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Notiziario Marketpress di Mercoledì 20 Giugno 2012
VERSO UNA BIOECONOMIA SOSTENIBILE IN EUROPA: IL CONTRIBUTO DELLA REPUBBLICA CECA  
 
L´ufficio di collegamento ceco per la ricerca e lo sviluppo (R&s) e la Rappresentanza permanente della Repubblica ceca presso l´Unione europea hanno di recente tenuto una speciale conferenza sul contributo del paese al passaggio a un bioeconomia sostenibile europea. Alla luce del lancio del Piano di azione per la bioeconomia della Commissione europea a febbraio 2012, lo scopo era quello di mettere in evidenza una parte del lavoro svolto in vari istituti di ricerca Cechi per soddisfare l´obiettivo centrale del piano di azione: portare l´economia europea verso un uso più ampio e più sostenibile delle risorse rinnovabili. Una bioeconomia è un´economia che usa risorse biologiche terrestri e marine, nonché i rifiuti, come input per alimenti e mangimi e per la produzione industriale e di energia. Jakub Durr, vice rappresentante permanente della Repubblica ceca all´Ue, ha sottolineato la natura onnicomprensiva della bioeconomia, citando "il settore alimentare, l´agricoltura sostenibile, le foreste e la pesca" come alcuni dei settori che possono fare la differenza. "Sprechiamo e sfruttiamo eccessivamente," ha detto Maive Rute, direttrice della Direzione "Biotecnologie, agricoltura, alimentazione" della Direzione generale per la ricerca e l´innovazione. "Per esempio, in Francia l´agricoltura rappresenta il 18% dell´inquinamento dell´acqua e genera 1 milione di euro di costi extra di acqua imbottigliata per la popolazione." Maive Rute ha inoltre sottolineato che la crescente resilienza, sostenibilità e produttività della catena alimentare è essenziale, in particolare visto che l´industria alimentare è una delle maggiori fonti di impiego in Europa. Le istituzioni ceche che hanno preso l´iniziativa nel settore sono l´Istituto tecnologico centro-euroopeo (Ceitec) a Brno, un centro specialistico per le scienze della vita e i materiali e le tecnologie di ricerca avanzati; l´Istituto di tecnologia chimica (Ict) a Praga; Czechglobe - Centro globale di ricerca sui cambiamenti a Brno, un centro il cui obiettivo principale è ottenere una profonda conoscenza delle questioni riguardanti i cambiamenti climatici; l´Università ceca di Scienze della vita a Praga (Culs) e l´Accademia delle scienze della Repubblica ceca (Ascr) a Cesk, Budejovice. Alla conferenza sono stati discussi alcuni esempi di progetti condotti con il sostegno del Settimo programma quadro (7° Pq). Mobitag ("Building up modern biotechnologies for agriculture"), che ha ricevuto quasi 1 milione di euro in finanziamenti nell´ambito del tema "Capacità" del 7° Pq, ha aiutato a potenziare la ricerca presso l´Ascr permettendo lo sviluppo e l´impiego di nuove biotecnologie con particolare enfasi sull´analisi del genoma, lo sfruttamento di composti naturali, la transgenosi e gli aspetti riguardanti la sicurezza degli organismi geneticamente modificati (Ogm). Un altro importante progetto che ha svolto il suo lavoro nella Repubblica ceca è il progetto Conffidence ("Contaminants in food and feed: inexpensive detection for control of exposure"), che riceve quasi 6 milioni di euro in finanziamenti nell´ambito del tema "Alimentazione, agricoltura e pesca e biotecnologia" del 7° Pq. L´ict di Praga è uno dei principali partner del progetto. Lo scopo del progetto è trovare soluzioni a lungo termine per il monitoraggio degli inquinanti organici persistenti, composti perfluorinati, pesticidi, farmaci veterinari (coccidiostatici, antibiotici), metalli pesanti e biotossine (alcaloidi, tossine marine, micotossine) in prodotti ad alto rischio come pesce e mangime per pesci. Frantisek Sehnal dell´Associazione ceca di aziende biotecnologiche (Czechbio) ha parlato anche della posizione forte che la Repubblica ceca mantiene nel campo della ricerca biologica d´avanguardia. Per conto della Presidenza danese, Niels Gotke della delegazione danese presso il Comitato permanente della ricerca agricola (Scar) ha presentato alcuni dei risultati della conferenza "Bioeconomia in azione" ("Bioeconomy in Action") che si è tenuta a Copenhagen dal 26 al 28 marzo. Ha detto che la Dichiarazione di Copenhagen "invita a integrare meglio la bioeconomia nelle politiche europee, in particolare la Pac [(Politica agricola comune)], e sottolinea che è necessaria una strategia bioeconomica comune per stimolare la competitività e la sostenibilità ambientale." Una bioeconomia sostenibile riconcilierebbe la domanda per agricoltura e pesca sostenibili, sicurezza alimentare e l´uso sostenibile di risorse biologiche rinnovabili per fini industriali, assicurando allo stesso tempo la biodiversità e la protezione dell´ambiente. Il piano d´azione della Commissione è costruito intorno a questi tre aspetti principali: sviluppare nuove tecnologie e processi per la bioeconomia; sviluppare mercati e competitività nei settori della bioeconomia e spingere i fautori delle politiche e le parti coinvolte a lavorare a più stretto contatto. Per maggiori informazioni, visitare: Ufficio di collegamento ceco per la ricerca e lo sviluppo (R&s): http://www.Czelo.cz/homepage/  Rappresentanza permanente della Repubblica ceca presso l´Unione europea: http://www.Mzv.cz/representation_brussels/en/index.html    
   
   
LUCI PUNTATE SUL RESTRINGIMENTO DELLE BARRIERE DI OSTRICHE  
 
Un team anglo-americano di ricercatori coordinati dall´Università di Cambridge negli Stati Uniti ha condotto una valutazione quantitativa di una barriera di ostriche, il primo studio in assoluto di questo tipo. In collaborazione con Nature Conservancy e altri istituti di ricerca e agenzie di gestione, il gruppo di Cambridge ha determinato la reale biomassa, di peso vivente, delle barriere di ostriche in vari estuari degli Stati Uniti. Il loro lavoro, presentato sulla rivista Proceedings of the Royal Society B, aiuterà a intensificare le attività per il recupero delle coste. L´habitat delle ostriche ha subito un colpo nel corso degli anni, su scala sia spaziale che temporale. I ricercatori hanno osservato che la biomassa totale si è ridotta di oltre l´88% nel secolo scorso, mentre la zona della barriera di ostriche è diminuita del 64%. Una semplice zona fisica non è un indicatore affidabile dello stato dell´habitat. Commentando i risultati, l´autore principale, la dott.Ssa Philine zu Ermgassen dell´Università di Cambridge ha detto che i dati ci forniscono il quadro storico necessario delle condizioni in specifiche baie ed estuari, che a sua volta porterà ad attività di recupero più solide. "Le ostriche erano una risorsa preziosa, anche un secolo fa, quindi gli stati hanno mappato grandi superfici e hanno costruito una storia molto dettagliata di un habitat di fondamentale importanza," ha detto la dott.Ssa zu Ermgassen. "Anche se non sono molto familiari per noi qui in Europa, le ostriche erano una volta così numerose, sia qui che negli Stati Uniti, che formavano grandi strutture fisiche, barriere di ostriche, che emergevano dal fondo marino. "Usando la meticolosa documentazione compilata 100 anni fa, siamo riusciti a quantificare in modo preciso i cambiamenti delle barriere di ostriche nel tempo. Gli aneddoti sono stati trasformati in fatti certi. Certo ci sono state enormi perdite nella zona, ma questa non è che una parte della storia. Abbiamo anche notato cambiamenti di densità e struttura delle ostriche rimanenti, come quello che rimane in un habitat molto impoverito. I manager e gli scienziati devono prestare maggiore attenzione alla densità quando fissano obiettivi di recupero o conservazione." Il dott. Mark Spalding del Programma marino globale presso Nature Conservancy, uno degli autori dello studio, ha detto che lo studio costituirà un sostegno e una fonte di ispirazione per il recupero. Precisiamo che gli Stati Uniti sono all´avanguardia in tutto il mondo per l´impatto positivo che stanno cercando di ottenere su questi habitat. Vari estuari per il recupero degli habitat delle ostriche sono già in fase di ripristino. "È un invito all´azione e queste scoperte forniranno ai finanziatori e ai manager una base di partenza potente, una visione chiara di come erano le cose e un´opportunità per stabilire obiettivi significativi," ha detto il dott. Spalding. "Queste scoperte hanno implicazioni che vanno comunque oltre le barriere di ostriche. Quasi tutte le nostre preoccupazioni sulla perdita di zone naturali, dalle foreste e le paludi ai prati di erba marina e i letti di alghe, si basano su una stima dei cambiamenti che si verificano nella zona. Questo studio mostra che le perdite potrebbero essere ancora peggiori di quanto pensassimo, poiché la qualità delle zone di habitat restanti potrebbe essere talmente impoverita da non essere più in grado di svolgere la funzione che ci aspettiamo da una data zona." Per ulteriori informazioni, visitare: University of Cambridge: http://www.Cam.ac.uk/ Royal Society B: Biological Sciences: http://rspb.Royalsocietypublishing.org/    
   
   
SICUREZZA ALIMENTARE: IL PREMIO GIORDANA MASETTI A CARLOTTA FERRARI VINCITRICE UNA PARMIGIANA, STUDENTESSA ALL’UNIVERSITÀ DI MODENA E REGGIO: A LEI 1.500 EURO E UNO STAGE A EFSA. ALLA CERIMONIA TANTI AMICI DI GIORDANA.  
 
Parma - È la parmigiana Carlotta Ferrari la vincitrice della prima edizione del Premio Giordana Masetti, istituito da Europass in partenariato con Efsa sul tema della sicurezza alimentare e intitolato alla funzionaria Europass scomparsa alcuni mesi fa. “Packaging e materiali a contatto con gli alimenti: sicurezza alimentare e sostenibilità ambientale” l’argomento del premio, cui potevano concorrere tesi di dottorato e di laurea specialistica e magistrale di tutti gli atenei dell’Emilia Romagna. La consegna, questa mattina nella sede della Provincia di Parma, è stata una cerimonia per due: per la vincitrice del premio, certo, ma anche per Giordana Masetti, che alla presenza dei famigliari è stata ricordata con commozione ed emozione da tanti colleghi e amici in una sala gremita. “Il tema del premio, incentrato su sicurezza alimentare e sostenibilità ambientale, è uno degli argomenti principi del futuro prossimo, posto che la sfida che abbiamo davanti rimane quella di creare occasioni di sviluppo. Ed è bello che si sia scelto di dedicare questa iniziativa a Giordana Masetti: una persona che ha saputo mettere la sua esperienza, la sua competenza e la sua passione nei settori in cui ha operato. Giordana ha lasciato un ricordo molto profondo in quelli che l’hanno conosciuta, e personalmente sono molto contento che con questo premio si possa ricordare la sua figura”, ha detto in apertura il presidente della Provincia e di Europass Vincenzo Bernazzoli.“questa iniziativa e il rapporto con Europass sono molto importanti per noi – ha commentato Alberto Spagnolli, capo di gabinetto del direttore di Efsa - perché ci danno l’opportunità di approfondire certi aspetti particolari della nostra attività e di stringere ulteriormente i rapporti con il contesto in cui operiamo. E il tema trattato è molto significativo: questo settore è uno di quelli su cui puntare per dare slancio all’economia. Accoglieremo con grande entusiasmo la vincitrice da noi per il suo stage, in un’unità strategica per Efsa”.vincitrice è risultata appunto Carlotta Ferrari, 27 anni, studentessa dell’Università di Modena e Reggio Emilia, laurea specialistica in Controllo e sicurezza degli alimenti (110 e lode), con una tesi intitolata “Valutazione dell’idoneità al contatto alimentare di materiali plastici di riciclo”. A lei vanno un premio di 1.500 euro e uno stage da 12 a 16 settimane all’Autorità alimentare europea per la sicurezza alimentare (Efsa), con inizio presumibilmente a settembre.A giudicare i lavori pervenuti è stata una Commissione nominata dal Comitato tecnico di Europass. Prima di arrivare in commissione, però, i lavori sono passati attraverso una pre-valutazione condotta da Alberto Spisni dell’Università di Parma, delegato del rettore per Europass. Lo stesso Spisni ha letto oggi la motivazione del conferimento del premio a Carlotta Ferrari: “la tesi risulta particolarmente attinente al tema richiesto dal bando avendo posto particolare attenzione, oltre al tema del packaging e del materiale a contatto con gli alimenti, anche agli aspetti legati alla sostenibilità ambientale. Il lavoro si dimostra inoltre di particolare interesse in vista di una sua applicabilità immediata in riferimento al contesto produttivo alimentare della Regione Emilia-romagna. La commissione infine sottolinea il valore aggiunto del modello proposto in vista di un vantaggioso recupero di materiale di riciclo finalizzato all’ottimizzazione dei costi di produzione”.Da Carlotta Ferrari “grazie ad Europass ed Efsa – ha detto - e grazie soprattutto per la grande opportunità che è rappresentata dallo stage in Efsa, per me davvero molto importante”. Dalla vincitrice anche un ringraziamento alla relatrice della sua tesi, Patrizia Fava, presente in sala.In chiusura di cerimonia, spazio ai ricordi di Giordana. Antonio Lauriola, rappresentante dell’Assessorato alla Sanità della Regione Emilia Romagna, ha citato “gli anni di intensa frequentazione per lo sviluppo di Europass” e l’impulso fondamentale dato da Giordana alla creazione e al consolidamento del nuovo ufficio (“per questa positiva esperienza dobbiamo essere grati soprattutto a lei”), e della Masetti ha ricordato “innanzitutto la creatività e, perché no, la fantasia”. “I risultati non sarebbero stati così lusinghieri – ha aggiunto - senza la sua innata propensione organizzativa”.Magda Gandolfi ha letto un “messaggio” per Giordana a nome di Europass e dell’Ufficio Europa della Provincia: “Dicevi sempre che nessuno è indispensabile e nessuno è insostituibile. La vita va avanti e la nostra attività prosegue. Questo premio dedicato a te è il nostro modo per dirti che anche tu prosegui con noi”.Simona Sabbadini del Servizio Turismo della Provincia, infine, ha sintetizzato Giordana in tre parole: “Giovani, lavoro e viaggi. Proverò a vivere queste tre parole come le ha vissute lei. E alla vincitrice del premio auguro di fare lo stesso: le auguro buon viaggio nel lavoro e nella vita”.  
   
   
AGRICOLTURA IN LOMBARDIA, 700.000 EURO PER IL CREDITO AL SETTORE  
 
Milano - Contributi per 700.000 euro dalla Regione per pagare gli interessi agli agricoltori sul sistema del credito di funzionamento. "Sono 178 le aziende agricole - spiega l´assessore all´Agricoltura Giulio De Capitani - interessate dal terzo provvedimento di concessione delle agevolazioni finanziarie. Nel dettaglio si tratta di 714.787 euro a carico di Regione Lombardia, cui corrispondono prestiti concessi dal sistema bancario alle piccole e medie imprese agricole per 14.510.000 euro". "Sono 16 le aziende del settore suinicolo, delle province di Bergamo, Brescia, Cremona, Milano e Mantova, che si avvalgono del contributo regionale sui tassi di interesse dei crediti - aggiunge l´assessore De Capitani -. Il bando era stato infatti progettato per rispondere alla difficile crisi di questo comparto, oltre che per agevolare gli agricoltori nell´accesso al credito". "A fronte degli eventi sismici che hanno colpito la provincia di Mantova - conclude De Capitani - il bando è stato chiuso l´11 giugno, per essere riaperto con una dotazione residua di 1,9 milioni di euro, che sarà destinata esclusivamente alle domande provenienti dalle aziende agricole mantovane danneggiate dal terremoto". Per consultare il decreto della Direzione generale Agricoltura si rinvia al sito www.Agricoltura.regione.lombardia.it  
   
   
PESCA: TONNIERI FEDERCOOPESCA, LINEA DURA CONTRO BRACCONAGGIO DEL MARE  
 
 Dura presa di posizione dei tonnieri italiani aderenti alla Federcoopesca-confcooperative contro i recenti fenomeni di bracconaggio del mare. A pochi giorni dalla chiusura della campagna di pesca al tonno rosso con il sistema a circuizione, terminata l’8 giugno scorso, e quando si sta progressivamente esaurendo il contingente assegnato ad altri mestieri della pesca professionale, gli operatori denunciano diversi sequestri di prodotto sotto taglia, pescato illegalmente da chi non ha autorizzazione alla pesca di questo esemplare. “La nostra attività di pesca viene monitorata in ogni fase ed è soggetta ad un rigido protocollo definito dall’Unione europea. Sacrifici a cui ci adeguiamo, per salvaguardare gli stock e non vogliamo che vengano messi a repentaglio da chi ha e reitera comportamenti sleali e illegali” sottolineano Giovanni Ferrigno vicepresidente Federcoopesca-confcooperative e operatore del settore. La Federcoopesca auspica la massima vigilanza da parte delle autorità preposte per evitare che episodi del genere si ripetano e confida nel buon senso e nel massimo rispetto delle regole. “Ogni anno ci troviamo a dover portare avanti una dura battaglia in sede Iccat, dove si decide la quota di pesca da assegnare ad ogni singolo paese” sottolinea l’associazione che ricorda come “la corretta gestione della risorsa ha prodotto sin qui buoni risultati. I comportamenti che possono mettere a repentaglio tutto questo vanno combattuti, nell´interesse di tutti, non solo di coloro che già possiedono una quota". Secondo la Federcoopesca ora però occorre fare di più: il vero punto di criticità non è, o non è più, lo stato della risorsa ma la sua gestione che richiede di essere ripensata, a cominciare dall´Iccat per poi, a caduta, arrivare in sede europea e nazionale con soluzioni più aderenti alla realtà. “Non possiamo più continuare così. Occorre difendere le imprese che operano legalmente, oltre che lealmente. E’ necessario ripartire dalla risoluzione approvata poche settimane fa dal Senato italiano e chiediamo al Governo di farsi interprete convinto e determinato di quei principi”conclude la Federcoopesca.  
   
   
A LERIDA IN SPAGNA SI È CONCLUSO IL 5° CONGRESSO MONDIALE DELLA PERA.  
 
Si è concluso con successo il 5° Congresso mondiale della pera, organizzato da Areflh l’Associazione delle Regioni Ortofrutticole Europee e da Afrucat l’Associazione delle imprese ortofrutticole di Catalonia. Al congresso hanno partecipato, nei due giorni di lavoro circa 200 fra produttori, tecnici, ed addetti alla commercializzazione delle organizzazioni dei produttori e delle imprese private. I partecipanti provenienti dai principali paesi produttori come Italia, Spagna, Francia, Belgio, Argentina e Sud Africa. Luciano Trentini Vice Presidente di Areflh e Responsabile delle Relazioni esterne ed Europee di Cso insieme a Manel Simon Direttore Generale di Afrucat ed alle Autorità della Regione Catalogna e della Provincia di Lerida hanno inaugurato questo importante appuntamento che ritorna in Spagna dopo 5 anni , quando nel 2007 si tenne la prima edizione. Nei due giorni di lavori sono stati numerosi i temi trattati, in particolare nella prima giornata, dopo alcune visite ad importanti imprese produttrici di Blanquilla e Conference sono stati analizzati gli aspetti innovativi legati alle tematiche ambientali, sia della fase produttiva, che del post raccolta. Per l’Italia Marco Cestaro della Regione Emilia-romagna ha portato la sua esperienza in merito a quanto la Regione mette in atto per la produzione ortofrutticola a basso impatto ambientale con una visione rispetto al futuro della Politica Agricola Comune che pone sempre più come prioritaria l´attenzione all´ambiente. Paolo Bertolini dell’Università di Bologna ha illustrato le ricerche ed i risultati ottenuti nella conservazione delle pere dopo il divieto dell’uso dell’etossichina. Dopo la presentazione dei dati sui costi di produzione effettuati da Cso, quest’anno si è voluto meglio conoscere l’andamento dei costi in Sud Africa ed in Argentina, due paesi che guardano con estremo interesse al mercato europeo. Nella seconda giornata sono stati analizzati i risultati negativi della campagna 2011 annata con buone produzioni in tutti i paesi europei ed in particolare in Italia dove la produzione ha toccatole 915.000 t. Sancendo così la massima produzione in assoluto di pere degli ultimi 10 anni. I risultati economici sono stati negativi in molti paesi con prezzi pagati agli agricoltori, al di sotto del costo di produzione. Le prime stime presentate per la prossima campagna produttiva, per le varietà precoci, indicano una riduzione della produzione, causata da andamenti climatici avversi . Non si possono ancora fare, invece ipotesi produttive per le varietà medio-tardive e tardive anche se cascole importanti lasciano presagire, in generale, una riduzione della produzione a livello europeo. Tenuto conto che i consumi di pere flettono, si rafforza il fatto che l’Europa deve continuare ad esportare se si vogliono mantenere gli attuali investimenti produttivi e per non dovere gestire situazioni di crisi di mercato. Invece le barriere sanitarie poste in atto da paesi importatori, di fatto impediscono la libera circolazione delle nostre pere nel mondo. E’ quanto è stato evidenziato da Simona Rubbi del Cso che ha presentato la situazione generale per l´apertura dei nuovi mercati, riferendo, ad esempio, come la trattativa con gli Stati Uniti stia diventando estenuante ed al momento non si intravedano soluzioni in tempi brevi per portare sulla tavole dei consumatori americani le pere europee e soprattutto quelle italiane, che sembrano essere particolarmente gradite. Sulla situazione della gestione delle crisi Luciano Trentini ha illustrato ai presenti come l’Areflh, da tempo, sia impegnata a difendere a Bruxelles i meccanismi di sostegno oggi in atto a favore dell’ortofrutta ma anche a cercare soluzioni ai problemi determinati dalle difficoltà di mercato e di sovrapproduzione . " In questi giorni - dichiara Luciano Trentini - la Commissione sta apportando correttivi al meccanismo di ritiro, in particolare si richiedono condizioni tali da garantire maggior sicurezza per i redditi dei produttori. Serve comunque - prosegue Trentini - una politica di promozione attiva per rilanciare i consumi che in Europa tendono a ridursi, 5,1 kg pro-capite nel triennio 2009.2011. In Italia sono state consumate 365.000 tonnellate nella campagna 2010/11 contro le 455.000 quelle del 2000/01. E´ necessario aprire un dialogo più proficuo con i consumatori che debbono essere maggiormente informati sulle caratteristiche nutrizionali di questo frutto a basso contenuto calorico e ricco di sali minerali." Lucino Trentini esprime soddisfazione per i risultati ottenuti da Interpera 2012 sia per la eccellente organizzazione sia sotto l’aspetto scientifico. " I dati presentati - conclude Trentini - sono un patrimonio dal quale attingere per ottenere una pericoltura, sempre più competitiva. Per quanto riguarda il futuro di Interpera, Abbiamo ricevuto la proposta di realizzare l´edizione 2013 in uno dei paesi protutori dell´Emisfero Sud ma e´ ancora tutto da definire.  
   
   
GIOVANI AGRICOLTORI LOMBARDI, ASSEGNATI FONDI PER 1,4 MILIONI  
 
Milano - Ammonta a 1.448.000 euro l´assegnazione dei fondi approvata dalla Regione Lombardia per il secondo periodo di applicazione della misura 112 del Programma di sviluppo rurale (Psr) 2007/2013, finalizzata a incentivare l´insediamento dei giovani imprenditori agricoli e forestali. La dotazione complessiva del bando è di 3 milioni di euro, suddivisi nei 4 periodi di apertura della misura, con termine fissato per il 14 dicembre 2012. La seconda tranche di finanziamenti va ai beneficiari che hanno presentato domanda tra il 16 novembre 2011 e il 15 marzo 2012. Delle 73 domande giudicate ammissibili a finanziamento, 62 riceveranno il premio. Restano quindi in graduatoria 11 domande ammissibili ma al momento non finanziabili, che potrebbero essere recuperate con l´approvazione dei prossimi riparti. Il loro periodo di validità per ricevere i finanziamenti è di 18 mesi dalla data di insediamento. "La misura 112 del Psr - ha commentato l´assessore regionale all´Agricoltura Giulio De Capitani - è stata fondamentale per essere concretamente vicini ai giovani che vogliono investire il proprio futuro nell´agricoltura. Dall´inizio della programmazione abbiamo impegnato circa 24,4 milioni di euro per l´avviamento di 1.041 nuove aziende agricole". Ecco nel dettaglio, suddiviso per province, il numero di domande ammissibili finanziate e le risorse assegnate: Bergamo, 11 - 332.000 euro; Brescia, 19 - 441.000 euro; Como, 4 - 96.000; Cremona, 4 - 72.000 euro; Lecco, 1 - 15.000 euro; Mantova , 6 - 92.000 euro; Pavia, 10 - 157.000 euro; Sondrio, 7 - 243.000 euro.  
   
   
ARRIVANO LE PESCHE E NETTARINE ITALIANE 2012: PRODUZIONI STABILI , BUON AVVIO PER IL SUD, QUALITA’ ECCELLENTE  
 
Si è tenuta nei giorni scorsi al Cso una riunione riservata ai Soci per analizzare la campagna pesche e nettarine 2012, alla luce delle previsioni di produzione e dell’andamento della prima fase commerciale concentrata sul prodotto del Sud Italia. Il panorama produttivo delle pesche e nettarine italiane nel 2012 vede una buona produzione per le regioni del Sud Italia, protagoniste in questo avvio di campagna di discrete performance commerciali, grazie anche al deficit produttivo delle aree più precoci della Spagna. La produzione del Nord Italia è prevista, al contrario, in calo rispetto allo scorso anno, pari al - 5% per le pesche e al – 4% per le nettarine. Il calendario di maturazione fra le diverse aree produttive italiane si mostra più in linea con le epoche normali di raccolta nel confronto con lo scorso anno, rispettando maggiormente la scalarità tipica tra le diverse aree produttive ed evitando così accumuli di disponibilità di prodotto. Complessivamente lo standard dell’offerta italiana di quest’anno possiede requisiti qualitativi molto buoni, grazie anche alla prolungata primavera ed alla buona insolazione nel periodo di marzo/ aprile in fase di ingrossamento dei frutti. Nell’insieme il 2012 vedrà una offerta di pesche simile a quella dell’anno scorso (+ 1% ) mentre per le nettarine l’offerta sarà a – 1% rispetto al 2011. Al di là della difficile congiuntura economica del momento e della preoccupazione del settore per la sempre maggiore complessità dei mercati sui quali indirizzare l’offerta, l’imperativo categorico è quello di incentivare i consumi di un prodotto che è il frutto dell’estate per eccellenza: oltre che ottimo integratore naturale di nutrienti, ideali per la stagione, le pesche e le nettarine italiane sono garantite, sicure e convenienti. Si ricorda che tutti i dati analitici relativi alle previsioni di produzione in Italia ed in Europa e le informazioni relative alla stima del calendario di raccolta dell’offerta nazionale sono disponibili sul sito del Cso per tutti i Soci e gli Abbonati.  
   
   
CINGHIALI ALL’ELBA, FINANZIATE DALLA REGIONE LE MISURE DI CONTENIMENTO  
 
Firenze – Entra nel vivo il piano per risolvere il problema del sovrappopolamento di cinghiali all’isola d’Elba. La giunta regionale ha appena approvato e fatto proprio il testo dell’Accordo di programma firmato a febbraio scorso e ha impegnato 30mila euro per la sua realizzazione che andranno a favore della Provincia di Livorno e del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. “Con la delibera appena firmata si dà il via a un pacchetto di misure – sottolineano insieme gli assessori regionali Gianni Salvadori e Anna Rita Bramerini – che daranno risposte ad una situazione che non era più sostenibile. Determinante è stato l’apporto di tutte le istituzioni coinvolte con le quali abbiamo condiviso un lavoro attento e impegnativo che siamo certi porterà i suoi frutti”. L’accordo, voluto da Regione Toscana, Provincia di Livorno, Prefettura di Livorno, Ispra, Ente Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e Ambito territoriale di Caccia Livorno 10, avrà la durata di due anni e prevede l’attuazione di un piano di azioni che, in accordo con le normative e le esigenze di tutela e valorizzazione delle aree naturali e la conservazione della biodiversità, siano in grado di contenere e gestire la presenza di ungulati sull’isola con l’obiettivo di ristabilire una situazione di normalità. L’eccessiva presenza di cinghiali infatti è ritenuta responsabile di seri danni alle produzioni agricole, incidenti stradali e inconvenienti vari agli abitanti dell’isola ed ai turisti, e di una consistente diminuzione della biodiversità complessiva del territorio. Fra le misure previste in primo luogo c’è il potenziamento delle strutture di cattura, i cosiddetti “chiusini”, che verranno aumentati di numero e saranno distribuiti sul territorio in forma più ampia, soprattutto nelle zone ricomprese nel Parco e nelle aree esterne con la possibilità di gestione, per l’esterno, anche da parte dell’Atc (Ambito territoriale di caccia). Sarà inoltre aumentato il numero dei cacciatori di selezione da impiegare all’interno dell’area protetta, che saranno abilitati con una speciale procedura semplificata. I cacciatori dell’isola saranno altresì invitati a partecipare a corsi di abilitazione per “selecontrollori”, che la Provincia di Livorno attuerà nella zona, in accordo con il Parco. Ciò consentirà anche di ottenere l’autorizzazione complessiva, su tutto il territorio elbano, per la caccia di selezione.  
   
   
AGRICOLTURA, INCONTRI INFORMATIVI A CAGLIARI E SASSARI SULLA MISURA 124 DEL PSR  
 
Cagliari - Nell’ambito del Programma di Sviluppo rurale della Sardegna (Psr) 2007/2013 è stato pubblicato il bando di finanziamento della Misura 124 "Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori agricolo, alimentare e forestale". "La misura 124 – precisa l’assessore dell’Agricoltura, Oscar Cherchi – nasce per incentivare la cooperazione fra aziende agricole e imprese di trasformazione o commercializzazione, e dispone di una dotazione finanziaria di quasi 7 milioni di euro. Il contributo previsto può coprire interamente il programma di spesa ammissibile. Obiettivo della cooperazione, deve essere la progettazione, lo sviluppo e il collaudo di prodotti, tecnologie e sistemi di produzione ad alto livello di innovazione." Per facilitare la diffusione e l’approfondimento dell’informazione, l’Assessorato dell’Agricoltura ha organizzato due giornate informative rivolte alle imprese e agli enti di ricerca interessati programmati per mercoledì 20 giugno al T-hotel di Cagliari con inizio alle 9,30 e per giovedì 21 giugno alle ore 10 all’Hotel Carlo Felice di Sassari. Per l’accesso ai finanziamenti le imprese dovranno presentarsi riunite in Associazioni o Raggruppamenti Temporanei d’Impresa, Consorzi o Società Consortili o in altre forme di raggruppamento. Nella realizzazione del progetto, i partenariati dovranno avvalersi del supporto tecnico-scientifico di organismi pubblici e/o privati che operano nel campo della ricerca e della sperimentazione pre-competitiva. Le domande potranno essere presentate a partire dal 25 giugno. Ulteriori informazioni possono essere attinte dal sito www.Psrsardegna.it o chiamando all’Ufficio Relazioni con il Pubblico dell’Assessorato dell’Agricoltura e Riforma Agropastorale, Via Pessagno 4 Cagliari, al numero 070-6067034, e-mail: agr.Psr.urp@regione.sardegna.it  
   
   
AGRICOLTURA:CONVEGNO A QUADRI SU NORME PER TUTELA TARTUFI  
 
Pescara -Un incontro pubblico per presentare la nuova Legge regionale che contiene le norme in materia di raccolta, commercializzazione, tutela e valorizzazione dei tartufi in Abruzzo. Si tratta di un appuntamento, organizzato dalla Direzione Politiche agricole della Regione Abruzzo, che si terrà giovedì 21 giugno 2012 a Quadri (Sala convegni di Piazza del Popolo, ore 18). Quello legato ai tartufi, con il coinvolgimento di numerosi attori (coltivatori, raccoglitori, trasformatori, ristoratori, ecc.) è un settore che riveste un ruolo molto importante nell´ambito delle produzioni tipiche regionali. La crescita esponenziale negli ultimi 20 anni, infatti, ha fatto emergere l´esigenza di rivedere la normativa regionale tenendo conto dell´evoluzione del settore attraverso l´integrazione del quadro normativo vigente, con i punti di forza della legge attuale, in armonia con i principi previsti dalla Legge 752 nazionale. All´incontro pubblico di Quadri interverranno Mauro Febbo, assessore alle Politiche agricole, Franco La Civita, dirigente Servizio Foreste, Gabriele De Laurentiis, funzionario della Direzione Agricoltura e Maurizio Bucci, commercialista ed esperto fiscale.  
   
   
PESCE SILURO, AL MERCATO SOLO QUELLO GARANTITO  
 
Milano - "L´accordo in merito alla vendita dei pesci siluro, carassio e gardon al mercato ittico di Milano coinvolge al momento solo le province di Varese, Lecco, Como e Sondrio, dove si esercita la pesca professionale". E´ quanto precisa, in una Nota, Regione Lombardia, in replica a quanto pubblicato su un quotidiano nazionale. "La salubrità del pescato innanzitutto. Il pescato venduto al Mercato ittico di Milano - prosegue la Nota - sarà quello proveniente dai laghi Verbano, di Monate, di Comabbio, di Varese, di Mezzola e del Lario, nonché dai tratti di Ticino e dell´Adda che scorrono nelle province di Varese e Lecco. Si tratta quindi di acque balneabili, costantemente monitorate rispetto alla presenza di inquinanti. L´accordo esclude, infatti, al momento, gli ambiti sublacuali delle province di Mantova e Cremona, dove purtroppo non si esercita la pesca professionale e dove certamente sarebbero necessari approfondimenti sugli inquinanti ambientali". Salubrita´ Garantita - "Il Mercato ittico di Milano - si legge ancora nella Nota - che, con Sogemi, è tra i firmatari dell´accordo, non è solo la piattaforma di vendita, ma è anche l´Ente che garantirà l´origine e la salubrità del prodotto. Il contenimento del siluro nei nostri laghi e fiumi è un problema ecologico e un costo a carico delle Amministrazioni locali, che devono provvedere al prelievo e allo smaltimento. La prospettiva da cui muove l´accordo è trasformare un problema ecologico oggettivo in una opportunità di mercato. La logistica sarà affidata all´associazione Anapi Pesca, la parte commerciale dall´Associazione grossisti e commissionari di prodotti ittici, e dalle Associazioni provinciali esercenti il Commercio ambulante". "Il controllo della pesca sull´asta del Po - conclude la Nota regionale - è un problema di ordine pubblico noto da tempo e segnalato dalle Regioni del Po (Lombardia, Emilia Romagna e Veneto) all´autorità di Bacino e alle strutture prefettizie. Per quanto riguarda le tecniche di pesca, come confermato anche nell´articolo, i regolamenti provinciali non prevedono tecniche di sterminio con corrente elettrica, che colpirebbero indiscriminatamente tutto ciò che si muove in acqua. Ma ogni pescata del siluro è la benvenuta, purché sia rispettato l´obbligo assoluto del rigetto in acqua e cioè: chi pesca il pesce siluro deve farsi carico del suo relativo smaltimento. Il suo rilascio, vivo o morto in acqua, è sanzionato".  
   
   
FERMO PESCA ANTICIPATO AL 16 LUGLIO: PRIMA VITTORIA DEL DISTRETTO ALTO ADRIATICO  
 
Venezia - Parere favorevole all’anticipo del fermo pesca per le regioni del Distretto Alto Adriatico è stato espresso dalla commissione consultiva centrale braccio tecnico della direzione generale della pesca Mipaaf. Perciò le imbarcazioni che operano nell’Alto adriatico saranno obbligate a sospendere l’attività di pesca dal 16 luglio al 31 agosto, con 15 giorni di anticipo rispetto al regolare fermo biologico che il Fep (fondo europeo pesca) impone a tutte le regioni europee. Ne dà notizia l’Assessore regionale alla pesca Franco Manzato il quale si dice soddisfatto che si sia tenuto conto delle specificità dell’Alto Adriatico e ricorda di aver dato precise indicazioni al ministero, anche in qualità di assessore coordinatore capofila per i prossimi due anni del Distretto Alto Adriatico, sulle modalità di attuazione del fermo in accordo con le Regioni Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia, che insieme al Veneto compongono il Distretto. “E’ necessario anticipare il fermo biologico - spiega Manzato - affinché le risorse ittiche non vengano depauperate. Il pescato di piccola taglia deve crescere ai fini riproduttivi e per ragioni di maggiore produttività e redditività per i pescatori stessi. E’ un grande risultato per il neo Distretto Alto Adriatico, sorto da qualche mese ma che sta già raggiungendo dei buoni risultati di ordine economico per gli operatori del sistema pesca e ambientali per quanto riguarda il ripascimento dei fondali.”. I fondi Fep del piano finanziario regionale veneto finanzieranno circa 200 imbarcazioni tra strascico e volante.  
   
   
PESCA: ALLEANZA COOPERATIVE, CALENDARIO FERMO È FRUTTO DI COMPROMESSO DIFFICILE  
 
 Via libera della Commissione consultiva centrale per la pesca e l’acquacoltura al decreto che stabilisce il calendario per il fermo pesca 2012. Lo rende noto l’Alleanza delle Cooperative italiane (Agci Agrital, Federcoopesca-confcooperative,lega Pesca) che ha partecipato ai lavori della Commissione. “Il provvedimento è frutto di un compromesso difficile tra quelle che sono le diverse esigenze presenti nelle marinerie italiane. Per sua natura, quindi, non può soddisfare tutti” sottolinea l’Alleanza. Queste le date per l’arresto temporaneo dell’attività di pesca per i pescherecci che esercitano la pesca a strascico e volante: da Trieste a Rimini dal 16 luglio al 27 agosto; da Pesaro a Bari dal 6 agosto al 17 settembre; da Brindisi a Imperia dal 3 settembre al 2 ottobre. La prossima settimana verrà presentato in Commissione il testo del provvedimento che contiene le modalità di pagamento del fermo, una misura sociale particolarmente attesa dal settore.  
   
   
VITIGNI PIÙ CONTROLLATI, FIRMATO ACCORDO CON I VIVAISTI  
 
 Bologna - Vitigni di Pignoletto, Sangiovese, Albana, Trebbiano romagnolo, Malvasia, Ortrugo più controllati, ma soprattutto certificati, sia da un punto di vista genetico, che fitosanitario. E’ questo l’obiettivo dell’accordo firmato in Regione con i vivaisti che riorganizza e rilancia l’attività del Nucleo di conservazione e premoltiplicazione del materiale viticolo dell’Emilia-romagna. Per dare più garanzie ai viticoltori che li impianteranno e, allo stesso tempo, promuovere e salvaguardare ulteriormente le tante varietà viticole tipiche dell’Emilia-romagna. “Si tratta di una nuova, significativa tappa nel percorso di qualificazione e sviluppo del nostro settore vitivinicolo, che consentirà un’ulteriore valorizzazione dei vitigni caratteristici del nostro territorio – ha spiegato l’assessore regionale all’agricolturaTiberio Rabboni - l’Emilia-romagna è oggi una realtà di primissimo piano nel panorama vitivinicolo nazionale e internazionale. E’ un risultato raggiunto attraverso la crescita qualitativa nelle vigne e nelle cantine, lo sviluppo delle aggregazioni produttive e commerciali e, soprattutto, attraverso la valorizzazione dei territori del vino e dei vitigni tipici. E’ una strada che sta dando i suoi frutti e che occorre continuare a percorrere con determinazione". L’accordo è stato firmato in Regione tra il Centro di ricerche produzioni vegetali di Cesena (Crpv), il Centro attività vivaistiche di Tebano-faenza (Cav) e il Centro moltiplicatori italiani Viticoli Associati (Miva) . Il Nucleo di conservazione e premoltiplicazione del materiale viticolo dell’Emilia-romagna gestisce il materiale genetico derivante dall’attività di ricerca, condotta con il sostegno economico della Regione, da Università, Istituti sperimentali e Centri di ricerca privati. Per migliorarne l’operatività l’accordo prevede l’istituzione di un Comitato tecnico-scientifico.  
   
   
PRESENTATO IL PROGETTO SULLA COLLABORAZIONE TRA REGIONE CALABRIA ISTITUTI ALBERGHIERI E CONSORZIO GASTRONOMICO “ASSAPORI”  
 
L’assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri ha commentato la presentazione del progetto della Regione Calabria sulla collaborazione fra istituti alberghieri e Consorzio gastronomico “Assapori” che prenderà il via con il prossimo anno scolastico. “Lo scambio tra scuola e università e mondo del lavoro – ha detto Caliguri - è uno degli obiettivi prioritari del Presidente Scopelliti”. Alla presentazione del progetto, che si è svolta all’Istituto Alberghiero “Gagliardi” di Vibo Valentia, sono intervenuti anche il dirigente generale del dipartimento alla Cultura Massimiliano Ferrara, il direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale Francesco Mercurio e la Presidente del Consorzio “Assapori” Concetta Greco, Durante l’incontro Caligiuri ha sottolineato che “è molto importante coniugare formazione ed esperienza pratica, ospitando gli studenti nelle strutture di eccellenza della ristorazione calabrese. Questo ha evidenti ricadute anche sul piano del lavoro. Inoltre – ha infine evidenziato l’assessore Caligiuri - va tenuto presente che esistono delle aree di sicuro successo nel mondo scolastico calabrese come gli istituti nautici, agrari, turistici ed alberghieri che più degli altri concorrono a formare quelle professionalità maggiormente richieste dal mondo del lavoro regionale e nazionale”.  
   
   
TONNO RE DELL’ESTATE: IL MIGLIORE ALLEATO PER UN’ALIMENTAZIONE COMPLETA E LEGGERA  
 
Altamente proteico ed equilibrato nel contenuto calorico, il tonno in scatola rappresenta uno degli alimenti preferiti dagli italiani. Un trend confermato dai dati di consumo – in crescita nel 2011 secondo le elaborazioni dell’Ancit, l’Associazione Nazionale Conservieri Ittici e delle Tonnare - che raggiungono il picco proprio nel corso dell’estate. Con l’aiuto del Dott. Andrea Ghiselli, Direttore dell’ Unità di Ricerca dell’Inran, scopriamo le caratteristiche nutrizionali di questo pesce in conserva e gli abbinamenti ideali per un pasto bilanciato all’aria aperta… Sano, nutriente, ricco di proteine nobili, versatile e allo stesso tempo economico. Oggi il tonno in scatola rappresenta sempre di più un must per l’alimentazione dei nostri connazionali. Secondo una recente indagine dell’Inran (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) il tonno in conserva è infatti al secondo posto tra i pesci più diffusi sulle tavole degli italiani. Un risultato eccezionale ottenuto anche grazie all’ottimo rapporto qualità/prezzo: insieme al latte e alle uova, il tonno è la proteina di origine animale più conveniente sul mercato. A confermare questo trend ci sono i dati economici del settore forniti dall’Ancit, l’Associazione Nazionale Conservieri Ittici e delle Tonnare: nel 2011 il consumo di tonno in scatola da parte degli italiani ha raggiunto le 141.000 tonnellate (+6% rispetto al 2010) pari a 2,3 kg pro capite, che ci pone ai primi posti nel mondo insieme a Stati Uniti, Gran Bretagna e Spagna. Una vera e propria passione che raggiunge il suo apice di gradimento durante il periodo estivo, anche perché gli italiani associano a questo alimento immagini e sensazioni gradevoli come le vacanze, il mare, la spiaggia, la gita fuori porta... Tonno In Scatola: “Tante Proteine Nobili E Poche Calorie”, La Parola Dell’esperto “Il tonno in scatola - dichiara Andrea Ghiselli, medico internista e Direttore dell’Unita di Ricerca dell’Inran (l’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) - è un alimento adatto all’intera famiglia che costituisce un’opzione importante all’interno di un regime dietetico ispirato alla dieta mediterranea. E’ un alimento costituito principalmente da proteine nobili, di alto valore biologico e con un tenore abbastanza importante intorno ai 22-25 grammi ogni 100 di prodotto, per cui un quarto di quello che si mangia del tonno sono proteine. Questo a fronte di un potere calorico che non è altissimo, parliamo di un centinaio di calorie per il tonno al naturale e di circa 190 per il tonno sott’olio. Di grassi il tonno ne contiene veramente pochi e quelli che ha sono buoni. Inoltre è un’ ottima fonte di minerali tra cui il ferro. Certamente dobbiamo stare attenti perché tra i vari minerali c’è anche sodio ma se non si esagera con le porzioni non c’è alcun problema.” Versatile, Gustoso E Salutare: E’ L’ideale Per Un Pasto Estivo Dagli antipasti alla pasta, dalle insalate ai secondi fino al tradizionale panino. Negli ultimi anni il tonno è diventato un piatto principale a tutti gli effetti, in grado di dar vita attraverso la sua adattabilità in cucina a ricette semplici o abbinamenti più arditi. Alimento estivo per eccellenza, il tonno può rappresentare il protagonista di un pasto spensierato “sotto l’ombrellone” o di una cena in compagnia di amici nel proprio giardino. Senza dimenticare la sua costante presenza nella pausa pranzo degli italiani… “Il tonno conservato - prosegue il Dott. Ghiselli - si presta a tante preparazioni gastronomiche. La quantità ideale per un pasto a base di tonno è attorno ai 50 grammi che equivale al peso sgocciolato di una scatoletta piccola. E’ un valido compagno per ogni genere di alimento a base di carboidrati e in questo senso la pasta con il tonno rappresenta l’abbinamento perfetto in quanto il tonno completa le caratteristiche nutritive della pasta aggiungendo le proteine che mancano. Ma anche un piatto unico, tipicamente estivo, composto da tonno, fagioli, pomodori e cipolle può rappresentare un’ alternativa di grande qualità grazie al mix tra proteine animali e vegetali. Per la pausa pranzo invece l’ideale è farsi una bella insalata con tonno, pomodoro, lattuga e mais, ma se non è possibile anche il classico panino con tonno e pomodoro rappresenta una scelta eccellente in grado di coniugare gusto e leggerezza.”  
   
   
RISO ACQUERELLO E LA SCUOLA DE LA CUCINA ITALIANA IL CELEBRE CARNAROLI E LA SCUOLA DI MILANO PARTNER PER UN ANNO  
 
La Scuola de La Cucina Italiana ha scelto Riso Acquerello quale partner per i propri corsi, le degustazioni, le presentazioni ad appassionati, professionisti e gourmet. Per un anno intero sarà, dunque, possibile approfondire la conoscenza di questo prelibato alimento partecipando alle diverse iniziative che si tengono intorno ai fornelli della scuola di cucina in piazza Aspromonte 15 a Milano. La Scuola de La Cucina Italiana La Scuola de La Cucina Italiana è nata a Milano nel 1988, con l’intento di diventare punto d’incontro operativo e di scambio tra aziende industriali e commerciali, consumatori, operatori del settore ristorativo e della comunicazione, promuovere la diffusione della cultura alimentare italiana valorizzandone la cucina ed i prodotti, in Italia e nel mondo. La Scuola de La Cucina Italiana dispone dei migliori docenti di Tecnologia Alimentare, Cucina, Gastronomia, Enologia e Bon Ton, selezionati con anni di esperienza nel settore. La Scuola de La Cucina Italiana organizza corsi per amatori, professionisti, bambini e aziende  
   
   
IL CAPRICORNO, A SAUZE D’OULX, IN PROVINCIA DI TORINO: UNA NUOVA FILOSOFIA A CURA DI WALTER EYNARD, CHEF DI INDISCUSSA FAMA E NOTO PER LA SUA APPASSIONATA RICERCA CULTURALE DELLA CUCINA DI MONTAGNA  
 
Dal 1° giugno poi, il Capricorno (www.Chaletilcapricorno.it) , chalet – hotel sulle alture che sovrastano Sauze d’Oulx (To), vicino ai tracciati di molte escursioni estive nel Parco del Gran Bosco di Salbertrand, si prefigge nuovi ed ambiziosi obiettivi, nell’intento anche di contribuire ad arricchire l’offerta della zona. A “controfirmare” questa nuova filosofia sarà anche Walter Eynard, chef di indiscussa fama e noto per la sua appassionata ricerca culturale della cucina di montagna, che è il capofila di un affiatato gruppo di lavoro. Oltre ad ambire a divenire un luogo di eccellenza gastronomica, lo Chalet intende infatti proporsi come un foyer di cultura alpina, un luogo di incontro e raffronto di temi variegati, essere espressione della tradizioni e della cultura montana in genere. Boschi, vette imbiancate, pendii scintillanti e panorami mozzafiato: elementi che, come in un libro illustrato, pagina dopo pagina, avvolgono l´ovattata atmosfera de “Il Capricorno”, hotel quattro stelle di raro charme.Inaugurato nel 1966, dopo un recente ed accurato rinnovo, lo Chalet si riconferma come un piccolo gioiello della montagna piemontese e la nuova proprietà - una famiglia torinese, habitué del posto e molto attenta a preservarne il fascino - intende impreziosirlo con tocchi, curiosità, oggetti originali Anni ´30 e ´40. Luogo di emozioni semplici quanto autentiche, lo Chalet Il Capricorno domina dai 1800 metri di quota di frazione Case Sparse l´abitato di Sauze d’Oulx, storica località montana piemontese, già sede Olimpica ed uno dei punti di forza della Via Lattea (320 km di piste) che proprio davanti all´hotel vede scorrere uno dei tracciati più noti, la pista di Les Clotes. Una stazione di villeggiatura estiva ed invernale sulla via della Francia, facile da raggiungere in auto (90 km da Torino, 9 Km dallo svincolo di Oulx della A32 Torino – Bardonecchia), e in treno (stazione di Oulx, servita anche dalla linea ferroviaria internazionale Milano – Torino – Parigi). Durante la stagione invernale, lasciata l´auto lungo via Clotes, é possibile raggiungere l´hotel in motoslitta, in quad o con la seggiovia. Lo Chalet Il Capricorno è sinonimo di buona tavola: il ristorante Naskira – aperto anche alla clientela esterna - trae ispirazione dalla stagionalità degli ingredienti, dalla tradizione valligiana e piemontese in generale ma anche da piatti d´influenza francese, sapientemente reinterpretati dalla fantasia dei suoi abili chef. Piacevolezze accompagnate da pane, minuscoli grissini e dolci della pasticceria interna. Nonché da un menu “ad hoc” appositamente studiato per i più piccoli. All´esterno del ristorante, una Terrazza panoramica di 300 mq rende i momenti di pausa ancora più speciali, scaldati dal sole pieno del giorno o dalle sfumature di tramonti che toccano il cuore. O a sera, da tappeti di stelle che pare di poter toccare con un dito. Con accesso diretto dalla pista Les Clotes, il bar Orsa Maggiore (aperto in estate e in inverno, dalle 9 a chiusura delle piste), è un punto di ritrovo per spuntini e gustosi “fuori pasto” dolci e salati. Chalet il Capricorno**** Via Case Sparse, 21 – 10050 Sauze d´Oulx (To) Tel: 0039 0122-850273 www.Chaletilcapricorno.it e-mail: info@chaletilcapricorno.It  
   
   
CHAMPAGNE POMMERY: TORNANO I “BEACH POINTS POMMERY”, I TEMPORARY BAR LOUNGE POMMERY PER SORSEGGIARE L’ESTATE 2012  
 
Un romantico tramonto in riva al mare, una leggera brezza fra i capelli ed una flûte di Champagne Pommery fra le mani… non potete sbagliarvi, vi trovate in uno dei Beach Point Pommery. Per l’estate 2012 le bollicine Pommery si trasferiscono in spiaggia per vivacizzare Meetings Points e Lounge Beach Clubs selezionati da Champagne Pommery nelle più belle ed esclusive località balneari della penisola. Il nostro paese ci regala scorci di impareggiabile bellezza, le nostre coste sono ricche di bellissime spiagge, angoli di paradiso dominati dalla bellezza della natura e caratteristici borghi affacciati sul mare. Champagne Pommery brinda alla bellezza di questi luoghi allietando con i suoi Champagne momenti chic & leasure da trascorrere nelle mete estive più glamour. Quindi Champagne Pommery invita tutti a sorseggiare una flûte con vista spettacolare sul Canale Grande di Venezia, dalla panoramica terrazza Tiepolo del lussuoso The Westin Hotel Europa & Regina di Venezia, oppure a trascorrere una serata all’insegna del fascino presso il mitico Grand Hotel di Rimini, con The Blue Night party & Maison Pommery sotto le stelle. Champagne Pommery raggiunge la Versilia nell’esclusivo dehors del Bagno Annetta a Forte dei Marmi, per proseguire verso il litorale romano, dove a Fregene il Beach Club Riva accoglie i suoi ospiti con una flute di bollicine Pommery con il nuovo trend “pieds dans l’eau”. Il viaggio approda alla costiera Sorrentina: dalla bellissima terrazza affacciata sul mare dello Stone Restaurant Lounge & Wine Bar alle porte di Sorrento si può ammirare il suggestivo Golfo di Napoli ed il Vesuvio sorseggiando Champagne. Ma “Le Club Pommery” ha pensato anche a chi è costretto in estate a restare in città, offrendo un fresco momento di relax e piacere con i suoi Champagne. Si inaugura il 21 giugno l’aperitivo estivo firmato Pommery presso il delizioso giardino del lussuoso hotel di charme Four Seasons in Milano. E’ così che le migliori locations selezionate dalla Maison Pommery, con la bella stagione si arricchiscono di questa nuova proposta, con una selezione di Champagne dalle note fresche – dedicate alla stagione estiva – serviti all’aperto in luminosi concept all’insegna dell’“Art de Bien Vivre”. Protagonista assoluto di “Beach Point Pommery” è lo Champagne Pommery Noir, il classico Brut della Maison creato in esclusiva per l’Italia. È un blend di Pinot Noir, Pinot Meunier e Chardonnay affinati sui lieviti per 42 mesi espressamente pensato per i migliori locali italiani straordinariamente adatto ad essere consumato come aperitivo, a tutto pasto o per un sorso piacevole di raffinata freschezza. E per l’estate 2012 Pommery propone anche Champagne Summertime Blanc des Blancs, cuvée dedicata all’estate dalle note fresche e di fiori bianchi: 100% Chardonnay dal bouquet floreale e delicato, pensato per un brindisi in barca, in riva al mare e per gioire di un piacevole momento frizzante!  
   
   
CILIEGIE TARDIVE SANT’ORSOLA, FINO AD AGOSTO SALUTE E GUSTO DAL TRENTINO  
 
Da giugno disponibili dai fruttivendoli e nei supermercati le varietà tardive della Cooperativa di Pergine Valsugana (Tn). Fresche e ricche di antiossidanti e vitamina C, sono ottime come spuntino e ideali per accompagnare il gelato o nella preparazione di crostate e plum cake Sono dolci e croccanti, hanno un invitante aspetto arrotondato e a forma di cuore e sono un concentrato di salute, grazie al loro contenuto di antiossidanti e vitamina C. Sono le ciliegie tardive Sant’orsola cha da giugno ad agosto portano sui banchi dei fruttivendoli e nei reparti ortofrutta di iper e supermercati tutto il gusto e la freschezza delle Valli Trentine. Questi frutti, che maturano in ritardo rispetto al resto della produzione italiana, consentono di prolungare la stagione delle ciliegie fino ad estate inoltrata: una occasione unica per chi non vuole rinunciare troppo presto a queste dolci delizie. Un piccolo miracolo della natura che si ripete ogni anno per merito delle caratteristiche uniche delle zone di produzione – che si estendono dalla Valle dei Mòcheni alla Val di Non, dalla Valle dell´Adige al Lomaso – e della lunga tradizione cerasicola del Trentino che ha portato alla selezione delle migliori varietà per questo territorio. Tutto ciò, assieme a metodi di coltivazioni rispettosi dell’uomo e dell’ambiente, conferisce alle ciliegie Sant’orsola caratteristiche di gusto e salubrità inimitabili. Dal punto di vista della qualità, le ciliegie tardive si distinguono per la polpa succosa, la consistenza croccante e il giusto grado di dolcezza. Anche l’aspetto è inconfondibile: si riconoscono subito per il colore scuro, il picciolo allungato e l’invitante forma di cuore. Ideali come spuntino rinfrescante durante le calde giornate estive, sono ottime per arricchire una coppa gelato, un dessert allo yogurt o una sana macedonia. In cucina, sono l’ingrediente perfetto per la preparazione di dolci come crostate, muffin, plum cake e clafoutis. Energia E Salute Per L’estate Le ciliegie tardive Sant’orsola non sono solo buone e naturali, ma anche ricche di preziose sostanze nutritive, come testimoniano le analisi condotte dal dipartimento di Agronomia, Animali, Alimenti, Risorse Naturali e Ambiente dell’Università di Padova, coordinato dal professor Paolo Sambo. La concentrazione di vitamina C presente nelle ciliegie Sant’orsola (76 mg ogni 100 g), fornisce un fondamentale contributo al corretto funzionamento del sistema immunitario, mentre il contenuto proteico le rende un alimento altamente energetico, a fronte di pochissime calorie, solo 38 per 100 grammi di frutta. Le ciliegie tardive sono inoltre ricche di antiossidanti, come la quercetina, la catechina e il resveratrolo. Queste sostanze offrono un supporto alla prevenzione delle malattie degenerative e dell’invecchiamento dei tessuti. A colazione, accompagnate da una tazza di latte o yogurt e da un paio di fette biscottate con la marmellata, le ciliegie Sant’orsola assicurano la giusta dose di zuccheri ed energia, per iniziare la giornata con il piede giusto. La tabella con i valori nutrizionali delle ciliegie tardive Sant’orsola è disponibile a questo link: www.Santorsola.com/portale/santorsola/it/frutti-ciliegia.xml  
   
   
YOVIS REGOLA, UNICO INTEGRATORE CHE ASSOCIA L´AZIONE DEI FERMENTI LATTICI A QUELLA DELLE FIBRE  
 
In estate un italiano su 4 ha il viaggio dei suoi sogni o l´agognato periodo di relax rovinato da... Un intestino fuori forma: è quanto emerge da un´indagine demoscopica condotta da Astraricerche per Yovis Regola, unico integratore che associa l´azione dei fermenti lattici a quella delle fibre. Perfetto da assumere prima di fare le valigie Tra i più frequenti imprevisti dei viaggi estivi vanno inseriti anche i problemi di pancia: lo assicura un´indagine demoscopica sviluppata da Astraricerche per il marchio Yovis Regola, secondo la quale un italiano su quattro tra i 14 e i 74 anni ha infatti avuto almeno una volta la vacanza rovinata da un intestino troppo pigro o - peggio - messo ko da qualche virus. «Il 18% dei 1.022 soggetti da noi intervistati online per un campione rappresentativo di circa 46.4 milioni di residenti nel nostro Paese», entra nei dettagli il professor Enrico Finzi, sociologo e presidente di Astraricerche, «ci ha rivelato di non essere riuscito a godersi appieno il periodo di relax proprio a causa di un disturbo intestinale. Ma a qualcuno è andata ancora peggio: mi riferisco a quel 6,6% che per lo stesso motivo ha dovuto rinunciare alla partenza, così come a quel 2,2% che è stato costretto a un rientro anticipato. Per un totale di 12.7 milioni di italiani con le vacanze rovinate completamente o in parte da una pancia che ha fatto le bizze». In vista dell´estate 2012, il consiglio per viaggiatori e semplici turisti è allora quello di preoccuparsi anche del benessere dell´intestino, regolarizzandone il funzionamento già prima di partire, per evitare poi brutte sorprese durante il viaggio. Un´attenzione, o meglio una forma di prevenzione, che non è però così diffusa: «Dall´indagine», prosegue il professor Enrico Finzi, «emerge infatti che solo il 29% degli italiani si preoccupa del buon funzionamento del proprio apparato gastro-intestinale, mentre un 36% se ne interessa solo un po´ e un altro 33% per nulla». E se è vero che la ricerca evidenzia un 36% di soggetti "entusiasti" che assegnano un voto tra l´8 e il 10 alla salute della propria pancia, c´è anche un 31% che si dichiara "moderatamente soddisfatto" e un altro 32% che si definisce invece "decisamente insoddisfatto". Dati alla mano, due italiani su tre possono dunque solo trarre vantaggio dal mirare a una migliore efficienza – intesa anche e soprattutto come regolarità - del loro apparato gastro-intestinale: per salvare la vacanza («e pure gli affari», aggiunge il professor Enrico Finzi, «visto che un 10% del campione dichiara di aver avuto problemi di pancia durante un viaggio di lavoro»), ma anche per migliorare la qualità della vita in generale. Secondo l´indagine promossa da Yovis Regola, 9.9 milioni italiani (pari al 21% del campione, con maggiore incidenza tra le donne e i soggetti tra i 25-34 anni) denunciano infatti quotidianamente un fastidioso senso di gonfiore alla pancia; mentre 9.6 milioni (poco meno del 21%, con picchi nella categoria 45-54 anni) ammettono problemi di gas e flatulenza e altri 7.2 milioni di italiani (16% degli intervistati, con predominanza tra le donne, i giovanissimi e - curiosità geografica – i residenti al Sud) si dichiarano vittima di un "intestino pigro". Come migliorare la salute della propria pancia? «Il consumo di frutta e verdura fresca (62,3% delle risposte) così come cotta (50,6%) è la soluzione più frequentemente adottata dal nostro campione», risponde il professor Enrico Finzi, «alla pari del bere almeno 1,5 litri d´acqua al giorno (56%)». Ma stanno trovando sempre più spazio nella dieta anche i cereali (35%) e gli alimenti a base di probiotici, acquistati tanto nella grande distribuzione (22,2%, pari a 9.8 milioni di consumatori) quanto in farmacia (14,7%, ovvero 6.5 milioni di acquirenti). Ingredienti-base, probiotici e cereali, anche di Yovis Regola, unico integratore che associa la benefica azione di un miliardo di fermenti lattici per bustina a un´altrettanto elevata quantità di fibre, favorendo così nel quotidiano la regolarità intestinale e il riequilibrio della flora batterica. Disponibile in farmacia in confezione da 12, va assunto a cicli di durata variabile a seconda delle esigenze e... Della data di partenza  
   
   
URBAN GARDENING: FINO AL 16 SETTEMBRE 2012 ENTERPRISE HOTEL IL RISTORANTE ESTIVO ISPIRATO AL MOOD COUNTRY-CHIC  
 
L’hotel di Corso Sempione apre il suo Garden Restaurant con la speciale formula lunch/dinner pic-nic e un calendario di appuntamenti dedicati al piacere dell’orto in casa Per salutare l’avvio dell’estate Enterprise Hotel, design hotel 4 stelle di Corso Sempione, lancia il suo nuovo Garden Restaurant, la meta perfetta per tutti coloro che vogliono regalarsi una piacevole evasione dalla città e dalle solite proposte ristorative. Da oggi al 16 settembre il prestigioso Sophia’s Restaurant si trasferisce nel garden lounge interno, lanciando la sua particolarissima formula pic-nic all’aperto che non mancherà di entusiasmare grandi e bambini. A creare l’atmosfera giusta per sentirsi avvolti da un’accoglienza speciale, l’allestimento in stile country-chic che rievoca il déhors di una villa di campagna, curato dal laboratorio creativo Fior di Fragola che ha scelto oggetti e complementi d’arredo dal carattere vintage: vecchi stampi per i budini, sedie colorate, cassette della frutta dipinte e scolapasta trasformati in vasi per le piante. A rendere ancor più particolare la proposta ristorativa anche i dettagli che danno vita a un originale concept di informale convivialità: tovaglie a quadretti, cestini da pic-nic contenenti stoviglie, pane e vasetti di vetro con gustosi antipasti da spizzicare e, oltre allo spiedo, un immancabile barbeque su cui cuocere la carne al momento. Dulcis in fundo” il carretto dei gelati" con il gelato fatto artigianalmente, granite, sorbetti e il prato di frutta fresca. Il tutto su un morbido prato che invita alla lentezza. Tre i menu disponibili, tutti bevande incluse e suddivisi per fasce di prezzo: 16 euro per chi preferisce primi piatti, ricche insalate e i dolci – frutta, macedonie e ottimi gelati artigianali, 25 euro se invece si opta per il barbeque con dessert, infine 30 euro per la formula completa. Tutti piatti preparati ogni giorno dallo Chef Otello Moser con ingredienti freschi e di prima scelta. Le novità non finiscono qui: a connotare il Garden Restaurant come spazio verde che mette in connessione città e campagna anche l’iniziativa Urban Gardening, un ciclo di tre appuntamenti pensati per far (ri-)scoprire il piacere di coltivare il proprio orto in casa. Partner dell’iniziativa sarà Istituto Oikos, organizzazione no profit di Milano che lavora in Europa e nei paesi in via di sviluppo per promuovere la tutela della biodiversità e l’utilizzo sostenibile delle risorse naturali. Oltre alla realizzazione di progetti di sviluppo finalizzati alla sostenibilità ambientale e all’autonomia economica delle comunità disagiate, da diversi anni Istituto Oikos propone in Italia e in Europa iniziative di educazione alla sostenibilità ambientale, rivolte a bambini e adulti, al fine di incentivare la riflessione e l’azione sui problemi legati all’ambiente e incoraggiare ognuno ad assumersi la propria responsabilità nella costruzione di una società più sostenibile. Gli incontri si terranno una volta al mese sempre nel garden di Enterprise Hotel e daranno occasione ai partecipanti di avvicinarsi in modo semplice a una pratica che sta ritornando nelle abitudini domestiche e contemporaneamente riflettere sull’impatto che le proprie azioni quotidiane hanno sull’ambiente circostante. Questo il calendario: • mercoledì 27 giugno ore 19:00 – 20:00 : incontro dedicato al tema “l’orto a metri zero”, ovvero piccoli consigli per iniziare a coltivare l’orto sul balcone in un’ottica di consapevolezza dell’impatto che le scelte quotidiane di consumo hanno sull’ecosistema e dei vantaggi personali e collettivi derivanti dall’uso di prodotti locali, stagionali e di qualità. A seguire pic-nic dinner. • giovedì 19 luglio, - ore 19:00- 20:00: secondo incontro sul tema “l’orto a metri zero”. A seguire pic-nic dinner. • domenica 16 settembre,ore 11.30 – 12:30: mini-laboratorio rivolto ai bambini e ai loro genitori che, attraverso il gioco e la sperimentazione, li avvicinerà a temi importanti come i ritmi delle stagioni e della terra, l´origine del cibo e soprattutto ai concetti di biodiversità e di tutela dell´ambiente. A seguire pic-nin lunch. «Con la nostra formula pic-nic proponiamo un´offerta ristorativa di qualità, conviviale ed innovativa, per regalare ai nostri ospiti interni ed esterni una piacevole pausa di relax in un´atmosfera che sembra quasi un angolo di campagna in città – spiega Damiano De Crescenzo, Direttore di Enterprise Hotel – una soluzione che può rappresentare anche una piccola fuga, restando in città, per coloro che si debbono fermare a Milano durante il periodo estivo». Il Garden Restaurant è aperto agli ospiti dell’hotel e al pubblico esterno tutti i giorni dalle ore 12.30 alle ore 14.30 e dalle 19.30 alle 22.30. È consigliata la prenotazione al numero 02 31818.706 oppure tramite mail all’indirizzo sophiasrestaurant@enterprisehotel.Com Planetaria Hotels www.Planetariahotels.com  
   
   
DA HERBALIFE: NUOVO FORMULA 1 FREE DA OGGI ANCHE CHI PRESENTA INTOLLERANZE ALIMENTARI SPECIFICHE È LIBERO DI NUTRIRSI IN MODO SANO ED EQUILIBRATO  
 
Allergie e intolleranze alimentari sono un problema che interessa una fetta sempre più consistente della popolazione. Secondo un recente studio dell´Istituto dermopatico dell´Immacolata di Roma, i 5 alimenti più rischiosi da questo punto di vista risultano, nell’ordine: latticini, uova, frutta secca, soia e cereali. Questi ultimi, in particolare, contengono una proteina chiamata glutine, in grado di scatenare un’intolleranza permanente che rappresenta, attualmente, una delle malattie autoimmuni più diffuse e complesse da gestire: la celiachia. Nei paesi come l’Italia, la cui tradizione culinaria si basa proprio sui prodotti derivati del grano, il numero delle diagnosi di celiachia e la gravità dei sintomi aumentano di anno in anno in maniera esponenziale ed oggi si attesta intorno ad 1 persona su 120, con una percentuale di diffusione pari a circa il 10-15% della popolazione totale. Nonostante l’intensa attività di ricerca scientifica incentrata sul tema, attualmente l’unica terapia che possa garantire a tutti i celiaci un buono stato di salute sembra consistere esclusivamente in una dieta priva di glutine, condotta con rigore e continuità. Tuttavia, ulteriori studi* hanno evidenziato che nei 12 mesi successivi all’accertamento della malattia e alla conseguente assunzione di un regime alimentare specifico, fra i soggetti esaminati la percentuale di sovrappeso è praticamente raddoppiata, passando da un 11% a un allarmante 21%. Ciò sottolinea l´importanza dell’individuazione di soluzioni nutrizionali mirate, che consentano non solo di evitare i disturbi legati all’intolleranza al glutine, ma anche di mantenere sotto controllo il peso corporeo, per migliorare realmente lo stile di vita dei soggetti celiaci. Per questo Herbalife, realtà costantemente guidata dalla volontà di diffondere una vera e propria Cultura del Benessere con l’importante obiettivo di cambiare in meglio la vita delle persone, presenta Formula 1 Free, uno dei primi prodotti ipocalorici che potrebbe essere censito nel prontuario dei Celiaci Aic. Formula 1 Free di Herbalife è un delizioso frullato al sapore di vaniglia, che in meno di 230 Kcal concentra un eccellente apporto di proteine e nutrienti essenziali. Una soluzione per il controllo del peso, adatta anche a chi presenta intolleranze al lattosio, alla soia ed al glutine. Oltre al contenuto di antiossidanti, fibre e principi vegetali, ciò che realmente differenzia Formula 1 Free di Herbalife dai più comuni sostituti del pasto è, da un lato, l’utilizzo come principale fonte proteica delle proteine dei piselli contraddistinte da elevata digeribilità e tollerabilità poiché prive di allergeni, dall’altro lato ad un processo produttivo dedicato e complesso che elimina le possibili contaminazioni del prodotto finito da parte di allergeni come lattosio, glutine e soia. Studi clinici hanno dimostrato l’effettiva efficacia, per il controllo del peso, di un uso quotidiano di prodotti sostitutivi del pasto associati ad una moderata attività fisica: una possibilità semplice e pratica per mantenere il proprio peso forma, da oggi a portata di tutti. Con Formula 1 Free, infatti, Herbalife amplia ulteriormente la sua vasta gamma d’integratori alimentari e soluzioni mirate al controllo del peso, per assicurare a tutti un’alimentazione corretta e bilanciata, uno stile di vita sano ed un migliore stato di salute. Formula 1 Free è disponibile esclusivamente attraverso i Distributori Indipendenti Herbalife al prezzo medio di 49,67€ a confezione (l’equivalente di 21 pasti). Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito www.Herbalife.it o telefonare al numero 06/52304280