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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 19 Marzo 2013
QUESTA SETTIMANA AL PARLAMENTO EUROPEO: BUDGET, TRASPORTO AEREO, DISOCCUPAZIONE E IMMATRICOLAZIONE DELLE MACCHINE  
 
Strasburgo, 19 marzo 2013 - Dibattito sul risultato relativo al quadro finanziario pluriennale 2014-2020 del vertice europeo con Consiglio e Commissione, la prima visita del nuovo presidente dell´Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem e i conti delle istituzioni del 2011. Oltre ai temi economici, le commissioni si occuperanno dei servizi aerei e diritti dei passeggeri, la disoccupazione giovanile e l´immatricolazione delle macchine in Ue. "Sono necessari negoziati seri" ha indicato la scorsa settimana il presidente del Pe Martin Schulz rispetto al quadro finanziario pluriennale. Mercoledì, i leader dei gruppi politici discuteranno i risultati del vertice del 14-15 marzo con Van Rompuy e Barroso. Giovedì, in commissione agli Affari economici, Jeroen Dijsselbloem sarà in Parlamento europeo per la prima volta come presidente dell´Eurogruppo. Il ministro olandese della Finanze ha ricevuto l´incarico in gennaio. La Commissione per il controllo dei bilanci vota tra lunedì e martedì una raccomandazione per approvare o meno la procedura di discarico per il budget 2011 per molte istituzioni europeo come la Commissione ed il Parlamento. Martedì al voto in commissione ai Trasporti la competitività tra servizi di assistenza a terra negli aeroporti dell´Unione europea. Durante la giornata ci sarà un dibattito sulle nuove regole legate agli orari di lavoro dei piloti e i diritti dei passeggeri aerei. Al voto martedì delle nuove regole sulla registrazione e il finanziamento dei partiti politici europei in commissione agli Affari costituzionali. I cittadini dell´Unione europea stanno invecchiando. Una relazione su delle pensioni sicure e sostenibili passerà al voto giovedì in commissione al Lavoro e affari sociali. Al voto i rapporti di valutazione 2012 su Bosnia e Herzegovina, e sulla Turchia, giovedí in commissione agli Affari esteri. Prima di concedere dei permessi di estrazione di petrolio e gas, gli operatori dovranno presentare i propri rapporti di rischio e piani in caso di emergenza. Al voto martedì in commissione all´Industria dopo un recente accordo con il Consiglio sulla nuova direttiva.  
   
   
CONCLUSIONI DEL CONSIGLIO EUROPEO (14 E 15 MARZO 2013)  
 
Bruxelles, 19 marzo 2013 - Negli ultimi anni abbiamo fatto molto per rispondere alle sfide pressanti poste dalla crisi del settore finanziario e del debito sovrano, con l´obiettivo di preparare la strada per il ritorno a una crescita sostenibile foriera di occupazione e di progredire verso una governance economica rafforzata sia a livello dell´Ue sia a livello della zona euro. Molto è stato realizzato, nonostante alcune incertezze residue nei mercati finanziari. Tuttavia, la stagnazione dell´attività economica prevista per il 2013 e i livelli di disoccupazione inammissibilmente elevati mettono in rilievo quanto sia fondamentale accelerare gli sforzi a sostegno della crescita in via prioritaria, portando avanti nel contempo un risanamento di bilancio favorevole alla crescita. Il Consiglio europeo ha svolto un ampio dibattito sulla situazione economica e sociale e ha fissato gli orientamenti per la politica economica degli Stati membri e dell´Unione europea nel 2013. Occorre concentrare l´attenzione sull´attuazione delle decisioni adottate, in particolare per quanto riguarda il patto per la crescita e l´occupazione. È necessario attribuire una particolare priorità al sostegno dell´occupazione giovanile e alla promozione della crescita e della competitività. Il Consiglio europeo ritornerà in giugno sulla valutazione delle politiche in fase di definizione a livello nazionale per attuare queste priorità, nonché sull´attuazione del patto per la crescita e l´occupazione. Ha convenuto di discutere nei mesi a venire temi specifici con un alto potenziale in termini di generazione di crescita e occupazione. Ha altresì preso atto dei lavori in corso sull´approfondimento dell´unione economica e monetaria (Uem) in vista della riunione di giugno. I. Politica Economica E Sociale - Semestre europeo: promuovere competitività, crescita e occupazione, in particolare per i giovani 1. Come convenuto nel dicembre scorso, gli Stati membri e l´Unione europea stanno procedendo con azioni incisive per promuovere la competitività, la crescita e l´occupazione, secondo le priorità seguenti enunciate nell´analisi annuale della crescita: (a) portare avanti un risanamento di bilancio differenziato e favorevole alla crescita, (b) ripristinare la normale erogazione di prestiti all´economia, (c) promuovere la crescita e la competitività, (d) lottare contro la disoccupazione e le conseguenze sociali della crisi, (e) modernizzare la pubblica amministrazione. 2. "Attuazione" continua ad essere la parola chiave. È necessaria un´azione determinata per supportare il forte impegno politico a sostegno della crescita e dell´occupazione e per rispondere alle sfide macroeconomiche, strutturali e di bilancio. Tutto questo dovrebbe rispecchiarsi nei programmi nazionali di riforma e nei programmi di stabilità e di convergenza degli Stati membri, tenendo conto appieno delle discussioni che si sono svolte in seno al Consiglio, nel quadro del semestre europeo, sull´analisi annuale della crescita elaborata dalla Commissione e che sono riportate nella relazione di sintesi della presidenza e nelle pertinenti conclusioni del Consiglio , come pure dell´analisi della Commissione nel contesto della procedura per gli squilibri macroeconomici, relazione sul meccanismo di allerta compresa. 3. Nel percorso verso bilanci strutturalmente in pareggio si stanno compiendo progressi sostanziali che devono continuare. Il Consiglio europeo sottolinea in particolare la necessità di un risanamento di bilancio differenziato e favorevole alla crescita, ricordando nel contempo le possibilità offerte dalle norme di bilancio vigenti del patto di stabilità e crescita e del trattato sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance. 4. È necessaria un´opportuna combinazione di misure riguardanti la spesa e le entrate a livello degli Stati membri, che comprenda misure mirate a breve termine per promuovere la crescita e sostenere la creazione di posti di lavoro, in particolare nei confronti dei giovani, e dia la priorità agli investimenti favorevoli alla crescita. In tale contesto il Consiglio europeo ricorda che, nel pieno rispetto del patto di stabilità e crescita, le possibilità offerte dal quadro di bilancio esistente dell´Ue per equilibrare la necessità di investimenti pubblici produttivi con gli obiettivi della disciplina di bilancio potranno essere sfruttate nel braccio preventivo del patto stesso. 5. Occorre integrare il risanamento di bilancio e il ripristino della stabilità finanziaria con riforme strutturali ben congegnate volte a stimolare la crescita sostenibile, l´occupazione e la competitività, nonché la correzione degli squilibri macroeconomici. In questo contesto, il Consiglio europeo ricorda l´importanza di alleggerire la fiscalità sul lavoro, se del caso e riconoscendo le competenze degli Stati membri in questo settore, come strumento per contribuire ad aumentare l´occupabilità e la competitività. 6. Nel contesto pressante del risanamento di bilancio è importante garantire che tutti paghino una parte congrua di tasse. Occorrono pertanto rinnovati sforzi per migliorare l´efficacia della riscossione e contrastare l´evasione fiscale, anche mediante accordi sulla tassazione dei redditi da risparmio con paesi terzi e rapidi progressi nell´affrontare il problema della frode nel settore dell´Iva. È necessario che l´Ocse e il G20 cooperino strettamente per sviluppare norme concordate a livello internazionale al fine di evitare l´erosione della base imponibile e il trasferimento dei profitti. All´uopo l´Ue coordinerà le sue posizioni. Occorre portare avanti i lavori sui fascicoli fiscali all´esame, ad esempio le proposte relative alla tassazione dei prodotti energetici, a una base imponibile consolidata comune per l´imposta sulle società e alla revisione della direttiva in materia di tassazione dei redditi da risparmio. Il Consiglio europeo rileva che i lavori sulla cooperazione rafforzata nel settore dell´imposta sulle transazioni finanziarie stanno andando avanti. 7. In ordine alle azioni intraprese a livello dell´Ue occorre continuare ad attuare, appieno e con urgenza, gli orientamenti decisi dal Consiglio europeo negli ultimi mesi, soprattutto nel patto per la crescita e l´occupazione, sfruttando in particolare il potenziale di un´economia verde al fine di promuovere la crescita e la competitività. Il recente aumento di capitale della Bei di 10 miliardi di Eur consentirà alla banca di prestare 60 miliardi di Eur aggiuntivi a sostegno della crescita e dell´occupazione e, unitamente al Fondo europeo per gli investimenti, questo contribuirà a catalizzare progetti per un valore fino a 180 miliardi di Eur nel periodo 2013 2015. A giugno il Consiglio europeo valuterà l´attuazione del patto, ponendo in particolare l´accento sulle misure intese a creare occupazione e sulla promozione del finanziamento dell´economia per misure ad effetto rapido a favore della crescita. A tale proposito la Commissione a giugno riferirà, insieme alla Bei, in merito alle possibilità e alle priorità mirate che occorre individuare, in particolare per quanto riguarda le infrastrutture, l´efficienza energetica e delle risorse, l´economia digitale, la ricerca e l´innovazione e le Pmi. 8. Urge completare e attuare il quadro per una migliore governance economica. La nuova legislazione sulla sorveglianza di bilancio e macroeconomica ("six pack", "two pack" e trattato sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance) deve diventare pienamente operativa. In particolare devono essere effettuati tutti i necessari lavori preparatori al fine di assicurare che queste nuove disposizioni siano effettivamente applicate dall´inizio dei nuovi cicli di bilancio nazionali nel 2013. 9. Il Consiglio europeo pone oggi un accento particolare sui seguenti temi: a) affrontare la disoccupazione è la sfida sociale più importante che ci troviamo davanti. Nell´attuale contesto è pertanto necessario trattare in via prioritaria e con particolare attenzione le politiche attive per l´occupazione, sociali e del mercato del lavoro, così come occorre attribuire una particolare priorità alla promozione dell´occupazione giovanile. I sistemi di istruzione e formazione devono funzionare meglio, assicurando ai giovani le competenze necessarie e un collegamento più efficace tra il mondo del lavoro e quello dell´istruzione. A seguito dell´accordo raggiunto nel Consiglio europeo di febbraio 2013 sull´iniziativa a favore dell´occupazione giovanile, la Commissione ha presentato, nell´ambito dei negoziati in corso sul regolamento relativo al fondo sociale europeo, proposte sugli aggiustamenti tecnici che consentiranno all´iniziativa di diventare pienamente operativa dal 1º gennaio 2014. Nel frattempo gli Stati membri possono avvalersi, attingendo a tutti i fondi strutturali pertinenti, dei finanziamenti disponibili nell´attuale periodo di programmazione per contribuire alla lotta contro la disoccupazione giovanile. A tale riguardo, il Consiglio europeo si compiace degli sforzi della Commissione per sviluppare ulteriormente la collaborazione con gli Stati membri in cui si riscontrano i livelli di disoccupazione giovanile più elevati. L´accordo raggiunto il 28 febbraio in sede di Consiglio sulla garanzia per i giovani contribuirà a garantire che tutti i giovani di età inferiore a 25 anni ricevano un´offerta di lavoro, proseguimento degli studi, apprendistato o tirocinio di buona qualità entro un periodo di quattro mesi dall´inizio della disoccupazione o dall´uscita dal sistema d´istruzione formale. Tale accordo dovrebbe essere attuato rapidamente, anche grazie al sostegno dell´iniziativa a favore dell´occupazione giovanile. Più in generale, occorre altresì portare avanti i lavori nell´ambito del pacchetto occupazione, anche in ordine a un´occupazione femminile significativamente maggiore, alla riduzione della disoccupazione di lunga durata e alla piena partecipazione dei lavoratori anziani. È essenziale affrontare le conseguenze sociali della crisi e lottare contro la povertà e l´esclusione sociale. B) Il mercato unico continua ad essere una forza trainante fondamentale per la crescita e l´occupazione. In questo contesto il Consiglio europeo invita gli Stati membri a tenere pienamente conto delle raccomandazioni contenute nella relazione della Commissione "Stato dell´integrazione del mercato unico" e si compiace dell´intenzione della Commissione stessa di integrare tale relazione nelle prossime analisi annuali della crescita. La conclusione rapida dei lavori su tutte le proposte dell´Atto per il mercato unico I è una priorità essenziale, segnatamente in ordine a fascicoli fondamentali quali: direttive contabili, qualifiche professionali, appalti pubblici, distacco dei lavoratori, identificazione/firma elettronica, con l´obiettivo di promuovere la competitività, approfondire il mercato unico e rimuovere ostacoli ingiustificati. La Commissione presenterà senza indugio le restanti proposte dell´Atto per il mercato unico Ii nella prospettiva di un rapido esame, cosicché possano essere adottate entro la scadenza dell´attuale legislatura. Urge inoltre migliorare l´attuazione di tutta la legislazione sul mercato unico, compresa la direttiva "Servizi", in particolare attraverso una rigorosa revisione tra pari e un´azione celere per eliminare ostacoli ingiustificati. Il Consiglio europeo continuerà a riesaminare periodicamente tutti questi aspetti. C) Sono necessari ulteriori interventi per ridurre l´onere complessivo della regolamentazione a livello dell´Ue e nazionale, tenendo sempre presente la necessità di tutelare adeguatamente consumatori e lavoratori dipendenti. Gli Stati membri e la Commissione dovrebbero portare avanti i lavori sulla regolamentazione intelligente alla luce delle recenti comunicazioni della Commissione stessa, ponendo in particolare l´accento sulle esigenze delle Pmi. Gli Stati membri presteranno particolare attenzione a evitare oneri ulteriori nell´attuazione della legislazione dell´Ue. Il Consiglio europeo accoglie con favore la recente relazione della Commissione concernente la regolamentazione più gravosa per le Pmi e attende con interesse di ricevere le prime proposte concrete per dare attuazione ai risultati emersi entro giugno. La Commissione verificherà i progressi attraverso il quadro di valutazione delle Pmi. Provvederà inoltre a una celere ed efficace attuazione del suo programma "Adeguatezza della regolamentazione" ("Refit"), in particolare individuando rapidamente le aree regolamentari e i testi legislativi che più si prestano a una semplificazione delle disposizioni e a una riduzione dei costi normativi. Il Consiglio europeo attende di ricevere, in autunno, le prime proposte di semplificazione e di riduzione dell´onere normativo. Il Consiglio europeo rileva che, nel contesto del suo programma di lavoro annuale, la Commissione presenta un elenco di proposte in sospeso da ritirare. Per ridurre l´onere della regolamentazione e promuovere la competitività, incoraggia la Commissione ad usare il programma "Refit" per individuare e proporre, in autunno, i regolamenti da ritirare che non sono più usati e perseguire il consolidamento della normativa vigente nel contesto dei lavori di semplificazione. 10. Il Consiglio europeo terrà nei prossimi mesi una serie di discussioni tematiche su aspetti settoriali e strutturali, essenziali per la crescita economica e la competitività europea. Queste discussioni confluiranno anche, il prossimo anno, in un dibattito sulla strategia Europa 2020 e sull´analisi dei progressi realizzati verso gli obiettivi principali della stessa. In vista di queste discussioni, chiede che i lavori preparatori siano condotti, prioritariamente, sulle questioni seguenti: a) energia (maggio 2013): sono in corso i lavori sul completamento del mercato interno dell´energia e sulle interconnessioni con i mercati europei dell´energia. Nessuno Stato membro dell´Ue dovrebbe rimanere isolato dalle reti europee di distribuzione del gas e dell´energia elettrica dopo il 2015. L´europa necessita di investimenti in moderne infrastrutture energetiche e occorre affrontare la sfida dei prezzi elevati dell´energia che ostacolano la competitività; b) innovazione (ottobre 2013): il Consiglio europeo attende con interesse la presentazione, a cura della Commissione, della relazione sull´andamento dei lavori riguardo allo spazio europeo della ricerca nonché della sua comunicazione sullo stato dell´innovazione nell´Unione nel 2012, compreso l´indicatore unico dell´innovazione, in tempo per discuterne; c) agenda digitale e altri servizi (ottobre 2013): il Consiglio europeo prende atto dell´intenzione della Commissione di riferire ben prima di ottobre sullo stato dell´arte e sugli ostacoli che ancora devono essere affrontati per assicurare il completamento del mercato unico digitale pienamente funzionante entro il 2015, nonché misure concrete intese a realizzare quanto prima il mercato unico nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione; d) difesa (dicembre 2013): in questo contesto il Consiglio europeo vaglierà inoltre le modalità di sviluppo di una base industriale e tecnologica di difesa europea più integrata, innovativa e competitiva; e) competitività e politica industriale (giugno 2013 e febbraio 2014): nel sottolineare quanto sia importante rendere l´Europa un luogo più competitivo per la produzione e gli investimenti, il Consiglio europeo attende con interesse il seguito delle recenti comunicazioni della Commissione sulla politica industriale e su settori industriali specifici, nonché la presentazione tempestiva di ulteriori contributi della Commissione a questa discussione: la relazione sulla competitività europea, la relazione sull´attuazione delle priorità in materia di politica industriale e le conclusioni del riesame del mercato unico dei prodotti industriali. Approfondire l´Uem - 11. Il Consiglio europeo ha preso atto dei lavori in corso sui quattro ambiti individuati nelle sue conclusioni del dicembre 2012 sull´approfondimento dell´Uem. Qualsiasi nuova misura verso il rafforzamento della governance economica dovrà essere accompagnata da ulteriori misure verso un livello più elevato di legittimità e responsabilità. 12. Sono urgentemente necessari progressi verso un quadro finanziario maggiormente integrato per ripristinare la normale erogazione di prestiti, migliorare la competitività e contribuire a introdurre i necessari aggiustamenti economici. Oltre ai progressi compiuti riguardo alle nuove norme relative ai requisiti patrimoniali delle banche, è necessario risolvere rapidamente i rimanenti problemi tecnici ancora in sospeso affinché un accordo finale possa essere raggiunto entro la fine del mese. Concludere nel corso delle prossime settimane il processo legislativo relativo al meccanismo di vigilanza unico è un compito prioritario. 13. Il Consiglio europeo ricorda che è imperativo spezzare il circolo vizioso tra banche e Stati. Come convenuto nel dicembre del 2012, occorre approvare quanto prima possibile nel primo semestre del 2013 un quadro operativo, compresa la definizione delle attività preesistenti, cosicché, una volta istituito un efficace meccanismo di vigilanza unico, il meccanismo europeo di stabilità potrà avere facoltà, sulla scorta di una decisione ordinaria, di ricapitalizzare direttamente gli istituti bancari. Occorre giungere ad un accordo sulla direttiva sul risanamento e la risoluzione delle crisi nel settore bancario nonché sulla direttiva sul sistema di garanzia dei depositi entro giugno 2013, assicurando un giusto equilibrio tra paesi d´origine e paesi ospitanti. La Commissione intende presentare, entro l´estate del 2013, una proposta legislativa sul meccanismo di risoluzione unico per i paesi partecipanti al meccanismo di vigilanza unico, che dovrà essere esaminata in via prioritaria con l´intenzione di adottarla durante l´attuale mandato parlamentare. Dovrebbe assicurare un quadro efficace per risolvere, nel contesto di crisi bancarie, gli inadempimenti degli istituti finanziari tutelando nel contempo i contribuenti, essere basato sui contributi del settore finanziario stesso e comprendere adeguate ed efficaci misure di sostegno, conformemente alle conclusioni del Consiglio europeo di dicembre 2012. L´integrità del mercato unico sarà pienamente rispettata e verranno assicurate condizioni di parità tra gli Stati membri che partecipano al meccanismo di vigilanza unico e quelli che non vi partecipano. 14. Il Consiglio europeo prende atto dell´adozione delle regole per l´organizzazione dei lavori dei Vertici euro e si compiace che queste regole siano intese a migliorare la qualità della governance della zona euro, preservando nel contempo l´integrità dell´Unione europea nel suo complesso come riconosciuto in particolare dalle pertinenti disposizioni del trattato sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance . Ii. Altri Punti - 15. Il Consiglio europeo ha proceduto ad uno scambio di opinioni sulle relazioni dell´Ue con i suoi partner strategici.  
   
   
MARTIN SCHULZ AL VERTICE UE: "SONO NECESSARI NEGOZIATI SERI"  
 
Strasbugo, 19 marzo 2013 - La povertà e la disoccupazione stanno crescendo in un´Europa già colpita dalla crisi con ripercussioni economiche, sociali e politiche gravi. Questo l´avviso del presidente del Pe Martin Schulz ai leader europei durante il vertice dei Bruxelles del 14 marzo, che ha anche ricordato che l´austerità e i tagli al budget non possono essere il solo strumento della politica. Ha inoltre presentato una nuova proposta per il bilancio europeo 2014-2020, attualmente rifiutato dai deputati. "Una politica di austerità che aggrava la recessione non è economicamente razionale" ha indicato il presidente del Pe Martin Schulz. Sottolineando l´importanza delle misure annunciate come il consolidamento di bilancio e gli investimenti, Schulz ha indicato che "Molti cittadini si sentono lasciati al margine delle misure di riforma. Non viene spiegato a sufficienza perché queste misure sono necessarie per un sereno futuro comune". Rispetto ai recenti risultati elettorali in Italia, ha invitato a non sottovalutare le implicazioni che avranno in futuro. Un giorno dopo al voto del Pe che si oppone alla proposta del Consiglio per il quadro pluriennale europeo 2014-2020, il presidente Schulz ha richiesto di affrontare nei prossimi negoziati il tema della spesa dell´Unione fino al 2020. Per ottenere l´approvazione del Pe, il quadro pluriennale europeo dovrebbe essere adattato correttamente e libero dai deficit, che possa inoltre incoraggiare la crescita e il mercato del lavoro. Ha anche aggiunto che il Pe non inizierà i negoziati a meno che i deficit del 2012 e del 2013 non vengano garantiti. "Un compromesso minimo approvato all´unanimità dal Consiglio europeo non basta per adottare un quadro finanziario pluriennale. Al Consiglio serve anche una maggioranza qualificata in Parlamento" ha concluso Schulz.  
   
   
UE: DICHIARAZIONE DEI VICEPRESIDENTI REHN E TAJANI SUI DEBITI COMMERCIALI DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE  
 
Bruxelles, 19 Marzo 2013 - La ripresa dell´economia europea deve poggiare sulle solide basi di finanze pubbliche sane. Inoltre, dobbiamo incoraggiare gli investimenti produttivi e ristabilire i flussi di prestito all´economia reale. Condizioni di finanziamento eccessivamente restrittive, soprattutto nei Paesi meridionali quali Spagna, Portogallo e Italia, stanno ostacolando il flusso di credito verso le famiglie e le imprese. Questo frena la crescita delle esportazioni e l´attività economica. Dobbiamo anche invertire il declino della competitività industriale europea e dell´occupazione nel settore industriale. L´occupazione nell´industria genera un significativo effetto moltiplicatore sul resto dell´economia, attraverso l´impatto sulla filiera produttiva e sul settore dei servizi. E questo effetto moltiplicatore può aumentare il potenziale di crescita delle nostre economie nel lungo termine come nel breve. Per sostenere la nostra industria, dobbiamo continuare a ridurre gli oneri amministrativi, e garantire regole semplici per le imprese. Dobbiamo cogliere le opportunità offerte dalla crescita globale. L´esempio delle trattative per il libero scambio tra Ue e Usa, che ha grandi potenzialità di favorire la crescita su entrambe le sponde dell´Atlantico, è estremamente incoraggiante. E dobbiamo fare tutto quello che è nelle nostre possibilità per assicurare che le imprese vengano pagate per i beni e i servizi che hanno fornito, anche per rispondere alle attuali esigenze di liquidità. Da questo punto di vista, la Direttiva sui ritardi dei pagamenti è molto importante. Essa stabilisce regole chiare in tema di pagamento di beni e servizi acquistati dal settore pubblico. Tutti gli Stati membri hanno l´obbligo di trasporre e applicare la direttiva a partire dal 16 marzo 2013. Ogni Stato membro dovrebbe assicurare la sua attuazione puntuale ed effettiva, al fine di interrompere l´accumulazione di debiti commerciali da parte delle pubbliche amministrazioni, evitando così l´applicazione degli interessi per il ritardo del pagamento previsti dalla direttiva stessa. Ciò premesso, la direttiva non si applica necessariamente all´ammontare del debito commerciale pregresso. In particolare, nel caso dell´Italia, le autorità hanno deciso che le nuove regole si applicheranno solo ai contratti conclusi a partire dal 1 gennaio 2013. Una soluzione realistica al problema dell´ammontare di debito commerciale pregresso - che si stima essere di notevoli dimensioni – deve, probabilmente, prevedere un piano di liquidazione avente come obiettivo quello di portare tale ammontare di debito pregresso a livelli non attribuibili a ritardi nei pagamenti (livelli fisiologici) in tempi relativamente brevi. Questo piano dovrebbe prevedere adeguate misure contro il rischio di comportamenti opportunistici (azzardo morale) da parte delle pubbliche amministrazioni titolari del debito pregresso. La liquidazione del debito commerciale pregresso si rifletterebbe in un corrispondente aumento nel debito pubblico. La parte di questo corrispondente a spesa per investimenti avrebbe anche un impatto sul deficit pubblico. Mentre il quadro normativo europeo in tema di sorveglianza di bilancio pubblico non prevede uno speciale trattamento per specifiche voci di spesa che incidono sul debito e sul deficit, il Patto di Stabilità e Crescita permette di prendere in considerazione fattori significativi in sede di valutazione della conformità del bilancio di uno Stato membro con i criteri di deficit e di debito del Patto stesso. In tale ambito, la liquidazione di debiti commerciali potrebbe rientrare tra i fattori attenuanti. La Commissione è pronta a cooperare con le autorità italiane per aiutare l´attuazione tecnica del piano di liquidazione del debito commerciale pregresso e accoglierebbe con favore la disponibilità di informazioni più dettagliate ed aggiornate sull´attuale ammontare di tale debito da parte di ogni livello di amministrazione pubblica.  
   
   
I DIRITTI DEI CITTADINI A PORTATA DI MANO GRAZIE A 500 CENTRI DI INFORMAZIONE IN TUTTA EUROPA  
 

Bruxelles, 19 marzo 2013 - Ieri Viviane Reding, Vicepresidente della Commissione europea, e Othmar Karas, Vicepresidente del Parlamento europeo, hanno dato il via a una nuova generazione di centri Europe Direct. La nuova rete consentirà ai cittadini di ottenere più facilmente informazioni pratiche e consigli sull’esercizio dei loro diritti nell’Unione europea. Attualmente i 500 milioni di cittadini dell’Unione europea hanno a disposizione 500 centri in tutta Europa. La Croazia si unirà alla rete nel corso del 2013. L’annuncio viene fatto in occasione della riunione generale annuale dei responsabili dei centri, che si incontrano a Bruxelles. “I centri di informazione Europe Direct rappresentano il volto pubblico, gli occhi, le orecchie e la bocca dell’Ue e sono in prima linea nel promuovere i diritti dei cittadini sul campo", ha dichiarato la Vicepresidente Viviane Reding, Commissaria per la giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza. “Le cifre sono impressionanti: solo l’anno scorso i centri hanno ricevuto oltre un milione di richieste. Per questo oggi ampliamo la rete, per far sì che i centri possano continuare a fare la loro parte rispondendo alle domande dei cittadini e incentivando il dibattito europeo a livello locale." I nuovi centri, selezionati dalla Commissione europea sulla base di un bando di concorso, ottengono l’incarico per un periodo di cinque anni, sono cofinanziati dalla Commissione e possono utilizzare la denominazione di “Centro di informazione Europe Direct”. La maggior parte dei centri è gestita da enti locali, associazioni o camere di commercio. Dal 2005, anno di creazione della prima generazione dei centri, i cittadini hanno fatto ricorso ai loro servizi in misura sempre maggiore. Solo negli ultimi quattro anni i centri hanno ricevuto ben 3,3 milioni di richieste personali, hanno organizzato oltre 41 000 eventi e hanno risposto a più di un milione di email. La rete Europe Direct svolge un ruolo cruciale nel fornire un collegamento diretto agli europei nel loro paese, rivolgendosi ai cittadini in modo pertinente e comprensibile. L’annuncio di oggi si inserisce anche nel contesto del 2013 - Anno europeo dei cittadini, un anno dedicato ai cittadini europei e ai loro diritti. Nell’ambito delle attività di divulgazione previste per quest’anno la Vicepresidente Reding e gli altri Commissari prenderanno parte, insieme a politici nazionali e locali, a dibattiti con i cittadini in tutta Europa per ascoltarli e rispondere alle loro domande. Http://ec.europa.eu/european-debate/index_it.htm

 

 
   
   
GIORNATA EUROPEA DEL CONSUMATORE PER RAFFORZARE IL MERCATO UNICO SERVONO FIDUCIA E SCELTA  
 
Bruxelles, 19 marzo 2013 - Se è vero che per proteggere i consumatori da eventuali danni e dalle conseguenze della concorrenza sleale servono norme di sicurezza più rigorose e una sorveglianza dei mercati, è anche vero che una maggiore fiducia e autonomia dei consumatori possono contribuire a rafforzare il mercato unico. Nel corso della Giornata europea del consumatore, svoltasi il 14 marzo, il Cese ha sottolineato ancora una volta che in materia di sicurezza dei prodotti destinati ai consumatori non ci possono essere compromessi. In un momento in cui la fiducia dei consumatori è in rapido calo sull´onda dello scandalo della carne equina, la recente Giornata europea del consumatore si è occupata di due questioni di grande attualità, vale a dire la sicurezza dei prodotti e la sorveglianza del mercato. Uno dei temi principali del dibattito è stato il pacchetto legislativo, recentemente adottato dalla Commissione europea, per armonizzare le norme sulla sicurezza dei prodotti non alimentari, migliorare la tracciabilità e introdurre sanzioni più severe, provvedendo così ad una maggiore sicurezza sia dei consumatori che delle imprese. La conferenza è giunta alla conclusione che queste misure costituiscono una premessa essenziale per il buon funzionamento del mercato interno, e ha dato il via a un appello, sottoscritto da 28 organizzazioni di livello europeo, per un sistema paneuropeo di raccolta di dati sugli incidenti e i danni alle persone. Il Presidente del Cese Staffan Nilsson ha affermato che "per la crescita sono necessarie delle organizzazioni dei consumatori attive, perché in fin dei conti sono i consumatori a decidere cosa comprare e dove. I consumatori ci dicono adesso che se vogliamo ristabilire la fiducia nel mercato unico dobbiamo anche essere capaci di garantire l´affidabilità dei prodotti in commercio". Il commissario europeo per la Salute e la politica dei consumatori Tonio Borg ha aggiunto che "grazie all´eliminazione di alcune lacune e sovrapposizioni della legislazione attuale, e a una sua più agevole applicazione, speriamo di creare le condizioni adatte per una maggiore fiducia dei consumatori e per una gestione più efficace e rigorosa delle catene di approvvigionamento". La giornata europea del consumatore ha anche messo in luce l´esigenza di una maggiore fiducia delle imprese, in un contesto in cui i consumatori sono restii a spendere. Kieran Grace, direttore del dipartimento Consumatori e concorrenza del governo irlandese, ha osservato che le nuove norme sulla sicurezza dei prodotti, insieme a un´applicazione più efficace, potrebbero offrire alle imprese europee un contesto concorrenziale equo, garantendo che tutti gli operatori rispettino le stesse norme. La direttrice generale dell´Ufficio europeo delle unioni dei consumatori Monique Goyens, nel corso della successiva tavola rotonda, ha dichiarato che delle regole più severe in materia di sicurezza dei prodotti potrebbero servire a far progredire l´innovazione nelle imprese, facendo in modo che per esse la sicurezza abbia costi inferiori a quelli derivanti da incidenti e danni.  
   
   
OSSERVAZIONI DI ŠTEFAN FüLE, COMMISSARIO UE PER L´ALLARGAMENTO E LA POLITICA DI VICINATO ALLA STAMPA DOPO L´INCONTRO CON IL PRESIDENTE DELLA SERBIA TOMISLAV NIKOLIć  
 
Belgrado, 19 Marzo 2013 - ´´ Come si può osservare l´alta frequenza dei contatti tra Belgrado e Bruxelles quale importanza che attribuiamo alla Serbia e il suo percorso europeo. Quando ho incontrato il presidente Nikolić nel giugno scorso per il suo insediamento, ho detto che lo strumento migliore per realizzare la modernizzazione della Serbia è l´integrazione europea. E ´ancora valido. Ho anche detto che non vedo l´ora di lavorare a stretto contatto con il Presidente e tutte le istituzioni serbe sul comune obiettivo di portare la Serbia, non solo verso l´Unione europea, ma nell´Ue. Questo è esattamente ciò che stiamo lavorando ora. Insieme a Cathy Ashton sosteniamo le aspirazioni della Serbia e vogliamo che la Serbia riuscire nei suoi sforzi europei. So che la domanda nella tua mente in questo momento è: "la Serbia sarà davvero ottenere la data per l´avvio dei negoziati nel giugno?" Bene, la risposta dipende dagli sforzi nel fornire sulle riforme e sulla priorità di un tasto: i progressi verso un miglioramento visibile e sostenibile delle relazioni con il Kosovo. In questo contesto, accolgo con grande favore la nuova dinamica nel dialogo tra i primi ministri. La riunione dei Presidenti nel mese di febbraio è stato anche un importante passo avanti. Speriamo che i risultati significativi possono essere raggiunti. La nostra relazione di primavera sta per essere pubblicato il 16 aprile, e si riflette gli ultimi sviluppi nei vostri sforzi di riforma e gli ultimi accordi del dialogo. Tuttavia, il lavoro deve continuare anche dopo che - in alcune zone anche gli sforzi devono essere intensificati, in particolare nel settore giudiziario, strategia anticorruzione, la non discriminazione, la libertà dei media, o l´inclusione di gruppi vulnerabili. Parlerò più in dettaglio con il Primo Ministro in pochi istanti.´´  
   
   
BILANCIO 2013 RETTIFICATO PER L´INGRESSO DELLA CROAZIA NELL´UE  
 
Bruxelles, 19 Marzo 2013 -  la Commissione europea propone  di modificare il bilancio dell´Ue di quest´anno di prendere in considerazione l´impatto di adesione della Croazia all´Unione europea. L´importo proposto aumento di Eur 655,1 milioni in stanziamenti d´impegno 1 (0,4% del bilancio 2013) e Eur 374,0 milioni (0,3%) nei pagamenti 2 . Questi valori rappresentano le disposizioni del trattato di adesione firmato tra l´Ue e la Croazia."dal 1 ° luglio 2013, quando la Croazia entrerà nell´Ue, ha dichiarato il commissario europeo per la programmazione finanziaria e il bilancio Janusz Lewandowski, le regioni croate e le città, piccole e medie imprese, le Ong, gli scienziati e gli altri potranno beneficiare di fondi europei, proprio come qualsiasi altro membro Stato. Presente bilancio rettificativo limita a dare attuazione agli aspetti finanziari del l´accordo unanime di Stato membro dell´Ue ad accogliere la Croazia come il 28 ° membro dell´Unione europea. "Contributo della Croazia al bilancio 2013 Ue sarà pari a 211,9 milioni.Il progetto di bilancio rettificativo dovranno essere adottata dall´autorità di bilancio, vale a dire il Consiglio e il Parlamento europeo.Vedere la tabella di seguito dettagliato.Progetto di bilancio rettificativo 1 (l´adesione della Croazia alla Ue) in milioni di euro, a prezzi correnti
2013
impegnipagamenti
1. Crescita sostenibile496,6167,4
1a Competitività per la crescita e l´occupazione (1)47,217,6
1b Coesione per la crescita e l´occupazione449,4149,8
di cui Fondi strutturali299,689,9
di cui Fondo di coesione149,859,9
2. Conservazione e gestione delle risorse naturali10,22,6
fondo europeo per la pesca8,72,2
altro Pcp supporto, Life + (1)1,50,4
3. Cittadinanza, libertà, sicurezza e giustizia73,342,2
3a Libertà, sicurezza e giustizia (1)2,11,1
strumento Schengen40,040,0
3b Cittadinanza (1)2,21,1
strumento di transizione29,0
4. L´ue come attore globale86,8
6. Compensazioni ( i flussi di tesoreria)75,075,0
totale655,1374,0
1) non pre-assegnata spese dato solo a scopo illustrativo.
 
   
   
L´UE INTENSIFICA LA SUA RISPOSTA PER COMBATTERE IL RICICLAGGIO DI DENARO E IL TRAFFICO DI STUPEFACENTI IN AFRICA OCCIDENTALE  
 
Bruxelles, 19 Marzo 2013 - L´unione europea ha lanciato un nuovo progetto che contribuirà alla lotta contro il riciclaggio di denaro in Ghana, Nigeria, Senegal e Capo Verde. Il progetto di aiuto alle forze dell´ordine di indagare meglio il riciclaggio di denaro, e quindi combattere la criminalità organizzata. Allo stesso tempo, esso aumenterà la cooperazione regionale tra i paesi che fanno parte della "rotta della cocaina", vale a dire il percorso utilizzato dai cartelli della droga del Sud America a spedire la droga in Europa. Andris Piebalgs, commissario per lo Sviluppo ha dichiarato: "Il traffico di droga è una piaga internazionale che deve essere affrontato a livello mondiale di questo commercio illegale provoca gravi conseguenze per la salute economico, sociale, politica e pubblica Nella sola Unione europea, 140 tonnellate di cocaina sono consumati ogni.. Anno. Nei paesi colpiti dell´Africa occidentale, il riciclaggio di denaro enorme, generato da questi profitti illeciti, destabilizza intere economie, minacciando sia il loro sviluppo e la loro stabilità. " Ha poi aggiunto: "Con questo nuovo progetto, che prevede la formazione, supporto tecnico - di istituire banche dati elettroniche o e-mail sicura per esempio - alle forze dell´ordine e affidatarie scambi transfrontalieri tra le autorità pubbliche."  
   
   
UE, IMMIGRAZIONE: "UN SISTEMA A PUNTI PER ATTIRARE GLI IMMIGRATI PIÙ BRILLANTI"  
 
Strasburgo, 19 marzo 2013 - Secondo la relazione adottata giovedì 14 marzo, la politica comune di immigrazione europea deve essere migliorata per attirare gli immigrati più qualificati facilitandone l´integrazione. La relazione propone un approccio comune per la sicurezza sociale dei cittadini che lavorano all´estero e un modello "all´australiana" per sollecitare l´interesse di lavoratori altamente qualificati. Tre domande alla deputata liberale tedesca Nadja Hirsch, relatrice della relazione. Perché un approccio comune per la sicurezza sociale? L´essenziale è garantire che durante la pensione i cittadini ricevano quanto gli spetta. I cittadini europei devono poter ricevere la propria pensione, non importa dove hanno lavorato. All´interno dell´Unione europea è piuttosto facile, ma fuori dall´Ue diventa complesso. La relazione indica che nei prossimi dieci anni, l´Ue dovrà utilizzare le competenze degli immigrati qualificati per compensare all´invecchiamento della propria popolazione... L´evoluzione demografica europea ha spinto alcune aziende a cercare nuovo personale qualificato... Necessario al rilancio economico dell´Ue. Per attrarre dei profili di questo tipo, dobbiamo proporre delle offerte migliori rispetto al resto del mondo. Per richiamare immigrati più brillanti, proponiamo un sistema d´entrata basato su certi criteri, che gli Stati membri potranno adottare su base volontaria Il sostegno all´immigrazione sta perdendo sostenitori in molti paesi... Soprattutto a causa dei problemi legati all´integrazione. In che modo questa legge cerca di risolvere questo problema? Sono previsti degli uffici di pre-partenza sia nei paesi di origine che in quelli ospitanti per aiutare gli immigrati a trovare una casa o un corso di lingue. In questo modi, potranno già cominciare la propria preparazione.  
   
   
ROSSI: “IL MEDITERRANEO PUÒ DIVENTARE LO SNODO DELL’ECONOMIA INTERNAZIONALE”  
 
Firenze, 19 marzo 2013 – “Due grandi disegni dovrebbero guidare l’azione delle Regioni nel Mediterraneo. Da un lato, l’idea di Prodi di concepire l’area mediterranea come uno dei grandi centri di snodo dell’economia internazionale: l’Hub Mediterraneo. A noi pare un orizzonte interessante in cui iscrivere la nostra azione. Dall’altro occorre considerare che le precedenti forme di articolazione mediterranea saranno profondamente modificate e il processo di ricomposizione territoriale dell’Europa con il disegno delle macro-regioni, quelle del Baltico, del Danubio e dell’Adriatico-ionio, è uno scenario che influenzerà lo spazio nord-sud del Mediterraneo”. Lo ha detto il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, nel suo intervento di apertura dei lavori dell’ufficio politico della Commissione intermediterranea (Cim) che si è svolta a Firenze in Palazzo Strozzi Sacrati. Per Rossi sono tre i temi sui quali occorre concentrare e l’impegno politico delle Regioni della Cim per il futuro: la democratizzazione e il decentramento, che interessano soprattutto la sponda sud per un processo che deve basarsi sul rafforzamento delle istituzioni locali con la formazione di nuova classe dirigente, con particolare attenzione ai quadri dei governi locali e dei sistemi produttivi locali (nuova imprenditorialità e un programma di young leaders); c’è poi il supporto ai processi di sviluppo locale e all’internazionalizzazione dei sistemi produttivi locali; infine c’è la grande questione delle reti transeuropee di trasporto, soprattutto quelle periferiche e quelle marittime. A questo proposito il presidente ha ricordato che nella prospettiva di realizzare una diramazione sud del Corridoio n. 3 “Mediterraneo” i porti di Livorno e Ancona sono stati inseriti nella rete dei porti principali europei, il che sottolinea un’evoluzione positiva in vista del rafforzamento di questa corridoio, che deve essere inteso come “ponte” tra le due sponde del Mediterraneo. “L’europa – ha concluso il presidente Rossi – non è soltanto un’incompiuta impalcatura istituzionale e una politica monetaria comune, ma queste devono poggiare sempre più stabilmente su territori, comunità e istituzioni locali rappresentative dei cittadini europei, pena un pericoloso scollamento fra istituzioni europee e cittadini che potrebbe avere effetti nefasti per l’intero continente”.  
   
   
JOANA ORTEGA E ENRICO ROSSI: REGIONI MEDITERRANEE UNITE CONTRO LA DISOCCUPAZIONE  
 
Firenze, 19 marzo 2013 – La disoccupazione giovanile ha raggiunto nell’Ue livelli allarmanti e non accenna a diminuire. Più di un giovane su cinque non riesce a trovare lavoro: 7,5 milioni, di età compresa tra 15 e 24 anni, sono senza lavoro e non seguono corsi di istruzione o formazione e il 30,1% dei disoccupati al di sotto dei 25 anni non lavora da oltre 12 mesi. E’ di fronte ad un quadro come questo che il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi e la vicepresidente della Catalogna, Joana Ortega, nel corso della conferenza stampa tenuta al termine della prima sessione dei lavori dell’Ufficio politico della Commissione intermediterranea della Crpm, la Conferenza delle Regioni periferiche e marittime d’Europa che si è tenuta a Firenze a Palazzo Strozzi Sacrati, hanno espresso una preoccupazione comune e la stessa determinazione ad affrontare la questione in occasione dell’assegnazione del budget comunitario per le politiche del lavoro. “Abbiamo discusso – ha spiegato Enrico Rossi – di questo e di come aiutare le piccole e medie imprese. Mi ha fatto molto piacere che il progetto Giovanisì della Toscana abbia riscosso apprezzamenti unanimi e possa essere preso a modello dalle altre Regioni mediterranee”. Il presidente e la vicepresidente hanno risposto alle domande dei giornalisti mostrando unità di intenti e volontà di procedere uniti. “Condividiamo le stesse preoccupazioni – ha aggiunto la vicepresidente Ortega – per la crisi occupazionale e credo che tra le azioni prioritarie per riattivare l’economia vadano privilegiate quelle che fanno leva sul turismo, sulla cultura e sulla realizzazione delle infrastrutture a partire dal corridoio mediterraneo n. 3, capace di mettere in comunicazione la Spagna con i Balcani, attraverso l’Italia”. Rossi ha detto che in fatto di trasporti occorre far leva sulle autostrade del mare e ha affrontato poi la questione della sicurezza della navigazione, chiedendo una normativa europea capace di garantirla e reti di monitoraggio in grado di scongiurare incidenti come quello della Costa Concordia. La vicepresidente Ortega ha parlato poi della necessità di “una strategia macroregionale integrata da parte di tutte le Regioni del Mediterraneo per aiutare i Paesi della riva sud, dei quali occorre aiutare la crescita economica sviluppando le loro potenzialità”. La vicepresidente catalana ha infine risposto ad una domanda sulla situazione italiana affermando di essere fiduciosa per il suo futuro anche perchè “la politica deve saper trovare le migliori soluzioni per i propri Paesi”.  
   
   
PROGETTI PROGRAMMA MARITTIMO UE, 8,2 MLN ALLA LIGURIA TURISMO, VIABILITÀ, PORTI, AMBIENTE, AGROALIMENTARE FRA LE INIZIATIVE FINANZIATE DA BRUXELLES  
 
Genova, 19 marzo 2013 - Infrastrutture, porti, viabilità, ambiente, turismo, beni culturali, agroalimentare, servizi: la Liguria incassa 8,2 milioni di fondi del programma europeo Italia-francia-marittimo 2013 di cui fanno parte anche Corsica, Sardegna e Toscana . Di questi, oltre tre milioni sono destinati a co-finanziare progetti realizzati dalla Regione gli altri andranno a sostenere finanziariamente quelli presentati Comuni, Province, istituti, porti. “Questo risultato conferma che, per quante incognite ci siano, i fondi europei rappresentano ancora una certezza per tanti diversi asset territoriali, dobbiamo sfruttarli sempre di più”, spiega l’assessore al Turismo Angelo Berlangieri, coordinatore del programma per la giunta Burlando che ha fortemente sostenuto l’iniziativa. I progetti della Regione Liguria finanziati dal programma Ue sono: Terragir 2 dedicato ai servizi di cooperazione tra piccole imprese per la valorizzazione e la commercializzazone dei prodotti agroalimentari di qualità, comprese le enoteche regionali di Dolceacqua, Ortovero, Genova e Castelnuovo Magra, (858 mila 200 euro), Innolabs + (810 mila) e Innolabs++ (695 mila)per lo sviluppo socio economico dei territori, fra cui il progetto "Cerchio del Caucaso Fontanabuona" con i 130 chilometri di sentieri da Levanto a Sestri Levante, una piattaforma web per i siti archeologici di Sanremo, Bussana, Taggia, Riva Ligure, il molo di Vernazza, Cinque Terre, l´avvio del car-sharing Parco Cinque Terre, Levanto e La Spezia. Gli altri progetti della Regione Liguria finanziati dal fondo per la cooperazione transfrontaliera Marittimo sono Proterina 2 per la prevenzione dei rischi idrogeologici e incendi boschivi (436 mila 150) e Resmarine, per gli interventi contro l´erosione costiera. Il budget della Regione Liguria è di 274 mila euro e di 325 mila per Arpal. Finanziato con 2,5 milioni anche il progetto I-perla la messa in sicurezza della strada provinciale 38 Pian di Barca-pignone- Monterosso, nello Spezzino. Gli altri progetti che in Liguria hanno ricevuto finanziamenti dal programma europeo Marittimo sono Vento e Porti di Mare di cui fanno parte le Autorità Portuali di Genova, Savona e La Spezia e l´Università di Genova (1,4 milioni), I-perla per la sicurezza delle zone costiere, Provincia della Spezia (500 mila euro), I-no far Access per gli sposamenti dei soggetti deboli in aree svantaggiate, Provincia della Spezia (400 mila euro), Pliss, sistema logistico portuale per rete commerciale, comune di Savona (90 mila), Oltre Bampè, per il rafforzamento delle Pmi agroalimentari locali ,il sostegno alle mense scolastiche, e lo sviluppo della filiera corta, Comune di Genova (423 mila), Mistral+ per potenziare l´offerta di servizi innovativi per la nautica e porti turistici, Camera di Commercio e Provincia della Spezia (400 mila euro), Sicomar, per la sicurezza in mare, fra i beneficiari Arpal Liguria (146 mila), Biomass+ per favorire la tutela e la valorizzazione delle risorse agricole e forestali, Consorzio Valli Stura e Orba, Consorzio basilico Coltivaprà, comune di Castelnuovo Magra (550 mila), Serena 2.0, per lo sviluppo di reti trasfrontaliere della nautica, Provincia della Spezia, Agenzia Liguria Lavoro (370 mila), Ucat Nw per la realizzazione di servizi comuni, Anci Liguria e Comune di Genova (176 milioni ).  
   
   
LA CONVENZIONE DELLE ALPI” IN VALLE D’AOSTA APRE IL CONFRONTO ALLA COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA  
 
Aosta, 19 marzo 2013 - L’assessorato regionale del territorio e ambiente comunica che mercoledì 20 marzo si svolgerà a Courmayeur, nel salone del Museo Transfrontaliero del Monte Bianco (Jardin de l’Ange), a partire dalle ore 10, un workshop pubblico sul tema: Sostenibilità ambientale e sociale del turismo alpino. L’iniziativa si inquadra nell’ambito della Convenzione delle Alpi, alla quale aderisce anche la Valle d’Aosta, insieme ad altre regioni ed enti territoriali dell’arco alpino. Il biennio 2013-14 vede inoltre l’Italia alla Presidenza della Convenzione. «Tra gli obiettivi della Convenzione delle Alpi – spiega l’assessore Manuela Zublena - figurano la conservazione e la protezione delle Regioni alpine e il loro sviluppo sostenibile con un uso responsabile e durevole delle risorse da coniugare con gli interessi economici delle popolazioni residenti. L’evento in programma a Courmayeur segna un positivo avvio di collaborazione all’interno della Convenzione alpina tra Valle d’Aosta e Ministero dell’Ambiente e si pone quale occasione privilegiata di scambio e dibattito, organizzato congiuntamente dalla nuova Task Force della Presidenza italiana sul turismo sostenibile e dall´Assessorato al Territorio e Ambiente della Regione autonoma Valle d´Aosta. Con la sottoscrizione del protocollo d’intesa nel novembre scorso, le Regioni e gli altri enti territoriali hanno avuto la possibilità di essere parte attiva di un tavolo tecnico di lavoro nel quale definire tra l’altro le priorità tematiche e gli obiettivi da seguire e l’organizzazione degli eventi.» I lavori prevedono tra l’altro la presentazione del Piano Integrato transfrontaliero dell’Espace Mont-blanc e dell’Osservatorio del Monte Bianco, sistema di indicatori ambientali, economici e sociali costruito raccogliendo i dati scientifici e statistici dell´Espace Mont-blanc. Oltre all’assessore Zublena, interverranno Fulvio Bovet, direttore della Direzione Ambiente e il sindaco di Chamonix Eric Fournier. Sarà anche illustrata la Strategia per il futuro del Monte Bianco, esempio di visione comune e transfrontaliera per lo sviluppo locale del territorio del Monte Bianco. Entrambe le iniziative sono ricomprese nel progetto Camp de Base del Pit Espace Mont-blanc, finanziato nell’ambito del programma di cooperazione territoriale Alcotra 2007-2013. Durante il workshop saranno inoltre presentati i risultati della Iv Relazione sullo Stato delle Alpi dedicata al turismo sostenibile. Sarà anche illustrato - da parte dell´Istat e del Segretariato Permanente della Convenzione delle Alpi - il programma di sviluppo della V Relazione sullo Stato delle Alpi. La mattinata del 21 marzo sarà invece riservata all‘expert meeting della Task Force il cui lavoro è incentrato sul tema dei cambiamenti demografici nell’area alpina.  
   
   
MARONI PROCLAMATO UFFICIALMENTE PRESIDENTE IERI MATTINA PASSAGGIO CONSEGNE, OGGI SI INSEDIA GIUNTA IL PRESIDENTE:PRIORITÀ AL LAVORO, SALA 500 INTITOLATA A BIAGI  
 
Milano, 19 marzo 2013 - Roberto Maroni è stato proclamato ufficialmente presidente di Regione Lombardia dalla Corte d´Appello nella mattinata di oggi. Il passaggio di consegne tra il presidente uscente Roberto Formigoni e il nuovo presidente Roberto Maroni è avvenuto alle 10.45 a Palazzo Lombardia, nell´atrio del nucleo Np. Formigoni ha consegnato a Maroni il campanellino, simbolo dell´autorità e del ruolo di presidente. Il Passaggio Di Consegne - "Sono molto lieto e onorato - ha detto Formigoni - di passare a Roberto Maroni la responsabilità così importante di guidare una regione straordinaria come la Lombardia, che entrambi amiamo moltissimo. Condividiamo anche la grande stima per la nostra gente e la sua laboriosità. Conosciamo la passione delle nostre associazioni e delle nostre famiglie. Maroni ha intensamente desiderato di governare la Lombardia, si è assunto i suoi rischi e ha vinto la battaglia. A lui rivolgo i miei migliori auguri". Priorità A Lavoro E Macroregione - "Con grande emozione - ha detto Maroni - assumo una responsabilità importante. Voglio continuare l´esperienza di buon governo di chi mi ha preceduto, valorizzare le eccellenze che ci sono e migliorare il lavoro svolto. Ho infatti l´ambizione di fare meglio". Maroni - che ha ringraziato Formigoni e il segretario generale uscente Nicola Sanese, cui subentrerà Andrea Gibelli - ha annunciato che avrà una squadra di 14 assessori (7 uomini e 7 donne), che verrà insediata domani. "Da oggi - ha proseguito - sono al lavoro sulle tante urgenze che ci sono. La prima è il lavoro e la crisi economica". A questo proposito Maroni ha ricordato di aver già incontrato i sindacati sul tema specifico della Cassa integrazione in deroga - strumento da lui stesso promosso da ministro -, che aiuta i lavoratori delle aziende in crisi, dato che i soldi stanziati per il 2013 per la Lombardia sono già finiti. "Ho incontrato il ministro Fornero - ha riferito Maroni - chiedendo di stanziare ulteriori fondi, ma mi ha risposto che i soldi non ci sono". Serve Governo A Roma - Questo dunque il primo tema da affrontare, insieme a quello delle infrastrutture e della macroregione "necessaria per aumentare la capacità di intervenire sulle politiche nazionali". Il presidente Maroni si è augurato a questo proposito che nasca presto a Roma un Governo con pieni poteri "che possa dunque essere un interlocutore al 100 per cento". Sala Dei 500 Intitolata A Biagi - Maroni ha inoltre annunciato che, martedì 19 marzo, anniversario della morte di Marco Biagi, la Sala dei 500 di Palazzo Lombardia (la più grande e importante della sede regionale) sarà intitolata al giuslavorista ucciso dalla Brigate Rosse. Alla cerimonia, prevista alle 17, sono stati invitati tutti i consiglieri regionali. Maroni ha infine riferito di aver chiesto al presidente uscente del Consiglio regionale di convocare la prima seduta del Consiglio stesso per il prossimo 28 marzo.  
   
   
INDIPENDENZA VENETO: OGGI IL VIA A COMMISSIONE GIURISTI SU REFERENDUM PER AUTODETERMINAZIONE  
 
Venezia, 19 marzo 2013 - Si insedia oggi a palazzo Balbi a Venezia, la commissione tecnica composta da sei giuristi e costituzionalisti istituita dal presidente della Giunta veneta, Luca Zaia e dal presidente del Consiglio, Clodovaldo Ruffato, voluta dall’assemblea regionale di palazzo Ferro-fini, per fornire un parere consultivo sulla possibilità di indire un referendum tra i veneti al fine di “accertarne” la volontà di autodeterminarsi come “popolo”, con proprie forme di autonomia giuridica. La commissione è composta da: Mario Bertolissi, ordinario di diritto costituzionale presso l’Università degli Studi di Padova; Luigi Benvenuti, ordinario di diritto amministrativo presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia; Luca Azzano Cantarutti, avvocato del foro di Rovigo; Andrea Favaro, docente incaricato presso la facoltà di diritto canonico “San Pio X” dello Studium Generale Marcianum di Venezia; Maria Patrizia Petralia, dirigente della direzione regionale affari legislativi; Alessandro Rota, dirigente responsabile della segreteria della Prima Commissione del Consiglio regionale. Ai sei esperti di ordinamenti e diritto costituzionale, la Regione affida il mandato di accertare la percorribilità giuridica, con riguardo anche al diritto comunitario e internazionale, del percorso referendario, a seguito del voto espresso il 28 novembre scorso dal Consiglio regionale. In quella seduta l’assemblea accolse con 29 voti a favore, 5 astenuti e 2 contrari, la risoluzione n. 44 presentata da Mariangelo Foggiato e dai capigruppo di Pdl e Lega. Il documento del Consiglio impegna il Presidente del Consiglio Regionale del Veneto e il Presidente della Giunta a “tutelare in ogni sede competente, nazionale e internazionale, il diritto del popolo veneto all’autodeterminazione” e a costituire un’apposita commissione, “senza alcun onere a carico della Regione”, per verificare la possibilità di indire una consultazione referendaria che accerti quali siano le reali intenzioni dei veneti in merito alla propria autodeterminazione. “Con l’insediamento della commissione – sottolinea il presidente Zaia – la Giunta regionale, in stretto raccordo con il Consiglio, conferma la volontà di comprendere se e come sia possibile indire un referendum sull’autodeterminazione. Si tratta di un passaggio fondamentale, perché vogliamo muoverci nell’alveo della legalità. Il lavoro di questi ottimi giuristi indicherà quali strade sono giuridicamente percorribili e costituirà la base di future iniziative. Molte regioni europee – in primis la Catalogna – hanno battuto e stanno battendo la strada dell’autodeterminazione dei propri popoli. Rivolgo un augurio di buon lavoro a tutti i componenti della commissione”. “Insieme al presidente Zaia – dichiara il presidente dell’assemblea consiliare Clodovaldo Ruffato – ci siamo adoperati per dare rapido adempimento alle indicazioni del Consiglio individuando figure tecniche di acclarata competenza e di grande esperienza. Nel ringraziarli tutti per la generosa disponibilità data a titolo gratuito, sono certo che sapranno individuare i possibili percorsi per garantire ai veneti il diritto di esprimersi sul proprio futuro, nel pieno rispetto della Costituzione italiana e del diritto internazionale, così come indicato dai primi due articoli del nuovo statuto regionale”.  
   
   
MACROREGIONE, ZAIA: SONO D’ACCORDO CON TONDO, UN NORD COMPATTO PER FAR SENTIRE IL PROPRIO PESO A ROMA  
 
Venezia, 19 marzo 2013 - “Non posso che essere d’accordo con il Presidente Tondo che immagina una macroregione che comprenda anche Emilia Romagna e Liguria. Un Nord che si muove compatto per far sentire il proprio peso a Roma. Siamo consapevoli del fatto che i nostri territori producono la maggior parte del Pil del Paese, ma il frutto del lavoro delle nostre comunità serve spesso per colmare e per ripianare i debiti di altre regioni sprecone. Questo meccanismo adottato ormai da anni dallo Stato centrale deve finire e la macroregione rappresenta l’argine per dire basta a questa logica che ci crea soltanto danni. A partire dal superamento del patto di stabilità che ha “sequestrato” alla Regione Veneto e ai suoi produttori ben 1 miliardo 300 milioni.” Così il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, commenta le parole di Renzo Tondo che è intervenuto oggi sul tema della Macroregione. “L’obiettivo della Macroregione – conclude Zaia – è quello di dare la sveglia a Roma e comportarci come una vera e propria lobby per difendere gli interessi e le comunità del Nord, ovvero la parte più virtuosa e produttiva del Paese. Dobbiamo saper fare squadra tutti insieme per poter finalmente contare in modo determinante nelle scelte nevralgiche che avvengono nei palazzi romani.”  
   
   
TRENTINO E PALESTINA: UN IMPEGNO PER APPROFONDIRE LE COLLABORAZIONI  
 
Trento, 19 marzo 2013 - Cooperazione e ricerca scientifica: questi i temi emersi dai colloqui avuti nei giorni scorsi in Palestina, a Ramallah, dal presidente della Provincia autonoma di Trento Alberto Pacher con i ministri all´agricoltura e al lavoro dell´Autorità palestinese Wallid Assaf e Ahmed Madjalani, e con il consigliere del presidente Abu Mazen, Nehmer Hammad. Il settore dove la collaborazione potrebbe dare maggiori frutti è quello agricolo, vitale per l´economia della Cisgiordania. Da un lato, la Palestina considera preziose le competenze della Fondazione Mach, soprattutto nel campo della genetica. Dall´altro, vi è un forte interesse per l´esempio della cooperazione trentina, nell´ambito del credito così come in quello della commercializzazione. Al termine della breve visita, il presidente Pacher ha siglato con il ministro all´agricoltura un accordo che impegna Trentino e Palestina ad approfondire le relazioni, coinvolgendo San Michele e la Federazione trentina della cooperazione. Fra le azioni possibili: formazione di personale palestinese, collaborazione con il centro di ricerca in campo agricolo di Al Arroub, presso Hebron, sostegno alla realizzazione di un laboratorio di analisi della produzione locale, la cui assenza costituisce un elemento di ulteriore freno all´export palestinese, che si somma a quelli creati dalla politica. "Una visita che ci ha consentito di confermare ed approfondire ulteriormente l´amicizia fra i trentini e il popolo palestinese, partendo da ciò che, in Palestina, ci chiedono con maggiore forza: non tanto aiuti finanziari ma un sostegno all´agricoltura, sul piano scientifico e della formazione, e alla diffusione del modello cooperativo, con un´attenzione particolare alle nostre casse rurali". Così il presidente Alberto Pacher, rientrato stanotte dalla Terrasanta, ha commentato l´esito della visita svoltasi nei giorni scorsi in Cisgiordania, a cui hanno partecipato anche il consigliere provinciale Michele Nardelli, referente del Forum trentino per la pace, il rappresentante dell´autorità palestinese in Italia, Ali Rashid e il presidente della cantina Pravis, Mario Zambarda. Al centro dei colloqui l´agricoltura. Per la Cisgiordania, grande circa come il Trentino, ma con una popolazione 10 volte più numerosa, ed un reddito medio di 800 euro (a fronte di un costo della vita in linea con quello europeo), è naturalmente di vitale importanza. La situazione politica ne limita fortemente le potenzialità: anche nei territori su cui formalmente è l´autorità palestinese ad essere sovrana (la Palestina è divisa in zone A, B o C a seconda del grado di "autonomia" di cui godono) i vincoli posti da Israele sono moltissimi, e vanno da divieto di scavare pozzi o di produrre energia ai limiti "fisici" creati dal muro che separa i due popoli, e che serpeggia attraverso tutta la Cisgiordania (in quanto all´enclave di Gaza, l´altro "spezzone" dell´entità palestinese, essa è attualmente la zona più densamente popolata del mondo, e già questo aiuta a capire gli enormi problemi che deve affrontare). Anche in un contesto così difficile, però, esistono margini di miglioramento. La ricerca genetica, ad esempio, per coltivare varietà migliori e più resistenti ai parassiti, anche senza l´aiuto della chimica. Disporre di un laboratorio di analisi sarebbe ugualmente importante, perché consentirebbe di effettuare sulle merci le analisi necessarie per esportare secondo standard riconosciuti internazionalmente. E poi, è necessario irrobustire la filiera: dal credito rurale alla commercializzazione, le opportunità offerte dal modello cooperativo sono molteplici. "Vogliamo un´economia che produca, non un´economia assistita - ha sottolineato a questo proposito il ministro Assaf - , per questo guardiamo con molto interesse al Trentino, che ho visitato personalmente un paio di anni fa. A Gaza è necessario intervenire massicciamente con gli aiuti, ma in Cisgiordania possiamo puntare su una politica che incentivi la crescita economica. Per noi però è vitale stringere collaborazioni, non rimanere isolati". In Palestina c´è un settore in particolare nel quale la collaborazione con il Trentino è già feconda: si tratta di quello vitivinicolo. Nel corso della sua visita Pacher ha inaugurato la cantina di Aboud, piccolo centro di 2000 abitanti, per metà musulmani e per l´altra metà cristiani, nei pressi della capitale amministrativa Ramallah. In queste terre si produceva il vino già prima dei Romani. In seguito questa tradizione si è persa - anche per l´arrivo dell´Islam, che vieta il consumo di alcol - e la viticoltura si è orientata quasi esclusivamente alla produzione di uva da tavola. Adesso, però, essa sta lentamente rinascendo. "Motore" di questo sviluppo la cantina del convento dei salesiani di Cremisan, a Beit Jalla, che ha iniziato già nel 2009, in seguito a una mozione del Consiglio provinciale, una collaborazione con la Fondazione Mach di San Michele all´Adige . Aboud, con la sua produzione per ora modesta - 4000 bottiglie di "vino di Cana" all´anno - è parte di una rete di piccoli produttori che, anche grazie anche al successo di Cremisan (che presenterà quest´anno al Vinitaly tre produzioni autoctone, delle 39 varietà isolate grazie a San Michele) sta acquistando fiducia. Oggi dopo le olive l´uva è la seconda coltura in Cisgiordania. Solo il 5% però diventa vino: la gran parte viene consumata come uva da tavola, o utilizzata per produrre succhi, dolci e altro. Diverse varietà di vigneti sono state letteralmente "scoperte" da San Michele: 17, in particolare, quelle che fanno capo alla cantina Cremisan e che prima erano sconosciute. Per alcune specie, inoltre, grazie alla cooperazione scientifica in corso, la produzione è aumentata anche del 25-30%. Ciò spiega l´interesse nei confronti del Trentino del centro di Al Arroub, presso Hebron, il più prestigioso della Palestina, dove fra gli altri si è laureato anche l´attuale ministro all´agricoltura giordano. Il centro funziona esattamente come quello di San Michele, dividendosi fra attività di formazione e attività di ricerca, e appoggiandosi a 7 stazioni sperimentali che lavorano in rete, 5 in Cisgiordania e 2 a Gaza, ognuna specializzata su un settore (viticoltura, orticoltura, produzione di grano e così via). Il centro venne creato all´epoca del mandato britannico su queste terre; dal ´95 esso si è ulteriormente ampliato, cercando di dare all´agricoltura palestinese quella competitività che, se messa a confronto ad esempio con quella israeliana, non può avere, per l´enorme divario esistente fra le due realtà (per incentivi pubblici, uso delle tecnologie, capacità di penetrazione sui mercati esteri). Molte le possibilità per approfondire la collaborazione, fra cui soggiorni di ricercatori e di "quadri" palestinesi in Trentino, ma anche scambio di conoscenze e know how, perché, come sottolineato dal presidente Pacher, "il può crescere grazie a voi e alla vostra esperienza". Due esempi fra i tanti: il patrimonio di conoscenze presente in Palestina nel settore delle erbe medicinali e l´uso di piante - come l´Inula viscosa - per tenere lontani insetti e funghi. Nel corso della missione, infine, c´è stato anche il tempo per una breve visita al centro sociale di Beit Jalla, realizzato anch´esso con il sostegno della solidarietà trentina e diventato un punto di riferimento importante soprattutto per i giovani, con attività che spaziano dalla danza al teatro allo sport. Il centro, dove opera un´animatrice proveniente dal Trentino, organizzerà un festival delle arti nel corso dell´estate e ha invitato i giovani della provincia a partecipare. La delegazione si è recata inoltre alla Fondazione Giovanni Paolo Ii, a Betlemme, che ha visitato assieme ad una guida d´eccezione, padre Ibrahim Faltas, frate francescano, già custode della basilica della natività di Betlemme e oggi responsabile economo della custodia di Terrasanta, di cui si ricorda fra l´altro il prezioso ruolo di mediazione svolto nel 2002, in occasione della seconda Intifada e dell´occupazione israeliana.  
   
   
SARDEGNA, CAPPELLACCI: PATTO DI GOVERNO CHE RINFORZA AZIONE AUTONOMISTA, RIFORME, SOSTEGNO FAMIGLIE E IMPRESE"  
 
Cagliari, 18 Marzo 2013 - "Un patto di governo che rinforza la nostra azione autonomista, le riforme, le iniziative a sostegno della famiglia e delle imprese". E´ quanto annunciato dal presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, durante la presentazione il 14 marzo a villa Devoto del patto che sancisce l´assestamento programmatico della Giunta regionale. "Dopo aver cercato invano il dialogo con lo Stato e aver visto le nostre ragioni riconosciute in sede giurisdizionale - ha spiegato - , daremo luogo ad una vera e propria ribellione contro quel patto di stabilità che vincola la nostra azione amministrativa : adotteremo una legge regionale per rivedere i vincoli e liberare così le risorse disponibili per le imprese, le famiglie e i territori". Il presidente ha evidenziato altresì la prosecuzione del percorso avviato sulle riforme: “Oltre ad abolire le province, taglieremo i consigli di amministrazione, dimezzeremo le Asl e i consorzi”. Cappellacci ha inoltre illustrato una serie di misure volte finalizzate a sostenere la famiglia e l’impresa, ad iniziare dalla restituzione dell’Imu ai nuclei che hanno un reddito Isee inferiore ai 20 mila euro, dal reddito di comunità per 10 mila disoccupati che non fruiscono di altre forme di integrazione del reddito e dai crediti di imposta per nuove assunzioni a tempo indeterminato. Il patto prevede il potenziamento del microcredito (altri 47 milioni di euro) e l’apertura di tale strumento alle imprese agricole. Circa due milioni di euro saranno destinati all’istituzione dell’agenzia delle entrate sarda, “per liberare i sardi dal giogo di Equitalia”, e all’avvio di quella che il presidente definisce una vera e propria innovazione: la moneta complementare. Il presidente ha anche confermato l’iniziativa di forte rivendicazione per la zona franca integrale. Inoltre ha annunciato il varo di un piano straordinario per il lavoro e i giovani (tra i 50 e i 70 milioni di euro di risorse già disponibili da riprogrammare) destinato a potenziare le iniziative per l’apprendistato, i tirocini formativi presso le imprese e lo sviluppo dell’imprenditorialità giovanile e femminile. “Proseguiamo nel segno della rivendicazione dei diritti dei sardi, dell’azione concreta al servizio delle famiglie, dell’impresa e dei territori e della responsabilità".  
   
   
REGIONI, PRESIDENTE UMBRIA MARINI RICEVE MINISTRO ESTERI ALBANIA  
 
Perugia, 19 marzo 2013 - La presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, ha ricevuto ieri a Palazzo Donini, a Perugia, in visita di cortesia il Ministro degli Esteri della Repubblica di Albania, Edmond Panariti. Il diplomatico era accompagnato, tra gli altri, dal nuovo Ambasciatore albanese a Roma, Neritan Ceka, e dal´Ambasciatore d´Italia a Tirana, Massimo Gaiani. Nel corso del cordiale colloquio, la presidente Marini e il Ministro Panariti hanno entrambi sottolineato gli eccellenti rapporti di amicizia tra la Repubblica di Albania e la Regione Umbria e hanno ricordato le diverse iniziative di cooperazione internazionale tra Umbria e Albania. "Conosco molto bene Perugia e l´Umbria - ha detto il Ministro - luoghi che frequento da tempo, e che rappresentano delle eccellenze sotto il profilo culturale, ma anche economico e turistico. Ritengo che vi possano essere tra le nostre comunità ulteriori spazi ed opportunità per intensificare la cooperazione, soprattutto nell´ambito delle produzioni agricole". La presidente Marini, per parte sua, ha ricordato di aver più volte visitato l´Albania, sia in veste di sindaco della città di Todi sia di parlamentare europeo: "Sono certa anche io - ha affermato la presidente Marini - che vi sono tutte le condizioni per intensificare la nostra cooperazione". La presidente ha quindi fatto riferimento all´attività del Centro estero regionale, quale soggetto che opera nell´ambito della promozione dell´internazionalizzazione delle imprese umbre, e del Parco Tecnologico agroalimentare, quale soggetto particolarmente titolato ad operare in ambito internazionale, con particolare riferimento al settore della certificazione della qualità delle produzioni alimentari.  
   
   
ZINGARETTI SCRIVE AI DIPENDENTI DELLA REGIONE LAZIO: "INSIEME PER UN GRANDE LAVORO"  
 
Roma, 19 marzo 2013 - "Carissimi, ho ritenuto giusto che il primo atto formale dopo il mio insediamento fosse scrivere questa lettera, rivolgendomi a tutte le lavoratrici e i lavoratori della Regione Lazio per avviare insieme un percorso comune". E´ il testo della lettera che il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti ha inviato ieri a tutti i dipendenti. "Per me, certo, inizia un´avventura nuova, complessa ed entusiasmante, che già in questi giorni sto cercando di affrontare con tutto il mio impegno, le mie competenze e le mie capacità. Ma questa avventura di governo non è e non sarà mai la mia avventura personale. Perché di una cosa, nella vita, sono sempre stato convinto: il cambiamento non si afferma nella solitudine di un uomo al comando, ma solo dentro la forza di un´organizzazione collettiva, fatta del lavoro di donne e di uomini impegnati per il bene comune. La Pubblica Amministrazione, come ben sapete vivendo ogni giorno al suo interno, è un organismo complesso, la cui forza, incisività e salute dipendono in primo luogo dalla passione, dalle competenze e dalla motivazione delle donne e degli uomini che lavorano al suo interno. A questo serve una buona organizzazione e per questo ritengo che essa non possa prescindere dal riconoscimento del valore del lavoro pubblico, ricostruendo e rendendo più forte, anche dentro questa amministrazione, un patto fondato sulla trasparenza, il merito, la capacità di dialogo e la fiducia reciproca. So che in questa amministrazione trovo una grande passione e molte competenze. Ad esse, insieme alla mia giunta, mi rivolgerò per metterle insieme al servizio della nostra comunità. Soprattutto in un tempo di crisi come quello che stiamo vivendo, è fondamentale affermare questa priorità mostrando il volto di uno Stato amico, aperto, trasparente, utile perché impegnato fattivamente nella risoluzione dei problemi quotidiani dei cittadini e delle imprese, nel miglioramento dei servizi fondamentali, nella garanzia dei diritti individuali e collettivi, nella realizzazione di un progetto di sviluppo. Ci attende un grande lavoro. E sono sicuro che insieme sapremo farcela".  
   
   
DEBITI P.A. ZAIA: POSITIVA L’APERTURA UE SULLO SBLOCCO DEI PAGAMENTI ARRETRATI  
 
Venezia, 19 marzo 2013 - “Finalmente si vede una luce alla fine del tunnel in cui giacciono sequestrati dal governo Monti miliardi di euro per effetto del patto di stabilità”. Il governatore del Veneto, Luca Zaia, commenta positivamente l’apertura della Ue sullo sblocco dei pagamenti arretrati a imprese e fornitori. “Ora, piuttosto che perdere le giornate trattando sulle poltrone che potrebbero riguardarlo – attacca Zaia - il premier Monti concentri tutta la sua attenzione sulla soluzione immediata di questo problema che sta attanagliando le economie dei territori più produttivi del Paese”. Zaia, che per primo aveva lanciato l’allarme sugli effetti “distorti” del patto di stabilità e aveva avanzato nelle settimane scorse la proposta di una iniziativa congiunta con comuni e province per sforare il patto di stabilità, è tornato a ricordare a quanto ammonta la posta in gioco: “Soltanto come Regione del Veneto abbiamo bloccati in tesoreria ben 1 miliardo 300 milioni che potrebbero dare una boccata d’ossigeno a un’economia ormai asfittica. Non si può più continuare a sequestrare le risorse ai veneti e alle regioni virtuose per ripianare buchi prodotti da regioni sprecone: i soldi delle nostre imposte e degli enti restino e vengano gestiti sul territorio. Io comunque non abbasso la guardia e se non vedo fatti concreti sono pronto a sforare il patto di stabilità”.  
   
   
DERIVATI IN CAMPANIA: CALDORO, INTERESSATI AD OPERAZIONE TRASPARENZA  
 
  Napoli, 19 marzo 2013 - "Massima collaborazione con l´azione avviata dalla magistratura. L´obiettivo di tutti è tutelare l´interesse dei cittadini." Così il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro. "Nessuna volontà, da parte della Giunta, di criminalizzare le banche che rappresentano un volano imprescindibile per lo sviluppo nè tantomeno di individuare responsabilità dei singoli. La Giunta regionale è in prima linea perché non venga sprecato un euro. È questa la nostra priorità. Siamo interessati a tutte le operazioni trasparenza. Abbiamo avviato con coraggio e determinazione questa operazione e non faremo passi indietro", conclude il presidente Caldoro.  
   
   
BASILICATA: RIDUZIONE NUMERO ASSESSORI, PRESENTATA PROPOSTA DI LEGGE  
 
Potenza, 19 marzo 2013 - Una proposta di legge statutaria per ridurre da 6 a 4 gli assessori regionali a partire dalla prossima legislatura è stata presentata ieri dal presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Vincenzo Santochirico, e dai componenti dell’Ufficio di Presidenza: Franco Mattia, Nicola Benedetto, Mariano Pici e Luigi Scaglione. La proposta punta a modificare l’articolo 32 dello Statuto della Regione Basilicata (approvato dal Parlamento con la legge n. 350/1971) per adeguare il numero degli assessori alle disposizioni approvate alcuni mesi fa dal Parlamento per la riduzione dei costi della politica nelle Regioni (decreti legge n. 138/2011 e 174/2012 e legge di conversione n. 213 2012). La Regione Basilicata ha già approvato la riduzione da 30 a 20 del numero dei consiglieri regionali (art. 7, comma 10 legge n. 35/2012 – finanziaria regionale 2013). Per completare le misure di adeguamento alla legislazione nazionale entro il mese di giugno vanno invece approvate le modifiche statutarie per la riduzione del numero degli assessori.  
   
   
GIUNTA REGIONALE CAMPANA, I PROVVEDIMENTI. VIA A DUE ACCORDI DI PROGRAMMA QUADRO PER INTERVENTI A DIFESA DELL´AMBIENTE  
 
Napoli, 19 marzo 2013 - Si è riunita il 15 marzo a palazzo Santa Lucia la Giunta regionale della Campania, presieduta da Stefano Caldoro. Su proposta del presidente, è stato approvato il testo dell´Accordo di Programma quadro sugli interventi di rilevanza strategica regionale nel settore ambiente per la manutenzione straordinaria del territorio. D´intesa con gli assessori al Bilancio Gaetano Giancane e all´Ambiente Giovanni Romano è stato dato altresì il via libera al testo relativo ad un altro Accordo di Programma Quadro, per interventi relativi alla depurazione delle acque I testi verranno sottoposti alle Amministrazioni centrali competenti per la sottoscrizione. Subito dopo saranno avviati gli interventi previsti dai piani. Sempre in campo ambientale, su proposta dell´assessore Romano la Giunta ha approvato il finanziamento programmatico delle attività previste per l´adeguamento della rete di monitoraggio della qualità dell´aria e per l´aggiornamento dell´inventario delle emissioni, nell´ambito dell´obiettivo operativo "Migliorare la salubrità dell´ambiente". Su proposta dell´assessore ai Lavori Pubblici Edoardo Cosenza, la Giunta ha approvato il protocollo di intesa con il Comune di Salerno per la realizzazione di opere a difesa del litorale. Su proposta congiunta degli assessori all´Istruzione Caterina Miraglia e alla Formazione Severino Nappi sono state definite le Linee Guida per la costituzione dei poli formativi tecnico professionali in Campania.  
   
   
BOLZANO: 1,6 MILIONI DI EURO PER LA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO  
 
Bolzano, 19 marzo 2013 - Anche quest´anno il programma della Giunta provinciale in tema di cooperazione allo sviluppo si basa su tre pilastri: sostegno ai progetti delle organizzazioni di volontariato, progetti diretti di cooperazione allo sviluppo, attività di sensibilizzazione. Oggi (18 marzo) è stato stanziato il budget per il 2013, che ammonta a 1,66 milioni di euro. "Per la sensibilizzazione e l´educazione allo sviluppo e alla mondialità - ha spiegato il presidente Luis Durnwalder - metteremo a disposizione 240mila euro, 1 milione di euro sarà destinato ai progetti delle organizzazioni di volontariato nel Sud del mondo, e altri 400mila euro verranno investiti in attività diretta di cooperazione gestita dalla Provincia di Bolzano". Per quanto riguarda le attività di sensibilizzazione, sono stati 24 i progetti presentati: 17 hanno ottenuto il necessario via libera per un investimento totale di 403.800 euro e un finanziamento di poco superiore ai 237mila euro. Passando ai progetti delle organizzazioni di volontariato e dei singoli volontari nel settore della cooperazione allo svilupppo e della tutela delle minoranze, le proposte giunte entro la scadenza del 31 gennaio sono state 61 da parte di 45 organizzazioni. L´importo complessivo degli investimenti sarebbe pari a 3,7 milioni di euro, con un finanziamento richiesto di 2,1 milioni, l´approvazione definitiva degli stanziamenti è prevista per il mese di giugno. In ogni caso, circa il 60% delle risorse messe a disposizione dalla Provincia di Bolzano per l´attività di cooperazione allo sviluppo verranno riservate a questo settore. Il restante quarto degli investimenti, sarà assegnato ai progetti gestiti e promossi direttamente dalla Provincia di Bolzano, normalmente in collaborazione con istituzioni pubbliche che si occupano di cooperazione allo sviluppo. Gli interventi si concentreranno in maniera particolare in Uganda e nel Burkina Faso: per questi due paesi sono già operativi dal 2011 due tavoli di confronto per gestire al meglio attività e interventi, e in futuro, con l´aggiunta dello Sri Lanka, si valuterà la possibilità di avviare iniziative di partnership tra pubblico e privato. Il presidente Luis Durnwalder, infine, ha annunciato che oltre ai fondi provinciali (1,66 milioni di euro), la cooperazione allo sviluppo sarà sostenuta anche dalla Regione Trentino-alto Adige con un contributo di 300mila euro.  
   
   
IL PRESIDENTE SCOPELLITI COMMENTA I LAVORI DEL VERTICE EUROPEO: “GOLDEN RULE NON BASTA”  
 
Catanzaro, 19 marzo 2013 - Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti ha così commentato i lavori al vertice dei leader dell’Ue: “La “golden rule” ottenuta da Monti nell’ultimo vertice a Bruxelles, poter ricominciare a spendere denaro pubblico quando ci si trova nella forbice tra il pareggio e il 3% di deficit, è un pannicello tiepido. A noi serve una scossa che può arrivare solo da una azione incisiva del Governo italiano sui vertici dell’Unione europea. Un segnale forte che faccia ripartire anche gli investimenti esteri nel nostro Paese. Per questo chiediamo di cambiare radicalmente i parametri del patto di stabilità che ci consentiranno di sbloccare una mole di liquidità tale da permetterci di far ripartire migliaia di opere pubbliche che significano assunzioni e liquidità per le imprese. Solo in questa maniera possiamo riattivare quel circolo che ci aiuterà ad uscire dalla stagnazione in cui è caduta l’Italia. Per la Calabria e il Sud può essere il passo fondamentale per rilanciare non solo l’occupazione nelle grandi opere e lo sviluppo di tutte le attività collaterali ma anche un territorio che vuole competere con il Nord e che si vuole affermare nel bacino del Mediterraneo. Pieno sostegno all’invito lanciato da Cappellacci e Zaia perché come sistema della regioni siamo chiamati a fare la nostra parte senza perdere ulteriormente tempo. In questo momento, forse il più duro della crisi, la crescita economica delle nostre terre e il benessere delle famiglie devono essere la nostra unica e principale preoccupazione.  
   
   
BILANCIO. LA GIUNTA COMUNALE DI MILANO APPROVA IL RENDICONTO 2012 RISPARMI DI SPESA PER 75 MILIONI E 123 MILIONI DI INVESTIMENTI PER TRASPORTI E VIABILITÀ A FAVORE DELLA CITTÀ  
 
Milano, 19 marzo 2013 - E’ stato approvato il 15 marzo dalla Giunta Comunale il rendiconto per l’anno 2012. Un percorso di gestione dei conti pubblici che ha portato l’Amministrazione a raggiungere l’equilibrio finanziario di parte corrente per il secondo anno consecutivo. Un risultato ottenuto soprattutto grazie al lavoro di contenimento della spesa da parte dell’Amministrazione con risparmi per 75 milioni di euro pari circa al 3% della spesa complessiva, cui si affiancano anche alcune entrate straordinarie per il 2012 come i 27,7 milioni di euro di oneri di urbanizzazione, i 45 milioni di euro aggiuntivi rispetto alla vendita delle quote Sea a seguito dall’aumento delle tariffe aeroportuali oltre ai 110 milioni euro aggiuntivi derivanti dalla premialità ottenuta dal Comune a seguito della partecipazione al Patto di Stabilita Nazionale Orizzontale. Per quanto concerne la componente in conto capitale del bilancio si segnalano 383 milioni di investimenti tra i quali si evidenziano 122,42 milioni per viabilità e trasporti, 54 milioni per l’ambiente e la gestione del territorio oltre ai 75,4 milioni per contributi a favore di Expo 2015 spa e 26,3 milioni per Arexpo spa. L’indebitamento complessivo del Comune è di 4.1 miliardi, da segnalare come nell’esercizio 2012 si sia arrivati all’estinzione anticipata di mutui con Cassa Depositi e Prestiti per 19,9 milioni, evitando così al Comune di Milano la riduzione dei trasferimenti erariali. Diminuito inoltre di 71 milioni di euro lo stock di debito. Nel corso del 2012 è aumentata la velocità di riscossione e di pagamento, riducendo cosi l’incidenza dei residui passivi (differenza tra crediti e debiti). Le gestione dei conti pubblici condotta sino ad oggi dall’Amministrazione consentirà di mettere a disposizione di investimenti futuri di varia natura circa 381 milioni di euro.  
   
   
BOLZANO, DALLA GIUNTA: RICORSI CONTRO LA FINANZIARIA, PROVINCIA RESISTE IN GIUDIZIO  
 
Bolzano, 19 marzo 2013 - La Giunta provinciale ha deciso il 18 marzo di resistere in giudizio contro l´impugnazione della legge finanziaria 2013 da parte dal governo centrale. Quattro i punti da dirimere di fronte alla Corte Costituzionale: sgravi fiscali, Imu, suddivisione dei compiti tra Corte dei Conti e Nucleo di valutazione, contributi ai pendolari. "Siamo convinti che la Corte Costituzionale ci darà ragione in merito al conflitto di competenze contestato dallo Stato - ha spiegato il presidente Luis Durnwalder - come peraltro già accaduto in passato con analoghe sentenze". La questione di legittimità costituzionale sollevata nei confronti della legge finanziaria provinciale per l´anno 2013, si concentra fondamentalmente su quattro punti: il primo riguarda gli sgravi fiscali concessi a livello locale. "Pensiamo soprattutto alla riduzione dell´aliquota Irap - ha spiegato Durnwalder - e all´azzeramento della stessa imposta per le imprese di nuovo insediamento, oppure all´abbattimento dell´addizionale regionale Irpef per i redditi più bassi, o alle agevolazioni sul bollo auto. Lo Stato ci accusa di invadere le sue competenze e di praticare una sorta di "concorrenza sleale" nei confronti delle Regioni confinanti che non possono usare la leva fiscale: in realtà tutto ciò che facciamo in questo settore è previsto e concesso dall´Accordo di Milano". Gli altri tre punti oggetto del ricorso di fronte alla Corte Costituzionale, per cui la Provincia di Bolzano ha deciso di resistere in giudizio, riguardano la normativa sull´Imu, la suddivisione dei compiti di controllo tra Corte dei Conti e Nucleo provinciale di valutazione, e i contributi ai pendolari. "Ci accusano di essere troppo generosi in questo ambito - ha commentato Luis Durnwalder - in realtà cerchiamo di fare tutto quanto è nelle nostre possibilità per cercare di tenere viva la periferia, garantendo uno sviluppo equilibrato anche nelle zone rurali e più decentrate che devono fare i conti con il rischio di spopolamento".  
   
   
FVG, AUTONOMIE LOCALI: APPROVATO PIANO VALORIZZAZIONE  
 
Trieste, 19 marzo 2013 - La Giunta regionale ha approvato il 14 marzo in via preliminare lo schema di Piano di valorizzazione territoriale per l´anno 2013, in base alle leggi regionali 1 del 2006 sull´ordinamento delle Autonomie locali e 14 del 2011 sulle Unioni montane. Il Piano sarà ora trasmesso al Consiglio delle Autonomie locali (Cal), per la prevista intesa. Il Piano contiene la ricognizione annuale delle varie forme associative fra Enti locali (Unioni di Comuni, Associazioni intercomunali, fusioni fra Comuni), che al 14 febbraio scorso erano in tutto 41. Sono inoltre indicati i criteri di assegnazione degli incentivi previsti per il 2013, pari a 5 milioni di euro.  
   
   
CONFERENZA DELLE REGIONI: IN CAMPANIA LA XIII SESSIONE CONSIGLIO NAZIONALE CONSUMATORI E UTENTI  
 
Napoli, 19 marzo 2013 - Si svolgerà in Campania la tredicesima Sessione Programmatica del Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti (Cncu). La candidatura è stata approvata, su proposta del consigliere del presidente Caldoro alle Attività produttive e allo Sviluppo economico Fulvio Martusciello, dalla Commissione Attività Produttive - Settore Commercio della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome riunita presso il Ministero dello Sviluppo Economico. "E´ motivo di orgoglio - sottolinea Martusciello - che il Ministero abbia accettato la candidatura della Regione Campania ad ospitare la Sessione Programmatica del Cncu. La proposta è nata per l´attenzione che la Giunta pone nei confronti delle criticità da cui sono colpiti i consumatori e per la necessità di mettere al centro delle politiche nazionali e regionali le problematiche in materia di tutela dei consumatori", conclude Martusciello.  
   
   
SALVAGUARDIA E SVILUPPO CANSIGLIO. INSEDIA TAVOLO DI LAVORO CON SINDACI  
 
Tambre d’Alpago (Belluno), 19 marzo 2013 - L’assessore regionale all’agricoltura e alle aree protette Franco Manzato, su delega del presidente del Veneto Luca Zaia, ha insediato ieri mattina a Tambre d’Alpago il tavolo di lavoro per lo sviluppo del Cansiglio, presenti i sindaci dei Comuni bellunesi di Tambre , Oscar Facchin, e di Farra d’Alpago, Floriano De Pra, e quello del Comune trevigiano di Fregona, Giacomo De Luca. Il tavolo in questione era stato fortemente richiesto dagli amministratori locali come strumento di confronto, di proposta e di sintesi per dare soluzione alle tantissime problematiche di questa straordinaria zona, storicamente tutelata ma dove si sono accumulate difficoltà e questioni che hanno bisogno di risposte intersettoriali che coinvolgano tutte le istituzioni impegnate per la tutela e lo sviluppo del territorio. Oggi è stata l’occasione per mettere in fila i temi e le iniziative da approfondire: dalla eccessiva presenza di cervi che penalizza gli allevatori della zona alla manutenzione del territorio; dalla viabilità ai parcheggi, dalle prospettive di sviluppo ai vincoli, dalle potenzialità turistiche a quelle sportive e culturali. Ogni istituzione presente si farà carico ora di approfondire gli argomenti messi sul tappeto, ciascuna per le proprie competenze, per ritrovarsi poi venerdì 5 aprile prossimo e mettere assieme le risposte possibili.  
   
   
INDAGINE DISAGIO ECONOMICO: MARCHE SUL PODIO PER CAPACITA´ RESISTENZA ALLA CRISI .  
 
Ancona, 19 marzo 2013 - “Le Marche confermano la loro volontà e capacità di resistenza alla crisi. Dopo i recenti dati Istat sull’export che ci pongono al quarto posto tra le Regioni per crescita delle esportazioni nel 2012, ora una nuova indagine conferma quanto affermato più volte. Che le Marche, pur nella durezza straordinaria della crisi che sicuramente non ha risparmiato la nostra economia, sono tra le regioni che hanno saputo affrontare le difficoltà con maggiore forza”. E’ il commento del presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, alla classifica sul disagio economico realizzata dal Centro studi Sintesi per Il Sole 24 Ore e pubblicata oggi sul quotidiano economico. “La ricerca – dice Spacca – posiziona le Marche al secondo posto tra le Regioni a statuto ordinario dopo la Liguria, e al terzo posto assoluto considerando la prima posizione del Trentino Alto Adige, tra i territori meno colpiti dalla crisi. Con un punteggio di 120,5 siamo al di sopra della media nazionale per resistenza, unica regione del centro Italia. Un risultato particolarmente significativo, tenuto conto dei numerosi ed eterogenei indicatori presi in considerazione per stilare la classifica”. L’indagine sul disagio economico si basa infatti sulla variazione, tra il 2008 e il 2012, di 10 indicatori: tasso di disoccupazione, reddito disponibile delle famiglie, consumi delle famiglie, investimenti, spesa media mensile familiare, sofferenza delle famiglie, sofferenza delle imprese, imprese protestate, fallimenti, ore di cassa integrazione. “La crisi non è alle spalle, di questo siamo consapevoli – conclude Spacca – Ma la forza del sistema imprenditoriale marchigiano, la tenacia dei lavoratori e delle famiglie, la solidità del tessuto sociale uniti degli strumenti anticrisi massicciamente adottati dalla Regione sin dai primi segnali di crisi, stanno consentendo alle Marche di farcela”.  
   
   
ABRUZZO, COMUNITA’ MONTANE: SOSTEGNO A COMUNI PER TRASFORMAZIONE  
 
Pescara, 19 marzo 2013 - "Quello con i rappresentanti delle Comunità montane è stato un incontro particolarmente proficuo. Infatti, ci siamo confrontati sulla nuova legge regionale, entrata in vigore all´inizio dell´anno, secondo cui i Comuni saranno chiamati a decidere se sopprimere questi enti territoriali locali oppure se trasformali in Unioni dei Comuni montani". Lo ha affermato l´assessore agli Enti Locali ed alle Riforme Istituzionali, Carlo Masci, al termine della riunione che si è tenuta a Pescara, in Regione, su input del consigliere regionale Franco Caramanico. "A tal proposito - ha ricordato Masci ‘ è stato fatto il punto della situazione sulle prossime scadenze che ormai incombono. In particolare, quella del 31 marzo prossimo entro cui la Regione dovrà stabilire i criteri per l´assegnazione dei fondi alle Unioni dei Comuni e quella immediatamente successiva del 30 aprile entro cui i Comuni appartenenti alle Comunità montane dovranno decidere se sopprimerle oppure se trasformarle in Unione dei Comuni montani". A giudizio dei Comuni e delle Comunità montane, il termine sembrerebbe troppo ravvicinato rispetto alla decisione della Regione sui criteri per l´assegnazione dei fondi. "In realtà, - ha chiarito l´assessore - non abbiamo alcun problema a fare in modo che i Comuni abbiano più tempo per decidere. Una cosa è certa ? ha proseguito - il processo di trasformazione, che porterà i servizi ad essere erogati in forma associata, è ormai avviato. Tanto è vero che, ad esempio, il 1 gennaio 2014 si partirà con la gestione in forma associata di tutti i servizi e di tutte le finzioni da parte dei singoli Comuni. La Regione, e nello specifico la struttura tecnica del mio assessorato, sta cercando di accompagnare questo percorso in maniera tale da evitare problemi e garantire servizi migliori a costi inferiori".  
   
   
AMMORTIZZATORI SOCIALI. ZAIA: “SIAMO A FIANCO DEI NOSTRI LAVORATORI. IL VENETO CONTINUERA’A FARE SUA PARTE, COME SEMPRE. DA 2009 A 2012 RISORSE REGIONALI PER CIG IN DEROGA E POLITICHE ATTIVE LAVORO SONO STATE DI COMPLESSIVI 108.903.685 EURO. ORA TOCCA A NUOVO GOVERNO: RIFINANZI ADEGUATAMENTE GLI AMMORTIZZATORI PER IL 2013”  
 
Venezia, 19 marzo 2013 - “La Regione Veneto non lascia soli i lavoratori alle prese con le crisi aziendali, la Regione ha sempre fatto fino in fondo la sua parte anche assumendo in proprio gli oneri degli ammortizzatori sociali”. Lo afferma il Presidente della Regione Luca Zaia, aggiungendo: “Basti un dato: per il finanziamento della Cig in deroga negli ultimi 4 anni, dal 2009 al 2012, il Veneto ha destinato risorse proprie regionali per 55.720.364 euro, di questi abbiamo recentemente di trasferito a Inps 11 milioni; inoltre sono state stanziati ulteriori 53.183.321 euro per finanziare le collegate ‘politiche attive del lavoro’ (formazione professionale, orientamento, ricollocazione nel mercato del lavoro), per un totale complessivo di 108.903.685 euro. Dei 55,7 milioni di euro destinati al finanziamento della Cig in deroga, alla provincia di Padova è stato destinato un sostegno regionale di 14.849.548 euro; 14.350.648 euro alla provincia di Vicenza; 9.902.467 euro alla provincia di Treviso; 6.183.452 euro alla provincia di Venezia; 5.434.373 alla provincia di Verona; 4.417.130 alla provincia di Rovigo; 582.746 euro alla provincia di Belluno. Le domande di Cig in deroga sono state nel 2012 10.814 e i lavoratori coinvolti sono stati 61.612. “Va comunque ricordato – sottolinea il Governatore – che le aziende chiedono la cassa integrazione in deroga che è tuttavia usufruita solo nella misura del 22%, elemento che dimostra il timore delle aziende per l’incertezza del quadro economico e la predisposizione a far richiesta della Cig in deroga che poi potrà essere del tutto o in parte usufruita”. Zaia ricorda inoltre che nel Veneto sono stati firmati accordi ogni anno dal 2009 con le parti sociali sulle modalità e le caratteristiche degli ammortizzatori sociali “l’ultimo è quello del 28 dicembre 2012 destinato ai lavoratori che andranno in cassa integrazione in deroga nel 2013. Da noi – sottolinea - ha sempre prevalso, rispetto a logiche settoriali, il senso di responsabilità delle parti e il nostro modello comune è sempre stato di responsabilità istituzionale. Responsabilità che chiediamo di avere anche al futuro Governo. Il Veneto chiede di far presto. Vanno rifinanziati adeguatamente gli ammortizzatori sociali e destinate prontamente le risorse alle Regioni, come prevede del resto l’Intesa tra Stato e Regioni per il 2013. Parliamo di 650 milioni di euro da ripartire tra le Regioni in base alla spesa storica, contro un fabbisogno annuo stimato dalle Regioni di 1,8 miliardi di euro; per il Veneto si tratterebbe di 38 milioni di euro, pari all’80% delle risorse dell’accordo a cui si aggiungeranno le ulteriori risorse del rimanente 20% e le nuove risorse inserite nella legge di stabilità nazionale”. Infine il Governatore veneto fa presente che gli ammortizzatori sociali messi a disposizione dalla Regione spesso sono stati legati non solo alla risposta di assistenza per la cig e per la mobilità in deroga ma a un sostegno al reddito legato a politiche attive del lavoro il che significa formazione professionale dei lavoratori in cig, ri-orientamento nel mercato del lavoro, borse-lavoro o impiego dei lavoratori in cig in progetti di pubblica utilità.  
   
   
WELFARE, DELEGAZIONE LATINO-AMERICANA IN VISITA IN LIGURIA SU BUONE PRASSI NELLE CARCERI  
 
Genova, 19 marzo 2013 - Visita il 18 marzo mattina in Regione di una delegazione latino-americana di quattordici paesi per conoscere più da vicino il sistema carcerario ligure e le possibilità che offre ai detenuti di un successivo inserimento lavorativo. La delegazione, composta di rappresentanti del sistema carcerario e dei vari Ministeri di Giustizia sudamericani, è stata ricevuta dall’assessore al welfare, Lorena Rambaudi che ha illustrato le principali misure messe in atto in Liguria per l’inserimento dei detenuti nel mondo del lavoro, grazie ai fondi del piano sociale. All’incontro erano presenti, tra gli altri, anche il provveditore dell’amministrazione penitenziaria regionale della Liguria, Giovanni Salamone e il vicecapo dipartimento dell’amministrazione penitenziaria nazionale, Luigi Pagano. Nel pomeriggio la delegazione si recherà al carcere di Marassi e domattina a quello di Pontedecimo. La visita si inserisce nell’ambito del programma Eurosocial Ii, finanziato dalla commissione europea, che nasce nell’ambito degli accordi stipulati durante il summit dei capi di Stato e di Governo della Ue con quelli dell’America Latina che prevede interventi di interscambio, tra paesi europei e latinoamericani, nell’ambito delle buone prassi e della coesione sociale.  
   
   
LEGALITÀ IN CAMPANIA: OLTRE 15 MILIONI PER PROGETTI DI SICUREZZA DELLE CITTÀ  
 
Napoli, 19 marzo 2013 - "Ad oggi, tra i programmi di riqualificazione delle città medie della Campania ed altri bandi finanziati, abbiamo impegnato risorse per la sicurezza per oltre 15 milioni di euro." Così l´assessore alle Autonomie locali Pasquale Sommese. "I fondi investiti riguardano – sottolinea l’assessore – i progetti di sicurezza previsti all’interno degli accordi di programma siglati con le 20 città con oltre 50 mila abitanti e quelli per videosorveglianza, contrasto al racket e all’usura, utilizzo beni confiscati e potenziamento servizi polizia municipale." In particolare, per le città medie sono stati impegnati 12 milioni, cui si aggiungono 1 milione e 700 mila euro per la videosorveglianza nei Decumani, 1 milione e 300 mila euro per progetti antiracket e antiusura, oltre ai finanziamenti ai Comuni per i progetti relativi all’utilizzo a fini sociali e collettivi dei beni confiscati e per il potenziamento del servizio di polizia municipale in relazione alle azioni di contrasto alla criminalità. "Prosegue intanto - conclude l’assessore Sommese - il lavoro di riprogrammazione strategica dei fondi europei in virtù di quanto stabilito dai presidenti delle Regioni del Sud e dal Governo sul Piano Azione Coesione. Saranno utilizzati per finanziare le priorità della Giunta Caldoro, tra cui la sicurezza e la legalità."  
   
   
TRENTO: DONNE DEL MONDO: GIOVEDI´ ARRIVANO LE AMBASCIATRICI D´AFRICA  
 
Trento, 19 marzo 2013 - Benin, Ghana, Kenya, Mozambico, Sud Africa, Sudan e Zimbabwe hanno scelto come ambasciatore una donna. E Marie Rosemonde Maoussi Deffon Yakoubou, Evelyn Anita Stokes-hayford, Josephine Wangari Gaita, Carla Elisa Luis Mucavi, Nomatemba Tambo, Amira Daoud Hassan Gornass e Mary Sibusisiwe Mubi giovedì 21 marzo sono in Trentino per un doppio, eccezionale appuntamento: a Trento alle 10 nella sede della Provincia un momento istituzionale di accoglienza e benvenuto; e al Casinò municipale di Arco, alle 17, una tavola rotonda dal titolo «Donne del mondo», aperta al pubblico e condotta dal politico, accademico, giornalista e scrittore Jean-léonard Touadi, presente Rosanna Coniglio, già direttrice centrale del Ministero degli affari esteri italiano per l’Africa subsahariana Un evento assolutamente eccezionale, di cui non c’è memoria in Trentino e in Italia: le ambasciatrici di sette Paesi africani presenti tutte assieme per un evento proposto nell´ambito del ciclo di iniziative messe in campo per la Giornata internazionale della donna dall´assessorato alla solidarietà internazionale e alla convivenza della Provincia autonoma di Trento, e per il Comune di Arco dall’assessorato alla cultura e dalla biblioteca civica «Bruno Emmert», per affrontare i temi delle pari opportunità e del rapporto uomo-donna. Prima a Trento, in un incontro istituzionale alle 10 nella sala Depero nel palazzo provinciale; e poi ad Arco, in un confronto pubblico (l’inizio è alle ore 17) nel salone delle feste del Casinò municipale, protagoniste le «donne del mondo». All´incontro di Arco le ambasciatrici racconteranno le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne nel continente africano, e metteranno in luce il ruolo delle donne nella politica, nelle istituzioni e nelle relazioni internazionali. «Per il Comune di Arco è un evento di per sé d’eccezione, ma che s’inserisce in un rapporto di continuità con le iniziative del passato – spiega l’assessore di Arco Massimiliano Floriani – perché con il cartellone d’iniziative «Dedicato alla donna» è da anni che organizziamo momenti di confronto con la formula della tavola rotonda, ogni volta con un tema diverso. Riteniamo che informare e creare occasioni di confronto e di approfondimento sia un dovere delle istituzioni, al quale Arco adempie con convinzione, specie per quanto riguarda i temi legati al mondo femminile». «Apprezziamo in modo particolare la sensibilità con cui le amministrazioni locali, e Arco in particolare, aderiscono alle iniziative sul tema della donna – dice Andrea Morghen per l’assessorato provinciale alla solidarietà internazionale e alla convivenza – e non possiamo che essere molto soddisfatti di poter proporre ora un evento così importante, volto a dare profondità e una dimensione internazionale al dibattito che in Trentino stiamo sostenendo da anni, con in prima fila l’assessore Lia Giovanazzi Beltrami». «Trentino e continente africano sono uniti da un rapporto che si è costruito nel tempo – dice Luciano Rocchetti per il settore solidarietà internazionale e convivenza della Provincia – e questo evento ne è una sorta di esito prestigioso, oltre che di estremo interesse: pensiamo solo al fatto che l’Africa è di fatto tenuta in piedi dalle donne, le quali allo stesso tempo sono quindi una straordinaria risorsa ma anche il soggetto più penalizzato ed esposto a difficoltà, ingiustizie e sofferenze. Con questo incontro, ci aspettiamo di riuscire ad andare oltre stereotipi e pregiudizi, e di far capire come l’Africa sia un luogo che negli ultimi decenni ha affrontato un’evoluzione profonda, capace di suggestionare in modo positivo e costruttivo il nostro Trentino, nel momento in cui si appresta ad affrontare un periodo storico certo non facile. Il Trentino ha fatto molto per l’Africa, ma dall’Africa ha anche molto da ricevere». Il Programma giovedì 21 marzo ore 10, Trento, Sala Depero, piazza Dante n. 15 La rappresentanza femminile nelle istituzioni del mondo- ore 17, Arco, Salone delle feste del Casinò Municipale Tavola rotonda "Donne del mondo" Le Ambasciatrici dell’Africa in Italia di Benin, Ghana, Kenya, Mozambico, Sud Africa, Sudan, Zimbabwe raccontano le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne nel continente africano. Metteranno in luce il ruolo delle donne nella politica, nelle istituzioni e nelle relazioni internazionali. Coordina: Jean-léonard Touadi politico, accademico, giornalista, scrittore - Touadi è uno dei pochi politici italiani d´origine africana insieme a Dacia Valent, Khaled Fouad Allam, Souad Sbai, Magdi Allam e Mercedes Lourdes Frias. Laureato in filosofia alla Pontificia Università Gregoriana di Roma, e in giornalismo e scienze politiche alla Luiss, insegna all´Università di Bologna, all´Università degli Studi di Milano e all´Università degli Studi di Roma "Tor Vergata". Dirige il programma di Rai 2 e Rai Storia "Un mondo a colori" e scrive per la rivista "Nigrizia". In Italia dal 1979, è stato assessore alla sicurezza, alle politiche giovanili e ai rapporti con le università del Comune di Roma, nella giunta di Walter Veltroni. Nelle elezioni politiche del 2008 è stato eletto al parlamento italiano. Nelle ultime elezioni, per la Regione Lazio è stato capolista dei Democratici a sostegno della candidatura di Nicola Zingaretti (quest´ultimo proclamato presidente il 12 marzo). Marie Rosemonde Maoussi Deffon Yakoubou Ambasciatrice plenipotenziaria della Repubblica del Benin - Nominata nel 2010, ha a cuore la popolazione femminile del Benin, che vive per il 70% nelle aree rurali ed è responsabile dell´80% della produzione agricola. In Benin, paese francofono dell´Africa occidentale che ha imboccato dagli anni ´90 la strada della democrazia. Fra i progetti che il Trentino ha condotto in Benin vi sono la costruzione di pozzi per alcuni villaggi situati nella parte centro-settentrionale e la realizzazione di strutture nel centro Boko. Evelyn Anita Stokes-hayford Ambasciatrice plenipotenziaria della Repubblica del Ghana - Evelyn Anita Stokes-hayford, che ha lavorato con il segretariato del Commonwealth a Londra, ha già visitato il Trentino in precedenza. I rapporti fra Trento e il Ghana sono infatti solidi: fra le iniziative vi sono quelle nel campo della formazione medico-sanitaria (in particolare per la cura dell´idrocefalo, patologia molto diffusa in Africa) e dello sviluppo agricolo. Il Ghana è stato il primo paese dell´Africa subsahariana ad ottenere l´indipendenza, che può presentare oggi al mondo credenziali democratiche "impeccabili" e attrae investitori dall´estero, in settori che vanno dalle infrastrutture, all´agricoltura, all´immobiliare. La Banca mondiale ha recentemente dichiarato il Ghana "il paese che oggi sta crescendo più velocemente dopo il Qatar". Josephine Wangari Gaita Ambasciatrice plenipotenziaria della Repubblica del Kenya - Josephine Wangari Gaita ambasciatrice della Repubblica del Kenya in Italia, ha alle spalle una solida esperienza diplomatica e in Italia ha anche un ruolo cruciale per il Kenya come rappresentante presso la Fao. Fra Trentino e Kenya, dove da poco si sono tenute le elezioni presidenziali, sono in corso progetti rivolti in particolare a stimolare l´auto-sviluppo, soprattutto delle aree più remote. Sebbene questo Paese sia conosciuto soprattutto per le sue straordinarie bellezze turistiche, oggi sta sviluppando alcuni interessanti vantaggi competitivi come la crescita delle partnership pubblico-private, l´apertura agli investimenti esteri, nuovi assetti amministrativi. Il Kenya, tra l´altro ha da poco ha abbracciato il sistema federale ed è interessato all´esempio dell´Autonomia del Trentino). Carla Elisa Luis Mucavi Ambasciatrice plenipotenziaria della Repubblica del Mozambico - Ambasciatrice per il Mozambico in Italia fin dal 2007, Carla Elisa Luis Mucavi ha già visitato il Trentino, con il quale sono in corso rapporti molto stretti fra le istituzioni, che fra i missionari, che con l´università. Uscito dalla guerra civile nel ´92, il Mozambico vive da vent´anni in pace (grazie anche al Governo italiano e al trentino Mario Raffaelli, all´epoca sottosegretario agli Esteri). Ciò ha aperto nuove possibilità di sviluppo e di interscambio. Le priorità vengono date all´istruzione, all´agricoltura, alla lotta alla povertà. Accanto a un programma di cooperazione comunitaria avviato a Caia, il Trentino ha numerose altre attività nel paese africano. Nomatemba Tambo Ambasciatrice designata della Repubblica del Sud Africa - Figlia del defunto Oliver Tambo, che ha condiviso con Nelson Mandela l´African National Congress, Nomatemba Tambo è stata in precedenza console generale a Hong Kong e a Macao. In Sud Africa il Trentino è coinvolto in una serie di interventi a favore dei migranti africani: il Sud Africa accogliere rifugiati che hanno lasciato il proprio Paese a causa di guerre civili, in particolare provenienti dai grandi laghi. Vi sono quindi programmi di formazione professionale e di accoglienza, corsi di lingua inglese e informatica, nonché investimenti strutturali nei centri di accoglienza. Amira Daoud Hassan Gornass Ambasciatrice plenipotenziaria della Repubblica del Sudan - L´ambasciatore Amira Gornass in precedenza ha lavorato per il Ministero per gli Affari Esteri del Sudan. Attualmente non sono in corso progetti di solidarietà fra Trentino e Sudan. Mary Sibusisiwe Mubi Ambasciatrice plenipotenziaria della Repubblica dello Zimbabwe - Nominata nel 2010, ha sostenuto più volte che la vera rivoluzione nello Zimbabwe è stata l´istruzione, soprattutto femminile. Fra Trentino e Zimbabwe vi sono solidi rapporti: nell´ospedale di Mutoko, nel cuore della savana, opera da anni il chirurgo trentino Carlo Spagnolli. E proprio qui, grazie anche al supporto del dottor Michele Conti, si è avviato un progetto di formazione rivolto ai medici locali realizzato dalla Provincia autonoma e dall´Azienda provinciale per i servizi sanitari che sta consentendo di operare numerosi bambini e di salvarli da una patologie più diffuse, l´idrocefalo. Rosanna Coniglio già direttrice centrale del Ministero degli Affari Esteri italiano per l’Africa Subsahariana.  
   
   
“NON SOLO DONNE: PARLIAMONE!”, MERCOLEDÌ 20 CONFRONTO PROMOSSO DA CONSIGLIERE REGIONALI PARITÀ DELL’ UMBRIA  
 
Perugia, 19 marzo 2013 - "Non solo donne: parliamone!": è il tema dell´incontro promosso dalle consigliere regionali di parità dell´Umbria, Elena Tiracorrendo e Cristhia Falchetti Ballerani, che si terrà mercoledì 20 marzo, dalle ore 17, nella Sala Fiume di Palazzo Donini, a Perugia. Il titolo "vuole essere una ´provocazione´ positiva - spiegano le promotrici - In questi giorni si parla tanto di donne e della loro condizione nella società, ma lo si fa spesso in chiave problematica, evidenziando i nodi non ancora risolti che ostacolano una reale affermazione paritaria tra i sessi o che, peggio, costituiscono vere e proprie emergenze sociali, come la violenza. Ma è questa - ci si domanda - l´unica chiave di lettura? Quali immagini alternative a quelle di ´donna-madre´ o ´donna-vittima di violenza´ potrebbero essere proposte, e perché dovremmo farlo?". Parlando, inoltre, di discriminazioni in ambito lavorativo - sfera di competenza delle Consigliere di parità - "in che modo il principio di parità uomo-donna può essere ampliato, ponendo la parità come diritto fondamentale della Persona, che si eleva al di sopra del problema di genere, estendendosi così alla tutela di tutte le diversità?". Su questi temi, le Consigliere regionali di parità per l´Umbria propongono un confronto, che alternerà momenti di intervento e dibattito ad altri di ascolto musicale e lettura di brani. Coordinati da Elena Tiracorrendo interverranno Clarisse Schiller, scrittrice, psicologa, imprenditrice, autrice del libro "Donna: alla ricerca dell´origine"; Cristhia Falchetti Ballerani; la psicologa Federica Invernizzi e il coordinatore del Gruppo giovani Michele Mommi per l´associazione "Omphalos". Ascolto musicale e letture saranno a cura di Beatrice Ripoli e Nicol Martini del Teatro Stabile di Innovazione "Fontemaggiore". Una riflessione "multisensoriale" condivisa "per un´azione antidiscriminatoria - rilevano le Consigliere regionali di parità - che sia sempre più efficace, diffusa, consapevole e a favore di tutti".  
   
   
CALABRIA: FONDO DI GARANZIA DI 300 MLN DI CREDITO ALLE IMPRESE FEMMINILI  
 
Catanzaro, 19 marzo 2013 - La consigliera regionale di parità Stella Ciarletta esprime apprezzamento per la creazione di un fondo centrale di garanzia per le imprese femminili, approvato il 14 marzo su iniziativa del ministro del lavoro e delle politiche sociali Elsa Fornero e del ministro dello sviluppo economico Corrado Passera . “La sezione del fondo, finanziata con 20 milioni di euro messi a disposizione in quota paritaria dalla presidenza del consiglio dei ministri-dipartimento per le pari opportunità e da risorse del fondo stesso, permetterà – ha spiegato Stella Ciarletta - alle piccole e medie imprese in rosa di accedere con maggiore facilità e a condizioni di favore a 300 milioni di euro di credito garantito. Queste le principali caratteristiche della sezione speciale del fondo: utilizzo delle risorse per interventi di garanzia diretta, cogaranzia e controgaranzia del fondo, a copertura di operazioni finanziarie finalizzate all’attività di impresa; ripartizione del rischio al 50% tra le risorse a valere sul fondo e quelle della sezione speciale; condizioni piuÌ favorevoli per la concessione della garanzia; riserva di una percentuale della dotazione ad interventi in favore di imprese start up (inizialmente la metà, in seguito la percentuale sarà modificata sulla base di valutazioni del Dipartimento per le pari opportunità); Il comitato di gestione del fondo saraÌ da subito impegnato per rendere operativa la sezione e per monitorarne i risultati. Lo strumento del fondo di garanzia – ha evidenziato ancora la consigliera regionale di parità - è fondamentale per sostenere le imprese femminili sia nella fase di start up che in corso di gestione, in considerazione dei problemi che da sempre le donne hanno nell´accedere al credito. I minori redditi legate alla dimensione microimpenditoriale delle attività rende le imprenditrici soggetti poco bancabili, ancora di più in questa fase di crisi economica. Scommettere sulle donne significa investire su una parte sana e stabile dell´economia Italia, laddove l’imprenditoria femminile rappresenta una delle componenti piuÌ dinamiche del sistema produttivo: nel 2012 le imprese femminili sono aumentate di 7.298 unitaÌ con un incremento della base imprenditoriale dello 0,5% rispetto all’anno precedente (incremento superiore rispetto al totale delle imprese italiane che sono cresciute, nel 2012, dello 0,3%). L´intesa raggiunta - ha detto infine la consigliera Ciarletta - integra l´offerta di servizi dedicati alle imprese femminili con una importante componente finanziaria”.  
   
   
NUOVA EDIZIONE DEL PROGETTO BUSY-NESS WOMEN MADREFIGLIA  
 
Firenze, 19 marzo 2013 - Parte la nuova edizione di Busy-ness Women Madrefiglia, il percorso gratuito formativo per la promozione dell´imprenditoria femminile in Toscana, organizzato da Regione Toscana e Unioncamere Toscana, con il contributo tecnico di C.o.a.p., Metropoli e A.s.se.fi. Le Aziende Speciali delle Camere di Commercio di Grosseto, Firenze e Pisa. L’esperimento progettuale avviato nel 2007, si articolerà nel 2013 in cinque edizioni, Firenze, Grosseto e Pisa daranno il via alle prime tre, seguiranno Arezzo e Carrara per le ultime due edizioni. La formazione sarà realizzata con la nota tecnica del “mentoring” attraverso azioni di interazione personale, finalizzate al trasferimento della professionalità e del Know-how imprenditoriale tra le Mentor, esperte imprenditrici con una consolidata esperienza manageriale e le Mentee, aspiranti e neo-imprenditrici desiderose di arricchire la propria competenza manageriale e professionale. Per ciascuna area geografica saranno ammesse 36 candidate di cui 12 Mentor e 24 Mentee in possesso dei seguenti requisiti: - residenza o domicilio nel territorio della Regione Toscana; - per le Mentor, esperienza imprenditoriale minima di tre anni con ruoli di responsabilità nella conduzione dell’attività d’impresa; - per le Mentee: già imprenditrici, è richiesta un’esperienza della durata massima di tre anni; aspiranti imprenditrici, è richiesto lo sviluppo di un progetto d’impresa da realizzarsi nel territorio regionale condividendone la valutazione della sua prefattibilità. Le candidature saranno aperte fino al 19 aprile 2013. Per info e approfondimenti: Elisa Polverini Tel. 0552671643 elisa.Polverini@metropoliaziendaspeciale.it  
   
   
UMBRIA: AL VIA PERCORSO FORMATIVO PROGETTO “PIUMA” A DIFESA DEI MINORI VITTIME DI ABUSO E SFRUTTAMENTO SESSUALE  
 
Perugia, 19 marzo 2013 - Prende avvio il 19 marzo, alla Scuola umbra di amministrazione pubblica a Villa Umbra (loc.Pila, Perugia) il percorso di formazione specialistica del progetto "Piuma" (Progetto integrato unità multidisciplinare abuso) che ha come finalità la difesa dei minori vittime di abuso e sfruttamento sessuale e di cui la Regione Umbria è capofila, con il compito di coordinamento e monitoraggio, insieme a soggetti pubblici e privati (Usl Umbria n.1, Azienda Ospedaliera, Zona sociale n. 2, Cooperativa Borgorete, Nuova Dimensione, Associazione con finalità relativa alla tutela psico-fisica dei minori). "Il progetto - sottolinea la vicepresidente della Giunta regionale e assessore alle Politiche sociali, Carla Casciari - si colloca nello scenario della programmazione della Regione Umbria che, nelle linee di indirizzo per l´area diritti dei minori e responsabilità familiari, si pone l´obiettivo di superare gli steccati tra le istituzioni attraverso un lavoro sinergico e integrato come la via più efficace per difendere con rapidità i minori vittime di abuso e sfruttamento sessuale". Il percorso formativo è stato affidato dalla Regione Umbria alla Scuola umbra di amministrazione pubblica; è rivolto a psicologi, neuropsichiatri, educatori di cooperative, assistenti sociali impegnati nella tutela e costituisce una delle azioni di sistema del progetto "Piuma". Sarà trasversale alle varie fasi e si articolerà su più livelli, rispondendo alle diverse caratteristiche e necessità degli operatori della rete dei servizi territoriali e alla promozione e diffusione di una cultura dei diritti dell´infanzia e dell´adolescenza nella comunità locale. "Siamo grati alla Regione Umbria per questo delicato compito che ci è stato assegnato e che consente alla Scuola umbra di amministrazione pubblica di ampliare ulteriormente i suoi campi di intervento", ha sottolineato l´amministratore unico Alberto Naticchioni. Nello specifico, si terranno percorsi di sensibilizzazione, rivolti ai quei soggetti "sentinella" della comunità che potrebbero venire in contatto con le vittime e che vivono quotidianamente nel mondo dello sport, ricreativo o educativo. Si terranno corsi di formazione integrata di base, rivolti agli operatori del servizi pubblici e del privato sociale che a vario titolo si occupano di interventi di bambini e di adolescenti e possono avere l´occasione di individuare segni e sintomi del presunto abuso. Verrà, inoltre, programmata una formazione mirata che li porti ad affrontare correttamente l´approccio con il minore vittima di abusi e il suo contesto familiare. Infine, sono previsti percorsi di formazione specialistica realizzati attraverso moduli formativi a livello nazionale relativi all´ambito dell´intervento sociale, della valutazione e del trattamento clinico delle vittime e dei loro familiari, dai componenti dell´Unità competente multidisciplinare, attivata nell´ambito del progetto. Il percorso di formazione specialistica, gestito dalla Scuola umbra di amministrazione pubblica, è condotto da esperti di qualificata competenza ed esperienza che fanno capo al Centro specialistico provinciale di Bologna contro il maltrattamento e gli abusi all´infanzia "Il Faro". Nel centro, opera un team di specialisti, composto dal neuropsichiatra infantile Giovan Battista Camerini e due psicologi con competenze psicoterapeutiche, due pediatri, due assistenti sociali e un consulente legale che lavorano nell´Azienda sanitaria locale di Bologna. Le prime due giornate del corso, domani martedì 19 marzo e 9 aprile, insieme agli esperti del "Faro", avranno come relatori Gemma Miliani, sostituto procuratore della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia e Giuseppina Arcella, giudice del Tribunale per i Minorenni di Perugia, componenti del gruppo interistituzionale del progetto "Piuma", che tratteranno gli aspetti civili e penali della tutela dei minori coinvolti nei casi di abuso. I docenti delle successive lezioni del corso sono la psicologa Agnese Cheli ("Il Faro"), il neuropsichiatra infantile Cosimo Ricciutello ("Il Faro") e l´assistente sociale Tiziana Mori.