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Notiziario Marketpress di Mercoledì 12 Gennaio 2011
Politica
TALLINN AND TURKU: LE CAPITALI DELLA CULTURA EUROPEA 2011  
 
 Bruxelles, 12 gennaio 2011 - Saranno Turku in Finlandia e Tallinn in Estonia le due capitali della cultura nel 2011. Due città che avranno l´opportunità di mostrare le loro attrazioni con una serie di eventi culturali che si dispiegheranno nel corso dell´anno. Del resto la nomina come "Capitale europea della cultura" è uno dei titoli culturali più prestigiosi all´interno dell´Ue. Sottolinea la ricchezza e la diversità delle culture europee, celebrando allo stesso tempo quel legame che le tiene unite. Ogni anno il Consiglio assegna il titolo a due città di due diversi Stati membri. E quest´anno sono state proprio Tallinn e Turku ad essere scelte. Tallinn - dove l´Europa trova un punto d´incontro - Tollerante ma allo stesso tempo dotata di un carattere forte, Tallinn è la sede prediletta di teatri e musica alternativa. È anche una delle città europee più inclini alla lettura dove non mancano festival di cantastorie. Non ci si annoierà a Tallinn quest´anno. Concerti di jazz, balletti, mostre di dipinti o fotografie, la settimana della moda per giovani e anche il primo campionato mondiale di sculture viventi con partecipanti dotati di fiaccole accese: ecco soltanto alcuni degli eventi principali previsti quest´anno. Con un obiettivo ben preciso: quello di rendere Tallinn una capitale della cultura non soltanto nel 2011, ma anche quando i riflettori europei si saranno spenti. "Tallinn è una città multiculturale, un punto di incontro tra la cultura dell´Europa orientale e occidentale", ha commentato la deputata liberale estone Siiri Oviir, aggiungendo che, grazie alla nomina a capitale europea 2011, la città potrà forse attirare più turisti. "Senza contare che i progetti di quest´anno daranno nuovo impulso alla vita culturale e alle infrastrutture della città". Turku - Tra vecchio e nuovo La quinta città finlandese per popolazione è stata fino al 1812 la capitale del paese, prima di essere sostituita da Helsinki. La città vive e si è sviluppata lungo le rive del fiume ed è diventata oggi un centro noto per i suoi monumenti storici, per i ristoranti sulle barche ancorate lungo il fiume e per l´ambiente accademico ricco di vita. La città è sempre stata un pioniere nell´accogliere nuove idee e nell´ospitare alcuni dei più importanti eventi culturali del paese. Oltre alla forte tradizione di festival musicali, organizzati ininterrottamente da 40 anni, offre regolarmente anche mercati medievali, spettacoli teatrali durante l´estate e centinaia di eventi natalizi. Quest´anno la città celebrerà la propria nomina come centro culturale europeo del 2011 con un weekend denso di attività. Seguiranno poi una serie di eventi musicali, letterari, teatrali, di design, architettura e cinema, ma anche di sport e di ricerca e sviluppo. In totale saranno oltre 150 i progetti individuali e migliaia gli altri eventi che cercheranno di mostrare cosa davvero significa la cultura in queste due città. Con una convinzione: quella che la cultura possa avere un impatto positivo sul benessere dei cittadini. La maggioranza dei biglietti per gli eventi sarà gratuita. Un´idea nata aspettando l´aereo… Si dice che l´idea di scegliere ogni anno delle capitali europee della cultura sia nata da una conversazione tra il ministro della cultura francese e quello greco nel lontano 1985. Melina Mercouri e Jacques Lang stavano aspettando il loro volo e iniziarono a immaginare un´iniziativa culturale che potesse avvicinare i singoli paesi europei. Quell´anno stesso venne assegnato per la prima volta il titolo di capitale europea della cultura che, da allora, è stato ricevuto da oltre 40 città in tutta Europa. Le capitali della cultura 2011: Tallinn - 410.000 abitanti, superficie di 159,2 km2; Turku - 176.000 abitanti, superficie di 306,4 km2.  
   
   
IL PARLAMENTO EUROPEO NEL 2010: UN ANNO IN IMMAGINI  
 
Strasburgo, 12 gennaio 2011 - Un´occhiata all´anno trascorso, per ricordare insieme il nostro 2010 I protagonisti, i dibattiti, i momenti più significativi… Galleria fotografica - Il 2010 si è aperto con le audizioni degli aspiranti commissari.Nella foto una folla di giornalisti circonda Lady Ashton, candidata alla vice-presidenza della Commissione e Alto rappresentante per gli Affari esteri e la politica di sicurezza. Altre foto disponibili : Il 9 febbraio 2010 il Parlamento ha approvato la seconda Commissione Barroso dopo audizioni intense che hanno visto anche la bocciatura della candidatura di un aspirante.Sono stati 488 i voti positivi, contro 137 negativi e 72 astensioni. Herman Van Rompuy, neo-presidente del Consiglio europeo, in una delle tante visite al Parlamento europeo. Mentre la crisi economica e finanziaria si approfondiva nel 2010, il presidente della Banca centrale europea, Jean-claude Trichet, si è spesso trovato al centro dell´attenzione durante le sue visite abituali al Parlamento europeo. A febbraio il Parlamento boccia l´accordo provvisorio sul trasferimento dei dati bancari agli Stati Uniti attraverso la rete Swift, avanzando preoccupazioni su una limitazione delle libertà civili dei cittadini europei. L´accordo, rivisto, verrà approvato a luglio. Nella foto la relatrice Jeanine Hennis-plasschaert accoglie le congratulazioni di alcuni colleghi dopo un voto importante. Tra gli ospiti americani del 2010 spiccano il vicepresidente Usa Joe Biden, intervenuto al Parlamento nel mese di maggio, e il Segretario di Stato Hillary Clinton. Entrambi hanno sottolineato l´importanza del ruolo del Parlamento in aree di comune interesse per le due sponde dell´Atlantico, come il trasferimento dei dati e la lotta contro il terrorismo. A settembre è arrivato il momento dell´atteso primo discorso del presidente della Commissione José Manuel Barroso sullo "stato dell´Unione" davanti ai deputati europei. I leader dei gruppi politici hanno commentato in aula l´intervento. Il 2010 ha segnato anche il ventesimo anniversario della riunificazione della Germania. Sono stati l´ex primo ministro della Germania dell´Est Lothar de Maizière e l´ex presidente della Commissione europea Jacques Delors a rievocare i delicati eventi che portarono alla riunificazione il 3 ottobre 1990. A ottobre è stata anche approvata una contestata nuova legislazione sul congedo di maternità che porterebbe a un minimo di 20 settimane a stipendio pieno il permesso delle mamme in tutti i paesi Ue. Nella foto la deputata italiana Licia Ronzulli vota in Parlamento tenendo tra le braccia la figlia di un mese. A novembre è stato raggiunto l´accordo sulle norme che regoleranno l´iniziativa popolare, il nuovo strumento democratico introdotto dal Trattato di Lisbona.un milione di firme e due grandi sorrisi per i due relatori, i deputati Zita Gurmai e Alain Lamassoure. Una sedia vuota e una bandiera cubana sono stati il simbolo della cerimonia di premiazione del vincitore del premio Sacharov 2010 Guillermo Fariñas. A dicembre il cubano non ha potuto lasciare il suo paese per ritirare il premio a Strasburgo. Dopo discussioni, divergenze e incomprensioni, il Parlamento ha chiuso l´anno approvando all´ultimo momento il bilancio Ue 2011.E con questa firma di dicembre si è concluso il 2010 e i deputati hanno lasciato Strasburgo, preparandosi a un nuovo anno di sfide. Mentre il nuovo anno ha iniziato ufficialmente il suo corso, ne approfittiamo per ricordare alcuni dei momenti più significativi del 2010 al Parlamento europeo. Un anno, quello passato, che si è aperto con le audizioni degli aspiranti commissari e con l´approvazione da parte del Parlamento della seconda commissione presieduta da Barroso. Ma il 2010 è stato anche l´anno dell´entrata in vigore del Trattato di Lisbona, un anno di crisi e di momenti politici significativi. Http://www.europarl.europa.eu/news/public/story_page/008-111428-017-01-04-901-20110110sto11427-2011-17-01-2011/default_it.htm    
   
   
SLOVENIA, INFLAZIONE IN CRESCITA SUL FINIRE DEL 2010  
 
Lubiana, 12 gennaio 2011 - L´istituto Nazionale di Statistica della Slovenia ha pubblicato gli ultimi dati relativi all´andamento dell´inflazione, in riferimento all´ultimo mese del 2010, secondo i quali il tasso annuo dell´inflazione sarebbe cresciuto di 0,4 punti percentuali a dicembre, giungendo a quota 1,8 punti. I prezzi sarebbero invece cresciuti mediamente di 0,1 punti rispetto al mese di novembre.  
   
   
VENETO – KURDISTAN, ZAIA FIRMA AL BALBI UN PROTOCOLLO DI COLLABORAZIONE  
 
 Venezia, 12 gennaio 2011 - Veneto e Kurdistan iracheno daranno avvio a una speciale collaborazione nei settori dell’agricoltura, della formazione professionale, del turismo culturale e delle tematiche ambientali. E’ quanto prevede il protocollo d’Intesa firmato ieri a palazzo Balbi, sede della Giunta regionale del Veneto, dal presidente della Regione Luca Zaia e da Fuad Hussein, rappresentante personale del presidente della regione autonoma del Kurdistan iracheno Massud Barzani. La delegazione curda ospite della Regione del Veneto era composta anche dal ministro degli Esteri del governo regionale curdo, Falah Mustafa, e dalla rappresentante del Kurdistan e Roma, Rezan Hama Salih. L’interscambio tra Veneto e Iraq nel suo complesso si aggira sui 153 milioni di euro l’anno (dato Istat 2009). Le esportazioni venete in Iraq sono più che quadruplicate negli ultimi tre anni passando da 5 milioni nel 2008 a 10 milioni nel 2009 e ben 21 milioni nei soli primi nove mesi del 2010. Il Paese presenta quindi grandi potenzialità di crescita e la Regione autonoma del Kurdistan in particolar modo. Il Veneto, su incoraggiamento della Farnesina, ha avviato rapporti ufficiali con il governo regionale del Kurdistan dal 2009 e, invitato dalle autorità locali, nel marzo del 2010 una delegazione regionale si è recata in una prima vista esplorativa. Il quell’occasione il governo curdo ha manifestato un forte interesse a ufficializzare il rapporto con un Protocollo d’Intesa, il cui testo ha avuto la piena approvazione del ministro degli Esteri italiano Franco Frattini.  
   
   
FEDERALISMO MUNICIPALE: GLI EFFETTI NEFASTI SUI COMUNI SICILIANI  
 
Palermo, 12 gennaio 2011 - In vista della ripresa dell´iter del federalismo municipale l´assessorato per l´Economia della Regione siciliana ha realizzato una simulazione degli effetti derivanti dall´entrata in vigore della nuova disciplina sulle amministrazioni siciliane. Emerge una palese disomogeneita´ da Comune a Comune e la conseguente e inevitabile necessita´ di intervenire con un fondo perequativo, che attenui le diversita´ gia´ esistenti che rischiano di aggravarsi. "Questo tipo di federalismo, tanto caro ad alcuni partiti politici - ha detto l´assessore per l´Economia, Gaetano Armao - non ha come obiettivo il sanzionamento delle inefficienze, ma porta alla "canna del gas" le amministrazioni siciliane come, peraltro, sta realizzando anche con il bilancio della nostra regione". Tra i comuni siciliani, il piu´ penalizzato sarebbe Messina con una riduzione tendenziale pari a circa il 59% dei trasferimenti. In particolare, per quanto riguarda i Comuni capoluogo dell´isola, i meno danneggiati sarebbero Ragusa, con un -15%, e Agrigento con un -22%, mentre Messina e´ seguita da Palermo con un -55% e da Catania con un -43%. Cio´ deriva dalle previsioni per il 2011, anno in cui non esistera´ piu´ nel bilancio dello Stato il capitolo di spesa sino ad oggi denominato "Trasferimenti agli Enti Locali", ma un fondo denominato "sperimentale di riequilibrio". Esso sara´ alimentato da: gettito dell´imposta di registro; imposta di bollo; imposta ipotecaria e catastale; tributi catastali speciali; Irpef relativa ai redditi fondiari e dalla cedolare secca sugli affitti. A partire dal 2014 ad ogni Comune verrebbero erogate quote del gettito derivante dai tributi sopra elencati attinenti agli immobili situati nel territorio di competenza dell´ente e sulla base dei fabbisogni standard. Dal 2014 l´altro canale di autonomia finanziaria derivera´ dalla nuova imposta chiamata Imu (imposta municipale unica), ossia l´imposta che raggruppera´ le attuali tasse comunali Ici e addizionale irpef. "Siamo - ha concluso Armao - per un federalismo equo e solidale, e non per un federalismo che divide il Paese ancora di piu´".  
   
   
IL MONDO DELLA CULTURA E DELLO SPETTACOLO DELL´EMILIA-ROMAGNA SI MOBILITA CONTRO I TAGLI DEL GOVERNO. RIUNITI IN REGIONE A BOLOGNA CIRCA 150 RAPPRESENTANTI DELLE PIÙ IMPORTANTI REALTÀ REGIONALI.  
 
Bologna, 12 gennaio 2011 – Immediate rassicurazioni e impegni per un reintegro dei tagli operati sul Fondo unico per lo spettacolo. E ancora sensibilizzazione dell’opinione pubblica verso un settore che rischia di trovare nei prossimi anni “una soluzione finale”, proroghe per tax-credit e tax-shelter nei confronti del cinema, modifiche delle norme della Finanziaria che impongono limiti alle spese degli Enti locali per la cultura, defiscalizzazione e "federalismo" della spesa. Sono le più significative proposte scaturite dall’incontro svoltosi ieri nella sede della Regione Emilia-romagna a Bologna, convocato dall’assessore alla Cultura Massimo Mezzetti a seguito dell’adozione del cosiddetto “Decreto Milleproroghe”, che non ha previsto il reintegro del Fus per l’anno 2011 e degli esiti del “tavolo del Capranichetta” del 29 dicembre scorso che ha coinvolto organizzazioni e associazioni culturali. Un invito per trovare strategie ed iniziative comuni per reagire alle difficili prospettive del settore, cui ha risposto con entusiasmo il mondo della cultura e dello spettacolo emiliano-romagnolo. Oltre 150 i rappresentanti del settore che hanno discusso nel pomeriggio, tra essi Paolo Cacchioli (Arena del Sole), Ruggero Sintoni (Accademia perduta), Aldo Sisillo (Teatro Comunale Modena), Giovanni Ottolini (Fondazione nazionale danza), Andrea Malucelli (Agis), Roberto Giovanardi (Ater), Maria Merelli (Ert), Marcella Nonni (Albe), Alberto Tagliafichi (Fice), Diego Maj (Teatro Giocovita), Mario Meli (Regio), Luigi Ferrari (Fondazione Toscanini), Gianluca Farinelli (Cineteca Bologna), oltre a numerosi amministratori locali. L’assessore Mezzetti ha elencato cause e concause che hanno contribuito a creare “un quadro complessivo che disegna una recessione culturale”. “Sono state smentite le promesse sul reintegro dei fondi Fus – ha detto Mezzetti -, che il Milleproroghe ha ridotto ulteriormente mettendo in discussione la stessa tenuta di base del mondo dello spettacolo. Il tutto in un contesto da federalismo al contrario, con tagli ai trasferimenti di risorse alle Regione e conseguenti ricadute su Province ed Enti locali”. “A ciò – ha aggiunto l’assessore – sommiamo la normativa della Finanziaria che ci impone un tetto del 20% a quanto impegnato nel 2009, come limitazione alla spesa per attività e servizi culturali, e giungiamo così a individuare una sorta di volontà vendicativa, una vera e propria ostilità nei confronti del mondo della cultura”. Il tutto, è stato sottolineato, “a fronte di una vivacità del settore che invece potrebbe essere fonte di crescita e sviluppo per una nuova economia”. L’assessore Mezzetti ha quindi annunciato di aver commissionato, a dicembre, un’indagine per valutare con precisione la ricaduta del settore culturale in regione, in termini economici, e quali siano possibilità e prospettive. Le proposte sono state quelle di promuovere iniziative a più livelli. Oltre “una mobilitazione verso l’opinione pubblica”, sono stati individuati obiettivi a breve e lungo termine. “Quello immediato – ha detto l’assessore regionale – è che vengano dati rassicurazioni e impegni per un reintegro dei fondi per lo spettacolo”. Inoltre, è stato auspicato un raccordo con Anci e Upi e un impegno, ha anticipato l’assessore Mezzetti, “nell’ambito della commissione cultura della Conferenza delle Regioni italiane, per farne un tema condiviso da tutti”. Altri obiettivi saranno quelli di giungere a una proroga triennale per tax-credit e tax-shelter nei confronti del cinema, “e insisteremo per la modifica della norma che impone limiti alle spese degli Enti locali per lo spettacolo”. Quindi, Mezzetti ha auspicato “la realizzazione di un superamento della logica centralista nella gestione dei fondi per lo spettacolo, grazie a un trasferimento a livelli regionale del controllo della spesa, lasciando che siano le Regioni, in attuazione di un reale federalismo, a decidere la destinazione delle risorse con una logica partecipata”. Infine è stata toccata la materia dell’estensione degli ammortizzatori sociali ai lavoratori dello spettacolo, e il tema della deducibilità fiscale per gli investimenti nel settore, su cui le Regioni stanno già lavorando. “Come opporci alle scelte del Governo? Io non credo in una serrata – ha concluso Mezzetti -, che sarebbe efficace solo se coinvolgesse tutti a livello nazionale. Credo piuttosto in un insieme di iniziative che devono da subito coinvolgere utenti e cittadini, perché tutti abbiano la consapevolezza della gravissima situazione in cui versa un patrimonio che abbiamo il dovere di difendere”.  
   
   
PARTE IN PUGLIA IL PIANO STRAORDINARIO PER IL LAVORO, VENDOLA: COMBATTIAMO LA PRECARIETÀ  
 
Bari, 12 gennaio 2011 - “Dentro un contesto di crisi straordinaria, senza precedenti nella storia del Novecento, abbiamo proviamo a sperimentare nuove azioni che possano coniugare politiche di sviluppo e politiche del lavoro”. Lo ha dichiarato il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola presentando ieri mattina in conferenza stampa insieme agli assessori Capone, Fratoianni, Gentile e Sasso il Piano straordinario per il lavoro in Puglia. “Per la prima volta – ha proseguito Vendola – dopo un secolo, il lavoro non appare come una prospettiva certa per le giovani generazioni. La precarietà diventa una maledizione del vivere, fa male alla vita delle persone e fa male all’economia. In questa modernità il diritto al lavoro non è più un diritto”. Si tratta di un Piano straordinario per il lavoro, secondo Vendola, “che vuole spezzare questa dicotomia tra politiche di sviluppo e politiche del lavoro. Abbiamo messo insieme diversi salvadanai e sperimentato nuove forme di azioni che possano generare sviluppo e occupazione. Gli interventi riguardano gli assi decisivi: le politiche per i giovani e le politiche per le donne. Sono loro quelli che pagano più di tutti gli effetti di questa pesante crisi”. Trecentoquaranta milioni di risorse, divise in 6 linee di intervento, che si declinano a loro volta in 43 interventi rivolti a 52.035 potenziali destinatari. Sono questi i numeri del più grande piano progettato da una Regione italiana per risollevare l’occupazione. Il governo regionale ha voluto fornire così una risposta immediata ad una situazione sempre più difficile e insostenibile che colpisce con particolare durezza i giovani e le donne. Infatti, mentre crescono in Puglia le esportazioni e il numero delle imprese, non appaiono altrettanto positivi i dati sull’occupazione. Nel terzo trimestre del 2010 il tasso di disoccupazione regionale, secondo la rilevazione Istat, è del 12,2%, sale al 14% per le donne. Ancora più gravi i recenti dati forniti dall’Istat per la disoccupazione giovanile in Italia salita a novembre al 28,9%, il dato più elevato dal 2004. Di fronte ad una situazione che fa della precarietà la regola e dell’occupazione regolare l’eccezione, la Regione Puglia ha deciso di reagire ricorrendo alle risorse e agli strumenti operativi che ricadono nella propria sfera di competenza e responsabilità. Certo, risultati più efficaci potrebbero essere raggiunti se a livello nazionale fosse possibile rivedere le normative sul lavoro e costruire un nuovo sistema di welfare che superi la precarietà e riconsegni diritti e prospettive di futuro alle nuove generazioni. In attesa, tuttavia, la Regione Puglia lotta con i propri strumenti ponendosi due obiettivi: da un lato migliorare l’occupabilità dei giovani e delle donne, dall’altro sostenere i livelli occupazionali esistenti. E affronta la sfida alla quale è chiamata dalla strategia di Lisbona, da Europa 2020 e dalla Decisione del Consiglio Europeo del 21 ottobre 2010 sulle politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione: promuovere anche in Puglia una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva. È importante sottolineare che il piano appena elaborato vuole essere una proposta organica di intervento che la Regione Puglia sottopone all’attenzione delle forze sociali, del parternariato socioeconomico ed istituzionale e delle sei Amministrazioni provinciali per moltiplicare le iniziative di collaborazione. I 43 interventi infatti avranno una priorità temporale che sarà decisa con il parternariato. La settimana prossima è previsto il primo incontro per affrontare il tema della tempistica nell’ attuazione agli interventi. L’obiettivo è farli partire per i primi sei mesi dell’anno secondo l’ordine deciso appunto in sede partenariale. “Vorrei ricordare – ha aggiunto Vendola – a tutti quelli che parlano, peraltro con una discreta confusione, di stabilizzazione dei precari della Regione Puglia, che quando sono arrivato qui ho trovato precari in ogni angolo, contrattualizzati nei modi più diversi (stagisti, collaboratori, etc..) senza nessuna base giuridica certa e connotati da una assoluta dequalificazione dei profili professionali. Con pazienza abbiamo ricostruito il quadro frammentato che avevamo davanti e abbiamo dato a molti giovani la possibilità di avere dei contratti a tempo determinato. Oggi questo processo è in crisi non per responsabilità della Giunta Vendola, ma per colpa delle scelte di Tremonti e del Governo nazionale. Resta fermo il mio impegno a concludere positivamente questa vicenda, perché noi intendiamo dare futuro e stabilità anche a quanti lavorano all’interno della Regione Puglia”. Il Piano straordinario per il lavoro in Puglia si muove secondo due obiettivi: nuova occupazione e salvaguardia dell’occupazione. Nel primo caso si propone di innalzare i livelli occupazionali di quella parte di forza lavoro che presenta prospettive di occupazione più basse come i giovani, le donne e i soggetti espulsi o a rischio di espulsione dai processi produttivi, nel secondo di valorizzare il capitale umano inteso come strumento per migliorare la competitività delle imprese. Alla nuova occupazione sono destinati 269,8 milioni di euro per un numero di destinatari potenziali pari a 38.335 persone, per la salvaguardia dell’occupazione, invece, i milioni di euro impiegati sono 70,9 e i destinatari potenziali 13.700. I destinatari dell’intero piano sono lavoratori in cassa integrazione, occupati, lavoratori atipici, imprese, disoccupati, donne disoccupate, donne inprenditrici, donne occupate, giovani disoccupati, apprendisti, persone disabili disoccupate, immigrati e richiedenti asilo, ultracinquantenni, lavoratori socialmente utili (Lsu), giovani laureati, ricercatori, manager e imprenditori. Per loro i 340milioni del piano, che vale da solo lo 0,6% del Pil regionale 2009. Sei le linee di intervento: Il lavoro dei giovani; Il lavoro delle donne; Il lavoro per l’inclusione sociale; Il lavoro per la qualità della vita; il lavoro per lo sviluppo e l’innovazione; Più qualità al lavoro. Eccole nel dettaglio. Al lavoro dei giovani è destinato il pacchetto più ampio di risorse: 122,6 milioni di euro che saranno spesi per formazione, lavoro e impresa. Sono divisi in 8 interventi, rivolti a 15.400 destinatari. Si tratta di Ritorno al futuro 2011 (20 milioni di euro), Diritti a scuola (30 milioni), Formazione integrata, tirocini e aiuti all’occupazione per i giovani diplomati (14 milioni), Alta formazione per l’apprendistato (10 milioni), Apprendistato professionalizzante (10 milioni), Verso un sistema integrato di alta formazione interregionale (3 milioni), Reddito di continuità per i lavoratori atipici (5,6 milioni), Microcredito (30 milioni). Sei gli interventi per il lavoro delle donne finalizzati ad aumentare i posti di lavoro e a garantire migliori condizioni a 10.800 donne, potenziali destinatarie di 32,9 milioni di interventi. Eccoli nel dettaglio: Sviluppo dell’imprenditoria femminile (6,35 milioni di euro), Piccoli sussidi per l’inserimento lavorativo delle migranti (1 milione), Formazione delle donne ed incentivi all’assunzione (10 milioni), Servizi di conciliazione vita-lavoro (12 milioni), Strumenti di flessibilità del lavoro per le donne (1,5 milioni), Part-time e conciliazione (1 milione). Il lavoro per l’inclusione sociale è una linea che conta 7 interventi per 47 milioni di euro totali destinati a sostenere, contrastando le povertà e promuovendo l’inclusione, almeno 11.600 persone in difficoltà. Queste le azioni: Percorsi integrati per l’assunzione di persone disabili (2 milioni di euro), Sostegno alle persone in condizioni di povertà (10 milioni), Inserimento lavorativo di immigrati, rifugiati e richiedenti asilo (2 milioni), Reimpiego e autoimpiego dei cassaintegrati (10 milioni), Sostegno ai cassaintegrati nei distretti produttivi (10 milioni), Formazione per cassaintegrati e lavoratori in mobilità (10 milioni), Utilizzo temporaneo dei cassaintegrati presso la Pubblica Amministrazione (3 milioni). Altrettanti gli interventi destinati al lavoro per la qualità della vita. Con 32,9 milioni di euro totali e un popolo di potenziali destinatari pari a 5.150 persone, la linea si propone di promuovere il lavoro per uno sviluppo equo e sostenibile. Lo fa con 7 azioni: Nuove figure professionali nel settore del lavoro di cura domiciliare (Progetto R.o.s.a) (4 milioni di euro), Nuove figure professionali nel settore del lavoro di cura domiciliare assistenti per l’infanzia (1 milione), Formazione interregionale per l’occupazione legata alla valorizzazione e recupero degli antichi mestieri (2,27 milioni), Interventi nell’ambito del turismo (10 milioni), Impiego dei lavoratori socialmente utili nella pulizia delle spiagge (0,6 milioni), Aiuti per l’occupazione in ambito portuale (5 milioni), Interventi per l’occupazione rivolta all’incremento della raccolta differenziata (10 milioni). Al lavoro per lo sviluppo e l’innovazione, che destina posti ad alta intensità di conoscenza per i giovani e i ricercatori pugliesi, è riservato il pacchetto di risorse secondo solo a quello per il lavoro dei giovani: 70,5 milioni per 3.385 destinatari. Ben nove gli interventi: Formazione di manager ed imprenditori (5 milioni), Investimenti in attività di ricerca industriale e formazione (25 milioni), Parternariati regionali per l’Innovazione (10 milioni), Dottorati di ricerca (7 milioni), Borse di ricerca (3 milioni), Aiuti alle piccole imprese innovative di nuova costituzione (5 milioni), Aiuti alle piccole imprese innovative operative (10 milioni), Impresa e ricerca (3 milioni), Innovazione per l’occupabilità (2,5 milioni). Più qualità al lavoro è la linea che investe nelle legalità, nella sicurezza del lavoro e nell’emersione del lavoro nero. Sei gli interventi per un monte risorse di 34,9 milioni di euro, divise tra 5.700 potenziali fruitori. Questi destinatari avranno a propria disposizione azioni quali Formazione continua per dipendenti, apprendisti e atipici (10 milioni), Aiuti alla diffusione delle tecnologie dell’informazione nelle reti di Piccole e medie imprese (10 milioni), Servizi di consulenza in materia di innovazione (10 milioni), Emersione del sommerso in agricoltura (2,5 milioni), Campagna straordinaria di formazione, di diffusione delle azioni di prevenzione della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro (1,359 milioni) e Formazione dei rappresentanti territoriali per la sicurezza (1 milione). Responsabile del coordinamento politico del Piano è il Presidente della Regione Puglia con l’ausilio politico di una Cabina di Regia interassessorile. Sotto il profilo amministrativo invece, la responsabilità è della Direzione dell’Area Politiche per lo Sviluppo economico, il Lavoro e l’Innovazione che curerà l’avanzamento procedurale e finanziario del Piano. Sul versante esterno la definizione del Piano coinvolgerà il parternariato economico e sociale attribuendogli un ruolo particolarmente attivo. Il parternariato sarà infatti chiamato a contribuire alla definizione del dettaglio delle azioni, alla valutazione degli effetti ed anche all’eventuale revisione delle linee di intervento.  
   
   
REGIONE UMBRIA E INVITALIA FIRMANO PROTOCOLLO A SOSTEGNO INVESTIMENTI ESTERI SUL TERRITORIO  
 
Perugia, 12 gennaio 2011 - Favorire in Umbria l´attrazione di investimenti esteri di elevata qualità. Questo è l´obiettivo del protocollo d´intesa siglato nei giorni scorsi tra l´Assessorato regionale allo Sviluppo economico della Regione Umbria e Invitalia, l´Agenzia nazionale per l´attrazione degli investimenti e lo sviluppo d´impresa. Il documento, sottoscritto dall´assessore Gianluca Rossi e dal responsabile degli investimenti esteri di Invitalia Giuseppe Arcucci, prevede che vengano attivate azioni di promozione e messi in campo meccanismi che facilitino l´ingresso in regione di nuove attività produttive. Tre in particolare sono gli ambiti di azione previsti: individuazione di opportunità territoriali per gli investimenti, attrazione degli investimenti veri e propri e attivazione di facilitazioni per l´insediamento di imprese estere. Per quanto riguarda le opportunità offerte dal territorio umbro, l´attività è orientata a trasformare le vocazioni produttive umbre in concrete opportunità per gli investitori esteri. Tra le possibili attività da realizzare la valorizzazione dei settori strategici e dei Poli di innovazione presenti in Umbria e l´individuazione di incentivi a sostegno degli investitori: dai Contratti di Programma agli aiuti previsti dalla legge 181/89 ad altri strumenti regionali o pacchetti di offerta localizzativi. Per quanto riguarda l´attrazione degli investimenti si opererà nei Paesi target per orientare le scelte di investimento nei settori ritenuti strategici. Tra le attività previste, la promozione all´estero delle opportunità di insediamento in Umbria, la ricerca di investitori potenzialmente interessati, la valorizzazione del posizionamento internazionale dell´Umbria nell´ambito delle azioni di promozione del sistema nazionale, anche attraverso l´organizzazione di eventi mirati. Infine, per quanto riguarda le azioni da mettere in campo per facilitare l´insediamento di imprese estere, il protocollo prevede l´assistenza all´investitore nelle diverse fasi di realizzazione del progetto, attivata da Invitalia in complementarietà e a completamento del pacchetto di servizi offerto a livello regionale: sono previsti servizi nella fase di accompagnamento alla localizzazione, la razionalizzazione delle procedure di insediamento e la semplificazione degli aspetti procedurali e burocratici.  
   
   
USURA, POLVERINI: ISTITUITO NEL LAZIO NUMERO VERDE REGIONALE  
 
Roma, 12 gennaio 2011 - Un numero verde contro l’usura a sostegno di famiglie e imprese. A presentarlo ieri mattina presso al sede della Regione Lazio il presidente Renata Polverini e l’assessore alla Sicurezza, Giuseppe Cangemi. Con il numero verde regionale 800.86.28.61, e una e-mail dedicata, antiusura@regione.Lazio.it  si vuole fornire supporto informativo e aiuto ai cittadini del Lazio che vivono situazione di disagio economico o che sono potenziali vittime del reato d’usura. Operatori specializzati risponderanno a partire dal 17 gennaio dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 18, esclusi i giorni festivi. L’iniziativa sarà sostenuta a una forte campagna di comunicazione e sensibilizzazione che nella prima parte dell’anno sarà rivolta alle imprese con lo slogan ‘Chiuso per usura’ e nella seconda alle famiglie con il messaggio ‘L’usura divora’. “La Regione investirà 11 milioni di euro nel prossimo biennio nella lotta all’usura e oggi presentiamo due azioni concrete - ha spiegato la presidente Polverini -. Nel Lazio le province di Latina e Frosinone sono le più colpite dal fenomeno, ma anche a Roma bisogna tenere alta l´attenzione. La campagna verrà realizzata anche grazie al recupero di risorse che non erano state impegnate dalla precedente amministrazione e rischiavano di andare perse”. L´assessore Cangemi ha sottolineato che: “I dati raccolti verranno inoltrati alle questure e le prefetture. Da qui a qualche mese avremo un prospetto più chiaro di quella che è la situazione del fenomeno dell´usura nella Regione e quelle che sono le richieste dei cittadini che rimangono vittime del fenomeno”.  
   
   
CAMPANIA, UNITÀ D’ITALIA: CALDORO; SFIDA FEDERALISTA DEVE UNIRE E NON DIVIDERE  
 
Napoli, 12 gennaio 2011 - “Dal Capo dello Stato un invito alla responsabilità da condividere”. Cosi Stefano Caldoro, presidente della Regione Campania, commenta l’intervento di Napolitano a Reggio Emilia. “La ricorrenza dei 150 anni dell’Unità d’Italia – sottolinea - rappresenta un momento di riflessione per l’intera nazione. In questa ottica bisogna accogliere la riforma federalista quale occasione che può contribuire a rinsaldare i valori dell’unita nazionale”. “La sfida federalista, capace di premiare i comportamenti virtuosi e che punti alla qualità dei servizi, è sfida – conclude - che deve unire e non dividere”  
   
   
COMUNE DI ROMA: ALEMANNO, NUOVA GIUNTA IN PIENA COLLABORAZIONE CON PDL  
 
Roma, 12 gennaio 2011 - «Tutto il lavoro di cambiamento della Giunta capitolina si sta svolgendo in piena collaborazione con il Pdl, dai vertici nazionali fino ai responsabili territoriali». È quanto afferma il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. «Debbo in particolare ringraziare i capigruppo di Camera e Senato, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri, che, già dalla giornata di ieri, mi hanno dato il primo appoggio a questa importante svolta della vita amministrativa della nostra città, e debbo sottolineare il grande impegno dei coordinatori regionale e romano, rispettivamente Vincenzo Piso e Gianni Sammarco, con i quali stiamo in particolare lavorando sulle priorità programmatiche da assegnare alla nuova Giunta». «Venerdì pomeriggio – conclude Alemanno - il Pdl romano sta organizzando una importante conferenza per esporre ai quadri dirigenti il risultato di questo lavoro».  
   
   
COMUNE DI MILANO: OPERAZIONE TRASPARENZA, ON LINE DATI PRESENZE CONSIGLIERI, 110 SEDUTE NEL 2010. PRESIDENTE PALMERI: “RECORD STORICO”  
 
Milano, 12 gennaio 2011 – Sono pubblicati da oggi on line sul sito del Comune di Milano i dati relativi alle presenze dei consiglieri nell’Aula di Palazzo Marino nel 2010 e dall’inizio del mandato, il 23 giugno 2006, resi noti dalla Presidenza del Consiglio comunale nell’ambito della “operazione trasparenza” delle attività istituzionali. “Non commento i singoli dati perché non si tratta di una gara – ha detto il Presidente del Consiglio comunale Manfredi Palmeri – e perché i numeri fotografano in modo non esaustivo, quantitativo e non necessariamente qualitativo, l’attività d’Aula. Rinnovo però come a ogni inizio d’anno questa comunicazione perché, insieme ad altre azioni innovative già intraprese, contribuisce a rendere trasparente il nostro lavoro per la conoscenza e la partecipazione dei cittadini, che vogliono ‘vedere’ da vicino le proprie Istituzioni”. Il Presidente Palmeri ha sottolineato che “il Consiglio comunale si è riunito 110 volte nel 2010: un vero e proprio record storico mai raggiunto almeno nell’ultimo quarto di secolo, sulla base dell’archivio cartaceo consultabile, e quasi certamente dal Dopoguerra a oggi. Negli ultimi 25 anni, ad esempio, la media è stata di 66 sedute, con punte di 94 nel 2007 e 92 nel 2004, e non è mai accaduto che si siano superate le 100. A sei mesi dalla fine di questo mandato siamo già arrivati così a 390 Consigli, a fronte dei 377 di tutto il precedente”. “Il dato significativo del 2010 va letto anche alla luce delle 51 riunioni, quindi quasi la metà, dedicate all’adozione del Piano di Governo del Territorio – ha spiegato il Presidente Palmeri – ma anche, ed è corretto evidenziarlo, in relazione alla maggiore frequenza con cui è caduto il numero legale, crescente proprio nell’ultimo anno: volendo mantenere un efficace livello di lavoro senza accumulo di arretrati, ho convocato un numero di sedute più elevato”.  
   
   
ALLUVIONE IN VENETO. ZAIA: SERVIRANNO OLTRE DUE MILIARDI PER LA MESSA IN SICUREZZA DEL TERRITORIO. VENERDÌ INCONTRI CON GLI ENTI LOCALI  
 
Venezia, 12 gennaio 2011 - “Serviranno più di due miliardi per realizzare opere idrauliche che eliminino o riducano il rischio che si ripetano catastrofi come quella dell’ottobre – novembre scorsi”. Lo ha annunciato ieri il presidente del Veneto Luca Zaia, commissario per l’alluvione, annunciando che è stata predisposta una prima bozza di programma interventi sull’intero fronte della salvaguardia idraulica del territorio veneto, attualmente in fase di approfondimento ai massimi livelli tecnici nazionali, che venerdì 14 sarà presentata a tutti gli enti locali interessati in incontri provinciali. Le riunioni in questione, già convocate dal Commissario Vicario, si terranno alle 9 a Villa Cordellina Lombardi di Montecchio Maggiore per la provincia di Vicenza; alle 11,30 nella sede centrale della Provincia di Verona per il territorio scaligero; alle 16 all’auditorium di Treviso per le province di Belluno, Treviso e Venezia. Non è escluso che quest’ultimo incontro possa essere limitato solo agli ultimi due territori provinciali, con l’organizzazione di un confronto specifico per il bellunese. “Sono state previste opere ritenute assolutamente necessarie e da finanziare – ha anticipato Zaia – che comprendono tra l’altro rifacimenti di argini, pulizie di alvei, casse di espansione. Come tutte le opere, possono rappresentare ferite per il territorio, ma noi abbiamo l’obbligo di garantire il bene collettivo, che passa anche attraverso l’attuazione di interventi di questo genere. Quanto al finanziamento, lo chiederemo al Governo: il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ci hanno promesso risorse. Per gli alluvionati ne abbiamo avute; qui si tratterà di operare sul fronte degli investimenti e dunque del Cipe. Dopo la presentazione, attendiamo dai Comuni le loro osservazioni nel giro di 15 – 20 giorni”. Zaia ha infine annunciato che sono in fase di avvio i controlli in tutti i Comuni, che riguarderanno imprese e famiglie. “Chiedo a tutti la massima disponibilità – ha affermato – perché è necessario farli per rispetto degli stessi alluvionati”.  
   
   
CARCERI, LA REGIONE SCRIVE AL MINISTRO ALFANO IL SOVRAFFOLLAMENTO CARCERARIO IN BASILICATA È DIVENUTO UN PROBLEMA NON PIÙ RINVIABILE  
 
Potenza, 12 gennaio 2011 - Le difficoltà operative degli agenti e del personale amministrativo del carcere di Potenza e degli altri istituti penitenziari lucani sono state al centro di un incontro tra il vicepresidente della Giunta regionale di Basilicata, Agatino Mancusi, e il segretario provinciale della Uil Penitenziaria, Donato Sabia. Nel corso dell’incontro è emerso che nel carcere di Potenza e in molti altri istituti penitenziari lucani, sono assenti gli standard minimi di sicurezza e che gli agenti e il personale amministrativo, sono quotidianamente costretti ad affrontare enormi difficoltà. Le sigle sindacali – è stato spiegato – rivendicano l’aumento del personale, la ristrutturazione degli edifici e il rispetto dei diritti dei lavoratori. A Potenza, ad esempio, sono ospitati mediamente un centinaio di reclusi in più, rispetto alla capienza ordinaria. Molti sono gli stranieri, i tossicodipendenti e i malati psichici. Per questi motivi i dipendenti, costretti a anche a turni di dodici ore consecutive e in condizioni di notevole difficoltà, hanno chiesto l’intervento della Regione. “Il sovraffollamento carcerario in Basilicata – ha osservato il vicepresidente della Giunta regionale di Basilicata Agatino Mancusi - è ormai divenuto un problema serio che si riverbera inevitabilmente anche sulle condizioni operative degli agenti e del personale amministrativo. Un’edilizia penitenziaria ormai vetusta, il notevole incremento della popolazione detenuta di origine extracomunitaria, un notevole incremento della presenza di soggetti portatori di diverse patologie, rendono non più rinviabile una riflessione sul potenziamento dell’attuale sistema carcerario lucano. Per questi motivi – ha assicurato Mancusi- la Regione Basilicata invierà una nota ufficiale al ministro della Giustizia Angelino Alfano, chiedendo un intervento immediato per le criticità più impellenti”.  
   
   
LEZIONI DI STORIA NEL PROGRAMMA PER IL 150° DELLA REGIONE TOSCANA  
 
Firenze, 12 gennaio 2011 - “La presentazione di questa importante edizione delle “Lezioni di storia” è anche l’occasione per comunicare il modo, ed il valore, con cui la Regione Toscana intende festeggiare il 150° dell’unità d’Italia”. L’assessore regionale alla cultura Cristina Scaletti ha riassunto così l’inserimento della terza edizione delle Lezioni di Storia su “L’identità italiana” presentate stamani all’Odeon di Firenze. “La Regione Toscana è impegnata alla celebrazione dei valori dell’unità e dell’identità nazionale – ha proseguito l’assessore – e nello stesso tempo a valorizzare la peculiarità e la ricchezza delle realtà regionali e locali. In questi 150 anni di storia ci sono le nostre radici ed il nostro futuro. Un futuro dove un rinnovato orgoglio e sentimento di appartenenza nazionale ci permetta, all’interno dell’Europa unita e dentro uno scenario globale in continua evoluzione, di fornire un contributo serio”.  
   
   
FVG: CASSA INTEGRAZIONE PIÙ 45% RISPETTO AL 2009  
 
 Trieste, 12 gennaio 2011 - Continua a crescere il ricorso alla cassa integrazione in Friuli Venezia Giulia, in controtendenza rispetto alla situazione nazionale dove si è verificata una diminuzione di quasi il 5%. Il dato preoccupa molto il consigliere regionale del Pd Paolo Pupulin, che rende noto che da dicembre sono aumentate le ore richieste, passate da 1.070.559 di ottobre a 2.278.658 di novembre e a 2.411.285 di dicembre. Segno evidente - dice Pupulin - di una sofferenza che coinvolge ancora tante aziende, in tutti i settori economici. In tale quadro, a dicembre tornano ad aumentare il ricorso alla cassa ordinaria (da 318.667 ore di novembre a 361.717 di dicembre) e a quella in deroga (da 136.650 ore di novembre a 367.391 di dicembre): al contrario, nei mesi precedenti avevano segnalato una significativa riduzione che lasciava ben sperare. Rimane molto elevato il dato della Cig straordinaria che raggiunge, anche nell´ultimo mese del 2010, ben 1.682.177 ore. 25.925.892 (rispetto ai 17.698.293 del 2009) le ore di cassa integrazione richieste dalle aziende della regione nel corso dell´intero anno 2010. Il 45% in più di quelle richieste nel 2009, anno considerato il punto più alto di una crisi che, a detta del mondo delle imprese, tarda a finire. Fatturati e ordini rimangono in sofferenza anche per le imprese che non hanno fatto ricorso alla sospensione dal lavoro - così ancora il consigliere del Pd. Gli ultimi dati della disoccupazione, che si riferiscono al terzo trimestre del 2010, sono cresciuti in termini percentuali passando dal 4,8% al 5,2%, ma ben di più rispetto allo stesso trimestre dell´anno scorso quando il tasso si disoccupazione si era fermato al 4,3%. Un quadro preoccupante che rischia di lievitare in modo significativo con la fine delle Cig speciali e delle mobilità, che riguardano ormai anche aziende di grandi dimensioni come Electrolux e Fantoni. In questa situazione difficile, rimangono senza prospettive soprattutto i giovani, che spesso non trovano lavoro e se lo trovano si tratta di occupazione precaria, di limitata durata. L´altra faccia della medaglia interessa le donne e i lavoratori over 45-50, ancor più se provenienti dal mondo impiegatizio. È ormai evidente che le tradizionali forme di incentivi al reinserimento lavorativo hanno un´efficacia molto limitata - aggiunge Pupulin. Bisogna sforzarsi per individuare anche strumenti d´intervento innovativi, che permettano di non sprecare il contributo di migliaia di persone senza lavoro o con reddito ridotto, ma all´interno di un vero progetto che riconduca a un lavoro continuativo chi lo ha perso e chi non lo ha mai potuto sperimentare. Serve un vero e proprio nuovo piano del lavoro, che affronti in modo organico la precarietà del lavoro giovanile e la diffusa non occupazione dei lavoratori over. Il gruppo del Pd - dichiara il suo esponente - è disponibile fin da subito a discutere in Commissione consiliare e in Aula una serie di proposte pratiche e concrete. Confidiamo che da parte della Giunta Tondo non ci si nasconda dietro improbabili annunci che "in fondo quasi tutto va bene" o che "stiamo meglio di tante altre regioni italiane". Ciò, purtroppo, non corrisponde alla realtà. La percezione d´uno strisciante impoverimento, che colpisce trasversalmente una buona parte del mondo del lavoro, non vive di annunci ottimistici, ma di risposte concrete a bisogni e necessità che non sono più rinviabili.  
   
   
LAVORO: LA SICILIA RECEPIRA’ INDICAZIONI SINDACATI E IMPRESE  
 
Palermo, 12 gennaio 2011 - Si e´ tenuto, ieri , presso il Dipartimento regionale del Lavoro, l´incontro con i rappresentanti del mondo del lavoro e delle imprese, convocato dall´Assessore Andrea Piraino per approfondire i termini dell´avviso pubblico "per la concessione in via sperimentale, di contributi agli organismi del Terzo Settore che attuano azioni di contrasto alle vecchie e nuove poverta´". L´incontro ha chiarito che i circa 700 (e non 8400 come e´ stato ripetutamente scritto) destinatari dell´avviso sono soggetti appartenenti a fasce deboli che senza un sostegno, non avrebbero alcuna possibilita´ di avvicinarsi al mondo del lavoro. "Questo sostegno - ha sottolineato Piraino- non potra´ in alcun modo trasformarsi in nuovo precariato, in quanto le pubbliche amministrazioni non hanno alcun ruolo nel percorso previsto". L´assessore si e´comunque impegnato a recepire le indicazioni operative emerse dal confronto attraverso la definizione di specifiche linee guida per l´attuazione dell´avviso. Sul piano piu´ generale, per evitare la lamentata frammentazione degli interventi, l´Assessore regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro si e´ impegnato a gestire tutte le risorse destinate alle Politiche Sociali, in base ad un Documento Unico di Programmazione, concertato con i rappresentanti delle forze sociali, del Terzo Settore e del Volontariato. Ed inoltre Piraino ha comunicato che nei prossimi giorni saranno pubblicate le linee guida per l´integrazione sociosanitaria, come avvio del raccordo fra politiche sociali e politiche della Salute. Tenendo conto di alcune proposte avanzate durante l´incontro, si e´ poi convenuto di gestire, sulla base di una strategia di sistema, tutte le risorse destinate alle politiche attive del Lavoro e dello sviluppo.  
   
   
LA SOLIDARIETÀ AGLI ALLUVIONATI VENETI VERSO I 3 MILIONI E MEZZO. CON IL SMS RACCOLTI 1.805.480 EURO  
 
Venezia, 12 gennaio 2011 - “Ringrazio i cittadini di tutta Italia che con i loro oltre 900 mila sms hanno permesso di raccogliere tramite il numero della solidarietà 45501, attivo fino a ieri, 1.805.480 euro a favore delle comunità del Veneto travolte dall’alluvione che ha devastato il territorio regionale fra il 31 ottobre e il 2 novembre scorsi”. Lo ha detto il presidente Luca Zaia, Commissario delegato per il superamento dell’emergenza alluvione, che oggi ha tracciato il bilancio generale dei risultati ottenuti tramite il servizio del sms solidale, avviato nei giorni immediatamente successivi all’evento tramite i gestori di telefonia mobile e fissa Telecom/tim, Vodafone, Wind, Fastweb, H3g, Coopvoce e il supporto di Mediafriends. “Con questo sistema sono stati versati mediamente oltre 16 mila euro al giorno – ha detto ancora Zaia – cui si aggiungono 1.673.489 euro raccolti con i versamenti nel Conto Corrente di solidarietà presso il tesoriere della Regione del Veneto Unicredit Spa, per una cifra che oggi sfiora i 3 milioni e mezzo di euro, arrivando complessivamente a 3.478.969. Queste somme si aggiungono al primo concreto e tempestivo impegno del Governo di 300 milioni di euro, ma per rispondere alle esigenze del nostro territorio e dei nostri cittadini servirà molto di più. La solidarietà continui, dunque”, ha concluso Zaia, annunciando che nella giornata di venerdì prossimo, 14 gennaio, il vicecommissario Mariano Carraro si confronterà con tutti gli enti locali interessati in tre incontri provinciali, durante i quali verrà illustrata la prima bozza di programma di interventi per l’eliminazione e la riduzione del rischio idraulico”. “E’ una partita strategica e necessaria, che è nelle competenze del Commissario – ha concluso Luca Zaia – senza la quale i disastrosi eventi di due mesi fa si ripeterebbero con analoghi effetti in caso di identiche precipitazioni, come è accaduto in alcuni comuni Padovani nei giorni di Natale”.  
   
   
IMMIGRAZIONE; DE CORATO, “CARITAS VENEZIA SMONTA BUONISMI: NO A PORTE SPALANCATE, PRODUCONO RAZZISMO. A MILANO 122 MILA AFROASIATICI, ERANO 5 MILA 30 ANNI FA, +2154%” IN TILT WELFARE MESSO IN CAMPO DA COMUNI DAVANTI A FLUSSI INCONTROLLATI. TENSIONI IN NORDAFRICA E MEDIO ORIENTE RISCHIANO DI PORTARE A MILANO NUOVE ONDATE DI CLANDESTINI  
 
Milano, 12 gennaio 2011 - “La parole della Caritas di Venezia sui rischi di conflittualità etnica che l’immigrazione incontrollata può determinare smontano tanti buonismi. Perché sono l’esatto opposto della politica delle porte spalancate che da tante parti, a sinistra come in parte dello stesso mondo cattolico, viene irresponsabilmente sbandierata. E confermano come, di fronte a un fenomeno epocale capace di mutare il volto identitario delle città, si debba procedere con razionalità. E se la voce di allarme arriva dal Veneto dove, dice la Caritas, gli stranieri sono il 10% della popolazione tanto più è lecito suonare il campanello di allarme per Milano dove 1 su 6 non è italiano e, secondo i dati dell’ufficio Statistica del Comune, in trent’anni, gli immigrati sono passati dall’1.3% al 16.1%, una crescita dell’854%. E quando i numeri diventano ingovernabili la deriva si chiama xenofobia e razzismo”. Lo dichiara il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo de Corato - “Oggi Milano – spiega De Corato - ha una prevalente componente afroasiatica, 122.685 presenze su circa 212 mila residenti (75 mila asiatici e 47 mila africani). Solo trent’anni fa, secondo l’ufficio Statistica del Comune, erano 5442 (2983 asiatici, 2459 africani). Una crescita impressionante, +2154%. Che comporta per gli enti locali enormi spese per il welfare, assistenza sanitaria, case popolari, servizi per la scuola e la famiglia, attività di sostegno alle fragilità. Uno sistema che rischia di andare in tilt. I conflitti e le tensioni che si stanno maturando nel Nordafrica e in Medio Oriente – sottolinea De Corato – rischiano poi di produrre nuove ondate di clandestini. Che sono ben 50 mila a Milano secondo una stima della Cgil. E grazie a una sentenza della Consulta, che con quella decisione vorrebbe tutelare gli indigenti, sono ormai di fatto inespellibili”.  
   
   
IMMIGRAZIONE IN UMBRIA: SCADE 15 GENNAIO TERMINE PER PRESENTAZIONE DOMANDE CORSI LINGUA E CULTURA ITALIANA  
 
Perugia, 12 gennaio 2011 – Potranno presentare domanda entro il 15 di gennaio, alle ore 12, tutti i cittadini extracomunitari e residenti regolarmente in Umbria, che intendono partecipare ai corsi finalizzati all’apprendimento della lingua e della cultura italiana organizzati su iniziativa della Regione Umbria. A renderlo noto è la Sezione Immigrazione della Regione Umbria annunciando che, in caso di disponibilità di posti, il termine per la presentazione della domanda, fissato per il 15 gennaio 2011, potrà essere prorogato su iniziativa di ciascun Centro Territoriale Permanente deputato all’organizzazione e alla cura dei corsi. Scopo del ciclo di studi è quello di consentire ai cittadini extracomunitari interessati e in possesso dei requisiti richiesti, di acquisire conoscenze dell’idioma e della cultura italiana, nonchè una certificazione valida che attesti il livello di conoscenza della lingua, per rispondere rispondere così alle nuove disposizioni normative in materia di immigrazione che già prevedono, per alcune tipologie di permesso di soggiorno, la dimostrazione del livello di conoscenza della lingua (livello A2). A partire dalla fine di gennaio, saranno attivati 18 corsi gratuiti e certificati finanziati dalla Regione Umbria che si svolgeranno presso le sedi degli otto centri territoriali permanenti (Ctp - Eda) presenti in Umbria (Città di Castello, Gualdo Tadino, Perugia, Foligno, Spoleto, Terni, Narni, Allerona Scalo) e presso l’Università per Stranieri di Perugia. Le lezioni avranno cadenza settimanale e termineranno con l’esame di certificazione finale previsto per il 9 maggio. Le domande di ammissione dovranno essere presentate all’istituto prescelto tra quelli indicati nel bando il cui testo integrale è disponibile anche sul sito web della Regione Umbria, all’indirizzo www.Immigrazione.regione.umbria.it - sezione "in primo piano", e sul sito www.Montesca.it. Per iscriversi basta rivolgersi presso una delle sedi di seguito indicate:Università per Stranieri di Perugia, Piazza Fortebraccio, 4 Palazzo Gallenga, Perugia Scuola Statale Secondaria 1° Grado “D. Alighieri”- Via della Tina,12-06012 Città di Castello per Ctp Città di Castello per Ctp Città di Castello. Direzione Didattica Statale “D.tittarelli”– Viale Don Bosco 1 – 06023 Gualdo Tadino per Ctp Gualdo Tadino per Ctp Gualdo Tadino Istituto comprensivo statale “Volumnio” – Via Cestellini 3 – 06087 Ponte San Giovanni (Pg) per Ctp Perugia; Istituto comprensivo “G. Piermarini” – Via Scuola Arti e Mestieri 06034 Foligno per Ctp Foligno per Ctp Foligno; Scuola secondaria di primo grado “Pianciani-manzoni” – Via A. Ricci – 06049 Spoleto per Ctp Spoleto; Istituto Istruzione superiore Tecnico Professionale “L. Allievi - S. Pertini” – Via B. Brin 32 -05100 Terni per Ctp Terni; Scuola secondaria di 1° grado “L. Valli”- Via del Parco 13 – 05036 – Narni Scalo per Ctp Narni per Ctp Narni; Istituto Comprensivo “Muzio Cappelletti” – Via S. Abbondio 1 – 05010 Allerona Scalo per Ctp Orvietano Alleronese.  
   
   
FAMIGLIA: UN VOUCHER BEBÈ DA 250 EURO PER I NATI DEL PIEMONTE NEL 2011 SERVIRÀ PER ACQUISTARE PRODOTTI PER LA PRIMA INFANZIA  
 
Torino, 12 gennaio 2011 - Ogni nuovo nato in Piemonte nel 2011 avrà diritto al “voucher bebè” della Regione, che consiste in 250 euro spendibili nelle farmacie e nei supermercati per l’acquisto di prodotti per la prima infanzia. L’unica condizione per ottenere il contributo è che l’indicatore Isee della famiglia non sia superiore a 38.000 euro, determinati in base alle disposizioni del d.Lgs n.109/1998. La decisione assunta dalla Giunta regionale nella seduta dell’11 gennaio rappresenta per il presidente Roberto Cota “non solo una promessa mantenuta, ma soprattutto un concreto aiuto alle famiglie. Questa misura è stata pensata tenendo conto di un tetto Isee e del quoziente famigliare”. “Abbiamo fatto di più rispetto all’ipotesi iniziale della fornitura di soli pannolini - puntualizza l’assessore alla Tutela della Salute e Sanità, Politiche sociali e per la famiglia, Caterina Ferrero - Si è infatti deciso di dare alle famiglie un contributo nella forma del voucher, in modo tale che possano utilizzarlo per l’acquisto dei pannolini, ma anche di altri prodotti necessari ai neonati, come latte in polvere e creme”. La spesa complessiva ipotizzata, prevedendo 38.000 nascite nel corso dell’anno (numero che comprende anche i neonati di famiglie non aventi diritto), è di 7.600.000 euro. L’ampia fascia reddituale prevista amplia il numero delle famiglie che possono ottenere il contributo, che non viene pertanto limitato solo a quelle a basso reddito. La richiesta del voucher per i bimbi nati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2011 dovrà essere presentata, insieme alla documentazione necessaria, alla struttura sanitaria di riferimento. Nei prossimi giorni la Regione fornirà alle aziende sanitarie le indicazioni per avviare la procedura di erogazione.  
   
   
IMPRENDITORIA FEMMINILE, PROGETTO EMMA: OGGI INCONTRO A PERUGIA SU “SVILUPPO SOSTENIBILE E GENERE”  
 
Perugia, 12 gennaio 2011 - Si parlerà di "sviluppo sostenibile e genere" nella tavola rotonda che si tiene mercoledì 12 gennaio a Terni (ore 15), nella sede della Camera di Commercio per il ciclo di incontri tematici del progetto "Emma", di cui è capofila la Regione Umbria (Direzione regionale Sviluppo economico e attività produttive - Servizio Sostegno alle imprese). Il dibattito sarà condotto da Cristina Montesi, docente della facoltà di Economia dell´Università degli Studi di Perugia; parteciperanno esperti della Regione Umbria e di Sviluppumbria, principale partner di progetto. Il progetto è finanziato dall´Unione Europea con risorse del Fondo europeo di sviluppo regionale ("Fesr") nell´ambito del "Med", il Programma transnazionale di cooperazione territoriale tra Paesi del Mediterraneo. "La Regione Umbria e Sviluppumbria, con le sue reti di partenariato e la sua decennale esperienza nella creazione e sviluppo d´impresa - sottolineano dal Servizio Sostegno alle imprese - hanno colto l´occasione offerta dal bando comunitario ´Med´ per mettere a valore, sinergicamente, le competenze acquisite nell´intento di superare gli ostacoli che soprattutto le imprese femminili, in Umbria come in altre realtà del bacino Mediterraneo, incontrano nel loro avvio e nella loro operatività, e ancora di più in un momento di crisi economica". Gli altri partner del progetto "Emma" sono enti locali, agenzie di sviluppo e associazioni datoriali in Italia, Spagna, Portogallo e Grecia. "Il progetto ´Emma´ - spiegano dagli uffici regionali - rappresenta una fondamentale occasione per favorire scambi di modelli e metodologie comuni, con l´intento di creare reti e offrire sempre maggiori opportunità alle imprese femminili". Con l´incontro di domani, prosegue il ciclo degli otto tavoli tematici avviato il 20 ottobre scorso e che si concluderà a febbraio, con il coinvolgimento delle associazioni di imprenditrici, delle autorità locali, soggetti interessati e alcuni esperti di settore, ideati per analizzare e individuare le modalità di risposta più adatte alle esigenze delle imprenditrici e/o neo imprenditrici. Al centro degli incontri sono i principali temi "comuni" del mondo imprenditoriale femminile come la difficoltà di conciliare equilibrio personale e crescita aziendale, la difficoltà di accesso al credito, il basso orientamento alle nuove tecnologie e all´innovazione, e altre tematiche con cui le imprese devono confrontarsi quali, lo sviluppo sostenibile, il consumo responsabile, le nuove frontiere della "green economy". Nel precedente incontro, che si è svolto il 15 dicembre scorso sempre a Terni, si è dibattuto sul tema del marketing relazionale con le esperte Fabiola Sfodera, docente di Marketing alla Facoltà di Scienze della Comunicazione dell´Università La Sapienza di Roma, e Stefania Vulcano, esperta di "empowerment" e orientamento imprenditoriale. Nel corso del dibattito, riferiscono dal Servizio regionale Sostegno alle imprese, sono emerse criticità e importanti elementi di riflessione, da cui far scaturire indicazioni per le politiche regionali. Analizzando la situazione delle imprese femminili umbre, "si devono fare i conti con una certa lentezza e difficoltà ai cambiamenti della cultura aziendale, date le caratteristiche strutturali del sistema produttivo umbro costituito da micro, piccole e medie imprese che non hanno grandi risorse a disposizione per introdurre nuove tecniche manageriali come, appunto, il marketing relazionale. Anche una scarsa apertura internazionale non favorisce la circolazione di idee e la conoscenza di modelli manageriali flessibili". Ma - è stato detto - proprio in un periodo caratterizzato da una crisi economica "turbolenta", dove cioè le tensioni dei mercati si alternano a periodi di breve ripresa e stabilità, dove la globalizzazione impone atteggiamenti più che flessibili nella gestione dell´impresa sia nell´approccio verso la clientela, la differenza di genere, come in ogni altro contesto, può più facilmente portare a soluzioni che non prevedano rigidità né interne all´impresa, né nei confronti dell´approccio ai mercati. In quest´ottica, è emerso, c´è bisogno sempre più di un´organizzazione a rete (distretti industriali e tecnologici e turistici, sistemi produttivi locali, subfornitura, alleanze strategiche tra imprese, accordi di collaborazione), dove per ottenere benefici stabili e duraturi, è necessario che ogni impresa metta qualcosa in campo sia per quanto riguarda le competenze, le risorse, le relazioni, nella consapevolezza che, in un mondo globalizzato, le imprenditrici non possano permettersi di fare resistenza al cambiamento ormai indispensabile, ma anzi, grazie alle loro capacità relazionali, siano in grado di trovare soluzioni dinamiche e competitive.