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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 26 Novembre 2009
PARLAMENTO EUROPEO: GIUSTIZIA E AFFARI INTERNI: PIÙ DIRITTI PER I CITTADINI, LOTTA AL RAZZISMO, LIBERA CIRCOLAZIONE DELLE COPPIE SENZA DISCRIMINAZIONI FONDATE SULL´ORIENTAMENTO SESSUALE E DIFESA DELLE DONNE, DEI MINORI E DEGLI IMMIGRATI.  
 
Strasburgo, 26 novembre 2009 - E´ quanto chiede il Parlamento per lo spazio europeo di giustizia, auspicando più diritti per i detenuti e fondi Ue per la costruzione di nuove carceri. Occorre anche tutelare la privacy e combattere la criminalità informatica, garantire una maggiore solidarietà tra i paesi Ue per l´accoglienza dei rifugiati e tutelare i cittadini da terrorismo e criminalità. Il Parlamento ha adottato una risoluzione con la quale indica la sua posizione riguardo al cosiddetto Programma di Stoccolma che stabilisce le priorità europee nel campo della giustizia e degli affari interni per i prossimi cinque anni. I leader dei governi europei affronteranno la questione al Vertice del 10-11 dicembre. La risoluzione - approvata con 487 voti favorevoli, 122 contrari e 49 astensioni - è il frutto del lavoro comune di Carlo Casini (Ppe, It), Luigi Berlinguer (S&d, It) e Juan Fernando Lopez Aguilar (S&d, Es) in qualità di presidenti delle rispettive commissioni parlamentari: affari costituzionali, giuridica e libertà civili. Lotta contro le discriminazioni, violenze sulle donne e abusi sui bambini - Il Parlamento sottolinea che occorre contrastare il crescente fenomeno dell´intolleranza all´interno dell´Ue dando piena attuazione alla decisione quadro sulla lotta contro talune forme ed espressioni di razzismo e xenofobia mediante il diritto penale, ma anche "adottando ulteriori misure legislative a livello europeo per quanto riguarda i reati generati dall´odio". L´aula ha approvato un emendamento di compromesso negoziato tra i due maggiori gruppi politici con il quale si invitano gli Stati membri, "fatte salve le legislazioni nazionali in materia di diritto di famiglia, a garantire la libera circolazione dei cittadini dell´Unione e delle loro famiglie, comprese le unioni registrate e i matrimoni . Nonché ad evitare ogni forma di discriminazione per qualsivoglia motivo, compreso l´orientamento sessuale". I deputati ritengono inoltre necessario un quadro giuridico completo che offra alle vittime di reato – in particolare alle vittime della criminalità organizzata, della tratta di esseri umani e della violenza di genere – "la più ampia protezione", compreso un risarcimento adeguato. Esortano poi l´Ue ad elaborare una strategia europea globale volta ad eliminare la violenza contro le donne e ad affrontare con maggiore incisività gli abusi sui minori, quali la violenza, la discriminazione, l´emarginazione sociale e il razzismo, il lavoro minorile, la prostituzione e la tratta di esseri umani. Nota poi che le minoranze etniche sono "decisamente vulnerabili" poiché, oltre ad avere problemi legati al reddito, "debbono anche affrontare i rischi legati alla discriminazione e ai crimini razzisti". Più diritti ai detenuti e fondi Ue contro il sovraffollamento delle carceri - Il Parlamento chiede norme minime relative alle condizioni delle carceri e dei detenuti e una serie di diritti comuni per i detenuti nell´Ue, "incluse norme adeguate in materia di risarcimento dei danni per le persone ingiustamente arrestate o condannate". Auspica inoltre la messa a disposizione da parte dell´Unione europea di sufficienti risorse finanziarie per la costruzione "di nuove strutture detentive negli Stati membri che accusano un sovraffollamento delle carceri e per l´attuazione di programmi di reinsediamento sociale". Sollecita anche la conclusione di accordi fra l´Unione europea e i paesi terzi sul rimpatrio dei loro cittadini che hanno subito condanne e la piena applicazione del principio del reciproco riconoscimento alle sentenze penali ai fini della loro esecuzione nell´Unione europea. Sostiene poi la necessità di uno strumento giuridico globale sull´ammissibilità della prova nei procedimenti penali. Immigrazione e asilo: maggiore solidarietà tra gli Stati - Il Parlamento invita gli Stati membri "a dimostrare di essere pienamente impegnati a favore dei meccanismi di solidarietà, quali il progetto pilota per la ridistribuzione interna dei beneficiari di protezione internazionale previsto dalla Commissione". A tale proposito, ritiene che occorra introdurre un sistema trasparente per la valutazione delle rispettive capacità di accoglienza degli Stati membri e sia messo a punto "un meccanismo obbligatorio inteso a garantire un´effettiva solidarietà, in particolare mediante il reinsediamento interno". I deputati sollecitano inoltre la "formalizzazione del ´principio di solidarietà e di equa ripartizione della responsabilità´ previsto dal trattato di funzionamento dell´Ue. Tale principio, è spiegato, dovrebbe comportare un sistema di ´solidarietà obbligatoria e irrevocabile´ unitamente ad una maggiore cooperazione con i paesi terzi, in particolare con i paesi limitrofi. Reputano anche necessario cooperare con i paesi d´origine e di transito al fine di "garantire che essi svolgano un ruolo attivo nel contribuire alla gestione dei flussi migratori, prevenire l´immigrazione irregolare informando i potenziali immigranti dei rischi connessi e organizzare campagne informative efficaci sulle possibilità di entrare e/o lavorare legalmente negli Stati membri dell´Unione europea". Il Parlamento sottolinea anche l´importanza di garantire ai migranti l´accesso alla giustizia, all´alloggio, all´istruzione e all´assistenza sanitaria. Ricordando poi che l´asilo "è un diritto che va garantito a tutti coloro che fuggono da conflitti e situazioni di violenza", "condanna il refoulement e le espulsioni collettive verso paesi dove i diritti umani non vengono rispettati o che non hanno firmato la Convenzione di Ginevra del 1951". Invita anche la Commissione a presentare proposte concrete per contrastare in modo efficace il ricorso abusivo all´asilo. Terrorismo e criminalità organizzata - Per i deputati è "imperativo" che la protezione dei cittadini dal terrorismo e dal crimine organizzato "sia sostenuta mediante strumenti legislativi e operativi efficaci, . E inquadrata in una legislazione chiara che offra ai cittadini Ue la piena tutela dei propri diritti, incluso il diritto di contestare norme sproporzionate o ambigue e l´applicazione impropria delle norme". Il Parlamento invita l´Ue "a riconoscere la dignità, il coraggio e la sofferenza delle vittime indirette del terrorismo". Sottolinea poi che dovrebbe essere una priorità "difendere e promuovere i diritti delle vittime del terrorismo nonché provvedere al loro conseguente risarcimento economico". Tutela della privacy e Corte europea per la criminalità informatica - Il Parlamento sottolinea la necessità di limiti "più chiari e rigorosi" in materia di scambio di informazioni tra Stati membri e di uso di registri comuni dell´Unione europea. Ritiene infatti che, in caso contrario, "l´accumulo di registri di notevoli dimensioni a livello di Unione europea potrebbe risultare in una minaccia all´integrità personale, in una diminuzione dell´efficacia dei registri e in un aumento del rischio di fughe di notizie e corruzione". Osservando infine che la criminalità informatica "è significativamente aumentata negli ultimi anni", il Parlamento suggerisce di valutare l´istituzione di una Corte europea per la criminalità informatica specializzata nelle questioni connesse a questo tipo di reati. .  
   
   
IL PARLAMENTO EUROPEO È PRONTO ALL´APPLICAZIONE DEL TRATTATO DI LISBONA  
 
Strasburgo, 26 novembre 2009 - Il Parlamento è pronto ai cambiamenti che saranno introdotti dall´entrata in vigore del Trattato di Lisbona e che gli conferiranno maggiori poteri. I deputati hanno votato una serie di riforme al proprio Regolamento interno per adattarlo all´arrivo dei 18 nuovi deputati, ai nuovi e più ampi poteri legislativi e alla nuova procedura di bilancio che pongono il Parlamento ed i governi nazionali dell´Ue sullo stesso piano. La modifica al regolamento interno del Parlamento è stata approvata dall´Aula. Durante il dibattito nell´emiciclo, il relatore David Martin (S&d, Uk) ha affermato: "Con l´Atto unico da neonato il Parlamento è passato all´infanzia, Maastricht ci ha immesso nella pubertà, Nizza e Amsterdam ci hanno portato all´età adulta e il trattato di Lisbona ci assegna i pieni diritti di un Parlamento adulto". In tutto,18 deputati provenienti da 12 Stati membri (di cui uno italiano che si aggiunge agli attuali 72), si aggiungeranno agli attuali 736 non appena il Trattato entrerà in vigore ed un protocollo, dedicato a tale questione, sarà ratificato da tutti gli Stati membri. Fino a quel momento, i deputati-designati non godranno del diritto di voto ma potranno adottare lo status di "osservatori", una possibilità prevista ora dal regolamento interno. I cambiamenti del Regolamento tengono conto anche dell´aumento significativo dei poteri legislativi del Parlamento. Con l´entrata in vigore del Trattato di Lisbona, infatti, la quasi totalità delle politiche europee è soggetta alla "procedura legislativa ordinaria", che pone il Consiglio ed il Parlamento sullo stesso piano in quanto legislatori. Anche i provvedimenti relativi alla procedura di bilancio sono rivisti, poiché il Parlamento ha ora gli stessi poteri del Consiglio anche quando si tratta di decidere il bilancio dell´Ue. Inoltre, è stata adattata la procedura per l´elezione del Presidente della Commissione per tenere conto dei maggiori conferiti dal trattato al Parlamento. Ulteriori cambiamenti riguardano le ricadute legislative della Carta dei diritti fondamentali, il diritto del parlamento di proporre modifiche al trattato e l´accresciuta influenza dei parlamenti nazionali. .  
   
   
HANNES SWOBODA: "LA STRADA DA ZAGABRIA A BRUXELLES NON È LUNGA"  
 
Strasburgo, 26 novembre 2009 - Ieri il Parlamento europeo ha valutato caso per caso le candidature di adesione all´Ue di Croazia, Islanda e Turchia. Fra i tre è Zagabria che sembra avere la strada quasi spianata. Ma quali passi mancano, e quando potremmo festeggiare l´allargamento a questo 28esimo membro? Lo chiediamo al relatore sul dossier Croazia, il socialista austriaco Hannes Swoboda. Onorevole Swoboda, perché la Croazia - un Paese relativamente sviluppato dal punto di vista economico - non è entrata a far parte dell´Ue insieme agli altri Paesi dell´est europeo? In Croazia la guerra ha generato vari problemi politici, a partire dal ritorno dei rifugiati. E poi non dimentichiamoci che fino al 1999 c´è stato il presidente Franjo Tuđman, che non permetteva lo sviluppo di strutture e riforme veramente democratiche. Dall´altro lato, è chiaro che in confronto con altri Paesi la Croazia è molto avanti ed è l´ora che entri nell´Ue. Quando pensa che la Croazia potrà diventare a pieno titolo membro dell´Ue? L´adesione piena dovrebbe avvenire nel 2012. I negoziati potrebbero concludersi alla fine del 2010, poi il Parlamento deve esaminare tutti i documenti e dare il proprio assenso. Quindi bisognerà attendere il processo di ratifica, che avrà luogo nel 2011. La settimana prossima il procuratore del Tribunale per i Crimini di guerra della ex-Yugoslavia criticherà la Croazia al Consiglio di sicurezza dell´Onu per la mancanza di cooperazione con la Corte. La Gran Bretagna e altri due Paesi Ue hanno dichiarato che potrebbero bloccare i negoziati con Zagabria a causa di questo dossier. Il futuro europeo della Croazia è a rischio? Il problema gira intorno a certi documenti di cui la Corte ha bisogno per il processo all´ex-generale croato Ante Gotovina. Esistono dubbi sulla reale esistenza di quei documenti, o sul fatto che possano essere stati distrutti. Ma ora si deve fare tutto il possibile perché vengano fuori, o bisogna portare la prova che sono stati distrutti. Detto questo, l´adesione all´Ue non può dipendere da questo dossier, perché su molti altri Zagabria ha cooperato molto con la Corte dell´Aia. Ci sono altre questioni in sospeso per l´accesso della Croazia? In generale le riforme, incluse le riforme amministrative, la riorganizzazione della giustizia, la privatizzazione dei cantieri navali. Ma il problema maggiore resta la lotta alla corruzione, soprattutto ad alto livello. Ci sono stati segnali positivi, alcune dimissioni, qualche revoca d´immunità per mostrare che facevano sul serio. Ma devono andare avanti. Quando la Croazia entrerà nell´Ue, sarà risolto anche il problema dei confini con la Slovenia? Speriamo. Per ora tutti e due i Paesi sono d´accordo che la questione della frontiera dovrà essere trattata immediatamente dopo l´accesso della Croazia. Per il momento l´argomento resta fuori dai negoziati per l´adesione. Nel frattempo la Croazia ha ratificato il suo accordo a favore dell´arbitrato, speriamo che la Slovenia faccia lo stesso. Anche la Serbia spera di entrare nell´Ue. Perché non aspettare gli altri Paesi dei Balcani, e prevedere un adesione di tutti allo stesso tempo? Non credo che sia la buona strada. Spero che la Serbia faccia tutto il suo possibile per entrare al più presto, ma c´è "al più presto" e "al più presto". La Croazia è molto vicina al traguardo e deve entrare prima. .  
   
   
UE, CAMBIAMENTI CLIMATICI: OBIETTIVI AMBIZIOSI SULLE EMISSIONI E IMPEGNO FINANZIARIO  
 
Strasburgo, 26 novembre 2009 - I leader dei governi Ue devono dimostrare leadership politica per garantire il successo della conferenza di Copenhagen sul cambiamento climatico. Il Parlamento europeo auspica un accordo ambizioso e giuridicamente vincolante sulla riduzione delle emissioni per i paesi sviluppati e per quelli in via di sviluppo, al finanziamento degli impegni e a sanzioni per non osservanza. Le generazioni future, infatti, potrebbero non poter controllare i cambiamenti climatici se l´azione globale fosse ancora rinviata. Poche settimane prima della riunione del Cop15 a Copenhagen, il prossimo dicembre, che dovrebbe portare a un accordo globale internazionale post 2012 sui cambiamenti climatici, il Parlamento invita i Capi di Stato e di governo a "conferire alla questione la massima priorità e a dimostrare leadership politica". Esorta poi l´Unione europea "a continuare a sviluppare una politica esterna in materia di clima e a parlare con una sola voce per poter conservare il proprio ruolo guida nei negoziati durante la Cop 15". Ritiene che a Copenaghen, come minimo, le Parti debbano giungere a un accordo vincolante sugli obiettivi di attenuazione e di finanziamento dei paesi industrializzati. Inoltre, dovrebbero stabilire un processo formale per giungere, nei primi mesi del 2010, a un accordo globale che entri in vigore il 1° gennaio 2013. In una risoluzione adottata con 516 voti favorevoli, 92 contrari e 70 astensioni, i deputati sostengono che l´accordo internazionale dovrebbe garantire che: i paesi sviluppati riducano le loro emissioni di gas serra collettive in maniera significativa: ossia dei valori più alti della scala compresa tra il 25 e il 40 % entro il 2020 e di almeno l´80% entro il 2050, rispetto ai livelli del 1990; i paesi in via di sviluppo si impegnino collettivamente a contenere l´incremento delle loro emissioni a un livello inferiore del 15/30% rispetto alla progressione prevista; tuttavia, dato il loro peso economico, la Cina, l´India e il Brasile dovrebbero impegnarsi per il conseguimento di obiettivi analoghi a quelli dei paesi industrializzati. I paesi sviluppati abbiano la responsabilità de di fornire ai paesi in via di sviluppo sostegno finanziario e tecnico "sufficiente, sostenibile e prevedibile" - in aggiunta ai fondi dell´Aiuto pubblico allo sviluppo - per consentire loro di impegnarsi a favore della riduzione delle proprie emissioni; l´Ue dovrebbe impegnarsi almeno ad un finanziamento globale di 5-7 miliardi di euro l´anno per il periodo 2010-2012; il contributo collettivo dell´Unione europea agli sforzi di mitigazione e alle esigenze di adattamento dei paesi in via di sviluppo non sia inferiore a 30 miliardi di euro all’anno entro il 2020 - "una cifra che potrebbe aumentare con le nuove conoscenze acquisite sulla gravità dei cambiamenti climatici e l´entità dei relativi costi"; sia gli obiettivi di riduzione delle emissioni sia gli impegni di finanziamento debbano essere soggetti a un regime di conformità rafforzato, che comprenda un meccanismo di allerta rapida e sanzioni, quali il ritiro di future unità di quantità assegnate; siano previste rigorose norme di qualità dei progetti nei futuri meccanismi di compensazione, per evitare che i paesi sviluppati sottraggano ai paesi in via di sviluppo le opzioni di riduzione a basso costo e per garantire che tali progetti abbiano standard elevati e consentano ulteriori riduzioni affidabili, verificabili ed effettive delle emissioni; i trasporti aerei e marittimi internazionali siano inseriti in un accordo internazionale prevedendo gli stessi obiettivi vincolanti degli altri settori industriali, e che almeno il 50 % delle quote in tali settori siano messe all´asta; sia fornito ai paesi in via di sviluppo "un cospicuo sostegno finanziario, nonché assistenza tecnica e amministrativa per fermare la grave deforestazione tropicale entro il 2020" e che sia creato un meccanismo mondiale per il carbonio forestale (Gfcm) ai sensi della convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici; Riguardo al finanziamento, i deputati sottolineano che un accordo a Copenaghen potrebbe fornire l´impulso necessario per un "Nuovo corso sostenibile" che rilanci la crescita sociale ed economica sostenibile, promuova le tecnologie sostenibili sotto il profilo ambientale, l´energia rinnovabile e l´efficienza energetica, riduca il consumo energetico e garantisca nuovi posti di lavoro e coesione sociale sia nei paesi sviluppati che nei paesi in via di sviluppo. Infine, il Parlamento esorta gli Usa "a rendere vincolanti gli obiettivi fissati durante la campagna elettorale, segnalando così con forza la volontà dei principali paesi sviluppati di impegnarsi nella lotta contro i cambiamenti climatici". Sottolinea che è anche "estremamente importante" che l´India apporti un contributo, riconosce l´impegno del Giappone a ridurre le proprie emissioni del 25 % entro il 2020 e accoglie con favore i segnali positivi provenienti dalla Cina. . .  
   
   
"MADE IN": INDICARE L´ORIGINE DEI PRODOTTI IMPORTATI NELL´UE  
 
Strasburgo, 26 novembre 2009 - Il Parlamento ribadisce la richiesta di istituire un regime obbligatorio d´indicazione del paese d´origine per prodotti tessili, abiti, calzature, borse, gioielli, lampade, ceramiche e mobili importati dai paesi extra Ue. Ciò consentirebbe ai consumatori di conoscere le condizioni sociali, ambientali e di sicurezza della fabbricazione, e garantirebbe pari condizioni di concorrenza con i partner commerciali che già ricorrono a tale sistema. Va poi di rafforzata la lotta contro le frodi doganali. Approvando con 529 voti favorevoli, 27 contrari e 37 astensioni una risoluzione comune sostenuta da Ppe, S&d, Alde, Verdi/ale ed Ecr, il Parlamento ribadisce che la protezione dei consumatori richiede norme commerciali trasparenti e coerenti, "che prevedano anche indicazioni dell´origine". Invita quindi la Commissione a mantenere inalterata la sua proposta del 2005 riguardo a un regolamento sull’indicazione del paese di origine di taluni prodotti importati da paesi terzi. E a ripresentarla dopo l´entrata in vigore del trattato di Lisbona, affinché si applichi la ´procedura legislativa ordinaria´ (codecisione) che pone il Parlamento su un piede di parità rispetto al Consiglio. La proposta originale, arenata al Consiglio, introdurrebbe nell’Ue un regime obbligatorio d´indicazione del paese d´origine a un numero limitato di prodotti importati, quali tessili, gioielleria, abbigliamento, calzature, mobili, cuoio, apparecchi per l’illuminazione, oggetti di vetro, ceramiche, borse e borsette. Secondo i deputati, l´obbligo del "made in" per tali prodotti fornirebbe "un´informazione molto utile per la scelta da parte del consumatore finale", consentendogli di mettere questi prodotti in relazione con le norme sociali, ambientali e di sicurezza generalmente associate a tale paese. Il Parlamento ritiene inoltre che le disparità tra le regolamentazioni vigenti negli Stati membri e la mancanza di norme comunitarie chiare in materia danno luogo a un quadro giuridico frammentario. D´altro lato, osserva che parecchi dei principali partner commerciali dell´Ue, quali Stati Uniti, Cina, Giappone e Canada, hanno introdotto obblighi di legge in materia di marchio d´origine. Invita quindi la Commissione e il Consiglio a compiere "tutti i passi necessari per assicurare parità di condizioni con i partner commerciali che hanno introdotto obblighi in materia di marchio d´origine". Esorta inoltre gli Stati membri a tenere un approccio comunitario coerente sulla questione in modo da consentire ai consumatori dell´Ue di ricevere informazioni più complete e accurate. Infine, i deputati chiedono l´istituzione di opportuni meccanismi di vigilanza e di lotta contro la frode in campo doganale e invitano la Commissione a "intervenire energicamente, di concerto con gli Stati membri, per difendere i legittimi diritti e le legittime aspettative dei consumatori ogniqualvolta vi siano prove di un uso fraudolento o ingannevole dei marchi d´origine da parte di importatori e di produttori non Ue". Nel corso del dibattito in Aula tenutosi l´11 novembre scorso, oltre alla commissaria Asthon, erano intervenuti i seguenti deputati italiani: Cristiana Muscardini (Ppe), Gianluca Susta (S&d), Niccolò Rinaldi (Alde), Lara Comi (Ppe) e Sergio Silvestris (Ppe). . . .  
   
   
ITALIA APPROVA ACCORDI CON BOSNIA ERZEGOVINA  
 
Sarajevo, 26 novembre 2009 - Su proposta del ministro degli Affari esteri, Franco Frattini, è stato approvato un disegno di legge per la ratifica e l´esecuzione dell´Accordo di Stabilizzazione e di Associazione (Asa) tra le Comunità europee e la Bosnia Erzegovina. Lo rende noto l´Aise. L´accordo, principale strumento del processo di stabilizzazione dell´area, consolida i rapporti fra le parti, instaura un regolare dialogo politico sulle questioni bilaterali ed internazionali di reciproco interesse nell´ambito della politica di sicurezza dell´Unione, favorisce lo sviluppo di una zona di libero scambio in numerosi settori. .  
   
   
FONDI UE: AL VIA IL PROGRAMMA ITALIA-TUNISIA 2007-2013  
 
Palermo, 26 novembre 2009 - Si è tenuto a Trapani il seminario d’apertura del programma di cooperazione transfrontaliera Enpi Italia-tunisia 2007-2013. Per questa iniziativa l’Unione Europea ha stanziato 25,2 milioni di euro (a queste risorse si aggiungerà un co-finaziamento dei beneficiari dei progetti). Durante l’incontro è stato illustrato il primo appello per la presentazione dei progetti standards, il cui termine di scadenza, inizialmente fissato al 30 novembre prossimo, è stato prorogato all’1 febbraio 2010. Al seminario, che si è tenuto a palazzo della Vicaria, sono intervenuti, tra gli altri, Gaetano Armao, assessore alla Presidenza della Regione siciliana, Felice Bonanno, direttore del Dipartimento regionale Programmazione e Autorità di gestione comune del Programma, Marco Rusconi, del Ministero degli Esteri, Kerima Ghribi, del Ministero tunisino dello Sviluppo e della Cooperazione internazionale, Nathalie Thiberge, della Commissione europea, Albert Sorrosal, dell’Assistenza tecnica della Commissione Europea per il Programma Enpi. “La Regione Siciliana - sottolinea l’assessore Armao - crede molto nella cooperazione con i Paesi del Mediterraneo. Questo Programma getterà le basi per delle partnership stabili con la Tunisia, con l’obiettivo di consolidare ulteriormente le alleanze con i Paesi del Mediterraneo e rispondere così alle crescenti sfide della globalizzazione”. Il programma Italia-tunisia, che si propone di sostenere i progetti di cooperazione tra i partner tunisini e italiani, si inserisce nel quadro della strategia di Cooperazione transfrontaliera 2007-2013 dell’Enpi (Strumento europeo di vicinato e partenariato). Si punta, insomma, a promuovere lo sviluppo sostenibile dei Paesi confinanti con l’Ue, a ridurre le differenze del livello di vita tra questi stessi Paesi e a rilevare le sfide comuni, sfruttando le possibilità offerte dalla prossimità delle regioni interessate. La responsabilità dell’Autorità di gestione congiunta del Programma è stata conferita alla Regione Siciliana, che ne affidato la governance al Dipartimento Programmazione. Tutta la documentazione sull’iniziativa di Cooperazione transfrontaliera è reperibile sul sito www. Euroinfosicilia. It . .  
   
   
SLOVENIA, STAZIONARI PREZZI INGROSSO 2009  
 
Lubiana, 29 novembre 2009 - In ottobre 2009, secondo i dati dell´Ufficio Statistico Sloveno, i prezzi all´ingrosso sono stati in media gli stessi che in settembre, in calo invece del 2,4 per cento rispetto a quelli di ottobre 2008. I prezzi dei prodotti da esportazione sono diminuiti in media dello 0,1 per cento rispetto a settembre 2009; sono diminuiti quelli venduti nell´area euro (0,2 per cento) e i prezzi dei prodotti esportati fuori dall´Ue ( 0,1 per cento). .  
   
   
MACEDONIA: LA BERS INVESTE IN INFRASTRUTTURE ED ENERGIA  
 
Skopje, 26 novembre 2009 - La Bers sta pianificando un investimento da 150 mln Eur in progetti energetici ed infrastrutturali in Macedonia nel 2010, secondo quanto dichiarato dal Ministro delle finanze Zoran Stavreski dopo l’incontro con la delegazione del donor. I progetti di trasporto discussi includono il miglioramento della sezione ferroviaria del corridoio 10 con un finanziamento da 18 mln Eur oltre che un possibile supporto finanziario per la costruzione della ferrovia lungo il Corridoio 8, ha aggiunto Stavreski. Una delle priorità del settore delle utility sarà la costruzione dell’infrastruttura per la fornitura di gas ed una stazione per il gas vicino a Skopje. La Bers considera inoltre linee per la distribuzione di credito con un valore combinato di 5-10 mln Eur. La delegazione della Bers ha realizzato le previsioni per lo sviluppo economico del Paese dichiarando che il clima per gli affari sta migliorando ed è d’accordo con le previsioni governative che fissano la crescita al 2% per il 2010, ma ha suggerito ulteriori emendamenti legislativi. La delegazione del collegio direttivo della Bers ha visitato Albania e Macedonia per le consultazioni. Finora il donor ha investito 507 mln Eur in oltre 70 progetti in Macedonia, ed è uno dei maggiori investitori nel Paese. .  
   
   
ASTA BOT E CTZ DI FINE NOVEMBRE 2009  
 
Asta di fine mese dei Buoni Ordinari del Tesoro
Regolamento 30/11/2009 Durata gg. 182
Prezzo medio ponderato 99,658
Ritenuta fiscale 12,5% 0,04275
Arrotondamento -0,00075
Prezzo netto d´aggiudicazione 99,70
Rendimento semplice netto 0,595
Rendimento composto netto 0,596
Nell´ipotesi di applicazioni delle commissioni massime, i prezzi ed i rendimenti risultano
così modificati:
Commissioni massime 0,20
Prezzo netto d´aggiudicazione+commissioni (massime) 99,90
Rendimento semplice (minimo) 0,198
Rendimento composto netto (minimo) 0,198
Fonte Assiom
Asta Titoli Di Stato - Ctz - Fine Mese
Ctz
Scadenza 30. 09. 2011
Cod. /tranche It0004536931/5
Imp. Offerto 2500
Regolamento 30. 11. 2009
Imp. Domandato 3780
Imp. Assegnato 2500
Prezzo aggiudicazione 97,340
Prezzo esclusione 95,422
Rendimento lordo 1,482
Variazione Rend. Asta prec. (*) 0,012
Rendimento netto 1,308
Riparto 60,043
Importo in circolazione (mln) 10800
Riapertura (mln) (**)
Prezzo nettisti 97,311713
(*) raffronto con titolo di pari durata
(**) non pervenuto
Elaborazione Assiom - Associazione Italiana Operatori Mercati dei Capitali
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CSSF: SEGNALI POSITIVI DI RIPRESA INDICI BORSA E MERCATO ASSICURATIVO  
 
Roma, 26 novembre 2009 - "Si è riunito ieri il Comitato per la salvaguardia della stabilità finanziaria per discutere gli sviluppi più recenti sui mercati finanziari internazionali e le possibili implicazioni sul sistema finanziario e sui risparmiatori in Italia. Alla riunione, presieduta dal Ministro dell´Economia e delle Finanze Giulio Tremonti, hanno partecipato il Direttore generale del Tesoro Vittorio Grilli, il Direttore generale della Banca d´Italia Fabrizio Saccomanni, il Presidente dell´Isvap Giancarlo Giannini, il Presidente della Consob Lamberto Cardia. Le Autorità di vigilanza hanno fornito al Comitato informazioni aggiornate sull´evoluzione della crisi finanziaria e hanno confermato la sostanziale solidità del sistema finanziario italiano, dove si registrano segnali positivi di ripresa degli indici di borsa e dei dati sul mercato assicurativo. Il Comitato ha convenuto sull´opportunità di continuare a mantenere sotto costante osservazione la situazione e di tenere periodiche riunioni di aggiornamento". .  
   
   
GRAN BRETAGNA. FORMIGONI RILANCIA GREEN ECONOMY E REGIONI  
 
Milano, 26 novembre 2009 - Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, insieme al delegato per i rapporti con i Paesi dell´Unione europea Claudio Morpurgo, ha ricevuto ieri, al Palazzo della Regione, l´ambasciatore britannico Edward Chaplin, accompagnato dal console generale a Milano, Laurence Bristow Smith. Al centro dei colloqui il prossimo summit mondiale sull´ambiente che si svolgerà a Copenaghen dal 7 al 18 dicembre, le politiche ambientali della Regione Lombardia, il World Regions Forum, l´Expo, le infrastrutture e la crisi economica. "All´ambasciatore Chaplin - ha dichiarato il presidente Formigoni - ho illustrato le avanzatissime politiche in campo ambientale della Regione Lombardia che riguardano gli impianti per il biogas, il fotovoltaico e in generale la lotta all´inquinamento". "Ho spiegato all´ambasciatore - ha aggiunto - i contenuti del programma sulla ´Green Economy´, finanziato da Regione Lombardia con 1 miliardo di euro, che mira a creare 40. 000 posti di lavoro. Le risposte da parte degli imprenditori, anche grandi nomi, sono già interessanti". "Nel colloquio abbiamo parlato del World Regions Forum - ha detto ancora il presidente - e dell´attenzione specifica dedicata, durante i lavori, all´ambiente. Ho illustrato la ´Carta di Milano´, che ha concluso i lavori, e con l´ambasciatore abbiamo concordato sul ruolo delle Regioni e sull´importanza, per il futuro, che esse facciano sempre più rete tra di loro". "Sul fronte crisi - ha spiegato il presidente - ho spiegato in particolare che Regione Lombardia ha messo in campo un piano di rilancio edilizio che sta dando ossigeno al settore e avviato lavori infrastrutturali per 11 miliardi di euro con benefici occupazionali". "Ci siamo quindi confrontati - ha concluso Formigoni - sui temi dell´Expo e delle Olimpiadi di Londra del 2012. Ho potuto fornire all´ambasciatore Chaplin tempi certi sulle infrastrutture che marciano addirittura in anticipo e auspicato il contributo britannico alla grande esposizione del 2015". .  
   
   
MONTINO, "GOVERNO SBLOCCHI 4 MILIARDI DI EURO PER REGIONE LAZIO”  
 
Roma, 26 novembre 2009 - "C´ è una sofferenza finanziaria per il blocco dei 4 miliardi di euro che si fa sentire sia per le imprese che per gli enti locali. Non vorrei che il prolungarsi di questo blocco possa portare a una situazione di non governo. Mi auguro quindi uno sblocco rapido della situazione". Così Esterino Montino, vicepresidente della Regione Lazio, è tornato a chiedere lo sblocco dei trasferimenti da parte del Governo alla Regione, in occasione dell´assemblea della Uir (Unione industriali di Roma). Montino è quindi entrato nello specifico della relazione del presidente della Uir, Aurelio Regina: "Nella relazione del presidente della Uir Regina ci sono particolarità: perdiamo meno Pil degli altri e l´occupazione è in leggera ripresa. C´è un cambiamento radicale del sistema produttivo - ha sottolineato Montino - spostato molto su servizi, ricerca e terziario, lasciando il campo all´innovazione. Ciò grazie al sistema delle imprese e alle azioni dei governi locali". Montino ha quindi sottolineato i risultati sul bilancio regionale raggiunti nel corso dell´ultimo anno. "Quest´anno avremo un disavanzo - ha spiegato Montino - di 1,3 miliardi rispetto agli 1,7 miliardi dello scorso anno. La sanità è malata ma è uscita dalla terapia intensiva". Montino ha quindi puntato l´attenzione sui "330 km di ferrovie che, con investimenti anche molto meno pesanti delle metropolitane, possono diventare metropolitane di superficie a tutti gli effetti". Il presidente Regina, nel suo intervento ha toccato i diversi aspetti del tessuto economico regionale, sottolineando "che il cinema e la multimedialità non rappresentano un artigianato di nicchia, ma un´industria a tutti gli effetti, un´industria dell´eccellenza creativa. Attendiamo gli esiti dell´annunciata istituzione del Fondo unico per lo spettacolo regionale, un´iniziativa che, nei fatti, dovrà sostenere il ruolo dell´industria del cinema a Roma". Regina ha quindi puntato l´attenzione sulla ´green economy´, definendola la sfida per il futuro del territorio. "Il mercato in questi settori sta già correndo: negli ultimi 5 anni gli investimenti privati nelle fonti rinnovabili e nell´efficienza energetica si sono moltiplicati per 10". E gli interventi continueranno a crescere in questa direzione, secondo Regina. "Solo per ammodernare e potenziare la rete elettrica - ha spiegato Regina - le nostre aziende hanno pronti progetti di investimento per oltre 500 milioni di euro, sui quali stiamo lottando affinché non vengano soffocati in una giungla di autorizzazioni. L´energia rinnovabile, poi, non può essere l´´eldorado´ per i nuovi furbi, ma l´indirizzo strategico per iniziative più serie che coniughino sviluppo e ambiente, crescita e sostenibilità". Regina ha quindi toccato il tema della candidatura di Roma alle Olimpiadi del Roma 2020. "E´ un´opportunità impedibile, e noi faremo tutta la nostra parte perché Roma non la perda. Presentiamoci a questo appuntamento - ha sottolineato - avendo già realizzato, per la prima volta, gran parte dei nostri progetti e, di certo, saremo tutti più credibili". . .  
   
   
IL PIEMONTE AL LAVORO: LA REGIONE INCONTRA IL TERRITORIO IERI LE PRIME TAPPE NELLE PROVINCE DEL VERBANO-CUSIO-OSSOLA E DI NOVARA  
 
Torino, 26 novembre 2009 - “Il Piemonte al lavoro. La Regione incontra il territorio”, il tour delle province che si propone di illustrare e discutere i provvedimenti attuati dall’ente nel corso dell’ultimo anno per reagire alla crisi e creare le condizioni del rilancio socio-economico, è iniziato ieri con le tappe del Verbano-cusio-ossola e di Novara. Durante i due incontri - tenutosi nelle sedi delle locali Camere di Commercio alla presenza degli enti locali, delle organizzazioni di categoria, dei sindacati, delle fondazioni bancarie, degli organismi di volontariato e delle principali associazioni culturali - la presidente Mercedes Bresso e gli assessori regionali (a Baveno erano presenti Bairati, de Ruggiero, Manica, Pentenero, Oliva e Ricca, mentre a Novara c’erano Bairati, Manica e Migliasso) si sono soffermati sul fatto che “la Regione, forte di investimenti su più fronti (ricerca, energia, turismo, industria, infrastrutture, nuovi ospedali) ha dovuto adottare gli strumenti per affrontare gli effetti sociali e occupazionali della crisi e, soprattutto, individuare le azioni più adeguate per uscire dalla fase attuale con un Piemonte più forte e più attrezzato alle nuove sfide. Ciò ha significato, innanzitutto, confermare i grandi investimenti sul futuro ed operare attraverso un’attenta concertazione con tutte le parti sociali allo scopo di valutare al meglio gli obiettivi cui tendere e quali risorse impiegare per creare un Piemonte nuovo, leader in termini di produttività e innovazione. Una sfida che proprio gli stimoli indotti dalla crisi possono farci vincere”. Diversi gli aspetti ricordati dalla presidente e dagli assessori: istituzione di un tavolo di crisi dove tutto il Piemonte produttivo si è confrontato sul futuro, capacità attrattive dai territori vicini, 125 milioni di investimenti regionali che vanno a integrare quelli statali e che hanno consentito di estendere la cassa integrazione in deroga anche alle pmi e allargare lo spettro di coloro che possono accedere agli strumenti di sostegno al reddito, aiuti all’imprenditorialità giovanile e femminile, costituzione di un sistema di garanzie mediante la ricapitalizzazione dei confidi, creazione di un fondo per le imprese sotto i 250 addetti, strumenti per la capitalizzione delle piccole imprese, moratoria sulla restituzione delle rate dei prestiti che la Regione ha erogato alle aziende, interventi per l’internazionalizzazione, risorse a sostegno di Comuni e Province, avvio di 12 poli di innovazione in tutte le province, contributi per il sistema turistico e per quello culturale, stanziamento di 300 milioni per fare del Piemonte la capitale italiana delle energie da fonti rinnovabili” “Per uscire dalla crisi - ha sostenuto Bresso - dobbiamo puntare molto su strumenti nuovi, quali il terziario ad alto livello tecnologico, la crescita dimensionale delle aziende, l’innovazione nei prodotti e nei servizi. I settori ad a tasso di crescita più alto sono Ict, design, creatività e progettività industriale, green economy e l’Università. Occorre infatti diversificare il nostro portafoglio produttivo e crescere sui mercati esteri. Altri Paesi sono tornati a crescere a ritmi del 5% l’anno, dobbiamo tornare a questi numeri con la capacità di lavorare insieme”. La presidente si è quindi soffermata sui provvedimenti adottati per la qualità della vita delle famiglie e di tutte le categorie sociali: esenzioni dal pagamento dei ticket sui farmaci per i redditi fino a 36. 000 euro, riduzione dell’addizionale Irpef per chi ha meno di 20. 000 euro annui, costruzione di 5500 nuovi alloggi, aumento del 43% dei posti negli asili nido, costruzione di nuovi ospedali e case di riposo e adeguamento di numerose altre strutture di questo tipo, contrasto alla violenza domestica su donne e minori, legge contro le discriminazioni di genere, nuovi servizi per i disabili, investimenti sulla formazione professionale e gli impianti sportivi, risorse per il diritto allo studio ed al lavoro, sostegno alle aziende agricole per valorizzare i prodotti tipici e favorire la filiera corta, diminuzione del 90% della presenza di zanzare, misure per aumentare la qualità dell’aria e la raccolta differenziata dei rifiuti, pubblicazione dei bandi di gara per liberalizzare il trasporto pubblico ferroviario, apertura di nuove strade e prosecuzione dell’iter per la rete autostradale regionale, salvaguardia dei territori montani (scuole, economia). Per quanto riguarda Novara, la presidente Bresso ha posto l’attenzione sullo sviluppo del Cim, sugli interventi per la rubinetteria, sul polo di chimica verde che produrrà plastica da materie vegetali riciclabili, sul dossier aeronautico, sulle misure adotatte per il pagamento degli arretrati dei fornitori delle aziende sanitarie, sulla regionalizzazione del patto di stabilità, che consentirà ai Comuni di sforare in modo controllato e a Cameri di vedersi ridotta la penale, sull’importanza delle gare per il trasporto ferroviario, che garantiranno i pendolari e, con la clausola sociale, i lavoratori del comparto. In merito alla Città della salute, ha annunciato che è stato concluso un accordo per il finanziamento di un progetto che sta crescendo rispetto alla base di partenza, che ricorrerà anche ai fondi per l’edilizia universitaria e che utilizzerà il sistema del leasing in costruendo. A margine della conferenza stampa istituzionale di Baveno, è stato presentato il progetto di ricerca e sviluppo industriale Co-ver R&d, del gruppo Co-ver, che prevede lo sviluppo di quattro traiettorie tecnologiche sulla tri-generazione (elettricità, calore, raffrescamento) per grandi complessi immobiliari a destinazione d’uso residenziale, commerciale e industriale, il recupero degli inquinanti ed effluenti industriali ai fini energetici, la produzione di energia e biocombustibili da biomassa di scarto e lo sviluppo di sistemi multipiattaforma per il monitoraggio, la gestione e il controllo energetico di asset (edifici e impianti) de-localizzati. Il progetto, che sarà sostenuto dalla Regione Piemonte, ha un orizzonte temporale di tre anni e prevede un costo complessivo di circa 15 milioni di euro. .  
   
   
FINANZIARIA 2010: NESSUN MISTERO SULLE ENTRATE DELLA SARDEGNA  
 
Cagliari, 26 Novembre 2009 - "Non esistono misteri sulla questione delle Entrate. Il nuovo regime, più vantaggioso per la Sardegna, è già in vigore. Per questo motivo abbiamo previsto nel bilancio le nuove entrate. Fin dall´inizio della legislatura, però, abbiamo evidenziato con chiarezza che la riforma è stata fatta dai precedenti governi (regionale e statale) in modo incompleto. Non è stato infatti modificato il meccanismo del patto di stabilità che, limitando i pagamenti e gli impegni di spesa della regione, impedisce il concreto utilizzo di risorse aggiuntive". E´ quanto affermato dall’assessore della Programmazione, Giorgio La Spisa, in merito al nuovo regime delle entrate previste nel bilancio regionale. "A ciò - ha proseguito l’assessore - si aggiunge la necessità di completare la modifica dello Statuto con apposite Norme di Attuazione, da adottare d´intesa tra lo Stato e la Regione. Su queste norme, così come su quelle che riguardano il patto di stabilità, è in corso un confronto con gli uffici del Ministero dell´ Economia e con la stessa Presidenza del Consiglio. Nel frattempo è perfettamente legittimo programmare la spesa considerando le nuove entrate. L´allarmismo, in questo momento, non è fondato su dati certi. "La Giunta ha responsabilmente informato il Consiglio su questo percorso - ha concluso l´assessore La Spisa - senza polemizzare con l’attuale opposizione, per tenere un atteggiamento alto e unitario nel confronto con lo Stato. Chi oggi alimenta forzate polemiche si assume una grave responsabilità: la Giunta non intende seguire nessuno in queste polemiche e auspica invece la tenuta di un atteggiamento istituzionale finalizzato solo a difendere gli interessi dei Sardi". .  
   
   
ELEZIONI REGIONALI 2010: FIRMATA IN REGIONE MARCHE IMPORTANTE INTESA CON LE PREFETTURE. SPACCA: UN NUOVO MODELLO ORGANIZZATIVO PER ESERCITARE AL MEGLIO IL DIRITTO DI VOTO.. ELIMINAZIONE DEL PREMIO DI MAGGIORANZA COLLEGATO AL PRESIDENTE ELETTO ED I CONSIGLIERI SARANNO TUTTI ELETTI DAI CITTADINI.  
 
 Ancona, 26 Novembre 2009 - ´Un nuovo modello organizzativo che permettera` di offrire ai cittadini un servizio trasparente ed efficace per l´esercizio del diritto di voto, in occasione delle prossime consultazioni elettorali che interesseranno la Regione Marche. ´ Cosi` ha definito il presidente della giunta regionale, Gian Mario Spacca l´intesa sottoscritta, ieri mattina in Regione, con i cinque Prefetti delle province marchigiane: di Ancona, Claudio Meoli, il vice Prefetto reggente di Ascoli Piceno, Marisa Marchetti; il prefetto incaricato di completare gli interventi conseguenti all´istituzione della nuova Provincia di Fermo, Emilia Zarrilli, di Macerata, Vittorio Piscitelli e di Pesaro-urbino, Alessio Giuffrida. Un accordo di collaborazione tra Regione Marche e Prefetture che deriva dall´applicazione della legge regionale n. 27 del 2004, tra le prime normative regionali, insieme a Toscana e Puglia, a disciplinare il procedimento elettorale e le operazioni di voto per l´elezione del Consiglio e del Presidente della Giunta regionale, che si terranno presumibilmente nell´ultima settimana di Marzo 2010. La materia, infatti ´ ha spiegato il Presidente ´ in virtu` di quello che viene definito teoricamente federalismo, e` stata affidata interamente alla responsabilita` delle Regioni e per questo abbiamo promosso e realizzato questa collaborazione con le strutture dello Stato che piu` hanno competenza ed esperienza, Le Prefetture, per concretizzare un sistema che assistera` efficacemente la macchina elettorale. La principale novita` del sistema ´ ha poi aggiunto Spacca ´ prevede,rispetto alle precedenti consultazioni, l´eliminazione del cosiddetto ´listino´, cioe` il premio di maggioranza collegato al Presidente eletto e quindi i consiglieri saranno tutti eletti dai cittadini. Mentre le circoscrizione elettorali restano cinque già dalla precedente legislatura. " Il Consiglio regionale sara` composto da 42 consiglieri oltre al Presidente della Giunta regionale, espressi dalle cinque circoscrizioni: Ancona 13; Ascoli Piceno 6; Fermo 5; Macerata 9; Pesaro-urbino 9. In base alla normativa, i dati elettorali confluiranno direttamente in Regione, attraverso la relativa rete telematica e non piu` attraverso le Prefetture. Sono state al riguardo definite specifiche misure organizzative, compresa la realizzazione di uno sito internet, che sara` attivato in tempi brevi. Sono in fase di predisposizione, inoltre, alcune pubblicazioni, nonche` la modulistica necessaria all``attivita` dei seggi elettorali. L´intesa sottoscritta oggi prevede la gestione di alcuni adempimenti del procedimento elettorale e, in particolare, per la predisposizione e la stampa dei manifesti delle liste dei candidati e delle candidature alla carica di Presidente della Giunta regionale, nonche` delle schede elettorali; per l´invio dei manifesti ai Sindaci dei Comuni; per l´affissione all´albo pretorio ed in altri luoghi pubblici e per la distribuzione ai Comuni del materiale elettorale necessario per le operazioni presso i seggi. Per assicurare il regolare svolgimento delle operazioni elettorali, e` istituito, inoltre, un apposito organismo di raccordo Regione e Prefetture, che opera presso la sede della Giunta regionale ed e` composto da dirigenti regionali e dai responsabili degli uffici elettorali provinciali delle Prefetture. Gli oneri economici sono a carico della Regione e sono pari a 4 milioni di euro iscritti nel bilancio 2010, ´non molto di piu` ´ ha detto il segretario della giunta regionale e responsabile dell´organo di raccordo, Mario Conti ´ delle spese sostenute nella scorsa legislatura. ´ L´intesa sottoscritta oggi ha ricevuto il plauso di tutti i Prefetti, sia per la rapidita` con la quale e` stata predisposta e perfezionata dalla struttura regionale, sia per la chiarezza dei contenuti. I prefetti, sottolineando il know how delle Prefetture in questa materia (Meoli), hanno inoltre affermato che l´intesa precorre forme di collaborazione tra Stato e Regioni (Zarrilli) contribuendo ad innalzare il livello di cooperazione istituzionale (Giuffrida). Un lavoro che dimostra la sintonia con la macchina amministrativa regionale e il compiacimento ad accompagnare questa nuova fase di collaborazione ( Marchetti). Lo stesso prefetto Zarrilli ha riferito anche i complimenti del Ministero per il dettato della normativa regionale n. 27/2004, mentre per il Prefetto Piscitelli l´accordo di oggi e` la ´naturale e concreta conseguenza della perfetta collaborazione e cooperazione gia` avviata con la Regione Marche per progetti sul territorio. ´ .  
   
   
PIANIFICAZIONE DI AREA VASTA: AL VIA IN PUGLIA LA SCUOLA DI PROGETTAZIONE PARTECIPATA C.A.S.T.  
 
 Bari, 26 novembre 2009 - L’assessorato alla Trasparenza e Cittadinanza Attiva della Regione Puglia promuove una Scuola di Progettazione Partecipata, finanziata dal Fesr 2007-2013, per il territorio della Provincia di Barletta Andria Trani. Le attività didattiche, realizzate dal Formez, si articolano in 12 giornate formative - rivolte ad Amministratori, Funzionari pubblici, Partenariato sociale, Associazioni e Cittadini - sulle tematiche della Pianificazione Strategica. La Scuola intende facilitare il lavoro di quanti, a diversi livelli, operano sul territorio nell’attuazione della Pianificazione di Area Vasta, trasferendo metodi e strumenti innovativi in grado di favorire la progettazione partecipata. C. A. S. T. Prende il via il 26 Novembre ad Andria, presso il Palazzo della Provincia, con un evento “open” sulle politiche pubbliche e la governance partecipata, e si conclude a marzo 2010. Interverranno all’incontro: Guglielmo Minervini, assessore regionale alla Trasparenza e Cittadinanza Attiva, Augusto Vino, A. Lea Action Learning, Rodolfo Lewanski, autorità per la Partecipazione della Regione Toscana, Francesco Milella e Tina Ranieri, Task Force regionale Aree Vaste. Il coordinamento dell’iniziativa è a cura di Maria Sasso, dirigente servizio innovazione della regione Puglia, ed Elena Tropeano, responsabile di progetto del Formez. Entro l’estate del 2010 ogni Provincia della Regione Puglia ospiterà una Scuola di Partecipazione Cast. Per ulteriori informazioni ed il programma dettagliato delle attività si rimanda ai siti della Regione Puglia e del Formez. .  
   
   
BASILICATA-AUSTRALIA, NUOVE OPPORTUNITÀ PER LE IMPRESE FIRMATA L’INTESA PER LA COLLABORAZIONE NEL CAMPO DELL’OSSERVAZIONE DELLA TERRA  
 
 Potenza, 26 novembre 2009 - Nasce la collaborazione fra la Basilicata e lo Stato del South Australia nel campo dell’osservazione della Terra e nei programmi dell’industria avanzata. L’intesa è stata sottoscritta ieri ad Adelaide tra il vice presidente della Regione, Vincenzo Santochirico, ed il premier del South Australia, Hon Mike Rann. L’accordo prevede che Basilicata e lo stato australiano costruiscano strategie comuni per aumentare la competitività, rafforzare i collegamenti fra il mondo della ricerca e quello dell’impresa, attivando partnership economiche, scientifiche e tecniche per iniziative comuni di innovazione, nonché per lo scambio dei risultati della ricerca. Grazie a questa intesa, saranno realizzati progetti per la mobilità dei giovani laureati, favorendo così l’attivazione di progetti di mobilità finalizzati all’inserimento lavorativo. Inoltre, potranno essere trasferite conoscenze ed esperienze per facilitare il consolidamento di ricercatori e docenti. “Istituzioni e ricercatori australiani considerano l’esperienza della Basilicata nel campo della ricerca scientifica e dell’osservazione della Terra un modello sa seguire – afferma il vice presidente Santochirico - e tengono molto all’attivazione di programmi che consentano di trasferire know-how ed incoraggiare la formazione di gruppi di lavoro bilaterali per sviluppare programmi operativi annuali. Si tratta di una grande opportunità per i nostri centri di ricerca, per l’università, le imprese nonché per le competenze e le professionalità presenti in Basilicata: laureati, ricercatori e docenti. L’intesa – aggiunge Santochirico – volge un’attenzione particolare alla salvaguardia delle risorse idriche, alla valorizzazione delle risorse naturali ed energetiche del suolo e del sottosuolo, alla lotta al fenomeno della siccità e della desertificazione, alla prevenzione dei rischi naturali. Un protagonismo attivo nell’attuazione delle finalità dell’accordo, in termini di collaborazione, sarà affidata alle comunità dei lucani residenti nel South Australia”. Nel corso dei lavori che hanno preceduto la firma dell’accordo, si è svolto un incontro in teleconferenza con Camberra, durante il quale il direttore del programma di osservazione della Terra dell’Agenzia spaziale italiana, Giuseppe Bianco, ha illustrato le attività svolte dall’Asi e che hanno riscontrato il forte interesse da parte degli incaricati di avviare il programma spaziale australiano, Brett Biddington ed Eleonora Holmes. Durante il workshop, invece sono intervenuti anche Davide Bruce, professore di Scuola naturale e Sostenibilità dell’università del South Australia, il direttore del Centro per le tecnologie visive dell’università di Adelaide, Anton van den Hengel, di Simon Ratcliffe che ha illustrato le tecnologie di laser scanning, Simon Benger della Scuola di Geografia e Sostenibilità della Flinders University. Il professor Michele Greco ha illustrato le attività del Centro di geomorfologia integrata per l´area del Mediterraneo, con particolare riferimento all´utilizzo di prodotti avanzati nel settore del monitoraggio, ed ha evidenziato la sinergia esistente in Basilicata tra sistema della ricerca e sistema dell´imprese, con particolare riferimento a Createc e Tern, nel trasferimento tecnologico dei prodotti di osservazione della Terra. Tiziana Simoniello ha presentato le attività sviluppate presso il Cnr-imaa, con particolare riferimento ai processi di desertificazione e alla valutazione degli effetti prodotti dall’adozione di tecnologie innovative a basso impatto ambientale nell’ambito dei cambiamenti climatici. .  
   
   
IMPRESE ABRUZZESI APRONO AL MERCATO USA SIGLATA INTESA CON CAMERA DI COMMERCIO AMERICANA IN ITALIA  
 
Pescara, 26 novembre 2009 - Creare un modello abruzzese di internazionalizzazione delle imprese fondato su una regione della conoscenza e dell´innovazione è tra gli obiettivi fondamentali del protocollo d´intesa firmato stamani tra il vice presidente della Regione e assessore allo Sviluppo economico, Alfredo Castiglione, il consigliere delegato della Camera di Commercio americana in Italia, Simone Crolla ed il presidente del Centro estero delle Camere di Commercio d´Abruzzo, Daniele Becci. All´incontro ha preso parte anche il responsabile regionale della Camera di Commercio americana in Italia, Enzo La Civita. L´intesa mira ad agevolare e migliorare le strategie di penetrazione ed interscambio, creando una rete di saperi, alleanze e competenze tra imprese abruzzesi ed imprese statunitensi ed una collaborazione utile ad alimentare gli interessi delle aziende americane ad esplorare la realtà regionale che con le sue enormi potenzialità di sviluppo offre innumerevoli opportunità di investimento. "Con questa intesa proseguiamo nell´itinerario di internazionalizzazione delle imprese - ha spiegato il vice presidente Alfredo Castiglione - in questo modo le imprese abruzzesi volgono lo sguardo non solo al mercato del Mediterraneo, per il quale sono già in atto importanti iniziative, contatti ed incontri che si concretizzano nel Forumed ma anche al vasto mercato oltreoceano, offrendo alle imprese abruzzesi l´occasione di affacciarsi ad una realtà dalle molteplici opportunità". L´abruzzo punta a valorizzare le sue migliori potenzialità come il "made in Italy" abruzzese, tra i primi posti nelle eccellenze italiane, il territorio, capace di originare prodotti di alta qualità e le alleanze che le istituzioni regionali hanno avviato e promuovono con il mondo imprenditoriale, le Università e gli Enti di ricerca. "Le relazioni istituzionali e di business sviluppate nel tempo tra Stati Uniti e Italia, anche grazie all´attività svolta dalla Camera di commercio americana in Italia, sono un valore ed una certezza che ora la Regione vuole porre a disposizione del proprio territorio - ha sottolineato il vice presidente - si tratta di un bagaglio di conoscenze del quale le nostre imprese sapranno far tesoro e potranno ispirarsi per migliorare le loro prestazioni e capacità di penetrazione sul mercato statunitense". Le associazioni di categoria saranno la cassa di risonanza per offrire alle imprese gli strumenti informativi, i supporti specialistici e le competenze necessarie per avere spazio nel mercato oltreoceano. .  
   
   
"FRIULIA DAY", FARE RETE CON LE IMPRESE  
 
 Trieste, 26 novembre 2009 - Fare rete tra ricerca e impresa, fornire risposte sempre più rapide. È questa la strada che l´Amministrazione regionale indica per affrontare e superare la crisi. Lo ha ribadito l´assessore all´Università e Ricerca Alessia Rosolen che, ieri a Trieste, ha concluso il "Friulia Day", la giornata che la finanziaria regionale ha dedicato agli operatori economici e finanziari per illustrare la gamma di strumenti di cui dispone per sostenere il tessuto imprenditoriale del Friuli Venezia Giulia. A coordinare l´incontro sono stati il presidente del Consiglio di sorveglianza di Friulia, Augusto Antonucci, e il presidente e amministratore delegato, Federico Marescotti. Sono stati approfonditi i vari strumenti con cui opera la finanziaria regionale, da quelli tradizionali come la partecipazione al capitale di rischio, a quelli che configurano Friulia come una vera e propria "agenzia di sviluppo", dall´incubatore di impresa al "venture capital". Nelle sue conclusioni, l´assessore Alessia Rosolen ha sottolineato come Friulia rappresenti per la Regione, in questa fase di crisi, uno strumento fondamentale. "Le leve su cui agire - ha detto - le conosciamo: formazione, creatività, innovazione. Quello che adesso bisogna aggiungere è la rapidità, la capacità di fornire risposte sempre più veloci". "E questo si ottiene - ha aggiunto - intensificando lo scambio di informazioni e la capacità di fare rete fra pubblico e privato, fra mondo dell´impresa e mondo della ricerca, in modo da fornire un supporto completo alla creazione, incubazione e crescita di nuove imprese innovative" A conferma di questi indirizzi dell´Amministrazione regionale, proprio oggi il presidente e amministratore delegato di Friulia Marescotti e il presidente di Area Science Park Giancarlo Michellone hanno annunciato un accordo che coinvolge due società partecipate, rispettivamente Incubatori Fvg (Friulia) e Innovaction Factory (Area). L´obiettivo è costruire un sistema unico per la competitività territoriale, in modo da sostenere la nascita di imprese innovative e in generale le Pmi regionali, ma anche attrarre in Friuli Venezia Giulia nuovi progetti imprenditoriali e nuovi imprenditori. In sostanza le due società, servendosi naturalmente di tutti gli strumenti di cui Friulia e Area dispongono, lavoreranno a stretto contatto per affiancare le imprese a tecnologia avanzata, curandone tutte le fasi senza soluzione di continuità, dalla nascita in seno ai laboratori di ricerca fino all´infanzia e poi allo sviluppo. L´amministratore delegato di Friulia Marescotti ha sottolineato il valore di quest´intesa che rappresenta, ha detto, "un nuovo importante tassello nella nostra politica di razionalizzazione degli sforzi di tutte le componenti che nella Regione si occupano quotidianamente del sostegno e del rilancio delle Pmi" .  
   
   
ROMA: IL CAMPIDOGLIO ASSUME 1099 PERSONE  
 
 Roma, 26 novembre 2009 - Il Comune di Roma assume 1099 nuove unità di personale. È quanto ha approvato la Giunta comunale, nella seduta odierna, adottando l’integrazione del Piano assunzionale 2009-2011. Pertanto, in questo triennio, il totale dei nuovi posti di lavoro assicurati dal Campidoglio sarà di 1579, considerando le 480 unità – 200 Vigili urbani, 200 Istruttori amministrativi, 50 geometri e 30 assistenti sociali – per le quali era già stata prevista l’assunzione. Nello specifico, per il 2009, saranno assunti altri 200 Istruttori amministrativi, 48 assistenti sociali e 45 geometri. Sono, inoltre, stati reperiti i fondi necessari per proseguire nella stabilizzazione dei 393 Vigili Urbani precari, sempre nel 2009, e per procedere, nel biennio 2010-2011, con la stipula dei contratti di lavoro di 391 nuovi Vigili Urbani, gli idonei del precedente concorso, dando, così, piena attuazione ai Protocolli di Intesa sottoscritti dal Comune con le Organizzazioni sindacali ad agosto di quest’anno. Infine, a completare il quadro, fra il 2010 e il 2011, entreranno a far parte del novero dei dipendenti comunali 22 persone con disabilità, 11 per anno. «Questo risultato – spiega al termine della Giunta Enrico Cavallari, assessore al Personale – è stato possibile grazie al reperimento delle risorse necessarie ottenuto attraverso una lotta serrata agli sprechi del denaro pubblico. Ora, dopo aver tagliato le spese inutili, possiamo finalmente metter mano alla macchina amministrativa, implementando il personale senza ulteriori aggravi per le casse comunali. Con queste nuove assunzioni potremo rendere ai cittadini uffici comunali più efficienti e in grado di fornire migliori risposte alle esigenze dei romani». .  
   
   
MERCATO DEL CREDITO PER IMPRESE E FAMIGLIE IN FVG  
 
Trieste, 26 novembre 2009 - Il mercato del credito, aggiornato al secondo trimestre del 2009, denota andamenti distinti per il mondo imprenditoriale e per i consumatori. Le elaborazioni evidenziano infatti un rallentamento dei prestiti concessi alle imprese (dal +5,4% annuo del primo trimestre al +3,2%), in particolare per le imprese industriali (+1,3%) e per quelle con meno di 20 addetti (+0,7%). Aumentano, invece, i prestiti bancari concessi alle famiglie (+3,3%) dopo una prolungata decelerazione. I valori sono stati resi noti oggi dal Servizio statistica della Direzione Centrale Programmazione, risorse economiche e finanziarie della Regione Friuli Venezia Giulia. Il Servizio descrive la situazione congiunturale del sistema creditizio regionale attraverso i dati dell´Associazione bancaria italiana (Abi) e della Banca d´Italia. Cresce il credito al consumo (+10,5%), in particolare i prestiti erogati dalle finanziarie registrano a giugno un aumento del 20,7% rispetto all´anno precedente. Frena la crescita il leasing, mentre la cessione dei crediti commerciali (factoring) è in netta flessione con una variazione annua del -35,4%. Il tasso di crescita dei depositi bancari è sceso al 2,3%: il rallentamento è stato determinato dalle imprese, mentre la componente relativa alle famiglie consumatrici ha continuato a crescere in misura sostenuta (+10,2%). A giugno 2009 il flusso medio annuo di nuove sofferenze in rapporto ai prestiti (pari a 1,6%) è lievemente salito rispetto al dato registrato a marzo (pari a 1,3%); l´aumento ha riguardato soprattutto le imprese (+2,3% su base annua), mentre le famiglie consumatrici hanno registrato flussi più contenuti (+0,7%). Infine l´analisi dei costi del credito. I tassi di interesse sui prestiti a breve termine sulle operazioni in essere, pari al 5,3%, diminuiscono rispetto al dato di marzo; il tasso annuo effettivo globale sui nuovi prestiti a medio e a lungo termine si è ridotto per il secondo trimestre consecutivo (dal 4,2 al 3,5%). Seguendo lo stesso trend, i tassi attivi sulle operazioni a revoca continuano a diminuire raggiungendo il 6,8% e decresce, fino al 3,18%, il tasso sui finanziamenti per cassa alle famiglie con durata inferiore all´anno, mentre rimane sostanzialmente stabile il tasso per durata oltre 5 anni (pari al 5,39%). Inoltre, per le famiglie consumatrici calano i tassi sui finanziamenti per l´acquisto di abitazioni della durata inferiore ad un anno, fermandosi poco sopra il 3%, mentre rimangono stabili i tassi per durata superiore (è pari al 5,44% il tasso per un fido pari almeno a 125. 000 euro). Continuano invece a scendere i tassi passivi sui conti correnti, raggiungendo lo 0,54%, valore inferiore rispetto al dato nazionale pari allo 0,60%. In Friuli Venezia Giulia, il tasso raggiunge lo 0,13% per depositi delle famiglie fino a 10. 000 euro, lo 0,23% per depositi da 10. 000 a 50. 000 euro, lo 0,47% per depositi da 50. 000 a 250. 000 euro e lo 0,82% per depositi di ammontare superiore. .  
   
   
TRENTO, PROGRAMMA DI SVILUPPO PROVINCIALE: AVVIATA LA FASE DI CONSULTAZIONE  
 
Trento, 26 novembre 2009 - Pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione - di data 24 novembre 2009 - lo Schema di Programma di sviluppo provinciale per la Xiv legislatura, approvato dalla Giunta nella seduta del 30 ottobre 2009 con deliberazione n. 2608. Si avvia in questo modo la fase delle consultazioni attorno al principale documento programmatorio della Provincia, valido per la Xiv legislatura. Lo Schema di Programma è inoltre depositato in copia per la consultazione, per i prossimi trenta giorni, presso le sedi: Provincia autonoma di Trento - Ufficio Informazioni, Piazza Dante 15 - Trento - Servizio Programmazione, Via Vannetti 39 - Trento; dei Comuni; dei Comprensori; delle Comunità di valle. Nei trenta giorni successivi alla pubblicazione del documento generale di programmazione sul Bollettino ufficiale, quindi fino al 24 dicembre 2009, i Comuni, i Comprensori e le Comunità possono formulare le loro osservazioni e proposte sul documento. Nel medesimo termine, inoltre, chiunque potrà far pervenire alla Giunta provinciale le proprie osservazioni e proposte, scritte e motivate. Tutte le osservazioni e le proposte vanno inviate al Servizio Programmazione, sito a Trento in Via Vannetti, n. 39 e saranno successivamente raccolte in un apposito fascicolo e trasmesse al Consiglio provinciale. La Giunta provinciale, sentita la componente Commissione consiliare, approverà, quindi, con provvedimento motivato, il Programma di sviluppo definitivo. Il Programma di sviluppo provinciale, formulato all’inizio di ogni legislatura ed avente efficacia temporale per la durata della stessa, delinea il nuovo percorso di sviluppo locale; in esso si determinano, secondo quanto previsto dalla legge provinciale in materia di programmazione, gli obiettivi strategici che la Provincia si propone di conseguire per lo sviluppo economico, per il riequilibrio sociale, per l’assetto territoriale e definisce gli interventi correlati a tali obiettivi. Dal punto di vista sostanziale, il Programma ha efficacia di indirizzo, prescrizione e vincolo per le attività della Provincia, per le attività degli enti dipendenti dalla Provincia e per le attività dei Comuni in relazione alle materie delegate dalla Provincia. Esso rappresenta inoltre il quadro di riferimento programmatico per la manovra di bilancio provinciale 2010-2012. Il nuovo Programma, elaborato con il supporto tecnico-scientifico del Comitato per lo sviluppo provinciale, in coerenza con il Programma di legislatura, si sviluppa attorno al nuovo concetto di capitale territoriale introdotto dall’Ocse e dalla Commissione Europea; tale innovazione punta a valorizzare lo stretto legame esistente tra le potenzialità di sviluppo della comunità trentina e il loro forte radicamento sul territorio provinciale. Il Programma, dopo aver evidenziato i punti di forza e di debolezza della situazione economica e sociale del Trentino, si articola in sei assi strategici per lo sviluppo che costituiscono le componenti fondamentali del capitale territoriale: Capitale umano, Capitale produttivo, Capitale sociale e welfare, Capitale identitario e culturale, Capitale ambientale e infrastrutturale e Capitale istituzionale e partecipativo. Il quadro programmatico include inoltre l’analisi delle risorse finanziarie e delle attuali criticità del sistema finanziario provinciale, delineando le prospettive per il futuro e le strategie ed azioni da mettere in atto per un più efficiente utilizzo delle risorse pubbliche. Con la pubblicazione del documento programmatico sul Bollettino Ufficiale si è aperta dunque formalmente la fase di confronto fra la Giunta provinciale e le forze economiche, politiche e sociali, il cui coinvolgimento è stato peraltro assicurato nel corso del processo di formazione del documento stesso. Anche la società civile è chiamata a dare il proprio contributo, al fine di creare un’ampia condivisione attorno alle scelte rilevanti per lo sviluppo del Trentino. Per facilitare la diffusione più ampia del documento, lo Schema di programma di sviluppo, unitamente alle slides sull’impostazione programmatica, è consultabile sul sito della Provincia all’indirizzo http://www. Giunta. Provincia. Tn. It/documenti_di_governo/xiv_legislatura/ .  
   
   
EMILIA ROMAGNA: RIPARTO FONDO SOCIALE 2009, VIA LIBERA DALL’ASSEMBLEA LEGISLATIVA. IL COMMENTO DELL´ASSESSORE DAPPORTO  
 
Bologna, 26 novembre 2009 – Via libera dall’Assemblea legislativa al riparto 2009 del Fondo sociale, che ammonta a circa 60,2 milioni di euro. Sul totale della cifra, rimane invariata rispetto al 2008 la quota destinata ai distretti – 19,1 milioni di euro – ripartita in base alla popolazione residente per fasce d’età. L’assessore alle Politiche sociali della Regione, Anna Maria Dapporto, ha ricordato come sul riparto abbiano gravato i pesanti tagli effettuati dal governo. “Il Fondo nazionale per le Politiche Sociali è stato ridotto del 22%. Dimezzato il Fondo per i nidi, azzerato il Fondo nazionale per la famiglia. Tutto ciò – ha sottolineato l’assessore – comporta una riduzione del 30% rispetto al 2008 delle risorse destinate a Province e Comuni per l’attuazione della programmazione locale, e una medesima riduzione delle risorse destinate alla gestione dei servizi 0-3 anni. Complessivamente il riparto 2009 è di circa 60,2 milioni di euro: oltre 23 milioni in meno rispetto al 2008. In altri termini, il 28,37% in meno”. Il Programma annuale 2009, che fissa obiettivi e criteri del riparto delle risorse, si sviluppa in continuità con gli obiettivi del Piano sociale e sanitario 2008-2010, e si muove quindi nella direzione di un graduale superamento della programmazione finalizzata per settori (immigrazione, minori, famiglia, povertà) per dare ai distretti strumenti e risorse necessarie allo sviluppo del welfare di comunità. “Il 2010 – ha aggiunto l’assessore – sarà il secondo anno di programmazione territoriale: nel 2009 sono stati elaborati gli Atti di indirizzo e i Piani di zona distrettuali per la salute e il benessere sociale, in cui si sono analizzati i bisogni della comunità, individuate le priorità strategiche, definiti i progetti per garantire benessere e salute. Il Piano – ha concluso la Dapporto – consolida la centralità degli enti locali nella programmazione, regolazione e verifica degli interventi sociali; funzioni da esercitare in modo integrato e unitario”. .  
   
   
DISPONIBILI NUOVE RISORSE PER LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE TOSCANE ALTRI OTTO MILIONI PER L´INTERNAZIONALIZZAZIONE IL BANDO È DISPONIBILE SU REGIONE.TOSCANA.IT. SCADE IL 31 GENNAIO.  
 
Firenze, 26 novembre 2009 - Otto milioni e trecentomila euro. E´ la cifra stanziata dalla Regione Toscana a favore delle piccole e medie imprese che intendono internazionalizzare la loro attività. Per ottenerli è attivo un bando disponibile alla pagina internet www. Regione. Toscana. It/economiaefinanza/imprese/index. Html. Le domande possono essere presentate tra il 15 dicembre 2009 e il 31 gennaio 2010. Per l´assessore alle attività produttive Ambrogio Brenna, proprio in questi giorni a Mosca per favorire l´apertura di nuovi mercati alle imprese toscane, si tratta di «Un´opportunità importante per le aziende più dinamiche, che hanno la volontà di investire per allargare il loro business. Con questa operazione la Regione Toscana garantisce nuove risorse indirizzandole verso quelle attività fondamentali per esplorare e penetrare i mercati esteri. » Sono ammissibili ai finanziamenti le richieste relative a progetti di penetrazione commerciale, rivolti a paesi esterni all’area dell´Unione Europea, che comprendano attività come la partecipazione a fiere e saloni, la creazione di uffici o sale espositive all’estero, altre azioni promozionali come l´“incoming” di operatori esteri, incontri bilaterali fra operatori, workshop, seminari all’estero o nel territorio in cui hanno sede le imprese beneficiarie, azioni di comunicazione sul mercato, eventi collaterali alle presenze fieristiche, attività di formazione. Sono ammissibili anche progetti che prevedono la realizzazione di studi di fattibilità e servizi o attività di gestione e coordinamento del progetto. Le risorse sono disponibili grazie al Fondo aree sottoutilizzate (Fas) 2007/2013 .  
   
   
CULTURA: GIUNTA REGIONALE BASILICATA APPROVA DISEGNO DI LEGGE  
 
Potenza, 26 novembre 2009 - Un disegno legislativo e programmatico organico ed unitario di tutela, valorizzazione e fruizione del patrimonio “materiale” ed “immateriale” a valenza cultura della Basilicata è stato approvato dalla Giunta Regionale, su proposta dell’assessore alla Formazione-lavoro-cultura Antonio Autilio, ed è stato trasmesso al Consiglio Regionale. “Il ddl “Norme in materia di beni, attività culturali e spettacolo della Regione Basilicata” – spiega l’assessore Autilio – è determinato da una serie di elementi tra i quali l’evoluzione del quadro normativo nazionale e il progressivo cambiamento degli orientamenti in materia di Beni, Attività Culturali e Spettacolo, la modifica della Costituzione in senso federalista con la conseguente approvazione del Nuovo Codice dei Beni Culturali, in modo da pervenire alla definizione di un adeguato quadro normativo al fine di promuovere e valorizzare i caratteri di unicità e specificità che connotano la Basilicata, con l’obiettivo di stimolare la competizione ed il protagonismo dei territori in un’ottica di rete”. Tra le novità principali contenute nel ddl e alla base della regolamentazione del settore cultura l’esigenza di concentrare energie, mezzi e risorse su beni ed attività culturali che abbiano i caratteri della qualità, rilevanza e stabilità. “Nell’azione regionale di promozione e di sostegno – precisa l’assessore – intendiamo privilegiare interventi di tutela, valorizzazione e fruizione che siano “strutturanti” e non effimeri. Di qui la previsione, da un lato, di specifiche disposizioni sugli standard minimi di qualità e quantità per il patrimonio materiale e dall’altro di appositi registri regionali per gli operatori dell’offerta culturale. Il disegno di legge regionale inoltre punta a canalizzare tutte le risorse finanziarie a destinazione culturale, a qualsiasi titolo, rivenienti nel bilancio regionale in un unico ed unitario sistema di gestione ed impiego non solo per evitare dispersioni e frammentazioni ma soprattutto assicurare loro reale ed effettivo aggancio alla programmazione di settore nel suo complesso”. Gli ambiti di intervento individuati si riferiscono al sistema museale, al sistema bibliotecario, alle attività culturali, alla catalogazione e restauro e allo spettacolo. “L’impostazione unitaria ed organica data al ddl – sottolinea Autilio – implica uno specifico modello di governance delle relative politiche pubbliche regionali in termini sia di messa a sistema degli operatori pubblici e privati che di strumenti e procedure programmatiche da attivare. Il modello di governance proposto si ispira alla leale collaborazione e cooperazione tra enti ed istituzioni; alla sussidiarietà non solo di tipo “verticale” tra Regione, Province, Comunità Locali e Comuni ma anche di natura “orizzontale”, valorizzando l’apporto dei privati; alla programmazione pluriennale delle politiche regionali articolata per i diversi ambiti tematici di intervento; alla previsione di strumenti finanziari di intervento appropriati alle diverse tipologie di politiche pubbliche regionali”. Con il ddl sono inoltre previsti la costituzione di un Osservatorio della Cultura e dello Spettacolo, l’adozione di Piani integrati regionali della cultura a proiezione triennale, la definizione di accordi di programmazione e cooperazione oltre che di progetti integrati intersettoriali e territoriali, l’istituzione nel bilancio regionale di un’apposita unità previsionale di base per il Piano Integrato Regionale della Cultura cui si lega la previsione di un Fondo Unico Regionale per lo Spettacolo. Nel sottolineare l’ampia concertazione che ha accompagnato la fase di predisposizione del ddl, con il protagonismo di tutti i soggetti istituzionali, associativi, del mondo della cultura, Autilio evidenzia che “laddove una comunità riesce a percepire che il proprio patrimonio culturale può essere fonte di valore e offre ai suoi membri continue opportunità di condivisione e partecipazione si innalza la qualità della vita e della stessa dimensione comunitaria che porta in sé il gusto del vivere e del convivere”. . .  
   
   
A COSENZA LA PRIMA CONFERENZA REGIONALE SULL´IMMIGRAZIONE  
 
Cosenza, 26 novembre 2009 - Due giorni in cui si parlerà di immigrazione, diritti, accoglienza ed integrazione. A Cosenza, martedì 1 e mercoledì 2 dicembre, si terrà “Migranti” la prima conferenza regionale sull´immigrazione, promossa dalla Regione Calabria che conferma il suo impegno a favore di una gestione solidale, lungimirante e produttiva del fenomeno migratorio. Il Salone degli Specchi del Palazzo della Provincia e la Casa delle Culture ospiteranno l´iniziativa, fortemente voluta dal Presidente della Regione, Agazio Loiero, e dall´Assessore alle Politiche sociali, Mario Maiolo. L’iniziativa sarà presentata ufficialmente lunedì 30 Novembre alle ore 12, nella Casa delle Culture a Cosenza, nel corso di una conferenza stampa. Nei due giorni di incontri si parlerà di prospettive dell´immigrazione, della situazione dei rifugiati e dei richiedenti asilo, di mediazione culturale e processi d´integrazione, con interventi e dibattiti che vedranno protagonisti amministratori, operatori sociali, esperti, rappresentanti delle istituzioni, della Chiesa e delle forze sociali. Previsti, fra gli altri, gli interventi del Presidente della Regione, Agazio Loiero, dell´Assessore alle Politiche sociali Mario Maiolo e del Presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio. Al centro della discussione, ovviamente, la legge regionale in materia di richiedenti asilo e rifugiati che ha suscitato l´attenzione e l´apprezzamento delle istituzioni nazionali e internazionali per la modernità e la capacità di fondere l´anima solidaristica con una gestione pragmatica e positiva del fenomeno. “Un´iniziativa importante – ha dichiarato l´Assessore Maiolo – che testimonia l´attenzione speciale da parte della Regione nei confronti di un tema cruciale per il nostro presente e per il futuro. Questi due giorni serviranno a fare il punto sullo stato delle cose in Calabria, che in tema di immigrazione si è dotata di una legge davvero lungimirante, ed a discutere di ciò che ancora si può e si deve fare”. .  
   
   
VIOLENZA SULLE DONNE, CRESCE IL SENSO DI INSICUREZZA A FIRENZE IL TAVOLO REGIONALE RIUNITO IN OCCASIONE DELLA GIORNATA MONDIALE  
 
Firenze, 26 novembre 2009 - In Toscana la percentuale di donne che dichiara di avere paura è di gran lunga superiore a quella degli uomini. Questo quanto si ricava da alcuni dati di una ricerca sulla percezione della sicurezza dei cittadini toscani, che sarà presentata agli Stati generali della sicurezza urbana il prossimo 4 dicembre, ma i cui dati relativi alla differenza di genere sono stati anticipati questa mattina, in occasione della riunione del tavolo regionale di coordinamento delle politiche sulla violenza di genere. «Evidentemente non esiste solo un problema di violenza, ma anche un problema di senso di insicurezza – ha sottolineato il vicepresidente Federico Gelli, che all´interno del governo regionale ha anche le deleghe alla sicurezza e alle pari opportunità – Si tratta di un problema di assoluto rilievo, che non può sfuggire all´attenzione delle istituzioni, perché se si ha paura a camminare per strada o a uscire col buio viene di fatto leso un diritto che è di tutti, cioé un diritto alla serenità e alla vivibilità delle proprie città». In particolare il 13,5% delle donne toscane si sente insicuro a camminare per strada di giorno da sole nella zona in cui vive, contro il 5,2% degli uomini. La percentuale sale al 28,8% quando cala il buio e non è una percezione di insicurezza che riguarda solo le persone più anziane, anzi, la fascia di età in cui si concentra l´insicurezza a uscire la sera è quella compresa tra i 14 e i 24 anni (44,6%). Il 30,2% delle toscane intervistate dichiara che sempre o talvolta preferisce addirittura non uscire di casa la sera per non incorrere in situazioni che ritiene pericolose (la percentuale sale al 42% con coloro che dichiarano di non uscire mai sole la sera, rispetto alle rispetti ve percentuali del 4,5 e del 7,5 degli uomini). «Da dati come questi – ha dichiarato ancora Gelli – appare ormai irrinunciabile individuare misure pubbliche che facciano luce sulle dinamiche della violenza in ogni contesto, che facciano emergere le molteplici situazioni sommerse, che permettano di prevenire e di offrire l´adeguato sostegno alle vittime, ma che consentano anche di trasformare e di rendere più accoglienti e vivibili i nostri quartieri, le nostre periferie». Il tavolo regionale si è riunito in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne,occasione importante per riflettere, per richiamare l´attenzione delle istituzioni e della società, per lanciare con forza una battaglia di civiltà, in un mondo in cui la violenza è ancora la prima causa di morte per le donne tra i 16 e i 44 anni. In Toscana, tra il 1999 e il 2008, il numero di denunce per violenza sessuale ha subi to un andamento altalenante, pur mostrando una generale tendenza al costante aumento. In particolare, nel 1999 le denunce sono state 113 , nel 2003 227, nel 2006 366, nel 2008 376. Se poi utilizziamo il tasso di criminalità relativo al reato di violenza sessuale (dato dal rapporto tra numero violenze sessuali denunciate e popolazione residente) vediamo che a partire dal 2002 tale tasso comincia a crescere. Nel 2008 rispetto al 2007 il quoziente di criminalità del fenomeno osservato è aumento di oltre 3 punti percentuali, mentre, rispetto al 1999, l’aumento è stato di circa 215 punti percentuali. .  
   
   
TRENTO: SONO IN AUMENTO LE DONNE VITTIME DI VIOLENZE DA PARTE DEGLI UOMINI  
 
Trento, 26 novembre 2009 - Nella "Giornata internazionale contro la violenza maschile sulle donne" il Servizio politiche sociali della Provincia ha reso pubblici i dati del 2008 relativi al drammatico fenomeno. I dottori Daniela Roner e Lino Zanon hanno fornito i dati relativi alle strutture sostenute dalla Provincia (la "Casa padre Angelo" e la "Casa Tridentina della Giovane" di Trento; la "Cooperativa Punto d´approdo" e la "Fondazione Famiglia Materna" di Rovereto) e all´Associazione laica famiglie in difficoltà (Alfid) nel periodo 2005-2008. "Tutte le situazioni disagio vengono costantemente seguite dalla rete del servizio sociale di base, che si può avvalere di risorse rappresentate da enti del terzo settore che gestiscono sia attività di segretariato sociale, di supporto psico-sociale ed anche di accoglienza residenziale". La conferenza stampa è stata poi completata dai dati resi noti dal Centro Antiviolenza di Trento. Dopo l´intervento della presidente dell´Associazione Coordinamento Donne Delia Valenti, Barbara Bastarelli, responsabile del Centro Antiviolenza, ha reso pubblici i dati relativi al 2009: 193 le donne accolte per motivi di violenza, per la gran parte "insospettabili" (il 70% delle donne vittime di violenza hanno un´occupazione stabile o un reddito o una pensione), violentate da maschi a loro volta "insospettabili" (il 49% esercita professioni "qualificate"). La Situazione Attuale - Vediamo i dati esposti da Daniela Roner e Lino Zanon, anche a nome dell´assessore alle politiche sociali Ugo Rossi, assente per impegni istituzionali. Per quanto riguarda il mondo femminile, nella filiera dei servizi sociali nella provincia di Trento sono presenti delle comunità di accoglienza rivolte sia a donne sole sia a madri con figli, destinate all’accoglienza di donne con varie problematiche, all’interno delle quali sono compresi anche donne e bambini vittime di violenza. Gli enti del terzo settore che si occupano di tali accoglienze residenziali sono: l´Associazione Casa Padre Angelo con sede a Trento; l´Associazione Casa Tridentina della giovane con sede a Trento; la Cooperativa Punto d’approdo con sede a Rovereto; Fondazione Famiglia Materna con sede a Rovereto. A Trento è operativa l’Associazione laica famiglie in difficoltà (Alfid) che svolge attività di segretariato sociale e di mediazione famigliare e a cui si rivolgono anche donne vittime di violenze e maltrattamenti. A Trento è inoltre operante, sempre finanziato dalla Provincia, il Centro antiviolenza di Trento, specializzato nell’accoglienza di donne vittime di violenza, gestito dal Coordinamento Donne di Trento. Questi alcuni dati relativi al periodo 2005-2008 forniti dagli enti sopra elencati, che mettono in evidenza le accoglienze, per le quali la problematica prevalente è costituita dalla violenza intra o extra familiare. Dati Riferiti Al Periodo Gennaio 2005 - Dicembre 2008 - Donne accolte nelle strutture di Rovereto: autore della violenza; numero di persone ospitate per almeno qualche giorno nelle strutture. I dati si riferiscono solo alla persona vittima di maltrattamenti o violenza, si escludono in questi dati i parenti, anche stretti (figli, sorelle madri, ecc. )
Autore della violenza Cooperativa Sociale Punto d’Approdo - Fondazione Famiglia Materna Totale Percentuale sul totale
Coniuge o convivente 49 24 73 85,8%
Padre 4 5 9 10,6%
Conoscente o altro parente - 3 3 3,6%
Totale 53 32 85 100%
Donne vittime di violenza accolte nelle strutture residenziali: tipologia di violenza subita.
Tipologia di violenza Cooperativa Sociale Punto d’Approdo* - Fondazione famiglia Materna Casa Padre Angelo Casa della Giovane
Violenza Fisica 30 21 18 57
Violenza Psicologica 28 28
Violenza Sessuale 5 4
Violenza Economica 12 8
(1) I dati riportati fanno riferimento alle tipologie di violenza subite da ciascun utente: una persona può quindi essere stata vittima di due o più tipi di violenza. Dati forniti dall’Alfid, Associazione laica famiglie in difficoltà (Alfid) relativi a donne che nel primo colloquio raccontano di situazioni di violenza. Succede molto spesso che altre donne nominino la violenza domestica nei successivi incontri e "superficialmente" visto che si stanno separando. Questo dato rappresenta l’enorme cifra oscura che caratterizza questo fenomeno all’interno delle mura domestiche.
Anno Totale violenze Violenze denunciate
2005 65 16
2006 73 26
2007 59 29
2008 76 21
Modalità Di Accoglienza Nelle Strutture Residenziali Le persone possono essere inserite nelle strutture sia con modalità di urgenza (anche notte e fine settimana) sia su segnalazione iniziale della persona stessa, di conoscenti, delle forze dell’ordine o del pronto soccorso; successivamente il primo giorno utile si contatta il servizio sociale territoriale ; talvolta le donne sono già conosciute e inserite direttamente dai servizi sociali. Le strutture hanno anche funzioni e modalità operative diverse per cui si possono inserire persone sia con necessità di protezione o con minor capacità gestionale nelle strutture più tutelanti: Punto d’approdo nelle due strutture di comunità per donne sole e Casa Fiordaliso per mamme e bambini , Famiglia Materna nella Casa di Accoglienza per madri con figli a Rovereto, Casa Padre Angelo e Casa della Giovane a Trento e sia persone con maggior grado di autonomia negli appartamenti del Progetto Vivere Insieme di Famiglia Materna. A questi enti non si rivolgono da noi quasi mai persone con buona capacità economica e con buone autonomie personali. Le persone che si arrivano hanno scolarità medio-bassa, capacità reddituale limitata, spesso sono straniere o con partner italiano. Sono donne di età che varia dai 17 ai 65 anni, frequentemente con figli, talvolta anche con prole numerosa. Vengono strutturati dei progetti con tempi medio lunghi, nei quali la persona realizza il proprio progetto emancipatorio e di autonomia; altre volte le presenze si limitano a periodi brevi durante il momento di maggior crisi per poi rientrare in famiglia. Punto d’Approdo gestisce anche due appartamenti per le ragazze vittime di tratta a scopo sessuale e non (sei posti): è questo un tipo di violenza e sfruttamento che merita una attenzione tutta particolare. Tutte le ragazze sono giovani straniere senza figli (per lo meno con loro). In conclusione possiamo affermare che le donne che approdano alle strutture socio-assistenziali sono quelle che si trovano nelle situazioni più difficili, in quanto: - sono tutte donne in situazione emergenziale di allontanamento anche fisico da casa e con necessità di protezione; - sono quasi tutte madri con minori a carico, spesso coinvolti nelle situazioni di violenza e abuso; - sono in generale persone con scarse risorse materiali e scarse risorse nella rete parentale e amicale, per cui sono “costrette” a rivolgersi ai servizi sociali (a differenza della maggior parte di quelle che si rivolgono al centro antiviolenza). Ci sembra di poter affermare che tutti questi dati rilevati sono incompleti ed intercettano solo la “punta dell’iceberg”, ossia quella parte minoritaria di donne che giungono a denunciare la violenza e a chiedere aiuto esplicitamente. L’analisi di questi casi mostra che il fenomeno è trasversale, non appare più concentrato in determinate fasce sociali ed interessa nuclei familiari di diverso grado di istruzione, professione e status. Il Centro Antiviolenza Di Trento - Questi sono invece i dati rilevati nel 2008 dal Centro Antiviolenza di Trento e resi noti nel corso della conferenza stampa tenutasi stamani in Provincia. Dati Statistici 2008 413 sono state le relazioni instaurate (193 di donne accolte per motivi di violenza; 50 familiari e/o conoscenti di donne che subiscono violenza; 170 operatori di Servizi o professionisti). Per dare l´idea dell´andamento del fenomeno, le relazioni instaurate erano state 371 nel 2007, 341 nel 2006, 366 nel 2005, 319 nel 2004, 238 nel 2003). 816 sono stati i colloqui per fornire alla donna idonei strumenti di conoscenza per un´analisi della propria situazione e per la valutazione delle possibilità di affrontarla e superarla. Gli Autori Delle Violenze - Riguardo agli autori delle violenze sulle 193 donne accolte dal Centro nel 2008, per il 59% erano mariti, per l´8% conviventi, mentre il 19% è composto da ex-partner, l´8% da familiari, il 4% da amici, conoscenti o colleghi, il 2% estranei. Da notare come separazione e divorzio non mettano fine certa ai comportamenti violenti. Dati Anagrafici Delle Donne E Degli Autori Di Violenza - Sempre sulle 193 donne di cui s´è occupato l´anno scorso il Centro Antiviolenza di Trento, il 36% proveniva dalla città di Trento; il 77% era invece di nazionalità italiana e il 23% straniera, mentre per quel che riguarda i violentatori maschi, l´83% era italiano e il 17% straniero. Delle 44 donne straniere contattate, la maggior parte (44%) proveniva dall´Europa dell´Est; seguivano quelle sudamericane (29%), le donne balcaniche (6%) e con percentuali minori le maghrebine e le europee. Tra i violentatori, per contro, il 25% proveniva dai Paesi dell´Est Europa, il 21% erano maghrebini, il 13% sudamericani e, poi, balcanici ed europei. Per quel che riguarda invece lo stato civile, il 62% delle donne accolte era coniugata, il 20% separata/divorziata, il 9% nubile o convivente. Fra le donne accolte dal Centro né fra gli uomini colpevoli di violenza sulle stesse non si riscontra nessuna tipologia di disagio sociale o elementi che caratterizzano situazioni borderline. La maggior parte delle donne ha un´età fra i 41 e i 50 anni (33%), seguono quelle fra i 31 e i 40 anni (22%), quelle tra i 51 e i 60 anni (19%. Sotto i trent´anni e sopra i sessantuno sono rispettivamente il 13% del totale. La violenza non guarda in faccia nemmeno l´istruzione. Il 33% delle donne violentate nel 2008 era diplomata (gli uomini violentatori erano il 38%), quelle in possesso della licenza di media inferiore erano il 28% (gli uomini il 25%), il 27% delle donne era laureata (gli uomini erano il 19%) e solo l´1% aveva la licenza di scuola elementare. Quindi le donne vittime di violenza non appartengono, almeno in Trentino, alle fasce marginali della popolazione. Il 60% delle donne e il 57% degli uomini autori di violenza hanno un livello di scolarizzazione elevato. La trasversalità del fenomeno viene confermata anche dai dati sulla condizione professionale: l´86% dei maschi autori di violenza e il 70% delle donne violentate risultano avere un´occupazione stabile o quanto meno un reddito o una pensione. Comunque il 30% delle donne accolte dal Centro sempre nel 2008 sono impiegate, il 28% collaboratrici familiari o inservienti, seguono le professoresse (8%), le insegnanti di nido-materne-elementari (7%), le infermiere e comunque in possesso di post-diplomi triennali (7%), professioniste e commercianti (7% ciascuna). La particolare insospettabilità degli autori di violenze contro le donne la si può invece desumere dal fatto che il 49% esercita professioni cosiddette "qualificate", tra cui il 4% appartiene alle Forze dell´ordine. Tipologia Delle Violenze - Su tutte, prevalgono le violenze fisiche e psicologiche assieme (41%), seguite dalle violenze fisiche, psicologiche ed economiche (18%); le sole violenze psicologiche sono il 13%, quelle sessuali il 9%, quelle fisiche, psicologiche, economiche e sessuali assieme il 5%. Tra le forme di violenza registrate, quelle fisiche annoverano schiaffi, calci, pugni, testate, cadute, uso di armi, di coltelli, tentato strangolamento, sequestro di persona. Le violenze psicologiche si concretizzano con umiliazioni, minacce, limitazioni della libertà personale, sottrazione di sonno, isolamento, minacce di violenze fisiche o di morte, autolesionismo o minaccia di suicidio. Le violenze economiche riguardano privazione o controllo del salario, impegni economici o legali imposti con inganno, abbandono economico. Le violenze sessuali consistono infine in rapporti sessuali imposti, richiesta di atti sessuali umilianti, aggressioni sessuali, stupri, prostituzione forzata. Come Ribellarsi Alle Violenze? Il 39% delle donne vittime di violenze che hanno implicato atti di violenza fisica e/o sessuale si sono rivolte al Pronto Soccorso; il restante 61% vi ha rinunciato. Il 36% delle donne vittime di violenza domestica ha presentato denuncia, il rimanente 64% ha rinunciato a questa possibilità. In altre parole, il senso di impotenza, la vergogna, le risposte stereotipate, al percezione del biasimo sociale indirizzato sulla vittima, anziché sull´autore, può inibire la ricerca di aiuto. Un dato che rende quanto mai utile l´informazione e la sensibilizzazione ad ampio raggio. .
 
   
   
ABRUZZO, PARI OPPORTUNITA´: DONNE PROTAGONISTE DI SVILUPPO IN CANTIERE OSSERVATORIO REGIONALE SU VIOLENZA ALLE DONNE  
 
Pescara, 26 novembre 2009 - La creazione di un osservatorio regionale sulla violenza di genere con il compito di monitorare tutto il territorio abruzzese. E´ uno dei principali obiettivi previsti dal piano triennale regionale di azioni contro la violenza sulle donne che l´assessore alle Pari Opportunità, Federica Carpineta, ha illustrato, ieri mattina, a L´aquila, nella sede della Regione di Palazzo Silone, in occasione di una tavola rotonda organizzata in occasione della giornata mondiale della lotta contro la violenza sulle donne. "Dobbiamo garantire alle donne pari opportunità di accesso e la possibilità di trasformarsi da vittime a protagoniste di sviluppo economico e sociale - ha detto l´assessore Carpineta - ed è per questo che, nel piano regionale contro la violenza di genere, di concerto con l´assessorato per le politiche sociali, abbiamo posto come base la promozione della cultura del rispetto e della inclusività sociale. A tal proposito, la Regione Abruzzo si impegna, nei limiti delle risorse a disposizione, a sostenere la sensibilizzazione al rispetto della dignità umana e percorsi formativi per le scuole rivolti a diffondere la cultura della legalità in collaborazione con le forze dell´ordine". Un´altra importante iniziativa che l´assessore Carpineta ha messo in cantiere ed ha illustrato nel corso del suo intervento è quella di "creare i presupposti perché la Regione Abruzzo sia la prima in Italia ad affiancare una rete di Comuni del territorio regionale nella costituzione di parte civile nei processi relativi ai reati di violenza contro le donne". In questa ipotesi, infatti, il danno subito dall´amministrazione comunale a seguito della violenza contro le donne potrebbe configurarsi come un vero e proprio danno d? immagine e, nei casi in cui i comuni gestiscano programmi e attività di assistenza e di aiuto alle donne vittime di violenza, potrebbe emergere un danno materiale, quantificabile economicamente, da cui ricavare risorse da destinare ad un fondo specifico per fare prevenzione e combattere più efficacemente il fenomeno. "Fermo restando che questi appuntamenti dovrebbero diventare sistematici - ha sottolineato l´assessore alle Politiche sociali Paolo Gatti - con l´assessorato alle Pari opportunità ed in particolare con la collega Federica Carpineta ho condiviso l´impostazione culturale del piano triennale di attività che si incentra sull´educazione e sulla formazione dei giovani e sulla creazione di reti con le altre Istituzioni operanti sul territorio, forze dell´ordine in primis, al fine di far emergere il sommerso che è il fenomeno più inquietante di tutte le tipologie di violenza. Nel piano sociale regionale, intanto, - ha concluso Gatti - abbiamo iniziato a costruire dal basso attraverso il coinvolgimento degli ambiti sociali territoriali. Per avere risultati concreti, occorrerà individuare adeguati canali di finanziamento". Alla tavola rotonda odierna, moderata dal giornalista Duilio Rabottini, oltre agli assessori Carpineta e Gatti, sono intervenuti il Prefetto dell´Aquila, Franco Gabrielli, il consulente giuridico del ministro per le Pari opportunità, Federica Mondani, il Questore della provincia dell´Aquila, Filippo Piritore, l´Avvocato Generale della Corte d´Appello dell´Aquila, Brizio Montinaro, il Comandante provinciale dei Carabinieri dell´Aquila, Colonnello Amedeo Specchia, la psicodiagnosta e criminologa, Laura Seragusa, già Comandante della sezione Psicologia del Reparto Analisi Criminologiche dell´Arma dei Carabinieri, il vice presidente della Provincia di Teramo, Renato Rasicci, l´assessore provinciale dell´Aquila, Teresa Nannarone e l´assessore provinciale della Provincia di Chieti, Gianfranca Mancini. .  
   
   
PARI OPPORTUNITA´:GIORNATA MONDIALE CONTRO VIOLENZA SU DONNE IN ABRUZZO SU 150 MILA REATI,7 MILA SONO CONTRO LE DONNE  
 
Pescara, 26 novembre 2009 - Sono 160 i casi di stalking registrati, in Abruzzo, dalla Corte d´Appello dell´Aquila secondo quanto esposto nell´intervento dall´Avvocato Generale Brizio Montinaro, nei primi sei mesi di applicazione della legge contro gli atti persecutori. Lo stalking, introdotto da una legge dello scorso mese di aprile, è, infatti, l´ultimo reato in ordine di tempo ad essere entrato nella galassia dei reati contro le donne. Prima della sua introduzione, nel periodo 2004-2008, alla luce dei dati delle Procure abruzzesi, su 150 mila iscrizioni nel registro delle notizie di reato, circa 7000 riguardavano la violenza di genere ed in gran parte il reato contestato è quello di molestie. Il reato di maltrattamenti viene perpetrato prevalentemente nei piccoli centri mentre un´altra particolarità riguarda gli autori dei reati che per l´80 per cento sono italiani e per il restante 20 per cento sono di nazionalità straniera. .  
   
   
BASILICATA VIOLENZA SULLE DONNE, L’IMPEGNO DELLA CONSIGLIERA DI PARITÀ  
 
Potenza, 26 novembre 2009 - La giornata internazionale contro la violenza sulle donne è una data importante per uomini e donne perché ricorda due cose: che la violenza è ancora un male dell’umanità non estirpato e che anzi si va affinandosi con moderne tecniche, che le guerre sono lontane dalla moderna Europa occidentale ma ci sono conflitti quotidiani che hanno come sfondo dati da brivido alcuni dei quali sono che In Italia una donna su tre, tra i 16 e i 70 anni, nella sua vita è stata vittima della violenza di un uomo. E´ quanto comunica la consiglierà di parità alla Provincia di Potenza, Liliana Guarino. Secondo Istat, sono 6 milioni 743 mila le donne che hanno subito nel corso della propria vita violenza fisica e sessuale. Tre milioni di donne hanno subito aggressioni durante una relazione o dopo averla troncata. 8 donne su 10 malmenate, ustionate o minacciate con armi hanno subito le aggressioni in casa. Un milione di donne hanno subito uno stupro o un tentato stupro. A ottenere con la forza rapporti sessuali è il partner il 70 per cento delle volte e in questo caso lo stupro è reiterato. Il 6,6 per cento delle donne ha subito una violenza sessuale prima dei 16 anni, e più della metà di loro (il 53 per cento) non lo ha mai confidato a nessuno. Gli autori sono degli sconosciuti una volta su quattro. La prima causa di morte per le donne dopo il 40 anni è la violenza subita da un uomo generalmente con cui si aveva una relazione. L’ufficio della Consigliera di Parità della Provincia di Potenza insieme alla Presidenza della Provincia vogliono dare un contributo di impegno e partecipazione a questa giornata analizzando una delle cause del rapporto donne – violenza: la rappresentazione stereotipata e degradante della donna nei media che certo non aiuta l’ affermarsi di una cultura della parità uomo-donna ma che al contrario contribuisce ad alimentare episodi di violenza incasellando il genere femminile nello stereotipo pubblicitario della donna seducente, attraente e quindi preda. La mostra “ dissonanze: realtà e rappresentazione delle donna” attraverso un allestimento scenografico e suggestivo racconta tutto ciò e molto altro come ad esempio la discrasia tra la vita quotidiana delle donne tra successi e difficoltà e l’immagine femminile nei media. Ricordo che oggi chiede Giorgio Napolitano in occasione della Giornata internazionale contro la violenza alle donne ha affermato : che occorre fermare le "volgari visioni della donna di stampo meramente consumistico, spesso veicolate anche dal linguaggio dei media e della pubblicità” . Se non cambia la cultura che riguarda il mondo delle donne, le leggi repressive, pur assolutamente necessarie, sono purtroppo un inefficace argine che non interviene alla radice del rapporto uomo-donna. Questo è il messaggio di civiltà che la Provincia di Potenza vuole lanciare nel dibattito sempre attuale della questione femminile che riguarda la cultura, la politica, l’ economia, la scienza. .  
   
   
GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE, L´INCONTRO IN REGIONE MARCHE  
 
Ancona , 26 Novembre 2009 Il 31,9% delle donne intervistate hanno subito violenza fisica, sessuale o psicologica nella loro vita. Nelle Marche, il 34,4% delle intervistate e` stata vittima di violenza e il 16,4% l´ha subita all´interno delle mura domestiche. Sono le indagini condotte dall´Istat, ad evidenziare un fenomeno drammatico e dilagante. In particolare, nelle Marche sono stati denunciati 90 casi nel 2004, 70 nel 2005, 85 nel 2006, 115 nel 2007 e 93 nel 2008. Un dramma che la Regione vuole arginare attivando tutte le azioni necessarie. Questo e` il senso dell´appuntamento di ieri, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza, nella sede regionale. ´Per combattere la violenza occorre unire le forze ´ ha affermato l´assessessore alla Formazione e Pari Opportunita`, Stefania Benatti - agire insieme in una politica condivisa per creare una cultura del rispetto e del contrasto al drammatico fenomeno che colpisce seriamente anche la nostra regione´. A portare il suo saluto, il presidente, Gian Mario Spacca: ´Questa Giornata e` l´occasione per individuare soluzioni concrete al grave fenomeno della violenza e che fa riflettere su come la Regione, grazie all´esempio delle donne, si attivi per la crescita della qualita` della vita della comunita`, sulla logica della tolleranza, del rispetto delle diversita`. Voi donne, ´ ha detto il presidente ´ con la vostra sensibilita`, agite basandovi sul principio d´amore, non su quello del potere tipico degli uomini. Uno stimolo positivo nella costruzione dei nuovi programmi´. Gremita la sala per la sessione pubblica del Forum contro la violenza: si e` discusso con i rappresentanti istituzionali, regionali, provinciali e comunali, i Componenti del Forum contro la violenza, le donne elette e nominate dei comuni e delle province della Regione, le componenti della Commissione pari opportunita` della Regione, le associazioni femminili e di categoria imprenditoriali e dei lavoratori, i componenti della Commissione regionale lavoro, le Consigliere. ´Come dimostrano i dati, la violenza sulle donne e` un fenomeno che merita attenzione, analisi e azioni di prevenzione in considerazione dei danni devastanti che produce nelle vittime e nella loro vita, affettiva e sociale. ´ ha detto Benatti ´ Con la legge regionale n. 32 `Interventi contro la violenza sulle donne´, la Regione ha individuato le funzioni da svolgere per arginare il fenomento e per sostenere le vittime. E occorre farsi carico del reinserimento nel mondo del lavoro: abbiamo voluto inserire le vittime di violenza tra le categorie a rischio di esclusione sociale nel Programma annuale per l´occupazione e la qualita` del lavoro 2009, coerentemente con quanto previsto dal Piano regionale per le politiche attive del lavoro 2007-2009´. Nel programma, anche una serie di misure a favore delle donne per la conciliazione dei tempi di vita familiare e di lavoro. La Regione, inoltre, ha aderito al progetto interregionale ´Oltre confine´ per potenziare i servizi contro la tratta di esseri umani, in particolare delle donne di origine romena nell´ambito della cooperazione Italia-romania. Il progetto prevede percorsi integrati per l´uscita da situazioni di sfruttamento e l´inserimento socio lavorativo delle vittime. La legge regionale, ha poi spiegato Benatti, ha attribuito alla Regione un ruolo di incentivo all´attivita` di prevenzione della violenza di genere, un ruolo di sostegno alle vittime di atti di violenza, sia in termini psicologici che materiali, attraverso la promozione e il supporto all´attivita` dei centri antiviolenza e delle case di accoglienza, luoghi deputati a garantire ospitalita`, protezione, solidarieta` e soccorso alle vittime di abusi, indipendentemente dalla loro cittadinanza e attraverso specifica formazione di operatori. Quattro i centri istituiti, uno per ogni provincia, piu` la Casa di Accoglienza Rifugio Zefiro. ´Ed e` a seguito dell´approvazione della legge che e` stato istituito questo Forum permanente contro le molestie e la violenza di genere, sede di dialogo e confronto tra istituzioni e societa`´, ha aggiunto l´assessore. Per creare una rete integrata di relazioni tra tutti i soggetti impegnati contro la violenza, la Regione ha promosso protocolli di intesa tra istituzioni pubbliche e private e le realta` associative e di volontariato presenti sul territorio. Ha poi sostenuto progetti di prevenzione in collaborazione con gli enti locali, le aziende sanitarie, i consultori familiari, e le aziende ospedaliere, le direzioni scolastiche e i centri antiviolenza. Sono state attivate specifiche campagne informative su tutto il territorio in stretta connessione con il Comitato regionale per la comunicazione. Nel pomeriggio, la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne viene celebrata al teatro sperimentale ´Lirio Arena´ di Ancona, mentre il 27 novembre all´interno della Fiera Eco&equo, si tiene la Campagna di sensibilizzazione delle Consigliere di Parita` della Regione e delle Province delle Marche ´Conciliazione, lavoro, discriminazione´. .