Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MARTEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Martedì 01 Marzo 2011
EUROPA E MEDITERRANEO: BUREAU POLITICO VENERDÌ 4 MARZO QUALE STRATEGIA PER UN FUTURO DI PACE E SVILUPPO NEL MEDITERRANEO?  
 
Bari, 1 marzo 2011 - Su questo si interrogheranno a Bari le Regioni della Commissione Intermediterranea (Cim) della Conferenza delle Regioni Periferiche Marittime (Crpm) nel corso del Bureau Politico aperto agli stakeholder pugliesi, in programma per venerdì 4 marzo 2011 presso l’Hotel Oriente (ore 9.30/13.30). Un tema irrinunciabile in questo momento storico, che vede proprio i Paesi del Mediterraneo percorsi da violente tensioni, chiaro segnale delle profonde trasformazioni in atto, che impongono un ripensamento delle politiche di cooperazione euro-mediterranea. Il Bureau Politico ha dunque l’obiettivo di avviare una riflessione sull’attuale situazione politica nell’area ed identificare una strategia integrata e un Piano di Azione per il periodo di programmazione 2014-2020. Promosso ed organizzato dalla Commissione Intermediterranea della Crpm, che raggruppa circa cinquanta Regioni appartenenti a 10 Paesi (Cipro, Spagna, Francia, Grecia, Italia, Malta, Marocco, Portogallo, Tunisia, Libano), l’incontro si svolgerà a porte chiuse. Moderati da Michel Vauzelle, Presidente della Regione Provence-alpes-côte d’Azur e Presidente uscente della Cim, e da Bernardo Notarangelo, dirigente del Servizio Mediterraneo della Regione Puglia, i lavori saranno aperti dal Sindaco Michele Emiliano e dal Presidente della Provincia Francesco Schittulli e introdotti dal Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, mentre all’Assessore al Mediterraneo, Silvia Godelli, saranno affidate le conclusioni. Al tavolo si ritroveranno a discutere da un lato gli esponenti delle comunità regionali del sud e del nord del Mediterraneo, insieme a rappresentanti della Commissione Europea, dei Ministeri degli Affari Esteri e dello Sviluppo Economico, dall’altro gli stakeholder pugliesi – referenti di Università, Camere di Commercio, Province, Comuni, Centri di ricerca - invitati a dare un contributo al dibattito. Per maggiori informazioni sulle attività della Crpm e della Cim: www.Crpm.org/  e www.Medregions.com/    
   
   
IL MODELLO SOCIALE NORDICO: BASATO SUL PARADOSSO  
 
Bruxelles, 1 marzo 2011 - Può un campione del sistema capitalistico dispensare welfare ai cittadini? Può una società ricca abbracciare il principio di uguaglianza? Può il collettivismo prosperare dove regna l´individualismo? Ma certo. I paesi nordici sembrano aver trovato il modo per riuscirci. Secondo una recente ricerca, questa capacità di conciliare concetti potenzialmente in conflitto tra loro è alla base del loro successo economico. Lo studio, finanziato dal Consiglio norvegese della ricerca (Rcn) e presentato il 24 febbraio, ha consentito a 10 ricercatori nordici di diversa estrazione scientifica di valutare il modello nordico come una forma alternativa di capitalismo, prosperità e benessere sociale. L´accento posto su vari punti di vista non è stata una coincidenza. "È fondamentale che i ricercatori che applicano un approccio interdisciplinare apportino i loro punti di vista al dibattito", dice Anne Kjersti Fahlvik, direttore esecutivo della Divisione per l´Innovazione del Rcn. Il progetto è stato svolto sotto la guida del professor Atle Midttun del Bi (Bedriftsø konomisk Institut) della Norwegian School of Management e dalla progessoressa Nina Witoszek dell´Università di Oslo. In cosa consiste quindi il modello sociale nordico? "Nei paesi come la Norvegia - dice Carlos Joly, visiting professor alla Esc (École supérieure de commerce) di Tolosa (Francia) e ex direttore di una grande società finanziaria norvegese - c´è la visione generale che la società dovrebbe essere basata sull´equa distribuzione. In questo modo la Norvegia e gli altri paesi nordici hanno risposto al grande conflitto sorto all´inizio del secolo scorso tra capitale e forza lavoro. Oggi questa equità è basata su elementi come i contratti collettivi per i lavoratori e le istituzioni statali di arbitrato." Per Ingvar Olsen, professore associato presso il Bi della Norwegian School of Management di Oslo, conferma il ruolo della contrattazione collettiva e, più specificamente menziona i livelli bassi di disoccupazione che ne derivano. "Più persone che lavorano - fa notare - significano più entrate fiscali per il governo. Le classi medie sono soggette ad alti tassi di imposizione fiscale e in questo modo acquisiscono una partecipazione statale. Ciò rappresenta la base dei livelli elevati di benessere sociale." Oltre a un forte impegno per l´equità, i ricercatori rilevano un forte senso di solidarietà, rafforzato, piuttosto che eroso, da una marcata tendenza verso l´individualismo. "Nei paesi nordici - afferma Lars Trägårdh, professore presso l´Ersta Sköndal University College di Stoccolma (Svezia) - molte persone sono in grado di liberarsi sia dalla famiglia che dalla comunità locale che li circonda. Siamo diventati individualisti. Questo ha avuto un significato enorme, non da ultimo per l´emancipazione delle donne. Le strutture patriarcali deboli e una ridotta dipendenza dagli altri, offrono a molte persone dei paesi nordici la sensazione di controllare la propria vita." Secondo la professoressa Witoszek, "Il modello nordico non può essere spiegato unicamente in termini di politica economica, istituzioni specifiche e buona fortuna. Il modello affonda le proprie radici nella cultura." La Witoszek enfatizza il ruolo dell´istruzione e della cultura nella distribuzione della ricchezza di una società, nella loro lunga tradizione in tutta la regione e nella natura unica della modernità nordica, che è emersa alla fine del 1800. Una specificità che, ipotizza, potrebbe limitare la trasferibilità del modello ad altre regioni. L´islanda ha recentemente scelto un percorso diverso, che in particolare ha coinvolto la riduzione delle imposte e la vendita di una serie di beni pubblici, commenta Throstur Olaf Sigurjónsson, professore assistente presso la School of Business dell´Università di Reykjavik. "Qualche anno fa in Islanda lo stato sociale è stato considerato un fenomeno obsoleto." Un modo di vedere le cose che è stato contestato dal crollo dell´economia nel 2008 e che - dice - ha riacceso l´interesse dell´Islanda nell´approccio dei suoi vicini nordici. C´è un rovescio della medaglia? La sostenibilità sembra essere un motivo di preoccupazione, persino in questa parte del mondo caratterizzata da una forte tutela ambientale, che è stato possibile sviluppare anche grazie al particolare modello sociale della regione. Ma questioni come il cambiamento climatico - afferma il professor Lennart Olsson dell´Università di Lund, in Svezia - rappresentano un tipo di sfida molto diverso. "Ora non è più una questione di rimozione dello zolfo dalla benzina, che potrebbe facilmente essere fatto", fa notare. "Si tratta dell´impronta ecologica totale che ci stiamo lasciando alle nostre spalle. Oggi i paesi nordici sono in ritardo a questo riguardo rispetto alla media Ue. I cittadini dei paesi nordici sono forti consumatori delle scarse risorse del pianeta". "Se si condividono un miliardo di corone equamente tra un migliaio di persone - ha commentato il professor Midttun -, ciò causerà probabilmente un maggiore danno ambientale rispetto al consentire ad un solo individuo di avere tutti quei soldi." I paesi nordici dovrebbero quindi frenare la loro crescita economica per il bene della sostenibilità? Secondo i vari membri del team, ciò significherebbe abbandonare capra e cavoli. Invece, suggeriscono che la regione ridefinisca il suo concetto di crescita e trovi modi più intelligenti di consumare. Un consiglio davvero interessante, la cui eco risuonerà probabilmente ben oltre i confini della regione. Per maggiori informazioni, consultare: Consiglio norvegese della ricerca : http://www.Forskningsradet.no/  Per scaricare la relazione, fare clic: http://www.Forskningsradet.no/en/newsarticle/the_nordic_
social_model_sustainable_prosperity_and_welfare/1253964904388
:  
 
   
   
ADATTAMENTO E RETI COLLABORATIVE PER LA CREAZIONE DI VALORE  
 
 São Paulo, Brasile, 1 marzo 2011 - La dodicesima Conferenza della Federazione internazionale per l´elaborazione delle informazioni (Ifip) sulle imprese virtuali, "Adattamento e reti collaborative per la creazione di valore", si terrà dal 17 al 19 ottobre a São Paulo, in Brasile. Le organizzazioni collaborative dinamiche sono una risposta essenziale alla crescente esigenza di adattamento in un contesto economico in continua evoluzione. Oggi, le grandi comunità di ricerca e di iniziativa economica supportano diverse forme di collaborazione. Queste, a loro volta, hanno dato impulso all´avanzamento della ricerca sull´argomento, che spesso viene definito con il nome di "reti collaborative". Le reti collaborative rappresentano un fattore decisivo nell´indurre la creazione di valore non solo per le comunità economiche, ma anche per altre entità sociali. La conoscenza e la modellazione del processo, insieme alla valutazione e allo sviluppo di metodi e strumenti per sostenere la creazione di valore in reti collaborative, rappresentano un´importante sfida in ambito di ricerca e sviluppo che richiede un approccio multidisciplinare. L´evento è l´edizione più recente di una serie di appuntamenti precedenti che si sono svolti in città come Oporto (Portogallo), Lugano (Svizzera), Tolosa (Francia), Poznan (Polonia) e Salonicco (Grecia). Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Pro-ve.org/    
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA LANCIA UNA CONSULTAZIONE SUI PROJECT BOND PER IL FINANZIAMENTO DI PROGETTI INFRASTRUTTURALI  
 
Bruxelles, 1 marzo 2011 - la Commissione europea ha lanciato una consultazione pubblica sull´iniziativa «prestiti obbligazionari Europa 2020 per il finanziamento di progetti», volta ad agevolare il finanziamento di progetti che possono vantare prospettive di redditività a lungo termine, conformemente alle priorità della strategia Europa 2020. Tale consultazione fa seguito all´annuncio fatto dal Presidente José Manuel Barroso nel suo discorso sullo stato dell´Unione del settembre 2010. L´obiettivo è aiutare le imprese private portatrici di progetti ad attirare gli investitori presenti sul mercato dei capitali, segnatamente i fondi d´impresa e le imprese assicurative. L´iniziativa «prestiti obbligazionari Europa 2020 per il finanziamento di progetti» è tra le misure prioritarie annoverate nell´esame annuale della crescita.  
   
   
FORMIGONI ALLE IMPRESE: 12 SFERZATE ALL´ECONOMIA RICERCA, BANDA LARGA, ACCORDO CIG, EXPO, PAGAMENTI RAPIDI DISCORSO A CONFCOMMERCIO PRESENTI BERLUSCONI E VARI MINISTRI  
 
Milano, 1 marzo 2011 - Dieci minuti di concretezza per indicare, alle imprese, la via lombarda per il rilancio. Sono stati questi la durata e l´oggetto dell´intervento del presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni all´incontro, organizzato ieri da Confcommercio presso la sede milanese, dal titolo ´Imprese lombarde per l´Italia: proposte per il rilancio´. Presente il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e tantissimi esponenti del Governo nazionale come i ministri Gelmini, La Russa, Fazio e Brambilla. La Sferzata Regionale - ´Nel corso di queste settimane - ha detto Formigoni concludendo la seduta di confronto tra imprenditori e Governo - abbiamo individuato 12 sferzate per la nostra economia´. Il presidente ha voluto sottolineare il lavoro a più mani compiuto con il mondo imprenditoriale: ´Al tavolo del Patto per lo sviluppo siedono, accanto a Regione Lombardia, tutte le più importanti parti sociali, sia quelle produttive, del mondo del lavoro e del sindacato, le università e il mondo della cultura. È il sistema regionale lombardo, che si trova sistematicamente e ragiona su stesso, valutando insieme quali possono essere le misure migliori da prendere´. Grandi Iniziative Lombarde - Nel corso dell´intervento, preceduto da un minuto di silenzio in ricordo del tenente Massimo Ranzani ucciso in Afghanistan, Formigoni ha ripercorso alcune delle più importanti iniziative di Regione Lombardia. - Le reti d´impresa. ´Abbiamo deciso di fare degli stanziamenti a favore delle reti d´impresa e dei cluster industriali. Stiamo per varare un´iniziativa, sostenuta da uno stanziamento di Regione Lombardia di 24 milioni di euro, per promuovere progetti di aggregazione e azioni di stimoli alle aggregazioni. Un ulteriore stanziamento di 15 milioni di euro sarà destinato al sostegno dei distretti del commercio con l´ampliamento, rispetto al passato, ad alcune categorie di imprese, dell´artigianato e dei servizi´. - La ricerca e l´innovazione. Secondo tassello dell´impegno regionale ´il sostegno alla ricerca e all´innovazione. Proseguirà e si amplierà la nostra azione di promozione soprattutto nei confronti delle piccole e medie imprese, che sono quelle che hanno più difficoltà ad accedere alla ricerca. Attraverso un progetto già avviato vogliamo confermare il contatto diretto tra università e pmi mediato da Regione Lombardia´. - L´infrastrutturazione digitale. Terzo impegno della Lombardia per le imprese è il completamento dell´infrastrutturazione digitale: ´Ci siamo impegnati - dice Formigoni - a eliminare il digital divide entro la fine del 2012. Ogni punto del nostro territorio sarà connesso: a questo si collega un programma di infrastrutturazione a banda ultralarga che prevede un investimento complessivo di oltre un miliardo di euro per i prossimi 5 anni´. - La sostenibilità ambientale. Con il quarto impegno Formigoni ha voluto pubblicamente confermare il piano per la Lombardia sostenibile: ´Il tema della green economy è per noi fondamentale. L´abbiamo già finanziato alla fine della scorsa legislatura con 900 milioni di euro ai quali si dovranno accompagnare altrettanti fondi da parte dei privati. Da queste iniziative ci attendiamo la creazione di 30.000 posti di lavoro di qualità per giovani ricercatori, diplomati e laureati´. - I pagamenti della pubblica amministrazione. Quinto impegno della Lombardia è la puntualità nel pagamento dei fornitori: ´Abbiamo stabilito per legge il pagamento dei fornitori entro 60 giorni. Nella legge di bilancio, che abbiamo approvato, abbiamo obbligato noi stessi a pagare i nostri fornitori entro questi termini con vantaggi reciproci´. - L´intesa sulla cassa integrazione. Il sesto impegno riguarda la cassa integrazione: risale a pochi giorni fa l´accordo con le rappresentanze sindacali che anticipa l´accordo nazionale. ´Il sistema lombardo - rimarca il presidente Formigoni - si presenterà anche questa volta compatto al tavolo del Ministero del Lavoro´. - L´accordo di programma per l´Expo. A Piergiorgio Piccioli, presidente provinciale di Confesercenti, Formigoni ha voluto rispondere rilanciando la proposta di una politica lombarda in cui far convergere tutti i finanziamenti: ´La trovo un´idea positiva - ha detto -. Nessuno deve pensare a un grande carrozzone da mettere in piedi, ma a una qualcosa di straordinariamente semplice che coinvolga tutti gli enti interessati. Province, Comune e Distretti hanno qualcosa da dire: si potrebbe lavorare a un Accordo di programma in vista dell´Expo 2015, che aiuti a valorizzare l´offerta turistica nella nostra Regione´. - Task force per le imprese in crisi. Ottavo e ultimo anello delle iniziative lombarde a favore delle imprese, illustrato da Formigoni, è la nascita di una struttura specifica che aiuti le aziende in difficoltà: ´La nostra idea è quella di una task force di esperti, provenienti dalla Regione, dalle Camere di commercio, dal sistema delle imprese e dalle banche, sul modello del Ciri francese, a cui possano rivolgersi le imprese in crisi con un numero di addetti inferiore a 100 addetti. Questa task force, dotata di una banca dati, potrà mettere in collegamento tra di loro le imprese interessate ad acquisire rami di aziende´.  
   
   
GIBELLI:IL FEDERALISMO AUMENTA LA COMPETITIVITA´ IL VICE PRESIDENTE DELLA OMBARDIA A SANGALLI: COSÌ SI RESPONSABILIZZA IL SUD  
 
 Milano, 1 marzo 2011 - ´Voglio rassicurare il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli che il Federalismo aumenta la competitivita´, liberando risorse e responsabilizzando la macchina pubblica´. Lo ha detto ieri il vice presidente di Regione Lombardia e assessore all´Industria e Artigiano Andrea Gibelli, replicando a Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio che, dall´incontro di Rete Impresa Italia Lombardia in corso a Milano, aveva parlato della necessità di un federalismo efficiente. ´Il federalismo fiscale - ha aggiunto Gibelli - non aumenta nuove imposte, ma trasferisce dal centro alle periferie tasse che prima, centralizzate, hanno creato la più grande sperequazione proprio ai danni dei ceti produttivi´. ´Responsabilizzando gli enti locali - ha proseguito il vice presidente - è evidente che i virtuosi avranno un atteggiamento responsabile e le risorse non verranno più drenate da loro verso amministratori inefficienti. Questi ultimi, spesso operanti al Sud, si vedranno costretti a fare i conti con i cittadini. Non ci sarà così più la speranza che nel calderone centralista ci sia sempre qualcun altro disposto a pagare´.  
   
   
DE FILIPPO INCONTRA IL CONSOLE TEDESCO A NAPOLI DIVERSI I TEMI AFFRONTATI. DALLA CRISI LIBICA AL PETROLIO FINO ALLA BASILICATA TURISTICA  
 
Potenza, 1 marzo 2011 - Crisi libica e petrolio. Sono stati questi i principali temi affrontati ieri mattina in un incontro tra il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo e il console generale della Repubblica federale di Germania a Napoli, Christian Much. Alla domanda del console, su quale fosse la posizione del governo lucano sulla crisi del Nord Africa, De Filippo ha risposto ribadendo la disponibilità della Basilicata a farsi carico del problema dei profughi, nel caso dovesse presentarsene la necessità, nei limiti delle possibilità e delle strutture regionali. Quanto al petrolio, il governatore ha parlato dell’apporto della Basilicata alla bolletta energetica del Paese. Nel rimarcare come in Val d’Agri ci sia il più grande giacimento in terra ferma di greggio dell’Europa e un altro non ancora attivo nell’Alto Sauro, De Filippo ha spiegato che, a regime, la Basilicata potrà contribuire per il 12-13 per cento al fabbisogno energetico italiano con una produzione di circa 170 mila di barili al giorno. Dal petrolio, ha continuato il governatore lucano, la Basilicata, però, vuole di più. A questo scopo puntano le tre giornate del Copam, la prima conferenza internazionale del petrolio e dell’ambiente in programma nei primi giorni di marzo. Per giocarsi con il governo e le compagnie petrolifere la partita dello sviluppo sostenibile, delle infrastrutture e dell’occupazione. Oltre che del petrolio, si è discusso anche del turismo e delle relazioni che legano la Basilicata alla Germania. Much ha rimarcato la sua antica conoscenza della regione visitata come turista nel 1977. La Basilicata archeologica, ma anche gli itinerari dell’imperatore Federico Ii e Matera sono tra le mete preferite dai turisti tedeschi, i secondi, dopo gli inglesi, per numero di presenze sul territorio lucano. Un rapporto consolidato anche dalla presenza dei lucani in Germania, emigrati per lavoro e molti ritornati nei paesi di origine. La visita di Much in Basilicata durerà due giorni, oggi a Potenza e domani a Matera, dove incontrerà le autorità e gli imprenditori che più hanno contatti con il mercato tedesco.  
   
   
DE FILIPPO: CONFERENZA REGIONI RIEMPIE LA PAROLA FEDERALISMO  
 
 Potenza, 1 marzo 2011 - "La Conferenza delle Regioni, guidata dal presidente Vasco Errani, tra tante persone che parlano a gran voce di federalismo senza riuscire a chiarire, e a volte ad aver chiaro, di cosa si parla, si sta distinguendo per un dibattito serio e pacato con cui, argomento per argomento, si cerca di distinguere cosa sarebbe un bene per il Paese e cosa no. Se nella politica dei talk show Torluccio e la Uil Fpl ritengono che questo sia un silenzio colpevole, preferiamo ricevere un´accusa ingiusta ma mantenere il nostro senso di responsabilità". Così il presidente della Regione Basilicata e membro dell´ufficio di presidenza della Conferenza delle Regioni replica al segretario generale della Uil-fpl, Giovanni Torluccio che ieri ha tacciato la stessa Conferenza di superficialità per essere assente in materia di federalismo. "Ognuno - ha aggiunto De Filippo - deve saper svolgere il proprio ruolo, e le Regioni lo stanno facendo con grande responsabilità, accogliendo unanimemente la sfida del federalismo, ma riempiendo questa parola di contenuti tutte le volte che alla Conferenza vengono sottoposti, progetti, atti e piani. Mi chiedo se a Torluccio vada invece bene qualsiasi cosa purché si faccia passare sotto il nome di federalismo".  
   
   
LE DECISIONI DELLA GIUNTA REGIONALE DEL PIEMONTE: SPESA SANITARIA, ACQUE, RIFIUTI, DEFLUSSO MINIMO DELLE DIGHE  
 
Torino, 1 marzo 2011 - Disposizioni sulla spesa sanitaria, riattivazione del fondo per le grandi imprese, gestione delle acque e dei rifiuti, deflusso minimo delle dighe, Fondazione Filadelfia, usi civici, contributi per i coltivatori di actinidie e nocciole sono i principali argomenti affrontati dalla Giunta regionale durante la riunione di questa mattina. A coordinare i lavori il presidente Roberto Cota. Spesa sanitaria . L’addendum al piano di rientro e al programma operativo della Regione Piemonte, presentato dall’assessore Caterina Ferrero, fa riferimento all’accordo sottoscritto con i Ministeri della Salute e dell’Economia il 29 luglio scorso ed ufficializzato con una delibera del 2 agosto. Con questo nuovo documento, che ha ottenuto il parere favorevole del Tavolo tecnico nazionale per la verifica degli adempimenti regionali e del Comitato permanente per la verifica dei livelli essenziali di assistenza, la Regione delinea gli obiettivi di intervento nelle diverse macro-aree per il periodo 2010-2012 e intende dare attuazione alle prescrizioni previste dall’accordo concernenti il programma attuativo e il conseguente dimensionamento dell’apporto finanziario a carico del bilancio regionale in relazione alla maggiore manovra perseguita per gli anni 2011 e 2012, la riorganizzazione della rete ospedaliera, il programma sanitario a valenza regionale per l’anno 2010. Nel programma attuativo sono altresì contemplati i seguenti obiettivi generali: riassetto istituzionale del sistema sanitario regionale e riorganizzazione delle reti assistenziali, indirizzi alla programmazione del personale, farmaceutica territoriale ed ospedaliera, assistenza integrativa e protesica, revisione delle politiche di acquisizione riguardanti gli altri beni e servizi, indirizzi per la contrattazione con i soggetti erogatori privati, progetti regionali nell’ambito del riordino del sistema sanitario. Contestualmente, sono state approvate le delibere sulla prima revisione del prontuario terapeutico secondo il criterio delle categorie omogenee di farmaci, sull’ottimizzazione dei farmaci stimolanti l’eritropoiesi nei pazienti onocologici, oncoematologici o con anemia secondaria a insufficienza renale cronica, sull’assistenza integrativa e protesica ed è stato dato incarico alla direzione Sanità di definire i criteri per l’accreditamento delle farmacie ospedaliere idonee all’allestimento e dispensazione dei farmaci oncoematologici. Fondo per le grandi imprese . Viene riattivato, su proposta dell’assessore Massimo Giordano, il fondo di garanzia per le imprese con oltre 250 addetti secondo quanto previsto dalla specifica misura del Piano straordinario per l’occupazione. Si potranno così utilizzare gli 8 milioni di euro ancora disponibili, unitamente alle risorse derivanti da economie da quantificarsi a conclusione dell’iter istruttorio in corso del secondo bando. Gestione delle acque e dei rifiuti . Un disegno di legge presentato dall’assessore Roberto Ravello, che passa ora all’esame del Consiglio, detta nuove norme sull’organizzazione del servizio idrico integrato e del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani. In particolare, intende assicurare: il rispetto dei principi di efficienza, efficacia ed economicità; il conseguimento di adeguati livelli tariffari in conformità ai principi di gradualità, responsabilizzazione, equità e perequazione a livello d’ambito territoriale ottimale; la tutela e la corretta utilizzazione delle risorse idriche secondo principi di solidarietà, di salvaguardia delle aspettative dei diritti delle generazioni future, di rinnovo e risparmio delle risorse e di uso multiplo delle stesse, con priorità di soddisfacimento delle esigenze idropotabili della popolazione; la riduzione dei rifiuti urbani, nonché una programmazione ed una gestione integrata dei medesimi fondata prioritariamente sulla prevenzione e sulla riduzione della produzione, sulla raccolta differenziata, sul recupero e il corretto smaltimento, anche al fine di un adeguato ed economico riutilizzo, reimpiego e riciclaggio. Il territorio piemontese viene suddiviso in otto ambiti territoriali ottimali per l’organizzazione del servizio idrico integrato (Verbano-cusio-ossola, Novarese, Biellese, Vercellese, Torinese, Cuneese, Astigiano ed Alessandrino) e in quattro ambiti territoriali ottimali per l’organizzazione del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani (Novarese, Vercellese, Biellese e Verbano-cusio-ossola; Astigiano e Alessandrino; Cuneese; Torinese). Le Province eserciteranno le funzioni di organizzazione e controllo diretto dei servizi, con il parere obbligatorio e vincolante dei Comuni, relativamente alla specificazione della domanda di servizio, all’elaborazione ed aggiornamento dei piani d’ambito, alla determinazione dei livelli di imposizione tariffaria, alla definizione del modello organizzativo e conseguente affidamento dei servizi ed al controllo operativo, tecnico e gestionale dei servizi medesimi. Deflusso delle dighe . Le linee guida per la definizione del programma dei rilasci del deflusso minimo vitale, proposto dall’assessore Roberto Ravello, riguardano gli invasi originati da sbarramenti su corsi d’acqua naturali che superano i 15 metri di altezza o che determinano un volume di invaso superiore a un milione di metri cubi. Hanno lo scopo di perseguire la tutela del corso d’acqua ed il mantenimento al più alto livello possibile delle riserve idriche strategiche ai fini del consumo umano, degli usi irrigui e di produzione di energia da fonti rinnovabili. Ove tecnicamente ed economicamente applicabile è prevista la possibilità del recupero energetico delle portate rilasciate . Fondazione Filadelfia . La Regione, su proposta dell’assessore Alberto Cirio, aderirà in qualità di socio fondatore all’avviso emesso dal Comune di Torino per la costituzione della Fondazione Stadio Filadelfia, finalizzata alla rinascita dell’ex impianto favorendo lo sviluppo di attività sportive, culturali e sociali. Usi civici . Stabilita nel 1° marzo 2011, su iniziativa dell’assessore Giovanna Quaglia, la data di decorrenza dell’esercizio delle funzioni in materia di usi civici trasferite ai Comuni singoli o associati ed alle Province dalla l.R. 29/2009. Actinidia . I produttori di actinidia che hanno avuto le piante danneggiate dallo Pseudomonas syringae potranno accedere, su proposta dell’assessore Claudio Sacchetto, a contributi per l’attuazione delle misure obbligatorie urgenti di prevenzione grazie ad uno stanziamento di un milione di euro. Nocciole . Il programma regionale per la filiera corilicola, proposto dall’assessore Claudio Sacchetto, stanzia un milione di euro a favore delle piccole e medie imprese del settore che intendono adeguare gli impianti di trasformazione e commercializzazione ed acquistare macchinari. Sono stati inoltre approvati: - su proposta dell’assessore William Casoni, la concessione di un’ultima proroga di 60 giorni alle imprese del commercio ambulante che non hanno ancora provveduto a presentare al Comune i documenti per la regolarizzazione dell’attività, nonché la stipula con l’Ufficio scolastico regionale di un protocollo d’intesa per l’ulteriore sviluppo nelle scuole degli interventi di sensibilizzazione sui temi del consumo; - su proposta dell’assessore Alberto Cirio, i nuovi criteri di valutazione delle prove pratiche per l’ammissione ai corsi per maestri di sci alpino; - su proposta dell’assessore Claudia Porchietto, la proroga della vigenza della direttiva per la formazione dei lavoratori occupati fino all’entrata in vigore della nuova edizione per il periodo 2011-2013, unitamente ad un incremento di dotazione finanziaria di 3.900.000 euro.  
   
   
CONVEGNO SU PROGRAMMAZIONE REGIONALE  
 
Venezia, 1 marzo 2011 - Il Consiglio regionale del Veneto ha fatto il punto ieri a Venezia sul tema della programmazione in occasione del convegno "Veneto Ventiventi 2014-2020", con la presenza dei componenti della Conferenza regionale economia e lavoro (che rappresentano il mondo produttivo, le autonomie locali e le parti sociali del Veneto). Ai lavori è intervenuto per la giunta regionale il vicepresidente Marino Zorzato che ha sottolineato come la programmazione, intesa come la capacità di mettere a sistema politiche e strategie, non può che essere un’attività dinamica. Anche strumenti fondamentali come il Prs (Programma Regionale di Sviluppo) – ha fatto rilevare Zorzato - che individua le linee fondamentali dell’attività della Regione nel campo economico, sociale e territoriale e fornisce il quadro di riferimento e le strategie di lungo periodo per lo sviluppo della comunità regionale, oppure la stessa legge di programmazione regionale, a dieci anni dalla sua stesura, necessitano di significative modifiche per adeguarli alle mutate esigenze. Per Zorzato si deve puntare quindi a innovare e migliorare l’impianto generale dell’attività programmatoria e di governo della Regione; ridefinire un ciclo programmatorio più snello nella sua attuazione, in coerenza e sinergia con il bilancio; rivedere gli strumenti di programmazione per attualizzarli e renderli rispondenti alle esigenze di supporto alle decisioni politiche e amministrativo-organizzative.  
   
   
UTILIZZO FONDI, FITTO HA VERIFICATO LE OTTIME PERFORMANCE DEL MOLISE  
 
 Campobasso, 1 marzo 2011 - «Possiamo dirci molto soddisfatti per come il Ministro e i suoi collaboratori hanno potuto constatare le ottime performance del Molise nell´utilizzo dei fondi europei e Fas. Il Ministro Fitto e il suo staff hanno, infatti, potuto verificare come il Molise è tra le prime Regioni d´Italia nell´utilizzo dei Fas 2000-2006 (67,8% delle risorse a disposizione); stesso standard di qualità e velocità di spesa è stato utilizzato per i fondi strutturali 2007-2013. Abbiamo discusso anche dello sblocco dei Fas 2007-2013 e delle progettualità che il Molise ha avanzato dal punto di vista infrastrutturale (prima fra tutte la Termoli-san Vittore) che potranno trovare spazio all´interno del Piano per il Sud». Lo ha detto il Presidente della Regione, Michele Iorio, dopo l´incontro avuto con il Ministro delle Regioni e della Coesione Territoriale, Raffaele Fitto, che in mattinata, presso la Giunta regionale, ha partecipato ad una riunione con l´intero Esecutivo e con lo staff della programmazione regionale. «Dal confronto avuto con il Ministro - ha continuato Iorio - è emerso anche che il Molise, grazie alle sue buone prestazioni nell´utilizzo dei fondi europei, potrà essere una delle primissime regioni a firmare con il Governo centrale il Contratto istituzionale di sviluppo. Questo ci consentirà di avviare le tante progettualità che abbiamo in itinere dando una scossa importante allo sviluppo e alla crescita. Il tutto in un momento cruciale come quello attuale che vede il territorio regionale e quello nazionale soffrire della crisi congiunturale. Con lo stesso Ministro Fitto abbiamo poi parlato di come il Molise stia eseguendo il Piano di rientro sanitario con risultati importanti in termini di riorganizzazione strutturale e qualificazione della spesa». Iorio ha infine chiesto all´esponente di Governo che vengano mantenuti gli impegni assunti per concludere la ricostruzione post-sisma e post-alluvione.  
   
   
PRESENTATI I PROGETTI INTEGRATI DI SVILUPPO LOCALE PISL A VIBO VALENTIA  
 
 Catanzaro, 1 marzo 2011 - Proseguono gli incontri dell´Assessore al Bilancio e Programmazione Comunitaria Giacomo Mancini per presentare i Progetti integrati di sviluppo locale (Pisl) ai sindaci e agli amministratori locali. Dopo gli appuntamenti di giovedì scorso a Cosenza e di venerdì a Catanzaro nella mattinata e a Crotone nel pomeriggio, oggi è stata la volta di Vibo Valentia presso il complesso “Valentianum”. I Pisl (Progetti integrati di sviluppo locale) – informa una nota dell´Ufficio Stampa della Giunta - sono strumenti finanziari del Por Fesr 2007-2013 per lo sviluppo dei territori, intesi non come singoli ma comuni ma come specifici ambiti territoriali. Si tratta di insiemi di progetti reciprocamente inter-dipendenti, che hanno un obiettivo comune di sviluppo di un territorio. Sono disponibili circa 400 milioni di euro per sostenere il sistema economico, ripartiti per provincia e per tipologia di Pisl: mobilità intercomunale, miglioramento della qualità della vita, valorizzazione dei borghi, sviluppo del sistema turistico, supporto ai sistemi produttivi, contrasto allo spopolamento e tutela delle minoranze linguistiche. La ripartizione finanziaria è stata effettuata attribuendo una quota fissa di 17.341 milioni euro per ciascuna provincia e ripartendo la parte restante, quasi 347 milioni di euro pari all´80%, in base alla popolazione residente, al netto di quella residente nelle aree urbane. In base a tali criteri, alla provincia di Vibo Valentia sono stati assegnati più di 52 milioni di euro. Presenti, tra gli altri, il Senatore Franco Bevilacqua, il Presidente della Commissione regionale Sanità Nazzareno Salerno, il Sindaco del Comune di Vibo Valentia Nicola D´agostino, l´Assessore comunale Pasquale La Gamba, l´Assessore provinciale Paolo Barbieri e numerosi amministratori locali dei comuni del vibonese. “Siamo orgogliosi di passare finalmente dalle parole del passato i fatti. La nostra ambizione non è quella di presentare ai calabresi tante chiacchiere, ma zero opere. In questo si sono già distinti coloro che ci hanno preceduto. Al contrario vogliamo realizzare opere e offrire servizi ai nostri concittadini. La nostra bussola – ha proseguito Mancini – è quella di lavorare attraverso una concertazione tra la Regione e gli amministratori locali, secondo la filosofia del Presidente Scopelliti che punta sempre sulle scelte condivise. Per questo sorridiamo quando ci piovono critiche e scetticismi da parte di chi è stato sonoramente bocciato dagli elettori e, oggi, si preoccupa che venga realizzato ciò che non è stato in grado di fare quando governava la regione. In tal senso possiamo tranquillizzare i cittadini in quanto, allo stato attuale – ha continuato Mancini - la Regione ha snellito i processi, sta elaborando il Quadro Unitario e in pochi mesi arriverà a finanziare gli interventi. Così dalle zero opere della gestione passata, passeremo finalmente alla concretezza”. Il prossimo incontro sarà con gli amministratori locali della provincia di Reggio Calabria, venerdi prossimo 4 marzo, alle ore 9.30 presso l´Auditorium “Nicola Calipari” di Palazzo Campanella, sede del Consiglio regionale.  
   
   
DE FILIPPO SU RAPPORTO IMPRESA E COMPETITIVITÀ : NELLE POLITICHE PER IL LAVORO E L’IMPRESA – HA ANNUNCIATO IL PRESIDENTE DELLA REGIONE BASILICATA - CONTIAMO DI INSERIRE IMPORTANTI STRUMENTI PER FAVORIRE LA COMPETITIVITÀ  
 
Potenza, 1 marzo 2011 - “La Regione Basilicata è fortemente impegnata nella promozione della cultura della collaborazione tra imprese, nella consapevolezza che l’associazionismo e le reti di collaborazione possono sicuramente costituire l’arma vincente per rafforzare gli assetti competitivi regionali”. E’ quanto ha dichiarato ieri mattina a Potenza, presso la sede di Confindustria Basilicata, il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, nel corso della presentazione del Focus, sulla Basilicata del Rapporto strutturale Impresa e Competitività 2010, realizzato dall´Osservatorio Regionale Banche - Imprese di Economia e Finanza e dell’Associazione Studi e Ricerche per il Mezzogiorno. “Basilicata Innovazione sta facendo opera di disseminazione di cultura di impresa sul territorio – ha aggiunto De Filippo - e tramite un’idea che abbiamo inserito nel redigendo pacchetto lavoro- impresa puntiamo all’incentivazione delle reti d’impresa, prevedendo misure per fronteggiare l’inconsistente incentivo governativo, che si traduce alla fine in una mera dilazione di imposte. Rispetto alla criticità sul credito registrata nel rapporto banche-imprese, acuita nell’anno 2009, da un razionamento del credito bancario - ha aggiunto De Filippo - il Fondo di Garanzia regionale ha previsto una dotazione di 10 Meuro per far fronte ai problemi di liquidità di breve periodo. Riguardo ai problemi relativi alla carenza di infrastrutture, al rapporto con la pubblica amministrazione – ha detto ancora De Filippo - la Regione ha operato per snellire gli adempimenti burocratici con servizi on line, posta certificata e firma elettronica. In questa direzione – ha concluso De Filippo - nel pacchetto lavoro- impresa contiamo di inserire importanti strumenti per favorire la competitività come la centrale unica per gli appalti e la commissione regionale ‘taglia-leggi’”.  
   
   
ZAIA RISPONDE A PD SU LEGGE REGIONALE PER PARTECIPAZIONE LAVORATORI A IMPRESA  
 
Venezia, 1 marzo 2011 - “Ho sempre pensato e sempre sostenuto che sia un bene la partecipazione dei lavoratori alla proprietà e alla gestione d’impresa. Il mio voto nel ricorso del Governo si riferiva a rilievi tecnici che in quella sede non v’era ragione di respingere”. Con queste parole, il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia risponde ai consiglieri regionali del Pd Franco Bonfante e Roberto Fasoli in merito alla legge 5 del 22 gennaio 2010, per la quale la Corte Costituzionale ha respinto un ricorso presentato dal Governo “Nel merito – conclude Zaia - ribadisco che la decisione della Corte Costituzionale va nella direzione da me sempre auspicata”.  
   
   
AUTONOMIE LOCALI FVG: I LAVORI DEL CONSIGLIO DELLE AUTONOMIE  
 
 Udine, 1 marzo 2011 - Hanno ottenuto il consenso da parte del Consiglio delle Autonomie locali tutti i sei punti sottoposti all´ordine del giorno della seduta di ieri, svoltasi come di consueto ad Udine. I lavori, presieduti da Ettore Romoli, sono stati aperti con l´espressione del parere sul testo unificato dei progetti "Legge per l´autonomia dei giovani", d´iniziativa della Giunta regionale, e "Disposizioni regionali sulle politiche giovanili e sul Fondo di garanzia per le opportunità dei giovani", d´iniziativa consiliare. Tale testo unificato era stato proposto dal Comitato ristretto costituito in seno alla Vi Commissione consiliare. La nuova norma sui giovani, che ha registrato 13 voti a favore, 1 voto contrario e 3 astensioni, ottenendo così parere favorevole, come ha specificato il consigliere regionale Massimo Blasoni tiene conto delle indicazioni espresse dal sistema delle Autonomie. Parere unanimemente favorevole, con 12 voti a favore su 12 presenti, ha ottenuto altresì la deliberazione della Giunta regionale che disciplina il procedimento per le elezioni dei Comitati per l´amministrazione separata dei beni civici frazionali, che di fatto devolve ai sindaci la competenza di convocare le elezioni di tali organismi. Il provvedimento interessa i Comuni nei quali sono diffusamente presenti gli usi civici. Parere unanimemente favorevole è stato assegnato anche alla proposta di legge presentata per l´istituzione della "Giornata regionale per la lotta alla droga". Verrà ora individuata una data compresa nel calendario scolastico del Friuli Venezia Giulia. L´istituzione della Giornata trae lo spunto, come ha spiegato il consigliere regionale Roberto Novelli, dalla criticità del fenomeno, nonchè dalle conclusioni espresse dalla Conferenza internazionale sull´abuso di droga e il suo uso illecito e dalle indicazioni sui temi da trattare nell´occasione, fornite dall´Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine (Unodc). Parere unanimemente favorevole è stato ottenuto pure dal regolamento per la determinazione dei canoni di concessione dei beni del Demanio idrico regionale, con 17 voti a favore su 17 presenti. Si trattava di una deliberazione della Giunta regionale che è stata illustrata dall´assessore alle Finanze, Patrimonio e Programmazione, Sandra Savino. Approvate infine, all´unanimità (12 voti su 12 presenti) le modifiche al regolamento di organizzazione e funzionamento del Consiglio delle Autonomie locali.  
   
   
BOLZANO, DURNWALDER SUI DATI EUROSTAT: "SOLIDO BENESSERE IN ALTO ADIGE"  
 
 Bolzano, 1 maro 2011 - Il presidente della Giunta provinciale Luis Durnwalder commenta con soddisfazione i dati resi noti dall´istituto europeo di statistica Eurostat, che confermano la Provincia di Bolzano in testa alla classifica nazionale per quanto riguarda il Pil pro-capite. "E´ la conferma - sottolinea Durnwalder - che la politica sociale ed economica intrapresa a livello provinciale continua a muoversi nella giusta direzione". Ancora un riscontro positivo, per la Provincia di Bolzano, dalle statistiche economiche internazionali. I dati resi relativi al prodotto interno lordo per abitante, espresso in termini di potere d´acquisto rispetto alla media europea, confermano l´Alto Adige come regione capofila a livello italiano. "Il nostro Pil pro-capite - spiega Luis Durnwalder - è del 37% superiore rispetto alla media europea, e le uniche regioni che ci avvicinano in questa speciale classifica sono la Lombardia (+34%) e l´Emilia Romagna (+27%). Sono particolarmente soddisfatto che Eurostat confermi in maniera oggettiva e ufficiale che la nostra politica economica e sociale si muove nella direzione giusta: l´Alto Adige rimane una regione estremamente competitiva in ambito europeo". Il presidente della Giunta provinciale, inoltre, si dice convinto che la posizione raggiunta dalla Provincia di Bolzano, in futuro, possa ulteriormente migliorare. "I dati pubblicati - sottolinea - sono relativi al 2008, dunque precedenti alla grande ondata di crisi che ha investito le economie di tutto il mondo. La nostra regione ha però risentito meno di altre gli effetti di questa difficile congiuntura, e tutto questo non solo grazie all´intervento fondamentale della mano pubblica, ma anche grazie agli sforzi compiuti da aziende e lavoratori, e alla solidità del nostro tessuto imprenditoriale. Nell´ultimo periodo - conclude Luis Durnwalder - ho sentito molte voci critiche nei confronti della politica economica provinciale, naturalmente non pretendo che tutti si allineino sulle nostre posizioni, ma i dati diffusi da Eurostat parlano piuttosto chiaro".  
   
   
TIMBRO D´ORO IN BOSNIA PER LA REGIONE ABRUZZO  
 
Pescara, 1 marzo 2011 - Il premio "Timbro d´Oro", il più importante riconoscimento istituzionale dell´intera area balcanica, è stato assegnato, venerdì sera, a Mostar, in Bosnia Erzegovina, al vice presidente della Regione, Alfredo Castiglione, dal Ministro del Tesoro bosniaco, Dragan Vrankic, per "l´alto ed importante lavoro intessuto dall´assessorato allo Sviluppo economico e quindi dalla Regione Abruzzo per l´integrazione economica dei Balcani, a partire dalla Bosnia Erzegovina, opera iniziata con la sottoscrizione di diversi protocolli e per essere stata l´Abruzzo la prima Regione italiana ad aver partecipato alla più importante manifestazione fieristica dei Balcani, per aver avviato le procedure per l´attivazione del volo aereo Pescara-mostar e per aver dato la possibilità a diverse imprese abruzzesi di impiantare attività economiche in Bosnia ed in Paesi limitrofi". Analoghi riconoscimenti sono andati, tra gli altri, al presidente della Croazia, Ivo jsipovic, a quello della Macedonia, Gjorge Ivanov, al presidente della Bosnia Erzegovina, Neboisa Radmanovic ed al Nunzio apostoico di Bosnia, Alessandro Derico. Nel corso della stessa serata, organizzata dal "Corriere delle Sera", quotidiano nazionale della Bosnia-erzegovina e della Croazia, ospite d´eccezione è stato il tenore abruzzese Piero Mazzocchetti che ha offerto il meglio del suo straordinario repertorio canoro. Questa mattina, in Regione, a Pescara, il vice presidente Castiglione, affiancato dall´assessore alla Cultura, Luigi De Fanis, dallo stesso tenore Mazzocchetti e dal consulente dell´assessorato per la cooperazione nell´area balcanica, Sladan Topuzovic, nel corso di una conferenza stampa ha illustrato, nel dettaglio, le motivazioni alla base del prestigioso riconoscimento e le iniziative in atto nell´ottica dell´integrazione economica e culturale con i Paesi dell´area balcanica. "Siamo convinti - ha affermato Castiglione - che l´Europa riesca a mantenere la coesione sociale ed economica fintanto che ci sarà stabilità e coesione economica e sociale anche nei Paesi della regione balcanica che, non a caso, si apprestano ad entrare nell´Unione europea beneficiando dell´Obiettivo 1 e consentendo, così, a molte delle nostre piccole e medie imprese di avere ulteriori opportunità di investimento e di crescita". Castiglione, inoltre, ha fatto riferimento alla prossima partecipazione della Regione Abruzzo alla Fiera dei Balcani di Mostar, il più importante appuntamento fieristico degli interi Balcani, in programma ad inizio aprile. "Siamo stati la prima Regione italiana a parteciparvi lo scorso anno - ha ricordato Castilione - ed in questa edizione, come ha da tempo annunciato lo stesso Ministro degli Esteri Frattini, l´Italia è diventata partner ufficiale della manifestazione". Il vice presidente Castiglione ha anche confermato gli sforzi e le attività propedeutiche che la Regione sta compiendo per l´attivazione del volo che collegherà Pescara a Mostar, città ad una ventina di chilometri dal santuario di Medjugorje, dove ogni anno si recano in pellegrinaggio circa 650 mila italiani. Infine, l´assessore De Fanis ha voluto omaggiare il tenore Mazzocchetti con una targa della Regione per il notevole contributo che, in questi anni, l´artista abruzzese sta offrendo alla diffusione del bel canto di fronte alle platee di tutto il mondo. Lo stesso riconoscimento l´assessore Castiglione ha voluto consegnarlo nelle mani di Sladan Topuzovic per il costante impegno profuso per favorire rapporti istituzionali, commerciali e culturali sempre più stretti tra l´Abruzzo e l´area balcanica.  
   
   
CREDITO IMPOSTA: FIRMATA INTESA TRA ASSESSORATO ECONOMIA DELLA SICILIA E UNCI  
 
Palermo, 1 marzo 2011 - In attesa del 21 marzo, data in cui sui avviera´ il Credito d´Imposta, un altro protocollo e´ stato firmato ieri tra l´assessorato regionale per l´Economia e l´Unci (Unione Nazionale Cooperative Italiane della Sicilia). La stipula e´ avvenuta tra l´assessore regionale, Gaetano Armao, e il presidente regionale della centrale cooperativa,Pasquale Amico. "Stiamo completando proprio in questi giorni - ha commentato l´assessore - gli ultimi adempimenti burocratici che consentiranno di giungere con tutte le carte in regola al ´clic day´ del 21 marzo, giorno in cui il credito d´imposta sara´ operativo e qualunque azienda potra´ farvi ricorso attivando le procedure on line predisposte dall´assessorato. Il protocollo firmato oggi con l´Unci contribuisce a creare sinergie col il vasto mondo della cooperazione che attende da questo strumento risposte certe e concrete". Con questo accordo l´assessorato per l´Economia rendera´ disponibile all´Unci la documentazione ed i supporti conoscitivi, anche informatici, relativi al credito d´imposta, impegnandosi a promuovere iniziative congiunte su tutto il territorio regionale, per garantire la piu´ ampia e diffusa conoscenza delle misure economiche previste. L´unci si impegna a concorrere operativamente ed a facilitare la diffusione all´accesso da parte delle cooperative alle informazioni concernenti le agevolazioni in materia, assicurando l´informazione sugli adempimenti necessari per le procedure. E´ anche prevista la costituzione di un gruppo di contatto costituito pariteticamente da dirigenti dell´assessorato e da rappresentanti dell´Unci.  
   
   
IMMIGRAZIONE, MILANO: STOP AI TRENI DI TUNISINI IN GIRO SENZA DOCUMENTI, MINISTRO INTERNO GARANTISCA CONTROLLI IN STRUTTURE ACCOGLIENZA E CIE  
 
Milano, 1 marzo 2011 – Lo scorso 27 febbraio 21 clandestini, di cui 17 tunisini, sono stati fatti scendere da un convoglio diretto a Parigi e proveniente da Roma. Solo una decina di giorni fa erano stati fermati su un intercity altri 118 nordafricani diretti a Milano e fuggiti da un centro di Crotone “Che 17 tunisini senza documenti viaggino liberamente sui treni e solo grazie a un ligio controllore, che li ha fatti scendere dal convoglio, siano stati identificati dalla Polizia Ferroviaria, la dice lungo sull’efficacia dei controlli. Il ministro Maroni garantisca dei presidi di militari e Forze dell’ordine in tutte le strutture di accoglienza. Da un momento all’altro Milano potrebbe essere invasa da migliaia di clandestini. E a quel punto chi fermerebbe più l’emergenza?”. Così il vice Sindaco Riccardo De Corato torna sull’episodio del 27 febbraio quando 21 extracomunitari privi documenti (17 tunisini, 2 afghani, 1 bengalese e 1 palestinese), provenienti da Roma e diretti a Parigi, sono stati fatti scendere dal treno nella notte alla stazione di Milano Lambrate e trasferiti alla Stazione Centrale per le operazioni di identificazione e comparazione delle impronte che sono state interamente gestite dalla Polfer. La Protezione Civile è stata chiamata in soccorso per portare generi di conforto durante le procedure. I soggetti sono poi stati rimessi su un altro convoglio e ripartiti per la Francia. “E’ necessario che tutti i Cie – prosegue De Corato – così come i centri di accoglienza siano presidiati da pattuglie miste di militari e Forze dell’ordine, Carabinieri e Polizia di Stato, come le altre strutture allestite per l’emergenza profughi nel Maghreb. In particolare quelli presenti al Sud, a Crotone, Caltanissetta, Foggia, Trapani, Bari, Brindisi. Proprio dal centro di accoglienza richiedenti asilo di Crotone provenivano i 118 tunisini fermati sull’intercity diretto a Milano. Ora altri tunisini girano senza documenti su treni diretti a Parigi. Quanti altre situazioni così dobbiamo aspettarci?”. “Ci sono 11 mila tunisini scappati dalle carceri di quel Paese – fa notare De Corato – ed è presumibile che buona parte tentino di arrivare qui. L’altro giorno il capo della Polizia Antonio Manganelli ha lanciato l’allarme sul rischio infiltrazioni terroristiche per le fughe dai territori dove sono in atto guerre civili. Nella lista nera dell’Onu di soggetti legati ad Al Qaeda molti poi sono nordafricani, tunisini, algerini, marocchini, libici. Come era libico l’attentatore della Caserma Santa Barbara di Milano, Mohamed Game. Attenzione a scherzare col fuoco”.  
   
   
IMMIGRAZIONE, STRANIERI 7% POPOLAZIONE: MA A MILANO CON CLANDESTINI E’ IL 20%” SISTEMA HA COSTI SOCIALI E DI SICUREZZA CRESCENTI A CARICO DEL COMUNE E RISCHIA COLLASSO CON FLUSSI INCONTROLLATI DAL MAGHREB  
 
Milano, 1 marzo 2011 - “Il dato Istat sulla popolazione straniera residente in Italia, 7%, a Milano va triplicato. Perché su una popolazione residente di 1.300 mila abitanti 212 mila, ovvero il 16,1% provengono da 155 Paesi stranieri diversi. Ma alla quota vanno aggiunti i 50 mila clandestini stimati dalla Cgil. Dunque la percentuale sale a oltre il 20%. Una situazione ai limiti per sostenibilità economica, visti i costi crescenti a carico del Comune per il welfare ma anche per la sicurezza. Se si pensa che nelle città del Norditalia (dunque anche a Milano) fino a 8 reati su 10 tra extracomunitari sono commessi da irregolari come ha rilevato il capo della Polizia di Stato Antonio Manganelli. E i dati Ismu dicono che i furti operati da irregolari, per esempio, sono 45 volte superiori rispetto a quelli degli italiani. Un sistema che rischia il collasso se Milano venisse travolta da flussi incontrollati provenienti dal Maghreb”. Lo afferma il vice Sindaco di Milano e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato a commento dei dati sulla popolazione straniera in Italia diffusi dall’Istat. “A dare l’idea dell’unicità di Milano - spiega De Corato – basterebbe qualche numero. Nell’ultimo decennio i residenti stranieri in città sono aumentati dell’80% a fronte del calo del 7% degli italiani: al quartiere Comasina la popolazione straniera è cresciuta del 445%. Crescita che diventa un boom nel lungo periodo: +854% nell’ ultimo trentennio (erano 22 mila nel 1980) a fronte del meno 32% degli italiani (erano 1.633 mila nel 1980 sono 1.105 mila). Trent’anni fa uno a Milano 1 su 100 era straniero: oggi 1 su 6 (1 su 5 compresi i clandestini). Ma ci sono quartieri dove ormai 1 su 3 non è italiano (Farini, 30 %, Loreto, Bovisa, Dergano, Selinunte, 29%; Padova, 27%)”.  
   
   
BORSE LAVORO, INCONTRO IN REGIONE BASILICATA RINNOVATO L’IMPEGNO DELLA REGIONE A PROMUOVERE IL DIRITTO AL LAVORO DELLE PERSONE DIVERSAMENTE ABILI  
 
Potenza, 1 marzo 2011 - La valorizzazione delle esperienze lavorative acquisite e la prosecuzione dei tirocini. Sono questi gli impegni assunti dall’assessore Rosa Mastrosimone, ieri mattina, al termine di un incontro con una delegazione di lavoratori che hanno svolto borse lavoro presso vari Enti locali, sulla base degli strumenti predisposti dalla Regione Basilicata per promuovere il diritto al lavoro delle persone diversamente abili. “Rientra tra le nostre priorità - ha detto l’assessore Mastrosimone – la predisposizione di iniziative volte a preservare il diritto al lavoro delle persone diversamente abili, iniziando da una capillare azione di sensibilizzazione rivolta agli Enti presso i quali i lavoratori sono collocati”. All’incontro di questa mattina ha preso anche parte il direttore generale del dipartimento regionale alla Formazione, Lavoro, Cultura e Sport, Liliana Santoro.  
   
   
FORMIGONI,APPELLO A DANIEL BUSETTI: TI ASPETTO IN REGIONE LO0MBARDIA  
 
 Milano, 1 marzo 2011 ´Caro Daniel Busetti, la tua famiglia, i tuoi amici e tutta la comunità lombarda ti aspettano a casa. Nella vita, ti parla un ex ragazzo, capita a volte di aver timore di aver commesso qualche errore. I timori, spesse volte, si rivelano infondati e, dunque, è opportuno tirare una riga. È proprio questo il tuo caso: il tuo incidente non ha messo in pericolo la vita di nessuno. Caro Daniel, è stata solo una brutta avventura con lieto fine: dimentica tutto così come faremo tutti noi. Ti aspetto, una volta tornato, nel nuovo palazzo di Regione Lombardia assieme ai tuoi genitori: dal 35esimo piano vedremo, assieme, casa tua´. E´ questo l´appello che il presidente di Regione Lombardia Roberto Formigoni ha voluto postare su Facebook, invitando il ventenne Daniel Busetti a tornare a casa a Martinengo, nella Bergamasca.  
   
   
YARA GAMBIRASIO, LA RUSSA: PROTEZIONE CIVILE INECCEPIBILE  
 
 Milano, 1 febbraio 2011 - ´Il ruolo delle centinaia di uomini della Protezione civile che per mesi, indefessamente, in ogni condizione climatica, hanno cercato Yara è stato ineccepibile e non può in alcun modo essere messo in discussione. Il dolore e lo sgomento dei famigliari per il ritrovamento del corpo senza vita della piccola Yara è lo stesso dolore che oggi provano tutti coloro che hanno setacciato strade, campi, sterrati, boschi e fiumi alla ricerca di un seppur minimo indizio, che potesse ridarci la speranza di ritrovare Yara in vita´. L´assessore regionale alla Protezione Civile, Polizia locale e Sicurezza Romano La Russa, nell´esprimere le più sentite condoglianze alla famiglia Gambirasio, mette così a tacere ogni voce circa lo scarso impegno della Protezione civile nelle ricerche di Yara. ´In questi mesi - continua La Russa - notte e giorno, 24 ore su 24, volontari e tecnici non si sono risparmiati e hanno fatto tutto ciò che era umanamente possibile per accendere una fiammella di speranza nei cuori dei genitori e di tutti gli Italiani. Che nessuno osi mettere in dubbio il lavoro svolto, volontariamente, da centinaia di uomini che con grande spirito di sacrificio, con abnegazione, mettendo spesso da parte gli affetti familiari, si sono prodigati fino all´inverosimile. L´instancabile impegno sotto la pioggia, la neve, con temperature sotto lo zero ed in zone spesso impervie non può essere sottovalutato da alcuno o, peggio, denigrato, pur ricordando che l´uomo e le sue azioni sono sempre perfettibili´. ´Ai numerosi gruppi di volontari - continua La Russa - provenienti da ogni parte della Lombardia, ognuno con il suo bagaglio di competenze ed esperienza, va l´apprezzamento dei cittadini lombardi e il mio personale per il lavoro svolto in questi mesi´. ´In questo momento, purtroppo - conclude La Russa - il loro impegno non è più necessario: spetta adesso agli inquirenti agire con solerzia e assicurare alla giustizia, nel minor breve tempo possibile, il colpevole di un delitto assurdo e spregevole, sperando che sconti la pena per intero´.  
   
   
UNA LEGGE IN FAVORE DELLE FAMIGLIE E DELLA NATALITA´  
 
Trento, 1 marzo 2011 - C´è soddisfazione e anche orgoglio nelle parole del presidente Lorenzo Dellai e dell´assessore alla salute e politiche sociali Ugo Rossi per l´approvazione, il 24 febbraio in Consiglio, della nuova legge sulla famiglia. Una legge pensata per le famiglie, tutte le famiglie e per favorire la natalità, frutto di un lungo confronto fra le forze politiche, una legge che entrambi definiscono concreta nei contenuti e al tempo stesso ispirata a valori importanti, nei quali la comunità trentina si riconosce. "Quella approvata oggi - spiega Dellai commentando ´a caldo´ l´approvazione della legge in Consiglio provinciale - è una legge che dà organicità alle politiche in favore della famiglia e della natalità. Una legge concreta, lontana da ogni tentazione retorica e declamatoria che spesso si accompagna a queste tematiche, una legge che mette a fattore comune le tante cose buone che già oggi si fanno in Trentino, le tante risorse umane e materiali di cui disponiamo. Una legge che promuove una sinergia virtuosa fra Provincia, enti locali e privato-sociale, che ha tra i suoi capisaldi il rafforzamento di tutti gli strumenti di welfare e la conciliazione dei tempi di lavoro e di vita, che prevede tutele particolari per soggetti come le giovani coppie e le famiglie numerose. Una legge infine che promuove la cultura della famiglia e che valorizza le donne, venendo incontro alle loro esigenze e ai loro bisogni. "Si tratta - sottolinea ancora Dellai - è una legge che vuole rappresentare un po’ una svolta nelle politiche della famiglia. Siamo tutti stanchi di sentir parlare di famiglia attraverso slogan e parole vuote. Siamo una società che sta mediamente invecchiando se non troviamo motivazioni e e strumenti per favorire le famiglie che vogliono fare figli andremo incontro a un futuro molto triste. Noi crediamo però di averli trovati. Ancora una volta, io credo, il Trentino si conferma, grazie alla sua Autonomia, un laboratorio prezioso, la cui esperienza può essere messa a disposizione di tutto il Paese." Gli fa eco l´assessore alle politiche sociali Ugo Rossi: "Quella approvata oggi è una legge attesa da qualche anno. Con un atteggiamento di grande responsabilità di tutti, maggioranza e minoranza, abbiamo lavorato assieme, per proiettare il Trentitno in una dimensione più pienamente europea nelle politiche familiari. La famiglia è una risorsa, questo il punto di partenza. Non abbiamo tanto guardato alla definizione di famiglia; abbiamo scelto piuttosto di mettere in campo risorse concrete, per favorire lo sviluppo delle famiglie e il loro benessere. L´obiettivo è anche quello di aumentare la natalità. "I punti principali - prosegue Rossi - sono il potenziamento dei servizi nella fascia dagli 0 ai 3 anni, per permettere alla famiglie che lavorano di dedicarsi di più ai figli; il potenziamento degli asili nido e delle tagesmutter; i contributi al genitore che si astiene per un anno dal lavoro per accudire il figlio dopo la nascita. Ed ancora: prestiti d’onore e e prestiti ad hoc per le famiglie, gratuitità dal terzo figlio in poi per servizi che vanno dai trasporti alle mensce scolastiche e altre forme di agevolazione. Insomma, abbiamo un pacchetto di misure che aiuta concretamente le nostre famiglie e riconosce al tempo stesso un ruolo a tutte le organizzazioni familiari che si sono già organizzate per offrire servizi alle famiglie. Abbiamo già stanziato una quota importante di finanziamenti, sul fondo famiglia di circa 16 milioni di euro, a cui se ne aggiungono da subito altri 5 e poi ulteriori 16 a regime. Sono cifre importanti, che interessano un po´ tutti gli assessorati della Provincia, tenendo conto del fatto che le politiche familiari riguardano una buona parte delle politiche che la Giunta mette in campo. L´obiettivo, per sintetizzarlo con una battuta, è quello di mettere la famiglia al centro."  
   
   
TRENTO: APPROVATA LA LEGGE SUL BENESSERE FAMILIARE  
 
 Trento, 1 marzo 2011 - Il Consiglio provinciale, con 24 voti favorevoli, due contrari e sei astenuti, ha approvato il 24 febbraio il testo unificato "Sistema integrato delle politiche strutturali per la promozione del benessere familiare e della natalità". Il primo disegno di legge era stato approvato dalla Giunta provinciale nel gennaio 2010, successivamente si è lavorato in condivisione fra maggioranza e minoranza per arrivare a questo testo che armonizza cinque disegni di legge a sostegno delle famiglie. Una legge concreta e organica, che riconosce le famiglie quali soggetti attivi dello sviluppo economico e sociale, soprattutto una legge innovativa, che colloca il Trentino in un ambito di assoluta eccellenza a livello nazionale ed europeo. In questo senso, la recente firma del protocollo di collaborazione con la Presidenza del consiglio dei ministri per il trasferimento dello standard trentino “Familyaudit” a livello nazionale per la certificazione familiare delle organizzazioni, è una delle conferme dell´eccellenza raggiunta nella nostra provincia. 1. Politiche sul benessere Con questa legge La Provincia autonoma di Trento attiva sul proprio territorio una serie di istituti di carattere strutturale a sostegno della famiglia, orientati a garantire il sostegno delle condizioni di “agio” delle famiglie oltre che una loro capacità di progettazione di medio-lungo periodo senza fermarsi, come purtroppo spesso oggi accade, al brevissimo periodo. Il rafforzamento delle politiche familiari interviene dunque sulla dimensione del benessere sociale e consente di ridurre la disaggregazione sociale e di prevenire potenziali situazioni di disagio, aumentando e rafforzando conseguentemente il tessuto sociale e dando dunque evidenza dell’importanza rivestita dalla famiglia nel rafforzare coesione e sicurezza sociale della comunità locale. Le relazioni di famiglia, di vicinato, di amicizia o parentela, formano delle reti fondamentali per cementare e costruire una società viva: il sentimento di appartenenza all’ambiente di vita, infatti, incentiva comportamenti di protezione dello stesso, che si rafforzano in proporzione al grado di identificazione dei cittadini e delle famiglie con il territorio. Per operare su questo ambito occorre dunque attivare delle politiche sinergiche nei settori della scuola, della sicurezza, della salute e della società, coinvolgendo su questi temi competenze istituzionali e non, che operano sulla condizione dell’agio familiare. Il Trentino si vuole qualificare sempre più come territorio attento ai bisogni della famiglia e delle nuove generazioni operando in una logica di distretto della famiglia all’interno del quale attori diversi per ambiti di attività e mission lavorano con l’obiettivo di promuovere e valorizzare la famiglia, in particolare la famiglia con figli. Si ritiene infatti che una famiglia che vive con consapevolezza la propria dimensione diventa protagonista importante del contesto sociale in cui vive, in quanto può esercitare le proprie fondamentali funzioni creando in forma diretta benessere familiare (crescita ed educazione dei figli, lavori domestici, attività di cura dei familiari) ed in forma indiretta coesione e capitale sociale. Obiettivo di fondo della legge è superare la logica assistenzialistica di sostegno alle famiglie in difficoltà, e favorire la nascita ed il sostegno di un nuovo corso di politiche di promozione della famiglia nella sua normalità e di valorizzazione del ruolo dinamico e propositivo che la stessa deve avere nella società. 2. Politiche strutturali Con l’approvazione della legge sulla famiglia la Provincia autonoma di Trento ridisegna e riordina completamente l’architettura delle politiche familiari provinciali creando un sistema integrato di politiche strutturali orientato alle politiche di mantenimento del benessere delle famiglie per dare certezze alle famiglie stesse cercando di incidere positivamente sui loro progetti di vita sostenendo dunque i progetti di natalità delle famiglie trentine. Le politiche familiari strutturali costituiscono un insieme di interventi e servizi che mirano a favorire l´assolvimento delle responsabilità familiari, a sostenere la genitorialità e la nascita, a rafforzare i legami familiari e i legami tra le famiglie, a creare reti di solidarietà locali, a individuare precocemente le situazioni di disagio dei nuclei familiari, a coinvolgere attivamente le organizzazioni pubbliche e private secondo logiche distrettuali, con l´obiettivo di rafforzare il benessere familiare, la coesione sociale e le dotazioni territoriali di capitale sociale e relazionale. Per sostenere e promuovere sul territorio il benessere e i progetti di vita delle famiglie la Provincia e gli enti locali persegue l´obiettivo di coordinare tutte le politiche settoriali per realizzare il sistema integrato delle politiche strutturali. Le politiche familiari strutturali sono attuate, in particolare, mediante: a) interventi economici di sostegno dei progetti di vita delle famiglie; b) misure volte a coordinare i tempi del territorio e a favorire la conciliazione tra i tempi familiari e i tempi di lavoro; c) coinvolgimento della società civile in generale e dell’associazionismo familiare e del mondo del volontariato e del terzo settore in particolare nell´erogazione dei servizi alle famiglie e nell´elaborazione delle politiche strutturali rivolte alle famiglie stesse dando dunque concretezza al principio della sussidiarietà orizzontale; d) interventi volti a realizzare il distretto per la famiglia, tramite l´incremento qualitativo e quantitativo dei servizi resi dalle organizzazioni private alle famiglie con figli. 3. Politiche integrate Le politiche familiari sono anche integrate poiché gli ambiti di interesse della famiglia non riguardano solo il tema delle politiche sociali bensì tutte le politiche del governo locale. Finalità della legge è realizzare un sistema integrato degli interventi, che si attua mediante raccordi sinergici e strutturali tra le politiche abitative, dei trasporti, dell´educazione, dell´istruzione, della formazione professionale e del lavoro, culturali, giovanili, ambientali e urbanistiche, della gestione del tempo, dello sport e del tempo libero, della ricerca e delle altre politiche che concorrono ad accrescere il benessere familiare. Le politiche familiari possono inoltre incidere anche sulle politiche di sviluppo del territorio in quanto, e questa è un’affermazione importante della legge, il territorio “amico della famiglia” può proporsi sul mercato della competizione globale con un valore aggiunto capace di accrescere l’attrattività territoriale. Le politiche familiari concorrono infatti con le altre politiche allo sviluppo economico e culturale del territorio attraverso il rafforzamento della coesione e del capitale sociale e relazionale e la realizzazione del distretto per la famiglia. La norma prevede un duplice sistema di raccordo istituzionale per garantire l’integrazione delle politiche. La prima è una funzione di authority che viene espletata dall’Agenzia per la famiglia che obbligatoriamente deve essere coinvolta, tramite l’espressione di un parere obbligatorio non vincolante, su una serie di tematiche di stretto interesse delle politiche familiari specificatamente individuate dalla Giunta provinciale. La seconda funzione viene svolta dalla Commissione di coordinamento che è prevista dalla legge per garantire un’efficace integrazione tra le politiche familiari di livello provinciale e le politiche familiari del sistema delle autonomie locali. 4. Politiche sussidiarie La legge dà forte attuazione al principio di sussidiarietà orizzontale. In attuazione di questo principio infatti la Provincia e gli enti locali promuovono il coinvolgimento del terzo settore e dell´associazionismo familiare, con l´obiettivo di sostenere e tutelare la specificità della relazione familiare, nel quadro più ampio dell´equilibrio del tessuto sociale e comunitario. Per incentivare e valorizzare le reti primarie di solidarietà la Provincia coinvolge l´associazionismo familiare e le organizzazioni del privato sociale nella pianificazione, gestione e valutazione delle politiche familiari. La legge valorizza le associazioni familiari e le organizzazioni del privato sociale che organizzano e attivano esperienze di associazionismo per favorire il mutuo aiuto nel lavoro domestico e di cura familiare nonché la solidarietà intergenerazionale; promuovono iniziative di sensibilizzazione e di formazione delle famiglie e nello specifico dei genitori per lo svolgimento dei loro compiti sociali ed educativi; promuovo la creazione di reti di solidarietà tra famiglie, amministrazioni pubbliche, terzo settore e altre organizzazioni. La Provincia promuove infine la rappresentatività dell´associazionismo familiare in organi consultivi che trattano tematiche attinenti alle politiche familiari. Nel concreto la legge riconosce la capacità delle famiglie di integrare e specializzare la filiera dei servizi pubblici tramite il riconoscimento formale delle forme di auto-organizzazione delle famiglie nell’erogazione di taluni servizi. Sono inoltre sostenute le organizzazioni familiari di secondo livello che coordinano l´attività delle associazioni familiari e degli organismi del terzo settore e realizzano attività complementari o integrative di valorizzazione e supporto della famiglia mediante l´attività di informazione sui servizi erogati a favore della famiglia e sulle opportunità esistenti nonché nella collaborazione nella realizzazione del distretto per la famiglia. La legge infine istituisce la Consulta provinciale per la famiglia quale organismo che formula proposte ed esprime pareri in ordine alla predisposizione degli atti di programmazione provinciale aventi ricaduta sulle politiche per la famiglia, svolge attività di monitoraggio sull´adeguatezza e sull´efficacia delle politiche familiari e genitoriali realizzate dalla Provincia e dagli enti locali, tenendo conto degli esiti della valutazione di impatto familiare ed esprime parere obbligatorio sulle proposte legislative e sugli atti di natura regolamentare riguardanti le politiche per la famiglia. 5. Interventi economici Per favorire l´assolvimento delle responsabilità familiari, sostenere la genitorialità, la nascita e la formazione di nuove famiglie, nel rispetto dei singoli progetti di vita, con attenzioni specifiche per le famiglie monogenitoriali e le famiglie numerose la legge prevede: a) la concessione di prestiti sull’onore consistenti in un´erogazione in denaro senza interessi a favore di nubendi, giovani coppie, famiglie numerose e comunque di nuclei familiari nei quali siano presenti uno o più figli minori in relazione a determinate spese. Il valore minimo del prestito è pari a 1.000 euro; b) la concessione di un contributo mensile per il genitore che si astiene temporaneamente dall´attività lavorativa fuori dalla famiglia per dedicarsi alla cura del figlio nel suo primo anno di vita, a condizione che l´altro genitore, se presente, svolga attività lavorativa o non sia idoneo all´attività di cura; se il genitore che si dedica alla cura del figlio non è occupato il contributo corrisposto per l´attività di cura è riparametrato secondo criteri stabiliti dalla Giunta provinciale; c) il sostegno tramite una specifica disciplina delle famiglie numerose; d) la concessione di un unico assegno familiare tramite la riorganizzazione delle prestazioni e degli interventi erogati dalla Provincia; e) la partecipazione al fondo di garanzia per garantire l´accesso a crediti di modeste entità da parte delle famiglie che vivono in condizioni d´incertezza economica nonché l´attuazione di iniziative di formazione sulla gestione del bilancio e dell´indebitamento familiare. 6. Famiglie numerose La legge prevede specifica che per famiglia numerosa s´intende la famiglia con almeno tre figli a carico: a livello nazionale la famiglia numerosa si qualifica quella con 4 e più figli a carico. La norma prevede una serie di agevolazioni per le famiglie numerose. In particolare si prevede che i servizi di mensa scolastica e di trasporto scolastico e il servizio di prolungamento d´orario nelle scuole dell´infanzia sono resi con particolari agevolazioni, concesse a partire dal terzo figlio. Il prestito sull’onore per le famiglie numerose è specificatamente finalizzato tra l´altro alla copertura dei costi per l´educazione dei figli; alla copertura delle spese mediche, sanitarie e socio-sanitarie non rientranti nelle prestazioni erogate a carico del servizio sanitario provinciale; all´acquisto o alla riparazione di veicoli in uso della famiglia; all´acquisto di mobili ed elettrodomestici per l´abitazione principale della famiglia. La Provincia può prevedere un ticket sanitario familiare agevolato che tenga conto dei carichi familiari. È infine prevista la possibilità di concedere un contributo alle famiglie numerose per ridurre i costi connessi agli oneri tariffari derivanti dagli usi domestici, secondo criteri e modalità stabiliti dalla Giunta provinciale, purché non sia compromessa l´adozione di comportamenti virtuosi e responsabili 7. Semplificazione e razionalizzazione architettura politiche familiari Le prestazioni e gli interventi concessi a sostegno dei progetti di vita delle famiglie sono ispirate al principio della semplificazione amministrativa, del contenimento dei costi organizzativi e dell´accessibilità dei servizi. Il perseguimento di questi fini si attuano tramite: a) la concessione di un unico assegno familiare provinciale comprensivo delle agevolazioni economiche in materia di trasporto alunni, di prolungamento d´orario nelle scuole dell´infanzia e di altre agevolazioni previste dalle norme di settore; b) la realizzazione dello sportello unico per il cittadino e la famiglia; c) l´utilizzo in forma diffusa delle nuove tecnologie per la pianificazione, l´organizzazione, l´erogazione e la valutazione dei servizi e delle prestazioni. La Provincia adegua la propria struttura organizzativa per erogare i servizi di sua competenza in forma coordinata con le prestazioni e gli interventi previsti dalla legge regionale 1/2005 (pacchetto famiglia). Nell´ambito dell´assegno unico possono essere erogate anche provvidenze di competenza degli enti locali. 8. Famiglia e servizi per l’infanzia in fascia 0-3 anni La Provincia assume come obiettivo il completo soddisfacimento della domanda delle famiglie di conciliazione tra i tempi familiari e i tempi di lavoro con riguardo ai servizi per la prima infanzia nella fascia di età compresa tra 0-3 anni. Per queste finalità la Provincia promuove la specializzazione della filiera dei servizi per l’infanzia tramite: a) la diffusione territoriale dei servizi socio-educativi per la prima infanzia previsti dalla legge provinciale 12 marzo 2002, n. 4 (legge provinciale sugli asili nido), nel rispetto della pianificazione di settore; b) la diffusione territoriale del servizio Tagesmutter previsto dalla legge provinciale sugli asili nido; c) l´utilizzo di buoni di servizio per l´acquisto di servizi per la prima infanzia erogati dalle organizzazioni accreditate, anche impiegando gli stanziamenti del fondo sociale europeo; d) la diffusione dei progetti di auto-organizzazione di servizi da parte dell´associazionismo familiare. Per conseguire l´obiettivo a richiesta delle famiglie è predisposto un progetto di conciliazione familiare. La norma prevede che se il progetto di conciliazione famiglia - lavoro, nel rispetto della pianificazione di settore, non assicura alla famiglia richiedente il godimento di uno degli strumenti previsti dalla filiera di cui sopra, in ragione dell´indisponibilità del servizio sul territorio, è erogato un assegno economico mensile per dare alle famiglie la possibilità di conseguire servizi di conciliazione alternativi. 9. Distretto Famiglia Il Trentino si vuole qualificare sempre più come territorio accogliente ed attrattivo per le famiglie e per i soggetti che interagiscono con esse, capace di offrire servizi ed opportunità rispondenti alle aspettative delle famiglie residenti e non, operando in una logica di Distretto famiglia, all’interno del quale attori diversi per ambiti di attività e mission perseguono l’obiettivo comune di accrescere sul territorio il benessere familiare. Si vuole rafforzare il rapporto tra politiche familiari e politiche di sviluppo economico, evidenziando che le politiche familiari non sono politiche improduttive, ma sono “investimenti sociali” strategici che sostengono lo sviluppo del sistema economico locale, creando una rete di servizi tra le diverse realtà presenti sul territorio. Il rafforzamento delle politiche familiari interviene sulla dimensione del benessere sociale e consente di ridurre la disaggregazione sociale e di prevenire potenziali situazioni di disagio, aumentando e rafforzando il tessuto sociale e dando evidenza dell’importanza rivestita dalla famiglia nel rafforzare coesione e sicurezza sociale della comunità locale. Obiettivo è di realizzare un percorso di certificazione territoriale familiare, al fine di accrescere, tramite il rafforzamento del sistema dei servizi e delle iniziative per la famiglia, l’attrattività territoriale, nonché sostenere lo sviluppo locale attraverso il coinvolgimento di tutte le organizzazioni interessate. Nel dettaglio i distretti famiglia consentono di: a) implementare processi di responsabilità territoriale familiare; b) dare attuazione ai contenuti Libro Bianco sulle politiche familiari e per la natalità “La famiglia risorsa del territorio. Trentino amico della famiglia” per le parti direttamente riferibili al “Trentino Distretto per la famiglia” adottato nel luglio 2009 dalla Giunta provinciale della Provincia autonoma di Trento e anticipare per quanto possibile gli scenari che l’approvazione della nuova legge potrà mettere in campo; c) attivare sul territorio provinciale laboratori sulle politiche familiari per sperimentare ed implementare modelli gestionali, modelli organizzativi e di valutazione delle politiche, sistemi tariffari e politiche di prezzo per promuovere il benessere familiare, sostenendo il capitale sociale e relazionale del territorio; d) implementare sul territorio gli standard familiari sugli ambiti di intervento già adottati dalla Provincia autonoma di Trento sul tema delle famiglie per la famiglia, nonché sperimentare sul campo nuovi standard familiari con l’obiettivo di supportare concretamente il processo di definizione delle linee guida per la Certificazione territoriale familiare. Ad oggi sono stati approvati due distretti famiglia: il distretto dell’Alta Val Rendena, della valle di Fiemme e il distretto di Cles.  
   
   
FVG: SOSTENERE LA FAMIGLIA E L´ASSOCIAZIONISMO  
 
Palmanova, 1 marzo 2011 - Il Forum delle Associazioni familiari del Friuli Venezia Giulia, che fa seguito alla seconda Conferenza nazionale sulla famiglia organizzata dal Governo nazionale, svoltosi il 25 febbraio  nel Municipio di Palmanova, ha permesso all´assessore regionale all´Istruzione, Università, Ricerca, Famiglia, Associazionismo e Cooperazione, Roberto Molinaro, di illustrare le prospettive delle politiche familiari nel Friuli Venezia Giulia, nonchè le iniziative in atto e in programma, stabilite dalla Regione ritenendo la famiglia una risorsa ineludibile per l´intera società. Molinaro ha sviluppato la sua analisi sulla condizione familiare nella nostra regione, partendo dalla considerazione che la famiglia, considerata quale istituto cardine della società civile, non gode di buona salute. Pertanto, essa necessita di un´attenzione particolare da parte della Regione. Ecco i dati che evidenziano la crisi della famiglia nel Friuli Venezia Giulia. Nell´ultimo decennio le famiglie sono aumentate numericamente (da 500 mila del 2000 a 555.524 nel 2011), ma è diminuito nel contempo il numero dei componente delle stesse. I matrimoni, dal 2000 al 2008, sono diminuiti del 28 per cento (quelli con rito religioso del 29 per cento). Un saldo nettamente passivo rispetto al resto d´Italia: nel 2008 ne sono stati celebrati 1089, a fronte di 2033 separazioni. L´età media di chi si sposa è aumentata a 34 anni per i maschi, 30 per le femmine. Il tasso di natalità della popolazione è il più basso d´Italia: 3,3 per cento. Il tasso di separazione è in aumento: 372 per mille, mentre nel 1995 era del 241 per mille. Il numero delle famiglie con la presenza di un familiare anziano in casa è superiore del 15 per cento rispetto a quelle con un figlio minorenne. Da questa fotografia dell´istituto familiare e delle sue componenti nel Friuli Venezia Giulia, secondo Molinaro traspare con evidenza la necessità di intervenire per favorirne il consolidamento. Anche attraverso un´azione volta a evitare il rischio di marginalizzazione culturale della famiglia e mediante una politica mirata e il più possibile partecipata. Tale politica è già stata concretizzata: in due anni la Regione ha destinato l´1 per cento delle risorse a bilancio alle iniziative per la famiglia. Mentre sono state rivisitate le normative regionali per il settore, adeguandole alle nuove esigenze maturate negli ultimi anni e dimostrate dalle analisi sul settore. È infatti stato possibile avviare un "mix" di azioni, da parte dell´Amministrazione, che per Molinaro tengono realisticamente conto dell´attuale situazione economico-sociale e degli strumenti a disposizione. L´assessore ha così ricordato la carta famiglia, gli assegni per la natalità, il sostegno alle famiglie numerose attraverso i Comuni, le agevolazioni per la frequenza alle scuole materne, le azioni di informazione e formazione per le coppie. Che cosa si può ancora fare per rilanciare la famiglia nel Friuli Venezia Giulia? Secondo Molinaro occorre promuovere in seno alla comunità un adeguato tessuto di relazioni e di responsabilità, basandosi sull´equazione che veda corrispondere, all´incremento del rapporto di sussidiarietà all´interno della società, il consolidamento della famiglia. Occorre provvedere al riconoscimento formale dell´associazionismo familiare e pensare al sostegno dei progetti delle famiglie, assicurando priorità a quelli rivolti alla educazione e alla scuola. Favorendo la libera scelta della famiglia e sostenendo in particolare le madri in difficoltà. Molinaro ha pure anticipato che si sta realizzando in web il portale dell´infanzia e dell´adolescenza. Il Forum delle Associazioni familiari del Fvg era stato aperto dai saluti del sindaco di Palmanova, Federico Cressati, e del responsabile pastorale familiare dell´Arcidiocesi di Udine, Giuseppe Faccin. L´incontro, coordinato dal presidente del Forum delle Associazioni familiari del Fvg, Giancarlo Blasoni, è stato concluso dal presidente nazionale delle stesse, Francesco Belletti.