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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 01 Marzo 2011
IL COMMISSARIO OETTINGER IN ITALIA - 28 FEBBRAIO - 1 MARZO 2011  
 
Milano, 1 marzo 2011 - Ieri e Oggi il Commissario europeo responsabile per l´Energia Günther Oettinger è in visita in l´Italia. Per stasera il programma della visita prevede la partecipazione ad un evento organizzato presso il Centro italo-tedesco per l´eccellenza europea di Villa Vigoni a Milano. Il 1° marzo il Commissario Oettinger si trasferirà a Brindisi dove prenderà parte all´inaugurazione del progetto pilota di cattura e stocaggio del cabonio Federico Ii di Enel mentre nel pomeriggio arriverà a Roma per una serie di incontri con le autorità italiane, tra cui il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri Gianni Letta e il Ministro per lo Sviluppo economico Paolo Romani.  
   
   
I CITTADINI EUROPEI A FAVORE DI UNA POLITICA ENERGETICA COMUNE  
 
 Bruxelles, 1 marzo 2011 - L´unione europea è dipendente da paesi terzi per quanto riguarda il rifornimento energetico. Le crisi energetiche del 2005-2006 e del 2008-2009 hanno dimostrato ampiamente la necessità di una implementazione di una politica energetica comune, che sappia rispondere a questioni fondamentali: come assicurarsi il rifornimento energetico? Come connettere le reti di distribuzione degli Stati membri? Come sviluppare fonti di energia alternativa? Come stabilizzare i prezzi dell´energia? L´unione ha commissionato un sondaggio sulla percezione che i cittadini hanno del problema energetico e dei ruoli che Unione e Stati membri devono giocare nella politica energetica. Di seguito alcuni dei risultati del sondaggio: Il 60% degli europei crede che misure coordinate tra gli Stati membri costituiscano una garanzia contro le crisi energetiche. Il 79% è favorevole alla solidarietà tra Stati membri in occasione di difficoltà nella fornitura energetica. Il sondaggio mostra con chiarezza che la prima priorità dei cittadini europei per quanto riguarda la politica energetica è la stabilità dei prezzi. La seconda sono le energie alternative e rinnovabili; la terza la sicurezza dell´approvvigionamento energetico. L´efficienza energetica si piazza soltanto al quarto posto, essendo indicata come priorità soltanto dal 16% degli europei. Quest´ultimo risultato è particolarmente sorprendente: l´efficienza energetica è un elemento fondamentale di una politica energetica sostenibile. Per questo la Commissione si impegna a aumentare la consapevolezza dei cittadini europei in questo campo: nel marzo prossimo essa presenterà un Piano d´Azione sull´Efficienza Energetica, per dare a tutti i cittadini la possibilità di consumare meno e meglio  
   
   
A PORDENONE LA SOLUZIONE PER L’INQUINAMENTO URBANO: PRESENTATA LA ‘CALDAIA’ CHE NON INQUINA ZERO EMISSIONI IN LOCO. FRUTTO DI UN’INEDITA COLLABORAZIONE PUBBLICO-PRIVATO  
 
Pordenone, 1 marzo 2011 Arriva un esempio di concreta collaborazione tra pubblico e privato, in grado di affrontare – e ridurre fortemente – problemi di grande importanza sociale, quali l’inquinamento urbano e le sue conseguenze sulla salute dei cittadini. Da un lato la Pubblica Amministrazione (Ministero dell’Ambiente, Area Science Park, Provincia e Comune di Pordenone) pronta a finanziare e sperimentare tecnologie innovative, dall’altro imprese (Stp Srl, Rhoss Spa) in grado di ideare e ingegnerizzare soluzioni innovative e all’avanguardia. Nel mezzo, il continuo sforamento dei tetti di emissione di Pm10* nelle nostre città e l’esigenza di trovare alternative alle caldaie a combustibili fossili di abitazioni e condomini. Pordenone ha scelto una via nuova, avviando nel comprensorio scolastico pubblico “Centro Studi” la sperimentazione della ‘pompa di calore ad alta temperatura’. Zero emissioni in loco. Basse spese di gestione. Energia rinnovabile al 70÷75% che può arrivare al 100% con l´utilizzo di elettricità fornita da pannelli fotovoltaici. Sono le caratteristiche principali della nuova pompa di calore, ribattezzata la ‘caldaia’ che non inquina, in grado di produrre acqua calda superiore ai 75°C, capace perciò di sostituire le attuali caldaie da riscaldamento senza la necessità di rifare gli impianti. Un vero salto tecnologico (breakthrough) nel settore, un’innovazione tutta italiana in corso di brevetto, ideata da Stp (spin-off imprenditoriale di recente insediato nel parco scientifico triestino) e ingegnerizzata da Rhoss Spa. Il progetto rientra nel piano di Area Science Park per la produzione e l’uso efficiente dell’energia Enerplan, cofinanziato dal Ministero dell’Ambiente. La sperimentazione vede il concreto sostegno della Provincia di Pordenone e il supporto del Comune di Pordenone. Le attuali pompe di calore non possono essere utilizzate con gli impianti di riscaldamento a termosifone - che costituiscono la maggioranza assoluta degli impianti urbani - poiché non sono in grado di erogare acqua riscaldata a temperatura sufficiente. La nuova soluzione, invece, eroga acqua a circa 80°C e può quindi sostituire le caldaie esistenti, senza ulteriori interventi su abitazioni e impianti. L’impianto prototipo installato ha fatto registrare rendimenti addirittura superiori alle attese - 115 kW di potenza effettiva, sensibilmente superiore ai 100 kW preventivati - riscaldando palestra e spogliatoi e producendo acqua calda sanitaria per il comprensorio scolastico. L’impianto di Pordenone servirà anche da laboratorio per la verifica e il miglioramento della tecnologia e delle sue performance. Questo primo test, molto soddisfacente, rende più vicino il raggiungimento del principale obiettivo degli ideatori: sostituire le caldaie degli impianti di riscaldamento tradizionali, ad esempio nei condomini, con pompe di calore ad alta temperatura. Una soluzione, questa, che avrebbe molteplici vantaggi. A cominciare da quelli economici: l’investimento iniziale è leggermente superiore rispetto all’acquisto di caldaie tradizionali ma, nel tempo, è compensato dai rilevanti risparmi sulla bolletta: la spesa sostenuta per l’impianto, di fatto, si ripaga (payback) in meno di quattro anni. Dal punto di vista gestionale, i costi di esercizio sono bassissimi, grazie a esigenze di manutenzione fortemente ridotte e all’eliminazione di permessi e verifiche amministrative e di sicurezza. Sul lato energetico, è rinnovabile almeno il 70% dell’energia necessaria a generare il calore, con ricadute molto positive sul versante ecologico: zero emissioni in loco, drastica riduzione dell’inquinamento nelle città. Le Applicazioni - Il mercato di riferimento primario per la pompa di calore ad alta temperatura è costituito dagli edifici urbani già esistenti (condomini, edifici storici, scuole, ospedali, etc.) e da quelli industriali/commerciali, che, insieme al traffico veicolare, rappresentano le principali fonti inquinanti delle nostre città. Le pompe di calore oggi sul mercato, caratterizzate da temperature di mandata attestate intorno ai 50°C, non sono utilizzabili per gli edifici dotati di impianto di riscaldamento tradizionale. Un limite grave questo, che la nuova pompa Ht supera, grazie ad una temperatura di mandata compresa tra 70 e 80°C e ha un “Coefficient Of Performance” - ovvero il rapporto tra la quantità di calore erogato e la quantità di energia elettrica spesa – intorno a 3. Si tratta di un vero e proprio salto tecnologico, che, per sintetizzarlo in una parola, consente di passare dalla “casaklima” al “condominioklima”, con un ambito di applicazione di gran lunga più ampio e un potenziale di impatto positivo sull’ambiente assai elevato, specie nelle città. I siti che si prestano bene alla sostituzione di caldaie con pompe di calore ad alta temperatura sono tutti quelli in cui vi è presenza di fiumi, canali sotterranei o affioranti, pozzi, laghi, stagni e acquitrini, reti di acquedotti, collettori fognari, mare, bealere, acqua di falda, cascami termici dai condensatori di centrali elettriche, acqua di cascame da processi industriali. Www.pianoenerplan.it/    
   
   
LA CALDAIA CHE NON INQUINA: DA COMPORTAMENTI SINGOLI MIGLIORAMENTI AMBIENTALI  
 
Pordenone, 1 marzo 2011 - ´´Il problema dell´inquinamento, in particolare delle polveri sottili, riguarda ognuno di noi, individualmente e ognuno di noi deve contribuire con il proprio comportamento non già alla sua soluzione, ma almeno alla sua attenuazione. Dal progetto presentato oggi qui a Pordenone viene la speranza per un miglioramento della situazione´´. Lo ha affermato il vicepresidente della Regione e assessore all´Ambiente Luca Ciriani intervenuto ieri a Pordenone - presenti anche i consiglieri regionali Edouard Ballaman e Piero Colussi - alla presentazione de ´´La caldaia che non inquina´´, il cui prototipo è in fase di sperimentazione e collaudo nel comprensorio scolastico del ´´Centro Studi´´ nel capoluogo del Friuli Occidentale. Nell´occasione il vicepresidente della Regione ha anche espresso il ´´vivo apprezzamento per il progetto: esso è la dimostrazione pratica che la collaborazione fra pubblico e privato può dare risultati positivi e che quando si fa ricerca non si fa teoria, ma si va verso quei trasferimenti della conoscenza che innovano le imprese e le fanno crescere migliorando l´occupazione´´. La Regione - ha aggiunto Luca Ciriani - ha predisposto il Piano regionale dell´Aria, che ora sarà sottoposto al confronto: ´´è però evidente che le soluzioni che possiamo adottare sono delle soluzioni tampone e che una risposta decisamente migliorativa può venire solo dall´unione di tre fattori: risparmio energetico, efficienza energetica, innovazione. E le fonti energetiche devono essere diversificate per non dover dipendere solo da regimi traballanti. Per quanto riguarda il futuro io credo che Pordenone, città d´acqua per eccellenza, potrebbe essere il luogo adatto per sperimentare il teleriscaldamento ad acqua´´. Arriva da Pordenone un esempio di concreta collaborazione tra pubblico e privato, in grado di affrontare - e ridurre fortemente - problemi di grande importanza sociale, quali l´inquinamento urbano e le sue conseguenze sulla salute dei cittadini. Da un lato la Pubblica Amministrazione (Ministero dell´Ambiente, Area Science Park, Provincia e Comune di Pordenone) pronta a finanziare e sperimentare tecnologie innovative, dall´altro imprese (Stp srl, Rhoss spa) in grado di ideare e ingegnerizzare soluzioni innovative e all´avanguardia. Nel mezzo, il continuo sforamento dei tetti di emissione di Pm10 nelle nostre città e l´esigenza di trovare alternative alle caldaie a combustibili fossili di abitazioni e condomini. Pordenone ha scelto una via nuova, avviando nel comprensorio scolastico pubblico ´´Centro Studi´´ la sperimentazione della ´´pompa di calore ad alta temperatura´´, presentata stamani alla presenza del vicepresidente della Regione Luca Ciriani, del direttore generale del Ministero del´Ambiente Corrado Clini, del presidente di Area Science Park Giancarlo Michellone, del presidente della Provincia di Pordenone Alessandro Ciriani, del sindaco del capolluogo Sergio Bolzonello. Come hanno illstrato gli ingegneri Gianfranco Pellegrini (Stp srl) e Michele Albieri (Rhoss spa), il sistema produce zero emissioni in loco, ha basse spese di gestione, energia rinnovabile al 70-75 per cento che può arrivare al 100 per cento con l´utilizzo di elettricità fornita da pannelli fotovoltaici. Sono le caratteristiche principali della nuova pompa di calore, ribattezzata ´la caldaia che non inquina´, in grado di produrre acqua calda superiore ai 75 gradi, capace perciò di sostituire le attuali caldaie da riscaldamento senza la necessità di rifare gli impianti. Un vero salto tecnologico nel settore, una innovazione tutta italiana in corso di brevetto, ideata da Stp srl (spin-off imprenditoriale di recente insediato nel parco scientifico triestino) e ingegnerizzata da Rhoss spa. Il progetto rientra nel piano di Area Science Park per la produzione e l´uso efficiente dell´energia Enerplan, cofinanziato dal Ministero dell´Ambiente. La sperimentazione vede il concreto sostegno della Provincia di Pordenone e il supporto del Comune di Pordenone. Le attuali pompe di calore non possono essere utilizzate con gli impianti di riscaldamento a termosifone - che costituiscono la maggioranza assoluta degli impianti urbani - poiché non sono in grado di erogare acqua riscaldata a temperatura sufficiente. La nuova soluzione, invece, eroga acqua a circa 80 gradi e può quindi sostituire le caldaie esistenti, senza ulteriori interventi su abitazioni e impianti. L´impianto prototipo installato ha fatto registrare rendimenti addirittura superiori alle attese - 115 kW di potenza effettiva, sensibilmente superiore ai 100 kW preventivati - riscaldando palestra e spogliatoi e producendo acqua calda sanitaria per il comprensorio scolastico. L´impianto di Pordenone servirà anche da laboratorio per la verifica e il miglioramento della tecnologia e delle sue performance. Questo primo test, molto soddisfacente, rende più vicino il raggiungimento del principale obiettivo degli ideatori: sostituire le caldaie degli impianti di riscaldamento tradizionali, ad esempio nei condomini, con pompe di calore ad alta temperatura. Una soluzione, questa, che avrebbe molteplici vantaggi. A cominciare da quelli economici: l´investimento iniziale è leggermente superiore rispetto all´acquisto di caldaie tradizionali ma, nel tempo, è compensato dai rilevanti risparmi sulla bolletta: la spesa sostenuta per l´impianto, di fatto, si ripaga in meno di quattro anni. Dal punto di vista gestionale, i costi di esercizio sono bassissimi, grazie a esigenze di manutenzione fortemente ridotte e all´eliminazione di permessi e verifiche amministrative e di sicurezza. Sul lato energetico, è rinnovabile almeno il 70 per cento dell´ energia necessaria a generare il calore, con ricadute molto positive sul versante ecologico: zero emissioni in loco, drastica riduzione dell´inquinamento nelle città.  
   
   
MONTENEGRO SELEZIONA AZIENDE PER CENTRALI IDROELETTRICHE  
 
Podgorica, 1 marzo 2011 - Il Montenegro ha selezionato 15 aziende europee per la costruzione di impianti idroelettrici: il programma del Governo prevede il rilascio di concessioni della durata di 30 anni per la realizzazione di impianti lungo il fiume Cehotina con una produzione stimata di 463 gigawatt/ora. Lettere di intento per il progetto sono già state inviate da Allgemeine Baugesellschaft-a.porr Ag (Austria), Stadtwerke Buhl Gmbh (Germania), Hydrobv (Olanda) e dalla Società Italiana per Condotte d´Acqua. Tra le altre aziende interessate vi sono la spagnola Assignia, Ckd Blansko Holding (Repubblica Ceca) e nove imprese locali. Il Montenegro nel 2010 ha importato oltre 800 mila megawatt di energia, pari a circa un terzo del proprio fabbisogno, in gran parte dalla Bosnia e per una piccola parte dalla Serbia; tuttavia il Paese ha la potenzialità di produzione di 10.000 gigawatt/ora di elettricità attraverso le proprie fonti idriche, ma attualmente ne utilizza solo il 17 per cento. Nel 2009 l´italiana A2a ha comprato una quota del 43,7 per cento del monopolista elettrico locale Epcg, annunciando un piano di costruzione di una serie di piccole centrali idroelettriche, per una capacità complessiva di 240 megawatt. Il gestore italiano della rete Terna nello scorso mese di novembre ha comprato per 30 milioni di euro il 22 per cento della rete montenegrina, ponendo le basi per la realizzazione di un cavo sottomarino ad alta tensione tra i due Paesi: la connessione, del valore di 700 milioni di euro, fa parte di un piano più ampio che prevede l´investimento di 5 miliardi di euro in progetti energetici e infrastrutture in Montenegro; il piano prevede la realizzazione di ulteriori collegamenti con Bosnia e Serbia.  
   
   
LOMBARDIA: PATTO FILIERA V BOSCO-LEGNO-ENERGIA ALORIZZI PIOPPI NOSTRANI  
 
Milano, 1 marzo 2011 - Recuperare le produzioni di legno di pioppo della Lombardia, enfatizzando le componenti territoriali e ambientali, per supplire a necessità di approvvigionamento provenienti sempre più dai mercati esteri, assicurando così un minore impatto ambientale e uno sviluppo locale equilibrato alle molte industrie di trasformazione operanti nella nostra Regione. Questa è la necessità espressa dall´Associazione Pioppicoltori Italiani e da Assopannelli che si sono confrontati con l´assessore regionale ai Sistemi Verdi e Paesaggio, Alessandro Colucci, all´interno dei lavori del Patto di filiera bosco-legno-energia. Come arrivarci? Da una parte, - secondo il presidente dell´Associazione Pioppicoltori italiani, Fabio Boccalari - è necessario "Rivedere l´atteggiamento critico verso la pioppicoltura, riconoscere gli aspetti ecologici positivi ad essa associati evidenziando la capacità di assorbimento di Co2" e, dall´altra - come sottolinea Nicoletta Azzi, di Assopannelli - serve "Trovare, nell´ambito dei fondi comunitari, forme di incentivo per la pioppicoltura certificata in grado di riequilibrare l´attuale situazione di sfavore in cui si trova oggi il settore a causa del sostegno fornito ad altre destinazioni d´uso dei terreni". L´incontro è servito a focalizzare e condividere le prossime azioni, in particolare comunicare meglio le caratteristiche di questa produzione, definire gli incentivi e le misure efficaci e, soprattutto, promuovere un modello organizzativo in grado di garantire una gestione attiva e costante della proprietà pubblica e privata, per la realizzazione di una filiera corta del pioppo e un approccio integrato che coinvolga tutti gli attori del territorio interessati. "Sono molto soddisfatto del clima di operatività e collaborazione che si va instaurando - dice Colucci - segno che l´aver risposto alle esigenze espresse dagli operatori con la costituzione di questo strumento di lavoro si dimostra una soluzione adeguata. Si tratta ora di proseguire con lo stesso spirito, nella consapevolezza che si tratta di un lavoro di lunga prospettiva, certamente in grado di fornire risultati positivi in termini di sviluppo economico e di compatibilità ambientale, al quale Regione Lombardia assicura il proprio attivo contributo". La legna di pioppo è destinata alla produzione di pannelli compensati (53%), pallett (20%), cassette di legno per ortofrutta 13%), paste per carta (11%) e segati di falegnameria (3%) ed i suoi residui di lavorazione sono destinati alla produzione di energia da biomassa, con una produzione nazionale inferiore di più del 20% rispetto alle necessità e purtroppo costantemente in calo.  
   
   
FONTI RINNOVABILI, DE FILIPPO: DIFENDIAMO STRATEGIA EUROPEA I TAGLI AGLI INCENTIVI SULLA PRODUZIONE DI ENERGIA VERDE RISCHIANO DI VANIFICARE I RISULTATI OTTENUTI FINO AD ORA  
 
Potenza, 1 marzo 2011 - “Mentre il Presidente Obama annuncia che al 2035 la produzione green raggiungerà negli Stati Uniti l’80% della generazione elettrica, l’Italia rischia seriamente di fallire persino i più contenuti obiettivi fissati dall’Unione Europea per il 2020”. E’ questa la prima considerazione che il Presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, esprime dopo una lettura attenta della versione per il Consiglio dei Ministri della bozza di Decreto, recante attuazione della direttiva 2009/28/Ce del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 aprile 2009 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili. De Filippo continua: “Se il provvedimento di recepimento della Direttiva sull’utilizzo delle energie rinnovabili sarà approvato senza modifiche dal Consiglio dei Ministri del 2 marzo potrebbe significare per l’eolico un taglio retroattivo del 30% per gli incentivi in vigore e una moratoria per il fotovoltaico. Noi ne siamo preoccupati perché uno scenario di questo genere rischia di vanificare i risultati brillantemente ottenuti fino a questo momento nel settore dell’economia verde sul territorio, oltre ai numerosi investimenti che la Regione Basilicata ha attivato per raggiungere la sostenibilità e l’autosufficienza energetica tramite fonti rinnovabili”. “Per tali ragioni -conclude De Filippo- invitiamo il Governo a riflettere sulle indicazioni espresse in sede di Conferenza Unificata dalle Regioni ed a non svuotare l’impegno italiano nell’ambito dello sforzo congiunto dei Paesi Membri dell’Ue per rilanciare l’economia europea nel segno della sostenibilità”.  
   
   
COPAM, DE FILIPPO: VOGLIAMO GOVERNARE PIENAMENTE IL PROCESSO “SENSIBILI ALLE ESIGENZE NAZIONALI, MA PUNTIAMO A SVILUPPO E LAVORO E NON DEROGHIAMO SU AMBIENTE E SICUREZZA”  
 
Potenza, 1 marzo 2011 - “Le esigenze nazionali in materia energetica rappresentano uno degli elementi da tenere in forte considerazione per le scelte che dobbiamo mettere in atto, ma come Regione noi vogliamo e dobbiamo governare il processo, assicurare che tutto venga fatto senza pregiudizi per l’ambiente e le persone, garantire che ai benefici per l’economia nazionale corrispondano opportunità per il sistema produttivo, i lavoratori e lo sviluppo lucano. Per questo la Regione ha voluto la Conferenza come punto di verifica e pianificazione sull’attività estrattiva in Basilicata, per capire pregi e limiti di quanto è stato fatto dalla prima regione italiana che si è trovata ad affrontare questo tema e che ha innovato nel tempo fortemente i rapporti con i grandi player internazionali, prima facendo valere il proprio ruolo nell’attribuzione delle royalty, poi intervenendo direttamente nel processo produttivo, con l’ottenimento del gas naturale”. E’ quanto ha affermato il presidente della Regione Vito De Filippo intervenendo il 25 febbraio alla conferenza stampa di presentazione del Copam 2011. “Ma questo processo ora deve andare ancora avanti. Ciò a cui miriamo - ha aggiunto De Filippo - è a un rapporto più diretto tra estrazioni e sviluppo, estrazioni e lavoro e su questo stiamo costruendo un forte rapporto col Governo nazionale e le compagnie, finalizzato alla costruzione di nuove infrastrutture strategiche e alla localizzazione di insediamenti produttivi. La nostra proposta è quella di una Basilicata che sia non solo luogo di giacimenti estrattivi ma diventi un polo della eccellenza energetica con la localizzazione in regione di aziende all’avanguardia nel settore e di centri di formazione internazionali. In questo processo – ha concluso De Filippo – la Basilicata non cerca clienti ma partner: non siamo in alcun modo disposti a vendere la qualità del nostro ambiente o la serenità della nostra salute, e se questo ragionamento dobbiamo portarlo avanti senza atteggiamenti di chiusura manichea a tutto, non ci sentiamo di derogare mai al nostro ruolo di forte controllo nell’interesse delle popolazioni e del territorio. Ma siamo convinti che, anche su questo, un rapporto rigoroso e costruttivo sia possibile e la Conferenza rappresenta anche in questo un punto di partenza”.  
   
   
COPAM, PRESENTATA LA CONFERENZA SU PETROLIO E AMBIENTE SI SVOLGERÀ TRA MATERA E VIGGIANO E SARÀ UN LUOGO DI DISCUSSIONE NAZIONALE E INTERNAZIONALE SUGLI IMPATTI DELLE ESTRAZIONI PETROLIFERE SUL TERRITORIO  
 
 Potenza, 1 marzo 2011 - Chiedere di più al petrolio. In termini di sviluppo, occupazione e rispetto ambientale. Facendo anche chiarezza sull’impatto che le estrazioni petrolifere hanno sulla salute dei cittadini e sull’economia del territorio. Sarà questo il tema portante della prima conferenza su "Petrolio e Ambiente" (Copam 2011), presentata il 25 febbraio alla stampa, che si svolgerà a Matera il 3 e il 4 marzo. Il dibattito oltrepasserà i confini regionali con esponenti internazionali chiamati a portare il loro contributo di esperienza e di nuova tecnologia. Perché dal petrolio scaturisca un reale sviluppo sostenibile e di crescita per le comunità interessate. Alla conferenza parteciperanno esperti e tecnici provenienti dalle principali organizzazioni internazionali quali l’Osm, l’Organizzazione per il programma ambiente delle Nazioni unite, Organizzazione per il programma di riduzione delle calamità delle Nazioni unite, Conferenza delle Nazioni unite sul commercio e lo sviluppo, Commissione europea ambiente, Banca europea per gli Investimenti. Saranno presenti anche rappresentanti delle più prestigiose Università italiane e dei più influenti Istituti di ricerca. Diverse le sessioni di lavoro. Ad aprire la conferenza la sessione dal tema “Petrolio, economia e società” che, partendo dalla Basilicata per arrivare all’Italia, si occuperà del binomio imprescindibile petrolio-ambiente e approfondirà i legami tra le fonti energetiche e il federalismo, la tutela dell’ambiente e il nuovo capitale umano che sarà necessario per le sfide energetiche. A tal proposito saranno presentati gli story cases dell’industria petrolifera messicana e la Assoil school dell’upstream in Val d’Agri. Il tema sarà nuovamente approfondito nella mattinata del 4 marzo con una sezione dedicata agli aspetti industriali e tecnologici dell’industria estrattiva e una alla partecipazione pubblica e ai procedimenti autorizzativi del sistema Petrolio. Gli aspetti ambientali e sanitari che si legano alla presenza sul territorio delle estrazioni del greggio, invece, saranno discussi a Viggiano, nel corso dell’ultima giornata di discussione.  
   
   
COPAM, L’INTESA TRA REGIONE BASILICATA E STATO – LA SCHEDA  
 
Potenza, 1 marzo 2011 - Sottoscritto il 7 ottobre 1998, il protocollo d’intesa tra Regione e Presidenza del Consiglio è il primo atto di un negoziato finalizzato al riconoscimento del principio di “compensazione ambientale” nelle aree della Basilicata interessate alla ricerca e all’estrazione di idrocarburi liquidi, attività ritenute di “interesse strategico nazionale in campo energetico”. Il protocollo ha impegnato il governo a realizzare sul territorio lucano interventi infrastrutturali, aggiuntivi e complementari a quelli che sarebbero stati poi inseriti in una successiva Intesa istituzionale di Programma, all’epoca in via di predisposizione. Queste le opere da realizzare in base al protocollo del 7 ottobre 1998: Completamento sesto lotto della variante Tito-brienza • “Fondo Valle Sauro”, costruzione del tronco Corleto Perticara – sp. Camastra • Aviosuperficie di Grumento, completamento della struttura anche per lo svolgimento di compiti di protezione civile in funzione antincendio rispetto ai Parchi nazionali del Pollino, del Cilento e della Val d’Agri-lagonegrese. In seguito, gli interventi sulle strade sono state inseriti nell’Accordo di programma quadro “Viabilità”, sottoscritto il 19 gennaio 2000 tra i ministeri del Tesoro e dei Trasporti, l’Anas (ente a cui è stata affidata la competenza) e Regione Basilicata, mentre i lavori sull’Aviosuperficie sono stati ricompresi nell’Accordo di programma Quadro sui Trasporti firmato nella stessa data. Ad oggi gli interventi inerenti la S.s. 95 di “ Brienza” e l’Aviosuperficie di Grumento Nova, sono privi di copertura finanziaria, mentre quello relativo alla “ Fondo Valle Sauro” ha una copertura di 181Meuro a fronte dei 400 Meuro stimati per la realizzazione dell’opera.  
   
   
COPAM, L’INTESA TRA REGIONE BASILICATA ED ENI – LA SCHEDA  
 
 Potenza, 1 marzo 2011 - La Regione Basilicata nel 1998 ha attivato con le compagnie petrolifere che agiscono in Val d’Agri, rappresentate dall’Eni, un negoziato finalizzato al riconoscimento del principio di compensazione ambientale, in seguito recepito anche dalla norma nazionale. In aggiunta alle risorse rivenienti dalle royalties (che adesso sono pari al 7 per cento del valore commerciale del greggio estratto), il 18 novembre 1998 è stato stipulato un protocollo d’intenti Regione-eni, che ha previsto misure multisettoriali di compensazione a tutela ambientale. Al protocollo sono seguiti specifici Accordi Attuativi. In particolare, questi i punti che l’intesa prevedeva a carico dell’Eni: - La realizzazione di interventi di compensazione ambientale per un importo di 11 miliardi di lire all’anno per 10 anni. - Il sostegno a programmi regionali per lo sviluppo sostenibile mediante la realizzazione di progetti con 4 miliardi di lire per 10 anni per un totale di 40 miliardi. - L’implementazione di un sistema di monitoraggio ambientale per un costo di 10 mld di lire e la sua gestione a cura della Regione Basilicata per un ammontare di spesa di 6 miliardi di lire l’anno per 15 anni. - Il contributo per i 2/3 e fino ad un massimo di 50 miliardi di lire alle spese sostenute dalla Regione per il programma regionale “Completamento delle reti di distribuzione del gas metano”. - L’attivazione dell’Osservatorio Ambientale con costi di gestione a carico Eni per 15 anni. - L’eventuale anticipazione delle erogazioni a titolo di royalties dovute per le quote di produzione eccedenti i 40mila barili al giorno e sino alla concorrenza di 200 mld di lire. - La partecipazione alla costituzione di una società energetica regionale avente come finalità sociale principale la produzione di energia elettrica a basso costo fruibile per le attività produttive e le utenze del territorio circostante le aree di estrazione. - La partecipazione al capitale, prevalentemente pubblico, di una Società Regionale di Sviluppo o in alternativa alla realizzazione di azioni di sviluppo locale con un contributo di 10 miliardi di lire. - L’istituzione di una sede decentrata della Fondazione Enrico Mattei finalizzata alla realizzazione di un centro di eccellenza nei campi dell’economia, dell’ambiente, dell’energia e delle nuove tecnologie. - L’impegno a contribuire a contribuire, per un importo massimo di 500milioni di lire all’anno per 20 anni, alle spese per l’attivazione di borse di studio, di dottorato e post dottorato e di corsi di specializzazione sui temi dell’ambiente, energia, management delle risorse, innovazione scientifica e tecnologica.  
   
   
RENEWABLE ENERGY STRATEGY FOR EUROPE A PAN-EUROPEAN PLATFORM TOWARDS 2020  
 
Brussels, March 1, 2011 - The concept of national industries is definitely obsolete: there will be no long-term sustainability without a pan-European competitive platform enabled by common legislation. The fundamental criteria for the adoption of Eu directive 28/2009/Eu have to be compared among the Member States to see whether it has been a success: some countrie s, like Spain and Germany, have developed a footprint of their energy model in view of the 2020 targets whereas others, such as Italy, despite the available corecompetences and funding for research and innovation in the field, has failed to find a successful industrial strategy. According to the most recent 2010 Italian data, wind energy registered investments for around 2 billion euros, an important achievement but 18% less than in the past years, due not only to the ongoing international crisis but to the growing difficulty in securing access to credit: lowered credibility and stability of the local economy push banks to look for other markets. Jointly defined policy enabling factors are needed with a flagship initiative leading to a harmonisation between the different European energy business-models, targeting a shared industry endgame. This is a challenge for decision makers who should now take actions to set the new conditions aimed at supporting innovation, industrial competences and the appropriate financing environment in order to quickly bridge the gap between countries. Taking advantage of the Ewea11 event in Brussels, our aim is to compare different national experiences and identify potential actions to move towards a pan-European renewable energy platform. Brussels, March 15, 2011 Bibliothèque Solvay - Leopoldpark, 137 rue Belliard . Speciale@aper.it    
   
   
CASA FVG: REGIONE-MEDIOCREDITO, MUTUI SU INTERO VALORE DELL´IMMOBILE  
 
Trieste, 1 marzo 2011 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore ai Lavori pubblici Riccardo Riccardi, ha approvato il 25 febbraio una convenzione aggiuntiva a quella già sottoscritta nel 2002 con Banca Mediocredito Fvg per riavviare il canale agevolativo delle ´´garanzie integrative´´ per i mutui casa, completamente rinnovato con la pubblicazione a fine 2010 di un nuovo rivisitato Regolamento. Con questo canale la Regione interviene come garante nelle operazioni di mutuo stipulate dai privati con le banche - per acquistare, costruire o ristrutturare la prima casa in Friuli Venezia Giulia - integrando la garanzia ipotecaria e permettendo così al privato di ottenere mutui che superano l´usuale misura dell´80 per cento del valore degli immobili. La Regione, al fine di sostenere l´accesso al credito delle famiglie in questo settore così importante nella vita come l´acquisto della prima abitazione, oltre a ridurre drasticamente i passaggi burocratici, ha aumentato l´importo dell´esposizione finanziaria raggiungendo i 42.500 euro. Le banche potranno quindi concedere mutui fondiari pari all´intero valore dell´immobile, purché non superiore ai 212.500 euro. La Regione interverrà infatti facendo da garante sulla parte eccedente l´80 per cento del valore dell´alloggio ipotecato. Questa forma agevolativa è cumulabile, sullo stesso mutuo, con eventuali altre agevolazioni riconosciute sia da leggi regionali sia nazionali. Tra non molto quindi, precisa l´assessore Riccardi, i cittadini interessati che vorranno usufruire dell´agevolazione potranno rivolgersi direttamente alle Banche convenzionate per la presentazione delle domande e nel frattempo possono trovare ogni informazione necessaria rivolgendosi telefonicamente agli uffici regionali disponibili a fornire ogni chiarimento richiesto, fermo restando che sul sito internet della Regione - a canale agevolativo operativo - sarà possibile reperire sia l´elenco delle banche convenzionate sia il nuovo regolamento e lo schema di domanda.  
   
   
LAVORI PUBBLICI FVG: RICCARDI AD ASSEMBLEA ANCE PN  
 
 Pordenone, 1 marzo 2011 - "Nulla sarà come prima; siamo condannati al cambiamento. Sono due dei concetti espressi dal presidente dell´Ance, Valerio Pontarolo, nella sua relazione che mi hanno particolarmente colpito. Sono convinto anch´io che dobbiamo tutti, pubblico e privato, andare verso un cambiamento". Lo ha affermato il 25 febbraio l´assessore regionale ai Lavori pubblici, Riccardo Riccardi, intervenendo al dibattito in occasione dell´assemblea dell´Ance di Pordenone, al quale hanno portato il loro contributo di idee amministratori pubblici e imprenditori. Tra i tanti temi toccati da Pontarolo - che ha riconosciuto come l´azione della Regione sia positiva pur in presenza di tanti problemi per il settore edile - Riccardi ha fatto riferimento "a due punti critici del sistema: il massimo ribasso e la separazione tra direzione politica e direzione amministrativa". Circa il sistema del massimo ribasso Riccardi, affermando che esso esiste solo in Italia ed è figlio di particolari condizioni storiche, lo ha definito "il cancro delle opere pubbliche". Vi è quindi il tema del contrasto tra norma regionale e norma nazionale. Di recente l´assessore ha ricordato con una lettera alle stazioni appaltanti del Friuli Venzia Giulia che "la Regione ha competenza primaria in materia di lavori pubblici", per cui - pur in presenza di difficoltà interpretative e applicative - "va assicurato il rispetto dell´applicazione della normativa regionale in materia". "Davanti alle difficoltà esistenti - ha continuato l´assessore - bisogna rifare le norme che non funzionano. La Regione sta già lavorando e alcuni problemi sono stati risolti: la legge sugli appalti (anche se impugnata dal governo nazionale), la costituzione di un fondo di rotazione, l´approvazione di un prezziario regionale, senza dimenticare le ingenti risorse investite o in via di investimento nell´edilizia e nelle infrastrutture viarie e di trasporto, che ammoderneranno questa regione e daranno possibilità di lavoro e di sviluppo a tante imprese del Friuli Venezia Giulia". "Indubbiamente bisogna cambiare - ha concluso Riccardi -. La pubblica amministrazione per prima, ma anche il sistema delle imprese deve fare la sua parte. Per quanto ci riguarda, con la riforma degli strumenti regionali, siamo in grado di accompagnare le imprese nel salto di qualità".  
   
   
IMPRESE, GIUSEPPE TRIPOLI NOMINATO MISTER PMI ITALIA  
 
Roma, 1 marzo 2011- Il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, accogliendo la richiesta del Vice Presidente della Commissione Europea, Antonio Tajani, ha nominato Giuseppe Tripoli responsabile per l’Italia per le piccole e medie imprese. Il nostro paese è il primo in Europa a nominare Mister Pmi, che lavorerà a stretto contatto con il responsabile europeo, Daniel Calleja Crespo. Il suo compito principale è salvaguardare gli interessi delle piccole e medie imprese, favorendone il rapporto con le istituzioni e vigilando sull’applicazione delle normative nazionali ed europee, quali ad esempio lo Small Business Act. L’italia è il paese europeo che ha il maggior numero di pmi, pari al 99% del proprio tessuto produttivo. Tripoli, nato a Catania, è laureato in Giurisprudenza e da maggio 2009 è capo del Dipartimento per l’impresa e l’internazionalizzazione del Ministero dello Sviluppo Economico. È stato segretario generale dell’Unioncamere dal 2001 al 2009 e in qualità di componente di Eurochambres (l’Organizzazione europea delle camere di commercio), si è a lungo occupato di internazionalizzazione. Tra il 1999 ed il 2001 ha ricoperto l’incarico di vice segretario generale della Confcommercio, occupandosi della modernizzazione del settore distributivo e dei servizi, delle politiche territoriali, dei rapporti con le regioni e per la programmazione negoziata ed i fondi strutturali.  
   
   
PRESENZA VENETA AD ECOBUILD A LONDRA  
 
Venezia, 1 marzo 2011 - La Regione del Veneto è presente con un proprio spazio all’interno del padiglione italiano alla manifestazione fieristica Ecobuild, dedicata all’ecosostenibilità in edilizia, in programma a Londra dall’1 al 3 marzo. Oggi l’assessore regionale allo sviluppo economico, ricerca e innovazione Marialuisa Coppola parteciperà ad incontro pubblico sul tema “Il sistema veneto: sostenibilità ambientale e perseguimento della migliore qualità della vita”. Nella stessa giornata è prevista nell’ambito dello stand veneto anche l’inaugurazione di “Water nest”, progetto ideato dall’architetto Carlo Beltramelli e promosso dalla Camera di commercio italiana a Londra. L’obiettivo è di far conoscere le eccellenze nel campo dell’edilizia sostenibile. “In coerenza con le politiche di tutela dell’ambiente e dell’ambizioso piano di sviluppo dell’energia da fonti rinnovabili che l’Unione Europea sta perseguendo – sottolinea l’assessore Coppola, con riferimento alla presenza veneta ad Ecobuild 2011 - la Regione del Veneto è stata tra le prime in Italia a recepire queste indicazioni, stimolando il cambiamento, in primis nell’edilizia, dotandosi di una legge che riconosce il valore dell´edilizia sostenibile e favorendo alcune realtà distrettuali che hanno fatto del rispetto dell´ambiente, del risparmio energetico e dell´innovazione le loro parole d´ordine”.  
   
   
UNIONE VENETO-LOMBARDIA DEL CONSOZIO FIDI ARTIGIANO  
 
Venezia, 1 marzo 2011 - L’assessore all’Economia della Regione del Veneto, Isi Coppola, saluta con favore il nuovo colosso del credito per il mondo dell´artigianato e delle piccole e medie imprese, nato dalla fusione di Sviluppo Artigiano, promosso dalla Cna del Veneto, con Fidimpresa Lombardia. “Sviluppo artigiano - ha dichiarato l’assessore Coppola poco dopo la presentazione, il 25 febbraio, dell’iniziativa presso il centro Vega di Mestre - ha avuto un ruolo di straordinario ammortizzatore nel corso delle crisi economica che stiamo attraversando e ha saputo crescere negli anni e migliorarsi per fornire un servizio sempre al passo coi tempi. Mi auguro che questa espansione verso la Lombardia sia d’aiuto nell’arginare il più possibile la stretta creditizia che investe il settore dell´artigianato e delle Pmi, promuovendo contestualmente anche azioni di rilancio degli investimenti e della ripresa economica”. Sviluppo Artigiano, come intermediario vigilato dalla Banca d´Italia secondo l´articolo 107 del Testo Unico Bancario nel pieno rispetto dei vincoli dettati dal norme dell´accordo Basilea 2 ottiene con la fusione con Fidimpresa Lombardia un maggiore potere negoziale e un migliore rating per offrire alle imprese le garanzie necessarie ad ottenere prestiti e finanziamenti. L’assessore Coppola ha anche voluto rassicurare i vertici di Sviluppo artigiano circa la volontà della Regione del Veneto di sostenere questo tipo di esperienze: “Abbiamo versato a Venetosviluppo 35 milioni di euro frutto di economie degli anni precedenti per implementare ulteriormente le garanzie e le controgaranzie alle imprese. In questo momento stiamo lavorando per mettere a punto un regolamento per l’utilizzo di quei fondi, appena ne sarà pronta una bozza sarà condiviso con i Consorzi Fidi e una parte dei fondi sarà gestita assieme a loro. Non dimentico che il sistema Confidi ha avuto decine di milioni con fondi Por gestiti dalla Regione del Veneto proprio per passare alla categoria degli intermediari ex art. 107, controllati direttamente dalla Banca d’Italia. Ci stiamo adoperando perche i nostri Confidi abbiano nella Regione del Veneto e in Veneto Sviluppo dei partner collaborativi e non intendiamo in alcun modo essere per loro dei competitor”.  
   
   
CROAZIA, RISULTATI DELLA ISTARSKA KREDITNA BANKA  
 
Zagabria, 1 marzo 2011 - Secondo i dati pubblicati dalla Borsa di Zagabria, l´Istarska Kreditna Banka Umag Ikb (Banca di Credito Istriana Umago), ha ottenuto nell´anno 2010 profitti per 2,46 milioni di euro, il che rappresenta un calo del 15,8 per cento rispetto allo stesso periodo dell´anno precedente. Nel 2010 la Ikb ha però registrato un utile netto di 2,63 milioni di euro, in aumento del 5 per cento rispetto al 2009.  
   
   
DIRETTIVA SUL RITARDO DEI PAGAMENTI DELLA PA CONTRO LA CRISI: SIA RAPIDO IL RECEPIMENTO DA PARTE DELL’ITALIA  
 
 Milano, 1 marzo 2011 - "Siamo di fronte a una rivoluzione nei rapporti economici e commerciali in Italia. E´ una riforma sostanziale, che introduce trasparenza e certezza di diritto nei tempi di pagamento, in conformità a prassi acquisite in seno alla Ue. Ci auguriamo che la Direttiva Ue contro i ritardi di pagamento sia presto recepita e attuata in Italia. – dichiara Sandro Bonomi, Presidente Anima/confindustria - Le nostre aziende potranno nuovamente approcciare la pubblica amministrazione e le grandi aziende senza temere una sudditanza amministrativa iniqua e ingiustificata. E´ la fine dei pagamenti a 365 giorni e oltre, come troppo spesso accaduto nel recente passato. Pa e grandi committenti dovranno affrontare forme e tempi di pagamento come qualunque altro cliente e fornitore, di qualunque dimensione e importanza. E’ un passaggio fondamentale per ristabilire rispetto reciproco dei ruoli e delle competenze tra imprese, enti e pubblica amministrazione erogatrici di beni e servizi, a beneficio di utenti e cittadini".  
   
   
ALBANIA, ACCORDO CON LE DOGANE ITALIANE  
 
 Tirana, 1 marzo 2011 - Nell´ambito della collaborazione bilaterale tra Italia e Albania si è svolto di recente un incontro tra il direttore dell´Agenzia delle Dogane Giuseppe Peleggi ed il direttore delle Dogane albanesi Flamur Gjyrmishka. Nell´occasione è stato sottoscritto un accordo sulle ´´Analisi di laboratorio chimico´´ che consentirà di effettuare da parte dell´Agenzia italiana e per conto delle Dogane albanesi varie tipologie di analisi merceologiche relative alla corretta applicazione della legislazione doganale.  
   
   
ARTIGIANATO: 8 MLN EURO PER SVILUPPO AZIENDE FVG  
 
 Trieste, 1 marzo 2011 - Le aziende artigianali del Friuli Venezia Giulia potranno usufruire di 8.023.132,85 euro per avviare progetti di ricerca, sviluppo ed innovazione improntati all´eccellenza. Con la delibera approvata il 25 febbraio dalla Giunta regionale su proposta degli assessori alle Attività produttive, Federica Seganti, ed alle Relazioni internazionali, Elio De Anna, la Regione garantisce operatività ai bandi relativi al Piano operativo regionale (Por) sul Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) 2007-13, sbloccando di fatto i finanziamenti per il settore artigianato che anticipa analoghi provvedimenti per commercio, turismo ed industria. Ai 7 milioni di euro già stanziati, si sono aggiunge le risorse (1.023.132,85) recuperate dal Piano aggiuntivo regionale (Par) che permettono di scorrere la graduatoria e soddisfare 94 domande su 112 giudicate ammissibili, privilegiando a questo proposito i livelli medio-alti come da accordi con le associazioni di categoria.  
   
   
CREDITO IMPOSTA: PRESENTATA LEGGE REGIONALE A CAMERA COMMERCIO PALERMO  
 
Palermo, 1 marzo 2011 - "La provincia di Palermo ha visto crescere nel 2010 il numero delle imprese (divenute quasi 100.000), in particolare nei settori dell´informatica, del turismo, dei servizi alle persone e della ristorazione, invertendo la tendenza in atto dal 2006. Gli indicatori fanno intravedere la ripresa economica, ed il numero di nuove imprese, in molti casi giovanili, rende maggiormente rilevante il ruolo che puo´ svolgere il credito d´imposta per la promozione dello sviluppo della Sicilia". Lo ha detto l´assessore per l´economia Gaetano Armao presentando Ieri alla Camera di Commercio di Palermo, la legge sul credito d´imposta, nel corso di un apposito seminario. "Nelle province siciliane si nota - ha proseguito l´assessore - come Catania sia il territorio che fa registrare il maggior tasso di crescita (+1,70%) mentre Palermo si colloca al quarto posto (+1,13%). Nella classifica nazionale il capoluogo regionale si colloca al 42° posto, preceduto da Catania al 19°, Siracusa al 27° e Messina al28°". "Non siamo ancora usciti dalla crisi - ha aggiunto - ma dobbiamo sostenere i segnali di ripresa. Su questi bisogna far perno con tutti gli strumenti disponibili per entrare da protagonisti nelle dinamiche dello sviluppo. Il credito d´imposta ed il microcredito per le famiglie sono le due iniziative che il Governo ha voluto mettere in campo per il sostegno all´economia siciliana da condurre insieme verso il risanamento dei conti". "La legge sulla semplificazione amministrativa e´ certamente la piu´ importante fra le riforme burocratiche - continua l´assessore Armao - si tratta di una priorita´ per l´attivita´ del Governo e per tutta la Regione. Un ulteriore ritardo nella sua approvazione rischierebbe di vanificare l´impegno profuso per la riuscita del credito d´imposta". "Il seminario di oggi - ha spiegato Armao - fa parte delle numerose iniziative che abbiamo messo in campo per diffondere le opportunita´ offerte da questa legge. I riscontri finora avuti dimostrano il grande interesse che il mondo produttivo nutre per questo incentivo finanziario per gli investimenti e per le ricadute che esso avra´ sull´economia siciliana". "La normativa - ha aggiunto - offre concrete opportunita´ alle aziende che intendono investire, consentendo la compensazione di quanto dovuto all´erario e si qualifica per altri due aspetti. Il primo e´ costituito dalle procedure che sono telematiche e quindi a ´burocrazia zero´. Non sara´ necessario recarsi in uffici della Regione o intrattenere rapporti con funzionari e dirigenti. La trasparenza e´ assicurata dalla stessa procedura". "Il secondo - ha proseguito l´assessore - e´ dato dall´opportunita´ di utilizzare questo incentivo in prospettiva per il contrasto al racket ed alla corruzione. Cercheremo di sostenere in tal modo non solo chi ha fatto la scelta etica di resistere al ricatto del pizzo, ma anche chi si impegna a farlo, operando, cosi´ una scelta economicamente conveniente". Tutte le notizie e la documentazione sul credito d´imposta sono accessibili sul sito della Regione siciliana e su facebook, sul sito ´investireinsicilia´.  
   
   
INCOTERMS 2010: CHE COSA CAMBIA PER GLI OPERATORI CON L’ESTERO NUOVO CICLO DI INCONTRI DELLO SPORTELLO EUROP@ PRESSO LE CAMERE DI COMMERCIO PIEMONTESI  
 
Torino, 1 marzo 2011 - Nel mese di marzo 2011 si terrà un ciclo di seminari su tematiche comunitarie d’interesse per le imprese organizzati dallo Sportello Europa - il servizio nato dalla collaborazione tra le Camere di commercio piemontesi con il supporto di Unioncamere Piemonte - in collaborazione con il Centro Estero per l’Internazionalizzazione del Piemonte. Durante gli incontri verranno approfondite le novità relative agli Incoterms (acronimo di International Commercial Terms), i termini di resa codificati dalla Camera di Commercio Internazionale utilizzati nel campo delle importazioni ed esportazioni. Dopo l’edizione del 2000, la Camera di Commercio Internazionale ha approvato la nuova versione degli Incoterms, applicabile a partire dal 1° gennaio 2011: obiettivo dei seminari è di informare gli operatori in merito alle novità più salienti introdotte dai nuovi Incoterms, con particolare riguardo alle implicazioni legate ai contratti di vendita, di trasporto e di spedizione. Gli incontri si terranno presso le Camere di commercio del Piemonte, secondo il seguente calendario: Camera di commercio di Asti - piazza Medici, 8 giovedì 3 marzo, ore 14.30; Camera di commercio di Cuneo - via E. Filiberto, 3 mercoledì 9 marzo, ore 14.15; Camera di commercio di Biella - via Aldo Moro, 15/b mercoledì 16 marzo, ore 14.15; Camera di commercio di Novara - via Avogadro, 4 giovedì 24 marzo, ore 14.15. Lo Sportello Europa è un servizio che fornisce informazioni su politiche, finanziamenti, ricerca partner commerciali-produttivi e normative dell’Unione europea: le imprese possono porre i propri quesiti sulle tematiche comunitarie direttamente on line, nell’apposita sezione creata sul sito di ogni Camera di commercio e di Unioncamere Piemonte all’indirizzo www.Pie.camcom.it/sportello.europa, oppure telefonando al numero 848 800 229.  
   
   
FVG: COUNTRY PRESENTATION ROMANIA  
 
 Trieste, 1 marzo 2011 - Dal 1997 ad oggi l´Italia è uno dei principali partner economici della Romania. È il primo Paese per quanto riguarda il numero di aziende presenti in questa area dell´Europa con circa 30 mila unità. È la settima invece per il livello degli investimenti, con un volume complessivo di circa 1.500 milioni di euro. Il capitale italiano investito in Romania ammonta a circa il 5 per cento di quello estero presente in questo Paese. La voce delle importazioni dall´Italia è superiore a quella delle esportazioni: le principali merci trattate tra le due Nazioni riguardano tessile, abbigliamento, cuoio, materie plastiche ed agroalimentare. Come illustrato ieri ad Udine dal direttore generale di Confindustria Romania, Tommaso Busini, uno dei vantaggi fiscali offerti da questo Paese è legato alla tassazione, che ha una aliquota unica pari al 16 per cento. Inoltre il salario medio è inferiore ai 400 euro mensili. È stato poi ricordato come in Romania ci siano grandissimi appezzamenti di terreni agricoli, pari al 12,5 per cento di quelli presenti nell´intera Europa. Infine questo Paese è il quinto produttore in Europa di uva e vino. Attualmente tra i settori di maggior sviluppo figurano le costruzioni, infrastrutture, ambiente, turismo e informatica.