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Notiziario Marketpress di Mercoledì 27 Ottobre 2010
Politica
RICERCA, SVILUPPO E CRISI ECONOMICA: PUBBLICATO IL QUADRO DI VALUTAZIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA  
 
 Bruxelles, 27 ottobre 2010 - Dal Quadro di valutazione 2010 sugli investimenti in ricerca e sviluppo risulta che le principali imprese Ue hanno ridotto i finanziamenti alla ricerca del 2,9%, nonostante una diminuzione ben più netta di vendite e utili (rispettivamente in calo del 10,1% e del 21%). Il taglio agli investimenti è inferiore a quello Usa (5,1%), ma superiore alla media mondiale (1,9%), trascinata dagli ingenti stanziamenti dei paesi asiatici. Nell´ambito della presente crisi economica - fa notare il Commissario alla ricerca Maire Geoghegan-quinn - gli investimenti europei, per quanto inferiori a quelli degli anni precedenti, dimostrano che il settore dello sviluppo tecnologico rimane un elemento chiave del successo delle principali aziende europee. Il problema risiede piuttosto nella distribuzione degli investimenti: nonostante gli stanziamenti Ue siano complessivamente più ingenti di quelli statunitensi, questi ultimi si concentrano in settori chiave dello sviluppo tecnologico; le imprese Usa che figurano nel Quadro di valutazione hanno infatti investito cinque volte di più in semiconduttori rispetto ai propri corrispettivi europei, quattro volte di più in software e ben otto volte di più nelle biotecnologie. Tre aziende europee (Volkswagen, Nokia, Sanofi-aventis) figurano nella classifica dei principali investitori a livello mondiale, guidata dalla giapponese Toyota. Dal Quadro risulta che, se gli Usa si sono concentrati in settori ad alta intensità di ricerca e sviluppo - quali quello farmaceutico e quello informatico - le imprese europee e giapponesi hanno puntato piuttosto su settori ad intensità medio-alta, quali il settore automobilistico e quello elettronico. Tra i settori in più rapida crescita vi è quello delle energie alternative e pulite, che ha attirato nel 2009 più di 500 milioni di euro da parte delle 15 maggiori società del settore. Di queste ben 13 hanno sede nell´Unione europea. I maggiori tagli a livello europeo si registrano nei paesi con un forte settore automobilistico (Germania -3,2%; Francia 4,5%) o di hardware informatico (Finlandia -6%; Svezia -6,6%). Tra i paesi Ue si distingue la Spagna, che ha aumentato gli investimenti del 15,4% nonostante un calo delle vendite del 6,4%.  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA STANZIA 9,5 MILIONI DI EURO A SOSTEGNO DEL PROCESSO ELETTORALE NELLA REPUBBLICA CENTRAFRICANA  
 
Bruxelles, 27 ottobre 2010 - Il 25 ottobre la Commissione ha deciso di sostenere finanziariamente il processo elettorale 2011 nella Repubblica centrafricana. Questo contribuirà al consolidamento del processo di pace nel paese. Le elezioni presidenziali e politiche si terranno il 23 gennaio e il 20 marzo. Andris Piebalgs, Commissario europeo per lo Sviluppo, ha dichiarato: “Appoggio incondizionatamente tutte le iniziative volte a rafforzare la democrazia, in Africa o in qualsiasi altro paese. Il sostegno dell’Unione europea al processo elettorale permetterà alla Repubblica centrafricana di onorare i propri impegni in termini di consolidamento della democrazia. Lo svolgimento di elezioni presidenziali e politiche ben preparate, democratiche e credibili è una conditio sine qua non per il processo di pace nella Repubblica centrafricana.” La Commissione europea si compiace che i membri della commissione elettorale indipendente abbiano sottoscritto un accordo sul calendario elettorale e invita tutti i firmatari a proseguire i preparativi in uno spirito consensuale. Queste saranno le seconde elezioni libere e democratiche nella Repubblica centrafricana dal 2005, quando è stato ripristinato l’ordine costituzionale. Il sostegno sarà finanziato dal 10° Fondo europeo di sviluppo (Fes), che è il principale strumento finanziario dell’Ue per l’assistenza allo sviluppo e nel cui ambito era stato stanziato inizialmente un contributo di 4 milioni di euro. La decisione dell´Ue di portare i suoi contributi a un totale definitivo di 9,5 milioni di euro testimonia la profondità del suo impegno per il rafforzamento della democrazia nella Repubblica centrafricana. La Commissione europea diventerà in tal modo il principale finanziatore del processo elettorale nel paese. Più del 95% dei fondi Ue sarà trasferito a un fondo comune creato dal Programma di sviluppo delle Nazioni Unite (Psnu) per sostenere la preparazione delle elezioni, il cui bilancio è stimato a circa 15 milioni di euro. Gli obiettivi specifici sono i seguenti: •contribuire a garantire uno svolgimento per quanto possibile regolare delle elezioni presidenziali e politiche del 2011, nelle condizioni di sicurezza, libertà, inclusione e trasparenza prescritte dalla Costituzione e dal codice elettorale; •fornire il materiale necessario per la compilazione delle liste elettorali, l’organizzazione dei sondaggi e l’elaborazione dei risultati; •sensibilizzare l’intera popolazione alle questioni elettorali e promuovere i diritti civili e politici in genere. La Commissione europea sostiene anche altre iniziative collegate alle elezioni, come i progetti volti a potenziare i media.  
   
   
CONFERENCE EUROVOC, IL THESAURUS MULTILINGUE DELL´UNIONE EUROPEA IL 18-19 NOVEMBER 2010 − LUXEMBOURG −  
 
 Bruxelles, 27 ottobre 2010 - Eurovoc è un thesaurus multilingue e pluridisciplinare che comprende la terminologia dei settori d´attività dell´Unione europea, con un´attenzione particolare per l´attività parlamentare. Eurovoc è disponibile in 22 lingue ufficiali dell´Unione europea (bulgaro, spagnolo, ceco, danese, tedesco, estone, greco, inglese, francese, italiano, lettone, lituano, ungherese, maltese, olandese, polacco, portoghese, rumeno, slovacco, sloveno, finlandese e svedese), nonché nella lingua di un paese candidato (croato) e di un paese extra-Ue (serbo). Il thesaurus Eurovoc viene utilizzato dal Parlamento europeo, dall´Ufficio delle pubblicazioni, da parlamenti nazionali e regionali in Europa, come pure da amministrazioni nazionali e utenti privati di paesi europei e non. Eurovoc è un thesaurus multilingue specificamente concepito, all’inizio, per il trattamento dell’informazione documentaria delle istituzioni dell’Unione europea. Eurovoc è tuttavia un thesaurus multidisciplinare che comprende settori sufficientemente ampi per inglobare ottiche comunitarie e nazionali, con particolare attenzione per l’attività parlamentare. Si tratta di un vocabolario controllato, utilizzabile anche al di fuori della istituzioni dell’Unione europea, in particolare nell’ambito parlamentare. Il thesaurus si prefigge il fine di fornire ai servizi preposti alla gestione e alla diffusione delle informazioni uno strumento di indicizzazione coerente, per un’efficace gestione dei loro fondi documentari, che permetta nel contempo agli utenti di svolgere ricerche documentarie utilizzando un linguaggio controllato. Http://eurovoc.europa.eu/drupal/?q=node/936    
   
   
UE/TURCHIA, BORGHEZIO : DOLCE LA VITA PER LE PICCOLE IMPRESE (TURCHE...) !  
 
Bruxelles, 27 ottobre 210 - Da fonte ufficiosa (Agence Europe 25.10.2010) si apprende che la Banca Europea di Investimenti (Bei) e il Fondo europeo di investimenti (Fei) hanno firmato il 22 ottobre u.S. Accordi con alcune istituzioni finanziarie turche per un finanziamento complessivo di 280 milioni di euro a sostegno delle piccole e medie imprese e delle micro-imprese delle province più arretrate della Turchia. Tali accordi, come riferisce ancora l´Agence europe, si basano su un prestito di 250 milioni di euro di finanziamento della Bei, cui si aggiungo 30 milioni di euro di garanzie da parte del Fei. Grazie a questo pesante sostegno, le piccole e medie imprese turche, con l´equivalente apporto delle banche partner, disporranno di un fondo globale di 500 milioni di euro. Ciò nel quadro del Meccanismo di garanzia della Grande Anatolia (Mgga), uno strumento innovativo di finanziamento delle piccole e medie imprese turche elaborato in partenariato fra la Turchia, la Commissione europea e alcune grandi banche turche. Ho già presentato - conclude l´On. Borghezio - un´interrogazione urgente alla Commissione per sapere come si giustifichi questo mega-finanziamento alle Pmi turche, quando è noto a tutti che i mega- finanziamenti accordati alle banche europee producono, a favore delle Pmi europee, soltanto finanziamenti a goccia, del tutto insufficienti per sostenerne il rilancio e l´innovazione. Le nostre piccole e medie imprese - si interroga Borghezio - dovranno presentarsi alle banche con il fez turco, trasferirsi in Turchia e adottare come logo la mezzaluna islamica?  
   
   
AD ANCONA IL 27 OTTOBRE IL SEMINARIO SULLE MACROREGIONI.  
 
Ancona, 27 Ottobre 2010 - Si svolgera` il 27 ottobre 2010 alla Loggia dei Mercanti ad Ancona il ´Seminario Alde sulle Macroregioni´. L´iniziativa e` organizzata congiuntamente dalla Regione Marche e dal Comitato delle Regioni ´ Gruppo Alleanza dei Liberali Democratici. ´L´intento ´ spiega il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca - e` quello di sottolineare il nostro impegno a sostenere la costituzione della Macroregione adriatica nell´ambito della strategia delle macroregioni delle Istituzioni europee. Il progetto, come ci eravamo prefissati ad Ancona, il 5 maggio 2010 nel corso della riunione del Xii Consiglio Adriatico Ionico con tutti i Ministri degli Esteri dei paesi Iai , dovra` essere realizzato entro il 2014. Il fatto che anche l´Alde abbia scelto il capoluogo dorico come sede d´incontro ci riempie di orgoglio perche` significa che viene riconosciuta la nostra esperienza nella cooperazione tranfrontaliera. Non e` un caso, ma il frutto di molto impegno e volonta`, se siamo la prima Regione che ospita sul proprio territorio una competenza di politica estera come il Segretariato dell´Iniziativa Adriatico Ionica. Auspichiamo il progressivo rafforzamento del ruolo del Segretariato al fine di un rinnovato protagonismo nella Ue. Le Marche ´ conclude Spacca - cosi` come l´intera area adriatico - ionica possiedono risorse strategiche importanti, oltre a godere di una posizione privilegiata rispetto ai rapporti commerciali tra Europa ed Asia e, se si riuscira` a fare massa critica, le prospettive di sviluppo sono eccellenti´. Al seminario parteciperanno alti rappresentanti della Commissione Europea, del Ministero Affari Esteri Italiano, le autorita` locali e regionali europee del Comitato delle Regioni, rappresentanti del Segretariato Permanente dell´Iniziativa Adriatico Ionica, del Forum delle Camere di Commercio Adriatico Ioniche e del Forum delle Universita` (Uniadrion) ed esperti della Macroregione Baltica. Le Camere di Commercio e le Universita` relazioneranno le loro esperienze di collaborazione in rete e sinergie, mentre i rappresentanti dell´area baltica che hanno gia` realizzato la loro macroregione potranno fornire indicazioni utili alla costituzione di una stessa realta` per l´Adriatico. L´idea di far svolgere ad Ancona il seminario nasce dal fatto che, proprio nelle Marche, il 5 maggio 2010 i Ministri degli esteri degli otto Paesi partecipanti all´Iniziativa Adriatico Ionica hanno firmato la ´Dichiarazione a sostegno della strategia dell´Unione europea per la Regione Adriatico Ionica. ´Con questo incontro ´ aggiunge Spacca- abbiamo l´occasione di rafforzare il percorso della Macroregione Adriatico Ionica e di altre Macroregioni in Europa. Il consolidamento delle relazioni con i Paesi che si affacciano sull´Adriatico e lo Ionio e` stato avviato dalle Marche con un ruolo da protagonista ´ sottolinea ancora il presidente - Un risultato ottenuto grazie al forte impegno delle istituzioni e della comunita` che hanno dimostrato grande sensibilita` ed attenzione per la cooperazione con questo territorio. Parallelamente si sono rafforzate le relazioni tra le diverse realta` territoriali, sono state individuate soluzioni ai problemi comuni e strategie interregionali condivise´. La strategia dell´Unione Europea per una Macroregione Adriatico Ionica consiste nel riconoscere l´opportunita` di attivare progetti condivisi di grande impatto che interessino territori e comunita` di diversi Stati, uniti dai mari Adriatico e Ionio, e che si trovino a dover rispondere a sfide comuni in materia di ambiente, pesca, energia, trasporti, sicurezza dei porti, sviluppo rurale, turismo, cultura e piccole medie imprese.  
   
   
I NUMERI DELLA MACROREGIONE ADRIATICA.  
 
Ancona, 27 Ottobre 2010 - La Macroregione adriatica e` composta da: Slovenia, Croazia, Albania, Bosnia Herzegovina, Serbia, Montenegro, Grecia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia. L´area conta una popolazione di 59.022.506 abitanti dislocati su una superficie di 519.658 kmq. In totale la popolazione dell´Europa a 27 ammonta a 499.694.284 abitanti. Nell´ambito della Macroregione la popolazione sotto i 15 anni rappresenta il 15%, la quota di persone in eta` lavorativa (15-64 anni) il 67% e la quota di anziani sopra i 65 anni il 18%. Il Prodotto interno lordo complessivo dell´area e` di 956.224 milioni di euro: 4% dall´agricoltura, 25% dall´industria e 71% dai servizi. Ll pil procapite e` di 16201 euro. Notevoli rispetto alla media dell´area le differenze dei pil procapite di Bosnia (3.048), Serbia (4.137), Montenegro (5.199) e Albania (2.724). I Pil piu` alti sono quelli di Emilia Romagna (30.493)¸Veneto (28.856), Friuli Venezia Giulia (28.248) e Marche (25.640). La quota di Pil della macroregione contribuisce al Pil mondiale per l´1,83%. Per quanto riguarda gli occupati i servizi fanno la parte del leone con il 60%. Segue l´industria con il 27% e l´agricoltura con il 13%. Tutti paesi della Macroregione sono piu` o meno in linea con la media tranne l´Albania che registra il 58% degli occupati in agricoltura, il 15% nell´industria e solo il 27% nei servizi. Le Marche hanno solo il 3% degli occupati dediti all´agricoltura, mentre il 40% e` nell´industria (la percentuale piu` alta tra tutti i membri) e il 57% nei servizi. Sono un milione e 800mila le persone che compongono la forza lavoro complessiva. Nel 2008 la media dei tassi di disoccupazione registrava un 10% nel 2009 il 12,2%. Il record del tasso di disoccupazione piu` alto nel 2009 spetta a Bosnia (40%), Serbia (16,6%) e Croazia (16,1%). I piu` bassi spettano invece a Veneto ed Emilia Romagna (4,8%), Friuli Venezia Giulia (5,3%) e Marche (6,6%). Il tasso medio di disoccupazione Ue e` dell´8,9%..  
   
   
MACROREGIONE, GLI SCENARI FUTURI DI UN PERCORSO AVVIATO.  
 
Ancona, 27 Ottobre 2010 - ´Lanciare la macroregione adriatica e` l´unico modo che la Ue ha per potenziare lo sviluppo e sostenere una maggiore stabilizzazione interna dell´area del sud est adriatico verso cui si sta allargando´. Ne e` convinto il presidente della Regione Gian Mario Spacca che sta supportando con decisione il percorso avviato per ottenere dall´Unione Europea il riconoscimento istituzionale della Macroregione Adriatica. Un riconoscimento che definisce molteplici iniziative e progetti gia` in atto, consente di operare in maniera sinergica su progetti di rilievo per l´intera area, favorisce l´attrazione di investimenti Ue. Il seminario Alde sulle Macroregioni del prossimo 27 ottobre ad Ancona rafforza ancor di piu` questa iniziativa o e sottolinea ancora una volta l´impegno della Regione Marche ´ congiuntamente con il Comitato delle Regioni e il Gruppo Alleanza dei Liberali Democratici ´ a sostenere la costituzione della Macroregione. Il suo riconoscimento e` un processo lungo e complesso e coinvolge diversi organismi, comunitari, nazionali, regionali e locali, con un percorso di preparazione, sensibilizzazione, ed elaborazione progettuale che deve arrivare sino alla prevista data di approvazione (2013/ 2014 ´ Presidenza del Consiglio Europeo di Grecia e/o Italia). Le molteplici iniziative avviate finora e quelle da intraprendere nell´immediato futuro consolidano e favoriscono la piena realizzazione del protagonismo dei territori e delle comunita` locali. Nel corso del 2010 il percorso ha avuto un´accelerazione: il 27 luglio l´approvazione in Senato D.l. Sulla ´Proroga degli interventi di cooperazione´ che prevede (all´articolo 2 comma 10) il finanziamento delle attivita` del Segretariato Permanente dell´Iniziativa Adriatico ´ Ionica (Iai ) in Ancona; il 17 settembre 2010 a Bari, (Fiera del Levante) la Conferenza su macroregione Adriatico Ionica. Il 6 ottobre 2010, a Bruxelles in ambito `Open days´ del Comitato delle Regioni, workshop e dibattito su proposta macroregione Adriatico Ionica con altri otto partner. Macroregione, i prossimi passi per la piena realizzazione: A Roma, nell´ambito della Conferenza dei Presidenti delle Regioni, la presentazione della proposta `Macroregione Adriatico Ionica. Nel mese di novembre a Faenza verra` presentato il progetto di ricerca ´ Adriatico, Regione Europea´ da parte di Iecob, Istituto per l´Europa centro ´ orientale e balcanica. Il prossimo Febbraio, ad Ancona, si terra` l´incontro dei Vice Ministri degli esteri degli otto Stati per verificare lo Stato di avanzamento della proposta di Macroregione. Entro il mese di Aprile 2011 e` prevista la preparazione del parere per Cdr su Macroregione Adriatico - Ionica.  
   
   
CORSO "MOLISE IN EUROPA", A SCUOLA DI EUROPEISMO  
 
 Campobasso, 27 ottobre 201 - Il Consigliere Antonio Chieffo. Presidente della Commissione regionale per gli Affari comunitari Ottanta studenti delle classi quarte e quinte degli Istituti secondari superiori della regione sono i protagonisti del Corso "Molise in Europa", promosso dalla Commissione consiliare per gli Affari comunitari della Regione Molise, guidata dal Presidente Antonio Chieffo. A Campobasso, nell´Aula Magna della facoltà di Giurisprudenza dell´Università degli Studi del Molise, al via ieri la prima lezione a cura del professore Luigi Scudiero su "L´unione Europea e l´organizzazione politica". Ad aprire l´atteso appuntamento il Presidente del Consiglio regionale Michele Picciano, che ha rivolto un saluto agli studenti elogiandoli per i loro meriti scolastici. Quattro ore in cui gli studenti hanno cominciato ad assaporare argomenti legati all´Ue. Fino al 26 novembre spazio a diverse tipologie di argomenti: dal diritto comunitario, alle pari opportunità, alla rappresentanza e ai sistemi elettorali, ma anche ai sistemi finanziari, ai Trattati di Maastricht e Lisbona ed all´iniziativa legislativa. Per gli studenti, suddivisi in due gruppi, quarantotto ore complessive di lezione tenute da docenti universitari. Per i venti migliori del corso, poi, una visita alle Istituzioni di Strasburgo. "Sono orgoglioso che l´iniziativa, volta a fornire maggiori conoscenze ai giovani sull´Europa - ha spiegato il Presidente Chieffo - sia stata accolta con così tanto entusiasmo". Chieffo ha rimarcato i temi della buona governance e, quindi ,della trasparenza, della legalità e dell´efficienza amministrativa.  
   
   
POLONIA, SALARI PIU´ BASSI DELLE ATTESE  
 
Varsavia, 27 ottobre 2010 - Il salario medio che viene pagato dalle aziende polacche con almeno 10 dipendenti, a settembre è stato più alto di 3,7 punti percentuali rispetto a un anno fa, per un importo assoluto pari a 3.404 zloty (al cambio attuale circa 868 euro). A riportare il dato è stato, negli scorsi giorni, l´Istituto nazionale di Statistica della Polonia, secondo cui, tuttavia, su base mensile sarebbe riscontrabile un´inaspettata flessione. Gli analisti attendevano inoltre un incremento degli stipendi su base annua pari ad almeno 4 punti percentuali.  
   
   
IN AUSTRIA 10% STRANIERI E´ DISOCCUPATO  
 
Vienna, 27 ottobre 2010 - Statistik Austria ha dichiarato che il 10,2 per cento degli stranieri presenti nel Paese è attualmente privo di un´occupazione, contro il 4,1 per cento dei cittadini austriaci. In termini assoluti ciò equivale ad un volume di disoccupati stranieri pari a 48.300 unità, contro 156.100 austriaci privi di lavoro. Ad ogni modo, l´Istituto nazionale di Statistica austriaco riporta che la proporzione dei lavoratori stranieri privi di un´occupazione da almeno un anno è pari ad 1,4 punti percentuali, contro il 2,9 degli austriaci.  
   
   
AL VIA LA MISSIONE IN CINA DI FORMIGONI PARTENZA DALL´HUB DI MALPENSA, ARRIVO OGGI A SHANGHAI  
 
Milano, 27 ottobre 2010 - Ha preso avvio ieri pomeriggio alle ore 14.35, con partenza dall´hub di Malpensa, la missione istituzionale nella Repubblica popolare cinese, guidata dal presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni. Assieme al presidente sono presenti il sottosegretario per l´Attuazione del programma ed Expo 2015 Paolo Alli e il sottosegretario all´Attrattività e Promozione del Territorio Francesco Magnano. Nutrita la delegazione imprenditoriale composta da circa 100 aziende lombarde. "Andiamo in Cina - ha commentato Formigoni all´aeroporto internazionale - per dare ulteriore impulso alle relazioni istituzionali, economiche e commerciali. Così come è accaduto in occasione delle missioni precedenti, effettuate nel 2002 e nel 2004, anche in questa missione avremo modo di incontrare i rappresentanti delle istituzioni cinesi e del mondo imprenditoriale". Fittissimo il programma di lavoro della delegazione lombarda. L´arrivo a Shanghai è previsto per domani alle ore 9.55 locali, ore 3.55 in Italia. La prima tappa prevede il trasferimento all´Expo 2010 con la visita del padiglione italiano e dello spazio Lombardia: "Lo scambio di vedute e di esperienza con la municipalità di Shanghai potrà essere utile in vista dell´Expo 2015 che vedrà la nostra regione ospitare milioni di cittadini da tutto il mondo". In contemporanea alla visita dell´Expo sono previsti incontri business to business per la delegazione imprenditoriale. "La contemporanea presenza in Cina della delegazione lombarda e del capo dello Stato Giorgio Napolitano - ha concluso Formigoni - è un´occasione davvero speciale per unire tutte le forze e imprimere nuovo slancio alla nostra regione e all´intero Paese". La missione di Formigoni durerà fino al 2 novembre e farà tappa, oltre che a Shanghai, a Pechino.  
   
   
ROSSI ANTICIPA LA FINANZIARIA 2011 AI SINDACI TOSCANI IN ARRIVO NOVITÀ SU SPESA POLITICA E RIORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI LOCALI  
 
Firenze, 27 ottobre 2010 - “Dura, difficile, inusuale ma all´altezza della sfida che ci viene dal ministro Tremonti e capace di rispondere a una seria riflessione anche sulla qualità della nostra spesa pubblica”. Così il presidente di Regione Toscana, Enrico Rossi, sulla manovra finanziaria regionale 2011 i cui “robusti contenuti” sono stati anticipati questa mattina ai sindaci toscani riuniti in assemblea su iniziativa di Anci. Sottolineato come la Giunta chiuderà il testo della sua Finanziaria venerdì prossimo passandolo al Consiglio, Rossi ha ribadito il valore di alcune scelte politiche: nessun taglio all´istruzione, assoluta garanzia circa l´equilibrio nel bilancio sanitario (“Ne andiamo orgogliosi”), fondi nel sociale per l´autosufficienza, proposta specifica per i giovani precari. Quanto ai forti tagli (“Siamo davanti a un´autentica svolta: cambia la natura stessa della presenza delle Regioni, così come a cascata cambierà anche quella di Province e Comuni”), dopo aver criticato il senso complessivo della manovra nazionale (“Troppo draconiana, produrrà effetti drammaticamente recessivi”), Enrico Rossi si è soffermato sulla necessità di “riflettere comunque anche sulla qualità della nostra spesa pubblica” perché “la svolta che ci viene chiesta passa anche attraverso un nostro cambiamento”. Si annunciano a questo proposito grandi novità su spesa politica e riorganizzazione dei servizi pubblici locali (acqua, trasporti, rifiuti, promozione...) all´insegna di “sobrietà, rigore e tagli”. Manifestata disponibilità a concertare con gli enti locali (“Se queste cose si fanno insieme, i cittadini potranno capirci meglio tutti, la cosa negativa sarebbe darci le colpe gli uni con gli altri” ;), Rossi ha sottolineato come la Regione Toscana è consapevole dell´importanti di non “ri-centralizzare” competenze togliendo agli enti locali la caratteristica, costituzionale, della loro autonomia. Ha aperto e chiuso i lavori dell´assemblea – che si è svolta a Firenze - il sindaco di Livorno e presidente di Anci Toscana Alessandro Cosimi. Diffuso, per l´occasione, un “Report” sui contraccolpi, per la finanza locale, della manovra finanziaria 2010. Titolo: “Comuni al tappeto”.  
   
   
DE FILIPPO: "FEDERALISMO COSÌ È UN LIBRO CON PAGINE BIANCHE" "LE REGIONI VOGLIONO INCONTRARE IL GOVERNO PER DISCUTERE DI TRASPORTI PUBBLICI LOCALI E MANOVRA, DIVERSAMENTE IL SISTEMA NON STAREBBE IN PIEDI"  
 
Potenza, 27 ottobre 2010 - "Il federalismo si può fare solo se c´é una modifica della manovra, diversamente si darebbe corpo a un sistema di funzionamento dello Stato che non sta in piedi". Così il presidente della Regione Basilicata Vito de Filippo al termine della Conferenza delle Regioni. "Noi vogliamo un federalismo vero, con le Regioni e gli enti locali chiamati a dare prova di buona amministrazione. Ma se tutti i trasferimenti e tuttele risorse sono semplicemente azzerate, non c´è nulla da amministrare, né bene né male. Su questo, abbiamo chiesto un incontro al governo e speriamo di ottenerlo velocemente, prima della Conferenza Unificata del 28 ottobre. All´ordine del giorno di quell´appuntamento abbiamo l´intesa sullo schema di decreto sul federalismo fiscale. Ma senza approfondire temi come il trasporto pubblico locale o l´impatto della manovra, rischia di essere il titolo di un libro con le pagine bianche. E se questo va bene al Governo non va bene alle Regioni".  
   
   
FEDERALISMO:ARMAO (SICILIA) ,"LE REGIONI SPECIALI DIFENDONO I LORO STATUTI"  
 
 Roma, 27 ottobre 2010 - "La Sicilia e le altre regioni a statuto speciale chiedono cio´ che e´ gia´ previsto dalla stessa legge delega sul federalismo fiscale e che e´ stato riconosciuto anche dalla Corte Costituzionale (sentenza 201/2010). Nessuna iniquita´ dunque, nessun sentirsi superiori. Piuttosto difesa dello statuto autonomistico dalle malcelate intenzioni di ignorarlo. Lo statuto siciliano in Italia e´ antesignano del federalismo. Dunque non abbiamo nessun ripensamento. Dispiacciono le polemiche che, per altro, ignorano le disposizioni della legge del 2009 sul federalismo." Lo dichiara l´assessore all´Economia della Regione Siciliana Gaetano Armao in merito alle polemiche su una sua dichiarazione riguardante il federalismo fiscale.  
   
   
FEDERALISMO: ARMAO (SICILIA), SIA RIPARTENZA NON SPACCATURA PER PAESE  
 
Roma, 27 ottobre 2010 - "Stiamo lavorando - afferma l´assessore all´Economia Gaetano Armao, a margine dei lavori della Conferenza delle Regioni - perche´ al Paese si presenti un federalismo fiscale che sia un punto di ripartenza e non un momento di spaccatura tra un´Italia di serie a e un´altra di serie b. Il federalismo deve essere solidale e saldo sulle gambe della perequazione fiscale e infrastrutturale. Il Mezzogiorno rischierebbe altrimenti una debacle. Stiamo lavorando perche´ il Sud abbia questa grande occasione di ripresa, ma lavoriamo anche perche´ alle regioni a statuto speciale vengano riconosciute tutte le loro prerogative statutarie. Non possiamo, in forza della specialita´ dei nostri statuti, essere ricompresi nei decreti attuativi che il governo sta approntando per le regioni ordinarie." "Con le altre regioni ad autonomia differenziata, province autonome comprese, abbiamo raggiunto - conclude Armao - un´intesa sulla ripartizione dei tagli che dobbiamo apportare ai bilanci in ragione dell´ultima finanziaria nazionale. Sono tagli per 500 milioni di euro complessivi. La Sicilia dovra´ operare tagli per circa 200 milioni di euro per il 2010 e di 400 milioni di euro per i prossimi due anni. "  
   
   
E-GOVERNMENT INNOVAZIONE: CONVEGNO A CAGLIARI PER LA SEMPLIFICAZIONE NELLA PA  
 
Cagliari, 27 Ottobre 2010 - "Auspichiamo una rivoluzione culturale della pubblica amministrazione, con un ruolo guida della Regione Sardegna nel campo della semplificazione per favorire una programmazione dal basso delle scelte in materia di innovazione". L’ha detto l’assessore degli Affari Generali, Personale e Riforma, Mario Floris, anticipando alla stampa i contenuti del convegno nazionale "Semplificazione: Innovazione e Cooperazione in Sardegna", in programma a Cagliari il 28 e 29 ottobre prossimi. L’esponente della Giunta Cappellacci ha posto l’accento sulla "necessaria inversione di tendenza rispetto al passato per restituire ai territori la centralità delle politiche e la convergenza tra bisogni e opportunità”. "Per stare al passo con le nuove tecnologie - ha spiegato l’assessore Floris - la semplificazione dev’essere intesa a vantaggio del cittadino e delle imprese che, da semplici fruitori, diventano protagonisti dei processi che accompagnano l’innovazione nei servizi, per snellire i tempi della burocrazia e abbattere il divario digitale". Per attuare quest’obiettivo con specifici progetti tecnologici, la Regione Sardegna ha messo a disposizione oltre 69 milioni di fondi Por, di cui 10 milioni già avviati, 13 milioni pronti da bandire e più di 45 milioni utilizzabili per idee progettuali. "Ulteriori risorse, pari a 145 milioni di euro di fondi Fas - ha aggiunto Floris - sono già state utilizzate per lo sviluppo della Società dell’Informazione". La due giorni di lavori, promossa dall’assessorato degli Affari Generali, Personale e Riforma in collaborazione con il Centro interregionale per i sistemi informatici, geografici e statistici (Cisis), si pone dunque come fase d’avvio per il confronto e lo scambio di esperienze tra enti e amministrazioni non solo regionali (Asl, Tribunale e Procura di Cagliari,anci e Consiglio delle Autonomie Locali), ma anche nazionali (Emilia Romagna, Liguria, Marche) ed europee (Austria), per assicurare unitarietà e coerenza di obiettivi nell’ambito dell’e-governement. Il convegno approfondirà lo stato dell’arte dei progetti già avviati - Timbro digitale, Comunas, Carta nazionale dei Servizi-tessera sanitaria, Sardegna 20 Mbit, @ll-in, Surf in Sardinia - e le nuove strategie per facilitare l’approccio dei cittadini ai servizi dell’amministrazione regionale.  
   
   
RIORGANIZZAZIONE IRFIS:SIGLATA LETTERA INTENTI REGIONE SICILIA-BDS  
 
Palermo, 27 ottobre 2010 - "E´ stata sottoscritta tra il Banco di Sicilia, la Capogruppo Unicredit e la Regione siciliana una lettera di intenti per la riorganizzazione delle attivita´ della compagine azionaria di Irfis che prevede, al termine del processo, il passaggio del controllo del pacchetto azionario dell´Irfis alla Regione Siciliana". Lo comunica una nota congiunta della Regione Siciliana e del Banco di Sicilia-unicredit. Con la lettera d´intenti e´ stato concordato un percorso articolato che prevede: - la trasformazione dell´Irfis in societa´ finanziaria specializzata in attivita´ di credito agevolato ed erogazione di fondi regionali e la sua conseguente iscrizione nell´elenco degli intermediari finanziari ex art. 106 T.u.b. E, ove del caso, nell´elenco degli intermediari speciali tenuto dalla Banca d´Italia, con conseguente riduzione dell´attuale capitale sociale; - cessione del ramo d´azienda relativo al business bancario dall´Irfis a Unicredit; - l´acquisizione da parte della Regione Siciliana della quota di controllo detenuta dal Banco di Sicilia (o dal suo avente causa) nell´Irfis. L´irfis continuera´ pertanto, la propria attivita´ nel comparto delle agevolazioni e nella gestione di fondi regionali. Il percorso delineato per la riorganizzazione dell´attivita´ della compagine azionaria dell´Irfis e´ subordinato al rilascio dell´autorizzazione da parte della Banca d´Italia.  
   
   
AUTONOMIE FVG: ROMOLI ALLA GIUNTA, CONFRONTO PRELIMINARE SU FINANZIARIA  
 
Udine, 27 ottobre 2010 - ´´Nel momento in cui l´Amministrazione regionale si accinge a predisporre la manovra finanziaria 2011, il Consiglio delle Autonomie locali desidera fornire il proprio contributo, convinto che partecipare alla programmazione garantisca l´attuazione concreta dei principi di sussidiarietà e adeguatezza´´. Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio delle Autonomie locali (Cal) del Friuli Venezia Giulia, Ettore Romoli, nell´illustrare ieri alla stampa il documento con il quale vengono esposti alla Giunta regionale i punti più importanti per la salvaguardia dell´operatività dei Comuni e delle Province e con il quale il Cal formula una richiesta di confronto preliminare alla prossima elaborazione dei documenti di bilancio. Non una lista di richieste - ´´non siamo dei questuanti che si lamentano per avere più fondi´´, ha commentato Romoli - ma piuttosto un elenco di trasferimenti più che altro ´´qualitativi´´, a costo zero per la Regione. L´unica richiesta ´´quantitativa´´ riguarda l´inflazione programmata. ´´Tenuto conto della congiuntura economica - ha precisato il presidente del Cal - non chiediamo l´incremento dei trasferimenti ma è necessario che vengano assicurate agli enti locali almeno le quote dei trasferimenti ordinari previste nell´anno 2010 aumentate della percentuale relativa al tasso di inflazione programmata pari all´1,5 per cento´´. Gli altri punti riguardano l´abolizione della rigidità dei trasferimenti finalizzati a favore dell´impiego delle risorse secondo le priorità individuate a livello locale; lo sganciamento dei costi per l´attuazione del comparto unico che attualmente impropriamente gravano sulla quota delle compartecipazioni delle ammministrazioni locali al gettito dei tributi erariali; l´introduzione di una norma che consenta agli enti locali - soprattutto di grandi dimensioni - di applicare ai bilanci 2011-2013 i contributi per gli oneri di urbanizzazione a copertura di spese correnti. Infine, nell´ambito della normativa sul Patto di stabilità, Romoli ha sottolineato che ´´è necessario confermare e possibilmente ampliare la possibilità di applicare l´avanzo di amministrazione alla copertura di spese correnti a carattere ripetitivo, disponendo la sterilizzazione dell´avanzo applicato a tale fine nel calcolo degli equilibri previsti dal Patto medesimo´´. L´ultima segnalazione del Consiglio delle Autonomie riguarda una riequilibrazione dei quozienti vincolanti ai fini del patto di stabilità. ´´Tenuto conto che il quoziente derivante dal rapporto spesa per il personale su spesa corrente aumenta a parità di spesa per il personale, a seguito della contrazione della spesa corrente, è essenziale valutare l´individuazione di una batteria di indicatori diversi per misurare le performance gestionali degli enti ed evitare l´effetto discorsivo della penalizzazione dei Comuni virtuosi che hanno ridotto la loro spesa corrente´´, ha spiegato Romoli. In occasione dell´illustrazione del documento sulla finanziaria - ´´che è la materia urgente´´, ha ribadito Romoli - il Consiglio ha espresso anche l´auspicio che si dia attuazione al federalismo fiscale, definito ´´una via obbligata´´: nell´ottica federalista, che presuppone la condivisione di strategie di sviluppo e di responsabilità, il Cal intende assumere nuovo slancio quale sede istituzionale ove concertare dette politiche. ´´Ci rendiamo disponibili a fornire il nostro contributo all´attuazione della delega conferita alle Regioni a statuto speciale dalla legge 42/2009 per il federalismo fiscale anche mediante un confronto con la Regione in seno allo stesso Consiglio´´.  
   
   
SVILUPPO IN SICILIA: DA GIUNTA OK A UTILIZZO RISORSE PAR-FAS  
 
Palermo, 27 ottobre 2010 - "Abbiamo deliberato dei provvedimenti che consentono di utilizzare le risorse del Par-fas non ancora spese e gia´ disponibili. Si tratta di iniziative per attrarre investimenti e per intervenire in settori strategici per lo sviluppo del tessuto produttivo siciliano che consentiranno anche l´attrazione di investimenti da parte di aziende non siciliane". Lo dichiara l´assessore regionale alle Attivita´ Produttive, Marco Venturi, commentando i lavori della giunta di governo, riunita il 25 ottobre a Palazzo d´Orleans. In particolare la giunta, presieduta da Raffaele Lombardo, ha deliberato le proposte di Venturi relative alla conferma del contratto di programma regionale in favore delle attivita´ industriali. "Si tratta di 150 milioni - spiega Venturi - disponibili per finanziare, con una percentuale che varia dal 30 al 40 per cento, progetti industriali che prevedano investimenti da 20 a 40 milioni. La giunta - prosegue Venturi - ha deciso anche di attingere dai Par-fas, i 50 milioni di euro necessari per ristrutturare il bacino da 52 mila tonnellate dei Cantieri Navali di Palermo e di Trapani". La giunta ha anche confermato la validita´ degli Accordi di Programma Quadro in favore del ripristino ambientale nel sito industriale di Priolo (circa 750 milioni di cui 50 a carico della Regione) e nella rada del porto di Augusta (60 a carico della Regione) e di quello per la General Elettrics che ha investito circa 18 milioni per la realizzazione di un centro di ricerca ad alta specializzazione nel Catanese. In questo caso l´amministrazione regionale interverra´ con circa 3,5 milioni.  
   
   
MONTAGNA D’ABRUZZO: RISORSE A CHI PROGETTA DI CONCILIARE I TEMPI PIU´ QUALITA´ DELLA VITA PER CONTRASTARE SPOPOLAMENTO  
 
Pescara, 27 ottobre 2010 - Ci sono le risorse per finanziare progetti pilota sulla conciliazione dei tempi in favore dei comuni montani, e di quelli appartenenti alle ex Comunità montane. Per partecipare è aperto un bando pubblicato sul Bura n. 59 del 15 settembre 2010. Ne ha dato notizia l´assessore agli Enti locali, Carlo Masci. "Sia chiaro - ha avvertito Masci rivolgendosi agli amministratori locali, intervenuti ad un worshop sulla Montagna: noi non faremo come Maria Antonietta che al popolo che aveva fame dava le brioches. Questi finanziamenti non sono un di più ma parte integrante di un ragionamento complessivo sulla montagna che dalla riforma delle comunità montane in poi non prescinderà dalla programmazione degli interventi". Il bando sui tempi di conciliazione tra la famglia, il lavoro, il sociale, il tempo libero con quelli della organizazione stessa dei comuni montani, in termini di servizi essenziali è in applicazione del piano territoriale dei tempi e degli orari in ambito montano. "Dopo il taglio alle Comunità montane e le norme nazionali nel frattempo interscorse, anche in sfavore del sostegno finanziario a questi enti - ha spiegato Masci - c´è la necssità di costruire, o meglio inventarsi un nuovo percorso, sapendo che da un lato le risorse sono ormai esigue e che, dall´altro, i servizi essenziali devono essere resi ai cittadini". Questa attività di analisi e di concertazione con i soggetti interessati "porterà ad una revisione della legge sulla montagna, nell´obiettivo di bloccare l´emorragia dai centri minori e, anzi, di renderli, invece, una valida alternativa, sul piano della qualità della vita". Il piano per le politiche temporali è obbligatorio per le città superiore e trentamila abitanti ma può riguardare anche comuni più piccoli in forma associata. Per l´assessore alle Politiche di genere, Federica Carpineta, che ha partecipato con Masci al workshop, "iniziative di questo genere sono necessarie perché rispondono anche ad un altra problematica: liberare le risorse al femminile per inserirle in un contesto lavorativo e di progressione di carriera che non sia compromesso all´origine dall´organizzazione stessa della vita familiare. In Abruzzo - ha concluso Carpineta - la disoccupazione femminile è lontana non soltanto dalla media nazionale ma anche da quella sancita dal trattato di Lisbona".  
   
   
IL PRESIDENTE DELLA TOSCANA HA INCONTRATO LE CAMERE DI COMMERCIO ROSSI: «RAZIONALIZZARE E CONCENTRARE LE RISORSE» RIBADITA LA CANCELLAZIONE DELLE APT. INVESTIRE SU PROGETTI DI INNOVAZIONE E INFRASTRUTTURE  
 
Firenze, 27 ottobre 2010 - Promozione ed innovazione, ma anche investimenti, trasporti e logistica. Ed un obiettivo condiviso: cercar di realizzare quello che è necessario, mettendo a fattor comune risorse e professionalità. Ma con una premessa: «Che tutto quello che fino ad oggi è stato non sarà più così – annota il presidente della Toscana, Enrico Rossi – ed anche la presenza stessa della Regione, in molti settori e su numerosi fronti, cambierà: inevitabilmente, a causa dei tagli operati dal governo». Il presidente della Toscana ha incontrato ieri a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, sede della presidenza della Regione, Unioncamere e i presidenti delle Camere di Commercio. «Siamo disponibili a mettere le nostre risorse in gioco – aveva detto Pierfrancesco Pacini, presidente di Unioncamere Toscana – ma vogliamo avere un ruolo nella promozione internazionale. Ben venga anche la razionalizzazione della presenza della Regione. Occorrono però investimenti per realizzare le infrastrutture necessarie». E la necessità sta tutta in un dato: «se un prodotto costa 100 – spiega sempre Pacini –, il 17% oggi se ne va in trasporti e logistica». Se miglioriamo il sistema, anche i costi dovrebbero diminuire. «Abbiamo deciso di cancellare le aziende provinciali di promozione turistica perché, dall´Ombrone e il Tronto in su (ovvero dalle Marche e Toscana a salire ndr), non esistono in nessuna altra regione – spiega e ribadisce Rossi -. L´obiettivo è concentrare tutta l´attività su Toscana Promozione, a livello regionale. Le voci dei territori saranno comunque salve grazie ad un tavolo attorno a cui siederanno tutti gli assessori provinciali al turismo. Magari possiamo anche creare un tavolo specifico per le Camere di Commercio. E alle Province rimarranno comunque 5 dei 14 milioni assegnati fino ad oggi, assieme all´informazione e promozione locale». Sull´innovazione l´idea è invece quella di superare, almeno in parte, lo strumento dei bandi e concentrare buona parte dei fondi strutturali europei su 10-15 progetti, da individuare e che abbiamo ricadute a rete sul territorio. «Discutiamone assieme – propone Rossi –, ma solo così possiamo sperare di fare quel salto di qualità che è necessario». Ultimo capitolo: gli investimenti, il piatto forse più dolente. «Noi vogliamo investire su logistica e trasporti – afferma il presidente Rossi - Purtroppo le notizie che arrivano da Roma vanno in tutt´altra direzione». Non solo il governo ci ha tagliato 320 milioni quest´anno e 360 l´anno prossimo. Ha anche detto che ci saranno meno soldi per la Tirrenica e meno soldi per la Grosseto-siena. «Una manovra così - annot a Rossi - rischia di diventare solo recessiva, oltre che socialmente insostenibile».  
   
   
BOLZANO, DALLA GIUNTA: APPROVAZIONE DEFINITIVA PER BILANCIO E FINANZIARIA  
 
Bolzano, 27 ottobre 2010 - Il bilancio di previsione 2011, e la legge finanziaria ad esso collegata, sono stati definitivamente approvati dalla Giunta provinciale. Il presidente Luis Durnwalder ha sottolineato l´impegno a ridurre la pressione fiscale, con mancati introiti per le casse di Palazzo Widmann per circa 150 milioni di euro. Il bilancio di previsione 2011 ammonta a 5.226.900.000 euro, l´1,1% in meno rispetto all´anno precedente, quando si era attestato a quota 5.284.810.000. Insieme al bilancio, la Giunta provinciale ha anche definitivamente approvato la legge finanziaria. Tra i punti qualificanti, il presidente Luis Durnwalder ha sottolineato l´impegno della Provincia, per quanto riguarda le proprie competenze in materia, a ridurre la pressione fiscale su cittadini e imprese, confermando l´azzeramento dell´addizionale Irpef per i contribuenti al di sotto dei 15mila euro di reddito annuo. "In totale - ha spiegato Durnwalder - rinunciamo a circa 150 milioni di euro di introiti: soldi che potremmo incassare ma che abbiamo deciso di lasciare alle famiglie e alle aziende altoatesine". Il grosso di questa cifra, ovvero 94 milioni, arriva dal mantenimento dell´aliquota statale minima del 2,98% per quanto riguarda l´Irap, che per legge potrebbe essere portata sino al 4,82%. L´aliquota massima, infatti, verrà richiesta solo a banche ed assicurazioni, il cui maggior gettito (8 milioni di euro) servirà a finanziare l´azzeramento dell´addizionale Irpef per tutti i redditi inferiori ai 15mila euro. "Si tratta di un provvedimento - ha aggiunto Luis Durnwalder - che riguarderà 93mila contribuenti altoatesini, e che andrà a sommarsi all´applicazione di un´aliquota regionale comunque inferiore a quella consentita dalla legge (lo 0,9% invece dell´1,4%) per tutti gli altri redditi. In totale, con queste due misure, la Provincia rinuncerà a circa 44 milioni di possibili introiti fiscali". Per quest´anno sono state dunque respinte le proposte avanzate dalle organizzazioni sindacali e dalle associazioni di pensionati che chiedevano da un lato l´azzeramento dell´addizionale Irpef per tutti i contribuenti, considerata una misura finanziariamente non sostenibile, e dall´altro la previsione di una "quattordicesima" provinciale per le pensioni minime. "Quest´ultima misura - ha spiegato il presidente della Giunta - riguarderebbe una fascia molto ridotta della popolazione, non superiore ai 10mila persone, mentre l´azzeramento dell´addizionale Irpef per i redditi inferiori ai 15mila euro farà risparmiare circa 150 euro all´anno a oltre 90mila cittadini, il 90% dei quali sono pensionati o lavoratori dipendenti". Gli altri introiti a cui la Provincia ha deciso di rinunciare, oltre a Irap e Irpef, riguardano le tasse sull´università (8 milioni), il bollo auto (4,7 milioni), l´addizionale sull´energia elettrica (3,3 milioni) e la tassa automobilistica per chi durante l´anno ha venduto la propria auto all´estero o ne ha subito il furto (2,3 milioni).  
   
   
BOLZANO, DALLA GIUNTA: SCUOLA E SANITÀ, RIFORME IN DIRITTURA D´ARRIVO  
 
Bolzano, 27 ottobre 2010 - "Le decisioni di massima sulla riforma delle scuole superiori e sulla riforma clinica saranno prese nella prossima riunione di Giunta dell´8 novembre". Lo ha annunciato il 25 ottobre il presidente Luis Durnwalder nella consueta conferenza stampa del lunedì. Durante la seduta della Giunta provinciale, gli assessori competenti Sabine Kasslatter Mur e Richard Theiner hanno relazionato circa lo stato di avanzamento di due provvedimenti chiave della legislatura: la riforma delle scuole superiori e il riordino clinico nell´ambito della riforma sanitaria. "In entrambi i casi contiamo di prendere una decisione definitiva di massima nella riunione dell´8 novembre", ha annunciato Luis Durnwalder, il quale si è poi soffermato a commentare la protesta degli ultimi giorni a San Candido contro il riordino clinico. "Non comprendo i motivi di questa dimostrazione - ha spiegato Durnwalder - perchè nessuno ha mai messo in dubbio la sopravvivenza della struttura ospedaliera in Alta Pusteria. Ci sarà un nuovo modello organizzativo, già illustrato dall´assessore alla sanità Richard Theiner, il quale tra l´altro ha avviato le trattative con i sindaci della zona per il mantenimento a San Candido del Reparto di ostetricia, che attualmente non raggiunge la soglia dei 300 parti all´anno. Ribadisco che la riforma prevede non solo che i servizi di assistenza continuino ad essere garantiti in tutti e sette gli ospedali altoatesini, ma che le strutture di dimensioni più piccole come San Candido, Vipiteno e Silandro, ricevano almeno un servizio provinciale, ovvero diventino sede di un centro di competenza per specifiche patologie mediche". Per quanto riguarda la partecipazione alla manifestazione di protesta di una rappresentanza di cittadini della vicina Provincia di Belluno, Luis Durnwalder ha precisato che "la Regione Veneto paga per i propri pazienti curati in Alto Adige con ritardi di 6-7 anni, versando cifre che peraltro non coprono neanche lontanamente le spese. Capisco in ogni caso la loro volontà di continuare ad essere assistiti presso l´ospedale di San Candido - ha concluso Luis Durnwalder - e quindi proporrò di destinare a questo scopo una parte dei 40 milioni di euro previsti dall´Accordo di Milano come misura di compensazione per i comuni confinanti".  
   
   
COOPERAZIONE: LA RISPOSTA DELLA REGIONE ABRUZZO ALLA CNA  
 
L´aquila,  27 ottobre  2010  - In riferimento alla nota diffusa ieri dalla Cna nella quale si fa riferimento a un presunto immobilismo della Regione Abruzzo, relativamente alla risorse da assegnare alla imprese abruzzesi provenienti dai programmi previsti dalla cooperazione transfrontaliera tra i diversi Paesi dell´Adriatico, Regione Flash riporta una nota del Servizio Politiche Internazionali: "Il Programma di Cooperazione Transfrontaliera Ipa Adriatico è un Programma basato su un nuovo strumento finanziario costituito dalla Ue per assistere i paesi in preadesione all´Unione Europea ed è rivolto prevalentemente alla cooperazione tra enti pubblici o di diritto pubblico degli otto stati partecipanti al Programma. A riprova di ciò basta considerare che nei 134 progetti in fase finale di valutazione qualitativa sono presenti 758 beneficiari di cui solo 19 (pari al 2,5%) sono piccole e medie imprese delle quali soltanto 4 (pari allo 0.52% del totale) abruzzesi. Risulta evidente quindi che non si tratta di uno strumento di aiuto o sostegno alle imprese. Le risorse messe a bando, pari a 75 milioni di euro, ricadranno sul territorio degli otto stati partecipanti dei quali l´Abruzzo rappresenta solo una piccola parte, sia in termini geografici che di popolazione interessata e non è possibile determinare a priori quanti fondi interesseranno beneficari abruzzesi in quanto verranno finanziati i progetti migliori indipendentemente dai beneficiari presenti negli stessi. Non si capisce quindi come la Cna identifichi il Programma di Cooperazione Transfrontaliera Ipa Adriatico come uno strumento rivolto allo sviluppo delle imprese abruzzesi, mentre la Regione Abruzzo, nel contempo, mette a disposizione delle imprese altri numerosi strumenti direttamente rivolti al sostegno, allo sviluppo ed all´innovazione tecnologica".  
   
   
BOLZANO, DALLA GIUNTA: ALTO ADIGE MARKETING DIVENTA UN´AZIENDA PROVINCIALE  
 
 Bolzano, 27 ottobre 2010 - Cambiamento in vista per la struttura societaria di Alto Adige Marketing, che diventerà a tutti gli effetti un´azienda speciale della Provincia. La modifica è contenuta in un articolo ad hoc inserito dalla Giunta provinciale nella legge finanziaria. Prosegue la trasformazione di alcune società private a partecipazione provinciale in società pubbliche In-house. Il vantaggio principale di queste operazioni è che i servizi forniti da queste società agli enti pubblici non dovranno più essere assegnati tramite bandi di gara. Oggi (25 ottobre) è stato il turno di Alto Adige Marketing: "Un articolo della legge finanziaria - ha annunciato il presidente della Giunta Luis Durnwalder - prevede la trasformazione di Smg in un´azienda speciale della Provincia sul modello di quelle già funzionanti con successo come la Laimburg, i bacini montani o la Ras". L´iter che dovrà concretamente essere osservato per la trasformazione verrà stabilito nelle prossime riunioni di Giunta con alcuni specifici provvedimenti.  
   
   
IMMIGRAZIONE, ZAIA: IL MULTICULTURALISMO HA FALLITO  
 
 Venezia, 27 ottobre 2010 - “Come sempre le parole del Papa sono parole sagge e lungimiranti. Chi decide di vivere sul nostro territorio deve anche conoscerne le leggi, i valori, la cultura, la lingua, la fede e rispettarli. Nascondere o mettere da parte la propria identità e la propria storia – come qualcuno vorrebbe – per dialogare con le comunità di immigrati nel nostro Paese servirebbe soltanto ad alimentare le ingiustizie e ad allontanare ogni possibilità di confronto”. Con queste parole il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia commenta le parole di Papa Benedetto Xvi sull’immigrazione. “Il fallimento del multiculturalismo – ha proseguito Zaia - come la pericolosità del relativismo, che in questi giorni trovano ampio spazio nelle pagine di approfondimento dei giornali, sono sempre stati al centro dell’attenzione di Papa Benedetto Xvi e sono, per il Veneto, terra dalla fiera identità e profonda consapevolezza, un punto di partenza per guardare al futuro”.  
   
   
IMMIGRATI,BOSCAGLI:ANCHE REGIONE LOMBARDIA GESTISCA FLUSSI  
 
Milano, 27 ottobre 2010 - "La crisi occupazionale degli immigrati, evidenziata dal documento della Caritas, ribadisce ancora una volta la necessità di un maggiore coinvolgimento della Regione nella gestione dei flussi, come più volte è stato ribadito dal presidente Roberto Formigoni". E´ quanto afferma l´assessore regionale alla Famiglia, Integrazione, Conciliazione e Solidarietà Sociale Giulio Boscagli, commentando il Xx Dossier Immigrazione 2010 della Caritas, presentato questa mattina all´auditorium San Fedele di Milano. "L´equilibrio dell´integrazione - continua Boscagli - si mantiene infatti attraverso un´osservazione diretta del territorio e della realtà lavorativa locale; senza questa rischiamo di non rispondere alle reali necessità delle differenti zone". "L´istruzione e la conoscenza dalla nostra lingua - sottolinea l´assessore riflettendo sui dati relativi alla scuola - sono elementi imprescindibili per garantire una reale integrazione. Per questo Regione Lombardia ha messo in campo numerose iniziative e progetti per aiutare le persone immigrate, lavorando su due direttrici: da una parte l´attenzione agli studenti stranieri attraverso una intensa collaborazione con la Direzione scolastica; dall´altra promuovendo progetti, come ´Certifica il tuo italiano´, dedicati agli adulti".  
   
   
RAPPORTO CARITAS/MIGRANTES 2010. EMILIA-ROMAGNA AL PRIMO POSTO PER INCIDENZA DI ALUNNI STRANIERI E RESIDENTI  
 
Bologna, 27 ottobre 2010 – Due volte al primo posto in Italia: per incidenza percentuale di alunni stranieri (13,5%, a fronte di una media nazionale del 7,5%) e dei residenti stranieri sulla popolazione totale (10,5%, mentre la media italiana è del 7%). Ancora una volta il fenomeno migratorio conferma le sue caratteristiche di crescita e di stabilità in Emilia-romagna dove, al 31/12/2009, la stima della Caritas dei soggiornanti è di 515.794 persone, di cui circa la metà donne: l’11,7 % della popolazione complessiva. Ma c’è un altro dato che conferma la stabilità, ed è quello della cittadinanza: nel 2009 in Emilia-romagna 7200 cittadini stranieri hanno ottenuto la cittadinanza italiana, che significa il 14,3% del totale nazionale (50.300) delle nuove cittadinanze. Infine, i bambini nati da madre straniera lo scorso anno sono stati 11.107, pari al 28% del totale dei nati. “L’immigrazione è strutturale, c’è già” ha ribadito l’assessore regionale alle Politiche sociali e Immigrazione Teresa Marzocchi che, insieme a Pietro Pinto (Comitato Scientifico Dossier Caritas/migrantes), Gianmarco Marzocchini (delegato regionale Caritas) e Massimo Ferrante (Cna Bologna), ha presentato stamani il Dossier. “Per questo – ha aggiunto – non hanno senso dibattiti del tipo ‘sì all’immigrazione’, ‘no all’immigrazione’. Sì invece ai confronti e ai dibattiti su come operare per migliorare sempre più l’integrazione e il dialogo”. Negativo il parere sull’Accordo per l’integrazione predisposto dal governo: “Intanto non è finanziato – ha sottolineato l’assessore – , e quindi sono parole senza soldi; e poi è disincentivante rispetto all’accoglienza”. Parlando dell’apporto fiscale, contributivo e dei consumi degli stranieri, l’assessore ha ribadito come in Emilia-romagna “il 5% delle pensioni sia pagato da cittadini immigrati”. Per il prossimo anno la Regione si impegnerà in particolare “per favorire l’apprendimento della lingua italiana, con particolare attenzione alle donne – ha aggiunto Marzocchi – ; altro settore di grande importanza sono le politiche giovanili per le seconde generazioni, con la rete di raccordo delle realtà associative. Ricordo che l’Emilia-romagna è stata la prima Regione in Italia ad aver aperto il servizio civile regionale ai giovani stranieri: è uno strumento davvero importante di conoscenza reciproca e di integrazione”. I residenti - Dopo uno sviluppo iniziale che ha interessato principalmente la “via Emilia” (in particolare le province di Parma, Modena, Reggio Emilia e Bologna) negli anni più recenti si è affermata la tendenza a una maggiore diffusione ed equilibrio delle presenze straniere nelle diverse province. Calcolando il dato delle residenze in regione è evidente un continuo incremento dell’incidenza percentuale (dall’8,5% del 2008 al 9,7% nel 2009, fino al 10,5% nel 2010). Rispetto ai dati all’1/1/2009, la crescita della popolazione straniera residente è pari al 9,8%: un dato in flessione rispetto alle percentuali degli scorsi anni (10% del 2006, 12% del 2005, 15% del 2007 e 2008). I Comuni emiliano-romagnoli che superano il 10% dei residenti stranieri sono passati dai 22 del 2004 ai 140 del 2009 con Galeata (Forlì-cesena) e Luzzara (Reggio Emilia) al 20,3%, Castel San Giovanni (Piacenza) al 19,4%, Rolo (Reggio Emilia) al 17,9%. I principali paesi d’origine dei residenti sono il Marocco (14,6%), la Romania (13,1%), l’Albania (12,7%). Da segnalare la crescita di alcuni paesi dell’est europeo (Moldavia, Ucraina), mentre si rilevano alti valori percentuali rispetto all’anno precedente anche per il Pakistan, il Bangladesh e l’India. La scuola - Anche nel 2009 l’Emilia-romagna mantiene il primo posto in Italia per incidenza percentuale di alunni stranieri. Nell’anno scolastico 2009/2010 gli alunni con cittadinanza non italiana sono stati 78.214 (su 578.323 iscritti totali). La percentuale è salita al 13,5% (7,5% il dato nazionale), mentre nell’anno scolastico 2008/2009 era al 12,8%. In particolare, emerge un incremento significativo nella scuola primaria e secondaria di primo grado, dove la percentuale degli alunni stranieri è rispettivamente del 14,8% e del 15,2%. Anche nei nidi la presenza è sempre crescente: nell’anno scolastico 2009/2010 la percentuale di stranieri è del 8,2%. Il lavoro - In Emilia-romagna nel corso del 2009 nella banca dati Inail risultano occupati 307.769 lavoratori dipendenti stranieri: rappresentano il 19,3% dei lavoratori complessivi, a conferma di una crescita costante registrata negli ultimi anni (nel 2007 i lavoratori stranieri rappresentavano il 17,8% e nel 2008 il 18,8%). L’industria (con il 26,4%), l’alberghiero (con il 13,6%), le costruzioni (con il 12,3%), i servizi alle imprese (9,7%) e l’agricoltura (9,5%) sono i settori dove gli stranieri trovano maggiormente impiego. I paesi d’origine più rappresentati nel lavoro dipendente sono, nell’ordine, Romania, Marocco, Albania, Cina. Non solo lavoratori dipendenti: secondo i dati di Infocamere - Camera di Commercio, al 31/12/2009 i titolari stranieri di impresa individuale sono 31.101, cioè il 7,3% di tutte le imprese attive. I settori dove gli stranieri “imprendono” di più sono le costruzioni, seguite dal commercio e dalle attività manifatturiere. Per quanto riguarda i paesi d’origine più rappresentati nelle imprese individuali, sono Albania, Marocco, Cina, Romania. Immigrati: redditi e tasse - L’apporto dei lavoratori stranieri è importante non solo sul versante produttivo, ma anche su quello fiscale, contributivo e dei consumi. In particolare, in Emilia-romagna dall’occupazione straniera nel 2008 sono arrivati 733 milioni di euro di contributi previdenziali e 358 milioni di gettito fiscale (tra Irpef, Iva sui consumi, imposte sui fabbricati), per un totale di oltre 1 miliardo di euro. Se da una parte c’è un livello mediamente più basso dei redditi dei lavoratori stranieri, che si traduce in un minor gettito fiscale, dall’altra c’è una struttura del welfare italiano orientata prevalentemente verso le prestazioni previdenziali e i servizi socio-sanitari per gli anziani; una struttura, quindi, di cui gli stranieri possono essere beneficiari in parte molto ridotta, anche perché la normativa in vigore permette loro il pensionamento solo al compimento del sessantacinquesimo anno di età. In sintesi: la percezione che gli immigrati rappresentino un onere per i conti pubblici non è suffragata dai dati: in particolare, i contributi previdenziali sono un indubbio vantaggio per il bilancio Inps, almeno nel breve periodo.  
   
   
IMMIGRAZIONE IN LIGURIA FENOMENO CONSOLIDATO. IL 40% DEGLI STRANIERI SOGGIORNANO DA LUNGO PERIODO  
 
Genova, 27 Ottobre 2010 - “L’immigrazione in Liguria è ormai un fenomeno consolidato con 126.000 presenze nel 2009 di cui il 40% risultano cittadini stranieri soggiornanti di lungo periodo, mentre il 19% sono minori”. Lo ha detto ieri mattina l’assessore all’Immigrazione della Regione Liguria, Enrico Vesco nel corso della presentazione a Genova, come in altre città italiane, del dossier statistico sull’Immigrazione 2010 curato da Caritas Italiana e Fondazione Migrantes. “L’immigrazione in Liguria – ha spiegato l’assessore Vesco - dura ormai da diversi anni con modifiche rispetto alle aree di provenienza. Oltre a quelle infatti più tradizionalmente rappresentate si registra un incremento di cittadini provenienti dai nuovi paesi dell’Unione Europea, dell’Europa centro-orientale e dell’Asia”. L’assessore ha sottolineato inoltre come la crisi abbia colpito anche gli stranieri. “L’importo medio delle rimesse mensili per ogni straniero – ha detto Vesco - è passato da 160 euro nel 2008 a 150 nel 2009”. “La domanda di lavoro riferita ai lavoratori stranieri – ha continuato l’assessore – ha subito in modo minore i contraccolpi della crisi, proprio perché riferita a mestieri che non sono più appetibili dagli italiani nel campo dell’edilizia, della ristorazione, dei servizi alle imprese e presso le famiglie”. “Dati come questi – conclude Vesco – ci spingono a continuare a sostenere la necessità di definire politiche di integrazione lungimiranti e non demagogiche per il benessere di tutti i liguri”  
   
   
IMMIGRATI. PRESENTATO IL XX DOSSIER STATISTICO. PER LA PUGLIA UN’ OCCASIONE IMPORTANTE  
 
Bari, 27 ottobre 2010 - “I numeri che presentiamo oggi, più che servire a contare le persone ci fanno capire che le persone contano”. Così il delegato regionale Caritas per la Puglia, Don Maurizio Tarantino, ha voluto aprire la conferenza stampa, svoltasi anche quest’anno presso la presidenza della regione Puglia, per la presentazione del 20esimo Dossier statistico sugli immigrati, in particolare sugli immigrati in Puglia. “Un’occasione molto importante per noi – ha sottolineato l’assessore al mediterraneo Silvia Godelli- che annualmente ci dà la possibilità di discutere di dati che se da un lato ci servono per monitorare le situazioni e i cambiamenti, dall’altro ci consentono di raccordare le politiche e gli interventi alla realtà”. Ma vediamo i dati pugliesi. Al 31 dicembre dello scorso anno, il 2% della popolazione residente (oltre 4 milioni) è straniera (84mila320). Un dato che Silvia Godelli considera “favorevole nella evidente negatività” rispetto ad altre realtà regionali come ad esempio la Lombardia (popolazione straniera residente 23%), il Veneto (11.3%) e l’Emilia Romagna (10%). La Puglia, nella classifica delle regioni italiane è quindi al 14esimo posto. “La presenza degli stranieri residenti è ancora esigua per quanto invece l’incremento tra il 2008 e il 2009 sia alto (più14%)”, ma il dato preoccupante per l’assessore è rappresentato invece dalle condizioni di vita e di lavoro cui sono sottoposti i lavoratori stranieri. “E’ la prima questione da porre – ha detto la Godelli - perché migliorare le condizioni di vita dei lavoratori stranieri, significa indirettamente indurre l’opinione pubblica ad orientarsi verso un maggiore riconoscimento degli stessi stranieri quali facenti parte della stessa comunità”. Altra problematica che non va sottovalutata è quella legata alla seconda generazione. Bambini e adolescenti che nascono in Puglia e che poi frequentano la scuola con non poche complessità (oltre un forte nucleo albanese, ci sono altre comunità presenti in Puglia, quali rumeni, marocchini, cinesi) necessitano di attenzione e di concrete politiche inclusive. “La risoluzione dei problemi della seconda generazione – ha detto la Godelli – è l’indicatore principale della riuscita o del fallimento delle politiche di inclusione”. Secondo i dati del Dossier Caritas/migrantes il 38,5% degli alunni della scuola primaria pugliese è straniero. La maggior parte di questi, è nato in Italia. Altre riflessioni ed elementi che contraddistinguono il fenomeno dell’immigrazione, in particolare in Puglia, sono relative all’aumento degli sbarchi (la Puglia risulta essere la prima mèta), all’altissimo numero di domande per la regolarizzazione degli assistenti familiari (in Puglia ci si affida dunque al privato piuttosto che al pubblico), all’occupazione soprattutto in agricoltura. Il 31,6% degli occupati in questo settore è straniero, ed è soprattutto in provincia di Foggia. Un capitolo del Dossier è poi dedicato ai detenuti in carcere (anche qui il dato è in aumento, in Puglia il 18% dei detenuti è straniero). Infine è stata una casualità ma presentare il Dossier statistico sugli immigrati all’indomani della sentenza della Corte Costituzionale che sancisce il diritto alla salute anche per gli immigrati irregolari, ha fornito l’occasione per l’assessore Godelli per sottolinearne la grande importanza. “La Corte costituzionale, dandoci ragione, ha creato un fondamentale precedente a livello nazionale per quanto riguarda la normativa. Le sentenze della Corte infatti sono il massimo. Questa è quindi una sponda dalla quale non si torna più indietro”.Venti le conferenze stampa in altrettante città italiane organizzate oggi dalla Caritas per diffondere i numeri dell’immigrazione in tutta Italia: quasi 5 milioni i residenti stranieri nel nostro paese (un immigrato ogni 12 residenti), una presenza triplicata nell’ultimo triennio. Il rapporto poi tra spese pubbliche sostenute per gli immigrati e i contributi e le tasse da loro pagate va decisamente a vantaggio del sistema Italia (9miliardi e 950milioni di uscite nel 2008 a fronte di 10miliardi e 820 milioni di entrate). Infatti dai dati del Dossier emerge che gli immigrati assicurano un contributo notevole all’economia italiana, pagando 7,5 miliardi di euro di contributi previdenziali e dichiarando al fisco un imponibile di oltre 33 miliardi di euro.  
   
   
STUDIO TEEB: RENDERE LE RISORSE NATURALI VISIBILI NELL´ECONOMIA MONDIALE  
 
Bruxelles, 27 ottobre 2010 - È facile determinare quanto sia importante il ruolo delle materie prime nella nostra economia, ma non si può dire lo stesso per i beni naturali del pianeta. L´impatto di un ambiente sano sull´economia globale è enorme ma spesso passa inosservato. Le foreste, la terra, l´acqua dolce e le barriere coralline sono solo alcune delle risorse della Terra che contribuiscono ad alimentare la nostra economia; gli insetti come le api hanno contribuito per oltre 150 miliardi di Eur l´anno all´economia attraverso l´impollinazione, per esempio. L´importanza di molti di questi "servizi dell´ecosistema" spesso rimane invisibile, provocando perdite di specie e degradazione degli ecosistemi, secondo quanto afferma l´ultimo studio Teeb (Economics of Ecosystems and Biodiversity), un´importante iniziativa mondiale sostenuta dalla Direzione generale per l´ambiente della Commissione europea (Dg Ambiente). Lo studio è stato presentato alla 10° Conferenza delle parti della Convenzione sulla diversità biologica (Cbd Cop10) a Nagoya (Giappone) il 20 ottobre. "Il Teeb ha documentato non solo l´importanza, del calibro di migliaia di miliardi, per l´economia globale del mondo naturale, ma anche il genere di cambiamenti politici e di meccanismi di mercato intelligente che possono integrare un nuovo modo di pensare in un mondo assillato da un´insieme sempre crescente di problemi complessi," dice Pavan Sukhdev, un banchiere che si trova a capo della Green Economy Initiative del Programma delle Nazioni Unite per l´ambiente (Unep), e leader dello studio Teeb. "La cosa positiva è che molte comunità e paesi si stanno già rendendo conto delle potenzialità di incorporare il valore della natura nel processo decisionale." Lo studio invita i responsabili delle decisioni a riconoscere il contributo dato dalla natura alla vita, la salute, la sicurezza e la cultura umana a tutti i livelli e sottolinea l´importanza di introdurre strumenti e meccanismi politici per assicurare il ruolo della natura come sostegno della nostra economia. Tra le altre cose, la relazione raccomanda il rapido aggiornamento degli esistenti sistemi contabili nazionali in modo da includere il valore dei cambiamenti nelle riserve di capitale naturale e i flussi dei servizi dell´ecosistema e la compilazione di conti fisici sistematici per le riserve boschive e i servizi degli ecosistemi per lo sviluppo di nuovi meccanismi e incentivi di carbonio delle foreste. "L´approccio di Teeb può regolare nuovamente la bilancia economica e preannunciare una nuova era in cui il valore dei servizi della natura sia reso visibile e diventi una parte esplicita delle decisioni politiche e di affari," fa notare Sukhdev. "Se non facciamo niente, non solo perdiamo migliaia di miliardi di benefici presenti e futuri per la società, ma impoveriamo ulteriormente i più poveri e mettiamo a rischio le generazioni future. Il tempo in cui si poteva ignorare la biodiversità e continuare ad applicare le idee tradizionali riguardo la creazione di ricchezza è finito. Dobbiamo incamminarci verso un´economia verde." Una serie di paesi, tra cui l´India, si stanno preparando ad applicare la valutazione economica del loro capitale naturale insieme al valore dei servizi della natura nel processo decisionale. Lo studio Teeb continuerà il lavoro intrapreso riguardo la sensibilizzazione dell´opinione pubbica e lo sviluppo delle capacità. La Commissione europea, da parte sua, è decisa a continuare ad occuparsi di questi problemi dopo il Cop 10. "Abbiamo intenzione di lanciare uno studio che esamini in maniera più dettagliata le prove disponibili in un contesto europeo e i campi di applicazione delle analisi sviluppate dal Teeb nelle nostre politiche," spiega Janez Potocnik, Commissario europeo per l´Ambiente. "La Commissione è inoltre pronta a sostenere le iniziative di altri paesi, in particolare di paesi in via di sviluppo, per dimostrare i benefici e i costi dell´investimento nella gestione della biodiversità e dei servizi degli ecosistemi. In particolare, abbiamo in programma una collaborazione con Unep e Undp [United Nations Development Programme] per sostenere la valutazione in paesi in via di sviluppo interessati e creare i collegamenti con i settori economici e i piani di sviluppo." Per maggiori informazioni, visitare: The Economics of Ecosystems and Biodiversity (Teeb): http://www.teebweb.org/  Dg Ambiente: http://ec.Europa.eu/dgs/environment/index_en.htm  Programma delle Nazioni Unite per l´ambiente (Unep): http://www.Unep.org/  Cop 10: http://www.Cbd.int/cop10/