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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 22 Gennaio 2013
UNO "SPORTELLO" ON LINE PER GLI AGRICOLTORI DELL´EMILIA-ROMAGNA: TUTTE LE PRATICHE CON UN "CLIC" DIRETTAMENTE DA CASA.  
 
Bologna - Pratiche “fai da te” per gli imprenditori agricoli dell’Emilia-romagna che, con un notevole risparmio di tempo e di costi, già oggi possono presentare direttamente da casa tutte le principali domande di finanziamento: per la Pac e il Psr, innanzi tutto, ma anche per il carburante agevolato, le calamità naturali, le notifiche di produzione biologica e florovivaistica, l’uso degli effluenti zootecnici e, naturalmente, per verificare la propria posizione anagrafica e lo stato delle pratiche in corso. Il tutto è reso possibile da un progetto della Regione Emilia-romagna per la gestione on line dei diversi adempimenti previsti dalla normativa nazionale ed europea, che, partito un anno fa, è ormai pienamente operativo. Si tratta di un vero e proprio “sportello dell’agricoltore” accessibile dal portale della Regione ( www.Ermesagricoltura.it/sportello-dell-agricoltore/fai-da-te ) e che rappresenta una delle novità messe a punto per alleggerire il carico burocratico che pesa sulle imprese agricole. Il punto è stato fatto oggi a Bologna nel corso del convegno, promosso dalla Regione “La semplificazione in campo”. “ La burocrazia in agricoltura è pesante – ha spiegato l’assessore regionale Tiberio Rabboni – si stima che 100 giorni di lavoro all’anno vengano spesi per le pratiche agricole. Ridurre gli oneri burocratici è dunque importante per liberare tempo e risorse che potranno così essere destinati all’attività agricola in senso stretto. E’ un percorso che la Regione ha intrapreso utilizzando le possibilità offerte dalle nuove tecnologie”. Unica condizione per l’accesso allo sportello on line è essere iscritti all’anagrafe delle imprese agricole e il possesso di una smart card o chiavetta usb, contenente il proprio certificato digitale, che viene rilasciata da un’autorità di certificazione riconosciuta a livello nazionale (Poste italiane, Infocamere). Proprio per favorire l’uso di questo strumento la Regione ha finanziato per il 2013 un’iniziativa formativa che prevede la consegna della chiavetta- affiancata da un corso di formazione della durata di 4 ore e per un anno da un servizio di assistenza telefonica - a 2400 agricoltori. I corsi sono già partiti con la consegna delle prime 200 chiavette. Oltre allo “sportello fai da te” nel 2013 entreranno nel vivo altre due importanti novità per la sburocratizzazione dell’agricoltura emiliano-romagnola: il Registro unico dei controlli in azienda e la procedura del silenzio-assenso per alcuni adempimenti agricoli. Il Ruc è un vero e proprio archivio informatizzato di tutte le ispezioni e i controlli compiuti dai diversi enti pubblici. Si tratta mediamente di 10 mila ispezioni all’anno da parte di Regione, Province, Comunità montane, Unioni di Comuni, Asl, Arpa, con il coinvolgimento di oltre 300 incaricati. L’obiettivo è ridurne il numero a vantaggio sia del controllore che del controllato, evitando sovrapposizioni e duplicazioni per i controlli che di fatto riguardano gli stessi aspetti. Previsto da una legge regionale approvata un anno fa, il Registro è già operativo per quanto riguarda i requisiti di condizionalità (gli adempimenti previsti per il benessere animale) e le misure di investimento del Programma di sviluppo rurale. Fino al giugno prossimo, Regione, Agrea, Province, Comunità montane e Unione dei Comuni implementeranno il Registro con i controlli relativi all´Ocm vino, alle altre Misure del Psr, alla “Domanda unica”, ai prodotti fitosanitari, agli agriturismi e alla gestione degli effluenti zootecnici. Entro la fine del 2013 inizierà l’inserimento dei dati relativi anche ai controlli sanitari e dell’Arpa. Per quanto riguarda il silenzio-assenso, infine, si partirà nel 2013 con il comparto vitivinicolo. In collaborazione con i centri di assistenza agricola, il meccanismo che permetterà di ridurre i tempi di risposta della pubblica amministrazione verrà applicato alle domande di correzione delle anomalie sulle superfici vitate e a quelle di espianto e reimpianto dei vigneti.  
   
   
L’ATTIVITÀ DELL’ASSAM PER LA FORMAZIONE E L’AGGIORNAMENTO DEGLI OPERATORI E TECNICI DELLA FILIERA AGROALIMENTARE MARCHIGIANO  
 
 E’ cominciato a dicembre e si concluderà a fine gennaio il 2o Corso in agricoltura sociale - agrinido di qualità, organizzato dall’Assam con l’obiettivo di fornire le conoscenze di base per avviare un’attività specifica: s’identificano le caratteristiche delle aziende agricole sociali, si forma la capacità d’analisi e di valutazione delle dinamiche sociali del territorio e quella di identificare il rapporto tra obiettivi dell’impresa e risorse necessarie per la realizzazione. E’ questa una delle attività per la formazione e l’aggiornamento degli operatori e dei tecnici della filiera agroalimentare realizzata dall’Assam. “La formazione – afferma Gianluca Carrabs, amministratore unico dell’ente - è indispensabile per acquisire sempre nuove competenze e migliorare la gestione delle attività”. L’assam ha ottenuto ormai da tre anni l’accreditamento per la formazione e ha puntato sull’offerta formativa nei settori tradizionali e innovativi dell’agricoltura. E’ inoltre presente nel catalogo dell’offerta formativa regionale del Psr, sollecitata da alcuni segmenti della filiera produttiva, con tre proposte: la qualità e il settore agroalimentare; il benessere animale negli allevamenti zootecnici; la filiera orticola e il mercato locale. Una seconda serie di proposte è invece di tipo volontario in parte programmate e in parte già realizzate. Il 3o Corso di potatura dei fruttiferi è invece rivolto a quanti vogliono affinare e migliorare la loro tecnica di potatura. Si forniscono aggiornamenti di frutticoltura sulla tecnica colturale e aggiornamento varietale. Sono previste lezioni teorico-pratiche in campo: dall’impianto di un moderno frutteto all’allevamento, concimazione, potatura di formazione delle piante giovani e potatura di produzione delle piante adulte nonché esercitazioni pratiche. Sempre a gennaio avrà inizio il 14o Corso di potatura dell’olivo attraverso cui si propongono aggiornamenti d’olivicoltura, tecnica colturale e soprattutto potatura, da quella d’allevamento a quella di produzione e di riforma. A febbraio partirà il 1° Corso base di tartuficoltura dove si affronteranno le tematiche per la realizzazione di una nuova tartufaia, la corretta valutazione dell’ambiente potenzialmente idoneo, dei principali aspetti per l’impianto della stessa, la gestione e la manutenzione di una produzione costante e duratura. Notevole interesse ha suscitato il Corso di benessere animale negli allevamenti zootecnici il cui scopo è quello di migliorare le competenze in fatto di benessere. Temi generali del corso sono i sistemi d’allevamento e stabulazione, il controllo ambientale, l’alimentazione e acqua di bevanda, l’igiene, sanità e aspetti comportamentali. E’ stata programmata già una seconda edizione in provincia di Pesaro e una terza è in fase di programmazione in provincia di Macerata. Infine, sono in fase di organizzazione i corsi per apicoltore professionale e uno per la produzione di Pappa reale. “Complessivamente – conclude Carrabs - sono circa trecento le persone che hanno usufruito delle attività di formazione nel periodo in corso: una risposta concreta a fronte di esigenze specifiche che necessitavano di risposte adeguate. Un lavoro svolto in accordo con l’assessorato Agricoltura della Regione e che in questo ultimo anno ha avuto un notevole impulso, a dimostrazione della flessibilità operativa dell’agenzia, che ne rappresenta uno dei suoi punti di forza”.  
   
   
PIADINA ROMAGNOLA IGP, PUBBLICATO IL DECRETO MINISTERIALE DI PROTEZIONE NAZIONALE. UN RISULTATO CHE PERMETTERÀ DI VALORIZZARE UN VERO PRODOTTO TIPICO, RADICATO NELLA STORIA E NELLA TRADIZIONE. VERRÀ TUTELATA ANCHE LA PIADINA DEI CHIOSCHI.  
 
Bologna - E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto ministeriale di protezione nazionale transitoria per la Piadina romagnola Igp. Con questo atto, viene riconosciuta – per ora solo a livello nazionale – la protezione dell’indicazione geografica “piadina romagnola”, e la legittimità del suo uso da parte dei produttori che rispettano il disciplinare disponibile sul sito del Ministero delle Politiche agricole alimentarie forestali. «Ci auguriamo che nei prossimi mesi, al termine della procedura stabilita dai regolamenti comunitari, questa Igp sia registrata dalla Commissione europea sulla base del disciplinare proposto – ha commentato l’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni - è comunque motivo di soddisfazione avere raggiunto un risultato che pochi anni fa appariva compromesso». Dopo la presentazione delle prime istanze di registrazione, la procedura era stata infatti sospesa a causa della difficoltà di rendere compatibili in un disciplinare unico i due diversi metodi di presentazione della piadina romagnola, che nel riminese è più sottile, larga e flessibile rispetto alle altre province. Riavviato l’iter di riconoscimento, altre discussioni hanno riguardato l’opportunità o meno di utilizzare i conservanti, di differenziare tramite marchi o diciture la piadina confezionata da quella di pronto consumo, di prevedere ingredienti aggiuntivi oltre a quelli di base. «Come Regione abbiamo contribuito, grazie anche alle sollecitazioni provenienti dai sindaci di Cesena e di Ravenna, alla composizione dei problemi che si erano manifestati nel corso della procedura di registrazione – ha aggiunto l’assessore - Credo che l’Igp della Piadina romagnola sia un’ottima occasione per riconoscere spazio sui mercati tanto alle imprese più strutturate, che realizzano piadina romagnola per la grande distribuzione e possono raggiungere zone più lontane, quanto ai produttori che tutti conosciamo e vediamo nei chioschi. A questi ultimi va riconosciuto il merito di far conoscere la piadina romagnola ai turisti che frequentano il territorio, e di far loro comprendere il fascino di un prodotto che è tra i più noti non solo della Romagna, ma anche dell’Italia. Siamo in presenza, insomma, di un vero prodotto tipico, radicato nella storia e nella tradizione, ed è giusto che sia la zona d’origine, nella quale agiscono produttori capaci di assicurare un alto grado di qualità, a raccogliere i frutti della popolarità della piadina romagnola». Il disciplinare di protezione transitoria differenzia le tipologie di piadina romagnola e prevede un’etichettatura specifica per quella alla riminese e per quella ottenuta con lavorazione manuale tradizionale. Gli ingredienti sono farina, acqua, sale, grassi, lievito, e non è consentito l’uso di conservanti, aromi e altri additivi. L’area di produzione corrisponde al territorio delle province di Rimini, Forlì-cesena, Ravenna e, in parte, di Bologna.  
   
   
CALABRIA: IL CONSIGLIO DI STATO DÀ RAGIONE AL DIPARTIMENTO AGRICOLTURA SUL PSR  
 
L’assessore Regionale all´Agricoltura Michele Trematerra comunica che i giudici del Consiglio di Stato, con le sentenze 246 e 247 del 2013, hanno finalmente archiviato la vicenda amministrativa e processuale della “Misura 121” del Psr Calabria, giudicando la revoca del Bando 2008, decretata dal Dipartimento Agricoltura della Regione, legittima, corretta ed ineccepibile, tanto nel merito quanto nella procedura adottata. Già il Tribunale Amministrativo Regionale si era espresso in questo senso con due sentenze, anche se in un altro contemporaneo procedimento aveva deciso diversamente. Questa situazione – ha commentato Trematerra - aveva fatto ritenere opportuno il ricorso al giudice d´appello da parte dello stesso Dipartimento. La Magistratura, nella sua più alta espressione, scrive oggi la parola "fine" in calce ad una vicenda che ha tenuto con il fiato sospeso molte aziende agricole calabresi che rischiavano di veder resuscitare un Bando (quello del 2008 oggetto di revoca), disancorato dalla realtà agricola regionale, distante dai parametri di coerenza, efficacia ed efficienza voluti dai regolamenti comunitari, finanziariamente non calibrato rispetto alle reali esigenze ed alle capacità tecnico-finanziarie della stragrande maggioranza delle aziende agricole calabresi. Questo importante successo del Dipartimento Agricoltura e del mondo agricolo regionale, attesta una volta per tutte che in Calabria si può cambiare, che il coraggio di effettuare delle scelte e di sopportarne il peso, di raddoppiare il lavoro, può e deve essere premiato quando si persegue un interesse pubblico generale. Si coglie l’occasione – aggiunge Trematerra - per ringraziare quanti hanno capito e sostenuto le scelte amministrative del Dipartimento, quali imprenditori, agricoltori, associazioni di categoria, dirigenti regionali, organi ministeriali e comunitari, perché a fronte di un procedimento che interessava oltre seimila partecipanti, solo un ricorso ha fatto correre il rischio di pregiudicare una "vittoria dell´intero comparto agricolo calabrese".  
   
   
GIUNTA VENETA ADOTTA PIANO RISTRUTTURAZIONE VINICOLA 2013. DISPONIBILI QUASI 12 MILIONI  
 
Venezia - La Giunta veneta ha confermato anche per il 2013 i contenuti del Piano regionale di ristrutturazione e riconversione dei vigneti, adottato nel 2008 e la cui attuazione ha aumentato la competitività del settore vitivinicolo veneto, che oggi ha raggiunto traguardi mondiali. Sono stati in proposito indicati i criteri e le disposizioni amministrative, applicative e procedurali per il sostegno alle azioni previste. Per l’attuazione delle iniziative che fanno riferimento all’esercizio finanziario 2012/2013, sono disponibili quasi 11 milioni 839 mila euro, in prima battuta, per la liquidazione delle istanze che saranno ammesse ai benefici. Il provvedimento – ha ricordato l’assessore all’agricoltura – sarà ora trasmesso alla competente Commissione consiliare, che dovrà esprimere il proprio parere prima della definitiva approvazione. I termini per la presentazione delle domande sono previsti in 45 giorni dalla data di pubblicazione del bando nel Bollettino Ufficiale della Regione. Spetterà ad Avepa la gestione tecnica, finanziaria ed amministrativa dei procedimenti relativi all’attuazione del Piano in questa sua quinta annualità, inclusa l’adozione della modulistica per la presentazione delle istanze e della rendicontazione dei lavori Il nuovo Piano regionale di riconversione e di ristrutturazione viticola – ha sottolineato l’assessore – è la logica evoluzione dei precedenti e ha tenuto conto dell’esperienza sinora maturata, adeguandosi alle nuove e più stringenti esigenze del settore. I risultati ottenuti nelle precedenti annualità, infatti, sono stati estremamente interessanti, con un progressivo adeguamento dell’offerta delle produzioni enologiche ai mutamenti dei gusti dei consumatori e l’impostazione di modelli viticoli (sesti d’impianto e forme di allevamento) funzionali ad un miglioramento qualitativo delle produzioni e lavorazioni più economiche. Tali scelte – ha concluso – sono il frutto della tradizionale concertazione nella programmazione viticola, che tiene conto degli obiettivi sia della filiera regionale che dei singoli Consorzi di tutela delle molteplici denominazioni di origine venete.  
   
   
AGROALIMENTARE VENETO. GIOVANI, RICERCA ED ECONOMIE DI SCALA PER DARE FUTURO A SETTORE  
 
Legnaro (Padova) - Giovani, ricerca e innovazione, razionalizzazione delle dimensioni aziendali, qualità a marchio, macchina pubblica leggera ed efficiente e rafforzamento delle filiere sono le principali linee guida da seguire per dare un futuro di certezze all’agroalimentare veneto, i cui numeri, nonostante le inclemenze meteo dell’annata 2012, testimoniano la capacità di fare reddito, ribadendo le posizioni da primato acquisite nel mercato globale. Lo ha affermato l’assessore regionale alle politiche del settore primario, intervenendo oggi a Legnaro, in provincia di Padova, al consueto appuntamento promosso da Veneto Agricoltura per fornire le prime stime sull’andamento produttivo della passata annata agraria. Si tratta di numeri con luci ed ombre, ma che confermano i tradizionali punti di forza di una Regione che ha nell’agricoltura e nell’agroalimentare un sistema economico capace di creare reddito e lavoro, nonostante la crisi mondiale ancora in atto e la siccità che ha pesantemente colpito alcune produzioni lo scorso anno. Resta il fatto – ha ricordato l’assessore – che a tutt’oggi la capacità di reddito delle imprese è fortemente condizionata dalle politiche e dal sostegno economico comunitario, destinato a diminuire. In ogni caso, tutto lascia pensare che la definizione di una nuova programmazione europea slitterà e avremo dunque davanti a noi un anno di transizione. Rispetto a tutto questo abbiamo un obiettivo di medio – lungo termine da raggiungere: fissare i paletti che consentano alle imprese venete di essere autosufficienti e autonome dal 2020. Questo richiede una struttura pubblica sempre più efficiente e a fianco degli imprenditori, una ulteriore razionalizzazione totale delle scarse risorse, una ricerca capace di tradursi nei tempi più brevi in applicazioni pratiche, iniezioni di innovazioni a tutti i livelli, consolidamento e valorizzazione della qualità e delle tipicità, ma soprattutto un diverso modo di essere e fare gli imprenditori attraverso un cambio generazionale più accentuato e una razionalizzazione delle dimensioni aziendali, accompagnando il processo da anni in atto che vede diminuire il numero delle aziende e ampliarsi la maglia poderali. Piccolo può essere bello se le dimensioni minime consentono di non dover dipendere da aiuti esterni, che saranno in calo a tutti i livelli. E’ un discorso – ha concluso l’assessore – che vale anche per avversità meteorologiche, per le quali il ricorso all’assicurazione va considerata una azione imprenditoriale ordinaria.  
   
   
PESCA DEL "ROSSETTO", OK PROROGA FINO AL 30 APRILE 2013  
 
Dopo le numerose sollecitazioni dell’Assessorato regionale alle risorse Agroalimentari è pervenuta la nota del Ministero delle Politiche Agricole che concede l’autorizzazione dell’ulteriore proroga fino al 30 aprile 2013 della campagna di pesca scientifica del “rossetto” nel compartimento marittimo di Manfredonia. E’ un obiettivo raggiunto, poiché la mancata proroga avrebbe potuto aggravare ulteriormente il disagio che stanno vivendo gli operatori della pesca, evidenziato anche dalle note allarmate della Prefettura di Foggia. Il progetto di pesca scientifica del “rossetto” è finanziato dalla Regione Puglia attraverso le risorse regionali del Fep. La Regione è dunque direttamente coinvolta in un programma finalizzato ad un Piano di gestione più aderente alle indicazioni della Unione Europea e che si pone tra gli obiettivi l’ammodernamento del comparto anche in relazione all’ecosostenibilità della pesca.Il sistema è dunque accompagnato verso i nuovi scenari che si stanno delineando con l’entrata in vigore del “Regolamento Mediterraneo”.  
   
   
PUGLIA: PROROGATO BANDO FEP - ACQUACOLTURA MISURA 2.1  
 
L’assessorato alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia rende noto che al fine di consentire la partecipazione collettiva di tutti i soggetti coinvolti e un’analisi più ampia delle tematiche, in particolare sulle concessioni degli impianti offshore, sulla scorta delle numerose richieste pervenute dalle varie Associazioni di Categoria e Organizzazioni Cooperative degli operatori della pesca, il Dirigente del Servizio Caccia e Pesca, con Determina Dirigenziale n.3 del 17 gennaio 2013, ha disposto e ufficializzato la proroga del termine finale per la presentazione delle domande e della documentazione relative al bandi F.e.p. (Fondo Europeo per la Pesca) 2007/2013 - Misura. 2.1 “Investimenti produttivi nel settore dell’acquacoltura” al 20/02/2013.  
   
   
A SESTOLA, NELL’APPENNINO MODENESE, I PRODOTTI DELL’EMILIA ROMAGNA FARANNO DA APRIPISTA AL PRIMO TROFEO CIA EMILIA ROMAGNA CHIAMATO ‘ENVIRONMENT &AGRICULTURE’  
 
Bologna - La pesca e la pera Igp, il Parmigiano Reggiano e l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop, ma anche il lambrusco, il tortellino e lo zampone scenderanno con gli sci in una ‘gara di sapori’. A Sestola nell’Appennino modenese, i prodotti dell’Emilia Romagna faranno da apripista al primo trofeo Cia Emilia Romagna chiamato ‘Environment &Agriculture’ che concluderà una ‘due giorni’ dedicata al ricambio generazionale in agricoltura (vedi allegato). Venerdì 25 e sabato 26 gennaio, infatti, la Cia dell’Emilia Romagna con le sue articolazioni (Agia- giovani agricoltori, Donne in Campo e Associazione pensionati - Anp) hanno promosso una iniziativa che prende il via con un convegno (venerdì 25) che si terrà presso la sala dell’Hotel San Marco di Sestola (Mo), via delle Rose, 2. “Ricambio in agricoltura, iniziamo dalla montagna per non scivolare nell’indifferenza”, è il titolo del convegno del mattino ( venerdì 25, ore 9,30), a cui farà seguito, nel pomeriggio (ore 15,30) , una tavola rotonda sul tema dei servizi di sostituzione e di gestione della manodopera condivisa, nonché servizio di tutoraggio che accompagni l´azienda agricola nella fase di start up. La gara di sci, aperta ad agricoltori, “ed agli amici dell’agricoltura”, precisa Antonio Dosi, presidente della Cia Emilia Romagna, vedrà come protagonisti non solo i prodotti agricoli a marchio comunitario, ma anche imprenditori e rappresentanti delle istituzioni del settore primario. L’iniziativa è sostenuta da ‘Piacere Modena’, (brand della società Palatipico a cui aderiscono tutti i consorzi di tutela e delle Dop e Igp provinciali), Il Consorzio del Parmigiano Reggiano, e Cantine Riunite Civ. Media partner dell’evento sono “Il Resto del Carlino Q.n.” e l’emittente Telesanterno. Primo trofeo Cia Emilia Romagna ‘Environment &Agriculture’ : come aderire Alle ore 9 a Passo del Lupo, di fronte alla Scuola di sci del Cimone, ci sarà un punto informazioni dove è possibile iscriversi alla gara di slalom (pista ‘Beccadella’), ritirare i pettorali e lo skipass. Info iscrizioni al convegno ed alla gara: Patrizia Tavani - Daniela Amidei, tel. 320-4984596, 335-7427041  
   
   
GREEN ECONOMY. 120 AZIENDE A FILIERA CORTA IN MOSTRA A MILANO PER LA PRIMA EDIZIONE DI AGRIZEROMATCHING  
 
Sono 120 le aziende e le associazioni che hanno parteciperanno a Milano alla prima edizione di Agrizeromatching, la Borsa della Filiera Agroalimentare locale, svoltasi domenica 20 gennaio alla Società Umanitaria di Milano. L’iniziativa è stata organizzata da Confederazione Italiana Agricoltori, gli assessori Stefano Boeri (Cultura, Moda, Design e Agricoltura) e Franco D´alfonso (Commercio, Attività produttive e Turismo). "E´ molto importante il lavoro che Milano sta facendo sulle forme di produzione, distribuzione e commercializzazione dei prodotti agricoli coltivati nell´area milanese - ha dichiarato l´assessore all´Agricoltura Stefano Boeri -: un lavoro di ricerca, di sperimentazione, di innovazione e di sostegno a tutti gli attori della filiera agroalimentare, per promuovere il consumo dei prodotti agricoli ´a chilometro zero´ e rilanciare così a Milano l´agricoltura di prossimità". “Come Amministrazione siamo già attivi nel promuovere nuovi stili di vita e di consumo capaci di valorizzare il ´km zero´ e la filiera corta, basti pensare che tra meno di un anno riaprirà il Mercato comunale coperto di Qt8 interamente dedicato a questa tipologia di prodotti che oggi trovano sempre maggior spazio e crescenti quote di mercato”, cosi l’assessore al Commercio, attività produttive Franco D’alfonso. “Auspico - conclude l’assessore – che le aziende agricole e gli agriturismi milanesi incomincino fare rete e sistema offrendo inedite opportunità turistiche coniugando cosi il buon cibo e scoperta del territorio in vista di Expo 2015”. Obiettivo di Agrizeromatching, la prima la Borsa della Filiera Agroalimentare locale, è rinforzare e creare nuovi modelli distributivi, che favoriscano le aziende agricole e i consumatori. In Lombardia, secondo l’ultima ricerca Nomisma, il settore vale già 387 milioni di euro e vede impegnate 6.000 aziende. Considerata la crescita globale dell’agricoltura, e in particolare del ´km zero´, è chiaramente intuibile l’importanza di capire e sostenere la crescita, che finora è avvenuta in autofinanziamento, visto che solo l’11% delle imprese negli ultimi dieci ani ha ricevuto contributi pubblici pur avviando processi di cambiamento strutturali delle proprie attività. Nel campione esaminato dalla ricerca il 55% delle aziende è convenzionale, il 35% biologico o in conversione e il 10% adotta sistemi di agricoltura integrata. Solo il 25% delle imprese lavora in consorzi per la distribuzione e promozione, questa percentuale arriva al 39% per quelle biologiche, e scende all’11 nelle convenzionali.  
   
   
MILANO, AGRICOLTURA: 50MILA IMPRESE IN LOMBARDIA  
 
Cinquantamila imprese, un valore della produzione di 2,7 miliardi all’anno. Il 23% delle imprese è femminile, una su 12 è in mano a giovani imprenditori, solo l’1% è in mano a stranieri. È il quadro dell’agricoltura lombarda al terzo trimestre 2012 secondo un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano sui dati del registro delle imprese, confrontato con lo stesso periodo del 2011. Tra le province Brescia ha quasi 11mila imprese, Mantova quasi 9mila, Pavia oltre 7mila e Cremona oltre 4mila. In un anno il settore si riduce del -1,5% nella regione per numero di imprese, ma è in crescita la silvicoltura (+3,1%). Domenica 20 gennaio la prima edizione della Borsa della Filiera Agroalimentare Locale. E la Camera di Commercio di Milano, con la sua società consortile Agrimercati ha aderito al progetto Agrizeromatching (120 aziende e associazioni per la filiera corta), la Borsa della Filiera Agroalimentare Locale che la Confederazione Italiana Agricoltori ha organizzato per domenica prossima alla Società Umanitaria di Milano.  
   
   
VITIVINICOLTURA: IL 26 GENNAIO A PERUGIA CONVEGNO “GAMBERO ROSSO” – “UMBRIA TOP” SU VINO UMBRO E SUO FUTURO  
 
 L´identità dei vini umbri, le loro potenzialità, gli scenari futuri nella promozione unitaria e le prospettive di mercato, nazionali e internazionali: sono questi i temi che saranno dibattuti, la mattina di sabato 26 gennaio, nel corso di un convegno, promosso dal "Gambero rosso" e da "Umbria Top", l´associazione dei produttori di vino umbro, che si svolgerà a Perugia alla Sala dei Notari. Il convegno - sottolineano i promotori - ha lo scopo di far conoscere meglio i vini umbri ad operatori e consumatori, e di valorizzare la produzione vitivinicola umbra. Una produzione - si fa notare - che nell´ultimo decennio ha fatto registrare un notevole incremento della qualità, riconosciuto anche dalla Guida "Vini d´Italia" del "Gambero Rosso". Dopo il saluto delle istituzioni, Comune di Perugia e Regione Umbria, saranno il presidente di "Umbria Top" Piero Peppucci e il giornalista Antonio Boco, collaboratore della Guida "Vini d´Italia" del "Gambero Rosso", a svolgere la relazione introduttiva. Sono previsti gli interventi di Ciro Becchetti, coordinatore dell´Ambito Agricoltura, Cultura e Turismo della Regione Umbria ("Nuove strategie di promozione: il vino umbro e la sfida unitaria"; Gianni Fabrizio, curatore della Guida "Vini d´Italia" del "Gambero Rosso" ("L´umbria del vino nello scacchiere internazionale"); Riccardo Cotarella, enologo ("Tra passato e futuro/ L´identità del vino umbro e le sue declinazioni territoriali"); Marco Sabellico, curatore della Guida "Vini d´Italia" del "Gambero Rosso"; Chiara Lungarotti delle Cantine Lungarotti ("Mosse e strategie consolidate per la conquista dei mercati"); Dominique Nocerino jr. Della "Vinifera Imports Usa) ("Il sogno americano del vino made in Italy").  
   
   
AZIENDE ZOOTECNICHE SEQUESTRARE NEL CASERTANO  
 
 "Un plauso al Nucleo di Polizia Ambientale della Guardia Costiera per l´Operazione Che ha Condotto al sequestro a causa di Aziende del casertano per maltrattamento di Animali, avvelenamento delle Acque e violazioni di Norme Ambientali". Lo ha espresso l´Assessore all´Ambiente della Regione Campania, Giovanni Romano, in Merito al sequestro a causa di Aziende zootecniche di Villa Literno da altera parte della Capitaneria di Porto di Napoli con il Coordinamento della Procura di Santa Maria Capua Vetere. "La Regione - ha detto l´assessore Romano - ha il Recupero Ambientale Posto Tra Le Prioritario della Sua ordine del giorno, stanziando ingenti Risorse Proprio al bene di migliorare la depurazione. Non a Caso, Uno dei Grandi progetti Si intitola ´Bandiera blu del Litorale Domitio´, ma il riscatto del Territorio che Passa attraverso le coscienze dei Singoli e Dal Rispetto delle Leggi in materia Ambientale. Il Monitoraggio del Territorio e Fondamentale e, in Questo, Un apporto significativo ci viene Proprio Dagli Uomini della Capitaneria di porto. A Loro va il mio apprezzamento ".  
   
   
LA PUGLIA NELLA TOP TEN DEI TERRITORI MONDIALI DEL VINO IL SUCCESSO, SANCITO DALLA RIVISTA INTERNAZIONALE “WINE ENTHUSIAST,” DÀ IL VIA A UNA SERIE DI INIZIATIVE PER L’ENOTURISTA  
 
La Puglia sale sul podio dell´enoturismo internazionale grazie al riconoscimento di “top wine destination 2013” assegnato dalla rivista internazionale “Wine Enthusiast”. “La Puglia ha sfidato se stessa su qualità e innovazione ed è diventata un brand di altissimo livello - ha detto il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola - una regione di cui si parla all´estero come di una delle mete più ambite del mondo. Vorrei sottolineare due dati, il primo è l´incremento del numero degli studenti della Facoltà di Agraria di Bari che quest´anno è salito a circa 800, un dato che dimostra quanto il nostro sistema agroalimentare si modernizzi e torni a essere attrattivo. Il secondo dato è che noi facciamo il vino, nel senso letterale del termine. Negli ultimi tre anni – ha spiegato Vendola - abbiamo triplicato la produzione di vino di qualità: dal 2009 al 2012 siamo riusciti a incrementare dal 20% al 60% la nostra produzione interna e questo perché abbiamo dato sostegno alla qualificazione del nostro sistema produttivo. Abbiamo finanziato circa 150 cantine della regione, abbiamo cercato di collegare l´università alle vigne e la ricerca alle cantine, lavorando sulla realizzazione di una dimensione accademica e produttiva del vino pugliese. Questo prodotto è apparso nelle migliore fiere di settore e negli anni è cresciuto in modo esponenziale: il Negroamaro nel 2007 - ha concluso il Presidente - è stato il vino più venduto nei supermercati, il Primitivo sta riscuotendo ottimo successo e il Nero di Troia promette grandi risultati”. La regione già famosa per il suo clima invidiabile, per i meravigliosi paesaggi, per le bontà della sua tradizione gastronomica, spalanca le porte ai viaggiatori appassionati di tutto il mondo grazie a un articolato programma di iniziative che si svilupperanno nel corso dell´intero anno. “La Puglia regione dell´anno in fatto di vino ed enoturismo: è un prestigioso riconoscimento, che per noi non rappresenta un punto di arrivo ma un risultato che ci permette di continuare a investire in agri-cultura” e in agri-turismo – ha dichiarato l’assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia Dario Stefàno - Grazie al lavoro sul fronte dell´innovazione e di una migliore organizzazione delle filiere l´agricoltura è tornata ad essere una risorsa, una grande opportunità di crescita. Ecco perché viviamo con orgoglio questi risultati, un orgoglio che è ritornato valore identitario. La Puglia è diventata brava quando ha recuperato attualità alle proprie tracce identitarie, per stare al vino quando ha deciso di investire sui vitigni autoctoni, producendo vini buoni ma anche dei veri e propri ambasciatori della nostra identità produttiva nel mondo, che hanno permesso di trascinare un intero territorio perché hanno raccontato, con un linguaggio autentico, la nostra biodiversità, la nostra storia, le nostre peculiarità. Una terra che negli ultimi tre anni ha visto crescere i primi insediamenti di nuovi imprenditori agricoli, parliamo di giovani donne e uomini con meno di quarant´anni, molto di più di quanto succede nel resto d´Italia. Il successo del Primitivo, eletto come primo vino d´Italia negli ultimi due anni e il riconoscimento di Wine Enthusiast, solo per citare due tra gli ultimi traguardi, dimostrano come la Puglia si sia distinta per la capacità di tenere insieme la sfida della modernità con il valore della tradizione, l´obiettivo dello sviluppo con la difesa delle proprie identità. Anche nella proposta delle proprie etichette”. Tra le iniziative che si susseguiranno nel corso dell’anno, spicca fra tutte il concorso destinato ai lettori americani che potranno toccare con mano quanto illustrato nello speciale edito dalla rivista, divertendosi a rispondere a cinque quesiti relativi alla Puglia e partecipando così all´estrazione del premio finale: un fantastico viaggio per due persone nei luoghi più suggestivi dell´enoturismo pugliese, fra cantine, masserie fortificate, resort d´eccellenza. Il concorso sarà ampiamente promosso attraverso vari canali come il portale di Wine Enthusiast winemag.Com (175mila visitatori unici al mese), la rivista cartacea (200 mila lettori circa), gli abbonati alla newsletter (250 mila) e i principali strumenti di social networking. “La Puglia ha un fascino giornalistico fuori dal comune e rappresenta una novità nel panorama delle mete enoturistiche mondiali – ha dichiarato Monica Larner, responsabile della rivista Wine Enthusiast – Questo, insieme alla genuinità della cucina pugliese, alle bellezze naturalistiche e alla ricchezza di arte e storia, è stato determinante nella scelta delle mete da segnalare ai nostri lettori. La nostra idea è quella di creare un dialogo tra americani e pugliesi, una sorta di scambio che possa far crescere anche in California, terra di vini, un sistema enoturistico.” E mentre negli Usa si lotterà per aggiudicarsi l´ambito premio, in Italia si susseguiranno una serie di appuntamenti mirati a consolidare l´immagine della regione e a presentare il ricco paniere di attività messo in cantiere dall´assessorato alle Risorse Agroalimentari. “Questo riconoscimento, per il Movimento Turismo del Vino Puglia, rappresenta il sigillo di un percorso produttivo di qualità – ha dichiarato Sebastiano de Corato, Presidente del Movimento Turismo del Vino Puglia – E questo risultato è visibile per il consumatore nel rapporto qualità prezzo di ogni bottiglia e nella personalità che il vino pugliese esprime nel bicchiere. I produttori, vere e proprie sentinelle del territorio, hanno visto crescere attorno a loro le strutture ricettive e, di conseguenza, l´enoturismo.” Dopo Roma l´appuntamento è a Milano, venerdì 25 gennaio: in questa occasione il ruolo della Puglia come élite dell´enoturismo mondiale sarà lo spunto per l´avvio di una indagine statistica condotta dallo staff della prof. Magda Antonioli dell´Università Bocconi, condotta in collaborazione con il Movimento Turismo del Vino Puglia. L´incontro avrà un taglio legato prevalentemente agli aspetti economici connessi con l´enoturismo, analizzando lo stato dell´arte e valutando possibili azioni in favore del comparto. Non a caso l´appuntamento sarà presso Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa, tempio dell´economia nel quale confluiranno alcuni fra i nomi più prestigiosi del mondo accademico e della comunicazione. Successivamente si tornerà in Puglia per il terzo degli eventi in programma, il seminario di lunedì 11 febbraio presso l´Ateneo dell´Università degli Studi di Bari. Qui protagonisti saranno soprattutto i giovani, direttamente coinvolti in un incontro che illustrerà le molteplici opportunità di inserimento professionale connesse a questo settore, fornendo strumenti concreti per stabilire contatti o coltivare nuovi interessi. Ma non ci saranno solo seminari e conferenze stampa per promuovere i vini di Puglia. Per tutto il mese di febbraio, infatti, le bottiglie di Primitivo, Nero di Troia e Negroamaro saranno in bella vista nelle principali enoteche di Roma e Milano che, per l´occasione, organizzeranno anche laboratori sensoriali e degustazioni guidate da autorevoli esperti. Il road show, curato dalle associazioni Athenæum (Roma) e Vinarius (Milano), saranno l´occasione per portare i vini e gli oli extravergini di Puglia direttamente nei luoghi più frequentati dagli appassionati di buona tavola, invitandoli a scoprirne le peculiarità e soprattutto a scegliere la Puglia come prossima meta di viaggio. Infine Vinitaly, la grande kermesse internazionale dedicata ai vini e ai distillati in programma a Verona dal 7 al 10 aprile, sarà l´occasione per presentare i risultati dell´indagine statistica condotta dall´Università Bocconi, analizzando punti di forza e margini di miglioramento del settore  
   
   
MENÙ ITALIA. LIBRI SCRITTORI CONVIVI VENERDÌ 25 GENNAIO PRESENTAZIONE DEL VOLUME “PELLEGRINO ARTUSI E LA SUA ROMAGNA, NOTE D’ARCHIVIO”  
 
Venerdì 25 gennaio 2013 alle ore 20,15 riprende “Menu Italia” in una data significativa per la comunità forlimpopolese e per la vita di Artusi: proprio a causa di quell´infausta notte del 25 gennaio 1851, quando il famigerato brigante Stefano Pelloni sconvolse l´ordine della cittadina, l’Artusi si allontanò dalla città natale e scelse l´esilio volontario a Firenze. La rassegna, organizzata dal Comune di Forlimpopoli e Casa Artusi, fa parte del circuito di incontri Autorjtinera, promosso dalla Provincia di Forlì-cesena e sostenuto dalla Regione Emilia-romagna. Il Libro: Artusi e la sua Romagna, note d´archivio Perché il grande gastronomo nonché eccellente divulgatore e costruttore della nascente lingua italiana, pure lui «ghibellin fuggiasco», si sente così forlimpopolese, da lasciare il suo patrimonio, pressoché intero, alla città da cui era scappato sbattendo la porta? Perché il Sindaco Raffaello Righi, colpevole, assieme alla fedele Marietta, di aver voluto essere onesto e rigido esecutore della volontà del defunto, fu oggetto di tenebrosa ostilità che rese assai complesse le vicende testamentarie? Dove sono i preziosi “rami” della casa di Artusi, che vennero lasciati per volontà testamentaria al cuoco forlimpopolese Francesco Ruffilli, abile coadiutore in cucina? Se c’è una risposta possibile, va ricercata nel rapporto fra Artusi e la sua Romagna, la cui ricostruzione, su base documentaria, costituisce l’obiettivo primario di questa pubblicazione. Gli autori, infatti, mettendo insieme le rispettive competenze e passioni, hanno concluso una ricerca meticolosa fra carte, atti e documenti, per mettere in luce, con una narrazione rigorosa e gradevole, tutto l´inedito sulla vita di Artusi, dei fedeli domestici e di tutti gli amici romagnoli. Il libro, solo in occasione della sua presentazione, verrà donato ai presenti. Gli autori: Luciana Cacciaguerra, bibliotecaria dell´Istituto di istruzione Superiore ha descritto gli interessi, i gusti e le amicizie di Artusi, ricostruendo la Biblioteca d´Artusi. Piero Camporesi: ricercatore forlimpopolese, da anni contribuisce alla cura di Documenti e studi, la rivista del Museo Civico Archeologico Tobia Aldini Laila Tentoni: protagonista nella costruzione di Forlimpopoli Città Artusiana e Vice Presidente di Casa Artusi La cena Dopo l’incontro, chi vuole può partecipare alla cena (a pagamento) che il cuoco-patron del ristorante di Casa Artusi, Andrea Banfi, preparerà ispirandosi al libro. Questo il menù rigorosamente romagnolo e artusiano di venerdì 25 gennaio: Minestra del benvenuto Cappelletti all´uso di Romagna, ricetta n. 7 Coniglio fritto ( ricetta n. 249) con patate al forno e spinaci di magro ( ricetta n. 444) Zuppa inglese Vino in abbinamento: Romagna Sangiovese doc Romagna Albana docg Cena: 25 euro Prenotazioni: info@casartusi.It 0543.743138 349.8401818 Incontro: ingresso libero Informazioni: Biblioteca Comunale Pellegrino Artusi, 0543/749271 biblioteca@comune.Forlimpopoli.fc.it  
   
   
TUTTO PRONTO PER LA GOLDEN BREAD CUP, FINO A MERCOLEDÌ 23 AL SIGEP DI RIMINI FIERA  
 
Italia, Israele, Ungheria, Stati Uniti, Germania. Il meglio della panificazione e della pasticceria internazionale sarà protagonista anche quest’anno all’interno del Sigep di Rimini (il Salone internazionale di Gelateria, Pasticceria e Panificazione Artigianali, in programma a Rimini Fiera), nello spazio organizzato come ogni anno dal Club Arti & Mestieri, e dedicato appunto all’eccellenza della panificazione. Quella che nei sei anni passati è stata la Sigep Bread Cup - campionato internazionale della panificazione che ha visto partecipare ogni anno dieci diverse squadre nazionali provenienti da vari paesi dei cinque continenti - quest´anno diventa una "summa" dei campionati svoltisi fino ad oggi: è la "Golden Bread Cup", che ospiterà a Rimini le cinque nazionali che si sono maggiormente distinte negli anni precedenti, vincendo anno dopo anno l´ambito trofeo o alcune singole categorie di esso (pane tradizionale, pane innovativo, pane dolce, pane artistico). Ognuno dei cinque giorni di Golden Bread Cup vedrà allora ospite una nazionale, che produrrà e farà assaggiare al pubblico i propri prodotti. E per ognuna delle cinque giornate di esibizione, sono in programma quattro momenti (alle 10, alle 12, alle 14 e alle 16) in cui il pubblico e i giurati potranno gustare le specialità cotte sul momento dai professionisti delle singole nazionali. Il dettaglio del calendario prevede la presenza dell´Ungheria nella giornata inaugurale, sabato 19 gennaio; quindi della Germania (domenica 20), di Israele (lunedì 21) degli Stati Uniti (martedì 22) e dei padroni di casa dell´Italia, che si esibiranno specificamente nella giornata conclusiva, mercoledì 23, ma che in realtà saranno presenti in fiera per tutta la durata della manifestazione. Ma naturalmente, oltre ai momenti di degustazione, il “bello” dell’iniziativa è da sempre la possibilità di vedere all’opera i panificatori e i pasticceri: che lavorano naturalmente in spazi aperti, dando la possibilità a tutti i “passanti” (curiosi, golosi, ma anche addetti ai lavori) di capire e conoscere nel dettaglio le varie fasi di lavorazione, di creazione, di cottura e di presentazione delle leccornie prodotte  
   
   
CAMPIONE D’ITALIA: AL CASINÒ DAI TAVOLI VERDI ALLA TAVOLA IMBANDITA IL RISOTTO D’AUTORE DELLO CHEF STALTARI  
 
Executive Chef del Casinò Campione d’Italia dal 2010, Lorenzo Staltari vanta un palmares con 10 medaglie d’oro, 11 d’argento, 2 di bronzo e 4 trofei conquistati partecipando ai maggiori concorsi internazionali di cucina. Sono le credenziali di una carriera (Mosiman, Sadler, San Domenico a Imola: esperienze professionali di assoluto riguardo) che, con i suoi sous-chef Marino Roncoroni e Roberto Monti, lo pone alla guida di una affiatata brigata – 13 cuochi e 3 pasticcieri – coronando un desiderio antico: “Ho sempre voluto fare il cuoco – dichiara Staltari – e trasformare una passione in professione è stato un progetto entusiasmante che non si esaurisce mai e richiede anche pianificazione attenta delle proprie capacità e sviluppo di competenze che vanno ben oltre il saper cucinare”. Quello di chef infatti è un rango completo e impegnativo nel quale Lorenzo Staltari elabora ricette sempre nuove scegliendo prodotti di marcata tipicità e qualità indefettibile. Sulla bontà degli ingredienti infatti Lorenzo Staltari fonda la sua stessa ricerca di una tavola la cui imbandigione non sia mia convenzionale e nello stesso tempo assicuri agli ospiti dei ristoranti del Casinò Campione d’Italia la certezza di un menu massimamente appetibile. Il Casinò più grande d’Europa ha puntato a sua volta su un numero 1 della ristorazione, in grado di assicurare qualità e professionalità che la clientela della casa da gioco si attende anche a tavola, sia che i convenuti siano fino a 500 – nel Salone delle Feste – sia nell’atmosfera un po’ più intima del ristorante Seven – dove lo chef è garante di una prelibata cucina. Ricercando prodotti tipici, come detto, perché la genuinità della materia prima è il suo asso nella manica, Lorenzo Staltari raccoglie costante consenso attorno alle proprie proposte gastronomiche, per esempio variando sul tema del riso. Lo chef del Casinò infatti parla con particolare piacere del risotto, specialità della casa: “Il termine ha origine nei dialetti dell’area lombardo-piemontese e indica una particolare preparazione del riso, da cui risulta una minestra asciutta (al massimo cremosa, mai brodosa) che si potrebbe definire riso ‘alla forchetta’, la posata con cui normalmente viene mangiato. La cottura a ‘risotto’ è un metodo, si può dire specifico della cucina italiana, che incontra sempre più il gusto anche fuori dell’area d’origine, prestandosi a infiniti arricchimenti”. Come il suo riso al salto alla milanese con carciofi croccanti, salamino nostrano rosolato , fonduta alla Rosa camuna e tartufo nero. Lo chef infine raccomanda la bottiglia di Assolo: nasce dai migliori vigneti della val Camonica, dove il terreno, il sole e il lavoro dell´uomo hanno saputo fondere nel colore rosso rubino, nel sapore speziato e fruttato e nel profumo intenso la tipicità della terra camuna. Ottenuto esclusivamente da uve Merlot, raccolto manualmente secondo la tradizione antica, affinato per dodici mesi in piccole botti di rovere e almeno sei mesi in bottiglia, l’Assolo regala al palato un gusto pieno, accompagnandosi a piatti di carne e formaggi della sua Valle  
   
   
BACARDI ACQUISISCE IL LIQUORE ST-GERMAIN ROBERT COOPER, IL CREATORE DEL LIQUORE ST-GERMAIN, CONTINUERÀ A CUSTODIRE L’IDENTITÀ E I VALORI DEL MARCHIO E NE SARÀ IL PORTAVOCE. BACARDI SI PREFIGGE DI INTERNAZIONALIZZARE ST-GERMAIN CHE RICALCHERÀ IL PERCORSO DI ALTRE ACQUISIZIONI DI SUCCESSO.  
 
Bacardi Limited, il maggior produttore privato di alcolici del mondo, ha acquisito St-germain, il liquore al sambuco super-premium. “Attualmente St-germain è uno dei marchi più stimolanti del settore. Lanciato come un liquore moderno dal gusto delizioso e inconfondibile solo sei anni fa, St-germain è rimasto fedele al suo metodo francese di produzione artigianale, ha saputo coinvolgere la categoria dei barman professionisti solo come poche marche di alcolici sono riuscite a fare e si è aggiudicato alcuni tra i premi più prestigiosi del settore,” ha affermato Facundo L. Bacardi, Presidente di Bacardi Limited. Proclamato “uno dei componenti che in questi ultimi dieci anni ha influenzato in modo determinante i cocktail ” (Il New York Times, dicembre 2009) e l’ingrediente scelto dai migliori mixologist, St-germain è attualmente disponibile in tutti i 50 stati degli Stati Uniti e la sua presenza sui mercati internazionali si fa sempre più crescente. “Ho scelto di lavorare con Bacardi poiché condividiamo molti degli stessi valori culturali. Anche loro dedicano il massimo impegno alla qualità, all’integrità e al mantenere quella vitalità e atmosfera che siamo riusciti a creare lavorando duramente. Bacardi, un’azienda privata e a conduzione strettamente familiare, con i suoi 150 anni di storia che poggiano su principi di qualità, integrità e innovazione, si impegna a lungo termine. Ecco perchè Bacardi ha la libertà di continuare a mantenere il nostro approccio, ossia ‘non porre ‘limiti’ al nostro processo di produzione artigianale,” ha affermato Robert Cooper, creatore di St-germain e Presidente dell’azienda Cooper Spirits. “Con l’aiuto di Bacardi, St-germain potrà ora diventare un marchio veramente internazionale, cosa che sarebbe stata molto difficile da attuare se avessi deciso di rimanere una piccola azienda creativa dal marchio affermato.” St-germain è diventato uno dei liquori preferiti da barman e mixologist. Robert Cooper continuerà a custodire e ispirare il liquore artigianale super-premium, lavorando a stretto contatto con l’organizzazione Bacardi e i barman di tutto il mondo. Con il sostegno di Bacardi, i programmi per la formazione professionale dei barman e per il riconoscimento della categoria, messi a punto da Robert Cooper e St-germain, continueranno a fiorire. Con l’acquisizione di St-germain, una delle marche di liquori in più rapida crescita negli Stati Uniti, Bacardi Limited valorizza il suo portafoglio grazie al gusto fresco e accattivante di questo liquore, con accenni di frutti tropicali, pera e agrumi e una nota di caprifoglio. Il sapore straordinario di St-germain è alla base del sempre più apprezzato Cocktail St-germain. “Il gusto eccezionale e l’equilibrio di St-germain si miscelano perfettamente con le nostre altre marche. St-germain dona un tocco fresco a ogni cocktail,” ha detto Ed Shirley, Presidente e Ceo di Bacardi Limited. “si integra perfettamente con il nostro portafoglio e non vediamo l’ora di condividerlo con i consumatori di tutto il mondo.” “Bacardi è sempre alla ricerca delle novità più importanti nel settore da aggiungere al nostro portafoglio, è nel nostro Dna,” ha detto Barry Kabalkin, Vicepresidente di Bacardi Limited. “St-germain ricalca le orme di altre acquisizioni di successo di marche d’avanguardia da parte di Bacardi: la vodka super-premium Grey Goose, il gin Bombay Sapphire e la tequila Patrón, di cui Bacardi possiede una quota minoritaria ma significativa. Siamo entusiasti di vedere St-germain aggiungersi al nostro portafoglio d’eccellenza costituito da marchi rappresentativi e siamo onorati di lavorare con Robert Cooper che rappresenta uno degli innovatori di maggior successo del settore.” Bacardi, che da sempre valorizza l’unicità dell’eredità storica e delle origini dei suoi marchi, continuerà a formare St-germain sotto la guida di Robert Cooper. “E’ un rapporto a lungo termine,” ha aggiunto Robert Cooper. Con il suo spirito imprenditoriale e la sua esperienza artigianale, Robert Cooper continuerà a sviluppare e a condurre ciò che è stato definito uno dei programmi di sostegno all’attività di settore tra i più creativi: L’équipe St-germain. “I barman e i mixologist sono veri artisti, con sostegno e cortesia incredibili hanno accettato di dedicarmi il loro tempo per conoscere quale fosse la visione che mi ha spinto a creare St-germain,” ha detto Robert Cooper. “Bacardi capisce l’importanza cruciale e il prestigio della figura del mixologist nel settore delle bevande alcoliche e svilupperà ulteriormente le iniziative che abbiamo intrapreso. Con le risorse di Bacardi, le prospettive sono veramente stimolanti.” St-germain è un liquore artigianale realizzato al 100% con fiori di sambuco freschi e selezionati a mano, che fioriscono in Europa una volta all’anno nel corso di un periodo di 4-6 settimane, in tarda primavera. Dopo la raccolta i fiori sono consegnati ai piccoli centri dove gli addetti alla raccolta sono pagati per ogni chilo di fiori consegnati, per il trasporto sono spesso utilizzate delle biciclette appositamente preparate. In questo modo coloro che si occupano della raccolta dei fiori riescono a lavorare in modo indipendente. Il processo di macerazione inizia immediatamente per catturare la freschezza ed esaltare il carattere fruttato dei fiori di sambuco. St-germain è un liquore naturale al 100%. St-germain ha ricevuto un numero straordinario di riconoscimenti di prestigio, tra questi ricordiamo l’International High Quality Trophy conferito da Monde Selection nel 2012, l’assegnazione del Grand Gold Awards per sei anni consecutivi e, sempre nel 2012, il risultato di Finalist/excellent Highly Recommended nella competizione Ultimate Spirits Challenge. St-germain è pronta a prendere il suo posto tra le altre premiate marche nel portafoglio di Bacardi. Poiché trattasi di aziende di proprietà privata, non sono disponibili i termini della transazione. A proposito di St-germain Il primo liquore al sambuco del mondo; St-germain super-premium segue il metodo artigianale francese ed è realizzato al 100% con fiori di sambuco freschi e selezionati a mano, raccolti una volta all’anno nel corso di un periodo di 4-6 settimane, in tarda primavera. La confezione di St-germain riflette la natura artigianale del liquore e l’orgoglio delle sue origini francesi. La bottiglia ottagonale e compatta è stata creata in omaggio alla vivacità dei periodi Art Déco e Belle Époque nel quartiere parigino di St. Germain des Prés. Il tappo è massiccio, ogni bottiglia è decorata da una “moneta” a smalto cloisonné, numerata individualmente e riporta l’anno di produzione. L’annata, che si basa sul raccolto annuale stagionale dei fiori di sambuco, è un concetto unico e rivoluzionario nella categoria dei liquori. Identificare l’annata avvalora la natura artigianale del prodotto e consente uno speciale apprezzamento da parte degli intenditori di vini e sommelier. Http://www.stgermain.fr/ A proposito di Bacardi Limited Bacardi Limited è il maggior produttore privato di alcolici del mondo, produce e commercializza vini e alcolici di fama internazionale. Bacardi Limited vanta un portafoglio costituito da 200 marchi ed etichette, tra cui: il rum Bacardi, il più venduto al mondo e anche il rum di alta qualità più premiato; la vodka Grey Goose, il leader mondiale della vodka di primissima qualità; il blended Scotch whisky Dewar´s, lo scotch whisky più premiato e il più venduto negli Stati Uniti; il gin Bombay Sapphire, amato per l’alta qualità e il gin a maggiore crescita a livello mondiale; il vermouth e gli spumanti Martini, il leader mondiale tra i vermouth e gli spumanti italiani più apprezzati al mondo; la vodka Eristoff, uno dei marchi di vodka a maggior crescita al mondo; la tequila 100% agave blu Cazadores, la tequila pregiata più amata in Messico e tra le più vendute negli Stati Uniti; La vodka Eristoff, una delle marche di vodka in più rapida crescita a livello mondiale; e altre marche leader ed emergenti Bacardi, di proprietà dell’omonima famiglia da ben sette generazioni, fu fondata a Santiago di Cuba il 4 febbraio 1862, più di 150 anni fa. Attualmente impiega più di 6.000 dipendenti, produce i suoi marchi in 27 stabilimenti ubicati in 16 mercati in quattro continenti e la sua rete di vendita copre più di 150 paesi. Bacardi Limited si riferisce al gruppo aziendale Bacardi, che comprende Bacardi International Limited. Www.bacardilimited.com  
   
   
PASSIONE, INNOVAZIONE E TECNOLOGIA: ECCO LE NOVITÀ DELLA FAMIGLIA COTTINI PER IL 2013 PRESENTATE ALLE PRINCIPALI MANIFESTAZIONI INTERNAZIONALI  
 
Un 2013 all’insegna delle novità è quello della Famiglia Cottini, detentrice dei brand Montezovo, Villa Annaberta e Palazzo Maffei, che per presentarle ufficialmente ha scelto le più importanti manifestazioni del settore wine: i due prestigiosi appuntamenti veronesi Anteprima Amarone (26-27 gennaio 2013) e Vinitaly (7-10 aprile 2013). Sono in programma inoltre il Marca di Bologna, dedicato alla grande distribuzione, (16-17 gennaio 2013) e la fiera internazionale Prowein a Düsseldorf (24-26 marzo 2013). In cantiere c’è la presentazione delle novità del 2013, anno che riserva un importante restyling dell’immagine aziendale e nuovi interessanti prodotti. Innovazione, implementazione di nuove tecnologie, volontà operativa a livello di comunicazione e marketing, attività 2.0 sono le parole chiave della filosofia aziendale, dimostrazione che Cottini Concept punta all’alta sperimentazione. Sperimentazione che coinvolge diversi ambiti aziendali. Primo fra tutti la filosofia di blue economy, che si è concretizzata da qualche anno con l’introduzione di una centrale termofrigorifera che soddisfa al 100% il fabbisogno energetico dell’azienda. Vocazione all’accoglienza e centralità del consumatore è un altro tema che sta a cuore a Cottini Concept, che verrà implementato nel 2013 con la nascita della boutique del vino a Bardolino (Vr) e la costruzione della Country House della tenuta Palazzo Maffei, un vero e proprio Relais nelle verdi terre della Valpolicella, in mezzo ai vigneti dell’azienda e a contatto con la produzione del vino. Un altro importante volto aziendale è l’impegno nel sociale, che nel 2013 vedrà la creazione di una Social Farm nella tenuta di Monte Zovo, dove si svolgeranno in collaborazione con associazioni di volontariato attività di farm e pet teraphy. Le novità non riguarderanno solo la filosofia aziendale, ma anche il prodotto. Durante questi importanti eventi fieristici verrà presentata la nuova annata di Cà Linverno, l’innovativo rosso veronese energico e di carattere del brand Monte Zovo, che nasce dalla “rielaborazione” del tradizionale metodo di appassimento veronese, interamente ideato dall’azienda. Nel corso dei primi mesi del 2013 la famiglia lancerà anche gli aromatici Vini d’Alta Quota, al primo anno di produzione e provenienti dalle uve dei vigneti di Spiazzi che si trovano a 750m d’altitudine. Tra le partecipazioni in programma emerge quella a Marca dove avverrà il lancio del brand Villa Annaberta, fino ad ora venduto principalmente all’estero, alla grande distribuzione in Italia. “La capacità di sperimentazione è fondamentale nella produzione di vini di alto livello qualitativo, così come l’implementazione di nuove tecnologie. - afferma Mattia Cottini, export manager dell’azienda - Noi l’abbiamo manifestata attraverso l’introduzione di politiche di blue economy, sviluppando e consolidando una volontà operativa a livello di comunicazione e marketing e rafforzando le attività 2.0”. Un progetto ambizioso quindi, la cui parola d’ordine è innovazione e al cui interno rientrano svariate attività che toccano diversi ambiti aziendali