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Notiziario Marketpress di Martedì 09 Novembre 2010
I DEPUTATI EUROPEI VANNO A SCUOLA DI SOCIAL MEDIA  
 
Bruxelles, 9 novembre 2010 - Quali sono i vantaggi rispetto alla comunicazione tradizionale? Quest´inverno i parlamentari europei seguiranno una serie di lezioni per imparare a usare Facebook, Twitter e gli altri "social network". Non è un vezzo, ma una necessità, se si pensa che oggi più di 167 milioni di europei sono attivi su Facebook: secondo gli organizzatori, i politici europei possono usare quest´occasione per alimentare una vera sfera pubblica europea. Molti parlamentari europei hanno già scoperto che i social network possono colmare il fossato che separa Bruxelles dai cittadini, e ne stanno già sfruttando le potenzialità. Abbiamo parlato con quattro di loro: Daniel Abad (Ppe francese), che organizza gli "atelier dell´eletto", un ciclo di quattro lezioni per i parlamentari interessati; Sonia Alfano, paladina dell´Italia dei Valori (Alde) al Parlamento e grande utilizzatrice di Facebook (oltre 27.000 "fan"), Edite Estrela, socialista portoghese e Raul Romeva i Rueda, spagnolo dei Verdi. Perché essere attivi sui social media? "E´ uno dei modi di stare a contatto cono la gente che mi ha eletto", spiega Estrela, "spesso i cittadini hanno la sensazione che Bruxelles sia lontana, e i media non coprono abbastanza gli affari europei e il Parlamento". Per la Alfano "sono lo strumento ideale per raggiungere una quantità di gente incredibile. E poi la gente ha bisogno di conoscere i politici per quello che sono, per la loro vita personale, quello che fanno, che musica ascoltano, se sono incazzati e hanno perso l´aereo, se hanno litigato con il marito o hanno una giornata storta". L´uso dei social media aiuta davvero a far capire la politica europea, o è solo una moda? "Non è una moda, è molto utile e per questo io ho iniziato a usarli", racconta Romeva: "come europarlamentare, mi sentivo frustrato perché l´opinione generale è che il Parlamento europeo non fa niente, ma il problema è che la gente non conosce il nostro lavoro. Con i social network posso spiegare la vita del Parlamento, e ora la gente viene e mi dice ´grazie a lei almeno capiamo a cosa serve il Parlamento´". Un sondaggio recente mostra che i politici di Washington sono più avanti degli europei nell´uso di Facebook e compagnia. Perché questo gap? "Spesso i politici non sanno come usare questi strumenti, per questo ho deciso di lanciare le lezioni", dice Daniel Abad: "Vorrei creare un sistema educativo per i parlamentari, per mostrare che si può comunicare in un altro modo. Oggi i social network permettono un accesso all´informazione senza precedenti per i cittadini". "I social media danno la possibilità di una comunicazione "orizzontale": non ci sei solo tu che spieghi, ma puoi anche ricevere domande e feedback. Come cittadino, io non sarei interessato a ricevere slogan, ma più a partecipare a un dialogo. E questo è esattamente quello che i social media permettono di fare", sostiene il parlamentare verde, mentre Estrela enfatizza la "maggiore facilità a raggiungere le persone, soprattutto i giovani". Fra 10 anni i social network saranno ancora importanti? "Non ne ho idea, sorride Romeva, " se 10 anni fa mi aveste detto che sarei diventato così dipendente da Twitter e Facebook, vi avrei riso in faccia. Magari fra 10 anni parteciperemo alla plenaria via Skype. Chi può dirlo?" Ma quanti dei vostri "amici" su Facebook conoscete personalmente? "Direi il 95% - afferma Alfano - perché quando sono in giro per l´Italia, vengono a presentarsi. Due settimane fa ero in Sardegna: un signore, uno dei miei "amici" su Fb, si era fatto 250 km per venire a conoscermi di persona!" Facebook nel mondo: Oltre 500 miliardi di utenti attivi; 50% degli utenti entrano su Fb almeno una volta al giorno; L´utente medio ha 130 amici; In Europa, sono 167 milioni; Il Parlamento su Fb ha oltre 85.000 seguaci.  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA ADOTTA LA SESTA RELAZIONE SULLA RECIPROCITÀ DEI VISTI CON I PAESI TERZI  
 
Bruxelles, 9 novembre 2010 - La Commissione europea ha adottato la sesta relazione sul mantenimento dell´obbligo del visto da parte di alcuni paesi terzi in violazione del principio di reciprocità. La relazione rileva progressi verso la piena reciprocità nonostante rari casi di "non reciprocità". "La nuova relazione mette in luce i progressi realizzati verso l’esenzione dal visto per tutti i cittadini europei che si recano nei paesi terzi figuranti nell´elenco positivo", ha dichiarato Cecilia Malmström, Commissaria Ue per gli Affari interni, aggiungendo: "A breve saranno firmati due accordi di esenzione dal visto con il Brasile, e siamo sulla buona strada per il ripristino dell´esenzione dal visto per i cittadini cechi che intendono recarsi in Canada. Quanto ai rari casi di non reciprocità, il dialogo deve continuare per ottenere quanto prima la piena reciprocità con i paesi terzi interessati (Canada e Usa)". La sesta relazione passa in rassegna le misure prese dall´adozione della relazione dell´ottobre 2009. La situazione è la seguente: a breve l´Unione europea firmerà due accordi di esenzione dal visto con il Brasile: uno per i titolari di passaporti ordinari e l´altro per i titolari di passaporti diplomatici, di servizio o ufficiali, garantendo così la reciprocità dei visti. La ratifica di tali accordi migliorerà di molto la situazione dei cittadini europei, in particolare ciprioti, estoni, lettoni e maltesi, che hanno ancora bisogno del visto per recarsi in Brasile; il Brunei Darussalam accorda l´esenzione dal visto a tutti i cittadini dell´Ue, ma solo per 30 giorni, con possibilità di due proroghe di 30 giorni. Sebbene la situazione attuale non abbia finora posto problemi per i cittadini europei, la Commissione ha chiesto alle autorità del Brunei Darussalam di concedere ai cittadini dell´Ue un´esenzione dal visto di 90 giorni; dopo il ripristino, nel luglio 2009, dell´obbligo di visto per i cittadini cechi da parte del Canada è stata definita una linea di misure che consentirà al Canada di revocare l´obbligo prima che venga attuata la nuova normativa canadese in materia di asilo. A seguito della riunione del gruppo di esperti Canada–repubblica ceca svoltasi a Praga il 20 settembre, la Commissione ritiene che siano stati fatti alcuni passi avanti. La Commissione monitorerà attentamente che l´attuazione delle misure sia orientata ai risultati agli inizi del 2011; gli altri casi di non reciprocità riguardano gli Stati Uniti d´America (obbligo di visto per bulgari, ciprioti, romeni e polacchi) e il Canada (obbligo di visto per bulgari e romeni). Gli Usa e il Canada ritengono che gli Stati membri interessati non soddisfino ancora tutti i criteri per l´esenzione dal visto fissati dalle leggi nazionali (per esempio, non rilasciano passaporti biometrici o non rispettano le soglie stabilite per il rifiuto del visto e/o hanno tassi di prolungamento del soggiorno oltre la scadenza del visto). La Commissione proseguirà le discussioni con questi due paesi per raggiungere la piena dei visti quanto prima e invita il Parlamento europeo, il Consiglio e gli Stati membri a riflettere su come affrontare ulteriormente questi casi di non reciprocità. Contesto Non tutti i cittadini di paesi terzi devono essere in possesso del visto per entrare nello spazio Schengen. L´ue ha predisposto un elenco comune dei paesi terzi i cui cittadini devono avere un visto ("elenco negativo") e un elenco dei paesi terzi i cui cittadini sono esenti da tale obbligo ("elenco positivo") (si veda il regolamento (Ce) n. 539/2001 del Consiglio). È quindi logico che, in uno spirito di solidarietà, l´Ue chieda ai paesi dell´elenco positivo di esonerare dal visto tutti di cittadini dell´Ue e di trattare tutti gli Stati membri allo stesso modo. Per questo motivo è stato istituito un meccanismo di reciprocità dei visti (con il regolamento (Ce) n. 851/2005 del Consiglio). Se un paese dell´elenco positivo introduce l´obbligo di visto per uno o più Stati membri dell´Ue, questi devono comunicarlo alla Commissione che interverrà presso le autorità del paese terzo per ristabilire l´esenzione dal visto e terrà informati il Parlamento europeo e il Consiglio. La Commissione può anche proporre al Consiglio misure di ritorsione contro quel paese. La Commissione ha già pubblicato varie relazioni generali sull´attuazione del meccanismo di reciprocità dei visti e una relazione ad hoc sulla reintroduzione dell´obbligo di visto per i cittadini cechi da parte del Canada, adottate tutte il 19 ottobre 2009.  
   
   
AFRICA, UE BORGHEZIO: L´EUROPA INTERVENGA PER PORRE FINE ALLA "CACCIA ALL´UOMO" DEGLI ALBINI CHE VENGONO AGGREDITI E SQUARTATI, CON BRACCIA , GAMBE, TESTE, LINGUA E SANGUE RACCOLTI IN CONTENITORI E VENDUTI A CARO PREZZO. PRATICHE CHIAMATE "MZUNGU"  
 
Bruxelles, 9 novembre 2010 - L´on. Borghezio ha presentato al Parlamento Europeo la seguente interrogazione alla Commissione: " In vari paesi africani, fra cui Tanzania, Congo, Kenya, Camerun, Mali e Burundi vengono tradizionalmente fatti oggetto di una spaventosa "caccia all´uomo" gli albini; solo in Tanzania, ultimamente un albino è stato eletto al parlamento e la costituzione è stata modificata per tutelare gli albini. A causa di un´antica forma tribale di cannibalismo magico, centinaia di albini vengono aggrediti e squartati, con braccia , gambe, teste, lingua e sangue raccolti in contenitori e venduti a caro prezzo; in qualche caso questi poveri resti verrebbero persino usati dai candidati alle elezioni per ingraziarsi la vittoria; La Commissione intende intervenire, anche presso l´Oua, per attuare iniziative concrete che pongano fine a queste pratiche orrendamente superstiziose e barbare a danno di persone spregiativamente chiamate "mzungu"? Per queste persone, colpevoli soltanto di essere portatrici di un´anomalia genetica, molto più frequente in Africa che in Europa, che, al contrario, esigerebbe cure e tutela, la Commissione non intende promuovere un programma in tal senso?".  
   
   
UE:RICONOSCIMENTO DELLE PROFESSIONI ALL´ESTERO: LO STATO DELL´ARTE. UNA DIRETTIVA DEL 2005 RICONOSCE IL DIRITTO A ESERCITARE LA PROFESSIONE IN UN ALTRO PAESE UE MA L´ATTUAZIONE È ANCORA LACUNOSA: APERTA LA FASE DI REVISIONE DELLA LEGGE  
 
 Bruxelles, 9 novembre 2010 - Anche se la libertà di circolazione è uno dei pilastri su cui si fonda l´Ue, nella pratica ancora troppi ostacoli impediscono l´esercizio delle professioni all´estero. Una direttiva del 2005 sancisce il riconoscimento delle qualifiche: a che punto è l´attuazione, e quali barriere devono ancora superare un medico, un architetto o un avvocato che vogliono esercitare la professione in un altro paese Ue? Gli europarlamentari hanno esaminato la situazione settimana scorsa. Martedì 26 ottobre parlamentari nazionali, europei ed esperti si sono incontrati in una riunione della commissione Mercato interno e protezione dei consumatori per discutere delle modifiche da apportare alla direttiva sul Riconoscimento delle qualifiche professionali, al fine di renderla più efficace. Il testo, approvato nel 2005, specifica le norme di validità all´estero per 800 tipi diversi di professioni (in Europa ne esistono 4600), e sancisce il riconoscimento automatico per sette di esse. Ma a cinque anni di distanza, molta strada resta da fare per colmare i buchi e le debolezze della legge. Professionisti, gli ostacoli per lavorare all´estero - Per la Commissione europea, il problema maggiore risiede nella lentezza con cui gli Stati membri hanno trasposto la direttiva nella legislazione nazionale, nella reticenza ad accogliere professionisti da altri paesi Ue, e nella mancata applicazione di alcune delle norme previste. Fra i rappresentanti nazionali, molti hanno puntato il dito sulla questione della salute pubblica, la sicurezza e la protezione dei consumatori come ostacolo alla libera circolazione dei professionisti, mentre altri hanno messo in evidenza lo scoglio delle lingue: molti Stati non hanno istituito un esame per verificare le competenze dei candidati, nonostante le prescrizioni della Direttiva. Un altro punto è la mancanza di standard comuni nella formazione: come fidarsi dei diplomi e le certificazioni ottenute all´estero, se non esistono criteri comuni? E´ importante ricordare infatti che mentre le qualifiche professionali sono sottoposte a un sistema di mutuo riconoscimento, non avviene lo stesso per i titoli di studio. I partecipanti hanno proposto anche la creazione di "carte professionali" europee, che permetterebbero di ridurre il fardello burocratico a carico degli interessati. Orizzonte revisione nel 2012 - La Commissione europea ha presentato un documento di lavoro in settembre, sulla base del quali stilerà una revisione della Direttiva. Nel 2012 dovrebbe proporre una nuova proposta di legge: per questo, il dibattito è già iniziato in Parlamento, e a fine anno si aprirà una fase di consultazione rivolta ai professionisti, ai datori di lavoro e ai consumatori.  
   
   
UE: PRESENTAZIONE DELLA QUINTA RELAZIONE SULLA COESIONE ECONOMICA E SOCIALE  
 
Milano, 9 novembre 2010 La Rappresentanza in Italia della Commissione europea ha il piacere di invitarLa a una sessione d´informazione in occasione della presentazione della Quinta Relazione sulla coesione economica e sociale. Il documento, elaborato dalla Commissione europea, comprende un´analisi dettagliata delle disparità regionali nell´Unione europea nonché dell´impatto della Politica di coesione sul territorio. Il dibattito offrirà alle autorità, ai giornalisti, agli esperti e al pubblico l´occasione di affrontare temi importanti come lo stato attuale e le future prospettive di una delle politiche più importanti dell´Unione europea. Rappresentanza in Italia della Commissione europea, giovedì 11 novembre 2010 – ore 15.30, Sala Spazio Europa - via Iv Novembre, 149, Roma. Introduce e modera Lucio Battistotti, Direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea. Intervengono: Michele Pasca-raymondo, Vice Direttore generale alla Direzione generale Politica regionale della Commissione europea; Paolo Pasimeni, Direzione generale occupazione, affari sociali e pari opportunità; Sabina De Luca, Direzione generale per la Politica regionale unitaria comunitaria del Ministero dello Sviluppo economico; Alessandra Tomai, Direzione generale per le Politiche per l´orientamento e la formazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.  
   
   
GIOVANI PER L´EUREGIO TIROLESE  
 
Bolzano, 9 novembre 2010 - Le visioni di giovani di Alto Adige, Trentino e Tirolo per l´Euregio tirolese, elaborate in una due giorni svoltasi nel fine settimana al Jugendhaus Kassianeum di Bressanone su invito dei rispettivi Servizi giovani, confluiranno in un documento programmatico. Esso sarà presentato nel 2011 alla riunione congiunta dei tre Consigli provinciali. Oltre una quarantina di giovani fra i 16 ed i 18 anni provenienti da Alto Adige, Trentino e Tirolo hanno fatto seguito all´invito rivolto loro dai Servizi giovani delle tre regioni per riflettere congiuntamente sul futuro della Regione europea tirolese, Euregio, e stilare visioni per i prossimi dieci, vent´anni. Temi di riflessione il lavoro, l´economia, l´istruzione, l´identità, la multiculturalità, l´ambiente, la cittadinanza attiva. Dal workshop di pensiero, sotto la supervisione degli addetti dei Servizi giovani e del Südtiroler Jugendring, ed il sostegno informativo fornito dagli addetti dell´ufficio dell´Euregio Birgit Oberkofler e Matthias Fink, i ragazzi hanno fissato alcuni obiettivi: per quanto attiene l´istruzione, riduzione del numero di alunni per classe, sostegni mirati per le eccellenze, criteri formativi unitari in seno all´Euregio. Viene richiesta maggiore presenza diretta dei politici nelle scuole in modo tale da favorire l´incontro personale con i giovani. Nel settore della multiculturalità i giovani delle tre regioni auspicano meno burocrazia affinché, ad esempio, sia più facile il lavoro flessibile all´interno della realtà interregionale. Per facilitare la partecipazione, i giovani suggeriscono la nomina di un delegato per i giovani che rappresenti i loro interessi a livello di Euregio. Nel settore dell´ambiente per i giovani si dovrebbe puntare maggiormente sulle energie rinnovabili incentivando in modo adeguato la ricerca e incrementando l´offerta di mezzi del trasporto pubblico. L´obiettivo delle visioni formulate è quello di far si che nell´Euregio di domani valori quali rispetto, pari opportunità e libertà non restino degli involucri vuoti. L´incontro svoltosi a Bressanone è stato valutato piositvamente dai partecipanti che ne hanno auspicato altri in futuro. Le visioni elaborate saranno ora raccolte in un documento programmatico da consegnare ai poltici nella prossima riunione congiunta dei tre Consigli provinciali nella primavera del 2011.  
   
   
PARROCCHIE UNITE IN EUROPA PER LO SVILUPPO DELLE COMUNITÀ LOCALI  
 
Reggio Emilia, 9 novembre 2010 - Dall’8 al 13 novembre una delegazione di monache e diaconi delle Parrocchie di Sammartini, Caselle, Ronchi e Bolognina della Diocesi di Bologna è a Craiova in Romania nell’ambito del progetto Imcod, Intercultural Methods of Community Development (Metodi interculturali di sviluppo comunitario), finanziato dall’Unione europea nel quadro del programma Lifelong Learning Programme - Grundtvig, con l’obiettivo di favorire il confronto fra ministri di culto - in prevalenza sacerdoti, ma anche diaconi, monaci e monache - di cinque diversi paesi dell’Unione europea e di diverse confessioni cristiane per rafforzare il loro ruolo nei processi di sviluppo delle comunità rurali dei loro paesi. La dimensione interculturale del progetto permetterà lo scambio di esperienze tra religiosi per comparare le diverse realtà e attivare eventuali comuni strategie di sviluppo locale e delle parrocchie. L’iniziativa è promossa da Europe Direct - Carrefour europeo Emilia che, ormai da diciassette anni, opera come Centro d’informazione, orientamento, assistenza e consulenza sulle politiche e le opportunità dell’Unione europea.  
   
   
ALBANIA, UE PER SOSTEGNO, MA INVITA A IMPEGNO  
 
Tirana, 9 novembre 2010 - Nel corso di una conferenza stampa congiunta col Primo Ministro albanese Sali Berisha, il Presidente del Consiglio Europeo, Herman Van Rompuy ha affermato che l´Ue sostiene l´ammissione dell´Albania, ma che la responsabilità perché ciò avvenga è della sua leadership. Il Presidente del Consiglio Europeo non ha commentato le possibili raccomandazioni nei confronti dell´Albania che giungeranno da parte della Commissione nel prossimo rapporto, esprimendo solo la convinzione che le opinioni saranno eque e obbiettive, e che rifletteranno la situazione dell´Albania, dando il giusto valore ai progressi compiuti e identificando le nuove sfide e riforme da intraprendere in futuro.  
   
   
"TERRORISMO, DEMOCRAZIA E DIRITTI UMANI"  
 
Milano, 9 novembre 2010 - Il prossimo 18 novembre alle ore 14.00 l´Ispi, l´Istituto Internazionale di Diritto Umanitario e la Croce Rossa Italiana promuovono - sotto l´Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e con il Patrocinio del Ministero degli Affari Esteri, della Regione Piemonte e della Provincia di Torino - una Conferenza Internazionale dal titolo: "Terrorismo, Democrazia e Diritti Umani" L´iniziativa è stata realizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino e con il supporto della Compagnia di San Paolo e della Provincia di Torino. L´incontro, si terrà presso l’Università degli Studi di Torino (Aula Magna, Via Verdi, 8 - Torino). Segreteria (tel. 02 86 93 053, e-mail: ispi.Eventi@ispionline.it  sito: www.Ispionline.it/    
   
   
FORMIGONI: GOVERNO ADOTTI QUOZIENTE FAMILIARE  
 
Milano, 9 novembre 2010 - "È arrivato il momento che anche a livello nazionale tutte le forze politiche si orientino in questa direzione, mettendo la famiglia al centro delle politiche con grande decisione". Un esempio per tutti? L´applicazione del quoziente familiare. È quanto afferma il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, intervenendo all´apertura della seconda conferenza nazionale sulla famiglia, in programma da oggi fino al 10 novembre a Milano. Formigoni parla dopo il cardinale Dionigi Tettamanzi al Milano Convention Centre, indicando con chiarezza le basi della politica per le famiglie promossa da Regione Lombardia: presente il Governo italiano con i ministri Carlo Giovanardi, Mara Carfagna e Maurizio Sacconi. Tanti Interventi, Due Fondamenti - Non è per buonismo né per opportunismo che Regione Lombardia ha promosso una serie di interventi che vanno dal buono famiglia (17 milioni nel 2010) al fondo Nasko (5 milioni di euro), dal sostegno all´associazionismo con la legge 23 al sistema delle doti (per l´istruzione dei figli, la cura degli anziani, le cure mediche o la formazione), dall´impegno per l´edilizia residenziale pubblica (canone moderato e convenzionato) al fondo per l´acquisto della prima casa indirizzato alle coppie giovani (10 milioni per il 2011). Formigoni sgombera il campo dalla retorica indicando le architravi della sua politica: 1) "La famiglia preesiste allo Stato: è soggetto di diritti che devono essere riconosciuti e valorizzati in un´ottica sussidiaria"; 2) "Sostenere le famiglie significa chiamarle a essere corresponsabili e protagoniste nella proposta di progetti concreti". L´obiettivo, dunque, "è mettere le famiglie al centro dell´attenzione, facendole diventare centro propulsivo, attore protagonista di interventi e contributi". La Famiglia Come Investimento - Fondamenti chiari, dunque, azioni altrettanto chiare: il sostegno della Regione "non è concepito come spesa sociale ma come un investimento che concorre alla competitività del sistema". Il metodo di lavoro adottato è quello del coinvolgimento diretto delle famiglie e delle loro rappresentanze: "Siamo molto soddisfatti della discesa in campo di tante famiglie e di moltissime associazioni. Grazie alla nostra azione le associazioni familiari si sono moltiplicate in Lombardia a testimonianza del fatto che basta chiamarle a un´assunzione di responsabilità per vederle scattare. Come Regione abbiamo avuto la gioia e l´orgoglio di poter ricevere migliaia di progetti e proposte concrete: oltre 6 mila di esse sono state finanziate con fondi regionali e hanno trovato realizzazione in questi anni". Sì Al Quoziente Familiare - Prima di concludere il suo intervento (applausi per Formigoni all´annuncio dell´avvio del Comitato per la conciliazione tra famiglia e lavoro), il presidente lancia l´appello affinché l´Italia veda l´applicazione del quoziente familiare: "L´utilizzo del quoziente familiare è la conseguenza di un riconoscimento culturale: la sfida è quella di riconoscere la famiglia sempre di più come perno del futuro e come protagonista della vita sociale ed economica del nostro Paese. Il quoziente familiare è un concetto che deve ispirare l´azione e le politiche di tutti i soggetti coinvolti, pubblici e privati. In Lombardia stiamo lavorando per rendere il quoziente familiare un principio trasversale a tutte le politiche e abbiamo iniziato ad applicarlo sperimentalmente all´interno della dote lavoro, riconoscendo cioè una differenziazione nella erogazione di ammortizzatori sociali in base al numero di componenti familiari". Un esempio, questo, per tutto il Paese.  
   
   
FORMIGONI: UNA VIA A CRAXI? TEMPI ORMAI MATURI IL PRESIDENTE AL CONVEGNO DELLA FONDAZIONE MILANESE  
 
 Milano, 9 novembre 2010 - "Una via intitolata a Bettino Craxi? Il momento è ormai maturo per una scelta di questo tipo". Il presidente della Regione Roberto Formigoni ha partecipato ieri al convegno, patrocinato dalla Lombardia, organizzato dalla Fondazione Craxi dal titolo "La modernizzazione del capoluogo lombardo negli anni Ottanta": presenti il sottosegretario agli Affari esteri Stefania Craxi e il presidente della Fininvest Fedele Confalonieri. Maturi, dunque, i tempi per un giudizio complessivo degli anni Ottanta: "Quelli appena trascorsi - dice Formigoni - sono stati gli anni della demonizzazione: invece gli Ottanta sono stati per Milano e la Lombardia anni anche di apertura al nuovo, all´avanzamento e all´innovazione. Lo slogan della Milano città da bere va rivisto in senso positivo e creativo per quello che sono stati quegli anni, grazie al saldarsi delle culture figlie della scelta liberale, come il cattolicesimo liberale e il socialismo democratico". "Milano in buona parte seppe cogliere - spiega Formigoni - il rinnovamento che stava avvenendo impetuosamente nella società, riuscendo a sviluppare una centralità economica e culturale senza precedenti: persino in televisione iniziò a sentirsi la parlata milanese e iniziarono a vedersi ambienti, paesaggi e cultura lombardi. I nuovi ceti, le nuove professioni che si stavano delineando, l´ondata del nuovo terziario e la rilevanza che assunse sempre di più il settore della moda, erano fattori in assoluta sintonia con il made in Italy che lo stesso Craxi, allora presidente del Consiglio, sosteneva con il suo spirito patriottico, profondamente milanese e lombardo". "Gli Ottanta furono - conclude Formigoni - anni d´intensa trasformazione sociale, che vanno valutati nella loro complessa dinamica. Si parla spesso della funzione anticipatrice di Milano, del suo essere il punto più avanzato che prepara il cammino per l´intera società nazionale. Occorre allora recuperare quell´esperienza riformista: essa infatti può ancora oggi rappresentare un punto di riferimento per una politica che sappia assumere su di sé la responsabilità di una modernizzazione della società. Per non perdere questa "vocazione modernizzatrice" occorre valorizzare le forze presenti nella nostra società, occorre dare più spazio alla società. Attuare uno spostamento di potere dal centro alla periferia e dal pubblico verso le persone, le famiglie e le tante forme associative che le persone sanno produrre in un Paese, come il nostro, in cui c´è una straordinaria tradizione di esperienze comunitarie". Occorre ripartire - dice da ultimo il presidente - "da quell´idea positiva di società e di economia che ha come sua origine la centralità della persona e le forme sociali che essa fa emergere, secondo quel principio di sussidiarietà che ha orientato in questi anni l´azione di governo di Regione Lombardia".  
   
   
VENDOLA E PELILLO FIRMANO PROTOCOLLO CON BANCHE PER CREDITI REGIONE PUGLIA  
 

Bari, 9 novembre 2010 - E’ stato firmato  ieri il protocollo d’intesa tra Regione e banche per assicurare la liquidità alla imprese creditrici della Regione Puglia attraverso la certificazione del credito, per la successiva cessione a favore di banche e intermediari finanziari. Alla presentazione odierna hanno partecipato il presidente Vendola, l’assessore al Bilancio Michele Pelillo, il presidente del Consiglio Onofrio Introna. Il protocollo è necessario a seguito delle rigidità del Patto di stabilità interno, che hanno bloccato i pagamenti della Regione anche in presenza della sufficiente liquidità. “Viviamo in un momento – ha spiegato Pelillo – nel quale dobbiamo superare difficoltà che non immaginavamo di affrontare: siamo una Regione con i conti a posto (oggi è stato distribuito l’opuscolo “Benvenuti al sud” che dimostra la salute delle finanze pugliesi) ma che non può pagare. Ed è difficile spiegarlo agli interlocutori”. “La Puglia pero – continua – è la prima regione a firmare con il partenariato e l’intero mondo finanziario un accordo del genere, per dare una risposta rapida ed efficace al sistema delle imprese. Ci sarà un percorso snello ed efficace: l’imprenditore che vanta un credito farà istanza alla Regione che lo certificherà entro 20 giorni dalla richiesta. Questa certificazione sarà immediatamente esigibile in banca, con le condizioni migliori che i singoli istituti praticheranno e ci renderanno note”. Il presidente Vendola ha concluso “Dobbiamo bloccare l’effetto domino della spirale dei debiti. Dobbiamo rifare le regole, valutare le Regioni per il patto di stabilità su un triennio e non solo su un anno, come auspica anche la Corte dei conti. Con lo strumento che abbiamo approvato oggi abbiamo prospettive diverse per la governance e tante Regioni di Italia ce lo hanno chiesto perché siamo i primi ad applicarlo in funzione realmente anticiclica”.

 
   
   
SICILIA ISTITUISCE COMITATO TECNICO PER CREDITO E RISPARMIO  
 
Palermo, 9 novembre 2010 - L´assessore all´Economia, Gaetano Armao, ha firmato un decreto con il quale ha istituito un comitato tecnico con il compito di supportarne l´attivita´ negli approfondimenti tecnico-giuridici propedeutici alla revisione delle norme dello Statuto in materia di credito e risparmio da parte della Commissione paritetica. A titolo gratuito ne fanno parte Pietro Busetta, Salvatore Taormina, Francesco Faraci, Alberto Stagno d´Alcontres, Pierluigi Matta, Amerigo Cernigliaro, Michelangelo Calo´, Gabriele Messina e Cristiano Celone. Il comitato dovra´ consegnare le proprie conclusioni entro 45 giorni.  
   
   
A BREVE FIRMA REGIONE SICILIA -AGENZIA ENTRATE PER CREDITO IMPOSTA  
 
Palermo, 9 novembre 2010 ( - Nel corso dell´incontro con le parti sociali, convocate per il confronto sul Dpef e la finanziaria regionale, l´assessore Gaetano Armao ha reso noto che il prossimo 17 novembre sara´ sottoscritta la Convenzione tra Regione Siciliana e Agenzia delle Entrate per l´attivazione del credito d´imposta per gli investimenti previsto dalla L.r. 11/2010. "Parte una misura che costituisce una grande opportunita´ per lo sviluppo delle imprese e per l´attrazione degli investimenti in Sicilia", ha ricordato l´Assessore Armao. Va sottolineato che il credito d´imposta fa parte delle misure previste dal Piano per l´utilizzo dei Fas, a suo tempo approvato dalla Regione e che ancora oggi attende l´assegnazione delle risorse. "Il credito d´imposta - ha proseguito l´assessore Armao - partira´, cosi´ come altre misure del Par-fas, solo grazie all´anticipazione dei fondi da parte della Regione". "Entro quattro mesi, invece dei sei originariamente previsti, - ha concluso Armao - la Sogei, societa´ del ministero dell´Economia, mettera´ a punto la piattaforma informatica, necessaria al funzionamento del credito d´imposta, che reputiamo uno strumento strategico per il rilancio delle imprese in Sicilia".  
   
   
RAGGIUNTO IL TARGET DI SPESA COMUNITARIO PER IL 2010 RELATIVO AL POR CALABRIA FSE 2007-2013  
 
 Catanzaro, 9 novembre 2010 - L’autorità di Gestione del Por Calabria Fse 2007-2013, Bruno Calvetta, comunica che, con oltre due mesi di anticipo rispetto alla scadenza del 31 dicembre prossimo, è stato raggiunto ed ampiamente superato il target di spesa comunitario di 72.816.142,00 euro, fissato dai regolamenti dei fondi, confermando in tal modo che la Regione Calabria, relativamente alla Programmazione Comunitaria Fse, è al primo posto tra le Regioni “Obiettivo 1”. Nella domanda di pagamento, chiusa il due novembre scorso, è stata, infatti, dichiarata una spesa complessiva di 77.177.592,58 euro confermando l’ottimo avanzamento finanziario registrato dall’insediamento della nuova giunta Regionale presieduta da Giuseppe Scopelliti. L’ispettorato generale per i rapporti finanziari con l’Unione Europea (Igrue) il cinque novembre scorso ha comunicato di aver validato la domanda di pagamento. Tale successo è stato il frutto di una continua, costante e proficua interazione tra tutti i settori coinvolti nell’attuazione del Por-fse, attivata attraverso l’istituzione di un modello innovativo di concertazione denominato “Cabina di Regia” e voluto fortemente dall’Autorità di Gestione.  
   
   
FEDERALISMO IN SICILIA: ARMAO, "QUESTO AVVIO DI ATTAUZIONE E´ CONTRO IL SUD"  
 
Palermo, 9 novembre 2010 - "L´attuazione del federalismo cosi´ come il governo nazionale la sta avviando, e´ contro il Sud". Lo afferma l´assessore all´Economia Gaetano Armao sottolineando che "non e´ questo il federalismo delineato dalla legge delega, quello compatibile con lo Statuto siciliano. I decreti proposti, infatti, violano la legge delega e gli Statuti speciali delle Regioni in quanto estendono l´applicazione alle Regioni a Statuto speciale, non quantificano la perequazione fiscale ne´ i livelli essenziali di assistenza e delle prestazioni e - aggiunge ancora Armao - prescindono del tutto dal definire le misure di perequazione infrastrutturale, sulle quali abbiamo sentito solo vaghi impegni. Chi afferma il contrario - conclude l´assessore all´Economia - tende a eludere le censure mosse da tutte le Regioni e anche quel che ha indicato, con chiarezza, il Parlamento siciliano con un ordine del giorno approvato all´unanimita´, sulle condizioni per un federalismo equo e solidale".  
   
   
FINANZIARIA FVG: GIUNTA ESAMINA LINEE DIRETTIVE 2011  
 
Trieste, 9 novembre 2010 - Sanità, trasferimenti alle Autonomie locali e ammortizzatori sociali. Sono questi i "paletti" stabiliti ieri dalla Giunta regionale per la Finanziaria del 2011, le voci del Bilancio che non subiranno decurtazioni. Saranno inoltre garantite le risorse per un nuovo intervento relativo all´integrazione delle pensioni minime. Lo ha confermato l´assessore regionale alle Finanze Sandra Savino che oggi, nella riunione di Giunta presieduta dal presidente Renzo Tondo, ha fornito le indicazioni per proseguire nell´approfondimento delle linee direttive della Finanziaria per l´anno prossimo. Tondo ha parlato di una Finanziaria "di rigore", nella quale sarà data in ogni caso priorità al sostegno ai diversi comparti dell´economia del Friuli Venezia Giulia e alla messa in sicurezza del territorio regionale. Anche il prossimo Bilancio, come quello del 2010, si presenta dunque a "maglie strette": al riconoscimento definitivo delle compartecipazioni Irpef sulle pensioni riscosse in Friuli Venezia Giulia, dovrà infatti corrispondere una riduzione delle spese pari a circa 70 milioni di euro a causa dei vincoli posti dalla manovra del Governo per il risanamento della finanza pubblica. Le entrate del prossimo anno potranno contare sulle compartecipazioni all´Irpef dei pensionati residenti in Friuli Venezia Giulia, grazie all´intesa raggiunta nelle scorse settimane con il Governo. La Regione incasserà quindi nel 2011 compartecipazioni sulle pensioni pari a 483 milioni di euro, a cui si sommerà la prima rata del pregresso relativo agli anni 2008 e 2009 (che ammonta in totale a 910 milioni di euro). Tuttavia la Regione, sempre secondo l´accordo raggiunto con i ministri Giulio Tremonti e Roberto Calderoli, si è impegnata a contribuire alla solidarietà nazionale con una somma di 370 milioni all´anno. L´andamento delle compartecipazioni sui tributi riscossi sul territorio regionale dovrebbe rispecchiare il prossimo anno quello del 2010, grazie alla manovra anticrisi che ha contribuito alla "tenuta" del sistema economico del Friuli Venezia Giulia, ma anche grazie allo sforzo avviato dall´assessore alle Finanze Savino per recuperare gettito Irpef erroneamente versato altrove da imprese o amministrazioni che operano in regione. Si aggiunge però un altro vincolo: la manovra finanziaria del Governo (legge 122 del 2010) stabilisce per le Autonomie locali un contenimento della spesa rispetto al 2010. Le Regioni a Statuto speciale (articolo 14, comma 1/B) dovranno contribuire a questa riduzione per 500 milioni di euro. La quota del Friuli Venezia Giulia, secondo i criteri correnti di ripartizione dei "pesi" fra le Regioni speciali, si dovrebbe aggirare attorno ai 70 milioni di euro. Le minori spese rispetto al 2010 dovranno essere conseguite, secondo la manovra del Governo nazionale, anche in presenza di un eventuale aumento delle entrate, che dovranno essere destinate all´abbattimento del debito regionale.  
   
   
IMPRESE: INCARICHI CHIODI; CASTIGLIONE,UN BENE PER L´ABRUZZO  
 
 Pescara, 9 novembre 2010 - "Il fatto che il presidente Chiodi assommi in sé le cariche di commissario per la ricostruzione e per il rientro dal debito sanitario deve essere piuttosto una garanzia di governo efficiente, lineare, trasparente e autorevole per l´Abruzzo inteso come un unico sistema territoriale, sociale ed economico". E´ quanto ha dichiarato il vicepresidente della Giunta regionale, Alfredo Castiglione, in replica alle affermazioni di Confindustria Abruzzo sugli incarichi detenuti dal presidente della Giunta regionale, Gianni Chiodi. "Bisogna distinguere le cose", ha continuato Castiglione. "Da un lato si registra una difficoltà oggettiva derivante da una crisi che ha cause e natura non endogene e che affatica di più un tessuto economico caratterizzato per il 90 per cento da piccole e medie imprese, dall´altro non si può sottacere la operatività che questo Governo regionale sta mettendo in campo e che non è depotenziata affatto da un Presidente con doppio incarico ma, anzi, ne beneficia come unica regia che tiene conto di quanto sia essenziale, per la ripresa economica di tutta la regione, abbattere il debito sanitario e ricostruire rapidamente l´Aquila e il suo Pil. Vorrei ricordare - ha aggiunto Castiglione - la riforma dei consorzi fidi, il compimento di quella dei consorzi industriali dopo vent´anni di immobilismo, la ottimizzazione di fondi comunitario con quelli governativi per far nascere i poli di innovazione e le reti d´impresa e i prossimi bandi sulla ricerca, sui servizi e sullo start up delle imprese. Tutto questo accade mentre Chiodi svolge tutti i suoi incarichi con professionalità e godendo del rispetto delle istituzionali nazionali". Secondo il Vicepresidente una criticità forte resta ancora quella della occupazione ma anche su questo fronte annuncia misure di contrasto: "Apriremo con le forze datoriali e sindacali - un tavolo permanente a valenza triennale, una vero e proprio patto per lo sviluppo e l´innovazione, dove tutti gli attori regionali, in primis Regione Abruzzo, recuperino il valore della responsabilità e rimuovano le cause di esclusione". Infine, Castiglione tranquillizza gli imprenditori: "l´Abruzzo è governato come un unico sistema territoriale dove è bandito per sempre il campanilismo, causa di tanti mali di oggi. Il presidente Chiodi è in perfetta sintonia con lo sviluppo economico e segue da vicino le vicissitudini degli imprenditori, tant´è che si fa costantemente portavoce verso gli organi competenti delle nostre richieste, non ultima l´utilizzo entro breve dei fondi fas".  
   
   
MALTEMPO: VENETO; NAPOLITANO CHIAMA ZAIA. IL GOVERNATORE: “GIOVEDI’ INCONTRERA’ I SINDACI. LO RINGRAZIO PER SENSIBILITA’ E AFFETTO MANIFESTATI”.  
 
Venezia, 9 novembre 2010 - “Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano mi ha contattato telefonicamente per rendersi conto della drammatica situazione in cui versa il Veneto. Ha chiesto, e gli ho dato, tutte le informazioni utili a conoscere lo stato delle cose nelle località più colpite, aggiornate agli ultimi sviluppi”. Lo ha reso noto ieri il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia. “Il Presidente – aggiunge Zaia – mi ha assicurato che giovedì prossimo, al termine della sua visita già programmata al Cuamm, incontrerà i sindaci dei Comuni più colpiti dall’alluvione”. “Per parte mia – prosegue il governatore – ho garantito al Presidente che tutto quanto era nelle nostre possibilità è stato messo in campo sin dai primi momenti per dare assistenza ai cittadini e fronteggiare l’emergenza”. “Ringrazio Napolitano – conclude Zaia – per la sensibilità e l’affetto che mi ha manifestato, chiedendomi di trasferirlo a tutti i veneti che stanno affrontando questa drammatica situazione”.  
   
   
IL PRESIDENTE SCOPELLITI E L’ASSESSORE AIELLO HANNO ILLUSTRATO L’INTESA CON IL COMUNE E TRIBUNALE DI VIBO VALENTIA  
 
Vibo Valentia, 9 novembre 2010 - E’ stato sottoscritto ieri mattina il Protocollo d’intesa tra Regione, Comune di Vibo, Tribunale e Procura della Repubblica di Vibo, con la partecipazione e l’adesione del Cnr (Centro Nazionale delle Ricerche) per la realizzazione di un Progetto di investimenti infrastrutturali con soluzioni energetico-ambientale per l’adeguamento del Palazzo di Giustizia di Vibo Valentia. Il Governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti, nel corso del suo intervento, ha evidenziato l’importanza di una collaborazione sinergica tra le varie istituzioni: “Il nostro obiettivo è quello di realizzare una stagione nuova puntando a collaborare con gli altri enti. C’è la necessità di un dialogo e di confronto per non ripetere gli errori del passato. La magistratura riveste, in questo contesto, un ruolo importante e, allo stesso tempo, strategico che va, però, supportato dalla politica. In Calabria intendiamo iniziare un cammino nuovo partendo proprio dall’utilizzo dei Fondi Comunitari”. L’assessore all’Urbanistica Piero Aiello ha parlato anche di azione sinergica tra le varie istituzioni: “Dobbiamo fare squadra per portare avanti un progetto virtuoso. In Calabria realizzeremo le sedi del nuovo Cnr impegnandoci, grazie alla collaborazione con le Università e le imprese locali, ad inserire i nostri giovani nel mondo del lavoro”.  
   
   
MALTEMPO: PIENAMENTE OPERATIVO CONTO CORRENTE SOLIDARIETA’ REGIONE VENETO PRESSO UNICREDIT BANCA.  
 
Venezia, 9 novembre 2010 - E’ pienamente operativo il conto corrente di solidarietà per le popolazioni alluvionate istituito dalla Regione del Veneto presso il proprio tesoriere Unicredit Banca Spa. Chiunque lo desideri, può contribuire effettuando un versamento con le seguenti coordinate: intestazione: “Regione Veneto – Emergenza Alluvione novembre 2010” – codice Iban: It 62 D 02008 02017 000101116078.  
   
   
FVG: IN OTTOBRE RIDOTTO RICORSO A CASSA INTEGRAZIONE  
 
 Trieste, 9 novembre 2010 - - "Nel mese di ottobre, il ricorso alla cassa integrazione in Friuli Venezia Giulia si è ridotto in modo considerevole". A evidenizarlo, il consigliere regionale del Pd Paolo Pupulin, che porta dei dati in merito. "Si è passati dalle 1.773.333 ore dello scorso settembre alle 1.070.559 ore autorizzate in ottobre. In questo contesto - specifica il consigliere - rimane ancora significativo l´utilizzo della Cig ordinaria per scarsità di commesse, che è stato pari a 465.009 ore rispetto comunque alle 694.298 di settembre. "Da mantenere continuamente sotto monitoraggio la Cig straordinaria, che pure si è ridotta rispetto al mese di settembre (passando da 806.040 a 419.672 ore). In calo anche il ricorso alla Cig in deroga nella aziende minori. "Per una valutazione severa occorre tener conto, però - continua Pupulin - che l´utilizzo della Cig nei primi 10 mesi di questo anno (pari a 21 milioni e 235.949 ore autorizzate) supera già di oltre il 20% il totale della Cig dell´intero 2009 (in dodici mesi era stata di 17 milioni e 689.293 ore). "Senza manifestare eccessi di ottimismo e pronti a essere smentiti, ritengo che - sostiene l´esponente dell´opposizione - dopo aver impedito la frana, l´amministrazione Tondo deve recuperare i ritardi e sostenere questi segnali di leggera ripresa attraverso una politica industriale e di sviluppo che incentivi la creazione di nuovi posti di lavoro e che favorisca una più forte capacità competitiva del sistema economico regionale".  
   
   
LOMBARDIA. 1 MILIONE PER REINSERIMENTO SOCIALE DETENUTI INIZIATIVE PILOTA NELLE CARCERI DI MILANO, BRESCIA E COMO NUOVO WELFARE, SOLIDARIETA´ RESPONSABILIZZANTE  
 
Milano, 9 novembre 2010 - Favorire la funzione rieducativa della pena, contribuire al decongestionamento delle carceri, puntare concretamente sulla possibilità offerta dalla legge di attivare misure alternative alla detenzione per le pene inferiori ai tre anni, strutturando programmi individuali di inclusione sociale utili anche alla collettività. Sono gli obiettivi dell´iniziativa promossa da Fondazione Cariplo, Regione Lombardia (Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale) e Amministrazione Penitenziaria con il bando "Promuovere nelle comunità territoriali il sistema delle misure alternative per persone sottoposte a provvedimenti dell´autorità giudiziaria". L´esperimento pilota è stato presentato oggi nella sede della Fondazione Cariplo dal presidente Giuseppe Guzzetti, insieme all´assessore regionale alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale, Giulio Boscagli. Erano presenti Luigi Pagano, provveditore regionale dell´Amministrazione penitenziaria della Lombardia, Livia Pomodoro, presidente del Tribunale di Milano e don Gino Rigoldi, componente della Commissione centrale di beneficienza della Fondazione. Il bando è finanziato con un milione di euro all´anno per due anni: per la prima annualità 700.000 euro sono messi a disposizione da Fondazione Cariplo, i restanti 300.000 da Regione Lombardia. I contributi andranno a favore di un minimo di 3 organizzazioni no profit che operano nell´area del penale e per le persone sottoposte a provvedimenti dell´autorità giudiziaria in tre contesti pilota: Milano, Brescia e Como. Le proposte dovranno essere inviate a Fondazione Cariplo entro il 28 gennaio 2011 e il successivo 15 aprile i progetti definitivi saranno valutati da una commissione tecnica. La scelta dei tre territori è stata determinata dal fatto che nelle carceri da essi ospitate metà circa dei detenuti stanno scontando una fine pena inferiore ai tre anni. "Questa iniziativa - ha commentato l´assessore regionale Boscagli - si inserisce a pieno titolo nel modello di nuovo welfare a cui stiamo pensando e che vede in prima fila le collaborazioni tra istituzioni diverse, tra istituzioni, terzo settore e volontariato. Tutti insieme con l´impegno di affermare un importante principio, quello della solidarietà responsabilizzante che pone al centro dell´intervento la persona con i suoi bisogni, nella consapevolezza che lavorare sul disagio sociale significa poter influire sul fenomeno della recidiva e della sicurezza dei territori". La Lombardia è la regione che più delle altre mette in campo alternative alla detenzione, una misura che si traduce anche in un investimento in termini di sicurezza sociale, considerato che i dati dimostrano come soltanto il 20 per cento di coloro che abbiano usufruito di percorsi di reinserimento sociale ricade nelle maglie della giustizia. La Lombardia ha il maggior numero di detenuti, 9.355, ma ha gestito nel primo semestre 2010 3.866 programmi di reinserimento sociale. Nelle case circondariali di San Vittore, Opera e Bollate, su oltre 4.000 detenuti, 1.500 rientrano nella categoria prevista dal bando (fine pena inferiore ai tre anni). A Brescia i detenuti sono 650, di cui la metà circa con pena da scontare inferiore ai 36 mesi. A Como la situazione è analoga: su 600 detenuti, metà deve scontare condanna inferiore ai tre anni.  
   
   
MILANO: CONFERENZA NAZIONALE DELLA FAMIGLIA. MORATTI: “LA FAMIGLIA FATTORE DI SVILUPPO”  
 
Milano, 9 novembre 2010 - “Oggi è un’occasione importante per riflettere sulle politiche familiari nel nostro Paese. E sono convinta che il Piano Nazionale di Politiche per la Famiglia contenuto nel documento preparatorio della Conferenza di oggi potrà arricchirsi attraverso un confronto vivo con le Amministrazioni locali, a partire da città come Milano. La famiglia ha bisogno di concretezza, di scelte vere e di lungo periodo. La nostra città offre un laboratorio avanzato di soluzioni di successo nel campo del sostegno alla famiglia. In questi anni il Comune di Milano ha investito nel welfare oltre un quarto delle risorse del bilancio comunale, la gran parte di questo investimento è destinato alle famiglie”. Così è intervenuta il Sindaco Letizia Moratti, alla Conferenza Nazionale della Famiglia, in programma fino al 10 novembre al Mic - Milano Convention Centre. “Abbiamo scelto la famiglia come fattore di sviluppo della città. Abbiamo scelto di investire nella famiglia per generare capitale sociale, coesione sociale, cittadinanza attiva. Una scelta che il Governo ha sostenuto in molte occasioni, ad esempio destinando più volte i diversi finanziamenti europei proprio ai progetti che il Comune in partnership con il territorio ha messo in campo nel settore della famiglia. Il Sindaco ha proseguito illustrando alcune delle iniziative promosse dal Comune per la famiglia: “ Negli ultimi anni abbiamo aumentato qualità e quantità dei servizi. Solo nell´ultima settimana abbiamo varato due misure come il pagamento dell´affitto a 20 mila famiglie povere e lo stanziamento di 5 milioni per le famiglie colpite dalla crisi. Penso al nuovo modello di erogazione dei servizi alla famiglia, passato da un sistema di affidamento per gara a un sistema di accreditamento, che consente alle famiglie di scegliere il servizio e il fornitore più adatto alle esigenze specifiche del nucleo familiare; abbiamo dato il via a una nuova stagione di politiche abitative attraverso il “social housing” e attraverso il nuovo Piano di Governo del Territorio, con quartieri pensati per le esigenze della famiglia, dal verde alle scuole, dai mezzi pubblici alla cultura, per creare ambienti di vita degni della missione delicata e indispensabile della famiglia. Una sfida che porterà Milano ad avere oltre 30mila nuovi alloggi entro il 2020 e gran parte dei ghetti presenti in città abbattuti e ricostruiti con un nuovo mix sociale abitativo”. Il Sindaco, inoltre, ha ricordato gli oltre 1.000 bonus alle mamme che lavorano e che decidono di rimanere a casa con il proprio bambino fino al compimento del primo anno di età; gli oltre 6.500 contributi comunali alle mamme con reddito basso, dal sesto mese di gravidanza fino a 1° anno di età del bimbo. “A Milano – ha precisato Letizia Moratti - l’offerta di posti nido, anche grazie all’incremento del sistema pubblico-privato, è tra le più alte in Italia, ben superiore agli standard stabiliti da Lisbona, a conferma di un vero e proprio ‘modello’ di supporto alla famiglia e alla genitorialità”. “Si tratta ora di continuare e rilanciare questo lavoro condiviso. In questo senso - ha concluso Letizia Moratti - Milano c’è. Milano, la città che per volontà del Santo Padre Benedetto Xvi nel 2012 ospiterà la Giornata Mondiale della Famiglia, è pronta a lavorare con tutti. Perché quella del 2012 sia il segno vero che la famiglia, a Milano, è al centro del nostro interesse collettivo, del nostro modo di progettare il futuro”.  
   
   
CONCILIAZIONE E DISTRETTI FAMIGLIA: IL GOVERNO ADOTTA IL MODELLO TRENTINO ALLA CONFERENZA NAZIONALE SULLA FAMIGLIA DELLAI E IL SOTTOSEGRETARIO GIOVANARDI FIRMANO UN´INTESA  
 
Milano, 9 novembre 2010 - Il modello di alleanze territoriali dei Distretti Famiglia e l´esperienza che il Trentino sta portando avanti in materia di conciliazione famiglia/lavoro sono tra gli assi portanti del Piano nazionale di politiche per le famiglie presentato oggi alla seconda Conferenza nazionale della famiglia. Il Piano riprende in molti punti l´impostazione data dalla Provincia autonoma di Trento con il Libro Bianco sulle politiche familiari e per la natalità, approvato nel luglio dello scorso anno. Ieri a Milano, nel corso della Conferenza, la firma del presidente della Provincia autonoma Lorenzo Dellai e del sottosegretario Carlo Giovanardi di un protocollo d´intesa in materia di conciliazione famiglia/lavoro. L´innovatività delle politiche familiari trentine è stata sottolineata dallo stesso sottosegretario Giovanardi nel suo intervento di inaugurazione della Conferenza. Il Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei ministri vuole infatti sperimentare su scala nazionale lo standard "Family Audit", considerandolo un interessante strumento per la diffusione della cultura della conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa all´interno dei luoghi di lavoro. Stamane, durante i lavori della Conferenza, il presidente Dellai ed il sottosegretario delegato alle politiche per la famiglia hanno firmato, presso lo stand "Piazza Famiglia" del Ministero, un protocollo d´intesa per rendere effettiva in tutte le regioni italiane l´applicazione del modello trentino di conciliazione. Diverse e già a regime sono le esperienze maturate in Trentino su questo tema, ed è a queste "buone pratiche" che il Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei ministri guarda con interesse. Una buona pratica trentina, il Family Audit, che chiama alla responsabilità le organizzazioni pubbliche e private. "Un governo saggio - ha affermato Giovanardi al momento della firma dell´intesa - deve avere il dovere di assumere le migliori iniziative che sul territorio riguardano le politiche familiari. Siamo stati particolarmente colpiti da questa esperienza del Trentino. Con questa firma potremmo utilizzare questa bella pratica ed estenderla al resto del territorio nazionale". Il presidente Dellai ha spiegato a Milano che la Provincia autonoma ha messo in campo il Family Audit nell´ambito di una strategia più generale volta al sostegno della famiglia, una strategia che trova compiutezza nella legge che verrà approvata nei prossimi giorni dal Consiglio provinciale. "L´approccio - ha affermato Dellai - è quello che punta alla concretezza. Sui temi della famiglia si fa spesso tanta retorica e demagogia, mentre la famiglia ha bisogno di un approccio non a spot. Siamo lieti che questa intesa con il governo ci consenta di mettere a disposizione delle altre regioni questa esperienza ma sono convinto che consentirà anche a noi di acquisire altre buone esperienze. Speriamo che questo accordo sia un segno che dia il senso di una ripresa di interesse da parte delle istituzioni e della società civile nei confronti della famiglia". Scheda Cos´è il Family Audit - Il “Family Audit” costituisce uno strumento per la certificazione, su base volontaria, dei percorsi programmati ed attuati dalle organizzazioni pubbliche e private per andare incontro alle esigenze di conciliazione dei propri dipendenti. Uno standard innovativo le cui linee guida sono state approvate dalla Giunta provinciale lo scorso mese di giugno ed il cui marchio, depositato ad agosto presso la Camera di Commercio, appartiene alla Provincia autonoma di Trento. La conciliazione famiglia e lavoro costituisce uno degli assi costitutivi del “Distretto famiglia” ed il Family Audit è uno degli strumenti più innovativi per realizzarla concretamente: un processo di analisi sistematica che consente all’organizzazione di compiere un’indagine ampia e partecipata al proprio interno, con l’obiettivo di individuare iniziative che migliorano le possibilità di conciliazione tra famiglia e lavoro dei propri collaboratori. Il processo analizza 6 ambiti nei quali si può intervenire per migliorare la conciliazione: organizzazione del lavoro (turni, congedi, distribuzione delle competenze, carichi e luoghi di lavoro, ecc.) cultura della conciliazione nei livelli dirigenziali e nel personale, informazione e comunicazione, benefit e servizi (aiuti finanziari, mense, assistenza ai figli durante le vacanze scolastiche, servizi di time-saving, sostegno alla genitorialità, ecc.), Distretto famiglia (riorientamento dei servizi secondo una logica pro-famiglia, responsabilità sociale d´impresa) e nuove tecnologie.  
   
   
SOSTEGNO ALLA FAMIGLIA: MAGGIORI RISORSE AL FONDO REGIONALE MARCHIGIANO  
 
 Ancona, 9 Novembre 2010 - Maggiori risorse al Fondo regionale destinato ai Comuni per gli interventi di sostegno alla famiglia. E´ quanto ha stabilito la Giunta regionale in un´apposita delibera su cui e` stato ora richiesto il parere da parte della Commissione consiliare competente e del Consiglio delle Autonomie locali. ´Questo provvedimento ´ ha dichiarato l´assessore regionale alla Famiglia, Luca Marconi, proprio in questi giorni presente a Milano alla Conferenza nazionale sulla famiglia ´ e` un segnale forte da parte della Regione, in attuazione del programma di governo. Nonostante le nuove difficolta` di finanza pubblica, miglioriamo l´impegno iniziale, incrementando il fondo fino al 1.700.000 euro; cifra che sale automaticamente a 2 milioni e 40 mila euro se si considera la compartecipazione del 20% da parte dei Comuni. Di fatto raddoppiano gli interventi rispetto alla previsione di bilancio´. In particolare, l´8% del Fondo e` destinato ai Comuni che compongono le Comunita` Montane, il 5% ai Comuni con popolazione residente inferiore ai 5 mila abitanti, mentre la quota restante e` ripartita tra tutti i Comuni marchigiani. ´Altra novita` significativa ´ continua Marconi ´ in risposta alla grave depressione demografica che tocca la nostra regione, e` che il 30% del Fondo viene destinato al sostegno per la maternita` e al sostegno per ragazze madri e donne non coniugate che denunciano difficolta` economiche nell´affrontare la nuova nascita. Per la famiglia presa in quanto tale che si trovi in situazione di disagio economico a qualsiasi titolo maturato, e` prevista una spesa di 1 milione e 200 mila euro, pari al 60% del Fondo, con l´attenzione rivolta ai nuclei familiari con almeno tre figli. Queste risorse saranno a disposizione dei Comuni a partire da gennaio 2011 ma riguardano comunque la competenza del 2010´. ´Per il nuovo anno ´ conclude Marconi ´ confido in uno stanziamento ancora superiore, in modo che le famiglie marchigiane diventino oggetto di un´attenzione piu` forte e mirata da parte dell´ente Regione´.  
   
   
DELEGAZIONE TRENTINA A RAMALLAH PER AVVIARE UN PROGETTO IN FAVORE DEI BAMBINI DI GAZA  
 
Gerusalemme, 9 novembre 2010 - Incontro il 7 novembre a Ramallah, in Cisgiordania, fra l’assessore provinciale alla solidarietà internazionale Lia Giovanazzi Beltrami, accompagnata dal delegato della Croce Rossa nazionale per il Medio Oriente Gian Marco Onorato e dal commissario della Croce Rossa trentina Alessandro Brunialti, e il presidente della Mezzaluna Rossa palestinese, il corrispettivo della Croce Rosa per il mondo arabo, Younis Al Khatib. Con la visita di stamani si è avviato ufficialmente il progetto di supporto psicosociale ai bambini della Striscia di Gaza che verrà sviluppato nei prossimi anni nel centro aperto dalla Croce Rossa a Khan Yunnis, con il coinvolgimento dei volontari trentini. La guerra dello scorso anno e l’isolamento in cui versa oggi la Striscia di Gaza hanno enormemente accresciuto il disagio psicologico e sociale della popolazione palestinese, circa un milione e mezzo di persone fra residenti “storici” della Striscia e profughi. In particolare, a farne le spese sono i bambini: lo stress generato dal fatto di vivere in una zona di guerra (anche se attualmente le armi tacciono) e i gravi traumi prodotti dal conflitto – come la perdita di molti familiari o della casa – hanno di fatto privato i più giovani della possibilità di condurre un’infanzia e un’adolescenza “normali”. Per questo la Provincia autonoma di Trento e la Croce Rossa trentina hanno deciso di avviare – sotto l’egida della Croce Rossa nazionale e in collaborazione con la Mezzaluna Rossa – un progetto di assistenza psicosociale che farà perno sul centro di Khan Yunnis. Il progetto è stato avviato stamani con l’incontro ufficiale svoltosi a Ramallah – città della Cisgiordania che è anche la sede dell’autorità palestinese – fra i vertici della Croce Rossa trentina e nazionale, l’assessore Beltrami e il presidente della Mezzaluna Rossa palestinese Younis Al Khatib. “Apprezziamo molto il vostro aiuto – ha detto il presidente Younis – e siamo certi che questo intervento in una zona così difficile quale è la Striscia di Gaza rafforzerà la presenza della Croce Rossa in Palestina e in generale la cooperazione con l’Italia”. “Siamo molto contenti di questa collaborazione - ha detto a sua volta l’assessore Beltrami – che si inserisce nel solco delle iniziative avviate dal Trentino per supportare il processo di pace in Medio Oriente. Sappiamo di avere strumenti di intervento limitati ma tutto quello che è in nostro potere fare lo faremo.” L’assessore alla solidarietà internazionale ha anche illustrato brevemente l’iniziativa “Officina Medio Oriente”, avviata in Trentino con il supporto di numerose personalità del mondo ebraico e arabo e ha colto l’occasione per invitare il presidente Younis alla prossima edizione della manifestazione, che si terrà sempre a Trento il prossimo anno. In questi giorni alcuni volontari della Croce Rossa trentina hanno già visitato un altro centro di assistenza psicosociale aperto dalla Croce Rossa italiana nella città di Hebron. Nei prossimi giorni si recheranno a Gaza per un primo contatto con la realtà locale; dopodiché, valutate le necessità più urgenti, partiranno alla volta della Striscia i primi volontari trentini. Come illustrato dal delegato della Croce Rossa nazionale Onorato, l’approccio basato sui centri di assistenza, rispetto a quelli sviluppati da altri organismi internazionali, è stato particolarmente apprezzato dalla Mezzaluna Rossa: “Un centro come quello aperto a Gaza, oltre a diventare un punto di riferimento per i bambini e i preadolescenti della regione rappresenta anche la sede dove concentrare le risorse umane in termini di psicologi, volontari e assistenti. Qui si possono fare attività di formazione rivolte al personale volontario, incontrare le famiglie dei bambini, rilevare i bisogni sociali e psicologici principali. Non interveniamo sulla malattia mentale vera e propria, non ci sono le condizioni; lavoriamo sulle patologie generate dallo stress ‘ininterrotto’ prodotto dalla vita in una realtà come quella di Gaza e dai traumi della guerra. Rendetevi conto che ci sono persone che da questi pochi chilometri quadrati non sono mai usciti: uno degli psicologi che collaborano con il centro, a 30 anni, ha potuto vedere Gerusalemme, che dista poco più di un’ora di macchina, per la prima volta solo grazie a noi. Ma le nostre attività non si svilupperanno solo all’interno del centro; pur partendo da qui esse si estenderanno naturalmente anche all’esterno, nelle scuole, nelle case, in tutte le situazioni di bisogno.” Stasera l’assessore Beltrami parteciperà ad un incontro all’università di Gerusalemme frequentata dagli Haredim, gli ebrei ultra-ortodossi, una comunità molto chiusa e molto distante anche dalle posizioni dello stesso Stato israeliano. Sarà un’occasione del tutto speciale perché per la prima volta varcheranno la soglia dell’Università alcune donne – leader delle comunità di appartenenza – appartenenti ad altre religioni e ad altre componenti del variegato mosaico di popoli che abitano questa regione. Al centro dell’esperienza Suha Ibrahim, Adina Bar Shalom, Nuha Farran, Faten Zenaty, Basima Halabi, Angelica Calò Livnè, appartenenti alle comunità ebraica, arabo-musulmana, cristiana, drusa, beduina. Si ricomporrà, in altre parole, il gruppo delle “cinque donne per la pace” che a Trento ha animato la prima edizione di Officina Medio Oriente e che sta producendo enormi sforzi in favore del dialogo interreligioso qui in Israele.  
   
   
LE DONNE TEMA PRIORITARIO PER LA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO 2011-2012  
 
 Bolzano, 9 novembre 2010 - “Non c´è pace nè sviluppo senza donne” è la tematica prioritaria scelta tra le varie proposte presentate dall´Ufficio Affari di gabinetto e dalle Associazioni altoatesine attive nel settore dell’educazione allo sviluppo ed alla mondialità nell’ambito del recente incontro del tavolo di coordinamento. La tematica sarà valida per gli anni 2011 e 2012. Sulla tematica “Non c´è pace nè sviluppo senza donne” Provincia e associazioni concentreranno il loro lavoro e le loro attività per i prossimi due anni. La tematica è stata pubblicata oggi, 4 novembre 2010, sul sito www.Provincia.bz.it/cooperazioneallosviluppo dopo che le associazioni hanno inviato i loro suggerimenti per l´elaborazione dettagliata della stessa. Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite promuove fortemente la partecipazione delle donne al mantenimento ed alla promozione della pace e della sicurezza. Sono, infatti le donne e le ragazze, pur non tutelate nei loro diritti fondamentali, ad essere protagoniste attive e trainanti di vari settori della vita quotidiana, nella resistenza all’ingiustizia ed alla guerra e nella costruzione di relazioni e progetti per avviare uno sviluppo più giusto. In tal senso volontà politica e leadership sono fondamentali per generare un’azione sostenuta in favore dell’uguaglianza di genere e dell’empowerment di donne e ragazze e per il progresso nello sviluppo, nella pace, nella sicurezza e nei diritti umani dei paesi del Sud del Mondo. Nell’ambito del recente incontro del tavolo di coordinamento è stata fatta anche una valutazione positiva della "Settimana della Cooperazione allo sviluppo" tenutasi a fine settembre a Castel Mareccio che era incentrata sulla tematica prioritaria concordata per gli anni 2010 e 2011 “La Ricchezza del Sud del Mondo. L´ufficio Affari di gabinetto ricorda inoltre che il termine per la presentazione dei progetti di educazione allo sviluppo e alla mondialità per l’anno 2011 scade il 30 novembre 2010 e che le attività di progetto che si occupano delle tematiche prioritarie possono ottenere un finanziamento che può oscillare dal 60% all´80%% dei costi complessivi. Presso l’Ufficio Affari del gabinetto della Provincia è disponibile la documentazione necessaria per la presentazione dei progetti nonché i nuovi criteri di sostegno (scaricabili anche all’indirizzo: www.Provincia.bz.it/cooperazioneallosviluppo ). Per l´elaborazione delle proposte di progetto le associazioni possono avvalersi della consulenza delle funzionarie dell’ufficio: Chiara Rabini ( chiara.Rabini@provinica.bz.it  0471 412135) e Judith Notdurfter, ( judith.Notdurfter@provincia.bz.it 0471 412297).  
   
   
IMPRENDITORIA FEMMINILE: PROGETTO TRASNAZIONALE “EMMA”, MERCOLEDI’ 10 NOVEMBRE INCONTRO A PERUGIA  
 
Perugia, 9 novembre 2010 – “Il valore della diversità nel management” è il tema al centro del secondo incontro tematico del Progetto transnazionale “E.m.m.a.” (Entrepreunership Methodology Mediterranaean Assistance, finanziato dall’Unione Europea con risorse del Fondo europeo di sviluppo regionale(“Fesr”)nell’ambito del Med, il Programma transnazionale di cooperazione territoriale tra Paesi del Mediterraneo di cui è Capifila la Regione Umbria. L’incontro è in programma per mercoledì 10 novembre, alle ore 15, nella sede della Direzione Regionale Sviluppo Economico e Attività produttive, Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Umbria (Palazzo Broletto – Sala riunioni, Ii piano). Parteciperanno, oltre ad esperti di Sviluppumbria che è il principale partner del progetto grazie alla sua decennale esperienza nella creazione e sviluppo d’impresa, la consigliera regionale di parità della Regione Umbria, Marina Toschi, la docente della facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Perugia, Cristina Montesi. “Scopo dell’iniziativa – spiegano dagli uffici regionali – è proseguire la serie di tavoli tematici iniziata il 20 ottobre scorso, con il coinvolgimento delle associazioni di imprenditrici, delle autorità locali e esperti di settore, ideati per analizzare e individuare le modalità di risposta più adatte alle esigenze delle donne a capo di imprese di vecchia e nuova generazione, in modo da superare gli ostacoli che le imprese in generale e quelle femminili in particolare, stanno incontrando in un momento di crisi economica. Durante gli incontri, che avranno cadenza bimensile (otto in tutto fino alla fine di febbrraio 2011), verranno trattati i principali temi “comuni” del mondo imprenditoriale femminile, come la difficoltà di conciliare equilibrio personale e crescita aziendale, la difficoltà di accesso al credito, il basso orientamento alle nuove tecnologie e all’innovazione, lo sviluppo sostenibile, il consumo responsabile, le nuove frontiere della green economy. Il prossimo appuntamento dei tavoli tematici di Emma è fissato per il 24 novembre a Villa Fabri di Trevi, e riguarderà l’accesso al credito, un tema di sicuro interesse per le imprenditrici.  
   
   
"DONNE INFORMATE" - CONFERENZA IL 10 NOVEMBRE A LAGUNDO SULLA SALUTE AL FEMMINILE  
 
Bolzano, 9 novembre 2010 - Nell´ambito delle conferenze su tematiche al femminile organizzate dalla Commissione provinciale per le pari opportunità e dal Servizio donna della Provincia, "Donne informate", domani, mercoledì 10 novembre 2010 a Lagundo, presso la Biblioteca, alle ore 20.00, si terrà un incontro incentrato sulla salute al femminile. La Commissione provinciale per le pari opportunità ed il Servizio donna attraverso l´organizzazione di una serie di conferenze incentrate su tematiche femminili intendono allacciare contatti con le donne su tutto il territorio ed avviare collaborazioni con le organizzazioni femminili e con le donne in politica. L´obiettivo è quello d generare nuovi impulsi per una consapevolezza di genere nell´aggiornamento, per scambiare informazioni ed incentivare lo sviluppo di progetti femminili comuni. Dopodomani sera, mercoledì 10 novembre 2010, alle ore 20.00, presso la Biblioteca a Lagundo, Rosmarie Oberhammer, medico specialista, nel suo intervento, in lingua tedesca, affronterà il tema della differenza fra uomo e donna nell´ambito del trattamento sanitario prendendo ad esempio i differenti sintomi che uomo e donna presentano in caso di infarto. La domanda che la relatrice pone è se la medicina tiene debitamente conto di queste differenze. La serata è ad accesso libero per tutte le persone interessate. L´opuscolo "Donne informate" raccoglie la panoramica delle conferenze e può essere ottenuto gratuitamente presso il Servizio donna della Provincia, in via Crispi 3 a Bolzano, tel. 0471 411180, e-mail: serviziodonna@provincia.Bz.it