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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 31 Marzo 2011
L´ EUROPA NON È SOLO GOVERNANCE ECONOMICA : L´UE HA BISOGNO DI NUOVO MODELLO DI CRESCITA  
 
 Bruxelles, 31 marzo 2011 - Un Tesoro europeo, armonizzazione fiscale, obbligazioni in euro e un aumento della spesa Ue per finanziare gli investimenti in ricerca e sviluppo, infrastrutture e progetti di energia è necessaria per garantire la futura competitività dell´Ue e la crescita sostenibile, suggerisce la prima bozza di quello che sarà la relazione finale commissione per la finanziaria, economica e sociale in crisi, presentato in commissione Lunedi. "L´ue ha bisogno di un salto di qualità in avanti per approfondire l´unione politica e di integrazione economica", dice il progetto di relazione preparata da Pervenche Berès (S & D, Fr) e presentato in commissione il Lunedi. Il progetto mira a delineare le raccomandazioni della commissione per un modello di crescita sostenibile dell´Ue di affrontare la crisi. Esso ha implicazioni per la prossima riforma della governance economica dell´Ue, la strategia Ue 2020, la politica fiscale e di bilancio, regolamentazione e supervisione finanziaria, e anche per la riforma della governance globale e la rappresentanza dell´Ue in tutto il mondo. Governance economica - Nello specifico, il progetto di relazione richiede lo sviluppo di un Tesoro europeo e obbligazioni in euro, uno spostamento verso l´armonizzazione fiscale nella Ue, la trasformazione del G20 in un nuovo Consiglio di sicurezza economica e la creazione di un nuovo sistema monetario internazionale per affrontare a livello mondiale squilibri. Parlando a nome del gruppo Ppe, Frank Engel (Lu) ha descritto le attuali proposte di governance economica come un "passo avanti", ma ha aggiunto che "l´Europa non è solo bisogno di governance economica". Investire in R & S - Il prossimo programma finanziario pluriennale (bilancio a lungo termine) dovrebbe puntare a incrementare le spese dell´Ue di conseguire gli obiettivi del 2020 la strategia dell´Ue. In particolare, i nuovi investimenti devono promuovere una economia basata sulla conoscenza, ricerca e sviluppo, l´innovazione, la creazione di posti di lavoro e di infrastrutture e progetti di energia. "Privilegiare l´educazione" come "materia prima per la ricerca e sviluppo" potrebbe essere "il fulcro di un modello europeo nei confronti del resto del mondo", ha detto Sergio Cofferatti (S & D, It). Come cittadini a bordo - Pascal Canfin (Verdi / Ale, Fr), ha avvertito che "la mancanza di accettazione delle politiche europee" e "gli Stati membri ´la mancanza di competenze di esecuzione" potrebbe portare a una "nuova crisi". "Se stiamo costruendo l´Europa attraverso la crisi, ha bisogno di legittimità democratica", ha dichiarato Nikolaos Chountis (Gue, El). "La crisi non è finita", ha sottolineato Presidente della commissione di Wolf Klinz (Alde / Adle, De), sostenendo che essa era ormai diventato un problema politico. I prossimi passi Il termine per la presentazione di emendamenti al progetto di relazione di Pervenche Berès è il 13 aprile. Il progetto sarà posto in votazione il 30 maggio, e una plenaria in luglio.  
   
   
UE: INVITO A PRESENTARE PROPOSTE NELL´AMBITO DEL PROGRAMMA DI LAVORO "IDEE" 2011 DEL SETTIMO PROGRAMMA QUADRO COMUNITARIO PER LA RICERCA, LO SVILUPPO TECNOLOGICO E LE ATTIVITÀ DI DIMOSTRAZIONE  
 
Bruxelles, 31 marzo 2011 - La Commissione europea ha pubblicato un invito a presentare proposte nell´ambito del programma di lavoro "Idee" 2011 del Settimo programma quadro comunitario per la ricerca, lo sviluppo tecnologico e le attività di dimostrazione. Obiettivo di questo invito è fornire fondi per far avanzare a una fase di pre-dimostrazione le idee finanziate dal Consiglio europeo della ricerca per le quali sono state individuate potenziali opportunità di commercializzazione. L´iniziativa è motivata dalla costatazione che l´Europa offre opportunità insufficienti di finanziamento nelle prime fasi di un´innovazione, durante le quali un concetto potenzialmente commerciale ha bisogno di dimostrazione attraverso collaudi o prototipi, attraverso l´identificazione di un mercato potenzialmente appropriato e anche attraverso la creazione di diritti di proprietà intellettuale tutelabili, in termini di brevetti o altre forme di protezione. A causa delle difficoltà di attrarre investitori, molte eccellenti e utili idee con un potenziale commerciale a breve termine vanno perdute nel periodo di transizione, quando sono già considerate promettenti ma sono troppo nuove per convalidare il loro potenziale commerciale. L´iniziativa intende affrontare questa situazione mettendo a disposizione degli assegnatari di borse del Consiglio europeo della ricerca (Cer) le risorse per stabilire un "proof of concept", individuare un percorso di sviluppo e una strategia di diritti di proprietà intellettuale per le idee provenienti da progetti finanziati dal Cer. Il processo di commercializzazione di un´innovazione può variare ampiamente tra diversi campi di ricerca/invenzione (per es. Le tecnologie delle scienze della vita richiedono normalmente più tempo per raggiungere il mercato rispetto alle tecnologie software) e a seconda di quale modello di commercializzazione si intraprende. Le innovazioni possono essere commercializzate attraverso licenze a una nuova azienda o a un´azienda esistente o attraverso una start-up finanziata, a seconda della natura dell´invenzione/idea, dei relativi potenziali mercati, dei progetti dell´inventore per un futuro coinvolgimento nella commercializzazione e così via. Il Cer finanzia ricerca eccellente sulla frontiera del sapere. Questa ricerca di frontiera in campi emergenti può spesso coprire elementi di ricerca di base e applicata. Si prevede quindi che le idee finanziate dal Cer portino a innovazioni sociali e tecnologiche che, quando applicate con successo, potrebbero generare enormi benefici economici e societari per l´Europa. Colmando la lacuna di finanziamenti che può verificarsi nelle primissime fasi di un´innovazione, il Cer mira a cogliere il massimo valore dalla ricerca di frontiera che finanzia. La dotazione di bilancio complessiva per questo invito ammonta a 10 milioni di euro. Per leggere il bando ufficiale, consultare: GU n. C 96 del 29 marzo 2011e il seguente link http://cordis.Europa.eu/fp7/dc/index.cfm?fuseaction=usersite.ideasdetailscallpage&call_id=389    
   
   
MACROREGIONE ADRIATICA: IL PRESIDENTE DELLA REGIONE MARCHE SPACCA, RELATORE DELLA PROPOSTA DI PARERE, A BRUXELLES PER L´AVVIO DELLE CONSULTAZIONI.  
 
Ancona, 31 Marzo 2011 - Al via, ieri mattina a Bruxelles, le consultazioni per la formazione del parere sulla Macroregione adriatica nella cooperazione mediterranea. Il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca, che a febbraio la Commissione Politica di coesione territoriale (Coter) del Comitato delle Regioni d´Europa ha nominato relatore della proposta di parere, si trova a Bruxelles per le prime consultazioni. Ieri Spacca ha incontrato il direttore della Politica regionale e della Cooperazione territoriale della Commissione europea Jose` Palma Andre`s, domani partecipera` alla sessione plenaria del Comitato delle Regioni e alle riunioni degli intergruppi delle Macroregioni gia` esistenti, quella del Danubio e quella del Baltico. Il parere sulla Macroregione adriatica segue un iter procedurale in tutto simile a quello di una proposta di legge. Le prossime tappe di avvicinamento all´approvazione definitiva del parere nella sessione plenaria del Comitato delle Regioni prevista tra il 12 e il 13 ottobre, saranno, dopo gli incontri di questi giorni, l´illustrazione in prima lettura del parere alla Coter il 19 maggio e la sua approvazione sempre in Commissione il 4 luglio. In questa fase si svolgeranno incontri con tutti i rappresentanti istituzionali sia nell``ambito del Comitato delle Regioni sia in sede di Parlamento europeo. Obiettivo dei Paesi aderenti alla Iai (l´Iniziativa adriatico-ionica), concretizzare la nascita della macroregione nel 2014. In questo processo il ruolo del Comitato delle Regioni e` centrale e il parere che sara` espresso ad ottobre rappresenta un passaggio molto importante per centrare l´obiettivo del 2014..  
   
   
OPERAZIONE DI CONCAMBIO TELEMATICO APRILE 2011  
 
Roma, 31 marzo 2011 - Il Mef comunica che il 5 aprile 2011 effettuerà una operazione di concambio attraverso il sistema telematico di negoziazione. Sono ammessi a partecipare al concambio esclusivamente gli "Specialisti in titoli di Stato". Sarà offerto un titolo in emissione a fronte di uno o più titoli in riacquisto. Il titolo in emissione sarà scelto tra i Btp con scadenza tra il 2017 e il 2019. I titoli ammissibili al concambio (oggetto del riacquisto) saranno scelti tra i Btp con scadenza tra il 2012 e il 2013 e i Cct con scadenza tra il 2014 e il 2016. Il Mef acquisterà fino ad un massimo di cinque titoli, in relazione alle condizioni di mercato. Con successivo comunicato, che verrà diramato il 1º aprile 2011, saranno definiti i titoli oggetto del concambio. Il regolamento dell´operazione è previsto per il giorno 7 aprile 2011.  
   
   
FORMIGONI-GIBELLI: 60 MILIONI PER LO START UP DELLE IMPRESE LOMBARDE  
 
 Milano 31 marzo 2011 - Un programma di interventi integrati per lo start up di impresa, che impegna risorse regionali per 60 milioni e vede protagoniste 5 Direzioni generali, è stato presentato dal presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni e dal vice-presidente e assessore all´Industria e Artigianato Andrea Gibelli, in una conferenza stampa dopo la Giunta. Le Direzioni coinvolte sono appunto Industria e Artigianato (che ha coordinato tutto il lavoro), Formazione Istruzione e Lavoro, Giovani e Sport, Famiglia e Solidarietà sociale e la Presidenza. La stessa Giunta ha approvato una delibera di Gibelli che dà immediata operatività a gran parte del programma, con l´istituzione di un Frim (Fondo di rotazione) per sostenere lo start-up di imprese di giovani (18-35 anni), donne e soggetti svantaggiati (considerando tali i disoccupati da 24 mesi o quanti hanno terminato di usufruire della Cassa integrazione). "Questo programma di interventi - ha detto il presidente Formigoni - realizza una delle 12 ´sferzate´ che abbiamo progettato e condiviso con il sistema socio-economico lombardo per favorire il rilancio della nostra economia". "Un´economia - ha sottolineato il presidente - fatta da una rete di medie e soprattutto piccole o micro-imprese che hanno mostrato di saper reggere l´urto della crisi meglio di altri sistemi, costringendo anche certi guru a ritirare certi giudizi secondo cui il nostro sistema sarebbe malato di nanismo e perciò irrimediabilmente condannato. Il problema invece non è il nostro tessuto produttivo, ma il fatto di non credere fino in fondo alle sue potenzialità. La nostra politica in questa potenzialità crede e sostiene, con il metodo della sussidiarietà, il positivo che c´è. Come dimostrano questi 60 milioni che mettiamo in campo". Di queste risorse 30 milioni sono stanziati per il Fondo di rotazione start-up di impresa (Direzione Industria e Artigianato), cui seguiranno, per la stessa Direzione, altri 10 milioni per il Fondo Artigiano-start-up; vi è poi un Programma Start della Dg Giovani da 2,5 milioni, l´emissione di un voucher conciliazione famiglia-lavoro (5 milioni da parte delle Dg Famiglia e Solidarietà sociale e Istruzione Formazione e Lavoro), una Dote giovani auto-imprenditorialità e il Programma Ar.co (3,9 + 2,340 milioni da Istruzione Formazione e Lavoro) e infine 6 milioni sui Fondi Seed e Next (della Dg Presidenza) destinati all´innovazione d´impresa. Proseguendo nell´illustrare il provvedimento approvato oggi dalla Giunta, il vice presidente Andrea Gibelli ha voluto sottolineare che "questa delibera ha preso il via oggi, che è l´anniversario dell´elezione del nuovo Consiglio regionale e del nuovo esecutivo lombardo, avvenute esattamente un anno fa. E questo - ha proseguito il vice presidente - è una parte del patto elettorale che viene rispettata". "Si viene incontro - ha detto l´assessore all´Industria e Artigianato - alle esigenze e alle aspettative del mondo lombardo delle piccole e medie imprese, dentro al quadro più articolato dello Small Business Act. Uno strumento, quest´ultimo, che è sempre stato nelle corde di Regione Lombardia, anche se ora sta proseguendo il suo iter nel Parlamento nazionale". Ma il vice presidente ha anche evidenziato come vi sia una novità assoluta nel provvedimento. "Le aziende - ha detto - si potranno costruire, da sole, le misure che meglio si adattano al loro piano industriale". Entrando poi nello specifico, che riguarda il cosiddetto ´Fondo di rotazione´, pari a 30 milioni di euro, Gibelli ha focalizzato la propria attenzione su due elementi importanti. "Il primo - ha detto l´assessore - è quello che riguarda i soggetti svantaggiati. Il bando infatti ha una particolare attenzione per coloro che stanno vivendo una fase difficile per il lavoro e che sono disoccupati da oltre 24 mesi e coloro i quali sono ora in regime di cassa integrazione". "Altro tema importante - ha proseguito - riguarda la residenza di coloro che andranno a dar vita alla nuova azienda. Per accedere ai finanziamenti dovranno risiedere da almeno cinque anni nella nostra regione".  
   
   
TRENTO: INCONTRO CON LA CONSOLE GENERALE D´AUSTRIA SOTTOLINEATA L´IMPORTANZA DEGLI SCAMBI CULTURALI E LINGUISTICI FRA IL TRENTINO E L´AUSTRIA  
 
 Trento, 31 marzo 2011 - L´assessore alla cultura, rapporti europei e cooperazione Franco Panizza ha ricevuto il 29 marzo la Console generale d´Austria a Milano Teresa Indjein-untersteiner, che è in regione per partecipare alla riunione del Dreier Landtag, la seduta congiunta delle tre assemblee legislative delle Province autonome di Trento e di Bolzano e del Land Tirol che si tiene oggi a Merano. Nel corso dell´incontro la Console, dopo aver sottolineato i molti motivi che la legano al Trentino, ha espresso compiacimento sia per il lavoro svolto dalla Provincia autonoma di Trento nell´ambito dell´Euregio, sia nelle numerose occasioni di attività bilaterali che hanno prodotto scambi a livello soprattutto culturale, scolastico e scientifico. L´assessore Panizza a questo proposito ha ricordato il convegno internazionale che è in programma a Castel Ivano sulla figura del Beato Carlo I d´Asburgo, il prossimo viaggio in Galizia per visitare i cimiteri militari che ospitano caduti trentini nella prima guerra mondiale e la ricorrenza dei 300 anni del Landlibell. Si è parlato molto di possibilità di scambi fra il Trentino e l´Austria, nel corso dell´incontro tra l´assessore Panizza e la Console Generale d´Austria a Milano, e sono stati affrontati temi quali l´apprendimento dell´italiano e del tedesco da parte dei giovani studenti delle due realtà geografiche, la collaborazione con la biblioteca tedesca a Trento, il prossimo potenziamento di una presenza trentina a Vienna grazie all´arrivo nella capitale austriaca di una ricercatrice dell´Fbk per avviare e approfondire alcune tematiche storiche quali la presenza dei deputati trentini a Vienna agli albori del secolo scorso e l´attività di alcuni artisti trentini che si trasferirono a lavorare sulle rive del Danubio viennese. Ma è stato soprattutto di rapporti istituzionali all´interno dell´Euregio che s´è parlato nel corso del cordiale incontro, confermando l´attenzione di Vienna per gli sviluppi delle relazioni tra le due Province autonome e il Land Tirol. Compiacimento, soddisfazione e rinnovato impegno sono stati gli auguri che Panizza e la Console Indjein-untersteiner si sono scambiati al momento dei saluti.  
   
   
REGIONI PRONTE AD ACCOGLIERE PROFUGHI MA NON CLANDESTINI  
 
Bolzano, 31 marzo 2011 - Mentre la responsabilità sui clandestini deve restare in capo al Ministero degli Interni, le Regioni riunite il 30 marzo a Roma si sono dichiarate pronte ad accogliere profughi provenienti dal Nordafrica, distribuiti in base alla consistenza della popolazione locale. Questa la base di partenza su cui hanno convenuto Stato e Regioni, riferisce a fine vertice il vicepresidente della Provincia di Bolzano Hans Berger. Il vicepresidente Hans Berger ha rappresentato la Provincia di Bolzano alla Conferenza unificata Stato-regioni-comuni convocata questa sera (mercoledì 30) a Roma dal ministro Raffaele Fitto, unico punto all´ordine del giorno la collaborazione delle Regioni per fronteggiare l’emergenza umanitaria dopo l’arrivo sulle coste italiane, in particolare a Lampedusa, di migliaia di profughi provenienti dai Paesi del Nordafrica. Nellle quasi quattro ore di vertice a Palazzo Chigi il Governo, con il sottosegretario Gianni Letta e il ministro degli Interni Roberto Maroni, ha discusso un piano di distribuzione territoriale dei migranti. Alle Regioni è stata quindi chiesta la disponibilità ad accogliere un certo numero di profughi in strutture allestite allo scopo. "Il Viminale stima in circa 22mila il numero degli immigrati giunti nel sud del Paese, ma si presume che solo al 10% di loro possa essere riconosciuto lo status di profughi", riferisce da Roma Berger. La gran parte, quindi, sarebbe costituita da immigrati clandestini, la cui gestione resta responsabilità del Ministero degli Interni. Non è ancora chiaro dove dovrebbero sorgere nuovi Cie (Centri di identificazione e espulsione): "Mi sono nettamente pronunciato, con il sostegno degli altri rappresentanti regionali, contro l´ipotesi del Governo di localizzare nuovi Cie in tutte le Regioni", spiega Berger. Il risultato: non ci sarà alcuna distribuzione territoriale dei clandestini e il Ministero individuerà d´intesa con le Regioni possibili siti per la realizzazione di queste strutture, chiarisce il vicepresidente della Provincia. "L´alto Adige, da quanto emerso oggi, non dovrebbe rientrare tra le aree interessate dai Cie", conferma Berger. Discorso diverso per i circa 2.200 profughi attualmente stimati: dovranno essere suddivisi regione per regione, tenendo conto della consistenza della popolazione. "Secondo la chiave di ripartizione attualmente in discussione all´Alto Adige potrebbe toccare una trentina di profughi", spiega Hans Berger. La procedura nel dettaglio verrà chiarita nei prossimi giorni sotto la direzione del Dipartimento nazionale della protezione civile. Nel frattempo il Governo cerca di contenere i flussi degli immigrati per abbassare concretamente le stime originarie di circa 55mila arrivi. "I ministri sperano in particolare in un accordo con la Tunisia che impegni il Paese a sorvegliare le proprie coste e a riaccogliere i tunisini espulsi", conclude Berger.  
   
   
LIBIA. RIUNITO A BOLOGNA IL TAVOLO REGIONALE  
 
Bologna, 31 marzo 2011 - L’emilia-romagna conferma la leale cooperazione tra enti e con il Governo per la gestione dell’emergenza umanitaria per i profughi libici nel quadro di precise garanzie che il Governo, parlando con una sola voce, dovrà fornire con il piano nazionale. Alla vigilia della formalizzazione del piano nazionale per la Libia da parte del Governo, si sono riuniti ieri a Bologna i rappresentanti di Regione, Province e Comuni con più di 50 mila abitanti. Per la Giunta regionale erano presenti il sottosegretario Alfredo Bertelli e l’assessore alla protezione civile Paola Gazzolo. "Abbiamo ribadito la disponibilità a mantenere gli impegni presi con il Governo alle condizioni proposte, che dovranno essere confermate nel piano nazionale", spiega Gazzolo. "Queste condizioni riguardano l’ospitalità dei profughi garantita in tutte le Regioni, ad eccezione dell’Abruzzo; la copertura integrale di tutte le fasi dell’accoglienza da parte del Governo nazionale senza che venga richiesta alcuna anticipazione a Regioni ed Enti locali; l’indisponibilità assoluta alla creazione di nuovi Cie in Emilia-romagna, visto che ci sono molte regioni prive di queste strutture; l’indisponibiltà ad ospitare campi e tendopoli; la chiarezza nella catena di comando per la gestione dell’emergenza in un quadro che veda pienamente coinvolti nelle scelte, assieme alle Prefetture, la Regione e il sistema delle Autonomie locali". Non appena sarà definito il piano nazionale completo delle garanzie richieste, conclude Gazzolo, "il tavolo è disponibile a riprendere l’attività nella composizione che sarà definita per esaminare l’eventuale fase operativa".  
   
   
150 ANNI DELL´UNITÀ D´ITALIA, A ROMA AL VIA LA MOSTRA "REGIONI E TESTIMONIANZE D´ITALIA". INAUGURAZIONE IL 31 MARZO ALLE ORE 17,30 CON NAPOLITANO E ERRANI.  
 
Bologna, 31 marzo 2011 - Giuseppe Verdi e il motore desmodromico della Ducati di Valentino Rossi; i quadri di Boldini e Morandi e le nuove frontiere della produzione di ceramiche e piastrelle; il prototipo del detector magnetico ideato da Marconi nel 1902 e i Tecnopoli. In occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, l’Emilia-romagna si racconta, proponendo un percorso tra i suoi simboli, le sue eccellenze, la sua identità, nella mostra “Regioni e testimonianze d’Italia”, a Roma dal 1 aprile al 3 luglio 2011. Promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Comitato dei Garanti per le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia, l’esposizione, cui partecipano tutte le Regioni oltre a diversi Enti e Associazioni nazionali, verrà inaugurata giovedì 31 marzo alle ore 17,30 alla presenza del Presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano e del presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani presso il Complesso del Vittoriano. Il giorno successivo venerdì 1 aprile alle ore 11 a Palazzo di Giustizia verrà inaugurata la sezione dedicata all’Emilia-romagna, alla presenza del Presidente del Senato della Repubblica Renato Schifani. La presenza dell’Emilia-romagna: Palazzo di Giustizia, Vittoriano e Aeroporto Leonardo da Vinci La presenza emiliano - romagnola sarà articolata in tre diverse postazioni. Oltre a quella di Palazzo di Giustizia, ove è allestito il padiglione espressamente dedicato all’Emilia-romagna, le altre due sedi condivise con tutte le Regioni: il Vittoriano e l’Aeroporto Leonardo da Vinci. A Palazzo di Giustizia verranno ripercorse le tappe principali della storia emiliano - romagnola, dall’Unità a oggi, con un’attenzione specifica alle politiche messe in campo dalla Regione dal 1970 a oggi: dalla sanità al sociale, passando per le attività produttive e la cultura. Un approfondimento sarà rivolto alla progettualità e alle realizzazioni emiliano - romagnole nel campo dell’urbanistica e dell’architettura. Accanto a Giuseppe Verdi, scelto come simbolo dell’identità regionale, verranno ricordati altri importanti emiliano - romagnoli del passato, quali Enzo Ferrari e Guglielmo Marconi. Di Ferrari viene esposta la prima auto realizzata, il modello Avio 815 del 1940 con motore Fiat (gentilmente concessa dal collezionista Righini). Al Vittoriano è allestita una mostra dedicata alle principali espressione artistiche delle singole regioni tra ‘800 e ‘900, cui l’Emilia-romagna contribuisce con quattro opere di Antonio Fontanesi, Giovanni Boldini, Giorgio Morandi, Carlo Zauli. All’aeroporto internazionale Leonardo da Vinci è esposta, tra l’altro, la testa di motore bicilindrico desmodromico Ducati due valvole raffreddato ad aria del 2006. Il catalogo dedicato all’Emilia-romagna, illustrato da foto di Luigi Ghirri, contiene, oltre a un intervento introduttivo del Presidente della Regione Vasco Errani, contributi di Edmondo Berselli e Carlo Lucarelli. Quest’ultimo, scelto come testimonial della mostra emiliano - romagnola, sarà presente anche al padiglione presso il Palazzo di Giustizia con un intervento video.  
   
   
UNO SPAZIO D’ONORE PER LA TOSCANA ALLA GRANDE MOSTRA SU “REGIONI E TESTIMONIANZE D’ITALIA”  
 
 Firenze, 31 marzo 2011 – Mario Monicelli e l’ultimo modello della Vespa, il marmo di Carrara e gli yacht di Viareggio, i cavalli di Marino Marini e la robotica del Sant’anna di Pisa, le ceramiche di Doccia e i ricami di Firenze: sono alcune tra le piste scelte dalla Regione Toscana per la grande mostra (“1861-2011. Regioni e Testimonianze d’Italia“) che si inaugura oggi a Roma, nel complesso del Vittoriano, alla presenza del capo dello Stato, Giorgio Napolitano. “L’unità d’Italia – afferma il presidente Enrico Rossi – non può certo prescindere dal ricordare come la varietà e la peculiarità delle singole Regioni costituisca uno dei caratteri principali del nostro Paese”. Oltre al presidente Rossi parteciperà all’inaugurazione anche l’assessore regionale alla Cultura, Cristina Scaletti. Peculiare anche il “testimonial” scelto dalla Regione per rappresentare la toscanità: a differenza di altre Regioni che hanno puntato sulla fama mediatica (Bruno Vespa per l’Abruzzo, Gigi Proietti per il Lazio, Elisa per il Friuli …) la Toscana sarà ”testimoniata” da Cecilia Laschi, giovane docente di Bioingegneria Industriale presso l’Istituto di Robotica al Sant’anna di Pisa. Una donna che di recente è stata eletta, unica italiana, a rappresentare l’Europa nella società (Ieee-ras) che riunisce i professionisti di tutti i continenti nei molteplici campi della bioingegneria con specifico riferimento alla robotica e alla automazione. Promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e visitabile dal 1 aprile fino al 3 luglio, la mostra viene realizzata nei luoghi del “giubileo” romano del 1911: il complesso del Vittoriano, Palazzo di Giustizia, Valle Giulia e l’area di Castel Sant’angelo (oltre che all’aeroporto di Fiumicino, inaugurato nel 1961). La sezione dedicata alla Regione Toscana, insieme a quelle delle Regioni Lazio e Piemonte, può contare sul prestigio di essere ospitata al Vittoriano come omaggio a Roma e alle altre due città che furono capitali d’Italia. Lo spazio espositivo della Toscana è curato, per conto della Regione, da Fondazione Sistema Toscana (Fst) che si occupa anche del coordinamento e della direzione generale: l’isola espositiva è introdotta dal video-messaggio di Cecilia Laschi e da un video, realizzato da Fst, che racconta i caratteri distintivi della Toscana con le sue risorse e le sue bellezze dall’artigianato all’agricoltura, dall’innovazione al turismo. E’ in questa sezione che troverà spazio una selezione di “eccellenze” toscane: dal Sant’anna di Pisa all’Istituto di Statistica, dal Distretto Lapideo di Massa-carrara al Museo Richard Ginori di Sesto, dalla nautica toscana (esposto un modellino in scala 1.25 di una nave del cantiere Perini Navi) alla Piaggio (con l’ultimo modello di Vespa) ai ricami di Loretta Caponi che per l’occasione creerà un capo unico in omaggio al tricolore. Esposte, in una collettiva nel salone centrale del Vittoriano, anche opere di quattro artisti nati in Toscana dal 1861 a oggi: Giovanni Fattori (“Manovre d’artiglieria”), Alberto Magnelli (“Esplosion liryque”), Marino Marini (“Miracolo”), Maurizio Nannucci (“Sigillo di Salomone”). Un altro video chiude lo spazio toscano: sempre realizzato da Fst offre, in cinque minuti, una selezione dai film più belli di Mario Monicelli raccontando la Toscana anche attraverso il lucido e inconfondibile sguardo del regista viareggino. Al Terminal 3 di Fiumicino, in appendice alla mostra, ogni Regione d’Italia espone, in un cubo di plexigas, un oggetto o una produzione tipica del proprio “saper far bene”: nel cubo toscano troveranno posto quattro bottiglie di vino, in omaggio a uno dei “miti” della regione in cui nascono alcuni fra i vini più importanti al mondo. Esposte una riserva 1961 del Carmignano, un Chianti Classico Docg della produzione Barone Ricasoli, un Brunello di Montalcino 1911, una Vernaccia di San Gimignano Cusona 1933 annata 2007 Docg.  
   
   
VENDOLA A ROMA PER LE CELEBRAZIONI DEI 150 ANNI DELL´UNITÀ D´ITALIA  
 
 Roma, 31 marzo 2011 - In occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, Roma ospita la mostra "Regioni e Testimonianze d´Italia", che verrà realizzata nei luoghi del giubileo del 1911: il Complesso del Vittoriano, Palazzo di Giustizia, Valle Giulia, Castel Sant´angelo, e l´Aeroporto Leonardo da Vinci, inaugurato nel 1961. In tale occasione, nel Complesso del Vittoriano il 31 marzo 2011 alle 17.30, alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola parteciperà all’inaugurazione della mostra "Arte e Regioni", che raccoglie le testimonianze della produzione artistica italiana dal 1861 ad oggi. Ogni regione presenterà quattro opere d´arte relative a quattro periodi storici differenti. Per la Regione Puglia saranno in mostra le opere “Passa il treno” di Giuseppe De Nittis; “Ricostruttivo” di Nicola Carrino; “Composizione di nudi” di Onofrio Martinelli; “Missile” di Pino Pascali. Cura e consulenza storica dell´esposizione sono di Lucio Villari, Professore di storia contemporanea nell´Università degli Studi Roma Tre. Curatore della mostra "Arte e Regioni" ospitata presso il Salone Centrale del Complesso del Vittoriano è Louis Godart, Consigliere per la conservazione del Patrimonio Artistico della Presidenza della Repubblica Italiana. Inoltre, venerdì 1 aprile 2011 alle ore 17.30 a Valle Giulia (Piazzale Simon Bolivar – Roma) il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola parteciperà all’inaugurazione delle Isole espositive delle Regioni d’Italia. All’iniziativa interverrà Giuliano Amato, Presidente del Comitato dei Garanti per le Celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia.  
   
   
150 ANNI UNITÀ D´ITALIA: FVG OGGI A ROMA PER INAUGURAZIONE MOSTRE  
 
Trieste, 31 marzo 2011 - Si alza oggi a Roma il sipario sulle iniziative dedicate alle Regioni in occasione delle celebrazioni per i 150 anni dell´Unità d´Italia. In questo contesto sarà presente con la "Regione del Fare" anche il Friuli Venezia Giulia, rappresentato dall´assessore alla cultura Elio De Anna. Alle 17.30, alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, sarà inaugurata al Complesso del Vittoriano la grande mostra "Regioni e Testimonianze d´Italia" che dal 2 aprile al 3 luglio 2011 verrà ospitata nei luoghi del giubileo del 1911 a Roma. Al Vittoriano il Friuli Venezia Giulia è presente con quattro opere d´arte, una per ogni provincia. Il giorno successivo, venerdì 1 aprile alle 14 all´Aeroporto Leonardo da Vinci, il presidente del Comitato dei Garanti per le celebrazioni dei 150 anni Giuliano Amato inaugurerà l´isola "Turismo e saper fare bene italiano" dove la nostra regione sarà presente con le Frecce Tricolori. Alle 17.30, insieme al Sindaco di Roma Capitale Giovanni Alemanno e al Presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani, Amato taglierà il nastro delle Isole Espositive di Valle Giulia (Scalea Bruno Zevi, Accademia di Romania, Piazza José de San Martin, Largo Simon Bolivar). Qui sono presenti numerosi padiglioni dedicati alle Regioni, tra cui proprio quello del Friuli Venezia Giulia con le sue eccellenze. La mostra, ideata e curata da Alessandro Nicosia, si avvale della consulenza storica di Lucio Villari, professore di storia contemporanea nell´Università degli Studi Roma Tre. Curatore della mostra "1861-2011. L´unità dell´Arte Italiana nella Diversità delle Regioni" ospitata presso il Salone Centrale del Complesso del Vittoriano è Louis Godart, consigliere per la conservazione del Patrimonio Artistico della Presidenza della Repubblica Italiana, con la storica dell´arte Maria Teresa Benedetti. In prossimità dei vari ingressi e sulle pareti esterne dei padiglioni sarà realizzata una mostra storica attraverso fotografie che raccontano l´Italia dal 1861, scelte da Giuseppe Tornatore.  
   
   
LA REGIONE LAZIO CELEBRA IL 150° DELL´UNITÀ D´ITALIA  
 
Roma, 31 marzo 2011- Giovedì 31 marzo la Regione Lazio celebra il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Lo fa inaugurando al Vittoriano la mostra “Regioni e Testimonianze d’Italia” e con un concerto del maestro Ennio Morricone all’Auditorium Parco della Musica alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. “Un´occasione per chiamare i cittadini a riflettere sul significato profondo e sull’importanza di queste celebrazioni – spiega la Presidente della Regione Lazio Renata Polverini - affinché anche i giovani sappiano rivalutare il passato, il lungo e difficile percorso che ha portato questo paese ad essere unito, e da ciò trarre insegnamento per poter anch’essi dare il proprio contributo ad un futuro migliore”. La mostra “Regioni e Testimonianze d’Italia”, evento promosso in collaborazione con il Comitato dei Garanti per le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia, la Presidenza del Consiglio dei Ministri e le altre Regioni d’Italia, rinnoverà la tradizione delle grandi mostre delle Regioni in occasione delle passate celebrazioni del 1911 a Roma e del 1961 a Torino. Si terrà negli stessi luoghi dell’edizione del 1911 e vedrà proprio al Vittoriano lo spazio espositivo della Regione Lazio che stimolerà la riflessione dei visitatori illustrando le origini, il percorso istituzionale, le testimonianze artistiche, i grandi personaggi e le attuali eccellenze hanno caratterizzato la storia della Regione. Prestigioso e amatissimo testimonial della Regione sarà l’attore e regista Gigi Proietti, che in un video ricostruirà l’anima e le tradizioni del territorio laziale. Il percorso dell’esposizione metterà in risalto il Lazio come regione dalle mille eccellenze, di marchi storici che hanno segnato la moda e i costumi del mondo, di produzioni artigianali che trovano radici nell’antichità romana, di prodotti enogastronomici di rara qualità, di un’industria ad alta ed avanzata tecnologia, di un turismo che ne fa un’attrazione mondiale. Patria di donne che hanno contribuito alla crescita del Paese. Donne come Anna Magnani, omaggiata nella mostra come simbolo e rappresentante nel mondo della regione negli ultimi 50 anni. Il Concerto inaugurale delle Celebrazioni della Regione Lazio del 150° dell’Unità d’Italia sarà tenuto all’Auditorium Parco della Musica dal maestro Ennio Morricone alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Sul palco, accompagnata dagli 84 elementi dell’Orchestra Roma Sinfonietta, la voce recitante di Mariano Rigillo. Le note delle indimenticabili melodie di alcune tra le colonne sonore scritte da Ennio Morricone, “La battaglia di Algeri”, “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto”, “Mission” e “Canone inverso” tra queste, si sposeranno infatti alle parole tratte da “Se questo è un uomo” di Primo Levi, per una serata che conclude idealmente una giornata interamente dedicata alla riscoperta delle nostre radici.  
   
   
CARTA AUTONOMIE A COMMISSIONE BICAMERALE QUESTIONI REGIONALI  
 
Bari, 31 marzo 2011 - La Commissione parlamentare bicamerale per le questioni regionali sta esaminando lo schema normativo della Carta Delle Autonomie. In merito alla definizione delle funzioni fondamentali di Comuni e Province (in attuazione riforma titolo V della Costituzione) nella seduta del 30 marzo 2011 si è svolta l’audizione delle Regioni. La posizione e le proposte unitarie delle Regioni italiane sono state illustrate dall’Assessore pugliese Marida Dentamaro. L’assessore regionale pugliese al Sud e Federalismo ha posto in premessa “l’esigenza di coordinare le previsioni delle norme in esame con il concomitante percorso di attuazione del federalismo fiscale, al fine - ha sottolineato - di eliminare ogni eventuale margine di ambiguità e confusione”. Altro punto fondamentale posto dalla Dentamaro, a nome di tutte le Regioni italiane, è stata la richiesta di garantire senza equivoci alle autonomie territoriali il finanziamento integrale delle funzioni. L’esponente dell’esecutivo pugliese ha quindi sottolineato l’esigenza di incentivare, con concreti strumenti e modalità, le forme associative tra i Comuni, lasciando opportuni margini di scelta legislativa alle Regioni, in virtù delle specifiche peculiarità territoriali ed istituzionali di ognuna. La Dentamaro ha richiamato inoltre l’attenzione della Commissione parlamentare bicamerale sulle questioni regionali su talune incongruenze derivanti dagli attuali meccanismi di calcolo della spesa ai fini del patto di stabilità interno: in Puglia - ha esemplificato la titolare della delega al decentramento e agli enti locali - la spesa del personale trasferito agli enti locali (esempio, il personale degli uffici agricoli di zona), oltre a gravare contabilmente e finanziariamente sulle casse regionali, continua a concorrere alla determinazione dei tetti di spesa per il personale, dei limiti per le assunzioni e, soprattutto, ai fini del patto di stabilità interno. Tale personale, già inserito e contrattualizzato negli enti locali e pur svolgendo attività in favore di essi, viene quindi conteggiato a tutti gli effetti come se fosse tuttora personale in servizio presso la Regione. Stessa cosa dicasi per i beni trasferiti dalla Regione agli enti locali per le funzioni innanzi illustrate. Sarebbe pertanto corretto - ha evidenziato - sterilizzare i tetti di spesa, eliminando dal relativo conteggio le somme ascrivibili al personale che non opera più presso l’Ente Regione. L’ampia e documentata posizione delle Regioni illustrata dalla Dentamaro è risultata particolarmente apprezzata e condivisa dai componenti della Commissione bicamerale, che si sono impegnati a tradurla in dettagliati emendamenti e a sostenerli con convinzione nel prosieguo del percorso di approvazione della Carta delle Autonomie per la loro effettiva approvazione.  
   
   
LA REGIONE CAMPANIA RIENTRA NEI LIMITI DEL PATTO DI STABILITÀ  
 
Napoli, 31 marzo 2011 - Il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro ha firmato la certificazione della verifica del rispetto degli obiettivi del Patto di Stabilità interno 2010. La certificazione, controfirmata dal responsabile dell´Area Bilancio, è stata trasmessa al Ministero dell´Economia e Finanze. Detto atto chiude la fase delle sanzioni cui era stata sottoposta la Giunta per effetto dello sforamento dei limiti del Patto avvenuto nel 2009 con la precedente amministrazione. Con la firma da parte del presidente Caldoro della certificazione della verifica del rispetto degli obiettivi del Patto di Stabilità interno 2010, non sono più in vigore le sanzioni previste dalle due leggi che regolano le conseguenze dello sforamento: la 122 del 2010 recante misure sulla stabilizzazione finanziaria, e la 220 dello stesso anno, ovvero la legge di stabilità 2011. In particolare, sono tre le misure interessate al rientro nei limiti: mutui: è’ di nuovo possibile contrarre mutui per spese di investimento; spesa corrente: viene meno l’obbligo di limitare gli impegni di spesa al minimo dell’ultimo triennio; assunzioni: non ha più efficacia il blocco delle assunzioni di personale a qualsiasi titolo. Nel 2009, il Patto di stabilità interno era stato sforato nei pagamenti per 1 miliardo e 103 milioni di euro, pari alla differenza tra il risultato annuale delle spese finali (ovvero spese correnti nette e spese in conto capitale nette) e l´obiettivo, fissato in modo oggettivo su una serie di parametri previsti dalla legge. Nel 2010, sono stati rispettati gli obiettivi sia per quanto riguarda i pagamenti (competenze più residui) che gli impegni, ed è stata altresì ridotta la forbice tra questi ultimi ed i primi.  
   
   
IL PIL IN ALTO ADIGE FONDA SU STABILITÀ  
 
Bolzano, 31 marzo 2011 - La crisi economica in Àlto Adige si può considerare superata. In base alle stime l´economia altoatesina nel 2010 ha regesitrato una crescita dello 0,9 per cento e raggiunge così i valori anteriori alla crisi, così l´assessore provinciale Thomas Widmann commenta i dati pubblicati, martedì 29 marzo 2011, dall´Istituto provinciale di statistica Astat relativi al Prodotto Interno Lordo Pil 2010. Benché la crescita registrata in provincia di Bolzano sia contenuta il risultato è positivo ed il Pil altoatesino vanta una crescita analoga a quella della Germania, come sottolinea l´assessore Widmann soddisfatto che l´Alto Adige abbia superato la crisi meglio che il resto d´Italia. L´economia altoatesina basa su una stabilità duratura dovuta alla rete di piccole aziende quasi indipendenti dalla congiuntura internazionale e, così a minor rischio di crisi. Come prosegue Widmann, un altro aspetto favorevole all´economia locale è la disponibilità agli investimenti dimostrata dalla imprese che non è stata stoppata dalla crisi e che ha avuto riscontri positivi sulla crescita economica. Alla situazione favorevole dell´economia locale ha contribuito, altresì, l´andamento positivo dell´export. Investimenti costanti ed intesa attività di esportazione costituiscono espressioni per un´economia sana gestita da imprenditori con visioni disposti ad investimenti a lungo termine che inducono la crescita delle aziende e dell´intera economia altoatesina, come conclude l´assessore Widmann.  
   
   
AMMORTIZZATORI SOCIALI : UMBRIA DECIDE ESTENSIONE LISTE MOBILITÀ  
 
perugia, 31 marzo 2011 - Da ieri in poi anche i dipendenti licenziati da datori di lavoro non imprenditori e gli apprendisti potranno essere iscritti alle liste di mobilità non indennizzata: lo ha deciso la Giunta regionale dell’Umbria con l’approvazione di una apposita delibera. La norma riguarda una tipologia di lavoratori (dipendenti di studi professionali o liberi professionisti, di associazioni ecc.) e gli apprendisti – licenziati in forma collettiva o individuale – che finora risultavano esclusi da questo diritto il cui principale vantaggio è costituito, in caso di riassunzione da parte di un nuovo datore di lavoro, dalla concessione a quest’ultimo di sgravi contributivi sia nel caso di assunzione a termine di dodici mesi, sia nel caso di successiva instaurazione di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato. La attribuzione, ai lavoratori fino ad oggi esclusi, della possibilità ad essere iscritti alle liste di mobilità non indennizzata (che cioè non prevede la corresponsione della indennità di mobilità) è stata resa possibile da una nuova interpretazione che il Ministero del Lavoro ha dato del testo legislativo che regola la materia. “Siamo consapevoli che la riassunzione incentivata da sgravi contributi e fiscali – affermano all’assessorato regionale all’industria – è oggi quella maggiormente praticata, quasi la unica, si potrebbe dire, per certe categorie di dipendenti, in un momento di crisi economica e occupazionale come quello attuale. Per questo – aggiungono i responsabili delle politiche industriali della Regione - abbiamo ritenuto di dover accogliere la richiesta di estensione delle liste di mobilità proveniente dalle Amministrazioni provinciali, cui la Regione ha attribuito la gestione degli strumenti di controllo e regolazione del mercato del lavoro. Contiamo di poter contribuire, con questa nuova norma, a incentivare e favorire il reimpiego di numerosi lavoratori e lavoratrici fino ad ora esclusi da un diritto e da una possibilità cui possono legittimamente aspirare”.  
   
   
BASILICATA, TENDOPOLI A PALAZZO: DE FILIPPO,CONDIVISIONE FONDAMENTALE “BISOGNA EVITARE CHE I CITTADINI PENSINO CHE LO STATO SCARICA UN PROBLEMA SU DI LORO PER DARE ACCOGLIENZA REALE ED EVITARE CONFLITTI”  
 
Potenza, 31 marzo 2011 “Siamo perfettamente in linea con l’appello rivolto dal Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, che si è rivolto alle Regioni chiedendo di collaborare per l’emergenza dei profughi libici, ma vorremmo capire come farlo. Dico questo senza intenti polemici ma solo perché credo che se vogliamo dare il giusto aiuto a queste persone in fuga ed evitare tensioni tra i cittadini italiani il più ampio coinvolgimento nelle scelte appare questione non formale”. Così il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo ha commentato le notizie sulle operazioni in atto per allestire una tendopoli a Palazzo San Gervasio dove accogliere 600 profughi, partite senza che la Regione fosse stata chiamata a condividere la decisione o che ne fosse informata. “Ho detto e ripeto che la priorità è non lasciare queste persone senza solidarietà – ha spiegato De Filippo – e non vogliamo certo tirarci fuori, tanto che, proprio in questa ottica, avevamo dato il consenso alla sistemazione di 400 profughi nella caserma Lucania di Potenza, prima proposta dal Ministero dell’Interno e poi resa indisponibile dal Ministero della Difesa. In questo momento non ci spaventano né le polemiche politiche che pure qualcuno fa, né rischi di perdita di consenso, anche se siamo certi di ben interpretare lo spirito solidale dei lucani, ma auspichiamo scelte condivise per evitare tensioni, per far si che quella che l’Italia offre a queste persone sia accoglienza vera e non ghettizzazione conflittuale con cittadini che possono pensare che lo Stato scarichi su di loro un problema, diffondendo lo stesso stato d’animo che in questo momento vivono i cittadini di Lampedusa”.  
   
   
IMMIGRAZIONE, PARTE OGGI DA LUCCA CICLO DI INCONTRI IN 13 TAPPE  
 
 Firenze, 31 marzo 2011 – Lucca ospita oggi (ore 9.30 sala M. Luisa in Provincia, Piazza Napoleone 32) il primo dei 13 incontri sull’immigrazione in Toscana. Il ciclo è organizzato da Regione, Anci e Upi Toscana e toccherà tutte le province. Lo scopo è affrontare tutti i temi legati all’integrazione e alla cittadinanza nell’ottica della piena applicazione dei principi e delle norme contenute nella legge regionale sull’immigrazione. Un’attenzione particolare sarà dedicata alla condivisione degli obiettivi comuni tra istituzioni pubbliche e organismi del terzo settore e privato sociale. Il programma prevede tre incontri organizzati per aree vaste (Lucca, Firenze e Grosseto), ai quali saranno invitati a partecipare i rappresentanti degli enti locali, e dieci incontri nelle province, aperti ai rappresentanti del mondo dell’associazionismo e del privato sociale che operano nel settore. Il 18 giugno è previsto l’evento finale, che dovrebbe essere organizzato Pisa. Durante gli incontri verranno in particolare esaminate e discusse alcune tematiche centrali nello sviluppo delle politiche di integrazione e di promozione delle relazioni interculturali nei territori: percorsi di rappresentanza e di partecipazione al governo dell’immigrazione e alla vita pubblica locale dei cittadini stranieri (attraverso la qualificazione e l’espansione nel territorio dei consigli e delle consulte degli stranieri), reti dei punti informativi Resisto (a supporto per le procedure di rilascio e rinnovo dei permessi di soggiorno e di tutte quelle relative allo status giuridico del cittadino straniero), percorsi di tutela e azioni antidiscriminazione (da realizzare insieme all’Unar, Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali e con le istituzioni locali), accesso alla globalità dei servizi territoriali, sviluppo di opportunità di apprendimento della lingua italiana per promuovere cittadinanza attiva (attraverso l’espansione della rete di servizi territoriali impegnati in questo ambito ed il raccordo tra i servizi pubblici inseriti nell’organizzazione del settore dell’istruzione e dell’educazione degli adulti – Centri Territoriali Permanenti – con quelli erogati dal volontariato e dal terzo settore), insegnamento e diffusione della Costituzione italiana. “Questa iniziativa – ha spiegato l’assessore al welfare Salvatore Allocca – cade in un momento molto delicato non soltanto per la nostra regione e per l’Italia. Un momento che merita di essere affrontato senza alimentare paure ingiustificate ma in modo condiviso e appropriato. Governare il fenomeno migratorio significa anzitutto gettare le basi affinchè queste persone possano partecipare in maniera attiva alla vita pubblica, renderli cittadini veri. In Toscana abbiamo fatto passi avanti importanti, grazie soprattutto alla legge regionale i cui principi devono adesso trovare piena e concreta attuazione. Per noi in questa fase, attraverso questo ciclo di incontri, è importante raccogliere le voci dei vari territori per la programmazione futura”. “Questo percorso avviato con province e comuni – ha detto Mario Regoli, il delegato per le politiche sociali di Upi Toscana – per la valorizzazione dell’inclusione sociale si rivela a maggior ragione importantissimo in questa fase drammatica in cui ulteriori emergenze rischiano, da una parte, di far divampare incendi sociali e, dall’altra, di condurre a strumentalizzazioni di un fenomeno che invece merita di essere gestito in modo razionale. Proprio come, ormai da tempo, la Regione ha deciso di affrontarlo”. “La partecipazione – ha dichiarato la componente della consulta immigrazione di Anci Toscana Nadia Conti – è un elemento essenziale non solo allo sviluppo delle politiche di integrazione, ma anche, come dimostra la rete degli oltre 190 Comuni coinvolti nel progetto Resisto nel territorio toscano, a creare interazioni, proposte e processi interculturali che sono importanti per la coesione sociale delle nostre città. Creare interazioni, come l’informazione ai giovani nati in Italia, figli di genitori non italiani, sulle modalità per richiedere la cittadinanza italiana, o il consegnare “un benevenuto” ai cittadini che entrano in possesso della cittadinanza italiana, sono elementi che creano una comunità e facilitano e promuovono le relazioni ma anche il senso di appartenza e di comunione con le città in cui si sceglie di vivere” Questo il calendario completo degli incontri: Amministratori enti locali (Aree vaste) Giovedì 31 marzo, ore 9.30 Provincia Lucca, Piazza Napoleone 32, Sala M. Luisa (Lucca, Massa, Pisa, Livorno); Giovedì 7 aprile, ore 15 Provincia Firenze, Via Cavour 1, Sala Pistelli (Firenze, Prato, Pistoia); Lunedì 4 aprile, ore 9.30 Provincia Grosseto, Piazza D. Alighieri 35, Sala Pegaso (Arezzo, Grosseto, Siena). Associazioni e privato sociale: Sabato 9 aprile ore 9.30 Provincia Grosseto, Piazza D. Alighieri 35, Sala consiglio; Venerdi 15 aprile ore 15 Provincia Prato, Via Ricasoli 25, Salone consiglio; Venerdi 22 aprile ore 15 Provincia Livorno, Piazza Municipio 4, Salone consiglio; Venerdi 29 aprile ore 15 Provincia Siena, Piazza Duomo 9, Sala consiglio; Sabato 30 aprile ore 15 Provincia Firenze, Via Cavour 3, Sala Luca Giordano; Venerdi 6 maggio ore 15 Provincia Pistoia, Piazza S. Leone 1, Sala Nardi; Sabato 7 maggio ore 9.30 Provincia Arezzo, Piazza della Libertà 3, Sala dei Grandi; Venerdi 13 maggio ore 15 Provincia Pisa, Piazza V. Emanuele Ii 14, Sala consiglio; Giovedì 26 maggio ore 15 Provincia Massa, Piazza Aranci 1, Sala Resistenza; Venerdi 10 giugno ore 15 Provincia Lucca, Piazza Napoleone 32, Sala M. Luisa; Evento finale Sabato 18 giugno ore 10 Provincia Pisa, Piazza V.emanuele Ii 14, Sala consiglio..  
   
   
"IL MONDO IN CASA": MEDIA E ISTITUZIONI SI CONFRONTANO SULL´IMMIGRAZIONE UN FORUM SULLA CARTA DI ROMA E A SEGUIRE UN CONFRONTO FRA LE TESTATE CARTACEE  
 
 Trento, 31 marzo 2011 - Il cosiddetto "fenomeno dell´immigrazione" ha ormai più di vent´anni, eppure continua ad essere difficile parlarne. Nel linguaggio massmediatico - che riflette peraltro quello della politica - i termini spesso si confondono, o peggio, vengono utilizzati in chiave ideologica, cosicché quelli che per una testata sono i migranti per l´altra diventano gli extracomunitari o i clandestini. In Trentino le cose vanno meglio che altrove, forse anche perché fin dall´inizio il problema - se così dobbiamo definirlo - non è stato strumentalizzato; proprio per questo, il Trentino è sembrato il terreno ideale per organizzare il forum ""Il mondo in casa: immigrazione e media" apertosi ieri nella sala Rosa della Regione con un confronto sul principale strumento deontologico del settore, la Carta di Roma, adottata dall´Ordine nel 2008, e poi con una tavola rotonda animata dai rappresentanti delle testate cartacee della provincia. Promosso da Provincia autonoma di Trento e Cinformi, dall´ Ordine dei giornalisti e dalla Federazione nazionale della stampa, l´evento si è aperto stamani con un forum - trasmesso in diretta streaming sul sito della Provincia e dell´Ordine nazionale dei giornalisti - sulla Carta di Roma, a cui hanno preso parte Valeria Lai, del Centro studi e ricerche sulla Carta di Roma, Flavio Lotti, direttore del Coordinamento enti locali per la pace e i diritti umani e in teleconferenza Roberto Natale, presidente della Federazione nazionale della stampa italiana. Prima però la duplice introduzione dei due ideatori dell´iniziativa, l´assessore alla solidarietà internazionale e convivenza Lia Giovanazzi Beltrami e il vicepresidente dell´Ordine nazionale dei giornalisti Enrico Paissan, che in apertura ha sottolineato la delicatezza del tema, che va affrontato, tantopiù in questi giorni, con profondo senso di responsabilità, una responsabilità di cui a volte gli operatori dei media non sembrano essere pienamente consapevoli. L´assessore Beltrami ha sottolineato come vi sia un´effettiva difficoltà da parte della politica a gestire il tema dell´immigrazione, che non può entrare nelle agende solo quando ci sono delle emergenze (che spesso tali non sono, ma vengono create ad arte): "In Trentino ci siamo dotati da ormai tre anni di un Piano convivenza che viene guardato come un modello anche da altre realtà regionali, e che si alimenta del grande contributo del nostro volontariato. Un piano che però non significa solo assistenza; oggi gli stessi immigrati, che sono poi i ´nuovi trentini´, partecipano attivamente, anche con le loro associazioni, alla vita sociale della comunità: donano il sangue, supportano le politiche a difesa della nostra agricoltura e così via." L´assessore ha chiuso il suo intervento sottolineando come, di fronte ai cambiamenti epocali che si profilano nel Mediterraneo, non si possa rispondere solo con la paura né soccombere sotto qualche migliaio di persone che sbarcano sulle coste italiane. Di problemi del linguaggio ma anche di percezioni distorte ha parlato Valeria Lai, che nell´illustrare il significato della Carta di Roma ha spiegato come essa aiuti in primo luogo a usare "le parole giuste". Altro imperativo della Carta è quello di non creare allarmi ingiustificati e di dare spazio anche alle notizie positive legate all´immigrazione. Da un´indagine svolta nel 2008 sui principali Tg, invece, risulta che solo il 9% delle notizie che li riguardano non hanno a che fare con la nera (che di per sé in Italia rappresenta il 40% circa delle notizie veicolate dai media, contro il 9-10% di paesi come Francia o Inghilterra, che oltretutto danno molto più spazio alla cronaca internazionale) o comunque con gli aspetti "problematici" dell´immigrazione. Anche la percezione dei cittadini del fenomeno risulta distorta: da un´indagine è emerso ad esempio che per la molti italiani gli immigrati sono oggi il 25% della popolazione, mentre in realtà sono il 7% circa. Roberto Natale, riprendendo il tema della responsabilità della politica, ha stigmatizzato alcune espressioni usate recentissimamente nei confronti dei migranti sbarcati a Lampedusa da esponenti delle istituzioni e rilanciate in prima pagina da alcune testate. "Gli inglesi lo considererebbero incitamento all´odio", ha detto, sottolineando come molta parte dell´informazione oggi sia apertamente schierata, e come tale vada a rimorchio delle diverse campagne politico-mediatiche piuttosto che porsi problemi di natura deontologica. Ma qualcosa sta cambiando: "la Carta di Roma non è solo un nobile elenco di principi; l´Ordine comincia a registrare casi, spesso segnalati da giornalisti stranieri residenti in Italia, di palesi violazioni del suo dettato, su cui possiamo e dobbiamo intervenire." Ma bisogna fare anche altro: ad esempio contraddire il vecchio principio "Good news, no news", cominciando finalmente anche a dare le notizie positive, a parlare di ciò che funziona, come il Piano della convivenza del Trentino. Flavio Lotti ha ripreso la questione dell´emergenza: nel 1991 25.000 albanesi arrivarono in tre giorni a Brindisi e oggi, a vent´anni da quegli eventi, ricordiamo la straordinaria mobilitazione della società italiana, e pugliese in primo luogo. "Come è possibile - ha proseguito - che oggi non riusciamo a gestire 6.000 persone arrivare in più di un mese e mezzo da paesi dove evidentemente era in atto un cambiamento di enorme portata? Forse si sarebbe dovuto approntare qualche strumento, qualche centro di accoglienza." Nell´assenza, di nuovo della politica, l´immigrato continua ad essere dipinto per stereotipi: è maschio, giovane, clandestino, potenzialmente pericoloso. Nella seconda parte della mattinata, la tavola rotonda a cui hanno preso parte, con la moderazione di nuovo di Enrico Paissan, Diego Decarli (Ansa), Paolo Mantovan (Trentino), Pierangelo Giovanetti (L´adige), Enrico Franco (Corriere del Trentino), Marco Zeni (Vita Trentina). Molte le problematiche toccate dagli addetti ai lavori, che si confrontano quotidianamente con le ambiguità dei linguaggi e con l´urgenza delle scelte da operare. Paissan ha ricordato tra le altre cose l´importanza di disporre di rappresentazioni attendibili di realtà come quella della Libia, di cui nel periodo precedente allo scoppio della rivolta si è parlato pochissimo se non per commentare aspetti "folcloristici" (mentre anche in questi giorni si insiste con il proporne una lettura comunque datata). Decarli ha spiegato che anche una notizia "neutra", come quella riportata in un lancio dell´Ansa (che in quanto agenzia non segue una linea politica specifica) possa prestarsi a letture diverse, mentre Mantovan ha messo in evidenza gli aspetti di natura psicologica che influenzano l´operato del giornalista, il quale, spesso, e a differenza che in passato, non è molto diverso dai membri della comunità in cui si trova a vivere, quindi dai suoi lettori (il che naturalmente può avere una valenza positiva ma anche negativa). Giovanetti ha ribaltato alcuni luoghi comuni, spiegando come, per quanto concerne la cronaca nera, ciò che conta è il fatto, a prescindere da chi l´abbia commesso, e fermo restando che per un lettore locale può essere più interessante sapere che un criminale è appunto un trentino piuttosto che uno straniero. "Se diciamo che chi ha commesso il fatto è, poniamo, un albanese, lo facciamo perché rappresenta una caratterizzazione importante per il lettore, non per razzismo; se fosse un noneso diremmo che è noneso". Franco ha rimarcato invece che il grande spazio dato alla cronaca nera è spesso una scelta politica, citando il caso, ben noto, della crescita esponenziale dello spazio dato ad essa dai media (soprattutto televisivi) nei 6 mesi precedenti la caduta del Governo Prodi, anche se i dati davano la criminalità in calo. "C´è una responsabilità nella scelta della notizia - ha aggiunto - . Noi dobbiamo far parlare i dati. Se l´80-90% delle violenze sulle donne è commessa in casa, da italiani, questo è un dato, e dobbiamo dirlo. Se insistiamo continuamente sulla provenienza di chi commette un reato rischiamo di dare dell´immigrazione un´idea falsata." Zeni, infine, ha richiamato nuovamente gli scenari internazionali, in tutta la loro drammaticità, e gli interrogativi che essi pongono non solo ai mass media ama anche ad una diplomazia che ha dimostrato di non fare efficacemente il suo lavoro. L´evento prosegue questo pomeriggio nell´aula magna del Seminario Maggiore, in Corso Tre Novembre a Trento, con il forum: "Notizie a colori: esperienze di giornalismo multiculturale". Domani mattina, alle ore 10, si torna nella sala Rosa del palazzo della Regione con il forum: "La cronaca sulla nostra pelle" (visibile nuovamente in streaming sulla web tv della Provincia al sito http://www.Webtv.provincia.tn.it/)  
   
   
AIUTI LAVORATORI: ASSESSORATO SVILUPPO ECONOMICO A LEGA NORD, NO AD ATTACCHI PRETESTUOSI REGIONE UMBRIA HA STANZIATO 1 MILIONE 300 MILA EURO  
 
 Perugia, 31 marzo 2011 - Il capogruppo della Lega Nord in Consiglio regionale farebbe bene ad informarsi prima di affermare che la Giunta regionale e la maggioranza che la sostiene, "nonostante la crisi economica stringente, hanno ritenuto di bocciare in sede di approvazione della finanziaria collegata al bilancio 2011, un emendemento della Lega a favore dei lavoratori in crisi". Lo sostiene l´Assessorato allo sviluppo economico della Regione Umbria, precisando che, al contrario, la Giunta regionale nonostante i tagli del Governo, è riuscita tuttavia ad aumentare di 300 mila euro le risorse destinate alle famiglie dei lavoratori delle aziende in crisi. Ciò dimostra l´attenzione che continuiamo a dedicare alle famiglie in difficoltà economica, tanto da destinare a loro favore, attraverso Gepafin, non un milione, ma un milione e 300 mila euro. A benificiare delle risorse saranno proprio i nuclei colpiti da questa complicata congiuntura economica che ha visto entrare in crisi molte attività umbre. L´assessorato definisce quindi pretestuoso l´attacco politico della Lega al centro-sinistra che, pur sapendo dello stanziamento di risorse attraverso Gepafin, ha voluto montare una polemica inutile, speculando su questioni che toccano da vicino i cittadini. Ritengo comunque - conclude - che tali tematiche vadano affrontate con linearità, correttezza e onestà intellettuale e non, come ha fatto invece, il consigliere della Lega, "mistificando" i fatti.  
   
   
VITA DA CONTADINE IN ALTO ADIGE - CONFERENZA IL 4 APRILE A MAGRÈ  
 
Bolzano, 31 marzo 2011 - La Commissione provinciale per le pari opportunità ed il Servizio donna della Provincia organizzano in varie località altoatesine una serie di conferenze su temi specifici legati al mondo femminile. Lunedì 4 aprile 2011, alle ore 20.00, a Magrè, con la giornalista Astrid Kofler, si parlerà delle condizioni di vita di una volta delle contadine in Alto Adige. La Commissione provinciale per le pari opportunità ed il Servizio donna della Provincia propongono nuovamente in varie località altoatesine una serie di conferenze su temi specifici legati al mondo femminile. Alcune conferenze saranno tenute in tedesco ed altre in italiano. Gli incontri si svolgono in collaborazione con i rispettivi Comuni ed in particolare con le consigliere comunali e le associazioni femminili locali. L´obiettivo dell´iniziativa è quello di creare contatti con donne da tutte le parti della provincia e incentivare la collaborazione con le organizzazioni femminili e le rappresentanti politiche a livello locale. Lunedì 4 aprile 2011, alle ore 20.00, presso la Sala "Karl Anrather" a Magrè, la giornalista Astrid Kofler parlerà (in lingua tedesca) delle condizioni di vita di una volta delle contadine in Alto Adige tra il potere della Chiesa il patriarcato ed il ruolo da sottoposte. Le varie iniziative programmate dalla Commissione provinciale per le pari opportunità riferite alla primavera 2011 sono raccolte in un opuscolo "Donne informate" e spaziano dal diritto di famiglia ed ereditario alle cure sanitarie al femminile, dal coraggio civile al rapporto con il proprio corpo, dal ruolo genitoriale al rapporto della donna con la pubblica amministrazione. L´opuscolo fornisce in modo sintetico informazioni sui compiti della Commissione provinciale pari opportunità e sul Servizio Donna; è in distribuzione gratuita presso il Servizio Donna, in via Dante 11 a Bolzano, serviziodonna@provincia.Bz.it