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MERCOLEDI
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 20 Luglio 2011 |
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ENERGIA: SAGLIA, DA MSE VIA LIBERA A ELETTRODOTTO ITALIA MONTENEGRO |
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Roma, 20 luglio 2011. “L’elettrodotto Italia Montenegro è strategico per il nostro paese perché contribuisce a rafforzare il nostro ruolo di hub energetico tra la Comunità Europea e i paesi dell’Est Europa. Il Governo continua con la politica di rafforzamento delle infrastrutture energetiche”. Così Stefano Saglia, sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico con delega all’energia, commenta il via libera rilasciato dal Ministero dello Sviluppo a Terna per la realizzazione del cavo di interconnessione “Villanova-tivat”. “Per l’Italia – commenta il sottosegretario – si tratta di un’occasione storica perché con il cavo di interconnessione potremo importare (ma anche esportare) energia dal Montenegro e dagli Stati confinanti (Serbia, Romani e Bulgaria). Bisogna considerare, inoltre, che in ambito idroelettrico il Montenegro sfrutta solo il 18% del suo potenziale”. L’elettrodotto ci consentirà una maggiore sicurezza di esercizio del sistema elettrico dei due paesi grazie a una maggiore capacità di mutuo soccorso. Inoltre migliorerà sicurezza ed efficienza energetica e contribuirà al conseguimento degli obiettivi europei al 2020 per quanto riguarda l’energia da fonti rinnovabili”. Il progetto della nuova interconnessione con il Montenegro prevede la realizzazione di un doppio collegamento elettrico in cavo per una potenza di 1000 Mw (raddoppiabile a 2000 Mw), in corrente continua, realizzato parte in cavo terrestre e per la massima parte in cavo sottomarino per uno sviluppo complessivo di circa 420 km, di cui 390 in cavo sottomarino. La parte di competenza italiana è costituita da un tratto terrestre di circa 15 km e da un tratto sottomarino di circa 77 km fino al confine delle acque territoriali. Per quanto riguarda l’Italia, il cavo elettrico sarà attestato ad una nuova stazione di conversione continua/alternata a sua volta collegata, attraverso un breve tratto in cavo, con la vicina esistente stazione elettrica a 380 kV di “Villanova” sita nel comune di Cepagatti in provincia di Chieti. Nel Montenegro il nuovo collegamento si attesterà alla futura stazione a 380 kV di “Tivat” nella municipalità di Kotor. L´entrata in esercizio del nuovo collegamento elettrico è prevista nel 2015 con un investimento di circa 820 milioni di euro. |
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ENERGIE RINNOVABILI: GLI OBIETTIVI DELL’UMBRIA |
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Perugia, 20 luglio 2011 - La strategia regionale 2011-2013 per la produzione di energia da fonti rinnovabili è stata illustrata dall´assessore regionale Silvano Rometti al Tavolo tematico "sviluppo economico, economia della conoscenza e green economy" dell´Alleanza per lo sviluppo dell´Umbria che si è tenuto ieri a Palazzo Donini. "La strategia tiene conto delle caratteristiche ambientali e paesaggistiche del territorio regionale", ha detto Rometti. "La strategia europea del 20/20/20, cioè riduzione del 20% dell´emissione di Co2 rispetto alle emissioni del 1990, miglioramento dell´efficienza degli usi finali dell´energia del 20%, e raggiungimento della quota del 20% delle energie rinnovabili, il tutto entro il 2020, si è tradotta per l´Italia nell´obiettivo di raggiungere al 2020 una quota di energia rinnovabile pari al 17% del consumo finale lordo e nella riduzione dei gas serra del 14% rispetto al 2005". "Pur in assenza della ripartizione dell´obiettivo nazionale tra le regioni, il cosiddetto burden sharing, la Giunta Regionale ha fissato l´obiettivo di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili nel breve periodo, al 2013 - ha continuato l´assessore - che corrisponde ad una crescita del 25 per cento rispetto al 2009. L´obiettivo declinato non potrà essere inferiore ad una crescita di circa 200 Gwh di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili nel biennio 2012-2013. Tale incremento di produzione di energia porterà ad una riduzione di emissione di Co2, poiché fa risparmiare l´utilizzo di combustibili fossili con conseguente riduzione nell´emissione di gas-serra in atmosfera". "L´obiettivo generale al 2020 per essere raggiunto, ha concluso Rometti, richiederà l´utilizzo di un mix di energie (termiche ed elettriche) e di fonti, tali da produrre al 2020 una ulteriore quota di energia rinnovabile pari all´attuale produzione del settore idroelettrico. Ad oggi l´energia idroelettrica ricopre la quasi interezza della produzione da fonti rinnovabili, e la sua potenzialità ormai appare circa interamente sfruttata". Il documento elaborato dalla Regione suddivide per ogni settore la crescita da raggiungere per rientrare nell´obiettivo fissato al 2013: un contributo del settore biomasse (34%) e fotovoltaico (29%), e la presenza del settore eolico (20%) e geotermico (7%), sottolineando che il mancato raggiungimento della quota di un singolo settore dovrà essere compensata da una crescita analoga degli altri settori. Il tutto per un totale di 205 Gwh. Per incentivare il settore la Giunta regionale ha a disposizione il Por Fesr 2007-2013, che nell´Asse Iii "Efficienza energetica e sviluppo di fonti rinnovabili" ha una dotazione finanziaria di 52,2 milioni di euro pari al 15% delle risorse del programma. L´asse è suddiviso in due attività: "Promozione e sostegno dell´efficienza energetica", finalizzata alla diffusione di misure di risparmio energetico che permettano un utilizzo efficiente delle energie prodotte dei processi produttivi e "Promozione e sostegno della produzione energetica da fonti rinnovabili". Con un recente atto della Giunta Regionale la maggior parte delle risorse residue al 31 dicembre scorso (circa 35 milioni di euro) sono state destinate per iniziative e interventi a favore delle imprese (19 milioni) e di Enti pubblici (11,5 milioni). In particolare per quanto riguarda le imprese 2 milioni e mezzo di euro sono stati destinati alla rimozione dei tetti di amianto e alla loro sostituzione con pannelli fotovoltaici, le rimanenti risorse andranno invece a finanziare interventi di produzione ed efficienza energetica. Le risorse per gli enti pubblici sono state finalizzate per sei milioni e mezzo di euro, di cui 1,5 milioni ai piccoli comuni, alla illuminazione pubblica. La restante quota ad interventi di produzione energetica su scuole comunali primarie e secondarie e per progetti di sperimentazione. |
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FIDENZA, IN ARRIVO PIÙ ENERGIA PULITA PRONTO L’IMPIANTO DI RIMALE. VISITA DI BERNAZZOLI AL CAMPO FOTOVOLTAICO |
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Parma, 20 luglio 2011 – Sarà attivata entro agosto la connessione Enel all’impianto fotovoltaico di Rimale, che quando entrerà in funzione produrrà circa 1.200.000 kWh di energia, con i suoi 4.340 moduli fotovoltaici da 230 Wp, evitando così l’emissione nell’aria di circa 600 t all’anno di anidride carbonica. L’opera, realizzata con un investimento di 3,8 mln di euro da Gesta Spa (in Ati con altre imprese), che si è aggiudicata l’appalto, è pronta a eccezione della posa delle piante e delle siepi che sarà effettuata in autunno. Sia il progetto che la direzione lavori sono stati curati dal Servizio Ambiente della Provincia. Su iniziativa del presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli oggi si è svolto un sopralluogo all’impianto a cui sono intervenuti il sindaco di Fidenza Mario Cantini insieme al nuovo assessore all’Ambiente Fulvia Bacchi Modena. A illustrare le finalità del progetto provinciale, del quale fa parte l’impianto di Rimale, è stato l’assessore all’Ambiente della Provincia Giancarlo Castellani. “ Il progetto “Fotovoltaico insieme” è stato proposto dalla Provincia ai Comuni del territorio e insieme stiamo realizzando questi impianti a riprova di un impegno per le fonti rinnovabili– ha spiegato Castellani – Continueremo sul terreno delle fonti rinnovabili perché siamo convinti che attuando questi interventi si fa un servizio concreto all’ambiente e quindi alla collettività”. Oltre ai 35 Comuni al progetto hanno partecipato anche Emiliambiente Spa e soggetti privati che hanno presentato propri interventi a fianco di quelli pubblici. Ad oggi sono stati progettati 24 campi fotovoltaici,16 quelli praticamente terminati e in attesa di connessione Enel, 8 quelli in corso di realizzazione. “Fotovoltaico insieme” ha comportato investimenti della Provincia per circa 120 milioni di euro e porterà a installare complessivi 36 Mw, ovvero alla potenza per oltre 12.500 utenze, circa 33.000 abitanti evitando di riversare nell’aria 20.500 tonnellate di Co2. Per ogni impianto pubblico che sarà realizzato, ogni Amministrazione che ha partecipato al progetto riceverà un introito annuale offerta dalla ditta esecutrice. “ Abbiamo aderito volentieri alla proposta della Provincia, nell’ambito delle energie alternative e questo è un ottimo esempio. Questa buona collaborazione porta anche un vantaggio: – ha commentato Cantini – l’Amministrazione comunale di Fidenza riceverà infatti una significativa entrata, 100 mila euro all’anno per 20 anni”. Presenti al sopralluogo dirigenti e tecnici della Provincia e del Comune di Fidenza, i rappresentanti dell’impresa, la Gesta spa Caratteristiche dell’impianto di Rimale - Potenza nominale: 998 kWp; Costo dell´opera: 3.792.400 euro iva esclusa; Riduzione emissioni di Co2: 600 Tonnellate all´anno; Royalty offerta dalla ditta al Comune di Fidenza: 100.000 euro all´anno; Produzione media annua: circa 1.200.000 kWh; Impresa esecutrice: A.t.i. Gesta Spa. |
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BOLZANO: DIVIDENDI DELL´ENERGIA PER FINANZIARE FAMIGLIE, PREVIDENZA, LINGUE |
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Bolzano, 20 luglio 2011 - Vincolare i dividendi dell´energia idroelettrica al sostegno delle famiglie, al potenziamento della previdenza sociale, all´incentivazione dell´apprendimento linguistico: è la proposta che l´assessore provinciale Michl Laimer ha formulato il 19 luglio a Gargazzone nel Colloquio di metà legislatura con i giornalisti. Il tema dell´autonomia energetica dell´Alto Adige ha occupato uno spazio importante nelle priorità delineate dall´assessore Michl Laimer nell´incontro di metà legislatura con i mass media, svoltosi il 19 luglio nel "Theiner´s Garten" di Gargazzone, il primo Clima-hotel dell´Alto Adige. Laimer ha ricordato gli effetti positivi del passaggio dell´idrolettrico a società locali: "Solo per investimenti ambientali i nuovi concessionari delle centrali dovranno garantire 400 milioni di euro in 10 anni, vala dire 13 milioni all´anno. Nel bilancio provinciale il capitolo ambiente è alimentato con 7 milioni, si comprende quindi la portata del provvedimento", ha spiegato Laimer. Due terzi delle misure ambientali verranno decise direttamente dai Comuni, ha chiarito l´assessore, "e spaziano dallo spostamento delle linee dell´alta tensione alla costruzione di barriere antirumore e di altre infrastrutture per la collettività." Ai Comuni inoltre va il 50% dei canoni idrici, una somma di 50 milioni di euro l´anno, e restano in Alto Adige anche le imposte (la nuova società Sel-hydropower con Enel ha sede a Bolzano) e i dividendi. E proprio tra gli impegni della seconda parte di legislatura Laimer ha collocato la sua proposta: "Vincolare i dividendi dell´energia elettrica a investimenti in tre precisi settori: il sostegno delle famiglie, l´incentivazione dell´apprendimento linguistico e il potenziamento delle risorse per la previdenza sociale." Perchè a beneficiare delle ricadute positive del settore, ha aggiunto Laimer, sono i cittadini. Analogo discorso per le tariffe ridotte non in modo indistinto ma a favore di precise categorie, secondo il fabbisogno sociale: famiglie, famiglie numerose, persone anziane, singles. Laimer ha definito buona la collaborazione avviata da Sel e Ae e confida che possa dare vita a una piattaforma più ampia o una holding nel settore energetico locale. Laimer ha ribadito l´impegno del suo Assessorato e della Giunta per "sensibilizzare i cittadini a un uso intelligente dell´energia", vale a dire mettere in rete i vari aspetti collegati al tema: gli impianti e le fonti rinnovabili, l´efficienza energetica, il risanamento e le nuove costruzioni, l´innovazione, "che sommati significano maggiore qualità della vita", ha detto l´assessore. "È una sfida che può essere vinta, ma solo con il contributo di tutti. Occorre un ulteriore salto di qualità dal punto di vista culturale, mentre sul piano tecnico sarà fondamentale riuscire a realizzare uno stabile equilibrio fra produzione e consumo, nonchè fare leva sul prezzo dell´energia e sulle politiche di sostegno sia dirette che indirette". All´incontro con i mass media hanno partecipato anche il direttore di Dipartimento Flavio Ruffini, il direttore dell´Appa Luigi Minach, il direttore della Ripartizione sviluppo del territorio Anton Aschbacher e il vicedirettore della Ripartizione acque pubbliche e energia Wilfried Rauter. |
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UNGHERIA: ESTATE 2011 - PREZZI IMMOBILIARI BLOCCATI AI MINIMI STORICI |
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Budapest, 20 lugli 2011 - Continua la tendenza dell’abbassamento dei prezzi degli immobili in tutto il territorio ungherese. Rispetto ai mesi estivi dello scorso anno si registra un calo del 10%. È un momento ideale per il capitale straniero per fare investimenti sia nel settore privato (acquisto di immobili ad uso abitativo) che in quello industriale. Radioinform, la prima radio online italo-ungherese, segue con attenzione l’andamento del mercato. Durante un incontro con gli immobiliaristi ungheresi tenutosi a Budapest il 15 luglio, la direttrice di Radioinform Rita Faragò ha fatto il punto della situazione: “Questo è un momento favorevole per gli imprenditori stranieri per investire in Ungheria, e non solo nella capitale, ma anche nella provincia ungherese. Grazie allo sviluppo del settore turistico e di wellness il mercato immobiliare commerciale e privato è in forte espansione anche nei centri termali e nella zona del lago Balaton. Per quanto riguarda Budapest il rapido sviluppo e recupero di alcuni rioni dell’ottavo e del nono distretto ha arricchito la lista dei quartieri più ricercati dagli imprenditori italiani, che fino ad ora hanno preferito il centro turistico della capitale: il quinto, il sesto, parti del settimo distretto e il Lungodanubio. La politica fiscale del governo, nonchè il basso costo della manodopera locale favorisce la possibilità di investimenti e la creazione di nuovi posti di lavoro nel settore edilizio.” Al termine dell’incontro gli immobiliaristi ungheresi hanno ringraziato la direttrice di Radioinform per il costante impegno e supporto fornito ai lavoratori ungheresi del settore nella comunicazione con i partner italiani. |
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BOLZANO: BONUS CUBATURA PER CASE E CONDOMINI |
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Bolzano, 20 luglio 2011 - Tra le misure per migliorare l´efficienza energetica in Alto Adige la Giunta provinciale ha previsto anche il bonus cubatura, "un premio non finanziario per un risanamento efficace", come lo ha definito il 19 luglio l´assessore Michl Laimer nei Colloqui di metà legislatura con i giornalisti. Prevede 200 mc aggiuntivi per risanamento di edifici costruiti prima del 2005: "Al Comune di Bolzano la nuova legge concede un aumento del 20% della cubatura esistente", annuncia Laimer. Il cosiddetto "bonus cubatura" è previsto per tutti coloro che risanano un immobile antecedente al 2005 in base ai parametri del risparmio energetico e lo classificano secondo uno standard Casaclima più alto. In questi casi la Provincia ammette un bonus cubatura di 200 metri cubi, che però ha effetti contenuti per un condominio rispetto a una casa privata. Questo beneficio verrà ora aggiornato accogliendo la richiesta del Comune di Bolzano: "La nuova legge urbanistica provinciale prevede per il capoluogo un bonus cubatura pari al 20% della cubatura esistente", ha annunciato Laimer. A questo premio si aggiunge il finanziamento per la riqualificazione energetica. Il bonus del 20% viene concesso in presenza di un risanamento energetico dell´immobile, "come contributo alla tutela del clima e dell´ambiente", ha spiegato Laimer. Negli edifici di grandi dimensioni potrà arrivare a un intero piano aggiuntivo e quindi costituire uno stimolo maggiore ad assumere misure in grado di limitare il consumo energetico. Con questo bonus cubatura ad hoc per la riqualificazione energetica degli edifici si potrà "costruire sul costruito", realizzando a Bolzano mille nuovi alloggi. I criteri verranno precisati nel dettaglio con specifica norma. Il miglioramento dell´efficienza energetica, ha ricordato Laimer, rientra nelle misure del Pacchetto per la tutela del clima, il piano a lungo termine varato dalla Giunta provinciale. Oggi a Gargazzone è stato anche presentato il logo "Klimaland Alto Adige". "Attualmente produciamo circa 5 tonnellate di biossido di carbonio all´anno - ha sottolineato Laimer - e abbiamo il 49% di energia proveniente da fonti alternative. Nel 2050 vogliamo arrivare a 1,5 tonnellate di Co2 e a più del 90% di energia rinnovabile. La chiave di tutto sarà l´utilizzo intelligente dell´energia, che può contribuire per il 60-70% al raggiungimento degli obiettivi che ci siamo posti. Poi ci saranno il progressivo abbandono dei combustibili fossili e l´ulteriore diffusione dell´energia rinnovabile". Laimer ha citato altri dati che confermano il successo della strada imboccata dalla Provincia: tra gli 8mila Comuni italiani nel settore delle energie rinnovabili 14 dei primi 20 sono altoatesini (rapporto di Legambiente), in Alto Adige funzionano 4mila impianti fotovoltaici con una potenza di 120 Mw che coprono il 4% del consumo di energia elettrica, nel solare l´Alto Adige vanta 386 mq per 1000 abitanti (Italia 27 mq, Ue 57 mq). Grazie all´impegno dell´Agenzia provinciale per l´ambiente ("un vero e proprio centro di competenza", l´ha definita Laimer) è stato risolto il problema delle Pm10: misure nel campo della mobilità e dell´energia hanno azzerato le emissioni nocive di polveri sottili. Risultati importanti anche nel contenimento dell´elettrosmog, un fronte cruciale considerato l´alto uso dei telefonini: "Siamo sotto la soglia di 3 volt/metro , rispetto ai 6 dell´Italia e dei 42 della Germania", ha ricordato Laimer. La Provincia individua i siti con attenzione alla popolazione e all´ambiente e in parallelo tratta con i gestori di telefonia mobile. |
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PUGLIA: SODDISFAZIONE PER APPROVAZIONE LEGGI SU ALLOGGI PUBBLICI |
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Bari, 20 luglio 2011- L´assessore all’assetto del territorio e Erp, Angela Barbanente, esprime soddisfazione per l´approvazione in Consiglio all´unanimità di due disegni di legge sull´alienazione degli alloggi pubblici e sulla proroga dei termini per le commissioni per l´assegnazione degli alloggi. “Si tratta – spiega - di norme apparentemente di minore rilievo, che però interessano tante persone e famiglie pugliesi che attendono di riscattare l´alloggio assegnato o di ottenerne uno in assegnazione. Abbiamo privilegiato, come sempre, gli interessi degli inquilini meno abbienti, rimuovendo ostacoli burocratici per accelerare i procedimenti amministrativi e dare risposte rapide agli utenti. L´impegno, per il prossimo futuro, è il varo della riforma del sistema regionale di edilizia residenziale pubblica, ora possibile grazie al risanamento e al recupero di trasparenza ed efficienza degli enti”. |
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EDILIZIA RESIDENZIALE: IN ABRUZZO PASSO AVANTI SU RIFORMA ATER |
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L´aquila, 20 luglio 2011 - Un deciso passo avanti per la riforma di riordino delle Ater. Il consiglio regionale ha approvato ieri , all´unanimità, su proposta dell´assessore Angelo Di Paolo un emendamento al progetto di legge regionale n.205 del 2010 (norme per il riordino degli enti di edilizia residenziale pubblica) che prevede, in primo luogo, una riduzione dei tempi da centoventi a novanta giorni per l´approvazione della legge. "Al contempo - ha precisato l´assessore Di Paolo - prevediamo la nomina per ciascun Ater, senza oneri aggiuntivi a carico del bilancio regionale, di un amministratore unico, scelto tra dirigenti o funzionari regionali, che svolge le funzioni dei rispettivi consigli di amministrazione". |
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COMMERCIO ESTERO: POLIDORI, MADE IN ITALY SI CONFERMA TRAINO RIPRESA |
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Roma, 20 luglio 2011 - " Il nostro made in Italy continua ad essere l´elemento trainante della ripresa italiana: nel mese di maggio infatti l’export verso l’Unione Europea è aumentato in misura considerevole, registrando un +19,2% rispetto allo stesso mese del 2010. È il tasso di crescita mensile più elevato registrato finora nel 2011. La sfida che ci attende ora, e per la quale sono impegnata in prima persona, è accrescere lo sforzo per creare i “binari” in grado di veicolare il made in Italy secondo strategie e priorità di mercato. Se sapremo investire in questa direzione, unendo le forze fra Istituzioni e sistema produttivo, in vista degli stati generali dell´export, saremo in grado di garantirci una ricetta sicura per la ripresa". E´ quanto dichiara il sottosegretario allo Sviluppo economico, con delega al commercio con l´estero, Catia Polidori, commentando i dati forniti dall´Istat sulle nostre esportazioni. Da un´analisi dei dati emerge infatti che nei primi cinque mesi dell’anno in corso le nostre esportazioni sono incrementate del 14,9%, passando dagli oltre 77,9 miliardi di euro, di gennaio-maggio 2010, a 89,5 miliardi. Un’accelerazione imputabile a performance particolarmente favorevoli nei settori tradizionalmente di punta del Made in Italy (metallurgia, meccanica strumentale). Più in particolare, dal punto di vista della destinazione geografica delle nostre merci, in ambito comunitario, incrementi rilevanti si sono realizzati nei mercati dei nostri principali partner commerciali: in Germania (+19,3%), in Francia (+15,4%) e nei Paesi Bassi (+13%). Tuttavia le importazioni hanno segnato, sempre durante lo stesso periodo, un aumento più incisivo (+16,2%) che ha apportato al nostro disavanzo con l’Unione Europea un peggioramento di circa 1,4 miliardi di euro. Sul fronte degli scambi con il resto del mondo, per la prima volta quest’anno si è assistito ad un tasso di crescita mensile delle esportazioni più dinamico di quello delle importazioni: a maggio, infatti, le vendite di nostri prodotti all’estero hanno segnato un incremento - su base tendenziale - del +19,9% a fronte di acquisti che si sono attestati a +18,9%. I segnali di questa ritrovata attrattiva, nei mercati internazionali, dei beni targati made in Italy si possono anche evincere dalla crescita importante che ha conosciuto l’export italiano durante i primi cinque mesi del 2011, ampliandosi, rispetto al periodo gennaio – maggio 2010, del 17,6%, con un guadagno – in termini assoluti – di 23,2 miliardi di euro. |
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ALBANIA, CRESCONO OCCASIONI PER INVESTITORI ESTERI |
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Tirana, 20 luglio 2011 – Il Primo Ministro albanese Sali Berisha è intervenuto nei giorni scorsi a Bruxelles alla cerimonia di apertura del Forum sull´Azerbaijan di Crans Montana, con un discorso di benvenuto nel corso del quale ha illustrato le grandi opportunità che l´Albania offre agli investitori esteri, soffermandosi in particolare su turismo, energia e risorse minerarie. Il Primo Ministro albanese ha affermato che si devono al Governo i risultati raggiunti in termini di creazione di un più favorevole clima degli investimenti: grazie alle misure prese per favorirli, questi hanno costituito una reale storia di successo. L´albania è un Paese dalle abbondanti risorse naturali, a partire dal petrolio: secondo gli ultimi dati, il giacimento di Marinza è uno dei maggiori nell´Europa continentale. Il Premier albanese ha inoltre sottolineato le risorse di cromo, rame, nichel, affermando che queste costituiscono un ulteriore fattore di grande interesse per le imprese straniere. |
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IMPRESE.GIBELLI: POSSIBILITÀ PARTNERSHIP BRASILE-LOMBARDIA AVANTI CON SUCCESSO LA MISSIONE DEL VICE PRESIDENTE A RIO |
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Milano, 20 luglio 2011 - ´Il momento di confronto avuto con il più grande gruppo bancario di sviluppo brasiliano rappresenta un punto di forza della nostra missione. Incontri non solo con le istituzioni, non solo con il mondo delle imprese ma anche con le banche, che per questo Paese rappresentano un fattore di sviluppo indispensabile, avendo puntato su un rapporto armonioso tra istituzioni, banche e sistema produttivo´. E´ questo il commento del vicepresidente e assessore all´Industria e Artigianato di Regione Lombardia Andrea Gibelli al termine dell´incontro presso la Bndes (Banco Nacional de Desenvolvimento Economico e Social) nell´ambito della missione istituzionale ed economica che lo stesso Gibelli ha avviato da ieri in alcune delle più importanti regioni dello stato del Brasile. All´evento, svoltosi ieri, hanno partecipato anche Luiz Eduardo Melin de Carvalho e Silva, direttore dell´Area Internazionale e Commercio Estero e Augusto Cesar Arenaro e Mello Dias, entrambi dell´Area Internazionale della Bndes. ´I vertici aziendali - ha continuato l´assessore - hanno confermato di guardare con particolare attenzione ai grandi investimenti nel settore della cantieristica e dell´Oil & Gas, con una prospettiva votata alle piccole e medie imprese, quindi assolutamente compatibile con le aspettative di questa missione´. ´Questo conferma ulteriormente - ha proseguito ancora Gibelli - la reale possibilità di costruire partnership forti con aziende lombarde ad alto contenuto tecnologico´. ´La delegazione inoltre - ha concluso il vicepresidente - ha tutte le caratteristiche per avviare questo canale costituendo quindi forti reti e cluster che consentirebbero di aumentare il grado di competitività ed espansione delle nostre imprese sui mercati internazionali´. La seconda giornata di lavori in terra brasiliana del vice presidente e assessore all´Industria e Artigianato di Regione Lombardia Andrea Gibelli sarà caratterizzata sia da incontri a supporto delle aziende lombarde, che da appuntamenti nel settore del sociale. La mattinata infatti si apre con la visita al Centro Educativo ´Cantinho da Natureza´ di Avsi, situato in una favela, alle spalle di Copacabana. Nato nel 1998 come semplice asilo che accoglieva ottanta bambini, oggi il Centro conta più di mille tra bambini e ragazzi che frequentano l´asilo, il dopo scuola, l´ambulatorio pediatrico e il centro ricreativo. Il secondo incontro sarà invece con i responsabili dell´associazione ´Actionaid´, per la presentazione delle loro attività in Brasile. Questa organizzazione coordina progetti in undici Stati brasiliani, di cui sedici localizzati nelle aree urbane e rurali nel Sud-est, Nord e Nord-est del Paese. Le loro attività si concentrano nei settori della sanità, dell´istruzione e dell´agricoltura, intervenendo con corsi di alfabetizzazione per adulti e ragazzi, fornitura di serbatoi per acqua e sementi di buona qualità, promozione di forme di credito e molto altro. Il pomeriggio sarà invece caratterizzato da incontri di carattere più commerciale: Il vice presidente Gibelli incontrerà, infatti, prima il presidente dell´Associazione Commerciale di Rio de Janeiro Antenor de Barros Leal e, a seguire, il sovrintendente dell´Onip (Organizzazione Nazionale dell´Industria del Petrolio) Carlos Camerini e il direttore associato del Centro Internazionale di Affari di Rio de Janeiro Marco Hupe. Si tratta, in questo caso, di un primo incontro, al quale potranno seguire altri con i soggetti che intendano approfondire e sviluppare attività nel comparto Oil & Gas. |
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BRASILE. GIBELLI INCONTRA VICE GOVERNATORE STATO DI RIO L´ASSESSORE: UNA LOMBARDIA INDIPENDENTE FAREBBE PARTE DEL G8 |
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Milano, 20 luglio 2011 - Il vicepresidente e assessore all´Industria e Artigianato di Regione Lombardia Andrea Gibelli ha incontrato, questa mattina, il vice governatore dello Stato di Rio de Janeiro Luiz Fernando De Souza-pezão. Durante l´incontro si è discusso di tematiche come l´energia e, soprattutto, il petrolio, risorsa energetica di primaria importanza per lo Stato di Rio de Janeiro. Inoltre sono stati presentati i dati economici delle rispettive aree geografiche. Questo confronto si è concluso con uno scambio di battute tra De Souza-pezão e Gibelli: il primo infatti ha affermato che se lo ´Stato di Rio de Janiero fosse indipendente, sarebbe uno degli Stati appartenente all´Opec´; l´assessore a sua volta ha replicato che ´Se la Lombardia fosse indipendente, farebbe parte del G8´. |
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TOSCANA, EVASIONE CINESE PRESSOCHÈ TOTALE NIENTE ALLO STATO NIENTE ALLA REGIONE E NIENTE AL COMUNE: UN PROBLEMA BEN PRESENTE |
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Firenze, 20 luglio 2011 – “E’ cambiato il vento -sottolinea l’assessore ai tributi della Regione Toscana, Riccardo Nencini – Combattere l’evasione fiscale non è semplice: ancora più difficile è quando si ha a che fare con aziende che nascono e poi scompaiono nel nulla nel giro mediamente di un anno e mezzo, come quelle cinesi del distretto di Prato. Ma è un problema che figura adesso ai primi posti nell’agenda della nuova giunta e qualche risultato già si vede”. L’assessore Nencini interviene riguardo all’evasione cinese, pressochè totale, che emergerebbe da un campione di cento aziende analizzate e spulciate dal Comune di Prato: imponibili regolarmente denunciati, anche di tutto rispetto, dichiarazioni correttamente compilate, ma senza mai versare un euro dell’imposte dovute. Niente allo Stato e niente alla Regione, nonostante gli importi siano regolarmente riportati in tutte le dichiarazioni, e niente al Comune, con la curiosa differenza che in questo caso anche la riga dell’addizionale Irpef comunale è sempre pari a zero. E così, dopo cento dichiarazioni di ditte individuali esaminate, il Comune e l’assessore Milone adesso ne controlleranno altre quattrocentocinquanta. “Le azioni e gli accordi che abbiano messo a punto e quelle che verranno, dai protocolli con Agenzia delle Entrate, associazioni di imprese e Guardia di Finanza al software Elisa, dalle banche dati condivise agli incentivi per gli enti locali che aiuteranno a recuperare tasse evase, sono tutte finalizzate a recuperare un’inaccettabile evasione fiscale, compresa quella delle ditte cinesi. Sono tutte misure che serviranno a fare prima e meglio, ad accelerare i controlli e a far conoscere alla mano sinistra cosa fa la mano destra. E’ un lavoro lungo, ma i risultati non mancheranno: dal contrasto dell’evasione fiscale al fronte più vasto della lotta all’illegalità. Noi facciamo ogni giorno la nostra parte: sul punto sollevato dal Comune di Prato è lo Stato che deve fare la sua”. Dall’inizio dell’anno la Regione ha già recuperato quasi 47 milioni di tributi regionali non pagati: ovvero bollo auto, addizionale Irpef, l’imposta sulle attività produttive, il tributo per il conferimento in discarica dei rifiuti ed altri piccoli tributi. Un trend in aumento già del 16,38%, ma alla fine dell’anno potrebbero essere anche di più. La stima è di arrivare a 150 milioni e forse anche superarli. “E di questi – sottolinea l’assessore Nencini – una parte sono anche tributi non pagati recuperati a Prato, anche tra i cinesi”. |
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CONTRAFFAZIONE:AL VIA IN PUGLIA CAMPAGNA "IO NON VOGLIO IL FALSO" DAL 24 AL 26 LUGLIO INIZIATIVE NEI COMUNI DI LECCE E OTRANTO ORGANIZZATE DA MISE E CNAC |
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Roma, 20 luglio 2011 - Il ministero dello Sviluppo Economico, il Consiglio Nazionale Anticontraffazione e i Comuni di Lecce e di Otranto alleati per contrastare il fenomeno della contraffazione. La sinergia fra i soggetti istituzionali - sancita da un protocollo d´ intesa - attiverà diverse iniziative, prima fra tutte la campagna di informazione e sensibilizzazione in tema di lotta alla contraffazione e all´abusivismo commerciale che vedrà protagoniste le piazze e il lungomare dei due comuni pugliesi dal 24 al 26 luglio. La campagna viene presentata oggi con una conferenza stampa presso il Municipio di Lecce - Aula Consiliare di Palazzo Carafa - dal Direttore Generale della Direzione per la Lotta alla Contraffazione del Ministero dello Sviluppo economico, Loredana Gulino, con la partecipazione del Presidente del Consiglio Nazionale Anticontraffazione, Daniela Mainini, alla presenza dei sindaci di Lecce e Otranto. Nel corso della conferenza stampa saranno resi noti dal Mise i dati di uno speciale focus sulla contraffazione a livello nazionale e regionale riferiti al triennio 2008-2011, oltre all´esito di una interessante indagine sulla contraffazione realizzata nell´ambito del Protocollo d´Intesa della Direzione Generale con le Associazioni dei Consumatori. La campagna verrà supportata da un´ampia diffusione sui principali media locali. Il 24, 25 e 26 luglio verrà allestito uno speciale Infopoint in piazza S. Oronzo a Lecce e sul Lungomare degli Eroi al Monumento ad Otranto per fornire ulteriori informazioni alla cittadinanza. Domenica 24 luglio sono previsti ulteriori eventi in piazza S. Oronzo a Lecce a partire dalle ore 17.30, mentre ad Otranto l´appuntamento è fissato per le ore 11.00 presso il Lungomare degli Eroi - Al Monumento. |
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ANDAMENTO DELLA CONGIUNTURA IN PIEMONTE: UNIONCAMERE PIEMONTE E CONFINDUSTRIA PIEMONTE PRESENTANO I DATI DELLE INDAGINI DEL II E III TRIMESTRE 2011 |
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Torino, 20 luglio 2011 - lunedì 18 luglio, Unioncamere Piemonte e Confindustria Piemonte hanno diffuso insieme i risultati a consuntivo e previsionali delle rispettive indagini congiunturali, con l’obiettivo di tracciare un quadro sempre più esaustivo dell’andamento della congiuntura in Piemonte. Dopo il saluto di Mariella Enoc, Presidente di Confindustria Piemonte, il responsabile dell’Ufficio Studi e Statistica di Unioncamere Piemonte Roberto Strocco ha analizzato i primi risultati della performance congiunturale del periodo aprile-giugno 2011 (con dati disaggregati per province e settori produttivi) mentre il Responsabile dell’Ufficio Studi economici di Confindustria Piemonte Mauro Zangola ha presentato le linee di sviluppo dell’industria piemontese nel trimestre luglio-settembre 2011. Ha concluso l’incontro Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere Piemonte. Il quadro che emerge dalle due indagini delinea una ripresa che fa fatica a decollare. Nel Ii trimestre 2011, l’industria piemontese ha proseguito, il suo cammino di ripresa, sebbene non abbia raggiunto i livelli massimi di produzione pre-crisi registrati a inizio 2008. La ripresa si conferma spinta, per ora, da un solo motore, quello della domanda estera, che conduce inevitabilmente alla selettività delle performance aziendali in funzione del fatturato estero. Si tratta inoltre di una ripresa che, oltre a non creare nuova occupazione, usufruisce ancora di un livello elevato di ore di Cassa Integrazione Guadagni: un segnale forte di una struttura produttiva che non viaggia ancora a pieno regime. Il quadro muta almeno in parte se si guarda alle aspettative delle imprese per il terzo trimestre 2011: si delinea un rallentamento della ripresa, motivato solo in parte dalla stagionalità del trimestre estivo. Resta debole la domanda interna, tengono bene le esportazioni; ristagnano gli investimenti; si stabilizza il quadro occupazionale; scende, pur rimanendo superiore alla norma, il ricorso alla Cig. Alla luce di queste indicazioni, la strada per tornare ai livelli pre-crisi appare ancora lunga, incerta e legata soprattutto all’evolversi del quadro finanziario internazionale. “Un momento di presentazione congiunta delle rilevazioni trimestrali di Confindustria Piemonte e Unioncamere Piemonte testimonia una conferma della forte volontà di collaborazione fra i due enti - ha dichiarato Mariella Enoc, Presidente di Confindustria Piemonte -. Il processo di integrazione delle due indagini, che hanno una lunga storia di visibilità e di successo, intende rafforzare la comunicazione e avviare un percorso di condivisione anche delle metodologie, con l’obiettivo di fornire un prezioso supporto, ricco di approfondimenti e proposte, per il mondo delle imprese e i decisori pubblici. Da questo punto di vista, le indicazioni che emergono dalle indagini sollecitano la rapida attuazione di politiche che sostengano la crescita e che aiutino le aziende a rafforzarsi soprattutto sui mercati esteri più promettenti”. “In un momento congiunturale che presenta ancora luci e ombre e in cui si chiede al Paese un grande sforzo per colmare il deficit pubblico e per rilanciare l´economia, l´impegno di Unioncamere Piemonte e Confindustria Piemonte per ottimizzare le proprie indagini congiunturali non è solo un´opera utile, ma anche eticamente doverosa. Avere un impianto di analisi condiviso rappresenta un fattore imprescindibile per prendere efficaci decisioni politiche di sviluppo locale: le Camere di commercio, anche alla luce del nuovo dettato della Lg. 580/93, sono in prima linea sia nell´analisi economica locale che nella realizzazione strategica di interventi a favore della competitività territoriale” ha commentato il Presidente di Unioncamere Piemonte Ferruccio Dardanello. Ii Trimestre 2011: I Dati A Consuntivo Di Unioncamere Piemonte - Prosegue, nel Ii trimestre del 2011, il cammino di ripresa dalla profonda crisi internazionale che ha travolto anche il comparto manifatturiero piemontese nel biennio 2008-2009: per il sesto trimestre consecutivo, infatti, la produzione industriale risulta in crescita. Nel periodo aprile-giugno 2011, la variazione tendenziale grezza della produzione industriale è stata pari a +5,6 punti percentuale. Sebbene l’incremento sia più contenuto rispetto a quello registrato nel I trimestre dell’anno, si tratta comunque di un risultato positivo, considerando che il confronto avviene sul Ii trimestre del 2010, periodo in cui il tessuto manifatturiero piemontese aveva già invertito la tendenza negativa durata oltre un anno. La buona performance del tessuto produttivo locale si associa ai risultati incoraggianti realizzati dagli altri indicatori principali, sebbene risultino tutti in lieve arretramento rispetto ai valori registrati nel I trimestre dell’anno. Gli ordinativi interni concretizzano un aumento del 3,6% rispetto al periodo aprile-giugno 2010, mentre quelli esteri crescono del 10,7%. Anche il fatturato totale appare in crescita: le imprese manifatturiere piemontesi registrano, mediamente, un incremento tendenziale del fatturato totale pari al 7,9%, sostenuto da un’espansione dell’8,5% del fatturato estero. Questi sono alcuni dei risultati emersi dalle anticipazioni della 159ª “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera” realizzata da Unioncamere Piemonte in collaborazione con gli Uffici studi delle Camere di commercio provinciali. La rilevazione è stata condotta nei mesi di giugno e luglio 2011 con riferimento ai dati del periodo aprile-giugno 2011, e ha coinvolto finora 574 imprese industriali piemontesi. Si evidenzia come, per via delle modifiche metodologiche introdotte a partire dal I trimestre 2011, i risultati successivi all’ultimo trimestre del 2010 non siano statisticamente confrontabili con quelli delle precedenti rilevazioni. La performance del tessuto produttivo locale trae origine dai buoni risultati di quasi tutti i principali comparti dell’economia regionale. Le industrie tessili, dell’abbigliamento e delle calzature registrano un incremento tendenziale dell’output prodotto pari al 12,3%; anche la produzione delle industrie dei mezzi di trasporto, dopo un I trimestre negativo, nel periodo aprile-giugno 2011 registra un aumento tendenziale pari al 9,9%. Si collocano al di sopra della media regionale anche le variazioni tendenziali realizzate dalle industrie dei metalli (+9,2%), da quelle meccaniche (+9,1%) e dalle industrie elettriche ed elettroniche (+6,6%). Risultano invece inferiori alla media regionale i dati relativi alle industrie chimiche, petrolifere e delle materie plastiche (+3,0%) e a quelle alimentari (+1,4%). Anche a livello territoriale, si rilevano buone performance in tutte le province. Vercelli (+11,3%) e Biella (+10,5%) conseguono i risultati migliori; sono superiori alla media regionale anche le variazioni tendenziali della produzione industriale registrate nei territori di Asti (+9,8%), Novara (+7,4%) e Verbano Cusio Ossola (+6,8%). L’incremento concretizzato dal comparto manifatturiero della provincia di Torino (+5,1%) appare sostanzialmente in linea con il dato piemontese, mentre risultano inferiori alla media regionale le performance di Alessandria (+3,5%) e Cuneo (+3,1%). Iii Trimestre 2011: I Dati Previsionali Di Confindustria Piemonte - Le aspettative delle imprese piemontesi per il Iii trimestre 2011 sono, nel complesso, ancora positive, ma i valori degli indicatori risultano inferiori a quelli registrati a giugno. Emerge, dunque, un generale rallentamento della congiuntura, che interessa in particolare i settori e le imprese che operano solo o prevalentemente sul mercato interno, ancora stagnante. Indicazioni in tal senso si ricavano dall’andamento dei saldi relativi a produzione e ordini totali che si riducono di circa 9-10 punti percentuale rispetto ai valori registrati tre mesi fa (rispettivamente da +13,4% a +2,8% e da +13,4% a +5,0%), riportandosi su livelli simili a quelli rilevati a marzo. Più ottimistiche permangono le attese sui mercati esteri, pur in presenza di una lieve flessione del saldo di circa 5 punti percentuale (da +16,6% a +11,2%), che rimane comunque su livelli superiori a quelli registrati a dicembre 2010 (+7,1%). Il raffreddamento della congiuntura si riflette negativamente sulle decisioni di investimento. Le percentuali di aziende che hanno in programma investimenti importanti o l’ammodernamento degli impianti sono in linea con quelle registrate a giugno e a marzo (rispettivamente 23% e 34%). Ristagna, dunque, l’attività di investimento, anche a causa della precaria situazione di liquidità delle imprese dovuta ai ritardi negli incassi, denunciati da un’azienda su due (più precisamente dal 49,6% delle imprese intervistate). Trovano invece conferma alcuni segnali positivi sul fronte dell’occupazione. Il saldo ottimisti-pessimisti sui livelli occupazionali si assesta, per il secondo trimestre consecutivo, su valori prossimi allo zero. Si prospetta quindi una tenuta dei livelli occupazionali, confermata peraltro dai dati dell’ultima rilevazione trimestrale Istat, che registra un leggero ma significativo aumento degli occupati nell’industria piemontese. Dello stesso tenore sono le previsioni di ricorso alla Cig: la percentuale di aziende che nei prossimi 3 mesi non esclude di dover far ricorso a questo ammortizzatore (21,7%) si sta riducendo progressivamente, anche se rimane ancora superiore a livelli ritenuti “fisiologici”, attestati attorno al 10-15%. A livello settoriale, le migliori aspettative sull’andamento dei livelli produttivi nei prossimi 3 mesi sono fornite dal comparto metalmeccanico (+3,3%). Nei comparti non metalmeccanici, alle buone prospettive di alimentare e chimica fa riscontro un diffuso pessimismo dei settori gomma, carta, legno e tessile. A livello territoriale, le attese pessimistiche sull’andamento della produzione prevalgono nelle provincie di Biella e Vercelli, che risentono delle preoccupazioni espresse dalle aziende tessili, e in misura più contenuta nel provincia di Alessandria. |
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NUOVO CONTRATTO CONFAPI-FEDERMANAGER PER DIRIGENTI E QUADRI SUPERIORI INTRODOTTA UNA NUOVA FIGURA PROFESSIONALE A METÀ STRADA TRA IL DIRIGENTE E IL QUADRO, PER I MANAGER CHE SVOLGONO FUNZIONI DI ELEVATA RESPONSABILITÀ |
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Roma, 20 luglio 2011 - Presentato ieri il nuovo il Ccnl dei dirigenti delle piccole e medie imprese Confapi-federmanager, che vede l´introduzione di una nuovissima figura professionale: quella del Quadro Superiore. L´accordo, sancisce un efficace sistema di relazioni industriali e rappresenta un´innovazione in campo contrattuale in quanto disciplina una nuova figura, a metà strada tra il dirigente e il quadro, un ruolo manageriale di elevata responsabilità all´interno dell´organigramma aziendale che risponde alle caratteristiche delle Pmi e che si affianca a quello più tradizionale del dirigente d´azienda . Il nuovo contratto, denominato "Ccnl per i dirigenti e per i quadri superiori delle piccole e medie aziende industriali", ha voluto dare una valenza contrattuale a determinati ruoli manageriali che costituiscono un fattore di crescita, sia a livello professionale che a livello di impresa, e che si dimostrano particolarmente attenti ai valori dell´etica e della responsabilità Sociale. Il contratto, di durata triennale, grazie ai consolidati rapporti sindacali, ha visto rafforzato il sistema della bilateralità anche nell´ottica della modernizzazione dei sistemi gestionali delle Pmi ed ha previsto l´estensione ai Quadri Superiori di alcuni degli strumenti tipici del Ccnl dei dirigenti: bilateralità in materia di formazione, assistenza sanitaria integrativa e previdenza complementare. E´ opportuno sottolineare che il nuovo Ccnl non introduce una categoria di lavoratori aggiuntiva rispetto a quelle previste dall´articolo 2095 c.C. E prevede che siano inquadrati previo accordo con la qualifica di quadri superiori i lavoratori (con le condizioni previste dall´articolo 2094 c.C.) che in azienda ricoprono un ruolo caratterizzato da autonomia di iniziativa e di decisione, nei limiti delle direttive generali, e che siano dotati di elevate competenze e capacità tecnico-professionali acquisite anche tramite specifici percorsi di istruzione e formazione o grazie alla loro significativa esperienza professionale. «Siamo in presenza di una intesa che introduce elementi di novita´ nel quadro delle relazioni industriali e in tema di rappresentanza - ha commentato Giorgio Ambrogioni, Presidente Federmanager - abbiamo deciso di aprire ai "quadri superiori" perche´ nelle piccole e medie imprese queste figure hanno funzioni di elevata responsabilita´ assolutamente compatibili con quelle dirigenziali». L´impianto contrattuale per la figura nuova del quadro superiore, nato da una proposta del datore di lavoro ed accettato dal lavoratore, valorizza, attraverso la bilateralita´, una serie di istituti tipici della contrattualistica della dirigenza, salvo la disciplina in caso di risoluzione del rapporto di lavoro per la quale si rinvia alle norma di legge in materia. Si tratta, in particolare, della valorizzazione della parte variabile della retribuzione legata a obiettivi, con allegati dei modelli esemplificativi per favorirne la diffusione, la formazione e l´aggiornamento professionale attraverso l´Idi (istituto Dirigenti Italiani), una serie di coperture assicurative in caso di morte o invalidita´ permanente e di responsabilita´ nell´esercizio delle proprie funzioni, significative coperture di assistenza sanitaria integrativa e di previdenza complementare nonché strumenti innovativi come il bilancio delle competenze. «Le nostre piccole e medie imprese - ha concluso Ambrogioni - hanno bisogno di competenze manageriali e questa iniziativa ha un importante effetto non solo in termini di crescita culturale per coloro che già oggi in azienda svolgono funzioni di elevata responsabilità ma anche in termini di prospettiva per poter offrire maggiori opportunità altamente qualificate ai nostri giovani». Grande soddisfazione da parte del Presidente nazionale Confapi, Paolo Galassi, il quale ha voluto sottolineare che: «l´introduzione della nuova figura professionale vuole valorizzare la qualità delle competenze del capitale umano e del management, che costituiscono un fattore essenziale per lo sviluppo dell´impresa in uno scenario ormai internazionale. L´accordo consente di portare all´interno del contratto una nuova figura manageriale a misura di Pmi, pur con diverse configurazioni e distinti livelli di responsabilità rispetto a quella della tradizionale figura dirigenziale». In attuazione dell´Accordo interconfederale del 2009, Confapi e Federmanager hanno inoltre costituito l´Osservatorio dell´Impresa, che si compone di tre specifiche sezioni: l´Osservatorio delle Pmi, l´Osservatorio Contrattuale e l´Osservatorio della Bilateralità, con compiti di analisi, monitoraggio e formulazione di proposte in ordine rispettivamente a: le problematiche e lo sviluppo delle Pmi, gli istituti contrattuali, gli strumenti bilaterali. Obiettivo dell´Osservatorio dell´Impresa è quello di fornire a tutti gli attori interessati (le piccole e medie imprese, i loro lavoratori e le loro associazioni, le istituzioni pubbliche, le forze sociali in genere) conoscenze e proposte utili per rafforzare il ruolo propulsivo delle Pmi nell´ottica dello sviluppo economico-sociale del nostro Paese. |
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SLOVACCHIA, AU OPTRONICS NON TROVA OPERAI |
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Bratislava, 20 luglio 2011 – Problema nella nuova sede della Au Optronics di Trencin inaugurata martedì: la società non riesce a trovare personale e i bassi stipendi giornalieri sembrano esserne la ragione principale. Lo ha testimoniato uno dei candidati che in fase di colloquio ha ricevuto una proposta di assunzione, da lui rifiutata, a 330 euro al mese. "Con il bonus sarei arrivato solo a 450 euro" ha dichiarato. Lo stipendio medio mensile nella regione di Trencin raggiunge i 657 euro. L´azienda non mostra riserve sui suoi stipendi. "I nostri compensi sono competitivi nella regione" avrebbe dichiarato il Presidente della Au Optronics, Paolo Peng, rifiutandosi di fornire ulteriori dettagli. |
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ARTIGIANI VIRTUOSI, CONCESSA LA PROROGA PER LA PRESENTAZIONE DELLA RICHIESTA DI RIDUZIONE FISCALE |
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Caserta, 20 luglio 2011 - La Claai Caserta informa che, in seguito alla richiesta delle associazioni di categoria, è stata concessa in via eccezionale la riapertura dei termini di presentazione della domanda per la riduzione del 2,10 per cento dei premi assicurativi per l´anno 2011 agli artigiani virtuosi che non hanno registrato infortuni nel proprio laboratorio nell´anno 2008-2009, . Solo il 28 per cento degli aventi diritto aveva infatti presentato domanda per l´agevolazione fiscale concessa per il biennio 2010-2011. La riduzione del premio assicurativo è stata però concessa per il solo anno 2011. Il tavolo di concertazione istituito il 23 giugno scorso ha stabilito che entro il 15 settembre l´Inail istituirà un apposito Punto Cliente per la presentazione delle richieste con la stessa certificazione prevista nel modello 1031. Le domande dovranno essere presentate dagli artigiani virtuosi entro il 30 settembre 2011. Acquisite le richieste e conteggiata la riduzione per l´anno 2011, l´Inail predisporrà la relativa delibera per l´emanazione del Dm. |
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APPROVATI NELLE MARCHE UNA SERIE DI INTERVENTI A SOSTEGNO DELL´ECCELLENZA ARTIGIANA |
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Ancona, 20 Luglio 2011 - Promozione del marchio di eccellenza artigiana e tutela e valorizzazione delle produzioni artistiche, tradizionali e dell´abbigliamento tramite contributi alle imprese singole e associate. Sono questi gli obiettivi delle disposizioni di attuazione per il 2011 del Testo unico delle norme per l´industria, l´artigianato e i servizi alla produzione approvate dalla giunta regionale su proposta dell´assessore alle attivita` produttive Sara Giannini. "Le Marche sono la regione piu` artigiana d``Italia e sostenere le imprese artigiane significa rilanciare l``intera economia regionale ´ spiega l´assessore Giannini - Attualmente nelle Marche ci sono piu` di 2.500 botteghe di artigianato artistico e tradizionale con circa 4.000 addetti nei vari settori (abbigliamento su misura, lavorazione del cuoio, grafica, tappezzeria, tessitura, merletto a tombolo e ricamo, ferro battuto, oggettistica sacra, strumenti musicali, orafi, decoratori, mosaicisti, restauratori, intagliatori, ebanisti, incisori). Questo immenso patrimonio va valorizzato puntando con convinzione sull´alta qualita`, sulla sua riconoscibilita` e sull´inserimento delle botteghe che possono fregiarsi dell´eccellenza artigiana nei circuiti turistici, valorizzandole in modo integrato con le tipicita` territoriali´. Con il provvedimento approvato dalla giunta vengono attivati tre articoli del Testo Unico e interventi per un totale di 436mila euro. In particolare l´art. 14 prevede contributi regionali per la tutela dell´artigianato artistico, tradizionale e tipico di qualita`. Soggetti beneficiari sono le imprese artigiane singole o associate che svolgano attivita` artistiche. Interventi ammissibili l´ammodernamento, la ristrutturazione e il mantenimento dei laboratori e delle attrezzature; l´avvio di attivita`; l´acquisto di impianti, macchinari, attrezzature e brevetti; le spese per la commercializzazione dei prodotti. L´art. 25 prevede una serie di iniziative di animazione economica, informazione e monitoraggio per la divulgazione delle normative a favore della impresa artigiana. L´art.34 infine, per promuovere il marchio di eccellenza artigiana, attiva una serie di interventi per la compartecipazione della Regione alle iniziative promosse dai Comuni, dagli enti pubblici e privati, dalle associazioni di categoria e alle iniziative pubblicitarie su testate giornalistiche e televisive. |
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CONFARTIGIANATO LOMBARDIA, FORTE CALO DEGLI INFORTUNI NELL’ARTIGIANATO NEL 2010: -9,2% |
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Milano, 20 luglio 2011 - Le diminuzioni più intense a Como (-15,2%), a Cremona (-12,8%) e a Varese (-10,5%) Il rapporto annuale presentato da Inail lo scorso 5 luglio, mostra un bilancio sostanzialmente positivo, che mette in evidenza per il 2010 un decremento del numero di infortuni nel comparto dell’Industria e Servizi, se pur con intensità più contenuta rispetto all’anno precedente. Nel 2010 la Lombardia registra per il comparto Industria e Servizi una diminuzione dello 0,8% degli incidenti sul luogo di lavoro; in particolare la Lombardia spiega quasi tutto il calo nazionale degli infortuni mortali registrati nel comparto: nella nostra regione tali eventi si riducono di 53 casi, con un calo nazionale di 58. Relativamente agli infortuni mortali sono disponibili i dati inerenti1agli infortuni indennizzati che mostrano un consistente calo degli incidenti mortali nell’artigianato lombardo, pari al 33,3%. Nel 2010 in Lombardia gli infortuni sul lavoro denunciati dalle imprese artigiane sono 15.543, in calo del 9,2% rispetto ai 17.125 del 2009. Mettendo a confronto gli infortuni denunciati dalle imprese artigiane con quelli dell’intero settore Industria e Servizi (che conta un totale di 124.758 infortuni) si osserva come nel 2010 tutto il calo del numero di infortuni è dovuto all’artigianato: la flessione del numero di infortuni dello 0,8% su base regionale è determinata completamente dalla diminuzione del numero di incidenti registrati nel comparto artigiano, in flessione del 9,2%; le rimanenti imprese, escluse le artigiane, registrano una, se pur lieve, crescita del numero di casi di infortunio (+ 0,5%). Nel 2010 il decremento del fenomeno infortunistico nell’artigianato lombardo è generalizzato sul territorio. La provincia che ha registrato una flessione più marcata del numero di infortuni denunciati all’Inail da imprese artigiane è Como con un calo del 15,2%, seguita da Cremona con il -12,8% , da Varese con il -10,5%, da Lodi con il -9,7%, da Milano con il -9,2% da Bergamo con il -9,1%, da Brescia con il -8,6%, da Sondrio con il -7,2%, da Pavia con il -6,2%, da Mantova con il -5,9% e da Lecco con il -2,2%. Se ampliamo il profilo temporale dall’analisi, osserviamo che il calo degli infortuni nell’artigianato nel 2010 conferma il trend di lungo periodo: tra il 2001 e il 2010, infatti, gli infortuni denunciati dalle imprese artigiane scendono del 39,4%, calo d’intensità pressoché doppia rispetto a quella rilevata per le rimanenti imprese escluse le artigiane, che nei nove anni considerati, registrano una flessione degli infortuni del 20,6%. Per un approfondimento della dinamica di lungo periodo degli infortuni nell’artigianato e per un’analisi settoriale si rimanda alla nostra Elaborazione Flash “Il forte calo gli infortuni nell’artigianato: -14,9%” del 22 giugno. |
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ARTIGIANATO: TONDO A CIVIDALE PER NUOVA INSEDIAMENTO PRODUTTIVO |
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Cividale del Friuli, 20 luglio 2011 - "Davanti a una zona artigianale di dimensioni così rilevanti vedere che il 90 per cento dei lotti sono già assegnati a una sessantine di imprese fa ben sperare: significa una boccata d´ossigeno per l´intero sistema, che evidentemente sta riprendendo a investire. Se saremo uniti, ognuno secondo le proprie responsabilità e competenze, potremo uscire da questa crisi che è epocale e che va gestita in modo adeguato". Questo l´apprezzamento che il presidente della Regione, Renzo Tondo, ha espresso ieri pomeriggio al mondo dell´artigianato di Cividale del Friuli, riunito nella sede mandamentale per presentare la nuova zona artigianale che sarà inaugurata in settembre e che oggi Tondo ha visitato. Presenti anche i consiglieri regionali Alessandro Colautti e Roberto Novelli, i rappresentanti degli enti locali del territorio, del sistema del credito (Banca di Cividale, Banca di Credito Cooperativo di Manzano, Banca Friuladria-crédit Agricole e Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia), il presidente degli artigiani, Graziano Tilatti, ha illustrato la nuova realizzazione "nata per volontà degli stessi artigiani che si sono costituiti in consorzio senza fini di lucro, su stimolo del presidente Mario Laurino". La nuova zona artigianale si estende - come ha spiegato l´amministratore delegato del Consorzio, Sandro Caporali - su oltre 50 ettari, edificabile per oltre 346 mila metri quadri, ormai quasi completamente infrastrutturati secondo criteri di qualità con una spesa complessiva (fra acquisto aree e opere) di 12 milioni di euro, per la metà coperti da Consorzio e per metà con i finanziamenti delle banche. Tra i problemi ancora da risolvere, Tilatti ha indicato lo spostamento della linea ad alta tensione, un impianto di energia alternativa, l´allacciamento alle fibre ottiche e altre opere minori, per le quali ha chiesto l´attenzione della Regione. Un impegno per lo sviluppo di Cividale e del suo territorio che è stato fatto proprio anche dal Comune della Città Ducale, come ha sostenuto il sindaco, Stefano Balloch, presente anche il predecessore Attilio Vuga. Per Balloch, infatti, "Cividale sta vivendo un momento interessante con investimenti importanti nel terziario e nell´artigianato, che hanno consentito e consentiranno anche il recupero di ampie zone della città". Per il presidente Tondo, quindi, "siamo in presenza di un´iniziativa importante in un territorio variamente significativo quale è quello cividalese, che presenta dati economici migliori rispetto al resto del Friuli Venezia Giulia". "La Regione - ha continuato - ha cercato e cerca di fare quanto serve per far fronte alle difficoltà, con scelte oculate, magari impopolari, sia per sostenere il sistema economico laddove funziona sia per cercare di far vivere territori marginali spesso votati allo spopolamento, cercando di contemperare le varie esigenze. Credo che in quest´ottica le necessità evidenziate potranno trovare una risposta da parte della Regione perché qui conviene investire". |
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VIDEOCON DAY, POLVERINI: VERTENZA DA MINISTERO A PALAZZO CHIGI REGIONE LAZIO UNITA A SOSTEGNO DEI LAVORATORI DI ANAGNI |
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Roma, 20 luglio 2011 - ‘Diamo una mano al futuro della Videocon’, questo lo slogan del Videocon Day, che si è svolto ieri ad Anagni con l’intervento della presidente della Regione Lazio, Renata Polverini. La manifestazione è stata promossa e organizzata dall’assessore al Lavoro, Mariella Zezza, a sostegno dei lavoratori Videocon-videocolor, e ha visto l’adesione di tutte le organizzazioni sindacali, delle istituzioni locali, forze politiche e di numerose associazioni. “Questa è la più grande vertenza d´Italia” ha detto Polverini parlando alle lavoratrici e ai lavoratori raccolti nel piazzale dello stabilimento dell’azienda, sottolineando la necessità che “il tavolo di trattative sia spostato alla presidenza del Consiglio: da oggi chiediamo al Governo che la vertenza di Videocon sia un punto fermo della propria azione. Vogliamo risposte concrete, impegni concreti – ha ribadito Polverini - perché da troppi anni qui ci sono lavoratori che stanno vivendo una tragedia familiare che per noi è istituzionale". La vertenza coinvolge il futuro di 1.300 lavoratori che da sei anni sono in Cassa integrazione. Lo stabilimento di Anagni è di proprietà di una azienda indiana - la Vdc Technologies - che ha prodotto lì per un periodo ma poi l´ha interrotta. C´è una trattativa per la riconversione con il governo. Una offerta è quella della canadese Ssim. Gli indiani però hanno ora 35 milioni di debito con Banca Intesa e non è stato trovato un accordo per la transazione. La Regione Lazio, per dare un sostegno agli operai, ha garantito la Cig in deroga da metà agosto fino a dicembre. “Questa manifestazione - ha aggiunto l’assessore Zezza, promotrice dell’evento - era concepita proprio per unire tutta la Regione Lazio intorno alla vertenza Videocon, la più importante a livello nazionale per numero di lavoratori. E´ necessario sensibilizzare l´opinione pubblica a pochi giorni da un incontro con il Governo. Oggi abbiamo voluto dare una immagine nuova della Regione Lazio. Senz´altro – ha concluso - questa manifestazione romperà gli indugi da parte del Governo”. Sul palco si sono alternati rappresentanti dei sindacati (presenti Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Usb e Cisal), delle istituzioni locali e nazionali, tra i quali il segretario laziale della Cgil Claudio di Berardino, il segretario nazionale dell´Ugl chimici, Luigi Ulgiati, l´assessore alle Attivita´ produttive della Provincia di Frosinone, Francesco Trina, i consiglieri regionali di maggioranza Francesco Saponaro, Maurizio Perazzolo, Alessandra Mandarelli e Annalisa D´aguanno, e quelli di opposizione, Anna Maria Tedeschi e Francesco Scalia, il senatore Pdl, Oreste Tofani La presidente Polverini ha sottolineato infine come “oggi con la presenza di maggioranza ed opposizione la Regione dimostra di essere qui, con i lavoratori, nella sua interezza. Come Regione abbiamo messo in campo tutti gli strumenti, ma gli ammortizzatori sociali non possono più bastare. Ii ministero non è riuscito ad assolvere al suo ruolo. Noi continuiamo la nostra pressione sugli istituti di credito - ha aggiunto la presidente - che devono anche dare e non solo riscuotere. Se necessario andremo tutti sotto Palazzo Chigi a farci sentire, perché qui si parla del destino industriale della provincia di Frosinone e non solo. Bisogna garantire lavoro e stipendio, e come Regione noi mettiamo in campo risorse di imprenditori che vogliono scommettere sul Lazio. Ora è il momento di dire basta: 1.300 famiglie chiedono risposte da sei anni, è inaccettabile. In questo Paese ci dividiamo su tutto, ma di fronte a questa vertenza non c´è né destra né sinistra: se non siamo uniti non avremo la forza di fare pressione su nessuno”. Al termine della manifestazione Polverini ha incontrato i lavoratori nell´ex mensa dell´azienda e ha poi visitato il centro di formazione professionale dove i cassintegrati della Videcon seguono i corsi della Regione Lazio. |
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SICILIA, CREDITO IMPOSTA: APPROVATO EMENDAMENTO IN COMMISSIONE BILANCIO |
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Palermo, 20 luglio 2011 2011 - Approvato dalla commissione Bilancio dell´Ars l´emendamento al disegno di legge per la costituzione dell´istituto regionale per lo sviluppo delle attivita´ produttive, volto a garantire le misure di sostegno alle imprese previste dal credito d´imposta, bloccato dal venir meno dei fondi Fas che il governo nazionale continua a non concedere alla Sicilia. Con esso si autorizza l´assessorato dell´Economia a stipulare con la Banca Europea degli investimenti (Bei) una linea di credito di 150 milioni di euro: 60 da utilizzare entro il 31 dicembre e 90 entro l´anno successivo. La norma era fra quelle gia´ inserite nel maximendamento alla legge finanziaria che fu ritirato prima dell´approvazione nello scorso mese di aprile. "Il blocco dei fondi determinato dal governo nazionale - ha commentato l´assessore regionale all´Economia, Gaetano Armao - non puo´ precludere alle imprese questa opportunita´ di investimento e di crescita. La commissione Bilancio ha accolto col voto odierno la proposta avanzata dal governo regionale: in tal modo si potra´ offrire alle imprese uno strumento di crescita per La Sicilia". |
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CONCLUSO ACCORDO PER CASSA INTEGRAZIONE ALLA FAZI AUTOTRASPORTI : EVITATI LICENZIAMENTI DI 200 LAVORATORI. |
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Ancona, 20 luglio 2011 - Concluso nel pomeriggio di ieri in sede regionale un importante accordo in tema di vertenze sul lavoro. Presso l´assessorato regionale al Lavoro si e` raggiunta, infatti, la soluzione per la cassa integrazione a favore di circa 200 lavoratori interessati dalla procedura di mobilita` aperta dal gruppo aziendale Fazi Autotrasporti s.N.c. Di Fermo. Il gruppo ´ tra i piu` improntanti della regione a livello di trasporto merci e a cui fanno capo tre aziende- aveva aperto le procedure nelle settimane scorse e la vertenza era giunta in Regione per la mediazione tra le parti circa un settimana fa. Piena intesa dunque con tre procedure distinte di cassa integrazione che ha consentito di scongiurare il rischio di licenziamenti per i 200 dipendenti del gruppo. ´Una soluzione molto positiva e soddisfacente ´ ha spiegato l´assessore regionale al Lavoro, Marco Luchetti - che tutela lavoratori e famiglie e che permette all´Azienda , colpita dalla crisi del settore, di presentare anche un piano che mira a rifondare prospettive di rilancio. Altro elemento positivo e` stato l´accoglimento di una nostra proposta per aprire un percorso di condivisione delle responsabilita` tra lavoratori e Azienda. In sostanza, gia` dai prossimi incontri con le parti sociali, sara` possibile confrontarsi su nuove modalita` di organizzazione che possono prevedere in futuro anche la partecipazione dei lavoratori alle scelte strategiche aziendali. Una modalita` diversa e nuova ´ ha concluso Luchetti ´ che permetterebbe di affrontare meglio le sfide che impongono i mercati.´ L´azienda Fazi nei prossimi giorni presentera` quindi domanda di cassa integrazione al Ministero del Lavoro. Al termine dell´incontro e` stato trovato anche un ulteriore accordo fra le parti riguardo alle spettanze arretrate e maturate dai lavoratori. |
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