai giovani veneti talenti di esprimersi al meglio e in condizioni di parità con i colleghi europei. ” .  
   
   
MISURA ANTI-CRISI IN LIGURIA APPROVATI PROGETTI DI SVILUPPO URBANO PER OLTRE 96 MILIONI DI EURO  
 
Genova, 23 Marzo 2009 - Assegnati i finanziamenti dell´asse 3 del Por, il programma operativo regionale 2007-2013, relativi allo sviluppo urbano e individuati i progetti per i quali è possibile avviare le opere. Venerdì 20 marzo la Giunta regionale, su proposta dell´assessore allo Sviluppo economico, Renzo Guccinelli ha destinato l´ammontare complessivo dell´asse 3 del Por (€ 96. 600. 616) a 10 progetti selezionati su un totale di 13. Si tratta di progetti integrati di rigenerazione urbana localizzati in grandi centri con popolazione residente superiore a 40. 000 abitanti e in zone che presentano particolari criticità sotto il profilo della vivibilità, della qualità e quantità dei servizi. "L´obiettivo che avevamo come Giunta - spiega l´assessore regionale, Renzo Guccinelli - era quello di far partire subito tutti i progetti attraverso i finanziamenti del Por dedicati allo sviluppo urbano, sia per contrastare il disagio di determinate zone, sia come misura anti-crisi per far partire immediatamente i lavori creando nuova occupazione e facendo lavorare le imprese edili". I 10 progetti approvati riguardano i comuni di Genova, Imperia, Sanremo, Savona, Vado Ligure, La Spezia. Genova: Progetto Prà Marina (Finanziamento concesso 9 milioni di euro) prevede la trasformazione delle aree abbandonate di Prà, comprese tra la linea ferroviaria dimessa e il canale di calma, in un grande parco verde. Progetto Maddalena (finanziamento concesso 8. 905. 277 euro) prevede il recupero e la riconversione di alcuni immobili adiacenti alla Galleria nazionale di Palazzo Spinola per attirare nuove attività e funzioni pubbliche. Progetto Molassana (finanziamento concesso 9 milioni di euro) prevede la riorganizzazione della viabilità all´intersezione del Girato con il Bisagno con la realizzazione di nuovi percorsi, piazze pubbliche e pedonalizzazioni. Progetto Sampierdarena (finanziamento concesso 9 milioni di euro) previste pedonalizzazioni e sistemazioni dell´area tra Lungomare Canepa, Via Cantore, san Benigno e il Campasso oltre al rinnovo dell´ascensore per l´ospedale Villa Scassi e il rafforzamento delle funzioni del Municipio. Imperia: Progetto Porto Maurizio dal Parasio al mare (Finanziamento concesso 9 milioni di euro) prevede la riqualificazione del quartiere Parasio attraverso un sistema di ascensori pubblici che assicurano il collegamento del Borgo marina con il centro storico e il ridisegno dell´arredo e degli spazi pubblici, oltre alla riconversione del mercato comunale in centro socio-culturale. Sanremo: Progetto Pigna Mare (finanziamento concesso 8. 999. 000 euro) prevede il recupero di alcuni edifici del centro storico di Pigna, oltre ad una serie di interventi di pedonalizzazione e di riqualificazione delle piazze e degli spazi. Savona: Progetto P. I. U´ Savona (Finanziamento concesso 9 milioni di euro) prevista la valorizzazione della zona compresa tra la Fortezza del Priamar e la foce del Le timbro, ampliando gli spazi pubblici. Vado Ligure: Progetto Riqualificazione del fronte mare di Vado e del quartiere Zinola di Savona (finanziamento concesso 8. 696. 939 euro) prevede la sistemazione della fascia tra l´aurelia e gli arenili fino al quartiere Zinola, per offrire spazi per attività ludiche, percorsi ciclo-pedonali e rafforzamento impianti sportivi. La Spezia: Progetto Quartieri costieri del Levante (finanziamento concesso 8. 999. 600 euro) prevista la riqualificazione del quartieri dal Cataletto al Muggiano, penalizzati dalla commistione della residenza con le attività produttive. Progetto Centro Città (Finanziamento concesso 8. 999. 800 euro) previsto il recupero di immobili da destinare a servizi pubblici, come la mediateca regionale, la pedonalizzazione di spazi e riorganizzazione del trasporto pubblico locale. A questo punto spetterà ai Comuni individuati presentare i progetti definitivi per far partire gli appalti e aprire i cantieri. .  
   
   
DA GENOVA LE PAROLE CHIAVE E LE STRATEGIE PER IL SETTORE DEL COMMERCIO REGOLE E COMPETENZE CHIARE E CONDIVISE, INNOVAZIONE, IMPRENDITORIALITA’, FORMAZIONE, SEMPLIFICAZIONE  
 
 Genova, 23 Marzo 2009 - Folto pubblico – oltre 250 persone - al Palazzo della Borsa Valori di Genova per il convegno nazionale “Stato e Regioni: i nodi del commercio” , che ha visto riuniti alcuni dei più importanti esperti nazionali del settore, tra cui Luigi Mastrobuono, direttore della divisione Impresa ed Internazionalizzazione del Ministero dello Sviluppo Economico (da poco nominato nuovo “Mister Prezzi ed in questa sede alla sua prima uscita pubblica) ed Enzo Rullani, “guru” internazionale in ambito innovazione e nuova economia dei servizi. Il convegno, fortemente voluto dalla Regione Liguria e organizzato da Camera di Commercio di Genova, è stato introdotto da Claudio Burlando, presidente di Regione Liguria, che ha illustrato i principali interventi della Regione a favore delle imprese per il sostegno della crisi. Renzo Guccinelli, Assessore allo Sviluppo Economico, ha voluto sottolineare il tema della competenza tra Stato e Regioni in termini di concorrenza. “Ormai troppo spesso questo diventa elemento di sovrapposizione tra le competenze sul commercio assegnate alle Regioni ed azioni in contrasto dello Stato che, attraverso l’elemento della gestione della concorrenza, va ad incidere sulle scelte programmatorie delle Regioni . Ma occorre uscirne, ed è precisa volontà di Regione Liguria di creare un tavolo permanente Stato/regioni volto all’armonizzazione ed al confronto”. Paolo Odone, presidente di Unioncamere Liguria e della Camera di Commercio di Genova, ha introdotto il tema dell’innovazione quale base per il futuro del settore, ribadendo l’importanza di ricevere da Stato e Regioni norme e regole chiare e semplificazioni che agevolino gli imprenditori, oltre ad un rapporto tra le istituzioni che non crei cortocircuiti. Per Enzo Rullani, professore di Economia della Conoscenza alla Venice International University, in questa epoca in cui si sta passando dall’economia del bisogno all’economia del desiderio, l’innovazione è l’obiettivo principale per lo sviluppo, e due sono i suoi fattori strategici: la flessibilità e la creatività. Concetti molto lontani dalle imprese che offrono prodotti di massa, dai grandi volumi, standardizzati. Ma concetti molto vicini al settore dei servizi, ed in particolare al commercio. Con una ulteriore opportunità: l’enorme importanza che ha oggi la funzione di garanzia dell’intermediazione commerciale, ampiamente riconosciuta dai consumatori. E se le Istituzioni costruiranno ed organizzeranno strutture che mettano in rete le competenze e le innovazioni, le “buone pratiche “ (e tra questi, ad esempio, gli apprezzato “Centri Integrati di Via” nati dalla sperimentazione genovese) si diffonderanno ed un futuro, magari diverso, ma duraturo, ci sarà. Le dirigenti del dipartimento regionale dello Sviluppo Economico Serenella Milia e Gabriella Drago hanno aggiornato il pubblico rispettivamente sulla normativa nazionale in materia di commercio (con precisazioni sugli aspetti innovativi del testo unico sul commercio nella Regione) e sulla vasta panoramica degli incentivi al commercio. Ha concluso la sessione mattutina del convegno Luigi Mastrobuono, direttore della divisione Impresa ed Internazionalizzazione del Ministero dello Sviluppo Economico, da poco nominato nuovo “Mister Prezzi ed in questa sede alla sua prima uscita pubblica. Per Mastrobuono è fondamentale che le piccole e medie imprese, che costituiscono il vero tessuto economico italiano, siano sostenute in questo momento di estrema crisi. In particolare quelle che sull’innovazione, sulla formazione e sul’internazionalizzazione hanno investito, ma ora si trovano a pagare le peggiori conseguenze. Ma è anche necessario che siano aiutate da una diminuzione di regole istituzionali, che ne limitano le scelte imprenditoriali, e dall’aumento di normative atte a disciplinare concretamente ed efficientemente i rapporti col territorio. E proprio col territorio il Ministero è totalmente aperto a creare concreti tavoli di lavoro, per esaminare le singole casistiche e trovare possibili soluzioni, che potrebbero coinvolgere non solo l’innovazione ma anche l’energia e l’ambiente, molto importanti anche per il settore del commercio. Per Mastrobuono una conclusione in termini di fiducia quindi, soprattutto per chi, pur in una contingenza di decrescita, sceglie una strategia imprenditoriale impostata sulla qualità. Il convegno è poi proseguito nel pomeriggio con momenti concreti di discussione sui temi centrali, proposti da case histories e discussi in tre animate tavole rotonde: I Civ (centri integrati di via) come modello di integrazione fra commercio e territorio - Migliorare la rete distributiva nazionale e il suo rapporto con il territorio: esperienze a confronto - l caso dei Cat (centri assistenza tecnica) e la formazione obbligatoria e continua - La formazione per il commercio come elemento chiave per una rete distributiva più efficiente - I criteri per qualificare la rete distributiva nel campo della somministrazione in Liguria: dalla quantità alla qualità - Le competenze dello stato e delle regioni in materia di commercio dopo la riforma del titolo V della costituzione: confini, regole e concorrenza .  
   
   
TRENTO: RIASSETTO FINANZIARIO DELLE IMPRESE: AL VIA LA SECONDA FASE LE CONDIZIONI PER L´EROGAZIONI DI MUTUI ALLE SOCIETÀ DI DIMENSIONI MEDIO-GRANDI  
 
Trento, 23 marzo 2009 - La riunione economica della Giunta provinciale ha definito oggi anche il via libera allo schema della delibera che fissa le condizioni di erogazione dei mutui di riassetto finanziario destinati alle imprese di maggiori dimensioni. E’ una delle misure a più diretta efficacia nel quadro della manovra provinciale anticrisi. Lo schema sarà trasmesso al Consiglio provinciale, per il parere della Commissione consiliare, per essere poi approvato in via definitiva, quasi sicuramente entro il prossimo mese. Si tratta della cosiddetta «seconda fase» di questo tipo di finanziamenti, destinati a far fronte all’appesantimento della situazione debitoria delle imprese, per effetto – principalmente – di un diffuso calo di ordinativi, dei crescenti ritardi nei pagamenti da parte della clientela e delle parallele difficoltà nell’accesso al credito bancario. Attraverso il mutuo l’azienda acquisisce infatti risorse immediate, con le quali può rientrare dagli affidamenti concessi dalla banca, liberandoli in parte per nuovi investimenti o per la quotidiana operatività, e restituendo queste risorse in un periodo pluriennale (massimo sette anni), quindi più comodamente. Alle aziende viene in altre parole consentito di «spalmare» i debiti a breve termine su un arco temporale più ampio, incoraggiandole con un duplice intervento: la garanzia e l’abbattimento del tasso di interesse. La prima fase, come si ricorderà, sancita da una delibera del 17 ottobre 2008, in corrispondenza con i primi segnali della crisi economico-finanziaria, è stata orientata soprattutto alle esigenze delle piccole imprese, ritenute le più indifese di fronte alle gravi turbolenze del mercato finanziario. L’intervento è stato possibile grazie ad un importante accordo con il sistema del credito locale – che con quell’accordo, offrendo una massa di finanziamenti a costo ridotto, ha mostrato una disponibilità che le ripetute critiche degli ultimi giorni non tengono forse nel giusto conto – e al solido «braccio operativo» rappresentato dai tre enti di garanzia (i cosiddetti «confidi»: Confidimpresa Trentino; Cooperativa Artigiana di Garanzia, Cooperfidi). La Giunta provinciale, dal canto suo, ha assegnato a questi ultimi i finanziamenti necessari (per le garanzie e per l’abbattimento degli interessi) stabilendo le modalità per la presentazione delle domande, fra cui l’ammontare massimo per ciascun mutuo, pari a 250 mila euro. Alla scadenza del termine del 1° dicembre 2008, i confidi avevano ricevuto 2849 domande per 433 milioni, attualmente in corso di erogazione: una palese prova di efficacia dell’intervento e, purtroppo, della crescente domanda di sostegno finanziario da parte del tessuto produttivo locale. Grazie al confronto con le parti sociali e all’apporto del «tavolo» tecnico istituito tra le banche più rappresentative in provincia, gli enti di garanzia e le strutture provinciali (tavolo istituito per monitorare i contraccolpi sul nostro territorio della crisi internazionale dei mercati finanziari) appare ora opportuno attivare lo strumento di riassetto finanziario anche per le imprese maggiori, cui appunto si riferisce questa «seconda fase». Le modalità d’ intervento saranno almeno in parte diverse dalla precedente, trattandosi di aziende con strutture finanziarie e operative anche molto complesse. I finanziamenti, il cui ordine di grandezza è fissato in complessivi 300 milioni di euro, saranno infatti riservati alle seguenti categorie di imprese: - medie imprese (cioè quelle con più di 50 dipendenti o con più di 10 milioni di fatturato) che potranno ricevere mutui fino a 1 milione di euro ciascuna; - piccole imprese con fatturato superiore a 3 milioni di euro, cui saranno riservati mutui fino a 500. 000 euro; - attività imprenditoriali del settore turistico/alberghiero: mutui fino a 1 milione e mezzo di euro; - imprese dell’autotrasporto: mutui fino a 2 milioni di euro. Il tutto detraendo l’eventuale mutuo concesso nella «prima fase». Potranno accedere a questi finanziamenti anche le grandi imprese, secondo la disciplina comunitaria, in tal caso senza la garanzia confidi. Si tratterà di interventi personalizzati a misura dell’impresa richiedente e per questo sarà fondamentale il rapporto con la banca finanziatrice, che riceverà direttamente le domande. D’intesa con la banca, il confidi fornirà la garanzia fino al 50% del mutuo, le cui caratteristiche saranno stabilite da una specifica convezione. Per quest’ultima, secondo la proposta anticipata al tavolo tecnico del credito, il sistema bancario proporrà che i mutui siano regolati a condizioni diverse secondo la classe di rischio («rating») dell’ impresa (basso, medio, alto): si partirà da un tasso d´interesse pari all´euribor + 1,75% per la classe di rischio meno elevata, per arrivare all´euribor + 2,75 punti per la classe più elevata. Anche l’entità della garanzia varierà secondo la classe di rischio (da 10 a 50 per cento); in caso di garanzia «a prima richiesta» (cioè senza preventiva escussione dell’impresa insolvente) è previsto uno sconto di un quarto di punto sul tasso d’interesse. L’intervento di sostegno della Provincia, a titolo di «de minimis», sarà congiuntamente destinato al rilascio della garanzia e all’abbattimento del livello di onerosità: nel complesso, tra prestazione di garanzia e abbattimento, sarà pari al 6,5% per cento del mutuo accordato. Il rapporto triangolare fra Provincia, banche e confidi si appresta dunque a compiere un ulteriore importante passo per aiutare il sistema trentino a superare l’attuale momento di criticità. "La Provincia – sottolinea il presidente - mette in campo risorse, ma anche la tempestività e la concretezza del proprio agire; le banche del territorio danno prova di responsabilità di sistema affrontando un nuova espansione della massa creditizia offerta alle imprese in un momento molto delicato per la finanza; i confidi si dimostrano ancora una volta degli agili ed indispensabili meccanismi operativi per l’attuazione degli interventi. " .  
   
   
AZIENDE: LA FORMAZIONE E L’INTERNAZIONALIZZAZIONE SONO ON-LINE  
 
Pordenone, 23 marzo 2009 - D oggi sarà possibile consultare on line all’indirizzo www. Concentro. It le proposte formative e le iniziative di internazionalizzazione proposte dalla Camera di Commercio attraverso la propria Azienda Speciale Concentro e da Ascom-confcommercio, Coldiretti, Confartigianato, Confcooperative e Unione Industriali. Per quanto riguarda il Catalogo della Formazione, sono oltre 100 i corsi in programmazione nel 2009 offerti dall’ente camerale e dalle associazioni. Un motore di ricerca ed una intuitiva suddivisione per aree tematiche consente all’utente di crearsi le proprie scelte formative. La formazione diventa così un “circolo virtuoso di ricevere e offrire”. Ricevere sapere per dare conoscenza, dare competenze per ricevere valore. Al centro il capitale umano fonte di ricchezza per ogni azienda che ne riconosce l’importanza. Nel Catalogo dell’Internazionalizzazione sono invece inserite tutte le iniziative di accompagnamento nei mercati esteri: fiere, missioni, accoglimento delegazioni imprenditoriali estere, orientamento e consulenze, seminari ed eventi organizzati dall’ente camere, dalle associazioni di categoria e dai tre Distretti industriali provinciali. Un’offerta integrata studiata e proposta congiuntamente per vincere sui mercati internazionali. “È proprio in momenti di difficoltà come quelli che stiamo vivendo – ha sottolineato il Presidente dell’Ente camerale Giovanni Pavan – che diventa fondamentale ottimizzare le risorse per fornire ai nostri imprenditori strumenti utili e veloci per essere competitivi, consentendo alla nostra economia di rimettersi in moto prima possibile”. .  
   
   
PRESIDENTE UMBRIA LORENZETTI: “DECRETO LEGGE QUASI UN CONDONO PREVENTIVO”  
 
Perugia, 23 marzo 2009 - “Da una prima lettura del testo del decreto legge sulla casa si conferma il nostro timore e cioè che il tutto possa tradursi in una sorta di condono preventivo”. Lo ha detto il presidente della Giunta della Regione Umbria Maria Rita Lorenzetti commentando il Piano casa del Governo. “Ci spiace molto - ha aggiunto il presidente Lorenzetti - ma oltre a non essere il decreto legge lo strumento giusto per affrontare una questione così importante che attiene a prerogative anche regionali, ci pare che sia anche incostituzionale. Berlusconi dovrebbe saperlo perché il suo precedente Governo aveva fatto la stessa cosa con il condono edilizio, approvato con legge legge. Noi ricorremmo alla Corte costituzionale che ci diede ragione perché, appunto, non rispettava le competenze delle Regioni essendo la materia urbanistica una competenza concorrente”. “Come sistema delle Regioni - ha sottolineato - abbiamo sempre dato prova di serietà e rigore, quando di mezzo ci sono gli interessi generali del Paese, come è avvenuto sia per la vicenda degli ammortizzatori sociali, che del piano casa pubblico. Vorremmo che altrettanto rigore s serietà venga riservato a noi da parte del Governo, visto che si sta mettendo mano a competenze regionali e anche comunali”. “Siamo e saremo sempre disponibili a discutere per giungere ad ogni tipo di semplificazione procedurale e premialità nel settore dell´edilizia (peraltro già previste dalla nostra legislazione regionale) perché anche noi - ha concluso Lorenzetti - siamo certi che questo comparto può essere il volano della ripresa economica. Ciò che non condividiamo e non possiamo accettare è la politica degli annunci mediatici piuttosto che la vera volontà del Governo di una leale collaborazione con chi, come le Regioni, ha competenze attribuite dalla Costituzione”. .  
   
   
CRISI: LA REGIONE LAZIO FACILITA ACCESSO AL CREDITO ALLE PMI CON 11,5 MILIONI  
 
Roma, 23 marzo 2009 - Facilitato l’accesso al credito per le piccole e medie imprese e per la prima volta anche ai commercianti del Lazio grazie allo stanziamento della giunta regionale guidata da Piero Marrazzo, di 11 milioni e 500mila euro. Sono state approvate il 20 marzo due delibere su proposta dell’assessore alla Piccola e media impresa, commercio e artigianato Francesco De Angelis. Con un primo importante intervento si dà attuazione all’articolo 8 della Finanziaria regionale, disponendo una iniziativa straordinaria a sostegno della patrimonializzazione dei Confidi del Lazio. “Si tratta - ha detto il presidente Piero Marrazzo - di un importante riconoscimento del ruolo fondamentale che i Confidi svolgono nella intermediazione del rapporto banca-impresa, soprattutto per le imprese di più piccole dimensioni che rappresentano la stragrande maggioranza del nostro tessuto imprenditoriale, e che più di altre rischiano in questa difficile situazione di crisi”. “Per il 2009 abbiamo destinato 10 milioni di euro ai fondi rischi dei Confidi. Ciò permetterà ai Confidi - spiega l’assessore De Angelis - di rafforzare le garanzie delle Pmi del Lazio nell’accesso al credito bancario. L’obiettivo è dare fiducia alle piccole imprese rispetto all’impatto negativo della crisi, soprattutto in termini di liquidità, favorendo il rilancio degli investimenti”. Il secondo intervento, con una dotazione di 1,5 milioni di euro, è invece finalizzato al sostegno di progetti di aggregazione tra i Confidi del commercio. “Questo è in assoluto il primo importante intervento della Regione a sostegno dei Confidi del terziario - prosegue De Angelis - che consente anche alle imprese del commercio, del turismo e dei servizi di poter contare sul supporto di Confidi specializzati, per garantire un migliore rapporto con le banche e quindi maggiori possibilità di accesso al credito”. .  
   
   
UN PROTOCOLLO D´INTESA PER L´ELECTION DAY AGLI STRANIERI DALLA REGIONE TOSCANA 40MILA EURO PER POTENZIARE GLI ORGANISMI DI RAPPRESENTANZA DEGLI IMMIGRATI  
 
Firenze, 23 marzo 2009 - Un vero e proprio "election day" per eleggere contemporaneamente i componenti dei Consigli e delle Consulte degli stranieri in tutta la Toscana. A proporlo l´assessore regionale alle politiche sociale Gianni Salvadori durante la firma del protocollo per potenziare gli organismi di rappresentanza degli immigrati. L´assessore Salvadori ha siglato il protocollo questa mattina nell´Auditorium del Consiglio regionale a Firenze,a l temine della seconda e ultima giornata del convegno "Immigrati, risorsa scoperta". Insieme a lui hanno sottoscritto il documento Giuseppe Carovani (sindaco di Calenzano), in rappresentanza dell´Anci, Mario Regoli (assessore Provincia di Lucca) come delegato dell´Upi e Dia Papa Demba, del Coordinamento regionale dei Consigli e delle Consulte degli stranieri. Il Protocollo d´intesa per il coordinamento regionale di Consigli Consulte prevede come capi saldi il rafforzamento organizzativo degli organismi, il miglioramento dei canali di comunicazione, maggiore incisività delle azioni e formazione dei presidenti. La Regione ha proposto coma data per l´election day la domenica di novembre che precede la festa della Toscana, dunque quest´anno l´evento cadrebbe domenica 29 novembre. «I Consigli e le Consulte degli stranieri che esistono attualmente in Toscana – ha spiegato Salvadori - devono essere messi in condizione di partecipare in maniera concreta all´attività e alle decisioni delle amministrazioni locali. Mancando ancora la possibilità per gli stranieri di poter esprimere il proprio voto, ed in attesa che a livello nazionale venga fatta al più presto luce su questo fondamentale aspetto, riteniamo che il potenziamento di questi organismi costituisca il modo più immediato per coinvolgere gli stranieri che vivono nella nostra regione». Per realizzare gli obiettivi la Regione ha messo a dispos izione 20 mila euro per il 2009 e altrettanti per il 2009. «Considerato – aggiunge l´assessore - che la mancanza delle dotazioni elementari, come una stanza o un computer, è probabilmente l´elemento che fino ad oggi ha impedito al Coordinamento regionale di poter agire con efficacia abbiamo deciso di fare questo piccolo investimento che, almeno in parte, permetterà di migliorare l´attività», ha aggiunto Salvadori. I punti chiave del Protocollo: Rafforzamento del Coordinamento regionale; promozione tra Comuni e Province di modelli omogenei di funzionamento di Consigli e Consulte (luoghi di ritrovo, dotazioni strumentali, statuto); unificazione della data di svolgimento delle elezioni per la costituzione ed il rinnovo degli organi (prevista a novembre 2009); creazione di un sistema informativo per la raccolta e l´aggiornamento dei dati relativi alla presenza sul territorio con lo scopo di facilitare lo scambio di informazioni e la comunicazione con i cittadini stranieri; attivazione di un sito web; formazione dei componenti sulle regole di funzionamento delle istituzioni (locali, nazionali ed europee) per favorire la presentazione di progetti specifici. Situazione attuale: Ad oggi in Toscana si sono formati due Consigli provinciali, a Firenze e Pisa, e dieci Consigli o Consulte comunali (Calenzano, Certaldo, Empoli, Firenze, Fucecchio, Livorno, Poggibonsi, Pontedera, Tavarnelle Val di Pesa, Piombino). Altri quattro (Prato, Pistoia, Lucca e Signa) sono in via di formazione. Il Coordinamento regionale degli stranieri è nato nel dicembre 2007 a Empoli, in occasione della prima assemblea dei consigli degli stranieri. Rappresenta il punto di incontro tra le rappresentanze elettive dei migranti in Toscana, lo strumento per analizzare le prospettive di condivisione di buone pratiche in materia di immigrazione e di soluzioni sperimentate nell’ambito del territorio regionale. Su www. Regione. Toscana. It/sociale/immigrazione il testo completo del Protocollo. .  
   
   
L’UFFICIO DELLA CONSIGLIERA REGIONALE DI PARITÀ DELLA CALABRIA ATTIVA LO “SPORTELLO LEGALE”  
 
Reggio Calabria, 23 marzo 2009 - Entrerà in funzione dal prossimo mese di aprile lo “Sportello Legale”, strumento istituzionale a disposizione del lavoratore e/o lavoratrice discriminata con lo scopo di garantire ai soggetti coinvolti in tali problematiche attività gratuita di ascolto, di mediazione, di assistenza e consulenza legale mediante la presenza di avvocati e consulenti esperti in materia di diritto del lavoro. Lo ha annunciato la consigliera regionale di Parità Maria Stella Ciarletta. “L´obiettivo è quello di promuovere i principi di pari opportunità nel mondo del lavoro - ha detto la consigliera Ciarletta - attraverso la denuncia e la rimozione di ogni tipo di discriminazione di genere sia al momento dell’assunzione e della formazione dei lavoratori che all’atto dell’effettivo svolgimento dell’attività lavorativa”. Il codice delle Pari Opportunità attribuisce alle consigliere di Parità diversi strumenti per tutelare le lavoratrici o i lavoratori vittime di discriminazioni individuali o collettive, dirette o indirette. In particolare la consigliera di Parità può, su delega della persona interessata, sia promuovere il tentativo di conciliazione stragiudiziale, sia ricorrere davanti al tribunale in funzione di giudice del lavoro o davanti al Tar, ovvero ancora può, nei casi di discriminazione collettiva, agire direttamente attraverso un´azione pubblica finalizzata a realizzare indistintamente l’interesse di tutti i lavoratori appartenenti ad un dato genere. L’attività di consulenza e assistenza legale prenderà avvio già dal prossimo aprile, tutti i lunedì del mese, dalle ore 9 alle ore 12, presso l’Ufficio della consigliera regionale di Parità, sito a Catanzaro in via Gioacchino da Fiore n. 86, tel. 0961-856168 Fax 0661-856101 .  
   
   
TRENTO, PARI OPPORTUNITA’: NOMINATA LA COMMISSIONE PROVINCIALE RIMARRÀ IN CARICA PER LA DURATA DELLA LEGISLATURA  
 
Trento, 23 marzo 2009 - La Giunta provinciale, su proposta dell’assessore alla Solidarietà internazionale e convivenza, ha nominato, per la durata della legislatura, la Commissione provinciale per le pari opportunità tra uomo e donna, prevista dalla legge provinciale n. 41 del 1993. Ne fanno parte Marta Baldessarini, Loredana Bettonte, Anna Olga Conigliaro Michelini, Antonia Isa Cubello, Maria Rosaria D’agostino, Mara Dalzocchio, Cristina Donei, Simonetta Fedrizzi, Maria Fornea, Mariangela Franch, Luciana Gazzin, Silvia Gherardi, Flavia Ioris, Rossana Roner, Gianna Sartoni, Eleonora Stenico. Per eventuali sostituzioni sono state nominate Rita Grisenti, Rossella Maccani, Aicha Mesrar, Gloria Bertagna Libera, Daniela Roner, Barbara Baldo, Florita Sardella, Romana Benetollo, Patrizia Amico e Francesca Rinaldi. La commissione è costituita da dodici componenti eletti dalle associazioni e dai movimenti femminili rappresentativi a livello provinciale che abbiano come fine la promozione di iniziative a favore della condizione femminile, da tre esperti designati dal Consiglio provinciale e dalla Consigliere di parità, attualmente Eleonora Stenico. .  
   
   
CONCLUSO PROGETTO PER CREARE UN “PONTE” TRA GENERAZIONI DI DONNE IN POLESINE  
 
Porto Viro, 23 marzo 2009 - Creare un ponte tra generazioni di donne: è questo l’obiettivo che si è prefisso il progetto “Un ponte fra due secoli: nonne e nipoti fra passato e futuro. La messa in rete di esperienze e competenze”, a cui hanno aderito sette comuni polesani ed è stato finanziato dalla Regione nell’ambito delle attività per la promozione delle pari opportunità. Il progetto si è articolato da un lato in laboratori di cucina e di ricamo e artigianato per tramandare le antiche ricette e alcune lavorazioni tipiche, dall’altro nella raccolta di storie di vita significative di donne “meno” giovani come arricchimento per le generazioni più giovani. I risultati conseguiti sono stati presentati nel corso di un evento conclusivo a Porto Viro, presente l’assessore regionale alle pari opportunità Isi Coppola. Le altre realtà coinvolte nel progetto sono Taglio di Po, Rosolina, Porto Tolle, Ariano Polesine, Corbola e Papozze. I piatti insegnati e realizzati sono stati raccolti in un ricettario del Delta del Po e anche le interviste in un volume dal titolo “Il Diario delle Donne Polesane”. L’assessore Coppola ha fatto rilevare che questo progetto ha messo insieme esperienze diverse che sono una ricchezza per il territorio. Questo progetto, che per certi versi ha avuto una funzione di apripista nel campo delle pari opportunità, si affianca comunque anche a numerosi altri per la valorizzazione e lo sviluppo del Delta polesano sotto il profilo turistico. La promozione di produzioni tipiche va vista infatti in quest’ottica – ha detto l’assessore – oltre che in funzione di nuove opportunità occupazionali per il futuro. L’assessore Coppola ha concluso sottolinenando che questo progetto, che ha proposto un passaggio virtuale di testimone tra generazioni, conferma l’importanza della donna per la trasmissione non solo di tradizioni, ma dei valori che si dimostrano fondanti per il vivere sociale. .  
   
   
ESSERE DONNA IN POLITICA  
 
Porto Viro (Rovigo), 23 marzo 2009 - Ancora oggi per le donne è difficile avvicinarsi al mondo della politica. Se ne è parlato il 21 marzo a Porto Viro (Rovigo) nel corso del convegno conclusivo del progetto "Essere donna in politica" realizzato dalla locale Commissione Pari Opportunità, la prima che è istituita in provincia di Rovigo, con il contributo della Regione. All´interno del progetto sono state coinvolte anche le scuole e dagli studenti è stata, tra l´altro, effettuata una ricerca sulla condizione femminile a Porto Viro. E´ intervenuta anche l´assessore regionale alle pari opportunità Isi Coppola che ha definito "esemplare" il progetto portato a termine. Ha inoltre avuto parole di apprezzamento per il taglio della ricerca condotta dai ragazzi che - ha detto - ha centrato i nodi relativi alla presenza della donna in politica. L´assessore ha infatti evidenziato che alle donne viene chiesto non solo di essere buone madri e mogli, di essere buone lavoratrici ma a questo si aggiunge una terza richiesta di "eccellenza" e cioè di dimostrare di essere anche buone politiche. Ma una volta assolti i primi due impegni, non è facile per la donna ritagliare tempo per la politica che è passione, volontariato, servizio, ma è tuttora coniugata con tempi diversi da quelli che le donne vorrebbero. Dopo aver ripercorso la sua esperienza in politica, l´assessore Coppola ha infine esortato i giovani a impegnarsi in questo campo e contribuire in prima persona perché la politica possa migliorare ancora di più. .  
   
   
L’80% DEI BAMBINI NON HA MAI SENTITO PARLARE DI PEDOFILIA E ADOTTA COMPORTAMENTI SEVERAMENTE A RISCHIO.  
 
Bergamo, 23 marzo 2009 - Insegnare ai bambini, giocando, a riconoscere, evitare ed eventualmente riferire situazioni equivoche è lo scopo di “Sembra un gioco…”, un progetto di prevenzione della pedofilia che coinvolgerà circa 750 bambini delle scuole elementari della Provincia di Bergamo, i genitori e gli insegnanti. Il progetto, finanziato dall’Assessorato Famiglia e Solidarietà Sociale della Regione Lombardia e dalla Asl di Bergamo, in collaborazione con l´Ufficio Scolastico Provinciale di Bergamo, sarà attuato dalla Tre – Formazione e Ricerca. L’iniziativa sarà presentata Lunedì 23 Marzo, alle ore 15. 00 presso il Centro per il Bambino e la Famiglia della Asl di Bergamo, in Via San Martino della Pigrizia 52. Ai saluti delle Autorità seguiranno gli interventi di: Dr. Roberto Testa - Direttore generale A. S. L. Della Provincia di Bergamo; Dott. Ssa Rosella Petrali - Direzione Generale Famiglia e Solidarietà Sociale Regione Lombardia; Dott. Ssa Carmen Pugliese – Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Bergamo; Prof. Luigi Roffia – Direttore Ufficio Scolastico Provinciale di Bergamo; Dott. Ssa Roberta Sacchi – Responsabile scientifico progetto “Sembra un gioco…” Info E Contatti Centro per il Bambino e la Famiglia Asl di Bergamo Tel. 035 26 23 00 .