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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 02 Novembre 2009 |
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INFORMAZIONE FVG: TONDO, INNOVAZIONE E RISPARMIO |
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Trieste, 2 novembre 2009 - - La positiva conclusione della trattativa per il contratto integrativo dei giornalisti delle agenzie di stampa Acon e Arc di Consiglio e Giunta regionale, che riconosce anche il lavoro multimediale, consente di riportare dal 30 ottobre su pagina web il notiziario curato dall´Agenzia Regione Cronache. Di seguito riportiamo la nota dell´Editore trasmessa a conclusione della trattativa: "Si è conclusa la contrattazione integrativa dei giornalisti delle Agenzie di Stampa della Regione rispettando sia l´esigenza di valorizzare e qualificare le professionalità che la necessità di diminuire la spesa complessiva nel settore dell´informazione e della comunicazione istituzionale. Una scelta che conferma quelle fatte all´inizio di questa legislatura. Nella formazione del bilancio per il 2010 l´Ufficio stampa della Presidenza della Regione, anche nella sua componente giornalistica e di comunicazione istituzionale, contribuisce infatti al raggiungimento dell´obiettivo della diminuzione della spesa. In questo settore si prospetta per il prossimo anno un risparmio di oltre un milione di euro. Con gli indirizzi dati oggi dalla Giunta regionale si riconosce il lavoro giornalistico multimediale, come chiesto dai giornalisti delle Agenzie di stampa della Regione, e si progetta un suo ulteriore adeguato sviluppo nell´ottica del miglioramento dell´informazione rivolta ai cittadini. Quello che ci chiedono i cittadini è di offrire un buon servizio senza sprecare denaro pubblico e questo è l´obiettivo che diamo, anche al termine di questa trattativa, al direttore e ai giornalisti dell´Agenzia Regione Cronache". Renzo Tondo - Presidente della Regione . |
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BASILICATA: FNSI, GIORNALISTI RADIO-TELEVISIONI IN LOTTA PER CONTRATTO |
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Potenza, 2 novembre 2009 - I giornalisti delle radio e delle televisioni locali e delle agenzie di informazione radiofonica sono mobilitati per il rinnovo del contratto di lavoro della categoria. Aeranti-corallo, organizzazione imprenditoriale di gran parte delle emittenti, - spiega un comunicato della Fnsi - non vuole rinnovarlo nonostante sia scaduto da due anni. Gli stipendi sono bloccati, ma il costo della vita continua a crescere. Ora le retribuzioni sono molto vicine alla soglia della povertà. La Commissione contratto della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, riunita a Roma per esaminare la situazione, ha ribadito la volontà di rinnovare un contratto che regola il lavoro di oltre 1500 giornalisti e ha deciso di attuare una serie di iniziative per arrivare al più presto alla firma del nuovo contratto. . |
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BOLZANO: DURNWALDER CONSEGNA L´ORDINE DI MERITO AL GIORNALISTA DELLA FAZ REINHARD OLT |
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Bolzano, 2 novembre 2009 - Reinhard Olt, esperto delle questioni sudtirolesi per il celebre quotidiano "Frankfurter Allgemeine Zeitung", ha ricevuto il 30 ottobre a Bolzano dal presidente Luis Durnwalder l´ordine di merito della Provincia di Bolzano. Olt non aveva potuto partecipare alla cerimonia di consegna dello scorso 5 settembre a Merano. Da circa trent´anni Olt si occupa delle questioni delle minoranze e in particolare dello sviluppo dell´autonomia altoatesina, da circa un quarto di secolo ne scrive puntualmente sul celebre Faz. "Il professor Olt è un riferimento importante per far sentire la voce delle minoranze europee", ha sottolineato il presidente Durnwalder nella cerimonia a Palazzo Widmann. Il giornalista ha riferito costantemente, nel corso degli anni, dell´evolversi delle situazioni delle diverse minoranze, "di cui è diventato una sorta di avvocato, non per calcolo ma per intima convinzione", ha concluso Durnwalder. Reinhard Olt, classe 1952, dal 1985 lavora al giornale "Frankfurter Allgemeine Zeitung“, dal 1994 è corrispondente a Vienna e segue anche tutte le questioni che riguardano l´Alto Adige. . |
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ETICA E QUALITA´ DELLA FORMAZIONE MANAGERIALE A SUPPORTO DELLA COMUNICAZIONE PER LA PA |
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Milano, 2 novembre 2009 - Si è tenuto il 21 ottobre 2009 a Bari, nel contesto del Public Camp – Meeting dei Comunicatori Pubblici organizzato dalla Regione Puglia, il workshop Asfor "Etica e Qualità della Formazione Manageriale a supporto della comunicazione delle Istituzioni Pubbliche". L’incontro ha costituito l’occasione per riunire il mondo della formazione manageriale d’eccellenza e quello della comunicazione pubblicitaria, con il coinvolgimento della Regione Puglia, rappresentata dal Dirigente della Comunicazione Istituzionale. Sono intervenuti Mauro Meda (Segretario Generale Asfor) ed i relatori Eugenio Iorio (Dirigente del Settore Comunicazione Istituzionale Regione Puglia), Ettore Ruggiero (Direttore Universus), Elisabetta Salvati (Consigliere Asfor, co-coordinatrice del Gruppo di lavoro “Sviluppo della Formazione Manageriale nel Mezzogiorno”), Michelangelo Tagliaferri (Consigliere Asfor con delega comunicazione), Raffaele Valletta (Consigliere Nazionale Tp), Biagio Vanacore (Presidente Nazionale Tp - Associazione Italiana Pubblicitari Professionisti). Il workshop ha posto in rilievo il ruolo svolto dalla Asfor Associazione Italiana per la Formazione Manageriale, nata nel 1971 con l’obiettivo di sviluppare la cultura del management in Italia e di qualificare l´offerta di formazione manageriale. Ciò assume una particolare importanza in questo momento di crisi economica mondiale, nel Paese e nello specifico in Puglia, dove Asfor è rappresentata da cinque centri di formazione d’eccellenza. Asfor, che svolge la sua azione in piena autonomia e senza beneficiare di alcun sostegno pubblico, si è proposta di condividere con le istituzioni pubbliche, l’università ed il sistema economico le competenze ed il know-how acquisiti nel corso degli anni e frutto di un confronto a livello europeo. La conoscenza del territorio e delle sue specifiche esigenze da parte della Regione Puglia offre la possibilità di sviluppare un primo progetto condiviso, che porti con il sostegno Asfor alla formazione di una futura classe dirigente, sia nell’ambito pubblico che privato, maggiormente preparata ad affrontare il proprio ruolo con competenza, creatività e capacità di innovazione. Tale progetto può altresì condurre alla definizione di un modello da applicare in diversi contesti territoriali. Elisabetta Salvati ha annunciato che Asfor, nell’ambito dell’ormai consolidato Osservatorio Learning, realizzerà nel 2010 uno specifico focus sullo stato dell’arte della formazione manageriale quale leva strategica per lo sviluppo del mezzogiorno. Il Presidente Tp Biagio Vanacore ha reso noto che anche l’Associazione Nazionale Pubblicitari Professionisti intende contribuire al miglioramento della comunicazione pubblica in Italia, mediante la costituzione di un Osservatorio sulla Comunicazione Pubblica, basato sulla rete di 1. 500 soci distribuiti sul territorio nazionale. . |
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LA CREATIVITÀ FRA NUOVE TECNOLOGIE E NUOVI PRODOTTI LA CITTÀ DIVENTA CINEMA, MUSICA, TEATRO. CITTÀ DI COMUNICAZIONE PROFONDA E DI ARTE COMUNICANTE. CITTÀ DI OPPORTUNITÀ PER CHI OPERA IN QUESTI SETTORI. |
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Milano, 2 novembre 2009 - Trepuntozero accompagnerà i giovani creativi nel contesto professionale con il progetto Experience, che verrà presentato il 7 novembre 2009, Dalle 10 Alle 14 Auditorium Lattuada Corso Di Porta Vigentina 15 a, Milano nell’ambito dell’evento 3. 0 Bando Experience. Trepuntozero valorizza i giovani talenti creativi, affinché le loro idee e competenze diventino concreta opportunità e l’arte non rimanga soltanto esercizio di pensiero ma anche, e soprattutto, opportunità di lavoro. Dibattito: Come Valorizzare Il Talento E La Creatività Dei Giovani Artisti? Come Aiutarli Ad Esprimere Le Loro Potenzialità E Trasformarle In Occasioni Concrete Di Lavoro? In Che Misura Le Nuove Tecnologie Contribuiscono A Realizzare Il Cambiamento? Cosa Sono Disposti A Fare Oggi Gli Operatori Dello Spettacolo E Della Comunicazione Per Aiutare I Nuovi Talenti A Emergere? A questi interrogativi e alle vostre domande cercheranno di rispondere: Antonio Bocola, Marco Cadioli, Lionello Cerri, Monica Gattini Bernabò, Margherita Graczyk, Marinella Guatterini, Paolo Lato, Sara Martignoni, Maria Grazia Mattei, Francesco Monico, Fabio Vacchi. Coordina: Michelangelo Tagliaferri Durante La Tavola Rotonda Verra’ Presentato Il Bando: Experience Diamo Concretezza Alle Vostre Idee Creative. Ingresso libero fino a esaurimento posti www. Scuolecivichemilano. It . |
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FCP-ASSORADIO: FATTURATI DELL’OSSERVATORIO FCP-ASSORADIO DEL PERIODO GENNAIO-SETTEMBRE 2009 RAFFRONTATI AL GENNAIO-SETTEMBRE 2008 |
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Milano, 2 novembre 2009 - L´osservatorio Fcp-assoradio ha raccolto i dati relativi all´andamento del fatturato: il singolo mese di settembre 2009 confrontato con settembre 2008 ha registrato per la prima volta nell’anno un aumento di fatturato, pari allo 0,6%%. L´andamento progressivo del periodo gennaio-settembre 2009 rispetto all´uguale periodo del 2008 ha segnato un calo del -14%, con un volume totale di Euro 255. 949. 000. I valori di fatturato suddetti sono nettissimi (al netto anche dello sconto d´agenzia). Alessandro Buda Presidente di Fcp-assoradio: Il dato di settembre è in linea con le previsioni di miglioramento già segnalate con le 2 rilevazioni precedenti. Non è il tempo dell’ottimismo ma certamente della speranza di un finale di anno stabile, pronti a crescere nel 2010. . |
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"MY MAIN MAN": UN FILM SUL JAZZ A BOLOGNA. IL 5 NOVEMBRE, NELL´AMBITO DEL BOLOGNA JAZZ FESTIVAL, ANTEPRIMA NAZIONALE DELLA PELLICOLA CHE CELEBRA, PER LA PRIMA VOLTA, LA VOCAZIONE MUSICALE DEL CAPOLUOGO EMILIANO NEL PERIODO TRA IL 1958 ED IL 1975 |
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Bologna, 2 novembre 2009 - Un viaggio nello storico Festival Internazionale del Jazz di Bologna. Da una cantina fumosa ai grattacieli di New York, rincorrendo un’atmosfera insieme ai protagonisti di un movimento che ha segnato un’epoca. E´ "My Main Man", documentario costruito con filmati inediti scovati negli archivi di Rai Teche – Sarah Vaughan, Roland Kirk, Ray Charles, Bill Evans, Oscar Peterson, Charles Mingus, Chet Baker e altri – che si uniscono oggi a interviste esclusive (Lou Donaldson, Benny Golson, Amedeo Tommasi, Cedar Walton, Dave Holland, Franco D’andrea, Giovanni Tommaso, Steve Grossman, Stefano Bollani, Gato Barbieri, George Wein…), per riannodare la storia della città che fu tra le capitali riconosciute del jazz europeo. “My Main Man” è stato ideato dall’associazione culturale Bottega Bologna e realizzato con la regia di Germano Maccioni in stretta collaborazione con il Bologna Jazz Festival, col supporto dell’assessorato alla Cultura del Comune di Bologna e il fondamentale contributo dell’assessorato alla Cultura della Regione Emilia-romagna che ha stanziato 40 mila euro. Il documentario, che sarà proiettato in anteprima nazionale al cinema Lumière il 5 novembre, è stato presentato ieri, nel corso di una conferenza stampa cui hanno partecipato i realizzatori e l’assessore regionale alla Cultura, Alberto Ronchi. Quest’ultimo si è detto “molto soddisfatto dei risultati raggiunti, perché in questo lavoro si parla del jazz ma anche di una città, di un’epoca e di tanti protagonisti che non erano solo i musicisti. Si rischiava di fare un’operazione nostalgica – ha aggiunto Ronchi – ma non è successo ed anzi si è evitato ogni provincialismo, trasmettendo la memoria attraverso un’operazione culturale”. Presentazione Il percorso di My Main Man comincia in modo inatteso nel settembre 2007. Inizia così la scoperta di un piccolo grande universo, dall’ascolto di coloro che avevano vissuto l’epoca d’oro del Festival Internazionale del Jazz di Bologna, quello tra il 1958 e il 1975, quando la città poteva a buon diritto proclamarsi una delle grandi capitali del jazz europeo. Un appassionato lavoro documentale e di produzione ha unito persone e istituzioni per rincorrere nello spazio e nel tempo, restituendoli alla memoria, i personaggi e gli aneddoti al limite della leggenda ruotati attorno all’indimenticato festival di Alberto Alberti e Cicci Foresti. Dopo più di due anni, vede dunque luce un film su uno dei periodi più ricchi e importanti della storia della musica moderna. La ricerca di filmati d’epoca ha portato nel maggio 2008 alla collaborazione con la direzione degli archivi centrali di Rai Teche, dove era conservato un tesoro di documenti originali mai, o raramente, resi pubblici. Materiali filmici che ritraggono i più importanti nomi del jazz mondiale, transitati a Bologna per il festival e lì spesso rimasti oltre al semplice soggiorno, grazie al feeling che vi avevano trovato. Il forte valore del materiale d’archivio ha chiaramente spinto la produzione ad ampliare l’orizzonte del documentario: seguendo le tracce della storia anche a New York, sono nate esclusive interviste a musicisti – tra cui alcune vere e proprie leggende del jazz come Lou Donaldson, Benny Golson e Gato Barbieri – agli organizzatori di oggi e agli impresari di ieri. Uno sguardo giovane e non specialistico ha osservato con rigore e riguardo passato e presente, ricombinandoli in un film, jazz nei contenuti e nella forma. Un diario di appunti, che racconta una storia di tanti, di passioni e socialità autentiche, mentre riannoda la storia di una città che riscopre sé stessa attraverso la propria tradizione. Scheda tecnica My Main Man – Appunti per un film sul jazz a Bologna (Italia/2009 – 95’) un progetto di Bottega Bologna, regia di Germano Maccioni, co-prodotto da Bottega Bologna e Articolture, con il contributo dell’assessorato alla Cultura della Regione Emilia-romagna, Soggetto e aiuto regia: Francesco Tosi, Fotografia: Marcello Dapporto, Suono: Ivan Olgiati, Montaggio: Germano Maccioni, Formato: Hd, Color-bn, Stereo, Supporto: Digibeta, Lingua: ita-eng, Sottotitoli: ita. Proiezioni: Giovedì 5 novembre, ore 20, Cinema Lumière sala Mastroianni, Anteprima nazionale (ingresso a inviti), Repliche aperte al pubblico: giovedì 5 novembre, ore 22, lunedì 9 novembre, ore 22. 15, martedì 10 novembre, ore 20. . |
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DUSTIN HOFFMANN TRATTENUTO A LONDRA PER IL MONTAGGIO DEL SUO FILM. NELLE MARCHE PROBABILMENTE A FINE NOVEMBRE.. |
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Ancona, 2 novembre 2009 - Il testimonial delle Marche, l´attore statunitense Dustin Hoffman che promuovera` l´immagine della nostra regione sui maggiori network nazionali ed internazionali, in questi giorni e` ancora trattenuto a Londra per il montaggio del film ´La Versione di Barney´ che lo vede impegnato da alcuni mesi e le cui riprese hanno subito un prolungamento. E´ questo il motivo per il quale Hoffman non potra` essere presente nelle Marche nei giorni indicati in precedenza, cioe` ai primi di novembre. Uno slittamento del lavoro, probabilmente alla fine del mese, che non pregiudica affatto i tempi di lavorazione per gli spot promozionali. I tempi di produzione e messa in onda per i passaggi televisivi certamente non cambiano, il numero di giorni per le riprese restano quelli e rientrano perfettamente nella tempistica programmata. Del resto, imprevisti del genere nel settore dello spettacolo sono gia` messi in conto quando si tratta di un lavoro cosi` impegnativo come il film che Dustin Hoffman sta girando tra Italia, Usa e Canada. Per questo i tempi erano gia` stati programmati per lavorare in tranquillita`. . |
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PMI EDITORIA: COSTITUITO FONDO DI GARANZIA DI 2,5 MILIONI DI EURO |
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Roma, 2 novembre 2009 - Si è svolto il 30 ottobre presso la sede della Federlazio un incontro tra le piccole e medie imprese di Federlazio Editoria e l’Assessore alle Politiche Culturali della Regione Lazio Giulia Rodano. Nel corso dell’incontro si è discusso del programma delle iniziative e degli interventi per il 2009 a favore della promozione del libro e della lettura, approvato recentemente dalla Regione, in attuazione della legge 16/2008. In particolare è stato presentato il programma delle iniziative dirette che la Regione metterà in campo nei prossimi mesi, atte a promuovere l’editoria nel Lazio. Per quanto riguarda invece le cosiddette iniziative a contributo, sono state presentate le tipologie di interventi per le quali le pmi editoriali potranno richiedere contributi per la realizzazione di progetti. La somma complessiva destinata alle iniziative dirette e alle iniziative a contributo per l’anno 2009 è pari a 1,2 milioni di euro, mentre 35 mila euro sono stati stanziati per il sostegno e la costituzione di consorzi di scopo. E’ stato inoltre costituito un fondo di garanzia di 2,5 milioni di euro, gestito da Unionfidi, a beneficio delle piccole e medie imprese editoriali del Lazio, al quale le imprese potranno accedere per richiedere finanziamenti compresi tra un minimo di 25 mila e un massimo di 300 mila euro, in particolare per investimenti materiali e immateriali inerenti l’attività e per il consolidamento delle passività bancarie a breve termine. “Le iniziative messe in campo dalla Regione per il settore dell’editoria ci fanno ben sperare per il futuro e rappresentano una risposta concreta alla crisi che le imprese stanno attraversando – ha dichiarato il Vicedirettore Generale della Federlazio Luciano Mocci -. Ora lavoreremo con le imprese affinché tali risorse possano concretamente tradursi in progetti ed iniziative a favore del settore”. . |
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BOLZANO: PRIMO BILANCIO DELL’INIZIATIVA: “BOOKSTART: I BEBÈ AMANO I LIBRI” |
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Bolzano, 2 novembre 2009 - Dopo due anni dall’avvio dell’iniziativa “Bookstart: i bebè amano i libri” viene presentata dagli assessori Kasslatter Mur e Tommasini una pubblicazione bilingue che traccia un primo bilancio e fornisce delle valutazioni riguardo ai risultati ottenuti. Sarà presentata alla stampa giovedì 5 novembre, alle ore 10,30, nella sala stampa di Palazzo Widmann, in via Crispi,3 a Bolzano la pubblicazione bilingue sull’iniziativa “Bookstart: i bebè amano i libri” che nel corso degli ultimi due anni ha coinvolto complessivamente 11. 000 famiglie altoatesine. L’iniziativa “Bookstart: i bebè amano i libri” è stata promossa dal Servizio Famiglia della Provincia al fine di stimolare ed avvicinare sin dalla più tenera età i piccoli al libro, alla sua scoperta ed al contatto con questo importante strumento di apprendimento. I bebè amano osservare le figure e ascoltare la voce dei genitori durante la lettura. I piccoli percepiscono l’ambiente circostante con tutti i loro sensi e tutto ciò che vedono è per loro nuovo e interessante. Saranno presenti all’incontro con la stampa gli assessori Sabina Kasslatter Mur e Christian Tommasini. . |
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LE ORIGINI DEL SISTEMA CONCENTRAZIONARIO SOVIETICO |
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Torino, 2 novembre 2009 - Tra i monasteri e gli eremi delle Solovki – l’arcipelago del Mar Bianco, nell’estrema parte nord-occidentale della Russia – fu creato il primo campo di concentramento sovietico, il laboratorio di quella rete di 476 campi divenuti tristemente famosi con il nome di «Gulag». A partire dal 1923 e fino al 1939 i bolscevichi vi deportarono i «nemici» del comunismo: aristocratici, preti, «borghesi», contadini, operai, intellettuali, funzionari, artisti, quadri del Partito caduti in disgrazia. «Inventato» da Trockij, adottato da Lenin e perfezionato da Stalin, il campo delle Solovki arrivò a ospitare 70. 000 detenuti e nel solo 1937 furono eseguite oltre 2000 fucilazioni. Il modello delle Solovki (e, più in generale, il Gulag) influenzò profondamente la costruzione della società sovietica: si calcola che in quei decenni un adulto su sette trascorse almeno alcuni mesi in un campo. L’esperienza penitenziaria serviva a distruggere le «strutture» dell’epoca imperiale, a livellare le classi sociali e, soprattutto durante lo sforzo bellico, a fornire la manodopera necessaria all’industrializzazione del paese. L’«armata del lavoro» teorizzata da Trockij nel 1918, che avrebbe dovuto fare le fortune dell’Unione Sovietica, non consistette in altro che in migliaia e migliaia di esseri umani ridotti in schiavitù, mutilati e uccisi (anche mediante l’uso, sempre negato dalle autorità, di armi batteriologiche). Fra le vittime illustri anche il grande filosofo Pavel Aleksandrovič Florenskij che vi fu rinchiuso per quattro anni. Una cronaca cruda e documentatissima, che testimonia dell´annichilimento dell´essere umano a opera del regime sovietico. Non esiste a oggi, in Italia, un libro così specifico sulle origini del gulag. Da Aleksandr Solzenicyn in poi, certo, sono state condotte molte analisi storiche e scritti molti testi che hanno fatto luce sulla tragedia del sistema repressivo comunista. Tuttavia l´Autrice, la storica Francine-dominique Liechtenhan – che qui concentra la sua analisi sul primo Gulag sovietico –, ha costruito questo libro sulla scorta di una vasta documentazione originale, resa in gran parte accessibile dall’apertura degli archivi dell’ex Unione Sovietica, e con l’ausilio di molte testimonianze inedite di prigionieri sopravvissuti e dei loro familiari, che le hanno permesso di creare un racconto diverso e specifico sulle origini del sistema. È un contributo di eccezionale valore alla conoscenza della verità e un omaggio alla memoria delle vittime del comunismo, ancora oggi dolorosamente neglette, in Russia come in Occidente. Viene così finalmente resa giustizia alle sofferenze patite da migliaia di donne e uomini nell´orrore dei campi di concentramento sovietici, un orrore follemente uguale e diverso a quello vissuto nei lager nazisti, nei laogai cinesi, nei campi di Pol Pot. Molti documenti presentati (testimonianze, lettere, statistiche, tabelle, articoli ecc. ) sono inediti e compaiono per la prima volta nella traduzione dell’autrice dal russo o dal tedesco. L´autrice Francine-dominique Liechtenhan è nata nel 1956 a Basilea e si è laureata in Storia moderna e contemporanea e in Filologia russa a Parigi, città nella quale risiede e dove insegna all’università della Sorbonne-paris Iv e all’Institut Catholique. È autrice, oltre che di numerosi saggi, dei volumi Les trois christianisme et la Russie. Les voyageurs occidentaux face à l’Eglise orthodoxe russe (Xvème-xviiième siècle) ed Elisabeth Ière de Russie. L’autre impératrice. Questo è il suo primo libro edito in Italia. Edizioni Lindau pp. 318 euro 24,50 . |
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PRESENTATO IL VOLUME "CITTADINANZADIGITALE" DELL´ISTITUTO PEDAGOGICO ITALIANO |
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Bolzano, 2 novembre 2009 - È stato presentato nei giorni scorsi presso il Centro per la Formazione Professionale “Luigi Einaudi” di Bolzano il volume “Cittadinanzadigitale” pubblicato dall’Istituto Pedagogico di Lingua Italiana di Bolzano e curato da Luisanna Fiorini, ricercatrice presso l’Istituto stesso e docente di “Informatica ed abilità informatiche presso l’Università della Valle d’Aosta. Secondo la curatrice del volume “Cittadinanzadigitale” Luisanna Fiorini il testo è una sorta di momento di riflessione nato nel corso di un convegno organizzato nel luglio del 2008 a Dobbiaco nel corso del quale gli autori hanno svolto un’approfondita riflessione sulle competenze di base del cittadino nell’epoca dell’iperconnettività digitale. Una riflessione rivolta in primo luogo agli insegnanti, non espressa in “didattichese”, ma fatta da “abitanti della rete” per gli altri utenti del web. Al centro della riflessione proposta dal volume, inserito nei “Quaderni di documentazione” dell’Istituto Pedagogico Italiano vi sono i concetti di cittadinanza digitale, connettività, diritto all’accessibilitá gratuita per tutti i cittadini nella consapevolezza che oggi il discrimine tra i cittadini è rappresentato anche dalla loro possibilità di accedere alle informazioni disponibili sulla rete. Un altro tema centrale, sottolineato da Luisanna Fiorini, è rappresentato dalla partecipazione, come base stessa della vita democratica di una società, che significa anche, in primo luogo, “interdipendenza positiva con gli altri e responsabilità verso l’altro che fruisce la rete”. Il testo è ricco di interventi di estrema attualità su tematiche come i social networks come Youtube, Facebook, Messenger o altre realtà ormai fondamentali per gli utenti della rete come Wikipedia. Sotto il profilo didattico il testo mette in risalto il salto di qualità già oggi possibile grazie alle opportunità offerte dalla rete che offre reali possibilità a ciascuno di crearsi una piattaforma personale di apprendimento. Attraverso la rete è possibile, sottolinea Fiorini, scardinare anche l’attuale visione della didattica frontale e delle dimensioni di spazio, tempo, sincronia ed asincronia. In questo senso è possibile, stimolando opportunamente i giovani, realizzare una didattica “personalizzata” che sfrutti le enormi potenzialità del web 2. 0, quello che è stato definito “lo strumento attraverso il quale oggi vi è la maggiore diffusione della conoscenza”. Grazie all´“oper source”, si è ribadito nel corso della presentazione del volume, è possibile inoltre pervenire ad un vero e proprio abbattimento delle “barriere architettoniche” che sino a pochi anni fa hanno caratterizzato la rete e consentire a tutti un libero accesso alla conoscenza. Tra i contributi che caratterizzano il volume vi sono interventi di Marco Carestia, Isabel De Maurissens, Andreas Robert Formicoli, Giorgio Jannis, Maria Maddalena Mapelli, Edoardo Poeta e Mario Rotta. Sono intervenuti alla presentazione del volume l’assessore Barbara Repetto, la direttrice dell’Istituto pedagogico, Laura Portesi ed il direttore della Formazione professionale, Franco Russo. . |
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BOLZANO: PRESENTATO IL VOLUME SULLA MOSTRA INTERREGIONALE 2009: 100MILA VISITATORI |
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Bolzano, 2 novembre 2009 - Si è chiuso il 30 ottobre con il ragguardevole bilancio di centomila visitatori la Mostra interregionale 2009 "Labirinto::libertà" nel forte di Fortezza. A conclusione dell´evento è stato presentato a Bolzano un volume che documenta l´esposizione. Dallo scorso 9 maggio la Mostra intrregionale 2009, organizzata a cadenza biennale, ha mostrato 200 opere di oltre 50 artisti distribuite in 86 spazi espositivi su 14mila metri quadrati di superficie. Si sono aggiunte installazioni audiovisive, abiti, cartelloni e manifesti, macchine, sempre nell´ambito del confronto con il tema della libertà. Il risultato dal punto di vista dell´interesse è positivo, considerato che sino ad oggi, giorno di chiusura dell´evento, i visitatori sono stati oltre centomila. La Mostra 2009 si conclude con la pubblicazione di un volume di documentazione e di un Dvd curati da Paolo Bianchi, Paul Thuile e Marion Piffer Damiani su incarico del Museo storico-culturale di Castel Tirolo. La presentazione si è svolta oggi a Bolzano e i due strumenti rappresentano un vero e proprio Abc per conoscere tutto della grande Mostra ospitata nel forte di Fortezza e promossa da Alto Adige, Trentino e Tirolo. . . |
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PUBBLICATO IL NUOVO “MANUALE DEL CONTROLLO ABITANTI” DALL’ASSOCIAZIONE TICINESE FUNZIONARI CONTROLLO ABITANTI |
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Lugano, 2 novembre 2009 – È stato pubblicato il nuovo “Manuale del Controllo abitanti” a cura dell’Associazione ticinese funzionari controllo abitanti e presentato in occasione dell´Assemblea generale avvenuta lo scorso 22 ottobre a Sementina. Il corposo volume costituisce uno strumento pratico di lavoro e un contributo alla ricerca, comprensione e utilizzo di disposizioni di legge, regolamenti e direttive in materia di controllo abitanti, da arrivi e partenze di cittadini a decessi, matrimoni, naturalizzazioni, separazioni e molto, molto altro ancora. Il testo è stato compilato da una commissione tecnica sotto la guida del Presidente dell’Associazione ticinese funzionari controllo abitanti Waldo Pfund, con il contributo decisivo di Armando Fumasoli, prematuramente scomparso, e con una prefazione dell’Avv. Giampiero Gianella, Cancelliere dello Stato. Il fondamentale Manuale del controllo abitanti è stato completato dopo un intenso lavoro di ricerca, redazione, aggiornamento, ricucitura, discussione, verrà messo a disposizione unicamente ai funzionari degli Uffici Controllo Abitanti in formato elettronico attraverso il sito dell’Associazione, e sarà costantemente aggiornato e corretto dalle segnalazioni e casistiche prodotte dagli stessi associati. Di questo documento si sentiva la necessità sia per disporre di uno strumento unico di riferimento, completo e articolato per chi si vede confrontato quotidianamente con l’uno o l’altro aspetto concreto e pratico, sia per poter seguire su di un’unica fonte la dottrina e la giurisprudenza in materia di controllo abitanti. Questo tema, infatti, è molto delicato e molto sentito in Ticino anche per l’impulso che gli accordi internazionali e l’accresciuta mobilità delle persone hanno dato alla determinazione del domicilio dei singoli. Al testo si è iniziato a lavorare nel 2004 per la necessità di agevolare la comprensione dei processi di lavoro in materia e di proporre un documento di studio e pratico completo e accessibile in termini linguistici a tutti gli addetti del controllo abitanti, ma non solo, anche nell´ambito della formazione degli enti locali. Il Manuale del controllo abitanti è dunque un documento indispensabile, unico nel suo genere sul panorama ticinese e probabilmente svizzero, voluto espressamente dall’Associazione ticinese funzionari controllo abitanti che risponde a precise esigenze degli addetti ai lavori e delle Autorità chiamate a decidere, in modo semplice ed autorevole, sulle risposte ai problemi che la mobilità, la complessità dei rapporti relazionali, interpersonali, familiari e con le istituzioni ai diversi livelli pongono ai funzionari, consentendo loro di valorizzare la propria attività al servizio del cittadino. Www. Atfca. Ch . |
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VARESE: AL VIA A SCUOLA TEATRO COMICO |
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Varese, 2 novembre 2009 - "Con la nascita della Scuola di Teatro Comico il territorio varesino prosegue la straordinaria tradizione artistica legata in particolare all´alto Lago Maggiore, che ha dato i natali a interpreti d´eccezione che hanno fatto la storia della comicità e del nostro teatro". Lo ha detto il l´assessore alle Culture, Identità e Autonomie della Lombardia, Massimo Zanello, intervenendo alla presentazione della "Scuola di Teatro Comico Città di Luino - Lago Maggiore" che si è svolta 29 ottobre a Villa Recalcati a Varese. Oltre all´assessore Zanello erano presenti l´ideatore della scuola, Francesco Pellicini, l´assessore al Turismo e Cultura della Provincia di Varese, Francesca Brianza, il sindaco di Germignaga (Va), Enrico Prato, gli attori Nanni Svampa, Roberto Brivio e Davide Rota. La scuola di Teatro Comico, nasce con il contributo della Fondazione Cariplo, su idea del presidente dell´associazione culturale Festival del Teatro e della Comicità - città di Luino, Francesco Pellicini, che da tre anni, si occupa dell´omonimo festival. Patrocinata dall´assessorato alle Culture, Identità e Autonomie della Lombardia, l´iniziativa nasce come un laboratorio comico permanente i cui insegnanti saranno gli stessi attori comici nati e cresciuti nel territorio varesino. Dal cugino di Dario Fo, Davide Rota, all´ex Gufo Roberto Brivio, che saranno i docenti fissi della scuola, in alcune lezioni "professori" saranno anche i comici Enzo Jacchetti, Nanni Svampa, Max Cavallari (Fichi d´India), Cochi Ponzoni, Antonio Provasio (Teresa de i Legnanesi) e Alberto Patrucco. La scuola verrà ospitata nel Comune di Germignaga e sarà completamente gratuita. Il programma delle lezioni inizierà a febbraio 2010 e avrà una durata di tre mesi, al termine dei quali i neo attori diplomati saranno coinvolti in alcune iniziative artistiche territoriali, in particolare quelle legate al Festival del Teatro e della Comicità. I posti saranno riservati ad un massimo di 25 persone, con un´età tra i 18 e i 40 anni, selezionati tramite un provino. "La scuola di teatro - ha concluso Zanello - diventerà una straordinaria palestra per i giovani attori che vorranno cimentarsi con la difficile vita della rappresentazione scenica. Negli anni in questo territorio sono emersi straordinari talenti e con questa iniziativa intendiamo supportare le nuove generazioni in modo da valorizzarle, facendole emergere nel territorio in cui sono nati". Per informazioni www. Festivalcomicita. It . |
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OPEN DAYS BASILICATA, DE FILIPPO: SULLA CULTURA VOGLIAMO FARE SUL SERIO |
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Poenza, 2 novembre 2009 - "Sui temi della cultura, dell´innovazione, della creatività noi vogliamo fare sul serio". Lo ha detto il presidente della Regione, Vito De Filippo, intervenendo il 29 ottobre al forum Open Days organizzato a Matera dalla Regione Basilicata e dal Comitato delle regioni. "La cultura, l´innovazione e la creatività - ha aggiunto De Filippo - sono temi solitamente usati dalla pubblica amministrazione per farsi bella, mentre nei bilanci sono considerati sempre come figli di un dio minore. Noi, al contrario, vogliamo fare veramente sul serio come testimoniato dalle cose che stiamo facendo e dagli investimenti che stiamo mettendo in campo. Il nostro problema, in generale, e in questo tempo di crisi economica globale, riguarda la rarefazione delle opportunità. Sappiamo, insomma, che ormai un ciclo di sviluppo si è concluso e abbiamo la necessità di individuare altri sentieri sapendo che ci muoviamo in un bosco irto di difficoltà e con una forte competizione. Abbiamo la necessità, in questo tempo che vede tanti laureati migrare dal Sud, e quindi anche dalla Basilicata, verso le aree più forti del Paese e dell´Europa, di individuare una linea, per così dire, non più lineare dello sviluppo. Sentiamo il bisogno di scrutare in modo, per così dire, più contorto nuovi percorsi per rispondere in modo più adeguato a quelle famiglie che, nonostante la difficile congiuntura, investono i propri risparmi per far formare nelle università i propri figli. In questi ultimi anni - ha aggiunto De Filippo - abbiamo messo in campo strumenti inediti con, ad esempio, il patto con i giovani, gli spin off, il programma Giovani eccellenze lucane. E abbiamo individuato partner validi e affidabili come Area Science Park che da Trieste si appresta a portare il suo patrimonio di esperienze e di conoscenze in Basilicata. Insomma, più allarghiamo gli spazi dell´innovazione, della ricerca e della creatività e più troviamo spazi per i nostri giovani laureati. In questo percorso si inseriscono i progetti Artepollino e Visioni urbane. Da una parte l´arte contemporanea di respiro internazionale viene portata, attraverso un percorso di condivisione con il territorio, nella parte meno sviluppata della regione; dall´altra, con Visione urbane, abbiamo sperimentato un modello che interviene in modo innovativo sulla relazione fra la pubblica amministrazione e il finanziamento alla cultura. In quest´ultimo caso si è costituita una comunità di creativi che si è autodeterminata nella individuazione dei centri di produzione culturale e nella loro gestione. Sono altri due esempi di come vogliamo fare sul serio sui temi della cultura, dell´innovazione e della creatività. E sono sicuro - ha concluso De Filippo - che da questo forum arriveranno altri nuovi stimoli per individuare nuove opportunità e nuovi modelli di sviluppo". . |
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EX BORDER IV° FESTA DELLA CULTURA 2009 LETTERATURA ARTE CINEMA SCIENZE E ALTRE DANZE DELLE IDEE GORIZIA, 5 > 8 NOVEMBRE 2009 |
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Gorizia , 2 novembre 2009 - Sarà dedicata all’inganno (sia alla sua pratica che al suo immaginario) la Quarta edizione della Festa della Cultura di Ex Border, che si svolgerà a Gorizia da giovedì 5 a domenica 8 novembre 2009 e denominata appunto Tra_inganni. Come sempre non sarà una fiera del libro, né un festival di poesia, e nemmeno un convegno riservato agli addetti ai lavori. Il format di Ex Border propone una manifestazione in cui diversi linguaggi e discipline offrono il loro contributo al tema prescelto. Organizzate dall’Associazione Ex Border con la direzione artistica di Alberto Princis, un poeta, le giornate hanno il sostegno dell’Assessorato alla Cultura della Regione Fvg, della Provincia e del Comune di Gorizia, e della Fondazione Carigo. Dopo Nudo_cosmo nel 2006, Dis_orienti nel 2007 e Care_cassandre nel 2008 quest’anno, a Tra_inganni, per approfondire e divertire, letteratura, filosofia, psicologia, arte, cinema e scienze, danzeranno intorno a questa immagine-guida. “Inganni e autoinganni, individuali e collettivi, culturali ed economici. Sospetti e allarmi. L’inganno è lì per avvertirci che ci si deve svegliare, all’improvviso: ci induce a lottare, a essere lungimiranti e pronti ad annusare le insidie. Senza dimenticare i disinganni della società e delle prospettive giovanili, le protezioni e gli scongiuri… tutto quello che l’umanità cerca di inventarsi per non soccombere agli scherzi del destino o alle strategie umane, alle trappole, ai tradimenti e alle crisi delle promesse o delle parole. Si pensava alla felicità, al successo o alla bellezza, ma l’inganno è lì, in agguato, per ricordarci che forse, se l’esistenza non è proprio una fiaba, almeno ne imita la struttura più intima, inventando sorprese e strane avventure. Giornate da passare Tra_inganni…”, come suggerisce il direttore artistico. Ospiti di prestigio, nazionali e internazionali, porteranno il loro contributo onde far un po’ di luce nei meandri di alcuni diversi “inganni contemporanei”. Alla Festa della Cultura 2009 intitolata Tra_inganni saranno presenti infatti: Gianmario Villalta, Maurizio Pallante, Massimo Fini, Tomaso Kemeny, Raul Montanari, Paolo Crepet, Giobbe Covatta, e altri. Per il programma dettagliato, consultare il sito www. Exborder. It . |
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AL TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI DI MILANO TOSCA AMORE DISPERATO |
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Milano, 2 novembre 2009 - Dopo il trionfale riscontro del pubblico alle rappresentazioni di “Tosca amore disperato” al Gran Teatro all’Aperto Giacomo Puccini di Torre del Lago (27/29 agosto) e all’Arena di Verona (12 settembre), con applausi a scena aperta che hanno toccato anche i venti minuti, l’Opera di Lucio Dalla arriva finalmente a Milano, al Teatro degli Arcimboldi. Così i giornali hanno titolato questo trionfale ritorno sulle scene della nuova “Tosca” di Dalla: “L’evento. Arena gremita per l’opera popolare di Lucio Dalla presente in platea. Tosca sensuale ed appassionata. Uno spettacolo che avvince per la capacità di far rivivere il senso del capolavoro pucciniano e insieme di essere moderno” Anche per le repliche milanesi “Tosca” sarà accompagnata dall’esecuzione live di un’orchestra, questa volta dalla Grande Orchestra dei Pomeriggi Musicali, sempre sotto la direzione del M° Beppe D’onghia (che ha già diretto l’Orchestra del Festival Puccini in occasione delle rappresentazioni di Torre del Lago e Verona). L’opera di Lucio Dalla è ormai entrata nella storia dello spettacolo italiano. La “Tosca” di Dalla (“che con la Tosca pucciniana ha in comune solo il fatto di essere un capolavoro” come ha scritto in più occasioni la critica italiana ed estera) è stata rappresentata nei più grandi palasport italiani, davanti ad un pubblico di oltre 200. 000 spettatori, ed ha trionfato al Festival di Klagenfurt, dove è rimasta in scena per quasi un mese facendo registrare il tutto esaurito con oltre 40. 000 spettatori. Questi, con gli 8. 300 spettatori di Torre del Lago e gli 8. 130 dell’Arena di Verona, sanciscono il trionfo di questa “Tosca” e dei suoi straordinari interpreti: il più applaudito Vittorio Matteucci, che ha interpretato la parte di Scarpia. Ovazioni anche per Rosalia Misseri, magnifica interprete di Tosca, che David Zard ha presentato al pubblico come: "La Mia Tosca". Graziano Galatone nella parte di Mario Cavaradossi, ha avuto più volte applausi a scena aperta durante le interpretazioni di Vita e poi di Vento. Antonio Carluccio e Lalo Cibelli hanno eseguito una magnifica interpretazione del Lieder di Mahler che descrive il momento del suicidio assistito di Angelotti. . |
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LA STAGIONE DEL TEATRO CIAK: IL PALCOSCENICO MILANESE UTILIZZATO DA GENERAZIONI DI ARTISTI DI OGNI GENERE COME VETRINA PER LA LORO ARTE SCENICA. |
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Milano, 2 novembre 2009 - È da oltre trent’anni che il Ciak ha fatto della stranezza la sua vocazione; difficile da collocare e da classificare, innovatore o convenzionale, coerente a un progetto o ondivago dietro facili consensi, di tutto si può dire, ma il Ciak è il palcoscenico milanese che più si è fatto calpestare, esaltare, contaminare, utilizzare e usare da generazioni di artisti di ogni genere e tipo che l’hanno cercato e voluto come vetrina per la loro arte scenica. Da un paio d’anni la scommessa si è allargata anche alla sperimentazione di una nuova sede e, da vero e proprio teatro nomade, il Ciak ha portato se stesso da Città Studi alla Fabbrica del Vapore facendo da apripista a un nuovo progetto della città; un insediamento dedicato alla creatività giovanile e allo sviluppo di nuovi linguaggi nel campo delle arti visive, della musica, del design e, ovviamente, del teatro. E così anche la nuova stagione teatrale riparte con l’ambizione di condurre il proprio pubblico attraverso le sbarre della noia e della convenzione in una vera e propria “innocente evasione”. Www. Officinesmeraldo. It . |
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LA CASA DI BERNARDA ALBA IN PRIMA NAZIONALE AL PICCOLO TEATRO STUDIO DAL 5 AL 15 NOVEMBRE 2009 |
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Milano, 2 novembre 2009 - La drammatica condizione femminile in una società schiacciata dalla dittatura franchista Di Federico García Lorca, Lluís Pasqual ama dire che rappresenta per lui un padre artistico, un fratello maggiore che lo ha sempre guidato e ispirato nel suo lavoro di artista. “Oggi, per l’età che ho”, spiega, “mi sento maturo per il Lorca dei grandi spettacoli, dei testi più conosciuti ma anche più complessi come La casa di Bernarda Alba”. Il più internazionale dei registi spagnoli, che al Piccolo si fece conoscere nel 1987 con uno spettacolo di grande impatto come El Público (ancora da Lorca), torna a Milano portando in scena in prima nazionale al Teatro Studio dal 5 al 15 novembre il capolavoro del drammaturgo andaluso per il Festival di teatro in lingua originale del Piccolo. Protagoniste le più grandi interpreti del teatro iberico guidate da Núria Espert e Rosa Maria Sardà. La storia della madre tirannica e folle, che reclude in casa se stessa e le proprie figlie, impedendo loro di vivere e di amare, è per Pasqual la fotografia della Spagna franchista, schiacciata dalla dittatura: “Una denuncia spudorata e viva, grazie al teatro”, dice il regista. “Foto che riflettono realtà contenute in parole, in frasi scritte con il bianco ed il nero di Guernica di Picasso. Bernarda e la sua gente, allora e sempre, non difendono altro che una casta ed i suoi privilegi, sostenuta sopra colonne inamovibili di principi tanto vanamente eterni quanto vuoti e decomposti e lo fanno sfidando persino le leggi della Natura, e sapendo che semineranno solo morte”. Come in un carcere, le mura chiudono e separano dal mondo quel nucleo di donne costrette a soggiacere alla tirannia matriarcale, in uno spazio tanto ampio quanto opprimente. Si muovono come fantasmi, personaggi che sono la rappresentazione di un mondo ripiegato su se stesso, in cui non sembra penetrare alcun elemento proveniente dall’esterno. In ogni scena è palpabile la tensione del momento storico in cui è stata scritta scritta quest’opera e in ogni personaggio è possibile ritrovare un’indole, un carattere che ci riguarda, anche nel presente. La casa di Bernarda Alba è il quinto spettacolo, nel segno di Garcia Lorca, che Pasqual porta al Piccolo, dopo El Público, realizzato in occasione della prima stagione del Teatro Studio e prodotto dal Piccolo, I Sonetos del Amor Oscuro (nel 1986), La Oscura Raiz (al Teatro Grassi nel 1999), sempre con Nuria Espert, e Mariana Pineda, con il Ballet Flamenco di Sara Baras (2002). Prosegue così il lungo sodalizio artistico del regista con il Piccolo, cominciato nel 1978 come assistente di Giorgio Strehler (regista anche lui, nel 1955, di un’edizione della Casa di Bernarda Alba) e che lo ha visto portare in scena molti altri spettacoli tra cui Aspettando Godot, nel 1999 in omaggio a Strehler, Mòbil del giovane scrittore catalano Sergi Belbel, e La famiglia dell’antiquario, con Eros Pagni, entrambi nel 2007. . |
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AL DERBY ALBERTO PATRUCCO INTERPRETA GEORGES BRASSENS CON “CHI NON LA PENSA COME NOI” |
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Milano, 2 novembre 2009 - “Chi non la pensa come noi”, il disco d’esordio di Alberto Patrucco nel quale il comico interpreta Georges Brassens con dodici brani mai tradotti in italiano prima d’ora. “Chi non la pensa come noi” (Alberi/edel) è il frutto del percorso compiuto da Alberto Patrucco tra le parole e la musica di Georges Brassens, il più raffinato cantautore francese del secolo scorso, un artista unico, dotato di genialità e ironia senza eguali. Il lavoro si compone di dodici versioni inedite (in italiano) e preservate nei loro contenuti da una traduzione accurata che ne ha salvaguardato poesia, sostanza e incisività, col consenso degli eredi di Brassens. “Georges Brassens è le sue canzoni”- afferma Patrucco - “Parole e musica. Parole che emozionano, singolare impasto tra lingua e gergo, quasi sempre venate da una sottile ironia. Musica che cattura. Canzoni che il tempo non ha scalfito. Parole che suonano e musica che parla. Brassens, uomo e autore libero di grande umanità. Il poeta, il musicista che ha impresso una svolta profonda al grande mondo della canzone. E, senza volerlo, al mio piccolo mondo. ” Dalla proposta minimale propria dell’autore – voce, chitarra e contrabbasso – si passa, senza travisamenti, a una lettura musicale più articolata e ampia. In “Chi Non La Pensa Come Noi”, oltre a Daniele Caldarini, autore degli arrangiamenti musicali dell’intera produzione, hanno suonato più di trenta artisti. . |
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LO ZOO DI VETRO DI TENNESSEE WILLIAMS AL TEATRO LITTA DI MILANO |
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Milano, 2 novembre 2009 - Prima ospitalità della stagione 2009/2010 è lo spettacolo realizzato dalla Compagnia di Jurij Ferrini che porta in scena dal 3 al 15 novembre 2009 Lo zoo di vetro di Tennessee Williams, autore classico della letteratura americana del Novecento. La storia di una famiglia degli anni ‘30 che poggia sull’assenza del padre: Amanda, Tom e Laura hanno assorbito questa assenza e ognuno di loro ne porta un tratto. Laura in particolare, claudicante per una malattia, è una creatura cristallina e profondamente emotiva chiusa nel suo mondo immaginario fatto di insetti di cristallo, il suo Zoo Di Vetro appunto. Incerta nel suo equilibrio, Laura è il personaggio che incarna la struttura stessa della sua famiglia. Nel mondo di Laura le figure di vetro sostituiscono le persone reali, con le quali non riesce ad avere un rapporto. Quando alla fine Jim, un amico del fratello, di cui Laura era innamorata fin dal liceo, viene a far visita alla famiglia, lei tenta di vincere con ogni forza la sua ritrosìa e si appoggerà a questo bel giovane, al sogno di diventarne la fidanzata e lo zoo di vetro crollerà rovinosamente infrangendosi e spezzando il fragile equilibrio su cui poggiava l’intera famiglia. “Sono arrivato a interessarmi a Lo zoo di Vetro appassionandomi alle storie e ai personaggi di Tennessee Williams: un autore così straordinariamente semplice nel tratteggiare l’animo umano - soprattutto quello femminile che amava fino all’inverosimile e per il quale provava anche una intelligente simpatia. Lo zoo di vetro è una storia così nitida e appassionante che necessita solo di attori “di vetro”, questa è l’unica chiave che mi sento di inserire nel pentagramma di questo spartito composto da una mano sensibile e sapiente come quella di Williams. Gli attori “di vetro” sono attori capaci di far vibrare i loro corpi di emozioni sottili e di renderle visibili in modo inequivocabile al pubblico, pur mantenendo la complessità dell’animo umano. Il teatro di Williams necessita, a mio parere, di un teatro di attori e la regia deve sapientemente esserci e negarsi. Esserci nella conduzione degli interpreti, e io sono prima di tutto un attore e amo questo mestiere, e negarsi nelle forzature deformanti che si riferiscono e/o si discostano dalle messe in scena precedenti della stessa opera. ” . |
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AL TEATRO VENTAGLIO SMERALDO GRANDE ATTESA PER ROSSELLA BRESCIA IN CARMEN |
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Milano, 2 novembre 2009 - “Carmen” è un balletto di Luciano Cannito tratto dall’omonimo dramma musicale di Georges Bizet. Protagonisti due beniamini del grande pubblico. Rossella Brescia, ballerina classica e star televisiva, nota al grande pubblico per la sua partecipazione da professionista, a programmi televisivi come “Amici”, “Saranno Famosi” e “Colorado Cafè”, vestirà i sensuali panni di Carmen. Al suo fianco, nel ruolo di Don José, il fascinoso e atletico ballerino cubano José Perez, già vincitore di importanti riconoscimenti internazionali, divenuto anche lui un idolo dei teen–agers per la sua partecipazione alla popolarissima trasmissione Amici. La trama racconta di un gruppo di profughi che sbarca a Lampedusa dopo un viaggio allucinante, sfruttati dallo scafista Escamillo e braccati dalle forze dell’ordine comandate dal severo carabiniere Don Josè. Nasce un amore travolgente tra Carmen e Don Josè, ma quest’ultimo tenta di piegare il fiero spirito ribelle della sua amata a una vita perbene, fatta di routine, belle passeggiate e tanta televisione. La passione si trasforma in noia, solitudine, angoscia. Carmen, non sa e non può vivere in una gabbia di mediocrità. Fugge e torna dai suoi amici al campo profughi. Fugge tra le braccia di Escamillo, ben consapevole di quello che l’aspetta…La forza della musica immortale e l´originale rielaborazione della famosa opera lirica hanno consentito la traslazione del mito eterno di Carmen in un emozionante e potente balletto moderno. “La potenza della musica di Bizet è riuscita a far diventare il nome “Carmen” un archetipo universale della cultura dell’Occidente. Dire Carmen è un po’ come dire passione estrema, voluttà, forza e istinto. Carmen è il sole dei Sud, la felice disperazione di possedere solo se stessi e la propria libertà. La mia Carmen è forse semplicemente questo. Immaginata nell’isola di Lampedusa, isola del Sud per la ricca e annoiata Europa, mitico Nord per centinaia di disperati e profughi in fuga chissà da dove e chissà per quanto tempo. Storie, del resto, sotto i nostri occhi dalla mattina alla sera. Carmen può essere oggi una sudanese, una kurda, un’afghana, una kosovara, un’albanese, una pakistana, e non ha paura di rischiare tutto per la propria libertà. E’ una giovane donna che, come una leonessa, sa di possedere forza, bellezza, potenza e libertà. Carmen sa di essere ricca di quella ricchezza che non si può comprare. E’ invece l’uomo-Don Josè ad essere un poveraccio imbrigliato nella sua burocratica e sicura armatura di maschio occidentale ad avere tutto da perdere contro chi non ha nulla da perdere. E poi c’è l’Escamillo dell’Opera di Bizet. Il grande torero. Il “macho”, diremmo noi oggi. Straordinario ritratto anche questo, di personaggio archetipo. L’uomo del successo, l’uomo della gloria effimera. Tutto sommato l’uomo della superficialità. La storia di Carmen termina con la morte di Carmen. Ma perché non ci chiediamo che fine farà Don Josè? Chi è il vero perdente? Chi muore o chi resta vivo, ucciso nell’anima, nella fede, nell’orgoglio, nella speranza? Don Josè, Escamillo, Carmen. Potere, Successo, Libertà. Insicurezza, Superficialità, Solitudine. Egoismo, Egocentrismo, Sacrificio. Le stesse parole di sempre. Gli stessi desideri di sempre. ” . |
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AL TEATRO LEONARDO DA VINCI ANTOLOGICA GROCK |
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Milano, 2 novembre 2009 - Quelli di Grock inaugura la stagione 2009/2010 proponendo spettacoli che raccontano la storia e la poetica della Compagnia e festeggia così la gestione diretta del Teatro Leonardo da Vinci. Sono spettacoli in puro stile Grock: ironia, fisicità, poesia, movimento e liricità. Cinema Cinema (3/5 nov), omaggio del teatro alla settima arte, Ze sciò masgoòn (7/9 nov), amaro epilogo di un’amicizia consumata sulle assi di un palcoscenico, e infine Caos (12/14 nov), spettacolo cult ed esplosione di energia, della forza espressiva del corpo e del movimento. Cinema Cinema è uno spettacolo dedicato all’immagine e al sogno, un omaggio alla settima arte e non solo ai grandi film, ai grandi registi, ai grandi attori, ma a tutto il mondo che gravita attorno al cinema e alle importanti influenze che esso ha esercitato nell’arte, nella moda, nel costume, nella vita di tutti i giorni. Quelli di Grock racconta il proprio cinema: per un attimo l’immagine proiettata diventa un odore, un sapore, un’illuminazione colorata, un ammiccare con gli occhi, una voce. La distanza tra lo schermo e gli occhi pare ridursi e tutto lo spettacolo ha il tono di una conversazione a tratti frivola, a tratti ironica, a tratti surreale. La scena si trasforma più volte, diventa schermo, set di produzione, sala di montaggio in un circo impazzito di luci e movimento per riscoprire il lato umano, contraddittorio dell’uomo-attore immutabile sia sul palcoscenico che sul set. E l’apparizione di “Gelsomina” da La strada porta dritti al gran finale felliniano. Ze Sciò Masgoòn. Appaiono in scena, nel mezzo di un palcoscenico spoglio, delimitato da una fuga di quinte sghembe, due strani individui in frac. Bianchi e incanutiti, quasi fossero usciti da un ripostiglio polveroso, s’incontrano o forse si ritrovano per riprendere il filo di una vecchia amicizia. Con la consuetudine e l’intesa che è propria dei legami più profondi, suggerendosi e scambiandosi gesti e battute, rispecchiandosi l’uno nell’altro, si riscoprono attori. In bilico tra comicità e tragedia, malinconia ed euforia, le loro azioni scorrono fluide, sostenute e quasi incalzate dalle più disparate suggestioni musicali e lo “show” assume i contorni di un sogno, del loro sogno. Inevitabilmente le battute e i gesti di questa “strana coppia” scivolano dalla dimensione del teatro in quella della vita reale e la disillusione, la stanchezza di due vecchi attori comici assumono significati esistenziali prima ancora che professionali. Le scenografie si disintegrano, oscilla minacciandoli un lampadario, tutto cade a pezzi e i due si confessano: “noi siamo vecchi, siamo pieni d’acciacchi, siamo smarriti… abbiamo mentito in tutte le lingue, abbiamo fatto di tutto senza fare niente…”. Sembrano ormai decisi a gettare la spugna, avendo esaurito tutto quello che il repertorio offre, ma con un ultimo colpo di coda, sulla stanchezza prevale l’orgoglio e la voglia di testimoniare il senso d’indignazione e il risentimento attraverso il proprio lavoro. L’amicizia, l’arte e il linguaggio della scena possono resistere anche ai tempi più oscuri. Nel teatro come nella vita, malgrado tutto, bisogna andare avanti …the show must go on. Caos. Costruito attingendo alle tecniche del teatro-danza, patrimonio consolidato nello stile di Quelli di Grock, Caos si sviluppa intrecciando parole elementari, pensieri e concetti pratici con i gesti della quotidianità. I corpi degli attori-danzatori, mostrati in diretta o ripresi da una telecamera a circuito chiuso, partono da una gestualità banale che progressivamente si trasforma in espressione complessa ed esaustiva. Le coreografie invadono lo spazio e senza sosta i sei attori, quattro uomini e due donne, liberano un’energia esplosiva e travolgente. Caos può essere definito uno sguardo sul vuoto del vivere quotidiano, ma non uno sguardo drammatico o pensoso, bensì mordace, tagliente, ironico, deformante, illuminante. In Caos non c’è posto per l’angoscia, lo smarrimento, il fastidio: al contrario, tutto avviene all’insegna dell’euforia, di uno sfogo fisico e verbale che diventa sempre più incontenibile e contagioso, fino ad un irresistibile e “torrenziale” finale. Www. Quellidigrock. It . |
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LA COMPAGNIA DELLA RANCIA PRESENTA PINOCCHIO, IL GRANDE MUSICAL TUTTO ITALIANO, ALL’ALLIANZ TEATRO DI MILANO |
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Milano, 2 novembre 2009 - Pinocchio, uno dei più grandi musical mai realizzati in Italia, torna nei teatri nella stagione 2009/10 dopo il tour internazionale in Corea. Lo spettacolo che ha già incantato spettatori di ogni età con un allestimento colossale in stile Broadway ripartirà il 4 novembre dall’Allianz Teatro di Milano - il primo esempio in Italia di teatro nato appositamente per ospitare grandi musical, inaugurato nel 2003 proprio con Pinocchio – e sarà in tour fino a dicembre 2009 toccando anche Bari, Brescia, Torino e altri teatri italiani. Nel ruolo di Pinocchio, Riccardo Simone Berdini, attore-cantante triestino, appassionato di musical, cinema, rock e fumetti, che raccoglie il testimone da Manuel Frattini: “Sono onorato che Saverio Marconi mi abbia scelto per questo ruolo che ritengo uno dei più difficili nel panorama del musical italiano odierno e ci tengo tantissimo a ringraziarlo. L’interpretazione di questo personaggio da parte di Manuel Frattini è memorabile. Mi attende un compito arduo e non vedo l’ora di affrontarlo. Avendo delle caratteristiche diverse da Manuel dovrò sviluppare un personaggio differente ma ce la metterò tutta per cercare di essere all’altezza del suo incredibile lavoro. ” La stampa ha accolto con entusiasmo lo spettacolo sin dal suo debutto nel marzo 2003, definendolo come la più grande produzione italiana di sempre; una grande occasione, quindi, per chi ancora non l’ha visto e per i tanti fan, di tuffarsi nel magico mondo del burattino più famoso e scoprire, così, la poesia del teatrino di Mangiafuoco, le gag di Gatto e Volpe, la magia di Turchina, il ritmo esplosivo del paese dei Balocchi e tutti i personaggi che animano questa meravigliosa storia. Pinocchio è un musical che diverte e commuove, sorprende con grandiosi effetti speciali, spettacolari cambi scena e coloratissimi costumi, trascina con coreografie e canzoni che restano nel cuore, per oltre due ore di spettacolo dal ritmo travolgente. Nella primavera del 2010, Pinocchio tornerà in scena al Teatro Augusteo di Napoli e al Sistina di Roma: sarà di nuovo Manuel Frattini a interpretare il ruolo del burattino più famoso del mondo; Manuel sarà comunque presente al debutto milanese e riserverà al pubblico dell’Allianz Teatro una sorpresa. . |
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AL TEATRO VENTAGLIO SMERALDO MAURIZIO CROZZA IN FENOMENI |
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Milano, 2 novembre 2009 - Maurizio Crozza ritorna in teatro con un nuovo spettacolo, “Fenomeni”, che ha al centro il nostro paese, i suoi protagonisti e le sue vittime. Una fenomenologia contemporanea graffiante e mutevole che segue, giorno per giorno, l’evolversi malinconico delle notizie. Monologhi, musiche, personaggi celebri e non, in un affollarsi di storie che raccontano un’Italia che non vedremo mai in televisione. “Siamo un paese di “fenomeni”. Riusciamo a fare solo le cose difficili… le cose facili ci annoiano…Per esempio, prendi la Freccia Rossa: 3 ore e mezzo per andare da Milano a Roma. Grazie alle ferrovie italiane, sulla tratta Milano-roma, il treno adesso vince sull’aereo. Purtroppo, invece, sulla tratta Milano-voghera, il treno perde ancora sulla bicicletta. Siamo dei fenomeni… in Italia non riusciamo a far funzionare neanche il Catasto, figuratevi il nucleare… Perché in Italia dovremmo avere il nucleare, col rischio di distruggere il pianeta? Abbiamo già i grandi architetti… per esempio Massimiliano Fuffas…“professor Fuffas, dove sta andando il design?” “Guardi, questa è una sedia si capisce?” “No”. “E se le giro il foglio si capisce?” “No”. “Ecco questo è il design. Se si capisce è una sedia…”“E se non capisco…” “E’ design!” “Ma, esiste un’etica in architettura?” “Che io sappia: no!” Un paese di fenomeni, un paese dove c’è la Fiat che salva la Crysler! I fratelli Elkan a stelle e strisce: John penserà alle stelle, Lapo alle strisce. Chiudiamo una fabbrica al Sud, a Termini Imprese, per salvarne una al Nord, però a Detroit. Www. Teatrosmeraldo. It . |
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PACTA. DEI TEATRI APRE LA SUA STAGIONE AL TEATRO OSCAR: DAL 5 AL 22 NOVEMBRE 2009 “BEATRICE CENCI” DI ALBERTO MORAVIA. IL 7 NOVEMBRE 2009 “ELSA MORANTE AD ALTA VOCE” |
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Milano, 2 novembre 2009 - Alberto Moravia ed Elsa Morante. E’ all’insegna di questi due grandi autori italiani l’apertura della stagione di Pacta. Dei Teatri che ha finalmente trovato una nuova sede presso il Teatro Oscar di via Lattanzio a Milano. La realtà diretta da Annig Raimondi presenta infatti un progetto speciale dedicato ad Alberto Moravia in cui si intrecciano la sua opera e quella della moglie Elsa Morante. Da giovedì 5 a domenica 22 novembre è in scena un testo teatrale di Moravia, “Beatrice Cenci”, mentre sabato 7 novembre è la volta di una serata particolare dedicata ad Elsa Morante e al suo romanzo Menzogna e sortilegio. Annig Rimondi, regista e interprete (accanto a Massimo Loreto, Antonio Rosti, Vladimir Todisco Grande e Maria Eugenia D’aquino) rilegge il primo testo teatrale di Moravia con uno sguardo attento e capace di coglierne tutte le sfumature, mettendo a fuoco l’animo piccolo-borghese con l’aridità morale e la vacuità che lo caratterizzano. Anche in Beatrice Cenci, come in tutto il mondo letterario di Moravia, i personaggi attraversano la storia da spettatori annoiati, esercitando una sensualità indifferente al prossimo. Sono la noia e l’urgenza passionale a muovere le fila del racconto, verso un finale tragico che interroga lo spettatore moderno sul senso delle relazioni umane. La sciagurata vicenda di Beatrice Cenci ha ispirato artisti di ogni epoca: il suo è stato uno dei processi più famosi della storia e la sua vita si è presto trasformata in leggenda. Il padre Francesco, crudele e dissoluto la rinchiude con la matrigna nella Rocca di Petrella. Beatrice, con la complicità del suo amante Olimpio, uccide Francesco, ma il loro amore non dura. Olimpio fugge mentre alla Rocca arriva la giustizia per indagare e Beatrice finirà decapitata. L’attenzione di Alberto Moravia si concentra sui meccanismi che portarono al parricidio e alla conseguente catastrofe familiare, in cui la perversione del “male” travolge l’ingenuo teatro delle illusioni umane. L’omaggio ad Alberto Moravia si arricchisce di un capitolo prezioso, con la serata speciale dedicata ad Elsa Morante, sua compagna di vita per molti anni, sul romanzo Menzogna e sortilegio. La Morante, in antitesi al neorealismo letterario imperante (siamo nell’immediato dopoguerra) di cui anche Moravia fu un esponente, crea la tessitura di un romanzo ottocentesco, il romanzo familiare di Elisa, la protagonista, adottando lo stile di una favola e di un grande racconto d’amore con cui racconta però quanto di meno fiabesco ci sia nel Novecento, le nevrosi autodistruttive dei ceti piccolo-borghesi (e qui sta il trait d’union con l’universo poetico del marito), la loro ambiguità e falsità. Elisa infatti, fatalmente “malata di menzogna”, cerca di liberarsi dagli incubi dell’infanzia scrivendo un romanzo che ribalta la realtà e fa perdere i confini tra vero e falso. Www. Pacta. Org . |
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LA CANZONE DI NANDA, IN PRIMA NAZIONALE, NELLA SCATOLA MAGICA DEL TEATRO STREHLER, DAL 16 NOVEMBRE AL 6 DICEMBRE 2009 |
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Milano, 2 novembre 2009 - A Fernanda Pivano, scrittrice e traduttrice, recentemente scomparsa, una delle figure più significative del panorama culturale italiano, è dedicato il nuovo spettacolo di Giulio Casale, che debutterà il 16 novembre 2009 in prima nazionale alla Scatola Magica del Teatro Strehler. La canzone di Nanda ripercorre le tappe di un’avventura lunga quasi un secolo attraverso i Diari 1917-1973 (opera pubblicata da Bompiani) e i racconti originali che la Pivano ha fatto a Casale negli anni della loro frequentazione, dando così vita ad un affresco poetico ricco di figurazioni e melodie. La narrazione è accompagnata da immagini inedite e sottolineata da momenti musicali che attraverseranno le tappe più importanti della letteratura americana, da Hemingway ai giorni nostri, soffermandosi in particolare sulla beat generation. Un tributo, dunque, che riporta in scena la Nanda stessa e la sua passione per la letteratura, la musica, la libertà. “La canzone di Nanda”, spiega Giulio Casale, “è uno spettacolo di ‘teatro canzone’ e nasce dall’idea di unire i tanti amici e i tanti amori artistici di Fernanda Pivano attraverso una drammaturgia che contenga non solo i riferimenti ai grandi poeti, scrittori, artisti, ma anche le canzoni più rappresentative di un’epoca, che segnano anche i tempi della narrazione scenica. Questo lavoro nasce perché credo che la lezione libertaria e pacifista di Fernanda Pivano, vera selezionatrice di momenti eccellenti in letteratura e nell’arte in generale, sia quanto mai urgente oggi”. “Giulio oltre che un attore è anche un autore”, osserva il regista, Gabriele Vacis, “Poi è uno che non scava solchi. Per dire: la distinzione tra recitare, cantare, ballare è solo occidentale. Lavorare con uno che fa tutto al livello di Giulio mi incuriosiva molto… E lavorando con lui mi sono convinto ancora di più che la regia è un lavoro di ascolto… Specie se hai un testo come quello di Fernanda Pivano da decifrare. I suoi Diari sono una specie di dizionario. Il vocabolario di un mondo che, purtroppo, non esiste più. Il nostro percorso è stato costruire il corpo che potesse pronunciare le parole di quel mondo. È un processo di incarnazione. In questo senso è sacro e non si può tanto parlarne”. Giulio Casale, scrittore, autore e cantattore di grande talento, negli ultimi anni ha saputo farsi apprezzare dal pubblico portando in teatro due spettacoli che si collocano a pieno merito nel genere del “teatro canzone”: Polli d’allevamento di Giorgio Gaber (prod. Teatro Filodrammatici con Fondazione Giorgio Gaber) e Formidabili quegli anni (prod. Tieffe-stabile d’innovazione) liberamente ispirato al libro di Mario Capanna. . |
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EST OVEST SCRITTO E DIRETTO DA CRISTINA COMENCINI IN SCENA AL TEATRO MANZONI DI MILANO |
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Milano, 2 novembre 2009 - Dopo la fortunata esperienza di “Due partite” di Cristina Comencini – lo spettacolo che, con la produzione di Artisti Riuniti, ha debuttato nel 2006 al Teatro Valle di Roma (con Buy, Ferrari, Massironi, Milillo), poi ripreso nello stesso anno, con lo stesso cast, a Roma e Milano da Noctivagus che ne ha prodotto successivamente l’edizione con Chiara Noschese, Sara Bertelà, Stefania Felicioli, Susanna Marcomeni ed è divenuto infine un film, per la regia di Enzo Monteleone - l’associazione culturale Artisti Riuniti, in coproduzione con Antheia di Robert Schiavoni, propone il nuovo lavoro teatrale scritto e diretto da Cristina Comencini, “Est Ovest”. “Est Ovest” come dichiara l’autrice, è stato ideato e “confezionato su misura” proprio per Rossella Falk e via via sono arrivati gli altri personaggi, a lei strettamente legati. Est Ovest ha debuttato il 13 ottobre al Teatro Eliseo di Roma dove rimarrà in scena fino al 1° novembre. Dopo la permanenza al Teatro Manzoni, proseguirà la tournèe nella seconda metà di dicembre a Verona e Treviso. Nei primi giorni del mese di dicembre lo spettacolo sarà ripreso integralmente grazie all’interessamento e alla collaborazione di Raicinema negli studi di Cinecittà. Est Ovest. Due punti cardinali opposti ma non contrapposti ed anzi affacciati l’uno sull’altro, sempre più vicini fra loro, fino a rivelare che possono toccarsi, si sono già toccati. La famiglia di Letizia - il fratello, i due figli, i nipoti, la seconda nuora - si riunisce per festeggiare i suoi ottant’anni. Letizia vive sola con Oxana, la badante ucraina, nella vecchia casa in cui, come dice lei, “…gli oggetti fuggono come avessero paura di morire con me. ” o, come più realisticamente commenta Oxana “…è stato requisito tutto dai figli, come da noi ai tempi della guerra civile. ”. Sulla festa incombe l’assenza di una delle nipoti, un segreto che nessuno della famiglia ha avuto il coraggio di dire alla nonna. Si litiga, si scherza, si mente per non rivelare la verità, che verrà fuori poco a poco, la verità di tutti. Le due donne, l’anziana signora e la sua badante, restano alla fine sole nella vecchia casa, unite da un’esperienza che ora appare comune: la straniera ha dovuto lasciare le sue figlie per guadagnare denaro, lo stesso denaro che all´ovest ha dissestato la famiglia di Letizia ed è forse all´origine del mistero della scomparsa della nipote. Un mondo in cui est e ovest si rispecchiano e si affrontano, cercando un senso che sembra sfuggire a tutti. . |
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THRILLER-LIVE LO STREPITOSO SHOW SULLA CARRIERA DI MICHAEL JACKSON IN TOURNÉE PER L’ITALIA |
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Milano, 2 novembre 2009 - Creato per celebrare la carriera di Michael Jackson, indiscusso e leggendario Re del Pop, “Thriller - Live” è uno spettacolo esplosivo di danza e musica che ripercorre il talento di un uomo che ha segnato la musica pop moderna. Un’antologia musicale che inizia dai primi anni con i fratelli nei Jackson 5, passando per il suo album “Off the Wall”, fino alla consacrazione definitiva di “Thriller”. Ideatore e co-produttore è Adrian Grant, per anni socio della popstar e autore di Michael Jackson - The Visual Documentary. Lo spettacolo, concepito e programmato ben prima della scomparsa dell’artista, ha debuttato il 2 gennaio 2009 al Lyric Theatre di Londra dove è tuttora in programmazione. In contemporanea, un’altra compagnia “Thriller – Live” è partita in tour per l’Europa, tra cui l’Italia, dove arriverà con il debutto nazionale il 29 ottobre a Bolzano, per poi toccare Trieste, Roma e Bologna e raggiungere il 27 novembre il Teatro Ventaglio Smeraldo di Milano. Finalmente in Italia l’originale e acclamato show del Westend londinese. Con più di 750 milioni di album venduti in tutto il mondo e 14 hits al primo posto nelle classifiche, Michael Jackson rimane l’indiscusso “Re del Pop”. Le sue canzoni non solo hanno fatto la storia della musica, ma hanno dettato lo stile di vita di un’intera generazione. Milioni di fan in giro per il mondo hanno ballato la “moonwalk” e imitato il loro idolo indossando il guanto bianco in una sola mano. Thriller – Live celebra il fenomeno Michael Jackson e trasferisce sul palco le sue greatest hits e il suo inconfondibile stile di danza. Iniziando dai primi successi dei “Jackson 5”, attraverso hits come “Bad” fino alle canzoni dell’album record di tutti i tempi “Thriller”, questo spettacolo musicale riassume un’intera carriera lunga 40 anni in un unico show avvalendosi di entusiasmanti musicisti, cantanti e ballerini. Lo show originale londinese, che è stato celebrato dal pubblico e dalla critica, è ancora in scena al Lyric Theatre del West End dal gennaio 2009. Lo spettacolo aveva già debuttato al Dominion Theatre sempre a Londra nel 2006, seguito poi da tre acclamati tour in Gran Bretagna. Ora, dopo molti mesi di preparazione e di collaborazione con il team di Londra, Thriller – Live affronterà un lungo tour in Italia , Germania, Austria e Svizzera. Adrian Grant, creatore, direttore esecutivo e coproduttore di Thriller – Live, è sempre stato molto orgoglioso del personale apprezzamento di Michael Jackson. Nel 2001 il “Re del Pop” partecipò all’ “Annual Michael Jackson Celebration” lo show prodotto da Grant per il 10° anniversario della sua carriera all’Hammersmith Apollo a Londra. Jackson descrisse lo show come “bellissimo e incredibile” e così ispirò Adrian Grant a produrre Thriller – Live. Il cast dello show si esibì nel 2006 con la star americana R&b Chris Brown di fronte a Jackson stesso ai World Music Awards. Il London Daily Mail ha definito lo show “come un’esplosione incontenibile” con effetti speciali multimediali supportati dalle straordinarie esibizioni dei cantanti e dei ballerini. Le elettrizzanti coreografie sono di Gary Lloyd e sono talmente perfette da sembrare che Lloyd non abbia mai lavorato ad altro eccetto Thriller-live. Gary Lloyd, che precedentemente aveva lavorato con artisti come Leona Lewis, Will Young, Robbie Williams e Kelly Clarkson, è riuscito a far entrare nello staff di questa fenomenale produzione anche il grande coreografo Lavelle Smith Jr. , noto per le sue coreografie originali del multipremiato video di Jackson “Dangerous” e per aver vinto 5 volte il premio Mtv Video Music Award. . |
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KENDELL GEERS, IRRESPEKTIV. AL MART UN IMPORTANTE PROTAGONISTA DELL’ARTE CONTEMPORANEA INTERNAZIONALE. |
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Milano, 2 novembre 2009 - Kendell Geers propone con le sue opere un’arte che costringe il pubblico a interrogarsi su temi sociali e politici del nostro vivere contemporaneo. Fino al 17 gennaio 2010 il Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto presenta la mostra “Irrespektiv” dell’artista Kendell Geers, nato in Sud Africa e da sempre impegnato in una riflessione profonda e personale sul tema della segregazione razziale. A cura di Jérôme Sans, “Irrespektiv” è una coproduzione europea, che associa musei e istituzioni artistiche del Belgio, dell’Inghilterra, della Francia e dell’Italia. Il titolo, una parodia del termine “retrospettiva”, esprime immediatamente il tono della mostra e la pone all’insegna dell’impegno politico e della provocazione. Geers è stato attivo in prima linea nella denuncia delle follie dell’apartheid, ed è giunto a modificare la propria data nascita, per farla coincidere con il maggio 1968. Un rimando al maggio francese che dà il senso della consacrazione all’impegno politico e sociale dell’artista. Con i suoi lavori, Kendell Geers esplora i limiti e i confini geografici, linguistici, politici, sociali, sessuali e psicologici dell’uomo. L’artista rivendica, infatti, la necessità di prendere posizione rispetto al mondo in cui viviamo. Da questo atteggiamento critico – che evita però ogni visione manichea della realtà – nasce un’arte impegnata, che coinvolge totalmente l’artista a livello personale, e trascina il pubblico all’interno dell’opera, rendendolo a tutti gli effetti un elemento della creazione artistica. Le stesse reazioni ed emozioni del visitatore, spaesamento, attrazione o rifiuto, sono parte costitutiva delle opere di Kendell Geers. Al Mart, il visitatore potrà sperimentare tutto ciò su di sé a partire dall’opera che introdurrà la mostra. L’installazione “Postpunkpaganpop” (2008), un inedito assoluto per l’Italia, consiste in un labirinto circondato di uno speciale filo spinato, inventato dalle forze di polizia sudafricane con lo scopo di infliggere più danni di un comune filo spinato. Non è consentito limitarsi ad “ammirare” l’opera, ma è necessario interagire con l’opera: il visitatore deve scegliere da che parte andare. Il “labirinto” ha due diverse uscite: una porta al resto della mostra, l’altra conduce fuori, verso il contesto rassicurante della collezione permanente del Mart. In questa come in altre installazioni, l’inferno dell’Apartheid in Sud Africa affiora in modo ossessivo, ma Kendell Geers non si propone di raccontare né spiegare, quanto piuttosto di coinvolgere e di far rivivere al visitatore la propria condizione esistenziale. La critica di Geers al sistema dell’Apartheid è implacabile proprio perché è espressa da chi l’ha vissuta in prima persona: l’artista riversa sul suo lavoro e le sue opere tutta la paranoia, l’ambiguità, la violenza e l’ipocrisia proprie della piccola borghesia bianca sudafricana di quell’epoca. Allo stesso tempo, oltre alla provocazione, è presente in queste opere anche un importante elemento di ironia e distacco, perché l’artista non mira a imporre le proprie opinioni personali, ma invita l’osservatore a riflettere sulle proprie scelte. Dopo essere stata presentata in Belgio (Kendell Geers vive e lavora a Bruxelles) con due progetti complementari allo Smak di Gand e al Bps 22 di Charleroi, in Inghilterra al Baltic Centre for Contemporary Art di Newcastle e al Musée d´art contemporain di Lione, la mostra si conclude in Italia, al Mart, Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento. In ognuna delle sedi l’artista ha ripensato il progetto, rendendo ogni esposizione diversa e originale rispetto alle altre. Il catalogo, edito da Bom Publisher di Barcellona, presenta gli interventi di Warren Siebrits, Jérôme Sans, Paulo Herkenhoff, Christine Macel, Rudi Laermans e Liveven de Cauter. . . |
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