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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 13 Gennaio 2011
GOVERNANCE ECONOMICA NELL´UNIONE EUROPEA: LA COMMISSIONE DEFINISCE LE PRIORITÀ ANNUALI PER LA CRESCITA DELL´UE  
 
Bruxelles, 13 gennaio 2011 - L´europa, che dispone di un piano globale per reagire alla crisi e accelerare la crescita economica, deve ora agire in modo coordinato e in funzione delle priorità. Questo è il senso dell´analisi annuale della crescita presentata ieri dalla Commissione, in cui si delinea chiaramente la via che l´Europa dovrà seguire nei prossimi dodici mesi, indicando dieci azioni urgenti incentrate sulla stabilità macroeconomica e sul risanamento di bilancio, sulle riforme strutturali e sulle misure a sostegno della crescita. L´analisi annuale della crescita segna l´inizio del primo "semestre europeo", che cambia il modo in cui i governi definiscono le proprie politiche economiche e di bilancio. Quando le raccomandazioni saranno state approvate dal Consiglio europeo, gli Stati membri le integreranno nelle loro politiche e nei bilanci nazionali. Sarà quindi la prima volta che Stati membri e Commissione discutono insieme della stabilità macroeconomica, delle riforme strutturali e delle misure volte a rilanciare la crescita con un approccio globale. Il Presidente Barroso ha dichiarato: "Con l´analisi annuale della crescita si apre una nuova fase dell´integrazione europea. Ci prepariamo a rivolgerci verso nuovi orizzonti e a migliorare nettamente il nostro modo di gestire e coordinare le nostre economie interdipendenti all´interno dell´Unione europea. Questo è il modello Ue. Così funziona la nostra governance economica. L´analisi annuale della crescita è un piano coerente e globale per guidare l´Europa verso la crescita e l´incremento dell´occupazione. Sono certo che, se il piano verrà attuato integralmente, l´Europa potrà tornare ad una crescita economica sostenuta e a livelli di occupazione più elevati". Questa prima analisi annuale della crescita segna l´inizio di un nuovo ciclo di governance economica nell´Ue, inglobando diverse azioni di fondamentale importanza per consolidare la ripresa a breve termine, tenere il passo con i principali concorrenti e preparare l´Ue a compiere ulteriori progressi verso il conseguimento degli obiettivi di Europa 2020. La comunicazione della Commissione, che definisce un approccio integrato alla ripresa incentrato sulle misure chiave nell´ambito di Europa 2020, riguarda tre aspetti principali: la necessità di un risanamento di bilancio rigoroso onde rafforzare la stabilità macroeconomica - le riforme strutturali per incentivare l´occupazione - le misure a sostegno della crescita. Questa prima analisi annuale della crescita, che si applicherà all´intera Ue, sarà però modulata in funzione della situazione specifica di ciascuno Stato membro. La Commissione evidenzia dieci azioni raggruppate in tre settori principali (cfr. Memo/11/11): - prerequisiti fondamentali per la crescita: 1. Attuazione di un risanamento di bilancio rigoroso; 2. Correzione degli squilibri macroeconomici; 3. Garanzia della stabilità del settore finanziario. - mobilitare i mercati del lavoro, creare opportunità occupazionali: 1. Rendere il lavoro più attraente; 2. Riformare i sistemi pensionistici; 3. Reinserire i disoccupati nel mondo del lavoro; 4. Conciliare sicurezza e flessibilità. - accelerare la crescita: 1. Sfruttare il potenziale del mercato unico; 2. Attrarre capitali privati per finanziare la crescita; 3. Creare un accesso all´energia che sia efficace in termini di costi. Contesto - Nell´ambito del "semestre europeo" (cfr. Memo/11/14), e come annunciato nella strategia Europa 2020, a partire dal 2011 la Commissione valuta ogni anno le principali sfide economiche che si pongono all´Ue e individua le azioni prioritarie per affrontarle presentandole in una "analisi annuale della crescita" come contributo al Consiglio europeo di primavera. La prima edizione dell´analisi annuale della crescita è suddivisa in varie parti: 1. Comunicazione della Commissione: "Analisi annuale della crescita: verso una risposta globale alla crisi", la cui prima parte contiene messaggi fondamentali urgenti che riguardano aspetti macroeconomici e di bilancio e settori "tematici". Le questioni selezionate devono essere trattate in via prioritaria dai capi di Stato o di governo in occasione del Consiglio europeo di marzo. 2. Relazione sui progressi compiuti per quanto riguarda Europa 2020 - che esamina la situazione per quanto riguarda gli obiettivi principali dell´Ue, i progetti di programmi nazionali di riforma e le riforme previste dagli Stati membri. 3. Relazione macroeconomica: che illustra le prospettive macroeconomiche e indica le misure più atte a produrre effetti positivi favorevoli alla crescita. 4. Relazione comune sull´occupazione - che esamina la situazione occupazionale e le politiche connesse al mercato del lavoro, costituendo inoltre la base della "Relazione comune sull´occupazione" che sarà adottata congiuntamente dalla Commissione e dal Consiglio a norma dell´articolo 148, paragrafo 5, del Tfue. L´analisi annuale della crescita è corredata di una: 5. Proposta di decisione del Consiglio sugli orientamenti in materia di occupazione, un supplemento tecnico degli orientamenti in materia di occupazione adottati solo pochi mesi fa, necessario per rispettare l´obbligo giuridico di adottare ogni anno tali orientamenti.  
   
   
COSTA D´AVORIO: DUE PRESIDENTI PER UN PAESE GIÀ 200 LE VITTIME DALLE ELEZIONI DI NOVEMBRE IL PARLAMENTO EUROPEO ESORTA L´EX PRESIDENTE GBAGBO A CEDERE IL POTERE  
 
Bruxelles, 13 gennaio 2011 - Non si fermano i disordini in Costa d´Avorio. Tutto è nato dalla seconda tornata per le elezioni presidenziali, lo scorso 28 novembre. A vincere, secondo le Nazioni Unite e l´Unione europea, è stato lo sfidante Alassane Ouattara, ma l´ex presidente Laurent Gbagbo non ha accettato il verdetto delle urne. Sostenuto dai suoi uomini ha deciso di tenere il potere dando il via a una situazione critica per il paese, ormai sul baratro di una guerra civile. I deputati hanno già espresso la loro preoccupazione in una risoluzione del 16 dicembre. Ne abbiamo parlato con il popolare romeno Cristian Dan Preda, a capo della missione di osservazione elettorale Ue. Una situazione preoccupante - Sono stati diversi i morti dal mese di dicembre in Costa d´Avorio. La situazione è profondamente instabile, la violenza potrebbe scoppiare da un momento all´altro ancora più forte. A niente sono servite finora le pressioni della comunità internazionale sull´ex presidente Gbagbo. "Riconosci la sconfitta, passa il potere a Ouattara", chiedono a più voci. Ad oggi il presunto vincitore Ouattara è rinchiuso in un albergo. Le truppe Onu lo difendono, mentre poco lontano è l´esercito della Costa d´Avorio a proteggere il palazzo presidenziale dove dorme Gbagbo. "Evitate un aumento della tensione, evitate la lotta", ha esortato il Parlamento nella sua risoluzione. "Non possiamo escludere il rischio di un´esplosione della violenza", ha commentato Cristian Dan Preda. "Allo stesso tempo non dobbiamo dimenticare che c´è già uno stato di violenza latente. Dal 28 novembre oltre 200 persone sono state uccise nel paese". Una soluzione possibile? La comunità internazionale è unita nel denunciare il colpo di stato. "La soluzione sarebbe semplice", sostiene Dan Preda. "Bisogna accettare il verdetto delle urne e capire che l´alternanza politica è parte integrante del gioco elettorale". Del resto, aggiunge, "Non succede spesso che la comunità internazionale parli con un´unica voce e in Costa d´Avorio la nostra posizione è stata praticamente unanime", ha affermato sottolineando come finora si siano alternate in modo complementare trattative e sanzioni. Trattative - Una delegazione africana ha incontrato Gbagbo diverse volte, per negoziare la sua cessione del potere. Senza risultati, almeno per il momento. "La Cedeao, vale a dire la Comunità economica degli Stati dell´Africa dell´Ovest, ci dà qualche speranza, grazie alla sua vicinanza geografica e ai legami culturali, di riuscire a risolvere la crisi per mezzo di trattative", aggiunge Dan Preda. "Ma il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite è costantemente tenuto al corrente sulla situazione, come si vede anche dalla risoluzione del mese di dicembre". Le misure contro Gbagbo e i suoi fedeli - L´unione europea ha già deciso di congelare gli asset e di revocare i visti dei consiglieri e dei sostenitori più vicini a Gbagbo. "Dobbiamo continuare a invitare tutte le parti alla moderazione. E quelli che non lo faranno, dovranno subire le conseguenze dei loro gesti. L´unione europea del resto ha già reagito in questo senso adottando sanzioni contro coloro che ostacolavano una normalizzazione politica". Il Parlamento si è già espresso molto chiaramente. "Sosteniamo la decisione Ue di imporre sanzioni contro Laurent Gbagbo e accogliamo con favore la decisione del Consiglio europeo di adottare misure che prendano direttamente di mira coloro che ostacolano il processo di pace e di riconciliazione nazionale e coloro che mettono a repentaglio i risultati del processo elettorale". Genesi di un colpo di Stato - Tutto è iniziato quando la commissione elettorale indipendente della Costa d´Avorio, composta anche da rappresentanti di entrambi i candidati, ha annunciato la vittoria di Ouattara. Risultati subito confermati anche dall´Onu e dagli osservatori internazionali. Ma la Corte costituzionale del paese è intervenuta, modificando il verdetto delle urne. "Ci sono stati imbrogli nel nord del paese (tradizionalmente a favore di Ouattara)", ha detto la Corte. "È stato Gbagbo il vero vincitore delle elezioni". Il Parlamento si è già detto fortemente amareggiato dalla decisione della Corte costituzionale, i cui componenti sono stati tutti nominati dal presidente uscente. "Questa decisione è andata contro il desiderio espresso dai cittadini della Costa d´Avorio con il loro voto". La posizione del Parlamento: "La sola fonte di legittimità democratica è il suffragio universale. I suoi risultati sono stati certificati dalle Nazioni Unite. Per questo esortiamo il signor Gbagbo a mettersi da parte, consegnando il potere a Alassane Ouattara";. I risultati elettorali hanno indicato la vittoria di Ouattara con il 54,1% dei voti, contro il 45,9% di Gbagbo..  
   
   
UE: IL CASO KHODORKOVSKY E L´OPPORTUNITÀ MANCATA DELLA RUSSIA LA SOTTOCOMMISSIONE DIRITTI UMANI HA INVITATO L´AVVOCATO MARIA LOGAN PER AVERE UN AGGIORNAMENTO SUL CASO DELL´EX OLIGARCA UN TEMPO UNO DEGLI UOMINI PIÙ RICCHI DEL MONDO, KHODORKOVSKY È ORMAI DA SETTE ANNI CHIUSO IN UNA PRIGIONE RUSSA  
 
 Bruxelles, 13 gennaio 2011 - "Un´opportunità mancata per la Russia". È stata questa la reazione di molti deputati di fronte alla nuova condanna, lo scorso dicembre, dell´ex oligarca russo e leader dell´opposizione Michail Khodorkovsky. Sono lontani i tempi in cui Forbes lo aveva messo al sedicesimo posto nella lista dei miliardari più ricchi del mondo. Oggi Khodorkovsky e il suo braccio destro Platon Lebedev sono in prigione, accusati di frode fiscale e di aver rubato 218 milioni di tonnellate di petrolio in un processo da molti giudicato politico. Lunedì 10 gennaio la sottocommissione per i diritti umani del Parlamento ha invitato Maria Logan, una degli avvocati dell´ex oligarca, per avere un quadro più aggiornato del caso del miliardario fallito. Un caso che riflette in modo preoccupante la fragile situazione dei diritti umani in Russia. Quando la politica è più forte dei diritti umani - Le critiche alla Russia - "Il caso Khodorkovsky mostra chiaramente come non si possa contare sui tribunali in Russia per essere difesi dal governo", ha commentato nel corso dell´audizione l´avvocato Maria Logan, aggiungendo però come, dopo il processo, molti politici di spicco europei e americani abbiano criticato apertamente i motivi politici della condanna, dando il loro aperto supporto alla famiglia dell´ex oligarca. "Sono molto contrariato", aveva detto il presidente del Parlamento Jerzy Buzek. "Il processo contro Mikhail Khodorkovsky mostra qual è il vero ruolo della legge e dei diritti umani nella Russia di oggi. È diventato il simbolo emblematico dei problemi sistemici dell´apparato giudiziario russo". Un´opinione che anche ieri è stata ribadita dai deputati europei. "Quest´ultima condanna è un grande passo indietro", ha commentato il liberaldemocratico inglese Graham Watson."è chiaro come il vero motivo della sentenza sia stato il finanziamento dei partiti dell´opposizione (da parte di Khodorkovsky)". "È finito il tempo di rapporti diplomatici tranquilli con la Russia", ha ribadito il verde tedesco Werner Schulz. "La Russia aveva un´opportunità e l´ha mancata". Vietato protestare - Il caso Khodorkovsky ha messo in luce alcune grandi lacune nei diritti umani in Russia. La vigilia di Capodanno autorità e manifestanti si sono scontrati. Le persone erano scese in strada protestando contro il verdetto e contro le restrizioni alla libertà di riunirsi in gruppo per manifestare. La polizia ha fermato circa 130 persone, tra cui tre leader di spicco dell´opposizione che sono stati incarcerati per "disobbedienza nei confronti della polizia". L´ex vice primo ministro Boris Nemtsov, per esempio, a capo del movimento di opposizione "Solidarity" e grande critico del presidente Dmitrij Medvedev e del primo ministro Vladimir Putin si è visto condannare a 15 giorni di prigione. Arrestati e processati con lui anche Konstantin Kosiyaki e Ilya Yashin. Michail Khodorkovsky : Nato nel 1963, da sette anni è in prigione; Precedentemente l´uomo più ricco della Russia (al ventiseiesimo posto a livello mondiale nel 2003); Diventa sempre più potente durante la perestroika di Gorbachev; Fonda la prima banca privata in Russia nel 1989; Compra il 78% delle azioni della società petrolifera russa Yukos che nel 2002 raggiunge un fatturato di 11 miliardi di dollari americani; Usa la sua notorietà per criticare pubblicamente l´allora presidente Putin; Il 25 ottobre 2003 viene arrestato per presunta frode fiscale; Nel 2005 viene condannato a 8 anni in un campo di lavoro in Siberia; Il 27 ottobre 2010, in un secondo processo, viene condannato a altri 6 anni per riciclaggio e per aver rubato petrolio.  
   
   
DISTRICT, REGIONI EUROPEE INSIEME PER L’INNOVAZIONE  
 
Bruxelles, 13 gennaio 2011 - Un bando europeo finalizzato alla presentazione di progetti da parte di soggetti pubblici, università, centri di ricerca con l’obiettivo di condividere, a livello regionale, esperienze e strumenti innovativi per uno sviluppo sostenibile. A lanciarlo sono state le sei regioni partner del progetto “District Plus” che si sono incontrate a Bruxelles, presso la sede della Regione Toscana, nelle scorse settimane. Il bando – presto in pubblicazione sul Burt - si inserisce nell’ambito del Programma Interreg Ivc e la scadenza per la presentazione delle domande è il 31 marzo 2011. Le proposte devono coinvolgere il territorio di almeno tre Regioni tra le sei che compongono il partenariato di “District Plus”: Toscana, Vastra Gotaland (Svezia), Bassa Slesia (Polonia), Contea di Brazov (Romania), Sassonia Anhalt (Germania) e West Midlands (Gran Bretagna). I contenuti dei progetti dovranno focalizzarsi su strategie d’internazionalizzazione, strategie di distretto, sviluppo di prodotti innovativi, strumenti di spin-off per piccole e medie imprese industriali, sviluppo d’incubatori di tecnologie, aziende high-tech nel settore dell’eco-innovazione. “L’importanza dell’innovazione e della ricerca nelle politiche regionali della Commissione europea - commenta l’assessore alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini – conferma che ci si aspetta, da parte delle Regioni e dalle città, un forte contributo alla modernizzazione dell’economia di ciascun paese e dell’Europa allargata e costituisce una sfida per scongiurare i rischi di marginalizzazione legati alla globalizzazione. In questa chiave la prosecuzione della positiva esperienza già fatta con il programma Interreg Iiic rappresenta uno strumento prezioso per scambiare e rendere efficaci politiche e pratiche e, in patricolare, p”er gettare le basi per la creazione di cluster innovativi basati sull’economia della conoscenza”. I potenziali candidati sono invitati a contattare i loro referenti regionali e il sgretariato del progetto “District+” attraverso info@districtplus.Eu . Tutto il materiale necessario alla compilazione delle proposte sarà disponibile sul sito: www.Districtplus.eu/    
   
   
CROAZIA, TASSO DISOCCUPAZIONE A +2,6%  
 
Zagabria, 13 gennaio 2011 - Stando a quanto afferma l´Istituto nazionale di statistica della Croazia, durante il mese di novembre 2010 il Paese avrebbe annoverato 1.396.438 persone dotate di una regolare occupazione, 10.485 unità in meno rispetto al mese precedente. Per quanto concerne il tasso di disoccupazione, questo sarebbe cresciuto a novembre del 2,6 per cento rispetto al mese precedente, giungendo a toccare il 18,3 per cento, con un picco del 21 per cento nella disoccupazione femminile.  
   
   
SLOVENIA, LIBERALIZZAZIONE DEI SERVIZI POSTALI  
 
Lubiana, 13 gennaio 2011 - Il Governo sloveno ha reso noto che a decorrere dal 1° gennaio il mercato dei servizi postali è divenuto interamente liberalizzato in ambito Ue. La novità riguarda principalmente l´abolizione dell´area di esclusività per i servizi di spedizione e consegna delle lettere sotto i 50 grammi.  
   
   
FORMIGONI HA PRESIEDUTO LA PRIMA GIUNTA DIGITALE DELLA LOMBARDIA, SPARISCE USO CARTA ANCHE NEL PROCESSO DI PREPARAZIONE ATTI IL PRESIDENTE: RISPARMIEREMO 2-3 MILIONI DI FOGLI ALL´ANNO  
 
Milano, 13 gennaio 2011 - Con la prima seduta del 2011 la Lombardia inaugura la Giunta digitale, ponendosi all´avanguardia nel processo di innovazione informatica e de-materializzazione. Da ieri l´iter di approvazione delle delibere di Regione Lombardia, con pieno valore giuridico e amministrativo, sarà gestito interamente in digitale. Sparisce completamente il cartaceo, spariscono le fotocopie, non solo nella seduta di Giunta ma in tutto il processo di preparazione degli atti e della loro approvazione, grazie a un sistema informatico integrato e alla firma digitale. Si risparmieranno in un anno più o meno 2-3 milioni di fogli, cioè 200-300 quintali di carta; ma soprattutto si guadagnerà in funzionalità, tempestività, precisione, sicurezza e riservatezza. Queste importanti novità sono state illustrate oggi dal presidente Roberto Formigoni che, per l´occasione, ha aperto alla stampa la prima riunione del nuovo anno. La Seduta Di Giunta - "Niente più cartelle e faldoni zeppi di fogli e allegati sul tavolo della Giunta davanti ad ogni assessore - ha spiegato Formigoni - ma monitor individuali su cui tutti gli atti e i documenti necessari vengono visualizzati". La Sala Giunta è dotata naturalmente di un´apposita infrastrutturazione tecnologica, ma la stessa gestione della seduta di Giunta muta. Il supporto alla conduzione della riunione da parte del presidente viene ora dato dal segretario di Giunta attraverso l´utilizzo di uno schermo "multi-touch", che attiva la visualizzazione sui monitor individuali per gli amministratori. Il segretario di Giunta diventa una sorta di aiuto-regista che, a beneficio di ogni componente dell´esecutivo, sfoglia ordini del giorno e provvedimenti, all´occorrenza ingrandisce o evidenzia singole parti del testo, di allegati, cartine, tabelle o grafici. L´iter - "Questa è sicuramente la parte più appariscente - ha notato Formigoni - come la punta dell´iceberg, di una importante e complessa digitalizzazione di tutto il sistema e di tutto l´iter dell´atto amministrativo di Regione Lombardia". Fino a oggi, infatti, il processo di una delibera era sostanzialmente il seguente: la bozza di testo predisposta dall´ufficio competente per materia veniva inoltrata, a firma del dirigente, al direttore generale del suo assessorato per l´approvazione (con firma) tecnica; quindi passava all´esame dell´assessore (o del presidente) per l´approvazione politica, sempre su documento cartaceo ufficiale, con firma materialmente apposta e con annesso un "giro" di copie fotostatiche per controlli formali e consultazione di funzionari ed esperti. A questo punto la proposta di delibera veniva sottoposta, sempre in forma cartacea, alla seduta di Giunta per la sua approvazione. Seguiva la registrazione e numerazione ufficiale, la pubblicazione sul Burl (cartaceo anch´esso sino allo scorso anno), il passaggio eventuale (per alcuni tipi di atto) al Consiglio regionale. "Nel caso di delibere cosiddette ´di concerto´ - ha detto ancora Formigoni - quelle che coinvolgono cioè più di una direzione generale e più di un assessore, il tutto era naturalmente ancora più complesso e tortuoso, con moltiplicazione di firme e allungamento dei tempi". Il nuovo sistema di gestione digitale delle delibere, invece, innanzitutto si avvale della firma digitale per tutti i tipi di approvazione, vale a dire: approvazione tecnica delle proposte di delibera; approvazione politica delle proposte di delibera (firma forte, con l´utilizzo della Crs-carta regionale dei Servizi); approvazione definitiva della delibera dopo la seduta di Giunta (firma forte, idem come sopra). Uno dei vantaggi della firma digitale è che può essere apposta anche ´da remoto´; nel caso poi delle delibere ´di concerto´ l´acquisizione delle diverse firme può avvenire contestualmente. Inoltre, il sistema delle delibere digitali è integrato con le piattaforme informatiche del protocollo, dell´archivio e con la nuova procedura di pubblicazione del Bollettino Ufficiale di Regione Lombardia, che da quest´anno è interamente telematico. Infine, la Pec (Posta elettronica certificata), già attiva in Regione Lombardia, consente la trasmissione degli atti ufficiali (per esempio al Consiglio regionale) in modo rapido e sicuro. "E´ un sistema modernissimo - ha concluso il presidente - che ci permette di abbattere notevolmente i costi e di fare ancora più attenzione al rispetto dell´ambiente. Oltretutto la procedura che ci siamo dati va a tutto vantaggio dei cittadini, che potranno accedere agli atti, una volta pubblicati, in modo ancora più semplice".  
   
   
SEMPLIFICAZIONE, LOMBARDIA: D´ACCORDO CON TREMONTI GIA´ TAGLIATE 1700 LEGGI  
 
Milano, 13 gennaio 20110 - "Il richiamo giunto oggi dal ministro Tremonti sulla necessità di abbattere la burocrazia e ridurre drasticamente il numero di leggi che regolano, spesso complicandola, la vita di cittadini e imprese, non può che essere visto favorevolmente in una Regione che su questo aspetto ha già fatto molto e sta puntando a un decisivo cambio di passo". Carlo Maccari, assessore alla Semplificazione e Digitalizzazione della Regione Lombardia, commenta così la posizione del Ministro Giulio Tremonti, che ieri , dalle pagine del Corriere della Sera, è intervenuto sul tema dell´eccesso normativo, proponendo una modifica dell´articolo 41 della Costituzione. "Ben venga - aggiunge Maccari - un contributo alto al dibattito su quello che sempre più viene individuato come il vero freno allo sviluppo economico del Paese, alla sua competitività e all´efficienza dello Stato. La Lombardia ha già concretamente messo mano al problema, tagliando 1.700 leggi su 2.109 promulgate dal 1995 a oggi. Grazie all´approvazione di 10 Testi unici, che hanno rimpiazzato 269 leggi e 15 leggi organiche di settore, oggi la Lombardia è senza alcun dubbio la regione con il minor numero di leggi vigenti". Maccari ha poi ricordato le iniziative messe a punto negli ultimi mesi e già operative, come la Task Force Zero Burocrazia, lo Sportello Digitale per le imprese, la casella ´Semplific@ con noi´ per coinvolgere tutti cittadini con proposte e suggerimenti secondo il modello sperimentato con successo in molti Paesi del Nord Europa. "A prescindere da quali provvedimenti saranno presi a livello nazionale - conclude Maccari - il nostro percorso continua sulla base di una vera e propria Agenda della Semplificazione, un documento con il quale abbiamo voluto mettere nero su bianco l´azione del Governo regionale per questa legislatura in tema di modernizzazione della Pubblica Amministrazione lombarda".  
   
   
E-GOVERNMENT: PROTOCOLLO INTESA REGIONE UMBRIA – MINISTERO PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, OGGI FIRMA A ROMA  
 
Perugia, 13 gennaio 2011 – Favorire e sviluppare l’innovazione e l’e-government nella Regione Umbria. È quanto si prefigge il protocollo d’intesa che viene sottoscritto oggi giovedì 13 gennaio a Roma, nella sede del Ministero per la Pubblica amministrazione e l’innovazione, dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, e dal Ministro Renato Brunetta. La firma dell’atto avverrà presso la sede del Ministero, in Corso Vittorio Emanuele 116, alle ore 15.  
   
   
SICILIA: LOMBARDO RICEVE SCEICCO AL QASSIMI  
 
Palermo, 13 gennaio 2011 - Lo sceicco Khaled Abdullah Al Qassimi ha incontrato, ieri mattina a Palazzo d´Orleans, il presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo. Lo sceicco Al Qassimi, componente della famiglia degli emiri di Sharjahed, e´ terzo nella gerarchia della polizia federale degli Emirati Arabi Uniti e presiede l´ente portuale di Sharja.  
   
   
FEDERALISMO: LOMBARDO A CONVEGNO PRESENTAZIONE MENSILE "IL SUD"  
 
Palermo, 13 gennaio 2011 - Il presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo prende parte al convegno, in programma oggi a Roma (Sala Olimpo dell´Hotel Minerva, alle ore 10.00) dal titolo "Sud: una risorsa per l´Italia". Al convegno, che verte su strategie e modelli di sviluppo a confronto, partecipano anche Stefano Caldoro, Vito De Filippo e Nichi Vendola, rispettivamente governatori di Campania, Basilicata e Puglia. I lavori del dibattito inizieranno con l´intervento di Salvatore Carruba, direttore editoriale del mensile "Il Sud" e moderati da Carlo Fusi, giornalista del quotidiano "Il Messaggero".  
   
   
SICILIA: UNICREDIT SI AGGIUDICA LA GARA PER TESORERIA REGIONE  
 
Palermo, 13 gennaio 2011 - "L´affidamento a Unicredit del servizio di cassa della Regione offre indubbi vantaggi innanzitutto ai conti della Regione che puo´ cosi´ godere di un tasso debitorio e creditorio di tutto rispetto e di un servizio di qualita´, frutto della lunga collaborazione che questo istituto bancario ha assicurato all´amministrazione regionale". Cosi´ ha illustrato ieri nel corso di una conferenza stampa l´assessore per l´Economia, Gaetano Armao, l´aggiudicazione a Unicredit del servizio di cassa della Regione Siciliana e del Fondo Pensioni Sicilia per il periodo 2011-2015. "Vogliamo proseguire questa collaborazione - ha aggiunto Armao - allargandola ad altri settori a cominciare dal microcredito alle famiglie e alle agevolazioni finanziarie per le imprese, certi che Unicrerdit sapra´ rendere un servizio capillare di qualita´ a tutta l´economia siciliana". "L´aggiudicazione del servizio di cassa della Regione Siciliana da parte della Banca - sottolinea Roberto Bertola, Responsabile di Territorio per la Sicilia di Unicredit - conferma il nostro ruolo di banca per il territorio soprattutto nella gestione delle tesorerie degli enti, grazie a un know how di eccellenza e a professionalita´ interne di grande valore. Siamo al fianco della principale amministrazione pubblica dell´Isola nella qualita´ di istituto cassiere - prosegue Bertola - perche´ siamo convinti che la pubblica amministrazione possa costituire un volano importante per lo sviluppo economico dell´Isola". Nel corso dell´incontro con i giornalisti Armao ha annunciato che il prossimo 18 febbraio si svolgera´ la conferenza regionale sul Credito, promossa dall´assessorato per l´Economia e dall´assessorato per le Attivita´ produttive, che coinvolgera´ tutti i settori e i soggetti che operano nel campo creditizio. Scopo della conferenza e quella di raggiungere indicazioni condivise in grado di sostenere lo sviluppo economico. Sul tema della riscossione degli introiti provenienti dalla revisione delle auto, l´assessore all´Economia, Gaetano Armao, ha detto che "su questa come su altre questioni altrettanto importanti, come il federalismo fiscale, il trasferimento del demanio militare, la compartecipazione della spesa sanitaria, e´ in corso con lo Stato un serrato confronto. A seguito della Sentenza della Corte Costituzionale n. 369 del 2010, che non ha accolto le richieste della Regione, la Giunta di Governo ha deciso di aprire un tavolo con l´assessorato regionale alle infrastrutture e il banco concessionario per risolvere interamente la vicenda. Questa come tutte quelle che riguardano l´applicazione delle prerogative statutarie e´ una partita che richiede un impegno costante, per il quale attendiamo concrete risposte". La conferma del servizio di cassa della Regione Siciliana da parte di Unicredit consente, dunque, di assicurare non solo la piena continuita´ amministrativa e contabile nella gestione del servizio, ma anche la possibilita´ di continuare ad usufruire delle professionalita´ maturate nel tempo all´interno della Banca e del relativo know how tecnologico messo a disposizione. La collaborazione per oltre 60 anni fra la Regione Siciliana e la Banca ha consentiuto una piena condivisione della procedura informatica e dell´attuale organizzazione del servizio con benefici per la collettivita´ in termini di efficienza, velocita´ delle operazioni e sicurezza. Nell´ambito della convenzione, che verra´ sottoscritta nei prossimi giorni, la Regione Siciliana usufruira´ di condizioni di mercato particolarmente competitive. Il servizio di cassa regionale continuera´ ad essere svolto da Unicredit attraverso un ufficio centrale ubicato nella sede di Palermo in piazzale Ungheria e da 9 uffici provinciali, uno per ciascun capoluogo di provincia. I volumi intermediati attraverso il servizio di cassa regionale superano, per la sola parte corrente, i 31 miliardi di euro l´anno. I servizi di cassa e tesoreria svolti dalla Banca nella regione sono complessivamente 878 e, per la precisione, 249 servizi di tesoreria e 629 servizi di cassa. Fra gli enti che usufruiscono di tali servizi vi sono 4 province, 130 comuni, 2 atenei universitari, 6 camere di commercio, 7 aziende sanitarie pubbliche, 332 istituti scolastici e 57 enti ecclesiastici e opere pie.  
   
   
CAMERE COMMERCIO: ENTI AUTONOMI, NON SOGGETTE A PATTO STABILITA´  
 
Palermo, 13 gennaio 2011 - Le Camere di commercio della Sicilia non sono sottoposte alle norme regionali in tema di contenimento e razionalizzazione della spesa pubblica, dettate dalla legge regionale 11/2010. Le Camere di Commercio, infatti, sebbene sottoposte a controllo della Regione attraverso l´assessorato alle Attivita´ Produttive, rientrano tra le autonomie funzionali e cioe´ "enti autonomi di diritto pubblico che svolgono funzioni di interesse generale per il sistema delle imprese". Lo chiarisce una circolare interassessoriale firmata dall´assessore regionale alle Attivita´ Produttive della Regione Sicilia, Marco Venturi, e dall´assessore all´Economia, Gaetano Armao. La circolare prima della pubblicazione sara´ sottoposta alla Giunta regionale. "La Finanziaria prevedeva che, a decorrere dall´esercizio 2011, gli Istituti, aziende, consorzi, agenzie, organismi o enti regionali sottoposti - spiega l´assessore Marco Venturi - a tutela e vigilanza dell´amministrazione, concorrano al contenimento della spesa pubblica regionale, anche per quanto riguarda le spese del personale. Le Camere di commercio hanno un ruolo fondamentale - conclude Venturi - per lo sviluppo del tessuto produttivo delle nove province della Sicilia. Ed e´ importante chiarire che le Camere provvedono autonomamente al loro sostentamento finanziario. Non incidono per niente sulle spese sostenute dalla Regione e, poiche´ in esse sono presenti tutte le aree produttive del territorio in cui operano, rappresentano il motore attraverso cui il tessuto imprenditoriale si aggancia per crescere e svilupparsi". " La natura di autonomie funzionali delle Camere e´ stata confermata dalla legislazione e dalla giurisprudenza, non puo´ ritenersi quindi che le Camere di Commercio possano rientrare tra gli enti regionali. La circolare - spiega l´assessore Gaetano Armao - chiarisce che le Camere siano affrancate dal Patto di stabilita´ regionale in virtu´ della loro autonomia istituzionale e finanziaria, anche perche´ non usufruiscono di alcun trasferimento diretto di risorse da parte della Regione e provvedono autonomamente a raccogliere tra le imprese le risorse necessarie per il loro funzionamento. La semplificazione che introduciamo con la circolare consentira´ alle Camere di commercio, soprattutto di fronte ai primi barlumi di ripresa economica che le statistiche evidenziano, di accrescere il compito di promotori dello sviluppo che spetta agli enti camerali".  
   
   
UN MILIONE DI EURO A FAVORE DELLE IMPRESE COOPERATIVE DELLA LIGURIA  
 
Genova, 13 gennaio 2011 - In arrivo agevolazioni finanziarie per le imprese cooperative. La Giunta regionale, su proposta dell´assessore allo sviluppo economico Renzo Guccinelli, ha istituito un fondo regionale per la cooperazione del valore di 977.787,07 euro per la concessione di agevolazioni finanziarie alle imprese cooperative. "L´obiettivo – spiega l´assessore Guccinelli - è quello di favorire la nascita di nuove imprese cooperative attraverso la concessione di contributi finalizzati alla copertura delle spese di avviamento e di assistenza tecnico-gestionale connesse alle attività, incrementare la partecipazione diretta e forme di anticipazione del capitale sociale a sostegno dello sviluppo, sostenere investimenti per l´innovazione di processo e di prodotto dell´impresa cooperativa nonché gli aspetti di sicurezza sul lavoro". La gestione del fondo è stata affidata, tramite convenzione, a Filse, la Finanziaria della Regione Liguria, che effettuerà l´istruttoria delle domande e deciderà la concessione delle agevolazioni. Inoltre sono stati stanziati ulteriori 200 mila euro per favorire l´accesso al credito delle piccole e medie imprese, attraverso l´affidamento a Filse della gestione degli interventi.  
   
   
ABRUZZO: PROSEGUONO I FOCUS SUL MEDITERRANEO  
 
Pescara, 13 gennaio 2011 - Riprendono i seminari formativi inseriti nel progetto Focus sul Mediterraneo. I prossimi due appuntamenti si terranno il 13 e 14 gennaio con Focus Medio Oriente e il 3 e 4 febbraio con il Focus Nord Africa. Alle due convention è previsto l´intervento di numerosi esperti delle specifiche aree di mercato. A dicembre 2010 si era tenuto il Focus Balcani, primo dei tre seminari rivolti alle imprese del territorio che intendono sviluppare processi di internazionalizzazione nell´area del Mediterraneo. Giunti alla seconda edizione, e predisposti nell´ambito delle azioni di continuità Forumed (Forum del Mediterraneo), i Focus sono promossi dall´Assessorato alla Sviluppo Economico della Regione Abruzzo, presieduto da Alfredo Castiglione, e dall´Ice (Istituto Commercio Estero), in collaborazione con il Centro Estero delle Camere di Commercio della nostra regione e Sprint Abruzzo. La partecipazione ai Focus è gratuita, previa iscrizione. Programmi e schede di adesione sono disponibili sul sito internet www.Sprintabruzzo.it/  
   
   
SARDEGNA, SERVITÙ MILITARI E DEMANIO: LA GIUNTA É FORTEMENTE IMPEGNATA SULLA QUESTIONE DELL´URANIO IMPOVERITO  
 
Cagliari, 13 Gennaio 2011 - "Quello che qualcuno definisce ‘silenzio totale’ é un lavoro costante, portato avanti con la massima risolutezza. La Giunta é fortemente impegnata sulla questione relativa all´uranio impoverito. Una questione seria che deve essere affrontata col massimo impegno e non con un insensato chiasso strumentale.” Lo ha detto il presidente Ugo Cappellacci intervenendo sul tema dell’inquinamento nel territorio del Poligono di Quirra. Nel pomeriggio dell’ 11 gennaio , l´assessore regionale della Sanità, Antonello Liori, ha incontrato alcuni componenti (Antonio Onnis, Fernando Codonesu, Alessandro Murgia e Marco Schintu) della Commissione tecnica del Comitato di indirizzo territoriale che sovrintende al monitoraggio ambientale nelle aree adiacenti al Poligono interforze del Salto di Quirra: “Sono confortato dalla serietà e dalla competenza della Commissione tecnica di esperti, perciò non intendo assolutamente rinunciare alla ricerca della verità." "Un incontro importante e soddisfacente, durante il quale mi è stato illustrato l’andamento dei lavori e le tappe conclusive del progetto di monitoraggio – ha proseguito l’assessore Liori - Sono argomenti di grande importanza e nel mio ruolo ho l’obiettivo prioritario di tutelare la salute dei cittadini e tra loro, ovviamente, anche quella dei militari che operano in quella base. Sono convinto che questa attività sia fondamentale per conoscere la verità sull’elevata incidenza tumorale di quel territorio. Sono dati su cui occorre riflettere e non intendo sottovalutare nessuna delle indagini che vengono fatte, anche perché i risultati di queste sono ancora controversi. Perciò, voglio che ogni ricerca sia confortata su basi scientifiche e risponda a criteri oggettivi, ma nessuno deve lanciare eccessive grida di allarme e creare il panico in quel territorio prima che siano completate tutte le analisi.” “Ho anche chiesto un incontro con il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, al quale chiederò ampia collaborazione dello Stato nell’accertamento della ricerca – ha concluso Liori - Lo si deve alla Sardegna che tanto ha dato, e continua a dare, in termini di servitù militari e di uomini impegnati nelle Forze Armate."  
   
   
LA PROVINCIA DI POTENZA, PER LA CRESCITA SOSTENIBILE  
 
Potenza, 13 gennaio 2011 - “La strategia per la quale la Provincia intende continuare ad operare è Europa 2020, i cui principali pilastri sono la crescita intelligente, promuovendo la conoscenza, l’innovazione, l’istruzione e la società digitale; la crescita sostenibile, rendendo la nostra produzione più efficiente sotto il profilo dell’ uso delle risorse, rilanciando nel contempo la nostra competitività; la crescita inclusiva, incentivando la partecipazione al mercato del lavoro, l’acquisizione di competenze e la lotta alle povertà”. Con queste parole il presidente della Provincia di Potenza Piero Lacorazza ha aperto la conferenza stampa di inizio anno, svoltasi ieri mattina nella Biblioteca provinciale, alla presenza di assessori, consiglieri e dirigenti provinciali, che è stata anche l’occasione per ringraziare i giornalisti, la struttura e tutto il personale. “Questo incontro con i giornalisti – ha spiegato Lacorazza, attraverso una serie di slide, che hanno messo in parallelo gli obiettivi programmati con il lavoro in corso – rappresenta un momento importante per misurare gli impegni assunti nella relazione programmatica di inizio consiliatura e i risultati conseguiti, sempre nell’ottica della massima trasparenza e della partecipazione dei cittadini, con cui vogliamo instaurare un rapporto credibile e democratico”. Secondo il presidente, “l’azione dell’Amministrazione provinciale ha già affrontato alcuni principali punti di debolezza di carattere locale tra cui la trappola demografica e la bassa densità di popolazione (la presenza di un territorio provinciale esteso circa 6.500 km2 e con un numero di abitanti di circa 385.000) e la presenza sul territorio di piccoli e piccolissimi comuni (33% al di sotto dei 1500 abitanti, 24% tra i 1500 e i 2500 abitanti, 24% tra i 2500 e i 5000 abitanti e 17% tra i 5000 e i 1500 abitanti). Questi elementi – ha continuato Lacorazza – sono all’attenzione e saranno il cuore del Piano Strutturale Provinciale, che si pone l’obiettivo di delineare l’idea della Basilicata del futuro. Una regione più vicina a se stessa, grazie al rafforzamento del reticolo di viabilità interna e a una maggiore qualità dei servizi del trasporto pubblico locale, in modo da alleggerire il peso imponente della scarsa densità di popolazione, sostenibile perché investe sul territorio ed è attenta alla valorizzazione del territorio e all´uso delle risorse e politiche energetiche, competitiva (efficienza P.a., formazione e saperi, mercato del lavoro, innovazione tecnologica) e solidale, ovvero capace di aiutare chi resta indietro”. “Tutto questo, però, sarà da realizzare – ha concluso il presidente - facendo i conti con i tagli agli enti locali, che per la nostra Provincia si traducono in 7,2 milioni di euro per il 2011 e 12 milioni di euro per il 2012 e con le politiche di rigore sulla spesa, già avviate in questi mesi”.  
   
   
LAVORO: SALDO OCCUPAZIONALE VENETO DEL 2010 E’ NULLO  
 
Venezia, 13 gennaio 2011 - “Possiamo dare una buona notizia, ossia che il saldo occupazionale del Veneto nel 2010 è nullo , il che significa che si sono pareggiate le nuove assunzioni con le cessazioni-licenziamenti e pensioni, e da fine 2008 a oggi si è ridotta la perdita di posti di lavoro”. Lo dichiara Elena Donazzan, assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro. “Oggi – aggiunge la Donazzan – tale perdita è pari a meno di 66 mila (periodo tra inizio 2008 e fine 2010), mentre era a meno 130 mila agli inizi del 2010”.  
   
   
CALABRIA: SOTTOSCRITTI DI DUE ACCORDI DI PROGRAMMA CON IL MINISTERO DEL LAVORO VOLTI ALL’ INTEGRAZIONE DEGLI EXTRACOMUNITARI.  
 
Catanzaro, 13 gennaio 2011 - L´assessore regionale al Lavoro Francescantonio Stillitani ha annunciato la sottoscrizione di due Accordi di Programma (Ap) con il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, relativi al finanziamento di azioni volte all’ integrazione degli extracomunitari. Le azioni previste dall’Accordo, nel complesso, consistono nella redazione di bandi regionali finalizzati all’ “Alfabetizzazione” ed al sostegno per l’”Accesso all’alloggio”. Obiettivo principale dei due Ap è quello di creare maggiori opportunità sociali ed economiche nei confronti di tutti quei soggetti extracomunitari che hanno deciso di vivere e lavorare nella nostra regione. La prima azione è rivolta a fornire, attraverso percorsi di prima alfabetizzazione per ragazzi stranieri, l’insegnamento della lingua italiana e di educazione civica. L’assessore Stillitani ha sottolinetao l’importanza degli accordi con cui “Vogliamo – ha detto - fornire agli immigrati, in misura prioritaria, attraverso un percorso di alfabetizzazione, la possibilità di acquisire degli elementi di conoscenza e comunicazione, che rappresentano le vere basi su cui poggiare un reale percorso di inclusione sociale”. La seconda azione è rivolta a quegli extracomunitari che hanno deciso di stabilire la propria residenza in Calabria, dando loro dei sostegni per l’accesso all’alloggio abitativo. “I “fatti di Rosarno” – ha detto l’Assessore Stillitani - sono ancora di stringente attualità, attraverso questa azione vogliamo favorire il miglioramento delle condizioni lavorative, abitative ed igienico-sanitarie degli extracomunitari che vivono, purtroppo, in quelle tristi realtà”. Con questo accordo il Ministero, in concorso con la Regione, realizza una cooperazione sinergica e concreta, volta ad incentivare modelli di intervento, in tema di sostegno all’ integrazione sociale degli extracomunitari. Le azioni contenute in questo Accordo di Programma bene si integrano con il bando di prossima pubblicazione, relativo ai servizi di mediazione culturale.  
   
   
PRESENTATO IL RAPPORTO 2010 SULL’IMMIGRAZIONE IN TRENTINO  
 
Trento, 13 gennaio 2011 - “Abbiamo bisogno di sapere, di conoscere i dati reali, la vera fotografia dell’immigrazione in Trentino. La presentazione di oggi rappresenta anche un momento di bilancio rispetto a quanto fatto sinora in questo campo con il percorso definito dal Piano Convivenza approvato dalla Giunta provinciale che sta rendendo il Trentino un modello di coesione sociale.” Lo ha detto ieri l’Assessore provinciale alla Solidarietà internazionale e alla Convivenza, Lia Giovanazzi Beltrami, intervenendo alla presentazione del Rapporto 2010 sull’immigrazione in Trentino. Lo studio, giunto alla nona edizione e curato dai sociologi Maurizio Ambrosini, Paolo Boccagni e Serena Piovesan, è stato presentato stamane a Trento presso la Sala Conferenze della Facoltà di Economia. Hanno preso parte alla presentazione, accanto all’Assessore Giovanazzi Beltrami, Valentina Mazzucato dell´Università di Maastricht, Andrea Di Nicola dell´Università di Trento, il Direttore del Centro Diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso di Trento e moderatore del Tavolo locale delle appartenenze religiose Alessandro Martinelli e i curatori del Rapporto. “Abbiamo in cantiere altre ricerche – ha aggiunto l’Assessore Giovanazzi Beltrami – per conoscere a fondo tutti gli aspetti dell’immigrazione: dall’associazionismo dei ‘nuovi trentini’ al livello di benessere delle assistenti familiari. Ma lavoreremo molto anche sul piano della comunicazione, su come il fenomeno migratorio viene trasmesso e percepito dalla comunità.” La presenza immigrata in provincia di Trento - Sono 46.044 i cittadini stranieri residenti in Trentino alla fine del 2009, provenienti da 137 diversi Paesi. La loro incidenza sul totale della popolazione residente sfiora la quota del 9% e in vari contesti locali la supera: si tratta di un’incidenza più alta rispetto al valore medio nazionale, ma sensibilmente inferiore alla media del Nordest. Rispetto al 2008, il numero degli stranieri residenti è cresciuto dell’8%. Quasi il 40% degli stranieri risiede nel Comprensorio della Valle dell’Adige, ma ci sono anche diversi altri territori che presentano un’incidenza di stranieri superiore alla media provinciale: dalla Valle di Non all’Alto Garda e Ledro, fino alla Vallagarina. Il 51,5% degli immigrati sono donne, ma la presenza femminile cambia notevolmente da una nazionalità all’altra. Il bilancio demografico degli stranieri in Trentino nel 2009 si è arricchito di circa 900 nuovi nati. La quota dei minorenni continua ad essere pari a quasi un quarto del totale degli stranieri residenti. Ben il 10% di questa popolazione (quasi 5mila persone) è di età uguale o inferiore ai cinque anni. Le provenienze degli immigrati - Un quarto degli immigrati in Trentino corrisponde ormai a cittadini europei - e quindi comunitari - a tutti gli effetti. Più in generale, sono di origine europea due immigrati su tre, comprendendo albanesi, macedoni, serbi, ucraini e moldavi. Le restanti presenze straniere sono riconducibili al continente africano e poi – con pesi via via decrescenti – all’area asiatica (in particolare Pakistan e Cina) e ad alcuni Paesi sudamericani (Brasile, Colombia, Ecuador, ecc.). Tra i principali Paesi di provenienza, ritroviamo al primo posto la Romania con oltre 7.700 presenze, seguita dall´Albania (circa 6.800), Marocco (circa 4.800), Macedonia (circa 3.200), Serbia e Montenegro (2.285) e Moldova (2.270 circa). Le motivazioni del soggiorno e i ricongiungimenti familiari- A fine 2009, il 53,4% dei permessi di soggiorno validi riguarda motivi di lavoro, a fronte di una quota pari al 41,4% legata a motivi familiari. Sono state 719 le richieste di ricongiungimento familiare inoltrate nel 2009: quasi sei domande su dieci sono riconducibili a quattro gruppi nazionali soltanto (Moldova, Albania, Pakistan e Marocco). Il maggior numero di carte di soggiorno è stato invece rilasciato a cittadini immigrati di nazionalità di più antico insediamento, ovvero l´albanese, la marocchina, la macedone e la serbo-montenegrina. La cittadinanza economica - L’occupazione degli immigrati in Trentino ha attraversato un anno indubbiamente difficile: nel complesso, le assunzioni sono diminuite del 7%, ma nel settore industriale il calo supera il 25%. Nel settore del lavoro interinale, strutturalmente ancora più soggetto alle fluttuazioni cicliche della domanda, la variazione in negativo si avvicina al 30%. Il tasso di disoccupazione degli immigrati ha superato il 10%, mentre è aumentato di oltre il 50% il numero dei cittadini stranieri iscritti nelle liste di collocamento, dove rappresentano quasi un terzo del totale. Il lavoro autonomo: tra rifugio e ricerca di promozione - Lo sbocco principale delle aspirazioni di miglioramento sociale dei migranti è rappresentato dal passaggio al lavoro autonomo. Al 31 luglio 2009 i titolari d’impresa sono poco più di 2.200, dei quali 1.772 cittadini non comunitari e 471 comunitari. Si confermano inoltre le principali specializzazioni per nazionalità: marocchini concentrati nel commercio; romeni, albanesi, serbi, macedoni e tunisini nelle costruzioni; cinesi nel commercio e in minor misura nella ristorazione; pakistani ancora nel commercio. Alunni stranieri nelle scuole trentine - Nell’anno scolastico 2009/2010 gli alunni di cittadinanza straniera nelle scuole trentine hanno raggiunto le 8.469 unità, facendo registrare un incremento del 7,5% rispetto all’anno precedente. L’incidenza sulla popolazione scolastica complessiva è pari al 10,4%, con un picco del 12% nella scuola secondaria di I grado. Il Comprensorio della Valle dell’Adige da solo copre più di un terzo degli alunni stranieri (ben il 37%), seguito dagli istituti della Vallagarina, con il 21%. L’anno scolastico 2009/2010 ha fatto anche segnare un incremento pari al 15% degli studenti con cittadinanza non italiana nei Centri di formazione professionale provinciali, dove si avvicinano alle mille unità. La casa e il mercato immobiliare - Su 527 alloggi pubblici assegnati nel 2009, 53 sono andati a cittadini non comunitari (dunque il 10% del totale). Il divario tra domanda e offerta di edilizia pubblica è già considerevole nel caso dei cittadini comunitari, ma diventa amplissimo per i cittadini non comunitari: l’incidenza delle assegnazioni sul totale delle domande in graduatoria è infatti del 17,5% per i comunitari, ma appena dell’1,9% per i non comunitari. La salute e l’inclusione nel sistema dei servizi - Nell’insieme i ricoveri di pazienti stranieri in provincia di Trento, nel corso del 2009, sono cresciuti di poco rispetto all’anno precedente, attestandosi su un valore pari a 6.580. In linea di massima l’incidenza dei ricoveri è proporzionale al numero di stranieri residenti. Per quanto riguarda la componente maschile, i cittadini stranieri risultano assai più esposti degli italiani a traumatismi. A tal proposito, gli infortuni sul lavoro incidono in modo significativo. Per quanto riguarda le pazienti immigrate, la metà circa dei ricoveri si basa su diagnosi legate alla gravidanza: complicazioni prima della nascita, parto o puerperio. Risulta invece pari al 15% il peso relativo degli accessi degli stranieri al pronto soccorso.