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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 24 Marzo 2009 |
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ENEA: DALLE ACQUE DI VEGETAZIONE OLEARIE MOLECOLE ANTIOSSIDANTI A FINI TERAPEUTICI INTERVISTA A MASSIMO PIZZICHINI |
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Le acque di risulta delle lavorazioni olearie (acque di vegetazione) sono da sempre considerate di grande impatto ambientale con enormi difficoltà di smaltimento, anche perché le 6000 aziende italiane insistono su aree agricole, spesso considerate di pregio a livello ambientale. Enea invece sta portando avanti una campagna pionieristica per la rivalutazione di queste acque che da problema ambientale possono rivelarsi risorsa economica. E’ stato infatti scoperto che in esse cono presenti grandi quantità di molecole dall’elevato valore biologico quali le sostanze polifenoliche con spiccate proprietà antiossidanti ed in particolare con effetti cardioprotettivi, antinfiammatori, anticancro, stimolanti del sistema immunitario. Enea ha sviluppate tecnologie separative mediante membrana e grazie a due ricercatori della Casaccia, Massimo Pizzichini e Claudio Russo, è stato brevettato un processo che permette di recuperare queste preziose molecole. Di che cosa stiamo parlando esattamente? Con il nostro brevetto è possibile recuperare molecole polifenoliche bioattive, in particolare l’idrossitirosolo, che è la molecola più abbondante ed importante per il suo potere antiossidante, quindi per le sue capacità terapeutiche. Non solo è quindi possibile recuperare molecole di interesse biomedico, ma anche di produrre energia verde e di trasformare l’acqua non potabile in risorsa idrica bevibile e curativa. Occorre ricordare in questa sede che le acque di vegetazione (A. V) sono reflui con pH leggermente acido, alta conducibilità elettrica, facilmente fermentabili per la presenza di zuccheri e proteine. Il loro carico inquinante è legato all’elevato contenuto di sostanze organiche quali zuccheri, pectine, grassi, sostanze azotate, polialcoli, poliacidi, fosforo, potassio, magnesio. Tutte queste molecole hanno spiccate proprietà antimicrobiche e fitotossiche, conseguentemente sono anche resistenti alla degradazione biologica, in particolare di tipo aerobico. La legislazione vigente D. M. N. 574, 11/11/96, permette lo spandimento sul terreno delle acque di vegetazione considerandolo un mezzo economico per smaltire un indesiderato sottoprodotto dell’industria olearia. Si tratta di un atteggiamento medioevale perché l’effetto negativo, a medio termine, sulla flora microbica dei suoli, quindi sulla loro fertilità, è ampiamente dimostrato come pure la contaminazione delle falde idriche del sottosuolo. Si è scoperto invece che… Hanno straordinarie proprietà antiossidanti, con effetti positivi sull’apparato cardiocircolatorio, in particolare di tipo Chd (coronary heart disease), proprietà anticancro (seno, colon, prostata), di alcune molecole polifenoliche, come il tirosolo, l’idrossitirosolo, l’oleuropeina l’acido caffeico ecc. Questi composti si estraggono dalle olive, quindi sono considerati sostanze naturali, al pari delle vitamine. L´importanza dell´inserimento di alimenti "funzionali", soprattutto di origine vegetale, nella dieta trova una rilevante base scientifica, nella presenza di sostanze capaci di ritardare l´ossidazione lipidica e proteica, con una conseguente attività di "protezione" dell´organismo umano nei confronti dei meccanismi degradativi di tipo ossidativi. Questi composti naturali, in forma di integratori alimentari, sono prodotti anche in Italia e commercializzati a livello internazionale sul web. Tali scoperte, sulle proprietà antiossidanti dei polifenoli, sono state confermate a livello internazionale ed hanno subito spostato l’interesse verso il riutilizzo, piuttosto che verso la depurazione, che ha solo un costo e non un ritorno economico. In che cosa consiste il brevetto? L’invenzione è basata sull’impiego delle tecnologie separative mediante membrana, cioè su processi di filtrazione che permettono di recuperare le molecole polifenoliche ad un elevato grado di purezza, come l’idrossitirosolo, senza nessuna contaminazione da parte di solventi organici o di altre sostanze chimiche. Il nuovo processo Enea, oltre ai polifenoli consente di recuperare tutte le sostanze organiche presenti nella acque di vegetazione, come noto ricche di proteine, zuccheri, fibra e sali minerali, per destinarle al comparto alimentare. Inoltre il processo consente di recuperare un’acqua vegetale purificata dal trattamento a membrane, circa il 60 % in volume rispetto alle acque di vegetazione grezze. In estrema sintesi, il nuovo processo prevede: una fase di acidificazione, una di idrolisi con enzimi pectolitici, una di centrifugazione per ridurre il contenuto di solidi sospesi, quindi quattro diverse tecnologie di filtrazione tangenziale, poste in sequenza l’una all’altra. In particolare, i filtrati passano attraverso membrane (filtri speciali) a porosità (cut-off) gradualmente decrescente, dalla microfiltrazione all’osmosi inversa. Possibili impieghi di questa acqua purificata? Quest’acqua, vista la sua composizione chimica iposalina, ma ricca in potassio e povera di sodio, potrebbe essere impiegata come base per bevande speciali, con caratteristiche ipotensive e nutraceutiche. Un altro settore importante è quello cosmetico, ma è necessario che le acque di vegetazione di provenienza siano certificate come biologiche, cioè ottenute da olive che non sono state trattate con anticrittogamici, pesticidi ecc. Il nuovo processo Enea consente di frazionare le A. V. Per recuperare sostanze di interesse alimentare, nutraceutico, cosmetico ed anche energetico (biogas), pur eliminando definitivamente l’impatto ambientale. Avete un case study? Sì, abbiamo fatto uno studio su una tipologia di frantoio oleario di medie dimensioni, che tratta 200 q/giorno di olive. Abbiamo fatto anche delle valutazioni anche tecnico-economiche. Bisogna pensare a questo sistema come un mezzo che potrebbe portare un utile lordo finale superiore ai 2000 euro al giorno. Le valutazioni economiche del processo, dimensionato per trattare 200 q/giorno di olive, sono molto favorevoli. Un esempio è l’Olivenol, un prodotto americano a base di polifenoli, commercializzato attraverso internet. Dal trattamento di 100 kg di olive si può ottenere un utile netto che può arrivare anche a 800 €. Queste stime sono indicative, perché la commercializzazione dei prodotti raffinati richiede un preciso impegno di marketing, che non compete ad un Ente Pubblico, come Enea. Per questi motivi le stime di cui sopra possono essere imprecise, ma per difetto, sicuramente i ritorni economici sono elevatissimi, al punto che l’olio d’oliva può diventare quasi un sottoprodotto di lavorazione. Le stime non tengono conto del costo dei rischi, fra cui le denuncie per violazioni della normativa ambientale, che attualmente corrono i proprietari delle aziende olearie. Un nuovo futuro attende le industrie molitorie? La fattibilità tecnica del nuovo processo è reale, ampiamente collaudata e sperimentata da Enea anche in condizioni estreme di composizione delle acque di vegetazione. Il processo brevettato non ha problemi di scala industriale, è quindi in grado di trattare centinaia di t/giorno. Il processo è stato pensato per essere applicato da frantoi importanti o da consorzi oleari che si fanno carico di raccogliere e di processare le acque di vegetazione. Per ogni realtà produttiva, specialmente se di grandi dimensioni, bisogna definire bene alcuni parametri operativi che devono essere calibrati per tipologie di produzioni regionali ed anche per singolo frantoio oleario. Infatti, incidono sul processo, quindi sui bilanci economici alcune variabili agronomiche che influenzano il contenuto dei polifenoli delle acque di vegetazione, come:il tipo di cultivar, le condizioni pedoclimatiche di produzione, le procedure di raccolta delle olive, le tecniche di molitura, i trattamenti con fitofarmaci, la conservazione delle A. V. Ecc. Anche il costo di trasporto deve essere posto in relazione con la conservazione della matrice. Infatti le A. V. Non possono essere conservate per più di qualche giorno, altrimenti si compromette la chimica dei polifenoli ed il corretto funzionamento degli impianti di trattamento. Le industrie molitorie nazionali sanno bene che i controlli e le restrizioni normative sullo smaltimento delle A. V. Sono diventate più restrittive e lo saranno sempre di più nel futuro, in cui i vincoli ambientali sono imposti dalla Ue, che non può tollerare deroghe alle normative ambientali sul territorio nazionale. Si ricorda che le stesse acque di lavaggio delle olive, non solo non possono essere mescolate alle A. V, ma neanche scaricate al suolo, perché fuori dalla normativa prevista dal Dm 152 del 1999. Il messaggio che viene da Enea è molto semplice: o le industrie molitorie si mettono in regola con le normative ambientali, oppure saranno costrette chiudere. . |
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SVILUPPO RURALE: ORDINE AGRONOMI SICILIA RITIRA RICORSO, SI SBLOCCANO 50 MLN |
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Palermo - Si sbloccano le istruttorie e i relativi pagamenti per le misure 211, 212 e 214 del Programma di sviluppo rurale 2007/2013 della Sicilia. Il presidente del Consiglio regionale della Federazione degli ordini dei dottori agronomi e forestali, Salvatore Rizzo, ha infatti, comunicato, all’assessore regionale all’Agricoltura, Giovanni La Via e al dirigente generale del Dipartimento interventi strutturali dell’assessorato, Rosaria Barresi, di avere rinunciato al ricorso, pendente davanti al Consiglio di giustizia amministrativa, con il quale era stato contestato il bando per i premi agroambientali, pubblicato dall’assessorato all’Agricoltura il 18 aprile 2008. “Si è concretizzato - afferma l’assessore La Via - un passaggio importante che sblocca una vicenda che rischiava di creare un danno notevole a migliaia di agricoltori siciliani, che da tempo aspettavano i pagamenti. In questo modo, entro breve tempo, potremo definire la graduatoria generale e mandare gli elenchi all’Agea per le liquidazioni”. L’ordine degli agronomi aveva presentato ricorso perché il bando prevedeva che le domande di pagamento e di aiuto relative al Programma potessero essere inserite nel sistema informatico solo dai Caa, i Centri di assistenza agricola. In primo grado, il Tar aveva dato ragione all’assessorato, ma poi il Cga aveva ribaltato la sentenza. Nel frattempo, il 13 novembre, assessorato e Ordine avevano firmato una convenzione che abilitava gli agronomi all’inserimento dei progetti, ma il ricorso pendente aveva stoppato la liquidazione dei premi. Con la rinuncia, invece, si sbloccheranno i pagamenti per circa 50 milioni di euro. . |
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OLTRE 41 MILIONI A SOSTEGNO DELLO SVILUPPO RURALE IN LIGURIA |
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41 milioni di euro destinati allo sviluppo dei territori rurali dell´entroterra e all´agricoltura di filiera specializzata in aree costiere sono stati stanziati dalla giunta della Regione Liguria. Importo destinato a sviluppare investimenti che sfiorano i 100 milioni di euro. Lo ha reso noto l´assessore all´Agricoltura Giancarlo Cassini. Il primo provvedimento - asse 4 del Psr - Programma regionale di sviluppo rurale - finanzia con oltre 27 milioni di euro diversi programmi di zone rurali liguri fra cui Intemelia, Imperiese, Albenga e Valle Arroscia, Val Bormida e Giovo, Valli del Ponente Genovese, Val Fontanabuona, Val d´Aveto e Val Graveglia e Sturla, Val di Vara, Riviera Spezzina). Si tratta di interventi in campo agricolo e forestale legati a progetti di Gal, Comunità Montane e Province per favorire il turismo rurale e valorizzare l´ambiente e il patrimonio naturale. Altri 13 milioni e 893 mila euro sono stati stanziati a favore di un grande progetto di filiera florovivaistica presentato dal Distretto Floricolo Regionale e di tre progetti di sviluppo agricolo nel Ponente Genovese (Parco del basilico) nel Tigullio e in Val di Magra. Spiega Cassini: "Crediamo che questo approccio alla programmazione locale sia particolarmente innovativo e possa contribuire in modo significativo a migliorare la qualità della spesa pubblica per lo sviluppo economico dei territori". "La Regione Liguria ha deciso di investire molto su questa programmazione "dal basso", proposta dalle comunità locali, soprattutto quelle delle aree più deboli E´ infatti prevista una spesa pari al 30% delle risorse complessive del Programma di sviluppo rurale, per un importo di circa 82 milioni di euro entro il 2013". . |
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TARICCO SCRIVE A ZAIA: RIFINANZIAMENTO FONDO DI SOLIDARIETA´ NAZIONALE E EMENDAMENTI DECRETO QUOTE LATTE |
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L’urgenza di rifinanziare il Fondo di solidarietà nazionale, che consente i risarcimenti per danni in agricoltura da calamità atmosferiche, e la necessità di introdurre emendamenti al decreto quote latte, accogliendo le richieste delle Regioni e del territorio, sono state ribadite in due lettere inviate dall’Assessore Mino Taricco al Ministro per le Politiche Agricole Luca Zaia. In merito al Fondo di solidarietà nazionale, che era stato azzerato dalla Legge finanziaria 2009 e solo parzialmente ripristinato, l’assessore Taricco ha sottolineato al Ministro Zaia, e per conoscenza al Ministro dell’Economia e Finanze Giulio Tremonti e all’on. Paolo Russo, Presidente della Commissione Agricoltura della Camera, l’urgenza di ricostituire risorse adeguate a garantire la copertura del fondo. “I tempi tecnici per stipulare le polizze sono imminenti – spiega Taricco - e le imprese agricole hanno necessità di conoscere l’entità dei fondi a disposizione per poter esercitare le opzioni assicurative. Un mancato o insufficiente rifinanziamento, oltre a non trovare precedenti nella storia dell’agricoltura italiana, pone una gravissima ipoteca sulle assicurazioni contro le calamità, una strategia di intervento fondamentale per la gestione del comparto agricolo, per la quale l’Italia rappresenta un modello per gli altri Paesi europei e che ha permesso un notevole risparmio di risorse per la collettività. Mi auguro quindi che il Parlamento trovi il modo di ripristinare le risorse tenendo in considerazione non solo fattori di mero equilibrio finanziario. ” L’assessore Taricco ha inoltre richiamato l’attenzione del Ministro Zaia sui contenuti del decreto sulle quote latte, ricordando che il Consiglio Regionale del Piemonte ha approvato nei giorni scorsi un ordine del giorno che chiede al Parlamento, in sede di conversione in legge, di valutare le proposte di emendamenti. “Il problema delle quote latte è annoso – ha ricordato Taricco - e tutti ci auguriamo una sua conclusione, ma nel rigoroso rispetto delle norme e nella chiarezza e trasparenza dei percorsi che porteranno alla regolarizzazione di tutte le posizioni. Dobbiamo uscire dal paradosso per cui la non piena applicazione della legge ha portato negli anni a una competizione sleale tra produttori, all’esasperazione di chi ha sempre pagato e a una grave instabilità del settore. “ Le richieste fondamentali adottate all’unanimità dalle Regioni italiane: l’accettazione delle imputazioni e la rinuncia ai contenziosi per accedere a qualsiasi beneficio; - l’attribuzione di nuove quote solo dopo il versamento della prima rata delle multe pregresse; - la revisione delle modalità e priorità di assegnazione delle quote e semplificazione dei meccanismi di regolarizzazione; - il reale finanziamento del fondo a sostegno del settore, che dai 500 milioni inizialmente promessi dal Governo è sceso a soli 35 milioni; - l’abolizione del Commissario, figura dotata di eccessiva discrezionalità e che va a incidere sui poteri che la legge 119 attribuisce legittimamente alle Regioni. . |
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INVESTIMENTI IN AZIENDA SUCCHI DI FRUTTA IN AUSTRIA |
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Nonostante le restrizioni dovute alla crisi, l´impresa di succhi di frutta Ybbstaler investirà quest´anno 2 milioni di euro nella costruzione di un nuovo centro di ricerca di 1. 000 metriquadri, rende noto l´Ice. Del resto l´impresa, che esporta il 97 per cento della propria produzione all´estero, tra Europa, Usa e Asia, ha stabilito per il quarto anno consecutivo un record dei risultati, fatturando nel 2008 170 milioni di euro, ben 110 milioni in più rispetto all´anno precedente. Sebbene Ybbstaler abbia calcolato un aumento delle vendite per il 2009 dal 5 al 10 per cento in più rispetto all´anno precedente, la crisi economica li ha in egual modo coinvolti, in particolare per quanto riguarda lo spostamento delle scelte dei consumatori su marche di prezzo minore, segmenti di mercato in cui la ditta è già da tempo posizionata. La risposta di Ybbstaler è stata quella di implementare la propria decisa gestione dei costi e dei crediti, legata da sempre alla tradizione di flessibilità e qualità dell´impresa. . |
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LA SALUTE IN TAVOLA: CIBI SANI E CUCINA DI QUALITA’ E’ LA BASE DELL’ALTA CUCINA PER I JEUNES RESTAURATEURS D’EUROPE NASCERÀ A BREVE UN PROGETTO IN COLLABORAZIONE TRA JRE E IL MINISTERO DELLA SALUTE PER L’EDUCAZIONE AL GUSTO E AL CIBO DEI BAMBINI DEGLI ASILI. |
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Al Congresso Jre di Firenze (15-17 marzo) le conclusioni di 3 giorni di incontri, confronti, scambi e convivialità. Sono stati 3 giorni pieni di impegni, carichi di emozioni e ricchi di contenuti, quelli trascorsi dai 340 chef appartenenti all’Associazione Jeunes Restaurateurs d’Europe, Jre, e provenienti da Austria, Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo, Olanda, Spagna, Slovenia, Svizzera, di cui fa parte anche l’Italia con 90 iscritti. Inizio scoppiettante con il Ring all’interno di Taste condotto da Davide Paolini e che ha visto tra i protagonisti Emanuele Scarello e Marco Bistarelli. Produttori, ristoratori e giornalisti di settore hanno acceso un dibattito tra difficoltà oggettive, trasporti e modalità di utilizzo, ma al termine si è evidenziato come Km 0 o filiera corta a volte non sono garanzia di qualità e di gusto. Nella tavola rotonda “Cibi sani e cucina di qualità: le nuove frontiere della ristorazione”, che ha avuto come moderatore Paolo Marchi, sono stati affrontati diversi punti di vista, quelli degli chef rappresentati da Emanuele Scarello e da Erwin Rozendal rispettivamente presidente italiano ed europeo Jre. Scarello ha affermato che essere chef non significa essere nutrizionisti, bensì cuochi capaci di emozionare e di evocare sapori e sensazioni attraverso il gusto e le materie più sane e fresche, mentre Rozendal ha affermato che in tutta Europa la sicurezza alimentare è una necessità dentro e fuori casa. Gli esperti delle guide sono stati rappresentati da Fausto Arrighi e Enzo Vizzari. Il primo ha dichiarato che l’eccellenza della ristorazione si misura dalla qualità dei cibi anche se questo non significa automaticamente salute, mentre Vizzari ha proseguito dicendo che è necessaria una condivisione della cultura dell’alimentazione che permetta a tutti di conoscere cosa succede quando si introducono alimenti diversi nel nostro organismo. Silvio Borrello direttore generale della sicurezza alimentare del Ministero della Salute, ha evidenziato quanto il Ministero abbia a cuore la salute dei cittadini e come intenda portare avanti il programma che viene riassunto nello slogan “vita sana, alimenti sani”. Al termine è nata la possibilità di una collaborazione tra il Ministero della Salute e i Jre che vedrà nascere a breve un progetto rivolto ai bambini degli asili. Cerimonia ufficiale per la presentazione della prima Carta del Servizio della Birra: un innovativo strumento creato da Assobirra e adottato dai 90 Jre italiani, che prima di tutti hanno mostrato interesse nei confronti della birra iniziando a renderla protagonista della propria offerta gastronomica. Un insolito abbinamento è stato proposto al termine della cerimonia con l’assaggio di Birra e il Culatello di Zibello, offerto dal primo produttore nazionale di Culatello, Negroni. Gli ospiti del Congresso inoltre hanno potuto ammirare il territorio toscano grazie agli interventi della Regione Toscana, Provincia di Firenze e Comune di Firenze. Per questo l’esclusiva cena di Gala si è svolta straordinariamente all’interno della sala consiliare di Palazzo Vecchio, un banchetto che ha visto avvicendarsi ben 24 chef Jre italiani ai fornelli per esprimere la cultura e i sapori dell’alta cucina italiana. . |
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CRISI AGRICOLA,RIUNITO IL COORDINAMENTO DEGLI AMMINISTRATORI FASCIA JONICA |
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Il coordinamento permanente degli amministratori della fascia jonica sulla crisi agricola, voluto dall’Amministrazione comunale nella persona di Saverio Carbone, si è riunito presso il Municipio alla presenza anche del neo assessore regionale all’Agricoltura, Vincenzo Viti al quale sono stati sottoposti gli atavici problemi legati al settore: situazione debitoria pregressa, sia nei confronti dell’Inps che del Consorzio di bonifica; infrastrutture carenti; difficoltà di accesso al credito; celerità nell’erogazione dei contributi da parte dell’Arbea; assistenza specializzata nei confronti delle imprese agricole per la redazione di bandi e per interfacciarsi meglio con la Pubblica amministrazione e un unico tavolo con associazioni ed istituzioni. E’ quanto si legge in una nota del Comune di Policoro. Il sindaco di Policoro, Nicola Lopatriello, nell’esprimere solidarietà a tutti gli agricoltori e nel condividere le loro legittime richieste, ha dichiarato: “I mercati internazionali ci spingono a competere con un mondo sempre più grande. Per questo motivo guardiamo con fiducia ai mercati europei, tipo la Romania, dove c’è un terreno fertile per la vendita delle nostre produzioni e i canali istituzionali giusti, da me creati con il gemellaggio con la città di Banesti, per cercare di invertire il trend economico del comparto primario della nostra economia”. Lo stesso primo cittadino ha invitato la Regione Basilicata a far sentire la propria voce in merito al sequestro del cantiere turistico di “Marinagri”, “che può essere un’opportunità di promozione anche delle nostre produzioni agricole locali”. Era presente anche il presidente del Distretto agroalimentare del Metapontino, Martelli, il quale ha affermato com’ è in arrivo l’Igt per: pesche, fragole, albicocche e clementini e spiegato come il distretto dovrebbe avere la personalità giuridica di società per poter essere ancora di più di supporto al mondo agricolo. . |
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PANE: VECCHIATO (FIPPA), CROLLO DEI CONSUMI PER 500 MILIONI DI EURO |
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“Entro la fine dell’anno bruceremo 500 milioni di euro a causa di un drastico calo dei consumi di pane nei 25mila forni artigianali italiani”. Lo dichiara il presidente della Federazione italiana panificatori (Fippa), Luca Vecchiato in base alle stime federali sugli effetti della crisi economica nell’anno in corso. “Questa crisi – prosegue Vecchiato – mina un comparto composto da piccolissime imprese che danno lavoro a 400 mila addetti. Alla politica non chiediamo soldi ma l’emanazione di un regolamento che definisca una volta per tutte la differenza tra pane fresco e gli altri tipi di pane, come quello confezionato e il presurgelato venduto ad esempio nella Gdo. L’obiettivo è che il consumatore possa riconoscere con chiarezza quando il pane è fresco e quando non lo è”. “Occorrono – continua Vecchiato - regole chiare a salvaguardia della nostra categoria e soprattutto a tutela dei consumatori. Con la nostra professionalità siamo in grado di dimostrare la differenza e soprattutto la tracciabilità dei nostri prodotti artigianali rispetto a quelli industriali”. Per la Federazione italiana panificatori, il pane fresco deve essere riconoscibile dai consumatori e questo è possibile solo introducendo la denominazione “pane fresco”, come già di fatto avviene con un altro importante genere di prima necessità, il latte. A tutt’oggi questa empasse mette a rischio di estinzione i piccoli forni italiani. Per Vecchiato: “Il cliente non sa che il pane ‘cotto’ nella Gdo è spesso surgelato. Inoltre non sa quando e in quale paese viene prodotto. In sostanza, il consumatore ha solo l’illusione di comprare pane fresco, magari perché caldo al momento dell’acquisto, ma i panifici presenti nella Gdo sono in realtà lo 0,5 per cento del totale. Il risultato non sta solo nella qualità ma anche nella naturalità del prodotto: noi usiamo sale, acqua, farina e una lievitazione che dura una notte intera. Questo ‘nuovo pane’ necessita invece di almeno 4 o 5 ingredienti in più tra lievitanti e additivi per resistere alla congelazione, che può durare anche due anni. Per non parlare del pane confezionato, che può contare fino a 40 ingredienti contro i 4 del pane artigianale”. Infine, il presidente della Fippa si rivolge alle istituzioni: “Auspichiamo un incontro urgente con il ministro delle Attività Produttive per sollecitare un intervento quanto mai necessario in tempo di emergenza economica. Chiediamo semplicemente l’emanazione di un regolamento che doveva essere applicato fin dal 2008, che definisca finalmente la differenza tra pane fresco e gli altri tipi di pane”. . |
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APPELLO DELL´ASSESSORE PRATO AL MONDO AGRICOLO: ACCELERATE LA SPESA DEI FONDI POR IN SARDEGNA |
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Cagliari - Appello dell´assessore regionale dell´Agricoltura al mondo agricolo per l´accelerazione della spesa dei fondi Por 2000/2006. Dopo l´approvazione della delibera sulla rimodulazione delle risorse relative alle misure Feoga e quelle in capo ad Argea, per consentirne il loro completo utilizzo, l´assessore Andrea Prato si rivolge a tutti gli operatori agricoli affinché sia fatto un ultimo e ulteriore sforzo con l´obiettivo di raggiungere il massimo della spesa. "Occorre - spiega l´assessore Prato - una forte risposta dei beneficiari delle misure assegnate ad Argea Sardegna (4. 9, 4. 10, 4. 11, 4. 12, 4. 17 e 4. 21) perché soltanto così si potrà assicurare il pieno utilizzo delle somme e chiudere il prima possibile. Ci aspettiamo molto dagli operatori agricoli, anche perché la tempestiva chiusura del periodo 2000/2006 è fondamentale per la corretta attuazione della programmazione 2007/2013. Rispettare le scadenze ci consentirà già dal monitoraggio di marzo di ottenere ottimi risultati di spesa". Su questo fronte la Giunta, nel corso della sua ultima seduta, ha già voluto dare precise linee di indirizzo rimodulando le risorse 2000/2006, consentendo cioè, attraverso il principio di flessibilità, di attuare un´automatica forma di compensazione tra le misure “virtuose” e quelle che hanno registrato maggiori difficoltà di spendita. . |
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INAUGURATO RINNOVATO ACQUARIO ETP |
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Ariis di Rivignano - Trasformare Villa Ottelio nella sede dell´Ente Tutela Pesca. La villa, che fa parte del compendio di Ariis di Rivignano dove sono stati inaugurati i lavori di rinnovamento scenico dell´acquario delle specie ittiche d´acqua dolce diffuse nel Friuli Venezia Giulia, diventerebbe così una sede ´calata´ in un contesto prestigioso sotto il profilo ambientale. Questo il progetto dell´assessore regionale alle Risorse Agricole, Naturali, Forestali e alla Pesca, Claudio Violino, enunciato alla cerimonia d´apertura del nuovo acquario ´Paolo Solimbergo´, struttura dal 121 marzo nuovamente a disposizione del pubblico, che insiste accanto al laboratorio di idrobiologia, sempre dell´Etp. Il compendio di Ariis, che è stato da tempo donato all´Ente dal Comune di Rivignano, costituisce secondo Violino, "un fiore all´occhiello delle risorse naturali della nostra regione". Forse il termine acquario, secondo l´assessore regionale, risulta essere riduttivo, perché non riesce a rendere compiutamente l´idea dell´efficace ricostruzione di alcuni degli scenari tipici dei bacini idrici delle nostre montagne che sono stati realizzati dai tecnici della struttura. E che si alternano alle vasche nelle quali sono in mostra e vivono numerosi esemplari delle principali specie ittiche che popolano le acque dolci del Friuli Venezia Giulia. Anche per questi motivi, Violino, nel ricordare le varie fasi che hanno portato allo sviluppo del centro dell´Etp di Ariis, dall´apertura del laboratorio operata dall´allora assessore Giorgio Venier Romano (presente alla cerimonia odierna) alla sistemazione dell´adiacente peschiera in centro visite affacciato sull´impagabile scenario del fiume Stella, intravvede nella vicina Villa Ottelio, ora in stato di abbandono, la sede ideale dell´Ente. Una sede perfettamente inserita nell´habitat di acque dolci tipico della pianura friulana, che è percorso dai bacini dei fiumi Stella (e interessato dalle risorgive) e Corno, che, secondo Violino devono essere valorizzati e rappresentare una risorsa per il territorio circostante, anche sotto il profilo economico e dell´attrazione turistica. Violino ha parlato anche della riorganizzazione dell´Ente Tutela Pesca, che è tuttora strutturato secondo la legge istitutiva del 1971. L´assessore non prevede grandi stravolgimenti organizzativi nell´Ente, ma un percorso di valorizzazione che parta dalle proposte dello stesso Etp. Secondo Violino nell´ambito di questa operazione potranno essere ridotti numericamente i Collegi di pesca, facendoli coincidere con i bacini idrografici. Mentre dovrà essere coinvolto nelle attività dell´Ente anche il mondo produttivo dell´itticoltura, che riveste un particolare significato. Occorre infatti considerare che gli allevamenti ittici del Friuli Venezia Giulia realizzano il 40 per cento della produzione nazionale di pesce d´acqua dolce. Alla cerimonia inaugurale hanno partecipato tra gli altri il senatore, Angelo Compagnon, i consiglieri regionali, Giorgio Venier Romano e Maurizio Franz, i sindaci di Rivignano, Paolo Battistutta, di Bertiolo, Mario Battistuta, e di Varmo, Graziano Vatri. . |
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VAL D’AOSTA: TRATTAMENTI ALLE COLTURE VIETATI DURANTE IL PERIODO DI FIORITURA |
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L´assessore all’agricoltura e risorse naturali Giuseppe Isabellon ricorda agli agricoltori, in particolare ai frutticoltori, che durante il periodo di fioritura, dall’apertura del fiore alla completa caduta dei petali, i trattamenti alle colture sono vietati, ai sensi della legge n. 313/2004 e della legge regionale n. 56/1982. I trattamenti antiparassitari con fitofarmaci, infatti, se effettuati nella fase della fioritura o in quella immediatamente precedente, uccidono in massa gli insetti impollinatori, tra i quali le api. «Le api – sottolinea l’Assessore – sono un patrimonio prezioso, che va salvaguardato. Oltre a produrre il miele, esse costituiscono importanti indicatori biologici della qualità dell’ambiente e sono fondamentali ai fini dell’impollinazione dei fiori, contribuendo ad aumentare la qualità e la quantità delle produzioni frutticole. Tra i compiti assegnati a questo Assessorato vi è la tutela di tale patrimonio, attraverso l’assistenza e la vigilanza». Per ogni ulteriore informazione, gli interessati possono rivolgersi alla Direzione produzioni vegetali e servizi fitosanitari dell’Assessorato, in località Grande Charrière 66 a Saint-christophe (Ufficio servizi fitosanitari tel. 0165. 275405 – Ufficio apicoltura tel. 0165. 275297) e consultare la sezione “Apicoltura” all’indirizzo internet www. Regione. Vda. It/agricoltura . |
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VALUTAZIONE DELLE PIENE CON IL MODELLO VA.PI. UNO STRUMENTO DI SUPPORTO PER LA PIANIFICAZIONE |
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La Regione si dota di uno strumento di calcolo, il Va. Pi. Piemonte, che sarà reso disponibile ai Comuni e agli operatori per valutare l’eccezionalità degli eventi meteorologici. Con il Va. Pi. , messo a punto dal Cnr Cugri di Salerno, potremo sapere se l’acquazzone che ci ha colti di sorpresa o la piena che ci ha fatto chiudere il ponte vicino a casa erano eventi rari e temibili e soprattutto gli amministratori avranno strumenti in più per decidere se e quanto costruire vicino ai fiumi, quale sarà la frequenza con cui, statisticamente, dovranno prendere misure di protezione civile, interrompere la viabilità, chiudere un ponte, sgombrare una casa. La Regione fornirà quindi alle amministrazioni locali la possibilità di verificare quale sia l’eccezionalità di un evento, la sua “rarità”. In una sola parola la frequenza media di accadimento. “L’interesse per la pericolosità idraulica del territorio - sottolinea l’assessore alla Difesa del suolo, Bruna Sibille - è alto solo quando ci sono le emergenze, non occupa normalmente i dibattiti dei media e della politica. L’attenzione verso l’idrologia è però aumentata negli ultimi anni, in quanto le riflessioni sui cambiamenti climatici non producono certezze, ma solo risposte nel lungo periodo. La Regione vara quindi il Va. Pi. Piemonte che è la metodologia più avanzata nella difesa dalle alluvioni, ma anche un utile strumento di supporto per le attuali metodologie di pianificazione. ” Il Va. Pi. Consente per ogni assegnata sezione del reticolo idrografico, la stima in automatico della relazione tra il valore della portata di piena ed il valore del suo periodo di ritorno. Il sistema, messo a punto dal Cnr di Salerno organizzando le conoscenze e le esperienze maturate all’interno del progetto Vapi (Progetto nazionale per la valutazione delle piene in Italia), è utilizzabile attraverso un software estremamente semplice che non richiede particolari operazioni da parte dell’utente. La disponibilità in futuro di ulteriori dati e misure di portata di piena renderà possibile la ritaratura del modello, che è già un prodotto molto avanzato, ma che dovrà essere sviluppato per ottenere ulteriori miglioramenti nei risultati. Nel sistema Va. Pi. Potranno essere, infatti, implementate procedure per tenere in considerazione gli effetti dei cambiamenti climatici. . |
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LE CAMERE DI COMMERCIO PIEMONTESI A CAMPUS DAL 26 AL 29 MARZO AL LINGOTTO DI TORINO IL SISTEMA CAMERALE REGIONALE PRESENTERÀ 65 PROGETTI INNOVATIVI NEL CAMPO DELL’AGRICOLTURA |
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Dal 26 al 29 marzo, presso il Lingotto Fiere di Torino, il sistema camerale piemontese sarà presente a “Campus, Salone della Nuova Agricoltura”, l’evento sostenuto dall’Assessorato Agricoltura della Regione Piemonte. All’interno di uno stand di 300 mq nel Padiglione 1, le Camere di commercio presenteranno i propri progetti d’eccellenza, coordinando tutte le Università e alcuni tra i più importanti centri di ricerca piemontesi in prima linea nel campo dell’innovazione agro-alimentare. “A Campus le Camere di commercio piemontesi presenteranno le eccellenze nel campo dell’innovazione agro-alimentare e faranno da ponte tra il mondo della ricerca e le imprese della filiera, nell’ottica del sostegno alla crescita imprenditoriale delle aziende e degli operatori del settore – ha dichiarato il Presidente di Unioncamere Piemonte Ferruccio Dardanello -. Campus rappresenta un esempio della strada che dovremo percorrere per mantenere e rafforzare la competitività delle nostre imprese: l’innovazione è e sarà sempre di più il motore dello sviluppo economico del nostro territorio, soprattutto in una fase congiunturale così delicata come quella che stiamo vivendo. Unioncamere Piemonte si impegna da anni per promuovere l’interazione tra il mondo della ricerca e quello dell’industria, e questo Salone è un’ottima dimostrazione di come si possano far incontrare proficuamente questi due mondi in un settore, come quello agricolo ed enogastronomico, fondamentale per l’economia della nostra regione”. L’impegno sul tema dell’innovazione ha spinto la Camera di commercio di Torino a sostenere la partecipazione a Campus, insieme a Unioncamere Piemonte. L’obiettivo è quello di valorizzare attraverso il Laboratorio Chimico, sua azienda speciale, l’attività di ricerca dedicata alle imprese agricole con progetti di grande attualità, come il monitoraggio Ogm nei raccolti di mais e la tracciabilità di produzioni zootecniche di qualità mediante le analisi del Dna.
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Numero imprese agricole |
Totale imprese |
Alessandria |
11. 358 |
48. 227 |
Asti |
8. 531 |
26. 312 |
Biella |
1. 625 |
20. 162 |
Cuneo |
24. 525 |
74. 836 |
Novara |
2. 494 |
32. 173 |
Torino |
14. 548 |
235. 912 |
Verbano Cusio Ossola |
835 |
14. 033 |
Vercelli |
2. 755 |
17. 851 |
Piemonte |
66. 671 |
469. 506 |
Fonte: Unioncamere Piemonte su dati Infocamere | Presso lo stand camerale saranno presentati 65 progetti innovativi nel campo agro-alimentare, legati a quattro percorsi tematici: Qualità dei prodotti e sicurezza, Efficienza e sostenibilità energetica, Automazione e attrezzature innovative in agricoltura, Agricoltura sostenibile e valorizzazione dei territori. Le Camere di commercio del Piemonte e il Laboratorio Chimico Camera di commercio Torino porteranno 16 casi di eccellenza nel campo della sicurezza alimentare, della tracciabilità di filiera, della valorizzazione dei prodotti e dei distretti agricoli; gli Atenei (Università degli Studi di Torino, Politecnico di Torino, Università del Piemonte Orientale, Università di Scienze Gastronomiche), il Crab (Centro di Riferimento per l´Agricoltura Biologica) e Cra-eno (Centro di Ricerca per l´Enologia) presenteranno complessivamente 36 progetti di ricerca; saranno, infine, 13 i progetti industriali presentati da aziende piemontesi d’eccellenza nel campo dell’innovazione agro-alimentare. Le giornate del 26 e 27 marzo saranno dedicate all’interazione tra il mondo della ricerca e quello dell’innovazione industriale, con l’organizzazione, presso lo spazio incontri dello stand camerale, di due workshop sui temi “Agricoltura, Tecnologia e Sostenibiltà” e “Agricoltura, Qualità e Sicurezza”. In un contesto dinamico e interattivo basato su tecnologie multimediali avanzate, le giornate si articoleranno in una sessione mattutina mirata a promuovere i risultati della ricerca scientifica e tecnologica e in una sessione pomeridiana che darà opportunità alle imprese interessate di presentare tecnologie e prodotti innovativi. . |
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MARCHE OGM FREE, CAMPAGNA DI SEMINA 2009. |
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La Regione Marche avvia un monitoraggio del territorio per impedire l´impiego di sementi geneticamente modificate (Ogm). In vista della campagna di semina 2009, la Giunta regionale ha predisposto un Piano di salvaguardia che verra` gestito dal Nucleo di prevenzione gia` costituito, composto da funzionari regionali che si avvarranno della collaborazione del Corpo forestale dello Stato, dell´Assam (Agenzia servizi settore agroalimentare Marche), dell´Istituto zooprofilattico sperimentale Umbria e Marche. Entro aprile 2009 verranno effettuati controlli a campione per contrastare la presenza di sementi di mais e soia contaminate. Successivamente verranno verificate quelle impiegate per le colture di seconda semina. Nelle Marche la coltivazione del mais interessa una superficie media di 15 mila ettari, mentre la soia risulta una coltura molto marginale che coinvolge una superficie non significativa. ´L´obiettivo ´ spiega il vicepresidente e assessore all´Agricoltura, Paolo Petrini ´ e` quello di garantire agli agricoltori l´impiego di sementi convenzionali iscritte nel registro nazionale delle varieta` i cui lotti risultino esenti dalla presenza accidentale di Ogm. In questa maniera intendiamo tutelare anche i consumatori marchigiani, garantendo la qualita` e la salubrita` delle colture agricole e dei prodotti agroalimentari della regione, con particolare riguardo alle produzioni biologiche, evitandone la contaminazione fin dalla fase della semina´. Ai sensi della legge regionale 5/2004 e` vietato l´utilizzo della soia e del mais transgenico in tutto il territorio delle Marche. Questa soia e questo mais, pero`, possono essere commercializzati in tutti i 27 Paesi dell´Unione europea. ´L´attivita` primaria sara`, allora quella ´ evidenzia Petrini ´ di verificare se le sementi circolanti nelle Marche risultino conformi e quindi non contaminate da Ogm. Per evitare sovrapposizioni nei controlli e nelle analisi, verranno prelevati campioni di mais e soia nelle cinque province marchigiane, solo delle partite di sementi preventivamente non verificate attraverso il Piano di controllo nazionale predisposto dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. Sulla base dei risultati analitici, verra` stilata un´analisi del rischio e predisposti i successivi provvedimenti´. I rilievi analitici verranno effettuati nei laboratori di Fermo o Perugia. In caso di necessita` saranno attivati anche altri centri di analisi. Il Piano di prevenzione 2009 della Regione si articola in quattro settori: oltre al controllo delle sementi, prevede un monitoraggio del mais e della soia in fase di raccolta e stoccaggio (l´impiego di mezzi meccanici, in queste circostanze, rappresenta un momento critico per un´eventuale contaminazione Ogm); una verifica sugli alimenti animali (a base di mais e soia); attivita` di informazione e comunicazione rivolte agli agricoltori e ai consumatori. A questo proposito, il 27 marzo a Loreto (An) si terra` un seminario nazionale sul tema ´Gli Ogm:dalla contaminazione accidentale ai distretti free´. Si svolgera`, invece, ad Urbino, il 18 e 19 giugno, la 7a Conferenza internazionale della Rete delle Regioni d´Europa Ogm Free, organizzata dalla Regione Marche in quanto regione aderente alla Rete delle Regione europee Ogm- Free. . |
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COLLABORAZIONE UCIMA-FIERE DI PARMA IN VISTA DI CIBUS TEC 2009 PREVISTA ALL’INTERNO DELLA MANIFESTAZIONE UN’AREA COLLETTIVA UCIMA E LA CO-ORGANIZZAZIONE DI UN CONVEGNO SUL BOTTLING DEI LIQUIDI ALIMENTARI |
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Ucima (l’Unione Costruttori Italiani Macchine Automatiche per il Confezionamento e l’Imballaggio) sarà tra i partner dell’edizione 2009 di Cibus Tec, Food Processing & Packaging Exhibition, in programma a Parma dal 27 al 30 ottobre prossimi. L’intesa con Fiere di Parma, raggiunta lo scorso gennaio, nasce da convergenze strategiche dettate dalla estrema attenzione con cui Ucima, rappresentante di un comparto con una forte vocazione alle globalizzazione, guarda al settore delle fiere, considerato una componente fondamentale per la penetrazione sui mercati esteri. La collaborazione prevede una serie di iniziative congiunte mirate a evidenziare il ruolo del settore delle macchine automatiche per il comparto alimentare all’interno della manifestazione. Ucima coordinerà la partecipazione alla fiera delle aziende associate e, in accordo con Fiere di Parma, agevolerà la loro presenza attraverso proposte dedicate. In tale contesto si inserisce “un’area collettiva Ucima” che verrà predisposta all’interno della fiera per le aziende che - pur non esponendo attraverso uno stand proprio - desiderano comunque essere presenti anche indirettamente alla manifestazione. Fra le varie iniziative dedicate ad approfondimenti tematici sulle tecnologie del confezionamento e dell’imballaggio, di grande attualità il convegno che si terrà in apertura di Cibustec e farà incontrare a Parma le aziende leader produttrici di macchine automatiche per il bottling dei liquidi alimentari, i produttori di materiali e gli utilizzatori finali. . |
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FONDO EUROPEO DELLA PESCA: LA REGIONE PIEMONTE APRE MISURE A SOSTEGNO DEL SETTORE PER 374 MILA EURO |
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La Giunta Regionale ha approvato i criteri per la concessione di contributi al settore della pesca, per un ammontare complessivo di 374. 208 euro per gli anni 2008 e 2009, relativi al Fondo europeo per la pesca, un nuovo strumento di programmazione e di intervento dedicato al comparto. I bandi, che verranno aperti nei prossimi giorni, riguardano aiuti all’imprenditoria ittica per l’allevamento in acquacoltura, gli investimenti per le attrezzature di pesca nelle acque interne, il sostegno ad attività di trasformazione e commercializzazione, lo sviluppo di campagne di promozione. Il nuovo Fondo europeo per la pesca (Fep) è stato istituito dal Regolamento (Ce) n. 1198/2006 per il periodo 2007-2013, in sostituzione del precedente Strumento finanziario di orientamento della pesca (Sfop). Le domande di contributo dovranno essere compilate utilizzando la modulistica all’indirizzo http://www. Regione. Piemonte. It/caccia_pesca/index. Htm e presentate tramite raccomandata A/r, entro il termine del 15 maggio 2009. “Con questo intervento articolato – afferma l’Assessore all’Agricoltura Mino Taricco – diamo il via a una serie di misure strutturali a favore del comparto ittico, e in particolare all’acquacoltura, un’attività economica che ha assunto crescente rilevanza nella nostra Regione. Si tratta di interventi che sono stati oggetto di consultazione e approfondimento con i rappresentanti delle organizzazioni professionali, dell’Associazione piscicoltori italiani e gli operatori del settore, che credo possa dare un contributo importante sia sul fronte produttivo che su quello commerciale e promozionale. Ricordo che il Piemonte ha approvato a fine 2006 la nuova legge sulla pesca, che ha dato una regolamentazione più organica e moderna al settore e con queste misure proseguiamo la nostra opera di sostegno e valorizzazione. ” Le misure approvate. Misura 2. 1 - sottomisura 1 – Investimenti produttivi nel settore dell’acquacoltura. Destinata a micro, piccole e medie imprese del settore della pesca professionale e dell’acquacoltura, prevede, tra gli interventi ammissibili, la costruzione, l’ampliamento e\o l’ammodernamento di impianti di produzione di acquacoltura. Misura 2. 2 - Pesca nelle acque interne Destinata a operatori del settore in possesso della licenza di pesca professionale e associazioni nazionali di categoria o centrali cooperative, che operano nella pesca professionale nelle acque interne, nonché agli enti pubblici. Misura 2. 3 - Investimenti nei settori della trasformazione e commercializzazione Destinata a micro, piccole e medie imprese del settore della pesca professionale e dell’acquacoltura per costruzione e acquisto di impianti, immobili e attrezzature per la trasformazione e commercializzazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura; applicazione di nuove tecnologie destinate a migliorare le condizioni ambientali, la competitività, favorire l’uso di energie rinnovabili; adeguamento igenico-sanitario delle strutture e degli impianti. Misura 3. 4 - Sviluppo di nuovi mercati e campagne rivolte ai consumatori. Destinata a organizzazioni che operano per conto dei produttori, organismi pubblici e organizzazioni professionali riconosciute, per la realizzazione di campagne di promozione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura; attuazione di una politica di qualità; promozione dei prodotti con impatto ambientale ridotto; certificazione della qualità, campagne finalizzate a migliorare l’immagine dei prodotti e del settore, realizzazione di indagini di mercato. Sulle diverse misure gli investimenti ammessi possono fruire di un contributo pubblico fino al 40% della spesa, e del 90% nel caso di iniziative realizzate da organismi pubblici, laddove previsto. La Regione si riserva di finanziare i progetti già inseriti in graduatoria ma non finanziati per esaurimento delle risorse assegnate, con le risorse previste negli anni successivi per il periodo di programmazione del Fep 2007 – 2013. . |
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AGRICOLTURA, A MELFI IL COORDINAMENTO ASSESSORI PROVINCIALI |
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Si riunisce ieri pomeriggio, a Melfi nel salone degli stemmi del Palazzo Vescovile alle 17. 00, l’ufficio di coordinamento meridionale degli assessori provinciali all’Agricoltura. I lavori proseguiranno domani per l’approvazione del programma di attività del 2009. Vi prenderanno parte, oltre all’assessore provinciale all’Agricoltura Antonio Vitucci e all’assemblea generale degli assessori, il presidente Giunta Provinciale Sabino Altobelllo, il presidente del Consiglio Provinciale di Potenza Antonio Salicone, i presidenti delle associazioni di categoria agricole (Coldiretti, Copagri, Cia, Confagricoltura), il vescovo di Melfi-rapolla-venosa Gianfranco Todisco , il presidente della Camera di Commercio Pasquale Lamorte, l’assessore regionale all’Agricoltura Vincenzo Viti e i responsabili nazionali del settore Agricoltura. “E’ la prima volta - ha sottolineato Vitucci - che si è dato vita in Italia al coordinamento meridionale degli assessori provinciali all’Agricoltura. Diverse sono le ragioni che ci hanno portato ad assumere tale decisione: l’esigenza di coordinare le diverse azioni svolte dalle singole Province al fine di ottimizzare i risultati; la necessità di fare “massa critica” per poter adeguatamente competere in un mercato globale; l’urgenza di definire “filiere produttive” in grado di valorizzare le capacità imprenditoriali presenti nei diversi settori; la possibilità di costruire prospettive di sviluppo nei nostri territori facendo leva su una “competitività delle qualità”. . |
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MARSICONUOVO, UN LUCANO AL TOP DELLA CUCINA INTERNAZIONALE |
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Un marsicano riesce a far parlare di se in Italia e all’Estero. Si tratta del maestro di cucina, Giovanni Melato di Marsiconuovo che si è distinto partecipando alla Ix edizione degli internazionali d’Italia di cucina a Massa Carrara ed ai Mondiali di cucina tenutisi in Germania. “I risultati conseguiti da Melato – affermano i consiglieri di minoranza di Marsiconuovo, Giovanni Votta, Massimo Macchia, capogruppo Idv, Giuseppe Ramagnano, Giovina Castaldo e Carmine Notarfrancesco - rendono orgogliosi l’intera comunità non solo di Marsiconuovo, ma dell’intera Valle dell’Agri. Allo stesso tempo però l’evento lascia anche l’amaro in bocca se si considera che per conseguire tali risultati è necessario fuoriuscire dalla regione, visto che il tessuto produttivo lucano non è, il più delle volte, in grado di valorizzare appieno i talenti nostrani. I successi di Melato - prosegue la nota - devono far riflettere su come le azioni politiche non sempre riescono ad intercettare ed esaltare queste belle realtà regionali; tanto più che, nella sola Valle dell’Agri, vi sono numerosi operatori addetti alla ristorazione e al settore alberghiero, che contano su tanti avventori occasionali, ma ancor di più su tanti avventori abituali, a cui piace la cucina sana e genuina della valle”. I consiglieri quindi “auspicano che i successi del maestro Giovanni Melato possano essere di grande esempio, riportando per altro l’attenzione anche su un settore troppe volte sottovalutato nelle sue potenzialità occupazionali e culturali, ed augurano al Maestro altri e più ambiti traguardi”. . . |
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I PREZIOSI VANTAGGI PER L’ALIMENTAZIONE DI BENEFIBRA MOLTO PIÙ DI UNA COMUNE FIBRA |
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Benefibra è un integratore alimentare a base di fibra Phgg (Partially Hydrolized Guar Gum) ottenuta dall’idrolisi parziale della gomma di Guar. E’ unica e innovativa perché idrosolubile non gelificante: rimane sempre liquida nell’intestino, quindi non presenta i tipici inconvenienti degli integratori di fibre tradizionali (quali la formazione di gas e la riduzione dell’assorbimento di micronutrienti). Grazie alla capacità di legare acqua del Phgg, Benefibra ridona volume all´interno dell’intestino e aiuta a normalizzare il transito intestinale, contribuendo così ad alleviare gli spiacevoli sintomi dell’intestino “irritabile” : dolore e gonfiore addominale; irregolarità intestinale (stitichezza e/o diarrea); Benefibra è l’aiuto adatto ad alleviare i principali sintomi dell’intestino “irritabile”, in tutte le sue varianti, con stitichezza, diarrea e alternanza delle due. In caso di stipsi (transito rallentato), il Phgg cede l’acqua che ha legato nel piccolo intestino alle feci poco idratate mentre, in caso di diarrea (transito accellerato), continua a legarla sottraendola alle feci liquide o semiliquide. Con l’uso, aiuta quindi la normalizzazione dell’attività intestinale e può favorire il corretto sviluppo della flora batterica. Benefibra aiuta così progressivamente l’intestino a muoversi nel modo giusto, riducendone l’eccessiva “reattività” e restituendo la tranquillità: ci si sente di nuovo a proprio agio con se stessi e con gli altri. Benefibra, è ben tollerata e può essere assunta anche da donne in gravidanza, da anziani e bambini al di sopra dei 3 anni. La sua assunzione non interferisce con l’assorbimento di micronutrienti nell’adulto e non sono note interazioni con farmaci. Benefibra, come dimostrano i risultati delle evidenze cliniche pubblicate1, è quindi l’aiuto adatto per i principali sintomi dell’intestino “irritabile”. Una nuova grafica moderna, dinamica e accattivante va a caratterizzare tutta la nuova linea di prodotti Benefibra dove al caratteristico colore verde brillante viene aggiunta l’immagine di una silhouette di donna, con chiara evidenza dell’area di azione del prodotto. Benefibra infatti grazie alle proprietà della sua fibra Phgg è utile in caso di sintomi legati alll’intestino “irritabile”, come ad esempio dolore e gonfiore addominale, stitichezza o diarrea anche alternate. . |
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LA FIERA, MILANO E L’EXPO: A TUTTOFOOD CONVERGONO MOLTE DELLE ECCELLENZE ITALIANE |
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A fine 2008 il fatturato dell’industria alimentare italiana ha raggiunto i 120 miliardi di euro, con oltre 400mila addetti distribuiti in 6. 500 aziende con buona prevalenza di piccola e media dimensione. L’industria italiana del Food – che insieme ad agricoltura, indotto e distribuzione rappresenta la prima filiera economica del Paese e che con Fashion e Furniture costituisce “le tre F”, cioè la terna delle eccellenze assolute a livello internazionale – acquista e trasforma circa il 70% delle materie prime nazionali e, grazie al valore aggiunto che produce in fatto di immagine e qualità (il 76% dell’export alimentare è costituito da prodotti industriali di marca), è fra i più significativi ambasciatori del made in Italy nel mondo, producendo un fatturato all’esportazione di ben 20 miliardi di euro. Le potenzialità di Tuttofood, in questo contesto, sono evidenti: una sede fieristica moderna e prestigiosa (il quartiere fieramilano progettato da Massimiliano Fuksas) in grado di ospitare esposizioni fino a 200mila metri quadrati netti con un contesto di convegni e di meeting al massimo livello, una collocazione ideale per i percorsi dei buyer internazionali (con l’accoppiata Linate-malpensa), capacità alberghiere elevate in quantità e in qualità, una “centralità” anche politica e di immagine per via dell’Expo 2015, che proprio nel food troverà il suo tema centrale. In questo scenario, strutturalmente assai propizio, cade la seconda edizione di Tuttofood, una sfida importante per portare l’Italia, anche in questo comparto strategico, al top della considerazione internazionale. “Nell’esperienza di Fiera Milano – sottolinea Sandro Bicocchi, ad di Fiera Milano International, che organizza l’evento – non c’è mai stata una manifestazione di eccellenza che rappresentasse il settore agroalimentare, che per importanza strategica e volume d’affari non è secondo al design, alla moda o alla meccanica, grandi comparti della tradizione italiana che a Milano e in fiera hanno trovato da tempo il loro riferimento d’affari. Tuttofood è stato riconosciuto dagli operatori economici, sin dalla prima edizione del 2007, come il marketplace ideale, in Italia, per il mondo dell’agroalimentare”. Aspettando l’Expo 2015 che consacrerà Milano, Fiera Milano e Tuttofood come l’evento mondiale del settore. Gli fa eco Claudio Artusi, ad di Fiera Milano Spa: “Il cambiamento richiesto agli operatori fieristici dalla più recente evoluzione dei mercati impone di passare a un nuovo concetto di fiera e al tempo stesso di intensificare l’internazionalità degli eventi. E’ necessaria la transizione da un modello tradizionale, incardinato sull’incontro tra domanda ed offerta con l’obiettivo di generare business, fatturato e “ordini”, a un nuovo modello, che integra e supera il precedente e che in maniera semplificata possiamo chiamare la “fiera relazionale”. In realtà oggi l’importanza di un qualunque evento fieristico è legata alla sua capacità di generare valore aggiunto per l’impresa non solo in termini di fatturato ma anche in termini di contatti e di relazioni di affari, di informazione e conoscenza. La comunità di riferimento, quella rappresentata dagli attori economici della filiera, è la ricchezza impalpabile, non riducibile a misurazioni fisiche ma non per questo meno importante, che può assicurare una moderna fiera professionale”. Il progetto di Fiera Milano, che si svilupperà negli anni correndo parallelo con il binario dell’Expo dedicato al Food e che troverà in Tuttofood un partner straordinariamente idoneo, “è quello – dice ancora Artusi - di sviluppare la fiera come piattaforma di relazioni di business che generi valore per le aziende attraverso una plurimodalità dei canali e mezzi di comunicazione (Fiere, Congressi, Eventi, Stampa Specializzata, Web), di internazionalizzazione e integrazione dei servizi innovativi e a valore aggiunto che permettano di condividere e potenziare i contatti d’affari”. “Molte delle nostre azioni si sono rivolte alla crescita di internazionalità degli eventi – conclude l’ad di Fiera Milano - e lo strumento principe che abbiamo scelto per perseguire questa strategia è l’alleanza con partner qualificati, che ci permette di contare su competenze specifiche di alto livello e su un presidio già in essere dei mercati esteri, che richiederebbero molti anni se dovessimo costruirceli noi da zero. L’esempio più lampante di questa impostazione è l’alleanza con Hannover Messe per crescere insieme sui maggiori mercati extraeuropei: noi forti soprattutto nei prodotti e servizi diretti al consumatore finale (il food, la moda, il design, il turismo…) tipici del tessuto italiano; loro forti in comparti industriali come meccanica, energia, impiantistica. Una partnership attraverso la quale anche le possibilità di visibilità e di business dell’industria alimentare italiana vedranno moltiplicate le loro potenzialità”. . |
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CUCINANDO S’IMPARA: UN PROGETTO DI CULTURA ALIMENTARE PROMOSSO DA BALLARINI IN COLLABORAZIONE CON ANDID VOLTO A VALORIZZARE I TEMI DELLA CORRETTA ALIMENTAZIONE E DELL’ECO-SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE. |
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Pensare al futuro dei bambini è in assoluto una responsabilità di tutti . Cucinando s’impara Pensare al futuro dei bambini è in assoluto una responsabilità di tutti. Cucinando s’impara è un progetto di cultura alimentare promosso da Ballarini in collaborazione con Andid - Associazione Nazionale Dietisti - volto a valorizzare i temi della corretta alimentazione e dell’eco-sostenibilità ambientale. Un progetto che promuove la corretta alimentazione Cucinando s’impara promuove un semplice ma fondamentale concetto che ognuno di noi, sin dalla giovane età, dovrebbe mettere in pratica. Cucinare gustosi piatti rispettando i canoni di una sana alimentazione è semplice e possibile, basta cuocere gli alimenti senza utilizzare grassi o limitandone la quantità: cucinare con pentole antiaderenti di buona qualità è fondamentale per raggiungere questo obiettivo. Un progetto che sostiene l’eco-compatibilità ambientale La tutela dell’ambiente è un’altra priorità di Cucinando s’impara: la carta della confezione e l’alluminio delle pentole sono interamente riciclati e riciclabili. Inoltre la colorazione esterna degli utensili da cottura è applicata con l’esclusiva tecnica a secco di Ballarini che non emette né solventi né altre sostanze volatili in atmosfera. Questo procedimento di verniciatura viene considerato dalla normativa internazionale alla pari delle polveri inerti, come il pulviscolo atmosferico, per l’elevato grado di sicurezza offerto all’uomo come all’ambiente. Veri utensili da cucina Cucinando s’impara sposa il concetto di “fare per capire” con lo scopo di fornire ai più piccoli basilari principi di educazione alimentare attraverso la realizzazione di semplici ricette. Ogni valigetta contiene prodotti di prima qualità, a cominciare dagli utensili: resistenti, sicuri e a misura di bambino. Tutte le pentole sono perfettamente funzionanti, per questo richiedono la supervisione di un adulto durante l’uso. Imparare divertendosi Il progetto Cucinando s’impara coinvolge prima di tutto genitori e scuole, figure fondamentali nella vita del bambino che non devono dimenticare quanto è importante condividere le esperienze affinché i propri figli o alunni sviluppino una sana personalità. Per questo Cucinando s’impara si esprime attraverso il metodo Gianni Rodari: un linguaggio semplice e diretto che utilizza rime ed assonanze, unendo la facilità di trasmissione dei concetti da parte dell’adulto alla capacità di comprensione del bambino. I preziosi consigli dei dietisti Andid vengono espressi in forma di filastrocca, così da aiutare il bambino a ricordare più facilmente le proprietà e i metodi di cottura migliori dei cibi. Un Sapientino accompagna la fase propedeutica del progetto introducendo ai bambini dai 4 ai 7 anni le origini, le informazioni nutrizionali e il corretto modo di cucinare gli alimenti. Le buone abitudini, che si traducono nelle norme di igiene e di applicazione della raccolta differenziata, sono altre utili tematiche trattate all’interno del gioco didattico. Le valigette da piccolo chef Cucinando s’impara aiutano ad approfondire e a mettere in pratica quattro temi fondamentali: pasta, sugo, uova, torte e biscotti. Il progetto Cucinando s’impara è in linea con gli attuali principi di educazione scolastica ed è disponibile sia in italiano che in inglese. La cucina, un valore da condividere. Per crescere. La missione primaria di ogni Operatore Sanitario è la tutela della salute della popolazione sana e malata. I Dietisti, per specifica formazione e competenza, si occupano dell’alimentazione e della nutrizione dei singoli e di gruppi di popolazione in tutte le fasce di età e in tutte le fasi della vita. L’impegno e l’esperienza professionali li pongono tutti i giorni a contatto non solo con i bisogni di salute, ma anche con il bisogno di informazione e di conoscenza sui temi dell’alimentazione, della dieta, del peso. E sulle difficoltà e le problematiche vissute dalle persone nell’applicazione pratica delle raccomandazioni nutrizionali per una sana alimentazione o per un’adeguata alimentazione in particolari situazioni patologiche. L’aumento allarmante nei paesi Occidentali di patologie ad andamento cronico, quali obesità, diabete e cardiopatie ed in particolare l’obesità, rappresentano una delle sfide più importanti di sanità pubblica per il ventunesimo secolo. È altresì noto che gli interventi preventivi sono tanto più efficaci, quanto più precocemente sono attuati. È pertanto fondamentale fornire messaggi corretti e orientare i comportamenti alimentari verso i principi di una sana alimentazione, fin dai primi anni di vita. . |
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L’ACQUA S.BERNARDO: ORIGINE, LEGGEREZZA E DESIGN. UN´IMPORTANTE ATTIVITÀ DI INFORMAZIONE SCIENTIFICA DEDICATA IN PARTICOLARE ALLE NEOMAMME E ALLA CURA DEI LORO PICCOLI |
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Nel 1926 S. Bernardo viene riconosciuta pubblicamente, con l´autorizzazione per l´esercizio e l´imbottigliamento delle acque. Lo stesso anno viene anche inaugurato lo stabilimento di Garessio, in provincia di Cuneo. Dopo oltre mezzo secolo di storia S. Bernardo entra a far parte, nel 1993, del Gruppo Nestlé Waters Italia. Oggi, lo stabilimento S. Bernardo, con i suoi 130 dipendenti, rappresenta una delle realtà produttive più importanti della zona: il centro si estende su una superficie di 36. 000 mq, con impianti e sistemi di analisi tecnologicamente avanzati, che effettuano rigorosi e sistematici controlli per garantire la sicurezza e la protezione igienica del prodotto. L’origine: S. Bernardo Sorgente Rocciaviva sgorga in Piemonte, in prossimità di Garessio, nell’ambiente puro ed incontaminato delle Alpi Marittime dell’alta Val Tanaro, a oltre 1. 300 metri d’altezza. Un viaggio sotterraneo tra le rocce di queste montagne, durante il quale l’acqua S. Bernardo si arricchisce di preziosi oligoelementi, tanto da meritarsi, nel lontano 980 d. C. , l’appellativo di "Fonte miracolosa di S. Bernardo". Ed è grazie a queste caratteristiche che l’acqua S. Bernardo ha conquistato nei secoli importanti estimatori, tra cui Napoleone e Vittorio Emanuele Ii, che ne apprezzarono le proprietà terapeutiche e la particolare leggerezza. La storia di S. Bernardo ha inizio con una leggenda risalente al 980 d. C. : Aleramo, anziano capostipite dei Marchesi di Monferrato, afflitto da disturbi renali e circolatori, si curò con l´acqua che sgorgava dal Passo del San Bernardo, sopra Garessio, traendone immediato sollievo. Ancora oggi, l’acqua S. Bernardo è riconosciuta per queste sue notevoli qualità che l’hanno resa una delle acque più importanti in Italia. Per celebrare il legame con il territorio, S. Bernardo ogni anno sponsorizza la manifestazione “Emozioni d’Acqua in Val Tanaro”, organizzata dal comune e dalla pro loco di Garessio, ed apre le porte del suo stabilimento al pubblico. La Leggerezza: L‘acqua S. Bernardo, grazie alle caratteristiche geologiche della sorgente, è definita sin dagli anni ´30 come "la più leggera del mondo”. E’ caratterizzata da un basso contenuto di Sodio, Potassio, Magnesio e da un ridotto residuo fisso (35,5 mg/L), che la pongono tra le acque minimamente mineralizzate. Per questo motivo è un’acqua comunemente definita “leggera”, proprio in virtù della bassa concentrazione salina. S. Bernardo Sorgente Rocciaviva è un’acqua dalle elevate proprietà diuretiche, perché assorbita ed eliminata rapidamente dall’organismo: ciò favorisce il drenaggio delle scorie azotate (urea) e impedisce, grazie anche alla modesta quantità di idrocarbonato, la formazione di calcoli. La sua rapida assimilazione e assorbimento, uniti alla bassa mineralizzazione, la rendono idonea per l’alimentazione dei neonati, in particolare nella diluizione del latte e dei cibi. La versione frizzante, con una lieve e inconfondibile gassatura, ne è il naturale complemento di gusto. Il Design: L´attività di comunicazione dedicata a S. Bernardo esordisce con uno sguardo verso il mondo dell´arte, evidente già a partire dal 1926, quando la comunicazione viene affidata ad un artista dell´epoca, Leonetto Cappiello, per la realizzazione del primo annuncio pubblicitario di S. Bernardo, entrato nella storia del brand. Negli anni ´30 alcuni fra i più importanti artisti attivi a Torino e in Piemonte furono chiamati a realizzare bozzetti, disegni ed etichette per veicolare l´immagine di quell’acqua, nota per essere “L’acqua più leggera al mondo”. Fino alla collaborazione con Ugo Nespolo, autore de “Il Tappo”, opera destinata a diventare un’altra icona del marchio. La svolta di S. Bernardo verso il mondo del design si ha nel 1994, grazie all´introduzione della nuova bottiglia “gocce” da 75 cl in vetro, dedicata in esclusiva al canale ristorazione: una nuova veste, elegantemente arricchita da 88 piccole gocce in rilievo, disegnata da Giorgetto Giugiaro, designer di fama internazionale nato proprio a Garessio. Nel 2006, in occasione dei festeggiamenti dei suoi 80 anni di attività, S. Bernardo promuove la sua immagine attraverso una serie esclusiva di etichette, realizzate dagli studenti dell’Istituto Europeo di Design di Torino. Nel 2008 S. Bernardo si presenta all’alta ristorazione italiana con un nuovo look: S. Bernardo rinnova il logo, l’etichetta e la bottiglia di vetro; il risultato è una personalità fresca e distintiva, che valorizza il contenuto di leggerezza senza rinunciare al legame con le origini. Il restyling della bottiglia conferma il sodalizio con Giorgetto Giugiaro che oggi, nel 2009, firma il design delle nuove bottiglie in Pet da 1 e 1,5l: si conferma il concept “gocce”, che da 88 diventano 105, rappresentando così il fil rouge nel restyling del brand. L’informazione scientifica dedicata ai più piccoli: Grazie al basso residuo fisso e al giusto equilibrio di sali minerali, S. Bernardo è un’acqua leggera indicata per la preparazione di alimenti per neonati. S. Bernardo è da sempre vicina al mondo dell’infanzia non solo attraverso le sue caratteristiche ma attraverso numerose iniziative dedicate ai più piccoli… Con l´obiettivo di offrire una corretta educazione alimentare e stimolare un consumo cosciente di acqua oligominerale, S. Bernardo ha iniziato sin dal 1987, fino al 2007, un´importante attività di informazione scientifica dedicata in particolare alle neomamme e alla cura dei loro piccoli. Un impegno concretizzatosi nel tempo con la realizzazione di una serie di pubblicazioni redatte grazie alla collaborazione di affermati specialisti, tra cui "Sarò mamma. Sono mamma", "L´acqua. Alla salute dei reni" e "Le voci della salute". A questa prima serie di pubblicazioni si è aggiunto un ulteriore booklet dedicato alle neomamme “L’acqua e i bambini: amici per la vita!” firmata da Giorgio Calabrese – Membro Authority Europea per la Sicurezza Alimentare e Vice Presidente Scientifico dell’Istituto Nazionale della Nutrizione – e Nico Maria Sciolla – Pediatra, Segretario Federazione Medici Pediatri Torino. . |
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VAL D’AOSTA: CORSI PER VITICOLTORI |
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Nell’ambito delle attività formative curate della Direzione produzioni vegetali e servizi fitosanitari, l’Assessorato dell’agricoltura e risorse naturali organizza due corsi di formazione per i viticoltori. Il primo, sulla La gestione del terreno nel vigneto: lavorazione e diserbo, sarà ripetuto in due sedi diverse, secondo il seguente calendario: mercoledì 15 aprile, dalle 20 alle 22, lezione teorica nella sala del Municipio di Arnad (riservata agli iscritti alle successive sessioni pratiche di Arnad e Chambave), cui seguiranno: giovedì 16 aprile, dalle 14. 30 alle 17. 30, sessione pratica in campo per la zona di Arnad; venerdì 17 aprile 2009, dalle 14. 30 alle 17. 30, sessione pratica in campo per la zona di Chambave; mercoledì 6 maggio, dalle 20 alle 22, lezione teorica nel salone della cantina sociale di Aymavilles (riservata agli iscritti delle successive sessioni pratiche di Aymavilles e Morgex), cui seguiranno: giovedì 7 maggio, dalle 14. 30 alle 17. 30, sessione pratica in campo per la zona di Aymavilles; venerdì 8 maggio, dalle 14. 30 alle 17. 30, sessione pratica in campo per la zona di Morgex. Anche il secondo corso, L’irrigazione del vigneto, si svolgerà in due sedi diverse, secondo il seguente calendario: mercoledì 20 maggio, dalle 20 alle 22, lezione teorica nella sala del Municipio di Arnad (riservata agli iscritti alle successive sessioni pratiche di Arnad e Chambave), cui seguiranno: giovedì 21 maggio, dalle 14. 30 alle 17. 30, sessione pratica in campo per la zona di Arnad; venerdì 22 maggio, dalle 14. 30 alle 17. 30, sessione pratica in campo per la zona di Chambave; mercoledì 3 giugno, dalle 20 alle 22, lezione teorica nel salone della cantina sociale di Aymavilles (riservata agli iscritti delle successive sessioni pratiche di Aymavilles e Morgex), cui seguiranno: giovedì 4 giugno, dalle 14. 30 alle 17. 30, sessione pratica in campo per la zona di Aymavilles; venerdì 5 giugno, dalle 14. 30 alle 17. 30, sessione pratica in campo per la zona di Morgex. La partecipazione ai corsi è gratuita, le iscrizioni rimarranno aperte sino al completamento dei posti disponibili. A ciascuna sessione pratica potrà partecipare un massimo di venti iscritti. Per informazioni e iscrizioni gli interessati possono rivolgersi all’Ufficio formazione e aggiornamento professionale dell’Assessorato, in località Grande Charrière 66 a Saint-christophe (telefono 0165. 275294/5201). E’ possibile scaricare la locandina dei corsi all’indirizzo internet www. Regione. Vda. It/agricoltura, nella sezione “Formazione”. . |
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RICONOSCIUTA LA DOC PROSECCO SALVAGUARDATO L´IMBOTTIGLIAMENTO ANCHE IN PIEMONTE |
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Il Comitato Nazionale Tutela Vini a denominazione di origine e indicazione geografica tipica (Do e Igt), in un incontro questa mattina a Roma, ha espresso parere favorevole alla proposta di riconoscimento della nuova Doc Prosecco. La nuova denominazione è finalizzata al rafforzamento della tutela dei vini già commercializzati, con riferimento a Doc e Igt prodotti nella Regione Veneto e Friuli Venezia Giulia, ma nel nuovo disciplinare è stata salvaguardata la possibilità di elaborare le tipologie “spumante “ e “frizzante” anche in aree diverse da quelle di produzione delle uve, laddove esiste una tradizionalità di tali pratiche. In Piemonte, dove si lavora e si imbottiglia il Prosecco da molti anni, sarà dunque possibile continuare a farlo in accordo con il disciplinare approvato. “In questo modo viene riconosciuto il ruolo che anche il comparto enologico e spumantistico piemontese ha svolto nello sviluppo e qualificazione del vino Prosecco – afferma l’Assessore all’Agricoltura Mino Taricco - Si tratta di un importante successo dell’iniziativa della Regione Piemonte, volta a consolidare e sviluppare le positive interazioni produttive e commerciali tra l’importante territorio viticolo delle regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia e il comparto spumantistico piemontese. ” . |
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FRIULI DOC PROPONGA ALTA QUALITA´´ |
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Trieste - "Non c´è alcun attacco politico a Friuli Doc, che resta la manifestazione più finanziata in regione". Lo ha ribadito il 21 marzo il vicepresidente della Regione e assessore alle Attività produttive Luca Ciriani, sottolineando che "la cifra di 350 mila euro, che già era esagerata, non può essere sostenuta dalle casse regionali, soprattutto in un periodo di crisi come quello che stiamo attraversando nel quale tutti siamo chiamati ad una maggiore sobrietà". "Mi pare inoltre - aggiunge Ciriani - che molti concordino sul fatto che Friuli Doc deve recuperare lo spirito originario teso ad una attraente proposta dei prodotti friulani di qualità più che ad una indistinta, anche se piacevole, festa popolare". "La Regione continua ad investire sulla promozione del territorio anche a Udine - conclude Ciriani - ma dobbiamo tener conto dell´entità delle risorse disponibili impegnandoci ad utilizzarle al meglio, anche per Friuli Doc". . |
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CONSORZIO MATERA DOC PRESENTA NUOVI VINI |
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Il Consorzio di Tutela Vini Matera Doc ha organizzato nella città dei Sassi, per il prossimo 25 marzo (Palazzo Gattini - ore 18. 30) l´Anteprima Vinitaly 2009, una rassegna della più recente produzione vitivinicola locale; l´iniziativa anticipa di una settimana la partecipazione del Consorzio alla 43a edizione del Vinitaly, il Salone dei vini Doc italiani ed internazionali, in programma a Verona dal 2 al 6 aprile 2009. Lo scorso anno, in un´area espositiva di 86 mila metri quadrati, l´evento veronese ha ospitato oltre 4. 300 espositori provenienti da oltre 30 Paesi. L´occasione sarà utile per presentare ufficialmente i tre nuovi vini Doc che si vanno ad aggiungere alle sei etichette già contemplate dalla Denominazione di Origine Controllata che prende il nome dal capoluogo lucano. I vini sono: Matera Greco Doc, Matera Primitivo Doc e Matera Moro Doc. Il presidente del Consorzio, Michele Dragone, espone i motivi dell´anticipazione: "Riteniamo importante dimostrare nel territorio materano, prima che altrove, la capacità dei nostri produttori di introdurre sul mercato sempre nuove proposte, destinate ad arricchire l´offerta complessiva ed a segnare la "storia enologica" della provincia. Il prestigioso conseguimento della denominazione di origine controllata, oltre a rappresentare un utile strumento di affermazione sui mercati più esigenti, resta comunque un percorso professionale di qualità certificata, che desideriamo condividere con un numero sempre crescente di cultori. " All´anteprima Vinitaly prenderanno parte, con propri interventi, Angelo Tortorelli (presidente della Camera di Commercio di Matera), il sindaco di Matera Emilio Nicola Buccico, il presidente della Provincia Carmine Nigro, Vincenzo Viti - assessore regionale all´agricoltura, il direttore generale dell´Apt Giampiero Perri e Franco Garofalo, di Welcome Lucania. Seguirà la degustazione di tutta la produzione. . |
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IN CRESCITA IL FATTURATO 2008 LA CRISI NON FERMA LA STORICA CASA VINICOLA SARTORI |
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“Siamo molto soddisfatti dei risultati 2008 della nostra azienda e anche i primi mesi di quest’anno, nonostante gli evidenti segni di crisi che coinvolgono anche il nostro comparto, li possiamo considerare più che soddisfacenti. Dimostrano che è possibile mantenere livelli di mercato adeguati anche in fasi economiche così complesse”. E’ quanto ha dichiarato Andrea Sartori, Presidente della Casa Vinicola Sartori, lo storico marchio dell’azienda vitivinicola della Valpolicella che oggi rappresenta uno dei brand più affermati dell’enologia italiana sui mercati internazionali. Il 2008 si è chiuso per la Sartori con un incoraggiante aumento del 6% del fatturato che ha raggiunto quasi i 40 milioni di euro. Un risultato frutto in particolare delle vendite sui mercati internazionali. La vocazione all’export, infatti, rappresenta da sempre uno dei principali asset della nota azienda veronese. “In particolare – ha spiegato Sartori – abbiamo registrato importanti aumenti sul mercato nord americano (Usa e Canada), come pure sono in crescita le nostre performance commerciali nel sud-est asiatico grazie anche all’apertura lo scorso anno di una nostra filiale a Singapore che ci ha consentito anche di incrementare la nostra attività con la Cina”. “E’ indubbio – ha sottolineato Sartori – che oggi per poter conseguire risultati importanti sul fronte dell’export è fondamentale poter presidiare il più possibile i mercati internazionali. Tenere un monitoraggio continuo soprattutto dei mercati più importanti e di quelli emergenti. Investire in risorse umane adeguate in grado di poter dialogare con efficacia con i principali buyer”. In un mercato del vino sempre più globalizzato, con la crescita di player internazionali sempre più agguerriti, la capacità di affermare il proprio marchio attraverso una qualificazione delle produzioni ed una sempre maggiore identità risulta essenziale. E’ questa la ricetta di Casa Vinicola Sartori che, in particolare grazie agli straordinari vini rossi della Valpolicella, dal Regolo al Ripasso e al “mitico” Amarone, è riuscita ad affermarsi come uno dei marchi enologici italiani più affidabili sui mercati di tutto il mondo. Ma i successi del 2008 della Sartori confermano anche la bontà delle scelte strategiche avviate lo scorso anno che hanno portato l’azienda veronese ad allargare i propri “confini” produttivi. Nel 2008, infatti, è stata acquisita la Mont’albano di Udine ed è stato stretto un accordo di collaborazione con una delle migliori aziende abruzzesi, la Tenuta Cerulli Spinozzi. “Abbiamo così potuto ampliare la nostra gamma – ha evidenziato Sartori – con vini di due delle regioni italiane a maggiore vocazione per la produzione di vini di alta qualità”. Altre importanti novità sono già state programmate per il 2009 e verranno presentate durante la 43a edizione di Vinitaly in programma alla Fiera di Verona dale 2 al 6 aprile nello stand completamente rinnovato di Casa Vinicola Sartori . . |
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