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MERCOLEDI
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 13 Giugno 2012 |
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UE: LA RIFORMA DELL’ORGANIZZAZIONE COMUNE DEL MERCATO VITIVINICOLO: I PROGRESSI SINORA COMPIUTI |
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Lussemburgo - L’unione europea è il maggior produttore mondiale di vino. Essa rappresenta il 60 % circa della produzione mondiale. Negli ultimi venti anni, vi è stato un significativo calo del consumo di vino nell’Ue, in particolare nei principali Stati membri produttori (Francia, Italia e Spagna). Tra il 2000/2001 ed il 2008/2009, le importazioni di vino nell’Ue sono anche cresciute ad un ritmo superiore a quello delle esportazioni. In tale contesto, un’eccedenza strutturale della produzione ha costituito una caratteristica costante del mercato vitivinicolo europeo nel corso degli ultimi decenni. Al fine di accrescere la competitività dei produttori di vino dell’Ue e di equilibrare la domanda e l’offerta settoriale, nel 2008 il Consiglio ha introdotto una riforma dell’organizzazione comune del mercato (Ocm) vitivinicolo. Il controllo di gestione svolto dalla Corte dei conti europea, illustrato nella relazione speciale n. 7/2012, ha valutato i progressi sinora compiuti. L’audit si è concentrato sulle misure “estirpazione” e “ristrutturazione e riconversione dei vigneti”, che rappresentano i due settori di spesa più importanti. La dotazione di bilancio disponibile per il regime di estirpazione nel corso del triennio di applicazione della misura (dalla campagna vinicola 2008/2009 a quella 2010/2011) è stata di 1,074 miliardi di euro. Nel corso del decennio 2001-2010, alle misure di ristrutturazione e di riconversione sono stati destinati 4,2 miliardi di euro. Inizialmente, al momento in cui è stata predisposta la riforma, la Commissione stimava che l’eccedenza strutturale di vino fosse pari a 18,5 milioni di ettolitri. Alla fine, il regime di estirpazione ha ridotto la produzione Ue nel periodo 2008-2011 di soli 10,2 milioni di ettolitri l’anno, soprattutto perché non si sono concretizzate le ipotesi su cui si basava l’obiettivo iniziale. La Corte ritiene anche che i tassi di aiuto siano stati fissati a livelli troppo elevati e che il regime avrebbe pertanto potuto essere più efficiente, conseguendo risultati più significativi con le risorse messe a disposizione. La misura di ristrutturazione e riconversione, che ha l’obiettivo di accrescere la competitività dei produttori di vino mediante il versamento di compensazioni per la perdita di reddito durante il periodo in cui il vigneto viene adattato, e quale contributo alle spese di ristrutturazione e di riconversione, ha avuto un impatto significativo per grandi superfici a vigneti in tutta Europa. Tuttavia, gli incrementi delle rese derivanti da una ristrutturazione senza alcun impatto percepibile sul consumo complessivo hanno parzialmente compensato gli effetti dell’estirpazione. La Cce formula una serie di raccomandazioni all’indirizzo della Commissione volte a migliorare l’efficacia della riforma del settore vitivinicolo, ed in particolare le seguenti: fornire una stima dell’equilibrio tra l’offerta e la domanda nel settore vitivinicolo in base a dati aggiornati, tenendo conto della prevista liberalizzazione dei diritti d’impianto; qualora si dovessero ritenere necessarie ulteriori misure di estirpazione, dovrebbe essere evitata l’estirpazione di vigneti ammodernati, stabilendo criteri aggiuntivi di ammissibilità legati ai vigneti stessi e non solo all’agricoltore; data l’ampia gamma di operazioni definite dagli Stati membri nell’attuazione della misura di ristrutturazione, si dovrebbe procedere ad una più precisa definizione delle operazioni di ristrutturazione ammissibili, e in particolare di quelle consentite a titolo di “miglioramento delle tecniche di gestione dei vigneti”; mentre, da un lato, l’Ue finanzia la misura di estirpazione per ridurre la produzione eccedente di vino, dall’altro, le misure di ristrutturazione e riconversione comportano incrementi delle rese dei vigneti e, di conseguenza, della produzione in volume, che contrastano con l´obiettivo dell´equilibrio tra l´offerta e la domanda se non si garantiscono nuovi sbocchi di mercato; la Commissione dovrebbe pertanto fare in modo che un adeguato mix di misure sia disponibile per risolvere tale contrasto. |
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LA GUERRA DELLE ARANCE: AUTENTICA FANTA-POLITICA
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Venezia - “Se c’era bisogno della prova che nel nostro Paese domina la Fanta-politica, oggi ci siamo. La guerra delle arance, che non so se considerare ridicola o preoccupante, o forse tutte e due le cose, lo dimostra”. Franco Manzato, assessore all’agricoltura e alla tutela del consumatore del Veneto, è turbato e sconcertato per il disaccordo che si è profilato tra maggioranza parlamentare e governo circa la percentuale minima di succo d’arancia “autentico” che deve essere presente nelle cosiddette “aranciate”; “forse non il maggiore problema italiano oggi sul tappeto, ma pur sempre un problema”. “Intendiamoci – aggiunge – io su questo tema sono abbondantemente con la maggioranza parlamentare e penso, che quando si andrà vada al voto parlamentare, i numeri dei favorevoli supereranno la somma dei rappresentanti dei partiti cui appartengono i proponenti. Chiamare aranciata una bevanda che dell’arancia ha nel suo contenuto solo il 5 per cento è un inganno sostanziale per i consumatori. Se qualcuno è convinto del contrario scriva in chiaro sull’etichetta “bevanda con il 5 per cento di succo d’arancia” al posto di aranciata, e a caratteri grandi, in modo che da un metro di distanza si riesca a leggere solo quello”. “Mi domando peraltro quali siano le motivazioni con le quali il ministero dell’Economia si è pronunciato contro la procedura accelerata, impedendo l’approvazione della legge direttamente in Commissione: pare che discettare di aranciate sia complesso come discutere di anticorruzione, che per fortuna non si beve al bar e non si compra al supermercato. Sono certo che, come sempre, qualche portatore d’interesse avrà fatto sentire la sua voce; il che forse significa – conclude Manzato – che quella dei consumatori non arriva ai ministeri. Bisognerà rimediare”. |
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SALUMI ITALIANI: NEL 2011 FATTURATO STABILE (+0,3%) NONOSTANTE LA CRISI IL BOOM DELL’EXPORT COMPENSA IN PARTE IL CALO DEI CONSUMO INTERNI |
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Parma – Sono stati diffusi l’ 8 giugno, al Convegno “Filiera suinicola: andamenti economici e azioni di supporto” organizzato da Assica con la collaborazione della Camera di Commercio di Parma, i dati di produzione e consumi del settore dei salumi italiani. Fra qualche luce e molte ombre il 2011 è stato ancora un anno tutto sommato positivo per il settore dei salumi italiani. Dopo un 2010 eccezionale e nonostante le notevoli difficoltà legate all’andamento macroeconomico e alla crisi del debito il settore è riuscito infatti a cogliere un notevole successo sui mercati esteri e a limitare le perdite su quello interno. Se è infatti vero che in questa come in altre crisi le doti anticicliche dell’industria alimentare hanno avuto modo di emergere e altrettanto vero che il settore non è rimasto a guardare in attesa degli eventi. Le esportazioni di salumi italiani hanno toccato il record storico di 1 miliardo e 40 milioni di euro (+6,8%) per un totale di 138.000 ton (+10,5%) nonostante il rallentamento evidenziato dal commercio mondiale e l’acuirsi delle tensioni finanziarie e avrebbe potuto fare molto di più e di meglio se la presenza di divieti di natura igienico-sanitaria non ne avessero ridotto il potenziale. Non solo, a differenza di altri comparti, il settore non ha beneficiato di alcun effetto rimbalzo, non avendo conosciuto negli ultimi 5 anni, neppure nell’annus horribilis 2009 una caduta delle esportazioni. “Il 2011 è stato un anno particolarmente complesso anche per i produttori di salumi. La crisi economica, la difficile situazione dell’accesso al credito, il calo dei consumi e gli aumenti delle materie prime sono stati, infatti, tutti problemi con cui ci siamo inevitabilmente dovuti confrontare e che hanno indebolito il settore aumentando le preoccupazioni per un 2012 che si sta rivelando decisamente insidioso e incerto. In un contesto che andava progressivamente deteriorandosi le nostre imprese, però, non sono rimaste a guardare in attesa degli eventi, ma hanno reagito riqualificando la propria offerta sul mercato interno e moltiplicando gli sforzi per cogliere le opportunità offerte dai mercati esteri in particolare quelli extra Ue” ha affermato Lisa Ferrarini, Presidente di Assica (Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi aderente a Confindustria). “Il settore ha nel complesso mostrato una buona capacità di resistenza: l’export di salumi italiani ha toccato il record storico di 1 miliardo e 40 milioni di euro (+6,8%) per un totale di 138.000 ton (+10,5%), ma il vuoto nella domanda interna ha inevitabilmente penalizzato produzione e consumi” ha continuato la Presidente. “Se questa crisi, come quella del 2009, ci ha insegnato che guardare lontano, oltre i confini dell’Unione Europea, e internazionalizzarsi è il migliore degli investimenti possibili, i segnali provenienti dal mercato interno non possono non spingerci a moltiplicare gli sforzi per superare questo difficile momento e tornare a crescere e a restituire fiducia ai nostri consumatori” ha concluso Lisa Ferrarini La produzione in leggera flessione (-0,8%) frenata dall’andamento dei consumi. Il fatturato ha evidenziato un leggero miglioramento, arrivando a 7.951 milioni di euro (+0,3%) - Nel 2011 la produzione di salumi, frenata dall’andamento dei consumi interni è scesa a 1,212 milioni di ton da 1,221 dell’anno precedente (-0,8%), mentre il fatturato ha evidenziato un leggero miglioramento, arrivando a 7.951 milioni di euro (+0,3%), dovuto in buona parte all’aumento dei prezzi (cresciuti mediamente dell’1,1%). Tale incremento è da ricondurre agli aumenti dei costi della materia prima e di tutte le altre voci di costo della produzione (energia, lavoro, trasporti, e spese varie). Per quanto riguarda i singoli salumi, prosciutto crudo e cotto hanno ulteriormente rafforzato la loro posizione di prodotti leader del settore, rappresentando insieme il 49,2% in quantità e il 52,7% in valore. Nel 2011 ambedue i prodotti hanno evidenziato rispetto all’anno precedente un leggero incremento: la produzione di prosciutti cotti è, infatti, arrivata a 287.900 ton (+0,6%); quella di prosciutti crudi a 308.300 ton (+0,3%). Per entrambi i prodotti si è registrato un incremento anche in valore, più sostenuto per il per il prosciutto crudo (+1,7% per 2.258 milioni di euro), lievemente minore per il prosciutto cotto (+1,4% per 1.934 milioni di euro). In crescita sono risultate anche le quantità prodotte di mortadella, salite a 177 mila ton (+0,5%) per un valore di 682 milioni di euro (+1,5%) e soprattutto di würstel che hanno raggiunto il ragguardevole traguardo delle 67.200 ton (+1,2%) per un valore di 235 milioni di euro (-0,8%). Determinante per queste due categorie la buona dinamica delle esportazioni sostenuta da una domanda orientata verso prodotti caratterizzati da costo contenuto e alto valore nutritivo. Molto bene lo speck che ha evidenziato una marcata crescita sia dei quantitativi prodotti (30.600 ton +3,5%) sia del fatturato (+4,3% per 305 milioni di euro). 2011 in contrazione, invece, per il salame la cui produzione si è fermata a quota 110.400 ton (-1%) per un valore di 915 milioni di euro (-0,7%). In flessione anche le produzioni di pancetta (-1,1% per 53.000 ton) che ha visto però crescere il fatturato arrivato a 243 milioni di euro e coppa (-1,8% per 42.700 ton) stabile in valore (308 milioni di euro). L’anno, infine, è stato ancora faticoso per la bresaola sempre alle prese con le difficoltà legate derivanti dall’altro costo della materia prima. La produzione nel complesso dei dodici mesi è rimasta stabile a 15.800 ton, mentre il fatturato è salito a 251 milioni di euro (+3,5%). Il Prosciutto cotto si conferma al primo posto nei consumi con una quota pari al 25,5% sul totale dei salumi, seguito da prosciutto crudo (23, 3%), mortadella e salame - Il 2011 è stato un anno particolarmente delicato sul fronte dei consumi. Nonostante il vantaggio rappresentato dal buon andamento del rapporto prezzo/qualità, i consumi di salumi hanno inevitabilmente risentito dell’ulteriore indebolimento del potere di acquisto dei consumatori italiani. Sulla dinamica degli acquisti dei nostri prodotti, inoltre, ha pesato il confronto con un 2010 eccezionale in cui si era registrata una crescita notevole. Nel complesso dell’anno la disponibilità totale per il consumo nazionale di salumi (compresa la bresaola) è stata di 1,117 milioni di ton contro 1,139 milioni dell’anno precedente (-1,9%). Il consumo procapite è sceso a 18,5 Kg dai 18,9 Kg dell’anno precedente Particolarmente sostenuti sono stati nel 2011 gli acquisti di prosciutti crudi stagionati, saliti del 3,5% per 260.600 ton. A beneficiare di tale importante aumento della domanda sono stati ancora in buona misura i prodotti non marchiati, derivati da materia prima nazionale ed estera e considerati dal consumatore italiano particolarmente vantaggiosi nel rapporto qualità prezzo. In crescita anche l’andamento dei consumi interni del prosciutto cotto che si sono portati sulle 284.800 ton (+0,6%). In flessione sono apparsi, invece, i consumi di mortadella e würstel (-1,3% per 223.300 ton), e quelli di salame scesi a 89.200 ton (-4,8%). Entrambe le categorie hanno però potuto beneficiare di importanti incrementi della domanda estera. Netto calo, infine, per la voce “altri salumi” scesi del -9,3% per 245.700 ton. La struttura dei consumi interni ha così visto al primo posto sempre il prosciutto cotto con una quota pari al 25,5% del totale dei salumi, seguito dal prosciutto crudo che sale al 23,3% e da mortadella/wurstel al 20%, sono scesi, invece, il salame con una quota pari all’8% e gli altri tipi di salumi (22%). |
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“FILIERA SUINICOLA, ANDAMENTI ECONOMICI E AZIONI DI SUPPORTO” DATI ECONOMICI, STRATEGIA PER IL SETTORE, TENDENZE DEI CONSUMI: I TEMI TRATTATI A PARMA NAL CONVEGNO ASSICA IN COLLABORAZIONE CON LA CAMERA DI COMMERCIO DI PARMA |
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Parma - Assica, Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi aderente a Confindustria, ad un anno dall’avvio dei lavori delle Commissioni Uniche Nazionali “tagli di suino” e “grasso e strutto”, ospitate dalla Borsa Merci di Parma, ha organizzato in collaborazione con la Camera di Commercio di Parma un convegno per fare il punto sul settore della filiera suinicola. Durante il Convegno sono stati diffusi i dati economici di produzione e di consumo dei salumi italiani, che nonostante la crisi nazionale e mondiale, hanno tenuto dei valori in linea con l’anno precedente, registrando solo lievi flessioni. L’incontro è stato aperto con i saluti di Andrea Zanlari, Presidente della Camera di Commercio, e di Lisa Ferrarini, Presidente di Assica. Andrea Zanlari che nel dare il benvenuto ha ricordato che proprio nelle Fiere di Parma, ogni settimana avvengono le contrattazioni che danno vita al florido mercato delle carni e dei grassi suini. “Non vi nascondo che essere qui il venerdì e vedere questo padiglione che prende vita si ha la netta percezione delle persone che fanno questo mercato. Persone forti, che amano questa terra e i prodotti che ne ricavano, persone che non si danno per vinte di fronte alla crisi e che ce la mettono tutta per mantenere viva una tradizione che dura ormai da secoli e che fa dei nostri prodotti il sinonimo di eccellenza in tutto il mondo.” Lisa Ferrarini, , ha sottolineato come non sia un caso che il Convegno sul tema della filiera sia fatto a Parma. “Questa terra è uno dei centri nevralgici per il settore. Basti ricordare il Prosciutto di Parma, le Commissioni Uniche Nazionali, la Stazione Sperimentale per l’Industria delle Conserve Alimentari, la Fiera Cibus che si è appena conclusa con successo. Parma rappresenta per i salumi quello che Milano rappresenta per la Finanza. Il centro economico di un settore che continua a credere nelle proprie capacità di produrre qualità per i consumatori in Italia e nel mondo. E lo fa, caparbiamente, nonostante le difficoltà economiche, oltre a quelle drammatiche legate al terremoto qui in Emilia, in cui oggi tutti viviamo”. Il Convegno ha preso il via con l’intervento di Aldo Radice, Condirettore di Assica, che ha illustrato l’andamento del settore dei salumi del 2011 dando in anteprima i dati della produzione e dei consumi . “Dopo un 2010 eccezionale e nonostante le notevoli difficoltà legate all’andamento macroeconomico e alla crisi del debito il settore è riuscito infatti a cogliere un notevole successo sui mercati esteri e a limitare le perdite su quello interno. Il fatturato del settore ha evidenziato un leggero miglioramento, arrivando a 7.951 milioni di euro (+0,3%). La produzione in leggera flessione (-0,8%) è stata frenata dall’andamento dei consumi (-1,9%). Il settore però ha reagito prontamente al calo dei consumi interni rafforzando l’export che ha toccato il record storico di 1 miliardo e 40 milioni di euro (+6,8%) per un totale di 138.000 ton (+10,5%). Record ottenuto nonostante il rallentamento evidenziato dal commercio mondiale e l’acuirsi delle tensioni finanziarie e avrebbe potuto fare molto di più e di meglio se la presenza di barriere veterinarie e tariffarie non ne avessero ridotto il potenziale”. Gabriele Canali, Direttore del Crefis (Centro Ricerche Economiche sulle Filiere Suinicole) ha invece fatto il punto del settore suinicolo sia in Italia sia in Europa evidenziandone le caratteristiche di reddittività. “Le criticità storiche della filiera permangono e confermano le caratteristiche di sempre: l’offerta e la domanda di suini faticano a trovare il loro equilibrio, con oscillazioni che permangono troppo forti; la forza della filiera riside nei salumi che continuano a guadagnare quote sui mercati esteri; sulle carni fresche esiste ancora il problema della valorizzazione del prodotto nazionale che potrebbe essere affrontato con lo strumento del Sistema di Qualità Nazionale; la reddittività delle fasi di allevamento e di macellazione resta difficile in Italia; reddittività difficile nelle fasi di allevamento e macellazione; la reddittività nella produzione di salumi a lunga stagionatura è variabile ma positiva; in prospettiva qualche preoccupazione per la filiera potrà derivare dal possibile aumento dei prezzi delle materie prime agricole, specie la soia, sui mercati internazionali”. Imma Campana, Responsabile servizio fresco Nielsen Company ha chiarito quali sono i comportamenti di acquisto dei consumatori italiani sulla carne e sui salumi, facendo un focus sul take away. “I Salumi banco assistito e Take Away sono oramai una realtà tanto importante che meritano di essere conosciuti, presidiati e valutati come opportunità e al contempo considerati come vantaggio competitivo. In particolare il successo del take away coniuga l’esigenza di qualità e risparmio di tempo nel punto di vendita. Il comparto salumi vale oltre 8 miliardi di euro, il Normal trade rappresenta il 40%, per il taglio il canale arriva a pesare il 49%, in quest’ultimo il taglio pesa l’96%. Mentre nella Distribuzione Moderna il rapporto peso fisso peso variabile è 67 peso fisso, 33% peso variabile. Nella rosa delle tipologie crescono cotto, crudo, mortadella, pancetta, speck, bresaola e wurstel ed affettati a peso fisso mentre sono in calo gli affettati a peso variabile, il salame, i precotti e la spalla cotta”. Il settore suinicolo ha sicuramente bisogno di azioni che supportino la filiera. A descriverle Riccardo Cuomo, Vice Direttore (Bmti) Borsa Merci Telematica Italiana che nel suo intervento fa il punto sul Piano del settore zootecnico. “Gli assi di intervento del piano del settore zootecnico sono cinque: supporto al credito, creare un sistema di qualità nazionale delle zootecnia, fare una efficace campagna di promozione e di comunicazione. Fondamentale operare in un mercato trasparente e semplificato dal punto di vista burocratico-amministrativo”. Il Presidente della Camera di Commercio, Andrea Zanlari ha concluso questa interessante dibattito ricordando come la città di Parma sia ormai considerata la food valley accentrando su di sé realtà industriali importanti che hanno reso la città imprescindibile dalla storia dei prodotti alimentari del territorio. “Il mercato delle carni suine ha tutte le carte in regola per essere uno dei settori trainanti per il nostro territorio. I salumi tipici delle nostre terre sono oramai riconosciuti in tutto il mondo come una delle eccellenze della cucina italiana, e questo può avvenire solo grazie al tanto lavoro e al tanto impegno che imprese e istituzioni da anni svolgono insieme. Lo sviluppo di un prodotto come i salumi del nostro territorio, passa dall´intero sistema locale dalla sua capacità di sviluppo. Occorre regolamentare rigidamente il mercato per prevenire falsi; presidiare attentamente i canali distributivi; curare l´attività dei consorzi di promozione e agevolarne il ruolo di principali interlocutori del mercato; stimolare e migliorare continuamente la collaborazione tra pubblico e privato. Sono tutte cose che Parma ha dimostrato di saper fare in modo eccellente in passato, lo stesso Ente Fieristico della nostra città ne è la dimostrazione. L´insediamento delle Cun nella nostra città, è l´esempio di come una città può diventare l´epicentro di un mercato e il riferimento di una categoria di prodotti. Le Cun negli stessi locali della Borsa Merci di Parma sono la dimostrazione che essere la capitale europea dell´agroalimentare, per Parma, è una concreta possibilità. La sinergia che negli ultimi anni si è creata tra la Camera di Commercio di Parma e Assica, che voglio ringraziare personalmente, può essere il volano di ulteriori sviluppi futuri ed esempio da seguire per la creazione di nuove collaborazioni anche in altri settori”. |
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AGRICOLTURA: DA REGIONE SICILIA 62 MLN PER LO SVILUPPO RURALE
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Palermo - Assegnati ai Gruppi di azione locale (Gal) finanziamenti per circa 62 milioni di euro per sviluppare l´economia rurale delle diverse aree del territorio siciliano. Gli investimenti del dipartimento per gli Interventi infrastrutturali in agricoltura dell´assessorato alle Risorse agricole e alimentari della Regione siciliana sono stati messi in campo per dare un forte e nuovo impulso al Quarto asse - approccio Leader del Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013. Le risorse finanzieranno i bandi delle misure comunitarie: 312 per il "Sostegno alla creazione e allo sviluppo di microimprese"; 313 per l´"Incentivazione di attivita´ turistiche" - azione B destinata ai "Servizi per la fruizione degli itinerari rurali"; 321 per i "Servizi essenziali per l´economia e la popolazione rurale"; 322 per lo "Sviluppo e rinnovamento dei villaggi"; 323 per la "Tutela e riqualificazione del patrimonio rurale". "Il grande obiettivo, carico di ambizioni e responsabilita´, che ci si aspetta dall´agricoltura - ha spiegato Dario Cartabellotta, dirigente generale del dipartimento per gli Interventi infrastrutturali per l´agricoltura dell´assessorato e responsabile dell´attuazione dell´Approccio Leader europeo - e´ che diventi una sintesi, all´incrocio tra produzione, protezione della natura e gestione del territorio. In questo modo, il settore si aprira´ alla flessibilita´, dando piena sostanza a quella che oggi si chiama pluriattivita´, che sara´ domani l´imprenditorialita´ rurale, ampliando le opportunita´ di reddito". Le misure comunitarie, attivate con procedura a bando aperto e con il meccanismo "Stop and go", sono tutte in corso di pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana, ma gia´ disponibili, per la consultazione delle modalita´, requisiti e tempi di presentazione delle domande per l´accesso ai contributi, sui siti web istituzionali http://www.Psrsicilia.it/gal.html e www.Regione.sicilia.It/agricolturaeforeste/assessorato |
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SARDEGNA: CONCRETI PASSI AVANTI PER IL MIGLIORAMENTO DEI SERVIZI REGIONALI ALL´AGRICOLTURA
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Cagliari - Si è tenuto il 7 giugno, presso l´Assessorato all’Agricoltura, un incontro tra i rappresentanti dei vari organismi, pubblici e privati, impegnati a vario titolo nell’attuazione e nella comunicazione del programma comunitario di sviluppo rurale Psr 2007-2013: l’Assessorato quale autorità di gestione, le agenzie regionali Laore, Argea e Agris, i Gruppi di Azione Locale (rappresentati dall’Assogal) e le associazioni di categoria. "Siamo finalmente in grado di dare una forte accelerazione all’attuazione dei progetti del Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013". E’ il primo commento dell’Assessore dell’Agricoltura Oscar Cherchi che non nasconde la soddisfazione per l’obbiettivo raggiunto al termine della riunione: Abbiamo inserito i tre progetti di cui si è discusso - conferma l’esponente dell’Esecutivo - fra le priorità politiche del 2012. Essi hanno una forte valenza strategica, si inseriscono in una evoluzione delle metodologie che collocano l´utente al centro dei processi amministrativi e si propongono di valutare in modo trasparente le performance delle amministrazioni pubbliche’. Il primo intervento favorisce il consolidamento di una rete di comunicazione interistituzionale a supporto della promozione del Psr, al fine di rafforzare i rapporti e le sinergie tra i diversi partner istituzionali e sociali impegnati nell’attuazione del Programma (Assessorato, Agenzie agricole, Gal, Associazioni di categoria, Caa), creando le condizioni per un’efficace comunicazione tra gli stessi ed i beneficiari degli interventi. Lo scopo è quello di facilitare l’accesso agli incentivi alle aziende agricole sul territorio, fornendo informazioni chiare e dettagliate sulle opportunità offerte, sugli strumenti e le fonti di finanziamento disponibili. La seconda linea d’azione del progetto servirà a valutare l’operato dei dirigenti e dei funzionari impegnati nella gestione e nella spendita dei fondi comunitari, attraverso l’introduzione di un “Piano delle performance” che contenga l’indicazione esplicita degli obiettivi e dei risultati da conseguire. Sarà inoltre più semplice valutare l’operato delle singole Agenzie nel suo complesso, misurando in modo trasparente il grado di raggiungimento degli obiettivi a queste assegnati. ‘Infine - conclude l’assessore - sarà implementato un sistema di “customer satisfaction” per rilevare sistematicamente i giudizi degli utenti sui servizi al pubblico resi dal sistema Assessorato-agenzie e individuare, di conseguenza, le aree prioritarie di miglioramento nella qualità dei servizi. Sarà quindi l’imprenditore agricolo a decretare quali uffici funzionano all’altezza delle sue aspettative e quali, invece, necessitano di interventi correttivi." |
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AGRICOLTURA; IL 13 GIUGNO, A SPOLETO, COMITATO SORVEGLIANZA "PSR" 2007-2013
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Perugia - Si tiene mercoledì 13 giugno, a Palazzo Leti Sansi di Spoleto (dalle ore 10.30) il Comitato di sorveglianza del Programma di sviluppo rurale per l´Umbria 2007-2013. Oltre allo stato di avanzamento del Programma sarà sottoposto ad approvazione dei membri del Comitato il Rapporto di esecuzione 2011 (Rae 2011), il documento che analizza l´attuazione del Programma alla data del 31 dicembre 2011. Alla seduta sarà presente il Valutatore indipendente del Psr (Soc. Agriconsulting spa di Roma) che, nel presentare il Rapporto di valutazione 2011, illustrerà i risultati raggiunti nell´attuazione del programma e la proiezione dei primi impatti sul territorio regionale per quanto riguarda la crescita e l´occupazione. Al Comitato saranno inoltre presenti Maria Merlo, della Commissione europea, che presenterà la nuova programmazione dello sviluppo rurale 2014 - 2020 e Stefano Angeli, del Ministero per le politiche agricole, che darà conto dello stato del negoziato sul nuovo Regolamento dello sviluppo rurale e la posizione dell´Italia. L´assessore regionale all´agricoltura Fernanda Cecchini illustrerà le azioni di solidarietà che il Coordinamento degli assessori regionali ha proposto al ministro Catania per far fronte all´emergenza post terremoto nel settore agricolo dell´Emilia Romagna. Alla riunione tecnica per la raccolta di eventuali osservazioni e integrazioni da parte dei partecipanti farà seguito nel pomeriggio la seduta ordinaria del Comitato di sorveglianza per la ratifica dei punto all´ordine del giorno. |
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IL DIPARTIMENTO AGRICOLTURA DELLA CALABRIA ANNUNCIA LA PUBBLICAZIONE DELLA GRADUATORIA SULLA “VENDEMMIA VERDE”
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Il Dipartimento regionale “Agricoltura” comunica che “sul sito www.Assagri.regione.calabria.it è stata pubblicata la graduatoria relativa alle domande sulla “Vendemmia Verde” per la campagna 2011-2012. La “Vendemmia Verde” risponde all’obiettivo dell’equilibrio del mercato vitivinicolo, eliminando le eccedenze nel rispetto di quei particolari fattori di tutela del valore paesaggistico e delle tradizioni culturali del territorio. Essa consiste nella distruzione o eliminazione totale dei grappoli non ancora giunti a maturazione. I vitivinicoltori che hanno aderito a tale misura sono tenuti a completare le operazione entro il 15 giugno 2012. Si evidenzia che in caso di coesistenza di una domanda di Vendemmia Verde con una domanda di aiuti agroambientali, misura 214, quest’ultimo aiuto può essere ridotto o escluso. Pertanto, i viticoltori con domanda “accolta” e che decidessero di non svolgere più le attività inerenti alla Vendemmia Verde, devono, entro il suddetto termine, presentare la comunicazione di rinuncia esclusivamente in via telematica utilizzando le funzionalità on-line messe a disposizione dall’Op Agea sul portale Sian. Dopo tale data, se nessuna rinuncia è stata comunicata, costituisce notifica dell’avvenuta esecuzione delle operazioni di Vendemmia Verde. Nel periodo compreso tra il 16 giugno ed il 31 luglio 2012, l’Op Agea procederà al controllo dell’effettiva esecuzione della Vendemmia Verde sul 100% delle domande accolte attraverso visite in campo che consiste nell’accertarsi dell’esistenza del vigneto, della sua effettiva coltivazione secondo le norme sulla condizionalità, nonché nella rimozione e distruzione di tutti i grappoli”. |
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PAVIA: OGGI CONVEGNO SU RISAIE E BIODIVERSITÀ |
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Mercoledì, 13 giugno 2012, dalle 9,00 alle 13,15, presso l’Orto Botanico dell’Università di Pavia, Via Sant’epifanio, si terrà il convegno di presentazione dei risultati del progetto Corinat. Il progetto sperimentale Corinat (Coltivazione delle Risaie di elevato valore biologico e Naturalistico) nasce per verificare l’efficacia di alcune misure agro-ambientali, nel favorire la biodiversità nelle risaie della Lombardia; inoltre, fornisce dati qualitativi e quantitativi sulla diversità e abbondanza di specie animali e vegetali. Il valore ecologico e naturalistico delle risaie, infatti, non è intrinseco della coltivazione del riso ma è in relazione alla struttura e gestione dei campi, del paesaggio e della rete idrica associati. Il convegno si propone di presentare i risultati del progetto interdisciplinare agli operatori agricoli, alle Associazioni di categoria e a quanti operano nel campo della conservazione della biodiversità. Le indicazioni tecniche potranno essere utilizzate come riferimento per mettere a punto le azioni di sostegno alla conservazione della biodiversità in campo agricolo. Il progetto Corinat è stato finanziato dalla Direzione Generale Agricoltura e dalla Direzione Generale Sistemi verdi e paesaggio della Regiona Lombardia, nell’ambito del Programma regionale di ricerca in campo agricolo 2007-2008. Vi hanno partecipato gruppi di ricerca delle Universita’ degli Studi di Pavia, di Milano Statale e di Milano Bicocca. Le aziende agricole Darsena (Giussago, Pavia) e Cadenazza (Lacchiarella, Milano) hanno messo a disposizione le superfici coltivate a riso per i trattamenti sperimentali. Programma del Convegno - 9.00 Registrazione dei partecipanti 9,30 Introduzione: Antonio Tagliaferri – Direzione Generale Sistemi Verdi e paesaggio -Elena Brugna – Direzione Generale Agricoltura. 9,50 Giuseppe Bogliani – La biodiversità delle risaie italiane e il progetto Corinat. 10,10 Elisa Cardarelli – La fauna delle risaie nel progetto Corinat. 10,40 Graziano Rossi e Rodolfo Gentili –Conservazione in situ della flora autoctona delle risaie: possibilità e limiti. 11,10 Pausa caffè nel chiostro dell’Orto Botanico. 11,30 Proiezione del documentario “Corinat - Coltivazione riso naturale. Dalla parte della biodiversità”, realizzato da Eugenio Manghi con la White Fox Communications. 12,00 Stefano Bocchi e Alberto Massa Saluzzo – Gli aspetti agronomici della sperimentazione Corinat. 12,30 Considerazioni conclusive -Assessore regionale all’Agricoltura, Giulio De Capitani -Assessore regionale ai Sistemi verdi e paesaggio, Alessandro Colucci. 12,45 Visita guidata alla Lombardy Seed Bank, presso l’Orto Botanico. |
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FVG: CONTROLLI ANCORA PIÙ RIGOROSI SUI MOLLUSCHI BIVALVI
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Trieste - Dall’ 8 giugno sono ancora più funzionali e capillari i controlli sui molluschi bivalvi prodotti e raccolti nelle acque del Friuli Venezia Giulia. Una delibera approvata dalla Giunta regionale, su proposta del presidente Renzo Tondo, nella sua veste di assessore alla salute, modifica infatti in maniera sostanziale il sistema di controllo e di analisi di cozze, vongole, fasolari allo scopo di evitare qualsiasi rischio che sul mercato finiscano prodotti non idonei. Come spiega lo stesso presidente Tondo, due sono le novità principali del provvedimento della Giunta, frutto di un lavoro congiunto di tre direzioni regionali (salute, ambiente, agricoltura) e l´Arpa: il coinvolgimento ´istituzionale´ nelle analisi anche dell´Istituto Zooprofilattico sperimentale delle Venezie (Izs), e la responsabilizzazione diretta di tutti gli operatori del settore (maricoltori, cooperative pescatori, organizzazioni dei produttori). In pratica, per offrire le migliori garanzie sanitarie, saranno ora anche gli stessi produttori a effettuare le analisi, in autocontrollo, grazie a un test rapido ed efficace messo a punto dall´Izs, evitando di immettere il prodotto sul mercato per il tempo necessario a ottenere i risultati (circa due ore). Per il Friuli Venezia Giulia la molluschicoltura rappresenta, anche storicamente, una realtà produttiva di grande rilevanza, con numerosi allevamenti nel Golfo di Trieste e nella laguna di Grado e Marano, e grandi banchi naturali nelle aree marine e lagunari delle province di Gorizia e di Udine. Annualmente vengono raccolte circa 600 tonnellate di vongole e 800 tonnellate di fasolari dai banchi naturali marini, mentre circa 1000 tonnellate di vongole veraci sono allevate in laguna e circa 3 mila tonnellate di mitili vengono allevate in mare nei parchi di coltura del litorale triestino. Complessivamente il settore vede impegnate 80 aziende, con 285 addetti e un fatturato annuo che si aggira intorno ai 10 milioni di euro. Il settore ha però subito una pesante battuta d´arresto nell´estate del 2010, quando circa 200 persone dovettero ricorrere alle cure dell´ospedale a causa di un´intossicazione da biotossina algale in seguito al consumo di cozze provenienti dal Friuli Venezia Giulia. Da subito i controlli divennero più rigidi, ma parallelamente tutti i diversi attori interessati alla filiera condivisero anche l´esigenza di mettere a punto nuove procedure di analisi, che ora si concretizzano grazie alla delibera approvata oggi. Con il risultato, sottolinea Tondo, non solo di meglio tutelare la salute pubblica, ma anche di evitare un possibile danno di immagine alle produzioni di molluschi nella nostra regione. |
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CELIACHIA: GIUNTA REGIONALE DELLA PUGLIA ADOTTA LINEE GUIDA PER IMPRESE ALIMENTARI
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La Giunta regionale ha adottato le Linee Guida per le imprese alimentari che preparano e/o somministrano alimenti preparati con prodotti privi di glutine e destinati direttamente al consumatore finale. La celiachia o malattia celiaca è infatti un’intolleranza permanente al glutine, complesso proteico contenuto in grano tenero, grano duro, farro, segale, kamut, orzo e altri cereali minori. La distribuzione della malattia celiaca a livello mondiale è ormai considerata omogenea, anche se la frequenza può variare in maniera consistente. Un recente studio epidemiologico ha riportato una prevalenza della malattia celiaca nella popolazione adulta in Europa dell’1%. In Puglia,nell’anno 2011,sono stati censiti al sistema Informativo Sanitario regionale 7.600 celiaci, di cui 2.209 maschi e n. 5.391 femmine. Sul totale dei celiaci pugliesi, il 77,5% è in età adulta. È possibile affermare che la celiachia, anche in considerazione del fatto che a tutt’oggi non vi è possibilità di guarigione, è la più frequente intolleranza alimentare presente a livello mondiale. L’unica terapia disponibile, ad oggi, consiste in una dieta rigorosamente priva di glutine, da seguire per tutta la vita. Esistono in commercio prodotti dietetici senza glutine, preparati industrialmente in stabilimenti in possesso di specifica autorizzazione del Ministero della Salute, che possono anche costituire la base per l’elaborazione di preparazioni gastronomiche di vario tipo prive di glutine, come pane, pasta, biscotti, basi per pizza, farine. Nel tempo, visto anche il notevole incremento del numero dei soggetti celiaci, è aumentata l’esigenza di reperire facilmente preparazioni alimentari senza glutine, in particolar modo nel settore della ristorazione pubblica e collettiva. La Legge 123/05, nel riconoscere la celiachia come “malattia sociale” ha previsto una serie di interventi per favorire il normale inserimento del celiaco nella vita sociale. In particolare l’assessorato alle Politiche della salute ha avviato un percorso di formazione e aggiornamento professionale rivolto ai ristoratori ed albergatori coinvolti su tutto il territorio regionale al fine di impartire una buona competenza teorico-pratica che consentirà loro, nell’espletamento dell’attività professionale ,di poter corrispondere alle esigenze dei celiaci. Le linee guida approvate dalla Giunta riguardano la produzione di alimenti non confezionati di cui si dichiara l´assenza di glutine, destinati alla somministrazione e vendita diretta, non rientranti nel campo di applicazione del d.Lgs n.111/92. Sono il risultato di un puntuale lavoro condiviso tra l´assessorato delle Politiche della Salute, i rappresentanti dei Sian delle Asl della Regione ed il Presidente dell´Associazione Italiana Celiachia onlus - Puglia. Le linee Guida hanno l´obiettivo di chiarire quali debbano essere i requisiti strutturali e gestionali necessari per una corretta conduzione di un’attività di preparazione e/o somministrazione di alimenti senza glutine destinati direttamente al consumatore finale. Con la delibera di giunta gli Operatori del Settore Alimentare (Osa) che intendano preparare/somministrare e vendere alimenti “senza glutine”(gluten free) sono soggetti all’obbligo di notifica ai fini della registrazione all’Autorità Competente, entro sessanta (60) giorni dalla pubblicazione della stessa sul Burpuglia (avvenuta lo scorso 5 giugno). Nel caso di attività già registrate, la preparazione, somministrazione e vendita di alimenti “senza glutine” rappresenta una variazione significativa della stessa e come tale rientra nell´obbligo di notifica di variazione attività alla Asl territorialmente competente. Le tipologie di attività rientranti nel campo di applicazione del presente documento sono le attività di preparazione e/o somministrazione di alimenti senza glutine destinati direttamente al consumatore finale: 1. Attività di produzione di pasti per celiaci nella ristorazione collettiva: ospedali, case di cura e di riposo, mense scolastiche, mense aziendali, istituti di pena, ecc. 2. Attività di produzione di pasti per celiaci nella ristorazione pubblica: ristoranti, pizzerie, trattorie, fastfood, gastronomie, catering, ecc. 3. Alimenti “senza glutine” preparati da pasticcerie, pastifici, panetterie e prodotti da forno, gelaterie, bar o circoli privati con preparazione in proprio di panini, tramezzini, ecc. Gli Osa potranno, per ogni eventuale chiarimento rivolgersi al Servizio per l´Igiene degli Alimenti e della Nutrizione (Sian) dei Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende Sanitarie Locali (Asl) territorialmente competenti essendo lo stesso Sian il Servizio che svolge l´attività di vigilanza e controllo. |
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REFLUI: AGRICOLTURA LOMBARDA ALL´AVANGUARDIA |
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Pozzo Baronzio/cr - "Questa dimostrazione in campo sottolinea il grado di modernità che ha raggiunto l´agricoltura lombarda negli ultimi anni. Un´agricoltura che si è posta anche il problema di utilizzare al meglio quelli che sono i reflui industriali, facendo in modo di rimanere al passo con i tempi anche sulla tematica ambientale". E´ quanto detto da Giulio De Capitani, assessore all´Agricoltura di Regione Lombardia, che ha partecipato, l’ 8 giugno, all´Azienda Agricola Pasquali di Pozzo Baronzio, in provincia di Cremona, alla giornata dimostrativa sulle innovative pratiche per la gestione dei liquami zootecnici, promossa dalla Direzione generale Agricoltura in collaborazione con la Provincia di Cremona e Confagricoltura Cremona, nell´ambito del progetto ´Equizoo´ . Progetto Equizoo - Il progetto ´Equizoo´ vede impegnate numerose aziende del nord della provincia di Cremona, che stanno lavorando per risolvere il problema dei reflui attraverso macchine particolari, soprattutto dove c´è un´alta concentrazione di allevamenti e, di conseguenza, un´alta quantità di nitrati. Un progetto di Regione Lombardia sviluppato oramai da anni. Agricoltura Lombarda Innovativa Anche Sull´ambiente - "La nostra agricoltura - ha spiegato l´assessore nel corso della dimostrazione - è molto attenta alle tematiche di natura ambientale". "In tema di nitrati - ha detto De Capitani - è soprattutto il comparto dell´allevamento a sostenere vincoli e costi per la tutela delle acque. E proprio il settore zootecnico, per poter garantire la sostenibilità ambientale, è stato protagonista di un´evoluzione e un ammodernamento notevolissimo, che deve essere conosciuto ma soprattutto valorizzato e accompagnato da misure idonee da parte delle istituzioni". Regione Impegnata Nella Ricerca E Nello Studio - Al termine dell´incontro De Capitani è tornato sul progetto ´Equizoo´. "Si tratta di uno studio che è stato condiviso dalla Regione. Il nostro Assessorato segue da parecchio tempo l´ottimizzazione dell´uso dei reflui da allevamento. Ci sono approfondimenti continui e studi, ancora in atto, che proseguiranno in futuro". |
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ACCELLERAZIONE INVESTIMENTI SVILUPPO RURALE IN SICILIA |
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Palermo - "Sto procedendo a una rapida e puntuale ricognizione dello stato di attuazione di ciascuno dei 17 Gal". Lo ha detto ieri l´assessore regionale alle Risorse agricole e alimentari, Francesco Aiello. Oltre ai 62 milioni gia´ messi a bando "l´amministrazione - ha sottolineato Aiello - e´ impegnata a dare una forte e ulteriore accelerazione agli investimenti destinati ai Gruppi di azione locale e a una maggiore efficacia nel coordinamento e nella governance, nel rispetto degli obiettivi del Piano di sviluppo rurale siciliano 2007- 2013". "I Gal sono la punta di diamante del Programma comunitario, la parte qualitativa del Psr perche´ svolgono - ha concluso l´assessore - un ruolo di ascolto delle realta´ locali, di comprensione e ricerca di soluzioni condivise, che e´ di fondamentale importanza in un momento di forte crisi economica, sociale e territoriale". |
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SARDEGNA: IL VINCITORE DELLA SELEZIONE PER LA BORSA DI STUDIO SUI MOLLUSCHI BIVALVI
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L´agris Sardegna, agenzia regionale per la ricerca in agricoltura, ha pubblicato la graduatoria di merito dei candidati della selezione per il conferimento di una borsa di studio per laureati dal titolo "Studio di tecnologie di allevamento di molluschi bivalvi". Ricordiamo che la borsa di studio, della durata di dodici mesi, sarà finalizzata a sviluppare attività di studio e ricerca nell’ambito delle azioni innovative nella pesca e acquacoltura, da realizzare in stretta collaborazione con il Servizio risorse ittiche del Dipartimento per la ricerca nelle produzioni animali dell’agenzia, nell’ambito del programma di ricerca Interreg marittimo "Marte", finanziato dall´Unione europea. |
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AGRICOLTURA: ELIMINATI SPERPERO E CASTA ORTOFRUTTICOLO CONSORZIO VALLE PESCARA,VERA GUERRA AL DISSESTO |
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Pescara - "Visto che gli esponenti regionali del Pd Sclocco e Ruffini mi chiedono di intervenire sull´operazione da loro definita salva poltrone vorrei che gli stessi prendessero nota di quanto è stato fatto". E´ quanto ha dichiarato ieri l´assessore alle Politiche agricole, Mauro Febbo in merito alla situazione della società consortile La Valle della Pescara. "Il numero dei componenti del Cda - aggiunge Febbo - con l´avvento della Giunta Chiodi è passato da ben 9 membri a 5, mentre il compenso annuo del presidente è stato ridotto del 40%, è passato cioè da 30 mila euro lordi a 18 mila. Il compenso del Presidente del collegio sindacale è stato ridotto di oltre il 60% ed è passato da 17.352 euro a 7.500 euro così come quello degli altri componenti del collegio sindacale che è sceso da 11.568 euro lordi a 4.000 euro. Come se non bastasse ai componenti del Cda a cui spettava un gettone di presenza di 150 euro è stato ridotto del 50% portandolo a 100 euro. I costi della cosiddetta casta nel 2008 ammontavano a 116.420 euro mentre nel 2011 sono scesi di oltre il 55% arrivando a 55.630 euro. Così come sono stati analizzati dettagliatamente tutti i costi (indiretti della politica) che vedono l? annullamento di servizi di controllo e di altre prestazioni per oltre 163 mila euro annui". "Per questo - aggiunge Febbo - mi sarei aspettato che lo stesso intervento che oggi reclamano fosse stato invocato anche nel 2008, quando erano al Governo regionale. Si tratta di un interessamento che avrebbe dovuto riguardare tutta la gestione deficitaria del mercato ortofrutticolo, in quegli anni, sulle cui operazioni immobiliari ci sarebbe molto da dire e da sottolineare. Infatti, a fronte di ingenti investimenti regionali di 3 milioni di euro per l´acquisto di una porzione della palazzina da parte dell´Arssa, la stessa risultava ancora ipotecata rispetto all´ingente finanziamento di oltre 10 milioni di euro che negli anni di governo del centrosinistra è stato rimodulato (perché il Consorzio aveva difficoltà nel pagare le rate) con una maxi rata finale, con scadenza luglio 2010, di oltre 4 milioni e 200 mila euro (come chi sarebbe stato in grado di pagare in un´unica rata un importo così elevato?). La mancata cancellazione dell´ipoteca nei modi e nei termini di legge ha causato peraltro un ritardo sulla possibilità di utilizzare la superficie coperta dello stabile per l´installazione di pannelli fotovoltaici, non permettendo un notevole introito che sarebbe servito a risolvere almeno parzialmente le problematiche finanziarie. Io e l´attuale Cda, ci stiamo preoccupando di risolvere questi enormi problemi di natura economica - finanziaria per scongiurare l´apertura di procedure concorsuali che vedrebbero vanificare una proprietà immobiliare di oltre 25/27 milioni di euro su cui magari ci sono già intenti speculativi. Altro che guerra delle poltrone, ma qui è guerra per la sopravvivenza del Consorzio". "Per cui - rimarca Febbo - c? è la massima attenzione da parte di questo Assessorato, e dell? intero Governo regionale, nel seguire la gestione del Consorzio poiché essa non solo rientra tra le sue attività principali ma riveste un ruolo prezioso ed irrinunciabile nell? attività di calmierazione del mercato ortofrutticolo, a cui oltre 6 mila aziende agricole si possono rivolgere per la vendita diretta dei loro prodotti. Ai rappresentanti del Pd dico che dovrebbero utilizzare meglio le informazioni a loro disposizione evitando di predicare bene (quando sono all´opposizione) e razzolare male (quando sono al governo)". |
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MONITORAGGIO SHARKA, PRIMI DATI
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Potenza - “La Sharka, patologia virale che colpisce le drupacee, è costantemente tenuta sotto controllo dal dipartimento regionale all’agricoltura tramite le attività messe in campo dal suo ufficio fitosanitario. Anche quest’anno, infatti, sono partiti monitoraggi su ampia scala che interessano le aree che vanno da Montescaglioso sino a Nova Siri. Il monitoraggio con relativo campionamento è iniziato alla ripresa vegetativa delle piante e proseguirà sino al completamento della raccolta dei frutti. Il quadro d’insieme che emergerà servirà a definire, immediatamente, la linea d’intervento per sostenere quei produttori le cui produzioni sono risultate danneggiate dalla malattia e che conseguentemente sono tenuti all’abbattimento delle piante infette”. E’ quanto ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura, Rosa Mastrosimone. La sharka che colpisce in particolare susini, prugni, albicocchi e peschi, oltre a ridurre il potenziale produttivo delle piante, danneggia irrimediabilmente i frutti. Il monitoraggio sulle drupacee viene eseguito a previa campionatura su tutte le aree dove esistono le coltivazioni. Le analisi vengono effettuate presso i laboratori dal centro Metapontum Agrobios. Dai primi dati elaborati emerge che la varietà più colpita di albicocco si conferma essere la Ninfa, particolarmente diffusa nell’area del Metapontino. “Non è l’unico monitoraggio che stiamo effettuando – ha aggiunto Mastrosimone – con l’ufficio fitosanitario per salvaguardare le produzioni di eccellenza, come appunto è l’albicocca del Metapontino, che rappresenta per l’economia del territorio una risorsa per i tanti imprenditori agricoli che con sacrifici e duro lavoro hanno investito in agricoltura. D’altra parte, questa coltura contribuisce significativamente alla formazione del Pil agricolo lucano. La Basilicata con gli oltre 3.700 ettari coltivati ad albicocco si conferma terza regione italiana per investimenti, dopo l’Emilia e la Campania”. |
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PESCA:FEDERCOOPESCA, CON CATANIA SU RIFORMA PCP |
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"Pieno sostegno al ministro Catania in questa battaglia che si annuncia lunga e difficile. Era da molti anni che non assistevamo più ad una netta presa di posizione da parte del governo italiano per difendere posizioni e principi largamente condivisi dal mondo della pesca". Lo afferma la Federcoopesca-confcooperative commentando l´intervento del ministro Catania nel corso del Consiglio dei ministri europei di agricoltura e pesca che ha discusso oggi di riforma della Pcp, organizzazione comune dei mercati e nuovo fondo europeo di settore. "Le linee indicate dall´Italia rappresentano la rotta da seguire per valorizzare il negoziato e provare ad ottenere una riforma della pesca capace di assicurare gli obbiettivi di tutela delle risorse, difesa delle imprese, dell´occupazione, dei territori e delle qualità dei nostri prodotti" prosegue l´associazione. La Federcoopesca condivide con il ministro Catania la necessità di avere un quadro giuridico di riferimento chiaro per quanto riguarda i rigetti in mare, ma anche per gli altri punti chiave di questa riforma, e rivendica una maggiore autonomia degli stati membri nelle scelte di gestione degli stock, come dovrebbe avvenire con i piani di gestione. L´associazione auspica altresì scelte nette e coraggiose in tema di tracciabilità perché " se vogliamo tutelare la distintività delle produzioni del Mediterraneo è fondamentale far capire chiaramente l´origine del prodotto. Una scelta che tutela non solo le imprese ma anche i consumatori". |
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SUCCESSO DELL’OLIO CALABRESE ALL’ESTERO
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L’assessore regionale all’Agricoltura Michele Trematerra, a conclusione dell’appuntamento fieristico internazionale “Medoliva 2012” di Arezzo, dedicato all’olio extravergine di qualità del Mediterraneo, si è detto pienamente soddisfatto per il successo dell’iniziativa e per l’importante occasione che ha rappresentato per l’intera filiera produttiva calabrese, in termini di visibilità e di confronto sulle principali tematiche di interesse per il mondo olivicolo. “ La Calabria - ha detto Trematerra - è fin dal passato una delle culle storiche dell’olivicoltura del Mediterraneo ed oggi, in Italia, occupa uno dei primi posti per volumi di olio extravergine prodotti. Nel cuore del Mediterraneo, terra di mare e di aspre montagne, la nostra Terra è infatti luogo di elezione per la coltura dell’olivo, che qui è presente un po’ ovunque, dalle coste alle pendici pedemontane, dal versante tirrenico a quello ionico, regalandoci un olio extravergine unico”. L’assessore, ha rimarcato la sensibilità e l’attenzione che l’intero Dipartimento Agricoltura ha verso il settore olivicolo-oleario, da sempre il più importante dal punto di vista economico e sociale per la Calabria, sottolineando l’azione qualificante che le istituzioni regionali da diverso tempo hanno intrapreso per la promozione e valorizzazione del nostro olio extravergine di oliva. “Giorno dopo giorno – ha detto ancora Trematerra - il nostro olio viene sempre più apprezzato sui mercati nazionali, europei ed anche mondiali per la sua elevata qualità, conquistando la fiducia del consumatore e diventando biglietto da visita della nostra Regione”. A conclusione, l’Assessore Trematerra ha espresso le più vive congratulazioni ad un’altra azienda olivicola calabrese, l’Olearia San Giorgio dei “Fratelli Fazari” di San Giorgio Morgeto (Rc), che, allunga la lista di produttori di eccellenza premiati nel mondo per l’alta qualità delle loro produzioni. Si è aggiudicata infatti la medaglia d’oro al recentissimo Sial di Toronto, ed ha conquistato anche la piazza d’onore nel più partecipato ed importante concorso oleario del mondo (con oltre settecento campioni di olio), organizzato dalla “Der Feinschmecker”, rivista tedesca specializzata nel settore dell’enogastronomia. “L’augurio – ha concluso l’assessore all’agricoltura - è che il percorso di promozione intrapreso per l’olio extra vergine, che vede la Calabria presente in questi giorni anche al Terrolivo di Gerusalemme, possa rappresentare sempre più elemento di consolidamento dell’intera filiera agricola ed agroalimentare calabrese”. |
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PARTE DA SAN PIETROBURGO IL II ANNO DELLA CAMPAGNA PER LA PROMOZIONE DELL’OLIO D’OLIVA IN RUSSIA |
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Al via il secondo anno della “campagna di Russia” del Ceq. Sarà lanciato presso lo splendido Hotel Hemerald di San Pietroburgo, il secondo anno di attività della campagna promozionale “O-live Health and beauty secret”. Davanti ad una platea di giornalisti russi di settore ma anche esperti dell’import-export e del settore retail, il presidente del Consorzio Extravergine di qualità Elia Fiorillo tirerà le somme del primo anno di attività, illustrando tutte le azioni messe in campo dal Ceq per consentire all’olio d’oliva di farsi sempre più spazio nel mercato russo. Fiorillo presenterà anche le novità previste per il nuovo anno e gli obiettivi che il Ceq intende perseguire. Alla conferenza stampa parteciperà anche l’esperto di marketing internazionale Massimo Occhinegro che presenterà un raffronto tra la crescita dell’aspettativa di vita in paesi già consumatori di olio d’oliva, come ad esempio il Giappone o gli Stati Uniti, e paesi che ancora non posso dirsi consumatori abituali come l’India o appunto la Russia. I benefici dell’uso dell’olio d’oliva nella dieta quotidiana sia ai fini salutistici che estetici, saranno spiegati ai presenti da Liudmila Kuzjmich, medico-estetista e nutrizionista, mentre le vicende storiche che legano l’olio d’oliva tra Italia e Russia saranno trattate dall’oleologo e scrittore Luigi Caricato. Alissa Mattei, capo panel della società italiana per lo studio delle sostanze grasse, condurrà i presenti in un viaggio alla scoperta dei sapori dell’olio con una degustazione guidata di diverse varietà di oli d’oliva. “O-live health and beauty secret” è la campagna triennale di promozione degli oli comunitari in Russia e Cina realizzata dal Ceq e co-finanziata dal ministero delle politiche agricole e dall’Unione europea:. Le attività previste per il triennio vanno da una campagna a mezzo stampa (workshop, conferenze stampa, banner, pagine e cartelloni pubblicitari), alla partecipazione alle maggiori fiere agroalimentari del paese fino a corsi di formazione per ristoratori, studenti di scuole di cucina e operatori del settore, quali buyer e importatori, ma anche attività di informazione nei punti vendita. Attraverso queste attività e un ufficio stampa dedicato Ceq intende informare e coinvolgere opinion maker, giornalisti, chef, gastronomi, nutrizionisti e giovani consumatori propensi all´innovazione e alla sperimentazione in cucina, che potranno essi stessi diventare in futuro ambasciatori nella diffusione della cultura dell’olio e dei suoi diversi impieghi nella cucina locale |
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GASTRONOMIA: NUOVI SAPORI IN GERMANIA.
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La varietà della cucina tedesca rispecchia la molteplicità delle regioni che hanno dato i natali alle sue pietanze tipiche. Spaziando dalle trattorie tradizionali fino agli oltre 200 ristoranti che vantano riconoscimenti prestigiosi, l´offerta gastronomica tedesca è in grado di soddisfare tutti i gusti e le tasche. Mediterraneo delicato, raffinato elegante o sostanzioso regionale? Piccante internazionale o asiatico aromatico? La scelta si trasforma in un piacevole dilemma: il ventaglio di proposte diventa ogni anno più ampio, puntando sempre più sulla creatività e su cibi più delicati e sani. Attualmente è di tendenza la cosiddetta cucina fusion che sprigiona il fascino di una polivalenza culturale e di ingredienti nuovi. Il suo credo si basa sull’assoluta freschezza di tutti i prodotti. La grande arte culinaria è sempre consistita nell’inventare nuove creazioni e variazioni. Preparare qualcosa in modo inusuale, stupire il palato con spezie o combinando sapori diversi: è questo il segreto dell’evoluzione gastronomica. Karlheinz Hausler, a capo di un impero gastronomico con tre ristoranti, due bar e un hotel, al “Seven seas” di Amburgo (2 stelle) ama sorprendere i suoi ospiti con una cucina di derivazione classica arricchita da accenti contemporanei e l´uso sapiente di spezie asiatiche, che ritiene siano le migliori. Nelle sue mani, le capesante si trasformano in un carpaccio che apre una nuova dimensione della preparazione dei piatti di mare. Tra i ristoranti a 1 stella, il “Diva” a Timmerdorfer Strand, pochi chilometri a nord di Lubecca, spicca per la sua straordinaria posizione sul Mar Baltico, oltre che per la cucina di Gunter Ehinger. Considerato uno dei locali più esclusivi dello Schleswig-holstein, la cucina si contraddistingue per le straordinarie creazioni a base di ingredienti stagionali e le ricette della tradizione regionale. Ovunque si vada, alla base della gastronomia di alto livello si trovano sempre gli ingredienti freschi regionali, frutta e verdura di stagione, pesce e carne di origine biologica. Con tutte le stelle che brillano nel firmamento dei ristoranti tedeschi non bisogna però perdere di vista la buona cucina casalinga. Ogni regione propone le sue prelibatezze locali, che si tratti di “Fischbrötchen”, o di una ricetta a base di patate o di agnello. I piatti tradizionali sono un’alternativa economica, e valida, alle creazioni originali e talvolta stravaganti dei nuovi grandi chef. Papenburg, in Bassa Sassonia, è la patria del cantiere navale Meyer Werft che costruisce le navi da crociera più grandi e belle del mondo. Qui, nel 1980, Irene Koppers ha rilevato una locanda la cui tradizione risale al Xix secolo, situata di fronte ai vecchi cantieri e originariamente frequentata dagli operai, trasformandola nel ristorante specializzato in pesce “Smutje” (cuoco di bordo), oramai un punto di riferimento per chi ama i piatti che profumano di mare. Anche chi predilige la carne resterà soddisfatto delle proposte contenute nella carta. I prezzi, poi, mettono tutti d´accordo. A Luneburgo, il birrificio Mälzer Brau- & Tafelhaus fa onore alla tradizione secolare di produzione della birra. Il primo riferimento a un birrificio in Heiligengeiststrasse 43 risale al lontano 1540. A metà del Settecento, l´edificio fu acquistato dalla famiglia Crato, che dal 1763 si dedicò al commercio di vini. A distanza di oltre due secoli, ecco il ritorno alle origini, quando nell´autunno 1997 ha aperto le porte il birrificio Mälzer Brau- & Tafelhaus, che propone l´ottima birra di produzione propria e una vasta scelta di piatti tipici di Luneburgo a prezzi modici. Il birrificio Mälzer è uno straordinario connubio di tradizione e modernità. Http://www.germany.travel/it/citta-e-cultura/ospitalita/gastronomia/gastronomia.html |
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IL MENÙ PERFETTO PER STARE BENE: DA VILLA SAN BENEDETTO MENNI LA CENA ORGANIZZATA DA FORIPSI ONLUS A SOSTEGNO DEL PROGETTO FIDANS.
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Gli omega3 sono i grandi amici del benessere a tavola. Noci e pesce ne sono molto ricchi e per questo non dovrebbero mai mancare nel menù di tutti i giorni. Questo è stato uno degli aspetti sottolineato dai medici e dagli psicologi di Villa San Benedetto Menni durante la cena organizzata da Foripsi Onlus a sostegno del progetto Fidans. Mangiare bene è importante. In una società che offre ogni tipo di cibo è bene conoscere la qualità di ogni alimento e saper combinare i piatti per ritrovare il benessere psicofisico. Sulla base di questi concetti i medici e gli psicologi di Villa San Benedetto Menni di Albese con Cassano (Co) si sono riuniti lo scorso 25 maggio in occasione della cena “Il benessere della mente a cena” organizzata da Foripsi Onlus a sostegno di Fidans, progetto di ricerca sui disturbi d’ansia e da stress. La location scelta è stata il Castello di Casiglio a Erba (Co) dove è stato presentato un menù studiato appositamente per l’occasione e soprattutto costruito sulla base dei principi dell’alimentazione sana. «Il semplice fatto di alimentarsi si è dimostrato capace di stimolare il cervello probabilmente tramite lo stimolo del nervo vago. Quindi fare piccoli pasti multipli durante la giornata è un toccasana per il nostro cervello — ha sottolineato durante la cena il Prof. Giampaolo Perna, direttore scientifico e primario del Dipartimento di Neuroscienze Cliniche di Villa San Benedetto Menni e professore presso le Università di Miami (Usa) e Maastricht (Olanda) — Ovviamente è importante anche il contenuto di ciò che mangiamo. Alcuni studi hanno dimostrato come una dieta mediterranea abbia effetti positivi sull’umore anche se le prove più convincenti sull’effetto benefico degli alimenti cervello sono legati all’assunzione di Omega 3, i grassi contenuti nei pesci, che vanno preferibilmente bolliti o cotti al vapore. Al riguardo è stato dimostrato che vi è una correlazione tra consumo di pesce nei vari stati e tassi di depressione, inoltre gli Omega 3 sembrano essere capaci di stimolare la neurogenesi cerebrale, cioè la produzione di nuove cellule nel cervello. Oltre agli Omega 3, contenuti anche nelle noci, — continua Perna — anche le spezie in generale hanno un effetto benefico sul cervello per le loro proprietà, soprattutto il curry. I flavonoidi contenuti nel thè verde, nel cioccolato fondente, nel cacao e nel vino stimolano le capacità cognitive, in particolare il vino contiene anche il resveratrolo che stimolerebbe la cognitività. In generale gli eccessi andrebbero evitati e, per sfruttare meglio l’effetto benefico degli alimenti sul cervello, l’aggiunta di attività fisica regolare aiuta sicuramente. Il latte, con il suo contenuto di Vitamina D, gli agrumi, con la loro Vitamina C, gli asparagi e gli spinaci, con il loro contenuto di Vitamina E, proteggono il cervello dall’invecchiamento. Infine vale la pena di sottolineare che anche alcune piante aromatiche, come la menta e la salvia, hanno dimostrato proprietà favorevoli sul funzionamento cognitivo». Ma quali, quindi, gli alimenti che non dovrebbero mai mancare nella nostra tavola? Tra la frutta e la verdura vanno privilegiati asparagi, avocado, spinaci e noci che apportano un elevato contenuto di Vitamina E contribuendo a prevenire l’invecchiamento precoce delle membrane cellulari. Importante anche il consumo di limoni, arance e carote ricche di Vitamina C che favorisce la prevenzione di disturbi cardiocircolatori spesso connessi ai disturbi d’ansia. Il pesce azzurro e i crostacei, come già più volte sottolineato, sono ricchi di Omega 3 che prevengono i disturbi dell’umore e potenziano la terapia di disfunzioni cerebrali di origine organica. Importanti anche i pesci grassi, cosi come funghi, latte e cereali, perché ricchi di Vitamina D. Studi scientifici hanno evidenziato un’associazione tra il deficit di questa vitamina e numerose patologie psichiatriche come depressione, schizofrenia e disturbo bipolare. Per concludere, tra le spezie va privilegiato il curry che possiede proprietà antiossidanti per il cervello. Villa San Benedetto Menni – Nata con l’obiettivo di sostenere la persona affetta da disturbi e patologie psichiatriche in tutte le sue necessità, Villa San Benedetto Menni di Albese con Cassano (Co) fa parte della Congregazione delle Suore Ospedaliere del Sacro Cuore di Gesù fondata nel 1881 da San Benedetto Menni. Una struttura dedita al pazienze dotata di 240 posti letto, servizi, ambulatori. Tra i servizi offerti spiccano la Residenza Socio Assistenziale per anziani (Rsa) con un Nucleo Alzheimer e un Nucleo Comi dedicato ai pazienti in stato vegetativo, la Residenza Sanitaria per persone con Disabilità (Rsd) ed il Centro Diurno Psichiatrico. Un punto di riferimento importante per il territorio lombardo reso unico grazie all’impegno e alla dedizione dei professionisti che vi lavorano.Www.albese.ospedaliere.it Fidans – E’ un progetto per i disturbi d’ansia e da stress, sviluppato in seno alla Fondazione Internazionale per il Sostegno della Ricerca in Psichiatria (Foripsi Onlus). La sua missione è la promozione del benessere mentale mediante la creazione di un centro di eccellenza rivolto alla ricerca, alla didattica e alla cura dei disturbi d´ansia e da stress. Www.fidans.it |
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LE NOVITÀ ENOGASTRONOMICHE DELLA VENARIA REALE: MERENDE SINOIRE
OGNI DOMENICA, FINO ALLA FINE DELL’ESTATE
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«[Al ritorno della caccia] si merendò alla Veneria Reale, si replicarono di molti brindisi [...] ed in mezzo cavalieri e dame danza[ro]no a suon di violoni. [Tanta] era la magnificenza e le feste continue che colà apprestavansi pei principi e pei forastieri che capita[vano] alla corte»*. La Venaria Reale presenta una nuova tentazione gastronomica nei Giardini della Reggia: ogni domenica, al calar del sole, dalle ore 17.30 è possibile degustare cibi e portate tipiche della tradizione piemontese che richiamano l’antica atmosfera del ritorno della corte dal rituale della caccia. Nell’affascinante cornice della Cascina Medici del Vascello immersa nei Giardini della Reggia, tra gli orti e i frutteti del Potager Royal, dopo la vista alla Reggia e gli spettacoli delle Domeniche da Re, si può concludere la giornata concedendosi un momento di piacere, svago e relax, nel segno del gran gusto piemontese. Le sontuose Merende Sinoire propongono delizie gastronomiche: i prodotti dell’orto e del frutteto del Potager Royal, il vino dei "Vignaioli Piemontesi" e le proposte dell’Enoteca Regionale dei Vini della Provincia di Torino, formaggi del Caseificio Valle Josina, riso del Consorzio di Baraggia, nonché le prelibatezze dei Maestri del Gusto di Torino e provincia, grazie alla collaborazione della Camera di commercio di Torino e all’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte La Reggia di Venaria propone 2 offerte: Una domenica in Reggia gratuito: minori di 8 anni 23 euro: adulti 18 euro: dagli 8 ai 18 anni Il biglietto è comprensivo di: Merenda Sinoira, ingresso alla Reggia, ai Giardini e alla mostra I quadri del Re, agli spettacoli nella Reggia e nei Giardini e allo spettacolo serale del Teatro d’Acqua della Fontana del Cervo. Una domenica nei Giardini 15 euro gratuito: minori di 8 anni Il biglietto è comprensivo di: Merenda Sinoira, ingresso ai Giardini, agli spettacoli nei Giardini e allo spettacolo serale del Teatro d’Acqua della Fontana del Cervo. Prenotazione obbligatoria entro il venerdì precedente la data prescelta, dal lunedì al venerdì, dalle ore 10 alle 17. Tel. 349 1131823. Gli ospiti che non hanno prenotato possono partecipare alla Merenda Sinoira (fino ad esaurimento posti), dotandosi del normale biglietto di ingresso alla Reggia o ai Giardini e pagando 15 euro, presso le biglietteria della Reggia, fino alle ore 16, o direttamente presso la Cascina Medici del Vascello, a partire dalle ore 17. Durante la giornata di domenica, nelle aree adiacenti al Potager Royal: degustazione dei prodotti Dop del Piemonte a cura dei consorzi dei produttori e dei Maestri del Gusto. Cosa: Merende Sinoire Dove: Giardini del Parco basso – Cascina Medici del Vascello Quando: ogni domenica per tutta l’estate, dalle ore 17.30 Info: tel.: +39 011 4992333 - merende@lavenariareale.It - www.Lavenaria.it |
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EUROFOOD: ZUCCHERO DI CANNA TROPICANA, DALL´ISOLA DI MAURITIUS DORATI CRISTALLI DI DOLCEZZA
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L´isola di Mauritius, oltre che per le spiagge bianche, la popolazione solare, il mare cristallino, viene ricordata anche per le estese piantagioni di canna da zucchero. Un patrimonio inesauribile di dolcezza che ha reso la fertile e soleggiata isola nell´Oceano Indiano uno dei principali esportatori di zucchero al mondo. La qualità coltivata sull´isola è la varietà Demerara, pregiata e richiesta per il suo aroma intenso e il particolare colore dorato che oggi ritroviamo nelle invitanti confezioni a marchio Tropicana, riconoscibili per le allegre immagini di contadini locali impegnati a raccogliere lungo la riva del mare le lunghe canne da zucchero. Lo zucchero di canna Demerara Tropicana, rispetto a quello tradizionale, si caratterizza per alcune differenze sostanziali che lo hanno reso nel tempo un prodotto sempre più richiesto e il cui consumo, oggi, è altissimo. La particolarità, infatti, di non essere raffinato fa di Tropicana un prodotto assolutamente salutare poiché, non sottoposto a trattamenti invasivi, riesce a conservare tutte le proprietà benefiche della materia prima, a partire dal suo colore che risulta essere una bellissima tonalità dorata. Lo zucchero di canna Tropicana si caratterizza inoltre per i cristalli grandi e regolari e per l´aroma particolarmente intenso che lo rende ideale per dolcificare tè e caffé e per donare ancora più gusto alle tisane o ai cocktail. E anche nelle diete ipocaloriche possiamo rivolgerci con fiducia allo zucchero Tropicana grazie al potere dolcificante in grado di trasformare con il suo caldo sapore tropicale qualsiasi bevanda. Tre sono i formati in cui Tropicana è disponibile sul mercato italiano: in sacchetto da 500 gr. O da 1 kg. E nella pratica scatola da 500 gr. In cubetti. Proprio i cubetti di zucchero Tropicana rappresentano il meglio della produzione locale in quanto vengono ancora oggi tagliati irregolarmente seguendo un´antica tradizione dell´isola mauriziana. E infine la novità: Tropicana zucchero di canna Liquido. Perfetto per la preparazione di sciroppi, bevande, cocktail è ideale per i professionisti del bere miscelato. Lo zucchero di canna Tropicana è distribuito da Eurofood, il marchio leader che importa e distribuisce solo le più pregiate specialità alimentari da tutto il mondo. Tropicana Demerara sacchetto 500 gr € 1,98 Tropicana Demerara saccetto 1 Kg € 3,66 Tropicana Demerara cubetti scatola 500 gr € 3,55 Tropicana zucchero di canna Liquido bottiglia 1l € 7,35 www.Eurofood.it |
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ISTITUTO ERBORISTICO L’ANGELICA : ASSAPORATA FREDDA D’ESTATE,
LA TISANA ALLA MENTA PIPERITA REGALERÀ SEMPRE
INTENSE NOTE BALSAMICHE E PIACEVOLI SENSAZIONI DI FRESCHEZZA
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Secondo la mitologia greca, il nome Menta deriva da quello della ninfa Minte, amata da Plutone e, per gelosia, trasformata da Proserpina, sua rivale, in una pianta costretta a crescere in prossimità delle acque. La Menta, pianta perenne fortemente aromatica, cresce in tutta Europa, Asia e Africa in terreni freschi e ombrosi e ha origini antichissime. Ippocrate e Aristotele la consideravano afrodisiaca, Marziale la raccomandava contro gli spasmi e i gas intestinali, Plinio affermava che il suo profumo risvegliava lo spirito mentre il sapore stimolava l’appetito e giovava allo stomaco. Anche nell’Antico Testamento viene citata come essenza utilizzata per profumare le mense e purificare lo spirito. Una delle specie più conosciute ed utilizzate è la Menta Piperita, il cui caratteristico aroma si sprigiona in bocca con tutta la sua potenza, donando una freschezza persistente. Moltissime sono le proprietà benefiche di questa pianta officinale e aromatica: proprio per questo i laboratori di ricerca de l’Istituto Erboristico L’angelica hanno creato la nuova Tisana alla Menta Piperita che, con le sue note decisamente balsamiche svolge un’azione positiva sull’apparato respiratorio grazie ad un olio essenziale, il mentolo. Inoltre, La Menta ha un effetto positivo sull’apparato digerente, favorendo la digestione se bevuta dopo i pasti. In estate, sorseggiata fredda, la Tisana alla Menta Piperita è una perfetta bibita dissetante e rinfrescante. Disponibile al prezzo di 3,19€ per 20 filtri |
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AZIENDA AGRICOLA LUCA FACCINELLI: ORTENSIO LANDO È UN CRU DI VALTELLINA SUPERIORE
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Storia “…grato al stomaco, utile a’ nervi e giocondo al palato” “Essendo in Tilio, al presente detto Teio, d’onde ne hebbe il nome la valle, bevei di un vino …che credo fermamente ch’egli sia il miglior, che al mondo si beva”. Queste parole di Ortensio Lando, filosofo bon vivant e letterato fra i più originali dell’umanesimo italiano, scritte nel 1548 e riferite al suo soggiorno a Teglio, in Valtellina, alla corte di Azzo Besta, ne fanno il vero antesignano dell’eccellenza del vino valtellinese. A lui è dedicato questo vino creato esclusivamente con uve Nebbiolo raccolte in una delle zone più pregiate del Valtellina Superiore, quella del Grumello. Un grande vino che si presenta, per dirla con Ortensio Lando, “grato al stomaco, utile a’ nervi e giocondo al palato”. Etichetta “Essendo in Tilio, al presente detto Teio, d’onde ne hebbe il nome la valle…” Enrico Della Torre, grande artista contemporaneo, ha interpretato questo vino attraverso la creazione di un´immagine che, con armonia e chiarezza compositiva, riconduce al personaggio Ortensio Lando, al suo tempo e al suo soggiorno in Teglio, la località che ha dato il nome alla Valtellina, affascinante territorio alpino situato a nord est del Lago di Como. Caratteristiche “…bevei di un vino …che credo fermamente ch’egli sia il miglior, che al mondo si beva” Ortensio Lando è un vino rosso realizzato esclusivamente con uve Nebbiolo coltivate e raccolte da un unico vigneto terrazzato caratterizzato da forti pendenze e dall’eccellente esposizione a sud dei filari. Un cru di Valtellina Superiore situato ad un’altitudine compresa tra i 500 e i 700 metri nel Grumello, la sottozona che prende il nome dall’omonimo castello. Solo le uve migliori raggiungono la cantina di vinificazione nella quale dopo la pigiatura e qualche giorno di macerazione si procede alla svinatura e alla successiva torchiatura. Il mosto fermenta ad una temperatura compresa tra i 27° e 32° C e nel corso della fermentazione si avvicendano con regolarità sia rimontaggi che follature del cappello. L’affinamento viene fatto per 14 mesi in piccoli fusti di rovere e, dopo un breve periodo in acciaio inox, si conclude in bottiglia. Azienda Agricola Luca Faccinelli Chiuro (So) - Italy | Tel . (+39) 347 0807011 | www.Lucafaccinelli.it |
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