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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 07 Aprile 2009
AD UN PASSO DA NUOVE CELLULE NEL CUORE UMANO  
 
Bruxelles, 7 aprile 2009 - Alcuni ricercatori del Karolinska Institute in Svezia hanno dato una risposta alla discussa questione che si chiede se il cuore umano genera nuove cellule o se è fornito sin dalla nascita di un numero di cellule preciso che diminuisce con il tempo senza che esse siano reintegrate. I loro risultati, in parte finanziati dall´Ue e pubblicati sulla rivista Science, mostrano che nel corso della vita umana, meno della metà di alcune cellule del cuore (cardiomiociti) sono di fatto rimpiazzate. Un´analisi più approfondita di questo processo potrebbe rivelarsi enormemente utile come mezzo per curare le cellule danneggiate da un infarto e per riindirizzare le strategie terapeutiche. La ricerca su di un organo prezioso come il cuore umano non è un impresa da poco, ha spiegato il professor Jonas Frisén in un´intervista podcast con Science. Ci sono diversi metodi per studiare il ricambio delle cellule del cuore negli animali, ma i risultati di questi studi non sono direttamente applicabili agli esseri umani. Il team ha ideato una strategia alternativa: "Invece di etichettare le cellule in prospettiva, determiniamo in maniera retroattiva l´età delle cellule," ha spiegato il professor Frisén. Questo nuovo approccio, usato anche nelle datazioni archeologiche, ha comportato lo sfruttamento di una rara opportunità: un evento geofisico. I test della bomba nucleare condotti in superficie durante la Guerra fredda tra il 1955 e il 1963 hanno avuto come risultato una massiccia produzione dell´isotopo radioattivo carbonio-14. Era solo questione di tempo prima che i livelli elevatissimi di carbonio-14 nell´atmosfera fossero rispecchiati nelle cellule di piante, animali, esseri umani e altre forme di vita sulla Terra. Dal momento in cui questi tipi di test sono stati vietati, i livelli di carbonio-14 nel nostro Dna hanno cominciato a diminuire abbastanza velocemente, ha spiegato il professor Frisén. Questa diminuzione è dovuta alla capacità di assorbimento dei "biotopi" e dalla diffusione, che risulta in livelli atmosferici diversi in momenti diversi. I ricercatori hanno intelligentemente usato l´isotopo per segnare la data della rinascita della cellula. Hanno datato tramite il carbonio le cellule del cuore delle persone nate sia prima che dopo i test della bomba nucleare per determinare quando è avvenuta la sintesi del Dna in queste cellule. Secondo i ricercatori: "Una cellula nata nel corpo umano in momenti diversi durante il decennio passato, integrerà il carbonio-14 nel proprio Dna genomico ad un livello esattamente corrispondente al livello atmosferico. Quindi misurando il carbonio-14 nel Dna delle cellule possiamo leggere una data scritta nel Dna delle cellule e stabilire quando sono state generate. In questo modo, possiamo dire in maniera retroattiva che età hanno le cellule e dedurre quanto ricambio ci sia stato. " Dopo circa 4 anni di studio, il professor Frisén e il suo team hanno stabilito che i cardiomiociti, che compongono circa il 20% delle cellule del cuore umano, si rinnovano ogni anno ad un ritmo dell´1% dall´età di 25 anni. Ciò si riduce gradualmente a circa la metà di tale ritmo entro i 75 anni. "I nostri dati mostrano che il cuore può generare nuovi cardiomiociti," ha detto il professor Frisén. "Penso che sia eccitante visto che fa intravedere la possibilità di capire in futuro come viene regolato questo fenomeno e potenzialmente [di] provare a modulare questa regolazione per stimolare il processo di generazione di cardiomiociti, che potrebbe ovviamente essere di aiuto dopo la perdita di cardiomiociti in seguito, per esempio, ad un infarto. " Ha anche sottolineato l´attrattiva di terapie farmacologiche che potrebbero essere introdotte per attivare la generazione di queste cellule del cuore. La ricerca che ha contribuito a questi risultati è stata attribuita a scienziati che rappresentano istituti in Francia e negli Usa, oltre che ad altri centri di ricerca svedesi. Per maggiori informazioni, visitare: Karolinska Institute: http://ki. Se/ Science: http://www. Sciencemag. Org/ .  
   
   
CORSO DI FORMAZIONE "DEFINIRE IL TRAPIANTO DI CELLULE BETA PER IL TRATTAMENTO DEL DIABETE"  
 
Ghent, 7 aprile 2009 - Dal 25 al 27 maggio si terrà a Ghent (Belgio) un corso di formazione intitolato "Defining a beta cell graft for diabetes treatment". Il corso è rivolto a giovani ricercatori e dottorandi, operatori del campo, diabetologi impegnati nella clinica e nella sperimentazione, e rappresentanti della bioindustria. Sarà anche di particolare interesse per coloro attivi nella ricerca legata alle terapie cellulari, caratteristiche dei trapianti, risultati clinici e campi correlati. Il programma sarà basato piuttosto sulla didattica e discussione, piuttosto che sulle conferenze. Il corso è sostenuto dal progetto Betacelltherapy ("Beta cell programming for treatment of diabetes"), finanziato dall´Ue. Http://www. Betacelltherapy. Org/events. Php?ax=v&n=168&id=168&nid=88 . .  
   
   
MALATI DI ALZHEIMER: MIGLIORA L´ASSISTENZA IN PIEMONTE E AUMENTANO I POSTI NEI CENTRI DIURNI E NEI NUCLEI RESIDENZIALI  
 
Torino, 7 aprile 2009 - Requisiti gestionali e strutturali dei Centri diurni e dei Nuclei residenziali per persone affette da morbo Alzheimer Migliora in Piemonte l’assistenza ai malati di Alzheimer. Con una delibera approvata ieri, la Giunta regionale ha infatti definito, per la prima volta, i requisiti gestionali e strutturali che i Centri diurni e i Nuclei residenziali per persone affette da morbo Alzheimer e da altre demenze devono possedere per garantire risposte più appropriate ai bisogni dei pazienti. Nello stesso atto, inoltre, si stabilisce come la dotazione di posti in Centri diurni debba essere, in ciascuna Asl, dello 0,10 per cento per popolazione anziana ultra 65enne e, in Nuclei residenziali, almeno dello 0,7 per cento. Nel primo caso, la percentuale a livello regionale è attualmente dello 0,4 per cento, per un totale di 354 posti. Nei prossimi anni si prevede quindi di attivarne oltre 650 in più. Per quanto riguarda invece i Nuclei residenziali, la soglia dello 0,7 per cento di posti letto su scala regionale è già stata raggiunta in molte aziende sanitarie. L’obiettivo, però, dovrà ora essere conseguito anche in tutte le altre, con un aumento che sarà di circa 100 posti letto. Dal punto di vista nelle cure, cardine del provvedimento è l’introduzione di una formazione specifica per tutte le figure che si prevede debbano entrare in contatto con il paziente. Ogni struttura, quindi, dovrà definire un programma di formazione e di aggiornamento dei propri operatori. Nel caso dei Centri diurni, inoltre, si ribadisce come la loro frequenza non possa essere considerata alla stregua di un servizio di mera “badanza”, ma come l’attività al loro interno debba essere organizzata in modo da rappresentare un’importante occasione di intervento sanitario e di riabilitazione per il malato. Per questo, nella delibera si fissano quali siano le prestazioni e le professionalità da assicurare, che vanno dal geriatra allo psicologo al fisioterapista. I Centri diurni e i Nuclei dedicati all’accoglienza dei malati di Alzheimer dovranno avere una capienza massima di 20 utenti. Strutturalmente, inoltre, dovranno distinguersi per la presenza di spazi individuati per il cosiddetto wandering (vagabondare o camminare incessantemente), per gli ambienti identificati mediante un sapiente uso del colore e, infine, per un’adeguata dotazione di sistemi di automazione domotici (rilevamento delle chiamate nelle camere, climatizzazione dei vani, ecc. ). Le strutture già operanti, per continuare l’attività, dovranno adeguarsi ai nuovi standard indicati dall’atto di Giunta: quattro i mesi a disposizione per mettersi in regola con le disposizioni dal punto di vista gestionale, trenta per i requisiti strutturali. «Nell’ambito della cronicità – spiega l’assessore alla tutela della salute e sanità, Eleonora Artesio – la condizione delle persone affette da Alzheimer assume un rilievo particolare, sia per la difficoltà della diagnosi, sia per la complessità della gestione di questi malati, molti dei quali continuano a vivere all’interno della rete familiare. Talora, però, gli interventi di cura e di assistenza domiciliare non sono sufficienti a sostenere le famiglie e si rende necessario il ricorso a servizi come i Centri diurni o i Nuclei dedicati all’interno delle residenze socio-assistenziali, che con questo provvedimento puntiamo sia a qualificare dal punto di vista dell’assistenza offerta sia a incrementare numericamente». «È un altro impegno - aggiunge l’assessore al welfare, Teresa Angela Migliasso - mantenuto nei confronti delle persone malate e delle loro famiglie, che arricchisce e consolida il già cospicuo patrimonio di opportunità, esperienza e professionalità esistenti nella nostra regione. Risponde a bisogni plurimi: di chi è malato e deve essere seguito in ogni fase del decorso della malattia, dei familiari, che hanno bisogno di certezza e anche di momenti di “tregua” nel loro impegno, per non ammalarsi essi stessi, del sistema socio-sanitario e sociale, che si doterà di nuove opportunità per rispondere in modo sempre più personalizzato ai bisogni delle persona». .  
   
   
ANZIANI NEL VENETO: TELESOCCORSO E´ DA 20 ANNI STRUMENTO ESSENZIALE DOMICILIARITA´. 23 MILA ANZIANI MAGGIOR PARTE SOPRA 80 ANNI NE FANNO USO, SERVIZIO IN COSTANTE CRESCITA”  
 
 Verona, 7 aprile 2009 - La situazione attuale del servizio di telesoccorso-telecontrollo nel territorio regionale, il numero di utenti (che ha manifestato negli ultimi cinque anni un costante trend di crescita delle domande e delle attivazioni), le prospettive di sviluppo e integrazione, sono stati i temi al centro di una conferenza stampa tenuta dall´Assessore regionale alle politiche sociali Stefano Valdegamberi, a Verona nella sede dell’Azienda Ulls n. 20, in via Valverde 42. L´assessore regionale era affiancato da Michele Maglio, dirigente della direzione regionale dei servizi sociali. Il telesoccorso-telecontrollo nel Veneto è uno degli strumenti di base delle politiche domiciliari promosse dalla Regione Veneto a favore degli anziani (autosufficienti e non) che vivono a casa propria. Il servizio è stato avviato per primo in Italia dalla Regione Veneto oltre vent’anni fa e nell´ultimo quinquennio si è perfezionato e radicato, e preso a modello dalle altre Regioni. ”Si tratta di un´iniziativa - ha aggiunto l´Assessore - che ben dimostra l´impegno del governo veneto a favore delle fasce deboli con azioni che combattono l´isolamento sociale di questa parte della popolazione veneta. Tra l´altro - ha precisato l´esponente regionale - in questo modo si costituisce anche un´efficace forma di azione e prevenzione, oltre che una limitazione del ricorso indiscriminato all’assistenza sanitaria o alla residenzialità degli anziani nei centri di servizio". Dai dati relativi al Servizio di Telesoccorso per l´anno 2008, risultano attivi al 31/12/2008 23. 809 utenti. In relazione alla dimensione complessiva dell’utenza, il gruppo di utenti più numeroso corrisponde alla fascia d’età tra gli 80 e gli 84 anni (30,43%). Segue il gruppo degli utenti con età tra gli 85e gli 89 anni (28,89%). Nel complesso, l’area di età compresa tra gli 80 e gli 89 anni copre oltre il 59% dell’utenza totale ed il 72,38% dell’utenza supera gli 80 anni. Il flusso di allarmi significativi pervenuti nel corso degli anni 2004-2008 è pari a 44. 674. Il trend di crescita dell’utenza complessiva è risultato pari al 15,33% nel corso degli ultimi cinque anni. Nel corso degli anni 2004-2008 i dispositivi terminali installati presso le abitazioni degli utenti hanno lanciato verso il complesso delle Centrali Operative di Tesan (comprendente tanto le Centrali Operative funzionanti in orario feriale diurno, quanto la Centrale Operativa attiva H24) un numero complessivo di chiamate telefoniche di attività di Telesoccorso pari a 44. 674 unità. La Giunta veneta ha deliberato un bando per rinnovare l´attività del telecontrollo-telesoccorso. Va ricordato che, nel Veneto, vivono oltre 815 mila persone con più di 65 anni (dati Istat 2001) che saliranno, nel 2010 oltre 972 mila. .  
   
   
ASM, ALL’OSPEDALE DI POLICORO EVENTO CHIRURGICO IN RETE  
 
Potenza, 7 aprile 2009 - La Divisione di Chirurgia Generale e d’Urgenza dell’Ospedale Giovanni Paolo Ii di Policoro, diretta da Vincenzo Sassone, ha partecipato in rete al primo evento nazionale di “Live Appy Surgery Network” con altri 50 centri dislocati su tutto il territorio nazionale. Lo rendo noto l’ufficio stampa dell’Asm. Durante l’evento sono stati condivisi contributi video, tavole anatomiche, presentazioni, studi clinici. Il programma scientifico a cui hanno preso parte in contemporanea i cinquanta centri ha proposto in apertura 4 video integrali di appendicectomia laparoscopica, di appendicite acuta, di appendicite perforata e di confronto con open. La tecnica chirurgica laparoscopica é tra le più moderne innovazioni che si sono affermate in questi ultimi anni in chirurgia generale e d´urgenza. Essa riveste particolare interesse ed efficacia sul piano diagnostico oltre che terapeutico e nei Centri di Chirurgia d´Urgenza permette in tempi brevi la diagnosi e nello stesso tempo il trattamento delle patologie acute. Un´altra patologia che fin dai primi anni dell´introduzione di questa procedura chirurgica ha trovato larghe indicazioni é il trattamento delle "aderenze", molto spesso responsabili di sintomatologie dolorose, anche importanti, di dubbia interpretazione. .  
   
   
LAZIO: IN ARRIVO 116 NUOVE AMBULANZE  
 
Roma, 7 aprile 2009 - In arrivo nel Lazio 116 ambulanze "life" più confortevoli e sicure per operatori e pazienti. I mezzi che sostituiranno parte della flotta dell´Ares 118, dotata di 181 ambulanze, sono stati presentati dal presidente della Regione Piero Marrazzo e dal direttore dell´Ares 118 Marinella D´innocenzo alla presenza, tra gli altri, del vicesindaco Mauro Cutrufo. Le ambulanze "life" sono delle vere e proprie sale chirurgiche in movimento, dotate di Abs e con un design interno curato nei minimi particolari. Rispondono inoltre alla nuova normativa europea in materia, dando alla Regione Lazio il primato tra le regioni italiane ad allinearsi a queste nuove regole. "Nel Lazio l´Ares 118 sta raggiungendo un livello di eccellenza grazie alla tecnologia e al valore di chi ci lavora - ha detto il presidente Marrazzo - a breve avremo un parco macchina sotto il profilo tecnologico ancora più avanzato. So che quest´azienda ha sofferto e sta soffrendo - ha aggiunto Marrazzo - ma il percorso di stabilizzazione del personale lo stiamo portando avanti assieme ai rappresentanti sindacali. Bisogna arrivare a un percorso condiviso nonostante il piano di rientro". "Nelle nuove ambulanze ci sarà inoltre un´antenna gps posizionata all´interno del veicolo che consentirà alla sala operativa del 118 di controllare in tempo reale la posizione dei mezzi e grazie a un innovativo dispositivo di sterilizzazione all´interno delle ambulanze, sarà possibile abbattere drasticamente e rapidamente la presenza di batteri, virus o muffe, ogni tre minuti, infatti, si potrà cambiare totalmente l´aria all´interno del vani sanitari riducendo del 95% la carica di microbi. "Contiamo entro tre mesi di avere in funzione tutte le nuove ambulanze - ha detto il direttore dell´Ares Marinella D´innocenzo - i nuovi mezzi sostituiranno altrettante ambulanze della nostra flotta. Alcune di quelle che verranno costruite saranno donate ad associazioni, una ad esempio partirà per Gaza". .  
   
   
FVG: RIVEDERE NORME SU RICONOSCIMENTO DISABILITÀ  
 
Udine, 7 aprile 2009 - Il sistema sociale nel nostro Paese non è ancora a copertura universalistica. O piuttosto non di sistema si tratta ma di un´aggregazione di offerta di servizi, spesso poco coordinati e molto frammentati. Con il risultato che i cittadini/pazienti, specie le persone disabili o con patologie croniche debilitanti, si sentono soli. E così le loro famiglie. Non solo. L´accesso ai servizi e ai benefici è troppo condizionato da procedure di certificazione e di valutazione diversificate, in riferimento a differenti leggi, a diversi obiettivi valutativi, a criteri non omogenei. Queste considerazioni sono state espresse il 3 aprile a Udine, in occasione della presentazione del Libro bianco sull´invalidità civile in Italia, curato dalla ricercatrice Matilde Leonardi dell´Istituto Besta di Milano, ed edito da Franco Angeli. Il volume è il frutto di 800 interviste a persone con invalidità civile superiore al 60%, residenti nel Nord e nel Centro Italia, per capire cosa si nasconde dietro all´etichetta di invalido. 124 gli interpellatati in Friuli Venezia Giulia, un campione rappresentativo della realtà del nostro territorio. Ne è emerso che appena il 23 % è in relazione con un´associazione mentre il 78% si appoggia alla famiglia; che tutti hanno seri problemi di mobilità, in genere destinati ad accentuarsi nelle città più grandi, dove di più sono le barriere anche se poi maggiori sono anche i servizi. Un quinto degli intervistati ha detto di essere disabile a causa di una patologia oncologica, e moltissimi sono coloro che hanno disturbi del sonno. Uno su due lamenta dolori persistenti. E se il lavoro e l´inserimento occupazionale assillano molte di queste persone, quasi tutte soffrono soprattutto per la mancanza di una efficace ´rete sociale´ di protezione, si sentono sole e non coinvolte nella progettazione di soluzioni ai loro problemi. Spesso anzi, come ha evidenziato Pietro Barbieri, presidente della Federazione italiana superamento handicap, i disabili sono discriminati, talvolta ´segregati´ in istituti, le loro prospettive sono costruite da ´altri´. Diversa, e senza dubbio migliore, la situazione in Friuli Venezia Giulia dove, lo ha sottolineato l´assessore alla Salute e protezione sociale Vladimir Kosic, di certo di segregazione non si può parlare e dove ad esempio il livello di occupazione, pur basso, è comunque il doppio della media nazionale. Resta comunque la necessità di "non affrontare in modo frammentato i temi della disabilità". Da qui la promessa dell´assessore di valorizzare ulteriormente "i saperi e le passioni" in particolare di due importanti realtà della nostra regione, che tra l´altro hanno curato l´odierna presentazione: il Centro collaboratore dell´Oms, che opera presso l´Agenzia regionale della sanità, e la Consulta delle associazioni dei disabili, "che non denuncia ma propone". L´obiettivo, "ridisegnare le norme regionali che leggono in maniera contraddittoria i benefici con cui la società cerca di dare risposte alle disabilità", in particolare rivedendo "il modo in cui le commissioni per il riconoscimento dell´invalidità civile procedono". Per Kosic è anche necessario saper evitare gli sprechi, utilizzando "le risorse che abbiamo per fare le cose necessarie". . .  
   
   
DALLA REGIONE PIEMONTE UN NUOVO SISTEMA PER ASSISTERE A DOMICILIO GLI ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI  
 
Torino, 7 aprile 2009 - Riordino dell´attuale offerta di prestazioni socio-sanitarie di assistenza tutelare nell´ambito delle cure domiciliari In Piemonte, per l’assistenza a domicilio degli anziani non autosufficienti, sarà possibile usufruire di un contributo economico, che potrà essere riconosciuto per il lavoro di cura svolto non solo da figure professionali regolarmente assunte, ma anche da familiari o da volontari, nonché per l’acquisto di servizi come il telesoccorso e la consegna dei pasti presso l’abitazione. Lo ha deciso ieri la Giunta regionale, approvando, su proposta degli assessori alla tutela della salute e sanità e al welfare, Eleonora Artesio e Angela Migliasso, una delibera che riordina l’attuale offerta di prestazioni socio-sanitarie di assistenza tutelare nell’ambito delle cure domiciliari, identificandone tra l’altro le caratteristiche e i soggetti titolati a svolgerle. «La nostra regione - spiega la presidente Mercedes Bresso - si distingue per essere fra i territori “più anziani” d’Italia, con una percentuale di ultra 65enni che a fine 2007 era pari al 22,69 per cento della popolazione. Se l’allungamento della vita rappresenta un’importante conquista, oltre che una sfida per l’intera società, questo fenomeno si accompagna inevitabilmente a un aumento della non autosufficienza. Per questo, noi abbiamo fin dall’inizio del nostro mandato considerato prioritario e strategico investire nella costruzione di una rete di servizi sempre più adeguati alle differenti e complesse necessità degli anziani. In questo senso, il sostegno alla domiciliarità ha l’obiettivo di supportare le risorse proprie di ogni individuo, della famiglia, della comunità, per mantenere quanto più possibile la persona non autosufficiente nel suo contesto abituale di vita». Una volta entrato a regime il sistema, per poter accedere al contributo occorrerà richiedere una visita all’Unità di Valutazione Geriatrica (U. V. G. ) competente per il proprio territorio. Si tratta di una commissione composta da medici, infermieri, assistenti sociali e altre eventuali figure professionali ritenute opportune per ogni singolo caso, che ha il compito di accertare la non autosufficienza dell’anziano e, sulla base delle sue necessità sanitarie e sociali, di predisporre un piano di assistenza individualizzato (P. A. I. ). Nel caso quest’ultimo preveda un programma di cure domiciliari, all’anziano verrà erogata una somma per il pagamento dei servizi di assistenza tutelare previsti dal P. A. I, che potranno essere anche più di uno, ma che nel loro complesso non potranno superare gli 800 euro mensili nei casi di bassa intensità assistenziale, i 1. 100 euro nei casi di media intensità e i 1350 euro in quelli di medio-alta intensità (elevabili a 1. 640 per i soggetti senza rete familiare). Di queste prestazioni, il 50 per cento sarà carico dell’Asl (componente sanitaria), mentre il restante 50 per cento (componente sociale) sarà a carico del cittadino o degli enti gestori dei servizi sociali, nel caso di redditi bassi. Come già accade nel caso di ricovero in residenza socio-assistenziale, per il calcolo della quota di compartecipazione del cittadino si prenderà a riferimento il solo reddito e patrimonio dell’interessato e non quello del nucleo familiare. Gli anziani già valutati e in lista di attesa per essere accolti in una residenza socio assistenziale potranno richiedere alla competente U. V. G. Una riprogettazione del proprio piano individuale, per verificare se esistano le condizioni per passare alla domiciliarità. Per dare attuazione al provvedimento, verranno utilizzate le risorse messe a disposizione dalla finanziaria 2008 del governo Prodi, attraverso il «Fondo per le non autosufficienze». Si tratta di 21 milioni e 500 mila euro, già disponibili, e di circa 30 milioni che saranno assegnati entro l’anno. Una cifra che consentirà, si stima, di erogare assegni di cura a oltre 5 mila anziani. L’attuazione del provvedimento è subordinata alla sottoscrizione, entro 60 giorni, di accordi sulle modalità organizzative tra le Asl e gli enti gestori delle funzioni socio-assistenziali. «Questa delibera – dichiara l’assessore al welfare Teresa Angela Migliasso – frutto di un lavoro di confronto e concertazione con i soggetti istituzionali e della società civile, introduce importanti novità nel sistema dei servizi a favore degli anziani non autosufficienti e delle loro famiglie, estendendo le stesse opportunità sull’intero territorio regionale. Per garantire la reale permanenza a domicilio si riconosce non solo il lavoro di cura svolto dagli operatori socio-sanitari , ma anche quello delle assistenti familiari, del volontariato e, per la prima volta, si valorizza e sostiene, anche economicamente, il ruolo esercitato dalla famiglia, soprattutto dalle donne che spesso abbandonano il lavoro per farsi carico di uno o più familiari anziani malati. Riconoscere simbolicamente e praticamente questo impegno è un modo per dire grazie a tutte /i coloro che con amore scrupolo si fanno carico di un pesante onere. Questa delibera è anche un grande impegno finanziario, che nel tempo renderà esigibile a tutti i cittadini piemontesi il diritto a rimanere presso la propria casa, il proprio ambiente di vita e degli affetti». «Da quanto il paese ha cominciato ad acquisire consapevolezza del fenomeno dell’invecchiamento della popolazione - aggiunge l’assessore alla tutela della salute e sanità, Eleonora Artesio - e del problema della cronicità, nell’ambito del mondo sanitario e di quello della tutela dei diritti dei cittadini si è sempre promossa la cultura della domiciliarità, partendo dalla convinzione che preservare luoghi e tempi “normali” della vita e degli affetti rendesse più efficaci le terapie stesse. Si è affermata quindi la convinzione che le cure domiciliari fossero uno strumento di grande efficacia per la gestione della malattia e nello stesso tempo una traduzione pratica del principio di umanizzazione delle cure. Ma la domiciliarità non può significare solitudine, carico familiare o ricerca di aiuto non organizzato. Se è uno strumento terapeutico deve essere riconosciuto come tale ed è quindi doveroso che il Servizio sanitario participi ai suoi costi, sostenendo soprattutto le famiglie nell’assistenza ai loro anziani». .  
   
   
NERVIANO, FORMIGONI CONVOCA SUMMIT PER SALVARE CENTRO RICERCA  
 
 Milano, 7 aprile 2009 - "Regione Lombardia sta mettendo in campo un impegno molto forte per una soluzione positiva della crisi del Centro di Nerviano". Lo ha confermato ieri il presidente Roberto Formigoni, intervenendo personalmente alla riunione, da lui stesso voluta, al Palazzo della Regione, con i vertici della proprietà, dell´amministrazione e con le rappresentanze sindacali unitarie di Cgil, Cisl e Uil, del Nerviano Medical Science, presente anche il sindaco del Comune di Nerviano. Un importante risultato del momento di lavoro odierno: niente libri in tribunale, ma precisi impegni di tutti per cercare una soluzione che "tuteli i lavoratori - ha detto sempre Formigoni - e salvaguardi un fattore di eccellenza irrinunciabile della ricerca per la Lombardia e per l´intero Paese". Il presidente ha sottolineato anche l´impegno istituzionale di Regione Lombardia e suo personale già da tempo posto in atto presso il Governo, gli Istituti di credito e tutti gli altri soggetti coinvolti. In una nota congiunta si sono così sintetizzati gli impegni comuni condivisi al termine della riunione: affrontare urgentemente le problematiche finanziarie del Centro anche attraverso le necessarie garanzie istituzionali al fine di mettere in sicurezza il Centro stesso ed avviarne in prospettiva un processo di sviluppo; ipotizzare un piano industriale che possa prevedere la presenza di altri soggetti imprenditoriali in grado di garantire ulteriori risorse finanziarie;rendere continuativo il Tavolo di Lavoro oggi avviato fino all´attivazione di un tavolo istituzionale che preveda la presenza anche dei competenti Ministeri. Il prossimo incontro è già calendarizzato per giovedì 16 aprile. .  
   
   
SANITÀ ALTOATESINA: BILANCIO IN PAREGGIO  
 
Bolzano, 7 aprile 2009 - L’azienda sanitaria provinciale da quando è stata istituita vanta conti in attivo ed anche quest’anno presenterà un bilancio in pareggio. Così risponde l’assessore provinciale Richard Theiner in riferimento alla recente polemica in merito al finanziamento della sanità altoatesina. Con l’introduzione di un’unica Azienda sanitaria si è riusciti a contenere l’incremento dei costi. Già lo scorso anno si è potuto chiudere con un aumento di solo il 3,5 per cento che è sensibilmente inferiore a quello dei Paesi e Regioni confinanti. Senza la riforma questo traguardo non si sarebbe potuto raggiungere. Nell’anno 2009 il bilancio provinciale riferito al settore sanitario indica un incremento delle spese correnti dell’Azienda sanitaria dello 0,65 per cento. L’azienda non presenta deficit. Se quest’anno qualora si realizzasero tutti i progetti dell’azienda, senza peraltro adottare delle misure di riorganizzazione, ne deriverebbero maggiori costi per 20 milioni di Euro, come sottolinea l’assessore Theiner. Pertanto, l’obiettivo ora è quello che l’Azienda sanitaria assieme all’Amministrazione provinciale provvedano ad adottare gli aggiustamenti necessari senza peraltro apportare una riduzione dei livelli qualitativi. .  
   
   
PER AUTISMO RISPOSTE IN PIANO SOCIOSANITARIO FVG  
 
Trieste, 7 aprile 2009 - La Regione Friuli Venezia Giulia intende affrontare in maniera organica le problematiche legate ai disturbi di tipo autistico, inserendole nel contesto del nuovo Piano sociosanitario regionale 2010-2012, in fase di predisposizione. Lo ha reso noto l´assessore regionale alla Salute e Protezione sociale, Vladimir Kosic, in occasione della seconda Giornata mondiale dell´Autismo, proclamata dalla Nazioni Unite. Sottolineando la volontà dell´Amministrazione regionale di aggiornare ed adeguare le politiche a favore delle persone con autismo in relazione al fatto che le conoscenze su questa patologia si sono notevolmente modificate negli ultimi anni, l´assessore Kosic ricorda come "è in corso un lavoro preliminare di approfondimento sulle problematicità attualmente esistenti in fase diagnostica, nelle modalità di trattamento e nella tipologia dell´offerta oggi disponibile in Friuli Venezia Giulia". In particolare, "é in fase di predisposizione un primo piano di azioni mirate a migliorare il riconoscimento precoce del disturbo e la presa in carico globale del paziente, anche offrendo il necessario supporto alle famiglie coinvolte attraverso interventi informativi mirati. Parallelamente si sta approfondendo l´analisi della rete dei servizi a disposizione sul territorio e delle modalità di intervento e di raccordo che si mettono in atto in queste situazioni". "E´ impegno della Regione - conclude l´assessore - confrontarsi e raccordarsi con i diversi soggetti istituzionali, pubblici e privati, e con le organizzazioni che sono coinvolte nella diagnosi e nel trattamento delle persone con disturbi di tipo autistico, nonché nel supporto alle famiglie, al fine di rafforzare i punti di forza del sistema e di affrontare in maniera concreta le criticità che eventualmente verranno rilevate". .  
   
   
UN PO’ DI MOTO E UN PO’ DI VINO ALLUNGANO LA VITA  
 
Milano, 7 aprile 2009 - Sul Giornale Europeo di cardiologia è stato pubblicato il risultato di una ricerca che ha evidenziato come una vita attiva associata a un moderato consumo di alcool possa aumentare la sopravvivenza dopo un infarto. Lo studio è stato realizzato in Danimarca su 12 mila persone seguite per 20 anni dopo un infarto del miocardio. A vent’anni di distanza la metà era deceduta, ma solo un quinto di queste morti era da addebitare a una malattia del cuore. Chi aveva scelto una vita attiva e chi consumava moderate quantità di alcool aveva una probabilità di infarto più bassa rispetto a chi aveva scelto una vita pigra e non consumava alcolici. “L’alcool non è certo un farmaco che previene l’infarto: ma sembra confermarsi che un moderato consumo di alcool, non più di uno/due bicchieri al giorno, unito a una disciplinata e continuativa attività fisica può prolungare la vita di chi ha sofferto di infarto” afferma la Dottoressa Lidia Rota Vender, presidente di Alt, l’Associazione per la lotta alla Trombosi che dal 1987 è impegnata nella prevenzione delle malattie cardiovascolari da Trombosi e nel finanziamento della ricerca scientifica multidisciplinare in questo campo della medicina. Buona l’occasione per ricordare che il vino rosso, grazie al contenuto di fenoli, sviluppa la propria capacità antiossidante (qualcosa come antiruggine) sulle pareti delle arterie solo quando viene consumato durante i pasti, e non a stomaco vuoto. E’ giusto ricordare che alcolici e superalcolici sono comunque veleno per chi ha un fegato o un pancreas non perfettamente sano. Www. Trombosi. Org .  
   
   
CASO KANTE, L´ASSESSORE DELLA CAMPANIA DE FELICE AL FATEBENEFRATELLI: "PROCEDIAMO RAPIDAMENTE NELL´ATTUAZIONE DELLA CARTA DEI DIRITTI DEGLI STRANIERI E DEGLI APOLIDI ALL´ASSISTENZA"  
 
Napoli, 7 aprile 2009 - Ieri mattina l´assessore alle Politiche sociali Alfonsina De Felice si è recata all´ospedale Fatebenefratelli per accompagnare la cittadina ivoriana Kante Katiadou, il suo compagno Traore e il bimbo Abdou, in occasione della prima visita pediatrica di rito. Dopo la visita, l’assessore ha incontrato i responsabili dell´ospedale con i quali ha concordato di costituire un gruppo di lavoro e di coordinamento per agevolare il percorso di integrazione e di assistenza sociosanitaria per cittadini immigrati. "Regione, Asl e Comune - ha dichiarato l´assessore De Felice - devono affiancare le strutture ospedaliere per assicurare quei sostegni concreti di mediazione e accoglienza che aiutino soprattutto donne e madri, al fine di evitare sterili polemiche che non agevolano i percorsi di integrazione. Il caso della cittadina ivoriana, che ha destato grande clamore per la procedura di identificazione, ha messo in evidenza le carenze di una mancata integrazione socio sanitaria, carenze che appaiono più gravi nei casi di cittadini più deboli. Su questo intendiamo procedere nell´attuazione della ´carta dei diritti degli stranieri e degli apolidi all´assistenza´ che la giunta ha prontamente deliberato in questi giorni", ha concluso l´assessore. .  
   
   
MALATTIE CRONICHE, LOMBARDIA ALL’AVANGUARDIA IN ITALIA “NUOVI STRUMENTI PER GESTIRE AL MEGLIO I PAZIENTI” PRESENTATO IL PROGETTO RRO SU 14 PATOLOGIE CHE COMPLESSIVAMENTE COPRONO IL 90% DELLA SPESA SANITARIA NAZIONALE. COINVOLTI 250 MEDICI DI FAMIGLIA. CONSISTENTI I VANTAGGI ECONOMICI  
 
Desenzano del Garda (Bs), 7 aprile 2009 – Migliorare la qualità di vita del paziente colpito da malattia cronica e favorire un consistente risparmio al sistema sanitario nazionale e regionale. È l’obiettivo del progetto “Rete di rilevazione del Rischio cardiovascolare e Outcome clinici (Rro)”, presentato al 10° Congresso Regionale Simg (Società Italiana di Medicina Generale) Lombardia (e 4° Congresso Nazionale Simg Area Metabolica), a cui hanno partecipato circa 250 medici di famiglia, in corso fino a domani a Desenzano del Garda (Bs). “Il progetto che abbiamo realizzato in Lombardia – spiega Aurelio Sessa, presidente del Congresso - può diventare un modello di riferimento a livello nazionale ed ha l’obiettivo di monitorare la qualità dell’assistenza delle malattie croniche. L’iniziativa, a cui partecipano 250 medici di medicina generale della Lombardia, avviata inizialmente come progetto di prevenzione cardiovascolare, è stata estesa a dodici patologie croniche (asma, Bpco, tumori, depressione, diabete, ipertensione, ipotiroidismo, lombalgia, malattia coronarica, malattia del reflusso gastroesofageo, scompenso cardiaco e ulcera peptica), che complessivamente assorbono il 90% del lavoro quotidiano del medico di medicina generale”. “Ad esempio, per garantire la gestione ottimale del paziente diabetico – afferma Gerardo Medea, responsabile nazionale dell’Area metabolica della Simg – non è sufficiente sapere quante persone sono colpite dalla malattia in una certa zona, ma anche se seguono correttamente la terapia ipoglicemizzante e un regolare programma di follow-up, e soprattutto se ogni paziente raggiunge gli obiettivi terapeutici fissati. Il nostro sistema non solo è l’unico a permettere questo tipo di valutazioni, ma soprattutto nella gestione dei pazienti diabetici ha dimostrato di migliorare i risultati di salute e di ridurre i costi attraverso un abbattimento dei ricoveri ospedalieri. I nostri dati associati a quelli forniti dall’Asl attraverso la Banca dati assistiti forniscono una fotografia precisa e approfondita del percorso di cura dei pazienti cronici”. “Dalla Lombardia – spiega Claudio Cricelli, presidente Simg – è partito un progetto unico, che dimostra che i medici di famiglia italiani sono sempre più coinvolti in ogni strategia diretta ad affrontare il problema della crescita della cronicità di molte malattie, prime fra tutte quelle tumorali, metaboliche e cardiovascolari, aumento che fa lievitare la spesa per cure e riabilitazione”. “Ai medici di medicina generale – continua Medea - viene sempre più riconosciuto ed attribuito il compito di governare i processi assistenziali e di svolgere la professione secondo regole di appropriatezza ed efficacia (e quindi di buona pratica clinica) e con un efficiente impiego delle risorse. Per raggiungere questi obiettivi, l’audit e il ‘confronto tra pari’ sono metodi universalmente riconosciuti efficaci, poiché sono in grado d’innescare il ‘circolo virtuoso’ del miglioramento e di stimolare i professionisti verso l’aggiornamento continuo delle conoscenze. Significativa, per assicurare la migliore assistenza al paziente diabetico, l’esperienza della rete Unire, promossa dalla sezione Simg della provincia di Brescia e sostenuta dalla Asl di Brescia. La rete Unire, cui partecipano circa 300 medici di famiglia, rappresenta il tentativo concreto di costruire una comunità di medici di medicina generale che condividono la medesima esperienza professionale orientata all’audit, alla ricerca e al governo clinico, avendo come punto di riferimento indicatori e standard di qualità”. La Lombardia è la Regione che finora ha ospitato il maggior numero di congressi regionali Simg ed è la prima volta che un incontro regionale include anche un congresso di area, quella metabolica. “Tra i temi principali che verranno affrontati nella ‘due giorni’di Desenzano del Garda – conclude Sessa -, ricordiamo la gestione del paziente diabetico di tipo 2 in medicina generale (metodi, strumenti e terapia ipoglicemizzante), il diabete mellito e i suoi scomodi ‘compagni di viaggio’ (gestione trattamento delle complicanze e del danno d’organo) e i metodi e gli strumenti di clinical governante in medicina generale. A chiudere è prevista anche una tavola rotonda sulla nuova convenzione, un’occasione di confronto e dibatto tra società scientifiche, sindacato e rappresentanti delle Istituzioni”. .  
   
   
CONCESSO IN LICENZA AD UN´AZIENDA ITALO-AMERICANA IL BREVETTO SULLE MOLECOLE ANTI-HIV SVILUPPATE IN UNA COLLABORAZIONE TRA L´UNIVERSITÀ DI SIENA, IL CNR DI PAVIA E L´UNIVERSITÀ DI GENOVA.  
 
Roma, 7 aprile 2009 - Nuove speranze per combattere il virus dell’Hiv, responsabile dell’epidemia mondiale di Aids, arrivano da una famiglia di piccole molecole scoperta dal gruppo del professor Botta dell´Università di Siena, in collaborazione con la professoressa Silvia Schenone dell’Università di Genova e il dottor Giovanni Maga dell´Istituto di Genetica Molecolare (Igm) del Cnr di Pavia. Facendo seguito al recente studio che ha portato all’individuazione della prima molecola capace di inibire la replicazione del virus Hiv agendo su un enzima cellulare (Ddx3), un’importante azienda italo-americana specializzata nel settore dello sviluppo di farmaci antivirali, Virostatics, ha deciso di acquistare i diritti sulle molecole sviluppate dalla collaborazione tra le Università di Siena, Genova e il Cnr di Pavia. Il razionale che ha guidato i gruppi di Genova, Siena e Pavia nello sviluppare queste nuove molecole è quello di ridurre la capacità delle cellule umane di sostenere la replicazione del virus Hiv. Questo razionale si sposa perfettamente con la filosofia di Virostatics, azienda impegnata da anni nello sviluppo di farmaci anti-Hiv che, agendo sulla cellula, siano in grado di sinergizzare con l´azione dei farmaci antiretrovirali classici, aumentandone l´efficacia. La strategia di colpire il virus sottraendogli le necessarie risorse per riprodursi, che Hiv-1 ottiene parassitando le cellule infettate, potrebbe portare ad una generazione di farmaci antiretrovirali completamente nuova. "E´ un onore per Virostatics poter collaborare con la professoressa Silvia Schenone dell’Università di Genova, il Prof. Maurizio Botta dell´Università di Siena e il Dr. Giovanni Maga dell´Istituto di Genetica Molecolare (Igm) del Cnr di Pavia- spiega il Dr. Franco Lori, Presidente e Amministratore Delegato di Virostatics- e poter acquisire composti così notevoli con potenziali applicazioni per il trattamento dell´Hiv/aids. Attraverso l´utilizzo delle nostre metodologie auspichiamo di iniziare quanto prima ad avviare allo sviluppo preclinico i composti candidati, con l´ambizione di arrivare entro un anno alla sperimentazione sull´uomo". I gruppi di Genova, Siena e Pavia sono coinvolti nel fornire le molecole e nell´eseguire studi di approfondimento sui bersagli enzimatici e sul meccanismo d´azione. Questo accordo, sfruttando al massimo le sinergie esistenti tra la ricerca accademica e quella industriale, consentirà di accellerare i tempi di sviluppo proteggendo allo stesso tempo i diritti di proprietà intellettuale degli inventori. “Questo – commentano i Proff. Schenone e Botta e il Dr. Maga - è la storia di un nuovo successo che vede protagonista la buona ricerca scientifica condotta dai nostri Atenei e dal Cnr, riconosciuta anche dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca con un incremento, per l´Università, del Fondo di finanziamento ordinario per il 2009 di circa 10 milioni di euro e lo sblocco, per il Cnr, delle assunzioni, che porterà nel prossimo triennio al reclutamento di molte nuove e giovani professionalità”. .  
   
   
MILANO: ARRIVA IN FIERA IL DAVID DI DONATELLO SARA´ ESPOSTO DAL 7 AL 31 MAGGIO IN OCCASIONE DELLA CAMPIONARIA  
 
 Milano, 7 aprile 2009 - Regione Lombardia, grazie a un accordo con il Ministero dei Beni culturali, ospiterà nei padiglioni di Fieramilano al Portello il David di Donatello restaurato. "A Fieramilanocity il David - ha detto il presidente di Regione Lombardia, Roberto Formigoni - sarà la punta di diamante della seconda edizione dell´importante manifestazione ´La Campionaria´, la fiera delle qualità italiane, un vero e proprio spazio di rappresentazione e di racconto di tutte le eccellenze e le qualità del Made in Italy". "Si tratta di una vetrina - ha proseguito Formigoni - che racchiude e dà visibilità a una vasta e variegata panoramica del meglio che la nostra identità italiana riesce a comunicare e vendere nel mondo, attraverso la ricchezza e la credibilità del tessuto di piccole, medie e grandi imprese e grazie anche al lavoro di quell´immensa rete di associazioni, enti, amministrazioni e fondazioni che operano nel terzo settore. Tutte queste realtà vi troveranno uno spazio di confronto e un´occasione in più per generare partnership inedite ed entusiasmanti". Insieme a Formigoni sono intervenuti, in conferenza stampa, Roberto Cecchi (direttore generale del Ministero per i Beni culturali), Luigi Roth (presidente Fondazione Fiera Milano), Maurizio Lupi (amministratore delegato Fiera Milano Congressi), Ermete Realacci (presidente di Symola-fondazione per le qualità italiane) e Massimiliano Finazzer Flory (assessore alla Cultura di Milano). Tutti hanno concordato con la tesi del direttore generale del Ministero dei Beni culturali, Roberto Cecchi, "che il patrimonio culturale è uno dei principali elementi unificanti dell´Italia e la sua principale ricchezza". La rassegna delle qualità sarà una vetrina dell´Italia che produce e della nazione che lavora per uscire dalla crisi e preparare al meglio la grande vetrina dell´Expo 2015". Maurizio Lupi, in particolare, ha sottolineato come "la vocazione dell´area fieristica del Portello a Milano sia quella di vetrina per la cultura e i grandi eventi". Luigi Roth ha rimarcato come "il sostegno all´esposizione di un capolavoro dell´arte italiana come il David rappresenta un sostegno alla cultura e alle imprese lombarde". E Finazzer Flory ha rimarcato come "la terra lombarda sia una realtà feconda di luoghi di cultura". La Campionaria, cioè la fiera delle qualità italiane, si svolgerà dal 7 al 10 maggio nei padiglioni del polo urbano di Fiera Milano. "La Campionaria - ha sottolineato il presidente lombardo - è tutto questo: un ambiente che vede dialogare realtà grandi e piccole, territorio e mondo, tradizione e innovazione. Denominatore comune: la qualità, vera nota distintiva dell´Italia, che è anche specchio di un ´saper fare´, che a sua volta è frutto di una storia e di una cultura che sono tipicamente nostri. Per questo motivo la Campionaria non sarà solo un´occasione per presentare servizi, prodotti e manufatti di alto profilo, ma per raccontarne le storie, i valori, le idee e i processi che vi stanno dietro". "In un momento difficile - ha aggiunto Formigoni -, in cui domina l´incertezza e la paura e in cui si assiste ad una crisi di liquidità, l´eccellenza non conosce il declino. Il fare bene è certamente uno degli antidoti alla crisi". Il David di Donatello rimarrà a Fieramilanocity anche dopo la Campionaria, fino al 31 maggio, e sarà visitabile gratuitamente dalle 10. 30 alle 19. 30 durante la Campionaria e, successivamente, tutti i giorni dalle 10 alle 19, grazie alla collaborazione di Fondazione Fiera Milano e Fiera Milano Congressi. "L´idea di far circolare, anche in ambienti non museali, alcuni capolavori simbolo dell´arte italiana, come il David - ha aggiunto Formigoni - riscuote il mio plauso e riveste un profondo significato, che risponde all´esigenza di richiamare tutti noi ad una sempre maggiore responsabilità di fronte all´immenso patrimonio artistico italiano e alla necessità di mantenerlo integro e vivo. Sono convinto che la Lombardia e Milano abbiano nel Dna una predisposizione all´accoglienza di eventi di portata globale, in primis l´Expo 2015, che immaginiamo non solo come un appuntamento fieristico mondiale o un´eccezionale occasione di rinnovamento urbano e infrastrutturale, ma soprattutto una grande opportunità di promozione della cultura". "Nella visione della Regione Lombardia - ha concluso Formigoni - la cultura, in tutte le sue forme e interconnessioni con le altre dimensioni della creatività, è infatti l´elemento-chiave attraverso il quale un territorio può raggiungere la massima visibilità e attrattività. Un grazie quindi a tutti coloro che attraverso la Campionaria faranno conoscere il meglio del Made in Italy, lanciando così un messaggio positivo e di speranza per il futuro del settore produttivo e creativo. La presenza del David a Fieramilanocity sarà la dimostrazione migliore di come la cultura italiana sappia piacevolmente sorprendere e rappresentare una chiave di volta per uscire dalla crisi economica". .  
   
   
MATERIA, SEGNO, SOGNI... DIALOGO DI DUE ARTISTI… [MOIOLI / SCHOUMAKER] DAL 13 AL 21 MAGGIO 2009 - SPAZIO LATTUADA - MILANO  
 
Milano, 7 aprile 2009 - . Inaugura mercoledì 13 maggio 2009 alle 18. 30 allo Spazio Lattuada, la mostra di Ambro Moioli e Raoul Schoumaker: materia, segno, sogni… dialogo di due artisti… che vedrà esposte nello spazio milanese dodici chine su carta di varie dimensioni di Schoumaker e altrettante sculture di medie e grandi dimensioni di Moioli. Il felice incontro tra i due artisti, dalle origini e i percorsi artistici così diversi, ha portato all’allestimento di questa mostra, dove uno ha realizzato con materiali diversi le opere dell’altro e viceversa in un interscambio di visioni che si materializzano nella raffinata tecnica a china di Schoumaker e nelle realizzazioni scultoree di Moioli. Raoul Schoumaker (Ebly - Belgio, 1947) fin dall’inizio del suo percorso artistico ha rivelato la sua passione per le linee pure e semplici. A partire dagli anni Settanta la tecnica di Schoumaker si è via via affinata, fino a portare l’artista a ideare e realizzare figure e disegni utilizzando piccolissimi cerchi eseguiti a china. Alberi, occhi e corpi di donna sono i soggetti ricorrenti nelle opere di Schoumaker, che spesso si mescolano insieme perché considerati il riflesso della vita, della terra e della continuità. Ambro Moioli (Lissone, 1952), da molti definito lo “scultore del vuoto” ha raggiunto questa dimensione dopo anni di studio attraverso espressioni dapprima classiche fino a conseguire la sua originalità espressiva grazie a un nuovo linguaggio del tutto personale. Anche i materiali, dai classici quali gesso, bronzo, cera e ferro hanno subìto una vera trasformazione attraverso la sperimentazione di nuove tecniche di impasto e fusione. Da queste continue sperimentazioni sono nate le figure bi-tridimensionali dallo straordinario dinamismo non solo virtuale, ma anche visivo, che si muovono animandosi in un gioco quasi fantastico. In mostra, le opere dell’uno saranno esposte accanto alle medesime dell’altro, in un raffinato gioco di visioni, suggestioni e interpretazioni. Così i due artisti parlano del loro incontro: Ambro Moioli e Raoul Schoumaker si sono incontrati un anno fa a una cena tra amici. Hanno rapidamente capito che c´era qualcosa in comune tra loro, un certo modo di vedere le cose, osservare il mondo, ma soprattutto una valutazione del vuoto, poiché questo fa parte integrante delle loro rispettive opere. Quest´attrazione del vuoto si ritrova raramente in uno scultore, abituato a sviluppare la materia, la massa… ma anche poco comune presso un artista d´inchiostro; questi, in generale, gradisce il riempimento denso e il pieno, il vuoto «lo disturba»… Naturalmente e praticamente senza consultarsi, questi due artisti hanno deciso di ispirarsi uno all´altro, non scegliendo una tematica simile, ma riproducendo, così esattamente, per quanto possibile, l´opera dell´uno con la tecnica dell´altro. La tridimensionalità dello scultore è trasformata nella bidimensionalità dell´inchiostro e della carta, mentre il disegno si trova a essere espanso nello spazio come volume. Questo linguaggio nuovo dà una nuova vita, una nuova interpretazione a ciascuna di queste opere che scaturiscono dalla reciproca ispirazione: la scala viene totalmente trasformata, da piccolo a grande o viceversa, la prospettiva che ora coglie l´opera da angolazioni diverse, i colori subiscono profondi mutamenti nelle rispettive realizzazioni, creando nuove forme attraverso la materia e il segno, a testimonianza di questa rara affinità elettiva …ed è come se, per una sorta di magica alchimia, in continuo dialogo, le creature dell’uno entrino nel quadro e quelle dell’altro prendano vita, uscendone. Da seguire dunque… In contemporanea con la mostra, venerdì 15 maggio alle 18. 30 lo scrittore Angelo Gaccione, direttore della rivista Odissea e Alessandra Paganardi, poetessa e critico letterario, incontrano la poetessa Roveretana Anna Maria Cielo, autrice tra gli altri di: L´istinto del Fuoco, Florentes Iunci, Via degli Incontri. Inaugurazione mostra: mercoledì 13 maggio 2009 dalle 18:30 alle 21:00 allo Spazio Lattuada, via Lattuada, 2 (angolo viale Monte Nero), 20135 - Milano. Orari: da lunedì a sabato dalle 10:00 alle 19:00, domenica dalle 10:00 alle 13:00. Ingresso libero. La mostra è aperta fino al 21 maggio 2009. Ambro Moioli nasce come grafico pubblicitario sviluppando in questa professione l’attitudine innata per l’arte. Nel 1993 si iscrive alla Libera Accademia d’Arte di Lissone dove conosce e frequenta il maestro Ermes Meloni approfondendo e mettendo a profitto i primi rudimenti, le tecniche e i segreti della scultura. Predilige materiali classici quali bronzo, gesso, cera, ferro, ma non disdegna l’uso di materiali diversi sperimentando egli stesso nuove tecniche di impasto e fusione. Le sue sculture sono un’interpretazione personale della realtà da cui prendono forma cavalli, tori, galli, fiori e nudi, in cui esprime la sua personalità vigorosa e appassionata. Partecipa a numerose collettive riscontrando interesse e apprezzamento per il suo lavoro. Nel 1998 nel sito di Brera, in occasione della Prima Biennale d’Arte Padana, viene selezionato tra cinquecento opere presentate. Nel 2003 la critica riconosce l’originalità di una sua opera “mobile” alla Mia Internazionale di Monza e alla Galleria d’Arte Moderna di Lissone. Sempre nel 2003 a Milano, nell’ambito della manifestazione di Bagutta, riceve il premio Bruno De Cerce. Nel 2004 partecipa al Bagutta primavera e Bagutta autunnale riscuotendo interesse e proposte da galleristi e pubblico. Sempre nel 2004 viene invitato a esporre un’opera nel prestigioso Arengario di Palazzo Reale a Milano nell’ambito della rassegna: “La ricerca espressiva nell’arte”. Ancora nel 2004 viene selezionato per esporre alla Galleria d’Arte Moderna di Lissone. Nel 2008 a Palazzo Arese Borromeo di Cesano Maderno è 1° segnalato dalla giuria nell’ambito del premio “Scultori a Palazzo”. Ambro Moioli vive e opera a Lissone (Mi) dove è nato nel 1952. .  
   
   
ALFABETO SEGRETO BERGAMASCHI GIANFRANCO – MARCHETTI GIUSEPPINA 19 APRILE – 31 MAGGIO2009  
 
 Brescia, 7 aprile 2009 - Due coniugi, due estimatori d’arte, due raffinati collezionisti, due anime sensibilissime, due menti eccentriche, due instancabili fucine d’idee, due culture a confronto, due divoratori di sapere, due coraggiosi sperimentatori, due impavidi provocatori, due attentissimi osservatori, due sentire modernissimi e soprattutto due artisti capaci di osare. Questo e molto altro sono gli autori di Alfabeto segreto, doppia personale proposta dalla Galleria Reartunostudio per inaugurare una frizzante primavera d’arte, scandita da albe e tramonti, marine, arcobaleni e sculture umane all’uncinetto, da Pallets ed articoli di giornale sottratti alla quotidianità grazie ad una firma segnica e simbolica. Alfabeto segreto ricrea un ambiente familiare complesso quanto eterogeneo, fervido di pensieri, di fame di sapere e di espressione, talvolta minacciato da infelici e problematiche nascite, talaltra capace di spassionato amore e dedizione all’arte. Alfabeto segreto simula per l’occasione uno spazio stretto fra quattro mura domestiche, accogliendo il visitatore ad entrare come ospite per qualche istante nella routine dei due coniugi artisti. Riunendo in sé la figura dell’artista, del giornalista, dell’uomo cartesiano, Bergamaschi con Negate e Pallets scende in campo per legittimare, affermare, difendere, sostenere la funzione dell’arte e dell’artista: simil-vate in grado di comunicare il nuovo che verrà e di salvare gli uomini dagli schematismi, dall’insensibilità, dall’ateismo in cui sembrano esser intrappolati, firmandosi talvolta con arcangelo e freccia, talaltra con una più spedita “X”. Una “X” che è insieme firma sigla marchio, segno di negazione chiusura divieto d’accesso, scelta voto, segno di moltiplicazione, etc… Una “X” che è segno e materia, vita e morte in quanto croce, disapprovazione ed esaltazione di un soggetto, diniego e conferma dell’oggetto rappresentato, affermazione del soggetto artista cui alcuni sensi sono stati negati. Di fianco a lui, la Marchetti associa il ricamo, arte tradizionale propriamente femminile, alla complessa realtà contemporanea. La sua sofferenza autobiografica sensibilizza a quella collettiva e si fa arte. Dentro e fuori la sua produzione è lei stessa che tesse le complicate trame dei propri uncinetti. Il lavoro di Giuseppina è un’estensione della sua vita, del suo desiderio di trasmettere emozioni. L’arte: un modo per tracciare una metafora delle vite possibili e per affrancarsi da stati emotivi d’ansia innescati dal vivere, dallo sperimentare e dall’essere mossi dalle difficoltà della vita, dai suoi disagi e dalle sofferenze, dalle sue ferite ma anche dai suoi doni. Succede così che anche pupazzi di lana si ritrovino con un quotidiano in mano… .  
   
   
PROFILI CURVI DI ANNAMARIA GELMI ALLO STUDIO ARTE FUORI CENTRO DI ROMA  
 
 Venezia, 7 Aprile 2009 - Tra il Grand Canyon in Arizona, durante un viaggio negli Stati Uniti del 1981 e molti anni dopo, nel 1992 quando, questa volta a Salisburgo per realizzare libri d’artista tra le montagne austriache degli Alti Tauri, è in questo ambito temporale che Annamaria Gelmi definisce nitidamente un suo preciso tracciato di ricerca dal significato tutto sommato universale. Lei trentina, nata tra le montagne dolomitiche, da sempre conserva nello sguardo panorami variamente profilati di cime che chiudono a volte l’orizzonte, aprendolo altre volte a tratti alla vista, che può così sconfinare, oltrepassando quella barriera, alla ricerca di un oltre. Il tema delle vette montuose assume quindi per la Gelmi valore universale di ricerca sul significato di confine e sull’importanza da attribuire alla linea-profilo; riflessioni, queste, che convogliate in significativi lavori, danno corso ad opere come il libro a quattro mani con Luigi Serravalli sul tema della Montagna– dell’artista sono le immagini correlate al testo - esposto alla Biennale di Venezia del 1995, e alla pubblicazione del suo minilibro Ski Line nel 2002, con l’editore d’arte Campanotto di Udine. La mostra romana della Gelmi allo Studio Arte Fuori Centro di Roma dà compiutezza alle sue riflessioni sulla barriera-montagna, di cui stravolge il principio correlatogli d’impedimento e di chiusura dell’orizzonte derivatone, superandolo dando al cielo consistenza e valori diversi rispetto a quelli più tradizionalmente normativi. L’installazione modulare ideata dall’artista, nella sequenza di piccoli quadrati disposti sulla parete a diverse altezze, sulla sfalsatura tra l’uno e l’altro ricompone, ritagliando carte giapponesi, il profilo che sagoma e definisce il limite tra le cime delle montagne e il cielo. Ma in questa logica progettuale è al cielo che viene dato il valore di pieno dipingendolo d’azzurro sulle carte giapponesi: le montagne definite invece con il solo contorno lineare, invertendo il naturale rapporto pieno- vuoto con l’atmosfera intorno, divenute attraversabili poiché destituite della loro funzione di barriera, rendono così possibile la ricerca dell’oltre. L’esposizione Profili curvi di Annamaria Gelmi si completa con il video”Skiline” realizzato con la collaborazione di Giorgio Salomon e Angelo Morandini proiettato a ciclo continuo, che mostra le montagne Dolomiti attraverso immagini dal significato coerente alla linea conduttrice di questo evento, e con un elemento scultoreo minimale, che essendo risolto unicamente da una linea plastica di ferro, propone anch’esso proiettato nello spazio, lo skiline delle montagne trentine di questa artista. .  
   
   
UN NUOVO SPAZIO PER GLI AMANTI DELL’ARTE, I CURIOSI, PER CHI CERCA BELLEZZA E UNICITÀ… NEL CORTILE DI PALAZZO STROZZI NASCE AGORA/Z, IL NUOVO ART STORE MANDRAGORA  
 
Firenze, 7 aprile 2009 - Tre sale nel Cortile di Palazzo Strozzi (130 mq in totale) saranno gli spazi di Agora|z. Il primo shop permanente a Palazzo Strozzi, un luogo che ancora mancava e che diventerà una realtà culturale dinamica e stimolante, fruibile tutto il giorno e un crocevia delle tante iniziative e attività che animano costantemente il Palazzo. Un elegante ambiente firmato dall’architetto Claudio Nardi, caratterizzato da toni di bianco e nero, tra suggestive commistioni di luci, suoni e profumi per accogliere le migliori espressioni contemporanee, dall’artigianato alla piccola serialità, l’editoria specializzata, design, accessori e gioielleria. Tra questi ricordiamo gli articoli di design della celebre compagnia Acme Studio di Los Angeles (www. Acmestudio. Com). L’intento del direttore, Sandra Rosi, è quello di garantire la qualità e unicità degli articoli grazie a una costante ricerca e apertura alla creatività, organizzando anche periodiche selezioni di oggetti, appositamente studiati, in tema con le tante attività e collaborazioni della Fondazione. Uno shop dedicato a un pubblico sensibile e curioso, interessato all’unicità degli articoli proposti, all’interno di una cornice che ben completa la visita del Palazzo. Dunque la casa editrice Mandragora conferma con Agora|z a Palazzo Strozzi la volontà di crescere mantenendo i caratteri che la contraddistinguono: eleganza e accuratezza, dalla realizzazione dei volumi alla gestione dei punti vendita. Il progetto: Si trovano iscritte nella storia antica e contemporanea del Palazzo le ragioni del progetto, caratterizzato da un cromatismo minimale e ricco al tempo stesso, tutto giocato sulle sfumature dei grigi e dei neri e sulle trasparenze, in contrasto con volumi di un bianco puro o di una luminosità intensa. Le pareti perimetrali sono rivestite, a tutta altezza (350 cm) con riproduzioni delle decorazioni di facciata del Palazzo di Bianca Cappello, una rilettura appena trasfigurata delle ricche facciate dipinte della Firenze del tardo ’500. Le pareti sono “intarsiate” invece che dalle finestre, come nell’originale, da luminose e semplicissime teche di corian bianco e vetro, che appena si protendono dal fondo decorato verso l’osservatore. Al centro della sala un grandissimo tavolo quadrato (250x250) fa da perno spaziale ed espositivo allo spazio e su di esso si proietta, come un grande cappello, un volume di identiche dimensioni, sospeso, luminosissimo, al tempo stesso “insegna” e confine, dal centro del quale si emanano nell’ambiente luci, suoni, profumi… .  
   
   
GOLF - NABISCO: PRODEZZA DI BRITTANY LINCICOME, 48ª SERGAS, 70ª CAVALLERI  
 
Roma, 7 aprile 2009 - Brittany Lincicome (279 - 66 74 70 69) ha vinto con una prodezza conclusiva il Kraft Nabisco Championship, primo major femminile stagionale disputato sul percorso del Mission Hills Cc, a Rancho Mirage in California. La 24enne di St. Petersburg in Florida con un eagle sull´ultima buca ha superato Kristy Mcpherson (280 - 68 70 70 72), leader dopo tre giri, e Cristie Kerr (280 - 71 68 70 71) che l´aveva agganciata con un birdie alla 18. Al quarto posto con 282 Lindsey Wright, al quinto con 283 la norvegese Suzann Pettersen e Meaghan Francella, al settimo con 285 Christina Kim. Mai in corsa per il titolo l´australiana Karrie Webb, 8ª con 286, la messicana Lorena Ochoa numero uno mondiale, 12ª con 287, Paula Creamer e Yani Tseng di Taiwan, 17. E con 288, e Jiyai Shin, 21ª con 290, rimasta leader della money list con $ 470. 898. Con un 71 finale Giulia Sergas (297 - 74 76 76 71) è salita dal 55° al 48° posto, mentre con un 79 Silvia Cavalleri (306 - 74 77 76 79) è finita dal 60° al 70°. La triestina ha segnato quattro birdie e tre bogey, la Cavalleri due birdie, sette bogey e un doppio bogey. La Lincicome, al terzo successo nel tour e al primo major, ha ottenuto un premio di 300. 000 dollari su un montepremi complessivo di 2. 000. 000 di dollari. Per la Sergas 8. 114 dollari (47ª nell´ordine di merito con $ 44. 749), per la Cavalleri 4. 417 dollari (58ª con $ 34. 082). Us Pga Tour: Primo Titolo Per Paul Casey - L´inglese Paul Casey ha vinto in spareggio lo Shell Houston Open (Us Pga Tour) svoltosi sul percorso del Redstone Gc (par 72), a Humble in Texas. Il trentunenne inglese (277 - 66 70 69 72) ha colto il primo titolo nel circuito statunitense, alla 77ª partecipazione, superando alla prima buca di play off J. B. Holmes (277 - 71 69 68 69), il quale ha potuto disputare il supplemento di gara per un bogey del vincitore alla 18. Al terzo posto con 279 Fred Couples, che ha offerto alcuni colpi dei suoi tempi migliori, lo svedese Henrik Stenson e l´australiano Nick O´hern, al sesto con 280 John Mallinger, Jason Bohn, Hunter Mahan, Tommy Armour Iii e l´australiano Geoff Ogilvy. Più indietro il sudafricano Ernie Els, 14° con 282, il giovanissimo irlandese Rory Mcilroy, 19° con 283, il colombiano Camilo Villegas, 42° con 286, e lo spagnolo Sergio Garcia, finito 77° e ultimo con 295 dopo un 81. Non hanno superato il taglio, caduto a 144, Vijay Singh, 112° con 148, e Phil Mickelson, 134° con 153. Casey ha percepito 1. 026. 000 dollari su un montepremi di 5,6 dollari. Da giovedì 9 a domenica 12 aprile si disputerà all´Augusta National, di Augusta in Georgia, il Masters Tournament, primo major stagionale. Azzurri Agli Internazionali Di Francia - Saranno complessivamente quindici, nove ragazzi e sei ragazze, gli azzurri che prenderanno parte ai Campionati Internazionali di Francia (9-13 aprile). Nel torneo "Boys", che avrà luogo al Golf de Toulouse Seilh, a Seilh, saranno in campo Filippo Bergamaschi, Andrea Bolognesi, Mathias Capra, Corrado De Stefani, Luca Gobbi, Matteo Manassero, Luca Saccarello, Emanuele Sesia e Claudio Viganò. Capitano Renato Vianelli, allenatore Giovanni Gaudioso. Nel campionato femminile, al Saint Cloud Gc di Garches, la squadra italiana sarà composta da Alessandra Braida, Chiara Brizzolari, Alessandra De Poli, Eugenia Ferrero, Alessia Knight e Laura Sedda. Capitano Stefano Sardi, allenatore Roberto Zappa. Corso Per Proettes A Verona - Al Golf Club Verona si terrà dal 15 al 17 aprile il secondo corso per la Squadra Nazionale Professioniste. Sono state convocate Diana Luna, Federica Piovano, Margherita Rigon, Anna Rossi, Vittoria Valvassori e Veronica Zorzi. Sono state invitate Matia Maffiuletti e Giulia Sergas. Tecnici Isabella Maconi e Adriano Mori. .