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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 29 Marzo 2012
PARLAMENTO EUROPEO: FRA I TEMI DELLA SESSIONE PLENARIA DEL 28-29 MARZO 2012:DERIVAT, GIORNALISTI, BALCANI, PASSEGGERI AEREI  
 
Bruxelles , 29 marzo 2012 - Stretta sui derivati - Nuove regole per rendere il commercio in derivati più sicuro e trasparente saranno sottoposte a votazione giovedì. Il commercio in derivati è largamente riconosciuto per avere contribuito alla crisi finanziaria globale. Le delegazioni del Parlamento e del Consiglio hanno raggiunto un accordo sulla nuova legislazione lo scorso 9 febbraio. Turchia: i deputati chiedono un migliore trattamento per i giornalisti - Le leggi turche volte a limitare la libertà dei media e i numerosi processi ai giornalisti saranno il tema centrale del dibattito di mercoledì sulle sue prospettive di adesione all´Ue della Turchia. Giovedì, i deputati saranno chiamati a votare una risoluzione che invita il paese a compiere maggiori sforzi per riformare il sistema giudiziario e proteggere le libertà civili. I progressi di Serbia, Kosovo e Montenegro verso l´adesione all´Ue - I deputati valuteranno i progressi di Serbia, Kosovo e Montenegro verso l´adesione all´Ue nel dibattito di mercoledì, cui farà seguito la votazione di una risoluzione giovedì. I deputati chiedono alla Commissione di rafforzare i diritti dei passeggeri aerei - Le linee aeree devono fornire ai passeggeri lasciati a terra informazioni chiare e aiuto immediato, sostengono i deputati in un progetto di risoluzione che sarà votato giovedì. Inoltre, in caso di fallimento o interruzione dei voli, le compagnie aeree devono rimpatriare i passeggeri gratuitamente. Incentivi Eu per il reinsediamento dei rifugiati - I paesi Ue otterrebbero maggiori finanziamenti comunitari per il reinsediamento di rifugiati sul proprio territorio, se il Parlamento approverà la creazione di un nuovo programma comunitario giovedì. Dal 2013, il nuovo programma darebbe priorità al reinsediamento dei rifugiati più vulnerabili, quali donne a rischio e minori non accompagnati. Bilancio del Pe per il 2013 congelato in termini reali? Giovedì, il Parlamento voterà il proprio bilancio per il 2013. La commissione per i bilanci raccomanda per l´anno prossimo di non superare nelle previsioni di spesa il tasso d´inflazione medio europeo dell´1.9%, ossia di congelare il bilancio in termini reali. Tuttavia, 8,5 milioni di euro dovrebbero essere aggiunti quando bisognerà accogliere i deputati europei provenienti dalla Croazia. Aiuti alimentari ai bisognosi: i deputati interrogano la Commissione - Giovedì, i deputati chiederanno alla Commissione quando sarà pronta la proposta legislativa per assicurare il prosieguo del programma comunitario di aiuti alimentari oltre il 2013.  
   
   
BRUXELLES, APERTURA SESSIONE: PRESIDENTE SCHULZ CONDANNA ATTENTATO DI TOLOSA  
 
Bruxelles, 29 marzo 2012 - Il recente vile e spietato assassinio di tre soldati, tre bambini e un insegnante a Montauban e Tolosa deve rafforzare la determinazione del Parlamento a difendere i valori del rispetto reciproco e della tolleranza, ha detto ieri il Presidente Schulz, durate l´apertura della mini sessione plenaria di Bruxelles. "Raramente ho assistito a un tale atto repellente", ha detto Schulz, esprimendo la solidarietà dei deputati ai genitori e parenti delle vittime, e condannando i "raccapriccianti e vigliacchi assassini" che tolgono la vita a bambini innocenti, al fine di fare propaganda alle loro "folli" opinioni. Insieme alla città di Tolosa e alla sua comunità ebraica e islamica, "siamo tutti chiamati a difendere i valori del rispetto reciproco e della tolleranza. Non ci sono divisioni politiche su questo punto. Questi valori sono il fondamento del mondo civilizzato", ha aggiunto. Schulz ha poi salutato il rilascio del giornalista turco Ahmat Sik, dopo un anno di detenzione. Applaudito dai deputati, il Presidente del Pe ha ribadito le preoccupazioni del Parlamento per le lunghe detenzioni pre-processuali. Infine, ha dato il benvenuto a una delegazione della Repubblica Unita di Tanzania in visita ufficiale. Deputati entranti e uscenti - Schulz ha dato il benvenuto alla signora Birgit Collin-langen (Epp, De), che sostituisce Kurt Lechner, con effetto dal 17 March 2012. Modifiche all´ordine del giorno - Mercoledì 28 marzo 2012 - Non ci sarà il dibattito sulla relazione di Lambsdorff sul Fondo europeo per la democrazia, che sarà direttamente sottoposta a votazione giovedì. Giovedì 29 marzo 2012 - 4 relazioni di Rapkay sulla difesa dell´immunità parlamentare di Luigi de Magistris sono state aggiunte alla sessione di voto.  
   
   
UE: SANZIONI ECONOMICHE PER LA BIELORUSSIA  
 
Bruxelles, 29 marzo 2012 - I ministri europei agli Affari esteri hanno imposto delle sanzioni economiche alla Bielorussia, un paese diretto da 18 anni da Aleksandr Lukašenko, l´"ultimo dei dittatori europei". Durante la sessione plenaria di questa settimana, il Pe dovrebbe votare una risoluzione per sostenere questa decisione. Abbiamo intervisto il deputato di centro destra a capo della delegazione parlamentare a Minsk, Jacek Protasiewicz. Qual è l´obiettivo della risoluzione che sta per essere adottata dal Parlamento europeo? Jacek Protasiewicz - Questa risoluzione indica il sostegno del Parlamento alle recenti sanzioni, non solamente diplomatiche ma anche economiche. È ciò che il Parlamento europeo richiedeva da molti anni. Abbiamo ritardato di due settimane l´adozione di questa risoluzione sperando che la possibilità delle sanzioni fosse sufficiente a suscitare una reazione da parte del governo rispetto ai prigionieri politici e ai prigionieri politici. Pensa che le sanzioni siano state efficaci in passato? Jp - In tutta sincerità, le sanzioni hanno avuto un effetto limitato quando si sono ridotte ad un livello diplomatico. Mentre le sanzioni economiche rappresentano una minaccia reale e una reale preoccupazione per il governo bielorusso. Questo paese ha più bisogno di una cooperazione economica con l´Unione europea, quindi credo che le sanzioni avranno un impatto positivo. La Lettonia e la Slovenia si sono pronunciate in maniera diversa: cosa pensa di queste divisioni all´interno del Consiglio? Jp - Per la prima volta certi Stati membri hanno bloccato l´adozione delle sanzioni. Hanno spiegato chiaramente che potrebbero colpire le proprie aziende. Nonostante ciò, non possiamo rimanere indifferenti e accettare un tale deterioramento della situazione, in particolare rispetto ai diritti umani in un paese cosi vicino come la Bielorussia. Non ci aspettiamo certamente dei cambiamenti rivoluzionari o un passaggio improvviso da un regime autoritario a una democrazia. Ciò nonostante ci aspettiamo che i prigionieri politici vengano liberati e che il regime smetta di perseguitare i propri cittadini. Le recenti esecuzioni di due uomini accusati dell´attentato nella metropolitana di Minsk hanno influito la decisione del Parlamento? Jp - Molti deputati europei sono rimasti scioccati dalla violenza delle esecuzioni. Anche se molte proteste della comunità internazionale. Questo è un segno chiaro che il regime di Minsk non è pronto a comunicare al di fuori del paese. E questa è una delle ragioni per la quale la risoluzione del Parlamento è stata così decisa rispetto ai recenti sviluppi in Bielorussia.  
   
   
STEFAN FüLE COMMISSARIO EUROPEO PER L´ALLARGAMENTO EUROPEO OSSERVAZIONI IN APERTURA DI DIBATTITO AL PARLAMENTO EUROPEO SUL KOSOVO  
 
 Bruxelles, 28 Marzo 2012 – Di seguito il discorso del commissario europeo per l´ allargamento europeo al Parlamento europeo sul Kosovo: “Presidente, Onorevoli membri del Parlamento europeo, Sono grato per il vostro gentile invito a partecipare alle vostre discussioni sul Kosovo. Sono anche grato per il vostro sostegno per il lavoro della Commissione sul Kosovo, come confermato dalla relazione si discuterà oggi. E sono grato per l´ottimo lavoro del relatore, la sig.Ra Lunacek, in preparazione di questa relazione equilibrata e per garantire un ampio supporto per esso. Sono appena tornato dal Kosovo. Martedì scorso, ho avuto il piacere di partecipare alla riunione del primo Consiglio del Kosovo per l´integrazione europea. Il Consiglio è stato istituito dal Presidente del Kosovo Jahjaga, al fine di istituire un forum di discussione e di orientamento sul cammino del Kosovo verso l´Europa. Nel mio discorso al Consiglio per l´integrazione europea, ho sottolineato che è essenziale che il Consiglio rifletta e sia sostenuta da tutti i lati dello spettro politico in Kosovo. Il Consiglio ha bisogno di costruire la più ampia e inclusiva un consenso il più possibile tutta la società. Solo con il sostegno e l´impegno di tutte le forze politiche e le comunità del Kosovo sarà in grado di fare lo sforzo di riforma necessario per spostare verso l´Europa a buon fine. L´integrazione europea richiede il sostegno e l´impegno della società del Kosovo nel suo complesso. Per sua stessa natura, l´integrazione europea è e deve essere compreso. Onorevoli parlamentari, Cosa possiamo fare per sostenere il Kosovo nel loro cammino verso una maggiore integrazione? Il Consiglio Affari generali del 28 febbraio ha confermato l´intenzione della Commissione di avviare uno studio di fattibilità per un accordo di stabilizzazione e di associazione con il Kosovo. Questo segna l´inizio di una nuova fase nelle relazioni dell´Unione europea con il Kosovo. L´approvazione del Consiglio saldamente ancore Kosovo nel quadro della politica dell´Unione europea per i Balcani occidentali. Essa segna un passo fondamentale verso l´instaurazione di rapporti contrattuali con il Kosovo. L´obiettivo dello studio di fattibilità è quello di fornire un´analisi completa e approfondita della disponibilità del Kosovo a negoziare e, infine, attuare un accordo di stabilizzazione e di associazione, che costituisce la base giuridica delle relazioni dell´Unione europea con i paesi dei Balcani occidentali e un trampolino di lancio verso l´adesione. Lo studio si concentrerà sugli aspetti politici, economici e giuridici della disponibilità del Kosovo per un accordo di stabilizzazione e di associazione. La mia visita in Kosovo di ieri ha segnato l´inizio del nostro lavoro. Il lancio dello studio di fattibilità è stato un altro, ulteriore elemento chiave in agenda già ambizioso dell´Unione europea per il Kosovo. Vorrei menzionare alcuni degli elementi chiave di questo ordine del giorno: In primo luogo, mi auguro che saremo in grado di rilasciare il liberalizzazione dei visti per il Kosovo roadmap più tardi in primavera. In secondo luogo, breve ripresentare la nostra proposta di un accordo quadro che consente Kosovo a partecipare ai programmi dell´Unione europea. In terzo luogo, il 30 maggio, mi lancerà il dialogo strutturato sullo Stato di diritto. Quarto, sosterremo candidatura del Kosovo per l´adesione della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo del Kosovo, una volta sceglie di presentare la propria domanda. Quinto, siamo pronti a sostenere un ordine del giorno inclusiva e lungo termine per il nord del Kosovo. Vorrei concludere riaffermando l´impegno dell´Unione europea in Kosovo. Le ultime settimane hanno dimostrato che queste non sono solo parole vuote, ma che sono sostenute da azioni concrete. La Commissione è pienamente impegnata con il Kosovo. 2012 dovrebbe essere un anno di opportunità. Confido di poter contare sul sostegno del Parlamento per trasformare questa opportunità in realtà. Grazie mille.”  
   
   
DIRITTI DI BASE PER LE VITTIME DI REATI IN TUTTA L´UE  
 
 Bruxelles, 29 marzo 2012 - Tutte le vittime di reati dovrebbero avere gli stessi diritti fondamentali in tutta l´Ue, e dovrebbe avere le loro esigenze specifiche valutate, nell´ambito di un progetto di direttiva europea che stabilisce norme minime di protezione ha approvato all´unanimità le libertà civili e dei comitati diritti della donna il Martedì. Si stima che 75 milioni di persone sono vittime di reati ogni anno nell´Ue. Quando i crimini accade all´estero, diverse culture, lingue e le leggi possono creare seri problemi. Il progetto di direttiva mira a garantire che qualunque sia il reato - rapina, furto, aggressione, stupro, molestie, i crimini ispirati dall´odio, attacco terroristico, o di tratta di esseri umani - e ovunque nella Ue si è impegnata, tutte le vittime hanno gli stessi diritti fondamentali da riconoscere e trattati con rispetto e dignità, ottenere protezione e sostegno per la loro integrità fisica e la proprietà , e di avere accesso alla giustizia e risarcimento. "Un´esperienza di eventi traumatici, soprattutto quando gli amici oi familiari sono lontani, potrebbe rendere la posizione di una vittima di un crimine così disperata che per superare il danno è ancora più difficile rispetto al processo giuridico stesso. Pertanto, una valutazione individuale per tutte le vittime, con professionalità e sensibilità intrapreso da forze di polizia, pubblici ministeri e altro personale vuol dire che siamo in grado di identificare accuratamente le esigenze e proteggere in modo efficace tutte le vittime, prendendo il loro situazione personale in considerazione. Questa direttiva renderà possibile tutto questo ", ha detto il relatore della commissione per le libertà civili Teresa Jiménez-becerril (Ppe, Es), dopo il voto. Diritti delle donne relatore della commissione Antonyia Parvanova (Alde, Bg), ha commentato: "Il Parlamento è in piedi ferma per difendere i diritti effettivi e concreti per tutte le vittime dei reati in Europa, tenendo conto delle esigenze specifiche delle vittime in considerazione e fornendo loro servizi di assistenza appropriati, per aiutarli a passare attraverso un momento particolarmente difficile della loro vita. Le donne sono particolarmente esposti a forme nascoste e non dichiarata di violenza, e mentre la definizione di norme minime per la protezione di tutte le vittime, è essenziale che questioni come la violenza basata sul genere sono riconosciuti e adeguatamente affrontate ". Le vittime vulnerabili e le valutazioni dei singoli - La proposta della Commissione, i bambini, le persone con disabilità, vittime di stupro e vittime della tratta di esseri umani saranno considerati vulnerabili e beneficerà di un trattamento speciale. I deputati propongono di ampliare l´elenco delle vittime vulnerabili e includono i richiedenti asilo ei rifugiati, anziani e vittime di violenza di genere, il terrorismo, la criminalità organizzata, la violenza nelle relazioni strette, la tortura, i crimini ispirati dall´odio, traffico di organi e tentato omicidio. I parenti di persone assassinate dovrebbe essere considerata vulnerabile. Inoltre, i comitati insistono sul fatto che tutte le vittime dovrebbero essere sottoposti a una valutazione individuale per determinare se sono vulnerabili. Sulla base di rischi personali, come età, sesso, etnia, razza, religione o orientamento sessuale, e il tipo di reato, una persona potrebbe essere vulnerabile e potrebbe avere esigenze specifiche, dice il testo approvato, aggiungendo che le singole valutazioni dovrebbero essere effettuate più volte nel corso dei procedimenti penali per tener conto di eventuali cambiamenti nella situazione della vittima. Servizi di supporto - Gli Stati membri dovrebbero garantire che le vittime ei loro familiari hanno accesso a titolo gratuito, facilmente accessibili e confidenziali dei servizi di assistenza alle vittime, ad esempio, assistenza psicologica) dal momento in cui le vittime subiscono danni, durante e dopo la conclusione delle indagini e il processo e indipendentemente di dove il crimine ha luogo, dice il testo. Servizi di sostegno specialistico dovrebbe essere istituita per le vittime con esigenze specifiche, come le vittime di violenza basata sul genere o ai figli, aggiunge. Le informazioni in un linguaggio semplice - Le vittime hanno bisogno di essere informati fin dall´inizio sui loro diritti, oralmente o per iscritto, in un linguaggio semplice e accessibile e in una lingua che capiscono. Le vittime devono anche essere in grado di denunciare il crimine e partecipare attivamente al procedimento penale (interviste e udienze), in una lingua che capiscono. Servizi di interpretariato e traduzione sarebbe reso disponibile a tal fine, i deputati dicono. Bambini - Diritti specifici dei bambini e le esigenze devono essere prese in considerazione in tutti i casi. Inoltre, i bambini vittime dovrebbe essere data l´opportunità di svolgere un ruolo attivo nell´ambito del procedimento penale e di avere la loro testimonianza presi in considerazione. Status giuridico - I deputati inserito un emendamento dicendo che tutte le vittime della criminalità devono essere protette ai sensi della presente direttiva, a prescindere dal loro status giuridico. La proposta di direttiva è stata approvata con 52 voti a favore e nessuno contrario. Le prossime tappe - Questo voto dà relatori un mandato per avviare negoziati con il Consiglio, con l´obiettivo di raggiungere un accordo in prima lettura.  
   
   
SUMMIT REPUBBLICA COREANA-UE  
 
Bruxelles, 28 marzo 2012 - Il sesto vertice tra la Repubblica di Corea e l´Unione europea (Ue) si è svolto a Seoul il 28 marzo 2012. La Repubblica di Corea è stata rappresentata dal presidente Lee Myung-bak e l´Unione europea era rappresentata dal Sig. Herman Van Rompuy, presidente del Consiglio europeo e José Manuel Barroso, presidente della Commissione europea. Relazioni bilaterali - I leader della Corea e Ue ha tenuto un vertice amichevole, produttivo e di successo. Essi hanno espresso la loro soddisfazione per il positivo sviluppo del partenariato strategico tra la Repubblica di Corea e l´Unione europea fondata su un fondamento di valori condivisi e relativa all´accordo quadro punto di riferimento e accordo di libero scambio che sono stati firmati nel 2010. Essi hanno rilevato l´importanza dei loro incontri al vertice regolari come un meccanismo primordiale a rafforzare ulteriormente il partenariato strategico. I leader hanno espresso il loro desiderio di rafforzare ulteriormente la cooperazione Ue-corea sulle questioni bilaterali, regionali e globali, e hanno affermato la loro convinzione che la cooperazione del genere sarebbe reciprocamente vantaggiosa. Inoltre, hanno notato con soddisfazione l´imminente 50 ° anniversario dello stabilimento delle relazioni diplomatiche tra la Repubblica di Corea e l´Ue nel 2013. I leader accolto con favore l´espansione del commercio bilaterale dopo l´applicazione provvisoria della Corea-ue, accordo di libero scambio il 1 ° luglio 2011. Hanno condiviso l´intesa che la piena attuazione della zona di libero scambio Ue-corea è essenziale per facilitare ulteriormente la cooperazione economica bilaterale e promuovere i benefici del libero scambio per le imprese e consumatori. I leader hanno inoltre affermato che il dialogo politico ad alto livello si terrà su base annuale e da quest´anno, consultazioni bilaterali si terranno a rafforzare la cooperazione in materia di diritti umani. Per quanto riguarda lo sviluppo internazionale, i leader hanno deciso di condurre un dialogo politico regolare e di scambiare informazioni sui rispettivi programmi e, se del caso, per coordinare il loro impegno nel paese per aumentare il loro impatto sullo sradicamento della povertà. I leader hanno anche convenuto di lavorare insieme per rafforzare la responsabilità globale degli aiuti e dello sviluppo attraverso Busan Partenariato per la cooperazione allo sviluppo efficace. I leader hanno sottolineato il valore di iniziative comuni e scambi di personale e studenti nei settori dell´istruzione, della scienza, della ricerca e dell´innovazione per la posa di una solida base di cooperazione pratica tra la Repubblica di Corea e l´Ue. A questo proposito, si è convenuto che la Repubblica di Corea e l´Ue cercherà di rafforzare la cooperazione esistente nel quadro del programma Erasmus Mundus, cooperazione nel settore dell´istruzione bilaterale e iniziative comuni nell´ambito dell´Unione europea e sui relativi programmi coreani di ricerca e innovazione, in particolare in i settori della mobilità dei ricercatori, energia verde, nano-tecnologia, tecnologia di base, tecnologia industriale e le tecnologie dell´informazione e della comunicazione. I leader hanno altresì convenuto che il comitato misto di cooperazione scientifica e tecnologica sarà ulteriormente attivata e, se necessario, la composizione di una task force a livello di lavoro sarà esaminato per facilitare ulteriormente il follow-up di attività congiunte. Hanno preso atto della prima riunione della Rok-eu Leaders Forum, tenutasi nel novembre 2011 per promuovere ulteriormente le relazioni bilaterali. Questioni regionali - I leader hanno condiviso la loro preoccupazione per l´annuncio della Corea del Nord ha reso il 16 marzo 2012 che ha in programma di effettuare un lancio "satellite", sottolineando che il lancio sarebbe una chiara violazione di sicurezza delle Nazioni Unite risoluzioni del Consiglio e contraria ai suoi impegni recenti. I leader insieme hanno invitato la Corea del Nord ad astenersi dal lancio annunciato. Essi continuano a sollecitare la Corea del Nord a rispettare i suoi obblighi internazionali, in particolare, abbandonando tutte le armi nucleari ei programmi nucleari esistenti in conformità con le pertinenti risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. I leader hanno anche espresso la loro preoccupazione per la gravità della Corea del Nord situazione dei diritti umani e ha esortato la Corea del Nord per visualizzare autentici sforzi per migliorare i diritti umani del suo popolo. I leader hanno sottolineato che la pace e lo sviluppo sostenibile in Afghanistan è essenziale per la stabilità in Asia e oltre. Hanno chiesto al governo afghano e la comunità internazionale per soddisfare i loro rispettivi impegni per sostenere la transizione di successo in Afghanistan entro la fine del 2014 e promuovere la stabilità a lungo termine e la sicurezza nella regione negli anni successivi. I leader hanno espresso la loro preoccupazione di approfondimento sul programma nucleare iraniano comprese le loro gravi preoccupazioni sulle possibili dimensioni militari, come riportato dal Iaea.they esortato l´Iran a compiere fedelmente i propri obblighi internazionali, compresi tutti i Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e risoluzioni del Consiglio dei governatori. Hanno espresso sostegno per una soluzione diplomatica alla questione nucleare iraniana attraverso negoziati e sforzi da parte accolto l´Alto Rappresentante dell´Ue, per conto della 3 E3, a tale riguardo. I leader hanno espresso profonda preoccupazione per le numerose vittime civili causate da un uso indiscriminato del regime siriano di violenza e fortemente condannato le violazioni continue e sistematiche destra perpetrati dal regime contro il proprio popolo. Hanno invitato il regime a porre immediatamente fine a tutte le violenze e violazioni dei diritti umani e ha esortato a venire incontro alle aspirazioni dei cittadini della Siria per la democrazia e un futuro migliore per il paese. I leader hanno inoltre convenuto di coordinare su possibili ulteriori iniziative, a tal fine. Essi hanno invitato tutti i membri del Consiglio di Sicurezza dell´Onu a vivere all´altezza delle loro responsabilità nel tentativo di fermare la violenza. I leader hanno deciso di esplorare attivamente la possibilità di rafforzare la cooperazione agli sforzi per contrastare la pirateria in Somalia-based e di continuare ad aumentare la cooperazione anti-pirateria capacità dei paesi della regione. Essi hanno rilevato la necessità di un approccio globale, sulla terra così come in mare, per affrontare questo problema. I problemi globali - I leader accolto con favore l´esito positivo del Security Summit 2012 Seoul nucleare, che contribuirà a rafforzare la sicurezza globale, attraverso una più intensa cooperazione internazionale per contrastare il terrorismo nucleare e radiologico. Essi hanno anche convenuto di attuare attivamente i loro impegni contenuti nel ´Seoul comunicato´. Notando un modesto recupero dell´economia globale e un allentamento della tensione del mercato finanziario globale, i leader hanno espresso soddisfazione i progressi valutata l´Ue ha compiuto insieme ai suoi Stati membri negli ultimi mesi, adottando varie misure per rafforzare le loro posizioni di bilancio, per ridurre lo stress finanziario, di costruire istituzioni più forti, e di attuare riforme strutturali che promuovano la crescita. I leader hanno inoltre accolto con favore la buona situazione economica della Corea e il ruolo positivo che il Paese svolge nel promuovere la cooperazione economica regionale in Asia orientale. I leader hanno riaffermato il ruolo importante del G20 per affrontare le sfide per l´economia globale e raggiungere l´obiettivo di una forte, sostenibile ed equilibrata crescita globale. Essi hanno convenuto di lavorare a stretto contatto per portare risultati concreti nel prossimo vertice del G20 Los Cabos relativa al rafforzamento dell´economia globale, il mantenimento della stabilità finanziaria, aumentando la sicurezza alimentare, migliorare l´architettura finanziaria internazionale e promuovere la crescita verde e lo sviluppo sostenibile. Al fine di rafforzare la credibilità del G20, i leader hanno riconosciuto l´importanza della piena attuazione degli impegni assunti nei precedenti vertici del G20 tra cui il Vertice di Seoul e Cannes, in particolare per evitare di protezionismo commerciale, per garantire che il Fmi continua a disporre di risorse sufficienti per svolgere il suo ruolo sistemico, la riforma delle quote e della governance del Fondo monetario internazionale, e il Consensus Development Seoul e il suo piano pluriennale d´azione, e ha deciso di lavorare a stretto contatto per rafforzare ulteriormente il controllo e la responsabilità nel processo del G20. Ribadendo la necessità di limitare l´aumento della temperatura media globale a 2 ° C al di sopra dei livelli preindustriali, i leader hanno convenuto che il programma di lavoro della piattaforma d´azione di Durban rafforzato dovrebbe essere completato nel più breve tempo possibile, al fine di raggiungere entro il 2015 uno protocollo, strumento giuridico o il risultato concordato con forza di legge applicabili a tutte le parti. I leader hanno altresì preso atto del ruolo speciale che la Corea giocare come pre-Cop 18 host e hanno confermato il loro sostegno per l´aumento del livello di ambizione nella riduzione delle emissioni di gas serra a livello nazionale e globale. Rilevando l´importanza della politica di crescita verde nella riduzione delle emissioni di gas serra, i leader hanno deciso di compiere sforzi congiunti per diffondere crescita verde attraverso il G20 e Rio +20 vertici. Si è convenuto di proseguire il dialogo sulle politiche per la crescita e l´occupazione verde. I leader hanno sottolineato l´importanza del commercio internazionale per la ripresa economica mondiale e ribadito la loro ferma opposizione al protezionismo. Essi hanno ribadito il loro impegno verso il completamento del ciclo di sviluppo di Doha dei negoziati e ha esortato i membri dell´Omc per far avanzare concretamente i negoziati nel 2012, in linea con i risultati della 8a Conferenza ministeriale dell´Omc. I leader hanno sottolineato la necessità di dare priorità ad affrontare questioni d´interesse per i paesi meno sviluppati nel corso dei negoziati e di avanzare in altre aree con una componente sostanziale sviluppo e beneficio universale, come la facilitazione degli scambi e barriere non tariffarie (Ntb).  
   
   
UE: PRIGIONI SEGRETE STATUNITENSI IN EUROPA: UNA "LEGGE DEL SILENZIO" TRA I GOVERNI  
 
Bruxelles, 29 marzo 2012 - Un´ulteriore prova sta emergendo la possibile complicità di alcuni governi europei in programma di detenzioni segrete della Cia. Nel corso di una audizione pubblica di esperti il ​​Mercoledì, commissione per le libertà civili deputati deplorato la mancanza di cooperazione da parte degli Stati membri dell´Ue e stanno preparando un nuovo rapporto. Hélène Flautre (Verdi / Ale, Fr), ha ricordato i "gravi violazioni dei diritti umani, rapimenti, torture, detenzioni segrete, con la complicità degli Stati membri" sulla quale il Parlamento aveva cercato di far luce fino al 2007. Oggi, "nuove informazioni è emerso su siti di detenzione segreta in Europa (...) c´è una gran quantità di prove su cui possiamo costruire nel nostro lavoro", ha detto la signora Flautre, che sta preparando una relazione d´iniziativa. Ha denunciato la "legge del silenzio tra i governi" su queste accuse. "Ci dispiace che i responsabili delle indagini nazionali in Danimarca, Lituania, Polonia e Romania, che erano stati invitati all´audizione," non poteva accettare ", ha detto. Il bastione del segreto di Stato - "Molti nuovi elementi sono emersi dal 2007, e specialmente negli ultimi due anni", ha dichiarato Julia Hall, uno Amnesty International contro il terrorismo, esperto di diritti umani, citando i recenti sviluppi in Lituania, Finlandia, Danimarca, Romania, Polonia e Regno Unito. Ha deplorato il rifiuto dei governi di cooperare sulla base del fatto che l´informazione è stato classificato come segreto, che, disse, era ingiustificata. "Parlando delle accuse è controproducente" - "Il Parlamento europeo può contare sulle prove che abbiamo ottenuto", ha detto Reprieve ricercatore Crofton Black, aggiungendo che "il Parlamento deve riconoscere che è inutile e controproducente per descrivere perfettamente i fatti dimostrabili come ´accuse». C´è un puzzle da mettere insieme, un puzzle i cui pezzi sono sparsi tra i paesi ", ha detto, suggerendo che le istituzioni europee contattare il europea sicurezza della navigazione aerea Eurocontrol, l´organizzazione per ottenere i dati" alla fonte ". Ha inoltre sottolineato che la logistica del programma americano avrebbe richiesto la complicità di società private. "Responsabilità collettiva" degli Stati membri - Per il momento, "non vi è alcuna pressione da parte dell´opinione pubblica" ai governi ", quindi a loro non importa", ha dichiarato Sophie In´t Veld (Alde, Nl). Inoltre, "ci concentreremo sui paesi, ma ritengo che ci sia una responsabilità collettiva", ha aggiunto, proponendo che tutti gli Stati membri dovrebbero pertanto essere coperti dalla futura relazione. "C´è una complicità chiara dei [europea] autorità", ha detto Ana Gomes (S & D, Pt), aggiungendo che in Portogallo, le autorità "erano stati o incompetenti ed era stato deriso, o era stato in combutta" con le autorità statunitensi . Quest´ultima possibilità "era il più probabile", ha aggiunto. Adam Bodmar, della Fondazione Helsinki, ha osservato che la Polonia "era in denial" su questo tema. "Un follow-up relazione sembra assolutamente necessario" alla luce delle nuove prove, ha detto Michèle Striffler (Ppe, Fr), aggiungendo che "qualora si accerti che gli Stati membri hanno cooperato attivamente, l´Ue dovrà adottare le misure necessarie. "Ci sono stati ritardi anche all´interno delle nostre istituzioni, dove ci sono persone che vogliono nessun progresso sul dossier" pentito Carlos Coelho (Ppe, Pt). Amrit Singh, un avvocato che rappresenta la Open Society Justice Initiative, ha presentato i casi di signori et El-masri Al-nashiri, vittime di rendition e detenzioni segrete della Cia in Europa, coinvolgendo le autorità della Polonia, Romania, e l´ex Repubblica iugoslava di Macedonia . La seconda si terrà a Guantanamo e "potrebbe essere condannato a morte da tribunali militari che non rispettano le regole procedurali previste", ha detto la signora Flautre. La signora Singh ha esortato i deputati ad "assumersi le proprie responsabilità" e rispondere collettivamente per assicurare che gli Stati Uniti non solo un paese per possibili misure di rappresaglia. La lotta al terrorismo "salva la vita" - "Diritti umani e libertà sono valori importanti (...) ma questo significa che dobbiamo considerare i singoli casi e divulgare dettagli della nostra lotta contro il terrorismo, che salva la vita?" detto Mirosław Piotrowski (Ecr, Pl). In Romania, "molte richieste sono state fatte da parlamentari e ai media indipendenti. Hanno contribuito chiarimenti, non solo presunzioni", ha detto Ioan Enciu (S & D, Ro). Fondo - Nel 2005, spinto da notizie di stampa delle attività della Cia sul suolo europeo, il Parlamento europeo ha istituito una commissione temporanea d´inchiesta. Il suo rapporto, redatto da Claudio Fava, ha deplorato la passività di alcuni Stati membri di fronte operazioni illegali della Cia sul loro territorio e ha chiesto un´inchiesta indipendente. I deputati si sono impegnati a follow-up.  
   
   
UNIONE EUROPEA, OGGI A PERUGIA SEMINARIO SU CONTRASTO A FRODI FINANZIARIE  
 
Perugia, 29 marzo 2012 - "Il contrasto alle frodi finanziarie all´Unione Europea" sarà al centro del seminario che si tiene oggi al Salone d´Onore di Palazzo Donini, a Perugia, e verrà aperto (ore 9.15) dall´assessore regionale al Bilancio, Gianluca Rossi. L´iniziativa è organizzata dalla Regione Umbria insieme al Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri e alla Commissione Europea ("Olaf", Ufficio europeo per la lotta antifrode). L´obiettivo è quello di analizzare i vari fenomeni di frode, condividere le buone prassi in materia di controllo e promuovere una migliore comprensione dei meccanismi comunitari e nazionali in tema di fondi europei. Il seminario è stato organizzato nell´ambito del programma d´azione comunitario "Hercule Ii 2007-2013", che promuove attività a tutela degli interessi finanziari della Comunità.  
   
   
MINISTRO FORNERO A PALERMO, INCONTRERA´ PRESIDENTE LOMBARDO  
 
Palermo, 29 marzo 2012 - Il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali con delega anche alle Pari Opportunita´, Elsa Fornero incontrera´ il presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo, nel corso di una visita istituzionale prevista per venerdi´ prossimo 30 marzo a Palermo. Il Ministro Fornero e il presidente Lombardo si incontreranno a Palazzo d´Orleans, sede della Presidenza della Regione siciliana, alle ore 15. Alle ore 16, sempre a Palazzo d´Orleans, e´ prevista la conferenza stampa congiunta del Ministro e del Presidente della Regione siciliana.  
   
   
TRASPARENZA, GIUNTA DELLA PUGLIA APPROVA DELIBERA SU ANAGRAFE ASSESSORI E PRESIDENTE PER DONI E REDDITI  
 
Bari, 29 marzo 2012 - La Giunta ha approvato ieri , su proposta dell’assessore alla Trasparenza Nicola Fratoianni, una delibera in materia di etica pubblica e integrazione dell’Anagrafe pubblica della Giunta regionale. “Proseguiamo così – ha spiegato Fratoianni – un percorso iniziato a maggio 2010 con la delibera che istituiva l’anagrafe pubblica della Giunta regionale, implementandone le funzioni. Oggi abbiamo un ulteriore sviluppo: avevamo iniziato tra i primi in Italia pubblicando gli emolumenti percepiti dalla Regione e i redditi di ciascun membro della Giunta e naturalmente del Presidente”. “L’obiettivo – prosegue l’assessore – è quello della massima trasparenza. Basterà il tempo della compilazione delle schede e i dati saranno pubblicati sul sito regionale. Non regoleremo così solo le informazioni sui redditi, ma regolamenteremo le modalità di accettazione dei doni da Presidente e assessori e presto anche dai dirigenti e dipendenti. Voglio sottolineare che la delibera sull’anagrafe è stata la prima che ho portato in Giunta con la nuova consigliatura e che oggi viene ancora più potenziata”. I dati dell’anagrafe saranno così implementati con i dati sul patrimonio mobiliare e immobiliare e le informazioni relative alle eventuali partecipazioni societarie e titolarità di imprese individuali. Particolare attenzione sarà riferita allo scambio dei doni di cortesia in occasione o margine di visite ufficiali o di incontri di membri del Governo regionale o loro delegati con autorità italiane e straniere. In particolare: I doni di rappresentanza il cui valore espresso in denaro sia superiore ai 200 euro e che, in relazione alla loro tipologia e specificità, possono essere destinati alle sedi ufficiali o di rappresentanza, restano nella disponibilità della Regione Puglia. I restanti doni, di valore superiore a 200 euro, sono destinati dal Presidente e dai componenti della Giunta Regionale ad iniziative aventi finalità umanitarie, caritatevoli, di assistenza e beneficenza. Nel caso in cui il Presidente della Giunta e gli Assessori intendano trattenere personalmente un dono di rappresentanza il cui valore ecceda l´importo indicato, versano all´amministrazione ricevente la somma di denaro pari alla differenza tra il valore stimato del bene e 200 euro. I doni di rappresentanza saranno inventariati in apposito registro contenente la descrizione del bene, l´indicazione del donatore, la stima effettuata, la data e il motivo della consegna, la destinazione effettuata. Il registro è pubblico e sarà disponibile nel sito istituzionale www.Regione.puglia.it. La stima del valore economico del dono di rappresentanza potrà essere effettuata a cura della struttura organizzativa competente in materia di Patrimonio della Regione Puglia. Sono esclusi gli oggetti che si riferiscano a decorazioni o insegne o distinzioni onorifiche o cavalleresche o di benemerenza attribuiti da Sovrani, Capi di Stato, Governi o da altri soggetti che, in ambito nazionale e internazionale, rivestano ruoli di alta rappresentanza istituzionale. In relazione ad altri doni o benefici eventualmente offerti in altre situazioni connesse al ruolo di membro del Governo regionale: Il Presidente e gli Assessori regionali non accettano, per sé o per altri, neanche in occasione di festività, regali o altre utilità, salvo quelli di valore inferiore a 200 euro, da soggetti che abbiano tratto o comunque possano trarre benefìci da decisioni inerenti la loro attività istituzionale o, in alternativa, li destinano ad iniziative aventi finalità umanitarie, caritatevoli, di assistenza e beneficenza. Il Presidente e gli Assessori regionali non accettano né offrono, per sé o per altri, regali o altre utilità da dirigenti, funzionari e dipendenti della Amministrazione regionale e suoi enti, agenzie e società partecipate. La conferenza di direzione avvierà invece le procedure per la redazione di un analogo codice comportamentale, con valenza disciplinare, valido per i dirigenti e i dipendenti regionali. E’ stata predisposta una scheda informativa per l’implementazione dell’Anagrafe, da compilarsi a cura degli assessori e del Presidente, nella quale, oltre ad essere riportate le informazioni sugli incarichi elettivi e le indennità (comprese diaria, rimborso rapporto con gli elettori e gettoni di presenza), ci sono caselle da compilare su redditi, patrimonio immobiliare e mobiliare (fabbricati, terreni, appartamenti, negozi, attività agricola, auto e barche) e informazioni su interessi finanziari, partecipazioni societarie e imprese (azioni, quote fondi comuni di investimento, gestioni patrimoniali fiduciarie, gestione portafogli, depositi, cariche di amministratore o sindaco di società, titolarità imprese individuali, titolarità o legale rappresentanza di società o di imprese private vincolate con pubbliche amministrazioni per contratti di opere o di somministrazioni o per concessioni o autorizzazioni amministrative, cariche di rappresentante, amministratore o dirigente di società e imprese private sussidiate da pubbliche amministrazioni in modo continuativo).  
   
   
PETROLIO, DE FILIPPO: “PRONTI A CHIEDERE A GOVERNO E UE SPECIALITÀ BASILICATA”  
 
Potenza, 29 marzo 2012 - Il presidente nella relazione al Consiglio evidenzia l’eccezionalità della situazione determinata da risorse del programma operativo 2014/2020 e del memorandum. “Dopo l’art.16 abbiamo fatto altri passi avanti e anche le compagnie devono dare un contributo su sviluppo e occupazione. Ma le priorità restano salute e ambiente”. Tutti i dati su nuovi sistemi di monitoraggio, impiego delle risorse, vincoli posti all’attività estrattiva “L’avvio della discussione ormai imminente, sul programma operativo 2014-20 e le risorse dell’art. 16, collocano la Basilicata ad un’altezza programmatica che ci deve indurre a richiedere al Governo nazionale e alla stessa Commissione Europea una sorta di specialità, l’assunzione di un modello regionale unico e distintivo con percorsi attuativi eccezionali”. E’ quanto ha detto il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, nella sua relazione al Consiglio Regionale in Materia di Petrolio. Una relazione che ha avuto al centro le novità e le prospettive, determinate dalla successione di Memorandum e art.16 della legge sulle liberalizzazioni, ma che ha posto anche una forte attenzione ai temi dell’ambiente, alla ricostruzione storica di quanto avvenuto, in materia di estrazioni petrolifere in Basilicata, fino ad oggi, dal 1998, anno di stipula dei vigenti accordi, e ancora prima, già a inizio anni ’80. “Dobbiamo fare bene e non abbiamo molto tempo” ha esortato De Filippo sottolineando come “L’art. 16 del decreto liberalizzazioni rappresenta la più esplicita e definitiva consacrazione dell’impegno che la Basilicata conduce da almeno 15 anni per il riconoscimento della funzione nazionale che essa esplica in quanto fornitrice di una quota decisiva delle risorse energetiche da idrocarburi su cui può contare il Paese” e dando notizia che “vi sono due attività già in corso che dopo l’approvazione dell’art. 16 pretendono, secondo la tempistica, prevista una accelerazione ed una sessione straordinaria dell’attività di questo consiglio. Il dossier già avviato nella discussione sugli interventi, ed un nuovo, concreto contributo che questi grandi players (Eni, ecc.) devono dare per lo sviluppo della Basilicata”. Attività, ha spiegato il presidente, che si pongono in linea con il lavoro fatto sul Memorandum che, ha spiegato, “ha individuato già alcune direttrici fondamentali in fatto di tutela e salvaguardia dell’ambiente e del territorio e mantenimento delle qualità ambientali; miglioramento della rete infrastrutturale e della mobilità; creazione di nuova (e qualificata) occupazione attraverso la ricerca, la formazione e la promozione di nuove iniziative in campo ambientale, turistico ed industriale”. De Filippo ha in proposito dato notizia che “Il gruppo tecnico Regione-stato che si era insediato dopo la sottoscrizione del Memorandum ha prodotto già molte analisi e documenti che ovviamente saranno sostenibili in termini di investimenti dopo il confronto immediato che avremo con il governo per definire il piano finanziario dell’art. 16”. “Certamente – ha detto De Filippo - rispetteremo l’ordine chiedendo il massimo nella sicurezza ambientale e nella tutela della salute, con le migliori e più avanzate tecnologie. Non possono mancare le risorse per completare il piano degli investimenti infrastrutturali sottoscritto ad agosto 2011 e finanziato per una parte, ricordo 660 milioni di Euro, attrarre investimenti nei settori più avanti dalla green economy alla Homeland security, fino alla costituzione di un Cluster internazionale nell’energia che dalle fonti fossili costruisce un modello democratico e sostenibile come nelle più avanzate strategie descritte da Rifkin. Solo i titoli di un programma che dobbiamo valutare nella sua concretezza dopo aver circoscritto, puntualmente le risorse finanziarie”. E per dare una dimensione della partita che la Basilicata si accinge a giocare, De Filippo ha spiegato che “in Italia la royalty su terra è attualmente del 10%, a questo si aggiunge il prelievo fiscale che prevede una tassazione sui redditi della società Ires, un tributo mai federalizzato ricordo, con aliquota pari al 27,5%, l’imposta Irap al 3,9% e la Robin tax, che è una addizionale Ires, aumentata nel 2009 e nell’agosto 2011 al 10,5%, e di una ulteriore addizionale Ires introdotta ancora nel 2009 che porta a far calcolare il prelievo complessivo tra il 63,9% e il 68%. A questo occorre aggiunge i dividendi che lo stato incassa per le partecipazioni azionarie ad Eni”. Risorse che ora, almeno in parte, potrebbero essere utilizzate per finanziare programmi di sviluppo in Basilicata. Ma, come detto, il Presidente della Regione, nella sua relazione ha dato ampio spazio anche a delineare una ricostruzione dello stato dei fatti, a partire dalla situazione ambientale, ai rapporti con le compagnie e ancora all’utilizzo delle risorse del petrolio. “Il dovere istituzionale principale in questa fase- ha detto De Filippo - è sicuramente quello ambientale e della salute come abbiamo preteso anche nel Memorandum. Va in questa direzione il potenziamento dei sistemi di monitoraggio, la certificazione, la diffusione e la comunicazione dei dati e la partecipazione territoriale alla gestione della qualità ambientale. Con la prescrizioni dell’Aia Via contenute nella delibera 627 del maggio 2011 abbiamo imposto controlli più alti all’Eni prevedendo il monitoraggio costante dei camini, l’installazione di 4 nuove centraline per la qualità dell’aria, 2 per il rumore, la verifica delle emissioni odorifere ecc. Dati che saranno disponibili nell’Osservatorio Ambientale, ovviamente validati da Arpab. E’ stato inaugurato il Centro di Monitoraggio Ambientale – ha aggiunto - un vero “cruscotto ambientale” che nella integrazione di reti e di attività, con nuove tecnologie è la vera novità , mentre con le selezioni di tecnici realizzate dai centri di ricerca si presenta operativo l’Osservatorio Ambientale. Nuove collaborazioni con Isspra e l’Istituto Superiore di Sanità ci offriranno confronti e valutazioni sempre più avanzati”. La Basilicata tiene la situazione sotto controllo, e De Filippo ha sfatato anche il mito di un presunto strapotere delle compagnie nel realizzare attività estrattive. “Nel 1998 – ha ricordato De Filippo - la comunità regionale nel suo complesso prese una decisione. Per chi ha memoria storica o per chi ha partecipato, deve ammettere che quel processo fu aperto con una democratica, direi trasparente, discussione pubblica che offrì ai decisori istituzionali tutti gli elementi per indirizzarsi verso quella scelta. Non si trattò certamente dell’unanimità ma sicuramente una chiara, misurabile maggioranza dei soggetti in campo si schierò per una ipotesi favorevole”. Ebbene, ha spiegato il presidente, “sulla base degli accordi del 1998, in Basilicata l’Eni avrebbe dovuto realizzare 54 pozzi” aggiungendo che ad oggi “dei 54 pozzi inizialmente previsti, ben 9 non saranno più realizzati e altri 15 nel frattempo sono stati chiusi o posti in non produzione, con buona pace di chi continuamente, ancora in questi giorni, paventa una regione-gruviera, alla mercé indiscriminata delle Compagnie petrolifere” e, ha ancora aggiunto” non uno in più è stato autorizzato né al momento prevediamo di autorizzarne, in assenza del consenso delle popolazioni locali e degli sviluppi legati alla attuazione del Memorandum, a suo tempo sottoscritto tra Regione e Governo”. Infine, de Filippo ha illustrato come, negli anni passati, la Basilicata ha utilizzato le risorse aggiuntive date dal Petrolio ai bilanci pubblici. “Il bilancio del Petrolio, mi consentirete questa definizione – ha detto il Presidente - copre per due milioni di euro all’anno le borse di studio universitarie, per 20 milioni i programma di forestazione e delle Vie Blu, per 3,5 gli investimenti di Sel, totalmente per 22 milioni il piano delle politiche sociali, le barriere architettoniche, il diritto allo studio per circa 4meuro ed ha contribuito ad aggiungere risorse al sistema sanitario per 20 o 30 milioni all’anno”. E poi il Programma Operativo Val d’Agri che, ha ricordato De Filippo “si sviluppò basandosi su una consistenza finanziaria iniziale di 350 Meuro in un contesto di partecipazione e concertazione” contemplando “obiettivi ed interventi “speciali” di sviluppo siano coerenti con i contenuti e con i processi “diffusivi” della programmazione 2000-2006” in linea con “gli indirizzi delineati dal documento “100 Idee per lo sviluppo – Schede di programma 2000-2006” del Dipartimento di per le politiche di sviluppo e di coesione dell’allora Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica che videro come maggiori protagonisti Ciampi e Barca”. De Filippo, così, ha indicato un prima e un dopo del petrolio, una fase legata agli accordi del 1998 che si appresta a cedere il passo al nuovo corso delineato col memorandum. “E’ iniziato in questa aula meno di due anni fa – ha ricordato questo nuovo corso. Aperto ai rischi che ho palesemente presentato, ma tutto sommato fondato su valutazioni che potevano strutturare un nuovo e più strategico piano di confronto. Ci siamo riusciti. Ora incomincia la fase più delicata. Lo sento e lo percepisco rileggendo proprio la storia passata e recente della Basilicata e del Sud. Quella che deve mettere mano alla progettualità, ma specialmente alla realizzazione. A quella urgenza operativa dai più richiamata che vuole confronto linearità e serietà. Con un lavoro profondo che provi a rinsaldare quelle disgregazioni portandoci sul territorio e nelle relazioni con le parti sociali ad essere unitari e responsabili. Mi rendo conto delle difficoltà ma so che dobbiamo e possiamo farcela”.  
   
   
PETROLIO, LA RELAZIONE DEL PRESIDENTE DELLA BASILICATA DE FILIPPO  
 
 Potenza, 29 marzo 2012 – Di seguito la relazione del presidente della Regione, Vito De Filippo, in Consiglio Regionale, sul tema delle estrazioni petrolifere in Basilicata: “La delineazione del complesso squilibrio che si è determinato nella società regionale nelle questioni energetiche pretende un’assunzione di responsabilità forte, direi addirittura un rischio permanente, che può allargarsi sempre di più nel rapporto che è fatto più di disgregazioni che di unità su questi argomenti, in un difficile processo di modernizzazione aggravato dalla crisi con il quale deve fare i conti il Sud e la Basilicata. Ci troviamo di fronte al ripetersi di quella “coscienza infelice” propria di certe società che vivono con una non sopportabile marginalità storica, fenomeni lenti di crescita e di sviluppo. E’ stata questa la ragione che ha indotto e che certe volte induce anche oggi, a trattare questo evento come immediatamente risolutivo di divari che pretendono processi di accumulo di crescita e di innovazione ben più complessi e lunghi. Questa sorta di “mendax ab initio”, come l’ho chiamata in molte circostanze è spiegata esattamente dalle valutazioni che si sono fatte all’inizio appunto, e che forse non si potevano evitare. E’ arrivato il Petrolio tutto è indirizzato verso mirabili sorti e progressive. Il Petrolio è la ricchezza, il petrolio supera dipendenze, accelera percorsi di sviluppo e di occupazione! Ci troviamo ora e ci siamo trovati allora di fronte ad un fatto nuovo sicuramente, ad uno straordinario evento di attività industriale ricco di grandi aspettative, ma anche tutto sommato nella lineare, scansione, di accadimenti ai quali il mezzogiorno e la Basilicata erano sostanzialmente abituati. Al Sud non sono mancati programmi e investimenti nella lunga storia anche solo repubblicana che pure furono annunciati come risolutivi. E’ iniziata una “nuova era” titolava un giornale nazionale del 1959 dopo le scoperte metanifere e petrolifere nel materano. Non è da meno infatti la storia della chimica e delle partecipazioni statali; quella della Fiat o fenomeni endogeni come quelli del salotto, che soprattutto nell’impatto fordista iniziale assorbirono più facilmente le disgregazioni e le frantumazioni politiche, culturali e sociali che nel futuro di quegli avvenimenti si sono rivelati altrettanto difficili da superare, da bonificare. Certo la società lucana era più semplice più dipendente e i processi di autonomia che sono definitivamente sbarcati sul nostro territorio hanno innescato percezioni valutative più radicali e profonde. Esiste, dunque un approccio problematico su quale possa essere il migliore utilizzo delle risorse petrolifere, che ci deve portare, io spero, sempre di più ad una interpretazione più rigorosa che dopo la prima fase diventa, sicuramente, più difficile e faticosa per le istituzioni pubbliche. Nel 1998 la comunità regionale nel suo complesso prese una decisione. Per chi ha memoria storica o per chi ha partecipato, deve ammettere che quel processo fu aperto con una democratica, direi trasparente, discussione pubblica che offrì ai decisori istituzionali tutti gli elementi per indirizzarsi verso quella scelta. Non si trattò certamente dell’unanimità ma sicuramente una chiara, misurabile maggioranza dei soggetti in campo si schierò per una ipotesi favorevole. Si era modificata già di molto la normativa nazionale nella produzione di petrolio e gas, vi era sicuramente una nuova possibilità per i territori, ma ancora nella letteratura internazionale il rapporto petrolio-sviluppo si presentava difficile e poteva apparire ancora più complicato in un quadro istituzionale dove la politica fiscale in Italia nel settore delle estrazioni è soprattutto nazionale e le competenze delle regioni sono quelle della valutazione di impatto ambientale. Ovviamente il campo delle interpretazioni era ed è diversificato con declinazioni sviluppiste alla Shelley o del tutto pessimiste nell’uso degli effetti negativi indotti nell’economia dall’uso di queste risorse, cito Ross per tutti. Ci si poteva trovare di fronte al paradosso dell’abbondanza di Karl, che affligge numerosi paesi la cui economia dipende dal petrolio. Qual è stato l’approccio lucano? 1. Il contesto programmatorio del Programma Operativo Val d’Agri, Melandro, Sauro, Camastra Il Programma Operativo per lo sviluppo economico-produttivo del Comprensorio della Val d’Agri è stato uno strumento speciale finalizzato a sostenere lo sviluppo delle attività economiche ed industriali del territorio utilizzando le risorse finanziarie devolute alla Regione in relazione allo sfruttamento dei giacimenti petroliferi ivi situati. La contestualità e la complessità di fattori di tipo sociale, economico ed ambientale ha suggerito in quella fase infatti di superare l’espressività del solo Pil come indicatore chiave delle politiche per lo sviluppo locale, per adottare una prospettiva più articolata basata su più aspetti concatenati di debolezza su cui innestare gli interventi, quali l’assetto insediativo e demografico, le caratteristiche strutturali del tessuto produttivo, la formazione professionale e la diffusione dei nuovi saperi, il mercato del lavoro, la dotazione di risorse ambientali e turistiche, il grado di offerta delle infrastrutture e dei principali servizi alla persona ed alle imprese. Il Programma Operativo è stato concepito per poter mutuare le logica e la struttura della programmazione comunitaria ed essere compatibile in larga parte con il Por Basilicata 2000-2006. La metodologia a cui faceva riferimento richiama e sviluppa l’approccio territoriale sotteso alla progettazione integrata territoriale della programmazione comunitaria, a cui si collega in maniera sostanziale ed ampliandone la gamma di politiche e la portata della sfera della cooperazione. L’intento era: - stimolare la diffusione delle logiche e degli strumenti della programmazione comunitaria; - contribuire all’efficienza finanziaria del Por; - contribuire sensibilmente all’efficacia di impatto del Por e dell’intera programmazione regionale. Al di là degli stessi contenuti dell’elaborazione programmatica preliminare il Programma Operativo si sviluppò in un contesto di partecipazione e concertazione, ossia di esercizio di quel protagonismo responsabile delle soggettualità locali, già valorizzato in sede di progettazione territoriale integrata (Pit) ed acquisito quale metodo ordinario di programmazione territoriale in linea con l’approccio metodologico che ha indirizzato tutta la programmazione regionale del periodo storico in cui si colloca il Pov. La stessa programmazione dei fondi strutturali per il periodo 2000-2006 fu incentrata su quelle che erano gli indirizzi delineati dal documento “100 Idee per lo sviluppo – Schede di programma 2000-2006 - Catania dicembre 1998” del Dipartimento di per le politiche di sviluppo e di coesione dell’allora Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica che videro come maggiori protagonisti Ciampi e Barca. In altre parole, la significatività e la coerenza del quadro programmatorio hanno determinato che tali obiettivi ed interventi “speciali” di sviluppo siano coerenti con i contenuti e con i processi “diffusivi” della nuova programmazione 2000-2006, al fine di favorire la concentrazione e l’efficienza della risorse, l’integrazione e l’attivazione di sinergie ed economie di scala, evitare ripetizioni e sovrapposizioni di interventi, consentire l’assorbimento efficiente di risorse finanziarie stanziate, stimolare lo sviluppo di una progettualità qualitativamente crescente. Tale forma del percorso progettuale, oltre ad essere stato convergente verso gli obiettivi di coerenza generale della programmazione, consentì vantaggi in termini di: - stimolo e rinforzo della programmazione dal basso e di visibilità e riconoscimento dell’azione dei soggetti istituzionali dello sforzo straordinario per il riequilibrio di fenomeni di indebolimento e squilibrio; - facilitazione, accompagnamento e costituzione di una importante ossatura di interventi per la nascita del Parco della Val d’Agri come modello di sviluppo sostenibile; - rendicontabilità totale o parziale a valere sul Por 2000-2006, contribuendo ad elevare il tiraggio delle risorse finanziarie extra-regionali; - fruizione delle soluzioni organizzative e gestionali già attivate per facilitare l’avvio dei progetti integrati territoriali, quali le azioni di supporto ed accompagnamento e le strutture regionali di coordinamento, interfaccia e sorveglianza. In questo contesto programmatorio ed in stretta coerenza con esso il Programma Operativo si sviluppò basandosi su una consistenza finanziaria iniziale di 350 Meuro. In Italia negli anni successivi si è aperto un dibattito profondo fra istituzioni, economisti ed accademici sul migliore modello di sviluppo per il Sud quello organizzato dal basso o centralizzato che sicuramente riapre una valutazione anche sul Pov e sui risultati attesi con analisi più profonde e tecniche di indagini più aggiornate come quelle controfattuali. Altro elemento di chiarezza deve essere quello di descrivere con elementi di verità e di realtà la situazione attuale. Andiamo a fondo. La Regione gruviera? La regione trivellata in mano alle compagnie petrolifere? Indifesa e abbandonata da una cinica Politica che si acconcia ad essere sensibile e subalterna a chissà quali poteri suscitando pregiudizi, alimentando un senso comune del tutto irreale o peggio invitando tanti ad esercitarsi in denunce, indagini che hanno sottoposto la Basilicata a terribili fasi di contrapposizioni. Io mi sentirei di rispondere: no, no e no! Questa è una delle pagine più infettate della vita regionale che sta scavando nel profondo la comunità producendo lacerazioni che dovrebbero allarmare molto le forze politiche responsabili. Ma quale la situazione attuale delle estrazioni e dei pozzi? Sulla base degli accordi del 1998, in Basilicata l’Eni avrebbe dovuto realizzare 54 pozzi. Da allora, non uno in più è stato autorizzato. E né al momento prevediamo di autorizzarne, in assenza del consenso delle popolazioni locali e degli sviluppi legati alla attuazione del Memorandum, a suo tempo sottoscritto tra Regione e Governo. Per la verità anche il nuovo piano industriale di Eni prevede meno pozzi. In questa fase, una sola cosa è certa: dei 54 pozzi inizialmente previsti, ben 9 non saranno più realizzati e altri 15 nel frattempo sono stati chiusi o posti in non produzione, con buona pace di chi continuamente, ancora in questi giorni, paventa una regione-gruviera, alla mercé indiscriminata delle Compagnie petrolifere. Per ricostruire in modo dettagliato la mappa dei pozzi in Basilicata, bisogna tener conto di una sorta di spartiacque amministrativo, rappresentato dal D.m. 28 dicembre 2005, con il quale sono state riunificate nella concessione Val D’agri, attualmente in capo alla società Eni e a Shell Italia, le quattro concessioni inizialmente denominate Grumento Nova, Volturino, Caldarosa e Costa Molino. Una piccola curiosità, per così dire di sapore storico: il primo pozzo perforato dall’Eni in Basilicata risale al 1981. Si chiamava Costa Molina 001. E ad oggi risulta chiuso. Così come ne risultano chiusi altri tre, autorizzati negli anni successivi. Ed in particolare nel 1987, nel 1997 e nel 2003. Prima del 2005, i pozzi perforati sono stati in tutto 39; ma oltre ai 4 che, come ricordavo prima, risultano chiusi, ve ne sono altri 11 non in produzione. Per cui, al momento, i pozzi operativi pre-2005 sono solo 23, a cui ne va aggiunto un altro tecnicamente definito in reiniezione. Totale: 24. Con il programma lavori previsto dal Decreto Ministeriale di unificazione del 28 dicembre 2005, i pozzi previsti erano complessivamente 20, di cui 6 da utilizzare nella fase di ricerca e 14 in quella di sviluppo. Di questi 20, ed in particolare tra quelli destinati allo sviluppo, al momento ne sono stati realizzati solo 2: Monte Enoc 10 e Cerro Falcone 4. Ne restano 18. Ma di questi 18 – sulla base del nuovo programma dei lavori, autorizzato con Dgr 1177 del 8-8-2011 - se ne realizzeranno solo la metà: 9, di cui tre destinati alla ricerca e altri 6 allo sviluppo. Riassumendo: al momento vi sono 24 pozzi in produzione (compreso quello di reiniezione) realizzati prima del 2005. Due realizzati successivamente. E altri nove da realizzare in futuro. Totale: 35. Vale a dire il 35 per cento in meno dei pozzi inizialmente previsti dagli accordi del 1998. Ho più volte riferito in questo Consiglio le attività che riguardano la ricerca che pure suscitano discussione sui territori, realizzate per lo più con metodi non invasivi. Il dovere istituzionale principale in questa fase è sicuramente quello ambientale e della salute come abbiamo preteso anche nel Memorandum. Va in questa direzione il potenziamento dei sistemi di monitoraggio, la certificazione, la diffusione e la comunicazione dei dati e la partecipazione territoriale alla gestione della qualità ambientale. Con la prescrizioni dell’Aia Via contenute nella delibera 627 del maggio 2011 abbiamo imposto controlli più alti all’Eni prevedendo il monitoraggio costante dei camini, l’installazione di 4 nuove centraline per la qualità dell’aria, 2 per il rumore, la verifica delle emissioni odorifere ecc. Dati che saranno disponibili nell’Osservatorio Ambientale, ovviamente validati da Arpab. E’ stato inaugurato il Centro di Monitoraggio Ambientale, un vero “cruscotto ambientale” che nella integrazione di reti e di attività, con nuove tecnologie è la vera novità , mentre con le selezioni di tecnici realizzate dai centri di ricerca si presenta operativo l’Osservatorio Ambientale. Nuove collaborazioni con Isspra e l’Istituto Superiore di Sanità ci offriranno confronti e valutazioni sempre più avanzati. Ma veniamo alla nuova strategia avviata con il Memorandum. Si è detto che il sistema fiscale italiano delle attività di ricerca e coltivazione degli idrocarburi tiene conto dei seguenti fattori: disponibilità di riserve di gas e petrolio, forte vocazione di paese importatore, il 90% dei consumi italiani viene infatti importato. In Italia la royalty su terra è attualmente del 10% (dopo l’incremento del 3% del 2009) mentre in mare è del 7% per il gas e del 4% per il petrolio, a questo si aggiunge il prelievo fiscale che prevede una tassazione sui redditi della società Ires, un tributo mai federalizzato ricordo, con aliquota pari al 27,5%, l’imposta Irap al 3,9% e la Robin tax, che è una addizionale Ires, aumentata nel 2009 e nell’agosto 2011 al 10,5%, e di una ulteriore addizionale Ires introdotta ancora nel 2009 che porta a far calcolare il prelievo complessivo tra il 63,9% e il 68%. A questo occorre aggiunge i dividendi che lo stato incassa per le partecipazioni azionarie ad Eni. La situazione nazionale pur abbastanza nota ci deve far ricordare, come l’esplosione di consumi di gas e petrolio in Italia all’inizio degli anni ’50 aveva trovato riscontro nel forte incremento della produzione interna e della perforazione di nuovi pozzi, raggiungendo in Italia valori storici con 200 pozzi all’anno. Dagli anni ’60 si è assistito ad un sensibile decremento dell’attività e dallo spostamento dell’industria nazionale su giacimenti esteri. Questa prospettiva ha fatto osservare a molti che le maggiori importazioni dall’estero peggiorano il deficit energetico, il più alto fra i paesi industrializzati, vengono trasferite all’estero risorse finanziarie che si sarebbero potuto investire in Italia, con investimenti stimati in circa 5 miliardi di euro, non vengono sfruttate le riserve di gas e petrolio nazionale. In più si calcola un mancato introito di tasse e royalties di non meno di un miliardo di euro all’anno. Sono questi elementi di fiscalità generale, di valutazioni nazionali e locali, e della più generale situazione economica del Sud e della Basilicata a spingere molti osservatori a valutare le risorse lucane come uno degli asset più rilevanti per un rilancio della crescita dello sviluppo. Sono state queste valutazioni da me più volte sostenute in questo Consiglio ad aprire una nuova fase che punta ad entrare nel cuore della questione, quello del rapporto fra fiscalità e risorse, o di solidarietà e sussidiarietà fra territori . E’ nato su questo fronte di consapevolezza, se ricorderete, l’avvio della discussione intorno al petrolio all’inizio di questa legislatura. Inutile, dissi allora, dividersi fra sciamani ed apocalittici, piuttosto creare il fronte più ampio di forze politiche e sociali per giungere ad un ribaltamento del vocabolario meridionale che ci vede più come problema che come opportunità! Non ci sottraemmo a lanciare un appello alla maggioranza nazionale del tempo, richiamando tutti al legame più profondo che si poteva avere per questa terra. Eravamo oggettivamente circondati da pregiudizi, anche da scoperture istituzionali, in più vi erano aspetti come quelli giudiziari che condizionavano pesantemente questo dibattito. Dopo una fase non semplice di discussione grazie al lavoro di tanti, ma specificamente del Sottosegretario Viceconte e del Capogruppo Pagliuca, per l’opposizione regionale, la Basilicata comparve, come non succedeva da tempo nelle comunicazioni istituzionali del governo come snodo fondamentale delle politiche energetiche nazionali. L’art. 16 del decreto liberalizzazioni (legge 24 marzo 2012 n. 27) rappresenta la più esplicita e definitiva consacrazione dell’impegno che la Basilicata conduce da almeno 15 anni per il riconoscimento della funzione nazionale che essa esplica in quanto fornitrice di una quota decisiva delle risorse energetiche da idrocarburi su cui può contare il Paese. Esso recepisce nella normativa nazionale le due principali istanze che, sin dai primi accordi sottoscritti nel 1999 e con crescente insistenza e precisione negli anni successivi, hanno informato la nostra impostazione dei rapporti tra la Regione e lo Stato in materia di valorizzazione delle risorse naturali del territorio: a. La valenza prioritaria e non negoziabile della tutela della vita e della salute delle persone e della salvaguardia delle caratteristiche e degli equilibri del contesto ambientale; b. L’irrinunciabilità di un’organica azione di potenziamento della dotazione infrastrutturale e di promozione dello sviluppo produttivo dei territori investiti e condizionati dai programmi di estrazione degli idrocarburi. La Basilicata è stata di fatto il laboratorio del federalismo energetico. In questi anni essa ha fatto scuola per la capacità e la responsabilità di cui ha dato prova nello sforzo di contemperamento delle esigenze vitali del suo territorio con gli interessi strategici primari del Paese. Oggi essa è chiamata a confermare la sua credibilità nazionale, conquistata grazie alla dignità del suo popolo e rafforzata dalla unità di intenti dimostrata dalla sua classe dirigente, attraverso la messa a punto di un serio ed aggiornato quadro di interventi finalizzati a concretizzare per l’appunto gli obiettivi indicati dall’art. 16. I documenti programmatici più recenti, dal Piear al Progetto Basilicata Obiettivo 2012, assumono tutti l’orizzonte di Europa 2020 quale paradigma del nuovo modello di sviluppo che punta a coniugare sostenibilità, accessibilità e attrattività. Il Memorandum ha individuato già alcune direttrici fondamentali in fatto di: 1. Tutela e salvaguardia dell’ambiente e del territorio e mantenimento delle qualità ambientali 2. Miglioramento della rete infrastrutturale e della mobilità 3. Creazione di nuova (e qualificata) occupazione attraverso la ricerca, la formazione e la promozione di nuove iniziative in campo ambientale, turistico ed industriale 4. Costituzione di un cluster dell’energia di valenza nazionale ed internazionale. Devo riferire che vi sono due attività già in corso che dopo l’approvazione dell’art. 16 pretendono, secondo la tempistica, prevista una accelerazione ed una sessione straordinaria dell’attività di questo consiglio. Il dossier già avviato nella discussione sugli interventi, ed un nuovo, concreto contributo che questi grandi players (Eni, ecc.) devono dare per lo sviluppo della Basilicata. E’ chiaro che l’avvio della discussione ormai imminente, sul programma operativo 2014-20 e le risorse dell’art. 16, collocano la Basilicata ad un’altezza programmatica che ci deve indurre a richiedere al Governo nazionale e alla stessa Commissione Europea una sorta di specialità, l’assunzione di un modello regionale unico e distintivo con percorsi attuativi eccezionali. Io confido, avendo fatto già i primi passi in questa direzione, che ci sono le condizioni perché Governo e Commissione abbiano lo stesso interesse a sperimentare in questo senso un nuovo metodo, in una regione del Sud, che a livello europeo conserva un grande prestigio. Dobbiamo fare bene e non abbiamo molto tempo. L’incrocio fruttuoso che si determina con l’art. 16 e la nuova programmazione richiama la storia regionale ad un nuovo straordinario protagonismo. Il gruppo tecnico regione-stato che si era insediato dopo la sottoscrizione del Memorandum ha prodotto già molte analisi e documenti che ovviamente saranno sostenibili in termini di investimenti dopo il confronto immediato che avremo con il governo per definire il piano finanziario dell’art. 16. Certamente rispetteremo l’ordine chiedendo il massimo nella sicurezza ambientale e nella tutela della salute, con le migliori e più avanzate tecnologie. Non possono mancare le risorse per completare il piano degli investimenti infrastrutturali sottoscritto ad agosto 2011 e finanziato per una parte, ricordo 660 milioni di Euro, attrarre investimenti nei settori più avanti dalla green economy alla Homeland security, fino alla costituzione di un Cluster internazionale nell’energia che dalle fonti fossili costruisce un modello democratico e sostenibile come nelle più avanzate strategie descritte da Rifkin. Solo i titoli di un programma che dobbiamo valutare nella sua concretezza dopo aver circoscritto, puntualmente le risorse finanziarie. Il quadro finanziario e fiscale che ho descritto ci deve far comprendere, fino in fondo, come è stata utilizzata questa entrata derivante dall’attività estrattiva. Ci sono ragioni politiche in questi campi che descriverò che ci dividono particolarmente, ne sono consapevole. Sapendo l’indirizzo equo e solidale delle azioni del governo regionale proveremo a dimostrare come le compensazioni sono della Basilicata e che esiste oggettivamente una cartografia del disagio e delle perdite di chance della quale, civilmente, non possiamo non tener conto. Si potevano congelare risorse, per i rigori determinati dal patto di stabilità e per una oggettiva dinamica della spesa, migliorando inutilmente le giacenze di cassa e di competenza del nostro Bilancio? Soprattutto in una fase di tagli che ha sottoposto le amministrazioni pubbliche italiane e lucane ad una delle più critiche circostanze economiche e finanziarie dell’ultimo secolo? Il governo regionale ha deciso di no incanalando scelte che oggettivamente appaiono congruenti con le richieste che parti importanti della comunità sollevano. Bene, è nata così una nuova legislazione sull’Università che conclusasi con l’Accordo di Programma sottoscritto con il Miur e l’allora Sottosegretario Viceconte punta a stabilizzare il nostro Ateneo in un lavoro di collaborazione che vide il recepimento di parametri derogatori da parte dello Stato e un investimento, derivante dalla royalties, di 10meuro all’anno per 12 anni. Il bilancio del Petrolio, mi consentirete questa definizione, copre per due milioni di euro all’anno le borse di studio universitarie, per 20meuro i programma di forestazione e delle Vie Blu, per 3,5 meuro gli investimenti di Sel, totalmente per 22meuro il piano delle politiche sociali, le barriere architettoniche, il diritto allo studio per circa 4meuro ed ha contribuito ad aggiungere risorse al sistema sanitario per 20 o 30meuro all’anno. Aggiungere, ripeto, perché come è noto il livello di disavanzo massimo in Sanità è normato al 5% con sanzioni e penalità note, mai superato in Basilicata, è invece prevista la possibilità di aggiungere risorse proprie al Fondo Sanitario Regionale. Possiamo dire senza apparire troppo demagogici, che il Petrolio ha consentito alla nostra Università di poter resistere e crescere ulteriormente in un contesto non facile per gli Atenei italiani, ha garantito risorse nonostante i tagli ai servizi per gli anziani, per i bambini, per l’handicap, per le tossicodipendenze, ha difeso bacini sociali come nella forestazione sottoposti più di altri a rilevanti problemi economici così come la crisi ha imposto a tutti. Considero queste scelte chiare e lineari, ed io provo a difenderle allo stesso modo in qualsiasi punto della Basilicata, l’ho fatto a Viggiano nel caldo di un acceso Consiglio Comunale, l’ho fatto altrove dove le amministrazioni pubbliche hanno rigettato richieste anche per la sola attività di ricerca. Saremo capaci di tenere i nervi saldi e di non cadere in facili posizionamenti politicisti che sono il più remoto contrario di quello che pretende la situazione descritta. Il memorandum ci impone esattamente questo livello di dibattito. E’ iniziato in questa aula meno di due anni fa questo nuovo corso. Aperto ai rischi che ho palesemente presentato, ma tutto sommato fondato su valutazioni che potevano strutturare un nuovo e più strategico piano di confronto. Ci siamo riusciti. Ora incomincia la fase più delicata. Lo sento e lo percepisco rileggendo proprio la storia passata e recente della Basilicata e del Sud. Quella che deve mettere mano alla progettualità, ma specialmente alla realizzazione. A quella urgenza operativa dai più richiamata che vuole confronto linearità e serietà. Con un lavoro profondo che provi a rinsaldare quelle disgregazioni portandoci sul territorio e nelle relazioni con le parti sociali ad essere unitari e responsabili. Mi rendo conto delle difficoltà ma so che dobbiamo e possiamo farcela. Vito De Filippo, Presidente Regione Basilicata.  
   
   
FUTURO DELLA LOMBARDIA: INTERNAZIONALIZZAZIONE, RISORSE FINANZIARIE ED EUROREGIONE ALPINA CON BAVIERA  
 
 Legnano/Mi, 28 marzo 2012 - "In Lombardia prima della crisi esisteva quello che veniva definito il ´sistema di eccellenze lombarde´: un mondo straordinario ma diversificato. Oggi però proprio a causa della crisi, questo patrimonio deve cambiare mentalità: bisogna infatti fare sempre più sistema affinché anche i piccoli possano essere accompagnati sui mercati internazionali". Lo ha detto ieri  il vice presidente e assessore all´Industria e Artigianato di Regione Lombardia Andrea Gibelli durante il Convegno organizzato da Confindustria Alto Milanese che si è tenuto a Legnano. All´incontro si è discusso proprio del futuro delle imprese lombarde, e per l´occasione è stato presentato il ´Rapporto regionale indagine internazionalizzazione 2012´. "Non è necessario quindi - ha proseguito Gibelli - cambiare la dimensione delle nostre imprese, ma trovare gli strumenti per mettere le Pmi lombarde nelle migliori condizioni di superare definitivamente la crisi". "In questa sfida - ha detto ancora il vice presidente - Regione Lombardia è assolutamente presente. In questi due anni infatti abbiamo messo a disposizione molte iniziative apprezzate dai nostri imprenditori". Le Misure Di Regione Lombardia - Gibelli ha quindi colto l´occasione del Convegno per rilanciare le misure che Regione Lombardia ha messo in campo proprio per le Pmi in questi due anni di lavoro. In tema di internazionalizzazione è stato ricordato il ´Programma Driade´, che, come spiegato dal vice presidente, "ha l´obiettivo di finanziare la promozione a livello internazionale dei sistemi produttivi emersi nella precedente ´azione Dafne´. A questo programma si aggiunge il ´Fondo di rotazione per l´internazionalizzazione (Fri)´, che "promuove - ha ancora spiegato Gibelli - la competitività delle Pmi lombarde che intendono avviare un percorso di sviluppo internazionale tramite la realizzazione di programmi di investimento all´estero". "Questi programmi - ha sottolineato Gibelli - non devono prevedere in nessun modo la delocalizzazione, pena la revoca del contributo alle imprese stesse". La Lombardia Deve Fare Sempre Più Da Sola - Il vice presidente ha poi posto l´accento "su alcuni problemi che attanagliano gli imprenditori e sui quali il Governo centrale non porre rimedio". "Penso - ha spiegato il vice presidente - alle lungaggini burocratiche e alle imposte sempre più alte". Di fronte a questa realtà l´idea di Gibelli è quella che "Regione Lombardia faccia sempre più da sola, andando a trovare risorse finanziarie altrove, ad esempio in Europa". L´esempio citato riguarda la misura ´Credito-adesso´, un "accordo straordinario fatto tra la nostra Regione e la Bei, che mette a disposizioni delle Pmi lombarde ben 500 milioni di euro". Euroregione Alpina - Gibelli ha infine lanciato un´altra importante iniziativa che la Regione sta avviando in questi giorni. Si tratta del progetto di una costruzione di un´Euro-regione Alpina. "L´idea - ha spiegato Gibelli - è definire una strategia macro-regionale dentro l´Euro-regione Alpina. Un´iniziativa proposta dalla Baviera e alla quale la nostra Regione ha risposto con entusiasmo". "Nel dettaglio - ha concluso l´assessore - si vogliono costruire strategie comuni, insieme alle regioni d´Europa più produttive per progettare nuove linee per il nostro sistema produttivo da presentare all´Europa".  
   
   
BOLZANO, DURNWALDER DAL MINISTRO GNUDI: RIPARTE IL CONFRONTO SULLE QUESTIONI ANCORA APERTE  
 
Bolzano, 29 marzo 2012 - Nel primo incontro con il ministro Piero Gnudi, il presidente della Provincia Luis Durnwalder ha ripreso il 28 marzo a Roma il discorso sul sistema di finanziamento dell’autonomia e sulle questioni politiche ancora in attesa di soluzione, dalle norme di attuazione alla toponomastica locale, e ha consegnato a Gnudi uno specifico promemoria. “Il ministro ha espresso la sua disponibilità a cercare una soluzione condivisa alle diverse questioni e nelle prossime settimane ci farà avere le prime risposte”, ha riassunto Durnwalder. L’incontro con il ministro alle Regioni Piero Gnudi ha concluso nel tardo pomeriggio la trasferta romana del presidente della Provincia Luis Durnwalder. Il primo colloquio con il ministro, indicato dal premier Monti quale interlocutore della Provincia nei rapporti con il governo, è servito per fare il punto sulle diverse questioni da approfondire sull’asse Roma-bolzano. Questioni che non riguardano solo il futuro finanziamento dell´autonomia e la compartecipazione della Provincia al risanamento del deficit pubblico: "Ci sono anche temi di natura politica che da tempo attendono un chiarimento", ha spiegato Durnwalder al ministro Gnudi, che conosce dai tempi in cui era presidente di Enel. Il ministro "si è informato con attenzione - ha riferito Durnwalder a fine incontro - ha approfondito alcuni aspetti e ha confermato la sua disponibilità a ricercare una soluzione condivisa. Oggi c´è stato il primo contatto, nelle prossime settimane ci farà avere le prime risposte." Il Presidente della Provincia ha consegnato al ministro un promemoria aggiornato sui vari punti in sospeso. Ha ricordato, come aveva detto anche al premier Monti, "che le ultime misure del Governo sono state previste in modo unilaterale Stato attraverso una legge ordinaria, in contrasto con lo Statuto di autonomia, che prevede un accordo preventivo, e con le competenze riconosciute alla Provincia." Da qui la richiesta di ripristinare la negoziazione con l’autonomia speciale per regolare il suo finanziamento sulla base dell’Accordo di Milano. Riguardo ai 40 milioni destinati annualmente dalla Provincia a progetti nei Comuni confinanti, Durnwalder ha ribadito la richiesta che i fondi provinciali vengano assegnati ai territori effettivamente confinanti con l’Alto Adige e non finiscano in un fondo generale con contabilità unica. Il presidente Durnwalder ha poi chiesto al ministro Gnudi di adoperarsi per l’approvazione definitiva delle norme di attuazione già licenziate in Commissione paritetica: "Sul terzo consigliere di Stato di lingua tedesca, sull´uso dell’italiano e del tedesco nei concorsi per uditore giudiziario in Alto Adige, sul riassetto organizzativo dell´ente Parco nazionale dello Stelvio." Si è fatto cenno anche a tre proposte in attesa dei relativi provvedimenti di legge o dell´assenso del Governo: l´affidamento alla Provincia del servizio di distribuzione della posta in Alto Adige, con i relativi oneri, l´assunzione da parte della Provincia dei costi sostenuti dallo Stato per finanziare la convenzione Rai che garantisce le trasmissioni per le minoranze tedesca e ladina, il trasferimento alla Provincia della gestione delle strade statali, attualmente esercitata in delega. Ripresi, tra i punti sottoposti al Ministro, anche quelli relativi al riconoscimento automatico dell´attestato di bilinguismo per i ladini che superano l´esame di maturità e all´auspicato accorpamento in un´unica struttura dell´Archivio di Stato con l´Archivio provinciale. A Gnudi Durnwalder ha sottoposto anche la richiesta di riprendere il dialogo per trovare una soluzione sulla toponomastica locale, un confronto avviato a suo tempo con il predecessore di Gnudi, l´ex ministro Fitto, ma interrotto a seguito dell’insediamento del nuovo governo.  
   
   
PARITÀ DI GENERE. VENDOLA: "IL MIO SOSTEGNO ALLA PROPOSTA 50 E 50"  
 
Bari, 29 marzo 2012 - Nel rispetto dell’autonomia del Consiglio regionale in tema di legge elettorale, il presidente della regione Puglia Nichi Vendola ha ribadito il suo pieno sostegno alla proposta di legge di iniziativa popolare “Norme per l’equilibrio di genere nell’elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Regione” avanzata da una larga platea di donne bypartisan, appartenenti ai partiti, ai movimenti, alle associazioni e agli enti di parità. “Più volte ho ribadito – ha detto Vendola – quanto sia necessario e proficuo garantire che in ogni luogo della rappresentanza politica, sociale ed economica sia osservata la parità di genere. Un arricchimento fondamentale per la democrazia e per tutti quanti noi. Credo, rispettanto naturalmente la piena autonomia dei consiglieri regionali, che una iniziativa consiliare in tal senso, possa far compiere alla Puglia un salto in avanti sul terreno della democrazia. Ancora una volta il mio augurio – ha concluso Vendola – è che le forze politiche lavorino tutte insieme per modificare la legge elettorale, sostenendo con chiarezza e onestà intellettuale, la parità di genere”.  
   
   
CAMPANIA: CALDORO, CON NAPOLITANO PER TRADIZIONE ED ECCELLENZE  
 
Napoli, 29 marzo 2012 - "Particolarmente significativa la presenza del Capo dello Stato Giorgio Napolitano a Caserta. Alla Reggia per il tributo all´Aeronautica Militare in occasione degli 89 anni di attività al servizio del Paese. Una scelta simbolica, lì dove nel 1928 fu costituita la prima sede dell´Accademia. Poi la visita alla Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione, per l´alta formazione dei dirigenti. Una Istituzione di grandi professionalità dove si forma la dirigenza pubblica. La tradizione e le eccellenze, le chiavi di volta per il futuro della nostra regione." Così il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro. "Una giornata densa di appuntamenti - sottolinea il presidente - che si conclude nel ´Museo Provinciale Campano´ a Capua. Una occasione per valorizzare il nostro straordinario patrimonio. "Come sempre siamo grati al presidente Napolitano per l´attenzione che riserva alla Campania ed al Sud”, conclude Caldoro.  
   
   
CALABRIA: EFFETTUATI IMPORTANTI PAGAMENTI DALLA RAGIONERIA GENERALE  
 
Catanzaro, 29 marzo 2012 - La Ragioneria Generale della Regione ha provveduto ad effettuare una serie di importanti pagamenti. L’importo di 245.984.000 euro è stato erogato alle Aziende Sanitarie e alle Aziende Ospedaliere delle cinque province calabresi e riguarda la quota del Servizio Sanitario regionale relativa al mese di marzo 2012. Con la stessa puntualità, sono stati pagati a tutti i Comuni della regione i sussidi per Lsu e Lpu, per un totale di 4 milioni e 700 mila euro, mentre con la somma di 350mila euro sono stati liquidati i decreti per l’autoimpiego che incentiva il lavoro autonomo promosso da donne. La Ragioneria, infine, comunica l’avvenuta erogazione, a numerosi Comuni della regione, della somma di 8milioni e 700mila euro quale rimborso delle rate dei mutui contratti per lavori nel 2011. “La Giunta regionale – ha sottolineato l’Assessore regionale al Bilancio e alla Programmazione nazionale e comunitaria Giacomo Mancini – continua a dare risposte dimostrando puntualità ed efficienza nei pagamenti”.  
   
   
LE DECISIONI DELLA GIUNTA REGIONALE DEL PIEMONTE: SANITÀ, PASSANTE DI TORINO, FINANZIAMENTI PER LE COOPERATIVE GIOVANILI, LE PRO LOCO ED I LIBRI DI TESTO  
 
 Torino, 29 marzo 2012 - La riunione coordinata dal presidente Roberto Cota si è so0ffermata sulla Continuità ospedale-territorio. Definito, su proposta dell’assessore Paolo Monferino, il modello organizzativo del percorso integrato di continuità ospedale-territorio all’interno della rete dei servizi sanitari e socio-assistenziali., che ha come elemento centrale la “presa in carico” del paziente dall’inizio al completamento del suo percorso di salute, senza alcuna soluzione di continuità nel ricevere cure dai vari soggetti erogatori (medico di medicina generale, ospedali, ambulatori, strutture di assistenza domiciliare, riabilitativa e socio-sanitaria territoriale), ed assegna al distretto il ruolo fondamentale di attivare la rete dei servizi competenti. Ogni Asl dovrà ora predisporre una specifica proposta organizzativa. Cap. In questo contesto verrà avviata, sempre su proposta dell’assessore Paolo Monferino, la sperimentazione dei Centri di assistenza primaria, ovvero lo strumento gestionale del distretto che, grazie all’aggregazione di professionisti del sistema sanitario (Asl, medici del territorio gestori dei servizi socio-assistenziali), sarà capace di assicurare un percorso organizzato di accompagnamento nei percorsi post dimissioni ospedaliere di soggetti con necessità assistenziali complesse, nonché fornire in tutte le fasce orarie della giornata le forme di cura/assistenza eseguibili ambulatorialmente o al domicilio, concorrendo così al ricorso maggiormente appropriato alle strutture di emergenza. Sarà inoltre il punto unico di accesso per funzioni come la scelta e revoca del medico. Sla. Nell’ambito del percorso di continuità assistenziale dei malati di Sla e delle loro famiglie sono state definite, su proposta dell’assessore Paolo Monferino, le modalità di certificazione dello stadio della malattia che dovranno essere seguite dagli esperti dei centri di Torino e Novara. Sulla base di questa valutazione verranno definiti gli importi economici correlati (440 euro mensili per la bassa intensità, 1.100 per la media, 1.350 per la medio-alta, 2.000 per l’alta). Passante ferroviario di Torino. Viene confermato, su proposta dell’assessore Barbara Bonino, l’impegno al cofinanziamento con 142 milioni di euro dell’interconnessione della Torino-ceres con il passante ferroviario a Rebaudengo. L’intervento è riconducibile alle opere prioritarie di prima fase della Torino-lione. Cooperative giovanili. Come proposto dagli assessori Massimo Giordano, Michele Coppola e Claudia Porchietto, le cooperative composte da giovani lavoratori autonomi titolari di partita Iva ed e i consorzi in forma cooperativa di imprese giovanili potranno presentare alla Regione domanda per ottenere finanziamenti a fondo perduto oppure a tasso agevolato per gli investimenti necessari per l’esercizio dell’attività. Pro loco. Aggiornati, su proposta dell’assessore Alberto Cirio, i criteri per l’erogazione dei contributi riguardanti l’attività delle Pro loco piemontesi. Per rendere ancora più efficace e significativo l’intervento della Regione i finanziamenti verranno erogati soltanto a quelle che presenteranno la scheda di rendicontazione delle spese compilata in ogni suo punto e nel rispetto dei termini stabiliti. Libri di testo. Su proposta dell’assessore Alberto Cirio sono state definite le quote per la fornitura totale o parziale dei libri di testo scolastici per l’anno 2011-2012 alle famiglie aventi diritto: 120 euro per gli alunni delle scuole medie, 205 per quelli di prima superiore, 115 per quelli di seconda superiore, 105 per gli altri corsi delle superiori, 30 per quelli che svolgono attività di formazione per assolvere l’obbligo di istruzione. Sono stati inoltre approvati: su proposta dell’assessore Barbara Bonino, l’affidamento a Scr-piemonte della possibilità di svolgere le attività di progettazione e realizzazione degli interventi di viabilità previsti nei piani e nella programmazione regionale di settore, nonché la richiesta ad Rfi di sviluppare a Chivasso la progettazione di una viabilità sostitutiva derivante dalla soppressione dei passaggi a livello; su proposta dell’assessore William Casoni, i criteri, le procedure e le modalità di conferimento degli incarichi di direttore degli enti regionali di gestione delle aree protette; su proposta dell’assessore Ugo Cavallera, la variante strutturale al piano regolatore generale di Asti; su proposta dell’assessore Roberto Ravello, lo stralcio del programma generale di gestione dei sedimenti riguardante i torrenti Pellice e Chisone; su proposta dell’assessore Claudio Sacchetto, gli indirizzi per la realizzazione di progetti nel campo della ricerca, sperimentazione e divulgazione agricola per il triennio 2012-2014.  
   
   
BOLZANO, IRAP E IRPEF: FIRMATA LA CONVENZIONE FRA PROVINCIA E AGENZIA DELLE ENTRATE  
 
Bolzano, 29 marzo 2012 - Anche nel 2012 sara l´Agenzia delle entrate a gestire in Alto Adige le operazioni di accertamento e riscossione dell´Irap e dell´addizionale regionale Irpef. La convenzione è stata rinnovata il 28 marzo dall´assessore provinciale alle Finanze Roberto Bizzo e dal direttore della sede locale dell´Agenzia delle entrate, Vincenzo Giunta. La Giunta provinciale di Bolzano è stata una delle prime in Italia, nel 2003, ad affidare all´Agenzia delle entrate la gestione dell´Irap. L´imposta regionale sulle attività produttive è diventato il tributo provinciale con il maggior gettito (attualmente 351 milioni di euro), interessando 56mila contribuenti. Nella convenzione siglata oggi dall´assessore Roberto Bizzo con il direttore della sede provinciale dell´Agenzia delle entrate Vincenzo Giunta è inoltre compresa anche la gestione dell´addizionale regionale Irpef, che porta alle casse di Palazzo Widmann circa 58 milioni di euro. "Questa esternalizzazione del servizio - sottolinea l´assessore Bizzo - comporta per la pubblica amministrazione minori spese rispetto ad una gestione effettuata in proprio, inoltre l´Agenzia delle entrate garantisce un servizio professionale e rappresenta un interlocutore competente per i contribuenti". Su proposta dell´Assessorato provinciale alle Finanze, ci si è accordati per l´espletamento del servizio alle stesse condizioni del 2011. La convenzione annuale prevede l´affidamento all´Agenzia delle entrate del servizio di assistenza ai contribuenti, della liquidazione, dell´accertamento e della riscossione delle imposte, nonché della gestione del contenzioso e dei rimborsi. La Provincia attraverso l´Ufficio tributi mantiene le funzioni di indirizzo e di controllo sull´intero servizio. Il prolungamento della convenzione consente quindi di sfruttare sinergie e di rafforzare la collaborazione tra Provincia e Agenzia delle entrate per un costante miglioramento del servizio. Con le attività in convenzione la Provincia incasserà nel 2012 389 milioni di euro (349 milioni da Irap e 40 milioni da addizionale Irpef) corrispondenti al 7,6% delle entrate provinciali. Pertanto su 1.000 euro incassati di Irap e addizionale Irpef la Provincia paga 1,2 euro per la gestione. "Il nostro obiettivo - conclude Bizzo - è quello di creare un fisco più equo, a misura di cittadino. E´ quindi basilare la collaborazione con l´Agenzia delle entrate attraverso contatti periodici e lavoro in team sul territorio".  
   
   
LA REGIONE BASILICATA RINNOVA ADESIONE A “NESSUNO TOCCHI CAINO” LA GIUNTA SOSTIENE LE INIZIATIVE INTERNAZIONALI DELL’ASSOCIAZIONE CONTRO LA PENA DI MORTE  
 
 Potenza, 29 marzo 2012 - Rinnovata l’adesione della Regione Basilicata all’Associazione “Nessuno tocchi Caino”. Lo ha stabilito la Giunta regionale con proprio deliberato, nel corso dell’ultima seduta, stanziando il relativo versamento di 5.000 euro quale quota associativa 2012. Risale al 2003 la prima adesione, quale socio fondatore, della Regione, all’Associazione che a livello internazionale si occupa di diritti umani e in particolare combatte le proprie battaglie per l’eliminazione della pena di morte. L’assemblea Generale delle Nazioni Unite – si legge tra le motivazioni del provvedimento del governo regionale – ha approvato il 18 dicembre 2008 la risoluzione per la moratoria della pena di morte; nel 2011, grazie anche alla fondamentale azione dell’Associazione “Nessuno tocchi Caino”, nel Benin e nell’Illinois è stata abolita la pena di morte, in Mongolia e nell’Oregon c’è stata la moratoria legale delle esecuzioni e in Etiopia, Marocco, Sierra leone e Birmania c’è stata la commutazione delle condanne delle condanne a morte di massa. La Conferenza di Kigali in Ruanda ha avuto la rappresentazione più tragica e attuale e cioè che dopo il genocidio il Ruanda ha abolito la pena capitale. “E’ importante che le Istituzioni sostengano l’azione svolta dall’Associazione ´Nessuno tocchi Caino´ – ha commentato il presidente De Filippo. La Regione Basilicata lo fa con convinzione e forte delle sue iniziative contro le persecuzioni e la pena capitale quale, ad esempio, quella combattuta a favore della donna iraniana Sakineh Mohammadi”.  
   
   
FIGLI O LAVORI? IL PESO DELLE DISCRIMINAZIONI VENERDÌ 31 MAARZO A PARMA IL CONVEGNO DELLE CONSIGLIERE PROVINCIALI DI PARITÀ  
 
Parma, 29 marzo 2012 – Un incontro sulla vita delle donne, tra lavoro fuori casa e lavoro di cura, un’occasione di approfondimento sulle discriminazioni che subiscono in entrambi gli ambiti promosso in onore di Pierangela Venturini, l’avvocata di Parma scomparsa nel 2007, impegnata nell’affermazione e nella difesa dei diritti delle donne e dei minori, fondatrice dell’associazione Forum Donne Giuriste, presidente dell’associazione Centro Antiviolenza di Parma. Alla sua vita, e all’impegno professionale e sociale profuso in tanti anni, è dedicato il convegno “Figli o lavori?” in programma venerdì 30 marzo dalle 9,30 alle 18 a palazzo Soragna. Un titolo esplicativo della riflessione che si vuole produrre tratto dal libro della giornalista Chiara Valentini presente fra le relatrici della mattinataIn apertura i saluti dei promotori dell’iniziativa: per la Provincia l’assessore alle Politiche del lavoro Manuela Amoretti, la Consigliera di Parità Aldina Bocchi, Simona Brianti dell’Ordine degli Avvocati di Parma, Luigi Angiello della Fondazione Avvocatura Parmense, Valeria Fabj Aiaf Emilia Romagna, Paolo Mirandola consigliere dell’Associazione nazionale forense (Anf) Daniela Manici del Centro antiviolenza di Parma, Celestina Tinelli per l’associazione Forum donne giuriste.Alle 10 la prima sessione verterà su “Conciliazione, maternità e pari opportunità nella famiglia e nel mondo del lavoro”. Celestina Tinelli avvocato del foro di Reggio Emilia parlerà di “Diritti e discriminazioni di genere sul lavoro e nella famiglia”; Valeria Moscardino, responsabile unità operativa politiche del lavoro e autorizzazioni per il lavoro tratterà il tema “Dimissioni nel periodo protetto e discriminazioni per motivi di maternità; Chiara Valentini, giornalista e saggista svilupperà una riflessione su “Scene di guerre quotidiane: discriminazioni e mobbing alle mamme che lavorano”; Simona Brianti, avvocato del foro di Parma e Annalisa Balsani, studentessa di Giurisprudenza relazioneranno su “Donne avvocato e percorsi di autonomia lavorativa”; Nadia Monacelli, dell’Università di Parma tratterà il tema “Percorsi di carriera uomo donna nelle professioni mediche”; modera Patrizia Maestri, segretaria provinciale Cgil.la seconda sessione, con inizio alle 15,30, tratterà “Gli aspetti economici nella crisi familiare”. Queste le comunicazioni: “L’interesse del minore a un adeguato mantenimento” di Giacinto Bisogni, giudice della Corte di Cassazione, “L’affidamento dei figli nel conflitto economico” di Cesare Piccinini, psichiatra; “Ipotesi risarcitorie connesse alla separazione e divorzio” di Luisella Fanni, avvocato del foro di Cagliari; “Accertamento dei redditi nella separazione e nel divorzio” di Milena Pini, avvocato del Foro di Milano; “Nullità del matrimonio e effetti sulla contribuzione al mantenimento del coniuge” di Angiola Vancini, avvocato del foro di Bologna; modera Rosa Lucente, avvocato del foro di Bologna.le conclusioni sono affidate a Cecilia Cortesi Venturini, consigliera provinciale di parità e avvocato del foro di Parma.il seminario è inserito nella rassegna della Provincia “Le donne di Marzo” ed è promosso da Ministero lavoro, Consigliere provinciali di Parità, Aiaf Emilia Romagna, Provincia di Parma, Anf, Ordine avvocati di Parma, Fondazione Avvocatura Parmense, Centro antiviolenza di Parma, Università di Parma, Forum donne giuriste.  
   
   
MAMME ADOLESCENTI, COMPIE UN ANNO IL PROGETTO S. PAOLO  
 
Milano, 29 marzo 2012 - Ha fatto registrare numeri importanti il primo anno di esercizio dell´innovativo servizio dedicato alle mamme adolescenti attivato presso l´Ospedale San Paolo di Milano. In Lombardia infatti si è registrato un aumento di ragazze minorenni incinte che si sono rivolte ai consultori di circa il 30% nel 2010 rispetto al 2009 (da 253 ragazze a 350). Il trend, nel 2011, almeno per quello che riguarda i dati relativi alle Asl di Milano, è invece in diminuzione. Il nosocomio milanese ha assistito nel 2009 181 neo mamme fino a 21 anni: di queste, 35 avevano fra 14 e 18 anni. Per fare il punto a 12 mesi dall´avvio del progetto si è tenuto oggi un convegno presso la Fondazione Cariplo, cui ha partecipato anche l´assessore regionale alla Sanità, Luciano Bresciani. L´accompagnamento - La maternità in adolescenza si collega ad alti fattori di rischio che rendono spesso complicata e difficoltosa la relazione fra madre e bambino. Anzitutto un rischio psicopatologico di tipo depressivo nelle mamme e poi quello di trascuratezza e maltrattamento del bambino. Per fronteggiare questi scenari, il San Paolo e la Fondazione Ambrosiana per la vita, con il supporto scientifico dell´Università Bicocca, hanno attivato un servizio di accompagnamento alla crescita per rispondere alle nuove esigenze a 360 gradi nei primi due anni di vita del bambino. Il servizio offerto prevede colloqui di accoglienza e ascolto per osservare le relazioni madre-bambino e uso del video feed back (videoregistrazioni), controllo dello sviluppo psicomotorio, screening del rischio psicopatologico e depressivo delle mamme. Per situazioni particolari possono essere attivati anche interventi domiciliari. Sanità Dinamica - Bresciani ha sottolineato le parole chiave emerse dal progetto. Anzitutto la sanità che deve essere sempre più dinamica "in grado cioè di adattarsi a bisogni che cambiano continuamente. Un tempo era normale partorire a 13 anni, oggi è incredibile. Partorire da giovani è quasi una cosa strana". Per questo Regione Lombardia riserva grande attenzione all´ambito materno-paterno-infantile e quindi a maggior ragione, alle gravidanze in adolescenza. La Procreazione - La parola d´ordine per affrontarla nel migliore dei modi è "ancora una volta multidisciplinarietà, riservando un ruolo da co-protagonista anche ai padri. Un ruolo che deve essere complementare, sinergico e multidisciplinare perché diversi devono essere gli attori sinergizzati su un attore unico". Il Ruolo Delle Associazioni - Bresciani ha sottolineato anche l´importanza di un´azione "sinergica fra pubblico e privato, cioè di tutti coloro che possono produrre utilità pubblica. Ecco quindi l´importanza delle reti di funzioni". Intercettare Il Disagio - Uno dei temi emersi con forza è proprio quello della necessità di intercettare il disagio di queste nuove famiglie che, nella maggior parte dei casi, vivono situazioni di difficoltà e hanno un livello di istruzione piuttosto basso. Per l´assessore è fondamentale favorire "l´inclusione sociale dei più deboli e di coloro che lo possono diventare. Lo si deve fare partendo anzitutto da noi, che dobbiamo diventare capaci di cogliere le loro difficoltà e il loro disagio, sapendo però bene che non è affatto facile perché si nascondono. Quindi è fondamentale diventare capaci di dialogare e di comunicare in modo affettuoso, cosa che sicuramente non li farebbe sentire esclusi". Primi Risultati - Il primo anno di sperimentazione, sviluppato lungo queste linee, fa ben sperare: l´83% dei bambini ha sviluppato un attaccamento sicuro alle madri che, a loro volta e in molti casi, hanno accresciuto la propria sensibilità e capacità di comunicare coi bimbi. L´assessore ha poi annunciato che, una volta assodato il successo dell´iniziativa, potrà anche essere replicata ed esportata.  
   
   
LE “DONNE DI MARZO” RACCOLGONO “LE CARTE” AL VIA IL PROGETTO PROMOSSO DALLA PROVINCIA DI PARMA E REALIZZATO CON L’ISTITUZIONE BIBLIOTECHE DEL COMUNE DI PARMA  
 
Parma, 29 marzo 2012 - Ricostruire la memoria, collettiva e individuale, delle donne di Parma e del Parmense: è questa l’intenzione della Provincia che nell’ambito delle iniziative promosse con la rassegna “Le donne di marzo”, lancia il progetto “Le carte delle donne”. Realizzato in collaborazione con l’Istituzione Biblioteche del Comune capoluogo, il progetto presentato questa mattina nella sede dell’ente mira a effettuare un vero e proprio censimento degli archivi o delle raccolte documentarie dei materiali finalizzata alla conoscenza e alla valorizzazione. “Ci siamo interrogati sull’esistenza di questo patrimonio, spesso anche individuale, affinché non si disperda e resti a disposizione della comunità – ha detto l’assessore provinciale alle pari Opportunità Marcella Saccani – E’ una memoria fatta soprattutto di carte, conservate negli archivi dell’Udi, del Cif, dei sindacati, dei partiti, testimonianze delle esperienze significative che Parma ha avuto e di cui sono state protagoniste le donne”. Un puzzle di tanti frammenti dunque: scritti, raccontanti a voce e raccolti su supporti ma anche immagini che tracciano il solco impresso dalle donne del territorio nella storia più recente, una presenza determinante in tante battaglie e conquiste per i servizi, i diritti, la vita di tutti. “Gli obiettivi del lavoro che ci apprestiamo a mettere in opera sono da un lato quello di accertare la consistenza dei nuclei più noti, dall’altro l’emersione di quanto esiste. Per questo invitiamo da subito tutti i cittadini a collaborare al progetto segnalandoci documenti e materiali che possono essere utili. L’idea infatti è quella di non limitarsi al solo materiale conservato nei fondi ma di considerare anche la cosiddetta letteratura grigia, le testimonianze e l’iconografia” – ha spiegato il direttore dell’Istituzione Biblioteche del Comune di Parma Giovanni Galli. Una prima ricognizione ha permesso di individuare diversi nuclei esistenti a partire dall’archivio della Biblioteca delle Donne conservato presso la Biblioteca Balestrazzi, l’archivio del centro studi Stagione dei Movimenti di Parma, dell´Istituto storico della resistenza di Parma, del Centro italiano femminile (Cif) di Parma, della Cgil di Parma (conservato presso l´Archivio storico comunale), dell’Unione donne italiane (Udi) confluito in quello del Pci di Parma, conservato anch’esso alla “Balestrazzi”. Nella prima fase si procederà al censimento delle fonti documentali, orali e iconografiche inerente la storia delle donne di Parma e Provincia in età contemporanea, attraverso apposite schede predisposte. Successivamente si eseguiranno gli interventi di inventariazione e catalogazione delle fonti individuate attraverso l´utilizzo di software specifici che prevedano l´inserimento in banche dati nazionali (es. Siusa – xdams – sol, ecc.). La terza e ultima fase riguarda l’attività di divulgazione e di didattica dei materiali schedati (pubblicazioni on-line, seminari, ecc.) promosse da istituzioni locali e regionali. Col progetto, la cui attuazione dovrebbe durare un anno, verrà anche realizzata una pubblicazione cartacea e on-line della mappatura dei luoghi e degli enti che possiedono materiale (comprese le fonti orali), riguardante la storia delle donne, nonché delle modalità di accesso e consultazione del materiale documentario. Il progetto verrà condotto in collaborazione con Ibc e la Soprintendenza Archivistica Regionale. Info: l.Bertinetti@comune.parma.it  – f.Dalco@provincia.parma.it    
   
   
BOLZANO, DONNE INFORMATE: INFO SU CONFERENZE ONLINE  
 
Bolzano, 29 marzo 2012 - È online il programma completo "Donne informate - primavera 2012" con le conferenze su tematiche d´interesse femminile organizzate dalla Commissione provinciale per la pari opportunità in varie località altoatesine. Sulla homepage della Commissione pari opportunità per le donne ed il Servizio donna www.Provincia.bz.it/pariopportunita  è disponibile da subito il programma completo "Donne informate - primavera 2012". Il programma riporta il calendario dei cicli di conferenze proposti a livello provinciale ed organizzati dalla Commissione pari opportunità per le donne assime al Servizio Donna della Provincia in collaborazione con le diverse realtà locali. Inoltre, per essere sempre aggiornati sulle varie iniziative offerte alle donne è disponibile, sempre sulla homepage, un calendario aggiornato ed un servizio di News Abo. Le persone intressate possono registrarsi gratuitamente. Ulteriori informazioni: www.Provincia.bz.it/pariopportunita  oppure Servizio donna, Via Dante, 11, tel. 0471/418951.