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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 07 Aprile 2009
SWISSCOM LANCIA UNA NUOVA TECNOLOGIA CHE OFFRE TELEFONIA, TELEVISIONE E INTERNET TRAMITE INTERNET PROTOCOL (IP)  
 
Berna, 7 aprile 2009 - Riunire i servizi di rete fissa e di comunicazione mobile quali telefonia, televisione e Internet grazie alle nuove tecnologie basate su Internet Protocol (Ip). Nei prossimi anni Swisscom lancerà gradualmente una piattaforma di comunicazione di questo genere, diventando così uno dei leader nella tecnologia in Europa. Le nuove applicazioni multimediali e per la comunicazione integrate possono essere introdotte tramite Ip in modo più celere e indipendente dalla rete. Swisscom offre un primo pacchetto di prodotti, composto da telefonia Voip e accesso a Internet rapido, a partire da maggio 2009. Il futuro della telecomunicazione e dell’intrattenimento si chiama Internet Protocol (Ip). Nuove piattaforme, come ad esempio l’Integrated Multimedia Subsystem (Ims), sono basate su Ip e nei prossimi anni prenderanno il posto dell’attuale tecnologia utilizzata per la telefonia. Telefonia di rete fissa, televisione, Internet e soluzioni per la comunicazione mobile verranno quindi riunite in applicazioni multimediali e per la comunicazione integrate. Disporre di un’unica rubrica per il cellulare, il telefono di rete fissa, la Tv e il computer oppure inviare un programma televisivo direttamente sul cellulare di un amico sono solo alcuni esempi delle applicazioni che saranno possibili con la migrazione ad Ip. Swisscom è fra i primi fornitori di servizi di telecomunicazione europei che ha optato per il passaggio graduale a questa tecnologia avveniristica. Al fine di poter offrire ai propri clienti dei servizi di telecomunicazione e multimediali con il consueto grado di qualità, disponibilità e affidabilità, Swisscom si è preparata già da tempo a questa svolta tecnologica. Già dal 1° luglio 2008 è in corso un test per il primo servizio di telefonia e Internet di Swisscom sulla nuova piattaforma Ims. Circa 1’000 collaboratori e clienti di Swisscom stanno provando sino a fine aprile un collegamento Voip e Internet basato su Ip. Grazie a questo test, Swisscom può acquisire importanti conoscenze in condizioni reali che verranno integrate nei prodotti, nei processi nonché nelle prestazioni di servizio e assistenza. Dall’11 maggio 2009, Swisscom offre Infinity plus, il primo pacchetto di prodotti basato su Ip. Si tratta della variante Voip dell’attuale offerta Infinity che, oltre a un accesso a Internet rapido (fino a 20’000 Kbit/s), comprende pure la possibilità di telefonare gratuitamente sulla rete fissa svizzera. Nel prezzo mensile di Chf 94 è già incluso il canone di base di Chf 25. 25. L’offerta viene sottoposta dapprima ai clienti di prova e in seguito ai nuovi clienti Infinity. Con Infinity plus i collegamenti d’utente sono predisposti per i futuri servizi supplementari che saranno basati su Ip. In tal modo, Swisscom avvia un cambiamento tecnologico graduale verso Internet Protocoll (Ip). .  
   
   
ASSINFORM IN APPOGGIO AL MINISTRO BRUNETTA SU SOCIETA’ PUBBLICHE: IL MERCATO PROTETTO SOFFOCA IL RUOLO DELL’IT PER LA MODERNIZZAZIONE DELLO STATO E IL CONTROLLO DELLA SPESA PUBBLICA.  
 
Roma, 7 aprile 2009 - “Bene l’azione di trasparenza e di sensibilizzazione dell’opinione pubblica che il Ministro Brunetta sta promuovendo per evidenziare il fenomeno, ormai di proporzioni abnormi, che vede la partecipazione di amministrazioni ed enti pubblici in oltre 6. 700 fra società e consorzi di ogni genere” dichiara il Presidente di Assinform Ennio Lucarelli in merito alla pubblicazione sul sito della Funzione Pubblica, voluta dal Ministro a partire da oggi, dei dati del censimento, che entro il 30 giugno dovrà fornire agli italiani la mappa completa e la misura dell’impiego di capitale pubblico in attività produttive e di servizi. “Assinform – continua Lucarelli – denuncia da anni i mali di questo mercato protetto, che a livello locale è letteralmente esploso. Comuni, Regioni, Province, Comunità Montane negli ultimi anni sembrano impegnate in un vero e proprio arrembaggio al finanziamento di attività di ogni genere, attraverso società che godono sul territorio di un regime di monopolio non dichiarato, con scarsità di controlli sui bilanci e sulle prestazioni. Queste sono condizioni non sostenibili per lo sviluppo di un sano mercato locale. Abbiamo l’esempio del fallimento di molte di queste iniziative, anche da parte di grandi Comuni, riversatesi poi in termini di bassa qualità dei servizi erogati e di esplosione di deficit di bilancio, senza contare gli effetti negativi sullo sviluppo di imprese private”. “Questi mali tendono ad aggravarsi ulteriormente nel caso di servizi innovativi che hanno bisogno di un mercato altamente concorrenziale per crescere e svilupparsi – conclude il Presidente di Assinform – e la domanda pubblica tradisce il ruolo naturale di guida dell’innovazione, intrappolata come é nelle maglie di decine di società pubbliche, dispersa nei mille rivoli di interessi politici e di potere. L’obiettivo di una riforma del settore nasce dalla conoscenza di una realtà, a volte nascosta, che l’azione del Ministro Brunetta mette giustamente sotto osservazione. E’ questo un circolo virtuoso che consentirebbe anche di riprendere il controllo sulla spesa pubblica e che auspichiamo inizi a nascere dall’azione del Ministro”. .  
   
   
ASSINFORM CONTINUA A CRESCERE SONO 8 LE NUOVE AZIENDE ASSOCIATE, TRA CUI IL COMPARTO ICT DI TELECOM ITALIA. 7 LE NUOVE NOMINE NEGLI ORGANI SOCIALI  
 
Milano, 7 aprile 2009 – Assinform, l’associazione aderente al sistema Confindustria che raggruppa le principali aziende di Information Technology (It) operanti in Italia, comunica l’adesione di 8 nuove aziende e l’ingresso in Giunta ed in Consiglio Direttivo di nuovi autorevoli esponenti. Ennio Lucarelli, Presidente Assinform, ha così commentato “I nuovi ingressi in Assinform, che avvengono in un momento di così grandi incertezze e difficoltà come l’attuale, assumono un significato di particolare rilievo. Il rafforzamento della compagine associativa, infatti, rappresenta un forte segnale propositivo per affrontare la crisi e la condivisione da parte delle imprese dell’azione dell’associazione tesa a far emergere il ruolo cruciale che l’It gioca per ammodernare il sistema Paese, aprire nuove opportunità di ripresa economica e occupazionali”. Otto nuovi associati: Le nuove aziende associate sono: Cegedim Italia Srl (Milano), consociata italiana del gruppo francese Cegedim Sa, leader italiano e mondiale nella fornitura sistemi di Crm e di business information al settore farmaceutico; Dflabs Srl (Milano), società di consulenza affermata nelle soluzioni avanzate per la gestione e la sicurezza dei dati e dei sistemi informativi; Informatica Software Italia Srl (Milano), società italiana del gruppo americano Informatica Corp, all’avanguardia nelle soluzioni di data integration; Nexus Informatica Srl (Novara), specializzata in prodotti software e soluzioni per il mobile computing; Ritel Spa (Rieti), società italiana nata dall’acquisizione dell’insediamento Alcatel di Cittaducale, attiva nei sistemi per la sicurezza e la gestione di reti energetiche e di telecomunicazione; Softec Spa (Firenze), azienda specializzata nella realizzazione di software in grado di agevolare e valorizzare l’utilizzo dei più diffusi dispositivi mobili in modo integrato con le applicazioni e i sistemi di back-end; Telecom Italia Spa (Roma), realtà italiana che non ha bisogno di presentazioni e che aderisce ad Assinform attraverso il comparto Ict del Gruppo, che conta oltre 4000 addetti; Tesi Spa (Cuneo), realtà emergente per i servizi e le soluzioni informatiche integrate, con particolare riferimento alle applicazioni per l´integrazione dei processi B2b e l´organizzazione aziendale. Nuove nomine in Giunta e in Consiglio Direttivo: Entrano nella Giunta dell’Associazione: Giovanni Aliverti, Public Sector Italy Manager of Business Development di Ibm Italia; Luca Boatto, Condirettore generale di Pride Spa; Ermanno Bonifazi, Amministratore Delegato di Gruppo Pro Spa; Vincenzo Esposito, Amministratore Delegato di Dell Spa; Max Lora, Service Manager di Savedata Srl. ; Roberto Lorini, Executive Vice President di Value Team Spa. Entra nel Consiglio Direttivo Tatiana Rizzante, Amministratore Delegato di Reply Spa . . .  
   
   
INVITO A PRESENTARE PROPOSTE PER LA FORMAZIONE DI "COMUNITÀ DELLA CONOSCENZA E DELL´INNOVAZIONE"  
 
Bruxelles, 7 aprile 2009 - L´istituto europeo di innovazione e tecnologia (Eit) ha pubblicato un invito a presentare proposte per la formazione di "Comunità della conoscenza e dell´innovazione" (Kic). Le Kic sono parte integrante dell´Eit. In quanto partenariati altamente integrati e creativi, comprendenti istruzione, tecnologia, ricerca, affari e imprenditoria, le Kic sono pensate per produrre innovazione e modelli di innovazione, nonché per essere un´ispirazione per gli altri da imitare. Le attività specifiche delle Kic sono le seguenti: affrontare le sfide a lungo termine all´interno delle tematiche e individuare e scoprire nuove opportunità; trasferire l´istruzione superiore, la ricerca e le attività di innovazione in un contesto aziendale e in applicazioni commerciali e societarie; attirare, mantenere e lavorare con organizzazioni partner e talenti di spicco a livello mondiale; formare soggetti imprenditoriali e introdurli nel mondo aziendale; ottimizzare il contributo finanziario del settore privato; indirizzare la ricerca all´avanguardia essenziale per gli obiettivi delle Kic; creare nuovi programmi di istruzione volti all´innovazione attraverso master, dottorati e post-dottorati certificati dall´Eit. Queste attività devono coinvolgere almeno tre organizzazioni partner indipendenti provenienti da almeno tre Stati membri diversi, tra cui almeno un´istituzione d´istruzione superiore e un´azienda privata. Per ulteriori informazioni, contattare: http://eit. Europa. Eu/kics-call. Html .  
   
   
ROBOT E SCIENZIATI PENSANO ALL´UNISONO  
 
Bruxelles, 7 aprile 2009 - Scienziati nel Regno Unito hanno inserito l´intelligenza artificiale (Ia) e una serie di algoritmi sofisticati in un robot chiamato Adam, che può sviluppare ipotesi e compiere un ciclo completo di sperimentazioni scientifiche. La ricerca, pubblicata sulla rivista Science, spiana la strada per incrementare drasticamente il livello di progresso scientifico. Attualmente, l´automazione viene usata nei laboratori per svolgere esperimenti avanzati, e ciò permette di elaborare grandi quantità di dati scientifici in un lasso di tempo minore, che altrimenti non sarebbe possibile. Tuttavia, nell´area della biologia sistemica, che è complessa e coinvolge quantità notevoli di dati che non possono essere analizzati da un essere umano, tali tecnologie non sono adeguate. Ad esempio, una persona incontrerebbe grandi difficoltà nell´analizzare il volume di informazioni in un singolo genoma, e sarebbe praticamente impossibile analizzarne più di uno. Secondo l´attuale studio, guidato dal professor Ross King della Aberystwyth University nel Regno Unito , scienziati robot hanno la capacità potenziale di fornire più di una semplice automazione dei sistemi biologici. Visto che riescono a creare ipotesi, ideare esperimenti, eseguirli praticamente e interpretare continuamente i risultati, essi potrebbero rivoluzionare il modo in cui viene svolta la ricerca scientifica. Ciò è reso possibile dagli avanzamenti nell´Ia e nei sistemi informatici. Gli scienziati hanno sviluppato un sistema robotico e gli hanno assegnato il compito di individuare i geni che codificano gli enzimi che catalizzano le reazioni nel lievito di birra (gli scienziati usano questo organismo per modelllare forme di vita più complesse). Questo puzzle vecchio di 50 anni non era ancora stato risolto e i ricercatori erano interessati al vedere come l´avrebbe affrontato il robot. Adam ha proposto e testato venti ipotesi e prodotto conclusioni basate sui suoi esperimenti. I ricercatori hanno poi confermato i risultati ripetendo gli esperimenti manualmente. La ragione per cui il problema si era rivelato così difficile da risolvere, hanno scoperto, era la presenza di moltissimi fattori complicanti - un problema comune nella biologia dei sistemi. Secondo lo studio, le analisi del robot erano necessarie allo scopo di sbrogliare questa "rete di funzionalità". Descrivere e trasferire la scienza è fondamentale per lo scambio libero di conoscenza scientifica. Cosa importante, il robot è stato capace di registrare ogni passo del processo, dall´inizio alla fine, fino nei dettagli. Adam è anche di riuscito ad esaminare l´intero ciclo di sperimentazione scientifica in brevissimo tempo, e ciò dà speranza ai ricercatori sul fatto che la loro nuova conoscenza permetterà di compiere nuove scoperte in modo molto più veloce di quanto sia attualmente possibile. "Se la scienza fosse più efficiente, riuscirebbe a contribuire meglio a risolvere i problemi della società," ha detto il professor King. "L´automazione è uno dei modi per rendere la scienza più efficiente, essa è stata la forza motrice di gran parte del progresso del diciannovesimo e ventesimo secolo, e sembra che si continui su questa via. " Mentre si potrebbe obiettare che Adam è stato capace di compiere le sue scoperte perché i ricercatori avevano formulato il problema in un determinato modo, il team ritiene che Adam sia la prima macchina ad aver scoperto nuova conoscenza scientifica in modo indipendente. "Accettiamo che la conoscenza prodotta da Adam è di tipo molto modesto," conclude lo studio. "Tuttavia, questa conoscenza non è superficiale, e nel caso della codificazione dei geni 2A2oa, getta luce su ? e forse risolve ? un puzzle vecchio di 50 anni. Adam ha dimostrato come una scoperta guidata da ipotesi in forma semplice possa essere automatizzata ? questo è un grande passo in avanti per i sistemi di Ia e informatici. L´uso di scienziati robot in laboratorio potrebbe aumentare il modo in cui gli scienziati studiano la biologia. Commentando sullo studio in un intervista podcast con Science, il dott. David Waltz ha detto: "È chiaro che nella biologia ci sono grandi quantità di dati che devono essere elaborati. Non esiste un modo efficace per semplificare la biologia e ridurla a qualche regola semplice. In certo senso, la biologia richiede la catalogazione, comprensione e organizzazione di enormi quantità di dati. La biologia ha un urgente bisogno di metodi come quelli qui descritti, affinché possa trarne una logica. " Le nuove scoperte hanno anche implicazioni sul miglioramento dello studio dei dati astronomici e sulla modellazione del clima, ha detto. Nell´editoriale di accompagnamento, il dott. Waltz e Bruce G. Buchanan hanno commentato: "I sistemi di partenariato uomo-macchina che assegnano il compito a seconda di ciò che ogni partner riesce a fare meglio, aumentano potenzialmente enormemente il progresso nel processo di rivoluzionare la pratica della scienza e cambiare ciò che gli scienziati devono sapere. " Il prossimo passo sarà quello di estendere le funzioni e le capacità del robot tramite l´uso di software che permetterà agli utenti esterni di proporre ipotesi e esperimenti. Gli scienziati sperano di sviluppare un modo per permettere al team di scienziati umani e robotici di lavorare insieme. Adam rimane ancora un prototipo, ma il team britannico crede che il loro prossimo robot manterrà la grande promessa fatta agli scienziati impegnati nella ricerca di nuovi farmaci per combattere malattie come la malaria. Per maggiori informazioni, visitare: Science: http://www. Sciencemag. Org/ Biotechnology and Biological Sciences Research Council: http://www. Bbsrc. Ac. Uk/ .  
   
   
CRISI DEL TURISMO, INVESTIRE SU INTERNET PER SUPERARLA “BUY TOURISM ON LINE” NELL´AULA MAGNA DELLA FACOLTÀ DI ECONOMIA A NOVOLI  
 
Firenze, 7 aprile 2009 - Bto, che sta per “Buy tourism on line”, il primo laboratorio-fiera di formazione per operatori turistici su cui la Regione Toscana ha scommesso nel novembre scorso, si ripresenta ora in una versione “light” presso l´Università di Firenze, nell´aula magna della facoltà di Economia (edificio D6, via delle Pandette). Il tema al centro dell´attenzione, oggi dalle 9 alle 12, è quello dei “cambi di strategie per superare la crisi del turismo”, puntando sugli investimenti on line come strumento risolutivo. Alla tavola rotonda interviene l´assessore al turismo, cultura e commercio della regione Toscana, Paolo Cocchi, che discuterà insieme a Giancarlo Carniani, albergatore e coordinatore della Bto, Antonio Giusti, presidente del corso di laurea in progettazione dei sistemi turistici, Mirko Lalli, responsabile dell´area marketing della Fondazione Sistema Toscana, Gerri Martinuzzi, dirigente della Camera di Commercio di Firenze e la blogger Roberta Milano. Seguono delle sessioni operative con portali di web marketing di settore come Expedia, Blastness, Rate Tiger, Expedia, Intarget. .  
   
   
IL NUOVO SITO DELL´AMMINISTRAZIONE REGIONALE VALDOSTANA  
 
Aosta, 7 aprile 2009 - Da oggi è attivo il nuovo sito internet dell’Amministrazione Regionale. Le novità riguardano il menù principale, che è stato suddiviso in più parti per velocizzare la ricerca delle informazioni; il maggiore risalto dato al collegamento verso la sezione turismo con l´inserimento di un grosso banner in posizione centrale; il link Oggi in Vda, che consente di effettuare una ricerca rapida di tutti gli eventi che si svolgono quotidianamente, presi direttamente dalla banca dati delle Aiat regionali e la nuova sezione La Valle d´Aosta su Youtube, nella quale sono già stati inseriti 45 video. Per evitare di creare confusione nell’utente, si è cercato di mantenere essenzialmente invariati i contenuti, si sono tuttavia apportate alcune modifiche di tipo grafico e di impaginazione della home page. .  
   
   
PIANO TELEMATICO. A BOLOGNA SEMINARIO INTERNAZIONALE, PROMOSSO DA REGIONE EMILIA-ROMAGNA E PEP-NET, SU E-DEMOCRACY  
 
Bologna, 7 aprile 2009 – Le sfide e le nuove opportunità per la partecipazione attiva dei cittadini, emergenti dallo sviluppo della comunicazione digitale. Ne parleranno esperti e docenti universitari italiani e europei nel corso del seminario internazionale, promosso dalla Regione Emilia-romagna, “E-democracy 2. 0 - Istituzioni, cittadini, nuove reti: un lessico possibile”. Organizzata in collaborazione con la rete europea Pep-net, l’iniziativa si terrà mercoledì 8 aprile nella Sala Borsa di Bologna (auditorium Enzo Biagi, dalle ore 10 alle 15). Collegandosi al sito www. Partecipa. Net è possibile inviare domande ai relatori, in vista del dibattito conclusivo. Nello stesso spazio web, infine, sono pubblicati abstract e indicazioni bibliografiche forniti dai relatori. Per scaricare il programma clicca qui http://www. Partecipa. Net/wcm/partecipanet/pagine/convegno_8aprile/testo_pagina/invito_italiano. Pdf .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: GARANTIRE A TUTTI UN’ISTRUZIONE DI QUALITÀ  
 
 Bruxelles, 7 aprile 2009 - Un´istruzione di alta qualità deve essere un diritto per tutti. È quanto afferma il Parlamento chiedendo di innalzare i livelli dell´istruzione, di ammodernare e migliorare i programmi scolastici, anche collegandoli all´industria, e garantire l´insegnamento delle lingue straniere. Nel ritenere che l´istruzione pubblica deve essere finanziata soprattutto dallo Stato, sollecita fondi aggiuntivi agli istituti in difficoltà finanziarie. Vanno poi assegnate borse di studio alle persone svantaggiate. Il Parlamento ha adottato una risoluzione alternativa alla relazione di Pál Schmitt (Ppe/de, Hu) - sostenuta da Ppe/de (incluso il relatore), Pse, Alde, Verdi/ale e Gue/ngl - che sottolinea anzitutto come «le scuole debbano fornire un´istruzione di alta qualità a tutti i ragazzi ed avere obiettivi ambiziosi per tutti gli studenti». Ritenendo che questo debba essere un diritto per ogni bambino, afferma che una Carta europea dei diritti degli alunni rappresenterebbe «un primo ed importante passo» per garantirlo. Inoltre, reputa che l´acquisizione delle abilità di base e delle competenze fondamentali da parte di tutti i giovani e il miglioramento dei livelli d´istruzione, sono cruciali per il raggiungimento degli obiettivi dell´agenda di Lisbona. Anche perché, alla luce dell´attuale crisi economica, «l´istruzione e la formazione svolgono un ruolo chiave nello sviluppo di competenze . Come strumento ideale per la ripresa economica e per ridare slancio al mercato del lavoro». Il Parlamento chiede che i programmi scolastici siano ammodernati e migliorati, in modo da rispecchiare le odierne realtà sociali, economiche, culturali e tecniche e da essere strettamente connessi col mondo dell´industria, delle imprese e col mercato del lavoro. Giudica quindi importante che i giovani, già nel corso della loro formazione elementare, superiore e universitaria, siano preparati alla flessibilità nel mercato del lavoro in previsione della sua mutabilità. Anche se l´armonizzazione delle conoscenze con le esigenze del mercato, pur essendo certamente una priorità dei sistemi d´istruzione, «non ne rappresenta l´obiettivo primo e fondamentale». Le scuole, infatti, non devono cercare soltanto di migliorare l’occupabilità, ma anche di dare ai giovani «l´opportunità di sviluppare appieno le proprie potenzialità». Il Parlamento invita poi gli Stati membri a investire nell´istruzione prescolare, per garantire strutture di alta qualità, con insegnanti e operatori adeguatamente formati, e assicurarne l´accessibilità economica. Sostiene inoltre che «l´istruzione pubblica debba restare principalmente un settore finanziato dallo Stato» e che andrebbe concesso unsostegno supplementare agli istituti d´istruzione pubblici che si trovano in situazioni finanziarie più sfavorevoli, in particolare quelli situati nelle regioni povere dell´Ue. Accoglie tuttavia con favore le iniziative che puntano a sviluppare una fruttuosa collaborazione con il settore privato e a esplorare nuovi metodi di finanziamento complementare. Con l´adozione della risoluzione alternativa è stato peraltro soppresso il paragrafo della relazione originale che raccomandava «parità di finanziamenti per tutti i tipi di scuole, in proporzione alle loro dimensioni e a prescindere dalla loro filosofia educativa». Il paragrafo in questione sottolineava, inoltre, «il ruolo importante degli istituti scolastici religiosi che offrono un´istruzione di elevata qualità e insegnano solidi valori morali». Il Parlamento è anche convinto che «i bambini debbano imparare le lingue straniere fin da piccoli» e, pertanto, apprezza la proposta di un nuovo traguardo di riferimento, in base al quale almeno l´80% degli alunni del primo ciclo dell´insegnamento secondario dovrebbe imparare almeno due lingue straniere. Sottolinea inoltre l´importanza di continuare l´insegnamento delle lingue straniere nell´istruzione secondaria superiore «per assicurare che i giovani acquisiscano competenze linguistiche di alto livello». In tale contesto, invita gli Stati membri a considerare la possibilità di assumere un maggior numero di professori madrelingua per l´insegnamento delle lingue. La risoluzione alternativa ha, d´altro canto, soppresso il paragrafo della relazione originaria in cui si chiedeva agli Stati membri di adottare iniziative «per garantire ai figli dei migranti legali l´insegnamento della loro lingua madre», e che invitava la Commissione a individuare e diffondere le migliori prassi al riguardo. Esprimendo preoccupazione per l´attuale tendenza alla diminuzione della capacità degli studenti di leggere, scrivere e fare calcoli, la relazione esorta gli Stati membri «ad adottare ogni misura necessaria per invertire questo trend» e ad adoperarsi per fornire a ogni giovane, competenze di base indispensabili per proseguire l´apprendimento. Contro le disuguaglianze e gli abbandoni scolastici prematuri, pregiudizievoli sulla coesione sociale e con alti costi socioeconomici, suggerisce poi di dare agli alunni a rischio un supporto aggiuntivo e attività di apprendimento dopo la scuola, nonché di sostenere, con metodi di apprendimento personalizzati, coloro che ne hanno bisogno. In tale contesto, i deputati invitano gli Stati membri «ad assicurare che le politiche d´istruzione conseguano un equilibrio tra eguaglianza e qualità», ponendo l´accento sulle misure di agevolazione sociale per studenti provenienti da ambienti svantaggiati». Suggeriscono inoltre di «aumentare l´accesso delle categorie svantaggiate alla formazione professionale e agli studi universitari del miglior livello», attraverso la predisposizione di borse di studio, in modo tale da offrire pari opportunità in termini di accesso all´istruzione. Per i deputati, un ambiente didattico di buona qualità, che offra infrastrutture, materiali e tecnologie moderne, è uno dei presupposti per conseguire una formazione di standard elevato. Aggiungono però che la qualità dell´istruzione e il livello dei suoi risultati dipendono in larga misura anche dal rispetto dell´autorità dell´insegnante in classe. A questo proposito reputano che la composizione del corpo docente debba «rispecchiare il più possibile la crescente diversità delle società europee, al fine di proporre modelli di ruolo per tutti gli allievi». Giudicano inoltre necessario fornire agli insegnanti tanto un´istruzione iniziale di alta qualità, fondata sulla teoria e sulla pratica, quanto un supporto professionale continuo, allo scopo di tenerli aggiornati, durante tutta la carriera, per quanto riguarda le competenze richieste. Raccomandano infine che il docenti siano incoraggiati a sfruttare al massimo i programmi di mobilità nazionali ed europei, e che la mobilità divenga parte integrante della loro formazione e carriera. .  
   
   
FVG: GOVERNANCE SISTEMA UNIVERSITARIO  
 
Trieste, 7 aprile 2009 - "Dopo diversi mesi in cui il dibattito sulla riforma del sistema universitario ha rischiato di essere sovrastato dalle polemiche, pare essere giunto finalmente il momento in cui iniziare a discutere degli obiettivi che questo disegno di riforma propone, a beneficio di tutto il sistema. Dopo essersi affermata, con l´unanime consenso dei soggetti maggiormente rappresentativi del mondo universitario, la necessità di riforma della ´governance´ del sistema accademico, occorre oggi affrontare, entro il tracciato di un rinnovato dibattito, nei toni e nelle aspettative, le linee guida di questo disegno di riforma". Questo il pensiero dell´assessore regionale al Lavoro e Università, Alessia Rosolen, in merito alla riforma del sistema universitario. "Un disegno, quello proposto dal Governo e condiviso nel merito da questa Regione, che si muove - continua l´assessore - lungo il doppio binario della autonomia e della responsabilità, quali chiavi di una nuova visione prospettica. L´autonomia, quale valore fondante delle Università pubbliche, presuppone una visione strategica e indipendente nonché una chiara definizione degli obiettivi che dovranno essere individuati con una diversa logica rispetto al passato". L´aumento di autonomia istituzionale ha avuto e ha come obiettivo l´accrescimento della competitività degli atenei, e avrebbe dovuto consentire da un lato il potenziamento dell´offerta in termini di maggiore qualità; dall´altro avrebbe dovuto permettere a chi ne fosse stato in grado, di promuovere formazione e ricerca a livello internazionale. Sarebbe sbagliato oggi - secondo Rosolen - come molti hanno ostinatamente continuato a fare, negare la realtà: quel modello è stato colto positivamente solo da alcuni atenei e da troppi è stato invece utilizzato per dar luogo a distorsioni e inefficienze, che hanno finito per penalizzare la competitività e la crescita del nostro sistema universitario. Ma sarebbe altrettanto nefasto tornare indietro dall´autonomia. Occorre semmai, come questo Governo ha ritenuto positivamente di fare, accompagnarla all´ irrinunciabile principio della responsabilità, che deve tradursi da un lato in un confronto con il territorio, con l´ambiente sociale locale, nazionale e internazionale e dall´altro nella possibilità di verifica da parte di utenti e finanziatori. Autonomia senza responsabilità è mera visione asfittica. Di questi temi tra gli altri, si è parlato in occasione del convegno tenutosi a Roma lo scorso 24 marzo sull´autonomia e responsabilità degli Atenei - governance, valutazione e reclutamento - dal titolo "Un patto virtuoso tra Università e Istituzioni": la Regione Friuli Venezia Giulia trova elementi di comunanza in merito alle proposte emerse e le proprie strategie in materia di Università. "La Regione, infatti, intende sostenere - afferma l´esponente della Giunta - la competitività del Sistema Universitario regionale perché lo stesso possa realmente offrire un fattivo contributo per lo sviluppo culturale, intellettuale, economico e sociale del territorio. Per questo intende ridare centralità al Sistema Universitario regionale nel campo della didattica, dell´alta formazione e della ricerca scientifica compresa quella umanistica e stimolare e incentivare, nel rispetto delle singole autonomie, forme di collaborazione e integrazione tra gli Atenei nel campo della didattica e della ricerca". Proprio relativamente al tema della collaborazione, a livello ministeriale sono emerse proposte di riorganizzazione di Atenei su base federativa, con previsione di forme di collaborazione variabili e modulate nel tempo, dove "la dimensione naturale, ma non esclusiva, di queste aggregazioni è quella regionale. L´aggregazione federativa vera e propria può essere quindi vista come il punto di arrivo di un graduale processo di convergenza, che potrà assumere nei diversi casi tempi diversi e trovare espressione in adeguate forme statutarie". Le proposte avanzate dalla Regione Friuli Venezia Giulia, sono coerenti con quelle espresse a livello nazionale: la messa in comune di servizi, la condivisione di laboratori, biblioteche e altre strutture, la costituzione di scuole di dottorato congiunte sono attività che potrebbero essere sostenute o realizzate dall´organismo universitario di cui la Regione propone la costituzione, quale organismo a supporto - e non in sostituzione - delle attività didattiche e di ricerca delle Università regionali. Coerenti con le linee ministeriali perché si muovono secondo una prospettiva di integrazione e rinforzo reciproco. "La Regione - sostiene Rosolen - non intende in alcun modo incidere sull´autonomia né degli atenei né degli enti locali, che hanno pieno titolo a sviluppare accordi e convenzioni secondo loro valutazioni di convenienza e opportunità, ma non si potrà chiedere alla Regione di sostenere iniziative con respiro troppo locale o comunque non caratterizzate da una credibile visione di sistema". E certamente in quest´ottica occorre approntare la definizione di una comune strategia formativa e di ricerca che eviti sovrapposizioni poco funzionali, dove la collaborazione tra gli Atenei, capace di stimolare la creazione di un sistema universitario regionale (e dove per sistema universitario la Regione non intende solo le tre università regionali, ma anche i due Conservatori di musica), diverrà elemento di valutazione regionale per la concessione dei futuri finanziamenti, accompagnati da adeguati meccanismi di incentivazione e disincentivazione in base ai risultati conseguiti in tal senso. Il sistema dei finanziamenti regionali alle università va pertanto qualificato: questa Amministrazione infatti, in questo come in altri settori, intende "aiutare chi si aiuta" e quindi le fonti regionali dovranno servire da rinforzo al miglioramento delle performance degli Atenei, con effetto moltiplicatore sulle risorse ministeriali. È quindi allo studio un vero e proprio modello di finanziamento orientato al merito e ai risultati, a premiare le forme virtuose di collaborazione tra gli Atenei. Il modello verrà presentato entro giugno e terrà conto sia del modello statale sia delle priorità regionali. "Su questa strada - conclude l´assessore - crediamo sia iniziato un percorso che si deve avere il coraggio di proseguire, e rispetto al quale occorre superare i limiti angusti dei particolarismi e degli interessi dei pochi, per ridare ossigeno a un mondo - quello dell´università e della ricerca - su cui si basano molte delle speranze di superamento dell´attuale crisi". .  
   
   
UNIVERSITÀ DI FIRENZE: COSÌ I CANDIDATI RETTORE PROGETTANO IL FUTURO DELL’ATENEO CINQUE ORE DI CONFRONTO PUBBLICO CON IL SINDACATO DEI DOCENTI. PER LA PRIMA VOLTA IL PROCESSO ELETTORALE È DIVENTATO PUBBLICO. PROGRAMMI, PERSONALITÀ, OBIETTIVI  
 
Firenze, 7 aprile 2009 - Un interrogatorio di ben 5 ore, un confronto serrato tra sindacati dei docenti (Cnu e Uspur) e candidati Rettore con il contributo di una platea di oltre duecento professori delle varie facoltà. Il 3 aprile, per la prima volta nella storia dell’Università di Firenze, il processo di elezione alla massima carica è uscito dalle segrete stanze per consumarsi pubblicamente in una delle aule convegni del Polo di Novoli, consentendo così alla base di valutare in un’unica seduta progetti e personalità dei candidati. “E’ stato un successo”, commenta per i promotori dell’iniziativa Francesco Martelli, presidente di Uspur, “I sindacati hanno avuto l’opportunità di offrire un notevole contributo al dibattito e alla soluzione dei problemi. I candidati Rettore hanno invece potuto esporre in dettaglio il proprio programma e confrontarsi con l’elettorato”. Protagonisti sotto esame Paolo Caretti, Guido Chelazzi, Alberto Del Bimbo, Sandro Rogari e Alberto Tesi. Uno di loro sarà il prossimo Rettore. A interrogarli Martelli e il collega Vincenzo Vecchio presidente di Cnu. Procedura imparziale: sei round di domande, a ciascun candidato 5 minuti ogni volta per rispondere, clessidra alla mano. Temi: le criticità finanziarie, i criteri di gestione, la qualità dei servizi, gli standard di ricerca, argomenti per i quali i sindacati chiedono profondi ripensamenti e svolte anche radicali soprattutto in termini di condivisione e trasparenza delle decisioni. Dal confronto sono dunque emerse molte risposte interessanti, proiettate verso il miglioramento della gestione amministrativa (anche con progetti rivoluzionari come l’abolizione o la profonda ristrutturazione dei Poli) e verso la revisione dei rapporti funzionali tra Didattica (le Facoltà) e Ricerca (i Dipartimenti). Oltre che le risposte sui temi, sindacato ed elettorato hanno potuto apprezzare anche le singole, diverse caratteristiche personali dei candidati, elementi non secondari se è vero che le idee camminano sulle gambe degli uomini. In sintesi, l’iniziativa ha prodotto le seguenti novità e obiettivi dichiarati: 1) Se in passato l’elezione del Rettore procedeva esclusivamente per processi riservati, oggi i candidati si sono offerti a un inedito pubblico confronto, in una competizione aperta e leale basata sulla qualità dei programmi. 2) I sindacati dei docenti si sono proposti in un ruolo attivo di servizio. 3) Tutti i 5 candidati hanno riconfermato l’Università come ente autonomo che non accetta condizionamenti dal potere politico, pur riconoscendo l’importanza di un rapporto organico con gli enti territoriali. 4) Distinzione dei ruoli, oggi confusi, tra Senato Accademico e Consiglio di Amministrazione. Il primo deputato alla programmazione scientifica e culturale. Il secondo con compiti di gestione delle risorse. 5) Apertura del Consiglio di Amministrazione ai rappresentanti degli enti locali e della società civile, comunque in un chiaro quadro di autonomia. 6) Necessità di approdare a un maggior livello di internazionalizzazione e di incentivare le virtuosità della Ricerca dell’Ateneo con una precisa politica dedicata. Cnu e Uspur organizzeranno un secondo confronto con i candidati Rettore a ridosso del primo turno elettorale previsto per il prossimo 3-4 giugno. .  
   
   
CONFERENZA SULL´ISTRUZIONE SCIENTIFICA BASATA SULL´INDAGINE  
 
Berlino, 7 aprile 2009 - Il 29 maggio progetto di ricerca europeo Pollen organizza a Berlino (Germania) una conferenza intitolata "New milestones for inquiry-based science education in primary schools in Europe". Come follow-up di una serie di conferenze europee sull´istruzione scientifica, questo evento intende contribuire al programma internazionale sull´istruzione scientifica nella scuola primaria. Essa riunirà circa 200 partecipanti da tutta Europa, tra cui membri della comunità scientifica, ricercatori, responsabili delle politiche nel campo dell´istruzione scientifica e istruttori di insegnanti. Pollen fa parte di uno sforzo recente da parte di una serie di istituzioni europee nel campo della scienza, ricerca e istruzione di sviluppare un´istruzione basata sull´indagine nella scuola primaria attraverso iniziative congiunte. Volgendo al termine, il progetto offre l´opportunità di tenere un´importante conferenza finale che permetta ai partecipanti di discutere questioni e scoperte in questo campo. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Pollen-europa. Net/conference/ .  
   
   
SCUOLA, INCHIESTA MAZZETTE SUPPLENZE, GABRIELE: "FARE LUCE AL PIÙ PRESTO". L´ASSESSORE CHIEDE AL MINISTRO GELMINI UN TAVOLO PER I PRECARI DELLA CAMPANIA  
 
 Napoli, 7 aprile 2009 - L´assessore all´Istruzione della Regione Campania Corrado Gabriele, in merito all´inchiesta in corso sull´alterazione delle graduatorie per le supplenze nella scuola elementare di Napoli ha rilasciato la seguente dichiarazione: "Le scelte insensate del governo nei confronti del mondo della scuola in Campania con oltre 5000 tagli, il blocco delle assunzioni e delle graduatorie, e il conseguente aumento della precarietà e della crisi occupazionale non giustificano gli abusi e le derive che vengono fuori dall´inchiesta. Mi auguro che l’indagine condotta dagli inquirenti faccia luce al più presto su questa triste vicenda che mostra non solo l´inadeguatezza degli insegnanti indagati, ma rivela in modo chiaro che il dramma del non lavoro sta inquinando anche la scuola. Mi appello al ministro dell´Istruzione Maria Stella Gelmini perché convochi al più presto un tavolo straordinario per la situazione dei precari della scuola in Campania". .  
   
   
UNIAMO LE ENERGIE: SI TORNA A SCUOLA!  
 
Torino, 7 aprile 2009 - “Con i ragazzi è più facile parlare di temi etico-ambientali. Nel loro giovane Dna c’è tutta la forza che serve per rimettere il mondo in carreggiata dal punto di vista della sostenibilità, dell’ecologia e del risparmio energetico”. Nicola de Ruggiero, assessore all’Ambiente della Regione Piemonte, prosegue a Moncalieri (mercoledì 8 aprile, ore 11, Aula Magna Liceo Scientifico Majorana, Via Ada Negri 14 ) gli incontri con i ragazzi delle scuole medie superiori del Piemonte per parlare di risparmio energetico e salvaguardia del pianeta. “Uniamo le Energie” - aggiunge l’assessore - è la sfida lanciata nel 2008 dalla presidente Mercedes Bresso per diventare il motore ecologico d’Italia e raggiungere per primi gli obiettivi energetici richiesti entro il 2020 dall’Europa: meno 20 % di emissioni, meno 20 % di utilizzo di carburanti fossili, più 20 % di produzione di energia da fonti rinnovabili”. “Nelle scorse settimane - aggiunge de Ruggiero - abbiamo chiesto a tutti, enti locali, musei, scuole, università, imprese, associazioni e cittadini piemontesi, di promuovere azioni di risparmio energetico (attraverso lo spegnimento quotidiano e per un’ora di un’illuminazione); l’attivazione di azioni di animazione, informazione e approfondimento in materia di risparmio energetico in base al principio: non produciamo materiali, ma divulghiamo informazioni e conoscenza; l’adesione alla sfida “Uniamo le Energie” segnalando sul portale dedicato le proprie buone azioni e i suggerimenti di risparmio energetico quotidiani”. Tutte le iniziative sono documentate sul portale “Uniamo le energie” - www. Regione. Piemonte. It/energia - verso il quale sono tutti invitati a segnalare le proprie buone pratiche di risparmio energetico, scrivendo a energia@regione. Piemonte. It. “Il miglioramento della qualità dell’ambiente in cui viviamo - conclude l’assessore - deve essere patrimonio di ogni persona. E Il risparmio energetico è la migliore fonte di energia rinnovabile disponibile. Quindi è bene che le buone pratiche per mantenere il nostro mondo pulito, energeticamente rinnovabile, con meno rifiuti prodotti alla fonte e con il recupero di più materie possibili da quanto buttiamo via, siano un modo di agire consolidato fin dalla più tenera età e dall’adolescenza. Non è difficile essere ambientalmente corretti, basta avere la costanza e la volontà di farlo tutti i giorni”. .  
   
   
ALLA SCOPERTA DELL’UNIONE EUROPEA RIENTRATO DA BRUXELLES IL GRUPPO DI TRENTINI VINCITORI DEL CONCORSO PROMOSSO DA EUROPE DIRECT  
 
Trento, 7 aprile 2009 - Dieci trentini hanno avuto l’opportunità di volare a Bruxelles alla scoperta delle istituzioni europee. Sono i vincitori del concorso promosso nell’ambito di “Europa in campo”, il progetto radiotelevisivo europeo sulla politica agricola comune curato dallo Europe Direct Trentino dell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige e cofinanziato dalla Direzione generale agricoltura e sviluppo rurale della Commissione europea. Nel quartiere europeo della capitale belga il gruppo trentino ha assistito alla seduta della commissione “Agricoltura e sviluppo rurale” dell’assemblea parlamentare a cui era presente la commissaria all’agricoltura Mariann Fischer Boel. E’ seguito poi l’incontro con l’europarlamentare del Trentino Alto Adige-südtirol, componente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo. Altra tappa la conferenza stampa dei portavoce dei commissari alla quale è intervenuto il commissario all’ambiente, Stravos Dimas, che presentando il Libro bianco per l’ambiente ha ribadito gli impegni presi dall´Unione Europea per ridurre le emissioni di anidride carbonica. Nel quartier generale della Commissione, il Palazzo Berlaymont, la visita è proseguita presso gli studi televisivi e radiofonici del Centro audiovisivi che fornisce ai mezzi di informazione la copertura degli avvenimenti europei in tempo reale in tutto il mondo, via internet e via Europe by Satellite. Infine, l’incontro con i funzionari della Direzione Generale Agricoltura della Commissione europea, struttura che si occupa di tutti gli aspetti della politica agricola comune, tra cui le misure di mercato, la politica di sviluppo rurale, gli affari finanziari nonché le relazioni internazionali concernenti l´agricoltura responsabile dell´attuazione della politica nel settore dell´agricoltura e dello sviluppo rurale. Altra tappa, l’ufficio della Provincia autonoma di Trento e l’incontro con il funzionario Alessandro Ciola che ha illustrato attività e competenze della sede di rappresentanza trentina a Buxelles. I vincitori di Europa in campo che hanno partecipato alla trasferta sono: Valentina Campestrini, Linda Martinello, Romina Menapace, Maurizio Paternoster, Giuliano Preghenella, Michela Sirianni, Francesco Todeschi, Viviana Tovazzi, Massimiliano Trenta, Renata Vaona. .  
   
   
RICERCA E INNOVAZIONE. UNA RICERCA FOTOGRAFA LO STATO DEL BIOTECH A MILANO: PRESENTATI I RISULTATI  
 
Milano, 7 aprile 2009 - Presentati i risultati del progetto “Biotecnologie a Milano: innovazione,formazione e sviluppo economico”, condotto da Biopolo, con il contributo e il patrocinio dell’Assessorato alla Ricerca, Innovazione e Capitale Umano del Comune. Una ricerca condotta tra gli operatori del settore biotech che si è focalizzata su due tematiche: il “capitale umano” e i “servizi tecnologici”. Nel primo caso si è proceduto ad analizzare i trend del mercato del lavoro, l’offerta formativa, le aspettative delle organizzazioni biotech e il loro giudizio sulla qualità delle risorse disponibili sul mercato; nel secondo campo di indagine, si è provveduto a censire i servizi disponibili nell’Area Milanese con particolare riguardo alla loro aderenza agli standard di qualità. “L’innovazione e la ricerca – ha dichiarato Rolando Lorenzetti, direttore specialistico dell’Assessorato Ricerca e Innovazione – sono fattori strategici di successo per il Comune di Milano. L’amministrazione, per stimolarli, ha contribuito a consolidare una rete di laboratori a supporto della ricerca accademica e industriale, come l’Incubatore per le biotecnologie. L’indagine realizzata dal Biopolo, grazie al contributo dell’Assessorato, fotografa la situazione di Milano sul fronte delle biotecnologie. Sarà uno strumento per impostare un piano strategico per gli investimenti. Milano, infatti, è uno dei maggiori cluster (aggregati di imprese e centri di ricerca) d’Europa in questo settore”. “Milano è la capitale del biotech – ha sottolineato Leonardo Biondi, responsabile di Biopolo, che ha curato il rapporto – con un cluster di aziende che rappresenta oltre il 50% del settore italiano, e 4 atenei e 51 corsi di laurea dedicati al settore, ma la nostra indagine evidenzia un giudizio deludente da parte delle aziende nel confronti del capitale umano e segnalano la presenza di un allarmante collo di bottiglia per lo sviluppo di questa promettente industria. In particolare, i giudizi medi complessivi sui i laureati triennali, mostrano che tre anni non sono sufficienti per formare profili interessanti per il settore al punto che molte aziende non li prendono in considerazione nemmeno per un colloquio, mentre sono premiati i dottorati con esperienze all´estero”. I risultati dimostrano come a Milano vi sia un’ampia offerta sia in termini di formazione sia in termini di servizi tecnologici disponibili per gli operatori del settore. Tuttavia, emergono anche alcune criticità su entrambe le tematiche. Per quanto riguarda la parte dedicata al capitale umano, secondo il giudizio delle organizzazioni biotech sulla qualità delle figure professionali disponibili, solo i titolari di dottorati di ricerca sono ritenuti preparati ad affrontare le problematiche del settore. Per la parte dei servizi tecnologici, invece, in termini di quantità e varietà l’offerta appare adeguata alle nuove prospettive aperte dall’avvento della post-genomica. Tuttavia, sarebbe auspicabile un aumento dei servizi offerti secondo standard di qualità. .  
   
   
EDUCAZIONE AMBIENTALE, UN PATTO CON IL TERRITORIO UN CONVEGNO DOPO L´APPROVAZIONE DELLE LINEE GUIDA 2008-2009 UN NUOVO METODO BASATO SUL GIOCO DI SQUADRA PER SCEGLIERE I PROGETTI  
 
Firenze, 7 aprile 2009 - Oltre 200 scuole e quasi 200 mila studenti coinvolti, dalle elementari alle superiori, oltre a province, associazioni, enti pubblici e privati. E´ questo il primo importante risultato delle iniziative di educazione ambientale portate avanti lo scorso anno scolastico grazie al finanziamenti della Regione. Di questo si è parlato oggi a palazzo Strozzi Sacrati nel corso del seminario Educazione ambientale, un patto con il territorio, per fare il punto sulle esperienze in corso e sulle prospettive future. E´ quello dei rifiuti il tema sul quale si concentrerà nell´anno scolastico 2008-2009 la programmazione delle iniziative di educazione ambientale nelle scuole toscane. I nuovi indirizzi di educazione ambientale sono stati approvati dalla giunta, su proposta degli asssessori all´istruzione, formazione e lavoro Gianfranco Simoncini e all´ambiente Annarita Bramerini. E´ la prima volta che le linee guida regionali per l´educazione ambientale contengono indicazioni su un tema specifico, scelto anche in sintonia con la campagna di educazione allo sviluppo sostenibile proclamata dall´Onu e gestita e coordinata dall´Unesco. L´obiettivo che si prefiggono gli indirizzi regionali è quello di coinvolgere enti locali, istituzioni pubbliche e tutti i soggetti interessati sul territorio nella gestione dei rifiuti attraverso un sistema integrato di interventi, che attivino sia iniziative di tipo educativo, sia la diffusione di buone pratiche a tutela dell´ambiente. Le risorse destinate alle azioni locali di educazione ambientale sono complessivamente oltre 688 mila euro, circa 150 mila euro in più rispetto alla precedente programmazione. «Abbiamo deciso di potenziare gli strumenti a disposizione dei territorio - spiega l´assessore all´istruzione Gianfranco Simoncini - sia con un sensibile aumento delle risorse finanziarie, sia con la riconferma di un metodo di lavoro, quello del patto con il territorio, che ha già dato buoni frutti nella prima fase di sperimentazione nell´anno scolastico 2007-2008. Quello che vogliamo fare è coinvolgere tutte le Province toscane, attraverso la stipula di un patto, nella definizione dei progetti di educazione ambientale destinati agli studenti delle scuole e ai cittadini toscani. La progettazione locale non avviene più come in passato attraverso bandi pubblici, ma parte dal basso, attraverso un confronto che consenta di non disperdere il patrimonio di esperienze accumulato negli anni e di favorire la partecipazione ai progetti di tutti i soggetti che operano nei vari territori». Un gioco di squadra, insomma, che vede nelle Province uno snodo operativo essenziale nell´orientare le attività verso gli obiettivi di miglioramento ambientale, crescita culturale e sostenibilità locale, traducendo in progetti concreti gli obiettivi del Pia no regionale di azione ambientale 2007-2010. «La gestione dei rifiuti – sottolinea l´assessore all´ambiente Annarita Bramerini – è un tema di grande attualità e importanza, oltre ad essere trasversale rispetto alle politiche della Regione Toscana. Abbiamo ritenuto opportuno concentrare su questo argomento gli interventi di educazione ambientale nell´anno scolastico 2008-2009 e promuovere così sia l´educazione delle giovani generazioni, sia la diffusione di buone pratiche. Gli obiettivi specifici che abbiamo individuato rifiuti sono otto: azioni di prevenzione, produzione e consumo sostenibile, comportamenti ambientalmente compatibili, coscienza del riciclo, corrette modalità per la raccolta differenziata, conoscenza del ciclo dei rifiuti e del sistema impiantistico finalizzato al trattamento, recupero (anche energetico) e smaltimento dei rifiuti urbani, riutilizzo materiale recuperabile». Il lavoro fatto Nel corso del 2007-2008 sei Province hanno emanato delibere per attuare la progettazione integrata in coerenza con le linee guida regionali. In alcune province e relative zone si è lavorato in parallelo alla definizione dei diversi strumenti di supporto – gruppi di lavoro, forum, nodi – coinvolgendo i vari attori e seguendo tutti i passaggi di governance previsti dalla legge 32 del 2002 (il testo unico su istruzione, formazione e lavoro). Altre province hanno saltato alcuni passaggi seguendo, almeno in una prima fase, percorsi più semplificati. Ventuno delle trentacinque zone socio sanitarie in cui sono suddivise le dieci province toscane stanno realizzando, ciascuna, un progetto integrato. Lo scorso anno 2007-2008 la Regione ha stanziato in totale euro 519. 352, le province 63. 250 e il territorio (Comuni, Comunità montane, aziende, scuole e soggetti privati) 372. 000 euro, con una percentuale di cofinanziamento del 49%. Tra gli attori dei progetti in attuazione ci sono 138 comuni, 200 scuole, 75 associazioni-agenzie-privati che svolgono attività di Ea, 12 imprese e consorzi, 21 tra enti pubblici e istituzioni, 5 aziende sanitarie. I destinatari dei progetti sono circa 191. 000, di cui oltre 95 mila nell’ambito dell’apprendimento formale (l’89% nella scuola) e 94 mila nell’ambito non formale – il 74,7% adulti. Il bilancio di partenza è positivo in termini di soggetti raggiunti e di sinergie attivate. Questi dati evidenziano buone prospettive in termini di integrazione di competenze e risorse, finanziarie e non e di coinvolgimento dei diversi attori dello scenario locale verso una progettazione integrata che arrivi a favorire una ancor più stretta alleanza tra politiche/istanze ambientali e politiche educative con l´obiettivo comune della sostenibilità. Nell’anno in corso si è riproposta la modalità ; del patto già avviata nel 2007/2008. Per portare avanti l´attuazione del patto su tutto il territorio regionale, si prevede un supporto di Regione e Arpat alle province e alle zone che ancora non abbiano attuato il percorso (o parte di esso) previsto dalle linee guida. I fondi 2007 non spesi con quelli assegnati per l´anno in corso. Arpat, in accordo con le province, ha già previsto un percorso di stretto supporto alle zone per la definizione dei sub sistemi locali e per le fasi di programmazione e progettazione. .  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA DELINEA PIANI DI ADATTAMENTO AI CAMBIAMENTI CLIMATICI  
 
Bruxelles, 6 aprile 2009 - La Commissione europea ha delineato una strategia per aiutare l´Ue ad affrontare l´impatto dei cambiamenti climatici. Attraverso il libro bianco "Adattarsi ai cambiamenti climatici: verso un quadro d´azione europeo", la Commissione fa notare che anche se le emissioni di gas serra venissero ridotti efficacemente a livello mondiale, i gas serra che sono finora stati rilasciati nell´atmosfera vi permarranno per un po´, il che significa che un certo livello di cambiamento climatico è praticamente inevitabile. Intanto, ricerche svolte di recente suggeriscono che l´impatto dei cambiamenti climatici sarà maggiore e più immediato di quanto si pensasse finora. La ricerca rivestirà un ruolo importante nel processo di adattamento: "È necessaria una conoscenza più approfondita dell´impatto e della vulnerabilità del clima, in modo da poter sviluppare delle risposte politiche appropriate," vi si legge. "Le conoscenze raccolte sull´adattamento dovrebbero essere rese disponibili anche per gli altri paesi, soprattutto per i paesi in via di sviluppo. " Sono necessarie maggiori ricerche se si vogliono migliorare le nostre conoscenze sugl´impatti dei cambiamenti climatici e sviluppare le capacità, i metodi e le tecnologie per affrontarli. A questo riguardo, il libro fa notare che una delle Comunità della conoscenza e dell´innovazione (Kic) dell´Istituto europeo di innovazione e tecnologia (Eit) sarà incentrata sul cambiamento e adattamento climatico. Attualmente, i risultati delle ricerche non sono sempre condivisi dai diversi Stati membri. Per aggirare il problema, la Commissione propone l´introduzione di un Clearing House Mechanism, attraverso il quale potrebbero essere scambiate le informazioni sui rischi, l´impatto e le migliori paratiche riguardanti i cambiamenti climatici. Il Clearing House Mechanism dovrebbe entrare in funzione entro il 2011. Altrove, la strategia mette in evidenza l´importanza di tenere in conto gli impatti dei cambiamenti climatici in tutti i settori politici, soprattutto nelle politiche riguardanti sanità, agricoltura, foreste, biodiversità, coste e mari. In ogni settore, i responsabili delle politiche dovrebbero esaminare l´impatto effettivo e potenziale dei cambiamenti climatici, calcolarne i costi d´azione e non azione, e analizzare l´impatto di possibili misure su altre aree politiche. "La gravità dei cambiamenti climatici diventa ogni anno più grande e invasiva," ha detto il commissario europeo per l´Ambiente, Stavros Dimas. "Dobbiamo impegnarci per ridurre le emissioni di anidride carbonica, ma anche nel caso in cui raggiungessimo la riduzione fissata, sarà comunque inevitabile un certo livello di cambiamento climatico. "È perciò fondamentale iniziare a collaborare ora con i governi, l´industria e le comunità per sviluppare una strategia comunitaria di adattamento complessiva, e per assicurare che l´adattamento venga integrato nelle politiche chiave dell´Ue. " La Commissione creerà un Iasg (Impact and Adaptation Steering Group, ovvero un gruppo di guida per l´impatto e l´adattamento) per dirigere l´attuazione della strategia. Questo sarà composto da rappresentanti degli Stati membri dell´Ue e sostenuto da gruppi di tecnici impegnati in settori chiave. A partire da ora e fino al 2012, l´Iasg lavorerà allo sviluppo di una strategia complessiva per l´adattamento ai cambiamenti climatici a partire dal 2013. I cambiamenti climatici influiranno probabilmente su una vasta gamma di settori sociali e economici, tra cui l´agricoltura, l´energia, i trasporti, il turismo e la sanità. Essi toccheranno probabilmente anche gli ecosistemi. Sia le aziende che le famiglie saranno colpite dagli effetti dei cambiamenti climatici, e probabilmente ne soffriranno maggiormente gli anziani, i disabili e coloro economicamente più deboli. L´impatto varierà da regione a regione, rendendo le zone costiere, di montagna e le pianure a livello del mare particolarmente vulnerabili. Per maggiori informazioni, visitare: http://ec. Europa. Eu/environment/climat/adaptation/index_en. Htm .  
   
   
LA RENANA MIGLIORA LA STABILITÀ IRRIGUA E LA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE NEL NODO BOLOGNESE A VOLTE È POSSIBILE REALIZZARE INTERVENTI DI GRANDE UTILITÀ SOCIALE ED ECONOMICA, MIGLIORANDO LA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE NELL ´ USO DELL ´ ACQUA DI SUPERFICIE.  
 
 Bologna, 7 aprile 2009 - Il 2 aprile , - presso l ´ impianto di termovalorizzazione del Frullo - con il sindaco di Castenaso, Mariagrazia Barulfaldi e l ´ assessore all ´ Agricoltura e all ´ Ambiente, Maurizio Pirazzoli, i vertici della Bonifica Renana hanno illustrato agli imprenditori presenti un nuovo progetto che il Consorzio si accinge a realizzare in questo bacino. " Con il potenziamento dell ´ impianto del Frullo, è aumentata la disponibilità di acqua irrigua in quel nodo. Si può quindi creare una nuova derivazione per mettere in connessione il Fiumicello di Dugliolo (che dall ´ impianto del Frullo riceve l ´ acqua) con lo scolo Lamette - spiega Agostino Parigi, direttore della Renana - . Si assicura così la disponibilità irrigua stabile, anche nelle stagioni siccitose, a venti imprese agricole locali. Aumenteranno, quindi, anche le possibilità economiche e colturali per circa un centinaio di ettari che, oltre a migliorare il loro valore fondiario, potranno finalmente mettere in calendario anche colture irrigue ad alto reddito, come le produzioni di ortofrutticole di qualità certificata del territorio bolognese " . L ´ investimento stanziato dalla Bonifica Renana per la realizzazione del progetto è di 60 mila euro, mentre le spese per la manutenzione annua della rete distributiva saranno ripartite tra il Consorzio e il Comune di Castenaso, titolare dello scolo. Giovanni Tamburini, presidente della Renana, sottolinea che " L ´ intervento non comporta costi energetici aggiuntivi, ma anzi ottimizza le spese sostenute per il pompaggio del nuovo impianto idraulico consortile, che rende disponibili le acque del Canale Emiliano Romagnolo alla città di Bologna, per gli usi plurimi, non potabili. Si tratta, infatti, di risparmiare risorsa idrica nell ´ uso irriguo, rendendo disponibili le acque di scolo del Fiumicello di Dugliolo, che altrimenti andrebbe perse. Con una nuova sistemazione idraulica delle pendenze, invece, nuove colture erbacee ed arboree, oltre che l ´ ecosistema autoctono naturale, potranno avere garanzia della presenza d ´ acqua anche durante i mesi estivi. La Renana contribuisce così a diminuire il ricorso al prelievo in falda e contrasta gli effetti negativi della siccità estiva sull ´ ecosistema. " .  
   
   
“OLIMPICO”: LA RACCOLTA DIFFERENZIATA VA ALLO STADIO  
 
Roma, 7 aprile 20009 - L’11 aprile 2009, in occasione del derby Lazio-roma, partirà dallo stadio Olimpico di Roma il progetto pilota “Chi Differenzia Vince! All’olimpico Come A Casa Tua” iniziativa fortemente voluta dalla Commissione Ambiente Senato e dal Conai (Consorzio Nazionale Imballaggi) per promuovere la raccolta differenziata, creare una coscienza ecologica e sensibilizzare sportivi e cittadini romani, per farli diventare tutti “Tifosi della raccolta differenziata”. L’iniziativa, realizzata in sinergia con il Coni, grazie al sostegno del presidente Giovanni Petrucci, prevederà la raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio generati all’interno dello stadio dal pubblico e dagli esercizi commmerciali, per tutte le partite in programma da qui alla fine del campionato, cosa mai avvenuta in passato. Una “task force ecologica” opererà, infatti, al termine di ogni incontro e provvederà alla separazione dei vari materiali di imballaggio che, grazie al Conai, verranno avviate a riciclo. Il derby avrà prevalente scopo di educazione e comunicazione: rappresenta la giusta cassa di risonanza per informare sull’importanza della corretta gestione dei rifiuti in tutti i momenti della vita quotidiana, compresi quelli ludici. I tifosi, laziali e romanisti insieme saranno chiamati per la prima volta ad essere protagonisti ed esempio di un comportamento virtuoso, che va al di là del semplice evento sportivo. Il progetto, che punta a far diventare sistematica la raccolta differenziata all’interno dello Stadio Olimpico in occasione di ogni partita, avrà il supporto di una campagna di comunicazione che prevederà la pianificazione di uno spot radio sulle principali emittenti locali e maxi-affissioni all’interno dello stadio. Inoltre, grazie all’impegno dei Presidenti Claudio Lotito e Rosella Sensi, la S. S. Lazio e la A. S. Roma si sono messe a disposizione per la migliore riuscita del progetto, offrendo la disponibilità di Tommaso Rocchi e Alberto Aquilani, quali portatori del messaggio, per la realizzazione di uno spot che verrà proiettato sullo schermo dello Stadio Olimpico, in occasione del derby. Il Presidente della Commissione ambiente del Senato On. Antonio D’alì, ha sottolineato in questo modo l’importanza di questa iniziativa: “La raccolta differenziata è fondamentale per recuperare spazio dalle discariche, ottenere un riutilizzo dei materiali e diminuire l´uso sconsiderato di materie prime. Gli stadi sono tra i principali luoghi di aggregazione e comunicazione, teatri ideali per la diffusione di una cultura ecologica. Partiremo dal derby, ma il progetto dovrà essere allargato a tutto il calcio italiano, come si fa da tempo all´estero“ Alle sue parole fanno eco quelle del Presidente del Conai Piero Perron “L’iniziativa rappresenta un’ottima occasione per sensibilizzare i cittadini alla tutela dell’ambiente, per insegnare loro a differenziare correttamente gli imballaggi e a compiere “un’azione da campione” da fare a casa propria. Come nel calcio, la raccolta differenziata è uno sport di squadra: i cittadini sono infatti i primi ad entrare in gioco nel processo del riciclo, seguiti dalla pubblica amministrazione che ha il compito di gestire in maniera adeguata il servizio di raccolta differenziata e infine dal Conai, che chiudendo il cerchio, garantisce l’avvio a riciclo dei rifiuti di imballaggio. ” Queste le Istituzioni che saranno interessate al Progetto “Raccolta Differenziata Stadio Olimpico Roma: Presidenza della Repubblica; Presidenza del Consiglio – Sottosegretario con delega allo Sport; Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio; Ministro della Gioventù; Presidente della Regione Lazio; Presidente della Provincia di Roma; Sindaco di Roma; Federazione Italiana Gioco Calcio; Lega Calcio; Coni; As Roma; Ss Lazio. .  
   
   
LIGURIA: RIFIUTI, NO A DISCARICA DI SERVIZIO A PONTICELLI DAL FUTURO PIANO VERSO LA CHIUSURA ANCHE DEL SITO  
 
 Pieve di Teco, 7 Aprile 2009 - No alla discarica di servizio a Ponticelli e avvio del piano provinciale dei rifiuti. Lo ha affermato l´ex prefetto, Giuseppe Romano, commissario ad acta per i rifiuti della Provincia di Imperia (nominato il 30 gennaio scorso) Ieri, nel corso della visita alla discarica effettuata con il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, insieme agli assessori alle Politiche abitative e all´Ambiente, Maria Bianca Berruti e Franco Zunino. Nel corso del sopralluogo Romano ha escluso che a Ponticelli, sede dell´attuale discarica in esaurimento, venga realizzata la discarica di servizio. Insieme a Burlando, Romano ha detto testualmente davanti ai giornalisti:" Ponticelli ha già dato, la discarica di servizio sarà localizzata in un altro sito che mi impegno a individuare entro giugno". "Entro due o tre mesi - ha continuato il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando - il commissario Romano porterà in Regione il piano dei rifiuti della Provincia di Imperia, noi lo approveremo e daremo subito il via all´attuazione, per evitare che nel 2010 l´imperiese si trovi in piena emergenza rifiuti. Da rilevare che anche la discarica di Collette Ozotto è ormai vicina alla saturazione. Inoltre abbiamo chiesto al commissario di predisporre un piano provinciale dei rifiuti improntato alla sostenibilità". Burlando, Romano e il comitato di Ponticelli si sono inoltre recati nelle abitazioni sovrastanti la discarica dove più forte sono i disagi a causa dei miasmi e l´anticipazione del commissario ha rasserenato e placato gli animi. L´assessore regionale all´Ambiente, Franco Zunino ha quindi sottolineato che "il piano provinciale di Imperia dei rifiuti dovrà partire da una raccolta differenziata, porta a porta, molto spinta, fino ad arrivare al 30, 40%" .