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MERCOLEDI
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 03 Febbraio 2010 |
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RIPARTE LA RICERCA SULLA DEPRESSIONE E LA SCHIZOFRENIA |
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Bruxelles, 3 febbraio 2010 - L´università e l´industria uniscono le forze per scoprire nuovi metodi per lo sviluppo di farmaci contro la depressione e la schizofrenia. Il progetto Newmeds ("Novel methods leading to new medications in depression and schizophrenia") è finanziato dall´Iniziativa in materia di medicinali innovativi (Imi), un partenariato pubblico-privato tra l´industria farmaceutica europea (rappresentata dalla Federazione europea delle industrie e delle associazioni farmaceutiche (Efpia)) e l´Unione europea (rappresentata dalla Commissione europea), nell´ambito del Settimo programma quadro (7° Pq). Il finanziamento totale ammonta a 1 miliardo di euro che saranno corrisposti in natura dalle aziende che fanno parte dell´Efpia. Molti studi - passati e presenti - sulla depressione e sulla schizofrenia forniscono informazioni di base su questi disturbi in Europa e all´estero. Gli esperti ritengono, tuttavia, che la ricerca in questo campo sia frenata da una serie di fattori: insufficienti modelli precisi di animali per guidare la scoperta di farmaci, insufficienti strumenti e test su volontari per permettere l´accertamento precoce dell´efficacia, e il fatto di basare i trial clinici sulla diagnostica dei sintomi e sulle categorie statistiche da manuale che produce gruppi di pazienti biologicamente eterogenei. Grazie alla loro singolare e forte collaborazione, i partner del progetto Newmeds, guidati dall´azienda di ricerca danese H. Lundbeck A/s e dal King´s College London, nel Regno Unito, cercheranno di superare questi ostacoli attuando un nuovo approccio nella ricerca sui farmaci. Il team userà la registrazione cerebrale e i test comportamentali per individuare lo stato dell´arte dei famaci per la schizofrenia e svilupperà l´hardware e le tecniche analitiche per applicare l´imaging cerebrale allo sviluppo dei farmaci. Il team valuterà inoltre l´effetto di nuove scoperte genetiche sulla risposta ai farmaci e determinerà come queste informazioni possono essere usate per selezionare il giusto farmaco per ogni paziente. Sulla loro lista di cose da fare ci sono anche la progettazione e lo sviluppo di nuovi approcci per svolgere trial sui nuovi farmaci in modo più veloce ed efficace. In questo modo si potrebbero ottenere risultati in maniera più rapida e usando meno pazienti. "L´università e l´industria hanno una lunga tradizione di collaborazione basata su rapporti di singoli". Newmeds propone un nuovo tipo di collaborazione in cui le aziende uniscono le loro forze e insieme alle università rispondono a questioni scientifiche in un ambiente precompetitivo, che costituirà la base della medicina del futuro", spiega la coordinatrice di Newmeds, la dottoressa Tine Bryan Stensbøl, direttrice della divisione di ricerca farmacologica presso la H. Lundbeck A/s. "Questo impegno comune fornirà nuovi approfondimenti, che andranno a vantaggio dei pazienti affetti da schizofrenia e depressione. " Gli scienziati al centro dello studio appartengono all´Istituto centrale per la salute mentale in Germania, al Consiglio superiore di ricerca scientifica (Csic) in Spagna, al Karolinska Institutet in Svezia, all´Università Bar-ilan, in Israele, e alle Università di Cambridge e di Manchester nel Regno Unito. Tra i giganti dell´industria farmaceutica partecipanti al progetto ci sono la Novartis e la Roche, in Svizzera, l´Astrazeneca e la Glaxosmithkline, nel Regno Unito, e la Eli Lilly, Pfizer e Wyeth, negli Stati Uniti. Un altro punto a favore di questo progetto è la partecipazione di piccole e medie imprese (Pmi), come l´azienda islandese deCode, il gruppo britannico Psynova e la tedesca Gabo:mi. "Newmeds è un esperimento che arriva in un momento opportuno. Mentre la biologia e la psichiatria hanno compiuto progressi notevoli, quest´ultimi non sono stati tradotti tempestivamente in nuovi farmaci innovativi", ha detto il professor Shitij Kapur, capo dell´entità di gestione dell´Istituto di psichiatria presso il King´s College London. "Si tratta di una sfida comune, sia per il mondo univeristario che industriale. Il progetto Newmeds è una risposta congiunta. Non è soltanto innovativo a livello scientifico, ma anche per il fatto di creare un cluster di quasi 50 scienziati appartenenti ad entrambe le parti, che collaboreranno per raggiungere uno scopo comune: farmaci migliori, più sicuri e più efficaci, in tempi più rapidi". Per maggiori informazioni, visitare: Iniziativa in materia di medicinali innovativi: http://www. Imi. Europa. Eu/index_en. Html King´s College London: http://www. Kcl. Ac. Uk/ . |
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PIANO ONCOLOGICO NAZIONALE 2010-2012 |
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Roma, 3 febbraio 2010 - Il 22 gennaio 2010 presso il Ministero della Salute, il ministro Fazio ha presentato il Piano Oncologico Nazionale 2010-2012 . L¡¯oncologia costituisce una delle priorit¨¤ del Ministero. Tale priorit¨¤ appare evidente se si considera non solo l´incidenza (oltre 250. 000 nuovi casi/anno) ma anche la prevalenza (nel 2010 sono previsti oltre 2 milioni di casi) dei tumori in Italia. Appare evidente quindi la necessit¨¤ di una adeguata programmazione dello sviluppo tecnologico e della allocazione delle risorse disponibili. In tal senso il ministero ha sviluppato un piano triennale oncologico che cerca di affrontare tutti i problemi connessi all´oncologia, dalla prevenzione alla cure palliative. Gli obiettivi pi¨´ rilevanti consistono da una parte nella possibilit¨¤ di offrire standard diagnostici e terapeutici sempre pi¨´ elevati a tutti i cittadini italiani, riducendo il "gap" esistente fra le diverse aree del Paese e dall´altra nel contenimento della spesa sanitaria grazie ad una sempre maggiore razionalizzazione delle risorse. Per tali motivi ampio risvolto ¨¨ stato dato sia alla prevenzione (universale, secondaria e terziaria) che alla continuit¨¤ di cura in fase diagnostica e terapeutica cos¨¬ come all´assistenza domiciliare e alle cure palliative. Azioni Programmatiche Triennio 2010 ¨C 2012 Definire standard di qualit¨¤ telematiche di appropriatezza e di metodiche per la loro valutazione al fine di ridurre la mortalit¨¤ per cancro a fronte di una riduzione degli sprechi; Ridurre il divario in mortalit¨¤ per cancro fra le varie Regioni mediante un pi¨´ razionale impiego delle risorse disponibili nella lotta contro il cancro; Ridurre la migrazione sanitaria fra le varie Regioni, favorendo una riduzione del divario tecnologico, organizzativo ed assistenziale; Incrementare la copertura da parte dei Registri Tumori del territorio nazionale dal 32% attuale al ¡Ý 50%; Facilitare la creazione di Reti telematiche dei Registri Tumori; Sviluppare reti oncologiche con modelli tipo Hub ¡ì Spoke, dedicate in particolare allo sviluppo ed applicazione di nuove metodologie diagnostiche e terapeutiche ad alto contenuto tecnologico. Prevenzione Universale (Primaria) L¡¯obiettivo di ridurre l¡¯incidenza dei tumori riguarda l¡¯attuazione di interventi di prevenzione universale o primaria che siano efficaci contro determinanti che possono essere caratteristici della popolazione e/o, di suoi sottogruppi e/o degli individui. Pertanto, una idonea pianificazione contro l¡¯insorgenza dei tumori deve riguardare strategie e obiettivi sia a livello di popolazione che di individui con determinate caratteristiche: Poich¨¦ i determinanti dell¡¯incidenza a livello di popolazione e della suscettibilit¨¤ individuale sono interrelati, gli interventi contro di essi dovranno essere articolati su pi¨´ piani e efficientemente coordinati Gli obiettivi di salute ritenuti allo stato attuale delle conoscenze, supportati da evidenze di efficacia e/o sui quali siano state definite a livello internazionale delle politiche cui l¡¯Italia ha aderito: 1. Combattere il fumo; 2. Promuovere alimentazione salubre e attivit¨¤ fisica; 3. Combattere l¡¯uso dell¡¯alcol; 4. Combattere gli agenti infettivi oncogeni; 5. Combattere l¡¯esposizione ad oncogeni negli ambienti di vita e di lavoro. 6. Sviluppo tecnologico; Prevenzione Secondaria (Screening). Gli obiettivi di prevenzione secondaria dei tumori (screening) con finalit¨¤ di riduzione della mortalit¨¤ causa specifica (talora anche dell¡¯incidenza), possono essere raggiunti mediante interventi di sanit¨¤ pubblica di popolazione o mediante un¡¯attivit¨¤ di iniziativa dei professionisti negli ambiti erogativi della specialistica. Gli interventi di sanit¨¤ pubblica di popolazione costituiscono i ¡°programmi organizzati di screening¡± (Ps). Tali interventi, sono inclusi dal 2001 nei Livelli Essenziali di Assistenza per quanto attiene ai tumori della mammella, cervice uterina e colon-retto. Nel 2003 il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione, proposta dalla Presidenza Italiana, per l¡¯adozione, uniforme in tutti i Paesi dell¡¯Unione, dell¡¯offerta attiva dello screening per i tumori della mammella, della cervice uterina e del colon-retto. Il recente (2008) First Report della European Commission- Directorate-general for Health&consumers ¡°Cancer screening in the European Union - Report on the implementation of the Council Recommendation on cancer screening¡± nel ribadire l¡¯importanza di proseguire nell¡¯implementazione dei programmi di screening evidenzia un generale positivo aumento dell¡¯attivit¨¤ e come l¡¯Italia si situi in un¡¯incoraggiante fase di attuazione. La programmazione italiana ha agito su due piani: l¡¯inserimento della erogazione dei Ps nel Piano Nazionale della Prevenzione 2005-2008 e il sostegno alle infrastrutture regionali mediante i finanziamenti previsti dalla lg 138/04 e dalla lg 286/06. Prevenzione Terziaria - La prevenzione delle complicanze e recidive di malattia Oltre a quanto gi¨¤ detto sulla prevenzione primaria e secondaria, un ulteriore modo di prevenire i decessi per cancro ¨¨, ovviamente, anche quello di curare adeguatamente i tumori che recidivano (Prevenzione Terziaria). Indubbiamente grazie al generale progresso delle scienze mediche ed in particolare al miglioramento delle tecnologie diagnostiche (soprattutto di imaging); della chirurgia, della chemioterapia e della radioterapia si ¨¨ registrato un sempre migliore risultato terapeutico che si traduce in una diminuzione dei tassi di mortalit¨¤; a tale performance ¨¨ sostanzialmente riconducibile il fenomeno del differenziale tra incidenza e mortalit¨¤ riscontrato per diversi tumori negli ultimi anni. Tuttavia le persone che sopravvivono al cancro costituiscono un importante gruppo di popolazione, con caratteristiche particolari e bisogno di un risk-assessment personalizzato. . |
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FINANZIAMENTI DI PROGETTI DI CLOWN TERAPIA |
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Roma, 3 febbraio 2010 - Il Ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, e il Capo del Dipartimento, Isabella Rauti, hanno presentato questa mattina i progetti finanziati dal Dipartimento per le Pari Opportunità per la promozione e diffusione di attività di clown-terapia negli ospedali. "Siamo felici di sostenere chi rende più rapido il processo di guarigione e più lieve il dolore attraverso il gioco e il sorriso", ha commentato il Ministro durante la conferenza stampa. “Questo è un anno importante per mettere le basi di un riordino della disciplina della Clown Terapia. L’italia è una delle poche nazioni al mondo che la sostiene mentre in molti Stati non ha un riconoscimento. E’ la prima volta che il governo riconosce l’importanza del nostro lavoro e, grazie a ciò, ci aspettiamo molti Clown Dottori con un’alta formazione presenti in un numero sempre maggiore di Ospedali " ha sottolineato l´ex presidente della Federazione Nazionale dei Clown Dottori (Fnc) che ha partecipato alla conferenza stampa raccontando anche la sua esperienza da Clown Dottore. L´avviso per il finanziamento di interventi a carattere sperimentale finalizzati a sostenere gli organismi del terzo settore impegnati in attività di clown terapia, con il quale il Dipartimento per le Pari Opportunità ha inteso promuovere interventi destinati a bambini che vivono la difficile situazione dell´ospedalizzazione, è stato pubblicato sulla Gu n. 300 del 24 dicembre 2008. La degenza ospedaliera, infatti, è sempre un momento traumatico per il bambino, che affronta un´esperienza di vita in grado di influenzare il suo normale sviluppo. La separazione dai genitori e l´ingresso in un nuovo ambiente possono determinare in lui insicurezza, confusione, disorientamento e diversità rispetto ai bambini non malati. Considerando che il diritto al miglior trattamento e alle migliori cure possibili è un diritto fondamentale specialmente per i minori, il Dipartimento per le pari opportunità ha inteso promuovere e sostenere azioni finalizzate ad un miglioramento complessivo dell´assistenza ospedaliera, in particolare l´operato degli organismi del terzo settore impegnati in attività di clown- terapia. La clown-terapia è l´applicazione di un insieme di tecniche - derivate dal circo e dal teatro di strada - in contesti di disagio sociale o fisico (ospedali, case di riposo, orfanotrofi, centri di accoglienza ecc. ), al fine di stimolare la parte sana della persona, ironizzando sulle pratiche mediche, sdrammatizzando gli stati angoscia che possono assalire il malato, chi lo assiste e chi lo cura. Usando la «clowneria» il Clown-dottore opera un cambiamento terapeutico, si serve del gioco comico o poetico, come metafora terapeutica per far scaturire l´energia vitale del ridere come emozione-sfondo e stato alterato di coscienza, rivolgendosi non solo ai degenti, ma all´intera comunità ospitata dalla struttura (parenti, personale sanitario, volontari ecc. ), elaborando le migliori strategie di comunicazione ed interazione, attraverso un ascolto attivo ed attento dei contesti e delle situazioni in cui opera. Il Dipartimento per le Pari Opportunità ha previsto il finanziamento di progetti su tre linee di intervento: Linea 1 - Attività di clown terapia presso strutture ospedaliere; Linea 2 - Percorsi formativi in clown terapia; Linea 3 - Azioni di comunicazione e sensibilizzazione sulle attività di clown terapia. L´ammontare delle risorse destinate ai progetti è di euro 2. 000. 000. L´importo è stato così ripartito: Linea di attività 1: euro 1. 250. 000; Linea di attività 2: euro 450. 000; Linea di attività 3: euro 300. 000. Per ogni linea di intervento il contributo del Dipartimento per le pari opportunità potrà coprire le spese fino al 90% del costo totale del progetto presentato. Il proponente, pertanto, dovrà garantire un cofinanziamento almeno pari al 10% del totale. Il contributo massimo per ciascun progetto, è il seguente: Linea di attività 1: euro 175. 000; Linea di attività 2: euro 67. 500; Linea di attività 3: euro 18. 000. Sono ammessi alla valutazione progetti della durata massima di 12 mesi a decorrere dalla data dell´atto di concessione del finanziamento. I soggetti ammessi al finanziamento dovranno possedere la qualifica di Onlus (Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale). Queste le azioni ammissibili: 1. Linea di attività 1: è prevista la realizzazione della seguente attività: avvio di attività di clown terapia in almeno tre reparti presso strutture ospedaliere che non devono necessariamente trovarsi all´interno della stessa struttura ospedaliera. Il soggetto proponente, per ciascun reparto in cui sarà svolta (in caso di aggiudicazione) l´attività di clown terapia, dovrà presentare, insieme agli allegati A, B e C, le relative lettere di adesione a firma congiunta della direzione sanitaria e del direttore del reparto. 2. Linea di attività 2. È prevista la realizzazione di corsi di carattere teorico-pratico in clown terapia che dovranno avere una durata minima di 600 ore, con frequenza obbligatoria, ed essere rivolti ad un minimo di 30 soggetti maggiorenni. 3. Linea di attività 3: è prevista la realizzazione di azioni mirate di sensibilizzazione e comunicazione sul territorio, finalizzate all´informazione sulla clownterapia e sulle organizzazioni operanti nel settore. I progetti dovranno prevedere una o più azioni tra le seguenti: focus group con gli operatori socio-sanitari; convegni territoriali destinati ad un target specifico; produzione di materiale divulgativo. Le linee di attività 2 e 3 sono strutturate in tre lotti (Nord, Centro e Sud Italia) di pari importo, al fine di garantire la distribuzione delle risorse sul territorio nazionale; nell´eventualità che non tutte le risorse messe a disposizione su uno o più lotti vengano utilizzate, queste verranno ridistribuite sugli altri lotti. . |
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IN TOSCANA INTERVENTI CHIRURGICI GARANTITI ENTRO 90 GIORNI
DAL 1° FEBBRAIO ATTIVO UN NUMERO VERDE, 800.55.60.60, PER FAR RISPETTARE QUESTO DIRITTO
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Firenze, 3 febbraio 2010 - Da dal 1° febbraio, in tutti gli ospedali della Toscana gli interventi chirurgici sono garantiti entro 90 giorni. Se così non sarà, il cittadino ha a disposizione un numero verde - 800. 55. 60. 60 - a cui rivolgersi per veder rispettato questo diritto. Se nell´arco di una settimana neppure gli operatori del numero verde saranno in grado di trovare una soluzione, nel pubblico o nel privato accreditato, a quel punto il cittadino potrà andare ad operarsi dove vuole e la Regione lo rimborserà in base alle tariffe regionali. E´ entrata in vigore ieri la delibera 638 del luglio 2009, dal titolo "Direttiva della gestione unica delle liste degli interventi chirurgici e dei tempi massimi di attesa in regime istituzionale sia ordinario che libero-professionale. Tutela del diritto di accesso dell´assistito": quella che, appunto, istituisce la li sta di attesa unica per gli interventi sia in intramoenia che in regime ordinario, e il numero verde a cui tutti possono rivolgersi. «Da ieri è esigibile il diritto di ogni cittadino di ottenere un intervento chirurgico entro 90 giorni - spiega l´assessore al diritto alla salute Enrico Rossi - Se non trova soddisfazione, il cittadino potrà telefonare a un numero verde, 800. 55. 60. 60, attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 15. Gli operatori che rispondono prendono in carico il cittadino e si impegnano a trovare una soluzione entro 7 giorni. La soluzione verrà cercata nel pubblico o nel privato accreditato, all´interno dell´Area vasta, o comunque entro i confini regionali. Va detto - chiarisce Rossi - che alcune specialità si trovano solo nelle aziende ospedaliero-universitarie. Se questa soluzione non verrà trovata, il cittadino potrà andare dove preferisce, e ottenere dalla Regione il rimborso in base alle tariffe regionali. Ma sono sicuro che nel 99,9 per cento dei casi, il numero verde sarà in grado di dare risposte puntuali». Per l´attuazione di questo nuovo regime, la Regione ha stanziato 25 milioni di euro. Quanto alla raccolta di firme avviata da associazioni e sindacati (Cgil, Uil, Aduc, Adusbef, Federconsumatori, Fratres, Anpas, Misericordie) a sostegno dell´applicazione della delibera, l´assessore Rossi si dice molto contento, e riconoscente: «E´ un appello molto utile, perché ci dà una mano. Di solito associazioni e sindacati si mobilitano contro le decisioni della giunta, questa volta invece si muovono a sostegno di una delibera che ha fatto molto discutere. Li ringrazio sinceramente, perché ci sostengono su una linea molto delicata». L´avvio del nuovo regime non è stato uniforme in tutte le aziende. «Le aziende stanno lavorando tutte per garantire questi principi - informa l´assessore - Ogni azienda ha is tituito un Ufficio di programmazione chirurgica, alle dirette dipendenze del direttore sanitario, che ha il compito di unificare le varie liste di attesa provenienti dai reparti e compilare la lista unica. So che ci sono aziende ancora indietro, come Careggi, o Massa, che sta ristrutturando l´ufficio. Ma altre, per esempio la Asl 10 di Firenze, sono già partite. Il 4 febbraio ho un incontro con tutti i direttori generali, proprio per verificare l´attuazione della lista unica». Quanto al "pregresso" (cioè gli interventi richiesti prima del 1° febbraio), Rossi chiarisce che «dovrà essere ´lavorato´ secondo un piano che riduca l´attesa. Entro giugno, al più tardi entro la fine dell´anno, tutte le richieste di interventi dovranno essere smaltite». «Non è vero che siamo a metà del guado - conclude l´assessore Rossi - Andiamo avanti speditamente. Un servizio pubblico che riesce a presidiare bene visite specialistiche e interventi chirurgici è già a buon punto. Tutto il sistema sanitario della Toscana ha lavorato a questo negli ultimi mesi, e andremo avanti su questa linea». . |
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LOMBARDIA/MONZA. NUOVO S.GERARDO, FORMIGONI CHIAMA MARIANI |
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Milano, 3 febbraio 2010 - Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha telefonato ieri mattina al sindaco di Monza, Marco Mariani, per chiedergli notizie circa lo stato di avanzamento delle ricerche per individuare l´area dove edificare il nuovo ospedale. Formigoni - che segue costantemente la vicenda (anche la scorsa settimana aveva parlato con il sindaco al telefono) - ha confermato una volta di più che la Regione è determinata a garantire la costruzione del nuovo San Gerardo, ma ha anche ribadito che occorre reperire, senza perdite di tempo, un´area adeguata. Per questo si attende che i tecnici del Comune concludano sollecitamente i loro studi. Intanto Formigoni ha concordato con Mariani una visita congiunta dei tecnici alle possibili aree. Dopo di che, ha ribadito il presidente, è pronto ad effettuare un sopralluogo insieme alle autorità locali. . |
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INCONTINENZA URINARIA : A BOLOGNA UN CENTRO DI ECCELLENZA E DI RIFERIMENTO PER LE DONNE |
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Bologna, 3 febbraio 2010 - La casa di Cura Villalba Hospital di Bologna dopo i grandi successi ottenuti con una sofisticata metodica chirurgica per la risoluzione della grande obesità ( in questi ultimi 3 anni sono stati trattati efficacemente i massimi i pesi italiani ) attiva ora un centro d’avanguardia per il trattamento risolutivo dell’incontinenza urinaria femminile , un devastante disturbo che colpisce in Italia circa 5 milioni di donne dai 30 anni in su, grazie a innovative tecniche chirurgiche mininvasive made in Usa approdate recentemente nel nostro Paese. “le nuove ma collaudate metodiche mininvasive”, spiega il dottor Carlo Villa uroginecologo a Villalba , “si chiamano Monarc e Miniarc e prevedono l´applicazione di sling - retine in polipropilene che poste sotto all´uretra risolvono il disturbo ( 8mila interventi in Italia e oltre 450 mila nel mondo). Rispetto ai ´vecchi´ interventi invasivi (come la colposospensione ) che richiedono un taglio sull´addome, l´anestesia generale, ricovero e convalescenza prolungati, i nuovi trattamenti si possono effettuare in day hospital, in anestesia locale o locoregionale con un ritorno alle normali attività entro una settimana. L’incontinenza urinaria da sforzo nella donna, che si manifesta a seguito di un piccolo sforzo come un colpo di tosse, uno starnuto, il sollevamento di una borsa o un esercizio fisico, induce imbarazzanti fughe di urina ed è causata principalmente dalle gravidanze e dal parto ( il 50 % delle donne riporta un danno dei muscoli e dei legamenti pelvici già al primo parto ); le altre cause sono: menopausa , prolasso genitale, età, tosse cronica ,stipsi , attività pesanti e sportive ed esiti di chirurgia pelvica”. La malattia, vissuta con ansia, depressione e isolamento legati al timore di non riuscire a controllare lo stimolo a urinare ,incide pesantemente sui rapporti sociali, l´intesa di coppia e quindi sulla qualità della vita. Nonostante questo solo una minoranza di donne , vincendo imbarazzo e vergogna, si rivolge allo specialista uroginecologo (circa il 25 – 30%). “L’incontinenza urinaria”, conclude il dottor Villa, “continua a rimanere una patologia nascosta a causa di una scarsa e inadeguata informazione da parte degli operatori sanitari alle pazienti. Solo una minoranza di donne affronta il problema con lo specialista mentre le altre si rassegnano ai pannolini. Questo disturbo può invece essere risolto con successo come dimostrano i risultati ottenuti dall’uroginecologia ,grazie alla nuova chirurgia mininvasiva che ora si affianca alla rieducazione perineale, prima misura terapeutica per l’incontinenza urinaria lieve e a farmaci mirati. La donna non dovrà quindi più sentirsi condannata all’incontinenza urinaria ,ma può ora scegliere tra le varie opzioni terapeutiche e risolvere un disturbo che riguarda la sua integrità fisica e soprattutto la sua femminilità” . . |
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MORBILLO: NEL TREVIGIANO, MASSIMA ATTENZIONE REGIONE SINO AD OGGI 57 CASI IN DUE COMUNI DELL’ULSS 8. |
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Venezia, 3 febbraio 2010 - L’assessorato regionale alla Sanità e gli esperti della Direzione Regionale Prevenzione, stanno seguendo con molta attenzione un’epidemia di morbillo che ha coinvolto due scuole materne nei Comuni di Montebelluna e Falzè di Trevignano, nel territorio dell’Azienda Ulss 8 di Asolo (Treviso), e che è iniziata a dicembre. Nei mesi precedenti non erano stati segnalati casi di malattia nel territorio dell’Asl: l’ultima segnalazione di caso confermato di morbillo risale infatti a luglio 2008. Alla data odierna i casi segnalati sono 57 così distribuiti in base all’età: Tabella 1: Casi di morbillo disaggregati per classe di età - Classi di età <1 anno Numero casi 4; Classi di età 1 – 4 anni Numero casi 23; Classi di età 5 – 9 anni Numero casi 21; Classi di età 10 – 14 anni Numero casi 1; Classi di età 15 – 19 anni Numero casi 1; Classi di età= > 20 anni Numero casi 7. Durante l’ultima settimana sono stati segnalati 4 casi, di cui 2 adulti di 24 e 27 anni e 2 bambini di 1 e 4 anni. Nessuno dei nuovi casi era stato vaccinato contro il morbillo. Dei 57 casi notificati, 38 risultano non vaccinati (66% delle notifiche); i rimanenti erano quasi tutti vaccinati con ciclo incompleto (1° dose). Finora sono stati ricoverati 7 soggetti con complicanze di broncopolmonite e otite. Sono stati allertati, oltre che i Pediatri ed i Medici di famiglia, anche il servizio di Continuità Assistenziale, le Uu. Oo. Di Pediatria, i Pronto Soccorso dei Presidi Ospedalieri di Castelfranco Veneto e Montebelluna e i dirigenti scolastici delle scuole interessate e, ovviamente sono stati informati i genitori sulle modalità di comparsa della malattia e sulle azioni per evitarne il contagio. “Secondo le raccomandazioni regionali e nazionali – sottolinea l’Assessore regionale alla Sanità Sandro Sandri - è stata offerta la vaccinazione ai contatti suscettibili nelle famiglie e nelle scuole, ed è stata proposta una seconda dose di vaccino anti morbillo-parotite-rosolia a quanti già avevano effettuato una prima dose. Risultano somministrate oltre 100 dosi di vaccino. E’ stata proposta la vaccinazione post-esposizione anche a tutti i contatti suscettibili, tuttavia molti genitori di bimbi malati, già precedentemente contrari alle vaccinazioni, hanno rifiutato di procedere alla vaccinazione dei fratelli non vaccinati: questo ha determinato il contagio intrafamiliare di bambini e di adulti non immuni”. L’epidemia che sta interessando l’Ulss 8, ritengono gli esperti della Regione, potrebbe estendersi nelle aree limitrofe soprattutto dove la presenza di coperture vaccinali non ottimali non costituisce una barriera per proteggere le persone che non si sono vaccinate e quei pochissimi casi che non hanno ottenuto copertura immunitaria sufficiente dalla vaccinazione. Emerge, pertanto, la necessità che si diffonda tra la popolazione una maggiore percezione del rischio riguardo alle complicanze della malattia e si sviluppi una maggiore sensibilità nei confronti di questa importante vaccinazione che ha avuto il pregio di ridurre in modo importante il numero di epidemie ed il numero dei casi coinvolti, oltre ovviamente alla drastica riduzione delle complicanze, anche gravi, della malattia. “La scomparsa di casi di morbillo in una popolazione, dovuta alla estesa pratica vaccinale – fa notare Sandri - col tempo determina spesso una riduzione dell’attenzione verso le buone pratiche preventive, e riducendo il numero di vaccinati crea però le condizioni per la ricomparsa del fenomeno. Non bisogna mai perdere di vista l’obiettivo di copertura immunitaria pressoché totale della popolazione, risultato raggiungibile principalmente attraverso una forte collaborazione tra tutti gli operatori sanitari, soprattutto con i Pediatri di Libera Scelta e i Medici di Medicina Generale”. . |
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PRESENTANO IN PUGLIA BANDI PER RIQUALIFICAZIONE OSS |
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Bari, 3 febbraio 2010 - L’assessore al Lavoro, Michele Losappio e l’assessore alla Solidarietà Elena Gentile hanno presentato ieri in conferenza stampa il bando per la riqualificazione del personale ausiliario Osa e Ota in Operatori Socio Sanitari (Oss). “Il bando – ha spiegato Losappio – ha due effetti immediati: quello di evitare il licenziamento del personale in servizio e la formazione del personale che deve essere riqualificato come prevede la legge”. Osa e Ota lavorano in Ipab, case per anziani, case protette, case di riposo, sono impegnati nei lavori di cura alle persone e nell’assistenza domiciliare integrata. “Sulla base della legislazione regionale – continua Losappio – questo personale andava trasformato in Oss, altrimenti alla scadenza del febbraio di questo mese ci saremmo trovati di fronte a un’inosservanza degli obblighi. Per questo abbiamo avviato i bandi per i corsi, prima per gli operatori delle strutture assistenziali e poi per gli operatori ospedalieri. Il costo complessivo del programma è di 11 milioni di euro e i lavoratori dovranno rivolgersi agli enti di formazione per la riqualificazione. Inoltre, il bando è in regola con la legge 28 contro il lavoro nero, che impone l’assunzione secondo le qualifiche di legge in ogni settore”. “Prima delò 2006 – ha sottolineato l’assessore Gentile – la Puglia non aveva la figura degli Oss. Così abbiamo definito la figura e messo a disposizione dei 3600 dipendenti del settore un’occasione di crescita professionale in un settore strategico e nuovo come quello dei servizi di cura alle persone. Riqualificare significa insegnare un lavoro delicato di cura come nei rapporti con gli anziani, con i disabili, con i cronici che non può essere affidato al caso o a operatori di pulizia che si improvvisino assistenti”. . |
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CIRO VITALE. TI DICO DEGLI ASSENTI MILANO, 5 FEBBRAIO – 12 MARZO 2010 |
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Milano, 3 febbraio 2010 - Galleria Arte Borgogna, con la cura di Francesca Guerisoli, presenta Ti dico degli assenti, la prima personale di Ciro Vitale a Milano. Il giovane artista campano parte dalla riflessione su come la società in cui viviamo sia “naturalmente” predisposta a dimenticare, sentendo quindi come un´urgenza la necessità di riaffermare alcuni valori fondanti della nostra storia. Le opere di Vitale che nascono dalla storia e dalla memoria si relazionano con l´oggi attraverso protagonisti tradotti in simboli. In mostra, per mezzo della narrazione – lineare, per associazioni o per dettagli – insita nelle opere, l´artista attua un collegamento tra passato e presente, a livello temporale ed empatico, tra le persone, i luoghi, e i fatti. La serie Frammenti riporta al tempo alla base dei lavori esposti. Dieci disegni tratti da dettagli di fotografie di famiglia degli anni trenta e quaranta, a cui è sottratta l´identità individuale a favore della rievocazione di una memoria collettiva, diventano icone di quei decenni. Il video Cronaca di un giorno perfetto, costituito da stralci di filmati d´archivio, rappresenta un intreccio di episodi della storia italiana contemporanea dove sono emerse logiche antidemocratiche a cui si è contrapposta una forte reazione popolare. Attraverso i dittici fotografici In Absentia#1 e In Absentia#2, l´artista attua una riflessione sulla scomparsa di coloro i quali hanno vissuto in prima persona la Resistenza partigiana e con essa della memoria che direttamente custodiscono. Qui, i ritratti di ex partigiani, realizzati da Vitale nel 2009, sono affiancati a fotografie di luoghi-simbolo, le montagne del lecchese, costituendo una sintesi emozionale, narrativa e visiva. Elemento principe dell´installazione Senza titolo (Omaggio alla memoria di Piazzale Loreto) è il suono, attraverso cui l´artista collega idealmente uno dei luoghi della Resistenza, Piazzale Loreto, con una sala della Galleria Borgogna. Su un tavolo luminoso sono posizionati quindici lightbox con i ritratti fotografici sbiaditi dei “martiri di Piazzale Loreto”; l´elemento sonoro è costituito da una registrazione audio effettuata il 10 agosto 2009 nello stesso luogo e giorno in cui, nel 1944, furono giustiziati ed esposti al pubblico i corpi dei quindici partigiani. Con questo lavoro, l´artista da un lato intende restituire l´alto valore simbolico a Piazzale Loreto e dall´altro ne denuncia la scomparsa. Le opere di Ciro Vitale si presentano essenziali dal punto di vista formale e al tempo stesso intrise di umanità: il calore di una voce, lo sguardo di un personaggio ritratto, la forza di un dettaglio entrano in relazione e in contrasto con il minimalismo dei mezzi impiegati. Inaugurazione giovedì 4 febbraio 2010, ore 18 . |
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MILANO DAL 18 FEBBRAIO AL 21 MARZO 2010 AL GRATTACIELO PIRELLI IL RITRATTO DI GIULIO ROMANO DI TIZIANO VECELLIO |
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Milano, 3 febbraio 2010 - Giovedì 18 febbraio, al Grattacielo Pirelli di Milano, si tiene il terzo appuntamento con l’Artbox “A tu per tu con. ” che, ogni mese fino ad aprile, condurrà i visitatori nei segreti della storia di alcuni importanti capolavori, in uno spazio esclusivo e privilegiato dedicato a una sola opera. Fino al 21 marzo, protagonista sarà il Ritratto di Giulio Romano di Tiziano Vecellio (Pieve di Cadore, 1486/90 – Venezia, 1576), un olio su tela, di proprietà della Regione Lombardia e della Provincia di Mantova, in deposito presso il Museo Civico di Palazzo Te di Mantova. Il capolavoro, pervenuto ai Gonzaga dopo la morte del figlio di Giulio Romano (1562), appare nelle liste predisposte dal mercante tedesco Daniel Nijs per Carlo I d’Inghilterra tra 1626 e 1627. Nella redazione dell’inventario delle collezioni di Carlo I, esistente presso il Victoria and Albert Museum, risulta già correttamente riferito a Tiziano, il cui nome nei successivi passaggi di proprietà non sarà più messo in dubbio. La tela subì numerose peripezie nel corso degli anni. Verso la fine del Settecento viene segnalato a Rossie Priory in Irlanda tra i beni artistici di George, settimo Lord Kinnaird, e lì vi rimase fino all’asta degli stessi, che immetteva il dipinto in un circuito mercantile che attingeva alle raccolte della famiglia filippina Marcos, la cui catastrofe politica consentiva l’intervento congiunto della Provincia di Mantova, della Regione Lombardia e della Fondazione Cariplo che riconsegnava il capolavoro all’Italia. Una volta accertata come veritiera l’identità dell’effigiato e la paternità tizianesca del dipinto, rimase aperto il dibattito intorno alle circostanze, non solo cronologiche, dell’esecuzione del quadro, generalmente datato intorno al 1536. Si giunse a questa conclusione sia per argomenti di ragione stilistica – le consonanze con capisaldi della ritrattistica tizianesca del quinquennio 1536-1540, dal Ritratto di Francesco Maria I della Rovere alla Allocuzione di Alfonso d’Avalos del Prado - sia di ordine esterno collegate alla decisione di Federico Gonzaga d’allestire “in castello”, nei nuovi appartamenti ducali, un “camerino” ove fossero esposte le effigi pittoriche di undici imperatori romani. L’impresa aveva avuto inizio proprio nel 1536; in questo caso, se Giulio Romano ne assumeva la responsabilità architettonica e decorativa, già il 10 luglio di quello stesso anno Tiziano si era impegnato ad eseguire “li retratti delli Imperatori”. L’ultimo appuntamento con l’Artbox sarà dal 25 marzo al 25 aprile 2010, con il Ritratto di Carlo Carvaglio - 1932-1933, di Mario Sironi. Proseguono ogni giovedì (ore 19. 00) sabato (ore 11. 00 e 12. 00) e domenica (ore 10. 00, 11. 00 e 12. 00) le visite guidate gratuite per il pubblico, a cura di Ad Artem, per la mostra Dipinti Lombardi Dal Rinascimento Al Barocco. L’esposizione, in programma fino al 28 febbraio, allo Spazio Eventi della sede della Regione Lombardia è l’evento principale de La Regione Dà Luce All’arte, la manifestazione promossa dalla Regione Lombardia e da Fondazione Stelline che presenta una serie di esposizioni per scoprire e valorizzare l’immenso patrimonio artistico lombardo. . |
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IL PRIMO APPUNTAMENTO DELLA RASSEGNA SUPERCONTEMPORANEA SUPPORT |
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Torino 4 - 28 febbraio 2010 Torino, 3 febbraio 2010 - La mostra di Novalis Contemporary Art affianca il lavoro di diversi artisti nati negli anni Ottanta. L’atteggiamento ironico nei confronti dei tabu, la sperimentazione dei supporti e la citazione della storia dell’arte sono elementi che accomunano le loro ricerche, segnando le tracce di un possibile percorso all’interno della giovane arte italiana. Bros (Daniele Nicolosi). Milano, 1981; vive e lavora a Milano. Da sempre improntata alla comunicazione di massa, la ricerca di Bros dialoga con il tessuto urbano rivolgendosi in maniera diretta alle persone che popolano le città. Dopo Spot Art, intervento realizzato sulle impalcature di un cantiere a Milano, e la provocazione lanciata con Arte in saldo – Sconti del 70%, Bros prosegue il filone degli interventi ambientali in luoghi pubblici trasformando la vetrina della galleria in quella di un comune sexy shop. Nulla suggerisce al passante la vera funzione dello spazio: le insegne e il logo sono celati per lasciar posto a colori accesi e scritte evocatrici, immediatamente riconducibili agli espliciti inviti di un negozio di articoli erotici. Il binomio galleria/sexy shop è suggerito dalla riflessione sul rapporto del pubblico non specializzato nei confronti dell’arte contemporanea, spesso ostile o inibito per timore o imbarazzo. Rinunciando a esporre all’interno della galleria, Bros si rivolge dunque a un pubblico allargato, offrendo livelli di lettura più profondi a seconda della partecipazione delle persone: chi si metterà in gioco varcando la soglia del finto sexy shop vivrà sulla propria pelle la delusione e la sorpresa di trovarsi in un posto completamente diverso rispetto alle aspettative. Tommaso Lipari. Como, 1985, vive e lavora a Milano. Diplomato presso l’Istituto d’Arte di Cantù, Tommaso Lipari coniuga in questa mostra le sue due passioni: il cinema e l’arte grafica. L’intervento pensato per gli spazi di Novalis Contemporary Art nasce come omaggio agli affreschi della Villa dei Misteri di Pompei. Interpretato dagli studiosi come una raffigurazione dei misteri dionisiaci ma ancora oggetto di discussione, il ciclo pittorico mostra una serie di immagini identificate come le fasi di iniziazione della sposa ai misteri dionisiaci. Le scene, scandite da un ritmo serrato e una divisione quasi cinematografica, si susseguono fino a ricoprire le pareti della galleria, creando nello spettatore l’impressione di assistere allo svolgimento di una pellicola. Il carattere orgiastico ed estatico dei riti dionisiaci si presta a una lettura singolare e assolutamente attuale, fatta di festini privati e riti di iniziazione al successo. La citazione delle immagini pompeiane passa attraverso la riproduzione delle figure del fregio antico sul pvc: la dimensione domestica dell’intonaco viene qui sostituita dal materiale plastico, conferendo all’insieme un sapore decisamente contemporaneo. The Bounty Killart. Il progetto nasce nel 2003 su iniziativa di alcuni studenti dell’Accademia di Torino. Fin dagli esordi appare evidente la volontà dissacratoria del gruppo, espressa utilizzando i media e le tecniche più differenti. La galleria ospita una selezione dei loro ultimi lavori: incisioni, arazzi, sculture si offrono al pubblico in maniera provocatoria, beffandosi del sistema dell’arte e delle sue convenzioni. Accostamenti bizzarri permettono a xilografie di sapore quattrocentesco come Dixan di presentare la scena di un insolito martirio, compiutosi attraverso la somministrazione di detersivi e ammorbidenti, o addirittura di immortalare la figura del Messia intenta a ritirare denaro da un improbabile bancomat. Lo stesso atteggiamento dissacrante si esprime nelle sculture e negli arazzi, realizzati sempre attraverso l’intrusione di elementi decontestualizzati che stravolgono il senso riformulandolo in chiave ironico-surreale. . |
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