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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 19 Settembre 2011
SANGUE ARTIFICIALE CREATO IN LABORATORIO.  
 
 Lecce, 19 settembre 2011 - Dal mondo della scienza ancora entusiasmanti novità che potrebbero rivoluzionare la medicina moderna e la tutela della salute di tutte le persone. Secondo i risultati della ricerca coordinata da Luc Douay dell´Università Pierre e Marie Curie di Parigi, pubblicata su “Blood”, organo della società americana di ematologia, infatti, saremmo ad un passo verso la creazione di sangue artificiale poiché globuli rossi sono stati creati in laboratorio a partire da cellule staminali e poi una volta trasfusi nell’uomo avrebbero “funzionato” come quelli naturali. Per Giovanni D’agata, componente del Dipartimento Tematico “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti” l’importantissima scoperta rappresenta da una parte un’autentica svolta nella ricerca medica, in particolare nella realizzazione di sangue artificiale destinato agli uomini che in questi anni ha sopportato troppi passi falsi che hanno disatteso le speranze e dall’altra come abbiamo più volte ribadito, costituisce un monito al governo italiano che in virtù di vetusti ed obsoleti pregiudizi di facciata ed in nome di una ipocrita etica ha costretto il mondo della ricerca medica italiana ad un brutto arresto, specialmente nel campo degli studi sulle cellule staminali, con una drastica riduzione degli investimenti nel settore e con la creazione di norme ad hoc, quali per esempio la legge 40 del 2004 che hanno costretto ad un brutto stop gli studi scientifici italiani di settore. In nome della salute e del benessere dei cittadini, alla luce dei progressi che si stanno susseguendo anche in stati confinanti e della stessa Unione Europea chiediamo a gran voce un cambio di rotta urgente da parte del Nostro Paese, perché la ricerca nel campo biomedico non può e non deve essere fermata.  
   
   
"NEW OPPORTUNITIES FOR DRUG RESEARCH IN EUROPE"  
 
Cracovia, 19 settembre 2011 - Il 12 novembre 2011 avrà luogo a Cracovia, in Polonia, un evento intitolato "New opportunities for drug research in Europe" (Nuove opportunità per la ricerca sui farmaci in Europa). I partecipanti alla conferenza avranno l´opportunità di informarsi sul funzionamento dell´Iniziativa in materia di medicinali innovativi (Imi) e su come partecipare al progetto. Si discuterà anche sui benefici e le opportunità offerte dall´Imi per i ricercatori in Polonia e altrove. A conclusione della conferenza è prevista una sessione per instaurare contatti. L´iniziativa in materia di medicinali innovativi (Imi) è un partenariato pubblico-privato che mira a migliorare il processo di sviluppo di farmaci supportando la scoperta e lo sviluppo di farmaci più efficaci e più sicuri per i pazienti. L´imi sostiene anche progetti di ricerca collaborativa e crea reti di esperti industriali e accademici in Europa. L´evento di mezza giornata si svolgerà in concomitanza con il Congresso polacco di biotecnologie e il Congresso centro-europeo delle scienze della vita. Per ulteriori informazioni, http://www.Imi.europa.eu/events/2011/08/11/imi-%e2%80%93-new-opportunities-drug-research-europe    
   
   
I NUOVI TRAGUARDI DELLA NEUROPSICOLOGIA RIABILITATIVA  
 
 Trieste, 19 settembre 2011 - Malattie cerebrovascolari, traumi cranici, demenze, sclerosi multipla e Parkinson: sono le principali patologie che causano lesioni o disfunzioni cerebrali, alterando le funzioni neuropsicologiche e influenzando lo stato di salute, l’autonomia e l’integrazione sociale delle persone. Con un’opportuna riabilitazione, però, in alcuni casi è possibile ridurre la disabilità, limitare i deficit cognitivi e favorire il reinserimento sociale dei pazienti. Martedì 20 settembre a Roma, dalle 10.30 alle 14.00, si riuniranno all’Istituto Superiore di Sanità neuroscienziati, fisiatri, logopedisti, fisioterapisti e altre figure professionali coinvolte nella riabilitazione, rappresentanti delle istituzioni sanitarie, associazioni di pazienti e familiari per presentare lo stato dell’arte della riabilitazione neuropsicologica della persona adulta. La riabilitazione dei disturbi cognitivi conseguenti a lesione cerebrale costituisce oggi un settore rilevante e in crescita. L’aumento della sopravvivenza dopo gravi lesioni e traumi cranici, il miglioramento nelle terapie di alcune malattie neurologiche e l’invecchiamento della popolazione sono alcuni dei fattori che determinano una richiesta crescente di interventi neuropsicologici. “È necessaria dunque un’attenta programmazione di politica sanitaria” spiega Elisabetta Làdavas, del Centro studi e ricerche in neuroscienze cognitive dell’Università di Bologna e presidente della consensus conference, promossa dalla Società Italiana di Neuropsicologia per definire gli standard di intervento terapeutico e le migliori metodiche di pratica clinica. “I dati epidemiologici – aggiunge Stefano Paolucci, dell’ospedale Santa Lucia di Roma – rilevano la notevole dimensione del problema: si stima che in Europa più di sette milioni di persone soffrano di demenza, che in Italia ci siano tra 200 e 400mila persone con il Parkinson e 57mila siano affette da sclerosi multipla. Parliamo quindi di persone che potrebbero giovarsi di un adeguato programma di riabilitazione”. “In diversi contesti clinici e scientifici si è quindi posta l’esigenza di definire le linee guida relative alle evidenze di efficacia degli interventi terapeutici – precisa Làdavas -. L’incontro del 20 settembre, ospitato dall’Istituto Superiore di Sanità, ha proprio lo scopo di comunicare i risultati ottenuti dalla consensus conference: strumento di lavoro per affrontare la questione e indagare lo stato dell’arte della riabilitazione neurospicologica in una prospettiva molto ampia. Non ci siamo basati infatti solo sull’evidenza di efficacia dei possibili interventi, ma abbiamo considerato le implicazioni sociali e gli aspetti organizzativi e quelli didattico-formativi del percorso terapeutico”. La riabilitazione neuropsicologica è oggi in possesso di un armamentario di interventi terapeutici fondati su un’ampia base teorica di conoscenze fornite dalla ricerca scientifica specializzata. E non si esclude la possibilità di associare interventi tradizionali di riabilitazione - comportamentali, cognitivi e psicoterapeutici - con trattamenti avanzati di stimolazione cerebrale, trapianto di cellule nervose, terapie geniche, interfacce fra cervello e macchine, e così via. Oggi è noto che grazie alla neuroplasticità del cervello, anche i neuroni colpiti dalla lesione, purché sopravvivano alla lesione stessa, possono ristabilire connessioni sinaptiche con utili potenzialità funzionali. >>> “La neuroplasticità, infatti, non è proprietà solo del sistema nervoso immaturo, ma anche di quello adulto e anziano, al servizio dell’apprendimento e della memoria” commenta Giovanni Berlucchi, del Dipartimento di scienze neurologiche dell’Università di Verona e presidente della giuria. Che però precisa: “questi tentativi sincretici di riabilitazione neuropsicologica, per avere successo, dovranno basarsi su teorie e modelli ispirati da ricerche solide e innovative e su pratiche ortodosse. Solo così sarà possibile offrire speranze concrete di un recupero funzionale, e non promesse illusorie, a chi soffre di disturbi neuropsicologici”. “È dunque necessaria una collaborazione sempre più forte tra chi fa ricerca e chi lavora a diretto contatto con i pazienti – commenta Raffaella Rumiati, docente di neuropsicologia alla Scuola Internazionale Superiore Superiore (Sissa) di Trieste -. Dai nostri studi, infatti, possono conseguire ricadute importanti per la pratica riabilitativa e possono emergere indicazioni e strumenti utili per soddisfare al meglio le esigenze dei pazienti”. A fronte dei progressi scientifici, secondo gli esperti rimangono ancora carenti gli aspetti di tipo organizzativo: è necessaria dunque una adeguata riorganizzazione dei servizi per la riabilitazione, che tenga conto dei progressi scientifici e dei nuovi percorsi formativi, utili alla realizzazione di qualificati team in grado di offrire un intervento riabilitativo efficace. La presentazione si svolgerà all’Istituto Superiore di Sanità, in via Giano della Bella 34 a Roma, in aula Rossi, dalle 10.30 alle 14.00 Programma 10.30 Introduzione. Nicola Vanacore 10.40 Il percorso della Cc “Riabilitazione Neuropsicologica nell’adulto”. Elisabetta Làdavas 11.00 Disturbi neuropsicologici: una marea montante. Stefano Paolucci 11.15 Il verdetto della Giuria: implicazioni per il futuro. Giovanni Berlucchi 11.45 Impatto delle conclusioni della Cc sulla pratica clinica. Stefano Cappa 12.15 Riabilitazione neuropsicologica: figure e competenze. Giuseppe Vallar 12.30 Discussione. 14.00 Termine dei lavori.  
   
   
EMILIA ROMAGNA: NUOVI TICKET SANITARI: PROROGATA AL 1° OTTOBRE LA POSSIBILITÀ DI PRESENTARE L´AUTOCERTIFICAZIONE DELLA PROPRIA FASCIA DI REDDITO ENTRO 60 GIORNI DALL´EROGAZIONE DI VISITE, ESAMI, FARMACI  
 
Bologna, 19 settembre 2011 - Prorogata fino al 1° ottobre la possibilità di consegnare entro 60 giorni dalla erogazione di visite ed esami, e dal ritiro di farmaci con ricetta del Servizio sanitario, l’autocertificazione della propria fascia di reddito lordo del nucleo fiscale di appartenenza. La precisazione è contenuta in una circolare inviata oggi dall’assessore alle politiche per la salute Carlo Lusenti a tutte le Aziende sanitarie, dove viene ribadito che l’autocertificazione - necessaria per definire l’ammontare esatto del ticket da pagare rispetto alla fascia di reddito di appartenenza - deve essere presentata solo dalle persone non esenti totali. Dopo il 1° ottobre, è precisato ancora nella circolare, è invece obbligatorio, per tutti coloro che non sono esenti totali, presentare la propria autocertificazione al momento della prenotazione delle prestazioni o al ritiro dei farmaci in farmacia; in caso contrario viene assegnata la quota massima di ticket prevista. Dunque, da questa data, basta avere l’autocertificazione al momento del bisogno, cioè al momento della prenotazione di visite o esami o alla presentazione della ricetta di prescrizione di medicinali al farmacista. La circolare specifica anche un aspetto relativo alla presentazione dell’autocertificazione dei figli minori di coppie separate e di coppie di fatto (non coniugate): essa spetta al genitore che ha il figlio integralmente a carico o, nel caso in cui il figlio sia a carico di entrambi, al genitore individuato di comune accordo. Per informazioni sulle fasce di reddito lordo del nucleo familiare fiscale, su dove andare per assistenza alla compilazione del modulo di autocertificazione e su dove consegnarlo è possibile telefonare al numero verde gratuito del Servizio sanitario regionale 800 033 033 (dal lunedì’ al venerdì dalle ore 8,30 alle ore 17,30, il sabato dalle ore 8,30 alle ore 13,30 o consultare il portale Saluter http://www.Saluter.it/servizi/visite-ed-esami/nuovi-ticket-sanitari I provvedimenti futuri - Come ha ribadito, in più occasioni, l’assessore alle politiche per la salute Carlo Lusenti, nella applicazione dei nuovi ticket imposti dal Governo, la Regione ha scelto di tutelare i cittadini più deboli confermando tutte le esenzioni esistenti e modulando l’incremento del ticket a seconda del reddito, una modalità certamente più equa di quella prevista dal Governo (10 euro per ogni prescrizione a tutti, indipendentemente dal reddito). Ma, nei tempi imposti, non è stato possibile trovare soluzioni diverse da quanto previsto dalla legislazione nazionale sui ticket, e cioè l’utilizzo del reddito lordo del nucleo familiare fiscale per determinare la fascia di reddito di appartenenza. Ora, nei tempi strettamente necessari, l’intenzione è quella di identificare uno strumento, a partire dall’Isee, che garantisca ancora maggiore equità e che tenga conto, prima di tutto, della numerosità del nucleo familiare.  
   
   
SANITA’: PSSR VENETO 2012-2014 PRESENTATO A CONFERENZA PERMANENTE SOCIO SANITARIA. PARERE OBBLIGATORIO PREVISTO DALL’ITER.  
 
Venezia, 19 settembre 2011 - Dopo il varo da parte della Giunta regionale e la sua trasmissione alla competente Commissione del Consiglio Regionale, nuovo importante passaggio, il 15 settembre, per l’iter del nuovo Piano Socio Sanitario Regionale del Veneto 2012-2014. Il Pssr è stato infatti presentato e illustrato dall’assessore alla sanità Luca Coletto e dal segretario regionale sanità e sociale Domenico Mantoan alla Conferenza Permanente per la Programmazione Sanitaria e Sociosanitaria, nel corso di una seduta ufficiale dell’organismo rappresentativo degli Enti Locali tenutasi a palazzo Balbi, sede della Giunta regionale a Venezia. La Conferenza, presieduta dal Sindaco di Valdastico e presidente della Conferenza dei Sindaci dell’Ulss 4 Alberto Toldo, dovrà esprimere il suo parere obbligatorio. “E’ un parere che considero molto significativo – ha sottolineato Coletto – perché uno dei cardini del nostro operare è sempre stato, ed è, la condivisione delle scelte con il territorio, del quale la Conferenza è autorevole rappresentante. Per una riforma ambiziosa, per certi versi epocale come quella delineata nel Pssr, considero imprescindibile il parere degli amministratori locali, portatori dei problemi, delle esigenze e delle proposte dei loro territori e dei cittadini amministrati”. “Condividiamo la necessità di un rapido percorso di stesura del parere – ha detto da parte sua il presidente della Conferenza Toldo – perché i sindaci, come la Regione, sentono l’esigenza della condivisione di un Piano moderno e capace di superare velocemente i 16 anni che ci separano dalla precedente programmazione”. “Oltre alla razionalizzazione delle rete ospedaliera – ha aggiunto Toldo – riteniamo serva una piena concertazione tra Comuni e Regione per esprimere il massimo sforzo nel costruire anche una rete territoriale di assistenza dotata di risorse economiche ed umane, capace di riaffermare una volta di più la tradizionale e forte integrazione sociosanitaria espressa dal modello veneto”.- Secondo Toldo, “il Piano propone una coerente rete territoriale, sulla quale la Conferenza si confronterà, incentrando parimenti l’attenzione anche sulla rete ospedaliera, sulla prevenzione e sull’umanizzazione delle cure”. Toldo ha concluso garantendo tempi rapidi per la definizione del parere della Conferenza Permanente.  
   
   
UNA NUOVA RELAZIONE SULL´ALZHEIMER SOTTOLINEA L´ESIGENZA DI INTERVENIRE IN TEMPO  
 
Bruxelles, 19 settembre 2011 - Gli interventi precoci sul morbo di Alzheimer potrebbero essere più efficaci se cominciassero ancora prima, è quanto si sostiene in una nuova relazione su questa malattia pubblicata dall´Alzheimer´s Disease International (Adi), la federazione internazionale che riunisce 76 associazioni per l´Alzheimer di tutto il mondo e che fa da relatore presso l´Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Il Rapporto Mondiale Alzheimer 2011, "The Benefits of Early Diagnosis and Intervention", intende incoraggiare gli stati a promuovere la diagnosi precoce tra i medici e i professionisti della sanità che si occupano di demenza. Il rapporto si occupa anche dei benefici economici, con stime che mostrano che la diagnosi precoce potrebbe far risparmiare oltre 7000 Eur a paziente in paesi ad alto reddito. I ricercatori che hanno lavorato alla relazione, coordinati da un team dell´Istituto di psichiatria presso il King´s College di Londra, sono stati incaricati dall´Adi di intraprendere la ricerca. È la prima volta che un intero corpo di lavoro ha messo insieme un´analisi completa di tutte le prove sulla diagnosi precoce e l´intervento precoce per la demenza. Al momento esiste una "lacuna di cura", visto che la maggior parte dei pazienti viene diagnosticata tardi, il che significa che una notevole quantità di tempo di cura è già andato perduto. Questo impedisce in gran parte il loro accesso a informazioni preziose, cure, assistenza e sostegno. Ci sono anche significative ripercussioni per le famiglie, gli assistenti, le comunità e gli operatori sanitari. L´autore principale della relazione, il professor Martin Prince del King´s College, commenta: "Non c´è un modo unico per colmare questa lacuna di cure in tutto il mondo. È chiaro però che ogni paese ha bisogno di una strategia nazionale per la demenza che promuova la diagnosi precoce e un continuum di cure in seguito. I servizi sanitari primari, la diagnostica specialistica e i centri di cura nonché i servizi basati sulla comunità devono tutti avere un ruolo, ma in gradi diversi, a seconda delle risorse." La relazione ha determinato che addirittura i tre quarti dei 36 milioni di persone in tutto il mondo che, secondo le stime, soffrono di demenza non sono stati diagnosticati e quindi non stanno beneficiando di alcuna cura. Nei paesi ad alto reddito, solo tra il 20% e il 50% dei casi di demenza sono riconosciuti e documentati a livello delle cure primarie e nei paesi a basso e medio reddito si stima che questa proporzione sia del 10%. Ma perché la demenza tende a passare inosservata? Secondo i ricercatori, la mancata diagnosi di questo disturbo può derivare dalla falsa credenza che la demenza sia una parte normale o naturale dell´invecchiamento e che non si possa fare niente per invertire il processo. Queste nuove scoperte invece si concentrano sugli interventi che possono in effetti fare la differenza, il che significa che non è mai troppo presto per cominciare le cure adeguate, visto che sono più efficaci nei primi stadi della malattia. Il rapporto descrive come i farmaci e gli interventi psicologici sulle persone con i primi stadi di demenza possono migliorare la cognizione, l´indipendenza e la qualità della vita, mentre il sostegno e i consigli a chi si occupa dei malati possono migliorare l´umore, ridurre la tensione e ritardare il ricovero delle persone affette da demenza. "Se non si diagnostica l´Alzheimer in tempo si perde l´opportunità di migliorare la qualità della vita di milioni di persone," dice la presidentessa dell´Adi, la dott.Ssa Daisy Acosta. "E questo va ad aggiungersi a un problema sanitario, sociale e finanziario che è già enorme in tutto il mondo." L´adi crede che ogni paese dovrebbe avere una strategia nazionale per l´Alzheimer e la demenza che enfatizzi l´importanza della diagnosi e dell´intervento precoce. Il morbo di Alzheimer è la più comune forma di demenza. Secondo le cifre dell´Adi, si prevede che il numero di persone affette da demenza raddoppierà ogni 20 anni - da 36 milioni nel 2010 a 115 milioni nel 2050 - il che significa che l´esigenza di un intervento tempestivo non è mai stata così pressante. Per maggiori informazioni, visitare: Alzheimer´s Disease International: http://www.Alz.co.uk/    
   
   
ACCORDO REGIONE EMILIA ROMAGNA- ASSOCIAZIONI FAND E FISH PER MIGLIORARE GLI INTERVENTI IN FAVORE DELLE PERSONE CON DISABILITÀ.  
 
Bologna, 19 settembre 2011 – Migliorare il coordinamento e la realizzazione delle politiche regionali sulla disabilità nei diversi ambiti - dalla salute ai servizi sociali, dalla mobilità agli interventi per la non autosufficienza, dall’integrazione scolastica all’integrazione al lavoro - attraverso la condivisione dei percorsi con le associazioni Fish (Federazione italiana per il superamento dell´handicap) e Fand (Federazione tra le associazione nazionali dei disabili) che riuniscono associazioni per la tutela e per la promozione dei diritti delle persone disabili. Questo l’obiettivo del protocollo d’intesa firmato dall’assessore alle politiche per la salute Carlo Lusenti e dai presidenti delle federazioni regionali Stefano Tortini (Fand) e Giuliana Gaspari Servadei (Fish). Negli ultimi anni, la Regione Emilia-romagna ha approvato diversi provvedimenti per garantire la tutela delle persone con disabilità. Tra i più rilevanti, gli interventi per l’integrazione scolastica e lavorativa, l’unificazione dei percorsi di valutazione e certificazione della disabilità (con la legge regionale 4 del 2008), l’istituzione del Fondo regionale per la non autosufficienza. L’accordo ribadisce questo impegno, in un momento in cui le scelte nazionali – in una situazione di difficile crisi economica - penalizzano le persone più deboli negando di fatto il riconoscimento dei diritti (basti pensare all’azzeramento totale del Fondo nazionale per la non autosufficienza, al taglio delle risorse agli Enti locali, alla delega in materia fiscale e assistenziale che prevede tagli consistenti per tutte le persone disabili). “Abbiamo voluto questo accordo per ribadire che il rapporto tra Istituzioni e mondo associativo è uno dei valori che da sempre guida le politiche regionali – ha commentato l’assessore alle politiche per la salute Carlo Lusenti – Vogliamo migliorare l’integrazione e il coordinamento per fare quanto possibile per evitare che gli effetti della crisi producano un peggioramento del livello della qualità della vita, soprattutto delle persone più deboli, come le persone con disabilità. Assicurare servizi e qualità della vita alle persone con disabilità è per noi elemento fondamentale della coesione sociale e del livello di civiltà di ogni comunità, non è, come sembra sostenere il Governo con gli atti che propone, un ‘fardello’ di cui liberarsi”. Approvato dalla Giunta regionale nell’ultima seduta del 12 settembre, l’accordo nasce dunque dall’esigenza di stabilire un maggiore confronto della Regione con le associazioni delle persone con disabilità e di favorire un livello più alto di integrazione e coordinamento delle politiche regionali finalizzate al sostegno della vita indipendente e della qualità della vita delle persone con disabilità. Con questo obiettivo, viene istituito un Tavolo politico di coordinamento degli interventi in favore delle persone disabili, composto dalla Regione (assessore alle politiche per la salute e coinvolgimento, di volta in volta, degli assessori interessati alle diverse problematiche) e dai presidenti regionali delle federazioni Fish e Fand. Il Tavolo ha il compito di approfondire temi specifici a sostegno delle persone disabili nei diversi ambiti di intervento regionale: sanità, servizi sociali, casa, scuola, formazione, lavoro, accessibilità, mobilità. Regione e associazioni, in modo condiviso, valuteranno i risultati ottenuti e le linee di indirizzo per le politiche future. Il tema dell’integrazione al lavoro, in particolare, è una priorità: il Tavolo ha funzioni anche di monitoraggio, per cui può attivare indagini per “fotografare” gli interventi messi in campo in questo ambito. L’accordo prevede inoltre il coordinamento di tutti i flussi informativi esistenti in materia di disabilità consentendo così una visione di insieme sulle politiche e gli interventi regionali. Viene poi istituito un Gruppo tecnico regionale, coordinato dalla Direzione generale sanità e politiche sociali, a cui partecipano le altre Direzioni regionali coinvolte in politiche che hanno impatti sulla condizione di vita delle persone con disabilità (scuola, lavoro, mobilità, servizi sociali, servizi sanitari e socio-sanitari, accessibilità, turismo, sviluppo di impresa, politiche abitative, e-governement ) con compiti di coordinamento tecnico delle politiche decise a livello del Tavolo regionale. Alle riunioni del Gruppo tecnico parteciperanno anche i presidenti delle Federazioni regionali Fish e Fand o tecnici da loro delegati in relazione alle tematiche oggetto del confronto.  
   
   
SANITA´: ARRESTI A MODICA  
 
 Palermo, 19 settembre 2011 - L´assessore regionale per la Salute, Massimo Russo, ha rivolto "un sincero ringraziamento" alle forze di polizia di Modica le cui indagini contro il fenomeno dell´assenteismo nelle pubbliche amministrazioni ha portato all´arresto di tre dipendenti dell´Asp di Ragusa accusati di peculato e truffa aggravata. "E´ una notizia - ha commentato Russo - che sara´ accolta con soddisfazione soprattutto dai tanti dipendenti pubblici che ogni giorno fanno il proprio dovere con abnegazione. Saro´ sempre al fianco delle forze dell´ordine impegnate in un´opera di moralizzazione nella speranza che venga arginato questo malcostume dilagante che sconfina nel reato di truffa. Invito i responsabili delle aziende sanitarie a vigilare con il massimo impegno per scongiurare episodi del genere".  
   
   
NUOVO OSPEDALE DELLE APUANE  
 
 Massa (Ms), 19 settembre 2011 – “Sono contenta di vedere che i lavori stanno procedendo speditamente e che si sta recuperando il tempo perduto. Evidentemente l’esperienza fatta negli altri tre nuovi ospedali di Lucca, Pistoia e Prato è servita e qui a Massa sta aiutando ad accelerare i tempi”. L’assessore al diritto alla salute, Daniela Scaramuccia, ha visitato il 15 settembre il cantiere del nuovo ospedale delle Apuane a Marina di Massa. Nella visita l’hanno accompagnata il direttore della Asl 1 di Massa e Carrara, Maria Teresa De Lauretis, e la direzione dei lavori. Nel cantiere è finito lo scavo, ora va rivestito per gettare le fondamenta. E’ una corsa contro il tempo, dicono dalla direzione dei lavori. La zona apuana è una delle più piovose ed è necessario fare in fretta a rivestire lo scavo prima che inizino le piogge autunnali. L’opera dovrebbe essere ultimata a 30 mesi dall’inizio dei lavori (giugno 2011): quindi nel dicembre 2013. Sono poi previsti sei mesi di collaudo e la consegna avverrà perciò nel giugno del 2014. Il prossimo step è previsto a febbraio 2012, quando saranno ultimate le strutture e coperto il tetto. I numeri del nuovo ospedale delle Apuane: 80.430 metri quadri; 165.000 metri cubi; 16,62 metri di altezza; 4 piani (tre fuori terra e uno interrato); 426 posti letto, di cui 360 per acuti; 100 metri quadri di superficie per posto letto; 23.480 metri quadri di parcheggio; 23.900 metri quadri di verde; 22.000 metri cubi di calcestruzzo; 5.100.000 chili di ferro.  
   
   
SALUTE, ASSESSORE MONTALDO: “IL PRIMO INTERVENTO DELL’OSPEDALE DI SESTRI PONENTE SARÀ SULLE 24 ORE”  
 
 Genova, 19 Settembre 2011 - Sarà sulle 24 ore l’attività del primo intervento dell’ospedale di Sestri Ponente. Lo ha detto l’assessore regionale alla salute, Claudio Montaldo il 15 settembre presso il consiglio municipale di Sestri Ponente alla presenza del presidente, Stefano Bernini, nel suo intervento sulla riorganizzazione dell’emergenza, già deliberata dalla Giunta regionale a luglio e prossimamente all’esame del consiglio. “Nella sostanza – ha detto Montaldo – già oggi per un complesso di difficoltà organizzative e finanziarie, la struttura funziona come punto di primo intervento. Pertanto i servizi resi, nel 2010 oltre 22.000 accessi, potranno essere mantenuti nella quasi totalità, con una riduzione dei casi più complessi, migliorando le condizioni di sicurezza dei pazienti”. Nel corso dell’incontro in consiglio municipale l’assessore Montaldo ha ribadito che “il punto di primo intervento non subirà alcuna chiusura notturna, ma sarà attivo sulle 24 ore”.  
   
   
SANITÀ: A BREVISSIMO VIA AI LAVORI DELLA COMMISSIONE PER INDAGINE EPIDEMIOLOGICA SUI RESIDENTI IN AREE MILITARI DELLA SARDEGNA.  
 
Cagliari, 19 settembre 2011. Avvio a brevissimo dei lavori della Commissione per la valutazione epidemiologica sulle popolazioni residenti nelle aree adiacenti a installazioni militari di tutta la Sardegna, con analisi mirate sia per le leucemie e linfomi particolarmente rilevanti in quelle aree, sia per altre patologie prevalenti nella popolazione. Lo ha annunciato questa mattina l’assessore regionale della Sanità, Simona De Francisci, incontrando a Cagliari i rappresentanti del comitato Gettiamo le Basi e dell’associazione delle famiglie di militari morti. La Commissione, istituita con decreto assessoriale dello scorso 17 maggio, avvierà i suoi lavori nonostante l’Istituto Superiore di Sanità, già sollecitato formalmente, non abbia ancora provveduto a indicare un suo rappresentante previsto all’interno del comitato scientifico di supervisione delle attività, composto anche da esperti già indicati dall´Associazione italiana dei Registri tumori e dal Dipartimento di Statistica dell´Università di Firenze. “La Regione intende accelerare e procedere operativamente – ha sottolineato l’assessore – per capire ciò che succede non solo a Quirra e dintorni, ma anche a Teulada, Capo Frasca e le altre zone della Sardegna interessate da attività militari. Si indagherà non solo sui linfomi e le leucemie che hanno colpito militari e civili, ma anche sulle altre patologie che risultassero di particolare impatto in quelle popolazioni. L’obiettivo della Commissione è duplice: fare chiarezza il più possibile sulle morti e sul carico di malattia in quelle popolazioni e avviare un sistema di sorveglianza sanitaria mirato a verificare l´insorgenza anomala di patologie in chi opera e vive vicino ad aree militari”.  
   
   
OSPEDALE EVANGELICO DI VOLTRI, BURLANDO: “OPERAZIONE POSITIVA REALIZZATA IN UN QUADRO DIFFICILE”  
 
Genova, 19 Settembre 2011 - “Il trasferimento dell’Evangelico a Voltri ha incontrato le attese della popolazione. Abbiamo realizzato un’operazione positiva in un quadro difficile”. Lo ha detto il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando, che ha visitato il 15 settembre l’Evangelico di Voltri invitato dal presidente del cda Barbara Oliveri Caviglia e dal direttore generale Alessio Parodi. “La localizzazione dell’Evangelico a Voltri è stata un operazione difficile che ha suscitato anche dissensi però è servita a raggiungere tre obiettivi importanti” – ha continuato Burlando. “Il primo è stato raggiungere una razionalizzazione a livello economico, il secondo quello di consolidare l’Evangelico a Genova, cosa non possibile nel quartiere di Castelletto per motivi di spazio. Terzo obiettivo era non precludere all’estremo ponente cittadino e ai comuni limitrofi un punto di riferimento ospedaliero – anche in prospettiva di un ospedale unico del ponente.” “L’intreccio delle professionalità tra l’Evangelico e Asl ha funzionato bene, nei limiti del possibile noi continueremo a favorire in tutti i modi la libera scelta della destinazione da parte dei lavoratori". “La fusione tra una struttura della Asl e questa parte dell’Evangelico è un’integrazione mai fatta in precedenza che ha comportato passaggi complessi tra sindacati e mondo del lavoro, ma a distanza di 4 mesi dal suo inizio raccoglie opinioni positive, tra cui anche quella del Municipio”. “Nel 2012 sarà il punto nascita quello che darà la misura del successo di questa operazione, in particolare per il rapporto che saprà instaurare con il territorio", ha sottolineato il presidente. “I numeri finora sono molto buoni, ma chi ha usufruito di Voltri in questi mesi aveva già iniziato un percorso con l’Evangelico". Burlando ha anche indicato alcuni problemi tuttora da risolvere, come l’accesso diretto con la Colletta di Arenzano per gli operati di ortopedia, cessato con l’inserimento dell’Evangelico. “E’ un aspetto che va corretto subito perché non ci deve essere nessuna differenza tra chi si opera a Voltri e chi lo fa in altri ospedali genovesi. Inoltre, sempre in ortopedia, si potrebbero operare un centinaio di protesi in più all’anno, senza maggiori spese, con un recupero di fughe per 1 milione e 300 mila euro. A Voltri ci sono anche 40 posti letto per potenziali cure intermedie ed eventuali 6 posti letto a favore del pronto soccorso. In più, qui c’è un pezzo importante della farmacia della Asl che sta facendo un lavoro eccellente e che credo sia bene rimanga. Da quel che ho visto in 3 ore di visita - ha concluso Burlando - la popolazione della zona ha percepito l’operazione come qualcosa di positivo. Talvolta se vengono meno gli egoismi si può fare il miracolo di spendere di meno e accontentare di più. Nei prossimi anni spendere di più non potremo, i soldi andranno a pagare i maggiori interessi sul debito invece di dare servizi o alimentare la crescita, perciò i casi virtuosi vanno messi in evidenza”.  
   
   
ACCORDO REGIONE ASSOCIAZIONI FAND E FISH PER MIGLIORARE INTERVENTI PER PERSONE CON DISABILITÀ  
 
 Bologna, 19 settembre 2011 – Migliorare il coordinamento e la realizzazione delle politiche regionali sulla disabilità nei diversi ambiti - dalla salute ai servizi sociali, dalla mobilità agli interventi per la non autosufficienza, dall’integrazione scolastica all’integrazione al lavoro - attraverso la condivisione dei percorsi con le associazioni Fish (Federazione italiana per il superamento dell´handicap) e Fand (Federazione tra le associazione nazionali dei disabili) che riuniscono associazioni per la tutela e per la promozione dei diritti delle persone disabili. Questo l’obiettivo del protocollo d’intesa firmato dall’assessore alle politiche per la salute Carlo Lusenti e dai presidenti delle federazioni regionali Stefano Tortini (Fand) e Giuliana Gaspari Servadei (Fish). Negli ultimi anni, la Regione Emilia-romagna ha approvato diversi provvedimenti per garantire la tutela delle persone con disabilità. Tra i più rilevanti, gli interventi per l’integrazione scolastica e lavorativa, l’unificazione dei percorsi di valutazione e certificazione della disabilità (con la legge regionale 4 del 2008), l’istituzione del Fondo regionale per la non autosufficienza. L’accordo ribadisce questo impegno, in un momento in cui le scelte nazionali – in una situazione di difficile crisi economica - penalizzano le persone più deboli negando di fatto il riconoscimento dei diritti (basti pensare all’azzeramento totale del Fondo nazionale per la non autosufficienza, al taglio delle risorse agli Enti locali, alla delega in materia fiscale e assistenziale che prevede tagli consistenti per tutte le persone disabili). “Abbiamo voluto questo accordo per ribadire che il rapporto tra Istituzioni e mondo associativo è uno dei valori che da sempre guida le politiche regionali – ha commentato l’assessore alle politiche per la salute Carlo Lusenti – Vogliamo migliorare l’integrazione e il coordinamento per fare quanto possibile per evitare che gli effetti della crisi producano un peggioramento del livello della qualità della vita, soprattutto delle persone più deboli, come le persone con disabilità. Assicurare servizi e qualità della vita alle persone con disabilità è per noi elemento fondamentale della coesione sociale e del livello di civiltà di ogni comunità, non è, come sembra sostenere il Governo con gli atti che propone, un ‘fardello’ di cui liberarsi”. Approvato dalla Giunta regionale nell’ultima seduta del 12 settembre, l’accordo nasce dunque dall’esigenza di stabilire un maggiore confronto della Regione con le associazioni delle persone con disabilità e di favorire un livello più alto di integrazione e coordinamento delle politiche regionali finalizzate al sostegno della vita indipendente e della qualità della vita delle persone con disabilità. Con questo obiettivo, viene istituito un Tavolo politico di coordinamento degli interventi in favore delle persone disabili, composto dalla Regione (assessore alle politiche per la salute e coinvolgimento, di volta in volta, degli assessori interessati alle diverse problematiche) e dai presidenti regionali delle federazioni Fish e Fand. Il Tavolo ha il compito di approfondire temi specifici a sostegno delle persone disabili nei diversi ambiti di intervento regionale: sanità, servizi sociali, casa, scuola, formazione, lavoro, accessibilità, mobilità. Regione e associazioni, in modo condiviso, valuteranno i risultati ottenuti e le linee di indirizzo per le politiche future. Il tema dell’integrazione al lavoro, in particolare, è una priorità: il Tavolo ha funzioni anche di monitoraggio, per cui può attivare indagini per “fotografare” gli interventi messi in campo in questo ambito. L’accordo prevede inoltre il coordinamento di tutti i flussi informativi esistenti in materia di disabilità consentendo così una visione di insieme sulle politiche e gli interventi regionali. Viene poi istituito un Gruppo tecnico regionale, coordinato dalla Direzione generale sanità e politiche sociali, a cui partecipano le altre Direzioni regionali coinvolte in politiche che hanno impatti sulla condizione di vita delle persone con disabilità (scuola, lavoro, mobilità, servizi sociali, servizi sanitari e socio-sanitari, accessibilità, turismo, sviluppo di impresa, politiche abitative, e-governement ) con compiti di coordinamento tecnico delle politiche decise a livello del Tavolo regionale. Alle riunioni del Gruppo tecnico parteciperanno anche i presidenti delle Federazioni regionali Fish e Fand o tecnici da loro delegati in relazione alle tematiche oggetto del confronto.  
   
   
BOLZANO: GIORNATA MONDIALE DELL´ALZHEIMER 2011  
 
Bolzano, 19 settembre 2011 - Attualmente sono 35 milioni i malati di demenza nel mondo. In Alto Adige si registrano circa 1.600 persone affette da Alzheimer e nel corso del 2010 si sono aggiunti altri 450 nuovi casi in tutta la provincia. L’età media dei pazienti è pari a 81,5 anni. In occasione della Giornata Mondiale dell’Alzheimer 2011 l’assessore Richard Theiner e l’associazione “Alzheimer Südtirol Alto Adige Asaa” presentano mercoledì 21 settembre, dalle ore 15 alle 19, presso la sede del Museion di Bolzano il progetto “Demenza - Arte - Creatività: vie d’uscita dal labirinto”, basato sull’Arte-terapia nel trattamento della demenza. Con l’Arte-terapia si possono riattivare le abilità rimanenti senza ricorrere a metodi farmacologici, e quindi rendere possibile una migliore qualità di vita ai malati e ai loro familiari. Come esempio concreto del progetto artistico, l’associazione presenta i lavori della paziente Margarete Gratz-kiem, di S. Lorenzo di Sebato, che saranno esposti fino al 25 settembre presso il Museion di Bolzano. Per ulteriori informazioni gli interessati possono consultare i siti: http://www.Provincia.bz.it/sanita/  e http://www.Asaa.it/ .  
   
   
VIA A PROGETTO PER INCREMENTARE SPORT NEI PARCHI DELLA LOMBARDIA CON CONI E GUIDE ALPINE UN NUOVO IMPIANTO AL CAMPO DEI FIORI MODELLO DA REPLICARE IN TUTTE LE AREE PROTETTE  
 
Milano, 19 settembre 2001 - Diffondere la pratica sportiva all´aria aperta, realizzando all´interno del Parco del Campo dei Fiori di Varese uno o più impianti a basso costo e senza impatto ambientale. E´ questo l´obiettivo delle delibera approvata dalla Giunta regionale lombarda su proposta dell´assessore allo Sport e Giovani Monica Rizzi di concerto con l´assessore ai Sistemi verdi e Paesaggio Alessandro Colucci. Per realizzare questo progetto, in via sperimentale, sarà sottoscritta una convenzione ad hoc con il Collegio regionale delle guide alpine lombarde, la sezione regionale del Coni e, appunto, il Campo dei Fiori. ´I vantaggi e gli obiettivi di questa iniziativa - ha spiegato Monica Rizzi - sono molteplici. Innanzitutto si tratta di un modo per avvicinare più persone possibili allo sport. Fare sport all´aria aperta significa farlo a basso costo e in strutture con un impatto ambientale nullo´. Se la sperimentazione avrà successo, verrà replicata nelle altre aree protette della Lombardia. ´E´ quasi inutile ripetere - ha aggiunto l´assessore Rizzi - i vantaggi che fare sport porta alla nostra salute e il conseguente risparmio sulle spese sanitarie per la Regione. Soprattutto va sottolineato il fatto che questa sperimentazione per lo sport all´aria aperta non ha costi. Si tratta quindi di un esempio da seguire per altre iniziative in un periodo di crisi economica e di tagli agli Enti locali´. ´Questa proposta - ha concluso Colucci - conferma la volontà dei nostri sistemi verdi di aprirsi pienamente alla fruizione, al contatto e al rapporto con i cittadini. Non solo: vogliamo che le aree protette siano percepite come luoghi certo da difendere e proteggere, ma, allo stesso tempo, da vivere in armonia con il bisogno di natura, di ambiente, di un contatto diretto con il mondo della biodiversità, di cui è ricco ogni territorio lombardo. Nello specifico, con questo provvedimento, si coniugano due elementi straordinari: sport e ambiente. Ambienti sani, dove l´uomo vive meglio e dove può praticare gli hobby sportivi preferiti. Un modello che vogliamo replicare in altre realtà, per elevare la qualità della vita dei cittadini lombardi´.  
   
   
NAPOLI NEL CIRCUITO DELLE REGATE DELLA COPPA AMERICA. ENTUSIASMO PER L’IMPORTANTE OCCASIONE DICHIARATA LA DISPONIBILITÀ DI PORTO FIORITO A COLLABORARE.  
 
Napoli, 19 Settembre 2011 - “Lo svolgimento di due tappe del circuito di regate preliminari della Coppa America nel golfo di Napoli per gli anni 2012 e 2013 è un grande risultato ma anche un bellissimo impegno organizzativo ed un’occasione di sviluppo e rilancio della risorsa mare”. E’ questo il commento del Presidente Claudio Fogliano nell’apprendere l’importante notizia, a pochi giorni dall’apertura del cantiere di Marina di Vigliena che doterà Napoli di un Porto Turistico all’avanguardia. “Siamo del parere” dichiara il Presidente di Porto Fiorito Claudio Fogliano “che i tempi disponibili richiedano la collaborazione della forze più attive di tutti i settori in campo. E’ questo il momento di sfruttare al meglio la fortunata circostanza che vede gli eventi di Coppa America svilupparsi in parallelo e in rapida successione con la costruzione del Marina di Vigliena. La conferma arriva dallo spirito di collaborazione e l’entusiasmo delle Istituzioni che hanno caratterizzato l’inizio della costruzione del Marina, che ci confortano nel ritenere opportuno e utile dichiarare sin da ora la piena disponibilità della Porto Fiorito a mettere a disposizione dell’Organizzazione delle Regate, l’apparato operativo, il Know-how e l’esperienza programmatica-realizzativa della Società e dei soci per accelerare e rendere sempre più efficace il percorso necessario al raggiungimento di uno straordinario successo. Il nostro osservatorio sul mercato interno e internazionale ci consente di dichiarare che il golfo di Napoli ha caratteristiche incomparabili per lo sport della Vela” conclude Fogliano affermando che : “Un evento, come quello della Coppa America nel Golfo di Napoli, deve essere considerato come un’entusiasmante visita da parte di uno degli establishment più importanti della vela mondiale.